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ANNO VI. N . 5 .
Es e una volta al mese
MAGGI O 1882
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo . N. 32, TORINO
SOMMARIO . - La prossima Novena e Festa di Maria
SS . Ausiliatri e - Motivi di fidu ia in Maria aiuto dei
Cristiani - La onferenza dei Cooperatori in o asione
della Festa di Maria Ausiliatri e - Conferenza dei Coo-
peratori in Lu a - Un'e ezione alla regola e la po-
liti a dei Salesiani - Un nobile esempio ai figli ed
ai padri - Un po' di storia sulla Chiesa di S . Se ondo
in Torino - Un' a ademia letteraria nel Collegio di
Valsali e in Torino - Storia dell'Oratorio di S . Fran-
es o di Sales - Il Nuntius Romanus - Morte di
Benefattori e Benefattri i - Indulgenze spe iali pei
Cooperatori Salesiani .
vorremmo trarre gli abitanti delle superbe
ittà a elebrarla nelle sontuose basili he, a
Lei innalzate dalla pietà dei padri ; gli a-
bitanti delle ampagne a festeggiarla nelle
modeste loro hiesuole ; i nuovi redenti
del deserto e delle foreste a venerarla nelle
loro misere apanne . - Olà! grandi e pi -
oli, vorremmo gridare, prin ipi e popoli,
ri hi e poveri, in iviliti e barbari, amate,
ringraziate, invo ate Maria, he dopo Dio
LA PROSSIMA NOVENA E FESTA
i ama, i benefi a, i protegge quale so-
rella, quale madre divenuta Regina del Cielo
di Maria SS e Ausiliatri
Se vi è ir ostanza, in ui vorremmo far
giungere la nostra vo e alle ore hie di tutti
i fedeli, quella si è appunto della festa di
Maria Aiuto dei Cristiani, he si elebra
il 24 del mese di Maggio .
In questa propizia o asione, noi vor-
e della terra, arbitra delle nostre sorti,
dispensatri e dei divini tesori ; predi ate
Maria, he è la delizia del Paradiso, il on-
forto della terra, il terror dell' inferno ;
esaltate Maria, a ui fanno serto le stelle,
orona gli angeli, orteo i santi ; elebrate
Maria, della quale anta il poeta
remmo a endere in ogni petto una s intilla
almeno di aldo amore verso l'Augusta Ma-
dre di Dio ; vorremmo ra ogliere a' suoi
In te miseri ordia, in te pietate,
In te magnifi enza, in te s'aduna
Quantunque in reatura è di bontate .
piedi uno sterminato numero di divoti ; vor-
remmo farla onorare se ondo i suoi pregi,
se ondo i suoi meriti ; vorremmo farle s io-
gliere un inno di grazie meno indegno
dei tanti benefizi di ogni fatta, he Ella om-
parte in sulla terra ; vorremmo da un im-
menso oro di figli affettuosi e ri onos enti
far risuonare il suo dol issimo nome da un
apo all'altro del mondo . Se dato i fosse,
Applaudite a Colei insomma, he in bellezza,
in amore, in potenza da niuno è uguagliata,
e non è vinta he da Dio, suo Creatore .
Ma la nostra vo e non potendo giungere sì
lontano e in otante parti, noi i rivolgiamo
ai nostri Cooperatori e alle nostre Coopera-
tri i, e vivamente li preghiamo he insieme
olle rispettive loro famiglie vogliano unirsi
on noi a elebrare degnamente la vi ina

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festa di Maria Auxilium Christianorum ; a
elebrarla on amore, on gratitudine, on
fidu ia ; on amore di figli, on gratitudine
di benefi ati, on fidu ia di poveri bisognosi .
A questo fine, quelli, he sono in Torino
o nelle sue vi inanze, vengano a prendere
parte alle sa re funzioni della Novena, he
hanno luogo nella Chiesa di Maria Ausilia-
tri e in Valdo o .
Coloro poi, he non possono iò fare, o
per hè lontani o per hé impediti, pro urino
di elebrare questa Novena insieme olla
propria famiglia, on qual he prati a di pietà,
per es . olla re ita di 7 Ave Maria ogni
sera . Altra prati a da usarsi in privato sa-
rebbe il leggere ogni giorno la onsidera-
zione nel libro appositamente stampato, he
ha per titolo : Nove giorni onsa rati all'Au-
gusta Madre di Dio, di ui molti sono for-
niti (1) . Del resto, ias uno fa ia quello he
gli detta il uore, il quale, se ama davvero
la gran Vergine, saprà inspirargli molte o-
pere altrettanto fa ili quanto divote .
Il giorno poi della festa (mer oledi 24)
ias uno vegga di a ostarsi ai Santi Sa ra-
menti e, iò non potendo, as olti almeno la
santa Messa ad onor di Maria . Se per questo
dovrà fare qual he sa rifizio, sappia farlo per
amore di una Madre tanto degna e tanto
buona . Essa a tempo e luogo saprà ri om-
pensar i di tutto .
Chi può si porti a ompiere queste divo-
zioni nella sua Chiesa in Torino ; e osì vedrà
gli splendori della festa, assisterà allo spet-
ta olo di fervida pietà, he dànno i attoli i
Torinesi in quel giorno, e nel tempo stesso,
se onfessato e omuni ato, si arri hirà
del tesoro della Indulgenza Plenaria, on-
essa dal Sommo Pontefi e .
Cari Cooperatori e Cooperatri i, hi di
noi può dire di non aver ri evuto mai in
passato al un favore da Maria, o di non ab-
bisognarne per l'avvenire? Niuno di erto,
spe ialmente nei tristi giorni, he orrono .
Or bene, ogliamo la propizia o asione he
i offre la Novena e la Festa di Maria Au-
siliatri e ; dimostriamo i sue figlie e figlì a-
morosi e divoti, ed Essa a sua volta si mo-
strerà pure nostra Madre, nostro aiuto,
nostro onforto in vita ed in morte .
(1) Si vende nelle Librerie Salesiane di Torino, di
S . Pier d'Arena e di Lu a a ent . 20 la opia .
INVITO SACRO
NOVENA E SOLENNITÀ
IN ONORE DI
MARIA SS . AUSILIATRICE
NELLA CHIESA DELL' ARCICONFRATERNITA
a Lei dedi ata in Valdo o-Torino
INDULGENZA PLENARIA
a hi onfessato e omuni ato visiterà questa Chiesa
in un giorno dell'anno ad arbitrio e nel giorno della festa .
ORARIO DELLE SACRE FUNZIONI .
La Novena omin ia Lunedì 15 Maggio .
In ias un giorno lungo il mattino sino alle ore
undi i vi sarà elebrazione di Messe, e omo-
dità di a ostarsi ai ss . Sa ramenti della Con-
fessione e della Comunione .
Nel mattino dei giorni feriali alle 5 e mezzo ed
alle 7 e mezzo, Messa e Comunione on parti-
olari eser izi di pietà ; e nella sera alle 7,
anto di una lode sa ra, Predi a e Benedizione
ol SS . Sa ramento .
Nei dì festivi, ome nel quarto e settimo della
Novena, l'ordine delle funzioni angia ome se-
gue : Al mattino alle ore 7, Messa e Comu-
nione generale ; alle 10 e mezzo Messa solenne ;
alla sera verso le ore 3 e mezzo Vespri, Pre-
di a e Benedizione ol SS . Sa ramento .
Tutte le prati he religiose, ompresa la Messa
delle ore 7, le Comunioni e le preghiere dei
due giorni festivi , he o orrono durante la
Novena, sono offerte a Dio se ondo la pia in-
tenzione dei Benefattori e delle Benefattri i
delle Missioni, delle Opere e Case Salesiane,
spe ialmente delle nuove Chiese ed Ospizi di
S . Giovanni Evangelista in Torino, e del Sa ro
Cuore di Gesù in Roma .
Il giorno 21 e alle ore 7 pom . nella Chiesa dell'Ora-
torio di S . Fran es o di Sales si terrà la Con-
ferenzzaa ai signori Cooperatori di Torino , e il
giorno 23 alle ore 3 si terrà alle signore Coo-
peratri i .

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MARTEDl' 23
VIGILIA DELLA SOLENNITÀ
Sera .
Alle ore 6 e un quarto Primi Vespri, Predi a e
Benedizione ol SS . Sa ramento .
MERCOLEDl' 24
SOLENNITA DI MARIA AIUTO DEI CRISTIANI,
Mattino .
Alle ore 7 Messa e Comunione generale .
» 10 Messa solenne .
Sera.
Alle ore 6, Vespri solenni, Panegiri o, Tantum
ergo e Benedizione ol Santissimo Sa ramento .
In questo giorno verrà eseguita dai giovani del-
l'Oratorio Salesiano e da egregi Professori di
anto della ittà la gran Messa a quattro parti
del Maestro HAYDN ; nei Vespri, il Domine,
Dixit e Magnifi at del Maestro GENERALI ;
gli altri Salmi, l'Inno, l'Antifona San ta Maria
su urre Miseris ( on erto a tre ori distinti)
e un nuovo Tantum ergo a quattro parti del
Teologo GIOVANNI CAGLIERO .
GIOVEDl' 25
Mattino.
Alle ore 7 e mezzo Messa, Comunione ed altre
prati he di pietà in suffragio delle anime dei
defunti Cooperatori Salesiani, e dei defunti on-
fratelli dell'Ar i onfraternita di Maria Ausilia-
tri e .
NB . Chi desidera farsi is rivere nella Ar i on-
fraternita di Maria Ausiliatri e , troverà per-
sona appositamente in ari ata nella sa restia
della Chiesa .
MOTIVI DI FIDUCIA
IN MARIA AIUTO DEI CRISTIANI
Da qual he anno a questa parte, nel mese di
Maggio, noi davamo alla lu e, in un fas i olo
delle Letture Cattoli he, una ra olta di grazie
e favori, ottenuti dalla pietà dei fedeli per inter-
essione della gran Madre di Dio, invo ata sotto
il titolo di Aiuto dei Cristiani . Per ta ere dei
primi anni, osì abbiamo fatto in questi ultimi
ol libretto La Nuvoletta del Carmelo, poi olla
Madre delle Grazie, indi olla Città di Rifu-
gio, e l'anno s orso oll'Ar a dell'Alleanza . La
lettura di questi libretti fe e del bene assai ; e -
itò in tutti i uori amore, fidu ia, divozione verso
la Regina del Cielo, e terse a molti le lagrime ;
poi hé a quelle prove onvinti della bontà e della
potenza della gran Vergine, fe ero essi pure nelle
loro pene a Lei ri orso, e ne furono esauditi e
onsolati . Per tal guisa quella pubbli azione giovò
a moltissime anime, onservandole o traendole al
Figlio per mano della Madre .
An he in quest'anno noi avremmo potuto de-
porre un altro onsimile fas i olo appiè di Maria,
hé le grazie riferite i furono- numerosissime ; ma
abbiamo dovuto dare luogo alla Vita di san
Giovanni Apostolo ed Evangelista in preparazione
alla festa, he sarà elebrata nella prossima inau-
gurazione della sua Chiesa in Torino . Crediamo
he questo mutamento non sarà sgradito a Maria,
per hé fatto in favore di un Santo, he Le fu sì
aro, e suo primo figlio adottivo .
Tuttavia iò, he non potremo ottenere on un
libretto a parte, pro ureremo di onseguirlo ol
Bollettino Salesiano . Laonde ad onore e gloria
della e elsa nostra Benefattri e e Madre, e ad
e itamento di fidu ia nella sua soavissima pietà,
a onforto e sollievo dei miseri mortali, noi pub-
bli hiamo qui sotto al une delle tante grazie dalla
sua inter essione ottenute .
Né in iò fare noi abbiamo a temere di venir
meno alle savie leggi della Chiesa, ome negli
anni passati qual uno tentò di far redere . Im-
pero hè , oltre le ragioni già da noi addotte in
altri numeri del nostro periodi o (1), i assi ura
he siamo in perfetta regola la lettera, he l'im-
mortale Pontefi e Pio IX, di santa memoria, s ri-
veva, in data del 4 settembre 1869, al sig . En-
ri o Lasserre, per en omiarlo di aver pubbli ati
i fatti mira olosi , molte grazie e favori della
Madonna di Lourdes, quantunque non istati an ora
esaminati rigorosamente, né ri onos iuti solenne-
mente dalla Chiesa . Giova qui riportare il giu-
dizio pronun iato dal grande Pio IX .
« Abbiamo on pia ere ri evuto il tuo volume
he s'intitola : Notre-Dame de Lourdes, onfi-
dando he Colei, la quale oi maravigliosi por-
tenti della sua potenza e benignità hiama da
ogni parte in gran numero i pellegrini, vorrà
an or servirsi del tuo s ritto a propagare più
ampiamente ed a res ere la fidu ia e la divozione
degli uomini verso di Lei, affin hé tutti possano
ri evere della pienezza di sua grazia .» Così Pio 1X,
Ora il modo, ol quale abbiamo pubbli ato e
andiamo pubbli ando favori e grazie di Maria
Ausiliatri e, dato pure he siano mira olose, e lo
s opo, he i prefiggiamo in queste pubbli azioni
medesime, sono identi i a quelli del sig . Lasserre .
Possiamo dunque appli are an he a noi le pa-
role del Maestro dei fedeli, e non far onto di
erti altri giudizi non onformi a' suoi .
E o pertanto al une grazie, he devono essere
per tutti quali motivi di fidu ia nel valido pa-
tro inio dell'Ausiliatri e dei Cristiani .
Torino, 3 di embre 1881 .
REvERENDISSIMo D . Bos o,
Un forte mal d'o hi mi tormentava da oltre
die i anni, rimasto ribelle a tutte le ure del-
l'arte . Io ne ero affittissimo, gia hé non poteva
(1) Vedi N° 4 del 1879 a pag . 1 . - N° 5 del 1880 a pa-
gina 7. - N ° 4 del 1881 a pag . 1 .

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più adempiere ai miei doveri, e, se ontinuava,
le onseguenze per me e la famiglia sarebbero
state triste assai . In tal frangente mi rivolsi alla
Consolatri e degli afflitti, promettendole, se fossi
esaudito, he mi sarei re ato a ringraziarla nel
di Lei Santuario in Torino . Or bene , da quel
giorno il mio male sparì ; ed ora, he adempio
alla promessa , appena ri ordo di aver sofferto
mal d'o hi, osì perfetta fu la mia guarigione .
SITIA TOMMASO
Cooperatore Salesiano .
LA CONFERENZA DEI COOPERATORI
in o asione della festa di Maria Ausiliatri e .
I attivi, ome già predi eva il reale Profeta
si ra olgono sovente insieme per prendere on-
siglio e rinfo olarsi al male, spe ialmente a om-
battere ontro Dio, il Figlio suo e la Chiesa :
Convenerunt in unum adversus Dominum et
adversus Christum ejus .
E quindi non solo onveniente, ma oggidì pur
ne essario he an he i buoni si ra olgano di
Sustinente, 26 di embre 1881 .
MOLTO REV . SIGNORE,
Non so se Ella ri ordi la lettera he le spedii
da Roverbella, ontenente la elemosina di una
Messa da elebrarsi all'altare della B . V . Ausi-
liatri e, per ottenere la guarigione di una pia
quando in quando, si onsiglino, s'in oraggino a
vi enda e oll'esempio e olla parola, e si spronino
a fare il bene ; altrimenti si ade nella indiffe-
renza, si vive nella inerzia, e si finis e ol fare
po o o nulla di grande .
Sì, ra ogliamo i insieme ; a iò 'invita il divin
Salvatore, promettendo di trovarsi in mezzo di noi ;
i esorta Maria SS . per impetrar i più segnalati
giovanetta, olta da una gravissima polmonite, e favori ; i alletta la Chiesa ol profonder i il te-
in peri olo di morte .
soro della Plenaria Indulgenza .
Or bene, ho la onsolazione di parte iparle una A questo proposito ri ordiamo he il Regola-
notizia, he le sarà erto oltremodo gradita . Quella mento dei Cooperatori pres rive appunto una
giovinetta fin da quel giorno omin iò a miglio-
rare ; essò la febbre, he le durava da ir a un
mese, e più non si riprodusse ! Il miglioramento
fu tale, he il medi o urante, il quale nulla sapeva
della invo azione fatta alla B . V . Ausiliatri e ,
Conferenza, in o asione della festa di Maria Au-
siliatri e . Noi speriamo he i Direttori delle no-
stre Case, e i benemeriti e zelanti signori Capi
e De urioni vorranno avere la bontà di avvisare
i Cooperatori e le Cooperatri i, he si trovano
ebbe ad es lamare : - Ma questa ammalata i i sotto la loro dipendenza , e invitarli alla pia
fa de' mira oli ; se la ontinua osì guaris e ! - Riunione in quel giorno, ora e luogo, he rede-
Ed ella è guarita di fatto, grazie all'inter essione ranno più adattati .
della B . Vergine .
Nella Conferenza si potranno trattare quegli
Il fratello dell'ammalata mi s rive tutto ri o- argomenti, he saranno giudi ati più opportuni ;
nos ente pel suggerimento he gli diedi, e m'in- ma non si dimenti hi la Chiesa del Sa ro Cuore
ari a di spedirle questa offerta di ringraziamento, di Gesù in Roma, la quale oggidì ri hiede ogni
ed una limosina per un' altra Messa all' altare nostra solle itudine, ogni nostro sa rifizio . Quindi
della eleste Ausiliatri e, per la sorella e per la la limosina, he vi sarà ra olta, verrà desti-
famiglia .
Mi ri ordi nelle sue orazioni e mi reda
nata a favore di quel sa ro Edifizio .
Come apparis e dall'arti olo più sotto riferito,
Dev .- Servitore
EUGENIO PAINI, Prevosto
Cooperatore Salesiano .
Lu a, 15 gennaio 1882 .
MOLTO REV . D . RUA,
i nemi i della religione si servono persino del
telegrafo, per ontrariare D . Bos o nella erezione
della Chiesa del Sa ro Cuore in Roma . Or, quando
il demonio si dibatte per impedire un' opera, è
buon segno ; è segno he quest'opera dovrà tor-
nare di molta gloria a Dio, e di grande vantaggio
alle anime . Coraggio adunque ; e lo stesso esem-
Certi buoni fedeli, i quali hanno grande fidu ia
pio dei tristi i sproni oggidì a mostrar i ve-
ra i Cooperatori, e a mandare un obolo per quel
he Maria SS . Ausiliatri e si degni di ottenere
loro dal Signore la guarigione da diversi mali,
monumento .
mi danno in ari o di spedire la qui unita limosina,
per hè si fa ia un triduo ad onore di si buona
Madre in otesto suo Santuario . Ottenute le gra-
zie, faranno un'offerta in ringraziamento .
Io spero molto, per hè di questi giorni una
CONFERENZA DEI COOPERATORI IN LUCCA .
Nel suo passaggio per Lu a D . Bos o, il sab-
povera donna, dopo ri orso fatto a Maria Ausi- bato santo, tenne la Conferenza ai Cooperatori e
liatri e, ebbe un bra io guarito da tale malore, Cooperatri i nella Chiesa della Cro e . Ne diamo
pel quale dovea seguire l'amputazione ; ed un pa-
dre di famiglia ri uperò parimenti la salute dopo
un olpo mortale . Come vede, abbiamo fondato
motivo di sperare, he Maria Ausiliatri e onti-
nuerà le sue miseri ordie verso i suoi divoti .
Ella favoris a pregare per noi e spe ialmente
pel suo
Sa . G . MARENGO .
qui la seguente relazione ri evuta di olà, e già
pubbli ata nella sua sostanza dall'ottimo giorna-
letto Il Fedele di Lu a, nel suo N . del 15 aprile
dell'anno orrente .
Dopo di aver annunziato he la Conferenza si
teneva ol benepla ito di Mons . Ar ives ovo e olla
benedizione del Papa , D . Bos o sviluppò questi
pensieri :

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« Nella Conferenza si potrebbe trattare un punto ol oltello alla gola . Questi sono fatti, ai quali
di morale, ma pare più onveniente il dare onto i Cooperatori devono riparare per quanto è loro
delle ose, alle quali voi prestate la mano . Molte possibile .
migliaia di giovani, in ben più di 100 Case, ri-
» In questo momento per le s uole e per l'ospi-
evono una ristiana edu azione, vengono istruiti, zio i vogliono dei mezzi . Noi non abbiamo ome
avviati ad un'arte, ad un mestiere, he loro ser- provvedere ai molti bisogni . Voi potete venire
virà per guadagnarsi' onestamente il pane . Queste in aiuto in molte maniere . Si può on ommesti-
ose desidero he si sappiano, affin hè tutti o- bili, on vesti, on libri , on arta e altri og-
nos ano dove vadano a finire le loro oblazioni . getti, he servano alla manutenzione della asa o
Essi ne hanno in erto modo il diritto . Queste al mantenimento dei giovanetti . Vi sono giova-
oblazioni vanno ad allevare questi giovanetti alla netti, he man ano di he de entemente oprirsi
ivile so ietà, ad essere o operai ristiani, o sol- e ripararsi . Or bene, gli ornamenti di quella per-
dati fedeli, o maestri ed insegnanti esemplari, o sona, he po o giovano all'eternità, gioverebbero
sa erdoti ed an he missionarii, he portino la re- molto a ompiere un bell'atto di arità : di questi
ligione e la iviltà tra le barbare genti . E in oggetti si potrebbero fare abiti, ami ie, alze a
questi giorni appunto, maestri , api di offi ina, pro di quei poveretti . Molti buoni ristiani fanno
sa erdoti nostri si trovano sparsi non solo in Ita- appunto osì . Vi sono di quelli, he a preferenza
lia, in Fran ia , in Ispagna, ma nell' Ameri a e di las iare dormire i loro abiti mutati sino ad
perfino nella Patagonia . I Salesiani sono là he un'altra stagione, se ne servono tosto per venire
lavorano alla onversione di quei selvaggi , he in aiuto ai poveri orfanelli . An he questo è un
per 400 anni resistettero al Vangelo, ed ora do- mezzo he non è dispendioso, e può giovare mol-
mandano di esserne illuminati . Quei poveri Indiani, tissimo a questo ospizio della Cro e .
appena onos ono la bellezza della nostra Santa
» Qual uno potrebbe dire : Abbiamo già tante
Religione, vanno di endo : « Oh ! ome saremmo opere nostre da sostenere ; non possiamo pensare
ontenti he venissero molti a predi ar i queste ad una nuova . - Fra attòli i non vi sono nè opere
verità, ed insegnar i la via del Cielo! » E quindi nostre nè opere di altri . Siamo tutti figli di Dio e
si onvertono a entinaia ed an he a migliaia . della Chiesa ; figli del Papa, he è nostro Padre
Quanto adunque deve essere onsolante per voi omune ; quindi il bene he si fa deve essere in
il sapere he il vostro denaro serve a ritirare favore dei fedeli senza distinzione . Debbo osser-
gli orfanelli delle tribù selvaggia , a fabbri are vare per altro he l'opera, he siete hiamati a
ospizi , s uole , hiese , per istruire nelle arti , so orrere, non è opera né di D . Bos o, nè del
nei mestieri, nell'agri oltura quei popoli, e, quel Papa ; non è opera straniera a Lu a . I Salesiani
he più importa , per farne dei buoni ristiani . sono qui per ra ogliere i figli del popolo di
» Ora veniamo a ose vi ine a noi . An he in questa ittà . Se i giovanetti sono ra olti nel-
quest' Oratorio della Cro e si è fatto qual he l' Oratorio festivo , se frequentano la s uola , se
osa . Due anni or sono si desiderava una asa, sono ospitati, il bene morale e ivile è per Lu a .
si desideravano laboratorii, si desideravano s uole . Epperò non bisogna dire he fate la arità a fo-
Tutte queste ose ora i sono . L'Oratorio festivo restieri . Voi l'avete veduta a nas ere quest'opera,
è frequentato da oltre 100 giovanetti, tenuti lon- bisogna he la sosteniate .
tani dai peri oli, istruiti nella Religione , assi-
» Ma ome fare? Vi sono tante imposte ; e poi
stiti alle sa re funzioni . Le s uole an or esse tutti hiedono : ome fare dunque ? - Rispose
sono piene, nè si può a ettare maggior numero D . Bos o : Il nostro divin Salvatore dà a noi ogni
di alunni . I giovani ri overati sono an h' essi bene : Omne bonum de sursum est . Egli di e : Te
molto numerosi , per hè superano il numero di ne servirai per quanto è ne essario a vivere one-
100 . Gli uni frequentano le s uole, gli altri si stamente e poi : Quod superest date eleemo-
appli ano ad un mestiere . Aumenterebbero an- synam . Ma questo è un pre etto o un onsiglio?
ora , se avessimo lo ale . Questo lo ale è assai Senza entrare nella quistione teologi a , hè qui
ristretto in proporzione delle ontinue domande non è nè il tempo nè il luogo da iò, osservo
di a ettazione . Alle tante ri hieste bisogna ri- solamente he Gesù Cristo di e he olui, il quale
spondere : Abbiate pazienza, non vi è più posto ; non dà il superfluo in limosina, non entrerà nel
quindi molti ontinuano ad essere esposti ai pe- regno de' ieli . A he dunque disputare, mentre
ri oli . Qui sarebbe a promuovere un' opera di il Signore ha detto : É più fa ile he un amelo
grande utilità, per hè ol ritirare, istruire, edu- passi per la runa di un ago, di quello he uno,
are i giovanetti peri olanti si fa un bene a tutta C troppo atta ato ol uore alle sue sostanze, en-
la ivile so ietà . Se la gioventù è bene edu ata tri nel regno de' ieli ?
avremo ol tempo una generazione migliore ; se
» Ma veniamo un tantino alla prati a . Uno avrà
no, fra po o sarà omposta di uomini sfrenati ai 1000 fran hi di rendita e di 800 può onestamente
vizi, al furto, all'ubbria hezza, al mal fare .
vivere ; or bene, i 200 he avanzano adono sotto
» Questi giovanetti nella persona dei loro supe- le parole : date eleemosynam . Ma, una ne essità
riori si presentano ora a voi ol appello in mano ; impreveduta, una fallanza nel ra olto, una dis-
e voi on un sussidio potete provvedere loro il grazia nel ommer io . . . Ma voi sarete an ora in
pane , e insegnare a vivere laboriosi ed onesti, vita allora? E poi Iddio, he al presente vi
pro urare loro un avvenire avventuroso . Inve e, aiuta , non vi aiuterà spe ialmente se avrete
se fossero abbandonati a se stessi, un giorno forse dato per amor suo ? Io di o he hi non dà il
si presenterebbero a voi, domandandovi il danaro superfluo, ruba al Signore, e, on S . Paolo, re-

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gnum Dei non possidebit . - Ma la mia asa è
povera, ho bisogno di rinnovare erte suppellet-
tili già troppo ve hie, e non più se ondo il gu-
sto he orre . - Se permettete, disse D . Bos o,
entro on voi nella vostra asa . Veggo là sup-
pellettili molto ri er ate, qui una tavola fornita
di ri hi servizi, qua un tappeto an or buono .
Non si potrebbe las iare di ambiare questi og-
getti, e, inve e di ornare i muri e la terra, oprire
tanti poveri giovanetti, he soffrono e he pure
sono membra di Gesù Cristo, e tempio di Dio
Veggo là risplendere argento ed oro, ed ornamenti
tempestati di brillanti . Ma sono una memoria . . .
Aspettate voi he vengano i ladri a rubarveli? Voi
non li usate ; nè vi sono ne essari . Prendete que-
sti oggetti, vendeteli e datene il prezzo ai poveri :
voi li date a Gesù Cristo, ed a quistate una o-
rona in Cielo . In questo modo non isquilibrate
punto le vostre sostanze , né vi levate il ne es-
sario . E quella assetta osì ben hiusa? È niente .
È niente? las iate vedere . E o ; è qual he migliaio
di napoleoni d'oro ; li onservo per hé può venire
una malattia ; e poi 'è un vi ino he mi disturba ;
vorrei omprare quella sua possessione ; e osì fa-
rebbe miglior vista la mia tenuta . Ma questo è
superfluo, io di o, voi siete obbligato a prendere
quel danaro, he non giova a nessuno, e farne
iò he omanda Gesù Cristo . Volete onservarlo?
Conservatelo pure, ma as oltate : Il demonio verrà,
e di quel danaro ne farà una hiave per aprirvi l'in-
ferno . Se volete sfuggire a tanta sventura imitate
l'esempio di S . Lorenzo e so orrete ai poveri .
Dando ai bisognosi le vostre sostanze, voi le met-
terete ome in mano agli Angeli, i quali ne faranno
una hiave per aprirvi il Cielo nel giorno della vo-
stra morte . »
UN' ECCEZIONE ALLA REGOLA
e la politi a dei Salesiani .
L'indole e lo s opo del nostro periodi o non i
onsente di trattare argomenti politi i . Tuttavia
domandiamo venia ai nostri Cooperatori e Coope-
ratri i , se per questa volta fa iamo una e e-
zione alla regola, riportando nelle nostre olonne
un arti olo della benemerita Unità Cattoli a di
Torino, del 26 aprile passato.
Quantunque non o orra per hi i onos e,
premettiamo solo he tanto D . Bos o , quanto i
suoi alunni ad altro non mirano he a far del bene
a hi possono, spe ialmente alla gioventù più bi-
sognosa ; ma del male a nessuno . E per iò essi
non furono, né sono, nè saranno mai reazionarii
politi i nè in Italia, né in Fran ia, né in qualsiasi
Stato del mondo, ome falsamente fu telegrafato da
Parigi alla Gazzetta del popolo di Torino . La
politi a dei Salesiani è sempli e e s hietta . Essa
onsiste nell'agire ontro il diavolo , in guada-
gnare anime a Dio, e per mezzo della religione,
della edu azione e della istruzione giovare agli
individui, alla famiglia, alla so ietà . La loro po-
liti a onsiste nell' adoperarsi, se ondo le pro-
prie forze, ad attuare in sulla terra le sette
domande del Pater Noster e l' osservanza dei
die i omandamenti ; onsiste in una parola nello
sbarrare agli uomini , nell' altra vita , le porte
dell'inferno, e in questa, quelle della prigione .
I Salesiani lavorano oggidì in ben inque Stati :
Italia, Fran ia , Spagna , Repubbli a Argentina
e Repubbli a Orientale ; e finora niuno di que-
sti Governi ebbe a levar lamenti he i Sale-
siani siansi ondotti da reazìonarii ; impero hè
essi possono bensì in loro privato dissentire da
erti Governi, ma in pubbli o, e persino nei loro
Istituti, sanno ongiungere la sempli ità olla pru-
denza, e attenersi alla infallibile sentenza del Re
dei re : Date a Cesare quello he é di Cesare,
e a Dio quello he é di Dio . Così fa D . Bos o,
osi fanno i suoi figli .
Sfidiamo tutti i nostri avversarii a dar i una
mentita, senza ri orrere alle menzogne .
Ma e o l'arti olo a ennato, he fornis e ma-
teria per la storia del nostro Oratorio, quando i
suoi s rittori l' avranno ondotta sino a questi
tempi .
I peri oli della Repubbli a Eran ese mina iata
da... D . Bos o ! ! ! !
« Tra i telegrammi parti olari della Gaz-
zetta del popolo è importantissimo quello , he
essa pubbli a nel suo n° 114 dei 25 di aprile, e
porta la data da Parigi 24 aprile, ore 7 pome-
ridiane . Il telegramma di e osì : « Il Governo
(della Repubbli a fran ese) ha dato ordine ai pre-
fetti di Nimes, Tolosa e Marsiglia, di sorvegliare
il Sa erdote Bos o di Torino, il quale, ol pre-
testo di ra ogliere in Fran ia sottos rizioni per
un monumento a Pio IX, si è abbo ato oi api
del partito reazionario per is opi politi i .» È
passato il tempo in ui la Repubbli a fran ese
doveva temere i Prussiani, e prin ipalmente il
prin ipe di Bismark : oggidì di Bismark nessuna
paura ; e tutti i pensieri, tutte le ure, tutti i
provvedimenti della Repubbli a si devono rivol-
gere a premunirsi ontro . . . . D . Bos o ! In Mon-
te itorio si pensa a fortifi are, ad armare, a sbar-
rare le Alpi , per hé non vengano i Fran esi o
gli Austria i a distruggere il Regno d'Italia ; a
Parigi si teme D . Bos o, e ben tre prefetti ven-
nero in ari ati di sorvegliarlo : il signor Duma-
rest, prefetto dello spartimento del Gard ; il si-
gnor Saisset-S hneider, prefetto dello spartimento
dell'Alta Garonna ; ed il signor Pouhelle, prefetto
dello spartimento delle Bo he del Rodano .
» La stirpe latina si è affrattellata nella paura .
Paura in Roma, e paura in Parigi ; paura in To-
rino e paura in Marsiglia, in Tolosa, in Nimes .
Tra noi si teme un busto di marmo di Pio IX ;
in tre spartimenti di Fran ia, e nella stessa a-
pitale si teme D . BOSCO, he « ra oglie sot-
tos rizioni per un monumento a Pio IX . » La
Gazzetta del popolo sembra molto ontenta he
il Sa erdote D . Bos o di Torino sia sorvegliato
in Fran ia da tre prefetti . Quando D . Bos o sarà

1.7 Page 7

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tornato tra noi , lo sorveglierà la stessa Gaz-
zetta . Per ora sorveglia il Collegio-Convitto di
Valsali e, dove i onti Groppello e Bran adoro
s rivono e de lamano nobilissimi versi a gloria
di Pio IX, ed imparano il rispetto e la gratitu-
dine ai benefattori, he è pure una parte dell'e-
du azione leri ale di D . Bos o, e del suo de-
gnissimo ompagno il Dottore Fran esia . Ah! se
non fosse la sorveglianza dell' impareggiabile
Gazzetta del popolo, a quest' ora quel terribile
gigante, he è il onte Bran adoro, avrebbe già
ristabilito il Papa in tutti i suoi diritti di Re
temporale ! (1)
» Ma una osa sola i duole altamente per la
Repubbli a fran ese . I governanti di Parigi hanno
hiuso la stalla quando erano fuggiti i buoi ! Vale
a dire, fu spi ato l'ordine ai tre prefetti di sor-
vegliare il Sa errote D . Bos o di Torino, quando
lo stesso D . Bos o non era più in Fran ia , ma
quasi da un mese si trovava in Roma ! L'ordine
di sorvegliarlo dovrebbe essere mandato al primo
segretario d'ambas iata, il mar hese De Rever-
seaux . Ed è urgentissimo he la Repubbli a fran-
ese, smessi i pi oli dispetti, non tardi più oltre
a nominare il suo ambas iatore presso il Quiri-
nale . Impero hè a Roma, in questo momento, si
trova D . Bos o, e hi sa se il ministro Depretis
sia buono a sorvegliarlo, od abbia voglia d'im-
pedire h'egli turbi, s onvolga, distrugga la Re-
pubbli a, he ha la sua sede sulle rive della Senna .
» Se in Roma fosse ministro dell'interno Do-
meni o Farini, presidente di Monte itorio, si po-
trebbe sperare he egli sorvegliasse a dovere
D . Bos o, gia hè suo padre, Carlo Luigi Farini,
gli ha insegnato il modo prati o di sorvegliarlo .
Non è la prima volta he D . Bos o è stato on-
siderato ome un terribile ospiratore ontro la
si urezza di monar hie e di repubbli he . Nel 1860
Carlo Luigi Farini, ministro dell'interno del re-
gno di Sardegna, temeva he questo Sa erdote met-
tesse a repentaglio le sorti del futuro regno ita-
li o, ed ordinava una perquisizione nell' Oratorio
Salesiano di Torino, dove da tanti anni D . Bos o
ospirava e ospira so orrendo la miseria, edu-
ando i figli dell' operaio , e logorandosi la vita
nell'eser izio della arità e nel ministero sa er-
dotale . La perquisizione ebbe luogo sabbato 26
maggio 1860, alle due pomeridiane . Il fis o spe-
rava di trovare nell'Oratorio arte da «interes-
sare le viste fis ali . » Quindi spediva un drap-
pello di apparitori, apitanato da un delegato di
pubbli a si urezza e da due ispettori, on ordine
di pro edere « ad una minuta visita domi iliare . »
» In quel momento D . Bos o stava a ettando
un giovane, ra omandatogli dal Ministero, quando
gli giunse la visita inaspettata ; a olse on affa-
bilità gl' in ari ati della forza pubbli a ; sebbene
avesse molto da dire sulla legalità del mandato,
(1) Il Bran adoro, di ui qui si parla, è un fan iullo di
otto anni, he nell'A ademia letteraria tenuta nel ol-
legio di Valsali e, il 13 aprile de orso, de lamò on in-
no ente disinvoltura una breve poesia al ompianto Pio
IX, he tanto amava quell'Istituto . (Nota della Redazione
del Bollettino) .
mostrò loro tutte le arte e lettere, he trovavansi
nella propria abitazione . Le ri er he si protras-
sero dalle due fino oltre le sei pomeridiane : e Don
B os o, he doveva onfessare i giovani in quel
giorno , vigilia di Pente oste, dovette assistere
alla perquisizione della polizia . Le più minute
ri er he non valsero a s oprire nulla he potesse
« interessare le viste fis ali . » Solo due arte
diedero un po' da pensare alla polizia . In una era
una sentenza un po' troppo leri ale, ma si s o-
prì he era una sentenza di Mar o Aurelio ; nel-
l'altra ontenevasi un Breve del Papa a D . Bos o,
ma si seppe he esso era già stato divulgato per
le stampe . Alle 6 la polizia abbandonava l'Ora-
torio olle mani vuote .
» Di questa gloriosa impresa di Carlo Luigi
Farini restò nella storia il do umento nella se-
guente di hiarazione, rilas iata a D . Bos o dalla
polizia prima di abbandonare l'Oratorio Salesiano,
dove sorse poi la sontuosa Chiesa di Maria SS .
Ausiliatri e, di ui elebrasi in questi giorni il
bel mese . E o il do umento
» L'anno 1860, alli 26 del mese di maggio,
in Torino, nella asa del molto reverendo Sa er-
dote D . Giovanni Bos o, tenente onvitto di gio-
vani artigiani e studenti, situata in via Cottolengo,
asa propria . - In ese uzione della riverita o-
dierna ordinanza dell' illustrissimo signor Que-
store di Torino, avv . Chiapuzzi, on ui venne pre-
s ritto di pro edere ad una minuta perquisizione
domi iliare nella asa anzidetta, i siamo noi sot-
tos ritti Grasso Savino, delegato di pubbli a si u-
rezza, Tua avvo ato Stefano, e Grasselli avvo ato
Antonio, ispettori, il primo della sezione borgo
Dora e l' altro a quella di Mon enisio , e olla
s orta delle guardie di si urezza pubbli a, tra-
sferiti nella suddetta lo alità, ove giunti , avuta
la presenza del predetto Sa erdote D . Giovanni
Bos o, si è notifi ato al medesimo lo s opo di tale
trasferta, e quindi si è passato in di lui on orso
ad una diligente visita in tutti gli angoli, ripo-
stigli, arte e libri esistenti nelle due stanze, he
servono di abitazione del medesimo ; ma, a fronte
delle più esatte ri er he, nulla si rinvenne he
interessar possa le viste fis ali . - Di quale o-
perato tutto si è fatto onstare ol seguente ver-
bale, he venne in onferma da tutti quanti gli
intervenuti sottos ritto, annotando he opia e-
guale venne rilas iata al prelodato Sa erdote dietro
una sua ri hiesta . Sottos ritti : GRASSO SAVINO,
delegato - TUA avvo ato STEFANO, ispettore -
GRASSELLI avv . ANTONIO, ispettore .
» Ed e o i tre he sorvegliarono D . Bos o
in Torino alli 26 di maggio del 1860 . Ora, alli
24 di aprile del 1882 , sono in ari ati altri tre
di sorvegliare D . Bos o in Fran ia . Essi do-
vranno, alla loro volta, fare la propria di hiara-
zione al Governo di Parigi, e sarà sempli issima
D . Bos o è partito dalla Fran ia da ir a un
mese . Durante la sua dimora nel territorio della
Repubbli a non fe e he provvedere all'edu azione
dei poveri giovanetti abbandonati, affin hè, vivendo
nel santo timor di Dio, non andassero ad a re-
s ere la sottos rizione aperta dal Droit So ial,
per offerire una rivoltella al servo he u ise il

1.8 Page 8

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suo padrone . Per la ospirazione di D . Bos o,
inve e di Fran esi he si di hiarano partigiani
del oltello, petrolieri, futuri arnefi i, impi -
atori anar hi i, vi saranno molti Fran esi he
si di hiareranno COOPERATORI SALESIANI . »
Fin qui l'Unità Cattoli a .
L'arti olo è molto satiri o, ma era questo l'uni o
modo di rispondere a hi teme o finge di temere
le ospirazioni di un Prete , he va a battere
alle porte dei ri hi, he va alla er a, per avere
di he vestire , mantenere migliaia di poveri
giovanetti, tolti dalle vie e dall'abbandono ; di un
Prete , he non ol pretesto , ma in realtà va a
ra ogliere limosine , per innalzare in Roma un
monumento di religione e di benefi enza, un Ospi-
zio di arità insomma , ove albergare 500 orfa-
nelli di qualsiasi nazione . E he questo monu-
mento non sia un pretesto hiunque può onvin-
ersene, sol he si porti al Castro Pretorio sul-
l'Esquilino in Roma . Ma di iò basti per ora .
tivismo e di tutte quelle belle dottrine, he vor-
rebbonsi da erti apostati sostituite alla verità e
alla morale del Vangelo . Sappia he se Vi enza
è la ittà del 10 giugno, è pur la ittà di Maria,
e he, ome fu, è e sarà sempre invitta soste-
nitri e della propria indipendenza politi a, fu è
e sarà sempre fiera difenditri e della sua indi-
pendenza religiosa da tutto iò, he può porre in
peri olo la sua più bella gloria, la Fede . Mi
tenga per is usato e ri eva i più profondi ossequii
Dal suo Umil . Servo
GIROLAMO ARNALDI .
Lettera del padre al Preside .
Ri evuto he ebbe il Preside questo s ritto e
il nobile rifiuto del oraggioso giovane, s risse
al padre di lui una lettera, piena di sofismi e di
s io hezze, la quale ebbe la seguente risposta, ben
degna di eterna memoria .
UN NOBILE ESEMPIO
ai Figli ed ai Padri.
Nel mese s orso nella ittà di Vi enza un fi-
glio ed un padre davano un si nobile esempio
di virtù e di fede, he meritò di essere traman-
dato da un apo all' altro d' Italia . Noi pure lo
vogliamo qui segnalare alle famiglie dei nostri
Cooperatori e Cooperatri i, fa endo voto he a so-
stegno della religione e della morale sorgano
molti di altrettali figli e padri .
Per la retta intelligenza dei do umenti, he
più sotto riprodu iamo, giova premettere he fa-
endosi la premiazione agli studenti del Li eo di
detta ittà, il Preside osò dare in premio ad uno
di essi, per nome Girolamo Arnaldi, due libri
irreligiosi ed empii . I libri erano, l'uno La
morale dei positivisti di un erto Ardigò, e l'al-
tro La riti a moderna di un otal Trezza ; due
preti disgraziati, i quali nel tempo della prova,
inve e di serbarsi o ritornar fedeli al divino
Maestro ed alla Chiesa ; ome gli undi i Apostoli,
redettero più vantaggioso imitare il ontegno
dell'Apostolo traditore, e non solo disertare la
bandiera, he avevano giurato di seguire, ma im-
pugnare le armi ontro Dio, ontro Gesù Cristo,
ontro la Religione . Come ognun vede, l'offrire in
premio libri siffatti era un ignobile attentato alla
fede del giovane Arnaldi e di sua famiglia . Or
bene, e o quello he fe ero egli e il degnissimo
suo padre .
Lettera del figlio al Preside.
EGREGIO SIGNORE,
Vi enza, 5 aprile 1882 .
La mia os ienza e la mia dignità m'impedi-
s ono di a ettare questi libri di premio, he
sono un affronto ed un attentato alle mie onvin-
zioni . Il signor Preside s'inganna, se rede di
venire a far osì propaganda a Vi enza di posi-
ONOR . SIGNORE,
Era po a osa il fare un affronto ed un atten-
tato alle mie onvinzioni in quelle del mio a-
rissimo Girolamo, bisognava aggiungere al danno
lo s herno, e insultare il padre nel figlio .
Che? La dignità e il arattere imponevanglì la
lettura di que' due libri? È forse dignità e a-
rattere trangugiare a bella posta il veleno per
provarne la forza? Si uramente, essi non urtano
le sus ettibilità di hi la pensa ome gli Ardigò
ed i Trezza, ma le urta di hi è redente, at-
toli o, vale a dire, al redere del sig . Preside,
pieno di pregiudizii e di errori, quasi fossero su-
blimi ed infallibili quei due libri troppo famosi .
Il provveder mio figlio di due s ritti re enti,
la ui larghezza di vedute ed aggiustatezza
di metodo guadagnarono ai loro autori la fama
he godono e il posto he o upano, se per lei
è una gentilezza, per me è un delitto . Giudi ar
gli uomini viventi dalla fama e dal posto o u-
pato è assai peri oloso oggidì, he sale più alto
hi le sballa più grosse .
Lei mi porta a ielo la s ienza, he andò sem-
pre più restringendo i dominii della fede e
spe ialmente di quella fede ie a ed intolle-
rante, non avvedendosi he la s ienza degli Ar-
digò e dei Trezza non la restringe ma la di-
strugge, negando a dirittura il soprannaturale .
Ella anzi è in ontraddizione on se stesso là
dove di e he la vera s ienza non fu mai ne-
gazione della fede vera ; ma la nostra è la vera
fede, per hè onforme agli alti destini dell' u-
manità, per ui è falsa la s ienza he la di-
strugge interamente .
Dunque idee giuste e liberali sono l'ateismo e
il positivismo? Povera giustizia, povera libertà
dove sei andata!
E poi viene a parlarmi di tolleranza, hi at-
tenta alla maggioranza delle os ienze della no-
stra ittà, hi vuol rovinar i i nostri figli, le
nostre speranze! Ah! U ideteli, piuttosto hè
far eli res er d'intorno atei e materialisti, senza
os ienza, senza virtù, senza soggezione! Certo

1.9 Page 9

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he la vera edu azione intellettuale e morale
dell'uomo è riposta nel giusto equilibrio delle
sue fa oltà ; ma le pare he reder olla Chiesa
e ol Papa sia squilibrare le nostre fa oltà? Così
le hanno squilibrate Dante e Tasso, Manzoni e
Pelli o, e i ontenteremo di squilibrarle ome
loro !
Noi non i sgomentiamo dinanzi allo studio
dei fatti, per hé i assi ura una parola divina, la
quale non può man are ; ma siamo uomini e i
sta impresso nella mente il motto : Chi ama il
peri olo, in esso perirà .
Inve e di dare una severa lezione al mio a-
rissimo Girolamo, he per os ienza è s olaro
dis iplinato, per sangue perfetto gentiluomo, gli
do un ba io, un ba io he parte dal uore d'un
padre, he si vanta d'aver un figliuolo di tanto
arattere e dignità .
Se io fossi un positivista, esigerei dal signor
Preside una soddisfazione da positivista ; ma, at-
toli o, mi vendi o augurandole un figlio super-
stizioso, patologi o , maledu ato ome il mio,
e non avrà da piangere al pari di tanti padri
traditi .
S usi di questa lunga tirata h'Ella stessa m'ha
tratto dalla penna e mi reda
Vi enza, G aprile 1882 .
Suo Dev . Servo
FRANCESCO ARNALDI .
Dalle sponde della Dora mandiamo un bravo
di uore al figlio ed al padre .
UN PO' DI STORIA
sulla Chiesa di S . Se ondo in Torino .
I giorni 11 e 12 del passato aprile furono e
saranno memorandi per la ittà di Torino . In
essi fu tenuto il III Congresso Regionale Catto-
li o Piemontese, e in pari tempo venne inaugu-
rata al divin ulto la bella Chiesa parro hiale
di S . Se ondo, in lito martire della legion Tebea,
e prin ipale patrono di Torino e suo territorio .
Dire minutamente degli importanti argomenti
svolti, e delle savie deliberazioni prese nell'ono-
randa Assemblea ; des rivere adeguatamente le
grandiose feste, elebrate nell'augusto Tempio per
la solenne erimonia , sarebbe un ómpito supe-
riore alla nostra penna . Notiamo solo he il Con-
gresso, omposto di più entinaia di fervorosi
Cattoli i del Piemonte, e di altre provin ie d'I-
talia , presieduto dall' e ellentissimo Du a S i-
pione Salviati, venutovi appositamente da Roma,
onorato dalla presenza di quasi tutti i Ves ovi
del Piemonte, ebbe prin ipio, proseguì, e terminò
on ordine perfetto, rius endo una splendida ma-
nifestazione di fede in on ussa, e di devozione
inalterabile alla Sede di Pietro .
Le feste religiose poi appagarono la omune
aspettazione . Oltre l'immenso popolo e numeroso
lero, vi on orsero ben undi i Ves ovi . Sembrava
di vedervi ra olto il Collegio degli Apostoli in-
sieme ol divin Maestro . A ompiere il numero
di dodi i man ava un solo ; e questi era doloro-
samente l'Ar ives ovo di Torino, Mons . Lorenzo
Gastaldi, trattenuto in amera , ome si di eva ,
per mal di gotta .
Era pure stato de iso he la Chiesa di S . Se-
ondo, nonostante la presenza di tanti Ves ovi
in Torino, fosse solamente benedetta, per riser-
barne la onse razione all'Ar ives ovo medesimo,
quando fosse ristabilito in salute . Così difatto leg-
gevasi persino nei pubbli i fogli ; ma nella vigilia
si mutò parere, e a onse rarla veniva delegata
Sua E ellenza Rev .ma Mons . Celestino Fissore,
Ar ives ovo di Ver elli, he era altresì presidente
onorario del Congresso Cattoli o (1) .
La onse razione aveva luogo il mattino del-
l' undi i, giorno molto appropriato, per hè festa
di S . Leone Magno, nome del sapientissimo Papa,
he i governa, e dello zelante Curato della Chiesa
di S . Se ondo , Teol . Leone Prato . La funzione
della sera fu oltremodo imponente . Dalla Cappella
provvisoria veniva trasportato il SS . Sa ramento
all'Altare maggiore . La ondizione dei tempi non
avendo permessa la pro essione per la pubbli a
via, si fe e nell'interno della Chiesa, piena e sti-
pata di fedeli . L'Ar ives ovo di Ver elli portava
il SS . Sa ramento , ed era pre eduto da molti
sa erdoti e hieri i , e da die i Ves ovi , vestiti
di piviale e ol pastorale in mano .
I giovani musi i del nostro Oratorio invitati
dal sig . Curato si prestarono di buon animo al
anto, ed ebbero la sorte di essere i primi a far
risuonare delle note musi ali le sa re vólte del
nuovo Tempio . L'antifona O quam metuendus est
lo us iste e il Tedeum del Teologo D . Giovanni
Cagliero, e il Tantum ergo del elebre maestro
Feli e Frasi, furono anti i, he mossero a di-
vozione , e oronarono egregiamente la religiosa
funzione .
Coi musi i di anto erasi unita eziandio la no-
stra banda, la quale dopo le funzioni di Chiesa,
e durante la luminaria, rallegrò dei suoi on erti
i ittadini sino alle ore die i di sera . In breve,
grande fu l'allegrezza, omune il tripudio .
Ma se tutti i buoni Torinesi ebbero motivo a
rallegrarsi di festa sì bella, ragione di esultarne
avevano soprattutto D . Bos o e i Salesiani . Per
amor della verità e della storia daremo qui una
delle ragioni di nostra spe iale esultanza, unen-
dovi qual he notizia, he negli s ritti pubbli atisi
in quei giorni fu ommessa, o per hè ignorata, o
per ause, he non o orre indagare .
Fin dall'anno 1867 , tra varii proprietarii del
borgo detto volgarmente il borgo dei Sagrin, poi
di Garibaldi, ed ora di S . Se ondo , si formò un
apposito Comitato, per promuovere la erezione di
una Chiesa a omodità della numerosa popola-
zione, he andava ogni anno aumentando in quella
saluberrima parte della ittà . S'indisse pertanto
pel disegno un on orso , a ui si presentarono
varii ar hitetti . La s elta adde sul progetto pre-
sentato dall'ingegnere Luigi Formento . Il Muni-
ipio dava il permesso edilizio il 2 di gennaio
(1) V . Unità Cattoli a N . 85 e 26 .

1.10 Page 10

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del 1868 , on edeva gratuitamente il terreno , e
a ordava il sussidio di 30 mila lire da erogarsi
in tre rate ; la prima quando il sa ro edifizio
fosse giunto al operto, la se onda quando fosse
ormai terminato, la terza quando venisse inaugu-
rato al divin ulto ed aperto al pubbli o .
Ma queste on essioni e otale assegno non
bastavano an ora per innalzare la Chiesa ; im-
pero hè o orreva ra ogliere danari, o orreva
soprattutto una persona, he si mettesse alla testa
dell' impresa e la prendesse sopra di sé . Per la
qual osa l'anno 1871 il Comitato promotore, non
avendo an ora potuto mettere mano al lavoro ,
giudi ò bene d'intendersi on D . Bos o e di affi-
dare a lui questo ómpito ; e D . Bos o lo a ettò .
Abbiamo sotto gli o hi varii do umenti relativi,
tra ui una lettera, in data del 25 aprile di detto
anno, s ritta al Sinda o di Torino dal sig . An-
gelo Chiesa, Segretario del Comitato, nella quale
notifi a al Capo del Muni ipio le intelligenze prese
on D . Bos o, per la erezione del sa ro edifizio,
e lo suppli a, a iò si ompia ia di autorizzare
il prefato Sig . Sa erdote D . Bos o a dare o-
min iamento all' opera . Il permesso per ini-
ziare i lavori veniva emanato il 6 di maggio
del 1872 .
Di onsenso ol Comitato promotore e oll'Au-
torità e lesiasti a , Don Bos o mirava non so-
lamente a provvedere ai bisogni religiosi degli
adulti on una Chiesa, ma altresì ai bisogni dei
giovinetti on un Oratorio festivo , giardino di
ri reazione e s uole diurne e serali . A questo
s opo benefi o, egli, nel fare eseguire il disegno
adottato, volle he si traesse partito di tutto il
terreno in modo, he la Chiesa sorgesse, non già
in mezzo, ma sul fian o a ponente, affin hé rima-
nesse a levante lo spazio ne essario per le s uole,
ortile di ri reazione , e via di endo . Con essa
in appalto la ostruzione ai fratelli Carlo e Giosuè
Buzzetti , D . Bos o on questo divisamento, nel
maggio dell'anno 1872, pose mano all'opera, he
sperava di ondurre a fine in tre anni . I lavori
progredirono on tanta ala rità, he in provviste,
ste ato , ostruzioni di preparazione e s avi, la
spesa, in due soli mesi, salì alla somma di ben
27 mila lire, in maggior parte prese ad impre-
stito .
La es avazione era ormai ompiuta , e stavasi
per gettare le fondamenta, quand'e o he il 19
di luglio giunge a D. Bos o un ordine del Sin-
da o di sospendere i lavori . E per hè? Più de-
voto all'euritmia, he non allo s opo di Don
Bos o, il Muni ipio esigeva he la Chiesa sor-
gesse nel entro dell'isolato on esso senza ap-
pendi e di altro fabbri ato qualsiasi, nè per
is uole ai fan iulli , nè per Oratorio festivo , nè
per giardino di ri reazione , nè per altro onsi-
mile ; esigeva insomma he si perdessero due
tratti di terreno a destra e a sinistra della Chiesa,
ome si vede oggidì, e iò senza al un vantaggio
della parro hia . A siffatta intimazione, D . Bo-
s o fe e sospendere i lavori ; e intanto espose
a vo e e per is ritto le sue osservazioni, fa endo
rilevare al Sinda o la pubbli a utilità, a ui egli
mirava ol variare, non già sostanzialmente il di-
segno, ma soltanto la posizione e planimetria della
Chiesa .
Stante la ragionevolezza delle sue riflessioni, e
il senno di molti membri del Muni ipio, D . Bo-
s o sperava di arrivare di giorno in giorno ad
un equo aggiustamento della questione , quando
viene a onos ere he Sua E ellenza Rev .ma,
Mons . Lorenzo Gastaldi, Ar ives ovo di Torino ,
su eduto al ompianto Mons . Alessandro Ri -
ardi , erasi offerto di fabbri are egli stesso la
Chiesa , se ondo le viste del Muni ipio , e he
questi gli aveva aderito . Ciò inteso , D . Bos o
si ritirò dall' impresa , non già per hé , affidato
alla divina Provvidenza e mediante la arità dei
fedeli, non potesse rius ire a tirarla innanzi, ma
per rispetto al suo Ar ives ovo .
Che poi D . Bos o avesse motivo a sperare he
il Muni ipio desistesse almeno in parte dalle ob-
biettate diffi oltà lo provò il fatto stesso ; poi hé
in seguito venne a ordato he dietro alla Chiesa
s'innalzasse ai due lati un'appendi e di altro fab-
bri ato ; e i due spazi davanti, he D . Bos o do-
mandava di usufruire a vantaggio dei giovanetti,
sono ir ondati da una inferriata , e servono al
pubbli o bene in quel modo, he tutti vedono .
Delle 27 mila lire he vi aveva già speso pei
primi lavori, D . Bos o fu rimborsato di 12 mila
per la Chiesa di S . Giovanni . Quindi senza on-
tare le solle itudini dell'animo, i molti disturbi
e dispia eri avuti , furono ben 15 mila fran hi,
he egli las iò a vantaggio della Chiesa di S . Se-
ondo. Di tutto onserviamo i do umenti autenti i .
Di questi i servimmo per tessere questo po' di
storia , e dei medesimi si serviranno altri per
tessere il resto . Ma da questo po o si apis e ome
D . Bos o, insieme on tutti quelli, i quali fin dal
1867 avevano prestato la mano alla erezione di
quel sa ro edifizio, dovesse rallegrarsi nel vedere
he fosse finalmente inaugurato al divin ulto ed
aperto al pubbli o, he tanto ne abbisognava .
UN'ACCADEMIA LETTERARIA
nel Collegio di Valsali e in Torino .
Verso le ore due pomeridiane del giorno 13 dello
s orso aprile, hi si fosse trovato sullo stradale di
Mon alieri, presso il ponte di ferro in Torino, a-
vrebbe veduto per un buon tratto di tempo un av-
viarsi insolito di gente a piedi e in vettura su per
la ollina, lunghesso il torrente Sali e . Erano si-
gnori e signore, e lesiasti i e lai i, professori e
maestri, he tenendo ortesemente l'invito si di-
rigevano ad onorare di loro presenza l'a ademia
letteraria, he aveva luogo nel nostro Collegio di
Valsali e . In brev'ora il luogo dell'onorando on-
vegno, messo bellamente a festa, fu gremito di
s elte persone . Fra queste primeggiavano i Re-
verendissimi Ves ovi di Novara e d'Ivrea ; il dotto
Monsignor Ighina, Ar idia ono della Cattedrale di
Mondovì ; S . E ellenza il Du a Salviati di Roma ;
il Conte e la Contessa di Vian ino ; il regio Prov-
veditore agli studi, e più altri, he troppo lungo
sarebbe il qui nominare .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Nulla di iamo in lode dei giovanetti, he pre-
sero parte all'a ademia , de lamando in latino e
in italiano ; nulla dei musi ì e della banda, he
olle soavissime note del maestro Rossini e del
M . Dogliani rallegrarono l'a al ata e òlta udienza,
ris uotendone i ben meritati applausi ; nulla ne
di iamo ; impero hè la lode nostra potrebbe qui
apparire piuttosto interessata e superflua . Notiamo
in quella ve e he la festa mirava spe ialmente ad
onorare gli uomini ragguardevoli, he dopo la de-
di a della Chiesa di S . Se ondo, e la hiusura del
Congresso Cattoli o, eransi fermati in Torino ; onde
e dal Direttore del Collegio e dai suoi giovanetti
furono de lamati varii omponimenti agli Ospiti
illustri ed in memoria del glorioso Pontefi e
Pio IX . Non potendo far posto a tutti , pubbli-
hiamo il saluto dato loro dal Direttore, D . Gio-
vanni Fran esia, on questi
VERSI .
Mentre antava Davide, al popol d'Israele,
Us endo fuor dai vorti i d'un mare un dì rudele .
Per don di Dio spetta olo apparve nuovo e strano,
Passar on piede in olume i flutti del Giordano,
Sulla regal sua etera, dallo stupor rapita,
Frementi d'entusiasmo s orrevan le sue dita .
A ra ontare il giubilo dell'umil nostro rio,
Invo o la tua etera, o pastorel di Dio!
Con piede al Po più rapido ra onta in sua favella
L'onor he egli ebbe il Sali e, la sorte sua sì bella .
Non mai di tanti Ves ovi, onore del Piemonte,
Vide per molti se oli, la venerata fronte .
Eplausoemrvignsuoermfa,
S orrendo lieto ed umile, al Ves ovo d'Ivrea .
Fea plauso senza limite all' Angiol di Novara,
Lodando il suo arattere, l'alma sin era e ara .
E poi vedendo il nobile Pren e di Roma anti a,
Non sa più quasi s iogliere la sua parola ami a .
Invidia solo al Tevere sì nobile persona,
La ui virtù fra il popolo ortesemente suona .
Quello he il Rivo Sali e dirvi, o Signor, non puote,
Vel di o ori affanno in queste rozze note :
A nome del Pontefi e, sì hiaro per dottrina,
Veniste, o illustre Prin ipe, nella ittà Taurina,
Mentre un intiero popolo solleva ua monumento
A Chi fu del suo se olo salute ed ornamento .
Or ritornando al Tevere, alla magion di Pietro.
Di nostra fede immobile dite in ortese metro :
Che, ome Quei he a Genova, patriota e ristiano
A dilatar suoi porti, fa' doni in larga mano,
Che, sull'aurata oltri e, per rio morbo e ferale,
Disse, on frase memore,, h'era ristian papale,
Dite, he quanti res ono in questo mio giardino.
Posto su breve livio della regal Torino,
Amari di affetto tenero Colui he Dio i diede,
Guida ortese e stabile maestro della fede .
Ed oggi he si re ita l'anti a Minervale,
Parlar di Pio Nono non i pareva male .
Per iò udirete il pi olo Ignazio Bran adoro,
A re itar, on timida vo e, di mezzo a loro,
Che già temprati al ris hio del pubbli o parlare,
Sembra he ansiosi aspettino più rumorose gare .
E un fior he sulla tomba poniamo riverenti
Di Chi trasse gli applausi dalle attonite genti,
Ch'oggi on pompa massima al nome suo glorioso
Si volle alzar un tempio di forme maestoso .
Ed or he dissi in miseri versi il pensiero mio,
Con voi l'opra dei giovani oh benedi a Iddio!
A tutti poi sien grazie, he in numero sì bello
Lena voleste aggiungere e gloria al mio drappello .
STORIA DELL'ORATORIO DI S, FRANCESCO DI SALES
PARTE SECONDA .
CAPO VI .
Un santo giovanetto dell'Oratorio - Il pi olo apo-
stolo - L'eroi o pa iere - Il favorito dal Cielo
- Una profezia - Un angelo di meno sulla terra .
Quasi a premio di quello, he l'Oratorio aveva
fatto in tempo del oléra , il Signore nell' anno
stesso gli mandava un allievo, he doveva rius ire
suo lustro e sua gloria . Nei tre anni, he passò
tra noi , egli sparse tali profumi di virtù, he
si sentono an ora oggidì, e siamo di avviso he
si sentiranno sino alle più tarde età . Noi in-
tendiamo dire del giovanetto Domeni o Savio ,
nato in Riva di Chieri il 2 di aprile del 1842,
e morto in Mondonio il 9 di marzo del 1857 .
Il fatto di sua dimora nel nostro Oratorio veste
un arattere otanto singolare, e, diremmo an he,
osì straordinario , he lo riputiamo quale un
avvenimento, e degno di essere ri ordato in par-
ti olar modo in questa nostra istoria . Si ome
la vita di questo santo giovanetto fu già bella-
mente des ritta dalla penna di D . Bos o mede-
simo , e forma un grazioso fas i oletto delle
Letture Cattoli he, osì noi non faremo he ri-
ferirne qui al uni tratti più edifi anti (1) .
Una delle virtù , he egli fe e maggiormente
risplendere tra di noi, si fu uno zelo superiore
all'età sua per la salvezza delle anime : era un
pi olo apostolo . Per infiammarsi vie più nel
santo eser izio di giovare al suo prossimo, e per
imparare il modo di ben rius irvi, egli leggeva
volentieri la vita di quei santi , he avevano
lavorato in modo spe iale per la salute della
anime, ome la vita di S . Filippo Neri, di san
Fran es o Zaverio, di S . Fran es o di Sales, e
simili . Parlava volentieri dei Missionarii , he
fati avano alla onversione degli infedeli e degli
ereti i, pregava per essi, e ne invidiava la sorte .
Più volte fu udito ad es lamare : -- Quante anime
non vanno mai perdute, per hé non vi ha hi
predi hi loro la parola di Dio ! Quanti poveri
fan iulli forse andranno alla perdizione per man-
anza di hi li istruis a nella fede !
Nè egli si ontentava dei desiderii, ma veniva
ai fatti . Per quanto lo omportava la sua età e
la sua istruzione si prestava on indi ibile pia ere
a fare il ate hismo ai pi oli nella hiesa del-
l'Oratorio ; anzi, se al uno ne mostrava maggior
bisogno, egli si assumeva di buonissima voglia
l'in ari o di fargli s uola di religione, in qualun-
que giorno della settimana , e in qualunque ora
del giorno. Tutto gli rius iva dol e, quando pen-
sava di ooperare a salvare un'anima .
(1) V . Vita del giovanetto Savio Domeni o, allievo
dell'Oratorio di S. Fran es o di Sales, on appendi e
sulle grazie ottenute per sua inter essione, per ura del
Sa . Giovanni Bos o . - Quinta edizione . Torino, 1878 -
Tipografia e Libreria Salesiana .

2.2 Page 12

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Al uni dei giovani più esemplari dell'Oratorio,
amanti del bene dei loro ompagni, si erano uniti
in una santa lega allo s opo di prendersi una ura
spe iale dei fan iulli più dis oli-interni ed esterni .
Savio Domeni o vi diede tosto il suo nome , ed
era l'anima di tutti . Erano veramente mirabili
le industrie, he in ri reazione egli usava per
meglio onseguire il nobile fine . Se aveva un
onfetto, un frutto, una ro e, una medaglia, una
immagine o simili, egli la riserbava a quest'uopo .
- Chi lo vuole, hi lo vuole, andava di endo . -
Io, io, da tutti si gridava orrendogli in ontro .
- Adagio, egli soggiungeva allora ; io la darò a
hi meglio mi risponderà ad una domanda di
ate hismo . Intanto il santo giovane interrogava
solo i più dis oletti, ed appena essi davano una ri-
sposta alquanto soddisfa ente , egli fa eva loro
quel regalu io . In questo modo e in po o tempo
si guadagnava l'animo di tutti gli s apatelli, e di
questi era quasi sempre ir ondato .
Né solamente di questa sorta di fan iulli egli
er ava la ompagnia, ma di un'altra non meno
degna di amorevoli solle itudini . Fra i giovanetti
he stavano nell'Ospizio e tra i molti, he fre-
quentavano l'Oratorio festivo, al uni ve ne erano
alquanto rozzi, ignoranti e meno edu ati, i quali
per lo più erano dai loro ompagni las iati in
disparte . Or questi erano i più ambiti e più ri-
er ati dal nostro Domeni o . Egli non guardava
punto le apparenze, né se ondava le simpatie, ma,
avendo in mira uni amente l'anima, si avvi inava
a ostoro , li ri reava ol ra onto di qual he
esempio, li invitava a passeggiare on lui, li fa-
eva dis orrere, li toglieva insomma dall'avvili-
mento , onsolandoli on ogni miglior onforto .
Una sua industria merita di essere qui rilevata
in modo parti olare . Quando si a orgeva he
taluno da qual he tempo più non si a ostava alla
Confessione, lo zelante giovanetto fa eva osì : in
bel modo pro urava di asso iarsi on lui, si met-
teva a dis orrere o a giuo are insieme, e vi tirava
innanzi per un po' di tempo ; ma ad un tratto
rompeva il filo del dis orso , sospendeva la par-
tita , e di eva all' ami o : - Vorresti farmi un
pia ere ? - Sì, sì, e quale ? - Domeni a io vor-
rei andarmi a onfessare ; verresti tu a farmi
ompagnia ? - Generalmente il ompagno per
ompia erlo rispondeva di sì . Domeni o ne aveva
abbastanza, e riatta ava il filo del suo dis orso,
o proseguiva il suo trastullo . Al domani prati ava
il medesimo on un'altro ; osì he al sabato sera
o alla domeni a mattina era osa he edifi ava il
vederlo appié del onfessore on due, tre, e talora
persino on sette ed otto giovanetti de'più restii
alle prati he di pietà, da lui attirati a quell'atto
di religione . Questi fatti erano molto frequenti, e
tornavano di grande vantaggio ai ompagni, e di
dol e onsolazione a D . Bos o , il quale per iò
soleva dire he Domeni o Savio gli tirava più
pes i nella rete o'suoi trastulli , he non erti
predi atori olle loro predi he .
Questo suo zelo andava poi sino all'eroismo ,
quando si trattava d' impedire l' offesa di Dio .
Segnaliamo un fatto solo, s elto tra molti . In quel
tempo , essendo i giovani dell' Ospizio res iuti
oltre a ento, D . Bos o non poteva più ome da
prin ipio far i s uola regolare egli stesso ; per
altra parte non erano per an o stabilite le s uole
interne, per hé man avano i maestri da iò . Per
la qual osa i giovani addetti allo studio frequen-
tavano due s uole private di Torino, alle quali
intervenivano eziandio molti figli delle migliori
famiglie della ittà . Le s uole erano, pel ginnasio
inferiore, quella del pio e aritatevole professore
Giuseppe Bonzanino ; e pel ginnasio superiore,
quella del professore D . Matteo Pi o di sempre
ara memoria . Or bene, nel tempo he il nostro
Savio frequentava le lezioni dell'egregio profes-
sore Bonzanino, due dis epoli gli diedero o asione
di spiegare sino a qual punto lo o esse il fuo o
d i amor di Dio, e il desiderio d'impedirgli delle
offese . Venuti un giorno a rissa tra loro, passa-
rono dagli insulti alle villanie , e finirono ollo
sfidarsi a far valere le loro ragioni a olpi di
pietra, ome usano i ani olla punta dei denti .
Domeni o, giunto a s oprire quella dis ordia e
quella disfida, ne provò vivissima pena e desiderò
d'impedirla ; ma ome rius irvi, essendo i due
rivali maggiori di forze e di età ? Si provò di
persuaderli a desistere da quell' insano divisa-
m ento, fa endo osservare ad ambidue he la ven-
detta é ontraria alla ragione ed alla religione ;
s risse lettere all'uno ed all'altro ; li mina iò di
riferire la osa al professore ed an he ai loro
parenti ; ma talmente erano inaspriti i loro animi,
he tornava inutile ogni parola . Allora il suo
uore magnanimo gli suggerì un atto, he sa del-
l'eroi o . Egli li attese dopo s uola, e parlando ad
ambidue disse : - Poi hé perdurate nel bestiale
vostro divisamento, vi prego almeno di voler a -
ettare una ondizione . - L'a ettiamo, risposero
essi , pur hé non impedis a la nostra sfida . -
Egli è un birbante, gridò uno di loro ; - ed io
non sarò in pa e on lui , soggiungeva l' altro,
fin hé od egli od io non abbiamo rotta la testa .
- Il pio giovanetto tremava a quel brutale di-
verbio ; tuttavia nel desiderio d'impedire maggior
male, si fe e oraggio e disse : La ondizione he
sono per mettervi non impedis e la sfida . -
Qual è questa ondizione? - Vorrei soltanto dir-
vela sul luogo, dove volete misurarvi a sassate . -
Tu i min hioni, o studierai di metter i qual he
in aglio . - Sarò on voi, e non vi min hionerò :
s tate tranquilli . - Forse tu vorrai andar a hia-
mare qual uno . - Dovrei farlo, ma nol farò ; an-
diamo, io sarò on voi, mantenetemi soltanto la pa-
rola . -Glielo promisero, e pel luogo dello s ellerato
ombattimento furono s elti i osì detti prati
della ittadella fuori di Porta Susa (1) .
Giunti al luogo stabilito, il nostro Savio fe e
una osa, he ertamente niuno sarebbesi imma-
ginata . Las iò he i duellanti, muniti ias uno di
inque pietre, si prendessero le loro posizioni ad
una erta distanza l'un dall'altro . Quando li vide
in pro into di venire all'atto selvaggio, disse : -
Prima di effettuare la vostra sfida voglio he
(1) Quei prati oggidì sono tutti operti di edilizi, ed il
sito di quell'alter o orrisponde all'area, sopra ui venne
innalzata la hiesa parro hiale di Santa Barbara .

2.3 Page 13

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adempiate la ondizione a ettata . - Così di-
endo , trasse fuori il suo pi olo Cro ifisso, he
aveva al ollo, e, tenendolo alto in una mano,
voglio, proseguì a dire , voglio he ias heduno
di voi fissi lo sguardo su questa immagine , di
poi, gettando una pietra ontro di me, pronunzi
queste parole : « Gesù Cristo inno ente morì per-
donando ai suoi ro ifissori , io pe atore voglio
offenderlo e fare una solenne vendetta . »
Ciò detto, va ad ingino hiarsi davanti a olui,
he mostravasi più infuriato, e gli di e : - Fa il
primo olpo sopra di me ; tira una forte sassata
sul mio apo . - Costui, he non si aspettava si-
mile proposta, tremò, impallidì, e, - no, rispose,
mai no : io non ho al una osa ontro di te, e
vorrei inve e difenderti, se qual uno tentasse ol-
traggiarti . - Domeni o, iò udito, si alza, orre
dall'altro, gli si prostra dinanzi, di endo le stesse
parole . A questo atto , an he olui rimase s on-
ertato e gridò : - Non mai fare del male a te,
non mai . -
Allora il santo giovanetto si rizza in piedi e
on vo e ommossa, - ome ? loro di e, voi siete
disposti ad affrontare an he un grave peri olo
per difendere me, he sono una miserabile rea-
tura, e non siete apa i di perdonarvi un insulto,
una derisione per salvare l' anima vostra , he
ostò il sangue del divin Redentore , e he voi
andate a perdere on questo pe ato? - Ciò detto,
si ta que , tenendo sempre il Cro ifisso alto in
mano, e ogli o hi bagnati di lagrime .
A tale spetta olo di arità e di zelo i due
ompagni furono vinti . - In quel momento, asserì
pos ia uno di loro , io fui intenerito ; un freddo
mi orse per tutte le membra, e mi sentii pieno
di vergogna per aver ostretto un ami o sì buono
ad usare misure estreme , per impedire l' empio
nostro divisamento . - Po hi giorni dopo i due
ondis epoli, già ri on iliati tra loro, si andavano
pure a ri on iliare ol Signore, mediante la santa
Confessione .
Non farà ora meraviglia il sapere he Iddio si
ompia que pure di favorire questo sì pio gio-
vanetto di quei doni elesti, di ui i somministra
esempi a dovizia la vita dei santi . Più volte dopo
la santa Comunione, o mentre stava pregando
avanti al SS . Sa ramento, egli veniva ome rapito
fuori dei sensi, e vi rimaneva più ore in aspetto
ome di estati o . Ci ri orda di un giorno he
man ò dalla olazione, dalla s uola, e dal mede-
simo pranzo : niuno sapeva dove fosse ; nello
studio non 'era, a letto nemmeno . Erano ormai
le due pomeridiane , quando un ompagno non
vedendolo a omparire ne fe e motto a D . Bos o .
Udito iò, a D . Bos o na que tosto il sospetto di
quello, he era realmente, he fosse ioè in Chiesa,
ome già altre volte era a aduto . Senza fare
parola ad al uno , egli si porta nel luogo santo ,
va in oro e lo vede olà fermo ome un sasso .
Teneva egli un piede sull'altro, una mano appog-
giata sul leggio dell'antifonario, l'altra sul petto,
olla fa ia rivolta verso il taberna olo, e on uno
sguardo osì angeli o, he sarebbe impossibile a
des riversi . Lo hiama, e non risponde . Lo s uote,
e allora il santo giovanetto gli volge lo sguardo
e di e : - Oh ! è già finita la Messa ? - Vedi,
rispose D . Bos o , mostrandogli l'orologio ; sono
le due . - A questo riflesso Domeni o si mostrò
onfuso, domandò umile s usa della trasgressione
delle regole , e si mosse per re arsi alla s uola .
Ma D . Bos o lo mandò a pranzo, e per liberarlo
dalle dimande inopportune, he forse gli avreb-
bero fatte i ompagni, gli disse : - Se taluno ti
dimanderà donde vieni, gli risponderai he vieni
dall'eseguire un mio omando .
Un altro dì entrò egli nella amera di D . Bo
s o di endo : - Presto , venga on me ; 'è una
bell' opera da fare . - Dove vuoi ondurmi , gli
hiese D . Bos o . - Fa ia presto , soggiunse
egli , fa ia presto . - D . Bos o he da qual he
tempo era testimonio delle ose straordinarie, he
Iddio si degnava di operare in quel suo figlio di-
letto, prende il appello e lo segue . Con passo
piuttosto a elerato , egli s'innoltra di ontrada in
ontrada senza pronunziar parola ; infine prende
la via delle Orfane, entra in una porta, sale una
s ala, monta al terzo piano e tira il ampanello .
- E qua , he deve entrare, di e egli , e tosto
se ne parte, ritornando a asa . Una donna apre
l'us io, ed - oh! presto, di e a D . Bos o, altrimenti
non è più a tempo . Mio marito ebbe la disgrazia
di farsi protestante ; adesso è in punto di morte,
e dimanda per pietà di poter morire da buon at-
toli o . - D . Bos o si re a tosto al letto dell'in-
fermo, he mostrava viva ansietà di a on iarsi
dell'anima . Aggiustate le partite della os ienza
olla massima prestezza , giunge il Curato della
parro hia di S . Agostino, he già prima si era
fatto hiamare . Esso potè appena amministrargli
il Sa ramento dell' Olio Santo on una sola un-
zione, poi hé il moribondo diveniva adavere . Al-
un tempo dopo D . Bos o volle domandare a Sa-
vio ome mai avesse egli saputo he in quella
asa vi fosse un infermo ridotto a quello stato ;
ed egli lo guardò on aria di dolore, di poi si
mise a piangere . Don Bos o allora non er ò più
altro, ri ordando quelle parole della Sa ra S rit-
tura he di e : « È osa buona tenere nas osto il
segreto del Re : Sa ramentum regis abs ondere
bonum est ; » e he alle anime sante ries e più pe-
noso lo svelare i doni he Iddio fa loro, he non
i pe ati ommessi .
Dopo quello di Dio, due altri amori o upavano
il uore del nostro pio giovanetto, l'amore verso
Maria Imma olata e l'amore verso il Papa . Ad
onore dell'augusta Regina del Cielo egli si ado-
però a stabilire una ompagnia di giovani più
divoti, he esiste tuttora , e della quale diremo
a suo luogo . Ne elebrava poi le solennità , le
novene , e spe ialmente il mese di Maggio on
una tale pietà, he rapiva ognuno a meraviglia e
a divozione .
Del Papa parlava ome figlio del proprio padre,
pregava fervorosamente per lui, ed esprimeva un
vivo desiderio di poterlo vedere prima di morire,
asserendo ripetutamente he aveva osa di grande
importanza da dirgli . Udendolo sovente a par-
lare osì, D . Bos o una volta gli domandò quale
fosse quella gran osa, he avrebbe voluto dire
al Papa .

2.4 Page 14

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- Se potessi parlargli , vorrei dirgli he in
mezzo alle tribolazioni he lo attendono non essi
di o uparsi on parti olare solle itudine dell'In-
ghilterra ; Iddio prepara in quel regno un gran
trionfo al Cattoli ismo .
- Sopra quali ose appoggi tu queste tue parole ?
- Lo di o, ma non vorrei, he ne fa esse pa-
rola on altri . Se però andrà a Roma, lo riferis a
pure a Pio IX . E o adunque : Un mattino men-
tre fa eva il ringraziamento della Comunione fui
sorpreso da una forte distrazione, e mi parve di
vedere una vastissima pianura, piena di gente
avvolta in densa nebbia . Camminavano, ma ome
uomini, he, smarrita la via, non vedono più ove
mettono il piede . Questo paese, mi disse uno he
mi era vi ino , è l'Inghilterra . Mentre voleva
dimandare altre ose , vedo il Sommo Pontefi e
Pio IX tale quale avevo veduto dipinto in al uni
quadri . Egli maestosamente vestito, portando una
luminosissima fia ola tra le mani , si avanzava
verso quella turba immensa di gente . Di mano
in mano he si avvi inava, al hiarore di quella
fia ola s ompariva la nebbia , e gli uomini re-
stavano nella lu e di mezzogiorno . Questa fia ola,
mi disse l'ami o, è la Religione attoli a he deve
illuminare gli Inglesi . - Così l'amabile giovanetto
ra ontava la osa a D . Bos o, il quale l'anno
1858, essendo andato per la prima volta a Roma,
la omuni ò al Pontefi e Pio IX, he la udì on
bontà e on pia ere . - Questo, disse il Papa, mi
onferma nel mio proposito di lavorare energi a-
mente a favore dell' Inghilterra , a ui ho già
rivolto le mie più vive solle itudini . Tal ra onto,
se non altro, mi è ome onsiglio di un' anima
buona .
Come si vede , il nostro Savio fu un pi olo
ma vera e profeta . Impero hè hi non onos e
il progresso, he il Cattoli ismo fe e nel Regno
Unito da 20 e più anni a questa parte? La ge-
rar hia e lesiasti a ristabilita primieramente nel-
l'Inghilterra, e poi nella S ozia ; la libertà on-
essa ai Cattoli i di eser itare il loro ulto ; la
fa oltà di predi are e d' insegnare ; le numerose
hiese he s'innalzano nelle ittà e nelle ampagne ;
ìe onversioni quotidiane di protestanti , tra ui
ministri, deputati, senatori, mar hesi, du hi e via
di endo ; lo s omparire dei pregiudizi ontro il
Papa e la Chiesa Cattoli a ; l'avidità, il trasporto,
on ui si er a di meglio onos erla, tutti questi
ed altri fatti sono una prova evidente he 26
anni fa il giovanetto Domeni o Savio vide nel-
l'avvenire, oll'o hio della mente illuminato da
Dio .
Ma un'anima ornata di tante virtù, e favorita
di osì e elsi doni, era ben più degna di vivere
in Cielo, he non in sulla terra ; e Dio e la tolse .
Di gra ile omplessione e di salute agionevole,
da parere an he nell'esterno un S . Luigi, il nostro
giovanetto in sul prin ipio del 1857 prese a de-
perire osì sensibilmente, he diede molto a te-
mere per la preziosa sua vita . Punto non giovando
gli amorevoli riguardi, he gli si usavano nell'O-
ratorio e i rimedii suggeriti dall'arte, D . Bos o
domandò un onsulto di medi i . Questi furono
d'avviso he si tentasse la prova di allontanarlo
interamente dallo studio, e si mandasse a respi-
rare l'aria del suo paese . Se ne avverte pertanto
il padre, e si stabilis e la partenza pel primo di
marzo . Si arrese Domeni o a tale deliberazione,
ma solo per farne un sa rifi io a Dio . Domandato
per hè andasse di mal animo a asa , rispose
- Per hé desidero di terminare i miei giorni
all'Oratorio . - Andrai a asa , e , dopo he ti
sarai alquanto ristabilito in salute, rìtornerai -
Oh ! questo poi no, no ; io me ne vo e non ri-
tornerò più . Parve aver avuto rivelazione del
giorno e dell' ora di sua morte .
G iunto a asa e visitato dal medi o, questi lo
giudi ò affetto d'infiammazione, e gli prati ò dei
salassi . Fattone al uni, la malattia parve rivol-
gere in meglio ; osì assi urava il medi o , osì
redevano i parenti ; ma non osì giudi ava Do-
meni o . Guidato dal pensiero he è meglio pre-
venire he perdere i Sa ramenti, egli hiamò suo
padre, e - Papà, gli disse, è bene he fa iamo
un onsulto ol medi o eleste : io desidero di
onfessarmi e di ri evere la santa Comunione ; -
e fu ompia iuto . Ri evette il SS . Viati o ol
fervore di un serafino ; e prima e dopo us iva di
tratto in tratto in preghiere osì belle ed affet-
tuose, he lo ti pareva già un beato omprensore
in olloquio on Dio .
Intanto il hirurgo ontinuava a prati are i sa-
lassi sino al numero di die i, a ui il aro gio-
vane si sottomise senza dimostrare il minimo
rin res imento ; anzi ontento di versare quel
sangue per amore di Gesù, he aveva sparso tutto
il proprio sulla ro e, egli lo stava guardando ad
us ire on o hio di ompia enza . Dopo al uni
giorni dal suo arrivo in asa, il medi o si ral-
legrò oll'infermo del suo miglioramento, e disse
ai parenti : - Ringraziamo la divina Provvidenza ;
siamo a buon punto ; il male è vinto ; abbiamo
soltanto bisogno di fare una giudiziosa onvale-
s enza . - Godevano di tali parole i buoni genitori ;
ma Domeni o si pose a ridere e soggiunse : - Il
mondo è vinto ; ho soltanto bisogno di fare una
giudiziosa omparsa davanti a Dio . - Quindi par-
tito il dottore, egli domandò he gli fosse am-
ministrato il Sa ramento dell' Olio Santo ; ed i
parenti e lo stesso Prevosto, lusingati ed ingannati
dalla serenità e giovialità del malato e dalle pa-
role del medi o, a ondis esero alla sua ri hiesta,
non già per la ne essità he ne s orgessero, ma
per non dargli disgusto . Ri evuta la Estrema Un-
zione olla divozione di un santo, domandò pure
la benedizione papale . Munito di tutti i onforti
della Santa Religione egli provò una gioia osì
elestiale, he la penna non varrebbe a des rivere .
In quei momenti preziosi stringendo in mano il
Cro ifisso egli re itò questi versi, he gli erano
molto famigliari durante la vita
Signor, la libertà tutta vi dono,
E o le mie potenze, il orpo mio,
Tutto vi do, he tutto è vostro, o Dio,
E nel vostro voler io m'abbandono .
Era la sera del 9 Marzo . Chi lo udiva soltanto
a parlare e lo rimirava in volto avrebbe in lui
ravvisato uno, he gia e a letto per riposo . L'aria

2.5 Page 15

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allegra, gli sguardi tuttor viva i, la piena ogni- stesso : - Fra queste mura medesime, olla osser-
zione di se stesso avrebbero da hiunque sgom-
brata l'idea he egli si trovasse in punto di morte .
Un'ora e mezzo prima he tramandasse l'ultimo
respiro il Prevosto lo andò a visitare, e lo stette
on diletto e on istupore as oltando a ra oman-
vanza delle stesse regole, mediante le stesse pra-
ti he di pietà, si fe e santo un giovinetto dell'età
mia ; in questo luogo medesimo egli divenne la
delizia di Dio ; in questo asilo insomma, ome in
un giardino ben oltivato, egli si onservò, egli
darsi l'anima . Egli fa eva frequenti gia ulatorie, rebbe quale un fiore eletto, e si rese degno di es-
tutte esprimenti il più vivo desiderio di andar sere trapiantato in Cielo . Or se osì fu di lui,
presto in Cielo.
per hé mai non potrebbe essere an he di me? Si
Partito il Parro o olla speranza di rivederlo, il ille, et ur non ego? - Indi onforto a prati are
giovanetto si addormentò e prese mezz' ora di
riposo . Indi svegliatosi volse uno sguardo ai suoi
parenti, e - Papà, disse, i siamo - E omi,
figliuol mio, he ti abbisogna ? - Mio aro papà,
è tempo ; prendete il mio Giovane Provveduto,
le stesse virtù ; indi impegno a lavorare per un
nobile fine ; indi zelo a giovarsi gli uni gli al-
tri ; indi in tutti liete speranze di rius ire egual-
mente ari a Dio ; indi il formarsi di giovani
sodi per virtù e per sapere , e apa i di essere
e leggetemi le preghiere della buona morte .
un giorno la onsolazione della Chiesa e il soste-
A queste parole la madre ruppe in pianto, e gno del ivile onsorzio .
si allontanò dalla amera dell'infermo . Al padre
s oppiava il uore di dolore, e le lagrime gli
soffo avano la vo e ; tuttavia si fe e oraggio e si
mise a leggere quella preghiera . Domeni o ripe-
IL NUNTIUS ROMANUS .
teva attentamente e distintamente ogni parola ;
ma infine di ias una parte voleva dire da solo :
Miseri ordioso Gesù, abbiate pietà di me . Giunto
alle parole : - Quando finalmente l' anima mia
Ri eviamo da Roma la lettera seguente, he
pubbli hiamo di buon grado per norma dei no-
stri Cooperatori Sa erdoti .
omparirà davanti a Voi, e vedrà per - la prima
Onorevole Redazione i
volta lo splendore immortale della vostra Maestà,
non la rigettate dal vostro ospetto , ma degna-
Desideroso di poter servir la S . V. Ill.ma in
tevi di ri evermi nel seno amoroso della vostra simile aso, mi rivolgo a Lei pregando di voler
miseri ordia, affin hé io anti eternamente le vo- gratuitamente inserire nel suo pregiatissimo
stre lodi ; - oh ! sì, soggiunse, questo è appunto Periodi o la seguente notizia
quello he io desidero . Sì, sì, aro papà, antare
eternamente le lodi del Signore . - Pos ia parve
La So ietà Apostoli a Istruttiva ha ol mese
he orre in omin iato la pubbli azione di un Pe-
prendere di nuovo un po' di riposo a guisa di riodi o latino (pag . 16 ed an he più) di non po a
hi riflette seriamente a osa di grande impor- importanza per grande parte dei nostri lettori .
tanza . Dopo al uni istanti_ riaprì gli o hi, e sor- Il « Nuntius Romanus » riferis e le En i li he,
ridente ed a hiara vo e : - Addio, aro padre, le Costituzioni della S . Sede ed i De reti delle
addio . Ah ! he bella osa io vedo mai . . . - Così Congregazioni Romane . L' Abbonamento annuo
di endo e on amabile sorriso egli spirò olle (L . 3 per l'Italia, L . 4 per l'estero) inviasi alla
mani giunte dinanzi al petto in forma di ro e . Direzione del « Nuntius Romanus » Roma, Piazza
La sera del 9 di Marzo del 1857 eravi un angelo Farnese, N° 96 . Poi hé la Direzione si studierà
di meno in sulla terra, e uno di più in ielo .
di tenere i Sigg . Abbonati informati delle ose re-
Che il giovane Domeni o Savio sia volato al entissime, merita si uramente d'essere in orag-
Paradiso puossi piamente dedurre e dalle virtù giata on numerosi abbonamenti . La opertina è
prati ate in vita in grado non omune, e dai e- destinata per una rivista internazionale, in ui
lesti arismi , di ui si mostrò adorno, e dalla si fa menzione delle opere dei So i s ienziati
morte invidiabile he ei fe e, e soprattutto da
molte grazie e favori sino ad oggi ottenuti per
sua inter essione .
Abbiamo detto he Domeni o Savio fu pel no-
stro Oratorio quale un avvenimento , e on ra-
della So ietà .
Ringrazio anti ipatamente del favore e mi pro-
fesso della S . V . Ill .m a
Devotissimo
Direttore Gener . della S . A . I .
gione ; imper io hè, se la bellezza e la fragranza
NB . Avvertiamo he il Nuntius Romanus
di un fiore mostra la bontà del terreno , he gli nel suo primo numero, dalla pagina 17 sino alla
dà la vita ; se la bellezza e la soavità di un fratto pagina 19, riferis e la risoluzione di una nostra
arguis e la bontà dell' albero, he lo porta ; ben ausa , stata favorevolmente de isa dalla Sa ra
possiam dire he la santità di Domeni o Savio Congregazione del Con ilio il 28 gennaio dell'anno
sia prova non dubbia della bontà della istituzione orrente .
dell'Oratorio, he lo ebbe per tre anni alunno e
gli fu di s ala a sì alta perfezione . - Egli è
an ora quale un avvenimento e pel gran bene
he vi fe e , e pel maggiore he an or vi fa
MORTE DI BENEFATTORI E BENEFATTRICI .
poi hé Domeni o Savio nella via della virtù fu e
Nei mesi passati la morte i rapì pare hi Coo-
sarà sempre e il modello e lo stimolo dei gio- peratori e Cooperatri i, he avevano fatto e fa e-
vanetti dell'Oratorio di S . Fran es o di Sales ; e vano del gran bene ai nostri giovanetti e allo o-
ias un di loro potrà in ogni tempo dire a se pere Salesiane .

2.6 Page 16

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Tra gli altri noi deploriamo la perdita del signor
Fran es o Benitez di S . Ni olas de los Arroyos
nella Repubbli a Argentina, venerando vegliardo
più he ottuagenario, il quale si poteva veramente
hiamare il Padre dei Salesiani di quella Repub-
bli a . Godiamo he i nostri onfratelli di olà ne ab-
biano dato una parti olare biografia nel Bollettino,
he stampano a Buenos Ayres in lingua spagnuola .
In Torino i vedemmo tolto il sig . av . Fava,
già segretario muni ipale, il quale in ir ostanze
le più diffi ili i prestò tali servigi, dei quali
solamente Iddio poteva adeguatamente premiarlo .
Quasi nel medesimo torno venivano a man are
due sa erdoti torinesi esemplarissimi, il teologo
Roberto Murialdo, direttore del Ritiro di S . Pie-
tro, e il teologo an . Fran es o Marengo , pro-
fessore del Seminario Ar ives ovile . Il primo fu
uno degli aiutanti di D . Bos o più assidui nel-
l'opera degli Oratorii, e per molti anni direttore
dell'Oratorio dell'Angelo Custode nel borgo di Van-
higlia . Il se ondo fin dai primordii dell'Oratorio
di S . Fran es o di Sales fu ogni festa il ate hi-
sta dei giovani adulti, ui istruiva on tanta abi-
lità ed amore, he non i ri orda he altri lo ab-
bia superato mai . An ora ultimamente ogni sabato
a sera egli veniva a onfessare, rimanendo tal-
volta nell'Istituto sino alle ore die i ed an he
sino alle undi i di notte . Erano due gemme del
lero di Torino ; erano due ami i sin eri, sopra
ui potevamo ontare ; erano due e lesiasti i, on
ui potevamo fare e stare a fidanza .
A questi dobbiamo aggiugnere la dolorosa per-
dita di due donne, he i fa evano ome da tenere
madri . Una di esse è la signora Paolina Clara
nata Polliotti . Oltre alle limosine, he di quando
in quando ella mandava pei giovanetti della no-
stra Casa di Torino, da pare hi anni soleva ogni
mese regalare all'Oratorio di S . Fran es o di Sa-
les 6 ami ie e 6 paia di alze . La vigilia di
sua morte quella santa donna i fe e an ora per-
venire per l'ultima volta questa arità .
Finalmente in Borgo Cornalense il 2 dello s orso
aprile in età di 89 anni spirava nel ba io del
Signore una Cooperatri e insigne, un'illustre ma-
trona, de oro del patriziato attoli o, la Du hessa
Anna Costanza De-Lavai Montmoren y, figlia del
elebre filosofo Giuseppe De-Maistre, le ui virtù,
l'amore alla religione, la devozione alla Chiesa, la
arità verso i poveri, la benevolenza verso il no-
stro Oratorio, furono pari alla nobiltà del san-
gue ed alle glorie immortali del suo asato .
Non abbiamo al un dubbio he tutte queste per-
sone ed altre, he troppo lungo sarebbe qui il
registrare, siano già a godere il premio dei santi .
Morte nel Signore, esse furono a ompagnate al
tribunale di Gesù Cristo da un lungo orteggio ;
dal orteggio delle opere buone ; dal orteggio di
tante anime salvate dai peri oli ; dal orteggio
delle benedizioni e delle preghiere dei poveri .
A loro appunto si possono appli are quelle parole
del prediletto Apostolo : Beati mortui, qui in Do-
mino moriuntur : opera enim illorum sequun-
tur illos .
Quantunque appena ri evuto l'annunzio di loro
morte noi abbiamo pregato e fatto pregare in suf-
fragio delle anime loro, tuttavia in vista del gran
bene, he i hanno fatto, noi le ra omandiamo in
modo parti olare alle orazioni dei Cooperatori e
delle Cooperatri i . Sì, preghiamo he il Signore
on eda loro il riposo eterno ; fa ia loro risplen-
dere i raggi della sua lu e immortale ; li a olga,
se an or nel fe e, nel seno amoroso della sua mi-
seri ordia .
Ma intanto , mentre ri ordiamo i morti , non
dimenti hiamo i vivi . Ci stiano sempre impresse
le divine parole : Fate miseri ordia , se volete
trovare miseri ordia . Non aspettiamo troppo tardi
a fare del bene ; fa iamolo presto per impedire
il maggior male possibile, e per ri everne da Dio
doppia mer ede . Per altra parte tutti sanno he
fa più hiaro un lume davanti he due di dietro ;
e on iò vogliam dire he le limosine fatte in
vita giovano assai di più all' anima nostra , he
non quelle fatte- in morte e per dopo la morte .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Per on essione pontifi ia, in data del 9 di mag-
gio 1876, ogni Cooperatore ed ogni Cooperatri e
può guadagnare tutte le Indulgenze dei Terziarii
di S . Fran es o di Assisi, tanto plenarie, quanto
parziali .
Fra le altre può a quistare Indulgenza plena-
ria una volta al giorno, da appli arsi alle anime
del Purgatorio, re itando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sa ramento,
e non potendo avanti al divin Sa ramento, re i-
tandola innanzi al Cro efisso .
Indulgenza plenaria ogni volta he si a osta
alla santa Comunione .
Può altresì lu rare moltissime Indulgenze nel
orso del giorno , mediante la re ita di sei Pa-
ter, Ave e Gloria, se ondo la mente del Sommo
Pontefi e . E queste indulgenze , appli abili alle
anime purganti , le può a quistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte he re ita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza bi-
sogno di Confessione e Comunione, pur hè sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un'altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domeni a, e nei giorni qui sotto
notati, pur hè onfessato negli otto giorni, e o-
muni ato visiti una qual he Chiesa o pubbli o
Oratorio, pregandovi se ondo la mente del Som-
mo Pontefi e .
Mese di Giugno .
8 . Solennità del Corpus Domini .
11 . San Barnaba Apostolo .
13 . Sant'Antonio da Padova .
16 . Sa ratissimo Cuor di Gesù . Indulgenza plena-
ria per hi onfessato e omuni ato si on-
sa ra al divin Cuore .
21 . S . Luigi Gonzaga .
29 . S . Pietro e S . Paolo Apostoli .
30 . Commemorazione di S . Paolo .