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ANNO XVI - N. 7 .
Esce una volta al mese.
LUGLIO 1892
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario .
La stampa.
Festa di famiglia nell'Oratorio di Torino .
Notizie dei nostri Missionari. - Il Lazzaretto di Agua
de Dios e le Missioni della Patagonia meridionale .
Conferenze Salesiane : - Faenza, Parma, Lugo, Tolen-
tino e Milano
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Feste in onor di Maria Ausiliatrice in varie città d'I-
talia .
Gara Catechistica .
Esercizi spirituali per le Maestre ed altre pie Signore
e Cooperatrici Salesiane .
Betlemme. - Dall'Orfanatrofio della S.Famigl
Cristoforo Colombo, pel Sac . Gio . Batt . Lemoyne.
Cooperatori defunti .
Pel IV° Centenario della scoperta del-
l'America la Tipografia Salesiana di Torino
h a testò messo in luce la vita di CRI-
STOFORO COLOMBO, del Sac . GIO . BAT-
TISTA LEMOYNE . È questa la decima
Edizione dell'opera, intieramente rifatta,
con eleganza di formato e nitidezza di
caratteri e col ritratto dell'immortale
Scopritore.
Se ne veda la Bibliografia al fine di
questo Numero .
LA S TAMPA
LA libertà della stampa è senza dubbio
una delle più terribili armi, forse la
più terribile, che gli empi adoperano con
incredibile successo contro la Chiesa .
Libri e giornali, volumi in foglio ed opu-
scoli d'ogni maniera, riviste e foglietti
volanti, tutto è adoperato con febbrile
attività a perfidi intenti dai nemici
della nostra fede e della vera felicità del
popolo, e la funesta mercanzia allaga il
mondo .
« Credo, scriveva testè un illustre apo-
logista spagnuolo, credo che, se il de-
monio potesse incarnarsi in qualche modo
degno della sua perversità e del suo
odio contro Dio ed il genere umano ,
s' incarnerebbe in un cattivo giornale . »
« Un cattivo libro, osserva a sua volta
una gloria del pulpito cattolico, il cano-
nico G . B . Giordano , un cattivo libro
racchiude tale potenza di nuocere, che il
pensiero non arriva a misurarla, è il
peggiore dei nemici, è il più micidiale degli
assassini . »

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Dicono che il Guttemberg, quando in- goccia scava il macigno? Orbene, il gior-
ventò la stampa, ne vide i futuri destini nale cattivo, sia pur moderato, sia pure
nell'allegoria di un sogno . Gli parve di una semplice goccia (bene spesso è un
vedere una sorgente d'acqua purissima, barile), è goccia di veleno corrosivo, ca-
la quale dividevasi in due grandi fiumi ; pace di avvelenare i cuori della tempra
nell'uno l'acqua si conservava limpida e più forte, è goccia che cade costante-
pura come era scaturita dalla sorgente, mente ogni dì e alla fine, trionfa .
nell'altro invece diveniva torbida , fan- L'illustre Conte de Maistre, così ricco
gosa, puzzolente .
nella fede e nella pietà, diceva di se
Ed è un fatto che questo nobilissimo medesimo, che egli non si sarebbe tenuto
ritrovato, nelle mani dei tristi, in tempi sicuro di non precipitare nell'abisso del-
di procace licenza gabellata per libertà, l'errore, quando si fosse abbandonato alla
è divenuto un perenne attentato contro lettura dei cattivi giornali .
la verità, contro la fede, contro la mo- Fa spavento il pensare con quanta leg-
rale, contro la Chiesa, contro Dio.
gerezza si apran le porte di case onorate
E questo è lavoro di tutti i giorni, di a questo nemico domestico , silenzioso
tutte le ore .
autore della maggior parte dei disastri
Chi può calcolare i danni che fa quo- morali, che deploriamo nella società e nella
tidianamente questo torrente di carta famiglia ! Muove a sdegno la glaciale
stampata che si versa sulla società ? Io indifferenza, con che tanti stolti genitori
mi figuro un incauto lettore, cui per mirano nelle mani dei figli o degli operai
grande sventura cade tra le mani un quelle velenose pagine .
cattivo libro. Forse è un giovane, delizia O stampa, quanto furono grandi i tuoi
dei genitori, che andava crescendo vir- vantaggi! ma oh! quanto immensi i tuoi
tuoso e lieto nella via degli studì . Forse abusi : essi sono già scritti a caratteri di
un'anima generosa, sopra cui il Signore sangue e diventano omai la nostra storia
veniva formando i più bei disegni . Il d'ogni dì . Chi può dire appieno dei danni
buon Dio metteva in quest'anima un
sentimento forte della virtù , un'indole
ingenua, presagi dì pace e di nobilissime
imprese, ma è giunta l'ora della suina
ci vollero degli anni a crescerlo ed alle-
della cattiva stampa? dei funesti effetti
delle cattive letture? S . Francesco da
Paola, spezzando la moneta di un avaro,
vi trovò entro il sangue del povero ; spez-
zate la moneta di certa stampa e vedrete
varlo nel bene ; con quel libro in mano scorrere il sangue tradito di Cristo.
basteranno pochi giorni a traboccarlo nel Uniamoci, o lettori carissimi, uniamoci
vizio .
tutti in un solo spirito ed adoperiamoci
Sventurato figlio ! valeva la pena di con lena incessante per allontanare da
leggere tanto, per apprendere alfine l'arte noi, dalle nostre famiglie, da tutti i no-
di vivere e morire infelice? La tua mente stri dipendenti ed amici la stampa cat-
è piena di sozze immagini, il tuo cuore tiva. Imitiamo un nobile Marchese di
sembra un immondo pantano . Ov'è l'an- Francia, che, invitato dal Ministro degli
tica fede che illuminava ed informava esteri di Atene a stringere la mano al
santamente tutta la tua vita i! Ove l'an- bestemmiatore della Divinità di Gesù
tica virtù ? Inimicus homo hoc fecit .È
l'opera infausta dei cattivi libri .
Che diremo del giornale cattivo ? -
Latet anguis in erba. E un serpe vele-
noso che s'asconde in quelle colonne, ed
Cristo, Ernesto Renan, ritirò inorridito la
destra, esclamando con voce solenne : Io
non istringerò mai quella mano che ha
schiaffeggiato il mio Dio! e quando per
inavvertenza avessimo anche solo a toc-
il suo tristo lavorio sarà tanto più mici- care uno di questi strumenti di Satana,
diale, quanto è più velato e meno te- un giornale od un libro cattivo, cor-
muto . Senza che si esca di casa ad im- riamo come il Gonzaga a lavarci le mani .
battersi nei tristi, bastano quelle quattro
pagine di cattiva stampa a portare il
fatal veleno nelle famiglie : Satana è tanto
sagace, che trae di qua trionfi di maledi-
zione .
- Ma, si dirà, come mai una cosa tanto
insignificante può recare tanto male ? -
Però non basta fuggire il male : bi
sogna operare il bene . Declina a malo et
fac bonum ; ed ecco l'obbligo di sostenere
e diffondere la stampa buona .
Il compianto nostro Don Bosco ce ne
diede amplissimo esempio. In mezzo alle
molteplici e svariatissime sue occupazioni
Semplicissimo ! Non udiste mai che la non dimenticò mai un'opera così impor-

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tante . Chi può enumerare le ore e talvolta
le notti intiere che ei rapiva al sonno, per
scrivere opportunissime operette, impor-
tanti volumi, che poi per mezzo della
stampa diffondeva a migliaia e migliaia di
copie in mezzo al popolo ? La Storia d'Ita-
lia, la Storia Sacra, il Compendio della Storia
Ecclesiastica, dettate dalla sua penna, in-
contrarono un incredibile favore ed eb-
bero a produrre un gran bene . I suoi
libri di controversia contro i Protestanti
tanto spaventarono gli avversarii, che,
per indurlo a deporre la penna, tentarono
più mezzi, non esclusi quelli del denaro
e degli attentati alla sua vita . Nelle sue
sessanta e più operette sonvi pagine per
ogni argomento utile ed edificante, non
esclusa l'aritmetica, la geografia, com-
medie, racconti, novelle e via via . Si
faceva tutto a tutti per dar a tutti pa-
scoli sani e tener il popolo lungi dalla
cattiva stampa. Non parliamo dei sudori
da lui versati nell'impianto di più tipo-
grafie, nella pubblicazione d'innumerevoli
opere dei migliori autori a difesa della
Chiesa, ad istruzione del popolo ed a
servigio delle scuole . Non parliamo delle
pubblicazioni periodiche, tra le quali furon
sempre di somma opportunità le Letture
Cattoliche e la Biblioteca della Gioventù
Italiana .
Ed a noi ora che rimane a fare? So-
stenere e continuare con tutte le nostre
forze un'opera così eccellente e salutare.
Ma quali ne saranno i mezzi pratici?
Ci piace qui ricordarne alcuni, lasciando
alla carità d'ognuno l'adottarne anche
dei migliori e forse meno facili .
Osserviamo dapprima che molti libri non
si vendono, perchè non sono abbastanza co-
nosciuti . Giova molto perciò scriverne articoli
bibliografici o brevissime riviste e farle pub-
blicare dalla stampa periodica . - E ciò
dovrà essere lavoro esclusivo de' giornalisti?
- Questi valorosi atleti della causa catto-
lica non vi si rifiutano, ma accettano di
buon grado la collaborazione di altre penne .
Quindi i Cooperatori Salesiani, quando sono
in grado di poter concorrere con tale colla-
borazione a diffondere la buona stampa, vi
si impieghino volentieri e mandino frequenti
articoli alle redazioni dei periodici delle ri-
spettive loro diocesi o regioni .
Altro mezzo efficace per diffondere la buona
stampa è di parlarne sovente e raccomandarla
ad ogni propizia occasione . Così facendo, molti
amici nostri misero già in relazione colle Li-
brerie Salesiane tanti seminarii, collegi, edu-
catorii, scuole pubbliche e private . Noi fac-
ciamo voti che tale esempio sia largamente
imitato .
Trattandosi poi di libri (specialmente sco-
lastici) che si possono avere tanto dalle li-
brerie cattoliche, quanto dalle non cattoliche,
si comperino da quelle, anche quando non
sono di loro edizione, per concorrere sempre
meglio a sostenerle .
Che diremo dell'impianto di biblioteche
circolanti di spirito cattolico? È questo un
bisogno riconosciuto oggi indispensabile,
per porre un argine al male grande, che
fanno altre innumerevoli biblioteche, le quali
difondoninmezoalpolo ,e special-
mente tra gli operai , una stampa pernicio-
sissima .
Non omettiamo inoltre di raccomandare,
specialmente ai padri ed alle madri di fami-
glie, ai direttori ed alle direttrici d'istituti,
la stampa periodica ; quindi le diverse asso-
ciazioni che più volte annunziammo nel no-
stro Bollettino .
Infine raccomandiamo alle persone agiate
il santo impegno di sostenere, con le ric-
chezze che Iddio ha loro dato , la buona
stampa . Vi concorrano col sovvenire quanti
e scrittori ed editori hanno consacrato la lor
vita a questo santo apostolato . Non si limi-
tino a comprar qualche buon libro o ad as-
sociarsi a qualche pubblicazione periodica
per sè e per la loro famiglia, ma provveg-
gano al bene di altre anime , comperando
buon numero di operette, di opuscoli e di
altre produzioni di stampa sana, per diffon-
derli nel popolo, nelle scuole, ai catechismi,
agli oratorii festivi, nelle officine, negli ospe-
dali, ovunque insomma vi sia speranza di
buoni frutti .
Mettiamoci adunque all'opera, o cari
lettori . - La cattiva stampa allaga di mali
la terra, noi adoperiamoci alla diffusione
della buona stampa per coprirla di beni .
Contrapponiamo torrente a torrente ,
scritto a scritto , libro a libro, periodico
a periodico .
« Non s'ingannerebbe gran fatto, scri-
veva non è molto tempo il sapientissimo
Leone XIII, chi volesse attribuire prin-
cipalmente alla stampa malvagia la piena
dei mali e la deplorevole condizione di
cose, alla quale ora siamo giunti. Avendo
pertanto l'universale costumanza resa in
qualche modo necessaria la stampa, gli
scrittori cattolici debbono a tutt'uomo
studiarsi di rivolgerla a salute della so-
cietà » .
Il soccorrere quindi efficacemente tale
impresa sarà senza dubbio una delle mi-
gliori elemosine, una delle più meritorie
opere di misericordia . Certo che, se i
buoni facessero per la diffusione della

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stampa cattolica quanto i tristi fanno
per la stampa malvagia, in breve si ot-
terrebbero grandi risultati, splendidi trionfi
per la religione e pel benessere sociale .
Quello che altri non fanno, facciamolo
noi, ed il bene che ne verrà santificherà
le anime, allieterà la Chiesa e tornerà
di grande gloria a Dio .
FESTA DI FAMIGLIA
nel nostro Oratorio di Torino .
D. Bosco e D . Rua : ecco due nomi per
noi dolcissimi . Il primo ci richiama alla mente
ed al cuore un poema di rimembranze ed
affetti di soavità ineffabile, ed il secondo è il
nome dell'attuale nostro amatissimo Supe-
riore e Padre, di colui che D . Bosco morendo
ci lasciava come un altro se stesso, erede del
suo spirito e del suo cuore . Giorno perciò di
festa grandissima fu per noi il 24 dello scorso
giugno, nel quale celebravamo ad un tempo
la memoria di D . Bosco e l' Onomastico di
D . Rua .
La sera precedente in uno dei cortili in-
terni sfarzosamente addobbato ed illuminato,
tenevasi una prima accademia musico-lette-
raria , a cui erano accorsi distinti signori,
amici ed ammiratori delle Opere Salesiane .
Un coro di cinquecento giovanetti apriva il
trattenimento cantando le seguenti parole,
dettato nel 1846 da Don Bosco stesso ai gio-
vanetti della città di Torino, che intervenivano
al suo primitivo Oratorio, anzi si ripetevano
ora con la stessa musica di quel tempo e con
accompagnamento della banda musicale del-
l'Oratorio esterno
Andiamo, compagni, - D . Bosco ci aspetta ;
La gioia perfetta - Si desta nel cuor .
Il tempo è gradito, - C'invita a goder ;
Corriamo all'invito - Di festa e piacer .
Rispondeva a questo canto popolare un se-
condo coro di oltre trecento cantori, ese-
guendo un grandioso inno del M° . Dogliani .
con accompagnamento della banda musicale
dell' Oratorio interno . L' effetto fu sorpren-
dente ed imponentissimo .
Seguivano poscia le declamazioni di prose
e poesie in più lingue, esprimenti affetto e
riconoscenza e richiamanti alla memoria dol-
cissime rimembranze . Tra i molti componi-
menti commosse assai un dialogo, col quale
i giovanetti dell'Oratorio festivo presentavano
a D . Rua il loro obolo . Portava per titolo :
La moneta dell'operaio . Erano ottanta lire che
quei buoni giovanetti, la massima parte figli
di operai, presentavano , frutto di sudori e
di sacrifizi, e con santa astuzia si appella-
vano alla carità di D . Rua, perchè in risposta
volesse dar ordine che si ponesse presto mano
all'erezione già progettata del nuovo Orato-
rio, essendo l'attuale affatto insufficiente al
numero dei giovanetti che vi accorrono .
D. Rua non dimenticava questa preghiera .
Anzi al termine dell'accademia, nel suo af-
fettuoso discorso di ringraziamento, ebbe pa-
role toccanti e piene di accondiscendenza
per la proposta di quei cari giovanetti . Disse
che consegnava alla Divina Provvidenza il
pensiero di far sì che le ottanta lire si molti-
plicassero, mediante il concorso di santi be-
nefattori , in ottanta mila, e soggiungeva
d'aver già presentato al Municipio il pro-
getto per tale lavoro e sperarne presto la
approvazione .
La dimani, alle 9 ant ., entravano nell' O-
ratorio, ricevuti a suon di banda musicale e
con cordiali manifestazioni di festa e di esul-
tanza, buon numero di antichi allievi di Don
Bosco . Riunitisi in apposita sala, commemo-
ravano anch'essi il compianto Padre ed in-
neggiavano al degnissimo suo Successore .
Oltre alla presentazione del dono consistente
in un ricco strato poi presbiterio dell'altare
di Maria Ausiliatrice, l' illustre e Rev .m°
Canonico Teol . Antonio Berrone lesse un
compitissimo discorso sui Biricchini di Don
Bosco . Eloquenza ed affetto gareggiavano
mirabilmente in questo lavoro e strappavano
prolungati applausi . Dopo la breve loro ac-
cademia, questi cari amici di D . Bosco re-
cavansi a Valsalice a far visita alla tomba
dell'amato Padre .
Frattanto nel tempio di Maria Ausiliatrice
celebravasi la festa di S . Giovanni con pompa
solennissima e con musica del Cherubini ,
Gounod e Palestrina .
La sera tenevasi altra grandiosa accademia .
Non era solamente l'Oratorio che inneggiava
a Don Bosco ed al suo Successore, ma tutta
la Pia Società Salesiana e le altre istituzioni
del caro Apostolo della gioventù nel nostro
secolo .
Commossero le declamazioni, sollevarono
ammirazione le cantate ed i suoni , ma ciò
che meglio colpì di meraviglia fu il numero
stragrande dei collegi, ospizi, missioni, co-
mitati (1) anzi di illustri personaggi che ,
(1) Ricordiamo qui con piacere che in parecchie
città d'Italia si sono costituiti Comitati promotori
delle Opere Salesiano e lavorano con zelo attivissimo.
Trai telegrammi da loro spediti per questa occa-
sione ci piace qui riprodurre quello del Comitato Sa-
lesiano di Venezia . È dettato dall' illustre oratore
Padre Bartolomeo Doria gloria del pulpito italiano
e dell'inclito Ordine di S. Domenico
« Rev .mo D . RUA, Torino - Nella ricorrenza tra-
dizionale dell'Onomastico di D . Bosco, il Comitato
Salesiano di Venezia porge al degnissimo Successore
auguri cordiali ed ossequiosi . Inneggiando al valoroso
Apostolo del secolo decimonono, plaudendo alle virtù
edi aimrtl'uaediRprsntae m-
plora paterna benedizione, promette zelo, alacrità, la-
voro. - P . DORMA pel Comitato Salesiano .

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lontani di persona ma vicini di cuore, man-
davano i loro augurii, doni, e mille attesta-
zioni di affetto e di esultanza in questa fausta
ricorrenza .
Fu una serata delle più splendide e com-
moventi .
Quanti signori v'intervennero, e vi erano
illustri patrizi, professori, consiglieri muni-
cipali ed altre insigni notabilità, ne partirono
soddisfattissimi, portando con sè sempre più
viva l' ammirazione per la cara memoria di
D . Bosco , sempre più sentito l' affetto per
D . Rua ed infine sempre più scolpita la
convinzione che nelle Opere Salesiane vi ha
l'intervento della Divina Provvidenza, e per-
ciò chi le sostiene versa i suoi aiuti nelle
mani di questa gran Madre dei poveri e
derelitti .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
COLOMBIA .
il Lazzaretto di Agua de Dios
I nostri buoni Cooperatori e Cooperatrici
che lessero col più vivo interesse nel nostro
Bollettino le notizie di D . Unia e della sua
consacrazione al servizio dei lebbrosi nel
Lazzaretto di Agua de Dios, leggeranno an-
che con piacere le seguenti informazioni
sul medesimo stabilimento, che noi togliamo
dalla Revista Bogotana dell' 11 marzo p . p .
« Trovasi il Lazzaretto alla distanza di venti
chilometri circa dalla città di Tocaíma, e conta
730 infermi e 140 bambini inferiori ai 10 anni
d'età. L'aspetto del luogo non può essere
più ameno : la bianca torre della chiesa, i
nuovi e rosei tetti dell'ospedale e delle co-
struzioni dell'anno scorso, le capanne di pa-
glia in mezzo a fiori ed arbusti, le strade
senza fango, le più pulite di tutta la pro-
vincia di Cundinamanca, producono nel ri-
guardante una eccellente impressione .
» Si chiama Agua de Dios, perchè non ebbe
mai e non ha altr'acqua, che quella che Dio
gli manda in forma di pioggia . Per più d'un
miglio all'intorno non si trova un fiume, un
ruscello, una sorgente, uno stagno, una ci-
sterna. L'acqua vi è portata sopra asinelli
da due miglia di distanza e vi giunge perciò
agitata dal trasporto e scaldata dal sole . Il
Governo colombiano però ha già cominciato
la costruzione d'un acquedotto .
» Sotto un tetto di legno e tegole s'innalza
l'ospedale sopra solidi muri ombreggiati da
alberi frondosi . La più scrupolosa pulizia e
decenza vi risplendono in ogni parte . Ot-
tanta letti nascondono le piaghe degli in-
fe rmi più gravemente attaccati dal terribile
morbo . L'ala destra è destinata agli uomini,
la sinistra alle donne ; nel centro sorge un
modesto oratorio, dove si celebra il divin
Sacrifizio ; dalla parte principale pende un
quadro dell'Immacolata, la cui soave figura
par si volga in atto di consolazione verso i
flaccidi e deformi lebbrosi.
» Il giorno 4 di marzo si collocò la prima
pietra dell'Asilo Santa Maria, destinato alla
popolazione infantile, che sarà affidata alle
materne cure delle Suore . D . Unia, « il no-
stro Padre Damiano », benedisse quella prima
pietra, facendo voti di poter benedire ben
presto l'edifizio compiuto . Durante la bene .
dizione, i bambini cantarono un dolce e me-
lanconico inno alla Vergine Addolorata ; tutti
i malati che potevano reggersi in piedi vi
assistevano a capo scoperto, e intanto da
quelle povere teste cadendo le bende che le
avviluppavano, apparvero in tutta la loro
corrosiva deformità le ulceri che le coprono,
presentando il più commovente spettacolo
che si possa immaginare .
» Quanta pena al pensare che i visetti paf-
futi e rosei di quei cento bambini saranno fra
non molto deturpati dall'inesorabile morbo,
come le faccie mostruose di quei poveri in-
fermi che li circondavano !
» Uomini del mondo, padri e madri di fa-
miglia, quando accarezzate le testoline ric-
ciute dei vostri figliuoletti e ne baciate le
guancie dal color dell'aurora, deh ! non di-
menticate i bambini che nel Lazzaretto di
Agua de Dios aspettano come i condannati
alla morte l'ora del contagio e del tormento ! »
PATAGONIA MERIDIONALE .
Riportiamo qui. tradotta una corrispondenza
del Porvenir di Santiago (Chili) del 4 marzo
1893, riguardante le Missioni Salesiane della
Patagonia Meridionale .
« La popolazione di Punta Arenas è tutta
in giubilo . Vi si celebrò una di quelle funzioni
che fanno epoca negli annali di un popolo,
e che per la sua maestà ed imponenza la-
sciano indelebili memorie, voglio dire la be-
nedizione d'una nuova chiesa . .
» Era molto tempo che il Rev .m° Don Fa-
gnano, Superiore di questa Missione, voleva
dotare questa popolazione d'un nuovo tempio
che fosse in armonia col suo progresso,
giacchè finora gli uffici divini si celebravano
in una cappella disadatta e stretta pel nu-
mero dei fedeli ; ma tutti i suoi sforzi si
rompevano contro i gravi ostacoli che in-
contrava, e specialmente contro la penuria
degli indispensabili soccorsi . Non si scoraggiò
tuttavia, e perseverando ha vinto .
» Non era ancor compiuta la nuova chiesa,
quando avvenne che passò di qui S . E . R .ma
Monsignor Cagliero, Vescovo Salesiano, che
veniva a visitare le missioni della Terra del

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Fuoco . Si spinsero allora con febbrile atti-
vità i lavori, affinchè, terminandosi durante
il breve soggiorno di S . E ., potesse il Ve-
scovo benedire il nuovo tempio colla mag-
gìor solennità possibile .
» Terminati felicemente i lavori, si fissò il
14 di febbraio per la benedizione . Fin dal-
l'alba le campane, che erano state collocate
nella svelta torre ergentesi sulla facciata del
sacro edifizio, an unziavano ai fedeli col e
loro allegre metalliche voci, che s'avvicinava
l'ora in cui la Maestà Divina avrebbe preso
possesso della sua nuova Casa .
» Notavasi nella popolazione un insolito mo-
vimento ; la bandiera del Chilì ondeggiava
sopra tutti gli edifizi ; il giubilo e l'allegria
si vedevano dipinti in tutti i sembianti, e
tutto annunziava che fra poco si compirebbe
un avvenimento nuovo, singolare, grandioso,
che da sè solo bastava a riempir d'entusiasmo
ogni cuore .
» Alle 8 ant . uscì la processione dalla cap-
pella di Maria Ausiliatrice . La croce apriva
la marcia e dietro di essa venivano in bel-
l'ordine gli alunni delle scuole salesiane, le
ragazze, le Figlie di Maria, la Società del
Sacro Cuor di Gesù, tutti. col proprio sten-
dardo, dodici giovanetti in veste chiericale
con cotta, poi il clero, dietro il quale veniva
fra i sacri ministri Monsignor Vescovo .
» Era la prima volta che nelle vie di Punta
Arenas si contemplava uno spettacolo così
grandioso .
» Giunta la processione al nuovo tempio
che s'innalza nella via Aconcagua in faccia
alla piazza, si fermò ; Monsignor Vescovo sì
collocò dirimpetto alla porta che rimaneva
chiusa, e die' principio alle orazioni e ceri-
monie prescritte dalla Chiesa per queste so-
lenni funzioni .
» Accompagnato dal clero, girò intorno alla
chiesa aspergendone le pareti esterne con
acqua benedetta, mentre si cantava il salmo
Miserere ; tornato di fronte alla porta e re-
citata ancora un'orazione, la porta si aperse
per dar passo al Ministro di Dio che doveva
abilitarla all'offerta del divin Sacrifizio .
» Terminate entro alla chiesa le cerimonie
prescritte dal Rituale, si die' libera entrata
alla folla, la quale si precipitò nella spaziosa
navata riempiendola completamente .
» Nel centro e in faccia all'altare s'erano
collocati due genuflessorii, che furono occu-
pati dal padrino e dalla madrina della be-
nedizione, cioè dal sig . Governatore Daniele
Briceño e sua consorte . A destra avevan preso
posto le Autorità civili e militari della Co-
lonia, col signor Comandante ed alcuni uffi-
ciali della nave Pilcomayo .
» Credo che non dispiacerà qui una breve
descrizione del modesto sacro monumento .
È tutto di legno tagliato e lavorato in Punta
Arenas ; ha la forma di croce latina ed è
lungo 30 metri, largo 10, alto 9 . Le pareti
sono vagamente addobbate di tappezzerie e
di fiori . La vólta dipinta in azzurro , gli
archi adorni di belle lesene, le colonne sca-
nalate, i capitelli in legno lavorato, le cor-
nici dorate formano un insieme che ricrea
la vista, rallegra il cuore ed eleva l'anima
a Dio . La torre esterna di 22 metri di altezza
domina tutta la popolazione e lo stretto
ben presto vi si collocheranno un orologio e
un concerto di campane già ordinati in Eu-
ropa .
» Ma continuiamo il filo dell'interrotta nar-
razione. Letto dal pulpito il verbale della
benedizione, che fu poi firmato dai principali
astanti, si cominciò la Messa pontificale, du-
rante la quale doveva essere ordinato sacer-
dote un diacono Salesiano . Nel tempo della
Messa le Suore di Maria Ausiliatrice e le
loro educande cantarono, accompagnandosi
coll'harmonium, alcuni mottetti con buona
intonazione ed armonia perfetta .
» Terminata la Messa, l'Ecc.m° Monsignor
Cagliero rivolse un'entusiastica allocuzione al
popolo, felicitandolo per la fortuna d'aver
una nuova chiesa : spiegò l'importanza della
festa che si celebrava e lo eccitò ad entrarvi
spesso per rendervi la dovuta adorazione al-
l'Onipotente ringraziarlode'suoibenfiz .
Finì manifestando la speranza che la nuova
Casa di Dio si riempisse sempre di fedeli,
perchè dalla frequenza al sacro tempio si
può conoscere la fermezza della fede di un
popolo e il grado che raggiunse nel cammino
della civiltà .
» Il Vescovo poi approfittò della sua venuta
a Punta Arenas per visitar la Missione Sa-
lesiana dell'Isola Dawson nella Terra del
Fuoco . Com'è noto , il Governo del Chili
diede per venti anni l'uso di quell'isola ai
Salesiani, affinchè vi stabilissero una missione--
colonia di selvaggi fueghini per farli Cristiani
e civili .
» Mons . Cagliero quando passò a Santiago
ottenne un'udienza dal Presidente della Re-
pubblica Giorgio Mont e in essa gli mani-
festò il desiderio di visitar la missione del-
l'Isola Dawson . Sua Eccellenza il Presidente
ne fu contento, e per facilitar la visita pose
a disposizione del Vescovo la corvetta chi-
lena Pilcomayo, che trovavasi di stazione
nelle acque di Punta Arenas . Per questa
cortesia di quel supremo Magistrato, potè
Mons . Cagliero, pochi giorni dopo il suo ar-
rivo, visitar l'isola accompagnato dal Gover--
natore e da altri signori .
» Durante la traversata dello stretto, che
durò sei ore, abbian potuto stringere rela
zione col signor Comandante della Pilcomayo,
sommamente affabile e gentile, e cogli altri
ufficiali, e siam rimasti presi alla cortesia di
questi giovani marinai, come ammirati della
loro attività ed esattezza nell'adempimento
dei loro doveri .
» Malgrado le buone qualità del vapore che
ci trasportava, il mare, che in quei paraggi
è quasi sempre burrascoso, non ci trattò

1.7 Page 7

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troppo bene ; e questo ci fece considerare i
travagli, ai quali si espongono i missionarii
che una volta al mese devono far questo
viaggio in fragili schifi per visitar l'isola,
conoscere i bisogni de' suoi abitanti e re-
carvi gli alimenti e le altre provvigioni .
» Doppiata la punta Valentino, navigammo
in mar più benigno ; il gagliardo vento
di ponente gonfiava le vele e faceva cor-
rere il vascello con una velocità straordi-
naria. Ben presto si avvistò la casa e la
baracca che si trovano in questa parte del-
l'isola, la quale per esser la più ricca di pa-
scoli, fu scelta per mettervi gli armenti della
Missione .
» Avanzammo diciotto miglia nel canale
dell'Ammiragliato e poi entrammo nella baia
Harris, dove si trova stabilita la Missione .
Lo spettacolo che si presentò allora ai nostri
occhi fu incantevole . La casa della Missione
alzavasi nel mezzo di una piccola spianata
al pie' delle colline che cingono la baia, e
la bandiera chilena spiegata al vento pro-
teggeva un certo numero di capanne poste
in linea fra la spiaggia e la casa, nelle quali
capanne abitano le famiglie dei Fueghini .
» Questi, allo scorgere il vapore, corsero
subito alla spiaggia ben disposti in due gruppi
dai Padri e dalle Suore, e ben si conosceva
che avevam da fare con gente incivilita .
Difatto al discendere incontrammo gli In-
diani puliti e ben vestiti, i quali col cappello
in mano ci salutavano dandoci il buon giorno
(benchè fosse omai la sera) . Mancavano loro
solamente le scarpe, e chiestone il perché ai
Missionarii, ci risposero che, malgrado ogni
sforzo, non s'era riusciti a persuaderli d'im-
prigionar i piedi in quegli arnesi che noi
chiamiamo scarpe .
» Vedendo il Vescovo, gli Indii gli si av-
vicinarono e cominciarono a guardarlo cogli
occhi smisuratamente aperti e fissi, come se
si trovassero dinanzi ad un essere strava-
gante e raro, che chiamasse in sommo grado
la loro attenzione . I Missionarii già avevan
fatto loro intendere l'importanza della sua
carica e loro avevan detto che bisognava
baciargli l'anello ; perciò si avvicinavano a
lui e gli prendevan la mano, non senza molte
smorfie e stravaganti gesti .
» Dalla spiaggia ci siamo diretti tutti in-
sieme alla cappella, dove si recitò un Te
Deum , e dove i piccoli Indii ci fecero udir
per la prima volta le loro voci già ammae-
strate al canto-
» Accompagnati dal maestro, e coll'assi-
stenza del Vescovo e del Governatore, abbiam
poi dato principio a un breve esame dei fan-
ciulli . Quando udimmo a leggere con tanta
fluidità e franchezza quei ragazzini di pochi
anni, che da brevissimo tempo avevano la-
sciato la vita selvaggia, quando li udimmo
rispondere con tanta esattezza alle varie do-
mando di catechismo, di aritmetica e di no-
menclatura che loro rivolse il maestro, quando
abbiam veduti i loro quaderni di calligrafia
così puliti e corretti, fummo in preda alla
più viva maraviglia e commozione : giammai
avremmo creduto di trovar tanto profitto in
quei poveri selvaggi, testè abbandonati in
uno degli ultimi angoli della terra . Altret-
tanto dovremmo dir delle fanciulle , meno
numerose, ma molto avanzate in bei lavori
di cucito .
» Mentre i sacerdoti attendono alla istru-
zione intellettuale di quei fanciulli, i Fratelli
coadiutori si dedicano alla istruzione manuale
degli Indii adulti, insegnando loro i diversi
mestieri e industrie che già si sono stabiliti
nell'isola, come sarebbe fare il falegname, il
pastore, il formagiaio, ecc .
» Ci siamo sommamente compiaciuti d'aver
potuto ammirar da vicino quest'opera inci-
vilitrice e cristiana per eccellenza, alla quale
si sono con tanta abnegazione consacrati i
figli di Don Bosco, e mentre li felicitiamo ,
di cuore pei buoni risultati ottenuti, facciam
voti perchè aumentino sempre e possano
veder coronati i loro sforzi e sacrifizi colla
conversione di tutti i Fueghini sparsi in quelle
immense regioni .
» Prima di lasciar l'isola, ci siam poi anche
divertiti assai a vedere i piccoli Indiani at-
truppare e mungere le vacche , gettar il
laccio ai vitelli, tirar al bersaglio colle freccie
ed attraversare archi posti a grande altezza
con arponi di legno lanciati colle mani .
» Grato ci è dunque sperare che questa Mis-
sione conti presto con sufficienti mezzi di
vita e raggiunga un grande sviluppo.
» Il maggior bisogno che ora si fa sentire
è quello di un mezzo di trasporto pei Mis-
sionarii per fornir l'isola di viveri e di tutto
il necessario, senza i gravi pericoli, ai quali
si espongono adesso, e la grande spesa che
importa il noleggio di una goletta per far
la traversata dello stretto e dei canalì . Non
v'è dubbio che la generosità dei cattolici
toglierà di mezzo questo grave inconveniente,
procurando a Don Fagnano i soccorsi neces-
sarii per acquistarsi un vaporino .
Punta Arenas, 19 febbraio 1892.
M. L . M ».
CONFERENZE SALESIANE
Faenza .
Il 31 maggio u . S . il Rev .m° Sac . Prof. Don
Francesco Cerruti, per delegazione speciale
del Rev .m° D . Rua , teneva una conferenza
ai benemeriti Cooperatori e Cooperatrici di
Faenza . Presiedeva la pia ed affollata adu-
nanza S . E . Rev.ma Monsignor Vescovo della
città e diocesi faentina .

1.8 Page 8

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D . Cerruti svolse e spiegò l'origine, l'in-
cremento e lo scopo della Pia Unione dei
Cooperatori Salesiani, attirando vivissima
attenzione specialmente quando parlava e
con tanto affetto di D . Bosco, ed accennava
a fatti, dei quali l'oratore era stato testimonio
oculare .
L'ottima Unione di Bologna, dopo aver
dato relazione di questa riuscitissima confe-
renza, così continua
Coronarono il discorso del prof . Cerruti le no-
bilissime parole di Monsignor Vescovo, che ben
meriterebbero di essere riferite per disteso . Sua
Eccellenza encomiò l'opera provvidenziale di Don
Bosco e de' suoi figli, che nominò enfaticamente
« veri apostoli della carità suscitati da Dio e
forniti di una educazione tutta adattata ai nostri
tempi . » Disse che i Salesiani fanno quanto pos-
sono, sacrificando ingegno, sostegno, sostanze e
vita per i figli dei popolo ; ma che ciò non ba-
stando ad effettuare i santi propositi che hanno
in mente, tocca ai facoltosi compire l'opera ; ché
a tal fine Dio loro diede le ricchezze . Ricordò
opportunamente che chi dà, si rende creditore di
Dio, mentre chi riceve diviene a lui debitore ;
infine benedisse a tutti, augurandosi che la sua
benedizione fosse efficace in questa vita e nella
eternità. Nè saranno cadute invano le parole del
Pastore, ma troveranno un'eco generosa nel cuore
dei buoni Faentini, cui sta grandemente a cuore
l'educazione della gioventù .
Noi facciamo i più ardenti voti perchè in ogni
città della Romagna s'introduca l'uso della con-
ferenza salesiana, affinchè tutti i Cooperatori co-
noscano bene il vasto disegno dell'uomo di Dio
nella loro istituzione, si conservi la necessaria
unità di azione, e ne risenta maggior vantaggio
la società e specialmente la gioventù delle classi
operaie, alle quali rivolse ognora le più amore-
voli cure la grande anima del compianto Don
Bosco .
Parma - Lugo - Tolentino .
Non meno imponente e consolante fu l'e-
sito delle conferenze tenute dallo stesso Don
Cerruti, a breve distanza di tempo da questa
di Faenza, nelle città di Parma, Lugo e To-
lentino . Non potendo, per mancanza di spa-
zio, dar relazione di tutte, ci limitiamo a ri-
produrre quanto l'Unità Cattolica pubblicava
intorno alla conferenza di Tolentino in una
corrispondenza pervenutale da questa città .
La patria del taumaturgo S . Nicola, questa
città così illustre ne' fasti della storia sì eccle-
siastica che civile, ebbe anch'essa ier l'altro,
venerdì 3 giugno, la fortuna di una conferenza
salesiana . Fu a tenerla il professore Don Cerruti,
venuto appositamente dalla vicina Macerata, dove
i figli di Don Bosco apersero da circa tre anni
una Casa, che va pigliando largo sviluppo ed im-
portanza . Benchè la conferenza fosse come improv-
visata e in giorno feriale, vi accorse tuttavia ad
ascoltarla una folla veramente grande di persone,
quanta raramente si scorge ne' dì più solenni .
Ed era bello veder tutta quella moltitudine
d'ogni età e d'ogni condizione pendere immobile
e commossa per circa un'ora dalle labbra dell'il-
lustre conferenziere, il quale ci spiegava, qui per
la prima volta, che cosa siano i Cooperatori Sa-
lesiani e quale il loro scopo ; come nacque e come
si svolse e si svolge la benefica istituzione, e
quale in fine ne sia l'anima, la vita. E qui, cioè
sulla carità e sul dovere di esercitarla, soprattutto
in pro della gioventù, ebbe parole veramente no-
bili e commoventi, parole che furono seguite anche
dal fatto, poichè sappiamo che la questua è stata
assai abbondante, superiore al certo alle previ-
sioni, trattandosi di una popolazione non ricca
ed occupata ne' lavori della settimana .
Piacquero eziandio i canti che vi eseguirono
prima e dopo gli allievi musici dell'Ospizio sale-
siano di Macerata, condotti dall'ottimo loro diret-
tore . Concorse inoltre a render più cara la fun-
zione l'intervento dei giovani dell'Oratorio festivo
di Tolentino, aperto da qualche anno e già fio-
rente sotto la direzione dello zelante canonico
Tacci .
Qui poi sul finire non possiamo a meno di tri-
butare una parola sentitissima di lode a due egregi
nostri concittadini, l'avv . Tacci e il notaio Por-
celli, che prepararono e diressero questa festa . Già
allievi del Collegio salesiano di Alassio, non po-
tevano essi meglio testimoniare e la bontà delle
massime apprese e l'affetto vivissimo al loro an-
tico direttore . Aggiungeremo anche che l'avvo-
cato Tacci fondò qui a Tolentino un Circolo ope-
raio cattolico, che egli sostiene con zelo e con
intelligenza, e sta pure provvedendo per un'e-
guale associazione di contadini, sicchè artieri e
agricoltori trovino nell'unione quella forza morale
e religiosa e quei vantaggi materiali che isolata-
mente, a' tempi nostri soprattutto, riesce tanto
difficile l'avere e più difficile ancora il conservare .
Voglia il nostro compatrono San Nicola prospe-
rare l'opera cominciata e ottenerne da Dio il com-
pimento colla fondazione anche qui a Tolentino
d'una Casa Salesiana .
Milano .
Della Conferenza Salesiana tenutasi in Mi-
lano lo scorso giugno, desumiamo brevi cenni
dagli articoli che ne pubblicarono gli ottimi
giornali l'Osservatore Cattolico e la Lega Lom-
barda .
« Abbiamo assistito ieri, 14 giugno, alla Confe-
renza che il M . R . D . Stef. Trione, salesiano, tenne
nella chiesa prepositurale di San Marco intorno a
Don Bosco ed alle opere di Lui . Non esitiamo affer-
mare che tutto riuscì egregiamente ; e non poteva
essere altrimenti, perchè era la festa della carità cri-
stiana, rappresentata da uno dei suoi più vigorosi a-
postoli, Don Bosco . Compatta la folla degli ascolta-
tori, nella quale il clero, il patriziato , il laicato
che si interessa del movimento cattolico, erano
largamente rappresentati .
» L'oratore salì sul pulpito alle 4 1/4 e seppe
per cinque quarti d'ora tener desta l' attenzione
degli ascoltanti .
» Esordì con un pensiero gentilissimo di grati-
tudine per la nostra Milano e pel suo venerando
Arcivescovo .
Passò poi a discorrere degli umili inizii del
primo Oratorio Salesiano per la gioventù tanto cara
a D . Bosco, del suo sviluppo, delle altre opere che ne
scaturirono : seminarii per vocazioni ecclesiastiche
e religiose, scuole, officine, collegi, un largo impulso
alla buona stampa, e Missioni fra gli infedeli . Parlò
del complesso di quest' opera immensa, che sa-

1.9 Page 9

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pientemente fondata e diretta, e più ancora ab-
bondantemente benedetta da Dio, non soffrì alla
morte del suo Fondatore, ma crebbe anzi assai
nella sua potente vitalità, sicchè in questi ultimi
quattro anni si ebbero a fondare molto nuove
case .
» Ma i mezzi sono sempre minori a tanta mole
di bene, bene che vorrebbe, massime a vantaggio
della gioventù, essere aumentato, perchè aumen-
tati i bisogni ed i pericoli . Chiuse quindi, racco-
mandandosi alla carità dei buoni Milanesi, i quali
non mancheranno, come non hanno mai mancato
di amare e soccorrere la gioventù che è aiu-
tata ed educata nelle Case di Don Bosco .
» Tutto è buono, danaro, libri, abiti, mobilia .
Anzi disse che sarebbesi costituito in Milano un
Comitato , al quale cooperatori e benefattori a-
vrebbero potuto far capo e spedire i loro soccorsi .
Di esso fa parte il Rev .mo Don Pasquale Mor-
ganti, Direttore spirituale del Seminario di Mi-
lano, altro degli innumerevoli allievi di D . Bosco .
» Fin qui l'illustre oratore, e noi da parte no-
stra ci auguriamo che tutto risponda in confor-
mità dei suoi desiderii e della santità ed impor-
tanza della causa che prese a perorare .
» Acconcissime ed infuocate furono le belle pa-
role di Mons . Paolo Rossi, che presiedeva alla
santa funzione, che egli stesso chiudeva impar-
tendo la santa Benedizione col SS . Sacramento .
» Dopo una rapida allusione a quanto avea detto
il conferenziere, egli, coincidendo coi voti e ri-
lievi espressi quel dì stesso dall' Osservatore, mo-
strò il bisogno speciale, che si ha in Milano, di
meglio guarentire la educazione della gioventù ;
poscia passava ad esaltare l' operosità e saggezza
dei Salesiani in tale apostolato ed a raccomandar
quindi che si aiutino anche colle limosine .
» Fu felicissimo quando disse, che come pa-
ghiamo tasse per mantenere un esercito, che di-
fende la nostra sicurezza materiale, così è giusto
che ci tassiamo per sostenere questo esercito di
Apostoli che salva la fede e moralità del popolo .
In un vero impeto ingiunse al sig . Don Trione
di riferire al Rev .mo sig . Don Rua che Milano è
con Don Bosco e che nutre il più vivo interesse
per le sue opere, cui per l'avvenire proseguirà a
soccorrere con sempre maggiore generosità . Tutti
fummo scossi dalla calda parola dello zelante Mon-
signore, ed è a sperare fermamente che i giusti
suoi voti fian paghi.
» Dopo la bella funzione, il M . R . compagno di
Don Trione riceveva in sagristia molte iscrizioni
fra i Cooperatori salesiani con limosine, fra le
quali una assai cospicua per mano di un sacer-
dote . Prima di partire, il conferenziere desiderò
che pubblicamente si rendessero grazie a nome
del R.mo signor Don Rua a quanti cooperarono al
buon esito della conferenza ; e prima al M . R .
signor Proposto di S . Marco compitissimo e gene-
rosissimo, al Comitato ed ai carissimi giovani della
Sezione, che risposero con tanto slancio all'invito
ricevuto dal signor Don Trione fin dal maggio
scorso, e finalmente a tutti del clero e laicato,
che accorsero così numerosi e generosi, ed alla
stampa cattolica, che prestò la sua voce cotanto
influente .
» Ora rimane che si costituisca definitivamente
il Comitato Promotore delle Opere di Don Bosco, e
ripetiamo il voto che il Presidente, Sac . D . Pasquale
Morganti, trovi presto chi voglia associarglisi nel
santo cómpito che si riassume : 1° Nel far conoscere
le opere di D . Bosco specialmente colla stampa pe-
riodica ; 2° Nel promuovere conferenze salesiane
nella città e nella diocesi ; 3° Nel diffondere l'o-
pera del Sacro Cuore per l' Ospizio Salesiano di
Roma e la divozione a Maria Ausiliatrice ; 4° Nel
raccogliere aiuti per le Missioni Salesiane .
» Terminiamo col raccomandar molto l' istitu-
zione dei Cooperatori Salesiani, che Don Bosco
chiamava col suo solito lepore la Framassoneria
Cristiana . Gli obblighi degli ascritti si riducono
a quelli di qualunque buon cristiano con ben
poco di più, e sono retribuiti con Indulgenze dav-
vero lussureggianti, indulgenze che ognuno può
conoscere dal Diploma di Cooperatore che gli fu
spedito al tempo della sua inscrizione a questa
Associazione . Ai Cooperatori si manda ogni mese
il Bollettino Salesiano, un periodico interessan-
tissimo e di grande edificazione, senza obbligo
di tassa d'abbonamento, benchè a chi può si consigli
lo sborso di L . 3 annue .
». Don Trione partiva contento dei Milanesi,
promettendo d'insistere presso il venerando suo
Superiore, perchè presto apra anche fra noi uno
dei provvidenziali suoi stabilimenti . Oh che Don
Bosco in Cielo agevoli il compimento d' un desi-
derio sì vivo e santo! »
Un Missionario Salesiano
e la bontà di Maria .
Ecce Maria erat spes nostra, adqum
confugimus in auxilium, Ut liberaret nos
et venit in adiutorium nobis.Aleuia
(Antifona della Chiesa nella festa di
M. SS . Ausiliatrice) .
Ecco Maria era la nostra speranza .
a Lei ricorremmo nelle nostre neces-
sità pregandola che ci liberasse, ed
Ella fu pronta a venirci in aiuto . Alle-
luia.
Compionsi in questi giorni nove anni che
Maria Ausiliatrice mi concedeva una segna-
latissima grazia . Ero allora chierico, alunno
della 2a classe di filosofia nella Casa sale-
siana di S . Benigno Canavese, quando una
mattina, circa la metà di gennaio, giuo-
cando caddi e battei fortemente nello spigolo
di un pilastro . Portato nell'infermeria e po-
stomi a letto , si mandò pel medico, che mi
constatò una grave rottura alla spalla destra,
e per la estrema delicatezza e difficoltà del
luogo dove l'osso era rotto, non mi ordinò
nel momento che forti fasciature . Con tale
operazione non migliorai per niente, anzi
dopo pochi giorni il male mi si era peggio-
rato assai . Fui assalito da febbre fortissima :
non potevo riposare un istante nè di giorno
nè di notte e temevo assai della vita od al-
meno d'una gravissima amputazione . Ma in
buona ora mi ricordai delle parole del caro
padre Don Bosco : Chi vuol grazie da Maria,
aiuti le nostre Missioni . Dopo breve rifles-
sione, feci la promessa a Maria Ausiliatrice,
che, se Ella mi avesse restituita la salute,

1.10 Page 10

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salva sempre la volontà dei miei Superiori,
sarei andato missionario ed avrei pubblicato
la grazia . Dopo di questo patto colla Ma-
donna mi addormentai .
La mattina seguente mi alzai al suono della
levata con gli altri compagni, e con meravi-
glia dell'infermiere, dei Superiori e di tutti
mi posi all'orario della Comunità . Scomparve
immediatamente ogni traccia di male ; e per
meglio assicurarmi se la mia spalla fosse ben
salda, volli metterla ad una prova ; la. sot-
toposi ad un grosso banco che v'era in iscuola
(pesante almeno come tre banchi ordinarii)
e con stupore lo alzai senza il minimo dolore .
Dunque Maria Ausiliatrice m' aveva curato
completamente . Allora manifestai la cosa al
mio Direttore Don Giulìo Barberis , dando-
gliene anche relazìone per iscritto, e poi an-
che allo stesso signor Don Bosco, dicendogli
che ero pronto a compiere ha mia promessa
di farmi cioè missionarìo salesiano , quando
piacesse ai mìei Superiori . Passarono varii
anni in cui ebbi tempo a termìnare gli studi
ed ascendere al sacerdozio , ed al principio
del 1891, alla voce dei Superiori, partiva per
la Colombia, contentissimo di compiere final-
mente la mia promessa .
In tal periodo di tempo mio padre soffrì
quasi sempre gravi ed acuti dolori colici, che
alle volte lo facevano terribilmente spasi-
mare . Povero padre ! io era dolentissimo nel
vederlo in quel misero stato , specialmente
quando fui a dargli l'ultimo addio prima di
partire per le Missioni . Oh bontà grande
della Madonna ! Pregai tanto Maria Ausilia-
trice per lui . Mio padre faceva il sacrifizio
di lasciarmi partìre, dandomi il suo benepla-
cito, e la Madonna nel giorno stesso della mia
partenza, 4 febbraio del 1891, lo restituiva
in perfetta salute, e da quel giorno non ebbe
più alcun sentore di quell' infermità, come
egli stesso mi assicurò già in varie lettere .
Di più, nel primo giorno dopo la festa di
Maria Ausiliatrice del medesimo anno 1891,
si risolveva nel modo da noi desiderato la
questione della leva militare di un mio fra-
tello, già rividibile da due anni, questione
che in quell' anno stesso per altro mio fra-
tello, esso pure chierico Salesiano , veniva
ancor più prontamente risolta dall'estrazione
del numero di leva, permettendogli così di
continuare , senz' alcuna interruzione, i suoi
studi .
Dopo tali grazie, un ultimo mio fratello
ottenne quella che più desiderava, e che
da qualche tempo con tanta istanza do-
mandava alla Beatissima Vergine, la grazia
cioè di poter entrare anch' egli nell' Ora-
torio Salesiano di Torino a studiare . Dio
voglia che egli pure possa essere un giorno
figlio di Don Bosco ! Allora saremo tre fra-
telli , doppiamente fratelli , a militare sotto
la bandiera salesiana, oltre ad una sorella
che è da più anni Suora di Maria Ausi-
liatrice . Mi si perdoni tale manifestazione,
forse troppo intima ; non mi si dica che
non erat hic locus, perchè credo sarebbe colpa
imperdonabile per me in questa relazione di
grazie temporali ottenute dalla celeste Au-
siliatrice, se non aggiungessi anche la grazia
delle grazie, quella della vocazione religìosa
mia e dei miei fratelli alla Società Salesiana
e d' una sorella alla Pia Società di Maria
Ausiliatrice . E non è la vocazione religiosa
di per sé un cumulo di grazie? o il prin-
cipio di una catena di altre grazie innume-
rabili ? Sì, è veramente il caso di esclamare
che : Venerunt mihi omnia bona pariter cum
illa ; che colla grazia della vocazione reli-
giosa salesiana ci vennero tutti i beni e tutti
dalla inesauribile bontà dell'Ausiliatrice dei
Cristiani .
Mi convinco poi ognora più della verità
delle parole, colle quali Don Bosco soleva pro-
mettere a nome della Vergine Ausiliatrice in--
numerevoli grazie ai benefattori delle Mis
sioni salesiane .
Gli ottimi Cooperatori delle opere sale-
siane sono e saranno sempre i Beniamini
della Vergine Ausiliatrìce , come ce lo com-
provano mille fatti . Oh ! perchè non use-
ranno tutti di un mezzo così facile e così
sicuro per ottenere le grazie del Cielo ?
E fino a quando il mondo travagliato com'è
da tanti mali , afflitto da tante necessità si
ostinerà a non riconoscere un rimedio nel
ricorso alla Madonna ? Oh ! potesse la mia
voce esser sentita da tutti gli uomini del
mondo, vorrei gridare e dir loro : Mettete la
vostra fiducia in Maria e sarete felici nel
tempo e nell'eternità.
Bogotà, 31 gennaio 1892 .
D. M. O.
Mis sion . Salesiano .
Contro la grandine . - Il sottoscritto
Rettore di Bossolo (Strambino), col concorso
dei suoi parrocchiani, in ringraziamento a
Maria Ausiliatrice per la grazia ottenuta
della preservazione dalla grandine nell'anno
scorso 1891, manda pei restauri della sua
chiesa in Torino un'offerta . Una seconda poi
ne unisce in ringraziamento di segnalata
guarigione ottenuta da persona che, colpita
da grave polmonite, si era raccomandata
alla Madonna di D . Bosco .
Bossolo, 8 Giugno 1892 .
Sac . Gio . BATTISTA CIGNETTI .
« Salus infirmorum.-La»signor
Portinaro Antonia, colpita da sincope car-
diaca, sarebbe stata senza fallo vittima della
morte, se non fosse intervenuta in suo aiuto
la Vergine SS. Ausiliatrice , che il popolo
chiama la Madonna di Don Bosco, alla quale

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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si era caldamente raccomandata . Il sotto-
scritto, dietro informazioni del medico sulla
gravità del caso, egli pure riconosce in tale
guarigione una grazia specialissima .
Cornegliano d'Alba, 27 Maggio 1892 .
Sue . DOMENICO CORDERO
Vice-Parroco,
Conzano Monferrato . - In ricono-
scenza alla Vergine SS. Ausiliatrice, che mi
ottenne colla sua intercessione la grazia della
guarigione di mia madre gravemente inferma .
offro per le Missioni salesiane l'elemosina di
lire 100 .
Maggio 1892.
ANTONIETTA BALZOLA .
Un operaio disoccupato che in-
voca Maria. - Certo P*** F.*(1)di
Casale Monferrato era frequentemente di-
soccupato per mancanza di lavoro e perchè,
per poco che ne avesse, non sapeva aste-
nersi dal lavorare anche nei giorni festivi di
precetto. Fuvvi un dì una pia persona che ve-
dendolo afflitto, perchè da lunga pezza disoc-
cupato, gli suggerì di rivolgersi con fede a Ma-
ria SS., e per meglio animarvelo, gli regalò una
medaglia ed un libro contenente relazioni di
grazie della Beata Vergine Ausiliatrice . Il
buon operaio baciò la medaglia e se la mise
al collo, lesse con piacere quel libro e sen-
tissi in breve animato da gran fiducia in
Maria Ausiliatrice. L'invocò con fervore e
promise, che se avesse ottenuto lavoro, avrebbe
sempre rispettato ed osservato il precetto
della santificazione delle feste, ed ogni anno
avrebbe mandato o portato egli stesso un'of-
ferta al Santuario a Lei dedicato in Torino .
La grazia fu così pronta e piena, che d'al-
lora in poi ebbe sempre del lavoro ed in
soverchia abbondanza . Dopo varii anni dac-
chè mantiene puntualmente le promesse fatte,
oggi desidera che sia registrata tale grazia .
26 Maggio 1892 .
(Dai registri del tempio di Maria Ausiliatrice) .
Sac . GIOVANNI ScArRONE .
Airasca . - La signora Domenica Fer-
rero, maestra, in riconoscenza a Maria Ausi-
liatrice per grazia ricevuta e per suffragare
l'anima d'una carissima sorella defunta,
offre la somma di L . 100 in oro .
Alzate (Novara) . - Mando al Santuario
di Maria Ausiliatrice il mio obolo in ricono-
scenza a Dio ed alla Vergine Santissima per
un segnalato beneficio ricevuto .
21 Maggio 1892.
Sac . GIUSEPPE BRIGATTI, Parroco .
Bordighera . -Una mia sorella, dopo
grave attacco d'influenza, era da più mesi
travagliata da forte tosse, che non le dava
requie nè il giorno nè la notte . Alla fine il
male si aggravò di più e l'inferma aveva
continui sbocchi di sangue . Ci rivolgemmo
a Maria SS . Ausiliatrice con una novena di
preghiere . Al primo giorno, fatta appena la
prima preghiera, cessarono prontamente ed
interamente gli sbocchi di sangue . L'inferma
entrò subito in convalescenza ed al termine
della novena era perfettamente ristabilita in
piena salute .
11 Maggio 1892 .
SALVATORE RAINERI
Cooperatore Salesiano.
Pisa . - Nella seconda metà di aprile
caddi malato di una laringite spasmodica, che
mi tenne a letto per quasi quaranta giorni .
Dopo di avere inutilmente adoperati i ri-
medi dell'arte salutare, mi rivolsi con fiducia
alla SS . Vergine Ausiliatrice e feci pregare
da altre persone . Il terzo giorno dacchè mi
era rivolto alla Madre delle misericordie,
nell'adottare una semplicissima cura da ul-
timo suggeritami, guarii quasi all' istante .
Unisco alla relazione la tenue offerta di
lire 5.
28 Maggio 1892.
ANTONIO RENATO ToNIOLo
d'anni 11 .
(1) Per particolari ragioni sopprimiamo talvolta nel
Bollettino i nomi di quelli che ci consegnano relazioni
di.graze
Varese Ligure . - Una pia persona,.
dovendosi recare in America, implorava la
protezione di Maria Ausiliatrice pel lungo
viaggio . Io le diedi una medaglia della Gran
Madre Ausiliatrice e le raccomandai di pre-
gare ogni giorno questa divina Stella del
mare. Nel viaggio non mancarono gravi pe-
ricoli, ma furono felicemente superati ; perciò,
detta pia persona, in segno di viva ricono-
scenza, manda un'offerta al Santuario di
Maria Ausiliatrice .
12 Ma gg io 1892 .
Sac . VINCENZO BARTERI .
Torino. - Offro L . 50 in riconoscenza
della mia guarigione da polmonite grave ,
dopo un triduo in cotesto Santuario, e desi-
dero che questa grazia venga pubblicata nel
Bollettino, avendo la nostra famiglia già più

2.3 Page 13

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volte, ed in diverse circostanze, sperimen-
tata la potente intercessione di Maria SS .
Ausiliatrice .
Torino, 21 Giugno 1892 .
F. G. C .
Tortona. - La signora Giulietta Ighina,
vedova Leoncini, ricevette una grazia segna-
lata per intercessione di Maria SS . Ausilia-
trice, a cui con fervore si era raccomandata
nel momento del pericolo . Io fui chiamato
presso l' inferma pei conforti religiosi nei
critici momenti in cui se ne temeva la morte .
Si devo riconoscere veramente in questa
guarigione di si pia signora la mano di
Maria SS .
Tortona, 5 Giugno 1892 .
Canonico AMBROGIO DAFFRA .
NB. Insieme colla lettera di questo reveren-
dissimo Canonico abbiamo ricevuto una lunga
e bellissima relazione della detta grazia, scritta
dalla stessa signora beneficata, e l'abbian posta
negli archivi del Santuario .
Riferiscono altre grazie di Maria SS . Ausi-
liatrice e-mandano offerte pel suo tempio in
Torino i seguenti
Cimussa Maria, di Caramagna - Salvetti Maria,
Goloso - Bausola Stefano, Torino - Gallo G . Bat-
tista, Benevagenna - Peretti Teresa, Usario - Stava-
renio D . Gio . Batt . - Rosetto Celestina, Cumiana -
Migliavacca Giov. , Castelnuovo Calcea - Sionatti
Martino, Strambino - Torchio Angela, Chieri - osso
Catterina, Monticelli Alba - Degaspari Giovarmi -
Rosso Margherita, Bra - Carugo Giuseppina, Chiuro
- Calzoni Rosa Franchino - Arbellino Carlotta, Asti
- Lancina Domen ., Torino - Ferro Domenico, Mon-
tanaro - Ferrero Stefano, Orbassano - Gerra Gamba-
rogno, Canton Ticino (Svizzera) - Sartirana Alessan-
dro - Aichino Carolina - Malino Stefano, Calarengo
- Sella Secondina, Crasi Mosso di Biella - Rosatto
Giuseppe, Orbassano - Grandi Giuseppe, Rufia -
Viaggo Maria, Caresano - Gallo Amato - Gariglio
Francesco - Bonansea Angela, Luserna - Montersino
Catterina, Carmagnola - Tricca Filomena, Cabosso
Riva di Chieri - Gianoglio Domenica - Lachia Cat-
terina, S . Martino Canavese - Devalle Francesco, Ca-
vallerleone di S. Secondo - Dominici Maria, Carignano
- Rebuffo Maria Francesca, Cuneo - Balla D . En-
rico, parroco, Savigliano Micca - Rosella Lina -
Russi Domenica, Saluzzo - Giacolina Serafina, Fo-
bello - Staccione Margherita, Torino - Vuillermin
Clotilde, Valle d'Aosta St .-Vincent - Rossi Maria,
Dusasso - Gallina Maria, Agnella Belbo - Tesio Fe-
licita Martinolo, Torino - Arborio Mella Alessandro
- Piovano Teresa, Cambiano - Pios Teresa, Torino
- N . Giuseppina - Scagliatti Pietro fu Paolo , Ca-
magna Monf. - Casale Gio . Batt., Veirolengo - Ma-
spoli Carolina, Torino - Allinei Teresa, Costigliole-
Stura Maddalena - Torti Maria, Torino -Tesio Cat-
terina, Torino - Contino Vittorio, Romano Canavese
- Rubatti Maria - Catania Francesca - Massa
Luigia V . Barra - Grandis Vittoria, Orbassano - Pic-
cola Stura - Enrico Giovanna., Romano Stoffa- Morra
Giuseppe, Chieri - Dente Pietro, Caramagna Prono
Margherita, Torino - Vedova Bagnara Maria, Sestri
Ponente - Arnando Margherita, Marene - Mondino
D . Gio. Batt ., Mondovì - Castellano Pasquale, Casale
Monf. - Re Luigia, Confienza.
Mariano Rigozzi, Sortino - Manin Cormelli Bo-
dratti, Alessandria - Pedezzoli Angelo, Erbanno -
Ottelio Catterina - Caccia Annunciata, Gandino -
Zelinda Proletti, Verciano - Peracchio Giuseppe, Lu
- Sac . S . M . Cardo, parroco, Villurbana - Il . Mar-
kevicz, Lemberg - Segala Margherita, Cittadella -
Caravello Colombano, Mondovì- Reggio Margherita,
Strevi - Gido Santa, San Bonifacio - Giuseppe Ram-
pazzo, Padova - Salvotti D . Francesco, Pescarso -
Scarrone Carolina, Bozzole - Avv . T . Pollcdri, Pa-
dova - Sac . prof. Cesare Viola, Milano - Rota Eu-
frasia, Lazzarone - A. Zanetti, Drena (Tirolo) -
Carrera Luigia, Valgreghentino - D . Antonio M . Bal-
ladore, prevosto, Beinasco - D. Giovanni Bollorotti,
parroco, Vico Bagnone Ortensia Piani, Piacenza -
Teologo Bernardo Arato, Cavour - Francesco Del-
pedro, Trasquera - Tozzi Giuseppe, Mamma - N. N.,
Mandas (Cagliari) - Novelli D. Angelo, Vignola -
Macciò Annetta, Cremolino - Montegrosso Giuseppe,
Carmagnola - Maria Gardellin, Sondrigo (Vicenza) -
De Cardina, Torino - B . B ., Torrione -lato Madda-
lena Patrncco, Rive Vercellese - Vela Beatrice, Vero-
Ungo - Grosso Maria, Trinità - M . Staffei, Saluzzo
- Giuseppe Rampazzo, Padova - Teodora Borelli,
Germ-asino - Sala sac . Antonio, Perga - Ruschena
Vittoria, Vigndle - Merati Luigi, Bonate Sopra - La
famiglia Trisogiio, N. N. - M . Tallandini, Bagnaca-
vallo - Carbonatti Rosa, Cnorgnò - Schiapparelli Gio-
vanni, Occhieppo Inf. - Panizza Giuseppe, Orsara
Bormida - Bernardo D . Tarditti, Bricco di Cherasco
- Gianmaria sac . Trio, Putignasso - Panizzi D . Gio-
vanni, Palmanova - Angelo Cozzio, Mortaso - Ber-
gonzo M ., Tortona - Ragazzini Carolina, Gussola -
Lutterotto L ., Caldaro - Sorelle Gilardi, Lecco -
E . T., S. Stefano d'Aveto - Teresina Garbari, Vezzano
- Martelli M . Teresa, Strambino - Rozza ing . Fran-
cesco, S. Angelo Lodigiano - - Vico D . Tommaso , Ca-
stellinaldo - Pischedda avv . Efisio, Oristano - Gavi-
rielli Giuseppe, Bellinzago - Sorelle Croce, Pinerolo
- N . N ., Pianezza - G . E ., Torino - Rossella Lima,
Torino - Carolina Ferrante, Torino .
FESTE
IN ONORE DI MARIA AUSILIATRICE
in varie città.
Ci pervengono da molte città e paesi d'I-
talia e dell'estero consolanti relazioni di gran-
diose feste celebratesi nello scorso Maggio in
onore di Maria Ausiliatrice, che il popolo va
sempre chiamando col nome di Madonna di
Don Bosco .
Moltissimi predicatori del Mese Mariano,
ad un semplice invito di qualche pio Coo-
peratore Salesiano, od avendo letto quanto
scrivemmo noi su tal proposito nel nostro
Bollettino, fecero uno o più discorsi per rav-
vivare nel popolo la divozione verso la Ver-
gine SS . Ausiliatrice. In moltissime chiese
vi s'aggiunse una Conferenza Salesiana .
Di tutto sìa gloria a Dio ed alla potentis-
sima Ausiliatrice del popolo cristiano .
Tanto bene come venne? In molte par-
rocchie parti la scintilla di dette feste ed
anche delle più splendide dallo zelo di qual-
che umile Cooperatore o pia Cooperatrice .
La loro iniziativa incontrò pronto favore e
fruttò esito così consolante . Serva questo di
conforto e di santa soddisfazione per queste

2.4 Page 14

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pie persone e sia d'incoraggiamento ad altri
molti a fare altrettanto l'anno venturo .
Ci è caro inoltre di poter annunziare che
in molte chiese si è già esposta alla pub-
blica venerazione l'immagine di Maria Ausi-
liatrice, ponendola come sotto quadro in qual-
che importante altare o dedicandole cappella
od altare appositamente eretto o rinnovato .
In qualche chiesa si fece dipingere il quadro
di Maria Ausiliatrice da valente pennello,
in moltissime si adottò la grande e riuscitis-
sima oleografia fatta da noi eseguire l'anno
scorso e della quale. già parlammo più volte .
I fedeli accorrono a quegli altari non solo nel
mese di Maggio, ma tutto l'anno ; quindi è pe-
renne colà la manifestazione di pietà e di ar-
dente divozione che si dà alla Vergine SS .
Ausiliatrice, alla Celeste Ispiratrice e Soste-
nitrice delle opere di D . Bosco, alla Gran
Madre di tutti i Salesiani e dei loro bene-
meriti Cooperatori e pie Cooperatrici .
tra noi i RR. Sacerdoti Salesiani e le loro mol
teplici istituzioni . Ma ci affida la promessa for--
male da loro data, che quel giorno sospirato non
sarà lontano .
» Il sole già volgeva al tramonto e noi lascia-
vamo quel fortunato villaggio tra le grida di Viva
M onsignor Arcivescovo, che mescolavansi al lieto
squillo delle campane .
» Quanto han dovuto dal cielo compiacersi
quelle anime fortunate dell' avv . Marini e della
sua consorte, che hanno saputo tanto bene im-
piegare i loro averi in questa così provvida isti-
tuzione . Quante benedizioni s'innalzeranno al cielo
in pro di quelle anime benedette .
» Oh se tanti nobili e ricchi patrizi fossero com-
presi dei veri bisogni del popolo nel secolo nostro,
non disperderebbero i loro denari in tante scioc-
chezze che non apportano nessun bene !
» Prima di chiudere questa modesta rivista, sen-
tiamo il dovere di ringraziare affettuosamente il
R .do Don Chiesa egli altri sacerdoti della Pia
Società Salesiana, venuti per quel giorno da Ca-
tania, delle loro cortesie usateci in quella ricor-
renza . »
Alì Marina
(Sicilia)
Ricaviamo alcuni brevi tratti dai bellis-
simi articoli pubblicati su tale festa dall'ot-
timo Corriere Peloritano di Messina, dolenti
di non poterli pubblicare per intero .
« La domenica ultima di maggio il collegio
femminile salesiano di Alì solennizzò per la prima
volta la festa di Maria SS . Ausiliatrice, sotto la
cui protezione è surto quel benefico istituto .
» Alle ore 9 ant . giungeva alla stazione ferro-
viaria l'Ill .mo ed Eccell .mo Arcivescovo di Mes-
sina . Il ricevimento fattogli dal popolo fu un vero
trionfo .
» Giunto Mons . Arcivescovo nella chiesa sale-
siana, indossò gli abiti pontificali e celebrò la
santa Messa .
» Alle ore 11 vi fu la Messa solenne con assi-
stenza di S . E . R .ma Monsignore, il quale, finita
la messa, rivolse al popolo, che gremiva la chiesa,
un bellissimo discorso sull'importanza del Sacra-
mento della Cresima, e quindi lo conferì ad al-
cune alunne, preparate per la circostanza .
» La Messa fu cantata egregiamente dalle alunne
del collegio con accompagnamento di harmonium,
» Quale giubilo in quei buoni abitanti ! Quel
giorno per loro fu un avvenimento .
» In quella ricorrenza quasi tutti vollero acco-
starsi alla s . Mensa, per partecipare così nel mi-
glior modo alla festa di Maria SS . Ausiliatrice .
» Più tardi Monsignore assisteva ai giuochi, coi
quali vengono intrattenute le fanciulle del vil-
laggio nell'Oratorio festivo, aperto da quelle buone
Suore di Maria Ausiliatrice .
» E là ci è stato dato di ammirare messo in
pratica il vero sentimento della democrazia, au-
spice la santa istituzione dei Salesiani .
» Attesa la ristrettezza dello spazio concessoci
ci asteniamo con dispiacere di infornare i nostri
lettori dello sviluppo che ha preso l'anzidetto col-
legio, e dell'accademia che in questa circostanza
ebbe luogo nello stesso .
» Noi assistevamo commossi al succedersi di
tutte quelle feste, ed un sentimento di santa in-
vidia ci predomina nel pensare sul perchè noi
ancora non possiamo aver la fortuna di ospitare
Catania .
Dalla Campana di Catania
Devotissima e davvero corrispondente al con-
corso che vi è stato in tutto il mese di Maggio
fu la festa di Maria SS . Ausiliatrice celebratasi
nella chiesa di S . Filippo Neri, uffiziata già da
alcuni anni dai Salesiani nella nostra città . La
Comunione generale fattasi in sul mattino dai fe-
deli fu numerosissima e stupendo il fervorino re-
citato da un Sacerdote Salesiano prima della Co-
munione .
Alle ore otto si celebrò una seconda Messa per
tutti gli Istituti Salesiani della città . Vi erano i
convittori dell'Istituto di S . Francesco di Sales,
le figlie del Conservatorio delle Verginelle, gli
alunni delle scuole diurne di S . Filippo e le figlie
dell'Oratorio festivo femminile .
Pareva che da tutti questi diversi Istituti di
D . Bosco raccolti ai piedi di Maria SS . in un giorno
così caro si andasse a gara coll'ottimo e devoto
contegno, con melodici alternati canti e con preci
diverse, ad onorare la loro buona e comune Madre
Ausiliatrice . Prima della Comunione parlò il Reve-
rendo Sac . D . Tullio Allegra, con parole accese e
piene d'unzione . Fece pure grata impressione l'e-
secuzione di un facile canto fatto durante la Co-
munione dai piccoli alunni delle scuole diurne dei
Salesiani . Per esser la prima volta che essi si
espongono al pubblico, non si poteva aspettare di
meglio .
Alle dieci si eseguì in Messa di Maria Ausilia-
trice di Mons . Cagliero, e recitò acconcio panegi-
rico il Rev .m° P . Ignazio Rìzzo .
Alla sera, dopo i Vespri solenni, impartì la be-
nedizione del SS . Sacramento il Reverendissimo
Can . Marcenò . Tanto la Messa cantata che i Ve-
spri riuscirono ottimamente, vuoi per il decoro e
la gravità delle sacre cerimonie, vuoi per la pre-
cisa e maestrale esecuzione della musica, e sopra
tutto per il continuo concorso dei devoti all'al-
tare della Vergine Benedetta . La quale ultima
cosa se in modo particolare ci rese più cara
questa festa, ci fu causa ad un tempo di grande
consolazione, sapendo bene che la divozione a
Maria è la più copiosa sorgente di benedizioni
per la nostra città .

2.5 Page 15

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Una solenne Gara catechistica aveva luogo
il 12 Giugno u . s . nell'Oratorio Salesiano di
Torino, alla presenza dell'Ill .e.mvoR M° Mon-
signor Agostino Richelmy, Vescovo d'Ivrea,
circondato da parecchi distinti personaggi
del clero e del laicato torinese e dai Supe-
riori ed alunni dell'Istituto . .
I gareggianti, in numero di cinquanta,
tutti giovanetti artigiani, erano schierati in
due palchi all'uopo preparati . Da una parte
i tipografi fonditori, compositori, stampatori,
legatori e librai ; dall'altra, nel palco di
fronte, i calzolai, sarti, falegnami, fabbri-
ferrai e scultori .
Dopo un breve discorsetto d'occasione, letto
da uno dei gareggianti, in auguravasi la Gara,
la quale era divisa in quattro parti, che ve-
nivano intermezzate da scelti pezzi di mu-
sica eseguiti dalla Banda dell'Istituto .
Parte 1a . - Estrazione a sorte di domande
del Catechismo Diocesano per gli adulti (detto
anche Catechismo Grande), lette dal. Direttore
della Gara, alle quali i gareggianti uno per
parte dovevano rispondere con precisione
letterale .
Parte 2a.-Domande scambievoli fra i ga-
reggianti estratte dal detto Catechismo . In
questa 2a parte ciascun interrogato, dopo
aver risposto all'indirizzatagli domanda, ne
rivolgeva subito un'altra di sua scelta al-
l'avversario, leggendola sul libro che teneva
in mano .
Parte 3a. - Domande scambievoli fra i
gareggianti sopra il detto Catechismo Grande
e sopra il Catechismo Piccolo (noto in Diocesi
sotto il nome di Catechismo pei fanciulli),
eccettuate le lezioni sulle principali solen-
nità della Chiesa . In questa 3a parte, come
nella seguente, le domande si facevano a me-
moria, senza libro in mano, dai singoli ga-
reggianti, dopo aver risposto all'interroga-
zione dell'avversario .
Parte 4a.Do-mandescbivltra
gareggianti vittoriosi sopra amendue i Cate-
chismi, senza alcuna eccezione di materia -
e senza libro in mano .
Ogni volta che alcuno dei gareggianti non
sapeva rispondere, o rispondeva men che
esattamente alla domanda fattagli, l'avver-
sario stesso alzava la destra verso il banco
di presidenza, ed allora un tocco di campa-
nello indicava al vinto di ritirarsi dal com-
battimento . Questi, prima di abbandonare il
campo, rivolgeva ancora una domanda al
suo vincitore , il quale talvolta rimaneva
ancor lui vinto, e discendevano perciò dai
palchi entrambi sconfitti .
Susseguendosi così le domande e le risposte
e ritirandosi ad ogni tratto qualcuno dalla
lotta per mancata risposta, le file dei ga-
reggianti si diradavano, e la Gara finiva
per isvolgersi tra pochi più valorosi, i quali,
spronati dall'esito felice che loro arrideva,
persistevano nella lizza sempre con maggior
ardore, fino a tanto che, superato ogni ri-
vale, rimaneva solo sul campo l'ultimo su-
perstite . Questi allora, al suono della marcia
reale , veniva salutato PRINCiPE DELLA
GARA e riceveva dalle mani del Superiore il
vessillo dei vincitori .
È uso tuttavia che i quattro ultimi scon--
fitti partecipino all'onore del trionfo e for-
mino quasi un corteggio al Principe . Ci è
caro, ad incoraggiamento dei giovani stessi,
dare qui per ordine di merito i nomi dei
vittoriosi
Vela Manfredi da Verolengo, fabbro-fer
raio, P rincipe .
Consolini Angelo da Bogliaco (Brescia),
falegname, 1° Console .
Giona Felice da Schierauco (Novara), fa-
legname, Console .
Ferrari Francesco da Cremona, libraio,
Legato .
Gagliardi Camillo da S . Salvad . Monf.,
tip . fonditore, Alfiere .
A maggior emulazione poi non solo tra i
singoli giovani, una ancora tra i gruppi di-
stinti, secondo i laboratorii rappresentati, una
bandiera tenuta dai giovani gareggianti, in-
dicava, durante la lotta, il laboratorio vin-
citore a cui appartenevano, passando così,
ora all'uno, or all'altro campo, in dominio
del partito vittorioso .
Brevi ed infuocate parole dell'Eccellentis-
simo Vescovo presente chiudevano la solenne
Gara, eccitando nell'animo di tutti un vivo
desiderio che si ripetano di frequente tali
utilissimi saggi catechistici o lasciando ben
consolato l'animo del Catechista Don Ana-
cleto Ghione, anima e vita di questi tratte-
nimenti .
Quanti tra i nostri lettori si trovassero
nel caso di adoperarsi a promuovere lo studio
del Catechismo per mezzo di tali Gare, siano
sempre meglio convinti degli ottimi frutti
che se no possono ricavare .
ESCRCIZI SPIRITUALI PER LE MAESTRE
e per altre pie signore e Cooperatrici Salesiane .
Anche in quest'anno, nella Casa di Maria
Ausiliatrice in Nizza Monferrato, avranno
luogo alcuni giorni di Esercizi spirituali per
le Maestre ed altre pie Signore e Coopera--
trici Salesiane, che desiderassero di attendere
colla dovuta tranquillità di spirito alle cose
dell'anima e dell'eternità .
Un buon numero di esse vi presero parte
negli anni scorsi con viva loro soddisfazione ;
speriamo che altrettanto sia per avvenire nel
l'anno presente .

2.6 Page 16

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Pertanto, imitando l'esempio del compianto
nostro D . Bosco, il Sig . D . MICHELE RUA
fa loro caldo invito ad intervenire numerose ;
e qualora non potessero recarsi quelle degli
anni passati , egli le prega ad inviarvi le
proprie figliuole o sorelle, oppure indiriz-
zarvi altre pie donne o donzelle del paese,
conoscenti od amiche .
La pensione è fissata a lire 20 ; per le mae-
stre a L . 15 .
Gli Esercizi cominceranno la sera del 3 a-
gosto e termineranno il mattino del 12 . Essi
saranno dettati da Sacerdoti Salesiani .
Chi intendo di prendervi parte è pregata
a significarlo, non più tardi del 30 luglio ,
alla Superiora delle Suore di Maria Ausilia-
trice in Nizza Monferrato .
NB . Nizza Monferrato ha stazione propria sulla
linea ferroviaria di Alessandria-Cavallermaggiore.
BETLEMME
veramente formidabile . Speriamo che S . Giu-
seppe dì cui abbiamo celebrato la festa ci
proteggerà e ci preserverà .
La festa di S . Giuseppe .
Ieri abbiamo celebrato con tutta la solen-
nità possibile la festa di S . Giuseppe . Il
Protettore della Sacra Famiglia, Patrono
della Chiesa universale, avrà sorriso alla no-
stra povertà , ma le numerose e devote Co-
munioni de' nostri cari fanciulli hanno cer-
tamente rallegrato il suo cuore paterno .
Per la seconda Messa, le buone Suore di
S. Giuseppe ci hanno favorita la loro cap-
pella, più vasta della nostra. La Messa so-
lenne, con diacono e suddiacono, fu cantata
in modo soddisfacente, con accompagnamento
d'harmonium . Se non fosse pei costumi dei
fedeli e pei tappeti di paglia che sostitui-
scono le sedie , si sarebbe creduto trovarsi
in una chiesa d'Europa ; e forse il paragone
è in nostro favore, perchè fanciulli e adulti
mostrarono un raccoglimento che raramente
si vede nei nostri paesi d'Europa . Dopo la
Messa abbiamo augurato buona festa alla
venerata Superiora e l'abbiamo ringraziata
della sua ospitalità .
Siccità .
Dall'Orfanotrofio cattolico
Se la siccità della terra inspira inquietu-
della Santa Famiglia.
dini pei raccolti, la siccità della borsa del-
l'Orfanotrofio è passata, si può dire, allo
Betlemme, 20 marzo 1892.
stato cronico . Noi supplichiamo i cari e gene-
rosi protettori dell'Opera della Santa Famiglia
La pioggia ed il bel tempo .
a procurarci altri benefattori , che facciano
La Palestina in questa stagione è leg-
giadra. Sotto i caldi raggi d'un sole prima-
verile , il suolo irrorato dalle abbondanti
pioggie invernali si è rapidamente coperto
di fiori . Le roccie stesse, sì nude e sì aride
per qualche tempo, si nascondono in parte
sotto verdeggianti tappeti . Dappertutto dove
avvi un po' di terra, un piccolo fiore spunta
e sboccia come per incanto . Il cangiamento
si produce a vista d'occhio . Sfortunatamente,
discendere una rugiada feconda su questa
povera borsa . La diminuzione delle risorse è
straziante ; non solo non possiamo fare tutto
il bene che da noi si attende, ma se il disa-
vanzo continua, noi saremo nella dura ne-
cessità di diminuire il numero dei nostri fan-
ciulli . E come abbandonare ai lupi dello
scisma e dell' eresia questi poveri agnelli
che il Signore ci ha confidato ? Oh ! San
Giuseppe, venite in nostro aiuto !
al dir dei nostri saggi agricoltori, le pioggie
cessarono troppo presto e la siccità che in-
La chiesa del Sacro Cuore .
comincia dà inquietudini per la prossima La chiesa che il Sig . Can .° Belloni stava
raccolta .
innalzando al Sacro Cuore è quasi terminata .
Questo nostro Superiore ringrazia di tutto
Le cavallette.
cuore Iddio, che si è degnato servirsi della
Siamo minacciati da un grande flagello . Le
cavallette allo stato di bruco, cioè non ancora
sua povertà e debolezza, per innalzare una
chiesa in onore del Cuore adorabile del suo
provviste d'ali, hanno fatto la loro comparsa Divin Figlio, in questa piccola città di Be-
sopra alcuni punti della Terra Santa, sulle tlemme, dove questo Cuore adorabile ha pal-
spiaggie del Giordano nei dintorni di Gerico .
Il Governo si è scosso, ed il Pascià di Ge-
pitato per la prima volta in una vita completa
ed indipendente della vita di sua Madre Im-
rusalemme, accompagnato da un distacca- macolata. Possa questa chiesa essere un pegno
mento di soldati, è
testa per
partito colla musica alla
Gerico, affin
dell'amore e delle misericordie
Sadlviatorde aperrlea suea sdiesgmrapziiatoa
del nostro
paetriac! o-
raggio alle popolazioni minaccìate, perchè si
temono terribili guasti . Questi piccoli aGln i ultimi eci hi del carn- evale .
mali, come ognuno sa, viaggiano in bande Il carnevale è terminato per dar luogo
innumerevoli e sono provvisti di un appetito alle austerità della Quaresi ma . Prima di sep-

2.7 Page 17

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pellirlo, i nostri giovani vollero dargli il loro
addio, e il lunedì grasso diedero una grande
rappresentazione, alla quale molti RR . PP .
Francescani ed alcuni altri Ecclesiastici fe-
cero l'onore d'assistervi . Un dramma cri-
stiano, l'Imperatore Giuliano, fu rappresen-
tato con successo . E consolante fu il vedere
la Giustizia divina punire anche in questo
mondo i colpevoli e far trionfare la causa del
giusto. I terrori e la morte di Giuliano, che la
storia ha bollato col nome di apostata, come
pure il trionfo dell'eroe cristiano Gioviano fu-
rono applauditi con entusiasmo . Ma i giorni
grassi non potevano terminarsi senza qualche
farsa brillante . La nota gaia ci fu data dalle
avventure di quel povero signor Timiducci, la
cui timidità e poltroneria presenta scene fan-
tastiche .
Il ritorno di S . E . il Patriarca latino .
Col carnevale disparve il colèra . Le qua-
rantene sono finalmente tolte ed il nostro
Ec .m° Patriarca ritorna da Beyrouth, dove
fu lungamente trattenuto per le quaran-
tene . Deo gratias !
Il suo ritorno renderà tutto il lustro alle
processioni solenni che vanno ogni sabbato
a venerare i Luoghi Santi durante la Qua-
resima. Esse sono veramente imponenti . Il
Patriarca presiede la funzione ; assistito da
tutto il suo capitolo, e seguìto da numerosi
pellegrini . Un distaccamento di soldati turchi
rende gli onori militari all'arrivo del cor-
teggio ai Luoghi Santi .
. . ..Addio ; il mio pensiero vola sovente a To-
rino ; ma qual fortuna è il poter pregare su
questa terra calcata dai piedi divini del
nostro Redentore !
A. N.
Betlemme, 30 Aprile 1892.
Aspettazione dei pellegrini - Qualche
parola sulla Settimana Santa .
Io non descriverò gli splendori della
Chiesa cattolica a Gerusalemme .; D'altronde
l'han già fatto altri prima di me e meglio .
Ma ohimè ! queste cerimonie non possono
svolgersi con tutta libertà . Il tempo è loro
misurato con una desolante parsimonia . Dio
mio ! quando verrà il giorno, in cui la vostra
santa religione sarà la sola padrona dei vo-
stri preziosi santuarii ! . . . Che dolore pei fe-
deli essere obbligati d'abbandonare momen-
taneamente questi luoghi santificati dalla
passione e dalla morte dei Salvatore, per
cederli a coloro che misconoscono le parole
di Gesù Cristo, affin di persistere nella loro
rivolta contro il Successore di Pietro! Per
questo la Settimana Santa è doppiamente
dolorosa pei cattolici della Palestina .
Tra le pratiche dei scismatici, quella che
attira più grande concorso di popolo è la ce-
rimonia del fuoco sacro . I scismatici greci
danno a credere che essi hanno il privilegio
del fuoco sacro, cioè di un fuoco acceso mi-
racolosamente il Sabato Santo nel Santuario
del Santo Sepolcro. Quel giorno una folla
compatta si accalca nella vasta chiesa ; cia-
scuno tiene un piccolo cero in mano . La folla
è sì densa, che non raramente avvengono
accidenti. Inoltre alcune volte certi cattivi
buffoni sollevano qualcuno sopra la folla e
provocano così esclamazioni e risa, che gran-
demente dispiacciono alla pia adunanza.
All'ora fissata il Patriarca greco-scisma-
tico, accompagnato da due diaconi, penetra
nella piccola cappella del Santo Sepolcro .
Dopo alcune cerimonie ed invocazioni, la folla
vede comparire il fuoco sacro da una delle
aperture. In un batter d'occhio tutti i ceri
sono accesi ; la folla presenta allora l'aspetto
di un mare di fuoco e si vede una nube di
fumo uscire dalle finestre superiori del tem-
pio . Le diverse sette scismatiche, Armeni,
Cofti, Siriaci, Caldei , pagano somme assai
considerevoli per aver parte a questo fuoco
sacro, che i Greci pretendono avere dal Cielo .
Quanto è triste questa cosa !
Dopo i dolorosi ricordi della Settimana
Santa e le gioie della Risurrezione, questa
Terra Benedetta si prepara a ricevere gli an-
nuali pellegrinaggi che sono la sua vita, non
solamente per l'elemento spirituale che questi
atti di fede ravvivano e raffermano nelle ani-
me, ma anche sotto il punto di vista pura-
mente materiale . In effetto, l'arrivo dei pel-
legrini arreca profitto al commercio del paese,
sia per lo sborso di danaro che ne risulta,
sia per l'attività più grande delle relazioni
commerciali coll' Europa . Anche il Giudeo
aspetta con gioia questo momento, per ismer-
ciare la sua mercanzia e per realizzare i
suoi piccoli benefizi .
Ma lasciamo questo punto di vista che ha
poco interesse per un'anima cristiana, e get-
tiamo rapidamente un colpo d'occhio sulla
S etimanStaGeruslme.
Visita di Monsignor Luigi Piavi
patriarca latino di Gerusalemme .
Il nostro Orfanotrofio ha avuto domenica
scorsa la buona ventura di ricevere la vi-
sita di Sua Ecc . Monsignor Luigi Piavi, pa-
triarca latino di Gerusalemme . Sua Eccel-
lenza era stato chiamato a Betlemme per
l'occasione delle nozze d'oro di un vene-
rabile Padre Francescano, che celebrava il
cinquantenario del suo sacerdozio . Il nostro
venerato Patriarca , dopo aver ricevuto i
giovani e tutto il personale , si trattenne
lungamente coi nostri superiori, dipoi visitò
la nostra chiesa del S . Cuore, testimoniando
la sua alta soddisfazione a D . Belloni per
aver potuto condurre a buon fine un'opera
di tale importanza . Sua Eccellenza ebbe una
parola graziosa per tutti : si degnò dire al

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nostro caro confratello D . Useo nel momento
della partenza, stringendosi la mano di lui
sul cuore : « Voi siete un mio caro amico . »
Noi, pieni di riconoscenza verso l'esimio
Prelato, conserveremo piamente il ricordo
della sua visita, persuasi che la sua benedi-
zione è pegno delle benedizioni del Signore
sopra dì noi e sopra le nostre opere .
La chiesa del Sacro Cuore .
I lavori della nostra chiesa del Sacro
Cuore s'appressano al fine . L'altar maggiore
è compito . La statua colossale del Sacro
Cuore domina l'altare e tutta la chiesa . Essa
si eleva dal fondo del coro sotto la cupola,
dove il pittore ha rappresentato un'appari-
zione del Divin Maestro alla Beata Marghe-
rita Marìa Alacoque, dimodochè il pensiero
dei fedeli sarà costantemente portato verso
il Cuore adorabìle di Gesù . Fra 15 giorni
tutto sarà terminato ; l'inaugurazione avrà
luogo il 24 di maggio prossimo, festa di
Maria Ausiliatrice, la cara e potente protet-
trice di Don Bosco e dei Salesiani .
.
Inostriacl
Nell'ultima mia corrispondenza manifestava
timori riguardo ai nostri raccolti ; ma il buon
Dio ci ha mandato abbondanti pioggie, che
cangiarono i nostri timori in liete speranze .
Il pericolo delle cavallette pare scomparso ,
e noi possiamo ringraziare il Signore della
sua misericordia .
A. N.
Sac . G . B . Lemoyne
CRISTOFORO COLOMBO
Decima edizione intieramente rifatta .
Un elegante voi . in-16° di pag . 536 - L. 1, 50 .
Per la Congregazione Salesiana, le feste
che si celebrano a Genova pel quarto cen-
tenario della scoperta dell'America, sono, si
può dire, una festa di famiglia . Basta vol-
gere uno sguardo alla carta dell'America del
Sud, per vedere quanti missionari nostri si
sono, in questi ultimi anni, slanciati a do-
mandare la loro parte d'eredità in questa
vigna del Signore, così vasta, così feconda,
da formare le speranze più belle della Chiesa .
Da Mons . Cagliero all' ultimo catechista di
Puntarenas, laggiù nella Terra del Fuoco ,
tutti guida lo stesso spirito, lo stesso zelo
una la fede, uno l'intento, una la bandiera,
una la ricompensa ; il manipolo della messe
di Dio , manipolo copioso , stretto in pugno
da quegli operai fino al momento di portarlo
lassù, testimonio del lavoro, dei sacrifici,
dell'olocausto di se stessi .
E mentre i Missionari Americani inviano
dalle loro stazioni oggetti per l'Esposizione,
ed altri di qui si dispongono a tener confe-
renze apposite, un altro Salesiano, già noto
per lodati lavori storici, li emula nella gara
di riconoscenza, che anche essi vogliono di-
mostrare a chi scoprì il campo delle loro fa-
tiche e delle loro vittorie .
Il sacerdote GIAMBATTISTA LEMOYNE va
a dividere coi nostri Missionari il merito di
contribuire alla mostra Salesiana dell'Esposi-
zione. A lui era sprone la patria del grande
navigatore, che fu anche la culla sua ; e l'amor
della terra natìa, e la memoria delle patrie
glorie, e gli alti ideali di arte e di fede, sgor-
ganti uniti sotto la sua penna smagliante, gli
hanno fatto compilare una nuova Vita di Cri-
stoforo Colombo, in cui non sai se più trionfi
il navigatore, il messaggero del Vangelo o il
figlio della Repubblica di Genova, tanto con-
giunto si trovano in tutta l'Opera queste tre
qualità di Cristoforo . Tutta la vita di Genova
di quell'epoca, tutta la fede di Colombo, tutte
le sue vicende, quali giorno per giorno le con-
segnò lui stesso ai giornali di bordo (il che
è non piccolo pregio dell' opera), si trovano
così intrecciati e così vivi nelle pagine del
sac. Lemoyne, che tu vivi la vita d' allora,
palpiti con Colombo, ringrazi il Cielo come
cattolico, piangi di gioia come italiano . E se
qualche cosa ci spinge a raccomandare que-
st'Opera, non è davvero il fatto che essa sia
nostra e di uno dei nostrì scrittori ; ma è la
verità, la luce purissima che quest'Opera ri-
flette su Colombo, tale che non è più possi-
bile a quelli che di Colombo vorrebbero fare
un avventuriero, per non vederlo cattolico
convinto, apportatore della fede, non è più
possibile , diciamo, sperar quartiere . La fi-
gura di Colombo ,nelasuprz,ec
viva dall'Opera, come viva stacca dalla ma-
gnifica incisione che abbella il volume ; i
suoi viaggi, sulla falsariga del suo giornale
di bordo, diventano un'attrattiva, quale non
furono mai neppure i libri di Viaggi più in
voga ; le notizie storiche , le ricerche , gli
aneddoti, il quadro della vita genovese e
spagnuola del quindicesimo secolo la ren-
dono un'Opera che non si lascia se non alla
parole FINE .
Noi lo raccomandiamo specialmente alla
gioventù . A lettura finita essi ci ringrazie-
ranno del dono e faranno tesoro di tante
verità storiche, sconosciute ai più e indispen-
sabili a sapersi ai nostri giorni, in cui anche
la storia porta l' impronta della leggerezza
dei tempi .

2.9 Page 19

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Cooperatori
1 Aquarone D . Giacomo , prevosto -
Torazza (Porto Maurizio).
2 Artalo Ernesta nata Salghelli-Drioli
- Zara (Austria) .
3 Baccini Angela nata De Cavi-Ovada
(Alessandria) .
4 Baudino Antonio fu Gio . Batt . -
Chiusa di Pesio (Cuneo) .
5 Barattini Teodosio - Vergato Mon-
teso (Bolognao .
6 Beraldi D . Giuseppe, Arciprete -
Vallerano (Genova) .
7 Bernardi D . Edoardo - Magadino
(Svizzera) .
8 Botta Francesco - Viariggi (Ales-
sandria).
9 Bonardi Giacomo - Idro (Brescia).
10 Bonomi D . Luigi, Parroco-l'adorno
d'Adda (Corno) .
11 Boscolo D . Luigi, Parroco - Chiog-
gia Sottomarina ( Venezia) .
12 Bossi D . Luigi . Arciprete - Casal-
morano (Cremona) .
13 Cacciatore Giuseppe. Causidico -
Casalborgono (Torino) .
14 Catterini D . Giacomo, Arciprete -
Carbonera (Treviso) .
15 Chiardi Matilde ved .a Bertagna -
Castelnuovo d'Asti (Alessandria) .
16 Chiavero Felicita veda Benedettini
- Torino.
17 D'Amico Serafina - Mascali Nun-
ziata (Catania) .
18 Delitala di Manca Marchese Ferdi-
nando - Villanova Monteleone
(Sassari) .
19 Dolfi D . Marco, rettore - Bergatto
(Parmao .
20 Dona D . Giovanni - Belluno . -
defunti nel Maggio e Giugno 1892 .
21 D'Oncien Contessa Lucia- Cremona .
22 Dongias Dope Fortlani - Londra
(Inghilterra).
23 Fabbroni D . Silvestro - S . Piero in
Bagno (Firenze) .
24 Fannelli D . Gaetano , Parroco --
Chieve (Salerno).
25 Feletti D . Andrea, Mans. Apost . -
Treviso .
d6 Fiegna D . Francesco, Canonico -
Conto (Ferrara) .
27 Frattini D . Antonio, Provi,. Gen .
- Subiaco (Roma) .
28 Gaglione D . Francesco, Arciprete -
Rivarolo Ligure (Genova) .
29 Galanto Mons . Antonio - Treviso .
30 Gasparini Gio . Batt. fu Giacomo -
Idro (Brescia) .
31 Gastaldi Bernardina nata Bessone -
Chiusa di Pesio (Cuneo) .
32 Gattoni . Mais Antonio Roma.
33 Gerbi Donato - S : Pietro in Fras-
sino (Arezzo) .
34 Girardella Maria - Esto (Padova) .
35 Lagofreddo Matteo - Tuero (Bel-
luno) .
36 Lovera D . Carlo, Prevosto San
Rocco di Bernezzo (Cuneo) .
37 Malfatti Olimpia - Lucca.
38 Manacorda Benedetto - Mombollo
Monferrato (Alessandriao .
39 Marega D . Antonio - Cormons (Au-
stria) .
40 Mariani D . Celestino - Camerino
(Macerata) .
41 Martinengo Comm . Giuseppe - Sa-
vona (Genova).
42 Mascoti Giuseppe - Corrodo (Au-
stria) .
43 Molai Don Giovanni, Prevosto -
S . Pietro (Firenze) .
44 Mezzadri D . Ferdinando - Parma.
45 Milani D . Zaverio, Parroco - Cur-
zolo (Novara).
46 Molinari D . Luigi, Rettore - Fu-
gazzolo (Panna) .
47 Parodini Mons . Vincenzo - Sarzana
(Genova).
48 Perini D . Giovanni - Valeggio sul
Mincio (Verona) .
49 Piccoli Cecilia - Vezzano (Tirolo) .
50 Piccone Ambrogio di Eugenio- Va-
razze (Genova).
51 PolveriniD . Domenico - Montigliari
(Firenze).
52 Razziai Francesco - Villafranca in
Lunigiana (Massa Carrara) .
53 Recanatini D . Raffaele
gnolo (Ancona) .
Monta
54 Rosani Catterina - Brescia .
55 Sala Lucia - Brivio (Como) .
56 Salghelli-Drioli Emma - Zara (Au-
stria).
57 Saraggi D . Giuseppe, Cappellano -
Cassola (Vicenza) .
58 Solari D . Luigi, Canonico - Lavagna
(Genova) .
59 Spegazzini D . Luigi - Treviso .
60 Stardoro Antonio - Vigone (Torino) .
61 Taori Ingegnere Antonio - Brescia.
62 Tosolini D . Vincenzo, Parroco -
Qualso (Udine) .
63 Vianco Cav . Canonico . Michele -
Pinerolo (Torino) .
64 Villata Francesca - Vinovo (Torino).
65 Viola Giuseppe - Castronovo (Pa-
lermo) .
66 Zigliani D . Giov . Battista - Gu
glione Superiore (Brescia) .