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Noi dobbiamo aiutare i fratelli a
fine di cooperare alla diffusione
della verità .
(III S . Giov . 8) .
Attendi alla buona lettura, all'e-
sortare e all'insegnare .
(I Tim . iv, 13) .
Delle cose divine la più divina
quella si è di cooperare con Dio
a salvare le anime .
(S . DIONIGI) .
Un amor tenero verso il prossimo
è uno dei grandi ed eccellenti
doni, che la divina bontà faccia
agli uomini .
(Il Dott . S . FRANC . DI SALES) .
Chiunque riceverà un fanciullo in
nome mio, riceve me stesso .
(MATT. XVIII, 5)„
Vi raccomando la fanciullezza e
la gioventù ; curatene con gran
premura la educazione cristia-
na ; mettete loro sott' occhio
libri che insegnino a fuggire il
pizio e a praticare la virtù .
(Pio IX).
Raddoppiate le forze e i vostri
talenti a ritrarre l' infanzia e la
gioventù dalle insidie della cor-
ruzione e dell'incredulità, ed a
preparare così una generazione
novella.
(LEONE XIII) .
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - Mancanza di Sacerdoti in Francia e in
Italia - Mezzi per provvederne - Seconda risposta ad
una passata rimostranza - Missioni Salesiane - Co-
lonia agricola salesiana - Un conte Sacerdote Sale-
siano - Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani .
MANCANZA DI SACERDOTI
In Francia e in Italia - Mezzi per provvederne .
Nel mese di Febbraio dell'anno corrente
noi trattavamo nel Bollettino un argomento
della più alta importanza, quale si è la ne-
cessità del Sacerdozio Cattolico per la Re-
ligione e pel benessere della civile società .
Facevamo vedere nel primo articolo come
per la parola, pel ministero salutare dei Sa-
cerdoti, la umana società, che stava morendo,
riprese vita novella ; e che senza l'opera
loro benefica, oltre che le nazioni pagane
non divengono cristiane giammai, le già inci-
vilite ricadono nell'antica barbarie, e nelle più
nefande turpitudini . Di ciò adducevamo in
esempio la stolta idolatria, i sacrifizi umani,
l'esposizione dei bambini, la schiavitù spie-
tata e crudele, che regnano tuttora nelle Indie,
nella Cina, nel Giappone, nella Nigrizia ; nelle
isole dell'Oceania, nella Patagonia ove non
esercitò, nè può esercitare il suo celeste in-
flusso il Sacerdote Cattolico ; adducevamo in
prova eziandio le più vaste contrade del-
l' Asia e dell'Africa, non che varie provincie
della stessa Europa, un dì floridisssimi giar-
dini di virtù perchè coltivate dai Sacerdoti
Cattolici, ed ora deserti aridi ed infecondi di
ogni opera buona, perchè prive di essi . De-
plorando poscia che ogni anno or per avan-
zata età, or per troppe fatiche, ed or per
morte precoce cadano a schiere gli Apostoli
di Gesù Cristo tra noi, e pochi sorgano ad
occuparne il posto, volgevamo in fine un
caldo appello ai nostri Cooperatori e Coope-
ratrici, che volessero porgerci pietosa la mano
per promuovere le vocazioni ecclesiastiche .
Così noi in allora .
Or ecco celebri scrittori francesi pren-
dere a svolgere lo stesso soggetto, rimpian-
gere la mancanza di Sacerdoti e proporre
mezzi acconci a scongiurare una disgrazia
così disastrosa per la Religione e per la ci-
vile società . Fra gli altri l'abate Bougaud,
Vicario generale della diocesi di Orléans,
pubblicò testé un libro intitolato : Il grande
pericolo della Francia al secolo XIX ; questo
pericolo è appunto il difetto di Sacerdoti,
Egli ci fa sapere che in quel paese catto-
lico vi sono ben 1204 vicariati vacanti, e
1492 parrocchie senza parroci per mancanza
di Preti da destinare a questo uffizio . Fra
le ottanta e più diocesi francesi se ne con-
tano solo 25, dove i Sacerdoti sieno sufficienti
al bisogno . Quindi immense popolazioni senza
istruzione religiosa, e quasi nella impossibi-
lità dei celesti conforti in vita ed in morte,

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con un danno incalcolabile delle anime pel vi stanno sobillando alle orecchie parole in-
tempo e per la eternità . Anche Monsig. Bes- sidiose, già vi stillano in petto astio ed in-
son illustre Vescovo di Nimes, in una lettera vidia contro i ricchi, contro i padroni, contro
indirizzata il 28 agosto al prelato abate, leva i potenti . Ah ! voi diverrete servi dei loro
insieme con 30 altri Prelati francesi pari biechi disegni, vi farete nelle loro mani
lamenti, e cerca di scuotere ogni anima ge- strumenti di distruzione, seppellirete voi stessi
nerosa ad adoperarsi per allontanare dalla e i figli vostri sotto un cumulo di rovine,
sua patria il grande pericolo, quale si è la seppure non andrete a finire i vostri giorni
diminuzione delle vocazioni sacerdotali .
nello squallore di una tetra prigione, o sopra
Ma se la Francia piange, l'Italia non ride ; un palco di morte .
imperocchè la mancanza di sacri Ministri
Ricchi, proprietarii sfondolati, gaudenti del
si fa pure sentire vivamente tra noi . In tutte secolo, ancor voi senza il Sacerdote Cattolico,
le diocesi della penisola le vocazioni eccle- che tenga in freno un popolo sofferente,
siastiche diminuiscono siffattamente, che i cupido di mal predicate novità, circonvenuto
Vescovi ne tremano per le anime alle loro dai tristi, ancor voi tremate, chè non iscam-
cure affidate . Se non si trova un riparo ef- perete dal minacciato eccidio .
ficace 1' Italia giungerà al punto da dover
Padroni, che di tratto in tratto vi vedete
ricorrere ad altre contrade del mondo Cat- costretti a mutar servi, perchè trovati pigri
tolico per aver Sacerdoti, che mantengano ed infedeli, disponetevi pure a diffidare vie
nel suo seno acceso il fuoco della carità, e maggiormente, a premunirvi contro di loro,
viva la luce della Religione di Gesù Cristo ; ed anche a nutrirvi ladri in seno, se mai per
poichè per causa della indifferenza religiosa mancanza di sacri banditori la vostra servitù
e di mondani interessi di molte famiglie cri- non udirà più a ripetersi le parole dell'Apo-
stiane, per la trascurata, e più ancora per stolo : « Servi, siate fedeli ai vostri padroni,
la funesta educazione che si dà alla gio- e servite a loro come a Dio medesimo, che
ventù nelle case e nelle scuole, per l'in- ve ne darà in Cielo il meritato stipendio .»
fluenza delle pessime dottrine largamente
Voi padri e madri, che tanto già vi lamen-
sparse, pel continuo svillaneggiarsi del Sa- tate delle insolenze e caparbietà dei vostri
cerdote su pei libri e, giornali, nelle con- figli, quale calice di amarezze non vi toc-
versazioni e sui teatri, per tutte queste ed cherà di sorbire sino alla feccia, 'se mai
altre fatali cagioni scemano dolorosamente verrà a mancare il Sacerdote che chiami a
gli Apostoli di Gesù Cristo, si diradano le più sani consigli la vostra figliuolanza, e
file dei soldati della Chiesa, scompaiono i a nome di Dio le intimi l'osservanza del
pastori delle anime ; e queste come agnelle quarto Comandamento, le ricordi il rispetto,
senza guida e senza difesa prendono le tor- l'obbedienza e il sostegno che deve in ogni
tuose vie dell'errore, e cadono irreparabil- tempo, soprattutto nei bisogni della vita, e
mente negli artigli di lupi rapaci .
nelle noie della vecchiaia .
Per questo difetto di Ministri di Dio, chi
E voi reggitori di popoli, se continuano ad
può tutta misurare l'immensità dei danni assottigliarsi le file dei Sacerdoti di Cristo,
religiosi e morali che ne derivano in ogni attendete pure ad accrescere il numero dei
ordine di cittadini? Poveri, e voi tutti che gendarmi e dei magistrati ; date pure ordine
stentate miseramente la vita, senza la pa- di allargare le antiche prigioni ed innalzarne
rola del Sacerdote che vi consoli nelle pri- delle nuove ; poichè di mano in mano che
vazioni, ed i ricchi e doviziosi esorti e sproni cesseranno di essere frequentati i tribunali
a sovvenire alle vostre indigenze, che sarà di penitenza per manco dei giudici di Dio,
di voi? Ahi ! forse spinti dal mal genio vi saranno assiepati i tribunali dei giudici ci-
getterete sulla via del disonore, o per lo vili ; si vuoteranno le chiese, ma rigurgite-
meno condurrete una vita in continuo la-
mento, consunti dal livore e dalla fame .
Operai, artigiani, contadini, domestici, servi,
ranno di malfattori le vostre galere .
Sì, che sarà mai per l'avvenire di tante
anime sventurate, se verranno tuttavia a
e voi tutti che vi guadagnate il pane col scemare quei pochi Sacerdoti, che ad esempio
sudore della fronte, privi del Sacerdote, che
vi mostri il lavoro e la servitù onorati dallo
stesso Figliuolo di Dio, che volle passare in
del di vin Pastore corrano pietosi dietro alle
smarrite pecorelle, chiamandole e riducen-
dole all'ovile, prima che ne faccia l' ultimo
povera officina gli anni più belli della sua scempio il lupo infernale ? Piangete, o Cieli,
vita mortale, e si fece servo per rendere
la libertà ai fratelli, dove andrete a finire ?
Ahimè! i comunisti e socialisti che agognano
e voi porte eternali fate corruccio grande,
che ne avete, e ne avrete ben donde .
Fratelli dilettissimi, per amor di noi me-
agli altrui possessi, agli altrui poteri, già , desimi, e dei figli, e dei nipoti vostri ; per

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amor di tante anime presenti e future ; per
amor della Chiesa, delle famiglie e della
civile società, adoperiamoci a formare qualche
Sacerdote . È questa un'opera la più utile, la
più santa, la più feconda di meriti e di
gloria .
In questi giorni all' udire gli accennati
lamenti, sulla generale scarsezza di sacri
Ministri, mentre i buoni ne piangevano in
cuor loro, i tristi ne esultavano invece, come
se già tenessero in pugno la palma della
vittoria contro la Chiesa . Continuiamo nel-
l'opera nostra, andavano gridando, e tra
non molto non vi saranno più Sacerdoti, e
le porte dell' inferno avranno vinto . Questa
è la parola d'ordine contro la Chiesa Catto-
lica : abbatterla col toglierle i difensori .
Or bene, voi che avete ancor fede e cuore,
stringetevi ad un patto coi buoni, e, tutti in-
sieme uniti porgiamo una prova novella che
Gesù Cristo assiste la sua Sposa, e non solo
la fa madre e regina di nuovi popoli, ma
le somministra prodi soldati in tutti i tempi,
in tutti i luoghi, in tutti i pericoli .
E quali mezzi useremo noi? - Eccone
per ora i principali .
I . I padri e le madri coltivino con tutta
premura le propensioni e le inclinazioni, che
i loro figli sentono per la carriera eccle-
siastica ; e quando scorgono in essi la voca-
zione allo stato sacerdotale, invece di adontarsi
o mostrarne dispiacere, si tengano per ono-
rati . Non riputerebbero essi onor grande se
il re domandasse loro un figlio per farlo
suo ministro e servirgli nella corte ? Certo
che sì . E perchè dunque non tenersi per
onorati che loro lo chiami il Re dei re, per
consacrarlo al suo divino servizio, per pro-
pagare ed amministrare il suo regno in sulla
terra, accrescergli gloria fra gli uomini, ral-
legrare il Cielo di nuove conquiste, e mettere
in iscompiglio l'impero di Satana? Ah ! se
avessero avuto un poco più di fede, quante
famiglie potrebbero anche oggidì gloriarsi
di aver dei figli collocati nei primi seggi
del Santuario! Invece li tengono in un mi-
sero impiego del mondo, col peso di un ter-
ribile conto da rendere a Cristo giudice per
tante anime perdutesi anche per loro colpa,
per loro viltà .
II . Si mandino i fanciulli a quelle scuole
e a quegli instituti, in cui s'impartisce una
educazione veramente cristiana ; in cui sono
in vigore le pratiche di pietà ; in cui so-
prattutto dai maestri e dai direttori si ha
l'occhio a custodire e promuovere il buon
costume nei giovani allievi ; imperocchè il
fiore della vocazione sacerdotale non nasce,
e nato non attecchisce nella immoralità .
III . I Catechisti, i maestri, gli institutori
veggano ancor essi di conservare la voca-
zione al divino servizio in quei giovinetti,
che mostrano di averla dal Cielo ricevuta ;
e siccome questa talora si trova nei loro
cuori solamente in germe, così procurino
di farla sviluppare col loro svelarne l'alto
pregio, i vantaggi temporali ed eterni per
chi la possiede e per gli altri ancora . Qual
gioia per es. è quella mai di colui, il quale
riesce a salvare dalle fiamme divoratrici di
un incendio, o dalle zanne di un lupo af-
famato, un bel bambino, e restituirlo sano e
salvo nelle braccia di sua desolata madre? Or
chi può comprendere la piena di sovrumana
dolcezza che ribocca nel cuore del Sacerdote
Cattolico nel liberare che ei fa tante anime
così preziose e belle da un fuoco, che più
non si spegne, dalle spire e dalle fauci del-
l'infernal dragone, e ricondurle liete e giu-
live agli amplessi di Gesù Cristo, e ai sem-
piterni gaudii dei Beati ? Noi preghiamo
umilmente, ma caldamente i parroci, e i di-
rettori di . Collegi, che tengano ogni anno ap-
posite istruzioni al popolo ed agli alunni loro
affidati, e avvantaggeranno grandemente la
causa che propugniamo .
IV . Riguardo alla leva militare si osservi
che essa gravita sopra tutte le carriere . Or,
siccome quei giovani, che vogliono diven-
tare professori, avvocati, medici e simili,
non si arrestano dall'intraprenderne gli stu-
dii, quantunque sappiano di doverli forse
interrompere per alcun tempo a causa del
servizio militare ; così pure non deve la-
sciare di prendere la via del Sacerdozio chi
vi si sente inclinato, perchè facendo come
tutti gli altri riuscirà ancor esso nel bra-
mato intento . Del resto il Cielo oggidì in
modi vani ed anche maravigliosi provvede
bene spesso agli eletti suoi . Dunque confi-
denza in Dio, e avanti .
V . Mezzo assai efficace per aver Sacer-
doti si è pur quello di promuovere le vo-
cazioni ecclesiastiche nei giovani adulti, già
liberi dalla milizia, od esenti per legge o
per altri motivi . A questo fine appunto noi
abbiamo instituita col favore della S . Sede,
e possiamo dire di tutto l'episcopato italiano,
la così detta Opera di Maria Ausiliatrice
per le vocazioni allo sfato ecclesiastico.
Essa ha per iscopo di raccogliere giovani
adulti, che forniti delle qualità necessarie,
possano mercé corsi appropriati compiere gli
studii letterarii, per entrare poscia nei Se-
minarii delle relative diocesi, o abbracciare
lo stato religioso, oppure dedicarsi alle Mis-
sioni estere . Quest'Opera fu molto bene ac-
colta dal glorioso Pontefice Pio 1X di ve-

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neranda memoria, il, Il quale volle arricchire
di alti favori spirituali in vita ed in morte
tutti quei fedeli dell'uno e dell'altro sesso,
che vi prendessero parte col raccogliere di
questi giovani, renderli fermi nella loro vo-
cazione, istruirli nelle lettere e negli studii,
soprattutto coll'aiutarli con limosine, offerte
ed altri mezzi materiali a percorrere la no-
diocesi per andare nelle Missioni estere a predi-
care la Fede, lungi dal diminuire i Preti nelle
diocesi, giova invece ad accrescerli . Laonde egli
propone questo favore ed accondiscendenza quale
un mezzo potente per eccitare le vocazioni allo
stato ecclesiastico, provando come questo nobile
sacrifizio venga appunto in questa guisa ricom-
pensato dalla divina Provvidenza . Il venerando
Prelato reca in proposito l'esempio del Cardinale
bile carriera (1) .
Mathieu Vescovo di Besançon, non che il pro-
VI . Ai giorni nostri le vocazioni sacer-
dotali si manifestano più nei giovanetti po-
veri, che non nei ricchi e benestanti ; non
è qui il caso di cercarne la cagione . Quello
che vogliamo dire si è che molti di questi
giovanetti, i quali diverrebbero col tempo
buoni Sacerdoti, non avendo mezzi da po-
ter essere collocati in Collegio, o nel Semi-
prio . Ecco le parole di Mons . Besson :
« Nei primi anni del suo episcopato a Bèsançon
egli (il Cardinale Mathieu) non accordava senza
ripugnanza i suoi Preti alle Congregazioni religiose
ed alle Missioni estere . Parevagli che fosse uno
spogliarsi improvvidamente, e che gli convenisse
assicurare innanzi tutto l' avvenire del clero dio-
cesano . Dopo alcuni anni di esperimento egli mutò
parere, e la diocesi mutò faccia . Quanto più ei
nario per gli studii opportuni, sono costretti permetteva partenze per le Missioni, altrettanto
a sotterrare loro malgrado il prezioso talento
ricevuto dal Cielo, e divenire servi della
gleba o di un'officina invece di servi di Dio
a salute delle anime . Per la qual cosa mezzo
validissimo per accrescere il numero degli
Apostoli quello si è di soccorrere questi fan-
Iddio gli concedeva soggetti per la sua Chiesa .
Per un missionario, che aveva ottenuto il permesso
di partire, vedevansi nello stesso villaggio nascere
due o tre seminaristi .
« La grande prosperità ecclesiastica della dio-
cesi di Besançon, continua il Vescovo di Nimes,
data dal giorno in cui i suoi figli si diressero verso
ciulli di belle speranze per la Chiesa, e con tutte le Missioni lontane per evangelizzare i po-
qualche spesa metterli e mantenerli in ap-
positi instituti . Sarebbe quindi a desiderare
che le persone, le quali vogliono fare legati
ad opere di beneficenza, avessero special-
mente di mira oggidì quegli Ospizi e que-
gli Istituti, che hanno per iscopo la educa-
zione dei giovani poverelli, dai quali il Si-
gnore sceglie generalmente i suoi Ministri .
poli ancora sepolti nelle ombre della morte . Un
documento del 1851 conta 45 Missionarii ; il Ca-
lendario del 1878 ne novera 70 . Non si è dato
ancora la cifra esatta delle vocazioni religiose nate
in questa bella diocesi ; forse non ci hanno meno
di 200 tra domenicani, cappuccini, gesuiti, oblati,
maristi, fratelli di Maria, missionari religiosi di
ogni genere e di ogni nome, che le appartengono
per nascita e per educazione . E non ostante que-
V'ha un altro mezzo ancora, che propor- sta legione che serve di fuori, la diocesi di Be-
remo nel seguente articolo .
sançon è così ricca che può somministrare alle
altre diocesi della Francia persone piene di me-
rito ; tanto è vero che più si dà al Signore, e più
SECONDA RISPOSTA
il Signore si compiace di renderci .
« Con questi sentimenti, soggiunge l' inclito Pre-
ad nata passata rimostranza .
sule, io ho benedetto testè, per quanto grande sia
la mia povertà, la vocazione di un giovane Chie-
rico, il quale ha abbandonata la diocesi per en-
Taluni videro già di mal occhio che le Congre- trare nelle Missioni straniere, e che riceverà in
gazioni religiose reclutassero per loro servizio Chie- Parigi il Suddiaconato per portare in Cocincina
rici e Preti, e li mandassero eziandio nelle straniere la devozione della sua grand'anima . Io mi guar-
Missioni ; e quasi con ciò venissero a spopolare dai bene dal ritenerlo per me, persuaso che il suo
maggiormente di Sacerdoti i nostri paesi, ne venne sacrifizio così completo mi otterrà altre vocazioni
lei, l'atto rimprovero . A questa rimostranza noi agli altari della sua terra nativa . » Fin qui il Ve-
abbiamo risposto per conto nostro nello stesso nu- scovo di Nimes .
mero del periodico del mese di febbraio coll'articolo :
La Congregazione Salesiana e le vocazioni ec-
clesiastiche .
Ma ecco somministrataci poc'anzi un'altra rispo-
sta da fare a chi non la sente con noi, della prima
Della stessa cosa possiamo oggimai far fede an-
cor noi . Sono appena tre anni che abbiamo aperte
le Missioni Salesiane in America allo scopo di
tentare la evangelizzazione e l' incivilmento della
inculta Patagonia, e ben sessanta individui vi ab-
più forte ancora, siccome quella che viene da un
luminare della Chiesa di Francia, e corredata di
fatti irrefragabili . Il dotto Vescovo di Nimes nella
biamo già inviati tra Sacerdoti, Chierici, Cate-
chisti e Coadiutori . Eppure il credereste ? L'invio
di tanti confratelli in quelle remote parti, invece
lettera sopra citata dimostra che il favorire non di scemare le vocazioni tra noi, ce le accrebbe del
solo i chierici, ma i Sacerdoti stessi ad entrare doppio ogni anno . L'esempio di quelli che lasciano
nelle Corporazioni religiose, ed uscire anche di quanto hanno di più caro quaggiù, patria, amici,
parenti, ed arrischiano la vita in un viaggio ma-
(1) Vedi Bollettino dei mese di novembre 1877 .
rittimo di circa sette mila miglia per andare in

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cerca non già di oro, ma di anime, ed estendere i che la divina Provvidenza abbia fino adesso di-
confini del regno di Cristo tra ignoti popoli ; le let- sposto che io cammini sulla stessa via e sugli stessi
tere che scrivono, la descrizione dei patimenti e passi tracciati e battuti da Lei l'anno scorso !
dei pericoli per mare e per terra, le conquiste che
Lasciato a D . Cassinis le quotidiane fatiche nella
fanno e che sperano, le dolcezze celestiali di che chiesa della Misericordia, partii per S . Nicolas a
li ricolma Iddio, tutte queste cose sono come una darvi i santi Esercizi spirituali ai giovani del no-
predica eloquentissima, eccitano nei giovani dab- stro Collegio . Essi mi ricordarono, che l'anno pas-
bene un vivo entusiasmo, sviluppano la vocazione sato li aveva dettati Lei prima di ritornare in
sacerdotale in moltissimi cuori, e fanno aumen- Europa . Oh quanto li trovai arrendevoli e docili
tare le domande per le divise ecclesiastiche in alla voce del Signore ! il mio cuore stesso per
modo ammirabile . - I più dei giovani, nell'atto natura alquanto duro ha sentito delle dolci emo-
di deliberare tra il mondo e la Chiesa, vanno di- zioni . Hanno corrisposto alla grazia di Dio ed alle
cendo : Ecchè? quei nostri conoscenti, compagni, mie fatiche in modo da sembrarmi non già vispi
ed amici per amor di Dio, della Religione, delle americani, sibbene mansueti agnelli del Piemonte .
anime, abbracciano non solo lo stato sacerdotale
Il Direttore Don Fagnano dopo gli esercizi, e
e religioso, ma sacrificano ogni gioia terrena, e per festeggiare il mio onomastico, e perchè sod-
vanno a prodigare la vita tra mille stenti e pene disfatto della loro condotta, ha voluto regalarli con
in contrade d'ignota lingua e di barbari costumi, una cavalcata, a cui presi parte ancor io . E senta,
e noi ci mostreremo neghittosi e vili ? Non sia mai ; che bella sorpresa per me : montai sullo stesso
se non ci sentiremo l' animo di tenere dietro a quei cavallo usato da Lei, andammo alla stessa Estan-
generosi, ci resteremo qui ad occupare i loro po- cia del Signor D . José Tomas Rojo e nel giorno
sti ; essi conquisteranno alla Chiesa nuove pro- stesso che V . S . ! Partimmo adunque con una
vincie, e noi ci adopreremo a conservarle i regni cinquantina di briosi cavalli e da più briosi giovani
antichi e le antiche corone ; essi faranno risplen- guidati, con due vetture pei piccoli . Alla testa
dere la luce della verità dove non ha brillato an- della prima quadriglia erano Monsignor Ceccarelli
cor mai, e noi impediremo che venga ad ecclissarsi ed il nostro Don Tomatis, diventato ora per so-
tra i popoli già illuminati ; essi accenderanno il prappiù Curita di Ramallo . Seguiva il piccolo
fuoco del divino amore in cuori stati sempre freddi squadrone l'umile scrivente a guisa di Sancho
ed agghiacciati, e noi il terremo vivo, e lo scuo- Panza, per essere la prima volta che montava a
teremo, onde non si estingua dove avvampa od cavallo, quindi nuovo in questo genere di ginna-
ha già avvampato . - Con questi ed altri simili stica . - Ma, se devo dirle la verità, e bisogna
riflessi eglino si spronano ad abbracciare il nobile dirla tutta intiera, ho fatto le mie dieci leghe
partito di dedicarsi al servizio di Dio piuttostochè senza comprar terreno, come dicono qui, cioè senza
a quello del mondo .
cadere . Lo stesso mi è succeduto nel viaggio che
Così un mezzo, che a prima vista sembrerebbe feci con Don Rizzo al pueblo di Ramallo, distante
atto per scemare vie più di sacri operai le dio- 18 miglia da S . Nicolas . In men di tre ore, sem-
cesi nostre, giova in quella vece a loro procu- pre però galoppando, ci trovammo in questa amena
rarne, volendo Iddio con ciò dimostrare il suo in- borgata per benedirvi il nuovo cimitero . Il no-
tervento nel provvedere il suo Santuario contro stro caro Don Tornatis (che tutti i sabbati deve
i calcoli della umana prudenza .
fare a cavallo questo viaggio, dopo le fatiche sco-
lastiche della settimana) terminate le funzioni del
mattino , già stava aspettandoci . Ristoratici al-
quanto, ci preparammo per la processione al nuovo
MISSIONI SALESIANE .
cimitero distante una lega dalla nostra Cappella .
Ma che processione ! certo di nuovo genere . Come
non vi sono ancora strade battute, montammo a
Buenos- Avres, 4 Agosto 18i S . cavallo con la croce, seguiti da una lunga fila di
CARISSIMO D . CAGLIERO,
gauchos e ragazzi tutti a cavallo : le donne veni-
vano su carrette di campagna ed altri ancora a
Ho ricevuto con grandissimo piacere notizie del piedi . Terminata la benedizione, salito sopra i
nostro caro Padre Don Bosco e di Lei per mezzo rottami che servivano di base, standomi col braccio
di una lettera del signor D . Francesia da Varazze, sinistro aggrappato alla croce, rivolsi a quella gente
e questa fummi di sprone per rispondere alla sua semplice del campo poche parole di circostanza,
del mese passato .
che ascoltarono con attenzione ed avidità, sia per-
Che Le dirò adunque ? Quante cose mi si af- ché riusciva loro nuova simile funzione, sia perché
facciano alla mente ! e tutte vorrebbero avere il loro ricordava l'ultima dimora dell'uomo! Ah ! il
primo posto in questa che Le scrivo .
pensiero della morte ! Dopo, facendosi notte, tor-
Sappia adunque che dopo il ballo tragico sof- nammo a San Nicolas con tre altre ore di cam-
ferto nel mare, dal quale fummo miracolosamente mino, e senza incontrare nè una casa, nè una ca-
salvi per intercessione di Maria Ausiliatrice (posto panna .
il cuore in pace fino a tempo migliore per riten-
Per quel giorno nulla sentii ; ma al domani . . .
tare il passo ai Pampas), mi sono occupato delle anime neire . . . rotto e slogato nelle ossa, non
missioni di casa, cioè della Misericordia di Buenos poteva più reggermi in piedi ! E Le pare? trentasei
Ayres, di S . Nicolas e di Colon in Montevideo . miglia in un fiato e la prima volta che usava
Ed oh quante soavi impressioni ho mai sperimen- il cavallo ! Dico la prima volta, perché non calcolo
tato in queste evangeliche escursioni ! Sembrami le fiate che montai sugli asini di Mornese quando

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era in Italia ; essendo due cose troppo distinte fra
loro, asini mornesini e cavalli americani.
Ora però voglio contarle di altra Missione, che
V . S . conosce, perchè da Lei incominciata, voglio
dire dei buoni italiani che circondano S . Nicolas,
e che si specificano col nome di famiglie dei Mon-
taldo . Che buona gente, laboriosa e di costumi
ancora patriarcali ! Al mattino prima che l'alba
spuntasse, già avevano coi loro cavalli e carri
fatto il lungo cammino che li separa dal nostro
Collegio . Assistita la santa Messa, ascoltavano la
predica e ritornavano ai loro lavori sul far del
giorno . - Alla sera, calata la notte, eccoli di
nuovo in Cappella a recitare il santo Rosario,
ascoltare la predica, e benedetti col SS . Sacra-
mento ridursi riflessivi ai loro agresti focolari .
Tutti si accostarono ai santi Sacramenti (passa-
vano il centinaio) grandi e piccoli, uomini e donne,
fino ai fanciulletti di sei anni! Dio volesse che
queste famiglie si moltiplicassero come quelle di
Abramo e di Lot e dominassero questi paesi, spar-
gendovi il buon esempio della virtù ed il soave
influsso della Religione .
Finita questa Missione ed altra data alle Suore
della Misericordia di Savona, che tanto bene fanno
nell'ospedale e nelle scuole dì questa città, feci
ritorno a Buenos-Ayres di dove Le scrivo . Domani
andrò a Montevideo a darvi pure i santi spirituali
Esercizi ai nostri piccoli americani di Colon : dopo
passerò dalle nostre Suore di Maria Ausiliatrice,
le quali hanno casa lì vicino, e vedrò se sarà caso
di fare qualche cosa per le ragazze che frequen-
tano la loro scuola, e se potrò combinare la festa
della vestizione delle prime postulanti Uruguaye .
La Missione di Entre Rios, che tanto Le sta a
cuore, è ritardata ma non abbandonata .
Quella del Carhuè (oh che parola terribile per
noi adesso) sarà bene che venga Lei a tentarla .
Intanto, come so che desidera conoscere altresì
qualche cosa di Buenos-Ayres, ecco quanto mi ri-
ferisce il nostro caro D . Bodrato, succeduto a
V . S. nel governo della nostra Missione .
I1 giorno 25 di agosto si farà la inaugurazione
della nuova Casa de Artes ,y OficiosinSaCrlo
di Almagro - Interverrà Su Señoria Ilustrisima
Monsignor Arcivescovo, il signor Ministro Lastra,
ed il signor dottor Caranza presidente della So-
cietà di S . Vincenzo de' Paoli, il Club Cattolico,
che conta i più dotti e distinti personaggi di Bue-
nos-Ayres, tra cui lo stesso presidente delle Camere,
i Reverendi Parroci della città ed i Superiori de-
gli Ordini Religiosi . Don Bodrato leggerà una re-
lazione sul principio e progresso della nuova Casa,
e si passerà alla dedica dell'Istituto all'immortale
Pio IX tra i cantici e suoni della banda musicale
dei nostri giovani allievi . Monsignor Arcivescovo
dirà un discorso di circostanza, ed il dottor Don
Edoardo Caranza farà un caldo appello alla ca-
rità dei cittadini pel sostegno di un'opera che tanto
onora la Repubblica . Così saranno due i monu-
menti che i Salesiani hanno innalzato al grande
loro Benefattore Pio IX, l'uno nella Repubblica
dell'Uruguay, e l'altro nella Repubblica Argen-
tina .
In questa nuova Casa il lavoro cresce a dismi-
sura . I giovani vanno progredendo nello studio, nelle
arti e nella pietà . Don Bourlot ha la cura di tutto
il vicinato, essendo stata eretta in parrocchia la
nostra nuova e bella chiesa di S . Carlo . Egli con-
fessa in Spagnuolo, Italiano e Francese ; ma gli
fa d'uopo studiare ancora il Basco e l'Inglese, se
vuole soddisfare alle esigenze degli Irlandesi e Bi-
scaglini che abitano i nostri dintorni . E fanno il
resto nell'interno della casa D . Rabagliati e Don
Vespignani . Oh quanto lavoro ! La spaventerei
se volessi proseguire a contarle ciò che si fa e
rimane a farsi alla Bocca nelle scuole e nella par-
rocchia, come ho sentito da Don Milanesio e Don
Remotti ; se Le dicessi i preparativi che Don La-
sagna e compagni fanno in Montevideo per le nuove
scuole e casa di artigianelli in Montevideo, e ciò
che si desidera che facciamo nel vicino paese de las
Piedras . Faccio adunque punto . - Lei sa ciò che
abbisogniamo . - Preghi Don Bosco a preparare
una quarta spedizione con valenti Salesiani e co-
raggiose Suore di Maria Ausiliatrice : il campo è
vastissimo, il lavoro immenso .
Dica a D . Bosco che benedica tutti i suoi figli
d'America ; e Lei mi raccomandi al Signore, affin-
chè possa fare del bene agli altri, senza dimenticare
me stesso e che non faccia solo la figura degli ombù,
cioè di quegli alberi che Lei ha visto nel deserto, i
quali segnano il cammino ai passeggieri, mentre essi
non danno mai un passo .
Suo affez.m° in Gesù Cristo
D . Giacomo Costamagna .
COLONIA AGRICOLA SALESIANA
OSSIA
Patronato di S . Giuseppe in Navarra .
Da molte parti si lamenta oggidì la mancanza
di braccia per coltivare la terra . Causa ne sono
le leggi militari che in quasi tutta Europa si esten-
dono agli individui più forti e necessarii alla
campagna ; causa il prolungamento a più anni di ser-
vizio sotto le armi ; causa le guerre frequenti, e i ti-
mori di scompigli sociali che obbligano i Governi alla
permanenza degli eserciti per conservare la così
detta pace armata . Ma un'altra cagione vi ha pure,
delle prime non meno deplorabile, ed è l'usanza
invalsa in molte famiglie contadine di spostare la
condizione dei loro figli nella speranza di una mi-
glior fortuna, e invece di lasciare che imparino
la onorevolissima professione dei loro padri, li
avviano ad apprendere un'arte od una professione
civile, abbiano o non abbiano i talenti da ciò . Or
questa usanza, e, direi, smania, si fa molto dannosa
materialmente e moralmente ; materialmente, per-
chè le campagne per difetto di buoni operai non po-
tendo essere ben coltivate non rendono più il frutto
desiderato, e così tutti ne vengono a soffrire pel
rincaro delle materie di prima necessità ; moral-
mente poi, perchè i giovanetti contadini inviati
nelle officine e nelle scuole delle città ne imparano
ben tosto i vizi, restano facilmente imbevuti di
false massime, e pervertiti portano in appresso il

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pervertimento nella proprie famiglie, appestando
coll'alito loro quell'aura di fede e di pietà, che
ancor vi spirava .
Per allontanare questo doppio malanno vennero
da buoni institutori divisate e promosse, soprattutto
in questi ultimi tempi, le così dette colonie agri-
cole, tra cui, per tacere di molte altre, sono in
Italia assai rinomate quella di Vigna Pia in Roma,
e l'altra del Cavaliere D . Giovanni Cocchis in
Rivoli presso Torino .
Lo scopo delle colonie agricole ben regolate, si
è di raccogliere poveri giovinetti, e in tenimenti
e possessioni annesse esercitarli nell'arte di colti-
vare la terra per farne contadini intelligenti .
Ivi pertanto più colla pratica che colla teoria
s'instruiscono circa la natura dei terreni, intorno
al modo più conveniente di concimarli, lavorarli,
ararli, e farvi le acconce seminagioni ; ivi si am-
maestrano a falciare il fieno e le biade, a piantare
le viti, propagginarle, potarle, fare i vini ; ivi
loro si fanno apprendere le varie maniere di inne-
stare gli alberi da frutta, sfrondar le piante, tagliare
le legna, e tante altre cognizioni loro si comunicano
da formarli agricoltori capaci di ricavare dalla terra,
e costringerla, per così dire, a porgere all'uomo il
maggiore e il migliore frutto che si può . Nel tempo
stesso in ore determinate del giorno o della sera
s'impartisce loro una istruzione letteraria conforme
al loro bisogno e condizione, e specialmente una
religiosa e morale educazione, che li renda buoni
cristiani e probi cittadini, utili alla religione, alla
famiglia ed alla patria .
In un tenimento detto la Navarra, nel comune
di La Crau, nel cantone di Hières, dipartimento
del Varo, e diocesi di Frejus e Toulon, la Con-
gregazione Salesiana il 5 luglio dell'anno corrente,
mercé la divina Provvidenza, e la generosità di
un ricco francese, aprì la sua prima casa agricola
a pro di giovanetti orfani, poveri od abbandonati .
Essa porta il nome di Orfanotrofio o Patronato di S .
Giuseppe . Il fabbricato con cascina annessa può
contenere un centinaio di persone . Già se ne hanno
una trentina, e le domande abbondano ogni giorno .
Ivi i Salesiani, coll'aiuto d'intelligenti agricoltori,
mentre attendono allo scopo di allevare savii con-
tadini e buoni cristiani, non dimenticano di spiare
le inclinazioni, e le doti dei fanciulli alle loro cure
commessi, e se ne scorgono taluni di bella indole
e propensi allo stato ecclesiastico, non lascieranno
di coltivarli premurosamente, col far loro percor-
rere la via degli studii opportuni, e così resi sa-
cerdoti, regalarli alla Chiesa di Francia, che di
sacri Ministri cotanto abbisogna . Per questa parte
davvero il cuor nostro si dilata alla più dolce
speranza di poter fare del bene assai, conoscendo
per esperienza quanto sia buono e generoso il Si-
gnore, il quale oggi come sempre si compiace
di togliere dalla polvere il figlio del povero per
collocarlo tra i principi del suo popolo, col met-
!ergli in capo la regale corona del Sacerdozio :
Suscitans a terra inopem . . . . ut collocet eum cum
principibus populi sui (1) .
Raccomandiamo pertanto questa novella casa alle
preghiere di tutti i nostri confratelli e conso-
(1) Salm . li, 2 .
relle, e alla carità e benevolenza dei Coopera-
tori e Cooperatrici, che numerosi già contiamo
in varie città della Francia .
UN CONTE
Sacerdote Salesiano .
Nel N . 2 :50 della benemerita Unità Cattolica,
il giorno 26 Ottobre del 1877, si leggevano que-
ste parole
« A maggior gloria di Dio e ad edificazione dei
Cattolici, ci sembra giunto il momento opportuno
di annunziare un prezioso acquisto che ha fatto
il nostro clero nella persona del conte Carlo Cays
di Giletta e di Casellette . Il quale ha rinunziato
al mondo, e ceduto il suo patrimonio al proprio
figlio, entrò nella Congregazione dei Salesiani di
D . Bosco, e vestì, non è molto, l'abito di Chie-
rico . Ora sta compiendo i suoi studii teologici, e
siccome egli era già uomo di vasta scienza e di
perspicace ingegno, così fa progressi maravigliosi,
e non andrà molto che sarà ammesso agli Ordini
Sacri » (1) .
Or bene, il 22 del passato Settembre era giorno
di festa pei figli dell'Oratorio di S . Francesco
di Sales ; perchà con grande giubilo del loro cuo-
re essi vedevano cinto la fronte della splendida
corona del Sacerdozio salire l'altare, e immolare
per la prima volta la Divina Vittima di pro-
piziazione e di pace questo illustre patrizio, stato
già loro esempio e maestro di specchiata virtù,
anzi padre affettuoso . Oh ! davvero quali dolci
rimembranze non si affollarono mai alla mente
soprattutto dei più attempati di loro, Sacerdoti,
Maestri e Capi d'arte, in quel dì avventurato!
Essi ricordavano tuttora l'assiduità con cui nei
giorni festivi il nobile Signore veniva nella loro
chiesuola ad istruirli nel Catechismo giovanetti
ancora ; lo zelo che spiegava pel bene delle loro
anime, le sue affettuose esortazioni, i suoi paterni
consigli ; rammentavano la piacevolezza colla quale
li rallegrava nella ricreazione ; i regalucci onde
premiava la condotta dei migliori ; la pazienza,
la bontà che mostrava eziandio coi più scappa-
telli, nel desiderio di ridurli più facilmente al
dovere . Colla mente adunque ripiena di queste
care memorie è facile il persuaderci dell'immensa
gioia, onde ridondava il loro cuore nel mirare
quell'illustre personaggio così ben rimeritato colla
(1) Vedi nel foglio citato l'articolo : Un deputato Chie-
rico Salesiano, ossia il conte Carlo Cays di Giletta . -
Questo illustre patrizio, che alla nobiltà del sangue con-
giunge lo splendore della virtù, conta 64 anni . Rimasto
vedovo ancora in giovane età consacrò tutto se stesso ad
opere di beneficenza, e fu per lungo tempo presidente
delle Conferenze della società di S . Vincenzo de' Paoli
in Torino. Nel 1857 veniva eletto deputato al Parlamento
Subalpino dal Collegio di Condove . Egli votò sempre
e parlò in difesa del diritto e della giustizia . Non volle
più essere deputato quando stimò di non poter più eser-
citare il suo uffizio di legislatore . Allora lontano dalla
vita pubblica il nobile Conte continuò nell'esercizio delle
più belle virtù, colle quali meritossi da Dio la grazia
della vocazione al Sacerdozio, che è il premio più splen-
dido che ei potesse desiderare in questa vita .

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sublime dignità di Ministro di Dio, e di arbitro
delle Chiavi del Cielo .
Egli fu ordinato in Torino da Sua Eccellenza
Rev . mo Monsignor Lorenzo Gastaldi, ed avrebbe
potuto fermarsi in città a celebrare solennemente
la sua prima Messa colle maggiori feste possibili ;
ma nella esimia pietà del suo cuore temendo di
venire disturbato dai concorso dei molti parenti,
conoscenti ed amici amò meglio di allontanarsene,
e portossi nella nostra Casa di S . Pier d'Arena,
ove celebrò privatamente assaporando appieno nella
quiete dello spirito la sovrumana dolcezza della
divina Azione .
Un suo antico allievo di catechismo, ed ora
confratello di religione, il sacerdote D . Giovanni
Francesia Direttore del Collegio di Varazze, gli
leggeva in quell'occasione la seguente
POESIA .
Angiol, che vieni di lontani lidi
Quai ti molesta il core
Gloria pei tuo Signore?
Sento l'aria sonar di lieti gridi!
Donde ritorni, o quale
Quaggiù ti trasse mai cura mortale?
- Dove la Dora dentro il Po discende
A nome del Signor guardo le tende,
E quante là si fan opere belle
Sovra calice d'or porto alle stelle,
Io colà vidi da molti anni sai,
Pia persona mescolarsi ai guai,
Che più nel cor, nell'anima molesta
La gente sofferente e più modesta .
Tu pianger cogli afflitti lo vedevi,
Né la pioggia il fermava né le nevi,
Dal visitarli, amarli e in tutte l'ore
Render sereno più d'un mesto core .
Era Tobia, era Daniele il pio,
Che il tempo consecrava intier per Dio .
Ed io vedeva e dentro coppe d'oro
Le preghiere poneva e il suo lavoro!
Oh quante preci di fanciulli erranti,
Da lui guidati nel sentier de' Santi!
Oh quante, pio fratel, di vedovelle
Io preghiere portai sovra le stelle!
Tu lo vedevi, uso all'aurate sale,
Dell'infortunio per l'eterne scale .
E l'error trionfante e la dottrina,
Che contro l'ara l'intelletto affina,
Egli nutrito di saper la mente
Combatte là, dove più il ver si sente .
Di giorno lo vedevi e nella sera
A portar pane a chi quaggiù dispera ;
E col pane mortal versar pietoso
Balsamo al cor d'un volto lacrimoso .
Allor rivolto al ciel dir sospirando :
Chi vide un operar più memorando?
E voce giù calar serena e bella,
Per l'aura udii da piii lontana stella
L'opere belle mi son conte appieno
Di questo franco e generoso seno !
- Angiolo, dimmi, questo pio mortale,
E pellegrino ancor, o l'immortale
Secolo già tra gl'infiniti beni
Accoglilo ne' seggi più sereni?
- A dirti il guiderdon non ho parola !
Oggi vestito della bianca stola
Col figlio, cogli amici, co' fratelli
Fra canti nuovi, armoniosi e belli
Offriva tra l'incenso al buon Signore
L'Ostia di pace viva e dell'amore .
Or chi può dir appieno il suo contento,
Chi la piena del cor in tal momento?
Vedilo e l'Angiol di Liguria anch'esso
Al nuovo sacerdote dar l'amplesso
Di carità, di pace. . . e sovra il cielo
Il fervor raddoppiarsi, e in dolce zelo
A gridar gloria al pio Signor che suo?e
Premiar anche quaggiù chi ben lo cole,
E fargli pregustar dentro del petto
li più soave e celestiale affetto .
Conte . . . Levita . . . 0 quale più le piace
Nome sentire in questo di fugace?
lo credo di formar certo il più bello
Poiché La posso salutar fratello .
INDULGENZE SPECIALI
pei cooperatori .
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-
naria una volta al giorno da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitandola terza parte del Rosario
di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento, e non
potendo avanti al divin Sacramento, recitandola
innanzi al Crocifisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Pater Ave e Gloria in qualunque luogo, senza
bisogno di Confessione e Comunione, purché sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste un'altra plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato, visiti una qualche Chiesa, pregandovi
secondo l' intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Ottobre .
1 . Beata Lodovica di Savoia .
2 . Santi Angeli Custodi .
4 . S . Francesco di Assisi.
6 . Solennità del SS . Rosario della B . V . M .
8 . S . Brigida .
13 . Maternità di Maria Vergine .
10 . S . Pietro d'Alcantara .
20 . Festa della Purità di Maria .
23 . S . Giovanni da Capistrano .
28 . Santi Apostoli Simone e Giuda .
I
Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
Sampierdarena 1878 . Tip . di San Vincenzo de' Paoli .