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LIBRERIA SALESIANA - TORINO
w Tolle et lege! Tolle et lege!
IL GIUBILEO SACERDOTALE DEL SOMMO PONTEFICE LEONE XIII
Lettera Pastorale del Card . GAETANO ALIhtONDA Arcivescovo di Torino al Clero ed al Popolo della
Città ed Archidiocesi . Un fase . in-4 ° di pag. 24
. L . 0 40
e Tra i folti nuvoli, scrive l'Alimonda, che ne ingombrano l'apparimento, vediamo spuntare un'iride
bellissima di letizia e di pace . . . . L'aggiungere che farà Leone XIII al suo cinquantesimo anno di Messa,
ci chiama a considerare in lui i cinquanta anni compiuti di Sacerdozio, ce ne mette innanzi la vita
spesa in servizio della religione e della società ; . . . . e nel nostro cuore sentiamo questa voce che
diventa esclamazione pubblica : Oh che uomo! Oh che Papa! e noi pensiamo : Quante volte
cotesto Angelo del perdono è già salito all'altare, con quanto di carità presento l'Ostia di propizia .,
zione all'eterno Genitore ed invocò sul mondo la divina misericordia! . . .. »
Ecco il pensiero profondo e fecondo di santo giubilo che inspira la lettura di questa mirabile let-
tera . Noi non ci arrogheremo di esporne le bellezze, ma piuttosto abbracciamo con grande amore l'at-
tuazione del fine d'una tale lettera, quella di coadiuvare ad eccitare nel Clero e Popolo l'ammirazione
e l'imitazione ; nel Clero , l'imitazione della carità con cui cotesto Angelo del perdono è già salito
all'altare e nel popolo l'imitarne la (letta carità nel portarsi a pie' dell' Altare , a servire la Santa
Messa o ad ascoltarla . All'attuazione d'un tal concetto opportunissime riusciranno le seguenti novità
bibliografiche.
La Messa e l'Officio, ovvero avvertimenti a' Sacerdoti per non rendersi rei di vilipendere il
Sacrificio dell'altare e le lodi dovute a Dio . Operetta di S . ALFONSO MARIA DE' LiGuoRi, Dottore
di S . Chiesa ; con alcuni brevi Atti in fine per l'Apparecchio e, Ringraziamento alla Messa ;
3° edizione in-32, pag . 132
- Legato in tela
0 30
o uo
La grandezza dell' argomento che presenta, le circostanze del Giubileo Sacerdotale del S . Padre
e del 1° Centenario del Santo Scrittore, rendono la lettura di questo libro opportunissima e feconda
di buoni frutti . Se dapprima ci trasporta tra i folti nuvoli del timore, termina col farci gustare l'iride
della speranza che ci guida al sole dell'amore a quel Dio, in cui giubilar deve tutta quanta la terra
e servirlo con allegrezza .
Modo Pratico per Servire la Santa Messa pel Sac . STEFANO TnioNE . Un opuscolo in-32 r 0 05
E un libretto che istruisce ed eccita a ben servire la S . Messa. Lo diffondano i Reverendi Sig .
Parroci e quanti altri desiderano il decoro della Casa di Dio e lo splendore del suo culto, e lo dif-
fondano specialmente in quest'anno, anche per onorare la Messa d'oro del S . Padre Leone XIII .

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TORINO, S . Benigno Canav., Lneea - LIBRERIA SALESIANA - S pezia, San Pier d'Arena, ROMA
PER IL GIUBILEO SACERDOTALE
DI
LEONE XIII
Alcune Pagine di divota lettura, utili in ogni tempo, ma specialmente durante
il Giubileo, ed Alcuni Opuscoli di S . Cipriano, volgarizzati dal Sac . GIUSEPPE MERIZZI .
Un vol. in-16 piccolo di pag . 345
L . 1 40
Sono pagine che valgono tant'oro, attissime a conseguire il fixe che muove il S . Padre Leone XIII a scri-
vere le immortali sue Encicliche, la ristorazione sociale mediante l'individuale, poichè il corso della pubblica
cosa nè o,usto nè senza danno può essere, se i cittadini non battono il retto sentiero della vita .
Nelle prime 40 pagine il Merizzi introduce il Bourdaloue a far l' apertura del Giubileo , mediante uno di
quei discorsi che solo il Bourdaloue sapeva fare . Nelle 130 che seguono, lo stesso Merizzi istruisce il lettore
su quanta de4e o non deve fare per ben celebrare il Giubileo. Nelle rimanenti presenta il grande Padre latino
S . Cipriano, rivestito all'italiana, e coi suoi Libri intorno alla beneficenza ed alle Elemosine, sul Pregio della
Pazienza, sull'Invidia e sul Livore e sul pregio dell'Orazione Domenicale, invita i suoi lettori ad essere bene-
fici, pazienti, caritatevoli e pii . S. Girolamo loda assai questi libri di S . Cipriano e, parlando su quello dell'in-
vidia, lo dice oltremodo ottimo, e tale che chi l'abbia letto, non istarassene in forse di collocare fra le opere
della carne l'invidia . Sono pagine adunque utilissime per tutti, pel Clero e pel popolo .
11 Libro dell'Orazione Domenicale scritto da S . CIPRIANO circa l'anno 252, volgarizzato
dal Conte Coriolano Malingri di Bagnolo ; 2' ediz ., in-32°, pag . 60 » 0 15
« Vi avviso e vi esorto che leggiate con diligente attenzione e mandiate a memoria il libro che il B . Cipriano
scrisse sull'Orazione Domenicale » .
(S. Agostino) .
Liber de Mortalitate et Epistola ad Demetrianum , cum aclnotationibus Sac . JOANNIS
TAMIETTII ; in-16° piccolo
. » 0 40
« Prezioso ed elegante libretto, che serve per la scelta dei classici cristiani ad uso delle scuole . Precede
la vita di S . Cipriano con alcuni avvertimenti, indi i suoi stupendi trattati . Le note sono assai utili pei gio-
vani, spiegandosi certi tratti oscuri e talune frasi di stile africano » . Cosi la Sicilia Cattolica nel suo num. 13
del 1887 .
La Vita del S . Martire Tascio Cecilio Cipriano, Vescovo di Cartagine, raccontata al popolo
dal Sac . GIUSEPPE RE . 'Edizione 2 3, 1887, in-32°, pag. 120
» 0 20
« Certo che a conservare e ad alimentare nella cristiana moltitudine lo spirito di penitenza validissimi sono
gli esempii, scrive il S . Padre Leone XIII nella sua Enciclica pel Giubileo . Ma come far leggere con giubilo
ciò che deve condurre il popolo alla pena, alla penitenza? La vita di S . Cipriano scritta -dal Re scioglie un
tal nodo . Con grande diletto il Re trasporta il lettore nell'antica Cartagine, distrutta e riedificata dai Romani ;
quindi lo introduce nella famiglia del senatore romano, lo fa tener dietro agli studi, educazione, gloric e pia-
ceri del brioso giovanetto Cipriano ; lo trasporta in Roma cristiana, ove conosce Cecilio, uno di quei romani
che abbandonando le glorie umane si davano al sacerdozio ; quindi a Cartagine, ove il Prete Cecilio distrugge
lo spirito pagano sul Cartaginese Cipriano e ne forma un uomo nuovo, un campione della nuova civiltà cri-
stiana . Seguita quindi il nuovo atleta e da tutti i suoi atti, tra il diletto e l' orrore, il lettore finisce col sen-
tirsi vinto ed acceso di amore per la virtù .
Catalogo Metodico - Classe I, Teologia - Categoria IV', Sardi Padri

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TOiii1'O, S . Benigno Canav ., Lacca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, lOMA
CAT ECHET ICA
Istruzione Elementare sopra i misteri della Religione, specialmente per adulti .
Compendio di Cristiana e Teologica Dottrina di GIUSTINo LONARDI, arciprete di Lavagno
Veronese . Seconda edizione, riveduta e ricorretta dall'autore . Un vol . in-8°
di pag . 324
L. 2 50
L divisa in sei sezioni, e ciascuna in vani capi. La prima, dopo alcune notizie generali, tratta dei principali
misteri della Fede ; la seconda del Credo ; la terza dell'Orazione e del Pater noster, a cui tien dietro la salu-
tazione angelica ; la quarta dei Comandamenti di Dio e della Chiesa ; la quinta dei Sacramenti e la sesta delle
Virtù e dei Vizi . Ad agevolare l'intelligenza dei meno dotti e l'istruzione delle gioventù, è esposta per domande
e risposte . Per non dispiacere agli eruditi e provetti in divinità, alla non poca e soda dottrina di pronto richiamo
accoppiò l'Autore molto ordine e forma del dire proprio e uatìo del linguaggio nostro italiano . Per servire
a tutti studiò alla cose , ed alla maggior brevità e chiarezza possibile . Attinse ai migliori fonti , recandone
talora d' alcuno , del Cesari singolarmente , non pure le intere sentenze, ma e le stesse parole . Ognuno che
voglia istruirsi, ma specialmente un maestro, sia laico che sacerdote, a cui manchi il modo di provvedersi o
il tempo di percorrere opere di profonda ed estesa dottrina, potrà qui, con poco costo, fatica e tempo, e con
tutta facilità apprendere e rinfrescarsi alla memoria quanto può bastare per sè e per gli altri .
Brevi istruzioni sulle principali Verità di Nostra Religione dedicate alla gioventù ed utili
a tutti, per cura del Sac . piacentino LABÓ ANGELO , Parroco di Rivergaro .
Seconda edizione riveduta ed aumentata . Un vol . in-32°, di pag . 270 u 0 50
« E un libro di piccola mole, ma tutto sugo e sostanza di una sana dottrina Il pregio più notevole con-
siste in una abilità tutta sua propria di dare, colla maggior possibile di brevità, la massima evidenza alla verità
che espone e smascherare allo stesso modo gli errori contrarre . La qual materia non si tiene entro ristretti
confini : può dirsi che egli abbraccia tutta la dottrina cristiana sì doininatica che morale nei suoi capi prin-
cipali, tenendo conto massimamente de' bisogni dei tempi moderni sì per l'uno e sì per l'altro rispetto e della
condizione dei lettori a cui si dirige . Il suo metodo è il seguente : 1 . Determinare il preciso concetto e il
proprio valore del punto di dottrina che prende a dichiarare ; 2 . Di tutti gli argomenti onde può dimostrarsi,
scegliere i più sodi ed efficaci ; 3 . Esporli con una lucidità così fatta da penetrare e convincere ogni intelletto
anche volgare . . . . Ognuno vede il gran vantaggio che può recare questo libriccino, nonn solo ai giovani, ma in
generale a tutte le classi popolari, pel santo scopo proposto dall'Autore ; e perciò noi esortiamo tutti coloro
che possono, di procurargli la maggior possibile diffusione »
( Civiltà Cattolica, quad. 805 .)
Conversazioni sulla Vita Cristiana . Un autunno in campagna . Operetta popolare del
Sac . GIUSEPPE PIZZARDO, Canonico della Cattedrale di Savona . Un volume di
pagine 332
» 2 00
« La cognizione della Religione , la pratica della Religione per mezzo della vita cristiana, sono le tre
grandi cose, delle quali deve seriamente occuparsi con ardente zelo e con sommo impegno un vero cattolico »
E queste son le cose trattate in questo libro . Onde rendere più amena e dilettevole la trattazione di questo
bello argomento, il quale abbraccia quanto dobbiamo credere e fare ed i mezzi necessarìi a tal fine, l'Autore
l'espone in parecchie conversazioni famigliari tenute da un buon Pievano di campagna .
Luce e Amore . Insegnamenti paterni pel Prof . LUIGI BOTTARO . Un vol . in-16°, di
pagine 232 .
» 0 90
« Importa assaissimo al bene della religione e delle anime, che la dottrina cristiana sia riguardata come
un complesso di verità certissime, indubitabili tanto, quanto le più certe ed evidenti affermazioni della scienza .
Ma importa sopratutto che queste verità muovano il cuore, si mostrino, a così dire , imperiose alla mente e
_ila volontà , sorgenti di potenti affetti ;, e che esse siano riguardate come principii le cui conseguenze sono
immediate e pratiche , e nella vita di quaggiù , e in quella eterna che ci attende oltre i confini di essa . » E
questo è appunto ciò che opera questo libro, il quale è vera luce ed amore che illumina ed infiamma i suoi
lettori nelle verità della religione nostra santissima .
Ragionamenti sopra le varie parti della Dottrina Cristiana esposta per vari esempi dal
P . GIACOMO DELLA P1EVE Di Teco cappuccino . Un vol . in-16°
. » 1 00
Dieci sono i ragionamenti contenuti in questo volumetto . Comandamenti di Dio e della Chiesa in generale ;
santificazione delle feste, matrimonio , educazione dei figli, i furti, la carità, i rispetti umani, i fanciulli, sono
;li argomenti di questi ragionamenti .
Servono specialmente per coloro che, non potendo portarsi all'istruzione parrocchiale, volessero supplire
colla lettura di essi, e per i predicatori che volessero modellare i loro discorsi catechetici .
Catalogo Metodico - Classe I, Teologia - Categoria VI, Catechetica

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TORINO, S . Benigno Canav ., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
CATECIIETICA
Istruzioni elementari sopra i misteri della Religione specialmente per la gioventù
in preparazione della Prima Comunione .
Invito al Catechismo pel Teol . Coll'. ILARIO MAURIZIO Vico Missionario Apostolico ; Ediz . ottava . L . 0 05
Copie 100
4 --
Invita al Catechismo facendo conoscere : che cosa s'impara, come sia necessario l'andarvici ; come si deve
andare ; come si deve stare, e cosa fare dopo . Porta per epigrafe l',invito di S . Francesco di Sales : Venite,
venite alla Dottrina Cristiana ad imparare la strada del Paradiso . E un campanellino, che fatto suonare
mediante la diffusione, invita qualunque giovane che lo riceve a portarsi alla Parocchia ad apprendere il cate-
chismo .
Piccolo Catechismo ai fanciulli per l'Arcidiocesi di Torino approvato da S . Em . Rev .ra il Cardinale Alimonda
Arcivescovo di Torino ; in-32 °
0 05
Copie 100
4-
- coll'aggiunta del Modo di servire ed ascoltare la Santa Messa ; in-32°
Copie 100
, r 0 10
,, 8 -
Per rendere più agevole nelle chiese, nelle scuole, nelle famiglie l'insegnamento della Dottrina Cristiana ai
fanciulli di poca età o di debole intelligenza, venne approvato e pubblicato da S . E . il Cardinale Alimonda il
presente Piccolo Catechismo, estratto dai testi già in uso nell'Arcidiocesi Torinese, che sono i seguenti :
Piccolo Catechismo ossia Compendio della Dottrina Cristiana ad uso dell'Arcidiocesi di Torino coll'aggiunta delle
Orazioni da recitarsi il mattino e la sera, l'istruzione sul Sacramento della Cresima ed il Modo di servire la
S . Messa ; in-32, pag . 96
- Legato in mezza tela
n 0 15
0 25
Contiene XIV lezioni da cui il giovanetto apprende quanto deve Credere, Desiderare ed Operare per essere
buon cristiano ed i mezzi per attuare detti tre punti, i quali mezzi sono i Sacramenti .
Piccolo Catechismo illustrato, in-16° gr ., di pag . 84
- Legato in tela
,, 0 20
1 00
) lo stesso del soprannunziato . Si differenzia solo nel formato e nell'illustrazione di 17 incisioni rap-
presentanti i principali misteri della religione . È quindi assai gradito ai fanciulli .
Compendio della Dottrina Cristiana ad uso dell'Arcidiocesi di Torino, il quale contiene il Catechismo piccolo per
apparecchiarsi alla Prima Comunione, ed il Catechismo grande coll'Aggiunta delle Orazioni da recitarsi il
mattino e la sera ed il Modo di servire la Santa Messa . Un vol . in-32% pag. 324
n 0 40
- Legato in mezza tela
r 0 60
Oltre alle XIV lezioni del Piccolo Catechismo, contiene I1 lezioni sul Credo ; 5 sull'Orazione ; 8 sui Comanda-
menti ; 9 sui Sacramenti ; 6 sopra le Virtù ed i Peccati e sui doni dello Spirito . Santo ; 13 sopra le principali
Solennità della Chiesa ; 13 sopra le feste solenni di Maria SS. e 5 istruzioni per l'esercizio degli Atti di Fede,
Speranza, Carità e Contrizione .
Compendio della Dottrina Cristiana illustrato . Un vol . in-16°, pag. 276 .
Legato in tela
. ,, o 80
1 50
Nella sostanza è simile al soprannunziato . Le 50 incisioni da cui è illustrato lo rendono perb assai più
gradito ed atto ad imprimere nella mente dei giovani con più forza i misteri che insegna .
Certificato di Intervento all'Istruzione religiosa dei giovani . Un opuscolo in-32 ° .
. „ 0 05
Consta di 18 pagine stampate in modo che i Catechisti possano notarci sopra l'intervento del giovane cate-
chizzato, ed in questo modo promnoverne la frequenza . Contiene inoltre una poesia da cantarsi, ove si possa,
prima e dopo il Catechismo ; il Vespro della Madonna, ed alcune lodi sacre .
Dono del Parroco ai giovani parrocchiani, ossia il Piccolo Catechismo coll'aggiunta de' Pensieri e Aneddoti
del Parroco d'Ars, raccolti e tradotti da Mons . Lorenzo Gastaldi, e di altre pratiche ed orazioni . Un volume
in-32°, pag . 224 .
0 30
- Legato in mezza pelle .
,, 0 60
- in tela, impressione a oro .
1 00
I pensieri del Curato d'Ars sulla Fede, Speranza, Carità ; sullo Spirito Santo, sull' anima in grazia di Dio,
sulla preghiera, santificazione delle feste, pazienza cristiana, sul peccato e sull'inferno, sulla superbia, sul
peccato d'impurità, sui divertimenti, sulla mortificazione, sul Sacerdote, sulla Presenza Reale di Gesù in Sacra-
mento, Messa, Comunione e su altri argomenti ; l'aggiunta di una scelta di pratiche divote e laudi sacre
rendono questo libretto un gradito dono ai giovani, un eccitamento alla frequenza del Catechismo ed un mezzo
di catechizzare la famiglia del giovane a cui venne donato .
Catalogo Metodico - Classe I, Teologia - Categoria VI, Catechetica

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'TORINO, S. Benigno Canav., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, S. Pier d'Arena, ROMA .
w
Tolte et Iege ! Tolle et lege !
INCORSO DI ASSOCIAZIONE DAL 7 MARZO 1887
CAT K;CIIISMO
DEL VENERABILE
P . PIETRO CANISIO
D. C. D. G.
STTI SACRAMENTI
CORREDATO
DELLE TESTIMONIANZE
DELLA S . SCRITTURA, DEI CONCILII, PADRI, DOTTORI
E SCRITTORI DELLA CHIESA
Versione con Aggiunte e Note
del Sacerdote
GIUSEPPE MERIZZI
In occasione della Festa di S. Tommaso d'Aquino mettemmo in corso di
associazione una delle più importanti e forse la più importante opera catechetica
del mondo, vale a dire il Catechismo del Venerabile P. PIETRO CANIsio della
Compagnia di Gesù .
L'illustre scrittore della Storia Universale della Chiesa Cattolica, il
RoHRBACIIER, dopo narrata la storia dell'umanità attraverso i secoli, giunto al
decimosesto secolo, esponendo i principii e lo sviluppo della dissoluzione sociale
per opera specialmente di Lutero, tra i documenti di quei grandi che, quali
colonne sostengono le parti sane dell'edifizio sociale, ne ha uno che è degno
di essere qui riportato, quello cioè dell'imperatore Ferdinando, non solo perchè
rivela l'origine di quest'opera, che mettiamo in corso di associazione, ma perchè
fa conoscere come re ed imperatori avessero in istima l'opera dei catechismi .
+' una lettera dell'Imperatore al gran capitano cristiano S . Ignazio .
ONOREVOLE RELIGIOSO, CARO ED AFFEZIONATO AMICO .
« Noi sappiamo che le eresie e i dogmi perversi che in questo secolo penetrano in tutta la repubblica eri-
s1iana si sono propagati in Alemagna e vi hanno gettate profonde radici ; la principale ragione è, che i dottori
di menzogna e gli eretici hanno compendiato in alcuni brevi articoli i loro errori e li spandono nel pubblico .
Addormentandosi talvolta i nostri Pastori in Alemagna, a gran danno del Gregge ortodosso, vengono accolti
da questo, non solo compendi più o meno estesi, ma anche Catechismi ed altri libelli, composti dagli eretici
in latino ed in volgare, i quali, a cagione della loro piccolezza, vengono venduti a vil prezzo, rimangono più
facilmente impressi nella memoria, e sono le cose più gustate e ricercate dal popolo .
Considerando dunque attentamente con quali rimedi si potrebbe arrestare una tal peste, è sembrato a noi
che non vi sia mezzo più efficace e più facile per istrappar le eresie, che usare le medesime arti, di che si ser-
Catalogo Metodico - Classe 1, Teologia - Categoria VI, Catechetica .

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l'ORINO, S. Benigno Canav ., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, S. Pier d'Arena, ROMA .
vono gli scismatici per diffonderle, cioè : che i nostri prelati ed i nostri teologi ortodossi stendessero un
compendio di teologia, che potesse servir di regola a tutti, tanto ecclesiastici, quanto secolari, e che tutti po-
tessero procurarsi a basso prezzo .
Noi avevamo adunque presa la risoluzione d'incaricare di questo lavoro alcuni dei dottori e dei frati del
vostro ordine, che sono nella nostra accademia di Vienna ; ma abbiamo riconosciuto che sono in altro modo
così occupati nella vigna del Signore, sia per l'insegnamento, sia per la predicazione, che non potrebbero at-
tendere a questa nuova fatica senza che ne soffrissero i fedeli ed i lor discepoli . Ma siccome noi crediamo
per certo che voi avete a Roma molti dotti del vostro ordine cui poter commettere opera così pia e neces-
saria, e che avrebbero maggior tempo per eseguirla, e che noi siamo inoltre convinti che voi non rifiuterete
questa grazia, noi vi scongiuriamo e supplichiamo, nè già per riguardo a noi, ma in vista del bene e della
salute dell'intiera cristianità, ad incaricare alcuni dei vostri dotti ad incominciare questo compendio di teologia
e mandarcelo quando sarà terminato .
Noi avremo cura di farlo stampare subito e spiegare ed insegnare non solo nella nostra accademia di Vienna,
ma di farlo egualmente stampare ed insegnare, e anche, per quanto potremo coll'aiuto del Signore, mettere
in pratica in tutti i . nostri regni e le altre nostre provincie . Noi veglieremo soprattutto che i curati 'e gli altri
che sono in cura d'anime se ne servano . Del resto, sappiate che voi, ed anche quelli che si consacrano a questa
fatica, farete non solo un'opera che sarà gradevole a me, ma meriterete bene con ciò dalle nostre provincie
e da tutto l'universo cristiano . Il Signore, della cui gloria si tratta qui principalmente, concederà a voi ed a
loro in vista delle vostre fatiche, per grandi ch'esser possano, una degna ricompensa, vo' dir tal corona che
non appassirà mai . Noi non dimenticheremo mai un così gran benefizio, e lo riconosceremo colla nostra be-
nevolenza verso di voi e la vostra santa compagnia .
Dato nella nostra città di Vienna, il 15 Gennaio 1554, l'anno ventesimoquarto del nostro regno romano e
ventesimo ottavo degli altri regni . »
Sviluppando il concetto dell'Imperatore il Rohrbacher così seguita : « La cosa che l'imperatore Ferdinando
chiede con grande istanza a S . Ignazio è un catechismo, vale a dire un compendio della dottrina cristiana,
per domande e risposte, in uno stile famigliare e facile da comprendere, e che contenga, messo alla capacità
del popolo, e della stessa infanzia, la sostanza della sacra scrittura, della tradizione, de' concili, de' padri, dei
dottori, della teologia, della filosofia, e della storia umana ; e tutte altresì le verità fondamentali sopra cui
posano la religione, la morale, la società spirituale e temporale . A' dì nostri si parla assai delle costituzioni
di questa, o quella nazione. La carta costituzionale dell'umanità cristiana è il catechismo e ciò per iscritto
chiedeva l'imperatore Ferdinando » .
E il Canisio fu l'uomo a cui S . Ignazio commise l'attuazione d'un tal catechismo . Come sia riuscito in questa
grande impresa lungo sarebbe qui a dirsi . Lo stesso Rohrbacher lo chiama « opera immensa, piena d'erudizione,
di sodezza e di saggezza, scritta in istile molto buono, di una latinità notevole e degna veramente di un padre
della Chiesa e che meritò all'autore un posto principalissìmo tra coloro a cui l'Alemagna va debitrice d'aver
conservata la fede cattolica e insiem con essa il buon senso e le belle arti » .
Mancava in Italia una versione e lo scrittore d' Alcune pagine di divota lettura e di alcuni Opuscoli
di S. Cipriano si accinse ad una traduzione, che noi mettiam in corso di associazione nelli seguenti
MODO E CONDIZIONE D'ASSOCIAZIONE
AL
CATECHISMO DEL CANISIO
1 . Il Catechismo sui Sacramenti del CANISIO sarà compreso in due grossi volumi,
carta e formato delle opere dell'Alimonda, in-8° piccolo .
2 . Il prezzo anticipato d'associazione sarà di L . 12 .
3 . La spedizione si fa a dispense di 32 pagine ciascuna, incominciando col
7 Marzo ad onor del grande Aquinate .
4. Chi li desidera a volumi completi è libero di disporre e li riceverà allorché
saranno ultimati, il che sarà speriamo, nel corrente 1887 .
5. Ad agevolare la diffusione dell'istruzione religiosa tra la gioventù ed il popolo,
all'atto del pagamento si daranno in dono agli Associati
100 OPUSCOLI CATTOLICI ASSORTITI .
Catalogo Metodico - Classe 1, Teologia - Categoria VI. Catechetica.

1.7 Page 7

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ANNO XI - N . 3 .
Esce una volta al mese .
MARZO 1887
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario - Giubileo Sacerdotale del Sommo Pontefice
Leone XIII - La festa di S . Francesco di Sales - I
nostri Missionarii - Notizie della Terra del Fuoco e della
Patagonia - Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sa-
les - Elenco dei Cooperatori e delle Cooperatrici defunti
nel 1886 .
D . Bosco negli anni scorsi era solito, in
questa stagione, recarsi nella Francia meridio-
nale, visitando gli amici e benefattori di Men-
tone, Monaco, Nizza, Cannes, Tolone, Marsiglia .
In quest' anno però è obbligato a rinunciare a
questa gita che pure farebbe volentieri e sarebbe
necessaria per cercare elemosina ai suoi cari
orfanelli . Grazie al Cielo non è ammalato, ma
la debolezza di forze, gli incomodi, e il con-
siglio dei medici lo costringono a rimanersi in
Torino . Quivi però egli può ricevere qualunque
lettera, alle quali non mancherà di rispondere,
ed accogliere quelle persone benefiche che si
degnassero di fargli visita . Nella seconda metà
poi del mese di Aprile ha stabilito di recarsi
a Roma, ove il giorno 7 del mese di Maggio .
se non sopravviene alcun incaglio nei lavori .
assisterà alla consecrazione di quella bellissima
nuova Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, che è
l'oggetto di tutte le sue più vive sollecitudini .
IL GIUBILEO SACERDOTALE
del Sommo Pontefice Leone XIII .
Nell'ultimo giorno di questo anno il Santo
Padre Leone XIII compirà l'anno cinquan-
tesimo della sua prima Messa . Il 31 dicem-
bre 1837 egli veniva ordinato Sacerdote .
Sono cinquant'anni di pugne, di vittorie, di
allori immarcescibili . . La sua mente, il suo
cuore, la sua dottrina, le sue opere, l'altis-
sima sua dignità, la sua incrollabile fer-
mezza al cospetto dei nemici della Chiesa,
i suoi trionfi contro gli errori e gli sforzi
delle sétte collegate contro di Lui e contro
la S. Sede, lo hanno cinto di tale corona
di gloria che splenderà per tutti i secoli
venturi. E cinto di questa gloria tra il plauso
di milioni e milioni di Cattolici che gli rin-
novano il giuramento di loro fedeltà, in
faccia al mondo che lo riconosce e chiama
per Padre, tra l' ammirazione del cielo e
della terra Egli offrirà il 31 dicembre la
Vittima immacolata, rinnovando le pure
gioie e i sacri entusiasmi della sua prima
Messa .
Tutti i popoli si sono commossi per que-
sta solenne festività e da ogni parte in mille
maniere si vanno preparando onoranze, quali
forse non ricevette mai nessun imperante
della terra, per quanto benefico sia stato

1.8 Page 8

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chiamato dalle soggette nazioni . Infatti la
gloria del Papa ha termine in quella di Dio
e con essa si confonde, causa della felicità
dell' uomo ; e questo memorabile avveni-
mento era scritto nei disegni della Divina
Provvidenza, per fare sempre meglio cono-
scere al mondo chi sia il Papa, chi sia
Leone XIII. I seguaci dell'errore hanno gri-
dato che il Papato è morto . Ma le famiglie,
le Associazioni, gli Ordini religiosi, i popoli
interi aspettano quel giorno benedetto per
gridare ciò che mille volte hanno già ri-
petuto : - Il Papato vive, e vivrà vittorioso
tino al fine del mondo e noi, o Padre Santo,
noi siamo e saremo sempre per voi .
Noi abbiamo già parlato altre volte nel
nostro Bollettino di questa splendida dimo-
strazione di fede . La nostra Pia Società
non resterà certamente l'ultima nel dare al
Sommo Pontefice quel miglior tributo di
amore e di ossequio che saprà e potrà, ed
in quei modi già indicati alla Commissione
promotrice di Bologna, con lettera 25 mag-
gio e 27 dicembre dell'anno testé passato .
Sovratutto però intendiamo segnalare que-
st'anno coll' apertura della chiesa del Sacro
Cuore sull' Esquilino, chiesa costrutta da
D . Bosco per volere dello stesso S. Padre,
e la cui maestosa facciata è dovuta alla sua
generosa beneficenza. Il compimento del suo
desiderio per mezzo della Pia Società Sa-
lesiana, ecco l' opera nostra principale in
questa gara di devozione e di amore alla
Santa Sede . Al Sacro Cuore di Gesù deve i
suoi trionfi la Chiesa .
LA FESTA DI S . FRANCESCO DI SALES
e la Conferenza dei Cooperatori Salesiani in Torino .
Bella e maestosa, come sempre, riuscì eziandio
in questo anno la festa di S . Francesco di Sales nella
Chiesa di Maria SS . Ausiliatrice . Sua Eminenza
Reverendissima l'Arcivescovo Cardinale Alimonda
assisteva Pontificalmente alla messa, cantata da
M. Pulciano eletto Vescovo di Casale . Mons . Leto
Vescovo di Samaria cantava i vespri e dava la
benedizione col SS . Sacramento . Teneva colla sua
facile eloquenza il panegirico del nostro amabile
Santo, Mons . Guigonis, Canonico di Cagliari .
Ma non meno bella riusciva la conferenza dei
Cooperatori Salesiani, tenutasi il giovedì seguente
nella Chiesa di S . Giovanni Evangelista . Grande
era la folla dei signori e delle signore . Alle 3
pomeridiane i giovani cantori dell' Oratorio di
Valdocco davano principio alla funzione col me-
lodioso Benedictus di Gounod . Allo 3 1/4 Don
Bosco accompagnato da varii Sacerdoti Salesiani
veniva ad assistere alla cara adunanza, presieduta
da Mons . Leto, e prendeva posto nel Sancta
Sanctorum .
Finita la lettura di un breve tratto di vita di
S. Francesco di Sales, saliva in pulpito il Rev .
D . Marenco, rettore della Chiesa, e per circa
un'ora trattenne il colto uditorio che ascoltavalo
con viva attenzione .
Disse come facilmente i cooperatori , che for-
mano una sola famiglia coi Salesiani e godono i
tesori spirituali concessi dal sommo Pontefice,
possono adoperarsi alla salvezza di tante anime
e acquistar meriti presso il Signore Iddio . Oc-
cuparsi della gioventù povera e abbandonata, dif-
fondere buoni libri, zelare la gloria di Dio dila-
tando il regno dell'Evangelo colle Missioni, ecco
le opere di D . Bosco e dei cooperatori . I bisogni
sono sempre grandissimi, ma il cuore di D . Bosco
è grande quanto il bisogno . Vengano aiuti a lui,
ed egli saprà tutti impiegarli in opere salutari .
Se i collegi, i ricoveri, i laboratorii Salesiani,
sparsi in Europa ed in America rigurgitano di
poveri fanciulli e non bastano più, D . Bosco ne
aprirà dei nuovi. Ma egli che non possiede nulla
di proprio, aspetta la elemosina dei generosi . La
Patagonia bagnata dal sudore dei Missionarii,
corsa tutta dall'intrepido Mons . Cagliero e dai
suoi compagni, versa in gravi bisogni . Molto si
è già fatto, ma è nulla a confronto di quello che
rimane a fare : altri missionarii ci vogliono e
perciò altri aiuti di limosine . Mentre i nostri
fratelli, armati della sola croce , corrono per
quelle sterminate pianure e si spingono fino alla
Terra del Fuoco in cerca di anime, e nelle fatiche
apostoliche non si scordano di pregare e di far
pregare pei loro benefattori , aspettano pure il
nostro aiuto e ci stendono le braccia, acciocchè
noi li soccorriamo nella gloriosa impresa . Ma im-
marcescibile corona sta preparata per chi coopera
a Gesù Redentore collo strappar alla perdizione
migliaia di anime .
Il discorso di D . Marenco commosse tutti . Dopo
si fece la questua . L'EccellentismO Mons . Leto im-
partiva la benedizione col Santissimo Sacramento .
Dovremmo qui aggiungere le relazioni delle
Conferenze tenute dai Cooperatori nei varii luo .
ghi, ma per non essere troppo prolissi, facciamo
per ora breve cenno di tre :
Alla Spezia nella Chiesuola del nostro Ospizio
tenne il panegirico di San Francesco l'illustre O-
ratore Prevosto Antonio Colli di Vigevano, che
aveva predicata la novena, raccogliendo frutto di
moltissime comunioni.
A Caravaggio la Pia unione delle giovani
Cooperatrici Salesiane diretta dal Rev. Arciprete
Gandini Massimiliano, dopo tre giorni di ritiro
spirituale, il mattino del 29 Gennaio, si radunava
nella Chiesa sussidiaria di S . Elisabetta . Si ce-
lebrò la s . messa, si diede la benedizione colla
reliquia del Santo, e le figlie che in numero di
200 si accostarono alla santa mensa, cantarono
con grande maestria varii inni sacri e l'Iste Con-
fessor . Alla sera un immenso popolo accorreva
nella Chiesa parrochiale ad udire le lodi di un
santo così caro e simpatico a coloro che amano
la vera pietà.

1.9 Page 9

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A Valfenera d'Asti il 2 febbraio si tenne la
prima conferenza per impulso dato dal Rev . Par-
roco D. Cortese G . B . Al mattino molti si acco-
starono ai SS . Sacramenti e alla sera dopo i ve-
sp.riolenD Baldi Ludovico parlò eloquente-
mente sulla missione che Dio affidò ai cooperatori
Salesiani. La Vergine SS . benedica tutte queste
anime generose per le loro preghiere e le loro
questue .
vare la fede in coloro che l'hanno già abbrac-
ciata, ad accenderla in chi ne è ancor privo .
Ci benedica, carissimo sig . D . Bosco, e preghi
sempre per i suoi amantissimi e devotissimi figli.
Sac . GASTALDI SEBASTIANO.
Il viaggio .
A bordo del Tibet, il 23 Dicembre 1886 .
VENERATISSIMO PADRE,
I NOSTRI MISSIONARII .
L'addio .
Marsiglia, 13 dicembre 1886.
AMATISSIMO PADRE,
Le scrivo a nome di tutti i miei compagni .
Andiamo fra pochi minuti nella cappella dell'O-
ratorio di S . Leone per ripetere la funzione fat-
tasi costì là sera del 2 p . p . Interverranno Sua
Eccellenza Mons . Vescovo ed i Cooperatori e be-
nefattori di Marsiglia .
Carissimo Padre ! Come il cuor nostro palpita
in questi momenti! Stassera alle 6 salperemo e
lascieremo, chi sa per quanti anni, la terra in cui
abìta il più amato, il più amabile dei Padri, Don
Bosco ; tanti nostri ottimi Superiori e confra-
telli, e tante benevole e caritatevoli persone .
Sì , il cuore ci palpita di doppio sentimento
di gioia e di dolore.
Il pensiero che finalmente partiamo per recarci
in quelle terre che hanno bisogno di Missionari,
partiamo per portare a tanti popoli la buona no-
vella, partiamo per salvare tante anime, partiamo
colla sua benedizione paterna, mitiga il senti-
mento di profonda tenerezza che proviamo nel
dividerci dalla patria, da parenti, da Lei .
Amatissimo Padre ! Ci benedica anche una
volta prima che partiamo dall'Europa . Noi tutti
ci sentiamo immensamente tenuti a Lei, che oltre
al darci il vero esempio di vita apostolica e di
vera carità verso il prossimo, ci diede ancora il
permesso, la facoltà, i mezzi di mettere in ese-
cuzione quanto il nostro cuore da tanto tempo
sospirava.
Ci protestiamo eziandio al sommo riconoscenti
ai nostri carissimi Cooperatori e benefattori, che
con tanta bontà e carità si unirono per aiutarci
nella nostra santa Missione . Li assicuri che la
nostra gratitudine non avrà fine, e le opere che
il Signore per sua misericordia si degnerà com-
piere per mezzo nostro, noi le offriremo a Lui
per la felicità temporale ed eterna dei nostri bene-
fattori, e per essi mattino e sera faremo pregare
i nostri poveri giovanetti e selvaggi convertiti .
Addio, carissimo Padre . Il cuore si commuove
troppo nel pronunciare questa parola . Suona la
campana . Partiamo. E una voce potente, irresi-
stibile che ci chiama a guadagnare nuovi figli e
devoti al Santo Padre, al Sommo Pontefice , al
Vicario di Gesù Cristo, a Leone XIII, a ravvi-
Dopo il mio primo viaggio di dieci anni fa, a
bordo dell'Iberia, che portava per la prima volta
all'Uruguai i figli di Don Bosco, e quello poco
posteriore di Don Costamagna sul battello Santa
Rosa, che recava i primi nostri Missionarii alla
Patagonia, viaggi entrambi ben tristi, in tante
altre spedizioni che si fecero poscia ripetutamente,
Ella, o amatissimo Padre, fu sempre consolato
da notizie assai liete intorno alle lunghe e peri-
colose navigazioni intraprese da figli suoi, che
ebbero quasi sempre prosperi i venti e tranquillo
il mare .
Ora invece, tocca di nuovo a me la poco invi-
diabile sorte d'interrompere questa serie quasi
già monotona di pacifiche relazioni, colla descri-
zione di nuove burrasche, di nuovi sgomenti e
dolori da far pietà . Poveri miei compagni di Mis-
sione! . . Certo non si scorderanno mai più di quanto
soffersero, specialmente nelle due terribili gior-
nate del 19 e 20 dicembre di quest'anno! Quando
partimmo da Marsiglia la notte del 14, il golfo
di Lione e quello di Valenza si mostrarono ab-
bastanza corrucciati contro di noi, ma non era
punto cosa d'impaurirci . Sebbene la maggior
parte dei nostri patisse di nausee e vertigini,
pure ce n'erano molti che si mostravano forti,
e volgendo persino la cosa in riso, colle lepi-
dezze loro rinfrancavano anche i più pusillanimi .
E poi avevamo grandi speranze di esser meglio
trattati dall'Oceano Atlantico . Il buon Capitano,
Cav . Andras, per nostro conforto ce lo rìpeteva
ad ogni istante : - Sicuro ! l' Atlantico in questa
stagione, è sempre più quieto del Mediterraneo .
Questo po' di agitazione dovevamo aspettarcela
qui in questi luoghi, ma una volta sbucati fuori
dallo stretto di Gibilterra, oh! allora avremo
piena bonaccia! E noi tutti ci credevamo ad oc-
chi chiusi, poiché, a dir vero, avevamo troppo
bisogno di riposare alquanto lo stomaco sconvolto
e la testa in preda a capogiri quasi continui. A
confermarci viemaggiormente in questa cara spe-
ranza venne opportuna la sera del giorno 16, in
cui a misura che ci avvicinavamo a Gibilterra
si quetavano i venti, riuscendo così a godere
una vera calma, la quale permise a tutti per la
prima volta di riunirsi allegramente a tavola per
la cena e rifocillarsi insieme ; cosa che non era
più avvenuta dacché avevam lasciate le spiaggie
di Marsiglia . Ma che? Quella non fu che una
breve, una dorata illusione! Verso la mezzanotte
l'Atlantico cominciò a ribollirci sotto cupo e mi
naccioso i il vento raddoppiando la sua furia, sco-

1.10 Page 10

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teva gagliardamente il vascello, il quale cominciò
subito quella certa razza di danza così fatale ai
poveri naviganti. Verso il mezzodì però le onde
parve tornassero a calmarsi, e noi pallidi e sfi-
niti scendevamo dai nostri lettucci, e correvamo
sopra coperta a respirare un po' d'aria pura . - Si
vede proprio, diceva il Capitano, paternamente
sollecito verso di noi, si vede proprio che erano
gli ultimi sbuffi d'una procella che ora venne a
spegnersi affatto affatto . Coraggio adunque ; a-
desso si andrà bene, il brutto tempo è passato . -
Poveri noi! eravamo invece al principio appena
d'una burrasca delle più spaventose . Il cielo era
tutto chiuso e scurissimo d' una maniera eguale.
e paurosa, verso qualunque parte volgessimo lo
sguardo atterrito . Il mare che in quella calma
momentanea non aveva cessato mai di fremerci
sotto con un rumore sordo, poco a poco cominciò
di nuovo a rimescolarsi al soffio ognor crescente
di venti freddi, che scendevano furiosamente dal
Nord a flagellare la nostra povera nave . È inu-
tile dire che tutti corremmo tosto a rintanarci
nelle nostre stanzuccie, rassegnati .a patire ancora
questo assalto . E davvero che fu brusco, acca-
nito, feroce! S'immagini che il vento con una
furia indicibile investiva di tal maniera il bat-
tello da poppa che lo sollevava di peso in aria
come un guscio di noce, costringendo così tutta
la prora a tuffarsi nell'onde per più minuti se-
condi, con un angoscia mortale di tutti i 1200
naviganti del povero Tibet che si credevan per-
duti !
Solo chi è pratico di mare si può fare una
giusta idea di quelle agonie. Poiché l' elice gi-
rando vertiginosamente nell'aria per tanto tempo
e così spesso, dava all'intiera nave dei crolli sif-
fatti che credevamo la mandasse a sfacelo . Quante
volte poi tornava a ripiombare nell'acqua, era
sempre d'un fianco, sicché le ringhiere più alte
rasentavano le onde, che sormontandole ci pas-
savano sul capo da una banda all'altra con un fra-
casso da non dirsi . E noi dalle nostre stanzucce,
rannicchiati nei letti, che terrori, che ambasce !
Si figuri che dovevamo legarci con cinghie ai
letti stessi, per non essere trabalzati sul pavi-
mento fra le valigie e i bauli che correvano a
sbattersi da una parete all'altra, trascinando seco
in una ridda diabolica i cocci e frantumi di ca-
tinelle, bottiglie, libri, bicchieri e quanti arnesi
avevamo in stanza.
Quand'ecco mentre gemevamo in simili fran-
genti ci assalì di repente un'ondata così gagliarda
che scassinò di colpo la porta che mette al vesti-
bolo del salone, ed alla scala che conduce sotto alle
stanze. Non ci fu certo uno solo che in quel
momento non siasi sentito agghiacciare il sangue .
L'acqua c'invadeva da ogni parte, ci pioveva
dall'alto, ci correva sotto e seco travolgeva e
vesti e valigie ed ogni cosa . Qualcuno ci fu che
non ebbe neppur più fiato di gridar aiuto !
Fu allora che tutti gli ufficiali e macchinisti,
spaventati dall'imperversar della bufera, prega-
rono e supplicarono con istanze ripetuto il capi-
tano di dar volta al battello e cercare uno scampo
in qualche porto . Ma egli la credette una misura
inutile per esser già troppo lontani da ogni
porto di rifugio, e risolvette arrestare la mac-
china, rivolgere la prora ai marosi e così conten-
tarsi con schermire i cavalloni, galleggiando tutta
la notte di Sabato, tutto il giorno di Domenica,
la notte seguente ancora e parte del Lunedì,
senza dare un passo avanti . Il dirlo gli spasimi
del vomito, le vertigini, le agonie patite, mi sa-
rebbe affatto impossibile . Le narrerò piuttosto
qualche episodio, che le farà comprender meglio
la terribile situazione nostra in quei momenti .
Nella memoranda ed interminabile giornata
del 19 Dicembre, mentre io giaceva inzuppato da
capo a piedi nel lettuccio, tenendomi stretto alle
cinghie per non rotolare per la stanza, ad una
delle violentissime scosse della nave, si sconficcò
dalla parete una lunga e pesante tavola di marmo,
che copriva e congiungeva i due lavatoi del ca-
merino . Portata dal movimento ondulatorio del
bastimento, si drizzava in piedi or da un capo
or dall'altro, e venne così una volta a rovesciarsi
con furia sul mio povero capezzale, e m'avrebbe
senza fallo sfracellato, se non avessi alzato a
tempo la testa e schivato il terribile colpo . Ad
un grido che diedi accorse un marinaio e si poté
così con istento arrestare quel mostro di nuovo
conio e legarlo alle sbarre del letto . La stanza
più danneggiata dall'acqua fu quella destinata
alle nostre Suore . Vi nuotavan dentro fino al
ginocchio . La notte della Domenica al Lunedì,
non potendone più, inzuppate, intirizzite, trava-
gliate dalle vertigine e dal vomito, si fecero ac-
compagnare al salone . Colà rannicchiate sopra
un sofà in un angolo della sala, coi piedi pun-
tati ad un tavolo fisso per non essere trabalzate
dalle brusche ondulazioni della nave, tutte strette
insieme ed addossate l'una all'altra, come una
nidiata di rondini, sostenevano così col Gesù,
Maria sempre sul labbro, i disagi di quella notte
lugubre ed eterna . Quando raccogliendo le poche
forze loro intonarono tra quegli orrori l'Ave Ma-
ris Stella! Noi di sotto sentivamo quelle note,
quei gemiti, come un'eco lontana lontana che ci
pioveva sull'animo desolato una mestizia ineffa-
bile, una melanconia dolce, soave come la spe-
ranza del naufrago ! Giammai ho sentito musica
più tenera ricercarmi tutte le fibre del cuore,
giammai ho trovato in tutta la mia vita neppure
sotto le volte delle più sontuose basiliche , nep-
pure sotto la cupola di Maria Ausiliatrice, giam-
mai, dico, ho trovato il canto popolare dell' Ave
maris stella, così sublime, così affascinatore, così
potente sull'animo mio, come in quella memo-
randa notte . Quel Monstra te esse Matrem, quel-
l' Iter para tutum in quei tremendi istanti, a
noi sfiniti, tremanti, e quasi sfiduciati della vita,
ci giungeva dall'alto come un'armonia angelica,
come un gomito indescrivibile di spiriti celestiali
che supplicassero per noi, poveri tapini, la Ver-
gine possente, chiamata non invano la Stella del
mare, l'aiuto dei Cristiani! .
Il Lunedì verso mezzogiorno durava bensì rab-
biosa ed accannita la burrasca , ma andava già
scemando di forze. La nave, sempre ondeggiando
paurosamente , tagliava colla prora dritta i ca-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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v,cahleonisrmugendoli
fianchi . Molti dei nostri facendo sforzi sommi e-
rano usciti all' aria aperta, ed io per essere in
che ci colmano di riguardi e conforti, abbiamo
potuto metter su una vera cappella, dove mattino
e sera facciamo puntualmento le nostre funzioni
loro compagnia , sebbene in preda ancora agli religiose e con tutta comodità . Oh ! se sentisse
assalti di vomiti e di vertigini, mi feci condurre con che armonia e slancio cantiamo intiera e re-
tra loro nel corridoio che corre tra il salone ed golare la novena del S . Natale !
il parapetto della nave .
Due volte al giorno raccogliamo i fanciulli e
Sdraiati tutti sulle seggiole a bracciuoli da noi
provviste a Torino , coi piedi puntati a sbarre
di ferro, onde non esser sbattuti di qua e di là
da,giucrolvmensazi
le fanciulle al Catechismo e li prepariamo alla
S . Comunione per la festa del Capo d'anno, poi-
ché il S . Natale ci è già troppo addosso, e per
questa grande solennità non ci basterebbe più il
pallidi come cadaveri quei cavalloni, che ci sfi- tempo . La celebreremo nondimeno colla massima
lavano sott'occhio, incalzandosi l'un l'altro sempre pompa, avendo già in pronto all'uopo e canti e
in linea retta da prora a poppa . Nelle forti on- suoni e quanto si può fare da noi .
dulazioni, giungevamo tavolta coi piedi a rasen-
Oh! quante cose vorrei ancor dirle, ma il
tare il mare, ma senza altro pericolo che quello tempo è scarso e questa lettera riuscirebbe
di qualche buona spruzzata, che veniva di tratto troppo lunga . Il resto adunque ad un'altra volta .
in tratto a far spuntare un sorriso d'ilarità sul Per ora sappia che tutti stiamo bene, che tutti
nostro volto cadaverico .
le mandiamo da questo Oceano i più cari, i più
Ma pare che il demonio abbia avuto invidia teneri auguri del nostro cuore per le Sante fe-
anche di quel po' di pace quasi sepolcrale, poiché ste di Natale e del buon capo d'anno . Favorisca
alzatasi di repente un'altissima onda di traverso; di parteciparli pure a tutti i nostri cari Supe-
spinta non so da quale spirito malefico, immensa, riori, confratelli e benefattori, raccomandandoci
ruggente, venne in men che nol dico ad avven- alle loro preghiere, e dica loro che da parte no-
tarsi furiosamente sopra di noi , avvolgendoci stra mai, mai ci scorderemo di loro dinanzi a
tutti insieme come un immane serpente nelle Dio . Se qualche cosa ci toccò patire pel Signore
sue gelate spire, e tentando trascinarci seco ne- questo lungi dallo scoraggiarci, ci dà animo poi-
gli abissi del mare, come sarebbe accaduto, se ché ci fa toccare con mano che l' opera nostra,
l'alto parapetto non ci avesse arrestati pressoché la nostra Missione dev'essere santa, quando il
soffocati e più morti che vivi . Allora ci alzammo demonio vi spiega contro tanta rabbia . Davvero!
inzuppati, gocciolanti da ogni pelo e da ogni non mi sarei mai creduto di trovare in queste
punta rivi d'acqua salsa, e cercammo barcollando giovani, in queste povere Suore, tanta securità,
della porta, onde ritornare più fradici che mai tanta intrepidezza . Ne sia lodato Iddio e ringra-
sui nostri giacigli ad aspettare la fine di quella ziato anche Lei, o caro Padre, che ha saputo
tragedia, che ci teneva sospesi d'un filo sull'orlo trasfondere sì eccellente spirito tra suoi figliuoli .
di abissi senza fondo .
Tutti le baciamo con rispettosa tenerezza la
Ancora un fatto . Nello stesso frattempo il chie- mano e sotto gli occhi del Bambino Gesù, che
rico Graglia, più timidetto, s'era fermato nel ve- invochiamo pietoso a Lei ed a noi, ci profes-
stibolo del salone . Seduto anche lui ed afferrato siamo suoi Affmi e Devmi Figli .
alla parete, ne venne come divelto da una scossa
gagliarda e balzato di colpo giù per le scale col
D . LUIGI LASAGNA .
capo all'ingiù . Sono sedici scalini cogli spigoli
aguzzi foderati in acciaio, che percorse rotoloni.
I presenti diedero un grido di spavento e, cor-
rendo in suo aiuto, credevano di trovarlo morto
nel piano inferiore . Invece per una grazia evi-
L' arrivo
Un dispaccio telegrafico spedito a D . Bosco da
Montevideo il giorno 9 gennaio è concepito nei
seguenti termini.
dente di Maria Ausiliatrice non ne riportò nep-
ARRIVATI FELICEMENTE!
pure la più lieve ammaccatura, e gli accorrenti
lo trovarono già ritto in piedi e graziosamente
D . LASAGNA .
sorridente della terribile avventura .
Deo gratias et Mariae .
Or bene, amatissimo Signor D . Bosco, dob-
biamo proprio pubblicarlo ai quattro venti ad o-
nore della nostra buona Madre, la Vergine Au-
siliatrice . Di tanto patire, di tanto spasimare, di
tanti pericolosi incidenti per cui passammo, non
Notizie della Terra del Fuoco
e della Patagonia.
ci restò a noi traccia alcuna . Giungendo alla
S . Carlos Almagro, 29 dicembre 1886 .
mezzanotte del Lunedì accanto alle Isole Canarie
il mare si rabbonì affatto, e noi ci alzammo la
mattina del Martedì per tempo, e ci trovammo
tutti insieme riuniti per la S . Messa . Da tutti,
e Suore e Salesiani, si fece la S . Comunione di
ringraziamento, e d'allora in poi tornò a regnare
tra noi la più grande allegria, la più invidiabile
salute . Grazie alla squisita cortesia del Capitano,
del Commissario e di tutti gli ufficiali di bordo,
CARISSIMO SIG . DIRETTORE,
Son venuto in Buenos-Ayres col consenso dei
miei superiori, D . Fagnano, Mons . Cagliero, non-
ché del signor Governatore, il quale mi diede
gratuito e libero passaggio di andata e ritorno .
Il motivo che mi spinse a lasciare Santa Cruz
si è far veder modo di raggranellare una somma,
per poter costrurre una cappella ed una casa per

2.2 Page 12

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noi in quella missione, poiché manchiamo ancora
dell'una e dell'altra . La cappella ci è di assoluta
necessità, se vogliamo fare qualche cosa di bene,
come pure la casa, se vuolsi qui stabilire real-
mente una nostra residenza . Mi dicono che in
Buenos-Ayres vi sia il cholera, e che ogni giorno
un certo numero di cittadini muoia colpito da
questa epidemia . Ciò nondimeno non tralascierò
di fare i passi necessari al mio intento ; bisogna
che mi muova, e mi muoverò .
D . Fagnano finalmente sta visitando il terri-
torio della sua Missione , approfittando di una
spedizione scientifica alla Terra del Fuoco .
Partito da Patagones, stette con noi in Santa
Cruz il 16 e 17 novembre, ed il 24 dello stesso
mese, con un buon viaggio, molestato però nello
ultime ore da venti contraria, arrivava e metteva
i piedi in S. Sebastiano, baia dell'isola del Fuego,
posta vicino all'imboccatura dello stretto di Ma-
gellano, al nord-est della Terra del Fuoco .
Secondo le notizie che ci giunsero , il giorno
seguente (25), recate dal Villarino il giorno 6 di-
cembre, i soldati dì scorta furono assaliti dagli
Indiani Onas con una scarica di freccie, rimanendo
ferito gravemente il capitano argentino . Ma i po-
veri Indii restarono malconci e pagarono a ca-
rissimo prezzo il loro ardimento, perché i soldati
Argentini fecero fuoco su di essi e inseguitili ,
fuggenti, colla spada in mano, ne uccisero quat-
tordici e molti ne ferirono, i quali probabilmente
sono morti in seguito . Restarono in loro potere
alcuni Indii, fra i quali due donne madri di
bambini di pochi giorni .
Dal 25 novembre, giorno di questo fatto, fino
al presente, non si hanno più netizie né della
spedizione, né del nostro caro D . Fagnano , non
essendovi alcuna comunicazione nè di telegrafo,
né di posta.
Giunsi a Patagones il 15 dicembre sul Villa-
rino reduce dalla Terra del Fuoco, il quale por-
tava i prigionieri . Vi era fra questi una donna,
la quale cantava continuamente una canzone gut-
turale e lugubre e guardava attorno a sé in aria
come forsennata . Credeva forse vedersi vagolare
intorno gli spettri de' suoi parenti uccisi nel
primo scontro . A bordo vidi eziandio e accarezzai
i poveri bambini di pochi mesi, primizie della
Terra del Fuoco, battezzati da D . Fagnano, che
mise loro al collo una medaglia della Madonna .
Poveri angioletti!
A Patagones non ho trovato Mons . Cagliero ,
poiche, anch'esso Missionario, è andato sul Rio
Negro coadiuvato dai sacerdoti Milanesio e Pa-
naro col coadiutore Zanchetta a 60 leguas circa
da Patagones, in Chichinal sopra Choele-Choel .
In un mese ha già amministrato il Battesimo a
tutti i ragazzi e le ragazze della tribù di Saiu-
hueque e molte confessioni e Comunioni . Presto
farà la solenne funzione del Battesimo di tutti
gli adulti che saranno circa duemila Indii . D . Mi-
lanesio è il suo braccio diritto e parla così bene
l'idioma Teuelche, da far stupire gli stessi indi-
geni . E riuscito ad indurre una gran parte a non
dipingersi più la faccia con quelli strani colori
che li fanno parere diavoli. Monsignore quivi
abita in una capanna di legno che è allo stesso
tempo dormitorio, sala , refettorio e cattedrale .
Vi entrano con tutta libertà vento, arena, sole,
pioggia, ma specialmente un calore di 40 gradi
che si sviluppò d'improvviso e che Monsignore
soffre assai .
Anche D . Piccono era stato in Missione a Bahia,
ad Arroyo Curto, a Laguna Grande . Ha trovato
Italiani dappertutto, e ad Arroyo Curto perfin
Canavesi, gente col cuore in mano, ai quali noi
stringiamo le destre con effusione di fratelli .
D . Remotti era anch'esso in Missione or qua
or là nel deserto .
Finisco . Qui stiamo tutti bene . Il solo D . Bourlot
fu colpito dal cholera, ma ora sta meglio degli
altri, perché è un vero Sansone per robustezza .
Preghi sempre per noi e faccia pregare , ché
ne abbiamo molto bisogno , e specialmente per
chi, baciando umilmente le mani di Vostra Pa-
ternità, si dice
Affino . figlio in Gesù C.
D . GIUSEPPE MARIA BEaUVOIR .
STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES .
Passeggiate autunnali .
PERIODO I.
CAPO I.
Un po' di preludio - Che faceva D. Bosco per i suoi
figli a proposito delle passeggiate - Primi espe-
rimenti - Si comincia ad andare a Castelnuovo d'Asti
- Il canonico Calosso - Il vapore d'allora - Come
si passava il tempo - D . Bosco predica - Fa scuola
di latino - Si va qua e là - L'esercito è in marcia
- Casi per via - Come si arriva ai Becchi - A
letto a letto ! - Casi notturni - La festa del S. Ro-
sario .
Sono nella storia degli Oratorii di S . Filippo
assai famose le ricreazioni, che procurava a' suoi
figli spirituali, quel santo apostolo della gioventù
romana . L'esempio, siccome salutare e vantag-
gioso, fu imitato da tutti quei savii e industriosi
amici della prima età, che vennero dopo . Ai no-
stri giorni poi presero un aspetto nuovo, ed anche
da meritarsi il nome di vero progresso, nell'or-
dine educativo della gioventù . Era una questione
importante per i collegi, che man mano si apri-
vano da anime sante, come dai figli di S . Ignazio
di Loiola, di S . Giuseppe Calasanzio, di S . Giro-
lamo Miani, quella delle vacanze occupate ed in-
sieme libere : e capitava, che i giovanetti, dopo
molti mesi di studio fra quattro mura del Col-
legio nelle città, si tramutavano in villa, e colà
alternando allo studio la scuola, e questa con gli
spassi su per le colline ed i monti , godevano,
senza perdere quel poco di imparato, l'aria sana
ed ossigenata della campagna .
Ma poi non bastò più ; e, parlando sempre e
solo dei collegi del nostro Piemonte , furon ce-
lebri per altri riguardi le passeggiato dette
istruttive , che si facevano fin sulle Alpi da

2.3 Page 13

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questo o quel Collegio ; ora era il viaggio fino
al Tirolo , ora si correva a visitare la Sviz-
zera ... e poi descrizioni ed annunzi su pei
giornali, che arieggiavano al romanzo , da non
vederci più nulla di vero, neppur da chi ne era
stato fatto parte interessata . Ed a noi queste
cose come facevano gola ! Ma sì, era come cercar
il silenzio in casa del ferraio .
Qualcuno potrebbe domandarci : D . Bosco non
conosceva dunque i suoi tempi? O, conoscendoli,
non era all'altezza della sua missione ? Chi par-
lasse così e facesse di questi giudizi, darebbe a
conoscere che non sa chi fu D . Bosco, nelle
prime giornate della laboriosa sua vita, a bene-
fizio di coloro, che egli doveva e voleva salvare .
Le sue sante ricreazioni sono impresse nel no-
stro cuore, e gli effetti li sentivamo per molto
tempo . Che egli poi abbia sentito l'influenza dei
tempi nuovi, è quello che formerà l'argomento
dei nostri raccontini .
Facciamo adagio e con ordine .
Chi seguì il racconto del nostro Oratorio, ri-
corderà benissimo , che qualche passeggiatina
l'avevamo fatta pur noi, poichè così già si soleva
fare fin dai primi giorni degli Oratorii . Ma tutto
consisteva nell'andare ad un santuario della città,
direi quasi in divoto pellegrinaggio, e poi punto
fermo . E vero che allora non si poteva fare di
più e che facendo quello, era già quanto si po-
teva fare con D . Bosco, che aveva egli le tende
mobili è le doveva trasportare ora in un prato
ed ora in una piazza. Eppure le passeggiate d'al-
lora come ci fanno diletto anche adesso ! Alla
domenica precedente mentre eravamo per sepa-
rarci dall'Oratorio, egli o in Chiesa, o nel cor-
tile, ci dava l'annunzio del lieto avvenimento . Ci
tracciava la via, ci dava l'orario della raccolta ,
del modo di contenerci, dello scopo che egli aveva
nel proporci quel piccolo divertimento, e ci au-
gurava di trovarci in numero compito . Anzi sog-
giungeva : « Se avete qualche amico , invitatelo
a venire . Più saremo e più faremo grande la
festa » . Quella settimana serviva a noi argomento
di molti discorsi nelle nostre famiglie , le quali
anche esigevano così più ubbidienza, più studio,
più silenzio, per non essere in quel dì ritenuti a
casa in castigo . Così , per esempio , si andava
al Monte dei Cappuccini, alla Madonna di Cam-
pagna , a Pozzo di Strada, e poi a Soperga
qualche rarissima volta, od alla Madonna dei
Laghi di Avigliana ; ma ci si andava! Era un
giorno che restava solenne nella nostra memoria,
n ella nostra vita, direi addirittura e che lasciava
nell'anima un non so che di grande e per la
pietà che ne era sempre l'argomento, o per l'al-
legria che si godeva dal principio al fine senza
misura . Era l'esperimento che suol fare l'uccel-
lino prima di abbandonarsi a più lunghi voli : si
contenta di saltare da un ramo all'altro , e poi
fermo!
Però fin dal cinquanta o cinquant'uno le cose
migliorarono anche per noi, e presero un a-
spetto più compito e dilettevole . Chè da allora
ebbero principio le nostre vere passeggiate, e su,
su, fino a Castelnuovo d'Asti .
Da quegli anni perciò avendo l'Oratorio già
raccolti assai giovanetti interni, a cui provvedeva
la carità di D . Bosco, mentre alcuni lavoravano
in città, ed altri attendevano sotto la sua cura
agli studi, volle procurarci questa ricreazione in
autunno . Sul finire di settembre, era nell'Oratorio
un gran discorrere, ed un gran prepararsi per
questa passeggiata, perchè andare a Castelnuovo,
era andare nientemeno che alla patria di Don
Bosco . Pensate perciò la nostra gioia, e quanta
curiosità avevamo noi di vedere il paese , dove
era nato e cresciuto il nostro più grande e vero
benefattore . Egli non era nato propriamente nel
paese, ma in una piccola borgata appartenente
appunto a Castelnuovo d'Asti, allora appena co-
nosciuta, e direi quasi anche adesso, chiamata dei
Becchi , per le molte famiglie , che portarono a
suo tempo quel cognome . Colà, in una modesta
casetta, che noi ci mostravamo con pia curiosità,
ai 15 di agosto, nel 1815, veniva al mondo Don
Bosco . La cameretta in cui era nato e vissuto i
primi tempi di sua vita, era in completa rovina,
e serviva, come serve tuttora, a deporvi gli stru-
menti agricoli della famiglia . Il nostro alloggio era
in un'altra casa, fabbricata di fronte, ma un po'
per isbieco , all' antica , dove erasi tramutato
il fratello Giuseppe . Colà si era trovato un
posto decente per tutti, cominciando dal Si-
gnore, a cui era dedicata una cappelletta sotto
il bel titolo del Rosario . Alcuni dei più pri-
vilegiati, e questi erano o i più bisognosi di ri-
guardi, per la salute poco buona, o perchè ave-
vano nessuno che potesse pensare a loro, ed
avere due o tre giorni di svago, almeno solo per
cambiar aria, andavano anche per la novena del
Rosario, che nei primi tempi soleva predicare
D . Bosco stesso . Il quale , come soleva fare
quando era ancora semplice studente a Chieri ,
ed a Torino, nei primi tempi dello studio di teo-
logia morale ; senza alcun riguardo a sè, non po-
tendo provvedere a tutti un posto nell'omnibus,
andava generalmente a piedi, passando per Chieri,
Riva e Buttigliera d'Asti . Ecco il nostro vapore
di allora !
Si partiva da Torino verso le otto e mezzo o le
nove, quasi sempre poi ci fermavamo a Chieri pel
pranzo, e molti amici volevano avere il piacere
di ospitarlo con i suoi piccoli amici . Ci ricorda
che, sapendo il giorno e l'ora del nostro arrivo, al-
cuni suoi intimi gli venivano all'incontro . Tacendo
di altri, non possiamo omettere di ricordare a
titolo di gratitudine il canonico Calosso, che fin
d'allora e poi sempre portò grandissima affezione
a D . Bosco, amandolo teneramente ed apprezzan--
done i pregi eminenti fin da quando l'aveva a
figlio spirituale fra gli studenti di ginnasio a
Chieri . Quelli che accompagnavano D . Bosco fra i
primi erano al nostro giudizio i veri fortunati ! Non
si invidiava loro questa fortuna , chè , grazie a
Dio , non conoscevamo questa brutta figura, ma,
pur lasciando che essi andassero, avremmo desi
derato di essere anche noi della bella comitiva .
La via che si faceva, a considerarla con mente
calma, era ed è realmente lunga , ma noi non
ce ne accorgevamo ; che D . Bosco aveva l'arte,

2.4 Page 14

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di abbreviarla . Allora aveva per mano a scrivere
la Storia d'Italia e per nostra istruzione e diletto
ci raccontava ora questo ed ora quell'altro epi-
sodio sia del tempo passato, sia del contemporaneo,
da farci venire ancora adesso l'acquolina in bocca
per la soave rimembranza di quella felicità .
Siccome in quel tempo era D . Bosco nostro pre-
dicatore continuo, e ci raccontava in dialetto pie-
montese nelle sue istruzioni del mattino la storia
ecclesiastica : così si rivelava specialmente in
quella occasione questo altro emporio vero della
sua erudizione delle vicende della Chiesa cattolica .
Quei racconti, quelle osservazioni e più di tutto
quell'amabile facilità , con cui sapeva condire le
sue parole, erano allora come sono adesso cara-
mente impresse nella memoria.
Intanto da noi si camminava senza pensare né
alla lunghezza della via, nè alla rispettiva stan-
chezza . Tutto si dimenticava, ma non la preziosa
conversazione di tanto padre e guida .
La dimora poi ai Becchi erano giorni di soavis-
sima pietà anche per noi, che vedevamo con am-
mirazione quella buona gente venire tutte le sere
in bel numero, cioè quanti potevano a quell'ora
essere liberi. Non bastando mai la piccola cap-
pelletta a contenere tutti i divoti, gran parte,
ma con molto raccoglimento, se ne stava anche di
fuori . Si recitava il Rosario, si cantavano le litanie, si
dava la benedizione col SS . Sacramento, e ad un'ora
ancora discreta se ne ritornavano alle loro case,
Chè D . Bosco desiderava, e ce lo lasciò sempre
per ricordo, che nessuno avesse a lamentarsi
della lunghezza delle sacre funzioni . Per molti
quella festa e quella novena segnava la Pasqua,
e la risoluzione di vivere con Dio proprio con
fermezza. Il nostro caro D . Bosco faticava , è
vero, ma raccoglieva una buona messe di anime,
che lo compensava d'ogni sua stanchezza ; e non
cessava di riceverne i ringraziamenti di quei buoni
contadini.
Lungo il giorno si faceva ancora la scuola
di latino, di italiano e persino di francese . Il maestro,
va da sè, era sempre D . Bosco nei primi tempi; e vi
sappiamo dire che ne eravamo non solo contenti,
ma contentoni . Ed il profitto era, secondo noi, rela-
tivo all'abilità ed esperienza del nostro maestro .
Aveva certe maniere a sè, certe teorie, che in-
cidevano in capo anche le forme delle regole più
difficili . Bastava usargli un po' di attenzione, e poi
con tutta facilità egli ci faceva progredire in quel
benedetto latino, che noi cercavamo sovente con
tanto studio, e non potevamo mai trovare . Inna-
morato egli del latino di S . Girolamo, di cui ci
diceva enfaticamente, qui cum Cicerone certare
videtur, ci faceva tradurre alcune pagine delle
sue lettere scelte , che a noi sembravano vera-
mente meravigliose . Anche molto tempo dopo,
cioè quando per nostro dovere ci era imposto lo
studio degli autori classici profani, ricordavamo,
con un non so che di affetto e di dolce desiderio
quel latino così bello, così potente e corretto, e
non meno armonioso di quel medesimo di Ci-
cerone .
Facevamo intanto qualche volta delle passeggiate
nei paesi d'intorno, come p . es ., a Capriglio, a Mon-
donio, a Passerano ; donde si ritornava nel giorno
stesso . Ma le passeggiate, che chiamavamo con
questo titolo fastoso, erano sempre riservate dopo
la solennità del S . Rosario.
Fin dalla vigilia arrivavano da Torino i mu-
sici di canto e di suono, che, uniti a molti altri e
studenti ed artigiani , portavano il bel numero
dei nostri amici a cento e qualche volta anche a
cento cinquanta . Siccome poi non eravamo tutti
della medesima età e forza di camminare, così
chi arrivava ad un' ora e chi ad un'altra, e pochetti
pochetti giungevano in gruppo e riuniti . Capitava
perciò che verso sera ci trovavamo disseminati
per quelle colline, che facevamo risuonare delle
nostre grida, delle nostre trombe e canti, che come
ci servivano di divertimento, erano anche per
noi di sicuro richiamo .
Più d'una volta però qualcuno arrivò ad ora
tarda ; e sovente nei primissimi tempi alcuni
anche essendo poco pratici di quelle vie più imagi-
narie che reali, non arrivavano che alla mattina
seguente .
Che risate, che tripudio, che feste, al racconto
delle varie e spesso curiose vicende succedute !
Dobbiamo confessare una nostra ingenuità, che ci
faceva compatire allora da certa gente, come poi
anche molti anni dopo . Noi ci credevamo, che tutti
dovessero già conoscere D . Bosco, e perciò cono-
scere anche i suoi figli . Ci accadeva che capi-
tando in qualche cascina per chiamar la via, ci
chiamavano : « Buoni figli, dove andate? » Noi
senza più dicevamo : « Andiamo da D . Bosco! Ve-
niamo dall'Oratorio, da Torino, ed andiamo a
trovarlo per la festa del Rosario! » Cara età!
Come si era ingenui e semplici ! Eravamo non
poco stupiti, che non conoscessero ancora D .
Bosco nè i figli, che egli raccoglieva ed educava
in Torino . Anzi cadevamo poi giù dalle nuvole,
quando dicevano di non sapere neppure che ci
fosse una borgata, nè vicina nè lontana, che si
chiamasse con quel tal nome . Però si trovava
dappertutto cortesia ed onestà proprio patriarcale .
Ci ricordiamo con affetto come alcune volte
abbiamo incontrata in certe case, per opera delle
madri, un'accoglienza tenerissima. Anzi queste
cercavano di fermarci, almeno per riposarci e ri-
metterci in via, dopo un po' di cordiale . Ci veni-
vano ad indicare la via, se l'avessimo smarrita,
e di più anche si offrivano di farci accompagnare,
perchè non avessimo più la disgrazia di perdere
tempo, col prendere l'una, invece dell'altra .
Quando tutti eravamo giunti si aspettava il mo-
mento opportuno per salutare D . Bosco . Oh come
si rivedeva con piacere Lui, gli amici che ci ave-
vano preceduti ; e come volevamo dire le vicende
del nostro viaggio . E Lui a sentirci tutti anche
nel medesimo tempo, a compatirci della nostra
importunità, a dirci con l'esempio di saperci usare
carità . Si faceva poi un po' di cena, che ne ave-
vamo bisogno come di riposo, e poi . . ., a letto, a
letto! Qui, perchè non mi scappi . di memoria,
devo ricordare che in quelle sere capitava a qual-
cuno di dormire anche a tavola. Ed era ammi-
revole la pazienza di Don Bosco, che una sera si
prese nientemeno che dei calci da un poveretto,

2.5 Page 15

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che soleva regalarne anche dormendo , praticando
il noto proverbio : Mensa e letto, niun rispetto.
Noi vedevamo ciò con meraviglia, e si faceva, se
pure non ci avvisava di lasciar fare, ripetendo,
che chi dorme non pecca .
Devo dire ancora una parola sul sistema che
allora si praticava , per alloggiare tanta gente,
che, piena di vita e di sonno, arrivava colà ad
un'ora così tarda .
Ho detto più sopra che D . Bosco aveva una
modesta casetta, e non meritava e non merita
altro nome .
Qualche maligno diceva già allora, ed altri forse
più maligni ripeterono dopo, che colà D . Bosco
aveva fabbricato per sè e per suo fratello, che, po-
verino, morì troppo presto, anche per il conforto
che dava a D . Bosco, un vero palazzo, che aveva
l'aria nientemeno che di un castello principesco .
Sappiamo che D . Bosco desiderava per molto
tempo di fare una vera chiesetta, lui che ne
andò a fabbricare fin nella Patagonia, per i suoi
borgheggiani, una decente abitazione per un cap-
pellano, ma che sempre ve lo tratteneva il ti-
more di far parlare la gente, come di protettore
indiscreto o di sua famiglia o de' suoi . Perciò,
com'era trentacinque anni fa, è presentemente, e
forse . . . . Chi sa che nell'avvenire. . . ? Certamente
colà, pigiati quasi come le acciughe nel barile ,
non si stava con tutto il nostro comodo, ma ci
si stava bene, e nessuno pensava a desiderare
di meglio . Il buon fratello di Don Bosco, che si
chiamava Giuseppe, metteva un mucchio di pa-
glia sull'ultimo piano, che serviva in altro tempo
da granaio , e poi alla sera dava a ciascuno un
lenzuolo di tela di bucato , ed accompagnati
dai nostri assistenti , andavamo al sito desi-
gnato a ciascuno . Altre camere della famiglia si
convertivano pure allo stesso uffizio, e noi in breve
trovavamo un letto, se non soffice e sprimacciato ;
tuttavia carissimo e bastevole per noi . Capitavano al-
lora e poi delle scene curiosissime . Per esempio, uno
che era stato destinato nel fienile, una mattina si
trovò nientemeno che nella stalla . Egli nel dor-
mire era solito a dimenarsi , e, non trovando
sponda al suo letto, girò, girò, finché venne ad
incontrarsi in quel buco della volta, per cui si fa
calare il fieno, e giù per quella via . V'immagi-
nerete voi, che si sia fatto del male, che abbia
dovuto levarsi il vicinato richiamato dalle grida
del povero ferito, non è vero? Ebbene, niente di
tutto questo . Egli, arrivato al fondo, si fermò ,
si accovacciò come potè nel novello suo letto, e
continuò a dormire della lunga . Non fu poca la
sua meraviglia, quando al mattino si trovò là a
basso, in mezzo ad altri compagni, e coricato
sulla paglia, mentre erasi alla sera coricato sul
fieno . Ma come va , diceva a se stesso , questo
mistero? Qualcuno però gli spiegò l'arcano, tanto
più perché fu in pericolo di prenderselo addosso .
Ora un altro in questi viaggi notturni andò fin
sotto le gambe delle vacche, le quali spaventate
si mettevano a saltare qua e là, ed immagina-
tevi con qual pericolo di chi dormiva .
Però queste erano cose eccezionali; chè per ordi-
nario, dopo le nostre orazioni, si faceva silenzio
profondo quasi in un momento, e fino alla mattina
più nessuno si moveva o faceva disturbo, stando
al suo posto come sentinella fidata.
Ricordiamo che qualche volta qua e là si vedeva
ancora ora l'uno ora l'altro, levato su in ginoc-
chio pregare, mentre i compagni già dormivano
tranquillamente, e spesso anche svegliandosi nella
notte si rimettevano così col Signore in modo
edificante . Lo spirito di preghiera era allora
grande e vigoroso .
Alla mattina poi della festa avevamo tutti il
nostro da fare ; chi per la chiesa, chi per la mu-
sica, chi pel teatro . Anche al teatro dovevamo
pensare, per esilarare quella buona gente, che era
quasi sempre estranea ai divertimenti delle no-
stre città . Prima c'era sempre la santa Comu-
nione, e questa proprio generale, ciò che rendeva
meno grave la fatica a D . Bosco, che dovèva far
tutto in chiesa e fuori . Davanti alla chiesa era
preparata l'orchestra . Nei primi tempi portavamo
da Torino un piccolo armonium, dopo poi si fa-
ceva a suono di banda . Ci ascoltavano con diletto,
anzi con ammirazione ; chè non è a dire quanto
queste cose piacessero a tutti, e quanta gente avesse
la pazienza di fermarsi colà, su quella collinetta ,
fino a notte avanzata. Diciamo poi che Castel-
nuovo d'Asti, ov'è la parrocchia, in cui fu battez-
zato il nostro D . Bosco, ancorché sia distante tre o
quattro chilometri, formava l'elemento maggiore
dei divoti. Dopo tutto, si facevano partire pal-
loni aereostatici, si dava il fuoco ai razzi, a
ruote pirotecniche , che , su quel luogo ed a
quell'ora, formavano uno spettacolo veramente
incantevole ed insolito per quei siti . I falò di
gioia le grida , che arrivavano fino a noi , ci
rendevano avvisati, che godevano di quella vista
anche gli abitanti delle varie colline, poste d'at-
torno come in un ampio anfiteatro . Oh sere gio-
conde, degne di essere narrate da penna ben mi-
gliore! Ma questa fosse anche la più eletta del
mondo, non potrebbe forse dire a metà il nostro
entusiasmo, la nostra gioia, che ci riempivano il
cuore .
AVVISO
Il giornale La Donna e la Famiglia che ab-
biamo raccomandato nel nostro numero prece-
dente, comincia con questo mese di Marzo il suo
nuovo volume e un nuovo abbonamento . Ciò serva
di avvertenza a tutti coloro (e speriamo siano
molti) che v orranno associarvisi. - Rivolgersi
alla Direzione del Periodico LA DONNA E LA FA-
MIGLIA, - GENOVA .

2.6 Page 16

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ELENCO dei Cooperatori e delle Cooperatrici che furono chiamati all'eternità nel 1886
1 Aceti D . Gilberto, Parr. - S. Martino
Velletri (Roma) .
2 Adami D . Gio . Battista, Are . a Paroldo
(Cuneo) .
3 Actis Grosso Cipriano - Rodallo (Torino.)
4 Agresti D . Francesco, Parr.
Papigliano (Toscana-SanMito,) .
5 Allegri D. Francesco - San Secondo
(Parmense) .
6 Alessio Rosa ved . Boglione - Gassino
(Torino) .
7 Aluffi D . Giuseppe, Arc . Vie . For . -
Montechiaro d'Asti.
8 Adamoli D . Giuseppe, Parr . - Casargo
9 Amaboldi Giovanna - Milano.
10 Amadei D . Antonio , Rettore - Mon-
tesanto (Ferrara) .
11 amorth D. Luigi, Parr. - Sopramonte
(Tirolo) .
12 Antiga Ant. - Castelnuovo (Vicenza) .
43 Antonielli D . Domenico, Rett.-Faella
(Fiesole) .
14 Aquadro Vicheri Eurosia di Ant . -
Pralungo .
15 Airolo Rocco Maria - Milano.
16 Astesana Iresia - Torino .
17 Astesano Margherita n . Solero - Val-
fenera (Alessandria) .
18 Aprosio Giovanni Battista - Torrione
(Bordighera) .
19 Artusio Catterina fu Giov . Batt . -
Piolesi (Cuneo) .
20 Armani D . Angelo - Tavrà (Austria) .
21 Barnaba D . Domenico - Bura (Udine) .
22 Barale Maria - Luserna (Torino) .
23 Bassignana Cav. Giov . - Via Nizza
(Torino) .
24 Baccolo I) . Giglio - Fondamenta dei
Sarti (Venezia) .
25 Baccini D . Salvatore, Prof. - Logica
(Reggio-Emilia)
26 Barbaglio D . Andrea, Parr. - Crema
(Cremona) .
27 Ballero Angela - Via Carlo Alberto
(Torino) .
28 Bertinato Carl'antonio - Terrà d'Ar-
signana.
29 Bertinato Giuseppe - Terrà d'Arsi-
gnana.
30 Bertoncini Domenica - N. N.
31 Benelli D . Ferdinando, Parr. - San
Matteo Cevigliaio (Firenze).
32 Bernardini Dorigo Vincenza - Sequals
(Udine) .
33 Bettanin D . Giuseppe-Schio (Vicenza)
34 Baraldi D . Benigno, Ara. - Molina .
35 Bernardi Giovanni - Gazze (Padova) .
36 Bernardi Lucia - Villa d'Adda (Ber-
gamo) .
37 Bertani D . Giuseppe, Parr . - Terno
(Bergamo) .
38 Bertetti D . Vitale, Prev. - Vergnasco
(Novara .
39 Bertuzzi D . Antonio, Conf. S. Felice
- Salò (Brescia) .
40 Berti D . Gio . Batt . , Capp . - Strò
(Venezia) .
41 Bentivegna Can . Rosario - Salerno.
42 Biondini D . Giovanni - Modena .
13 Biolchi Maddalena - Cremona .
44 Beccherucci Maria - Firenze .
45 Bianchi D . Giovanni, Parr. - Primato
(Como) .
46 Serrino Michele - Valfenera (Ales-
sandria) .
47 Bellocchio D . Luigi - Bobbio (Pavia) .
48 Bertacchi Maria - Torino.
19 Battisti D . Davide - Bosetza di Pini
(Austria) .
50 Bando Giovanni Battista - Villatalla
(Portomaurizio) .
51 Brighenti D . Donato, Rettore - Ca-
stelletto (Verona) .
52 Berutto Angela nata Botta - Torino.
53 Benedetto Cav . D . Felice, Rettore -
Pianzano (. Treviso)
54 Belotti D . Antonio, Curato - Malonno
(Brescia).
55 Baruffaldi Margherita - Cartabbio
(Como) .
56 Berta Giuseppe fu Domenico-Monta-
lenghe Canavese ( Torino) .
57 Bianco di S . Secondo, allievo militare
(Modena) .
58 Bortoletti Domitilla ved. Bonvicini -
(Meano) .
59 Rondini D. Emidio Dell'Orci- Sarmano
(Macerata) .
60 Bottali D . Antonio, Prevosto - Riz-
zolo (Piacenza) .
61 Bozzola D. Carlo , Arc . S. Ambrogio
- Tomba (Verona) .
62 Bona D . Alessandro, Can . Parr. di
Barolo (Cuneo) .
63 Bologna Maddalena - Sera (Mondovì) .
64 Bevi D . Michele, Vie . For . - Chia-
ravalle (Ancona) .
65 Bossi D. Ambrogio, Can . di S. Giorgio
(Milano) .
66 Bonicelli D. Lorenzo, Parr . -Nembo
(Bergamo) .
67 Bottero Tommaso - Orsara Bormida
(Alessandria) .
68 Bovio Eugenia .
69 Bongiovanni Barberis Maria - Crava
(Mondovì) .
70 Bono Adelaide - Colombase (Brescia).
71 Bonavera D . Andrea - Oneglia (Por-
tomaurizio) .
72 Bolognetti Suor Maria Catterina -
Torre de' Specchi (Roma) .
73 Borghese Marchese Antonio - Roma .
74 Bozzone D. Leopoldo, Curato - Moine
(Novara) .
75 Bondi D . Giovanni - Caverano (Au-
stria) .
76 Bozziero D. Giulio, Rettore .
77 Butterini D. Antonio - San Giorgio
Crotta (Austria .
78 Bugli D . Luigi, A rcip . Ric. - Forti.
79 Bugiani Antonio - Capo di Strada
(Firenze) .
80 Busso Maria - Sampeyre (Cuneo).
81 Butera D . Giusep e , Can . - Castro-
nuovo (Palermo) .
82 Buzzoni D. Luigi - Verona .
83 Brunati Bartolomeo , Pr . - Moderno
(Brescia) .
84 Bracadello D . Marco, Parr . - Conca
d'Albero ( Padova) .
85 Bruzzone Andrea - Vezima (Genova) .
86 Brentegani D . Luigi, Capp . - Rivoli
(Verona) .
87 Briani D . Pietro, Parroco - Sovera
(Como) .
88 Bruzzone Maria - Crevari (Genova) .
89 Briotta Carlo Cav. Can . - Casatmon-
ferrato (Alessandria) .
90 Caleassoli D . Luigi, Rettore in Maria
della Scala (Verona) .
91 Cacli D . Luigi - Uras (Cagliarti) .
92 Campana Giovanni, Tenente - Li-
vorno .
93 Campi Valentino, Sindaco - Mornese .
94 Campana D . Antonio - Scaunicco (U-
dine) .
95 Camilli D . Emidio, Arc. - Ponticelli
(Perugia) .
96 Cametti D . Francesco, Prev . di Tam-
poro (Novara) .
97 Canossini Mens. Dott . D . Domenico,
Arc . Sesso (Reggio-Emilia) .
98 Candiani D. Giuseppe, Parr. - Villa
Cortese (Milano) .
99 Canova D . Giacomo, Arc . - Echi
(Verona) .
100 Carena Teresa ved . Acelli - Torino .
101 Carretta Paolina Contessa ved. San-
thein - Fonzaso (Padova) .
102 Carnera Lucia ved . Zambon- Segua ls
(Udine) .
103 Cardona D . Luigi, Parr . - Brugora
(Milano) .
104 Cardammo Pasquale - Parenti (Ro-
gliane) .
105 Carboni Raffaele - Nuoro (Sardegna).
106 Capsoni Camillo - Milano.
107 Casolati Giovanna ved . Malatto -~
Genova.
108 Gallassa Angela ved . Ricci-Tarino .
109 Cardini D . Andrea, Parr. - Castel-
letto (Milano) .
110 Casoni Giuseppe, Mediatore, Vice
Priore - Cerese .
111 Castelfranchi D . Alessandro - Lum-
brato (Milano) .
112 Casoni D. Giuseppe, Priore - Ceresa
(Mantova) .
113 Cassini Giuseppe, Cons. municipale
- Bordighera (Portomaurizio) .
114 Casti Maria - Cividate Alp . (Brescia) .
115 Cassinelli Maria- Castagneto Cuneo) .
116 Casati Angelo - Milano .
117 Cattaneo D . Michele, Can. - ponte-
curone (Alessandria) .
118 Cauci D . Giuseppe - Cialda Chiaz-
raco Udine) .
119 Cavriani Marchese Cesare- Verona.
120 Cerio Nob . Marianna ved . - Giomi-
zerani (Lucca) .
121 Centurione Lorenzo Marchese - Ca-
stello d'Ivrea Varazze (Genova) .
122 Ceriana Cav . Giusepp e - Torino.
123 Ceccati D . Pietro, Curato - Sera-
gnano (Tirolo) .
124 Cheremone D . Cremonesi - Forlì
(Firenze).
125 Cherubini D . angelo, Can . - Pani-
cale (Perugia) .
126 Chiozzone Gat . - Vezima (Genova).
127 Chiesa Filippo, Vescovo di Pinerolo
(Torino) .
128 Crugnola Paolo - Varese Lomb. (Ali-
lane).
129 Cumo D. Carlo, Prev . Vie . For . -
Montebello (Pavia) .
130 Cozzani D . Luigi, Prev . - Marola
(Genova) .
131 Coretto di Corrida Samsthein Contessa
Paolina - Belluno.
132 Corradini Regina, orfan. - Priani
(Cremona).
133 Codarino Gio. Datt ., chierico - Ca-
stion di Strase (Udine) .
134 Cortese D . Francesco, Parr . di San
Michele ( Vercelli) .
135 Danuzzo Margherita ved . Gariglio -
Carignano .
136 Daniele D . Matteo, Curato - Grin-
nano (Cuneo).
137 Dalla Vedova D . Gio . Batt . - Calla
brigo (Treviso) .
138 De Andrea D . Felice, Maestro - Ca-
sale Monferrato (Alessandria) .
139 D'Allora Alessandro - Castelnuovo
d'Asti (Alessandria) .
140 De Garoli Catterina - San Remo
(Portomourizio).
141 Cesaris Contessa Carlotta - Alatra
(Roma) .
142 Degano D . Gio . Batt . , Pievano -
Flambro (Udine).
143 Denicola D. Luigi, Vie. For. - Mas
serano . (Novara)
144 Defroli D . Carlo - Caste Beone Ca-
stelmadonna (Cremona).
145 Dellera D . Giovanni - Torino,
146 Della Torre Riccardo - Cividale (U-
dine) .
147 De Dominicia Vincenzo - Luvino
(Lago Maggiore) .
148 Del Mastro D . Giuseppe, Piev. di Bai
gnasco (Alessandria).
149 Demillo Magnani Vincenzo - Gam-
bolò (Pavia) .
150 De Pieri Pietro Corlanzone - Vicenza ..
151 De Negri Nob. Francesco di S . Pietro,
R . Cons. - Trento .
152 Della Riva Fende Emanuele, Tenente
Colonnello - Torino .
153 De Vigili D . Carlo , Prof. - Mezzo
Lombardo (Trento) .
154 Della Valle D . Giovanni, Arc . in Lo-
vezzano (Min.erbio) .
155 De Vito D . Angelo, Provicario -La-
ritto (Campobasso) .

2.7 Page 17

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156 De Thomatis D . Gio . Batt . , Arc. -
Pontedassio ( Portomaurizio) .
157 Dini Domenico, Dottore - Camaiore
(Lucca) .
158 Dotta Giuseppe- Carignasoo (Torino) .
159 Dossi D . Giovanni - Mansionario (Ro-
vigo) .
160 Domenichetti D . Romato, Parroco -
Caprignano (Massa Carrara) .
161 Donebi D . Domenico, Prev . Vie . Fo-
raneo - Ponte in Valtellina .
162 Durazzo Vittoria ved . Cavina, Mar-
chesa - Faenza (Ravenna) .
163 Endrizzi D. Giovanni - Mezzo Lom-
bardo ( Tirolo) .
164 Eula Monsignor Stanislao, Vescovo
di Novara .
165 Eccler D . Pietro, Parr . - Calcera-
nica (Tirato) .
166 Elefante D . Giovanni Batt . - Puti-
gnano (Bari) .
167 Eula Gabriele - Mondovì (Cuneo) .
168 Fanelli D. Matteo - Giamperelo (Ma-
cerata) .
159 Fra Giovanni Malvino - Convento
Oregino (Genova) .
170 Fantini Teresa - Torino .
171 Farinati D . Stefano, Arc. - S. Maria
Castelnuovo (Verona) .
172 Faschini Marco - Russi (Ravenna) .
173 Facchini D . Venanzio - Borgo Val-
sugana (Tirolo) .
174 Fassio D . Giacinto, Arciprete - Asti
(Alessandria) .
175 Farneda D . Natale, Arcipr . V. F. -
S. Bonifacio (Verona) .,
176 Ferughi Michele Angelo - .llfarano
Valpollicella (Verona) .
177 Ferrè Pietro Maria, Vescovo - Casal
Monferrato (Alessandria) .
178 Ferrero D. Giuseppe - Vigevano
(Pavia) .
179 Ferrari D . Francesco, Prev . - Cer-
vesina (Pavia) .
180 Ferrero Secondo -Castagnito(Cuneo) .
181 Fenocchio Giuseppe fu Felice- Trezzo
Tinella (Cuneo) .
182 Fiorina Domenica - Montalenghe Ca-
navese (Torino) .
183 Di Fani D . Augusto , Can . - Roma .
184 Fisauli Vagliasindi Dottore Giuseppe
Bacone Nocerozzo (Randazzo) .
185 Fiocchi Felicita nata Malusardi - Ci-
lavegna (Vigevano) .
186 Fissore D . Matteo - Bra (Cuneo).
187 Forgon D . Lodovico - S. Giorgio in
Brenta (Padova).
188 Fossati D . Giuseppe - Vignole Bar-
bera (Alessandria .
189 Fraire Giovanna - Envie (Cuneo).
190 Franco D. Matteo - Bra (Cuneo) .
191 Frassinetti D . Francesco, Can. Priore
Genova .
192 Fratellini Monsignor Eugenio, Ve-
scovo - Fossombrano (Perugia) .
193 Ganglio P . Cesare, Curato - Poirino
(Torino) .
194 Garibaldi Gio . Batt . - Torino.
195 Gasca Carlo, Macellaio - Bricherasio
(Torino) .
196 Gamaleri Teresa - Valmadonna (A-
lessandria) .
197 Gavotti fu Pietro, Marchese-Savona
(Genova) .
198 Gazzani D . Pietro, Arciprete - Ca-
lerno (Reggio-Emilia) .
199 Garelli D . Sebastiano, Arcip . Parr .
- Dogliani (Mandavi) .
200 Gallizio Bronzino Teresa - S. Vittoria
d'Alba (Cuneo) .
201 Gallinari D . Pietro - Rovereto (Au-
stria .
202 Garu li D . Gregorio, Rettore - Com-
piano (Reggio-Emilia) .
203 Gaspari D . Edoardo - S . Maria del
Piano (Forlì) .
204 Gamba Gioannina - Colomba (Cre-
mona) .
205 Gambarotta Virginia - Novi-Ligure
(Alessandria) .
206 Gambarotta Carlotta - Novi-Ligure
(Alessandria) .
207 Gardella D . Vincenzo , Canonico -
Alassio (Genova) .
208 Gaja Anna - Pocapaglia (Cuneo) .
209 Gerra D . Pier Luigi, Professore -
Piacenza .
210 Gervasi D . Luigi, Parroco - Todella
(Perugia).
211 Ghivarello Maria - Torino .
212 Ghio D . Gio. Batt ., Arcip . Can . Vi-
cario Foraneo - Moneglia (Genova) .
213 Ghià Ernesto - Cava Pianura (Pavia) .
214 Ghiotti Ernestino -Volpiano (Torino) .
215 Giani D . Carlo, Coad . in S. Stefano
(Milano) .
216 Gian D . Giuseppe, Capp . Curato -
Rovari (Treviso) .
217 Giordano D . Vincenzo, Can . Coll . -
Oneglia (Portom.aurizio) .
218 Gioacchino Giovanni - Ellera (Ge-
nova) .
219 Giovana D . Giuseppe, Curato -Avi-
gliana (Torino) .
220 GiribaldiRaffaele -Jtontegrazie (Por-
tomaurizio) .
221 Giarnonico D . Alberto, Arciprete -
Bozzolo Castello (Novara) .
222 Giordano D. Gio . Ilatt ., Canonico -
San Remo (Portomaurizio) .
223 Giolitti D. Pietro - Torino .
224 Gonella Avv. Nob . Marco - Chieri.
225 Gortan Bettina Maddalena - Buttrio
(Udine).
226 Granata D . Teodoro, Parr . - Caz-
zago (Brescia) .
227 Grosso Delfina - Trino .
228 Gruva Maria - Casabianca di Vero-
lengo ( Torino) .
229 Grossi Marta - Barzio (Como) .
230 Grossi Can . Giuseppe - San Remo
(Portomaurizio) .
231 Gusberti D . Claudio - Prep . Vicario
Abbiategrasso (Milano) .
232 Guglielmi Lorenzo, Organista - Val-
lebona ( Portomaurizio) .
233 Guglielmo Giuseppe fu Giacomo -
Montalenghe ( Torino) .
234 Iardini Francesca nata Marengo -
Cherasco ( Torino) .
235 Imoda Marcellino - Torino .
236 Iorioz D . Enrico, Can . Teol .-Genova
237 Ivaldi D . Giovanni - Acqui (Ales-
sandria) .
238 Laj Laura ved . Sola - Carmagnota
(Torino) .
239 Lamorini D. Andrea - Ceppomorelli
(Novara).
240 Lassetovichl Dionisi Angelina , Mar-
chesa - Verona.
241 Latini-Bipa Luigia - Villagrande (Ur-
bino) .
242 Lazzari D . Bartolomeo, Parroco -
Pezzoso (Brescia) .
243 Leinati D . Domenico, Parr. -- Zelbio
(Como) .
244 Leona Secondo, Notaio - Vigore
/Torino) .
245 Lemmi Giovanni - Castelnuovo Gar-
fagnana (Massa-Carrara) .
246 Lisa D . Nicola - Volvera (Torino) .
247 Livorani Maria - Rrolo (Ravenna) .
248 Luppi Lui i, Ing . - Brescello (Reg-
gio-Emilia .
249 Masini Suor Agostina, Agostiniana
Lucca .
450 Magnani ved . Teresa - Segno Tejo
(Austria) .
251 Maralla D . Giac . Ant., Parr . - Pal-
lanza S . Stefano (Novara) .
252 Maggi D. Luigi, Prev . - C'ornegliano
(Piacenza) .
253 Mattana Chier . Angelo, Semin. Ve-
scovile - Padova .
254 Marcagno Gioanni - Monte A7' no .
255 Mainardi D . Lorenzo - Parma.
256 Mago Carolina nata Soardi--Torino .
257 Masino Rosa - Vgnole Barbera (A-
lessandria) .
258 Maranzani b . Girolamo, Reti . - San
Gaetano (Vicenza) .
259 Malfanti Marchesa Luigia - Genova .
260 Marchini D . Valentino - Borgo taro
(Parma) .
261 Martini D . Giacomo, V. F. - Pia-
nezza (Torino) .
262 Marrone 1YZons. G . B ., Cani . d'on . di
S. S., Prep . V. F. - Carme (Cuneo) .
263 Marchesi Angela, Maestra - Scanzo
(Bergamo) .
264 Mazzucconi D . Michele, Prev . di San
Alessandro (Milano) .
265 Marcello D . Ansehno G. B . - Gino-
valla (Liguria) .
266 Massa D . Albino, Curato -Mongrono
(Torino) .
267 Marocco Catterina - Valfenera (A-
lessandria) .
268 Maggini D . Antonio, Arcip. - Mon-
tagnana (Sondrio).
269 Marchi Domenica - Fonzaso (Bel-
luno).
270 MaluganiGiuseppe -Barcone Corno).
271 Magni Maria Ant . -Vimogno Como) .
272 Martini Giovanni fu Chiaf cedo -Sten-
tivi (Cuneo) .
273 Magni Maria - Vimogno (Como) .
274 Mabellini D . Samuele, Rett. - Pes-
sina (Verona) .
275 Merlo D . Stefano, Rett . - Marengo
(Alessandria) .
276 Merlo D . Stefano, Rett. - Castel-
lazzo Bormida (Alessandria) .
277. Medda D . Vincenzo, Rett . - Simola
(Cagliari) .
278 flerlone D . Secondo, Vice-Curato -
S. Martino al Tanaro (Alessandria) .
289 Mercati D . Domenico, Prep. - S . Gio-
vanni (Arezzo) .
280 Mezzetti D . Ottavio, Parroco - Ma-
iano (Perugia) .
281 Melandri Anselmo - Bagnacavallo
(Ravenna) .
282 Melesi Ambrogio - Cortabbio (Como) .
283 Morini D . Antonio, Can. - Novara.
284 Montauto Marchesa Emilia -Firenze .
285 Morelli D . Lodovico, Arcip. - Ca-
prino (Verona) .
286 Montemerlo D . Giuseppe, Prev .-Gal-
tiavola (Mortara) .
287 Monetti D . G . B ., Miss . Apostolico-
Casaigrasso (Torino) .
288 Molinari Luigi fu Giuseppe - Ipptio
(Udine) .
289 Montanari Assunta - Borgo Schia-
vonia (Farli) .
290 More D . Lorenzo, Arcip . - Mateo
(Lodi) .
291 Mosè Viotti - Torino .
292 Monticoli Pietro - Carpeneto (Um-
bria) .
293 Modena D . Gio Batt . , Rett . - San
Giorgio Salice (Verona) .
294 Momo Giovanni, Negoziante - Salug-
gia (Novara) .
295 Morato D . Marco, Parroco -S . Lan-
ciano (Venezia) .
296 Monticelli Girolamo, Dottore- Mon-
ticelli Pavese .
297 Marazzini Natalina -Albano Laziale
(Roma).
298 Naccarini D . Benedetto - Castelnuovo
di Garfagnana .
299 Nada Carlo fu Giuseppe - Trezzo
(Cuneo) .
300 Nannini D . Emilio, Rett. - S . Bar-
tolomeo in Bosco (Ferrara) .
301 Nardi D . Francesco, Parr . - Barba-
resco (Massa-Carrara) .
302 Negro Orsola - Valfenera (Alessan-
dria) .
303 Neri D . Domenico, Parr . - Senago
(Milano) .
304 Negrini D . Natale, Arcip. - Anghiari
(Verona).
305 Negro D. Giuseppe, Rett . - Noti-
Ligure (Alessandria) .
306 Nicosi D . Giacomo - Gorizia (Au-
stria) .
307 Nizzolo D . Antonio--Barzio (Como).
308 Nogara Chierico Antonio - Milano .
309 Nonio D . Didaco, Vice-Parr . - Oli-
vola (Massa-Carrara) .
310 Novelli D . Eugenio, Arcip . - Rivol-
tella (Brescia) .
311 Oddo D. Luig i -Rosolini (Siracusa) .
312 Oliva D . Giuseppe, Metropolitana -
(Genova) .
313 Oliva D . Gio . Batt . - Sori (Genova) .
314 Olivieri Teresa - Verona.
315 Orenga Suor Delfina, Canon . Later.
- Ventimiglia (Portomaurizio) .
316 Ortombina D . Luigi - Costermano
(Verona) .
317 Ottino D . Cesare - Valperga (Torino) .
318 Ottaviani Isabella - Arcevia (An-
cona) .
319 Panceroni D . Francesco, Rett . - Cee-
vagliano (Novara) .
320 Paolizzi D . Pietro, Parr . - Passano
(Forlì).

2.8 Page 18

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321 Panceri Giovanna ved . Romagnini -
Monza (Milano) .
322 Pagnoscin D. Ferdinando, Canon . -
Treviso .
323 Palazzolo D . Carlo, Rett . - S . Pan-
crazio (Torino) .
324 Paolini D . Paolo, Parr . - Artimino
(Firenze) .
325 Pazzini Marietta - Barzio (Como) .
326 Pesce D . Nazzaro, V. F. - Calvi-
sano (Brescia) .
327 Petronio Prof. Do it . Matteo - Udine .
328 Perucchini D . Felice, Míand .-Oderzo
(Treviso) .
329 Pernigotti D . Luigi, Prevosto - Lor-
nate (Pavia) .
330 Petitti Marianna - Torino .
331 Perotti Rosa - Castelnuovo Calcea
(Alessandria) .
332 Perotti Luigia ved . Moncalvo - Ca-
stelnuovo Calcea (Alessandria) .
333 Perasso Giuseppe - Silvano d'Orba
(Alessandria) .
334 Pennati G . B ., Pristinaio - Arcore
(Milano) .
335 Pirao D . Antioco, Capp . - Villacidro
(Cagliari) .
336 Pini D . Gaspero, Rett . - Montace-
raio (Firenze) .
337 Piana Moria Marchesa Cerini - Mi-
lano .
338 Pierattini Lucia - Pontedera (Pisa) .
339 Piacenza D . Fortunato - Fagna(Fi
renne) .
340 Pinna Pietro - Nuoro (Sardegna) .
341 Pinaffo D . Francesco, Capp. Curato
S. Bruson (Venezia) .
342 Piantino Maria - Botto (Novara) .
343 Pizzagalli-CatenazziLiduina-Morbio
Inferiore (Udine) .
344 Pietrini Luigia - Ligurno (Como) .
345 Picchiotti Can . Francesco - Valenza
(Alessandria) .
346 Pompon Can. Giuseppe - Apiro (Ala-
c. erata)
347 Poyani D . Gioanni . Capp . - Monsi-
nello (Udine) .
348 Pozza D . Cristiano - Panchia (Au-
stria) .
349 Polledri Luigia nata Betto - Padova .
350 Provana Galleani D'Agliano Contessa
Carolina - Torino .
351. Pratesi D . Ang .-Santorssana (Pisa) .
352 Puyatti D . Andrea, Parr . - Prata
(Udine) .
353 Quadri Carolina ved . Piombati - Fi-
renze.
354 Quaini D . Massimiliano, Parroco -
Pievi d'Olmi, (Udine) .
355 Quartino D . Benedetto, Arcip.- Voltri
(Genova) .
356 Ramellini D . Lodovico, Parr. di Santa
Brigida - Piacenza .
357 Ravuzzi D. Cesare - Ravenna.
358 Rapetti Domenica - Morsasco (Ales-
sandria) .
359 Ravizza Cesare, Prof. - Tignole
Monferrato (Alessandria) .
360 Realio Savino, Ing . - l'orino .
361 Recchi D . Giuseppe - Roma .
362 Remondini Sante - Nogara (Verona) .
363 Ricci Angela - Torino .
364 Rinaldi Nicola, Sindaco - Boschi
S. Anna (Verona) .
365 Rinaudi D . Giust, Prev . - Villarbasse
(Torino) .
366 Rivodossi Pietro - Cividale Alpino
(Brescia) .
367 Riva Anela - Chignola d' .Isola
(Bergamo.
368 Ricci Stefano - Orsara Bormida
(Alessandria) .
369 Riccione D . G . B ., Prev . - Caselle
(Torino) .
370 Rizzi D . Luigi - S. Pietro in Ca-
riano (Verona) .
371 Rocca Mons . Conte Guido, Vescovo
di Reggio-Emilia.
372 Rossi D . Giuseppe, Capp . - Levine
Lago (Treviso) .
373 Rossi Silva vedova Cardi - Peecioii
(Pisa) .
374 Rogeri di Villanova Contessa Adela
nata Sannazzaro - Casal Monferrato .
375 Rondinini Lucrezia-Riolo (Ravenna) .
376 Rossi Antonia - Thiene (Vicenza) .
377 Rossi Domenica - Cotteluce (Mace-
rata) .
378 Rovo Anna - Magtiano d'Alba (Cuneo) .
379 Roveresi Maria -Torrione Quartara
(Novara) .
380 Romagnolo Luigi - Casozzo (Ales-
sandria) .
381 Rovea D . Giovanni - Cortemsglia
(Cuneo) .
382 Rubini Maria Giuseppe - Monteal-
bano .
383 Rusconi D . Pietro, Parroco - S. Tri-
nità (Novara) .
384 Rulle P . Giulio - Roma.
385 Sala D . . Salvatore, Parr . - Galliano
(Como) .
386 Savorin D . Ant . Parroco- Soriano .
387 SartorelliD . Pietro- Caselle (Treviso) .
388 Sardi D . Basilio, V. F. - Ormea
(Cuneo).
389 Salvoni D. Antonio - Firenze.
390 Solventi D . Napoleone, Parr. - Com-
messaggio (Mantova) .
391 Sanna D . Antonio, Teol. Parr . - San
Gavino Monreale (Cagliari) .
392 SartoriAntonietta - Settimo (Venezia)
393 Sartora D . Antonio, Arcip . - Mom-
piano (Brescia) .
394 Sanfilippo Chier . Giuseppe - Catania .
395 Sala Giovanni - Brivio (Como) .
396 Savoja Mons . Carlo, Prim . Parr . -
Mantova .
397 Salta Michele - Oristano (Cagliari) .
398 Scanzoni Giuseppe, Fabb. Parr. -
Cerese (Mantova) .
399 Schieri Eugenio - Montealbano .
400 Schena D . Gian Francesco - Oga
Sondrio) .
401 canagatti Can. Luigi, Cav . Teologo
Rett . S. Lorenzo - Torino .
402 Scarsi Sante - Acqui (Alessandria) .
403 Schiavinotti D . Pietro, Arcip . - Spre-
siano (Treviso).
404 Scalzotto Vincenza - Sossano (Vi-
cenza) .
405 Serenelli Cont. Angelina - Verona.
406 Segato Celestino -Nervesa (Treviso) .
407 Selva Maria - Cortabbio (Como) .
408 Serra D . Pietro- Veglio (Novara) .
409 Selli D . Michelangelo, Curato - Mon-
teleone Sabino Perugia) .
410 Simoni D . Luigi , Parr. di S . Ilario
- Macerata.
411 Silvestri Epifanio - Scandiglia (Pe-
rugia) .
412 Silva Angela ved. Poli - Cornogio-
vine (Bergamo).
413 Smaniotti D . Gio . B ., Rett . - Mon-
setice (Padova) .
414 Sommaruga D . Giuseppe, Miss . Apo-
stolico - Carnago (Como) .
415 Somaini D . Angelo, Penit. Melrop. -
Milano .
416 Somaglia Angela - Trisobbio (Ales-
sandria) .
417 Soardi Delfina vedova Galvagno -
Torino .
418 Sorini D . Bortolo, V. F. - Cedegolo
(Brescia) .
419 Soregotti D . G. B ., Parr . - Villa-
poma (Mantova) .
420 Spada Venusta - Riolo (Ravenna) .
421 Stella D . Domenico, V. F. - Resul-
tano (Callanisetta) .
422 Stura Cav. Enrico - Torino.
423 Superiora Monastero S. Catterina
- S . Severino (Marche) .
424 Superiora delle Orsoline - Miasino.
425 Svidescalchi Antonia - Verona .
426 Tachio Maria - Poirino (Torino) .
427 Taddei Angiolina - Poggio a Caiano
(Firenze) .
428 Tallone Allasia Maria - S. Vittoria
d'Alba (Cuneo) .
429 Targon D . Lodovico, Capp . - San
Giorgio in Brenta (Padova) .
43' Tecchio Carlotta Maria -Mlontecchio
Maggiore (Vicenza) .
435 Temporin D . Bartolomeo, Rett . -
Mlonselice S . Martino (Padova) .
432 Tedaldi D . Felice, Arcip . -Cenlovera
(Firenze) .
433 Testa D . Biagio, Parr . - S. Donnino
(Ancona).
434 Tenero D. Giuseppe - S. Giovanni
di Canzano (Udine) .
435 Tosser D . Francesco - Villa di Gioue
(Austria) .
436 Tmnmasi Marianna ved . Orlandini -
Carpenedolo (Brescia).
437 Tommasi .oi Baldassare, Negoziante -
Sergine (Austria) .
438 Torelli D . Lorenzo, Can . Rett . Sem .
Novara .
439 Torretta Angelina -Buttigherad'Ask
(Alessandria) .
440 Tosano Chierico Angelo
(Brescia) .
Cemmo
441 Tolomeo Basilio - Trezzo Tinetls
(Cuneo) .
442 Toddia D . Salvatore, Parr. - Mandao
(Cagliari)
443 Triaca Cav . D . G . B ., Prev . - Mese
(Sondrio) .
444 Trentin D . G . B ., Capp. Cur . - Ca-
stelfranco Vicentino (Treviso) .
445 Trinchero Pietro - S . Stefano Belbo
(Alessandria),
446 Trentin D . Antonio - Longare (Vi-
cenza) .
447 Travaglio Gioanni - Serravalle Lan-
ghe (Cuneo) .
448 Tubini D . Marco - Verona.
449 Turco D . Lupicino, Arcip. - Monte-
forte d'Atpone (Verona) .
450 Ulion Luigi - Ruda (Austria).
451 Vallega D . Luigi - Alassio (Genova) .
452 Valverti D . Costanzo, Parr. - Son-
vico (Brescia) .
453 Vallebona D . Benedetto, Rettore -
Querzi (Genova) .
454 Vecchi Carolina - Modena.
455 Verdona Cav . Lorenzo - Gavi (Alci-
sandria) .
456 Verdona Geronima - Gavi (Alessan-
dria) .
457 Villoresi D. Lodovico, Parr . Prep .-
Gallarate (Milano).
458 Vicentini Giuseppe - Montebellun
(Treviso) .
459 Villa D . Giacomo, Prev . Vie . - Sa-
ronno (Milano) .
460 Vitarella D. Vite -Lauria (Potenza).
461 Vinelli Filippo - Genova.
462 VittorelliAngela-Bassano(Vicenza)
463 Vignola Margherita - Pocapagtia
(Cuneo).
464 Villa D . Carlo, Parroco - Cremnag.
(Como) .
465 Vigna Catterina - Biella (Novara) .
466 Wilelmo Can . Braghirolli, Cattedrale
- Mantova .
467 Wer Filippo, istitutore Coli . Raf-
faello - Urbino (Pesaro) .
468 Zanoli D . Antonio, Curato -Marciai
(Belluno) .
469 Zanella D . Agostino, Capp . - S. .M-
colò (Verona) .
470 Zanoni D . Antonio, Coop . - Pescan-
tina Verona) .
471 Zanotti Catterina - Marano Voipi-
cella (Verona) .
472 Zardini Domenico - Marano Votpi-
cella Verona) .
473 Zara D . Giovanni, Parr . - Sorradile
(Cagliari) .
474 Zannini D . Filippo , . Arcip. - Agno
(Padova) .
475 Zannoni-Naziani Maria - S. Giorgio
Piacentino (Piacenza).
476 Zaccarelli D . Michele, Arcip . V. F.
- Collina (Forlì) .
477 Zarro Francesco - Soazza(Svizzera) .
478 Zanoni Libera - Pescantino (Ve-
rona) .
479 Ziggiotti Giovanni - Lonigo (Vicenza).
480 Zoagli Matilde Marchesa ved . Ristori
di Casaleggio - Genova.
481 Zoccola D . Giovanni, Priore - Cas-
sine (Alessandria) .
482 Zortea D . Pietro, Parroco Decano --
Villagarina (Austria) .
4S3 Zucristan D. Francesco, Cur . - Lu-
segna (Austria) .

2.9 Page 19

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EUCARISTIA
SULLA EUCARISTIA. Pensieri del Dott. Achille Desiderio di Venezia, membro di parecchie Accademie scien-
tifico-letterarie . Un vol . in-32°, pag . 272
. L. 0 40
- Legato in tela per Ricordo
p 0 80
e Il Catechismo romano esorta i Prelati più dotti e prestanti a svolgere e chiarire la mirabile e singolare
Transustanziazione. Se di questo tema sicuro e profondo fosse affatto impossibile per ogni verso una dichiarazione
adattata alle singole capacità delle menti, ovvero fosse audacia il tentare un minimo riuscirebbe vana e super-
fina la prefata esortazione ai pastori più eruditi di svilupparlo e fecondarlo con fatti e ragioni calzanti e
colorirlo con dicitura spressiva a frutto largo e pieno dei credenti, cioè proporre in maniera esplicita quanto
si può di qucllo che implicitamente si chiude nel mistero .
Mosso da tale concetto il dotto veneziano dettò quest'opera utilissima a tutti ma specialmente a coloro che
per dovere o per santa carità cristiana debbono catechizzare i giovani ed il popolo su questo importantissimo
punto del catechismo cattolico . Dall'indice seguente ognuno può formarsi un concetto chiaro della materia
trattata e dell'ordine tenuto .
I . La Eucaristia è il mistero della fede per eccellenza - La ragione tenta addentrarsi e perchè - Il mistero
si compone di due parti - La nutrizione è anch'essa di due parti - Protesta - Invocazione - Il fatto Eucaristico
- Che cosa sia Sacramento - Il Testamento - La Sillaba è : schiarimenti - Autorità che la spiegano - Pre-
ghiera - I Magi . -1I . La Eucaristia è la carne di Gesù Cristo - Autorità che la provano - I Giudei la intesero
materialmente - Ancora sulla sillaba è - La conversione è sustanziale - Fatto comprovante la conversione al
suono delle parole divine - Preghiera . - III . Incarnazione - Generazione del Verbo di Dio - Fedel corrispondere
dell'affetto alla cagione assegnata - Il fisico - Le parole di Cristo fecero la conversione - Efficacia della parola
del Signore - Tre perfezioni di Gesù Cristo - Mosè - Il Taborre - IV . La Chiesa . Romana - Che cosa
significhi Transustanziazione - Il demonio crede alla transustanziazione eucaristica - Giuseppe - Il Verbo
incarnato amò nascondersi sotto il velame - La Maddalena - Quattro miracoli - Come voglia vedersi la
sostanza - La for4insita nella materia - V. Divisione del fatto eucaristico in due parti - Il Sere della
ragione - Socrate - Apuleio ed Ovidio - Il Darwin e compagni - Le trasformazioni dei gentili furono
lucidificazioni diaboliche secondo Agostino - Esempi . - VI . Fatti assembranti la transustanziazione - VII . Il
fatto eucaristico vince ogni ragguaglio - Ragionamenti di S . Tommaso - VIII . Sentenze dei Padri -
Berengario - IX . Gli accidenti - Dichiarazione di S . Tommaso - Nuovo modo di considerare gli accidenti
- Preghiera . - X . Cristo è nell'Ostia per conversione e non per moto locale - Discorso di S . Tommaso -
L'arco dell'iride - Davidde - Prodigi della natura sensibile - La fame e la sete - La moltiplicazione dei
pani - L'olio della vedova impoverita - Il Padre Eterno suggellò il miracolo della moltiplicazione del pane
della vita eterna - Spiegazione delle parole : mangiate tutti, bevete tutti. - XI . Velocità della materia e modi-
ficazione dei corpi - La luce e l'elettricità - Le quattro doti della gloria del corpo di Cristo risorto - Fatti
che lo comprovano - Modificazioni del solfo - L'udito - Affetto ardente di Davidde . - XII. Desiderio in eccesso
grande di Gesù - Gli uomini sono le sue delizie - Davidde profetò la reale manducazione della divina Eulogía
- Trasformazione amorosa dell'anima e di Gesù nella Comunione - Preghiera . - XIII . Fatti comprovanti la
reale presenza di Gesù Cristo - XIV . I protestanti - S . Cipriano e Cicerone - In nessuna setta dei protestanti
ha un prodigio che la confermi - Follie e visibile farsa . - XV . La preghiera - Pregi - Calda orazione . -
XVI . Linguaggio di fatti - Procedimento filosofico - Indicazioni irrepugnabili che di necessità ne debbono scaturire
- Che cosa sia fede secondo S . Paolo - XVII . Divinità di Gesù Cristo - I profeti la prenunziarono - Gesù
Cristo la ratificò e suggellò - Prova legale - Giuliano l'apostata - Il Concilio di Trento - Come nell'Euca-
ristia si trovi la divinità del Verbo, e delle altre due Persone - La mula digiuna da tre giorni - Suono di invito
della Cantica - Il Sangue di Cristo sparso nell'Orto appartiene alla terra - La fede di Luigi IX santo re
di Francia - L'Inno delle grazie Canta o lingua. - Appendice - Laudi di M . Vergine - Orazione alla Vergine .
EUCARISTIA . Dodici conferenze del Can . Dott . Emanuel Veith, tradotto per cura del Sac . Faà di Bruno .
Un voi . in-16° di pag. 368
- Legato in tela, uso Strenna o per Ricordo della prima Comunione
n 350
5 --
La fede viva ed operosa in Gesù Sacramentato è la frequenza nel riceverlo, è quello che costituisce la vita
e la qualità del vero cristiano . Lo scrivere quindi, stampare e diffondere libri su tale argomento, è cooperare
alla formazione di veri cristiani . Fra siffatti benemeriti scrittori, merita un posto distinto il Dott . Veith, Ebreo
convertito, tedesco di nazione, profondo scrittore di cose bibliche . Tra gli altri molti scritti biblici dettò questo,
che per erudizione e novità d'idee supera quanti altri esistono su tal materia . In esso, a fil di logica, si
dimostrano in modo peregrino i portenti del Divino Amore . Per quanto concerne le relazioni della istituzione
del Sacramento coi riti e cerimonie della legge Mosaica, pochi possono competere col Veith, perchè, essendo
egli ebreo convertito, più d'ogni altro è in grado di scoprire tali relazioni . Noi facciam voti col dotto e pio
traduttore, che cioè mentre tutto langue sulla terra, fede, moralità, sacrificio, possa questo libro risvegliare in
alcune anime un maggiore slancio d'amore verso il Divinissimo, a compenso degli oltraggi, che oggigiorno
continuamente riceve!
L' ESISTENZA REALE DI GESIJ CRISTO NEL SS . SACRAMENTO del P. Huguet e di altri accreditati autori ;
in-32°, pag . 64
0 10
-- Legato in carta sagrì per Ricordo
. ,, 0 40
Catalogo Metodico - Classe 1, Teologia - Categoria VI, Catechetica .

2.10 Page 20

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LIBRERIA SALESIANA - TORINO, S. benigno Cianav ., Lucca -
SPezb, S . Pier d'Arena, ROMA.
PETI PREDISPORRE ALLA S. CONFESSIONE E COMUNIONE
e per Ricordo della Prima Comunione
L'IGIENE DELL'AMATA . Lettere di un Curato di campagna a un antico suo discepolo,
del P. Francesco Martinengo, in-32°, pag . 288 .
. . » 0 60
- Legato in tela per Ricordo .
. » 1 25
- Edizione elegante su carta fina in-16°
. » 1 40
- legato elegantemente in tela per Ricordo .
. » 2 25
Eccovi un libro contenente quaranta lettere d'un maestro ad un antico suo discepolo : date un' occhiatina
all'indice e fatevi a leggere le prime ; mi direte poi se vi tratteneste dallo assaporarvi le altre, vorrei dire
tutto d'un fiato . Badate, veli, che non basta scorrerle e sfiorarle così alla leggera, conviene tornarci a ponderarle
per bene ; troppo importanti sono i precetti d'igiene in esse contenuti e sviluppati . L' igiene fa per tutti e
quindi gli è questo un libro per le famiglie cristiane, pei genitori che vogliono educati, obbedienti, morigerati
i loro figliuoli ; pei fanciulli, e pei giovanetti ai quali sta a cuore l'aver sana l' anima e tenere lontane le
massime del mondo empio e corruttore . Oh quanto volentieri lo vedremmo questo libro sui tavolini da studio,
quanto vorremmo si leggesse nelle famiglie e nei laboratorii, quanto desidereremmo che i giovanetti lo legges-
sero e rileggessero! V'imparerebbero oltre la grazia e la freschezza della lingua, quel che più sta a cuore
di chi l'ha scritto, l'amore cioè e la pratica della Santa Religione ; l'amore e la frequenza dei Sacramenti ;
l'amore e la gratitudine a quel divino Gesù che proprio per gli uomini li ha instituiti. ±yC.
(Dalla Liguria Occidentale)
DON MARCO OSSIA PERDONO E CONVITO. Racconto contemporaneo per il Sac . Almerico
Guerra Canonico onorario della Metropolitana di Lucca . Un vol . in-32°,
di pag. 430
» 0 60
- Legato in tela per Ricordo
.
. . » 1 2.5
- Edizione elegante su carta fina in-16°
. » 1 20
- Legato elegantemente in tela per Ricordo
» 2 25
L uno di quei racconti contemporanei, che dovrebbero essere offerti ' a quei giovani ed a quella parte di
popolo svogliata d'ogni seria istruzione, inappetente d'ogni cibo che non sia inzuccherato dalla dolcezza della
forma . Leggendo il Don Marco, a poco a poco senza avvedersene, il lettore incomincia a sentire una specie
di nausea delle ghiande che offre il inondo e come un principio di appetito a quelle che offre la grazia, ed il
figliuol prodigo contemporaneo ripete dopo la lettura : tornerò al padre mio, da cui riceverò perdono e convito .
1IARIETTA 0 LE VERE SORGENTI DELLA VITA AL SECOLO XIX . Racconto del Sac . Ilario
Maurizio Vigo, Curato di S . Giulia in Torino . Opera premiata ad un concorso .
Un vol . in-16° di pag . 536 .
. » 2 00
- Legato elegantemente in tela
. » 3 25
« La vera vita sta nell'esenzione dal peccato e nella unione col Salvatore Gesù Cristo, nella sua divina
amicizia, nella sua grazia. Quindi le vere sorgenti della vita sono il Sacramento della penitenza, ehe, pei meriti
dello stesso divin Salvatore, scioglic l'anima dal peccato e quello dell'Eucaristia, che ci unisce intimamente al
Verbo fatto carne, in cui era, e sarà sempre la vita » . Or bene il secolo XIX, secolo per eccellenza dell'apo-
teosi della materia, del danaro e dei piaceri sensibili, le ha grandemente trascurate queste vere sorgenti della
vita, ed è perciò che giace irrequieto come un moribondo e corre difilato alla morte . E chi mai l'aiuterà in
questo urgentissimo bisogno? Chi se non colei, cui la Chiesa Cattolica fa dire : Chi troverà nae, avrà trovata
la vita e attingerà la salute del Signore?
A questi principi è informato il racconto, che porta appunto per epigrafe il detto della sapienza, sopra citato,
Chi troverà me ecc. » Racconto ameno quanto alla forma, ma nella sostanza vera spiegazione, soda esposizione
difesa della dottrina della Chiesa Cattolica intorno ai due Sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, vere
sorgenti della vita spirituale . . . .
Gli esempi, gli aneddoti, le similitudini e le festività si succedono ad ogni momento e mentre divertono lo
spirito e rallegrano il cuore, lo commuovono dolcemente fino alle lacrime . I Parroci, i Predicatori, i Maestri e le
Maestre troveranno nel presente racconto un grande aiuto ad istruire il popolo e particolarmente la gioventù,
tutti un'aurea e soda lettura » .
(Bollettino)
Metodico - Classe 1, Teologia - Categoria VI, Cateclietica .

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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TORINO, S . Beni-no Callav., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
LA PASQUA CRISTIANA .
Un volumetto in-32°, pag . 96 L . 0 15 - Legato in carta sagri L . 0 45 .
A ben celebrare la Pasqua mira il libretto così intitolato . Esposta l'origine della Pasqua presso gli Ebrei
o l'analogia tra questa e la Pasqua Cristiana, passa a dimostrare che la vera Pasqua consiste nel passaggio
che fa l'anima, dalla schiavitù dell'Egitto tenebroso dell'ignoranza delle cose di Dio, alla cognizione di esse ;
(''alle catene delle passioni alla libertà di figliuoli di Dio ; dall'isolamento nel deserto del proprio nulla, alla
comunione colle infinite ricchezze di Dio nel ricevimento del suo Divin Figliuolo, le quali cose tutte fanno
emettere un interno ed esterno grido di allelaja ! lode a Dio . Nel capo XII dimostra con tanta evidenza i
vantaggi sociali che derivano dalla Pasqua cristiana, dalla Comunione, che si è costretti a dire : « o Comunione
con Gesù Cristo, o comunismo con Satana » .
La Santissima Comunione per Mon. DE SEGUR ; ottava Ediz . in-32°
» 0 10
- Legato in carta sagri per Ricordo .
. » 0 40
Data una vera idea della SS . Comunione, in XV capitoli rassoda nella pietà ed accresce alla confidenza in
Gesù Sacramentato tutti i cristiani che tentennano d'accostarsi sovente a Lui oltre la Pasqua . P un libretto che
meritò all'Autore le seguenti congratulazioni dell'immortale Pio IX . « Carissimo figlio, noi abbiamo ricevuto
con molto piacere l'omaggio del vostro libro, vivamente ci congratuliamo con Voi pel lodevole e religioso zelo
con cui vi adoperate ad eccitare i Fedeli ad usare più frequentemente della comunione Eucaristica » .
Ogni Otto Giorni per Mons . DE SEGUR ; seconda Ediz ., in-32°
. » 0 10
Legato in carta sagri per Ricordo
» 0 40
Eccita i fedeli alla SS . Comunione settimanale, dimostrando una tal frequenza siccome un passaporto sicuro
per il Cielo, la vera terra promessa che il popolo di Dio deve conquistare . La presenta quindi in ordine alla fede
ed alla pietà ; quale custode dell'innocenza ; quale leva rer rialzare i caduti ; sotto l'aspetto della buona morte ;
in ordine alla famiglia ; ai seminarii e collegi ; nella Parrocchia ; di fronte agli ostacoli e finalmente come la
frequente Comunione sia dottrina ufficiale in Francia e benedetti siano dal Papa gli eccitamenti del libretto
stesso a detta frequenza .
Dite Gioie Nascoste per GIUSEPPE FRASSINETTI ; seconda Ecliz ., in-32° . » 0 10
- Legato in carta sagri per Ricordo .
. » 0 40
Una delle due gioie nascoste che scuopre ai suoi lettori il presente libretto è la SS . Comunione . La parola
è, rivolta agli Amanti di Gesù e li eccita a consolare il tanto amareggiato dolcissimo Cuor di Gesù coll'acco-
starsi sovente alla SS . Comunione .
La Santa Comunione . Meditazioni di S . BONAVENTURA, tradotte dal P . Vincenzo Bocci ;
in-64°, pag . 88 .
. » 0 10
La Santa Comunione, Meditazioni di S . BONAVENTURA, aggiuntovi la Meditazione sopra
la Messa e soi~ra la Passione di Gesti Cristo in preparazione alla S . Comunione
ed altre pra,ticlie relative ; in-64°, pag . 256
» 0 25
- Legato in tela .
.
. » 0 40
mezza pelle
. . » 0 40
pelle, taglio clorato .
. » 1 20
Il nome del serafico santo scrittore, da cui vennero tolte queste meditazioni è di per sè un grandissimo elogio .
Guida alla Confessione e Comunione tratta dai manoscritti di S . Francesco di Sales ;
in-64°, pag . 292
- Legato in tela .
-
mezza legatura .
.
.
.
.
» 0 30
. » 0 40
. » 0 40
pelle, taglio dorato .
. » 1 20
Non si potrebbe scegliere miglior guide a ben confessarsi ed a ben comunicarsi degli scritti del santo in-
namorato di Gesit, dell'Apostolo del Sacro Cuore,
11 Cielo Aperto mediante la Comunione frequente pel P . CARLO FILIPPO da Poirino ;
in-64°, pag . 30 .1 .
» 0 30
- Legato in tela .
.
.
. » 0 40
mezza pelle
.
..
. » 0 40
pelle, taglio dorato .
. » 1 20
t un compendio di un'opera francese del celebre abate Favre, missionario in Savoia, ed è un riflesso della
dottrina di S . Francesco di Sales su qnesto argomento ; che cioè bisogna comunicarsi frequentemente per im-
parare a comunicarsi bene .
Calai . Metod . - Classe I, Teologia - Categ . VI, Catechetica Eucaristica

3.2 Page 22

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TORINO, S . Beuiguo Can : v' , Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
PRIMA COMUNIONE
Cattolici . impiegate tutte le vostre cure , affinché
i vostri tigli compiano col più grande zelo que-
st'etto decisivo della (Prima Coiuunione ) vita
Siligiosa, e siate sicuri che la grazia di Dio, quan-
d'anche le divenissero ribelli, non li abbandonerà
più .
(Leoac PAXIL, confessioni)
I Parroci zelanti, bramando di dare ai fanciulli una sublime idea di questo grand'atto, e di lasciare nei loro
cuori un'impressione salutare e un ricordo che non si cancelli così presto, sogliono fare questa bella funzione
non solo con proprietà e decoro, ma con tutta la pompa e splendore possibile . Noi Italiani, non abbiamo idea
del grande apparato e della grande solennità con cui si celebra la ricorrenza della Prima Comunione fuori
d'Italia e singolarmente nella Francia e nel Belgio . Sono feste non solo dei fanciulli e feste di Chiesa, ma
feste anche della famiglia ed in qualche modo di tutto il paese e di tutta la città. I fanciulli vengono pensando
e preparandosi a quel giorno qualche anno prima . La famiglia non meno che i Parroci fanno di tutto il loro
meglio, perchè il fanciullo non abbia a dimenticarsi di tal giorno giammai . Ad agevolare agli zelanti Parroci
:a preparare i fanciulli a così grand' atto ed a far sì che questi non abbiano giammai a dimenticarsi d'un tal
giorno, noi suggeriamo i seguenti libri attissimi a conseguire un tal fine .
Consigli e Preghiere in preparazione alla Prima Comunione, ossia Manualetto divoto
per accostarsi degnamente la prima volt, lla Sacra Mensa, raccomandato da
Mons . L . Gastaldi .
L. 0 20
Il titolo stesso indica già il contenuto . Consiglio e preghiera in preparazione al grand'atto .
Le Meraviglie del SS . Sacramento narrate ai fanciulli della Prima Comunione dal Padre
PIETRO LAURENTI d . C . d . G . Terza Ed . notabillimente acer . Un vol . in-32° » 0 50
- Legato in tela per Ricordo
. » 1 20
Non v'ha dubbio che i fatti di cui abbonda la storia dei secoli cristiani e dei quali è si vaga la tenera età,
valgono mirabilmente non pure a raffermare e ravvivare la fede di quanto la divina rivelazione intorno alla
sacra Eucaristia ne insegna, ma sì anche a ridestare la pietà, e accendere la divozione ; e però tornano sopram-
modo acconci a disporre la niente e il cuore dei fanciulli ad accogliere convenientemente l'Ospite divino Cristo
Gesù in Sacramento i fatti raccolti in questo volumetto . L'autore, fatte precedere calde raccomandazioni a' Sigg .
Parroci, in 20 esempi espone la Verità da Credere sulla SS. Eucaristia ; in 10 espone yl' impedimenti da ri-
i muovere per accostarvisi ; in 8 la disposizione da procurare, ed in 15 frutti da produrre .
Dono ai fanciulli nel giorno fanstissimo della prima Comunione pel Prof . Ab. G . LANZA .
Un volumetto in-64° .
. » 0 30
- Legato in tela nera .
. . . » 0 40
colore, placca oro
. » 0 60
- In carta distinta, in-32°, legato in tela placca oro .
. » 0 80
Dono alle fanciulle nel giorno faustissimo della Prima Comunione pel Prof . Ab. G. LANZA .
Un volumetto in-64 .
. » 0 30
- Legato in tela nera
» 0 40
colore, placca oro
. . » 0 610
- In carta distinta, in-32°, legato in tela placca oro .
. » 0 80
« Un bel ricordo dato dai Parroci ai fanciulli, com'è invariabile costumanza, è un tesoro, perché quel ricordo
porta seco tante care memorie ; e però quando il ricordo della Prima Comunione viene alle mani, suol far sempre
una salutare impressione anche dopo molti anni » .
(L .kuRESrr, ilei evt:gl e) .
Adolfo e Melania o della llerseverauza dopo la Prima Comunione dell'Abb . CARLO AUBER :
libera versione di L. Matteucci. Un vol . In-32 di pag. 250 . . » 0 30
- Legato in tela per Ricordo
. » 0 60
Convinti per l'esperienza che le stesse lezioni della virtù non fanno impressione, se non in quanto elle at-
traggono, noi abbiamo voluto infiltrarle nel cuore dei nostri giovani amici coll'aiuto di un fatto gradevole,
Sebbene semplice, che abbraccia tutto il libro, cui si mischiano episodi che cambiano le scene e devono dare
una lezione di più rientrando nel propostosi fine . »
(_ACBFa) .
Catalogo Metodico - Classe I, Teologia - Categoria VI, Catechetica Eucaristica - Prima Comunione

3.3 Page 23

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TORINO, S . Benigno Canav. . Lacca - LIBRERIA SA LESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, RO11
PRATICHE PI`~~OTE EUCARISTICHE
per l'adorazione del SS . Sacramento . Un volumetto in-32°, pag . 126 . L. 0 20
-- Legato
. » 0 50
Invita aíll''adorazione a Gesù Sacramentato presentando una raccolta- di orazioni, tra le quali carissime sono
quelle dei SS . Agostino, Bonaventura, Francesco Saverio, Gaetano Tiene, Filippo Neri e Benedetto Giuseppe
Labre, e non men care quelle tolte dall'impareggiabile Imitazione di Cristo .
Il Figlio Divoto di Gesù Sacramentato e di Maria Santissima, e amante della propria
perfezione, per il Sac . CARLO FoGLIA:NO ; settima Ediz . in-32°
. » 0 10
- Legato in carta sa .grí per Ricordo .
» 0 40
La Figlia Divota di Gesù Sacranleutato e di Maria Santissima e amante della propria
perfezione, per il Sac . CARLO l' OGLIANO ; settima Ediz . in-32 .
- Legato in carta sagri per Ricordo .
. » 0 10
. » 0 40
Portano anche il titolo di Un libretto ed nn Tesoro ossia ecc. Sono davvero due tesori pei figli e per le
figlie, poiché contengono moltissime orazioni indulgenziate ed altre di S . Alfonso Maria de' Liguori . « Mi pare
che con questo librettino potete consolare grandemente i santissimi e amabilissimi Cuori di Gesù ^ di Maria, e
meritarvi la loro speciale benevolenza e protezione . e a procacciare a voi tesori di grazie per questa vita e
di gloria per tutta l'eternità » : scrive l'Autore . Diiióndere questo tesoro è un tesoreggiare per chi dà e per chi iceve .
Venite tutti a Ne, per Mons . DE SEGUR ; traduzione del Can . T . De Virgiliis ; Edi-
zione seconda -in-32° .
. » 0 10
- Legato in carta sagrí per_ Ricordo .
. » 0 40
« Tra noi-cristiani ha luogo tutto giorno un fenonemo, di cui non potremmo affatto spiegare la ragione : da
una parte tutti credono e sanno benissimo che nostro Signore Gesù Cristo è realmente e sostanzialmente pre-
sente nel santo Tabernacolo dell'altare ; dall'altra quasi nessuno vi si conduce per visitarlo, per adorarlo, per
effondere a' suoi piedi ogni affetto dell'anima » . Cosi principia il suo libretto, Venite tutti a Me, il Segur, e
con calde parole si sforza di distrurre nei suoi lettori un così strano e dannoso fenomeno e li eccita alla pra-
tica della visita .
Visita al SS . Sacramento ed a Maria Santissima per ciascun giorno del mese, di
S . ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, con preghiera in onore del Patriarca S . Giuseppe ;
3' Ediz ., in-32° .
. » 0 20
- Legato in carta per Ricordo
. » 0 50
« Tutti i Santi sono stati innamorati di questa dolcissima divozione , giacchè in terra non possiamo trovare
gioia più bella, tesoro più amabile che Gesù nel Sacramento . Certamente che fra tutte le divozioni questa di
adorar Gesù Cristo sacramentato è la prima, dopo i sacramenti, la più cara a Dio ed utile a noi » . Così il
santo autore del libretto, il quale, come scrive nella prefazione, deve a questa divozione la sua perfezione .
Divoti Trattenimenti con Gesù in Sacramento, ossia quaranta esercizi spirituali per l'ora-
zione delle Quarant'ore . Opera del P . LUCA PINELLI di Melfi, della Comp . di Gesù,
ristampata per cura di un sacerdote della diocesi prediletta da Gesù in Sacra-
mento . Un vol . in-32°, pag . 240
-- Legato in tela per Ricordo
. » 0 40
. » 0 80
I libri più utili per l'umanità sono quelli che ci parlano della nostra vera vita e ci guidano alla più ricca
sorgente della medesima, alla Divina Eucaristia . Fra questi si meritano la preferenza quelli che, oltre alla e-
rudizione, contengono una certa virtù, che rapisce soavemente e commuove .11 nostro spirito ad apprezzare . e
ad amare e praticare quanto vi si legge . Uno di questi preziosissimi è il presente, del Pinelli, stampato già a
Venezia nel 1609, col titolo : Quaranta Esercizi spirituali per l'orazione delle Quarantore . Ben 83 sono i miràcoli
narrati ad eccitamento all'amore di Gesù sacramentato .
La SS . Comunione in onore del Sacro Cuore di Gesù ; terza Ediz ., in-32° . » 0 05
Catalogo Metodico - Classe I, Teologia - Categoria Vi, Eucaristica -

3.4 Page 24

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RICORDO DELLA PRIMA COMUNIONE
O DELLA 03M- TNIOIN'E PASQ'CL ILE.
Dopo d'aver catechizzato durante la Quaresima i giovanetti, e preparatili al grande atto della
Prima Comunione, si suole lasciar loro un Ricordo, che richiami alla mente di quando in quando
il grand' atto compiuto . Così pure vi è chi suole regalare qualche libretto invece del Biglietto
Pasquale . Ci sembrano queste buone usanze, poichè, oltre a ricordare l'atto compiuto e l'affetto
che dobbiamo al grandissimo Ospite che volle visitarci, il libro stesso sarà in famiglia un caro
catechista, che continuerà la sant'opera incominciata dal Parroco, dal Maestro, Maestra o da chi
volle prestarsi in così santa opera .
Per ricordi di tali grandi atti in quest'anno del Giubìleo Sacerdotale del S . Padre Leone XIII,
del 1° Centenarìo di S . Alfonso e del XV centenario del Battesimo di S . Agostino, in quest'anno
in cui si consacrorà la Chiesa del Sacro Cuore in Roma, noi suggeriamo il seguente :
IL CUORE DI GESÙ
pel Sac . G . BONETTI .
Un vol . in-32° di pag . 218 - Legato in carta sagrì 0,50 - Copie 100 L . 40 .
Tra le operette varie stampate, per eccitare la divozione al Sacro Cuore di Gesù, questa del
sacerdote Giovanni Bonetti si raccomanda per economia dì lavoro, unzione e semplicità di dettato .
L'autore seppe dedurne dai santi Vangeli quanto gli abbisognava per dimostrare come il buon
Gesù sia l'amico di tutti ; e noi osiamo dire che i colori e le immagini da lui adoperati siano
appropriatissimi a cosifatte scritture popolari, le quali rifuggono dalle sotthliezze ascetica
mistica e sublime . Il libretto si chiude con la formola per consacrare ii proprio cuore a quello
di Gesù e con le litanie in onore del medesimo .
(Unità Cattolica .)