189202


189202



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


XVI - N. 2.
Esce una volta al mese .
FEBBRAIO 1892.
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO .
Avvisi e R. ingraziamenti
Dopo quattro anni!
Soccorso alle vocazioni ecclesiastiche .
Ancora delle feste giubilari delle Opere di D . Bosco .
Notizie dei nostri Missionari . - Dalla Terra del Fuoco .
Una nuova Casa di D . Bosco a Saint-Pierre de Canon
in Francia.
Il Giubileo Episcopale del Sommo Pontefice Leone XIII .
Conferenze Salesiane - A Roma e a Torino .
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales .
L'Ing . Antonio Spezia .
La falsa Eguaglianza .
Associazione ad Opere predicabili.
Cooperatori defunti .
Bibliografia .
AVVISI E RINGRAZIAMENTI,
Ringraziamo col più sentito affetto
le pie persone che, con zelo e carità
non comuni, continuano a raccogliere
ofertinadsl'OmgioaD .
Bosco, iniziato dal tanto benemerito
Corriere Nazionale .
Se non hanno più moduli per in-
scrivere i nomi degli offerenti, non oc-
corre che ce ne domandino, valendo
all'uopo qualunque foglio di carta
ordinaria .
Noi continueremo a spedire in ri-
sposta i premi promessi.
Che diremo poi a quelli che con-
tinuano ad aiutarci per far conoscere
e diffondere la PIA OPERA DEL SA-
CRO CUORE Di GESÙ ?
Noi ammiriamo altamente la loro
pietà e divozione, ed abbiamo ciò come
presagio di nuove grazie, che le Sante
Anime del Purgatorio, al cui suffra-
gio la detta Opera è destinata, implo-
reranno dal Sacratissimo Cuore del
Redentore sopra di loro e sopra delle
loro famiglie.
Se han bisogno di moduli, di cir-
colari e di programmi, ce ne facciano
richiesta, che saran loro spediti pron-
tamente .

1.2 Page 2

▲back to top


DOPO QUATTRO ANNI
CoL 31 gennaio ora scorso compievasi
il quarto anno, dacché l'amato nostro fon-
datore, colui che ci fu padre, guida e
maestro per tanti anni, DON Bosco , la-
sciavaci per volarsene agli eterni riposi .
Al ricorrere di questo quarto anniver-
sario, che ci rinnova al cuore l'antico
cordoglio, noi sentiamo nuovamente il
bisogno di deporre altro fiore sulla ve-
nerata sua tomba, bagnata dal pianto di
migliaia e migliaia di beneficati .
Son quattro anni ! Volarono come il
lampo, ma la memoria di lui ci restò
indelebile e viva, come il dì che ci la-
sciava la spoglia mortale . Noi sentiamo
Don Bosco nello spirito che ci trasfuse
in cuore fin dalla prima nostra educa-
zione ; noi lo sentiamo nella via che ci
aperse e battè pel primo, segnandoci le
pedate, sulle quali si . posano oggi i nostri
passi ; lo sentiamo nelle opere, che, pal-
pitanti della sua vita stessa, lasciò alle
nostre deboli forze ... Don Bosco è l'a-
nima della vita nostra, è l'astro che ci
inspira, è la fiamma che ci illumina e
riscalda.
Son quattro anni! L'aiuto di Dio, la
protezione della Vergine Benedetta non
ci vennero mai meno, le sante imprese
da lui assegnateci non sostarono ancor
un istante nell'ampio loro cammino . Oh
dolce conforto ! Noi lavorammo come
nei giorni più belli della sua carriera
mortale, quando ne udivamo la dolce pa-
rola e ne contemplavamo i luminosi
esempi . Non è vanto dei figli questo, ma
è gloria del padre !
Son quattro anni! Crebbe ogni dì il nu-
mero dei giovani ricoverati sotto la sua
bandiera, si ampliarono case, se ne aper-
sero di nuove, si edificarono chiese, si mol-
tiplicarono missioni . Ci aveva additato
l'Africa, e noi vi ponemmo piede . Aveva
rivolto uno sguardo all'Asia, e già siamo
in Palestina . Ai Cooperatori e alle Coope-
ratrici aveva raccomandato noi e le opere
lasciate, ed essi risposero volonterosi alla
preghiera del buon vegliardo e dell'affe-
zionato amico, e le lor file s'ingrossarono
sempre più .
Oh! sì, benediciamo la provvida mano
di Dio, che non dimenticò i figli di Don
Bosco ! Ringraziamo la celeste Ausilia-
trice, alla cui protezione il buon Padre
consacrava noi e le opere nostre, e la me-
moria di D . Bosco viva imperitura nei no-
stri cuori e nelle nostre azioni!
Altra volta raccolti . attorno alla tua
tomba, o buon Padre, per pregarti la
pace dei gìusti, noi . abbian udito la sa-
lutare tua eloquenza ed abbiam rinno-
vati i nostri propositi . Sparsi in tante parti
del mondo, lavoreremo indefessi per la
gloria di Dio e per la salvezza delle
anime, e nostro studio costante sarà di
renderci sempre degni di chiamarci tuoi
figli, figli del grande DON Bosco!
Dopo la festa di S . Francesco di Sales,
celebrata il giorno 29 gennaio, con la mas-
sima, pompa e con scelta musica, intervenen-
dovi gran numero di Cooperatori e di Coope-
ratrici Salesiane, il tempio dì Maria Ausilia-
trice, veniva parato a lutto per il 4°Anniver-
sario della morte dell'indimenticabile nostro
Don Bosco, che celebrossi in quest'anno il
febbraio.
Ricchi e copiosi addobbi, distribuiti con
mirabile arte, formavano un apparato di ef-
fetto immenso . Gli emblemi di morte sparsi
su quei drappi, ne rattristavano il cuore,
ma a sollevarlo compariva, come benefica
visione, la vasta pittura della cupola, che
sotto uno sprazzo di luce che pioveva dal-
l'alto, mostravaci la sempre cara figura del-
l'amato nostro Padre poco lungi dalla glo-
riosa immagine di Maria e da mille altre
figure di quei beati comprensori che palpi-
tano della vita immortale nella beata eter-
nità .
Numerosissime furono le Comunioni fin
dalle prime ore . Alle 10 S. E . Mons . Rosaz,
Vescovo di Susa, celebrava Messa solenne
Pontìficale .
Oltre alle rappresentanze, gran folla di
signori occupava l' ampia navata ed il cap-
pellone a destra, mentre il cappellone a si-
nistra era occupato dai nostri giovanetti .
La musica corrispondeva alla maestà del
rito .
Mentre la liturgica preghiera del Vescovo
echeggiava maestosa per le volte del tem-
pio, mille cuori di figli, di Cooperatori, di
amici, la seguivano, augurando la pace dei
giusti e la corona della gloria a quell'anima
eletta, che tanta fama lasciò dietro di sè .
Fu pure numeroso l' accorrere di fedeli a
Valsalice alla tomba di D . Bosco .

1.3 Page 3

▲back to top


Molti degli accorsi poi, ed al tempio di
Maria Ausiliatrice ed al Seminario di Val-
salice, vollero suffragare ed onorare la cara
memoria del compianto amico e benefattore
anche con altro mezzo : vogliamo dire col-
l'offrire l'obolo della loro carità a pro' delle
Opere salesiane . È un felicissimo pensiero,
che noi di cuore raccomandiamo a tutti gli
ammiratori ed amici di D . Bosco . Sovven-
gano essi queste innumerevoli opere, che
sono come la visibile perpetuazione del suo
apostolato, che tanto bene fece ed iniziò a
vantaggio dell'umana società .
SO CCORSO ALLE VOCAZIONI . ECCLESIASTICHE
IL solenne Congresso Eucaristico testè
tenutosi in Napoli chiamava l'attenzione
dei cattolici sull'importante ed opportu-
nissimo argomento del soccorso alle voca-
zioni ecclesiastiche .
Oggi più che mai la Chiesa ha bisogno
di valorosi apostoli per la salvezza del
mondo . Gesù benedetto diceva commosso
ai suoi primi discepoli : M essis quidem
multa, operarii autem pauci (1). Oggi ri-
pete altrettanto per bocca della Chiesa .
Il Papa, i Vescovi, i sacerdoti tutti che
sentono in cuore la fiamma dell'aposto-
lato, guardando oggi l'immensa copia
della messe nelle civili e nelle selvaggie
contrade e l'esiguo numero degli operai
evangelici a confronto del bisogno, ripe-
tono sospirando : La messe è veramente
copiosa, e gli operai son pochi .
Le nuove scoperte geografiche, spe-
cialmente nell'Africa centrale, i tanti po-
poli che ancor giaciono all' ombra di
morte, le facilità di viaggi e di comu-
nicazioni moltiplicatesi oggi in modo
portentoso, l'apostasia dalla fede in pa-
recchi tra i cattolici, tutto ci porta a so-
spirare nuovi drappelli di santi evange-
lizzatori, di preti, di apostoli .
Che faremo noi ?-Preghmodian
cuore il Signore, che mandi Egli in ab-
bondanza operai nella sua messe . - Gesù
stesso dava questo gran consiglio ai primi
suoi discepoli . Rogate ergo dominum mes-
sis i ut mittat operarios in messem suam (2) .
(1) Matth . ix, 37 .
(2) Ibid, 38 .
La preghiera è l'arma onnipotente con-
cessa da Dio alla nostra debolezza . Colla
preghiera si ebbero Samuele e Mosè ,
l'uno gran sacerdote e profeta, e l'altro
gran capitano e legislatore . Colla pre-
ghiera si ottennero prodigi nelle più gravi
distrette . Gerico e Betulia ce ne danno
solenne testimonianza . Colla preghiera
vuole Gesù, che otteniamo i novelli aiuti
per la conversion dei popoli, e quei pro-
digi di apostolico valore, che fanno esten-
dero e trionfare il suo regno su tutta la
terra .
Ma ci limiteremo noi a pregare ? Questo
è già certamente un gran mezzo, ma non
è l'unico.
Cornelio a Lapide, commentando la
suddetta esortazione del Divin Reden-
tore , osserva che il Divin Maestro con
tali parole tacitamente stimolava gli Apo-
stoli a offerirsegli volonterosi, a lavorare
essi stessi poi primi nella indicata messe,
dicendo anch'essi come Isaia : Ecce ecco,
mitte me. - Denique Christus hac voce tacite
stimulat Apostolos, ut offerant sese Christo
ad operandum in hac messe, dieantque cum
Isaia : Ecce ego, mitte me (1) . Alla pre-
ghiera adunque va unita l' azione . -
Azione universale di tutti, perchè tutti
dobbiamo lavorare a salvezza delle anime
secondo le nostre forze, confermando i
giusti, convertendo i peccatori, illumi-
nando gl' infedeli, aiutando i deboli,
istruendo gl'ignoranti, adoperandoci in-
somma perchè tutti si salvino . - Azione
particolare di quelli, ai quali Iddio, come
un giorno agli Apostoli, apre la via del
sacerdozio.
Abbiam bisogno di preti, va escla-
mando la Chiesa, abbian bisogno di apo-
stoli! Tra i nostri lettori, oh quanti forse vi
saranno, che avran già udito più volte la
voce di Dio, che li chiama a tanto su-
blime ministero ! E perchè indugiare?
Qual grazia più grande di questa? Escla-
mino anch'essi di gran cuore : Ecce ego,
m itte me!Cf. oescìrgliApto Così fe-
cero dopo di loro di secolo in secolo una
falange immensa dà cuori magnanimi, che
portarono fino alle più lontane contrade
la parola evangelica e l'impero della
croce . Così fanno anche oggi prodi cam-
pioni, giovani invitti, floride speranze
della religione e della civiltà cristiana.
Ma essi attendono dei seguaci, doman-
dano compagni e van ripetendo : La messe
veramente copiosa, e gli operai son pochi
(1) Comm . in Matth. cap. ix.

1.4 Page 4

▲back to top


Il santo drappello si accresca adunque
ed i chiamati da Dio accorrano numerosi
e pronti al campo che li attende .
E questi non mancano ; anzi, grazie a
Dio, abbondano in copia veramente con-
solante . Ma vi giungeranno essi? - Ecco
un problema la cui soluzione si rende
ogni dì più scabrosa . - Non mancano i
generosi ed illuminati genitori, i quali,
lungi dall'essere contrarii a Dio, alla
Chiesa, alla civiltà, alle anime d'innume-
revoli infelici, che attendono il maestro,
la guida, il missionario, il prete, son ben
lieti anzi d'aver un figlio apostolo di Dio .
Ma difficoltà non lievi sorgono dalla
mancanza di consiglio e di conforto, dalla
fiacchezza forse della inferma natura o
dalla malvagità dei tempi . Le vocazioni
ecclesiastiche nei giovani sono come te-
nere pianticelle , che han bisogno di
cu. raostnedilumat E qui ab-
biamo di che consolarci, perchè , ove
non basti il nostro studio ed il nostro
lavoro, si aprono a queste anime elette
sacri recinti, nei quali è loro preparata
provvida educazione . Le difficoltà sono
maggiori, e talvolta senza rimedio, quando
si è poveri e mancano i mezzi per intra-
prendere il sospirato cammino . Oh quante
vocazioni andarono sventuratamente per-
dute per mancanza di tali aiuti !
Il Cardinale di Rende nel sullodato Con-
gresso ricordava ciò chiaramente e solenne-
mente . « L'esperienza ha constatato, così
l'Em.mo Principe, che le più abbondanti
vocazioni ecclesiastiche si veggono sorgere
in mezzo ai figli dei campagnoli, che,
educati a tempo alla pietà ed allo studio,
hanno dato sempre lodevoli risultati . Ma
per lo più questi buoni figli del popolo
scarseggiano di mezzi o non ne hanno
punto. Si dovranno perciò abbandonare?
- Giammai ! Nol permette la carità cri-
stiana, noi permette il bisogno urgente
che la Chiesa ha di nuovi ministri . » -
Prima del Cardinal di Rende aveva già,
anni sono, richiamato l'attenzione dei cat-
tolici su tale necessità l'Eminentissimo
Alimonda di f. m., in una stupenda let-
tera sui seminarii . E quale dei Vescovi
in Italia non stese oggi la mano, per ot-
tenere soccorso alle vocazioni ecclesia-
stiche, che sorgono tra i figli del po polo ?
Molte volte non mancano le vocazioni,
e vorremmo aggiungere, che neppure gl'í
stituti mancano, ove santamente allevarle ;
ma bensì scarseggiano i mezzi, per aiu-
tarli e sostenerli.
E qui vogliamo in buon punto ricor-
dare cose di famiglia. - Che non fece
Don Bosco a tale intento? - Don
Bosco, che aveva sostenuto duri sacri-
fizi per aprirsi la via al sacerdozio, co-
nobbe il bisogno, udì le voci di mille
cuori e venne loro in aiuto. Fondò ospizi
ed oratorii, ove tra i tanti giovani rico-
verati assegnò posto, vitto e scuola per
gli aspiranti alla carriera ecclesiastica, e
con tal mezzo diede alla Chiesa innume-
revoli chierici, sacerdoti e missionari . -
Non sarebbe forse questo il modo sem-
plice ed efficace per rispondere al santo
appello per l'incremento dell'apostolato
cattolico ? Come tale lo ebbe sempre il no-
stro compianto D . Bosco, e con lui gran nu-
mero di benefattori e di benefattrici, che
lo coadiuvarono nella santa impresa . Non
ci rimane quindi che animarci di zelo e
di carità, per continuare quest'opera così
umanitaria e divina .
Volesse Iddio che tutti comprendessero
il gran merito che si ha nel dar alla Chiesa
un prete! Chi può adeguatamente ponde-
rare i ministeri di grazia e di salute, che
questi compie ogni dì? La catena immensa
delle sue opere sovranamente gradite a Dio
ed utili alla salvezza del popolo ? Il bene
che ei fa ad anime innumerevoli per
questa vita e per la beata eternità? Non
si potrebbe certamente presentare a Dio
un omaggio più gradito, alla Chiesa un
dono più desiderato, al popolo un bene-
fizio più salutare e per le anime nostre
un merito più grande, che concorrere a
moltiplicare il numero di questi sacri
ministri.
La elemosina quindi che si fa per le
vocazioni ecclesiastiche è la più meritoria
e fiorita, la più benedetta da Dio e dalla
Chiesa, la più profittevole al popolo ed
alla cristiana civiltà, ed attira certamente
a chi la fa le più copiose grazie del Cielo .
Un buon Cooperatore, alla nascita d'un
suo figlio, venne al nostro Oratorio, e
disse a D . Bosco : - Pagherò ogni anno la
pensione per uno dei suoi giovanetti po-
veri, che aspirano al sacerdozio, finchè il
mio figlio non sarà maggiorenne ; spero
che Iddio benedirà così me ed il mio fi-
glio. -- Le sue speranze non andarono
deluse. Chè furono anzi appieno sod-
disfatte .
Una nobil donna consegnava a D . Bosco
una cospicua somma di denaro , dicen-
dogli : È un'offerta, per allevare un prete .
- Esempi ben degni di essere imitati !

1.5 Page 5

▲back to top


I voti del Congresso Eucaristico di
Napoli sono pure voti nostri, e noi li ri-
petiamo oggi molto caldamente, perchè
riesca sempre più grande ed esteso ai
giorni nostri il soccorso alle vocazioni eccle-
siastiche.
Preghiera, adunque, azione, soccorso
ecco i tre grandi mezzi coi quali possiam
dare alla Chiesa nuovi e santi ministri . Sia
impegno di tutti il cooperarvi ardentemente
e con le massime forze . Dum tempus ha-
bemus, operemur bonum (1) . Non aspettiamo
alla morte per deciderci a fare del bene,
ma ora, mentre ne abbiamo il tempo . Il
bisogno è urgente, da non patire dilazione .
Se ci toccherà far qualche risparmio o
soffrire sacrifizi per una causa così santa
e divina, ne vada confortato il cuore, ri-
cordando il bene immenso che con tale
carità si compie, ed il premio grande che
se ne avrà in questa e specialmente nel-
l'altra vita : riceveremo noi pure il cen-
tuplo di quanto avremo dato e poi sa-
remo ammessi nella eternità beata dei
Santi : Centuplum accipiet et vitam aeternam
possidebit (2) .
A viemeglio provare la diminuzione degli
accorrenti alla carriera ecclesiastica e cònse-
guentemente la sempre crescente necessità
di operai evangelici, valga l'opportuna os-
servazione dell'Unità Cattolica, del 16 gen-
naio u . s . . che nell'Italia, nazione eminente-
mente cattolica (difatti la sua grandissima
maggioranza, anzi potrebbe quasi dirsi totalità
è di cattolici : i protestanti sommano infatti
appena a 62 mila, e gli israeliti a 36 mila in
tutto il Regno), i sacerdoti ordinati nel quìn-
quennio 1881-85 furono neanche la metà dei
morti dello stesso quinquennio ; ordinati cioè
solamente 4,957 e morti 10,701!
pratutto da amici e da ammiratori che, as-
sociandosi al nostro giubilo, rendevano grazie
a Dio ed a Maria Santissima per aver dato
al mondo Don Bosco ; e poi ci piovvero un
vero diluvio di relazioni di feste solennissi-
me, straordinarie, celebrate per il giubileo
delle Opere Salesiane . Non v'ha paese che
possegga i figli di D . Bosco, non v'ha punto
del globo abitato da Cooperatori Salesiani,
dove, nello scorso dicembre, non sia risuo-
nato il grido d'amore, di riconoscenza : Viva
Don Bosco! - Viva Maria Immacolata!
Riportando noi ora alcune tra le mille
relazioni pervenuteci per accontentare tanti
buoni amici che vi presero parte attiva, noi
intendiamo di rinnovare ancor pubblicamente
le nostre più vive azioni di grazie a Dio per
averci dato un Padre sì grande, al cui ri-
cordo il mondo intiero, al dire di un
giornale , pare si commuova (3), ed una
Madre sì provvida ed amorosa , Maria
Vergine, che dalla più bassa condizione
guidò questo nostro buon Padre fino al-
l'apice più sublime della grandezza. E la
nostra riconoscenza si estende pure a tutti
i nostri Cooperatori, a tutti i nostri buoni
amici, che tanta parte hanno alla gran-
dezza di Don Bosco, perchè, secondando
l'interno impulso dei loro cuore, l'hanno
sempre in ogni modo aiutato in tutto le sito
strepitose imprese .
Senza dire delle bellissime cose fattesi in
vari punti del Piemonte, della Liguria, delle
Romagne (4), in Toscana ed in quel di Roma,
noi passeremo subito alla Sicilia, la quale, per-
chè possiede ben undici Case tra quelle dei
Salesiani e quelle delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice, volle segnalarsi nel celebrare il pri-
mo giubileo Salesiano . Daremo solo la rela-
zione dei festeggiamenti fattisi nell'Oratorio
di S . Filippo Neri in Catania, i quali, come
dice la Campana, riuscirono stupendi e tali
da superare ogni aspettazione .
ANCORA
delle Feste Giubilari delle Opere di D . Bosco .
ABBTAMO detto che molti erano i Sale-
siani, moltissimi i Cooperatori e le Coo-
peratrici, che assenti di corpo, presenti in
ispirito, si univano a quei di Torino in un
pensiero, in un affetto solo per lodare e be-
nedire la Vergine Benedetta ispiratrice delle
Opere di D . Bosco . Non fa esagerazione la
nostra . Allora era un continuo arrivare di
telegrammi provenienti da fratelli, ma so-
(1) Galat. vi, 10 .
(2) Matth . XIX, 20.
« Al mattino per tempissimo vi fu una prima
Messa con colloquio e comunione generale pei fe-
deli, che nella Chiesa dell'Oratorio avevano con
edificante concorso fatta la novena dell'Immaco-
lata .
» In quel frattempo il cortile interno dell'Ora-
torio brulicava di centinaia di vispi giovanetti di
tutte le età e condizioni, i quali lasciavano tra-
sparire dal volto non so qual sentimento di im-
paziente gioia, che difficilmente saprei descrivere ;
e fu bello vedere tutta quella allegra gioventù
ad un cenno cessare da ogni distrazione e correre
a schierarsi in vari drappelli attorno all'imma-
(3)
(4)
grazie
V . il Catania
Non possiamo
del 10 Dicembre 1891
per altro tralasciare
di cuore in modo speciale ai buoni
.
di dire un
Faentini,
a quei zelanti ecclesiastici ed all' Eccellentissimo
Vescovo Mons . Cantagalli, che tanto concorsero e
coll'opera e
feste di quei
colla presenza
nostri fratelli
a
.
rendere
più
splendide
le

1.6 Page 6

▲back to top


gine di D . Bosco, posta in fondo al cortile e
bellamente adorna di festoni e lumi . Tutti quei
giovanetti avevano il petto fregiato del distintivo
d'una medaglia, indicante a quale Congregazione
giovanile appartenevano ; queste compagnie sono
tre ; due di S . Luigi Gonzaga per gli studenti, ed
una di S . Giuseppe o della Sacra Famiglia per
gli artigiani . Comparve intanto in mezzo al cor-
tile lo stendardo dell'Oratorio con suvvi l'im-
magine di S . Luigi Gonzaga, protettore della
gioventù, e questo fu salutato dai più entusia-
stici applausi . Intanto, a rappresentare Sua Emi-
nenza l'Arcivescovo, che trovavasi nell'ora stessa
alla funzione annuale presso le Piccole Suore dei
Poveri, giunse S . Ecc . Mons . Caff, Vescovo Au-
il modo con cui eran parati i portici ed il tea-
trino, caro il trofeo contornante il Padre della
gioventù . Un'altra volta Mons . Caff insieme ai
Rappresentanti della Segreteria Arcivescovile e a
distinti ecclesiastici e laici si trovò in mezzo e
quei festanti giovanetti, pei quali egli sente tanto
trasporto, e si diè principio con un bel discorsetto
di circostanza, letto da uno dei più anziani tra i
giovani di quell' Oratorio .
» Fu poscia rappresentato il dramma in cinque
atti intitolato : Le Pistrine, ossia L'ultima ora dei
Paganesimo in Roma, e fu tale la maestria con cui
quei bravi giovanetti eseguirono la loro parte, che
tutti ne restarono sovra ogni dire ammirati . Non
parlo poi dei tre canti eseguiti negli intramezzi dei
siliare, ricevuto dai Superiori della Casa e dal
piccolo clero vestito in rosso e tutti in bell'or-
dine andarono alla Chiesa . Le funzioni religiose
che si fanno per giovanetti sono sempre commo-
venti, e tale fu questa, compiutasi in un dì così
ripieno di tante e soavi ricordanze . Quanti pen-
diversi atti, non della declamazione fattasi d'innanzi
al quadro di D . Bosco, né dei vari componimenti in
prosa e in poesia allusivi alla circostanza . Fu un bel-
l'attestato di gratitudine dato al venerato D . Bo-
sco, il quale tanto amò la gioventù ed in parti-
colare quella di Catania .
sieri di riconoscenza alla Vergine Benedetta non
si suscitarono nella mente, quando quelle voci
pure, argentine e così ben ammaestrate dal Rev .
P.Nicosa,nbleciorptvanlesi
parole
Sei pura, sei pia,
Sei bella, o Maria,
Ogni alma lo sa
Che madre più dolce
» In questi giorni di così lagrimevole perver-
sione, come è consolante il mirare tanti giova-
netti così bene avviati nel sentiero della virtù,
e col cuore sì riccamente adorno dei più delicati
sentimenti di gratitudine ! Lode pertanto agli ot-
timi figli di D . Bosco, che in pochi anni han sa-
puto fare giù tanto bene a vantaggio della nostra
gioventù ; e mentre ammiriamo lo zelo dei figli
d'un tanto Uomo, noi ci uniamo cordialmente a
tutti gli ammiratori dell'Opera Salesiana per elo-
Il mondo non ha .
giare quel D . Bosco che giustamente vien chia-
mato « l' EPOPEA DELLA CARITÀ » nel secolo
» Commoventi e nobilissime furono le parole nostro . - (Dalla Campana di Catania .) »
dette da Mons .Caf primadelaComunione,dale
quali santamente infervorata quella piissima e
numerosa turba di fanciulli accostossi alla Mensa
del Signore . Il numero ne fu davvero straordi-
L'America pure esultò in questo nostro
nario . Fu una consolazione per tutti .
giubileo . L'ARGENTINA, la prima Repubblica
» Mentre si succedevano tali cose e la Chiesa che si ebbe i Missionari Salesiani volle che
ripiena delle più soavi armonie e dei canti più alle sue feste presiedesse il primo Missiona-
dolci mi rendeva l'immagine di un piccolo para-
diso, io diedi libero freno alla mia commossa fan-
tasia e pensai : pensai al grandioso Santuario
di Maria Ausiliatrice, ora tutto decorato ed a festa
rivestito, rigurgitante in quel giorno di migliaia
di fedeli riconoscenti ; pensai alle altre molte e
grandiose Chiese dell'altre città d'Italia e fore-
stiere da D . Bosco edificate ed ora tutte in gran
rio di D . Bosco, colui che capitanò la prima
spedizione nel 1875, vogliamo dire Mons .
Gi iov . Cagliero . E Mons . Cagliero , acce-
dendo all'invito, dalla Patagonia si recò a
Buenos Aires, dove, nella Chiesa Parroc-
chiale di S . Carlo in Almagro, si tenne un
solennissimo triduo di feste, di cui così ci
festa ; pensai alle duecento e più case Salesiane scrivono
colle migliaia di figli ricoverati tutti giulivi in
questa memoranda circostanza e pieni di santo
entusiasmo ; sognai anche le Americhe colla lon-
tana Patagonia e parvemi di vedere i piccoli bar-
bari di ben oltre 40 Case di Missioni prostrati in
quel punto ai piè di Maria e commossi dallo stesso
pensiero, da cui vedevo compenetrati quei cari e
devoti giovanetti che mi stavano d'intorno e com-
mosso io pure esclamai : VERAMENTE QUESTA È
OPERA DEL SIGNORE!
» Chi avrebbe sognato tanto bene solo cin-
quant'anni fa? Felice Catania che gode pure dei
benefici frutti della Missione provvidenziale di
D . Bosco! E quando il coro potente ed armonioso di
« Clero regolare e secolare tutto concorse ogni
giorno a render più maestose le sacre funzioni .
Il 1° giorno, 6 dicembre, S . E . Rma Mons . Fede-
rico Aneyros, nostro veneratissimo Arcivescovo,
tenel'asistenzapontifcalealaMesasolene
celebrata da un Padre della Compagnia, durante
la quale Sua Eccellenza pronunziò un eloquente
discorso, ricordando l'umile principio dell'Opera
Salesiana e le grandi fatiche sostenute da Don
Bosco . Passò quindi a dimostrare come il figlio di
D . Bosco è salvatore della gioventù povera ed il
Missionario Salesiano salvatore della Repubblica
Argentina .
quella Chiesa piena zeppa di fanciulli cantò il Te
Densa di ringraziamento, io rimasi come riscosso
da quella soave distrazione e ringraziai di cuore
anch'io la Vergine Immacolata, sotto i cui auspici
s'erano iniziate opere sì portentose e sì propor-
zionate ai bisogni dei tempi .
» Alle ore 4 e 1/2 pom.cira,ebpnio
un trattenimento accademico-teatrale per ricor-
dare un tal giorno . Tutto mi parve bello . Bello
» Una mano empia aveva scacciato da queste terre il
Missionario ; scomparso il Missionario si era rotta l'al-
leanza stretta dai Cristiani cogli Indi, e questi nel-
l'eccesso del loro furore andavan esclamando : Coi Cri-
stiani nemmeno in Paradiso! Di qui nuove battaglie,
nuove guerre ; i selvaggi assaltavano i paesi incivi-
liti, li mettevano a fuoco, gli inciviliti allora a ri-
tornare alle armi e coprire il campo di cadaveri .
Eran massacri che inorridivano tutti . L'America pian-
geva, piangeva la partenza del Missionario . Ma ecco un

1.7 Page 7

▲back to top


uomo provvidenziale sorgere, inviare a questa terra i
suoi figli ad asciugare le lagrime, a consolarla ... Chi è
costui ? egli è D . Bosco ! D. Bosco che tanto amò
l'Argentina, da asserire dover essere la seconda patria
de suoi figli .
» E fatto vedere, quanto infatti debba in modo
speciale l'Argentina a D . Bosco ed ai figli suoi,
parlando pure delle Suore di Maria Ausiliatrice,
passò ad esprimere i voti ardenti del suo cuore
per la prosperità e longevità della nostra Pia So-
cietà e per il successore di D . Bosco, il nostro
veneratissimo D. Rua . - Alla sera, ai vespri so-
lenni disse il discorso un illustre Padre Scolopio,
il quale dimostrò come D . Bosco si sia scelta per
sua porzione la parte più eletta del Signore, la
gioventù, e quanta ne abbia tratta dalla via del
pervertimento nel breve spazio di cinquant'anni .
» L' indomani, 7 dicembre, celebrò la Messa
della Comunità il Rettore dei PP . Redentoristi,
e la Messa solenne Mons . Milziade Echagüe, Pro-
tonotario Apostolico ; alla sera ufficiarono i PP.
Passionisti .
» Il giorno 8, festa dell' Immacolata Concezione,
celebrò la Messa della Comunità il Superiore dei
P.;Beadionls91/2ptficòl'amonstr
Mons . G . Cagliero . Immenso era il concorso de' fe-
deli . Tenne il sermone il Vicario Generale del-
l' Archidiocesi, Mons . Espinosa, il quale con im-
magini al tutto sorprendenti dipinse ed elogiò
D . Bosco e la Pia Società di S . Francesco di
Sales . Ebbe nobili sentimenti, pensieri ammira-
bili, commoventi nelle azioni di grazie e nelle
felicitazioni ed augurii alla nostra Pia Società
che « poc'anzi piccola come il grano di senapa,
or va prodigando benefizi sopra benefizi all'Eu-
ropa, all' America, all' Asia, all' Africa, al mondo
intero » Alla sera, dopo i Vespri solenni, ebbe
luogo una imponente processione . La statua della
Vergine Immacolata, l'ispiratrice delle opere di
D . Bosco, fra' canti e suoni veniva portata in
trionfo per le vie di Almagro, in mezzo ad un
mondo di gente che riverente e commossa curva-
vasi al suo passaggio e la ringraziava d'aver su-
scitato D . Bosco a salvezza di questo nuovo mondo .
Ritornati in chiesa, Mons . Echagüe salito il per-
gamo celebrò le lodi di questa Nostra Madre,
Aiuto del popolo Cristiano e in modo speciale del
suo servo D . Bosco.
» Impartì la benedizione S . E . Rma Mons . Ca-
gliero, ad onor del quale nella giornata s'era pur
tenuto una splendida accademia per la ricorrenza
del settimo anniversario della sua consacrazione
episcopale .
» Usciti di chiesa , sul far della notte, fra i
dolci concenti degli strumenti ed il fragoroso rim-
bombo dei mortaletti, uno stupendo spettacolo di
areostati e di fuochi artificiali trattenne la molti-
tudine de' fedeli accorsa, colmandoli ancora d'i-
neffabile gioia . Si chiusero le feste col grido, ri-
petuto da mille e più voci : Viva Maria, Viva D .
Bosco e Viva Mons . Cagliero, applausi tracciati
nell'aria a grandi caratteri dall'ultimo razzo par-
tito a rallegrare i convenuti .
» Furono feste che commossero quanti ebbero la
fortuna di assistervi e elio lasciarono care ed in-
cancellabili ricordi nei loro cuori. »
Del Collegio Pio di Villa Colon presso Mon-
tevideo nell'URUGUAY passiamo sotto silenzio
le sacre funzioni, le accademie, i canti, i
suoni e le luminarie, fattesi pel cinquante-
nario delle Opere di D . Bosco ; ma non pos-
siam tacere di un bel monumento a Maria
Ausiliatrice, opera dello scultore Azzarini,
innalzato in mezzo al cortile del Collegio,
inaugurato e benedetto da Mons . Frassa, Ve-
scovo Ausiliare di Montevideo, alla presenza
delle principali famiglie di quella Capitale e
di molti fra gli antichi alunni del Collegio
Pio .
Il monumento consiste in una colonna col-
locata nel centro di una vasca per fontana
con brillante getto d' acqua ; sulla colonna
s'eleva la statua in marmo della SS . Vergine ;
dalla cimasa sporge un medaglione col ritratto
in rilievo di D . Bosco. ; sulla base posano due
statuette di fanciulli in atto di studiare .
Dopo d'aver benedetta la statua, Mons .
Frassa rivolse agli astanti un discorso pieno
d'unzione e di benevolenza pei figli di D .
Bosco . Priori della festa furono i signori
conjugi Goiret .
Non possiam chiudere questi cenni senza
una parola di sentito ringraziamento a quel-
l'Ecc .moVescvdiplauogvneDtor
Giuseppe Espalter, antico allievo del Collegio
Pio, per lo stupendo discorso pronunciato
in quell' occasione dopo l' allocuzione del
Prelato .
Vorremmo riprodurlo integralmente se non
abbondasse troppo di lodi alla nostra Pia
Società, ma non possiam dispensarci dal ri-
ferire la splendida perorazione, che mette
in piena luce il nobile carattere del giovane
oratore :
» I nostri avversarii non si affannano tanto per
colpir direttamente la Chiesa, quanto per istrap-
par Dio dalle scuole, per seguire poi togliendo ai
giovani ogni norma di morale, ogni ideale, ogni
pensiero superiore all'utilità, all'egoismo, al cal-
colo, alla materia, cancellando ogni criterio di
filosofia, proclamando il determinismo e la irre-
sponsabilità, dando briglia sciolta alle passioni
individuali e sociali, che fan vacillare i fonda-
menti dell'umano consorzio .
» Contro questi pericoli l'Opera di D . Bosco,
sotto il manto di Maria Ausiliatrice, è un baluardo
di difesa . Io conosco le sue armi e la sua forza.
Nei Collegi Salesiani non solo s'impara a combat-
tere il vizio e l'errore alla scuola di virtuosi
esempi e di alti insegnamenti, ma le idee e ìi
sentimenti che vi si vanno elaborando nella niente
e nel cuore della gioventù vi ricevono una sacra
sanzione, e come l'edera all'olmo aderiscono al-
l'albero della vita quando schiude i fiori delle -
più belle speranze . Ogni pietra, ogni banco, ogni
angolo di questa Casa è un tesoro di dolcis-
simi ricordi . Va nuotando, per così dire, in questo
ambiente tutto il caro passato della nostra ado-
lescenza, il quale si presenta adesso alla mia im-
maginazione come un frammento prezioso di vita ;
ingioiellato dall'innocenza e dalla pietà, come una
foresta vergine piena di colori e di profumi, priva
di cardi e di spine, e senza i*l triste aspetto dello
foglie cadute .
» Prima di abbandonar credenze così acquistato,
dovremmo mutilar le nostre anime! L' apostasia
dal culto della Fede e della Virtù è, per i gio-
vani educati nelle Case Salesiane, impossibile ed
assurda ! Piuttosto che dar le spalle all' Altare,

1.8 Page 8

▲back to top


dove sempre vedremo pacifica e consolatrice la
Vergine Santa, condolendosi al nostro pianto,
sorridendo alla nostra allegria, aiutandoci, Ausi-
liatrice potente, a vincere le resistenze e gli osta-
coli, noi ci convertiremmo in eroi per lottare
contro le tempeste della vita, per dominarle, per
vincerle, senza perderci d'animo, senza debolezze
o con debolezze di un giorno, senza dimenticanze
o con dimenticanze d'un momento, resarcite pron-
tamente da una forza più energica, da una fede
più operosa, secondo la frase dell'Apostolo, capace
di farci esalar per difenderla tutti i sospiri del
nostro petto, tutte le goccie del nostro sangue .
» La redenzione della nostra patria è assicurata
con opere come quella di D . Bosco . L'angelo del-
l'avvenire aspetta alla soglia delle sue scuole, de'
suoi Collegi, de' suoi molteplici Istituti, la gio-
ventù che ricevette l'effluvio del suo zelo divino,
della sua carità inesauribile, per far della nostra
patria una nazione felice, i cui figli abbiano sempre
per guida nella vita il dovere e la giustizia .
» Ed ora, le mie ultime parole siano di rin-
graziamento a Dio pei favori che ci dispensa,
perchè è sempre stata per noi una benedizione
del Cielo la Congregazione Salesiana, e di rico-
noscenza a' suoi membri, a questi uomini d'abne-
gazione, che hanno sacrificato la loro vita sull'ara
della nostra felicità, e che da tre lustri vivono
nella solitudine e nel silenzio . spesso turbato e
interrotto dagli urli dell'ingratitudine, bene me-
ritando della patria nostra . »r
NOTIZIE - DEI NOSTRI MISSIONARI
di molto, ma nei costumi e nell'intelligenza
sono assai differenti . I Tehuelches della Pata-
gonia sanno montare a cavallo, maneggiano
bene il laccio, si procurano il vitto e vestito
colla caccia dello struzzo e del guanaco , e
vengono a Puntarenas, a Gallegos, a Santa
Croce pel commercio delle pelli e delle piume
di struzzo . Gli Ona invece usano solo l'arco
e la freccia, si cibano dei frutti di mare che
getta sulla spiaggia il flusso e riflusso, ap-
pena si coprono con una pelle di guanaco o
di volpe e fuggono dal commercio degli altri
uomini, i quali finora per accarezzarli usa-
rono solo e sempre del fucile . Di costumi per
altro stanno meglio gli Ona della Terra del
Fuoco, perchè vivono colle loro famiglie guar-
dando l'onestà naturale, mentre i Tehuelches
poligami si danno all'ubbriachezza ed in
queste orgie tanti perdono ben anche la vita .
Il Missionario può ben poco ottenere dai
Tehuelches, contrarii all'educazione dei loro
figli, mentre dagli Ona già si ottiene la vita
alquanto stabile e di poterne educare la fi-
gliuolanza .
Fra questi ed altri mille consolanti pen-
sieri a riguardo degli Ona, passommi in un
baleno il primo giorno di viaggio, e sull'im-
brunire, quando più non poteva scorgere
terra per l'oscurità, il vapore mi aveva già
portato nell'Atlantico . La navigazione con-
tinuò felice anche i due giorni seguenti,
ed al primo di agosto, alle sette del mattino,
vedevamo alla nostra destra la costa Nord
dell' Isola grande dell' Est e si cercava l'im-
boccatura del porto.
Dalla Terra del Fuoco .
Puntarenas, 15 Settembre 1891 .
REV . mO SIG . Don, RUA,
Dopo la visita alla Missione di S . Raf-
faele, credei necessario intraprendere un altro
viaggio per trovare e consolare i nostri fra-
telli delle Isole Malvine, che da tanto tempo
più non visitava . Pertanto il 28 luglio mi im-
barcai sul vapore Karnak della Compagnia
« Kosmos » ed il giorno seguente di buon
mattino navigavamo nello stretto di Magel-
lano, avendo a destra la Terra del Fuoco ed
a sinistra la Patagonia .
In vapore per le Isole Malvine .
Collo sguardo fisso alla Terra del Fuoco,
campo vastissimo riservato alle nostre deboli
forze, rasentando le coste abitate dalla tribù
di Gente Grande, da quella della Bahia Fi-
lippo e dall'altra più guerriera della Bahia
Lomas all'uscire dello stretto, andava meco
stesso confrontando questi Indii, tutti ap-
partenenti alla razza Ona, i loro usi e co-
stumi, con quelli dei Tehuelches della Pata-
gonia. Nell'alta corporatura si assomigliano
Un po' di geografia politica .
Le isole Malvine, come ella sa, sono in po-
tere degli Inglesi, i quali hanno quivi tratto
l'immigrazione di Scozzesi e d'alcuni Irlan-
desi, tutti dati alla pastorizia . - Si dividono
in Isole dell'Est ed Isole dell'Ovest .
Nell'Isola grande dell'Est, e precisamente
in Stanley, risiede l'Autorità, composta di un
Governatore, due Segretarii, un Magistrato
o Giudice, la Dogana, l'Ufficio di Posta, una
Banca governativa, due scuole miste pure
governative, un medico, due chiese protestanti
ed una cattolica . Una Società, chiamata Falk-
land Islands' Company, che possiede immensi
terreni destinati a pastorizia, ha quasi il
monopolio nel porto Stanley, con un can-
tiere ove vengono ad aggiustarsi i bastimenti
con avarie che passano il Capo Horn . La
popolazione è di quasi duemila abitanti, dei
quali quattrocento soli, sparsi nelle grandi
tenute a custodire le pecore, sono cattolici,
gli altri tutti protestanti .
All' ancorare del vapore ed al tiro del
cannone, tutte su le case si levarono le ban-
diere . L'arrivo di un bastimento è sempre
una novità che mette animazione nel paese
di Stanley, perchè con esso arrivano le let-
tere e le notizie del continente .

1.9 Page 9

▲back to top


Venne a bordo la visita sanitaria e col
medico, per attenzione tutta particolare, la-
sciarono pure venire il nostro confratello,
Sac . Patrizio O' Grady . Dati e ricevuti i
convenevoli dal confratello, dal medico ,
sig . Hamilton, persona gentilissima e nostro
amico, si aspettò la visita doganale, ed alle
undici e mezzo potei sopra un vaporino
della Compagnia Falkland sbarcare a terra
e rivedere l'altro confratello Sac . Mario Mi-
gone ed il coadiutore Paolo Frattini, i tre
Salesiani che ora attendono a quell'impor-
tante missione .
Che cosa si è fatto in quattro anni .
Chediferenzadalaprimavoltachesbarcai
in quest'isola, or son quattro anni! Allora col
Sac . Patrizio Diamond dovemmo sconosciuti
cercare un albergo e quindi la chiave della
Chiesa Cattolica . Ora trovai una modesta ca-
setta Salesiana, con tre stanze , una cucina,
due sale per iscuole e tutto nel terreno appar-
tenente ai cattolici . Per innalzarla concorsero
bensì i cattolici ed anche i protestanti dell'I-
sola., ma in massima parte dovei pensarci io
coi mezzi che mi si mandano dall'Europa .
La cappella o chiesa cattolica era bella-
mente addobbata, con tappeto sul pavimento,
ed una nuova orchestra con harmonium . Le
scuole sono bene avviate e frequentate da
una cinquantina di alunni, dei quali la
metà protestanti sono attirati dal nostro bel
tratto, dall' impegno nell' insegnare ed an-
che dal desiderio di imparare la lingua spa-
gnuola. Gli alunni sono docili, d'ingegno vi-
vace, e si impegnano molto per lo studio . Ho
potuto constatare dal loro profitto in tutti i
rami, ma specialmente nell'aritmetica, che
in intelligenza superano di molto i nostri di
Puntarenas .
La Domenica, 2 agosto, ebbi la fortuna
di vedere varie comunioni e di ricevere vi-
sita da qualche famiglia cattolica . Al dopo
pranzo, all'ora del Catechismo, ho assistito
al'compgnetfubrd'ngiovae
cattolico, che, feritosi mortalmente in una
partita di caccia, era morto due giorni prima,
munito dei SS . Sacramenti .
In questo paese, che si regola come una
famiglia, alla morte di uno qualunque siasi,
si mettono le bandiere a mezz'asta in segno
di lutto, tutti visitano la famiglia del de-
funto, e senza distinzione di religione con-
corrono tutti all'accompagnamento del cada-
vere . Essendo il cimitero protestante, il Sa-
cerdote cattolico, dopo avervi colà accompa-
gnata la salma, ne benedice la fossa colle
assoluzioni del rituale.Cosìfacemnh
stavolta .
Intanto i Cattolici si preparavano per ri-
cevere la Cresima . Che bella funzione è mai
riuscita!Primadiesa,tutelefigliebianco
vestite ed i giovanetti con un candido na-
stro al braccio sinistro, ricevettero la santa
Comunione con una compostezza ed una di-
vozione tale, da commuovere il freddo prote-
stante senza culto esterno .
Assistevano alla sacra cerimonia il Governa-
tore, il Magistrato, il Segretario, il medico e
molti delle principali famiglie di Stanley
quantunque protestanti . Faceva da padrino il
signor Baillon, agente generale della Com-
pagnia Falkland, buon cattolico e molto fa-
vorevole alla nostra missione .
Il coro dei cantori cantò benissimo la Messa
della S . Infanzia di Mons . Cagliero, una bella
Salve Regina e l' inno Veni Creator tradotto
in lingua inglese .
Io fui veramente commosso al palpare con
mano questo progresso nelle pratiche di no-
stra santa Religione dovuto al zelo dei no-
stri confratelli Diamond, O' Grady, Migone
e Frattini, ed in gran parte anche ad una
buona famiglia irlandese chiamata Biggs .
Questa famiglia ebbe sempre cura della
chiesa cattolica quando veniva il Missionario
all'Isola, ma in modo speciale s'impegnava per
essa e per i cattolici quando non ci veniva
il Sacerdote . Tre figlie, Elena, Maddalena e
Catterina, facevano il catechismo il mercoledì
e la domenica . Recitavano il Rosario in co-
mune coi cattolici il mercoledì, sabato e do-
menica a sera, ed alle undici della dome-
nica dirigevano le preghiere della Messa,
cantavano lodi , insomma tenevano viva la
fiaccola della fede cattolica .
Deferenza dell'Autorità Governativ a .
Speranze .
Il Governatore in quei giorni mi volle seco
più volte a pranzo, più volte venne a visitarmi
in casa, ascoltò con piacere il racconto ch'io
gli faceva delle nostre Missioni e delle nostre
vicende, e mi assicurò che, in quanto gli fosse
possibile, aiuterebbe i nostri Missionari, per-
chè vede che istruiscono ed educano bene la
gioventù . Ed innanzi ad una radunanza dei
principali di Stanley disse, che in tutte le co-
lonie inglesi le Scuole Cattoliche Romane
prosperavano ed erano sempre superiori alle
protestanti .
Tutto questo mi fa esclamare : Dio sia be-
nedetto! Perchè più mi convince che Egli
abbia destinata la nostra Missione a semi-
nare e gettare le fondamenta della conver-
sione intiera di questa Colonia Inglese .
Forse non è lontano il giorno in cui si potrà
celebrare la Messa in una chiesa, che di
protestante non abbia che le pareti, conver-
tendosi tutti in
alla domenica,
unam fidem
alle 10 3/4
. Già
ant.,
ora, quando
la campana
del Governo suona la Santa Messa, tutti,
cattolici e protestanti, si radunano ciascuno
nel loro tempio a pregare, ma nella nostra
chiesa sempre avvi qualche protestante atti-
rato dallo splendore del culto ., mentre nes-
suno dei cattolici si vede andare ai templi
protestanti .

1.10 Page 10

▲back to top


2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


1
s

2.2 Page 12

▲back to top


Mi congratulai coi confratelli di questo
progresso, mi fermai con loro tutto agosto per
animarli a seguire nella santa impresa e sacrifi-
carsi in quel clima tanto incostante, e la notte
del cinque di settembre me ne partii per
Puntarenas, ove mi attendevano tante cure
pei nostri Indii, che aveva lasciati in luglio
con pochi viveri.
Ora presento a lei, R .mo sig . D . Rua, i miei
più sentiti ringraziamenti per i nuovi soc-
corsi inviatimi, che io trovai a Puntarenas,
soccorsi ch'ella si ebbe da' nostri benemeriti
Cooperatori . Iddio benedica queste anime
generose e voglia loro centuplicare quanto
danno pei nostri poveri Indii con tanto be-
nedizioni temporali e spirituali.
Raccomandando alle preghiere sue, de' Sa-
lesiani e di tutti i Cooperatori queste nostro
Missioni, mi pregio professarmi,
Di Lei, Rev.mo Sig . D . Rua,
Aff.mo in G. C.
Sac . FAGNANO GIUSEPPE
Pref. Apost .
UNA NUOVA CASA DI D . BOSCO
a Saint-Pierre de Canon in Francia (1).
Sopra una ridente collina della Provenza,
in un'incantevole posizione, distante cinque
chilometri da Salon e trenta da Aix, sorge
un antico convento, con attorno una tenuta
di sedici ettari circa, già posseduta dai
PP. Benedettini della Pierre-qui-vire, i quali
spontaneamente l'abbandonarono nell'anno
1887 , per stabilirsi altrove . Fin d'allora al-
cuni' de' nostri Cooperatori ecclesiastici e
laici della Diocesi d'Aix concepirono l'idea
di chiamarvi colà i figli di D . Bosco. L'idea
piacque pure all'Arcivescovo locale, S . E .
Rev .ma Mons . Gouthe-Soulard, il quale, ri-
cevendo colla più grande, benevolenza l'I-
spettore delle nostre Case di Francia, Don
Paolo Albera, gli fece vive istanze perchè
visitasse quel locale e vedesse di presto con-
chiudere l'affare, che egli si terrebbe fortu-
nato di poter avere nella sua Archidiocesi
una fondazione di Don Bosco .
I nostri fratelli di Francia abbisognavano
appunto di una Casa di preparazione e for-
mazione pei nostri aiutanti sia chierici , sia
artigiani e specialmente agricoltori . D . Al-
bera, visitato quel convento, trovò che, dopo
varie importanti riparazioni, richieste e dal-
l'antichità dell'edifizio e dall'essere stato per
molti anni inabitato, avrebbe potuto benis-
simo albergare alcuni studenti e dar ricetto
ad un bel drappello di piccoli agricoltori .
Non ci mancava altro . Prese la palla al
balzo, come si dice, e, d'accordo col nostro
Superiore D . Rua, stabilì pel nuovo anno
scolastico 1891-92 di trasportarvi colà da.
Marsiglia una famiglia di una settantina
circa tra studenti ed artigiani ; e fatte in tutta
fretta le riparazioni indispensabili, questi si
misero in viaggio l'ultimo di ottobre, vigilia
di Tutti i Santi .
Indicibili sono i segni di gioia, di affetto e
di venerazione che si ebbero al loro arrivo .
Giunti a Salon, prima di dirigersi alla nuova:
dimora, fecero sosta per visitare la parroc-
chia . All'uscire dalla città, ecco venir in-
contro il Curato Decano di Salon , il R.mo
Can . Eisséris, per dar loro, con schietta
cordialità, il benvenuto da parte sua, da
parte del clero e di tutta la popolazione
« Voi qui vi troverete bene . Il soggiorno di
Saint-Pierre sarà piacevolissimo, e noi per
parte nostra procureremo di rendervelo ancor
più gradito . » Poco lungi aspettano la caro-
vana i quattro vice-parroci e tutti a loro
volta manifestano la loro contentezza con
parole che i nostri confratelli non dimenti-
cheranno giammai .
Poi per una deliziosa via, tutt'assiepata
di mandorli, olivi e viti, giunsero al pitto-
resco soggiorno, di cui presentiamo il di-
segno favoritoci da uno di quei nostri buoni
amici .
La prima visita è alla Cappella, per pren-
dervi possesso con una cordiale preghiera .
Il disegno dirà come questa Cappella ha
niente di volgare . Quasi tutta di stile go-
tico, essa forma una croce latina irregolare,
di cui l'absida è la parte rinascimento, che
noi riproduciamo in dettaglio . La navata
principale che si estende davanti all'altare
è riservata al pubblico ; la comunità prende
posto nel braccio destro della croce di fronte
all'altare gotico, che riproduciamo . Le fresche
voci dei nuovi arrivati risvegliano gli echi
del passato e fan trasalire le ossa degli il-
lustri morti che dormono in quelle venerate
tombe .
La nuova comunità nei primi giorni ha da
godere e largamente le delizie della povertà :
pane, patate e più tardi un po' di minestra
è il nutrimento quotidiano : per letto un po'
di paglia stesa a terra con qualche coperta . . .
ma la tranquillità d'animo ed il pensiero di
essere tra buoni amici rende loro davvero
gradito il nuovo soggiorno . Lavorano tutti
allegramente ed in poche settimane sono a
posto da poter riprendere i loro studii . Ora
rimangono a farsi altri ristauri, pe' quali
speriamo concorreranno pure quei nostri ot-
timi Cooperatori.
(1) V. Bollettino di gennaio n. s

2.3 Page 13

▲back to top


IL GIUBILEO EPISCOPALE
del Sommo Pontefice Leone XIII .
Sono ancora impresse nella memoria
e nel cuore di tutti le grandi dimostra-
zioni di affetto che l'immortale Pontefice
Leone XIII si ebbe da tutti i suoi figli
di ogni nazione nel fausto avvenimento
delle sue Nozze d'Oro . Il primo gennaio
del 1888 rimarrà data memorabile nella
storia del Papato, giacché in esso si vi-
dero tanti milioni di cattolici, dai più
potenti Monarchi al più umile artigiano,
prostrarsi personalmente o in ispirito al
trono di Leone XIII e offrire a lui, in-
sieme ai sensi di devozione la più fer-
vente, ricchissimi doni .
Un altro avvenimento ancor più me-
morabile di quello si compirà fra un anno,
nel febbraio del 1893 ; in quell'epoca ri-
correrà il cinquantesimo Anniversario da
che il nostro amato Padre e venerato
Pontefice ricevette a Roma nella chiesa
di S . Lorenzo in Panisperna la Consa-
crazione Episcopale .
Certo in questa fausta circostanza i
cattolici di tutto il mondo con uno slancio
anche maggiore mostreranno nuovamente
quale sia il loro cuore verso l'Augusto
Vicario di Gesù Cristo . E già per ogni
dove si preparano festeggiamenti, si co-
stituiscono Comitati, perchè abbia a riu-
scire solennissimo il Giubileo Episcopale
del Successore di S . Pietro .
Noi pertanto indicheremo ai nostri let-
tori alcuni di questi Comitati costituitisi
in Italia, perchè vi mandino anch'essi la
loro adesione, per meglio festeggiare il
Padre comune dei fedeli .
Festa Episcopale, a fine di recare a lui un
conforto , un sollievo in questi tristissimi
tempi, in cui tanto da figli ingrati e scono-
scenti è amareggiato il suo cuore .
Il mezzo più facile e più bello, con cui il
Clero italiano possa mostrare il suo affetto
al Supremo Pastore, mezzo tanto raccoman-
dato da questo Comitato ai Sacerdoti, si è
quello di raccogliere una straordinaria of-
ferta per l' Obolo di S . Pietro, onde venire
in aiuto all'Augusta povertà del Pontefice,
al quale se venisse meno la carità dei suoi
figli, si renderebbe impossibile lo stender
generoso la mano a promuovere le scienze e
le lettere, ad incoraggiare le arti, a terger
le lacrime degli infelici, a propagare la luce
del Vangelo tra i popoli ancora selvàggi .
La santità dell'opera proposta e l'aiuto di
Dio che noi di tutto cuore imploriamo sul-
l'opera stessa, fanno sperare che tutti, dai
più illustri Prelati fino al più povero Par-
roco di campagna, concorreranno, ciascuno
secondo le proprie forze, a far sì che questa
dimostrazione riesca degna dell'Augusto Per-
sonaggio cui è destinata .
Alcune avvertenze di questo Comitato .
Questo Comitato Promotore ha la sua residenza in
Macerata presso la Direzione del Monitore Liturgico .
I Soci si distinguono in Promotori, Zelatori e Coo-
peratori .
Sono Soci Promotori gli E .mi Cardinali, i Patriar-
chi, Arcivescovi e Vescovi che facendo un'offerta non
minore di 5 lire, aggiungono a vantaggio dell'opera
il valore del loro nome autorevole, e raccomandano
l'opera stessa al Clero alle loro cure affidato .
Sono Soci Zelatori tutti i Sacerdoti che concorrono
a render più solenne la dimostrazione con un'offerta
non minore di 5 lire .
Sono Soci Cooperatori finalmente tutti gli altri
Sacerdoti, Diaconi e Suddiaconi che offrono almeno
1 lira .
Tutte le offerte coi nomi degli offerenti saranno
pubblicata nel Monitore Liturgico, che sarà l'organo
ufficiale dell'Opera .
Nel febbraio del 1893 una Commissione, della quale
potranno far parte tutti i Socii che lo desidereranno,
umilierà ai piedi del Santo Padre tutte le offerte rac-
colte, insieme ad un Album, in cui saranno iscritti
tutti i Soci divisi in tante categorie quante sono le
Diocesi d'Italia .
Dopo compite le feste del Giubileo Episcopale si
pubblicherà un elegante ricordo delle medesime, nel
quale collaboreranno i più illustri scrittori che vanti
il Clero italiano ; e di questo ricordo sarà mandata
in dono una copia a tutti i Soci Promotori e Ze-
latori.
Appello al Clero d'Italia .
La Direzione del Monitore Liturgico, perio-
dico esclusivamente al Clero dedicato, ha de-
ciso di promuovere fra gli ecclesiastici d'I-
talia una grande dimostrazione di affetto al
Supremo Pastore, ed ha perciò costituito un
apposito Comitato di illustri personaggi del
Clero italiano, fra cui non mancano parecchi
Eccellentissimi Vescovi, onde mostrare che
i sacerdoti, i quali sono partecipi del suo
ministero e del suo Apostolato e che offrono
quotidianamente insieme con lui all'Eterno
il divin Sacrificio, vogliono festeggiare la sua
Appello alle signore cattoliche italiane .
« Le feste giubilari del Sommo Pontefice
Leone XIII, che si celebreranno nel febbraio
del 1893, sono feste della grande famiglia
cattolica, la quale onora in lui il Vicario di
Gesù Cristo, e fa mestieri che a tali feste
non rimangano estranee le donne cattoliche
d'Italia . A tale intento la Commissione cen-
trale esecutiva per il Giubileo del S . Padre
ha costituito in Roma un Comitato di No-
bili Signore, le quali fanno a tutte le donne
cattoliche d'Italia un caldo appello, perchè

2.4 Page 14

▲back to top


vogliano coadiuvarle nella grande ed amorosa
dimostrazione d'affetto al gran Pontefice ,
procurando delle offerte onde portare ad ef-
fetto le opere stabilite dal Comitato . L'affetto
vivissimo che le signore italiane nutrono pel
Vicario di Gesù Cristo darà certamente forza
per compiere qualunque sacrifizio, purchè
riescano ad alleviare in qualche guisa le tri-
bolazioni ond'è afflitto il Supremo Gerarca .»
Opere stabilite .
Ecco pertanto le opere stabilite da questo
Comitato di signore per il Giubileo Episco-
pale di S . S . Leone XIII :
I . Promuovere una raccolta per offrire al S. Padre
a nome delle signore cattoliche italiane i sacri pa-
rati, coi quali celebrerà la sua Messa giubilare .
II . Procurare i fondi per la istituzione in Roma di
un pensionato semi-gratuito per le giovani allieve
delle scuole superiori di magistero, che dalle diverse
città d'Italia vanno a Roma a compiere i loro studi .
III . Coadiuvare l'iniziativa del benemerito Circolo
della Immacolata di Roma, per un pensionato inter-
nazionale per gli studenti cattolici .
NB . Questo Comitato ha la sua sede nel Palazzo
Massimo, Corso Vittorio Emanuele, Roma .
I Circoli della Gioventù Cattolica .
Anche tra i Circoli della Gioventù Cattolica
vi è una gara di zelo per raccogliere copiose
oblazioni da presentarsi al Sommo Pontefice,
Padre amantissimo dei giovani e degli operai,
munifico benefattore del popolo cristiano . Ora
la Squilla di Roma invita i Circoli suddetti
a voler affrettarsi a trasmettere la loro ade-
sione all'egregia Commissione centrale esecu-
tiva , in via Argentina , 76, Roma (Palazzo
Sinibaldi), alla quale unicamente prega di
rimettere i risultati delle raccolte entro il
corrente mese di febbraio .
Chi fa un'offerta non minore di lire 5, ha diritto
di ricevere i fascicoli del nuovo periodico Leone XIII
che si pubblicherà col 19 febbraio corrente e termi-
nerà col 19 febbraio 1893, nel quale verranno pubbli-
cate tutte le adesioni, come altresì tutte le notizie e
comunicazioni riguardanti il Giubileo del Santo
Padre .
CONFERENZE SALESIANE
ROMA .
In adempìmento all'art . 4° del parag . VI
del Regolamento dei Cooperatori e delle Coo-
peratrici della nostra Pia Società, il 21 Gen-
naio scorso nella Chiesa del « Sacro Cuore
di Gesù » al Castro Pretorio in Roma si
teneva ai Cooperatori dell'alma città la Con-
ferenza Salesiana . V'assistevano illustri per-
sonaggi del Clero e del laicato ; tra gli altri
Mons . Tobia Kirby, Arcivescovo di Efeso ;
Mons . V . Van den Branden de Reeth, ve-
scovo d'Eritre ; Mons . Ilario Passerini, Mons .
Michele Antonini, ecc . che facevano nobile
corona all'Em .mo Card . Parocchi, Vicario
di S . S . Leone XIII e Protettore della no-
stra Pia Società . Conferenziere era il nostro
Prof. D. Gio . Francesia, il quale, come scrive
la Squilla di Roma, « dopo avere bellamente
ringraziato S . Eminenza d'essersi compiaciuta
di onorare la pia adunanza, e di dare con la
sua presenza decoro ed incoraggiamento, si fece
una domanda : « Perchè queste Conferenze? ..»
E poi soggiungeva : Voi, o Cooperatori e
Cooperatrici, date a noi aiuto e sostegno con
le vostre elemosine, ed è più che giusto che
sappiate dove e come furono impiegate .È
una rivista di cassa, direbbe un finanziere . . .
Ma noi vediamo ben altro . Come un dì i di-
scepoli del Divin Maestro tornavano lieti
delle meraviglie succedute al potente nome
di Gesù, noi abbiamo motivo di ringraziare
la Divina Bontà che fecit potentiam in bra-
chio suo per mezzo di Salesiani e dei loro
buoni Cooperatori e Cooperatrici . Sono perciò
quindici e più Case aperte - nel precorso anno
1891 - nel nuovo e vecchio Continente (1) .
Degna di speciale memoria è la Casa
di Chieri, la quale ci ricorda la prima prova
di Don Bosco studente, e dove - si può dire
- fu piantata la prima pietra miliare di un
viaggio, che cominciato con D . Bosco di
trionfo in trionfo non sappiamo qual meta
siigli prefissa dalla grande infinita miseri-
cordia di Dio . Colà si aprì un Oratorio fe-
stivo, nel quale si raccolgono parecchie cen-
tinaja di giovani ogni festa, tolti così dal
vagabondaggio e dal pericolo di malfare .
» Loreto poi ci ricorda la umile dimora di
Maria « ubi Verbum caro factum est », e
Betlemme la nascita di Gesù Bambino . Quale
tumulto d'affetto per un cristiano!. . . A Lo-
reto si aprì un Istituto di scuole cristiane
ed a Betlemme vennero chiamati i Salesiani
per aiutare l'opera del benemerito signor
canonico Belloni .
» Le Case poi già esistenti andaron via
via crescendo ed ampliandosi con indicibile
nostra soddisfazione . Merita una parola spe-
ciale quella di Lilla, ed or mi accingo a
dirla . Eravamo ancora nel lutto per la perdita
del nostro am ato e venerato Don Bosco, anzi
erasi chiusa appena la sua tomba, quando
si ricevette la notizia di un grave incendio
che aveva consumato gran parte di quella
Casa . Dalla disgrazia medesima ebbesi ar-
gomento di ammirare la bontà di Maria San-
tissima . Perchè arrivata la fiamma presso
un'imagine di Maria Ausiliatrice che era
sopra la seconda parte dell'edifizio, essa
si fermò e, ripiegandosi miracolosamente so-
pra se stessa , si consumò senza procedere
oltre . Tale fatto prodigioso fu indubbiamente
(1) V . Lettera di D . Rua nel Bollettino di gennaio

2.5 Page 15

▲back to top


una predica, una testimonianza della po-
tenza di Maria e dell'aggradimento suo per
l'opera . - E che ne avvenne di poi? .. . Dopo
il prodigio, lo slancio francese bril ò in tut a
la sua possanza . Tutti vollero concorrere, e
senza indugio, per un'opera così cara a Maria .
Si aprì subito una Casa, per raccogliere quelli
che erano rimasti privi di alloggio ; si prov-
videro gli utensili di cucina consumati dal
fuoco; si mandò pane, carne, scodelle, cucchiai,
forchette, ecc. ed in tanta copia che bastava
ad esuberanza per tutti : anzi si dovette pre-
gare che non se ne portasse al di sopra del
bisogno . Nè si fermò qui l'entusiasmo di quei
buoni Francesi . Essi raddoppiarono i loro
soccorsi, e mercè questi l'Opera di D . Bosco
poteva fortunatamente svilupparsi . Infatti,
nell'ultimo scorso anno si fu in grado di
riaprire i nuovi edifizi, di meglio adattarlì
ep,s.-Uinùcodlarge't
particolare notevole . In mezzo al cortile della
Casa in discorso posa come padrona la sta-
tua miracolosa di Maria Ausiliatrice ancora
tutta affumicata, la quale par che dica : nigra
sum sed formosa, e che nel tempo stesso
confermi i suoi divoti col ripetere che Essa
è potente presso il Signore .
» Procedendo nella rassegna delle impor-
tanti opere, che mediante il divino favore e
la vostra cooperazione sonosi compiute, vado
lieto di annunciarvi come siasi aperta una
novella Casa a Liegi, nel Belgio, la città
fortunata di S . Giuliana ; Casa che fu l'ul-
tima accettata da Don Bosco, visitato nel
mese di dicembre del 1887 da quel degnis-
simo Vescovo, che ci fece proprio meravi-
gliare e piangere per la carità che mostrava
verso di lui, già prostrato di forze ed am-
malato .
» E dell' America? . . . Vi basti che io vi
parli di Lima . Come fummo là conosciuti? .. .
Un buon Cappuccino, vìaggiando per mare,
leggeva la vita del Despiney , e meravi-
gliato lodava Dio d'aver dato all'Italia un
uomo così portentoso . Ma in quel punto
sorse una grave tempesta, ed ci ritrova-
tosi in pericolo della vita, disse pieno di
confidenza : « Se voi , Don Bosco, siete in
paradiso , e siete quale vi rappresenta
questo libro, proteggetemi ; ed io vi assi-
curo che vi farò conoscere nella mia patria
a gloria di Dio ed alla salute delle anime . »
- Come per incanto cessò la tempesta ; ed
egli, riconoscente a Dio e memore del suo
Servo, ne fece tradurre la vita in Castigliano
el,aprsoifgòtduelparti
mente resela nota che, allorquando arrivò
il nostro missionario sac . Rabagliati, ebbe a
provare alto stupore in udendo cose di Don
Bosco ignote ancora a lui stesso . Egli mede-
simo trattò subito l'acquisto di una Casa pei
Salesiani e per le Figlie di Maria Ausilia-
trice, e nel passato settembre, nel bel giorno
di San Michele onomastico del nostro
RestiorcMavgun-dspio
da Lima, che annunziava ch'erano colà ar-
rivati sani e salvi .
» A Quito si dovette raddoppiare il perso-
nale ed aprire una nuova Casa a Rìobamba
con l'intenzione di fare un passo presso ai
numerosi Indii di quelle folte boscaglie .
» È celebre al mondo il nome del P . Da-
miano che -dmuoeriavns
martire della sua assistenza ai lebbrosi . An-
che noi dobbiamo ringraziare Dio , il quale
ha voluto mandarci il buon suo servo Don
Michele Unia che, col consenso del proprio
Superiore, partiva da Bogotà per recarsi a
prestare i suoi umili servizi ai disgraziati
colpiti dalla spaventosa malattia in quella
Repubblica della Colombia . Quando la no-
tizia dell'arrivo di lui si sparse fra quegl'in-
felici, i giovanetti, divisi in due squadre,
vestiti di bianco, gli andarono incontro, can-
tando al pari dei figli di Gerusalemme a
Gesù : « Benedetto chi viene nel nome del
Signore! » - Portatosi egli a visitare l'o-
spedale, vide uno spettacolo miserando . Chi
era senza un braccio, chi senza orecchie, chi
senza naso! E ognuno di que' sventurati
attestava, secondo meglio poteva, la sua
riconoscenza per la carità del visitatore. -
Ma, pochi giorni appresso, cominciasi a
temere che il Missionario sia richiamato .
Esso allora è pregato, è scongiurato a non
partire ; e al fine di raggiungere l'intento
s'invia un dispaccio a Torino per ottenere
dal Rettor Maggiore della Pia Società Sa-
lesiana la continuazione del benefizio . Poi
una lettera di quel Superiore ecclesiastico,
poi altra lettera di essi infelici lebbrosi, la
più tenera, la più commovente. . . - Oh! ci
lasci (dicevano) ci lasci questo buon pa-
dre ! Ci consola tanto con le sue parole,
ci edifica talmente col suo esempio, che, ri-
manendo esso con noi, sentiamo di poter
sopportare con maggior pazienza il morbo
terribile che ci consuma . - Ed il nostro Su-
periore rispose aderendo alla domanda .
» A questo punto il chiarissimo conferen-
ziere esclamò : -Noi, ammirando il sublime
eroismo del Missionario, consoliamoci poichè
coi nostri soccorsi gli abbiamo agevolata la
via, e parte de' suoi meriti Dio misericordioso
applicherà anche ai Cooperatori ed alle Coo-
peratrici. -
» Il R .mo Don Francesia scorse poi rapi-
damente su altre pie Istituzioni aperte, e con-
chiuse raccomandando quella di Roma, spe-
cialmente, quella nuova ottenuta, per l'in-
dulgenza del Santo Padre, delle Figlie di
Maria Ausiliatrice, e che si appella : La
Casa di Santa Cecilia ed è sita nelle vici-
nanze della chiesa del Sacro Cuore . - Si
ha bisogno di provvedere alla buona edu-
cazione ed istruzione delle figlie popolane,
per ora della sola parrocchia del Sacro Cuore,
e - a Dio piacendo - anche di altre . Stassi
in cerca di un locale, ove si possa fare onesta
ricreazione, ed il più gran numero si rac-

2.6 Page 16

▲back to top


colga per l'insegnamento religioso . A voi, o
Romani, è affidata l'opera caritatevole, e ne
consola la speranza di potere presto agli altri
trionfi della carità cristiana aggiungere anche
questo .
» Ed il conferenziere, dopo altre cose, po-
neva termine al suo dire col fatto seguente
- Un buon padre di famiglia, già nostro
allievo, ed ora piccolo padrone di bottega,
campa la vita nell'onestà e nel lavoro. Aveva
l'anno scorso lavorato assai per un tale, ed
a lui - sapendolo danaroso - lasciava come
in sacro deposito la mercede che eragli do-
vuta . Giunta che questa fu a circa sei mila
lire, coll'intenzione di migliori imprese, ne
fece richiesta . Ma quale non fu la sua sor-
presa , allorchè sentì a dirsi dal debitore
che, se egli aves e insistito, avreb e il primo
rassegnato il proprio bilancio ! Il povero ar-
tigiano non vide così davanti a sè che la
completa sua rovina e quella della sua fa-
miglia. Però il nostro antico allievo aveva
un piccolo bambino, al quale insegnava le
preghiere e raccomandava sempre di non di
menticarsi della Madonna e di Don Bosco .
Allora il bambino a dire : - O Vergine Im--
macolata, salvate il mio buon papà . Deve
essere tanto afflitto, che ieri manco si ricordò
di baciarmi. Se voi, o Don Bosco, siete in
Paradiso, siccome spero e credo, e continuate
a voler bene ai bambini, ascoltate la mia
preghiera : Consolate papà! - Che volete!
La preghiera piacque ; ed il Signore piegò
il cuore di quel tale, che nel mattino seguente
portò tutto il montare del suo debito a quel-
l'operaio, che lo ricevette con ineffabile gioia .
» Cooperatori e Cooperatrici, vogliate far
tesoro di queste mie ultime parole che con-
tengono un consiglio utile per voi : Dio di-
mostrò sempre di voler bene a D . Bosco
ed alle opere sue . Favoritele voi pure queste
opere, e per tal modo aiuterete puranco le
vostre . Date et dabitur vobis, ha detto il
nostro Signor Gesù Cristo ; ed io credo di
poter aggiungere : Se voi darete ai giova-
netti che sono la delizia di Gesù, Gesù vi
concederà più facilmente le sue più elette
grazie, i suoi celesti favori . »
TORINO .
A Torino la conferenza annuale ai
Cooperatori Salesiani per la festa di San
Francesco di Sales, ebbe luogo il 28 gennaio
alle 2 1/2 pom., nella Chiesa di San Gio-
vanni Evangelista, della quale ecco la re-
lazione che ne fa il Corriere Nazionale
« Si cominciò con una divota lettura che
durò un quarto d'ora, mentre intorno affluiva
il pubblico . Poi la cantoria dell'unita Casa
di San Giovanni fece udire due bei mot-
tetti . Terminato il canto ascese il pulpito
Monsignor Omodei-Zorini da Vigevano, no-
me ben noto non ai Torinesi solamente, ma
a tutta Italia, come quello di uno dei più
valenti suoi oratori sacri .
» Ci sentiamo impari a compendiare la ma-
gniloquente conferenza del valente parlatore .
Esordì con un saluto alla nobile e pia To-
rino, alla città di Don Bosco, passò quindi
rapidamente in rassegne le varie profana-
zioni che si fanno adesso della parola mis-
sione, e dimostrò con vigore di prove come
D . Bosco abbia avuto dalla Divina Provvi-
denza la santa missione di far praticamente
cristiana la parte più misera della gioventù .
Accennò alle Missioni salesiane della Pata-
gonia e della Terra del Fuoco, aperte dal-
l'infuocato zelo di D . Bosco. Fece rilevare
come il suo Successore e i suoi figli conti-
nuano con mirabile vigore l'opera, del loro
Padre, aprendo sempre nuove Case a van-
taggio del povero popolo, moltiplicando le
istituzioni caritatevoli, allargando ogni dì più
il campo già così vasto delle loro sante imprese .
- Ma come ha fatto D . Bosco a cominciar
queste Opere? Come fanno i suoi figli a con-
durle avanti e farle prosperare? È la vostra
carità inesauribile, o signori Cooperatori e
Cooperatrici, è la vostra generosità che le
ha sostenute e le sostiene . E questa carità
questa generosità ha da continuare, perciò
continuano e si fanno più urgenti i bisogni . -
E così l'illustre oratore seguì per buon tratto
con teneri episodi, con calde esortazioni, la-
sciando vivamente commosso il numeroso ed
eletto uditorio, il quale abbiam ragione di
credere abbia corrisposto con abbondante
elemosina allo zelo dell'illustre conferenziere .
» Dopo altra buona musica e la benedizione
col SS . Sacramento impartita da S . E . R .m a
Mons . Leto, che onorò di sua presenza la
pia riunione, la sacra funzione ebbe termine,
lasciando in tutti la più cara impressione .
Muoiono gli uomini, ma non muoiono le isti-
tuzioni avvivate dalla carità di N . S . Gesù
Cristo che è immortale come la religione
che le ha generate . »
STORIA DELL'ORATORIO
di San Francesco di Sales (1) .
Con questo titolo pubblicammo per più
anni articoli o capi che contenevano fatti
molto interessanti della vita di D . Bosco e
della storia del primo Oratorio da lui fon-
dato . Come annunziammo in altri numeri,
quelle narrazioni, che rimanevano come foglie
sparse nei diversi fascicoli di più annate,
venivano finalmente raccolte in un sol vo-
lume dalla mano stessa che le aveva scritte,
vogliam dire dal compianto e sempre caris-
simo D . Giovanni Bonetti . La bell'opera che
ne uscì piacque moltissimo ed incontrò fa-
cile diffusione .
(1) È vendibile presso la Libreria Salesiana al
prezzo di L. 3

2.7 Page 17

▲back to top


Sorse allora l'idea d'illustrarla e di pub-
blicare nel Bollettino Salesiano le incisioni
che a tal uopo si sarebbero preparate . Di-
spiacerà ciò ai nostri lettori? Crediamo di
no.Ché anzi servirà loro come di dolce ri-
chiamo dei fatti più interessanti che già co-
noscono dell'opera stessa .
L'incisione che qui presentiamo, riguar-
da il seguente punto del Capo Preliminare
(pag . 5 e seg .) :
...Appreso con facilità le prime nozioni di lin-
gua e di scrittura, il giovanetto Bosco avrebbe
desiderato di continuare gli studi, frequentando
Ed ecco pertanto il nostro futuro Don Bosco
per alcuni anni nella stagione propizia ora con-
durre le vacche alla pastura, ora cogli strumenti
di agricoltura alla mano vangare la terra nelle
vigne, potare le viti, tagliare il fieno, mietere il
frumento, fare e raccogliere i covoni, battere e
pulire il grano sull'aia, e a praticare altri lavori
più o pieno compatibili colle sue forze . Ma sem-
pre e dappertutto aveva con sé un compagno in-
divisibile, un libro. Guidasse o custodisse l'ar-
mento al pascolo, andasse o venisse dalla campa-
gna, a piedi o sul carro tu l'avresti sempre ve-
duto col libro alla mano studiando . Nei lavori
pesanti, e nelle ore in cui gli altri prendevano
un po' di ristoro, egli faceva altrettanto, ma con
una mano teneva la pagnottella mangiando, e col-
l'altra il libro leggendo . Alla fine della giornata,
di proposito le scuole ; ma fattosi ormai grandi- ritornato a casa e reficiato alquanto lo stomaco
cello e capace di sostenere qualche fatica, pasco- quando ognuno andava a riposo, egli entrato nella
lando gli armenti e lavorando alla campagna, egli sua cameretta vi passava ancora più ore allo
si vide contrariato nel suo divisamento dal fra- studio .
tellastro Antonio, che sollevando lamenti in fa-
Esempio nobilissimo da proporsi special-
miglia pretese che ei lavorasse la terra con lui mente alla gioventù !
- E da quando in qua, gridava egli, dovrò io
tollerare che Giovanni faccia il signorino all'om-
bra e sui banchi della scuola, mentre me ne starò
a sudare ai raggi del sole zappando la terra? -
Per amor della pace la madre e il figlio dovet-
tero subire le voglie del maggiore e per allora
L 'ING, ANTONIO SPEZIA,
Il giorno 4 corrente nella Chiesa di Maria
soprassedere . Questa morale violenza peraltro non SS . Ausiliatrice, tutta parata a nero, si ce-
soffocò punto nel . cuore del nostro Giovanni il
germe della vocazione celeste ; giovò anzi a tem-
prarne il carattere alle lotte della vita, a formarlo
vie più abile alla importante missione, rendendolo
proclive a compatire un giorno e a coadiuvare
amorevolme' nte tanti poveri giovanetti, che per
seguire la voce di Dio avrebbero incontrate dif-
lebrava una solenne Messa da requiem con
scelta musica per il riposo dell' anima del
CAV . INGEGNERE ANTONIO SPEZIA . Dopo
dolorosa malattia sopportata con fortezza di
animo e cristiana rassegnazione, munito dei
conforti religiosi spirava l' anima sua il 17
ficoltà consimili alle sue .
i Gennaio di quest'anno in Torino .

2.8 Page 18

▲back to top


L' Oratorio di S . Francesco di. Sales ren-
deva in questo modo un tributo di ricono-
scenza a colui, che era stato legato da an-
tica e stretta amicizia col nostro carissimo
Don Bosco, e che gratuitamente aveva fatti
i disegni e prestata la sua assistenza per la
costruzione della Chiesa di Maria SS .Au -
siliatrice . Egli preparò una bella casa in
questo mondo alla Regina del cielo e della
terra, e noi speriamo con sicurezza che la
Madre celeste avrà preparato per lui una
bella mansione in Paradiso .
Un' eletta e numerosa schiera di parenti,
amici, colleghi, ed ammiratori assisteva alla
commovente funzione . Noi preghiamo i no-
stri Cooperatori e le nostre Cooperatrici a
voler ricordare nelle loro orazioni un nome
che andrà sempre unito con quello di D . Bosco .
LA FALSA UGUAGLIANZA
Commedia in 4 atti del Sac . Teol . FRANCESCO PA-
GLIA . - Un vol . in-32, di pag . 104, L . 0,40 -
Presso la Libreria Salesiana di Torino, 1891 .
Il chiarissimo autore Sac . Teol . Paglia, già favo-
revolmente noto ai lettori della benemerita col-
lana drammatica, che si stampa dalla Tipografia
Salesiana di S . Benigno Canavese, per l' altro
splendido suo dramma : Il finto ladro, ossia Il
figlio generoso, rivelò in questo nuovo suo la-
voro non solo profonda conoscenza della scena,
studio diligente, accurato del carattere, esperienza
larga e sicura dell'animo umano, ma seppe dimo-
strare in modo chiaro, facile, brillante l'inganno
e la fallacia di quelle teorie, che, a noi piovute
d'oltre Alpi fin dallo scorcio del secolo passato,
cagionano tanta ruina nei cuori e nelle coscienze
delle adolescenti generazioni .
L'autore si propone di descrivere il fatto di un
servo, che pretendeva essere divenuto padrone
del suo padrone stesso (fatto sostanzialmente av-
venuto nella piccola e gentile città di Rivarolo
Torinese sul termine del secolo scorso, appena
scoppiata la Rivoluzione francese) . L'impresa della
falsa uguaglianza , concepita dal servo Libero , e
trasportata per necessità di scena a' giorni nostri,
è intrecciata ai moti anarchici succeduti l'8 feb-
braio 1889 in Roma, dove per qualche ora si do-
vette temerei la rinnovazione dei funesti episodii
della Comune parigina, ed agli scioperi del 1° mag-
gio.Senzascidrl'utàeazion,udp
antagonismo accresce l'interesse e la varietà del-
l'intreccio, quello dei servi tra loro e quello tra
i servi ed i padroni
. .Questo succedersi di passioni, di lotte è
condotto con ordine altrettanto chiaro , quanto
complicata è la tela ; lo svolgimento dell'azione,
sebbene molteplice ed interrotto da varii bei colpi
di scena , si presenta concatenato , stringente ,
cosicchè ne emerge chiara e limpida la tesi pro-
postasi dall'autore .
Ai pregi dell'arte drammatica questa commedia
aggiunge quelli della letteratura, proprietà e pu-
rezza di lingua, eleganza di frasi, scherzi arguti,
stile scorrevole, brioso , quale si addice a questo
genere di componimenti . . . .
Non ci diffondiamo di più ; diremo solo che La
falsa uguaglianza ebbe già ottimo e brillante suc-
cesso l'inverno scorso nel teatrino dell'Istituto
Salesiano di Valdocco, ed ultimamente nell'Ora-
torio festivo di S . Giuseppe in Torino . Essa for-
merà sempre il soggetto di un'amena ed utile rap-
presentazione drammatica .
(Dall'egregio Ateneo di Torino, periodico setti-
manale, illustrato, religioso, scientifico, letterario
ed artistico) .
Per mancanza di spazio con
vero nostro rincrescimento, dob-
biamo rimandare ad altro mese
la pubblicazione di moltissime ed
importanti grazie di M ARIA AU-
SILIATRICE .
ASSOCIAZIONE AD OPERE PREDICABILI
Non tutti i M . R . Sacerdoti, che lavorano a dilatare il regno
di Dio sulla terra, hanno la facilità o comodità di acquistare
e consultare buone opere, indispensabili nell'esercizio del sacro
ministero della Predicazione . Principale difficoltà per molti poi
è per l'appunto di trovare libri semplici e piani, nel quali le
verità, che devono essere spezzate come pane al popolo cristiano,
siano trattate in modo che si adattino alla comune intelligenza .
Ordinariamente si han da tenero discorsi morali, esposti con
semplicità, spiegare con chiarezza le verità della Religione, in-
namorare della Pietà, della Fede tanto animo tiepide, infiam-
mandole alla pratica, all'esercizio della virtù, e l'oratore deve
non solo dilettare, ma commuovere, convincere, spargendo quella
viva luce che guida i cuori sul sentiero della perfezione e della
giustizia. Pe' fini sopra accennati, ed anche per assecondare il
desiderio manifestatoci da molti sacerdoti, abbiamo iniziato col
1° Gennaio questa associazione, la quale conterrà opere predi-
cabilsetfrquldiatorpùecniomdvl
così per la dottrina, come per la forma letteraria ; citiamo so-
lamente i nomi del Verdona, del Gay, dell'Olmi, del Remondini,
del Belasio, ecc.
Noi speriamo che l'Associazione alle Opere Predicabili troverà
la più lieta accoglienza, e non ispendiamo parole per raccoman-
darla ai M . R . Signori Parroci ed ai sacri oratori .
Lo speciali facilitazioni concesse nel programma d'abbona-
mento rendono questo possibile anche alle condizioni più modeste .
CONDIZIONI DELL'ASSOCIAZIONE .
1° L'associazione è principiata col 1° Gennaio 1892 ; ogni due
mesi uscirà alla luce un volume in-16° grande di pagine 300
a 400 circa .
2° Il prezzo d'abbonamento è di L . 10 annue anticipate ; per
gli Stati dell' Unione Postale L . 12
3° Le associazioni si concedono anche mediante la celebrazione
di Sante Messe.
Per maggiori schiarimenti vedasi la copertina del Bollettino
Salesiano del mese di Gennaio anno corrente .
Rivolgersi alle Librerie Salesiane di Torino e S . Pier d'Arena;
le altre nostre Succursali non possono accettare abbonamenti con
la celebrazione di S. M.

2.9 Page 19

▲back to top


Elenco dei Cooperatori defunti nel Novembre e Dicembre 1891
e Gennaio 1892 .
1. Allievi Gaetano - Milano
2. Andreis suor Maria Colomba-Mo-
dona .
3 . Antero Carolina - Chivasso (To-
rino.
4 . Arnaud D . Giuseppe, vicario Pa -
gno (Cuneo)
5. Asinari-Martinoli Maria Teresa -
Genova .
6 . Astegiano Teresa - Torino .
7. Avogadro di Casanova conta Adila
- Torino .
8 . Azzalli D . Francesco - Lavezzola
(Ravenna) .
9 . Badinelli D. Francesco, parroco -
Margnago (Brescia) .
10 . Bagroni Rosa - Brescia.
11 Bedeschi D . Francesco Felice -
M
assa Superiore (Rovigo) .
12 . Bernardi Giovanni - Gazze (Pa-
dova) .
13, Bernasconi cav. Giuseppe - Varese
(Como)
14 . Bertolotti Signora- Gavassa (Reg'
gio Emila).
15 . Bianchi Maria -Scaldasole (Pavia) .
16. Biarese Maria - V al di P esio
(Cuneo) .
17 . Bisio-Pie Alessandrina - Torino .
18 . Blengini Carolina - Torino .
19 . Bonanni Andrea - Riomaggiore (Ge-
nova) .
20. Boraschi Giulia - Como .
21 . Borgesa cav . ing . Giovanni - Avi-
gliana (Torino).
22 . Bozzo Teresa - Lu (Alessandria) .
23 . Caimi cav. nobil Gerolamo - viano(.Milano)
24 . Campora Teresa - Cam pomor o ne
(Genova) .
25. Cappellini D . Gio . Battista, parroco
- Bonistallo (Pistoia) .
26 . Carnelutti D . Carlo - Tricesimo
(Udine) .
27 . Casciotti Alfredo - Boiano (Cam-
pobasso) .
28 . Castelli Teresa vedova Alasia -
Torino .
29 . Cataldo Onesto - Cranatoglia (Ma-
cerata) .
30 . Cervini cav . Giuseppe - Ponzone
(Alessaudria) .
31 . Clerici, via Durini . 31 - Milano .
32 . Corradi Lucia - Sona (Verona).
33, Corva Francesco - Gamalero (No-
vara) .
34 . Criscioni Spataro Maria - Ragusa
Inferiore (Siracusa) .
35 . Bassano Giuseppe - Brusasco (To-
rino) .
36 . Della Croce ved'' Ricetti Lui gia -
Tirano (Sondrio) .
37 . De Spaun baronessa - Gorizia (Au-
stria).
38 . Destefanis Catterina nata Dusuasso
- Savigliano (. Cuneo)
39 . Don Fabiano Direttore spirituale
Semin. - Vicenza..
40 . Fagnani dottore Ettore - Rimin i
(Forlì) .
41 Fejnes Teresa - Saluzzo (Cuneo).
42 . Fissore D . Guglielmo, teologo-Bra
(Cuneo) .
43 . Flaudinet Giuseppina nata Vanganti
- Torino .
44. Fontanesi D . Antonio - Savogna-
tica (Reggia-Emilia) .
45 . Formia Margherita .
40 . Gambino Marco - Villanova d'Asti
(Alessandria) .
47. Gaddi-Hercolani contessa Rosa -
- Forlì.
48. Gaiandii Benedetta - Zerzorio (Porto
Maurizio) .
49 . Garo Maria - Torino .
5.0 Garzoni Giovanna - Brescia .
51 . Gaspari Lucedio - Dolcè (Verona) .
52 . Gastaldi Maddalena - Val di Pesio
(Cuneo).
53 . Gazzera Catterina fu Luigi - B e-
nevagienna ( Cuneo) .
54 . Gazzola contessa Aurelia - Pia-
cenza.
55 . Gila Paolo - Rivoli (Torino) .
56 . Gilardi Giovanni Battista - Cossilla
(Novara)
57 . Giordano D . Angelo Francesco, prev .
vic . for. - Veneria Reale (Torino).
58 . Giuganino Maddalena - Carmagnola
(Torino) .
59. Grazzini Adelaide - Montebenichi
(Arezzo) .
60 . Grisi-Rodoli Della Piè Rosalia -
Torino .
61. Guerra Teresa - Torino.
62 . Hergenroether Mons. Giuseppe, car-
dinale - Roma .
63 . Hoc baronessa Ulivieri - Gorizia
(Austria) .
64 . Iuson avv . Antonio fu Giuseppe -
Venezia .
65 . Legnani Maddalena nata Caselli -
Torino .
66 . Losana Giovanni Michele-Torino .
67 . Magnani Teresa veda Pacchiarotti
Chianciano (Siena) .
68. Magnasco Mons. Salvatore, arcive-
SCOVO - Genova,
69 . Malogati D . Giuseppe - S. Pietro
in Elda (Bologna).
70 . Manzone Maria veda Dabbene -
S. Vittoria d'Alba (Cuneo) .
71 . Marangoni Lucia ved' Fornizzi -
Palmanova (Udine) .
72 . Marcherino maggiore Salvatore -
Ragusa Inferiore (Siracusa).
73 . Marello Giovanni - S . Martino al
Tanaro (Alessandria) .
74. Marus Mons. Giuseppe - Gorizia
(Austria).
75 . Mossero Luigia - Chieri (Torino) .
76. M attè D . Gio . Battista, arciprete -
Castellamonte (Torino) .
77. Mazzarello Agostino fu Lorenzo -
Mornese ( Alessandria) .
78 . Mestorino Domenica - Torino .
79 . Ministrollo Catterina - Monta (Vi-
cenza)
S0 . Mighetti Luigi - Gorizia (Austria) .
81 . Moleno cav . Giuseppe - Bordighera
(Porto Maurizio) .
82 . Molinari cav . D . Paolo - Capelli
(Alessandria) .
83. Mombello cav . Antonio - Varazze
(Genova)
84 . Montaldo Luigi -Pontedecirno ( Ge-
nova) .
85 . Morana Dorotea - Ragusa Inferiore
Siracusa.
86 . Muzio D Cesare, prevosto - Varzi
(Pavia) .
87 . Morelli Lucia - .Ragusa Inferiore
(Siracusa) .
88 . Negrotto Cambiaso Ma Luigia nata
Galletti - Alassio (Genova) .
89 . Nicosia D Pietro, Vic . gener ale -
Caltanisset ta .
90 . Partigiani Stefano - Ragusa Infe-
riore (Siracusa).
91 . Parrocchetti D . Antonio, parroco-
Darnenza (Ceno).
92 . Pasquini cav . medico-chirurgo-To
Tino .
93 . Pavetti D . Prospero - Romano Ce
navese ( Torino) .
94. Pensa di Maraglia conte Carlo -
Mazzè (Torinoo .
9C. 5h. iPoonzgogAideali(naV-enezia)_96
Perrosegni D . Carlo Francesco -
Carloforte (Cagliari/ .
97. Piaciani Antonia - B orgo S . Don-
nino (ParmaJ .
98. Pittarelli Don Celio pievano -
Quarto (Arezzo) .
99 . Pizzoni Maria ved' Devecel/i - Cal-
cinato (Brescia),
100 . Poggi Ba rtolome-Frignano ( Mo-
dena) .
101 . Poli Pietro -Cadelsosso (Saadrio) .
102 . Policchio D . Antonio-Rovito (Ce-
seuza) .
103 . Pompeati conte Girolamo - Trento
(Austria) .
104. Ponti Lorenzo Sa Maria Mag-
giore (Novara) .
105 . Putiggia Marietta - Marello (Ber-
gamo) .
106 . Racchetta Lucia Giovanna- Bo r-
gomanero (Novara) .
107, Riunhaldi Anna nata Cassini-San
Re_ruo (Porto Maurizio) .
108 . Rameri D . Domenico - Siradella
(Pavia).
109 . Ratti D . Bernardino, professore -
Seveso (Milano) .
110 . Riccardi di Netro conte Ernesto-
Torino .
111 . Rivolta Geltrude - Russ i (Ra-
v. enna)
112 . Rossi Lorenzina- Vallebona (Porto
. Maurizo)
113 . Rossi D. Vitaliano, parroco - Ci-
nise llo (Milano) .
114 . Ruggerenti Stefano - Dolce (Ve-
rona).
115 . Sala Angelo, Torino .
116 . Saldi D . Vincenzo, parroco - La-
venone (Brescia) .
117 . Sandrone Margherita - Carma-
gnola (Torino.) .
118 . Santoro D. Gaspare, parroco -
Mazzaro del Vallo (Trapani)
119 . Sorta D . Gio . Battista, canonico-
Cosenza
120 . Scala Barbara Maria veda Reynaud
- Agliè (Torino) .
121 . Scapolo Giulia-Gorizia (Austria) .
132 . Stievano Sante - R oncajelte (Pa-
dova) .
123 . Talin D . Pietro- Valle dei Signori
(Vicenza) .
124. Tavallini. Maria, nata Marcone -
Vercelli (Novaria) .
125 . Tenti Agostino - M antelevecchìe
Negano Urbino) .
120 . Torchio Paola - Borgo San Dal
mazzo (Cuneoo
127 . Teso Elena - Tonco (Alessandria)
128. Vallauri Marianna - Fariglia
(Cuneo),
129. Vandcre D . Giovanni - Torino .
130 . Vecchietti M . - Domodossola (No
vara) .
131. Zaccheo Antonietta - Casale Litta
(Milmio) .
132 . Zangerle prof. D .Luigi - Gorizia
(Austria) .