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Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - Il sacerdote Bosco ai benemeriti Signori
Cooperatori e Cooperatrici - L'Associazione alle Let-
ture Cattoliche e alla Biblioteca della Gioventù Ita-
liana - L'Unità Cattolica - Un Ricordo per la Fe-
sta di S . Francesco-Accresciamo il numero e serriamo
le file - Requisiti necessarii per essere Cooperatore -
Un Ammiratore della Chiesa di S . Giovanni Evange-
lista -- Lavori da farsi nella Chiesa di S . Giovanni -
La Festa di Maria Immacolata - Le Suore di Maria
Ausiliatrice dell' Uruguay a D . Bosco - Lettera Ar-
gentina - La prima Casa Salesiana in Sicilia, ossia
il Collegio di S . Basilio in Randazzo - Viaggio dei
Salesiani a Randazzo - Lettera affettuosa dell'Arci-
vescovo di Messina sulla visita a Lui fatta dai Sale-
siani di Randazzo - Storia dell' Oratorio di S . Fran-
cosco di Sales - Notizie edificanti - Necrologia -
Indulgenze speciali .
IL SACERDOTE BOSCO
ai benemeriti Signori
COOPERATORI E COOPERATRICI .
Nel cominciare quest' anno 1880, o Be-
nemeriti Cooperatori e Cooperatrici, io debbo
soddisfare ad un dovere di gratitudine verso
Dio, autore di ogni bene, e verso di voi,
che coll'opera e colla parola mi siete ve-
nuti efficacemente in aiuto . Si , dal fondo
del cuore io ringrazio il Signore, che ci fu
così benigno e largo di favori ; ringrazio
voi pure, che per amor suo mi soccorre-
ste nelle più difficili imprese . Intanto giu-
dico essere cosa ragionevole accennarvi
quali frutti siansi ottenuti dal vostro zelo
e dalle vostre sollecitudini nell'anno testé
spirato, di poi notarvi quanto copiosa messe
la divina Provvidenza ci metta tra mano
per l'anno corrente .
Opere promosse nel 1879 .
Nel corso dell' anno ora scaduto, mercé
il vostro appoggio, o rispettabili Confratelli
(permettetemi di usare questa espressione),
si proseguirono le opere già esistenti, si
ampliarono alcune Case, e altre nuove si
aprirono a favore della gioventù perico-
lante .
I Giardini di ricreazione , gli Oratorii e
le scuole festive, le scuole serali e diurne,
gli Ospizi, i Collegi e gli Educatorii con-
tinuarono ad essere aperti a pubblico van-
taggio in Italia, in Francia e nell'America .
Anzi alcuni di questi Istituti, che al prin-
cipio dell'anno erano solo incipienti, si ras-
sodarono , se ne accrebbe il personale in
guisa, che poté triplicarsi il numero dei gio-
vanetti in essi raccolti .
La divina Provvidenza ci venne pure sen-
sibilmente in soccorso per dare principio
e vita ad alcune nuove Case . Fra esse si
annovera la Colonia di S . Isidoro in Saint Cyr
presso Tolone, col fine di applicare povere
giovanette ai lavori agricoli sotto la dire-
zione delle Suore di Maria Ausiliatrice . Si
andò al possesso di questa Colonia il 10 di
giugno .
In S . Benigno Canavese, grosso borgo

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della Diocesi d'Ivrea, nel palazzo Abaziale
il 16 giugno era inaugurata una Casa de-
stinata a molteplice scopo di pubblico bene .
Ivi parecchi poveri giovanetti apprendono
un mestiere, mentre altri fanno il tiroci-
nio per divenire buoni maestri ed assistenti
nelle scuole e nei laboratorii . Vi inter-
viene pure nei giorni feriali la scolaresca
del paese ; vi si tiene ancora Oratorio fe-
stivo .
Il 25 settembre si aperse in Cremona un
Oratorio festivo , giardino di ricreazione,
chiesa pubblica, scuole diurne e serali sotto
al titolo di S . Lorenzo . Col medesimo scopo
fu aperta una Casa il giorno 8 di novem-
bre in Brindisi, penultima città dell' Italia
meridionale . In Randazzo città della Sicilia
si aprì il 25 ottobre un Collegio Convitto
municipale, dove s'impartisce l' istruzione
elementare, tecnica e ginnasiale alla gio-
ventù cittadina ed anche forastiera, che ne
voglia approfittare .
Ci tornò pure di grande consolazione l'a-
pertura di una Casa di tal genere nella
Diocesi del nostro Patrono s. Francesco di
Sales . Ciò avveniva nel giorno 10 di no-
vembre nel paese di Challonges non molto
lontano da Annecy . Ivi si raccolgono po-
veri giovanetti per le scuole festive, diurne
e serali .
Oltre a ciò si proseguirono alacremente
i lavori per la Chiesa di S . Giovanni Evan-
gelista ; se ne terminarono i muri, il tetto,
il campanile, le volte delle due navate la-
terali, e più altre opere, da farci sperare
di vedere tra non molto il sacro edifizio
inaugurato al divin culto .
Le scuole di Valle Crosia, stabilite in vi-
cinanza dei protestanti, avevano luogo in
meschino locale appigionato, e le funzioni
religiose facevansi in una piccola ed insuf-
ficiente cappella . Quindi si è provveduto
un terreno, dono di una benemerita Coo-
peratrice , e ci consola il pensiero di un
migliore avvenire. Ivi gettaronsi già le fon-
damenta, che cominciano a levarsi fuori di
terra ; e non saranno risparmiati sacrifizi
e sollecitudini per ispingere in avanti i
lavori, affinché l'edifizio per la Chiesa e per
le scuole sia presto ultimato a pubblica uti-
lità. Una Commissione di zelanti e pii Coo-
peratori, sotto alla guida di Monsignor Ve-
scovo di Ventimiglia, promuove i lavori e si
adopera per raccogliere beneficenze presso
a quei Cattolici , i quali fossero in grado
col loro obolo di concorrere alla pia im-
presa .
In Marsiglia fu incominciata una costruzio-
ne per ospitare poveri fanciulli, specialmente
italiani (1) . Da prima si portò l' edifizio a
poterne raccogliere un centinaio ; ma il bi-
sogno apparve così grande ed urgente, che
fu mestieri ampliarlo e renderlo capace al-
meno di 300 giovanetti . Abbiamo fiducia
che nell'anno corrente l'opera potrà essere
condotta a termine .
Le Suore di Maria Ausiliatrice attivarono
esse pure nuove Case a vantaggio delle ra-
gazze . Un asilo fu aperto nel paese di Ca-
scinette Diocesi d'Ivrea . Di questi giorni un
drappello di dette Suore si recherà a pren-
dere la direzione di un Orfanotrofio in Ca-
tania, città della Sicilia .
Nostre Missioni d'America .
Sarà certamente a Voi caro, o Beneme-
riti Cooperatori e Cooperatrici, l'avere qual-
che notizia delle nostre Missioni d' Ame-
rica .
Oltre alle Missioni, Case e scuole aperte
negli anni passati, si aprirono nel decorso
di quest'anno le scuole nella città di Mon-
tevideo, dove si dà l'istruzione letteraria e
religiosa a circa 300 giovanetti, di cui pa-
recchi provenienti d'Italia .
Le Suore di Maria Ausiliatrice fecero al-
trettanto per le povere ragazze . In quella
stessa Repubblica , nel paese di Las Pie-
dras si prese la cura di una parrocchia di
circa ottomila anime . Ivi si amministrano
i santi Sacramenti, e si dà comodità ai fe-
deli di compiere le pratiche religiose, as-
sistere alle prediche ed ai catechismi . Men-
tre i Salesiani fanno scuola ai fanciulli in
una parte del paese, le Suore in altro lato
insegnano i rudimenti della civiltà , della
scienza e della religione ad un gran nu-
mero di povere fanciulle , che loro riesce
di raccogliere .
In Buenos Ayres, capitale della Repub-
blica Argentina , si fondarono scuole pei
ragazzi e per le giovanette in diversi punti ;
furono cominciati gli Oratorii festivi, i giar-
dini di ricreazione, un Ricovero per le ra-
gazze ; fu rassodato un Ospizio di 150 arti-
gianelli, ed impiantata una nuova Missione
nelle vicinanze di Rojas .
Ma il campo più glorioso, che in questi
momenti la divina Provvidenza presenta
alla vostra carità, è la Patagonia . In quelle
ultime regioni del globo finora non pote-
(1) Nella città di Marsiglia vi sono circa ottantamila
italiani, che vi si recarono in cerca di lavoro . I fanciulli
appena rimangono senza occupazioni sono in grave peri-
colo d'immoralità . Molti vanno spesso a terminare nelle
carceri, o vengono dalle autorità civili rinviati in Italia .
Nostro fine si è di assistere ed istruire i pericolanti e
ricoverare i più poveri ed abbandonati .

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rono penetrare gli Operai del Vangelo per levanti si avranno a spendere per condurre a
annunziare la fede di Gesù Cristo . Ora pare termine i lavori da ripigliarsi nella pros-
che sia giunto il tempo di misericordia per sima primavera . Spese certamente non mi-
quei selvaggi . Monsignor Aneyros Arcive- nori dovremo sostenere per le costruzioni
scovo di Buenos Ayres, d'accordo col Go- cominciate in Valle Crosia . Inoltre il rin-
verno Argentino , ci invita formalmente a caro dei commestibili in quest'anno aumenta
prendere cura dei Patagoni, e io pieno eziandio di un terzo la spesa degli anni
ili fiducia in Dio e nella vostra carità ho scorsi. Come si vede c' è proprio da sgo-
accettata l'ardua impresa . Si fecero già le mentarci . Come fare adunque? -Sgomentar-
prime prove, e ben cinquecento di loro ci? Non mai . Si tratta del bene delle anime e
furono istruiti nella fede, rigenerati alla della civile società . Per lo passato col mezzo di
grazia col santo battesimo , ed ora fanno caritatevoli offerte, e specialmente coll' ul-
parte del gregge di Gesù Cristo . Dalle rive tima lotteria, che fu per noi una vera
del Rio Negro movendo al sud di quei va- risorsa, abbiamo soddisfatto a gravi ed ur-
stissimi deserti s'incontrano sei colonie a genti spese. Per quelle da farsi in avve-
guisa di paesi a parecchie giornate di di- nire io confido pienamente nella Provvidenza
stanza l' un dall' altro, dove sono già co- del Signore, che in simili stringenti bisogni
minciate le relazioni commerciali e princi- non mi è mai venuta meno ; io ripongo
pii di agricoltura . Nel mese di marzo i ancora la mia fiducia nella vostra carità .
Salesiani, e nel medesimo tempo o poco più Se Voi, Benemeriti Cooperatori e Coope-
tardi le nostre Suore andranno a stabilire ratrici, mi verrete in aiuto con quei mezzi,
Case e scuole in quei paesi . Ivi sarà il che Dio vi ha posto e vi porrà nelle mani,
centro, donde speriamo coll' aiuto del Si- le nostre imprese non saranno interrotte,
gnore partiranno in appresso gli Operai nè le nostre speranze andranno fallite .
Evangelici allo scopo di penetrare nei vasti Voi potrete eziandio venirmi efficace-
deserti e nelle sconosciute regioni della mente in soccorso coll'invitare a quest'uopo
Patagonia .
quei vostri parenti, conoscenti ed amici, la
E vero che queste varie opere d'Europa cui pietà vi lasci sperare che siano per ac-
e d'America costai-uno grandi fatiche e an- cogliere il vostro consiglio, a fine di pro-
gustie non poche, ma i frutti ricavati e le cacciarsi il dolce conforto di concorrere ad
consolazioni provate fanno dimenticare i sa- imprese esclusivamente dirette alla maggior
crifizi sostenuti. Imperocchè più migliaia gloria di Dio, alla salvezza delle anime, al
di ragazzi, che dispersi , privi di educa- bene della civile società .
zione e di religione, sarebbero divenuti la
maggior parte il flagello della società, e
forse non pochi andati a bestemmiare il
Creatore nelle carceri , per mezzo dell'i-
struzione religiosa, della buona educazione,
dello studio, o di un mestiere imparato, si
ritrassero al contrario dalla mala via, e noi
abbiamo la più soave speranza che essi di-
ventino buoni cristiani, onesti ed utili cit-
Esempio .
A questo punto non posso non segnalarvi
un fatto, che altamente onora il Capo Su-
premo della Chiesa, e somministra un e-
sempio di carità degno certamente di essere
da noi imitato .
Tutti sanno come il nostro Santo Padre
tadini .
Leone XIII versi in gravi strettezze, giac-
chè tutte le sue risorse si fondano soltanto
Mezzi materiali.
sulle limosine dei fedeli, comunemente dette
Obolo di s . Pietro . Eppure Egli, come Capo
Voi tutti, o signori Cooperatori e signore dei Cooperatori Salesiani e come Padre, che
Cooperatrici, dimanderete : Dove si potranno h a in cuore una bontà e carità veramente
prendere i mezzi materiali per sostenere universale, si degnò di mandare la graziosa
tante opere cominciate, fabbricare Chiese, offerta di lire 500 per la chiesa ed Ospizio
Case e scuole, fornirle dell'occorrente sup- di Valle Crosia , e la generosa somma di
pellettile, e mantenere i ragazzi ricoverati ? lire 1000 pei Missionari Salesiani, con let-
É una domanda questa, che oltre al- tere d'incoraggiamento, che vedono la luce
l'essere spontanea è insieme seria e grave nel Bollettino . Sua Santità degnossi di com-
assai . Infatti per la Chiesa di S . Giovanni partire eziandio una particolare Apostolica
Evangelista in Torino, in quest'anno si pa- Benedizione a tutti quelli, che moralmente
garono, è vero, 65,000 lire, ma rimane tut- o materialmente presteranno aiuto alle no-
tora il debito di ben altre sessantatre mila stre opere di carità .
verso i provveditori . Somme ancor più ri- Ad un atto di così alta bontà del Santo

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Padre noi ci studieremo di corrispondere
con fervorose e quotidiane preghiere per
la sua conservazione, e pei bene di santa
Chiesa, 'di cui è Capo visibile . E poichè il
danaro che scende nelle auguste di Lui
mani va a terminare, dove più grande è
il bisogno della Religione e la necessità dei
fedeli, noi ci daremo premura di promuo-
vere l' Obolo di san Pietro come quello,
che non potrebbe avere una più santa de-
stinazione . Nè mai dimenticheremo le altre
opere di carità, che il Santo Padre con zelo
veramenteapostolicobenediceeracomanda .
Preghiere pei vivi e suffragi pei defunti .
Io parlo a Cristiani che lavorano per la
mercede, che Dio assicura nella vita pre-
sente, e per quella assai più grande , che
Ei tiene preparata nella vita futura . Cio-
nulladimeno , o Benemeriti Cooperatori e
Cooperatrici, io vi prometto che i Sacerdoti
Salesiani, le Suore di Maria Ausiliatrice e
la gioventù da voi beneficata, innalzeranno
quotidiane preghiere al Divino Datore, af-
finchè benedica i vostri interessi e le vo-
stre famiglie, conceda pace e concordia
nelle vostre case, sanità stabile, vita felice
ed il premio dei giusti in Cielo .
Vi annunzio ad un tempo che un nota-
bile numero di Cooperatori e Cooperatrici
furono nel trascorso anno chiamati alla
Eternità . Secondo il prescritto del Capo V,
articolo 7 del nostro Regolamento li rac-
comando di tutto cuore alla carità delle vo-
stre preghiere . Nelle Case nostre i confra-
telli e i nostri allievi faranno pei medesimi
appositi suffragi . All' altare poi di Maria SS .
Ausiliatrice in Torino, ogni mattina si ce-
lebra la s . Messa, e i ragazzi fanno alter-
nativamente la s . Comunione , recitano il
SS . Rosario ed altre preghiere per ottenere
grazie dal Signore ai benefattori viventi, e
l'eterno riposo ai benefattori defunti .
Dio ci benedica tutti, o Dilettissimi, e ci
conceda la grazia di fare molto bene men-
tre abbiam tempo : _Dum tempus habemus
operemur bonum .
Raccomandandomi in fine alla carità delle
vostre preghiere, con profonda gratitudine
mi professo
Di Voi, o Benemeriti Cooperatori e Coo-
peratrici
Obbl .mo Servitore
Sac . GIOVANNI Bosco .
NB . Nel momento di mettere il Bollettino in
macchina ci giunge la notizia da Buenos-Ayres,
che gravi circostanze impreviste consigliarono
il Superiore locale D . Francesco Bodrato ad
anticipare la partenza dei Missionarii per alla
volta di Patagones . Per la qual cosa dalle va-
rie Case di America si sono levati 8 Salesiani
e 4 Suore, e spediti colà . Essi partirono il 15
di Dicembre, ottava della festa di Maria Im-
macolata .
L'impianto di questa Missione è un fatto di
grande importanza . In tutte le nostre Case si fanno
speciali preghiere per la sua felice riuscita, e
perché Iddio ci mandi dei buoni aiutanti, dei
zelanti Missionarii, che animati dal suo divino
spirito vadano a propagare e a sostenere la fede
in quelle inospite e lontane regioni . Noi e-
sortiamo caldamente i nostri buoni Coopera-
tori e Cooperatrici a recitare ogni giorno per
lo stesso fine un Pater ed Ave a Gesù Sacra-
mentato sino al 25 del mese di Marzo, giorno
anniversario dell'inaugurazione della nostra
prima Casa Americana in S . Nicolas de los
Arroyos nel 1876 .
L' ASSOCIAZIONE ALLE LETTURE CATTOLICHE
E ALLA BIBLIOTECA DELLA GIOVENTU' ITALIANA .
Molti Cooperatori e Cooperatrici nell'anno pas-
sato erano associati alle nostre Letture Catto-
liche .
Trovandoci sul principio del nuovo anno noi li
preghiamo a voler rinnovare la loro associazione ;
preghiamo sopratutto a volersi associare quelli, che
non lo avessero ancor fatto mai .
Colla leggerissima spesa di L . 2,25 all' anno
essi avranno ogni mese un fascicolo di cento e più
pagine, contenente per lo più racconti istruttivi,
od altro materie utili e dilettevoli .
Collo spargere questi libretti i Cooperatori fa-
ranno un gran bene nelle loro famiglie, o otter-
ranno così uno dei nobili fini della Pia Unione
Salesiana, quale si é quello appunto della diffu-
sione della buona stampa .
Molti Vescovi lodarono e raccomandarono queste
Letture ; e il grande Pio IX, di veneranda me-
moria, ne scrisse in questi termini
« Non v'ha cosa più eccellente di questa, non
v' ha cosa più utile per promuovere ed infiam-
mare la pietà del popolo : Nihil excellentius, ni-
hil utilius . »
Un'altra pubblicazione periodica si fa dalla no-
stra tipografia in Torino, ed é la così detta : Bi-
blioteca della Gioventù Italiana . Essa mette in
luce ogni mese in un fascicolo di circa 300 pa-
gine le più belle opere letterarie dei classici ita-
liani, purgati da ogni neo d'immoralità ed irre-
ligione .
Noi la raccomandiamo soprattutto ai padri di
famiglia, i quali hanno figli che percorrono o per-
corsero già la via degli studii ; e volgiamo ad un
tempo umile preghiera ai professori delle scuole
secondarie, ai direttori dei ginnasii e dei licei,
che la vogliano far conoscere ai loro scolari ed

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alunni . Un illustre letterato dei giorni nostri, il
celebre Pietro Fanfani, così si esprime sul pregio
di questa pubblicazione : « Essa é una collezione
dei migliori classici nostri, condotta con ogni di-
ligenza . Non si può avere a più buon mercato
una biblioteca di tal genere ; e raramente si ve-
dono i classici pubblicati con tanta diligenza e
perizia . » (Prezzo L . 6 all'anno . Indirizzo : Li-
breria Salesiana, via Cottolengo, 32, Torino .
ratrici in quel dì, o nella Domenica consecutiva,
si daranno premura di onorare questo nostro glo-
rioso Patrono coll'accostarsi ai Santi Sacramenti
della Confessione e Comunione, e con quelle altre
pratiche di divozione, che verranno suggerite dalla
loro pietà .
Ricordiamo poi ai Direttori delle nostre Case,
e ai Capi e Decurioni che vogliano in quell' oc-
casione tenere la solita Conferenza ai Cooperatori
e alle Cooperatrici , prescritta dal Regolamento ,
avvertendoli, qualche tempo prima, del giorno, del-
l'ora e del luogo .
In questa Conferenza si tratteranno quegli argo-
L'UNITA CATTOLICA .
Se alcuno dei nostri Cooperatori brama di
menti , che saranno reputati più conducenti alla
gloria di Dio, e allo scopo della pia Unione .
Un punto da non dimenticare sarebbe : Che i
avere un giornalc, da cui attingere notizie quo- Missionarii Salesiani e le Suore di Maria Ausi-
tidiane sulle cose politiche e religiose, noi gli liatrice nel mese passato sono andati ad aprire Casa
proponiamo l'associazione alla benemerita Unità nella città di Patagones, a Carmen ed a Merce-
Cattolica di Torino ; e ciò per due speciali ragioni des sul Rio Negro, confine della Patagonia, e a sta-
1 ° Perché l'Unità Cattolica é giudicata pei bilirvi così comc un centro, donde partiranno in
suoi meriti e pregi il primo dei giornali d'Italia ; appresso per entrare in quclle interminabili e sel-
e i suoi articoli sono letti con avidità da ogni ceto vaggia regioni, dove milioni e milioni di povere
di persone, ed applauditi dagli stessi suoi avversarii ; anime ignorano tuttora il loro Creatore e Salva-
2° Perché da circa 32 anni il suo Direttore tore, e aspettano chi loro porti la Civiltà colla Re-
con un zelo ammirabile , con una intrepidezza ligione .
senza pari difende la causa della Religione, della
Le limosine che si raccoglieranno in detta (,on-
Chiesa e del Papa .
Intanto riferiamo qui un Avviso che troviamo
pubblicato nel suo N . 292 dell'anno testé scaduto
ferenza saranno destinate a vantaggio di questa
importantissima Missione ; e i Direttori, i Capi
e Decurioni sono caldamente pregati ad' inviarcele
L'Unità Cattolica nel 1880 . - Fra breve a Torino con quel mezzo, che crederanno più spic-
il nostro giornale verrà stampato con caratteri cio e più sicuro .
nuovi , e migliorato nella composizione e nella
Intervenendo alla Conferenza in grazia di Dio
compilazione . Abbiamo fatto acquisto di un nuovo
collaboratore, provetto nelle lotte giornalistiche .
Ci procurammo anche un buon corrispondente pa-
rigino . Nel 1880 ricorrono due centenarii, quello di
S . Caterina da Siena, il 30 di aprile, e quello di
si acquista indulgenza plenaria, ossia la remissione
di tutta la pena temporale dovuta ai peccati .
In fine della Conferenza si reciterà un Pater ,
Ave e Requiem poi Confratelli e Consorelle de-
funte ; ed un altro Pater, Ave e Gloria per quelli,
S . Benedetto di Norcia in settembre . In ogni nu- che saranno chiamati all' Eternità nell'anno cor-
mero daremo qualche estratto dalle Opere e dalle rente .
lettere di S . Caterina . Continueremo la pubbli-
cazione delle biografie dei Vescovi italiani, e,
fermi nel nostro metodo, faremo in guisa che
l'Unità Cattolica resti una raccolta di confes-
sioni di avversarii e di documenti da servire più
ACCRESCIAMO IL NUMERO E SERRIAMO LE FILE .
tardi allo storico dei tempi nostri, e all'apolo-
gista delle verità cattoliche e (lei diritti della
Chiesa . Se i nostri associati sono contenti dell'o-
pera nostra, ce lo dimostrino rinnovando pronta-
mente l'associazione .
Direzione, via Carlo Alberto, N . 7, piano 2°,
Torino .
Prezzo di associazione in Italia per un anno
L . 28, per sei mesi L . 15 ; in Francia ed Au-
stria, per un anno L . 37 ; per sei mesi L . 19 .
Nell'unione sta la forza, e nell' ' pione com-
patta e numerosa v' ha una forza potente, ro-
busta e perscverante, capace di produrre un gran-
dissimo bene a pro dei nostri fratelli, e a vantaggio
della cristiana e civile società . )i ciò abbiamo la
prova in noi medesimi . É poco più di tre anni che
la pia Associazione dei Cooperatori Salesiani venne
approvata dalla Santa Sede ed arricchita di celesti
tesori , e già parecchie migliaia di fedeli chie-
sero d'esservi ascritti e volonterosi ne praticano
le regole, con grande loro-profitto spirituale e con
vera edificazione .
Con questo mezzo che cosa si fece ? Se diamo
UN RICORDO
uno sguardo al bene in varii modi operato s'ha
certo gran motivo di ringraziarne il misericor-
PER LA FESTA DI S . FRANCESCO .
dioso Iddio, che si degnò spargere abbondanti le
sue benedizioni . Ed infatti per mezzo dei Coope-
Il 29 del corrente Gennaio occorre la festa del ratori Salesiani si diffuse più largamente fra il
Dottore S . Francesco di Sales .
popolo la stampa cattolica, si effettuarono parec-
Noi siamo sicuri che i Cooperatori e Coope- chie spedizioni di Missionari in America, alcuni

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dei quali già penetrati a spargere la luce del Van-
gelo e della civiltà nella selvaggia Patagonia ; si
promosse efficacemente in più luoghi la cristiana
educazione della gioventù, che é uno dei bisogni
più urgenti della civile società ; si porse la mano ai
Parrochi pei Catechismi in chiesa e nelle case ; si
aprirono varii Oratorii festivi colle annesse ricrea-
zioni, per sottrarre dai pericoli tanti giovanetti e gio-
vanette . Infine ci è dolce il ripeterlo, per rallegrarci
santamente nel Signore, si fu per l' opera attiva
di molti fra i Cooperatori, che la umile Congre-
gazione Salesiana si dilatò in varii paesi non solo
d' Italia , ma di Francia e d' America , aprendo
Ospizi e Collegi per la cristiana e civile educa-
zione della gioventù .
Ma se da una parte riesce consolante il vedere
il bene operato, dall'altra un buon Cattolico scor-
gendo tante anime trascurate ne' loro cristiani do-
veri, o incamminate , perché derelitte, nella lu-
brica via degli errori e dei vizi , non deve mai
dir basta . Egli deve gridare invece con S . Paolo
CharitasChristiurgetnos :LacritàdGesù
Cristo ci spinge innanzi . Or come potremo noi ve-
nire in aiuto a tanti nostri fratelli ? Come procu-
rare il bene spirituale e temporale di tanti gio-
vanetti ? Ecco la risposta annunziata nel titolo
Accresciamo il numero e serriamo le file . Quanti
buoni cristiani ed amici darebbero volentieri il
loro nome a questa pia società , e con tutto zelo
coopererebbero al bene con noi, se la conoscessero!
Cerchiamo adunque di parlarne nel tempo e nel
modo che noi crediamo più convenienti ; facciamo
loro dolce invito a farne parte, e avutone il con-
senso di una o più persone, se ne spedisca il nome
al Superiore in Torino, che le farà inscrivere nel-
l'apposito registro, e si darà premura di spedire il
relativo diploma col periodico . In tal modo si au-
menterà il nostro numero e tutti uniti in un me-
desimo spirito propagheremo maggiormente la glo-
ria di Dio , la salute delle anime e il benessere
della civile società . Sì, accresciamo il numero
e serriamo le file!
Requisiti necessari per essere Cooperatore .
1° Età di 16 anni .
2° Godere buona riputazione religiosa e morale .
3° Essere in grado di sostenere le opere della
Congregazione Salesiana o con mezzi proprii, per
es . limosine, offerte, lavori, diffusione di libri e
simili , oppure con beneficenze raccolte presso a
caritatevoli persone .
4° La Pia Unione non impone alcun obbligo di
coscienza ; quindi possono parteciparvi eziandio le
persone religiose, come pure gli stessi Istituti o
Corpi Morali nella persona dei rispettivi Superiori,
purché i singoli membri siano in potere di con-
correre a qualche opera di pietà e di carità se-
condo il Regolamento .
5° Oltre a questi requisiti per essere ascritti,
è necessario praticare le opere ingiunte dalla Santa
Chiesa per l'acquisto delle indulgenze concesse
ai Cooperatori .
UN AMMIRATORE DELLA CHIESA
di S . Giovanni Evangelista
REVERENDO SiG . D . Bosco,
Permetta, Sig . D . Bosco, che io unisca il plauso
mio a quello di tutto il pubblico, che ammira
nella nuova Chiesa, che V . S . sta erigendo sul
corso Vittorio Emanuele , uno dei più eleganti
monumenti elevati in Torino in questi ultimi
anni . Permetta che io mandi un sincero ap-
plauso al distinto e modesto artista, che ideò
e costrusse l'opera insigne ; al Conte Edoardo Mella .
Bello, originale il concetto, egregiamente tra-
dotto in opera con mezzi relativamente modesti,
con parsimonia di ornamenti , con ammirevole
armonia di forme e colori .
Stupendo specialmente il campanile che si in-
nalza sulla facciata della Chiesa, e, combinando
insieme l'utile col dilettevole, porta le campane
e decora in modo graziosissimo il prospetto prin-
cipale del tempio . Io ammiro il talento del Mella,
che, senza fare sfoggio di marmi e di costose
decorazioni, seppe, con parchi mezzi, condurre
un'opera ammirabile per eleganza di forme, e
gusto squisito .
Ammiro il difficile raccordamento della Chiesa
col campanile, ottenuto in modo semplice e natu-
rale ; ammiro lo splendido ingresso, le svelte
colonnette, le graziose finestre e gallerie, la freccia
a mattoni che, sormontata dal globo e dalla stella
dorata, corona degnamente il bel prospetto verso
il Corso .
Il concetto di un campanile in facciata non è
al certo nuovo, ma è pur sempre concetto 'difficile
a tradursi convenevolmente in opera ; ed il Mella
vi riuscì, non solo senza produrre stonature nel-
l' aspetto generale del tempio, ma in modo che
il campanile serve di splendida, elegantissima
decorazione alla Chiesa .
È pur bello nella sua semplicità il fianco della
Chiesa, grazioso il prospetto a mezzo giorno della
casa parochiale, decorata di belle finestre e svelte
gallerie (1) . I Torinesi e io pel primo aspettiamo
con impazienza il compimento interno della Chiesa,
che i disegni ci rappresentano non inferiori di
merito alla parte esterna .
Della buona riuscita dell' opera intera va pur
data -la parte di merito a V . S . che, senza dare
soverchio peso a certi piccoli inconvenienti pro-
dotti dalla posizione del campanile, e dalla forma
e disposizione delle navate, lasciò sufficiente li-
bertà all'artista, perché potesse spiegare intera-
mente e senza inciampo il suo concetto, e abban-
donarsi alle inspirazioni del suo genio .
Pochi artisti in Italia conoscono a fondo, come
. (1) Quella che il saggio ammiratore chiama Casa pa-
rochialenoèchelasrticondueamrlpio
piano con galleria . L'alloggio destinato al Rettore della
chiesa sarà nell'Ospizio annesso, che dovrà sorgere alla
destra di chi guarda la facciata . (Nota del redattore) .

1.7 Page 7

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il Mella, lo stile Lombardo o Romanico che dir gioielli . Egli sta ora studiando il da farsi . Non
si voglia , che studiò e studia da molti anni , si può ancora precisare la spesa del suo lavoro .
e i cui monumenti misura, disegna e commenta
6 . L'apsida fatta a forma di mezza calotta,
con passione di artista, con erudìzione e pazienza sulla quale va dipinto ad imitazione in mosaico
di archeologo .
la Redenzione del Salvatore . L' egregio pittore
Pochi artisti potevano, come lui, darci un mo- Enrico Reffo di Torino fu già da un nostro Coope-
numento, che, senza servile imitazione, ci ripro- ratore e benefattore incaricato di eseguire a sue
ducesse quello stile elegante e grazioso, che oggi spese tale lavoro .
Romanico, era detto un tempo Lombardo .
7 . Nei due campi sopra gli archi prospicienti
A lei quindi, ed all'egregio Mella, mando il il presbiterio in cornu Epistolae e in cornu E-
mio plauso di artista e di cittadino .
Con tutta stima
vangelii il pittore deve svolgere due fatti della
vita di s . Giovanni .
8 . Il cav . professore sig . Pompeo Bertini di
Di V . S . Rev .n'a
Milano, pittore sul vetro distintissimo e uno dei
primi in Europa per tali lavori, é incaricato di pre-
UN INGEGNERE
parare le cinque finestre circolari sottostanti all'ap-
sida . La prima che sta nel mezzo rappresenterà il
Torino 15 Dicembre 1879 .
rapimento di s . Giovanni . La seconda e terza san
Giacomo e s . Andrea . La quarta e quinta s . Pie-
tro e s . Paolo . La spesa di ciascuna è di L . 700,
ridotte a 500 dalla generosa carità dell' Autore .
LAVORI DA FARSI
9 . Due stupendi mosaici designati dal pre-
detto sig . conte Mella . Il primo sarà collocato
nella Chiesa di S . Giovanni .
nella mezzaluna del frontone sopra la porta mag-
giore, e rappresenterà il Salvatore seduto in atto
di benedire, mentre posa la sinistra su un libro
Questo grandioso monumento, innalzato alla glo- aperto, in cui è scritto : Ego sum via, veritas
ria di Dio ed a memoria dell' immortale Ponte- et vita . 11 secondo dovrà collocarsi nella mezza-
fice Pio IX, oramai é terminato esteriormente . luna posta sopra gli archivolti del gran finestrone
Esso attira l' ammirazione dei passeggieri, che della facciata, e rappresenterà l' apoteosi di san
tutti applaudono all'esperto autore, il signor conte Giovanni portato in Cielo dall'Aquila . La rinomata
Edoardo Mella, che col massimo risparmio di spesa società Musiva di Venezia eseguirà questi due la-
seppe innalzare un arditissimo tempio, giudicato vori . La somma è di] ire mille cinquecento caduno .
dai più abili ingegneri ed architetti uno dei primi
10 . La porta maggiore in noce, coi riquadri
sacri monumenti della città di Torino .
Mediante la carità dei Cooperatori e delle Coo-
peratrici, noi speriamo di condurre quest'opera al
suo termine anche internamente .
Intanto esponiamo qui le molte cose che ancor
in bronzo, i quali in basso rilievo ricorderanno i
principali fatti del pontificato di Pio IX, desi-
gnati in stile dal signor cav . Giuseppe Boidi,
autore e celebre professore di disegno . Di questo
lavoro un nostro benefattore e Cooperatore si è
rimangono a farsi e da provvedere, nella fiducia già assunta la spesa .
che qualche persona benevola , o molte insieme
11 . Quindici porte interne nella chiesa e sa-
vogliano assumersene la spesa , per lasciare in crestia . Lire centocinquanta caduna .
detta chiesa un ricordo perenne della loro carità .
12 . Sei confessionali da eseguirsi in stile .
1 . Intonacatura generale, collocamento dei ca-
pitelli e cordonatura .
'2 . Pavimento in marmo fatto in stile della
chiesa iq bianco e nero . Importa la somma di lire
dieci mila, , compreso il presbiterio .
3 . Balaustra con due gradini sottostanti che
chiude il presbiterio e gira tutto attorno fra l'in-
Lire trecentocinquanta caduno .
13 . Tutti i telai di ferro sì lunghi che cir-
colari delle finestre stanno già preparandosi per
cura di un nostro Cooperatore e benefattore .
14 . I banchi della chiesa ad uso del pubblico
una benefattrice si esibì di farli eseguire a sue
spese in tutto od in parte .
tercolonnio dell'apsida . Lire tre mila .
15 . Un ignoto signore si offrì di fare ese-
4 . Un ricco e grandioso altar maggiore a guire in stile tutti i candelieri, piramidi, carte-
doppia mensa in marmo di Carrara ed esteri . Lire glorie per l'altar maggiore .
dieci mila, ma ridotte a cinque dalla generosità
dello scultore , che vuol ancor egli concorrere
a quest'opera di carità e di religione . - Due al-
16 . Il pulpito o cattedra da farsi in stile .
17 . Concerto di cinque campane .
18 . Organo conveniente alla chiesa pel de-
tri altari laterali da farsi in stile conforme, se- coro delle sacre funzioni .
condo i disegni dell' esimio signor conte Mella . Ecco i lavori principali, che sono ancora da
Lire duemila cinquecento caduno . - Altri quattro farsi prima che la Chiesa possa inaugurarsi al
più piccoli per la somma di lire mille ottocento divin culto . Quelle persone, che secondo le pro-
l'uno .
prie forze volessero farne eseguire alcuni a loro
5 , Decorazione generale della chiesa, che ese- spese, sono pregate a farcelo sapero per nostra
guirà il bravo signor Prof. Costa di Vercelli, che norma . Il loro nome sarà registrato tra i primi
ornò già il grandioso duomo di Alessandria e la benefattori e promotori di questa Chiesa, in capo
chiesa del Suffragio in Torino, da renderli due ai quali sta il nome del grande Pio IX .

1.8 Page 8

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LA FESTA DI MARIA IMMACOLATA .
Non é vizio, ma virtù eletta per un figlio il
far conoscere come egli ami, e si compiaccia di
onorare sua madre . Si é per questo che noi non
possiamo trattenerci dal qui riferire in breve le
prove di affetto, che abbiamo date a Maria nella
giubilare ricorrenza della dogmatica definizione
del suo Immacolato Concepimento .
In tutte le nostre Chiese e pubblici Oratorii
con novena o triduo di predicazione si sono pre-
parati alla grande solennità i fedeli e le persone
alla nostra cura affidate . Non potendo parlare di
ciascun Istituto in ispecie, ci limitiamo a ciò che
si è praticato in quei di Torino e suoi dintorni,
in cui fummo testimonii oculari .
Nella nobile gara di onorare Maria Immaco-
lata si è tra tutti segnalato l'Oratorio di S . Fran-
cesco di Sales coi suoi mille ricoverati . Nell'an-
nesso Santuario di Maria Ausiliatrice in ogni
mattina della novena drappelli di giovinetti stu-
denti ed artigiani, e larghe corone di altri fe-
deli assieparono i sacri tribunali di penitenza,
ed onorarono la Mensa del Signore con un conte-
gno, che rapiva a divozione . Ogni sera dopo le
orazioni comuni con un famigliare sermoncino si
accendevano gli animi dei giovinetti ad onorar
Maria e rendersi figli ognor più degni di una
tanta Madre . Presso a poco la stessa cosa fu fatta
nei Collegi di Valsalice, di Lanzo e di S . Benigno .
Non meno ferventi, e, per le difficoltà che dove-
vano superare, molto coraggiose . ed esemplari si
mostrarono eziandio le giovinette della città di
Chieri, che frequentano il nostro Oratorio di santa
Teresa . Durante la novena fin dalle cinque e mezzo
più di 300 si trovarono ogni mattino nell' appo-
sita cappella per udire la Messa, ascoltarvi la
predica in forma di spirituali esercizi, e ri-
cevervi la Benedizione col SS . Sacramento ; da
oltre a sessanta vi fecero pure tutte le mattine
la santa Comunione . 11 giorno poi della festa fu-
rono circa quattrocento che si accostarono ai
santi Sacramenti con una pietà edificante . Brave
giovanette chieresi ! Continuate a corrispondere
così al tenero amore che Maria vi porta, e . alla
sollecitudine di coloro, che tanti dispiaceri sof-
fersero e soffrono tuttora pel bene delle anime
vostre . La vostra buona condotta é per essi la
ricompensa più dolce .
Né dobbiamo tacere la singolare pietà di circa
200 giovanette torinesi, che intervengono all'Ora-
torio festivo di S . Angela Merici, annesso all'Isti-
tuto delle nostre Suore di Maria Ausiliatrice . In
buon numero presero parte ancor esse alla no-
vena che vi aveva luogo di buon mattino ; vi a-
scoltarono la Messa e--,la predica ; presero la
Benedizione col Venerabile, e parecchie insieme
colle Suore loro maestre ed assistenti si accosta-
rono eziandio ogni' giorno alla santa Comunione .
Nel dì della festa dalle Ei alle 9 del mattino ten-
nero occupati parecchi confessori, e pressochè
tutte si diedero premura di compiere le loro di-
vozioni ad onor della Madre celeste . Alcune, che
da qualche tempo non avevano più potuto accostarsi
ai santi Sacramenti, furono in quella circostanza
così liete di avervi nuovamente partecipato, che
si sono viste a piangere di consolazione . Parecchie
non potendo in quel giorno, vi si accostarono du-
rante l'ottava .
Pur degni di particolare encomio furono i gio-
vinetti esteri dell'Oratorio festivo di S . France-
sco di Sales . Il giorno della festa quasi tutti i
promossi si sono accostati alla Comunione, e gli
altri alla Confessione . I più grandicelli poi can-
tarono la Messa, i Vespri, le Litanie e il Tan-
tum ergo in musica .
Ma lo spettacolo più bello, la festa più solenne
si fu nel Santuario di M . Ausiliatrice . Ogni gio-
vinetto dell'Istituto si fece un vanto di abbellire in
quel giorno la sua anima ad onor dell' Immaco-
lata Vergine ! La Comunione fu numerosissima,
prendendovi parte non solamente i membri della
Casa, ma più centinaia di pii fedeli della città .
Splendidi furono gli apparati dell'altare maggio-
re, maestose le sacre funzioni, scelta ed egre-
giamente eseguita la musica del mattino e della
sera, grande il concorso di popolo ad udire le
lodi di Maria, ed innamorarsi vie maggiormente
della sua celestiale bellezza .
Nd si deve passare sotto silenzio l' Accademia
musico-letteraria, che diedero ad onor dell' Au-
gusta Madre di Dio gli artigianelli dell'Oratorio .
Davvero il loro divoto trattenimento meriterebbe
in questo luogo le più alte lodi . Quanto belle e
care cose in italiana ed in francese favella sep-
pero essi dire a gloria della Vergine senza mac-
chia ! Chi ebbe il piacere di assistere a quella
festa se ne partì edificato ed ammirato ad un
tempo . Noi desidererermno che in tutte le nostre
Case s'introducesse la bella usanza di celebrare
fuori di Chiesa in siffatta guisa alcune delle prin-
cipali solennità di Maria, perché siamo d'avviso,
e l'esperienza ce ne é mallevadrice, che ne rica-
verebbero grande vantaggio lo studio e la pietà
dei nostri giovinetti . Intanto vi diciamo bravi di
cuore, o industriosi e savii artigiani . Maria Im-
macolata vi conceda in questa e nell' altra vita
un degno guiderdone per la bella dimostrazione
di affetto che Le avete data .
La sera dell'otto dicembre sul far della notte
l'alta cupola, sopra cui siede come regina la sta-
tua di Maria, Ausiliatrice, apparve pur bellamente
illuminata a gaz, e colle sue mille e' mille faci
attestava ai vicini ed ai lontani la gioia sublime,
di cui in quell'ora andava ricolmo il Salesiano
Istituto . Anche l'interno della Casa risplendeva di
lumi, 'ed in mezzo di una loggia in caratteri cu-
bitali spiccavano le belle parole : Viva Maria
Immacolata .
Viva Maria Immacolata ! fu il grido una-
nime, che sollevossi da mille petti palpitanti di
amore , allorquando D . Bosco presentossi al bal-
cone a contemplare ancor egli l'incantevole spet-
tacolo . Che bel momento ! Era una famiglia di
mille figli, che insiem col padre applaudivano
alla Madre ; e questa Madre era la Regina del
Cielo .
Sì, Viva Maria! Viva nelle nostre Case pre-
senti e future . Viva nelle famiglie dei nostri
Cooperatori e Cooperatrici . Viva nella Chiesa Cat-

1.9 Page 9

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tolica a difesa dei suoì figli, oggi più che in o-
gni altro tempo insidiati dall' empio seme del-
l'infernal serpente . Viva a scudo, a sollievo, a
vittoria del Papa . Viva in tutti i nostri cuori, fin-
chè (lato non ci sia di far risuonare nell' Empi-
reo il grido dolcissimo di Vira Maria !
LE SUORE DI MARIA AUSILIATRICE DELL' URUGUAY
A D . BOSCO
Las Piedras, 15 ottobre 1819 .
RrV .uo L CARISSIMO PADRI' I\\ G . C .,
Le domando perdono, o amatissimo Padre, se
tardai cotanto a darle qualche notizia sulla nostra
Casa di Las Piedras . Ciò si deve in parte alla
raia negligenza, e in parte al molto lavoro, che
qui abbiamo tra mano . Ora le scrivo a più ri-
prese, e più di notte che di giorno .
Comincio dal dirle che mi hanno fatta Vicaria
di questa Casa non già pei miei meriti, ma per-
ché facessi esercitare la pazienza alle due buone
sorelle, che vivono con me . L' ottima nostra Di-
rettrice Suor Angela Valese, essendo pur Direttrice
della Casa di Villa Colon, si ferma colà la mag-
gior parte del tempo . Essa viene a farci una vi-
sita ogni otto giorni , e sta con noi più a lungo
chi' può, dandoci suggerimenti e consigli . Se li
mettessimo in pratica basterebbe, ma io sono sem-
pre Suor Giovanna . . . . Il Signore mi perdoni, e
non permetta che io ne faccia qualcuna delle mie .
Nell'occasione che l'illustr ."'° Monsignor D . Gia-
c into Vera Vescovo di Montevideo e D . Costa-
magna vennero a dare la missione in questa par-
rocchia, abbiamo fatto ancor noi i santi Esercizi
spirituali, una non così tranquillamente come li
facevamo a Mornese . Ci toccava (li recarci tutti
i giorni in parrocchia a fare il Catechismo alle
fanciulla ; e in altre ore dovevamo preparare alla
confessione e alla comunione le ragazze più adulte .
Speriamo che il Signore ci avvii tenuta per buona
quest'opera di carità, e che i nostri Esercizi non
g li saranno dispiaciuti .
D . Costamagna, che predicava in parrocchia e
faceva apposite conferenze a noi, lasciò pure molti
bei ricordi alle giovinette della nostra scuola, e
loro insegnò varie belle lodi, che aveva composte
nel suo lungo viaggio della Patagonia . Egli partì
fasciandoci tutte animate . Davvero, ora abbiamo
grande volontà di farci sante ; ma non basta il ben
cominciare, bisogna perseverare . Noi confidiamo
culto nella protezione di Maria Ausiliatrice no-
stra tenerissima Madre, e nelle preghiere del no-
stro buon Padre D . Bosco .
11 Signore v a benedicendo ogni dì pila le po-
vere nostre fatiche, e ci manda molte ragazze . E
questa una della più grandi consolazioni che provi
:1 mio cuore e quello delle mie sorelle . L' assi-
curo che le fanciulle formano la nostra delizia,
quantunque alcune ci facciano anche assaggiare
dei bocconetti un pochino amari .
In generale però esse ci amano assai, e finita
la scuola od il lavoro invece di recarsi a casa vo-
gliono fermarsi ancora con noi . Talora temo per-
sino di commettere delle disobbedienze, perché
non le mando via subitamente all' ora prefissa .
Che vuole ? Esse domandano che le lasciamo fer-
mare, e io non mi sento il cuore di contraddirle
e così passano le ore !
Ella mi domanderà : In che cosa impiegano il
tempo coleste ragazze, che hanno così poca voglia
di andarsene a casa? - Le dirò : quantunque le
giovinette qui in America siano poco amanti del
lavoro, pure queste nostro carine lavorano tutte
chi a cucire, chi a far smaglia, le une alla re-
tina, le altre al telaio e via dicendo . Mentre at-
tendono al lavoro recitano eziandio il santo Ro-
sario, che viene diretto per torno dalle più gran-
dicelle . Indi cantano delle sacre lodi, che loro
abbiamo insegnato in ispagnuolo ed anche in ita-
liano, come sarebbe
Sei pura, sei pia,
Sei bella, o Maria,
Ogni alma lo sa,
Che Madre più dolce
Il mondo non ha .
Ora che si avvicina il mese di Maria (in Ame-
rica il mese di Maria si celebra in novembre per-
ché siamo di primavera) stiamo loro insegnando
a cantare le litanie, l'Ave Maris Stella ecc . Al-
tre,volte raccontiamo loro dei scelti fatterelli ;
oppure le esortiamo a star buone ed ubbidienti ai
loro superiori ; spesso raccomandiamo che fuggano
le cattive compagnie e non diano retta ai maligni
ed empii in fatto di religione ; insomma diciamo
loro tutto quello che sappiamo di buono . Hanno
poi un bellissimo cuore, sa ; e all' udire i nostri
racconti rimangono intenerite e talora piangono
di gioia .
Ai santi Sacramenti si accostano tutti i mesi .
In qucsta occasione il nostro Rev . Direttore Don
Luigi Lasagna dal Collegio di Villa Colon si porta
qui per confessarle, e far loro una predica adat-
tata . A questa divota funzione intervengono noti
solamente le ragazze delle nostre scuole, ma quelle
ancora delle scuole comunali, quantunque abbiano
da superare non poche difficoltà . Poverine ! Ve
ne sono di quelle che non possono pila reggere,
e ad ogni tanto sono qui tra noi . Oh ! il Signore
le benedica e le faccia tutte sue .
Siamo in un paese molto buono, ma ciò non
ostante noti ci mancano le tribolazioni . Una di
queste l'abbiamo avuta dall'Ispettore dipartimen-
tale delle scuole, il quale contrariamente alla li-
bertà, che si gode in questa Repubblica, voleva
ingerirsi nelle nostre scuole private e doman-
darvi come nelle scuole comunali (1) . Saputo
questo, il nostro Direttore si portò in persona
dallo stesso Presidente della Repubblica, il quale
udita la cosa gli dimandò : La casa , dove si fa
scuola, di chi é ? - E mia, signor Presidente .
(1) Si vede che i diavoli dell' America hanno lo stesso
spirito che quelli dell'Europa! (Nota del Redattore).

1.10 Page 10

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- Ebbene, vada tranquillo, gli soggiunse questi,
ché nessuno ha diritto di introdurvisi; - e così l'I-
spettore dovette desistere dalle sue pretese . Sic-
come noi altre non vogliamo fare che del bene alla
povera gioventù, così speriamo che il Signore
prenderà le nostre difese, e ce ne stiamo tranquille .
Tutte le domeniche andiamo in parrocchia a
fare la dottrina alle fanciulle, e ci ù molto con-
solante il poterle dire, che ci vediamo attorno ad
ascoltarci donne eziandio di età avanzata .
Oltre a queste occupazioni abbiamo pure da far
cucina pei Salesiani addetti alla parrocchia, fai ,
bucato, aggiustare e soppressare la roba di Chiesa .
Per tutti questi lavori noi siamo solamente tre
Suore, o l' assicuro che, malgrado la più grande
buona volontà, talora non possiamo più attendere
a tutto . Abbiamo già domandato una Suora in
aiuto ; ma i superiori non sanno dove prenderla .
perché a Villa Colon si stenta di personale, e in
Buenos Ayres le Suore stanno per aprire una no-
vella casa nella estesissima parrocchia della Bocca .
Ce ne mandi Lei delle sorelle, mio Rev ." Pa-
dre, da Torino e da Nizza, e gliene saremo gra-
tissime . Oh ! se tante buone figlie, che stanno nel
mondo, sapessero il gran bene che potrebbero fare
in questi paesi a tante povere fanciulle, sono si-
cura che farebbero di tutto per consacrarsi al Si-
gnore e volare in nostro aiuto . Il buon Dio le
inspiri e conceda loro questa vocazione .
Intanto non essendo certa di poterle ancora
scrivere prima di Natale, colgo questa occasione
per augurarle buone feste e buon fine e capo d'anno
a nome eziandio delle mie buone sorelle, che sono
Suor Vittoria Cantù e Suor Laura Rodriguez, no-
stra ,rima sorella americana . Oh ! voglia il Si-
gnore concederle tanti e tanti anni di vita felice
in mezzo ai suoi figli '. Voglia anche concedere
a noi la grazia di vedere la S . V . in questi paesi .
Noi l'aspettiamo nel prossimo anno 1880 insieme
colla Madre generale , secondo che ha promesso
alle Suore che vennero a raggiungerci ultimamente .
Favorisca di fare avere i nostri saluti alle no-
stre armatissime sorelle torinesi, e far loro sa-
pere che noi preghiamo sempre per esse, e per-
ciò ci mandino il contraccambio delle fervide loro
preghiere .
Ora termino per non abusarmi della sua pa-
terna bontà, e tutte e tre la preghiamo che ci
voglia ottenere la grazia di farci sante . Perdoni
la brutta scrittura, e mi creda nei sacratissimi
Cuori di Gesù e di Maria
Sua povera figlia
suor GIOVA NNA .
Villa Colon, 20 ottobre 18?9 .
MOLTO REV . r. AMATISSIMo PADRI: D . Bosco,
Mi perdoni se vergo a disturbarla con questa
mia . Dopo tanto tempo che non l' ho più veduta
mi sento come tirata da una mano invisibile a
prendere la penna, per darle qualche notizia di
me e di questa nostra Casa di Villa Colon .
Sappia adunque che noi godiamo tutte buona
salute . Siamo anche contente ed allegre, ma de-
sideriamo forse un po' troppo il giorno avventu-
rato di poter vedere il n uestro querido Padre
in questa terra straniera . E' vero che non meri-
tiamo un tanto favore ; ma speriamo che il suo
buon cuore non vorrà resistere alle calde istanze,
che le fanno tanti suoi figli e figlie d' America .
Per le pratiche di pietà noi siano qui molto
ben provvedute . Abbiano ogni mattina la Messa
nella nostra cappella ; possiamo confessarci ogni
settimana e fare la santa Comunione tutti i giorni .
Faccia il Signore che noi ci rendiamo meno in-
degne di una grazia cosi grande .
Tutti i mesi facciamo il giorno di ritiro pre-
scritto dalle Regole ; e allora si uniscono con noi
anche le tre Suore di Las Piedras . Il nostro buon
Direttore D . Lasagna ci fa un'apposita conferenza
e ci anima al bene .
Alla festa la nostra cappella, per mancanza di
chiesa in questi dintorni, c piena zeppa di gente,
che viene a prendere parte alle nostre fnnzioni .
Tutti sono rapiti dal nostro bel quadro di _Maria Au-
siliatrice, e lodano questa nostra carissima Madre .
Le nostre scuole finora non sono ancora così
frequentato come quelle di Las Piedras, ma spe-
riamo che lo saranno col tempo . Oltre all' istru-
zione delle fanciulle noi attendiamo a vani la-
vori e alla biancheria del Collegio di Villa Colon,
che ir sempre pieno di giovanetti .
Da queste parti sono rarissime le vocazioni allo
stato religioso . Tuttavia abbiamo già una giovane
novizia ed una postulante . Questa ha già passati
i 25 anni fissati dal Regolamento, o secondo que-
sto non avremmo più dovuto accettarla ; ma ab-
biamo creduto belle di fare una occezione in vista
delle sue virtù, e della scarsità delle domande .
Abbiamo fondata speranza che ella sari t un giorni .
una vera figlia di Maria SS . Ausiliatrice .
Io poi, o mio buon Padre, sono como un pul-
cino nella stoppa . S'immagini che ho da dirigere
due Case, questa di Villa Colon e quella di Las
Piedras, e non sono capace a governarne una . Le
chiedo pertanto che si degni di progare molto per
me . Mi raccomando eziandio che voglia mandarci
dello Suore sane e sante , tra cui una che porti
la mia croce, affinché invece di comandare io ab-
bia solo da obbedire, perché mi pare che sia pur
facile l' andare in Paradiso per la via dell'obbe-
dienza,, che non per quella del comando . Ma si
faccia in tutto la santa volontà di Dio e quella
dei miei superiori .
Intanto, nostro buon Padre, si degni di accet-
tare le felicitazioni e gli augurii delle feste na-
talizie e di buon fine e capo d'anno . Voglia an-
che pregare il Bambino Gesù che venga a nascere
nel nostro cuore, a portarvi il fuoco del suo di-
vino amore, abbruciandovi tutto quello che non gli
piace . Noi preghiamo e pregheremo pure tanto e
poi tanto per lei .
Chiusa in fine nel bel Cuore di Gesù mi professo
Di V . S . lll .` e Rev . 'Y"
iinil .rna figlia
Suor ANGELA VALESE.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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LETTERA ARGENTINA
d'un' indole molto mite, così facilmente si lascia-
rono da me incassare e indirizzar poi dove mi
talentasse . Essi son magari un po' lenti nel cor-
rere, ma questa volta , trattandosi di vedere il
loro gran Padre , si son data fretta , ed arrive-
Buenos-Ayres, 6 novembre 187P .
ranno forse contemporaneamente a questa mia let-
tera . Apra dunque la cassetta che io le indirizzo, e
Mio CAR .Mo L
PaDRE D . Bosco .
Lei troverà dentro
le fotografie degli Indii
da noi istruiti e battezzati là sulle sponde del Rio
Mi veggo obbligato a scriverle per due ragioni . Negro . Son certo che passerà una mezz' ora di
La prima si é per raccomandare alla di Lei ca- gioia, ché in codesti due bei gruppi non solo ve-
rità la supplica, che il Rev . Don Feliciano De Vita drà per la prima volta la faccia di Monsignor
Parroco di Flores vuol presentare al Papa per Espinoza, a cui Lei porta tanto amore, e del chie-
le mani di Don Bosco . Costui è un ottimo Coo- rico Antonio Botta Salesiano, che di vista ancor
peratore Salesiano, d' uno zelo e d'una attività a non conosce ; non solo rivedrà la mutria di uno,
tutta prova . Si può proprio dire che venne dal- che fin dall' età di dodici anni Le fcee esercitare
l'Italia solo per guadagnare anime alla Santa carità e pazienza ; ma potrà bearsi nella contem-
Chiesa .
plazione di codesta sua nuova progenie , che son
Il suo disinteresse e la sua pietà già mi eran gli Indii . Li vede? neh ! che bei tipi? proprio
noti da lunga pezza, ma adesso che potei studiarlo da museo ! Eppure hanno un cuor buono, e per
più da vicino (mentre é da circa un mese che mi ciò che spetta al vincolo della famiglia e l' affe-
porto alla parrocchia di Flores tre volte alla set- zione reciproca dei parenti, nissun popolo la vince
timana per preparare al battesimo diciotto cate- forse sopra gli Indii . E pensare che quasi tutte
cumeni Indii) conobbi che queste doti le possiede le madri degli Indii di frontiera si videro in que-
in grado non comune . Le basti il dire che qui sti ultimi tempi ammazzare il marito e strappare
nella Repubblica ha già fitto due chiese parroc- dalle loro braccia i figliuoli per essere dispersi
chiali, ed ora é dietro ad elevare un sontuosis- chi sa dove ! 0h ! vitupero delle umane gelati,
simo Tempio nella città di Flores, che ne disgra- griderebbe qui il nostro Dante . - In uno dei gruppi
derà forse quello della Metropolitana di Buenos li troverà tutti soldatelli , che per amore o per
Ayres . Glielo raccomando quindi ben di cuore .
forza devono servir la nuova patria . Nell' altro
La seconda ragione che ho di scriverle, o caro gruppo vedrà Indii d'ogni specie, seduti in terra,
Don Bosco, é molto più potente per me . . . . Oh sì! che é loro sedile ordinario, ed atteggiati in posi-
Lei si é degnato mandarmi una letterina proprio zioni più o meno pittoresche . Ah ! se li avesse ve-
tutta di suo pugno . Una lettera di Don Bosco in duti quando per inginocchiarsi o sedersi comin-
questi tempi é per noi poveri suoi figli Salesiani
Americani una cosa che fa epoca . Ah! chi può im-
maginare ciò che si sente in cuore al vedere i
ciavano con appuntare il pugno nel suolo , e poi
seguivano il movimento lento lento, come quel della
lumaca ! In questo gruppo li troverà tutti ho n
caratteri del nostro carissimo Padre ? Certamente vestiti ; ed affinché non le paia questo discordante
che più grande giubilo non provava Timoteo quando da quanto Le scrissi nelle altre mie, che cioé li
ricevea lettere di s . Paolo suo diletto Padre in trovai seminudi o mal ricoperti di pelli, Le osservo
Gesù Cristo . Si figuri, o caro Don Bosco ! Quando che a costoro del gruppo il Commissario di guerra
noi leggiamo nel Bollettino Salesiano gli esordii j aveva regalato una specie di coltrice, che gli Indii
della Congregazione Salesiana , e le prime gesta ben volentieri accettarono , sia per ripararsi dal
del nostro Patriarca, ci vien da piangere in pen- freddo, sia perché sono amanti della decenza più
sando che egli vive tuttora, e che noi pure siamo di quello, che a prima vista si crederebbe . Per
suoi figli ! ! Or che non sarà il ricevere una sna prova di questa ultima mia asserzione Le basti
lettera, vederne i caratteri , e udirlo come par- il sapere, caro Don Bosco, che quando io trovan-
lare al nostro cuore con quello stesso affetto, con domi in Carrhuè dimandai al Cacico Tripaylàu,
cui un giorno ci rubava al mondo senza che nep- che lasciasse venir con me i ragazzi maschi della
pur co ne addassimo, e ci chiudeva nella eletta sua tribù a quella di Manuel Grande, perché mi
Vigna Salesiana a lavorare solo pel Signore ? . . . . aiutassero ad insegnare ciò che già avevano im-
Oh parmi che una lettera tale meriterebbe non parato, rispose che nol poteva, non essendo co-
una, ma tante risposte quante parole contiene . . . . stume che quei d' una tribù pratichino con quei
una lettera tale merita esser messa in un quadro dell'altra , quantunque stiano solo ad un tiro di
e conservata come . . ., il vedremo . Intanto ne la pietra di distanza l'una dall'altra ; anzi mi fe' sa-
ringrazio con tutta l'espansione del cuore .
pere che già aveva fatto eccezione alla regola col
Ma come farò adesso a secondare l' invito che permettere che tuttì i ragazzi della sua tribù si
in quella mi fa, di darle ulteriori notizie dei no- radunassero vicino o sotto dello stesso toldo,per-
stri Indii? Dopo di averci pensato un po' sopra, ché, diceva, non si suole permettere dai genitori
credetti che una relazione sopra gli Indii niuno che i loro figli vadano al toldo altrui . E ciò era
poteva farla meglio che questi Indii stessi . . . Laonde vero ; in quei toldos regnava sempre il silenzio ;
dissi tra me : Vadano essi questa volta a Torino, o ciascuna famiglia se ne stava da sé, piccoli e
che io camminai già tanto da stancarmi ; sì, va- grandi, quantunque la distanza da un toldo all'al-
dano essi a narrare le loro maraviglie al nuovo tro non fosse che di pochi passi . Dio volesse che
lor Padre . Siccome gli Indii sono pressoché tutti in questo i genitori dei tempi nostri, e tutti i

2.2 Page 12

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capi di famiglia, incitassero gli Indii ; certo che
allora non si avrebbe a lamentare tanta immo-
LA PRIMA CASA SALESIANA IN SICILIA
ralità .
ossia
In seguito se Lei si farà ad osservare più at-
tentamente il suaccennato secondo gruppo, scor-
IL COLLEGIO DI S . BASILIO IN RANDAZZO . (i)
gerà che all'orecchio di alcune di codeste matrone
Indie pendono orecchini di nuovo conio . Di questi Fra le Case, che la divina Provvidenza ci con-
orecchini altri sono quadri, altri bislunghi, e la cedette di aprire nell'anno passato, quella si è
più parte rotondi . Essi sono d'argento e il loro di Randazzo in Sicilia, sotto il nome di Collegio
spessore e larghezza é in proporzione dell' agia- Municipale di S . Basilio, alle falde di quell'Etna,
tezza delle famiglie . Quelli delle mogli del Ca- che nel mese di giugno coi suoi boati, colla sua
cico, per es ., sono larghi . . . . larghi come il fondo pioggia di cenere , coi suoi fiumi di lava infuo-
delle scodelle di stagno di codesto nostro Orato- cata, diede il più maestoso e terribile spettacolo,
rio di Torino . . . Ah . . . ah . . . che ridere ! bisogna a cui si possa assistere in questo mondo .
sudare per portare tanto peso! Eppure si sa . . . . L'idea di questo Collegio si deve ad alcuni
quanto meno se ne ha interiormente nella testa, nostri benevoli Cooperatori, che postisi d'accordo
tanto più si vuol caricarla esteriormente ! Ma tanto fecero e tanto dissero da riuscire nell'intento
come? dirà Lei, come mi parli delle mogli del di averlo . Esso é il primo Istituto che noi apriamo
Cacico ? Regna forse costà la poligamia ? - Pur in quella celeberrima isola, illustrata da grandi
troppo ! e questo ritarderà di molto nei vecchi, uomini e da più gran Santi, quali furono tra gli
specialmente nei Cacichi, la conversione al Catto- altri fin dai primi secoli cristiani San Marziano
licismo . Distrutta la poligamia, e dato bando a Vescovo di Siracusa, San Pancrazio Vescovo di
quella disgraziata bibita che chiamano caña, la Taormina, San Birillo Vescovo di Catania, San
quale me li ubbriaca in modis et in formis e molto Filippo di Agira, e le Vergini Sant'Agata, Santa
sovente, allora gli Indii diverranno ben presto un Lucia e Santa Rosalia , ed altri ed altre che
popolo di santi . Ma dove troverassi un nuovo Za- troppo lungo sarebbe l'enumerare . Per la qual
verio, un nuovo Francesco Solano, che penetrando cosa noi abbiamo la più viva fiducia che, sotto
fra loro li affascini col guardo, li conquida colle la protezione di anime così elette, questa prima
parole, e tutti li guadagni al Regno di G . Cristo ? Casa andrà prosperando, e sarà come la semente
Quis cst hic, et laudabimus eum ! ?
di molte altre .
Frattanto stiamo aspettando, o caro Don Bosco,
che vengano i nuovi rinforzi, che ci ha promesso,
e poi si partirà tosto per Patagones, dove si pian-
teranno le tende Salesiane, e fortunati quelli che
saranno scelti pcr una tanta missione . Abbiamo
ancora da fare la missione a Bahia Bianca, e da
VIAGGIO DEI SALESIANI
catechizzare le tribù e le colonie d'Indi che stanno i
A RANDAZZO
in Corresa, Guardia Mitre e S . Gabriele ; ma pcr j
tra non ci possiam muovere . Il mese di Maria
principia adesso, e tanto a S . Carlos, quanto alla
Bocca ed alla Misericordia abbonda così il da farsi,
che volendo scrivere" una lettera bisogna rubare
AJIÀTISSiAlo Sri; . D . Bosco,
il tempo al sonno ; se si vuol preparare una pre-
Sono alquanto in ritardo colla S . V . per più
dica bisogna farlo viaggiando da un luogo all'al- j ragioni . La principale si é, che nei primi due
tro . Ah ! fortunato chi ha un qualche patrimo- giorni (sabbato e domenica) fui talmente occupato
nio di scienza sacra ! chè qui in America non in fare e ricevere visite, che ebbi appena tempo
é più il tempus studendi, sed oportet stu- a recitare il broviario . Ora che ho un po' di tre-
duisse .
gua, credo mio dovero darle qualcho ragguaglio
ler l'altro le -nostre Suore si portarono animose del nostro viaggio e delle cose di Randazzo .
alla nuova casa della Bocca . Non incontrarono per Partiti (la Torino la sera della domenica 19
ora nessuna opposizione, perché per divina Prov- corrente giungemmo a Roma il giorno dopo verso
videnza le quattro o cinque società massoniche 1
colà esistenti sono in discordia fra loro, e come
canne regnum in seipsum divisum desolabitur,
così trovansi come leoni senza unghie, nè han
:orza per ora di attaccarci . Deo gratias .
Riceva intanto i saluti del P . Superiore Don
Bodrato, di Mons . Espinoza, che gode perfetta
salute, dei Confratelli, delle Suore di Almagro e
della Bocca, e dcì Confratelli della Misericordia .
Non si dimentichi di raccomandare alla nostra
Madonna Ausiliatrice tutti i Missionarii Salesiani,
in ispecie il di Lei povero figlio in G . C .
D . GIACOMO COSTaMAGNA .
(1) La città di Randazzo si trova nella provincia e .A1
Nord di Catania, nel Circondario di Acireale, sulla sponda
destra del fiume Alcantara.Contacirdemlani
Credesi da taluni innalzata sull'antica città di Tissa ;
altri la credono l'antica Triracio ; ue rimangono ancora
le vetuste mura, coi ruderi di un bagno . Vantasi patria
di più illustri uomini, ma specialmente del celebre pro-
fessore di musica, Erasmo Marotta, che fece parlare
molto di sè a Ronda, e sul cadere degli anni abbandonò
il mondo, per entrare nella Compagnia di Gesù . Nei
dintorni di Randazzo vi è una Cappella di stile bizan-
tino, notabile per la sua rarità e antichità, e il Mona-
stero di Santa Maria, fabbricato dalla regina Margherita
di Sicilia, moglie di Guglielmo I . La . chiesa di Santa
Maria è fregiata di eccellenti pitture del Velasquez, ed
è di architettura normanna .

2.3 Page 13

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le 2 pomeridiane . Il viaggio fu ameno quanto si
può dire . Per via non potendo prender sonno, in-
gannavamo il tempo raccontando storie e facendo
castelli in aria a spese di Randazzo e del nostro
Collegio . Giunti a Roma ci recammo dai Fratelli
delle Scuole Cristiane, i quali con loro dispiacere
non potendoci ospitare , per avere il locale tutto
occupato da giovani convittori, ci fecero accom-
pagnare all' albergo dei Trc Re, il cui proprie-
tario aveva un figlio Fratello delle Scuole Cri-
stiano . Pranzato, visitammo S . Pietro e qualche
altra Chiesa, e ci ritirammo alle otto per riposare .
Il mattino seguente partimmo per Napoli, e con
unanime consenso prendemmo le III classi con un
risparmio di 96 lire, tenendo che in quella città
non accadesse a noi come a D . Sala e compagni,
i quali, atteso il cattivo tempo, vi si dovettero
trattenere due giorni ; cosa che avrebbe messo a
soqquadro le nostre finanze .
A Napoli prendemmo alloggio all' albergo del
Globo, dove per l'onestà delle persone e per le
molte pitture di Madonne e Santi, che adornano
le pareti, ci trovammo assai bene . Vi ci tratte-
nemmo 24 ore, cioé fino alla partenza del bat-
tello . Visitammo la città, che ci parve, ed é ve-
ramente bellissima ; le strade zeppe di gente gaia
e rumorosa, ma molto rispettosa verso i sacer-
doti . Celebrai la s . Messa in una chiesa, di cui
non ricordo il nome . Non avendo portato meco il
Celebret fecero da prima difficoltà a lasciarmi ce-
lebrare ; ma quando udirono che io era un prete
di Don Bosco non solo mi permisero dir la Messa,
ma trassero fuori bellissime paramenta, prodi-
gandomi ogni sorta di gentilezze .
Alla sera verso le 4 stanchi dal girare, e bra-
mosi di fare viaggio per alare, salimmo sul bat-
tello M arco Polo e salpammo per Messina . Fin
qui tutto era andato ottimamente e si era sempre
scherzato e riso ; ma ora incominciano le dolenti
note . Il mare era piuttosto agitato, e quantunque
usassimo tutte le precauzioni suggeriteci, e ci a-
stenessimo quasi totalmente dal cibo, nondimeno
appena trascorsa un'ora dal nostro imbarco fummo
tutti sorpresi da un malessere insopportabile, che
non valse punto il dissimulare . Si tcntò ancora
di ridere e scherzare un poco, ma in fine fu me-
stieri piegare la cervice . Tutti , ad eccezione di
Don Trione, pagammo il gravoso tributo . Nondi-
meno in confronto di altri passeggieri, le cui im-
precazioni e sospiri ci ferivano le orecchie, noi
sembravamo eroi . Finalmente verso le 10 del mat-
tino (giovedì) entrammo nel porto di Messina ,
e dondolando per la fiacchezza e sfinimento, ci
avviammo al Seminario . Fummo introdotti dal-
l'Arcivescovo, la persona più amabile che io ab-
bia conosciuto . Egli ci preparò una tazza di caffé
e volle servirci di propria mano . Ci trattenne
una buona ora discorrendo con trasporto di Don
Bosco e dei Salesiani, ai quali intendo affidare la
direzione del suo Seminario . Intanto ci fcee al-
lestire un lauto pranzo , e- diè ordine al Rettore
di far portare, da non so dove, dieci letti . Dopo
pranzo visitammo qualche monumento, e ci resti-
tuimmo al Seminario per riposare alquanto . Ma
io dovetti rinunziarvi e mettermi in contegno per
ricevere visite di preti e secolari, tutti bramosi
di fare la nostra conoscenza e sapere le cose no-
stre . Fra gli altri vi fu un avvocato, certo Ro-
sario Picciotto, consigliere municipale , membro
della Giunta, uomo dottissimo e fervente Catto-
lico, che ebbe la costanza di farmi parlare per
due ore di lettere, scienze ed arti ecc . sicché do-
vetti sostenere un esame pii r serio, che non quelli
subiti all' Università di Torino . Infine mi diede
il suo biglietto di visita, e ci offerse i suoi ser-
vigi in tutto quello che ci potesse occorrere . Verso
le 7 ritornammo dall'Arcivescovo, e ci licenziammo
edificati di tanta bontà di sì eccellente Prelato,
(, he si fece piccolo coi piccoli e ci trattò quale un
padre i suoi figli . Ci disse che vuole essere con-
siderato quale un Salesiano ; e lo é -già di fatto,
che anzi nella bontà e dolcezza egli pare un san
Francesco di Sales . Nella sua Diocesi egli è ado-
rato, e non v' é ceto di persone che non ne parli
in bene .
Il giorno dopo, celebrata la Messa, partimmo
da Messina non senza aver dovuto questionare
coll' impiegato doganale , che ci fece pagare 4
lire di dazio su dieci pagliericci portati con noi
da Torino . Arrivati a Piedimonte, trovammo due
vetture che ci trasportarono attraverso un paese
ridente e fertilissimo , fino alla lava tuttora fu-
mante . Traversato questo tratto a piedi, non senza
pericolo di bruciar le scarpe, risalimmo in altre
vetture, e finalmente giungemmo a Randazzo, im-
piegando da Piedimonte 5 ore .
Qui fummo accolti dall'Arciprete e altri Cano-
nici, che ci accompagnarono al Collegio in mezzo
a molta gente, che ci guardava con meraviglia e
rispetto . Ricevemmo anche la visita del Sindaco
e di altre persone , di cui non so il nome . Ma
tutta buonissima gente, piena di gentilezze e ri-
guardi verso di noi . Io che ebbi occasione di di-
morare nelle Romagne ed anche in certi paesi del
nostro Piemonte, e partecipava del comune pre-
giudizio che la Sicilia fosse alquanto indietro nella
civilizzazionc, rimasi veramente meravigliato nel
trovare tanta educazione e tanta cortesia, e mi
sono ricreduto . lo non temo di esagerare affermando
che in fatto d' educazione Randazzo può dare le-
zione a tanti altri paesi del continente . La reli-
gione é rispettata e praticata indistintamente da
tutte le classi di persone . Insomma io trovo tutto
bello per ora ; bello il cielo , ameno il paese ,
grandioso il Collegio, e ottima la popolazione .
Il numero dei convittori accettati é oramai di
60 . Se avessimo fin di quest'anno le cinque classi
ginnasiali le domande avrebbero oltrepassato il
100 . L'ingresso é fissato ai 15 novembre, l'inau-
gurazione ai primi dicembre . Avremo il Vescovo
di Acireale ed altri personaggi forestieri . Sarà
una gran festa . Gliene darò contezza a suo tempo .
Noi siamo tutti pieni di buona volontà, e, se
occorre, coll' aiuto di Dio, faremo miracoli ; ma
abbiamo bisogno che l'Oratorio non ci dimentichi,
e che Ella, signor D . Bosco, ci raccomandi a Ma-
ria Ausiliatrice che ci raccolga sotto il suo manto,
ed al nostro Patrono s . Francesco, che ci ottenga
parte di quella dolcezza e zelo per le anime, con
cui Egli operò tanti prodigi a maggior gloria di

2.4 Page 14

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Dio . Ci mandi, amatissimo signor D . Bosco, la
sua benedizione, affinché facciamo ogni sforzo per
renderci degni del nome che portiamo . Saluti da
parte nostra i cari superiori Don Rua, Don Ca-
gliero, D . Durando, D . Bonetti, D . Lazzero, Don
Cay s , D . Barberis , D . Bertello e tanti altri,
che sarebbe troppo lungo il qui numerare . In fine
mi creda
Suo a/f mO in G . C.
Sac . D . PIETRO GUIDAZIO .
STORIA DELL' ORATORIO DI S. FRANCESCO DI SALES
CAPO XIII . (I)
Consigli non accolti - Il figlio e la madre -
Fine nobile e generoso - Il pianto delle ma-
dri - Partenza dai Becchi - Un felice in-
contro - Arrivo in Valdocco - Povertà, mise-
ria e contentezza - Il corredo della Sposa -
Nuovi appigionamenti - Saggi delle scuole
domenicali e serali - Visite e premii .
LETTERA AFFETTUOSA DELL' ARCIVESCOVO DI Messina
sulla visita a lui fatta dai Salesiani di Randazzo .
ILLUSTRISSIMO E REV .MO SIGNOR D . Bosco,
Le sono obbligatissimo per avermi dato la dolco
consolazione di abbracciare i suoi cari figliuoli
qui giunti per Randazzo . Ne avea grande desi-
derio, e Dio benedetto mi ha esaudito . Prego no-
stro Signore a volerla rimeritare (1) .
Essi arrivarono qui felicemente ieri mattina .
Il viaggio fu piuttosto felice, sebbene non adusati
al mare avessero sofferto alquanto . Fui fortunato
di offerire l'alloggio nel mio quasi distrutto Se-
minario, ed essi ebbero la bontà d' accomodarsi .
Quanto benedico l'opera sua, veneratissimo Pa-
dre ! Che Iddio la prosperi e dilati un Istituto
tanto bello, e che così bene risponde all'esigenza
dei tempi !
Appresi che avrò la grande consolazione di ve-
derla qui, quando da Brindisi Ella verrà ad ono-
rare queste contrade . Non mi neghi una grazia ;
la supplico a venire direttamente in questo Epi-
scopio per darmi il bene di ospitarla nel suo pas-
saggio .
La S . V . ha conchiuso la pregiatissima sua del
19 corrente con una parola, che non ho potuto ca-
pire : Da mia parte non tarderò di compiere
ogni mia relativa obbligazione . Per l' amor di
Dio, Rev . mo Padre, quale obbligazióne?
Gradisca, la prego, la mia intima riconoscenza
pel bene che mi ha concesso ; si degni di aver
memoria di me miserabile nelle sue orazioni, e
permetta che le baci di cuore le mani nel dichia-
rarmi con ogni rispetto
Della S . V . I11 .'na e Rev .`I
Umil .mO obb.mo Serv .re
GIUSEPPE GUARINO,
Arciv . di Messina .
Tre mesi erano scorsi ormai dacché D . Bosco
trovavasi in seno alla famiglia, e mercé del ri-
poso, della salubrità dell'aria e delle amorose
cure dei suoi cari, egli poteva dirsi intieramente
ristabilito in salute . Intenerito poi dalle frequenti
visite, che gli facevano i giovani per ricondurlo
a Torino ; pressato dalle lettere affettuose con cui
lo sollecitavano a ritornare, egli aveva promesso
di contentarli, e gli pareva ogni giorno mille di
poter riprendere le mosse per alla volta dell'O-
ratorio . Ma due cose lo tenevano perplesso, e ri-
tardavano il compimento dei suoi e dei nostri de-
siderii : I consigli degli amici, che ne lo dissua-
devano, e le critiche circostanze della sua nuova
dimora .
« Tu hai bisogno, gli diceva o scriveva or l' uno ,
or l'altro dei suoi compagni, tu hai bisogno di stare
qualche anno in riposo e lontano dall'Oratorio ;
senza di ciò sarai onora in pericolo di una ri-
caduta , che o ti renderà inabile al lavoro, o ti
porterà infallantemente alla tomba . Fermati adun-
que ancora in famiglia per qualche tempo ; occu-
pati in cose facili e leggiere, e così ben fortifi-
cato potrai in avvenire entrare in campo e lavo-
rare poscia senza tema . » - Se si considerava
l'improba fatica che clava l'Oratorio ; se si ri-
fletteva alla gracile complessione di D . Bosco e
alle conseguenze della malattia mortale, da cui
come per miracolo era scampato solo poc'anzi, questi
suggerimenti non erano certamente da disprez-
zare ; ma per nostra buona ventura una calamita
potente tirava D . Bosco a riprendere la cura dei
suoi giovinetti, ed egli sentiva un rincrescimento,
una pena, una ripugnanza indicibile nell'accogliere
gli accennati consigli . Per la qual cosa a voce
e per iscritto ringraziando gli amici di loro be-
nevolenza rispondeva come l'Apostolo Paolo : «La-
sciate che io vada dove il Signore mi chiama .
Egli, che é onnipotente, e che abbatte e suscita,
saprà rinfrancare le mie forze, e darmi la sa-
nità necessaria all'uopo . E poi ne dovessi ben anche
soccombere, che importa? Nihil horum vereor,
nec facio animam meam pretiosiorem quam
me : Io non temo quello che voi mi dite, né tengo
la mia vita più preziosa del mio ministero ; ché
Messina, 24 ottobre 1879 .
(1) Che bel cuore ! e che ammirabile degnazione! Ebbe
ragione D . Guidazio a chiamare questo Prelato : La per-
sona più amabile, che egli avesse conosciuto .
(1) Se i nuovi Cooperatori e Cooperatrici desiderassero
il principio di questa Storia non hanno che da farcelo
sapere, e questa Direzione invierebbe loro la collezione
dei Bollettini dell'anno passato, la quale ne contiene i
dodici primi capi . La spesa sarebbe di L . 3 . La stessa,
cosa si dica pei numeri arretrati del 1878 .

2.5 Page 15

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anzi sarei contento di terminare la mia carriera
a vantaggio della povera gioventù » .
Vedendo questa risoluzione e parendo di scor-
gervi una disposizione del Cielo, D . Cafasso tra
gli altri e M . Franzoni acconsentirono che egli
ritornasse all'Oratorio, ma colla raccomandazione
che per qualche tempo si limitasse a farsi vedere
tra i giovani, a dirigere, a consigliare, astenendosi
assolutamente dall'udire le confessioni, predicare,
fare scuola, catechismo e simili . D . Bosco promise,
ma poi . . . . il vedremo a fare come prima . Par-
lando un giorno di questo, lo udimmo a dire
Da prima io aveva bensì volontà di ubbidire
e mantenere la mia promessa ; ma poi vedendo
come il teologo Borelli e compagnì non potevano
attendere a tutto, e talora molti giovani nei giorni
festivi rimanevano senza confessione e senza dot-
trina, non potei più reggere a starmene in ozio .
Ripresi pertanto le solite mie occupazioni, e da 25
e più anni in qua non ebbi più bisogno nè di medici
né di medicine . La qual cosa mi ha fatto credere
che il lavoro non sia quello, che rechi danno alla
sanità corporale . »
Vinte le difficoltà, che gli frapponevano i troppo
paurosi amici , si trattava di superarne un'altra
molto maggiore . Ritornando a Torino, intenzione
di D . Bosco si era di stabilire sua stabile dimora
in Valdocco presso all'Oratorio . A questo fine aveva
già preso ad affitto dal Pinardi alcune came-
rette attigue alla Chiesa . Ma nel frattempo egli
venne a conoscere quanto pericoloso fosse il sog-
giorno in quel sito, sia per l'albergo della Giar-
diniera che presso gli sorgeva, sia per certi
vicini e vicine di vita biasimevole . D . Bosco
nella sua nuova abitazione non potendo più avere il
servigio, che gli si prestava nell'Istituto della Mar-
chesa Barolo, abbisognava di una persona in casa ;
ma per gli accennati motivi egli non si sentiva
il coraggio di prendersela , temendo con ragione
di esporla a pericoli, che é facile immaginare .
Perciò ne stava angustiato e soprapensiero . Or
chi lo toglierà dai suoi dubbii ? Chi gli spianerà
la via nella sua venuta tra noi ?
La donna entrò sempre in tutti gli avvenimenti
più o meno avventurosi per la misera umanità, e
per la salute delle anime . Non é qui il luogo di
passare a rassegna tutte le grandi eroine, che per
divino volere nell'antica e nella nuova Legge pre-
sero lodevole parte al compimento di fatti egregi ;
ma siccome per noi e per la gioventù in genere
lo stabile impianto dell'Oratorio e dell'Ospizio di
S . Francesco di Sales fu un avvenimento di grande
importanza ; così notiamo aver disposto Iddio che
le donne altresì vi avessero una parte singolare .
Vi ebbero parte le madri coll'inviare all'Oratorio
con sollecitudine e premura i proprii figliuoli ;
v'ebbero parte le signore colle limosine ed offerte
a sostegno di quest'opera ; vi ebbero parte le re-
ligiose col lavorare anche di notte a pro dei gio-
vinetti qui ricoverati . Ma tra tutte una donna vi
ha, che vi prese una parte precipua ; donna, che
diede in questo l'esempio e l'eccitamento a tutte
le altre ; donna che per la prima inalberò su que-
sto suolo il vessillo della carità a vantaggio dei
giovani poveri ed abbandonati, i quali a giusto ti-
tolo la chiamarono madre ; donna, che per questa
impresa si pose come alla testa di una fila di
altre innumerevoli, che camminarono, camminano
e cammineranno sopra le sue pedate forse sino alla
fine dei secoli . E questa donna é Margherita
Occhiena vedova Bosco .
Di lei abbiamo in animo di dare una biografia,
allorquando ci toccherà di narrare del suo felice
passaggio da questa all'altra vita ; ma entrando
ora in quest'istoria come nostra madre adottiva,
ci sarà dolce il parlarne ogni volta che ci si pre-
senterà l'occasione .
Più cose, che siamo venuti narrando fin qui,
ed altre che saranno il tema dei nostri futuri
racconti, noi le abbiamo avute dalla sua bocca,
durante i 12 anni che ci toccò la bella sorte di
godere la sua amabile compagnia , e gustare i
tratti del suo materno affetto .
Adunque angustiato per le riferite difficoltà,
D . Bosco dopo aver indarno pensato e ripensato
come uscirne, un giorno prese sua madre in di-
sparte, e così le parlò : Io ho divisato, o madre,
di far ritorno a Torino tra i miei cari giovanetti .
D'ora innanzi, non istando più al Rifugio, io avrei
bisogno di una persona di servizio ; ma il luogo
dove mi toccherà di abitare in Valdocco per causa
di certe persone, che vi dimorano vicino, é molto
rischioso, e non mi lascia tranquillo . Voi sola mi
potreste togliere da ogni timore : non verreste
volentieri a stare con me? - A questa uscita
la pia donna stette alquanto pensosa, e poi ri-
spose : « Mio caro figlio, tu puoi immaginare
quanto costi al mio cuore l'abbandonare questa
casa, il tuo fratello e gli altri cari ; ma se ti pare
che tal cosa possa piacere al Signore, io sono
pronta a seguirti . » - D . Bosco ne l' assi-
curò, e ringraziatala, conchiuse : « Disponiamo
adunque le cose, e dopo la festa dei Santi parti-
remo .»
Per verità Margherita Bosco in abbondonare la
casa faceva un grande sacrifizio ; perocché in essa
era padrona di ogni cosa, amata da tutti, te-
nuta dai grandi e dai piccoli quale una regina, e
nella sua condizione nulla le mancava per essere
felice . Né meno penoso era il sacrifizio dei mem-
bri della famiglia , i quali quando seppero, che
essa ne sarebbe partita, ne fecero un gran pianto .
Ma in quella casa regnava il santo timore di Dio ;
e quindi pensando al fine, per cui ella se ne al-
lontanava, ognuno rassegnato si tacque .
Il fine per cui si moveva questa madre era vera-
mente nobile e generoso . Ella si recava ad abitare
col figlio non già per menare una vita più comoda
e dilettevole, ma per dividere con lui stenti e
pene a sollievo di più centinaia di ragazzi poveri ed
abbandonati ; vi si recava non già attirata da cu-
pidigia di temporale guadagno, ma dall'amor di
Dio e delle anime, perché sapeva che la parte di
sacro ministero, presa ad esercitare da D . Bosco,
lungi dal porgergli risorsa o lucro di sorta, ob-
bligavalo in quella vece a spendere il fatto suo,
e poscia a cercare limosina . Eppure a questo ri-
flesso ella punto non si arrestò ; anzi ammirando
il coraggio e lo zelo del figlio , sentissi vie più
stimolata a farsene compagna ed imitatrice sino

2.6 Page 16

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alla morte . Fortunati quei Sacerdoti, che hanno
madri di tale virtù .
Intanto coll'inviare a Torino qualche piccola
provvigione di legumi, grano e meliga, e col dare
sesto alle cose domestiche, era venuto il 3 di no-
vembre fissato per la partenza .
Saputasi in quei dintorni questa notizia, suc-
cesse una scena per D.. Boscinapet
Ab-
biamo a suo luogo accennato come egli nel tempo di
sua convalescenza ai Becchi, secondando la sua
irresistibile inclinazione, aveva intorno a sé rac-
colti molti giovanetti di quelle cascine , e dato
principio ad un Oratorio . Guadagnati dalle sue
dolci ed affabili maniere, quei ragazzi gli ave-
vano già posto tanta affezione, che lungo la setti-
mana non facevano che sospirare la domenica per
ritrovarsi insieme con bui . I genitori poi e spe-
cialmente le madri, vedendo in sì bel modo trat-
tati i proprii figliuoli, educati ed istruiti, ne
erano tanto soddisfatte da far voti che il buon prete
non fosse mai più partito da quei luoghi, affinchè
continuasse quell'opera di carità . Esse lo avevano
sino allora sperato . Quando invece vennero a co-
noscere che insieme colla madre egli stava per
allontanarsene definitivamente si portarono a casa
sua, e con tutta la eloquenza, di cui era ca-
pace la loro lingua, si adoperarono per indurlo a
rimanere . - Se occorrono spese, noi siamo pronte
a farle, dicevano . - Se non potrò soddisfare con
del danaro, assìcurava una, io supplirò con della
tela . - Io le offrirò delle uova e delle galline,
prometteva un'altra . - Non tema, soggiungevano
altre e poi altre ancora, non tema ; noi non le
lascieremo mancar nulla, e le porteremo del grano,
della meli-li e di quanto possediamo ; ma si fermi,
e non privi di un tanto bene e noi e i nostri figli .
- Scorgendo poi inutile ogni ]or preghiera ed
insistenza parecchie di quelle buone donne e i loro
ragazzi si posero a piangere dirottamente, tur-
bando non poco la serenità di D . Bosco .
Un gran pianto fecero anche i nipotini di Marghe-
rita Bosco quando la videro in procinto di partire ;
ma la coraggiosa donna, consolatili colla speranza
di presto rivederli, si svincolò dalle loro braccia,
e insieme col proprio figlio si pose in via alla
volta di Torino . Don Bosco portava con sé il bre-
viario, un messale ed alcuni quaderni ; la madre
un canestro di biancheria con entro alcuni og-
getti più indispensabili . Viaggiavano propriamente
all'apostolica, cioé a piedi, e discorrendo di Dio
e delle cose sue . Giunti alla città di Chieri, so-
starono alquanto presso il causidico Vallimberti,
la cui famiglia era coi Bosco in intima relazione .
Rifocillati si rimisero in via, e in sulla sera giun-
sero a Torino .
Quando furono al così detto Rondò, luogo poco
distante dalla nuova dimora, ebbero un felice in-
contro, che merita di essere qui ricordato . Eglino
s'imbatterono nel teologo Giovanni Vola, zelante
sacerdote torinese, già da noi menzionato in que-
sta storia, il quale veniva spesso all'Oratorio in
aiuto di D . Bosco . Dopo le più cordiali congra-
tulazioni per la ricuperata salute, egli si fece a
domandargli : - Ed ora dove vai ad abitare ? -
Ho qui mia madre , risposo D. Bosco, o vado a
stare in casa Pinardi presso all'Oratorio . - Ma
disimpiegati e senza stipendio come farete a cam-
pare la vita in questa città? - Tu mi fai una
dimanda, a cui pel momento non saprei che ri-
spondere : ad ogni modo ci mettiamo nelle mani
di Dio, e spero che non ci mancherà di aiuto . -
Davvero che io ti ammiro, soggiunse il buon teo-
logo, e ti applaudo : mi rincresce che non ho con
me del danaro ; ma prendi per ora, - e in così
dicendo tira fuori l'orologio , e glie lo regala .
D . Bosco lo ringraziò, e rivolto alla madre : Ecco,
disse, una bella prova che la divina Provvidenza
penserà a noi . Andìamo dunque fiduciosi .
Discesi pochi passi, eglino si trovarono alla
nuova loro abitazione . Consisteva questa in due
camerette da dormire, una delle quali doveva pur
servire da cucina . La suppellettile erano due let-
ticciuoli , due panche , due sedie , un baule, un
tavolo, un pentolino, una casseruola con alcuni
piatti, e per la prima notte possiamo aggiungere
anche un orologio, venduto all'indomani . Come si
vede vi regnavano da padrone la povertà e la
miseria .
Questa penuria e squallore, che avrebbe ram-
maricato e sfiduciato qualsiasi persona, rallegrò
invece D . Bosco e la madre stia , la quale a lui
rivolta sorridendo disse : « A casa fm dal mat-
tino io doveva darmi attorno ad ammìnistrare,
assestare e comandare ; ma da quanto vedo qui mi
potrò stare molto più tranquilla e con assai meno
fa stidii . » Poscia di buon umore e contenta si
pose a cantare
Guai al mondo,
Se ci sente
Forestieri
Senza niente .
Per vero dire, la posizion loro era molto cri-
tica . D . Bosco, non essendo più addetto all'Isti-
tuto della Marchesa Barolo, non percepiva più al-
cuno stipendio, ed era tutto sulle spese . Occorrevano
mezzi di sussistenza ; abbisognava danaro per gli
affitti ; era d'uopo provvedere ben sovente vitto e
vestito a poveri ragazzi, sofferenti di fame e di
freddo . Difatto molti fanciulli erano ogni giorno
all'uscio domandando pane, calzamenta, abiti, ca-
micie, senza di cui non potevano recarsi al la-
voro, e a lui e alla buona Margherita non reggeva
l'animo di mandarli via senza soccorso . Per la
qual cosa in capo a poche settimane già si era
dato fondo alla piccola provvigione fatta venire
dai Becchi, e distribuiti gli oggetti di vestiario
e biancheria portati con loro . Come adunque tirare
innanzi ?
Quantunque avessero collocato la loro fiducia
nei granai e nei tesori della divina Provvidenza,
tuttavia non tralasciarono di fare quanto dipen-
deva da loro, a fine di non obbligarla sì tosto a
dar mano ai miracoli . Perciò D . Bosco prese il
partito di vendere, e vendette alcuni pezzi di
campo ed una vigna che gli spettava . Nè ciò
ancor bastando, la madre si fece mandare il suo
corredo di sposa, che aveva fino allora conservato
gelosamente intatto : vesti, anello, orecchini, col-
lane . Avutolo , parte ne vendette , parte ne im-

2.7 Page 17

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piegò a fare sacri arredi per la Cappella dell'O-
ratorio, che era poverissima .
Per quanto la buona donna fosse distaccata
dalle cose del mondo , tuttavia lo spropriarsi di
questi preziosi ricordi le costò non poca pena .
Una volta che ne parlava , la udimmo a dire .-
« Quando mi vidi quegli oggetti per l'ultima
volta tra mano, e stava per alienarli o disfarli,
mi sentii pel rincrescimento alquanto turbata ;
ma non appena me ne sono accorta dissi : An-
date là ; chè sorte migliore non vi potrebbe toc-
care, quanto si é quella di sfamare e vestire po-
veri fanciulli, e fare onore in Chiesa allo Sposo
celeste . Dopo quest'atto mi sentii così contenta, che,
se avessi avuto cento altri corredi, me ne sarei
privata senza alcun rammarico . »
Con questi simili aiuti D . Bosco si trovò pure
in grado di appigionare dal Pinardi altre camere
vicine, che riuscirono di grande vantaggio all'O-
ratorio . Le prime ad approfittarne furono le no-
stre scuole festive e serali . Da principio per
difetto di spazio due di queste si facevano in
cucina e nella camera di D . Bosco ; una aveva luogo
in sacrestia ; altra in coro ; varie nella stessa Cap-
pella . Non occorre il dire che questi siti si pre-
stavano poco all'uopo ; ma non si poteva fare al-
trimenti . Quindi avute altre camere, D . Bosco ne
portò ben tosto varie classi ; queste ancora divise
e suddivise secondo la maggiore o minore istruzione
dei giovani . Vi s' impartì loro l'insegnamento più
ordinatamente e con miglior profitto . Si raccolse un
maggior numero di scolari, che in media ascesero
sino a 300 per ogni volta ; e per questa guisa si
ottennero risultati consolantissimi .
Dopo alcuni mesi di scuola festiva , D . Bosco
volle che dessimo un pubblico saggio sopra il
Catechismo, la Storia sacra e relativa geografia .
A quest'uopo egli invitò ad assistervi parecchi
personaggi di Torino, tra cui il celebre abatc
Aporti, il deputato Boncompagni, il teologo Ba-
ricco, il prof . Giuseppe Rayneri e più altri . Que-
ste celebrità c'interrogarono sulle mentovate ma-
terie ; rimasero soddisfatti delle nostre risposte I-
applaudirono al nostro esperimento , lasciando ai
migliori premii e ricordi .
Animati da questa prima prova, poco dopo ne
abbiamo data un'altra sulle materie apprese alla
scuola serale . Questo secondo esperimento lo ab-
biamo dato con grande solennità . Siccome da tutte
le parti di Torino si parlava delle nostre scuole
come di una novìtà, e molti professori ed altri
uomini cospicui le venivano con frequenza a visi-
tare, così il Municipio stesso, avutane contezza,
mandò una Commissione composta dei Sigg . Cotta
e Capello, detto Moncalvo, con alla testa il Comm .
Giuseppe Dupré appositamente incaricata di verifi-
care, se i risultati che decantavansi fossero realtà
o immaginazioni . Quei signori fecero eglino stessi
da esaminatori sulla lettura e retta pronunzia, sull'a-
ritmetica e sistema metrico, sulla declamazione e
via dicendo, e non sapevano darsi ragione come gio-
vinotti, stati illetterati sino ai diciotto e vent'anni,
avessero potuto in pochi mesi portarsi così avanti
nella istruzione . Allo scorgere poi un sì gran nu-
mero di giovani adulti, che invece di andare gi-
rovagando per le vie della città, stavano colà rac-
colti per istruirsi, l'onorevole Commissione se no
partì colma di ammirazione e di entusiasmo . Fatta
poscia una fedele relazione della sua visita in
pieno Municipio, questo assegnò alle nostre scuole
un annuo sussidio di lire trecento, che D . Bosco
percepì sino all'anno 1878 , quando se lo vide
tolto , senza averne potuto sapere la ragione .
Il Cav . Gonella , la cui carità e zelo pel bene
lasciarono in Torino gloriosa ed imperitura me-
moria, era in quel tempo Direttore dell'Opera
Pia : La mendicità istruita . Or questo nobile
signore avendo udito a raccontare tante meravi-
glie delle nostre scuole, le venne a visitare ancor
egli ; interrogò i giovani, s'informò del metodo che
si seguiva, e ne rimase molto appagato ; cosicché
avendone riferito agli amministratori di quell'O-
pera, ottenne che questi decretassero un premio
di lire mille da consegnarsi a D . Bosco in van-
taggio delle sue scuole, a sollieve ed incoraggia-
mento degli allievi che le frequentavano . L'arino
seguente poi, cioé nel 1847-48, le introdusse cogli
stessi metodi nell'Istituto a lui affidato . Il Muni-
cipio ne seguì l'esempio, e nello spazio di pochi
anni le scuole serali si propagarono in tutte le
principali città del Piemonte .
NOTIZIE EDIFICANTI
Carità del Somalo Pontefice Leone XIII .
Il Santo Padre , all' avvicinarsi della stagione
invernale, volendo con largo soccorso venire in a-
juto della classe più indigente di Roma , oltre i
particolari sussidii che a tal uopo elargisce , ha
divisato servirsi anche delle cucine economiche ,
che sono affidate allo zelo e alle caritatevoli pre-
mure del benemerito Circolo di S . Pietro . A tal
fme ha messo a disposizione del Presidente del
Circolo suddetto la somma di lire ottomila .
Pochi giorni sono elargì una nuova somma di
lire quindici mila . Similmente con lo stesso in-
tendimento ha mandato all' Amministratore Apo-
stolico di Perugia dieci sacchi di riso e legumi ;
i quali a cura dei Reverendi Parrochi saranno
distribuiti ai poveri di quella città, durante la
stagione d'inverno .
Partenza di Missionari da Milano .
Qualche tempo fa nella Chiesa di S . Calocero
a Milano si compieva una funzione commovente .
Era la cerimonia per la partenza di tre Padri del
Seminario delle Missioni estere per le Indie . Il
Vicario generale Mons . Francesco Maria Rossi ce-
lebrò la Messa, e poi rivolse un discorso ai no-
velli apostoli , applaudendo al loro divisamento .
Gli rispose il Padre Eugenio Salvi di Verona con
parole di ringraziamento a lui, a Monsignor Ma-

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rinoni, direttore del Collegio, a tutti i superiori intelligenze, del loro cuore in ricambio del sacri-
e compagni ed ai fedeli accorsi, e invocandone le i fizio, che sono felice di fare per essi ogni setti-
preghiere per non venir meno nel loro incarico . mana .
Il Padre Santino Faveggia lesse la formola . Con-
segnati i Crocifissi ai nuovi Missionarii da Mon-
signor Rossi e cantato il Veni Creator , le Li-
tanie e il Benedictus, i tre Padri si avviarono alla
porta della Chiesa per salire le carrozze preparate .
Allora avvenne una scena fra parenti, amici e fe-
deli . Era una gara per baciare ai Missionarii il
Crocifisso e le vesti, stringere loro la mano, au-
gurare il buon viaggio . Rotta a stento la calca e
saliti in vettura, alcuni astanti piangevano a calde
lagrime . Quando le carrozze si mossero, scoppiò
NECROLOGIA
Dilettissimi fratelli e sorelle in Gesù Cristo,
La vita nostra può paragonarsi ad un
fiume, che scorre rapidamente al mare .
da parte dei fedeli un battimano generale per più
volte . I Missionari recaronsi a Venezia, ove s'im-
barcarono sopra i piroscafi della Peninsolare, che
li recheranno nelle Indie .
Come onde che si succedono le une alle
altre i miseri mortali, gli uni dopo gli altri,
scompaiono nel mare dell'eternità . Quante
di queste onde sono trascorse in quest'anno!
Quante migliaia di persone sono passate al-
Partenza di Missionarii da Napoli.
11 27 settembre partirono da Napoli per le In-
die orientali 21 Cappuccini . Questo numero assai
grande di religiosi di ogni età e stato, i quali la-
sciano la patria, le loro provincie e i chiostri
e vanno certamente incontro a gravi disagi e pe-
ricoli, e forse anche alla morte, per adempiere una
missione santificatrice ed eminentemente civilizza-
trice de' popoli, è tale fatto che non ha bisogno
di commenti . Egli da se stesso eloquentemente fa-
vella all' animo di tutti, e dà conforto ai buoni,
loro dimostrando come lo spirito apostolico nella
Chiesa non sia, malgrado la tristezza dei tempi, ne,
spento né diminuito, e risponde vittoriosamente a
quei malvagi, i quali dicono la Chiesa e partico-
larmente gli ordini religiosi essere piante paras-
site della Società . Calunnia luminosamente smen-
tita dai fatti d' ogni giorno .
l'altra vita !
Or fra tanti trapassati un numero pur
troppo assai considerevole si trova di no-
stri Confratelli e Consorelle, di cui diamo
più sotto il nome, cognome e patria .
Quantunque siansi già fatti speciali suf-
fragi pel riposo eterno di queste anime
care, tuttavia nuovamente le raccomandiamo
alle vostre preghiere . Sarebbe ottimo e sa-
lutar pensiero che ciascun Confratello e Con-
sorella ascoltasse per loro sollievo almeno
una Messa, facesse una Comunione, ed ap-
plicasse le sue opere buone di una intera
giornata .
Intanto noi , che come dalla sponda del
fiume abbiamo veduto a passare all' eter-
nità tanti Confratelli e Consorelle, riflettiamo
che tardi o tosto quale un'onda passeremo
1l riposo della Domenica non impoverisce.
ancor noi .
Ciò . può accadere nell'anno ora incomin-
L'eccellente rivista mensile, La Domenica cat-
tolica, ha poc'anzi pubblicato un articolo sulla san-
tificazione della festa nelle officine del signor
Guillois, filatore a Rouen .
Questo onorevole capo di fabbrica ha preso or
sono dieci anni la risoluzione di fermare le sue
macchine a vapore il Sabato a tre ore pomeri-
diane, e di lasciar andare gli operai e le operaie
appena terminata la pulizia delle loro macchine .
Per la maggior parte la partenza ha luogo alle
tre e mezza . Queste ore di libertà accordate agli ope-
rai, e pagate come se lavorassero, fanno sì che sono
intieramente liberi per la giornata della Domenica .
E queste concessioni di tempo senza che il
salario regolare sia sospeso, rinnovandosi 52 volte
l'anno, risulta che i motori meccanici del signor
ciato , che per parecchi di noi sarà infal-
lantemente l' ultimo .
Per la qual cosa vediamo di stare pre-
parati ; teniamo le nostre lampade piene
di olio di buone opere ; quel bene che vo-
gliamo fare oggi non rimandiamolo al do-
mani . Domani forse la morte si presen-
terà alla nostra porta, e non ci lascierà più
tempo a prepararci il fai-dello . Esiote pa-
rati ; sint lumbi vestri praecincti , et lu-
cernac -ardentes in manibus vestris . Ecco
gli avvisi ; ecco i precetti del Divin Salva-
tore, che ricordiamo a voi, per farne tesoro
ancor noi .
Guillois fanno 22 giorni meno di lavoro . Però
egli dice a chi vuol sentirlo : Io non ho che a fe-
licitarmi della misura presa . La Domenica i miei
operai vanno alle funzioni religiose e vi acquistano
DEFUNTI NEL 1879
0 NON ANCOR PUBBLICATI ANTERIORMENTE .
le grazie e le benedizioni che Dio dà ai suoi servi Abate Bardessono D . Massimiliano - l'orino .
fedeli . Essi portano poi nell'officina la lealtà la più Agliandi D . Antonio Rettore - Casaleggio (Ver-
perfetta nell'esercizio delle loro forze , delle loro celli) .

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Andreoni Angela Teodolinda Vedova Spadini -
Pontecurone.
Ansaldi D . Prospero, Teologo Can . - Carignano
di Genova .
Aprosio Francesco - Bordighera .
Aschieri D . Giuseppe Teologo Prevosto - Ba-
langero (Torino) .
Bajetto Ernesta Maria Carlotta - Canicatti (Si-
cilia) .
Ballario D . Giacomo, - M ongardino (Asti) .
Baron Alexandre, - Arnaud re Chateauneuf
(Nizza-mare) .
Bassetti D. Giuseppe, Parroco - Maccagno Su-
periore (Milano) .
Bianchi, Ch . Alessandro, Collegio S . Martino -
Barlassina .
Bertotti Domenica - Chieri .
Bessi Felicita, - Nizza-mare .
Bessone D . Matteo, Prevosto - S . Albano .
Bignoli D . Giuseppe, Vicario Foraneo - Nib-
biola (Novara) .
Boeri D . Giovanni Batt ., Can . Decano - Bada-
lucco (Ventimiglia) .
Bono D . Elzeario, Curato - Torino .
Bonelli D . Marcellino Arciprete - Grana (Mon-
ferrato) .
Bonola Gerolamo, Avv . - Borgomanero .
Bonfante Margherita - Nizza-mare .
Bove Donata, - Galatone (Lene) .
Bottino D . Serafino, Teologo Can . - Casale Mon-
ferrato .
Brambilla Gh . Luigi, - Seminario d'Alessandria .
Bref D . Carlo, Cappellano Beneficiato - Asti .
Brosadola Chiara, - Cividale .
Bugnone Giovanni - Almese Rivera .
Caldonazzo Alfonso - Vicenza .
Caimo Pietro Quinto, Macchinista - Borgoma-
nero .
Canavese Giuseppe, - Pamparato (Cuneo) .
Cantù Giuseppe Maria, Can . Primicerio, - Tor-
tona .
Capurra D . Paolo, Rettore di S . Massimo - Ra-
pallo (Genova) .
Castelli Rosalia - Dotto di Guarene (Alba) .
Castagneri Cristina, Ved . Rolando - Settimo To-
rinese .
Castellano Irene, - Pinerolo .
Catena D . Pietro, Parroco - Mozzatc (Milano) .
Cauli Francesco, Studente - Ales (Sardegna) .
Cavalieri D . Giov . Batt . Arciprete - Diano Ma-
. rina (Albenga) .
Ceva D . Giuseppe, Arciprete - Castagnole delle
L an ze .
Cerruti D . Pietro - Castelrocchero (Acqui) .
Chiesa Margherita, - Lu (Alessandria) .
Clara Cesare, - Torino .
Chierighini D . Giov . Can . - Chioggia (Venezia) .
Clerico Clara, - Torino .
Coppola Maria Immac ., - Castellamare, Stabia .
Cuomo Crescenzio, - Gragnano (Napoli) .
Currone Tommaso, Geometra - Asti .
Dabeni D . Giov . Battista , Arciprete - Ossimo
(Brescia) .
Decurzon Suor Maria, Superiora - Portici (Na-
poli) .
Demaria Giovanna - Castelnuovo Calcea .
De Gobbi D . Giov . Batt ., Arciprete - Berbenno .
De Gubernatis, Abbi - Nizza-mare .
Dellerba D . Bartolomeo, Priore - Cuneo .
Dellavalle Marinetta, - Alassio .
Delva D . Luigi, Arciprete - Bonvicino .
De Silvestri D. Francesco, Canonico - Varallo .
Dogliotti D . Giovanni , Can . Provicario Gene-
rale - Alba .
Douglas Scotti Anguillola Chiapponi Ferdinando,
Conte di S. Giorgio - Rezzanello .
Eusebi Don Antonio - Sant' Arcangelo (Ri-
mini) .
Falchero D . Francesco, Filippino - Torino.
Fanfani Cav . Pietro, Avv . - Firenze .
Filipponi Monsignor Carlo, Parroco di S. Qui-
rino - Udine .
Fonini Filippo, - Trento .
Florio D . Carlo, Prevosto - Strono (Biella) .
Fornara Notaio Domenico - Taggia .
Francioni D . Giov . Can . Prevosto - Borgo-
sesia .
Frascarolo Francesco - S . Salvatore Mon f.
Galletti Monsignor Eugenio, Vescovo - Alba .
Gallo D . Pietro, Prevosto - Refrancore .
Garbarino Marchesa Angelina - Cherasco .
Garlando Luigi - Lu (Alessandria) .
Gennari Margherita - Grattacasolo (Pisogne) .
Ginelli Monsignor Federigo Maria, Vescovo -
Treviso .
Gualdi Cav . Andrea - Torino .
Gualdi Adamo, Professore - Torino .
Iannuni D . Carmine Maria - Ischia .
Infanti Eugenio - Butti-io .
Ionghi D . Carlo, Parroco - Miggiandone (No-
vara) .
Iovine D . Vincenzo, Can . - Acquaborrana (Mo-
lise) .
Isolabella D . Luigi, Arciprete - Quazzosa (Tor-
tona) .
Lavezzari Luigi, Ragioniere - Milano .
Ledi D . Giuseppe, Prevosto - Matelica (Mar-
che) .
Letaille Charles - Parigi .
Lombardi Francesca - Lugagnano .
Longoni D . Giovanni, Parroco - Arosio (Como) .
Luccano Cav . Giacomo, Intendente - Torino .
Magnin Monsignor Claudio Maria , Vescovo -
Annecy (Haute Savoie) .
Maglio Giov ., Parroco - Rivera .
Mantegari D . Giuseppe - Pianello (Piacenza) .
Martinelli Giuseppa, Vedova Respicio - Mom-
perone .
Marongini Carlo, - Cagliari .
Maritano Vittorio - Torino .
Marucchi D . Pietro , Prevosto - Roasio (Ver-
celli) .
Maspero Luigi, Chierico - Seminario S . Ab-
bondio (Como) .
Maspero Giov ., Chierico - Borgo S. Bartolomeo
(Como) .
Massa D . Lorenzo, Canonico - Santhià (Ver-
celli) .
Massa D . Davide, Can . - Chiavari .
Maspari D . Felice, Canonico - Crema .

2.10 Page 20

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Massimelli Francesco, Chierico - Seminario di
Acqui.
Mazzeri D . Geronzio, Cappellano e Conf.re a
S. Gottardo - Milano .
Milanese Francesco, Dirett . Convitto S. Fran-
cesco - Piacenza .
Monti Can . Giov . Battista - Borgomanero .
Monaco Domenico - Montazzoli (Chieti) .
Morera Cav . Giacomo - Novara.
Morino D . Cipriano, Arciprete - Salussola .
Moscini D . Giuseppe, Canonico - Bolsena .
Nasi D . Angelo - S. Benigno Canavese .
Neri D . Giuseppe, Vicario Foraneo - Varallo .
Obiccini D . Felice, Vicario Foraneo - Loreglia
(Novara) .
Otella D . Giacomo, Parroco - Gaglianico (Biella) .
Pace D . Giov ., Rettore Beneficiato della Catte-
drale - Trento .
Palma Cav . D . Stefano, Rettore del Collegio Cal-
chi Taeggi - Milano .
Palozzetti Domenico - Orvieto .
Parnisetti, Can . Cav . Pietro - Alessandria .
Parponesi D . Vincenzo, Arciprete - Lodi .
P . Raimondo, Dottrinario a S . Maria in Mon-
ticelli - Roma .
Pascali Luisa - Ascoli Piceno .
Paschetti D . Giov . Batt ., Parroco - Bricherasio .
Patrizio D . Vincenzo , Arciprete - Villanova
Majardina (Mantova) .
Peiretti Lodovica - Castagnole (Piemonte) .
Perdigon D . Isidoro, Curato di S . Becco - Nizza
mare .
Piccinini D . Davide, Curato a S. Maria del
Tempio - Casale Monferrato .
Podio Isabella- Torino.
Prette Andrea - Trisobbio .
Quartaro D . Simone - Alassio .
Radicati Contessa Luigia Talice di Passerano,
nata Fai. di Bruno - Torino .
Raggi D . Luigi, Arciprete, Vicario For . - Bor-
zonasca (Bobbio) .
Ranza D . Carlo, Arciprete - Mosezzo (No-
vara) .
Rault, Vicaire Général - Séez (Normanria) .
Reggio D . Francesco, Prevosto - Vigone .
Remondino 'D . Bartolomeo - Collegio di Ba-
rolo .
Repetto D . Giorgio, Priore di S . Sabina - Ge-
nova .
Ricchini Carlotta, nata Pavese - Novi Ligure .
Riccadonna Francesco - Broni .
Roggero Antonio - Variana (Tortona) .
Rosi Monsignor Francesco, Custode degli Ar-
chivii Vaticani - Roma .
Rota Carolina - Lu (Alessandria) .
Ruggieri Monsignor Camillo, Vescovo - Bersi-
novo.
Sardo D . Giovanni, Canonico - Taggia .
Sartorio Avv . Franccsco - Pieve di Teco .
Sartori D . Giulio - Mazurega .
Sarmiento D . Gerolamo, Parroco di S . Maria
- Palermo .
Sassolini Conte Antonio - San Severino (Ma-
cerata) .
Scaglione Giacomo - Moasca .
Scanagatti Michele - Torino .
Segattini D . Luigi, Arciprete, Prelato di Sua
Santità - Legnago .
Speranza Monsignor Pietro, Vescovo - Bergamo .
Silva Bosio D . Luigi, Rettore - Robella di Trino
(Vercelli) .
Silvestri Angelica - Bormio (Sondrio) .
Sordevolo Eugenia - Riedembourg (Austria) .
Sovran Angela - Bagnarolo (S . Vito al Taglia
mento) .
Tocco Suor Filomena, Badessa - Tropea .
Vagnozzi Nobile Adelaide, nata Cattaneo - Za
vaterello (Pavia) .
Valperga Contessa Adele - Torino .
Valsecchi Mons . Alessandro, Vescovo Coad . -Ber
gamo .
Veglio D . Matteo - Torino .
Vinzio Giuseppe - Torino .
Villata Stefano - Vinovo .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani.
Ogni Cooperatore può acquistare Indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso.
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Pater, Ave e Gloria in qualunque luogo senza
bisogno di Confessione e Comunione, purché sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste un'altra plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche chiesa, pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Gennaio .
1 . Circoncisione di N . S . G . C .
6 . Epifania .
18 . Festa del SS . Nome di Gesù .
23 . Sposalizio della Beata Vergine .
25 . Conversione di s . Paolo .
299 . S . Francesco di Sales .
In questo giorno l' indulgenza plenaria si può
lucrare da tutti i fedeli cristiani, purché confes-
sati e comunicati visitino una Chiesa od Oratorio
pubblico della Congregazione Salesiana .
Con permesso dell'Aut. Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons.
Tip. di San Vincenzo de'Paoli . Sampierdarena 1880 .