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ANNO IX . N . 3 .
Esce una volta al mese .
MARZO 1885
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32 . TORINO
SOMMARIO - Avviso - Civiltà e Religione - Missio-
narii Romani in partenza - Missionarii Salesiani in
partenza : Prepartivperlaprtenza- Conferza
dei Cooperatori Salesiani - Un incendio - Festa di S.
Francesco di Sales nell'Oratorio - I Giornali Cattolici
di Torino l'invito per la Festa della partenza dei Mis-
sionario e l'appello alla pubblica carità - La partenza
- Don Bosco e Mons. Cagliero - Conferenza a Genova
- Da Genova a Nizza Marittima - Luttuoso avveni-
mento - Un fiore sulla tomba di Monsignor Postel -
Da Nizza a Marsiglia - Una lettera di D. Bosco -
Addio - Modo pratico per concorrere all'erezione della
Chiesa del Sacro Cuore in Roma, al buon esito della
Missione dei Salesiani ed all'incivilimento delle Tribù
Patagoniche - Errata Corrige - Elenco dei Coope-
ratori defunti nel 1884 - Annunzi .
AVVISO
D. Bosco prega i Cooperatori e le Coope-
ratrici che ai tanti atti di grande carità e di
sincera benevolenza, che gli hanno usato finora,
vogliano aggiungere quello di smerciare presto
i biglietti della Lotteria per le opere intraprese
presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in
Roma, ed inviargliene il prezzo, qualora non
l' avessero ancora spedito . In questi critici
momenti tutte le sue speranze sono riposte in
questo unico mezzo . Il buon Dio ne li ricom-
penserà tutti largamente .
CIVILTA' E RELIGIONE .
Oggi giorno si fa un gran parlare della
conquista e dell'incivìlimento delle tribù Afri-
cane . A Berlino si tengono conferenze fra i
rappresentanti delle principali potenze Eu-
ropee per la spedizione di colonie nel Congo .
Nel Sudan risuona il fragore delle armi, colla
peggio degli Inglesi, e negli arsenali dell'In-
ghilterra è un continuato febbrile lavoro per
imbarcare uomini, armi e munìzioni in soc-
corso della civiltà combattuta dal Madhi .
Per lo stesso fine in Roma, a Napoli, a Ge-
nova , alla Spezia s' impartiscono ordini, si
allestiscono e si armano flotte , si scelgono
compagnie e reggimenti, si eleggono capi
e si acclama e si applaude e si parte pel
mar Rosso .
Se si guarda al fine di queste imprese
proclamate dai governanti delle varie nazioni,
certamente che si merita lode, e il soldato
può vantarsi di partecipare ad un' impresa
gloriosa . Era una vergogna che vicino a noi
esistessero da tanti secoli popoli così brutali .
Dove la natura e la dìgnità umana è oltrag-
gìata in tanti modi e specialmente colla tratta
degli schiavi con tutte le sue orribili con-
seguenze, l' intervento del potente in favore
del debole e dell' oppresso è di diritto e di
dovere per legge naturale . Se l' intervento
porta la guerra è questa una delle cause
giuste per guerreggiare, e se la guerra ottiene

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la conquista, questa sarà il premio di chi si
è levato in arme per difesa della giustizia .
Le armi sole però distruggono, uccidono,
sterminano, perchè la redenzione dei popoli
non sta sul filo delle spade, nella bocca dei
cannoni, sulla punta delle baionette . Queste,
coll'ordine materiale, esterno, che stabiliscono
non sono la civiltà, sibbene in certi casi sono
il mezzo per rovesciare gli ostacoli che la
malizia degli uomini oppone ai progressi della
medesima .
Ma vera civiltà non si può dare senza
vera religione, anzi civiltà e religione sono
sinonimi . Occupato un paese, questo non si
riduce a costumi civili col dare ad esso un
governo di qualunque forma esso sia, leggi,
pulizia, ferrovie, telegrafi, scuole, teatri, gior-
nali . Questa vernice di civiltà non si riduce
ad altro che a maggior raffinatezza di corru-
zione e a barbarie di costumi più colpevole
ancora . L'India conquistata dagli Inglesi si
chiama incivilita, ebbe in abbondanza tutto ciò
che forma il patrimonio delle presenti nazioni
Europee, eppure non ha fatto progresso nella
morale perchè manca la vera religione , e
quei popoli sono pronti ad ogni istante a
ribellarsi ai loro padroni . Moralità vuol dire
benessere e tranquillità nei popoli .
Solamente la vera religione trionfa effica-
cemente dei popoli . Colla persuasione s' im-
possessa delle intelligenze, poichè essa è la
ragione suprema ; colla grazia divina s' im-
possessa dei cuori e fa cessare le antiche
passioni ; colla carità dei suoi luminosi esempi
commuove, edifica, stringe a sè le moltitudini,
e col nome di Gesù Cristo crocifisso loro
insegna ad amare, a soffrire volentieri ed a
sperare in quella patria celeste ove ogni
dolore sarà mutato in gaudio .
Ne viene quindi per conseguenza che le
armate han bisogno della religione per inci-
vilire i popoli assoggettandosi esse stesse ai
divini dettami di questa, ma la religione non
ha bisogno delle armate per compiere la sua
missione. Essa da sola, senza nessun favore
mondano, a dispetto di tutte le potenze del
mondo, anzi perseguitata terribilmente da esse
e col sangue di tanti milioni dei suoi figli ,
ha civilizzato l'Impero Romano, e quindi le
altre nazioni della terra . I suoi Apostoli, non
dando la morte, ma morendo essi stessi, hanno
trionfato della barbarie, del vizio, della schia-
vitù, dell'Idolatria .
Giunti a questo punto del nostro ragiona-
mento noi ci chiediamo : Le armi della civilizza-
zione dell'Africa chiameranno in loro soccorso
la Religione Cattolica? Dalla risposta afferma-
tiva o negativa dipende l'esito felice o infelice
di questi conati, che d'altra parte si dovreb-
bero dir generosi, e ai quali certamente coo
perano molti che da generosi sentimenti sono
animati . La Chiesa Cattolica invece in qua-
lunque condizione si trovi o di pace o di
persecuzione, di ricchezza o di povertà, di
applauso o di ignominia e abbandono per
parte degli ingrati, non ha bisogno del mondo
per compiere la sua divina missione, ma
procede continuamente appoggiata alla po-
tenza di Dio nelle sue conquiste per l'eternità .
Infatti mentre in Italia, in Inghilterra, in
Germania e, aggiungiamo pure, eziandio in
Francia pel Tonchino, ha luogo tanto tra-
mestio e tanto clamore per propagare la ci-
viltà, in Roma e in Torino si stavano pre-
parando pacificamente due spedizioni di altro
genere, ma certamente di più nobile, di più
sicuro, di più utile risultato, la partenza cioè
di due valorose schiere di Missionarii . Esse
non portano la guerra, portano la pace e
l'amore . Di costoro ha detto il Profeta Isaia .
Quam pulchri super montes pedes annun-
tiantis et praedicantis pacem ; annuntiantis
bonum, praedicantis salutem, dicentis Sion :
Regnabit Deus tuus ! - Quanto son belli i
piedi di colui il quale sui monti annunzia -
e predica la pace! Di colui che annunzia
ogni bene, di colui che predica la salute
e dice a Sionne : Il Signore Iddio tuo re-
gnerà! (1) E S . Paolo ripete degli stessi nella
lettera ai Romani : Quam speciosi pedes
evangelizantium pacem, evangelizantium_
bora . - Quanto son belli i piedi di coloro
che evangelizzano novella di pace, che
evangelizzano novella di felicità (2) .
Queste parole dello Spirito santo conten
gono lo splendido elogio delle spedizioni
evangeliche, e nella solenne promessa Il Si-
gnore Iddio tuo regnerà, vi è la caparra
del trionfo del nostro Signor Gesù Cristo e
della sua Chiesa Cattolica in tutto il mondo .
Volgetevi ai secoli passati meditate i tempi
presenti : la Chiesa procede sempre a nuove
conquiste . Dopo la prima spedizione di Mis-
sionaria uscita dal Cenacolo, innumerevoli
altre furono mandate dal Vicario di Dio in
ogni angolo della terra che ovunque stabili-
rono o accrebbero il regno dei cieli . Noi per-
tanto rivolgendoci alle due schiere che par-
tono per annunziare il Vangelo nella Cina e
nella Patagonia diciamo all'una e all'altra
Rallégrati ! I tuoi sacrifizi, le tue fatiche, i
tuoi patimenti finiranno col trionfo e col
premio : Il Signore Iddio tuo regnerà
(1) LII, 1 .
(2) x, 15.

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MISSIONARI ROMANI IN PARTENZA,
MISSIONARI SALESIANI IN PARTENZA,
Il giorno 5 febbraio alla sera partiva da Roma la
missione italiana, a capo della quale è il reverendo
Giulianelli .
Essa si dirige a Brindisi, dove s'imbarcherà sopra
un vapore della peninsulare . Partono col Giulia-
nelli il giovane sacerdote romano Francesco Scalzi,
che appartenne al Circolo S . Pietro della Gioventù
Cattolica di Roma, e il missionario reverendo Tan-
garelli dell'Alta Italia . Questa missione , iniziata
da due Romani, è sostenuta dal Collegio dei Santi
Pietro e Paolo, fondato da Pio IX di s . m . per
le Missioni estere , e si dirige al Chen-si meri-
dionale . Quando essa sarà stabilita in quella pro-
vincia cinese, altri giovani missionari partiranno
dallo stesso collegio per la medesima destinazione .
È assegnato alle loro fatiche apostoliche il terri-
torio meridionale della nominata provincia con
quattro milioni di abitanti : territorio che era af-
fidato sino ad ora ai Padri Francescani, i quali
vi avevano alcune migliaia di cristiani. I Missio-
nari Romani, che ora si recano nella Chen-si, vi
rimarranno, almeno durante un anno, sotto la di-
rezione dei Francescani e alla dipendenza di Mon-
signor Amato Pagnucci, vicario apostolico di tutto
l' intiero Chen-si . Procedendo poi bene le cose ,
come si ha ragione di sperare, i Missionari Ro-
mani saranno costituiti in Missione indipendente .
Questa spedizione verrà aggiunta da altri tre mis-
sionari italiani , già partiti dall' America, e sono
i reverendi PP . e Mattia, De Romanis e Bottinelli .
Notisi la circostanza nella quale essi partono .
La Cina bolle di odio contro gli Europei e quindi
contro la Religione Cristiana, causa l'invasione dei
Francesi nel Tonchino . Già moltissimi villaggi
Cristiani furono dati alle fiamme . Pauroso si pre-
senta l' avvenire di quelle missioni . Pel passato
l' essere missionario Cattolico era in quei paesi
delitto capitale : eppure questi Romani banditori
del Vangelo si arrischiano soli , senza umani ap-
poggi a penetrare in quelle regioni, pronti a dare
la vita per la salute eterna delle anime . E questo
un vanto unicamente riservato ai Cattolici . I mis-
sionarii protestanti vanno pure nei paesi infedeli,
ma seguiti dalle loro famiglie, procurandosi tutte
le comodità della vita, e coprendo collo spaccio
delle bibbie il mestiere di mercanti col quale ac-
crescono le loro ricchezze . Ma nell'ora della per-
secuzione fuggono, perchè nulla importa ad essi
della salute delle anime . In questo caso li troverete
al sicuro dietro alla culatta dei cannoni della gran
Brettagna . I soli missionarii Cattolici marciano
avanti intrepidi, diceva un uffiziale Inglese dell'ul-
tima spedizione Anglo-Franca in Cina . Se sfortuna
coglie il missionario protestante nelle sue escur-
sioni esso muore come scopritore di terre , come
vittima dell'amore alla scienza, come soldato della
sua patria, ma non muore per Gesù Cristo, per
la fede, per le anime . Onore adunque e gloria ai
Missionarii Romani !
Nello stesso tempo i missionarii Salesiani si pre-
paravano essi pure a mettersi in viaggio alla volta
dell' America del Sud e della Patagonia per ac-
quistarla alla religione ed alla vera civiltà . E
questa l'ottava spedizione che va non solo per rin-
forzare le file di coloro che già si trovano in
quelle lontane regioni , ma per spingersi avanti
in quelle lande senza confine, in cerca delle er-
ranti tribù . Noi scriveremo con speciale preci-
sionedachminuteza,osldiqueta
spedizione ma eziandio di altre circostanze che la
accompagnarono, sia perchè si tratta di cosa no-
stra, sia perchè abbiamo il dovere di rendere in-
formati i nostri Cooperatori e le nostre Coopera-
trici di ciò che sappiamo stare loro somma-
mento a cuore . Da tutte parti infatti ci scrivono
chiedendo notizie dei Missionarii , della loro par-
tenza , del loro viaggio , dell' incendio scoppiato
nell'Oratorio di S . Francesco di Sales, di D . Bosco
al quale sanno quanto costi il dividersi dai suoi
figli , di Mons . Cagliero che conta numero stra-
grande di amici affezionatissimi . Noi cercheremo
pertanto di soddisfare ad ogni domanda , rispon-
dendo ordinatamente , secondo che procedette lo
svolgere dei fatti .
Preparativi per la partenza.
Dicianove erano i missionari Salesiani pronti per
l'opera dell'apostolato . Sei religiose figlie di Maria
Ausiliatrice, destinate alla coltura delle fanciulle,
fra molte loro consorelle che aveano chiesto l'am-
bito onore di partire, erano state scelte dai su-
periori .
« E un drapello, scriveva l' Unità Cattolica del
30 gennaio, di 25 eroi ed eroine della Chiesa Cat-
tolica e dell' Italia nostra , il quale per la causa
dell'umanità, farà assai più che non la spedizione
Africana » . Noi accettiamo l'augurio a nome dei no-
stri fratelli missionarii, non perchè appoggiati alle
forze, all'ingegno , alle speranze umane, ma uni-
camente fiduciosi nell'aiuto di Dio, nella protezione
di Maria SS . Ausiliatrice, nella nostra vocazione .
Infatti non siamo noi come noi che dobbiamo ope-
rare il bene , ma come appartenenti alla santa
Chiesa Cattolica alla quale fu detto da Gesù
Euntes docete! Chi è mandato legittimamente con
queste parole, per quanto sia istrumento debole
ed imperfetto diventa una potenza, se corrisponde
degnamente alla grazia segnalatissima che il Signore
gli fa . Sua Eccellenza Rev .ma Mons . Cagliero
nominato a questo fine Pro-Vicario Apostolico
della Patagenia Settentrionale, eletto e consecrato
Vescovo perchè potesse avere mezzi maggiori al
compimento della sua missione, si recava il giorno
22 dicembre dello scorso anno al palazzo Vati-
cano . Il Santo Padre degnavasi di ammetterlo alla
sua udienza particolare . Sua Santità mostrò vivo
interesse per le lontane missioni della Patagonia
affidate alla Congregazione Salesiana, ne benedisse

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ed incoraggiò il primo Vescovo ed i suoi giovani
missionarii, ed espresse vivo desiderio che il Si-
gnore ne conservi per molti anni il fondatore, Don
Giovanni Bosco, sostenendolo nella sua cadente sa-
lute . Il comando, la benedizione, l'amore del Vi-
cario di Gesù Cristo, del successore di S . Pietro,
del Capo della Chiesa sono pegni così preziosi di
riuscita nella nostra impresa, che i missionari con
vero entusiasmo affrettavano i preparativi di tutto
ciò che è necessario per fondare colonie in luoghi
ove altro non trovi che immensi deserti e ster-
minate praterie . Oggetti di vestiario e di linge-
ria, arredi sacri, doni per guadagnare l'affezione
dei selvaggi, libri di culto, di studi teologici, di
scuole inferiori e superiori, oggetti di metereolo-
gia, tutto era numerato , ordinato , incassato . La
fede dà sempre mano alla scienza . Quante belle
offerte della vostra carità sono pervenute in quei
giorni ai missionari, o generosi Cooperatori o ge-
nerose Cooperatrici, e per le loro mani furono col-
locate a fianco dogli altri oggetti destinati per l'A-
merica . Di queste non solamente i missionarii ne
fecero l'inventario , ma gli angioli delle missioni
ne presero nota per presentarla al trono di Dio .
In mezzo a tanto acervo di roba si vedea sopra-
tutto luccicare una grande provvista di crocifissi
che un giorno dovranno pender dal collo dei nuovi
battezzati . Oh Croce benedetta! Nelle spedizioni
fatte dai governi, eziandio per fine di civilizzazione,
si preparano fucili, spade, cannoni, torpedini, ma
nelle spedizioni Religiose non vedete un'arma sola
che rechi la morte, ma quella che porta la vita !
Ed è la croce che conquistò e conquista le nazioni
a Dio e alla civiltà .
Conferenza dei Cooperatori Salesiani .
A coloro che con tanta generosità e con tanti
sacrifizi sostengono le opere fondate da D . Bosco
noi siamo debitori di renderli informati del come
vengano impiegate le loro elemosine . E questo il
fine principale delle conferenze . I Salesiani sono
i mandatarii dei Cooperatori . Che cosa potrebbero
essi fare senza l' aiuto di essi ? Meno che nulla ;
mancherebbero perfino di ciò che è necessario alla
vita . Quindi se spesso noi parliamo delle cose no-
stre, se esponiamo secondo verità le imprese rìu-
scite per la gloria di Dio non è a nostro vanto ed
onore che ciò facciamo , ma sibbene per dire ai
nostri C: ooperatori ecco in qual mode abbiamo noi
impiegato il danaro delle vostre elemosine , ecco
il frutto benedetto della vostra carità . L' amico
del popolo di Prato intese questo nostro fine e
così descriveva la conferenza dei Cooperatori in
Torino .
« Giovedì scorso, 22 gennaio, fu la conferenza dei
cooperatori salesiani nella Chiesa di san Giovanni
Evangelista che il nostro ammirabile D . Bosco ha
saputo edificare , fortiter et suaviter, nel Corso
Vittorio Emanuele II a dispetto dei protestanti e
della Massoneria , a quei dì dominanti . Corsa la
voce per Torino di quest'augusta assemblea e la
speranza di vedere colà la veneranda persona di
DoBsnìcraleifodactinz
religiosa di questa scoronata Metropoli . Non mi
apposi : c' era Don Bosco un po' invecchiato , ma
bastevolmente bene in salute . La sua vista ral-
legrava ogni cuore e tutti facevano voti di poterlo
sentire ; ma parlò in sua vece Mons . Cagliero ,
titolare di Magida , e disse con la rapidità di un
fiume quanto fece la Congregazione Salesiana nel
corso dell'anno 1884 . - Oh! Oh! direte voi, ma
che è questo? Esporre in pubblico il bene che si
fa, sembra contrario al Vangelo ! Questo lo cre-
deva anch'io, e quasi fui per prenderne scandalo ;
ma poi mi accorsi che Monsignore riferiva come
in famiglia quanto i Salesiani con l'aiuto dei loro
cooperatori , e con la grazia di Dio avevano po-
tuto compiere . Era un rendiconto di Cassa, e nul-
l'altro ! E più d'uno io vidi con gli occhi lagri-
mosi al sentire come Iddio aveva benedetto gli
sforzi dei pii lavoratori . Disse, tra le altre cose,
per qual motivo i Salesiani erano andati all' E-
sposizione . - Prima per illuminare certi ciechi
che suppongono il clero nemico dei lumi , e poi
per provvedere un mezzo per la buona stampa .
Omai la carta si impiega in vasta scala a diffon-
dere il male, lo scandalo, il disordine religioso e
civile ; ebbene , diceva l' illustre Conferenzista ,
sorga la macchina regina a far carta e solo a fin
di bene . Ma se D . Bosco ha potuto fare, lo deve
a voi, o benemeriti cooperatori ! - Ce ne era da
ringalluzzirsi, ce ne era da imparadisarci . Parlò
della sua spedizione in Patagonia . . . E qui il suo
dire diventò proprio affascinante e sublime . Disse
che ora vedeva i soldati , e prima i viaggiatori ,
viaggiare verso un paese ignoto, per isconosciuti
paesi ; e forse con biechi consigli . Che faranno
essi colà? Forse non porteranno che la morte, ed
una civiltà
Che del suo puzzo il firmaniento ammorba
e come degli antichi Romani si diceva ubi solitu-
dinem fecerunt ibi pacem adpellant, metteranno
le loro tende tra i sepolcri dei poveri indigeni,
senza lasciar altro ricordo che i danni patiti . In-
tanto questa spedizione costerà a noi immenso te-
soro, ed alle povere madri lacrime, sospiri . Invece
noi in Patagonia portiamo Gesù, la santa sua legge,
la verità che tanto ci sublima, la vera civiltà, le
arti, i mestieri, le industrie, una novella società,
che dopo aver goduto lecitamente dei beni della
terra, potrà col battesimo in fronte riposarsi lie-
tamente in Dio . Ed anche noi porteremo il nome
d'Italia ; perchè noi siamo italiani, soccorsi da ita-
liani, e benedetti e partiti per gli incoraggiamenti
del più grande Italiano, Leone XIII . Descrisse poi
la sua cattedrale , una povera casa fatta con un
po' di fango e di paglia ; il suo palazzo, una tenda
che appena basterà per difenderlo dal vento e dalle
pioggie . - La questua fatta fruttò una bella somma
in Chiesa , ma più numerosa sarà quella che si
manderà a D . Bosco stesso . »
Un incendio.
I preparativi per la partenza dei missionarii pro-
cedevano sotto i più lieti auspici : quando il Signore

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più dolorosa, quanto inaspettata .
Mentre ogni cosa era quasi pronta, ecco il 24 gen-
naio giorno di sabbato, alle 12 e 1/4 essendo a pranzo
tutta la comunità, all' improvviso si ode suonare
disperatamente la campana della porteria e ripe-
tersi in ogni lato il pauroso motto : Il fuoco ! il
fuoco ! -Una buona donna abitante in via Cot-
tolengo avea viste guizzare fiamme nel laborato-
rio di legatoria , ed era corsa a darne l' avviso .
Da tutte parti accorrono precipitosi i superiori del-
l'Oratorio e i giovanetti . Parte si formano in va-
rie catene pel continuato e successivo trasmettersi
delle secchie piene d'acqua, parte corrono a sgom-
brare i locali at igui da tut o ciò che potea dar
presa alle fiamme . Prevedendo che i tubi di piombo
conduttori del gaz si sarebbero liquefatti, si corre
al contatore per chiuderlo, ma l'incaricato di si-
mile operazione, in quella convulsione d'idee, gira
la chiave al rovescio, con tanto impeto, che sforza
il ferro ; accortosi dopo qualche istante dell'er-
rore, non può più farlo indietreggiare . Intanto
dai tubi liquefatti escono torrenti di gaz intiam-
mato . Allora a colpi di martelli si schiacciano i
tubi principali , ma le fiamme già avevano inve-
stito il tetto e nugoli di fumo ingombravano l'a-
ria . Sotto quel laboratorio erano disposti in ordine
tutti i bagagli dei missionarii ; casse di svariati
oggetti , altari portatili , paramenti sacri , orna-
menti di Chiesa . Rappresentavano il valore di mi-
gliaia e migliaia di lire . Se fossero cadute le volte,
quale danno per le missioni . Fu cosa di non poca
fatica ed angoscia spinger fuori in mezzo al cor-
tile tutte quelle pesanti casse , ma si riuscì in
breve ora a metterle al sicuro . Frattanto giun-
gevano sul luogo pompieri, guardie, un drappello
di soldati, il sindaco, l'assessore, il capitano delle
guardia-fuoco ed altre persone, coll'aiuto delle
quali si poté finalmente limitare il fuoco .
D . Bosco intanto stava seduto in sua camera
soprapensiero, ma tranquillo e silenzioso : Disse so-
lamente : - E un gran danno : ma il Signore dà,
il Signore toglie ; Esso è il padrone ! - Di quando
in quando chiedeva - Si è fatto male nessuno ?
Sono accadute disgrazie alle persone ? - E alla
risposta : - No, nessuno si è fatto male - ri-
tornava al silenzio primiero .
Ma così tranquillo non era Mons . Cagliero . Esso
che impavido fin da fanciullo osava tener fronte
alle turbe dei mascalzoni che venivano talora fin
nelle soglie della primitiva capella a disturbare le
sacre funzioni dell' Oratorio , esso che avea fatti
miracoli di carità nel 1868 in Castelnuovo d'Asti
sua patria mentre imperversava il cholera , esso
che avea sempre affrontato ogni sorta di pericoli in
tanti modi e luoghi e specialmente nelle missioni
d' America , passeggiava su e giù per la stanza
contenendo a stento l'impazienza : - Ecco, final-
mente esclamò, una circostanza nella quale esser
Vescovo m' imbroglia Se non fosse così , mi ve-
dreste pel primo correre sui tetti a lavorare al
taglio dei travi . -
Continuando però le grida : Acqua, acqua ! poi-
ché una pompa era provvista dalla catena dei gio-
vani , sicchè un cinquanta secchie erano sempre
pronte,esoesclamòfinalmente :-Sitengach
può! - E senza altro scese in cortile, si spinse in
mezzo ai giovani osservando ed incoraggiando quel-
l'ordinato moltiplice lavorio .
Finalmente come Dio volle le fiamme si estin-
sero e ogni cosa ritornò in calma . Ma una parte
del fabbricato era rimasta distrutta, e moltissimi
libri, dei quali un gran numero riccamente legati,
bruciati o resi inservibili . Credesi che il fuoco
abbia avuto cominciamento dai becchi di gaz dimen-
ticati accesi nella piccola cucina destinata a tener
calda la colla e la pasta . In mezzo a tanta perdita
vi è però ragione di ringraziare la Divina Provvi-
denza poiche, il danno potea essere immensamente più
grande, considerando il luogo ove destossi l'incendio,
congiungendosi quivi tre lunghissimi bracci di fab-
briche ; ed eziandio perchè nessuno fra tante per-
sone occupato a spegnere l' incendio fu colto da
disgraziato accidente .
Festa di S. Francesco di Sales nell'Oratorio .
Il giorno 29 di gennaio avea luogo nella Chiesa
di Maria SS . Ausiliatrice la solita splendida festa
in onore di S . Francesco di Sales . Mons . Cagliero
cantava la messa e i vespri ; Sua Em . l'amatissimo
nostro Cardinale Arcivescovo impartiva la bene-
dizione col SS . Sacramento, alla quale assisteva
pontificalmente sua Ecc . il Vescovo di Magida .
Ben degno di memoria fu il discorso recitato
dall'eloquente Oratore D . Andrea Maggia . Esordì
egli coll'osservare che gli eroi scolpiscono i titoli
di loro gloria sopra le loro opere e gesta immor-
tali , e ne nominò alcuni dei più celebrati nella
nella storia . San Francesco di Sales fu egli pure
un grande eroe e i titoli della sua gloria sono
scolpiti a caratteri indelebili nelle opere sue, spe-
cialmente nella sua missione nel Chiablese ; gloria
i cui raggi si riflettono oggi lì sulla pia Società
Salesiana, che da lui prende il nome, e ne produce
le fattezze .
Il valoroso oratore dimostrò quindi il suo as-
sunto esponendo maestrevolmente le opere princi-
pali compiute dal Santo ; lumeggiò sopra tutto la
generosa offerta che fece di se stesso per la dif-
ficile e pericolosa missione del Chiablese , le sue
fatiche, le sue pene coronate dalla converzione di
72 mila eretici . Terminando la rassegna delle opere
del Santo Dottore, il Maggia ricordò la bontà,
colla quale egli si arrese ripetutamente alle istanze
di un povero pittore , che lo richiese per grazia
di lasciarsi prendere il ritratto, onde averne dallo
spaccio di che campare la vita . Di qui l' oratore
si aperse bellamente la via a dire che il ritratto
più bello, naturale ed espressivo doveva comparire
solamente nel secolo XIX ; e questo ritratto es-
sere la pia Società Salesiana . Egli provò questa
seconda parte del suo assunto instituendo il con-
fronto tra le opere del Salesio e quelle di D . Bosco .
Toccò quindi degli istituti Salesiani, che albergano
oggidì migliaia di poveri giovanetti strappati al-
l'eresia e all' empietà dominante ; disse della
diffusione della buona stampa per istruire il po-
polo e premunirlo dagli errori moderni ; parlò

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della istituzione delle Suore di Maria Ausiliatrice
per la bene intesa emancipazione della donna dalla
schiavitù del vizio ; e finalmente fermò il suo dire
sulla Missione della Patagonia , che chiamò il
Chiablese dei Salesiani . - Quel Vescovo , egli
esclamava, quel Vescovo venerando, che voi ve-
dete seduto su quella cattedra, tra poco, dopo di
aver versato una lagrima sulla tomba ancor fresca
della compianta genitrice, partirà con un drappello
di altri eroi per la lontana e pericolosa sua Mis-
sione . Noi saremo in compagnia degli amici e co-
noscenti, ed eglino tra popoli barbari, tra gente
di ignota lingua e non mai conosciuta ; noi ce ne
staremo riparati e tranquilli nelle nostre case prov-
visti in tutti i nostri bisogni, ed eglino si troveranno
mal coperti sotto capanne sdruscite , mancanti di
cibo e di bevanda, e stentanti la vita ; noi in fine
verremo in questa chiesa a deliziarsi dei soavis-
simi canti di gioia, ed eglino non udiranno nei
loro deserti che il fischio dei venti gagliardi , il
ruggito e gli urli delle bestie feroci, e forse anche
le grida incomposte e le minacce dei selvaggi .
Il D . Maggia metteva fine al suo bellissimo
discorso con una fervida preghiera , colla quale
invocava la protezione del Santo sopra D . Bosco,
sopra il primo Vescovo Salesiano, sopra i Missio-
narii e le Suore di Maria Ausiliatrice, e lasciava
ogni cuore in preda alla emozione e all'entusiasmo.
I GIORNALI CATTOLICI DI TORINO, .
l'invito per la Festa della partenza dei Missionarii
e l'appello alla pubblica carità .
La partenza dei Missionari erasi fissata frattanto
per la Domenica 1° di Febbraio . L'egregia Unità
Cattolica del 30 Gennaio, così ne dava l'annunzio
« Invitiamo i Torinesi ad onorare di loro pre-
senza l'allestimento e partenza di quella sacra spe-
dizione, ideata dal nostro D . Giovanni Bosco
Facciamo appello a tutti i Cattolici che vengono
in aiuto di D . Bosco . Un grave disastro, colpì
ultimamente quest' uomo impareggiabile ché un
incendio sviluppatosi nella sua casa di Torino, gli
recò un danno di oltre a 90,000 lire .
« Sì colossale disgrazia sarebbe capace d'abbattere
e scoraggiare qualsiasi uomo , che non fosse Don
Bosco , e di farlo desistere dalle opere sue ; ma
egli è di tale tempera, che dalle avversità e di-
sdette prende maggior animo . D . Bosco nelle sue
imprese spera, per così dire, contro la speranza,
perchè abbandonato fiduciosamente alla condotta
di quel Dio , che è padrone del mondo, che at-
terra e suscita, che affanna e che consola, e che
permettendo o mandando sventure materiali, lo fa
solo per dare agli uni materia di pazienza, di ras-
segnazione e di costanza, ed agli altri occasione a
stimolo di esercitare più frequentemente e copio-
samente la carità ad onor suo, traendo il bene dal
male . Comunque sia, domenica prossima i Torinesi
si rechino in massa alla Chiesa di Maria Ausilia-
trice per inspirarsi ad amare vieppiù la religione
nostra santissima, a zelare la diffusione del Regno
di Gesù Cristo ed a cooperare alla salute delle a-
nime ; e tutti i Cattolici che ne sono in grado
concorrano al buon esito della Missione dei Sale-
siani ed alla conquista ed all' incivilimento delle
tribù Patagoniche non meno infelici e barbare che
le tribù Africane . É questa una favorevole occa-
sione per dimostrarci buoni cattolici e veri Ita-
liani e per attirare sopra di noi e sopra le nostre
famiglie le benedizioni di Dio . »
Nello stesso giorno il Corriere di Torino così
annunziava la stessa solennità : « Domenica pros-
sima nel Santuario di Maria Ausiliatrice in To-
rino avranno luogo mattina e sera bellissime fun-
zioni per la partenza di 25, tra Salesiani e Suore
di Maria Ausiliatrice per le estere missioni d'A-
merica .
» Monsignor Cagliero verso le ore 4 pomeridiane
terrà discorso di opportunità col quale in nome
proprio e degli altri missionarii prenderà congedo
dai fratelli e concittadini . Non sappiamo se altri
o D . Bosco medesimo reciterà in fine le apposite
preghiere sui pellegrinanti suoi figli ; ma notiamo
che ogni altra volta questa parte di sacra ceri-
monia riuscì della più alta commozione ad ogni
cuore ben fatto .
» In questo momento un pensiero ci balena alla
mente, ed è come possa D . Bosco attendere e riu-
scire a tante e sì grandi imprese . Davvero è giuo-
coforza convenire senza più che Dio sia con lui e
colle opere sue . Or bene, se con D . Bosco e colle
sue nobilissime gesta trovasi Dio medesimo, è
giusto che con lui si trovino eziandio tutte le per-
sone dabbene .
» Preghiamo pertanto i nostri lettori che vo-
gliano dar prova di essere con quest'uomo di Dio,
non solo coll'assistere, potendo, alle prefate funzioni
religiose, ma specialmente col somministrargli qual-
che limosina a sostegno di questa ultima spedi-
zione di Missionarii , la quale si effettua in cir-
costanze poco favorevoli .
» L'incendio del 24 corrente distruggendo la le-
gatoria del 'Oratorio Salesiano dan eg iò D .Bosc
di quasi 100 mila lire . Eppure il suo cuore di
padre non gli permette di lasciar partire da sè i
suoi cari figli malamente provveduti, durante un
viaggio di circa otto mila miglia, e per un paese
straniero abitato da tribù selvaggie .
» Aiutiamo dunque D . Bosco ed i suoi Missio-
narii, e Dio ricco in bontà e misericordia aiuterà
noi e le opere nostre, centuplicando quell'uno, che
gli daremo a sostegno di sì nobile causa . »
La partenza.
Il giorno 1° di Febbraio, atteso con impazienza
dagli uni e con mesta fraterna tenerezza dagli
altri finalmente spuntava .
Al mattino, verso le 9 Mons . Cagliero incomin-
ciava la sacra funzione delle Ordinazioni , nella
Chiesa pubblica dell'Oratorio di San Francesco di
Sales . Ordinava otto preti, due diaconi e quattro
suddiaconi, e a dieci chierici conferiva gli Ordini
minori . Fra questi vi erano varii suoi compagni
di viaggio .

1.7 Page 7

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Alla sera, verso le 4, i Missionarii Preti e Chie-
rici si raccoglievano nel caro tempio di Maria Au-
siliatrice per pregare ancora una volta insieme coi
loro fratelli d'Italia ed essere benedetti dal Si-
gn.s orSetavschinprebtio imiles ho-
minibus expectantibus Dominum suum per par-
ti.reAvanolcifsaol,mntea
sulle spalle , ed il cappello spagnuolo alla mano .
Raccolti, pensosi, ma lieti nello stesso tempo pel
gran sacrifizio che stavano per fare, erano di edi-
fiq cnazoeturiche uell'istante batte-
vano per essi . Le suore di Maria Ausiliatrice in
numero di sei, involte nei loro veli , prendevano
posto nella Chiesa vicino alla balaustra . Il popolo
acorsmlpenaotvsrcneutol
vasto Santuario e con rara pietà e contegno de-
voto stette per due ore in Chiesa ; prima al canto
dei Vespri in modo corale ; poi alla predica di
addio di Monsignor Cagliero . Monsignore parlò di
D . Bosco , dell' Italia , di Torino , manifestando
l'affetto che esso ed i suoi compagni portavano alla
Patria e a Colui che avea loro fatto da padre : parlò
della riconoscenza profonda che i Salesiani pro-
fessavano a tanti benefattori e benefattrici, si rac-
comandòlerpghi,omsecavrb
pregato per essi e fatto pregare ; parlo della sua
missione e del perché andasse così lontano a cer-
car terre da esplorare ed anime da salvare : con-
clusehotadinepovraimsdent
nel'ombradelamortenl
spingeva a correre nella Patagonia a costo di qua-
lu.:nqFcoemsariftz
seppe contenersi grave e solenne, e resistere al-
l'urto degli affetti sino al termine . Finì col be-
nedire gli uditori con quella croce che egli porte-
rebbe in Patagonia, affermando che questo ricordo
gil servirebbe di soave richiamo della loro divo-
zi.one cartà
Intanto giungeva l'Eminentissimo Cardinale Ar-
ci,vlesquoamprtlbendizocl
S. Sacramento, mentre Monsignor Cagliero as-
sisteva Pontificalmente . La recita delle preghiere
dell'Itinerario doveva essere compiuta da D . Bosco,
ma egli infermiccio non poté scendere in Chiesa .
Im,v lediconptsacorgimen olle impe-
direchansdrel'tmoadisu
fg.Mil a l' Eminentissimo Cardinale sempre affe-
zionatissimo ai Salesiani , adempì la tenera ceri-
monia di quelle preghiere e della benedizione di
saluto e congedo . Come risuonò maestosa la voce
sua con quelle parole : Procedamus in pace! Mon-
signor Cagliero era visibilmente commosso e com-
mossi erano i preti missionarii . Ma chi fu che non
si commosse ? Una folla grande di fanciulli, di gio-
vinetti, di signori e signore aveano le lacrime agli
occhi . Ed era spettacolo tenero vedere i piccini
dell' Oratorio e gli operai della Casa stringersi
affettuosamente intorno ai giovani apostoli, baciar
loro le mani, augurar il buon viaggio, prometter
preghiere, mandar saluti agli altri fanciulli abita-
tori di quelle immense terre americane . Sublimi
tenerezze della Chiesa cattolica !
Prima delle funzioni i Missionarii erano andati
a dare l'ultimo addio al loro Padre amoroso . -
Voi dunque partite? disse loro . In questo momento
si sente che il cuore si commuove ; ci accorgiamo
quanto grande sia l' affetto che ci stringeva in
Gesù Cristo : eppure ne io ne voi ci pentiamo dei
nostri sacrifici . É Dio che lo vuole ! E la nostra
ferma e lieta risoluzione si è di compiere la sua
adorabile volontà . -
- Sì! sì! risposero quei generosi figliuoli e
caddero tutti in ginocchio intorno a lui che li be-
nediceva . A D . Bosco però fu dolorosissimo quel
distacco ; abbiamo veduto piangere quel venerando
uomo ; tuttavia la presenza dell' eminentissimo
Principe fu un conforto per lui . Povero D . Bosco !
Quante tribolazioni ha già sostenuto e sostiene e-
gli! Ma è abbracciato alla Croce del Calvario lui,
e non teme . Ei confida tanto in Dio e nella Ver-
gine SS . Ausiliatrice! Oh si! Maria Santissima
dall' alto della cupola torinese brilli quale stella
ai viaggiatori apostoli , alle suore Salesiane , al
drappello eletto, che, infiammato d'amor di Dìo,,
pieno il cuore di carità , salpa dal nostro conti-
nente per recar la luce dell' Evangelo ai miseri
Patagoni . Maria conduca sani e salvi al porto si-
curo quelle anime generose .
Essi partirono da Torino per Genova la stessa
sera, col convoglio delle 7 1/2 , , e partivano confi-
dando in quelle solenni parole di Gesù Cristo : -
Confidate in me, o figliuoli : Io ho vinto il mondo! -
Il loro avvenire è certo perche è nelle mani di
Dio .
DON BOSCO E MONSIGNOR CAGLIERO .
Monsignor Cagliero pero non partiva . Era troppo
stanco e si proponeva di raggiungere al domani i
compagni a Sampierdarena .
Alla sera andò a far visita a D . Bosco e silen-
zioso sedette al suo fianco . Eziandio D . Bosco ta-
ceva . Benché D . Bosco ami tutti i suoi figli senza
preferenza , non poteva a meno che sentire un
grande affetto verso questo suo bravo e rispettoso
figliuolo . Egli era stato ricevuto nell'Oratorio da
trentacinque anni, pochi giorni dopo aver perduto
il proprio padre . Quanti ricordi per ambidue in
quell'istante !
D . Bosco finalmente : - Sono partiti i tuoi
compagni ?
- Sissignore : rispose Mons . Cagliero .
- Mi sembrava che fossero molto preoccupati
per la mia sanità . Di' loro appena, li vedrai che
non s'affannino . Io non sto male . E solo la com-
mossione che mi facea comparire così prostrato di
forze ; poveretti! Si vedeva che loro facea pena il
mio stato .
- Si rassicuri che dirò quanto occorre per dis-
sipare dalla loro mente ogni sinistro presenti-
mento .
- E tu quando partirai?
- Domani bisogna che mi trovi a Sampier-
darena .
- E con quale treno?
- Non parliamo adesso dell'ora . Ci penseremo .
- Se tu potessi partire un po' tardi , e ripo-
sarti con tranquillità .
- D . Bosco non pensi a questo : Mi sento bene;

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lasci fare a me . Stassera ci vedremo ancora una Ai Cooperatori e Cooperatrici nostre, che incon-
volta e combineremo tutto . -
trerai in Italia in Francia , in Spagna , in Ame-
Quindi si misero a parlare alquanto delle mis- rica, dirai che io mi ricordo di essi e del bene che
sioni, e venuta l'ora della cena, Monsignore si ri- hanno fatto ai nostri giovanetti e che prego sem-
tirò, mentre D . Bosco non potendo più reggersi pre per la loro felicità .
in piedi dovette andare a letto . Fin dal mattino
il Dottore avea insistito perchè D . Bosco si cori-
- Sì, sì! ed ora riposi, Signor D . Bosco.
- Ho ancora tante cose da dirti ma riceverai più
casse essendosi pronunciata una bronchite alla quale d'una mia lettera a Marsiglia prima di metterti
si dovea porre presto rimedio . Questa nuova in- in mare . In queste troverai le mie ultime istru--
fermità che si aggiungeva alle antiche metteva zioni . -
soprapensiero il medico . Ma D . Bosco non si era D: Bosco avrebbe voluto tirare alquanto a lungo
arreso al consiglio poiché conosceva che sarebbe la conversazione , ma Monsignor Cagliero troncò
stato troppo doloroso ai suoi figli partire, sapendo il discorso perchè vedeva che il respiro del caro
di lasciarlo così infermo .
padre si faceva sempre più affannoso, e baciatagli
Monsignor Cagliero alle 9 1/2 saliva nell'anti- la mano si avviò .
camera di D . Bosco , quivi si fermava alquanto , - Fa buon viaggio e Dio benedica te e i tuoi
per velar i sensi di affetto profondissimo che sen- compagni replicò D . Bosco mentre Monsignore
tiva , componendo il volto al suo solito sorriso e
usciva .
atteggiatosi a quella disinvoltura che lo contra-
In tutta questa scena tenerissima, l'idea del sa
distingue . Quindi entrò nella camera di D . Bosco crifizio che compievasi per amore di Gesù Cristo
e si avvicinò al letto .
e delle anime da salvarsi , sostenne D . Bosco e
- Ebbene mio caro Monsignore ! Disse D . Bosco Monsignore .Iloroochieranopienidilacrime,
esitando .
ma sembrava che queste non osassero irrompere
- Vengo , disse Monsignor Cagliero, vengo a fuori per non rendere meno solenne la fortezza di
prendere la sua benedizione .
quell'ora . Le voci in qualche momento facevansi
- Come! stassera? Vieni domani mattina po- più fioche, ma riprendevano subito il loro tuono
tremo parlarci ancora e con più comodità .
ordinario . Tutti conoscono il cuore di Don Bosco
- Domani mattina forse non ci sarà più tempo . e di Monsignor Cagliero .
- E a che ora dunque tu hai deciso di partire?
Noi però, che ebbimo la singolare fortuna di
- Presto molto .
assistere in un angolo della stanza quest' ultimo
- Fermati ancora fino alle due pomeridiane , colloquio, dovemmo conchiudere : - Quanto ama
tu sei stanco ; dopo un conveniente riposo il viaggio D . Bosco i figli suoi , e quale singolare fortuna
ti sarà meno faticoso .
godono coloro che possono chiamarlo padre !
- Se Don Bosco nulla ha in contrario, lo pre- Al mattino alle 6 del giorno della Purificazione
gherei a lasciare a me la scelta dell'ora . - Par- di Maria SS . Monsignor Cagliero usciva dall' O-
tendo alle 2 avrebbetrovaincletugi
ratorio, sulla porta del quale molti confratelli lo
800 giovanetti e i confratelli Salesiani , ed esso attendevano, per baciare il sacro anello e strin-
voleva impedire al suo cuore quella commozione gergli l'ultima volta la mano . Alcuni fra i supe-
che già faticava a tener compressa in quel momento . riori della casa lo accompagnarono alla Chiesa
Non esternò però a D . Bosco questa sua ragione Salesiana di S . Giovanni Evangelista , ove Mon-
perchè avrebbe cresciuto il dolore della separa- , signore celebrò l'ultima volta la santa Messa in
zione .
Torino , all' altare del Santo Apostolo del quale,
- Fa dunque come credi meglio .
porta il nome . Alle 8 e 40 saliva il treno per
- E allora benedica me e benedica ancora una Sanpierdarena .
volta i miei compagni . - Monsignor Cagliero in D . Bosco all'indomani non poteva più alzarsi da
quel punto si inginocchio . D . Bosco lo prese per letto, al quale era costretto per otto giorni dalla
mano : -- Fa buon viaggio! Se non ci rivedremo bronchite che per qualche tempo sembrò volersi
su questa terra ci rivedremo in Paradiso .
volgere in polmonite . La partenza di Monsignor
- Non parliamo di questo ; prima di rivederci Cagliero dovette sul principio produrre un vuoto
in Paradiso ci rivedremo su questa terra . Si ri- intorno a lui e un vuoto sensibile ; ma in quella
cordi che ho promesso di ritornare pel giorno sua solitudine non gli mancarono i conforti dei
cinquantenario della sua prima messa, nell' anno Cooperatori e dei figli suoi .
1891, quindi lei vi si deve trovare .
Lo stesso Santo Padre degnassi in quei giorni di
- Sarà come vuole il Signore . Esso è il pa- mandare una speciale benedizione a D . Bosco per
drone . -
confortarlo, e di estenderla a tutti i giovani, su-
E incominciò la formola della benedizione . La periori, coadiutori e benefattori.
sua voce era lenta,i.ntMeorsgaCl
Gli fu pure causa di grande sollievo lavist
gli suggeriva le parole, aggiungendo frasi per la del Superioregeneraledel'IstitutodeiFrateli
circostanza , e D . Bosco le ripeteva come un fan- delle scuole Cristiane . Era di passaggio per To-
ciullo che ripete la lezione suggerita dalla madre . rino , recandosi a Roma latore al Sommo Ponte-
Finita la formola della benedizione sacerdotale fice di lire 20,000 per la costruzione della chiesa
e paterna, Sua Eccellenza si alzò .
del Sacro Cuore di Gesù . Questa somma era frutto
- Dunque buona notte, mio caro D . Bosco. delle straordinarie mortificazioni dei Fratelli di
- Mi saluterai i tuoi compagni di viaggio, dirai Francia , i quali nulla possedendo di proprio, es-
tante cose da parte mia ai confratelli d'America . sendo religiosi, per mezzo dei Superiori, colle eco-

1.9 Page 9

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nomie prodotte dalle replicate privazioni, aveano
potuto accumulare un'offerta così vistosa .
Lo consolò eziandio grandemente un atto gen-
tile, non preveduto, spontaneo dei giovanetti del
Collegio Convitto Manfredini in Este . Alcuni
alunni avuta notizia dell'incendio, spinti dal desi-
derio di venire in soccorso come possono a D . Bosco,
fecero una colletta fra i compagni, la quale pro-
dusse 195 lire . Quei cari flgliuoli si privavano
così dei loro passatempi e ghiottonerie allo scopo
di far piacere a Dio e a D . Bosco . Il motivo che
avevagli eccitati a quell'atto di carità era espresso
in questi termini nella lettera che accludeva la
somma . « A piccola consolazione di quell' anima
tanto generosa e tanto in mille maniere affitta .»
Benedetti quei superiori che sanno instillare tal
sentimento nel cuor dei giovani loro affidati . Siano
benedetti quei giovani che sanno trar profitto dal-
l'educazione cristiana che loro è impartita . O ca-
rità, virtù divina, se gli uomini ti conoscessero e
ti praticassero, la terra non ostante tante triboli
e tante spine diverrebbe un paradiso : se ci ricor-
dassimo che siamo figli di Dio, e fatti a sua im-
magine, non dimenticheremmo che Dio è Carità .
Conferenza a Gen ova.
Intanto Monsignore alle 12 e 1/2 giungeva a
Sampierdarena . Molte distinte persone ecclesiasti-
che e secolari, lo attendevano per presentargli i
loro ossequii . I direttori delle case di Varazze e
di Lucca qui erano convenuti per dargli il loro
saluto . I confratelli ed i giovani dell' Ospizio di
S . Vincenzo de Paoli lo accolsero con un entu-
siasmo ed un affetto indicibile, e alla sera diedero
una breve rappresentazione ad onore dei missio-
narii .
All' indomani mattina Monsignore celebrò la
Santa Messa e tenne una breve conferenza ai Coo-
peratori Salesiani nella Chiesa di S . Gaetano e
quindi si recò a far visita a S . E . l'Arcivescovo
di Genova e a S . Em . il Patriarca di Venezia che
in Genova aveva predicato la novena di S . Francesco
di Sales . Sua Eminenza saputo che Monsignor Ca-
gliero farebbe nel dopo pranzo una conferenza ai
Cooperatori di Genova, sospese la sua partenza,
per assistervi e per poter poscia intrattenersi al-
quanto con lui a pranzo presso l'Arcivescovo . Gli
altri missionarii erano invitati presso un' insigne
e nobile benefattrice, matrona ìn età avvanzata ,
la quale provò tanta consolazione nell'esercizio di
questa carità, che esclamava : Questa visita mi dà
dieci anni di vita !
La conferenza ebbe luogo nell'amplissima e stu-
penda Chiesa parrocchiale di S . Siro ; ed ecco
come la descrive l' eccellente giornale Genovese
l'Eco d'Italia del 5 febbraio .
» Ieri verso l'una pomeridiana ebbe luogo in S .
Siro l'annunziata Conferenza dell'illustre e Rev .mo
Monsignor Cagliero, primo Vescovo della bene-
merita Congregazione Salesiana, coll'intervento di
S . E . Rev .ma il nostro Arcivescovo e di S . E .
Rev .ma il Vescovo di Ventimiglia .
» Nonostante il tempo veramente pessimo, era ac-
corsa una quantità di persone, desiderosa di sen-
tire la simpatica voce del zelantissimo Missionario
apostolico dell'America meridionale .
» Colla sua calda ed eloquente parola egli trat-
teggiò brevemente i mirabili successi ottenuti in
breve volger di tempo dai RR . Salesiani non solo
in Italia, Francia e Spagna, ma ben anche nell'im-
menso impero del Brasile, nelle due repubbliche
dell' Uruguay e dell'Argentina , e nelle inospiti
lande della Patagonia
» Toccò degli ostacoli enormi incontrati dapper-
tutto dai Missionari Salesiani , i quali , in molti
luoghi furono accolti in principio come nemici ,
ma pure, col caldo zelo e coll'indomabile coraggio
da cui sono animati, riuscirono a vincere tutti gli
ostacoli medesimi e vedere i loro collegi fiorenti
e frequentati da centinaia di fanciulli, desiderosi
di abbeverarsi alle fonti salubri della religione e
della fede cristiana .
» Terminò finalmente raccomandando sè ed i suoi
alle preghiere ed all'aiuto dei buoni Cooperatori
e dei zelanti cattolici, affinchè le sue imprese fos-
sero coronate di prosperi e felici successi .
» Dopo di lui S . E . il nostro amatissimo Arcives-
covo rivolse, col suo solito zelo e coll'unzione che
tanto lo distinguono, alcune lievi parole di circo-
stanza allo scelto e numeroso uditorio ; indi si pose
termine alla cara e consolante funzione col canto
di un bellissimo mottetto già composto dallo stesso
Monsignor Cagliero sulle sponde del Rio della
Plata, nonchè col canto del Tantum Ergo e colla
benedizione del Venerabile .
» Noi facciamo i più caldi e sinceri voti, perché
le benedizioni dell' Altissimo e i prosperi eventi
accompagnino dovunque il novello Vescovo e i be-
nemeriti figli di D . Bosco, i quali meglio assai
di certi moderni colonizzatori, vanno a portare la
vera civiltà ed il verace progresso ai poveri ed
ignoranti selvaggi della Patagonia, facendo risuo-
nare in quelle plaghe inospitali ed ancora inesplo-
rate, la bella ed armonica lingua di Cristoforo
Colombo e di Dante Alighieri ».
Questa conferenza ha lasciato in tutti una feli-
cissima impressione . Si era infatti in mezzo ad a-
mici . Genova, l'amica potente regina de' mari, la
città di Maria SS . e delle grandi istituzioni di be-
neficenza, non è venuta meno pure in questi tri-
stissimi tempi alla gloria avita ; che anzi sempre
dimostra simpatia e sostiene di preghiere, di con-
sigli e di danaro le opere di carità . Nè ultima
prova è l'essersi questa gloriosa città data la mano
con Torino, come disse Mons . Cagliero, nel coa-
diuvare la nascente Congregazione Salesiana .
Se Monsignore si fosse fermato ancora un giorno
all'Ospizio di Sampierdarena sarebbe rimasto stre-
mato di forze dalle visite di persone benevoli . Il
suo Segretario Rev . Sig. Riccardi Antonio scriveva
il giorno 2 al Sig . D . Rua Michele prefetto della Con-
gregazione Salesiana . « Monsignor Cagliero è stanco
molto dalle funzioni passate, ha un poco di tosse e
infiammazione di gola ; pure il suo zelo lo spinge
innanzi e non c'è via di frenarlo . Charitas Christi
urget nos, dice e sempre avanti ! Preghi, signor
D . Rua, e raccomandi sovente ai cari confratelli,
ai giovani dell' Oratorio , c he preghino per Mon-

1.10 Page 10

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signore e per noi affinché possiamo corrispondere
alla grazia della vocazione che Dio ci fece . Rive-
risca tanto l'amatissimo D . Bosco per parte di
Monsignore e di tutti noi , e gli dica che pre-
ghiamo per lui ogni giorno non solo, ma ogni
or.a »
lo accolsero con ogni dimostrazione di stima e di
affetto . A Nizza si dovea tenere una conferenza
ai Cooperatori Salesiani, ma questa venne funestata
da un luttuoso accidente . Riportiamo la lettera
colla quale il Segretario di sua Eccellenza narra
il fatto .
Da Genova a Nizza Marittima .
LUTTUOSO AVVENIMENTO .
Il giorno 4 Febbraio tutti i missionari parti-
rono direttamente per Nizza Mare, mentre Mon-
signore passava a visitare i vari Collegi Sale-
siani posto lungo la riviera . A Varazze non si fermò
che poche ore ; ma queste bastarono perché rima-
nesse commosso profondamente dalle affettuose, fa-
migliari, magnifiche accoglienze dei confratelli,
degli alunni e di tanti distinti cooperatori Sale-
siani della città . Avrebbe voluto parlare ai gio-
vani, indirizzar loro di quelle affocate parole che solo
esso sa dire, ma la sua gola infiammata, la voce
perduta, e il tempo brevissimo glielo impedirono ;
come pure gli impedirono di recarsi a dare la be-
nedizione in parrocchia per accondiscendere alle
istanze del Rev . Parroco, il quale aveva fatto
suonar le campane al suo arrivo e sempre
gli fu ai fianchi nella breve sua dimora in
collegio . «Al momento della partenza si videro
non pochi dei giovani accostarsi a baciargli l'a-
nello col pianto agli occhi ; la qual cosa era pur
succeduta in Sampierdarena . Oh quanto buon cuore
in questi cari giovani ! lo conservi loro il Signore,
e faccia che molti di questi sieno nostri compagni
nell'apostolato» . Così in altra lettera scriveva ai
Superiori dell'Oratorio il Segretario di Sua Ec-
cellenza .
Monsignore col suo seguito doveva partire da
Varazze alle 7 pomeridiane dello stesso giorno ,
ma il treno non giunse che alle 8 e 1/2 causa il
cattivo tempo dei giorni scorsi, il quale avea guasto
un ponte e un tratto della strada ferrata ; quindi
l'arrivo ad Alassio fu alle 10 1/2 . Alla stazione
stavano in attesa i Superiori del Collegio col ce-
lebre padre Denza, il quale benché infermiccio, avea
affrettata la sua partenza da Napoli per dare ancora
una stretta di mano a Monsignore . Ad Alassio il
Vescovo missionario si fermò un giorno intero, il
5, e lo consacrò tutto nell' intrattenersi coi con-
fratelli Salesiani e coi giovani alunni .
Al mattino del giorno 5 si continuò il viaggio
per Nizza . Alla stazione di Ventimiglia si trovò
il Direttore della Casa del Torrione presso Bordi-
ghera, con le altre persone addette alla direzione di
quell'Educatorio, le quali non si lasciarono sfuggire
quell' occasione per accompagnare fino a Nizza
l'illustre viaggiatore . Quivi attendevanlo il Di-
rettore del Patronato di S . Pietro con due nobi-
lissimi signori e cooperatori Salesiani . Nel Collegio
i giovanetti, come già avean fatto quelli di Sam-
pierdarena, lo aspettavano schierati nel cortile colla
banda musicale alla testa . L'entusiasmo fu al colmo
le dimostrazioni di amicizia furono quali si possono
attendere da fratelli . Il mattino del giorno 6 Mon-
signor Cagliero si recò a far visita a Sua Gran-
dezailVscovNzaedisuoVcr,qali
Nizza, 9 febbraio 1885.
Carissimo sig . Direttore,
Eccoci a Nizza !
La Conferenza di Sabbato fu turbata molto dal
doloroso caso di Monsignor Postel . Egli doveva
tener questa conferenza alle 2 p. di quel giorno, ep-
però erasene venuto alle 11 3/4 al Patronato di
S . Pietro, invitato appositamente ed insieme con
varii altri signori benefattori, al pranzo in com-
pagnia di Mons . Cagliero .
Alle 12 1/2 s'andò a tavola ed io avevo notato
in lui un non so quale turbamento, uno sguardo
stravolto, un colore plumbeo che mi fece vivis-
sima sensazione, ma essendo quella la prima volta
che lo vedeva, non mi fermai su ciò, nè feci pa-
rola con persona .
Dopo un venti minuti dacché s'era a tavola, ed
ei avea mangiato e parlato con Mons . Cagliero
assai allegramente, cominciò a tacersi, si oscurò
in volto e stette come pensieroso . Indi dopo breve
istante pregò il suo vicino, un parente del nostro
D . Rembau di felice memoria , di accompagnarlo
fuori per qualche istante . Fu fatto salire al se-
condo piano , e lasciato un minuto solo ; quando
D . Fasani tornò per riaccompagnarlo a tavola, lo
trovò che quale persona ebria, brancolando, scen-
deva le scale, e stava per precipitare . Si chiamò
il Direttore , si cercò del medico che fortunata-
mente era pure a tavola con noi, ma non ostante
tutte le cure, non si poté farlo più parlare . Un
assalto apopletico lo avea colpito alla parte destra!
Quale compassione in tutti i convitati, quale con-
fusione ! Fu trasportato a casa di una sua nipote,
ed alle 7 già era cadavere ! Si era confessato ve-
nerdì, secondo la sua pia pratica , e poté ricevere
l'olio santo . Questa fu una perdita per tutta Nizza
molto sentita, e per questa casa nostra ancora, poiché
era di grande aiuto per la predicazione . I nostri Sa-
cerdoti si prestano per l'assistenza notturna del ca-
davere, che domani, dopo le Esequie solenni verrà
trasportato in Normandia sua terra natale .
Quest' incidente turbo assai la conferenza dei
Cooperatori , molti dei quali si erano allontanati
dopo il doloroso annunzio ed il ritardo di un'ora . Il
reverendo sig . Abbate Bonetti, Cappellano degli O-
perai di Nizza, improvvisò nondimeno un teneris-
simo discorso sulle Missioni e sulle opere di Don
Bosco a favore della Gioventù, dopo il quale, il
nostro Monsignore disse a comune richiesta alcune
parole in italiano che furono graditissime ed assai
lodate .
La relazione di questa Conferenza l' avrà da
M . l'Abbé Ronchail . Ieri alle tre fummo ad assi-
stere al Sermon de Charité pour l' Oeuvre des

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Ouvriers Catholiques, e Monsignore diede la Be-
nedizione pontificalmente . La bella Chiesa de Notre
Dame de Nice era gremita di popolo .
Tutti ammirano il nostro caro Vescovo ed il
suo bel Pastorale, dono dei Cooperatori . Ma il
Vescovo intanto è stanco, stanco, stanco . Il suo mal
di gola si portò alla testa, venne la tosse, il mal
di stomaco, ed oggi invece di partire per Tolone,
dovette restare a letto fino alle 11 1/2.Fortuna-
tamente che il clima caldo e quieto di Nizza , e
questo poco di riposo gli giova ; altrimenti come
imbarcarsi Sabbato?
Se nulla sopravviene in contrario, domattina par-
tiamo per Tolone e lasciando a parte la Navarra e
S .t Cyr posdomani alle 4-52 saremo a Dio pia-
cendo con i cari confratelli e compagni a Marsiglia .
Giovedì si farà la festa S . Francesco, venerdì la
Conferenza, e Sabbato, oh! Sabbato benedetto, sospi-
rato, ardentemente bramato, salperemo nel nome
del Signore e di Maria Ausiliatrice, da Marsiglia
per l' America sul Bourgogne della Societé des
Transports Maritimes . Prima di lasciare la terra
Monsignore manderà una sua lettera di addio ai
Cooperatori e Cooperatrici . E omai pronta .
Eccole, carissimo Direttore, qualche notizia ri-
guardo a Monsignor Cagliero ed anche ai Missio-
narii che l'accompagnano .
Sebbene non cattive, pure le cose potrebbero
essere migliori e più consolanti pel cuore aman-
tissimo e tenerissimo del nostro Ven . Padre Don
Bosco , per ciò che riguarda la salute di questo
suo primogenito e forte campione ; ma speriamo
che le cure assidue per parte nostra , e più le
preghiere e le comunioni dei cari giovani dell'O-
ràtorio otterranno l'effetto tanto desiderato .
Noi, del resto, siamo tutti allegri e pieni di de-
siderio di presto lavorare a bene delle anime . Don
Rabagliati mì scriveva ier l'altro da Marsiglia che
tutti i nostri compagni sospirano Sabbato , par-
lano di Sabbato, sognano Sabbato e non si pascono
che di desiderio di Sabbato .
Oh ! che giorno vorrà essere quello per noi !
Dies felix, memoranda fastis! Faccia il buon
Dio, che nessuno di noi abbia giammai a mutare
questi sentimenti, ma che tutti restiamo fermi
alle battaglie, alle fatiche, alle privazioni , come
alle lusinghe ed ai pericoli , a qualunque costo ,
anche della vita !
E questo conceda a noi tutti il Signore, per i
meriti e l'intercessione di Maria SS . Ausiliatrice
e per le preghiere di D . Bosco , di tutti i cari
Superiori, Confratelli ed amici nostri, che porte-
remo sempre scolpiti nel cuore .
Riverisca per Monsignore e per noi tutti, il no-
stro caro e buon Padre D . Bosco, il S . D . Rua,
D . Sala, D . Lazzero, D . Bonetti che speriamo ve-
dere a Marsiglia, D . Durando, D . Barberis etc . .
Saluti pure tutti gli altri confratelli ed i giovani
dell'Oratorio a nome nostro e di Monsignor Ca-
gliero, e tenga presente nel santo Sacrifizio della
Messa chi fu e sarà sempre
In Gesù e Maria
Aff.mo Confratello
D . RIccARDi ANTONIO .
UN FIORE SULLA TOMBA
Di
MONSIGNOR POSTEL .
Monsignor Postel era nato a Couterne (Orne )
il 22 Febbraio 1823 e fu educato nel piccolo Se-
minario di Parigi . Nel Seminario di S . Sulpizio
ebbe per condiscepoli Mons . di Ségur ed Ernesto
Rénan . Fu Vicario dell' Abbazia Aux-Bois di san
Tommaso d'Aquino, dottore in Teologia, canonico
onorario di Nancy, missionario apostolico , e Vi-
cario generale in Algeri ove dimorò alcun tempo .
In Roma sostenne l' uffizio di precettore dei figli
del principe Borghese . Avrebbe potuto aspirare alle
cariche più onorevoli , ma preferì di ritirarsi a
Nizza, causa la mal ferma salute dell'unico figlio
di suo fratello defunto e al quale esso prestava
affetto e cure paterne .
In questi ultimi anni il Santo Padre, ricompen-
sando il suo vasto sapere, e la sua divozione alla
Cattedra di Pietro, lo nominava protonotario apo-
stolico e cameriere segreto .
Uomo infaticabile pubblicò più di cento volumi,
dei quali alcuni sono scritti in lingua latina es-
sendo destinati pel clero .
Ha lasciato a Mons . Joulon arcivescovo di Be-
sançon diecinove volumi manoscritti e inediti delle
sue memorie .
Abile nell' adoperare egualmente bene così la
parola come la penna , salì i primi pulpiti e non
si rifiutò mai a nessun invito di predicazione .
Anima delicata e piena d'affetto, amava coltivare
l'amicizia e circondarsi di anime elette . Violento
per natura , avea saputo , come san Francesco di
Sales, reprimere talmente le sue inclinazioni che
era riuscito a far sua la dolcezza del santo Ve-
scovo di Ginevra . Non conobbe mai che cosa fosse
la maldicenza e la suscettibilità e fu sempre il so-
stegno del debole e l'amico del povero .
Essendo giovane abitò in Sicilia , quindi visse
qualche anno a Lisbona come capellano dell' am-
basciata di Francia ; dovunque egli passò fece sem-
pre benedire il nome della sua patria . Non sapeva
che cosa fosse riposo ed è morto sulla breccia ;
morì mentre si disponeva a tenere il luogo di
D . Bosco col far la predica ai cooperatori Sale-
siani .
La sua morte fu repentina ma non improvvisa .
In tutti i momenti della sua vita si tenne sempre
preparato al gran viaggio per l'eternità . Il suo te-
stamento palesa i sentimenti della sua anima e
l'attenzione che esso poneva alle menome circo-
stanze delle sue azioni .
« Io muoio , lasciò scritto, figlìo sottomesso e
» riconoscente della Santa Chiesa Cattolica per la
» quale mi sarei reputato felice di poter versare
» il mio sangue . Io debbo a lei riconoscenza per
» tutto ciò che ho riguardo all'anima, e per tutto
» ciò che posseggo riguardo a cose materiali, Do-

2.2 Page 12

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mando perdono a tutti coloro, che potessero in
qualche modo essere stati scandolezzati ovvero
offesi da me . »
I poveri e le diverse pie istituzioni non furono
da lui dimenticate nel suo testamento .
Egli stesso aveva redatto il suo epitaffio che
finisce con queste parole tratte dalla S . Scrittura
DEUS MEUS ADHAESIT ANIMA MEA POST TE .
ET NUNC QUAE EST EXPECTATIO MEA?
NONNE DOMINUS ?
IPSE EVELLET DE LAQUEO PEDES MEOS .
Conclude il testamento chiedendo con vive
istanze le preghiere di coloro, che andava ad at-
tendere in seno a Dio .
Sia pace alla sua bell'anima !
Da Nizza a Marsiglia .
Martedì giorno 10 Monsignore partì per Tolone .
A Cuers sperava di trovare i rappresentati della
nostra grande Colonia agricola della Navarra ,
ma restò deluso nella sua affettuosa aspettazione .
Per un equivoco credettero i superiori che esso
dovesse passare col treno precedente e quindi essi
pure restarono ingannati nelle loro speranze, con
tutti i giovanetti, che avevan fatto due ore di
viaggio per augurare una felice navigazione agli
amati missionarii . Il Direttore perciò dovette re-
carsi a Marsiglia per compiere a nome di tutti ,
questo dovere di fraterna carità .
A Tolone sua Eccellenza pernottò, ospitato dal
Signor Conte e Commendatore Colle . La festa
gentile, cordiale, generosa, che fecero il Signor
Conte e la Signora Contessa, soavemente confor-
tarono l'animo di Monsignor Cagliero . Esso era
stanco, e afflitto per la morte del caro Monsignor
Postel . Ma per gli stessi motivi pei quali l'Apo-
stolo S . Pietro ringraziava il Signore di avergli
procurato la consolazione di essere ospitato ed a-
mato dai fervorosi cristiani dei suoi tempi , così
poté Monsignor Cagliero rendere le stesse grazie
a Dio per la conversazione di questa nobile e cri-
stiana famiglia . Infatti ne aveva di bisogno . Sotto
un aspetto tranquillo celava repressa la commos-
sione destatasi nel suo cuore in Torino nel di-
vidersi da D . Bosco . Quando il Conte gli chiese
notizie di D . Bosco i suoi occhi si gonfiarono e
non poté frenare le lagrime, sicché quei buoni si-
gnori si sentirono soffocare le parole in gola e la-
grimarono essi pure .
All'indomani mattina celebrata la Santa Messa
nella cappella privata di questo signore, Monsignor
Cagliero continuò il suo viaggio . Un incontro com-
movente ebbe luogo a S . Cyr ; quivi le nostre
suore di Maria Ausiliatrice aveano condotte le or-
fanelle di quel grande stabilimento Salesiano . Mon-
signor Cagliero per sette anni avea disimpegnato
eziandio l'ufficio di Direttore generale delle Suore .
Appena il treno si fermò quelle piccoline si spin-
sero innanzi esclamando - Nostro padre, nostro
padrel - Monsignor Cagliero scese per un istante
in mezzo ad esse e le benedisse. I viaggiatori,
parte usciti dai carrozzoni , parte affacciati agli
sportelli, osservavano silenziosi e commossi quello
spettacolo, venendo in questo modo a sapere che
loro compagno di viaggio era un Vescovo missio-
nario che partiva per l'America . Il treno si fer-
mava pochi minuti . Alla parola : - Addio! - le
orfanelle ruppero in pianto dirotto e la locomo-
tiva tolse Monsignore dagli occhi di quelle buone
figliuole .
L'arrivo a Marsiglia fu in stretto incognito . Nes-
suno alla ferrovia, nessuno alla porta dell'Ospizio .,
Si erano preparati programmi, musiche scelte per
la banda, tapezzerie, inviti, componimenti, per ac-
coglierlo con ogni solennità . Aspettandosi però
una lettera che annunciasse il giorno e l'ora del-
l'arrivo, i giovanetti erano occupati tranquilla-
monte nei loro laboratorii e nelle loro scuole .
Monsignore entrò nell'Ospizio all'improvviso, men-
tre i superiori stavano leggendo un telegramma
d'avviso giunto quattro minuti prima .
Pensate la sorpresa generalo ed eziandio il
disgusto di tanti cuori ben fatti . Ma ciò che sem-
brò un contrattempo riuscì una vera provvidenza .
Monsignore non poteva più reggere a tante emo-
zioni, le quali avevano omai logorato le sue forze .
Giovedì, 12, nella spaziosa e vaga capella dell'O-
spizio si celebrò con tutta solennità la festa di
S . Francesco di Sales e alla sera ebbe luogo una
bella accademia alla quale però Monsignore non
si sentì l' animo di assistere, perché fatta in suo
onore . Venerdì nella stessa capella Monsignor Ca-
gliero tenne la conferenza ai Cooperatori Salesiani .
Sabbato giorno 14 Monsignore celebrò la santa
Messa in collegio, comunicò le Suore e i Missio-
nari che non sono sacerdoti e verso le ore 10,ac-
compagnato dalla schiera dei Missionarii, da varii
Cooperatori e Cooperatrici di Francia, saliva sul
bastimento La Bourgogne che deve trasportarlo
al nuovo mondo . Commovente fu l'addio ricevuto
e dato ai Missionarii dai confratelli della Casa di
D . Bosco in Marsiglia ; si rinnovarono in parte le
scene avvenute in Torino, dopo ché l' eminentis-
simo Cardinale Alimonda, ebbe invocato sopra gli
apostoli novelli la protezione del cielo appiedi del-
l'altare di Maria Ausiliatrice.
Il capitano della nave e gli altri ufficiali ac-
colsero Monsignore ed i Missionarii con quella
cortesia che è tutta loro propria . I signori Diret-
tori della compagnia dei trasporti marittimi a-
veano messo a disposizione dei Missionarii esclu-
sivamente , l' assai vasto quartiere dei posti di
prima classe , completamente separato dai luoghi
occupati dagli altri passeggeri . Una gran sala
intorno alla quale sono disposte le cabine riunirà
i Missionarii, nell'ora del pranzo, della conversa-
zione e della preghiera . Essi potranno attendere
con piena libertà agli esercizi di pietà Cristiana ,
senza timore di dare o soffrire disturbo . Tutte le
mattine la sala comune sarà trasformata in cap-
pella, ove Monsignore ed i suoi preti celebreranno
la s . Messa . Il Commissario ebbe la squisita cortesia
di cedere la sua cabina al Vescovo che l'occupò
da solo, perché questa era bella, comoda e posta
nello spazio occupato dai viaggiatori della prima

2.3 Page 13

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classe . I Salesiani ricorderanno sempre con rico-
noscenza l'amorevolezza dimostrata da questi si-
gr!nioalcftei
Una lettera di D. Bosco.
D . Bosco non avendo potuto accompagnare fin
qui questi degni suoi figli, mandò da Torino un
suo sacerdote a raggiungerli in questa città per
salutarli ancora una volta a nome suo e di tutto
l'Istituto Salesiano , e per recare a Monsignor
Cagliero una sua lettera autografa . In questo fo-
glio stavano scritte le seguenti parole
« Parole da porsi in musica da Monsignor Ca-
gliero quando sarà sulle sponde del Rio Negro
nella Patagonia e che a Dio piacendo noi canteremo
a suo tempo nella chiesa di Maria Ausiliatrice in
Torino . »
» O Maria, virgo potens ; tu magnum et prae-
clarum in Ecclesia praesidium ; tu singulare Au-
milium Christianorum ; tu terribilis ut castrorum
acies ordinata ; tu cunctas haereses sola interemisti
in universo mundo ; tu in angustiis, tu in bello,
tu in necessitatibus nos ab hoste protege ,atque
in aeterno gaudio in mortis hora suscipe . »
Singolare saluto . Una preghiera a Maria SS . !
Nuovo vincolo di fraternità . Chi rimane in . Eu-
ropa detta un inno, che è partito e si dileguerà
nelle immense regioni dell'America del Sud le in-
terpreterà , trovando note che degnamente rap-
presentino il pensiero ! E le parole e le note riu-
nite eromperanno dai cuori e risuoneranno sulle
labbra al di qua e al di là dell'Atlantico . Il genio
musicale di Monsignor Cagliero, che si palesò così
sublime e tenero in onor di Maria specialmente
nel Saepe dum Christi e nel Sancta Maria suc-
curre miseris, saprà trovare armonie degne del
soggetto . Quegli immensi deserti, senza limiti
come il mare, agitanti al soffio del vento le loro
onde di erbe altissime , o riflettenti i raggi del
sole coi laghi e coi vasti depositi salini, quanto
debbono slargargli il cuore con brame e affetti
divini senza limite e riempirgli l' anima di tene-
rezza profonda tranquilla per quella Madre San-
tissima, che lo ha scelto a tale ministero e dignità .
Come deve sentir più vicina la sua presenza, la
sua potenza , l' amor suo, e confidare pienamente
in lei . In quelle solitudini il silenzio, che la mag-
gior parte delle volte regnerà profondo, assoluto
intorno alla sua capanna, gli presenterà alla me-
moria i soavi ricordi di tante migliaia di giovanetti
che nei tempi passati si stringevano affettuosa-
mente intorno a lui ; fra questi vedrà campeggiare
la cara figura del suo D . Bosco, e rammentando
che tutti pregano per esso Maria SS . renderà un
contraccambio di preghiere agli amici suoi, e li farà
passare innanzi alla mente coi gaudii provati in Eu-
ropa nei giorni che furono . Il mormorio di quel largo
fiume, il Rio Negro, che scorre per migliaia di mi-
glia, senza che l'occhio possa scoprire le montagne
donde parte e l' oceano nel quale si getta , gli
sembrerà l'eco sfumato di quelle armonie che si
ripetevano così solenni nella chiesa di Maria SS .
Ausiliatrice e vedendo comparir sulle rive le no-
madi tribù, e nell'avvicinarsi ad esse, e nell'evan-
gelizzar loro la buona novella, come dovrà coi
voti della sua anima ardente affrettare quell'ora,
nella quale le lodi di Maria risuoneranno in mezzo
a quelle lande, divenute un giardino di Dio . Lo
spettacolo di quel cielo rutilante di tante stelle
diverse per grandezza, luce, ordine da quelle del
nostro emisfero, colla splendida costellazione della
croce, quale coraggio, quale speranza, quale entu-
siasmo debbono ispirargli per compiere l' eroica
sua missione . Fissando lassù gli occhi bagnati dal
pianto dell'amore, penserà che oltre le stelle vi
è il trono della Vergine Benedetta sfolgoreggiante
per la luce di Nostro Signor Gesù Cristo e gli
sembrerà di presentarsi innanzi a quello, accompa-
gnato da tante anime da lui condotte alla fede ed
ivi incontrarsi con le schiere dei suoi confratelli
delle altre regioni del mondo e formar tutti in-
siame una sola festa, un solo trionfo . Con questi
pensieri, con questi ricordi, speranze, affetti, spet-
tacoli, dovrà certamente riuscir sublime nell' in-
terpretare le parole di D . Bosco che ripetono : in
Maria, per Maria, da Maria . Io credo che per-
fino il sibilo del pampero vento, ed il rumoreggiar
della tormenta gli presterà qualche nota, per can-
tare la vittoria della Vergine Ausiliatrice sopra i
nemici della Chiesa .
ADDIO.
Frattanto il rappresentante di D . Bosco com-
piendo il suo ufficio aveva accompagnati i Missio-
narii sino a bordo, ove loro indirizzò alcune parole
ben capaci di infondere animo, se ne avessero a-
vuto di bisogno . Dovendo il piroscafo stare an-
cora in porto alcune ore, il pensiero e il desiderio
di tutti corse più vivo a D . Bosco e Monsignor
Cagliero, facendosi interprete dei sentimenti dei
suoi compagni, spediva un telegramma in questi
termini .
D . Bosco Torino .
« Missionarii a bordo battello Bourgogne di-
mandano benedizione »
Mons . Cagliero
Il telegramma di risposta arrivò con giubilo di
tutti, prima che il battello levasse le ancore : -
Padre, fratelli pregano e benedicono - D . Bosco .
Per coloro che avevano accompagnato i Missio-
narii venne finalmente il momento di ritornare a
terra . I confratelli, gli amici, i benefattori, i Mis-
sionarii si inginocchiarono sul ponte intorno a
Monsignor Cagliero . A bordo stavano imbarcati
800 e più passeggieri, la maggior parte Napole-
tani . Vi erano delle famiglie intiere e padri e ma-
dri con bambini in braccio . Eziandio un gran nu-
mero di costoro si inginocchiò. Monsignor Cagliero
alzò le mani al cielo e li benedisse . Nel congedarli
affettuosamente, consegnò al rappresentante di Don
Bosco una lettera che esso indirizzava a tutti i
Cooperatori d'Europa e che noi pubblicheremo nel
prossimo fascicolo .
La Bourgogne faceva vela dopo mezzogiorno . I
Salesiani sono dunque in alto mare . Il buon Dio
li conduca felicemente a porto .

2.4 Page 14

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MODO PRATICO
per concorrere all'erezione della Chiesa del
Sacro Cuore in Roma, al buon esito della
Missione dei Salesiani ed all'incivilimento
delle Tribù Patagoniche .
Gli egregi Giornali di Torino , nell' occasione
dell'incendio, che distrusse la legatoria Salesiana,
fecero appello a tutti i Cattolici, perché vengano
in aiuto di D . Bosco e delle sua opere e concor-
rano al buon esito delle Missioni dei Salesiani ed
all'incivilimento delle tribù Patagoniche, non meno
infelici e barbare che le tribù Affricane .
Mentre noi ringraziamo di gran cuore questi
ottimi Giornali , offriamo un modo pratico a tutti
i Cattolici, per potere rispondere all'appello della
buona stampa torinese .
Tutti i Cattolici sanno, che parte speciale della
Missione dei Salesiani, non è solo l' incivilimento
delle tribù Patagoniche e della Terra del Fuoco,
mediante la diffusione della verità , ma eziandio
la conservazione di tale incivilimento qui nell'Eu-
ropa, dove esso ebbe sua stanza speciale .
Ora , da quali pericoli è minacciata la civiltà
e la fede cattolica nell' Europa ? S . Francesco di
Sales, fin da' suoi tempi manifestava al Supremo
Gerarca, a colui, che più d'ogni altro, sempre ebbe
a cuore l'incivilimento universale, il pericolo onde
è minacciata la società cristiana . Ecco le sue pa-
role : Il pericolo, Santissimo Padre , è tutto nella
continua diffusione d'infami libelli, sparsi dai set-
tarii ; e a questo male immenso , io non veggo
che un rimedio, la fondazione d'una Stamperia
Cattolica , posta sotto il patrocinio della Santa
Sede . Così le nostre risposte non facendosi aspet-
tare, noi potremmo con vantaggio discendere nel-
l'arena e rispondere con certo successo alle pro-
vocazioni degli apostoli dell'errore . Quest'ideale,
veramente Salesiano , cioè la fondazione d' una
Stamperia Cattolica , per mezzo della quale si
possa discendere nell'arena, a combattere gli apo-
stoli dell' errore , venne ampiamente attuato per
opera di D . Bosco .
Innumerevoli furono le difficoltà superate, fin da
quando incominciò la sua missione educativa, istrut-
tiva e polemica delle Letture Cattoliche, in favore
del popolo italiano, minacciato allora, come adesso,
dal barbaro stile degli apostoli dell'errore .
Superate le prime difficoltà, riuscito ad impian-
tare Stamperie Cattoliche nei suoi Ospizi in un
con la Cartiera di San Francesco di Sales , ecco
sorgere altri ostacoli e prove dolorose . Tali fu-
rono, lo scoppio della caldaia a vapore, che rovinò
la Cartiera ; quello del fuoco, sviluppatosi nella
Tipografia Salesiana, nella Novena di Maria San-
tissima Ausiliatrice, dello scorso anno e finalmente
quello della distruzione della Legatoria, in questo
anno . E quasi a provarci che queste disgrazie ci
vengono dal demonio , notiamo una piccola circo-
stanza, che cioè la rovina della Cartiera avvenne
cinque giorni dono , la festa del Santo Patrono
della Stampa Cattolica , mentre quella della Le-
gatoria, avvenne cinque giorni prima di detta festa,
benché a tre anni d'intervallo .
Leggendo nell'Unità Cattolica le parole : - Un
grave disastro, colpì ultimamente quest'uomo im-
pareggiabile, la mente corse subito a quell'altro
uomo del quale già dicevasi : Quod non sit ei si-
milis , ma pur colpito da disastri impareggiabili .
Quindi gli stessi sentimenti e le stesse parole na-
scono nel nostro cuore e dalla nostra bocca, qual&
ci nacquero tre anni or sono, quando in simile
circostanza disastrosa, ricordammo il modello dei
pazienti . Allora scrivevamo nel nostro Bollettino :
« Il buon Dio, per altro, nel permettere questo
sfogo di rabbia al nemico di ogni bene, non si di-
menticò della sua bontà e misericordia ; poiché ,
se mai lo scoppio fosse accaduto anche solo un'ora
dopo, cioè, quando tutti gli operai si trovavano sul
lavoro, non si avrebbe potuto calcolare, quanto più
grande sarebbe stata la disgrazia ! Ma ciò non
fu ; benedetto il Signore .
« E benedetti sieno pure tutti coloro che, con-
corsero in quei giorni a lenire il nostro dolore ;
benedetto il Sindaco e il Municipio di Mathi, che
soccorse le famiglie orbate dei loro capi ; bene-
detti quei coraggiosi che, dimentichi di se stessi,
e come prodighi di loro vita, si prestarono volon-
terosi a cercare e trarre di sotto alle ruine le
povere vittime ; benedetti i padroni e i lavoranti
delle vicine fabbriche , che al domani diedero un
attestato di vera fratellanza coll' accompagnare
all'ultima dimora, le spoglie mortali dei compianti
operai . Sì, il buon Dio tutti li benedica, e tenga
da loro lontane consimili disgrazie .
« Intanto si capirà facilmente, che il danno ma-
teriale arrecatoci è assai grave . Per ripararlo ,
occorre nientemeno che rifabbricare la casa, prov-
vedere nuove macchine, acquistare nuovi attrezzi .
O fare così , o darla vinta al demonio , cessando
o diminuendo pubblicazioni, che spargono in mezzo
al popolo i semi della vera civiltà, col sostenere
la religione e il buon costume . Dovremo darla
vinta a satana ? Non mai . Abbiam o solo bisogno,
che altri ci aiuti .
« E qui ricordiamo di buon grado , quello che
accadde al santo Giobbe . Rubati gli armenti, uccisi
i servi , rovesciate le case , schiacciati i figli ; e
tutto questo , come ci racconta la sacra Bibbia ,
fu cagionato dal demonio , col permesso di Dio ,
che volle far prova del suo servo . Ma ben presto,
il Signore fece risplendere la sua bontà ; ebbe
compassione di lui, dice il sacro Testo, e gli rendé
il doppio di quello, che gli era stato rapito . Di-
fatto, Iddio pose in cuore agli amici, ed ai cono-
scenti di Giobbe, un vivo desiderio di aiutarlo ;
e quindi con una gara amorevole , gli uni porta-
vangli una pecora, gli altri un agnello, quegli un
oggetto d'oro, questi un altro dono ; Et consolati
sunt eum ; et dederunt ei unusquisque ovem unam,
et inaurem auream unam . Per questo modo Giobbe
ritornò nel suo stato primiero e più florido ancora,
e riprese ad essere, come prima, l'occhio del cieco,
il consolatore degli afflitti, il padre degli orfani .
« Noi speriamo, che i nostri caritatevoli Coope-
ratori e Cooperatrici, non vorranno essere da meno

2.5 Page 15

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di quell' antica gente . Essi sapranno tenere da
conto del fatto loro ; non faranno spese inutili, e
s'industrieranno per mettersi in grado di concor-
rere in qualche modo a medicarci questa ferita .
« Essi potrebbero eziandio cooperare a quest'o-
pera di cristiana e civile beneficenza, col diffon-
dere libri da noi pubblicati , coll' associarsi alle
Letture Cattoliche, col procurarci altri associati,
e col mandare il saldo dell' associazione , qualora
non lo avessero ancor fatto . »
Anche ora, dobbiamo rivolgere la nostra grati-
tudine a Dio per averci salvati da peggiore danno,
poiché se il fuoco continuava, attaccandosi ai Ma-
gazzini della Libreria , allora il danno diveniva
incalcolabile . Così pure le stesse parole rivolte
al Sindaco e Municipio di Mathi, rivolgiamo ora
al Sindaco e Municipio di Torino, ed a quanti fra
quei coraggiosi pompieri cooperarono ad arrestare
il fuoco divoratore di tanto elemento civilizzatore,
qual è il libro cattolico .
A riparare il danno, ed a porgere a tutti i Cat-
tolici un mezzo di cooperare alle opere di cristiana
e civile beneficenza , col diffondere i libri da noi
pubblicati , e così concorrere al buon esito della
Missione Salesiana, per mezzo della nostra Libre-
ria, diffonderemo presso tutti i Cattolici, cui pos-
sano interessare , una serie di Elenchi dei libri
risparmiatici dal fuoco . Questi Elenchi , saranno
disposti in modo da facilitare grandemente l' ac-
quisto dei libri voluti, non avendo i signori bene-
meriti Committenti , da far altro che segnare su
gli Elenchi il numero dei libri desiderati, piegare
il foglio, unirci l' importo, metterlo entro busta,
e rinviare l' Elenco alla Libreria Salesiana in
Torino .
Aiutateci voi, o Venerando Clero, o benemeriti
Signori Cattolici , sosteneteci nell' opera santa e
civilizzatrice.
L'immortale Pontefice Pio IX, a proposito dol
diffondere le Letture Cattoliche , scrisse al loro
Direttore : Non v' ha cosa più eccellente e più
utile a promuovere ed infiammare la pietà nel
popolo .
Il sapientissimo Leone XIII poi non cessò mai
di raccomandare la diffusione della stampa e giunse
fino a dire che non s'ingannerebbe gran fatto, chi
volesse attribuire principalmente alla stampa mal-
vagia la piena dei mali e la deplorevole condi-
zione di cose, alla quale ora siamo giunti .
Vogliamo che Dio cessi dai flagelli delle ma-
lattie, dei terremoti, e più ancora che i morbi ed
i terremoti sociali vengano scongiurati ? Coope-
riamo tutti a far conoscere la verità, specialmente
con la buona stampa . A questo ci sproni la pa-
rola di S . Francesco di Sales, ci sproni il desi-
derio d' infiammare la pietà nel popolo , e più
che a riparare i danni materiali del fuoco svilup-
patosi nella nostra Legatoria, ci muova il pericolo
della libera stampa, la quale, al dir di un dotto
periodico, è addivenuta un vulcano in piena eru-
zione, che vomita fuoco e fiamme contro quanto
v' ha di più venerando in cielo ed in terra , e
gifcdtao'nrmpbue,
costume .
ERRATA CORRIGE
Per un involontario errore si notò fra i de-
funti al n ° 28 il M . R . Sig . D . Giovanni
Arcioni, il quale vive e si trova attualmente
Arciprete della Cattedrale di Brescia .
ELENCO
DI COOPERATORI E COOPERATRICI
DEFUNTI NEL 1884 .
539 Pezzi Giuseppe, segr. - Roma .
540 Pettini D . Lorenzo - Forlì .
541 Picconi D . Giacomo , arcipr . vic. foraneo
Stella (Genova) .
542 Picco di Cese n . Martini di Chateaunneuf -
Torino.
543 Pierani D . Vincenzo, can . - Nonantola (Mo-
dena) .
544 Pigliacelli mons . can . - Roma .
545 Pierlatti Alessandro - Racconigi.
546 Pioppo Giuditta - Cordovado (Udine) .
547 Piombanti D . Davide, priore - Colognole
(Firenze) .
548 Pini D . Gaspare, can . - Firenzuola d'Adda
(Piacenza) .
540 Pinelli D . Salvatore, dott . teol . - Genova .
550 Piras D . Giuseppe - Terralba (Cagliari) .
551 Pirotta Francesco, ragioniere - Milano .
552 Pitozzi ved . Rachele - Robiano (Brescia) .
553 Pizzighella D . Giovanni, parr . - Verona .
554 Poggi Catterina - Forno (Novara) .
555 Poggi D . Giuseppe - Panzone (Acqui) .
556 Poggetti D . Giuseppe, can . arcipr .-Santhià
(Novara).
557 Polli D . Antonio, assist . - Milano.
558 Ponzo D . Ambrogio , arciprete - Prunetto
(Cuneo) .
559 Ponoselli Filippo - Viterbo (Roma) .
560 - Pozzi D . Filippo, arciprete - S. Genesio
(Pavia) .
561 Pucitta damigella Felicita - Gualdo- Tadino
(Perugia) .
562 Pucitta Felice - Tosato di Vico (Perugia).
563 Pulvirenti D. Gaetano, vie . - Pedara (Ca-
tania) .
564 Puscedu D . Francesco, can . - Ales (Ca-
gliari) .
565 Putti D . Vincenzo, prep . parr . - Valsantan-
gelo (Macerata) .
566 Prato D. Gio . Batt ., dott . teol . - Trento .
567 Prada D. Giuseppe - Arluno (Milano) .
508 Presbitero Giuseppe - S. Francesco al Campo
( Torino).
569 Protasi Antonia - Vogogna (Novara) .
570 Provana conte Carlo Alberto - Collegno
(Torino) .

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572 Quaresima D . Pellegrino, arcipr . - S. Pietro
E ngù (Padova) .
573 Badon D . Lodovico - Fondare (Vicenza) .
574 Radicati conte Casimiro di Brosolo - Torino .
575 Radicati di Passerano danl . Carlotta - Pas-
serano (Alessandria) .
576 Ramella D . Grato , arciprete - Chiavazzo
(Novara).
577 Ramello D . Bartolomeo , pievano - Br a n-
dizzo (Torino) .
578 Ramelli D. Pietro, can. - Pinerolo.
579 Reitani Casile Maria - Reggio Calabria.
580 Remondino D . Carlo - Asti.
581 Remondino cav . D . Francesco - Agiti.
582 Revelli cav . Onorato, liquorista - Torino .
583 Rezzana D. Giovanni , capp . cur . - Chiup-
pano (Vicenza) .
584 Riboni D . Gerolamo, prep . vicario foraneo -
Roscone (Milano) .
585 Richeri Rosa - Cremona .
586 Richelmi Prospero - Torino .
587 Ricci Giovanni - Trisobbio (Alessandria) .
588 Ridolfi D . Luigi . - V erona .
589 Righini 'Teresa - S. Giorgio (Trasponi) .
590 Riolfalti Adelaide - V illa Lagarina (Tirolo) .
591 Riolfi Maria - S. Floriano (Verona) .
592 Ripa di Munta contessa Giuseppina- Torino.
593 Rivasi D . Giuseppe, parr . - Lurate (Milano) .
594 Riva Giovanni, coop . - Barzio (Conio) .
595 Riveri D . Luigi, prev . - Tramontana (Govi) .
(continua)
gneri merita di correre per le mani, non solo di tutta la gioventù
dei seminarii, ma eziandio di tutti gl'istituti di educazione cri-
stiana .
A coloro che tengono « che chi è invaso dal genio della mistica
scappa dall'ordine reale e tronca i vitali nervi del cristianesimo »
ecomrispondel'EmintsmoCardinleAlimonda nelle Let-
tera sotto annunziata . - « Il Leibnitz, ancorchè non cattolico, disse
che la mistica è alla teologia ordinaria presso a poco quel mede-
simocheèlapoesial'eoqunza .Checosafl'quenzado
diventa poesia ? Dipinge, tratteggia, tocca più sentitamente e ra-
pisce gli animi e .
È quindi opportunissima questa pubblicazione .
LETTURE DRAMMATICHE
LEMOYNE (Sac. G . B .) . Le Pistrine ; e l'ultima ora del
paganesimo in Roma ; dramma in cinque atti . Un
voi . in-32° (15x10) di pag . 84
0,40
È un grandioso ed istruttivo dramma che mette a confronto le
bellezze e bontà della R,-li,-,ione Cristiana, con le sozzure e le
barbarie de la pagana . Quante sublimi verità vi sono scolpite e di-
pinto con tocchi da maestro !
Formato in-1G^.
DI CASTAGNETO (Cesare) . Le Ricchezze del Rosario ; se-
conda edizione, in-16° di pag . 52.
Fu giudicato dall'Eminentissimo Cardinale Alimonda adatto ad
ingenerare nei fedeli quel senso di soda pietà, di viva fede e di
santa unzione che lo ha ispiralo al chiarissimo ed eccellenlissimo
Signor Conte Cesare di Castagneto . I1 pubblico conferinn il giu-
dizio del Cardinale esaurendone la prima edizione, per cui si dovette
fare questa seconda, alla quale auguriamo lo stesso esito .
VIGO (Ilario Maurizio, Curato di S. Giulia) . Crispino,
ossia un mezzo infallibile di far fortuna, per un suo
Nipote affezionatissimo . - 1885, in-16° grande di
pag . 40
0,20
Copie cento
18
Con permesso dell'Aut . Eccl. - FERRARI GIUSEPPE gerente respons.
Tip . San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarenn 1885 .
OPERE PUBBLICATE NEL MESE DI FEBBRAIO
dalla TIPOGRAFIA SALESIANA di Torino
disposte per ordine di formato
Formato in-32°.
LETTURE CATTOLICHE
DOGUANI (Sac . G iuseppe) . Serate morali, ossia raccon-
tini a coda, offerte alla gioventù - 1885, in-32°,
fasc . 2, pag . 128 .
Contiene in sei serate : Il cemento - le chiavi - il tetto - or-
namenti interni ed esterni - i mezzi per continuare. i lavori -
co autelpronsvaziedpcolurtideacs, ssia
del-
l'edificio del proprio perfezionamento morale .
BIBLIOTECA DELLA GIOVENTÙ ITALIANA
SEGNERI (P. Paolo) . La manna d. ell'anima- 1885 ;
voi . 2° in-32°, pag . 360
0,60
Contiene le considerazioni per i mesi di Marzo e di Aprile, le
q.ualiperòfnotuiemp Pel merito della materia, del-
leMd 'aonrdispelagrzin'espola, el
Se-