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ANNO VIII . N . 6 .
Esce una volta al mese .
GIUGNO 1884
BOLLET TINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano. - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO . Il sacerdote Giovanni Bosco ai signori Co-
operatori e alle signore Cooperatrici - I figli insieme
colla Madre, ossia la festa di Maria Ausiliatrice - Re-
lazione sulla festa di Maria Ausiliatrice - L'Unità Cat-
tolica e la nostra Festa - Conferenza dei Cooperatori
a Roma - Notizie delle case dell'Uruguay e del Bra-
sile - Nell'anniversario di una grazia di Maria Ausi-
liatrice - Festa nella nostra Casa del Torrione di Val-
lecrosia - La framassoneria nel vero suo aspetto -
L'Amazzonia - Annunzi .
IL SACERDOTE GIOVANNI BOSCO
ai Signori Cooperatori
e alle Signore Cooperatrici .
La bontà grande, con cui avete più volte
concorso per edificare una chiesa al S . Cuore
di Gesù in Roma al Castro Pretorio , mi fa
sperare che vi tornerà gradito un cenno in-
to.rnailvftedalriuofasi
A voi è già noto che tanto la chiesa quanto
l'ospiznctruoeanlmdesia
debbono ricordare le glorie di Pio IX e pre-
sentare ai cattolici un monumento di fede . Vi
noto parimenti che il compimento di quest'o-
pera fu dal Papa Leone XIII affidato ai Coope-
ratori Salesiani . Essi accettarono il glorioso in-
ca;fruiompetnsuficetmn
spazioso per costrurre la chiesa ed un orfano-
trofio ; con dispendio non ordinario si effettua-
rono gli scavi, e, affrettando i lavori, in pochi
anni si portò ad un bel punto la fabbrica, e si
compierono i lavori del coro e del presbitero .
L' Eminentissimo Cardinale Vicario , consi-
derata la grande difficoltà, in cui si trova quella
numerosa popolazione per compiere i religiosi
doveri e far istruire la sua figliuolanza, si recò
nel giorno 23 dello scorso marzo a benedire
il già preparato edifizio , ed ora più migliaia
di fedeli sono in grado di assistere ai divini
Uffizi e compiervi le loro pratiche di pietà .
Il giorno 9 del corrente maggio io aveva la
bella sorte di prostrarmi ai piedi del Vicario
di Gesù Cristo, e il Santo Padre si compiaceva
di ascoltare i particolari della pia impresa, ne
dimostrò grande soddisfazione , lodò la carità
degli oblatori ; ma restò non poco sopra pen-
siero, quando intese che eransi dovuto rallen-
tare i lavori per la mancanza di mezzi mate-
riali . - Andate avanti, Egli mi disse, la pietà
dei fedeli non vi mancherà ; studiate il modo
di far conoscere la necessità di questo sacro
edifizio ; notate il bisogno che vi ha in Roma di
un ospizio pei giovani poveri , provenienti da
qualunque parte del mondo, cui avvenga tro-
varsi abbandonati in questa città, ed, avrete
degli aiuti .

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In quel momento io ho potuto segnalare il ge- eziandio pregare i giovinetti da voi beneficati,
neroso concorso che ci pervenne da varie nazioni ; a fine di ottenervi vita felice nel tempo e feli-
ho promesso che a nome di Sua Santità avrei cismanelaternià.
fatto nuovo appello alla pubblica beneficenza,
e a tale effetto dimandava poi nostri beneme-
riti oblatori una speciale benedizione .
Sua Santità sensibilmente intenerita sog-
Torino, 31 maggio 1884.
Obblig .mo servitore
Sac . Gio . Bosco .
giunse : - Di tutto buon grado impartisco
l'apostolica benedizione a tutti i Cooperatori ,
a tutti i benemeriti oblatori . Io non mancherò
di pregare per loro ogni giorno nella santa
Messa ; pregherò per la pace tra le loro fami-
glie, per la prosperità nei loro interessi tem-
porali, e per la buona riuscita nella cristiana
educazione della loro figliuolanza .
Proseguendo il suo discorso, il Sommo Ponte-
fice aggiunse : - Siccome poi il Santo Padre
deve non solamente cooperare, ma operare,
così a questa impresa intendo di concorrere io
pure materialmente . Perciò, a malgrado della
strettezze finanziarie in cui mi trovo, io mi
assumerò tutte le spese che occorrono per la
facciata di quel sacro edifizio.Lemura,gli
ornamenti, le finestre, le tre porte saranno a
carico mio . In questo modo conoscerà il mondo
come il Capo della Chiesa propaga e sostiene
la religione , e non mai si rifiuta di prendere
I FIGLI INSIEME COLLA MADRE
ossia
LA FESTA DI MARIA AUSILIATRICE .
Il titolo posto in fronte a questo foglio
ci venne suggerito dal giocondo spettacolo,
che nel giorno 21 dello scorso Maggio ci
presentò la festa di Maria Ausiliatrice nel
suo Santuario in Torino . La moltitudine di
fedeli accorsi non solo dalla città e dai suoi
dintorni, ma dalle più svariate parti d'Italia,
e fin dalla Francia , dalla Spagna , dalla
Svizzera, dall'Austria e dalla lontana Polo
nia, ci destò l'idea di uno sterminato nu--
mero di figli e di figlie, dispersi qua e colà
pel mondo, e richiamati in seno alla fa-
miglia, per fare onorata corona alla pro-
pria madre , in qualche solenne circo-
stanza della sua vita . Ci parve di vedere
tra noi la Madre del cielo circondata dai
suoi figliuoli della terra, santamente ansiosi
parte alle opere, che tornano a vantaggio della di onorarla e glorificarla, avidi di ricevere
civile società , specialmente della porzione più le sue grazie e pregustare le sue amorose
eletta del genere umano, della gioventù, verso
cui i Sommi Pontefici hanno sempre prodigato e
tuttora prodigano le più sollecite cure . Ho
finezze .
Questo pensiero ci venne in quel giorno
confermato dall'edificante fervore, con cui
i fedeli pregavano d'innanzi alla veneranda
pertanto fiducia che altri e poi altri cattolici, imagine di Maria Ausiliatrice ; dalla pro-
seguendo il mio esempio, verranno generosi fonda gratitudine, che manifestavano colle
in nostro aiuto per compiere questa ed altre
opere di beneficenza a maggior gloria di Dio,
ed a salute delle anime .
parole e coi doni per le grazie ricevute-
dalla viva fiducia, onde a Lei ricorrevano
per ottenerne ; dal divoto contegno che man-
tenevano nel Santuario . Qui è la Madre di
A queste amorevoli parole del S . Padre ho Dio, sembrava che ognuno pensasse ; que-
procurato di rispondere con sinceri ringrazia-
menti, assicurandolo che noi tutti innalzeremmo
preghiere a Dio pel bene di Santa Chiesa, ed
avremmo raddoppiato di ardore a fine di coo-
sta é la sua casa prediletta ; qui sorge il
trono di sua bontà e misericordia . E su
questi non fossero stati i sentimenti che do-
minavano ed eccitavano gli animi, come mai
si potrebbe spiegare che in un giorno di
pera compierdasotenrleoprech
lavoro accorresse al Santuario un numero si
l'inesauriblecaritàdelPap racomandae
grande di popolo , da renderlo incalcola--
promuove.
bile ? Come spiegare che tante persone si
sobbarcassero ad un viaggio lungo ed anche
Dal canto mio, o benemeriti Cooperatori, costoso , per fare atto di presenza ad una
mentre vi professo la miapirùofndagt- festa religiosa ? Come spiegare la virtù e
tudine, non cesserò di pregare per voi, e di far costanza di pellegrini e di pellegrine nel

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fare a piedi il cammino di 20, 40 ed anche
più miglia ? Come spiegare in fine la turba
d'infermi e di afflitti o recatisi, o condotti,
o raccomandati alla Vergine Ausiliatrice in
quel giorno con una fede , con una pietà
degna dei secoli più fervidi e più religiosi?
Ma la Vergine stessa approvò questi sen-
timenti dei suoi devoti, e mostrò di trovarsi
con essi, largheggiando i tesori celesti, di
cui è fatta da Dio arbitra e padrona . Ella
si diede a vedere presente in modo spe-
ciale qual Madre amorevole colla diletta fa-
miglia . Prova ne sono le grazie , che ac-
cordò in quel giorno a chi ne la pregava ;
molte persone infatti partirono dal Santuario
contente e giulive, perciò da Lei favorite
secondo il loro desiderio . Prova ne sono le
grazie concesse a chi ne l'aveva supplicata
pur di lontano, e raccomandato preghiere
speciali nel suo Santuario in quel giorno
solenne . In vero abbiamo saputo che mentre
vi si celebravano le sacre funzioni varii ma
lati nelle proprie case cominciarono a miglio--
rare visibilmente, ed altri furono eziandio
intieramente guariti . Che più? La teneris-
sima Madre a molti non aspettò di fare le
grazie nel giorno di sua festa, ma le anti-
cipò, affinchè sciolti da ogni malore po-
tessero più soavemente gustare le gioie di
sua solennità .
Oh! Augusta Regina del cielo e Madre
nostra amorosissima, noi ti ringraziamo di
tutto . Deh! ti degna di rimanere con noi e
di farci provare gli effetti di tua materna
presenza in tutti i giorni della nostra vita,
in sino a che ci siamo tutti raccolti a farti
corona nel regno della gloria . Sì, Maria, re-
gna tra noi col Figliuol tuo : Dominare no-
stri tu et Filius tuus .
RELAZIONE
sulla festa di Maria Ausiliatrice.
Seguendo il costume degli altri anni, daremo
qui relazione delle cose che ci paiono più degne
di speciale memoria, occorse durante la novena e
nel giorno della predetta solennità, ommettendo,
per non dilungarci di troppo, quanto concerne il
concorso del popolo, gli apparati, la splendidezza
delle sacre funzioni, che non presentano varianti
particolarità .
La predicazione .
Per quanto spetta alla predicazione durante la
novena, segnaliamo con piacere che il sacro ora-
tore fu ogni sera onorato da numerosissima u-
dienza . E ben lo meritava e per gli argomenti
che vi trattò, e per la dottrina in un soda e chia-
ramente esposta, e per la fama che in Torino già
vi godeva di valoroso banditore della divina parola,
avendo l'anno passato predicata la quaresima nella
chiesa di S . Francesco da Paola .
Egli si fu , come i Cooperatori già sanno , il
M . Rev . signor canonico Bernardino Quattrini ,
professore di sacra eloquenza nel Seminario arci-
vescovile di Perugia, giù sede episcopalc del re-
gnante Sommo Pontefice Leone XIII .
Una grave difficoltà s' incontrava di averlo a
predicare tra noi per tale occasione ; poiché, es-
sendo egli per suo uffizio addetto al Seminario,
non avrebbe potuto assentarsene senza una ecce-
zione alla regola . A vincere siffatto ostacolo ci
siamo rivolti all'esimio monsignor Federico Foschi,
Arcivescovo di Perugia ; e l'illustre prelato accon-
discese benignamente alla nostra domanda, dando-
cene avviso con lettera improntata della più squi-
sita benevolenza . E il canonico Quattrini per ordine
suo venne e fermossi 15 giorni tra noi .
La sua predicazione nella chiesa di Maria Au-
siliatrice fu per ogni riguardo feconda di ottimi
frutti . I nostri giovanetti, i membri dell'istituto
e le più migliaia di Torinesi non dimenticheranno
mai gli argomenti da lui svolti intorno alla di-
vina instituzione e alle gioie della Confessione, alle
grandezze e ai meravigliosi effetti della santis-
sima Eucaristia, ai principali privilegi di Maria
Immacolata, corredentrice, avvocata e madre no-
stra dolcissima .
Non essendo in grado di rimeritare, come con-
viensi , nè il valoroso oratore , nè l' egregio suo
Arcivescovo, del valido ed efficace concorso, che
ci hanno prestato pel felice riuscimento della no-
stra solennità, noi pregammo già e tuttavia pre-
ghiamo la Vergine Ausiliatrice che am bidue li ri-
compensi in vece nostra con gran copia di celesti
benedizioni, e fondatamente speriamo di andarne
esauditi .
Grazie ottenute.
D i mano in mano che si avvicinava il 21 maggio
noi andavamo ricevendo notizie di grazie ottenute
dalla pietosissima Vergine, presagio di quelle as-
sai maggiori che Ella avrebbe fatte nel giorno
della sua festa . A gloria di Maria e ad eccita-
mento della nostra fiducia nel potente suo aiuto
ne accenniamo alcune riferiteci nel solo corso della
novena .
Da Fognano di Romagna Rosa Angelica Sa-
velli ci scrive : - Le mando colla presente una
limosina , perchè sia celebrata una Messa all' al-
tare di Maria Ausiliatrice in un giorno della pre-
sente novena, in ringraziamento di un favore se-
gnalato ottenutomi da questa buona M. adre Nel
rendere a Maria le più vive grazie, si compiaccia
altresì di raccomandarle alcune mie particolari
intenzioni e tutta questa famiglia, che ho posta
sotto la sua protezione .
Da Trecate il Rev . arciprete D . Baldassare
Moro così si esprime : - il 29 dello scorso aprile
fui colpito per la terza volta in un anno da tale
accesso asmatico polmonare , che lottai per due

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ore colla morte . Mi raccomandai subito alla San- all' altare di mia celeste Benefattrice nel giorno
tissima Vergine Ausiliatrice e cominciai tosto a stesso della prossima sua festa .
migliorare . Mando una tenue offerta in onore della
Da Lubiana Vincenzo Trossello , nello spedire
SS . Vergine Ausiliatrice, alla quale devo la mia una graziosa offerta, ci notifica : Qui le pre-
guarigione .
sento due monete d'oro , offerta di una pia per-
Da PairiqiG:-RieunsdopaDlnescriv
sona , la quale non vuole che ne faccia sapere il
grazie del favore ottenuto da Maria Ausiliatrice . nome . Costei, trovandosi gravemente ammalata e
Mio figlio, che Le aveva raccomandato, è ritornato già agli estremi di vita, mi fece chiamare per la
a Dio , ed ha fatto la sua Pasqua con ottime ri- raccomandazione dell'anima, come sono uso di fare
soluzioni . Tutta la mia famiglia è in gioia, e nu- in questo paese . Giunto presso di lei, e vedutala
tre la più grande fiducia nella potentissima Ver- in sì grave stato , la esortai a fare ricorso con
gine , e nelle preghiere che Le si innalzano in viva fede a Maria Ausiliatrice , venerata nella
cotesto Santuario .
chiesa a lei dedicata in Valdocco in Torino, detta
Da Mondovì Caterina Cavalle riferisce : -Mio tra noi la chiesa di D . Bosco, e la malata lo fece
padre trovavasi gravemente malato ; i medici di- con tutto l'affetto del cuore . Ciò fatto, in termine
speravano della sua guarigione , e tutti eravamo di poche ore le cessò il male, e due giorni dopo
in grande timore di perdere l'amato genitore, no- uscì dal letto intieramente guarita . Riconoscente
stro unico sostegno . In tanta angoscia ricorsi a per tanta grazia, mi consegnò la qui unita limo-
Maria Ausiliatrice, e scrissi tosto alla S . V . che sina in ringraziamento alla cara nostra Mamma
si compiacesse di fare un triduo di preghiere in Maria Ausiliatrice, lasciandomi di pregare la S . V .
cotesto suo Santuario . Ed ecco che da quell' i- che le voglia impartire una speciale benedizione .
stante medesimo mio padre prese a migliorare con Da Modena ci scrive una Suora Domenicana
grandissimo stupore del medico e di chi lo assi- - Le scrivo coll'animo veramente penetrato dalla
steva, e in poco tempo fu pienamente guarito . più sentita riconoscenza . Trovavasi ieri (2 mag-
Da Brescia una figlia di sant' Angela Merici gio) una nostra sorella per violenti dolori soprag-
scrive una bellissima lettera , raccontando il mi- giuntile in tale stato da farne temere, a sentenza
racoloso ravvedimento di un giovane, che correndo del medico, imminente la perdita, senza lo speri-
la via della perdizione era stato raccomandato a mento di una pronta operazione . In tale frangente
Maria Ausiliatrice . Dopo di aver narrati i suoi invocammo fiduciose l'aiuto di Maria Ausiliatrice,
traviamenti, le sue angosciose lotte, e finalmente
delaquletanegrazieprodigseavmolet
il trionfo della grazia , la pia scrittrice termina nel Bollettino Salesiano ., e questa pietosa Madre
così : - Se c' è chi piange sui traviati figli , se non fu tarda ad esaudirci .Infatinoneraancor
c'è chi geme sulla povera gioventù strascicata dai
falsi piaceri del secolo a ruina di morte, ricorra
a Maria Ausiliatrice . Per me non ho che una voce,
ed è un cantico di riconoscenza ; non ho che una
giunto il medico-chirurgo, fatto chiamare in tutta
fretta, che, cessato ogni pericolo,equindog
bisogno della temuta operazione , la nostra cara
inferma sentivasi pienamente guarita . Oh ! sieno
misera penna, e vorrei che scrivesse per tutto il rese eterne lodi a questa potente ed amorosa no-
mondo le lodi di Maria ; non ho che un cuore, e stra Avvocata !
lo consacro alla Regina delle Vergini in omaggio Potremmo ancora proseguire questa relazione ,
della mia riconoscenza imperitura .
ma la conchiudiamo con una lettera ricevuta dalla
Da Tramontana di Genova il Sac . D . Eusebio Francia , da St-Vallier sur Rhone-Dróme . Chi
Copello, vice-parroco, ci annunzia : - Pochi giorni scrive è una madre, la quale tempo fa aveva rac-
sono il Rev . Prevosto di questa parrocchia venne comandata se stessa e tre suoi figliuoli malaticci
colto da dolori intestini, che gli minacciavano la
a Maria Ausiliatrice , ed ordinate preghiere nel
vita . Essendo Cooperatore Salesiano e perciò molto suo Santuario in Torino, ed ora confessa di essere
di,evgoltfcMarEsAuiltce
stata pienamente esaudita . La sua lettera francese
ricorso, e tosto ne esperimentò il potente aiuto : volta in italiano suona così : - Mi fo un dovere
imperocchè, appena l'infermo insieme con quei che di riconoscenza di rendere consapevole la S . V .
lo assistevano ebbero rivolte alcune preghiere a che Dio ha esaudito le preghiere fatte per la
Maria Ausiliatrice , ed i parenti posero nel suo guarigione mia e de' miei tre figliuoli . Come le
let o una im agine di Lei,ilbuonPrevsti
aveva scritto, io da più di sei mesi non poteva più
sentì all' istante sollevato dal male che l' oppri- camminare per male alle gambe ; uno de' miei fi-
meva , ed ora è in via di guarigione . I parenti gliuoli era da due anni affetto di male agli occhi ;
dello stesso, animati da sincera gratitudine verso un altro ancor piccino aveva un piede contraffatto,
Maria SS . Ausiliatrice , spediscono la qui unita e il terzo da tre anni soffriva le glandole . Or
limosina, affinchè sia celebrata una Messa inrin- bene alla fine della novena, che per suo consiglio
g. raziamento
io aveva intrapresa in onore di Nostra Signora
Da Lonigo Giovanna Stegagno comincia una sua
lettera con queste parole : - Sono ben lieta di
poterle notificare di aver ottenuto la tanto sospi-
rata grazia della guarigione del mio occhio , che
Ausiliatrice dei cristiani , un notabile sollievo si
manifestò in tutti questi mali , ed ora i miei tre
figliuoli ed io siamo perfettamente guariti .
La pubblicità che la S . V . vorrà dare a queste
da circa due anni mi dolorava, ed era in pericolo guarigioni costituirà da parte mia e da parte de'
di perdersi affatto . Ne sia ringraziato Iddio e la miei tre figliuoli un omaggio di riconoscenza verso
Vergine Ausiliatrice . A quest'uopo le unisco la li- Maria Ausiliatrice . Unisco a questa mia una pic-
mosinaduMe,chbramifoseclbrat
cola offerta pei suoi orfanelli, che hanno pure pre-

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gato per noi . - Così la riconoscente e pia francese .
A queste poche grazie, che abbiamo qui accen-
nate, si aggiungano centinaia d'altre, di cui ci
stanno sotto gli occhi lunghe relazioni ; si ag-
giungano quelle che sono e saranno sempre un
segreto personale ; si aggiungano quelle già pub-
blicate negli anni addietro, e poi si dubiti , se è
possibile , della bontà e della potenza di Maria .
Oh ! , grande Benefattrice dei miseri mortali ,
continuate a consolare tutti coloro che a Voi fanno
ricorso , e con questo mezzo conservateli o trae-
teli all'amore del vostro divin figlio Gesù .
17 maggio .
Nella sera di questo giorno, e mentre la comu-
nità stava raccolta in chiesa per le sacre fun-
zioni della novena, giungeva felicemente da Roma
D . Bosco ; e dopo la predica , tra il suono ed il
canto dei suoi figliuoli, circondato dal suo giovine
clero, si portava all' altare e v' impartiva la be-
nedizione col SS . Sacramento . Tutti provammo la
più grande consolazione nel rivederlo e udirlo
molto migliorato, e quindi ne ringraziammo il Si-
gnore e la SS . Vergine coll'animo pieno di gra-
titudine . Infatti D . Bosco fin dal 15, primo giorno
della novena , provò in se medesimo un tale mi-
glioramento di salute, che da varii anni non aveva
provato più . Fu pur questa una grazia di Maria
Ausiliatrice . Diamo di buon grado questa notizia ai
Cooperatori e alle Cooperatrici, perchè sappiamo
che hanno pregato per lui, e ci è noto che taluni
praticarono persino delle penitenze per ottenere
questo favore dal cielo .
18 maggio .
Giudichiamo degnissima di speciale menzione la
prova della più squisita benevolenza, che ci diede
in questo giorno l'Eminentissimo Cardinale Arci-
vescovo ; imperocchè , saputo che D . Bosco era
ritornato a Torino , non gli lasciò neppur tempo
di fargli visita, ma, sacrificando l'ora del suo pas-
seggio , si portò egli stesso all'Oratorio e vi ri-
mase in sua camera quasi due ore . Ognuno può
immaginare i sentimenti di ammirazione, che destò
in noi tutti un tale atto del veneratissimo nostro
Pastore ; e non vi fu tra noi persona, che non
concepisse stima e venerazione vie maggiore
verso di lui, e non ne ringraziasse in cuor suo la
Santissima Vergine di averci ottenuto un Arcive-
scovo così pieno di bontà verso colui, al quale,
dopo Dio, noi siamo debitori d'incalcolabili beni .
23 maggio .
Questo giorno, vigilia della festa, venne scelto
per la Conferenza dei Cooperatori e delle Coope-
ratrici, solita a tenersi in questa occasione per in-
fiammare i cuori di divozione verso la SS . Ver-
gine . L'invito spedito da D . Bosco alcuni giorni
prima attirò al Santuario poco meno di due mila
persone , la maggior parte Cooperatori e Coope-
ratrici della città . Vi prendevano anche parte pa-
recchi di altri paesi, venuti per assistere alla so-
lennità dell'indomani, e fra questi notavansi parecchi
signori e signore francesi . Alle ore 3 1/2 pome-
ridiane si diede cominciamento colla lettura di un
tratto della vita di S . Francesco di Sales , lad-
dove si parla della divozion sua verso la Madonna ;
si cantò poscia dai giovani musici un mottetto ;
indi D . Bosco, salito in pulpito, vi fece un breve
discorso . Egli mostrò con fatti la particolare pro-
tezione accordata da Maria Ausiliatrice a tutti
coloro, i quali concorsero e concorrono a promuo-
vere le opere, che hanno per fine principale la
cristiana educazione della povera gioventù . Da-
remo in altro numero questo discorso, come venne
fatto ad alcuni di ritenere a mente, mentre D .
Bosco parlava .
In questa sera medesima, e dopo la predica del
canonico Quattrini, impartiva la trina benedizione
col SS . Sacramento Sua Eccellenza Reverendis-
sima Mons . Giovanni Battista Bertagna, Vescovo
ausiliare, il quale, all'udire i melodiosi canti, al
mirare gli splendidi apparati , e al vedersi cir-
condato da numeroso clero, cominciò a pregustare
parte di quella celestiale consolazione , di cui le
funzioni del domani gli inondarono l'anima pia .
24 maggio .
Se volessimo registrare minutamente tutte le
cose edificanti di questo giorno solenne , non sa-
rebbe più da finire ; perciò ci restringeremo a
quelle soltanto, che presentano qualche particola-
rìtà diversa dagli altri anni .
Anzitutto notiamo che fin dal mattino per tem-
pissimo vennero in corpo al Santuario per udire
la Messa e per farvi la santa Comunione moltis-
simi Operai cattolici della sessione di Borgo Dora
e di altre sessioni sorelle, dando così ottimo prin-
cipio alla solennità di Maria Ausiliatrice , e pre-
parandosi al divoto pellegrinaggio, che fecero al-
l'indomani al Santuario della Madonna di Belmonte .
Da quell'ora sino a mezzogiorno le Comunioni dei
fedeli più non s'interruppero, e prima delle 7 se
n'erano già distribuite oltre a 6 mila .
Alle ore sette il prelodato mons . Bertagna, Ve-
scovo ausiliare, celebrò la Messa della comunità,
e mentre egli distribuiva la Comunione da una
parte , due altri Sacerdoti l' amministravano da
un'altra . Era cosa che deliziava il vedere tante
anime santamente fameliche del Pane degli angeli,
e a riceverlo con segni di una pietà che era dif-
ficile il saper giudicare, se avrebbe potuto essere
maggiore quella dei primi cristiani, che si comu-
nicavano dagli Apostoli, in compagnia della Bea-
tìssima Vergine .
Verso le ore 10 1/2, tra il giulivo suono dei
sacri bronzi, scendeva alla porta della chiesa di
Maria Ausiliatrice Sua Eminenza Reverendissima
il Cardinale Alimonda,chevniadster
pontificalmente alla Messa solenne , celebrata da
mons . Stanislao Schiapparelli, rettore della Congre-
gazione del Corpus Domini . La piazza era gre-
mita di popolo , avido di bearsi nel caro aspetto
del suo dolce pastore, che a stento poteva aprirsi
il passo tra le sue amate pecorelle . Entrato l'emi-
nentissimo Arcivescovo nel luogo santo , la gran
folla gli tenne dietro, e il sacro tempio ne fu let-
teralmente ripieno .
Qui passeremo sotto silenzio le sacre cerimonie
riuscite decorosissime, e ci fermeremo a dire alcun

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olie della musica eseguita da un coro di 200 gio-
vani del nostro istituto , a cui si aggiunsero be-
nevolmente dieci o dodici dei valorosi cantori
della città .
La musica della Messa è lavoro del celebre
maestro Cherubini . L'anno passato abbiamo tolto
ad eseguire quella da lui composta nella circo-
stanza della solenne incoronazione di Napoleone I,
fatta a Parigi nell'anno 1804 da Papa Pio VII
di felice memoria ; e quest'anno ne abbiamo scelta
un'altra del medesimo, appellata Missa solemnis
in re . Quest'opera grandiosa, e di un effetto mi-
rabile, presentava una seria difficoltà nella sua
perfetta esecuzione, per causa soprattutto del suo ge-
nere cromatico e della sua tessitura eccessivamente
alta ; ma pel vivo desiderio di fare onore a Dio
ed alla sua Santissima Madre, vi si pose dal mae-
stro Dogliani e dagli scolari si grande studio ed
amore che fu interpretata nella esecuzione con tanta
esattezza , da rapire a maraviglia gli stessi in-
telligenti che la udirono . Quantunque questa
Messa sia un capolavoro dal principio alla fine, pur
nondimeno meritano di essere segnalati alcuni pezzi,
ch e sanno più dell'angelico che dell' umano . Tali
sono ad es . le tre fughe del Kirie, Gloria e, Credo;
tali l' introduzione del Gloria , il quartetto del
Quoniam, il terzetto dell'Et lncarnatus, col seguito
del Cucifixus ac.BpoerInildtusa
sua eleganza fu il pezzo più simpatico di tutta la
Messa, ben degno di andare eseguito nel momento,
che gli angeli scendono a schiere intorno all'altare
per corteggiare il Re dei re invisibile ed immor-
tale, che vi si fa presente sotto l'eucaristico velo .
La musica della sera fu ancor essa pari alla
solennità . Il canto dei 5 salmi dei vespri , del
Magnificat, e soprattutto dell' inno Saepedum
Christi., composto e diretto dallo stesso suo autore,
D . Giovanni Cagliero , destò a più riprese negli
animi del numerosissimo popolo sentimenti soavis-
simi di religiosa pietà . Lo stesso dicasi del suo
Tantum Ergo,cc heprlostivamen las-
sico era ben degno di essere eseguito nel giorno
istesso che fu cantata la Missa solemnis del
Cherubini . Tanto al mattino quanto alla sera il
canto fu accompagnato coll'organo dal prelodato
giovane Dogliani, allievo del nostro istituto .
Che diremo poi del panegirico recitato dal ca-
nonico Quattrini ? La nostra penna non è capace
a definirne la incomparabile bellezza . La udienza,
composta da sei a sette mila persone , quante
ne può contenere la chiesa, pendeva dal suo labbro
come rapita in estasi d'amore, sembrandole di
udire un angelo a parlare della sua augusta Re
gira, ed era invece un figliuolo amorevole , che,
ricco del dono della parola, proclamava ai fratelli
le lodi della comune e tenerissima Madre, dimo-
strandola cogli storici fatti Aiuto potente dei cri-
stiani .
Particolarità di questo giorno si è pure l'avere
avuto a nostri ospiti e commensali l' eminentis-
simo Cardinale Arcivescovo e il reverendissimo
suo Ausiliare . Loro faceva larga corona uno stuolo
di rispettabili persone del clero e del laicato cit-
tadino e forestiero, tra cui parecchi francesi, no-
stri insigni benefattori .
Alla sera, dopo le sacre funzioni, oltre la cu-
pola del Santuario rischiarata a gaz, come negli
scorsi anni, si illuminò la facciata e l'interno del-
l'istituto . Rapivano soprattutto gli sguardi le pa-
role Viva Maria Ausiliatrice formate con bianchi
lumi sul balcone di mezzo ; ed un grande e colos-
sale M . A . composto da 600 e più lumi a due
colori, e collocato sul terrazzo fra i due cortili,
mentre deliziava i membri dell'istituto , formava
eziandio il giocondo spettacolo dei divoti torinesi,
che le potevano mirare sin dalla piazzetta esterna .
In tutta la casa e al di fuori non si udivano che
parole di esclamazione e di gioia ; e dopo ciò che
aveva veduto ed udito in chiesa, dopo ciò che
vedeva ed udiva all'uscirne, ognuno sentivasi mosso
dolcemente a migliorare se stesso, onde meritare
di assistere alle feste e agli splendori celesti in-
sieme con quella Vergine gloriosissima , che in
quel giorno solo metteva in moto e attirava in
quel luogo forse non meno di 70 mila persone .
Un' anima da Maria tirata a Dio .
Nel mattino di questo giorno medesimo 24 maggio .
fummo testimonii di una scena molto commovente,
della conversione cioè di un'anima per la pietà di
Maria . Verso le ore 8 D . Bosco, giusta il suo
costume, confessava i giovani della casa nella sa-
crestia del Santuario , quando un signore sui 30
anni vi entra e si pone presso il muro di fronte,
e vi sta guardando con meraviglia i giovani, che
passano l' uno dopo l' altro a confidare i segreti
del cuore al ministro di Dio . Quello sconosciuto
pareva inquieto e come agitato ; moveva qualche
passo qua e colà, e poi ritornava a considerare
con occhio stupefatto e confessore e penitenti .
Quando vide che da una parte del ginocchiatoio
non eravi più alcuno si appressa egli stesso, come
se volesse confessarsi, ma sta in piedi . Il Sacerdote
voltosi a lui gli domanda che cosa voleva, ed egli
risponde - Non so - Vuole confessarsi? -
Oibó! non ci credo - Se non ha da confessarsi
parta dunque pei fatti suoi, e lasci che vengano
altri - Partire . . . e se non posso partire ; sento
entro di me come una forza che mi tira a restare
qui .
D . Bosco per occupare il tempo si volta dal-
altra parte e confessa l' ultimo giovanetto, che
attendeva. In quel mentre colui continuava a stare
colà presso al ginocchiatoio, ed ora guardava D .
Bosco, ora si metteva la mano sulla fronte, e so-
spirava e sudava . Finito che ebbe di ascoltare la
confessione dell'ultimo penitente, D . Bosco si ri-
volge nuovamente allo sconosciuto, e accortosi che
era un'anima perseguitata dalla grazia di Dio, lo
chiama, lo invita ad inginocchiarsi, ed egli lo fa .
Quello che sia avvenuto tra il Sacerdote e il pe-
nitente il conosce Iddio solo ; ma chi era presente
in sacristia udì quell' uomo a singhiozzare come
un fanciullo, lo vide poscia ad alzarsi colla faccia
bagnata di lagrime, e interrogatolo che cosa gli
fosse accaduto rispose : - Oh! come è mai buono
Iddio . Oh! è la Madonna che mi ha fatto venir qui ;
è quella immagine si bella che mi ha toccato il
cuore . Uscito di sacrestia andò a gettarsi appiè
della Vergine Ausiliatrice e più non rifiniva e di

1.7 Page 7

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piangere e di pregare . Queste grazie spirituali,
questi mutamenti dei cuori, questi richiami di a-
nime quasi perdute sono innumerevoli . E questi
sono i trofei più gloriosi della bontà, della mise-
ricordia e della potenza di Maria Ausiliatrice .
25 maggio .
In questo giorno, essendo domenica, continuò
grande concorso di fedeli alla visita del Santuario,
e si amministrarono ancora più migliaia di Comu-
nioni . Quello che vi ha di particolare in questo
dì fu un pellegrinaggio di quasi 400 persone tra
uomini, donne e giovani figlie, venuto in corpo e
con un convoglio speciale dalla città di Chieri .
Giunti in Torino verso le 6 del mattino, si acco-
starono alla Sacra Mensa con edificante contegno,
e vi passarono tutta la giornata , assistendo alle
solenni funzioni ed ai cantici musicali, che furono
quegli stessi del giorno precedente . Ripartiti da
Torino dopo le ore 9 pomeridiane, i divoti pelle-
grini e pellegrine chieresi ritornarono per ferrovia
alla patria loro, ricevuti alla stazione con segni
di viva gioia dai rispettivi parenti e da una grande
moltitudine di popolo . Questo pellegrinaggio servì
efficacemente a ravvivare la fede ed accendere la
pietà nelle cristiane famiglie della città, e vi è
tutto a sperare che Maria Ausiliatrice, in segno
di gradimento, terrà i suoi occhi benignamente
rivolti sopra tutti quelli, che la visitarono in quel
giorno, li coprirà col suo manto di Madre, e al-
lontanerà da essi e dai loro cari certe disgrazie,
che fanno tremare ogni persona (1) .
L'UNITA CATTOLICA e la nostra Festa.
Gli illustri scrittori dell' Unità Cattolica di To-
rino in quei giorni furono ancor essi a visitare il
Santuario di Maria Ausiliatrice, e rapiti da quello
che videro ed udirono ebbero la bontà di parlarne
poscia nel loro benemerito giornale , pubblicando
il seguente articolo, col quale conchiudiamo que-
sta relazione
« Una Esposizione cattolica,
ossia la festa di Maria Ausiliatrice in Torino .
» La festa di Maria Ausiliatrice in Torino riu-
scì splendidissima come ci aspettavamo . Assordati
in questi giorni dalle voci di Esposizione, non ci
peritiamo di chiamarla un'Esposizione cattolica e
per l'affluenza del popolo accorso, e per la singo-
lare pietà manifestata, e per la magnificenza di
culto e di apparato, e per la sceltissima musica
eseguita . Ai Torinesi vennero ad unirsi carovane
di pii visitatori forestieri . Da una sola città, che
(1) Si allude qui ad uno spaventoso delitto perpetrato
in Chieri due giorni innanzi . Un disgraziato dopo aver
danzato nel giorno dell'Ascensione con una giovine infelice,
al domani spinto dalla gelosia l'assale in pubblica con-
trada con un coltello, le infligge 9 colpi mortali, indi
corre alla vicina stazione, e si caccia sotto le ruote della
locomotiva che giungeva da Torino, e rimane orribilmente
sfracellato . ! Terribile esempio ai genitori non curanti e
alla gioventù scapestrata .
crediamo la città di Chieri, ne arrivarono ben 400
con un convoglio speciale ; e dalle parti del Ver-
cellese, del Novarese e della Lomellina, oltre ai
molti arrivati per ferrovia , un centinaio ebbero
la virtù di portarvisi a piedi da veri pellegrini,
facendo chi 30, chi 40 e chi anche 50 miglia, col
viaggiare parte della vigilia e della notte . Rife-
riamo solo questi due fatti per amore di brevità,
ma ne abbiamo raccolto più decine . Cogli Italiani
vedevansi e conoscevansi al linguaggio pur molti
Francesi, trattivi la maggior parte dalla ricono-
scenza verso la celeste Ausiliatrice per grazie im-
plorate e ricevute nei loro paesi .
» Della manifestazione di pietà notiamo che nel
mattino del 24 e del 25 si distribuirono ben da
18 a 19 mila Comunioni . In tutte le ore poi della
giornata nel Santuario fu un continuo avvicen-
darsi di fedeli di ogni condizione , e nella piazza
vedevansi pur molte vetture coi domestici in li-
vrea, che dimostravano come la nobiltà torinese
non veniva meno all' ambito vanto di divota di
Maria .
» L' Eminentissimo Arcivescovo e il suo Ausi-
liare compierono le sacre funzioni , il Cardinale
assistendo pontificalmente alla Messa solenne, can-
tata da monsignor Schiapparelli, e monsignor Ber-
tagna celebrando la Messa della Comunione e
cantando i vespri pontificali . Sua Eminenza Re-
verendissima v' interveniva nuovamente nelle ul-
time ore della sera per impartire la benedizione
col SS . Sacramento . Tutta la solennità tornò di
dolce conforto agli illustri Prelati, perché provò
loro amplissimamente quanta pietà fiorisca in seno
alla popolazione torinese, e come sia amata e glo-
rificata tra noi la Gran Madre di Dio .
» Noi vorremmo pur dire della musica eseguita,
ma confessiamo che lo spazio ci mancherebbe per
toccare condegnamente e della scelta della compo-
sizione , e della maestrovole esecuzione , e della
soavità delle voci , e dell' armonia del suono . Ci
basti il dire che la Messa, composta dal maestro
Cherubini, appellata Messa solemnis, fu da circa
duecento giovinetti di Don Bosco, coadiuvati da
varii professori di canto della città, eseguita con
tanta perfeziene , e riuscì di sì mirabile effetto ,
da fare asserire agli intelligenti che esecuzioni
musicali e canti religiosi siffatti non si odono che
a Roma , nel più gran tempio del mondo . Dopo
Roma, Don Bosco solamente, perchè può disporre
a suo bell'agio delle voci scelte tra mille giovi-
netti, e contare sulla benevolenza dei primi can-
tori di Torino, è in grado di far eseguire nelle sue
chiese opere musicali di tale portata, farle gustare
al popolo cristiano ed abbellirne il culto cattolico .
Lode a lui ed a' suoi degni coadiutori, maestri e
cantanti .
» Meritevole di specialis imo encomio fu pure
la musica dei vespri e del Tantum Ergo, compo-
sta da monsignor Giovanni Cagliero dell' Istituto
Salesiano ; ma in ossequio alla brevità ci limitiamo
a dire che l'esecuzione dell'inno Saepe dum Chri-
sti, da lui musicato e col quale ei volle come rap-
presentare la battaglia di Lepanto , la sconfitta
dei Turchi ed i canti di gioia del popolo cristiano
all'annunzio della disfatta dell'oste nemica, riuscì

1.8 Page 8

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magnificamente ; onde egli può andar lieto dell'o-
pera sua e reputare ben coronate le fatiche soste-
nute a gloria dell'augusta Regina del Cielo .
» Bellissima corona alla solennità fu il discorso
detto con impareggiabile enfasi e con ineffabile
ardore dal canonico Quattrini, professore di sacra
eloquenza nel Seminario Arcivescovile di Perugia .
Nel dimostrare Maria aiuto dei cristiani , della
Chiesa, del Papa, e in particolare dei Torinesi e
dell'Istituto Salesiano, egli seppe tratteggiare il
suo assunto ed esporre le prove con tanta abilità,
con tale eleganza di stile e soprattutto con sì ac-
ceso affetto , che ben diede a divedere di cono-
scere a fondo nen solo le regole della eloquenza
cristiana, ma di esserne egli stesso singolare mo-
dello.Ciècarolnteh,avdoprict
durante la novena, egli si ebbe ogni sera una u-
dienza numerosissima, composta in buona parte di
Torinesi , tratti dalla sua parola chiara ed elo-
quente e nel tempo stesso opportunissima per gli
svolti argomenti .
» Noi vorremmo chiudere questa qualunque re-
lazione con una lode a colui , che è il principale
promotore di feste sì splendide in Torino , e sì
atte a tenere accesa tra noi la fede e a ravvivare
la .pietà cristiana ; ma quale encomio sarebbe pari
all'opera sua ? Invece delle lodi di poveri giorna-
listi, Don Bosco si abbia la stima, la venerazione,
l'affetto dei Torinesi ; si abbia la protezione della
Vergine Ausiliatrice ; si abbia la lode, la benedi-
zione, il premio da Dio, alla cui gloria ha consa-
crata la vita . » Così l' Unità Cattolica del 27 maggio .
CONFERENZA DEI COOPERATORI A ROMA
Il giorno 8 di Maggio nella eccell.ma Casa delle
Nobili Oblate di Tor de' Specchi tanto beneme-
rite delle opere della Congregazione Salesiana, ebbe
luogo la Conferenza dei Cooperatori e delle Coo-
peratrici di Roma, presieduta dall' Em .mo Cardi-
nale Lucido Maria Parocchi , Vicario generale
di Sua Santità .
Non ostante l'imperversare della pioggia, un
scelto uditorio vi accorse ad onorare la pia adu-
nanza, ed ascoltare parole d' incoraggiamento al
bene . Dopo il canto di un mottetto e la lettura di un
capitolo della vita di S . Francesco di Sales, D .
Bosco salì sopra un palco appositamente preparato
e prese a parlare presso a poco così :
Parole di D . Bosco .
Incomincio col porgere vivi e cordiali ringra-
ziamenti all'E .mo Cardinale Vicario, il quale si è de-
gnato di accettare la presidenza di questa pia riu-
nione, e nonostante il brutto tempo ebbe la bontà di
recarsi in mezzo a noi . Quindi a voi, signori Coo-
peratori e signore Cooperatrici, volgo un saluto,
mentre vi professo profonda gratitudine per aver
accolto con tanta carità il mio invito . Se mi per-
mettete vi darò di volo una breve relazione delle
opere compiute dai Salesiani, giacché sono ben due
anni, che non ebbi più l'onore di parlare a voi .
Due anni sono si trattava di cercare il modo
di aumentare le case di giovani per dar loro cri-
stiana educazione, crescendo sempre più i pericoli
per le loro anime . Grazie al Cielo ed alla carità
dei Cooperatori Salesiani , posso con grande mia
consolazione annunziarvi che i nostri voti allora
manifestati ottennero il loro risultato , poichè le
case si sono quasi duplicate. Oltre a cento mila
giovani vi attendono oggidì ad imparare una pro-
fessione e vi hanno il pane della vita temporale ed
eterna . Dopo Dio io debba ringraziare i Coopera-
tori e le Cooperatrici, che mi aiutarono ad otte-
nere frutti così copiosi .
Due anni fa io vi parlava pure delle Missioni
del Brasile, dell'Uruguay e della Patagonia, non
che delle belle speranze di salute per quelle con-
trade . Ed ora le Missioni sono fondate stabilmente
eibatsmdglinfedsrtielSu
America ascendono a circa 15,000 . Il sapientissimo
Pontefice Leone XIII ha divisa la Patagonia in
Vicariato ed in Prefettura Apostolica , affidando
queste Missioni ai Salesiani . Aumentando gli o-
perai evangelici, accresceranno eziandio di numero
le conversioni degli infedeli .
Quello pure che due anni fa si notava era il
bisogno sentito qui in Roma di una Chiesa e di
un Ospizio dedicato al Sacro Cuore di Gesù, come
un monumento di omaggio a Pio IX ; Chiesa ed
Ospizio, che servendo di parrocchia al nuovo quar-
tiere della città al Castro Pretorio fosse ad un tempo
asilo per l'educazione religiosa e civile di tanti po-
veri fanciulli abbandonati, che vagano per le vie e
per le piazze in pericolo dell'anima e del corpo . Ed
ora sono lieto di dirvi che la Chiesa non solo fu co-
minciata e la costruzione è giunta al punto da
metter su le volte, ma una parte, cioè il coro ed
il presbitero sono finiti e servono già per le fun-
zioni parrocchiali . E deve consolare tutti, spe-
cialmente il Cardinale Vicario , il sapere come
numeroso sia il concorso dei popolo alle sacre
funzioni e grande la frequenza ai Sacramenti degli
adulti e dei fanciulli . Annesso alla parrocchia si
tiene eziandio l'Oratorio festivo, e alla domenica
sonocirca20 ifanciuli,cheviacoronoper
assistere alla Messa, ed al catechismo che loro si
fa appositamente nella cappella a ciò destinata .
Essi poi si fermano nel cortile per la ricreazione,
ed invece di andare girovagando per la città,
esposti ai più gravi pericoli d'irreligione e d'im-
moralità, si stanno colà trastullandosi lietamente
sotto gli occhi e l'assistenza dei Salesiani .
Le fanciulle che pure vengono a ricevere rego-
larmente l'istruzione religiosa superano le 300 .
Dobbiamo pur essere contenti della frequenza dei
giovanetti alle nostre scuole . Sia ancora benedetto
il Signore per il modo, col quale si è incominciato
il pio esercizio del mese di Maggio in onore di
Maria SS . Circa un migliaio di fedeli vi accorrono
tutte le sere alla predica e alle apposite pratiche
di pietà, mentre un'altra folla interviene nel mat-
tino ad un' altra consimile funzione, che si fa re-
golarmente per coloro, che non potrebbero pren--
dere parte a quella della sera .
Non debbo peraltro tacere che il Tempio con
secrato al Sacro Cuore di Gesù è ancora ben lungi

1.9 Page 9

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dall'essere finito ; ed è appena incominciato l'Ospizio
annesso, che dovrà contenere cinquecento fanciulli
almeno . Per una gran parte bisogna ancora pro-
cedere agli scavi per le fondamenta . I lavori ora
continuano con una certa alacrità , ma si dovettero
sospendere per un po' di tempo, perché i mezzi
non corrispondono al buon volere . Per sopperire a
questa necessità ho pensato di aprire una lotteria,
qui in Roma . Già un gran numero di premii è stato
raccolto, i biglietti sono stampati ; manca solo l'ap-
provazione dell'autorità,equstaip
giorni . Stante l' influenza delle persone che si sono
interessato spero che questa autorizzazione non
mancherà .
Vengo perciò io nuovamente a fare appello alla
carità dei Cooperatori e delle Cooperatrici di Roma,
perchè vogliano compiere un'opera tanto bene in-
cominciata e tanto necessaria in quella parte della
città, quale si è il Castro Pretorio . L' opera è
Romana, dei Romani, e pei Romani . Io l'ho in-
cominciata, altri la prosegua e la conduca a ter-
mine .
Io finisco col raccomandarmi alle vostre pre-
ghiere , mentre vi assicuro che pregherò e farò
pregare sempre i miei giovanetti per voi .
Discorso del Cardinale Vicario .
Come D . Bosco ebbe finito, salì al medesimo
luogo il Cardinale Vicario, il quale prese a parlare
con quella nobiltà ed eloquenza che è tutta sua .
Qui noi esponiamo raffazzonato alla bella meglio il
suo magnifico discorso, come fu dato alla nostra
memoria di ritenere . Avvertiamo solo che le pa-
role di lode, uscite dalle labbra dell'illustre Por-
porato , D . Bosco ed i Salesiani le attribuiscono
alla grande bontà di chi le ha profferite ,ead
ogni modo essi le indirizzano a Dio , autore di
ogni opera buona, ed ai Cooperatori ed alle Coo-
peratrici abili strumenti di carità nelle sue mani
onnipotenti .
Vorrei qui avere una piena libertà di parola,
così l'eminentissimo oratore, circa la Missione dei
Salesiani e del loro fondatore, libertà di esprimere
il mio pensiero, il mio sentimento riguardo a lui,
alle sue opere ed alla sua Congregazione tanto be-
nemerita . Ma questa libertà mi è tolta dalla pre-
senza dell'uomo di Dio, dell'uomo della Provviden-
za, della perla del Sacerdozio Italiano Cattolico, e
da alcuni de' suoi alunni . Quindi mi conviene tacere,
poichè un elogio offenderebbe la loro modestia . Ma
se io taccio, parlano abbastanza le opere loro . Par-
l.anBosdciDe'ufglitancoegspri
in Italia, in Francia, in Spagna e fino nelle lontane
Americhe ; parlano di D . Bosco e de' suoi figli, cele-
brano le loro lodi le tante chiese eretto nelle varie
parti del mondo nello spazio di pochi anni ; parlano i
tanti libri stampati per l'istruzione religiosa del po-
polo ; parlano le tante opere di polso date alla luce,
e i classici corretti per sottrarre alla gioventù ciò
che vi ha di pericoloso nella italiana letteratura ; par-
lano gli Oratorii festivi, le scuole diurne, serali, fe-
stive, ove i giovanetti imparano ad amare Dio e a
servirlo, e nello stesso tempo ricevono un' istruzione
conveniente al loro stato ; parlano le Missioni , che
in breve giro di tempo si stabilirono numerose
nell'America e prosperano a gloria della Chiesa
catolicaedelaciviltà .Seiotac,lnmedi
questo uomo della Provvidenza, di D.Giovan
Bosco, risuona sulle labbra di ben 100,000 giova-
netti che lo riconoscono per padre . Se io taccio,
predica il suo nome la sua Congregazione coi
numerosi suoi alunni ; parla di lui l'opera veramente
Romana incominciata e proseguita da lui con un
coraggio Romano, parla la Chiesa del Sacro Cuore
di Gesù e l' Ospizio annesso , che vediamo innal-
zarsi fra di noi .
Certamente non vi può essere elogio pari alla
grandezza, al benefizio, all'eroismo, del quale sono
improntate le opere dell'impareggiabile D . Bosco .
Dalla Congregazione da lui istituita, e largamente
propagata, già si colgono in questo suolo frutti
sì belli e provvidenziali che riempie di meraviglia
il solo pensarvi .
Ma, signori Cooperatori o signore Cooperatrici,
in queste opere benchè mirabili , grandi, meravi-
gliose, e fonti di bene immenso , nulla vi è che
sappia di nuovo, nulla che nei secoli passati non
abbia il suo riscontro . Si parlò sempre di Missio-
ni ai popoli selvaggi e barbari ; si parlo di pre-
dicazioni, di Chiese, di Ospizi, di diffusione di
buoni libri , di educazione della gioventù . Tutte
queste opere erano prima dei Salesiani, sono adesso,
saranno poi, perchè sono nella stessa natura della
Chiesa cattolica .
Dunque non è su questo punto che io voglio
fermare la vostra attenzione, ma piuttosto mi indi-
riz o a voi, che vi onorate del nome di Salesiani,
nome bello per il Santo che ricorda tutto dolcezza e
tutto carità, nome bello ancora pel significato che
dà alle vostre opere di sale e luce, e intendo di
parlarvi di ciò che distingue dalle altre la vostra
Congregazione, ciò che l'orma il vostro carattere,
la vostra fisionomia . Come in ogni uomo, che Dio
mette al mondo , impronta una nota che lo con-
traddistingue da tutti gli altri uomini, così pure,
come ce lo attesta la storia e lo vediamo coi nostri
occhi , ogni Congregazione Religiosa Dio im-
pronta con una nota , con un carattere , con un
suggello, che la distingue dalle altre Congrega-
zioni . L'Ordine di S . Francesco d'Assisi ha il ca-
rattere proveniente dalla sua missione , ed è la
povertà, colla quale doveano contrapporsi i Fran-
cescani ad un secolo tutto dato alla boria ed ai
piaceri . L'Ordine di S . Domenico ebbe ed ha pure
il suo carattere la fede, poichè dovea combattere
un secolo, nel quale ferocemente insorgevano le
eresie : Haec est victoria quae vincit mundum
fides nostra . Ignazio e la sua Compagnia di Gesù
ebbero per carattere la scienza, e con questo do-
veano combattere l' ignoranza di coloro , che di
ignorante accusavano la Chiesa, fermare i progressi
del Protestantismo, contendendogli il terreno palmo
a palmo, penetrare nelle regioni che esso avea
già occupate, conquistare le anime non solo colla
santità, ma col sapere . E così dicasi di tutti gli
altri religiosi Istituti , che troppo lungo sarebbe
il passare qui a rassegna per considerarne la nota
singolare .
Voi dunque, o Salesiani , avete una missione

1.10 Page 10

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speciale che forma il vostro carattere . Io Cardi-
nale di S . Madre Chiesa , predicando in questo
luogo di verità, non vengo per adulare o per dis-
simulare ; quindi parlo con tutta schiettezza. Fa-
cendo un parallelo coi fondatori dei grandi Ordini
religiosi, Domenicani, Francescani , Ignaziani, D .
Bosco seppe a tutti e tre ispirarsi e da ciascuno
togliere qualche parte, che servisse alla edifica-
zione dell'opera sua , la quale tuttavia è distinta
da questi .
La vostra Congregazione pare che risponda a
quella di S . Francesco dal lato della povertà, ma
la vostra povertà non è quella dei Francescani .
Pare che risponda a quella di S . Domenico , ma
voi non dovete sostenere la fede contro le prepon-
deranti eresie, perchè queste eresie sono non so-
lamente invecchiate ma ormai decrepite e cadenti,
ed anche perchè precipuo vostro scopo è l'educa-
zione della gioventù . Pare che risponda a quella
di S . Ignazio nella scienza per il numero grande
di opere che date alla luce pel popolo, e D . Gio-
vanni Bosco è uomo di grande ingegno, di profondo
sapere, e dotto in svariate discipline ; ma però non
abbiatelo a male, se io dico che non siete voi che
avete inventato la pietra filosofale .
Che cosa dunque di speciale vi sarà nella Con-
gregazione Salesiana? Quale sarà il suo carattere,
la sua fisionomia? Se ne ho ben compreso, se ne
ho bene afferrato il concetto, se non mi f a velo
all'intelligenza, il suo scopo, il suo carattere spe-
ciale, la sua fisionomia, la sua nota essenziale, è
la Carità esercitata secondo le esigenze del secolo :
Nos credidimus Charitati; Deus Charitas est, e si
rivela per mezzo della Carità . Il secolo presente
soltanto colle opere di Carità può essere adescato,
e tratto al bene .
Il mondo ora null' altro vuole conoscere e co-
nosce, fuorchè le cose materiali ; nulla sa, nulla
vuoi sapere delle cose spirituali . Ignora le bellezze
della fede, disconosce le grandezze della religione,
ripudia le speranze della vita avvenire , rinnega
lo stesso Iddio . Potrà un cieco giudicar dei colori,
un sordo intendere le sublimi armonie di un Be-
thoven o di un Rossini, un cretino giudicar delle
bellezze di un'arte? Così è il secolo presente : Cieco,
sondo, senza intelligenza per le cose di Dio e per
la Carità . Questo secolo comprende della Carità
soltanto il mezzo e non il fine ed il principio . Sa
fare l'analisi di questa virtù ma non sa comporne
la sintesi . Animalis homo non percipit quae sunt
spiritus Dei ; così S . Paolo . Dite agli uomini di
questo secolo : Bisogna salvare le anime che si
perdono, è necessario istruire coloro che ignorano
i principii della religione, è duopo far elemosina
per amor di quel Dio , che un giorno premierà
largamente i generosi ; e gli uomini di questo se-
colo non capiscono .
Bisogna dunque adattarsi al secolo, il quale vola
terra terra . Ai Pagani Dio si fa conoscere per
mezzo della legge naturale ; si fa conoscere agli
Ebrei col mezzo della Bibbia ; ai Greci scismatici
per mezzo delle grandi tradizioni dei Padri ; ai
Protestanti per mezzo del Vangelo : al secolo pre-
sente si fa conoscere colla Carità : Nos credidimus
Charitati.
Dite a questo secolo : Vi tolgo i giovani dalle
vie perchè non siano colti sotto i tramwai, perchè
non cadano in un pozzo ; li ritiro in un ospizio
perché non logorino la loro fresca età nei vizii e
nei bagordi ; li raduno nelle scuole per educarli
perchè non diventino il flagello della società, non
cadano in una prigione ; li chiamo a me e li vi-
gilo perchè non si cavino gli occhi gli uni gli
altri , e allora gli uomini di questo secolo capi-
scono ed incominciano a credere : E t nos cognovimus
et credidimus Charitati, quam habet Deus in nobis .
Ed ora D . Bosco è venuto in Roma, ha pian-
tato le sue tende nella nuova Roma, nella Roma
non battezzata, è venuto per fondare la sua Chiesa
ed il suo Ospizio ; è venuto nella Roma delle trat-
torie , dei caffè , delle strade larghe , delle vie
bene allineate , è venuto a dare spettacolo della
Carità cristiana, e conforme alle esigenze di questo
secolo . È venuto nella nuova Roma non battez-
zata, ove non si ode che il fischio delle locomo-
tive e le campanelle dei Protestanti, che lasciando
stare ogni altra considerazione anche dal lato fo-
nico sono una stonatura . Quivi non vi era una
Chiesa, ed ecco sorgere la cupola di quella del
Sacro Cuore, che dà la mano a quella di S . Lo-
renzo, sormontando la cupola della tettoia della
stazione . Nella nuova Roma non battezzata l'unica
croce che si vede torreggiante è quella del Sacro
Cuore . In questa regione non ci sono Istituti re-
ligiosi, o sono nascosti, quasi che non osino farsi
vedere in mezzo a quell'ambiente profano .
D . Bosco ha detto che esso ha incominciato la
Chiesa al Castro Pretorio, e che tocca a noi con-
tinuarla e finirla . No, mio caro D . Bosco ; lei l'ha
incominciata ; dunque mi permetta di dirle che lei
deve finirla . Dico finirla e non ultimarla, cioè or-
narla di tutto punto , indorarla , dipingerla . Noi
pregheremo Iddio che ci conservi D . Bosco almeno
almeno sino a veder compiuta la Chiesa, compiuto
l'edificio dell' Istituto coi 500 giovani ricoverati,
provvisti non solo della storica famosa pagnotta,
che la Provvidenza saprà loro dare, ma di qualche
altra cosa di più , poichè non in solo pane vivit
h omo .
E D . Bosco che deve finir quest'opera, esso, cui
nulla si niega, che tanto ascendente esercita sopra
quanti lo ascoltano, che gode una venerazione mon-
diale . E del suo nome che abbiamo bisogno li suo
nome col suo prestigio giungerà a raccogliere tutto
ciò, che non potremmo far noi tutti uniti insieme . Il
suo nome omai ha riempiuto il mondo, e solo può
far concorrere a quest'opera il mondo intero . Ciò
è conveniente, è necessario . Roma ha diritto che
tutto il mondo concorra all'opera sua, essendo che
il beneficio ridonda sempre in vantaggio di tutto
l'Orbe cattolico .
Il Popolo Romano è il popolo principe, il primo
popolo della terra, e in lui ridonda in certo modo
la dignità del Sovrano Pontefice, che in mezzo a
lui risiede e che è suo proprio Vescovo . La Chiesa
Romana, primogenita e madre di tutte le Chiese,
ha diritto che le si paghi tributo di riverenza . Da
lei parte ogni bene per tutto il mondo, e a lei si
deve riconoscenza da tutto il mondo col coadiu-
varla nelle sue imprese .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Il Popolo Romano era fin qui avvezzo al go-
verno di un padre, e assuefatto non a dare ma a
ricevere . Oggi le cose sono cambiate ; e tutti i
giorni siamo alleggeriti di quel poco che posse-
diamo dalle contribuzioni, che esige il nuovo go-
verno . Ciò non ostante le opere di carità si so-
stengono in Roma come prima, e chi le sostiene?
Il Popolo Romano. Voi vedete con quale magni-
fi,e cenzasdorlenstChi chi pro-
fonde quei tesori? Il Popolo Romano . Gli altari
della Madonna splendono di tante faci, rallegrano
i devoti con tanti fiori, e chi porge il suo obolo
per onorare la Madre di Dio? Il Popolo Romano .
E vi sono dei patrizi che elargiscono per limosina
ben anco 100 mila lire in una sol volta .
Sembrerebbe adunque che a voi dovrebbero ba-
stare le opere buone che già fate, o signori Coo-
peratori e signore Cooperatrici di Roma . Imporvi
nuovi pesi potrà parer cosa inopportuna . Io però co-
nosco la vostra generosità . I Romani certamente non
abbandoneranno D . Bosco solo in questa sua im-
presa, ma vi concorreranno con quella fede e ca-
rità, di cui godono nel mondo si bella fama . Sì,
date mano anche a questa opera secondo i vostri
mezzi e anche un po' di più . Voi stessi vedete la
necessità estrema che vi è di una Chiesa nel nuovo
borgo così popoloso ; la necessità di un Ospizio per
tanti poveri giovanetti . Concorrete anche voi nel-
l'aiutare i Salesiani in questa impresa loro affidata
dalla Provvidenza per mano del Sommo Pòntefice .
Non temete nè per voi nè per i vostri cari, poichè
occorrendo Iddio darà mano anche ai portenti per
premiare la carità vostra . Mediante il vostro con-
corso si potrà viemmeglio ripetere che il secolo
tratto dal bagliore delle opere della carità ha con-
fessata la verità della nostra santissima religione
e ne fu preso d'amore : E nos cognovimus et cre-
diC.-Fhamrust in qui l'illustre Por-
porato .
Da questo nostro succinto ragguaglio, da questa
sfumatura ognuno può di leggieri comprendere
quanto bello ed eloquente sia stato tutto il discorso
dell'Em .mo Parocchi, quanto feconda la sua mente
di grandi pensieri, e quanto caldo il suo cuore per
apostolico zelo .
Un magnifico mottetto maestrevolmente eseguito
dalle Nobili Oblate, e la benedizione del SS . Sa-
cramento impartita dall'egregio Mons . Tobia Kirby,
rettore del Collegio apostolico irlandese, chiuse la
Conferenza, al cui felice riuscimento, come ogni altra
volta, contribuirono con lodevolissimo impegno e
la esimia Presidente e tutta la sua eccellentis-
sima Casa .
NOTIZIE DELLE CASE DELL'URUGUAY
e del Brasile .
Nello scorso aprile ricevemmo dal Direttore del
nostro Collegio di Villa Colon presso Montevideo
la lettera che qui pubblichiamo .
Collegio Pio, 27 marzo 1S34
Mio AMATISsIMo D . Bosco .
L' altro ieri, 25 marzo, fu per noi un giorno
solennissimo . Monsignor Jeregui veneratissimo no-
stro Vescovo ebbe la degnazione di venire per tem-
pissimo al nostro Collegio Pio , per conferire il
sacro presbiterato a D . Rota, D . Isabella e D . Ba-
rale . Molti invitati vi presero parte, e fu una festa
commoventissima .
Monsignore si mostrò con noi come un padre ,
ed in tutta la giornata ci colmò di benevolenza .
In questa occasione egli tornò a raccomandarmi per
la centesima volta di mandare un Sacerdote alla
colonia Svizzera, composta di buoni cattolici e di
molti protestanti . Confina colla colonia Valdese, che
aumenta ogni giorno, senza neppure un Sacerdote,
che si adoperi a contenere la propaganda eretica . Da
molti anni i coloni cattolici si son fatta a proprie spese
una bella chiesa, ma non hanno ancora trovato un
cappellano . Se ben lo ricorda, o amatissimo padre, io
ci sono stato personalmente quattro anni sono, e
gliene scrissi ragguagli sconsolanti . Or bene, avendo
richiesto che cedessero la proprietà della chiesa,
della casa annessa e del terreno contiguo, per faci-
litarevnuladimoreSsanitre,
quei fedeli sembrano risoluti a farlo pur di avere
un buon Sacerdote, che insegni loro ed ai figli la
via del Cielo . Che ne risponde? Per sovvenire a
sì deplorevole necessità e per compiacere a Mon-
signor Vescovo , che tanto s' affligge e supplica,
potrei io mandare colà un Sacerdote con alcuni
catechisti? Monsignore Jeregui mi disse che anche
egli le ha scritto in questi giorni . Prima di en-
trare nelle trattative io aspetterò dunque che ella
mi risponda .
Qui nell'Uruguay le cose vanno assai bene . Ab-
biamo quest' anno molti alunni nel Collegio Pio .
Le Suore di Colon hanno terminato un bel corpo
di edifizio pel.lorCegidlfancue,d
graziosa cappella sarà benedetta dal Vescovo nel
giorno stesso della festa di Maria Ausiliatrice .
A Las Piedras abbiamo avuto in dono da Jackson
un grande ed antico magazzino di cereali e legnami,
il quale fu riattato a Collegio e serve molto bene .
Vi sono già raccolti una quarantina di giovanetti
poveri, e questo mi darà argomento per estendere
la Società dei Cooperatori Salesiani .
A Paysandù si sta edificando un vasto Collegio,
che non tarderà ad essere finito . Il popolo ne è
riconoscente , e poco a poco va pigliando amore
alla nostra santa Religione . L'altro ieri si ottenne
finalmente di organizzare colà una solenne proces-
sione in onore della Vergine Santissima, composta
da tutte le confraternite, da noi fondate in questi
tre anni . Vi era alla testa il governatore della
città, colla banda militare della guarnigione . Tutti
dicono che la città ha fatto un cambiamento pro-
digioso . Dio voglia che tutto possa continuare su
questo piede . Aspettiamo perciò con vera ansietà
che D . Cagliero ci porti alcuni maestri per quel
Collegio .
Le do anche la grata notizia che un tal D . Fran-
cesco Forzani da Pontremoli entrò ieri nella Con-

2.2 Page 12

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gregazione nostra . Sebbene settuagenario, pure è
forte, buono ed instancabile confessore . Egli andrà a
Paysandù ad occupare il posto di D . Piccono, che ot-
tenne di passare alla Patagonia .
Ma, se qui le cose vanno bene, non posso dire
altrettanto della casa del Brasile . Colà si è scate-
nata una guerra atroce agli Ordini religiosi, a cui
si confiscarono i beni . I giornalacci assalirono an-
che i Salesiani con rabbia satanica . I loro bene-
fattori spaventati ritirarono i promessi sussidii, la-
sciandoli in un abbandono desolantissimo . Con let-
tere, telegrammi e cambiali, li abbiamo sostenuti
di qui nella burrasca, ed ora sembra rasserenarsi
il cielo e ritornare la calma . La legge di confisca
e di espulsione, che colpisce gli antichi Ordini, fi-
nora non ha toccato la nostra casa ; il Vescovo si
rianimò e con lui gli altri amici . Preghi e faccia
pregare Maria Ausiliatrice che protegga quella
nostra casa, come protesse in una consimile circo-
stanza le nostre case di Francia .
Riceva intanto, amatissimo D . Bosco, gli omaggi
ed il tenerissimo affetto di tutti noi ma special-
mente
Del suo Dev .mo in G . C.
Sac . LUIGI LASAGNA .
NELL'ANNIVERSARIO
di una grazia di Maria Ausiliatrice .
Caldamente pregati , pubblichiamo la seguente
lunga relazione di una grazia, ricevuta l' anno
scorso in questi giorni da un Sacerdote della dio-
cesi di Asti, il quale desidera di sciogliere così un
debito di riconoscenza verso la celeste sua Bene-
fattrice .
Donna, sei tanto grande, e tanto vali,
Che qual vuoi grazia e a te non ricorre,
Sua disianza vuol volar senz'ali .
DANTE, ultimo Canto, Paradiso .
Anch'io, o Vergine Santa, canterò le tue lodi .
Credidi propter quod locutus sum : ho creduto e
per questo ho dovuto e devo parlare ; devo par-
lare per amore della verità, devo parlare per ren-
dere sempre più amata la nostra cara Madre e
Regina Maria Ausiliatrice, che volle consolare in
questi giorni uno dei suoi servi, e coronare la sua
festa di grazia segnalatissima .
Nella sera del dieci novembre 1881 fui terribil-
mente colto da una misteriosa malattia mentale .
Ed ecco come . Erano trascorse le ferie autunnali
di quell'anno, ed io con buon fondo di sanità mi
era recato in Seminario d'Asti a compiere gli studi
di teologia . In quell'anno faceva il quinto ed ul-
timo corso teologico , e per dover in esso pren-
dere le sacre ordinazioni si richiedeva buon cor-
redo di scienza e di robustezza . Ed io , che mi
credeva di possedere questa e non quella, aveva
con grande alacrità incominciato gli studi, e pieno
di buona volontà era venuto fino alla vigilia di
S . Martino, 10 novembre . E qui comincia la do-
lente storia .
Nella sera di quell' infausto giorno mi trovava
soverchiamente aggravato ; malgrado ciò, non vo-
lendo perdere quel tempo sì prezioso , che ancor
restavami, ad ogni costo mi era impegnato di du-
rarla sino alla fine . Vano proposito . Arrivai ad
un punto che non poteva più proseguire . Tentai
e ritentai a più riprese, ma sempre indarno . Ve-
deva le parole, ma non poteva riflettere sul loro
significato . Cercava, mi sforzava a combinarle in-
sieme per ricavarne il senso , ma sempre inutil-
mente e sempre peggio . Credeva da principio che
fosse cosa da nulla, e sperava tra breve ripigliare
gli studi . Ma non tardai ad accorgermi che er-
roneo era il mio pensiero, vana la mia speranza .
Alcuni vollero farmi credere essere una fissazione
di mente, ed io per appagare il loro e mio desi-
derio di vedere, cioè se fossi ritornato nello stato nor-
male di prima, a più fiate mi posi all'opera, fin-
chè venni per prova a constatare non essere la mia
un' illusione o fissazione, ma una vera e reale ma-
lattia , la quale rendevami impossibile lo studio,
gravosa la preghiera, noiosa la conversazione . Da
ciò ciascheduno potrà conoscere che anno infelice
dovetti passare . Basta dire che lo passai inutil-
mente, un po' a casa, un po' in Seminario, senza
studio , senza opera buona che mi rallegrasse lo
spirito .
Fin dai primi giorni non trascurai i mezzi sug-
geriti dall'arte da valenti e dotti medici, i quali
da principio mi proibirono lo studio ed io non
studiai più, mi ordinarono calmanti potenti, doc-
cie alla spina dorsale , ma tutti questi mezzi ed
altri non valsero mai a ristabilirmi, e io mi tro-
vava sempre nel medesimo stato .
Per colmo di sventura affacciandosi alla mia
immaginazione il dubbio terribile, o tentazione che
fosse, di essere divenuto servo inutile, ed atto più
a distruggere che ad edificare , spesso domandai
al Signore che mi prendesse seco in paradiso . Di
questo passo era pervenuto fino al primo giorno
di giugno 1882 . Orbene , l' anno scorso, precisa-
mente nel detto giorno, io terminava gli esercizi
spirituali richiesti pei sacri ordini in Chieri nel
convento della Pace, e per non averli potuto far
bene , era più che mai divenuto dubbioso di mia
vocazione . Aprii il mio stato ad un padre Gesuita
ivi chiamato a confessare, ed egli mi fece coraggio
e mi ricordo avermi più volte ripetuto : - E crode
lei che Iddio benedetto non abbia mezzi per gua-
rirla? - Stetti fermo nelle sue parole e presi l'or-
dinazione del suddiaconato, reggendo a mala pena
alla lunga funzione tenutasi addì 3 giugno nella
cattedrale d' Asti .
Presi in appresso il diaconato e il sacerdozio
senza poter recitare il Breviario . Intanto passai
un nuovo anno di tribolazione e di prova ; dopo il
quale il Signore ebbe pietà di me .
Ecco come . Fece che capitasse qui un Sacer-
dote Cooperatore Salesiano, mio amico e collega di
studio . Lo informai del mio stato, ed egli trasse
fuori un libro in cui si raccontavano le guarigioni
miracolose operate da Maria Ausiliatrice , e poi ,
troncandomi il discorso, - eh ! guarda, mi disse,
in Maria e non in altri tu devi riporre la tua fi-
ducia . - E facendomi lettura di diverse guari-

2.3 Page 13

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doni analoghe alla mia molto mi animò . Mi disse
che anch'egli fu colpito dalla stessa malattia , e
se volle esser salvo dovette fare quello che sug-
ge.-T,mdruivacfn
novena a Maria Ausiliatrice, e promettere di cele-
brare una Messa al suo altare in Torino .
Detto fatto , tanto mi piacque il suo ragiona-
mento . Non frapposi mora, subito scrissi al signor
D . Bosco, gli narrai il mio stato , domandai la
benedizione di Maria Ausiliatrice e lo richiesi che
pregasse e facesse pregare per me nel suo Santuario .
La novena aveva incominciato il primo giorno
di giugno, e doveva terminare col giorno 9 sabato
di detto mese, in cui , secondo il disposto di no-
stra Diocesi, si celebrava la solennità di Maria
Ausiliatrice . Durante la novena il Breviario intiero
non poteva ancora dirlo . Ma spuntata l'alba del
nono giorno « il Signore mi aveva ascoltato, per-
chè mi convertì in gaudio i miei lamenti, fece
in pezzi il mio sacco e mi inondò di allegrezza . »
Finita la S . Messa, detta in quel giorno all'al-
tare della B . V ., io mi trovai intieramente gua-
rito . Presi in mano il Breviario e cominciai
dalle lodi ed andai sino al fine . Così ho fatto nei
giorni susseguenti, recìtando anche quello della fe-
ria, e tutto intiero e con attenzione e senza biso-
gno di aiuto : ed al presente leggo, scrivo, studio
da mane a sera e da sera a mane .
E per essere stato questo cambiamento tutta o-
pera dell'Altissimo, vuole adesso che in sua laude
sciolgasi la mia lingua e non si taccia : Signor Dio
mio, te io canterò in eterno . Sì, te io canterò in e-
terno col tuo santo aiuto e colla protezione di Maria
Ausiliatrice, cui mane e sera precisamente invoco,
la quale faccia sì che, mentre da Lei ho conseguiti
tanti benefizi temporali, venga eziandio per Lei a
percepire gli eterni .
E questo spero da te, o Maria, perchè so che :
In te misericordia, in te pietade,
In te magnificenza, in te s'aduna
Quantunque in creatura è di bontade .
Mombercelli, 16 Giugno 1883 .
Soc . D . SECONDO GAY .
FESTA
nella nostra Casa del Torrione di Vallecrosia .
Il 23 aprile in una grandiosa sala dell'Istituto
di Maria SS . Ausiliatrice del Torrione di Valle-
crosia presso Bordighera ebbe luogo una festa, che
merita un cenno .
Trattandosi di festeggiare l'onomastico del Di-
rettore di quella Casa, la pietà e la generosità di
molte benevole persone concorsero a rendere uti-
lissima quella dimostrazione .
Colle offerte dei benemeriti Cooperatori e Coo-
peratrici di quel luogo, non che di Ventimiglia, di
Bordighera e di altri luoghi , si provvide e si
fece regalo di una magnifica statua , rappresen-
tante Maria Santissima Ausiliatrice , del valore
di lire 500, opera dei bravo artista marsigliese
Galard . Misura m . 1,80 di altezza . Bella e mae-
stosa è la positura su di un trono di nuvole . Ce-
lestiale ed amabile è l'aspetto della Vergine, av-
volta in un manto azzurro . Guardandola par che
ti dica : - Sono la Madre di Dio , sono la Pa-
drona, la Regina dell'universo, sono l'Onnipotente
per grazia . - Graziosissimo è il Bambino Gesù
sorretto colla sinistra dalla Vergine , e con una
grande delicatezza . Ei tiene le braccioline aperte
ed ha un aspetto amabilissimo . Se ne abbia le ben
meritate lodi il bravo artista, e i ringraziamenti
nostri tutti coloro,» che presero parte ad arricchire
ed ornare quella nostra chiesa con una statua sì
bella .
Oltre a questo magnifico regalo, varii altri sta-
vano disposti accanto alla statua , fra i quali un
magnifico piatto lavorato in oro, dono della bene-
merita signora Onetti Luigia di S . Remo, un bel
camice, un conopeo di raso rosso con guarnizione
d'argento .
Frutto eziandio delle generose offerte fatte dalle
prelodate persone fu un teatrino preparato per tale
circostanza dall'egregio pittore in decorazione, il
signor Italo Ferrari residente in S . Remo, ed in
quel giorno servì benissimo per un trattenimento,
che riuscì di alta soddisfazione dei molti intervenuti .
Si diede principio con una marcia eseguita dalla
banda musicale del Torrione , la quale graziosa-
mente s' offerse per rendere più bella e lieta la
festa colle sue suonate . Si rappresentò dalle gio-
vanette allieve di quell'Istituto e di quelle scuole
esterne un moralissimo dramma, e tutte fecero
sì bene la parte loro che riscossero gli applausi
della numerosa adunanza . Si cantò la romanza .
L'Orfanello, di D . Giovanni Cagliero , e fu ese-
guita con tanta espressione, che cavò le lagrime
agli spettatori .
Terminato il trattenimento il Direttore rivolse
agli astanti poche , ma sentite parole . - Se mi
tornarono sempre care, ei disse, e gradite le dimo-
strazioni di benevolenza datemi, sebbene senza alcun
mio merito, negli anni scorsi, carissima e graditis-
sima mi riesce la presente per tutti questi bei regali,
ma specialmente per questa magnifica statua che
rappresenta sì bene Maria SS . Ausiliatrice, e rin-
grazio il Signore di averne ispirato il pensiero .
Mi riesce graditissima , lo ripeto , perchè questa
bella statua servirà potentemente ad accrescere la
divozione e la confidenza nella nostra Madre Ce-
leste . E chi sa quante anime per mezzo di
essa saranno guadagnate al Cuore di Gesù ! quante,
comprese dalla sua celestiale amabilità , si ri-
solveranno ad imitarne gli esempi e le virtù !
quante , pregando prostrate ai pie' di questo ve-
nerando simulacro , si sentiranno accendere in
cuore una fiamma di amore verso sì buona Ma-
dre , verso il suo diletto Figlio Gesù ! Oh ! sì
ne sia ringraziato Iddio . Se non che questa è una
dimostrazione di riconoscenza, di gratitudine che
voi voleste dare alla povera mia persona ; ma
questa gratitudine non a me dovete professarla ,
sì bene a colui , senza del quale io non sarei quel
che sono . Se io sono Sacerdote , che è ciò che
forma la mia gloria e la mia consolazione, lo debbo
a quell'Apostolo della carità, a quel Padre della .

2.4 Page 14

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gioventù, che è il sig . D . Gio . Bosco, mio vene-
ratissimo superiore . A lui pertanto voi dovete di-
mostrare la vostra riconoscenza e gratitudine . Ma
e come dimostrargliela ? voi mi domanderete . -
Dimostrategliela coll'aiutare e promuovere le sue
opere, particolarmente questa, sorta da pochi anni
e che tanto vi deve interessare ; dimostrategliela
col pregare il Signore, affinché per l'intercessione
della Vergine Ausiliatrice gli ridoni la primiera
sanità , e lo conservi per molti e molti anni an-
cora al bene della Chiesa cattolica, alla gloria di
Dio , al vantaggio delle anime , particolarmente
della povera gioventù, per la quale non una, ma
cento vite egli darebbe . Ecco a chi dovete dimo-
strare la vostra riconoscenza . - Egli terminò col
ringraziare gl'intervenuti alla festa, e particolar-
mente tutte quelle benemerite persone , le quali
colle loro graziose offerte concorsero a provvedere
sì bei regali, e li assicurò che egli per parte sua
non avrebbe tralasciato mai di raccomandarli ogni
giorno al Signore nella S . Messa , di pregarlo a
concedere loro una vita lunga e felice quaggiù, e
finalmente di chiamarli un giorno a godere in
cielo il premio delle loro opere buone, il premio
della loro carità .
La festicciuola riuscì di tanto gradimento, che
alla domenica seguente e a comune richiesta le
giovanette allieve ripeterono la loro rappresenta-
zione e i loro canti, lasciando in tutti gli interve-
nuti , benefattori e benefattrici soavissime impres-
sioni . E tutto sia a gloria di Dio e della Santissima
Vergine .
NB . Abbiamo in questi giorni ricevute bellis-
simo relazioni delle feste celebrate nelle cappelle
e nelle chiese di varie nostre case , specialmente
nella Sicilia , ma per difetto di spazio non pos-
siamo per ora pubblicarle . Speriamo di farne pa-
rola in altro numero del Bollettino .
LA FRAMMASSONERIA NEL VERO SUO ASPETTO.
Presentemente la società civile e domestica é
coma agitata da uno spirito inquieto e turbolento,
e niuno v' ha che nol veda . Principi e sudditi ,
ricchi e poveri, padroni e servi, genitori e figli,
vecchi e giovani sono in preda ad un' agitazione
ad un malessere indefinibile .
La causa di questa generale agitazione , e di
questo malessere ella si è la società massonica ,
associazione che da qualche tempo in qua si è
sparsa largamente tra il popolo, e ne ha perver-
tito e tuttora ne perverte la mente ed il cuore,
e mette ogni ordine di cose nello scompiglio .
La Frammassoneria sotto l'ipocrito manto della
beneficenza mira alla distruzione della società ci-
vile, mira soprattutto alla distruzione della Chiesa,
del regno di Gesù Cristo . Essa è Satana che per
la millesima volta ritenta di piantare il suo im-
pero sulla terra per sedurre tutte le genti .
Il Santo Padre Leone XIII in questi ultimi mesi,
imitando l' esempio degli intrepidi suoi predeces-
sori, ha levato il grido di guerra contro questa
oste nemica , che ingrossa e va menando stragi
nel mondo . Il grido egli lo ha mandato colla stu-
penda sua Lettera Enciclica, che incomincia H u-
manum genus, in data del 20 passato aprile, spe-
dita a tutti i Vescovi del mondo cattolico . Questi
con dotte pastorali vanno facendo conoscere questo
pontificio documento ; ma tocca pure ai singoli
cattolici a dar loro la mano in questa gloriosa
impresa . La società dei frammassoni é così brutta
e deforme che basta farla conoscere nel suo vero
aspetto per metterla in odio a quanti hanno una
mente sana ed un animo onesto .
Nel numero precedente abbiamo esortato i Coo-
peratori e le Cooperatrici a provvedersi la Lettera,
del Vicario di Gesù Cristo, e di leggerla e farla
leggere da quanti più è possibile . Qui ripetiamo
la esortazione , e ricordiamo nuovamente che si
vende al prezzo di cent . 10 la copia nella Libreria
Salesiana di Torino .
Chi la bramasse unita con tre sapientissime os-
servazioni , colle quali l' eminentissimo cardinale
Alimonda l'accompagna al clero ed al popolo del-
l'archidiocesi di Torino, la potrà avere dalla stessa
Libreria al prezzo di cent . 60 su carta finissima .
Ma poiché oggidì vi possono essere delle per-
sone, sacerdoti o laici, i quali sentano il bisogno
di conoscere sino nei più intimi recessi la diabo-
lica setta, noi indichiamo loro un libro apposito,
che ha per titolo : La Frammassoneria nel vero
suo aspetto . E opera del tedesco Edoardo Eckert,
avvocato di Dresda nella Sassonia , tradotta in
italiano dal dotto teol . G . Gliemone, canonico della
Collegiata di Rivoli, il quale vi aggiunse note ed
appendici opportunissime intorno alla Massoneria
italiana . Ivi con documenti irrefragabili l' autore
dimostra che la Frammassoneria è una congiura
cosmopolita, avente per iscopo la distruzione della
religione , delle monarchie , delle istituzioni esi-
stenti .
Ci piace di riferire qui un tratto della prefa-
zione dell' egregio traduttore intorno all' origine
e al pregio di questo lavoro .
« Tra coloro che primeggiano in Europa nel-
l'aver combattuto la Frammassoneria v'ha l' Eckert,
avvocato e notaio di Dresda . Egli stampò ormai
cinque opere contro della medesima . La prima è
la presente che imprendo a tradurre . La seconda
é intitolata : Il tempio di Salomone, ossia Carta
generale del piano rivoluzionario, organizzazione,
scopo e mezzi della. Frammassoneria, Dresda . Poi
stampò : Le società secrete del paganesimo, dei ma-
nichei, dei frammassoni, Sciaffusa . Ritornò alla
carica coi Misteri dei Pagani, Sciaffusa . Per ul_
timo stampò l'Emporio di prove per giudicare la
Frammassoneria, prima causa di tutti gli atten-
tati contro la Chiesa , lo Stato, la famiglia , la
società, per via di tre mezzi : l'inganno, il tra-
dimento, la violenza .
» La prima opera, la presente, menò gran ru-
more in Germania . Eckert mentre attendeva al
patrocinio delle cause nel foro era giornalista con-
servatore . Convinto dai fatti del 1848 come la
Frammassoneria fosse la causa prima di tutti i ri-
volgimenti, pensò che il partito conservatore non
abbisognasse per combatterla che d' un uomo , il
quale si mettesse alla testa, si facesse duce e desse

2.5 Page 15

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il primo moto . Si senti coraggio e si fe' innanzi .
Combattè il partito del disordine nel proprio gior-
nale, fondò un Comitato conservatore, ma fu fred-
damente corrisposto . Gli anni 1849-50 correvano
tanto poco propizii al partito dell'ordine ! Un di
scrisse nel suo giornale che tre ministeri di Dresda
stavano esclusivamente in mano della Frammasso-
neria . Ciò bastò per intentargli un processo . Eckert,
ardito, ricusò la competenza di ogni tribunale fin-
chè non fosse abolita la Frammassoneria, perchè i
tribunali essendo più o meno sotto l'influenza della
medesima, la setta rimaneva giudice e parte inte-
ressata . Quindi si volse alle Camere , perchè ve-
nisse legalmente abolita la Massoneria , e scrisse
in fretta quest'opera quale requisitoria od accusa
contro di essa . Sollevò gran rumore e lasciò grande
impressione . »
E noi crediamo che ottima impressione farà pure
in quanti Italiani la leggeranno, e perciò la rac-
comandiamo caldamente .
Si vendo presso la stessa Libreria Salesiana al
prezzo di lire 2 .
L'AMAZZONIA .
III .
Mancano Sacerdoti in Diocesi
da distribuirsi nella vallata delle Amazzoni .
Provvederà il Vescovo a questa immensa neces-
sità delle Amazzoni col ministero ordinario di un
corpo di preti distribuiti per le parrocchie? E an-
che impossibile , per la semplice ragione che non
ci sono codesti preti di cui possa disporre il pre-
lato . Conta ora tutta la diocesi ottantacinque preti,
dei quali dodici malaticci . Tanto scarso- è il nu-
mero di vocazioni, le ordinazioni tanto rare, che
non si giunge a riempiere le lacune, che la morte
va aprendo nelle nostre file ? Che fare ? La messe sta
quivi lussureggiando fino a perdersi di vista . Mancano
gli operai . L' unico mezzo è pregare il Signore
della messe , perché mandi operai nella sua vi-
gna. Frattanto con pochi è d'uopo fare il lavoro
di molti . Posso disporre entro un anno di dodici
eccellenti sacerdoti per questa missione delle A-
mazzoni .
La questione è sapere come meglio utilizzarli .
Come esercitare questo piccolo drappello di operai
evangelici un' influenza benefica in tutta l' esten-
sione di un territorio , che misura sessanta mila
leghe quadrate (cento e ottanta mila miglia!)
I pochi Sacerdoti disponibili per la Missione
non conviene disgiungerli .
Sarebbe egli ragionevole disgiungere questi po-
chi sacerdoti e collocarli ad uno ad uno in diversi
punti di codesta immensa superficie ? No .
Dato anche che provvedessimo con questo mezzo
ad una assai limitata parte della popolazione, chi
non vede il grave inconveniente che in ciò si a-
vrebbe ? L'esperienza dimostra , che un sacerdote
solo, isolato in luoghi, che per la vita dello spi-
rito sono veri deserti , senza gli esempi ed inco-
raggiamenti di un compagno sacerdote, sta in pe-
ricolo evidente di perdere lo spirito del suo stato,
immergersi nel mestiere del mercanteggiare , e
per fino far naufragio nella fede . Non v'è dunque
che un solo mezzo praticabile, perchè possano co-
desti dodici sacerdoti evangelizzare efficacemente
la vallata delle Amazzoni , ed è il costituirli in
un corpo di missionarii risoluti a spiegar tutta la
energia delle loro anime alla missione perpetua
di quella popolazione finora completamente abban-
donata .
La Provvidenza dispose meravigliosamente dei
cammini e delle larghe aperture per cui può pas-
sare il Vangelo e circolare senza difficoltà in tutta
questa vastissima regione : O stium mihi apertum,
est magnum... (1a Cor . vi, 9) . Il sistema idro-
grafico che qui abbiamo innanzi agli occhi unico
nel mondo per la sua grandezza colossale ; quella
rete interminabile di strade che camminano, ve-
nendo tutte a sboccare mediatamente o immedia
tamente nella grande strada reale del fiume-mare,
stanno dicendo all'uomo . Sopra delle acque è che
lo spirito di Dio sarà portato a quei popoli fame--
lici di verità e di giustizia : Spir itus Dei fereba-
tur super aquas (Gen . I , 2 ) . La grande strada
centrale è quella delle Amazzoni, la quale nascendo
a poche leghe dell' Oceano Pacifico , attraversa
nella sua maggior larghezza l' America del Sud ,
come la ferrovia della California all'America del
Nord, correndo da ponente a levante per lo spa-
zio di 4,800 miglia fino a scaricarsi nell' Atlan-
tico vicino a Belem del Parà .
Da lei stendono le braccia e si ramificano per
immense solitudini 500 altri cammini, alcuni quasi
tanto larghi quanto quello che va diritto al cuor
della Bolivia, del Perù dell'Equatore , della Co-
lombia , di Venezuela , e fin alle colonie europee
della Gujana .
E notabil cosa , signori ! Tale è il regime di
quelle acque , che mentre empiono i fiumi con-
fluenti d'un margine delle Amazzoni, lasciano vuoti
nel tempo stesso quelli del margine opposto , di
guisa che in tutte le stagioni si può liberamente
navigare fino ai più alti paraggi dell'interno ! La
estensione totale di codeste strade fluviali sale fino
a 100,000 miglia .
In qual modo però andrà navigando attorno il
nostro drappello di missionarii per codeste vaste
arterie fluviali ? In barchette ? Non ci sarebbero
forze umane che resistessero agli incomodi ed
alle fatiche di sì lunghi viaggi . Oltre a ciò nella
stagione piovosa, da dicembre a maggio, si scate-
nano uragani spaventosi, i quali fanno molte volte
sommergere quelle fragili imbarcagioni . Non par-
liamo dei turbini e molinelli, che formano le pre-
cipitose correnti , degli enormi tronchi che esse
sradicano e trascinano , delle barriere che atter-
rano, e mille altri pericoli che rendono imprati-
cabile codesto modo di trasporto . - Nei vapori
della compagnia delle Amazzoni ? Nè anche, per-
chè viaggiando essi per un fine puramente com-
merciale, si fermano soltanto un tempo limitato

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In certi punti, per ricevere o sbarcar mercanzie,
caricar combustibili, ecc . ecc .
Con essa potrà questa piccola corporazione di
dedicati sacerdoti percorrere in tutti i sensi e senza
imbarazzo alcuno quelle vaste strade acquatiche ,
cheilDodCecratodlqueaprì
di proposito per facilitare la circolazione della me-
ravigliosa luce del Vangelo, nei popoli che stan-
ziano in questa interessante porzione del nuovo
mo.nd
Faremo per lo spirito quello che già si fa pel
corpo . I negozianti che hanno avventori in fiumi
remoti, come l'Acre, il Iavary, ecc . non potendo
stabilire depositi di viveri lunghesso quei fiumi,
nè fare provvedere i loro avventori in magazzini
centrali, vinsero codesta difficoltà facendo costruire
dei bastimenti a vapore di poco calato che sono
altrettanti magazzini natanti, i quali vanno a recar
provvigioni ai famelici abitanti di quei lontani pa-
raggi . Impariamo la scienza dai figli del secolo
i quali sono più prudenti dei figliuoli della luce
(Luca xvi, 8) .
Vada il Cristoforo per ordine del Padre Co-
mune, del Pastor di codesti popoli a portare, non
il pane del corpo, ma il pane dello spirito, a quei
figliuoli famelici, che là da quelle solitudini e ad
alta voce glielo stanno chiedendo . I fanciulli do-
madenicorlPfpt,
chi loro lo spezzasse . Parvuli petierunt panem
et non erat qui frangeret eis (Ier.I4V),
Certo non v'è, parmi, nelle presenti circostanze
un mezzo più adeguato, per saziar la fame di mi-
gliaia d' uomini, che quivi stan morendo d'inani-
zione spirituale .
Il Cristoforo sarà una specie di nuovo miracolo
della moltiplicazione dei pani ; perchè solo con la
parola di dodici sacerdoti, va a saziare le turbe
numerose che hanno stanza in quei deserti .
Quanto ai vantaggi di questo disegno, signori ,
chi potrà contestarli ? Vantaggi in primo luogo
spirituali, secondariamente anche temporali . Il primo
nell' ordine dello spirito è di offerire a tutti oc-
casione di fare un grand' atto di carità , qual'è
quello di cooperare ciascuno , affinchè si porti la
luce della verità, la pratica delle virtù, morali e
sociali, a un popolo infelice che calca con esso noi
il medesimo suolo della patria . Havvi maggiore
e più segnalato beneficio? Havvi migliore e più
perfetto atto di carità ? Ora questa sublime virtù
ha questo di speciale, che il suo esercizio ci nobi-
lita, ci conforta, ci innonda di una serenità cele-
stiale , di un piacere soave e puro , che eccede
quello degli incentivi grossolani dei sensi . Quando
stendiamo la mano per soccorrere un infortunio ,
ci sentiamo migliori e più felici .
Per questo disse il divino maestro che è mag-
gior ventura il dare che il ricevere : Beatius est
magis dare quam accipere (Act . xx, 35) .
In mezzo alle ambizioni irrequiete di sazietà egoi-
ste, fra codesta agitazione convulsa di interessi, che
si mescola colla agonia dei principii, a dare l'allarme
agli spiriti per una grande azione, per una nobile in-
trapresa, per un'impresa generosa, è far loro un ser-
vigio segnalato, è trarli dall'ozio ignavo per l'at-
tività utile , dall' indecisione scoraggiante per le
iniziative energiche, dalle ombre profonde per le
scintillazioni sublimi . É strapparli al circolo stretto
in cui incaglia la vita reale , per farli respirare
per quegli ampii orizzonti , onde giganteggiano ,
nella luce dell'ideale, i grandi uomini e le grandi
cose . Si angustiantur vasa carnis, dilatentur spa
tia charitatis, dice egregiamente S . Agostino .
E chi non vede in questa importante opera di
misericordia che stiamo per fare, un pegno di co--
piose benedizioni pei benefattori ? Se un bicchier
d'acqua fresca dato ad un nostro fratello non re-
sterà senza la sua ricompensa , quanta non sarà
quella di un'opera con cui noi veniamo in aiuto e
portiamo rimedio non già ad un poverello, ma ad
un popolo ! E potremo far concetto di tutti i beni
e grandissimi vantaggi che esso ne ricaverà?
OPERE PUBBLICATE NEL MESE DI MAGGIO
dalla TIPOGRAFIA SALESIANA di Torino
LETTURE CATTOLICHE
Pubblicazione mensuale-Prezzo annuo L. 2 25 .
DAMIANI (Sac. Siro) . Guglielmo ; Racconto. - Un vol .
in-32', pag . 384 (376-78)
» 0 60
L'Autore dedica il suo racconto ai generosi, che inspirati dalla
carità di Cristo, a terre lontane e sconosciute, recano la sua buona
nocella e la civiltà, e dimostrato col fatto del racconto stesso delle
vicende del suo Guglielmo, che i veri filantropi, i veri propagatori
dell' incivilimento universale sono i missionari cattolici, racco-
manda a quanti amano davvero la religione e la civiltà a voler co-
operare al suo sviluppo ed incremento col soccorrere i missionarii
cattolici .
Grande missione civilizzatrice è quella che ora compiono i buoni
scrittori, chiamati dall'eminentissimo Cardinale Alimonda i profani
evangelisti della civiltà, e cooperare a diffondere i loro scritti è fare
un gran bene ed opera illustre .
BIBLIOTECA DELLA GIOVENTÙ ITALIANA .
Pubblicazione mensuale-Prezzo annuo L . 6. 00.
GETTI (Salvatore) . La Illustre Italia ; Dialoghi - In-32 0
di pag. 376, vol . 2° (184) . . . . » 0 75
Prezzo dei due volumi
» 1 20
In questo libro l'autore mette innanzi ai suoi lettori quanto d'Il-
lustre ebbe l'Italia, dai tempi della Magna Grecia ed Etruschi fino
ai nostri . Vedi copertina del Bollettino presente .
OPERE IN VARIO FORMATO
LEONE XIII (Papa) . Della Setta dei Massoni : Lettera En-
ciclica . - Un fase . di p . 32 in 8° picc . » 0 10
ALIMONDA (Card . Arcivescovo di Torino) . Osservazioni
e l' Enciclica Pontificia Humanum Genus ; un
fase . in 8 ° picc . di pag . 40 .
. » 0 60
SONETTI (Sac . Giovanni) . Verita' e truffe ; risposta di
un sacerdote Torinese alla lettera rispettosa di
G . P . Meille Pastore della Chiesa Evangelica Val-
dese a Sua Eminenza il Cardinale Alimonda Ar-
civescovo di Torino ; un fase . in 8 ° picc . » 0 10
Il nome dei due primi scrittori e l'argomento trattato raccoman-
dano da se li scritti loro , riguardanti ad un punto capitale della
religione e Nella civiltà . Il terzo poi, benchè sia d'importanza locale,
tuttavia può essere letto anche fuori di Torino , poichèqueloche
accade in Torino in fatto di verità e di truffe, accade in quasi tutto
il mondo, ma specialmente dove due stendardi militano alla conquista
del vero, oppure del dominio delle intelligenze .