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ANNO VII . N . 7.
Esce una volta al mèse .
LUGLIO 1883 .
SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano. - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO - Aumento di fede e di pietà cristiana per
mezza di Maria - Festa di Mara Ausiliatrice in Ge-
nova e in S . Pier d'Arena - Esercizi spirituali per le
signore in Nizza Monferrato - Lettera Patagonica -
Un quesito sbagliato e le Letture Francescane di Cu-
neo - Nuovo elenco d'lndulgenze e privilegi dei Ter-
ziarii di S . Francesco d'Assisi - Pellegrinaggio a Roma
di Sacerdoti italiani -- L' Oratorio di Maria Ausilia-
trice in Carignano - Festa della S . Infanzia al Niche-
lino - Giorno onomastico di D . Bosco - Bibliografia
- Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales -La
cremazione dei cadaveri e il Dott . Antonio Rota -
Morte di Suor Maddalena Martini .
AUMENTO DI FEDE E DI PIETÀ CRISTIANA
PER MEZZO DI MARIA .
Un uomo ed una donna, riflette il mel-
lifluo dottore S . Bernardo, Adamo ed Eva,
ci nocquero grandemente . Ma viva Dio! che
per mezzo di un altro uomo e di un' altra
donna, Gesù Cristo e Maria sua divina Ma-
dre, ogni cosa venne restaurata, con grande
nostro vantaggio . E prima di lui il dot-
tore S . Agostino scriveva : Per una donna
venne la morte e per un'altra donna venne
la vita ; per Eva la rovina , per Maria la
salute : Per Evam interitus , per Mariam
salus.
Certo non si ha da intendere che Maria
Santissima sia la causa efficiente e prima-
ria di nostra salute, perchè è di fede che
Salvatore del genere umano altri non è che
Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo ; ma ciò
non toglie che la Beata Vergine sua Ma-
dre non sia ancor essa causa istrumentale,
causa secondaria di nostra salvezza, di no-
stra felicità , come ne insegna la Chiesa,
chiamandola : Causa nostrae laetitiae, ca-
gione di nostra allegrezza .
Ed in vero sìn dai primordii del mondo
Iddio, coll'annunzio di Maria, risollevò l'a-
nimo dei nostri progenitori , avviliti sotto
il peso della prima colpa, e puni l'infernal
serpente loro seduttore : Io porrò inimicizie
tra te e la donna , disse, tra il seme tuo e il
seme di Lei ; ed Essa ti schiaccerà il capo
Ipsa conteret caput tuum . - Venuta poscia
la pienezza dei tempi, di Maria si servì Iddio
per adempiere le sue promesse, per dare
al mondo il Sospirato di tutti i secoli, il Desi-
derato di tutte le genti, per ispandere in-
somma in sulla terra una pioggia non in-
terrotta di benedizioni temporali ed eterne,
secondo la sua antica parola ad Abramo
Et benedicentur in te cunctae tribus terrae .
- Di Maria già sua Madre si servì Gesù
medesimo, per comunicare la grazia di santi-
ficazione al suo eccelso Precursore, Giovanni
Battista, movendola a recarsi nella casa di
Zaccaria e di Elisabetta, e a rimanervi per
ben tre mesi . - Da Maria aspettò Gesù di
essere pregato per operare il suo primo mi-
racolo a conforto degli sposi di Cana in
Galilea, onde fare manifesto a tutti la be-
nefica influenza, che Ella esercitar doveva
presso di Lui a vantaggio de' suoi devoti .
-- A Maria , nella persona del Discepolo

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prediletto, Egli affidò la cura, la difesa, la
protezione de'suoi seguaci ; ed affinché agli
Apostoli ed ai primi Cristiani fosse guida,
maestra, consigliera e salvezza, lasciolla per
più anni ancora in sulla terra, sebbene già
matura pel Cielo .
Tutto questo dimostra che Gesù Cristo
volle associarsi la Madre sua nella reden-
zione del genere umano e nel sollevarne le
spirituali e corporali miserie ; e come Egli
per ministero degli Apostoli e dei loro suc-
cessori conduce le anime dalle tenebre del-
l'errore alla luce della verità, dal peccato
alla grazia, dalla morte alla vita, dalla terra
al Cielo ; come Egli pel ministero degli An-
geli operò già inauditi prodigi a pro de'
suoi credenti , così si compiace di servirsi
soprattutto dell'opera della Madre sua, delle
sue preghiere, della sua intercessione, della
sua potenza, della sua amabilità, dell'amor
suo materno ed invincibile , per trarre le
anime a sè, per comunicare loro in abbon-
danza i frutti di sua passione e di sua morte,
per largheggiare favori di ogni maniera so-
pra gli individui , le famiglie , le città, le
nazioni, sopra tutto il popolo cristiano .
Questo glorioso cómpito da Dio a Lei as-
segnato , Maria lo adempi in ogni tempo
splendidamente . Per il che con tutta ra-
gione fin dal V secolo della Chiesa, S . Ci-
rillo Alessandrino la salutava con queste
nobili e solenni parole : - Salve, o Madre
di Dio, o venerando tesoro di tutto il mondo,
lampada inestinguibile, scettro della fede e
della retta dottrina . Salve , o Madre Ver-
gine , per la quale si dà gloria e benedi-
zione a Colui, che viene nel nome del Si-
gnore . Salve, o Maria , per la quale alla
Triade sacrosanta si tributa gloria e ado-
razione in tutto l' universo, è celebrata la
preziosa croce, sono vòlti in fuga i demo-
nii, le genti cessano dall'errore, rompono
i lacci dell'idolatria, abbandonano il vizio,
vengono a cognizione della verità, e l'uomo
si solleva sino al Cielo . Salve, o Maria, per
la quale i credenti si rinnovano a vita
più bella, in tutte le parti sorgono Chiese,
e le generazioni sono condotte alla peni-
tenza . Che più? Per te l'Unigenito Figliuolo
di Dio a quelli, che sedevano nelle tenebre
e nelle ombre di morte , rifulse qual luce
vivissima ; per te gli Apostoli predicarono
la salute ai popoli, per te risuscitano i morti .»
Queste enfatiche sentenze si affacciarono
alla nostra mente il 5 del passato giugno, al
mirare coi proprii occhi il grandioso spet-
tacolo di fede e di religione, che diede un
popolo incalcolabile, accorso alla Chiesa di
Maria Ausiliatrice in Torino ; al vedere- i
sacri tribunali circondati di penitenti ; al-
l'assistere alle nove e più mila Comunioni
fattesi in quel solo mattino ; al contemplare
dalle ore 4 antimeridiane sino alle 9 di sera
un ondeggiare incessante di fedeli, un con-
tinuo flusso e riflusso di persone, nobili e
popolani, Sacerdoti e laici , non solo della
città e dei paesi vicini, ma provenienti dalle
provincie più lontane dell'Italia e sin dalla
Francia, dalla Svizzera e dalla Spagna . E
per verità chi era la cagione di tanto re-
ligioso trasporto, chi la inspiratrice di così
splendida festa, se non Maria? Chi la pro-
motrice di tanti atti di amore, di tante lodi,
di tante adorazioni a Gesù Cristo , se non
l'augusta sua Madre ? Chi conduceva appiè
dei confessori tanti peccatori a detestare le
loro colpe, tanti nemici a darsi il bacio di
pace, tanti figli alla docilità, al rispetto, al-
l'ubbidienza verso i loro genitori, tanti padri
e tante madri all' amore, alla sollecitudine
delle loro' famiglie? Chi risvegliò e ravvivò
in tanti cuori la semispenta fiaccola della
fede? Chi rassodò tanti giusti nella grazia,
e diede loro slancio a più sublimi voli nelle
vie della perfezione ? Chi insomma strappò
tante vittime all'inferno e restituille al Si-
gnore ? Oh ! si, ripetiamolo pure col grande
Patriarca dì Alessandria : Per te, Maria ,
Sancta Trinitas glorificatur et adoratur,
per te demones fugantur, per te prolapsa
creatura in coelum assumitur, per te gen-
tes adducuntur ad poenitentiam , per te
mortui exsuscitantur (1) .
Si, davvero, la festa di Maria Ausiliatrice
riuscì in questo, come negli altri anni, un
trionfo della Chiesa Cattolica, una fonte di
grazie e di benedizioni, un aumento di fede e
di cristiana pietà in migliaia e migliaia di
anime . I fedeli , che vi presero parte ne
gioirono in cuor loro, e si sentirono avven-
turati di appartenere ad una Religione, che
ha tal forza da produrre così giocondi e com-
moventi spettacoli ; gli eretici poterono co-
noscere la sovrumana efficacia, che esercita
nelle anime la divozione alla Beata Vergine
per conservarle o ricondurle a Gesù Cristo ;
e gli increduli dovettero persuadersi che in-
darno si arrabattano per istrappare la Re-
ligione dal cuore di un popolo, protetto da
Colei , che viene giustamente assomigliata
ad un esercito, schierato in bell'ordine di
battaglia, e che ne è e ne sarà sempre la
difesa, la protettrice, l'aiuto potente .
(1) Lab . Conc. tom. 3 .

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Seguendo la consuetudine degli anni scorsi
noi riferiremo più sotto le cose, che sem-
brano degne di particolar memoria, avve-
nute nel corso della novena e nel giorno
della festa . Con ciò speriamo di fare cosa
gradita a quei Cooperatori e a quelle Coo-
peratrici, che o per lontananza o per al-
tro motivo non poterono assistervi perso-
nalmente , e di tributare nel tempo stesso
alquanto di onore alla Vergine Ausiliatrice,
la cui potenza ed amore brameremmo di
fare conoscere sino agli ultimi confini della
terra .
La Novena .
Una città, che abbia da ricevere tra le sue mura
o da festeggiare una Regina , non aspetta a pre-
parare gli abitanti nel giorno dell'arrivo o del fe-
steggiamento, ma il fa qualche tempo prima . An-
zitutto con pubblici manifesti e in apposite adunanze
se ne avvertono i cittadini, si espongono o si ram-
mentano i meriti dell'augusta persona, si cerca in
ogni modo di farne concepire stima e venerazione ;
indi si viene agli indirizzi, ai regali, alle acclama-
zioni, alle feste e via dicendo .
Per simile guisa abbiamo adoperato ancor noi ,
a fine di ben disporre i fedeli alla solennità di Ma-
ria Ausiliatrice , non solo Regina, ma Madre no-
stra dolcissima . A quest'uopo si celebrò con pompa
speciale la novena, nella quale tenne il primo po-
sto un acconcio sermone ogni sera intorno all'ec-
cellenza di Lei , alle sue virtù , alla sua gloria .
Predicava nei giorni feriali il Canonico Prospero
Venck di Torino, e lo suppliva per due giorni fe-
stivi il Sacerdote D . Giovanni Elena da Brescia, ed
ambidue seppero infiammare i cuori dei numerosi
uditori con parole calde di cristiana eloquenza .
La Benedizione col SS . Sacramento , impartita
poscia da qualche dignitario del Clero torinese, era
ogni volta preceduta dal canto delle Litanie e del
Tantum ergo in musica . Aggiungeva decoro alla
sacra funzione l' assistenza del giovane clero del-
l'Istituto e lo splendido apparato dell'altare, sicchè
il molto popolo, che vi prendeva parte, ne restava
religiosamente edificato, colla mente ricca di buoni
pensieri e col cuore caldo di santi affetti verso Maria.
Il buon risultato della predicazione, delle sacre
cerimonie e del canto, si manifestava ogni mattino
nelle Confessioni e nelle Comunioni, le quali ultime
durante la novena superarono le 10 mila . Se a
queste opere di cristiana pietà, le quali ebbero luogo
in Torino, aggiungiamo quelle altresì che sappiamo
essersi compiute dai Cooperatori e dalle Coopera-
trici nei proprii paesi, abbiamo ragione di credere
che sia stato molto il bene dello anime, e non poco
l'onore che ne tornò alla Vergine Ausiliatrice .
Arrivo di D . Bosco .
Il 31 maggio si compivano 4 mesi precisi, dac-
chè D . Bosco era assente da Torino . Quantunque
ognuno sapesse che la Dio mercé egli godeva buona
salute , e dalle notizie che ne pervenivano risul-
tasse che Maria Ausiliatrice eragli quale scorta fe-
dele per le varie città di Francia , ove passava,
tuttavia era comune e viva la brama di riaverlo
tra noi e lo si attendeva ansiosamente . La novena
era già da due giorni incominciata, quando da Di-
gione giunse per telegramma la sospirata novella
che egli sarebbe arrivato il giovedì mattina, 31 di
maggio . Corsane la voce, molte persone e parec-
chi pii visitatori del Santuario si trovavano alla
porta dell'Istituto per assistere al suo ingresso . Tra
gli altri vedevasi anche una povera cieca del vi-
cinato, la quale in mezzo alla calca tastava colla
mano e domandava di poterglisi avvicinare . A quella
vista tutti furono inteneriti , e commosso più di
ogni altro si mostrò D . Bosco, il quale si fermò
dinanzi alla buona vecchia, le domandò notizie di
sua sanità, e le volse alcune parole, che la colma-
rono di gioia .
Questo arrivo e questo ricevimento vennero già
descritti dal giornale l' Unita Cattolica nel suo
n° 120 del 3 di giugno, la quale riporta eziandio
la breve parlata che tenne Don Bosco a' suoi gio-
vinetti . Ci piace di riportare il passo seguente
« Giovedì, 31 maggio, fu giorno di festa ed e-
sultanza nell'Oratorio di S . Francesco di Sales in
Torino . Alle ore 8 antim . giungeva D . Bosco dalla
Francia , e vi veniva accolto con significazioni di
alto onore da varie ragguardevoli persone di To-
rino e dell'estero, tra cui il marchese D'Avila di
Spagna, e dai suoi giovanetti ed alunni con tale
trasporto di gioia e di entusiasmo, che è più fa-
cile immaginare che descrivere . Tra gli evviva, i
battimani e le armonie della banda musicale fu ac-
compagnato sino ai portici dell' Istituto, messi a
festa e tappezzati . Un' iscriziono altrettanto sem-
plice quanto bella ed espressiva diceva : Caro Pa-
dre, la Francia ti onora, Torino ti ama! Salito
su apposita cattedra, Don Bosco volse poche, ma
cordiali parole a tutti i suoi cari, sopra i cui volti
si vedeva dipinta la gioia più viva . Sorridendo,
diede uno sguardo al cappello alla francese , che
teneva in mano, e piacevolmente disse : - Forse
a voi sembrerà che con questo cappello francese
Don Bosco non sia più quello di una volta . Oh
non temete , miei cari, io sono sempre quel desso ;
sempre quel vostro affezionatissimo amico sino a
che Iddio mi lascerà un filo di vita . In Francia io
vi ricordava ogni giorno ; ogni giorno pregava per
voi ; riceveva con molto piacere le vostre lettere,
le vostre notizie ; ed ho pure sperimentato l'effi-
cacia delle vostre preghiere per la povera mia per-
sona . Ed ora, dopo quattro mesi di assenza, godo
di ritrovarmi nuovamente con voi, che siete il mio
gaudio e la mia corona . Io desidero che martedì
prossimo, 5 giugno , facciamo una splendida festa
in onore di Maria Ausiliatrice, la quale da buona
Madre ci ha assistiti in questo viaggio, ci ha ot-
tenuto da Dio grazie segnalate, dei favori grandi
anche per voi . Ho molte cose a dirvi, ma per ora
basta ; perchè intendo di andare a celebrare la santa
Messa all' altare di Maria Ausiliatrice in ringra-
ziamcnto della sua celeste protezione . . . - I gio-
vanetti spontaneamente si recarono ancor essi nel
Santuario, dal quale erano usciti solo poc' anzi ,

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ascoltarono divotamente la Messa di D . Bosco, re-
citarono il santo Rosario, e infine intuonato il Te
Deum ringraziarono il Signore di aver loro ricon-
dotto sano e salvo il loro amatissimo Padre . » Fin
qui l' Unità Cattolica .
Conferenza ai Cooperatori .
La sera del giorno medesimo ebbe luogo nella
Chiesa interna dell'Oratorio l' annunziata Confe-
renza dei Cooperatori Salesiani di Torino . All'ora
stabilita , tra Sacerdoti , nobili e borghesi, erano
raccolte non meno di 200 persone . Molti altri che
non avevano potuto intervenire ebbero la bontà di
mandare a Don Bosco la propria offerta in prova
di loro adesione . Don Bosco, presa la parola, co-
minciò ad osservare che oggidì molti buoni catto-
lici, specialmente di Torino, lavorano con lodevole
zelo a vantaggio della Religione e della civile so-
cietà ; ma pur troppo le loro fatiche o trovano
incagli o non sono sempre corrisposte dal frutto
desiderato . - Volete che vi suggerisca, soggiunse
D . Bosco, volete che vi suggerisca un lavoro re-
lativamente facile, molto vantaggioso e fecondo dei
più ambiti risultati ? Ebbene, lavorate intorno alla
buona educazione della gioventù, di quella special-
mente più povera ed abbandonata, che è in mag-
gior numero, e voi riuscirete agevolmente a dare
gloria a Dio, a procurare il bene della Religione,
a salvare molte anime e a cooperare efficacemente
alla riforma, al benessere della civile società ; im-
perocchè la ragione, la Religione, la storia, l'e-
sperienza dimostrano che la società religiosa e ci-
vile sarà buona o cattiva, secondo che buona o cattiva
è la gioventù, che ora ci fa corona . - Don Bosco
si rallegrò poscia co' suoi Cooperatori, perchè co-
nosceva come tutti si adoperano al nobile scopo di
ben coltivare la gioventù, che hanno nelle proprie
famiglie, nelle scuole , nelle parrocchie, e perchè
esperimenta eziandio la loro carità pel manteni-
mento delle molte migliaia de' suoi ricoverati, non
esclusi quelli della lontana Patagonia . - Segnalò
il progressivo aumento delle opere Salesiane in
Europa e in America, mettendo loro sott'occhio i
frutti della loro carità . - Disse come la Pia As-
sociazione dei Cooperatori si va facendo strada in
più altre contrade, specialmente in Francia, dove
viene accolta e promossa e dal clero e dal popolo
siccome un mezzo dei più efficàci, onde preservare
la incauta gioventù dal vizio e dalla irreligione, e
per tal modo procurare buonì cristiani alla Chiesa
e savii cittadini alla patria ; imperocchè i Coo-
peratori non lavorano esclusivamente per le o-
pere Salesiane, ma secondo il loro scopo procurano
eziandio il benessere morale e religioso dei proprii
paesi . - Li esortò ad applicarsi con amorosa solleci-
tudine alla coltura dei fancìulli , ricordando in
proposito la bontà tutta divina, colla quale li
accoglieva e trattava nostro Signor Gesù Cristo ,
e le consolanti parole che Ei disse, per tutti
istimolarci a far loro del bene . « Chi avrà rice-
vuto e beneficato un fanciullo in nome mio, è
come avesse ricevuto e beneficato me stesso
Qui susceperit unum parvulum talem in no-
mine meo , me suscipit . Voi che avete fatta la
carità ad uno dei più piccoli miei fratelli, dirà
ancora il divin Giudice, nel giorno estremo, ai
giusti collocati alla sua destra, voi l' avete fatta
a me . Venite adunque ; possedete il regno e-
terno , che vi fu preparato : Venite . . . possidete
paratum vobis regnum . . . Amen dico vobis ,
quandiu fecistis uni ex his fratribus meis mini-
mis, mihi fecistis . » - Voi mi domanderete, ri-
prese D . Bosco, quali mezzi abbiate specialmente
da usare per giovare alla gioventù . I principali, e
che sono alla portata di tutti , si trovano accen-
nati nel Regolamento dei Cooperatori . Voi potete
per es . mandare i fanciulli al Catechismo, aiutare
i Parrochi ad istruirli ed assisterli in Chiesa, od
anche ammaestrarli voi medesimi in casa ; potete
togliere loro di mano i libri cattivi se ne hanno e
farne loro avere dei buoni ; potete allontanarli dai
cattivi compagni , o da altri pericoli di mal co-
stume ; dovendoli collocare in educazione potete ,
o meglio dovete scegliere quei Collegi, quegli I-
stituti, che non ne trascurano l'anima, che non ne
bandiscono la Religione e le sue pratiche, quei Col-
legi ed Istituti, dove colla scienza profana s' im-
partisce altresì la sapienza del santo timor di Dio .
Siccome poi oggidì scarseggiano tanto i sacri Mi-
nistri, perchè non sono abbastanza coltivate le vo-
cazioni ecclesiastiche, così voi farete cosa da ottimi
Cooperatori , se prenderete cura speciale di quei
giovani o vostri o di altri, i quali mostrino incli-
nazione a questo stato, aiutandoli se poveri, a fine
di dare alla Chiesa qualche Sacerdote, qualche Re-
ligioso, qualche Missionario di più . - Don Bosco
pose fine al suo dire coll'invocare la protezione di
Dio e di Maria Ausiliatrice sopra tutti i Coope-
ratori presenti e le loro famiglie , ed annunziata
la indulgenza plenaria impartiva a tutti la bene-
dizione a nome del Santo Padre Leone XIII .
Conferenza alle Cooperatrici .
La sera del 4 di giugno , ultimo giorno della
novena e vigilia dalla solennità di Maria Ausilia-
trice, si tenne la Conferenza delle Cooperatrici . Il
giorno propizio e il bel tempo vi attirarono tal
numero di persone della città o dei dintorni, che
la Chiesa interna dell'Oratorio fu incapace di con-
tenerle tutte, e si dovettero perciò raccogliere nel
vasto Santuario di Maria Ausiliatrice .
Don Bosco nel suo intrattenimento tolse a svi-
luppare queste parole scritturali, che la Chiesa ap-
plica a Maria : - Se alcuno è fanciullo venga a
me . . . Venite , o figliuoli , ascoltatemi : io v'inse-
gnerò il timor di Dio : Si quis est parvulus ve-
niat ad me . . . Venite , filii, audite me : timorem
Domini docebo vos . - Egli dimostrò quanto Ma-
ria ami la gioventù, e per conseguenza quanto ami
e benefichi coloro, che si prendono cura dei fan-
ciulli e delle fanciulle più bisognosi ed esposti ai
più gravi pericoli . - Che Maria ami i piccoli, os-
servò D . Bosco, non v' ha cristiano che ne possa
dubitare ; imperocchè Ella è Madre,elmadri
sentono maggior tenerezza e si prendono più sol-
lecita cura dei loro figliuoli , quando sono ancor
fanciulli , che non quando sono già adulti . Maria
predilige i piccoli e perchè innocenti e perché più

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facilì ad essere sedotti, e perciò più degnì di com-
passione, di aiuto e di difesa . Essa li ama eziandio
Arrivo del Vescovo ausiliare di Ceneda .
in modo particolare, perchè le rappresentano più Aflinchè le sacre funzioni nel giorno della solen-
al vivo il suo Gesù, che passò la infanzia, la fan- nità riuscissero colla maggior pompa e decoro pos-
ciullezza, e la gioventù sotto gli occhi suoi .
sibile, si ebbe cura che vi fossero i pontificali mat-
Amando così la tenera età, e desiderando che i tino e sera . Essendo tuttor vacante la Sede arci-
giovinetti e le giovinette si conservino e crescano vescovìle di Torino per la morte di Mons . Lorenzo
nel timor di Dio , ne viene che Maria ama e fa- Gastaldi , il Vicario Capitolare Mons . Alessandro
vorisce quelle persone ancora, le quali attendono Vogliotti diede colla più grande effusione dell' a-
al loro benessere spirituale e corporale . A queste nimo il consenso che fosse invitato un Vescovo di
persone Maria ottiene da Dio grazie singolari ed
altra città . Fu questi Mons . Sigismondo de' Conti
anche . straordinarie . - Date, proseguì D . Bosco, Brandolini, ausiliare di Mons . Corradino de' Mar-
date uno sguardo a questa Chiesa, che ci racco- chesi Cavriani, Vescovo di Ceneda . L'ottimo Pre-
glie . Pochì anni sono questo spazio era un campo lato, zelante Cooperatore Salesiano , insieme col-
seminato a meliga, a fagiuoli e a patate . Urgeva l'esimio Mons . Cavriani, usò la più squisita carità
il bisogno di una Chiesa in questo sito , la quale a due nostri Sacerdoti, mandati l'anno scorso nel
servisse per radunare alle sacre funzioni i giova- Veneto a raccogliere limosine per la Chiesa e per
netti, che si educavano nella Casa annessa e i molti l'Ospizio del Sacro Cuore di Gesù in Roma, e in
altri , che sarebbero venuti in appresso . Or bene, quell'occasione esternò vivo desiderio di fare una
perchè questa Chiesa era destinata a -vantaggio della visita all'Oratorio di S . Francesco di Sales . Per-
gioventù, e ad istruire i piccoli nel santo timor di tanto avvicinandosi la festa di Maria Ausiliatrice
Dio, Maria vi concorse in modo mirabile e la fece gli si volse umile preghiera che volesse avere la
innalzare, direi, a forza di miracoli, operati a pro bontà di venire a pontificare in quel giorno so-
di coloro, che portavano il loro obolo per affron- lenne, e Mons . Brandolini accettò di buon animo,
tarne le spese . - Qui D . Bosco raccontò alcuni assoggettandosi al faticoso viaggio di oltre a 200
fatti maravigliosi, accaduti nel tempo della costru- miglia per recarsi tra noi . Egli giungeva all'Ora-
zione e da noi già altre volte accennati, e prose- torio la sera del 4 di giugno , ricevuto, dopo le
guì : - Nè i favori di Maria cessarono al compi- sacre funzioni, col suono dei musicali strumenti e
mento della fabbrica ; chè anzi continuarono e co' più cordiali evviva dei giovanetti . Commovente
continuano in maggior numero ancora . Io più non assai fu il suo primo incontro con D . Bosco nella
la finirei , se volessi raccontarvi tutte le grazie, sacrestia della Chiesa di Maria Ausiliatrice .
che la Beata Vergine Ausiliatrice ottiene in questi
Sua Eccellenza Revma ebbe la degnazione di ri-
giorni alle persone, le quali concorrono alla buona manere con noi 4 giorni . Dopo la festa visitò le
educazione e al mantenimento dei poveri fanciulli scuole, i laboratorii della Casa e i più celebri mo-
raccolti sotto il suo manto . Sono cose che fanno numenti di Torino ; celebrò la Messa ai giovanetti
piangere di tenerezza . Ultimamente in Francia in studenti ed artigiani ; dispensò la santa Comunione
tutti i luoghi per dove io passava, a Nizza, a Saint e fece loro separatamente due stupende parlate ,
Cyr, a Toulon, a Marsiglia, a Lione, ad Amiens, inculcando ai primi di santificare lo studio, e ai
a Parigi, a Lille, a Digione e in più altre città, secondi di santificare il lavoro, mediante l'eserci-
udiva a narrarmi dei favori segnalati, delle gua- zio della Religione . L' egregio Prelato parlò con
rigioni inaspettate, delle cessazioni di liti e di dis- tanto affetto, che lasciò in noi tutti la più grata
cordie, che mettevano lo scompiglio, delle conver- impressione . Partendo fu visto profondamente com-
sioni da più anni sospirate, e di tante altre grazie mosso, mostrando così di unire all' alta dottrina
ottenute per intercessione di Maria Ausiliatrice da un animo nobilissimo . La sua visita, le sue parole
persone, fattesi benefattrici della povera gioventù . e la sua carità rimarranno indelebili nelle anime
In questa guisa la Beata Vergine si fa la que- nostre, come pure non dimenticheremo giammai la
stuante a vantaggio dei poveri fanciulli, e pare che squisita gentilezza de' suoi segretarii, che furono
dica a tutte le persone benestanti : Date et dabi- tra noi quali fratelli .
tur vobis . Fate del bene ai giovinetti abbandonati, ',
cooperate secondo le vostre forze ad allevarli nel
timore e nell'amore del mio Figliuolo Gesù ; pren-
Dono di una corona .
detevi cura di loro in sulla terra , e io dal Cielo Tanti furono i doni fatti a decoro della Chiesa
mi prenderò cura di voi, aiutandovi in quelle cose, di Maria Ausiliatrice durante il mese di maggio
nelle quali niuno di questo mondo può arrecarvi e nel corso della novena, che sarebbe troppo lungo
soccorso . - Don Bosco pose fine al suo discorso, il registrarli qui tutti . Essi per altro saranno cer-
esortando le Cooperatrici ad imitare la Beata Ver- tamente ricordati da Maria, la quale a tempo e a
gine nel soccorrere la gioventù nel corpo e nel- luogo ne retribuirà generosamente i pii oblatori . Noi
l'anima, e facendo loro sperare la sua celeste pro- ne segnaliamo qui uno, che ci pare degno di spe-
tezione in vita ed in morte, annunziò come già ai ciale menzione . Esso consiste nella magnifica corona
Cooperatori, la indulgenza plenaria, e impartì loro di legno riccamente indorata, che pende maestosa
la benedizione in nome del Sommo Pontefice .
dall'alto della volta sopra l'altare maggiore . Venne
provveduta colle spontanee offerte dei più affezio-
nati tra i primi giovani dell'Oratorio, oggidì sparsi
in molte e varie parti . Essa doveva essere da loro
presentata a D . Bosco il 24 dello scorso giugno,

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suo giorno onomastico , quale omaggio di filiale
amore e di profonda gratitudine ; ma fu inviata
anticipatamente , affinchè cominciasse fin di que-
st'anno a fare la sua bella comparsa nella festa di
Maria Ausiliatrice . Dall'alto della Chiesa essa ri-
corderà a' più o meno giovani offerenti che Maria
un giorno renderà a ciascun di loro il contraccam-
bio di un'altra ben più ricca e splendida corona in
Cielo, purché proseguano ad amarla ed onorarla,
vivendo da buoni cristiani , come hanno imparato
nell'Oratorio, negli anni più belli di loro vita .
Mattino della festa .
L'andamento della festa fu pressochè quello de-
gli anni scorsi ; onde per non ripetere le stesse
cose, diremo quelle soltanto, le quali hanno alcun
che di particolare .
Essendo nel mattino favorevole il tempo, comin-
ciò tosto un gran concorso di gente . Mescolati ai
Torinesi si vedevano molti forestieri , gli uni ve-
nuti sia dal giorno innanzi, gli altri in quel mat-
tino istesso , quali per ferrovia e quali a piedi ,
viaggiando ad onor di Maria da veri pellegrini .I
confessionali furono per più ore circondati dai fe-
deli . Quasi continua la Comunione , la quale per
alcun tempo fu d' uopo che venisse distribuita con-
temporaneamente da due Sacerdoti . Il numero dei
comunicati superò i 9 mìla . Oltre a 140 furono le .
Messe celebrate nel Santuario, e ciò non ostante
molti Sacerdoti si dovettero risolvere di celebrare
nelle vicine Chiese, perchè insufficiente il numero
degli altari in quella di Maria Ausiliatrice .
Quello che maggiormente edificava erano i mo-
tivi dominanti, che conducevano tanto popolo ap-
piedi della Madonna Ausiliatrice : l'acquisto cioè del-
l'Indulgenza plenaria, la riconoscenza per le grazie
ricevute e la fiducia di riceverne .
Insieme cogli altri divoti erano pur venuti a
congiungersi i giovani del Collegio di Valsalice e
di S . Benigno, le educande di Nizza Monferrato e
di Chieri, con un buon numero di figlie dell'Ora-
torio festivo di detta città ; anzi quasi tutte le
Case salesiane d'Italia e di Francia vi avevano un
loro rappresentante .
Verso le ore 10- il cielo si coperse di neri nu-
voloni, prese a lampeggiare il fulmine , a rumo-
reggiare il tuono, sicchè pareva imminente un forte
uragano . Ciò nondimeno al cominciare della Messa
pontificale la gente in Chiesa era così accalcata,
che molti dovettero restarsene nel coro e nella sa-
crestia, contentandosi di udire senza vedere .
La musica del M° . Salvatore Cherubini, eseguita
nella Messa, fu degna della solennità . Persone di
Roma , che vi erano presenti , ebbero a dire che
la Chiesa di Maria Ausiliatrice non aveva in quel
mattino nulla da invidiare alle primarie Basiliche
Romane, che si spesso risuonano delle gravi e
maestose note del M ° Palestrina .
La pioggia e il pranzo .
Presso a mezzogiorno stava per terminare la
Messa pontificale, quando le grossi nubi, che erano
in aria , si sciolsero in pioggia e mandarono giù
un torrente di acqua . Pareva che la Vergine vo-
lesse costringere tutti que' suoi devoti a rimanersi
più a lungo in Chiesa presso di Lei ; e così fe-
cero molti difatto, e perché il temporale durò più di
un'ora, e perché sprovvisti di ombrello .
Ma era l'ora del pranzo ; onde dopo alcun tempo
quei della città affrontarono la pioggia e si reca-
rono a casa loro ; molti forestieri fecero altret-
tanto e portaronsi nei pubblici alberghi ; altri en-
trarono sotto i portici dell'istituto, e tratto fuori
pane e companatico, che avevano con sè, fecero la
loro refezione alla democratica . Tuttavia un buon
numero ancora ne rimaneva, i quali non avevano
di che cibarsi, e l'intemperie non permetteva loro
di andarsene a provvedere . Che fare ? La Madonna
pensò anche per questi . Conosciuti da qualche su-
periore gli uomini , ecclesiastici e laici, furono a
più riprese fatti passare avanti e rifocillati alla
meglio con quei della Casa ; le donne furono in-
dirizzate nel vicino Istituto delle Suore di Maria
Ausiliatrice, ove fu loro fatto parte di quel poco,
che si aveva di preparato . Basti il dire che erano
contemporaneamente pieni di commensali 12 vasti
refettorii, in tre dei quali gli invitati si rinnova-
rono ben 5 volte .
E degno di nota che tra quelli delle varie no-
stre Case e le avventizie furono circa due mila le
persone , a cui D . Bosco diede da pranzo in quel
giorno . A tutto provvide la Beata Vergine colle
limosine, che aveva mandato all'Oratorio per mano
de' suoi divoti e dall'Italia e dalla Francia, mo-
strandosi così veramente Ausiliatrice dei Cristiani
in tutte le necessità della vita .
Funzioni e musica della sera.
Non ostante che il tempo continuasse ad essere
più o meno piovoso,, tuttavia nelle ore pomeridiane
i divoti affluirono alla visita del Santuario in numero
considerevole . Non vi mancarono signori e signore ;
non vi mancò la primaria nobiltà di Torino . Nelle
due ultime ore, tempo delle sacre funzioni , la
Chiesa era così stipata di fedeli, che a stento vi
si poteva entrare, e molti dovevano rimanere di
fuori, finché altri ne uscisse ; eppure pioveva . Fu
sentimento comune che se il tempo avesse proseguito
bello come nelle prime ore del mattino, quest'anno il
concorso della città e dei paesi circonvicini avrebbe
superato quello di tutti gli anni decorsi, e non solo
la Chiesa, ma la nuova píazza di Maria Ausilia-
trice avrebbe presentato per la prima volta uno
spettacolo indescrivibile .
Le sacre funzioni furono oltremodo decorose ; e
il Revmo Pontefice, circondato da numeroso clero
e da venerandi ministri , rappresentava al vivo il
Pontefice eterno, descritto divinamente dalla penna
dell'Apostolo Giovanni , in mezzo ai 24 Seniori e
alle miriadi di Santi , nel gran Tempio della ce-
leste Sionne . Solamente nelle Chiese cattoliche si
riceve qualche idea del Paradiso .
Le due ore e mezzo, che durarono le sacre fun-
zioni, parvero brevissime, soprattutto pel soave e
delizioso canto, che inebriava l'anima . Il Dixit e
il MagniflcatdC.NeailvFsortunM,il
Dominus cogli altri salmi, l'antifona Sancta Maria,

1.7 Page 7

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succurre miseris e il Tantum ergo del Teol . Giovanni
Cagliero furono di un effetto superiore ad ogni a-
spettazione . In certi momenti le voci dei giova-
netti dell'Oratorio e dei primi artisti della città,
sposate bellamente alle note dell' organo, toccato
dal maestro Giuseppe Dogliani, rapivano la mente
e il cuore ad un celeste incanto . A fine di pre-
parare i musici alla esecuzione di opere così stu-
pende furono certamente necessarie fatica e pa-
zienza ; ma queste furono appieno ricompensate e
dal buon esito del canto, e dal dolce piacere di
avere onorato il meglio che ci fu possibile Colei, i
cui meriti non sarebbero celebrati abbastanza de-
gnamente nè anco da un coro di Angeli .
Il Panegirico .
Meritevole di encomio fu pure il discorso , re-
citato dal M . Rev . Canonico Venk . Egli esordì no-
tando che molti bei titoli suole dare la Chiesa alla
Santissima Vergine . Di questi altri ci esprimono
le sue grandezze e ci fanno concepire di Lei alta
stima e venerazione ; altri ci svelano le sue virtù
e ci spronano ad imitarle ; altri finalmente ci ma-
nifestano la sua potenza e la sua bontà e c'infon-
dono confidenza ed amore . Tra questi non ultimo
è quello di Aiuto dei Cristiani , Auxilium Chri-
stianorum . Dopo ciò, l'oratore annunziò, indi venne
a svolgere il suo assunto, vale a dire che Maria
è Aiuto dei Cristiani nelle private loro necessità,
ed Aiuto specialmente della Chiesa e dei Papi nelle
persecuzioni . - Nostro vero Aiuto, egli disse, è
Dio solo, onde la Chiesa ci fa ripetere col salmi-
sta : Vieni in mio aiuto, o Dio ; affrettati ad aiu-
tarmi, o Signore : Deus in adiutorium meum in-
tende ; Domine ad adiuvandum me festina . Ma
quantunque Iddio sia il nostro vero aiuto e possa
soccorrerci da sè, tuttavia Egli suole servirsi de-
gli uomini per aiutare altri uomini . Così per
mezzo di Giuseppe figliuolo di Giacobbe Dio salvò
la vita agli Egiziani, provvedendo loro il pane
nel tempo della carestia ; per mezzo di Mosé
liberò il suo popolo dalla schiavitù di Faraone ;
per Daniele salvò l'onore e la vita della casta
Susanna ; per Giuditta liberò la città di Be-
tulia dall'assedio e dallo sterminio di Oloferne, e
così via via . - Nè Iddio mutò consiglio nella legge
di grazia . Egli dall' alto de' Cieli continua ad a-
scoltare le . preci di chi lo invoca, continua a sten-
dere il suo braccio alla difesa degli oppressi, con-
tinua ad asciugare le lagrime di chi piange in
questa valle del dolore ; ma in ciò fare il Signore
il più delle volte si serve dell'opera de' suoi Santi,
soprattutto dell'opera di Maria, Regina dei Santi .
- Qui il valente oratore coi fatti del santo Van-
gelo pose in bella luce quanto sollecita sia la Ver-
gine nell'aiutare i suoi devoti, che l' amano, le si
affidano e la pregano nei bisogni dell'anima e del
corpo ; e poscia coi fatti della Storia Ecclesiastica
dimostrò quanto potente Ella sia nel soccorrere la
Chiesa e i Romani Pontefici contro le più formi-
dabili potenze del mondo, congiurate ai loro danni .
Nel discorrere dalla vittoria di Lepanto, riportata
da Pio V per intercessione di Maria ; nel narrare
di Napoleone I vinto da Pio VII , che nella sua
prigione invocava l'aiuto della Vergine e le faceva
voto di stabilire una festa in suo onore, se resti-
tuivàlo nella sua Roma, il Can . Venk si appalesò
grande oratore . La parafrasi dell'antifona Sancta
Maria succurre miseris , colla quale pose fine al
suo discorso, fu un bel serto di laudi, che egli pose
sul capo di Maria Ausiliatrice, e ci diletta il pen-
sare che ne avranno esultato gli Angeli, come ne
restarono commosse e intenerite le molte migliaia
di uditori .
Grazie riferite recentemente .
Sebbene Maria Ausiliatrice consoli in ogni tempo
coloro, che a Lei fanno con fiducia ricorso, tutta-
via è cosa accertata che nell' occasione della sua
festa, sia pel risveglio di maggior pietà nei fedeli,
sia perchè Ella voglia in quella circostanza fare
maggiore sfoggio di sua materna bontà , le gra-
zie si ottengono più facilmente e in più gran co-
pia . Abbiamo sott' occhio un mucchio di lettere
pervenuteci da luoghi i più disparati, nelle quali
si riferiscono favori di ogni genere, ottenuti per
sua intercessione nel solo mese di maggio e nei
primi giorni di giugno . Ne produciamo qui alcune
delle più recenti , premettendo per altro che in-
tendiamo di ottemperare ai Decreti di Papa Ur-
bano VIII, emanati in proposito sui fatti sopran-
naturali non ancora riconosciuti dalla Santa Sede .
I.
Limone S . Giovanni (Brescia), 24 maggio 1883 .
REv . D . Bosco,
Senza tanti preamboli, mi permetta V . S . che
mi sdebiti di un obbligo ieri contratto con l' au-
gustissima nostra Regina , Auxilium Christiano-
rum .
Ieri sera, vìgilia della solennità del Corpus Do-
mini , e della festa di Nostra Signora Aiuto dei
Cristiani, io mi trovava gravemente angustiato dal
timore di non potere nella seguente giornata di-
simpegnare le mie incombenze di Parroco, per un
forte mal di gola . Anzichè diminuire, minacciando
di vieppiù aggravarsi, mi raccomandai di tutto cuore
alla pietosa nostra Avvocata, promettendo che, se
nel giorno seguente io avessi potuto attendere alle
molteplici mie funzioni, avrei mandato la relazione
della grazia ottenuta al suo Santuario di Torino,
affinché venisse pubbiicata a gloria di Dio e di Lei
sua e nostra amorosissima Madre . Ed ecco che
stasera, dopo di avere nel corso della giornata as-
sistito alle confessioni, celebrata la santa Messa ,
fatta la solenne processione col SS . Sacramento,
sotto un sole ardente, e, dopo mezzodì fatte altre
tre processioni di consuetudine in parrocchia per
la visita dei fedeli all'adorabile Sacramento espo-
sto alla pubblica venerazione ; dopo avere cantati
i vespri e recitato le preci e il sermoncino del
mese di Maria, ecco, dico, chedtoupqes,
io, anziché peggiorato, mi trovo del tutto guarito .
Senz' altro aggiungere , in pegno di eterna gra-
titudine per l'immeritato favore dalla materna bontà
dell'invocata Regina Aiuto dei Cristiani elargitomi

1.8 Page 8

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mando la qui unita offerta, che avrei dovuto spen-
Tutta la città d'Aire è nello stupore nel vedere
dere nella provvista degli occorrenti medicinali . la mia guarigione . Tutti hanno la più grande con-
Mi tenga della S . V . Rev .ma
fidenza in Nostra Signora Ausiliatrice, ed un gran-
Obbl .mo Servo
dissimo numero di persone m'incaricano di racco-
GIOVANNI MARIA CESCOTTI parroCO . mandarle . Questa confidenza è divenuta ad Aire
così grande, che io spero che la Santa Vergine
II.
Moretta, 31 maggio 1883 .
M . REV . SIGNORE,
Sì tocca propriamente con mano che, Maria Au-
siliatrice ottiene da Dio quanto vuole . Dal mo-
vorrà ben accordarci dei nuovi favori .
Ho l'onore, mio Rev . Padre, di offrirle i miei
rispettosi omaggi .
Suo Um .mo Servitore in N. S.
Abbe' ENGRAND .
mento che si fece a Lei ricorso , il malato Giu-
seppe Botto prese un miglioramento notabile, direi
miracoloso . Per il che a nome suo rendo i più vivi
Conversione di un ateo.
ringraziamenti e l'assicuro che il medesimo si mo-
Le grazie sopra riferite ed altre innumerevoli,
stra molto riconoscente della grazia ricevuta .
Sono di V . S . M . Rev .da
che qui ommettiamo, sono bensì prova chiarissima
della potenza e della bontà di Maria Ausiliatrice ;
Dev .mo Servo maargomentobenpiùfortedelsuoaltopotere
GIUSEPPE REINERI . e del suo materno affetto sono le grazie spirituali,
che da Lei si ottengeno , sono il mutamento del
III .
Torino, 2 giugno 1883 .
M . REV . SIGNORE,
cuore , l' abborrimento al peccato, la conversione
dell'anima . Per operare quelle Maria non ha che
da vincere ostacoli materiali ; ma per produrre
queste ha da soggiogare la libera volontà dell'uomo,
A maggior gloria di Dio ed aumento della di-
vozione verso Maria Ausiliatrice mi prendo la li-
bertà di riferire alla S . V . la grazia testé rice-
vuta per intercessione della nostra cara Madre .
Trovandomi già da tre mesi obbligata a letto da
grave e complicata malattia , una pia signora mi
ha da distruggere talora inveterate abitudini, ha
da spegnere l'incendio di ardenti passioni . Di qui
la sentenza dei santi Padri e Dottori della Chiesa,
essere cioè maggior miracolo la giustificazione del-
l'empio che non la creazione del mondo . Or di gra-
zie spirituali, di questi miracolosi mutamenti del-
consigliò di ricorrere a Maria Ausiliatrice, e andò
a domandare per me la benedizione in cotesto San-
tuario . Dopo tale benedizione io cominciai a mi-
gliorare, ed ora mi trovo in grado di venire a rin-
graziare la mia celeste Benefattrice .
l' animo , Maria ne opera moltissimi ; anzi il più
delle volte le grazie del corpo e del tempo non
sono che la chiave, la quale apre la porta a gra-
zie ben più importanti, che riguardano l'anima e
la eternità . Una di queste ebbe principio la sera
Gradisca i sensi di profondo rispetto, coi quali della solennità di Maria Ausiliatrice e compimento
godo confermarmi
Di V. S . M . Rev.da
nel mattino seguente . Ed ecco in breve di che si
tratta .
Umil .ma ed obbl .ma Serva
NATALINA PERRONE.
Il 6 di giugno un signore in sui 40 anni si por-
tava nelle prime ore del giorno al Santuario di
Maria Ausiliatrice . Dopo lunga, preghiera fatta in
IV .
un profluvio di lagrime, ei fu visto accostarsi alla
Diamo anche la traduzione di una delle moltis-
sìme lettere francesi sullo stesso argomento . Quella,
che qui presentiamo , è di un Sacerdote, il quale
per varii malori da più anni non era più in grado
di celebrare la santa Messa, e dopo avere invo-
cato Maria Ausiliatrice si sentì libero da ogni in-
comodo con alto stupore di tutta la città .
V.
Aire (Pas de Calais), 30 maggio 1883 .
Mio REV . PADRE,
Confessione e poscia alla Comunione .usPcrimad
di Chiesa , pieno il cuore d' insolita gioia, egli si
appressò ad un Sacerdote e così gli parlò : - Io
fui un infelice ; da 20 e più anni non credeva più
a nulla, nè a Religione , nè a Dio, nè all' altra
vita : fui un incredulo ; fui un ateo . Dodici anni fa
quando mi sono ammogliato andai in Chiesa, per-
chè così porta l'uso, ma rimasi qual era . Ieri sera
entrai per curiosità in questo Santuario ; il suo
splendido apparato m' invitò a fermarmi , ed assi-
stetti alla sacra funzione per udire la musica . Qui
mi attendeva la misericordia di Dio . Al vedere
Io sono l'Abbé Engrand d'Aire, guarito poc'anzi tanto concorso di gente, all' udire le melodie dei
da Nostra Signora Ausiliatrice . Aveva promesso, canto e le armonie del suono io cominciai a pro-
se otteneva la guarigione, di consacrare alle opere vare dentro di me un non so che di misterioso .
Salesiane tutte le limosine della mia Messa . Io Intanto si accendono i lumi all' altare e i lampa-
eseguisco la mia promessa e le invio 50 franchi dari dinanzi al gran quadro della Vergine, si can-
per incominciare . (1)
tano le Litanie e il Tantum ergo in musica . I
(1) L' ottimo Sacerdote regalò eziandio alla Chiesa di'
Maria Ausiliatrice il prezioso calice, che aveva adoperato
nella celebrazione della sua prima Messa, e che gli era
molto caro .
miei sensi sono colpiti, il mio cuore si sente com-
mosso, i miei occhi si riempiono di lagrime . Diceva
entro me stesso : Io non credo ; eppure tutta que-
sttaa gente crede ; e che cosa sono io mai a con-

1.9 Page 9

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fronto di tante migliaia di persone ? Possibile che
sia io il solo sapiente, e tutti costoro sieno igno-
ranti ? E quel Vescovo, e quei Sacerdoti prostrati
a quell'altare in così divoto atteggiamento non mi
provano ancor essi che là dinanzi a loro vi ha qual-
che cosa di divino? E questi musici avrebbero essi
cotanto faticato per cantare così bene e cantare al
nulla ? Ah ! sì , che vi deve essere Iddio! .Credo
ancor io che vi è una Religione ; credo ancor io
ad un'altra vita . In quei momenti io sentii risve-
gliarsi in me la fede de' miei primi anni , provai
orrore del mio stato infelice, e prima di uscire di
questa Chiesa risolsi di mutar vita, raccomandan-
domi alla Madonna che intercedesse per me . La
notte mi fu ancor essa maestra di buoni con-
sigli ; e la passai in parte a ricordare le princi-
pali verità e le preghiere dimenticate per oltre a
20 anni . Questa mattina ho deposto appiedi del
confessore il peso delle mie iniquità ; ho fatta la
Comunione, ed ora provo tale contento , che non
ricordo di aver provato mai . Io ritengo che sia
questa una grazia ottenutami dalla Beata Vergine,
la quale nei verdi miei anni mia madre m' insegnò
ad amare ed onorare . Racconti pure la S . V . que-
sto fatto ; e se è vero che in Cielo si fa festa
quando si converte un peccatore, io sono di avviso
che la festa che si fa oggi dagli Angeli è ben grande,
perchè si è convertito non solo un peccatore, ma
un ateo . - Il Sacerdote che udì questo racconto
ci assicurò che ne fu profondamente commosso .
Se la festa di Maria Ausiliatrice non avesse pro-
dotto altro bene che questa conversione, noi ci sen-,
tiremmo nondimeno ricompensati ad usura di ogni
nostra fatica ; ed avrebbero pur motivo di goderne
tutti coloro, che ci vennero in aiuto a ben cele-
brarla . Viva pertanto ora ed in eterno Maria Ausi-
liatrice, Madre di misericordia , Vita, Dolcezza e
Speranza nostra .
L'UNITÀ CATTOLICA e la mentovata festa.
Crediamo pregio dell'opera chiudere questa re-
lazione col seguente articolo , che ne pubblicava
l'egregia Unità Cattolica di Torino nel suo n . 133
dell'8 di giugno .
« O giorno felice, degno d'imperitura memoria
O dies felix , memoranda fastis ! E questa l' e-
sclamazione che ci spuntava sul labbro martedì
scorso nell' assistere alla festa di Maria Ausilia-
trice in Torino. Se non avessimo altre ragioni per
rallegrarci di essere figli della Chiesa Cattolica ,
basterebbe a colmarcene di gioia e a rendercene
difensori intrepidi lo spettacolo maestoso ed impo-
nente, che ebbe luogo in quel giorno nel Santua-
rio di Valdocco . Tolte le prime ore, la giornata
fu piovosa, e ciò nondimeno il concorso del popolo
fu grande e continuo dalle 4 del mattino sino alle
9 di sera ; circondati di penitenti i sacri tribunali ed
onorata la mensa degli Angeli da più migliaia di
fedeli . Si scorgevano pur molti forestieri, tra cui
un buon numero di Francesi .
» Ad ogni ora del giorno il vasto tempio si rin-
novava di divoti, che si recavano a visitare, a pre-
gare, a ringraziare la Vergine Ausiliatrice, ad in-
vocarne e a riceverne la benedizione per le mani
di D . Bosco, che in sacrestia fu per più ore asse-
diato da sempre nuove turbe e di sani e di malati
e di afflitti di ogni fatta . Si raccontano varie gua-
rigioni, alcune istantanee ed altre ottenute prima
del terminare della festa . Oh ! no, il braccio di Dio
non si è ancor accorciato tra noi ; e la Vergine
Maria sa tuttora strappargli le grazie più segna-
late a sollievo de' suoi amati figli .
» Pontificò la Messa ed i vespri solenni Sua Ec-
cellenza Rev .ma Monsignor Sigismondo dei Conti
Brandolini, vescovo ausiliare di Ceneda, ammira-
tore di D . Bosco e delle opere sue . Il pio e ze-
lante Prelato veneto dichiarò di aver passato uno
dei giorni piè belli della sua vita, e ne rimase al-
tamente edificato . - In vita mia , disse , ho già
fatto molti pontificali , ma niuno mai così splen-
dido e che mi abbia cotanto consolato .
» La musica del maestro Salvatore Cherubini,
del maestro cav . Monina e del teologo Giovanni
Cagliero , Sacerdote salesiano , fu mattino e sera
eseguita con impareggiabile perfezione, e i giovani
musici di D . Bosco, coadiuvati da distinti profes-
sori di canto della nostra città, ci diedero una qual-
che idea degli inni e delle armonie celesti .
» Dal canto suo il M . R . signor canonico Venk
non venne meno alla ben meritata fama di facondo
ed attraente oratore, e nel suo discorso dimostrò
Maria vera Ausiliatrice dei cristiani nei loro pri-
vati bisogni, ed Ausiliatrice potente della Chiesa
Cattolica e dei Romani Pontefici nelle lotte con-
tro i lori persecutori .
» Nel tempo della benedizione il religioso spet-
tacolo non avrebbe potuto essere più stupendo e
magnifico . Il vasto tempio gremito di gente, l'al-
tar maggiore sfarzosamente adorno e risplendente
di mille faci in bell'ordine collocate, le belle voci
dei musici, le soavi armonie dell'organo, il nume-
roso clero schierato nel presbiterio, la veneranda
imagine di Maria Ausiliatrice , che dall' alto del
quadro pareva che con dolce sembiante tutti in-
vitasse ad adorare il suo divin Figliuolo in Sa-
cramento, tutto questo eccitava la fede, rapiva i
cuori e li inebriava di sovrumana dolcezza, lasciando
in fondo dell'animo vivo desiderio di virtù e dì vita
migliore . (1)
» Di certo le feste cattoliche ben celebrate eser-
citano tutte una benefica influenza sui costumi del
popolo ; e, per non uscire dalla nostra città, e senza
fare torto ad alcuno, diciamo con franchezza che pro-
muove maggiormente il buon costume nella gioventù
e nella popolazione torinese D . Giov . Bosco colle
sue divote e grandiose solennità, che non il Governo
co' suoi avvocati, tribunali, questurini , guardie e
carabinieri, di cui andiamo a dovizia provvisti . Oh!
viva Dio, che si degna di animare il nostro co-
(1) Quello che all'altare maggiore più di ogni altra
cosa la gente meritamente ammirava erano le ricche e
stupende piramidi, e non furono pochi coloro, che ce
ne domandarono l'autore . Per norma di chi avesse da
provvedere oggetti consimili, diciamo che tutto l'ornato
deMalri'Atuscèitodalbri
di Giovanni Minoja, indoratore, verniciatore, e fabbricante
di candellieri, carte-gloria, piramidi, statue, troni ed altri
oggetti relativi per Chiese, in via s . Francesco d'Assisi
n . 24 Torino . Vi si incontra bene e a prezzi onesti .

1.10 Page 10

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raggio con si gioconde e splendide dimostrazioni
di pietà e di religione ! Viva Maria Ausiliatrice,
che tiene rivolti sopra di noi i suoi occhi di sin-
golare misericordia, e dal suo Santuario di Valdocco
diffonde sin nei più lontani paesi grazie innume-
revoli ed anche straordinarie ! Evviva eziandio a
Don Bosco e a' suoi degni Cooperatori, eletti a stru-
mento di tanto bene nella Chiesa a vantaggio della
civile società . »
FESTA DI MARIA AUSILIATRICE
IN GENOVA E IN S . PIER D'ARENA .
In tutte le Chiese Salesiane ed in altre ancora
per lo zelo dei Cooperatori si è celebrata la festa
di Maria Ausiliatrice con pompa più o meno so-
lenne . Non potendo scrivere partitamente di ognuna,
facciamo cenno di quella celebratasi in Genova e
in S . Pier d'Arena . Ecco in breve quello, che ce
ne venne riferito in proposito .
- Anche in quest'anno il nostro Veneratissimo
Arcivescovo concesse e fu lietissimo che noi cele-
brassimo la solennità di Maria Ausiliatrice nella in-
signe Basilica di S . Siro in Genova, e il M . R . sig .
Curato vi si prestò con singolare bontà . La festa
ebbe luogo il 2 di Giugno, giusta il Calendario Dio-
cesano . L' annunziarono graziosamente i giornali
cattolici della città , e il Direttore dell'Ospizio
di S . Pier d' Arena invitò in particolar modo i
Cooperatori e le Cooperatrici con apposita lettera
così concepita : -
BENEMERITI CooPERATORI E COOPERATRICI,
Sono lieto di partecipare alle SS . LL . che Sa-
bato prossimo, 2 di Giugno, nella Basilica di S .
Siro in Genova , si celebrerà la festa di Maria
SS. Aiuto dei Cristiani, singolare Patrona e Bene-
fattrice dei Salesiani e loro Cooperatori e Coope-
ratrici .
La stessa solennità verrà pur celebrata nella
Domenica consecutiva, 3 Giugno, nella Chiesa di
S . Gaetano in S . Pier d'Arena, annessa all'Ospi-
zio di S . Vincenzo de' Paoli .
Le due feste hanno eziandio lo scopo della Con-
ferenza prescritta in quest' occasione dal Regola-
mento dei Cooperatori, e perciò prendendovi parte
si può lucrare l'Indulgenza Plenaria concessa dal
S . Pontefice .
Trattandosi di onorare in modo speciale l' Au-
gusta Regina del Cielo, io invito le SS . LL . che,
potendo , vogliano intervenire a quella delle due
feste, che tornerà più comoda, ed anche ad ambe-
due, se tale fosse il loro desiderio . A quest'uopo
sfiaegurqdtol'raiescfunzio
dell'una e dell'altra solennità .
Confido che col loro concorso la festa riuscirà
molto splendida e devota, e che ci otterrà dalla ce--
leste Ausiliatrice le grazie più belle pel tempo e
per l'eternità . -
Seguiva poscia l'orario dell'una e dell'altra fun
zi.nounIelcrsdfeliuprcòmot
-
meroso nella Chiesa di S . Siro, e vi prendeva
parte eziandio un centinaio di giovanetti dell' O-
spizio, gli uni pel suono , gli altri pel canto , ed
alcuni pel servizio dell'altare .
Alle ore 11 incominciò la Messa Solenne ed i
giovani musici eseguirono lodevolmente la Messa
del P . Gian Giacomo da Falconara . Dopo il Van-
gelo il P . Maria Parisi Barnabita fece un bellissimo
discorso . Il giovane oratore per la eleganza della pa-
rola, per la ricchezza dei concetti e pel brio del
porgere eccitò siffattamente l'attenzione che il nu-
meroso uditorio pendeva come estatico dalle sue
labbra e ne fu profondamente commosso .
Che le sue parole sieno state benevolmente a-
scoltate ne fu prova l' abbondante limosina fatta
dagli uditori a vantaggio dell'Ospizio di S . Pier
d'Arena, e raccolta da una eletta schiera di gio-
vani signorì del Circolo Cattolico , fra i quali si
notava il nobile signor Flavio Marchese Durazzo .
Dopo la Messa si cantò il mottetto, Salve Regina,
del Coccia ; indi esposto il SS . Sacramento, si e-
seguì in musica il Tantum Ergo , accompagnato
dalla banda dell'Ospizio . La funzione terminò circa
le ore due pomeridiane, e fu al divoto popolo Ge-
novese di grande edificazione .
Non meno splendida fu la festa medesima cele-
brata al domani in S . Pier d'Arena nella Chiesa
di S . Gaetano, annessa all'Ospizio di S . Vincenzo
de' Paoli . Essa serviva ad un tempo di chiusura
al mese di Maria . Alle ore 7 celebrò la Messa
della Comunione generale il Revmo Mons . Agostino
Sanguineti, Abate mitrato di N . S . del Rimedio
in Genova . Non vi furono meno di 600 Comunioni .
Alle ore 10 1/2 ebbe luogo la Messa solenne can-
tata parimenti in musica dai giovinetti dell'Ospi-
zio, con accompagnamento dell'organo . Al Vangelo
tessé un magnifico discorso il prelodato Mons . San-
guineti, che si fece ammirare per la parola chiara,
per la unzione che penetrava e inteneriva il cuore,
e pei pensieri nobili e nel tempo stesso adattati
alla numerosa udienza, composta di elementi di-
sparati, giovani, adulti, chierici, Sacerdoti, signori
e popolani . Alla sera vi furono i vespri in musica,
predica e benedizione, ed ogni cosa riuscì degna
della festa , e del divoto contegno e della esimia
pietà dei Cooperatori e delle Cooperatrici, che vi
accorsero numerosi . - Cosi la relazione .
Noi non possiamo non godere altamente dell'o-
nore che si diede a Dio ed alla Vergine in Ge-
nova ed in S . Pier d'Arena, nell'occasione di detta
solennità, e ringraziamo dall'intimo del cuore tutte
le caritatevoli persone, che si prestarono volenterose
in nostro aiuto . Vogliano il Signore e la Madre sua
ricompensarle di tutto, specialmente della carità,
che hanno fatto ai 300 poveri giovanetti di detto O-
spizio, che vive della pubblica beneficenza .
BRANO DEL MENTOVATO DISCORSO DEL P . PARISI .
Abbiamo potuto avere l' ultima parte dell'ap-
plaudito discorso , che il P . Parisi tenne nella
Basilica di S . Siro in Genova, e crediamo pregio
dell'opera il qui riprodurlo . Il giovane Barnabita
dopo aver ragionato di Maria Ausiliatrice, e invo-
cato il patrocinio di questa Madre amorosa, passò
a raccomandare alla carità de' suoi uditori i po-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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veri giovanetti dell'Ospizio di S . Vincenzo de' Paoli
in S . Pier d'Arena e parlò così
- Signori, ho invocato la Madre qui, dove una
corona di fanciulli e di giovani leviti col volto giu-
livo e con le voci squillanti allietano la Casa di
Dio .
Che cosa leggete voi in quei sembianti d'inno-
cenza, che cosa vi parlano al cuore quei cantici e
quelle armonie? . . . Non vi dicono forse che nella
tempesta, la quale ci rumoreggia con orribil fra-
casso intorno, che al rombo del tuono e al lam-
peggiar della folgore che striscia intorno alle no-
stre case, sono i figli, i figli nostri, i figli del popolo
che, se vogliono campare al minacciato sterminio
della società presente , debbono correre a rifugio
fra le braccia di Maria Aiuto dei Cristiani? E
non è forse Maria , la quale in questo sconvolgi-
mento di cose e di uomini, in questa lascivia di
costumi, che insudicia la parte più eletta della na-
zione, in questo eccidio morale della gioventù no-
stra, in questo dileguarsi di ogni più bella spe-
ranza dell'avvenire, non è forse Maria che debbe
salvare la famiglia e la patria, deve salvarci i
figli? . . .
Gli uomini della Provvidenza già sorgono e alla
ispirazione di Maria scendono animosi in campo,
fanno nobile sacrifizio di tutto se medesimi, e nel
nome di Maria si lanciano alla impresa, nel nome
di Maria fanno miracoli di generosità e di zelo .
Gli uomini della Provvidenza non hanno paventato
gli scherni e le minacce . Maria li ha scorti della
sua luce nell'arduo cammino ; Maria li ha sorretti
della sua mano a traverso le asprezze del viaggio ;
Maria li adombra della sua protezione e par che
dica : Uomini di fede, io sono con voi .
Questa. parola risuonò alle orecchie del povero
Prete da voi conosciuto, i cui figli il festeggiamento
d' oggi promossero qui in mezzo a voi . Questa
parola di Maria lo condusse per ogni parte d'I-
talia, gli fece valicare le Alpi, e lo porti nella
Francia e nella Spagna ; gli fe' varcare l'Oceano
e lo portò nel nuovo mondo.
« Povero, senza mezzi di sussistenza, come ho
« potuto fondare e sostenere queste opere ? E`
« questo il segreto della misericordiosa bontà di
« Dio , a cui piacque favorire l'opera mia ; per-
chè il bene della società e della Chiesa stanno
« nella buona educazione della gioventù . La Santa
« Vergine si è fatta la nostra protettrice, è a Lei
che dobbiamo la riuscita delle nostre opere , è
« Dessa che ci procurò il mezzo di fabbricare le no-
« stre case e le nostre cappelle . Noi non abbiamo
« camminato che sotto la sua protezione ; Essa be-
« nedice chi s'occupa della gioventù . » Così diceva
egli pochi giorni or sono nella Chiesa della Mad-
dalena a Parigi . E i Parigini a quella parola si
commossero, salutarono il messo di Maria, l'apo-
stolo che col nome di Maria scende nelle piazze e
per le vie, amico, educatore, padre ai poveri figli
del popolo .
Benedetto il popolo, che all' apostolo di Maria
fa largo il passo ed agevola la strada! . . . O Ge-
nova, contro. i lupi rapaci che insidiano alla vita
de' tuoi figli, di fronte alle arti scaltrite di coloro,
che vogliono ucciso le anime e contaminata la mente
e il cuore de' tuoi fanciulli, sta il messo di Marìa,
Lì stende la mano, ti chiede l' obolo della carità,
chiamandoti a parte dell' opera sua nobilissima .
Genova, non ismentire te medesima! In altri tempi,
quando la Genovese Repubblica vedovasi nella li-
bertà , nella indipendenza, nella vita de' tuoi figli
minacciata da esterni nemici, bastava una parola,
perché di mezzo a voi sorgessero prodigi di ge-
nerosità e di patriottismo . Per la difesa della pa-
tria Anna Spinola sborsa immediatamente 20,000
scudi d'oro ; e Veronica Spinola a tutte sue spese fa
una leva di soldati . A difesa della Religione in altri
tempi bastava una parola di fra Filippo da Savona,
perché le matrone Genovesi si spogliassero degli
ori e degli argenti per armare tutta una squa-
dra, pronte esse medesime a combattere, se così
fosse piaciuto al Pontefice .
Oggi , e signori , è minacciato tutto quanto lo
avvenire della generazione, che nasce e cresce in
mezzo a voi... Che cosa facciamo? . . . Non segui-
rete gli uomini della Provvidenza e i messi di
Maria in mezzo a voi .? . .
In nome di questi benemeriti figli di D . Bosco,
in nome della educazione popolare manomessa da
chi pur troppo l'ha continuamente sulle labbra a
scherno del popolo , in nome della civiltà e della
Religione, per l' avvenire della patria, : per pietà
dei nostri figli, protendo la mano e chieggo l'o-
bolo della elemosina .
Viva Dio! Le donne Genovesi d' oggi o i loro
uomini raccolti ai piedi di Maria Aiuto dei Cri-
stiani oh!noismetraldonegium
Genovesi di altri tempi! -
ESERCIZI SPIRITUALI PER LE SIGNORE
IN NIZZA MONFERRATO .
Per secondare il desiderio di molte zitelle e
Maestre di scuola, nonché di pie signore, le quali
amerebbero passare alcuni giorni di sacro ritiro
per attendere al bene dell'anima loro, saranno dati
gli Esercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-
donna delle Grazie, diretto dalle Figlie di Maria
SS . Ausiliatrice in Nizza Monferrato.
Incominciano la sera del 1 0 di Agosto e termi-
nano la mattina del 10 .
La pensione è fissata in L . 20 . Si fa una ecce-
zione per le Maestre, la cui quota sarà di L . 15 .
L' aria salubre e di campagna, il sito as meni -
simo e solitario , sono allo stesso tempo un sol-
lievo per lo spirito affaticato e abbisognevole di
riposo .
Pertanto chi volesse prendervi parte, é pregata
a farne pervenire la domanda non più tardi del
30 Luglio alla Superiora dell'Istituto delle Figlie
di M . A . in Nizza Monferrato .
NB. Nizza MONFERRATO é Stazione delle Ferrovie,,
ALESSANDRIA - CAVALLERMAGGIORE .

2.2 Page 12

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LETTERA PATAGONICA .
Degna di considerazione è la lettera seguente ,
scritta da un nostro Missionario della Patagonia,
e giuntaci alquanto in ritardo . Da essa i Coopera-
tori e le Cooperatrici apprenderanno quanto oppor-
portuna riesca la loro carità per quelle lontane
Missioni .
General Pringle, 20 febbraio 1883.
REV . E CARISSIMO D . Bosco,
La S . V . Rev .ma ha mille ragioni per lamen-
tarsi che troppo di rado le scriviamo, per infor-
marla di queste Missioni nel territorio di Pata-
gones e della Patagonia . Ma , valgano a scusarci
e la bontà della S . V . e le circostanze nostre, le
quali non sempre ci acconsentono di scrivere quando
vogliamo .
Mi trovo attualmente in un paesetto detto Ge-
nerale Pringle . Vi fui inviato dal Superiore Don
Fagnano , allo scopo di assistere ai lavori di una
Cappella che vi si sta erigendo, istruire e bat-
tezzare alcuni Indii infedeli, e insegnare ai più pro-
vetti nella Religione il Pater noster e l' Ave
Maria .
Nel mese di gennaio passai pure 15 giorni fra
gli Indii di Conesa, raccogliendoli mattino e sera,
per insegnar loro le verità principali di nostra santa
Religione e l'orazione domenicale . Con una buona
parte di costoro il Missionario deve contentarsi
delle cose più necessarie, e passarsela sopra molte
altre, le quali non sono ancora pane pe' loro denti.
Anche S . Paolo non dava ai primi Cristiani che il
latte della dottrina di Gesù Cristo , e scriveva a
quei di Corinto : Vi nutrii col latte, non con cibo ;
imperocchè non ne eravate peranco capaci . Noi
lo imitiamo facendo intendere . a questi poveri sel-
vaggi che possono salvarsi egualmente, sebbene non
apprendano a memoria le verità più sublimi . Impa-
rino il segno della santa Croce, credano al mistero
dell'Unità e Trinità di Dio e a quello della nostra Re-
denzione, ricevano il battesimo, pratichino il bene e si
astengano dal male a norma del Decalogo, e basta .
Questo fu sinora il sunto del Catechismo insegnato
agli Indii di Patagonia, non potendo eglino impa-
rar gran fatto di più , nè essendo a noi possibile
di estenderci maggiormente e per la difficoltà della
lingua e pel poco tempo che ci rimane, perché ci
tocca percorrere delle distanze sterminate, a fine
di portarci da un luogo all'altro a far risplendere
la luce del Vangelo ad un maggior numero di po-
vere anime . Speriamo giorno per giorno qualche
aiutante . Allora potremo attendere di più a questi
poveri Indiani, i quali meritano tutta la compas-
sione nostra . Dal misero stato in cui giacciono può
sottrarli la Religione cristiana, che sola dà ai cre-
denti la vera libertà insieme colla civiltà .
Nei 15 giorni che passai a Conesa, vidi molta mi-
seria per avere il Governo della Repubblica sospeso
la razione di cibo a tutti gli Indii , meno a quei
pochi destinati al servizio pubblico . Tal razione con-
sisteva in libbre 3 di carne, in oncie 4 di riso, 4
di pane o galletta, in sale, tabacco od altri generi .
Ella può bene immaginare quanto abbiano dovuto
soffrire quei poveri infelici, specialmente i giovani
orfani ed abbandonati ed i vecchi . Era una scena,
chie mi schiantava il cuore . Tentai tutti i mezzi
possibili, onde aiutarli, ma non potei riuscire come
avrei voluto e come essi abbisognavano . Mi posi
anzitutto d'accordo coll' Alcade e mandammo un
telegramma al Governatore dei territorio, descri-
vendogli la estrema indigenza di questa Colonia,
e il pericolo in cui molti si trovano di morir di
fame . Il Governatore pose la sua firma al tele-
gramma e lo diresse al Presidente ; ma fino ad
ora non abbiamo ancora avuto alcuna risposta ! In-
tanto siccome il caso urgeva , e io non aveva in
tasca neppur un centesimo, mi volsi a raccoman-
darli alla carità di alcuni Cristiani, che vivono in
mezzo di loro ; ma ne ottenni ben poco vantaggio,
perché sono Cristiani ridottisi in questi luoghi solo
per materiali interessi, quindi hanno una fede morta
e una carità spenta . In otto giorni non vidi a fare
altra limosina, fuorché la distribuzione di dieci pe-
core state provvidenzialmente soffocate . Ne ringra-
ziai tuttavia il Signore per quei poveri affamati .
Vedendo che continuava la miseria, feci un debito
di 500 pesos, provvidi paste, riso e pane, e ne feci
misuratamente dispensare ai più bisognosi , in a-
spettazione di ulteriore provvidenza . Ho creduto
bene di narrarle questo fatto , affinché e Lei e i
nostri Cooperatori e Cooperatrici veggano come ci
torni opportuna e talora necessaria la loro carità .
Mentre mi trovava colà si presentarono a me
due dei loro principali , detti Capitancjos, e mi
significarono che sarebbe loro vivo desiderio che
un Sacerdote fosse andato a stabilirsi fra loro , a
fine di prendersi cura dell'Indiata di Conesa, im-
partire loro la cristiana istruzione, e con questa in-
segnar loro anche l'agricoltura, onde trarre dalla
terra di che campare la vita . Io non potei fare
altro che promettere di riferire la cosa a chi era
d'uopo, e di aiutarli in tutto ciò che avrei potuto
tanto presso il Governo, quanto presso il Superiore
delle Missioni Salesiane . Ma nelle attuali circo-
stanze io credo che dal Governo non si possa at-
tendere verun aiuto per ordinare una Colonia sotto
la direzione di Sacerdoti, perché anche in questa
Repubblica taluni servono alla Rivoluzione, il cui
intento è di sottrarre all'influenza della Chiesa ogni
individuo suscettivo d'istruzione . E perciò neces-
sario fare da noi . Per questo non ci manca la buona
volontà, onde se non possiamo educare l'Indio col-
l'autorità ed appoggio del Governo lo educheremo
con quei mezzi, che il Signore non ci lascerà man-
care, supplendo colla carità e colla pazienza al pre-
stigio dell' autorità e della forza . Ma per questo
abbiamo bisogno che D . Bosco e i nostri benefattori
continuino a soccorrerci ; Don Bosco coll' inviarci
degli aiutanti, ed i benefattori colle loro limosine .
Il personale, per quanto io di qui ne sappia, sta
bene . Favorisca V . S . d'inviarci la sua benedizione,
onde possiamo essere fedeli alla nostra Missione ,
e meritare di aver parte un giorno con coloro, qui
laborant in verbo et doctrina, che sì affaticano nel
predicare e nell'insegnare .
Sono di V . S . Rev .ma
Um .mo Figlio in Gesù Cristo
Sac. DOMENICO MILANESIO .

2.3 Page 13

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UN QUESITO SBAGLIATO
e le Letture Francescane di Cuneo .
Nella città di Cuneo si stampa un periodico
mensile col titolo, Letture Francescane, dedicato
ai figli Terziarii di S . Francesco d'Assisi . Questo
periodico nel suo N° dello scorso giugno, dopo di
aver inserito in parte il primo articolo del Bol-
lettino Salesiano del mese di dicembre ultimo
passato, intorno ai Terziarii di S . Francesco d'As-
sisi e ai Cooperatori Salesiani, viene a fare il que-
sito se questi possano guadagnare tutte le indul-
genze di quelli, e risponde di no, adducendo ragioni,
che ci hanno veramente sorpresi . Ecco le sue pa-
role : « Senza voler nulla detrarre al gran bene
e per conseguenza al gran merito che si fanno
avanti Dio i detti Cooperatori e Cooperatrici Sale-
siani, é certo però che non possono godere di
detto favore, non potendo essi invocare in pro-
posito alcun Breve che loro lo conceda . Anzi dalle
ultime risposte date dalla Sacra Congregazione delle
indulgenze appare veramente il contrario . »
Per tranquillità dei Cooperatori e delle Coope-
ratrici noi rispondiamo invece che le Letture Fran-
cescane di Cuneo, certamente in buona fede, hanno
preso un grave abbaglio . Esse applicarono alla
Pia Unione dei Cooperatori Salesiani, fondata da
D . Bosco e benedetta e commendata da Papa
Pio IX nel 1876, alcune risposte della Sacra Con-
gregazione delle indulgenze in data del 18 marzo
1879, spettanti l'Opera di S. Francesco di Sales
per la difesa e la conservazione della fede, sta-
bilita dal compianto Mons . Gastone De-Ségur nel
1857 (1) .
A dimostrare l' abbaglio, in cui sono inavver-
tentemente cadute le mentovate Letture France-
scane, ci bastino per ora due sole osservazioni .
Primieramente le risposte della Sacra Congre-
gazione da loro citate furono date a dimande, fatte
dal Presidente generale della Società cattolica di
S . Francesco di Sales , il quale esponeva come
per Rescritto del Sommo Pontefice, sotto il giorno
1 di maggio 1873, detta Società era stata fatta
partecipe dei privilegi, dei quali godono coloro,
che portano il Cordone di S. Francesco d'Assisi .
Ciò posto, oltre che il Superiore dei Cooperatori
non ha il titolo di Presidente generale, oltre che
egli non fece mai alla Sacra Congregazione delle
indulgenze domande analoghe, si osserva che nel
maggio del 1873, data del mentovato Rescritto,
la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani non era
per anco fondata, e perciò è fuor di dubbio che
quelle risposte non la riguardàno punto .
In secondo luogo le Letture Francescane dicono
che i Cooperatori Salesiani non possono invocare
alcun Breve, che loro conceda le indulgenze dei
Terziarii di S. Francesco d'Assisi ; eppure . que-
sto Breve esiste chiaro e netto, e tutti i Coope-
ratori e Cooperatrici lo possono leggere nelle prime
(1) Vedi a pag. 406 l'opera : Decreta Authentica Sacrae
Congregationis indulgentiis Sacrisque reliquiis praepo-
sitae ab anno 1668 al annum 1882, edita jussu et
auctoritate SS . D . N. Leonis pp . XIII.
pagìne del loro Regolamento . Anzì ci fa molto
meraviglia il vedere che abbia negata l'esistenza
di questo Breve lo scrittore delle Letture Fran-
cescane, mentre poche pagine prima egli riproduce
un articolo del Bollettino Salesiano, dove il detto
Breve non solo è citato, ma riferito nella sua parte
principale ! Ma che mai ! Siamo uomini, e potendo
tutti egualmente sbagliare dobbiamo compatirci ,
memori delle parole del poeta : H omo sum ; et
nihil humani a me alienum puto .
NUOVO ELENCO INDULGENZE E PRIVILEGI
DEI TERZIARII DI S. FRANCESCO D'ASSISI .
Il nostro Santissìmo Padre Leone XIII glorìo-
samente regnante, con sua Costituzione in data
del 30 di maggio dell'anno corrente, modificò la
Regola del Terz'Ordine secolare di S . Francesco
d'Assisi, rendendola più mite e conforme ai tempi
e ai costumi di oggi giorno . Nel medesimo tempo,
affine di togliere varii dubbii insorti circa le in-
dulgenze dai Sommi Pontefici concesse ai Terziarii
nel corso di parecchi secoli, giudicò pure savia-
mente ed utilmente di annullarle tutte, e conce-
dette loro nuove Indulgenze e nuovi Privilegi .
Eccone qui l'elenco .
CAPO I .
Delle Indulgenze Plenarie .
Tutti i Terziarii dell' uno e dell' altro sesso ,
confessati e comunicati, potranno lucrare l'Indul-
genza Plenaria nei giorni e per i titoli che seguono :
§ I . Nel giorno dell'aggregazione ;
§ II. Nel giorno della professione ;
§ III . Nel giorno che intervengono all'adunanza
o Conferenza mensuale, purché visitino devota-
mente qualche tempio od oratorio pubblico, e pre-
ghino secondo l'usato per i bisogni di santa Chiesa ;
§ IV . Nel giorno 4 ottobre, festa del Patriarca
S . Francesco ; nel giorno 12 agosto festa della
Madre S . Chiara d' Assisi ; nel giorno 2 agosto ,
festa della Sagra di S . Maria degli Angeli ; nella
festa del Santo Titolare della chiesa in cui è e-
retto il Sodalizio dei Terziarii, purché visitino
quella chiesa e quivi preghino secondo l'usato pei
bisogni di santa Chiesa ;
V . Una volta al mese in quel giorno che a
ciascuno piacerà, purchè devotamente visitino qual-
che chiesa o pubblico oratorio, e ivi per qualche
spazio di tempo preghino secondo l'intenzione del
Sommo Pontefice ;
§ VI . Ogni volta che all'uopo di migliorare se
stessì si ritireranno a fare gli Esercizi Spirituali
pel corso di otto giorni continui ;
§ VII . In punto di morte, se invocheranno col
labbro, o, avendo perduta la parola, co l cuore, il
santissimo none di G. esù Godano dello stesso fa-
vore anche quelli, che non potendo né confessarsi
né comunicarsi si pentiranno con perfetto dolore
delle loro colpe ;
§ VIII . Due volte l'anno quelli che riceveranno
la benedizione papale, se pregheranno per qualche

2.4 Page 14

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tempo secondo l'intenzione del Sommo Pontefice :
egualmente, con questa condizione medesima, co-
CAPO III .
loro che riceveranno quella che chiamano Assolu-
zione ossia Benedizione, nei giorni che sieguono :
I . il Natale di nostro Signor Gesù Cristo ; II . la
Pasqua di Risurrezione ; III . la Pentecoste ; IV . la
festa del Santissimo Cuore di Gesù ; V . dell'Im-
macolata Concezione ; VI . di S . Giuseppe Sposo
di Maria Vergine ai 19 di marzo ; VII . delle
Stimmate di S . Francesco ai 17 di settembre ;
VIII . di S . Luigi re di Francia Patrono celeste
dei Terziari ai 25 d'agosto ; IX . di S . Elisabetta
Dei privilegi.
I . I Sacerdoti ascritti al Terz' Ordine , do-
vunque celebrino, godano personalmente dell'Al-
tare privilegiato, tre giorni di ciascuna settimana,
purché non abbiano ottenuto simile privilegio per
altro giorno .
§ II . Quando i medesimi Sacerdoti celebreranno
in suffragio delle anime de' Terziari defunti, l'al-
tare sia per essi sempre dovunque privilegiato .
d'Ungheria ai 19 di novembre ;
§ IX . Egualmente quelli che reciteranno cinque
Pater, Ave e Gloria per i bisogni di S . Chiesa
ed . uno secondo la mente del Sommo Pontefice , PELLEGRINAGGIO A ROMA
acquisteranno una volta al mese le stesse Indul-
genze e remissioni che sono concedute a chi visita
DI SACERDOTI ITALIANI .
devotamente le Stazioni di Roma o fa devoto pel-
legrinaggio alla Porziuncola, ai Luoghi Santi, a
San Giacomo di Compostella ;
§ X . Nei giorni delle Stazioni designati nel
Messale Romano ogni Terziario che visiti il tem-
pio o l'oratorio del proprio Sodalizio, e quivi de-
Dal M . Rev . Sig . Teologo Alberto Ghiotti,
nostro antico allievo, promotore di un Pellegri-
naggio di Sacerdoti italiani a Roma, riceviamo in
proposito una lettera, di cui ci affrettiamo di dare
qui la parte principale_
votamente preghi secondo l'usato per i bisogni di
ILLmO SiG . DIRETTORE,
S . Chiesa, goda in quel tempio o in quell' orato-
rio e nei suddetti giorni delle stesse grazie e fa-
vori spirituali di cui godono in Roma i romani e
i forestieri .
Sarei a pregare la squisita bontà della S . V .
Ill .ma di un favore, di annunziare cioè sullo sti-
matissimo giornale , così saggiamente da Lei di-
retto, un Pellegrinaggio di Sacerdoti di tutta Italia
alla Cattedra di S . Pietro, da farsi nel prossimo
CAPO II .
autunno e forse contemporaneamente al Pellegri-
naggio italiano, cosicché i reverendi Sacerdoti po-
Delle Indulgenze Parziali .
I . A tutti i Terziarii dell' uno e dell' altro
sesso che visiteranno il tempio o l'oratorio in cui
èertoilSdaz,equivsplchranoDi
pe' bisogni della Chiesa, si concede Indulgenza di
7 anni e di altrettante quarantene nelle Feste
della prodigiosa Impressione delle sacre Stimmate
del Patriarca S . Francesco, di S . Lodovico Re di
tranno accompagnarsi a Roma coi loro parenti ed
amici . Mi preme molto che si sappia che detto
Pellegrinaggio avrà luogo, affinché i predetti Sa-
cerdoti possano regolarsi in proposito . Il Pellegri-
naggio sarà presieduto da S . Eminenza il Cardi-
nale Gaetano Alimonda e dagli Ecc .mi e Rev .mi
Arcivescovi di Milano, Firenze, Napoli e Palermo .
É questo il primo Pellegrinaggio aperto a tutto
il Clero italiano senza distinzione di grado e d'età,
Francia, di Santa Elisabetta Regina di Portogallo, e si spera che debba riuscire, mediante il concorso
di Santa Elisabetta Regina d'Ungheria, di Santa dei giornali cattolici . Sarebbe mio desiderio il po-
Margherita da Cortona, e in altri dodici giorni a terle trasmettere i nobili sentimenti che mi espres-
scelta di ciascuno, coll'approvazione del Ministro sero i prelodati Onorandi Prelati nell'accettare la
del Sodalizio .
Presidenza di questa dimostrazione di ossequio e
§ II . Tutte le volte che i Terziari assisteranno venerazione alla Cattedra di S . Pietro , ma per
alla Messa o ad altri divini uffici, o interverranno essere questi di un carattere privato e confiden-
alle adunanze pubbliche o private de' confratelli ziale mi limito a trasmetterle in fine di questa mia
daranno ospizio ai poveri : comporranno discordie quella dell' Arcivescovo di Palermo, che tutte le
o procureranno sieno composte : andranno alle sa- altre compendia e comprende .
cre processioni : accompagneranno il SS . Sacra- Il Revmo Arcivescovo di Palermo scrive così
mento, o non potendolo accompagnare, reciteranno,
« Devotissimo, come io sono , alla Cattedra di
al segneduon della campana, un PaterNos
Pietro, non meno che al Grande Pontefice che su
Ave Maria, diranno cinque Pater e Ave pei bi- quella vi siede, verso il quale sento un profondo
sogni di S . Chiesa, o in suffragio dei confratelli ed amoroso rispetto, non posso che far plauso alla
defunti : seguiranno alla sepoltura i morti : ridur- proposta di un Pellegrinaggio di Sacerdoti Italiani
ranno al buon sentiero qualche traviato : istruiranno ai pigli del Santo Padre Leone XIII . In mezzo ai
alcuno nei divini precetti e nelle altre cosa neces- dolori, che per la tristezza dei tempi e la malva-
sarie a salute , o faranno altre simili opere di gità degli nomini trafiggono l'anima del Padre co-
carità, potranno lucrare ogni volta e per ciascuno mune dai fedeli , gli riuscirà certamente di con-
di questi titoli l'indulgenza di trecento giorni . for t o una dimostrazione di affetto e di piena adesione
I Terziari, se vogliono, potranno applicare tutte da parte dal Clero italiano . - Il proposto Pelle-
e singole le sopraddette Indulgenze, sia plenarie, grinaggio mostrerà una volta di più come il Sa-
sia parziali, in suffragio de' fedeli defunti .
cerdozio cattolico si stringa al suo centro, molto

2.5 Page 15

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più, che vien esso Pellegrinaggio onorato della
Presidenza dell'Emmo Alimonda, tanto venerato e
tanto caro a tutti . »
Intanto i Sacerdoti, i quali intendessero di fare
parte del detto Pellegrinaggio, possono per le re-
lative norme rivolgersi al prelodato Sig . Teologo
Ghiotti in Leynì (Torino), oppure al R . sig . D .
Giuseppe Casalegno , Rettore della Chiesa della,
SS . Trinità - Doragrossa - Torino .
ORATORIO DI MARIA AUSILIATRICE
IN CARIGNANO_
Da alcuni anni il Sac . D . Michelangelo Chiatel-
lino, nostro zelante Cooperatore ed antico amico
ed aiutante di D . Bosco, impiantò nella città di
Carignano sua patria un Oratorio festivo pei gio-
vanetti, il quale diede e dà tuttora degli ottimi
frutti . Crediamo ben fatto dirne qui alcune parole .
L'Oratorio annovera circa 250 ragazzi, la mag-
gior parte artigiani . Si trovò, mediante poca spesa,
un locale con cortile , il tutto abbastanza adatto .
Colà ogni festa si raccolgono i giovani e, mancan-
dovi la Cappella, si conducono in corpo alla Chiesa
parrocchiale per udire la S . Messa . Dopo ciò ri-
tornano all'Oratorio e non ne escono che circa il
mezzodì per recarvisi nuovamente alle due . Là si
divertono coll'altalena, col passo volante, colle pa-
rallele, lungi dai pericoli dell'anima e del corpo .
A cert'ora si radunano in una sala del locale pel
Catechismo . Questo finito , il Direttore tien loro
un'acconcia istruzione ; poscia come al mattino por-
tansi alla Chiesa parrocchiale per la Benedizione
del Santissimo .
Il Clero della parrocchia si presta lodevolmente
ad assistere i giovanetti, ad istruirli e confessarli .
Il bravo Direttore insegna loro altresì la musica
vocale e il canto di sacre lodi . li 27 maggio essi
festeggiarono la loro celeste patrona Maria Ausi-
liatrice, che sotto tal nome, ab immemorabili, si
venera in quella città . In quel giorno accostaronsi
quasi tutti ai Santi Sacramenti e presero parte colla
popolazione alla Messa solenne, che alcuni di essi
musicarono, nella vasta e meravigliosa Chiesa par-
rocchiale . Un nostro Sacerdote di Torino, che fin
dal dì innanzi si era prestato per le confessioni e
necessarie istruzioni ai giovani, tessè l'elogio di
Maria Ausiliatrice .
Dopo pranzo raccoltisi i giovani nel locale del-
l'Oratorio, il detto Sacerdote indirizzava loro cor-
diali parole, animandoli alla frequenza dell'Orato-
rio, all' ubbidienza e rispetto verso i genitori ed
alle virtù più confacenti ad un giovane cristiano .
Dopo il discorso distribuivasi a ciascuno una me-
daglia di Maria Ausiliatrice e confetti . Colla Be-
nedizione solenne del Venerabile si poneva fine alla
cara festicciuola, che lasciò ottima impressione in
tutta la città .
Non possiamo non tributare le meritate lodi al-
l'iniziatore e ai promotori di quell'Oratorio, e fac-
cian voti che ne sorga uno consimile in ogni par-
rocchia del mondo cattolico.
FESTA DELLA S . INFANZIA
AL NICHELINO.
Una delle più utili istituzioni cattoliche é senza
dubbio quella della S . Infanzia ; imperciocchè quest'o-
pera mentre tende al sollievo e alla salute eterna
dei bambini degli infedeli , contribuisce in pari
tempo a formare il cuore dei fanciulli e delle fan-
ciulle cristiane alla pietà verso Dio e verso il pros-
simo, e a far serbare più gelosamente il gran dono
della fede dalle nostre popolazioni .
Che questo nobile scopo si ottenga ne abbiamo
avuto una prova luminosa il 17 dello scorso Giu-
gno, assistendo alla festa della santa Infanzia nel
paese del Nichelino, celebratasi con pompa speciale
per cura del solerte e zelante parroco, coadiuvato
dalle Suore di Maria Ausiliatrice, maestre dell'a-
silo infantile . Stante la vicinanza del luogo e il
santo fine della festa, vi prese parte anche D . Bo-
sco, il quale col divoto popolo ne ebbe a provare
grande soddisfazione .
Verso le ore 4 pom . i bimbi e le bimbe rac-
colti già nell'Asilo passarono ordinatamente nella
Chiesa parrochiale , gremita di gente . Colà tra
alcuni di quegli innocenti di ambo i sessi ebbe
luogo un dialoghetto analogo alla festicciola, indi
la commovente cerimonia dell' abbraccio dei cri-
stiani cogli infedeli sulla porta della Chiesa, sus-
seguito da un grazioso canto di comune fratel-
lanza .
In appresso D . Bosco salito in pulpito tenne un
breve discorso, col quale dipinse al vivo lo stato
compassionevole di milioni di bambini nei paesi
tuttora infedeli ; descrisse gli sforzi dei Missio-
narii per salvarli e battezzarli ; narrò quello, che
fanno in proposito i Salesiani e le Suore di Maria
Ausiliatrice nella Patagonia ; e infine esortò i pa-
renti ad inscrivere i loro figliuolini e le loro fi-
gliuoline all' Opera della S . Infanzia , all' intento
di procurare al Cielo tanti angioletti di più, e a
se stessi e ai loro bimbi la divina protezione .
Finita la predica, ascoltata con particolare at-
tenzione, seguì la processione dei soli fanciulli e fan-
ciulle, assistita e fiancheggiata da tutto il popolo pro-
fondamente commosso . Ed era veramente cosa, che
eccitava dolcemente al pianto, íl vedere due lunghe
file di quelle amabili creature a percorrere le
principali vie del paese , il mirare la divota sta-
tuetta del Bambino Gesù portata sulle tenere spalle
di 4 di loro , che ad ogni tratto venivano sosti-
tuiti da 4 altri nell' ambito uffizio, e l'udire le
loro vocine sciolte in graziosi canti di gioia . Era
impossibile il non immaginare schiere di angeli
mescolati insieme con essi a rendere lo spet-
tacolo vie più giocondo al Cielo . La festa ebbe
fine colla benedizione del SS . Sacramento, e lasciò
in tutti sì profonda e dolce impressione , che ri-
marrà incancellabile .
Protegga Iddio la buona popolazione del Ni-
chelino ; benedica i genitori nei loro figli, e faccia
altresì che le Suore di Maria Ausiliatrice siano
ognora corrisposte nelle loro fatiche come il fu-
rono finora .

2.6 Page 16

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ziose notizie storiche che contìene esso può essere
GIORNO ONOMASTICO DI D . BOSCO .
di forte stimolo a conservare gelosamente il tesoro
della fede a costo di qualsiasi sacrifizio, e se oc-
Il 24 di Giugno, onomastico del nostro amatis- corresse a costo anche della vita stessa . Si vende
simo Benefattore e Padre , D . Giovanni Bosco , al prezzo di cent . 60 , a bènefizio di una povera
venne pure quest'anno celebrato con grande entu- parrocchia campestre, dedicata a S . Vittore mar-
siasmo . I sentimenti di gratitudine e di amore tire .
furono espressi dai suoi giovanetti ed alunni pre- Rivolgersi al libraio Giovanni Berruti, piazza
senti e passati , interni ed esterni , con preziosi della Consolata N. 5 - Torino .
doni, colle melodie dei canti, colle armonie dei
suoni, e colla lettura di svariati componimenti in
versi ed in prosa . Alla cordiale manifestazione
presero parte non solo gli allievi dell'Oratorio di
S . Francesco di Sales e dei Collegi vicini di To-
STORIA DELL' ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
rino, ma di ogni altro, non esclusi quelli della
Patagonia, per mezzo di tenerissime lettere . Gli
Parte seconda .
uffîzi postali e telegrafici concorsero ancor essi ,
portando a centinaia lettere e biglietti di visita e
CAPO XII .
dispacci, provenienti da ogni parte d'Italia e an- Partenza di D . Bosco per Roma - Preghiere dei gìo-
cora della Francia . Per rendere la festa più splen- vani - Ospizio di Tata Giovanni e di S . Michele a
dida vennero ad unirsi coi membri dell' Istituto
circa due mila persone, tra cui l' egregio sig .
Teol . Margotti, e fin da Tolone l'illustre conte
Luigi Colle e la contessa Sofia, sua degnissima
consorte, due signori, che nella pietà verso Dio
e nella carità verso il prossimo si mostrano veri
figli della generosa e cattolica Francia .
Ci duole di non poterne dire di più, perché ci
manca lo spazio ; ma speriamo di ritornare sul-
l'argomento nel prossimo numero .
Ripa - Scuole di carità - Conferenza dì San Vin-
cenzo de' Paoli - Oratorii festivi - Visita al Car-
dinale Antonelli - Udienza di Pio IX - Sua bene-
dizione - Le regole della pia Società dì S . Francesco
di Sales - Conferenze col Cardinale Gaude -
Ritorno di D. Bosco a Torino (1) .
Giorno memorando sarà sempre il 18 di febbraio
del 1858 . Alle ore 8 e mezzo del mattino , colla
commozione che prova un padre nel separarsi dai
suoi amati figliuoli, D . Bosco si strappava da noì
per intraprendere il suo primo viaggio di Roma .
Come usavasi in quel tempo dalle persone prudenti,
BIBLIOGRAFIA
egli pure, prima di cimentarsi a questo viaggio ,
in allora abbastanza pericoloso , volle fare il suo
L' imitazione di Maria ossia la vera divozione a testamento - a fine, diceva , di non lasciare in-
Maria SS . Vergine Immacolata per le zitelle . - caglio di sorta intorno alle cose dell'Oratorio, qua-
lora la divina Provvidenza volesse darci in cibo
É questo un librettino, che ci rincresce di non ai pesci del Mediterraneo . - Questo pensiero ci
aver annunziato prima d' ora ; imperocché quanto rendeva la sua partenza ancora più dolorosa, onde
e piccolo di mole altrettanto è ricco di bellissimi molti di noi vedendolo ad uscire dall'Oratorio ne
pensieri . Lettolo appena, abbiamo tosto preso la piangevamo a calde lagrime .
penna per farlo conoscere ai nostri Cooperatori e Lo accompagnava come segretario il chierico Mi-
alle nostre Cooperatrici, e siamo persuasi che la chele Rua ; ma come figli affezionati, cogli augurii
sua diffusione non solamente tornerà di grande più fervidi , colla mente e col cuore , gli fecero
onore a Maria Immacolata , ma di grande van- compagnia tutti i giovani dell'Oratorio . Ogni mat-
taggio ai fedeli, specialmente alle giovinette . Un tina poi una eletta schiera dei più divoti facevano
parroco, una catechista, una maestra, una madre, la santa Comunione ; moltissimi la visita al SS . Sa-
una persona qualunque non potrebbe fare ad una cramento nelle ore di ricreazione, e non pochi pra-
zitella un regalo più utile e meno costoso .
ticavano eziandio varie mortificazioni, a fine di ot-
Per facilitarne la diffusione si vende alla libre- tenergli un viaggio felice . Le preghiere ed i sa-
ria Salesiana di Torino al minimo prezzo di cent . crifizi di tanti figliuoli affettuosi tornarono graditi
10 per ogni copia, e di sole L . 8 per ogni cento al Signore, che li accolse e benedisse largamente
copie , quantunque il libriccino sia di oltre a 100 il nostro buon Padre .
pagine .
Noi non ci formeremo a narrare qui minuta-
mente le cose occorsegli nel suo tragitto per terra
e per mare , nè quanto ei fece in Roma ; ma no-
teremo quello soltanto, che sembra avere una qual-
Racconto storico della vita e martirio di S . Vit- che attinenza colla nostra istoria, lasciando il re--
tore, soldato mauritano, martirizzato in Milano sto per altro lavoro e per altro tempo .
ai tempi dell'imperatore Massimiano . -
In questi tempi la fede di un cristiano è assalita
non meno pericolosamente che all'epoca delle prime
persecuzioni . Perciò crediamo oggidì molto utile
la lettura del librosopranominato. Oltre le pre-
(1) Le notizie per tessere questo capo di storia le ri
caviamo in gran parte da una Memoria tuttora inedita .
Quello che vi manca lo abbiamo saputo dal Sac . D . Mi-
chele Rua, che allora semplice chierico accompagnò Don
Bosco a Roma .

2.7 Page 17

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Fatta adunque per ferrovia la distanza da Torino
a Genova, per bastimento quella da Genova a Ci-
vitavecchia, e per vettura il rimanente di via, Don
Bosco giungeva alla città dei Papi il 21 febbraio
e prendeva stanza alle Quattro Fontane, presso la
nobile ed illustre famiglia dei Conti De-Maistre ,
la quale lo trattò con un'attenzione e con una ca-
rità, superiori ad ogni encomio . Fin dai primi giorni
egli si pose in relazione con ragguardevoli perso-
naggi dell' alma Città, e prese tosto a visitare i
luoghi più celebri . Nòn potendolo seguire in tutti
i suoi passi, non ommetteremo per altro di tener-
gli dietro nelle visite ad alcuni Istituti di benefi-
cenza a pro dei giovani, dalle quali egli ebbe lume
e conforto a zelare vie maggiormente il nostro
spirituale e materiale vantaggio .
Il giorno 27 di febbraio andò a visitare l'Ospi-
zio detto di Tata Giovanni, che fu per lui oggetto
di vera compiacenza e per l'origine e per lo scopo,
non che pel suo andamento consimile al nostro . -
Sul finire del secolo scorso un povero muratore
di nome Giovanni Burgi, vedendo ogni giorno tanti
poveri fanciulli andar vagando per Roma cenciosi
e scalzi, ne fu tocco di compassione, e provò di rac-
coglierne alcuni in una piccola casa presa a pigione .
Benedicendo Iddio quest'opera, il numero dei gio-
vani andò aumentando ; fu ampliato il locale e i
fanciulli pieni di riconoscenza e di affetto presero
a chiamare il loro benefattore col nome di Tata,
che nella favella del volgo romano significa padre .
Di qui derivò all'Istituto il titolo di TataGiovani,
che conserva tuttora . Il Burgi aveva pochi mezzi
di fortuna, ma possedeva un gran cuore, onde pei
suoi figliuoli adottivi non si adontava punto di an-
dare questuando . Papa Pio VI, che vide sorgere
sotto il suo pontificato quell' Istituto , se ne fece
insigne benefattore, e i suoi successori ne imìta-
rono l' esempio . I giovanetti vi sono accolti dai
nove ai quattordici anni, e vi si tengono sino ai
venti . I più maturi e virtuosi presiedono alle ca-
merate , ed i meglio istruiti insegnano agli altri
gli elementi del leggere e dello scrivere e dell'a-
ritmetica . Alcuni chierici e laici fanno scuola alla
sera . La maggior parte dei ricoverati imparano un
mestiere, scegliendo quello che loro talenta . Non
avendo i laboratorii interni , uscivano ed escono
tuttavia ad imparare il mestiere in varii labora-
torii della città, come da principio facevasi anche
tra noi . A taluni si permette l'apprendimento delle
arti belle e lo studio delle lettere, ma dopo lun-
ghe e sicure prove di una eminente pietà e di per-
spicace ingegno . - L'Istituto é posto sotto la pro-
tezione di Maria Vergine Assunta in Cielo e di San
Francesco di Sales . L'ora della levata e del riposo,
i dormitorii e l'assistenza, un Santo per protettore
a ciascuna camera, tutto insomma portava l' im-
pronta del nostro Ospizio, e D . Bosco apprese con
soddisfazione di aver piantata in Torino l'opera di
Tata Giovanni senza neppure conoscerla . Le opere
di carità qual più qual meno si assomigliano tutte,
perché hanno per autore Iddio, e per ispiratrice
la Chiesa , che non mutano mai nè per mutar di
tempo nè per mutar di luogo . - Pio IX da sem-
plice Sacerdote fu sette anni Direttore di quell'O-
spizio . Di qui si spìega la speciale benevolenza ,
che ebbe sempre verso del medesimo e verso del
nostro ancora, che di quello fin da quel tempo ri-
traeva moltissimo . In quell' anno i giovani erano
circa 150 ; oggi sono ridotti ad una settantina .
Sono sostenuti da quel tanto che guadagnano e dalla
carità dell'attuale Pontefice, che non ostante le sue
strettezze li soccorre generosamente .
Fu pure molto interessante la visita fatta, nel mat-
tino del 6 marzo, all' Ospizio di San Michele a
Ripa, che albergava oltre ad 800 giovani . Il Car-
dinale Tosti, che n'era Presidente, ebbe la degna-
zione di accompagnarvelo per ogni parte . Visitando
i laboratorii, Don Bosco vi trovò i mestieri come
tra noi ; ma i più dei giovani si occupavano nel
disegno, nella pittura, nella scultura, e molti in
una tipografia . Pio IX a fine di beneficare quel-
l'Ospizio avevagli concesso il privilegio, in forza
del quale soltanto colà potevansi stampare i libri
di scuola, che si usavano in tutti gli Stati Ponti-
ficii . Nel vedere 800 e più giovani così bene av-
viati alla virtù e ad una vita onorata, D . Bosco
ne provò una grande soddisfazione, e pare che ab-
bia concepito il santo desiderio e domandato a Dio
di portare i suoi giovanetti di Torino allo stesso
numero . Pochi anni dopo ed oggi ancora quel suo
desiderio era ed é tuttavia una realtà .
Ma più altre visite sono pur degne di essere in
questo luogo segnalate . Nel pomeriggio del 3 di
marzo l'illustre Duca Scipione Salviati, oggi Presi-
dente del Comitato Permanente dell'Opera dei Con-
gressi Cattolici , in Italia , lo condusse a Santa
Maria dei Monti , per visitare le scuole di carità
sostenute dalle Conferenze di S . Vincenzo de' Paoli,
che quell'anno in Roma erano in numero di quin-
dici ed oggidì ascendono a diciannove . Entrato
in quella scuola gli parve di trovarsi in mezzo
di noi . I giovanetti erano circa sessanta . Il ma-
estro li fece leggere alquanto, indi recitare il
catechismo , ed infine eseguire alcune operazioni
di aritmetica . Gli scolari erano disinvolti, attenti
alle dimande , e rispondevano senza confondersi .
Don Bosco volle pure conoscere se capivano anche
quanto leggevano , e interrogatone alcuni si ac-
corse che intendevano poco ; onde in modo pu-
lito e prudente diede alcune norme opportune al
maestro, che le ricevette con gratitudine . In so-
stanza egli trovò quella scuola condotta secondo lo
scopo delle scuole di carità, le quali devono essere
essenzialmente dirette a togliere i ragazzi dai pe-
ricoli delle strade , ad ammaestrarli nelle verità
della fede e nei precetti della morale cristiana, o
a fornirli di quelle cognizioni, che sono più accon-
cie alla condizione loro, senza pretendere punto di
farne dei saccenti e degli spostati , che finiscono
poi per divenire ambiziosi e superbi , inutili a se
stessi e fors' anche perniciosi alla civile società .
Della stessa natura erano le scuole serali , diurne
e festive attivato pei giovani esterni e per gli ar-
tigianelli del nostro Oratorio .
La sera stessa Don Bosco andò ad assistere ad
una Conferenza di S . Vincenzo de' Paoli, inaugurata
sotto il titolo di S . Nicola . Erane Presidente
l'egregio Marchese Patrizi, nipote del Cardinale Vi-
cario . Pregato di volgere ai Soci alcune parole,
D . Bosco tenne loro un breve discorso, col quale li e-

2.8 Page 18

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sortò a coltivare con ardore lo spirito delle Conferenze,
ma di riguardare e promuovere come opera prediletta
il patronato dei giovani poveri ed abbandonati . Sic-
come poi da qualche tempo, mediante il concorso
dell'egregio Conte Carlo Cays , Don Bosco aveva
stabilite negli Oratorii di Torino le stesse Confe-
renze tra i giovani adulti, sotto il titolo di Con-
ferenze annesse, così ne diede relazione a quei Soci,
e li invogliò di praticare la stessa cosa tra i gio-
vani delle scuole serali della città di Roma . Que-
ste Conferenze tra la gioventù avevano lo scopo
di esercitarla per tempo nelle opere di carità verso
le famiglie più bisognose, e intanto con questo mezzo
indurle più facilmente ad inviare i proprii figliuoli
al catechismo .
Egli non tralasciò di visitare eziandio gli Ora-
torii festivi . A quest'uopo consacrò una domenica
intiera, che fu il 14 di marzo . Gli faceva da guida
il prelodato Marchese Patrizi . Nel mattino visitò
l'Oratorio , detto di Santa Maria della Quercia .
Raccolti nella spaziosa sacrestia erano circa 40 gio-
vanetti, che nel contegno e nella vivacità rasso-
migliavano molto ai biricchini di Torino . Messa,
Confessione e Comunione per chi era preparato ,
catechismo ed una breve istruzione erano le fun-
zioni, che avevano luogo per essi . Prestavano il
loro sacro ministero due Sacerdoti, l' uno confes-
sando, e l' altro assistendo . Alcuni membri della
Società di S . Vincenzo de'Paoli facevano il cate-
chismo e dirigevano le pratiche di pietà ; e il Mar-
chese Patrizi segnava i biglietti , che ciascun
giovanetto portava a casa ogni domenica . - Per di-
fetto di apposito locale quei fanciulli nel pomerig-
gio si recavano in un altro Oratorio detto di san.
Giovanni dei Fiorentini, e D . Bosco nell'ora com-
petente si trovò pure con essi . Non più 40, ma
ben 100 ne vide, che si divertivano lietamente lon-
tani dai pericoli e dall' immoralità . Mancava per
altro una cosa, ed era la istruzione religiosa e le
sacre funzioni , che non si tenevano punto , forse
perché non trovavasi un Sacerdote libero per que-
st'opera di carità ; quindi invece di Oratorio doveva
piuttosto chiamarsi ricreatorio .
Dopo essersi trattenuto alquanto con quei ra-
gazzi , che mostravano assai buone disposizioni ,
D . Bosco col nobile signore passò in Transtevere
a vederne un terzo, sotto il titolo dell' Assunta,
frequentato da circa ottanta giovani adulti . Questo
gli piacque assai . Un cortile spazioso ed acconcio
per qualsiasi divertimento, Chiesa vicina, giovani
adulti, canto e sacre funzioni gli presentarono al
vivo i nostri Oratorii di Torino . Provò eziandio
viva compiacenza nel vedere il Direttore, l'Abate
Biondi, ad istruire e interrogare i giovani, come
faceva egli pure con noi al mattino della domenica,
dopo il racconto della storia ecclesiastica .
Abbiamo creduto bene di narrare le visite fatte
da D . Bosco a cotali opere, poiché sappiamo che
vedendo praticato in Roma a favore dei giovinetti
quello stesso, che da 17 anni egli pure praticava
in Torino, si confermò vie maggiormente nel pro-
posito di proseguire l'opera sua, e cercare di per-
petuarla altresì col suffragio della Sede Apostolica .
Questo appunto essendo lo scopo principale, per
Cui era andato a Roma, egli procurò di avere l'u-
dienza dal glorioso Pio IX, di Santa Memoria, a
fine di comunicargli la sua idea e di averne gli
alti consigli . A questo effetto D . Bosco cominciò
a far visita all'Eminentissimo Cardinale Giacomo
Antonelli, Segretario di Stato, che il 28 febbraio
lo accolse con segni di grande bontà e gli diede
un'udienza di quasi due ore . Sua Eminenza si com-
piacque di discorrere delle Letture Cattoliche, della
Storia d'Italia, degli Oratorii festivi, dei giovani
della Casa e delle varie loro categorie ; passò indi
a parlare del Santo Padre, di sua fuga da Roma
nel 1848, della sua dimora a Gaeta, della nostra
offerta di 35 lire, e delle corone benedette, che
in segno di gradimento Pio IX ci aveva regalate .
In fine il Cardinale assicurò D . Bosco che lo a-
vrebbe annunziato a Sua Santità , e procuratagli
l'udienza privata ; e così fu . Di fatto la sera del-
l'otto di marzo egli riceveva una lettera del te-
nore seguente : - Si previene il Signor Abate
Bosco che Sua Santità si è degnata di ammetterlo
all'udienza domani, 9 di marzo, dalle ore undici e
tre quarti ad un'ora . -
Nel tempo fissato D . Bosco e il ch . Rua si tro-
varono nelle camere del Vaticano . Siccome que-
sta udienza riuscì di alta importanza pel nostro
Oratorio, così crediamo pregio dell' opera il nar-
rarne i particolari, che ricaviamo dalla citata Me-
moria .
Mentre stavano occupati in varii pensieri, suona
il campanello, e il Prelato fa loro cenno di avan-
zarsi e presentarsi a Pio IX . In quel momento
D . Bosco restò come confuso, ed ha dovuto farsi
una specie di violenza per non perdere l' equilibrio .
Coraggio, disse, andiamo . Rua lo segue, portando una
copia delle Letture Cattoliche . Entrano, fanno una
genuflessione nell' ingresso della sala del Papa ,
l'altra nella metà , e la terza ai suoi piedi . Ma
cessò quasi intieramente la loro apprensione, quando
videro nel Pontefice l' aspetto di un uomo il più
affabile, il più venerando e nel tempo stesso il più
bello, che possa dipingere un pittore . Non gli po-
terono baciare il piede , perché era seduto al ta-
volino ; gli baciarono la mano, e il chierico Rua,
memore della promessa fatta ai suoi compagni, la
baciò una volta per sé e una volta per essi . Al-
lora il Santo Padre fe' loro segno di alzarsi e met-
tersi davanti a lui . Conviene qui notare che nel-
l'annunziare D . Bosco al Papa fu letto male il suo
nome, perchè a vece di scrivere Bosco avevano
scritto Bosser ; perciò il Papa cominciò ad inter-
rogarlo così : - Voi siete Piemontese - Sì, San-
tità, sono Piemontese, e in questo momento provo
la più grande consolazione della mia vita, trovan-
domi ai piedi del Vicario di Gesù Cristo . - In
quale cosa vi occupate? -- Santità, io mi occupo
nella istruzione della gioventù e nelle Letture Cat-
toliche. - L'istruzione. della gioventù fu cosa u-
tile in tutti i tempi ; ma oggidì essa è più neces-
saria che mai . Vi é anche un'altro in Torino, che
si occupa dei giovani . -
« Qui D . Bosco si accorse che non . si era dato
giusto il suo nome, e in pari tempo il Papa
comprese altresì che egli non era Bosser, ma Bosco .
Allora prese un'aspetto assai più ilare , e gli di-
mandò più cose riguardanti ai giovani, ai chierici ,

2.9 Page 19

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ed agli Oratorii . Voltosi poi a Rua gli chiese se
era già Sacerdote, ed egli rispose : - Santità, non
ancora, ma sono solamente chierico e percorro il
terzo anno di teologia . - Che trattato studiate?
- Studio il trattato de Baptismo e de Confir-
matione - e mentre voleva ancora nominare gli
altri , il Papa disse : - Questo è il trattato più
facile . - Quindi voltosi nuovamente a D . Bosco
con aria ridente gli disse : - Mi ricordo dell' ob-
blazione mandatami a Gaeta , e dei teneri senti-
menti, con cui quei giovanetti l'accompagnarono . -
D . Bosco approfittò di quel medesimo discorso per
esprimergli l' attaccamento di noi tutti alla sacra
sua persona , e lo pregava di gradirne un segno
in una copia delle Letture Cattoliche . - San-
tità , gli disse , Le offro una copia di quei li-
bretti finora stampati e la offro a nome della Di-
rezione ; la legatura è lavoro dei giovani di nostra
Casa . - Quanti sono questi giovani? - Santità,
i giovani della Casa sono circa 200 ; i legatori
sono 15 . - Bene, egli rispose, io voglio mandar
una medaglia a caduno . - Quindi andato in un'al-
tra camera, dopo brevi istanti ritornò, portando
quindici piccole medaglie della Concezione . - Que-
ste saranno pei giovanetti legatori, disse a Don
Bosco, mentre gliele porgeva . - Rivoltosi poi a
Rua, gliene diede una più grande, dicendo : -
Questa è pel suo compagno . - Quindi rivoltosi
nuovamente a lui, gli porse una piccola scatola ,
che ne rinchiudeva un'altra ancora più grande, di-
cendo : - E questa é per voi . - Essendosi essi
inginocchiati per ricevere i preziosi regali, il Santo
Padre loro disse di alzarsi .
Credendo poi che eglino volessero già partire,
Pio IX stava per congedarli , quando D . Bosco
prese a parlargli così : - Santità, avrei qualche
cosa di particolare da comunicarle . - Va bene ,
rispose il Papa . Allora fu fatto cenno a Rua di
ritirarsi , ed egli fatta la genuflessione in mezzo
alla camera, se ne uscì . Il Santo Padre ragionò
di nuovo con D . Bosco intorno agli Oratorii e sullo
spirito che vi s'insinua, e lodò la pubblicazione
delle Letture Cattoliche, dicendogli d'incoraggiarne
i collaboratori, che egli di cuore benediceva . Tra
le cose che ripeté con vera compiacenza fu que-
sta : - Quando penso a quei giovani, rimango an--
cora intenerito per quei trentacinque franchi e qua
ranta centesimi inviatimi a Gaeta . Poveri giovani,
aggiungeva, si privarono del soldo destinato alla pa-
gnottella e al companatico ; gran sacrifizio per loro!
- Don Bosco rispose : Il nostro desiderio era di
poter fare di più, e fummo grandemente consolati
alla notizia che l'umile nostra offerta tornò gra-
dita a Vostra Santità : Sappiate, o Santissimo Pa-
dre, che là in Torino avete una numerosa schiera
di figli, che vi amano teneramente, ed ogni qual
volta loro accade di parlare del Vicario di Gesù
Cristo lo fanno col più vivo trasporto di gioia . -
Il Santo Padre udì ciò con molta soddisfazione, e
fatto ricadere il discorso sugli Oratorii , ad un certo
punto uscì spontaneamente in questa dimanda a
D . Bosco : - Ma se voi veniste a morire che cosa
ne sarebbe dell'opera vostra? - D . Bosco, che
stava per entrare nel suo argomento principale ,
colse tosto la propizia occasione , e risposto che
era appunto venuto a Roma per provvedere all'av-
venire degli Oratorii, gli presentò la lettera com-
mendatizia di Mons . Fransoni . Il Vicario di Gesù
Cristo, letta la raccomandazione dell' intrepido esi-
liato, e conosciuta la intenzione di D . Bosco, se
ne mostrò molto contento e disse : - Si vede che
andiamo tutti e tre d'accordo . - Pio Nono
esortò pertanto D . Bosco a redigere le regole della
Pia Società secondo lo scopo , che ne aveva con-
cepito, e gli diede in proposito degli importanti
suggerimenti . Tra le altre cose gli disse : - Biso-
gna che voi stabiliate una Società, la quale non possa
essere incagliata dal Governo, ma nel tempo stesso
non dovete contentarvi di legarne i membri con
semplici promesse , perchè altrimenti non sareste
mai sicuro dei vostri soggetti, né potreste fare
lungo assegnamento sopra la loro volontà . -
Pio IX era pronto nel capire le dimande e spe-
dito nel dare le risposte ; per il che non solo que-
sto, ma più altri affari si trattarono in quella u-
dienza . In fine D . Bosco chiese la benedizione sopra
le persone, che in qualche modo lo riguardavano .
Gli dimandò pure varii favori, che benignamente
gli concedette . Fra essi vi fu l' Oratorio privato
per la nostra Casa e per quella dell'Abate Monte-
bruno di Genova .
Allora fu richiamato il chierico Rua, rientrato il
quale D . Bosco domandò al Papa la santa Bene-
dizione, ed ambidue s'inginocchiarono per riceverla .
- Ve la do di cuore, rispose il Santo Padre, con
voce intenerita, mentre erano ancor essi del pari
commossi . Ed ecco la formola speciale che usò
Pio IX, e che giudichiamo bene di registrare quale
gloriosa rimembranza .
Benedictio Dei Omnipotentis, Patris et
Filii et Spiritus Sancti descendat super te,
super socium tuum, super tuos in sortem
Domini vocatos, super adiutores et benefa-
ctores tuos, et super omnes pueros tuos ,
et super omnia opera tua, et maneat nunc
et semper et semper et semper.
A questa semplice esposizione aggiungiamo un
solo riflesso : La singolare benedizione di Pio IX
ha prodotto il suo effetto ; ne sono prova eloquente
le opere dell' Oratorio, compiutesi nei 25 anni da
quel giorno decorsi .
Dopo questa udienza così consolante, D . Bosco
faceva conto di fare presto ritorno a Torino ; m a
poco dopo Pio IX mandavagli a casa Mons . De
Merode suo Maestro di Camera, per invitarlo a det-
tare gli esercizii spirituali alle detenute ed ai dete-
nuti nelle prigioni dello Stato, e in appresso si com-
piaceva di dargli ancora per ben due volte privata
udienza , discorrendo con lui a lungo e di molte
cose, e trattandolo con una benevolenza, superiore
ad ogni aspettazione . Ne sia un saggio il fatto se-
guente . In sul finire dell'ultima udienza l'amorevole
Pio IX disse a D . Bosco . - Voi desiderate certa-
mente ancora qualche cosa . - Santo Padre, rispose
egli, la Sàntità Vostra si è degnata di concedermi
quanto ho domandato, e per ora non mi resta che di
ringraziarla dal più intimo del cuore . - Eppure,
eppure, voi desiderate ancora qualche cosa . - A

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questa replica D . Bosco stava là come sospeso senza più ragionevole, più igienica e più economica che
proferir parola, quando il Pontefice soggiunse : - non il seppellimento ; ma i loro non sono che so-
E come? Non desiderate voi di fare stare allegri i fismi ed inganni . Ciò che li muove a propugnare
vostri giovanetti, quando sarete ritornato in mezzo l'incenerimento è l'astio mal celato contro la Chiesa
di loro? - Santità, questo sì . - Dunque aspet- Cattolica, la quale fin da principio adottò l'uso di
tate . - Ciò detto, apre lo scrigno, trae fuori e seppellire e non approvò giammai la pratica di bru-
mette in mano a D . Bosco 25 marenghi dicendo ciare le spoglie mortali de'suoi figliuoli, che aspet-
- Prendete e date poi una buona merenda ai vo- tano lo squillo della tromba angelica, per sorgere
stri figliuoli . - Ognuno può immaginare la im- a novella vita .
pressione che fece sopra di D . Bosco questo atto . La cremazione conta tra i suoi sostenitori pa-
di sì paterna bontà di Pio IX, e la cordialissima recchi medici , parte dei quali imbevuti di falsi
festa che abbiamo fatto noi tutti, quando egli ce principii, parte deboli e timidi nel fare aperta pro-
lo raccontò e ce ne fece godere il frutto .
fessione dei loro sentimenti religiosi . Non pochi
Illuminato dai consigli e confortato dalle parole per altro la combattono con ogni fatta di argo-
del Vicario di Gesù Cristo , D . Bosco nei giorni menti, e dimostrano l' incenerimento dei cadaveri
che si fermò ancora in Roma , ritoccò le regole contrario alla storia, alla scienza , all' economia,
della Pia Società di s . Francesco di Sales, già all'igiene, all'arte, alla società, alla religione . Fra
scritte l'anno innanzi, e che avea portate con sé, questi si è finora segnalato l'illustre dottore An-
ne tolse ed aggiunse più altre per renderne la so- tonio Rota di Chiari, il quale ad una profonda dot-
stanza più conforme ai sentimenti di Pio IX , il trina congiunge una rara intrepidezza nel difendere
quale avutele poscia tra mano si degnò di leggerle le ragioni della Chiesa, nel professarsi sincero cat-
attentamente, vi appose alcune osservazioni di tolico, e attaccatissimo al Vicario di Gesù Cristo .
proprio pugno, e le inviò all'Eminentissimo Car- Nel corso di 10 anni, dacchè cominciossi tra noi
dinale Gaude . Questo insigne porporato , ilustre
a parlare di cremazione , il dottor Rota levò in
figlio di s . Domenico e gloria del Piemonte, es- più occasioni la sua autorevole voce, per oppugnare
sendo stato l'anno innanzi a rivedere Cambiano sua la settaria innovazione , or tenendo dotti discorsi
patria presso Torino, era pure venuto a visitare nei Congressi, or pubblicando elaborati articoli so-
il nostro Oratorio . Egli perciò conosceva già que- pra i giornali . Ultimamente egli unì tutti questi
st'opera, e D . Bosco era in ottima relazione con suoi lavori e, li diede alla luce ìn un solo volume
lui . Laonde prima di partire da Roma D . Bosco col titolo : La cremazione dei cadaveri .
tenne con esso parecchie conferenze in proposito, e Zelante Cooperatore Salesiano, l'egregio autore
si andò'corhelgfosrpatice
per qualch,e e tempo , comesirandfcte
in fine rimesse a Sua Eminenza, che le avrebbe pre-
sentate alla Santa Sede por l'approvazione . Sven-
ebbe la bontà di offrirne parecchie copie a D . Bo-
sco, allo scopo di venderle a tutto vantaggio della
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Roma, disposto
di spedirne altre, qualora trovino spaccio .
turatamente il benemerito Cardinale Gaude in quel Ai giorni nostri può facilmente accaderci di u-
frattempo cessava di vivere . La morte di questo dire a parlare di cremazione, o di avere anche bi-
fido consigliere ed alto protettore di D . Bosco , sogno di darne giudizio con piena cognizione di
avvenuta il 14 dicembre del 1860, fu causa che si causa . Pare dunque non solo conveniente, ma utile
differisse oltre l'occorrente la detta approvazione, ancora il sapere le ragioni pro e contro , soprat-
della quale diremo a suo tempo .
tutto per un Sacerdote o per un uomo che tratta
Intanto ottenuto il fine primario, che lo aveva col mondo . Or bene, l'operetta del Rota è accon-
condotto a Roma, colmato di benevolenza dalle più cissima all' uopo ; e leggendola non solamente si
ragguardevoli persone e dallo stesso supremo Ge- conosce che sono labili i fondamenti , sopra cui i
rarca della Chiesa , D . Bosco ripartiva da Roma crematori poggiano il brutto loro edifizio, ma s'im-
il 14 e ritornava prosperamente a Torino il 16 di para a scalzarlo di pianta .
Aprile,acotfsegiaodvnctale
Si vende nella Libreria Salesiana di Torino al
tripudio ed atto , che niun padre potrebbe au- prezzo di L . 1 la copia .
gurarsene un maggiore dai proprii figliuoli .
LA CREMAZIONE DEI CADAVERI
e il Dott. ANTONIO ROTA .
Nelle congreghe dei framassoni tempo fa si è
preso il partito di promuovere una barbara inno-
vazione circa i cadaveri , quella cioè di bruciarli
invece di seppellirli . Questa novità per opera delle
sétte si è già introdotta in alcune città d'Italia,
e minaccia di estendersi in più altri luoghi ; anzi
si vorrebbe indurre il Governo a renderla obbli-
gatoria per tutti, mentre oggidì è solo facoltativa .
I fautori della cremazione, per fare strada tra
il popolo a questa aberrazione, tentano di mostrarla
MORTE DI SUOR MADDALENA MARTINI .
Un telegramma di poche parole in data del 28
Giugno ci recava da Buenos Aires la dolorosa no-
tizia della morte di Suor Maddalena Martini, Su-
periora delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Ame-
rica, consumatasi per amore del suo celeste Sposo .
Attendiamo notizie per lettera e le daremo in un
prossimo numero . Per ora ci limitiamo a racco-
mandare l'anima della pia e zelante Suora defunta
alle comuni preghiere .