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ANNO XVII . - N. 9 .
Esce una volta al mese .
SETTEMBRE 1893 .
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO.
La Chiesa del S . Cuore di Gesù in Londra .
Le vocazioni Sacerdotali e Religiose .
Onorificenze Pontificie a sei Cooperatori Salesiani .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
FRANCIA : - La Colonia agricola della Navarra .
NOTIZIE DEL NOSTRI MISSIONARII : - Dal Messico :
Una visita a quegli Italiani . - Dall'Argentina
Inaugurazione di nuove Chiese. -Dal Chili : I nostri due
Istituti di Santiago . - Altre notizie .
L'Opera della S . Famiglia di Betlemme .
Bibliografia . - Letture Francesi . - Il nostro Messale .
Cooperatori defunti .
LA CHIESA DEL . S . CUORE DI GESÙ
IN LONDRA
Con piena gioia e consolazione
annunziamo che la terza Dome-
nica del p. v. Ottobre, sacra alla
Purità della B . V. Maria, verrà
solennemente benedetta ed aper-
ta al pubblico culto la nuova
Chiesa Salesiana di Battersea in
Londra, dedicata al Sacro Cuore
di Gesù . A Dio piacendo, si re-
cherà in tale occasione colà il
nostro amato Superiore D . Mi-
chele Rua .
L'erezione di questo tempio era
indispensabile per quel quartiere
e per quella missione diretta
dai Salesiani da più anni . L'u-
nica Chiesa, che colà avevasi, era
di ferro e minacciava ruina, per
modo che assolutamente non era
più servibile . Si pose mano per-
ciò all'erezione di questo nuovo
tempio .
Trattandosi di chiesa parroc-
chiale, in una sontuosa città, e da
dedicarsi al S . Cuore di Gesù,
si volle che all'ampiezza vi ap-
parisse unita una conveniente
eleganza ; sarà perciò un nuovo
pregevole monumento a quel Sa-
cratissimo Cuore, da cui spe-
riamo la conversione d'innume-
revoli anime .
Ora, mentre con tutta l'effu-
sione dell'animo nostro ringra-
ziamo quelle pie persone che ci
vennero finora in aiuto nell' eri-

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gere questo tempio, ci sentiamo
pur costretti a far ancor,-1, una LE VOCAZIONI SACERDOTALI E RELIGIOSE
calda preghiera a tutti i Coope-
ratori e le Cooperatrici Salesiane.
Sono finiti i lavori di mura
tura ; ma mancano ancora indi-
spensabili lavori di decorazione ;
mancano poi i banchi, il pulpito,
l'organo, i vasi sacri, i sacri ar-
redi e le campane pel campanile ;
---s questi mesi delle autunnali vacanze
_ si agita e si deve risolvere per pa-
recchi giovani studenti il problema im-
portantissìmo della loro vocazione . P que-
sto un punto capitale della vita, quello che
gli antichi chiamavano : Ercole al bivio.
Chiesa e mondo, Dio e Satana fanno sen-
inoltre parecchi dei lavori già tire la loro voce a tante anime, dinanzi
ultimati sono ancora da pagarsi . alle quali si parano molteplici vie . Oh
E 13attersea, ove trovasi il nuovo
tempio, è un quartiere poveris-
simo ; per cui, nonostante lo zelo
di quei buoni Cattolici e 1' inte-
resse grande che prendono per
quest'opera, sono affatto impo-
tenti a sopperire le necessarie
spese al compimento di questa
fortunati i giovani che sanno scegliere a
dovere! La loro vita sar, come un rag-
gio di Paradiso in terra, e dopo la morte
sarà ben grande la mercede elio li at-
tenderà al tribunale di Dio .
Ma fermiamo ora il nostro pensiero
sopra le più delicate e sante vocazioni,
cioè sulle vocazioni sacerdotali e reli-
giose .
nuova Chiesa . Perciò anche per Di queste ha grande bisogno la Chiesa,
questi ultimi debiti e nuovi la- massime in questi giorni . In tante dio-
vori, noi confidiamo ancora nella cesi nostre vi ha penuria di operai evan-
carità dei nostri ottimi Coope- gelici, deficienza grande di preti e di
ratori e Cooperatrici d'Italia .
religiosi. S'interroghino poi i Vescovi
missionarii delle Americhe,' della Cina,
Benemeriti cooperatori
dell'Africa, dell'Oceania, di tutte le con-
trade ancora infedeli . Quale grido di cor-
e Benemerite Cooperatrici,
doglio! Come invocano la nostra pietà!
Grn'zie a Dio, colla vostra carità
abbiam già dedicato molti orato-
rii, 'ospizi e collegi al S . Cuore
di Gesù ; inoltre al medesimo
Sacratissimo Cuore innalzammo
parecchie chiese, tra le quali non
van dimenticate la Basilica al
Castro Pretorio in Roma ed il
Santuario in S . Paolo del Brasile .
Chi può enumerare le opere
buone che in questi grandi cen
ti°i di fede e di devozione si vanno
ogni giorno facendo
- « Datemi uomini, scrive uno di essi,
ed io vi salverò, coll' aiuto di Dio, m i-
lioni di anime. » - Ed un altro : - « Se
lui spediste cento missionari , io li ado-
pererei facilmente . » - Dovunque gli
stessi reclami e gli stessi lamenti .
h una piaga grande questa insufficienza .
Ma a chi tocca il cooperare a curarla?
I primi cooperatori di Dio in questo
lavoro di preparazione debbono essere
certamente gli stessi genitori del fan-
ciullo. Non ha Dio confidato, prima che
ad ogni altro, al padre ed alla ma-
dre gli interessi eterni dei loro figli?
Oh! sia sempre benedetta e rin- A loro tocca discernere accuratamente di
graziata la Divina Provvidenza, buon'ora i disegni provvidenziali, per se-
che ci aiuta a por mano a fon- condarne l'esecuzione ; a loro per conse-
dazioni così salutari, che unite guenza tocca esaminare i segni della di-
ai collegi, ospizi, oratori e spe- vina chiamata, tostochè ne appariscono
cialmente alle Missioni già fon- i primi indizi ; a loro rimuovere, con
date costituiscono un ricchissimo una sollecitudine sempre vigile, le in-
patrimonio di tesori spirituali, fluenze nocive allo sbocciare di un fiore di
coi quali e Salesiani e Coopera- vocazione, talora precoce, sempre fragile,
tori e Cooperatrici speriamo di che calcoli interessati troppo sovente
procurarci molte benedizic ii, e riescono a distruggere nel suo germe .
grazie per questa vita e beni as- Dovrebbero quindi stimarsi previlegiate
sai maggiori nell'eternità .
i quelle famiglie, nelle quali Iddio fa sor-

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gere fiori così preziosi ! Guai a quei ge-
nitori che rigettano questa grazia ! Che
responsabilità per coloro che non se ne
vogliono interessare !
E che dovrassi poi dire di quelli che
non solo non favoriscono e non col-
tivano siffatte vocazioni, ma anzi alle
medesime si oppongono? San Bernardo
chiamava tali genitori non padri . e ma-
dri, ma assassini dei loro figliuoli . Chi
sa enumerare e dipingere al vero le
fatali e lacrimevolissime conseguenze di
un tal modo di operare? Lo diceva già
il divin Redentore, che socio talvolta i
parenti stessi i nemici dell'uomo : Ini-
m ici hominis domestici eius . Ma di giunta
si possono con verità anche chiamare
nemici di se stessi . Perchè la rovina delle
vocazioni sacerdotali e religiose non at-
tira solamente argomenti di amarissime
lacrime sui figli che ne sono fuorviati,
ma anche e sempre su coloro che sono
la cagione di così grande disastro .
Dopo i genitori, il prete . Niuno è più
adatto del sacerdote a questa coltura
speciale dell' anima, mentre nell' atto
stesso che tien conto dei gusti, delle at-
titudini, delle tendenze del fanciullo, sa
pur difenderlo da certi contatti e pre-
munirlo contro cento esempi, la cui im-
pressione sarebbe mortale . Leggete la
storia della Chiesa, e dovunque vedrete
essersi sviluppate da santi sacerdoti le più
belle vocazioni, nate in seno a famiglie po-
vere, e più volte anche a famiglie che vi-
vono senza religione . Innumerevoli esempi
ce ne diede Don Bosco e ce ne danno tut-
tora ottimi e zelantissimi sacerdoti e se-
colari e regolari .
Dopo il prete, e con lui, ogni cristiano
degno davvero di questo nome, e per con-
seguenza dedicato di cuore alla causa
cattolica, come geloso di fornire alla
Chiesa i mezzi necessari per affermare
ed estendere su la terra il regno di Dio .
Membro del corpo di Gesù Cristo, perciò
stesso obbligato a lavorare pel bene ge-
nerale della chiesa « in proporzione del
dono ricevuto», come non dovrà ogni buon
cristiano occuparsi di queste opere delle
vocazioni, il cui fine è precisamente quello
di conservare il regno di Gesù Cristo e
diffonderlo ove ancor non esiste ?
A questo fine dovrebbero pure essere
rivolti gli sforzi dei Cooperatori e delle
Cooperatrici Salesiane . D . Bosco nel det-
tare il Regolamento di questa Pia U-
nione non dimenticava certamente l'o-
pera importantissima delle vocazioni sa-
cerdotali e religiose . Quindi, al secondo
articolo del capo IV (pag . 32), così si
esprime : « Siccome in questi tempi si fa
gravemente sentire la penuria di vocazioni
allo stato ecclesiastico, così coloro che ne
sono in grado, prenderanno cura speciale
di quei giovanetti ed anche degli adulti
che, forniti delle necessarie qualità mo-
rali e di attitudine allo studio, dessero
indizio di esserne chiamati, giovandoli
coi loro consigli , indirizzandoli a quelle
scuole, a quei collegi o a quei piccoli
seminari, in cui possono essere coltivati
e diretti a questo fine . »
Certo che una delle cure maggiori per
le tenere vocazioni si è di ricoverarle
al più presto nei diversi asili che la
carità cristiana ha saputo creare nel fine
di preparare loro un terreno di conve-
niente coltura ; preferendo quelli nei quali
possibilmente non si accettino che giovani
aspiranti allo stato ecclesiastico od alla
vita religiosa e nei quali regni ottimo
spirito .
Ma noi vogliamo ora aggiungere una
parola di più alle surriferite sapientissime
del nostro Don Bosco . La chiesa, ricca
in altri tempi dei beni che le venivano
dalla liberalità dei fedeli, allora s'in-
caricava essa di provvedere al manteni-
mento degli aspiranti al sacerdozio ; ma
dacchè questi beni son divenuti meschi-
nissimi , ella si vede obbligata a sten-
dere la mano per procurare l'indispen-
sabile a quei suoi figliuoli che vogliono
servirla. Aiuto di danaro, quindi, tributi
periodici, fondi assicurati, svariate indu-
strie di carità e di zelo, nulla trascu-
riamo per riservare ai vivai sacerdotali
ciò che Leone XIII chiama « il meglio
del nostro cuore » ; giacché allo scopo
di mettere in salvo quest' interesse di
primo ordine, « fa d'uopo, egli dice, che
i fedeli con la loro sapienza e munifi-
cenza si studino di rendersi benemeriti
della religione cattolica . »
Infine non dimentichiamo che, per fe-
condare questi germi celesti, come per
sottrarli alle nemiche influenze, nulla
più vale della preghiera ardente, unanime,
assidua, che sale dritto al cuore di Dio .
Preghiamo, perchè le materiali difficoltà
sieno spianate innanzi al Signore, e le
terrene preoccupazioni, che trattengono
lo slancio delle vocazioni, si dissipino in-
nanzi allo sguardo della fede . Preghiamo,
per rispondere all' appello di Colui che

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abbiamo udito a dirci : Vedete come la messe
abbondante e quanto rari sono gli operai .
Sì, preghiamo, ed interponiamo a tal
uopo i meriti infiniti dello stesso Divin
Redentore e l' intercessione della gran
Vergine Ausiliatrice, e ne vedremo ben
presto con ineffabile consolazione i frutti
abbondevoli e provvidenziali ..
Per chi abbia da interessarsi della vo-
cazione di qualche giovane, noi suggeri-
remo di leggere gli opuscoli seguenti di
nostra Libreria, che trattano di quest'im-
portantissimo argomento .
DE-SANCTIS (Can . Paolo) . Sulla vocazione di-
vina a qualsivoglia stato di vita, in partico-
lare all'ecclesiastico ; 2a edizione, 1893 ; un volume
in-32°, di pag . 232 (E)
» 0,60
Opuscoli relativi allo stato religioso e lettere sul me-
desimo argomento, di s . Alfonso Maria de' Liguori ;
1885 ; un vol . in-32°, di pag. 100 (E) . . . » 0,20
I segreti della vita religiosa aperti alle anime
che hanno abbracciato questo santo stato, per ua
padre della Compagnia di Gesù ; 3 ediz . italiana,
1891 ; un vol . in-32 7 di pag . 173 (E) . . . » 0,80
Sentimenti di s . Tommaso d'Aquino e di s . Alfonso
intorno all'entrata in religione ; un volume in-32°
di pag . 50 (E)
» 0,15
La Via dal Santuario . Considerazioni proposte ai
buoni giovani, dal Can . Almerico Guerra ; edizione
32, con aggiunte ; un vol . in-32° di p . 290 . » 1,00
Felicità sconosciuta . - Lettere ed esempi sulla
vocazione allo stato religioso, pel Sac . salesiano
Stefano Trione ; 2a ediz. 1891 ; un volume in-32° di
pag . 132
L . 0,30
ONORIFICENZE PONTIFICIE
a sei Cooperatori Salesiani
Crediamo far cosa gradita ai nostri lettori
recando a loro notizia come il Santo Padre
Leone XIII, in quest'anno del suo Giubileo
Episcopale, volle onorare sei nostri Coope-
ratori, conferendo a tre la Croce dell'Ordine
Piano, e quella di S . Gregorio Magno a tre
altri . I primi sono i Sigg . LUIGI RAVIZZA,
LUIGI FUMI e PAOLO ZAMPI della città di
Orvieto, ove si sta da qualche anno prepa-
rando un Istituto Salesiano ; i secondi sono
i Sigg . GIACOMO Cucco, biellese, GASTONE
FABRE, francese, e ANGELO LASCURAIN,
messicano .
LA CROCE DELL'ORDINE PIANO .
Questa per mandato di S . S . Leone XIII
veniva presentata ai suddetti Cooperatori Sa-
lesiani da Sua Ecc. Mons . Bucchi Accica, Ve-
scovo di Orvieto . La sera del 13 luglio p . p .
per invito di Sua Eccellenza si radunavano
in un salone di quell' Episcopio, a bella posta
sfarzosamente illuminato, i dignitari eccle-
siastici e molti signori e signore della città .
Monsignore salutò l'assemblea, e accen-
nando allo scopo pel quale egli avea fatto
l'invito, disse che i novelli cavalieri erano
abbastanza conosciuti, perchè egli ne dovesse
tessere l'elogio : ma una cosa che non poteva
tacere si era che l'Ordine Piano che S . S .
si degnava di conferire ai Signori LUIGI RA-
VIZZA, LUIGI FUMI e PAOLO ZAMPI è una
delle più alte onorificenze che la Santa Sede
suole concedere ai personaggi benemeriti della
religione e della patria .
Quanto bene infatti i novelli cavalieri ab-
biano meritato e dell'una . e dell'altra, si mo-
stra chiaro dall'opera indefessa che da pa-
recchi anni prestano nel preparare l'istituto,
pel quale S . S . disponeva della eredità a lui
pervenuta della signora Maddalena Lazza-
rini, e che la stessa Santità volle affidare ai
Salesiani .
Si venne quindi alla lettura dei tre Brevi .
- Del cav . Luigi Ravizza viene ricordata
la nobiltà della stirpe , la devozione incon
cussa alla S . Sede e la carità verso i poveri
- In quello del signor cav . Luigi Fumi, si
fanno gli elogi di due sue grandi opere sto--
riche . La prima del duomo d'Orvieto, la se-
conda della genealogia dei conti Pecci . -
Dell' architetto Paolo Zampi si lodano i me-
riti nell'aver ritornato all'antico splendore la
cattedrale d'Orvieto, mediante la sua straor-
dinaria perizia in fatto di architettura spe-
cialmente medioevale .
Sorse a ringraziare a nome dei colleghi il
cav . Luigi Fumi con un discorso mirabile
pei sensi di devozione verso la S . Sede, il
S. Pontefice Leone XIII ed il Vescovo di
quella diocesi. Eccone un breve tratto
« Chi ci onora, ci disse, è il Vicario di G . C .,
uno dei più insigni Pontefici che abbiano
seduto sulla cattedra di S . Pietro . In Lui
riconosce il mondo, col nome, la sapienza,
l'eloquenza di s. Leone Magno . Egli è quel
grande che compone i dissidii fra le nazioni,
fa mitigar leggi funeste alla coscienza in
popoli potenti , richiama alle tradizioni cri-
stiane la filosofia e la letteratura, la Costi-
tuzione degli Stati e la condizione delle va-
rie classi sociali ; apro a tutti in Vaticano i
tesori della critica giusta, non calunniatrice ;
e quanto più le scienze si reputano avver-
sate dalla Santa Sede, egli anima gli studií
storici, restituisce ed amplia i nuovi Lincei,
innalza una specola che è la prima del
mondo ; e mentre tutte le nazioni si dibat-
tono in guerra con se stesse e con la Chiesa,
egli solo, ad immagine di Gesù C . , fa sen-
tire la santa parola di pace . » E rivolgen-
dosi a quel Vescovo : « Monsignore, (escla-
ma), la gratitudine che germina come fiore dai
benefici, ha già messo da tempo profonda ra-
dice nel nostro cuore . Grati e riconoscenti di

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tutto all'Ecc . Vostra, deponiamo umilmente
gli atti del nostro illimitato ossequio a piè
di questa cattedra . V . E . si degni di gradirli ;
accolga insieme gli augurii e i voti più sin-
ceri che noi facciamo, perchè questa cattedra
continui ancora per molti anni ad essere illu-
strata dagli esempi dello stile grande dell'elo-
quenza di che siete insigne maestro ; continui
a risplendere lungamente degli atti benefici del
vostro governo, facendo nuove opere ispirate
dalla carità di G . C., come quella di aver
saputo qui attrarre la pia e benemerita So-
cietà Salesiana. Da voi, dal vostro clero,
dalla Società Salesiana verrà quella luce che
s'irraggia sul popolo ; si aprirà la via alla
sospirata rigenerazione morale nell' armonia
felice della religione e della patria . In que-
sta via, o Monsignore, vi accompagnano col
cuore quanti hanno fede e amore, quante
sono anime cospiranti nella carità di Don
Bosco che vive in voi, o Reverendi (ai Sale-
siani presenti) e conferma il profetico non
moriar! »
Il prof. Don Matteo Ottonello, salesiano,
Rettore di quel Seminario, si congratulò al-
lora coi novelli cavalieri a nome di tutti i
Superiori e confratelli Salesiani . Detto che la
lode è ottima cosa, quando, come nel presente
caso, trova i meriti corrispondenti, che san
Paolo ed i Padri se ne giovarono sempre a
stimolare alle opere egregie i fedeli, perchè
laus propter egregia fatta auget cupiditatem
ad meliora (s . G iov . Crisost .), passò ad ac-
cennare una ragione del prodigioso sviluppo
onde l' Opera salesiana fa di sè così gran
maraviglia presso tutti ed è cagione di non
minore contentezza presso i buoni . « I Sa-
lesiani si adoprano bensì quanto la esiguità
del loro numero , la picciolezza delle loro
forze, la novità della loro esistenza lo com-
porta, a durar fedeli nella missione a cui
Dio si degnava chiamarli . E sia detto non
tanto ad onor del vero, quanto a lode di Dio
ottimo e provvidente, gli effetti corrispon-
dono per lo più alle loro fatiche meglio assai
che essi non avrebbero diritto di aspettarsi .
Ma donde felicità siffatta? La risposta è in
pronto. I Salesiani non scendono soli in
campo . Essi ci vanno circondati , sostenuti
da eletta e numerosa schiera di Cooperatori,
che l'Opera salesiana ora precedono, prepa-
randole la via, ora l' accompagnano raffor-
zandola con varie ragioni di mezzi . Ora ci
sono larghi di sussidii pecuniarii, ora d'op-
portuni consigli ; presso cui siamo ignoti, ci
fanno conoscere ; dove siam conosciuti, ci ren-
dono, colla loro carità industriosa , ben vo-
luti . Ogni paese ornai, ogni città , ogni vil-
laggio conta i suoi Cooperatori : e da quelli
come per tanti rivi si viene raccogliendo
gran parte di quel tesoro di carità, che, per
quanto ampio, non è mai troppo alle smisu-
rate necessità di tanta parte dell'umana fa-
miglia che ai Salesiani si volge per soccorso .
A chi poi ogni altro mezzo fallisca, non può,
mai venir meno la potenza della preghiera
che tira sulle nostre fatiche quella rugiada
di celesti benedizioni, che sono il vero prin-
cipio fondatore di ogni umana industria
perchè sta scritto che Deus autem incremen-
tum dat . Ben riconobbe il nostro gran Padre
D . Bosco l'alta importanza, anzi l' assoluta
necessità dei Cooperatori, i quali, stretti a'
suoi figli in una santa lega di carità, ad
una con essi e ciascuno secondo sua possa
lavorano la vigna del Signore . Di qui la ra-
gione ond' egli non cessava di esaltarne i
meriti, come non ristava dal chiamar sopra
di loro le benedizioni del Cielo : voti mai sem-
pre compiti , come per innumerevoli testimo-
nianze si fa palese . - Nobili Signori e cari
Cooperatori, voi col degnissimo Monsig . Ve-
scovo ai Salesiani, che tosto giungeranno tra
voi, avete ornai con amore di fratelli, anzi
di padri
Apparecchiato grazioso loco .
Non s'arresti qui il benefizio dell' opera vo-
stra . Anzi proponetevi di esser gli amici
sempre fedeli, i sostenitori sempre validi di
questi vostri novelli ospiti . Voi, o benemeriti
Signori, non ve la farete con ingrati . Se i
Salesiani hanno alcuna cosa ereditato del
gran patrimonio di virtù del loro padre Don
Bosco, egli è il vivo sentimento dei benefizi .
Benefizi che finalmente poi ripiovono su quella
società, che ha bisogno così incalzante di
essere nella sua gioventù risanata e rifatta .
I benefizi vostri, o Signori, ricadranno poi
su questa vostra patria diletta, della quale
voi siete figli così illustri e così amorosi . »
Notiamo come era presente pure il nostro
Procuratore Generale, D . Cesare Dott . Ca-
gliero, da Roma recatosi ad Orvieto per rap-
presentare in sì bella occasione i nostri Su-
periori maggi ori, e prendere intanto i necessari
provvedimenti acciocchè il nuovo istituto sia
aperto col principio dell'anno scolastico .
Uno splendido sonetto dedicato al grande
e benefico Pontefice Leone XIII , letto dal
prof. Don Domenico Palazzetti, chiuse la
prima parte della serata ; alla quale seguì
un buon rinfresco, servito agli intervenuti
nelle sale attigue, dove era stato preparato
per la generosità di Monsignor Vescovo .
L' avvenimento lasciò sotto ogni rispetto
profonda impressione negli intervenuti che
ne serberanno per lungo tempo la più grata
ricordanza .
LA CROCE DI SAN GREGORIO MAGNO .
Cerimonia ugualmente bella e cara com-
pievasi a Torino, nell'Oratorio salesiano, il
giorno 24 dello scorso maggio, solennità di
Maria SS . Ausiliatrice .
Mentre al pranzo trovavansi presenti Sua
Ecc . Rev .ma Mons . Davide de' Conti Ric-

1.6 Page 6

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cardi, Arcivescovo di Torino , Mons . Basilio
Leto, titolare di Samaria, Monsig . Giovanni
Cagliero, titolare di Magida e Vicario della
Patagonia , ed un'eletta di nobili signori sì
dei clero che del laicato torinese, Don Rua
faceva dare lettura dei Brevi coi quali Sua
Santità Leone XIII conferiva la Croce di S .
Gregorio Magno ai signori GIACOMO CUCCO,
GASTONE FABRE, due altri zelanti Coopera-
tori Salesiani .
Il sig . Giacomo Cucco, architetto biellese,
è quegli che diresse con somma perizia i la-
vori del monumentale tempio del S . Cuore
di Gesù in Roma e poi diede il disegno ed
assistette alla costruzione dell'annesso O-
spizio pure intitolato al S.;diCsueogrn
che piacque assai ai S . Padre, cui fu pre-
sentato questa primavera nell'occasione del-
l' inaugurazione in memoria del fausto Giu-
bileo Episcopale . Egli diresse ancora i lavori
di ristauro della chiesa di Carpineto secon-
do i desiderii del S . Padre .
Il sig . Gastone Fabre, avvocato francese,
è uno dei membri più attivi delle Conferenze
di S . Vincenzo de' Paoli, indefesso difensore
del clero contro le calunnie dei tristi, so-
stegno di tutte le opere di beneficenza di
Nizza Marittima , e specialmente generoso
benefattore dei figli di D . Bosco .
La medesima onorificenza fu pur accordata
al signor Angelo Lascurain, messicano, che
noi desideriamo far conoscere ai nostri Coo-
peratori . Egli è un membro attivissimo delle
società di beneficenza di Messico . Mosso a
compassione della gioventù povera ed abban-
donata, si rivolse a D . Bosco di v . m . perchè
vi mandasse alcuni suoi figli ad impiantarvi un
istituto sul modello dell'Oratorio di Torino . Ma
non avendo potuto subito riuscire nel suo in-
tento, fin dall'anno 1890 acquistò un piccolo lo-
cale, vi raccolse una trentina di poveri orfanelli,
e affidandone la direzione spirituale ad un
bravo sacerdote messicano, nel giorno 6 gen-
naio di quell' anno stesso, Epifania del Si-
gnore, inaugurò il nuovo ospizio intitolan-
dolo fin d' allora Casa S. alesiana E l' anno
scorso che vi andarono i nostri confratelli,
egli loro fece splendide accoglienze e loro
ne cedette interamente la direzione , conti-
nuando tuttavia a far loro da consigliere e
da zelante Cooperatore salesiano .
A quest'ultimo fu spedita la Croce col
Breve a Messico . Agli altri due fu presen-
tata da S . E . R.ma l'Arcivescovo di Torino
e da D . Rua , che pronunciarono acconce
parole fra le acclamazioni e gli applausi dei
numerosi invitati .
A questi tre novelli Cavalieri, come pure
agli altri tre di Orvieto noi presentiamo le
nostre più sincere congratulazioni .
-GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Maria SS . Ausiliatrice, benedite
le nostre campagne! - In ringrazia-
mento alla Vergine SS ., invocata sotto il ti-
tolo di Ausiliatrice dei Cristiani, per aver
preservate nell' anno scorso le nostre cam-
pagne dai disastri patiti negli anni prece-
denti, offro a nome mio e di alcuni mira
parrocchiani una tenue offerta di L . 7,5.0
Fidente nella bontà della gran Madre di Dio,
La supplico di continuarci la sua potente
protezione nel corrente anno, e di gran cuore
esclamo : O pietosissima Madre , noi ci ab-
bandoniamo interamente a Voi, e Vi suppli-
chiamo di salvar le anime nostre e preservar
le famiglie e le campagne nostre dalle di-
sgrazie .
Cumiana, parrocchia di S . Giovanni Battista della
Costa, 6 luglio 1893 .
Sac. ROGGIo DomeNico, priore .
Guarigione istantanea dopo una
Novena a Maria . - Un mio buon amico
da vario tempo, in seguito a disgrazie e stra-
pazzi, era affetto da forte catarro con dolori
al cuore che nol lasciavano aver bene, spe-
cialmente di notte ; aveva inoltre penoso il
respiro e continua paura di rimanere sof-
focato . Vedovo , con molta figliuolanza di
tenera età, tremava sul futuro destino di sua
famiglia ; quando in buon punto si sovvenne
di Colei che dà aiuto in tempo opportuno .
Si presenta a me , si priva per onor di
Maria Ausiliatrice di una decorazione mili-
tare, a cui portava molto affetto , promet-
tendo inoltre di fare un'altra offerta, se la
Vergine l'avesse guarito . - Dà principio ad
una novena per mio consiglio, la prosegue
costante fino all'ultimo giorno senza effetto .
Ma la grazia doveva proprio incominciare a
novena compiuta .
Difatti la mattina del giorno seguente,
dopo aver passato una notte tranquilla, potè
alzarsi con molto sollievo e recarsi alla chiesa
ad ascoltare la s . Messa, indi a passeggio
con tutta la tranquillità e gioia di un sano ;
ne più sentì gl'incomodi del suo male . Ora
colle lagrime della riconoscenza va ripetendo :
In te, Domina, speravi ; non confundar in ae-
ternum.
Trento, 15 giugno 1893.
Sac . PIETRO FURNO
Direttore salesiano .
Una zelatrice dell'Opera del Sa-
cro Cuore di Gesù . - Da lungo tempo
una salute assai cagionevole non permetteva
alla signora Lucia Ziglioli di compiere i suoi
doveri di maestra, e, rendendola afflitta e

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sconfortata, le faceva trascorrere giorni pieni
di malinconia .
La buona signora, zelatrice della Pia O-
pera del S . Cuore di Gesù, scrisse al nostro
Superiore raccomandandosi alle preghiere
nostre e dei giovanetti dell' Ospizio , e fece
con fede ricorso al SS . Cuore di Gesù ed a
Maria SS . Ausiliatrice , con promessa che,
se le concedevano anche solo una sanità di-
screta, colla quale potesse disimpegnare i
suoi doveri, avrebbe fatta pubblicare la gra-
zia sul Bollettino Salesiano . In pari tempo
mandò un'offerta e fece celebrare una santa
Messa all'altare del S . Cuore di Gesù nel dì
stesso della sua festa . - La grazia non si
fece a lungo aspettare . Pienamente esaudita
dalla fonte di ogni benedizione e da Colei
a cui non si ricorre mal invano, rende vi-
vissime grazie ed esprime tutta la sua rico-
noscenza al SS . Cuore di Gesù ed a Maria
SS . Ausiliatrice .
Roma, Ospizio del S . Cuore di Gesù, 11 luglio 1833 .
Sac. BARTOLOMEO GAIDO .
La benedizione di Maria SS . Au-
siliatrice . - Il mio bambino Matteo era
infermiccio e debolissimo di complessione,
sicchè all'età di 22 mesi non poteva ancora
in nessun modo reggersi sulla persona . So-
venti volte provavamo con mille industrie a
tenerlo ritto in piedi, ma con grande dolore
le gambe cedevano ed il bambino si metteva
a piangere dirottamente . Gli usai le cure
ordinate dai medici, ma tutto fu inutile . Tro-
vandomi in tanta afflizione, lo raccomandai
alle divote preghiere dei giovani dell' Ora-
torio Salesiano, essendovi tra questi anche
un mio figlio, padrino del bambino . Intanto
un altro mio figlio, avendo avuto occasione
di recarsi a Torino e di parlare col sig . Don
Rua , lo raccomandò alle sue preghiere . Il
sig . Don Rua diede ed estese all' infermo,
sebben lontano, la benedizione di Maria San-
tissima Ausiliatrice . Arrivato a casa ten-
tammo di sollevar il bambino come le altre
volte, e questi con meraviglia di tutti stette
fermo sui suoi piedi . Continuò pertanto a
migliorare in un modo sorprendente, ed ora
è pienamente sano e prosperoso . La mia con-
tentezza e riconoscenza è grandissima : ep-
perciò desidero che venga pubblicata questa
segnalata grazia a gloria di Maria SS . Au-
siliatrice .
Caramagna, 24 giugno 1893 .
BARAVALLE MADDALENA .
Riconoscenza a M aria Ausilia-
trice . - Rev .mo sig . D . Rua . - Con mia
lettera del 1° corrente mese mi raccoman-
dava alle preghiere sue e di tutti i figli di
Don Bosco per ottenere da Maria Ausilia-
trice una grazia importantissima per questa
mia parrocchia . Ne sia ora pubblicamente
ringraziata la Gran Madre di Dio! Ciò che
io desiderava l'ottenni ó pienamente .
Vergnasco, 20 luglio 1893 .
Can. GOLZIo D . SECONDO
Prevosto .
Ringraziano pure Maria Ausiliatrice per grazie
ricevute i seguenti
Una figlia di Maria, Brescia-Catelino Luigia, Viù -
Mangini Luigi e Cantoni, avvocati - Calcagno Chiaf-
fredo, Villafranea Piemonte - Gallo Cesare Augusto,
Torino - Gilardini Erminia - Dell'Argo Vincenzo,
Rossasco - Delconte Teresa, Rossasco (Pavia) - Del-
bosco Francesco, Racconigi - Mosso Maria, Cambiano
- Sguazzini Giuseppina, B iandrate - Chiattone Ago-
stina, ved . , Carmagnola - Boccardi Domenica -
Capriolo Teresa, Pocapaglia - Ved . Ferrero, Pinrrolo
- Trotti Annunziata, Pieve del Cairo - Celestina Ban-
deri - Crivelli Maria -Marengo Ottavio, Carmapsola
- Passi Agata, Torino - Caxuparo Pietro, Chivasso -
Castelrosso - Sterpone Giuseppe, Villarbasse - Mosso
Felicita, Villarbasse -- Ambrosetti D . Carlo - Cusci-
netti Maria, C'arntagnola - Grosso Teresa, Psigna -
Ferrero Carolina, Ceresole (Alba) - Delamenti Caro-
lina, Ciconio - Golzio Maria, Castelrosso - Visconti
Giuseppe, S. Rocco della illontà - Cerruti Rosalia -
Salvetti Gabriella, Ceva - Ferrero Giovanni, mimata
- Perlo Maria, Possano - Masone Catterina, Torino.
FRANCIA
La Colonia Agricola diretta dai Salesiani
alla Navarra .
Quel nostro buon amico di Francia, che il
mese scorso ci favorì la bella veduta del Pa-
tronato S . Pietro di Nizza Marittima , per
questo numero ci invia un altro disegno,
non meno bello, della Colonia Agricola di-
retta dai Salesiani alla Navarra .
La Navarra è un tenimento nel Comune
di La Crau, nel cantone d'Hyères, diparti-
mento del Varo . Ci fu affidato dalla felice
memoria di Mons . Terris, Vescovo di Fréjus
e Toulon, nel luglio dell'anno 1878, affine di
aprirvi una Casa Agricola . Essa porta il
nome di Orfanotrofio S . Giuseppe . La pro-
prietà è di oltre 200 ettari ; ma quando i
Salesiaui ne presero il possesso, era tutto
affatto incolta . L'abitazione consisteva in una
casa rustica , molta ristretta e insufficiente
al bisogno . La bella casa, di cui riprodu-
ciamo il disegno, è dovuta alla carità di ge-
nerosi Cooperatori ed all'attività di quel Di-
rettore D . Perrot . Il fabbricato con Casa co-
lonica annessa può contenere alcune centi-
nala di persone .
Colà i Salesiani raccolgono poveri giova-
netti, e coll'aiuto di intelligenti agricoltori
li esercitano nel coltivare la terra . Ivi colla
pratica e colla teoria li istruiscono circa la
natura dei terreni, intorno al modo più con-
veniente di concimarli, lavorarli, e farvi
le acconce seminagioni ; ivi li ammaestrano a

1.8 Page 8

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1.9 Page 9

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piantare le viti, propagginarle, potarle, fare
i vini ; ivi loro fanno apprendere le varie
maniere d'innestare gli alberi da frutta,
sfrondar le piante , tagliar le legna e tante
altre utili cognizioni, tanto da formare esperti
contadini . Nel tempo stesso, in ore determi-
nate del giorno o della sera, impartiscono
loro una istruzione letteraria conforme al
loro bisogno e condizione , e specialmente
una religiosa e morale educazione, che li
renda buoni cristiani e probi cittadini, utili
alla religione, alla famiglia ed alla patria .
I risultati ottenuti specialmente nella col-
tura della vite sono assai consolanti . Ne è
una prova la Medaglia d' argento che la So-
cietà di Agricoltura del Varo consegnava a
quel Direttore il 10 maggio 1891, facendogli
ampii encomii per importanti piantagioni e
l'eccellente direzione di quell'Agricola .
E mentre ciò fanno i Salesiani alla Na-
varra, non dimenticano di spiare le inclina-
zioni e le doti dei fanciulli alle loro cure
commessi ; e se ne scorgono taluni di bella
indole e propensi allo stato ecclesiastico, non
lasciano di coltivarli premurosamente, fa-
cendo loro percorrere la via degli studii op-
portuni, per renderli così sacerdoti e rega-
larli quindi alla Chiesa di Francia.
Questo per i giovanetti . Ma anche pel
popolo di quel Comune lavorano i Salesiani
della Navarra : essi colà funzionano una
chiesa pubblica con grande vantaggio di
quegli abitanti, ed un sacerdote va ogni set-
timana ad evangelizzare gli emigranti ita-
liani che dimorano a La Londe .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARII
DAL MESSICO
Una visita agli italiani del Messico .
Ev .MO E AMAT . MO SIG . D . RUA,
R
FINALMENTE ho potuto trovar un momento
per far una visita alla vicina colonia
italiana .
Trovasi essa al nord-est di questa città di
Messico, a poco più di tre chilometri di di-
stanza, fra il villaggio di Tacéba e il celebre
santuario della Madonna di Guadalupe . Si
compone di un duecento italiani, quasi tutti
delle provincie venete, robusti, laboriosi,
onesti e buoni cattolici praticanti .
Già aveva incominciato a conoscerli qui
in città, dove venivano ai santi Sacramenti
o alla cappella della nostra Casa provvisoria
di Santa Maria o a quella che serviamo noi
Salesiani nell'Azienda dell'Ascensione, dove
ci stiam fabbricando la casa nuova, indi-
spensabile pel grandissimo numero di poveri
giovanetti che ci domandano ricovero ed
educazione cristiana.
In quella colonia i nostri compatrioti col-
tivano più di settanta ettari di terra, che
colla loro vita parca ed economica han già
potuto comprare e pagare . Merita speciale
ed onorevole menzione il lavoro che vi hanno
fatto, perchè quando fu loro affidato, or son
nove anni, quel terreno da coltivare non era
altro che una palude pestilenziale . Ma non
si smarrirono essi : scavarono pozzi, canaliz-
zarono le acque, piantarono salici ed euca-
liptus, elevarono dighe e seppero così bene
adoperarsi , che quell' infecondo pantano è
diventato un ubertoso campo, dove biondeg-
giano le spighe, s' alza rigoglioso il gran
turco, verdeggiano i gelsi e gli alberi da
frutta, dove iusomma fiorisce ogni ben di
Dio . E le loro casette di adóbes (mattoni di
fango) sparse qua e là fra la verdura, come
sono ben fatte e ben tenute ! E dappertutto
vi sorride la Madonna in un bel quadretto
col suo lume acceso dinanzi ! Bravi italiani !
Non è a dire la festa che fecero a me e al
chierico Osella che mi accompagnava e con
quanta schietta cortesia ci ricevettero .
Noi abbiamo regalato i bambini di meda-
glie di Maria Ausiliatrice e gli adulti di Let-
ture Cattoliche in italiano, e abbiam promesso
(l'ho da dire?) che quando verranno i con-
fratelli e le Suore di Maria Ausiliatrice, che
aspettiamo da Italia, ne manderemo un paio
ad insegnare il catechismo ai loro fanciulli
e fanciulle . - Cosa fatta capo ha, amatis-
simo Padre, e se ho fatto male, son pronto
a farne la penitenza .
Ma Ella col suo gran cuore m' assolverà
di colpa e pena, ed anzi mi manderà perso-
nale, ne son sicuro, anche per poter dirigere
la costruzione della cappella - che vogliono
fabbricare in un punto centrale della colo-
nia, sopra un terreno che tutti d'accordo
comprarono per questo fine .
Dunque, sig . D . Rua, ci faccia la carità
di mandarci presto un buon rinforzo : ser-
vizio di chiese private e pubbliche , fabbri-
cazione, convitto, scuole esterne e i nostri
cari compatrioti della colonia italiana glielo
domandano a voz en grito! (ad alta voce) .
In aspettativa di questo rinforzo , io fin
d'ora ne la ringrazio con tutto il calore tro-
picale .
Ci benedica tutti , o amatissimo Padre, e
specialmente il suo
Aff.mo ubb .mo figlio
SAC . ANGELO PICCONO .

1.10 Page 10

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il palco scenico, si riempì di un'eletta schiera
DALL'ARGENTINA,
di signori Cooperatori e di signore Coopera-
I nostri assidui lettori ricorderanno come
nel mese di febbraio, riportando una lettera
del missionario Don Giacomo Costamagna,
Ispettore delle Case nostre dell'Argentina,
annunziavamo come in quella tribolata Re-
pubblica si stavano costruendo sei chiese o
cappelle salesiane . Ora, dando grazie a Dio
ed agli ottimi Cooperatori e Cooperatrici sa-
lesiane, siamo in grado di poter annunziare
che la cappella di Rosario di S . Fè e quella
di Moron (dove hanno casa le Suore di Ma-
ria Ausiliatrice), quella di Almagro (Buenos
Aires) presso il nuovo collegio di D . Bosco
per i 600 e più giovani esterni e le due navi
laterali della gran chiesa di Maria Ausilia-
trice in Almagro stesso , già da parecchi
mesi benedette, funzionano con piacere e
vantaggio grande di quella gente . Ecco qua
alcune corrispondenze riguardanti le funzioni
d'inaugurazione di dette chiese :
trici salesiane, di quelle persone cioè che ci
avevano favorito quando avevamo picchiato
alle loro porte per cercare di che far fronte
alle prime necessità di questa Casa .
E debbo dire ad onore di questi buoni Ro-
sarini, che anche le spese di questa festa fu-
rono da loro generosamente coperte . Il pa-
drino della festa, l' illustre signor Pietro E-
chague, ci lasciò nelle mani un' abbondante
elemosina ; e la madrina, la gentil signora
Ghigliazza, s'incaricò dei rinfreschi e d'altre
spese particolari, regalandoci pure uno splen-
dido lampadario per la chiesa, che collocato
nel mezzo perpendicolarmente alla balau-
strata faceva un bel contrasto colla somma
povertà dell'altare e dei pochi sacri arredi
indispensabili .
Quella festa piacque assai agli interve-
nuti e lasciò in tutti buona impressione .
La nuova chiesa , come già dissi, è dedi-
cata a Maria Ausiliatrice ; e la nostra buona
ROSARIO DI SANTA FÈ
Madre ha già dato chiari segui di sua pro-
tezione verso di noi . Tra i quali primo e
Rev.m° SIG . Don RUA,
specialissimo noi teniamo l' averci Essa il
NEL gennaio di quest'anno a Rosario di
S . Fè le Suore di Maria Ausiliatrice
hanno aperto un collegio con Oratorio fe-
stivo per le ragazze . Il collegio è assai fre-
quentato , e l' Oratorio nei dì festivi è un
piccolo mondo di vispe fanciulle che si ri-
creano a nuova vita . ,
La domenica Laetare poi, 12 marzo, si be-
nedisse la chiesa annessa al collegio, dedi-
sabbato santo liberati da una grave disgra-
zia . La Settimana Santa nella nuova chiesa
si celebravano le commoventi sacre funzioni
con un sempre regolare concorso di fedeli .
Al sabbato, mentre il celebrante, che era il
Direttore dei Salesiani, di questa città, stava
per intuonare il Gloria, una mano sconosciuta
dalla, porta della chiesa scaricava entro
un ' arma mortifera . Fu un momento di tre-
pidazione . Ma oh! miracolo ! Mentre la palla
cata a Maria Ausiliatrice ; chiesa, direi, mi- era diretta verso l' altare e, pare, a colpire
racolosa, perchè, incominciata in dicembre, il celebrante , contrariamente alle leggi fisi-
fu condotta a termine nel breve spazio di che, giunta presso l'altare d'un tratto deviò
tre mesi .
di alcuni metri ed andò a parare nella pa-
Quel giorno fu per noi una grande solen- rete laterale . Il demonio per mezzo di un
nità . La benedizione della chiesa fu data da infelice, che non sappiamo chi fosse, voleva
un santo missionario Redentorista, il padre disturbarci con una disgrazia ; ma Maria
Vittorio Layodice, italiano, che predicava Santissima ce ne ha preservate .
allora una missione in Rosario . Terminata la Continui Maria a proteggercì, e Lei, o
funzione di rito, prima che il sacerdote sa- R .mo Sig . D . Rua, preghi per noi e ci bene-
lisse all'altare per celebrarvi il primo sacri- dica . Mi creda per tutte
fizio, il sullodato Padre con santa unzione
pronunciò un bel discorso di circostanza .
Rosario, 10 aprile 1893 .
Alle 10 fuvvi altra messa solenne , e le
Dev .ma obbl .ma in G . C .
nostre ragazze interne diedero il primo
Suor LUIGIA VASCHETTI .
saggio di canto, eseguendo la messa della
S . Infanzia di Mons . Cagliero . Ad aumen-
tare lo splendore della messa cantata con-
trìbuì pure non poco la banda cittadina,
messa a nostra disposizione dalla gentilezza
del Sopraintendente della città . - Verso le
BUENOS AIRES (Almagro ),
Rev .mo SIG . D . RUA,
3 pom . ebbero luogo i Vespri, e quindi la
Benedizione col S. S . Sacramento .
IL giorno 20 dello scorso marzo s'inaugu-
rarono le due navi laterali della oramai
Usciti di chiesa, già era aperto il teatrino non più cappella, ma basilica di Maria Au-
a buon numero di invitati . Le nostre ragazze siliatrice in Almagro . Vi predicarono tre ora-
nella giornata avevano dato un saggio di tori con ispeciale unzione, ed accorsero, a
canto ; ora si trattava di dare anche un pic- fare ivi la s . Comunione gli alunni e le al-
colo saggio di declamazione . In pochi mi- lieve dei collegi nostri e delle Suore di Maria
nuti lo spazioso salone , dove era preparato Ausiliatrice di Almagro, di Moron, di San-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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t' Isidro, di Barracas e della Boca . Fu un rappresentazione drammatica, e la gente che
vero spettacolo di tenera pietà cristiana .
era intervenuta numerosa sì alla funzione
Alla sera dello stesso giorno essendo ar- di Chiesa, come pure al breve intratteni-
rivato allor allora il nostro Don Giuseppe mento, se ne partì molto soddisfatta . Ad ac-
Vespignani da Patagones, dove erasi recato crescere la nostra allegria erano venute da
in qualità di Superiore interino di quella mis- Buenos Aires-Almagro un centinaio di Figlie
sione in assenza di Mons . Cagliero, benedisse di Maria .
il nuovo collegio Don Bosco per gli esterni All' indomani, alle 8 antimeridiane, fuvvi
di Almagro, sorto come per incanto nel terzo Messa con Comunione generale, alla quale
isolato che occupano i Salesiani in questo assistettero pure 136 ragazze di Almagro .
sobborgo . Si partì dalla parrocchia di San Le Figlie di Maria di Moron erano vestite
Carlo colla musica del collegio e cogli innu- a bianco, e fra esse spiccavano nove ragaz-
merevoli biricchini dell'Oratorio festivo, e la zette tutte inghirlandate, che dovevano ac-
funzione colà celebratasi fu davvero commo- costarsi per la prima volta a ricevere il Pane
vente . Oh! quanto dovette sorridere Don degli Angeli . - Alle 9 1/2 si celebrò Mesa
Bosco dal Cielo !
solenne e le nostre ragazze eseguirono quella
Gli alunni esterni, che ora frequentano ogni . a due voci per coro del nostro Superiore
giorno quel collegio, già arrivano ai 280, e D . Costamagna . - Nel pomeriggio, di nuovo
presto m'aspetto di sentirmi dire che i nuovi teatrino ; quindi in Chiesa a sentire un bel
grandi saloni sian divenuti troppo ristretti. discorso dal Rev . D . Gio . Gasparoli, Salesiano,
Per la festa di Maria Ausiliatrice si spera ed a ricevere la Benedizione del Santissimo .
di poter pur benedire la bellissima chiesa Tutti gli intervenuti alla nostra festicciuola
dedicata a S . Francesco di Sales, che sorge ne furono soddisfattissimi .
gigante accanto a questo collegio .
Per questa circostanza venne una bella
Già si è benedetta ed inaugurata la nuova idea alla nostra insigne benefattrice, la si-
chiesa delle Suore a Rosario di Santa Fè ; gnora Elena Guerrico, e fu di tener un pub-
presto si benedirà quella di Moron ; poi spe blico banco di beneficenza, che ci procurò
riamo quella di Bernal e di S . Nicolas ; e una bella somma. Però i debiti incontrati per
poi stanchi, affannati, schiacciati dall'enorme la fabbrica di questa Cappella sono molti .
peso dei debiti, grideremo a lei, amatissimo Speriamo nella Divina Provvidenza che ci
sig . D . Rua, ed a quanti s'interessano delle aiuterà a pagarli .
opere salesiane : Veniteci in aiuto per ardore
Moron, 26 aprile 1893 .
di Dio
Tutte queste nuove fabbriche , che abbiamo
Suor CLEMENTIN A RABAGLIATI.
intraprese quest'anno, erano di somma neces--
sità per il bene spirituale di queste popola-
zioni, ed è per questo che io nutro grande
fiducia che la Divina Provvidenza non ci
DAL CHILI
verrà meno, come non è mai mancata di sov-
venire al nostro amato Padre in simili cir-
Santiago , la capitale del Chili , dal gen-
costanze .
naio dello scorso anno possiede fra le sue
Ella, sig . D . Rua, benedica a me e a questi mura una Casa Salesiana d'arti e mestieri ,
miei confratelli , e voglia ricordarsi di noi con capi d'arte, varii chierici e sei sacerdoti
nelle sue preci .
Con stima ed affetto mi professo suo
per i bisogni di quella popolazione . Nel gen-
naio poi di quest'anno ebbe ancor la fortuna
Buenos Aires, 31 marzo 1893 .
d'accogliere sei Suore di Maria Ausiliatrice,
che presero tosto la direzione di un Istituto
Dev .mo Aff.mo nel Signore per ragazze (1) . Or ecco le consolanti notizie
Sac . GIACOMO CoSTAMAGNA . che di là riceviamo
Rev.mo SIG . DON RUA,
Santiago, 18 maggio 1893 .
LA domenica del Patrocinio di San Giu-
seppe, 23 aprile, primo giorno del bel
mese sacro alla nostra Madre Maria Ausi-
liatrice, si benedisse la nuova Cappella di
Moron, quantunque non per anco terminata .
La benedisse S . E ..maRMeonvs.Fedrico
Aneyros, Arcivescovo di Buenos-Aires, alle 3
della sera ; dopo di che si cantò il Sit Nomen
Domini di Mons . Cagliero, un Ave Maria ed
altra Cantata alla Madonna a due cori . Ter-
minata questa funzione, si diede una piccola
NELLA Casa delle Suore di Maria Au-
siliatrice , fondata quest'anno , sono
già raccolte 200 ragazze, le quali vanno di
bene in meglio e moralmente e material-
mente, malgrado le critiche circostanze, per
le quali passa questa Repubblica in conse-
guenza della guerra passata .
Noi pure, grazie a Dio ed ai nostri ottimi
Cooperatori, riceviamo ogni mese sufficiente
elemosina per mantenere e vestire i nostri
(1) V . il Bollettino di giugno 1892 e di aprile 1893.

2.2 Page 12

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giovani che sono tutti poveri, anzi poveris-
simi, e migliorare ed ingrandire sempre più
Brevi Notizie .
la Casa con lavori continui .
Qui tutti ci vedono di buon occhio : clero,
governo, ricchi e poveri . I nostri 150 arti-
giani non arrivano a compiere la quarta
parte del lavoro che ci si offre .
La nostra chiesa, aperta al pubblico , è
sempre zeppa di fedeli . Alla Messa grande
ogni domenica si predica infra missam e
nessuno si muove o si mostra stanco . Siamo
noi soli in Santiago che predichiamo infra
missam, e ci siamo a ciò determinati anche
per vedere a detta Messa il maggior numero
di fedeli .
La settimana scorsa abbiamo terminata
una missione di nove giorni nella chiesa di
D . Garbari, attuale Direttore della Casa Sale-
siana di CoNcEPCION nel CHILI, dando relazione
della bellissima festa di Maria Ausiliatrice colà
celebratasi, anch'egli fa un caldo appello al signor
D . Rua perchè gli mandi rinforzo di personale .
« I bisogni qui sono molti, egli dice, la messe è
biondeggiante e noi non bastiamo più a racco-
glierla . In Lei, sig . D . Rua, si fondano le nostre
speranze e confidiamo che nella sua paterna bontà
fra non molto si degnerà di inviarci nuovi operai
evangelici .
Non sappiamo che penserà D . Rua a questo ri-
guardo ; ma certo che se avesse numerosi cam-
pioni che gli si presentassero e dicessero : - Ecce
ego, mitte me - forse anche per il Chili stabili-
rebbe tosto una nuova carovana di Missionari .
Macièl, pur da noi ufficiata, a quattro chi-
lometri da questa città . Al giorno della
chiusura vi furono 300 comunioni . Colà ab-
biamo pure una villa regalataci da una buona
signora, la quale ogni domenica mette pure
a nostra disposizione cavalli e vettura per
potervi andare molto di buon'ora, essendochè
la prima corsa del vapore che di là passa
parte da Santiago solamente alle nove, ora
D . Fagnano dalla TERRA DEL Fuoco ci trasmise
il seguito della relazione dei suoi viaggi e sforzi
fatti per istabilire nell' Isola Grande la nuova Mis-
sione a somiglianza di quella dell'Isola Dawson .
Vedremo di farle posto nel prossimo Bollettino .
Intanto ci comunica pure la consolante notizia che
nel giorno di Maria Ausiliatrice in Puntarenas
ottennero più di duecento Comunioni .
troppo tarda . Quella povera gente, abban-
donata nei campi, d'ora innanzi avrà chi
parlerà loro di Dio e del Paradiso, chi ri-
corderà loro la nobile loro origine ed il su-
blime fine cui son destinati . Colà infatti noi
ci rechiamo tutte le domeniche a dire Messa,
predicare, confessare e fare il catechismo ai
ragazzetti .
Come vede, amatissimo signor D . Rua,
è appena un anno che i Salesiani hanno
In VIEDMA, la capitale del Rio Negro, nel giu-
gno scorso si celebrarono feste solennissime ad
onore di S . Luigi Gonzaga, col concorso di tutta
la gioventù della città, le Autorità scolastiche e
governative locali e gran numero di fedeli d'ogni
sesso e condizione . - Il Presidente delle scuole
territoriali, non contento di accondiscendere alla
preghiera fattagli dal Parroco Salesiano di so-
spendere ad una data ora le Scuole municipali per
il-triduo ed il giorno della festa, ne pubblicò
aperto casa a Santiago, e già si stanno av-
verando i desiderii o, meglio, le previsioni
del venerando nostro Padre D . Bosco : già
fin d'ora migliaia di ragazzi in questa capi-
tale sono guidati da' suoi figli per la via del
Cielo .
Ora bisognerebbe pensare a Valparaiso .
Anche per colà Don Bosco aveva le sue
anzi l'annunzio e l'orario nel periodico ufficiale
del territorio, avvisando altresì gli insegnanti di
accompagnare in persona i giovanetti e le giova-
nette alla Chiesa Parrocchiale nelle ore delle sacre
funzioni ivi annunziate . La notizia, sparsasi in un
momento in tutte le famiglie della città e dintorni,
fu ricevuta da tutti con applausi . - La domenica,
18 giugno, primo giorno del triduo, dopo i Vespri,
la Chiesa del Carmine e cappella annessa era
mire ; più volte ne ha parlato come di cosa
realizzata . Le domande che ci si fanno per
quella città non sono poche, nè poco insi-
stenti .S'elapoi,signorDonRua,potese
vedere il formicaio di ragazzi che, come lo-
custe, brulicano in quel porto, non tarde-
rebbe un'ora, son certo, a mandar qualche
sacerdote, ad inviare almeno alcuni bravi
chierici per farsi ad essi fratelli, guide,
maestri .
Oh! se potessi far sentire la mia voce a
S . E . Mons . Cagliero, egli che tanto affetto
nutre per questa Repubblica, mentre ancor
trovasi presso di lei, certo intercederebbe
efficacemente per Valparaiso .
Favorisca presentargli i miei rispetti, come
pure a tutti cotesti buoni Superiori . Ci rac-
comandi alle preci dei confratelli e mi
creda suo
zeppa di fanciulli e fanciulle, guidate dai rispet-
tivi parenti, colà accorsi per udire parlare del
Patrono della gioventù e ricevere la Benedizione
del Santissimo . All'indomani, alla stess'ora e per
la stessa funzione, i medesimi giovanetti erano
accompagnati dai rispettivi maestri e maestre .
Al terzo giorno s'unirono pure tutte le Autorità
locali, incominciando dalle LL . EE . il Governa-
tore e Vice Governatore, il Presidente delle Scuole
territoriali, il Comandante di polizia ed altri il-
lustri personaggi con un popolo immenso . Quella
sera e l'indomani mattina, i Sacerdoti Salesiani
a stento poterono ascoltare le confessioni di tutti ;
e le Comunioni distribuite in quel giorno, sacro
al Santo Patrono della gioventù, furono in nu-
mero straordinario . - Si capisce ; Regis ad exem-
plum totus componitur orbis . Quando l'esempio
viene, dall'alto, la popolazione si entusiasma fino
al delirio . - Oh! quanto bisogno vi sarebbe anche
nei nostri paesi di simili avvenimenti!
Dev .m° obb .m° in G . C .
Sac . D . TOMATIS .
Don Rodriguez, direttore della Casa nostra dì
MERCEDES .-Or nell'URUGUAY, ci invia un reso-

2.3 Page 13

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conto di ciò che si è fatto in quel Collegio nel
primo anno di sua fondazione . Cento e cinquanta
giovanetti frequentarono quelle Scuole, ricevendovi
istruzione e cristiana educazione . Gli esami finali
riuscirono sì bene da soddisfare quella popolazione
ed animarla ad affidare i proprii figli nelle mani
del Sacerdote . Finora non poterono riceverne molti
come interni per mancanza di locali . Ora però,
avendo acquistata una nuova casetta dirimpetto
alla prima, sarà possibile raccoglierne almeno
qualche centinaio dei più necessitosi . Di tutto sia
ringraziato il buon Dio .
la prima volta nella Terra Promessa, diretti
alla Casa della s. Famiglia in Betlemme, in
compagnia del sacerdote D . Antonio Bel-
loni, che era andato a Torino per prenderli .
Quello fu giorno di vera allegrezza per
quanti conoscono i Salesiani , l' altezza
della loro missione in tutto il mondo e i bi-
sogni di Palestina . A quei tre primi Sale-
siani dovevano seguire altri . Mi spiegherò
meglio .
Al mìo ritorno a Betlemme, nel mese di
luglio del 1890, trovai i tre stabilimenti
quello di Betlemme per arti e mestieri e
i due di agricoltura in Crémisan e Beitge-
L'OPERA DELLA S . FAMIGLIA DI BETLEMME
in Terra Santa
mal, pieni, assai pieni di giovanetti orfani,
salvati dalla miseria e dalla perdizione, colà
ripartiti secondo la loro età e inclinazione,
E DON PIPERNI
avidi di conoscere e amare Iddio e di appren-
dere un'arte . Il personale direttivo, soprac-
carico di fatica attorno a tanta gioventù,
Con questo titolo troviamo una lettera del era poco e perciò insufficiente : le loro forze
sacerdote D . Raffaele M. Piperni , pubbli- venivano mancando giorno per giorno : era
cata nel giornale El Tiempo di Messico , e perciò imperioso cercar un rinforzo .
diretta al popolo Messicano . Credemmo far Ma dove trovarlo? . . . Il clero di Pale-
cosa utile tradurla dallo spagnuolo, in cui stina è scarso e non basta per rispondere ai
è bellamente scritta, ed inserirla nel nostro bisogni di quelle missioni . I collegi della
Bollettino , come cosa di interesse generale . missioni in Europa, quantunque in buon
Per maggior intelligenza di questa lettera, numero per formare missionari per la propa-
diremo che Don Piperni ( nome già noto ai gazione della fede, hanno pochi alunni per
nostri lettori) è uno dei zelanti sacerdoti tanta messe , che già biondeggia da un e-
del Can . Belloni, il quale, fattosi salesiano , stremo all'altro del mondo : era perciò inu-
nell' autunno scorso accompagnava la prima tile fare appello nè al clero di Palestina, nè
squadra dei nostri confratelli al Messico , ai collegi d'Europa . Non si presentava altro
dove egli già era conosciuto per altri viaggi rimedio che condurre a Betlemme un perso-
colà fatti in cerca di soccorsi per l'Opera nale salariato ; il quale per altro non avrebbe
della S . Famiglia .
corrisposto giammai alle esigenze dell'opera .
Ecco come egli scrive al sig . Don Vitto- E poi, dove si sarebbero trovati i mezzi pe-
riano Agueros, Direttore del Tiempo, Messico . cuniari necessarii per sostenerlo? . . . Che fare
STIMAT .m° AMICO,
adunque? . . . I bisogni erano urgenti .
In questi momenti intervenne Dio ; sì,
Dal giorno che io son tornato al Messico, Dio venne, come mille volte pel passato, in
or sono già varii mesi, moltissimi amici e
nostro aiuto, inspirandoci il pensiero di ri-
benefattori dell' Opera della S. Famiglia di volgerci alla Casa centrale dei RR . Sale-
Betlemme mi chiesero notizie intorno a questa siani in Torino (Italia), e propor loro l' ag-
opera, non senza soddisfazione dell' animo gregazione della nostra famiglia alla loro,
mio, perchè questo rivela che nei cuori mes- cioè la fusione delle due famiglie in una .
sicani non è passeggiero l' interesse per le L'Opera dei Salesiani, fondata da quel
opere che s'imprendono per la gloria di Dio santo sacerdote che fu D . Giovanni Bosco,
e pel bene delle anime . Diedi a tutti buone è conosciutissima ; perciò non credo di do-
e consolanti notizie . Ma essendo infiniti, per verne qui parlare : la loro missione era ed è
dir così, i benefattori di detta Opera e non la stessa di quella della S . Famiglia di Bet-
meno grande il loro desiderio dì saperne lemme, cioè raccogliere giovanetti poveri ed
qualche cosa, e a me non essendo dato di abbandonati, educarli alla religione ed al la-
poter loro parlare personalmente, credo utile voro e promuovere tra loro le vocazioni allo
farlo per mezzo del suo accreditato giornale, stato ecclesiastico .
che in altri tempi fu l'organo per far cono- La Pia Società Salesiana tiene istituti
scere la importanza ed i progressi dell'Opera con questo stesso benefico e grandioso scopo
suddetta . Ai nostri amici devo oggi annunziare in tutte parti del mondo : il personale di che
nuovi e consolanti progressi .
dispone è numeroso, quantunque non abba-
Il giorno 15 di giugno del 1891 segna stanza numeroso, come si desidera, per po-
la data di un avvenimento ben grande negli ter rispondere alle mille dimande che a detta
annali dell'Opera della S. Famiglia : in quel Società pervengono giorno per giorno da
giorno tre figli del servo di Dio, Don Gio- tutti i paesi, da Vescovi e dagli stessi Go-
vanni Bosco , cioè tre sacerdoti salesiani, verni dell'America . Una gran parte di detto
sbarcavano in Giaffa e mettevano piè per personale è assorbito dalla missione della im-

2.4 Page 14

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mensa regione della Patagonia e della Terra
del Fuoco . Con tutto ciò il Rettor Generale,
il M . R . Sig . D . Michele Rua , accolse beni-
gnamente la nostra supplica, e nel giro di po-
che settimane , di accordo colla S . Sede e
coll' Ill .mo e R .mo Patriarca di Gerusalemme,
Mons . Piavi, si realizzò la desiderata unione
e fusione delle due corporazioni , quella
della S . Famiglia di Betlemme e quella dei
RR . Salesiani di Torino, continuando l'o-
pera nostra sotto ìl medesimo pio titolo di
S . Famiglia di Betlemme .
A capo di tre mesi furono spediti a Bet-
lemme 30 Salesiani, tra sacerdoti, Suore di
Maria Ausiliatrice, capi d'arte, agricoltori e
studenti di filosofia e teologia , e questi ul-
timi collo scopo, oltre a quello di continuare
in Betlemme i loro studi filosofici e teologici,
di dedicarsi inoltre allo studio dell' arabo,
lingua assai difficile, àffine di potersi così
trovare un giorno capaci di insegnarlo ,
di spiegare il catechismo e di predicare
agli alunni e poter dedicarsi anche al servizio
della chiesa del Sacro Cuore, annessa alla
Casa .
Questo personale, dopo aver soddisfatto
gli atti di pietà cristiana visitando i san-
tuari principali dei Luoghi Santi , fu ripar-
tito nelle tre Case sunnominate, e fin d'al-
lora lavora con amore e zelo edificante
in unione del nostro antico personale, per
la gloria di Dio e pel bene della gioventù
abbandonata di Palestina e della Siria .
Questo non è tutto . Colla fusione delle
due famiglie, l' Opera di Betlemme ha ac-
quistato una cosa di più e di più alta im-
portanza, cioè la sua perpetuità . Quante
opere decadono e scompaiono dalla faccia
della terra colla morte dei loro fondatori! . . .
quante per lo meno perdono di vista lo scopo
primitivo di loro fondazione ! Ora invece
l'Opera nostra, che tanti sacrifizi ha costato
ai suoi fondatori e benefattori sì di Europa
che del Messico, quest' opera che sempre
trionfò dei tanti assalti delle potenze infer-
nali, l'Opera della S . Famiglia di Betlemme
vivrà la vita dei secoli, come tutte le istitu-
zioni dirette da Congregazioni religiose ap-
provate dalla Chiesa, come è quella dei Sa-
lesiani ; e questa vita sarà feconda di bene,,
perchè, già si sa , che là dove la Chiesa
mette il suo suggello , zampillano fonti di
prosperità e salute .
E qui mi dice il cuore che un giorno
arriverà, (e non sarà molto lontano), in cui
i Salesiani saranno chiamati a stendere una
mano carìtatevole alla gioventù della Siria
e del monte Libano . Da quelle regioni la
Casa della S . Famiglia aveva ricevuto rei-
terate preghiere per istabilirvi istituti somi-
glianti a quello di Betlemme, per salvare
quella poverissima gioventù vittima dell'oro
protestante ; non si potè aderire per man-
canza di personale . Però oggi che l'avvenire
ci si presenta più ridente , desideriamo dal
fondo del nostro cuore che la città di Da-
vide , la cara Betlemme, sia veramente la
culla dei nuovi benefattori dell' Oriente, come
lo fu del Salvatore del mondo . Desideriamo
pure che divenga il luogo del riposo pei Mis-
sionari salesiani che andranno e torneranno
dalle Indie, dalla Cina e dal Giappone, dove
sono aspettati con impazienza ; quelli che
hanno d'andare, a fin d'inspirarsi nello spi-
rito di sacrifizio là dove pianse le prime la-
grime per la salvezza del mondo ìl Figlio di
Dio ; quelli che ritorneranno dall' estremo
oriente, a fin di ritemprare i loro cuori nelle
fiamme della carità presso la culla della
carità e della fede, la patria terrena del Re-
dentor del mondo . Se Alessandria di Egitto è
il porto di riposo pei mercatanti e pei navigli
che vanno e vengono dall'Oriente e dall' Oc-
cidente, sia Betlemme, a poche ore di distanza,
il porto di riposo dei nuovi e più nobili mer-
catanti di anime : sia Gerusalemme e il Cal-
vario il loro faro nelle loro andate e nei
loro ritorni . . . I fondatori della S . Famiglia
di Betlemme, tra i quali ho l'onore di essere
annoverato, benche l'ultimo, vanno superbi di
aver loro preparato a questo fine glorioso
case e chiese .
Però coll'essersi le dette Case aggregate
alle salesiane , non vuol dire che già non
hanno bisogno di vivere della carità pub-
blica : no, i loro bisogni al contrario sono
cresciuti grandemente e cresceranno ogni
giorno più, in proporzione della impor-
tanza che va guadagnando la fusione delle
due famiglie e lo sviluppo maggiore dell'O-
pera, che ne sarà la necessaria conseguenza .
Abbiamo dunque bisogno di soccorsi sin che
ci sia gioventù da proteggere .
L' Opera della S . Famiglia continua pre-
gando pei suoi benefattori, celebrando le messe
settimanali in perpetuo per vivi e defunti . La
sua gratitudine , come si vede, è eterna per
un poco di elemosina che se le offra . Già hanno
tutti una prova di più elle le elemosine ri-
cevute hanno dato consolanti frutti di grazia
e di salute : se furono ben impiegate pel
passato, lo saranno con più ragione per l'av-
venire .
Ecco, sig . Direttore, quello che io cre-
deva interessante partecipare ai benefattori
della Santa Famiglia . Mi figuro che ne ri-
ma rranno contenti, come contenti siamo ri-
masti noi e con noi anche le alte Autorità
ecclesiastiche di Roma e Gerusalemme ; non
ci rimane altro che benedire la Mano del Si-
gnore che tanto visibilmente assiste quella
Opera, fondata e sostenuta unicamente dalla
carità cristiana, e continuare a proteggerla
anche con sacrifizi, perche è opera di Dio .
Gradisca, sig . Direttore, i miei sentiti
ringraziamenti, mentre col più profondo ri-
spetto me le professo
Messico, 11 marzo 1893 .
Suo umile servitore
Sac . RAFFAELE M .a PIPERNI .

2.5 Page 15

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BIBLIOGR AF IA
Letture Francesi, tratte dagli scrittori prin-
cipali dei secoli xvii, xviii e xix, così di prosa
come di poesia, scelte ed annotate ad uso delle
scuole ginnasiali, tecniche, preparatorie e normali
dal Dottore ALESSANDRO FABRE, professore nel
R . Ginnasio Cavour di Torino, premessoci un
cenno bio-bibliografico da cui fuf.atlrco
Pagine xxxii-288 . Preso L . 2 .
Il prof. FABRE, già noto per molte e svariate opere
ed insegnante in uno de' primi Ginnasi di Torino, ci
ha ammannito in cotesto bello e buono, ricco ed eco-
nomico volume una raccolta di Letture Francesi, quale
non si vedeva da un pezzo e da un pezzo era grande-
mente desiderata, dopochè i nuovi programmi resero
obbligatorio l'insegnamento del francese nei nostri
ginnasi . Queste Letture, in 320 pagine grandi e di bello
ed elegante carattere, contengono 200 e più passi di
67 autori fra i più celebri della francese letteratura
da Pascal a Déroulede, e si raccomandano ai profes-
sori, ai direttori e alle direttrici di collegi e di scuole -
per molti e rari pregi di sostanza e di forma . Tra essi
pregi si notano : la scelta giudiziosa, la qualità e la
quantità dei passi, le parche note, o specialmente l'e-
laborato cenno bio-bibliografico degli autori da cui fu
fatta la raccolta, cenno per ogni rispetto commende-
vole, sì che tutto il vólume si può a chiusi occhi rac-
comandare come corrispondente esattamente ai pro-
grammi governativi e ,in pari tempo alle esigenze
dei migliori pedagogisti sia dal lato istruttivo,sia
dal lato educativo e morale, cose tutto che il dotto
professore ebbe coscienziosamente di mira .
IL NOSTRO MESSALE ..
Siamo lieti di annunziare che la stampa della nuova ed ele-
gante edizione del nostro Messale sarà fra pochi giorni ulti
mata e potremo presto soddisfare alle molte domande già rice--
vute . Ci è d'uopo però confessare che l' intento prefissoci di
voler dare un' edizione la quale rispondesse al bisogno più ge-
neralmente sentito, cioè di una stampa chiara, nitida, ricca ed
elegante quant'altre provenienti dall'estero, ci costò, anche per
imprevdutecircostanze,magiortempoedatenzionicheda
prima non credevamo, talchè or siamo indotti ad aderire alle nu-
merose richiesto senza aver per anco compiuto il lavoro più im-
portante che è il quadro della crocefissione avanti al Canone,
lavoro accuratissimo quanto può esserlo un fac-simile della pre-
ziosa miniatura del Messale del Card . Domenico della Rovere
già da noi altra volta mentovato . - L' edizione va tuttavia
ornata dello stesso soggetto trattato in due colori come tutta
l'edizione, talchè la composizione è visibile ed apprezzabile in
ogni suo particolare e ben dimostra di per se di quale importanza
sia il lavoro che teniamo fra mani . Ultimato questo ne sarà
fatto apposito annunzio con una minuta descrizione del lavoro
e qualche cenno dello storico Messale del secolo xv .
Ci piace intanto fra le molte illustrazioni far menzione delle
due facciate di frontespizio che più d'ogni altra rendono pre-
gievole questa edizione . Nella prima di esse vien riportata una
composizione del Gaudenzio Ferrari in cui rappresentasi la
S . Cena, bellissima così per la prospettiva lineare del fondo
come per l'aggruppamento delle figure e per la varia e com-
posta espressione degli Apostoli congregati all'ultimo convito.
Quattro di essi siedono sul davanti a due a duoe su basamenti
separati, o vogliam dire, sopra gli stabili sedili che girano at-
torno alla mensa. Il Divin Salvatore porge il sacro Cibo al-
l'Apostolo traditore, in atto di pronunziar quello parole : Uno
di voi mi tradirà ; di qua la sorpresa e le confusione degli Apo-
stoli che si domandano a vicenda di chi parli il Divin Maestro .
Che l'apostolo comunicato sia Giuda , quando non lo dicesse
abbastanza l'aria truce e maligna del volto, basterebbe a signi-
ficarlo il difetto dell'aureola che cinge il capo di tutti gli altri .
Più indietro della mensa vedesi un servo che accenna ad un
altro di versare e di porgere . Il quadro è chiuso da un fregio
rosso-nero tratto da un codice della Biblioteca Barberini di
Roma il quale inquadra pur esso una cena ma trattata in di-
verso modo molto minuto . - Nella parte superiore sta riposto
il calice e l'ostia raggiante con due candellieri allato . A destra
e a sinistra gruppi d'angeli con in mano candellieri e gigli . -
Ai fianchi del medaglione fiori papillonacei e nel mezzo di belle
volute una stellaria tridens e il dianthus caryophyllus. Discen-
dendo a sinistra vedesi l'ostia elevata sulla patona e più sotto
il calice su cui posa una colomba . A metà in altra medaglia è
raffigurato un angelo in adorazione, con candelliere in mano . Più
sotto sta intrecciata a fogliami il ciborio e le ampolle, tutti
simboli del s . sacrificio della messa di cui nel quadro si rap-
presenta l'istituzione .Dal'troindevrsogni
ripetuti glpairteinfodlquar, st.Nelaessisimbol
laddove nel mentovato codice è rappresentata l' orazione
nel'ort,ipnemladconuisvlemar
presente edizione a SS . Leone XIII nel suo giubileo episco-
pale . Ai fianchi stanno due angeli tenenti rami di gigli ed ap-
poggiati agli scudi portanti lo stemma e l'emblema pontificio.
Tutoilcnrdesitomraesopdiunarts
fiorentino sul finire del secolo XV .
La seconda pagina che reca propriamente il frontispizio del
Messale è racchiusa in un ricco fregio il quale ricorda l'antica
usanza del secolo xv allorchè il rinascimento letterario e arti-
stico svegliò l' amore dei libri classici e fu come una febbre
di ricerche di codici dei secoli anteriori e di moltiplicazione
d'esemplari. Accresciuti per opera dei copisti (che lavoravano
a un tanto la pagina) e abbelliti dalla mano dell' alluminatore
più o meno riccamente, secondo l'importanza del libro e la borsa
dell'amatore, rinacquero le biblioteche. Papi, principi e signori
ed anche grossi borghesi vollero averne . Sbucarono qua e là
accorti incettatori che compravano libri, li facevano copiare ed
arricchire di fregi e miniature, curando specialmente ne fosse
ben ornata la prima pagina con un piccolo campo libero dove
si potesse Bisognare lo stemma del felice compratore . Un esempio
ce no porge la nostra pagina di frontispizio studiata su di un
fregio delicato e prezioso che adorna un bello scritto latino di
un sonetto del Petrarca : la prima pagina di un prezioso codice
di, quell'epoca, . esistente nell'Abbazia cassinese .
Vanno altresì mentovati i duo frontespizi del Proprium San-
ctorum e del Commune Sanctorum ; Il primo è ricavato da un
bellissimo fregio di frontespizio dell' antifonario di S . Pio V. e
quest'ultimo di singolare effetto è tratta dal mentovato messale
di Domenico Card . Della Rovere alla stessa pagina Commune San-
ctorum . Nei margini lavorati a graziosi rabeschi di linee curve
formanti volute con nell' occhio perle e rose, fiori di magnolie
e leguminose e grappoli d' uva, sono aggruppati in medaglie e
quadretti diversi, santi per ordine dignitario, cioè gli apostoli,
i martiri, i pontefici e i confessori e le vergini.
In fino accenneremo alla vera fonte da cui traemmo le nostre
iniziali maggiori e minori che è il codice 229 dell'abbazia pre-
detta . L'alluminatore è un tal Antonio figlio di Mario che sot-
toscrivevasi cittadino e notario fiorentino .Esoclafrm
perfetta della lettera romana si studiò anche congiungere l'or-
namento dandogli nuova grazia .
Noi frattanto rendiamo così la dovuta lode ed onoranza a quei
pii e pazienti antiquarii i quali avevano raccolta l'arte bambina
e povera, l'avevano educata nella pace silenziosa del chiostro
sottratta alle rovine barbariche e fatta adulta ; e all'ultimo ras-
segnavano l'umile ufficio di trascrittori nello mani di Faust e
di Guttenberg, o ricevevano da questi imperadori della moderna
civiltà il gran diploma di benefattori dell'umano pensiero .

2.6 Page 16

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Cooperatori defunti nel Luglio e Agosto 1893
1 . Arborio Sebastiano Cigliano (No .
v ara) .
2 . Bainotti Maria - Cardò (Cuneo) .
3 . Balestra Angola Maria ved.a Alla-
vena - Ventimiglia (Porto Mau-
rizio)
4 . Basana Giovanni - San Damiano
d'Asti (Alessandria),
5. Boccagni Teresa - Molina Legos
(Tirolo) .
6 Camano Maria ved" Grassino - To-0
vino
7 . Chionetti D . Marco, vicario - Mon-
dovì Breo (Cuneo).
8 Ciani D, Lorenzo - Bicinicco (U-
dine),
9. Cominelli D. Giovanni, parroco -
Caleppio (Bergamo) .
10 . Dal-Pozzo D . Antonio - Pedescala
(Vicenza) .
11 . Dellavecchia D . Domenico, prof. -
Orvieto (Perugia) .
12 . Del-Siro D, Antonio, giù, parroco di
Leontica . - Corzoneso .
13 . Evangelisti Don Serafino - Ostra
(Anconao .
1t . Gasca-Millo Adele - Torino .
15 . Lesa Virginia - Vigevano (Pavia),
16 . Martinolo Giovanni fu Felice - To-
rino .
17. Massa Maria, vedova - Simala
(Cagliari) .
18 . Menocchio Teresa - Torino .
19 Montarolo Domenico fu Bartolomeo
- Trino (Novara) .
20 Musati Celestina - Bergamo .
21 . Oreglia d'Isola cav . Angelo - Be-
nevagienna (Cuneo) .
22 . Paco D . Raffaele, canonico - Lan-
ciano (Chieti) .
23 . Pallanca Martino - Seborga (Porto
Maurizio) .
24 . Pausa D . Antonio , parroco - Pre-
posto (Udine) .
25 . Picco D . Felice, canonico - Trino
(Novara) .
26 . Pisoni Secondiano - Calavino (Ti-
rolo) .
27 . Polo D . Antonio, cappellano - Sas-
sari) .
28 . Salvi Carolina - Bologna .
29 . Sempreboni Catterina - Gargagnago
(Verona) .
31 . Sincero Carolina - Trino (Novara) .
33 . Stefanutti D. Luigi - S. Vito al
Tagliamento (Udine).
32 . Tommasi teol . Giacomo, arcidiacono
- Vasto (Chieti) .
33 . Veliscig Mons . Antonio, parroco -
Aquileia (Austria) .
34. Villa D . Bonfiglio, parroco - Set-
timo (Milano) .