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ANNO VII . N . 2 .
Esce una volta al mese .
FEBBRAIO 1883 .
BOLLETT INO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo. N . 32, TORINO
SOMMARIO . - Gesù Cristo nostro Dio e nostro Re -
Il V anniversario dell' esaltazione di Sua Santità Leo-
ne XIII - Grazia ottenuta per intercessione di Maria
SS . Ausiliatrice - Lettera dalla Patagonia - Dall'U-
ruguay - Il Vero Amico del Popolo del P . Anastasio
Bocci - La Gazzetta Livornese e le società protettrici
dei ragazzi - La Patagonia e le Terre Australi del
Continente Americano - Notizie religiose - Elenco
di Cooperatori e Cooperatrici defunti nel 1882 - Avviso
dell'Amministrazione - Indulgenze speciali pei Coope-
ratori Salesiani .
GESÙ CRISTO
NOSTRO DIO E NOSTRO RE .
Chi non ha zelo non ha amore, dice san
Agostino . E di amore e di zelo ogni buon
Cattolico deve andar ripieno e darne prova
allora soprattutto, quando uomini empia-
mente audaci assalgono Iddio, e con mano
sacrilega tentano di strappare a N . S . Gesù
Cristo la corona della Divinità, che per sua
natura gli brilla sul capo .
Molti di cotali uomini come sbucati dal-
l'inferno sono oggidi sparsi nel mondo, e
dappertutto con adunanze, con discorsi, con
libri e giornali scagliano orrende bestemmie
contro il Santo dei Santi . La loro satanica
rabbia sfogano specialmente contro il divin
Salvatore del genere umano, contro la sua
dottrina, la sua Chiesa, il suo Vicario, i suoi
ministri, e con ogni arte si arrabattono per
ispegnere nel cuore dei seguaci di Lui la
fede e l'amore .
Una banda di questi disgraziati ha pure
sua stanza nella cìttà di Torino . Colà sotto
l'usbergo di una malintesa libertà di stampa
pubblicano un lurido fogliaccio, che a mag-
gior dileggio ed insulto porta in fronte il
nome adorabile di Gesù Cristo ; foglio infame,
lordo di turpitudini, infarcito di bestemmie,
di basse ingiurie, di bugiarde asserzioni,
di villane calunnie . Quanto fu scritto già o
predicato dagli eretici dei primi secoli, da
Simon Mago, da Ario, da Giuliano Apostata,
e per dir breve, da Voltaire, da Bianchi-
Giovini, da Rénan e simili anticristi, tutto co-
loro vanno oggi ricopiando e ripetendo ad
ingannare il popolo, senza far conto veruno
delle opere immortali, onde i primi inge-
gni del mondo, in ogni tempo, trionfalmente
confutarono gli errori di quelle menti tra-
viate . (1) E perché meglio si rilevi l'astio
(1) Quanto oggi si ripete dai naturalisti, dagli eretici,
e dai così detti anticlericali contro Gesù Cristo e la sua
divina religione, tutto trovasi trionfalmente confutato
nelle due Apologie di S . Giustino, nel Dialogo con Tri-
fone dell'istesso Padre, nei Sermoni di Taziano ai Gen-
tili, nella Legazione di Atenagora pei Cristiani , nei tre
libri di Teofilo vescovo di Antiochia ad Atolico . L'Esor-
tatoria poi di Clemente Alessandrino, l'Apologetico di Ter-
tulliano, colle altre sue opere contro gli eretici, le Di-
spute di Arnobio contro i Gentili, il Dialogo di Minucio
Felice, gli otto libri di Origene contro Celso , le Istitu-
zioni divine di Lattanzio , la Preparazione e Dimostra-
zione Evangelica di Eusebio, il Sermone di S . Atanasio
contro i Pagani, la Terapeutica di Teodoreto, i libri di
S . Cirillo Alessandrino contro Giuliano , il Trattato di
S . Cipriano sulla vanità degli idoli, i Sermoni del Na-
zianzeno e di S . Giovanni Grisostomo contro i Gentili e
contro i Giudei, i libri della Città di Dio ed il Trattato
della vera religione di S . Agostino, la Disputa di Evagrio
contro il giudeo Simone ed il cristiano Teofilo, i Trat-
tati Dommatici d' Isidoro di Siviglia, quello della fede
ortodossa del Damasceno , il Monologo ed il Prologo di
S . Anselmo, le opere contro i Giudei di Pietro di Bloy,
l'opera di S . Tommaso contra Gentes, gli scritti di mille
altri dottissimi personaggi , contengono tesori immensi
di sapienza, e come chiusero già la bocca ai nemici dei

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infernale di costoro giova sapere che , ad
annunziare l'empio loro periodico, non solo
mandano a decine gli strilloni a gridare
per le vie « Gesù Cristo a cinque cente-
simi », non solo stampano su appositi fogli
il nome Santissimo, e poi lo impastano sui
muri, ma con inchiostro indelebile e a grandi
caratteri lo imprimono sul pavimento dei
portici della città, per costringere i passeg-
gieri a calpestarlo coi piedi!
Sciagurata una tal libertà, la quale in un
paese cattolico, sotto una Monarchia catto-
lica, con uno Statuto cattolico, permette a
penne vendute d'insultare in siffatto modo il
Figliuolo di Dio, il Creatore dell'Universo,
il Redentore del mondo, che per amor degli
uomini lasciossi appendere ad una croce ,
vi stette tre ore inchiodato, versò tutto il suo
Sangue, spirando fra indicibili dolori, e fra
il lutto del Cielo e della terra! Sciagurata una
tal libertà, che lascia impunemente oltrag-
giare Colui, che è la delizia degli Angeli, la
gioia dei Santi, il conforto dei Martiri, l'a-
more e l'oggetto dell'adorazione di 200 e più
milioni di Cattolici, e di molti eretici ancora
e scismatici di buona fede! Sciagurata una
tal libertà, sconosciuta non pure fra i Pro-
testanti, ma fra i Turchi medesimi . In que-
sti ultimi giorni ben si seppe limitare que-
sta libertà anche tra noi , e impedire la
stampa d'insultare un potente Sovrano vi-
cino ; nel corso di una settimana furono se-
questrati oltre a 140 giornali insolenti . Or
bene, perchè non si adopra almeno un egual
sistema, una egual misura, per impedire ol-
traggi al Re del Cielo e della terra?
tempi passati, così la turano e la tureranno ai nemici
presenti e futuri . Eguali tesori di sapienza apologetica,
secondo i bisogni dei tempi che successero, ci forniscono
il Bossuet, il Bergier, il Card . Gerdil, i PP . Moniglia e
Valsecchi, il Balmes , il Ventura , il Wiseman , il Per-
rone, il Manning, il Lacordaire, il Donoso Cortes, il Ni-
colas, Mons . Pie, l'Alimonda, il Gatti , il Ghiringhello,
l' Albéri, e via dicendo . Se a questo coro di grandi ag-
giungiamo tutti gli eruditi in ogni altro ramo dello sci-
bile umano, i quali si piegarono riverenti a Cristo Dio,
ne professarono con amore la religione, lo adorarono in
vita, lo invocarono in morte, che cosa mai ci dovranno
sembrare quei saccentuzzi del giorno d' oggi , che altro
non sanno fare, fuorchè imbrattare i loro fogli con lor-
dure razzolate qua e colà, e spargerle per le vie e per le
paizermodpchiafmt?Senosch
empietà è sempre male, che lo scandalo è sempre no-
civo, che l'inganno è sempre facile, noi dovremmo ri-
derci di loro . Uomini di ben altra possa tentarono già
in passato di dare, come si dice, la scalata al Cielo, e
dal primo all'ultimo furono dalla mano di Dio fulminati
e dispersi . « Io sono stanco, diceva l'empio Voltaire, di
udire che bastarono 12 uomini per fondare la Religione
di Gesù Cristo, e voglio far vedere che un uomo solo ba-
sta a distruggerla in 20 anni . » Vent'anni dopo, Vol-
taire moriva da disperato, e un secolo dopo la morte di
quell' empio la Religione non solo non è distrutta, ma
trionfa dappertutto e a malgrado di tutti gli sforzi dei
suoi nemici essa trionferà sino alla fine del mondo : Por-
tae inferi non praevalebunt .
Ma a che giovano i nostri sospiri? I no-
stri lamenti a che valgono? A lavare tanta
iniquità, non lagrime, ma opere ci vogliono .
Grandi delitti richiedono più grandi virtù ;
un odio satanico, un serafico amore .
Anzitutto è d'uopo professare più alta-
mente e colla voce e cogli scritti che Gesù
Cristo non è solamente un grand'uomo, un
filosofo, un filantropo, un umanitario, come
per somma grazia certi increduli e razionali-
sti lo dicono, ma che è vero Dio ; è d'uopo
professare e inculcare che Egli, prima che
prendesse umane spoglie e si desse visibile
quaggiù, già esisteva qual Verbo, qual Fi-
gliuolo di Dio, anzi era ed è ab eterno e-
guale al Padre ed allo Spirito Santo, con
essi Creatore degli Angeli, Creatore del
Cielo e della terra, Creatore della stessa sua
Genitrice Maria, Vergine sempre ed Imma-
colata . Dio lo, dissero i profeti, che da Lui
irradiati tanti secoli innanzi ne annunzia-
rono la venuta in sulla terra ; Dio lo cre-
dettero gli uomini dell'antico Patto, sospi-
rando che Ei rompesse i Cieli e ne scendesse
a rallegrarli col suo divino aspetto ; Dio lo
chiarirono i miracoli da Lui operati, gli in-
fermi guariti, i morti risorti alla sua parola
onnipotente ; Dio lo proclamarono i Giudei
medesimi amici e nemici, quelli coll'ab-
bracciarne la religione, questi col dannarlo
a morte, sotto il mendicato pretesto che Ei
facevasi Dio ; Dio lo gridarono gli stessi
soldati Romani, che per ordine di Pilato,
messolo in croce, avevano assistito al suo
estremo supplizio ; Dio lo dimostrarono l'o-
scurarsi del sole, il tremar della terra, il
piangere di tutta la natura, come sulla tomba
del suo divino Autore ; Dio lo predicarono
da un capo all'altro della terra gli Apostoli,
operando col nome suo non mai visti nè
uditi prodigi, e dando tutti la vita in con-
ferma di questa verità essenziale ; Dio lo
riconobbe il mondo pagano, che a Lui ra-
pidamente si diede, abbandonando gli ado-
rati idoli, rovesciandone gli altari , di-
struggendone i templi, e sulle loro rovine
piantando e adorando la Croce ; Dio lo con-
fessarono in ogni tempo sulle craticole in-
fuocate, tra le fauci delle fiere, sulla punta
delle spade milioni di martiri di ogni età
sesso e condizione, morendo con giubilo e
gridando : Gesù Cristo é Dio : Lui adoriamo :
con Lui regneremo in eterno . Dio lo osse-
quiarono le menti più colte, i guerrieri più
prodi, i Signori ed i Monarchi più potenti .
Dio lo mostra ancora la sua religione, la
sua Chiesa, combattuta sempre e vinta non
mai . Dio finalmente lo manifesta l' amore

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invincibile, che dopo tanti secoli di sua mor-
tale carriera, a malgrado di tante persecu-
zioni, a costo di tanti sacrifizi tuttor gli serbano
i popoli, come figli ad un padre morto pur
ora . - Queste ed altre prove della divinità
di Gesù Cristo si espongano di spesso ai
fanciulli nelle scuole e nelle classi di ca-
techismo, si predichino alle popolazioni
nelle chiese, -si spargano nelle pagine dei
giornali e dei libri, e si mettano sotto gli
occhi dei lettori . Di tutto si faccia, affinché
la fede in Gesù Cristo Dio vieppiù si ac-
cenda, si ravvivi, si conforti in ogni cuore,
onde non abbia a smorzarsi giammai al
soffio della moderna empietà e miscredenza .
Ma un altro titolo, che pure acconcia-
mente si presta ad onorare Gesù Cristo e
a guadagnargli e serbargli i cuori, si è
quello di Re . Gesù Cristo è Re davvero, e
con miglior diritto che il più legittimo So-
vrano di questo mondo . Il Cielo e la terra
sono opera delle sue mani, onde, non meno
che gli Angeli, sudditi suoi sono gli uo-
mini tutti, i re ed i popoli : suoi doppia-
mente, e perchè da Lui creati, e perchè
da Lui redenti . Si, Gesù Cristo è Re . Re
si è proclamato Egli stesso solennemente di-
nanzi a Pilato : Rex sum ego . Re si è di-
chiarato a' suoi Apostoli dicendo : « É stata
conferita a me ogni potestà in Cielo e in
terra : Data est mihi omnis potestas in
coeletintera.»Relohcbrat
san Giovanni nell'Apocalisse, annunziando
i suoi trionfi e chiamandolo : « Il Principe
dei re della terra : Princeps regum ter-
rae. » Per questo fa d'uopo che Egli regni,
diremo con San Paolo : Oportet illum re-
gnare : regni in ogni uomo, regni in ogni
famiglia, regni in ogni popolo . - Adoperia-
moci adunque con tutte le nostre forze ad
estendere, e a conservare tra di noi il re-
gno di Gesù Cristo . In questi giorni di ri-
volta mostriamoci pure sudditi fedeli ai no-
stri legittimi Sovrani della terra, ai loro
ministri, ai loro giudici ; ma prima che ad
ogni altro siamo fedeli a Gesù Cristo, obbe-
dienti alle sue leggi, rispettosi ai Sacerdoti e
ai Vescovi suoi rappresentanti, ossequiosi so-
prattutto al suo Vicario in terra, al Pontefice
di Roma . Di queste cose ragioniamo, queste
cose raccomandiamo sovente ai figliuoli,
agli alunni, ai famigli, alle persone, che
ci sono affidate : Haec loquere, ripeteremo
con san Paolo al suo discepolo Tito, haec
loquere et exhortare . Oggi più che mai è
necessario di così praticare, affinché i nemici
non riescano a schiantare dai nostri cari, dalle
nostre popolazioni la fede, la speranza, l'a-
more verso Gesù Cristo, nostro Dio e nostro
Re. Cieco o disamorato è colui, che non iscorge
questo bisogno, e potendo non vi provvede .
Ma ciò non deve ancor bastare alla nostra
pietà, al nostro zelo . Come i figliuoli affettuosi
si accendono più focosamente di amore verso
il padre e lo circondano di più cordiali at-
tenzioni, quando il vedono ingiuriato da
qualche fratello ingrato ; come una sposa
fedele compatisce, consola, e tratta più a-
morevolmente lo sposo, quando il sa o il
vede offeso da qualche villano ; come un
cittadino leale si presenta al Principe e gli
giura più sincera fedeltà in vista della fel-
lonia di sudditi ribelli, così dobbiamo fare
ancor noi Cattolici con Gesù Cristo, nostro
Padre, nostro Sposo, nostro Re . In questi
tempi ciascuno dal canto suo ed in privato
si mostri verso di Lui più amoroso, più
fervido nella preghiera, più divoto nel ri-
ceverlo nella santa Comunione, più fre-
quente a visitarlo nelle chiese, più assiduo
nel compiere opere e nel fare sacrifizi alla
sua maggior gloria . Nè contentiamoci di
ciò praticare per conto nostro, ma provo-
chiamo a così fare quelle persone eziandio,
che vivono con noi, od in qualche modo
da noi dipendono . Al sapere certe profa-
nazioni nefande, al conoscere certe azioni
sacrileghe, al leggere o all'udire certi scan-
dali pubblici, eccitiamo nel nostro cuore
tanta fiamma d' amore verso Gesù Cristo,
da accenderne e colla parola e cogli scritti
ogni anima fedele . Dai più gravi misfatti
prendiamo occasione d'inspirare nei nostri
soggetti dimostrazioni di fede e di amore,
ora una festa riparatrice, ora un triduo di
Benedizioni, ora una Comunione più o meno
generale e via dicendo . Se i padri e le
madri, se i superiori e le superiore, se i
maestri e le maestre, se i Sacerdoti, se i
Confessori, se i Parrochi, se tutti insomma
avremo fede viva in Gesù Cristo nostro Dio
e nostro Re, se avremo specialmente una
scintilla di amor tenero, generoso e forte,
oh! allora si, ben sapremo trovar modo dì
procurargli tale contraccambio, da risarcirlo
almeno in parte delle offese, onde amareg-
giano il suo divin Cuore tanti sciagurati
uomini dei giorni nostri . Animati da questa
fede, sospinti da questo fuoco celeste noi dire-
mo allora agli empi : -- Voi tentate di alzare
un grido blasfemo contro Gesù Cristo, e noi
Gli solleviamo un cantico di gloria, che
copra le vostre orribili voci . A voi arride
il formare coro coi demonii e coi dannati,
maledicendo Iddio, la Vergine ed i Santi,
e a noi torna dolce schierarci cogli An-

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geli, e mentre questi Spiriti beati nel più alto
de' Cieli cantano « Santo, Santo, Santo, è il
Signore onnipotente, il Dio degli eserciti »
n oi risponderemo in sulla terra : « A lui che
siede sul trono e all' Agnello sia bene-
dizione, e onore, e gloria, e potestà pei
secoli de' secoli : Sedenti in throno et
Agno benedictio, et honor , et gloria ,
et potestas in saeculas.Paie»culorm
a voi di seguire Lucifero nel muovere
guerra all'Altissimo? E noi ci glorieremo
di raccoglierci sotto il vessillo del for-
tissimo Principe della milizia celeste, e al
grido di lui : Quis ut Deus? chi è come Dio?
combatteremo le opere vostre, sicuri di sper-
derle, perché siamo con Gesù Cristo, Signore
delle vittorie .
Sì, Gesù dolcissimo, noi Vi riconosciamo
per nostro Dio, e insieme cogli Angeli, coi
Patriarchi, coi Profeti, cogli Apostoli, coi
Martiri, colle Vergini, coi Confessori, coi
Dottori, coi Re della terra, colla Chiesa, con
tutti i popoli cristiani, passati e presenti, noi
Vi adoriamo Creatore e Salvator nostro . Di-
nanzi a Voi bruciamo riverenti l'incenzo delle
nostre aspirazioni e delle nostre preghiere . A
Voi sacrifichiamo i pensieri della mente, gli
affetti del cuore, le forze del corpo ; e se fia
d'uopo sacrificheremo la vita, verseremo
il sangue - Noi Vi riconosciamo altresì
pel Re dei re, e pel Monarca dell'Universo .
Noi Vi eleggiamo a Re dei nostri cuori, e
alto proclameremo i vostri sovrani diritti .
Alla difesa del vostro trono, alla diffusione
del vostro regno, noi dedichiamo la parola
e la penna, dolenti solo di non essere for-
niti d'ingegno pari all'amore, che nutriamo
per Voi e per la vostra Chiesa . E siccome
i sudditi fedeli, quando è in cimento il re
o la patria, consacrano quanto hanno di
più caro in loro sostegno, così faremo noi
pure per la gloria vostra . Non arrossiremo,
no, di essere vostri seguaci, vostri servi,
vostri soldati, nè per umani rispetti ci na-
sconderemo dinanzi ai nemici . Se oggi per
Voi e per la vostra Chiesa si rinnova la
Passione, noi non Vi abbandoneremo, ma
coll'Apostolo prediletto vi seguiremo sino
al Calvario, fiduciosi di udirci a ripetere
un giorno da Voi quelle consolanti parole,
che già rivolgeste ai fedeli discepoli : « Voi
siete quelli, che avete continuato a stare
con me nelle tentazioni ; e io dispongo a favor
vostro del Regno, come il Padre ne ha di-
sposto a favor mio, affinché mangiate e be-
viate alla mia mensa nel Regno mio, e se-
diate in trono a far giudizio delle dodici
tribù d' Israele . » Sì, regnate adunque, o
nostro Dio e nostro Re ; stabilite il vostro
regno nelle nostre anime, nelle nostre case,
nelle nostre famiglie, regno di giustizia,
di misericordia e di pace . Regnate sì dap-
pertutto ; ma fate risplendere in modo par-
ticolare la gloria del vostro regno nella
Italia nostra, la quale tra gli altri tesori
invidiabili possiede nel suo seno il trono del
vostro Vicario, a cui consegnaste le chiavi
del regno de'Cieli . Sì, venga, o Signore,
venga il vostro regno : Adveniat regnum
tuum .
ANALOGHE PROPOSTE .
Al fine santissimo di meglio risarcire il nostro
Signor Gesù Cristo degli oltraggi, che gli empii
gli fanno, noi proponiamo per ora le opere se-
guenti
I . S'introduca nelle famiglie e si reciti sovente
la giaculatoria : Sia lodato Gesù Cristo - Nostro
Dio e nostro Re . Suggeriamo di aggiungere le
parole : Nostro Dio e nostro Re, per sempre più
affermare ed imprimere nella mente e nei cuori
il gran dogma della divinità e della regale dignità
di Gesù Cristo, preso oggidì a combattere dai
nemici con arte ed insistenza diabolica . Tutti sanno
che Gesù Cristo viene oggi escluso dalle leggi,
dai parlamenti, dalle scuole, donde in alcuni luo-
ghi si bandisce persino l'insegnamento del cate-
chismo e l'imagine del crocifisso . Le dette parole
saranno ad un tempo una protesta di fede ed un
atto di amore e di lode al divin Salvatore e Legis-
latore Supremo . Ove la giaculatoria fosse recitata
in comune si potrebbe insegnare che una persona
dicesse la prima parte : Sia lodato Gesù Cristo, e
le altre rispondessero : Nostro Dio e nostro Re .
II . In molte Chiese e Parochie vi è la lodevole
consuetudine di esporre il SS . Sacramento a modo
di Quarant'ore in parecchie occasioni dell'anno .
Noi non abbiamo alcuna autorità nelle Chiese che
non ci appartengono ; quindi ai Rettori ed ai Par-
rochi , che come Cooperatori Salesiani ci sono
uniti con vincoli di particolare affezione, ci pren-
diamo la confidenza di loro suggerire che vogliano
esortare il popolo a celebrare queste Quarant'ore
allo scopo di una speciale riparazione . Questo fine
proposto alle anime con acconcie parole potrebbe
eccitarle a maggior divozione ed amore verso il
nostro Signor Gesù Cristo, e procurargli specia-
lissima gloria ed onore .
IlI . Fare una istruzione sopra la santa Messa
e sopra la santa Comunione, ed esortare i fedeli,
gli allievi, e quelle persone che ci vivono insieme,
ad ascoltare quella tutti i giorni, ed accostarsi a
questa più di frequente, insegnandone il modo .
Per trattare di questo argomento o in pubblico
o in privato giovano assai le due stupende ope--
rette , l' una intitolata « Il Tesoro nascosto della
Santa Messa » di S . Leonardo da Porto Maurizio,
l'altra «La SS . Comunione » di Mons . De Segur (1) .
(1) Queste due operette s i vendono nella Libreria Sale
siana di Torino e di S . Pier d'Arena, la prima a cent . 25
la copia, e la seconda, a cent . 10 . Presso le medesime

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IV . In fine persuadiamoci che in questi tempi
è più che mai necessario di ragionare sovente di
Gesù Cristo ; imperocchè molti fedeli anche adulti
non hanno di Lui una cognizione sufficiente . Ol-
tre la esperienza, di tanto ci assicurava poc'anzi
un uomo, che passò ormai 50 anni nel dettare Mis-
sioni al popolo . - Parlate, ci diceva egli, parlate
molto di Gesù Cristo ; perché non è abbastanza
conosciuto quello che Egli è, e quanto bene ha
operato per tutti . - Imitiamo adunque l'Apostolo
S . Giovanni, che in tempi non dissimili dai nostri,
a confermare nei cristiani la divinità di Gesù e a
premunirli contro gli eretici di quei giorni, scrisse
l'Apocalissi, Lettere e Vangelo, e della grande verità
ne cosparse le pagine di splendide prove . Come
lui e gli altri Apostoli parliamo e scriviamo di
questo sublime argomento opportune et importune ;
e se qualcuno ce ne farà rimostranze gli risponde-
remo come s . Pietro ai capi della Sinagoga : « Così
facciamo ; imperocchè non havvi sotto del cielo altro
nome dato agli uomini, mercé di cui abbiamo noi
ad essere salvati, fuorchè il nome del nostro Si-
gnor Gesù Cristo : Nec enim aliud nomen est
sub cielo datum hominibus, in quo oporteat nos
salvos fieri.
IL V ANNIVERSARIO
dell' esaltazione di Sua Santità Leone XIII .
La venerazione e l'amore, che ci gloriamo di
professare verso il Vicario di Nostro Signor Gesù
Cristo, non ci permettono di passare sotto silen-
zio che il 20 dell'andante febbraio occorre il quinto
anniversario della esaltazione di Papa Leone XIII
al soglio pontificio . Tutti i buoni Cattolici, i Sa-
lesiani, i loro Cooperatori e le loro Cooperatrici,
dovrebbero contraddistinguere quel giorno me-
morando con qualche opera di cristiana pietà, in
ringraziamento a Dio per aver dato alla sua Chiesa
un Capo così illustre, ai Cristiani un Padre così
amoroso, al mondo intiero un così sapiente ed il-
luminato Maestro .
Per la qual cosa noi li preghiamo caldamente
di volere in quel dì ascoltare la santa Messa, o,
ciò non potendo, recitare almeno tre Pater, Ave
e Gloria in onore della SS . Trinità, e secondo
la intenzione del nostro Santissimo Padre . Ricor-
diamo loro ad un tempo che facendo la Comunione
sacramentale acquistano l'indulgenza plenaria .
La preghiera pel Capo visibile della Chiesa fu
in ogni tempo apportatrice di grazie segnalate ;
ma essa non va disgiunta mai dalle buone opere .
Quindi noi dobbiamo lavorare ed anche soffrire
in pro della Chiesa e del Supremo suo Gerarca .
Questi pel Papa sono i giorni della tribolazione .
E d'uopo stringersi intorno a Lui e dargli prove
non dubbie di particolare affezione .
Uno poi dei desiderii più ardenti dell'attuale
Pontefice si é di conservare e far fiorire la concor-
Librerie vendesi pure l'opera pregevolissima di Mons . An-
tonio Maria Belasio, La Madre Chiesa nelle sue relazioni
con Dio e coi suoi figliuoli nella santa Messa ; ossia spie-
gazione storica, critica, morale della santa Messa . L . 3 .
dia, l'unione e la pace tra i Cattolici . A questo
scopo nobilissimo mirano quasi tutti i suoi atti di
apostolico zelo, i suoi mirabili discorsi, le sapien-
tissime sue lettere . E meritamente ; imperciocchè
quanto più è atroce la guerra, che i nemici di Dio e
della religione muovono alla Chiesa e specialmente
alla Cattedra Apostolica , altrettanto più perfetta
deve essere l'armonia, che ha da regnare tra i figli
di questa Chiesa, tra i discepoli di questa Cattedra,
a fine di resistere agli assalti ed uscire vittoriosi
dalle fiere battaglie . Appaghiamo adunque il de-
siderio, assecondiamo gli sforzi del grande Paci-
ficatore, che siede in Vaticano, e noi faremo opera
santissima .
E con qual mezzo manterremo noi l'unione, la
concordia e la pace ? In una famiglia, in un regno
allora fiorisce la pace, quando ciascun membro ob-
bedisce al suo padre, o al suo sovrano, a costo eziandio
dei più duri sacrifizi ; fiorisce la pace allorquando
i figli, allorquando i sudditi non formano che un
cuor solo, ed un'anima sola per promuovere l'onore
del proprio padre o del proprio re, e nulla tra-
lasciano per renderne rispettata l'autorità, saldo e
inconcusso il suo trono augusto . Ecco il da farsi
dai Cattolici oggi più che mai verso il Romano
Pontefice ; ecco il da praticarsi dai Salesiani e dai
loro Cooperatori . Pace dunque cordiale tra noi tutti,
come figli di una stessa famiglia ; indi obbedienza
e sottomissione ai nostri Paroci e Superiori ; ob-
bedienza e sottomissione ai Vescovi delle proprie
diocesi ; obbedienza soprattutto, sottomissione, ri-
spetto, amore, attaccamento inalterabile al Papa,
come a Gesù Cristo medesimo . - Sì, Beatissimo
Padre, questa solenne promessa deponiamo appiedi
del vostro trono nel quinto anniversario, dacché
Iddio vi pose in mano le Somme Chiavi ; né solo
ascolteremo docilmente, come sempre , le vostre
parole di pace, ma colle opere, colla voce, cogli
scritti ci adopreremo a conservarla o a ricondurla
nelle famiglie e nelle popolazioni cattoliche, affin-
ché tutti siamo vostri veri figli , e figli di Dio,
secondo le parole di Colui, del quale fungete le
veci : Beati pacifici, quoniam fui Dei voca-
buntur .
GRAZIA OTTENUTA
per intercessione di Maria SS . Ausiliatrice .
I nemici di Dio hanno bel negare i miracoli
e vociare contro la superstizione, perché i Cattolici
mettono fiducia nella intercessione di Maria San-
tissima : le loro negazioni, le loro grida insane
non approdano .a nulla . Imperciocchè a malgrado
degli increduli e degli eretici, i miracoli avven-
gono tutti i giorni ; e tutti i giorni la pietosis-
sima Vergine fa esperimentare quanto Ella possa
in Cielo a pro di coloro, che a Lei si raccoman-
dano e si affidano . Oltre le guarigioni miracolose,
che per suo mezzo vanno operandosi nei varii
Santuarii del mondo, e specialmente alla prodi-
giosa fontana di Lourdes in Francia, noi stessi in
Torino siamo ogni giorno testimonii di fatti, che
mostrano l'impronta della mano di Maria . Di gra-
zie anche straordinarie e prodigiose ne potremmo

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qui raccontare moltissime , attestate non solo a
voce e per iscritto da coloro che le hanno rice-
vute, ma comprovate e diremmo anzi autenticate
da gravi sacrifizi, fatti ad onore della celeste Be-
nefattrice . Eccone una prescelta tra mille .
Castel Vittorio, 15 Dicembre 1882 .
D . RUA CAR mo ,
Era già da varii mesi che mia sorella Catterina
si sentiva male, dimagriva, ed aveva quasi una
disappetenza assoluta . Il medico condotto le pre-
scrisse varii medicamenti, che punto non le gio-
varono . In fine agli otto di giugno ella si mise a
letto con una febbre ardente, e in pochi giorni
le si gonfiarono i piedi, le gambe e tutta la per-
sona a tal segno, che non poteva muoversi e
voltarsi sopra alcuno dei lati, se non con grandis-
sima difficoltà ; l'idropisia era manifesta . Fu chia-
mato un altro medico ; ed ambidue mi dissero che
avrebbero fatto tutto il possibile per guarirla, ma
che l'affare era serio . A questa confessione dei
periti dell'arte, io che sono 17 anni che faccio il
parroco, e non ho mai visto in tanto tempo un
idropico risanato, mi preparava alla perdita fatale .
Per la qual cosa le feci amministrare il SS . Via-
tico, ed aspettava colle lagrime e nella desolazione
il suo passaggio all'eternità .
Mentre mi trovava immerso nel dolore e nel
pianto, comparve un barlume di speranza, ed ecco
come . Un mio superiore ecclesiastico mi consi-
gliava di rivolgermi a V . S ., affinché facesse co-
minciare una novena a Maria Ausiliatrice per la
guarigione della malata . Accettai il consiglio ; e
V . S . mi rispose che D . Bosco e i suoi giovanetti
avrebbero pregato secondo la mia intenzione . Da
quel giorno mia sorella cominciò a migliorare, ad
alzarsi qualche mezz'ora da letto , a mangiare
qualche poco, e per dire tutto in breve ora è
perfettamente guarita, più robusta e più sana che
non era prima della sua malattia . Ambidue siamo
convinti che questa guarigione la dobbiamo alla
intercessione, di Maria SS . Ausiliatrice, così di-
votamente venerata in cotesto suo Santuario di
Torino . Onde detta mia sorella, con allegrezza e
con mille ringraziamenti adempie il voto fatto
di mandare alla pietosissima Vergine quei pochi
gioielli d'oro che possedeva . La S . V . li riceverà
in un pacco postale . Dal canto mio la prego ad
un tempo che voglia dare a questo fatto la mag-
giore pubblicità possibile, affinché sia viemmeglio
conosciuta ed amata Maria SS . Ausiliatrice, ed
i Cristiani siano eccitati a fare ad Essa ricorso
nelle loro necessità spirituali e temporali .
Mi creda della S . V . M . Revda
Obblmo Servo
SaC. VINCENZO RE .
LETTERA DALLA PATAGONIA .
Siamo lieti di qui pubblicare la seguente let-
tera, pervenuta a D . Bosco dalla Patagonia .
Patagones, 30 ottobre 1882 .
AMATISSIMO SIG . D . Bosco,
Approfitto della partenza del vapore Villarino
per Buenos-Aires, a fine di mandarle di nostre
notizie . Dall' Ispettore D . Costamagna la S . V .
sarà stata informata sulla condizione della nostra
Casa ; tuttavia le farò qualche aggiunta, che spero
non le sarà discara .
Le nostre Missioni vanno avanti , ma troppo
adagio ; e ciò per iscarsezza di persone, perché
dobbiamo sempre ripetere : La messe é molta
e gli operai son pochi .
Il nostro caro D . Beauvoir si occupa esclusiva-
mente della Missione fuori di paese . Egli avrebbe
bisogno di un compagno anche Sacerdote ; eppure non
posso dargli né anco un coadiutore catechista . Egli
partì il giorno 30 di agosto, e percorrendo la destra
del fiume sino alla distanza di 250 chilometri ebbe
la consolazione d'istruire e battezzare 77 persone
quasi tutti Indiani, e di benedire 12 matri-
monii . Nella sua escursione apostolica incontrò
pure alcune famiglie italiane, che abitano a cin-
quanta chilometri dal paese, e presso di loro si
fermò sei giorni per amministrare il Sacramento
della Confessione e della Comunione . Grazioso spet-
tacolo presentava la piccola camera addobbata a
Cappella, dove egli celebrò i divini Misteri . Ine-
sprimibile fu la contentezza che provò quella po-
vera gente nell'avere un Prete tra loro, e nell'ac-
costarsi ai santi Sacramenti . Quei cari fedeli non
avrebbero voluto che egli più li abbandonasse ; e
nella sua partenza tutti piangevano come fanciulli .
Sia lodato il Signore pel poco di bene che si è
fatto . D . Beauvoir ritornò a Patagones il giorno
3 di questo mese, per riposare alcuni giorni e
prepararsi ad un'altra Missione .
Sapendo che lungo il fiume Colorado al Nord di
Patagones vivevano alcuni Indii, di cui taluni già
battezzati, ed altri no, egli accompagnato da un ser-
vitore del paese ripartì il - giorno 11, e vi arrivò
il 12 sul fare della sera . Ricevuto con molta
cordialità ammaestrò e diede il battesimo a 23
Indiani, e benedisse 3 matrimonii di altri, che
erano stati battezzati alcun tempo innanzi .
Molte furono le fatiche sostenute e le priva-
zioni sofferte in questa Missione, che troppo lungo
sarebbe il descrivere . Le noto solo che nella di-
stanza da Patagones al Colorado, che è di 200
chilometri, non si trova che un luogo solo a metà
del cammino, in cui vi sia un po' d'acqua salubre .
Quel sito è chiamato los pozos (i pozzi) . Una ca-
panna serve di ufficio telegrafico ad un impiegato,
che meglio si potrebbe chiamare un eremita, il
quale offre un po' di carne di cavallo ai passeg-
gieri . D . Beauvoir ritornò il giorno 20 del mese,
e giunse in tempo per aiutarmi a confessare in oc-
casione di una festa, che celebrammo il giorno 22 .
Mentre scrivo egli si prepara a partire per
Roca, distaccamento di soldati , dove si trovano
pure degli Indiani . Percorrerà il cammino sul
fiume Negro per mezzo d'un piccolo vapore chia-
mato Rio Negro . Nel ritorno passerà pel distac-
camento di Choel-choel. In quei due luoghi dovrà
amministrare il Battesimo a circa 40 persone .

1.7 Page 7

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Quello che mi affligge è doverlo mandare solo .
Ci è propriamente necessario qualcuno di più .
Questa necessità la vide pure Don Costamagna, il
quale mi ha promesso di fare il . possibile per
provvedervi ; ma dubito che riesca, perchè da
Torino non gli si manda nessuno . Creda , sig .
D . Bosco, è cosa che addolora il dover lasciare
di fare il bene per mancanza di aiuto . Se la S . V .
quest' anno non ci fece invio di altri . Confratelli .
suppongo che ciò sia stato per difetto di aiuti
materiali . Se mai questa ne fosse la cagione,
io vorrei avere una voce così potente da farmi
udire per tutto il mondo e gridare : - Cattolici, voi
che avete già la fortuna di conoscere Iddio e di go-
dere i benefizi della Redenzione ; voi soprattutto Ita-
liani, che di più possedete la Sede del Vicario di
Gesù Cristo, deh! mostratevi ardenti propagatori
della sua fede, della sua religione ; e se non potete
venire voi in persona a portare a queste selvaggie
tribù la luce del Vangelo, deh! aprite almeno la
mano, e siate generosi di vostre sostanze verso
coloro, che da voi soccorsi sarebbero prodighi
della loro vita e del loro sangue per amore di
Gesù Cristo e delle anime da Lui redente . -
Queste ed altre voci vorrei da questi deserti far
risuonare nelle città d'Europa, e specialmente d'I-
talia e di Francia, se dato mi fosse . Ma ciò non
potendo, prego la S . V . che voglia farlo a nome
dei suoi' figli della Patagonia, volgendo un caldo
appello alla carità almeno di tutti i nostri Coope-
ratori . Ma veniamo ad altro .
Ieri ho parlato col Generale Corrado Villegas,
capo di questa frontiera, e mi disse di preparare
Missionarii, perchè sono in viaggio oltre a 700
Indiani, che vengono a sottomettersi . Per questo
avrei ancora bisogno di due o tre Sacerdoti e di
due o tre Suore per catechizzarli ; ma dove posso io
prendere queste persone, se il Signore non me le
manda? Voglio sperare che la sua divina Provvi-
denza non mi verrà meno .
Preghi per noi, affinchè vinciamo tutte le diffi-
coltà, che ci suscita il demonio, e possiamo esten-
dere ogni dì più il regno del Signore ; preghi
per me in particolare, affinchè corrisponda alle
grazie che Iddio m'ha fatte ; ci benedica tutti dal
fondo del suo cuore paterno, e la sua benedizione
scenda copiosa sopra di noi, sopra i nostri fedeli,
sopra i nostri alunni e le nostre alunne, sopra
tutti i Patagoni, e li renda docili alla voce di Dio,
che misericordiosamente dalle tenebre li chiama
all'ammirabile sua luce .
Mi creda in fine quale mi gode l' animo di
essere sempre
Di V . S . M . Revda
Affezionatissimo figlio in Gesú Cristo
Sac . GIUSEPPE FAGNANO .
DALL'URUGUAY .
NOTIZIE, AUGURII E VOTI.
Fra le molte lettere scritte a D . Bosco da' suoi
figli di America sulla fine dell'anno scorso cre-
diamo che ai Cooperatori, oltre la riferita, tor-
nerà caro il conoscere pure la seguente, giuntagli
dall' Uruguay .
Collegio Pio di Villa Colon, 24 novembre 1882 .
AMATISSIMO PADRE IN G . C .
Ornai volge al suo termine l'anno 1882, e mentre
in nome mio e de' miei cari compagni Missio-
narii m' affretto a mandarle da queste lontane re-
gioni i miei cordiali augurii per le prossime Feste
Natalizie e per l'anno nuovo prossimo a spun-
tare, vorrei poterle delineare a grandi tratti la
nostra situazione presente, e le belle speranze di
un avvenire non lontano . Temendo di troppo di-
lungarmi mi atterrò ad alcuni punti più inte-
ressanti .
Comincio dall'annunziarle, o carissimo Padre,
che quelle grandi difficoltà, le quali, come le scrissi,
mi si fecero innanzi appena or fa un anno, quando
dall'Italia ritornai sul luogo di queste Missioni,
se già non sono al tutto scomparse, almeno in
gran parte furono vinte o diminuite . Il Collegio
Pio colle molteplici opere, che vivono della sua
vita, nel corso di quest'anno si è di assai mi-
gliorato e fa concepire speranze ancora più liete .
Il Collegio di San Vincenzo de' Paoli in Monte-
video ha ricevuto un nuovo avviamento ed un'or-
ganizzazione nuova ; si è fatto centro di una bella
corona d'Oratorii Festivi, i quali ogni dì vanno au-
mentando di numero, di affluenza ed impor-
tanza . D'ora in avanti esso potrà fare il bene alla
gioventù povera e derelitta su più vasta scala e
con risultati più ambiti e desiderati . Anche
la Parocchia e il Collegio di Las Piedras hanno
preso un grande incremento vuoi nel locale, vuoi
nel personale, vuoi nelle diverse sfere di buone
opere, a cui si dedicano colà i Salesiani e le Suore
di Maria Ausiliatrice . A Paysandù si è allargato
il campo della nostra azione, e si è così aumentata
di bei manipoli la copiosa messe che Iddio ci
affidò . Ben tosto speriamo aggiungere alla grande
opera delle Missioni e dei Catechismi la fondazione
di scuole per giovanetti e di un Ospizio per le
fanciulle povere, spaventosamente esposte al mal-
costume ed alla rovina temporale ed eterna .
Ma è il Brasile, caro Padre, è l'immenso Im-
pero del Brasile, quello che oggi addita la Di-
vina Provvidenza come gloriosa palestra ai figli
di S . Francesco di Sales . E tempo ornai che i
Salesiani portati sulle ali dell'apostolico zelo vo-
lino a premiare sei anni di ansiosa aspettazione
e di ripetute promesse . I bisogni che reclamano
la nostra opera sono eccessivamente grandi, e ci
arride la speranza di copiosissima messe . Non è
dietro relazioni esagerate che io le parlo di questo
tenore ; le sono cose che io stesso ho visto e toc-
cato con mano nel mio viaggio di esplorazione
dall'estremo Sud all'estremo Nord di quel va-
stissimo Impero . Partendo dalla foce del Plata e
risalendo fino alla foce delle Amazzoni, i due e-
stuarii più grandi e maravigliosi del mondo, ho
visitatd una ad una tutte le grandi città distese
sulla costa bagnata dall'Atlantico, cominciando da
Rio Ianeiro, Bahia, Pernambuco, Parahiba e su su
fino a Natal Cearà, Maragnone e Parà .
In quella escursione tutte le autorità civili ed
ecclesiastiche mi hanno ricevuto con segni non
dubbi di stima grande e di sincera simpatia per

1.8 Page 8

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la nostra Pia Società . Lo stesso Imperatore Pietro
II, monarca saggio ed attivissimo quant' altri mai,
ebbe la degnazione di ammettermi ad una par-
ticolare udienza nel suo Palazzo di Petropolis, il
giorno di Pentecoste, e si trattenne meco lun-
gamente in famigliare conversazione, volendo es-
sere ragguagliato appuntino sull' origine dei Sa-
lesiani, sullo scopo della loro Missione nella Chiesa
di Dio, sui metodi d'istruzione e di educazione
della gioventù, sui mezzi con cui riescono a
sostenere le opere di beneficenza , sui risultati
ottenuti, e più cose assai . Quando sii fu ben infor-
mato dei nostri Oratorii, degli Ospizi, degli Ar-
tigianelli , delle Tipografie, delle Colonie Agri-
cole, delle Missioni nella Patagonia e nei Pampas,
altamente soddisfatto espresse vivo desiderio di
vedere presto trapiantata la nostra Istituzione nel
suo vasto Impero, promettendoci l'augusta sua pro-
tezione, e congedandomi colla maggior benevolenza
e cortesia .
I Vescovi poi, queste vigili sentinelle del santo
gregge di Dio, mi hanno colmato di sollecitudini
veramente commoventi .
A Rio Janeiro, a Pernambuco, al Cearà, al Ma-
ragnone ed al Parà m'hanno voluto presso di loro,
sotto il loro tetto, alla loro mensa, non rifinendo
di supplicarci e scongiurarci di qualche soccorso
alle loro miserabili strettezze . Tutti sono alla testa
di Diocesi immense e sterminate, ognuna delle
quali più grande assai dell'Italia nostra ; anzi da
giustissimi calcoli risulta che quella sola del Parà
possiede una superficie parecchie volte più estesa
che tutta la Francia . Sono cose che fanno stor-
dire ; eppure per governare quelle sconfinate Dio-
cesi que' poveri Vescovi non dispongono che di
scarsissimo clero, decimato ogni giorno dalla morte,
e senza che sorgano nuovi leviti a pigliarne il
posto . Di fatto i Seminarii sono deserti, gli Or-
dini Religiosi sono estinti od agonizzanti, e la fede
poco a poco languisce e si spegne nel cuore dei
popoli, crescenti in balia di se stessi, nella più
lamentevole ignoranza dei doveri religiosi, e tra-
volti dal vizio e dalla corruzione, che dominano
potentissimi sotto quei climi cocenti . Lungi quindi
dal poter pensare alla conversione delle numero-
sissime tribù selvaggia, che scorazzano poco lungi
tra quelle fitte ed inesplorate foreste vergini, e
specialmente nelle profondissime vallate delle A-
mazzoni, del Rio Negro, del Madeira, del San
Francisco e del Rio Dolce, quei zelanti Vescovi
si sentono straziare l'anima nei vedersi impotenti
a tener viva la fiaccola della fede almeno attorno
a sé, nelle grandi e popolose città, dove la mis-
credenza e le corrompitrici dottrine d'Europa
non trovano quasi argine o riparo di sorta .
Non posso per ora trattenermi sui bisogni par-
ticolari di ciascuna Diocesi, e sul modo con cui i
Salesiani potrebbero tosto o tardi accorrere in loro
aiuto . Ne ho già scritto altre volte, e fermandomi
di preferenza sulle Missioni del Parà, che è la
chiave delle misteriose e ricchissime valli delle
Amazzoni, popolate da numerosissime tribù di sel-
vaggi, le ho già dimostrato la convenienza e quasi
direi la necessità di inviare presto a quella volta
una schiera di Missionarii . Lo stesso Sommo Pon-
tefice si è interessato vivamente per questa im-
presa, e so da fonte sicura che ha fatto scrivere
a lei dall'Eminentissimo Cardinal Iacobini, perché
affrettasse più che sia possibile questa sacra spe-
dizione . L'ottimo Vescovo di quella sterminata
Diocesi, Monsignor Antonio Macedo Costa, uomo
di zelo ardente, di coraggio ed attività maravi-
gliosa, d'ingegno ed eloquenza specchiatissimo, ha
già posto mano con sommo entusiasmo all'im-
pianto di una Colonia Agricola, dove spera rac-
cogliere gli orfanelli della città ed i figli dei selvaggi
della foresta sotto le ali dei Salesiani . - « Quando
giungeranno essi, mi scrive dal gran Parà quel-
l' eccellente Pastore, quando spunterà per la mia
disgraziata Diocesi questa éra di nuove speranze
e di cristiana rigenerazione? » - Che poss' io ri-
spondergli, o amato signor D . Bosco? Noi di-
stiamo migliaia e migliaia di leghe da quelle re-
gioni equatoriali, ed assediati qui stesso da vive
e palpitanti necessità e con personale sempre in-
sufficiente alle grandi opere che abbiamo tra mano,
che cosa poss' io fare all' in fuori di confortarlo di
buone speranze nella bontà di D . Bosco e nello
zelo de' suoi figli di Torino? Io gli farò adunque
sperare che un bel drappello salperà presto alla
volta di quelle lontanissime spiaggia, per dargli
mano ad una impresa, che dovrà segnare un'epoca
importante e gloriosa negli annali delle Missioni
Apostoliche e della Propagazione della Fede .
E qui mi permetterà di notare, amatissimo Padre,
che quest'anno 1882 spirerà forse senza che nep-
pure uno sia venuto dall'Italia a raggiungere in
America i suoi fratelli Missionarii . Questo fatto, che
da varii anni non era successo mai, ci ha cagio-
nato una dolorosissima impressione . Egli ci viene
a dire che anche in Italia i bisogni aumentano e
le difficoltà si fanno ognora più giganti . Egli ci
dice che, sebbene da un lato non sia punto sce-
mato il fervore in petto ai nostri giovani Confra-
telli, forse per l'altro lato sono venuti meno que-
st'anno i mezzi indispensabili per preparare ed
intraprendere queste costosissime spedizioni . Onde
noi di qui ci vediamo obbligati a levare le mani al
Cielo e supplicare il buon Dio, perché accorra
presto colla sua Divina Provvidenza in soccorso
del nostro D . Bosco, e suscitì molte anime gene-
rose, che coi loro sacrifizi lo aiutino a sostenere
le sue opere caritatevoli ed evangelizzatrici .
Oh! piacesse al Cielo che l'anno prossimo fosse
apportatore per lei di grandi consolazioni e di
potenti aiuti, e per noi pure fosse foriero degli
invocati soccorsi . Deh ! non si faccia sospirare più
oltre una nuova spedizione di Missionarii! Il sa-
crifizio che essi faranno nel divellersi dalle braccia
dei loro cari, e poscia tutto l'immenso bene che
potranno prodigare alle anime nel corso delle loro
Missioni, cadrà convertito in celesti benedizioni
sulle loro famiglie, sulla patria loro . Vengano,
vengano numerosi i prodi del Signore, vengano
a formare l'intrepida avanguardia dell'esercito in-
vitto della Chiesa di Cristo ! Qui troveranno già
spianata la via alle grandi conquiste e potranno
coronarsi la fronte d'immortali allori . Una parte
di loro dovranno accompagnarci alla capitale del
Brasile, là sui colli di Nictheroy, di rimpetto a

1.9 Page 9

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Rio Ianeiro, dove già ci aspetta una modesta casa,
destinata ad essere un dì un grande asilo di po-
veri fanciulli derelitti, e forse un vivaio di nuovi
Missionarii ; mentre altri andranno a portare la
croce e la civiltà cristiana nel cuore, nel centro
modo più chiaro ed evidente la volontà di Dio?
Il Papa ha parlato e non sarà invano . I Salesiani
non trepideranno un istante a tentare una sì diffi-
cile impresa, fidenti in Dio e nella benedizione
del suo Vicario in terra .
stesso dell'America meridionale . È un' impresa
ardita e d' una importanza sì grande , che non
può sfuggire alla mente più ottusa . Andremo dun-
que non solo al Parà , ma a Cuyabà, capoluogo
del Matto Grosso, la provincia più interna del
Brasile, la terra più centrale e più sconosciuta
d'America, corsa in tutte le direzioni da molte
tribù selvaggia , contigua al Nord colle provin-
cie inesplorate delle Amazzoni e del Parà ,
all'Ovest colle interminabili e cupe foreste della
Bolivia, al Sud coi boschi incantevoli del Para-
quay, già redento dagli sforzi dei figli di Sant'I-
gnazio ed ora ripiombato nella barbarie per opera
di Satana e de' suoi emissarii, e confinando al-
l'Est con altre provincie brasiliane senza che si
Ella avrà saputo già, amato Padre, come fatto
notevolissimo, corso su tutti i giornali d'Europa,
la- sciagurata sorte che toccò l' anno scorso ad un
celebre ed audacissimo esploratore francese di nome
Creveaux, il quale avendo osato tentare l'esplora-
zione scientifica di quelle regioni centrali venne
trucidato colla sua numerosa scorta di guide
e di soldati dalle feroci tribù indigeni, ribelli ad
ogni sentimento d'umanità . Ebbene quell'orribile
catastrofe invece di farci indietreggiare ci dà
invece a conoscere la necessità che si faccia avanti
finalmente il Missionario cattolico col crocifisso
in mano, per aprire il sentiero alla civiltà cristiana
ed al commercio umano . La spada non giova ; è
necessaria la croce . Così mentre da un lato i
possa determinare con certezza le loro linee nostri fratelli si spingono innanzi alla conquista
divisorie, poiché nessun uomo avrebbe la temerità delle gelide spiaggie della Patagonia, noi sotto la
di spingersi innanzi in quelle cupe boscaglie, covo .sferza di un sole tropicale rimonteremo ignoti
di belve feroci e di uomini barbari . La sua su- fiumi, e lasciandoci dietro l' Uruguay, la Repub-
perficie si calcola ad un milione quattrocentoventi blica Argentina ed il Paraguay penetreremo addentro
mila chilometri quadrati (1, 420, 000), vale a nelle provincia più interne, andremo ad impadro-
dire ad una estensione cinque volte maggiore del- nirci del cuore stesso dell' America, e di là i fi-
l'Italia intiera con tutte le sue isole adiacenti . gli di S . Francesco di Sales potranno a misura
Sopra una superficie così sterminata gli abitanti del loro zelo organizzare piccole spedizioni all'in-
battezzati sono appena sessanta mila, di cui sei giro, battere quelle vaste campagne, conquistando
mila sono ancora schiavi ; i selvaggi poi delle fo- quelle numerose tribù di selvaggi, per convertirli
reste, sebbene numerosissimi, sono di tal natura poco a poco in nome di Dio in altrettante nazioni
indomabili e feroci da non lasciarsi contare .
cristiane ed incivilite . E chi sa che valicando
Il Sommo Pontefice nominò per quei paesi poscia i gioghi dei monti Pary e scendendo i
un santo Vescovo, ancor giovane assai, e pieno fiumi Arinos e Tapajos non possiamo arrivare un
di zelo e d'intelligenza, ma si trova come solo . giorno a darci la mano coi nostri Confratelli, che
In un viaggio che fece or ora a Rio Ianeiro, es- devono tentare le Missioni del gran Parà e delle
sendo sbarcato qualche giorno a Montevideo, ebbi Amazzoni! Che incontro, che giorno sarà quello !!
la sorte di parlare -a lungo con lui, e mi mosse Deh!voglia Iddio affrettarlo nella infinita sua mi-
a pietà la pittura che mi fece delle angustie in sericordia per la salvezza di tanti popoli, sepolti
cui si trova torturato . S'immagini che non ha ancora nelle più fitte tenebre della barbarie .
nella sua Diocesi se non 15 Sacerdoti, dei quali
Ecco gli augurii, ecco i voti ardenti, o vene-
non tutti possono esercitare il loro ministero, es- ratissimo D . Bosco, che io per le feste Natalizie
sendo la maggior parte vecchi, infermi o per altre e per l' anno nuovo vengo da lungi a deporre ri-
ragioni inetti . É riuscito con grandi sforzi e sa- spettosamente nel suo gran cuore, come il più
crifzi a far costrurre un Seminario, ma non vi bel testimonio, che a nome mio e de' miei Con-
ha per abitarlo neppure un alunno . Non ha l'ap- fratelli possa offrire di inalterabile amore a lei,
poggio di veruna Congregazione di uomini o di alla nostra pia Società, ed alle importanti Mis-
donne, onde non è da maravigliare se sentesi sioni, che per la gloria di Dio e della sua Chiesa
cader d'animo, e nella piena del suo dolore e della ebbe la bontà di affidarci .
sua ambascia manda un grido, che giunge fino
Li accetti, ottimo Padre, con quella tenerezza con
al trono del Sommo Pontefice, scongiurandolo di cui sono formati, e loro risponda colla sua santa
ordinare ai Salesiani o ad altri Missionarii che gli benedizione e coi desiati soccorsi .
prestino un qualche soccorso . L' eccellentissimo
Suo Affmo figlio in G . C.
Mons . Mocenni, Internunzio della Santa Sede nel
Sac . Luigi LASAGNA .
Brasile, più e più volte aveva già sollecitato a
Rio Ianeiro la nostra cooperazione, ed ultimamente
me ne scrisse ancora con grande istanza, tras-
mettendomi una nota dell'Eminentissimo Cardi-
IL VERO AMICO DEL POPOLO
nale Iacobini, Segretario di Stato di S . S . Leone
del P . Anastasio Botti .
XIIl, nella quale si riferiscono le calde preghiere
fatte giungere al cuore di lei, a nome del Papa,
affinche si movesse a pietà e soccorresse al più
presto possibile quelle povere anime . Come fare
adunque ? Si poteva egli forse manifestare d' un
È questo uno dei più pregevoli lavori, pubbli-
cati per le feste del VII Centenario di S . Fran-
cesco d' Assisi da molti e valenti scrittori . Fra
gli altri meriti ha questo rilevantissimo pei tempi

1.10 Page 10

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che corrono , di essere atto a medicare i mali,
dai quali è travagliata l' odierna società . Il solo
titolo invita a leggerlo da capo a fondo . L' au-
tore è il P . Anastasio Bocci, illustre figlio di
S . Francesco, già assai noto nella repubblica let-
teraria, per altri suoi scritti, fra i quali ci piace
di rammentare la Reazione del Pensiero e l'A-
postolato di S . Paolo . Il ch . Autore in tempi
così avversi alla religione e agli Ordini religiosi,
fatti passare malignamente per nemici della li-
bertà, ha voluto smascherare la calunnia e illu-
minare la pubblica opinione , provando co' fatti
come il vero amico dei popolo, il protettore dei
poveri e degl'infelici, si trovi nella persona del
santo Patriarca ; e come morto lui , la famiglia
francescana sia stata sempre e prosegua ad es-
sere la consolatrice delle umane miserie e la fau-
trice delle libere istituzioni , che non si partono
dalla giustizia . Pertanto tutti coloro, che ambi-
scono all'onorato nome di amici del popolo, leg-
gano il libro del Bocci e troveranno nella vita
del Poverello di Assisi e dei più celebri seguaci
di lui i modi di farsene degni . Questa vita è di-
visa per capi che allettano coi loro titoli , come
sono : il Prigioniero, il Figlio del mercante, il
Fidanzato, ecc., e in ogni parte risplende la ca-
rità di Francesco tutta intesa a beneficare altrui
si nell'anima, sì nel corpo. Nei bozzetti poi che
seguono, o vogliam dire cenni biografici di grandi
Francescani, come S . Antonio da Padova, S . Bo-
naventura, Alessandro d'Hales, Ruggero Bacone,
Giovanni Scoto, e giù giù fino a Mons . Massaia e
al P . Lodovico di Casoria, meraviglie dei nostri
giorni, si vede chiaro come il Vero Amico del
Popolo, il Patriarca de' poveri, S . Francesco, si
perpetui per ogni secolo ne' figli suoi . Questa
lettura, per l'intento di far distinguere i veri dai
falsi amici ai meno scienziati ed accorti , e per
l'andamento spontaneo del dire, buono e non ri-
cercato, torna utilissima alle famiglie . Si vende
nella Libreria Salesiana di Torino a L . 2 la copia .
La GAZZETTA LIVORNESE
e le società protettrici dei ragazzi .
La Gazzetta Livornese, giornale non punto so-
spetto di troppa tenerezza verso la religione nostra
santissima, sotto il titolo, Questione Urgente,
il 31 dicembre dell'anno scorso, pubblicava un
articolo molto importante sui reati, loro cause e
rimedii .
Crediamo pregio dell'opera di qui riprodurlo
come commento alle parole, che già scriveva il
ministro Rattazzi 26 anni sono.
Quell'uomo di Stato fin d'allora riconosceva che
l'opera degli Oratorii era fonte di moralità e di
buon ordine sociale e la promuoveva ; ed oggi
ancora gli uomini di buon conto, atterriti dall'im-
perversare delle umane passioni e dalla frequenza
dei delitti, invocano al pari di lui, come un valido ri-
medio, le società protettrici dei ragazzi abbandonati
e vaganti per le vie e per le piazze . Di qui si scorge
che coloro, i quali aiutano ad impiantare Ospizi,
laboratorii, scuole, Oratorii festivi pei figli pe-
ricolanti, fanno opera non solo da buoni cattolici,
ma da savii cittadini, cooperando così a diminuire
i delitti e a procacciare al civile consorzio sicu-
rezza e pace .
Ecco pertanto il mentovato articolo, che per
maggior chiarezza divideremo nei suoi punti prin-
cipali .
I reati.
« Da lungo tempo, in Italia, la coscienza pub-
blica è turbata dalla frequenza dei reati, special-
mente di quelli di sangue, che funestano città e
villaggi, e da lungo tempo si chiede che si ponga
mano ad opporre un freno al delitto, un rimedio
ad un male che, allargandosi, minaccia la società
nelle sue parti vitali, lasciandone prevedere ter-
ribili conseguenze . »
Alcune delle loro cause .
« Non ricercheremo come possano opporsi questo
freno e questo rimedio ; ma è certo che, ove si
pensi a certe teorie moderne di diritto penale, le
quali riguardano la imputabilità, le procedure dei
giudizii, la tendenza generale dei giurati alla be-
nignità ed alla mitezza, le pene non espiate, ad-
dolcite, dovrà pur riconoscersi che tutto ciò non
può non contribuire in qualche maniera ad ac-
crescere il numero dei delitti . Ed è naturale che,
avvisando ai mezzi acconci per conseguire l'in-
tento, sì domandi se non sarebbe da dubitare che
nell'applicazione dei principii umanitarii siamo
andati tropp'oltre .
» Oggi, si ragiona in opposizione a ciò che di-
cevano i nostri vecchi, i quali avevano più senno
di noi . Così, mentr'essi ritenevano che quando cre-
scevano i delitti e diventavano più gravi, più a-
troci, fosse d'uopo stringere i freni, applicare con
maggior severità le sanzioni penali per dare ad
esse più efficacia, noi, invece pretendiamo di cor-
rispondere alla magnificata civiltà e al decantato
progresso dei tempi, favorendo la licenza per im-
pedire gli abusi della libertà, esagerando lo spi-
rito umanitario per rattenere le colpe degli uo-
mini . Oggi, più sono feroci, brutali gl'istinti dei
colpevoli, più la società dev'essere soave, indul-
gente con essi . Si vuole la indulgenza, perchè
s' insegna dalle cattedre che la severità delle pene
sia la stregua a cui si misura la civiltà dei popoli,
e si dice che i popoli siano tanto più civili quanto
meno sono severi nell'applicazione delle pene .
» Per noi questa è una idea sbagliata, e ci rin-
cresce che ad essa tutto si sacrifichi, anche la si-
curezza delle persone, anche la pubblica moralità .
» Con ciò noi siamo ben lungi da vagheggiare
sistemi draconiani e illiberali . In, tutto ci piace
il giusto mezzo, e ci pare che da questo ci siamo
allontanati un po' troppo in quanto concerne la
disciplina penale, onde la maggiore intensità che
osserviamo nei delitti ci apparisce siccome una
conseguenza dell' errore, cui ora abbiamo ac-
cennato . »
Alcuni rimedii .
« Ci addolora poi e ci rattrista il numero con-
siderevole di reati che si commettono dai ragazzi,
e poichè crediamo che molti di questi reati si

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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potrebbero prevenire facilmente con mezzi ovvii,
vorremmo che si tentasse nei centri popolosi del-
l'Italia la costituzione di società di patrocinio, per
impedire che tanti ragazzi fossero abbandonati
dai genitori e si lasciassero indifferentemente ab-
brutire sulle vie, nella miseria e nel vizio . Se
la tenerezza del cuore ha indotto i cittadini a for-
mare società protettrici per gli animali, non si
può credere che debba riuscire difficile la forma-
zione di società protettrici pei ragazzi .
» Nè questo è tutto . Anche la correzione dei
ragazzi esige che si pratichi con sistemi più ra-
zionali e più moralizzatori di quelli, che sono in
uso oggidì, imperocchè adesso, uscendo dagli
stabilimenti penitenziarii i piccoli delinquenti sono
ben peggiori di prima e accrescono l'esercito dei
malfattori .
» Non c' è da prendersi meraviglia che accada
così, quando si sappia che nelle carceri giudiziarie
giudicabili stanno frammisti coi condannati, i mi-
norenni cogli adulti, e che nei riformatorii e nelle
case di correzione si osserva una orribile miscela
di discoli e di pervertiti, di biricchini e di ladri,
di vagabondi e di rei .
» Ed è da notarsi che molte centinaia di mi-
norenni traviati di ambo i sessi sono mantenuti
a spese del Governo in istituti privati, senza che
il Governo stesso vi eserciti alcuna ingerenza, al-
cuna sorveglianza, cosicchè ignorasi come crescono
colà dentro questi giovani reclusi, quale indirizzo
si dia alla loro educazione, qual frutto se ne ri-
cavi .
» Sarebbe bene che i galantuomini di ogni risma
e colore si accordassero in un pensiero di amore
per attendere al lavoro fecondo di educare tanti
ragazzi abbandonati, perchè così si diminuirebbero
sicuramente i funesti effetti della delinquenza . É
cosa orribile il vedere aggirarsi per la nostra
città tanti ragazzi disgraziati già corrotti, già co-
noscitori delle umane nequizie in una età, nella
quale dovrebbero ancora aspirare le care e oneste
gioie del tetto paterno, godere le carezze della
madre, ottenere le ricompense e i premii riser-
vati ai giovani virtuosi e dabbene .
» La civiltà e il progresso dei tempi possono
imporre al Governo la indulgenza pei malfattori ;
ma alla iniziativa privata nessuno può negare il
diritto, per porre un argine alla frequenza dei
delitti, di costituire società di patrocinio pei ra-
gazzi, onde educarne le menti ed i cuori e far sì
che le aberrazioni e le morbose passioni più non
vi allignino . »
LA PATAGONIA
e le Terre Australi del Continente Americano
PARTE TERZA - Gli Abitanti
CAPO I .
Le Tribù Patagoniche .
Le fatiche dei missionarii Salesiani in Pata-
gonia già furono in varii luoghi abbondantemente
ricompensate . Molti selvaggi o adulti e bambini
ricevettero il battesimo : i capi medesimi delle
tribù dimostrano desiderio di essere istruiti e di
far istruire i loro sudditi nella Religione Cat-
tolica . Rifulgono sempre più vividi raggi di spe-
ranza che quelle immense regioni si possano trarre
a conversione completa . E adunque conveniente
che per gettar maggior luce sulle cose fatte e per
meglio capire quelle, che con la grazia del Signore
si faranno dai missionarii in quel luoghi, noi pro-
seguiamo l' incominciato lavoro .
Negli anni passati, dopo accurate ricerche fatte
da noi negli scritti di antichi e recenti viaggiatori,
e dai nostri missionarii sul luogo medesimo, dilu-
cidammo la parte fisica e la parte storica della
Patagonia ; ora diamo mano alla terza parte, che
tratta dell' indole, dei costumi e delle occupazioni
degli abitanti . Giova tuttavia notare che noi non
ci occuperemo che dei popoli , i quali si trovano
a mezzodì del 35° di latitudine in media , cioè
non parleremo degli indii , i quali uniti con gli
europei vivono nelle varie provincie della Repnb-
blica Argentina ; ma solo di quelli che dai confini
regolari di queste provincie si estendono fino alle
terre più australi dell' America .
Queste regioni sono occupate da tre distinti
gruppi di popolazioni, gli Indi Pamperos, i Pata-
goni propriamente detti, ed i Fueguani ciascuno
dei quali corrisponde ad una divisione naturale
del suolo .
- I primi più verso settentrione abitano le
immense regioni, che si estendono dai confini delle
provincie Argentine fino al Rio Negro : formano
il territorio ordinariamente chiamato I Pampas
di Buenos Aires . Quivi, all' Est abitano gli Indios
Pamperos propriamente detti , divisi in varie
tribù , governati da Cacichi indipendenti gli uni
dagli altri . Vivono ordinariamente di rapina, fa-
cendo escursioni e saccheggiando quanto possono
nelle estancias dei coloni di Buenos Aires . La
maggior parte sono della tribù dei Puelches (1) e
più formidabili furono quelli comandati tra Namun-
cura e da Cattriel, stanziati da Salinas grandes
e il Rio Colorado e quelli di Pinsen posti un po'
più verso settentrione . - All'Ovest nella regione
boscosa , che estendesi tra i laghi Bevedero ed
Urre Lauquen e lungo i corsi d' acqua, che ri-
salgono da quest'ultimo lago fino al Rio Diamante,
principali tribù sono : 1 ° i Pehuenches o uomini
del paese dei pini, i quali abitano il versante
orientale della Ande e il sud delle provincie di
Mendoza e s . Luigi, nelle quali per molti anni
fecero continue scorrerie : ora progredirono già nel-
l'agricoltura e si resero meno nomadi degli altri .
- 2° Gli Huiliches abitano sul medesimo ver-
sante delle Ande più al sud fino al Rio Negro ;
ma nelle loro corse annuali alle volte vanno anche
fino allo stretto di Magellano motivo per cui si tro-
vano anche dei Huiliches sparsi nella Patagonia pro-
priamente detta . - 3° I Ranqueles abitano più a le-
vante delle due tribù summentovate: sono più colti dei
(1) La sillaba Ches, colla quale terminano quasi tutti i
nomi delle tribù patagoniche, nel loro idioma indigeno
s ignifica gente o paese, e si aggiunge per lo più al nome
della regione che abitano, o di qualche cacico resosi più
celebre .

2.2 Page 12

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precedenti, ma anche tra i più astuti e ladri degli
abitanti di queste regioni . Ciascuna di queste tribù
principali si suddivide in varie altre, che troppo
lungo sarebbe enumerare . Sonvi anche in queste
pianure molti M amuelches ed Araucani , ma
questi ultimi sono poco conosciuti . Tutte queste
tribù nel loro modo di vivere già risentirono
l' influenza dei costumi Argentini, e cambiarono
varie loro abitudini antiche, mentre quelle della
Patagonia propriamente detta vivono in tutta la
primitiva loro rossezza .
- Passato il Rio Negro si trova la Patagonia
propriamente detta . I suoi abitanti sono di due
razze distinte . Quelli che si trovano ad occidente
delle Cordigliere sotto al Chilì, in regione tutta
aspra di burroni e di roccie, appartengono quasi
tutti alla medesima razza degli abitanti della
Terra del Fuoco e volgarmente si chiamano In-
diani del Canotto, perchè passano quasi tutta la
loro vita sulla spiaggia del mare andando nei ca-
notti da un ìsolotto ad un altro alla pesca, della
quale quasi unicamente si nutrono . Quelli che sono
ad oriente delle Cordigliere, in quella sterminata
pianura che si estende da dette montagne fino
all'Oceano Atlantico, occupando la maggior parte
della Palagonia, sono divisi in varie tribù prin-
cipali . I Che-he-ches ed i Molu-ches sono tribù
assai considerevoli, che occupano il Nord della
Patagonia . I Puju-ches e i Ta-mi-ches abitano
il versante orientale delle Cordigliere al sud del
lago Nahuel-Uapi e del rio Chubut . Il territorio
occupato dai Pilma-ches, dai Sacana-ches e dai
Che-huel-ches si trova al sud della Patagonia e
arriva lino allo stretto di Magellano . I Chao-ches
si mostrano nei contorni del porto Deseado presso
le coste dell'Atlantico . Ma la più importante delle
tribù patagoniche è quella dei Tehuel-ches, dei
quali varie tribù soprannominate non sono che
sottodivisioni . Tehuel-ches è parola che significa
gente del Sud-est . Essi sono sparsi per tutta la
Patagonia, sebbene la loro sede principale sia
verso il Rio Santa Cruz . Questa è la vera razza
Patagone più alta di statura delle altre . Le va-
rie tribù della Patagonia conducono generalmente
una vita molto meschina, ma sopportano con co-
raggio la miseria e le privazioni . Essi nei loro usi
sono quali erano all'epoca della scoperta di questa
parte d'America . Qui solamente potrebbesi ancora
studiare l'uomo Americano primitivo in tutta la
sua naturale rozzezza : negli altri luoghi egli subì
già o più o meno l'influenza dei costumi Europei .
- Il terzo gruppo di popolazione detto dei
Fueguani abita le isole, che in gran numero
sono disseminate a mezzodì della Patagonia, pas-
sato lo stretto di Magellano . L'isola principale è
chiamata Terra del Fuoco , ed al complesso di
tutte si dà ordinariamente il nome di Terre Ma-
gellaniche . Questi popoli di statura assai piu pic-
cola dei Patagoni sono di indole buona e pacifica .
Conducono una vita assai misera, nutrendosi quasi
esclusivamente di pesci , crostacei e molluschi .
Tengono con i Patagoni un attivo commercio ,
cambiando i loro pesci con altri cibi e con pelli
di cavallo e di guanaco, che acquistano per ripararsi
dalla crudezza del freddo di quelle regioni . Questo
commercio li conduce con frequenza sulle rive
nordiche dello stretto di Magellano, che attraver-
sano sii leggerissimi canotti con una destrezza
sorprendente . Sono essenzialmente navigatori, ma
non si allontanano molto dalle spiagge . I Fuequani
cono divisi in molte piccole tribù ed abitano sotto
tende o capanne, non conoscendo ancora il modo
di costrurre case . I Patagoni li chiamano La-
guedi-ches od Ave-guedi-ches, ma tra loro cia-
scuna tribù si designa col nome del suo capo .
Vivono generalmente in concordia sia tra di essi
che tra i vicini del continente . Gli abitanti dei
grandi arcipelaghi di Chonos e Chiloè sono della
medesima razza Fueguana .
NOTIZIE RELIGIOSE .
I Cattolici nell'esercito Inglese .
- I Governi di certi Stati cattolici, nei quali la
religione cattolica è proclamata religione di Stato,
od almeno riconosciuta, farebbero bene a medi-
tare quanto scrivono da Alessandria al Tablet di
Londra, imitando il Governo protestante d'Inghil-
terra nel lasciare ai loro soldati cattolici piena
libertà nell' esercizio del loro culto e nel repri-
mere tra loro il bruttissimo vizio della bestem-
mia, sempre più imperversante nelle caserme con
pubblico scandalo . Ecco la corrispondenza :
« Importa grandemente di mettere in mostra
la libertà religiosa, della quale godono i cattolici
nell'esercito inglese . Essi hanno in Egitto sei cap-
pellani militari . Di questi ve ne ha uno a Ram-
lech per un migliaio di soldati cattolici . Ebbene,
la loro religiosità è tale che il cappellano, non
bastando al bisogno, ha dovuto chiamare in suo
aiuto due religiosi . La chiesa è troppo piccola per
accogliere tutti i soldati che accorrono alle messe,
ed i tre sacerdoti non hanno libero un momento
della giornata per ascoltare le confessioni .
» E una gioia in questi tempi di incredulità di
vedere ufficiali in uniforme servire la santa messa
e ogni sabbato giungere alla porta un colonnello,
depositare la spada e inginocchiarsi ai piedi del
confessore per confessarsi . Un cappellano non ri .
corre mai inutilmente ai superiori, siano pure pro-
testanti, per ottenere il permesso necessario ai
soldati perchè possano soddisfare ai loro doveri
religiosi . I cappellani cattolici sono tenuti in alta
stima da tutti i soldati, e guai a colui che man-
casse loro di rispetto . Tutto questo, nei tempi in
cui viviamo, è degno di ammirazione . »
Contro il lavoro festivo . - A Vienna
esiste fra gli operai una forte agitazione in fa-
vore del riposo alla domenica . Qualche tempo fa,
circa trecento e più tipografi si radunarono in
seduta generale . Il relatore Iustus parlò vee-
mente contro il lavoro della domenica nelle tipo-
grafie, il quale conduce alle più tristi condizioni .
Schvarzinger accentuò essere la vita odierna del
tipografo la più avvilita e miserabile, giacché egli
è ridotto ad una semplice macchina, e non ha
neppure il tempo di pensare a se stesso . « Quando
sarà abolito il lavoro della domenica, disse, noi
ci sentiremo per la prima volta uomini (Applausi) .

2.3 Page 13

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Noi avremo una esistenza degna di creature u-
mane . Se non ci vogliono accordare questa giusta
domanda, noi troveremo altri mezzi per giungere
al nostro intento. »
Koger illustrò assai bene la questione, ed ac-
cennò alle famiglie dei tipografi, le quali non ve-
dono quasi mai il loro capo, giacchè il misero si
trova tutta la settimana nell'officina . « Noi vo-
gliamo, esclamò, che almeno alla domenica i figli
riconoscano e vedano il loro padre . » (Applauso
generale) .
Fu presa una risoluzione per l' abolizione del
lavoro alla domenica .
Conversione in Inghilterra . - Sir
Tatten Sykes protestante, uno dei più ricchi pro-
prietarii della contea di York, ha abbracciato il
cattolicismo, insieme colla sua moglie e col gio-
vine figlio . Questa conversione ha prodotto una
grande emozione a motivo dell'alta condizione del
personaggio . Dopo l'abiura del marchese di Ri-
pon, già protestante pur egli e frammassone, ed
oggidì fervoroso cattolico e Viceré dell' India ,
nessun avvenimento di questo genere cagionò in
Inghilterra cotanta impressione quanta la conver-
sione di Sir Sykes .
ELENCO
DI COOPERATORI L COOPERATRICI
DEFUNTI NEL 1882 .
Boninsegni D . Giuseppe - S . Sepolcro .
Boniotto D . Antonio - S . Martino di Colle .
Bonacopio D . Domenico - Pordenone .
Bona-Pasero Giov . - S. Giusto Canavese .
Bonaria Ch . Giovanni B . - Molare .
Bonora Madamig . Anna - Varazze .
Bartolussi Antonio - Lorenzaga .
Bornaccini-Bagni Silvia - Cento .
Borgna D . Francesco Parr . - Gorizzo .
Bortoli Paolina - Asiago .
Bortoli D . Vincenzo Pari- . - Mantova .
Bartolussi Gio . Maria - Bagnarola .
Bosso D . Francesco - Asti .
Botti D . Giovanni - Volparo Piacentino .
Botti D . Giovanni - Pompiano .
Botto D . Giovanni - Camandona .
Botteri Lusardi Contessa Teresa - Parma .
Bozzini D . Giuseppe - Finalmarina .
Brugnatelli D . Giuseppe Rett . - Vigalfo (Pavia) .
Bruschi D . Angelo - Spezia .
Bruno Can . Girolamo - Napoli .
Breda D . Anselmo - Foresto .
Brotto D . Gio . Batt . - Isola di Malo .
Bucciardi D . Francesco - Debbio .
Buratto D . Vincenzo - Novara .
Bussi Cesare - S . Pier d'Arena .
Calvi Giovanni - Lu Monferrato .
Campovecchi D . Quirino - Pajago .
Cantoni Giov . Canonico - Udine .
Cantorelli D . Pacifico - Castelfolignano .
Cane D . Lui gi - Reaglié .
Caporale D . Diomede - Soresina .
Cappo Carlo - S . Giusto Canavese .
Capitani D . Giovanni - Roncoscaglia .
Gareggio Damig . Lucia - Castelrosso .
Carlini D . Biagio - S. Arcangelo .
Carena-Davico Catterina - Torino .
Carboni Celestino - Rovegno
Carli D . Pietro — S . Pietro di Morubio .
Carmi D . Cesare - Fagnano Olona
Cassinis Luigia - Torino .
Casatelli Giuseppe - Sobbiate .
Caterini Emin . Card . Prospero - Roma .
Cavarero D . Giorgio - Trinità .
Cavallari D . Domenico - Erbe .
Cavallito D . Giuseppe - Valmacca .
Cedolini Francesco - S . Daniele .
Gepile D . Francesco - Arba .
Cerruti Adelo Maria - Torino .
Cernezai Mons . Francesco - Udine .
Chinati D . Giuseppe - Trento .
C ialli D . Vincenzo - Sutri .
Cilla D . Luigi Decano - Camerino .
Cocchis D . Domenico - Lestizza .
Codato D . Angelo - Casale di Treviso .
Coiro Marchesa Teresa - Milano .
Coggiola Carlo - Lu Monferrato .
Collovati D . Antonio - Teor .
Collalto-Parma Cont . Giuliana - Vittorio .
Colleoni Contessa Francesca . - Milano .
Combatti D . Giacinto Capp . - Verona .
Cominelli D . Andrea - S . Omobono.
Consumi D . Francesco - Fornello .
Cordero Conte Adriano - Roccaforte .
Cornaggio Carena Contessa Maria - Milano .
Corsi Olivazzi Contessa Bagnasco -Nizza Monf .
Costa D . Domenico - Villa Lagarina .
Cresta Francesco - Ponzone .
Cuffia Prof. Giuseppe - Torino .
Cunibertì D . Domenico - Biella .
Dalla-Valle Luigia - Casalmon ferrato .
Dalla-Valle D . Egidio - Zimella .
Dal-Caretto di Sessame Can . D . Luigi - Marene .
D'Andria Teresa - Salerno .
Datti Comm . Egidio - Roma .
De-Biasi D . Gaetano - Verona .
De-Beni D . Luigi - Costermano .
Decanis D . Angelo - Finallorgo .
De Giovanni Giuseppe - Allerana .
Degano D . Angelo - Villa-Caccia .
Del-Fornello Margherita - Creta .
Del-Pino D . Giovanni - Campomolle .
Dell'Orso D . Filippo - Vallinfante .
De-Michelis D . Pio Rett . - S. Giuliano Nuovo .
De-Martini Angela - Lu Monferrato .
De-Nicolai D . Carlo - Alessandria .
De-Orlandi D . Giovanni - Verzegnis .
De Odorico D . Giuseppe - Martinazzo .
De-Sabbata D . Sante - Paderno .
De-Simoni D . Antonio - Genova .
De-Stefano Ponziano - Treja .
De-Vincenti D . Vincenzo - Canobbio .
Diamante D . Antonio - Pratuzzone .
Diani D . Gelso - Casorate Sempione .
Dindo Fiorina - S . Floriano Veronese .
Dotti D . Pietro - Pigra .
Druanti D . Gio . Batt . - Torino .
Duetto D . Francesco - Spinetta.

2.4 Page 14

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Egidi D . Francesco - Gaiano Nuovo .
Ellero D . Giovanni - Cavasagra .
Esterle D . Francesco Cur . Larino .
Extran D . Nicola - Isola Dovarese .
Faidutti D . Francesco - Nimis e Monteaperta .
Falzoni D . Vincenzo - Cilavegna .
Falzoni Angela - Cilavegna .
Fasciolo D . Pietro - Alessandria .
Fascetti D . Paolo Curato - Pellescritto .
Fasani Antonietta - Cremona .
Fassò Orsola - Torino .
Fava Cav . Segr . Municipale - Torino .
Fazio Giuseppe - Varazze .
Felizia D . Gio . Batt . - Aglié .
Fenu Salvatore - Ales .
Ferrari D . Gaetano - Verona .
Fidi D . Crescentino - S. Giorgio .
Figini Luigia - Vignole Borbera .
Fioretti D . Francesco - Chiari .
Fioretti D . Pietro - Chiari.
Fiorina Teresa - Chivasso .
Fio Beatrice - S . Giusto Canavese .
Fiumi D . Qnintilio - Villa Lagarina .
Floreani D . Leonardo - Treppo Grande .
Foglia D . Luigi - Erba Mazzonico.
Fra Giacinto d'Iglesias - Quartu S . Elena .
Fracasso D . Antonio - Piazzola .
Fracanzani Dott . Giacomo - Este .
Fracchia D . Giovanni - Alessandria.
Franco Maria - Antignano d'Asti .
Frate Lodovico da Colognola - Motta di Livenza .
Francini Can . D . Luigi - Capranica .
Franchi D . Paolo - Cortemaggiore Piacentino .
Fruscione Vincenzo - Salerno .
Fumanti D . Andrea - Firenze .
Gagna Domenica - Asti .
Galanti D . Frane. Teol . Arc . - Brignano Curone .
Galloni D . Marcello Curato - Contigliano .
Galbiati D . Paolo - S. Gerarro .
Galleani Catterina - Ventimiglia .
Gambarana D . Carlo - Cergnago .
Gambiro Giovanna - Poirino .
Garibaldi Angelo - Meugliano .
Garelli-Cerignaco Sofia - Torino .
Gatti Maria Maddalena - Genova .
Gatti Can . D . Giuseppe - Casale Monferrato .
Gauteri D . Lorenzo - Saluzzo .
Gentili D . Pacifico - S. Severino Marche .
Ghizzoni D . Francesco - Montalbo .
Gianella Francesco - Rodi .
Giacolone Suor Maria Giuseppa - S. Ninfa .
Giacchino Catterina - Albissola Sup .
Giacchino Carlo - idem .
Gigli D . Giuseppe Prev . - Fano .
Giolino Felicita - Torino .
Giordani D . Lodovico - Rovereto .
Giorgi D . Luigi - Prè di Lama .
Giussani D . Enrico - Milano .
Giuria Benedetto - Zinola .
Gorno Francesco - Caravaggio .
Graziosi D . Paolo - Castiglione .
Grassi D . Angelo - Selvole .
Greco D . Guerino - Curio .
Grosso Sac . Marchese Maria - Collegno .
Guatti D . Giovanni Parr . - Reana .
Guassardo Can . D . Antonio - Capriata d'Orba .
Guerra Teresa - Mezzana - Bigli .
Guerra Angelina - Mezzana - Bigli .
lacuzzi D . Carlo - Artegna .
Lagomarsino D . Giov. Rett . - Bolzaneto .
Landi D . Francesco - Cosaglia .
Lazzoni Contessa Domenica - Carrara .
Lenna D . Giovanni - Feltrone .
Lenzini D . Antonio - Sestola .
Leonardi D . Arcangelo Procur . - S . Cataldo .
Lingiardi Cav . Luigi - Pavia .
Linguitti Can . D . Alfonso - Salerno .
Lonardi D . Giustino - Lavagno .
Lucarelli D . Venanzio - Rocca d'Ajello .
Lupi Catterina - Gogoleto .
Lupo Vincenzo - Chieri .
Lusardi Margherita - Lugagnano .
Mascioni Can . Salvatore - Nuoro .
Madricarlo Marianna - Arba .
Magrassi D . Antonio - Rocca del Grue .
Maggiolo D . Luigi - Lovadina .
Magnani D . Alessandro Rett . - Vezzano .
Malvezzi Ranuzzi Marchesa Vittoria - Bologna .
Manca Celestino - Oristano .
Manfredi Can . di S. Ambrogio - Milano .
Manfredi D . Angelo - Porto Maurizio .
Marcucci D . Filippo - Villamagna .
Marengo D . Francesco Can . Teol . Prof. - Torino .
Mariani D . Dionisio Rett . - Gova .
Maroè D . Candido - Traforeano .
Marengo Margherita - Carmagnola .
Marinoni Andrea - Groppello Lomellina .
Mascioni D . Appol . Parr . - Ferrera di Varese .
Masnata Paolo - Polcevera .
Masutti Mons . Pietro Vic . For .-Fratta di Sacile .
Mauris Sardi Irene - Vinovo .
Maurelli Damig . Giuseppina - Savigliano .
Mazzucchi D . Cesare Teol . - Torino .
Menghi Giovanni - Mezzano .
Menechini D . Salvatore - Sommajo .
Menardi D . Ambrogio - Entraque .
Mera D . Gaetano Parr . - Viggiú.
Mercandili D . Francesco - Mercenasco .
Meriggi D . Paolo - S . Michele Maggiore .
Merisio Rosa - Caravaggio .
Messabichi D . Amadio - Livorno .
Meucci D . Gio . Batt . - Pocaia .
Mignone Maria - Silvano d'Orba .
Milanesio D . Dionigi Parr . - Romano Canavese .
Milani Augusto - Bagnarola .
Milanese Teresa - idem .
Milanesi Elisabetta - Caravaggio .
Miotti D . Giovanni - Conoglano .
Mocenigo-Soranzo Conte Francesco - Roma .
Mogliazza D . Luigi - Arena Po .
Moigo Angela - Silvano d'Orba .
Molinari D . Andrea - Rovereto,
Molinari D . Giovanni - Ebbio .
Monari Chier . Enrico - Nonantola .
Montico D . Gio . Batt . Prodolone S. Vito .
Monetto D . Stefano Prev . - Montaldo .
Morelli D . Giovanni - Teveno .
Morosini Nob . D . Pietro - Pere .
Mori P . Costanzo Domenicano - Livorno .
Moretti Vincenzo Em . Cardinale - Roma .

2.5 Page 15

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Morini Maria - Bozzolo .
Morandi D . Gio . Batt . - Banale .
Mujotti D . Domenico - Cividale .
Mulpelli D . Giovanni - Talignano .
Murialdo Teol . D . Roberto - Torino .
Musso D . Gìuseppe - Botto Trivero .
Mura Mons . Bonfiglio Vescovo - Oristano .
Murella D . Giuseppe Priore - Brugarolo .
Natta d'Alfiano Marchesa Anna - Torino .
Nembri D . Fedele - Arzago .
Nicolini D . Giov . Ab . Prev . Mitrato - Montechiari .
Nicoletti Castellani Maddalena - Thiene .
Noris D . Alberto - Palatina .
Noia D . Matteo - Mussomeli .
Nussi D . Giacomo - Cividale .
Oddone Giovanni - Torino .
Odisio D . Gio . Batt . - S. Fedele .
Odorico Domenica - Bagnarola .
Odorico Angela - Bagnarola .
Ogna Domenica - Palmanova .
Olino D . Carlo - Bedretto .
Onestingel D . Ignazio - Ruffré .
Onesti Mons . Saverio Giuseppe - Incisa Belbo .
Origo D . Romualdo - Vedano al Lambro .
Ostacchini D . Francesco - Piacenza .
Otta D . Stefano - Vinadio .
Paliani D . Giuseppe Can . - Cisterna di Roma .
Pagnoni Giuseppe - Martinengo .
Pala Francesca - Ales .
Panceri D . Giovanni - Cantù .
Pansa Manfredo - Torino .
Paoletti D . Giacomo - S. Maria Felette .
Paoletti D . Anastasio - Ancona .
Papi Can . Antonio - Fossombrone .
Pasqualetto D . Sebastiano - S. Biagio Collalto .
Pastore Gio . Ant . - Valenza .
Pavani D . Luigi - Camerino .
Pecci Teresa - S . Pier d'Arena .
Pedron Rosa - Mezzotedesco .
Pennacchio Marianna - Cherasco .
Perlati D . Antonio - Milano .
Perucca Eugenio Ch . - Ivrea .
Peri D . Domenico - Rovegno .
Pertoldi D . Pietrantonio - Sclaunicco .
Perego Rosa - Arcore .
Pesce D . Michele - Salerno .
Piccinini D . Giacomo - S . Cassiano .
Pierallini D . Giovanni - Gaglianello .
Pini D . Luigi Prev . - Rocca Vai-si .
Pincetti Luigia Ved . Aldieni - Pavia .
Pioda Francesca - Locarno .
Piovano Giovanni - Chieri .
Piva D . Luigi - Verona .
Plati Giuseppe - Barzio .
Poatto - Este .
Pocchetti Suor Annunziata - Cemmo .
Pogliotti Paolina - Torino .
Pollini D . Gaetano - Lezzeno .
Polo D . Gio . Batt . - Lumignacco .
Pompa D . Raffaele - Eboli .
Ponti D . Paolo - Milano .
Pontarolo D . Tommaso - Valstagna .
Porta Vittorio Antonio - Genova .
Prato Susanna - Albissola .
Prati P . Ambrogio Rett . S . Giuliano - Vicenza .
Prato Giuseppe - Sanfré .
Prestinoni D . Serafino - Milano.
Pujatti D . Lorenzo - Rivarotta .
Quadri D . Giuseppe - Roggiano Valtravaglia .
Quirino D . Vittore - Rosignano Monf.
Rabino Giovanni - Gorrino .
Raffaghelli Ch . Innocenzo - Molare .
Raffaghelli D . Giuseppe - Molare .
Raineri Giuseppe - Sabbio sul Chiese .
Ramazzotti D . Leopoldo - Sovigliana .
Rampanelli D . Ignazio - Spormaggiore .
Re Margherita - Torino .
Remorino Elisa - S . Pier d'Arena .
Remotti Giuseppe - Pozzolo Formigaro .
Renzi Teresa - Mezzanabigli .
Repetto Orazia - Gavi .
Repetto Cav . Bernardo - Lavagna .
Reschini Antonio - Borgo S. Siro .
Resini D . Alberto - Lugo .
Riaudo Gabriella - Cherasco.
Riboldi D . Giovanni - Tradate .
Ricca Catterina - Tivezza .
Ricci D . Andrea - Calcaria .
Ricco D . Sabbato - Canale Serino .
Ricci D . Giovanni - Sassello .
Ricciardi Costanzo - Moschieres .
Ricci Marchesa Rosa - Genova .
Riello D . Angelo Prete della Missione - Savona .
Rigamonti Maria - Chiari .
Riguto Lucia - Arba .
Righini Mons . Giacomo - Forlimpopoli .
Risatti D . Giuseppe - Lenzumo .
Roccetto Suora Filomena - Filottrano .
Roda Teol. Cav . Giovanni - Torino .
Rodella Comm . Eustachio - Torino .
Rodella Bettina - Gottolengo .
Roggero Rosalia - Asti .
Rolandi Giuseppina - S . Giorgio Lomellina .
Romersica Orsola - Torino .
Rossi Benedetto - Genova .
Rossi Catterina - Genova .
Rossetto D . Giuseppe - Vicenza .
Rossi D . Angelo - Bedonia .
Rossi D . Giovanni - Quinzano .
Rossato D . Giuseppe - Volvera .
Rossi Piccone Anna - Torino .
Rossi Pietro - Caraglio .
Rossi D . Francesco Can . - Ascoli Piceno .
Rovigati D . Marco - Bornio .
Rovere Maddalena - Vicoforte S. Pietro .
Rovere Mons . Luigi Dott . in Teol . - Bologna .
Sabbato Luisella - Salerno .
Saccardo D . Francesco - Motta .
Sacramoncin D . Angelo - Villa di Bosco .
Saccurini Can . Antonio - Noto .
Sacilotto Pietro - Bagnarola .
Sacchi D . Pietro - Fiesole .
Sain D . Antioco Vic . Pari- . - Gonnos fanadiga .
Salotti Teresa - Modena .
Salomone D . Andrea - Savona .
San Damiano Cont . Paolina n . Southuell- Villanova .
Sanmuri D . Domenico - Bagni di Casciana .
Sandrini D . Simone - Amblaro
Sansoè D. Gabriele - Caravino .
Sandonà D . Giovanni Arcip . - Bovolenta .

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Sassi Can . Gioachino - Cesena .
Scappini Giacomo - Biella .
Scatulari Colomba - S. Andrea in Casale .
Scolari D . Emilio Can . - Novara .
Sciolla Severina - Cavour .
Sclopis D . Francesco - Giaveno .
Semeria D . Giacomo - S. Ginesio .
Servivi D . Antonino - Piacenza,
Serracchieri D . Pietro - Piovene .
Serracchieri D . Gio . Batt . - Castel Spina .
Silvestri Luigia - S . Floriano .
Soardi di Vigone Cont . Felicita - Torino .
Soldera D . Carlo - Farra .
Solonia D . Andrea - Rosolini .
Somaini D . Felice - Muronico .
Sossas D . Giuseppe - Civezzano .
Sotta D . Bartolomeo - Malesco .
Speck Suor Maria Cristina - Torino .
Sperta Giov . di Luigi - Lanzo Torinese .
Sprecafico D . Giuseppe Can . - Milano .
Sperati D . Giovanni - S . Maria, della Fontana .
Spadari D . Giacomo - Gombito .
Staurenghi D . Antonio - Alzate .
Stegagno D . Luigi - Dossobuono .
Stafella Girolamo - Aldeno .
Stella D . Gìo . Batt . - Fontanelle .
Strolin D . Ottavio Arcip . - Sandrigo .
Suardi Felicita - Torino .
Tagliatore D . Giovanni - Torre di Mondovì .
Terenzio D . Pietro - Pavia .
Tonioli D . Bartolomeo Curato - Vermiglio .
Torri D . Francesco - Vaestano .
Tossi Carolina n . Soldati - Torino .
Traversi D . Pietro Ant . - Breganze .
Trisoglio Clara - Lu Monferrato .
Trivellini D . Faustino Arcip . - Fiesse .
Tulissi D . Gabriele - Orzano .
Tunnu Loreta - Ales .
Turotti D . Giovanni Prev . Vic . For . - Chiari .
Turchetti D . Tommaso Casa Arcives . - Udine .
Urbanis-Galante Catterina - Buttrio .
Valeso Laura - Lu Monferrato.
Valmondino D . Giulio - Cereseto .
Vannelli D . Giuseppe - Roma .
Vanzina Stefano - Arona .
Vassallo D . Gio . Batt . - Genova .
Vassonai Maddalena - Champorcher .
Venturini Dott . Antonio - Este .
Veronesi D . Giacomo - Rovereto .
Verzè D . Carlo - Cambrosso .
Viazzi D ., Carlo - Ponzone.
Viale Maria - Torrione .
Villa Mons . Maria Domenico Vescovo - Parma .
Villarios Mar . Francesca - Roma .
Vistocco D . Ant . Vie . For . - Solofra e Serino .
Vittone Margherita - Torino .
Volpe Catterina - Agliè .
Zaccarini D . Antonio - Noto .
Zagliani D . Antonio - Noto .
Zamperini D . Giuseppe - Noale .
Zannier D . Gianmaria - Pordenone .
Zanardi D . Pietro - Forlì .
Zanoletti D . Andrea Parr . - Massimo .
Zanoni D . Lorenzo - Illasi.
Zanelli D. Ambrogio - S . Giorgio Piacentino .
Zanelli D . Giuseppe - Tuna .
Zandevigo D . Antonio - Costabizzara .
Zamparo Antonia - Bagnarola .
Zorzini D . Gio . Batt . - Molisana .
Zucchetti D . Bartolomeo - Bagonzolino .
Zuliani D . Antonio - Valvasone .
AVVISO D. ELL'AMMINISTRAZIONE
Si sono legate in brochure le annate 1879-80
81-82 del periodico contenenti la Storia dell'O-
ratorio . E un bel volume con apposito frontispi-
zio e si vende a L . 10 . Vi sono ancora alcune
raccolte del primo quinquennio legate in mezza
pelle con indice e frontespizio e si vendono a
L . 15 per ogni copia . Si spediscono contro vaglia
o lettera raccomandata .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Per concessione pontificia in data del 9 di mag-
gio 1876 ogni Cooperatore ed ogni Cooperatrice
può guadagnare tutte le indulgenze dei Terziarii
di S . Francesco di Assisi, tanto plenarie quanto
parziali .
Fra le altre può acquistare Indulgenza plenaria
una volta al giorno, da applicarsi alle anime del
Purgatorio, recitando la terza parte del Rosario
di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento, e
non potendo avanti al divin Sacramento , reci-
tandola innanzi al Crocifisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta alla
santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater Ave e Gloria , secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste Indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo senza biso-
gno di Confessione e Comunione purchè sia in grazia
di Dio .
Oltre a queste, un' altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica, e nei giorni qui sotto no-
tati, purchè confessato negli otto giorni, e comunicato
visiti una qualche chiesa, pregandovi secondo l'in-
tenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Marzo .
8 . S . Giovanni della Croce .
9 . Santa Francesca Romana, vedova .
11 . Santa Catterina da Bologna .
18 . Tutti i giorni della Settimana Santa dal 18
al 24 .
25 . Pasqua di Risurrezione .