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.
esce un a volta al meseSETMBR189,
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo . Iil . 32 . TORINO
SOMMARIO
Felicità sconosciuta .
Partenza di nuovi. Missionari .
I Salesiani in Terra Santa.
Occulti Benefattori .
Gli Antichi Allievi di Don Bosco .
Notizie dei nostri Missionari : Dall'Isola Dawson e
dal Brasile.
Maria avvocata nostra .
Un antico allievo di Don Bosco nella Cina.
Notizie varie d'Italia e di Francia .
Bibliografia .
Cooperatori defunti .
FELICITA' SCONOSCIUTA
U no dei più illustri oratori sacri che
conti oggi l'Italia, visitando l'anno
scorso il nostro Oratorio di Torino, così par-
lava ai giovani :-Voi state per entrare nel
campo della vita e domandate a tue che
già ci sono entrato da molti anni, qual
novità io vi abbia appreso . Visitai pa-
recchi paesi e città, trattai con molte
persone ed ebbi a conoscere l'uomo in
tutti i gradi sociali . Una cosa vi appresi,
una sola ! Giovani miei, indarno cerche-
rete felicità quaggiù, se non la fate
consistere nell'amare Iddio e nel far del
bene al prossimo . Il beneficare per amor
di Dio, ecco il gran secreto che imbal-
sama la vita del tempo e ci assicura
quella dell'eternità. È una grande in-
cognita questa pel nostro secolo ; ma
pure non cessa di essere una grande ve
rità . - Queste parole, o Benemeriti Coope--
ratori e Benemerite Cooperatrici, ci ven-
gono spesse volte alla mente, ma in modo
particolare ci ritorri ano sulle labbra quando
vediamo i fratelli partire ardimentosi per
lontane terre, a portare il loro aiuto là,
dove la vigna del Signore è più in ab-
bandono . Il far del bene al prossimo per
amor di Dio, ecco la scintilla che infiamma
i loro cuori e li rende così coraggiosi
pronti al sacrifizio .
E noi che faremo a così commovente
spettacolo? Se il Cielo non ci chiama a
seguir quelli nei lunghi e perigliosi viaggi,
il loro esempio ci valga di sprone ga-
gliardo a lavorare col medesimo scopo
e con uguale ardore nella patria terra,
facendo il maggior bene che per noi si
possa con infiammata e costante carità .
La loro opera, che ha tanto bisogno di
aiuto e di appoggio . diventi anche opera
nostra, soccorrendoli noi colle preghiere

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e colla elemosina, per renderla più ampia
e feconda.
Lavoriamo e cooperiamo.
Chi può misurare oggi l'attività svi-
luppata nel male dai figli del secolo? È
tempo di lavoro, è tempo di lotta, e noi
ce ne staremo neghittosi in una imper-
donabile inazione?
Un giorno il santo solitario e gran
servo di Dio, l'anacoreta Afraate, rim-
porveatdl'Imorevant,pchè
abbandonata la solitudine, fosse corso
alla città, rispondeva : - È tempo di lotta
edi pericolo, o imperatore, il fuoco del-
l'eresia minaccia la Chiesa e vuoi che
io non corra a porgere l'opera mia per
ispegnerlo ?-Coitempchron,ai
lettori, è necessaria l'azione di tutti, dob-
biamo lavorare, dobbiamo cooperare.
Una volta bastava eriger chiese ed
ospedali, oggi occorre far questo ed altro ;
aprir scuole, impiantar tipografie e soste-
nere con coraggio la lotta della parola
e della penna.
In altri tempi bastavano alla Chiesa
le monache, oggi ha bisogno di monache
edisuorchapnsuole,dcatri
ospizi e che sostengano tutte quelle o-
pere, a cui la Divina Provvidenza le
chiamò. In altri tempi la Chiesa, aveva
bisogno di ordini contemplativi, oggi di
ordini contemplativi e attivi ; un tempo
necessitava di chierici, oggi di chierici
e di laici . Insomma vi è lotta, dunque
lavoro, attività, milizia . Verranno i giorni
delle amarezze ; inattese difficoltà, che
ci parranno insormontabili ; però come
figli della Chiesa, non dovremo mai ce-
dere. Tre secoli di strage e sedici di lotta
d'ogni maniera non hanno stancato que-
sta nostra madre, ed i figli dovran cedere
di fronte ad ostacoli nei tempi che cor-
rono? Non mai . Guardiamo alla cima del
monte, invochiamo l'aiuto di Dio e la-
voriamo da generosi .
Che diremo poi a quelli che nella loro
esimia carità ci vengono in aiuto con i
loro soccorsi? A costoro presentiamo la
parola dell'Evangelo : Passano presto i
giorni della carriera mortale e viene il
di, nel quale Cristo Giudice esamina le
opere che avrem fatte e dirà : Venite, o
benedetti, al premio che vi è stato preparato .
Io aveva fame e voi mi avete dato da man-
giare ; aveva sete e mi avete dato da bere;
era nudo e mi avete vestito, era pellegrino
e mi avete ricevuto ad albergo in casa vostra .
Diranno i giusti : Quando mai abbiamo
noi fatto tali opere ? Gesù risponderà : Ciò
che faceste agli infelici, faceste a me stesso ;
voi pertanto, o benedetti dal mio celeste Pa-
dre, venite e possedete il Regno che vi fu
apparecchiato dal principio del mondo.
Chi più infelice dell'orfano, del pec-
catore, chi più infelice del selvaggio e
dell'infedele? Orbene a tutti questi infe-
licissimi fratelli portano il pane ed il
vestito, la fede e la consolazione, la ri-
generazione e la vita le Opere Salesiane,
e chi le sostiene e le nutre forma la
consolazione del Cuore Sacratissimo di
Gesù, ha diritto alle sue promesse e ne
avrà l'eterna ricompensa.
NUOVA PARTENZA DI MISSIONARI
ANDATE O FRATELLI
L'APOSTOLaTO DI CRISTO È LA VOSTRA MISSIONE
LA PATRIA VI AMMIRA LA CHIESA VI AMA
FIGLI DI D . BOSCO ADDIO
LA VIRTU' DEL PADRE IN VOI RISPLENDE -
Queste parole leggevansi stampate a grandi
caratteri entrando nel nostro Oratorio di To-
rino il giorno 16 dello scorso agosto .
Alle ore 3 1/2 pom . il tempio di Maria
Ausiliatrìce era gremito di Cooperatori e
Cooperatrici .
Venivano in presbiterio in abito da viag-
gio i Missionari destinati all'America ed al-
l'Africa, ed in apposito palco prendevan
posto le Suore di Maria Ausiliatrice desti-
nate alla nuova Casa di Lima nel Perù .
Cantati ì Vespri solenni, compariva in
pulpito il sacerdote missionario Don Luigi
Calcagno .
Signori, prese a dire, esitai alquanto nell'ac-
cettare l'incarico di parlarvi in un'occasione così
olenne ed in questi istanti così difficili per mio
s
cuore ; ma alfine mi feci coraggio, ed eccomi perciò
a voi, ad esporvi ciò che il cuore mi detta ed a
salutarvi con tutta l'espansione dell'animo .
Non aspettatevi dal mio rozzo labbro la parola
elegante e fiorita ; non aspettate l'arte del dire
da un missionario che da tanti anni vive lungi
dalla patria . Vi basti invece l'affetto col quale a
voi son venuto e per quale, spero, risponderete alle
mie ardenti preghiere .
Non sono trascorsi quattr'anni, dacchè il primo
drappello di Missionari Salesiani destinati alla
Repu bblica dell'Equatore raccoglievasi in questo
tempio per la partenza . Là, presso quel Taberna-
colo, ai piedi dell'altare di Maria Ausiliatrice, si
accomiatava dai fratelli e dal vecchio Padre .
Quanti pensieri s'affollavano alla nostra mente !
Lì vi era Don Bosco ! Il cuore trepidante andava
interrogando : E lo vedremo ancora il nostro caro

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Padre ? Ma non sapevamo che quella doveva pro- Il tuo saluto, o caro Apostolo, lo acco-
prio essere l'ultima volta che Don Bosco doveva
discendere in questa chiesa, l'ultima volta che
gli era ancor dato di assistere alla partenza di
Missionari Salesiani . . . Oh scena d'immenso affetto
e di sentito dolore ! Le lagrime del Padre mesco-
lavansi colle lagrime dei figli nell'ultimo amplesso .
Don Bosco, Don Bosco, oh come sentimmo allora
d'amarti !
Come fu quello l'ultimo drappello di Missionari
gliemmo in cuore qual dono prezioso, e noi
te lo ricambieremo ogni dì con prece fidente
presso i santi altari, per implorare dal Si=
gnore e dalla Vergine Ausiliatrice le più
copiose grazie sopra di te e sopra i prodì
tuoi fratelli .
Terminata la conferenza, il sig . Don Rua
impartì la benedizione col SS . Sacramento
spediti dal buon Padre, così per divina disposi- e recitò col popolo le preghiere pel viaggio .
zione l'ultima notizia che ebbe in vita delle sue
missioni fu quella del nostro arrivo a Quito ; ci
benedisse ancor una volta e poi morì .
Oh la benedizione di un padre morente è fe-
conda di frutti copiosi, e tal fu quella del caro
Don Bosco .
Dopo un viaggio lungo e disastroso, giunti in-
columianstre,ciponmalvr,
ed i presagi nostri felicemente si adempierono .
Ma non è quello che abbiam fatto che mi preme
ora ricordarvi, ma bensì vi dirò quanto coll'aiuto
di Dio e della vostra carità tenteremo di fare .
Salito poscia all'altare diresse gli ultimi ri-
cordi ed il commovente addio del suo cuore
paterno .
Li benedisse ancora una volta e poscia li
ricevette all'ultimo amplesso . Un dopo l'altro
quei cari sacerdoti e catechisti prendevano
l'ultimo congedo dal sig . D . Rua e ne riceve-
van l'ultima parola ; poscia passavano ad ab-
bracciare e salutare gli altri Superiori e
confratelli, gli uni e gli altri mal frenando
furtive lagrime.
Qui l' oratore con somma chiarezza ci po- All'uscire dal tempio il popolo fa ressa
neva sotto gli occhi i bisogni temporali e presso di loro, i fedeli, gli amici, i parenti
spirituali dell'immenso numero di Indii, che salutano, pregano, piangono, escono in escla-
popolano le regioni già incivilite di quella mazioni e felicitazioni le pìù affettuose.È
Repubblica . Con vivo interesse descriveva una scena commoventissima, è l'ultimo as-
poi il deplorevole stato degli Indii ancor salto al cuore di quei giovani apostoli .
selvaggi, e delle immense per non dire in- Son giunti alfine alle carrozze che li at-
superabili difficoltà che s' affacciano al mis- tendevano, ascendono e s'involano a noi .
sionario, che tenta giungere fino a loro . Addio, fratelli dolcissimi, stretti alla me-
- Poveri preti, debbon vestirsi a foggia degli desima bandiera, figli d'un medesimo Padre
Indii, armarsi contro gli uomini e contro le lavoriamo da forti nella vigna del Signore .
bestie, valicare a piedi monti altissimi, pas- Passeranno presto questi anni di fatica, verrà
sar a nuoto pericolosi fiumi, dormir più notti il giorno del premio e ci ricongiungeremo
in mezzo alle foreste col pericolo continuo per sempre in Cielo .
di essere sbranati dalle fiere od assaliti dagli
uomini, aprirsi il passo nei luoghi selvosi
coll'accetta alla mano, e giunti alla meta
sospirata i pericoli e le difficoltà si fanno
ancor più gravi ed imponenti . - L' oratore
c:Idonihuevaqstprcolgid
lo vuole e noi fidenti in lui tutto affronteremo,
ben lieti se potremo versar per lui fino al-
l'ultima goccia il sangue nostro .
Parlò inoltre del Collegio che ora si aprirà
in Quito di soli Indietti, sovra un sistema
affatto nuovo, mantenendo vivo il loro lin-
guaggio, conservando intatte le loro costu-
manze pel vitto e per l'alloggio, esercitan-
doli nelle armi secondo il costume della selva
Prima della sacra funzione, il nostro Su-
periore D . Rua chiedeva al S . Padre una
speciale benedizione per i Missionari in par-
tenza . Ed il S . Padre faceva rispondere
col seguente telegramma che ricevemmo un
momento prima che salissero in ferrovia
- .mR°D.-T RSuaperiolsn- o-
rino . - Il S. Padre confortato dalla notizia
partenza Salesiani e Suore Equatore Perù A-
frica ha concesso di gran cuore l' implorata
benedizione .
M . CARD . RAMPOLLA .
e via via formandoli alla civiltà cristiana in
modo tale, che vi perseverino poi indubbia-
mente, anzi possano in buon numero tornar Nel frattempo che li divideva dalla loro
utili ai missionari nelle più difficili missioni partenza per la Francia, i Missionari reca-
e diventar col tempo valorosi apostoli di ronsi a Valsalice per pregare sulla tomba
Cristo presso i loro sventurati fratelli .
del Padre e prendere commiato dalle vene-
Commovente poi oltre ogni dire riuscì l'o- rate sue spoglie . Passarono poi all'Ospizio di
ratore nelle parole che diresse ai fratelli S . Giovanni Evangelista, ed alle 11 di notte
pronti alla partenza . Salutò col più caldo partivano da Porta Nuova . Un gruppo di
affetto quelli destinati all'Africa e ricordò sette staccaronsi ben presto per alla volta
loro che, sebben lontani di luogo, sarebbero di Oran in Africa ; gli altri, destinati parte
stati sempre vicini col cuore e colla vicen- per Quito e Riobamba nell'Equatore e parte
devole emulazione nelle sante imprese .
colle Suore di Maria Ausiliatrice per Lima
Alle parole dell'addio spuntavano le la- nel Perù, continuarono il loro cammino fino
grime a lui ed a tutti gli astanti .
a Liverpool.

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OCCULTI BENEFATTORI
I SALESIANI IN TERRA SANTA .
Qualche mese fa accennammo l'andata dei
Salesiani in Terra Santa . Produciamo
ora una corrispondenza della Lega Lombarda
di Milano, intorno alle festose accoglienze che
colà ebbero, insieme col Canon . Bellonì,
fondatore dell'Opera della S . Famiglia .
- Gli argomenti della politica quotidiana
non debbono farci distogliere del tutto lo
sguardo da quei fatti consolanti che si vanno
compiendo nel seno della Chiesa, e che ne di-
mostrano la perenne vitalità e grandezza .
Uno di questi fatti è il recente stabilirsi che
fecero in Terra Santa i preti della Pia So-
cietà Salesiana, fondata da D . Giovanni
Bosco, di sempre cara e venerata memoria .
- È noto certamente a molti dei nostri
lettori, che il Canonico D . Antonio Belloni già
da più anni ha fondata in Betlemme l'Opera
della S . Famiglia, la quale ha per iscopo
l'educazione cristiana della gioventù, special-
mente povera ed abbandonata . Affine di me-
glio assicurare l'avvenire della sua opera .,
il can . Belloni, seguendo pure il desiderio
di tutti i confratelli, chiese aiuto alla Pia
Società Salesiana, ottenendone piena ap-
provazione, non solo dei principali conser-
vatori dell' Opera della S . Famiglia , ma
eziandio da Mons . Piavi, Patriarca di Geru-
salemme e dalla Santa Sede .
- È in tal modo che i Salesiani si sono
stabiliti in Terra Santa . Sarebbe troppo lungo
il descrivere le feste e l'entusiasmo, con cui
furono ricevuti .
- Sbarcati a Giaffa la mattina del 15 giu-
gno, insieme con Don Belloni, che dopo
un'assenza di varìi mesi, ritornava in Pale-
stina, furono incontrati a Colonia, distante
tre ore da Betlemme, dai principali perso-
naggi del paese ; a S . Elia, località posta ad
un'ora di cammino dalla città di David, sta-
vano schierati gli allievi dell'Orfanotrofio in
numero di 300 ; man mano che si avvicina-
vano a Betlemme la folla aumentava, e pro-
rompeva in grida sì clamorose di evviva e
di giubilo, che era impossibile il trattenere
una viva e profonda commozione .
- Sui primi del prossimo anno altri Sale-
siani muoveranno alla volta di Terra Santa,
poichè essi sono impazientemente attesi a Na-
zaret ed altrove ; da ciò ne verrà ai poveri
orfani d' Oriente nuovo incremento di bene,
chè i figli di D . Bosco con ogni maniera ne
promuoveranno la loro rigenerazione morale
e civile .
Non sappia la tua sinistra quel che fa la tua
destra . (1) Così Gesù Cristo disse ai suoi
discepoli, perchè non cercassero nel fare il
bene le lodi degli uomini, ma solo procurassero
di piacere al Padre Celeste, il quale li avrebbe
tanto più largamente premiati, quanto meno
di soddisfazioni avrebbero avuto su questa
terra praticando la carità .
Noi scriviamo queste righe sotto l'impres-
sione di una commovente notizia che abbiamo
ricevuto colla morte di insigni benefattori
occulti .
Nei primi giorni del mese di Luglio p . p .
moriva a Torre Bairo un certo agricoltore
di nome Defendente Perino . A lui erano pre-
ceduti negli eterni riposi due altri suoi fra-
telli, Giacomo e Pietro . Fervorosi cristiani,
ardentemente bramavano di cooperare alla
salute delle anime ; e poichè non era dato
loro di consacrarsi alle missioni cattoliche,
d'accordo ne le promovevano efficacemente,
coll' obolo e colla preghiera .
Tutti i loro risparmi erano destinati nel
soccorrere i missionari delle diverse regioni
del mondo, e nel procurare i mezzi per gli
studii sacri a quei giovani che avevano la
vocazione dell'apostolato . Lavoravano con
febbrile attività il loro campo da mane a sera,
e quando, in certe stagioni, avrebbero potuto
godersi un po' di riposo, andavano in gior-
nata nelle possessioni altrui per accrescere
il peculio destinato alle missioni . A questo
fine eziandio il loro cibo era parcissimo . Pas-
savano parte della notte in orazione, pre-
gando Iddio che mandasse buoni, zelanti
operai nella sua vigna ; in modo speciale
il Defendente più volte fu trovato da un
suo intimo amico, a mezzanotte, inginoc-
chiato in una parte remota del suo campo,
assorto in profonda contemplazione . E questa
era sua abitudine, e quando il sonno lo vin-
ceva si coricava sopra un po' di strame che
quivi aveva recato .
Prima il Canonico Ortalda e poi D . Bosco
videro non rare volte giunger loro generosi
soccorsi, senza sapere la mano benefica che
loro porgevali . Non mai ci fu dato di cono-
scere il nome di sì generose persone, finchè
morto l' ultimo dei fratelli, il confidente, del
quale si servivano per questa opera di su-
blime ed umile carità, a gloria di Dio, che
è mirabile ne' suoi santi, credette bene di
rivelare ogni cosa .
Oh ! quanti di questi sconosciuti bene-
fattori vi sono nel mondo . Noi ben lo sap-
piamo per esperìenza, giacchè non passa
giorno senza che ci giungano limosine per
il Santuario di Maria Ausiliatrice e per le
(1) Matth. VI . 3 .

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Missioni d'America, d'Asia e d'Africa, vuoi
per mezzo di persone segrete, vuoi special-
mente con un semplice biglietto in cui sta
scritto : - Una pia persona - Un' umile of-
ferente - A favore degli orfanelli di Don
Bosco o Per una preghiera . N . N. - Queste
pie persone noi non le conosciamo, ma ben
le conosce il Padre Celeste, che vede nel -se-
greto, ed Egli ne darà loro eterna ricom-
pensa . Da Lui giusto rimuneratore nell' uni-
versale giudizio saranno esaltate e glorifi-
cate innanzi al mondo intiero ed al cospetto
degli Angeli e Santi tutti del Paradiso .
Noi, per obbligo di gratìtudine, ogni giorno
preghiamo e facciamo pregare dai nostri gio-
vanetti per tali benefattori, affinchè il buon
Dio, in vista della loro umile e nascosta ca-
rità, voglia prosperarli anche in vita ne' loro
interessi materiali e spirituali. Ed ora rac-
comandiamo eziandio alle preghiere dei no-
stri Cooperatori e Cooperatrici le anime dei
fratelli Giacomo, Pietro e Defendente Perino .
GLI ANTICHI ALLIEVI DI DON BOSCO
Riproduciamo con piacere un brano della
circolare che la Commissione degli Antichi
Allievi di D . Bosco ha diramato in questi
giorni, per organizzare un pellegrinaggio alla
piccola borgata ove nacque il buon Padre .
Torino, li 17 agosto 1891 .
CARO AMICO,
Nelle due agapi fraterne, che la bontà del
signor Don Rua volle di nuovo dare agli
Antichi Allievi dell'Oratorio aderenti alla
Dimostrazione per Don Bosco , venne pre-
sentata una proposta che la Commissione
credette ottima cosa far sua . E consisteva
nel preparare e portare a Castelnuovo (fra-
zione Becchi) una bella Corona bronzata da
sovrapporre alla lapide già da noi posta nel
1889 sulla casa, ove ebbe i natali il nostro
venerato Don Bosco . Questa corona, con in
campo analoga iscrizione, starà come ri-
cordo del Cinquantenario della fondazione
degli Oratori aperti dal nostro impareggia-
bile Padre , e come segno di nostra imperi-
tura memoria a quei luoghi, che ricordano
così soavemente le primiere virtù di un tanto
Uomo . A chi fu presente ad uno dei pranzi
è abbastanza noto l'entusiasmo con cui tale
proposta venne accolta ; tantochè lo stesso
Sig . Don Rua felicitò e incoraggiò questo
disegno, dichiarandolo un bell'atto di filiale
riconoscenza.
Ora saremmo nel caso di concretare il ge-
nerale desiderio . La Commìssione ha già
prese le necessarie disposizioni sia coi signori
Fr.lli Borgogno per preparare la corona, sia
col signor Francesco Bosco per allestire il
pranzo ai Becchi, ed è certa che tutto rie-
scirà a comune soddisfazione .
Importando la corona una spesa di oltre
Lire 100, sarebbe impossibile raccogliere tale
somma, se solamente quelli che andranno ai
Becchi dovessero pagare una tassa per detta
corona ; perciò, dietro consiglio di molti che
desiderano anch'essi di concorrere a questo
bel tratto di amore (benchè non possano in-
tervenire personalmente), la Commissione ha
deliberato di ricorrere a tutti indistintamente
i nostri amici , affinchè coll'obolo di tutti
resti onorata la memoria di sì caro Padre .
La quota è libera . Ognuno metta quello
che il cuor gli inspira ; e qualora, come spe-
riamo, colle offerte riscosse per la corona so-
pravvanzasse qualche somma, questa sarà
impiegata nell'estinzione del debito da noi
contratto l'anno scorso .
Il pio pellegrinaggio è stato stabilito per
la terza Domenica di Settembre (20) .
Per la Commissione
CARLO GASTINI .
Noi ammirando la costanza con la quale
questa Unione di antichì Allievi di D . Bo-
sco, dopo 20 anni che sussiste, va sempre
crescendo nell'affetto e nella riconoscenza
verso il loro indimenticabile Maestro, Amico
e Padre, ci approfittiamo di questa occasione
per invitare tutti gli altri allievi di D . Bosco
ad unire anch'essi il loro nome con quelli di
questi buoni amici e formare così come una
immensa schiera di affezionati figli, cui è
sempre dolce e cara la memoria del com-
pianto Padre .
Per associarsi alla Unione degli Antichi Al-
lievi di D . Bosco , rivolgersi al Sig . Carlo
Gastini, presso l'Oratorio salesiano di Torino .
Vi si possono associare non solo quelli che
furono allievi dell'Oratorio Salesiano di To-
rino, ma anche quelli degli altri Istituti di
D . Bosco .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Dalla Missione di S . Raffaele.
Isola Dawson, 18 Aprile 1891,
RE v . mO SIG . DON RUA,
dopo un anno eccomi di nuovo, per inca-
rico del nostro Prefetto Apostolico D . Fa-
gnano, a visitare questa Missione di S . Raf-
faele . Oh ! quanto progresso ha già fatto in
un anno ! quanto hanno lavorato i nostri

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confratelli e le suore di Maria Ausiliatrice !
Già si cominciano a pregustare frutti copio-
sissimi di civilizzazione e di salute tra questi
poveri selvaggi .
Prove .
È vero che il nemico delle anime tenta
ogni mezzo per turbare l'opera benefica del
Missionario. E per dire d'alcuno di questi
tentativi, Ella saprà, signor Don Rua, come
ogni mese dobbiamo mandar da Puntarenas
le vettovaglie e pei Missionari e per gli Indii ;
orbene non passa mese senza che sorgano
incidenti che ne impediscono o ritardano il
trasporto . Ora non si trovano carri od uo-
mini per la condotta della merce sino alla
spiaggia ; ora mancano marinai o barche per
metterla a bordo, ora non si fanno imbarchi
per molto tempo, oppure di sole persone, e
per poter imbarcare viveri bisogna lasciarsi
tirare pel collo nel prezzo ; ora, quando ogni
cosa è a bordo e si è sul partire, l'equipaggio
tutto s'ubbriaca e convien aver pazienza ed
aspettare che passi la sbornia . Insomma tutte
le sante volte che si ha da soccorrere i Mis-
sionari e gli Indii di S . Raffaele, ne succede
una . Ora che doveva partir io con cinque
coadiutori, quattro ragazzi e quattro Suore
di Maria Ausiliatrice, e condurvi oltre le vet-
tovaglie anche un cavallo, pareva un mira-
colo che si avesse tutto favorevole, persino
le acque ed i venti . E sì io l'avrei detto un
vero miracolo , una vittoria guadagnata su
l'infernal nemico , se avessimo potuto sbar-
care senz'alcun disturbo . Ma che ? Non era
per anco uscita dal porto la goletta Fueghina
che ci portava, quando diede di prora in un
vapore argentino chiamato Tyr, che aveva
ancorato poche ore prima a trecento metri
di distanza, e nell'impeto si fratturò l'al-
bero anteriore . Tra la confusione e lo spa-
vento si cercava di salire a bordo del vapore
incontrato ; ma la voce del capitano assicura
non esservi alcun pericolo . La Fueghina per
altro non può continuare e si deve aspettare
almeno un giorno finchè arrivi altra goletta .
L'indomani venne la Enriqueta, ma di rice-
vere a bordo il cavallo non ne vollero sa-
pere e dovemmo lasciarlo a spiaggia . -
Altre prove e ben più terribili avvengono
sul luogo stesso della Missione, ora per parte
di qualche perfido selvaggio che mette sos-
sopra i suoi colleghi per allontanarli dai Mis--
sionari , ora per parte di qualcuno degli
inciviliti postisi per lucro a servizio della
Missione ed ora per tante altre vie, che sa
rebbe troppo lungo accennare . Ma viva Dio !
chè se tutte queste battaglie ci fanno eser-
citare un po' di pazienza, non tolgono punto
del nostro coraggio, anzi aumentano vieppiù
la nostra fiducia nel Signore e la nostra
energia a lavorare per la sua maggior glo-
ria e la salute di questi poveri selvaggi,
de' quali già un bel numero gustano il be-
neficio della cristiana civiltà .
Consolazioni .
Lasciata la loro vita barbara e vagabonda,
e raccolti come in un sol villaggio, in una sola
famiglia, si occupano nel condurre al pascolo
il bestiame, nel tagliar alberi, fare strade,
scavare canali, sotto la guida ed il regime
del Missionario, dal quale ricevono vitto e
vestito, alloggio ed istruzione . È l'antica
forma de' governi patriarcali, dove il mo-
narca è il Missionario stesso, rispettato, a-
mato ed obbedito come il padre di famiglia .
Don Pistone, succeduto a Don Ferrero che
passò al Chili, è l'anima, la vita di tutto il
movimento . Alla testa dei selvaggi egli il
primo a maneggiar la scure, il zappone, egli
a guidare i carri, egli insomma a dar esem-
pio d'attività a questi poveri Indii . A lui
fanno compagnia nella direzione dei lavori
campestri sei confratelli coadiutori espertis-
simi d'agricoltura . Don Pistone suole portar
seco nel bosco un vecchio archibugio, per
spararlo su qualche grosso uccellaccio che
avesse la baldanza di turbarli nei loro la-
vori . Il colpo dello sparo incute ai selvaggi
terrore e tremore . La prima volta che udi-
rono quel rumore infernale, alcuni impauriti
si gettarono a terra, altri scapparono a na-
scondersi come se fossero inseguiti . Ora non
hanno più paura, è vero ; ma è facile imma-
ginare quale alta idea abbiano di chi può fare
in un momento, e a sua posta, tanto rumore .
Pertanto e col timore, potentissimo per am-
mansare queste malvagie nature, e più col-
l'amore , si è potuto addestrarli a vita sta-
bile e far loro eseguire importantissimi lavori .
L' isola Dawson sta prendendo l' aspetto di
bel giardino . Si ammira un ampio stradone
che dalle graziose casupole della Missione
conduce su di una verdeggiante collinetta,
luogo di deliziosa passeggiata . Alla cima,
circondato da fitta palizzata, c' è il campo-
santo con in mezzo un' alta croce, alla cui
ombra riposano già dodici Indii battezzati .
Colà si recano sovente gli Indii a piangere
ed a pregare pei loro estinti . Mancava ancora
che fosse distribuito in tante aiuole circon-
date da fiori, e ciò si fece a questa mia venuta .
Le case di legno di un sol piano vanno
crescendo di numero e si è diboscato e reso
coltivabile un bel tratto di terreno .
Mentre Don Pistone ed i coadiutori adde-
strano i selvaggi alla vita campestre , Don
Delturco e le Suore di Maria Ausiliatrice li
abituano alla vita civile, impartendo loro
con ammirabile pazienza i principii della Re--
ligione cattolica e della civiltà . La lingua che
loro s'insegna è la spagnuola .
Dialogo con un solo interlocutore .
- Scienza della parentela press
so gli Indii .
Al mio arrivo in quest'isola mi corse in-
contro un vispo ragazzetto indio dai 12 ai 13

1.7 Page 7

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anietocdmlancoigeutà
Buenos dias, Padre - dissemi in buon casti-
gliano - cómo está?-sEenz'aptrios
continuò egli : - Bueno, gracias (bene, gra-
zie) - Mi venne da ridere e dissi tra me
- Si vede che ha imparato bene la lezione .
Bravo! - Ed essendo circondato da una mol-
titudine che mi conoscono dall'anno scorso
eridonacesdlmioarent
in mezzo alla foresta (1), chiesi ad una gio-
vane donna, se il bambino che teneva per
mano fosse suo fratello : No, mi rispose pron-
tamente e con serietà, è mia madre!!! - Po-
vera donna ! E pensare quanto doveva avere
studiato per imparare quella risposta così dif-
ficile !
I nostri buoni Indiì hanno già imparato i
primi rudimenti della nostra santa Religione,
le preghiere del mattino e della sera, e non
senza commovermi li sentii a cantare in tono
ec.onÈmastriequoldisacre
mirabile il contegno che tengono nella Casa
di Dio e l'attenzione ai divini misteri ed
alla spiegazione del Catechismo . La prima
domenica che li vidi , ne rimasi altamente
edificato .
Lanterna più che magica .
Alla sera di questa prima festa, 5 Aprile,
volli rallegrarli con uno spettacolo nuovis-
simo . Avevo portato meco da Puntarenas
una lanterna magica con un organino . Non
ci voleva altro ! Ridevano, saltavano, balla-
vano, sgambettavano ; erano tutti in visibi-
lio. La loro gioia era al colmo, la loro curio-
sità era messa alla prova . Le figurine erano
per lo più soggetti sacri . Che piacere al suc-
cedersi repentino di nuovi personaggi! quante
esclamazioni, quante interrogazioni ! Ad ogni
gruppo io ne faceva loro breve spiegazione ;
ma al comparire di un Ecce Homo non ebbi
tempo di parlare ; un grido unanime di giu-
bilo scoppiò all'istante : Jésus Jésus el Sal-
vaS!E dcoernmtisa ra un pub-
blico atto di grazie, di riconoscenza, che
questo povero popolo offriva a quel Dio da
poco imparato a conoscere . Oh come Gesù
l'avrà accolto ! Qual commozione pel suo Cuore
adorabile ! Tutta la serata fa bella e piacque
assai a questi poveri selvaggì .
Si era avvisato che l'indomani nella nuova
chiesina si sarebbe celebrato una solenne
funzione . Si sarebbe fatta la benedizione e
collocazione delle stazioni della Via Crucis .
Non ci mancò un indio , tutti vollero esser
presenti dal principio alla fine .
Che dice una Croce .
Il giorno 7 Aprile mi recai con Don Pi-
stone alla punta dell'isola, ove abbiamo una
casa succursale, con alla testa due pastori
per la cura delle pecore . Il viaggio si fa
(1) Vedi Bollettino di Ottobre del 1890.
parte tra folti alberi ed alti pantani nel bo-
sco e parte sulla sabbiosa spiaggia del mare
e ci si impiegano sette ore circa a cavallo .
La casa è in un'amenissima posizione . Si-
tuata presso di un pittoresco laghetto dalle
acque dolci e limpidissime, sopra cui galleg-
giano a centinaia e centinaia i patos (anitre
selvatiche) ed i quaiquenes (tacchini selva-
tici), circondata tutt'all'intorno da estesi bo-
schetti sempre verdeggianti e rallegrata dal
dolce e vario canto di mille uccelli, si di-
rebbe un paradiso terrestre . I patos e spe-
cialmente i quaiquenes, uccelli emigratori
nella stagione più rigida, si moltiplicano a
dismisura ; le uova che si rinvengono ogni
giorno tra i cespugli circostanti in media su-
perano il centinaio . In questa punta vi sono
sparsi qua e là altri sette laghetti della cir-
conferenza ciascuno di due chilometri circa,
i quali in tempo di piena per mezzo di ri-
gagnoli scaricansi nel mare, rendendo fertile
di pascoli il tratto che da questo li separa .
Scopo della nostra venuta alla punta era
di riconoscere il luogo del naufragio del
cutter Dorà e porvi una croce commemora-
tiva del povero confratello G . B. Silvestro,
quivi annegatosi due anni or sono, mentre
sottraevasi alle furie dei selvaggi dell'isola .
Pertanto il 9 di buon mattino , celebrata la
S. Messa, ci mettemmo in cammino . Ave-
vamo preso per guida il guardiano della
Casa, al quale facevano seguito due grossi
mastini . Ei ci diceva che in quattro ore sa-
remmo andati e ritornati, ma giunse il mez-
zogiorno e non eravamo che a metà strada .
Stanchi e con un appetito da suonatori fa-
cemmo sosta presso di un limpidissimo ru-
scelletto per isfamarci . La provvigione por-
tata con noi sarebbe bastata a togliere ap-
petito a tre persone una volta sola, ma ave-
vamo lì i due mastini che ci guardavano in
aria supplichevole e pareva volessero dirci
che anch' essi avevano fame . Pensammo
quindi di farne cinque parti e abbandonarci
nelle mani della Provvidenza . E la Provvi-
denza sempre buona venne in nostro soccorso .
Dopo dodici ore, finalmente all' imbrunire
arrivammo sul luogo . Triste luogo ! È un
folto bosco circondato da ogni parte, fuor-
chè da levante, da un monticello . Quivi do-
vevamo passar la notte. Mentre il guardiano
raccoglieva legna secca per scaldare un po'
di acqua e tener acceso il focolare tutta la
notte, Don Pistone ed io andammo in cerca
di frutti marini, e ne trovammo in abbon-
danza . Ne mangiammo crudi, cotti, a lesso
ed anche arrostiti sulla bragia, ed in ogni
modo ci parvero eccellenti, perchè la fame
ce li rendeva saporitissimi . Anche i due ma-
stini ne ebbero a sazietà . Intanto s'era fatto
notte . Si trattava di dormire . Non avevamo
coltri, non pelli, nulla che ci servisse di letto .
Che fare? Per liberarci dall' umidità sten-
diamo rami secchi per terra, la sella del ca-
vallo per guanciale, ci raccomandiamo al-

1.8 Page 8

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l'Angelo custode e tentiamo di dormire . Ma
non è possibile . Al soffice letto ed al morbido
guanciale, che indolentiscono le membra, si
unisce per giunta una fresca brezzolina, quindi
un grosso acquazzone, e poscia un forte vento
che non ci lascia chiudere un occhio tutta
la notte . Ai primi albori, spossati più del
giorno precedente, inselliamo i nostri cavalli
e via alla spiaggia . Quale spettacolo deso-
lante ! Chi sa quanti bastimenti avranno
fatto naufragio a questa spiaggia ? Cassoni,
scale, tavole, remi, golette, barconi scon-
quassati, travi cerchiati in ferro, cordami,
ecc ., in somma un'infinità di rottami di ba-
stimenti erano confusamente accatastati con
tronchi di alberi che i venti avevano svelti
dalle radici e lanciati al mare, il quale a sua
volta li aveva respinti, proprio come quegli
Angeli che . ..
Nè pur fedeli a Dio, ma per sè fóro .
Quivi affogò il povero nostro Silvestro il
21 settembre 1889, giorno memorando per
la terribile insurrezione di questi selvaggi .
- O anima bella, che per causa sì nobile
lasciasti la vita in questa inospitale terra,
deh ! intercedi per i poveri indii dell'isola
Dawson . Fa che tutti possano venire alla
conoscenza del vero Dio , che tutti ab-
biano a gustare il beneficio della civiltà che
loro tentasti portare in compagnia de' tuoi
fratelli .
Prendemmo due travi dei meglio lavorati,
e portatili sulla cima del monticello più vi-
cino, li innalzammo a forma di croce . La be-
nedicemmo e recitammo le esequie col De-
profundis e lasciammo quel luogo pieno di
mestizia . La croce porta questa semplice iscri-
zione : - Qui naufragò il cutter Dorà morendo
annegato Silvestro Giovanni Battista, Cate-
chista-Missionario Salesiano, il 21 sett . 1889 .
Una visita - Nuovi cristiani .
Il giorno 14 giunse all'isola la goletta Ex-
pres con molti signori e signore chileni, che
vennero per visitare la Missione . Primeg-
giava tra loro la nobile famiglia Wilnes di
Valparaiso, che ammirò il progresso fattosi
in breve tempo e lasciò una provvista di vi-
veri e di vestiari da distribuirsi agli indii .
La venuta di questi signori ci determinò ad
amministrare il battesimo a diciasette indii
adulti, già apparecchiati da qualche tempo .
L'occasione era propizia : facendoli padrini
si porgeva loro un motivo pe r fare del bene
a questi infelici . Detto fatto . Quei gentili
signori accettarono la proposta, e l'indomani,
15 Aprile, si venne alla funzione . I novelli
cristiani portano il nome e cognome de' loro
padrini .
In questa circostanza accaddero alcuni le-
pidi episodi, che vo' narrare non per edifi-
cazione, ma perciò si veda sino a qual punto
giunga ancora la selvatichezza de' poveri
indii di Dawson, dopo un anno e mezzo di
continue lezioni di civiltà per parte de' Mis-
sionarii .
Delicatezze indiane .
Mentre in chiesa si facevano i preparativi
per la sacra funzione e la campana rallegrava
l'orecchio co' suoi giulivi rintocchi, i nobili
visitatori stavano distribuendo sulla piazzetta
oggetti di vestiario a tutti coloro che accor-
revano alla casa di Dio . Or avvenne che la
primogenita Wilnes, signora Elvira, insieme
a camicie, grembiali, scialli, fazzoletti, di-
stribuisse anche degli anelli di osso rosso .
La prima, a cui toccò riceverlo, credendolo
forse un buon confetto, invece di porselo in
dito , se lo cacciò in bocca e gli diede tali
dentate, che se non fosse stato d'osso ben
duro, l'avr.nofuribeleb. b. e ridotto in minutissima pol-
vere . Non è a dire se si facessero allora so-
lenni risate, mentre la povera india si rimase
altamente stupefatta non sapendo perché si
ridesse . - Un' altra si presentò con in brac-
cio un bimbo di circa due anni, il quale, oltre
all'essere di forme più che tozze e di brutta
faccia - come sono tutti questi selvaggi -
aveva pure dalla testa ai piedi su tutta la
persona tale uno spessore di nero sudiciume,
che a persona men che civile metteva schifo
rimirarlo . Una delle signore chilene le s'av-
vicina o le dice che faccia un po' di pulizia
al ragazzo, che vada a lavarlo . Senz'altro
l'india, a mo' delle bestie, sporge un palmo
di lingua, e (horresco referens) cominciando
dal naso quasi pulito, gliela fa passare per
tutta la faccia, inghiottendosi a tratto a tratto
l'immondizia ritolta . - Son cose che fanno ri-
brezzo al solo udirle, eppure il Missionario ad
ogni piè sospìnto deve vederne delle peggiori
ancora, come quella di mangiarsi, e con che
gusto! certi animaletti, quelli che un pazzo
poeta del seicento chiamava i cavalier d'ar-
gento in campo d'oro! Guai agli stomachi
schifiltosi ! Guai a chi non ha una più che
buona dose di pazienza e di .... cinica indif-
ferenza !
Quei buoni chileni si deliziarono nel sen-
tire da questa rozza gente cantare con dol-
cezza le lodi del Signore. Vollero pure sen-
tire alcuni canti indiani : nè è duopo dirne
molte parole : sono canti che attirano i sassi,
come quelli d'Orfeo . Tuttavia i nostri bene-
fattori partirono molto soddisfatti, enco-
miando ed incoraggiando i Figli di Don
Bosco e le Figlie di Maria all'opera rigene-
ratrice .
Messe albeggiante .
Col prossimo inverno i nostri confratelli
sperano di poter persuadere a fermarsi alla
Missione un'altra quarantina di selvaggi,
che vanno e vengono indecisi di lasciar la
loro vita nomade . Lo voglia il cielo ! Così

1.9 Page 9

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colla primavera vegnente la Missione aumen-
terebbe il numero de' suoi convertiti .
Dovrei ancora parlare di un'altra escur-
sione che feci con Don Pistone alla Baia
Loma al S . O . dell'isola, ove si tengono ri-
tirati gli indii selvaggi . Nella loro selva-
tichezza sanno però scegliersi magnifici posti .
Sembrano fortezze inespugnabili ! Sono bo-
coricati o tutt'al più seduti . Dinanzi stanno
accesi sempre grandi fuochi . Quando vedono
qualcuno avvicinarsi, se nol conoscono, lan-
ciano le loro frecce, e, se vedono di non po-
terla vincere, si danno alla fuga . Anche tra
questi speriamo di poterci presto inoltrare .
Ma, basta, vedo di essermi dilungato più
dell'onesto, quindi finisco .
schetti fitti fitti, presso al mare e ben ripa-
rati da' venti da piccole collinette . Cinque
o sei bastoni alti un metro circa, posti in
semicerchio e legati in punta a guisa di nic-
chia, ricoperti di pelli o stracci, formano le
loro abitazioni, dentro di cui debbono stare
Riceva, sig . Don Rua, i più ossequiosi sa-
luti de' Missionari dell'isola Dawson, e be-
nedica il suo
Aff.mo figlio in Gesù Cristo
Sac . MAGGIORINO BORGATELLO,

1.10 Page 10

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sera altre funzioni, predica e ricordi al bel
Dal Brasile .
drappello della prima Comunione .
Prima che si facesse notte, montato a ca-
Una Missione ai coloni Italiani, Belgi e Portoghesi . vallo e accompagnato da un duecento per-
sone, andai alla colonia portoghese, ove ci
fu da stancarsi per tutto il giorno seguente,
Lorena, 27 aprile 1891 . predicando, confessando, comunicando e vi-
REv .m° E AM .mo PADRE,
sitando tutte le abitazioni . Trovai varii in-
fermi, che confortai coi Sacramenti .
Ricevetti e resi altra volta la visita al Di-
Le scrivo di una missione da me data,
coll'aiuto di Dio, a coloni Italiani, Belgi
e Portoghesi.
Vennero a prendermi qui al Collegio di
S. Gioachino dieci uomini a cavallo ; a que-
sti si aggiunsero durante il cammino altri
quindici e vicino alla colonia italiana già
stavano altri ad aspettarmi . Dovunque entu-
siasmo e scene commoventissime ! L'ingresso,
nelle colonie fu sotto archi trionfali e salu-
tato da ripetute salve di fucili e razzi . Alla
distanza di mezzo chilometro incontrai tutti
i ragazzi dai tre anni in su, un centinaio
circa . Discesi da cavallo ed accompagnato
da loro mi recai subito alla chiesa, che con-
sisteva in archi, con tetto e mura di len-
zuola .
Preso un po' di riposo, diedi principio
alla missione . Recitato il S . Rosario colle Li-
tanie ed altri canti italiani, cominciai a pre-
dicare in questa patria lingua, e fui ascol-
tato colle lagrime agli occhi . La stessa sera
mi posi a confessare e ci durai fino alle 11
di notte .
All'indomani alle 5 ant . di nuovo in con-
fessionale fino alle 9, indi celebrazione della
Santa Messa, predica e distribuzione della
S . Comunione a, 54 persone . Dopo, visitai
e benedissi tutte le case degli italiani, in-
trattenendomi, ben s'intende, ad ascoltare le
miserie di ciascuno e a consolare chiunque
ne avesse bisogno .
Ritornato alla cappella, mi rendette la vi-
sita il direttore delle colonie, il colonnello
Gioachino Texeira Pinto, che io aveva visi-
tato nel mio ingresso .
Dopo pranzo tenni un'istruzione ai ragazzi
e alle ragazze che dovevano prepararsi per
la confessione e prima Comunione . Alla sera
altre funzioni come il giorno precedente, pre-
dica e poi in confessionale fino alle 10 1/2.
Il terzo giorno, di buon mattino, confes-
sato ancora per buona pezza, celebrai la S .
Messa, predicai e distribuii 47 Comunioni,
delle quali 25 prime : in mezzo ai teneri ra-
gazzetti bianco vestiti, facevano la loro ma-
rettore della colonia, e gli raccomandai cal-
damente, a nome di tutti i coloni, che si oc-
cupasse di una cappella reale e non provvi-
soria ed ottenni che se ne incominciassero
tosto i lavori .
Quanta fede trovai in questi buoni coloni!
Me ne congratulai con loro e li esortai a non
lasciarsi illudere da certi perversi che, sotto
speciosi pretesti, vanno a visitarli, cercando
in realtà di strappar loro il dono più pre-
zioso che ancor si abbiano su questa terra,
qual è quello della cattolica fede .
Mi consolarono poi tanto quei buoni ra-
gazzi ! Son vere perle ! Coltivati nella pietà
e negli studi che felice risultato ! Come a-
scoltavano volentieri ciò che loro raccontava
e specialmente del Collegio : volevano venir
tutti con me ; piangevano e supplicavano i
loro genitori per averne il permesso . Quattro
padri di famiglia, due italiani, uno belga e
uno portoghese, mi offrirono i loro figli . Uno
già venne con me al Collegio e gli altri si
preparano per venire .
In Collegio l'anno scorso si terminò con 20
ragazzi interni e 124 esterni .
Il risultato degli esami, che furono pub-
blici e presieduti dal Presidente della pub-
blica istruzione della città, fu soddisfacentis-
simo . Questo secondo anno l'apertura si
fece il 15 di febbraio . Attualmente conta 69
interni e 94 esterni . Il locale è capace di
soli 80 interni e già raggiunse questo nu-
mero ; gli altri undici arriveranno di questi
giorni . Se avessimo posto, non tarderebbe a
raggiungere il numero di 150 .
Aspettiamo il nostro Ispettore per decidere
sul da farsi .
Le condizioni della casa sono critiche : non
siamo in terreno nostro . La casa che il conte
Moreira Lima aveva offerto fu destinata pel
Collegio delle Suore.
Il nostro Collegio al presente è parte nella
casa del Conte stesso, attigua alla chiesa di
San Benedetto, che noi ufficiamo e parte
in un'altra vicina ove si stanno facendo dei
lavori
gnifica figura parecchi uomini in sui cin-
Sac . SEBASTIANO GASTALDI.
quant'anni, dai lunghi baffi e dalla abbron-
zita fronte . Indicibile l'emozione da tutti pro-
vata in questa solenne azione .
Questa terza giornata l'impiegai nel visi-
tare le case della colonia belga, in una delle
quali, dove si erano radunati tutti i coloni,
tn.eiAluafrvoneligua

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Maria Avvocata nostra .
Quanto dobbiamo ringraziare la mise-
ricordia di Dio, esclama S . Bonaven-
tura, in averci data Maria per avvocata,
che colle sue preghiere può ottenerci tutte
le grazie che desideriamo !
Peccatori fratelli miei, dice S . Alfonso
M. de' Liguori, se ci troviamo rei colla
divina giustizia e già condannati all'in-
ferno per li nostri peccati, non ci dispe-
riamo, ricorriamo a questa divina Madre,
mettiamoci sotto il suo manto ed Ella ci
salverà . Abbiate buona intenzione di vo-
ler mutar vita, buona intenzione e con-
fidenza in Maria, e saremo salvi .
S. Bernardo ci esorta a raccomandarci
in tutti i nostri bisogni a questa potente
Avvocata con grande confidenza, poichè
Essa è tutta dolce e benigna con ognuno
che a Lei si raccomandi .
Ecco dunque, o peccatori,
Di salute ecco la via ;
Siate amanti di Maria,
Chè Maria vi salverà.
(S . ALFONSO) .
Guarigione da epilessia . - Mi era
appena ristabilito da una forte indisposi-
zione, che mi aveva impedito per circa quat-
tro mesi di applicarmi ai miei diletti studi,
quando verso la metà di dicembre mi assalì
un forte dolor di testa che mi costrinse a
passare non poche notti insonni . Credeva
fosse cosa da nulla ; ma ben presto dovetti
dissuadermene . Un giorno fui colpito da un
attacco di epilessia, che venne seguito da
altri e da altri ancora . Per circa una setti-
mana andarono aumentando fino a sette e più
gli accessi al giorno . Una tra le altre volte
mi colse tanto forte che mi tolse dai sensi
per buona pezza di tempo . Pregai tanto e
promisi alla Madonna che avrei fatto pub-
blicare la grazia . Mi recai dal sig . D . Rua
ed implorai la sua sacerdotale benedizione .
- Viva Maria! - Da quel giorno non ebbi
più a soffrire attacchi di sorta ; ed ora che
scrivo son già sei mesi che disimpegno senza
alcun impedimento i miei doveri .
Torino, 28 luglio 1891 .
.
Agli esami. - Circa un mese fa, le tre
sottoscritte domandarono a Maria Ausilia-
trice che ottenesse loro la promozione in certi
difficili esami di scuole superiori che dove-
vano subire nella seconda metà del mese di
luglio, rivolgendole perciò speciali preghiere
ogni giorno e promettendole `di far pubbli-
care la grazia nel Bollettino Salesiano ; ed
ora, ottenuta per tutte tre la sospirata gra-
zia, si fanno dovere di presentare alla Di-
rezione del Bollettino Salesiano questa rela-
zione .
Torino, 3 agosto 1891 .
CASALEGGIO ENRICHETTA -
Buzzi LANGHI FLAMINIA -
CORIO EMILIA .
Riferiscono altre grazie e mandano offerta
per i ristauri del tempio di Maria Ausilia-
trice in Torino i seguenti
Pasquero Giuseppa, Torino. - Carletta Giuseppe,
Torino . - Chiavarino Giovanni, Torino . - Buviera
Giacinta, Torino . -- Avanzati Nicola, Torino . - Gia-
notti Giovanna, Vinovo . - Conto Carlo Zucchini,
Faenza. - Savioli Rosa, Monteseudo (Forlì) . - Pode-
stà Rosa, Chiavari. - Santolori Puloheria, Orsogna . -
Cerato Amalia, Thiene . - Sac . Sani Antonio, Faenza.
- Rita Teresa, Torino . - Moisello Angela, Ceranesi .
- Sac . Giov. Corradini, Castello Cavalese (Tirolo) . -
Chier. Gallo Pietro, T réno, --- Priarone Giov . Nepo-
muceno, Cremolino . --- Leopolda Giulini, Milano . -
Can . Savio Giuseppe, Saluzzo . - Bizzo Fortunato,
- Cristina Merlo, Torino . - Porro Jardini Teresa,
S . Vittoria d.'Alba- Tommaso Domenica, Torino . -
De Rosalia, Rosiynano . - Bini Giovanni, Valtrevaglia.
- Can . Appendino Lorenzo, Carmagnola. - Rolle An-
drea, Givoletto. - r.ucia MoutC, Torino . - Leontina
Pautassi, Torino . .-- Sac. Valle Carlo, Mornese. - Sac .
Luigi Schena, Caprino. - Acastello Antonio . Virle .
(Piemonte) . - E . Pastoret, Prasco . - P. Alfonso da
Castellamare, Mogliano Veneto . - Delfina Barbero,
Mombercelli . - Marietta Daidola, Montemagno Monfer-
rato . - Mattana Gio. Batta, Collicello . - Cappelli
Assunta Vecchietto (Massa) . - d' Albert Elisabette ,
Nérdo, (Lot et Garonne). - M . Baus, Ypres (Bel~i-
que) . - Perra Maria, Mandas (Cagliari) . - Nardini I. e-
licina, Clifton (N . Yorek) . - Giuditti Sabina, Cureg-
gio (Novara) . - Brignone Irene, Mondovì . - Peteul
Marthe . Ste Gemmea, d'Andiqné (Maine et Loire) . -
Lanfranehi Annunziata, Sovere (Bergamo) . - Bazzi
Caterina, Cremona . - Combi Luigi, Moggio . - P . A-
gostino da Mistretta, (Sicilia) . - Barbarino Marghe-
rita, S. Giorgio Scarampi . - Clais Mad .e Elise, S . Jean
d'Angely (iharente Inf.) . - Crivelli Francesco, Cre-
ma. - Prevazzuoli Maddalena, Bibbiena. - Bonaven-
tura Vallino, Saluggia . - Sac . Innocente Stella, Ar-
siero . - Carsino Giuseppina, Torino . - Cesare La Rizza,
Mussomeli . - Teresa Bozzalla, Torino . - Sac . Chiai-
fredo Clary, Pieve Scalenghe . - Rossetti Celestina, To-
rino . - Giacomo Moia, S. Cristina (Borgomanero) . -
Teresa Tribaudino, Racconigi . - Benedetta Greia, A-
sti. - Maria Ripa, Meana . - Maria Bertò, Rubiana.
- Sac . Savador Estela, Valenza, (Spagna) . - Lodo-
vico Zin, Almisano di Lonigo . - Bretti Teresa, Calu8o.
- Alberto Contorno, Torino . - Sac . Cerrina Guido,
Romaglia . - Suor Luigina Bardino, Bronte . - Parodi
Gio . Batt . e Indalezio Pacini, S. Nicolas de los Arro-
yos . (America) . - Sac . Pietro Scotti, Monticelli Pa-
vese. - Ernesta Monticon, S. Damiano d'Asti . - Bo-
getto Giacomo, Castel Rosso . - Sao . D . Carlini, Biella .
- Bianchi Teresa . - Sac . Pavesio D . Bartolomeo,
Riva, - Capellini Maggiorina, Bianzè . - Fascio Cat-
terina . - Fascio Giuseppe . - Tornavasia Catterina,
Somniariva del Bosco, - Fochesato Maria, Luciano Ve-
nReotsoa. ,-RoLOMBARDIT Bdo.enlCh aor. d-i
Francesca, Banelito-Brà . - Montaldo
Barbero Maria. - Gallo Teresa . -
Sac . Marchiore, Foglizzo . - Contino Vittoria, Ro-
mano, Torino . - Demestre Gaetano, Carmagnola . -
Boero Olimpia . - Grinetti Maria, Bricherasio . - Ca-
valli Rosa. - Pacoto Luigia . - Durando Barbara, .
Vezzo d'Alba. -

2.2 Page 12

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UN ANTICO ALLIEVO DI D . BOSCO
NELLA CINA .
Riceviamo di quando in quando lettere
molto consolanti da antichi allievi di Don
Bosco, ora zelanti missionari presso gl'infe-
deli in molte parti del mondo . Serbano essi
dolce memoria dell'Oratorio, ove passarono
anni importanti per la loro educazione reli-
giosa e letteraria, e non si dimenticano dei
loro antichi Superiori ed amici .
Pubblichiamo qui una di queste lettere,
credendo di far cosa gradita a chi la scrisse
ed ai lettori del Bollettino .
Cina, contorni di Chefoo,
28 dicembre 1890 .
REVmo . ED AMA .m° PADRE
D . RUA,
Ieri l'altro, col più tenero affetto di ricono-
scenza, ho ricevuto la sua preziosissima
del 10 settembre col Bollettino . Fu per me
un grande sollievo il leggere tante sì belle
notizie dei Superiori dell'Oratorio e de' miei
diletti colleghi . Ora per dare un cenno del-
l'abbondante grazia del misericordioso Si-
gnore su questo popolo ancora ambulante
tra le tenebre di eterna morte, senta ciò che
io fedelmente scriveva al mio Ecc .m° Vescovo
li 2 corrente mese :
Quod vidimus oculis nostris, quod manus nostrae
contrectaverunt annuntiamus vobis .
La mia penna è troppo meschina per poter de-
lineare ciò che di questi giorni accade sotto i
miei occhi circa la grazia del Signore, che ab-
bonda sopra il popolo in questo circuito .
In questo tempo del S . Avvento, pare proprio
che i cieli siansi aperti e lascino scorrere latte e
miele . . . La grazia di Dio visita questi luoghi di
infedeli . Le dense tenebre sono rischiarate da luce
superna . Il pax hominibus bonae voluntatis è can-
tato dal cielo e viene ripetuto dai semplici di
cuore qui in terra . Questi monti rimbombano
degli inni che si cantano per le prime volte al
Dio sempiterno . I gentili calcano con fermo piede
le esecrabili superstizioni, ed alzano gli occhi al
cielo per riconoscere il loro Eterno Creatore, mi-
seramente ab initio perduto .
Per non dilungarmi, subito vengo ai fatti .
V . Eccellenza ben ricorda che questa prima-
vera benignamente mi permise che erigessi varie
scuole tra quei pagani, che mostravano buona
volontà di voler imparare a conoscere Dio . Così
feci, e V . E ., coll'aiuto dei pii benefattori, potè
mandarmi buon denaro per pagare i maestri . Fi-
nalmente di questi giorni io stesso potei venire
e posare il piede per la prima volta dove non
pose mai piede alcun sacerdote . Entrai nel primo
luogo detto Tan-u:trovai17suden30più
ragazze ad imparare la Dottrina cristiana . Qua-
ranta e più famiglie non solo promisero di conver-
tirsi, ma grandi e piccoli imparano le orazioni
del mattino e della sera . Passai in un altro luogo
detto Fundation : oltre gli studenti del luogo
ed i circonvicini, 78 famiglie diedero il nome
alla milizia di Gesù Cristo . Ora giungo qua a
Macuau, dove trovo 60 e più famiglie che per la
prima volta imparano a lodare il vero Dio . A
Tan-u ho avuto 30 battesimi di adulti, a Funda-
tion 17, qui ne avrò più di 60 . Trovo un vecchio
di 74 anni, che ilare mi viene incontro e lieto mi
dice : Padre, ho imparato tutto il Catechismo ;
presto mi dia il Battesimo, e morrò lieto, benchè
abbia perduto 74 anni per non avere conosciuto
Dio! . . .
Sono da mane a sera circondato da chi do-
manda istruzioni per la vita eterna . Ho ancora
quattro luoghi da visitare, nei quali non minor
messe mi è predetta .
Fin qui al mio Vescovo .
Ora le aggiungo che fra qualche mese
spero di poter fare un'escursione in altro
luogo, dove ho sentito esservi una gran pa-
goda, nella quale i bonzi fanno lode perenne
ai loro simulacri . Colà spero di trovare molti
avanzi di nostra S . Religione . A Dio pia-
cendo, avrò occasione di far sentire a quei
poveri infedeli la voce della verità, se pure
saranno capaci o degni di sentire . Sarà un
caso simile a quel di S . Paolo cogli Ate-
niesi, ai quali disse : « Io vi veggo in tutte
le cose quasi più che religiosi . . . Inveni et a-
ram in qua scriptum erat : Ignoto Deo . . . » -
Già tengo in mia mano otto qualità di loro
orazioni simili a quelle del nostro Messale e
dai bonzi recitate . Deh ! o Signore, illumi-
nate questi miserabili ! ! . . .
Obb .m° figlio
D . PACIFICO FENOCCHIO,
Miss . apost.
(Cina), nel porto di Chefo .
NOTIZIE VARIE
D'ITALIA
Premiazioni e ricordi per
le vacanze .
Il giorno 15 Agosto fu per molti anni
giorno di festa grandissima per noi, recan-
doci, insieme colla solennità dell'Assunzione
di Maria SS ., anche il compleanno del nostro
buon padre D . Bosco . Di D . Bosco però non
si tacque nell'accademia che si tenne in detto
giorno per la premiazione dei nostri allievi,
e con delicato pensiero fu offerto al Sig . D .
Rua in detta occasione un quadro a olio, egre-
gio lavoro dei nostri pittori, in cui era ritrat-
tata in bel paesaggio la casa ove nacque il
buon Padre . S'inneggiò con molto affetto alla
cara memoria di D . Bosco, e soddisfacemmo
così ad un bisogno del cuore .

2.3 Page 13

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L'accademia ebbe principio con un di-
scorso d'occasione detto da un nostro Sacer-
dote Professore alla presenza dei Superiori e
giovani dell'Istituto e d'una numerosa schiera
di rispettabili signori e benefattori invitati .
L'oratore così esordiva :
Egregi Signori, Giovani carissimi,
È sempre bella e dilettevole al cuore dell'edu-
catore la circostanza, in cui vedesi innanzi allo
sguardo scelta e nobile corona di giovanetti, i
quali coll'occhio scintillante, colla fronte serena
ecol'intsroaendcimpazen
il momento in cui venga loro conferito il serto
dell'onore, la corona del premio, tenue, ma am-
bito compenso alle loro fatiche, all'indefesso loro
studio, al loro lavoro . - Belli, sì, belli e veramente
soavi sono questi momenti per chi sente inverso
i giovanetti caldo e verace affetto ! Ma . . . ohimé !
che mesto un pensiero si affaccia alla mente e
viene non ricercato a perturbare la dolcezza di
questa gioia sì pura e tutta di cielo : Chissà se
questi giovani hanno dello studio e del lavoro
quel concetto che solo si conviene, chissà se vi
attenderanno sempre con tutta la energia dell'a-
nimo loro, chissà se sapranno unire lo studio ed
il lavoro alla pietà, ed anzi far che da questa sola
esso proceda, senza di cui non avvi studio, non
avvi scienza alcuna che possa all'individuo, al-
l'umano consorzio arrecare vantaggio ! Questo, o
giovani carissimi, è il pensiero che viene a intor-
bidarmi la dolcezza di così bella festa in questo
momento . E nel solo desiderio di potervi in qualche
modo giovare, di questo io vi parlerò in quest'oggi,
edirovnbdelpiacr'utliàdeg
studi, e della vera sapienza che nello studio as-
sociato alla pietà é riposta . Egregi Signori, Supe-
riori amatissimi, ed Ella in prima Rev .mo Signor
D . Rua, che con tanta bontà si degna presiedere
a questa nostra scolastica festicciuola permetta
che io l'ultimo fra quanti onoransi dei nome di
suoi figliuoli ardisca innalzare da questo luogo la
debole mia voce, la disadorna mia parola, indot-
tovi da null'altro che dalla sola ubbidienza . E voi,
che tanto bramate ornare di utili cognizioni la
mente, ed il cuore arricchire di belle virtù, gio-
vani carissimi, prestate benigno orecchio alle mie
parole, ché so mi sarà dato di persuadervi di cosa
tanto necessaria, spero che né io avrò a pentirmi
di avere per poco indugiato a voi gli ambiti gre-
mii, né voi d'avermi per breve tempo ascoltato .
Dopo ciò, con scelta erudizione ed ornata
parola, svolgeva il non facile assunto e con
tanta chiarezza e convinzione da produrre
le più felici impressioni in tutti gli astanti
e da ben meritare ripetuti applausi .
Una parola di lode e le più ampie congra-
tulazioni meritano i giovanetti nelle decla-
mazioni , nei canti e nei suoni . La banda
musicale specialmente diede saggio di tal
profitto, da mandarne tutti altamente ammi-
rati . Un distinto personaggio, competente
in tal materia, ci diceva : Non mi paiono
allievi questi giovani, ma bensì esperti pro-
fessori .
Il Signor D . Rua poneva fine al tratteni-
mento con opportune ed affettuose parole ed
invitava tutti al grido di Evviva D . Bosco :
dolce e caro evviva che prima che dal lab-
bro ci partì infuocato dal cuore .
NB . - Abbiamo ricevuto ampie relazioni di solenni
distribuzioni di premii agli alunni di parecchi nostri col-
legi ed ospizi al termine dell'anno scolastico . Per man-
canza di spazio ci siamo limitati anche nei termini di
quella che siamo soliti a dare ogni anno dell' Oratorio pri-
mario ; quindi ci scuseranno quei benevoli corrispondenti
se non abbiam potuto far neanche cenno delle loro, nè
vorranno per questo privarci per l'avanti di tante impor-
taniozechfarnosmpeicranostim
Benefattori.
*
*
A profitto di tanti giovani lettori del no-
stro Bollettino, crediamo bene qui riportare
i ricordi che il Sig . D . Rua dava ai giovani
dell'Oratorio, la sera del giorno 16 di Agosto,
prima che si disponessero a far ritorno alle
rispettivo loro famiglie o presso qualcuno dei
loro benefattori per le vacanze autunnali .
Ecco in sunto brevissimo le sue parole :
1° Ricordo : Un gran segreto per essere sem-
pre allegri : Tenere lontano il peccato nemico
più grande della pace del cuore e dell'alle-
gria . Non c'è capezzale più soffice che la buona
coscienza . - Basterà evitare il peccato? -
No, non basta, debbonsi anche evitare le
occasioni di peccare . Quindi - evitare le let-
ture cattive . - Cari giovani, se nelle vostre
famiglie vi verranno in mano libri e giornali
cattivi, e sia in vostra facoltà di disfarvene,
consegnateli alle fiamme . È meglio gettar nel
fuoco questi oggetti pericolosi, che gettar
l'anima nell'inferno . - Evitare le compagnie
pericolose . - V'incontrerete forse in taluni
giovani, educati in mezzo a tanti pericoli, in
certe pubbliche scuole od in certi istituti,
i quali ritornati ora al paese, la vorranno
fare da dottori in cose di religione e diranno
spropositi madornali . Guardatevi dal veleno
che esce dalla lor bocca, guardatevi dalla
sozza bava che scorre dai loro discorsi contro
la fede e contro la moralità .
2° Se per disgrazia cadeste in qualche pec-
cato? - Ricorrete prontamente al rimedio, -
frequentate i SS. Sacramenti della Confessione
e della Comunione . - Questi sono i grandi
mezzi che sostengono la virtù, aumentano la
grazia di Dio e la ridonano se perdu ta . - Re-
citate bene le orazioni del mattinoedla
sera, intervenite assidui alle sacre funzioni
nella vostra parrocchia ogni giorno e special-
mente nelle feste .
3° Come rinvigorire le forze corporali? -
L'ora del mattino porta oro in bocca . Alzatevi
per tempo, per respirare l'aria migliore . Ec-
cellente per questa sarebbe la passeggiatina
alla chiesa, quando questa fosse lontana .
- L'ozio non accresce, ma infralisce le forze
corporali . Il ruscello limpido s'ingiallisce e
s'avvelena fermandosi e forma lo stagno C osì
è della gioventù . Omnem malitiam docuit otio-
sitas . - Dividete il tempo in modo che non
siate mai oziosi, ed al tempo delle ricreazioni
e dei lavori corporali, che son tanto atti

2.4 Page 14

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rinvigorire le membra, fate ogni dì succe-
dere anche uno spazio di tempo consacrato
allo studio . Il grande Apelle, immortale pit-
tore, soleva dire : Nulla dies sine linea, n e
voraris a tinea.
Ultima parola : Dimostratevi dovunque e
sempre bene educati ; riconoscenti verso i vo-
stri benefattori, affettuosi ed ubbidienti ai ge-
nitori, in modo da attirarvi le benedizioni di
Dio e da ben meritare di essere chiamati de-
gni figli di D . Bosco .
Conferenza Salesiana .
Ci scrivono da Trino : - Nell'occasione
delle solennissime feste di S . Luigi e del S.
Cuore di Gesù celebratesi in questa citta-
dina, avemmo la fortuna di ospitare tra noi
S. E . R .ma Mons . Basilio Leto, antico zelante
Parroco di questa città, ed il successore di
D . Bosco, il R .m° D.MQiucehstlRa
nella prima festa, dopo i vespri, ci tenne
un'interessante conferenza salesiana, che durò
La Musica di Nizza Monferrato per più di un' ora . L'uditorio fu numerosis-
a Torino .
Il giorno 11 Agosto scorso verso la 1 pom .
ricevemmo nel nostro Oratorio la banda di
Nizza Monferrato, che gloriosa ritornava dal
concorso musicale indetto a Santena il 9 dello
stesso mese. Tra la 2a Categoria delle Mu-
siche cittadine, per la sua valentìa si meritò
il 2° premio, consistente in una ricca ban-
simo, un cinquemila persone circa . L'impres-
sione lasciataci fu gratissima . Noi ci augu-
riamo di sentire ben altre volte la soave
parola di questo santo uomo . Una lode al
R .mo C .co Silvino Nervi, Prevosto Vicario fo-
raneo, che ci procurò sì belle feste, ed un
incoraggiamento a questi operai cattolici va-
lorosi difensori dei loro saldi principii .
diera di velluto ed una Medaglia d'argento
di quel Municipio . - Ci fece sentire pode-
rose marcie e belle sinfonie eseguite con vera
perizia. Quei buoni nicesi visitarono il tem-
pio di Maria Ausiliatrice, i nostri laboratorii,
e verso sera recaronsi a salutare la tomba
di D . Bosco, padre a migliaja di operai, come
DI FRANCIA .
loro, a' quali portò tanto affetto mentre era
in vita.
Un grazioso ricordo della visita
Due nuovi altari nel Santuario di D . Rua ai Benefattori di Cannes .
di Maria Ausiliatrice .
La Francia sarà sempre pei figli di Don
Più volte l'amatissimo D . Bosco, di vene-
rata memoria, aveva manifestato il desiderio
Bosco un paese caro, simpatico, perchè ogni
volta che il nostro Rettor Maggiore vi fa vi-
che fossero costruiti due altri altari nel San-
tuario di Maria Ausiliatrice . Ne aveva egli
sita, ne ritorna sempre coi più soavi ricordi .
Son fatterelli, che succedono, sempre com-
set sso ideato il progetto ed insisteva che pre-
sto fosse eseguito . Varie circostanze non ci
moventissimi e a lor volta sempre originali .
Ora si tratta di una nobile famiglia di
permisero per più anni di mandar ad effetto Cannes, che non guarda al soldo coi figli di
il santo desiderio di D . Bosco, e solo in que- Don Bosco . Il piccolo Enrico, di otto anni,
sti ultimi giorni potemmo pienamente soddi-
sfare quel desiderio che per noi era un co-
mando .
Chi entra ora nel Santuario di Maria Au-
siliatrice trova, a pochi passi dal vestibolo a
destra ed a sinistra, l'uno di fronte all'altro,
possedeva in assoluta proprietà una monetina
d'oro da 5 lire, brillante come il giorno che
venne al mondo alla zecca . Era un ricordo
della buona mamma . Ma la carità è una dote
ereditaria nella famiglia del nostro giovane
Enrico ; la monetina, inviata dal buon Dio alla
due santuarietti o devotissime cappelle sem- generosa famiglia, cercava la mano d'un po-
pre frequentate da divoti . A destra nel fondo vero . Don Rua il 1° Marzo nella chiesa di Nostra
della cappelletta sorge in apposita nicchia Signora del Buon Viaggio parlava appunto
sopra un ricco altare la grande statua di Ma-
ria Ausiliatrice, che prima solevasi esporre
alla pubblica venerazione ogni anno nel mese
Mariano . Nella cappella che apresi a sinistra
di chi entra è collocata la bellissima statua
di poveri, e questi poveri erano fanciulli !
La piccola moneta non poteva più stare nel
borsellino di Enrico, ei lo comprende . Sus-
surra tosto una parola all' orecchio della
m amma, poi tutto giulivo e rosso in volto
del Sacro Cuore di Gesù, che i devoti sole- s'avvicina al venerato visitatore e gli con-
vano vedere presso la balaustra della cap- segna la felice moneta. Don Rua commosso
pella dei SS . Cuori di Gesù e di Maria . Il ringraziava ; ma Enrico trovava in essa un
progetto di D . Bosco non poteva essere me-
glio eseguito .
Ne sia lode agli artisti che vi lavorarono
e sian rese grazie ai benefattori che vi coo-
perarono colle loro elemosine .
grave difetto. « È troppo piccola » diceva a
sè stesso, pregando in cuor suo il buon Dio
di moltiplicarla fra le mani del Successore
di Don Bosco.

2.5 Page 15

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Monsignor Jacobini al nostro o-
ratorio di Nizza Marittima . -
Il 22 giugno scorso S . E . Mons . Jacobini,
Nunzio Apostolico al Portogallo, di passaggio
a Nizza Marittima, si degnò d'accordare ai
figli di Don Bosco le poche ore che lo separa-
vano dalla sua partenza per Lisbona . Dopo
cena , Monsignore volle indirizzare ai giova-
netti il piccolo discorso tradizionale nelle no-
stre Case-la parola di Mamma Margherita ( 1) .
Il fioretto spirituale di questa amabile al-
locuzione, si può compendiare a meraviglia :
« Conservate bene la vostra pietà, cari fan-
ciulli, e siate riconoscenti verso i vostri be-
nefattori . »
S. E. il Nunzio di Lisbona, zelante Coo-
peratore Salesiano, amava molto Don Bosco,
che accoglieva con grande bontà, allorchè
soggiornava a Roma per gli affari della nostra
Pia Società. Mons . Jacobini fu per 10 anni
Segretario di Propaganda, ed ora rimpiazza
a Lisbona S . E . il Card . Vanutelli .
I nostri confratelli di Nizza ebbero dal
loro illustre ospite consolanti notizie sulla
salute del Santo Padre .
Mons . Jacobini si compiacque assai di
rimanere in mezzo ai fanciulli . Uomo di o-
pere, Roma gli deve fra le altre fondazioni
di grande importanza per le anime, il Cìr-
colo di S . Pietro .
Monsignore lasciava l'Oratorio di Nizza il
23 Giugno alle otto del mattino, dopo aver
celebrato la Santa Messa .
Un nuovo Oratorio festivo per le
ragazze (Nizza Marittima) . - Le Suore di
Maria Ausiliatrice, che si occupano della cu-
cina e della biancheria della nostra Casa di
Nizza, hanno stabilito un Oratorio festivo per
le ragazze di quel quartiere . Quest'opera è
visibilmente benedetta, e solo l'insufficienza
del locale le impedisce di prendere lo svi-
luppo richiesto dai bisogni delle anime . -
La festa di Maria Ausiliatrice celebrata l'otto
giugno scorso all'Oratorio suddetto ha messo
in luce una volta più la necessità di que-
st'apostolato presso le ragazze del popolo,
il quale già è fecondo di molti frutti . Comu-
nione generale, vesti in musica, cantate va-
rie, accettazione di Figlie di Maria e di aspi-
(1) ... Nel rincalzare il letto del povero ragazzo
Mamma Margherita gli sussurrò all'orecchio alcune
parole sull'onesto e gli suggerì qualche buon pensiero
per la notte . Quest'atto di affettuosa premura, che la
buona donna ripeteva spesso coi suoi buoni ospiti,
diede origine ad una tenera costumanza delle Case
Salesiane, quella cioè di terminare la giornata con
un sermoncino agli alunni la sera, dopo dette le ora-
zioni ; nel quale si svolgono idee semplicissime, ma
che sono le più feconde di bene . Irraggiare sulle loro
anime giovanili un po' di luce soprannaturale, far
loro conoscere un po' l'amore infinito non è il mezzo
più sicuro di sottrarli ai tristi lacci del male? Il
fatto sta che nell'educazione salesiana è uno dei mezzi
principali quest'uso materno .
(Don Bosco pel Dott . DESPINEY, cap . Oratorio) .
ranti a detta Associazione, ecco in complesso
le commoventi funzioni di questa festa . La
parola dì Don Fasani, economo della Casa,
ha confermato le anime nella loro generosa
risoluzione di andar sempre all'Oratorio a
cercare il segreto della vita cristiana, re-
stando in mezzo ai pericoli del mondo . I di-
vertimenti non eran dimenticati nel pro-
gramma . Una graziosa lotteria ed una piog-
gia di confetti, gentilmente regalati dalla si-
gnora Clementina Pin, raddoppiarono la gioia
e l'entusiasmo di quelle vispe ragazze, della
cui vista godettero parecchie pie Benefat-
trici e sopratutto la sullodata Priora della
festa . Faccia la Vergine Ausiliatrice che
quest'opera ingrandisca e s'estenda a sempre
maggior numero di anime .
Le preghiere degli orfanelli dì
Don Bosco . (Navarra) . - Ci scrivono da
Navarra - Non si può immaginare con che
prontezza e con che piacere i giovanetti della
Navarra ricevono ed aderiscono a domande
di preghiere che loro s'indirizzano . Eccone
alcune prove .
Si trattava di salvare un compagno col-
pito da polmonite . Il medico aveva detto
non esserci più speranza . Il Direttore Don
Perrot fece conoscere questo verdetto alla
Comunità, e la prega di una comunione per
il piccolo morente ; il quale la riceverà per
viatico . L'indomani mattina, Domenica, tutti
i giovanetti s'accostano alla sacra mensa, e
nel pomeriggio di quello stesso, giorno, il
dottore tutto sorpreso dichiara che l'amma-
lato è in convalescenza . Nove giorni dopo
il nostro giovanetto giuocava allegramente in
mezzo ai compagni . .
Altra volta viene la rosolia a mettere a
letto ìn un sol giorno nove ragazzi . Don
Perrot convoca un'assemblea per conoscere
gli amatori di rosolia : un no risoluto è la ri-
sposta unanime . Si stabilisce allora di offrire
per tre giorni preghiere, comunioni e buone
opere per ottenere una grazia di preserva-
zione completa per tutti i sani . Risultato :
neppure più un caso ; di più i nove amma-
lati in pochi giorni furono guariti .
Da lontano pure giungono sovente alla
Navarra suppliche di questo genere . Uno
dei nostri benefattori scriveva da Parigi il
23 ottobre 1890 : Raccomando alle vostre pre-
ghiere mia moglie che deve subire una seria
operazione chirurgica . Il 10 Novembre nuova
lettera : N oi dobbiamo ringraziare Dio e Ma-
ria Ausiliatrice . L'operazione, di cui vi par-
lava, è riuscita felicemente e senza nessuna pe-
ricolosa conseguenza . Aiutateci a ringraziare
la Madonna Ausiliatrice .

2.6 Page 16

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BIBLIOGRAFIA
Il Grande problema della vita, os-
sia l'uomo, se è uomo, cioè ra-
gionevole, deve essere cattolico
col Papa, per Monsig . PIETRO Cav . TA-
RINO . - Un volume in-16° gr . di pag . 537
- Presso la Tipografia Salesiana di Torino
- L . 3,50
L'Opera del Rev .m° Monsig . Tarino con pro-
cesso logico e stringente fa vedere come la ra-
gione umana, quando procede regolarmente secondo
le sue leggi ed i suoi principii di contraddizione
e di causalità, appoggiata ai fatti legittimamente
accertati, viene ad ammettere tutte le verità che
formano il sistema cattolico ; ciò che all'uomo
deve interessare di conoscere sopratutto è quale
sia il suo primo principio ed ultimo fine, quale la
via da battere per arrivarvi ; la verità per ogni
uomo che ragiona e la desidera non può avere
altro scopo ; il lavoro del chiarissimo autore si
rivolge alla mente non meno che al cuore e tende
ad innamorare gli uomini della religione e della
pratica della medesima .
Non si potrebbe consigliare un' opera più a-
datta alla richiesta dei bisogni presenti, degna
certamente di alto encomio, perchè inspirata ai
principii di quella vera filosofia, tanto propugnata
e caldamente raccomandata dal Grande Pontefice
Leone XIII, e che sola può arrestare l' effetto
pernicioso delle false dottrine, oramai tendenti
a preparare la dissoluzione sociale ; esortiamo per-
tanto tutti quelli che portano amore alla vera
scienza di procurarsi l'opera del Rev .mo Monsig .
Tarino,cethrvanoumezvlidso
per diffondere quei sani principii che sono base e
fondamento d'una giusta convinzione religiosa e
morale .
Elenco dei Cooperatori defunti nei mesi di Giugno-Agosto .
1. Bertolo D . Angelo, canonico - A
gira (Catania).
2. Bessi Cleonice ved. Tessera - (Pa--
via) .
3 . Boccari Barbara - S . Arcangelo ( Ri-
mini) .
4 . Bonino cav. Alvaro - Caraglio (Cu-
neo) .
5 . Bonuzzi D . Giov . Battista - Aselo-
gna (Verona).
6 . Boscarello Melchiorre- U rbana(Pa-
dova) .
7 . Carneglia D . Domenico, rettore -
Pignona ( Genova-
8 . Cattaneo Catterina - Cittadella (Pa-
dova) .
9). Cattero D. Giuseppe, canonico -
(Torino) .
10 . Chiaruzzi mons. Alessandro, vesc.
- Rimini (Forli).
11 . Cilembrini D . Tommaso, parroco -
Lanciaia (Pisao
12. Colonna Stefano - Roma .
13 . Donati D . Giov . Battista - Corde-
nolo (Brescia)
14. D'Alberti D . Pietro - Stabio (Sviz-
zera) .
15 . Dal Bianco D . Lorenzo, parroco -
(Venezia) .
16. D'Orlandi D . Giovanni - Tromba
di Mereto ( Udineo .
17. D . Carmela Mauro - Salerno .
18. Fodrini D . Antonio, parroco -
Crodo Baceno ( Novara) .
19. Prancioli D . N. , coadiutore - Ba-
ceno (Novara) .
20. Gallo Pietro Antonio - Marsaglia
(Cuneo) .
-
21. Germi Carlo, marchese -Firenze.
22. Giovanelli Maria Saíudecio (. Forlì)
23 . Grisì tiodoli conto Luigi, tenente
colonn . in ritiro - Torino .
24. Grosso Eleonora, Ist . Ved. e Nubili
- Torino .
25 . Iuzachi Maria - Pavia .
26 . Lelli Giovanni - Latna Mocogno
(Modena) .
27 . Lenci Carlo, avvocato - Roma .
28 . Maccario Giuseppe, farmacista -
Busca (Cuneo) .
29 . Mareugoni D . Pietro, parroco -
lfontemezzo (Vicenza) .
30 . Mauri Carlo - Milano .
31. Nani D . Angusto, arcipreto - San
Gregorio ;,Pesaro o Urbino) .
32 . Novi D . Paolo, parroco - Pincara
(Rovigo ).
33 . Onesta D . Luigi , vice parroco -
Acquapagana (Macerata) .
34. Padre Domenico dono - Chiavarti
(Genova) .
35. Penco Luigia v . Rocca - Genova.
36. Pilotti D . Gio. Battista , vie. for .
- Verzuolo (Cuneo).
37. Pisoni Emilia - Stresa (Novara) .
38. Pistilli D . Vincenzo, canonico -
Cori (Roma) .
39. Rigoni D . Giovanni , cappellano -
Albaredo ( Verona) .
40. Risi D . Liberatore, parroco - Ca-
priglia (Salerno) .
41. Rossi Lodovina - S. Michele d'Asti
(Alessandria) .
-
42. Rubbi D . Giulio, parroco - Pegola
(Bologna) .
43 . Saccheri P . Pio, segr . S . C. Indice .
- Roma.
44. Scarpari D . Gaetano - Ferrara .
45. Soave Giuseppe, cavaliere - To-
rino.
46. Sottimano Francesco - Niella Belbo
(Cuneo) .
47. SpagnoliMaria-Fornaci (Bresciao .
48 . Suor Michelina, religiosa conversa
-- Sesto Calende (Milano) .
49 . Tizzi D . Pietro, parroco - Viadana
(Cremona) .
50 . Vignes D . Giuseppe - Salerno.
51 . Zerboi Casimira vedova Tettoni -
Torino .
52 . Zibello Paola - l'escano (Cuneo) .
1 . Adintori D . Giuseppe, canonico -
Palestrina (Roma).
2- Affini mons . Celestino, canonico -
M. antova
3 . Ambrogio Catterina-Chivasso (To-
rino) .
4. Angelini Gemma - Pcscorocchiano
(Aquilao .
5. BandiniMaria-Garfagnana(Massa
Carrara) .
G . Baron Carlo - Cles (Svizzera) .
7 . Bartolomasi D . Bartolomeo, prof6s-
sore - Modena.
8 . Boccali D . Carlo Maria, canonico-
Parma .
9 . Bertone Teresa -Chivasso (Torinoo .
10 . Bertoni Nicolao-Antognano (Massa
Carrara) .
11- Bibbiana Catterina -Lu (Alessan-
dria) .
12 . Bisi D . Paolo, curato - Reggio E-
milia .
13 . Bontà Filetto mons . Luigi, arcipr .
alla Cattedrale - Venezia .
14 . Bozzolini D . Gaetano - Rcsenzone
(Piacenza) .
15. Brizzi Geltrude, abbadessa - Assisi
(Perugia) .
16. Burzio Maddalena - Racconigi (Cu-
neo).
17. Cagnacci D . Giuseppe- Villafranca
Lunigiana (Massa Carrara).
18. Camerotti D . Bonifacio - S . Ven-
demiano (Treviso).
19. Carità Giovanna -None (Torino).
20 . Castelli D . Benedetto - Rocca San
Casciano (Forlì) .
21. Caveggiani D . Domenico, cappellano
- Modena .
22 . Celio Luigi - Grondona (Alessan-
dria) .
23 . Cosa D . Francesco, cappellano -
Stevenà ( Udineo .
24 . Conti D . Giuseppe, prevosto-Ma-
reto (Piacenza) .
25 . Corsi Anna - Firenze .
26 . Cosimini D . Francesco - Badia a
Pacciana (Firenze).
27 . Cucciola Anna - Torino .
28 . Crivellano Stefano - Breganze (Vi-
cenza) .
29 . Dedotti Gessa D . Antioco - Geegel
(Cagliari) .
30 .
Del Monte
ma) .
D.
Remigio
- Sasso
(Par.
31 . Demaria Margherita n . Chiapello-
Montem ale ( Cuneo) .
32 . De Sanctis D Daniele, curato -
Mascioni (Aquila).
33 . Diana D . Costantino, maestro- Ca.
stevoli (Massa Carrara).
34. Eusebio D . Gabriele, prevosto -
Vialfrè (Torino) .
35. Faeti Luig i -- Città di Castello (Pe-
ru gia)
36. Fanelli mons, Giuseppe - S. An-
gelo dei Lombardi ( Avellino) .
37. Ferrarese D . Francesco, arciprete
- Casaleone (Veronao .
38. Ferrarotti D . Giuseppo, vicario -
Mantenero ( Novara) .
39. Fiorini 1) . Luigi, teol. can . - Loda
(balano).
40. Fogliano Giuseppe - Sordevolo (No-
vara),
41. Framenturi Maria - Treviso .
42 . Fulgeri D . Valentino, arciprete-
S . M. in Strada (Bologna) .
43 . Gaiani D. Giovanni, parroco- Gavi
(Bologna) .
44 . Gambetta Gio . Batt . - Celle (Ge-
nova) .