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ANNO XVII - N . 1 .
Esce una volta al mese .
GENNAIO 1893 .
BOLLETTINOSALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
Sommario
nelle sue imprese.InoidesuBn-
Lettera del Sac. MICHELE RUA ai Cooperatori ed alle
cooperatrici Salesiane .
Il Giubileo Episcopale di S . S . Leone XIII .
Avvisi per S . Francesco di Sales e per l' anniversario
di Don Bosco .
Feste Colombiane e partenza di Missionarii Salesiani .
I Fueghini ed i Patagoni ai piedi del Papa .
Il monumento di Don Bosco.
Notizie dei nostri Missionari - Patagonia .
Viaggio dei primi Salesiani al Messico .
Il Padre DORIA.
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Notizie varie - Il Missionario Salesiano D. Luigi Lasa-
gna in nove città d'Italia - Mons. Cagliero alla Spe-
zia - Feste Colombiane a Parma - Mons . Sanfermo
e i Salesiani - Giornalismo cattolico .
Cooperatori defunti.
-
stri, ma più ancora erano stampati nel
suo cuore . Si serviva volontieri di tutte
le occasioni, che gli si presentavano, per
esternare loro la sua gratitudine a viva
voce o per iscritto . Spesse volte, special-
mente nel cominciare del nuovo anno e
nelle grandi solennità, invitava tutta la
sua numerosa famiglia a fare comunioni
e preghiere speciali per quelle persone
che erano state gli strumenti della Di-
vina Provvidenza per venirgli in aiuto.
Contava con massima cura il numero dei
Cooperatori che durante l' anno erano
stati chiamati da Dio all'eternità, e rac-
comandava
pietà pel
driipfoasroedpealrlLETRA t'iacnoilmaariloprroa. tiche
di
del Sac . MICHELE RUA Assicuratevi, benemeriti Cooperatori e
benemerite Cooperatrici, che tutti i Salesia-
AI COOPERATORI E COOPERATRICI SALESIi E
ni, anche sparsi in remote contrade, conti-
nuano pure in ciò ad imitare l'esempio
di Don Bosco ed a mettere in pratica i
Benemeriti Coooperatori,
e Benemerite Cooperatrici,
QUELLIcheonbrilstoempr
compianto D . Bosco ricordano cer-
tamente le delicatezze della sua ricono-
suoi santi consigli . Ed io sono lieto che
mi si porga il destro, scrivendovi questa
lettera, di ringraziarvi sentitamente in
nome di tutta la famiglia Salesiana, pel
bene che ci avete fatto e ci fate tuttora
fcaotltloerivoesrtarneo psrcergihtiteiredae lcuoillneeivossutorie rleig-i
scenza verso tutti coloro che l'aiutavamo mosine .

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È eziandio una grande consolazione
per me, in mezzo alle innumerevoli sol-
lecitudini e pene che sono inerenti alla
mia carica, il vedere che i cinque anni
che trascorsero dalla morte del nostro
sempre carissimo Don Bosco fino ad ora,
nei nostri Cooperatori non venne a raf-
freddarsi l'affezione e venerazione che
avevano verso di lui, riè la loro carità
verso i suoi poveri figli . Anche di questo
io vi ringrazio di gran cuore e prego
Iddio che ve lo rimeriti .
Arrivato alla fine dell'anno 1892, io
rni rivolgo indietro col cuore intenerito,
e vedendo le molte opere compiute col
vostro concorso, non posso resistere al
bisogno di farvene una succinta esposi-
zione, e mettervi così sott'occhio i frutti
della vostra carità .
Rapidi cenni di ciò che si fece nell'anno 1892 .
Incomincio da quella casa che il no-
stro amato Padre Don Bosco aveva tanto
a cuore : intendo accennarvi l'Ospizio del
Sacro Cuore di Roma . Voi tutti sapete,
o benemeriti Cooperatori e benemerite
Cooperatrici, che egli, dopo aver con
immensi sacrifizi condotto a termine
la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore,
la cui costruzione gli era stata affidata
dal sapientissimo Pontefice Leone XIII,
concepì il disegno di fondare in quella
metropoli del mondo, accanto alla mede-
sima chiesa, un vasto stabilimento desti-
nato alla gioventù povera ed abbando-
nata. Si è dunque con giubilo che vi
annunzio che, nell'anno testè passato, la
fabbrica dell'Ospizio del Sacro Cuore fu
quasi terminata . Già molti giovanetti vi
sono stati accolti e così sottratti dai pe-
ricoli ; tuttavia noi aspettiamo a fare l' i-
naugurazione del nuovo edifizio all'occa-
sione del Giubileo Episcopale del Santo
Padre, sicuri che non si può fare cosa
più gradita al paterno suo cuore, che
aprire un asilo a tanti suoi figli biso-
gnosi e procurar loro un'educazione ed
istruzione veramente cristiana . Riman-
gono, egli è ben vero, molte migliaia di
lire di debito ; ma io nutro fiducia che
la grande carità dei nostri Cooperatori
verrà in nostro aiuto per pagarle .
A Roma parimenti, nella nostra chiesa
parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, si
continua la celebrazione delle sei Messe
quotidiane per tutti quelli che si ascris-
sero all' Opera pia del Sacro Cuore . Col
far parte di questa Associazione si pos-
sono ricavare tanti vantaggi spirituali,
che io non dubito punto, che tutti i no-
stri zelanti Cooperatori non si terranno
paghi di avervi dato il loro nome, ma
ancora eserciteranno intorno a loro un
vero apostolato, sforzandosi di attirarvi
altre pie persone, i membri delle loro fa-
miglie, i loro amici e conoscenti . Voi
specialmente che piangete per la morte di
qualche anima cara, affrettatevi a solle-
varla, se mai fosse in Purgatorio, col
metterla a parte dei vantaggi che la Pia
Opera del Sacro Cuore procura anche
alle anime dei defunti .
Durante l'anno 1892 le domande di
nuove fondazioni ci arrivarono oltremodo
numerose . Col più profondo dolore noi
dovemmo rispondere negativamente a
molte di queste caritatevoli proposte
tuttavia, dietro le ripetute istanze di
Monsignor Vescovo d'Ivrea, si aperse
in quella città una casa per albergare,
istruire ed educare quei giovani che, di-
venuti poi maestri, chierici o sacerdoti, sa-
ranno mandati a lavorare ne' nostri varii
istituti ed anche nelle missioni straniere .
In Orvieto, in attesa che sia preparato
per espressa volontà e generosità del
Santo Padre Leone XIII un ospizio pei
poveri giovanetti, un confratello già presta
l'opera sua nella direzione del Seminario.
A Mascali in Sicilia ci fu dato di
aprire un asilo per quei giovani che de-
siderano formarsi alla vita salesiana e
lavorare poi a vantaggio della gioventù .
A Catania, coll'aiuto di caritatevoli
Cooperatori, potemmo ingrandire la casa
di S. Francesco di Sales e portare il nu-
mero dei giovani ricoverati da 20 a 140 .
Ricorderanno i nostri buoni Coopera-
tori che, in sul principio dello scorso
anno, recatomi in Sicilia, promisi a vari
rispettabili signori di Marsala di accet-
tare la Casa della Divina Provvidenza, che
essi con islancio di carità superiore ad
ogni elogio avevanci preparata . La mia
promessa è ora eseguita : fin dallo scorso
ottobre i Salesiani sono a Marsala, ed
hanno cura di quei fanciulli che il Si-
gnore loro ha affidati e che loro affiderà
in avvenire.
Il numero stragrande di domande d'am-
missione ci aveva indotti a metter mano
a nuove costruzioni nell'Istituto di san
Paolo a Spezia . Durante il corso dell'anno
1892 questi lavori furono terminati, e il
locale è già occupato .

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Parimenti a Macerata si è quasi ter-
minata la meta del fabbricato che ancor
mancava a compimento di quella casa .
Se poi dall'Italia noi passiamo alla
Francia, devo segnalarvi la fondazìone
di nuove scuole, in un quartiere dei più
popolati in Marsiglia, sotto la protezione
di S. Antonio di Padova . Dietro vivis-
sime istanze di Monsignor Vescovo i
Salesiani presero la direzione di queste
scuole fin dallo scorso ottobre. I giova-
netti che le frequentano, oltre le materie
prescritte dal programma governativo,
imparano il canto gregoriano, la musica
e le sacre cerimonie pel servizio di quella
nuova magnifica cattedrale . In questa stes-
sa città, all'Oratorio S . Leone, il giorno 21
del p . p. novembre, nell'occorrenza delle
grandi solennità che vi si celebrarono, col-
l'intervento di quattro Vescovi, pel cin-
quantesimo anniversario della fondazione
delle Opere di Don Bosco, furono benedetti
e inaugurati i nuovi laboratorii . Questo
Oratorio ha speciale bisogno di aiuto,
essendo la sede dell' ispettore dei Sale-
siani di Francia, ed avendo contratti dei
gravi debiti per le recenti costruzioni .
Alla Navarra presso Tolone ebbi io
stesso nello scorso marzo la consolazione
di benedire un nuovo ponte della lun-
ghezza di 24 metri, che facilita l'accesso
alla Colonia Agricola: inoltre nella stessa
occasione s'inaugurò la novella costruzione
che completa il bel disegno della casa .
I lettori del Bollettino Salesiano non
hanno certo dimenticato quanto soffrisse
il nostro cuore di dover rispondere nega-
tivamente ad innumerevoli richieste che
ci erano presentate nella capitale della
Francia , in favore di giovani assoluta-
mente bisognosi d'essere ricoverati . Ciò
avevaci spinti ad incominciare un assai
vasto fabbricato, il quale ci permetterebbe
di duplicare il numero dei nostri allievi .
L'edifizio è ora quasi terminato e in gran
parte occupato fin dal principio dell'anno
scolastico . Siami però permesso di farvi
notare, benemeriti Cooperatori, che i so-
vraccennati costosi lavori hanno gravato
l'Oratorio di Ménilmontant di considere-
voli passività che durano tuttora.
L'Ospizio di Gesù Operaio a Dinan,
nella cattolica Brettagna, ha esso pure
subìto molte indispensabili ed utilissime
trasformazioni, per cui si potè accrescere
notevolmente il numero degli allievi .
È da segnalare alla bontà dei Coope-
ratori di Francia la casa di Salon nelle
Bocche del Rodano . Essa ha un' impor-
tanza capitale per la nostra Pia Società,
avendo per iscopo di preparare dei Sacer-
doti, degli assistenti ed anche dei maestri
di scuola e di agricoltura per gli altri
nostri istituti di Francia e per le missioni
di America, di Africa e di Asia . A tal
fine molti fra gli alunni sono addestrati
a lavorare la terra. Voi, o benemeriti
Cooperatori, che sapete quanto le nostre
campagne manchino di braccia, e quanto
male ne venga dalla smania febbrile di
lasciare il proprio paese per recarsi nelle
grandi città, contribuite secondo le vostre
forze ad evitare la rovina di tante anime .
Aiutateci a formare degli onesti conta-
dini, degli abili giardinieri e in pari tempo
dei buoni cristiani . Quella casa versa in
gravissime necessità, e fallirebbe al suo
scopo, se non si venisse efficacemente in
suo soccorso (1) .
Ma parlandovi delle case di Francia, il
mio pensiero si porta alle sponde dell'Af-
frica, ove noi mandammo , non è guari,
una schiera dei nostri Salesiani . Essi ci
scrivono che la messe loro cresce tra
mano, ed il bene che essi fanno è in
proporzione degli aiuti che loro si danno .
Occorrerebbe ancora a quei giovanetti
un vasto cortile per la ricreazione, special-
mente per raccoglierne un gran numero
ne' giorni festivi, ed un nuovo fabbricato
per accogliervi i più bisognosi, la qual
cosa si spera eseguire nel quartiere detto
Eckmühl coll' aiuto della divina Provvi-
denza .
A Barcellona (Sarrià) fu ultimata una
cappella dedicata a Maria SS . Ausiliatrice,
e venne benedetta con una grande so-
lennità commemorativa della fondazione
delle nostre Opere . - Le Scuole di S . Giu-
seppe, nella stessa città, videro moltipli-
carsi talmente gli allievi, che la loro cap-
pella divenne insufficiente . Que' generosi
Cooperatori ci aiutarono ad edificarne una
altra più vasta, che venne benedetta da
S. E. R .ma il Vescovo di Barcellona ed
inaugurata anche a benefizio degli adulti
nella festa dell' Immacolata Concezione .
In fine a Santander nelle scuole esterne
(1) Eccovi il suo indirizzo : Monsieur le Direc-
teur de ST . PIERRE DE CANON - par Pélissanne -
(BOUCHES DU RHÔNE) .

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è nell'ospizio per gli interni la messe è cemente, che furono molto ben accolti e
già sì abbondante, che i confratelli colà che già si misero con zelo a lavorare a
inviati ci chieggono rinforzo .
pro delle anime.
I nostri buoni Cooperatori, che prendono
Ma nell'enumerazione delle opere com- tanto a cuore le Missioni, riceveranno con
piute in quest'anno debbo fare un cenno gioia la notizia che la Santa Sede, di co-
particolare di una cosa che mi fu di dol- mune accordo col Governo della Repub-
cissima consolazione, e che certo avrà ral- blica dell'Equatore, affidò ai Salesiani un
legrato il cuore di D. Bosco in cielo ; vo- nuovo Vicariato Apostolico nella provincia
glio dire l'apertura di varii Oratorii festivi .
dei Jivaros di Mendez e di Gualaquiza,
Voi sapete che il nostro buon Padre, ha co- che sono i popoli più selvaggi di quei paesi .
minciato da quelli la sua missione, e vi è Il 9 dicembre partirono da San Nazaire
noto quanto egli desiderava che, anche col- per quelle regioni cinque Salesiani, fra
tivando le altre opere, questa non fosse tra- cui due, un sacerdote ed un catechista,
scurata . Vì è pur noto che in questi tempi incaricati di esplorare il campo della nuova
fortunosi, in cui si cerca dì corrompere Missione . Appena avranno fissato il luogo
la gioventù impartendo un insegnamento della residenza altri confratelli s'affrette-
avverso alla religione o almeno indiffe- ranno a raggiungerli . - Nella medesima
rente e somministrandogli tutti gli allet- Repubblica, oltre la casa di Quito, si fondò
tamenti al vizio, gli Oratorii festivi met- un altro Ospizio, con scuole e laboratorii,
tono il sacerdote in contatto con tanti in Riobamba .
giovani che forse giammai sentirebbero Nello stesso giorno salparono pure vari
parlare di religione . In questi Oratorii si missionarii per la Colombia. Due di essi,
attirano i fanciulli con giuochi svariati, si un prete ed un catechista, andranno ad
istruiscono nelle verità di nostra santa fede, aiutare il Sacerdote Don Michele Unia,
si dà loro comodità di assistere alle sacre che con ispirito di abnegazione vera-
funzioni e di frequentare i SS . Sacramenti, mente eroica si consacrò al servizio dei
in una parola sono immensi i vantaggi lebbrosi in Acqua de Dios . Quegli infelici
che si possono ricavare . Sia dunque rin- son consolati di vedersi affidati a mani
graziato il Signore che ci concesse di aprire caritatevoli e di aver la facìlità di rice-
un Oratorio festi vo a VignT ale, re- vere i conforti della religione -Nela
viglio, a Lugo, a Savona, ad Alì, a Ca- m edesima spedizione erano compresi nove
tania, a Nizza in Sicilia, a Nizza marit- Salesiani che, coi quattro Fueghini gui-
tima, a Lilla in Francia, ad Utrera , Si- dati da D . Beauvoir, salparono da Bor-
viglia e Gerona in Ispagna . L' impor- deaux per la Terra del Fuoco, mentre
tanza di queste riunioni festive non isfuggi lo stesso giorno altri otto Salesiani par-
alla sagacità ed allo zelo dei membri del tivano dal porto di Genova alla volta
Congresso Cattolico di Siviglia e mi piace del Brasile . - Furono parimenti inviate
trascriverne qui le sue testualì parole: Per sei Figlie di Maria Ausiliatrice al Chilì e
ottenere l'osservanza del riposo domenicale si sei altre al Brasile . I bisogni di soccorso
racomandaspecialmente .La1v°orepché
sono talmente gravi in quella vastissima
si estenda quanto è possibile (todo lo mas Repubblica, come avete letto nel Bollettino
posible) la pia Società Salesiana, la quale Salesiano, che non potei a meno di inviar
ne' suoi Oratorii festivi, Ospizi e laboratorii, loro questo rinforzo, con rincrescimento di
colla parola e coll'esempio, in modo eccellente non poter fare di più .
insegna e abitua gli operai a santificare la Anche nella Repubblica dell' Uruguay
festa . (Sez . 3a punto IV .)
a Montevideo si gettarono le fondamenta
di una casa d'arti e mestieri . - A Mer-
Per quel che spetta all'America, so con cedes nella stessa Repubblica egualmente
quanto interesse siano lette dai nostri i nostri confratelli cominciarono a lavorare
buoni Cooperatori le relazioni che c'in- a pro della gioventù in un Oratorio fe-
viano i nostri Missionarii ; perciò non di- stivo con apposite scuole . -Nella Repub-
scenderò a particolari . Mi basta accennare blica Argentina si aprì un nuovo Ospizio
la nuova spedizione di cinque .Missionarii con laboratorii e scuole in Mendoza, e a
salesiani diretti al Messico . Erano aspet- Bernal presso Buenos-Aires si innalzò un
tati colà con impazienza fin dal 1890 ed edifizio che ci permetterà di riunire in-
appena noi potemmo inviarli nello scorso sieme parecchi giovani di quei paesi che
novembre . Sappiamo che arrivarono feli- si preparano a divenire nostri ausiliari in

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quelle missioni . - Infine dopo aver molto
insistito e molto aspettato, Santiago, la
capitale del Chilì, ha la sua casa Salesiana,
essendoci stato affidato il così detto Asilo
della Patria, destinato originariamente ad
accogliere i figli dei morti in guerra .
Son noti ai nostri buoni Cooperatori gli
sforzi che dovettero fare i nostri missio-
narii per ridurre a stabile dimora alcune
tribù della Patagonia meridionale . Un
vero villaggio fu fondato nell'isola Dawson
con la sua cappella e con le sue scuole .
Il capitano del bastimento che vi portò
Mons. Cagliero, avendo visitate con lui le
scuole dei fanciulli e delle fanciulle, ripe
leva con visibile soddisfazione : « Si di-
rebbe che noi visitiamo le scuole rurali
dei nostri paesi d'Europa . » Gli uomini
cominciano ad abituarsi al lavoro e le
donne alle faccende di casa . Nella Terra
del Fuoco e nel resto della Patagonia me-
ridionale si sarebbero fatti anche maggiori
progressi per la religione e per la civiltà,
se un vasto incendio a Puntarenas non
avesse resi vani in gran parte i sacrifizi
e le fatiche di quei poveri missionarii .
Ecco, o benemeriti Cooperatori e Coo-
peratrici, in succinto i frutti della vostra
carità .
Opere proposte per l'anno 1803 .
Un giorno il nostro buon Padre Don
Bosco trattenevasi con uno de' suoi più
zelanti Cooperatori di varie fondazioni
che aveva in mente di fare . Costui cre-
dette bene di esortare D . Bosco a rasso-
dare le sue opere già cominciate e non
intraprenderne più delle nuove . « Si, con-
sento ad arrestarmi, disse D . Bosco, ma ad
una condizione . E quale sarebbe? ripigliò
l'altro . Alla condizione che il demonio si
fermi anche lui . Ma come egli non cessa, di
larorare alla rovina delle anime , non ces-
serò neppur io di lavorare per salvarle . »
Io pure desidero di strappare delle anime
alle unghie del demonio, ed è per ciò
che, facendo assegnamento sulla vostra
carità, vorrei dirigere tutti i miei pensieri
ed i miei sforzi ad alcune opere, di cui
voi conoscerete facilmente l'importanza .
Primieramente vorrei pregarvi instan-
temente ad aiutarmi per dare un novello
impulso alle missioni che dirige con tanto
zelo e annegazione il nostro carissimo
Monsignor Cagliero, Vicario Apostolico
della Patagonia . Ei venne in Europa per
far appello alla generosità di tutti coloro
che hanno a cuore la estensione del Regno
di G. C., la propagazione di nostra santa
fede, lo sviluppo della civiltà . I bisogni
delle sue missioni sono immensi ; i mis-
sionarii non indietreggiano quando si deve
fare il sacrifizio delle comodità e della
vita stessa, se fa duopo ; ma se non hanno
mezzi pecuniarii pel servizio divino, pei
loro viaggi, pel vitto e per provvedere
il necessario ai loro neofiti, sono obbligati
ad arrestare i loro passi, e col massimo
dolore vedono sparire in un istante il
frutto dei loro sacrifizii . Dio voglia che, nel
ritornare in America, Monsignore possa
portar qualche soccorso alle residenze che
sono maggiormente in bisogno .
I Missionari della Patagonia Meridio-
nale e della Terra del Fuoco per mezzo
del loro superiore, il Prefetto Apostolico
D . Giuseppe Fagnano, ci chiedono pure
istantemente soccorso . A Puntarenas si
deve fabbricare in muratura la Chiesa
parrocchiale, che essendo prima in legno
venne consumata dal vasto incendio, di
cui si fece poco sopra menzione. Nell'i-
sola Dawson devono i missionari pen-
sare a fabbricare perfino le case per le
varie famiglie dei selvaggi. Quelle mis-
sioni, lontane da ogni centro, non ricevono
altro aiuto che quello che loro inviano i
Cooperatori Salesiani. Si videro all'Espo-
sizione Colombiana di Genova varii di
quel poveri selvaggi, a cui i nostri mis-
sionarii consacrano da alcuni anni i loro
sudori e le loro fatiche. Sebbene di ru-
vida scorza, essi sono pure anime re-
dente dal Sangue di N . S . G. C. Essi
corrispondono assai bene alle cure del
Missionario . Colle vostre offerte voi con-
tribuirete a renderli meno sventurati sulla
terra e eternamente felici in cielo . Anche
dal seno delle vostre famiglie, colla vostra
carità, voi sarete insieme coi Missionari
i continuatori dell'opera di Cristoforo Co-
lombo dilatando i confini della religione
e della civiltà .
Per facilitare maggiormente l' evange-
lizzazione dei Jivaros si dovrà nel nuovo
Vicariato di Mendez e Gualaquiza fon-
dare una casa in Cuenca, città dell'Equa-
tore molto più vicina alle regioni abitate
da questi selvaggi.
Un'altra impresa mi premerebbe di con-
durre a termine con prontezza e questa
sarebbe la costruzione della Chiesa del
Sacro Cuore in Londra. Il Bollettino Sa-
lesiano di settembre vi narrava la bene-
dizione della pietra fondamentale .Ilavori

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si continuarono di poi con una certa a-
lacrità; malgrado ciò i nostri Missionarii
sospirano il momento, in cui potranno
servirsi della nuova chiesa, essendo ob-
bligati a fare le funzioni parrocchiali in
una scuola con gravissimo scapito dei
fedeli . Se per mancanza di mezzi questi
lavori tirassero per le lunghe, questo ri-
tardo sarebbe forse ben funesto a tante
anime. Fate quanto potete per abbre-
viarlo .
Nella città di Messina riprenderemo i
lavori che avevamo dovuto sospendere .
La Casa di Macerata manca ancora di
Chiesa pubblica, e noi, in vista del bisogno
urgentissimo, metteremo mano quanto
prima a questa costruzione pieni di fiducia
che la Divina Provvidenza ci manderà i
mezzi necessarii .
Nè posso tacervi uno dei moltissimi im-
pegni presi per l'anno 1893, quale si è l'im-
pianto di un Ospizio per arti e mestieri
nella città di Montpellier in Francia. Oltre
le istanze di quel venerando Vescovo e
di varii Cooperatori, c' indusse ad accettare
questa proposta il ricordo dell'entusiasmo
con cui fu accolto in quella città il nostro
desideratissimo Padre D . Bosco nel 1886,
l'ultima volta ch'ei visitò le sue Case fran-
cesi . In quell' occasione egli aveva fatto
sperare a que' zelanti Cooperatori che tardi
o tosto Montpellier avrebbe pure il suo
Oratorio Salesiano . Il tempo fissato dalla
Provvidenza sembra giunto : una pia si-
gnora, ottima Cooperatrice, offri il terreno ;
altri ci procureranno, ne ho piena fiducia,
i mezzi per far sorgere, nella patria di
S. Rocco, un asilo per tanti giovani che
già domandano di essere accettati .
Per non dilungarmi troppo non vi parlo
di tante altre opere a cui, se Dio ci con-
serva in vita, noi pensiamo di metter
mano nel corso del nuovo anno . Finisco
raccomandando caldamente alla vostra
carità gli istituti e le Missioni già esi-
stenti, che si risentono moltissimo delle
difficoltà dei tempi in cui ci troviamo .
Benefattori. Come egli li ringraziava degli
aiuti che essi davano alle opere nostre ,
l'interruppero dicendo : « Non mi ringrazii,
tocca a me di ringraziare la S . V. Sappia
che ogni volta che io diedi qualche cosa
pe' suoi giovanetti o per le sue missioni,
la Madonna Ausiliatrice me l'ha reso ad
usura. Son io qui il debitore . »
Ciò non sarebbe altro che l' avverarsi
della promessa di N . S . Gesù Cristo, il
quale assicurò che del bene fatto al nostro
prossimo si ottiene la ricompensa nunc
in tempore hoc (1), anche durante questa
nostra vita mortale . Chi sa che non deb-
basi a questa carità l'essere stati preser-
vati da certi malanni che mietono tante
vittime in ogni paese? Chi sa che non
debbasi ad essa l'essere stati liberati da
gravissimi pericoli , l' aver ottenuto un
esito felice in un affare di commercio ?
Ogni giorno noi chiediamo a Dio, per
intercessione di Maria SS . Ausiliatrice,
tutte queste grazie pei nostri Benefattori .
Che se non piacesse a Dio di concedervi
queste grazie temporali , egli è certo,
come diceva D . Bosco, che alla fine della
vita si raccoglierà il frutto delle opere buone .
Da canto mio pregherò e farò pregare
tutta la famiglia Salesiana, affinché, dopo
una vita lunga e felice, abbiate la bella
sorte di trovarvi ricchi di meriti all' ora
della morte .
Pregate anche per me e credetemi col
più profondo rispetto e la più viva rico-
noscenza
Di Voi, benemeriti Cooperatori e bene-
merite Cooperatrici,
Torino, 1° gennaio 1893 .
Obbl .mo Servo
Sac . MICHELE RU A .
IL GIUBILEO EPISCOPALE
DI
Nel chiudere questa lettera, io sento il
bisogno di chiedervi scusa, o nostri be-
nemeriti Cooperatori e Cooperatrici, se
colle mie continue domande di soccorso
abuso della vostra bontà e della vostra
pazienza . Ci sono forzato da una parte
a causa dei pressanti bisogni de' nostri isti-
tuti e ci sono incoraggiato d'altro lato dalle
parole sì delicate e sì cristiane che vennero
dette talvolta a D . Bosco da varii insigni
S . S . LEONE XIII
L'ANNO Che incomincia nuove
glorie prepara alla Chiesa ed al
Pontificato . Dio così confonde i suoi
nemici e dimostra ogni giorno che la
sua destra onnipotente è quella che
(1) S . Marco x, 30.

1.7 Page 7

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governa il timone della nave di S .
Pietro .
Il Giubileo Episcopale del Sommo
Pontefice già scuote tutto l'universo
einfiamadisantoentusiasmoicuori
dei Cattolici . Vi è un nome al mondo
simile a quello di Leone XIII? Ai
raggi vivissimi che lo circondano si
ecclissano i nomi di coloro che il
mondo dice grandi! Vi è altro uomo
che possa stargli a paro? Egli prin-
cipe prudente, risoluto, misericordioso,
palesa in sè il modello dei Governanti ;
Egli filosofo, teologo, letterato non
solamente insigne, ma sommo ; Egli
come aquila contemplatore delle vi-
cende mondiali, solerte nell'avvertire
i popoli dei pericoli, ai quali vanno
incontro, sicuro di sè e sapientissimo
nell'indicare i mezzi, coi quali scio-
gliere ogni questione sociale e rido-
nare agli uomini la pace ; Egli il ne-
mico invincibile dell'errore, che sfol-
gora continuamente le aberrazioni
del giorno, e confonde nelle sue te-
nebrose latebre Satana e i suoi se-
guaci ; Egli il Vegliardo che conta
ornai venti lustri di vita, eppure ha
il vigore d'intelletto e una vita in-
faticabile di gioventù, coronata da
una santità personale che incanta ;
Egli Vicario di Gesù Cristo, Pastore
supremo, Maestro universale, infal-
libile, Papa!
Sì! Leone XIII è una prova dell'as-
sistenza di Dio sulla sua Chiesa,
perchè Dio ha fatto questo, e ciò è
mirabile agli occhi nostri . Conforta-
tevi, o Cattolici, alzate gli occhi al
cielo! Dio è con noi!
Organizziamoci pertanto per ren-
dere bello il nuovo trionfo del Papa
in quest'anno . Sono continui i com-
battimenti, ai quali la Chiesa è co-
stretta, ma ogni suo passo è un trionfo .
Diciannove secoli di storia hanno di-
mostrato col fatto che le porte del-
l'inferno non prevarranno mai contro
di Lei!
E questi trionfi sieno la nostra
gioia! E il Santo Padre, così chiamato,
perchè ci ama con viscere paterne,
perchè «è Vicario del Dio della Ca-
rità e della Giustizia, » per rendere la
nostra allegrezza più viva ha voluto
largheggiare con noi coi seguenti fa-
vori spirituali .
In udienza del giorno 16 Dicembre
concedeva :
1 . Indulgenza plenaria ai pellegrini che
andranno in Roma ;
2. Indulgenza plenaria ai fedeli, che si u-
niranno in spirito ai pellegrini di Roma,
purchè premettano una novena con la re-
cita quotidiana della terza parte del Rosario
al giorno 19 Febbraio 1893, oppure a quel
giorno che venisse fissato dai singoli Ordi-
nari nelle loro diocesi ;
3 . Indulgenza plenaria a coloro che pren-
deranno parte agli spirituali Esercizii ed alle
Missioni, che si dessero nell' anno 1893 : e
tutti questi, purchè confessati e comunicati,
preghino secondo la mente del S . Padre ;
4. Indulgenza di 300 giorni per ciascun
giorno della novena, degli esercizii o delle
Missioni ;
5. Dette Indulgenze sono applicabili alle
Anime sante del Purgatorio .
AVVISI
PER S . FRANCESCO DI SALES .
Avvicinandosi la festa di S . Francesco di
Sales, torna opportuno ricordare i seguenti ar-
ticoli del Regolamento dettato dalla sempre cara
memoria del nostro compianto D . Bosco per la
Pia Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici
Salesiane
« Ogni anno si faranno almeno due confe-
renze : una nella festa di Maria Ausiliatrice,
l'altra in quella di S . Francesco di Sales .
» In ciascuna di queste conferenze si farà
una colletta per raccogliere oblazioni a sostegno
delle Opere Salesiane .
» Nei luoghi dove i Cooperatori non potes-
sero costituire la Decuria, e quando alcuno non
potesse intervenire alla conferenza, si farà per-
venire a destinazione la propria offerta col mezzo
a lui più facile e sicuro . » (Art . 4° del
cap . VI) .
« Il giorno dopo la festa di S . Francesco di
Sales tutti i Sacerdoti Salesiani e i loro Coo-
peratori celebreranno la S . Messa pei soci de-
funti . Quelli che non sono Sacerdoti procure-
ranno di fare la S . Comunione e di recitare la
terza parte del Rosario . » (Art . 4° del cap . VII).
La conferenza può tenersi pubblica coll'inter-
vento del popolo, oppure privata . Per la confe-
renza privata specialmente ricordiamo l'articolo
seguente: « Nel giorno di S . Francesco di Sales

1.8 Page 8

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e nella festa di Maria Ausiliatrice ogni Diret- Negli ultimi giorni avevano con noi .
tore, ogni Decurione radunerà i suoi Coopera- assistito alle splendide Accademie in o-
tori per animarsi reciprocamente alla divozione nore di Maria SS . Immacolata e di Cristo-
verso questi celesti protettori, invocando il loro foro Colombo, quasi volessero gustare an-
patrocinio a fine di perseverare nelle opere co- cora una volta quelle gioie che da giovi-
minciate secondo lo scopo dell'Associazione . » netti avevano con noi divise. Per tanti anni
(Art. 8° del cap . V) .
sotto il manto della Madonna abbiamo
Ove poi non vi sono ancora Direttori e Co- vissuto stretti da vincoli fraterni ! E nelle
mitati Salesiani o Decurioni , sono vivamente stanze ove D . Bosco era morto, mentre
pregati i Reverendissimi Parroci a farne le D. Michele Rua, suo degno successore,
veci ; e per la Conferenza Salesiana, se non po- pronunciava paterne parole di congedo
tranno farla come nei suddetti articoli, abbiano e di conforto, questo fraterno affetto ah .
la bontà di supplirvi con qualche parola che il biamo sentito più vivo nel nostro cuore .
loro zelo apostolico saprà loro suggerire, in una Ed ora sono partiti ! E con essi parti-
delle prediche che terranno al popolo nelle do- rono per le loro patrie foreste i ragazzetti
meniche prossime a dette solennità . Noi saremo della Terra del Fuoco, che colla presenza
ben riconoscenti di tanto favore e delle obla- ci recarono tanta consolazione ; poichè ci
zioni che in tale occasione ci mandassero a ricordavano l'amore di D . Bosco per essi
vantaggio specialmente delle Missioni Salesiane .
e il desiderio di averli vicini !
Gli altri anni notammo con molto piacere che Nel tempo delle sacre funzioni del
ottimi Cooperatori e pie Cooperatrici si adope- giorno suddetto questi avventurati indi-
rarono assai e con molto frutto perchè fossero geni nel tempio di Maria Ausiliatrice
tenute nei loro paesi conferenze salesiane . Tal- s' erano assisi ai piedi del soglio dell' a-
volta era in sulle prime una debolissima scin- matissimo nostro Arcivescovo di Torino .
tilla, il pensiero d' una sola persona , tutta- Fu bella scena, quando al cenno replicato
via in breve produsse, con l'aiuto di Dio, il del venerando Pastore, essi, incerti e al-
frutto desiderato . Ci auguriamo pertanto che quanto timidi, andarono a sedersi sul
l'esempio di questi cari nostri benefattori e gradino più elevato dell'altare della Ma-
benefattrici abbia a ripetersi e moltiplicarsi in donna Ausiliatrice . Essa è, Maria Ausilia-
quest'anno .
trice, che li ha chiamati alla nostra Santa
Religione, per mezzo dei suoi Missionari,
PER L'ANNIVERSARIO DI DON BOSCO .
i figli di D . Bosco ; Essa è che li vuol
salvare, perchè siano come Angioli intorno
Il 31 di questo mese ricorre il quinto anni-
versario dalla morte dell'indimenticabile nostro
D. Bosco . Sia nostro comune impegno, in questa
occasione, di ricordarci della sua bell'anima con
particolari suffragi e di onorarne la cara me-
moria con nuove manifestazioni di zelo e di
carità per le sue opere .
al trono di Dio ! Bene sta quindi che nel
tempio a Lei dedicato si avvicinino più
che è possibile al tabernacolo del suo
Divin Figlio . Questi selvaggi poi sono i
rappresentanti di migliaia di altri che,
quantunque lontani, partecipano eziandio
alla stessa loro fortunata sorte . Bene è
quindi che, nel tempio di Maria Ausilia-
trice, donde sono partiti tanti Missionarii,
evangelizzatori della buona novella e pio-
nieri di civiltà, questi selvaggi convertiti
FESTE COLOMBIANE E
ed inciviliti si presentino allo stuolo eletto
e numeroso di Cooperatori e Cooperatrici
PARTENZA DI MISSIONARI SALESIANI
Salesiani, come saggio dei frutti copiosi
di redenzione operati dai Missionaria Sa-
lesiani, dei cui meriti hanno gran parte i
Sono partiti !
Cooperatori e le Cooperatrici stesse .
I NOSTRI Missionari in numero di qua-
rantuno tra Sacerdoti, chierici, catechi-
sti e Suore di Maria Ausiliatrice, il 6 dello
scorso dicembre, dopo la solita ma sem-
pre bella e commovente funzione innanzi
all'altare di Maria SS . Ausiliatrice sono
partiti per quelle terre lontane loro desti-
Ed ora questi selvaggi e quarantun altri
fratelli sono partiti! Addio! Felice viaggio
a voi, cari selvaggi ! e messe copiosa, ab-
bondante a voi, amati fratelli . Possiamo
un giorno, nell'ora dell'eterno trionfo, tro-
varci tutti stretti intorno alla nostra Ma-
dre Celeste, Maria SS . Ausiliatrice !
nate dalla Divina Provvidenza.

1.9 Page 9

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Ecco ora una breve relazione delle feste che
noi abbiamo celebrate seguendo il programma
annunciato nel Bollettino di dicembre .
Battesimo del fueg hino
D
aniele Acaluf .
Il martedì, 6 dicembr e, alle ore tre pom .,
il vasto tempio di Maria Ausiliatrice era af-
follato di fedeli di ogni grado e condizione,
dal dovizioso patrizio all'umile artigianello .
na insolita gioia, e il pensiero del prossimo
Battesimo lo rendeva animato come da nuova
vita .
Finalmente il suo santo desiderio veniva
appieno appagato con ineffabile consolazione
del suo cuore .
Dopo la sacra funzione del S . Battesimo,
che teneramente commosse quanti poterono
assistervi davvicino, le note melodiose del .
l'organo accompagnarono un soave mottetto,
eseguito dai nostri giovani dell'Oratorio .
Gli sguardi di tutti erano verso il presbiterio,
ove S . E . Rev .ma il nostro amatissimo Ar-
civescovo Mons . Davide Dei Conti Riccardi
impartiva solennemente il S . Battesimo al
catecumeno Daniele Acaluf, indigeno della
Terra del Fuoco, un uomo sulla venticinquina,
che aveva accompagnato mesi or sono il Mis-
sionario Salesiano D . Beauvoir dallo stretto
di Magellano all'Esposizione delle Missioni
Cattoliche di Genova . Negli ultimi giorni
precedenti il buon catecumeno manifestava
Conferenza di Mons. Cagliero .
Prima delle 4 saliva in pulpito S . E . R .ma
Mons . G . B . Cagliero, Vicario Apostolico
della Patagonia .Ilsuodicrlevògi
animi e commosse i cuori fino all'entusiasmo .
Ricordò dapprima la scoperta dell'America
fatta dall'italiano Colombo e le opere di in-
defesso apostolato compiutesi colà special-
mente dai generosi figli di San Francesco,
di S . Domenico e di S . Ignazio di Loiola .

1.10 Page 10

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« Euntes docete omnes gentes, continuava l'o-
ratore ; la parola di Gesù Cristo risuona ancor
oggi sul labbro del suo Vicario e vien detta
anche a D . Bosco ed ai suoi figli . E qual
sarà la prima terra all'estero che verrà a
questi assegnata dalla Divina Provvidenza?
La terra scoperta dall'italiano Colombo, l'A-
merica . - Felicissimo incontro!
« Un italiano incominciava l'evangelizza-
zione di quel lontano continente, e nel quarto
centenario di quell' epoca memoranda una
Pia Società da un sacerdote italiano fondata
va estendendo colà incessanti le sue aposto-
liche fatiche, per continuare quell' opera di
divina rigenerazione e forse per compierla . Ci
vorrà assai . Vi sono ancora migliaia, anzi
milioni d' indigeni da convertire dalla con-
dizione di selvaggi e di barbari a quella di
civilizzati .
« Il solo Brasile ne conta tanti, da assorbire
l'attività di eserciti interi di Missionari . Ma
non ci sgomentiamo perciò . Nel nome di Dio
e colla protezione della Vergine SS . Ausi-
liatrice approdammo già in America in nu-
mero di cinquecento, già vi abbiamo sessanta
case o grandi stazionì Salesiane con collegi,
ospizi, oratorii, scuole, officine, chiese piccole
e grandi, ove inoltre stanziano i Missionari
volanti che da quei centri partono, ed alcuni
percorrono per interminabili leghe i paesi
abitati dagl' innumerevoli italiani colà emi-
grati, ed altri si inoltrano tra i selvaggi fino
ai punti più inaccessibili . »
L' oratore svolse ampiamente e con gran
chiarezza quanto noi brevissimamente com-
pendiamo .
Passò poscia a descrivere i disagi ed i sa-
crifizi che i Missionari Salesiani, non eccet-
tuato il Vescovo che li dirige e li accompa-
gna, debbono colà ogni dì affrontare . Ma
ogni goccia di sudore versato nel campo a-
postolico per amore di Gesù Cristo è seme fe-
condo di nuovi apostoli . Ricordò le innumere-
voli spedizioni di Missionari Salesiani fatte
già in pochi anni dal tempio di Maria Au-
siliatrice, accennò a quella numerosissima
che si compieva in quei giorni e ne annun-
ziava un'altra che partirà anche per l'Ame-
rica fra non molte settimane .
Le ultime parole dell'oratore sono rivolte
ai benefattori ed alle benefattrici delle opere
di D . Bosco, per domandare aiuti spirituali
e materiali . « Il Missionario offre tutto, an-
che la vita per la salvezza delle anime ; quelli
che apprezzano un' opera così importante,
offrano almeno l'obolo della loro carità . »
Se in tutto il discorso la parola dei Ve-
scovo missionario fu felicissima, oltremodo
commosse quando parlò della Repubblica che
da Colombo prese il nome di Colombia e de-
scrisse la cura che i Salesiani prendonsi in
quella regione deì poveri lebbrosi di Agua de
Dios . In questa spedizione additò altri che
andranno a seppellirsi in mezzo a quegli infe-
licissimi tra' mortali, e chiuse la commovente
descrizione, svolgendo con cuore di apostolo
le parole : et nos debemus animae nostras ponere
pro fratribus nostris .
L' Arcivescovo di Torino
e l'addio ai Missionari .
Dopo il discorso di Mons . Cagliero, il ve-
neratissimo nostro Arcivescovo impartiva so-
lennemente la Benedizione col SS . Sacra-
mento . Si recitarono quindi le preghiere dei
pellegrinanti in mezzo alla più viva commo-
zione degli animi . Monsignor Arcivescovo
volle parlare, e la sua voce che udivasi vi-
brata e chiara per tutto il tempio, portava il
suo pastoral saluto ai Missionari che erano
per partire .
« Andate, egli diceva, andate, o figli di
D . Bosco ; che l' Angelo del Signore vi ac-
compagni ; io comprendo il grande sacrifizio
che dovete compiere : io invidio la vostra
sorte . I Torinesi devono andar fieri che nella
loro città vi sia la culla della grande istituzione
Salesiana, che opera sì gran bene nella Chiesa
i Torinesi se ne debbono gloriare e con tutte le
loro forze sostenerla . L'Italia, l'Europa ha
delle grandi colpe da scontare : potrebb'essere
che un giorno il Signore sdegnato, volesse to-
gliere di mezzo a loro la fede ; ma guardando
a questo spettacolo di fede e di eroismo cri-
stiano che dà Torino, si indurrà senza dubbio a
risparmiare e all'Italia ed all'Europa un tanto
castigo . Figli di D . Bosco, andando tra i
selvaggi, ricordatevi di Torino e dite a quei
lontani fratelli che qui vi hanno tanti cuori
che battono all'unisono coi loro : ricordatevi
di D . Rua che ogni giorno vi accompagnerà
col pensiero, ricordatevi di noi tutti che al-
tamente vi ammiriamo . Che i venti vi siano
propizi, il viaggio felice . Non sarete più Co-
lombi, perchè l'America è già scoperta, ma
sarete Cristofori, perchè porterete dapper-
tutto la croce di N . S . Gesù Cristo . Andate :
Maria Ausiliatrice vi protegge, D . Bosco vi
guarda sorridente dal cielo, Iddio vi bene
dice, come io vi benedico di cuore . »
Mons . Arcivescovo volle poscia salutare a
uno a uno i Missionari che erano in presbi-
terio, i quali poscia abbracciarono con indi-
cibile affetto il Revm° . D . Rua, S . E . Mon-
signor Cagliero e gli altri principali superiori
e confratelli .
L'egregio Corriere Nazionale alludendo a
queste sacre funzioni, così si esprime : « Ieri,
martedì, 6 dicembre, compieronsi tali fatti
nel tempio di Maria Ausiliatrice che mani-
festano quanto la sovrana bontà della Ma-
donna si estenda sui figli di D . Bosco . Le
Missioni estere dei Salesiani, sorte or son
pochi anni, crebbero mediante l'aiuto di
Maria SS . e si ampliarono cotanto, da toc-
care il prodigio . D . Bosco vi poneva mano
con mezzi limitatissimi, ed oggi il granellin
di senapa si è fatto albero gigantesco . Sono

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ben più di quaranta i Missionari che in questi
giorni dalle Case salesiane d'Europa andarono
ad ampliare le tende già piantate da 500 altri
loro fratelli nel Messico, nella Colombia, nel-
l'Equatore, nel Perù, nel Chilì, nel Brasile,
nell'Uruguay, nell'Argentina, nella Pata-
gonia, nelle isole Malwine e nella Terra del
Fuoco . Cristoforo Colombo non poteva esser
meglio onorato nel suo glorioso quarto cen-
tenario ! »
L'Immacolata .
Dopo la partenza dei Missionari , a chiu-
dere il ciclo delle feste Colombiane, cele-
brammo con maggior pompa il giorno del-
l'Immacolata . Grande affluenza di popolo
fin dal mattino, e numerosissime furono le
Comunioni, come accade nelle principali so-
lennità nel tempio di Maria Ausiliatrice .
Alle 10 1/2 pontificò Mons . Cagliero . La
chiesa era gremita di popolo . Si eseguì mu-
sica dello stesso Mons . Cagliero e del Che-
rubini .
Nel pomeriggio, dopo i Vespri, salì in pul-
pito il Rev .mo dottor D . Luigi Lasagna, mis-
sionario e superiore delle Case salesiane
dell'Uruguay e del Brasile . Parlò con en-
tusiasmo della Vergine Immacolata, dei
favori di cui fu ornata da Dio, che in Lei
volle preparare il Tabernacolo del suo Uni-
genito Figlio . Parlò delle grazie speciali che
Ella compartì specialmente in questi ultimi
tempi, dacchè Pio IX ebbe proclamato il
dogma dell'Immacolata di Lei Concezione .
Ricordò come questo Pontefice avesse pre-
gato la Vergine, affinchè tutti i Vescovi ri-
manessero sempre fedeli agli insegnamenti
della Chiesa cattolica e che nessuno si eri-
gesse a maestro d'errore ; ed infatti nel tempo
nostro, sebbene più di 1300 Vescovi diversi
per nazione, per lingua, per costumi , go-
vernino i fedeli, pure, grazie alla Vergine
Immacolata, tutti come un cuor solo ed
un'anima sola stanno uniti al Sommo Ge-
rarca e nelle dottrine e col loro affetto e ve-
nerazione . Ricordò le meraviglie di Lourdes,
dove la Vergine apparsa si disse l'Immacolata
Concezione ; ricordò le conversioni di uomini
eccelsi per dignità e per sapere, ottenute
da Maria Immacolata, accennando special-
mente a quella del Ratisbonne . Dopo di che
con nobilissimi ed affettuosi sentimenti parlò
di Don Bosco e di quello che questo apo-
stolo della gioventù intraprese sotto l'egida
dell'Immacolata . Ricordò come il giorno del-
l'Immacolata D . Bosco cominciasse la sua
istituzione pei giovanetti, come nel giorno
della Immacolata si compiessero tutte le vi-
cende più importanti della Pia Società Sa-
lesiana, e come Don Bosco riconoscesse dalla
Immacolata tutto quanto aveva potuto com-
piere in Italia, all'estero e specialmente nelle
Missioni . Ed a proposito di questo il facondo
oratore si disse incaricato da S . E . Revma .
Mores . Cagliero di domandare elemosina ed
aiuto peri Missionari ; giacchè, disse l'oratore,
oltre quelli che formano l'attuale spedizione,
parecchi altri sono in procinto di partenza
e mancano del denaro e di tutto il resto
che occorre pel lungo e dispendioso viag-
gio . Attendono quindi questa indispensabile
provvidenza, per poter presto volare al campo
ubertoso che li attende nelle lontane Mis-
sioni . Oh che la Vergine Immacolata, sog-
giungeva l'oratore, inspiri tutti i benefattori
e benefattrici e muova i generosi loro cuori a
mandare il sospirato aiuto .
S . E . R .ma Mons . Cagliero impartiva quindi
solennemente la benedizione col SS . Sacra-
mento .
Apertesi poscia le porte dell'Istituto, la
folla si riversò entro i cortili del medesimo,
per ammirare la bellissima illuminazione che
i nostri giovanetti vi avevano preparata in
onore di Maria SS . e di Cristoforo Colombo .
La banda musicale diede concerto, eseguendo
varii pezzi con molto gusto, e mille voci di
ammirazione e di plauso suggellavano queste
feste, che lasciarono impronta dolcissima nel-
l'anima di tutti .
I FUEGHINI ED I PATAGONI
AI PIEDI DEL PAPA
REV . mo ED AMAT .mo SIG. D . RUA,
Roma, 15 novembre 1852
Col, cuore pieno di gioia mi accingo a
darle relazione dell'udienza che il S . Padre
Leone XIII si degnava concedercì oggi alle
11 3/4 nel suo gabinetto particolare .
Invitati da S . E . R .ma Mons . Cagiani, mae-
stro di camera di Sua Santità, venivamo intro-
dotti Mons . Cagliero, Don Cesare Cagliero,
nostro Procuratore generale, Don Celestino
Pirola , segretario di Monsignore, i mis-
sionarii Don Domenico Milanesio, Don Giu-
seppe M . Beauvoir coll' umile scrivente , i
quattro indigeni della Terra del Fuoco col
confratello Paolo, il giovane patagone San-
tiago Melipan, tre Suore di Maria Ausilia-
trice, una Superiora delle Case della Pata-
gonia, la seconda Superiora di quella di
Buenos Aires e la terza di quella di Rosa-
rio di Santa Fè, colle due indigene della
Patagonia .
Appena giunti alla presenza del S . Padre,
tutti ci inginocchiammo, ed il S . Padre, nel
darci a baciare il Sacro Piede e l'Anello,
disse che considerava questa udienza come
tutta una cosa con quella accordata il ve-
nerdì scorso , 11 corrente , alle Dame del
S . Cuore, e perciò come inaugurazione del
suo Giubileo Episcopale .

2.2 Page 12

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A misura che venivamo ammessi al bacio, Divina Bontà verso di voi, e quindi il Signore
M onsignor Cagliero declinava a S . S . il nome esigerà da voi una fedeltà grande, unita
e la rispettiva carica di ciascheduno ; e S . S . ad una corrispondente gratitudine . Dovrete
aveva per tutti una parola, un sorriso di dunque col vostro buon esempio e col vostro
compiacenza, e si mostrò veramente soddi- zelo farvi altrettanti Apostoli verso i vostri
sfatto nel vedersi alla sua presenza le pri- compagni, che sono ancora nelle tenebre della
m izie delle Missioni Salesiane . Avendogli morte, acciocchè possano ancor essi goder
Mons . Cagliero poi domandato il permesso di sì grande benefizio della fede, ed avere,
di far leggere un indirizzo, il S . Padre volle come avete detto, anch'essi la vita dello spi-
che tutti ci levassimo in piedi . Allora San- rito . » Passò dipoi a far loro considerare
tiago, tratto fuori un bel foglio di carta , come, dopo Dio, i Missionaria fossero vera-
commosso lesse con pronunzia italiana assai m ente degni del loro affetto e della loro gra-
corretta, sebbene intimidito dalla presenza titudine , poichè non risparmiarono fatiche ,
del Venerando Pontefice, il seguente indirizzo sacrifzinèprivazioniperlasalveza dell'a-
nimal;orchepiònsderaocm
BEATISSIMO PADRE!
Permettete che un Vostro figlio devoto, venuto
dalle più remote terre australi, prostrato ai Vostri
Piedi, a nome di tutti i suoi conterranei della Pa-
tagonia e della Terra del Fuoco, faccia palesi i sen-
timenti di devozione, di riconoscenza e di figliale
affetto che nutriamo in cuore per la Santità Vostra .
Noi eravamo poco tempo fa selvaggi , tribù
loro secondi padri . « Anzi, soggiunse, questi
beoni Missionari furono per voi altrettanti
Angeli mandati da Dio, dalla Chiesa e dal
Papa ad apportarvi il lume della fede e chia-
marvi a far parte della famiglia cristiana e
quindi del Regno di G . C . Vi raccomando
caldamente che siate fedeli alla chiamata
che Iddio vi ha fatto , per mezzo di questi
erranti e figli della mor te.NoncsvamDio,
nostro Creatore, nè Gesù Cristo, nostro Redentore,
né il sito Vicario in terra . Ora siamo figliuoli di
Dio, della Chiesa, eredi del Paradiso, siamo membri
della famiglia cristiana, siamo pur figli della ci-
viltà .
A Voi, Beatissimo Padre, dobbiamo questi im-
mensi benefizii ; a Voi che ci avete mandato i
Missionaria Salesiani, i quali ci hanno istruiti nelle
verità della fede, ci hanno data la vita dello spirito
e ci hanno liberati dalla morte dell'errore e del
peccato .
Grazie a Dio ed a Voi, Beatissimo Padre, di
questo immenso beneficio . Vogliate ora benedirci
tutti : benedite noi che siamo qui presenti ed i
nostri fratelli lontani, le nostre terre e le nostre
capanne . Benedite quelli che già Vi conoscono e
quelli che ancora non Vi conoscono, affinchè, illu
minati ancor essi dalla fede, possano possedere la
grazia di Dio e conseguire la loro eterna salvezza .
Ed ora facciamo voti per la Vostra preziosa sa--
lute in queste feste Giubilari. Preghiamo Iddio che
voglia alleggerire le Vostre tribolazioni e voglia
conservarvi pel bene della Chiesa e per la salvezza
della Società .
suoi messaggeri ; mostratevi per tutta la
vostra vita, osservanti della divina Legge, e
fate sì che la vostra Terra, che dal Fuoco
prende il nome, si trasformi in un vero fuoco
d' amore di Dio, uniti sempre alla Chiesa
di G . C . ed al suo Vicario il Papa . »
Poscia rivolse la parola ai Missionari, in-
coraggiandoli a proseguire con lo stesso zelo
a lavorare per la salvezza delle anime, « chè,
(disse) se l'avere salvata un' anima dà quasi
certezza dell'eterna salute, che farà il Si-
gnore per voi che tante ne salvato nelle
Missioni ? Qui avete il vostro Superiore ,
Mons . Cagliero , tutto pieno di zelo per
le anime . Egli vi precede nella grande opera ;
seguitene l' esempio e salvato molte anime,
poichè molte ancora ve ne sono da salvare . »
Soggiungendo poi elio quanto Egli aveva
detto ai Missionarii Salesiani, lo intendeva
pur detto a quelle buone Suore di Maria
Ausiliatrice, continuò : « Sì, mie buone fi-
gliuole, santa è la vostra missione, poichè
voi dovete formare i cuori delle giovani ad
Il Santo Padre, che seguiva con somma esser un dì le conservatrici della Religione
attenzione le parole che uscivano dalle labbra nel seno delle famiglie ; siate però fedeli e
del giovane Patagone e ne era evidentemente costanti nella vostra vocazione religiosa, e
commosso, come quegli ebbe finito di leggere, queste mie parole siano per voi di eccita .
gli prese dalle mani l'indirizzo, dicendo che mento a perseverate nel grande bene che
voleva conservarlo come un ricordo del suo state facendo ; non venite meno nelle vostre
Giubileo . Quindi con una improvvisazione che fatiche ; poichè, se grande è il vostro sa-
sgorgava facile e spontanea dal suo cuore di c rifizio , assai più grande è la ricompensa
Padre, figgendo sempre gli occhi nei selvaggi, che Iddio vi prepara, e fin d'ora il Signore,
cominciò col mostrar loro qual immense benefi- nella sua infinita bontà, già sta intrecciando
zio loro abbia fatto Iddio, facendo ad essi giun- per voi, Missionarii, e per voi, mie care fi-
gere la luce della Religione Cattolica . « Quando glie, la corona di eterna gloria . »
voi diceste che un tempo eravate selvaggi e Il Santo Padre si rallegrò poi cogli indi-
privi del grande benefizio della Fede, di- geni che fosse lor toccata la, sorte di veder
ceste una grande verità . Grande è veramente il Papa e che potessero ritornare alla loro
ilbenefiziodelavostravocazionealaFede
terra gloriosi e soddisfatti . Sentito che ancora
di G . C ., la quale è la base della nostra sa- non erano stati in San Pietro, raccomandò
crosanta Religione . Nella vostra chiamata loro con affabilità di visitarlo, e sorridendo
alla fede vedo un segno di predilezione della soggiunse :

2.3 Page 13

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« Fissatevi poi bene nella maestosa sua
cupola » . E rivolto di nuovo a tutti continuò
« La mia parola desidero sia di conforto
ed anìmazione per tutti i Missionarii Sa-
lesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice ;
e qual pegno del mio affetto verso di voi e della
mia contentezza comparto la mia Apostolica
Benedizione a voi tutti presenti ed alle vostre
missioni . » E rizzatosi in piedi , con voce
grave e vera tenerezza pronunziò le solenni
parole : « Benedictio Dei omnìpotentis, etc . »
Monsignore Lo pregò ancora che volesse be-
fice , proprio vicino come ad un padre a-
mantissimo , che aveva per ciascuno una
parola di conforto e d'incoraggiamento e po-
sava sul capo d'ognuno la sua Sacra Destra .
Avuto a sè il piccolo Marcos, di cinque anni,
il quale, contrariamente alla sua grande irre-
quietezza in tutto quel tempo era stato tran-
quillo, se lo strinse teneramente al cuore e
postogli la Sacra Destra sul capo, disse
« Oh! questo sarà poi il più grande catto-
lico dei Fueghini ! ? »
Presentatosi lo scrivente per chiedergli
nedire le Associazioni di San Vincenzo de'
Paoli, del Sacro Cuore, delle Figlie di Maria,
del Circolo di Operai Cattolici stabilite nelle
missioni ; ed il Santo Padre generosamente
rispose : « Bene, bene, quando voi sarete
ritornato colà, visitando quelle Case, darete
loro in mio nome la mia Benedizione e di-
rete : « Il Santo Padre vi benedice . »
Passò poscia a benedire e toccar colla sua
Sacra Destra gli oggetti di divozione che ve-
nivano a Lui presentati, e nuovamente si
compiaque ammetterci al bacio del S . Piede
e del Sacro Anello . E qui mi duole di non
saper descrivere quanto patetico e conso
lante spettacolo fosse per noi poter for--
mare un gruppo attorno al Gran Ponte-
una speciale benedizione pel Collegio di San
Gioachino di Lorena e per le altre Case del
Brasile, mettendomi la Mano sul capo, mi
chiese quando fu fondato quel Collegio ;
e rispostogli che il 3 marzo del 1890 (1), giorno
anniversario della Incoronazione di S . San-
tità, volle sapere ancora in qual parte del
Brasile si trovasse, e dettogli nello Stato di
S . Paolo ; alzata la Destra, disse : « Sì, sì,
ben volentieri benedico di tutto cuore il Col-
legio S . Gioachino e tutte le Case Salesiane
del Brasile . »
Rinnovando poi S . S . la benedizione a tutti
i presenti, ci ammise per ben la terza volta
(1) V . Bollettino di agosto 1890 .

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ral bacio del Sacro Anello, e con questo ebbe
termine quella preziosissima udienza che durò
per ben tre quarti d'ora, e che, facendo e-
poca negli annali della Nostra Pia Società ,
lascia in noi un vero conforto, una indi-
cibile gioia per tante e tante prove di vero
paterno affetto che il Vicario di Gesù Cristo
ci ha date in questo memorabilissimo giorno .
Finita l'udienza del Santo Padre, Monsi-
gnor Cagliero ci volle condurre tutti dall'E-
minentissimo Card . Rampolla, il quale ci ac-
colse dandoci pur grandi prove di paterna
benevolenza . Ecco alcune parole di quest'e-
minentissimo Porporato : « Credo non sia
necessario ripetervi che voglio veramente
bene ai Salesiani, e tutto quanto sta in me
son sempre pronto a farlo per loro ; quindi
ricorrete con tutta fiducia, che sarò sempre
ai vostri ordini : non abbiate timore d'inco-
modarmi . »
Per non dilungarmi di troppo, amatissimo
sig . Don Rua, termino dicendole che adesso
ritornerò al Brasile veramente contento e
soddisfatto non tanto per aver visto Roma e
le magnifiche sue cose , ma più ancora per
aver avuto un giorno sì prezioso e momenti
tanto cari nell'udienza di S . Santità il Papa
Leone XIII .
Benedica, o amatissimo Padre, questo suo
ultimo figlio in G . C .
Sac . CARLO PERETTO
Direttore del Collegio di Lorena-Brasile .
IL MONUMENTO DI DON BOSCO
El Bien, ottimo giornale cattolico di Mon-
tevideo, nel numero del 25 ottobre u . s ., pub-
blica il sunto di una stupenda conferenza
tenuta in quella città dall'eloquentissimo e
dotto Vescovo diocesano dottor D . Mariano
Soler sulle opere di Don Bosco e sulla Pia
Unione dei Cooperatori Salesiani . Ci piace
qui riportarne l'ultima parte, in cui l'ora-
tore fa caldo invito a rendere sempre più
splendido il monumento più bello che si con-
venga a Don Bosco .
« Gli uomini benemeriti della società, così
l'oratore, e commendevoli per nobilissime
azioni, vanno onorati con monumenti . E
perchè non tributeremo tale onore a Don
Bosco? Chi può enumerare i monumenti che
in onore di valorosi e benemeriti cittadini
innalzò la presente età? Nuova York ne sta
innalzando uno in questi giorni ad un uomo,
il cui valore è noto anche a voi . Sviluppa-
vasi colà un vasto incendio ed i cittadini
ne erano esterrefatti . Chi salverà le vittime?
Tra gli altri un generoso pompiere gettasi
dall'altezza di trenta metri sulle fiamme vo-
aci, per rispondere alle strida di un povero
fanciullo . Lo solleva, lo porta sul capo,
muore egli orribilmente abbruciato , ma il
fanciullo è salvo . La città commossa immor-
talerà, col marmo l'atto pietoso .
« E non conoscete voi, o signori , l'uomo
che salvò tanta e tanta gioventù nel nostro
secolo? Non conoscete l'eroe che tanto operò
per la rigenerazione sociale d'infinite anime?
Chinate riverenti il vostro capo a D . Bosco,
tributate la vostra ammirazione ed il vostro
plauso a questo prodigioso apostolo dell'era
nostra . Si ponga quindi anche la mano ad
immortalarne il nome con un gran monu-
mento .
« Ma qual monumento si converrà ad un
tanto eroe? Eccovelo, o signori . Il monumento
più bello e grandioso, più nobile e caro a quel
cuore di padre e di apostolo è nelle sue opero
stesse . Ampliate le sue fondazioni, moltipli-
catele, portate generosamente l'obolo della
vostra carità agli eredi del sito spirito , ai
continuatori del suo apostolato, e voi avrete
concorso, dover santo per quanti sanno am-
mirare le opere egregie, ad innalzare quel-
l'amplissimo monumento, che tramanderà ai
posteri sovranamente glorioso il nome di Don
Bosco . »
Felicissimo pensiero ! esclama l' Unità Cat
tolica . Come non ci uniremo anche noi al
consiglio di questo illustre Vescovo? Fac--
ciamo quindi nostre, così il citato giornale,
le sue nobilissime parole e le rivolgiamo di
gran cuore ai Cooperatori ed alle Coopera-
trici salesiane d'Italia, anzi agl'Italiani tutti,
essendo anche noi ben persuasi che l'obolo
più bello per un monumento a questo glo-
rioso Italiano, al benemerito D . Bosco, sia
quello che si dà ai suoi Oratorii , Ospizi,
Scuole, Laboratorii e massime alle sue tanto
provvidenziali Missioni . D . Bosco è gloria
nostra, tocca quindi specialmente a noi Ita-
liani l'onorarlo come egli si merita .
NOTIZIE DEI NOSTRI M ISSIONARII
PATAGONIA .
Il nostro missionario D . Domenico Mila
nesio , ancora tra noi in aspettativa della
nuova carovana di missionarii che dovrà,
quanto prima partire alla volta della Pata--
gonia e delle Repubbliche Argentina e Uru-
guayana, da noi pregato a volerci dare notizie
delle sue care missioni della Patagonia, no-
tizie tanto avidamente lette dai nostri cor-
tesi lettori, ci scrive quanto segue rivedendo
il fedele diario dell'ultima missione che egli
diede nel principio dell' anno ora spirato,
sulle rive del fiume Limay e nelle Cordigliere,
e della quale non si è ancora fatto parola
nel Bollettino .

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Missione sulle rive del Limay .
Il 13 gennaio 1892 partivamo da Roca
D . Roggerone, il confratello Mendez Emma-
nuele ed io con quattro animali, uno ciasche-
duno per la cavalcatura ed un altro per la
carica , cioè per portare l' altarino, la poca
lingeria per mutarci ed una provvista di pane
e companatico, che le buone Suore di Maria
Ausiliatrice di Roca ci avevano preparato .
Le coste del Limay erano già state visi-
tate altra volta dal caro Don Fagnano e da
Don Beauvoir, accompagnando in qualità di
cappellani l'esercito argentino gli anni 1881 e
1883 . Ora erano soli i ministri di Dio che
andavano a visitare quegli abitanti e vi an-
davano coll'unico scopo di consacrarsi inte-
ramente ad essi per alcun tempo, predicando
loro le verità del Vangelo e portando loro
la pace di Cristo .
Veramente ci capitò un anno bruttissimo ;
le cavallette avevano invasa l'immensità di
quei campi, distruggevano ogni sorta di ve-
getazione e lasciavano a noi pure, durante
la notte, terribili morsicature nella persona
e più volte fatta a brandelli la nostra poca
biancheria .
La nostra missione sulle rive del Limay
durò un mese . Visitammo una buona parte
delle capanne degl' indigeni e parecchie fa-
miglie di bianchi, battezzandone un buon
numero . In una sola capanna battezzammo
una famiglia composta di dieci persone . La
nonna, che toccava gli 80 anni, aveva rice-
vuto il battesimo da pìccina . Il suo sem-
biante rubizzo, la bionda capigliatura erano
chiari indizi essere essa appartenuta ad altra
schiatta . Ora rammenta solo di essere stata
da bambina involata all'amore dei suoi cari
genitori e portata dagli Indi in lontane re-
gioni : non ricorda più nè il nome del paese,
nè il cognome di famiglia, solo le sovviene
come un sogno il ricordo dei genitori e della
madrina. Poveretta ! Aveva dimenticata la
lingua, e la religione dei suoi padri , ma a-
vendo udito parlare di Dio, di Gesù Cristo,
dell'anima e del Paradiso, volle fare la sua
prima confessione e comunione insieme coi
due figli e colle nuore, e vi si dispose con
una pietà degna di ammirazione .
Centocinquanta novelli cristiani .
Dopo d'aver percorsa la gran pianura che
separa Roca dalle Cordigliere, in un tratto
di circa 400 chilometri, camminando quasi
sempre alla sinistra del Limay, giungemmo
a Junin de los Andes .
Junin è una pìccola borgata che conta al
presente una cinquantina di fuochi, fondata
l'anno 1879 dall'esercito argentino nell'occa-
sione che avanzò fino colà le sue forze per
assoggettare gli indigeni e liberare le fron-
tiere dalle loro continue escursioni . Attual--
mente vi risiede un distaccamento di soldati,
suddiviso e stanziato in vari punti di quella
frontiera . Junin si trova ai piedi delle Ande,
i suoi campi sono feracissimi, la maggior
parte a prati e a boschi, e vi abbonda il pa
scolo . In più parti, di primavera il suolo ros
seggia di fragole ; in quelle vallate e nelle
gole dei monti vi sono alberi di alto fusto in
gran quantità ; sulle rive dei fiumi e riga-
gnoli vi abbondano i pomi, del cui frutto sì
servono gli indigeni per fare una specie di
vino, chiamato da loro chicha (ciccia) .
Nel distretto di Junin impiegammo un al
tro mese,enoptmvisarechun
parte della sua popolazione, sparsa qua e colà
nelle valli e gole delle montagne in una e-
stensione corrispondente a poco meno che
tutto il Piemonte . Anche qui la nostra mis--
sione fu benedetta da Dio . Nei vari gruppi
battezzammo 150 persone, dei quali un terzo
erano indigeni adulti , cioè dai 15 fino agli
80 anni, un altro terzo bambini figli di in
digeni e il rimanente figli di bianchi .
Un'altra cinquantina di battesimi .
In Sanco-vado avendo istruiti nella fede
una cinquantina di selvaggi , si cominciò a
battezzare i piccoli e poi si passò ai grandi .
Ma non c' era verso di persuadere alcune
donne della felicità che loro recavamo col
santo Battesimo : e fino all'ultimo momento
lo ricusarono ; ma al fine vinte dai rimorsi
di coscienza e indotte dal buon esempio di
altre loro compagne, l'ultimo giorno vennero
a pregarci di volerlo loro amministrare .
Noi abbiamo ringraziato il Signore per
quella nuova conquista e il cielo annoverò
10 anime di più nel libro della vita .
Nobile esempio di sacrificio per
poter divenire cristiano .
Tornati dalla missione di Sanco-vado a
Junin, abbiamo saputo, con nostro dispiacere,
che un indio, il quale colla sua famiglia aveva
fatto novanta miglia di cammino, portato dal
desiderio di ricevere il santo Battesimo egli ed
i suoi figli, non trovandoci colà, aspettò due
giorni ; ma non vedendoci ritornare e non
potendo più fermarsì , afflittissimo ritornos-
sene a casa sua, lamentando la mala sorte
di non aver potuto riuscire nel suo santo fine .
A quest' ora voglio sperare che Iddio gli
avrà dato di soddisfare il suo santo desiderio,
poichè dopo di noi passarono ancora in quelle
regioni D . Roggerone e D . Gavotto .
Trecento miglia ai piedi delle Cor-
digliere. - Che dice un ossario .
- È forse S. Antonio?
Terminato in Junin, ci restava ancora a
percorrere 300 miglia lungo il declivio delle
Ande per giungere a Norquin . Vi erano da
evangelizzare molti gruppi di famiglie tanto

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d'indigeni, che di bianchi ; era necessario reco, in ciascun luogo dei quali ci fermammo
almeno visitarli, per vedere se non altro di otto giorni circa, non incontrammo più indi-
battezzarne i bambini . Ma la vasta esten- geni ; ma soli bianchi, già cristiani, prove-
sione di quei luoghi, con nostro grande rin- nienti dal Chili, ed alcune famiglie argentine
crescimento, per allora non ci permise di pas- e ed europee . Predicammo loro la divina
sare da tutti : ci contentammo di vederne parola e riuscimmo a ridurne un discreto
una parte, lasciando l' altra pel ritorno .
numero ad accostarsi ai SS . Sacramenti
A poca distanza dal punto conosciuto sotto della Penitenza e della Comunione .
il nome di Cura-Chara-Milla, (che vuol dire
luogo di Rupe-struzzi-oro), incontrammo un
ossario, ov'erano alla rinfusa gettate le spo-
Un felice incontro .
glie mortali di una trentina di persone . Che Sulle sponde del Rio Lileo c'incontrammo
era stato? Alcuni anni addietro un pugno col caro D . Gavotto ed il suo catechista.
di soldati spietati, stazionati nel fortin Codi- Erano tre anni dacchè non ci eravamo più
hue (che vuol dir luogo di pietra da arro- veduti .
tare), con alla testa il loro Capo più crudele Allo scorgerci e riconoscerci, D . Gavotto,
e sanguinario di loro, sorpresero una caro- dalla riva opposta, sciolse le redini al suo
vana di bianchi ed indii provenienti dal Chilì cavallo e si precipitò nella corrente del Rio
che andavano pei loro negozii, e messìli in con tanto impeto, che temetti cavallo e ca-
fila l'uno accanto all' altro e legatili gli uni valiere cadessero e si affogassero travolti
cogli altri, al pronunciare il terribile loro dalle onde . Dietro ad una certa distanza ve-
Capitano le parole ya ya (già già), quei niva trottando il paziente somarello, ben ca-
soldati a guisa di belve feroci sfoderarono rico che pareva volesse dire : Olà, aspettatemi,
la spada, e tra le grida e i pianti di quelle ché anch'io appartengo alla vostra carovana .
innocenti vittime, ne fecero orribile scempio ! È difficile esprimere la dolce impressione
Ora quel mucchio d' avanzi nel muto suo che si esperimenta all'incontro dei nostri cari
linguaggio ricorda al passeggiero fin dove confratelli in quei luoghi così lontani e de-
possa giungere la ferocia del cuore umano, serti . Ci abbracciammo gli uni gli altri, e per
quando egli non sia informato dalla santa la troppa gioia ci mancavano quasi le parole
religione cattolica .
sulle labbra . Per godere meglio un po' di
Un giorno poi ci accadde un fatto ridi- compagnia tutti insieme, ci dirigemmo alla
colo, se si vuole, ma che fa sempre più co- casa del nostro antico amico sig . Lucca, il
noscere la grande ignoranza che regna in quale cì ricevette ed albergò in casa sua, trat-
quelle regioni in fatto di religione . La guida tandoci colla solita sua grande benevolenza .
che ci accompagnava, che era un soldato,
accortosi che mi era caduto il Crocifisso, lo
prese e porgendomelo, mi disse : - Padre,
guardi che ha perduto? Che cosa è questo
Al Chili .
Si dice che la notte è la madre dei con-
Sarebbe forse S . Antonio? - No, figlio mio, sigli, e noi ci consigliammo di separarci e pas-
gli risposi ; e quindì presi occasione per spie- sar la Settimana Santa io col caro Emmanuele
gargli il mistero dell'Incarnazione del Verbo Mendez in alcuna delle nostre Case del Chili
Divino, ch'egli ignorava completamente .
e D . Gavotto, D . Roggerone coll' altro con-
Ma qui incomincia altra serie di avventure, fratello catechista andar a Chos-Malal in
che per brevità accennerò soltanto . Smar- aiuto a D . Panaro . Così si fece. Io col mio
rimmo i nostri cavalli ed otto giorni di ri- catechista , valicate le Ande, il Mercoledì
cerche non bastarono a trovarli . Indotti dalla Santo giungemmo a S . Carlo Nuble, donde
fame, notte tempo erano andati a cercarsi mi avviai a Talca . Fui ricevuto cortesemente
pascolo in luoghi lontani e sconosciuti . Fummo dal Direttore di quella Casa, Don Garbari,
quindi nella necessità di farci imprestare altri e dagli altri confratelli, i quali mi usarono
animali e poi anche delle guide per poter ogni sorta di attenzioni . Per aderire alle pre-
toglierci da mille pericoli . Passare grossi ghiere di quel Direttore, celebrai le funzioni
fiumi, valicare altissimi monti , smarrire il della Settimana Santa nella chiesa delle Re-
cammino, andar erranti per giornate intìere, verende Suore del Sacro Cuore di Gesù in
dormir per terra, cibarsi di carne arrostita Talca , le quali ebbero poi la gentilezza di
sulla bragia, vedere da un lato il continuo regalarmi varii oggetti di missione e di prov--
spettacolo delle montagne e dall' altra una vedermi le ostie per la s . Messa, necessario
immensa pianura, non abitata per lo più da per tutto il tempo che aveva da passare nelle
altri viventi, che da stormi di struzzi e bran- Cordigliere .
chi di volpi e di guanachi, ecco le vicende Il giorno di Pasqua , sempre per compia .
durante quindici giorni di quella lunga tra- cere a Don Garbari, andai a Panghilemo,
versata . Ma, come Dio volle, fu finita e una cascina situata a due leghe distante da
noi ci trovammo di bel nuovo in luoghi co- Talca , collo scopo di celebrarvi la Messa e
nosciuti ed in mezzo a gente, a cui non riu- confessare una quarantina di persone . Colà
sciva nuova la nostra missione .
giunto, dissi a quella buona gente che an
In Cadi-hue, Vurin-chenque, Ñorquin e Ñi- dassero ad avvertire tutti gli altri che vi

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fossero in quei dintorni, che io mi sarei fer-
mato quanti giorni fossero necessarii . Mi pre-
sero in parola, si sparse l'annunzio e la gente
affluì in tanto numero, che mi vidi obbligato
a fermarmi otto giorni . Predicava due volte
al giorno e si faceva un po' di dottrina al
dopo pranzo, recitandosi il santo Rosario
ogni sera . Mi furono di molto aiuto in que-
ste ultime cose il padrone di casa sig . Ric-
cardo Baldivieso e la sua pia consorte . Ed io
ebbi la consolazione di veder circa 500 per-
sone accostarsi alla S . Comunione .
Sac . DOMENICO MILANESIO
Missionario Salesiano .
VIAGGIO DEI PRIMI SALESIANI
al Messico.
Mentre nel tempio di Maria Ausiliatrice si
compievano le solenni funzioni, di cui si fe'
cenno in questo numero, ricevevamo le se-
guenti corrispondenze che ci danno consolanti
notizie del piccolo drappello di Salesiani par-
titi alla volta del Messico .
Da Torino a Barcellona .
L'addio di quei confratelli .
A bordo dell'Antonio Lopez, 6 nov . 1892.
VENERATO E AMATmo . D. RUA,
Eccoci in mare, e a darle conto del nostro
viaggio fin qui .
Partiti, com'ella sa, da Torino alle 11 1/2
pom. del 19 ottobre, giungemmo a Grenoble
l' indomani alle 8 1/2 ant.Alastzionec
aspettava con due carrozze il Cooperatore
salesiano sig. Raineri, avvisato telegrafica-
mente del nostro arrivo dal carissimo Don
Roussin (1) . Ci condusse alla chiesa par-
rocchiale di S . Lorenzo, dove i tre sacerdoti
celebrammo la s . Messa e gli altri due fecero
la s . Comunione . Dopo quel cortese parroco ci
fece visitare la cripta, ed ivi con quella gioia,
che ella ben può immaginare, abbiam veduto
un bel quadro di Maria Ausiliatrice, che ci si
disse essere stato colà benedetto dal nostro
gran Padre Don Bosco . L' ottimo sig . Rai-
neri ci ricondusse a casa sua, dove trovammo
una splendida colazione, alla quale ci siamo
affrettati a far onore . La degna consorte del
sig . Raineri non si contentò di questo, ma
ci volle ancor consegnare una bella limosina
per la nostra Missione . Quanta bontà e gen-
tilezza per noi!
Alle 10,20 ant . accompagnati alla stazione
dallo stesso signore, al quale porgiamo i
(1) È questi il traduttore del Bollettino Francese .
nostri più sentiti ringraziamenti , partimmo
per Valenza . Traversammo rapidamente la
Francia ed al 21 giungemmo a Port-Bou ,
frontiera di Spagna.
Non ci sottoposero a fumigazioni, perchè
non avevamo toccata Marsiglia, e ci rilascia-
rono una dichiarazione di sanità . Ma la do-
gana ci diede non pochi fastidii ; per risparmio
di tempo e di maggiori disturbi fummo co-
stretti a mandare i nostri bauli alla Casa
Salesiana di Marsiglia, donde quei buoni
confratelli avranno la cortesia di spedirceli
a Messico .
Verso la mezzanotte del 21, giungevamo
alla nostra Casa di Gerona , dove quei cari
confratelli ci ospitarono e ci trattarono pro-
prio da quel che sono, cioè da fratellì . L'in-
domani mattina fummo a Barcellona, abbrac-
ciati alla stazione da parecchi Salesiani, e ci
recammo subito a Sarrià . Credevamo di met-
terci in mare al 25 ottobre, ma il vapore che
doveva trasportarci era pieno di soldati per l'i-
sola di Cuba, e non ci fu più posto per noi e
per molti altri passeggieri . Dovemmo perciò
aspettare la partenza del 5 di novembre, e
godere per più di dodici giorni la dolcissima
ospitalità de los Talleres Salesianos . E qui
vorrei, come si dice in ispagnuolo, hacerme
lenguas, per darle un' idea della benevolenza
e della fraternità colle quali fummo trattati .
Il sig . D . Rinaldi, D . Hermida e tutti, senza
distinzione i confratelli usarono con noi di
tanta bontà, che ne rimanemmo veramente
confusi e nello stesso tempo edificati .
La vigilia poi della nostra partenza tennero
in nostro onore un'Accademia, della quale
porrò qui sotto il programma, che ci maravi-
gliò tutti per la bellezza delle composizioni e la
delicatezza dei sentimenti . Che dire poi della
musica? Pareva di trovarci nella nostra Casa
Madre di Torino , ed è tutto dire . L'Acca-
demia si chiuse con una tenerissima orazione
tutta cuore, pietà ed unzione a Nostra Si-
gnora di Guadalupa, la Patrona del Messico .
Mi studiai di esprimere in brevi parole la
nostra grandissima riconoscenza, ma il cuore
commosso m' impediva quasi di parlare (1) .
Cari confratelli , ascritti , aspiranti e gio-
vanetti delle Case di Barcellona e Sarrià ,
non dimenticheremo mai i bei giorni passati
(1) Academia en obsequio de los primeros Misione-
ros Salesianos qua van a Méjico .
PROGRAMA
Marche. - Omaggio del Mtro . Cartocci .
Saludo . - D . Tomas Serra .
Barbiere di Siviglia . - Mtro . Rossini .
Quienes son los Misioneros. - Sr. Vilasalò.
Laudate pueri. - Mtro. Capocci.
Don Bosco y los Misioneros . - Sr . Domenech .
Necesidad de misiones y quien es el Misionero . - Señor
Rosés .
La Zingara. - Mtro. Balfe .
Somni d'un vailet. - Sr . Ventura.
Hernan Cortés y los Salesianos . - Sr. Casanovas.
Oracion a la Virgen de Guadalupe.
Marcha final.

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con voi e le molte testimonianze d'affetto che
ci avete date, e dalle vostre file ci ripromet-
tiamo molti e validi rinforzi per la nostra
missione .
Visitammo anche la famiglia Chopitea, ed
essa, fedele alle nobili sue tradizioni, ci con-
segnò pure una limosina, per la missione . Dio
la benedica!
Ieri poi, con vivissimo rincrescimento in
cuore di abbandonare l'ospitale Casa di Sar-
ria, accompagnati fino a bordo dal sig . Don
Rinaldi, da D . Hermida, . D . Gili e da altri
carissimi confratelli, e raccomandatici calda-
mente alle loro orazioni , c'imbarcammo sul
vapore Antonio Lopez, della Compagnia Tran-
satlantica Spagnuola, ed alle 2 p . si leva-
rono l'àncore e partimmo per Malaga, dove
spero d'impostare la presente .
Abbiamo avuto la consolazione di trovare
a bordo cappella e cappellano, il quale ci
accolse con molta gentilezza e ci agevolò per
tutti e tre i sacerdoti la celebrazione della
s. Messa, che cominciammo stamattina, dome-
nica . Non fa bisogno di dire che nel nostro me-
mento abbiam ricordato con figliale affetto il
nostro amatissimo Padre Don Rua e tutti i
carissimi Superiori .
Preghino anche loro per noi, che fino a-
desso stiamo tutti bene e siamo ben trattati
da tutti .
Il nostro D. Raffaele Piperni ci fa proprio
da san Raffaele in tutto e per tutto e gli
siamo gratissimi ed affezionatissimi .
Egli con me e con gli altri confratelli la
riverisce tanto , la prega di benedirci e di
accompagnarci colle sue orazioni fino a Mes-
sico e dappertutto e sempre .
Sento a gridare : Pàlos ! ma non è lo sto-
rico porto, da cui partì Colombo a scoprire
l' America , ma un promontorio di questo
nome .
Malaga - Visita a quel Vescovo
nella casa salesiana di Utrera .
11 nov . 1852 .
Siamo nell'Atlantico. Il vapore balla come
un orso delle nostre Alpi nelle piazze di
Torino, eppure il mare è tranquillo e il cielo
sereno. Perchè dunque balla? Per la forma
che ha, lungo e stretto . Tuttavia con qual-
che riguardo posso scrivere .
Spero, o carissimo Padre, che avrà rice-
vuto la lettera che impostai a Malaga, dove
siamo arrivati la mattina del 7 . Scendemmo,
e visitata la cattedrale , fummo all' Episco-
pio . Non c'era Monsignor Vescovo, ma ci ac-
colse molto cortesemente il suo Segretario, il
quale saputo che eravamo Salesiani ci colmò
di gentilezze . Ci trattenne in amabile con-
versazione, manifestando il desiderio che i
Salesiani tornassero e si stabilissero defi-
nitivamente a Malaga, ci fece visitare mi-
nutamente il palazzo vescovile e ci fece
accompagnare ad un collegio di Suore della
Carità , francesi , doveilVscran-
dato a predicare . Colà abbiamo avuto il
piacere di riverirlo ; ci domandò subito notizie
di lei, sig . Don Rua , e di Mons . Cagliero,
ci benedisse e tornammo soddisfatti al nostro
vapore . È l'antico Vescovo titolare di Milo,
lo scrittore elegante e profondo dell'opuscolo
Don Bosco y su Obra, che fece conoscere i
Salesiani in Ispagna .
L'Antonio Lopez partì alle 4 p, Traver-
sammo di notte lo stretto di Gibilterra e
giungemmo alle 7 ant. dell'8 a Cadice, la
bianca città che sorride all'Africa adusta . Qui
vedemmo due delle tre caravelle , che la
Spagna costruì ad imitazione di quelle sulle
quali Cristoforo Colombo scoperse l'America .
Quelle due erano la Santa Maria e la Pinta .
Battevano bandiera degli Stati Uniti , dai
quali furono comprate per farlo figurare nella
Esposizione di Chicago .
Da Cadice a Utrera breve è la distanza
a Utrera c'è un collegio salesiano, c'è una
dozzina di confratelli carissimi, c'è l'amato
mio D . Oberti . Il Lopez si ferma fino al 10 .
- Andiamo a Utrera ? - dico a Don Pi-
perni . Egli cede volentieri in favore di Don
Visintainer, ed in men che nol dico siamo
a terra, e con tre ore di treno arriviamo a
Utrera . Oh che bei momenti abbiam passato
con quei carissimi confratelli, con quei buoni
giovani Che bel collegio, che chiesa divota
e sopratutto quali fraterne accoglienze! Don
Oberti ci condusse a casa del sig . marchese
d i Ulloa e del sig march ese di San Mar
ziale, ed io presentai loro i saluti del signor
Don Rua e di Monsignor Cagliero .
Don Oberti poi ci volle accompagnare fino
a bordo e procurò così ai confratelli rimasti
il piacere di vederlo . Ma ieri mattina ab--
biamo dovuto con gran pena separarci, per-
chè nelle prime ore pomeridiane il vapore
partiva.
Siamo entrati nell'Atlantico con un tempo
bellissimo ed ora ci troviamo fra cielo ed
acqua : più nessuna terra in vista .
Fin qui abbiamo sempre avuto la conso-
lazione di celebrar le nostre tre messe, le-
vandoci alle 4 1/2, e nelmreicontda
sempre lei , amatissimo sig . Don Rua, il
Capitolo Superiore e i nostri buoni Coopera-
tori e Cooperatrici : in una di esse si fa la
meditazione in comune .
La nostra salute è eccellente . Fra dieci
giornì spero d'impostare la presento a Porto
rico .
Benedica i suoi futuri Messicani e saluti
da parte nostra tutti i cari confratelli del-
l'Oratorio .

2.9 Page 19

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Brutto tempo - A Portorico.
Nelle isole Cubane.
15 novembre .
Cattive giornate quelle dell' 11, 12 e 13!
Tempo brutto, mare agitato e solite conse--
guenze in tutti, escluso il bravo Don Piperni,
il quale anzi ci fece da infermiere e da con
solatore colle sue spiritose barzellette .
Nella notte dal 12 al 13 poi si ruppe la
catena del timone e si dovette fermare il va-
pore per aggiustarla, fermata d'un quarto
d'ora che spaventò non pochi .
Noi intanto cantavamo l'Ave maris stella e
poi il Marinaio di Mons . Cagliero, inframmet-
tendovi però certe note che egli non ha scritto .
Adesso il tempo si è ricomposto e ci per-
mette di celebrar di nuovo , dopo tre giorni
d 'interruzione .
Siamo sotto il tropico e fa caldo : di tratto
in tratto cade un acquazzone : il cielo si man-
tiene nuvoloso ed il vento contrario : con
tutto ciò il mare oggi è tranquillo .
Non abbiamo ancora incontrato un basti-
mento sul nostro cammino : neppure i pesci
si lasciano vedere .
Il nostro vapore è pieno zeppo di passeg-
gieri, quasi tutti spagnuoli : di italiani ci
siamo noi soli e un cameriere .
Speriamo di giungere domenica, 20, a Porto-
rico , dove molti nostri compagni di viag-
gio sbarcheranno .
Portorico, 21 novembre .
Iersera alle 7, vigilia della Presentazione
di Maria SS . al Tempio, siam giunti in questo
porto, caffettiere di prima classe . Partimmo
per Avana alle 9 di stamattina . Cielo sere-
nissimo , ma acquazzoni tutti i momenti
siamo sotto al tropico e nella stagione delle
pioggie . Da tre notti dormiamo vestiti sopra
coperta, perchè nella nostra cabina il calore
è insopportabile : si figuri che cì troviamo
accanto alla macchina a vapore! E non pos-
siamo cambiar posto sia perchè il vapore è
pieno di passeggieri, sia per la riduzione che
ci hanno accordata . Pazienza e sempre avanti !
Avana (isola di Cuba), 24 novembre.
Dopo aver costeggiato le isole di S. Tom-
maso, delle Culebre, di S . Domingo (dove si
aspettano i Salesiani) ed essere entrati nel
canale di Bahama, siamo giunti oggi alle 10
ant . in questo bellissimo porto .
Qui dobbiam fermarci tre giorni, poi ci
trasborderanno sopra un altro vapore e par-
tiremo per Vera Cruz : sarà la parte più pe-
ricolosa del nostro viaggio, tutta pel golfo
del Messico e nella stagione dei cicloni. Ci
benedica e preghi per noi, che finora, grazie
a Dio, stiamo tutti bene, malgrado il dormir
vestiti e al vento aperto .
Siccome questa lettera le giungerà per Na-
tale, le presentiamo tutti i più caldi augurii
di buone feste e di buon capo d'anno e a-
spettiamo la strenna di una sua cara lettera .
Obb .mo Aff.mo figlio in G. C.
D . ANGELO PICCONO .
IL P. DORIA.
Annunziamo con vivo dolore la morte del
P . Pier Bartolomeo Doria dei Predicatori e
Direttore del Comitato Promotore delle Opere
di Don Bosco in Venezia . Iddio lo rapiva a
noi la domenica 13 dell'u . s. novembre nel-
l'atto in cui disponevasi per celebrare la
S. Messa. Oh quanto amava D . Bosco e ne
zelava le opere !
Noi raccomandiamo la sua bell'anima alle
preghiere di tutti i Cooperatori e Coopera-
trici Salesiane .
I Comitati Salesiani hanno perduto uno
dei più validi loro campioni . Manca un be-
nefattore in terra, ma si ha un protettore di
più in cielo .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE .
La celeste Protettrice delle cam-
pagne . - Il bell' esempio da imitare dei
villici di Castellinaldo, che venne stampato
la primavera dell'anno scorso nel Bo llettino
Salesiano, servì meravigliosamente ad ecci-
tare la fiducia verso Maria Ausiliatrice nei
miei parrocchiani, perchè tutti come un sol
uomo, durante la stagione estiva, s'unirono per
raccomandarsi a questa buona Madre, a co-
desti cari giovanetti dell'Oratorio Salesiano,
per ottenere la grazia di essere preservati
dagli infortunii della grandine e dei cicloni
distruttori.
Ora, con grande consolazione del mio cuore
godo di poter pubblicare che i loro voti ed i
miei furono pienamente appagati , mercè le
preghiere di codesti pii giovanetti .
Per ben sei volto e più il flagello della
grandine pendeva sopra i nostri raccolti, ed
il mugghiar dei tuoni e l'imperversare delle
bufere stampavano sulla fronte di ciascuno
il più grande spavento ; senonchè pur cia-
scuno ridestava tosto la fiducia in Maria, ed
i negri nugoloni, quasi cacciati da invisibile
potenza, veloci si allontanavano, sebbene pur
troppo nei paeselli circonvicini lasciassero
triste ricordanza di sè .
Questi miei parrocchiani, lieti della grazia
ricevuta, offrono la tenue somma di lire 190,
come piccolo attestato della loro gratitudine
verso la comune Madre Ausiliatrice .
Bessica di Loria, 29 nov . 1892 .
D . GIOVANNI PANDOLCE
Arciprete .

2.10 Page 20

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La salute dei pargoli . - Una no-
stra figliuoletta di pochi mesi, colpita da
morbo epidemico che menava strage tra i
bambini del paese nostro e dintorni, a tale
era giunta, che il medico curante la diede
per disperata, e vi fu chi la giudicò già
morta ; sicchè a loro giudizio noi non dove-
vamo più mai vedere sulla terra la nostra
cara figliuola.
Masequelidisperarono,noi non dispe-
rammo giammai, chè tutta la nostra fiducia
era riposta in Colei, la quale giustamente s'in-
titola l'Aiuto dei Cristiani . Infatti noi La in-
vocammo di cuore, a Lei indirizzammo spe-
ciali preghiere e mandammo una piccola of-
ferta al suo santuario . Tosto Maria ci esaudì,
ci salvò la figliuola, e questa, che, secondo
l' arte e la scienza umana non doveva più
vivere , ora per intercessione della buona
Mamma Celeste gode ottima salute ed è te-
stimonio solenne di un vero miracolo che
Maria SS . Ausiliatrìce si è degnata di ope-
rare in nostro favore .
Corpolò di Rimini.
I Coniugi OLIVIERI .
Fiducia in Maria . - In un paese dove
infieriva la pneumonite, una pia persona pro-
mise un'offerta poi giovanetti di Don Bosco,
se la sua famiglia fosse stata preservata da
detto male, ed avendo ottenuto tale grazia,
mantiene la promessa fatta .
Serravalle (Repubblica di S. Marino), 14 novem-
bre 1892.
MARIANNA BELLUZZI .
Riferiscono altre grazie di Maria Ausilia-
trice ed in segno di riconoscenza uniscono
alla relazione qualche offerta pel santuario
della Celeste Benefattrice e per le Opere Sa-
lesiane i seguenti
Lorenzo Molino (S. Damiano d'Asti) - Francesco
Franceschetti (Vicenza) - Paola Ferraro (Montema-
gno) - Carolina Migliardi (Torino) - Margherita Cal-
liano (Corneliano) - Angela Torelli (Racconigi) -
Suor Ernesta Farina, Collegio di Maria Ausiliatrice
in Moron (Repubblica Argentina) - Sorelle G . A . L .
(Pinerolo) - Teresa Sayno (Milano) - S . M . A . (A-
renzano) - Laura Socal ved . Vivian (Asolo) - Gio-
vanna Bagliani (Castagnole Tanze) - Giuseppina Pa-
vauini vedova Gaietta (Bellinzona) - Olimpia Barli
(T'orino) - Sac . D . Antonio Francia. Economo spiri-
tuale (Ca.sorzo Monferrato) - Giuseppe Coletti, Pera-
rolo (Belluno) - Maria Zanoli, Poschiaro Ponte San
Giovanni (Svizzera) - Ermdiiala Morano (Casale Mon-
ferrato) - Antonietta Brnnier (Torino) - Battista
Delfino (Bernezzo di Cuneo) - Traffa Fortunata (Qua-
dro) - Cottino Favotti (Orbassano) - Varalda Marta.
- Negro Bernardo (Vigone) - Aula Maddalena (Vi-
qone) - Tavella Catterina (Vigone) - Stravi Catte-
eina (Carbonaro, Canton Ticino) - Manacorda Ales-
sandro . - Parodi Clemenza (Sanremo) - Battist Maria
(Caramagna) - Mentegazzi Teresa (Santià) . - Ronea-
mlo Giuseppe (Vinz(íglio) - Stragiotto Rosa (Castel-
rosso) - Strumia Angela (Cavallermaggiore) - Racca
Maria (Volvera) - Fabre Luigia (Torino) - Scalenghi
Maddalena (Trofarello) - Castello Maria (Montanaro
- Lazzero Guglielmo . - Asson Teresa . - Colombatto
Celestino . - Ferraro Catterina (Torino) - Bardese
Paolo (Brà) - Barberis Luigia (Torino) - Pautasso
Luigia (Carignano Torinese) - Callino Giuseppe (Ga-
zigliana) - Marchis Domenico . - Sibona Bartolomeo
- Preda Agost . (Vignale) - Cigni Giustina (Torino).
NOTIZIE VARIE
Il missionario Salesiano D . LUIGI LASAGNA
in nove città d'Italia .
Prima dell'ultima partenza dei Missionari
Salesiani il nostro Don Luigi Lasagna, Ispet-
tore delle Case Salesiane dell'Uruguay e del
Brasile , recavasi a tenere Conferenze sale-
siane e domandar soccorsi nella città di Tor-
tona, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara,
Padova, Treviso, Udine, Vicenza e Brescia .
Ebbe ovunque la consolazione di essere
accolto con massima benevolenza e cortesia
dalle Autorità Ecclesiastiche e dai nostri
sempre affezionatissimi Cooperatori e Coope-
ratrici Salesiano ; noi quindi ne serberemo
sempre vivissima riconoscenza . Ringraziamo
pure di gran cuore i giornali cattolici di dette
città per la premura con cui in questa oc-
casione, come in altre somiglianti, trattarono
delle cose nostre . Per mancanza di spazio
ci limiteremo qui a riprodurre solamente al-
cuni tratti di un solo tra loro, L'Unione di
Bologna, la quale, il 24 novembre u . s. dava la
seguente relazione della conferenza tenuta in
quella città dal suddetto nostro Missionario
« Un pubblico scelto e numeroso, così il detto
Giornale, assisteva ieri alla conferenza tenuta in
San Domenico dal M . R . dott . D . Luigi Lasagna,
Superiore delle Missioni Salesiane dell'Uruguay e
del Brasile . Si sapeva che non si sarebbe aspettato
una delle solite conferenze accademiche, alla quale
ci si va per sentire se l'oratore sa esporre bene ciò che
vuol dire, ma invece per udire dalla bocca stessa
di uno dei generosi operai evangelici il racconto
toccante di quelle opere meravigliose che i Sale-
siani hanno colaggiù innalzato .
L'oratore, alto, asciutto, sulla quarantina, con-
cilia subito al vederlo la stima e la simpatia ; la
sua eloquenza non è basata sopra artifizi più o meno
rettorici, ma gli sgorga spontanea dal cuore e per
ciò appunto riesce efficacissima : è il tipo del mis-
sionario apostolico-
» Esordì coll'invocare l'indulgenza degli ascol-
tanti per la forma del suo dire : la consuetudine del
parlare idiomi così differenti dai nostri lo scusava
ampiamente . Si introdusse nell'argomento con un
affettuoso saluto alla memoria di D . Bosco, del
quale con rapido cenno riassunse le opero mara-
vigliose fatte pel bene specialmente dei figli del
popolo, da cui uscì pure D . Bosco .
» Fece notare come D . Bosco conobbe i mali che
affliggevano la società e cercò di rimediarvi .
» Accennò ai meriti immensi verso l'educazione
e l'istruzione, dimostrando ciò con prove innume-
revoli .

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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» Terminata questa prima parte della conferenza,
annunziò, che per onorare Cristoforo Colombo e
nello stesso tempo il Giubileo Episcopale del Santo
Padre, nel prossimo dicembre e poi nel febbraio
dell' anno venturo partiranno da Torino circa
settanta missionarii Salesiani per le regioni ame-
ricane : raccomandò l'obolo destinato appunto per
questa grandiosa spedizione .
Entrò quindi subito a parlare di quell'opera gi-
gantesca che sono le Missioni Salesiane d'America .
» Fece osservare come D . Bosco avesse una felice
ispirazione nello scegliere il vasto campo offerto dal-
l'America meridionale, a preferenza delle altre re-
gioni ove esistono ancora uomini selvaggi : ricordò
conte l'America sia divenuta una seconda patria
per quei miseri Italiani, i quali sono cacciati dalla
madre-patria dalla fame e dalla miseria : le mis-
sioni salesiane ottengono così un duplice scopo,
tua pur troppo i mezzi sono insufficienti ai bisogni
immensi, straordinarii .
» Disse che a Buenos-Aires vi sono 200,000 Italiani
sopra mezzo milione di abitanti, i quali godevano
una fasta assai trista, tanto che uno dei loro quar-
tieri veniva chiamato Bocca del Diavolo, quartiere
che ora dopo l' evangelizzazione dei Salesiani è
talmente cambiato che gode la stima generale .
» Ma il campo è troppo vasto, il Brasile più grande
dell'Europa è civilizzato in minima parte ; e così
la Bolivia, il Perù, il Chilì, la Patagonia ecc .
» L'oratore accennò alle barbarie della civiltà, ma
di quella civiltà che rifugge da Cristo ; ricordò la
guerra feroce che vien fatta ai selvaggi a colpi di
mitraglia e la contrappose alla civiltà cristiana che
accoglie tutti gli uomini nelle sue braccia .
» Il sacro oratore commosse vivamente l'uditorio,
specialmente quando narrò episodi, dei quali era
stato testimonio e parte . tenendo sempre viva
l' attenzione del numeroso uditorio .
» Terminò invocando un duplice aiuto ; aiuto mo-
rale che tatti possono dare, ed è quello efficacissimo
della preghiera, ed aiuto materiale per organizzare
su vasta scala il generoso disegno del grande Co-
lombo, quello di strappare tante anime alla per
dizione e di darle a Cristo .
» Questo un pallido sunto della conferenza con-
cettosa che riuscì efficacissima.
» Abbiamo vedute molte persone piangere di com-
mozione all'udire fatti così meravigliosi, sebbene
esposti con tanta semplicità . »
L'ottima Unione vi aggiunge inoltre succinte
informazioni sulle Opere Salesiane in generale e
termina l'articolo facendo caldi voti d'aver presto
una casa Salesiana in Bologna, voti che noi pre-
sentiamo al Gran Padrone della Messe, domandan-
dogli gran numero di Evangelici Operai.
Mons . Cagliero alla Spezia .
Di ritorno da Roma, Monsignor Cagliero, a un
semplice desiderio espresso dai nostri confratelli
di Spezia, degnossi far loro una graditissima e
preziosa visita, memore che quella casa è come
sua creatura, giacchè nel novembre del 1877 egli era
andato colà ad accompagnare il piccolo drappello di
Salesiani ed il giorno appresso egli pure lo aveva pre-
sentato a S . E . Rma il Vescovo di allora, Mons . Rosati .
Ma in questa nuova sua andata colà Mons . Ca-
gliero ebbe da rimanere altamente stupito nel
vedere che la piccola casa d'affitto di via Aranci
si era mutata in una vasta fabbrica che dà ri-
cetto presentemente a 300 e presto a 400 giova-
netti, di cui molti strappati addirittura alle piazze
ed ai pericoli di ogni genere di quella disgraziata
città.
Giunse ivi verso le 7 del mattino accolto al
suono giulivo della banda dell'Istituto e passò
subito nella cappella interra per celebrare la
santa Messa, verso il termine della quale parlò
brevemente ai giovani, congratulandosi del loro
numero e bontà .
Nelle prime ore pomeridiane quei cari giova-
netti vollero esprimere il loro affetto e la loro
venerazione a Monsignore con una accademia, in
cui fu eseguito un inno del M° Giorgi di Lucca
accompagnato dalla banda strumentale, e soste-
nuta una scelta declamazione di componimenti di
circostanza .
Non si era ancora posto termine a questa ac-
cademia e già la chiesina di N . Signora della
Neve, annessa all'Istituto, rigurgitava di bene-
meriti Cooperatori e d'altre divote persone avide
di udire dal Vescovo Missionario l' esposizione
delle cose ammirabili che si operano nelle lontane
terre di America dai figli di Don Bosco .
Notevole l' intervento di illustri personaggi ,
graduati della R .a Marina, impiegati della Dar-
sena, pubblici funzionarii, moltissimi membri del
clero cittadino, come il Rev .mo Vicario Foraneo,
i Rev . Parroci di N . S . della Scorza e di S . Gio-
vanni, i Segretarii dei due Vescovi presenti in
città .
Mons . Cagliero cominciò la sua conferenza ral-
legrandosi coi Cooperatori di Spezia pel progresso
di quella Casa salesiana, la quale, continuando a
dar sempre frutti consolanti coll'Oratorio festivo
e scuole diurne pei giovanetti della città, va ora
aumentando di più centinaia il numero degli in-
terni
Case
sdaalesiisatnreuired,'Eduaroepdauccahree..,
Disse
come
di tante altre
quella di Spe-
zia, ampliarono la sfera, della loro benefica azione .
Passò a parlare con ordine delle Missioni di Ame-
rica ; finalmente, ritornando dove aveva prese le
mosse, annunziò ai Cooperatori di Spezia che
uno sviluppo ancor più benefico ripromette quella
nostra Casa dalla bellissima chiesa progettata ,
che riuscirà degno decoro della novella città .
Terminata la conferenza, il M. R . D . Carneglia,
parroco di S . Giovanni, presentò a Monsignore
uno stuolo di vispi giovanetti socii del Circolo
S . Martino, che ha sede in quella parrocchia,
pregando di benedirli uno per uno e benedire la
bella istituzione, ciò che Monsignore fece di buon
grado .
Siccome l'Ecc .mo Vescovo diocesano, Mons . Gia-
cinto Rossi dei Predicatori, trovavasi alla Spezia
per amministrare la S . Cresima nella parrocchia
abbaziale di S . Maria, Mons . Cagliero si recò
visitarlo presso la Pia Casa di Misericordia e fu
ricevuto con ogni cortesia e fraternità .
Ma ciò che la penna non sarà mai capace di
descrivere si fu l'incontro avvenuto nel cortile
dell' Istituto tra Monsignor Cagliero già in pro-
cinto di avviarsi alla stazione ferroviaria, ed il
novello pastore di Massa Marittima e Populonia,
Monsignor Giovanni Battista Borachia, nativo di
Spezia e già zelantissimo Prevosto Vicario For . di
Lerici, il quale ha comune con tutta la cristia-
nismafmigla'fetoedatcamentoaifgli
di D . Bosco .
I due Monsignori si trovarono come per incanto
l'uno di fronte all'altro, si abbracciarono soave-
mente e ciascuno voleva essere il primo al ba-
cio del s . anello . Quell'incontro fu congratulazione
e fu visita, fu la gioia dell'arrivo e fu l'abbraccio
del doloroso addio !

3.2 Page 22

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Intanto d'ogni intorno scoppiarono evviva ai
d ue illustri Presuli , e le acclamazioni, sebbene
coperte dal suono dei musicali strumenti, conti-
nuarono fino a che entrambi non furono dileguati .
Con questo finirono i Parmensi le loro feste in
onore di Cristoforo Colombo, feste che, benedette
dal S . Padre Leone XIII, riuscirono ottimamente
sì da incontrare l'approvazione di tutti e da me-
ritarsi parole d'alto encomio pur da giornali non
troppo sospetti di clericalismo .
Feste Colombiane a Parma .
Mons . Sanfermo e i Salesiani .
Dai giornali di Parma apprendiamo con piacere
che nelle grandiose feste che si celebrarono in
quella città ad onore di Cristoforo Colombo i
giorni 29 e 30 novembre e 1° dicembre anche i
Salesiani vi ebbero la parte loro .
S . E . Rev .ma Mons . Cagliero, colà invitato, ono-
rava di sua presenza l'Accademia musico-letteraria,
tenutasi il primo giorno in un gran salone dell'e-
piscopio concesso da quell'ottimo Vescovo e pro-
nunciavane il discorso di chiusura, ringraziando il
Comitato Colombiano per l'invito fattogli di pren-
der parto a quelle feste , tratteggiando in modo
luminoso la splendida figura dell'immortale sco-
p ritore e narrando dei festeggiamenti che anche i
PDatagoni ed i Fueghini rendono al grande Geno-
vese, riconoscenti alla benefica opera sua, d'avere
cioè portato fra loro il glorioso vessillo della Re-
denzione .
La seconda giornata delle feste si svolse tutta
nel Collegio Salesiano di S . Benedetto, diretto dal
Dottor D . Carlo M . Baratta, uno dei promotori di
quelle pubbliche solennità, con un trattenimento
serale nel teatrino del Collegio stesso, a cui prese
parte un pubblico assai numeroso, e con una gra-
ziosa illuminazione dei corridoi e cortili del Col-
legio che chiuse la piacevole serata .
La terza giornata venne contraddistinta dalle
funzioni religiose celebrate nella cattedrale con
straordinario concorso di tutta la cittadinanza .
Pontificò S . E . Mons . Cagliero, assistito pure pon-
tificalmente dall'illustre Vescovo di Piacenza , e
gli alunni del Collegio Salesiano eseguirono scelta
musica con generale soddisfazione di quei cit-
tadini .
E nella sera di quello stesso giorno Mons . Ca-
gliero assistette ancora ad una conferenza che si
tenne nell'episcopio a compimento e corona di
quelle feste . Pregato a voler portare il saluto di
cristiana fratellanza dei cattolici Parmensi ai suoi
fedeli della Patagonia e della Terra del Fuoco
ed anche ai nostri connazionali che vivono in
quelle remoto contrade, Monsignore prese a par-
lare delle Missioni Salesiane d'America . Disse dei
progressi operati dai Missionari Salesiani nei soli
diciassette anni che si trovano in quelle lontane
regioni, sino a riuscire a fondare, mediante il con-
corso dei Cooperatori e delle Cooperatrici Sale-
siane ben più di sessanta istituti . Parlò della do-
cilità ed arrendevolezza di quei selvaggi, dei loro
lavori, delle loro industrie ; parlò dei molti Ita-
liani che, costretti dalla fame, o da altro , emi-
grano in quelle lontane regioni, e lontani dal sa-
cerdote, senza quegli aiuti che porge la fede cat-
tolica, dimenticano ben presto i sani principii di
moralità e di equità appresi in patria e diventano
tantissime volte i peggiori esseri di quei paesi .
Conchiuse col fare appello alla carità degli Ita-
liani, onde soccorrere non solo i poveri selvaggi,
ma altresì i nostri cari compatrioti che colà tro-
vansi nelle più tristi condizioni materiali, econo-
miche, sociali.
Il 18 dicembre scorso al SS . Salvatore in Venezia
fu tenuta la annunziata conferenza salesiana da
Mons . Sanfermo, che sottentrò per incarico di D . Rua
al povero P . Doria, a cui l'oratore dedicò le prime
parole . Con rapidi tocchi tratteggiò l'eroe della
carità, accompagnandolo dal piccolo gregge dei
così detti biricchini di D . Bosco fino alla fonda-
zione di due società religiose, alla erezione di due-
cento case ed alle Missioni pei popoli selvaggi .
Lo contrappose alla filantropia chiassosa del se-
colo, bene mostrando fin dal principio, come solo
quando apparve Cristo, l'umanità si sentì vera-
mente amata. I fedeli accorsi in grandissimo nu-
mero risposero volentieri all'appello fatto da Mon-
signore con offerte che venero raccolte dai bravi
giovani componenti il Comitato Salesiano di Ve-
nezia . Abbiamo veduto poi che alla sacrestia fa-
cevasi ressa per dare il nome alla Cooperazione
Salesiana vivamente raccomandata dall'illustris-
simo oratore .
(Dalla Difesa di Venezia) .
Giornalismo Cattolico .
Col primo del corrente Gennaio la benemerita
Unità Cattolica trasportò le sue gloriose tende a
Firenze, ove si fuse col Corriere Toscano . Nel dar
quest'annunzio, noi la ringraziamo di gran cuore
di quanto ha fatto a favore delle opere Salesiane,
e facciamo voti che ci continui sempre la sua an-
tica benevolenza . A Torino sorse invece l'Italia
Reale, nuovo giornale cattolico quotidiano, reli-
gioso, politico, letterario, economico, commerciale,
in gran formato . Dal Programma, che ci fu gen-
tilmente inviato, vediamo che vi collaborano al-
cuni dei principali redattori che già scrivevano
nell'Unità Cattolica . A questi valorosi campioni
della più nobile delle cause, e segnatamente al-
l'illustre Direttore Prof. D . Domenico Tinetti,
noi mandiamo di gran cuore un plauso e facciamo
voti che trovino molti lettori . Siamo poi persuasi
che quell'affetto, che ci usarono fino ad ora, ce
lo continueranno in avvenire, riconoscentissimi
sempre da parte nostra . Volesse Iddio che tutti
i cattolici comprendessero la necessità di promuo-
vere animosamente, incoraggiare e diffondere la
buona stampa, e far argine alla stampa irreligiosa
ed immorale! Certo è questo uno dei mezzi più
potenti per giovare alla religione ed alla società,
e riparare ai mali che tuttodì lamentiamo . È do-
vere dei fedeli, scriveva il Santo Padre Leone XIII
nell'Enciclica del 15 ottobre 1890, di sostenere ef-
ficacemente la stampa cattolica . . . . direttamente con-
correndo ciascuno nella misura che può, a farla
vivere e prosperare .
Con permesso dell'Autorità Ecclesiastica - Gerente, GIUSEPPE GAMBINO .
Torino, 1893 - Tip . Salesiana .

3.3 Page 23

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Cooperatori
1 Aguzzi D . Luigi - Piacenza .
2 Alasia Cav . Con . Teologo Luca -
Rivoli (Torino) .
3 Ambrogi D . Ippolito, Arcipr . Vica-
rio For. - Gavazza (Reggio E-
milia) .
4 Assarotti Catterina - Genova.
5 Balestro N . - Montecchio Maggiore
(Vicenza) .
6 Baroni D . Felice, Parroco - Monti-
colli di Brianza (Como) .
7 Bava Mons . Felice, Prevosto - Ca-
serzo (Alessandria) .
8 Benetti Regina fu Giacomo - Pa-
dova .
9 Bertolini signora N . - San Remo
(Porto Maurizio) .
10 Biso Giuditta-Trebbiano Maggiore
(Genova) .
11 Bonfanti D . Girolamo - Pieve di
Teco (Porto Maurizio) .
12 Bonora Cav . Can . Paolo - Vado
(Genova) .
13 Borgra Ch . Antonio - Ivrea (To-
rino) .
14 Borlinetto D . Domenico, Parroco -
Venezia .
15 Bravi D . G . Battista , Curato -
Chieti.
16 Brosadola Anna fu Antonio - Civi-
date (Udine) .
17 Cara De-Canonico Teresa - Cari-
gnano (Torino) .
18 Chiericati Contessa Paola - Vicenza .
19 Colarietti D . Angelantonio, Curato
- Poggio Fidoni (P(ìrugiao .
20 Collabora Canonico Stefano - Vel-
letri (Romao .
21 Consigli D . Francesco, Prevosto -
Solig'nano (l'arma) .
22 Corvetta Antonio - Antronapiana
(N ovara) .
23 Cremona Canonico Pietro - Leon-
forte (Catania) .
24 Cugnod D . Giuseppe, V .-Parroco -
Í3russon (Torinoo .
25 D'Alberti Della Briga Conto Avvo-
cato C et,eo - Torino .
76 Dedè D . i -, ,,o, Prov . V - For . -
S . Angelo (Milanoo .
27 Delfino Maria - Torino,
28 Della Mattia D . OsvaldoCa . -
defunti nell'Ottobre e Novembre 1892 .
Aviano (ine) .
29 De-Lisca D . Giovanni, Priore - Mes-
sina .
30 Doria Pier Bartolomeo dei PP . Pre-
dicatori - Venezia .
31 Farina Vincenzo fu Francesco -
Valenza (Alessandria) .
32 Fazìo D . Pier Antonio, Canonico -
Pieve di Teco (Porto Maurizio) .
33 Foresti D . Pietro, Parroco -- Orlo
(liergam o) .
34 Fortoul Canonico Eugenio - Pine-
rolo (Torino) .
35 Fossa Giacinta - Nizza Monferrato
(A1 essandria) .
36 Franci D . Andrea— Professore -
Ver-s'io Pedcneonte (Svizzera) .
37 Gallo Canonico Francesco - Velletri
(Roma) .
38 Ghisalberti Antonio, Sindaco - Se-
d ri.n a (Bergamo) .
39 Grandi D . Antonio - Ramponio
(Torino) .
40 Grisari D . Giuseppe, Arciprete -
Rocca de' Baldi (Cuneo) .
41 Gullino Giuseppe - Torino .
42 Gussoli Angela Teresa - Cremona.
43 Lave D . Paolo, Arcipr . V . Por. -
Valdengo (Novara) .
44 Lanza Cav . Ottavio - Rivoli (To-
rino).
45 Maffei D . Vincenzo - Solofra (A-
vellino) .
46 Magnaghi Carlo - Milano .
47 Manicastri Vincenzo - Roma.
48 Manzi Nob . Marco - Milano .
49 Mer°o Margherita nata Provati -
Bricherasio (Torino) .
50 Milan D . Giuseppe, Mansionario -
Altavilla (Vicenza) .
51 Moda Carlo Giuseppe, Correttore ti-
pografo - Torino .
52 Momo Canonico Giovanni - Ver-
celli (Novara) .
53 Mercante Elisa - Verona .
54 Moroni Conto Giovanni - Roma .
55 Mursone Lucia vedova Antonini -
Em'ìe (()1000)-
56 Nevi Canoa :ce Carlantonio , Pre-
vosto - Cremona .
57 Nicolì D . Gio . Battista - Mason
(Vicenza) .
58 Ogliaco Lucia di Pietr - Cambur-
zano (Novara) .
59 Ottaviano Canonico Enrico- Spina
(Perugia) .
60 Pollogrineschi P . C ., Rettore - Vin-
cigliata (Firenze) .
61 Pìubelli Luigia - Casteleeriuo (U .
dine) .
62 Poletti Fiorina - Cassano Albese
(Coano)-
63 Pollini Salvatore - Pellugo (Trento) .
64 Pomilia Don Salvatore - Marsala
(Trapani) .
65 Quattrocchi Ferdinando - Mazzo-
Tino (Caltanisetta) .
66 Roatti Rosa vedova Autonietti -
. Torin
67 Rocca D . Lazzaro - Nervi (Genova).
68 Rossi Don Giovanni - Pontremoli
(Massa Carrara) .
69 Rossi Mons . Pio Domenico, Vescovo
di Concordia - Portogruaro (Ve-
nezia) .
70 Rota D . Giovanni, Parroco - Villa
sola (Bergamo) .
71 Rotta D . Paolo - Torino.
72 Ruffino Angela - Torino .
73 Sartori Angela, Suora di Carità -
Bassano (Vicenzao,
74 Sasso D . Baldassarre, Rettore -
Cartura (Padova) .
75 Sonno D . Francesco, Rettore - Or-
tueri (Cagliari) .
76 Simone Sac . Professore Michele -
Manerba (Brescia).
77 Solari Maria - S . Francesco d'Al-
baro (Genovao .
78 Spimpolo D . Gaetano, Econ . Spir . --
Vai Fibio (Padova) .
79 Suzzf Rita nata Zampini - Stienta
(Rovigo) .
80 Tarditi Filippica veda Testa - Bra
(Cuneo) .
81 Terzi Rosina - Iseo (Brescia) .
82 Tornaforte Contessa Severina - To-
rino-
83 Tromellini - Francesco - Palestra
(Pavia) .
84 Turia Mons . Gio . hl aria, Can . Pen,
e Prov . Gen . - Brescia .
85 Zenoni Carolina - Antognate (Ber-
garuo) .
Defunti nel Novembre, e Dicembre 1892 .
Albinola Angelica - Milano .
2 Amosso Antonio - Torino .
3 Andreis Mario - Torino .
4 Baccagli D . Giovanni - Cusercoli
(Forlì) .
5 Barno D . Antonio, parroco - A,gira
(Catania) .
6 Belianzi Angelo - Retorbido (Pavia) .
7 Belmondo D . Cesare - Pancalieri
(Torino) .
8 Bianco D. Luigi - Borgoreggio (To-
rinoo .
9 Bonci D . Silvestro, Vie . F or . -
Tomba di Pesaro (Pesare) .
10 Borghesi Candida - Mechel (Tirolo) .
11 Botter D . Giovanni - Treviso .
12 Bringhen Maria - Quincinetto (To-
rino) .
13 Busso Alessandro fu Gio . Batt . -
-Rufo Ruffio (Cuneo).
14 Basso Catterina nata Basso
(Cuneo) .
15 Busso Maria nata Demarchi - Rino
(Cuneo) .
16 Callegari Gio . fa Giacomo -Cosola
(Alessandria) .
17 Camosso D . Gio . Giuseppe - To-
rino .
18 Candioli vedova Teresa - Marano
(Tirolo).
19 Cappellino Maria - Bianzè (No-
vara) .
20 Caprani Barilaui Bambina - Scaria
(Como) .
21 Carezzo Giustina - Torino .
22 Casa Garra Carmelo - Agira (Ca-
tania) .
23 Castolnuovo delle Lanze contessa
Adele nata Castellani Fantoni -
Torino .
24 Cerrina Giovanni - Casale (Ales-
sandria) .
25 Ciantini D . Pietro - P ancalle (Fi-
renze) .
26 Colli Teresa - Lu Monferrato (A-
lessandria) .
27 Comissio D . Gio ., parroco - Marano
(Udineo .
28 Deaglio Carolina - Svaria (Como) .
29 De-Luca D . Gabriele Arcangelo -
Caporiacco (Udine) .
30 Derossi di Santa Rosa nobile San-
torrina - Torino .
31 Devenuto Luigia nata Ratti - Alpi.
gnano (Torino) .
32 Divià Teresa, maestra - Sassi (To-
rino) .
33 Ferrari Nicola - Isolarizza (Comoo .
34 Gherlenda D . Domenico, arciprete -
Caaepocroce (Treviso).
35 Gioannini Pietro - S . Giusto Cana-
vese (Torino) .
36 Grassone Luigi- Verolengo (Torino) .
37 Iano Teodoro - Torino .
38 Lazzeri D . Antonio - Primadio
(Sondrio).
39 Luzzi D . Andrea, arciprete - Sub-
biano (Arezzo) .
40 Mastai contessa nata principessa del
Drago - Senigallia (Fori!).
41 Mazzola Luigi, farmacista - Grana
(Alessandria) .
42 Micheloni D . Gio., capp . - Porgus
(Udine) .
43 Mo D . Ignazio, arciprete - S. Ste-
fano Belbo (Cuneo) .
44 Molinari Alfonsina - Casale (Aleaa
saudria) .
45 Nani Giuseppe - Lu Monferrato
(Alessandria) .
46 Napoli, can . - Monreale (Palermo) .
47 Nessi Lucia - Como .
48 Panichi Antonietta dei conti Bran
cadoro di Lignano - S . Benedetto
del Tronto (Ascoli Piceno) .
49 Paviano Sante - .Arre (Padova) .
50 Pera Gio . Battista - Torino .
51 Pesonti Francesco - Bergamo .
52 Pascati Adelaide - S. Vito al Ta- .
gliarnento ( Udine) .
53 Pigazzi Margherita-Pasturo (Como) .
54 Pighin D . Giulio, parroco - Vivaro
(Udine) .
55 Piotti Notar Francesco - Lavone
(Brescia) .
56 Preda Enrichetta vedova Bonini -
Cremona .
57 Prenati Margherita vedova Merlo -- •
Brich.erasio (Torinoo .
58 Rizzo Mons . Lorenzo, can. prov . -
Genova .
59 Rottigni cav . Adriano - Torino .
60 Ruffino Elena - Roma .
61 Salvadori barone Gio. Battista -
Trento .
62 Santacatterina D . Giovanni-,Monta
di Mato (Vicenza) .
63 Sorentini. Teresa - Torino .
64 SormaniGiuseppina-Scaria(Como).
65 Spaegiari Elisa in Fontanesi - Sans
Maurizio (Reggio Emilia) .
66 Drizzi Sebastiano - Viseo (Austria), .
67 Votero-Bertello Giuseppina - Pan-
calieri (Torino) .