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ANNO X . - N . 1 .
Esce una volta al mese .
GENNAIO 1886
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - Avviso spettante l'estrazione della Lot-
teria - Lettera di D . Bosco ai Cooperatori e alle Coo-
peratrici -La festa di S . Francesco di Sales -Dalla
Patagonia - Bibliografia - Elenco dei Cooperatori e
Cooperatrici defunti nell'anno 1885 .
AVViSO
SPETTANTE L'ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA
di compilare con ogni esattezza
l'elenco dei biglietti vincitori
e dei premii estratti e che spe-
riamo pel mese di Febbraio di
pubblicarlo o sopra del Bollet-
tino o col mezzo di un supple-
mento straordinario al Bollet-
tino stesso .
Nell'ultimo giorno di dicem-
bre 1885 è stata fissata l'estra-
zione dei premi della lotteria
per la costruzione degli edifizii
in onore del Sacro Cuore di
Gesù in Roma. I nostri carita-
tevoli benefattori comprende-
ranno come richieda un lungo e
preciso lavoro, l'ordinare, lo scri-
vere e il dare alle stampe, i nu-
meri estratti. Quindi ci facciano
dovere di avvertirli che nel
mese di Gennaio si procurerà
LETTERA DI D. BOSCO
AI COOPERATORI E ALLE COOPERATRICI .
Benemeriti Cooperatori e
Benemerite Cooperatrici .
Non posso esprimere a parole, o Beneme-
riti Cooperatori e Benemerite Cooperatrici,
la grande consolazione, che io provo nel po-
tervi indirizzare questa lettera sul principio
del nuovo anno 1886, a cui la divina Bontà
ci concede di arrivare . Tanti nostri cono-
scenti ed amici, nel corso dell'anno ora spi-
rato , se ne partirono per la eternità, e noi
invece godiamo tuttora il benefizio della vita,
possiamo ancora aiutarci vicendevolmente a

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compiere opere buone, a fare del bene all'a-
nima nostra, e cosi meritare la grazia di
chiudere tranquillamente i nostri giorni e di
cingere una più splendida corona in cielo .
Rallegriamoci adunque nel Signore per un
tanto favore, ringraziamo Iddio dal più pro-
fondo dell' animo, e intanto, dopo di avere
sparso una lagrima ed una preghiera sulla
tomba di 800 e più Cooperatori e Coopera-
trici passati a miglior vita nel 1885, prendiamo
animo a vivere da buoni ed operosi cristiani,
a riempire il vuoto che essi hanno lasciato
tra noi, a fine di essere un giorno a parte
con loro della eterna felicità .
Seguendo ora il costume degli anni decorsi
e a norma del nostro Regolamento io verrò
in breve accennandovi quel poco di bene,
che coll'aiuto di Dio abbiamo potuto operare
nell' anno passato . Siccome voi colla vostra
cooperazione siete stati per me e pei Sale-
siani gli strumenti della divina Provvidenza,
così mi è caro ricordarvi, almeno in succinto,
il frutto della vostra carità, affinchè gustiate
con noi una stilla di quella purissima gioia,
che si prova al riflesso del bene operato per
Dio e pel prossimo, e nella speranza della
ricompensa celeste .
Non ostante che ci siamo trovati più volte
in critiche circostanze e in gravi strettezze
pecuniarie, tuttavia le opere già fondate in
Europa e in America non sono venute meno,
anzi alcune solo incominciate eb ero il loro
compimento, ed altre presero maggiore svi-
luppo e si rassodarono .
In Italia gli ospizi, le scuole, i laboratorii
eglioratfsviurongpeid
giovanetti, da più a meno bisognosi di spe-
ciale carità, per non rimanere o andare e-
sposti ai pericoli della miseria, dell'ignoranza,
dell'irreligione e del mal costume .
Ad istanza di persone ragguardevolissime
si assunse in Catania la direzione di scuole
serali per giovani adulti, l' amministrazione
di una pubblica chiesa, e nel tempo stesso,
sotto il titolo di S . Filippo Neri, vi si aperse
un oratorio festivo per istruire cristianamente
e raccogliere fanciulli, togliendoli in tal modo
dallo scorrazzare per le piazze e per le vie
della città.
A Borgo S . Martino presso Casale si com-
piè nella massima parte e si coperse la fab-
brica della chiesa del collegio di S . Carlo,
di cui si poneva la pietra fondamentale sullo
scorcio del 1884, e si rese possibile l'accet-
tazione di un maggior numero di convittori .
In Roma, a costo di gravissime spese e
indicibili sacrifizi, si proseguirono i lavori alla
chiesa del Sacro Cuore di Gesù, la quale ho
fiducia che sarà presto condotta a termine
con grande consolazione del Santissimo Pa-
dre Leone XIII e dei cattolici suoi figli.
Da Torino si effettuò la partenza di 25
missionari insieme con Mons. Giovanni Ca-
gliero primo Vescovo salesiano e primo Vi-
cario apostolico della Patagonia, e loro si
provvide quanto occorreva pel viaggio e pel
loro ingresso in quella remotissima terra .
Ma un'opera, che in Italia, e posso dire
in tutte le sue città e paesi, offerse ai Coo-
peratori e alle Cooperatrici un vasto campo
di esercitare la loro carità, fu il compimento
della Lotteria. Questa impresa l'anno scorso
costò fatiche e sollecitudini a tutti , ma be-
nedetta da Dio e dal Vicario di Gesù Cristo,
ottenne un ottimo risultato. A dir vero il
prezzo dei biglietti smerciati col vostro con-
corso fu la nostra più grande risorsa per la
continuazione dei costosissimi lavori fatti al
Castro Pretorio in Roma . Di questa Lotteria
tra poco si saprà l'estrazione dei numeri, che
saranno vincitori di un dato oggetto . Io vor-
rei che quanti vi presero parte fossero fa-
voriti dalla sorte e guadagnassero un pre-
mio ; ma se questo non è possibile vi ha per
altro un premio assicurato a tutti, premio
più ambito e più prezioso di ogni altro . Que-
sto premìo é la benedìzione di Dio sopra la
vostra persona , sopra le vostre famiglie e
sopra i vostri interessi ; benedizione meritata
dall'opera buona che avete compiuta, e dalle
preghiere, che nella chiesa del Sacro Cuore
di Gesù già s'innalzano e s'innalzeranno ogni
giorno per voi. Dal canto mio fin d' ora vi
ringrazio pel caritatevole concorso , che mi
avete prestato nel condurre a fine una sì
difficile impresa, e vi assicuro che vi racco-
manderò sempre al Signore, pregandolo che
vi ricompensi largamente in questa e nel-
l'altra vita .
Le indicate sono opere compiutesi princi-
palmente in Italia ; ma non meno degne di
singolar menzione sono quelle effettuatesi al-
trove, soprattutto nell'America . A Viedma in
Patagonia si è ricostruita una chiesa , e a
Carmen di Patagones si ripresero e spinsero
innanzi i lavori alla nuova chiesa parroc-
chiale già prima incominciata, e già se ne
destinò al divin culto una navata laterale .
In Buenos Aires nella regione della Bocca
si è terminata la costruzione della chiesa di
S. Giovanni Evangelista, da pochi anni inco-
minciata,einu'altrpecnald
medesima città si fondò il collegio di S . Cat-
terina, dove ad una bella chiesa già esistente
furono annesse scuole diurne ed oratorio fe-
stivo pei giovanetti .

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Alla Repubblica dell'Uruguay, nella impor-
tante città di Payssandù, alla parrocchia ed
oratorio già dianzi fondato si aggiunse un
collegio colle pubbliche scuole .
Nell'impero del Brasile nella considerevole
città di S . Paolo, presso la chiesa del divin
Cuore, si fondò una nuova casa di Salesiani,
allo scopo di prendersi cura dei fanciulli e
degli adulti .
E qui io taccio della chiesa dell' orfano-
trofio femminile di Saint Cyr stata dedicata
a Dio ; taccio degli ampliamenti fatti in altre
case di Francia , specialmente in quella di
Parigi, dove con ingenti spese si preparò
posto a più centinaia di poveri giovanetti di
quella grandiosa città (1) ; taccio degli in-
grandimenti all'ospizio di Sarrià presso Bar-
cellona nella Spagna e di Utrera presso Sì-
viglia, resi capaci di ricevere più altri giova-
netti abbandonati ; taccio degli asili d' infanzia,
delle scuole elementari, dei laboratorii e degli
oratorii festivi per le ragazze, aperti o presi
a dirigere dalle Suore di Maria Ausiliatrice
in altri sei luoghi diversi, come a Bairo Ca-
navese, a Scandeluzza sul Monferrato, a Mon-
taldo Bormida in diocesi d' Acqui , a Lenta
sul Vercellese, a Mongardino presso Asti, e
a Mathi non lungì da Torìno, non che del-
l'oratorio festivo in Nizza presso la Casa--
madre di dette Suore, al quale accorrono
centinaia di giovanette, con grande consola-
zione delle buone famiglie e soddisfazione
del clero della città ; queste ed altre opere
consimili io passo sotto silenzio per amore di
brevità .
Né mi sarebbe anco possibile accennare il
bene spirituale e morale, che con queste ed
altre tali opere si è potuto fare alle anime
nell'anno scaduto ; imperocchè furono a mi-
gliaia le persone adulte, che poterono essere
istruite nella nostra santa Religione, conser-
vate e ricondotte alla virtù ; a migliaia i fan-
ciulli, i giovanetti e le zitelle, strappati dalla
via del male e dal pericolo della perdizìone ;
a migliaia altresì i poveri indiani di Pata-
gonia, che ebbero col lume della fede i prin-
cipii di cristiana civiltà, e che mediante l'o-
pera dei Missionarii formeranno una famiglia
eletta d i figliuoli di Dio ed un popolo labo-
rioso, morigerato e savio .
Ora se i Salesiani e le Suore di Maria Au-
siliatrice poterono colla divina grazia operare
(1) Nell'Oratorio di S . Pietro e Paolo in Parigi, a Ménil-
montant, rue Boyer, n . 28 . oltre ai giovani ricoverati, altri
500 circa si raccolgono alla domenica e al ;giovedì in one-
sta ricreazione . divisi in due categorie, studenti ed ope-
rai, e vi sono istruiti e sorvegliati non solo dai Salesiani .
ma da fervidi giovinotti parigini, che si prestano a que-
st'opera con uno zelo ammirabile .
tutto questo bene, io sono lieto di affermare
che ciò fu in forza della vostra carità, o Be-
nemeriti Cooperatori e Benemerite Coopera-
trici. Furono le vostre limosine, che sosten-
nero, fondarono ed ampliarono le nostre
case, per dare ricovero ad un maggior nu-
mero di giovani, i quali erano in pericolo di
divenire la desolazione dei parenti, e il fla-
gello della società ; furono le vostre limosine,
che, provvedendo loro vitto e vestito, diedero
ad un tempo il mezzo di rendersi buoni cri-
stiani ed onesti cittadini e di riuscire il so-
stegno della famiglia e il decoro della Reli-
gione ; le vostre limosine, che mandarono e
mantennero tanti Mìssionarii in America a
salvare innumerevoli anime facendole figlie
di Dio e della Chiesa ; le vostre limosine e
il vostro paziente e sollecito zelo, che posero la
corona alla grande Lotteria sopra indicata e
condussero ormai a fine la chiesa del divin
Cuore in Roma ; furono altresì la efficace
benedizione e la preziosa benevolenza del glo-
rioso Pontefice Leone XIII , e la sollecitu-
dine ammirevole dei Vescovi, dei parrochi,
dei sacerdoti , che riuscirono per me e per
voi tutti di sostegno e di conforto nelle o-
pere nostre , e che fanno tuttora aprire il
cuore alla speranza di poterle proseguire e
di por mano ad altre non meno importanti,
reclamate da pressanti bisogni del tempo .
Il termine della chiesa del Sacro Cuore di Gesù
in Roma.
Due opere ci devono stare maggiormente
a petto nell' anno ora incominciato, per le
quali io fo grande assegnamento sopra di
voi, o insigni miei Benefattori . La prima di
queste opere è il termine dei lavori nella
chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Roma, e
la sua consacrazione al divin culto .
Fin dal giorno che, per graziosissimo in-
vito del Santo Padre Leone XIII, D . Bosco
assunse il grave impegno di una tale im-
presa, si calcolò di darla finita in sei anni .
Alla fine dell'anno corrente si compierà ap-
punto il fissato sessennio. Quantunque una
buona parte dell' edifizio in costruzione sia
già inaugurata, e provveda pure sufficiente-
mente ai bisogni spirituali delle anime, tut-
tavia e in Roma e fuori di Roma si desidera
di vederlo presto compiuto e dedicato a Dio
per intiero . Ho pertanto la più grande fidu-
cia che questo pio desiderio sia per essere
soddisfatto prima che spiri l'anno presente,
e che il santo Natale del 1886 tra le altre
apporti pure questa soavissima consolazione
a me ed a voi tutti .

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Mezzi e industrie da usare .
A questo fine miri dunque la carità e sol-
lecitudine vostra . Perciò se la divina Prov-
videnza vi pone in mano il mezzo di fare
qualche offerta, abbiate la bontà di ricordare
che il vostro obolo o grande o piccolo è ne-
cessario a compiere la chiesa del Sacro Cuore,
e degnatevi di venirmi in aiuto . Vi occor-
rerà di fare lungo quest'anno qualche spesa
ordinaria o straordinaria ? Ebbene prima di
farla osservate se non possiate forse o tra-
lasciarla affatto o diminuirla almeno, e con-
sacratene l'avanzo alla chiesa suddetta .
Mi viene qui alla mente un fatterello de-
gno di essere conosciuto . L'anno scorso, nel
mese di agosto, in una casa signorile e no-
stra cooperatrice di Torino si stava dal capo
di famiglia discorrendo di un viaggio di pia-
cere da farsi sul Lago Maggiore, e calcolava
la spesa a lire 300 . - Papà , domandò al-
lora una delle tre sue figliuole sui 16 anni,
non sarebbe meglio che invece di spendere
300 lire per andare sìno al Lago Maggiore,
ne spendessimo solo 50, contentandoci di un
viaggetto sul vicino Lago di Avigliana ? -
E perchè proponi questa economia? domandò
il padre . - Sai bene, papà, che D . Bosco
ha in corso la sua Lotteria ed abbisogna di
molto danaro . Avanziamo 250 lire ed io e le
mie sorelline le andremo a deporre nelle sue
mani . - La pia proposta commosse quel
buon genitore ; tutta la famiglia rinunziò vo-
lentieri alla gita lontana per la vicina, e l'of-
ferta di 250 franchi andava a Roma per un
opportuno ricordo di una buona giovinetta,
che Dio la benedica con tutti i suoi cari .
Altra volta presso di voi o di altra fami-
glia avrà luogo per es. un convegno di co-
noscenti , od anche un pranzo di amici. Or
bene, ad un punto che sembri più acconcio,
taluno o taluna di voi esca fuori in queste o
in altre consimili parole : - Suppongo che
qui siamo tutti amici di D . Bosco ; ora voi
sapete che egli è in pena per la chiesa del
Sacro Cuore in Roma affidatagli dal Papa,
e che vorrebbe terminata di questo anno .
Perciò il più autorevole di noi si faccia in-
nanzi, raccolga le offerte, e noi tutti diamo-
gli in mano una piccola limosina da man-
dare a lui in Torino . - Queste proposte
sono generalmente udite con plauso ed asse-
condate, e intanto la nostra impresa avrà i
necessarii sussidii della privata e pubblica
carità.
So pure di varie persone, che viaggiando
in ferrovia fanno meno spese che loro è pos-
sibile, scelgono persino le vetture di 3a classe
invece della 1a o della 2a, e ne consacrano
il risparmio alle opere buone ; altri si con-
tentano di abiti e di vesti di minor costo ,
per avere la consolazione di fare un poco più
di bene al loro prossimo, e attirare sopra di
sè e dei loro parenti le benedizioni del Cielo ;
non pochi altresì non potendo fare di meglio
raccolgono carta logora e stracci, li vendono
poscia e ne mandano a Torino il prezzo . Vi
sono molte buone donne di piccoli paesi e
domestiche di città, che con queste ed altre
consimili industrie raccolgono ogni anno chi
30, chi 40 e chi fin anche 50 lire, a vantag-
gio delle imprese Salesiane. Quante famiglie
e quante persone potrebbero mettersi in grado
di fare molte opere buone alla gloria di Dio
e a salvezza del loro simile, se avessero
maggior cura e maggior coraggio di rinun-
ziare ad inutili spese e farsi avvocati di Dio,
della Chiesa e delle anime !
Io accenno solo di passaggio queste lode-
voli industrie, ma la carità vostra saprà im-
maginarne altre non meno efficaci e condu-
centi al nobile fine .
Qui non occorre che io raccomandi ossequi-
osamente l'impresa al Santo Padre Leone XIII,
perchè tutto il mondo sa che egli è il più ze-
lante benefattore della chiesa del Sacro Cuore,
e che dopo di aver elargìto per essa vistosi
sussidii volle ultimamente assumersi la spesa
della facciata, che ascende a più di 200 mila
lire ; neppure la raccomando ai reverendis-
simi Arcivescovi e Vescovi, perchè so che
gli uni hanno già ordinato ed altri stanno
ordinando apposite collette nelle proprie dio-
cesi , assecondando cosi la proposta dell' E-
minentissimo Cardinale Alimonda veneratis-
simo Arcivescovo di Torino ; io mi rivolgo
invece rispettosamente ai signori parrochi,
Cooperatori salesiani, e ai decurioni, e li prego
che per amore del santissimo Cuore di Gesù
vogliano tenere viva in mezzo alle popola-
zioni cattoliche la idea della chiesa di Roma
a Lui dedicata, e sono convinto che in que-
sto modo essi riusciranno a raccogliere lungo
l'anno molte limosine, e faranno scendere so-
pra le opere del sacro loro ministero, e sulle
anime alla loro cura affidate, le più segna-
late grazie del divin Redentore .
La conversione della Patagonia.
L'altra opera, alla quale io prego che te-
niate eziandio rivolta la mente ed il cuore in
quest' anno, si è la conversione della Pata-
gonia al Cristianesimo . E dicendo Patagonia
io intendo indicare tutta quella parte di Ame-

1.5 Page 5

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rica del sud, che partendo dal Rio Colorado
e andando sino alle isole Malvine e alla Terra
del Fuoco, comprende una estensione eguale
presso che a tutta l'Europa, con un Vica-
rio apostolico ed una Prefettura apostolica,
affidati ai Salesiani da Papa Leone XIII .
Voi già conoscete che in quella vastissima
regione del mondo esistono innumerevoli
tribù di uomini ancora ignari del vero Dio,
di Gesù Cristo e della sua Religione, e per-
ciò privi del benefizio della divina Reden-
zione e dei frutti della cristiana civiltà . Sui
-confini di quel regno dell'ignoranza e della
barbarie già si sono stabiliti i nostri Missio-
narii e le Suore di Maria Ausiliatrice, capi-
tanati oggidi da Mons . Giovanni Cagliero .
Sebbene molto già siasi fatto per quelle po-
vere anime e più migliaia di fedeli abbiano
già ricevuto il battesimo, tuttavia non si può
dire che la Patagonia sia convertita . Fatiche,
sudori e sangue si richiedono per ottenere
un si glorioso avvenimento ; sacrifizi che i
Missionarii già fecero in parte e stanno fa-
cendo . Ma la conversione dei Patagoni non
dipende solo dai Salesiani, ma altresi dai loro
Cooperatori e dalle loro Cooperatrici . I Mis-
sionaria in quei luoghi deserti, per riuscire
nel sospirato intento, devono avere il neces-
sario alla vita per sè e pei loro convertiti ;
devono mantenere nei rispettivi istituti i fan-
ciulli degli Indii per istruirli, educarli e ren-
derli loro coadiutori nel condurre alla fede
i proprii parenti ; devono inoltrarsi in quelle
terre in cerca di tante misere creature va-
ganti pel deserto , procurare loro abiti per
coprirsi, strumenti per lavorare, case per a-
bitare, cappelle per raccogliersi dinanzi a Dio,
ospizi ove ricoverare i loro figliuoli abban-
donati alla ventura, e via dicendo . Ora voi
sapete che i nostri fratelli Salesiani sono af-
fatto privi dei mezzi pecuniarii, onde tenere
fronte a tanti bisogni . A voi pertanto, che
abitate in paese cattolico e incivilito ; a voi,
che siete figli del medesimo Padre, Iddio,
e della medesima madre, la Chiesa cattolica, e
appartenete alla medesima Associazione sa-
lesiana ; a voi, dico, è pure riserbata la
parte vostra .
Per la qual cosa io vi esorto a fare quello,
che i primi cristiani e le prime cristiane fa-
cevano cogli apostoli di Gesù Cristo ; non
potendoli seguire personalmente nella con-
versione dei popoli, essi li soccorrevano coi
propri beni, ponendoli ai loro piedi, affinchè
provvedessero a sè stessi e alle necessità dei
novelli convertiti, cooperando in tal modo
alla loro eterna salvezza. Cosi infatti parlano
gli Atti degli Apostoli in riguardo ai primi
fedeli : - E non vi era tra loro alcun bi-
sognoso, dice il sacro Testo, mentre tutti
coloro che possedevano terreni e case, li
vendevano e portavano il prezzo delle cose
vendute, e lo deponevano ai piedi degli
Apostoli, affinché fosse distribuito a cia-
scheduno secondo il bisogno (1) . - L'Apo-
stolo s . Paolo raccomandava alla sua volta
questa stessa pratica ai fedeli della Macedo-
nia, dell'Acaia, della Galazia, nonchè a quelli
di Corinto, in favore dei cristiani poveri di
Gerusalemme e di quelle Chiese da lui fon-
date ; a questo fine egli dava persino le norme
a tenersi per fare le collette . Ecco quello che
il santo Apostolo scriveva ai fedeli di Co-
rinto : - Quanto poi alle collette che si
fanno pei santi (così chiamavansi da prin-
cipio i cristiani), conforme la regola data
da me alle Chiese della Galazia, così fate
anche voi. Ogni primo dì della settimana
(cioè alla domenica) ognuno di voi metta
da parte, e accumuli quello che gli parrà
bene, affinché non si abbiano a fare le
collette, quando io sarò arrivato . Quando
poi sarò presente manderò con lettere quelli,
che avrete eletti, a portare il vostro dono
a Gerusalemme . Che se la cosa meriterà
che vada anch'io, partiranno meco (2) .
Imitate adunque, o Benemeriti Coopera-
tori e Benemerite Cooperatrici, questo mira-
bile esempio dei primi seguaci di Gesù Cri-
sto, e ritenete come dirette a voi le riferite
parole del dottore delle genti, l'Apostolo Paolo .
Prendetevi a cuore la conversione della Pa-
tagonia ; soccorrete del vostro coloro , che,
vinte difficoltà innumerevoli, partirono da noi
per andare ad evangelizzare i poveri Indiani,
e tra mille disagi e pericoli vivono ora con
essi e ne dividono le tribolazioni e gli stenti ;
rendete ognora più fruttuoso il sacro loro
apostolato, facendo si che le vostre limosine
non lascino mancare nulla nè ad essi nè ai
loro neofiti . Voi, genitori, parlate sovente ai
vostri figliuoli e alle vostre figliuole dei bam-
bini e delle bambine Patagonesi, descrivete
loro la infelicità di quelle povere creature,
e muoveteli a pietà di loro . Fate in una pa-
rola che voi e le vostre famiglie diveniate
altrettanti salvatori di quelle anime, che con-
vertite e battezzate invocheranno sopra di voi
la divina misericordia, formeranno la conso-
lazione della Chiesa, la delizia di Dio, la gioia
dei Santi, e saranno un giorno la vostra più
bella corona nel regno dei cieli . In Patago-
nia si attende alla salvezza degli adulti e dei
bambini ; e perciò i Cooperatori e le Coope-
(1) Atti Apostolici, iv .
(2) 1 Cor. xvi .

1.6 Page 6

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ratrici mandandoci offerte a tale uopo si fanno
ad un tempo propagatori della fede e bene-
meriti della santa infanzia .
Promessa del cento per uno o i tabernacoli eterni .
Vi ho posto innanzi parte almeno del frutto
riportato dalla vostra carità nell' anno sca-
duto, o miei buoni Cooperatori ; vi ho segna-
late due altre opere pur meritevoli delle vo-
stre sollecitudini in avvenire ; vi ho sugge-
ritoalcunimezichepoteteusareataleuopo ;
ed ora non mi resta che conchiudere questa
mia lettera coll' esternarvi la mia profonda
gratitudine e rincorarvi colle divine promesse .
Se fossi ricco io vorrei mostrare ai Coo-
peratori e alle Cooperatrici la mia sincera
riconoscenza col ricompensarli tutti anche
materialmente degli aiuti, che mi hanno fi-
nora prestato a favore delle opere affidateci
dalla divina Provvidenza e a vantaggio di
tanti giovanetti ricoverati nelle case Salesiane ;
vorrei non solo rifarli di quanto hanno dato,
ma restìtuirlo con usura e con un forte in-
teresse ; ma voi sapete che io non possedo
nulla per me ; sono perciò nella impossibi-
lti à di corrispondere materialmente alla vo-
stra carità . Ma se nè io nè i nostri giovani
possiamo rendervi un reale contraccambio,
noì abbiamo per altro un ricchissimo Signore,
che si fece sicurtà o mallevadore per me e
per tutti i beneficati da voi . Questo malle-
vadore è un Re che, possiede il Cielo e la
terra, ed ebbe la bontà di dichiarare solen-
nemente che chi dona ai poveri per amor
suo è come chi mette il denaro ad una banca,
la quale paghi il cento per uno. E non ba-
sta il cento per uno ; ma il meglio si è che
alla morte restituisce non solo il capitale dato
per carità, ma rende il donatore partecipe
della stessa sua banca , anzi del suo regno
sempiterno . Voi non ignorate chi sia questo
Re mallevadore ; Egli è Gesù Cristo, il quale
nel santo Vangelo disse appunto che chi la-
scia qualche cosa pel suo nome riceverà cento
tanto in questo mondo e la felicità eterna
nell' altro . Ecco le sue parole : Amen dico
vobis : Nemo est, qui reliquerit domum . . . .
aut agros propter me et propter evange-
lium, qui non accipiat centies tantum nunc
in tempore hoc . . . et in saeculo futuro vi-
tam aeternam (1) .
Queste divine parole pertanto vi stieno
sempre scolpite nella mente, o buoni Coope-
ratori e buone Cooperatrici, e vi confortino
a fare tutti i possibili sacrifizi per avere fin
da questa vita il centuplo promesso da Gesù -
Cristo nelle copiose sue benedizioni spirituali
e temporali, e per trovare in morte una più
grande consolazione, e in cielo una più ricca
corona di gloria . Non dimenticate mai che
al di là non porteremo niente di quanto pos-
sediamo quaggiù ; non porteremo che una
misera veste, con cui i nostri parenti rav-
volgeranno il nostro cadavere. Non fidiamoci
neppure che dopo la morte siano esattamene^
adempiute le nostre ultime volontà , perché ,
potrebbe accadere quello che successe per
molti altri, i cui beni finirono per andare in
mano di persone, le quali li sperperarono in
degnamente, o ne fecero uso affatto contra-
rio a quello, che essi avevano manifestato in
vita . Riteniamo in vece a mente le preziose
parole del divin Salvatore, con cui ci comanda
di usare delle nostre sostanze per farci degli
amici, i quali, venendo noi a mancare, ci ri-
cevano negli eterni tabernacoli . Ma perchè
nel nostro ingresso all'eternità questi amici
ci possano ricevere e fare festosa accoglienza,
bisogna che noi ce li siamo già accaparrati
mentre eravamo in vita . Questi amici saranno
tanti giovanetti tolti dalla perdizione e salvati
per la vostra carità ; saranno i cristiani e i
pagani convertiti ; saranno i bambini degli
infedeli battezzati e divenuti angioletti del Pa-
radiso ; saranno i padri e le madrì di tanti
figliuoli ricondotti sulla via della virtù e nelle
loro braccia in Cielo ; saranno gli Angeli cu-
stodi di tante anime, o già entrate o che en-
treranno in loro compagnia per opera vostra ;
saranno i Santi e le Sante, più felici ed esul-
tanti per un maggior numero di fratelli e di
sorelle per voi acquistati ; questi amici saranno
infine il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo,
che avrete fatto meglio conoscere ed amare
e glorificare in terra : Facite vobis amicos
de mammona iniquitatis, ut, cum defece-
ritis, recipiant vos in aeterna taberna-
cula (I) .
In fine Iddio vi benedica tutti, benedica i
vostri cari, benedica le vostre imprese, le vo--
stre campagne e i vostri interessi ; benedica
la vostra sanità e vi conceda ancora molti
anni da vivere ; benedica la vostra anima e
la conservi sempre nella sua santa grazia ;
benedica la vostra vita e benedica la vostra
morte, sicchè quella vi riesca prospera e fe
lice, e questa dolce e tranquilla . E siccome
poi, al dire di S. Bernardo , Iddio nella sua
pietosa Provvidenza ha disposto che ogni
bene ci venga per mezzo di Maria, totum nos
habere voluit per Mariam, cosi vi assicuro .
(1) Marc . r, 29, 34.
(1) Luc . xvi, 9.

1.7 Page 7

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che i Salesiani e le Suore di Maria Ausilia-
trice coi fanciulli e le fanciulle raccolti nelle
loro case si uniranno con me e formeremo
tutti come un cuore ed un' anima sola per
pregare questa amorosissima Madre, che
stenda sopra di voi il valido manto di sua
protezione, vi allontani da ogni pericolo del-
l'anima e del corpo, e vi faccia parte delle
grazie più belle, di cui è fatta dispensatrice
ai miseri mortali. Anche voi pregate per me,
che io consacri alla gloria di Dio quel resto
di vita che nella sua bontà Egli mi lascia ; pre-
gate per tutti i Salesiani, che, sebbene sparsi
in tante parti del mondo , formino tuttavia
come una famiglia sola per amare e fare a-
mare Gesù Cristo, al quale sia onore e gloria
ora e per tutti i secoli .
Sono con alta stima e sincera riconoscenza
di Voi,
Benemeriti Cooperatori e benemerite Coo-
peratrici
Torino, 1° gennaio 1886 .
Obbl.mo servitore
Sac . GIOVANNI BOSCO .
La festa di S. Francesco di Sales .
Ricordiamo che il giorno 29 di questo mese oc-
corelafestadelgloriosonostropatronoS .
Fran-
cesco di Sales . Raccomandiamo pertanto ai coo-
peratori e alle cooperatrici di volerla celebrare
colla maggiore divozione possibile ; e preghiamo
i Signori Direttori e Decurioni che abbiano la
bontà di tenere in questo giorno o in altro più
comodo la Conferenza prescritta . Il loro cuore
saprà suggerire gli argomenti da trattarsi a co-
mune edificazione e a soccorso delle opere che
la divina Provvidenza ci ha poste tra mano . -
Lo spirito del male si accende ogni dì più e va
menando la distruzione per ogni dove . Ravvi-
viamo in noi tutti le spirito del bene, lo spirito
di S . Francesco di Sales, anzi lo spirito di N .
S . Gesù Cristo, e colle parole e coi fatti rendia-
moci ancora noi salvatori di quelle anime che
furono da Lui redente collo spargimento di tutto
il suo sangue.
DALLA PATAGONIA .
REv. SIG . DIRETTORE,
Chiamato dalla bontà di Mons. Cagliero a Car-
men dì Patagones m'imbarcai sul Pomona il 1°
di Ottobre, e in poche ore fummo in alto mare .
Dicono che i mari del sud sono quasi sempre
arrabbiati ed io divido questa opinione, perchè
dovetti per i primi due giorni star coricato in
cabina, non per dormire, ma per non soffrire . Lo
stesso accadde a quasi tutti gli altri passeggieri
in gran parte uffiziali Argentini che si portavano
a raggiungere alle frontiere i loro reggimenti e
che furono meco gentilissimi . Il 4 si giunse a
Bahia Blanca . Qui ebbi una grata sorpresa . Per
la prima volta dopo cinque anni vedevo sorgere
dentro terra, lontana, azzurra, svelta, maestosa
come le mie Alpi una montagna :Sieral
della Ventana. La salutai in silenzio col cuore
commosso, pensando a Soperga, a Torino, a Lanzo,
ad Ivrea ... Scesi a terra, per celebrare la santa
Messa nella chiesetta di Bahia Bianca, distante
dal punto di approdo un'ora e mezza di cammino .
Il buon parroco, Spagnuolo, di Gallizia, mi ri-
cevette colla maggior cordialità . Una parrocchia
- missione d' un' estensione immensa, un popolo
nuovo formato da ogni razza di emigranti, una
chiesa unica e piccolissima (venti de' miei passi
di lungo e dieci di largo) e due soli buoni preti
ma vecchi e stan chi. Ah Signore , mandateci
preti e buoni preti ! Cedendo alle istanze del Rev .
Parroco passai con lui tutto quel giorno e la
notte successiva e così potei al mattino seguente
celebrare un'altra volta la santa Messa . Mi par-
lava con entusiasmo di Mons . Cagliero che egli
conobbe nel suo passaggio per questi luoghi e
vorrebbe che desse una missione nella sua par-
rocchia . E chi sa? . . . . L'indomani ringraziato l'af-
fettuoso mio ospite tornai alla nave .
Il giorno 8 al mattino ero nelle braccia dei
confratelli ed ai piedi di Mons . Cagliero, che mi
accoglieva col suo sorriso di padre, colla sua
schietta affabilità . Siane ringraziato il Signore e
Maria SS. Ausiliatrice. Lo trovai sano, robusto,
occupato a predicare, per lo spazio di un'ora tutte
le sere, una novena di Maria SS.
Mons . Fagnano anche lui colla stia proverbiale
attività è da per tutto : fabbrica qui, fabbrica
in Viedrna, ha due chiese nuove per le mani :
già pensa a domandare e ottener terreni per co-
strurre asili . Però non una ragione ma cento
ne ha di fabbricare, perche questa casa dove
vivono i missionarii, e i poveri giovanetti indi-
geni raccolti per carità, è la più infelice che si
possa immaginare . E tutta di fango, male into-
nacata, e così insufficiente che con tutte le divi-
sioni che vi si fecero con assiti e tavolati, il
refettorio è nel dormitorio dei giovani, e le celle
dei missionarii nel refettorio . La cosa pare un
po' oscura, eppure è la più chiara del mondo . Un
luogo solo serve per tutte quelle ripartizioni e
tutto si aggiusta con qualche cortina .
Il vento che continua a soffiare il 14 ottobre
riuscì ad abbattere una parete che divideva in
due una camera e fracassò tutti i vaselli delle
medicine e la cassa della macchina fotografica .
È un danno non indifferente .
L'indomani del mio arrivo, Mons . Fagnano ebbe
la gentilezza di condurmi a Viedma, nuovo campo
per le mie fatiche . Trovai D . Remotti non troppo
bene in salute e travagliato dalla tosse . La causa
del suo malessere è la seguente . Essendo andato
al campo per istruire un'Indìa, giunto alla casa

1.8 Page 8

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ove quella stava colla sua famiglia, nel posar
piede a terra il cavallo fuggì . Non essendovi al-
cuno per corrergli dietro, D . Remotti stesso do-
vette inseguirlo a piedi per molto tempo, finchè
coll'aiuto di un buon giovane che incontrò, potè
raggiungerlo . In quella corsa però era stato co-
stretto ad entrare in una delle molte lagune dis-
seminate in quella immensa campagna ed a ba-
gnarsi molto i piedi e le gambe . Non ostante i
riguardi coi quali cercò di riparare subito a questo
disagio il suo zelo fu causa che trascurasse la
cura . Ritornava infatti così infermiccio al campo
per l'istruzione di alcuni altri Indii .
Erano già preparati quanto bastava per rice-
vere il Santo Battesimo, ma con suo e loro grave
dispaceromèduneschoaptu
f.arTutiovnspeachlbstagione
gi.ovEerlàapòsfucnqiego
prediche alla Domenica, catechizza tutti i giorni
aiuta a far scuola e va a cavallo al campo per
cercare e battezzare gli Indii più vicini . Poveri
Indìi! Sono tanto arrendevoli!
Di questi Indii ne ho visto una squadra at-
traversare mestamente Viedma scortata dai sol-
dati, ciascuno dei quali aveva il fucile carico e
Trenta cartucce nella giberna . In quel mentre
dainuectso,plòfurinvspo
che venne a vedere il padre nuovo e mi domandò :
- y el Obispo? - (E il Vescovo?)
- Està bueno, gli risposì (sta bene)
E lui : Dele muchos recuerdos, porque yo lo
quiero mucho (Gli faccia molti saluti, perchè io
li voglio molto bene)
Questa scenetta le darà un'idea del modo ve-
ramente Salesianoo che Mons .Cagliero tiene con
questi poveretti .
Il 10 del corrente verso mezzodì pioveva a
dirotta ed ecco giungere nel cortile una cabal-
lada (truppa di cavalli) . Erano sei e sopra uno
dì essi stava un prete coperto da un cappellaccio
nero con sulle spalle un poncho del medesimo
colore, tutto bagnato . Lo guardo bene e riconosco
il bravo D . Milanesio che da più anni non aveva
riveduto, e che tornava allora allora da una mis-
sione di quasi un mese nella zona compresa fra
il Rio Negro ed il Rio Colorado, andando di ca-
panna in capanna. Egli è sempre in missione, e
mi disse ciò essere assolutamente necessario per-
chè il Rio Negro si va popolando in ambidue i
margini e ai pie' della cordigliera si accalcano
fitte le tribù e le popolazioni et petierunt panem
et.S noraquifgets an Javier, Cu-
banea, Conesa, Balcheta, Castre sulla destra del
fiume Negro ; Guardia Pringles, Choele - choel,
Roca, Huertas, Tratoyen, Paso de Indios, Cohunco,
Codihuè, Guarinchenyen, Campana movida, Gual-
cupen, Norquin, Malbarco sulla sinistra, Chapelco,
Nahuel-Huapi, Iunin de los Andes non hanno un
prete, non hanno una cappella ; e vi fu chi osò
quasi ridersi di D . Bosco perché ha detto che se
avesse duemila sacerdoti da mandare nella Pampa
e nella Patagonia saprebbe come impiegarli !
La foga dello scrivere mi ha fatto oltrepassare
i confini di una lettera ; ma mi sembra pur neces-
sario che si conosca una volta di più costì il
lavoro e il bene immenso che c'è da fare in questi
paesi! Sì! mandino preti, mandino chierici, man-
dino laici, mandino anche famiglie intiere purche
siano buone, perchè qui c'è un infinito bisogno
non solamente di catechismo e di prediche, ma di
buoni esempi ; questa terra racchiude pane e com-
panatico per tutti purchè la si voglia esplorare
e lavorare .
Intanto Mons . Cagliero fu consolato dal Signore
da un felice avvenimento . Egli or fanno poche
settimane esternò il pensiero d'istituire fra i no-
stri giovani l'esercizio della buona morte, ed il
24 settembre quelli di Viedma si radunarono
nella Cappella delle nostre suore per ascoltare
la Santa Messa e il sermoncino di Monsignore,
e poi farvi la loro Comunione, con quegli altri
pii esercizii che si praticano dai nostri giovani
di Valdocco .
Ma molto più numerosi accorsero qui il 1° di
Ottobre i giovani di Carmen . Molti si confessa-
rono alla sera antecedente, altri al mattino stesso,
Monsignore celebrò la S . Messa e volle di sua
mano comunicarli . Fra essi vi erano pure sette
piccolini antecedentemente preparati per la prima
Comunione . Il loro contegno strappava le lagrime .
Ad uno di questi ultimi finita la messa quasi
venne male e si dovette farlo sedere . Vuol sa-
pere il perchè ? D . Riccardi poco dopo lo inter-
rogò e il piccolino gli rispose con tutta ingenuità :
Estuve tan conmovido, Padre, que ya no pude
aguantar mas por el gozo y estremecì.Fuitano
commosso, che non potei più contenere la gioia
e svenni . Che cara innocenza! Dopo le litanie
della buona morte e usciti di chiesa, Monsignore
si degnò di assidersi in mezzo a loro e far co-
lazione coi suoi cari niños . Che spettacolo ! Tale
precisamente dovette essere il nostro D . Reden-
tore in mezzo ai pargoletti . E che gioia, che al-
legrezza in tutto quel giorno !
Ora sono tutti quanti animati per farsi iscrivere
alla compagnia di S . Luigi, e non pochi doman-
dano di imparare le cerimonie della S . Messa, per
potervi assistere più da vicino, come essi dicono,
e guadagnare più grazie .
Monsignore continua a tener vivi gli Oratorii
festivi d'entrambe le popolazioni . A proposito,
senta il bel caso succeduto proprio ier l' altro .
Era il tempo calmo, vero miracolo per questo
paese, e passato il Rio Negro, Monsignore fu a
celebrare la S . Messa nell'Oratorio delle suore
di Viedma . Verso le sei pom . stabilì di ritornar-
sene in Patagones, e messosi in via, eccoti un
vento furiosissimo, una vera bufera che impedi-
sce il passo . Valorosamente lottando contro il pam-
pero, giunse al Rio Negro . Il barcaiuolo pàreva un
poco inquieto per passarlo, ma poi, fattosi co-
raggio, si indusse a guadagnarsi i suoi bravi 10
pesos (2 lire) . Che momenti! Stava in mezzo
al Rio quando la bufera raddoppia di forza, e se
non restò travolto nella fortissima corrente fu
per grazia di Maria Ausiliatrice . Molte persone
dalla spiaggia stavano contemplando con ansia
quel caso, ed al primo metter piede a terra ebbero
a lodare l'ardire e la fortuna di Monsignore. Nulla
occorsegli di sinistro finora, quantunque più volte

1.9 Page 9

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si sia trovato in simili gravi circostanze . Maria
SS . Ausiliatrice ha cura di noi ; che possiamo
temere?
Da qualche giorno ci accorgiamo di essere in
primavera . Ci svegliamo con una temperatura a
15 gradi e col nascere del sole va crescendo
crescendo, fino ai 30 e più centigradi, sicché ci
pare essere in un forno . Questo calore produce
in tutti noi un effetto singolare che mi riesce
difficile spiegare, voglio dire che ci rende di un
naturale focoso ed impetuoso costringendoci così
ad una rigorosa osservazione continua sopra di
noi medesimi, per non dire o fare spropositi .
Intanto in questi giorni abbiamo incominciato
la scuola di musica vocale. Se udisse che voci
fanno in Patagonia ! Stiamo insegnando il Lau-
damus della messa della S. Infanzia per la festa
della Concezione . Sarà un' epoca albo signanda
lapillo, per questi paesi! Una dozzina di piccoli
Patagoni che cantano in musica e non hanno che
daotiecn!
Monsignore sta componendo una breve messa
funebre a due voci di stile antico . Il kyrie è
molto divoto ed invita alla preghiera . E un o-
maggio che egli intende porgere alla memoria
della sua povera mamma
Fu spedita a D . Bosco come strenna natalizia
a nome di tutti i Salesiani di Patagonia una pic-
cola cassa contenente 7 bastoni di legno di Pa-
tagonia lavorati dal nostro D . Panaro . Come non
possiamo di qui sostenere l'amatissimo padre, così
ciascuno di noi manda in sua vece un baculum
senectutis ejus, simbolo di quello che material-
mente e moralmente desideriamo e promettiamo
di essere per chi ci sostenne nei primi passi della
nostra entrata nella vita . Il dono o la strenna é
veramente Patagonico come i donatori . . . ma che
possiamo noi fare di più? Siamo è vero nelle
provincie della Plata, ma ci troviamo senza plata
cioè senza argento . Eppure senza questo, uma-
namente parlando, lavoreremo si, ma in una sfera
ristretta, cioè in queste due sole colonie . Senza
pecunia è impossibile dare un passo in queste
missioni . Bisogna che costì si persuadano ben
bene di questa verità . E a proposito di sussidii
senta questo progetto . Mi ricordo di aver letto
che in Ispagna anni sono, per non so quale scopo
di carità si fece ricorso al pubblico fumante do-
mandando in elemosina ciò che ciascheduno fu-
mava in un mese solo dell'anno e sa quanto si
raccolse? 250,000 lire ! Il Bollettino Francese,
Italiano , Spagnuolo non potrebbe fare per le
missioni di Patagonia simile appello?
Intanto, Reverendo e carissimo Sig .Direto,
voglia un po' pregare per tutti noi e per me spe-
cialmente, che ho tutta la volontà di lavorare,
ma così poche forze : e preghi e faccia pregare
per il nostro ottimo ed amatissimo Mons . Cagliero
affinche non si strappazzi troppo, lavorando come
lavora .
Questa mia lettera le giungerà forse alle feste
del Santo Natale, epperciò io la prego di farsi
mio interprete presso il nostro venerando Pa-
triarca, presso il Sig. D . Rua, presso i miei sem-
pre carissimi professori D . Durando e D . Fran-
cesia, presso tutti i Superiori e confratelli ed
augurar loro liete e sante feste ed un nuovo anno
in Domino felicissimo .
Riceva anche lei i miei sincerissimi auguri e -
non si dimentichi dì raccomandare a Gesù ed a
Maria Ausiliatrice questo
Carmen di Patagones 26 Ottobre .
Suo A ff.mo Con f.
D . ANGELO GIUSEPPE PICCO NO .
IL CARNEVALE ONESTAMENTE RICREATO .
A ricreare ed istruire il popolo, specie la gio-
ventù italiana durante il carnevale, l' anno scorso
si è ideata la bibliotechina teatrale col nome di
Collana di Letture drammatiche . Così gli edu-
catori, sieno direttori di collegio o presidenti di
società , o padri e madri di famiglia ebbero nel
corso dell' anno belle e adatte produzioni da po-
tersene servire nel carnevale ed in ogni circo-
stanza . Con vero piacere dobbiamo attestare che
il favore con cui venne accolta questa collana su-
però la nostra aspettazione . Fin dai primi mesi
ci pervennero da più parti incoraggiamenti ed
encomii sulla felice idea avuta di concorrere col-
l' opera nostra a porre un qualche rimedio alla.
piaga cancrenosa che è divenuta a' di nostri il
teatro, con augurii di prospero proseguimento e
successo .
Ma il più bell' encomio l' abbiamo avuto nel
fatto, poiché gli associati furono molti, e anche
fuori d'associazione lo smercio delle copie fu ab-
bondante : e per notare del solo primo fascicolo
Le Pistrine, questo incontrò talmente che già se n'è
fatta traduzione in francese ed in spagnuolo . Con-
fortati da sì felice successo, abbiamo in quest'anno
di bimestrale fatta mensuale la nostra publica-
zione , non curando il non lieve disagio che ce
ne fosse per venire , pur di meglio riuscire
nell' intento nostro e meglio appagare i desiderii
di tanti .
Ricorderanno i nostri lettori il breve cenno bi-
bliografico che l' anno scorso abbiamo dato dei
tre primi volumetti . Non ci fu concesso di fare
altrettanto per gli altri sia per mancanza di tempo
che di spazio ; ma non possiamo passar sotto si-
lenzio l'ultimo fascicolo publicato : Antonio ossia
Una lezione di morale - Commedia in 3 atti
scritta da uno dei nostri sacerdoti D . Giuseppe
Bongiovanni, ora già chiamato da Dio all' eter-
nità . E lo facciamo tanto più volentieri, quanto
che fu questa commedia la fortunata cui degna-
vasi d'assistere l'Eminentissimo Cardinale nostro
Arcivescovo due anni or sono in occasione della
sua prima visita al nostro Oratorio . Ecco con
quali parole nel Bollettino di quel mese espone-
vamo allora l' argomento di questa moralissima
commedia .
« Il soggetto rappresenta una delle più veri-
diche scene di famiglie . Un figlio di genitori con-

1.10 Page 10

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tadini, collocato in collegio a Torino, pervertito
da mali compagni, erasene fuggito e menava con
essi vita scioperata . Il padre avvertito ne va in
cerca e lo trova in una casa di bagordi. Accor-
tosi di essere cercato dal padre, ei si finge ca-
duto malato in quel luogo ; uno dei compagni la
fa da medico, l' altro si dà pel padrone di casa,
un terzo si dice il bidello del Collegio, mandato
dal direttore a chiedere notizie dell'infermo . Ma
il padre al bel colorito del figlio, al tasto dei
polsi regolari e tranquilli, alla vista delle botti-
glie vuotate, rimaste sul tavolo, conosce la farsa
e con parole ispirate dal più caldo affetto tenta
di far rinsavire il figlio . Udendolo poi a difen-
dere ed impicciolire il suo fallo, con poca o niuna
speranza di ravvedimento , il padre addolorato
cangia repentinamente il proprio contegno . Si porta
nel ghetto degli Ebrei, depone i ruvidi panni di
povero contadino , si veste da damerino , e co-
mincia a frequentare come il figlio i caffè e gli
alberghi della città , spendendo e spandendo de-
nari come un prodigo ; anzi scrive a quei di casa
che vendano i pochi stabili posseduti in paese e
vengano con lui a scialarla in Torino . A questo
improvviso mutamento di scena il figlio viene in
sospetto che il dolore abbia fatto dare volta al
cervello del povero padre, lo compiange, si pente
dei suoi trascorsi, rimprovera i cattivi compagni
come causa di una tanta sua disgrazia, li detesta,
li scaccia da sè, e nella speranza che un sin-
cero ravvedimento possa ancora guarire il geni-
tore ne tenta la prova ; quindi gli si getta ai
piedi e cogli occhi bagnati di lacrime e colle
parole più amorevoli gli dimanda perdono, e gli
promette di essere per l' avvenire la sua conso-
lazione . La commedia finisce colla conversione del
figlio e col ritorno della gioia nella già desolata
famiglia » .
Nell'originale la parte del padre è in dialetto
piemontese che noi accuratamente conservammo
in pie' di pagina mettendola in italiano nel corso
del libro . Spiccherà sempre più se, rappresentata
dai non piemontesi, detta parte si ridurrà nel dia-
letto parlato .
Completa il volume un' altra commediola , lo
Spazzacamino, che ci parve pubblicare coll'An-
tonio, perché se questo è una lezione di morale
ai nostri giovanotti studenti , lo Spazzacamino è
anche una lezione di morale a' ragazzetti di po-
chi anni . Chi c' intrattiene è uno di quei tanti
fanciulletti che in queste giornate vediamo per
le vie della città , un povero spazzacamino , fi-
gura tanto patetica per chi ha cuore da sentire
l' altrui miserie . Poverino ! Era solito arrampi-
carsi in su e giù per le sue care colline della
bella Brianza , ed ora dover battere di testa e
di corpo in quelle gole nere nere . . .! Commuove
proprio l' udirlo ricordare la sua sventura, la
buona mamma e l' ultimo addio, gli amici d' in-
fanzia, il paese natìo ! Alcuni giovanetti della
città l' hanno veduto tremante pel freddo e per
la fame, hanno udito il pietoso racconto di sue
sciagure ; e chi lo compiange e gli reca quei con-
forti che quell' età infantile ingegnosamente sa
trovare, chi invece lo schernisce e beffeggia e
gli accresce così vergogna e dolore . Questo dà
luogo a scene sparse della più soave carità ed
a consigli ed esempi tanto acconci e necessari a
giovani ragazzetti . Tutto si compie poi con un
conforto in danaro rubato ai proprii balocchi, che
i buoni giovanetti rilasciano allo Spazzacamino
e colla promessa dei tristanzuoli di farsi buoni .
Lo raccomandiamo specialmente ove si trovassero
cose semplici perché alla facilità con cui si può
rappresentare, essendo ristretto a' soli ragazzetti,
accoppia una morale pratica la più acconcia per
questa età, ed è veramente bellina .
- Così l'annata scorsa diede drammi piuttosto
grandiosi e commediole semplici, nè mancò, se-
condo la promessa , un dramma per gli istituti
femminili .
Per l' anno nuovo già abbiamo in pronto la
grandiosa tragedia di S. Eustachio di Monsignor
Allegro vescovo di Albenga, i lavori drammatici
del Can . Di Pietro e due o tre belle commedie
per ragazze, ma di queste daremo cenno speciale
in altri numeri quando si pubblicheranno .
Per il prezzo di queste Letture drammatiche
e per quello dell' ultimo dramma Antonio , vedi
quarta pagina della copertina.
BIBLIOGRAFIA .
LA DONNA E LA FAMIGLIA, Giornale della
vita domestica . - Anno XXV. Genova .
Prezzo annuo d'associazione Lire 8 . Con sup-
plemento di modelli per vestiti e per ricami,
figurini, di moda, ecc . ecc. L . 12 .
I nemici della fede cattolica si servono di tutti
i mezzi per far penetrare nelle famiglie le perverse
loro tendenze, e i giornali letterarii non sono il
men nocivo dei loro mezzi . Gran loro desiderio
è l'emancipare dal Prete, come essi dicono, la
Donna, renderla cioè incredula ed atea, poiché
sanno che sarebbe il mezzo più certo per cor-
rompere e convertire alle loro idee le crescenti
generazioni . Profittano a tal fine della necessità
in cui si trovano molte madri di famiglia, di avere
modelli per vestiti e per ogni altro genere di la-
vori femminili, e insieme a modelli immodesti,
o rovinosi per il lusso che introducono nelle fa-
miglie porgono loro articoli e romanzi più im-
modesti ancora e rovinosi per la fede e per la
morale .
E dunque opera eccellente l' opporre a simili
giornali, un periodico come quello che qui racco-
mandiamo, il quale mentre porge letture somma-
mente attraenti e piacevoli, allontani ogni pericolo
di scandalo per la fede e pei costumi, e mentre
porge quel che v'ha di più bello ed utile nei
lavori femminili, concilii l'eleganza e il buon gu-
sto colla modestia, colla semplicità e coll'economia .
Redatte dai più eletti ingegni cattolici, puro nella
lingua e nello stile, nei suoi consigli educativi
informato alle cristiane tradizioni, incoraggiato

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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dalle più alte autorità ecclesiastiche, merita tutto
lo zelo per diffonderlo, congiungendo in sommo
gr.adLol'uctimenvol
dunque vivamente e sinceramente a tutti i nostri
cooperatori e cooperatrici e a tutti i nostri lettori .
Si pubblica in Genova il giorno 10 d'ogni mese
in fascicoli di 64 colonne formato grande . Ogni
annata forma un bellissimo volume completo con
indice e frontispizio . Spedire Vaglia postale alla
Direzione del Giornale LA DONNA E LA FA-
MIGLIA Genova . Programmi gratis a chi li chiede .
IL CONSIGLIERE DELLE FAMIGLIE .
Questo giornale è come un supplemento al
precedente, e non si occupa che del buon governo
della casa morale e materiale, di igiene, di eco-
nomia domestica, di lavori casalinghi, di tuttociò
che può concorrere al benessere e alla gioia e
felicità delle famiglie . Esce due volte al mese,
ma si può prendere l'associazione ad una sola.
Per una volta al mese costa Lire 2 all'anno per
la prima copia, e cinquanta centesimi soltanto per
altre copie allo stesso indirizzo . Per due volte al
mese il doppio .
Dieci copie 5 lire o 10 lire se due volte al mese .
Dirigersi come sopra.
PANEGIRICI
DEL
Cardinale GAETANO ALIMONDA
Arcivescovo di Torino
Questa seconda edizione contiene una raccolta
di panegirici parte editi e parte inediti recitati
dall'Eminentissimo in varie occasioni . Son due
volumi in 8' piccolo di circa 700 pagine caduno
stampati dalla Tipografia Salesiana di Torino . Non
tocca a noi fare elogi di un'opera che riscosse
gli applausi dei dotti . E poi basta il nome di
Alimonda per raccomandarla . Una sola osserva-
zione faremo ed è che la prefazione posta in capo
al primo volume è un vero trattato sull'arte ora-
toria per chi vuol riuscire valente panegerista .
I due volumi sono in vendita nella Libreria
Salesiana di Torino al prezzo di lire 4,50 caduno .
I COMMENTI ALL'ENCICLICA IMMORTALE DEI
DI LEONE XIII
DEL CARDINALE ALIMONDA
L' Emmo Cardinale ha spedito il documento
Pontificio ai parroci dell' Archidiocesi di Torino
con una sua stupenda lettera, dove con profondi
Santa Monica ossia tutta quanta la fa-
miglia in cielo, malgrado la moderna corru-
zione .
Opuscolo indirizzato alle madri cristiane in
questi tempi difficilissimi, dal Teol . Bongiovanni
commenti espone « lo studio della società agli
amanti del vero » Invita tutti a leggere e me-
ditare l'Enciclica .
- Un formato in 8° grande di pag . 86 .
In vendita presso la nostra Libreria Salesiana
Domenico Oblato di M. V. 2a Edizione .
O quanta povera gioventù corre per la strada
della perdizione! Possibile, che tante anime ab-
NECROLOGIA
biano da perdersi! Giammai! Sarebbe alto delitto
non tentare i mezzi estremi . - Madri cristiane,
quest'Opuscolo è stato composto appositamente
per voi, per scuotervi e mostrarvi, che voi potete
salvarli quand'anche non siate sante come Santa
Monica . Procuratevelo e leggetelo . - E voi, o
Venerandi Ecclesiastici, che ben sovente vi
vedete a' piedi madri cristiane o già addolorate
per lo stato miserando dei figli, o indolenti nel
tentare di convertirli e salvarli, dite loro : V'è
un libretto per voi intitolato : SANTa MONICA
ossia, ecc . che vi consola se addolorate, vi scuote
In Padova la sera del 15 dicembre spirava la sua
bell'anìma nel bacio del Signore la CONTESSA
MARIA MAINARDI BONMARTINI in età di
47 anni . La sua vita fu un continuo esercizio di
carità verso i poverelli di Gesù Cristo e più spe-
cialmente verso gli orfani . Instancabile e generosa
Cooperatrice Salesiana, cercava di procurare
quanti più benefattori poteva alle opere nostre,
trasfondendo negli altri il suo efficace desiderio
dì fare del bene .
Il Signore le dia il premio promesso e meritato,
se negligenti, e insegna a qualunque madre il
modo dì trovarsi un giorno in cielo con a fianco I
lo sposo, e attorno tutti i figli per sempre! -
Cent. 20 la copia .
ELENCO
Miniera d'oro, ossia aurei mezzi per
divenire ricchi e felici in questo mondo e nel-
l'altro . Edizione 3' . È un brevissimo compendio
dell'opera ascetica dello Scamarelli, da darsi per
ricordo alle anime buone, perché si leggano e si
inducano a fare tutto il necessario per santificarsi .
Cent . 15 la copia . Dirigersi alla Lib . Salesiana
di Torino.
DEI COOPERATORI E COOPERATRICI
DEFUNTI NEL 1885 .
1 Accornero Anna - Casorzo (Alessandria).
2 Accorsi D . Gio. Batt ., Prev. - Reggio E-
milia.
3 Acquistapace D . Giovanni Parr. - Dazio
(Sondrio) .

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4 Agnetti D . Giuseppe Arcip . - Ramoscello
(Parma) .
5 Albano Gabriella - Casa Bianca (Torino) .
6 Alberini D . Pietro - Gottolengo (Brescia) .
7 Albettone Fenoglio Maria - Torino .
8 Alessio Giuseppina - Torino.
9 Allemandi D . Silvino, Can . Vic . gen . - Pi-
nerolo .
10 Allignani Giovanna - Castellar Guidobono
(. Alessandria)
11 Allora D . Alessandro, Cappell . - Castelnovo
d'Asti (Alessandria) .
12 Allora Giovanni - Castagnito (Alba) .
13 Alvigini Silvestro - Tortona .
14 Alvigino Federico - Spezia (Genova) .
15 Ameghino D . Vittorio - Moneglia (Genova) .
16 Angeloni Monsig . Luigi, Can . - Velletri
(Roma) .
17 Anglesio Luigi - Torino .
18 Annoni D . Carlo, Parr . Vic. - Milano .
19 Apilis Mons . Nicolò, Arcip. - Pordenone
(Udine) .
20 Aprosio Barbara - Torrione (Portomau-
r izio) .
21 Arbus Lorenzo - Passatore (Cuneo) .
22 Arnaldi cav. Marcellino - Torino .
23 Atzeni D . Vincenzo, Vice pari. - Mogoro
(Cagliari) .
24 Atzori D . Salvatore, Vice pair . - Zeppara
(Cagliari) .
25 Atzori Maras Maria - Isili (Cagliari) .
26 Azzolini D. Enrico, Vice Pari- . - Vestano
(Parma) .
27 Babini Giacinta - Riolo (Ravenna) .
28 Badino D . Sebastiano - Casada del Cor-
nelio (Belluno)
29 Baglione Cav . Paolo - Tortona (Alessan-
dria) .
30 Barabino Rosa - Calaseta (Cagliari) .
31 Barberis Eugenio - Torino .
32 Barbieri Antonia Maria - Re (Novara) .
33 Barbieri D . Giuseppe Vice Cui- . - Antriolo
(Parma) .
34 Bardelli D . Vittore - Melara (Rovigo) .
35 Barilla Mons ., Dec . - Reggio Calabria .
36 Basteris D . Pio A ., Can . Vic . gen . - Susa
(Torino) .
37 Battistelli D . Marco, Rettore - Novellano
(Reggio Emilia) .
38 Battistini D . Giovanni, Vice P.ari- - Pieve
S. Vincenzo (Reggio Emilia) .
39 Becchio Maria di Costanzo - Caramagna
(Cuneo) .
40 Bellomi Teresa - Mezzanabigli (Pavia) .
41 Belloni P . Pellegrino, Min. oss., Priore -
Ancona.
42 Belluati D . Luigi, Prev . - Candia Lomel-
lina (Pavia) .
43 Beltrami Mons . Giuseppe, Can . Parr . -
Rovigo .
44 Benezzi . D . Luigi, Pare . - Saronno (Mi-
lano) .
45 Bennassuti Maria - 1-éroua .
46 Benso D . Matteo, Arcip . - Ottiglio (Ales-
sandria
47 Bernacchi D. Giovanni, Prev . - Agliate
(Milano) .
48 Bertecco D . Carlo, Prev . Vie. For. -- Tron-
zano (Novara) .
40 Bertolami D . Luigi, Pari- . - Colle (Massa
Carrara) .
50 Bertolè Bortolo - Idro (Brescia).
51 Bertolotti D . Domenico, Prof. - Pontremoli
(l/assa Carrara) .
52 Bertone Cav . Giuseppe - Torino .
53 Bertozzi Ignazio - S. Pellegrino nei Bor-
ghi (Reggio Emilia) .
54 Besa D . Andrea - Blesaglia (Venezia) .
55 Betta Clara - Viarigi (Alessandria) .
53 Bettega D . Giovanni, Pare. - Anzano del
Parco (Milano) .
57 Bianchi Angela - Casorate Sempione (Mi-
lano) .
58 Bianchi D . Gio . Batt ., Pare . Vic . For. -
S. Vendemiano (Treviso) .
59 Bianchi Maria ved. Ghisi - Cremona .
60 Bianco Valentino - Oddalengo Grande (A-
lessandria) .
61 Bianco D . Michele, Can . - Cuorcné (To-
rino) .
62 Biondelli D . Gaetano - Zevio (Verona) .
63 Boeciner D. Pietro, Cappell. Cui- . - Robe-
gano (Venezia) .
64 Boeri D . Carlo, Can . - Sestri Ponente (Ge-
nova) .
65 Bolzani Giuseppe - Como .
66 Bonando Vittorio - Bra (Cuneo) .
67 Bongiannini D . Giovanni, Vice Pari-. - Bor •-
gomasino (Torino) .
68 Bonifacio Teresa - Trisobbio (Alessandria) .
69 Bonoli D . Pietro, Pare . - Selva (Forlì) .
70 Bonometti Domenica - Fraine (L'rescia) .
71 Bonomi D . Matteo, Arcip. Vic . For . - Tre-
sivio (Como) .
72 Bonomo Francesco - Montegiove (Torino) .
73 Bonora Antonietta - Sairano (Pavia) .
74 Bonora Carolina - Groppello Lomellina
(Pavia) .
75 Bontempini P . Giuseppe - Villafi•a nca (Ve-
rona) .
76 Borea D . Antonino - S. Gabriele (Piacenza) .
77 Borghini D . Giuseppe - Vescovato (Cre-
mon
a) .
78 Borgogno D . Gio . Batt . - Roma .
79 Borrini D . Luigi, Arcip. - Varano de' Me-
legari (Parma) .
80 Bosco Cont. Candida - Cambiano (Torino) .
81 Bosco D . Carlo, Can. - Cuneo.
82 Botta D . Giuseppe, Vic . For. - Serrape-
trona (Macerata).
83 Bottarelli D . Giulio, Pari- . -Proti (Novara) .
84 Bovi Campeggio D . Francesco, Abbate -
Gubbio .
(Continua).