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ANNO XV. - N. 8 Esce una volta al mese-
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO.
Il tempio di Maria Ausiliatrice in Torino .
A S . S . Leone XIII nel giorno di S . Gioachino.
Le feste Aloisiane.
Commemorazione ed Omaggio .
Il Card . Rotelli all'Oratorio .
Ove manderemo i figli a scuola ? - Collegi Salesiani . - Edu-
catori per fanciulle. - Corso di studii per giovani adulti .
Un novello Vescovo già allievo di D . Bosco.
Notizie dei nostri Missionari - Lettera dalla Patagonia.
Funerali di Trigesima .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Notizie varie.
Buzzetti Giuseppe.
Bibliografia .
IL TEMPIO
DI MARIA AUSILIATRICE IN TORINO .
Ci gode l'animo di poter di nuovo
annunziare che i lavori per la de-
corazione del tempio di Maria Au-
siliatrice continuano sempre felice-
mente e che per la festa dell'Imma-
colata Concezione della Beata Vergine,
cioè pel prossimo Dicembre, piacendo
al Signore, ne potremo far solenne
inaugurazione . Parecchi lavori ordi-
natici da alcuni insigni offerenti sono
già ultimati e riuscirono egregiamente,
altri non potemmo ordinarli esatta-
mente secondo i loro desiderii, dovendo
ridurli in armonia coi lavori maggiori,
per non introdurre dissonanze, quan-
tunque per non disgustare qualche be-
nefattore siasi già tollerata qualche irre-
golarità, ma solo all'esterno del tempio .
Ricordiamo che la non lieve im-
presa di questa decorazione fu fin
dal principio indirizzata anche come
a monumento dell' indimenticabile
D . Bosco. Ed il Cielo parve benedire
il nostro pensiero : molti divoti in-
fatti ci mandarono relazioni di grazie,
ottenute per l'intercessione di Maria
Ausiliatrice, dopo averla invocata con
promessa di offerte pei detti lavori.
Ringraziamo poi di gran cuore quanti
ci vennero in aiuto per tener fronte alle
ingenti spese che finora ci occorsero, ed
invochiamo la carità di tutti i nostri
lettori per quelle che ancora dobbiamo
e dovremo fare . La Beata Vergine
ne li rimuneri tutti quanti ed esau-
disca i voti che noi innalziamo ogni
dì per la loro prosperità e per quella
delle loro famiglie .

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A S. S. LEONE XIII
NEL GIORNO DI S . GIOACHINO
ATTORNO A VOI
A QUEST'ALMA SEDE ROMANA
L'ARCA SANTA DEI TEMPI CRISTIANI
SI ADUNA CON ESULTANZA
TUTTO IL SODALIZIO SALESIANO
RIPETENDO NEL BEL GIORNO DI S . GIOACHINO
A VOI INVIATO
« DI CIELO , IN TERRA A MIRACOL MOSTRARE »
I SUOI VOTI LE SUE SUPPLICHE E LE DICHIARAZIONI
LA RELIGIONE FRA LE CRUDELI STRETTE DEL MONDO
FRA GLI ASSALTI D'IRA INEFFABILI
RICEVE IN VOI GRANDE PONTEFICE
STRAORDINARIO PROVVIDENZIALE COMPENSO
RIFIORISCE DI PATERNE VIRTU' LA FEDE
ED OGNI Dl' LA CHIESA
DILATA I SUOI CONFINI RIGENERA ALTRI FIGLI AL CIELO
E RIPIENA DI SPIRITO DI VIGORIA PRIMITIVA
RINNOVA COME AQUILA LA SUA GIOVINEZZA
I POPOLI RICONOSCENTI
VI SALUTANO PADRE E MAESTRO
CHÈ DA VOI SCENDE FULGIDA COME IL SOLE
LA PAROLA DI VERITÀ E DI VITA
SI TOGLIE DAI TORTUOSI SENTIERI DELL'ERRORE
L'UMAN GENERE TRAVIATO
E SI CONDUCE NEL SENTIERO MAESTOSO DELLA CARITA
E LA TRIBOLATA SPOSA DEL SIGNORE
MIRABILMENTE DA VOI CONDOTTA
VEDE MUTARSI TRA I SUOI NEMICI
L'ODIO IN AMORE IN AMMIRAZIONE IL DISPETTO ANTICO
E LA MALEDIZIONE IN OSANNA !

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FESTE ALOISIANE
Le feste pel terzo centenario di San
Luigi riuscirono, grazie a Dio, felice-
mente in tutte le nostre Chiese ed Ora-
tori . Amplissime notizie avremmo qui da
riportare, se volessimo dire di tutto che
si fece dai Salesiani, dai loro allievi e
da' benemeriti Cooperatori per onorare
l'angelico Giovane . Ovunque furono feste
divotissime, in molti luoghi grandiose e
solennissime con pompa di musica e di
apparati, novene o tridui. di predicazione,
processioni, accademie ed altre splendide
dimostrazioni di venerazione e di divo-
zione al Santo modello ai giovani delle
più elette virtù .
Il giorno 21 dello scorso giugno i gio-
vani studenti del nostro Oratorio prima-
rio s'unirono colla gioventù studiosa della
città di Torino alla Comunione generale
nella Metropolitana, ed i cantori esegui-
rono scelta musica e in quella e nell'altre
sacre funzioni celebratesi in quel giorno
colla massima pompa nel detto tempio .
I giovani artigiani invece s'unirono per
la Comunione generale coi giovani ope-
rai cattolici nella chiesa dei SS . Apostoli
Pietro e Paolo .
Il giorno 24 celebrammo la festa di
S. Luigi nel tempio di Maria Ausiliatrice .
Il gusto artistico e la copia degli addobbi,
l' ottima musica, il concorso dei fedeli,
la frequenza ai SS . Sacramenti, il nume-
roso clero, la ricchezza dei paramenti, lo
splendore dei sacri riti ... tutto fu come
raramente si ammira anche nelle mag-
giori solennità .
Nel pomeriggio, dopo i vespri in mu-
sica, tesseva il panegirico il P . Sigis-
mondo Leonardi , che con robusta fa-
condia ed unzione patristica cantò le
virtù del Gonzaga e lo descrisse con veri
e vivi colori quale uomo perfetto, angelo
e martire.
Intonavasi poscia l'inno di San Luigi
ed i giovani uscivano a schiere ordi-
nate per la processione. La banda musi-
cale intercalava il canto con lieti suoni .
Dopo il clero ed i sacri ministri veniva
in trionfo il simulacro del Santo .
Le sacre funzioni chiudevansi colla be-
nedizione del SS. Sacramento .
Il tempio era affollatissimo, mille fiac-
cole ardevano sul sacro altare, ed alle
preci dei sacri ministri e del popolo uni-
vasi una vera pioggia di mirabili armo-
nie dall'orchestra nel canto del Tantum
ergo. Verso sera si tenne grande acca-
demia .
Uno dei cortili interni era trasformato
come in amplissimo salone . Splendidi e-
rano gli addobbi, ricca l'illuminazione .
Tra festoni e fiori svolazzavano in bel- .
l'ordine distribuite le bandiere di tutti
gli Stati in cui sorgono Case salesiane e
gli stemmi delle città ove abbiamo le più
importanti .
Un giovane lesse il discorso d'occa-
sione, e poi altri ed altri ne vennero con
poesie e prose, che declamarono con l'ac-
cento dell'entusiasmo e della più sentita
divozione al Santo .
Brillanti e sceltissimi pezzi di musica
erano eseguiti dalla banda dei giovani
artigiani, a cui faceva eco la banda mu-
sicale dell'Oratorio festivo . E che diremo
poi dei cantori ? L'inno eseguitosi era
del benemerito nostro cooperatore cava-
lier Remondi ; lavoro soave e festoso nei
cori e delicatissimo negli a soli, fu can-
tato con brio e pieno possesso da più
che trecento cantori con accompagna-
mento di banda . Quei voli alti e po-
derosi, quelle note spontanee e giulive,
il sincero linguaggio melodico, libero da
astrusità di arte inopportuna, riempivano
l'aere di armonia e di festa e trasporta-
vaannoo il cuore a gaudii di Paradiso .
Le parole del sig . D. Rua chiudevano
la festa . Il giorno precedente si era tenuta
grande accademia in suo omaggio ; stasera
gli si lessero ancora alcuni componimenti e
numerosi telegrammi provenienti da amici,
benefattori ed ammiratori plaudenti al suo
Onomastico. Egli ringraziò, e portando
poscia il pensiero a S . Luigi, faceva calda
esortazione che le virtù del Santo dive-
nissero le virtù di tutti gli astanti, e che,
se l'accademia musico -letteraria era du-
rata solo qualche ora, durasse imperitura
l'accademia dell'amore e della divozione
all'angelico Protettore della gioventù .

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Negli Oratorii Festivi .
Vescovo d'Ivrea, del Rev .m° Can .c° Giuseppe
Casalegno e d'altro pio Sacerdote, D . Gio-
(Dal Corriere Nazionale .)
vanni Mosca, uno di quegli asili, dove il
giovanetto, mentre si diverte, trova nei giorni
Nel primo Oratorio Festivo di D Bosco, festivi il rimedio contro la nequizia e l'indiffe-
detto di S . Francesco di Sales, sollennizza- renza del secolo, la salvaguardia della pace
vasi il 3° centenario di S . Luigi Gonzaga il del cuore, dell'onestà dei costumi, della pro-
28 giugno . Fin dalle prime ore del mattino pria salute . Il nuovo Oratorio festivo, dopo
i cortili, elegantemente pavesati ed imban- tre soli mesi di esistenza, è frequentato da
dierati, erano gremiti di vispi e lieti giova- oltre trecento giovanetti, tutti affezionatissimi
netti che attendevano il principio delle sacre ai loro Superiori e Catechisti mandativi da
funzioni . Edificantissima riuscì la comunione D . Rua .
generale alla prima Messa, celebrata dal Re- La festa di S . Luigi era la prima che quivi
vr .mo Prof. D . Cerruti, con canto di mottetti, celebravasi con speciale solennità . Fu quindi
come pure la Messa solenne egregiamente preceduta da un triduo di predicazioni, alle
eseguita dagli allievi cantori con accompa- quali numeroso fu sempre il concorso .
gnamento d' harmonium . Negli intervalli la Alle 7 antim . della Domenica 19 Luglio
banda fece sentire belle sinfonie . Nelle ore la Chiesina dell'Oratorio era gremita di gio-
del pomeriggio la fiera appositamente prepa- vanetti che in divoto contegno si disponevano
rata, i palloni areostatici, i vari giuochi com a ricevere il Pane degli Angeli . Il Rev .mo
binati aumentavano l'entusiasmo di quel po-- Can .co Casalegno, che celebrava la S . Messa,
polo di ragazzi prorompente in clamorosi commosso fino alle lagrime, rivolse a quella
evviva a S . Luigi loro Patrono .
turba infantile calde parole, dimostranti quanto
Ammirabile per l'ordine fu la processione amore porti a questi poveri figli del popolo,
alla quale degnossi intervenire S . E. R.ma che egli riguarda come suoi stessi figliuoli .
Mons . Bertagna, Titolare di Cafarnao .
Sin da questa prima funzione presiedeva alla
La processione percorse le vie Cottolengo festa il Cav . Giacomo Guglielminetti colla
e Biella, il corso Regina Margherita, la degna sua consorte .
piazza M . Ausiliatrice e rientrò pei cortili Al mattino erano intervenuti i cantori e
dell'Oratorio interno, dove assisteva da un nel pomeriggio anche i musici del primo
terrazzo allo spettacolo religioso e commo- Oratorio festivo di D . Bosco a rallegrare le
vente di tante e tante centinaia di giovani feste dei nuovi fratelli .
popolani, bellamente ordinati, S . E . il Car- Verso le 3 1/2 pom. si attendeva ansiosa-
dinal Rotelli, che si degnò esternare la sua mente D . Rua . Impossibile è dire a parole la
soddisfazione pel modo veramente lodevole gioia, l'entusiasmo di quei giovanetti al suo
col quale i detti giovanetti seppero in quella arrivo, i battimani, gli evviva che innalzarono,
circostanza segnalarsi .
appena lo videro spuntare sulla porta . Era la
Alla sera si rappresentò nel teatrino un prima visita che D . Rua faceva ai nuovi figli,
dramma sacro, nel quale per chiarezza di era l'adempimento d'una promessa strappa-
pronunzia, facilità di memoria, disinvoltura tagli in un momento propizio, nel giorno di
di carattere si meritarono cordiali applausi S. Giovanni Battista. Egli era commosso, e
gli allievi della scuola drammatica.
più ancora lo erano i giovani di quel Borgo,
Verso notte svariati fuochi di bengala ed che non avevan per anco veduto nè sentito
una bella luminaria versavano un 'onda di parlare il Successore di D . Bosco, a cui vol-
luce su quella vispa folla, che lentamente lero esprimere i loro sentimenti di stima e di
uscendo dall' Oratorio non cessava dal ri- riconoscenza improvvisando una breve ac-
cordare la letizia dolce e serena di quel cademiola .
g. iorni
D . Rua disse poscia con parola facile e
soave, adattata alla capacità dell' uditorio,
il panegirico di S . Luigi, ed impartì la Be-
Nelle domeniche susseguenti venne cele- nedizione col Santissimo ; dopo la quale quivi
brato press'a poco colla stessa pompa di riti pure fuvvi gran trattenimento musico-dram-
e di ornamenti e coll' intervento di Ecc .mi matico con invito ai parenti dei giovani, cui
Vescovi negli Oratorii di S . Luigi sul Corso si compiacque d'assistere lo stesso D . Rua
Vittorio Emanuele ed in quello di S . Giuseppe col Can .c°CaslegnodiPr.
in Via Saluzzo .
La festa quanto mai cara e simpatica venne
La serie dei festeggiamenti Aloisiani veniva coronata da splendidi giuochi pirotecnici fra
chiusa il 19 Luglio scorso nell'Oratorio di S . il giubilo e gli applausi di una folla, che
Agostino al Martinetto . Questo fiorente e po- superava allora le duemila persone .
poloso Borgo di Torino, tre mesi or sono, e
precisamente il 19 Aprile di quest'anno, fe-
sta del Patrocinio di S . Giuseppe, si vide
aperto nell'ampio locale delle Scuole Aposto-
liche in Via S . Donato 69, sotto il protetto-
La dolce impressione lasciata in quei cari
giovanetti e ne' loro parenti rimarrà, speriamo,
incancellabile ne' loro cuori e sarà d'incorag-
giamento a frequentare quell'Oratorio aper-
tosi contanti sacrifizi per parte specialmente
rato di S . E . R .ma Mons . Agostino Richielmy, dei sullodati Membri protettori .

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Noi cogliamo l'occasione per ringraziare a
nome di quei giovanetti e dei loro parenti
questi insigni Benefattori ed i signori Cav .
Giacomo Guglielminetti e Giovanni Caneparo,
Presidente degli Operai Cattolici di quel
Borgo , che tanto a cuore si presero d' aiu-
tare l'incipiente Oratorio di S . Agostino .
COMMEMORA ZIO NE ED OMAGGIO
Le lettere, i telegrammi e i doni che furono
mandati a D . Rua in questa fausta ricor-
renza dalle diverse Case Salesiane, da Coo-
peratori e Cooperatrici, da tanti benefattori
delle opere di D . Bosco, furono numerosi
assai e potevano formare da sè un'eloquen-
tissima accademia . Gli recò poi ineffabile
consolazione tra gli altri il telegramma col
quale il Direttore della nostra casa di Roma
annunziavagli una particolare benedizione
del Santo Padre . Agli evviva a D . Bosco e
a D . Rua unimmo perciò ben di cuore il caldo
evviva al Papa .
Lieta e carissima fu nel nostro Oratorio pri-
mario la sera del 23 scorso Giugno . Ricor-
davamo con grandiosa accademia musico-let-
teraria il nome soavissimo di D . Giovanni
Bosco e presentavamo in tale fausta ricor-
renza l'omaggio del nostro figliale affetto e
riconoscenza al suo successore D . Rua .
Quanto cuore, quanto entusiasmo in questa
solenne manifestazione ! Alle onde armoniose
dei canti e dei suoni succedevano declama-
zioni in lingue antiche e moderne, inni, can-
zoni, prose dalle più svariate forme .
Interessantissimo e lepido fu il dialogo col
quale i giovani artigiani presentavano in
dono i saggi del loro profitto nelle diverse
arti e mestieri . Bellissimo ed ammirato assai
fu l'omaggio dei giovani scultori consistente
in saggi di plastica e in due panelli per l'or-
chestra del santuario di Maria Ausiliatrice,
nei quali sono intagliati putti in coro in atto
di cantare e di suonare .
I tipografi oltre ai saggi, presentarono un
diploma d'onore ottenuto all'ultima esposi-
zione internazionale di Edimburgo e l'unirono
al medagliere della tipografia, nel quale già
figurano i diplomi e le medaglie ottenute in
questi ultimi anni alle esposizioni di Roma,
Bruxelles, Barcellona, Colonia e Londra .
Breve ma commoventissimo fu il dialogo
che nel programma era annunziato con le
semplici parole : I Selvaggi dell'Equatore . Ed
i selvaggi comparvero, vestiti alla foggia
loro, mescolando col linguaggio rude e smoz-
zicato della foresta alcune parole di spa-
gnuolo mandate a memoria con difficoltà .
Portavano i loro strani doni e pronunciavano i
nomi di D . Bosco e di D . Rua con tale affetto
e riconoscenza, che strappavano le lacrime .
L'accademia durò più ore, che passarono
veloci e graditissime . Vi erano accorsi rag-
guardevoli personaggi ed insigni amici nostri,
le rappresentanze di varie società e di al-
cune Case Salesiane . Fu una festa di famiglia,
ma solenne e riuscitissima .
Opportunissime poi e inspirate da pro-
fonda commozione ed immenso affetto furono
le parole con le quali D . Rua chiudeva il
caro trattenimento .
Gli Antichi Allievi
Anche gli antichi allievi non mancarono
all'annuale dimostrazione di figliale affetto
alla cara memoria di D . Bosco e di omaggio
cordiale a D . Rua . Entravano nell'Oratorio
la mattina del 24 alle ore 9 . La loro visita
arrecò in tutti, Superiori e giovani, la più
lieta impressione ; li ricevemmo come i fra-
telli ricevono i fratelli e li accompagnammo
a suon di banda musicale e tra fragorosi ap-
plausi fino alla sala parata a festa per l'oc-
casione . Colà presentarono al Sig . D . Rua
in dono un ricco paramentale e tennero breve
ma cordialissima accademia .
Terminata all' Oratorio questa cara dimo-
strazione, si portarono tutti in pio pellegri-
naggio a Valsalice, per deporre una bella
corona su quella tomba, ove si racchiudono
tanti cari ricordi . Colà il Rev . Teol . Reviglio
parlò di Don Bosco, riconfermando gli a-
stanti nella speranza che, per l' amore che
lo legava a' suoi figli e per effetto dell'edu-
cazione loro impartita , dopo questa mortal
carriera sarebbero un giorno con lui riuniti nei
celesti orizzonti, ove il gaudio non ha confine .
I giorni 16 e 19 poi del mese di Luglio,
aderendo all' invito di Don Rua ritorna-
vano all'Oratorio, i sacerdoti il Giovedì ed
i laici la Domenica, per prender parte ad
un' agape fraterna . V' intervennero allievi
d'ogni età e condizione . Venerandi Canonici
e Parroci, distinti artisti ed altissimi impie-
gati della cosa pubblica provavano la più
dolce consolazione nel ritornare a quella casa,
ove avevan passato anni dolcissimi di loro
giovanile età .
Si lessero componimenti in versi ed in
prosa spiranti purissima gioia ed affetto i-
neffabile . Care e sempre nuove trovate ebbe
il noto menestrello di D . Bosco, il gaio ed
applauditissimo Carlo Gastini, e forbito e
felicissimo il discorsetto d'occasione del Sig .
Zanetta, dal quale togliamo i brani seguenti
Se per quanti ebbero il bene speciale di cono-
scere da vicino D . Bosco, di sentirsi anche per
poco riscaldare alla vampa del suo affetto per la

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gioventù, è sempre ed in ogni dove dolce soddi-
sfazionelptrfavelrdiLu;l'onore di ri-
petere in quest' anno, ricco di soavi e ad un
tempo incresciose memorie, alcuno dei passi della
sua vita prodigiosa, certo è causa di tal contento
che intender non lo può, chi non lo prova, ed io
non so trattenermi dal manifestarlo a voi che,
nei santi ricordi di D . Bosco, mi siete legati col
vincolo della più sincera amicizia . . . .
Or che da questa vita è scomparso l'uomo, ne
è pur lecito ricordarne le gesta, e di D . Bosco
ve n'hanno tante e tali da inorgoglire più d'uno
fra i grandissimi vuoi dell'antica, vuoi della me-
dia o della età moderna .
Chi fosse D . Bosco mentre era fra noi, lo dica
l'Angelo della Carità che, ascoltando i gemiti
della miseria sotto i moltiformi suoi aspetti rap-
presentata nella povera famiglia umana, gli con-
sigliava il farmaco onde lenire il meglio che po-
tesse l'acerbità dei dolori ; lo dica la sventura,
la quale, allorchè in più vasta guisa scatenò l'ira
sua sui derelitti figli d'Eva, ebbe da quest'uomo
i più forti contraccolpi all' opera sua deleteria ;
lo dica l'orfano in ispecie che, perduto sul mat-
tino della vita il sostegno, la guida, l'amplesso
dei genitori, nelle braccia di D . Bosco ritrovò
l'aiuto, il consiglio, l'amore .
Qui l' oratore con vena feconda passa a
ragionare di D . Bosco raffrontandolo coi
grandi della storia . Più volte è troncato da
fragorosi applausi .
Non la finirei così presto, se a larghi tratti vo-
lessi delineare D . Bosco e porlo di faccia a mille
altri che per diversi titoli passarono celebrati nel
dominio della storia e se, per brevità, non mi
dovessi staccare da questa via ed internare nelle
cose che meglio da vicino lo toccano .
D . Bosco non visse mai per se stesso ; consa-
cratosi all' umanità , a questa solo apparteneva,
era giusto che per lei fossero i suoi sogni, le
aspirazioni, i disegni, gli atti .
Da inesplorate remotissime lande un grido giunge
fino a D . Bosco : è un' infinita turba di poveri
selvaggi, ravvolta nella notte della più oscura
barbarie, ramingante quasi branco d'armenti per
gli immensi deserti della Patagonia, che, per un
lontano lume di ragione, sente d'esser qualche
cosa più delle fiere ; abbisogna d'una guida, che
la ponga sul sentiero del vivere civile, le infonda
una speranza che non ha, le additi una patria
che non conosce ancora, le insegni esser dessa
creatura di Dio ; e questo grido D . Bosco lo ac-
coglie, egli che, già negli inizi del suo apostolato,
tutti superò con serena fronte gli ostacoli opposti
dall'invidia, passando fra le schiere dei maligni
forte come S . Paolo, qui pure non conosce bar-
riera, non difficoltà di mezzi, vede un'opera da
compiersi per Iddio ed egli non indietreggerà
giammai.
Da qui sorge quella eletta schiera di prodi, che,
avanzando di conquista in conquista, aggiunge
ogni giorno una fronda agli allori della Chiesa,
nuova gloria al nome Salesiano ; da qui il dila-
tarsi quasi per incanto della luce di verità, lo
stendersi in quelle terre il civile e religioso pro-
gresso, il centuplicarsi per miracolo delle sacre
legioni che, abbandonando patria, parenti e lieto
avvenire, corrono incontro a mille pericoli, a di-
sagi senza numero, trovando non difficilmente la
morte.
L'oratore ricorda i valorosi Salesiani già
caduti sul campo di lor fatica quali martiri
dell'apostolico loro zelo e poscia continua :
Se alle sue istituzioni D . Bosco potè dare sta-
bilità duratura, non ultimo dei meriti si fu il ri-
trovare in D . Rua quello che, lui morto, ne sa-
pesse continuare la meravigliosa opera, ne aiu-
tasse con prudenza il crescente sviluppo, vantag-
giosamente in una parola lo surrogasse ; e noi, al
risultato dei fatti, non possiamo che tributare il
dovuto plauso all'uno per la saggia scelta, . all'al-
tro per essersi mostrato tale quale di lui si poteva
bene sperare, degno cioè del Grande Estinto, pari
alla difficile missione affidatagli . . . . Quello che,
per riguardo all'umiltà, sua, io mi astengo , dall'e-
numerare, lo dicano Parma, Macerata, Rossignol,
Mendrisio, Bogotà, le Isole Dawson e venti altri
luoghi che, unitamente alla benedetta Loreto, si
videro trapiantati nel loro suolo e felicemente
acclimatati sotto le continue cure di D . Rua i
germogli dei vivai di D. Bosco ; lo dica l'Africa,
oggetto di conquista dei moderni colonizzatori, la
quale, diffidando di questi, anela d'essere moral-
mente conquistata dai Salesiani ; lo ripeta l'Asia
che, or non è molto presso la santa Casa di Be-
tlemme, salutò negl'inviati da D . Rua i primi
pionieri di quella falange di buoni, dai quali co-
tanto bene si ripromette per le presenti e per le
venture sue generazioni ; lo dirà fra non molto
l'Oceania quando si vedrà avverato in suo pro il
sogno di D . Bosco, che cioè i Salesiani tocche-
rebbero un giorno terra anche a quei lidi .
E noi, nella modesta nostra sfera, o cari amici,
non possiamo forse attestarlo col continua accre-
scersi di questa manifestazione che, sebbene ri-
volta al Padre carissimo, per riverbero ridonda
pure a lode dell'amato D . Rua?
Se tanti sono i titoli che ai buoni lo fanno così
caro, e perchè non si avrà la prova della nostra
riconoscenza ? Certo che sì ; sia densa il segno che
al mondo tutto dimostri ancora una volta di che
forti vincoli sian stretti fra loro i figli di quel
Grande che mille e più mila temprava all'amore
del dovere, al rispetto per la religione, alla gra-
titudine verso ì maggiori ; ed inneggiando in oggi
al degno D . Rua, con lui inalziamo una lode al
Buon Dio che, con larghissima munificenza, volle
benedire questo lembo della cara nostra Torino
e far qui sorgere la prima casa Salesiana, infon-
dendo nell'anima eletta di D . Bosco un'ardentis-
sima fede in tutto che da lui dipende, una spe-
ranza sconfinata nei premi da lui promessi, una
infiammata carità per quello che a lui converge,
tale da renderlo degno dell'ammirazione dei po-
poli, dell'affetto di tutti i suoi figli, della gloria
dei grandi .
Il Cardinal ROTELLI all' Oratorio
In uno degli ultimi giorni dello scorso Giu-
gno avemmo una di quelle consolazioni che
lasciano una impronta incancellabile nel cuore
Col treno delle due pomeridiane del giorno 27
giungeva a Torino S . E . i.l Cardinale Luigi

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Rotelli, - proveniente da Parigi e diretto a
Roma . Nella esimia sua bontà aveva delibe-
rato di fare una sosta di due giorni almeno
nel nostro Oratorio, e perciò erano a riceverlo
alla stazione i nostri Superiori D . Rua e
D . Durando ed all'ingresso nel nostro istituto
fu una festa delle più cordiali e solenni .
La sera stessa improvvisammo un' acca-
demia musico-letteraria in suo omaggio, che
riuscì cordialissima . L'Eminentissimo Prin-
cipe rispose con parole improntate di tanto af-
fetto, che tutti quanti ne andammo rapiti, ed
a stento potevamo frenare gli applausi e le
manifestazioni di gioia e di riconoscenza, che
spontanee irrompevano di tratto in tratto
da tutti quanti eravamo colà raccolti . La di-
mani, 28, salì al Collegio delle Missioni in
Valsalice, ove celebrò la S . Messa, visitò la
tomba di D . Bosco e discendendo nello studio
fotografico colà tenuto da due nostri confra-
telli, degnossi posare per lasciarvi il suo ri-
tratto . Visitò inoltre la Chiesa e Casa Sale-
siana di S . Giovanni Evangelista ed altri
monumenti della nostra città . Nel pomeriggio
volle assistere allo sfilare della processione
di S . Luigi Gonzaga fatta dai giovanetti
esterni dell'Oratorio festivo annesso al nostro
istituto .
Il giorno 29, festa di S . Pietro, celebrava
la S . Messa nel Santuario dì Maria Ausilia-
trice all'altare del detto Santo, già ricca-
mente decorato, ed alle due pomeridiane par-
tiva alla volta di Roma .
Qui cediamo la parola all'egregio Direttore
dell' Unità Cattolica, il quale accompagnò, col
Sig. D . Rua, l'eminentissimo porporato fino
alla stazione
« L'avere tra di loro un tanto ospite colmò
di legittima gioia i bravi Salesiani ed il
loro degnissimo superiore generale, R.meo v-
D. Michele Rua . Sua Eminenza prese la via
per Roma col treno delle 2 e 35 . Il suo
dipartirsi dall'Oratorio di Don Bosco, non è
cosa che si possa facilmente descrivere .
» Il non breve tratto che dal suo apparta-
mento conduce alla piazza di Santa Maria
Ausiliatrice attraversò egli, col suo seguito,
in mezzo alla famiglia salesiana, sacerdoti,
chierici e giovani, schierati ed inginocchiati
in doppia ala sul suo passaggio, per rice-
verne la benedizione . Tutta quella brava gio-
ventù non aveva veduto che per poco il Car-
dinale, e già l'aveva in conto di padre, di
protettore e, lasciateci dire, di amico . Sua
Eminenza mostrava non bastargli le parole
per esprimere la dolce commozione che da
quelle care dimostrazioni venivagli al cuore,
e portò con sè nel suo viaggio per Roma
dolce ricordo della prima visita da lui fatta
a Torino, e noi speriamo e ci auguriamo dal
cielo non sia l'ultima , ma abbiamo a rive-
derlo ed ossequiarlo altre volte .
» Nella Gerarchia Cattolica troviamo che
l'Eminentissimo Rotelli nacque nel 1833 ; con-
terebbe quindi 58 anni . Ma molti meno voi
glie ne attribuireste : la prestanza della per-
sona, la statura eccelsa, la salute che gli
fiorisce in viso, la nobiltà del portamento,
la parola colta, erudita, prudente e ad un
tempo affabile, fanno del Rotelli una perso-
nalità distinta, e stanno ad argomento de'
molti e alti servigi che la Provvidenza lo
destina a rendere ancora alla Chiesa, oltre
i moltissimi e preziosi che già le rese . »
Otto giorni dopo la sua partenza , l' Emi-
nentissimo Porporato spediva da Roma al
nostro Rettore il seguente telegramma : Re-
verendissimo Don Rua, Oratorio Salesiano, To-
rino : Ottava della mia partenza codesta nobile
città dove ella coi suoi sacerdoti e giovani in-
terni ed esterni usommi gentilezza indimenti-
cabile èmmi grato rinnovarle sensi viva gra-
titudine con benedizione speciale Santo Padre
alla benemerita Congregazione D . Bosco alla
cui venerata tomba vidi quanto sia dolce riposo
dormienti nel Signore . - Card . ROTELLI .
Non si può esprimere a parole l'impressione
carissima prodotta nel nostro Superiore ed
in noi tutti da questo telegramma, al quale
fu prontamente risposto con quest'altro : Car-
dinale Rotelli, Roma - Salesiani, alunni in-
terni ed esterni ringraziano singolare benevo-
lenza affezione benedizione Santo Padre gra-
tissima visita indimenticabile - RUA .
OVE MANDEREMO I FIGLI A SCUOLA?
Terminato l'anno scolastico, in parecchie
famiglie si muove questa domanda : E l'anno
venturo ove manderemo i nostri figli ? in
qual collegio? a quali scuole ?
Gran problema per le famiglie, e questione
di vita o di morte pei giovanetti . Il collegio
e la scuola sono come una seconda famiglia,
in cui si può correggere ciò che non riuscì
bene nella prima, o continuare l'opera di
una saggia educazione già incominciata da
esperti genitori ; ma molte volte sono un
luogo di pervertimento della mente e del
cuore .
Quanti giovani difatto, oh quanti debbono
la loro rovina morale e religiosa ai pericoli
che incontrarono in certi collegi ed in certe
scuole !
Ove si accoglie molta gioventù, guai se
non v' ha savia educazione, e diciamo pure
chiaramente, perchè è verità incontestabile,
guai se non v'ha religione !
«La buona educazione della gioventù, scri-
veva Leibnizio, è il primo fondamento della
felicità umana ; ed io ho sempre creduto,
soggiungeva, che si riformerebbe il mondo,
se venisse riformata l' educazione . »
Ma, se non si dà alla Religion e il suo
posto nell'educazione, se l'educatore non se

1.8 Page 8

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valersi di questo elemento onnipotente ed
indispensabile, non si potrà mai sperare un
bene vero e duraturo dall'opera sua .
« Io per me, scrive Gino Capponi, credo la
Religione sola essere all'uomo educativa ;
e soggiunge : Vero è che oggi gli educa-
tori tutti raccomandano la religione come in-
grediente necessario, ma poi l'amministrano a
dosi omeopatiche ! Stoltezza imperdonabile ! »
« È necessario, conferma il celebre pedago-
gista Monfat, è necessario che la Religione
signoreggi tutto nelle scuole e nelle famiglie,
educazione, insegnamento, disciplina . »
Ed è per questo che gli stessi protestanti
in parecchi paesi danno tanta importanza
nelle loro scuole alla Religione . Ed eloquente
fatto a tal proposito fu il recente ordine del-
l'Imperatore Guglielmo di Germania, che
estendeva a sei ore la settimana lo studio
della religione nelle pubbliche scuole pri-
marie, e riconfermava obbligatorio l' insegna-
mento religioso in tutte le scuole dello Stato,
non escluse le università.
Si mandino perciò i giovanetti a quelle
scuole ed in quei collegi, nei quali è assicu-
rata una educazione schiettamente cristiana .
Si imiti in ciò l'esempio che ci danno chia-
rissimo molti tra gli stessi liberi pensatori
dei giorni nostri, i quali, trattandosi dei figli
loro, li mandano senz'ombra di rispetto umano
in collegi ed istituti tenuti da ottimi preti o
da illustri religiosi. Fatto pubblicamente e
nuovamente ricordato or sono due mesi anche
nel parlamento italiano .
Vestra res agitur . Si tratta della vostra fa-
miglia, dei vostri figli, ed avreste il cuore
di consegnarli in mani meno che sicure, ab-
bandonarli e lasciarli in un ambiente peri-
coloso e fatale, pel gran motivo che temete
le ciarle degli amici o le derisioni di sconsi-
gliati parenti?
Superate tutti questi ostacoli, e tra questi
il più grande, che per lo più è il rispetto
umano, e pei figli vostri preferite l'educa-
zione schiettamente religiosa , e scegliete
quelle scuole e quei collegi ove questa vi è
fondatamente assicurata . I vostri figli si tro-
veranno sotto la guida di ottimi padri, e
circondati da compagni meno pericolosi, perchè
apertamente cristiani .
Bando alle illusioni ; studiate i fatti . Dai
frutti si conosce l'albero . Possibile che non
conosciate quali frutti produca l'educazione
che s'impartisce in certi collegi? E sareste
voi contenti che i vostri figli riuscissero così
licenziosi e libertini come tanti giovani, che
voi certo conoscete, provenienti da simili isti-
tuti, dove sono affatto sbanditi i principii re-
ligiosi, ovvero, ciò che è forse più pericoloso,
non sono che orpello per insidiare alla buona
fede di incauti genitori? Aprite dunque gli
occhi per tempo, e sull'esperienza altrui im-
parate ciò che meglio vi convenga fare, e sap-
piatene trarre profitto .
« Poveri giovani, esclamava un giorno un sa-
vio istitutore d'uno fra gli accennati collegi,
poveri giovani ! entrano qua molti che sono
angeli, ed escono demoni . È una epidemia, è
un macello di anime ! » E noti si che trattavasi
ancora di un collegio nel quale tutte le ap-
parenze di religione erano conservate . Colà
vi erano Messe e prediche, preghiere e scuola
di religione.
Convien quindi adoperare ogni maggior
cautela . Trattandosi di collegi o pretendete
l'ottimo, o piuttosto preferite tenere i figli
vostri in casa, od in pensione presso qualche
onorata famiglia e mandarli alle pubbliche
scuole . Incontreranno pericoli e molti, ma
sempre con minor danno .
A primo aspetto pare ciò una esagerazione ;
ma studiate bene, esaminate i fatti d'ogni
dì, e non vi scorgerete che la pura e schietta
verità .
Ringraziamento .
Giunti al termine dell' anno scolastico ci
sentiamo in dovere di ringraziare caldissima-
mente, dopo Dio, tanti benemeriti Coopera-
tori e benemerite Cooperatrici che unirono
l'opera loro alla nostra pel bene scientifico,
letterario, religioso e morale di tanta gio-
ventù studiosa affidata, ai nostri collegi,
ospizi, educandati e pubbliche scuole .
Dirà taluno : In qual modo cooperammo noi?
Eccone i modi principali : 1 ° Coll'aver in
certo numero preso parte attiva all' insegna-
mento nelle scuole diurne o serali o festive
dirette dai Salesiani o dalle Suore di Maria
Ausiliatrice .
2° Coll'aver indirizzato ai nostri collegi
e scuole molti alunni, e fatto conoscere i
nostri istituti per mezzo della stampa perio-
dica o con diffusione di programmi o par-
landone cogli amici e conoscenti .
3" Coll'aver sostenuto i nostri oratori e
scuole pel popolo, mandando soccorsi pecu-
niarie o pagando la pensione per più orfa-
nelli ricoverati nei nostri ospizi .
4° Molti benefattori e benefattrici paga-
rono note considerevoli per libri, carta, premi;
massime negli oratori festivi e nelle scuole
serali .
5° In molte famiglie ed anche in parec-
chi monasteri e pii istituti, non solo si ese-
guirono lavori per le nostre chiese, ma si
ebbe eziandio cura della biancheria e degli
abiti di molti tra i nostri orfanelli .
Ed altri in altri modi svariatissimi .
Noi ne li ringraziamo tutti col. più sincero
affetto e con la più viva riconoscenza . Pre-
gheremo e faremo pregare assai per loro, e
stian certi che le opere loro caritatevoli ri-
marranno registrate a caratteri profondi nel
nostro cuore e le presenteremo ogni giorno
al buon Dio, affinchè ne li ricompensi lar-
ghissimamente .

1.9 Page 9

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COLLEGI SALESIANI
Daremo intanto un cenno de' Collegi Sa-
lesiani d'Italia a comodità di quanti desideras-
sero affidare a noi i loro figli per la carriera
degli studi liceali, ginnasiali ed elementari,
assicurandoli di tutta la nostra sollecitudine
per tutto quello che riguarda religione, mo-
ralità, sanità e profitto negli studi così scien-
tifici come letterari .
Oltre l'Oratorio di S . Francesco di Sales
in Torino, l'Ospizio di S.Vincenzo de' Paoli
in Sampierdarena, l'ospizio del Sacro Cuore
di Gesù in Roma, l'Oratorio di S . Croce in
Lucca, le scuole di S . Paolo alla Spezia, la
Colonia Agricola di Mogliano Veneto, l'o-
ratorio di Maria Immacolata a Firenze, quel-
lo di S . Francesco di Sales a Faenza, di S .
Luigi a Fossano, di S . Filippo Neri a Ca-
tania in Sicilia, l'Istituto di S . Giuseppe a
Macerata, vi sono i Collegi di Borgo S . Mar-
tino, Lanzo Torinese, Varazze, Alassio, Este,
Penango, Terracina, Parma , Randazzo in
Sicilia e Mendrisio nel Canton Ticino .
In questi Collegi l'insegnamento compren-
de il corso Elementare e Ginnasiale, ed è
impartito da maestri e professori patentati
ed a norma de' programmi governativi . Nel
Collegio di Alassio vi è di più il Liceo ed a
Mendrisio il corso tecnico .
Giova pure avvertire che ne' Collegi di
Varazze, Alassio e Randazzo si danno ezian-
dio gli esami pubblici di Licenza Elemen-
tare :
Borgo S . Martino è un paese della Diocesi
di Casale Monferrato, sulla linea Alessan-
dria-Vercelli, con stazione a pochi passi dal
Collegio .
Lanzo dista 12 miglia da Torino, a piè
delle Alpi, e vi si va per ferrovia con più
corse al giorno .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla
linea Genova-Ventimiglia, e vi si arriva da
Genova in un' ora e mezzo di ferrovia .
Alassio, Diocesi di Albenga, trovasi sulla
stessa linea Genova-Ventimiglia, a metà
strada fra Savona e Ventimiglia . La sta-
zione ferroviaria è vicinissima al Collegio .
Este appartiene alla Diocesi di Padova
ed ha stazione sulla ferrovia Monselice-Le-
gnago-Mantova ; inoltre un servizio di vet-
ture , in coincidenza con tutte le corse , la
congiunge colla stazione di Sant'Elena sulla
ferrovia Venezia-Bologna .
Penango, è nella Diocesi di Casale, sopra
un'amena collina presso Moncalvo, con sta-
zione propria sulla linea Asti-Mortara .
Terracina, della Diocesi omonima, è nel
Circondario di Velletri, Prov . di Roma . Sino
a Velletri si va in ferrovia e da Velletri fa
il servizio regolare quotidiano un omnibus .
il Convitto di Parma, da due soli anni
apertosi nel quartiere S . Benedetto, ha già
dato assai buoni frutti e ne promette mag-
giori ancora .
Randazzo, posto sopra un ameno altipiano
del monte Etna, è come un centro della rete
ferroviaria e delle vie provinciali di Messina,
Catania, Nicosia, Mistretta . La stazione fer-
roviaria più vicina a Randazzo è quella di
Piedimonte sulla linea Messina-Catania .
Mendrisio è a breve distanza dalla sta-
zione della via ferrata Como-Chiasso-Lugano,
a' piè del monte Generoso, in amena e sa-
luberrima posizione .
In quasi tutti questi Collegi vi sono due
gradi di pensione . La prima varia da L . 35
a 40 mensili ; la seconda da L . 24 a 30 .
Pei avere i relativi programmi e per le
domande di accettazione bisogna dirigersi
ai Direttori dei singoli Collegi, oppure al
sacerdote Michele Rua, via Cottolengo, n . 3'2,
Torino .
EDUCATORII PER LE FANCIULLE .
Oltre ai mentovati Collegi poi giovanetti,
vi sono pure dieci Educatorii per fanciulle ;
il primo in Nizza Monferrato, sotto il nome
della Madonna delle Grazie ; il secondo nella,
città di Chieri, sotto il titolo di Santa Te-
resa ; il terzo al Torrione di Bordighera ; il
quarto a Novara ; il quinto a Lugo ; il sesto,
settimo, ottavo, nono e decimo nelle ridenti
e saluberrime colline circondanti l'Etna, a.
Bronte, a Mascali, a Trecastagni, ad Ali
Marina presso Messina ed a Catania diretti
tutti dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
Scopo di queste case di educazione si è di
dare l'insegnamento scientifico e morale in
modo, che non lasci nulla a desiderare per una
giovanetta di onesta e cristiana famiglia,
cioè arricchirne la mente di utili cognizioni,
educarne il cuore a sode e cristiane virtù,
addestrarla ai lavori femminili e informarla
a quei principii di civiltà, che sono richiesti
dalla sua condizione .
La città di Nizza Monferrato è una delle
principali stazioni della ferrovia tra Ales-
sandria e Cavallermaggiore .
Quella di Chieri ha comunicazione di--
retta colla ferrovia Torino-Chieri e con l e
linee Torino-Alessandria, Torino-Cuneo, To
rino-Savona, con fermata a Troffarello.
Quella di Bordighera è sullo stradale delle .
marina che da Ventimiglia conduce a Bor
dighera, luogo ameno e di dolce soggiorno
agli Inglesi nella rigida stagione d'inverno .
Le domande si possono fare alla Direttrice dei
singoli istituti od al M . Rev . Sig . D . Michele
Rua, Via Cottolengo, 32, Torino . -

1.10 Page 10

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CORSO DI STUDII PER GIOVANI ADULTI
che intendono consacrarsi a Dio nello stato ecclesiastico .
Il nostro sempre amato Padre D . Gio-
vanni Bosco scriveva nel Bollettino Salesiano
di novembre del 1877 :
« Son più anni dacchè si va lamentando
il bisogno di operai evangelici e la diminu-
zione delle vocazioni allo stato ecclesiastico . . .
» Dall'esperienza si potè conoscere come
di dieci fanciulli, che cominciano gli studi
con animo di arruolarsi alla milizia di Gesù
Cristo, in media appena uno o due giungono
al sacerdozio, mentre dai più grandicelli,
che hanno già ponderata e studiata la loro
vocazione, sopra dieci se ne hanno otto . Si
osservò pure che in uno spazio di tempo
assai più breve, quindi con molto minore
spesa, possono compiere i loro corsi letterari,
perciocchè separati dai piccolini, che devono
gradatamente percorrere le loro classi, quelli,
mercè corsi abbreviati, possono assai più
presto giungere alla meta . Tuttavia volendo
essere sicuri di procedere secondo i principi
di Santa Chiesa, si ricorse al Supremo Ge-
rarca di essa, affinchè consigliasse quanto
giudicasse da farsi a maggior gloria di Dio .
IlSomPnteficgrabontàsideò
di benedire, commendare il progetto, arric-
chendolo di molti favori spirituali con ap-
posito Breve nel dì 9 maggio del 1876 . »
Ebbe così origine l'Opera di Maria Ausi-
liatrice per le vocazioni di giovani adulti .
« Avuta la benedizione e l'approvazione
dei Vescovi e del Supremo Gerarca della
Chiesa, continua D . Bosco, mi sono messo
alle prime prove, raccogliendo nell' Ospizio
di S . Vincenzo in Sampierdarena alcuni gio-
vani grandicelli, che avessero intenzione di
percorrere gli studi ginnasiali, unicamente
per consacrarsi a Dio nello stato ecclesiastico .
- Dio benedisse questi deboli sforzi e, sul
finire dello stesso primo anno, 36 allievi en-
trarono nel chiericato, di cui oltre a venti
fecero ritorno nelle rispettive diocesi ; alcuni
abbracciarono lo stato religioso, gli altri si
consacrarono in varii istituti alle Missioni
estere . - Numero maggiore di vocazioni spe-
riamo di avere negli anni avvenire, se la
pietà dei fedeli continuerà il suo aiuto ad
un' Opera che non è limitata ad un paese
o ad una diocesi, ma al bene generale di
tutta la Chiesa . »
Le speranze di D . Bosco non andarono
deluse ; ben oltre a 500 furono già i chierici
che in questi anni uscirono dalle dette scuole .
Alcuni al presente, già da più anni ordinati
sacerdoti, sono zelanti parroci, altri indefessi
apostoli nelle missioni .
Noi rinnoviamo anche in questo anno un
caldo appello agli Oblatori, Corrispondenti e
Benefattori di quest'opera, affinchè ci con-
tinuìno il loro aiuto, tanto più perchè in
quest'anno dovremo aprire nuove scuole e
nuove case per lo sviluppo dell'Opera stessa .
Ci indirizzino buone vocazioni ed alle ele-
mosine uniscano la preghiera al Padrone
della messe evangelica, ut mittat operarios
in messem suam .
NB. Per norma degli allievi e di coloro che
se ne dovessero incaricare o che desiderano più
ampie notizie dell'Opera di Maria Ausiliatrice, si
sono stampati appositi programmi, che si potranno
avere dal Sac. Michele Rua (Via Cottolengo, 32,
Torino), oppure dal Direttore dell'Ospizio di S
Vincenzo in Sampierdarena o di S . Giovanni Evan-
gelista (Via Madama Cristina, 1,) in Torino . Dai
medesimi si potrà aver pure l'elenco delle Case
già aperte o da aprirsi per quest'Opera.
UN NOVELLO VESCOVO GIÀ ALLIEVO DI D . BOSCO
Il Vicarìo Apostolico del distretto orien-
tale del Capo di Buona Speranza, Mons .
Ricards, a cagione della sua salute, fiaccata
non tanto dal clima africano quanto dalle
gravi fatiche sostenute in quel Vicariato per
lo spazio di oltre venti anni, avea fin dal
maggio dello scorso anno domandato un coa-
diutore . La Sacra Congregazione di Propa-
ganda, prendendo in considerazione la do-
manda del venerando Prelato , nominò a
quest'ufficio il sacerdote Pietro Strobino, già
alunno di D . Bosco . Il reverendo Strobino
nacque a Mosso S . Maria, diocesi di Biella,
il 3 gennaio 1856 . Entrò nel nostro Oratorio
di Torino il 19 di ottobre del 1871, e sul
finire del 1874 , dando segni di vocazione
per le missioni , fu accettato nel Collegio
Brignole-Sale in Genova, donde fu poi man-
dato come missionario nel Vicariato aposto-
lico del Capo . Alcuni anni sono, il Sacerdote
Strobino era stato a Roma accompagnandovi
il suo Vescovo . In quella occasione fu a
Torino, ci visitò con tanto affetto e ci favorì
molti particolari sulle condizioni della Chiesa
cattolica nell'Africa meridionale, sopratutto
al Capo di Buona Speranza . Noi gli man-
diamo di tutto cuore i nostri auguri e le più
liete congratulazioni per l'alta dignità a cui
è stato sollevato . Il buon Dio lo conservi
a lungo nel glorioso apostolato da lui intra-
preso e gli conceda frutti sempre copiosis-
simi .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Lettera dalla Patagonia.
È una interessante relazione, che il nostro
Missionario Don Matteo Gavotto dirigeva in
sul principio di quest'anno a S . E . R.ma
Mons . Giovanni Cagliero, intorno ad una
apostolica escursione fatta nelle Cordigliere
del suo Vicariato . Essa è datata da Chos--
malal, capitale della futura provincia del
Neuquen, distante 200 leghe da Patagones,
el.uogdirsnzaeotriMsna
Chos-malal è sita alle falde dell'alta catena di
montagne detta Los Andes, che quasi insupera-
bile barriera divide la Repubblica Argentina da
quella del Chilì . In Chos-malal le Cordi-
gliere dividono questi due paesi, come le
nostre Alpi dividono il Piemonte dalla Sa-
voia .
Il Vicariato, solo in quell'estremo occidente
della Patagonia settentrionale, comprende
un' estensione eguale alle diocesi unite di
Aosta, Ivrea, Susa, Pinerolo, Saluzzo, Cuneo
e Nizza, cioè dal monte Bianco sino al Varo ;
non però col medesimo numero di abitanti .
La regione poi detta di Malbarco, dove
stette a dar missione il nostro D . Gavotto,
corrisponderebbe alle valli di Aosta, e la
valle o provincia del Neuquen a tutta la
valle del Po .
Chos-malal, 5 febbraio 1891 .
REV .MO MONSIGNORE,
Eccomi finalmente di ritorno da una mis-
sione che diedi in Malbarco , nel seno
delle Cordigliere, nel territorio del rio Neu-
quen, che V . E . conosce molto bene. La mis-
sione durò circa due mesi ; ed io volendo sod-
disfare al vivo desiderio di V. E . R .ma, di
altri miei cari Superiori, Cooperatori e Bene-
fattori della nostra Pia Società, gliene farò
una breve relazione.
Il giorno 3 dicembre dell' anno p . p. io
ed un piccolo catechista , cavalcando le
mule, che passo passo tenevan dietro ad al-
tre cariche di provvigioni, dell'altare porta-
tile pel S. Sacrifizio della Messa e d'altre
cose necessario per l' amministrazione dei
SS . Sacramenti, ci mettevamo in viaggio .
Ci dirigemmo verso Malbarco, che dista
da Chos-malal non meno di 30 leghe, ossia
150 chilometri . Il viaggio durò quattro giorni,
etuoprsniecabo,spretdi
alte montagne, dentro profonde valli e gua-
dando rapidi fiumi .
A mezzogiorno ci fermavamo per far arro-
stire un poco di carne, presso a qualche riga-
gnolo, le cui acque sempre limpidissime va-
levano più del Champagne e del Bordeaux per
toglierci l'ardente sete . Qualche giorno a-
vemmo la fortuna di trovare anche pane e
cacio, e allora che gran festa per noi !
In sul far della notte, quando le mule più
non potevano discernere i mal retti passi
e zoppicavano e ci trabalzavano a terra,
facevamo un'altra sosta più lunga della pri-
ma. Legavamo le cavalcature, distendevamo
pelli di capra al suolo, prendevamo altra
refezione e, recitate le nostre preghiere ac-
canto al fuoco che si andava lentamente
spegnendo, prendevamo il troppo necessario
riposo sotto lo stellato baldacchino celeste .
In tutti i quattro giorni potei celebrare
una sol volta, e fu in casa di quel nostro
buon amico che albergò più volte Don Mi-
lanesio, quando, alla testa di una piccola
squadra di lavoranti, apriva pel primo la
strada carreggiabile che da Chos-malal si
stende per una lunghezza di 150 chilometri,
fino alle due lagune, ove nasce il rio Nehu-
evo. Lavoro colossale, pel quale non ci voleva
meno dello zelo e della tenacità del missio-
nario .
Missione in Malbarco - Difficile
passo - Cimitero nel deserto .
In Malbarco presi alloggio in casa di un
certo Ulloa, buon cristiano e molto cono-
sciuto da D . Milanesio e da D . Panaro, so-
liti a prendere ospitalità da lui nelle loro
missioni .
Si improvvisò tosto una piccola cappella .
Da principio il concorso non era tanto nu-
meroso, ma poscia cominciarono le moltitu-
dini a venire da vicino e da lontano, con
frotte di cavalli e provvigioni per alquantì
giorni . Era cosa consolantissima vedere tanta
gente, nel seno delle Cordigliere, avida della
parola di Dio, assistere con santa devozione
alla Messa, alle istruzioni, ai catechismi e
disporsi con ogni impegno a ricevere i SS .
Sacramenti . Non pochi degli accorsi vollero
fermarsi tutto il tempo della missione, per
ricevere la benedizione solita a darsi nell'ul-
timo giorno .
In sul partire ringraziai di cuore Iddio e
quei buoni cristiani, della pietà e divozione
che conservano, nonostante che vedano il
missionario solo a grandi intervalli ; li inco-
raggiai e li benedissi ancora una volta, e
mentre mi accommiatava ed essi mi colmava-
no di sinceri ringraziamenti per la visita
fatta, grossi lacrimoni scorrevano dalle loro
gonfie pupille . - Poveri cristiani, voi non vor-
reste che il Missionario si partisse da voi : ma
non sapete che altre migliaia di cristiani at-
traverso alle Cordigliere lo attendono ancora
ansiosamente? Pazienza ! Ei pure vorrebbe fer-

2.3 Page 13

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marsi fra voi, tant'è l'affezione che vi ha preso .
Ma no : bisogna che parta! - E mi diressi
ad altro punto distante circa 20 chilometri,
detto Roblecillo . Ed ecco una moltitudine
infinita di uomini e donne, salire a cavallo
e seguirmi buon tratto di strada . Che c'è?
forse gli assassini? forse bestie feroci? Oh!
no ; il Missionario ha da passare il Rio Mal-
barco, fiume rapido e pericoloso quant'altri
mai e che dà il nome a tutta la regione :
essi lo sanno, e conoscono la difficoltà del
passo, perchè videro più d'uno sparire tra-
volto dalle acque, temono per chi ha fatto
loro del bene e nol lasciano andare da solo ;
vogliono metterlo al sicuro sull'altra sponda .
Io non pratico nulla sospettando, mi spingo
col mio cavallo nell'acqua senza tante pre-
cauzioni . - Atrás, atrás por Dios ; odo spa-
ventosamente gridare ; párese Padre, párese .
E tutti a correre nel fiume, e chi guidarmi
il cavallo e chi sferzarlo perchè non si fermi,
gli uni dinnanzi per assicurarsi del fondo,
gli altri ai miei fianchi per sostenermi in
caso di bisogno , finchè sano e salvo mi
portarono alla sponda opposta, dove alcuni
lasciaronmi per ritornare alle proprie ca-
panne .
Traversando una collinetta m'imbattei in
un piccolo Cimitero, benedetto or sono 15
anni dallo zelante Sacerdote Don Francesco
Arrejola., che pel primo visitò questi luoghi,
scendendo da S . Carlo Nuble del Chilì .È
circondato da una ben compatta palizzata
piantata nel suolo, che lo preserva dai frana-
menti durante le pioggie torrenziali .
- Quale impressione fece sul mio cuore
quella solitudine, quel silenzio, quella croce
benedetta, la memoria di quegli infelici, morti
senza prete e senza sacramenti ! - Ma essi
tutti desiderarono il Missionario , volevan
ricevere i SS . Sacramenti ; ne assicura la
piccola comitiva che ancor mi segue . Pen-
siero consolante e che dà speranza di loro
eterna salute .
M'inginocchiai e recitai colla più viva fede
una fervida prece per le anime di quei de-
funti, che ivi aspettano l'estremo giorno,
quando l'Angelo del Signore in passando
griderà loro : Sorgete, o mortì, da' vostri se-
polcri, venite al gran giudizio !
Traghettato il Neuquen, arrivammo ad
un'immensa gola di montagne tutta semi-
nata di misere capanne ; era il Roblecillo,
o piccolo faggio .
comodità necessarie per la Missione . Si trova
situata ai piedi di un' alta catena di monti .
L' aspetto della pianura è bellissimo , reso
ameno da praterie, da boscaglie, e da una
magnifica cascata di acqua, la quale preci-
pitandosi da un' alta rupe, dà vita ad un
ruscello fresco e cristallino, che bagna la
valle e poi si getta nel Neuquen, confluente
del Rio Negro, che in quel punto però è
ancora molto piccolo, distando appena 15 chi-
lometri dalla sua sorgente .
In seno a quella buona famiglia mi fermai
dieci giorni . Il Bambino Gesù volle benedire
le mie povere fatiche, facendo sì che il
frutto spirituale dette anime fosse assai co-
pioso . Nella solennità del Santo Natale, ho
celebrate le tre Messe ad ore distinte, per
dar maggior comodità alla gente, e distribuii
la Santa Comunione a buon numero di quei
popolani .
Essi desiderosi della parola di Dio veni-
vano da lontano e con non pochi sacrifizi,
lasciando le loro capanne, i loro armenti e
i lor materiali interessi, per approfittare della
Missione ed aggiustare le loro partite col
Signore. Ed Egli nella sua infinita miseri-
cordia toccò il cuore di non pochi peccatori,
uomini e donne, riducendoli a salutare pe-
nitenza .
Terminata la Missione del Roblecillo, prima
ch,i'moepabrutnsivoler
darmi prova della loro affezione e conten-
tezza, e si ascrissero tutti e tre come Coope-
ratori Salesiani, regalandomi inoltre un buon
cavallo, perchè almeno ogni anno li visitassi .
Era il 27 dicembre : di buon mattino sa-
lutai i miei amici e tutti i vicini, lascian-
doli tutti costernati per la mia partenza . Il
sig . Javier volle accompagnarmi sino a Va-
taleufù, che in lingua indigena suona « gran
fiume » . Vi giungemmo alle 3 pomeridiane,
dopo otto buone ore di viaggio . L' E . V.
Rev.ma che già sa che cosa sono le Cordi-
gliere, conosce pure le difficoltà che si pre-
sentano ad ogni istante al povero Missionario,
per trasportarsi da una gola ad un' altra,
dove trovansi disseminati gruppi di capanne
di pastori e vallicultori, che vivono del latte
delle loro mandre e del raccolto del loro
modesto campicello . Pericoli nei precipizi,
nelle valli e nelle creste dei monti, nei fiumi
e nei torrenti , nelle cavalcature e nelle in-
temperie . E quando si sono superati tutti gli
ostacoli, con le costole e le ossa sane, vi
è ragione da ringraziarne assai il Signore .
Una buona famiglia
La valle amena - Vutaleufú.
Quivi fummo benissimo accolti dal signor
Javier e famiglia, composta di sua moglie e
di un'unica figliuola . Essi, da buoni cristiani,
ricevono sempre con piacere il Missionario .
IslignorJaveèudipùbenstadl
villaggio, e la sua casa-capanna presenta le
Una madre modello - Un fiore sil-
vestre - Perle nascoste.
A Vutaleufù trovai ospitalità presso una
famiglia molto buona, che nella sua povertà
mi prodigò ogni sorta di attenzioni . Ma per
non essere quel luogo molto centrale, vi fu
poca concorrenza ; per la qual cosa mi vi

2.4 Page 14

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fermai pochi giorni . Essendomi pertanto tra-
sferito sulle sponde dell' Arroyo seco (rio
asciutto), presi alloggio nella veranada (pa-
scoli di estate) della vedova Concezione Spi-
noza, Cooperatrice Salesiana, e madre del
nostro caro Confratello Manuel Mendez, che
sta con V . E . in Vìedma . Grande fu il giu-
bilo di quella buona vecchierella e delle
quattro sue figliuole, in rivedere il Missionario
Salesiano . Esse vivono in mezzo a queste valli
tra alti ed ameni monti, che sono abbastanza
fertili per le acque dei ruscelli formati
dalle nevi delle Cordigliere . La loro vita
pastorizia è povera, ma ricca di sempli-
cità e di virtù, ed abbellita da una fede
epitàanglc!Esfuhetranio
sono fece il sacrifizio del figlio suo, dandolo al
nostro D . Milanesio perchè l'aiutasse in qua-
lità di Catechista, e si consecrasse alle Mis-
sioni come Salesiano . Ed ora avendo saputo
che il suo figlio vive contento nella nostra
Pia Società, vorrebbe pure consacrare al ser-
vizio di Dio due figliuole come Suore di Maria
Ausiliatrice . Sono esse ansiose di presto ese-
guire il loro santo disegno, ed aspettano il
loro fratello Manuel, per avventurarsi intre--
pide ad un viaggio di 200 leghe, sopra sem
plici cavalcature, e discendere per le valli
del Rio Neuquen e del Rio Negro, sino a
Viedma, dove è la Casa centrale della Mis-
sione .
Dopo sette giorni di permanenza nell'Ar-
royo seco, in cui furono abbondanti i frutti
della Missione , eccomi in cammino pel Rio
Nehueve (in lingua indigena : fiume profondo),
e finalmente in casa del signor D. Lucas
Becerra !
Nehueve - Doloroso ricordo - Il
gran sasso - La fortunata ca-
panna - Un delizioso giardino .
Il cammino da noi praticato fu quello stesso
di Malal-Cahuello, ossia serraglio del cavallo,
e della Cordigliera del vento, pel quale passò
V . E . nel 1887 . Guadammo a cavallo i due
più terribili fiumi, il Nehueve, ed il Neuquen,
accompagnato dal nostro caro Don Lucas .
Egli mi additava il . luogo della catastrofe,
e me ne faceva minuta descrizione ! « Fu in
questa rocciosa montagna, mi diceva, fu
tra questi precipizi, ed a questa spaven-
tevole altura, che il cavallo di Monsignore
si diede a precipitosa fuga : fu qui, dove
Monsignore per salvarsi da certa morte,
si slanciò tra questi macigni!! Ecco la
roccia spaccata, all' ombra della quale fu
traslocato semivivo, e dove D . Milanesio,
D . Panaro, Zanchetta e gli altri miei com-
pagni, gli prodigammo le prime cure! Ecco
le valli, i burroni ed i 15 chilometri che
dovette fare, guadando per giunta, e col-
l'acqua alla cintola, i due fiumi, in groppa
ad un cavallo, per giungere a notte inol-
trata alla modesta mia capanna ! »
Nulla le dirò delle impressioni provate nel-
l'animo mio, strada facendo per quelle roc-
cie inospitali . Esclamai più volte : « Oh!
quanto ha dovuto soffrire il nostro carissimo
Monsignore!! » E non lasciai di ringraziare
il buon Dio e M aria Ausiliatrice, per averlo
salvato da così grave pericolo!
Ricordo il 1887, quando a S . Benigno, leg-
gevamo il racconto del triste dramma ; chi
mi avrebbe detto allora che dopo tre anni ap-
pena, io mi sarei trovato sul luogo stesso del
disastro, tra le gole di queste immense e
spaventevoli Cordigliere!? Quanti pensierì,
quanti ricordi e quali emozioni
Il Rancho o casupola di paglia, dove V . E .
stette quasi un mese infermo, non esiste più,
la neve l' ha diroccato . Però il signor Don
Lucas e la sua buona moglie Petronilla ,
vollero conservare il ricordo di quel fatto
memorando , convertendo quel luogo in un
bellissimo giardino . Il suolo dove era il suo
letto è coperto di bei fiori, chiamati pensieri,
circondato da una bella corona di rose e ga-
rofani . Io me ne servii per adornare il mio
piccolo altarino, eretto nell'attigua capanna
di giunchi, dove V . E . pure celebrò ed am-
ministrò la S . Cresima .
Alla Missione non potè concorrere molta gen-
te, perchè gli abitanti si trovavano sulla cima
delle montagne colle loro mandre, e gli altri
pochi rimasti nella valle erano occupati nella
mietitura . Ciò non ostante, molti hanno saputo
trovare il tempo ed il modo di assistere alla
Missione, con profitto delle anime loro . Al
mio partire da questo punto, il sig . D . Lucas
e la sua ottima consorte con alcuni altri vi-
cini, che ricordano sempre l'E . V ., mi accom-
pagnarono per un tratto di circa 12 kilom .
Giunto alla sponda sinistra del Neuquen,
presi alloggio in casa di certo sig . Vivanco,
presso il quale altra volta erari fermato Don
Milanesio. Quivi accommiatai il sig . D . Lucas
e gli altri buoni cristiani, che avevano avuto
la cortesia di accompagnarmi, e ordinai le
mie cose per la nuova Missione .
Il signor Vivanco non disponeva di molte
comodità . Ad ogni modo, aggiustai il mio
altarino in un angolo del capannone con-
cessomi, e decoratolo con drappi rossi e len-
zuola bianche, lo convertii in una decente Cap-
pella . Ogni giorno predicavo e recitavo il
S . Rosario, celebravo la S . Messa, confes-
savo e distribuivo la S . Comunione .
Come i Cristiani del Chilì
frequentano i SS . Sacramenti .
Nelle Cordigliere, le fatiche del Missionario
sono assai più ricompensate, che nelle altre
regioni della Patagonia, dove àvvi ogni sorta
di gente , europei , indigeni ed argentini .
Qui, tra questi semplici montanari, la Re-

2.5 Page 15

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ligione è praticata con fede viva, i Santi
Sacramenti della Penitenza e della Comu-
nione sono ordinariamente frequentati, non
solo dalle donne e dai fanciulli, ma dagli
uomini ancora, e non solamente dai più po-
veri, ma eziandio dai benestanti . Ciò fa onore
al Chilì, di dove vengono . Peccato che adesso
il loro povero paese sia in preda alla rivolu-
zione !
In quei giorni, malgrado fossimo nella estiva
stagione, soffiava un vento fresco e gagliardo,
la notte era rigida . Per la qual cosa, per
dare alloggio riparato alle persone più vec-
chie e più delicate di salute, a molti degli
intervenuti alla Missione, me compreso, toccò
dormire alla bella stella ! Per buona sorte che
Don Panaro mi aveva preparato e cucito al-
cune pelli di capra : con esse m'involgeva la
notte, potendo così riposare le membra stan-
che per le diurne fatiche .
Questa, car .m° Monsignore, fu l'ultima sta-
zione , terminata la quale, ritornai a Chos-
Malal, luogo di nostra residenza, in compa-
gnia di D . Panaro per fare con lui la festa
di San Francesco di Sales, commemorare la
morte del nostro compianto Padre D . Bosco,
ed anche per requiescere pusillum, corporal-
mente e spiritualmente , e riprendere poi
il cammino per altre gole di montagne, a
finedcotarlenimchaspto
l'arrivo del Missionario .
Frattanto mando alla E . V . uno specchietto
dimostrativo di quel po' di bene che si è
potuto fare, mediante la divina misericordia
e la protezione di Maria Ausiliatrice, sugli
scoscesi monti e nelle profonde valli delle
Cordigliere Argentine .
TERRITORIO DEL RIO NEUQUEN
Missione data dal 3 Dicembre 1890 al 27 Gennaio 1891
LOCALITÀ
Confessioni Prime Comunioni
Comunioni di adulti
Battesimi
In Malbarco . . .
92
10
78
5
AI Roblecillo . . . 112
5 98
4
In Vuta-Leufù . .
17
4 11 -
In Arroyo Seco . . 105
5 92 14
Staz . del Rio Nehueve
71
3 50 17
In Huinganco . . .
42
2
33
4
TOTALE . . 439
29 '362
44
Come V . E . sa, i battesimi sono sempre
pochi nelle Cordigliere, perchè questi Chileni
preferiscono passare i monti e far battezzare
i loro figliuoli nel paese dove nacquero e dove
vivono i loro parenti .
Eccomi, carissimo Monsignore, al termine
della mia relazione, cui null'altro mi preme
aggiungere, se non che un' umile domanda,
ed è, che l'E . V . si ricordi di noi, ci faccia
presto una visita, e fin d' ora ci benedica,
raccomandandoci al Signore .
Di V . S . Ill.ma-
Affez.m° in Gesù e Maria
Sac . MATTEO GAVOTTO .
Concepción del Chili, 14 aprile 1891
REV .MO E CAR .MO MONSIGNORE,
Ai primi di febbraio ero di ritorno dalla
Missione data dal 3 dicembre al 27
gennaio in Rio Malbarco, Boblecillo, Vu-
taleufù, Arroyo seco, Rio Nehueve e Huin-
ganco, e ne mandava fedele relazione al-
l' E . V . carissima . Questa gliela indirizzo
dal Chili, dove sono venuto per provvedere
a molte necessità della Missione, e per rifo-
cillare l' anima mia ed anche un poco il
corpo . Passai col povero D . Panaro due
anni, sepolto, nelle gole delle Cordigliere di
Chos-malal, e con solo il conforto della visita
del nostro caro D . Savio, quando mi trovava
molto ammalato !
Voglio adesso darle relazione della Missione
data, strada facendo, per le alte montagne,
che separano il Vicariato dal Chili.
Sono luoghi che V . E . conosce e perciò
le riuscirà più caro ancora il mio racconto .
Agli 8 di febbraio mi trovai in Norquin,
dove sostai alcuni giorni ; di lì passai il Rio
Trucuman , dove mi si disse che V . E . si
buscò un malore, che le durò più di un
mese, in causa degli strapazzi sofferti in
questa profonda valle , esposta ai venti ed
all' umidità delle acque di questo fiume .
Dopo visitai le piccole popolazioni di Ryn-
hileo e di Arileo ; il nostro buon ospite Don
Pascual e sua moglie, la ricordano molto
bene, e mi hanno prestato la loro capanna,
che avevano ceduto a V . E. quando passò
con D . Milanesio e D . Panaro .
Ai primi di marzo mi trovava presso le
gole del Rio Curileo, dove spesi tutto il
mese . Il numero delle Confessioni fu di circa
800 ; le Comunioni 750, i Battesimi 150 ed
alcuni Matrimoni .
Veda, Monsignore, quanto coll' aiuto di
Dio e di Maria Ausiliatrice fece un suo po-
vero figlio , in queste abbandonate Cordi-
gliere!
Quest'ultima Missione nel Curileo fu per
me un vero strapazzo . Molte mattine, al
canto del gallo io mi trovava tuttora seduto
sul mio cassone, ascoltando le Confessioni!
Oh come sarebbe necessario costrurre in questi
remotissimi luoghi alcune Cappelle, per fa-

2.6 Page 16

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cilitare ai poveri cristiani il gran bene della
Missione!
Quivi appunto nel Curileo nacque tra loro
l' idea di edificarne una, ed io non mancai
di animarli quanto seppi a porre in opera
il loro progetto .
Al Rynhileo mi attendono pel ritorno,
perchè quando vi passai, essendo la maggior
parte occupati nei lavori campestri, non po-
terono approfittare della mia presenza : e
V . E . sa, come questa benedetta gente, dif-
ficilmente lascia la terra pel Cielo, gli inte-
ressi materiali per quelli importantissimi
dell'anima !
Io feci loro intendere che ne informerei
V . E. e che certamente ne sarebbe rimasto
addolorato ; ed all'udir ciò, furono tutti sol-
leciti nel promettermi, che al ritorno avreb-
bero fatto il loro dovere da buoni cristiani .
Al mio passaggio dunque per colà, vedrò se
saranno di parola! Certo se ne avessimo il
tempo ed i mezzi, visitandoli più sovente e
fermandoci tra loro un po' di più, vi si po-
trebbe fare assai! . ..
Nella mia Missione incontrai due buoni
giovanotti, orfani l' uno di padre, l' altro
di madre, poverissimi ambedue, laceri e mal-
conci . Mi pregarono di accettarli per compagni,
li presi meco . Li istruiremo e ci saranno di
non poco aiuto un giorno, quali Catechisti .
Quanto a vesti, causa le asprezze e disagi
del cammino, io era ridotto a tale stato mi-
serabile, che giunto a Concepcion, il Diret-
tore della Casa, D . Spirito Scavini, non po-
teva credere che fossi Salesiano, e fu per me
fortuna l'aver una lettera di accompagna-
mento, perchè al contrario, non so proprio
come la sarebbe andata a finire!
Letta la lettera , fu indescrivibile l' ac-
coglienza che mi fecero e le attenzioni che
mi continuano ad usare tutti questi buoni
Confratelli, sicchè parmi proprio di rinascere,
dopo due anni di romitaggio nelle Cordigliere!
Per passare los Andes, non avendo denari
da pagare una guida, mi feci accompa-
gnare dai giovani, di cui feci parola più
sopra, e raccomandatomi a Dio ed a Maria
Ausiliatrice, lungo il cammino ebbi la for-
tuna d'incontrare alcune persone molto buone
che mi aiutarono e guidarono con vera carità .
Valicai adunque le scoscese Cordigliere e
venni al Chilì, per vedere i nostri cari Con-
fratelli, e per vestir me ed i due poveri or-
fani . Venni pure per provvedere un po' di
tappezzeria e qualche paramento per la chie-
sina di Chos-malal : ma in questi tempi poco
s'incontra
Ci manca un piviale per la Benedizione,
una pisside, e non so quant'altre cose, e quan-
tunque mi dicano che difficilmente le potrò
avere, pure io in Domino spero trovarle o
qui od in Talca .
Il luogo più meschino ove diedi Missione
fu Norquin! Immagini, che in mancanza di
capanne più comode, dovetti scegliere l'edi-
fizio dell' antica Governazione, ove nel 1887
V . E . si fermò pure ed amministrò il Batte-
simo e la Cresima a molti bambini ed Indii
adulti . Ma questa volta invece della stanza,
dovetti contentarmi del corridoio, che quan-
tunque adorno coi poveri e vecchi pezzi
di tappezzeria che porto meco, non lascia
d'essere una bella spelonca .
L'anno scorso D . Savio e D . Panaro ave-
vano dovuto fermarsi in una capanna che
serve di albergo! Veda, Monsignore, se una
Cappella in Norquin è necessaria !
Per questi e molti altri motivi può l'E .V.
immaginare quanto una sua visita per queste
parti ci sarebbe cara e produrrebbe buon
risultato !
Il Collegio in Chos-malal è tuttora chiuso,
causa la rivoluzione del Chilì, che ivi si
estende . La gente in parte se ne fuggì, ed
in parte intimorita dalle minaccie di multa,
malignamente sparse da taluni nostri avver-
sari , s'indussero a mandare i loro figliuoli
alla scuola governativa .
Se vedremo non essere possibile aprire le
scuole, approfitterò del tempo per dare un'altra
Missione, in altri punti delle Cordigliere .
Tanto più che il nostro buon Don Tomatis,
che mi fece grandissime feste in Talca, pare
voglia lasciarsi piegare alle mie istanze e
concedermi qualche Confratello, che insieme
coi due nostri giovani ci aiuterebbero assai .
Al mio ritorno spero pure di visitare i po-
veri abitanti del Rio Barranco , all' estremo
Nord del Vicariato . La necessità della Mis-
sione in quella parte delle Cordigliere è
molto necessaria e più che altrove , a ca-
gione della sparsa popolazione e della molta
lontananza dalla nostra residenza, per cui
l'immoralità abbonda .
In altra mia, che mi propongo scrivere a
V . E ., le darò ragguaglio del bene che spero
fare nel mio ritorno dal Chilì a Chos-malal .
Per ora la prego di compatire la poca con-
nessione della presente , e di benedirmi in-
sieme con tutti i cari confratelli ed alunni
di queste Case Chilene .
Um .m° ed obb .m° figlio in Cristo
Sac . MATTEO GAVOTTO .
Talca, 21 aprile 1891 .
REV .MO E CAR .Mo MONSIGNORE,
Scrissi all'E . V . una lettera il 14 del cor
rente, da Concepcion, ed ora sono lieto di
poterle annunziare che mi trovo in Talca,
come rinato ad un nuovo mondo ! Oh quanto
si sta bene coi Confratelli, ma quanto meglio
si sta nel deserto coll'ubbidienza! Però do-
mani, piacendo a Domineddio, col primo
treno partirò per S . Carlos, e di là, sopra
mule e con tre giorni di scabroso cammino

2.7 Page 17

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per le Cordigliere, moverò alla volta di
Chos-malal !
In. Concepcion mi calzarono, ed in Talca
mi vestirono! Povero romito di Chos-malal!
In quest'ultima città ottenni già alcuni og-
getti per la Chiesa . Povera e meschina Casa
di Dio, ràllegrati, chè qualche pezzo di seta
per foderare il Tabernacolo l' ho trovato !
Due o tre vasi per fiori, vecchi e rotti anche,
una Via Crucis, un piviale ed alcuni altri og-
getti usati, ma pure ancora servibili!
Non saprei abbastanza lodarmi dell' acco-
glienza e carità usatami dai Confratelli, e
specialmente da D . Tomatis, che volle andar
egli limosinando per i Missionari di Chos-
malal ! Le Suore di Gesù regalarono una
pisside ed un piviale ; la signora Carmen
Sepulveda mi pagò assai bene la nuova
sottana ; sicchè potei comprare eziandio due
bicchieri ed alcuni piatti e posate pel nostro
refettorio, privo finora di tanto lusso!
Se, come spero, il nostro Catechista Zan-
chetta mi accompagnerà, potremo dare una
bella Missione . Oh se avessi potuto ottenere
un Sacerdote! Ma fu impossibile!
Quando i romiti di Chos-malal avranno la
fortuna di averla tra loro? Oh fosse presto!
Ci benedica intanto e ci accompagni sem-
pre colle sue sante orazioni .
Suo um.mo ed obb.mo figlio in Cristo
Sac . MATTEO GAVOTTO .
FUNERALI DI TRIGESIMA .
Nell'ultimo scorso Giugno celebrammo in
giorni distinti solenni Funerali di trigesima
in Torino nella Chiesa Salesiana di S . Gio-
vanni Evangelista e nel Santuario di Maria
Ausiliatrice, in suffragio delle anime dei com-
pianti insigni nostri benefattori, il Cardinale
Alimonda, la Signora Donna Dorotea Cho-
pitea de Serra, il Dott . Carlo Despiney, il
Sig . Giovanni Battista Giuliani, il Sig . Carlo
Buzzetti ed il Superiore Salesiano D . Bonetti
Giovanni, nomi già noti ai nostri lettori .
Riuscirono devoti e commoventi assai . Molte
furono le Comunioni, grande il concorso dei
fedeli, ricchi gli addobbi, scelta e ben ese-
guita la musica, numeroso il clero che cir-
condava il M . R . Sig . D . Rua nella celebra-
zione del Santo Sacrificio .
Al funerale di D . Bonetti il nostro Sac .
Prof. D . Francesco Cerruti leggeva un com-
movente elogio funebre, che speriamo sarà
dato alle stampe .
Delle diverse iscrizioni preparate pei detti
funerali, crediamo bene riportare almeno le
seguenti, non avendo spazio per tutte
ALL'ANIMA GRANDE
DEL CARDINALE GAETANO ALIMONDA
ARCIVESCOVO
PREGANO LA GLORIA CELESTE
I FIGLI DI D . BOSCO ADDOLORATI E RICONOSCENTI
PER L'ANIMA CARA
DI
D. GIOVANNI BONETTI
SUPERIORE SALESIANO
ESEMPLARE PER VIRTÙ E DOTTRINA
STRENUO DIFENSORE DELLA CATTOLICA FEDE
DEL CULTO DI MARIA PROPAGATORE ARDENTE
DEL SACRO CUORE DI GESÙ ZELATORE INDEFESSO
CONFRATELLI ALLIEVI ED AMICI
RINNOVANO NEL DOLORE
PRECI ESPIATORIE
GRAZIE Dl MARIA AUSILIATRICE .
La gran Madre di Dio è sempre teneris-
sima dispensiera di grazie verso quelli che
l'invocano con fede . Abbiamo sott' occhio
centinaia di lettere, spiranti tutte ferventis-
sima divozione e la più sentita riconoscenza
verso la grande Ausiliatrice dei Cristiani per
grazie innumerevoli ottenute mediante la po-
tentissima sua intercessione .
Come faremo noi per darne pubblicazione?
Riserbandoci a pubblicarne un maggior nu-
mero in fascicoli a parte, ne sceglieremo alcune
poche compendiandole poi Bollettino Salesiano,
e di moltissime per ora ci limiteremo a pubbli-
care solo i nomi degli scriventi, conservando
però gelosamente i manoscritti negli archivi
del Santuario .
Salus infirmorum . -Il signor Barone
Giovanni di Montanaro Canavese era grave-
mente infermo . Il fiero male andava peggio-
rando rapidamente ed in breve lo ridusse a caso
disperato . Da quattro giorni trovavasi come
in agonia, l' arte salutare non poteva più
nulla su di lui e la morte gli era imminente .
Ridotto a tale il povero infermo in un lu-
cido intervallo ebbe l' ispirazione di racco-
mandarsi a M . SS . Ausiliatrice e le si rac-
comandò difatti con fede vivissima . La pre-
ghiera della fede ottenne vittoria . Con me-
raviglia di tutti uscì di pericolo ed in breve
andare riebbe perfetta salute .
Il giorno 16 di Maggio del corrente anno
veniva al santuario di Maria Ausiliatrice a

2.8 Page 18

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riferire la grazia ricevuta e ad attestarne la
sua più viva riconoscenza verso la sua Celeste
Benefattrice .
Sac . A . DAMILANO .
Dopo tre anni d'incurabili dolori .
- Erano tre anni che un forte malore mi
tormentava gli occhi e più non potevo sop-
portare la luce. Consultai ottimi dottori, ma
indarno . Finalmente quest' anno, la vigilia
della gran festa di Maria Ausiliatrice mi
sentii animata da insolita speranza . Pregai
di cuore la gran Madre di Dio e ne sentii
subito tanto sollievo, , che potei la prima
volta, dopo tre anni, uscir sola di casa e ve-
dere perfettamente come se nulla avessi mai
sofferto agli occhi . Viva Maria Ausiliatrice
Torino .
RIGA ROSA .
Pronta guarigione . - Dopo otto mesi
di dolori alla spina dorsale , alle spalle ed
allo stomaco, sì gravi che non mi lasciavano
più nè riposare nè lavorare, venni in pen-
siero di raccomandarmi a Maria Ausiliatrice,
feci promessa di un' offerta e d'incominciar
subito una novena di preghiere . Oh prodigio!
Sull'istante potei prendere riposo e non sentii
più nè allora nè poi alcun dolore, come se
mai non fossi stato ammalato .
d'Alba . - Stella Angelo, Chieri. -Bozzetto Giovanni
Torino . - Omegna Giovanni , S. Michele d' Asti --
Berta Carolina, Castelinaldo (Alba) . - Barbero Bar-
tolomeo . - Pecchio Stefano , Settimo . - Sacchetti ,
Moretta . - Roneati Marianna , l'ietri sul Mare . -
Giraudo Matteo, Bibbiana . - Angiolina Colliso, Ce-
merana Poirino. - Salvino Domenica, Lanzo . - Agnese
Mosca, Corio Canavese . - Vittoria Varese, Torino . -
Santià Orsola, Saleggia . - Gilardi Lorenzo, Pino To-
rinese . - Bertini Margherita, Barge. - Rusetti Teresa .
- Gonella Luigi . - Torello Giuseppina. - Ginero
Maria . - Seralonga Albina . - Regis Maria . - Pelle-
grinelli Margherita . - Lorenzetti N ., Revello . - An-
selmi Antonietta . - Marengo Ottavio, Carmagnola . -
Clara Caterino . - Marco Francesco . - Grosso Catte-
rina . - Allesina Nicolao. - Care-io Pietro, Castel
Rosso . - Vigna Anna . - Monaco Pietro, Torazza . -
Baldi N ., Mondorì . - Squassino Giuseppina, Novara .
Pastore Lucia, Mantova . - Perlo Lucia, Caramagna . -
Ossella Teresa, Mezzanile . - Armando Eugenio, Torino .
- Rolfo Luigia . - Giacomo Fobello . - Pagolotti
Maddalena . - Mazzuoli D . Carlo, Mantova . - Salvo
Paolina Genova. - Osella Lorenzo, Caramagna . -
Amberti Adele . - Greia Benedetta, Toneo . - Carbone
Francesco, Brà . - Carpignano Dina, Solio . - Cantù
N ., Torino . - Torassa Maria, Chivasso . - Mangiarotti
Giuseppe, Strevi . - Ricchiardi Antonia . - Gianotti
Giuseppe, Torino . - Contessa Cavalli., S . Maurizio
(Canavese) . - Campra Elisabetta . - Crosta Valentino .
- Fratino Maria, Belinzago . - Battisti Spirito . -
Bruno Luigi, S. Vittoria . - Gozzolo Margherita . -
Teresa Tribaudino, Racconigi . - Voio Giovanna . -
Giov . Maria Bertone, Romano Canavese. - Bortono
Maria . - Fornara Elia . - Borra Giovanni .
(continua) .
Triora, 22 giugno 1891.
LANTERI AGOSTINO .
Conversione in punto di morte .
- Un distinto personaggio più che ottuagena-
rio , vissuto per lunga pezza nella incre-
dulità, rifiutò i SS . Sacramenti e li deri-
deva ogni volta che parenti e amici gliene
facevano parola . Per il che tutti conchiu-
sero che sarebbe morto da incredulo . Feci
ricorso a M . Ausiliatrice con una novena. Ed
oh ! consolazione al mio cuore ! Pochi giorni
dopo l' incredulo spontaneamente chiedeva
del Sacerdote e riceveva con pietà e divozione
singolare i SS . Sacramenti .
Gradisca Maria la tenue offerta che in
ringraziamento le promisi ed ora invio .
Diocesi di Milano - 17 aprile 1891 .
Sac . S . A .
Riferiscono altre grazie ed in attestato di
riconoscenza mandano offerte pei lavori di
decorazione al santuario di Maria Ausilia-
trice i seguenti
Maria Brundillo, S . Marzano . - Vota Antonio, Ri-
varolo Canavese . - Maggia Ester, Lussato . - Annetta
N ., Novara. - Maggi Elena, Torino . - Angelina Fa-
ran elli, Norenzo . - ertone Francesco, NN. - Castino
Clara . Chivasso . - Margherita Padellino, S . Vittoria
d'Alba. - R . Parroco di Ceresole Reale . - Belati Gia-
cinta, Carde . - Rigo Marianna . - Scagliotti Paolo,
Camagna Monferrato . - Rnscaccio Notaio, Pancalieri .
- Marini Francesco, Torino . - Beltramino Pietro,
Fiotto Scalenghe . - Luigia Bonania, ( Chiavari ) -
Fari Catterina, - Bocca Luigi, Venasca . - Cravero
Maria, Torino . - Bertorelli Teresa, Barge . - Calis-
saG.SCr!n-ogtlmNieM,
MoB.-SVreuàziandEvDgmlsct,
NOTIZIE VARIE
I Salesiani a Moncalvo .
Nella simpatica e commerciale città di
Moncalvo (Monferrato), la Domenica 5 Lu-
glio, si teneva una conferenza ai Cooperatori
del luogo e dei vicini paesi . L'ampia Chiesa
parrocchiale era gremita di popolo, deside-
roso di assistere per la prima volta a tale
funzione . Presiedeva S . E . Monsignor E-
doardo Pulciano, Vescovo di Casale . Il Rev .m°
sig . D . Rua, Superiore generale della Società
Salesiana, salito in pulpito, con semplici ma
eloquenti parole, . trattava delle Opere Sale-
siane . Finita la Conferenza , Monsignore e
D . Rua entrarono nel vicino cortile per vi-
sitare il nuovo Oratorio festivo, il quale a-
perto solo da pochi mesi, conta omai oltre
a duecento giovanetti . Monsignor Vescovo,
a cui sta moltissimo a cuore il bene dei
Moncalvesi, e ne diede luminosa prova in que-
sta circostanza, ha ottenuto dal Rev .m° D . Rua
che venisse anche aperto un Oratorio festivo
per le figlie .
Il Rev .mo Superiore dei Salesiani accon-
discese volontieri ai desiderii del Vescovo ,
anzi si è diffusa una voce ch' egli sarebbe
per fare di più per quella illustre città .
La sera stessa della domenica i due di-

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stinti personaggi furono di ritorno al vicino
collegio S . Pio di Penango , ove si celebrò
solennemente e piacque moltissìmo ai nume-
rosi invitati l' accademia religiosa in onore
del Santo.
A notte poi si fece bella illuminazione e
si finì coi fuochi artificiali.
(Dal Corriere Nazionale) .
Una passeggiata ginnastica
Una passeggiata ginnastica! quale piacere,
quale delizia pei ragazzi ! Sono dodici ore
intieramente libere consacrate all'attività fi-
sica, al brio, alla gaiezza, ai loro giuochi,
e si raddoppia in essi lo slancio, l'entusiasmo,
specie quando sono tali che per le necessità
della vita debbono passare giornate intere
rinchiusi nelle officine, nelle fabbriche . Oh!
come fa bene ai loro polmoni l'aria pura, im-
balsamata della campagna ! Com' è dolce per
essi il sorriso del cielo, l'incanto della natura!
- Una passeggiata! dove! come? quando?
si chiedevano fra di loro i giovanetti che fre-
quentano l'Oratorio festivo di S . Francesco
di Sales, domenica 12 Luglio . A Ciriè, ri-
spondevano gli uni, a Mathi soggiungevano
gli altri, a Lanzo, a Lanzo, ripetevano i più ;
e quando la notizia fu confermata non solo
dai maestri , ma anche dal Direttore del-
l' Oratorio festivo, allora fu un applauso u-
nanime che scoppiò nei cortili, una frenesia
di gioia ; era un quadro stupendo, commo-
vente quell'accolta di 800 ragazzi che sorri-
devano, scherzavano, battevano le mani, nar-
randosi gli uni agli altri le meraviglie della
giornata che avrebbero trascorsa, ed oppri-
mevano di domande i loro assistenti volendo
saper tutto, essere informati di tutto . Al tocco
di un campanello cessò quasi come per in-
canto quel visibilio, e, come provetti soldati
assuefatti ad una rigorosa disciplina, tutti i
giovani si recarono nelle loro classi dispo-
nendosi in fila per quattro ; era un piccolo
esercito baldo di salute, di gioventù, d'alle-
gria, guidato dal tenero amore, dalle cure
previdenti dei figli di D . Bosco, che si avviava
all'assalto inoffensivo, alla pacifica conquista
dei monti di Lanzo . Fin dalle 6 antim . era
già stata celebrata nell'Oratorio la S . Messa ;
preceduti dalla banda musicale e dai loro
vessilli, sfilarono le numerose classi in bel-
l'ordine ed a passo di marcia per la piazza
di Maria Ausiliatrice, corso Regina Marghe-
rita, piazza Emanuele Filiberto, via Ponte
Mosca, recandosi alla stazione della ferrovia
Torino-Lanzo . La gente che si assiepava sul
passaggio, attratta dallo sventolare delle ban-
diere e dalle note echeggianti della musica,
chiedeva a quale Collegio mai appartenessero
tutti quei fanciulli . - Sono i figli dell'Ora-
torio festivo di Valdocco, ripetevano gli uni .
Sono i giovani di D . Bosco, esclamavano gli
altri, e molti genitori salutando sul percorso
i loro figli li additavano ai presenti, dicendo
Sono veramente felici questi ragazzi ! - Alle
8 1/2 antim . la vaporiera dava il fischio della
partenza, alle 10 si giungeva a Lanzo . Colla
stessa precisione colla quale si era partiti si
formarono di nuovo le varie squadre, e bel-
lamente ordinati i giovani presero a sfilare
per le vie dell'alpestre città, preceduti dalla
banda musicale, che per la divisa semplice
ed elegante attirava gli sguardi di quei buoni
terrazzani, i quali forse non avevano mai ve-
duto una schiera così numerosa, vispa ed al-
legra passare per quelle vie pittoresche, ro-
mantiche, richiamanti alla memoria i borghi
e i villaggi feudali . - Alle ore 11 la ru-
morosa e vivace comitiva si attendava in
un larghissimo prato esposto al nord del Col-
legio di Lanzo, dinnanzi la prospettiva degli
alti monti della Stura, serpeggiante fra quelle
rupi, - più lontano lo sfondo dell' immensa
pianura che si perdeva in un mare d'azzurro
e di luce .
Come pranzeremo ottimamente ! dicevano
i fanciulli - quest'aria frizzante aumenta l'ap-
petito - esclamavano gli adulti - qual salone
meraviglioso per noi preparato! - soggiun-
gevano le testoline poetiche .
Viva D . Bosco ! Viva il Direttore ! Viva
Lanzo ! erano le grida risuonanti su quelle
alture ripetute infinitamente dagli echi cir-
costanti . E diffatti il pranzo preparato a quel
nuovo esercito disposto a combattere con
tutta la forza e la vigoria dell'età, contro il
suo pìù mortale nemico d'allora, l' appetito,
fu salutato con un entusiasmo crescente o-
gni qual volta si passava ad una nuova di-
stribuzione di pane, di pietanza e di frutta ;
non mancarono i brindisi, nè gli oratori im-
provvisati, ed alla fine il brio, la festività
avevano raggiunto il loro diapason .
L' esercito vettovagliato abbondantemente
chiamava con insistenza la vittoria, voleva
essere guidato alla conquista dei monti, e
così fu concesso . Da mezzogiorno alle 5 pom .
sotto la guida dei loro rispettivi istitutori,
le varie classi si recarono a contemplare i
panorama adiacenti a Lanzo ; leggieri come
scoiattoli, agili come le capre solite a quelle
balze scoscese, i fanciulli correvano pei sen-
tieri delle montagne prorompendo in escla-
mazioni di contentezza e di giubilo .
La banda musicale dell' Oratorio in questo
frattempo diede concerto in pubblica piazza .
Verso le 5 pom . tornati i giovani al Colle-
gio, venne loro distribuita una copiosa me-
renda, dopo del che si disposero alla par-
tenza .
Nel ritorno non si poteva desiderare mag-
gior ordine, disciplina, condotta ; giunti col
treno delle ore 8 1/4 a Torino, percorrendo
le stesse vie già fatte al mattino, tutte le
classi si recarono all'Oratorio festivo . Quivi

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fu impartita la Benedizione col SS . Sacra-
mento ; poscia l'amato Direttore D . Pavia
lasciò ai giovani alcune parole di ricordo
per la felice e tranquilla giornata così tra-
scorsa, esortandoli all'adempimento dei loro
doveri verso la famiglia e la società, alla
frequenza costante dell'Oratorio, dove coll'i-
struzione religiosa si imparano pure i doveri
dell' uomo onesto e del virtuoso cittadino ;
alla gratitudine, alla riconoscenza verso quei
generosi Benefattori che tanto amando la
gioventù povera dimostrano conoscere e pra-
ticare l'eccellenza di quella virtù che è base
e fondamento sicuro d'amore e d'unione fra
il ricco e il povero, fra il padrone e l'operaio,
soave conforto nei momenti anche più amari
e desolanti della vita, virtù per la quale solo
crescono ed aumentano gli Oratorii festivi,
la virtù sublime e nobile della carità .
Un ringraziamento speciale va tributato
all' onorevole Amministrazione e Direzione
della Ferrovia-Torino-Lanzo, nonchè ai be-
nemeriti Superiori del Collegio S . Filippo,
che diedero prova della più alta cortesia e di
lodevole zelo ed impegno in questa non co-
mune ed abbastanza difficile circostanza .
(Dal Corriere Nazionale) .
rebbe, vide avvicinarsi il suo fine . Tranquillo
e sereno aspettò la sua ultima ora e mai
non si spense il sorriso e la facezia sul suo
labbro. La morte non gli faceva paura, perchè
lavorando tanti anni con D . Bosco , aveva
lavorato per Dio . Un testimone della sua
fanciullezza ci narrava come D . Bosco nel
1845 circa , avendo condotti i giovani sulle
colline di Superga, questi, dopo avere assi
stito alle sacre funzioni, si spargessero qua
e là folleggiando e per lunga ora si abban- -
donassero alla più chiassosa ricreazione . Tutti
ceravno,dgiprteachmoGiu
seppe Buzzetti, ma nessuno sapeva dare no
velle di lui . Finalmente venuta l'ora di ri
tornare a Torino, i giovani trassero verso la
Chiesa che era il punto di riunione, e quivi
trovarono Buzzetti . - E dove eri tu in que
sto tempo? gli chiesero - Io l rispose ; sono
stato sempre con D . Bosco ! - E ciò disse
con tale espressione di gesto e tono di voce
che fece meravigliare chi l'udiva .
Riposa in pace, o amico, e col tributo
delle nostre lagrime e delle nostre preghiere,
ricevi l' ultimo saluto di quelli che sperano
di ricongiungersi con te nella beata eternità,
BUZZETTI GIUSEPPE .
BIBLIOGRAFIA
Un'altra volta l' angelo degli agonizzanti
ha stese le amorevoli e meste sue ali sovra
di un nostro amatissimo confratello, Buzzetti
Giuseppe, nativo di Caronno Ghiringhello ;
moriva nel Collegio di Lanzo il giorno 13
dello scorso Luglio, in età di anni 59 . Fin
dal 1841 fu da D . Bosco tratto a sè, e da
quel momento non seppe più distaccarsi dal
caro Padre e fu sempre il suo valido sostegno
nella fondazione e dilatazione dell'Oratorio,
il suo difensore quando egli corse pericolo
della vita per le insidie dei nemici della ve-
rità . La storia dell'Oratorio ha più di una
pagina gloriosa per lui ; fu egli il primo mae-
stro e assistente di D . Michele Rua, egli in-
segnò le prime note di musica a Mons . Ca-
gliero ; fino a quest'ultimi anni egli fu capo
della banda musicale, e capo del laboratorio
di calcografia, mentre in ogni altra cosa
dell'Oratorio interveniva coll'opera e col con-
siglio .
I suoi modi semplici e partriarcali gli at-
tiravano la simpatia di tutti, e molte illustri
persone di Torino amavano venirlo a visitare
per godere della sua conversazione . Egli con-
tava a migliaia gli amici e questi sparsi in
ogni parte d'Italia . La sua robusta sanità
in quest' anno incominciò a deperire : la
morte del fratello Carlo , al quale esso a-
veva prestata ogni più amorosa assistenza,
finì di prostrarlo . Andato a Lanzo colla spe-
ranza che quell' aria salubre lo riconforte-
L'Italia percorsa in ferrovia e sui
laghi per M elchiorre RICCARDI contabile
nell'Amministrazione delle strade ferrate del
Mediterraneo L. 3,50,
È un bel volume in-16° di pagine VIII-561 ;
già favorevolmente annunziato e raccoman
dato da varii giornali cattolici . I tipi sono
nuovi e nitidissimi, la copertina illustrata da
un grazioso disegno . In esso si trova la de
scrizione di oltre a 2 mila località, dalle più
grandi alle più piccole situate lungo le linee
delle strade ferrate o delle tramvie ecc . e
sono raccolte tutte le precipue notizie riguar--
danti ogni città ogni comune accennato, co
piosissime pure quelle storiche, geografiche,
attinte alle fonti migliori, insomma è questo
un libro di merito particolare, utilissimo a
qualsiasi amministrazione pubblica o privata
edognuptràleocnsutarlo
molto vantaggio . Lo raccomandiamo calda--
mente ai nostri lettori, e specialmente in
questi mesi di vacanze estive ed autunnali,
esso si presenta come uno fra i libri migliori
nelle lunghe e soventi noiose ore di viaggio
e può anche essere un utile regalo per i gio
vani amanti dello studio .