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ANNO XIV - N. I.
Esce una volta al mese .
GENNAI O 1890
Sommario . - Lettera del Sac. Michele Rua ai Coo-
peratori ed alle Cooperatrici Salesiane - Pia Opera
del S . Cuore di Gesù - L'addio e la partenza di
nuovi Missionarii Salesiani - I pellegrini Operai
e D . Rua - Conferenza Salesiana - L'Immacolata
all'Oratorio di S . Francesco di Sales in Torino -
Notizie dei nostri Missionarii : dalla Plata - Don
Bosco Giacomo - Grazia ottenuta per intercessione
di Maria SS . Ausiliatrice - Bibliografia - Coopera-
tori defunti .
vostra carità, e per proporvi alcune opere,
alle quali in modo particolare avremo da
rivolgere i nostri sforzi nell'anno or ora
incominciato. Prima di passare all' argo-
mento v'invito a ringraziare Iddio dei
molti favori che ci ha fatto finora, tra cui
vi ha pur quello di averci conservato in
vita. Vi esorto altresì che nelle vostre
preghiere vi ricordiate dei Cooperatori e
delle Cooperatrici passati all'eternità .
LE TTERA
Opere compiute nel 1889 .
DEL SACERDOTE
MICHELE RUA
ai Cooperatori ed alle Cooperatrici Salesiane
Benemeriti Cooperatori
e Benemerite Cooperatrici,
È questa la seconda volta che, seguendo
l'esempio dell'incomparabile D . Bosco, io
vi scrivo sul principio di un nuovo anno .
Compio di buon grado quest' uffizio per
darvi breve relazione di quel tanto di
bene, che i Salesiani hanno potuto fare
nel corso dell'anno passato, mediante la
La principale opera compiuta nell'anno
decorso coll'aiuto di Dio e coll'appoggio
di voi, miei amati Benefattori, e un com-
plesso di altre opere, delle quali ciascuna
basterebbe ad esaurire l'attività di molte
caritatevoli e zelanti persone, voglio dire :
Si sono conservate in fiore le 200 e più
Case già prima fondate a benefizio della
povera gioventù, e in non poche di esse
abbiamo fatte considerevoli aggiunte di
fabbricato, a fine di raccogliervi più cen-
tinaia di altri giovanetti, che ci venivano
raccomandati . Ad un popolo di circa tre-
centomila fanciulli sparsi delle varie Case
di Europa e di America si è provveduto
il necessario alla vita, il mezzo d'imparare
un' arte o mestiere, oppure di coltivare
l'ingegno collo studio, e più migliaia di
essi, terminata la loro educazione, sono

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rientrati nella famiglia, capaci di servire
utilmente alla religione ed alla civile so-
cietà .
Ma non solo si tennero in vita e fio-
rirono le opere degli anni passati ; il
buon Dio per mezzo della benevolenza
degli uni e della carità degli altri, ci ha
dato di eseguirne delle nuove di non
poca importanza .
Nella città di Parma, annesso alla par-
rocchia di S . Benedetto, all' Oratorio fe-_
stivo pei giovanetti esterni, e all'Ospizio
pei giovanetti interni addetti ad un'arte,
si diede pure principio ad un Collegio per
giovani studenti, il quale, sebbene annun-
ziato soli pochi giorni prima della sua
apertura, tuttavia conta già un numero
considerevole di allievi.
Un Collegio-Convitto con le scuole ele-
mentari e ginnasiali abbiamo pure aperto
nella città di Terracina, dove i Salesiani
furono con viva istanza chiamati dal Ve-
scovo e dal Municipio, ed accolti con
singolare benevolenza .
Invitati, abbiamo accettato nel Canton
Ticino nella Svizzera la direzione del Col-
legio di Mendrisio, dove speriamo di poter
cooperare al benessere morale e civile di
quella cattolica popolazione, educandone
saviamente la gioventù.
In Francia, in una località chiamata
Rossignol, presso la città di Amiens, per la
generosa donazione di buona signora Coo-
peratrice si fondò una Colonia Agricola
per giovanetti contadini, e, stante l'am-
piezza del tenimento, abbiamo fiducia di
poter giovare materialmente e moralmente
a molti orfanelli, addestrandoli alla col-
tura dei campi e alla pratica delle cri-
stiane virtù .
Questo fu principalmente a vantaggio
della gioventù maschile ; ma a pro delle
fanciulle le Figlie di Maria Ausiliatrice
poterono altresì aprire nuove Case e pren-
dere la direzione di Scuole, di Asili, di La-
boratorii e di Oratorii festivi, già frequen-
tatissimi. Così fecero a S . Ambrogio di
Susa, così a Coassolo di Lanzo, così a
Mathi nella Cartiera Salesiana, così a
Cerro Maggiore presso Milano . A Cerro
Maggiore, oltre l'Asilo, l'Oratorio festivo
e le Scuole elementari, le predette Suore
dirigono eziandio un Istituto di cieche
e sordomute.
Dall'Europa passando all'America, ho
pure la consolazione di segnalarvi parec-
chie opere di non poco rilievo . Tra queste
un Collegio con le Scuole diurne e festive,
fondato - nel paese di Canelones nella Re-
pubblica dell'Uruguay dalle anzidette Fi-
glie di Maria Ausiliatrice, le quali, non
ostante la dolorosa perdita di una di esse
(Suor Attilia Roma) caduta bentosto vit-
tima del suo zelo, operarono un bene così
notevole, che si ebbero pubblicamente am-
plissime lodi. Altra Casa consimile stabili-
rono sulla riva del Rio Negro, in un luogo
chiamato Guardia Pringles a 20 leghe da
Patagones verso le Cordigliere, e già eb-
bero il conforto di guadagnare a Dio un
buon numero di figliuole colle loro madri.
I Salesiani dal canto loro apersero una
nuova Casa nella città di Montevideo, ca-
pitale dell' Uruguay, raccogliendo nelle
Scuole e nell'Oratorio festivo centinaia di
fanciulli, non pochi dei quali figli di Ita-
liani .
Nella Patagonia, per lo zelo di Mon-
signor Cagliero, Vicario Apostolico, si sta-
bilirono tre nuove residenze di Missionari,
l'una dell'altra più vicina alle tribù degli
Indii verso le Cordigliere : una nel luogo
suddetto di Guardia Pringles ; l'altra in un
sito chiamato Generai Roca ; e la terza
in Malbarco o Chos-Malal . Da questi tre
punti i Salesiani si disperdono sopra una
sterminata estensione in cerca dei poveri
selvaggi, istruendoli nella fede e facendo
loro sentire il benefico influsso della cri-
stiana civiltà.
Non debbo passare sotto silenzio che il
Sacerdote Don Giuseppe Fagnano, Pre-
fetto Apostolico della Patagonia Meridio-
nale, dopo di avere esplorato personal-
mente in più punti la Terra del Fuoco
soggetta alla sua giurisdizione, vi mandò
alcuni Missionari nell'isola di Dawson, i
quali, con rischio della propria vita, sono
riusciti ad avvicinare buon numero di
Fueghini, colla speranza di guadagnarli
a Dio.
Parlando di Missioni dobbiamo pur
dare un posto distinto, tra le principali
opere compiutesi l'anno passato, alla sa
cra spedizione di 36 Salesiani e di 12 Suore
nell'America, per la quale ho nuovamente
provato quanto generosa sia la carità dei
nostri Cooperatori e delle nostre Coope-
ratrici di tutte le parti .
Finisco questo punto della mia rassegna
coll'accennarvi ancora un'opera, la quale
nell'anno scaduto venne a provare quanto
nel vostro cuore sia grande la divozione
verso Maria Ausiliatrice e viva la me-
moria di D . Bosco . L'opera, a cui accenno,
è il mon umento a D . B osco in onore di

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Maria Ausiliatrice, vale a dire la decora-
zione del suo Santuario in Torino . Alla
decorazione interna si darà presto prin-
cipio, ma è già finita la decorazione e-
sterna della facciata e il restauro del tetto,
senza del quale, a causa degli stillicidii
e dell'umidità, sarebbero stati esposti a
precoce deperimento gli abbellimenti in-
terni, gli ornati e le pitture . .
Di varie altre Qpere più o meno dovute,
dopo Dio, alla vostra carità, io tralascio
qui di parlare per non allungare di troppo
la mia relazione, ed anche perchè di pa-
recchie vi fu già tenuta parola nel Bol-
lettino Salesiano. Conchiudo pertanto que-
sto punto invitandovi a sciogliere con me
un inno di lode a Dio, dal quale, come
dice la Chiesa, procedono i santi desiderii, i
retti consigli e le opere giuste . Io poi coi
Salesiani e colle Figlie di Maria Ausilia-
trice ringrazio anche voi, miei buoni Coo-
peratori e mie buone Cooperatrici, perchè
la carità, che ci avete usata colle vostre
preghiere e colle vostre limosine, ha resa
più utile la nostra vita, e ci ha fatto la-
vorare con maggior profitto a salvezza di
tante anime, che nel Cielo saranno pure
il vostro gaudio e la vostra corona .
Opere proposte per l'anno 1890 .
Quantunque voi siate persuasi che la
vostra carità va sempre a finir bene,
perchè impiegata a sostegno di molte
opere di Religione e di beneficenza, a
diffusione della buona Stampa, a propaga-
zione della Fede, a difesa della verità
contro l'errore, e specialmente a salvezza
d'innumerevoli giovanetti, ciò non di meno
mi piace di proporre alla vostra conside-
razione e raccomandarvi alcune opere,
nelle quali andrà particolarmente a rifon-
dersi la vostra generosità nel corso di
quest'anno .
Nella mia lettera precedente io vi ac-
cennava il compimento dell' Ospizio del
S. Cuore di Gesù a Roma, che stava molto
a cuore al compianto D . Bosco ; ed ora
ve lo raccomando di nuovo . Mi fu poc'anzi
presentato l'intiero disegno, e confido che
la divozione al S . Cuore di Gesù inspirerà
e muoverà i vostri cuori a sommini-
strarmi i mezzi per eseguirlo, affinchè
possiam raccogliervi non solo 130, quanti
sono al presente, ma più centinaia di
poveri fanciulli, come intendeva D . Bosco
di cara memorìa . Occorreranno non meno
di 400 mila lire . Più sotto voi troverete
proposto un mezzo per raccogliere offerte,
suggerito da pie persone, e già approvato
e benedetto dal regnante Pontefice Leo-
ne XIII .,
Di un altro Ospizio di carità capace di
150 poveri orfanelli furono da pochi mesi
gettate le fondamenta nella città di Ca-
tania . Ormai la fabbrica per una metà
è giunta al tetto . Trattandosi di un'Opera
di carità esclusivamente privata, sento il
bisogno di segnalare quello stabilimento
alla generosità dei Cooperatori e delle
Cooperatrici di quella città, anzi di tutta
la Sicilia. Li prego che vogliano imitare
la generosità e lo zelo dell' Ingegnere,
che presta gratuitamente l'opera sua nella
direzione dei lavori, nonchè di quelle pie
persone, che ne sostengono le prime spese ;
e tutti si adoprino ad ottenere che ci
sia dato di aprire quell'Ospizio al più pre-
sto possibile, essendo anche colà urgente
il bisogno di dare un asilo sicuro a molti
poveri giovanetti, che versano in grave
pericolo per l'anima e pel corpo .
Altro Ospizio da proporvi è quello di
Londra, nella regione detta Battersea .
Finora abbiam dovuto restringerci alla
amministrazione della Parrocchia e alle
Scuole delle fanciulle, mediante l' opera
di alcune maestre religiose, autorizzate
dal Governo ; ma ormai vediamo che, in
una città di oltre a 4 milioni di abitanti,
l'opera nostra non produrrà il frutto de-
siderato fino a che non avremo una Casa,
per raccogliervi fanciulli poveri e più o
meno abbandonati, conservandoli nella
Fede, se cattolici, ed istruendoli nella me-
desima, se protestanti . I miei benefattori
di ogni nazione mi permetteranno di in-
vocare la loro carità, trattandosi di un'o-
pera cattolica in un paese eretico .
Due altri Ospizi, o piuttosto il loro
ampliamento, vi propongo in Francia . Le
nostre Case di Marsiglia e di . Parigi sono
divenute insufficienti al bisogno . Nono-
stante che alla prima negli anni addietro
siasi data una succursale nei dintorni
della città, e che nella seconda siansi
fatte varie aggiunte di fabbrica, tuttavia
non sono più capaci di contenere un de-
cimo dei giovanetti, che vengono ogni dì
raccomandati, ed ormai il cuore più non
regge a dare continui rifiuti, e a vedere
tanti poveri fanciulli in pericolo di per-
dizione . A Marsiglia, colla spesa di 60 mila
lire, di cui parte è ancora da pagarsi, fu
già comperato un terreno attiguo alla
Casa principale, detta di S. Leone, e ne

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occorrono altre 100 mila per innalzare la
fabbrica necessaria. Altrettante richie-
donsi per la Casa di Parigi, a Ménil-
montant . Raccomando in modo particolare
queste due opere alla generosità dei Coo-
peratori e delle Cooperatrici francesi, che
ebbero sempre ed hanno tuttora una gran
benevolenza a D . Bosco ed alle opere sue .
bene, una buona parte della carità dei
Cooperatori e delle Cooperatrici viene ap-
punto impiegata a formare e a mantenere
questo vivaio di operai per la vigna del
Signore, a preparar maestri, a crear apo-
stoli . Faccia il buon Dio che essa non e'
manchi mai!
La decorazione interna della chiesa di
Maria Ausiliatrice è pure un'opera, che si
Risposta ad una probabile domanda .
propone alla divozione dei Cooperatori
e delle Cooperatrici verso la Gran Madre
di Dio, quale monumento alla memoria
di D. Bosco ; e nutro fiducia che essi non
mi verranno meno nell' impresa sì bene
incominciata .
Le Missioni estere,. quelle specialmente
della Repubblica Argentina e della Terra
del Fuoco, meritano un nostro sguardo
speciale e il più caldo palpito del nostro
cuore. Rovescii finanziari avvenuti ulti-
mamente in detta Repubblica fecero au-
mentare le derrate, fecero scemare i sus-
sidii locali, ed esposero le nostre Missioni
a grave cimento . Son 150 missionari che,
per salvar le anime, si trovano ora sog-
getti a grandi sofferenze . Mentre speriamo
tempi migliori, io vi raccomando quelle
Leggendo la proposta di tante opere
da eseguirsi pel nuovo anno, forse a ta-
luno di voi spunterà sulle labbra la do-
manda : E non son troppe?? - Rispondo
Non è mai troppo quello che si fa per Dio .
Del resto è sentenza di nostro Signor
Gesù Cristo : Cercate prima il regno di Dio
e la sua, giustizia, e tutto il resto vi sarà dato
per giunta (1) . Il resto sono appunto gli aiuti
materiali . Or se questa sentenza vale per
le persone private, tanto più deve valere
per una Pia Società, i cui membri non
solo cercano il regno di Dio, ma si affa-
ticano eziandio per farlo cercare e trovare
dagli altri . Infatti i Salesiani in tutte le
loro imprese hanno sempre esperimentata
la veracità di questa divina promessa,
poichè la divina Provvidenza, non ci mancò
Missioni, che mi sono più care che la pu- mai, e spesso ci venne in aiuto anche
pilla degli occhi miei .
straordinariamente. Ne sono prova lumi-
Altra opera ancora vi ricordo, senza nosa le grandi opere che ha fatto Don
della quale dovremmo deporre financo il Bosco, ancorchè in tempi difficilissimi . Fin
pensiero di proseguire il bene incomin- qui nulla è avvenuto che ci possa far te-
ciato . Come senza operai non si può colti- mere che Iddio voglia fare d'ora innanzi
vare un campo, nè far la guerra senza sol- un eccezione alla sua parola e mutar modi
dati, così se noi non ci formassimo degli con noi, e perciò noi tiriamo avanti pieni
aiutanti, dei sacerdoti, dei catechisti, dei di fiducia nella sua divina bontà .
capi d'arte, non potremmo sostenere le Per altra parte il male morale aumenta
nostre Case già stabilite, nè fondarne delle ogni dì più, e i cattivi in più luoghi vanno
nuove; senza consimili aiutanti dovremmo guadagnando terreno a danno della Reli-
chiudere i Collegi e gli Ospizi, cessare i gione e delle anime. A. tale riflesso una
laboratorii, fermare le macchine tipogra- onesta persona deve sentirsi spinta ad
fiche, abbandonare le Missioni . Per la
qual cosa l'opera delle opere, cui i Sale-
siani ed i Cooperatori non debbono mai
perdere di vista, si è quella di formare un
personale acconcio al bisogno . Or questa
formazione riesce costosissima, perchè oc-
opporre opere benefiche alle molte opere
malefiche . Cessino i malvagi, cessi il demonio
dal fare del male, diceva il nostro D . Bosco,
e io cesserò dal fare del bene ; ma siccome
essi non cessano, così neppur io .
corre per anni ed anni mantener giovani
o nelle scuole per lo studio, da riuscire
Come promuovere le opere anzidette.
maestri e professori, o nelle officine per
l'apprendimento dell'arte, da divenir ca-
paci ad insegnare ad altri. Occorre prov-
veder loro maestri e libri, strumenti e
lavoro ; occorre sopratutto provvedere il
vitto necessario alla loro età e condizione,
e vi so dire che i giovani hanno sempre
Ma come faremo a trovare i mezzi per
conservare e promuovere tante opere di ca-
rità e di Religione? - Rispondo che dob-
biamo metterci tutti d'accordo e fare cia-
scuno la parte nostra . I Salesiani e le Figlie
di Maria Ausiliatrice, come schiere di un
un buon appetito, e ne sono contento . Or (1) MATT . vi, 33 .

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esercito in campagna, faranno la parte raccomandazione, che faceva sovente il
loro, mettendo a disposizione di Dio e del nostro D . Bosco, sopratutto a quei bene-
prossimo la loro volontà, la loro sanità, stanti, che non avevano eredi necessarii
la loro vita ; i Cooperatori e le Coopera- o bisognosi . Egli diceva : - « Mettete i
trici facciano dal loro canto quello, che i vostri beni ad interesse in una Banca, che
buoni padri e le buone madri di famiglia non chiude mai gli sportelli, la quale anzi
praticano pei loro figliuoli, quando sono rende il cento per uno » . Questa è la
in battaglia . Essi pregano che Dio li salvi Banca di Dio, la Banca di Maria Ausi-
dai pericoli a cui sono esposti, conceda liatrice ed anche la Banca di D . Bosco .
loro la vittoria contro i nemici, e sapendo Questa Banca celeste spende sempre bene
che abbisognano di molte cose, li aiutano le vostre sostanze, vi rende il centuplo con
anche materialmente, inviando loro soc- elette benedizioni nella vita presente, e
corsi opportuni . Fate così ancor voi, amati poi vi restituisce il capitale col darvi il
Benefattori . Pregate tutti i giorni per Paradiso eterno .
quei Salesiani che lavorano nell' Europa, Nell'accennare queste cose io intendo
e per quelli che affaticano nell'America ; solo di mettere sott'occhio uno dei tanti
pregate che Dio li mantenga coraggiosi mezzi di praticare il precetto del Divin
contro i nemici della Religione e mandi
Salvatore : - Non vogliate tesoreggiare so-
loro dei compagni zelanti, affinchè pos- pra la terra, dove le ricchezze non sono
sano strappare un maggior, numero di sicure, ma tesoreggiate pel cielo, dove i vostri
anime al potere del demonio . Se poi Iddio beni sono al riparo da ogni infortunio (1) .
inspira a qualcuno dei vostri figli o pa- E questo altro : - Coi vostri beni tempo-
renti a venire a rinforzare le nostre file, rali fatevi degli amici, che vi vadano al-
coltivate in esso il buon desiderio, fate l'incontro, quando vi presenterete alle porte
maturare nel suo cuore la santa vocazione, del cielo, e v'introducano negli eterni Taber-
e voi presterete alla causa del bene una nacoli (2) . Per voi, o Cooperatori e Coope-
fiorita carità .
ratrici, tali amici saranno le anime dei
Ma siccome in tutte le imprese anche giovanetti e delle giovanette salvate colla
spirituali sono pur sempre necessarii i vostra carità ; saranno anchetanti poveri
mezzi materiali, così vi prego che non vo- Indi e tante povere Indie della Patagonia
gliate ricusarmi il vostro soccorso, spe- e di altre regioni, fatti cristiani e Mandati
cialmente in questo anno. Non occorre già in Paradiso, per opera di quei Missionari
che vi spogliate per vestire il prossimo, e di quelle Suore, a cui, colle vostre li-
che soffriate la fame per satollare altrui, mosine, avrete provveduto i mezzi di an-
che priviate del necessario i figli per prov- darli a salvare e farne dei santi .
vederne i poveri orfanelli ; ma si tratta
solo di mettere in serbo a tal uopo una
qualunque parte del fatto vostro secondo
Un nobile corteggio e conclusione .
le vostre forze ; parte, che, unita con altre,
concorre a procurare i mezzi per poter Quando i re e le regine stanno per en-
fare tutto il bene, che vi ho di sopra ac- trare in una, città, sono per lo più accom-
cennato, ed altro ancora .
pagnati da nobili signori e dame illustri,
che formano il loro reale corteggio . Voi
tutti, o miei buoni Cooperatori e mie buone
Una banca che non chiude m ai gli sportelli. Cooperatrici, avete desiderio di entrare un
Nell'anno passato fallirono molte Ban-
che, ed innumerevoli persone, le quali
avevano presso di quelle depositate le
proprie sostanze, si trovarono in pochi
giorni ridotte a gravi strettezze . Tali dis-
grazie mi fecero gran pena, tanto più che
ho saputo che ne furono colpite altresì
molte persone dabbene ed amiche. Prego
Dio che le voglia assistere e consolare nella
tribolazione, ed Egli saprà farlo, special-
giorno nella città eterna, nel regno di
Dio, nel Paradiso ; ma badate che, eccet-
tuati i bambini, nessuno entra in cielo
senza un conveniente corteggio di buone
opere. Lo dice l'apostolo S . Giovanni scri-
vendo : - Beati i morti che muoiono nel Si-
gnore. E perchè beati? Perone accompa-
gniiti dalle buone opere che fecero in vita :
Beati mortui qui in Domino moriuntur . . .
Opera enim illorum sequuntur illos (3) .
mente coll'infondere nei loro cuori la dolce
speranza dei beni eterni . Gli accennati
rovesci di fortuna però mi ricordarono la
(1) MATTH. 19, 20.
(2) Luc . xvi, 9 .
(3) Apocaliss ., xiv, 13 .

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Dunque mentre siamo in tempo procu- Ma se D . Bosco potè in Roma veder con-
riamoci un bel corteggio pel giorno di dotta a fine la Chiesa del Sacro Cuore di
nostra morte . Quanto più saranno le no- Gesù, non ebbe tempo a porre la corona ad
stre opere di carità, altrettanto più nobile
sarà il nostro corteggio, altrettanto più
glorioso il nostro ingresso in cielo, altret-
tanto più felice il nostro soggiorno con
Dio e coi Santi . La Pia Unione dei Coo-
un'altra opera, che pur gli stava grandemente
a petto . Come ognun sa, era vivo desiderio
del servo di Dio d'innalzare accanto alla
Chiesa un Ospizio di carità, per raccogliervi
parecchie centinaia di fanciulli, i quali, o
perchè poveri orfanelli abbandonati, oppure
peratori, alla quale voi appartenete, vi di genitori lontani si trovassero nella Ca-
porge molte e svariate occasioni di fare pitale del Cristianesimo in pericolo di mo-
delle opere buone, con grande vantaggio rale pervertimento . Al grande amico della
delle anime. Il Signore vi conceda la
grazia di approfittarne a vostra temporale
ed eterna consolazione .
Intanto io conchiudo assicurandovi che
non cesserò di pregare e di far pregare
per voi e per tutti quelli, che più da
gioventù arrideva il pensiero di vedere un
giorno ricoverati nel designato Ospizio quanti
più si potessero di tali giovanetti, e lì, come
sotto gli occhi del divin Salvatore e più vi-
cini al suo Cuore adorabile, trattenerli per
più anni a compiere la loro educazione, gli
unineivari laboratori adimparareun'arte
vicino vi appartengono, affinchè Iddio e od un mestiere, gli altri nelle scuole a col-
la Beatissima Vergine vi ricompensino di tivare l'ingegno collo studio, e a prepararsi
quanto fate in favore delle opere di Don eziandio al sacerdozio e al cattolico aposto-
Bosco ; pregheremo che la Divina Prov-
videnza in questo mondo non vi lasci
mancare mai di quanto è necessario al-
l'onesto sostentamento vostro e dei vostri
cari; pregheremo che dopo una vita tanto
tranquilla, quanto possiamo aspettarci in
lato, se ne avessero avuto dall'alto la celeste
vocazione . Arrideva a D . Bosco soavemente
il pensiero di accrescere in tal modo al Cuor
di Gesù in Roma quella gioia che Egli gu-
stava quando in sua vita mortale nelle città
di Palestina vedevasi circondato da larga co-
rona di fanciulli e gridava : - Lasciate che
questa valle di lacrime, il Signore vi con- i parvoli vengano a me . - Sinite parvulos
ceda una morte preziosa nel suo cospetto, venire ad me, (1). Ma di quest'opera benefica
principio della felicità eterna . Pregate D . Bosco non vide che il principio .
anche voi per me, che ho l'onore di pro-
fessarmi con profonda gratitudine
Di voi, benemeriti Cooperatori e bene-
merite Cooperatrici
Ora però dal Cielo, dove fondatamente lo si
crede in gloria, pare che promuova assai effi--
cacemente la causa dei suoi protetti, impe
rocchè al suo successore, ai suoi discepoli, non
cessa dal suggerire al cuore che rimettano
Torino, 1° Gennaio 1890 .
mano a tale opera e la conducano a termine . Di
continuo egli ricorda che l'Ospizio del Sacro
Obbl.mo servitore
Cuore di Gesù in Roma, capace di un 500 fan-
SAC . MICHELE RUA .
ciulli, fu da lui promesso fin dall'anno 1880 ;
che sarà la salvezza temporale ed eterna di
migliaia di giovanetti ; che è desiderato dal
Capo della Chiesa ; che è reclamato dai bi-
sogni dei tempi e dalle condizioni di Roma ;
PIA OPERA DEL SACRO CUORE DI GESU'
e che il Sacro Cuore di Gesù sarà largo dei
suoi favori a tutti coloro, che colla parola e
OSSIA
colle limosine si adopreranno ad innalzarlo e
OFFERTA DI UNA LIRA ITALIANA
a mantenerlo . Per la qual cosa il Sac . Mi-
chele Rua, Superiore generale dei Salesiani,
A FAVORE DELL'OSPIZIO DEL SACRO CUORE DI GESÙ ha deciso di porre la fabbrica dell'anzidetto
AL CASTRO PRETORIO IN ROMA
Ospizio come la prima tra le opere da com-
piersi nell'anno corrente e nei susseguenti .
I Cooperatori e le Cooperatrici della pia
Società Salesiana, dall'anno 1880 al 1887, con
lodevole slancio presero parte alla erezione
e decorazione della Chiesa del Sacro Cuore
di Gesù al Castro Pretorio in Roma, ultima
e forse la più laboriosa delle opere intraprese
ec.ompiutdaD Giovanni Bosco di vene-
randa memoria . A suo tempo eglino ne rice-
vettero dal sant'uomo le più vive grazie, e
Ma come il prelodato D . Bosco, per innal-
zare la Chiesa del Sacro Cuore a vantaggio
degli adulti, ricorse alla carità dei Coopera-
tori e delle Cooperatrici, così il suo succes-
sore al loro soccorso parimenti rìcorre, per
erigervi a fianco l'Ospizio a favore di mi-
gliaia di giovanetti, che nel presente e nel-
l'avvenire vi si troveranno in luogo sicuro,
come agnelletti nell'ovile del divin Pastore .
ne riceveranno dal divin Cuore le benedi-
zioni più elette pel tempo e per la eternità . (1) Marc . X, 14 .

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Desiderando tuttavia che tale concorso non
riesca di soverchio aggravio ai suoi benefat-
tori, chiamati in aiuto a moltissime altre opere
Salesiane, egli dopo di aver preso consiglio
con persone autorevoli in Torino ed in Roma
ha pensato di proporre un mezzo, che in con-
simili circostanze già usato da altri ebbe un
esito felicissimo . Il mezzo ha per titolo : Pia
Opera del Sacro Cuore di Gesù . La Pia Opera
consiste nell'offerta di una lira italiana una
sol volta ;
che viene corrisposta colla
partecipazione aloferta frutto spirituale di tutte le
preghiere ed opere buone della Società Sa-
lesiana, e di 6 Messe quotidiane da celebrarsi
in perpetuo nella suddetta chiesa del Sacro
Cuore di Gesù in Roma .
Le offerte verranno impiegate da prima
nella fabbrica dell'Ospizio, e poscia nel man-
tenimento dei. giovanetti, che vi saranno ri-
coverati, e intanto, di mano in mano che le
iimosine raggiungono la somma necessaria
per la quotidiana e perpetua celebrazione di
una Messa, si darà cominciamento alla me-
desima .
Quest'Opera Pia, sotto il titolo della Di-
vina Provvidenza, fin dal 27 giugno 1888 ebbe
l' approvazione dell' Em° . sig . Cardinale Lu-
cido Maria Parocchi, Vicario di Sua Santità
Leone XIII, e il 30 dello stesso mese rice-
vette la Benedizione Apostolica . Quest'ap-
con esso ciascuno provvede da se medesimo
ora o dopo morte al bene dell'anima sua .
Mediante il suo concorso all'Opera Pia del
Sacro Cuore di Gesù ogni offerente sarà
sempre ricordato all'altare del Signore ; in
tanto il Sangue del divino Agnello gli ot-
terrà moltissime grazie ogni giorno durante la
vita ; e dopo morte, qualora fosse nel Pur-
gatorio, discenderà a renderne l'anima più
presto degna di entrare nel consorzio dei
Santi .
Essendo così noi confidiamo che i Coope-
ratori e le Cooperatrici faranno buon viso
alla Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù, e
che non solo manderanno le proprie offerte,
ma ne procureranno ancora dai loro parenti,
conoscenti ed amici .
A facilitare loro questo religioso còmpito
sarà inviato ad ogni Cooperatore e Coope-
ratrice un modulo, per notare il nome e co-
gnome e la limosina di ciascun offerente, e
a misura che i collettori o le collettrici ci ri-
m anderanno, con la relativa somma raccolta, il
modulo in tutto od anche solo in parte ripieno
di nomi, noi faremo loro tenere altrettante pa-
gello con l'immagine del Divin Cuore da di-
stribuirsi ad ogni oblatore come ricordo .
Spiegato in tal modo il pio divisamento,
diamo ora il programma della Pia Opera,
colle sue principali condizioni .
provazione e questa benedizione sono una
prova sicura che l'Opera è santa, e merita tutta
la considerazione e l'appoggio delle persone
dabbene . Tale si
taggio temporale
appalesa altresì
e spirituale che
dal van-
apporta ;
vantaggio spirituale e temporale ai giovanetti,
che a suo tempo saranno saviamente educati
ed istruiti nel divisato Ospizio di carità ; van-
taggio spirituale poi amplissimo agli stessi
offerenti . Infatti è vantaggiosa agli offerenti
poveri, i quali, sebbene non possano per man-
canza di mezzi ordinare celebrazioni di Messe
in suffragio dell'anima propria, saranno non-
dimeno suffragati dalla Messe quotidiane e
perpetue, alla cui fondazione avranno con
poca spesa cooperato ; è vantaggiosa ai ricchi
altresì, i quali non pensando sempre a la-
sciarsi del bene per quando saranno scesi nel
sepolcro, oppure per trascuratezza od anche
per malvagità dei superstiti, non compiendosi
il più delle volte le loro pie volontà, avranno
tuttavia al di là della tomba l'opportuno sollie-
vo, in virtù della suddetta Opera di pietà, che
avranno favorita e promossa . E poi quante volte
al morire di una persona anche amata, nella
confusione e smarrimento in cui trovasi la fami-
glia, si dimentica di suffragarne tosto l'anima
colla più efficace delle espiazioni, cioè col
Pia Opera del Sacro Cuor di Gesù
al Castro pretorio in Roma .
1° Ai Benefattori della Chiesa del Voto In-
ternazionale, dedicata al Sacro Cuore di Gesù
al Castro Pretorio in Roma, era già stata
promessa, quando detta Chiesa fosse compiuta,
la celebrazione di una Messa ogni venerdì
dell'anno, e la recita quotidiana del S . Ro-
sario con altri esercizi di pietà . Ad ampliare
questi, vantaggi spirituali e farvi partecipare
più altre persone, venne stabilita nella sud-
detta Chiesa la Pia Opera del Sacro Cuore
di Gesù, per la celebrazione in perpetuo
di 6 Messe quotidiane, secondo le intenzioni
di chi offre una lira italiana per una sola
volta.
2° Queste sante Messe verranno celebrato
due all'Altare del Sacro Cuore di Gesù, due
a quello di Maria Santissima Ausiliatrice, e
due a quello di S. Giuseppe, ai quali due
ultimi Altari è anche legata la veneranda
memoria di D . Bosco, che vi celebrò durante
la sua ultima dimora in Roma .
3° Gli inscritti vivi e defunti, oltre al van-
taggio delle sei Messe, partecipano in per-
sacrifizio della Messa ? E quanti gemono nel
Purgatorio abbandonati dall'indolenza e dalla
ingratitudine dei loro parenti, amici, e be-
neficati ?
Ora a prevenire siffatti casi quanto frequenti
altrettanto deplorabili giova appunto ed effi-
cacemente il mezzo sopra indicato, perchè
petuo
a) alla recita del Santo Rosario, ed alla
Benedizione col SS . Sacramento, che ha luogo
ogni. giorno nella stessa Chiesa ;
b) alle stesse funzioni, che hanno luogo
quotidianamente nella Cappella dei giova-
netti dell'annesso Ospizio ;

1.8 Page 8

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e) alla Messa, che viene ascoltata ogni
giorno dagli stessi giovanetti ;
BENEDIZIONE DEL S . PADRE
d) a tutte le altre funzioni, novene, feste
e solennità, (che sono moltissime) le quali si
celebrano nella suddetta Chiesa e Cappella .
Dal Vaticano 30 Giugno 1888 .
e) a tutte le orazioni e buone opere, che Il Santo Padre si è degnato di accordare
vengono fatte dai Salesiani e dai lor giovanetti la Benedizione implorata per la Pia Opera .
in tutte le loro Case, Collegi, Ospizi, Oratorii
festivi, Missioni, ecc ., in Italia, in Francia,
RINALDO ANGELI
in Inghilterra, in Spagna, in Austria, nella
Cap . Seg. di S. S.
Svizzera, in America, e dappertutto dove
sono stabiliti e si stabiliranno .
4° La celebrazione delle Messe verrà fatta
man mano che giungono le offerte (1) . A.
tutti gli altri vantaggi sudescritti si parte-
L'ADDIO E LA PARTENZA
cipa fin dall'atto dell'iscrizione .
di nuovi Missionari Salesiani .
5° Col versare una sol volta l'elemosina di
una lira italiana l'offerente ha diritto di for- Nelle ore pomeridiane della domenica, 1 0 di-
mare l'intenzione per tutte le sei Messe, e per cembre, si radunavano nella chiesa di Maria
tutte le altre pie opere così a proprio come Ausiliatrice in Torìno più migliaia di Coope-
a vantaggio de' suoi cari, vivi e defunti, e ratori per assistere coi giovanetti dell'Ora-
di cambiar l'intenzione in ogni circostanza torio alla funzione dell'addio e della partenza
secondo i particolari bisogni e desiderii .
di una nuova eletta schiera di Missionari
6° Ciascuno può con eguale limosina iscri- Salesiani e di Suore di Maria Ausiliatrice,
vere i bambini, gli assenti e qualsiasi altra destinati parte alla Repùbblica Argentina ed
persona anche a sua insaputa, nonchè i de- all'Uruguay, e parte alla Colombia ed al-
funti .
l'Equatore .
7° Desiderando partecipare o far partecipare Cantati i Vespri, D . Giacomo Costamagna,
più abbondantemente al frutto della Pia Opera, capo della spedizione, saliva il pulpito, e
ognuno può, col ripeter detta elemosina di colla sua eloquente e popolare parola ren-
una lira, moltiplicare quanto gli aggrada le deva nota la mancanza quasi .assoluta di
iscrizioni, tanto per sè quanto per altri, vivi Sacerdoti in alcune città dell'America del
o defunti .
Sud e lo stato infelice di tanti poveri Ita-
8° Le offerte vengono erogate primiera- liani, privi de' soccorsi della nostra santa
mente per la fabbrica, e poscia pel mante- Religione, che perdono la fede e quindi anche
nimento dei giovanetti dell'Ospizio annesso l'anima. Donde la necessità che dall'Europa,
alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, rima- dall' Italia partano Sacerdoti, Missionaria
nendo a carico dei Salesiani l'obbligo di far per portar . soccorso ai lor compatrioti . De-
adempiere tutti i pesi della Pia Opera .
scriveva l'eroismo di tanti buoni padri ed
9° I nomi degl'iscritti verranno raccolti in ottime madri di famiglia, che ripieni della
tanti volumi e conservati nel Tempio del carità di Gesù Cristo davano ai loro figli ed
Sacro Cuore di Gesù a perpetua memoria . alle loro figlie la chiesta licenza di conse-
10° La Pia Opera ha due centri, l'uno a crarsi alle missioni . Dipingeva al vivo la lotta
Roma, l'altro a Torino . - A Roma l'indirizzo dei loro cuori : il non voglio della natura, il
è il seguente : Reverendissimo Procuratore voglio della fede, e finalmente la vittoria di
dei Salesiani, via Porta S . Lorenzo, n . 42 . questa su quella ed il premio temporale ed
- A Torino : Reverendissimo Sac . Michele eterno che Dio loro ha stabilito . Quindi dando
Rua, Superiore generale dei Salesiani, via loro un tenerissimo addio, li ringraziava a
Cottolengo, n . 32 .
nome di tanti fanciulli e tante fanciulle, che
prima tremanti aspettavano dal loro labbro
la sentenza della propria salvezza o perdi-
APPROVAZIONE ECCLESIASTICA
zione, ed ora esultano di-gioia per il consenso
concesso . Ringraziava pure i Cooperatori e
le Cooperatrici della elemosina fatta per i
Missionarii, i confratelli degli aiuti e conforti
Pium Opus adprobamus, eidemque largis- loro porti, i giovanetti delle preghiere innal-
simam fidelium opem ominamur .
zate e che innalzeranno a Dio per il felice
loro viaggio, i compagni di partenza della
Ex Aed . Vic. die 27 Iunii 1888.
loro generosa risoluzione, ed infine rendeva
anche grazie all'amatissimo nostro Superiore
L. M . PAROCCHI Card . Vic. D . Michele Rua . « Quando in America, egli
diceva, ci giunse la notizia della morte dei
venerato nostro Padre D . Bosco, le nostre
(1) È già cominciata la celebrazione di una Messa fronti si curvarono, i nostri occhi versarono
ogni venerdì all'Altare del Sacro Cuore di Gesù .
copiose lagrime, rimanemmo come smarriti

1.9 Page 9

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lamammo : - Siam fatti orfani . . . senza
Padre ! - Ma presto ci riconfortammo, ed
io,rtnaIli,thovseint,
o caro D . Rua, ho riveduto e ritrovato mio
padre ! »
Concluso coll'invitare i valorosi Missionari
schierati in presbitero a seguirlo, loro indi-
cando gli angioli di quelle lontane regioni
che ansiosi e supplichevoli stanno ad aspet-
tarli .
Come D . Costamagna ebbe finito, Mons .
Basilio Leto, data la benedizione col Vene-
rabile e recitate le preghiere dei peregrinanti,
indirizzava eglì ancora alcune affocate pa-
role ai Missionari, li benediceva in nome di
Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo e
passava ad abbracciarli uno per uno . Essi
allora s'avanzarono per ricevere e dare l'ab-
braccio ed il bacio di pace al loro venerato
Padre e Superiore D . Rua ed agli amati
confratelli . - Poscia a stento attraversarono
la chiesa in mezzo ad una folla commossa, che
formando come doppia-siepe continuava sulla
piazza fino alle vetture, che dovevano con-
durre i Missionarii alla stazione .
Il giorno 3 dicembre, sacro all'Apostolo
delle Indie, S . Francesco Zaverio, D . Costa-
magna coi Salesiani e colle Suore destinati
all'Argentina ed all'Uruguay salivano a, bordo
dell'Europa, e s'allontanavano dal porto di
Genova . -- Gli altri per la Colombia e per
l'Equatore salperanno da St-Nazaire in Fran-
cia ai primi di gennaio .
I PELLEGRINI OPERAI E DON RUA .
Il giovedì, 7 novembre u . sc ., il venerato no-
stro Padre Don Rua riceveva il dispaccio seguente
« Preghiera venire benedire pellegrini operai at-
traversando Torino domani venerdì ore 10 .
LE MIRE . »
Il sig . Le Mire è uno dei nostri zelanti Coope-
ratori del Jura . Vivente ancor D . Bosco, egli ebbe
la consolazione di vedere la giovjne sua consorte
ricuperare la salute in un modo affatto insperato,
in seguito ad un soggiorno dell'ammalata in To-
rino, dove ella era venuta, quasi moribonda ed
accompagnata dalla famiglia, per raccomandarsi
alle preghiere dell'amatissimo nostro Padre e de'
suoi orfanelli .
Il sig . Le Mire, stabilito per dirigere i pelle-
grini operai (Sezione Est della Francia), non ha
voluto attraversare Torino, dove tutto gli parla
della grazia ottenuta, senza segnalare il suo pas-
saggio con un atto di riconoscenza . Non compor-
tando l'itinerario del treno speciale formatosi a
Bourg per i pellegrini dell'Est che una fermata
di tre quarti d'ora a Torino, non era possibile
una visita all'Oratorio o alla tomba di D . Bosco
d'altronde niuno doveva uscire dalla stazione e
tanto meno il capo del pellegrinaggio . Pure vo-
lendo almeno procurare alla fede propria ed a
quella de' pii suoi compagni di viaggio una sod--
disfazione che potesse diminuire il rincrescimento
di tutti, il sig . Le Mire ebbe la felice idea di spe
dire il telegramma surriferito .
Quest'invito, sottoscritto da una persona che Don
Bosco aveva sì efficacemente raccomandato a Maria
Ausiliatrice, commosse profondamente D . Rua. E
poi, era la Francia che passava . D . Rua ha im-
parato dal nostro amatissimo Fondatore e Padre
ad amare la Francia, la cui generosità per le
opere Salesiane non ha per anco cessato d'aumen-
tare . D . Bosco non poteva parlar della Francia,
dell'accoglienza ch'egli vi aveva ricevuto, della
devozione che vi aveva incontrato e dell'appoggio
meraviglioso che ogni giorno maggiore vi trove-
ranno le sue opere di zelo, senz'essere commosso
fino alle lagrime . Infine, era la Francia del lavoro
che D . Rua avrebbe potuto salutare ed anche be-
nedire, poichè di ciò gli si faceva domanda .
Gli rincresceva troppo di non aver saputo a
tempo la recente visita d'un gruppo, di pellegrini
alla chiesa Salesiana di S . Giovanni Evangelista,
per non rispondere con vivo slancio all'appello degli
operai dell'Est .
Il treno entrò nella stazione alle ore 10 e 21 m .
I 2000 pellegrini che conteneva discendono in
perfetto ordine e prendono posto in un altro pre-
parato per loro . D . Rua incontra ben tosto il si-
gnor Le Mire e la sua degna madre . Egli li sa-
luta affettuosamente, loro augura il benvenuto e
lor dimostra il piacere che prova nel presentare
all'intiero pellegrinaggio, nella persona del suo
capo, gli omaggi dei figli di D . Bosco . Poi, per
quanto lo permette la fermata sì breve accordata
ai pellegrini per una piccola refezione, Don Rua
è attorniato ; i numerosi Cooperatori Salesiani che
annovera il pellegrinaggio si fan riconoscere, e
domandano al loro Superiore e Padre una pro-
messa di preghiere, un memento sulla tomba di
D . Bosco, una benedizione . Impiegati della sta-
zione, guardie, carabinieri, doganieri, viaggiatori
che vanno e vengono, tutti si domandano chi mai
può essere quel prete, oggetto della venerazione
dei pellegrini . Dopo un viaggio già lungo, di cui
la fatica non è per anco al fine, in luogo di pen-
sare a ristorarsi le forze, perché stanno essi gi-
nocchioni dinnanzi a quel prete che lor parla e
li benedice? Un impiegato, da viva curiosità
spinto, s'alza sulla punta dei piedi, osserva, e poi
rivolgendosi verso i compagni esce in questo sem-
plice motto : - Don Bosco .- Il mistero era spie-
gato, ed essi compresero che era venuto D . Rua .
Don Bosco è, infatti, un motto con cui da gran
tempo si indica, a Torino, tutto ciò che davvi-
cino o da lontano ha qualche relazione col nostro
venerato Padre . Ma per la circostanza il brav'uomo
non credeva di pronunciare espressione tanto giusta .
Sì, era veramente D . Bosco che si venerava nella
persona di D . Rua ed era facile comprendere
come i nostri cari Cooperatori non hanno punto
due maniere d'amare i lor due Don Bosco : quello
del cielo ha ritenuto tutti i suoi anici, e tutti i
loro cuori sono acquistati a quello della terra .
Questo è il prezioso insegnamento, che ci con-
ferma, una volta più, il breve abboccamento di
cui dobbiam fare un cenno . Le esigenze partico-
lari d'un pellegrinaggio così considerevole vie-
tano, dicono, ogni fermata un po' notevole lungo
il viaggio : profondamente ci rincresce per i pel-
legrini . Essi così perdono l'occasione di compiere,
cammin facendo e senza perdita di tempo apprez-
zabile in un viaggio di lunga durata, una serie
di piccoli pellegrinaggi secondarci, il cui ricordo
non torrebbe nulla alle grandi emozioni di Roma.
Così una fermata di alcune ore a Torino avrebbe

1.10 Page 10

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permesso ai pellegrini operai di venerare il Santo
Sudario, di pregare sulla tomba di D . Bosco e
forse anche di vedere l'Oratorio di Valdocco e la
chiesa di Maria Ausiliatrice .
Noi rimettiamo questo pensiero agli organizza-
tori de' pellegrinaggi futuri : essi potranno d'al-
tronde ricordar, come noi, che queste fermate erano
sempre convenientemente fissate alle squadre, che
gli Agostiniani dell'Assunzione guidavano perio-
dicamente a Roma, or fa qualche anno . Checchè
ne sia, noi soggiungiamo tosto che i pellegrini
dell'Est, visitati alla stazione da D . Rua, hanno
un mezzo per recarsi alla tomba di D . Bosco o
per fermarvisi nello stesso tempo : imitando cioè
la diocesi di Saint Claude, che ha inviato a Don
Rua una lista di tutti i suoi pellegrini . Queste
liste saranno deposte sulla tomba del venerato
nostro Padre a Valsalice .
Egli così avrà continuo motivo di ricordarsi,
appresso Dio, de' cari operai che il suo Succes-
sore ha benedetto di tutto cuore e con tutta fede
al momento in cui il treno prendeva le mosse per
alla volta di Roma .
(Dal Bollettino Francese) .
CONFERENZA SALESIANA .
Arenzano, 28 ottobre 1889 .
Fra i luoghi della nostra .occidental riviera ne'
quali la memoria e le opere dell'incomparabile Don
Bosco si tennero ognor in altissima stima, vuolsi
certamente ricordar Arenzano, che ebbe la ventura
d'aver zelanti sacerdoti, fra cui l'arciprete Borag-
gini ed il Parroco attuale, veri modelli del buon
pastore. Epperò fin da quando era in vita il ve-
nerando fondatore della Congregazione Salesiana,
questi esternò più volte il desiderio di tener in
detta parrocchia una conferenza a quei coopera-
tori : ma la cagionevole sua salute non gli per-
mise di mandar ad esecuzione tal suo desiderio .
Si sperò poi in Mons . Cagliero, ma neppur questa
speranza potè essere soddisfatta . Quando finalmente
ieri (27) gli ardenti voti degli innumerevoli ammi-
ratori delle opere di D . Bosco furono appagati per
la splendida conferenza ivi tenuta dall'indefesso
Superiore dei Salesiani nella Repubblica Argen-
tina, D . Costamagna .
Sebben piovosa e triste fosse la giornata, dav-
vero imponente fu la folla accorsa nella magnifica
nostra chiesa parrocchiale . Tenero, commovente
fu tutto il discorso dell'ardente apostolo degli
Indii ; tenero quando descrisse la condizione mi-
seranda dei selvaggi ; commovente, pietoso, quando
parlò dello stato veramente deplorevole cui sono
ridotti specialmente in fatto di religione i nostri
connazionali che emigrano in quelle terre, perchè
mentre ben di rado riescono a trovar quei vantaggi
materiali che ne speravano, sempre finiscono per
perdere del tutto la fede ; onde scongiurò colle più
calde parole le nostre popolazioni a non abbandonar
questa diletta Italia per recarsi in contrade stra-
niere, ovo non raccolgono che continui disinganni
materiali, e tremendi danni spirituali .
Il nostro parroco ed il curato andarono eglino
stessi a raccogliere la limosina per le Missioni Sa-
lesiane . I giovani del Collegio di Varazze accom-
pagnarono con musica benissimo eseguita le reli-
giose funzioni, sicché ben si può affermare che
splendida riuscì questa conferenza in Arenzano,
del tutto commovente e cotanto divota, che superò
ogni nostra aspettazione .
Oh! se anche ad Arenzano avessimo un Collegio
di Salesiani ! Essi vi troverebbero qui un terreno
assai fertile ed ubertoso che risponderebbe coi più
consolanti frutti alle loro fatiche . Fiat, Fiat .
C.
(Dall'Eco d'Italia)
L'IMMACOLATA
ALL' ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
IN TORINO .
i
La festa di Maria SS . Immacolata come
nel passato così al presente si celebra solen-
nissima nell'Oratorio di S . Francesco di Sales,
Non è offuscata da quella del 24 maggio .
L'una e l' altra hanno i proprii splendori e
un carattere alquanto diverso . La festa di
Maria Ausiliatrice, incominciatasi a celebrare
or sono ventun'anni, è per noi un giorno
trionfale : Maria SS . è in quel giorno come
una sovrana nell'ora di udienza solenne ed
in cui riceve gli omaggi di una intiera na-
zione. Nella festa dell'Immacolata Maria SS,
è invece per noi come una madre, che, nel.
l'interno della sua reggia, ama assidersi in
mezzo ai suoi figliuoli e sentirsi ripetere dalle
loro labbra le proteste e le promesse di lui
affetto vivissimo ed imperituro .
E come può essere altrimenti, se l' 8 di-
cembre segna il principio di tutte le impres e
meravigliose di D. Bosco? Egli in questo
stesso giorno soleva tutti gli anni, dopo le
funzioni della sera, radunare i suoi Salesiani,
perchè aveva bisogno di raccontare loro ciò
che già sapevano, quanto grande cioè fosse
la bontà della Madonna . L'argomento predi-
letto era sempre il suo incontro con Barto-
lomeo Garelli nella Sacrestia di S . Francesco
d'Assisi . E descriveva quella scena coi più
vivaci colori, e quell'Ave Maria recitata col
giovanetto inginocchiato al suo fianco e il
primo Catechismo che allora egli incomin-
ciava . Allora, egli esclamava, io era solo ., .,
nulla io aveva in questo mondo . . . . quel giova-
netto era solo . . . era il primo . . . ed ora invece,
ora . . . e s'inteneriva, la parola si mesceva ai
singhiozzi e le lagrime rigavano la sua faccia .
Il dare uno sguardo al passato e il pen-
sare al presente è ciò che forma l'incanto
più soave, di questa festa, che ben può dirsi
tre volte solenne nel luogo ove D . Bosco
eresse il suo Oratorio .
La chiesa di Maria Ausiliatrice, di cui
non v'era che l'idea quando D . Bosco s'in-
contrò con quel giovanetto, ora è gremita di
popolo devoto, desioso d'accostarsi ai SS,
Sacramenti . Il suono giulivo delle campane,
ripetendo le soavi note che l'indimentica-
bile nostro Padre insegnava ne' primi tempi
a' pochi orfanelli che aveva potuto racco-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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gliere, verso le 7 del mattino ve ne raduna
un migliaio circa per assistere alla Messa
della Comunità . È' questa celebrata da Mons .
Re, eletto Vescovo di Alba . Centinaia e cen-
tinaia di giovanetti s'appressano alla balau-
stra per ricevere il Pane degli Angeli, ed
i cantori dall'orchestra fanno echeggiare l'aere
dell'ampia cupola col mottetto : Tota pulchra
es, Maria, et macula non est in te . Tutta bella
sei, o Maria, e macchia in te non è . O Maria,
prega per noi, intercedi per noi presso di
N. S . G. Cristo . I cuori sono tutti rapiti dalla
bellezza, dal candore di Maria, son pieni di
gratitudine e di confidenza verso di Colei che
ha fatto meraviglie col suo servo fedele D .
Bosco . Quell'inno, quell'invocazione a Maria
tutta bella, variamente musicato, vien ripe-
tuto nella Messa solenne delle 10, e nuova-
mente alla sera prima del Tantum ergo per
la benedizione col SS . Sacramento .
È questa la festa della Mamma dei Sale-
siani : la gioia più pura e più semplice splende
sui volti loro e dei loro giovanetti . I compo-
nimenti che leggonsi alla frugale mensa co-
mune sono ringraziamento, lode, preghiera
alla Vergine Maria .
La musica anch'essa concorre a rallegrare
la festa, tenendo varii concerti, maestrevol-
mente eseguiti, sotto i portici dell'Oratorio .
Alla sera, in segno di fraterno affetto, i
giovani comici dell'Oratorio festivo invitano
i 350 artigiani interni ad assistere ad una
brillante recita nel proprio teatrino . Vorreb-
bero invitarvi pure gli altri 500 studenti, ma
la strettezza del luogo non lo consente . D'al-
tronde la recita è in italiano, e gli attori,
quasi tutti dediti al lavoro, dicono di non
essere ben preparati a recitare in questa
lingua dopo sì poche prove fatte, e temono
di non riuscire con onore dinanzi a giovani
studenti . - La riuscita però è splendida, e
gli spettatori, già ripieni dell'allegria santa
di tutta la giornata, colla piena soddisfa-
zione di quest'ultimo divertimento vanno a
riposo oltremodo contenti ed i loro sonni sono
più placidi e più profondi del consueto .
Verso le 8 1/2 antim.delostgirn
la chiesa attigua di S . Francesco di Sales,
destinata per l'Oratorio festivo, è essa pure
piena zeppa di giovanetti accorsi per festeg-
giare l'Immacolata . Un buon numero, pre-
parati nei giorni precedenti con alcune pre-
dicazioni, già si sono accostati al Sacramento
della Penitenza, altri stanno allora intorno
al Confessionale, e si dispongono per rice-
vere la S. Comunione, la quale riesce vera-
mente generale . Oh! quanto non sarà contento
Gesù nel vedersi attorniato da tanti giovanetti
che desiderano di riceverlo nel loro cuore ! Oh!
con quanto piacere non entrerà nei loro te-
neri cuori, come osserva il Sacerdote cele-
brante D . Carlo Farina, attuale Direttore
della Casa, nel breve fervorino che fa a-
vanti di porger loro la sacra Ostia, Egli
che desidera gli si lascino avvicinare i par-
goletti e fa sua delizia l'abitare in mezzo de'
figliuoli degli uomini ! - Frattanto i cantori
anziani della scuola annessa al medesimo Ora-
torio festivo intonano ed abilmente esegui-
scono un mottetto di circostanza ; e vogliono
pur dare un piccolo saggio i novelli can-
tanti, un centinaio circa di giovanetti delle
elementari superiori, intonando una lode mu-
sicata all'Immacolata .
Non mancano neanche qui i suoni a rallegrare
la cara e grandiosa festa : i musici esterni essi
pure al dopo pranzo danno alcuni concerti
nel cortile, mentre i settecento e più giova-
netti si trastullano su per i giuochi, e più
tardi in chiesa accompagnano il . Tantum ergo
per la benedizione col Venerabile .
Quei vispi fanciulli del ,popolo, che hanno
avuto la pazienza di stare, tanto al mattino
come alla sera, per più di un'ora e mezzo
tra le banche della chiesa, all'uscire da essa
si vedono distribuire alcunchè poi loro denti
e ne hanno sommo piacere .
Termina quella memorabile festa con una
lotteria di libri, ed altri oggetti di vestiario
e di devozione, e coi fuochi artificiali, gra-
ziosamente regalati dal bravo pirotecnico
torinese Veglia Lucca abitante in Via Nizza
Num . 62 .
A pochi passi dalla facciata della nostra
Casa di Valdocco avvi la terza Chiesuola o
Cappella, ove le Suore di Maria Ausiliatrice
tutte le domeniche raccolgono più di cinque-
cento fanciulle per l'Oratorio e le scuole fe-
stive . Le funzioni religiose del mattino e
della sera anche qui sono le stesse come
quelle della Chiesa di S . Francesco di Sales .
Grande è ivi pure il concorso delle giova-
nette e grande è l'allegrezza che regna tra
loro .
Lungo il giorno, chi dai viali di Regina
Margherita scende nella piazza di Maria
Ausiliatrice, può udire tre cori distinti, che,
con soavissima armonia, innalzano le loro
voci al Cielo cantando : Tutta bella sei, o
Maria, e macchia in te non è . E pensare che
questo cantico ripetesi in centinaia di. altre
Case Salesiane, da migliaia e migliaia di gio-
vanetti e giovanette raccolti da Maria San-
tissima per mezzo di D . Bosco, a fine di con-
durli a salvamento!
Ecco, noi esclamiamo, l'opera di D . Bosco,
che nel 1841 era solo! - Questo pensiero
dominò nelle accademie letterario-musicali,
che si tennero nei collegi delle Missioni a
Valsalice, di S . Giovanni Evangelista ed in
tante altre Case Salesìane in quel giorno
o nei susseguenti ; come pure nell' Oratorio,
dove gli studenti non volendo restare gli ul-
timi in questa nobile gara, radunavansi nella

2.2 Page 12

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Chiesa di S . Francesco di Sales, ed ivi, in-
nanzi alla statua dell'Immacolata bellamente
collocata sotto di un gran padiglione, lessero
belle composizioni in prosa ed in poesia . Il
forbito oratore, che pronunciò il discorso di
apertura, prese per testo le parole di D . Bosco :
Che i miei figli coltivino costantemente la
virtù di Maria . Accennando al fatto di Bar-
tolomeo Garelli, che fu come grano di senapa
cresciuto in grandissimo albero, dimostrò es-
sere la bella virtù caparra di lunghissima e
florida esistenza alle opere di D . Bosco, pre-
rogativa e corona di quanti si vantano di
essere figli dell'Oratorio . Poeti e prosatori
ricordarono la santa e cara memoria di D .
Bosco, intrecciando il suo nome con quello
di Maria Santissima, alla quale professavano
gratitudine ed amore senza limiti . I cantori
ed i musici alternarono inni, mottetti e sin-
fonie . Chiuse l'accademia la parola di D . Rua .
Egli prese argomento del suo dire da un pezzo
di musica eseguito dall'orchestra e intitolato
Il tramonto . - Tutto tramonta quaggiù, egli
disse ; ma due cose non devono mai tramon-
tare nell'Oratorio : la divozione a Maria SS .
e la memoria di D . Bosco e de'suoi am-
maestramenti .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Dalla Plata .
I nostri Cooperatori sanno, da una lettera
riportata in un numero dello scorso anno, come
i Missionarii Salesiani, or fan tre anni, chia-
mati andavano nella nuova città della Plata
per aprirvi un collegio . Ben sono note le
strettezze e gli imbrogli nei quali si sono
trovati per l'abbandono pur di coloro che là
li avevano invitati con belle promesse ; come
per un anno e più fossero lusingati con
blandi parole ; si dovettero fare mille repli-
cati passi, ma inutilmente . L' uomo sovente
manca di parola : Dio solo è fedele . E però
il povero missionario, benchè afflitto di ciò,
pose tutta la sua fiducia nella divina Prov-
videnza . Si dovettero sostenere grandi spese
senza aver danaro ; ma la carità dei bene-
meriti nostri Cooperatori non venne meno .
Ed ora nel mezzo della Plata sorge un pic-
colo edifizio salesiano ,chefraluni
speriamo , s' andrà ingrandendo : là vi sono
aperte scuole a' poveri giovani, là vi è Ora-
torio festivo con cappella, là s'incomincia un
ospizio per gli orfani ed abbandonati . Il bene
che si fa a quella popolazione, composta di
un.grameod'Itlian,èmeso
A questo proposito vogliamo riferire un
fatto consolantissimo che il Direttore di quella
Casa, D . Felice Caprioglio, ci ha comunicato,
non ha guari, in questi termini : « Frequen-
tavano da alcuni mesi la nostra scuola come
alunni esterni due giovanetti di buona in-
dole, dei quali il maggiore era in sui dodici
anni ed il minore in sui 10 . La loro con-
dotta era ottima . Recitavano divotamente le
loro preghiere cogli altri ; assistevano al sa-
crificio della Messa tutte le domeniche con
esemplare contegno ; si confessavano seconda
il prescritto delle nostre regole ; si mostra-
vano puntuali ed esatti nel compimento dei
proprii doveri, in una parola erano irrepren-
sibili sotto ogni rispetto . Un dì si presenta
a me la madre loro e così mi parla : - Mi
lasci, reverendo Padre, che le manife-
sti cosa che io dapprima ho creduto bene
d'occultarle, per evitare il pericolo di veder
chiuse le porte del suo collegio a' miei fi-
gliuoli. Debbo confessarle con tutta sìncerità
che i due giovanetti sono protestanti, come
il padre loro, e furono battezzati nella setta.
Io sono cattolica . Ella avrà potuto conoscere
come i miei figli, benchè giovani ancora, non
si mostrino del tutto ignari delle verità della
nostra santa cattolica religione , per la dili-
gente istruzione che io ho procurato di dar
loro . ,Quantunque il padre di nome sia pro-
testante , in fondo al cuore è un indifferen-
tone . Veda, per lui non v' ha differenza al-
cuna fra Cristo e Maometto , Lutero o qua-
lunque altro capo di setta . E però egli non
fa la minima opposizione che i figli passino,
colle debìte cerimonìe , alla religione della
madre . Anzi questa fu una delle condizioni
poste nel contratto matrimoniale, condizione
trascurata non solo da lui , ma da me an-
cora, che nei primi anni della nostra unione
ebbi la colpevole debolezza di lasciarmi ap-
pestare dal suo indifferentismo . Se non che
alcune disgrazie di famiglia mi hanno risve-
gliata, hanno ridestato nel mio cuore i sen-
timenti religiosi di mia gioventù . Io quindi
ora desidero che i miei figli si mettano sulla
via della salute . Oltre ai due che frequen-
tano il suo collegio ne ho altri due più pic-
coli . Voglio assolutamente che tutti e quat-
tro entrino quanto prima nel grembo della
Chiesa Cattolica Apostolica Romana . -
« Io rimasi alquanto meravigliato, ma nello
stesso tempo me ne rallegrai . Lodai la sua
ottima risoluzione, m'informai del luogo dove
erano stati battezzati alla maniera della setta,
del ministro che aveva loro amministrato il
Sacramento , e di tutto ciò che giudicai op--
portuno a sapersi per formarsi un giudizio
il più sicuro sulla validità o invalidità del
primo battesimo . Le promisì quindi di sod-
disfare da parte mia ai suoi buoni desiderii .
e mi diedi subito d'attorno per catechizzarle
i figliuoletti e far loro concepire una giusta
idea ed un'alta stima del Sacramento catto-
lico e delle auguste cerimonie che l' accom
pagnano . Nello stesso giorno scrissi a Buenos
Aires al sig . Ispettore D . G . Costamagna,
incaricandolo d'esporre la cosa all'Ecc..m° no-
stro Arcivescovo, il quale prendendo in con.
siderazione tutti i dati, dichiarò che doveva

2.3 Page 13

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farsi di nuovo l' amministrazione del Sacra- zerìa, composta di carta e d'altri combusti-
mento, almeno sub conditione .
bili, s' accese, ed il fuoco, dapprima appena
« A tal uopo si scelse un giorno di dome- visibile, cui subito un soffio sarebbe bastato
nica, e venne espressamente dal nostro colle- per ispegnere , cominciò a propagarsì . Non-
gio di S . Carlo per celebrare il sacro rito il trovandosi in casa né una scala, né una
c. aroestimnfraeloD Giuseppe Ve- canna tanto lunga da poter arrivare all' al-
spignani, il quale non si lasciò sfuggire l'oc- tezza dell'incendio, che facciamo noi ? Pren,
casione tanto favorevole, per dirigere al diamo alcuni cenci, l'inzuppiamo nell' acqua
popolo alcune parole analoghe con una sem- e ci mettiamo a lanciarglieli contro . Niuno
plicità, una facilità ed un'unzione tutta sin- di noi, bisogna dirlo, aveva mai riportato la
golare . Coloro che vi assistettero restarono medaglia di valente tiratore ; e però i nostri
salutarmente tocchi.
proiettili di nuovo conio davano sempre lungi
« In sul far della sera insieme colla madre dal segno alcuni metri . Se il pericolo che ci
venne pure il padre dei quattro novelli cat- minacciava ce lo avesse permesso, sarebbe
tolici a ringraziarci di quanto noi avevamo stato il caso di smascellarsi dalle risa . I
fatto a loro favore, assicurandoci che era cenci lanciati da diversi punti, volando per
tanta la consolazione che provava, che te- l' aria , s' intrecciavano a guisa dei raggi,
neva quel giorno come uno dei migliori di onde i pirotecnici sogliono divertire i curiosi
sua vita . Ed è protestante! Voglia Iddio il- amanti dei fuochi d'artifizio . La lotta pareva
luminare la sua mente, fargli svanire i suoi invero molto disuguale, e le fiamme riden-
pregiudizi e soprattutto toccargli il cuore sì dosi dei nostri poco formidabili apparecchi
che presto risolva d'imitare l'esempio de' suoi estendevano ognor più i confini del loro do-
figli, come questi seppero con tanta docilità minio .
corrispondere ai pii desiderii della madre! » « Non rimaneva altro espediente che do-
Se non che, per impedire il bene delle anime mandare aiuto . Corsi pertanto in sacrestia,
il demonio volle anche in quest'opera dei afferrai la corda della campana e mi diedi a
nostri Missionari metterci il suo zampino. Ma scampanellare tanto da dover svegliare, anzi
grazie a Dio stavolta non l'ha indovinata far disperare anche un sordo ; ma nessuno
e se ne è dovuto ritirare col zampino ben compariva . Ripetei più volte la stessa sin-
scottato . Ecco il fatto narrato, non senza un fonia, ma invano . - Possibile ! andava fra
po' d'amenità da quel Direttore .
me borbottando ; saranno morti tutti i nostri
« In una notte di marzo dell' anno 1888 vicini .. .? D. . ormir? anno Ma è egli possibile
si levò uno di quei temporali, che special- dormire al suon di questa musica indiavo-
mente in estate qui si fanno sentire molto lata di venti, pioggie, tuoni e campane? Ve-
più frequenti che non nella nostra Italia . dremo . - E sì dicendo osservo l' orologio .
La pioggia che cadeva a torrenti, il vento Erano le 3 e 1/2 antimeridiane.A!c h- a-
chefisavnmodpets,ilfugore
pisco tutto. È presto e crederanno che si
dei baleni ed il fragor del tuono, che si suc- suoni a Messa . Torniamo a suonare . - In quella
cedevano quasi senza interruzione, ci davano fa capolino alla porta un vecchio dalla barba
l'idea del diluvio universale . Nondimeno es- bianca, mosso a pietà di noi . In men che il
sendoci noi già avvezzi, tutto questo non ci dico l'informai di tutto e subito scomparve .
cagionava tanta impressione . Ma ecco di re- Non eran passati che pochi minuti, ed ecco
pente scroscìar proprio sopra la nostra ca- accorrere e riversarsi nel nostro cortile una
setta un tuono più violento, rapido e frago- moltitudine infinita d'uomini e donne, vecchi
roso . Io tremo di spavento. Sento cadere i e giovani, ricchi e poveri, soldati e pompieri
vetri della finestra della chiesa, separata con pompe, secchie, corde, scale, falci, pic-
dalla mia cameretta da debole parete di le- coni e ferri d'ogni specie .
gno . - Ch'è! il fulmine? ! chiesi a me stesso « Frattanto io aiutato dal sacerdote e dal
tutto sconcertato . - Ed ecco alcuni passi chierico, confratelli miei di questa Casa, tra-
concitati e scomposti per la cappella . - Chi sportai il SS. Sacramento in un armadio il
sarà mai? - E il caro confratello Antonio più decente delle scuole, poi m' affrettai a
Boggero, cha per avventura da alcune notti sgombrare delle poche suppellettili le due
dorme nel vestibolo della casa di Dio, ed or stanze annesse alla cappella .
corre per darmi avviso dell'accaduto . Balzo « Benchè, per l' umidità dell' atmosfera e
tosto dal letto, volo nella cappella .
l' attività sorprendente deì pompieri e d' al-
« Il fulmine era caduto sulla croce del cuni nostri vicini arditissimi, le fiamme non
campanile, e percorso il tetto ricoperto di si sieno estese di troppo, pure non si pote-
zinco, penetrò dalla parte posteriore della rono estinguere se non dopo d' aver recato
cappella tra l'assito e la tappezzeria. Giunto un danno non minore di L . 2250, danno per
ad una finestra semicircolare, respinto dai certo inferiore a quello che temevasi ; peroc-
vetri ed attratto dalla cornice di ferro che chè essendo la cappella dal pavimento in-
li circondava, si vibrò facendone saltare le sino all' ultima punta del campanile tutta
lastre in centomila pezzi . Sin qui ben lieve - formata di legno, temevasi di doverla veder
sarebbe stato il danno.
ridotta in un mucchio di cenere .
« Ma al contatto della scintilla la tappez- « Alcuni generosi vicini, tanto ci vogliono

2.4 Page 14

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belle, che subito s'offersero pronti ad iniziane
una sottoscrizione per rifare la parte della
cappella distrutta . Ma io li ringraziai di
cuore ; perocchè essendo allora la cappella
dicrpeotgàuslGverno,
doveroso lasciare a lui le spese della ripara-
zione . A tal effetto feci dello stesso giorno
l'istanza e la indirizzai al Ministro del Culto,
il quale la ricevette con benignità e vi aderì
favorevolmente , estendendo la sua genero-
sità al pagamento non solo di queste spese,
ma di altre ancora incorse per diverse ripa-
razioni reclamate dalla strettezza del nostro
stabilimento, e ordinandoci di collocare pure
a sue spese un parafulmine sulla cima del
nostro modesto campanile .
« Quindi dopo d'aver ringraziato Iddio di
averci liberati da disgrazia peggiore, possiam
dire cogli Italiani che non c'è mal che per
ben non venga, o con gli Spagnuoli che si hay
suerte con desgracias , tambien hay desgracias
con suerte . »
incapace di impedire il male e promovere
il bene, e provandone grave pena al cuore
allora
- E allora che dovrò fare?
- Allora ti preparerai a morire ! Io morirò
prima. . . se la grazia di Dio mi concederà di
andare in Paradiso, ti verrò a dar mano per
tirarti su.
Con tanta famigliarità si trattavano i due
virtuosi amici .
Ai primi di dicembre si lamentava appunto
con un amico intimo di non poter più fare
come una volta, e che quindì ne era assai
dolente . L'amico allora disse nel suo interno
« Che siamo vicini alla fine? » Di fatto dopo
pochi giorni di malattia, addì 9 dicembre 1889,
era chiamato all'eternità . Mentre noi lo racco-
mandiamo alla carità delle preghiere dei
nostri Cooperatori, confessiamo che queste
perdite di amici e di anime così preziose ci
accorerebbero assai, se non fosse la speranza
d'averli ad intercessori presso Dio.
NECROLOGIA
GRAZIA OTTENUTA
Don Bosco Giacomo . Questo buon Sacer-
dote, nato a Rivalba nel 1817, e grande amico
del nostro D. Giovanni, è morto a Torino
nel mese di dicembre, ammirato da tutti per
le sue virtù, ed amato per le rare sue doti
d'anima e di cuore . Egli non ebbe solo co-
mune il cognome col nostro venerato Padre,
ma ne possedeva le preziose qualità religiose,
acquistate nel lungo tempo del suo ministero,
avendole portate sin dal Seminario . Dopo es-
sere stato vice-curato a Gassino, venne chia-
mato a Torino come Direttore spirituale del
pio instituto delle Suore di S . Giuseppe . Il
nostro D . Bosco lo considerava come un vero
gioiello di virtù, e ne parlava a noi come di
un sacerdote esemplare . Quando in Seminario
lo interrogavano in vernacolo di che legno
egli era, faceziando rispondeva, che era inu-
tile e ruvido come il nespolo . E tu, volgen-
dosi al nostro D . Bosco, di che legno sci?
« Io, diceva, sono legno di salice . » Molti
perciò solevano interpretare che D . Bosco
dicendo in piemontese d'sales, volesse inten-
dere già a quello, che sarebbe stato un giorno
mite come il santo Vescovo di Ginevra, e
fondatore dell'Oratorio di S . Francesco di
Sales, e poi della Congregazione Salesiana .
Èc. ertopòhquandD Giacomo vo-
leva un consiglio a modo, ricorreva al suo
compagno D. Bosco, e lo seguiva come ve-
nisse dal Signore . Così pure sovente faceva
il nostro venerato Padre verso il buon amico .
Osservando, qualche tempo fa, che gli veni-
vano meno le forze, volendo ritirarsi dalla
direzione dell'Istituto, D . Bosco ve lo fer-
mava, dicendogli che quando fosse reso
per intercessione di Maria SS . Ausiliatrice
ONOREVOLE DIREZIONE
DEL Bollettino Salesiano,
Ossequiosamente mi faccio ardire di pregare
codesta benemerita Direzione a voler pub-
blicare nel Bollettino, a gloria di Maria, ciò
che le parrà più opportuno di quanto qui le
esporrò .
Mio fratello, giovane di 20 anni, fu colpito
da violenta, terribile malattia . L'arte medica
dichiara, inutile la sua opera, quasi fin da
principio ; e finalmente, dopo essergli stati
amministrati i SS . Sacramenti, un giorno si
sentenziò non rimanere all'ammalato che poche
ore di vita . Ma c'era Maria !?Quello che di-
sperarono d'ottenere i dottori, il potè Maria! .. .
e l'ammalato, che ognuno credeva morto, è
ora risanato e completamente ristabilito ! Sì,
Maria lo salvò! Questi aveva tutta la fede
in Maria ; un giorno, gettate via le medicine,
giunse a dire : -La Madonna mi fa guarire
senz'altro! - Di fronte a sè volle sempre ap-
pesa alla lettiera un'immagine della Vergine
che, a caso, rappresentava la Madonna di Ca-
ravaggio, cui voleva baciare e ribaciare ad
ogni istante quanto più il male colle sue
strette infieriva . Essendo colpito da pneumo-
nite doppia, unita ad altri mali, quanto più
si sentiva mancare il respiro o lo assaliva la
tosse fortissima, egli ripeteva a quanti en-

2.5 Page 15

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travano od erano in camera ad assisterlo : -
Pregate Maria, pregate Maria! - Lo feci rac-
comandare a Maria Ausiliatrice nel Collegio
Salesiano in San Pier d'Arena, ed il Sacer-
dote Salesìano, al quale lo avevo raccoman-
dato, mi rispose che dopo d' aver pregato
nel S . Sacrificio, era
SS. per intercessione
tanto sicuro che Maria
di D . Bosco compiva
tal grazia, che non gli pareva più vero che
Il solitario - Le sorti mutate -Il dolore
La pace -- Il cielo stellato .
Il maraviglioso e la scienza . Studio
sopra l'ipnotismo, per l'Abbate Elia Meric .
Traduz . dal francese della Marchesa Teresa
L alatta Contessa Bossi-Fedrigotti . - Un ele-
gante vol.0g4r5ia3n,-d1eL6p
il fratello fosse ammalato! Un giorno io stessa
fra le altre promesse dissi a Maria che, se il
fratello guariva, tal grazia avrei fatto pub-
blicare a suo onore nel Bollettino ! Maria in
fatti unita al S . Cuor di Gesù, e per inter-
cessione di S . Giuseppe, compiè del tutto la
grazia ! Sì, Maria ci ridonò il fratello che cre-
devamo perduto!
Certa di venir esaudita nella mia domanda,
L'Abbate Elia Meric, professore alla Sor-
bona, uomo di merito per dottrina sacra e
profana, degno altamente di fede per l'abito
che porta, per la serietà delle sue conside -
razioni, per avere assistito di persona ad
esperienze ipnotiche di celebrità mediche fran-
cesi, ha regalato testè la sua patrìa, ed ora .
per opera di una fedele e chiara traduzione,
invio i dovuti più caldi ringraziamenti, e pro- anche l'Italia d'un magnifico lavoro sull'ipno-
testandole eterna riconoscenza, colla massima
stima mi segno
Casoni di Mussolente
(Bassano), 13
Umil.ma e
Settembre 1889 .
Obl .ma serva
SANTA FACCHINIELLO .
tismo .
Schivando egli, come consiglia altrui di ca-
dere nella pecca di tutto credere o nulla cre-
dere di quanto si attiene alle dottrine ma-
gnetiche, di tutto attribuire all'opera di spi-
riti o di credere tutto potersi spiegare colle
sole leggi di natura, passa a disamina con
BIBLIOGRAFIA
chiaro discernimento i fenomeni accertati sia
fisici, sia spirituali che misti, gli stati di
letargia, di catalessi e di sonnambulismo .
Disinganni e conforti per un gio-
vane italiano . Un elegante volumetto di
pag . 184, L . 0, 50 .
Con magistrale prudenza dichiara dubbio
ciò che è ancor dubbio, e con fine acume
scinde i fatti naturali dell'ipnotismo da quelli
che reclamano l' intervento dissimulato o
È uscita ora la seconda edizione di questa
operetta, la cui prima edizione fu esaurita in
brevissimo tempo .
L'autore vi s'introduce con le seguenti pa-
meno di un fattore extranaturale .
Esamina i sistemi sorti a spiegare l'intri-
cata materia e ne dichiara la insufficienza .
Pone sott'occhio le conseguenze fatali del-
l'abuso di tali esperimenti condannati dalla
role
«
Giovane
ancora,
provai
le
dolcezze
ed
i
disinganni del mondo . Fui agitato tra le vi-
Chiesa del pari che dai dotti, noverandone
i pericoli sociali .
Combatte trionfalmente i falsi filosofi che
cende della vita, m'incolsero i venti e la tem-
pesta; ma dopo l'uragano riapparve il sereno . . .
Sono riuscito ad essere felice !
« Or tento di ritrarre me medesimo, quello
che mi si lavora al di dentro, il mio passato
dall'ipnotismo credono tenere argomenti con-
tro la libertà umana, contro il miracolo, .
contro l'ordine sovrannaturale .
Cita pochi esempi ma chiari ed accertati .
Sviluppa, brevemente la storia del magne-
ed il mio presente . . .
tismo e con interessanti digressioni rende
« Chi al suo passato non ha pensato mai, nè
al suo avvenire, svolga queste pagine ; sono
scrìtte per lui . »
amenissimo il campo delle sue scientifiche
osservazioni .
Un'opera così compiuta, istruttiva e dilet-
R:iportamquioldaquntcpiol
Il maggior disinganno - La spada in alto
-
-
L'esilio -
Una gran
La patria -
giornata -
Dio - Il Dies irae
La misericordia -
Il banchetto celeste - Un mare in tempesta
tevole ad un tempo si raccomanda a ,dunque,
coi titoli della più alta simpatia al dotto pro-
fano, al clero, all'amante di ogni coltura, a
quelli che per mille capi sono in condizioni

2.6 Page 16

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e sovente in dovere di ìlluminare prima sè
stessi e poi altri sui punti controversi della
dottrina cattolica .
Dott . DOMENICO BUFFA .
N . B . Rivolgere le domande alla Libreria Salesiana,
via Cottolengo n . 32, Torino .
DIVOTO ESERCIZIO
proposto ai Cooperatori Salesiani in apparecchio
alla festa del glorioso loro Patrono
SAN FRANCESCO DI SALES
VESCOVO DI GINEVRA
IL GALANTUOMO
ALM AN ACCO PER L' A NNO 1890
Strenna offerta agli associati delle Letture Cattoliche
per il Prof. FRANCESCO DALMAZZO,
sACERDOTE SALESIANO
Quest'Operetta forma il fasc .' di Gennaio delle LETTURE CATTOLICHE
di Torino . - Per chi desiderasse acquistarla a parte, il Prezzo è :
Un Vol . in-32° di circa 104 pagine,
Prezzo caduna copia L . 0,15
caduna copia . . . . L . 0 20
C opie 25
50
100 . . .
..
Per un pacco postale di copie 65
L . 3 50 - Copie 10 L . 2 con l'undecima gratis .
» 6 50 - Copie 25
» 12 00
4 50
» 8 00 . RIVOLGERSI ALLE LIBRERIE SALESIANE
Elenco dei Cooperatori defunti nel Novembre e Dicembre 1889 .
1 Abeìle Edoardo - Fermo (Ascoli Pi-
ceno) .
2 Altare D . Sebastiano - Dogliani
(Cuneo) .
3 Antonino Marianna - Agliè Cana-
vese (Torino) .
4 Apostolo Luigi farmacista - Bellin-
zago (Novara) .
5 Apostolo Luigia - Id. ld .
6 Aprosio Bernardo - Torriono (Porto
Maurizio) .
7 Archinti suor Amalia Super . Istit .
S . Giuseppe - Vittorio (Treviso) .
8 Avogaro nobile 1) . Giovanni - Tre-
viso).
9 Avendo ved . Francesca - (Torino) .
10 Barberis Raschio - San Maurizio
Monferrato (Alessandria) .
11 Baserga Giuseppe - Meda (Milano).
12 Belviel D . Francese) missionario -
Rho (Milano) .
13 Bodio D . Francesco Maria parroco -
Boflalora Ticino (Milano).
14 Borghi 1) . G. - Morite Olimpino
(Cono ) .
15 Bosco D . Giacomo -- Torino .
16 Bodio-Saladino Giovanna - Acqui
(. Alessandrino
17 Bottaro 1) . Gio . Batt . prevosto -
Ziona (Genov0) .
18 Brancauloro conto Giuseppe - Forma
(Ascoli Piceno) .
19 Bruschi Cesare ingegnere - Spezia
(Genova) .
20 Calcagno Rosa vedova Martinolo -
Torino
21 Candelo Teresa nata Barge - To-
rino .
22 Caneva D. Paolo - Valmarana (Vi-
cenza) .
23 Carradori conto Telesforo - Monte-
fano (Ma ,erata.) .
24 Cattani Suor _Maria Raffaella - Mo-
dena .
25 Ceppi Angelo - Chiari (Torino) .
16 Cotta D . Giovanni arciprete Vicario
For. - Vigolzone (Piacenza) .
27 Deotti D. Celestino - Rigolato (U-
dine) .
28 Donati Antonio fu Valentino - Ci-
vidale (Udine) .
29 Fagotti Mons. Fidorico arcidiacono
- Fermo (Ascoli Piceno).
30 Falkner Enrichetta - Predazzo (Au-
stria) .
31 Fava Ghisliori contessa Marianna -
(Bologna) .
32 Ferrare Emilio dottore in lettore -
Torino .
33 Ferri Primo capitano - Milano .
34 Figliola D . Giuseppe parroco -- Ca-
stel S : Giorgio (Salerno).
35 Forti D . Isidoro canonico - Arezzo .
36 Frauaarin D . Antonio - Gambettara
(Vicenza) .
37 Gatti D . Domenico cappellano - Se-
gnacco (Udine).
38 Gigliucci contessa Enrica - Fermo
(Ascoli Piceno) .
39 Giorcelli Paolo - Castel S . Pietro
(Alessandria) .
40 Gliemone D . Giuseppe Vicario For .
Rivoli (Torino) .
41 Lantelme D . Paolo Vicario - Bal-
boutet (Torino).
42 Masani Francesco - Rimini (Forlì) .
43 Mazzoni-Zarletti sog,~~etario arcivesc .
- Fermo (Ascoli Piceno) .
44 Meano Catterina - Avigliana (To-
rino .) .
45 Meano Giovanni - Id . Id .
46 Mina La Grua Antonio dottore -
Castelbuono (Palermo) .
47 Minetti D . Antonio maestro cappell .
- S. Giorgio Can . (Torino) .
48 Mocchia di Coggiola damigella Caro-
lina - Piossasco (Torino) .
49 Montaldo Assunta - Serravalle Scri-
via 'Alessandria) .
50 Morchioli Clelia - Casalbordino
(Chieti) .
51 Odino D . Giovanni prevosto - Ge-
nova.
52 Pangrazi D . Cristoforo decano arci-
prete - Condino (Austria),
53 Peano Catterina nata Giordano -
Beinette (Cuneo) .
54 Perazzo Giovanni - Torino .
55 Petran cav . Vincenzo - Bergamo.
56 Pierini D. Michele economo - Casa
Maggiore (Perugia).
57 Pinto D . Giovanni pievano - Poz-
znolo (Perugia) .
58 Possetti Giuseppe - S . Antonino di
Susa (Torino) .
59 Prina Teresa - Scaldasolo (Pavia) .
60 Randi D . Federico Rettore - Mer-
cato Saraceno (Forti) .
61 Reboani D . Ercole parroco - Ciz-
nolo-Viadana /Mantova) .
62 Rho D . Angelo teologo - Basano
Torinese (Torino) .
63 Rinaldi Pasquale - Lu- Monferrato
(Alessandria) .
64 Rossano Elisabetta - Poirino (To-
rino).
65 Rossi Mons . Pietro arcidlac . - Tbl-
mezzo i Udine)
66 Salvadori D . Pietro - Oliveto (A-
rezzo).
67 Santi D . Sante parroco - Frassino
(Modena) .
68 Savio Teresa - Busca (Cuneo) .
69 Scalzi Angola - Silvano d'Orba (A-
lessandria) .
70 Scazza Lodovico - Corte de'Cortesi
(Cremona) .
71 Sosia Marianna ved . Giusiana - To-
rino .
72 Simone Teresa - Galatone (Lecce) .
73 Simoni Antonia - Rasa (Locarno
Svizzera) .
74 Stara Mariangela - Alea (Cagliari) .
75 Tofoni D . Pellegrino rettore Semin .
Fermo (Ascoli tPiceno),
76 Troia Catterina vedova Cane - Ma-
gliano d'Alba (Cuneo) .
77 Vagnozzi padre Luigi - Fermo (A-
scoli Piceno) .
78 Valeri D . Didio - ld . Id .
79 Varieschi D . Giuseppe coad . - Trez-
zano sul Naviglio (Milano).
80 Zandigiacomo 1) . Luigi parroco -
Segnaceo (Udine) .
81 Lecchi D . Pietro arciprete - Bog
fena (Bologna) .