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ANNO IX . N. 7 .
Esce una volta al mese .
LUGLIO 1885
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32. TORINO
SOMMARIO - Maria Santissima Ausiliatrice - La vi-
gilia della festa - La festa di Maria Ausiliatrice -
ID-G.lurcazidNoMfkSnTri
Ausiliatrice - Esercizi spirituali per le signore -
Lettera Parigina - Il Cardinale Lavigerie in Torino
- Lettera dall'Uruguay - Il Collegio convitto Valsalice
- La parola del Papa - La Divina Giustizia - Le
feste al Santuario della Consolata in Torino - La Pro-
cessione del Corpus Domini a S . Pier d'Arena - La
medaglia del Sacro Cuore - Eroismo del Clero -
Le feste religiose tra i Cuori di Lesina - La festa del
Sacro Cuore di Gesù - Adunanza delle Signore Tori-
nesi per l'opera della buona stampa - Bibliografia .
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE .
Finite le solennissime feste di Maria San-
tissima Ausiliatrice , ma non cessato il con-
corso dei fedeli alla chiesa di Torino, è col
cuore profondamente commosso che pren-
diamo la penna per iscrivere questa pagina .
Non è cosa tanto facile poter enumerare le
meraviglie che la Madonna si degnò di ope-
rare in questi giorni . Fu vista una povera
signora che da più anni giaceva immobile
in un letto di dolore, trasportata ai piedi
dell'immagine di Maria , uscire dalla chiesa
senza che alcuno la sorreggesse . Un'altra
persona di nazione francese, la quale da sette
anni, contro sua volontà, andava per miste-
riosa malattia in furioso e blasfemo delirio
tutte le volte che udiva pronunciare il nome
di Dio, ricevuta la benedizione nella chiesa
di Maria SS . Ausiliatrice , fu perfettamente
guarita da quell'incubo, fino allora ostinata-
mente ribelle ad ogni rimedio spirituale e
materiale . Un buon sacerdote infermo per
un cancro al naso da ben quindici anni ,
che non ostante molte e forti rimedii andava
dilatandosi, guariva perfettamente per l'in-
tercessione della gran Madre di Dio .
Quanti altri fatti simili, che noi per bre-
vità ommettiamo, ci hanno fatto esclamare
La Vergine SS . è veramente potente . E una
potenza di bontà, di misericordia, di per-
dono . Maria ha ricevuta da Dio questa po-
tenza perchè ha in sè tutta la perfezione,
cioè a dire tutta la bontà, che è la perfe-
zione per eccellenza, poichè Dio stesso è la
bontà per eccellenza. Deus charitas est.'
Essa è la figlia dell'eterno Padre, la sposa
dello Spirito Santo , la madre dell'unigenito
Figliuol di Dio Gesù Cristo . Quale potenza
adunque non deve avere colei che per questi
tre titoli ha una triplice corona di regina in
cielo e sulla terra ! Perciò sette volte Chiesa
Santa la proclama regina nelle litanie e tre
volte la grida regina nelle principali antifone
dell'uffizio divino in suo onore : « Ti saluto,
o Regina dei cieli . Ave Regina coelorum.
O Regina dei cieli, rallégrati . Regina coeli
laetare.Salve, o Regina, Madre di miseri-
cordia . Salve Regina mater misericordiae . »
Maria colla sua potenza spande nel mondo
lv,:v aitsperndzoc ita, dul-
cedo et spes nostra ; e il suo titolo e la sua
potenza di Regina viene espresso dal nome
così significativo e così consolante di avvo-
cata : advocata nostra . Se Dio è onnipotente

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per natura, Maria è onnipotente per grazia . prendete parte colla vostra beneficenza sieno
Se Dio è l'onnipotenza seduta sul trono del- in aumento o in diminuzione . - Oh! con-
l'universo, Maria è un'onnipotenza in ginoc- soliamoci nel Signore , o benemeriti Coope-
chio che a Lui porge continuamente suppli- ratori, perchè le. opere nostre prendono ogni
che in nostro favore e ottiene quanto do- giorno proporzioni maggiori . Le case , le
manda : Omnipotentia supplex .
chiese, i giovani ricoverati vanno ogni dì
Ecco adunque la ragione della nostra moltiplicandosi . Da tutte parti poi ci chia-
fiducia illimitata in Maria e del suo glorioso mano a nuove fondazioni, a fine di ricove-
titolo di Aiuto dei Cristiani, ecco il motivo rare giovani che vagano per le vie e per le
del moltiplicarsi di tante sue grazie e bene- piazze in pericolo di perdere la religione e
dizioni in ogni parte del mondo e nella sua la moralità, e incamminati sulla via del dis-
chiesa di Torino .
onore e della prigione . Di questo consolante
Noi intanto, seguendo la consuetudine de- aumento e progresso di buone opere siane
gli anni scorsi, daremo relazione della festa anzitutto lode a Dio, poscia a voi, o carita-
e della Conferenza tenuta da D . Bosco ai tevoli signori e signore . Sì, da voi pure di-
Cooperatori ed alle Cooperatrici salesiane . pende la salute del corpo e dell'anima di
tanti giovani e di tante fanciulle . Nelle vo-
stre mani sta la loro sorte temporale ed
eterna .
» 1° La istituzione nostra prende poi pro-
LA VIGILIA DELLA FESTA.
porzioni gigantesche nella Patagonia, dove
testè si diresse monsignor Giovanni Cagliero .
Il giorno 1 di giugno, alle ore 3 e 1/2 Ovunque lavoro , ovunque scuole, ovunque
pomeridiane, nella chiesa di Maria SS . Au- chiese e ricoveri, e dopoché si è fatto, si è
siliatrice, il canto di un mottetto eseguito lavorato, si è provveduto, eccoci nuovamente
dai giovanetti dell'Oratorio e la lettura di da capo, perchè le domande, perchè il da
un capitolo della vita di san Francesco di farsi aumenta ogni giorno . Vi basti il sa-
Sales dava principio alla conferenza . La pere che se avessimo 2000 missionari a no-
chiesa era stipata di signori e di signore stra disposizione, tutti potremmo occuparli ;
venute per ascoltare le parole di D . Bosco . se avessimo 2000 chiese, potremmo empirle
D. Bosco compariva in pulpito ; il suo aspetto tutte di popoli fedeli, e aumentare così il
era d'uomo molto stanco e la sua voce al- numero degli eletti. Mons . Cagliero, attor-
quanto fioca . Così parlò .
niato da tanta messe, di colà scrive ed e-
« Mi presento a voi, rispettabili signori Coo- sclama : Oh Europei ! voi che siete nel fiore
peratori e signore Cooperatrici, non per farvi del cattolicismo , venite qui e vedrete . Ve-
un lungo ragionamento, al che non varreb- drete, una immensa moltitudine di persone
bero le mie deboli forze, ma per esporre che vi segue, che vi chiede la carità, non
brevemente alcune cose che mi sembrano la carità in denaro od in pane, ma la carità
necessarie a sapersi da voi . E prima di tutto spirituale ; vi chiede istruzione, religione, in-
che cosa vuol dire essere Cooperatore sale- civilimento, vi chiede la salute dell'anima .
siano ? Essere Cooperatore salesiano vuol
« 2° Ma quali sono le opere alle quali siete
dire concorrere insieme con altri in sostegno particolarmente invitati di prender parte per
di un'opera fondata sotto gli auspizi di San riuscire buoni Cooperatori e buone Coope-
Francesco di Sales, la quale ha per iscopo ratrici ? Vi dirò che molte son le case che
d'aiutare la S . Chiesa ne' suoi più urgenti si dovrebbero aprire e che nostro malgrado
bisogni ; vuol dire concorrere a promuovere non possiamo per mancanza di mezzi . Pre-
un'opera tanto raccomandata dal Santo Pa- sentemente assorbono gran parte delle nostre
dre, perchè educa i giovanetti alla virtù , cure la chiesa del Sacro Cuore di Gesù a
alla via del Santuario, perchè ha per fine Roma, e l'ospizio che le sorgerà accanto ,
principale d'istruire la gioventù che oggidì capace di ricevere più centinaia di giovani
è divenuta il bersaglio dei cattivi, perchè poveri della città . Quest'opera abbisogna ap-
promuove in mezzo al mondo , nei collegi , punto della vostra carità, o benemeriti Coo-
negli ospizi, negli oratorii festivi, nelle fami- peratori e Cooperatrici, e il Santo Padre
glie, promuove dico, l' amore alla religione, Leone XIII per mezzo mio ve la raccomanda
il buon costume, le preghiere, la frequenza caldamente . Oltre di questa, che vi dirò delle
ai Sacramenti, e via dicendo .
tante case che abbiamo nella Liguria , nel
« Molte cose si domanderanno da voi : Si Veneto , nelle Romagne, nella Sicilia e in
domanderà, per esempio, se le opere a cui questi nostri paesi ? Che dirò dei lavori d'in-

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grandimento di cui ogni casa ha bisogno ?
Che delle case della Francia, della Spagna
e dell'America ? Di là ricevo notizie conso-
lanti, e tra queste che nel Brasile si sta per
aprire una nuova casa nella città di S . Paolo,
per ricevervi tanta povera gioventù abban-
donata . E tutte queste opere e vicine e lon-
tane per sostenersi reclamano il soccorso
della carità vostra .
« 3° Altra opera attira ancor presentemente
la nostra attenzione, ed è la casa di Parigi .
In quella vasta capitale della Francia , che
conta quasi 2 milioni di abitanti, stragrande
è la moltitudine dei giovani che scorrono va-
gabondi per le vie e per le piazze in pericolo
di perdersi ; immenso è quindi il campo in
cui può esercitarsi la carità . Coll'aiuto di Dio
quella casa salverà migliaia di giovani dal
mal costume, dalla prigione, dalla perdizione,
ed asciugherà le lagrime a tanti genitori che
non sanno più a qual mezzo appigliarsi per
allontanare la loro figliuolanza dalla via del
vizio e rimetterla per quella della virtù .
In tutte le nostre case poi, vi fu in que-
st'anno uno straordinario aumento di do-
mande d'accettazione. In una sola, fattosi il
calcolo delle domande, sapete a quante am-
montarono ? A ben 5000, a ciascuna delle
quali con grande nostro rammarico si do-
vette rispondere : Non vi è più posto . Oh !
quanto . maggior bene noi potremmo fare, se
potessimo fondare nuove case, se potessimo
avere i mezzi onde provvedere vitto e ve-
stito a tanti giovani derelitti ! Quanti buoni
figliuoli , quanti padri cristiani ed onesti,
quanti migliori cittadini di più non potremmo
dare alle famiglie, alla Chiesa, alla società !
« Sento che non posso più parlarvi a lungo,
e quindi conchiudo dicendo : Persuadetevi,
la messe a raccogliersi è molta , e l'opera
vostra, la vostra carità, il vostro obolo non
solo è utile, ma necessario . Adunque aiuta-
teci secondo il vostro potere . Oltre la ricom-
pensa del Cielo, voi avrete anche su questa
terra la consolazione di cooperare al van-
taggio della religione, delle famiglie , della
società ; la consolazione di sapere che tanti
giovani e tante fanciulle in grazia vostra lo-
dano ora e benedicono Iddio, mentre invece
lo maledirebbero nel tempo, per odiarlo nel-
l'eternità insieme coi demoni . In questi tempi
i malvagi cercano di spargere l'empietà e il
mal costume, cercano di rovinare special-
mente l'incauta gioventù con società , con
pubbliche stampe, con riunioni, che hanno
per iscopo più o meno aperto di allonta-
narla dalla religione, dalla Chiesa, dalla sana
morale. Or bene, i Cooperatori salesiani e le
Cooperatrici si studiino di opporsi a questi
attentati . E come ? Propaghino massime
buone, libri, stampe, società cattoliche, cate-
chismi e simili .
« Un'altra cosa ancora vi raccomando : Pre-
gate gli uni per gli altri . Per parte mia
ogni giorno vi ricordo nella santa Messa, e
per voi pregano altresì i nostri giovanetti .
Voi date loro un po' di pane materiale per
sostenerne la vita, ed essi danno a voi il
pane spirituale delle loro orazioni. Forse voi
non potete pregare molto . Ebbene , questi
giovani, i Salesiani e le Suore di Maria Au-
siliatrice, pregheranno per voi, e vi otterranno
dal cielo le grazie di cui abbisognate . Molti
poi dei Cooperatori e Cooperatrici sono ogni
anno chiamati all'eternità, e noi uniamo le
nostre alle vostre preghiere in suffragio delle
loro anime . Quello che ora facciamo per gli
altri, forse un altro anno avremo bisogno
che sia fatto per noi .
« Finalmente, miei buoni Cooperatori e
Cooperatrici, adoperiamoci a fare tutto il bene
possibile a noi ed agli altri, affinchè Maria
Ausiliatrice possa compiacersi nel vedere per
mezzo nostro volare molte anime al cielo .
Oh ! quando sarete in paradiso, con quanto
entusiasmo esclamerete ciascuno : - Bene-
detto quel giorno in cui entrai fra i Coope-
ratori e le Cooperatrici di S . Francesco di
Sales, poichè ogni atto di carità, che io ho
praticato in favore di quell'opera, fu quale
anello di una catena di grazie, per mezzo
della quale ho potuto salire in questo luogo
di.c»onslazediguo
LA FESTA DI MARIA AUSILIATRICE .
Estratto dall'Unità Cattolica, 4 giugno :
« Sempre bella e cara la festa di Maria
Ausiliatrice all'Oratorio salesiano di Valdocco!
Ci è tutto il profumo della primavera, tutto
il brio della gioventù, lo slancio dei cuori'
amanti della santa Vergine . E i Salesiani la
gioventù la educano ai santi entusiasmi della';
religione, sanno trarre dai fanciulli e dai gio-
vinetti le doti particolari del loro animo, le.
coltivano e si trovano avere, negli stessi fan--
ciulli, musici , cantori, accoliti in gran nu-,
mero , i quali, uniti insieme nell'ora della
festa grande, dànno di sè tanto bella prova :
e fanno innamorare i cuori di Maria SS .
» Martedì la gioconda solennità, benché
trasportata e compiuta in giorno feriale, riu
scì splendida, più solenne ancora degli anni

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passati . Numeroso fu il concorso dei divoti
Degno della festa fu il panegirico recitato
alla novena, nella quale predicò con molta. con mirabile chiarezza di pensieri e di pa-
unzione e maestria il rev .mo canonico Or- rola dal molto reverendo canonico Orlandi .
landi di Orte. Numerosissime le comunioni L'oratore, dopo avere esordito che l'uomo,
nel giorno della festa . Alle 3 ant. cominciò conscio della propria debolezza, sente quag-
il concorso dei fedeli e continuò tutta la giù il bisogno di un appoggio a guisa della
giornata . I rev.mi Vescovi di Cuneo e di vite che per sostenersi va in cerca dell'olmo,
Cafarnao furono a celebrare la santa Messa prese a dimostrare che Iddio nella sua bontà
e distribuirono il pane degli angeli a migliaia gli diede in Maria un aiuto conforme alle
di anime . Il venerando D . Bosco, benché sue necessità perché aiuto potente, sapiente,
malfermo di salute, volle scendere dalle sue amante . Svolgendo il suo assunto l'eloquente
stanze e celebrare la santa Messa all'altare panegirista si diede a divedere non solo pio
della Madonna . I buoni Salesiani volevano e divoto , ma ricco la mente delle più su-
risparmiare al loro Padre il grave disagio, blimi idee intorno alle grandezze di Maria
ma D . Giovanni, che ama tanto Maria Au- . e seppe infondere in ogni cuore la più grande
siliatrice e spera tutto dal suo patrocinio , fiducia nel suo celeste patrocinio .
volle anch'egli festeggiarla. E la sua pre-
La benedizione col Santissimo Sacramento
senza fu un accrescimento di festa . I Tori- impartita da Monsignor Vescovo di Alba, il
nesi si affollarono in sacristia e ne' corridoi quale pontificò anche ai vespri, chiusero la
per baciar la mano a D . Bosco . Era un te- festività religiosa.
nero spettacolo .
Presero parte alla solennità molti nobili
» La Messa solenne delle 11 fu pontifi- signori stranieri, specialmente francesi, ve-
cata dall'eccellentissimo monsignor Pampi- nuti appositamente in Torino per rendere
rìo, vescovo di Alba . L'eminentissimo signor omaggio alla Vergine Benedetta, Aiuto dei
Cardinale Arcivescovo assisteva dalla cattedra Cristiani
in cappa magna . La Messa dell'Haydn , ca-
polavoro dell'arte sacra, fu eseguita ammi-
ra bilmente dai giovani dell'Oratorio, coadiu-
vati da altri cantori, con accompagnamento
di scelta orchestra ; non sì poteva suonare IL DUCA DI NORFOLK IN TORINO .
nè cantar meglio . Ai Vespri si esegui il
Laudate pueri del Capocci, e con tanta
(Estratto dall'Unità Cattolica, 27 maggio 1885)
maestria, da rivaleggiare coi più valenti can-
tori . Bello il Sancta Maria del Cagliero, can-
tato in parte dall'alto della cupola . Quelle
voci fanciullesche, che inneggiavano da quel-
l'altezza alla celeste Vergine, rapirono e com-
mossero tutti i cuori . (1) »
(1) . La Messa parte dell'Haydn e parte del Cheru-
bini coll'organo ed orchestra riusci di tale effetto da
superare l'aspettazione di tutti . I lunghi intermezzi
del Pontificale furono eseguiti dall'illustre e valente
Maestro Cav . Giuseppe Capitani fu Antonio, nostro
antico e zelante Cooperatore Salesiano . La parte di
accompagnamento spettante all'organo fu egregia-
mente eseguita dall'esimio Maestro Giovanni Pelazza
antico allievo di questo istituto . Tra i Professori d'or-
chestra primeggiavano altresì il valente Maestro della
Metropolitana Antonio Bersano ed il Maestro Giuseppe
Bollarini ; il primo antico allievo dell'Oratorio ed il
secondo maestro di banda nel nostro Ospizio di arti-
gianelli in S . Benigno Canavese. Con eguale valentia
e disinteresse si segnalarono pure il Maestro Cantone,
il Cav . Giuseppe Bertone, il sig . Succio, il sig . Chiesa,
il sig . Brangini, il sig . Fumero e parecchi altri pro-
fessori di canto che ci onorarono della loro coopera-
zione . La funzione della sera non fu meno solenne di
quella del mattino e coll'imponenza del Domine ad
adiuvandum del Maestro Galli e del Dixit dell'Aldega
spiccò grandemente il celebre Laudate pueri del Ca-
pocci eseguito a perfezione dalla sempre cara e sim-
La mattina dei 25 di maggio, col treno diretto
verso Milano , e coll'intenzione di recarsi -in Au-
stria, partiva da Torino S . A . il Duca di Norfolk
con tutta la sua famiglia e seguito .
Noi, che abbiamo avuto la fortuna di avvici-
narlo più d'una volta, dobbiamo dire che la sua
vita qui fu veramente di edificazione . Alcuni gior-
nali, e specialmente la Nazione di Firenze, par
larono della sua gita in quella città, e poi della
andata a Roma , per presentare i suoi umili e
cordiali ossequii al gran Pontefice, che , secondo
la felice espressione del P . Mauro Ricci, vive
esule, e non solo prigioniero, nella sua Roma . Ma
nessuno dei giornali, che noi sappiamo , disse il
vero della sua venuta e fermata nella nostra città
di Torino . Argomento solo ed espresso fu di ve-
nire a prostrarsi ai piedi di N . S . Maria Ausilia-
trice, nel suo santuario di Valdocco, per ottenere
dal Signore la grazia della guarigione del suo u-
nico e ben infelice figliuolo dell'età di cinque anni,
travagliato da malattia incurabile . Con nostra
patica voce di D . Lazzero accompagnata dal coro dei
giovani . Il 2° coro poi del grandioso componimento
di Mons . Cagliero : Sancta Maria fu egregiamente
eseguito dalla scuola corale di S . Gioachino diretta
dall'esimio Maestro sig Thermignon . I nostri più vivi
ringraziamenti al Rev .mo sig . Curato ed all'infatica-
bile maestro .

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ammirazione ed altrui, il Duca e la Duchessa con
tutto il seguito di 18 persone s'accostarono più
volte ai SS . Sacramenti in quel Santuario, pren-
dendo parte a tutte le varie altre funzioni pel
mese di Maria , che colà avevano luogo sia al
mattino, sia alla sera . Ieri poi, primo dì della
novena di Maria Ausiliatrice , si può dire che il
Duca lo passò tutto in quella chiesa e nella casa
annessa dell'Oratorio di S . Francesco di Sales,
ove abita il venerando D . Bosco . Dire della sua
venerazione verso l'uomo di Dio è impossibile
pareva non potesse allontanarsene ; come anche
dell'affetto che egli ed i suoi sentirono per le sva-
riate opere di beneficenza, a cui pose mano il no-
stro carissimo D . Bosco .
Generoso e uomo pratico sopra tutto, il Duca,
quando visitò l'Oratorio , non dimenticò nulla
volle recarsi nel refettorio , cucina , laboratorii ,
panatteria, ecc . Gradì tutto ciò che D . Bosco ed
i suoi figli cercarono di fare per rendere lieta la
sua visita . Commosse il suo cuore di suddito fe-
dele dell'Inghilterra quando sentì da quei giova-
netti suonare con la banda l'inno nazionale Dio
salvi la Regina . Visibilmente commosso , plaudì
e ringraziò D . Bosco pel gentile pensiero, e disse
che mai aveva in sua vita sentito quell'inno con
maggior soddisfazione .
Nel partire, il Duca lasciò una egregia elemo-
sina al Santuario , con raccomandazione di rinno-
vare le preghiere per la guarigione dell'unico suo
figlio . Anche noi lo raccomandiamo alle preghiere
dei nostri lettori, certi che il buon Duca non si
dimenticherà più della nostra città e della sua
religione .
GRAZIA DI MARIA SS . AUSILIATRICE .
Viva Maria Ausiliatrice .
Barcellona-Sarrià, 24 maggio 1885.
M . R . SIGNOR DIRETTORE,
Alle tante meraviglie operate per intercessione
di Maria Ausiliatrice , di cui adorna V . S . ben
sovente il nostro Bollettino , potrà aggiungere
questa, che le trascrivo, se la crederà degna della
pubblicazione .
Si tratta della guarigione repentina di un a-
lunno e a un tempo della liberazione di questa
Casa da un grave pericolo di epidemia .
Il giovanetto Sebastiano Bellavista , orfano di
padre e madre, nativo di San Ginez de Vilasar ,
provincia di Barcellona, sui 10 anni d'età, venne
raccolto in questa casa non solo col fine di prov-
vederlo di tutto, ma specialmente per conservar-
gli quell'innocenza che è propria dei paesi di mon--
tagna ed instruirlo nella religione e nelle lettere,
giacché ignorava perfino il segno della santa croce .
La buona indole del giovanetto, la sua costante
applicazione rese fruttose le fatiche de' suoi mae
stri tanto, che dall'ottobre p. p .alprinco
questo mese fece tanto progresso da meritarsi il
primo premio in scuola e nel laboratorio di sar-
toria. Per la buona, condotta e per la pietà giu-
dicato idoneo della prima Comunione, dovea essere
ammesso alla Sacra Mensa il giorno di Maria SS .
Ausiliatrice . Quand'ecco un luttuoso avvenimento
interrompere i nostri disegni . Il giorno 3 di mag-
gio, prima domenica del mese , fu scelto per la
distribuzione dei premi bimensili, marzo e aprile,
ai nostri giovanetti . Il piccolo Sebastiano in quel
giorno non istava bene , ma , pel timore di per-
dere il premio che sapea essergli aggiudicato ,
tacque il suo malessere e si sforzò di stare in
piedi sino alla sera . Non mangiò a cena e andò
a dormire poco prima dell'ora solita . Nelle prime
ore della notte non presentando caso di gravità ,
non ci risolvemmo a condurlo all'infermeria . Ma
alla mattina seguente, giorno 4, si manifestò nel
piccolo infermo un parossismo tale di febbre, che
dovemmo immediatamente chiamare il medico .
Il signor Raimondo Batlle, nostro cooperatore
e medico della casa, corse subito al letto del-
l'infermo, e sapendolo povero ed orfano, aggiunse
alla sua solita bontà una cura straordinaria nel
fare la diagnosi . Quindi ci disse con vivo rincre-
scimento che si trattava d'una polmonia seria,
complicata con infiammazione gastrica e che dispe-
rava di salvarlo . Prescriveva però quanto l'arte
e l'esperienza gli suggerivano .
Il polso fin dal primo giorno saliva a 160 pul-
sazioni al minuto e non si poté farlo discendere
d'un sol battito in tutta la settimana . L'infermo
vaneggiava quasi del continuo e si dovette appro-
fittare dei pochi intervalli per amministrargli i
SS . Sacramenti, che egli non cessava di doman-
dare anche vaneggiando . Il sabbato giorno 9 e
sesto della sua infermità ci pose tutti in gravis-
sima apprensione , non solo per la sua vita , ma
perché si dichiarò in lui il tifo ; sicché per or-
dine del medico si dovette isolare il piano dell'in-
fermeria .
Cessarono intanto le frequenti visite dei bene-
fattori e tutti temevano con fondamento grave
sciagura per questa Casa , perché quasi tutti i
giovanetti aveano voluto peco prima vedere il
compagno infermo, nessuno avendo neppur sospet-
tato che si trattasse di tifo . Ma il venerdì , a-
vendo il medico per la seconda volta affermato
che l'arte più nulla poteva, pensammo di mettere
tutta la nostra fiducia in Maria Ausiliatrice . Ri-
cordando che D . Bosco ci aveva raccomandate le
medaglie di Maria Ausiliatrice in occasione del
cholera , ne misi una al collo dell'infermo , gli
diedi la benedizione di Mara Ausiliatrice e feci
incominciare un triduo lo stesso venerdì sera . La
domenica mattina l'infermo entrò quasi in agonia ;
non riceveva medicine di sorta e solo con qualche
goccia di limonata gli si bagnavano le labbra . In-
tanto gli si amministrò l'estrema unzione e gli si
impartì la benedizione papale .
Per la casa si usavano disinfettanti e tutte le
precauzioni necessarie , ma non si poteva nascon-
dere il timore di qualche disgrazia vicina . Ah !
ma la Madonna non permise che durassimo a

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lungo in quello stato di tante angustie . Il triduo
a Maria Ausiliatrice, incominciato il venerdì sera,
doveva finire colla giornata del lunedì . 11 e la
nostra buona Madre si era riservata quel giorno
per dare una prova di più a' suoi divoti della
materna sua bontà e dell'efficacia della sua pro-
tezione .
Parecchi dei nostri amici , informati delle no-
stre afflizioni , ci vennero a visitare e proposero
di pagarci le spese di una consulta di medici della
capitale vicina ; ciò era per accertarsi se la ma-
lattia di Sebastiano fosse vero tifo . L'insistenza
che mi facevano era tanta , che mi era determi-
nato di dimandarla al medico curante lo stesso
lunedì sera nell'ultima visita, se mai non si fosse
notato mutamento di sorta . La Madonna però
preveniva i medici e le medicine . Venne il me-
dico, e visitò l'infermo che credeva morente, sic-
come lo aveva lasciato al mattino ; ma qual non
fu la sua meraviglia il trovarlo come assopito e
col polso mutato ! Disse che vi notava variazione,
ma che tuttavia non era scongiurato il pericolo
d'una morte vicina . A noi bastò sapere che era
diminuita la gravità del male , fosse o no appa-
rente il m; iglioramento la nostra fede in Maria
ci diceva di più ; e non ci siamo illusi . Dopo
un'ora che era partito il medico , l'infermo si
sveglia e domanda che gli si porti la minestra .
Ci volle non poca fatica a persuaderlo di conten-
tarsi del solo brodo .
Noi non sapevamo se quello fosse vaneggia-
mento o miracolo ; ma nel vederlo, dopo preso il
brodo consumé ab andonarsi al son o ed il suo
polso retrocedere di 100 battiti al minuto ,cioè
da 160 a soli 60 , ognuno può immaginarsi con
quale gioia noi aspettavamo il ritorno del medico .
Infatti, venuto il dottore, gli fummo subito at-
torno , ed esso, visitato l'infermo, con viva com-
mo:D;satiegnlcqudhoman
si trova in piena convalescenza . Allora sì che
esclamammo : Miracolo della Madonna ! Era scon-
giurato il pericolo di una epidemia e l'agonizzante
era guarito . Il nostro medico non finiva di dire :
Io non so spiegarmi questo fatto . È un morto
risuscitato .
In quello stesso giorno il piccolo Sebastiano
volle discendere in cortile per vedere e salutare
i suoi compagni ; ma ignorava la debolezza d'una
settimana di digiuno e la estenuazione prodotta dai
cataplasmi e dalle medicine . Tuttavia, per non di-
sgustarlo, vi fu portato sulle braccia e posto sopra
una sedia, dove passò tutto il dopo pranzo tra seduto
e nel far pochi pas i, tenendosi agli og et i che lo
attorniavano . Da quel giorno in poi non volle più
essere tenuto per infermo, e se ne tornò al re-
fettorio comune con meraviglia di quanti lo videro
infermo e sanato repentinamente . Non sono poche
le visite che riceve da Barcellona di persone che
vogliono vedere coi proprii occhi ciò che odono
raccontare intorno a questo fatto : Tutti ammi-
rano Sebastiano come ritratto di sanità .
Ne siano lodi a Maria che tanto protegge que-
sta Casa e i suoi divoti : ne sia benedetto mille
volte Iddio che ci ha dato una Madre così buona
e così potente .
Eccole, caro signor Direttore, quanto mi pro-
posi di scriverle, coll'intento di dar onore a Maria
Santissima e propagare sempre più la divozione
alla sua medaglia e la pia pratica di portarla al
collo .
Baci la mano al nostro caro P . D . Bosco e mi
raccomandi al Signore . Quei di casa la riveri-
scono insieme con me . Mi abbia in Domino
Della S . V . M . R .
Dev .mo servo e confratello
Sac . G . B . BRANDA .
ESERCIZI SPIRITUALI PER LE SIGNORE
in Nizza Monferrato .
Per secondare il desiderio di molte zitelle
e maestre di scuola, nonchè di pie signore,
le quali amerebbero passare alcuni giorni di
sacro ritiro per attendere al bene dell'anima
loro, avranno luogo anche quest'anno gli
esercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-
donna delle Grazie, diretto dalle Figlie di
Maria Santissima Ausiliatrice in Nizza Mon-
ferrato .
Incominciano la sera del 3 di agosto e
terminano la mattìna del 13
La pensione è fissata in L . 20 . Si fa una
eccezione per le Maestre, la cui quota sarà
di L . 15 .
L'aria salubre e di campagna, il sito ame-
nissimo e solitario, sono allo stesso tempo
un sollievo per lo spirito affaticato e biso-
gnevole di riposo.
Pertanto chi volesse prendervi parte, è
pregata a farne pervenire la domanda non
più tardi del 31 luglio alla Superiora dell'I-
stituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice in
Nizza Monferrato.
NB. Nizza Monferrato è stazione della
ferrovia Alessandria-Cavallermaggiore .
LETTERA PARIGINA .
I nostri Cooperatori e le nostre Cooperatrici
sapranno che l'anno scorso D . Bosco apriva a Pa-
rigi una nuova Casa salesiana a Menilmontant,
rue Boyer . Speriamo che loro torneranno gradite
lo notizie che ci manda il Direttore , poichèda
queste si viene a conoscere come la Madonna San-
tissima si compiaccia di benedire le nostre povere
imprese.

1.7 Page 7

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REVERENDO E CARISSIMO SIGNORE,
Ella desidera conoscere minutamente ciò che noi
facciamo nella nuova Casa di Parigi . Le dirò in
primo luogo che vi è evidente la protezione della
Madonna , sicchè - dobbiamo esclamare : Evviva
Maria Ausiliatrice ! E vero che non mancano le
difficoltà, ma per queste benediciamo il Signore .
Sarebbe per noi grande disgrazia se questa nostra
casa incominciasse in maniera diversa da quella
colla quale incominciarono le sue sorelle d'Italia,
cioè senza quelle prove che distinguono le opere di
Dio dalle opere degli uomini .
Tuttavia in quanto all'ordinamento interno si
può dire che ogni cosa va abbastanza bene.caIri
giovani confratelli delle Conferenze di S . Vincenzo
de' Paoli continuano a venirci ad aiutare con uno
zelo tale da superare ogni elogio , tanto essi ci
secondano, con semplicità, con ardore e son per dire
eziandio con obbedienza . Sono di una virtù vera-
mente rara . Senza di essi non si potrebbero sostenere
le opere della Casa, e la loro cooperazione è un se-
gno evidente della bontà della Vergine Ausilia-
trice per noi . Uno di essi è andato a farsi mo-
naco Benedettino , un altro si accasò , e questa
unione sembra essere una vera ricompensa della
sua abnegazione ; ma partendo si fecero rimpiaz-
zare da altri giovani confratelli non meno zelanti
di essi .
I nostri giovani del patronato ci danno eziandio
grande consolazione . Abbiamo potuto continuare
tutte le pie pratiche già intraprese, eccetto quella
dell'adorazione notturna che abbiamo creduto pru-
dente cosa di sospendere per evitare alcui disor-
dini che minacciavano d'introdursi ; ma lo spirito
di questi giovani è tanto buono , che si è potuta
eseguire questa sospensione senza nessuna contra-
rietà . Cio è prova dell'ascendente che abbiamo
acquistato sui loro cuori , poichè sul principio ,
per non so quale ragione, aveano dimostrato un
po' di diffidenza verso i Salesiani .Adesopròl
diffidenze sono svanite e la confidenza , l'amore,
l'attaccamento per noi incominciano a nascere e a
far progressi fra di loro .
L'opera del giovedì per gli scolari va sempre
avanti, e di questa ci occupiamo in una maniera
speciale, sia perchè è il fondamento di quella della
domenica, sia perchè noi possiamo a questo modo
più facilmente guidare i giovani secondo il nostro
metodo . Alcuni giorni fa abbiamo celebrata una
bella festa e fu la prima dopochè siamo a Parigi .
Furono invitati alcuni nostri benefattori, e ogni
cosa andò molto bene .
L'opera della domenica per gli artigiani pro-
cede pure in modo da potercene dichiarare con-
tenti e ci prendiamo grande cura per isvilupparla
maggiormente . Quasi tutti coloro che frequentano
l'oratorio domenicale fecero la loro Pasqua .
La Congregazione della B . Vergine si consolida
essa pure ogni dì più . Domenica scorsa siamo an-
dati in pellegrinaggio a N . S . . delle Vittorie e
tutti i confratelli si accostarono alla Sacra Mensa .
Il parroco fu amorevolissimo per noi e ci pro-
mise di venirci a visitare . Lo inviteremo per la
festa di Maria Ausiliatrice che noi celebreremo il
giorno 31 di maggio .
Si tengono sempre con grande frutto le così
dette piccole conferenze di S . Vincenzo de' Paoli .
Quest'anno fummo testimoni di alcune conversioni
veramente consolanti . Due poveri , fra quelli da
noi visitati, si indussero a fare la Pasqua . L'uno
non l'avea più fatta da 10 anni, l' altro da 20, e
quest'ultimo, per dare prova del suo buon volere,
venne colla Congregazione al pellegrinaggio di
N . S . delle Vittorie e fece la seconda Comunione
in rendimento di grazie .
Continuiamo pure le scuole serali quotidiane pei
nostri giovani operai, e si insegna un po' di dise-
gno, di contabilità, ecc ., ecc .
Ma l'opera che andò sempre più crescendo al
nostro arrivo è quella del catechismo alla sera
per gli adulti . Bisogna sapere che qui non di rado
si trovano giovani adulti i quali non furono an-
cora battezzati o almeno furono privi di qualun-
que istruzione cristiana , e per conseguenza non
ricevettero mai la S . Comunione . Perciò noi ora
li raccogliamo, li catechizziamo, li battezziamo se
fa d'uopo, li comunichiamo e procuriamo che loro
sia conferito il sacramento della Cresima . Così
tre mesi or sono quindici adulti furono fatti cri-
stiani . In questo momento ne abbiamo già trenta-
quattro nuovi iscritti e nel giorno di Maria Au-
siliatrice, 31 maggio, si darà la prima Comunione
a quindici adulti or ora catechizzati . I parroci vi-
cini ci mandano con premura le loro pecorelle così
erranti, e forse si dovranno prendere misure spe-
ciali per questa opera , la quale richiede assidue
e intelligenti cure , avendo qui una grandissima
importanza . Infatti nella nostra vastissima parroc-
chia di circa 57,000 anime non vi è una scuola
cristiana .
Frattanto , per contentare i nostri giovani , si
dà mano di tempo in tempo a straordinarii di-
vertimenti . Giovedì venturo , giorno dell'Ascen-
sione, daremo una grande festa serale della quale
le spedisco il programma . Tutti gli introiti sa-
ranno a benefizio dei poveri visitati dai membri
delle nostre due piccole conferenze . Nel giorno
poi della festa di . Maria SS . Ausiliatrice, per con-
ferire la Cresima ad alcuni giovani, si è pensato
di invitare S . E . il cardinale Lavigerie , tanto
ammiratore e tanto amante del nostro caro Don
Bosco . Se potremo ottenere da S . E . questo se-
gnalato favore, gli si farebbe eziandio benedire
una bella statua di S . Francesco di Sales, donata
da una insigne benefattrice . Se questo progetto
riuscirà, gliene manderò una particolareggiata de-
scrizione .
Mi rimarrebbe ancora a parlare dell'Orfano-
trofio , del quale siamo incaricati , e dove si la-
vora con grande nostra consolazione , ma di ciò
mi riserbo a scrivere altra volta.
Concludo col pregarla a volerci spedire una col-
lezione intera delle Letture Cattoliche, tanto più
che questa potrebbe servire per dar principio ad
una biblioteca ad uso dei giovanetti italiani , che
vengono a farci visita nel nostro Oratorio . I po-
veretti sono molto abbandonati in mezzo a questa
immensa metropoli, così piena di pericoli per l'a-

1.8 Page 8

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nima . In questo momento faccio il catechismo a
quattro di questi piccolini e li preparo alla Co-
munione.
Da tutto ciò che io le ho detto può la S . V .
M . , R . giudicare qual fardello gravissimo pesi
sulle nostre povere spalle . E siamo così pochi !
Supplichi D . Bosco da parte nostra a volerci man-
dare novelli operai, ché il lavoro è preparato an--
che per cinquanta .
Voglia far menzione di noi al carissimo padre
D . Bosco , ai veneratissimi nostri superiori e a
tutti i confratelli .
Preghi per noi che preghiamo tanto volentieri
per lei, di cui sono
Parigi, 12 maggio 1885.
Umil .mo ed aff.mo figlio
P . CH . BELLAMY .
IL CARD . LAVIGERIE IN TORINO .
Martedì, 9 giugno, giungeva in Torino l'emi-
nentissimo cardinale Carlo Marziale Allemand La
vigerie, arcivescovo di Algeri e Cartagine , una
delle glorie del Sacro Collegio e della Francia.
L'illustre Porporato abbandonava la sua diocesi,
or son circa due mesi, benché appena ristabilito
da grave malattia, per venire nella Francia a
domandare l'elemosina in favore delle istituzioni
religiose da lui erette e degli stabilimenti catto-
lici di Africa , spogliati dal Governo e dalla Ca-
mera nell'approvazione dell'ultimo bilancio . Nella
nostra città volle intrattenersi col venerando D .
Bosco, per interessarlo in favore degli Italiani di
Tunisi, pregandolo a mandarvi alcuni religiosi della
sua Congregazione salesiana .
Visitate le scuole e le officine dell'Oratorio, si
recò nella cappella interna, ove ai giovani artigiani
indirizzò alcune parole, per eccitarli ad essere sem-
pre franchi e generosi cristiani in qualunque cir-
costanza della loro vita .
Egli partiva quindi alla volta di Roma .
LETTERA DALL'URUGUAY .
AMATISSIMO PADRE,
L'arrivo di monsignor Cagliero,laSetimn
Santa , la visita fatta a Paysandù e poi un cu-
mulo di affari che mi piombarono sopra m'hanno
impedito di scriverle prima . D'altronde io sperava
che ampie notizie di noi e delle cose nostre le
avrebbe avute più autorevolmente dalle mani stesse
di mons . Cagliero .
Ora a questa lettera non saprei proprio che tono
dare, se allegro o triste .
Si parla di malcontenti e di fazioni che si pre-
parano ad una ribellione a mano armata . Questo
ci tiene in grande ansietà e ci affligge profonda-
mente .
Per altra parte abbiamo di che consolarci, ve-
dendo l' ingrandimento e sviluppo straordinario
delle nostre Missioni . Il Collegio Pio è pieno af-
fatto di allievi, il cui numero ascende a 115 con-
vittori e molti esterni .
A Las Piedras non v'è più locale pei tanti che
dimandano di entrare, essendo i raccolti omai una
sessantina di convittori e cento esteri . A Nictheroy
le cose vanno a vapore . Hanno già 70 allievi e da
ogni parte fanno ressa per entrare altri ed altri
ancora . A Paysandù le scuole di esterni rigurgi-
tano e vanno entrando ogni dì nuovi convittori .
Tanta affluenza di allievi ha fatto sì che ci lan-
ciassimo a fare spese straordinarie , e queste ci
caricarono di enormi debiti . Che vuole ? La fiducia
negli aiuti della Vergine ci ha spinti a fare ogni
sforzo al fine di preparare il locale sufficiente a
tantipoverigiovanetichevenivanoabatereale
nostre porte per chiedere il pane dell'intelletto ,
la vita dall'anima .
Ma questo non è il solo inconveniente . Il mag-
giore si è che, dopo aver ammesso tanti allievi,
senza lasciare le altre grandi fatiche delle Mis-
sioni, noi ci contamino e con nostro sgomento ci
trovammo in numero ed in forze molto inferiori
agli impegni contratti .
Mons . Cagliero si è ben spogliato di metà del
suo personale per soccorrerci, ma gli otto soggetti
avuti, distribuiti immantinente fra tante Case del-
l'Ispettoria, scomparvero come fumo .
Furono come una rugiada caduta dal cielo sopra
un terreno già troppo lungamente riarso dalla
siccità . Tutti i confratelli quindi di questa nostra
Ispettoria supplicano il suo paterno cuore a voler
continuare i soccorsi indispensabili per sostenere
tante opere buone ed estenderle secondo la ne-
cessità .
Intanto La ringraziano tanto per averci mandato
mons . Cagliero ; fu una vera Provvidenza per
tutti noi . Io specialmente m i sentii alleggerito
come d'un peso enorme . Aveva proprio bisogno
di consigli, di confortoe.dIinamoutsgr
Cagliero mi parve di vedere D . Bosco stesso , e
ne sentii immenso giubilo ed ineffabile commozione .
Grazie, veneratissimo Padre , mille grazie pel
dono preziosissimo fattoci !
Pel 14 di maggio m'imbarcherò pel Brasile, dove
visiterò le Case di Santa Rosa , e come le avrà
già scritto mons . Cagliero , prenderò possesso
della chiesa del Sacro Cuore di Gesù in S . Paolo,
lasciandovi un sacerdote ed un chierico per soste-
nervi il culto ed aprirvi l'Oratorio festivo . Quindi
vi si aggiungeranno i laboratorii e le scuole nel-
l'amplissimo locale nuovo preparato .
E necessario che la Casa di Santa Rosa abbia
vicino alcun appoggio, perché i confratelli si aiu-
tino mutuamente nelle difficoltà che abbondano sem-
pre e nell'osservanza delle regole mediante i santi
esercizi e l'esempio vicendevole.
Fra poco ne scriverò con più minute particola-
rità o viste più generali . Oh ! caro Padre ! sono
tanto , tanto occupato che non mi basta più il
tempo a nulla !

1.9 Page 9

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Tutto faccio in fretta e forse male! Mi scusi,
preghi per me, e colla sua benedizione ed affetto
sostenga e rinfranchi questo
Villa Colon, 23 aprile 1885.
Suo dev .mo ed obbl .mo figlio in G. C.
Sac . LUIGI LASAGNA .
IL COLLEGIO CONVITTO VAL SALICE .
Altamente persuasi dell'importanza della buona
educazione della gioventù, e che da questa in gran
parte dipende l'avvenire o lieto o tristo della fa-
miglia, della religione e della civil società, racco-
mandiamo di tratto in tratto ai nostri Cooperatori
e Cooperatrici quei Collegi ed Istituti che ci paiono
più adatti per conseguire lo scopo . Nella moderna
società il bisogno per la maggior parte dei pa-
renti di attendere ai temporali loro negozi ha
fatto sorgere un numero grandissimo d'istituti
educativi, nei quali gli educatori si addossino il
carico gravissimo che ai genitori incombe della
cristiana e civile educazione della lor prole ;ed
il Collegio ora più che mai è diventato un vero
bisogno del tempo . Raccomandiamo per tanto a
quei Cooperatori e Cooperatrici che avessero da
dare qualche consiglio sulla scelta di una casa di
educazione per giovanetti di nobile e civile con-
dizione il Collegio Convitto Val Salice presso
Torino . L'amenità del sito, la vicinanza di una
grande città, la cura che in ogni tempo si ha del-
l'igiene dei giovani affidati, e specialmente l'istru-
zione impartita a norma dei programmi governa-
tivi da professori che coll'istruzione si studiano di
accoppiare la cristiana educazione di tutte le mo-
rali facoltà , rendono questo Collegio degno di
essere indicato come uno dei migliori istituti edu-
cativi . Esso è diretto presentemente dal molto
Rev . D . Cesare Cagliero Dottore in lettere e
filosofia : ed a lui potranno indirizzarsi tutti coloro
che desiderassero ivi collocare i loro figliuoli per
il prossimo anno scolastico affine di averne quelle
più precise notizie di cui potessero abbisognare . In
altro numero del Bollettino pubblicheremo il pro-
gramma di detto Collegio : frattanto raccomandiamo
caldamente ai nostri Cooperatori e Cooperatrici
che vogliano aiutarci con ogni mezzo che la loro
carità saprà suggerire, affine di strappare la gio-
ventù troppe spesso tradita dagli artigli dei maestri
dell'empietà e della immoralità per avviarli a
quei Collegi ed istituti in cui colla soda istruzione
possa ricevere la conveniente educazione della mente
e del cuore .
LA PAROLA DEL PAPA .
Splendida oltre ogni dire e imponente riusci
l'udienza accordata dal S . Padre, la solennità del
Corpus Domini, all'Opera dei Congressi e Comi-
tati cattolici italiani . Può dirsi senza tema di esa-
gerare, che tutta la cattolica Italia trovavasi in
quel giorno, per mezzo dei suoi rappresentanti,
ai piedi del degno successore dell'immortale esule
di Salerno .
Il S . Padre circondato dalla sua nobile corte
e seguito da molti Em . Cardinali e distinti per-
sonaggi, un quarto dopo il mezzodì appariva nella
sala del Concistoro ove ebbe luogo l'udienza .
Accolto da vivissimi applausi e dai più spiccati
segni di devozione e di attaccamento e di fedeltà,
si assise in trono e si compiacque ascoltare un
nobilissimo indirizzo, letto dal Com . Venturoli ,
Presidente dell' Opera dei Congressi Cattolici , al
quale indirizzo Sua Santità, levatasi in piedi, de-
gnavasi rispondere col seguente importante di-
scorso :
« La circostanza solenne, che vi conduce que-
st'anno ai piedi del Vicario di Gesù Cristo per
confermargli a nome di tutta la società dei Con-
gressi Cattolici i sentimenti della vostra devozione
ed inviolabile fedeltà , ci rende in singolar modo
gradita , figli dilettissimi , la vostra presenza ed
accette le vostre parole . Esse vi furono ispirate
dalla memoria del grande Pontefice che dopo otto
secoli vive ancora ammirato e benedetto : e questa
manifestazione di ossequio è frutto anch' essa di
quel devoto entusiasmo con cui si onora dapertutto
il Pontefice santo, il vindice fortissimo dell'eccle-
siastica disciplina, l'invitto propugnatore dell'in-
dipendenza e della libertà della Chiesa, il padre
provvidentissimo dei popoli .
» L' opera di l ui, per lungo tempo fieramente
osteggiata, anche a questo segno convien ricono-
scerla come opera di un genio mirabilmente grande .
Le sue lotte furono per la libertà della chiesa,
cui la prepotenza delle terrene potestà e la ser-
vilità di uomini corrotti facevano correre i più
gravi pericoli .
» La sposa di Cristo non deve esser schiava »
diceva Gregorio ; e quest'idea sublime, che tro-
vasi in fondo di tutte lo resistenze opposte dai
Pontefici , fin dai primi secoli , alle ingiuste esi-
genze dei potenti, è come l' anima e la vita del
Pontificato di Gregorio : essa gli fa incontrare
con imperturbata costanza un immenso cumulo di
fatiche, di persecuzioni, di violenze : per essa egli
muore in esilio ; ma finalmente la Chiesa potè
cogliere il frutto - delle sue eroiche virtù e dei
suoi magnanimi ardimenti .
» Identica nello scopo finale, varia nella forma
e nei mezzi, a seconda della età e dei luoghi, .
continua la guerra contro la Chiesa . Nei tempi a
noi più vicini e nei nostri, con ogni maniera d'insidie,
si tentò di abbattere il Principato civile della
Santa Sede ; il mezzo cioè che fu dalla Provvi-
denza divina ordinato a difesa e tutela della libertà
del suo supremo potere : ed è per questa libertà,
e non già per ambizione di regno o cupidigia di
grandezza terrena , che dai Pontefici Nostri Pre-
decessori si è combattuto e pur da noi si combatte .
» L'impertanza suprema di questa libertà ispira
al Vicario di Gesù Cristo quella costanza che il
mondo non sa comprendere, ed anche in mezzo a
difficoltà di ogni genere è pegno sicuro della
vittoria .

1.10 Page 10

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» Ma come ai tempi di San Gregorio non potè
l'Italia rimanere estranea o indifferente alle sorti
del Romano Pontificato, cosi non lo può neppure
ai dì nostri . - Resistendo a chi voleva schiava
la Chiesa, San Gregorio impedì , come voi pure
testè rammentaste, il predominio di estraneo po-
tere in Italia ; ed iniziò per essa quell'era di pro-
sperità e di gloria, che per le cure dei Pontefici
successori progredì poi fino a toccare sotto Ales-
sandro III il suo colmo . L'eroìna dì Canossa si
schierò coraggiosa a sostegno di Gregorio, ed il
suo nome come quello di lui , suona pur oggi im-
mortale e glorioso . Così è certo che se anche in
quell' epoca difficilissima, potè l' Italia trovare
scampo e salvezza, fu in grazia del Romano Pon-
tificato : e tutta la storia di quella età conferma
luminosamente che il benessere e la grandezza
d'Italia dipende principalmente dal rimanere essa
unita col pontefice di Roma, ed alla sua suprema
autorità sinceramente divota .
» Osteggiare pertanto, come si pretende oggi,
il Pontefice, conculcare le ragioni della Santa Sede,
col pretesto del bene d'Italia, è empia stoltezza ; e
non può essere se non l'aspirazione delle sétte, che,
sulle orme dei nemici di San Gregorio , mirano
innanzi tutto a mettere in schiavitù la Chiesa e
ad incepparne il potere.Malverità,chno
teme smentita, si è : che l' Italia col Pontefice è
rispettata e grande ; senza il Pontefice , è priva
del suo miglior decoro e del suo più bello splen-
dore ; contro il Pontefice è esposta a tutte le scia-
gure che sogliono essere il retaggio di chi fa
guerra al Vicario di Cristo .
» Oh se gl'Italiani, riandando questi irrefraga-
bili insegnamenti della storia, sapessero separare
l' amore del loro paese e il desiderio della sua
prosperità dagli intendimenti tenebrosi delle sétte ;
ed ispirandosi a quello che è bene vero e supremo
loro interesse, si recassero a dovere e ad onore
di sostenere la causa del Pontefice e difendere
l'indipendenza e la libertà dell'Apostolico seggio!
» Voi, figli carissimi,, e quanti sono in Italia
cattolici sinceri, adoperatevi a questo scopo : l'e-
sempio di chi vi precedette e i frutti che se ne
colsero vi siano di sprone : la protezione del santo
Pontefice Gregorio avvalori e sostenga il vostro
coraggio . E vi conforti altresì l'Apostolica bene-
dizione, che di tutto cuore impartiamo a voi qui
presenti, ai vostri Comitati, a tutta l'opera dei
Congressi, e a tutti i cattolici d'Italia . »
drona ; ma trattandosi di nostri amici quali voi
siete, potete salire nella mìa camera, ove io re-
cherò quello che comanderete . -
» Si fecero adunque portare una grossa misura di
vino caldo, e intanto presero a parlare delle fac-
cende della giornata . Quand'ecco l'un d'essi, per
nome Estyrach, scorse un gran crocifisso in capo
di un letto .
» - Conviene che gli diamo da bere almeno
un bicchierino, disse bestemmiando . - E, distac-
cando dal muro l'immagine del Salvatore, la im-
merge col capo nel recipiente , tra le risa sgan-
gherate dei compagni .
» - Osserviamo che mai contenga nel petto
- a sua volta dice un altro di nome Marc ; e,
spezzando il petto del crocifisso, parodia, coi suoi
amici, un'autopsia .
» - Non basta , soggiunge Aymard , conviene
fargli un'amputazione, onde vedere se ha del san-
gue nelle membra ; - e rompe d' un colpo la
coscia destra della santa immagine .
Or ecco le conseguenze di questo sacrilegio
Estyrach, che aveva voluto far bere il cro-
cifisso, qualche giorno appresso essendosi andato
a bagnare, restò annegato .
» Marc, che ne aveva pestato il petto , mori
d'una etisia fulminante ; e cinque altri de' suoi
compagni soccombettero un dopo l'altro per l'istesso
malore e senza poter ricevere gli ultimi sacra-
menti .
» Come a perpetuare la memoria del delitto e
della sua punizione, sopravvive un solo, Aymard,
colui che spezzò la coscia del crocifisso .
» Colto all'improvviso da spaventevoli dolori
alla coscia destra, i medici giudicarono necessaria
l'amputazione del membro, e il dott . De Lamer,
che l'eseguì, restò meravigliato in vedere che il
detto membro non aveva una sola goccia di
sangue .
» Dopo tale amputazione l'Aymard , pentito e
spaventato, mena una vita penitente , sforzandosi
d'ottenere perdono dal Divin Crocitisso .
» Andate a Pia, ognuno vi confermerà la ve-
rità di questi avvenimenti : voi potrete udirne il
racconto per bocca dell'istesso Aymard , l'ultimo
sopravissuto a sì terribile dramma . »
LE FESTE AL SANTUARIO DELLA CONSOLATA
IN TORINO .
LA DIVINA GIUSTIZIA .
Un amico della Settimana Cattolica di Tolosa
le partecipa il fatto seguente , attestandone l'au-
tenticità
« Pia è un grosso villaggio distante otto o dieci
chilometri da Perpignan . Un giorno nel caffè po-
sto sulla piazza del villaggio recaronsi otto ro-
busti giovanotti, di mestiere contadini vignaiuoli .
» Il caffè era stivato di gente . - Come vedete,
non v'ha un buco disoccupato , disse loro la pa-
L' annuale festa di Maria SS . Consolata (la vera
festa patronale di Torino) quest'anno assumeva un
carattere di eccezionale solennità imperocchè ri-
correva il primo Cinquantenario del celebre voto
fatto a Maria SS . dal Corpo Decurionale a nome
della città di Torino, per impetrare la cessazione
del cholera che in quell'anno (1835) infieriva ter-
ribilmente in Piemonte . Maria gradì la figliale
dimostrazione de' nostri padri e ne esaudì le pre-
ghiere . Torino fu salvo dal funesto morbo .
Il superbo monumento marmoreo che si erge

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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maestoso sul piazzale del Santuario ricorda questo
fatto, che è senza dubbio una tra le più belle
illustrazioni della storia di Torino, non meno che
una perenne manifestazione della predilezione e
bontà di Maria per i Torinesi e della viva fede
de' nostri maggiori .
Venerdì, 19 giugno .
Le feste che ricordavano le misericordie di
Maria cominciarono venerdì con grande pompa ; alla
mattina, alle 7 1/2, Sua Eminenza il Cardinale
Arcivescovo celebrò la santa messa e benedisse
le corone, che erano state preparate per essere
poste sulla statua marmorea di Maria SS . che si
eleva sulla piazza del Santuario ; in seguito, col
canto delle Litanie e del Tedeum, lo stesso Em m°
Porporato diede la benedizione del SS . Sacra-
mento . Al pomeriggio, dopo i vespri pontificali,
vi fu il discorso di S . E . Rev . ma monsignor
Riccardi, vescovo d'Ivrea ; indi la benedizione del
Santissimo Sacramento . - Il concorso, è inutile
il dirlo, fu per tutto il giorno straordinario .
Alla sera una vaghissima illuminazione adornava
il Santuario della Consolata, e parecchie case in
via Giulio, Orfane e Consolata, in fondo alla quale
splendeva di molti lumi la Piccola Casa della Divina
Provvidenza . I pressi del Santuario erano riboc-
canti di una folla quieta, che godevasi la bella
luminaria ; senonchè, poco dopo le 9, giunse un
gruppo di giovani, studenti ed operai , movendo
da piazza Savoia coll' intento di turbare la festa
e provocare : trovato un buon nerbo di guardie,
retrocessero , poi ritornarono un po' rinforzati e
presero a gridare i soliti viva, morte e abbasso ;
l' immensa calca accolse in silenzio quelle provo-
cazioni, finche i disturbatori, vedendo che nulla
v'era a fare per loro in quel luogo, ritornarono
indietro fischiando e urlando, passando per le vie
Corte d' Appello e Milano ; qui però , mentre le-
vavano alte grida sotto alcune finestre illuminate,
vennero dall' alto rinfrescati di due o tre secchi
d' acqua , c he li persuasero a recarsi altrove ; al
Seminario poi , viste le guardie di pubblica sicu-
rezza, finirono per isbandarsi : potevano essere una
quarantina .
Sabbato, 20 giugno.
Alle 2 1/2 di mattina cominciarono le messe
nel Santuario, e con esse cominciò la distribuzione
della SS . Comunione, chi durò non mai interrotta
tutta la mattina . Era uno spettacolo di fede su-
blime! Alle ore 10 pontificò S . E . mons . Arci-
vescovo di Vercelli, ed infra Missam salì sul
pergamo il nostro veneratissimo arcivescovo, card .
Alimonda, che leggeva un'omelia , la quale è un
vero gioiello di sacra eloquenza, e in essa, dando
libero sfogo agliadfeltsuiocrvla
Vergine, ragionava di Lei, che consola « i suoi
divoti, liberandoli dal dolore e dalla morte, e
rendendoli operarii di Cristo . » Narrava le origini
e le vicende della venerata Immagine e del San-
tuario, e, seguendo la storia dei secoli cristiani,
dimostrava come in tutti Maria si fosse manifestata
la Consolatrice de' figli suoi . E quanto ha bisogno
l'età nostra delle consolazioni di Maria !
Il nostro Cardinale ce ne additava le grandi
miserie, i numerosi traviamenti, le profonde lan-
guidezze . Ma la Vergine Consolatrice, che di tante
misericordie divine fu dispensiera ai padri nostri,
non abbandonerà i figli, e già spunta l' alba di
nuove grazie, di nuove benedizioni, di un risorgi-
mento novello . Daremo nel prossimo Bollettino
una parte di questa omelia, che è uno splendida
inno di lodi che l'Eminentissimo nostro Cardinale
scioglie a Maria Consolatrice colla fede del cre-
dente e colla sapienza del cristiano Dottore .
Il divieto del prefetto Casalis impedì che a-
vesse luogo la processione, ma la pietà dei Tori-
nesi ha compensato il difetto di questa magnifica
manifestazione di fede con un concorso incessante
e grandissimo per tutto il giorno al Santuario .
Alle funzioni della giornata presero parte, oltre
l'Eminentissimo Cardinale Arcivescovo, le LL .
EE . monsignor Fissore, Arcivescovo di Vercelli ;
monsignor Bertagna, Vescovo di Cafarnao ; mon-
signor Pozzi, vescovo di Mondovì ; monsignor
Riccardi, Vescovo d' Ivrea ; e monsignor Mana-
corda, Vescovo di Fossano .
Domenica, 21 giugno.
Oggi, per cura della Società operaia cattolica
di Torino, ebbero luogo solenni funzioni al San-
tuario della Consolata.Alamtin,ore7vfu
la messa della Comunione generale, detta da Mon-
signor Arcivescovo di Vercelli . Il Santuario ri-
serbato ai soli socii era stipato d'uomini . Prima
della Messa venne offerto un gran quadro con
cornice dorata, entro cui, su velluto cremisi e
contornato da un fregio di metallo cesellato, spic-
cava un gran cuore con attorno un'iscrizione . La
bandiera dell'Unione Operaia Cattolica pendeva
da una delle tribune . - Ore 10, si celebrò messa
solenne con assistenza pontificale . - Alla sera, ore
51/2,dopoilS .Rosari,pfeìldscorS
E. R ma monsignor Riccardi, Vescovo d'Ivrea, e
fu impartita la benedizione del SS . Sacramento .
Le funzioni non poterono riuscire più splendide,
per l'intervento di tanti sacri Pastori, pel decoro
delle cerimonie, la musica e gli apparati . Tutto
contribuì a rendere più solenni e devote queste
feste cinquantenarie .
LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI
A S. PIER D'ARENA .
(Estratto dall'Eco d'Italia 11 giugno 1885) .
Viva Dio nei suoi trionfi ! Ecco il grido del
nostro cuore commosso allorchè domenica scorsa
assistevamo alla processione del SS . Sacramento
nella parrocchia di S . Gaetano in Sampierdarena,
appartenente ai Salesiani . L'ordine bellissimo, la
divozione con cui procedeva, gli svariati cantici di

2.2 Page 12

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un migliaio di persone che la componevano, gli
inalberati stendardi, la soave musica, i fiori che
si spargevano era uno spettacolo che scendeva
profondamente nell' animo .
S' avanzavano in prima fila le ragazzette della
prima comunione, adorne di bianchi veli ed in-
ghirlandate il capo di fiori . A queste tenevano
dietro in belle e numerose schiere le Figlie della
Provvidenza, quelle di S . Anna, le Figlie di Maria
e molte signore della parrocchia . Venivano poscia
i giovanetti della comunione ed altri ancora che
frequentano ogni domenica l'oratorio festivo ; du-
cento cinquanta giovanetti dell'ospizio di S . Vin-
cenzo de' Paoli, annesso alla parrocchia medesima,
e quindi un coro di sessanta voci argentine, che
bellamente accompagnate dalla banda musicale fa-
cevano risuonare l'aria di un Pange lingua così
dolce e soave, che traeva le lagrime . Ciò che in
tutti fece gratissima impressione fu il vedere una
schiera di ragazzetti, che a tre a tre incatenati
con ghirlande di svariati fiori precedevano il clero,
come angioletti che preparassero con soavi pro-
fumi la via del Signore .
Sotto del bellissimo baldacchino, circondato da
molti signori colle loro torcie accese, tra le vie
cosparse di fori, adorne di drappi e di sventolanti
bandiere , s' avanzava il Re della gloria benedi-
cendo un immenso popolo prostrato sul suo pas-
saggio e vivamente commosso da tenerissima di-
vozione, a cui era ispirato dall'ordine e dai gravi
e melodiosi cantici della processione . Noi frammi-
schiati in vari punti di essa alla numerosa folla
spettatrice ne udimmo le espressioni di religioso
entusiasmo e ne notammo pieni di ammirazione
le lagrime di gioia cristiana .
avea pure ricevuto una palla nel lato sinistro,
che avrebbe cagionato grave ferita, se non fosse
stata ammortita dalla medaglia del Sacro Cuore,
che la giovane donna portava sul petto . Singolare
coincidenza (!!!) . La palla che doveva ferire la
signora Aquarone madre, fu pure sviata da una
medaglia identica a quella che portava la figli-
uola » .
Davvero che la coincidenza è tanto singolare,
che ai non credenti deve dare non poco pensiero .
Quanto ai credenti, i quali la chiamano non coin-
cidenza, ma provvide nza, il fatto riesce di molto
conforto e di consolazione .
EROISMO DEL CLERO .
Il Rev . Robert parroco di Panonze, nell'inverno
scorso , fu ricercato da un infermo che chiedeva
da lui i soccorsi della religione . Il venerando Sa-
cerdote avea settantacinque anni ; la neve attorno
era molto alta ; l'ammalato abitava lontano. Parea
sopra le sue forze il rendersi all'invito, ma lo zelo
e la vera carità non conoscono ostacoli . Egli andò .
Siccome non si vedeva ritornare, i parrocchiani
siposerosulesuetraceperrinvenirlo. Lo ri-
trovarono di fatto, ma ventiquattro ore dopo, in
mezzo alla neve, reso inerte dal freddo . Respirava
però ancora il zelante ministro del Signore e con
tutta la cura dei parrocchiani, i quali lagrimavano
per la commozione , fu trasportato al presbiterio .
Ma nulla valse a salvarlo, ed il santo vegliardo si
addormentò dolcemente nel Signore , contento di
aver data la vita sua, per sovvenire ad una delle
sue pecorelle .
LA MEDAGLIA DEL SACRO CUORE .
(Dall'Eco d'Italia 7 giugno 1855).
LE FESTE RELIGIOSE TRA I CUORI DI LESINA,
Troviamo nel Temps, giornale volterriano, benchè
Nell' ultimo fascicolo del valoroso periodico La
accuratamente inguantato, il racconto che segue . Civiltà Cattolica sono descritte le fiorenti mis-
Dalla sua bocca la confessione acquista valore .
sioni delle Montagne Rocciose . Noi abbiamo estratto
Si tratta di un certo Pouvarel, impiegato alla il seguente capitolo, perchè i nostri lettori veg-
società Fucine e Cantieri a Marsiglia, il quale gano qual influenza esercita la N .SReligon
sposata certa Sebastiana Aquarone , ebbe con lei sull' animo dei popoli poco prima selvaggi .
e coi suoi genitori violentissimo litigio . La madre « Già gli Indiani alla missione erano in buon nu-
Aquarone colla figlia, per consiglio del padre, si mero, e aumentavano ogni giorno più , perchè si
erano chiuse in casa . Pouvarel giunge ; trovando avvicinava la festa di Taapskeligu (degli spari),
chiuso, abbatte furibondo la porta, e vedendo la cioè di Natale ; e si vedrà in seguito perchè in
moglie colla suocera, estrae una rivoltella, spara loro favella si chiami la festa degli spari . Al co-
tre colpi contro la prima e uno contro la seconda . minciar della novena , la chiesa , sia la mattina
Le grida ed i colpi di rivoltella attirano gente, per la Messa ed il Rosario,sialerp
e si forma in istrada un'assembramento . Pouvarel predica e benedizione, era gremita di gente .
comparve sul terrazzo, si sporge in fuori ,e ti- - Sono già tutti qui i Cuori di Lesina ? do-
randosi un colpo di rivoltella nelle tempia, giù mandai al missionario .
precipita dal quarto piano sulla pubblica via . Si - Non tutti, se ne aspettano ancora .
accorre, ma è trovato morto.
- E quando verranno , dove si metteranno ,
Il Temps raccontando il fatto molto a lungo , dacchè in chiesa non v'è più posto ?
continua, e qui traduciamo alla lettera .
- Il selvaggio sa sempre trovar luogo ; e se
« Nessuna delle ferite inferte alla moglie fu veramente non ve n'avrà, allora porteremo via i
mortale. Tocca leggermente al braccio ed al petto, i pochi banchi,edanchmtroipùgvan

2.3 Page 13

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dentro al presbiterio . Del resto, state certo che
una chiesa piena zeppa al modo nostro europeo,
può in queste parti contenere almeno altrettante
persone di più .
- Quanti sono tutti i Cuori di Lesina?
- Coi loro amici spokani cattolici sono circa
mille .
- Verranno tutti?
- Certissimo, ancorchè la neve fosse alta pa-
recchi piedi . Vi mostrerò io una vecchia venuta
a piedi da 30 miglia lontano ; e che ha dovuto
guadare alcuni fiumicelli coll'acqua fino alla cin-
tura .
- Possibile ! esclamai stupefatto .
- Così è in verità .
» Intanto i Cuori di Lesina arrivavano ogni giorno
alla missione ; e quando furono giunti tutti , ra-
gunaronsi i capi a consiglio e tennero pubblica
ragione, discutendo tra loro le varie cause civili
e criminali che vi erano da risolvere . Poscia il
gran capo presidente di questo Consiglio, uditi i
pareri di tutti i capi, pronunziò la sentenza, con-
dannando alcuni ad essere ammoniti, uno a dieci
e un altro a cinquanta legnate, e un terzo a due
giorni di prigionia e di digiuno .
Il settimo dì della novena il missionario con-
fessò da mane a sera le donne ; e l'ottavo giorno
gli uomini . Intanto dai giovani si preparava nella
piazza un'immensa catasta di legna, in gran parte
resinose, pel gran fuoco da farsi la notte di Na-
tale . Il nono giorno passò anch'esso in ascoltar
confessioni sino a sera . E quando il povero mis-
sionario credeva di aver già finito , e ritiravasi
per riposare un poco prima della Messa di mez-
z anotte , eccoti una folla di gente che viene con
mille dubbii e difficoltà . Un capo voleva sapere
quante volte si dovevano sparare i fucili : un altro
che cosa dovesse dire al popolo prima di entrare
in chiesa ; un terzo a che ora dovesse accendersi
il fuoco ; e poscia un vecchio che dimandava quanti
fossero stati i pastori accorsi ad adorare il Bam-
bino Gesù . Un giovane cantante voleva gli fos-
sero ricordate due o tre parole dell'inno del Na-
tale, che gli eran fuggite dalla memoria . Il capo
dei cantori richiedeva nuovamente l'ordine della
sacra funzione e dei cantici . Un buon vecchio, a-
vendo fumato poc'anzi la sua pipa , dubitava se
potesse comunicarsi a mezzanotte : e tant'altre
cose di questa fatta. Ciò riusciva un vero tormento
al povero missionario dopo le fatiche della novena
e i tre giorni di un continuo confessare : ma era
un vero gaudio per me il vedere tanta fede, sem-
plicità e fiducia nel missionario . Finalmente alle
1delanotsicelfuonapiz,e
sembrava davvero che fosse giorno . Gli Indiani vi
si raccolsero intorno ed i capi si fecero ciascuno
a parlare sopra la ricorrente solennità . La notte
erafredisima,enonostantecheilsuolofose
ricoperto da più di due piedi di neve, nessuno vi
badava, e tutti sembravano goder molto della
festa, e sentivano con gusto i discorsi dei capi . Io
vedeva tutto ciò dalla porta della chiesa , e di
tanto in tanto andava al fuoco a riscaldarmi . Fi-
nito che quelli ebbero di parlare, suonò la cam-
p ana, ed il popolo rientrò con bell'ordine in
chiesa . Indi a un nuovo segnale si salutò la nascita
del Redentore con una salva di archibusi ; ed il
Gloria in excelsis Deo, alternato con alcune strofe
in lingua indiana, risuonò armoniosamente in quella
chiesetta, tramutata in vero paradiso in terra .
Terminato il Gloria che già era vicina la mezza
notte, ad un nuovo segno della campana ricomin-
ciò la lieta gazzarra, e si diè principio alla Messa
cantata . Vi presi parte anche io quale maestro di
cerimonie, e dirigevo sei chierichetti selvaggi . Dai
cantori s'intuonò un solennissimo Kyrie, ch'io
non aveva mai sentito, e a cui tutto il popolo ri-
spondeva . La musica era tale che sarebbe piaciuta
in qualunque città d'Italia . La Comunione generale
fu cosa commoventissima : basta dirvi che il cele-
brante, benchè già avvezzo a tali affettuose scene,
era così intenerito nel vedere la divozione dipinta
sui volti di que' semplici Indiani, e la loro mode-
stia e compostezza nel ricevere Gesù Sacramen-
tato, che anche egli, commosso nell'animo, man-
dava giù dagli occhi caldissime lacrime . Dopo la
Messa della Comunione, se ne disse una seconda
dì ringraziamento , a cui tutti assistettero , e si
conchiuse la divota funzione con un fervorino fatto
dal missionario in lingua selvaggia, e un bel can-
tico . Erano già le tre ore dopo mezzanotte . Alle
sei vi fu un'altra Messa, in cui s'accostarono alla
sacra Mensa i vecchi , i ciechi , gl'infermicci , e
qualche altro che avea avuta cura di loro durante
la solennità di mezzanotte, e più tardi celebrossi
una nuova Messa cantata . Finite queste funzioni,
apparecchiossi un pranzo solenne per tutta la tribù
in mezzo alla piazza . E impossibile che ve lo de-
scriva ; se volete averne un'idea, bisogna che ve-
niate a vederlo coi vostri occhi .
Pregate il Signore che conservi questi Cuori di
Lesina sempre buoni . Non voglio tacere della loro
devozione alla Madre nostra Santissima : crede-
temi, è veramente tenera ed affettuosa, ed anche
forte e costante . Mi si dice che per la Madonna
fanno dei grandi sacrifizi e poco meno che eroici
e se il missionario non può ottenere da un di loro
qualche cosa, perchè troppo gravosa all'amor pro-
prio, gli dice così : - Ebbene, fatelo per la Ma-
donna . - Allora il no gli muore sulle labbra
egli arrossa in viso, curva la fronte, china gli
occhi, ed una lacrima furtiva gli scorre sulle gote .
Non si può dir di no alla Madonna ; e la natura,
ad onta delle sue ripugnanze, è costretta a dirle
un bel sì . Si va in chiesa a visitare la Vergine,
si prega con vera divozione, e la Madre Santis-
sima infonde forza nell'animo, e tosto svanisce ogni
diffìcoltà : la riconciliazione è fatta ; l'occasione è
allontanata . »
FESTA
del Sacro Cuore di Gesù .
Il giorno 12 giugno ebbe luogo, nella nostra
Chiesa in Roma la festa del Sacro Cuore . Sua E-
minenza il Cardinale Ignazio Mazzotti celebrò la
messa della comunione . Mons . Gandolfi Vescovo

2.4 Page 14

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diDolichepontificò.. SuaEm il Cardinale Gori-
Merosi impartì la benedizione col SS . Sacramento .
Varie grazie spirituali e temporali ottenute in
quello stesso giorno , e specialmente alcune con-
versioni straordinarie , dimostrarono quanto sia
stata gradita al Cuore Sacratissimo di Gesù questa .
festa .
ADUNANZA DELLE SIGNORE TORINESI
per l'opera della buona stampa .
Il giorno 15 maggio le Signore Torinesi, che
hanno a cuore la diffusione della buona stampa,
invitate ad intervenire alla seconda Adunanza ge-
nerale dell' Associazione, che sotto la protezione
di S . Carlo Borromeo intende a tale santissimo fine,
accorrevano numerosissime all' invito . - Si può
calcolare che oltre a 300 Signore, rappresentanti
la parte più eletta della Società torinese, si tro-
varono raccolte in un vasto locale annesso alla
Chiesa di S . Giovanni Evangelista, gentilmente
concessa come nello scorso anno, dal Rev . Rettore
di quella Chiesa .
L' Eminentissimo Cardinale Alimonda, benché
affaticato da assidui lavori ed incessanti occupa-
zioni, volle intervenire alla radunanza per dare
una prova della protezione valida da lui concessa
a quest'opera che gli sta molto a cuore, come una
delle più importanti ai nostri tempi ; e per inco-
raggiare le Signore torinesi con la sua presenza,
ma più con la sua eloquente parola a proteggere,
sorreggere, aiutare l'opera, che bambina ancora
(come fu detto) fra mille impacci muove esitante
i primi passi . L' Eminentissimo principe , accolto
nello scendere di carrozza, da parecchi membri
dell' Associazione, veniva accompagnato nel vasto
locale addobbato assai graziosamente ; e dopo l'in-
vocazione di Dio sedette sul trono a presiedere
l'Adunanza . Ai suoi fianchi erano il M. R . P .
Enrico Vasco, e il M . R . Teol . Leonardo Murialdo,
presidente dell' Associazione, mentre gli facevano
corona molti egregi Signori , sacerdoti e laici ,
promotori indefessi e benemeriti della Buona Stampa .
Il Corriere di Torino, nel dare una minuziosa
relazione della Radunanza, che appellò importan-
tissima, così si espresse
« Un dotto, elegante e forbito discorso del M .
» R . D Marenco, della Congregazione Salesiana,
Rettore di San Giovanni Evangelista, espose
anzitutto all' eletta Adunanza lo scopo e il ca-
rattere dell' Associazione per la buona stampa ;
a vivi colori dipinse il danno immenso prodotto
dalla stampa rea , e la necessità, l'urgenza di
adoperarsi per porvi un qualche riparo ; delineò
con tocchi magistrali il gran bene che le Si-
gnore possono compiere a tale riguardo, e con-
chiuse augurando frutti copiosi ed efficaci dalla
presente riunione .
» Bellissimo per vivacità di stile, opportunità
di immagini, sodezza di ragionamento e abbon-
danza di prove, fatti ed esempi, fu pure il se-
condo discorso, pronundato dal molto reverendo
Don Giovanni Grossi per dar relazione di quanto
laSocietàhpranl'oscr,edi
quanto si propone ancora di fare . »
Qui il giornale cita fra gli altri il fatto delle
40 biblioteche, già stabilite in varie città d'Italia
con 5000 volumi, a dare una prova di quello che
già s'è compiuto in breve tempo . - Il giornale
prosegue
« Prima di chiudere colla pastorale benedizione
la bella adunanza, l'Eminentissimo Cardinale Ar-
civescovo , appagando coll' usata sua benevolenza
paterna il comune vivissimo desiderio, pronunziò
uno di quei discorsi, di cui ha il segreto, ed in cui
trasfonde, con famigliare semplicità e naturalezza,
la fiamma del suo gran cuore, la luce della sua
altissima intelligenza, il profumo soave della sua
virtù .
» Prendendo le mosse dalla potenza della parola,
accennata fin dalla prima pagina della Sacra Scrit-
tura, che con essa ci descrive l'atto di Dio Crea-
tore, l'Oratore venne a parlare dellaptarol
gli uomini e notò come ai dì nostri la potenza
della medesima sia a mille doppi centuplicata dalla
stampa . Dal che trasse argomento a svolgere
questi tre punti essenziali : 1 ° Che la stampa è
la prima potenza umana ai dì nostri . 2° Che questa
potenza è diventata la più micidiale e rovinosa
per la società . 3 ° Che è la più degna di reden-
zione, affinché la sta forza si faccia servire a sa-
lute anziché a rovina dell'uman genere .
» Tutti i volti pendevano dalle labbra dell'augusto
ed ispirato Oratore, tutte le anime erano conquise
da quella soave forza di persuasione, che limpida-
mente ne sgorgava, tutti i cuori commossi . E
quando l'Eminentissimo toccò dell'apostolato della
donna in questo nobile campo, quando ricordate
le parole di Gesù Cristo alle pie donne di Geru-
salemme, disse che non sulla Chiesa, combattuta
sì e perseguitata, ma vincitrice sempre, bensì
sulla rovina eterna dei proprii figli dovrebbero
piangere le madri cristiane, se un qualche argine
non si pone al torrente devastatore della stampa
malvagia promovendo la buona, allora si vide
brillare una lagrima sulle ciglia delle pietose udi-
trici, e siamo certi che tutti formarono in cuore
la nobile, operosa e feconda risoluzione di favorire
a tutto potere il diffondersi della buona stampa . »
L'Adunanza si chiudeva con la pastorale bene-
dizione dell'Eminentissimo Cardinale, e noi pure
siamo certi che sulle cortesi ascoltatrici, le quali
pendevano dal labbro eloquente del carissimo Pa-
store, è scesa copiosa la sua benedizione a ravva-
lorare la risoluzione di favorire in qualunque modo
il diffondersi della buona stampa . Noi speriamo
quindi , che assai presto si potranno aprire le tre
nuove sezioni di Biblioteche circolanti nella città
nostra, oltre a quella che è già stabilita presso
la Casa di N . S . del Cenacolo (Corso V . E . n . 1) .
Nella radunanza fu spiegato e nei fogli distri-
buiti si legge quello che l'Associazione intende di
fare in avvenire, e quale sia l'opera efficace che
le Signore possono prestare a diffondere il bene,
che si opponga al male che d' ogni parte allaga
con li malvagi scritti . - Si abbisogna di denaro

2.5 Page 15

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e di opera ; quindi la classe delle Signore Zelatrici viglie dei suoi parenti passò a fondatrice dell'I-
deve contribuirvi in modo particolare : non a tutte stituto delle Figlie della Misericordia .
certamente è dato il farlo, ma chi lo può, lo Ecco i fini dell'Autore nello scrivere questa
faccia per amor di Dio . - Mandi perciò la scheda libro : 1° perchè mi parve degna quella santa
di adesione alla Sede Centrale (Via Stampatori, Donna, che la memoria di lei, delle sue virtù, del
n . 4) ; e quando si avrà un certo numero di ade- bene operato, non andasse perduta ; 2° perchè il
sioni, si raccoglierà le aderenti ad una Adunanza secolodifidenteomalignoconoscaunavoltadi
particolare, in cui si possa concretare e stabilire più a che servono quelle persone religiose, che
il da farsi nel modo, che sembrerà migliore .
egli va continuamente tacciando d'oziose ed inu-
Rammentino le Signore, che tutti abbiamo il tili alla società ; 3° perchè il suo ritratto, ch' io
dovere, potendolo, di fare un po' di bene non solo condussi il meglio che seppi in queste carte, fosse
per noi, ma anche per gli altri ; ed il bene ai di conforto e di eccitamento a vivere sempre con-
nostri dì non si può fare stando seduti ; bisogna formi allo spirito e alla santità della vocazione . . .
combinare, come disse Leone XIII, l'azione con Di che io nel presentarvi questo scritto posso ri-
l'unione in tale misura, che ne provenga una forza petervi quel che già diceva il Signore al suo servo
irresistibile . Le Signore, quando si mettono con Mosè, a proposito dell'arca santa : - Inspice et
impegno ad un' opera , sanno in certo senso dar fac secundum exemplar . - Ecco l'esemplare ;
valore al detto : «Ce que femme veut, Dieu le veut . » imitatelo, chè beate voi se il farete .
L' irreligione profitta della sua libertà per span- Non occorre parlare della maniera con cui è
dere ingiurie, bestemmie, calunnie contro ciò che scritto . Lo scrittore della Ginetta e del Maggio
noi abbiamo di più santo e sacro : di tutto si serve, in campagna non ha più bisogno di raccoman-
penna, matita, pennello sono nelle mani di lei dazioni .
armi perfide ed ignobili, di cui ritroviamo ad ogni
Vendesi alla Libreria Salesiana di Torino, Roma
piè sospinto la punta ed il taglio . - Bisogna op- e S . Pier d'Arena a L.0,8edizonrae
porsi al male energicamente .
L . 1,40 edizione elegante .
Deh ! possa l'opera della buona stampa ottenere
un qualche frutto per la cooperazione efficace delle
Signore, le quali vi contribuiscano col denaro,
colla parola, collo zelo e colla buona volontà! -
E la benedizione, dall' Eminentissimo Cardinale
invocata, scenda su di loro ed apporti copiosi
frutti di prosperità e di pace .
Togliamo dal Giornale L' Osservatore Romano
N . 101 del 3 Maggio
Noi, per contribuire a così prezioso frutto, rac- « La Gerarchia cattolica illustrata - Ab-
comandiamo alle benemerite Signore Zelatrici del- biamo sott'occhio un primo saggio di stampa, cioè
l' opera della buona stampa di voler leggere il la prima dispensa della Gerarchia Cattolica illustra-
Modo Pratico per compiere così nobile uffizio , ta, pubblicazione edita a cura e spese del sig . France-
stampato nel Bollettino di Marzo di quest'anno . sco De Federicis fotografo di Sua Santità Leone XIII,
Molti rev .di Signori Parroci già l'attuarono e della quale altre volte abbiamo parlato per dimo-
qui intendiamo di porgere loro i più sentiti rin- strarne ai nostri lettori l'importanza storico-mo-
graziamenti . Resta ora alle Signore di cooperare r ale-religiosa . E di vero tutto quanto abbiamo
loro efficacemente.
dette, oggi dobbiamo riconfermare esaminando
Questo Modo Pratico consiste nel chiedere alla il lavoro che è indovinato, è bene ordinato, è
Libreria Salesiana di Torino quel numero di Ap- riuscito .
pello e di ElenchiBibliografici,che nelorz
» Oggidì si specula sulla sensualità e sul mal-
si sentono di diffondere , raccogliere le commis- costume quasi che l'intelligenza del nostro popolo
sioni ed il denaro presso quelle persone aderenti fosse incapace di nobili aspirazioni, e mercè la stampa
all' invito d' acquistare libri , ed inviare il tutto una società corrotta corrompe le menti ed i cuori .
alla Libreria Salesiana, la quale si darà premura Onde la necessità di contrapporre il buono al cat-
di spedire con grande sollecitudine i libri chiesti . tivo , il bene al male . E la Gerarchia Cattolica
illustrata esordisce bene accolta appunto perchè,
oltre il merito intrinseco, racchiude in sè quanto
era desiderato a riempire una lacuna nel campo
giornalistico illustrate .
BIBLIOGRAFIA
» La pubblicazione è bene ideata, ed il S . Pa-
dre stesso a cui l' editore si è fatto un dovere di
Suor Maria Giuseppa Rossello .
far pervenire il primo fascicolo, ha mostrato il suo
sovrano gradimento .
« Il signor De Federicis può andare ben lieto della
impresa sua, la quale, se gli è costata sacrifici e
Un libro, che merita tutta l'attenzione e la cura fatiche, non andrà guari che acquisterà uno svi-
delle Zelatrici della buona stampa, si è certamente luppo favorevole, e sarà benevolmente accolta da
il recentissimo scritto dal Martinengo e pubbli . quanti sapranno apprezzarne il merito e l'importanza .
cato di questi giorni dalla Tipografia Salesiana di » E noi terminiamo col fare al Sig . De Federicis
Torino . Esso contiene la vita, le opere e le virtù i nostri rallegramenti . »
di una Signora, la quale, dalla fabbrica di sto-

2.6 Page 16

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Gesù Cristo Dio-Uomo, Signore nostro e
Salvatore, per monsignore Antonio Maria Be-
lasio . - Libreria Salesiana di Torino e S . Pier
d'Arena . Prezzo del libro : lire 2,50.
STORIA DEI SANTUARI PIU' CELEBRI DI MARIA SS
in continuazione all'opera di Antonio Riccardi .
Ecco un nuovo stupendo lavoro uscito dalla
penna, o, per meglio dire, dal gran cuore di mon-
signor Antonio Maria Belasio, missionario aposto-
lico e prelato di Sua Santità , già meritamente
noto ai nostri Cooperatori .
L'opera sopra a:nnt unze i- si può chiamare un
inno che il ch . Autore canta alla divinità di Gesù
Cristo ; un inno sì bello e soave , che è degno
di essere conosciuto ed imparato da tutti , onde
sia ripetuto in ogni città, paese, famiglia cattolica,
oggi specialmente che i nemici di Dio assordano la
terra con orrende bestemmie .
Noi potremmo qui tessere il dovuto elogio a
questo importante lavoro, ma giudichiamo invece
di pubblicare la lettera seguente inviata all'Au-
tore da un dotto parroco di Sicilia
« REV.MO MONSIGNORE,
» Il suo libro sopra Gesù Cristo Dio-Uomo è
una grande opera sopra tutti i riguardi ; esso le
fu inspirato certamente da Dio, quel Dio che non
nega le ispirazioni alle sue care anime quando
lo cercano , e altresì perché nessun altro libro,
tranne il Vangelo , prova la Divinità di Gesù
Cristo come questo suo nuovo lavoro . Esso ha il
merito non solo della dottrina sparsa in ogni pa-
gina, ma quello altresì di farci sentire , leggen-
dolo, il grido della coscienza che in fondo since-
ramente ci avvisa che Gesù Cristo è veramente
Dio , sicchè , percorrendolo , andavo io dicendo :
Digitus Dei est hic ! Monsignore, si prepari ora
a nuovi lavori, e lascierà del suo passaggio su
questa terra un gran monumento di scienza e un
arsenale onde i teologi possano spuntare le armi
di tutti gl'increduli . Continuando a svolgere il
Credo, suppongo che la Signoria V . Reverendis-
sima consacrerà un trattato sull'articolo Credo in
Spiritum Sanctum ed un altro sulla Chiesa, e così
ci avremo quattro grandi lavori : La Creazione,
la Divinità di Gesù Cristo, lo Spirito Santo, la
Chiesa . Questi trattati scritti con quel suo me-
todo tutto nuovo, partendo da una verità ad un'al-
tra, e dettati con quella grande unzione che ci fa
vivamente palpitare , cosa che manca in molte
opere, specie in quelle che difendono la Divinità
di Gesù Cristo, dove non si scorge che un freddo
ragionamento, e si fa desiderare lo sfogo degli af-
fetti, le acquisteranno un merito grande presso Dio .
Mi benedica nel Signore .
Ustica, 13 giugno 1885 .
Suo aff.mo
Sac . GIUSEPPE FRANCHINO .
É ben nota la Storia dei Santuari più celebri
nel mondo dedicati a Maria SS ., ed è la Storia
veridica delle meraviglie della Regina del Cielo,
che si compiacque or qua, or là dare prove del
materno suo amore per noi .
Il can . Giuseppe Del Corno, di Milano, aggiunse
una appendice ai quattro volumi del Riccardi, in
cui fa passare a rassegna ventiquattro Santuari
dedicati a Maria, di cui non si parla dal Riccardi .
Si descrivono i Santuari di Belmonte, del Sasso
sopra Locarno, di Montallegro sopra Rapallo, della
Sanità di Savigliano, di Maria Ausiliatrice di To-
rino, di N . S . di Lourdes, ecc . Sono storie suc-
cinte ed edificanti , in cui l'amenità si lega col-
l'ascetica , e mentre si vede tutta la bontà di
Maria , il cuore sentesi rapito in amore verso di
lei e tratto a confidare pienamente in sì buona e
cara Madre celeste . - Tipografia Arcivescovile ,
Ditta Giacomo Agnelli, nell'Orfanotrofio maschile,
con negozio di libri di pietà e d'istruzione in via
Santa Margherita, 2, Milano .
Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
Tip . San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena 1335 .
TIPOGRAFIA SALESIANA - TORINO
In corso di stampa
I PANEGIRICI
DEL CARDINALE
GAETANO ALIMONDA
Due eleg . volumi in-16' grande.
DON TEOTIMO
OSSIA
IL VERO SPIRITO DAL CRISTIANESIMO
esposto in 15 Serate ai suoi Parrocchiani
PER MONS.
ANTONIO BRIGANTI
Arciv. Titolare di Apamea .