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ANNO XVII - N. 5 .
Esce una volta al mese .
MAGGIO 1893
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO
Ai Direttori, Decurioni e Comitati . Salesiani .
Il tempio di Maria Ausiliatrice nei primi venticinque
anni .
Orario della Novena e Solennità di Maria Ausiliatrice .
Avvisi per questo feste .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Don Rua ed i Salesiani ai piedi del S . Padre Leone XIII .
Mons . Luigi Lasagna : Al paese nativo --All'Oratorio.
La partenza di Mons . Lasagna con altri Missionarii
Salesiani .
Pei giovanetti di Savona : Un nuovo Oratorio festivo
Salesiano .
Il Principe D . Angusto Czartoryski.
N:-S otizednsrMioa ono giunti a Monte-
video. - . MESSICO La prima pietra del nuovo Ospizio
Salesiano .
Cose di Spagna . - Sarrià Barcellona, Gerona e Siviglia .
Notizie varie : - A Castellamare di Stabia . - Le pere-
grinazioni di D . Milanesio . - Al Seminario delle Mis-
sioni Salesiane . - D . Bosco a Lugo-A.micdefunt
Storia della Rivoluzione Francese e dei tempi moderni
del Prof. F . Savio .
Cooperatori defunti.
Ai Direttori,
Decurioni e Comitati Salesiani.
IlRegolamntdsraPiUnoepscrv
due conferenze all'anno, la seconda delle quali per
la festa di Maria Ausiliatrice .
Ci raccomandiamo perciò ai Direttori, ai Comitati,
ai Decurioni ed ai Cooperatori che fossero nella pos-
sibilità di ciò fare, che si diano premura di orga-
nizzare tale conferenza . Potrebbero servire all'uopo
le norme già da noi date su tale argomento altre volte .-
Il conferenziere in molti luoghi potrebbe essere
uno degli oratori del Mese Mariano . Anzi si pre-
ghino questi esimii oratori, che il 24 Maggio par-
lino di Maria SS . Ausiliatrice e facciano servire il
loro sermone a Conferenza Salesiana . Se occorrono
libri all'uopo, se ne faccia domanda alla Direzione
del nostro Bollettino . La elemosina che si raccoman-
derà in tale occasione, la si potrebbe determinare per
le nostre Missioni estere o pel tempio di Maria Ausi-
liatrice .
Ove si credesse meglio trasferire questa conferenza
per ragionevoli motivi ad altri mesi, nei quali nel
tempo di villeggiatura in molte parrocchie i Coopera-
tori sono più numerosi, se ne dia avviso ai Cooperatori
della rispettiva decuria .
Tuttavia non si lasci passare la cara festa di Maria
Ausiliatrice senza dare a questa nostra cara Mamma
un cordiale tributo della nostra figliale divozione . Il
giorno 24 Maggio perciò o la domenica seguente
consacriamo a Maria qualche speciale pratica di pietà,
e possibilmente accostiamoci alla S . Comunione ad
uno degli altari a Lei dedicati . Il tenerissimo suo
cuore sarà ben lieto di tanta pietà e le sue materna
benedizioni discenderanno in copia sovra i figli diletti .

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per la Gran Madre di Dio e Madre
IL TEMPIO
nostra, Maria .
E non basta ancora. Quanti voti fu-
MARIA AUSILIATRICE
rono esauditi sotto le vòlte di questo
nei primi venticinque anni .
tempio ! quanti favori piovvero sopra
di coloro che con fiducia qua vennero
SONO venticinque anni, dacchè il
tempio eretto da D . Bosco in Torino
a Maria SS . Ausiliatrice è aperto alla
celebrazione dei santi misteri e risuona
di incessanti lodi alla Gran Madre
di Dio .
ad invocare la Vergine . Benedetta ;
sovra di coloro che nell'afflizione da
lontano qua volsero lo sguardo a
Maria e sovra di coloro tutti che coll'o-
bolo della loro carità concorsero con
D. Bosco e col suo successore ad in-
nalzare chiese e cappelle, ospizii ed
Il giorno 27 aprile del 1865 era educatorii, collegi, oratorii festivi e
stata benedetta solennemente la pietra missioni in tante parti del mondo!
angolare di un così maestoso monu- Ne fanno fede gli ex-voti appesi al-
mento, e dopo tre soli anni, il 9 giu- l'altare di Maria Ausiliatrice ed alle
gno del 1868, veniva consacrato
venerata memoria di S . E.
Rdeavll.maa
pareti della sagrestia, le innumerevoli
relazioni che noi pubblicammo in
Mons. Alessandro de' Conti Riccardi tanti fascicoli delle nostre Letture Cat-
di Netro, Arcivescovo di Torino . Le toliche, le centinaja e centinaja uscite
feste, che allora furono celebrate, du- nei nostri Bollettini, Italiano, Fran-
rarono per ben nove giorni, e riu- cese, Spagnuolo ed Inglese, e le altre
scirono così grandiose e consolanti, da migliaia che si conservano nell'Archi-
riempirne di indicibile gioia quanti vio del tempio stesso .
vi poterono intervenire, e sovra ogni E con nostra gran consolazione, la
altro il venerando nostro D . Bosco. mano di Maria Ausiliatrice non si è
Sono venticinque anni! E chi sa punto abbreviata in questi giorni per
dire quante Messe vi si celebrarono, tutti i suoi devoti, e specialmente per
chi sa enumerare le prediche, le con- i figli di D. Bosco . Maria fu l'inspi-
fessioni, le comunioni, le preghiere e ratrice e l'aiuto potente di D . Bosco
le opere tutte di conversione e di in tutte le sue Opere e particolar-
grazia compiutesi sotto le auguste mente nell'erezione di questo san-
volte di questo tempio?
tuario ; Essa fu ed è continuamente
Ma qui non è il tutto . Dall'altare la nostra Celeste Ausiliatrice dopo
di Maria Ausiliatrice partirono cen- la morte del nostro buon Padre. Le
tinaia di Missionari Salesiani, di Suore opere Salesiane infatti in quest'ultimi
di Maria Ausiliatrice, migliaia di gio- anni si moltiplicarono in modo vera-
vanetti formati alla virtù, i quali sparsi mente prodigioso, come pure creb-
in mille paesi e città ne portarono bero in maniera sorprendente le grazie
ovunque la divozione potente, la pre- che Maria Ausiliatrice volle fare ai
dicarono e la predicano tuttora con suoi divoti, per animarli alla carità
ineffabile zelo ai popoli . L'immagine verso queste istituzioni, che con ve-
di Maria Ausiliatrice invero brilla rità si possono chiamare opere di
maestosa sugli altari, e la divozione Maria Ausiliatrice .
a sì potente Regina impera sui cuori Viva pertanto Maria Ausiliatrice !
in Europa e nell'America, in Africa Questo grido, che spontaneo ci erompa
e nell' Asia, dalle alture di Quito, dal cuore ogni qual volta noi pensiamo
Riobamba e Bogotà alle Pampas della a Maria; questo grido che compendia
Patagonia, dal Messico alla Terra innumerevoli favori dalla Gran Ma-
del Fuoco, da Londra ad Orano, da dre di Dio elargiti alla Chiesa ed al po-
Liegi, Lilla e Siviglia alla Palestina . polo cristiano ; per noi, Salesiani e Co-
È una festa, è un trionfo immenso operatori Salesiani, compendia davve-

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ro un poema immenso d'ineffabili gra-
zie, che tuttora van crescendo e mol-
tiplicandosi in un modo veramente
portentoso .
Sì, viva Maria Ausiliatrice ! Essa
è la nostra Madre tenerissima . A lei
dunque noi ci affidiamo interamente ;
per Lei tutto il nostro affetto, in Lei
tutta la nostra fiducia, verso di Lei
tutta la nostra riconoscenza .
Lodi e ringra
ziamenti solenni
a dunque sian resi
ad una sì buona
Madre, ad una sì
potente Ausilia--
trice, per il tanto
bene e per i se-
gnalati favori ot-
tenutisi in questo
suo tempio nei
primi venticinque
anni di esistenza.
Ai 21, 22 e 24
di questo mese ce-
lebreremo pertan-
to feste solennis-
sime in onore e
ringraziamento a
Maria Ausiliatri-
ce, per commemo-
rare il primo giu-
bileo del suo tem-
pio in Torino, nè
mai cesseremo
dall'invocare que-
sta nostra buona
Madre con quella
vivezza di fede,
con cui imparam-
mo ad onorarla
dal venerando no-
stro D . Bosco .
Parole di D . Bosco.
Non sapremmo in questa fausta occasione
parlare di Maria Ausiliatrice in modo mi-
gliore, che ricopiando alcune devotissime
pagine tra le mille pubblicate da D . Bosco
in onore di questa nostra celeste Benefat-
trice .
Eccole come leggonsi dalla pagina 5 alla
pagina 10 dell'aureo opuscolo che porta il
titolo di Associazione dei divoti di Maria Au-
siliatrice
Il titolo di Ausiliatrice, così D . Bosco, attribuito
all'Augusta Madre del Salvatore, non è cosa nuova .
Negli stessi Libri Santi Maria è chiamata Regina,
che sta alla destra del suo Divin Figliuolo, vestita
in oro e circondata in varietà . AdstilitRaegin
dextris tuis in vestitu deaurato, circumdata varie-
tate (Sal . 44) . Questo manto indorato e circon-
dato di varietà, secondo lo spirito della Chiesa,
sono altrettante gemme e diamanti, ovvero titoli,
con cui si suole appellare Maria . Quando pertanto
chiamiamo la Santa Vergine Aiuto dei Cristiani,
non è altro che nominare un titolo speciale, che
a Lei conviene, come
diamante sopra i suoi
abiti indorati . In questo
senso Maria fu salutata
Aiuto del genere umano
fino dai primi tempi nel
mondo, quando, ad A-
damo cadendo nella col-
pa, fu promesso un libe-
ratore che doveva na-
scere da una donna,
la quale coll'immacolato
suo piede avrebbe
schiacciato il capo del
serpente insidiatore .
Difatto questa gran
Donna è simboleggiata
nell'albero della vita,
che esisteva nel Para-
diso terrestre ; nell'arca
di Noè, che salva dal-
l'universale diluvio gli
adoratori del vero Dio;
nella scala di Giacobbe,
che si solleva fino al
cielo ; nel roveto di Mo-
sé, che arde e non si
consuma, e che allude
a Maria Vergine dopo il
parto ; nell'arca dell'al-
leanza ; nella torre di
Davide, che difende da
ogni assalto ; nella rosa
di Gerico ; nella fontana
sigillata ; nell'orto ben
coltivato e custodito di
Salomone ; è figurata in
un acquedotto di bene-
dizione, nel vello di Ge-
deone . Altrove è chia-
mata stella di Giacobbe, bella come la luna,
eletta come il sole, iride di pace, pupilla del-
l'occhio di Dio, aurora portatrice di consolazioni,
Vergine e Madre e Genitrice del suo Signore .
Questi simboli ed espressioni, che la Chiesa ap-
plica a Maria, fanno manifesti i disegni provvi-
denziali di Dio, che voleva farcela conoscere prima
della sua nascita, come la primogenita fra tutte
le creature, la più eccellente protettrice, aiuto e
sostegno, anzi riparatrice dei mali, cui soggiacque
il genere umano .
Nel nuovo testamento non è solo con simboli

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e profezie appellata aiuto degli uomini in genere,
ma aiuto, sostegno e difesa dei Cristiani . Non più
figure, non più espressioni simboliche ; nel Van-
gelo tutto è realtà e avveramento del passato.
Maria è salutata dall'Arcangelo Gabriele, che la
chiama piena di grazia ; rimira Iddio la grande
umiltà di Maria e la solleva alla dignità di Madre
del Verbo Eterno . Gesù, Dio immenso ; diventa
figliuolo di Maria. Da Lei nasce, è educato, as-
sistito, e il Verbo Eterno, fatto carne, sottomet-
tesi in tutto all'ubbidienza dell'augusta sua Ge-
nitrice . A richiesta di Lei, Gesù opera il primo
de' suoi miracoli in Cana di Galilea ; sul Calvario
è costituita di fatto Madre comune de' Cristiani .
Gli Apostoli se La fanno guida e maestra di virtù .
Con Lei si raccolgono a pregare nel Cenacolo
con Lei attendono all'orazione, e in fine ricevono
lo Spirito Santo . Agli Apostoli dirige le sue ul-
time parole e se ne vola gloriosa al Cielo .
Dall'altissimo suo seggio di gloria volge a noi
i suoi materni sguardi e va dicendo : fugo in al-
tissimis habito, ut ditem diligentes me, et thesauros
eorum repleam . Io abito il più alto trono di gloria
per arricchire di benedizioni quelli che mi amano
e per riempire i loro tesori di celesti favori . Onde
dalla sua Assunzione al Cielo cominciò il costante
e non mai interrotto concorso dei Cristiani a
Maria, nè mai si udì , dice s . Bernardo, che al-
cuno abbia con fiducia fatto ricorso a questa pie-
tosissima Vergine, e non sia stato esaudito . Di
qui si ha la ragione per cui ogni secolo, ogni
anno, ogni giorno e, possiamo dire, ogni momento
è segnalato nella storia da qualche gran favore
concesso a chi con fede l'ha invocata. Di qui pure
la ragione per cui ogni regno, ogni città, paese,
ogni famiglia ha una chiesa, una cappella, un
altare, una immagine, un dipinto o qualche segno
che rammenta la venerazione universale prestata
a Maria, e nel tempo stesso ricorda alcuna delle
molte grazie concesse a chi fece a Lei ricorso
nelle necessità della vita . Noi potremmo esporre
una lunga serie di fatti raccontati nell'istoria ec-
clesiastica, da cui verrebbe abbondantemente con-
fermato quanto diciamo . Ma noi ci limitiamo ad
esporre solamente alcuni di quelli che hanno dato
motivo ai Sommi Pontefici di propagare il culto
di Maria invocata sotto il glorioso titolo di Aiuto
dei Cristiani .
Qui D . Bosco ricorda in succinto in tre di--
stinti capitoli la battaglia di Lepanto , la libera
zione di Vienna e il trionfo di Pio VII; fatti che
conio fulgentissime gemme brillano di gloria
immortale sull'augusta fronte di Maria Au-
siliatrice, ed indussero la Chiesa a traman-
darne la memoria, coll'inserire a ricordo del
primo nelle Litanie Lauretane la giacula-
toria : Maria, Auxilium Christianorum , ora
pro nobis, a ricordo del secondo coll'esten-
dere a tutta la Chiesa la festa del SS . Nome
di Maria, ed a ricordo del terzo istituendo
la festa di Maria Ausiliatrice ai 24 di Maggio .
ORARIO
DELLA NOVENA E SOLENNITA
Di MARIA AUSILIATRICE
La Novena di Maria Ausiliatrice incomincia il
lunedì 15 di questo mese .
In ciascun giorno, lungo il mattino, dalle ore
4 1/2 sino alle 11, vi sarà celebrazione di Messe
e facilità di accostarsi ai SS . Sacramenti della
Confessione e Comunione . Nel mattino dei giorni
feriali alle 5 1/2 antimeridiane, come nel mese,
Messa letta colla recita del S . Rosario , Comu-
nione, canti e preghiere, quindi breve discorso e
benedizione col SS . Sacramento ; alle 7 1/2 poi
altra Messa letta colla recita del S . Rosario,
Comunione ed altre pie pratiche . Assistendo a
queste funzioni si può lucrare , per concessione
pontificia , l'indulgenza di tre anni . Il discorso
della sera sarà tenuto alle 7 .
A chi non potesse partecipare di presenza a
queste funzioni, noi suggeriamo un apposito li-
bretto di Don Bosco intitolato : Nove giorni con-
sacrati all'Augusta Madre di Dio , il quale
contiene una considerazione, un esempio ed una
pratica per ogni giorno, ed è molto acconcio alla
circostanza . Si può avere dalla Libreria Salesiana
di Torino al prezzo di cent . 20 .
Ricorrendo quest'anno, come già dicemmo, il
25 ° anno dacchè il tempio di Maria Ausiliatrice
in Torino venne consacrato al divin culto, in rin-
graziamento alla potente Ausiliatrice dei Cristiani,
che di qua come da suo trono si fe' dispensatrice
di moltissime grazie inverso de' suoi divoti e spe-
cialmente della nostra Pia Società, noi celebre-
remo tre giorni di solennissime feste coll'ordine,
seguente
Domenica, 21 maggio,
Solennità di Pentecoste .
Mattino . - Alle ore 5 1/2 e alle 7 1/2,
Messa e Comunione generale . - Alle 10, Messa
solenne pontificata da S . E . Rev .ma . Mons . Gio-
vanni Cagliero.
Sera . - Ore 3 1/2, Vespri solenni , discorso
e benedizione col SS. Sacramento.
Lunedì, 22 maggio .
Mattino . - Alle ore 5 1/2 e alle 7 1/2 ,
Messa e Comunione generale . - Alle 10, Messa
solenne.
Sera . - Ore 6 1/2, Vespri solenni, discorso
e benedizione col SS. Sacramento.

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Martedì, 23 maggio .
Vigilia della festa di Maria Ausiliatrice .
Alle ore 3 1/2 pom . si terrà la Conferenza ai
Cooperatori ed alle Cooperatrici Salesiane .
Alle 6 1/2, primi Vespri di Maria Ausilia-
trice, discorso e benedizione col Santissimo .
Mercoledì, 24 maggio .
Solennità di Maria Aiuto dei Cristiani .
Mattino . -Alle ore 5 1/2 e alle 7, Messa
e Comunione generale . - Alle 10 1/2,Mesa
solenne pontificata da S . E . R .ma il veneratissimo
nostro Arcivescovo di Torino, Monsignor Davide
de' Conti Riccardi .
Sera . - Alle 6, Vespri solenni di Maria Au-
siliatrice, panegirico e benedizione col Santissimo .
Giovedì, 25 maggio .
Alle ore 7 1/2 del mattino, Messa, Comunione
ed altre pratiche di pietà in suffragio delle anime
dei defunti Cooperatori, Cooperatrici e Consorelle
di Maria Ausiliatrice .
NB. Chi desiderasse farsi inscrivere nell'Arci-
confraternita di Maria Ausiliatrice troverà per-
sona appositamente incaricata nella sagrestia della
Chiesa . Noi raccomandiamo nuovamente l'ascri-
zione a questa Arciconfraternita . Ogni Coopera-
tore e Cooperatrice, se già non vi è aggregato,
procuri di aggregarvisi in questa circostanza e
di farvi inscrivere gran numero d'altri fedeli .
N . B . Nelle suddette funzioni , gli allievi
dell' Oratorio Salesiano eseguiranno il se-
guente Programma di scelta musica :
Giorno 21 - Messa di Santa Cecilia di Monsignor Gio-
vanni Cagliero . - Vespri del M .° Ro-
berti . - Litanie del M .° Dogliani e
Tantum ergo di S . Cecilia del prelodato
Monsignor Cagliero .
»2-M.Ve°sHparlidLtn
come sopra e Tantum ergo del M .° Dottor
D. Matteo Ottonello .
» 23 - Vespri del M .° Terziani e di Monsignor
Cagliero . Litanie come sopra e Tantum
ergo del M .° P . G . B . Falconara .
a 24 - Messa delCav . Gaetano Capocci, Maestro
della Basilica di S . Giovanni in Late-
rano a Roma. -Vespri del M .° Durante
e del M .° Galli . - Inno del prelodato
M . Capocci - Sancta Maria, succurre mi-
seris, grande Antifona a tre cori, di Mon-
signor Gio . Cagliero . - Tantum ergo a
sole voci senza accompagnamento del
M . Cav . Roberto Remondi .
AVVISI
I PELLEGRINAGGI AL SANTUARIO
DI MARIA AUSILIATRICE .
Quest'anno i pellegrinaggi al Santuario di M . A
saranno numerosi, essendovi più giorni di festa .
Noi applaudiamo di gran cuore allo zelo delle
pie persone che vanno organizzando tali manife-
stazioni di fede e di divozione, e vorremmo far ri-
cevimento solenne ai diversi gruppi di devoti pel-
legrini provenienti da tante parrocchie e paesi,
ma ci torna impossibile . Quello che non faremo
noi, lo farà la Madonna medesima, col ricambiare
la visita di questi devoti con celesti grazie . -
Vorremmo inoltre, e specialmente alle Associa-
zioni di Figlie di Maria, di Operai Cattolici ed
altre riunioni di pellegrini portanti un distintivo
personale, assegnar posti riservati nel tempio, du-
rante il tempo delle sacre funzioni, ma ci è pure
letteralmente impossibile, fatta eccezione delle sole
persone che portassero bandiere o stendardi, le
quali potranno aver posto o nella cappella ove
sarà esposta alla pubblica venerazione la statua
della Beata Vergine, o presso l'altar maggiore .
**
I COOPERATORI E LE COOPERATRICI COME POTRANNO
IN QUEL GIORNO PARLARE CON NOI?
Ecco un'altra spina che ci punge il cuore . Vor-
remmo salutar tutti personalmente, ringraziarli
con le più vive manifestazioni d'affetto e di ri-
conoscenza pel bene che ci fecero e ci van facendo
ogni dì . Vorremmo poterci moltiplicare, per aver
agio a trattare con tutti ; invece ci dovremo limi-
tare a far quel poco che potremo e supplicare la
Madonna che faccia essa pel di più .
Per affari di Bollettino Salesiano vi saranno
nella sacristia persone incaricate all'uopo . A quelle
medesime persone che sederanno al tavolino per
ricevere correzioni d'indirizzi o i nomi di nuovi
Cooperatori, si potranno pure consegnare le offerte
per la Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù, per
la Chiesa del Sacro Cuore in Londra, per le Mis-
sioni, per le altre Opere nostre e pel Bollettino .
Affine di procedere con maggior precisione ed age-
volezza, converrebbe assai, che si dessero per i-
scritto le diverse commissioni che si venissero a
consegnare in questa circostanza .
PER LE GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE che so-
glionsi riferire in detto giorno, moviamo la me-
desima preghiera, cioè che possibilmente siano
accennate su qualche scritto contenente almeno i
dati principali della relazione, assicurati colla
firma del relatore .
Per affari di libreria e di oggetti di divozione
saranno aperti dei banchi appositi fuori del San-
tuario . Nella sacristia non si distribuiscono in
detto giorno nè corone, nè medaglie, ma solo si
benedicono .
Per affari di amministrazione dell'Istituto sarà
aperto un uffizio apposito presso la portieria del
medesimo .
**
IL SIGNOR DON RUA, secondo il solito degli altri
anni, si troverà in sacristia la maggior parte della
giornata ; perciò sarà facile consegnare nelle sue

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mani medesime quegli scritti e quelle offerte che
a lui fossero dirette . Avvisiamo tuttavia che gli
tornerà diciffile in quel giorno dar risposte o rice-
vute per iscritto e supplirà distribuendo qualche
ricordo . Chi bramasse la ricevuta dell'offerta, con-
segni questa presso gl' incaricati del Bollettino
Salesiano .
L' OLEOGRAFIA DI MARIA AUSILIATRICE, di cui
altre volte parlammo, è una stupenda, fedelissima
riproduzione del gran quadro di Maria Ausiliatrice,
che venerasi nel Santuario a Lei dedicato in To-
rino, presso l' Oratorio primario di D . Bosco .
Quanti artisti la esaminarono ne ebbero a fare
i più grandi encomii .
È lavoro riuscitissimo, imitazione perfetta della
pittura, per modo che non pare oleografia, ma
opera di elegante, finissimo pennello .
Le dimensioni poi sono le più ampie possibili
in tali lavori, misurando un metro e sei cen-
timetri di altezza per sessantacinque centimetri
di larghezza .
Tale quadro magnifico può adornare qualsiasi
altare, cappella, oratorio privato, nonchè ogni
più ricca sala .
PREZZI E CONDIZIONI D'ACQUISTO.
1° Su buona e forte carta . . . . L . 10,00
2° Incollata su-tela
. » 12,50
3° Incollata su tela e fornita di telaio » 16,50
4° Con cornice semplice, o di gran lusso, prezzi
a convenirsi da L . 25 a L . 50 .
Per gli acquisti segnati al numero 3 il porto
resta a carico del committente, le spese d' im-
ballaggio invece si faranno a carico della Libreria ;
per quelli poi segnati al numero 4, richiedendosi
maggior cura, l'imballaggio stesso sarà a carico
di chi l'ordina, e l'importo relativo, preventivato
in lire quattro, si dovrà unire al prezzo della
oleografia o relativa cornice che si desidera ; la
merce si spedirà pure in porto assegnato .
N .U . Stante la modicità dei prezzi non si dà corso
alle commissioni non accompagnate dal relativo
importo ; è fatta eccezione a quei Signori cor-
rispondenti che già avessero conto corrente colla
nostra Libreria di Torino .
OGGETTI DI DIVOZIONI .
Immagini di Maria Ausiliatrice
da L . 0,30 a L . 1,80 la doz .
per quadri
da L . 0,30 a L . 0,60 la copia
in fotografia da L . 0,10 a L . 1,50 la copia
Statue bianche da L . 0,25 a L . 60,00 caduna
colorate da L . 36,00 a L . 130,00 caduna
Medaglie varie da L . 0,25 a L . 1,80 la doz .
» di argento da L . 0,45 a L . 4,00 caduna
di oro
a L . 15,00 caduna .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
La medaglia invece del prete.
Sul finire dell'ultimo agosto, veniva da me
un giovanetto che, frettoloso e colle lacrime
agli occhi, mi chiamava perchè mi recassi
a dare ancora un'ultima benedizione ad una
sua sorella moribonda . L'inferma aveva già
ricevuto gli estremi conforti religiosi, distava
un'ora di cammino ed io era allora solo in
parrocchia ; quindi, non credendo opportuno
per allora allontanarmi cotanto di casa, con-
segnai a quel buon giovanetto una medaglia
della Madonna di Don Bosco e gli dissi che
la portasse alla sorella inferma . - Sta tran-
quillo, gli soggiunsi, la Madonna vi conso-
lerà . - E così fu . Pochi giorni dopo la giova-
netta inferma era perfettamente guarita .
Noasca, 26 febbraio 1893 .
Sac . GILLIO GIOVANNI, V . P .
Gloria a Maria SS . Ausiliatrice .
Io e mio marito eravamo afflittissimi per
la gravissima malattia del nostro unico bam-
bino . I medici non ci davano più alcuna
speranza . Avendo sentito a parlare di molte
prodigiose guarigioni ottenute per interces-
sione di Maria SS . Ausiliatrice, ci rivolgemmo
a questa buona Madre, la quale pure ha
provato quanto sia doloroso al cuore dei ge-
nitori il vedere l'unico figlio ad agonizzare .
Io scrissi ad un mio cugino salesiano, affin-
chè lo raccomandasse alle preghiere dei buoni
Salesiani, ed a quelle dei 900 pii giovanetti,
che colle loro sante Comunioni e fervide pre-
ghiere, fatte nel Santuario di questa Ausi-
liatrice potentissima, attirano dal Cielo in-
numerevoli grazie . Inoltre incominciammo
una novena, facendo voto che, se la SS . Ver-
gine ci avesse ottenuto la sospirata guari-
gione, saremmo venuti col bambino a ringra-
ziarvela nel suo Santuario di Torino, facen-
dole un'offerta secondo le nostre forze .
Oh bontà di Maria! La notte che seguì il
voto il bambino fu lib* ero dalla febbre . Il medico
fu maravigliato del miglioramento, ma non lo
giudicò duraturo, dicendo che il male presto
si sarebbe aggravato più di prima . Quel che
avrebbe dovuto accadere secondo la scienza
medica fu allontanato da Maria SS . Ausilia-
trice . Il bambino continuò progressivamente
a migliorare . Ora è sano, robusto e vispo
come una Pasqua ; e da più giorni non fa-
ceva che chiedere di voler venire al San-
tuario della Madonna che lo ha guarito . Noi
compiamo ora la nostra promessa, pregando
che si voglia pubblicare così segnalata grazia
nel Bollettino Salesiano a gloria di Maria ed
a conforto di coloro che si trovano nell'affli-
zione . Sia sempre benedetta Maria SS . Au-
siliatrice !
Dagli Archivi del Santuario, 8 aprile 1893 .
CATTERINA DALMAZZO
di Caramagna (Piemonte) .
(Seguono altre firme) .

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Senza medici .
Chiamato il medico -presso un mio parroc-
chiano infermo, lo trovò in così gramo stato,
elio giudicò essere tosto necessaria un'ope-
razione chirurgica ; e perchè vide questa di
esecuzione difficile e pericolosa, desiderava
di essere coadiuvato da un altro dell'arte
sua . Per allora si deliberò di temporeggiare
per mancanza di un secondo medico e pel
modo risoluto con cui l'infermo rifiutava
quell'operazione . Partitosi il medico , anzi-
tutto fu deciso di ricorrere per aiuto a Maria
SS . Ausiliatrice in Torino, mediante un tri-
duo di preghiere . Tra lo spedire la lettera
ed il sentirsi meglio dell'infermo fu quasi
un punto solo . In breve poi, senz'alcun al-
tro intervento di medici od uso di medicine,
l'infermo riebbe la primiera salute . Ora tale
improvvisa guarigione si attribuisce esclusi-
vamente alla benevolenza della SS . Vergine-
e però si dal beneficato che da' parenti, in
segno della più viva riconoscenza, si escla-
ma O Maria! siate le mille volte benedetta!
11 marzo 1893 .
Un parroco della Liguria orientale .
(Questo buon Parroco unisce alla lettera
l'elemosina di L . 100 raccolte tra i fedeli
della sua parrocchia per le Missioni sale-
siane) .
Tutto il mondo confidi in Maria .
Gravemente inferma di male nervoso, feci
voto a Maria Vergine Ausiliatrice che, se
mi faceva la grazia di guarirmi, ne avrei
fatto pubblicare la relazione . Fui esaudita .
Siano rese grazie alla SS . Vergine Ausilia-
trice per un così segnalato favore . Per me
non ho che un cantico di riconoscenza, non
ho che una misera penna, e vorrei che questa
scrivesse per tutto il mondo le grazie di
Maria Ausiliatrice . In fede al mio voto prego
che sia pubblicata questa segnalata grazia
come omaggio della mia riconoscenza . Ev-
viva dunque Maria Ausiliatrice !
Nole, 24 gennaio 1893 .
CHIADò ROSINA .
Una famiglia consolata .
Inginocchiata ai piedi della tua immagine,
o dolce Maria, quanto piansi e pregai, e
quanto piansero e pregarono la mia Giusep-
pina e Tullio e Iacopo !
Vedevano il loro amato babbo gravemente
ammalato ; già avea ricevuto il S . Viatico,
e temevano di perderlo . E tu, Madre pie-
tosa, volgesti lo sguardo a noi, ed esaudisti
le nostre preghiere, e ridonasti la sanità al
caro mio consorte . In un co' miei figli ti rin-
grazio, o Maria, e desidero che tutti dicano
meco con gratitudine : Ave Maria!
OLGA PAGANINI .
Genova, 22 marzo 1893 .
« Salus infirmorum . »
Verso la metà del mele di giugno del 1892,
fui colta da una forte febbre , che tosto si
cangiò in tifo fierissimo .
Malgrado le assidue e diligenti cure pre-
statemi dal medico , il male andava aggra-
vandosi ; tutti di casa temevano un esito
funesto .
Con fervorosa novena si rivolsero a Maria
Vergine SS . ; e nel male io stessa invocai
fiduciosa la S . Vergine Ausiliatrice, promet-
tendole, se mi avesse fatta guarire da tale
infermità, che avrei fatto una novena nel
suo Santuario in Valdocco qui a Torino .
Per la bontà di sì tenera Madre io in
breve spazio di tempo guarii .
Compiendo ora il mio voto, offro di più,
come povera figlia, una pìccola offerta per
onore della Vergine in ringraziamento della
grazia ricevuta .
Torino, 16 marzo 1893 .
FANTUzzI ANNETTA .
Riconoscenti a Maria Ausiliatrice per gra-
zie ricevute, mandarono relazione ed offerte
al suo Santuario in Torino i seguenti
Cassolino Ermelinda„ Montemagno . - Gallina Anna,
Sommariva del Bosco . - Gambino Orsola, Isolabella
d'Asti . - Bausone Benedetta, S. Giorgio Canavese . -
Pignatta Agostino, Bra . - Appendino Anna, Villa-
stellone. - Quaranta Maria, Torino . - Bassi Teresa,
Voghera. - Barberis Jfigenia, Torino . - Biaggio
Luigi, Torino . - Fusero Maria, Caramagna . - No-
vello Ottavia, Carmagnola . - Renaldo Pietro, Re-
naldo Antonino e Beltrando Catterina Saluzzo . - Te-
resa Picco Beniscon, Grugliasco . - Gregorio Stefano,
Priocca . Danusso Domenico . - Gatto Matteo . -
Danusso Giuseppe . - Gregorio Giuseppe . - Danusso
Antonio . - Toppino Nicolao . - Gregorio Isidoro .
Gregorio Antonio . - Danusso Secondo . - Gatto Se-
condo . - Roagna Bartolomeo . - Roagna Francesca .
- Gregorio Giovanni . - Gatto Vittoria. - Danusso
Serafino . - Vezza Catterina . - Cordero Giacomo. -
Scanavino Battista . - Danusso Celestina . - Gatto Gio-
vanni - Cordero Giuseppe . - Danusso Michele . -
Scanavino Carlo. - Danusso Maria . - Caloria
Margherita . - Arnendo Maria. - Tramarolo Fran-
cesco . - Grosso Catterina, S. Martino Canavese. -
Carletta Giuseppe. - Barale D . Maurizio . - Renato
Antonio . - Paglieri Catterina . - Marsaglia Irene,
Pinerolo . - Bernardi N . - Ughetto Teresa - An-
selmetti Filomena, Torino . - Suor Avanzato Ga-
briella, Castelrosso . - Bertone Francesco, Chivasso . -
Cavallero Antonio, Guarene. - G. T ., Ciriè. - Cer-
ruti Michele, Moncalvo . - Fornasero Luigia, Tortona.
- Alessi Rosa, Tortona. - Zaris Antonietta, Torino .
- Soldana Lucia, Racconigi . - Alemanno Giuseppe,
Racconigi . - Sazio Domenica, Saluzzo . - Parisio ,
Bartolomeo, Saluzzo . - Parola Camilla, Villafranca.
Piero . - Peirano Maria, di S. Pier d'Arena - Gi-

1.8 Page 8

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lardi Amalia, Pentecurone . Galvagno Luigia, Bra.
- Sorasio Maria, Caramagna . - Daria, Parnea. -
Boeri Edoardo, Casale . - Spirito Battisti, Cardè -
Vitrotti Lileia, 1Montaldo Torinese . - Mondino Mi-
chele, Piossaseo . - Formica Giulia, Torino . - Clo-
chiotti Antonio, Ravaso (Udine) . - Ponzo Agostino,
Candiolo . - Nicolai Stefano - Sandrone Maria, Pol-
lone . - Monaco Clara, - Stano D . Andrea, Nareno .
- Cavallero Secondo, Carmagnola . - Casanova Anna,
S. Pier d'Arena. - Armando Margherita, Torino . -
Gariglio Maria Piubes Torinese . - Trione Francesco,
Verolengo . - Fantino Pricidia, Castelrosso.-Fero
Francesco, Princa. - Pastore Elisabetta, Torino, -
Morra Giorgio, Cuneo. - D . Pasquale, Arciprete,
Rosè . - Coniugi Rua, Torino . - Silvestro Maria,
Osasio .
Avendo udito che a Firenze si sta per co-
struire una nuova chiesa pubblica in un rione
molto abbandonato, ne benedisse il progetto .
Ed avendogli detto D . Rua che anche a Cour-
celles, presso Parigi, di quest' anno si a-
prirebbe una nuova Casa per commemorare
in Francia il Giubileo di Sua Santità, diede
una speciale benedizione a quella nuova
Casa .
Benedisse infine tutti i Cooperatori e le
Cooperatrici Salesiane, i giovani delle va-
rie Case salesiane sparse per tutto il mondo,
le loro famiglie e le persone raccomandate
alle loro preghiere, e lasciò in tutti i Salesiani
presenti una piena di affetti e di consolazione
inesprimibile, sicchè tutti partirono entusia-
smati e con impressa sempre più nel cuore
MONSIGRLUAN la riconoscenza verso il Santo Padre Leone
XIII !
D. RUA E I SALESIANI
ai piedi del S . Padre Leone XIII .
LA domenica 12 marzo, quel giorno stesso
che in Roma veniva consacrato il secondo
Vescovo Salesiano, il S . Padre si degnava
ammettere all' udienza il nostro superiore
D . Michele Rua, Mons. Cagliero, Monsignor
Lasagna, con varii altri Salesiani, tra tutti
in numero di dodici . Era suonato dappoco
il mezzodì quando vennero introdotti nella
sala del Trono . .
L' accoglienza fu delle più cordiali e con-
solanti . Il S . Padre parlò con Mons . Cagliero
delle sue Missioni, e fu consolatissimo nell'u-
dire il progresso della religione cattolica in
quelle lontane regioni . Rivoltosi a Monsig .
Lasagna soggiunse che si attendeva da lui
non meno bene nell'Uruguay, nel Paraguay
e nelle Missioni del Brasile . « Voi siete gio-
vane, soggiunse, e pieno di attività : è per
questo che vi abbiamo eletto a Vescovo : colà
vi è bisogno di grandeativà,esproch
oltre il bene individuale, la vostra attività
servirà anche di esempio ad altri per lavo-
rare efficacemente in quella parte della vigna
del Signore. » E con D . Rua si congratulò del
progresso che va facendo l'umile nostra Pia
Società . Volle notizie dei Cooperatori Sale-
siani e dei giovanetti alle nostre cure affidati
si mostrò molto consolato delle notizie che ne
ebbe e disse che mandava a tutti la sua A-
postolica Benedizione .
Intanto gli si presentò il disegno dell'O-
spizio del Sacro Cuore di Gesù, che si inau-
gurò di quei giorni come a memoria del Giu-
bileo Episcopale di Sua Santità . Lo vide con
molto piacere . « Bene, bene, soggiunse, me
ne aveva già parlata il Cardinal Vicario
così potrà contenere 500 giovanetti abban-
donati e sarà più grande il bene che si po-
tr.à»fae
Ebbe poi parole d'incoraggiamento per
Dopo la sua consacrazione a Vescovo, Mon-
signor Lasagna, per appagare il vivo
desiderio e le ripetuta istanze dei suoi con-
cittadini, decise di tenere il primo pontificale
in Montemagno, suo paese nativo . Pertanto,
lasciata Roma, si portò tosto nel Monferrato,
dove fu accolto dovunque con dimostrazioni
di stima e d'affetto dai molti amici e cono-
scenti sì del clero che del laicato, e special-
mente dal Capitolo della Cattedrale di Ca-
sale e da quell'Ecc.m° Vescovo Mons . P . M .
Barone . Tenuto in questa città, il giorno
19 marzo, un caro discorsetto su S . Giuseppe
nella Parrocchia di S . Ilario, ed il 21 una con-
ferenza sulle missioni salesiane nella Chiesa
Vescovile di S . Filippo, passò a far visita
al Collegio di Borgo S . Martino e alla Casa
delle Suore di Maria Ausiliatrice a Nizza, ed
il 24 si recava a Montemagno, dove era an-
siosamente aspettato .
Come fu ricevuto e quanto fecero per lui
i buoni Montemagnesi lo dirà la seguente
relazione dell'egregia Gazzetta di Casale .
Al paese nativo .
È impossibile descrivere le feste, l'entusiasmo
con cui gli abitanti di Montemagno vollero ac-
cogliere Mons . Lasagna loro concittadino . ..
I suoi coetanei, che ben ricordavano la pron-
tezza di spirito che ebbe il chierico Lasagna l'anno
1870, quando andò alla visita militare, che essendo
giorno di venerdì, per toglierli dal pericolo di
offendere il Signore mangiando di grasso, loro
fece il gentile invito di recarsi con lui ad un
pranzo apposta ordinato, ora saputolo consecrato
Vescovo vollero attestargli la loro stima col por-
tarsi con ben 7 vetture ad incontrarlo sino alla

1.9 Page 9

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stazione di Altavilla, ove egli giungeva alle ore persona più cara che presentemente egli abbia al
tre pomeridiane, accompagnato da due Canonici mondo .
della Cattedrale di Casale . Gli presentarono nn Alla sera illuminazione generale e fuochi d'ar-
ricco messale e lo complimentarono con un affet- tifizio . Non una finestra delle vie per cui doveva
tuoso discorso . Mezz' ora dopo la lunga fila di passare era senza lumi, e la piazza maggiore si
vetture giungeva a' piedi della salita, ove con- presentava con un magnifico effetto , tanto più
venne scoprire le vetture, perchè il popolo s'ac- quando, dopo incendiate le macchine pirotecniche,
calcava desioso di vedere il nuovo Vescovo.
venne illuminata a bengala .
All'ingresso del paese si trovavano il Sindaco Furono tanti gli evviva e le acclamazioni, che
col Municipio, il Parroco col clero e gran folla di Monsignore dovette parlare una volta ancora sulla
gente che con applausi e battimani lo salutava pubblica piazza e ringraziare i cari suoi Montema-
gridando evviva .
gnesi che lo accompagnarono, anzi lo portarono
Ottenutosi un relativo silenzio, il cav. Rinetti, addirittura sino alla sua abitazione .
ff. di Sindaco, gli dirigeva a nome di tutto il Il giorno appresso, Domenica delle Palme, be-
paese un affettuoso saluto e i rallegramenti dei nedì le palme ed i rami d'olivo ed assistette alla
suoi compaesani per l'alta dignità, a cui l'ave- Messa cantata del Rmo Prevosto. Alla sera una
vano portato i suoi meriti , ed egli stringendosi bella improvvisata gli veniva riserbata dai suoi
al cuore quel degno rappresentante del paese, compaesani . Invitato a portarsi alla casa, devo
suo tutore e secondo padre, diceva che intendeva egli aveva avuto i natali , ne trovò tutto il
in lui di abbracciare tutti quanti i suoi Monte- cortile trasformato in un ampio padiglione ed
magnesi .
inghirlandato da una ghirlanda che mai si vide
Vennero letti da un'alunna delle scuole e da la più bella .
una maestra altri componimenti ; indi, preceduto Erano tutti i Montemagnesi che, riempito il
dalla musica e da una folla che a stento era trat- cortile e le vie adiacenti, si assiepavano intorno
tenuta dalle benemerite guardie municipali, sotto a lui, facendo echeggiare l'aria di ripetuti e fre-
il getto dei fiori, procedette per le vie tutte pa- quenti evviva a Mons . Lasagna . Anche quivi il
vesate a festa . Ad un dato punto della contrada novello Vescovo tenne uno stupendo discorso, ri-
si vide ricoperta di tela e adorna e inghirlandata cordando i suoi genitori e le vicende della sua
una casa in modo speciale . Era la casa ove era infanzia, e promettendo che anche di mezzo alle
nato Mons. Lasagna nel 1850 .
sterminato regioni dell'Uruguay e del Brasile
Nuovi e più vivi applausi . A stento poterono avrebbe ricordata con piacere quella sera, e mai
farsi avanti la donna più vecchia che abita pre- non avrebbe dimenticato l'amore che gli dimo-
sentemente in quella casa, ed il bambino più stravano i suoi concittadini .
giovine, per presentargli due bei mazzi di fiori . Il giorno appresso il suo secondo padre e tu-
Commosso, rispose che avanti a quella casa, che tore, il cav . Rinetti volle avere seduti a mensa in-
gli ricordava i suoi teneri anni e le care persone torno al suo figlio di adozione i maggiorenti ed
che gli avean data la vita ed ora non sono più, il clero del paese, a cui si erano aggiunti varii
egli avrebbe la prima volta benedetto il suo paese; parroci dei dintorni . Parlarono di nuovo applau-
e così fece .
diti il cav . Rinetti, il cav . Roberti, il Pretore
Alla porta della chiesa parrocchiale il R .mo di Montemagno, il Rev . D . Caroglio, prevosto di
prevosto, D . Tommaso Camera, premesso che Altavilla . A tutti rispose con nobili parole il
scienza e religione risplendono in Monsignor La- nuovo Vescovo .
sagna, gli presentava a nome di tutto il paese A queste feste dei Montemagnesi assistettero
preziosi doni, tra i quali primeggiava una mitra pure, oltre il R .mo D . Lazzero rappresentante il
preziosa che gli venne dal medesimo signor Pre- R .mo D . Rua, i rappresentanti delle Ispettorie
vosto posta in capo. Vestito pontificalmente, en- Salesiane del Piemonte, ove Mons . Lasagna ha
trava in chiesa e, com mosso per tante dimostra- fatti i suoi studi, della Liguria, dove spese le sue
zioni, ringraziava ancora una volta i suoi cari prime fatiche nell'insegnamento, e di Roma, dove
compatrioti, che egli sempre aveva portati in ricevette l'Ordinazione episcopale .
cuore, anche nelle lontane e inospiti contrade L'indomani mattina, fra le lagrime e gli evviva
dell'Uruguay e del Brasile, e poi quali egli ogni dei Montemagnesi, Monsignor Lasagna partiva per -
giorno aveva pregato : poi, cantatosi solennemente Torino .
il Te Deum, impartiva la benedizione col Vene- Con delicato pensiero il buon Prevosto nel
rabile .
giorno di sabbato volle partecipare a Sua San-
Il giorno successivo , festa dell'Annunciazione tità e a S . E . Monsignor Vescovo Diocesano la
di Maria SS ., tenne solenne pontificale, e alla letizia de' suoi parrocchiani, ed ebbe la consola-
sera dopo il discorso dell'Annunciazione impartì zione di ricevere le risposte che qui trascriviamo :
la benedizione papale che personalmente aveva -Santo Padre, gradito telegramma, comparte di
chiesta ed ottenuta dal S . Padre prima di partirsi cuore a tutti implorata apostolica benedizione .
da Roma .
Al levarsi dalla mensa applauditi avevano presa
RAMPOLLA Card .
la parola il cav . Rinetti, il cav. Roberti, il R .mo - Prendo parte vivissima giusta gioia clero popo-
D . Giuseppe Lazzero, uno dei membri del Capitolo lazione festeggianti Vescovo concittadino .
della Congregazione Salesiana, il can . Romagnolo, Associomi benedizione sua
il teol . Gatti, il R .mo Prevosto ed altri .
Rispose Monsignore colle parole di Mirabeau,
. Vescov
gradire quelle onorificenze, quelle lodi e quegli
applausi, non per sè, ma per la bandiera che di-
L'arrivo in Torino .
fende, quella della religione e della civiltà, e
quegli onori volerli appendere al seno della sua ma-
dre patria, Montemagno . Parole speciali ebbe pure
pel R .mo Prevosto, promotore di questa dimo-
strazione, e pel cavalier Rinetti che chiamò la
Il 28 marzo, martedì santo, alle ore 11 ant .
Mons . Lasagna giungeva a Torino . Con de
licato e veramente squisito pensiero, alla sta--
zione stava ad attenderlo il veneratissimo

1.10 Page 10

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nostro Arcivescovo, Mons . Davide de' Conti
Riccardi, il quale volle inoltre condurlo egli
stesso nella propria vettura fino all'Oratorio .
Qui arrivava alle 11,25, al suono della
marcia Salesiana . Il vasto fabbricato era
tutto pavesato con bandiere di tutti gli Stati
dove sono case Salesiane . Un immenso ap-
plauso di più di mille persone, fra giovanetti
e Salesiani, accolse il novello Presule, il quale
procedette a lato di Mons . Arcivescovo, be-
nedicendo la folla inginocchiata, sino al fondo
del secondo cortile, dov' erano ad aspettarlo
D . Rua e gli altri Superiori della nostra Pia
Società . Fu quello un momento de' più com-
moventi .
Sotto il porticato più vasto era stato pre-
parato una specie di baldac chino, sotto cui
presero posto le LL . EE . Un giovanetto a
nome di tutti diede il benvenuto a Mons . La-
sagna, il quale commosso rispose qualche pa-
rola, facendo notare la benignità, anzi l'u-
miltà (come disse egli stesso) dell'amatissimo
Arcivescovo di Torino, che aveva voluto dare
una così grande prova di benevolenza verso
i Salesiani . Terminò dicendo : « Per ora non
mi sento di dire di più, ma stasera e nei
giorni seguenti parleremo da cuore a cuore »,
parole che sintetizzano il modo patriarcale di
educazione insegnatoci da D . Bosco .
All'Oratorio .
Monsignor Lasagna era venuto all'Oratorio,
ma noi ben poco abbiam potuto godere della
sua cara presenza . La domenica seguente,
giorno di Pasqua, egli doveva partire cogli
altri trenta Missionarii ; e quindi da tutte
parti si voleva vederlo, si voleva riverirlo, si
voleva salutarlo, ed egli, povero Monsignore!
per appagare tutti si sarebbe voluto fare in
mille, ma non gli era possibile . Perciò do-
vette correre ora di qua , ora di là, senza
stare un momento fermo in un posto . Noi
difatti all' Oratorio l'abbiamo veduto sola-
mente di passaggio, come ben si può capire
dalla seguente intervista ch'ebbe con lui il
cronista del celebre nuovo giornale cattolico
Torinese L' Italia Reale
Un'intervista
col secondo Vescovo Salesiano .
Mentre all'Italia Reale non si parla che d'in-
terviste a Parigi, a Roma, a Londra, in . . . Siberia
per la politica ; a me, umile cronista, ruzzava
pel capo da qualche giorno l'idea di un'altra in-
tervista con uno, il quale, per fortuna sua e mia,
la politica non sa dove stia di casa . In una pa-
rola, si trattava di poter parlare cinque minuti
col nuovo Vescovo salesiano Mons. Lasagna . L'a-
vevo visto di straforo alla stazione mercoledì
santo, che tornava da San Benigno Canavese,
e la sera stessa ero corso all' Oratorio di Don
Bosco. Ma il Vescovo era già partito per Fos-
sano, dove doveva consacrare gli Olii Santi,
invitatovi dal suo condiocesano monsignor Mana-
corda . Tornatoci la sera dopo, Monsignor Lasagna
era tornato . . . ma partiva sul momento per Fo-
glizzo, dove i chierici salesiani lo aspettavano an-
siosi . Finalmente sabbato verso mezzogiorno mi
pianto sulla porta dell'Oratorio, deciso di non an-
darmene se non lo avessi visto .
- Mons . Lasagna?
- Non c'è .
- Non è tornato?
- Sì, ma da stamane è fuori per le ultime
disposizioni per la partenza . Verrà fra pochi mi-
nuti ; ma (e qui un risolino del portinaio) va a
pranzo .
- Eppoi ?
- Eppoi assiste alla grande accademia in suo
onore .
- Eppoi?
- Eppoi dà la benedizione, eppoi va a cena,
eppoi fa i bauli, eppoi domattina confessa gli stu-
denti, eppoi alle 10 pontifica, eppoi a mezzogiorno
presiede al pranzo d'addio dei missionari, eppoi
alle 4 predica, eppoi alle 5 parte pel Brasile .
Misericordia ! Altro che il moto perpetuo ! Ep-
pure io volevo vedere Mons . Lasagna, non fosse
che un minuto . Quindi entrai nell'Oratorio, di-
sposto ad attendere magari fino a sera, e a farmi
piangere come morto dai colleghi dell'Italia.
I cortili dell'Oratorio presentavano il bizzarro
aspetto d'un accampamento . Tele , festoni , pen-
noni, decorazioni, qui attaccati, là gettati per
terra, palchi in costruzione, scale, corde, quadri ;
una fiera di carnevale ; e in mezzo a tutto questo
un 500 ragazzi studenti, ed un trecento e più
artigiani, altrettanti palloni per aria, e altret-
tante bocche aperte da fare spavento al fornaio
più in gambe della Penisola . Si sentiva di tanto
in tanto in lontananza la musica che provava per
l'accademia il gran finale della Forza del Destino .
Ad un tratto un grido altissimo, gli applausi e
l'arrivo di un bucefalo guidato da un cocchiere
improvvisato con tanto di decalitro in testa,
m'annunziarono l'arrivo di Monsignor Lasagna.
Il quale, appena sceso di vettura, fu, senza tanti
complimenti, attorniato da un centinaio di biric-
chini che se lo contendevano tirandolo per la veste,
attaccandosi alla fascia, alle maniche, camminan-
dogli sui piedi, come la cosa più naturale di questo
mondo ; e Monsignore pareva della stessa opinione .
Dopo un poco, credei bene di fare anch'io come
gli altri, e, girando la posizione, mi son portato
davanti a Monsignor Lasagna, il quale un poco
maravigliato di vedersi tra' piedi qualcuno che
non fosse un biricchino di Don Bosco, mi salutò
domandandomi in che poteva servirmi . - Oh ! si
figuri, Eccellenza, ecco, veda, io sono dell'Italia
Reale . . .
Appena pronunciate queste due magiche pa-
role, Monsignore si rasserenò tutto in viso . -
Oh, benvenuto, benvenuto, mi disse . - Mi strinse
la mano come potè, e domandando permesso ai
suoi accoliti che mi guardavano in cagnesco, mi
condusse in camera sua, dove ci sedemmo, fra
casse, cassoni, valigie, bauli, pacchi pronti per
l'America .
- Dunque, Monsignore, ella è di partenza?
- Sì, cominciò Monsignore, parto con 35 mis-
sionari, fra cui molte Suore : ci sparpaglieremo
un po' dappertutto, nell'Argentina, in Patagonia,
nella Terra del Fuoco, nell'Uruguay e nel Bra-
sile . Come vede, sette per Stato ; siamo pochi,
pochini, ma come si fa? Le spese sono immense ;
ho girato tutta stamattina per trovare gli ultimi
soldi : ci vogliono più di 2000 lire per persona ;

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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basta, a giugno speriamo di compir l'opera con che professava a' Superiori e a D . Rua . Con
un'altra spedizione .
c ludeva esortando i giovani a ringraziare la
- E lei va al Brasile ?
Provvidenza e l'Immortale Pontefice Leone
- No, vado prima a Montevideo per la visita
alle Case Salesiane di quello Stato ; quindi entrerò
nel Brasile .
- E la sua residenza?
XIII per aver concesso tanto onore alla Pia
Società Salesiana di avere un secondo Ve-
scovo, ed invitava tutti ad essere sempre buoni
- Dappertutto e in nessun luogo, disse ridendo e studiosi per raggiungere lo stato, al quale
Monsignore. Il Santo Padre m'ha fatto veramente sono chiamati, e portare col tempo la luce
commesso-viaggiatore . Prima di tutto ai Salesiani della religione e della civiltà in lontane re-
è affidata la tutela degli emigranti italiani negli gioni, ed anche tra i popoli selvaggi, se tali
Stati confederati del Brasile : poi l'evangelizza- fossero i disegni di Dio nel loro avvenire .
zione e la civilizzazione dei selvaggi, per la qual
opera ho mandato di chiedere anche l'appoggio
militare dei Governi . Inoltre è necessario formare
Si scioglieva la cara adunanza con un ev-
viva al Sommo Pontefice, il cui nome in
le popolazioni dei diversi Stati allo spirito militante
della Chiesa . È in seguito a questi incarichi affi-
questi giorni fa ripetuto e applaudito le
mille volte dai giovanetti e dai figli di D .
dati dal Santo Padre ai Salesiani, che Sua Santità Bosco .
ha creduto di nominarmi indegnamente Vescovo,
affinchè io avessi maggior facilità di trattare coi
Governi .
- E il Governo presente non è ostile alla
Chiesa ?
- O questo poi no . Non ci aiuta, ma non ci
dà molestia, anzi ci lascia una certa libertà di
agire, e ci domanda aiuto contro i protestanti
inglesi .
LA PARTENZA DI MONS . LASAGNA
- Oh!.
- Appunto ; sulla sponda dritta del fiume Pa-
con altri missionari salesiani .
raguay si sono stabiliti protestanti inglesi, che vi
hanno importanti fattorie e fanno propaganda
d'eresia e di altro . Il Governo non ha nessuna
voglia di svegliarsi un bel giorno con qualche
provincia inglese ; e a combattere la loro influenza,
d'accordo col Santo Padre, si è stabilito un im-
La sera di Pasqua, 2 aprile, nel Santuario
di Maria Ausiliatrice in Torino si ripetè più
solenne che mai una sempre cara e com-
movente funzione, vogliam dire la partenza
d'altri Missionari di D . Bosco .
pianto salesiano da quelle parti .
Mons . Lasagna, nuovo Vescovo Salesiano
- Sicchè il lavoro non manca .
e Titolare di Tripoli, la mattina aveva pon-
- Eh no, non manca, e non mancherebbero tificato in mezzo ad una gran folla di popolo .
neppure gli operai ; sono i mezzi che mancano ;
se non si avesse a lottare giornalmente colla man-
canza di mezzi, si potrebbe fare molto, ma molto
di più . Veda, mi diceva piuttosto accalorato il
Vescovo, ne lascio sei a casa che da un anno
non fanno che supplicare per venire in America .
E Dio sa se lo farei di tutto cuore ; ma come si
Alle 12 , S . E . R .aMons.Ricard,olt
al suono della marcia salesiana, entrava nel-
l'Oratorio ad onorare di sua presenza il ban-
chetto d' addio dei missionarì ; a' quali, giunti
alle frutta, rivolse consolantissime parole di
incoraggiamento e di augurio, a cui risposero
fa? I mezzi non lo permettono . Speriamo nella riconoscenti Don Rua e mons . Lasagna .
Madonna ; Ella sa che noi lavoriamo per lei .
Nel pomeriggio, dopo i Vespri, il Vescovo
E, così dicendo, si alzò e mi accompagnò fino
alla porta, mentre io avrei voluto sortire dai panni
d'un giornalista, per entrare in quelli di un mis-
sionario e dare a Mons. Lasagna tanti compagni,
quanti il cuore magnanimo dei figli di D . Bosco
gli offre con mirabile gara .
P.
missionario salì il pulpito alle 3,55, e per
un' ora tenne sospeso dal suo labbro l'udi-
torio che gremiva l'ampio santuario, raccon-
tando le peripezie dei missionari , i frutti
ottenuti dai figli di Don Bosco nell'Uruguay
e nel Brasile, fermandosi specialmente al bene
Una piccola Accademia .
grande che le squadre volanti dei missionari
arrecano agli emigrati italiani che vivono
Il sabato santo per altro, alle 3 pomeri- in mezzo del Brasile, lavorando alle costru-
diane, i giovani dell'Oratorio poterono dare zioni di strade e ferrovie , senza alle volte
al nuovo Vescovo Salesiano una dimostra- vedere la faccia d'un prete per anni ed anni .
zione solenne della loro stima ed affezione . Calcolò gl' Italiani presenti nel Brasile a
Radunati nel cortile sotto un ampio tendone, due milioni e cinquecento mila ; la più gran
innanzi a Lui che sedeva sopra un seggio parte dei quali versano in condizioni tristi
elevato e avente ai fianchi D . Michele Rua d' anima e di corpo . Ad essi specialmente,
ed altri Superiori, eseguito un inno, e varie ad arrecare loro conforto e cure , è diretta
suonate colla banda, lessero alcune compo- l'odierna spedizione salesiana pel Brasile .
sizioni in versi che ricordavano alcuni dei Monsignore . terminò raccomandando sè ed
più begli episodii della sua infanzia e l' a- i suoi compagni di viaggio alle preghiere dei
more che a lui aveva portato D . Bosco . Cooperatori salesiani, fra la commozione sua
Monsignore, rispondendo parlò dell' Ora-
e di tutto l'uditorio.
torio, nel quale aveva passata la sua giovi-- Dopo il canto del Benedictus, Sua Eccel-
nezza, dei suoi studii, e della riconoscenza lenza Reverendissima Mons . Arcivescovo re-

2.2 Page 12

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citò le preghiere dei pellegrini, e quindi con
vibrato accento diede l'addio ai 35 missio-
nari, fra cui, commovente spettacolo ! v' era
una quindicina di Suore di Maria Ausiliatrice .
Si disse orgoglioso di possedere nella sua
Archidiocesi un focolare così intenso di vo-
cazioni e di missionari, che vanno continua-
mente a portare in tutte le parti del mondo
il nome di Torino, nome che or va con-
giunto al bene fatto a migliaia di anime ;
chiamò fortunati i Torinesi, a cui è dato di
possedere una gloria così pura, come quella
dell'Opera delle Missioni estere salesiane ;
ed infine indirizzò ispirate e commoventi parole
ai partenti, che « vanno, disse, a portar la Pa-
squa ai popoli che vivono ancora nelle te-
nebre, ignoranti del Vangelo di Dio, » ed au-
gurando loro una copiosa messe, se li strinse
uno ad uno al petto dando loro l'abbraccio
d'addio .
I missionari, profondamente commossi, sfi-
larono allora per la chiesa, attorniati da mi-
gliaia di persone, che volevano un saluto,
una preghiera, un ricordo . L'orchestra pro-
ruppe in un altissimo addio ! le campane suo-
navano a festa, e i missionari, con alla testa
il nuovo Vescovo, preso posto in vettura,
s'avviarono in fretta alla stazione, mentre un
uragano d'applausi s'alzò da quella folla di
circa tremila persone .
Alla porta del Santuario stavano i soci
della Gioventù Cattolica, cercando questua
per i nostri Missionari .
Noi ringraziamo questi buoni Signori del
gentil pensiero avuto ; ringraziamo quanti
hanno concorso coll'obolo della loro carità
a compiere quest'altra spedizione di Missio-
narii ; ed infine intendiamo pure di porgere
i nostri più sentiti ringraziamenti all'ama-
tissimo nostro Arcivescovo per le tante at-
tenzioni usate inverso di Mons . Lasagna e
dei nostri Missionari, attenzioni che ben di-
mostrano quanta affezione egli porta al no-
stro Istituto . Voglia Iddio rimeritare tutti
questi nostri ottimi Cooperatori ed amici di
quanto fanno a favor nostro ed a vantaggio
delle nostre Missioni .
PEI GIOVANETTI DI SAVONA .
Un nuovo Oratorio festivo Salesiano .
Togliamo dal Letimbro, ottimo e valoroso pe-
riodico Savonese, il seguente articolo riguar-
dante l' inaugurazione di un Oratorio festivo
Salesiano nella città di Savona :
Lettori, seguiteci all' acconcio e simpatico lo-
cale dell'Oratorio .
Siamo all'alba di domenica, 9 Aprile .
Li vedete voi que' drappelli di fanciulli, di gio-
vinetti che s'avviano composti e vestiti della spo-
glia più festiva?
Sono gli alunni dell'Oratorio, i quali, dopo un
triduo di preparazione si apprestano a fare la loro
Pasqua .
Man mano che si inoltrano verso l'Oratorio, cre-
scono di numero ... a poco a poco sono parec-
chie centinaia, e si trovano tutti in bell' ordine
nel cortile .
Entrate con noi, o lettori . Vedete? A destra è
una linda casetta . A terreno un' ampia sala , al
secondo piano il quartierino pel M . R . Direttore .
Sulla facciata della casetta un affresco rappresen-
tante S . Giuseppe con sotto la scritta : Posuerunt
me custodem . All'uno ed all'altro lato quattro e-
leganti epigrafi d'occasione .
Diamo un'occhiata alla Palestra . È provvista
di quanto occorre per le ginnastiche esercitazioni :
è detto tutto ; e, cosa acconcissima, un doppio fi-
lare d'aranci ombreggia gran parte dell'area ove
non sono attrezzi . A manca è una vasta tettoia
lunga quanto è lunga la palestra, e sotto la quale
gli alunni possono raccogliersi in tempo di piog-
gia, o quando il sole dardeggia più cocente . Ve-
dete come tutto è messo a festa ! Le bandiere
sventolano e portano fino ai lontani la gioia vi-
vissima di questi dì . I lampioncini alla veneziana
per la luminaria ondeggiano alla brezza matti-
nale .
Di fronte alla tettoia e sul centro del muro
che le fa prospetto, campeggiano tre stemmi ;
quello del Sommo Pontefice, di Monsignor Ve-
scovo e della Pia Società Salesiana .
E la chiesuola è là in fondo al cortile, e nel
suo muto linguaggio ci fa dolce invito ad entrare .
Fra breve ne sarà il momento . La numerosissima
schiera degli alunni disposti per ragione di età ,
prima i piccoli e via via i più grandicelli, entra
nella chiesuola e prende posto nelle panche, per
prepararsi al sacro rito che ben presto avrà prin-
cipio .
Questa chiesuola nella sua semplicità, colla sua
volta, coi suoi arredi, colla balaustra dell'altare,
colla tribuna in fondo, tutto di legno bianco, i-
spira un senso di raccoglimento, di pace, da sen-
tirsene confortati . E il visitatore, il devoto si af-
fisa all'altare ricco di ceri e di arredi , al bellis-
simo quadro rappresentante N . S . della Miseri-
cordia ; la sublime scena dell'Apparizione .
E i sacri riti cominciano . S . E . Rev. Mons . Ve-
scovo celebra la Santa Messa, ascoltata dalle cen-
tinaia e centinaia di giovinetti raccolti e devoti .
E centinaia e centinaia sono i fortunati che si
accostano alla Sacra Mensa e ricevono l'Ostia di
pace e di amore dalla mano stessa del Pontefice
Savonese .
Quale dolce commozione in quanti assistono al
religioso spettacolo! Oh come è commosso il Pa-
store a quella dimostrazione di fede, che è dolce
pegno per la generazione la quale tramonta, chè
l'avvenire di quella che sorge vorrà essere meno
infelice del non remoto passato
Finito il Santo Sacrificio, Monsignor Boraggini
con parole manifestanti tutta la tenerezza del suo
cuore paterno, espresse la commozione da lui
provata, ed esortò i giovinetti a perseverare nel-
l'intrapreso cammino .
Alle 10 vi fu la Messa solenne celebrata dal
M . R . Canonico Fazio, Direttore del Convitto Ve-
scovile .
La musica veniva egregiamente eseguita dagli
alunni Salesiani del Collegio di Varazze . Vi as-
sistevano pure egregi personaggi e benefattori .
Impartita la Benedizione col Venerabile, e dati
dal Salesiano Don Descalzi, Direttore dell'Oratorio,

2.3 Page 13

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gli opportuni avvertimenti pel pomeriggio agli
alunni, questi uscirono alla palestra, ove si sol-
lazzarono alquanto ; quindi si recarono alle loro case
pieni di quella dolce allegrezza di che i giusti
son giocondi .
Nel pomeriggio ecco i giovinetti alunni affol-
larsi nuovamente alla Palestra.
Che! si fa celia? C' è l'albero della cuccagna,
al quale si ha a dare la scalata ; ci sono gare di
forze ; le corse nei sacchi.
I giovinetti che compongono il Comitato dell'O-
ratorio, si fanno in quattro, perché tutto vada a
modo . Colla loro coccarda tricolore all' occhiello
si distinguono tra la schiamazzante fanciullesca
moltitudine e si distinguono anche più per il loro
intelligente affaccendarsi .
Il solerte Direttore, vero erede dello spirito Sa-
lesiano, sempre pronto alla benevolenza sapiente
ed alla sapiente severità, si frammischia agli a-
lunni e prende parte ai loro sollazzi .
Ben presto, dopo infruttuosi conati di molti,
l'albero della cuccagna è privato delle spoglie o-
pime, di cui andava onusto .
Si succedevano le varie gare, ed esilarantissima
fra tutte, la corsa nei sacchi .
Il tempo corre veloce . È l'ora prefissa alla fun-
zione religiosa vespertina . Sua Ecc . Rev.ma ha pro-
messo di onorarla di sua presenza . Ecco infatti
il Venerando Pastore, salutato da un evviva una-
nime della folla stragrande composta di adole-
scenti
S. E
e
.
Rdeiva.mdaulptointcihfeicsai
accalca nella Palestra .
nelle sacre funzioni della
sera, alle quali tenne affettuosissimo discorso il
carissimo Don Ratti, Parroco di San Giovanni
Battista in città .
Finite le funzioni religiose, grande illumina-
zione ed accademia .
IlRev.m°DonCeruti,Spoalesin,pr
la parola e fece la storia della nuova istituzione,
benedetta dal Sommo Pontefice e caldeggiata
dall' Angelo della Diocesi, che la sorregge an-
che per mezzo de' chierici del Seminario che con
tanta carità si offrono a lavorar nell'Oratorio : i-
stituzione, che, aiutata da persone animate da
spirito cristiano, sorge ora in Savona, dove, pur
troppo, grave danno cagionava alla fede un'osti-
nata propaganda di errori . A nome dell'Istituto
Salesiano, egli ringraziava Monsignor Vescovo ed
i Cattolici Savonesi per gli aiuti morali e mate-
riali, di cui erano stati e di cui saranno larghi a
chi cerca di conservare alle generazioni crescenti
quel tesoro fecondo di buoni frutti, che consiste
nelle credenze religiose .
L' affettuosa e grave parola del Cerruti com-
mosse oltremodo gli astanti . S . E . R.ma rispose
con pari affetto ; e disse che, in cambio di rice-
verne, egli doveva fare ringraziamenti grandi al-
l'istituto Salesiano e segnatamente ad degnissimo
Superiore Generale, D . Rua, per aver attuato a
Savona una delle Opere più utili alla società .
Disse che gli effetti di detta Opera già si co-
minciano a sentire ; e che sono arra dei maggiori
che si ha ragione di aspettarsene .
Gli alunni Salesiani cantarono poscia un coro,
col quale si rivolgeva un affettuoso e riverente
saluto al Pastore Savonese . Veniva quindi ese-
guita altra musica . L' entusiasmo era indescrivi-
bile .
La festa non poteva avere esito migliore ; e
noi credemmo dovere nostro non solo di viva-
mente congratularcene col M . R . Direttore dell'O-
ratorio Festivo, ma benanco di esprimere i nostri
ralegramentipermezodelastampa.
Se da un sereno mattino si conosce qual potrà
essere il meriggio, noi dagli inizi dell' opera di
cui ci siamo intrattenuti pronostichiamo che essa
dovrà in Savona fruttificare come l'evangelico gra-
nello di senapa .
IL PRINCIPE D . AUGUSTO CZARTORYSKI .
Il giorno 27 aprile scorso, nella chiesa di
Maria Ausiliatrice in Torino celebravasi un
solenne funerale per il sacerdote salesiano
D . Augusto Czartoryski, principe polacco,
deceduto ad Alassio il giorno 8 dello stesso
mese .
Celebrava il R.mo D . Michele Rua, circon-
dato da numeroso clero . Assisteva al mesto
rito una larga rappresentanza dell'aristocrazia
torinese, i giovani studenti dell'Oratorio, un
bel numero di Polacchi e la zia del defunto
principessa Marcellina Czartoryska . Ai solen-
ni funerali che si fecero ad Alassio il 12 A-
prile assisteva pure il fratello del povero D .
Augusto .
Ammiratore di D . Bosco e suo amicissimo
da lunga pezza, il Principe D . Augusto,
dopo mille preghiere ed insistenze, l'anno 1887
veniva ammesso a far parte dell'umile nostra
Società ed il 24 novembre di quell'anno ri-
ceveva l'abito chiericale per le mani di Don
Bosco stesso nella chiesa di Maria Ausilia .
trice .
Dopo aver percorsi comodamente i suoi
studii teologici, finalmente il 3 aprile del 1892
veniva elevato alla dignità sacerdotale, a cui
sin da fanciullo sentivasi da Dio chiamato .
Con quanta gioia dell'animo suo ha celebrato
il suo primo Sacrifizio ben lo sanno quanti
lo circondavano in quel fausto dì, in cui si
propose di non lasciar passar giorno della vi-
ta, senza procurare tanta consolazione a se
stesso e tanta gloria a Dio col celebrare
la S . Messa . E difatti, benchè assai cagio-
nevole di salute, pure mai lasciò di celebrare,
ad eccezione di qualche volta trovandosi
per viaggio e gli ultimi due giorni di sua vita .
Il principe D . Augusto fu un angelo da
Dio mandato in mezzo a noi per edificarci
colla sua virtù sorprendente . Egli abituato
agli agi ed agli splendori della vita princi-
pesca, per arrivare alla perfezione evange-
lica, noi lo vedemmo con generoso slancio
privarsi di tutto e adattarsi con piacere ai
disagi, alle strettezze della vita religiosa ;
egli solito ad aver valletti sempre pronti ai
suoi, cenni, noi lo ammirammo allegramente
sottomesso a chiunque gli si desse per su-
periore e scrupolosamente obbediente fino
nelle più minute cose, e nella sua lunga ma-
lattia lo contemplammo sempre uguale a se
stesso, sempre rassegnatissimo ai divini vo-
leri . E siccome dapprima gli studii e poscia
l'infermità non gli permettevano di darsi

2.4 Page 14

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alla vita tutta attività dei figli di D . Bosco,
egli si teneva sempre in unione con Dio,
sempre pregando per i fratelli del campo,
affinchè supplissero essi coll'intensità a quello
che egli avrebbe voluto, ma non poteva fare .
Il principe D . Augusto, in età di soli tren-
tacinque anni, spirava la sera del sabbato
8 aprile ed andava a raggiungere quella co-
rona di gloria che Iddio certo gli avrà pre-
parata in Paradiso .
Oh! voglia di là l'eletto suo spirito implo-
rare dal buon Dio copiose benedizioni sulla
Pia Società Salesiana che ne piange la per-
dita e sulla sua cara patria, la Polonia .
Quando la Principessa Marcellina Czar-
toryska uscì dalla chiesa di Maria Ausilia-
trice, una ben grata sorpresa l'attendeva.Nel
parlatorio dell' Istituto erano riuniti i 120
giovani Polacchi, i quali da quei lontani pae-
si vennero ad arruolarsi sotto la bandiera di
D . Bosco . Essi sentivano un imperioso bisogno
di dire alla Principessa quanto fossero felici di
trovarsi sotto il manto di Maria Ausiliatrice,
sotto la direzione dei Salesiani, e di ringra-
ziare la famiglia Czartoryski, a cui vanno de-
bitori, dopo Dio, della grazia della loro vo-
cazione . In fatti dissero nella loro lingua
alla Principessa che, avendo udito raccon-
tare in Polonia che il Principe D . Augusto
aveva abbandonato gli agi della sua fami-
glia per farsi Salesiano, s'accese nel loro
cuore il desiderio di imitarne l'esempio, sor-
montando innumerevoli difficoltà che attra-
versavano i loro disegni . Aggiunsero che si
stimavano fortunati d'incontrar in Italia una
persona della famiglia Czartoryski e di po-
terle attestare la loro viva gratitudine . La
Principessa commossa ringraziò quei giovani
generosi. Loro disse che, se D . Augusto col
suo esempio li aveva condotti alla Pia So-
cietà Salesiana, colle sue preghiere li aiute-
rebbe dal cielo a divenir buoni religiosi e li
ricondurrebbe in patria per ivi lavorare alla
salute delle anime . Volle vedere tutti quelli
che avevano servito il Principe nella sua
lunga malattia ed ebbe per loro le più de-
licate espressioni di riconoscenza .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARII
Sono giunti a Montevideo .
Crediamo far cosa sommamente gra-
dita ai nostri Cooperatori ed amici e
specialmente ai congiunti dei Missionari
partiti da Torino con Mons . Lasagna e
D. Milanesio la sera di Pasqua, ripor-
tando il seguente telegramma che rice-
vemmo il 24 dell'aprile ora scorso : -
MONTEVIDEO . GIUNTI FELICI . + LASA-
GNA . - Ne sia ringraziato Iddio e la Ver-
gine nostra Ausiliatrice!
MESSICO .
Nel breve tempo che i nostri confratelli si
trovano nella capitale del Messico, si videro
arrivare tale una quantità di domande per
accettazione di giovani orfani ed abbando-
nati, che subito vennero nella decisione di
ingrandire lo stabilimento che là già esisteva,
incominciandone un altro su vaste propor-
zioni, capace di ben cinquecento giovanetti .
A tal uopo due generosi signori cedettero,
un largo tratto di terreno in una colonia
della città, detta di S Giulia, presso cui si
era di fresco innalzata una modesta cappella;
e per trovare i mezzi di incominciarne la fab-
brica, dopo aver quell'Arcivescovo raccoman-
dato l'opera a tutti i suoi diocesani con una
commoventissima circolare, essi, i nostri con-
fratelli, si diedero a tener apposite confe-
renze in varie chiese della città . Pare ab-
biano trovato dei cuori corrispondenti, perchè
già dal 29 gennaio posero la prima pietra
del nuovo orfanotrofio , come apprendiamo
dalla lettera seguente
La prima pietra
del nuovo Ospizio Salesiano .
AMATISSIMO SIG . D . RUA,
Messico, 31 gennaio 1893.
Grazie a Dio, ho delle buone notizie da
darle .
L'altro ieri, festa del nostro S . Francesco
di Sales, Monsignor Arcivescovo di Messico,
dottor D . Prospero Maria Alarcon, benedi-
ceva solennemente la prima pietra della
nuova Casa salesiana nella Colonia Santa
Giulia presso questa città . Alle 7 1/2 del
mattino giungeva in carrozza ricevuto al
suono d'una banda di musica ed allo sparo
di bombe e mortaretti ; condotto dal proprie-
tario della Colonia nelle sue sale, vi pren-
deva un momento di riposo, durante il quale
i nostri orfanelli eseguivano un canto com-
posto da noi per tale occasione . Indossati
poi i sacri paramenti, procedette alla bene-
dizione della nuova cappella della Colonia e
vi celebrò la prima Messa, durante la quale
i nostri giovanetti fecero la santa Comu-
nione .
Sdigiunatosi, passava col suo clero e con noi
al terreno di ben ventimila metri quadrati di
superficie, regalato ai Salesiani dalla signora
Giulia Gómez de Escalante e da suo fratello
signor Edoardo Zozaya . Ivi stava eretta una
tenda di campagna, disotto la quale Monsi-
gnor Arcivescovo benedisse la prima pietra,

2.5 Page 15

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già collocata a suo posto a pochi passi di
distanza, che sarà il fondamento della prima
Casa salesiana di Messico . Poi S . E . Rma ., i
donanti del terreno, i padrini e le madrine
della prima pietra, secondo l'uso di questi
luoghi , firmarono il verbale della benedi-
zione, che, rotolato, s'introdusse insieme con
una medaglia benedetta di Maria Ausilia-
trice e alcuni capelli di D . Bosco in una
bottiglia, la quale, chiusa con tappo smeri-
gliato e sigillato con cera lacca, si pose nel
buco preparato nella pietra, e Monsignor Ar-
civescovo gettò la prima calce sulla mede-
sima fra i viva e gli applausi della folla
che assisteva .
Dopo tutto, io lessi un breve discorsetto
di ringraziamento, e Mons . Alarcon ci bene-
disse e tornò all'Episcopio . D . Piperni poi
cantò la Messa e fece una bella predica nella
nuova cappella, e il maestro Trillo, italiano,
suonò l'harmonium e cantò alcuni mottetti
coadiuvato da varii suoi amici, prestandosi
tutti gratuitamente alla nostra festa .
Quanto è buono Mons . Alarcon con noi !
Non contento della tenera pastorale che
mandò a' suoi diocesani per l'opera nostra,
si degnò venire in persona a benedire la
prima pietra della nostra Casa, sfidando il
freddo dell'ora mattutina e il sole caldissimo
che subito dopo si fa sentire, e poi ci aiuta
in ogni maniera .
Siccome qui si usa accompagnare ogni
atto religioso con padrini e madrine , così ,
d'accordo col signor Lascurain, abbiamo eletti
per tale uffizio i seguenti signori e signore
dottor Raffaele La vista e sua moglie Con-
cetta Solares, AntoiPradustile
la damigella Guadalupe Caballero de los
Olivos, Riccardo Sainz commerciante e la
sua sposa Concetta Cordero, Paolo Escan-
don capitalista e la sua signora Catterina
Cuevas .
Presentato dal signor Lascurain alla si-
gnora Carmela Romero Rubio, consorte del
Presidente della Repubblica, chiamata per la
sua pietà e carità l'angelo di Messico, io
m'ero fatto ardito d'invitarla ad esser ma-
drina della nostra festa, ma essa non potè
accettare per un lutto domestico che l'af-
flisse . Promise però che avrebbe disimpe-
gnato tale uffizio quando si benedirebbe la
prima pietra della nostra futura chiesa .
Ma ella, signor D . Rua, mi domanderà
- E i mezzi per tirare avanti? - Eccoli,
rispondo io : un Pater, Ave e Gloria alla Di-
vina Provvidenza che ho fatto aggiungere
alle orazioni del mattino e della sera e che
i nostri cari giovanetti recitano con trasporto,
la medaglia di Maria Ausiliatrice collocata
nella prima pietra, qualche limosina che ci
diedero e ci promisero il signor Lascurain, il
signor Zozaya, i padrini e le madrine, gli ono-
rai del Mes ,l'operamnualedicolni,
le offerte in natura , la moltiplicazione dei
Cooperatori e Cooperatrici e la limosina nelle
chiese che stiamo continuamente domandando
Don Piperni ed io colla predicazione e col
piattello in mano .
Ieri noi due abbiamo avuto l'onore di
una udienza particolare da S . E . il signor
generale Porfirio Diaz, Presidente degli Stati
Uniti Messicani, ottenutaci dalla squisita
gentilezza del suo Ministro degli affari esteri
signor avvocato Ignazio Mariscal, al quale
siamo stati presentati da un amico di D . Pi-
perni. L'Eccm° signor Presidente ci accolse
con molta cortesia, ed udito il fine princi-
pale della nostra Pia Società, quello cioè di
raccogliere ed educare i ragazzi poveri ed
abbandonati, se ne compiacque e ci disse
che, osservando noi le leggi del paese, nes-
suno ci avrebbe molestato . Gli parlai anche
delle nostre Missioni e mi ascoltò con molta
benignità . Si degnò poi di mostrarci delle
magnifiche carte scolastiche e militari della
Repubblica e, intrattenutici qualche momento
ancora, ci accommiatò .
Adesso D . Piperni e il chierico Osella con
qualche ragazzo andarono a stabilirsi nella
Colonia Santa Giulia , della quale spero di
mandarle un bozzetto, alloggiando nelle ca-
mere prestate dal signor Zozaya, per vigi-
lare i lavori , servire la cappella ed aprirvi
l'Oratorio festivo ed una scuola pei numero-
sissimi ragazzi che giuocano tutto il giorno
in quei paraggi .
D . Visintainer, il buon Tagliaferri ed io
per ora stiamo qui nella piccola casa che
trovammo iniziata nell'Alameda de Santa
Maria 2705, aspettando gli avvenimenti e
cercando denari .
La conferenza ai Cooperatori è molto dif-
ficile a farsi per la grande estensione della
città e per i molti negozi e la varietà di
orarii . Li ho già convocati una volta, ma
appena una minima parte intervenne : ho
tuttavia parlato a quei pochi e presentato
loro i suoi saluti che furono molto ben ac-
colti e contraccambiati . Qualche cosa si ot-
tenne, ma ben poco ; perciò S . E . Rma Mon-
signor Arcivescovo è d'avviso che convenga
molto di più esporre ai Cooperatori i nostri
progetti e i nostri bisogni per mezzo di cir-
colari che stamperemo nella nostra piccola
tipografia .
Ieri alle 9 antim . ho cantato una Messa fu-
nebre pei nostri Confratelli e Cooperatori
defunti ; ma, sebbene ne avessimo dato Van-
nunzio e l'invito per le stampe, nessuno in-
tervenne per le ragioni già dette .
Prima di chiudere la presente, devo dirle,
sig . D . Rua, che merita anche tutta la no-
stra riconoscenza la pubblica stampa di Mes-
sico, la quale ci presta generosamente il suo
appoggio, specialmente i valorosi giornali
cattolici La Voz de México e El Tiempo .
Il tipografo signor Gutierrez stampò gratis
i nostri annunzi ed avvisi, perchè la nostra
incipiente tipografia non ha ancora i carat-
teri necessarii per tali stampe, e insomma

2.6 Page 16

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tutti quelli che , ci conoscono gareggiano in
prestar l'opera loro .
Dio li benedica tutti e li ricompensi con
ogni specie di grazie temporali e spirituali .
Io li raccomando con tutti i signori Coo-
peratori e signore Cooperatrici di qui alle
sue preghiere, a patto che non dimentichi
questi suoi poveri ed affezionati figliuoli che
le baciano le mani ed ìmplorano la sua be-
nedizione .
Di V . S . R.
Aff ubbm° figlio
Sac . ANGELO PICCONO .
COSE DI SPAGNA
SARRIÀ .
Alla sera della festa di S . Francesco di
Sales, i signori Cooperatori e Cooperatrici
salesiane di Barcellona si radunavano nella
piccola Chiesa salesiana di Sarrià (non per
anco condotta a termine), ed il Rev . D . Fi-
lippo Rinaldi teneva loro una conferenza
sulla necessità che ha quell'opera dell'ap-
poggio dei Cooperatori ; poichè sebbene in
quello stabilimento siano educati circa quat-
trocento giovani, molti più si presentano de-
siderosi di essere ammessi, e bisogna loro
rispondere negativamente per mancanza di
mezzi .
Non sono ancora compiuti nove anni, dac-
chè la caritatevole signora Dorotea Chopitea
de Serra di f. m . chiamava a Barcellona i
figli dell'immortale D . Bosco ; ed ora è cosa
consolante il vedere quei giovani, che poco
tempo fa correvano per le vie e piazze va-
gabondi e laceri, oggi sani e robusti, decen-
temente vestiti ed istruiti con amore dai Sa-
lesiani, sono la speranza della patria . Al
riparo da ogni pericolo dell' anima e del
corpo, ricevono una soda educazione cristiana
e l'insegnamento di un'arte, che a suo tempo
li porrà anche al riparo dalla miseria .
Sia benedetta l'opera di D . Bosco, e mille
volte benedetta la memoria della virtuosa
signora, nella cui mente non albergarono
mai altre idee che quelle pure e grandi che
ridondano in benefizio dei poveri e della
patria .
(La Semana Catolica di Barcellona) .
BARCELLONA .
Dallo stesso periodico prendiamo ancora
quanto segue
Sei Case hanno i figli di Don Bosco in
Ispagna, delle quali le più importanti sono
quelle di Sarrià e di Barcellona . In quest'ul-
tima, chiamata Recreo domninical, si vedono
molti giovani di diversa età, che, dopo di
aver menato una vita spensierata, grazia ai
loro maestri, si son messi per la via del bene .
Aiutiamo secondo le nostre forze i Sale-
siani . Fortunati quelli che sanno impiegare i
loro tesori in bene dell'umanità, fortunati i di-
scendenti di illustri famiglie, che pongono il
loro piacere nell'aiutare i bisognosi, e cer-
cano i mezzi di renderli felici .
GERONA .
Una lettera di quel Direttore ci dà le se-
guenti notizie : « Le scuole per gli esterni
sono aumentate al punto, che i maestri non
sanno più dove porre i giovani . Anche l'O-
ratorio festivo è molto frequentato . Vi sa-
rebbe poi grande bisogno di aumentare il
numero degli interni . Innumerevoli sono le
domande di giovani poveri ed abbandonati,
che non si possono accettare per mancanza
di locale . Si stan ora fabbricando nuovi lo-
cali, ma i lavori van molto adagio per man-
canza di danaro, e benchè siano solo due i
muratori che lavorano, pure al fin della set-
timana non si trova di che pagarli . » Quel
Direttore finisce col raccomandarsi alla ca-
rità dei benemeriti Cooperatori e Coope-
ratrici .
SIVIGLIA .
Sul principio di quest'anno a Siviglia, ac-
canto all'Oratorio festivo già esistente dallo
scorso anno, si sono pure aperte Scuole diurne
per i ragazzi del popolo, dei quali ve n'è
già inscritto un bel numero. I nostri con-
fratelli hanno preso stanza in un antico con-
vento dei Trinitarii e funzionano pure l'an-
nessa Chiesa pubblica, detta appunto della
SS. Trinità . In quella città si spera molto
bene dall'aiuto dei figli di D . Bosco .
NOTIZIE VARIE
A Castellamare di Stabia .
La domenica 26 dello scorso febbraio (come
apprendiamo dalla Libertà, Cattolica di Napoli),
un invito a stampa, affisso per le cantonate della
città, chiamava il popolo Stabiano a radunarsi
alle ore 4 p. nel maggior tempio, per una con-
ferenza che avrebbe tenuta il sac . dott. D . Luigi
Lasagna, Ispettore delle Missioni Salesiane dell'U-
ruguay e del Brasile, ed ora Vescovo titolare di
Tripoli .
Il Duomo, di fresco restaurato e artisticamente
decorato, allora era zeppo di popolo d'ogni età
e condizione, spinto da quel sentimento che tanto
lo onora e lo incivilisce, il sentimento cattolico .

2.7 Page 17

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Nel coro v'era l'Ecc .mo Vescovo Mons . Sarnelli
ed una larga rappresentanza di Canonici e di Sa-
cerdoti, nonchè il Seminario e la Chieresia della
città .
All'ora stabilita, le soavi note dell'organo echeg-
giarono per le volte del tempio, ed i giovani chie-
rici, i quali conoscono a loro Protettore S . Fran-
cesco di Sales, sposarono al suono dell'organo un
melodico inno . Ed ecco apparire sulla sacra tribu-
na il missionario D . Lasagna . La modestia della
veneranda sembianza, la fronte riarsa dal sole de'
tropici, sulla quale riluceva splendidissima quel-
l'impronta tutta propria del missionario cattolico,
che solamente si apprende alla scuola del Vangelo
ed a quella di quotidiane ed inaudite sofferenze,
chiamò a più sublime sfera gli entusiasmi del po-
polo . E il dotto e zelante missionario parlò . La sua
parola facile, spigliata, commovente scendea nel
cuore. . . Era semplice, ma piena di Spirito Santo,
come quella degli Apostoli ; era eloquente come
quella di Gesù Cristo che scuoteva le turbe ; era
e fu efficace da muovere il popolo al soccorso dei
lontani fratelli, cui la miseria e fors'anche l'in-
curia del Governo costringe a lasciar le ridenti
ìtale contrade, per guadagnar un pane, sempre
tinto di lagrime e di sudore, talvolta di sangue,
nelle terre lontane del Sud-America .
Il racconto poi semplice, ma terribile nella sua
semplicità, dei mali inauditi che affliggono i po-
veri figli del deserto erranti nella Pampa sconfi-
nata, nelle vergini foreste che fiancheggiano il
Madeira, il Rio delle Amazzoni, il Rio Negro
e cui una civiltà feroce costringe col ferro , col
fuoco, col veleno a lasciar le terre in cui dorme
il cenere dei loro avi, per andare non si sa dove,
fe' correre un fremito di orrore nei cori di tutti! . . .
E da quel fremito un inno di gratitudine si elevò
a D . Bosco che nel suo gran cuore seppe anche
ad essi provvedere . E il missionario D . Lasagna,
che per D . Bosco sente un affetto sconfinato, per-
chè figlio, anzi, del bel numero uno dei primi
figli di quel sant'Uomo, di quel filantropo, in un
momento di grande entusiasmo e di sublime eb-
brezza, ne tessè l'elogio veritiero .
Fu un momento solenne, un momento di grande
commozione . L'illustre Missionario era visibil-
mente commosso e con lui intenerito il popolo,
con a capo l'E .mo Mons . Vescovo, sempre pre-
sente e primo dove è una lagrima da tergere,
una miseria da sollevare .
Un forte sentimento parve scolpito su ogni viso,
e se la maestà del tempio cristiano non si fosse
imposta negli animi, un grido solenne nell' im-
mensa moltitudine si sarebbe elevato, un grido
unanime, possente, spontaneo, di : Viva D . Bosco,
Viva i Missionarii di D . Bosco !
Dalla Campana del Mezzodì, che si pubblica a
Scafati, ricaviamo pure che lo stesso nostro Mis-
sionario D . Lasagna, invitato, tenne pure una con-
ferenza il 28 febbraio in Gragnano, e che anche
colà ebbe un'udienza numerosissima, lasciando in
tutti colla sua parola profonda impressione e vivo
desiderio di poter soccorrere i poveri selvaggi d'A-
merica e gli infelici emigrati nostri connazionali .
Le peregrinazioni di D . Milanesio .
Il nostro missionario D . Domenico Milanesio,
prima di ripartire per la sua Patagonia, fece al-
tre molte peregrinazioni in varie città e paesi del-
l'Alta Italia, cercando soccorsi per quelle impor-
tanti Missioni . Tenne infatti pubbliche conferenze
in Asti, Alessandria, Valenza, Mortara, Ovada,
Novi Ligure, Caluso, Racconigi, Ghemme, Livorno
Vercellese, Verolengo, Trino Vercellese, Lu Mon-
ferrato ed altrove ancora .
Notammo con piacere che in parecchi paesi fu
portata al Missionario quantità considerevole di
biancheria e di panni, sebben usati, oggetti tutti
che saranno ricevuti nelle missioni della Patagonia
e della Terra del Fuoco come provvidenziale
regalo .
Serva questo esempio di caldo eccitamento ad
altri benefattori e benefattrici per fare altrettanto .
Basterà indirizzare tele, stoffe, abiti ed altri og-
getti consimili al nostro Oratorio di Torino, a
qualunque altra Casa salesiana o di Suore di
Maria Ausiliatrice, oppure ai Comitati Salesiani
delle rispettive diocesi, ove già questi sono fon-
dati. Ogni cosa sarà spedita a tempo conveniente
alle suddette Missioni .
D . Milanesio, prima di darci l'addio, ci racco-
mandò tanto di ringraziare da parte sua tutti
quei Cooperatori e Cooperatrici, tra' quali è pas-
sato, delle cordiali accoglienze fattegli e dei soc-
corsi di qualunque maniera a lui presentati o spe-
diti per i poveri Indii . Egli se ne partiva profon-
damente commosso per il gran cuore e la gran ca-
rità incontrata in patria, e ci assicurava che mai
si stancherà dal far pregare gli Indii per anime
tanto generose . E noi pure innalzeremo continua-
mente ardenti voti a Dio per i nostri Benefattori
e le nostre Benefattrici.
Nel Seminario delle Missioni
estere Salesiane .
Il giovedì 20 aprile nel nostro Seminario di Val-
salice aveva luogo, coll'intervento delle LL . EE .
RR .me Mons . Davide dei Conti Riccardi, Arcive-
scovo di Torino, e Mons . Agostino Richelmy, Ve-
scovo d'Ivrea, un' accademia in onore di San
Tommaso d' Aquino . Alla funzione religiosa del
mattino, tesseva uno stupendo panegirico del Santo
Mons . Richelmy ; ed all'accademia leggeva un ac-
curato discorso sulla dottrina dell' Aquinate il
nostro Teol . D . Vota . L'abbondante programma,,
sia per la parte musicale che letteraria e scien-
tifica, fu svolto da que' chierici con generale sod-
disfazione di tutti gli astanti e specialmente delle
LL . Eccellenze . Mons . Arcivescovo in fine s'alzò a
parlare egli pure di Tommaso, l'Angelico Dottore,
e facendo richiamo a componimenti uditi, ebbe
per quei nostri chierici parole sì lusinghiere, che
serviranno loro certamente di grande incoraggia-
mento a proseguire sempre i loro studii filosofici
dietro la sicura scorta del divo Aquinate .
D . Bosco a Lugo .
Per iniziativa del M . R . D . Nardi, direttore
della nuova Casa salesiana di Lugo di Romagna,
il 2 marzo u . s . celebravasi un solenne funerale
per D . Bosco nella insigne Collegiata dei SS . Fran-
cesco ed Ilario in quella città .
Vi cantò la Messa il Revmo Prevosto Can . Vi-
cario D . Luigi Rambelli coll'assistenza dei Reve-
rendissimi Canonici, numeroso clero e folla im-
mensa di fedeli . V'intervennero pure i RR . PP .
Cappuccini e gl'Istituti di S . Giuseppe e delle
Suore di Maria Ausiliatrice . I giovani dell'Ora-
torio Salesiano di Faenza vi eseguirono con molta

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gusto e proprietà musica di molto effetto. Il
Revmo Can . Parroco D . Pellegrino Sabbatani lesse
uno stupendo elogio funebre di D . Bosco, che me-
riterebbe di essere stampato e diffuso in migliaia
di copie .
Queste notizie le desumiamo da una compi-
tissima lettera del Rev° Can . Parroco D . Pompeo
Petroncini, la quale con nostro rincrescimento, per
mancanza di spazio, non possiamo pubblicare .
Noi siamo riconoscentissimi ai benemeriti Coo-
peratori di Lugo per l'affettuosa memoria che ser-
bano verso il nostro indimenticabile D . Bosco.
Speriamo che amando il Padre non vorranno di-
menticare i figli, i quali benedicono di gran cuore
Iddio ogni volta sono sostenuti nelle loro im-
prese da amici e benefattori sinceri e benevoli
quali sono i Cooperatori di Lugo .
- Una cara e preziosa esistenza spegnevasi in
Monterey (California) la mattina del sabbato 12
marzo scorso nella persona di un nostro buon Coo-
peratore, il Rev. D . Angelo Delfino Casa-
nova da Torino . Dopo aver lavorato in patria,
per l'ardente zelo che aveva di salvar anime,
recossi in California, dove resse per ben ven-
ticinque anni la Parrocchia di Monterey . Colà
egli fece riedificare nel 1884 quella chiesa che era
stata fondata dai primi PP . Francescani che là
si erano recati a portare la luce del Vangelo ; la
consacrazione fu una funzione solenne ed impor-
tante : vi presero parte cinque Vescovi e quaranta
Sacerdoti . Sorpreso da un forte malore, D . Casa-
nova in pochi giorni fu ridotto agli estremi, e spi-
rava l'anima sua assistito e confortato da due
buoni Religiosi .Noiloracomandiamoalepreci
dei nostri lettori .
- Raccomandiamo pure alle preci dei nostri Co-
operatori e Cooperatrici l'anima di D . DOMENICO
PERETTI Parroco di Buttigliera d'Asti, che fu com-
pagno ed amico del nostro D . Bosco, e che pas-
sava all'eternità il primo dello scorso aprile .
BIBLIOGRAFIA
Storia della rivoluzione francese e dei
tempi moderni, del prof. FEDELE SAVIO . -
Torino 1893, Tip . e Libreria Salesiana . - Prezzo
L . 2,00 .
Crediamo non andar errati asserendo non es-
servi periodo nella storia d'Europa, che per sè e
per le cause che lo generarono e gli effetti che
ne seguirono, presenti maggior importanza di
quello della rivoluzione francese del secolo scorso .
Eppure non vi ha periodo che in realtà, anche
ora, sia meno di questo conosciuto e valutato .
Senza parlar de' demagoghi, che ne fanno un'èra
sotto tutti i rispetti salutare e rigeneratrice, non
è raro veder più o meno fuorviare su tal punto
molti che pur ne biasimano e ne disapprovano
sostanzialmente gli orrori . Imperocchè gli uni at-
tribuiscono quelle ruine e stragi a colpe perso-
nali di uomini, anzichè a pervertimento reale di
idee e di teorie ; altri severissimi verso l'infelice
Luigi XVI o verso i difetti di alcune delle classi
sociali allora dominanti, son poi tenerissimi pel
terzo stato di cui fanno poco meno che una vit-
tima innocente , e troppo lungamente torturata
della monarchia, della nobiltà, del clero, e i co-
rifei della rivoluzione, gli adulatori e istigatori
perfidi della borghesia coprono d'un certo qual velo
più o meno trasparente . Vi furono trascinati (pove-
retti!) dicono essi, dallo spettacolo dei mali che
avevan sotto occhio, da dignitosa fierezza d'animo,
dall'ambiente sociale in cui vivevano . Parecchi poi
si espandono in declamazioni sulle atrocità avve-
nute, ma rifuggono dallo studio e dall' esame
delle cause vere e reali che le produssero . Pochi
son coloro che alla santità dell'intendimento uni-
scano l'accuratezza illuminata e paziente de'mezzi ;
ch e nell'esame e nella classificazione delle cause
generatrici portino quello spirito calmo, sapien-
temente indagatore, scevro da preconcetti di qual-
siasi genere ; che il lavoro, a cui si accingono,
ponderino prima seriamente in tutta la sua esten-
sione e vi facciano quindi precedere studi lunghi,
sodi e pazienti . Fra questi pochi è l' autore del-
l'opera sopra annunziata. Il prof. Savio, della
Compagnia di Gesù, socio della Deputazione di Sto-
ria Patria, rinomato come prof . di storia per tanti
anni, notissimo per pubblicazioni eruditissime di
studii storici, ha fatto un lavoro sulla rivoluzione
francese non diremo nuovo, ma certo raro per le
fonti a cui attinse, per le indagini onde lo arric-
chisce, e l'acume penetrativo che lo anima .
È noto qual alto effetto abbia prodotto, al di
là e al di qua delle Alpi, ne' cultori della storia
l'apparire delle Origines de la Frante contempo-
raine . L'autore, che è il Taine dell'Accademia
di Francia, defunto da pochi mesi, espone ne' sei
volumi, componenti l'opera, con fedeltà somma il
riassunto di un infinito numero di testimonianze
contemporanee, libri, giornali, processi, relazioni
ufficiali, che egli stesso compulsò negli archivi con
una pazienza più unica che rara, e questa esposizio-
ne sa corredare di tanta erudizione in ogni genere
di scienze e vestir di tanta arte narrativa e de-
scrittiva, che non sai se più sia da ammirare lo
storico o lo scrittore . Certo, ommesse alcune poche
espressioni rivelanti non rette preferenze per si-
stemi filosofici condannati o condannabili, la ri-
voluzione francese non poteva avere un'analisi,
un processo più tremendo di sè e dell'opera sua
nefasta .
Or è a siffatto lavoro che si attenne soprattutto
il Savio per tutto il periodo della rivoluzione
francese, sicchè per questa parte il volume, che
annunziamo, non è già solo la continuazione e il
compimento de' tre precedenti, costituenti insieme
il Corso di storia pe' Licei, ma un' opera come a
sè, valevole non solo come testo di scuola, ma
come libro di lettura eminentemente educativa
ad un tempo e istruttiva . Alle quali doti se si

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aggiunge quell'altra non meno importante per uno
storico che sta nel logico ordinamento delle idee,
nella chiarezza dell' esporre, nell' eleganza senza
affettazione dello scrivere, noi possiamo ben dire di
avere nel lavoro del Savio un'opera se non per-
fetta (chè la perfezione non è delle opere umane),
certo rara e commendevolissima . Noi quindi la
raccomandiamo a quanti amano conoscere un pe-
riodo così importante di storia, persuasi di far
loro cosa utile e gradita . La raccomandiamo ora
specialmente che si avvicina il tempo delle pre-
miazioni sicuri di rendere un servizio segnalato
alle famiglie, alle scuole, alla società .
Cooperatori defunti nel Marzo e Aprile 1893
1 Apicella D . Lorenzo - Napoli .
2 Azzolini D . Ermenegildo, Rettore-
Volta (Reggio Emilia) .
3 Baccaro Davide - Arlesia (Padovao .
4 Bairna Riva, Cavaliere - Torino.
5 Bavoli Don Francesco, Parroco -
Reggio Emilia .
6 Bersani D . Stefano, Rettore - Pia-
cenza .
7 Bettina Rosa, vedova - Rovereto
(Trento) .
8 Bettiga Don Giuseppe, Vie . For . -
Mandello (Como) .
9 Bianchi Luigi, Cancell . in riposo -
Bellagio (COMO) .
10 Blengini Teodoro, Chimico farmacista
- Sanfront (Cuneo) .
11 Bocca Davide - S. Giuliano Nuovo
(Alessandria) .
12 Boccacino Antonio, calzolaio - Oc-
chieppo inferiore (Novara) .
13 Bodoira Mons . Oreste, Can. prof. -
Ivrea (Torino) .
14 Boggiani Giovanna - Spezia (Ge-
nova) .
15 Boido Margherita di Lorenzo - Alice
Belcolle (Alessandriao.
16 Bongiovanni D . Francesco - Pianfei
(Cuneo) .
17 Borri Adelina - Parma.
18 Botto Biagio - Moasca (Alessandria)-
19 Bretti Don Michele, parroco - Pal-
liate (Novara) .
20 Brunelli D . Giuseppe, parroco - Ga-
vardo (Brescia) .
21 Bruni Don Antonio Vie . Son . V . -
Portogruaro (Venezia)
22 Buscò D. Giovanni, parroco - In-
zago (Milano) .
23 Bussolino Cattorina - Torino .
24 Butti Giovannina - Lucca.
25 Calissano Natala nata Chiampo -
Alba (Cuneo) .
26 Campana Francesca ved . Beltritti -
Piveragno (Cuneo) .
27 Campagnoli D . Carlo, Rettore - Vel-
lezzo-Bellini (Pavia) .
28 Capusso Luigia in Pico - Genova.
29 Casanova D . Delfino - Torino .
30 Catelli Mons . Francesco Arcipr. V .
F. - Scandiano (Reggio Emilia) .
31 Cecchi D . Tommaso, Can . Arcid. -
Savignano di Romagna (Forlì) .
32 Colli D . Giuseppo, Prevosto - Otta-
biano (Pavia) .
33 Consoli Maria - Mascaluccia (Ca-
tania) .
34 Dadono Matteo - Grateria (. Cuneo)
35 Damato Don Giovanni - Torre del
Greco (Napoli) .
36 Delitala Marchese Ferdinando - Ca-
gliari .
37 Della-Lengueglia Conte Comm . Fe-
lice, pres . . on. di Corte d'Appello
- Alassio (Genova) .
38 Della Mattia Don Osvaldo Capp. -
Aviano (Udine) .
39 Dolfi D . Giovanni, Canonico - No-
ceto (Parma) .
40 Domincini Giuseppe - Caranagnola
41 Emaldi Contessa Catterina - Logo
(Ravenna) .
42 Feraboli Teresa - Pieve S . Giacomo
(Cremona).
43 Fiori D . Giuseppe - Montanaro (To-
rino .
44 Froio Geometra Giuseppe - Torino .
45 Fuin Maria - Lonigo (Vicenza) .
46 Gabrielli Giovanni - Firenze .
47 Gherlone Ch . Carlo - Alba (Cuneo) .
48 Giarnò D . Raffaele - Venezia .
49 Gigli Contessa Vittoria - Roma.
50 Gilardi Giuseppe - San Giorgio di
Lomellina (Paviao .
51 Girando Maria - Castagnole Pie-
monte (Torino) .
52 Grillo D . Enrico Prevosto - Voltri
Genova.
53 Guidobono Don Carlo - Viguzzolo
(Alessandria).
54 Maccario Giuseppe - Busca (Cuneo) .
55 Marangoni Giovanna ved . Martini .
Romano d'Ezzelino (Vicenza) .
56 Maranzani D. Luigi - 'Vicenza .
57 Martinelli D . Francesco V . Parroco
- Brola (Novara) .
58 Massuero Cav . Luigi, Conservatore
delle ipoteche a riposo - Torino.
59 Melanotto Fortunata ved . Chiaves
Torino .
60 Merini D . Pietro - Verona .
61 Morno D . Giovanni, Canonico - Ver-
celli
62 Nicolosi Bivona, Avv . Silvio - Maz-
zarino (Caltanisetta) .
63 Occelletti Giorgio - Torino .
64 Pagani D . Eusebio, curato - Capanne
di Sillano (Massa Carrara) .
65 Pellarin Mons . Giacomo, Vicario -
V. enezia
66 Pesando Giovanni, pittore e scultore
- Torino .
67 Piacenza Cav . Carlo - Farigli.-no
(Cuneoo .
68 Piati Rosa - Barzio (Como) .
69 Quaglino Antonio - Collegno (To -
rino) .
70 Rambaldi D . Giacomo Filippo, prof.
Teol . Canonico - Prel :e (l'orto
Maurizio) .
71 Reverberi Don Antonio - Reggio
Emilia.
72 Riccardi Francesco, Maestro Elem . .
- Torino .
73 Ridolfi D . Agostino, Arcipr. V . For.
- Conato (hrescia) .
74 Roccia Teol . Don Micholo Antonio
Can . - Sabizzo (Cuneo) .
75 Rossi Cav. Massimiliano - Parma .
76 Rovere Elena vedova - Pinerolo
(.Torino) .
77 Rovesti Adelaide - Gualtieri (Reg-
gio Emilia) .
78 Scolari di Maggiato Don Teodoro ._
Teol . Cavaliere - Torino.
79 Serale Eleonora-Cervasca (Cuneo) .
80 Serale Teresa - Cervasca (Cuneo .
81 Sobroro damig .a Teresa - Bibiana
(Torino) .
82 Spinelli Carlo - Pistoia.
83 Stefani Gerolamo - Muina (Udine)
84 Stoppaci Giuseppe fu Pietro - Ve
rona .
85 Tacca, Giuseppe fu Antonio Maria -
Cavaglio d'Agogna (Novara) .
86 Tomasetti D . Domenico - S . Biagio
di Valecchio (Forlii) .
87 Torazza Giov . Antonio - Poirino
(Torino).
88 Tortello D . Cristoforo, prevosto -
Quiliano (Genova) .
89 Trucco D . Vincenzo - Venezia .
90 Valdes Canonico Simone - Palermo .
91 VanzettiPaola -Alpignauo(Torino) .
92 Varagnolo Don Angelo - Papozzo
(Rovigo).
93 Vinci Ignazio - Marsala (Trapani) .
94 Viola Catterina vedova - Montanaro
(Torino).
95 Zampini Don Nicola - Esanatolia
(Macerata) .