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ANNO XVIII N. 9 . - Esce una volta al mese - SETTEMBRE 1894
BOLETIN
SALESIANO
SOMMARIO .
Dio È CON NOI
181
VISITA DI DON R uA ai Cooperatori della
Svizzera, Alsazia, Belgio e Olanda . . 186
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI DON Bosco : -
Due mesi di missione nella Pampa della
PATAGONIA MERIDIONALE . - La prima
carovana pel Matto Grosso nel BRASILE .
Solenne inaugurazione dei nuovi labora-
tori Salesiani nella capitale del MESSICO 189
SAGGI CONSIGLI di un buon amico . . . 195
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE . . . . 196
NECROLOGIE
198
VARIETÀ
199
COOPERATORI DEFUNTI
203

1.2 Page 2

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lettino di luglio quelle non meno eloquenti
DIOÈCN
. ed efficaci d.°diTorn ell'Arciv Ecc.mo
MENTRE tutti i cuori dei cattolici ita-
liani, palpitanti di gioia, stanno
rivolti a Torino , la città del SS . Sacra-
mento , dove da ogni parte d'Italia ac-
corre un gran numero di fedeli per strin-
gersi d'attorno all'imponente consesso di
più di cinquanta Pastori e sentire e trat-
tare del più augusto di tutti i Misteri
della nostra santa cattolica Religione, e
colla maestà de' sacri riti rendergli, nel
miglior modo possibile, quel culto che gli
è dovuto, noi crediamo di fare non solo
cosa utile, ma ben anche piacevole ai
nostri Cooperatori ed alle nostre Coope-
ratrici intrattenendoli alquanto sull'im-
portantissimo argomento della real pre-
senza di Gesù Cristo nel SS . Sacramento
dell'Altare . Pel quale scopo ci viene molto
a proposito la bella trattazione che ne
fece nella sua stupenda pastorale per la
Quaresima Mons . Paolo Maria Barone,
Vescovo di Casale Monferrato . Rivolge-
remo quindi ai nostri lettori le magni-
fiche parole dell'Eccellentissimo Vescovo
Casalese, come abbiam rivolto nel Bol-
« Sta scritto nei Libri Santi, così l'Eccel-
lentissimo Vescovo, che la vita dell' uomo
sopra la terra è una milizia (1) . Or qual
maggior conforto possono avere i combat-
tenti , nel momento in cui più ferve la
mischia , se non dalla presenza del loro
Re, il quale con essi si mostra per dividere
le abnegazioni e i pericoli? Basta la sua pre-
senza in vero per rinfrancare i deboli , ri-
chiamare i paurosi, rianimare i caduti : e le
grida del trionfo echeggiano là dove tutto
annunziava una piena sconfitta .
» Ebbene, V . F . e F . C ., Noi veniamo
appunto a ricordarvi che il Re dei Re, il
Sovrano delle anime nostre, Gesù Cristo, è
con noi ! Perchè dunque dubiteremo? perchè
temeremo ? perchè ci priveremo dell'onore e
della gloria di vincere con Lui?
» Sì, Dio è con noi! nè avete a sostenere
gran fatica per ritrovarlo . Volgete intorno
gli sguardi . . . Per le ubertose colline e per
le fertili pianure della nostra bella patria,
là dovunque s'ammassano alcune abitazioni,
vedete sorgere, più o meno maestoso ma
sempre simpatico, un campanile, e sentito
da esso spandersi per l'aria un armonioso
concento, che vi richiama alla mente i giorni
(1) IOB . VII, 1 .

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più belli della vostra vita - quelli dell'in-
nocenza. . . Quel suono vi annunzia che al-
l'ombra del campanile s'innalza la casa del
vostro Padrone e Sovrano, al quale dovete
la vostra esistenza, la sanità, le sostanze e
quanto avete di bene quaggiù ; il quale ha
diritto al vostro ossequio, alla vostra grati-
tudine, al vostro amore ; dal quale dovete,
vogliate o no, dipendere in tutto e per tutto,
poichè la vostra vita, i vostri beni stan nelle
sue mani e può privarvene da un momento
all'altro! . . .
» Entrate in quell'edificio, forse meschino
troppo, ma sempre sacro, avvicinate l'altare,
mirate rispettosi a quel Tabernacolo .. . e ri-
cordate gl'insegnamenti ricevuti nell'infanzia
e quanto la fede vi suggerisce .
» Quello è il trono di Dio in mezzo agli
uomini . . . : là s'immola l' Ostia Redentrice
delle anime vostre : là Dio vi chiama, per
comunicarvi la vita ! Come potreste dimen-
ticarlo? come dimenticare i doveri che la sua
presenza, il suo sacrifizio, l'amor suo v'im-
pongono?
» Ah ! lasciate, V. F. e F . D ., che nel-
l'effusione della Nostra pastorale sollecitu-
dine per il vostro vero bene evochiamo al
vostro pensiero, segnaliamo alla riconoscenza
dei vostri cuori, quanto Dio fa per noi da
quel trono, da quell'altare, da quel taberna-
colo . .. , il compendio delle divine miseri-
cordie (1), che vi presentiamo a vostro con-
forto ; è un inno di adorazione, una prova
di gratitudine, un atto d'amore che Noi do-
mandiamo da voi verso il Divin Re, che
vive con voi, per voi si sacrifica e a voi si
dona ! Allontanatevi per un momento dal
frastuono mondano che vi circonda, aprite i
vostri cuori alla celeste benedizione che sa
di voi invochiamo : lasciate libera la via alla
manifestazione dei nobili sentimenti che la
Nostra parola susciterà nel secreto delle a-
nime vostre : tergete le vostre lacrime, al-
zate le vostre fronti, prorompete in un grido
di gioia : Dio è con noi !
» Sì, Dio è con noi! Ce lo dice la Fede,
ce lo conforma la Storia, ce lo prova lo splen-
dore dei fatti, coi quali Egli manifesta la
sua presenza, velata, a nostro merito, dalle
umili Specie Sacramentali . . .
» Ciò che non comprendiamo, ciò che non
vediamo cogli occhi materiali , lo afferma
l'infallibile parola di Gesù Cristo (2) . Chi,
se non Dio, poteva operare e farci credere
un Mistero, che fa stupire gli angioli, scon-
volge i dettami della nostra superba ragione,
smentisce la stessa esperienza dei sensi, rin-
nova ed anche sorpassa il prodigio della
Creazione, estende e perpetua l'Incarnazione
del Verbo Increato?
(1) Psalm, cx, 4, 5 .
(2) Hym. S . Thom . Aquin .
» Fu un fatto mai sempre ammirabile, che
il Figlio di Dio, tratto da un amore infinito
a salvare l'umanità colpevole, siasi quasi
annichilito, umiliandosi fino a farsi uomo, e
come tale abbia affaticato , sofferto , sacrifi-
candosi fino a morire per noi sopra di un
trono infame (1) . Ma nell'Eucarestia l'amor
suo doveva operare meraviglie anche mag-
giori . Nascondere la sua gloria sotto le specie
di una ostia insensibile ; localizzarsi e nello
stesso tempo moltiplicarsi a libito dell'uomo,
divenuto quasi suo creatore ; e moltiplicarsi
in modo da essere Uno e lo stesso in tutte
le singole parti dell'Ostia consecrata, senza
mancare in nessuna parte sia piccola sia
grande, nelle quali è divisa, e di essere do=
vunque intiero, in tutta la pienezza della
sua Persona divina ed umana (2) ; immolarsi
sempre, senza morir mai : darsi tutto a tutti,
intieramente , senza cessare di essere Uno
rendersi ad un tempo realmente presente per
consolarci, e nascosto, per non atterrirci ;
vittima volontaria e giudice severo de' nostri
falli : pane sostanziale di eterna vita, rite-
nendo del pane le sole specie, che sussistono
miracolosamente senza la propria naturale
sostanza : ecco quanto ha immaginato e com-
piuto Gesù Cristo, e che un solo Dio poteva
immaginare e compiere . Nè , come osserva
Sant' Agostino , quantunque onnipotente ,
quantunque sapientissimo , quantunque ric-
chissimo, potrebbe compiere un prodigio
maggiore (3) .
» Cbe, se solo un Dio poteva operarlo,
solo un Dio poteva imporci la fede a sì su-
blime Mistero . . . e la impose, dicendo a' suoi
Apostoli : « Questo è il mio Corpo : fate ciò
in memoria di me (4) . Prendete e mangiate :
questo è il mio Corpo ; bevete da questo calice :
questo è il mio Sangue che sarà sparso per voi
(5) : » e l'aveva già richiesta dal popolo
Giudeo con queste altre parole : « Io sono il
pane di vita : i vostri padri nel deserto man-
giarono la manna, e son morti : Io sono pane
vivo che discendo dal Cielo : e chi mangierà di
questo pane, vivrà in eterno : e il pane, che io
vi darò è la mia Carne per la vita del mondo »
(6) . E poichè i suoi ascoltanti si mostravano
stupiti di tal linguaggio e dubbiosi nel credere
con solenne giuramento, Gesù affermò : « In
verità, in verità vi dico : chi mangia la mia
Carne e beve il mio Sangue, ha la vita eterna :
poichè la mia Carne è vero cibo e il mio Sangue
è vera bevanda » (7) .
(1) Philip . II, 7, 8.
(2) Sembra che il genio di Platone in qualche modo
abbia divinato il gran portento Eucaristico ; allorchè
scrisse : Singulis partibus unum adest et idem, quod a
nulla parte abest, sive minor quidem illa, sive major,
sive quomodocumque se habeat, et ubique simul est totum,
(PLAT . Syzyg, 5 in Dial . Parmenedis) .
(3) S . AugusTinus, Tract . 84 in Ioan .
(4) Luc. xxii, 19 .
(5) MA. TTH . xvi,26718
(6 )IOAN. vi,51,52.
(7)ICorinth.x,20-9.

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»
Dinanzi a sì pubbliche affermazioni di maginate, non era altro che Gesù Sacra-
Gesù Cristo, non rimane possibile il dubbio . mentato, che il pio Tarcisio, per mandato
O negare la veracità del . Figlio di Dio : o del Pontefice, portava ai Confessori della
ammettere questo fatto consolantissimo che fede, i quali all'indomani dovevano per essa
cioè, Egli è con noi ., vive in mezzo a noi morire . .. Epperciò voi vedete quel caro fan-
nell'Augustissimo Sacramento de' nostri al- ciullo, forte come un atleta, sorridente come
tari ; nel quale sotto le specie del pane e un angelo, in mezzo a tanto strazio, custo-
del vino è realmente , sostanzialmente pre- dire gelosamente il Sacro Deposito . . . : le sue
sente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità forze lo abbandonano , si chiudono i suoi
come c'insegna quel piccolo Catechismo che occhi. . ., egli muore . . . . ma muore contento ,
abbiamo studiato da fanciulli, e che non ci perchè ha rimesso nelle mani del Santo sol-
può ingannare , perché insegnato da Cristo dato Quadrato il Dio dell'anima sua!
Nostro Signore agli Apostoli, e che essi e i » Quel Dio nascosto entra portato dal prode
loro successori hanno insegnato e continue- nella tetra prigione , dove stanno stipati ,
ranno ad insegnare fino alla fine del mondo . privi d'aria e di luce, uomini, donne, fan-
ciulli d'ogni ceto, che han passata la notte
» Sì, Dio è con noi : Egli lo ha detto, e in affannosa preghiera . . . Sono finalmente
noi lo dobbiamo credere : come lo han cre- esauditi ! ormai quel luogo di gemiti e di
duto gli Apostoli ; come lo han creduto mi- torture è diventato per essi un tempio, un
lioni e milioni di martiri, i quali affrontarono paradiso ! Dio è con essi . . . ! e venerabondi
eroicamente la morte per confessare la fede si prostano ad adorarlo . . . : ognun lo riceve
che avevano vivissima nelle parole di Gesù in una pezzuola riccamente preparata e sot-
Cristo ; come lo han creduto tante genera- tratta, con ogni cura all'avidità dei loro car-
zioni, pel corso di tanti secoli ; come lo cre- nefici . . . ognuno a sè stringe il Pane celeste,
dono e lo crederanno tutti i veri Cristiani e nell'adorazione più fervorosa passano le
che vivono e vivranno sulla superficie del poche ore che li separano dalla morte
globo terrestre . La fede in Gesù Sacramen- Suona l'ora suprema. . . : i gridi della folla
tato compendia la Cattolica Religione ; la sanguinaria si fan sentire malgrado lo spes-
vita cristiana ha la sua sorgente dal trono sore di quelle mura di pietra : I Cristiani ai
Eucaristico, che si trova in mezzo a noi . leoni! Quei generosi si abbracciano un'ul-
» I veri fedeli, come i Discepoli di Emmaus, tima volta con fraterno affetto , si premono
riconoscono il loro Dio, appunto in questo al cuore, baciano riverenti il sacro involto,
Sacramento, nel quale, come Pane di vita, lo svolgono con trepidante gioia, e . . ., sot-
si porge a spirituale nutrimento dei re- traggono Dio all'insulto dei loro nemici, al-
denti (1) .
bergandolo nei loro casti petti , ardenti di
» Per ricevere questo Pane celeste , che celestiale amore .. . . e vanno a morire . . . as-
contiene il Dio verace, si formarono le prime sorti in un intimo ringraziamento , che non
adunanze, le agapi cristiane , si idearono i sarà interrotto dai denti delle belve affa-
primi templi, si istituirono le S . Liturgie : e mate, ma si prolungherà nel cielo !
S. Paolo Apostolo, scrivendo a quel di Co-
rinto, tracciò le regole per avvicinarsi de- » Nè abbiate a temere che Gesù Sacra-
gnamente alla Sacra Mensa, onde evitare il mentato, dopo la scomparsa di simili adora-
più orribile dei sacrilegi (2) .
tori, lasciasse priva la sua Chiesa della sua
» Durante tre secoli di quasi continua per- reale presenza, o che la fede e il culto della
secuzione, non cessò la fede e il culto verso SS . Eucaristia cessassero . . . Che anzi, come
la SS . Eucaristia . Innumerevoli documenti il Sangue dei Martiri fu feconda semente di
attestano quanto fosse grande la venerazione Cristiani, il loro trionfo servì a far trionfare
onde erano circondati gli altari, i sacerdoti, più apertamente Gesù Cristo .
i più piccoli oggetti che avessero attinenza » Infatti sulle loro Sacre Reliquie, chia-
col culto al SS . Sacramento : quanta gioia mato dalla voce sacerdotale , Egli discese
si provasse nel possederlo, in mezzo allo come sopra un trono di gloria ; non più nel
squallore delle catacombe e nella spoglia- silenzio degli antri deserti e degli umidi
zione degli averi e d'ogni diritto sociale . .. sotterranei . . . ma bensì nella pompa solenne
Vedete quel fanciullo vispo, eppure tutto del culto pubblico, nei templi marmorei che
raccolto in se stesso, che tien le mani strette gli Imperatori con munificenza eressero per
al petto . . . per nascondere agli sguardi pro- sua dimora . . . Costantino colle proprie mani
fani ciò che porta con . . . È chiamato in- traccia le fondamenta, e coi suoi tesori in-
vano con lusinghiere promesse da una ricca nalza le imperiali Basiliche di Roma : Giu-
matrona ; è sollecitato invano dai crudeli stiziano con migliaia e migliaia di operai e
persecutori, i quali a viva forza lo atterrano con ardito disegno getta nell'aria la Cupola
e cercano di fargli aprire le braccia per sco- di Santa Sofia in Bisanzio : i Carolingi, co-
prire il suo tesoro . .. Quel tesoro, voi lo im- prono la Francia di stupende Cattedrali : le
Repubbliche ítaliane erigono Chiese che ne
(1) Luc. xxiv, 35 .
(2) 1 Corinth . xi, 20, 29).
ricordano la potenza e la gloria : e Liut-
prando fa sorgere in Casale il classico

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Duomo, che, restaurato nel decimoquinto lontano, fanno allibire l'invasore, e strap-
secolo e recentemente ancora dalla vostra pano un grido di ammirazione, e impongono,
generosità, è monumento ammirabile del timoroso rispetto anche al più rozzo e al
glorioso martirio e della celeste protezione più brutale dei trionfatori .
del nostro Sant' Evasio . La Spagna, la » Maometto II s'arresta sulla soglia del
Gallia, l'Inghilterra, la Germania, la Po- tempio cattolico . . . e non osa demolirlo : lo
lonia, l'Ungheria, ma specialmente l'Italia profana, lo muta in moschea : ma riman su-
si coprono in pochi secoli di templi maestosi blime sul Bosforo il ricordo dell'antica fede :
d'ogni forma, d'ogni disegno, d'ogni stile ; come rimane sul Tamigi, severo come un
l'architettura, la pittura, la scultura gareg- rimprovero, il glorioso edificio che ospitò
giano con nobile emulazione ad erigere , ad Gesù Sacramentato .
ornare, ad arricchire le Reggie di Gesù Sa- » Sì, è pur consolante il vedere anche og-
cramentato... Si profondono ricchezze im- gidì, malgrado l'irrompente fiumana della
mense dai principi, dai privati ; si esauriscono miscredenza, sorgere dovunque nelle città e
i pubblici erari ; si ammucchiano i frutti nelle campagne, quasi per incanto , nuove
delle privazioni, dei sacrifici dei poverelli, chiese ; restaurarsi i templi antichi , e con
nel gettare fondamenta ciclopiche, nel sol- generosità ammirabile, tra la comune mi-
levare altissime pareti, nell'incrostarle di seria, moltiplicarsi gli altari del Dio che
marmi i più rari e dei più preziosi mosaici, viene, che siede in mezzo a noi ! Le città
nel decorare le vólte ardite con affreschi più insigni nacquero intorno alla casa del
meravigliosi . . . Il genio del Brunelleschi, del Signore ; e anche al presente, nelle regioni
Vignola, di Michelangelo, di Giotto, di Raf- appena scoperte e poc'anzi selvagge, tra le
faello, del Tiziano e del Murillo si logora capanne, sorge già più alta , men povera
in servigio di Gesù Cristo : affinchè il suo quella in cui si prostrano i nuovi adoratori :
tempio, il suo trono non solo superi in ma- là intorno al nuovo tabernacolo ha principio
gnificenza quello dei Re della terra, ma sia la civilizzazione dei nuovi popoli, i quali
meno indegno della sua Maestà Divina, e il ripeteranno nell'età future : Dio è con noi
più degno che possa essergli offerto per - noi lo crediamo .
mano degli uomini . . .
» Chi ha senno, chi ha cuore, non può a » E come non credervi, quando la reale
meno di rimanere estatico e di ammirare la presenza di Gesù Cristo nell'Eucaristia è il
fede che ha potuto suggerire, edificare, mol- centro del culto cattolico, il perno intorno a,
tiplicare tanti sublimi monumenti per tutta cui s'aggirano le dimostrazioni della fede di
l'Europa civilizzata : non può al cospetto di quasi venti secoli? Tutti i cuori credenti
tante maraviglie congiunte, compiute con convergono i loro affetti al trono dove Egli
un accordo sublime, che fa vivo contrasto è esposto tra lo splendore dei lumi ed il
colle discordie internazionali e cittadine , fumo degli incensi : tutti gli occhi s'affissano
con una generosità incalcolabile e che ap- in quelle Sante Specie che lo velano, e tutte
pare favolosa di fronte alla povertà dei po- le lingue invocano- la fede, per supplire alla
poli estenuati da inaudite sventure . . . ;no,
deficienza dei sensi . . . (1) . È un concerto di
non può astenersi dall'esclamare con Gia- lodi, di ringraziamento, d'amore che si spri-
cobbe . . . . : « Veramente Dio abita in questo giona dalle canne degli organi e dai petti
luogo ed io nol sapeva ! Questa non può essere di milioni e milioni di credenti, i quali si
che la casa di Dio e la porta del cielo! » (1) . prostrano per ricevere le benedizioni del Sa-
Dio è con noi : e tutti l'hanno creduto ! cramentato Gesù .
» Sì, lo hanno creduto : epperciò ricchi e po- » Come non credervi, quando i più so-
veri, Sovrani e Repubbliche han voluto lasciar lenni, autenticati miracoli di tratto in tratto
testimonianza imperitura della loro fede
vennero a confermare la verità del conso-
Appena rimangono i ruderi dei palazzi, degli lantissimo Dogma? Come non credervi, quando
archi, degli anfiteatri degli antichi Cesari . . . : in Bolsena, presso Orvieto, nel 1263, alla
caddero a terra le reggie sontuose di tanti presenza del popolo esterrefatto, si vide dal-
principi ; si cercano invano gli avanzi del- l'Ostia Sacrosanta sgorgare il Preziosissimo
l'antica potenza dei conquistatori ... e solo Sangue di Gesù Cristo, e, a punire il dubbio
tristi, malinconiche rovine segnano i luoghi, del Sacerdote, inondare il Corporale e l'Al-
dove l'uomo si credette simile a Dio, e volle tare? Come non credervi, quando in Torino,
farsi per Dio adorare . Ma il tempio di Gesù nel 1453, l'Ostia Santissima, sprigionatasi
Cristo resta attraverso i secoli, e sfida l'in- dal Ciborio rapito in quel di Susa da mano sa-
giuria del tempo, la ferocia dei barbari, crilega, si librò in aria . . . qual fulgidissimo
l'audacia degli eretici, la rabbia dei giaco-- sole irradiante la città intiera, e poscia, alle
bini, il petrolio dei comunardi . . . Quelle agu preghiere del Vescovo, del Clero e del po
glie, quelle cupole, quelle torri, vedute da polo commosso, lentamente discese tra le
mani di Monsignor Romagnano ? Mane no -
(1) Vere Dominus est in loco isto, et ego nesciebam .
Non est hic aliud nisi Domus Dei, et porta Coeli (Genes .
(1) Praestet fides supplementum sensuum defectui . Inno
xxviii, 16, 17) .
di S . Tomm . d'Aquino .

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biscum, Domine ! Rimani con noi, o Signore,
diceva il Prelato e ripetevano gli astanti
e Gesù rimase nella benedetta città , che
giustamente s'onora del titolo di Città del
SS. Sacramento . Simili fatti pubblici, ed
altri molti che potremmo citare , sfidano la
più maligna incredulità , e confermano la
nostra fede nelle parole di Gesù Cristo : Pas-
seranno il cielo e la t: erra ma le mie parole
dureranno in ete rno (1) . Sì, Dio è con noi!
» Poichè è così, il primo dovere, che ne
,consegue, si è che noi dobbiamo adorarlo in
questo gran Sacramento dell'amor suo (2) .
» II primo impulso che si sente dinanzi
ad una persona autorevole è quello di rive-
nirla, inchinandoci, e di professarle il nostro
rispetto : e questo sentimento è tanto più
forte e doveroso, quanto maggiore è la di-
gnità che dobbiamo onorare .
» Ma se a tutte le dignità e autorità ri-
conosciuto dobbiamo maggiore o minore ve-
nerazione ; l'adorazione è riservata al solo
Dio ; perchè l'adorazione è un atto di culto
supremo, dovuto al solo Padrone universale
di tutte le cose .
» La vera Religione, scrisse S . Agostino,
principio di una buona e beata vita, consiste
(1) Coelum et terra transibunt, verba autem mea non
transibunt (MARC. xiii, 31).
(2) Nemo Christi Carnati manducet, visi prius adora-
verit (S. AuGUST. Sup . Psalm . xcviii, 5.-E « st Sa-
cramentum quo verum ChristiCaotrqpues,Sngib
speciebus panis et vini continetur, ut adoretur, et offe-
ratur, al sumatur, relictum (Cat.)Rom
nell'adorare un Dio solo (1) : e poichè Gesù
Cristo è vero Dio, come tale merita la no-
stra umile adorazione, perchè merita il culto
supremo .
» Questo culto si professa infatti col pen-
siero, coll'azione e colla devozione (2) ; il
pensiero si porta alla adorazione, l'azione
al sacrifizio, la devozione alla Comunione
Eucaristica .
» Chi crede alle parole infallibili di Gesù
Cristo : questo è il mio corpo, deve necessa-
riamente riconoscerlo come solo ed unico
Autore della propria esistenza e di tutti i
beni che gode nella presente vita e spera
nella futura ; deve ritenerlo presente real-
mente nell'Ostia Sacrosanta ; deve ammirare
l'infinita bontà che lo trasse ad una vita
così umiliante per la Sua Maestà Divina ;
deve apprezzare tutto l'onore, tutto il pro-
fitto che può ricavare dalla sua misteriosa
dimora in mezzo a noi . Ora tutte queste
considerazioni, tutti questi sentimenti costi-
tuiscono appunto l'atto di adorazione, coi
quale si confessa la sua Divina presenza, si
riconosce la sua Suprema Sovranità, si pro-
fessa la propria illimitata servitù .
» Sì, Gesù è presente nella Santissima
Eucaristia : dunque dobbiamo adorarlo, dob-
biamo visitarlo, dobbiamo lodarlo, dobbiamo
ringraziarlo, dobbiamo obbedirlo : nè pos-
siamo mancare a questo dovere senza ren-
derci colpevoli d'infedeltà, d'inciviltà, di
ribellione . - Qual contraddizione sarebbe quella
di credere alla presenza reale di Gesù Cristo
nell'Augustissimo Sacramento, e poi operare
a suo riguardo come se ciò non si credesse!
» Nelle nostre città, nei borghi, nei vil-
laggi sorgono pur numerose le chiese, dove
Egli si degna abitare notte e dì racchiuso,
vero prigioniero d'amore, sui più o meno
adornati altari .. . : dove continuamente veglia
su noi, si occupa di noi, prega per noi, si
offre per noi : di dove con tanti impulsi
amorevoli a Sè c'invita desideroso della no-
stra compagnia e di beneficarci . Qual fede
sarebbe la nostra, se ciò credendo, non per
la notte, in cui Egli si contenta di proteg-
gere il nostro riposo, ma per tutto il giorno
lo lasciassimo solo ed abbandonato?
» Sono ingombre le piazze e le strade, af-
follati i pubblici ritrovi , le anticamere dei
grandi della terra . .. : la vita pubblica ormai
di moda quasi generale, con tanto danno
della privata . .. : si vive con tutti, si applaude
a tutti. . . e solo Gesù sarebbe lasciato nella
solitudine del suo tempio? Si fa ressa alle
porte dei potenti, si trangugiano umiliazioni
e ripulse , pur di potere arrivare alla loro
presenza, porgere una supplica, ottenere un
sorriso protettore . . . e poi si abbandonerebbe
Gesù nello squallore e nell'isolamento, dove
pur non si fa anticamera, ma tutti possono
(1) S . AuG. De ver . Relig ., cap . 1 .
(2) S . BERN. Expos . super Psalm, xcviii .

1.7 Page 7

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avvicinarlo, parlargli, riceverne grazie d'ogni
maniera e soccorsi per qualunque bisogno
Si corre ai medici e alle medicine .. . e non
si consulterebbe il Medico Divino, nelle cui
mani sta la vita e la morte di tutti . . .?
» Si cercano i più abili maestri, i più va-
lenti patrocinatori, gli amici più ricchi e più
generosi . . . e non si penserebbe a Gesù, Sa-
pienza increata, Redentore delle anime,
amico indefettibile degli infelici, Ilei poveri,
dei reietti? Quale ingratitudine, quale stol-
tezza non sarebbe questa : e quanto sarebbe
contradditoria alla vostra fede ! Che do-
vrebbe dirsi , se, quando Gesù esce dalle
chiese per benedire il suo caro popolo, per
recarsi a confortare i moribondi . . . , s'abbat-
tesse per le strade in chi facesse mostra di
non vederlo, per non adorarlo, per non sa-
lutarlo, per non rispettarlo almeno? Se nello
stesso tempio quelli che pur vi vanno per
assistere ai Santi Misteri dell'amor suo, mo-
strassero un contegno freddo, irreverente, se
non sacrilego ?
» Che dovrebbe dirsi di ciò , Figli Caris-
simi ? Forse che manca la fede ? No, questo
non potrebbe supporsi : perchè tutti si di-
cono e si vantano Cristiani ; vogliono al-
meno morire coi conforti della Religione
Che mancherebbe dunque? Mancherebbe la
riflessione, mancherebbe il carattere . .. : e la
mancanza di carattere nel Cristiano può ,
per rispetto umano, renderlo inconseguente,
ineducato, rinnegato . . .
» Non vi sia mai tra voi chi corrisponda
così male a quanto è richiesto dalla fede,
dalla civiltà, dal buon senso cristiano .
» Siamo in tempi nei quali tutti si vantano
di conoscere e di rispettare le convenienze
sociali, e si fanno scrupolo di tralasciare
una visita, un saluto, uno sguardo . . . verso
chi può averne diritto .. . Ebbene praticate
verso di Nostro Signore Gesù Sacramentato
questi doveri, e riconosceteli come vere osi-
gonzo della vostra fede .
» Egli è il nostro Re, il nostro Padrone,
il nostro Avvocato, il nostro Amico, il no-
stro Dio ! quindi ha diritto alle nostre vi-
site, ai nostri saluti, alla nostra adorazione .
Egli è presente in mezzo a noi : dunque
trattatelo da par suo . . . visitatelo, adoratelo .
» E quanto bisogno avete di adorarlo
specie in questi tempi di tanti pericoli, di
tante seduzioni per le anime vostre ! La fe-
deltà, l'abnegazione, il coraggio furono sem-
pre le doti dei cuori magnanimi e generosi :
quanto più ferve pericolosa la battaglia, i
buoni soldati si stringono intorno al loro
duce : quanto più è assalito il trono, i sud-
diti devoti si accingono a sostenerlo . . . Noi
siamo poveri, siamo infermi, siam peccatori . . .
circondiamo Gesù, che solo può soccorrerci,
perdonarci, e, confortati dalla sua presenza,
troveremo il coraggio per praticare i nostri
doveri : salveremo la nostra fede, salvando
l'onore di Gesù ! Saremo veri Cristiani ! »
VISITA DI DON RUA
ai Cooperatori della Svizzera, Alsazia, Belgio e Olanda.
Nello scorso luglio il nostro Superiore
Maggiore D . Michele Rua fa a visitare al-
cuni centri dei nostri Cooperatori della Sviz-
zera, Alsazia, Belgio ed Olanda . Tanto per
far pervenire a cotesti Benemeriti Coope-
ratori i nostri più sentiti ringraziamenti
per le cordiali accoglienze fatte all' ottimo
nostro Padre, come anche per tenere infor-
mati tutti i nostri lettori di ciò che passa
di importante nella nostra Pia Associazione
daremo qui un breve cenno di questo viaggio
che durò, si può dire, l'intero mese di luglio .
Partiva Don Rua da Torino la mattina del
2 luglio, accompagnato dal Sac . Giuseppe
Lazzero, uno dei primarii nostri Superiori,
già noto agli antichi lettori del Bollettino .
Dopo una fermata a Trecate per visitare il
novello Istituto Don Bosco, un'altra a Busto
Arsizio, dove quel zelante Prevosto vorrebbe :
Salesiani, ed una terza a Como, che diede
occasione d'ammirare la grande cortesia del-
l'ottimo Direttore Diocesano, Rev .mo Can .
Casarico, e d'altri benemeriti Cooperatori,
D . Rua col compagno entrava nella Svizzera
e scendeva a BALERNA la sera del giorno se-
guente, festosamente accolto dagli alunni di
quel nostro Collegio .
All'indomani, sparsasi la notizia che il
Successore di D . Bosco era arrivato nel Can-
ton Ticino, una fiumana di Cooperatori dai
vicini paesi si riversò a Balerna per poterlo
conoscere ed ossequiare . Si improvvisò una
specie di accademia, della quale il Credente
Cattolico di Lugano ha una compita relazione .
Parlarono fra gli altri il Rev . Economo spi-
rituale della Pieve di Balerna, Canonico
D . Luigi Fonti, facendo voti per l'Opera
Salesiana ed invitando D . Rua a rivolgere
la parola al suo popolo nella Collegiata ; il
Rev . Parroco di Vacallo, D . Gerolamo Obi-
cini, rallegrandosi che l'Opera di Don Bosco
formi argomento a bene sperare per i mali
morali che affliggono la presente società ; ed
il Rev . Arciprete e Vicario foraneo di Riva
S . Vitale, D . G . M. Bianchettì, che fu più
volte interrotto dai più accalorati applausi .
Infine rispose Don Rua, ringraziando ognuno
dei presenti per l'affetto che dimostrano ai
Salesiani . Poi ricordò quanto D . Bosco si
prendesse pensiero dei giovanetti poveri del
Canton Ticino, accettandone molti nei suoi
Ospizi aiutando quelli di loro che in date
stagioni emigravano in Piemonte, ed av-
viando allo studio quanti avessero disposi-
zioni per la carriera ecclesiastica ; accennò a,
casi particolari che commossero gli astanti .

1.8 Page 8

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Narrò delle pratiche da lungo tempo seguite
da cattolici ticinesi per avere fra di loro
qualche Casa Salesiana, e come finalmente
nel 1889, dopo la morte di Don Bosco, il
loro desiderio sia diventato un fatto coll'ac
cettazione del Collegio di Mendrisio, donde
ora si è trasferito a Balerna in condizioni assai
migliori mercè specialmente la munificenza
del Pastore di quella Diocesi, Mons . Vin--
cenzo Molo, e coll'avviamento della seconda
istituzione iniziatasi lo scorso anno a Gra-
vesano . Ringraziò cordialmente il Vescovo
ed i Cooperatori della benevolenza loro verso
i Salesiani .
La sera dello stesso giorno 4 luglio, ade-
rendo all'invito del D . Fonti, D . Rua par-
lava ancora nella Chiesa plebana ad un nu-
meroso uditorio, tenendovi una Conferenza
sulle opere Salesiane .
Terminò la funzione colla benedizione del
SS . Sacramento, preceduta da un mottetto in
musica e dal Tantum ergo pure in musica,
egregiamente eseguito dai suonatori violi-
nisti e dai cantori del Collegio Salesiano .
All'indomani mattina, 5 luglio, Don Rua,
salutati gli alunni del Collegio di Balerna,
partiva per Capolago donde passò a LU-
GANO per ossequiare S . E . Rev. Mons . Molo
Amministratore Apostolico del Canton Ti-
cino . Quivi Don Rua, per invito dell'Eccel-
lentissimo Vescovo, dovette parlare ai Se-
minaristi raccolti nella cappella . Saputo
che stavano per recarsi alle vacanze, egli
indicò loro un antidoto contro tutti i peri-
coli che si possono incontrare nelle medesime
e questo si è la divozione tenerissima verso
del SS . Sacramento. Poi, per accondiscen-
dere alle preghiere di Monsignore stesso,
prima di accomiatarsi da quei bravi alunni
del santuario, diede loro la benedizione .
Da Lugano si passò a Gravesano per vi-
sitare l'Istituto Rusca, affidato dal fonda-
tore Cons. Avv . Domenico Tognetti ai Sale-
siani . D . Rua si rallegrò di cuore con quel
Direttore e coi professori del profitto fatto
dagli alunni di quelle Scuole ; si fermò con
compiacenza ad esaminare i lavori di dise-
gno professionale eseguiti dai medesimi a-
lunni durante l'anno ; e parlando loro, fra
le altre cose, raccomandò che, essendo soliti
essi in date stagioni ad emigrare dal paese,
lontani di casa si ricordassero dei loro pa-
renti e facessero volentieri dei sacrifizi per
inviare ai medesimi ogni risparmio .
Al 6 di luglio si arrivò a Muri nel Can-
ton d'Argovia, incontrati a venticinque chi-
lometri di distanza da quel Rev .m° Parroco
e cordialmente poi ricevuti dai suoi zelanti
Coadiutori e altri ottimi sacerdoti . A Muri
vi sono parecchi zelanti Cooperatori e Coo-
peratrici, che vorrebbero vedere colà stabi-
liti i Salesiani per l' educazione della gio-
ventù in un antico convento di Benedettini,
ora deserto e bisognoso di riparazioni . Non
potendo ancora vedere realizzato il loro di-
segno, in questi ultimi anni, inviarono già pa-
recchi giovanetti benché di lingua tedesca nei
nostri Collegi d'Italia . Ora la visita di D . Rua
era per dir loro una lusinghiera parola, per
lasciar loro una benchè lontana promessa ; e
questa visita era da loro desideratissima .'
Don Rua vi capitò la vigilia di una festa
solennissima, patronale di quel paese . Al-
l' indomani egli ed il suo compagno furono
spettatori di scene soavissime di fede e di
divozione di quel buon popolo. Dobbiamo
dire che non troppo sovente avviene di vedere
Comunioni così numerose specialmente per
parte d'uomini, nè quel religioso silenzio e
quel contegno devoto e di preghiera nella
casa di Dio, che si ammira in tanti altri
paesi dell'estero, dove la fede cattolica ebbe
a soffrire maggiori assalti dai nemici . Don
Rua e D . Lazzero ne furono altamente edifi-
cati . Dopo le sacre funzioni furono condotti
a Hermetzwill a visitare un orfanatrofio inci-
piente per le caritatevoli sollecitudini di quel
Sig. Parroco, il quale desidera affidarlo ai Sa-
lesiani . - Il giorno 8 era stabilito per tenere
la prima conferenza salesiana in quel paese ;
un invito diramato da quel. Rev .m° Parroco
fissava le ore 2 1/2 pom.elaChisn
al Convento suddetto . Le signorine Frei ze-
lanti Cooperatrici, avevano coadiuvato il loro
Parroco, acciocchè ogni cosa fosse bene pre-
parata . Si lesse da principio un tratto di
vita di S . Francesco di Sales, si cantò un
mottetto, poscia Don Rua parlò per circa
tre quarti d' ora in francese delle Opere
Salesiane ; e acciocchè neppur una delle sue
parole andasse perduta, quell'ottimo Parroco
ebbe la compiacenza di ripetere con ammi-
rabile esattezza e disinvoltura tutta la confe-
renza in lingua tedesca ; la questua fatta in
seguito riuscì discreta e si raddoppiò l'entu-
siasmo che già vi era per avere colà i Sale-
siani .
Varcata tutta la Svizzera, ed entrati nel-
l'Alsazia la sera del giorno 9 Don Rua col
suo fedel compagno fermaronsi ad Obernai,
dove furono gentilissimamente trattati ed
ospitati da una distinta signora antica Coo-
peratrice Salesiana e dal signor Offman, egli
pure zelante Cooperatore Salesiano . L'in-
domani fu occupato nel visitare i nume-
rosi Cooperatori e Cooperatrici di quella
città , i quali non vollero lasciarsi scap-
pare l'occasione di manifestare la loro sim-
patia verso le Opere Salesiane .
Arrivati alla sera del 10 ad Andlau, si
trovarono già preparato l'alloggio in casa
della benemerita famiglia Heimburger . Già
tutto era stato disposto , perchè Don Rua
tenesse una Conferenza Salesiana alle prin-
cipali signore di quel paese . E Don Rua
ben volontieri parlò delle opere di Don Bo-
sco nella cappella dell' Orfanotrofio locale e
l'effetto precipuo ottenutosi fu d'aumentare

1.9 Page 9

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il numero dei Cooperatori e delle Coopera-
trici in quel paese.
La notte dell'11 si passò a St . M arie
aux Mines in un Istituto di giovanetti, fon-
dato da un zelante Sacerdote che desiderebbe
avere in suo aiuto i Salesiani . Quei buoni gio-
vanetti sarti, calzolai, falegnami e tipografi
vollero dare un piccolo saggio di musica e di
canto ai loro ospiti, e lo fecero con tal grazia
e maestria da meritarsi i più cordiali ap-
plausi .
Alla capitale dell' Alsazia, a Strasburgo
erano vivamente attesi dall' Abate Moser,
Direttore spirituale del gran Seminario e
nostro ottimo amico . Quivi Don Rua si ebbe
cordialissimo accoglienze da tutti i Superiori
del gran Seminario, dove prese alloggio,
nonchè dal Vicario generale e da S . Ecc .
Rev .ma il Vescovo Coadiutore , in assenza
dell'Ordinario Diocesano . Sul mezzodì po-
terono ammirare da vicino il tanto famoso
orologio di quella classica Cattedrale, (1) .
Quivi D . Rua tenue pure una conferenza nella
Chiesa assai vasta dell'Istituto delle Ripa-
ratrici, e così potè far la conoscenza di
molti Cooperatori e Cooperatrici di quella
città .
Attraversando la Lorena , Don Rua si
fermò a Metz per ossequiare quell'Eccellen-
tissimo Vescovo e poi visitare un istituto
per poveri giovani diretto da due ottimi
Sacerdoti . Fu accolto con mille segni di gioia
e di festa da uno di questi due Sacerdoti,
essendo assente l'altro ; nè più fu lasciato un
momento fino alla partenza.
**
Liegi era, si può dire, la metà di questo
viaggio . Nei pochi anni che i Salesiani sono
colà stabiliti, coll'appoggio di quel vene-
rando Vescovo e del generoso suo Clero,
colla cooperazione altresì de' buoni Belgi,
si è potuto innalzare accanto all' Istituto
Salesiano una bella e vasta chiesa dedicata
a Maria Ausiliatrice . Ed il lunedì 16 luglio,
giorno in cui si commemorava la Vergine
del Monte Carmelo, Mons . Doutreloux pro-
cedeva alla solenne cerimonia della con-
sacrazione ; S . E . Rev .ma Mons . Nava, Nun-
zio Apostolico a Bruxelles, vi celebrava il
primo solenne Pontificale, essendovi presente
D . Rua, D . Lazzero ed un considerevole
concorso di popolo . Fu una festa solennis-
sima che arrecò indicibile gioia al cuore di
quel buon Vescovo, che vede finalmente
effettuato uno de' più vivi desideri suoi e
dei popolani di quel quartiere, pei quali era
veramente necessaria una pubblica chiesa .
Nel pomeriggio sì continuarono le sacre
funzioni e vi tenne un magnifico discorso
Mons . Cartemwels Vice Rettore della celebre
(1) Fra le altre cose in quel maraviglioso orologio
si vede al suono del mezzodì tutti gli apostoli pre-
sentare l'atto del loro ossequio al loro Divin Maestro .
Università di Lovanio . - Il 17 cantò messa
solenne un novello sacerdote Salesiano e nel
pomeriggio D . Rua tenne una conferenza ai
numerosi Cooperatori e Cooperatrici Sale-
siane. Egli era lieto della propizia occasione
di esprimere la sua viva riconoscenza ed am-
mirazione verso S . E . Mons. Vescovo, il suo
clero e tutti i Cooperatori Belgi e di scio-
gliere in pari tempo un tributo di gloria e
ringraziamento a Maria Ausiliatrice che in
modo cotanto prodigioso ha ognora protetto
quella santa impresa .
Il terzo giorno cantò la messa il Rev .mo Sig .
Curato della parocchia di s . Veronica nel
cui distretto trovasi la novella chiesa ed or-
fanatrofio, e la sera si cantò un solenne
Te Deum come chiusa delle consolanti fun-
zioni . L'indomani tuttavia si celebrò ancora
una Messa solenne da Requiem per tutti i
benefattori e benefattrici defunte .
Intanto s'avvicinava la festa di s . Vittore
onomastico di S . E . Mons . Vescovo e Don
Rua si fermò per assistere alla piccola ac-
cademia musico-letteraria che gli si prepa-
rava nell'Istituto e che ebbe luogo il venerdì
seguente . I giovanetti accolsero S . E . col
suono della banda musicale e fra lieti evviva
espressi cogli urrà, come suolsi in quel paesi
eseguirono con gusto e maestria varii pezzi
del lor repertorio e col canto di un grazioso
inno cominciarono a manifestar i loro sen-
timenti di filiale affetto verso di lui che per
essi, più che Pastore e Benefattore, è padre
il più tenero . Seguirono componimenti con
cui ciascun laboratorio accompagnava l'of-
ferta di qualche proprio lavoro . Don Rua
poi prendendo la parola dopo tutti gli altri
richiamava in brevi parole alla memoria le
sante relazioni che passarono fra S . E. ed il
nostro venerato padre D . Bosco e da parte di
tutti i Superiori Salesiani faceva i più caldi voti
per la prospera conservazione di S . E ., per la
felice riuscita di tutte le sue belle imprese,
invocando l'appoggio di Maria Ausiliatrice
e di D . Bosco stesso a rendere efficaci presso
Dio le nostre preghiere . - Monsignore ri-
spose con parole piene di paterno affetto
ringraziando gli uni e gli altri e dando ai
giovani consigli i più salutari pel loro bene
temporale ed eterno .
Nel Belgio Don Rua visitò ancora Hech-
tel, dove si tratterebbe d'impiantare fra al-
cuni anni una Colonia Agricola ; e nel ri-
torno dall'Olanda toccò Anversa, Ma-
lines e B ruxelles , nella qual ultima
città tenne pure una Conferenza Salesiana .
Egli certo restò sommamente commosso della
cordialità e della generosa ospitalità ricevuta
dai Cooperatori Salesiani in queste ultime
città . Incancellabili poi resteranno nel suo
cuore i nomi del Can . Beauvois d'Anversa,
di Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo
di Malines e del Nunzio Apostolico di Bru-
xelles che ebbe il piacere di rivedere prima
di partire dal Belgio .

1.10 Page 10

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L'anno scorso un numeroso pellegrinaggio
Olandese avviato verso Roma aveva rega-
lato di una visita il nostro Santuario di
Maria Ausiliatrice ed all'Oratorio di San
Francesco di Sales . In quella circostanza
molti pellegrini avevano fatto istanze a D .
Rua affinchè volesse pur fare una visita ai
Cooperatori Salesiani della loro nazione .
Memore di tali benevoli inviti D . Rua colse
questa propizia occasione e dal Belgio por-
tossi col suo compagno alla vicina Olanda
e fu molto consolato nel vedere quanto an-
che là è venerato il nome di D . Bosco . In
Maestricht si ebbe le più cordiali accoglienze
da uno degli organizzatori del suddetto pel-
legrinaggio, dal Decano e dal Clero di quella
città. Vi si fermò due giorni in cui ebbe
campo di ammirare la soda pietà di quella
popolazione ed il suo rispettoso affetto verso
i ministri di Dio e le cose sacre . Passò
in seguito a Ruremond , Boisleduc ,
Arnhem, Utrecht, Rotterdam . In
tutte queste città egli trovò dei veri amici
delle Opere Salesiane , anzitutto negli Ec-
cellentissimi Vescovi, poi in varii ottimi si-
gnori e signore . Ci rincresce di non potere
qui riferire i nomi di tutti questi bravi Coo-
peratori che fecero affettuose accoglienze al
nostro amato Superiore ; ma, essi lo sanno,
che avanti a Dio non li dimenticheremo mai
nelle nostre preghiere .
Al suo ritorno Don Rua col compagno, il
31 luglio, non aveva che una parola, una
raccomandazione da fare ai suoi figli : Rin-
graziamo di cuore il Signore e Maria Ausi-
liatrice, che dappertutto ci danno dei buoni
amici, dei zelanti Cooperatori !
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . BOSCO
PATAGONIA MERIDIONALE
Due mesi di fissione nella Pampa .
RE, v .tm° SIG . D . RuA,
Puntarenas, 19 Marzo 1894 .
PER divina disposizione quest'anno toccò
in sorte alla scrivente ed al Cat . Mara-
bini di andare in giro ad evangelizzare i
popoli della Patagonia Meridionale e dello
Stretto di Magellano . Invocato l' aiuto di
Dio e provvisti del puro necessario, il giorno
16 gennaio partimmo da Puntarenas, e diri-
gendoci verso Ovest, quindi a Nord e ad
Est, ritornammo alla nostra residenza per
la parte sud, dopo aver così toccati i quattro
punti cardinali di questa Prefettura Apo
stolica e descritta una grande circonferenza
di oltre cinquecento e cinquanta, leghe, os-
sia duemila settecento e cinquanta chilometri,
e tutto questo nello spazio di soli due mesi .
Il giorno 16 del corrente marzo, in ossequio
all' ubbidienza dataci dal nostro Superiore
D. Giuseppe Fagnano, che desiderava fos-
simo in Puntarenas per la Settimana Santa,
eravamo già di ritorno, colla consolazione
nel cuore di aver potuto fare, grazie a Dio,
un po' di bene .
Luoghi visitati .
I luoghi principali visitati in questa mis-
sione furono : Correill, Palomaro, Laguna
Blanca, Rio del Surdo, Los Moros, Caña-
don Verde, Dos Lagunas Pelichas, Cañadon
Cachimba, Cangàmo Monokaike, Sequete-
maike, Sankaike, Menekaique, La Forqueta,
Rio Coy-Iulet, Hotetelaike, Tres Chorrillos
de las dos Lagunas Salinar, Cañadon de
la Uegua Quemada, Monte Lion, Santa
Cruz, Cañadon del Baile, Rio Chico de S .
Cruz , Rio Shehueno Chalia, Corpenhai-
ken, Chonkekaiken, Oshchekaiken, Me-
nel-Kaiken, San Iulian, Las Salinar Cana-
don de las Vacar, Gallegos Chico, Gal-
legos grande, Paleaike, Ascaike, Cabeza
del Mar .
Disagi di questi viaggi .
Provvidenza di Dio .
Durante il lungo nostro viaggio tragittammo
quattro grandi fiumi e dieci piccoli . Incon-
trammo più di quindici laghi, quasi tutti
dalle acque salate ; alcuni trovati asciutti
mostravano il loro letto coperto di bian-
chissimo sale. Non di rado ci trovammo in
critiche circostanze ; ma la Provvidenza, che
amorevole veglia sui suoi figli, venne sempre
in aiuto a noi che in sul partire ci eravamo
totalmente affidati nelle sue mani .
In Europa avvi il proverbio : Chi non sa
pregare, si metta in mare . Credo che per
l'America si potrebbe tradurre in quest'altro :
Chi non sa pregare, vada nella pampa o de-
serto della Patagonia senza guida . E tali ci
potevamo dir noi, a cui era toccato una
guida poco pratica, e dovemmo quindi re-
golarci dal sole, e dalla bussola, la quale tut-
tavia non bastava per luoghi tanto difficili .
Dopo che il viaggiatore ha camminato
tutto il giorno tra un polverio, molestato or
dal vento ed or dalla grandine, e vede tra-
montare il sole in mezzo a vastissima pia-
nura che l'occhio stenta ad abbracciare, nè
trova un riparo dove passare la notte, nè un
fil d'erba per isfamare gli stanchi cavalli,
nè un po' d'acqua per inumidire le riarse
fauci, oh! come allora si sente il bisogno
di chiedere il soccorso dal cielo ! come
spontanea viene sul labbro la preghiera!
Per ben tre volte fummo messi a tal cimento :
due volte il cielo benigno fu pronto a ve-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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nire in nostro aiuto, ma la terza dovemmo
sospirare un bel poco .
La notte era avanzata e buia, e noi tut-
tora andavamo in cerca di acqua, ma nessun
indizio si presentava ai nostri occhi ; tutto
era arido e secco . Dopo molto girare, c'in-
contrammo in un po' d'erba pei cavalli, ed
in una piccola altura che poteva servirci di
riparo dal vento che soffiava fortissimo, ma
acqua non ci fu possibile trovarne . Piantate
adunque le nostre tende, cercammo di pren-
dere sonno : però il pensiero che all'indomani
avrei dovuto tralasciare di celebrar Messa
per mancanza di acqua non mi lasciava
dormire. Questo pensiero mi trasportava in
Galilea, e rivolto a Maria Ausiliatrice con
fiducia Le diceva : « Madonna Santissima,
vedete in che circostanza ci troviamo . Ritor-
nare indietro in cerca d'acqua ci è impossi-
bile, giacchè dovremmo camminare per oltre
mezza giornata ; rimanere senza celebrare la
S. Messa mi rincresce molto . Voi, che alle
nozze di Cana avete detto al vostro divin
Figliuolo : Vinum non habent, ripetete ora
Aquam non habent. Ricordatevi che domani
è sabato, giorno a Voi sacro . » Fatta di
cuore questa preghiera, mi addormentai . Ed
ecco che alle due di notte una pioggia fina
fina percuote la nostra tenda : il nostro pen-
siero corre subito alla celebrazione della S .
Messa . Prendiamo tre scodelle di stagno ed un
altro recipiente che avevamo e le mettiamo
fuori della tenda per ricevere quella manna
celeste . Pochi minuti dopo cessa di piovere
raccogliamo l'acqua accolta nelle tre sco-
delle e nel recipiente e ne abbiamo abba-
stanza per celebrare, cioè quasi un bicchiere .
Come non iscorgere in questo fatto la mano
della Provvidenza! - Celebrata la S . Messa
e ripreso il cammino, verso mezzodì tro-
vammo acqua per dissetare anche noi ed i
cavalli .
Altra notte, dopo aver passato a nuoto il
Rio St .a Cruz , ci moriva il migliore dei
cavalli, due altri ci erano fuggiti , e noi
privi di denaro e senza conoscenti ed amici,
lontanissimi da casa e tuttavia neppur a
metà del nostro viaggio , non sapevamo
a che partito appigliarci . Ci rivolgemmo
subito all'amorevole nostra Madre, la Prov-
videnza, ed Essa, come tutte le altre volte,
non ci venne meno . In breve ci fece trovar
amici, danari, cavalli e viveri da poter con-
tinuare il nostro cammino . Oh Provvidenza
divina, quanto sei grande !
Dopo un giorno intiero di marcia forzata,
giunti quasi sfiniti dalla stanchezza al Rio
Gallegos e là dove vi affluisce il Rio del
Surdo, tramontato il sole e calmatosi il vento,
ecco apparir quasi all'improvviso una nube
di moscherini, i quali terribilmente tormen-
tavano i nostri animali, tanto che le povere
bestie smaniavano, si rotolavano per terra,
e, non potendo liberarsene, correvano dispe-
ratamente di qua e di là rompendo le funi
a cui erano legate . Da un' ora e più era-
vamo spettatori di quel flagello, nè dava
indizio di cessare, anzi gli insetti comincia-
vano a tormentare anche noi stessi . Preso
allora il rituale, lessi le preghiere per l'esor-
cismo ; ed oh! meraviglia! sull'istante, senza
concorso nè di vento, nè d'altro, scompar-
vero lasciandoci tranquillamente la notte, nè
più ci molestarono per tutto il viaggio, seb-
bene corra voce che in molti luoghi, pei
quali siamo passati noi, si trovino in gran
quantità di questi insetti .
Descrizione della Pampa di Patagonia .
In generale la Pampa della Patagonia è
una estesissima pianura che pare livellata ;
di rado si vedono monti ; le poche colline
che alle volte s'incontrano sono come al-
tipiani . Si percorrono molte miglia senza
vedere un arbusto che arrivi all' altezza di
un metro : tutto è arido : la terra è del color
del piombo, arenosa ; la poca erba che pro-
duce è dura, secca e pungente, talmente che
neppur gli animali la possono mangiare .
Tratto tratto la terra pare si apra sotto i
piedi, formando delle fenditure nel suolo a
guisa di canali, chiamati cañadones, della
profondità di venti a quaranta metri, per
cinquanta a cento cinquanta di larghezza, e
di alcune miglia di lunghezza . In questi
canadones è più facile trovare dell'erba verde
ed in alcuni anche dell' acqua . Servono di
riparo contro il vento specialmente durante
la notte .
È cosa desolante percorrere queste regioni
specialmente per chi venga dal fertilissimo
suolo italiano . Qui piove di rado ; il vento,
che vi soffia fortissimo del continuo, inaridi-
sce tutto, perciò non vi è alcuno che s'at-
tenti a coltivare questa terra, perche torne-
rebbero vane le sue fatiche . L'unica derrata
di questi paesi consiste negli animali dome-
stici, pecore, da cui ricavano lana, vacche e
cavalli .
Gli abitanti conducono un'infelicissima
vita ; dimentichi di Dio e dell'anima, cre-
scono i loro figliuoli senza alcuna educazione
morale e religiosa, i quali perciò vengono
su nella più grande ignoranza dei loro più
stretti doveri . Vivono aggruppati in pochi
centri, distanti dieci, venti e perfino cento
chilometri gli uni dagli altri, per cui rie-
scono assai difficili le relazioni e comuni-
cazioni fra di loro : alle volte si cammina
tutto il giorno intero, senza vedere una per-
sona, una casa ; solo il guanaco, lo struzzo
e pochi altri uccelli vengono a interrompere
la monotonia di queste solitudini .
Per farsi un'idea di questa terra, gioverà
non poco conoscere le denominazioni che
qui si sogliono dare alle cinque diverse parti,
in cui è divisa . Da Puntarenas fino al Rio del
Surdo, passando per Laguna Bianca, è chia-
mata Terra della miseria ; dal Rio del Surdo

2.2 Page 12

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a Coy - Julet, terra della desolazione : da
Coy-Julet a St.a Croce, Terra della dispe-
razione ; da St .a Croce a Corpenkaique e S .
Julian, Terra della morte, non incontrandosi
nè guanachi, nè altri uccelli di sorta . Il
solo tratto che notammo meno desolante è
da Palcaike, vicino a Gallegos, fino a Ca-
beza del mare, presso Puntarenas, che è ap-
pellata Terra discreta . Nei dintorni di S .
Croce particolarmente la terra pare male-
detta : ivi non
appare nube se
non per por-
tare vento o
grandine . Ordi -
nariamente ab-
biamo trovata
gente buona,
semplice e molto
ospitaliera ; in
tutto il viaggio
ci fu negato ri-
covero una sola
volta, e questa
fu per parte di
una famiglia di
protestanti .
Visita al Co-
mandante ed
al capitano di
S. Croce . -
Benedizione
di un cimite-
ro - Neces-
sità di un Sa-
cerdote .
A St. a Croce,
fummo a far vi-
sita al Coman-
dante del nuo-
vo presidio mi-
litare colà sta-
bilitosi da po-
chi mesi . Ci ri-
cevette con cor-
dialità e genti-
lezza, sapendo-
ci figli di Don
Bosco, verso
cui ha grande
venerazione .
Conosce Mons . Cagliero, D . Costamagna,
D . Piccono e Don Fagnano . Ci trattenne
seco a Pranzo, e la dimani, primo giorno di
quaresima, volle che celebrassi Messa ai suoi
soldati ; e, prima di lasciarci partire, si fece
promettere che sarei ritornato , come ho
fatto, la terza domenica di quaresima, nel
qual giorno fece assistere al santo sacrifi-
zio tutto il presidio , non esclusi gli uf-
fiziali e moltissime donne e fanciulli . Erano
più di duecento i soli militari : i musici du-
rante l'elevazione resero gli onori prescritti .
Finita la Messa, fui attorniato da tutte le
donne, dai fanciulli ed anche da molti sol-
dati, ai quali tutti lasciai o una medaglia
o un'imagine . Benedii, pure per invito del
Comandante ed a richiesta del pubblico, un
piccolo cimitero di 40 m . q . Fino allora non
ne avevano e sepellivano i morti or qua or
là pel campo.
Ci portammo pure, prima di partire, dal
capitano del detto presidio, che ci accolse
con non minor cordialità e gentilezza del
precedente . Si trattenne molto tempo fami-
gliarmente con
noi , e finito il
pranzo, a cui
volle prendes-
simo parte, ci
esternò la sua
ammirazione
per la nostra
opera, e come
egli volentieri
avrebbe con noi
voluto condivi-
dere le fatiche
nella Terra del
Fuoco a pro dei
poveri selvaggi .
Intanto mi pre-
gò a voler in-
teressare il Pre-
fetto Apostolico
Don Fagnano,
perchè volesse
procurare un
Sacerdote per
quel presidio,
e specialmente
per occuparsi
dei giovanetti
che vi crescono .
Attualmente a
St .a Croce si
fabbricano cen-
to case per le
famiglie dei mi-
litari, e quattor-
dici grandi tet-
toie chiuse, che
serviranno per
depositi, ospe-
dale, e per la
rivista dei sol-
dati in tempo cattivo . Una di queste tettoie
sarà destinata per cappella, ed accanto vi si
costruirà una sala che servirà per scuola
dei fanciulli .
Cortesia del Governatore di Gallegos .
Anche a Gallegos si desiderano i figli di
D . Bosco, perchè vadano là ad istruire
quella gioventù . Quivi pure visitammo il
Governatore, uomo avanzato in età e molto
buono . Egli e la sua buona consorte special-
mente insistettero, perchè quanto prima vo-

2.3 Page 13

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lessimo recarci ad ufficiare una cappelletta acciò possano essere più buoni ed andare un
che stanno preparando .
giorno dopo morte lassù in Paradiso .
A Gallegos, essendo giunti verso le due - Il tuo battesimo non li farà morire?
pomeridiane e tutti carichi di polvere, sti- - No per certo, anzi li farà star più bene,
mammo conveniente non presentarci tosto al scacciando via gualicho (il diavolo) dal loro
Governatore, ma ritirarci in un albergo per
ristorarci e pulirci un poco gli abiti . Ma l'al-
bergatore ci rispose freddo freddo che era
troppo tardi, ch'egli aveva già mangiato e che,
avendo nulla di pronto, non si sarebbe nep-
pur dato la briga di preparare qualche cosa
cuore . - L'india mi guardava con aria mi-
steriosa . Io conoscendo ch'essa si pregiava
d'esser chilena, le soggiunsi : - Senti, tutti
i chileni son cristiani e nessuno è morto per
aver ricevuto il battesimo ; tu dunque non
sei chilena?
per noi . - Curiosa! soggiunsi io perchè avete - Sì lo sono ; ma forse tu non lo sei
mangiato voi, non dovremmo aver fame noi? e tu m'inganni . . . . Sei Argentino .
ci vollero tutti gli argomenti che sa suggerire - T'accerto, non sono Argentino . Vengo da
una dieta prolungata di 24 ore per strappare Puntarenas, e Puntarenas è territorio chileno
a quell'uomo alcuni pezzi di fiambre (carne
in conserva) . Ma alloggio per la notte non
se ne potè assolutamente trovare . Si bussò
a più porte, ma inutilmente . Allora andammo
dal Governatore, decisi di domandargli il
permesso di lasciarci impiantare la tenda
nel suo territorio, raccontandogli allo stesso
- Bene, soggiunse dopo lungo silenzio, se
sei chileno, ti lascierò battezzare i miei figli ;
ma bada bene v'eh ! di non ingannarmi.
Ci ponemmo allora ad istruire tutta la fa-
miglia, e dopo una conveniente preparazione
battezzammo quei figliuoli con nostra e
loro grande consolazione .
tempo quanto ci era occorso . - Non sarà In un secondo toldo, c'imbattemmo in altra
mai, rispose il cortese Governatore, ch'io povera madre, la quale, non appena ci vide,
permetta ch'essi innalzino la loro tenda in con la stessa pelle di guanaco, onde era
questo paese con tante case - Chiamò a con- vestita, coprì a guisa di chioccia le sue crea-
siglio il giudice, il medico, il segretario, il turine, acciò non potessimo battezzarle; e
delegato di polizia per vedere se si poteva ad impedire che facessero di frequente ca-
trovare una stanza libera con due letti, ma polino, andava ripetendo : - State nascosti
concorde fu la risposta negativa . Allora io chè passa qualicho . - Lo stesso ci successe in
dissi : - Eccellenza, noi non cerchiamo letti, un terzo toldo, e per quante esortazioni ed
ma solo un riparo qualunque, essendo omai istruzioni facessimo, non fu possibile indurre
avvezzi a dormire sulla nuda terra - Quando quei disgraziati genitori a permettere che
è così, riprese il capitano, vengano pure in s'amministrasse il battesimo a quei poveri
casa mia che ci accomoderemo alla meglio . fanciulli . In varii toldi trovammo indii com-
- Il giorno appresso, celebrata la S . Messa
e amministrati due battesimi, ce ne partimmo .
pletamente ubbriachi e quindi non si potè
far nulla . Un di costoro con minacce voleva
che gli lasciassimo qualche moneta, perchè,
Incontro cogli indii - Battesimi ed abiure .
diceva, chiunque passa innanzi al mio toldo
deve darmi qualche cosa, essendo io povero .
La nostra missione era principalmente di-
retta ai selvaggi tehuelches, non trascurando
tuttavia i civilizzati che ne abbisognano
quanto i primi . Ed in vero trovammo una
famiglia, di cui il padre era cattolico, la
madre protestante, e cinque figli, dei quali
il maggiore aveva 16 anni, tutti senza bat-
tesimo . Questa famiglia dapprima ci accolse
male, dopo ci trattò freddamente, infine colla
grazia del Signore ottenemmo la conversione
Anche con costui non si potè fare nulla pel
bene della sua anima .
In generale tuttavia trovammo gli Indii
ben disposti ad accogliere la parola di Dio
e a farsi cristiani, specie dal tratto che da
St . Croce s' estende a Corpenhaike . Cele-
brammo Messa in varii toldi con piacere
degli indii e con nostra vera soddisfazione .
Ecco uno specchietto di quanto, grazie a
Dio, si è potuto fare :
della madre, che abiurò l'eresia, e poscia
potemmo battezzare i figli .
Nel primo toldo di Indii che scorgemmo
trovammo la madre di casa che stava fu-
Battesimi agli indii Tehuelches
»
» Onas
»
» Araucano
»
ai civilizzati
N° 103
»1
»1
» 10
mando con una grossa pipa . La nostra pre-
in tutto
senza non la scompose per nulla e franca Comunioni (di cui 10 prime e di
mi chìese : - Taraes licor ? Porti liquori?
queste a 2 Indii)
N° 115
N° 15
- No, risposi, i liquori fan male, non si Matrimonii
»5
devono bere .
Messe celebrate in pubblico
» 22
- È vero, soggiunse, io non ne bevo ; »
»
privato
» 37
quando però vedo la gente allegra ballare, Benedizione di un cimitero .
allora sola ne prendo un pochino . Vieni a
» di una gran croce eretta su di un
vendere altre cose?
monte
- No, vengo a battezzare i tuoi figli, Abiura di una protestante .

2.4 Page 14

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Ecco in breve il resoconto dell'ultima mis- primo loro campo delle fatiche apostoliche,
sione data nella Pampa, che ci venne a il luogo dove un giorno avean per la prima
costare più di 1500 pesos, equivalenti a circa volta immolata l'Ostia di Pace, il luogo dei
3000 lire italiane . Oltre al frutto soprariferito, più cari ricordi, come un giorno lo era stato
mi pare che se ne sia ottenuto un altro ben anche per noi l'Oratorio di Torino . Monsi-
grande, ed è che si è risvegliata la fede in gnor Lasagna non si trovava presente, poi-
molti, che l'avevano lasciata quasi spegnere . ché li aveva preceduti da quindici giorni,
Di tutto siano rese grazie infinite al Signore, ed io in sua vece diedi loro l'ultimo addio .
che si vuole servire di noi deboli strumenti Oh! momenti solenni ! Il cuore più duro si
per dilatare il suo santo regno .
sarebbe commosso ! L'alunno in essi vedeva
Ora siamo ritornati a Puntarenas, e sta partire il maestro, l'amoroso padre che li
bene ch'io le annunzii come qui finalmente aveva educati ; i Missionari alla lor volta
si sono gettate le fondamenta della tanto stavano per allontanarsi dal sacro recinto, in
sospirata chiesa in muratura . Attualmente cui avevan provate le dolcezze di un vicen-
si sta collocando un zoccolo in pietra del- devole e verace affetto ; ed anzi uno di loro,
l'altezza di mezzo metro, per ripararla dai figlio di questa Repubblica, da pochi mesi
d anni che producano le piogge in questi aveva celebrata qui la sua prima Messa, ed
paesi . Il rimanente sarà fatto di mattoni . ora novello eroe dava all'amata patria, ai
Senonchè i lavori dovranno presto essere parenti ed alle persone più care l'ultimo
interrotti pel sopravvenire dell'inverno ; spe- addio . Oh! quell'addio come ripercosse il
riamo quindi che in questo tempo d'inter- cuore di noi Italiani ! Ci ricordammo allora
ruzione la Provvidenza ci somministrerà i di quell'ultima funzione che si celebrò in
mezzi necessari per accelerare poi i detti Maria Ausiliatrice prima della nostra par-
lavori nella buona stagione .
tenza, l'amplesso datoci da tanti cari supe-
Ci benedica, o amatissimo Padre, e ci ri- riori e compagni, l'ultima benedizione che
cordi sempre al Signore nelle sue sante pre-
ghiere . Intanto io le bacio la mano e con
rispetto, stima ed affetto mi professo
Um.mo ed obb .m° figlio in G . C .
ci veniva impartita in quel tempio e l'estremo
saluto . Dolci e santi ricordi ! Tutto il Col-
legio si mosse ad accompagnare fino alla
stazione i Missionari . E quando furono in
treno, noi li seguimmo collo sguardo ... fu
Sac . MAGGIORINO BORGATELLO un istante di misterioso silenzio , finchè si
diede ordine ai giovani di ritornare al Col-
legio .
Domani s'imbarcheranno sul vapore Dia-
BRASILE
mantino, che naviga sul fiume Paranà . Al-
l'Assunzion si imbarcherà con loro Monsignor
Lasagna, ed in quindici giorni, se il Cielo
La prima carovana per la Missione di
Matto Grosso .
li assiste, giungeranno a Corymbà, e di là
in men di tre altri giorni a Cuyaba . Il mo-
tivo per cui Monsignor Lasagna li aveva
REV . mO SIG . DON RUA,
preceduti fu una vera missione che volle
Villa Colon (Uruguay), 29 Maggio 1894.
dare al Paraguay . Fa ricevuto all'Assunzion
in un modo veramente splendido, e lo stesso
Or ora, mentre le scrivo, finiamo di cele- Presidente della Repubblica lo accompagnò
brare in questo Collegio una funzione in varie circostanze .
delle più belle e commoventi, fra le tante pur Lo stesso Monsignore scrive che probabil-
care che allietano le nostre Case . Oggi cinque m ente si aprirà una Casa in Villa Con-
dei nostri compagni e confratelli ci davano cepcion, come punto strategico per la Missione
l'addio per partire da questa Repubblica e agli Indii ; ed inoltre in Assunzion ci si offre
recarsi nella lontana provincia brasilena di un antico palazzo per farne un istituto di
Matto Grosso : a Cuyabà . È la seconda volta arti e mestieri .
che le pareti della nostra chiesuola presen- In quest'anno dobbiamo ringraziare Maria
ziano a una tale funzione . La prima volta Ausiliatrice di tanti favori e dell'assistenza
fu nel 1883, quando partirono i primi Sale- che ci elargisce . Ma una cosa da Lei spe-
siani, per aprire la Casa di Nictheroy nel riamo ancora ed è che non ci lascierà man-
Brasile . Ma quest'ultima parmi risplenderà care il personale, la scarsezza del quale im-
maggiormente nella storia della Congrega- pensierisce Monsignor Lasagna . Abbiamo
zione e di questa Ispettoria, chè, oltre ad celebrato la festa di Maria Ausiliatrice il
aprir un Collegio, ha per iscopo d'iniziare giorno 27, con solennità speciale . Lo stesso
le Missioni fra gli Indii che popolano l'im- Vescovo Diocesano Mons . Soler, che ci ama
mensa selva di quella provincia . Per queste tanto, distribuì al mattino la Comunione ai
Missioni forse un giorno dovran scriversi giovani, ed assistette pontificalmente alla
pagine di gloria per quei nostri confratelli . Messa solenne, che fu cantata da Mons . De-
Oh.! quale entusiasmo non ridestò in noi Leon . Il Rev .mo Mons . Luquese, Vicario gene-
questa partenza! Essi lasciavano Colon, il rale della Diocesi, fece un magnifico panegirico,

2.5 Page 15

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e meravigliosamente parlò della Vergine Au-
siliatrice, dimostrando pure come a ragione
la chiami il popolo : Madonna di D . Bosco.
Il tempo non ci favorì molto, ma tuttavia
non tolse che la gente accorresse alle sacre
funzioni . Ci visitarono in quel giorno molti
rispettabili personaggi nostri amici, fra cui
non mancò il signor Ministro de relaciones
exteriores y Cultos, il signor Piñegro . L'Au-
siliatrice insomma sempre ci dà segni più
chiari e grandiosi della sua protezione .
Le cose del
Collegio vanno
bene . Altre no-
vità di qualche
momento non ci
sono . Perciò
non mi resta
altro che ba-
ciarle di vero
cuore la mano,
dichiarandomi
Suo a ff.fmi°glo
Sac . AMBROGIO
M . TURRICCIA .
MESSICO
Solenne inau-
gurazione dei
nuovi labora-
tori, Salesia-
ni nella capi-
tale .
REV .MO ED
AMAT.MO PA-
DRE,
Messico,
11 Giugno 1894 .
FINALMENTE
siamo in ca-
sa nostra! « Que- 1
sta bella notizia
le do . » Dopo
aver fatto quasi
le tappe del no-
stro caro Ora-
torio di Torino,
casa di Santa
Maria, fattoria
dell'Ascensio-
ne, colonia di Santa Giulia, eccoci final-
mente sotto il tetto e fra le mura che per
l'amorosa provvidenza di Dio abbiamo po-
tuto edificarci . Se i cavoli trapiantati cre-
scono meglio, come diceva il nostro amatis-
simo D . Bosco, speriamo che lo stesso av-
venga di noi.
Siam dunque al Nord-Ovest della città di
Messico , nella stessa posizione topografica
della Casa-Madre, in aperta pianura, che si
va però popolando rapidamente, poco om-
breggiata da altissimi cedri, fra due ferrovie,
una che conduce agli Stati Uniti, l'altra che
giungerà fra pochi anni all'Oceano Pacifico .
Del pian terreno del nostro grande edifizio
manca solo il lato meridionale, tutto il resto
è fatto e consta di quattordici saloni amplis-
simi, cinque grandi stanze, un bel vestibolo
d'entrata ad archi di pietra . Vi abbiamo sette
laboratorii, due scuole, una fornace per mat-
toni, la panatteria, un pozzo artesiano ed un
grande orto .
E a chi dobbiamo tutto questo? Oh! dopo
Dio, alla carità di questo popolo generoso !
Io vorrei scri-
vere in lettere
d'oro i nomi di
Monsignor Ar-
civescovo , del
Padre Bandera
dei Filippini,
degli Alvarez,
dei Caballero
de los Olivos,
Conde de Cosio,
Cortina , Cue-
vas, Escalante,
Quintana de
Goribar, Jor-
rin, Lascurain,
Monterrubio,
Flores, Ortiz
de la Huerta,
Rincon - Gallar-
do, Zozaya . Vor-
rei parlarle del-
la carità del
Dottor Rivero,
che gratuita-
mente e con af-
fetto paterno
cura i nostri
ammalati ; della
direzione dei
tramvays che
diede passaggio
gratis a me ed
a' miei due col-
lettori delle lí-
mosine ; della
Amministrazio-
ne della ferrovia
di Vera Cruz ;
la quale, seb-
bene retta da
protestanti, concedette il biglietto di favore in
1a classe alle nostre Suore ; dello stesso Go-
verno, che, lungi dal perseguitarci, ci aiutò
in difficili circostanze . Oh Dio li benedica
tutti e dia loro il centuplo in questo mondo
e la vita eterna nell'altro!
Nella festa del Corpus Domini e nella
processione del SS . Sacramemto, che le reli-
giose Dame del Sacro Cuore fanno solennis-
simamente nell'interno del loro fiorentissimo
Collegio , alla quale assiste S : E . l' Arcive-
scovo e tutta l' aristocrazia , ebbe gli onori
dell'inaugurazione la nostra piccola banda

2.6 Page 16

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mdi musica che il bravo Ferrero ha saputo
lformare in soli tre mesi . E già che ho fatto
menzione delle Dame del Sacro Cuore, sappia
che esse sono eccellenti e zelantissime Coo-
peratrici Salesiane . Oh il Sacro Cuore vuol
bene ai figli di Don Bosco!
Ai 9 di questo mese di giugno, preceduto,
s'intende, da un divoto mese di Maria Au-
siliatrice e dagli Esercizi spirituali dei gio-
vani, abbiam celebrato la festa della dolcis-
sima Madre nostra . Si trasportò la festa a
tal giorno, perchè al medesimo l'aveva tra-
sferita il Calendario Diocesano .
Alle 6 3/4 ant. giunse Monsignor Arcive-
scovo ricevuto fra i festosi suoni dei nostri
piccoli musici, ed alle 7 celebrò la S . Messa
e distribuì la Comunione generale . Dopo es-
sersi sdigiunato, diede in forma solenne, con
mitra, piviale e pastorale, la benedizione
alle macchine che la munificenza d'un'e-
gregia Cooperatrice, la signora Elisabetta
Lozano vedova Betti, regalò alla nostra Casa
per fare ogni sorta di lavori in legno . Poi
si avanzò fra due file di popolo riverente,
seguito dal Clero e dai Padrini e Madrine
della cerimonia, fino al motore a vapore e
diede colla sacra sua destra il primo movi-
mento al regolatore . Quello fu un momento
solenne . Fischiò la vaporiera , tuonarono i
razzi, la musica diede fiato agli strumenti ,
tutte le macchine rumoreggiando si misero
in moto e cominciarono i lavori . Tutti gli
spettatori erano commossi e noi Salesiani
più di tutti . Allora uno di noi lesse un di-
scorsetto e, ricevuta la benedizione di Mon-
signore, tutti si ritirarono per tornare alle 10
alla Messa solenne cantata all'altare dal no-
stro Parroco di Tacúba D . Domenico Masías
e sull'orchestra dai nostri giovanetti . Il va-
lente predicatore D . Emmanuele Jaimes ,
Cooperatore Salesiano come il celebrante ,
fece un bel panegirico di Maria Ausiliatrice
infra Missam e dopo la medesima tenne il
sottoscritto una breve conferenza ai Coope-
ratori . Alle 4 vespri solenni in musica e be-
nedizione col SS . Sacramento, e così finì la
nostra festa lasciando tutti contenti .
Non devo passar sotto silenzio l'adorno
della cappella e delle macchine, che fu di
molto buon gusto, dovuto alle fatiche del
carissimo confratello Franchi .
Ecco quel che ho da dirle, amatissimo
Padre . Adesso preghi che possiam trovar
lavoro per queste macchine, la cui colloca-
zione ci ha costato moltissimo, e non isdegni
la mia supplica di prepararci alcuni maestri
di scuola, dei quali abbiam grandissimo bi-
sogno .
L'Oratorio festivo, che Le sta tanto a
cuore, comincia a dar buoni frutti . Il buon
Franchi vi fa molto bene e tutti gli ottimi
confratelli lo aiutano di buona lena .
Le LL. EE . gli Arcivescovi di Oaxaca e
di Michoacan ed i Vescovi di Yucatan, di
Tabasco, di Sinalóa, di Tehuantepec ci chia-
ano a lavorare nelle loro Diocesi, ma a
ei « l'ardua risposta! »
Adesso stiam tutti bene, ed allegri e con-
cordi ci animiamo a vicenda col : Sempre
avanti, Salesiani!
Ci benedica tutti e mi creda
Della S . V.
Ubb .mo aff.mo figlio
Sac . ANGELO PIccoNO .
SAGGI CONSIGLI
di un buon amico
Un cotale che, spinto da non sappiamo
qual zelo, si adoperava a tutto potere per
distorre varii buoni cattolici dal soccorrere
le istituzioni di Don Bosco, collo scopo di
viemmeglio promuovere nel proprio paese
altre buone opere, si ebbe da un fervente
Cooperatore Salesiano le seguenti saggie ris-
poste che, crediamo , potranno tornare di
edificazione e di ammaestramento a non
pochi dei nostri lettori . Riportandole , per
delicatezza, ometteremo tuttochè possa indi-
care od alludere a persone o luoghi partico-
lari . Eccole
MIO CARO SIGNORE,
Se le mie circostanze non me lo impedis-
sero, verrei a trovarvi per combattere un
poco il vostro piano ; ma posti i miei impe-
dimenti, è meglio che io continui le mie os-
servazioni per iscritto .
Siate convinto ch'io vi auguro sincera-
mente un buon esito alla vostra impresa ;
ma non voglio nascondervi che temo seria-
mente un fiasco . Bisogna diffidare dell'entu-
siasmo e prevedere le conseguenze ; impe-
rocchè le buone intenzioni non sono suffi-
cienti per assicurare buon risultato : è ne-
cessario eziandio che vi sia la vocazione .
Tanti buoni cristiani non credono alla Prov-
videnza che in teoria ; nella pratica poi gli
è assolutamente come se non vi credessero
affatto, o piuttosto si pensano di poterla ob-
bligare ad agire secondo i loro modi di ve-
dere . Costoro sono in un errore assai funesto,
dimenticando le parole del Salmista : Nisi
Dominus aedificaverit domum, in vanum la-
boraverunt qui aedificant eam (Ps . Cxxvi, 1).
Per qual ragione certe persone, per altro
molto zelanti, non approdano mai a nulla,
malgrado innumerevoli sforzi e tentativi,
mentre altre invece, adagino adagino, ve-
dono realizzati i loro progetti come per in-
canto? Gli è che questi hanno avuta una
missione dall'alto, mentre, all'opposto, quelli

2.7 Page 17

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agiscono di loro testa : tentano Dio, il quale
rimane sordo alle loro preghiere ed ai loro
CARO SIGNORE,
voti .
. .Nella vostra prima lettera mi an-
Voi v'indegnate contro certuni, i quali, nunziate che volete raggruppare i Coopera-
voi dite, non vedono che l'Opera di Don tori . Salesiani di questa città per meglio
Bosco e niente di più ; ed io ci vedo anche poter dare all'attività del loro zelo una di-
la mano della Provvidenza . - Nessuno, dice rezione favorevole alle opere buone da farsi
N. S . G. C., può venire a me, se nol tragge in questa città stessa . Poi date giù botte da
il Padre che mi ha mandato (Ioan . vi, 44), orbo a coloro che voi accusate di prodigare
- e la stessa cosa passa per quelli cui con- tutta la loro energia in favore delle opere
fida una qualche missione : Pater traxit . straniere .
Volete ch'io vi ricordi un esempio della Io vi ho già risposto che approvava il vo-
S . Scrittura, di coloro che agiscono senza stro progetto, che desiderava di vedere i
missione?, Leggete il Libro I de' Maccabei Cooperatori Salesiani camminare d'accordo
al capo v, dal versicolo 55 al 63, e meditate secondo lo spirito del loro Regolamento, ma
soprattutto il versicolo 62 : Ipsi autem non che aveva delle buone ragioni per non muo-
erant de semine virorum illorum, per quos vermi a fare alcunchè di ciò che voi vo-
salus facta est in Israel.(Giusep,fglo
levate .
di Zaccaria, ed Azaria, lasciati a coman- Però non era necessario giuocare di modi
dare in Gerusalemme, vollero anch'essi, per per soffocare l'ardore di coloro che lavo-
illustrare il loro nome, andare, contro l'or- rano per quelle opere che voi chiamate
dine ricevuto, ad assalire le nazioni circon- straniere ; perocchè nulla di ciò che si fa
vicine ; ma, venuti a battaglia coi nemici, nella Chiesa è straniero pel cristiano, e
furono rotti, messi in fuga e del loro eser- voler restringere i confini della carità è un
cito perirono in quel giorno fino a duemila esporsi a far pericolare le stesse opere lo-
uomini . Ed il sacro scrittore conchiude di- cali .
cendo ch'ei non erano della stirpe di quegli Se Don Bosco non avesse guardato più in
uomini, per mezzo de' quali fu data salute ad là dei confini della sua Diocesi , anzi della
Israele) . La ragione di ciò è semplicissima, città di Torino, non si sarebbe veduta l'o-
ed è che Dio vuol guidare Egli stesso le pera grandiosa che oggi abbraccia quasi
cose di questo mondo e pretende di essere l'intero universo .
abbastanza sapiente, da poterlo fare senza
Tutto quello che io desidero è di
prendere consiglio da chicchessia . E quando mettervi in guardia contro l'astuzia del ne-
sceglie qualcheduno per una qualche opera mico, il quale sotto la maschera d'uno zelo
speciale, Egli lo conduce in tal maniera, dubbio cerca di distruggere una delle più
che la missione di costui diviene evidente ammirabili istituzioni del nostro secolo . Se
al cospetto di tutto il mondo . L' opera di non vi riesco, avrò almeno fatto quanto
Don Bosco non è essa un miracolo perma- penso essere mio, dovere .
nente? E voi ve la prendete, perche molte Credetemi, ecc .
.persone, o piuttosto perchè un milione di
cristiani sono attratti da questa sequela non
interrotta di prodigi! E vi pensate di poterli
tirare ad altri sentimenti di primo acchito?
Io sono convinto del contrarìo .
D'altronde, simile movimento non dovrebbe
partire più dall'alto? Se l'Ordinario, il quale
è per ciò costituito, desse il segnale, si po- GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
trebbe sperare che ciò provenisse da impulso
dello Spirito Santo, e si rischierebbe meno
di veder sorgere qualche seria opposizione , Confidenza in Maria . - Il 31 di-
o almeno un'indifferenza troppo accentuata . cembre dello scorso anno lo passai nella più
Accadrebbe poi il contrario, a mio cre- grande mestizia e desolazione . Mio marito,
dere, se, pur assecondando i vostri disegni, colpito da grave polmonite doppia, versava
vi accontentaste almeno di osservare il Re- in grande pericolo della vita . Il medico cu-
golamento Salesiano . Due volte all'anno fate rante, dotto e peritissimo nell' arte sua, mi
una colletta, nell'Assemblea generale , per dichiarò il gravissimo pericolo . In tal fran-
le Opere Salesiane propriamente dette, e gente feci munire degli ultimi conforti di
poi nel resto dell'anno nessuno v'impedisce nostra S . Religione, il mio povero infermo il
di promuovere le opere locali che credete quale li ricevette con piena rassegnazione .
più utili e pressanti . Ed in questo modo i Partiti i fedeli .che avevano accompagnato
Cooperatori Salesiani godrebbero senza dub- il SS . Viatico, me gli avvicinai al capezzale
bio dei privilegi sì numerosi accordati dalla e gli dissi : - Ora che hai Gesù nel tuo
S . Sede .
cuore, raccomandati anche a sua Madre
Eccovi, caro Signore, la mia maniera di Maria Ausiliatrice, e vedrai che Essa ci conso-
vedere
lerà tutti col ridonarti la sanità . - L'infermo

2.8 Page 18

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mi accennò di sì col capo , perchè parlare
gli era quasi impossibile . Feci pregare pri-
vatamente da pie persone Maria Ausiliatrice
per implorare, sua mercè, da Dio la guari-
gione al nostro caro infermo, colla promessa
di far celebrare una Messa all'altare di Lei
in Torino, qualora mi avesse ottenuta questa
segnalatissima grazia . La crisi fu violentis-
sima e durò molto tempo, ma alfine, contro
ogni aspettazione, si risolvè in bene e mio
marito in breve tempo si ristabilì in perfetta
salute . Ora con mio sommo giubilo ringrazio
questa buona Madre della grazia ottenutaci
e mando una tenue ma sincera offerta se-
condo la promessa fatta, col desiderio che
si celebri una Messa all'altare di Colei che
pietosa esaudì le mie preghiere .
Chiusa Pesio, 25 Aprile 1894 .
BEATRICE GERBINO-BASSO .
Una madre consolata . - Oh quanto
è buona Maria SS . Ausiliatrice! Ella per
ben tre volte è venuta a consolare l' addo-
lorato povero mio cuore di madre . Tre anni
or sono , la mia cara figlia Elvina ebbe a
soffrire una terribile malattia, che finì per
svolgersi in vera pazzia . Addoloratissima
per tanta sciagura, mi rivolsi con fiducia
all'Ausiliatrice dei Cristiani , alla Consola-
trice degli afflitti, perchè volesse rasciugare
le mie lagrime, ottenendo da Dio la salute
alla mia povera figlia . Oh! bontà di Maria!
Dopo due mesi di uno stato sì anormale, la
mia Elvina rientra in se stessa, riacquista
la pristina lucidità di risente ed una relativa
floridezza di salute, come non fosse mai stata
ammalata . Oh! ne siano rese grazie infinite
a Maria Santissima ! - Se non che, nell'ot-
tobre scorso pareva che la mia povera El-
vina ritornasse alla pazzia . Essa stessa, ac-
cortasene per alcuni segni forieri, colle la-
grime agli occhi m'annunziava l'imminente
disgrazia che tornava a colpirla . Ma no ;
Maria non permetterà che mi sia rinnovato
un tanto dolore . Ella che ha provato tutti
gli affanni di una madre, fu pronta ad esau-
dire le mie fervide preci, ed allontanò tosto
una tale sciagura dal capo di mia figlia, la
quale finora non fu più in alcun modo tra-
vagliata . Oh! quanta riconoscenza debbo io
a Maria Santissima! Se mi fosse possibile,
vorrei gridare e farmi sentire a tutto il
mondo, che Maria è la mia grande Consola-
trice ! - Ma ancora un altro segnalatissimo
favore ho io ottenuto per intercessione di
Maria Ausiliatrice a favore di mio figlio
Giancarlo . Ritornato dalla Germania e tro-
vandosi senza alcuna occupazione, io lo an-
dava sollecitando perchè si cercasse qualche
impiego , mentre pregava Maria SS . che ci
volesse aiutare in questa bisogna . Un bel
giorno , uscita di casa , sento da un' amica
che in un opificio qui di Torino eravi un
posto vacante che sarebbe andato proprio
bene per mio figlio . Prendo tosto il mio Gian-
carlo e lo esorto a presentare sua domanda ;
ed intanto io mi getto ai piedi della Ver-
gine Ausiliatrice e La supplico e La scon-
giuro a volerci aiutare . E Maria venne dav-
vero in nostro aiuto . La richiesta di mio
figlio, non ancora conosciuto qui in Torino,
e senza alcuna protezione per parte degli
uomini, colla validissima protezione di Maria
fu prescelta a cento e ventinove altre do-
mande ; ed ora, grazie a Maria, egli è en-
trato in quell'impiego ed è da tutti ben visto
ed amato . - Riconoscente a Maria per que-
sta e le altre surriferite grazie ottenute me-
diante la potentissima sua intercessione,
adempio al voto fatto di farle pubblicare
nel pregiato Bollettino Salesiano .
Torino, 30 Giugno 1894.
ANNA MADON-ZENI
Piossasco .
Maria SS . Ausiliatrice salute de-
gli infermi . - La signora Calderoni Eli-
sabetta di Casale Corte Cerro, Diocesi di
Novara, mia carissima zia, fu colpita da
grave polmonite che in breve, nonostante le
amorose cure della famiglia, la ridusse in
fin di vita . Una sera il medico la trovò
assai aggravata e, crollando il capo, mani-
festò il timore che l'inferma non arrivasse
al domani . S'invocò allora con grande fi-
ducia Maria SS . Ausiliatrice, verso cui la
cara ammalata nutriva una tenera divozione
e la cui oleografia aveva collocato in capo
al letto, affinchè vegliasse pietosa su suoi
sonni e la proteggesse nelle infermità . E
Maria esaudì le nostre preci . Quella notte
che, a previsione dell'arte salutare, doveva
essere l'ultima di sua vita, segnò il prin-
cipio di una crisi benefica che la portò fuori
di pericolo . Il medico al mattino seguente ,
contro ogni sua aspettazione, la trovò an-
cora in vita, anzi constatò che la malattia
aveva preso una buona piega e, pieno di
meraviglia : « Signora, le disse , io credeva
di non vederla più ed invece la trovo al--
quanto migliorata e nutro speranza che gua
rirà . Certamente la Madonna ha interceduto
per lei. » Ed infatti d'allora in poi andò
sempre migliorando ed al presente è quasi
intieramente ristabilita . Riconoscente del fa-
vore ricevuto , rende pubbliche grazie a
Maria SS . Ausiliatrice, invitando tutti co-
loro che si trovano in qualche necessità a
ricorrere fiduciosi al suo potente patrocinio .
Valsalice-Torino, 4 Luglio 1894 .
Sac . ANDREA BELTRAMI .
Maria mi ha esaudita ! - Il mag-
giore de' miei figli per nome Ciro, di anni
diciotto circa, venne preso due mesi or

2.9 Page 19

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sono da sì forte polmonite bilaterale, che lo
tenne per più giorni fra la vita e la morte .
Già la scienza medica aveva esaurita la
serie dei rimedi e pronosticata la fine fatale,
quando una nobile e pia signora di qui mi
propose di fare ricorso, con una novena,
a Maria SS . Ausiliatrice impetrando la gra-
zia per l'amato figliuolo . All'uopo mi con-
segnò una medaglia coll'effigie della B . V .
che appesi al collo del moribondo, invitan-
dolo a. voler seguire, come meglio poteva,
le preghiere alla Gran Madre, che io, mia
moglie, altri miei figli ed alcuni casigliani,
inginocchiati intorno al letto di dolore, re-
citavamo . Che i miei voti siano stati esau-
diti ne ho la più evidente prova ora che
vedo mio figlio al mio fianco forte e vegeto
e capace di sostenere le dure fatiche del
gravoso lavoro di bracciante . Pieno di rico-
noscenza verso Maria SS . Ausiliatrice, mando
la piccola offerta di L . 5, al suo santuario
in Torino, dolente che la misera mia condi-
zione non possa permettermi di farla più
abbondante .
FERDINANDO BRizzi .
Labante (Comune di Castel d'Aiano),
li 11 Luglio 1894 .
Riconoscenza a Maria! - Con l'a-
nimo compreso dalla più viva gratitudine
verso la Misericordiosissima Madre di Dio
e Madre nostra Maria SS . Ausiliatrice, adem-
pio il dovere di rendere di pubblica ragione
una segnalatissima grazia da Lei impetrata
alla mia famiglia . Ai primi di dicembre dello
scorso anno 1893 una mia sorella fu colta da
una bronchite, che la ridusse poi in uno
stato di debolezza estrema da non potersi
reggere in piedi, e le lasciò una nausea così
potente al cibo da sgomentarsi a prender
nutrimento . In questo stato penoso durò tre
mesi, nei quali era costretta a stare sempre
in letto o sdraiata sopra di una poltrona,
non avendo più forza di muovere il passo .
Si può immaginare la pena della famiglia,
per la quale la salute di lei era tanto ne-
cessaria!. . . Ma oh quanto è buona la Ma-
donna! Ella venne a consolare tanti poveri
cuori afflitti e scoraggiati! Verso il 10 marzo
mia sorella, leggendo le tante grazie di Ma-
ria Ausiliatrice registrate sul Bollettino Sa-
lesiano, riflettè e si decise di ricorrere an-
ch'essa a questa Madre sì potente . Cominciò
subito una novena, promettendo di far pub-
blicare la grazia se guarisse . Non aveva per
anco terminata la novena, quando si sentì
alquanto sollevata : essa incominciava a mi-
gliorare, e tal miglioramento andò via via
aumentando, finchè ora, perfettamente gua-
rita, con tutta l'effusione del cuore ringrazia
Maria SS . Ausiliatrice. Oh! voglia questa
nostra tenerissima Madre proteggere sempre
e conservare prosperamente e lungamente i
miei cari !
MARIA GIORGETTI .
Barga, Conservatorio Regio S . Elisabetta, 15 Lu-
glio 1894 .
Rendono pure grazie infinite all'Ausiliatrice
dei Cristiani per favori ottenuti mediante la
potente sua intercessione i seguenti
D . Stefano Rovigatti, Orziano . - N . N ., Ghilarza
(Sardegna) . - Rosina Cirillo , Boscotrecase . - S . C .,
Cooperatrice di Zignago_ - Rosa Terenghi, Oggiono .
- Ch . Stefano Regazzoli , Cedegolo . - D . Giuseppe
Thomatis, Arciprete, per l'ottenuta guarigione a se, ai
fratello Giovanni Battista, alla cognata Catterina
Rosso od alla nipote Bianca, Ville S . Pietro . - Don
Filippo Mortinelli, Arciprete, Cerato . - Carlo Virtoli,
Reggio Emilia . - Rosina Visintainer , Trento . - An-
gelina M ., Vernante . - Una figlia di Maria d'un paese
del Biellese . - Marianna Acerbo, Loreto Aprntino . -
Un Cooperatore Salesiano per grazia ottenuta a sua
moglie . - Giuseppe Sartoris, Cassine (Alessandria) .
- C . G ., Foglizzo . - T . C ., Sampierdarena,. - Sac .
D . Francesco Comino, Rettore del R . Ospizio Maschile,
M ondovì . - Antonietta Grassini, Yolpiano . - Ch . Ge-
rolamo Civera, Martinengo .
NECROLOGIE,
Raccomandiamo in modo particolare alle
preghiere dei nostri lettori la damigella
Carlotta Braja, deceduta in Chieri ai
27 aprile di quest'anno , dopo aver speso
vita e sostanze in favore delle Opere Sale-
siane. Zelante Cooperatrice, cooperò effica-
cemente alla fondazione dell'Istituto e del-
l'Oratorio festivo di S . Teresa in Chieri ; e
riuscita in questo suo intento , dedicò tutta
se stessa al benessere del medesimo Istituto .
Però non dimenticò le mille altre Opere no-
stre ; ed ogni volta si faceva appello alla
carità dei nostri Cooperatori, essa era delle
prime a rispondere per quanto le permette-
vano le sue forze . - Il compianto generale
dei buoni Chieresi alla sua morte è un segno
manifesto della stima che presso di loro go-
deva di ottima e benefica donna . Le conceda
il Signore la pace dei giusti !
Il giorno 1° giugno, festa del Sacro Cuore
Gesù, i Salesiani del Messico pure hanno
sofferto una gravissima perdita : la morte del
signor EDOARDO ZOZAJA, colui che in unione
con sua sorella regalò loro i 20 mila metri
quadrati di terreno, sui quali stanno edifi-
cando, colui che loro dava otto scudi al
mese, altri soccorsi ed ottimi consigli . Il no-
stro D . Piccono che ce ne dava il doloroso
annunzio ci dice come il primo giorno della
sua malattia mandò sobito pel suo confessore
e dopo quattro giorni moriva santamente .
Lo raccomandiamo ben di cuore alle pre-
ghiere dei nostri Cooperatori.

2.10 Page 20

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VARIETA'
Ad onor di Maria Aasiliatrieo .
(Ritardate)
Chioggia . - Per cura del nostro Direttore
Diocesano D . Francesco Naccari furon tenuti in
questa nostra città due bellissimi discorsi intorno a
Maria Ausiliatrice : uno in S . Domenico dal R .m°
Mons . Don Antonio Bassani, il 24 maggio, e
l'altro in S . Giacomo la domenica seguente 27
dal R°'° Mons . D . Angelo Penzo, canonico ono-
rario e parroco di S . Andrea, predicatori amen-
due del Mese Mariano nelle detto chiese . Queste
due prediche infervorarono assai nella divozione
a Mina Santissima, ed aumentarono di un bel
numero gli ascritti alla nostra pia Unione .
Il giorno 26 dello scorso giugno poi questi Coope-
ratori ebbero la fortuna di ospitare tra di loro i
giovanetti del Collegio di Mogliano Veneto . Essi
si tengono sempre felici di poter prestare qualche
servizio ai figli di Don Bosco .
UN COOPERATORE SALESIANO .
Cannara . - Il giorno 17 del mese di giugno le
benemerite Suore di Don Bosco, nella chiesa atti-
gua al loro Pio Istituto celebrarono la festa di
Maria SS . Ausiliatrice, loro principale Patrona .
Fu una festa senza pompa, ma devota, una di
quelle feste ove la pietà trova pienamente il suo
pascolo . Fu premesso un triduo di preparazione
nelle tre sere precedenti la festa, con brevi ed
analoghi discorsi recitati dal sacerdote canna-
rese Rev . Don Domenico Cappelletti ; col canto
dell'AveMeTianrdtmsluScg,o
diretto dal nostro esimio Maestro Stella ed ese-
guito dalle brave educande ed alunne delle loro
scuole, e colle benedizione del SS . Sacramento .
La mattina della festa v'intervenne Monsignor
Vescovo Diocesano, il quale celebrò la S . Messa
infra la quale tenne un bel fervorino e dispensò
il pane degli Angioli ad alcuni giovanetti d'ambo
i sessi ammessi per la prima volta alla S . Comu-
nione, nonchè alle Figlie di Maria ed altri fedeli,
nel mentre che le alunne delle scuole cantavano
analoghi mottetti coll'accompagnamento dell'or-
gano . Nel resto della mattina fino al mezzodì si
celebrarono buon numero di Messe dai sacerdoti
del paese e da altri forestieri che gentilmente vol-
lero prender parte alla festa .
Nel pomeriggio, cantato il Tantum ergo dalle
stesse alunne, s'impartì la benedizione col Vene-
rabile dal Rev .m° signor Priore della Cattedrale
di Assisi, mentre Monsignor Vescovo assisteva in
privato .
Quindi in una sala dell'Istituto, ove era stato
improvvisato un teatrino, fu eseguito dalle edu-
cande e dalle alunne e da alcune giovani dell'O-
ratorio festivo un dramma in 5 atti intitolato
Le Orfanelle, ossia Maria per Madre, che tra i
singoli atti veniva alternato da poesie in onore
della Madonna e da canti ben condotti e diretti
dal sullodato Maestro, con accompagnamento di
pianoforte . Infine un dialogo di 19 bambine rin-
graziava Monsignore offrendogli fiori ed auguri .
Di molto effetto poi fu l'inno in musica, che pose
termine al divertimento .
Si-la E . Rev .ma Monsignor Vescovo, i sacerdoti
che si trovarono presenti e le principali famiglie
del paese elio corrisposero all'invito, dimostrarono
la loro pienissima soddisfazione ed ebbero parole
d'encomio per le ottime Suore, che con tanta abne-
gazione faticano per il bene morale e civile di
queste giovanette, per l'educande ed alunne, che
bene eseguirono la parte loro affidata, e poi bravo
Maestro Stella, che con la sua pazienza potè otte-
nere quei canti così bene eseguiti .
UN COOPERATORE SALESIANO .
Ulna festa scolastiea nell'Istituto fem-
minile di Bordighera-Torrione . - To-
gliamo dall'ottimo Corriere Nazionale di Torino
« Questo Istituto, diretto dalle Suore di Maria
Ausiliatrice, fondato da Don Bosco, sorge a pien
meriggio in aperta pianura, tutta coltivata ad
agrumi, fiori e piante meridionali con comodità
dei bagni di mare che dista di pochi passi . Pro-
tetto a settentrione da verdeggianti e graziose
colline, coperte da oliveti e vigneti, si gode colà
il dolcissimo clima d'una continua primavera .
Il grandioso fabbricato, costruito secondo
tutte le regole igieniche, può agevolmente ospi-
tare circa 200 alunne, mentre all'esterno un bel-
lissimo giardino e comodi cortili permettono alle
medesime di abbandonarsi liberamente agli eser-
cizi ginnastici e a tutti i divertimenti proprii
della loro età .
» L'insegnamento è dato da maestre appro-
vate in conformità dei vigenti programmi gover-
nativi .
» Ma entriamo nel lungo e vasto salone del
Teatro, tutto messo a festoni , a fregi' , a gentili
ed appropriate iscrizioni . Qui si presenta allo
sguardo uno dei quadri più belli a vedersi.
» Lassù nell'ampio palco-scenico stanno schie-
rate in semi-cerchio le alunne, palpitanti fra il
timore e la speranza, spingendo l'occhio indaga-
tore a leggere l'impressione elio farà nel cuore
dei loro cari parenti il sospirato esito finale .
» Dopo una marcia d'introduzione a sei mani
e un inno di circostanza, il sac . prof. Francesco
Cerruti, da quel valente pedagogista che egli è,
pigliando le mosse dalle parole del celebre Gi-
rardin, che - l'avvenire della società è riposto
nelle mani della donna, - parlò della necessità
e dovere di dare alla donna quell'educazione mo-
rale e quell'istruzione, resasi ornai necessaria ai
giorni nostri, che la debbono formare il tipo, la
creatrice, l'educatrice della famiglia cristiana ,
educazione ispirata alla Religione, e che deve so-
prattutto aver di mira la modesta operosità della
vita casalinga, non l' ambizione di correre in
cerca di una vana gloria al di fuori, male funesto
che preparò in gran parte le sociali rivoluzioni .
» Io uscirei dai limiti di una relazione, se vo-
lessi ora dire dei saggi di declamazione, di canto,
di pianoforte, e della sicurezza, precisione , brio
e sentimento con cui ogni parte fu eseguita a
meraviglia da quelle brave alunne ; ma non posso
tacere del canto-ginnastico del maestro Graziani,
e soprattutto del mirabile saggio intitolato - Banda
vocale - del maestro Anfossi, che strappò ri-
petuti applausi, e che ti trasportava addirittura
ad assistere ad una piena orchestra, ove tutti gli
strumenti a corda con quelli a fiato rendevano la
più varia e bella armonia .
» Finita la distribuzione dei premi alle allieve
che si segnalarono per condotta, studio e lavori

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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femminili, come pure nella lingua francese, nella
musica e nel disegno, posero termine alla festa
brevi parole di Monsignor Daffra, improntate
sempre a quello zelo e carità che lo anima in
tutto .
» I tre quadri che ci stanno innanzi, egli diceva,
di Leone XIII, di Monsignor Biale, mio venerato
predecessore, e di Maria Santissima Ausiliatrice,
porgono argomento al mio dire . Il Sommo Ponte-
fice ci raccomanda : Opponete scuola a scuola,
società a società . Monsignor Biale chiamava qui
i Salesiani ad aprire scuole pel popolo, e per sua e-
sortazione si erigeva quest'Istituto, che, sotto gli
auspicii della Vergine Ausiliatrice, venne sempre
riguardato con crescente favore . - Si è detto,
continuava, che le Monache non hanno cuore, per-
chè non hanno famiglia.
» Chi osò pronunciare quelle parole ? Il vero è
che la Suora non ha famiglia naturale, ristretta,
perchè il suo cuore possa abbracciare quell'altra
famiglia spirituale, immensa come l' affetto, che
la Divina Provvidenza le ha assegnato .
» Fortunate voi pertanto, o giovanette, che
sotto guide così esperte e saggie potete arricchire
la vostra intelligenza, formare il cuor vostro a
quei sodi principii che vi renderanno meno gra-
vosa la vita quaggiù . Tornate, sì, tornate volen-
tieri alle case vostre ad allietare i vostri cari col
saggio e virtuoso vivere, appreso in quest'albergo
della scienza e della virtù . E ritornate pur vo-
lentieri all'Istituto, non sole però , ma accompa-
gnate o dalla sorella o dall'amica, affinchè altre
molte figliuole possano godere dei benefici frutti
della saggia educazione che qui viene impartita
a vantaggio della Patria e della Religione . »
E noi questa medesima esortazione rivolgiamo
alle famiglie, certi che se ne troveranno larga-
mente contente sotto tutti i rapporti .
Vizzini . - Sin da immemorabile tempo nella
basilica parrocchiale collegiata di San Giovanni
Battista in Vizzini , Diocesi di Caltagirone, ha
culto la Vergine sotto il titolo di Maria Ausilia-
trice ; ivi è una propria cappella, ove s'erge mae-
stosa, artisticamente bella la statua di Maria, con
sul braccio sinistro il Divin Pargoletto, e sulla
destra il caratteristico scettro . Pel passato si fe-
steggiava al 24 settembre . Da parecchi lustri a
noi s'è aggiunto nel Mese Mariano un triduo pre-
cedente il 24 maggio . Quest'anno s'è celebrato
tutto il maggio (come si farà in avvenire) alla
presenza del bel simulacro di Maria Ausiliatrice ;
i fedeli sono accorsi costantemente nelle funzioni
del mattino e della sera per tutto il mese . Il
25 maggio poi (giacchè il 24 era impedito dalla
solennità del CorpuvsDomin), i furono nume-
rose Comunioni, che applicarono per la prospe-
rità del S . Padre Leone XIII e pel trionfo della
Chiesa . Si raccomandò a Maria Ausiliatrice la
bell'anima di Don Bosco e l'Opera dei Salesiani
tanto benemerita alla società . I Canonici della
Collegiata accrebbero decoro, prestandosi con as-
siduità alle confessioni ed intervenendo alle sacre
funzioni ; sicche i fedeli n'erano oltremodo con-
tenti . Accolga Maria Santissima Ausiliatrice questo
bel Maggio, aiuti colle sue grazie i devoti suoi,
e promuova il suo culto già impiantato felice
mento quest'anno nella basilica parrocchiale col-
legiata di S . Gio . Battista in Vizzini .
Sac . Can . FRANCESCO PEDI
Cooperatore Salesiano .
Feste aloisiane.
Borgo S . Martino - Splendida riuscì
quest' anno la festa di S . Luigi nel Collegio Sale-
siano di Borgo S . Martino così dice il Corriere
di Casale del 29 giugno scorso .
Alla mattina fu cantata la M issa Dominicalis a
tre voci del sacerdore I . Mitterer, egregiamente
eseguita dai giovani convittori . Questa è musica
di chiesa , ed in udirla , pareva di trovarci alla
cappella Sistina . Alla sera poi il canto dei salmi
in falso-bordone, eseguito a doppio coro da tutti
gli alunni, riuscì veramente maestoso e solenne .
Questo modo di cantare i vespri è eccellente, e
questa sarebbe la migliore maniera di fare i ve-
spri in musica .
Dopo le sacre funzioni si tenne una bellissima
accademia in onore di S . Luigi . Vi assisteva il
M . R . signor D . Rua e varíi illustri personaggi
del clero e del laicato . Le composizioni in poesia
ed in prosa lette o recitate a memoria dagli alunni
furono bellissime , quali dovevano uscire dalla
penna di quei valenti professori . Concetti elevati,
pensieri nuovi e peregrini, forma snella ed elegante
fluidità di verso, il tutto unito in un giocondo
complesso di armonia e di luce, che rapiva i cuori .
Quanto alla musica piacque moltissimo l'Inno
musicato dal Maestro dell'Istituto D . Luigi Musso .
In esso non sai se ammirare più le delicate ispi-
razioni o l' ingegnoso e perfetto connubio delle
voci . La colta assemblea applaudì calorosamente gli
alunni esecutori, nonchè il bravo Maestro . I con-
certi, eseguiti dalla Banda di Vignale Monf., che
sonò con finitezza e maestria, riscossero vivissimi
e prolungati applausi .
Chiudeva la serie dei componimenti con parole
analoghe alla circostanza il signor Don Rua, suc-
cessore di Don Bosco, e Superiore Generale dei
Salesiani . Fragorosi applausi accolsero le sue pa-
terne espressioni .
Splendidi pure riuscirono i fuochi artificiali, a
cui assisteva tutta la popolazione di San Martino .
Tutt'insieme la festa di San Luigi nel Collegio
di San Carlo deliziò indicibilmente quanti vi as-
sistevano .
Sia onore ai Salesiani che, con vero intelletto
di amore sanno promuovere di così belle feste .
Trino Vercellese - I giorni 30 giugno
e 1° luglio scorsi furono solenni per l'Oratorio
di Trino e l'annesso Collegio Salesiano . Con grande
apparato e con ineffabile gioia di quei giovani, a
cui s'unirono pure i genitori e la nobiltà di Trino,
si celebrarono le feste di San Luigi Gonzaga e
del S . Cuore di Gesù, patrono dei giovanetti l'uno
e titolare del Collegio l'altro.
A coronare la letizia di quelle solennità inter-
vennero le LL . EE . Rme. Mons . Lorenzo Pam-
pirio, Arcivescovo di Vercelli, e Mons . Basilio
Leto, Vescovo di Samaria, stato per trent'anni
zelante Parroco di Trino .
Da una compitissima relazione che ne fa il Ves-
sillo di S . Eusebio, organo diocesano, il 7 luglio,
apprendiamo quanto sia riuscita imponente la
processione che quei giovanetti fecero partendo
dall'Oratorio per recarsi alla Parrocchia, portando
fra cantici e suoni il simulacro del glorioso San
Luigi, colla presenza dei sunnominati Eccellentis-
simi Pastori . A questa processione intervennero

3.2 Page 22

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pure gli Operai Cattolici colla loro preziosa ban-
diera.
Durante quelle feste due esimii oratori, i MM .
RR . Don Francesco Rosso, Parroco di Castel
Apertole, e Don Carlo Salamano da Vercelli, Diret
tore dei Cooperatori Salesiani di quella Diocesi,
pronunciarono edificantissimi sermoni . Il primo
nella sua Conferenza ai Cooperatori e Cooperatrici
Trinesi, con parola faconda e dotta , magnificò
l'opera eminentemente umanitaria di D . Bosco
in mezzo all'odierna società, spronando il nume--
roso uditorio a farsi cooperatore di un'istituzione
che attira l'universale ammirazione . Il secondo,
con accenti d' amore e con trasporto tutto suo
proprio, svolse e raccomandò ai pietosi fedeli la
divozione al S . Cuore di Gesù, come la più tenera
e la più efficace a soffocare l'irrompente incre-
dulità e la universale corruzione che ha invaso
il cuore umano .
Mentre ci congratuliamo con quei nostri
confratelli, che han saputo organizzare feste così
belle , mandiamo pure un sentito ringraziamento
a quel zelante Prevosto, il Rev . Can . T . D . Silvino
Nervi recentemente onorato del titolo di Monsi-
gnore da SS . Papa Leone XII, ed a tutti i buoni
Trinesi che si prendono cotanto a cuore d'aiutare
l'Opera Salesiana .
Varazze - Un corrispondente scrive alla Sve-
glia di Sestri Ponente la seguente bella relazione
della festa di San Luigi celebratasi nel Collegio
Civico di Varazze il 29 giugno scorso
« Sull' imbrunire della vigilia alcuni palloni
aereostatici richiamarono l'attenzione del pubblico,
il quale, istruito dagli anni precedenti , si recò
ad ora tarda nei luoghi opportuni, per godere il
bello spettacolo di una gaia illuminazione alla
facciata del Collegio . Dal luogo eminente ove
questo sorge, presentava alla cittadina sottostante
una vista stupenda .
» Al mattino della festa la funzione fu nell'in-
terno del Collegio . Lo scrivente ebbe agio a con-
statare, quanto i RR . Salesiani si adoperino per
rendere solenni le feste che celebrano i loro alunni .
Sopratutto fu consolante il vedere circa cent' ot-
tanta giovanetti accostarsi divoti alla Mensa Eu-
caristica, infervorati dalle ardenti parole di fede
e di amore del M . R . Prof. Giovanni Tamietti,
Rettore dell'Ospizio Salesiano in S . Pierdarena ed
Ispettore delle Case Salesiane della Liguria . Tra
loro, con soddisfazione speciale, furon notati una
cinquantina di alunni esterni della nostra città,
ascritti alla Compagnia di S . Luigi Gonzaga, fon-
data, non è molto, appositamente per loro e
diretta dai R R . Salesiani . S' abbiano essi il plauso
dei buoni e l'incoraggiamento ad ingrossare le
file della gioventù virtuosa .
« Non meno soddisfacente riuscì la funzione
della sera . Gli alunni, sì interni che esterni, circa
500, condussero per le vie principali del centro
il divoto simulacro del protettore della gioventù,
Quei giovanetti fieri di sì nobile, patrocinio, con
mazzi di fiori, con emblemi religiosi si fecero sfi-
lare per lungo tratto composti e giulivi , mentre
andavano alternando coi suoni della nostra banda
musicale della S . O . Cattolica, religiosi cantici .
Uno spettacolo mirabile davano poi quando schie-
rati in quadrato attorno alla statua del Santo,
cantavano a coro, accompagnati dalla banda , un
festoso inno di occasione .
» Ben riusciti fuochi d'artificio e scelti pezzi
suonati dalla prelodata banda cattolica trattennero
poi fino ad ora tarda gli alunni ed il pubblico,
che venne in larga parte ammesso nel cortile
dell'Istituto . Una lode ai superiori ed alunni che
ci procurarono così dolci e serene soddisfazioni » .
A che sia destinata la Casa Salesiana di Trecate .
MIO VENER .mo PADRE,
Il Bollettino Salesiano del mese di luglio, ripor-
tando un articolo dell'Italia Reale, dava l'annunzio
ai nostri Cooperatori dell' inaugurazione della
Casa e della Benedizione solenne della nostra
pubblica chiesa di Trecate . Ma erano notizie com-
pendiate che, per soprappiù, nulla dicevano della
scopo di questa Casa che pur è giusto conoscano
i nostri Cooperatori . Ella stessa avrà piacere di
conoscere un po' più diffusamente le cose nostre, .
ed io ben volentieri lo faccio, nella speranza di
far pure cosa grata ai nostri Cooperatori .
I desiderii ed i voti (e duraron costanti per
9 anni . . .!) della pia signora Geromina Moro, no-
stra vera e provvida madre, sono finalmente
compiuti e soddisfatti ! E ben di cuore io auguro
alla generosa Benefattrice che possa vivere an-
cora molti anni per vedere abbondanti i frutti
della sua caritatevole opera !
La Casa, destinata pei figli di Maria, pei gio-
vani adulti cioè che, chiamati da Dio all'ora 9a
e 11a a lavorare nella mistica sua vigna, inten-
dono avviarsi alla carriera ecclesiastica nelle ri-
spettive diocesi , o nelle Missioni estere o in
qualche religioso istituto, è un ampio e stupendo
fabbricato con giardino e cortili, disegno ed opera
del Gen .mo signor ingegnere Carlo Colla . Dista
dalla stazione ferroviaria tre minuti appena . E
Mons . Vescovo di Novara, che ci ama tanto,
spera grandi aiuti da questa Casa per la vastis-
sima sua Diocesi (Parrocchie 372) bisognosissima
di sacri ministri .
Anche l'Oratorio festivo , annesso al Collegio ,
già aperto e frequentato dai giovani del paese, è
riuscito davvero magnifico e comodo . È capace
di oltre 600 giovani, e tanti e forse di più presto
ne conteremo ! Vedesse che bel cortile e provvisto
di attrezzi per la ginnastica, e che stupenda tet-
toia ! Questi giovani fin d'ora mi danno grandi
speranze di conforti e di consolazioni .
Il dì 13 del p . giugno, S . E . Rev . Mons . Pul-
ciano, nostro amatissimo Vescovo, degnavasi, cir-
condato da tutto il Clero della Parrocchia e dalla
popolazione esultante, benedire solennemente la
nostra cappella dedicata al Cuore dolcissimo di
Gesù, a Maria Ausiliatrice ed a S . Antonio da
Padova.
Mancava, con sommo mio rincrescimento, alla
lieta funzione il nostro carissimo signor Arciprete
D . Luigi Terruggi, il quale, dopo aver tanto bri-
gato e fatta per aver i Salesiani nella sua Par-
rocchia, dopo quasi tre mesi di fiera malattia ,
rimessosi finalmente un po' in salute, andava,
proprio in quei giorni, a respirare Parie salubri
dei monti . Ed io gli auguro possa presto e del
tutto riacquistar l'antica salute e presto tornare
a Trecate, ove da tutti è amato qual padre ed
amico e sarà pel nostro Oratorio il più sicuro ap-
poggio ed aiuto .

3.3 Page 23

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E mancava Ella pure, signor Don Rua . . . ! Me
lo aveva promesso di passar quel giorno cogli
amici e figli di Trecate . . . meno male che fu de-
gnamente supplita dal nostro caro D . Cerruti, il
quale, assai prima di me, Le avrà parlato delle
nostre solenni feste . Sì ! fu la nostra una solenne
e lieta festa, rallegrata, dopo pranzo, dalla banda
musicale del paese, e tanto più cara percbè vi
pigliava parte, colla sua apostolica benedizione,
il S . Padre Leone XIII .
Io ebbi la fortuna e la consolazione di cele-
brare per primo la S . Messa nella nuova cap-
pella, la quale applicai per la nostra pia Bene-
fattrice ed Ill.ma famiglia, dopo cui Mons . Vescovo
rivolse al popolo un breve ed improvvisato di-
scorso, ma bello e commovente oltre ogni dire .
Chiuse la funzione la trina Benedizione impartita
dalla prefata S . E . Rev.ma che partì alla sera
lieta e contenta del giorno passato co' suoi figli
di Trecate .
Ho già parecchie domande di figli di Maria
per l' anno venturo , molte altre certo giun-
geranno appena sarà conosciuto il programma
della Casa che si sta presentemente stampando .
E ora chiudo la mia relazione col raccoman-
darmi caldamente alle sue preghiere . Ho per le
m ani una missione superiore a' miei meriti come
alle mie forze . . . mi aiuti, mi conforti colle sue
orazioni ! Altrettanto, son sicuro, farà dal Cielo
il comun Padre D. Bosco !
principale ; se la veste nera, mi si perdoni l'e-
spressione, facevagli paura ed erane disprezzata,
ora è avvicinata volontieri ed altamente stimata .
» Coraggio adunque ; e all'opera di chi con
quindici pani potè dar da mangiare a trecento
giovani, avanzandone ancora quindici, come narra
il suo biografo nei capitolo : Da 15 leva 300 resta
15, non mancheranno gli appoggi .
» I giovani cresciuti con buoni principii, che
impararono ad essere prima buoni cristiani, cit-
tadini, soldati, e di poi buoni padri di famiglia,
vi benediranno, o cari Salesiani, e vi ricorde-
ranno sempre con affetto e gratitudine . »
A queste parole del buon capitano Beretta ag-
giungeremo ancora alcune poche della Patria, gaz-
zetta settimanale d'Ancona, la quale dopo aver
dato un lungo resoconto della suddetta festa, con-
chiude dicendo che essa « ha lasciato in tutti gli
intervenuti la più grande soddisfazione, e in al-
cuni l'ambito disinganno di vedere ciò che non
avrebbero mai immaginato, cioè tanto vero pro-
gresso in sacerdoti, che, come tali, vengono di-
pinti invece quali eterni nemici del progresso .»
Mi benedica e mi creda
Trecate, 14 luglio 1894.
I Salesiani a Milano e la benedizione del S . Padre .
lio
Sac . ANGELO MARIa RoCCA
Direttore .
A proposito del nuovo Istituto Salesiano eri-
.mofig af g.mo eil ndoSuom in Milano, i giornali di questa città nel
Maggio scorso ci annunziavano come il S . Padre si
è degnato di approvare e benedire la generosa
iniziativa presa dal zelante Comitato Salesiano
Milanese . Così ci raccontano la cosa : « I signori
Luigi e Giuseppina coniugi Petazzi, recatisi a Roma
ed avuta, per singolarissimo favore, un'udienza del
Nell'Istituto di S . Giuseppe a Macerata
S . Padre, come zelanti membri del Comitato Sa-
lesiano Milanese domandarongli una benedizione
In una festa di famiglia che si celebrava il
giorno 12 giugno nell'Istituto Salesiano di S . Giu-
seppe in Macerata e che fu onorata dalla pre-
senza di S . E . R .ma _Mons . Papiri, Vescovo dioce-
sano, l'illustre signor capitano Angelo Beretta
pronunziava preziose parole che non vogliamo la-
sciar cadere in dimenticanza . Alludendo ad un
colloquio avuto con persone di sentimenti non
troppo clericali, egli così incominciava :
« Andiamo a vedere che cosa hanno fatto i
nostri nemici ; mi fu detto ieri sera . E stamane
da una persona molto colta e ben pensante, alla
moda s'intende, mi venne testualmente risposto
che han saputo fare e molto bene . In poco più di
tre anni dall'apertura, il numero dei giovani am-
sull'Istituto erigendo in Milano . Alle preghiere
così degnavasi rispondere Sua Santità : Sento dire
da Torino che D . Rua zela molto quest'opera .
Sperano a Milano di poterla istituire? Hanno rac-
colti i mezzi sufficienti? E rispostogli che si stanno
raccogliendo e che si spera pel prossimo Ottobre
di aprire l'Istituto, il S . Padre proseguì : Oh! i
Salesiani fanno molto bene nell'educazione dei gio-
vanetti . Benedico ben volontieri il Comitato Mi-
lanese per la Istituzione Salesiana . In questa be-
nedizione i generosi oblatori, che hanno già erogato
il loro obolo, trovano un confortante compenso, e
come uno stimolo a chi forse non si è ancor.,
capacitato dell' importanza di questo Istituto e
dell'urgenza di venire in suo aiuto . »
messi in questo Istituto Salesiano è salito a 160,
mentre in altri Collegi ed Istituti da parecchi
anni va diminuendo . Quale ne è la ragione? Tutti
la sanno .
. . . Grazie ai Salesiani, v'è anche fra gli
altri chi indossa l'onorata divisa militare, che,
se prima o non entrava o entrava nella casa di
Dio dalla porta segreta, ora vi entr a dalla porta

3.4 Page 24

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Cooperatori defunti nel Giugno e Luglio 1894 .
1 Alman-Ferrari Trecate Antonietta
- Torino .
2 Arnione D . Francesco - Cavagnolo
(Torino) .
3 Anelli prof. Pompeo - Reggio E-
milia.
4 Angelini D . Serafino, Parroco -
Colle di Arquata (Ascoli Piceno) .
5 Arrighi Domenico - Rimbocchi (A-
rezzo) .
6 Artusio Lucia - Piobbesi (Cuneo).
7 Bacci-BoniventoGiuseppina - Chiog-
gia (Venezia) .
8 Battaglini Mattioli Contessa Giulia-
Rimini (Forlì) .
9 Beccario D . Gio. Battista - Cer-rina
(Alessandria) .
10 Belgerii capitano Giovanni-Dongio
Blencio ( Svizzera) .
11 BernardiD . Domenico - Remozzacco
(Udine) .
12 Bobba Margherita - Frassineto Po
(Alessandria) .
13 Bollati Olimpia nata Tolosano - Sa-
luzzo (Cuneo) .
14 Bona Domenico - Strambino (To-
rino) .
15 Bon Canti Giuseppe, segretario -lìeda
(Milano) .
16 Borasio D . Luigi - Qualtrocascine
(Alessandria) .
17 Bosso Teresa - Buttigliera d'Asti
(. Alessandria)
18 Braga D . Antonio .- Rs`diano (Bre.
scia) .
-19 Bruno ch . Battista - Tomengo (To-
rino) .
20 Buglioni di -Menale Mons . Alfonso,
Vescovo - Saluzzo (Cuneo) .
'21 Benis di Marcorongo conto Paolo -
Torino .
,22 Caruso-Spinelli D . Salvatore - Pa-
lermo .
23 Casarotti Paolo - Montecehia di
Crosara (Verona) .
24 Cecchi Lucinda -- Cairo Montenotte
(Genova) .
25 Ceronetti Domenico - Torino .
23 Cingolani Alessandro - Chiacavalle
(Ancona) .
27 Colano Maria ved . Gasparinetti -
Ponte di Piave (Traviso) .
28 Conelli D . Giuseppe - Briga (No-
vara) .
29 Cotta D . Carlo, Parroco -Cabiaglio
(Como) .
30 Crotti Luigia - Mede (Pavia) .
31 Dallari prof. D . Edoardo, Vie . Fora
- Canolo (Reggio Emilia) .
32 Depetris Giovanna - Barge (Cuneo) .
33 Desideri D . Vincenzo - Ollada (A-
scoli Piceno) .
34 Fabbrica Giuseppe - Legnano (Mi-
lane) .
35 Faustini D . Battista - Brescia.
36 Feraudi Maria - Saluzzo (Cuneo) .
37 Ferri Italia - Milano .
38 Flecchia D . Cesare - Torino .
39 Fontana Pietro - Stabbio (Svizzera) .
40 Galeotti Maddalena nata Gaffi - Ve-
rona .
41 Galigani D . Alfonso - S. Pietro in
ilio (Pistoia) .
42 Garetti teol. D. Giacomo -Asti (A-
lessandria) .
43 Giovannini Teresa - Casabianea(To-
rino) .
44 Giupponi 'col . D . Cesare - Comez,
zano (Brescia) .
45 Givone Giuseppina nata Ollino -,
Vitlaguardia (Porto Maurizio) .
46 Guglielmi Teresa - Fumane (Ve-
rona) .
47 Ingarano Agnese vedova Piano -
Torino .
48 Lensi D . Pasquale - Campoli (Fi-
renze) .
49 Lerami Carlotta - Legnago (Ve-
rona) .
50 Levis D . Alberto - Tollegno (No-
vara) .
51 Massa D . Luigi - Ronsecco (No'
vara) .
52 Mecchia D . Natalo - S . M. di Li-
none (Venezia) .
53 Melandri Giovanni - Bagnacavallo
(Ravenna) .
54 Milner cav . Giuseppe - Legnago
(Verona) .
55 Mordivi Giuseppe - Ossalengo (Cr e
mona) .
56 Motti D . Giovanni, prevosto - Bu-
drio (Reggio Emilia) .
57 Nastro Don Raffaele - Gragnano
(Napoli) .
58 Novariuo Bernardo - Roretto (Cuneo) .
59 Olivoro Dou Giuseppe - Acceglio
(Cuneo) .
60 Ortu D . Vincenzo, Parroco - San
Vero Congius (Cagliari) .
61. Padre Michele, Cappuccino - Città
di Castello (Perugia) .
62 Peruzzi Irene - Firenze .
63 Pini Don Francesco - Corezzo (A
rezzo) .
64 Piotti D . Cristoforo - Lavone (Bre
scia) .
65 Pratesi D . Alessandro - Pistoia
(Firenze) .
60 Rabador D . Francesco - Ogliano
(Treviso) .
67 Ramelli D . Giuseppe - Torino .
68 Romano D . Gio. Battista - Udine .
69 Rossi Emilia - Fumane (Verona) .
70 Rostari Giuseppa Maria, religiosa-
G. enova
71 Sacchi Marietta - Olate (Como) .
72 Salati D . Carlo - . Fosdondo (Reggio
Emilia) .
73 Santini Don Vincenzo, Canonico -
Bondeno (Ferrara),
74 Sartori Angela - Bassano (Vicenza)
75 Silvestri Luigi fu Paolo - Valdengo
(Novara) .
-
76 Tomasetti D . Ferdinando - Cerreto
(Forlì) .
77 Tonutti D . Vincenzo: - Talmanovs
(Udine) .
78 Torasso Angela - Casabianca (Te~
rivo) .
79 Valisi Maria - Villaa d'Aiano (Bo-
logna) .
80 Varaldo Giuseppe fu Pasquale -
Savona (Genova) .
81 Vignola Maria - Fumane (Verona) .
82 Villani Marianna - Alelpignano
(Lecce) .
83 Vaglino Antonio - Acgni (Alessau-
dria) .
Cooperatori defunti nel luglio e Agosto .
1 . Agazzi D . Costantino., Parroco -
Ama (Bergamo) .
-
3 . Agosto Mons . Ippolito Vescovo dì
Nicapoli - Rustch.uc (Bo.igaria) .
3 . Albertini Angola - Vercelli (No-
vara) .
4 . Appendini Antonia - Cascinale
Vallongo (Torino) .
5 . Asti Giovanni - Volvera (Torino).
6 . Astori Pietro -Gandino (Berjamo) .
7 . Bacino Teresa-Vigevano (Pavia) .
8 . Ballico D . Antonio - Fonzaso (Bel-
lun o) .
9 . Barbieri D . Pietro, Parroco - Ciz-
zago (Brescia) .
10 . Bardotti Don Angelo, Canonico -
Broni (Pavia) .
11. Bellagente Don Primo - Bisnate
(Milano) .
12 . Bert D . Antonio - Latisana (U-
dine) .
13 . Berta Carolina - Castellinaldo
(Cuneo ) .
14 . Bertone Giacomo - Romano Can .
(Torino) .
15 . Bima Don Gioachino - Desenzano
(Brescia) .
16 . Bontempi D . Federico, Parroco
Barbara (Ancona) .
17 . Bottero Giuseppe - Villafranca P .
(Torino) .
18 . Botto Maria vedova lticcardi -
S . Vittorio d'Alba (Cuneo) .
10 . Brazeli Amalia - Sacconago (Mi-
lano) .
20 . Buglioni D . Francesco, Teol . V . Cu-
rato - Savigliano (Cuneo) .
21 . Canegalli Don Carlo, Parroco -
Naggio (Como) .
22 . Capra Angelina- - Gottolengo
(Brescia) .
23 . Carlino Angiolina - Torino.
24 . Cassinis Com. Gaspare . lt. Notaio
- Torino .
25 . Castiglione Don Antonio - Locate
Varesino (('orme) .
26 . Cecci Carlo - Sobiera (M,dessa-Car-
rara) .
27 . Chesi Filomena - Fisto (Tirolo) .
28 . Chiodini Don Giuseppe, Parroco -
Cortenuova Sup . (]iergaa,ùo).
29. Della Caguolotta ID . Giuseppe, Arcip .
V . For. -- Sondrio .
30 . Dellacasa Marinetta - Torino .
31 . Dellacha Adelina - Novi-Ligure
(Alessa, n .
32 . Dellavalle Contessa Bianca - To-
rino .
33 . Del Pol D . G . M ., Pievano - San
Stefano del Cadore (Belluno) .
34. Di-Lorenzo D . Stefano, Arcip. V .
Gen .le - Toscanella (Roma) .
35. Di-Stefano D . Emanuela - Ragusa
inferiore (Siracusa) .
36. Dolsini Don Gaetano - Miradolo
(Pavia) .
37. Donaggio Vincenzo - Chioggia (1e-
nezia) .
38. Dorigatti Domenica - Ciago (Au-
stria).
39. Faggiani Marta vedova Signetti -
Torino .
40 . Fantini Don Leopoldo , Parroco -
Dovadola (Firenze) .
41 . Fiorini D . Luigi. - Lodi (Milano) .
42 . Flecchia D . Luigi - Vercelli (No-
vara) .
43 . Foglizzo Catterina vedova Lia -
Casalborgone (Torino) .
44 . Francli D . Leonardo, Curato - Se-
gonzano (Austria) .
45 . Gay Paolina, religiosa - Vercelli
(Novara)
45 . Gerundivi. D . Innocenzo, V . For. -
Montesicuro (Ancona) .
47 . Gibellini Giovanni - Fabbri di So-
pra (Modena) .