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Abbonatevi alle LETTURE CATTOLICHE.
Tutti lamentano che siamo in tempi cattivi, che i giovani mettono male, che gli adulti sono corrotti, che
il mondo va in rovina, ma pochi si danno la pena o l'incomodo di portare al male un po' di rimedio . Le
osservazioni qui non mancano a nessuno, perchè l'amor proprio è assai fino a suggerire delle scuse che se
valgono a salvarci davanti al tribunale del mondo, non sappiamo se gioveranno a scusarci davanti a quello di Dio .
Noi ci rivolgiamo specialmente ai nostri più indulgenti Cooperatori, che sono i parroci, perchè ci aiutino
a propagare la buona stampa, ed in particolare le Letture Cattoliche. Essi vedono come la voglia di leggere
è diventata universale , e elio la lettura , se una volta era occupazione riserbata ai Signori, ora è immensa
nel popoletto ; si vuol leggere a qualunque costo, ed anche a costo di tutti i sacrifizi, come sono quelh della
moralità e della religione. La cattiva stampa poi , a guisa di un fiume uscito dalle sue rive , dilaga ogni
parte del nostro paese, e non risparmia quasi alcuna famiglia . Non aspettiamo che il nemico abbia inaridite
tutto le fonti della virtù per portar rimedio a tanti mali . I Parroci hanno un mezzo facile coll'abbonarsi alle
nostre Letture Cattoliche per diffondere in mezzo ai loro fedeli sante massime , e per far entrare in certe
case questi buoni amici, come ci studiamo che siano i fascicoli che dovranno uscire ogni mese .
D . Bosco di venerata memoria ci raccomandò quest'opera e noi la raccomandiamo quanto si sa e si può
a quelli che hanno cura del popolo e specialmente della gioventù .
Non solo poi siamo disposti ad aiutare i signori Paroci nell'opera salutare della diffusione della buona
stampa con agevolare le associazioni alle Letture Cattoliche, ma volentieri ci prestiamo a favorirli nella
spedizione di fascicoli delle annate scorse che sappiamo piacere . Dobbiamo avere un solo intento, e sia questo,
che si salvi la gioventù dalla lettura delle scritture empie ed immorali.
PROGRAMMA D'ASSOCIAZIONE :
1 . Lo scopo di questa Associazione si è di diffondere libri di stile semplice, dicitura popolare . La materia sarà :
Istruzioni morali, ameni racconti . storie edificanti, ma che riguardano esclusivamente la Cattolica Religione .
2 . In ciascun mese uscirà un fascicolo di circa 108 pagine .
3 . Il prezzo d'associazione è di L . 1 ,25 ogni semestre, e L . 2,25 all'anno per chi vuole i fascicoli fran-
chi di posta. All'uffizio in Torino L . 0,90 per semestre, e L . 1,8O all'anno . Fuori d'Italia L. 3,00
per tutti i paesi componenti l'Unione postale .
4. Per fare tutte le agevolezze possibili a tutte le benemerite persone ecclesiastiche e secolari che vorranno dar
mano a quest'opera di carità, saranno loro spediti i fascicoli franchi di porto per tutte le parti d'Italia dove
sono attivàte le ferrovie, e per l'estero sino al confine allo stesso prezzo di L . 0,90 per semestre, e
L . 1 SO all'anno ; perchè i soci facciano un centro ovo si possa indirizzare non meno di 50 fascicoli .
5 . Ove si possano spedire insieme per la posta 25 fascicoli, il prezzo d'associazione sarà ridotto a L. 2 .
Dono a ciascun associato : Il Galantuomo, Almanacco . I promotori di dieci associazioni pagando anticipata-
mente L. 22.50, riceveranno in più una copia delle seguenti opere : ORStni, La Vergine Madre di Dio, - IIUGUET,
Glorie e virtù di S. Giuseppe, - L'Anima Cristiana alla scuola di S. Francesco d'Assisi .

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PICCOLE LETTURE DI ASCETICA E ISTRUZIONE RELIGIOSA
PUBBLICAZIONE PERIODICA-MENSILE
PROGRAMMA
t ° Duplice è lo scopo dell'Associazione che ha per titolo : Piccole Letture. A . Fornire ai MM . RR . Sigg. Ecclesia-
stici con lieve spesa e poco disturbo, una serie ordinata di librettini ascetici e morali che torni loro utile in molte
occasioni ed anche per dono e per piccola biblioteca Circolante . D . Offrire alle persone secolari, ed anche religiose occupate,
il mezzo di nutrire il loro spirito di qualche breve lettura spirituale, di buone massime e santi consigli, senza essere
obbligati a sfogliare opere voluminose e di costo.
2° La materia contenuta nei singoli libretti è trattata con ispirito pienamente conforme alle dottrine di S . Chiesa e dei
migliori scrittori ecclesiastici . Lo stile è semplice, la dicitura popolare, il carattere chiaro e adatto per qualunque vista .
3 ° In ciascun mese uscirà un volumetto di pagine 140 in media, del formato in 32°, legato elegantemente in tela inglese .
4° Il prezzo d'associazione è di L . 5 all'anno per chi vuole i fascicoli franchi di posta . Ritirandoli in ufficio, il prezzo è
ridotto a L . 4,50 annue. Fuori d'Italia L . 5,50 all'anno per tutti i paesi compresi nell'Unione Postale, eccetto
Tunisi, Goletta, Susa di Tunisia, Tripoli di Barberia, che godono della medesima tariffa come per l'interno .
5° Ove si possano spedire insieme per la posta più di •1 2 fascicoli, ogni mese il prezzo di associazione per ogni copia
in più delle 12 verrà ridotto a L . 4,50 .
6° L'abbonamento è obbligatorio per un anno e decorre dal mese di Gennaio . Chi non intende continuare l'abbonamento
nell'anno seguente è pregato darne avviso un mese prima della scadenza .
7° Le associazioni si ricevono personalmente o per lettera raccomandata o vaglia postale presso la Libreria Salesiana
di S . Benigno Canavese, editrice delle Piccole Letture, e presso le Librerie Salesiane di Torino (Valdocco), Torino
(S . Giovanni Evangelista), S . Pier d'Arena, Lucca, Spezia, Bordighera, Roma, Faenza, Nizza Marittima .
8° Tutti gli associati riceveranno in dono il Galantuomo, almanacco pel 1890 .
Volumetti da pubblicarsi nel 1890 .
Vol . 1° Gennaio : Proponimenti di S. Leonardo Pag. 80
-
- Amiamo Gesù l , Frassinetti » 56
» 2° Febbraio : L'igiene dell'anima, Martinengo » 288
» 3° Marzo : Divozione 7 Domeniche .
. » 80
» 4° Aprile : Due gioie nascoste, Frassinetti » 44
- - Libro aureo
. » 64
» 5° Maggio : La Vergine Madre di Dio, Bocci » 256
» 6° Giugno : Massime, Alacoque . . . . i 96
Vol . 7 ° Luglio : Considerazioni su S. Anna, Pellico
Giuseppina
. . Pag. 72
» 8° Agosto: Dell'impiego del danaro, Frassinetti », 96
» 9° Settembre : I Sette Dolori di Maria, Pellicani » 128
» 10° Ottobre : Roma e Lourdes, Vigo . . . » 64
-
- Avviamento dei giovanetti, Frass. » 64
» 11° Novembre : Mese di Novembre
. » 164
» 12° Dicembre : Novena ed ottava del S . Natale. » 96
2° BIBLIOTECIIINA DELL'OPERAIO . Uscirà un volume in-32° ogni tre mesi , . All'anno L . 1 00
Per l'estero o Unione postale
» 1 50
Dono a ciascun associato : Un Almanacco, ecc .
Ai promotori di 10 associazioni si darà in dono una copia : SALES, Il Teotimo, 2 vol . A quelli di 25 : GE iOLA , Guida
del Cristiano, e MERizzi, Alcune pagine di devota lettura . A quelli di 50 : GEROLA, Tesoro del Cristiano, e LEMOYNE,
1,'.Jpostolo S . Giovanni Evang . A quelli di 100 : Annali dei SS . Apostoli Pietro e Paolo, 2 grossi volumi .
Ga Bibliotechina dell'Operaio continuerà pure nel 1890 a ricreare ed istruire moralmente la classe operaia ; opere di
reditati autori ne faranno parte . Al Venerando Clero, alle Società operaie cattoliche, raccomandiamola diffusione di questa
iotechina .
LETTURE AMENE ED EDIFICANTI. Uscirà un vol . in-16° ogni due mesi . . All'anno L . 3 00
Per l'estero, Unione postale
n 4 00
Dono a ciascun associato : Un Almanacco e una copia : GEROLA, Siate Santi perchè Santo sono io . Ai promotori di 5
-,ciazioni, dono d'una copia : MICHEL, il Giro del Mondo, 4 vol . in-16° . A quelli di 10 una copia : MARTINENG',, Fabbro di
~_aret, ediz . illustrata ; e MICHEL, Il Giro del Mondo ecc .
Onesto Letture si raccomandano per l'amenità della materia e per l'eleganza del formato . I Direttori d'Ist`kuti educativi
,nono d'assai approfittarne, potendo tali volumi servire benissimo come strenne o premio nelle scuole .
"4 LETTURE DRAMMATICIIE . Uscirà un fascicolo in-32° ogni mese .
. All'an' o L . 4 00
l'or l'estero , Unione Postale
» 5 00
Volumi arretrati N . 54
» 18 00
n ,i . .o a ciascun associato : Un Almanacco ; una copia : SECCO, Le Vicende di S . Giuseppe, dramma sa aro, e una copia
Pe Tragedie del P . Giovanni Granelli a scelta della Libreria .
Queste Letture Drammatiche mirano a ricreare, istruire ed educare il popolo, e specialmente la gioventù italiana, con
suo serie di libretti contenenti drammi, commedie, farse, tragedie ed anche semplici dialoghi e poesie ricreative . Mirano
anche a procurare agli educatori , siano presidi di collegi o presidenti di società, o anche padri e maeri di famiglia, una
bihhliotechina teatrale di operette scelte e rappresentabili da soli giovani o sole donzelle nei collegi ed educalorii eri-
sl ani, dirette in modo che tutto possa tornare di grande vantaggio alle famiglie, ai convittori ed a' popolo .
AVVERTENZE-
t° Coloro che godono già qualche sconto o non pagano l'importo anticipato delle associazioni soj , a annunziate non
hanno diritto ai doni promessi ; ma al solo Almanacco .
2° Ai nuovi associati delle Letture Cattoliche l'almanacco promesso in dono verrà loro spedito ' oll'ultimo fascicolo
dell'anno cui presero Vassociazione, spediremo pero subito gli altri doni promessi ai promotori di più associati

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ANNO XIII - N . 12 .
BOLETINSAO
Esce una volta al mese .
DICEMB RE 1889
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
S.Reidocm-anugrszflità
- Il Santo Padre e la questione operaia : discorso
del Papa agli operai francesi e commenti su questo
del giornalismo in Francia . - Grazia ottenuta
per intercessione di Maria Ausiliatrice . - Notizie
dei nostri Missionarii : dalla Patagonia e dall'Ar-
gentina . - Il Cav . Antonio Rua. - Passeggiate .
- Bibliografia. - Cooperatori defunti nell'Ottobre
e Novembre . - Indice dell'annata .
Si prega di mandarci pel nuovo
anno le occorrenti rettificazioni
degli indirizzi .
La Comunione che per privilegio
pontificio faranno nelle loro chiese
nella mezzanotte del santo Natale i
Salesiani ed i loro alunni la indirizze-
ranno al graziosissimo Gesù Bambino,
affinchè spanda sopra dei loro benefat-
tori e benefattrici l'abbondanza dello
sue grazie celesti, e conceda loro un
nuovo e felicissimo anno, colla perse-
veranza nel bene .
RICONOSCENZA
ED AUGURII DI FELICITÀ .
IL SANTO PADRE
E
LA QUESTIONE OPERAIA .
Il sacerdote D . Michele Rua e i
numerosi suoi giovanetti, ricordando
con piacere come l'anno passato molte
benevole persone abbiano avuto il ca-
ritatevole pensiero di mandar loro la
strenna, godono di cogliere la propi-
zia occasione delle prossimo feste Na-
talizie e della fine dell'anno per au-
gurar loro con viva riconoscenza le
più elette benedizioni ed ogni pro-
sperità.
Il giorno 20 ottobre nell'aula della ca
nonizzazione sovrastante il portico di San
Pietro si radunavano due mila operai
francesi, avanguardia di altri ottomila che
dovevano seguirli divisi in varie schiere
nelle settimane seguenti . Guidava questo
numeroso pellegrinaggio il signor Léon
Harmel, buon cattolico e generoso bene--
fattore della classe operaia, proprietario
di una delle più importanti officine della
Francia . Tutto intorno alle pareti della
vasta sala spiccavano i ricchi e svariati

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vessilii delle provincie cui appartenevano
i pellegrini, le bandiere delle corporazioni
DISCORSO DEL SANTO PADRE
e le insegne delle società cattoliche alle
quali essi erano ascritti .
agli operai francesi .
Alle 12 1/4 il Santo Padre, salutato da
« Or sono due anni, una numerosa falange
vivissimi segni di affetto e di divozione, so- di operai, giunti dalla Francia, si affollava
lennemente entrava nell'aula portato sulla qui intorno a Noi . Con essi e sotto i più
sedia gestatoria, preceduto dai Cardinali, lieti auspizi s' inaugurava allora il Nostro
accompagnato dalla sua Corte sì ecclesia- anno giubilare ., per il quale Ci arrecavano
stica che secolare e attorniato dalle sue
guardie nobili, e s'assideva sul trono .
Allora l' Eminentissimo Cardinale Lan-
génieux, Arcivescovo di Reims, lesse il suo
indirizzo a nome degli operai pellegrini .
Il Santo Padre rispose con quel ma-
come le primizie delle dimostrazioni del mondo
cattolico . Quel giorno lasciò nell'animo No-
stro una dolce e forte impressione, che la
vostra presenza, cari figli, e le nobili parole
indirizzateci in vostro nome dal Cardinale
che presiede questo pellegrinaggio, non pos-
sono se non ravvivare in Noi e rendere per
gnifico discorso che risuonò per tutta la sempre indelebile . - Siate i ben venuti .
terra, riempiendo gli uomini di meraviglia,
e che noi in seguito riporteremo a cono-
scenza di tutti i nostri cari Cooperatori .
Oggidì che la questione operaia gigan-
teggia nella vecchia Europa e nell'Ame-
rica, e i pericoli che minacciano una so-
L' omaggio che voi rendete in questo mo-
mento al Capo supremo della religione cat-
tolica rivela la sostanza del vostro pensiero .
Voi avete compreso - e ve lo dettarono in-
sieme il vostro cuore e la vostra intelligenza
- voi avete compreso che solo nella reli-
gione voi troverete forza e consolazione in
cietà allontanatasi da Dio si fanno sem- mezzo alle vostre incessanti fatiche ed allo
pre più gravi, la parola del Papa agli miserie di quaggiù . La religione sola di fatto
operai non poteva giungere più oppor-
tuna . Egli non fece che ripetere la dot-
trina di Gesù Cristo . Sollevò la bandiera
della carità reciproca tra padroni ed ope-
rai, ricordando esser questa virtù legge
sociale obbligatoria per qualunque citta-
dino cristiano.
aprirà le anime vostre alle immortali spe-
ranze, essa sola nobiliterà il vostro lavoro ,
sollevandolo all'altezza della dignità e della
libertà umana . Affidando dunque alla reli-
gione i vostri presenti e futuri destini, voi
non potevate far atto di più alta saviezza .
E su questo punto Noi siamo lieti di qui
confermare le parole pronunziate da Noi in
Quale differenza tra la sua parola e altre circostanze e che voi ricordaste . Noi
quella di coloro che si vantano sosteni-
tori dei diritti dell'operaio e del proleta-
rio! È odio che essi vanno seminando,
false massime che misconoscono ogni do-
vere, sbrigliamento di ogni passione, ne-
gazione del diritto di proprietà . E ritis
sicut dii ! vanno ripetendo, come Satana
vogliamo anzi insistere una volta di più sii
questa verità, persuasi, come siamo, che per
voi pure la vostra salvezza sarà l'opera della
Chiesa e de' suoi insegnamenti rimessi in
onore nella società .
« Il paganesimo, voi non l'ignorate, avea
preteso risolvere il problema sociale, spo--
gliando dei suoi diritti la parte debole del -
ai nostri progenitori : Operai, sollevatevi l'umanità, soffocando le sue aspirazioni, pa
si sterminino coloro che comandano ! E poi ralizzando le sue facoltà intellettuali e mo-
soggiungono : Noi vi guideremo, noi saremo
i vostri Capi! E il fine della loro magni-
loquenza non è già di togliere il popolo
dalla sua miseria, ma di arricchire se stessi
e farsi grandi, servendosi così di esso
come di sgabello per salire in alto.
rali, riducendola allo stato di assoluta impo-
tenza . Era la schiavitù . - Il cristianesimo
venne ad annunziare al mondo che tutta
quanta la famiglia umana, senza distinzione
di nobili e di plebei, era chiamata ad entrare
a partecipare del divino retaggio ; dichiarò
che tutti erano, per lo stesso titolo, i figli
La parola del Papa invece come è soave, del Padre celeste, e riscattati allo stesso
veritiera, fonte di pace e di felicità tem- prezzo ; esso insegnò che il lavoro era su
porale ed eterna, se verrà messa in pra-
tica ! Egli vuole ricondurre la società a
Gesù Cristo, nel quale solo sta la salvezza
di tutti .
Leggendo il discorso pontificio non si
può a meno che ripetere al sapientissimo
Leone XIII ciò che gli Apostoli dicevano
a Gesù Cristo : Signore, tu hai parole di
questa terra la condizione naturale dell'uomo,
che accettarlo con coraggio era, per lui, un
onore ed una prova di saggezza, che voler-
visi sottrarre era insieme un mostrarsi vili
e tradire un sacro e fondamentale dovere .
« Per riconfortare ancora più efficacemente
i lavoratori ed i poveri, il divin fondatore
del cristianesimo si degnò di unire l'esempio
colle parole : non ebbe ove riposare il suo
vita eterna : Verba vitae aeternae habes . capo, provò i rigori della fame e della sete ;

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passò tutta la sua vita sia pubblica sia pri-
vata nelle fatiche, nelle angoscie e nelle sof-
fe.,inlrzScodasutrin
come si esprime Tertulliano , fu creato per
es;alruitoedDisulatr
le prescrizioni per il retto uso dei beni tem-
porali , contro di lui le formidabili minaccio
del Salvatore, se chiude il suo cuore innanzi
all'infortunio ed alla povertà !
« Tuttavia ciò non bastava ancora . Biso-
gnavricelduasi,tblre
ta.resunvicolregsdinolube
Fu questo il cómpito della carità ; essa creò
questo vincolo sociale, e gli diede una forza
e una dolcezza fino allora sconosciute ; essa
inventò, moltiplicando se stessa, un rimedio
a tutti i mali, una consolazione a tutti i do-
lori ; ed essa seppe, colle sue innumerevoli
opere ed istituzioni suscitare in favore degli
infelici una nobile gara di zelo, di genero-
sità, di annegazione .
« Tale fu l'unica soluzione, che, nella ine-
vitabile ineguaglianza delle condizioni umane,
poteva procurare ad ognuno una esistenza
to.lDeurabnisc,qetaoluzin
ora universalmente accettata e s'imponeva a
t.uiSenzadbosvierpduati
di rivolta ed insubordinazione, ma non fu-
rono mai se non parziali e circoscritti ; la
fedavtropfndeaiclnme,
perchèunlisgeradfintvose
allora possibile .
Nessuno si sarebbe permesso di conte-
stare la legittimità di questa base sociale ;
nessuno avrebbe osato formare il vasto pro-
gesqtuodipnrvl'aem
ed il cuore delle popolazioni e di mirare alla
to.aQluerivfndsocetà
dottrine funeste e gli avvenimenti che scos-
sero, più tardi, l'edifizio sociale così pazien-
temente innalzato dalla Chiesa, l' abbiamo
detto altrove : non vogliamo qui rìtornarvi .
« Ciò che Noi domandiamo , è che si ce-
menti a nuovo questo edifizio , facendo ri-
torno alle dottrine ed allo spirito del cristia-
n; esimo facendo rivivere, almeno in quanto
alla sostanza, nella loro virtù benefica e mol-
teplice, e sotto quelle forme che possono per-
mettere le condizioni dei tempi, quelle cor-
porazioni di arti e mestieri, che, già infor-
m ate del pensiero cristiano, ed ispirandosi
alla materna sollecitudine della Chiesa, prov-
vedevano ai bisogni materiali e religiosi degli
oplerai, oro agevolavano il lavoro, prende-
vano cura dei loro risparmi e delle loro eco-
nomie , difendevano i loro diritti ed appog-
giavano nella misura voluta le loro legittime
rivendicazioni . - Ciò che Noi domandiamo
è, che con un sincero ritorno ai principii
cristiani, si ristabilisca e si consolidi tra pa-
droni ed operai, tra il capitala ed il lavoro
quell' armonia e quell'unione, che sono l' u-
nica tutela dei loro reciproci interessi, e da
cui dipendono insieme il benessere privato,
la pace e la tranquillità pubblica .
« Intorno a voi, cari figli , si agitano mi-
gliaia di altri lavoratori, che, sedotti da false
dottrine, s'immaginano di trovare un rimedio
ai loro mali nel rovesciare quanto costituisce
come l'essenza stessa della società politica e
civile, nella distruzione ed annientamento
della proprietà . Vane illusioni! Andranno ad
urtare contro leggi immutabili, che nulla po-
trà sopprimere . Insanguineranno le vie per
cui passeranno, accumulandovi le rovine e se-
minandovi la discordia ed il disordine, ma
con ciò non faranno se non aggravare le
proprie loro miserie ed attirare su di loro le
maledizioni delle anime oneste . No, il rime-
dio non istà nè nei progetti e negli atti per-
versi e sovversivi degli uni , nè nelle teorie
s educenti, ma erronee, degli altri ; sta tutto
intiero nel fedele adempimento dei doveri
che incombono a tutte le classi della società,
nel rispetto e nella salvaguardia delle fun-
zioni e delle attribuzioni proprie ad ognuna
di esse in particolare . Queste verità e questi
doveri la Chiesa ha la missione di altamente
proclamarli ed inculcarli a tutti .
« Alle classi dirigenti abbisognano un cuore
e viscere per quelli che guadagnano il loro
pane col sudore della propria fronte ; loro fa
d'uopo porre un freno a questo desiderio in-
saziabile delle ricchezze, del lusso e dei pia-
ceri , che, in basso come in alto, non cessa
di sempre più propagarsi . Di fatto in ogni
grado si ha sete di godimenti, e, come non
è dato a tutti di poterla soddisfare, ne de-
rivano un immenso malessere e scontento,
che avranno per risultato la ribellione e l'in-
surrezione in permanenza .
« A coloro, che ritengono il potere, spetta
prima di ogni cosa penetrarsi di questa ve-
rità, che, per iscongiurare il pericolo, il quale
m inaccia la società, nè le leggi umane, nè la
repressione dei giudici, nè le armi dei sol-
dati potrebbero bastar e ; ciò che importa so-
vra ogni cosa, ciò che è indispensabile è che
si lasci alla Chiesa la libertà di risuscitare
nelle anime i precetti divini e di stendere su
tutte le classi della società la sua influenza
salutare ; è che con regolamenti e norme
s aggie ed eque vengano guarentiti gl' inte-
ressi delle classi laboriose, si proteggano la
gioventù, la debolezza e la mi ssione tutta
domestica della donna, il diritto ed il dovere
del riposo alla domenica, e così si favori-
scano nelle famiglie, come negli individui,
la purità dei costumi, e le consuetudini diano
vita ordinata e cristiana . Il pubblico bene
non meno che la giustizia ed il diritto na-
tu rale reclamano che sia così .
Ai padroni è prescritto di considerare
l' operaio come un fratello, di raddolcire la
sua sorte nei limiti possibili e con condi-
zioni eque, di vegliare su' suoi interessi, sia
spirituali, sia temporali, di edificarlo col
buon esempio d' una vita cristiana e soprat-
tutto di non allontanarsi mai a di lui ri-
guardo e detrimento dalle norme dell'equità

1.6 Page 6

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e della giustizia, mirando a profitti e guada-
gni rapidi e sproporzionati .
« A voi, finalmente , miei cari figli, ed a
tutti quanti sono del vostro stato, conviene
tenere sempre una condotta degna di lode
colla fedele pratica dei vostri doveri reli-
giosi, domestici e sociali . Voi or ora lo di-
chiaraste, essere vostra formale volontà sot-
tomettervi con rassegnazione al lavoro ed
alle penose sue conseguenze, di mostrarvi
sempre pacifici e rispettosi verso i vostri pa-
droni, la cui missione è di procurarvi del
lavoro ed ordinarlo , di astenervi da ogni
atto capace di turbare l'ordine e la tranquil-
lità, di conservare finalmente e nutrire nei
vostri cuori sentimenti di riconoscenza e di
fiducìa filiale verso la Santa Chiesa, la quale
vi liberò dall' antico giogo della schiavitù e
dell' oppressione, e verso il Vicario di Gesù
Cristo , che non cessa e non cesserà mai di
vegliare su di voi qual Padre, d' informarsi
dei vostri interessi e favorirli, ricordando a
tutti i loro rispettivi doveri e loro parlando
il linguaggio della carità .
« Questo sentimento di riconoscenza e que-
sta devozione alla Chiesa ed al suo Capo
rimangano incrollabili, e sempre più si ac-
crescano . - La Nostra condizione si aggrava
ogni anno, e la necessità per Noi d'una in-
dipendenza reale e di una vera libertà nel-
l'esercizio del Nostro ministero apostolico
diventa di giorno in giorno sempre più evi-
dente . Da buoni cattolici siate fedeli, cari
figli, a questa nobilissima causa . Fatela vo-
stra , ed ognuno di voi, nella sua sfera si
faccia un dovere di difenderla e di affrettarne
il trionfo .
« Ed ora, cari figli, ritornate nella vostra
patria, in quella Francia, dove, malgrado
aberrazioni individuali e passeggiere, non si
vide mai diminuire l' ardore per il bene, nè
impallidire la fiamma della generosità e del
sacrifizio . Ritornate nei vostri focolari e colla
vostra condotta provate che nelle Associa--
zioni , nelle quali sono in onore i principii
religiosi, regnano nello stesso tempo l'amore
fraterno, la pace, la disciplina, la sobrietà,
lo spirito di previdenza e di economia do-
mestica . Andate e la grazia del Signore vi
accompagni dappertutto, vi assista, vi pro
tegga, vi sostenga nelle vostre fatiche, v'in-
coraggi, facendovi gustare, fin d'ora, le inef-
fabili gioie che sgorgano dalla virtù e che
dà la speranza di una vita migliore nella
patria dei credenti .
È collo sguardo e colle mani alzate verso
il cielo, che Noi facciamo salire ed ogni
giorno faremo salire su di voi , amatissimi
figli, questi voti, queste suppliche, queste
preghiere . Intanto, e come pegno di questi
celesti favori , Noi vi accordiamo la benedi-
zione apostolica . Benediciamo voi tutti, qui
presenti, con tutta l' effusione del Nostro
cuore di Padre ; Noi benediciamo le vostre
spose, i vostri figli e le vostre famiglie . Noi
benediciam o i vostri capi, i vostri padroni
ed i vostri benefattori, comprese tutte le pie
Associazioni di cui fate parte .»
IL DISCORSO DEL PAPA
AGLI OPERAI FRANCESI
giudicato in Francia .
Così scrive il Patriote de Tarn et Garonne :
Ben so che ne diranno coloro i quali non si
sono mai serviti degli operai che per farne il loro
marciapiede
« State in guardia ! La Chiesa vuol metter le
mani sopra di voi . Ella vuol ridurvi alle condi-
zioni di schiavi dei padroni e dei preti! »
Ecco il tema
Se ne affretta lo sviluppo .
Ebbene ; ho letto il discorso del Santo Padre
agli operai francesi, e dichiaro, per quanto abbia
sfogliato il repertorio dei discorsi socialisti, e re-
pubblicani, che nulla vi ho rinvenuto che si av-
vicini a questo linguaggio sì nobile, sì grande e
che segni più chiaramente la soluzione della que-
stione sociale .
Il Santo Padre non si limita soltanto a indicare
agli operai i loro diritti, ma indica anche i do-
veri .
E li indica anche ai padroni, meglio che non
l'abbiano mai fatto i pretesi amici del popolo .
Sì, il Santo Padre dice agli operai
- Sappiate rassegnarvi .
Il Santo Padre dice ai padroni
- Sappiate, sacrificarvi ; spandete i vostri be-
neficii in favore di quelli che sono lo strumento
della vostra fortuna . Proteggeteli, amateli, trat-
tateli da buoni padri di famiglia . Del frutto del
lavoro, che è santificazione, sappiate fare buon
uso . E se voi esigete virtù dai vostri operai, non
date loro l'esempio di tutti i vizi . Cessate di sfog-
giare un lusso che sembra un insulto alla loro
miseria ; cessate di affettare uno scetticismo o una
incredulità che piombano sulle anime dei vostri
dipendenti, e ne fanno dei disperati e dei ribelli .
Insomma, amatevi, soccorretevi gli uni e gli altri .
« È il vecchio vezzo, l'antico artifizio, » vanno
gridando quelli che null'altro temono che di ve--
dere la Chiesa riprendere la sua autorità morale
sulle masse, che essi ingannano e che sviano a
perdizione .
Sarà benissimo il vecchio vezzo, ma è un buon
vezzo . E se i padroni e lavoratori seguissero do-
mani i paterni insegnamenti di Leone XIII, la
questione sociale sarebbe risoluta .
Invece di due campi nemici che si odiano, si di-
sprezzano, si combattono, vi sarebbe un grande
popolo di fratelli.
Del resto, vorremmo ben sapere che cosa è che
propongono costoro di meglio di questo insegna
mento .
Non sono certamente le proposte di soluzione
che mancarono al problema .
Che cosa hanno prodotto ? E il problema non é
forse ancor tutto da risolvere?
Ci furono molte agitazioni, molte lotte, molti
dolori. E, alla fine, non si è fatto un passo verso
la soluzione . E la questione si impone sempre, or
più che mai, all'attenzione delle menti serie .

1.7 Page 7

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« Noi non vogliamo essere gli schiavi della
Chiesa . »
Parole !
È la Chiesa che ha spezzato le catene degli
schiavi, e che, per prima, ha proclamato l' egua-
glianza nel mondo pagano .
È parimenti essa che vuol redimere il lavora-
tore, dicendo al padrone :
« Non dimenticare che questo è tuo fratello, e
che tu devi trattarlo come tale .
« Ma per raggiungere tale scopo bisogna che vi
inchategluiatrdvnColuiche
è padrone di noi tutti, davanti a Dio . »
Insomma un giogo ben leggiero a sopportare,
ben più di quello che addossano al padrone e al-
l' operaio l' ateismo e la Rivoluzione . L' ateismo
dice ai primi : « Non c'è niente al di là di questo
m ondo . Traffica adunque l'operaio, che è una mac-
c hina , e affrettati a godere del frutto del tuo
traffico ! »
Agli operai la Rivoluzione dice
« Coalizzatevi contro gli sfruttatori o traffica-
tori ; votate contro loro un odio eterno ; non c' è
n iente al disopra della forza, i diritti devono pri-
meggiare sui doveri . »
E le due forze si urtano incessantemente .
E la grande questione sociale è messa innanzi .
« Amatevi gli imi gli altri : chinatevi sotto l'au-
torità di Dio, padrone supremo . . . »
Si sghignazzi finchè si vuole nel campo degli
increduli .
Si protesti finchè si vuole nel campo degli sfrut-
tatori .
Se padroni od operai ascoltassero questa grande
voce, la questione sociale sarebbe sciolta .
Bisogna convenire che con un medesimo colpo
sarebbe finito il regno d'una masnada di comme-
dianti e dì sfruttatori.
Ora i commedianti e gli sfruttatori non vogliono
abdicare .
Ecco perchè li sentiremo per certo gridare agli
operai
« All'erta! si vuol rendervi schiavi! »
Le parole del Santo Padre non lascieranno per
questo di avere un'eco immensa nel mondo .
Ed è specialmente su ciò che noi volevamo ri-
chiamar l'attenzione .
Si confronti con questa pretesa democrazia, la
quale non è altro che una stomachevole tirannide,
il programma cristiano e veramente socialista, -
nel significato nobile della parola, - il programma
esposto da Leone XIII !
Che cosa dimanda il Papa ai cattolici?
Di lavorare a riavvicinare i padroni agli operai ;
a stringere viemmeglio colla mutua stima e sim-
patia i legami che li uniscono ;
a rendere comuni i loro interessi e doveri ;
a sviluppare nell' operaio, nel piccolo, nell' u-
mile, il sentimento della sua dignità e forza ;
a sopprimere, per quanto è possibile, nelle re-
lazioni quotidiane, le ineguaglianze di grado e di
fortuna .
Se è questa l'oppressione clericale, la preferiamo
cento volte alla libertà e democrazia opportunista,
il cui primo termine, previamente allo scrutinio,
è questo : vota per me, o crepa di fame! e l'ultimo
termine, dopo lo scrutinio, è : adesso ch e hai votato
per me, puoi crepar di fame!
Adriano Dubé, che pubblica nell'Étoile de
la Vendèe le dichiarazioni pontificie sulla que-
stione sociale, conclude così, parlando al par-
tito conservatore :
Andiamo a tutti i punzecchiati, a tutti i disil-
lusi, a tutti coloro che la Rivoluzione ha ingan-
nati, a tutti coloro che la repubblica dei fram-
massoni ha feriti nelle loro libertà, nei loro inte-
ressi materiali, paghiamo colla nostra persona,
andiamovi cristianamente, generosamente . Invece
di dividerei talvolta su questioni di persone o di
influenza locale, lavoriamo generosamente alla so-
luzione di questa questione sociale che la rivolu-
zione ha resa sì acuta, sì irritante, e diamoci tutti
il convegno su questo terreno comune dove il
Sommo Pontefice c'invita a lavorare : la carità.
GRAZIA OTTENUTA
Nel Clairon du Lot l'articolista Paolo Du-
chè scrive
Invitiamo amici ed avversarii a leggere il di-
scorso che il Papa ha rivolto agli operai francesi .
I primi vi ritempreranno la fede ed il coraggio .
I secondi ne impareranno, se non lo sanno già,
che la soluzione di questa questione sociale, cui
iscrivono con tanta pompa e tanta ipocrisia in
cima ai loro programmi ondeggianti e diversi, è
molto più lontana da essi che non fingono di cre-
dere .
Come dice giustissimamente il nostro confra-
tello Ribes-Mery se padroni ed operai ascoltas-
sero questa grande voce, la questione sociale sa-
rebbe sciolta .
Infatti è certo che vi è cento volte maggior de-
mocrazia, maggior liberalismo, maggior vero a-
more del popolo nel linguaggio di Leone XIII, che
non ce ne sia stato mai in tutti i discorsi, in tutti
i programmi, in tutti gli affissi elettorali dei ciar-
latani del radicalismo o dell' opportunismo offi-
ciale .
per intercessione di Maria SS . Ausiliatrice
Reverendìssimo Signor D . Rua,
Con sommo piacere riferìsco alla S . V .
Rev .ma una segnalatissima grazia, ottenuta
per intercessione di Maria SS . Ausiliatrice
in favore di una mia nipotina, pregando la
ben nota cortesia della Rev .ma S . V . a vo-
lerla far pubblicare nel Bollettino Salesiano,
alla maggior glorìa di Dio e ad onore della
potentissima Madonna Ausiliatrice .
Boido Marietta, d'anni 6, da Castelboglione
(Acqui) che da circa 5 mesi trovavisi qui
con noi, il 15 Aprile u . s . cadde ammalata
affetta dalle rossole . La madre, che in quei
giorni era pure qui colla zia mia moglie, pro-
digarono alla bambina le più acconcie ed
amorevoli cure, sicchè, in capo ad otto giorni,
le tracce del male eran quasi scomparse . In
famiglia già si faceva festa per la pronta

1.8 Page 8

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guarigione della cara Marietta . Tale gioia
però non solo non durò, ma tosto si cambiò
in tristezza . Infatti al mattino del 23 Aprile,
la bambina parve di nuovo aggravata in
causa d'una tosse improvvisa e maligna che
le si era manifestata . S'andò tosto pel me-
dico, ma questi non accennò a pericolo . Lungo
illgiorno la tosse si fece più frequente e
soffocante, e verso sera il dottore, chiamato
ancora d'urgenza, trovò la bambina in preda
del crudel morbo, il crup, già tanto pronun-
ciato da disperare di salvarla . Il triste an-
nunzio c'immerse nel più profondo dolore .
Intanto il morbo faceva sì rapidi progressi,
che la bambina strozzata dalla tosse pareva
soffocasse da un istante all'altro . Lo strazio
della madre e di noi tutti era indescrivibile ;
ma tanto non bastava, e la Marietta già ago-
nizzante fu ancora sottoposta alla peno-
sissima operazione chirurgica, unica prova
e prova incerta, che rimanesse a tentare .
Questa venne fatta all'una ant . del 24 nel-
l'Ospedale Maggiore di S . Giovanni, ove la
bambina fin portata alle 11 di sera . Appena
operata, Marietta si riebbe ed accennò a mi-
glioramento per quel giorno ed il successivo
25 ; ma, in seguito cioè alle 2 ant . del 26 la
febbre aumentò così rapidamente che la bimba
ne rimase accasciata ed in breve fu ridotta
all'agonia . Mia moglie, che in quella notte
era rimasta colla madre al letto dell'inferma,
alle 5 delmatinocrsea,vinfreta,
mi disse, se vuoi vederla ancora . Volai dalla
Marietta e la trovai in lotta colla morte . Le
labbra livide, gli occhi socchiusi e travolti,
la faccia coperta di sudor freddo, le dita ag-
grinzate, il respiro interrotto ed appena sen-
sibile, tutto rivelava l'imminente dipartita
di quella cara esistenza . Che tortura per la
madre, che angoscia per noi tutti! Il dottore
che, in quel mattino l'aveva più volte vi-
sitata, alle 8 1/2 la credette morta ;laSuor
assistente l'asperse coll'acqua benedetta,
mentre la madre non reggendo più al dolore,
era passata nella camera attigua, e noi col
cuore lacero e gli occhi gonfi dal pianto sta-
vamo per abbandonare per sempre quel caro
angioletto .
Maria SS . Ausiliatrice, alla quale eravamo
ricorsi ai primo manifestarsi del morbo, come
già altra volta aveva favorita la potentissima
sua protezione alla bambina col darle, il 23
Giugno 1887, la parola e l'udito, volle pure
ora esaudirci ; e quando appunto la Marietta
fu veramente creduta morta e l'infermiera
stava per portarla nella camera mortuaria,
con inenarrabile stupore di tutti i presenti,
essa riapre gli occhi, ed in men che lo dico
il suo aspetto cadaverico si cambia, riacqui-
sta i sensi, le membra già fredde si rinvigo-
riscono, le livide guancie riprendono colore
ed alle 8 3/4 Marietta può prender cibo . Da
quel punto, colla stessa rapidità che il male
er.asDiopgvt,lbaminsrtlì
otto giorni lasciò l'Ospedale, ed ora, sana, ro-
busta ed allegra, forma la consolazione de'
suoi parenti, mentre testifica la portentosa
guarigione ottenuta per intercessione della
Vergine SS . Ausiliatrice . I parenti con-
vinti di tanta grazia in segno di riconoscenza
ed a perenne ricordanza posero nella chiesa
parrocchiale di Castelboglione un quadro col-
' effigie della miracolosa Madonna Ausilia-
trice .
Del favore che, spero, vorrà accordarmi, le
anticipo i miei più vivi ringraziamenti, men-
tre coi sensi della più alta stima e profondo
rispetto vado lieto segnarmi
Di V . S . Rev .ma
Torino, 2 Luglio 1889 .
Umilino Osseq .mo ed Ubb .mo Servitore
SERRA GIUSEPPE .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Dalla Patagonia.
Choele-Choel, 2 luglio 1889
REV .MO SIGNOR D . RUA,
Credo che già sarà pervenuta nelle sua
m ani la relazione della benedizione della
nuova cappella innalzata a Chos - Malal .
Ora, cedendo ai buoni desiderii di V . S .
Rev .ma, di cui mi faccio interprete, ho deter-
minato di darle alcuni ragguagli di un'altra
Missione data sul littorale dell'Atlantico com-
preso tra lo sbocco del Rio Negro e del Rio
Colorado e sulla rive di quest'ultimo .
Il sette di maggio del corrente anno par-
tivamo, inviati da Monsignor Cagliero, Don
Savio ed io col catechista Emanuele Mendes,
giovane chileno che da un anno a questa parte
ci presta i suoi buoni servizi . Il 28 di giugno,
dopo d'aver percorso quasi 200 leghe sulle
spiagge del mare e nella valle adiacente al
Rio Colorado, spingendo talvolta le nostre
incursioni più verso il centro della Pampa,
giungemmo al fine al Fortin Uno, che si
trova sulla destra sponda di questo Rio, in
fronte a Choele-Choel .
La riviera compresa tra i due fiumi ac-
cennati è popolata da poche famiglie . La
maggior parte sono cattoliche, poche total-
mente protestanti ed alcune composte di pro-
testanti e di cattolici . Ma tutte in generale
sono indifferenti in materia di religione, fatta
eccezione di alcune poche, la cui fede è ben
radicata .
Sulle sponde del Colorado e a più leghe
verso il centro si estendono più numerose la
famiglie, sebbene siano quasi sempre spar-
pagliate qua e là ad una certa distanza le

1.9 Page 9

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u.neSodlamtrConiadel
vito alla mensa di buon piatto di zucche ,
Deserto, che si trova a 12 leghe dal Rio sulla cavoli, ecc . Abbiamo avuta la fortuna di
sponda sinistra , abbiamo visto un piccolo poter dormire sempre sotto tetto, fuori di
gruppo di famiglie riunite, che non passa la una notte che io solo dovetti passare a cielo
mezza dozzina . La popolazione del Colorado aperto per circostanze inevitabili . Il letto
an umeontn ò notfevu olmensteeinmqpuer stieultm imioarnnb i, ie do, ma neppure tanto
si calcola che il numero de' suoi abitanti non duro da impedirci il sonno . Soventi volte ci
sia inferiore ai 3 mila . Qual sia poi lo stato siamo trovati accovacciati in una stretta ca-
morale-religioso e politico di questa genio, panna, dove il vento soffiava da ogni parte
si può facilmente arguire dal vedere la mag- ed il freddo ci intirizziva le membra, nè ci
gior parte delle famìglie formate all' indi- lasciava dormire a talento . D . Savio si la-
gena ; padri il cui vincolo non è stato bene- menta del freddo, ed io, avendo passati
detto dalla Chiesa ; e numerosa prole, di cui due inverni tra le Cordigliere, dove il freddo
una parte ignora il nome dei proprii geni- è assai più intenso, non me ne accorgo
tori . Si sono trovate famiglie numerose, dove nemmeno .
nessuno sa fare il segno della santa croce e
Stando al Fortin Viejo, scomparvero due
meno a recitare il Padre Nostro ed altre ora- dei nostri cavalli, che malgrado averli cercati,
zioni . Come rarità. si è trovato qualche buona come si dice, per mare e per terra, non ab-
famiglia che insegna le preghiere alla propria biamo potuto trovarli . Il giovane Mendes fece
figliuolanza . Davvero, fa compassione vedere 15 leghe ed io ne feci altre 20, ma inutil-
tante anime immerse nell'ignoranza di quelle mente : i cavalli non si lasciarono più vedere .
verità più elementari, che formano la base Forse li troveremo più tardi . E giacche par-
e il fondamento di nostra salvazione .
liamo di cavalli, le dirò come l'anno 1886 ce
Monsignore inviandoci c' incaricò di ve- ne involarono 4 ; l'anno seguente, tra morti
dere dove si potesse erigere una Cappella, e perduti, 5 ; e l'anno ultimo scorso ce ne
che serva di stazione per la Missione . Da morirono 3 e ce ne rubarono 6 . Al presente
quanto pare, Las Isletas è il centro più po- non ne abbiamo che una dozzina pel servizio
polato e dove si spera dal signor Luro, pa- della Missione, a sono assai pochi .
drone del campo, una pronta cooperazione Ma è omai tempo che taciamo delle cose
onde realizzarne l'opera . In seguito converrà materiali e veniamo a materie più importanti
innalzarne altre due . Una in Los Gauchos, e spirituali . Durante quest'ultima Missione
oppure in Fortin Mercedes, ed una terza in potemmo celebrare quasi tutti i giorni e fare,
Las Chacaritas a circa 40 leghe più in su da dove le circostanze ce lo permettevano, un
Mercedes . La popolazione sul Colorado oggi- po' di spiegazione della dottrina cristiana
giorno si estende già sino di fronte a Roca ; tanto ai grandi quanto ai piccoli, così ai
ed è probabile che di qui a poco arriveremo cristiani come a quelli che sono tuttora infe-
alle Cordigliere unendoci con quei di Mal- deli . Non se ne poterono far Cristiani un gran
barco, del Rio B arranca e del Rio Hundo . numero, perchè andavamo in fretta, essendo
Per relazione fedele sappiamo che Acha, nostro scopo, oltre dar Missione, esplorare
capitale del territorio della Pampa, è popo- nuovo terreno . Abbiam visto che anche nel
lata da molti indigeni e da altri provenienti Colorado me ssis quidem multa . Epperciò aspet-
da varie provincie, dando il principale con- tiamo che il Signore ci mandi novelle piante,
tingente quella di Buenos-Ayres . Lì non v'è cha producano squisiti frutti di conversioni .
che un cappellano, il quale, anche avesse la V . S . Rev .ma conosce la necessità che ne
miglior volontà, non potrebbe attendere ade- abbiamo, non ci dimentichi : preghi e faccia
guatamente al bisogno spirituale di tante pregare per le Missioni della Patagonia ,
a. nime In Victorica, paesetto che conta pochi perchè si degni il buon Dio di esten-
anni di esistenza, situato sulla sponda del dere il suo regno in tutta questa vasta re-
Rio Salado, vi è già una bella chiesuola, gione . Io son persuaso che la nostra Con-
però non vi ha chi la funzioni . Epperciò gregazione è chiamata a portar la luce del
quella popolazione è completamente abban- Vangelo in varie altre terre d'infedeli, e nutro
donata in quanto a religione .
fiducia nel Signore che tra pochi anni mi-
La gente del litorale, come quella che vive gliaia di anime , riscattate dal sangue di
sulle sponde del Colorado, si dedica alla pa- N . S . G . C . per cooperazione dei Salesiani,
storizia . Assai poco si coltiva l'agricoltura, loderanno e benediranno Iddio sommo bene
eccettuate Las Isletas, dove si coltiva una in questa terra per andarsene alla beata
grande estensione di terreno per mezzo di eternità .
alcuni Italiani . Produce ogni sorta di legumi
Il frutto di quest'ultima Missione diede il
e verdura . Vi alligna la vite ed altri alberi contingente di 86 battesimi, dei quali una
fruttiferi . Sono fecondissime le zucche . le terza parte sono indigeni, 5 matrimonii e 70
quali si producono in tanta quantità, che comunioni .
nell'autunno ne resta quasi coperto il suolo . D . Savio ha sofferto qualche poco per i
Noi altri durante il corso di questa Missione disagi inerenti alla Missione ; però ha acqui-
ci siamo nutriti ordinariamente di sola carne, stato maggior robustezza e miglior colorito .
tranne in alcuni punti, dove ci hanno ser-
Il 29 di giugno, festa di S . Pietro e Paolo,

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attraversando la Pampa che separa i due
Rii, siamo giunti a un'ora di notte a Choele-
Choel . All'entrare nel paese i cavalli ed una
carica, che traevamo dietro, si spaventarono
della luce dei fanali, e ci scapparono : nè ci
fu più possibile trovarli che all'indomani .
Qui incontrammo D . Stefenelli con un cate-
chista destinati a Roca e D . Gavotto destinato
per compagno di D . Panaro a Chos-Malal,
i quali partirono stamane per tempo .
Noi abbiamo ricevuto ordine da Monsi-
gnore di andarcene a Balcheta, dove è più
urgente il bisogno della Missione . Sono quasi
tutti indigeni e forse più d'una metà sono
ancora infedeli .
A Guardia Pringles si è già aperta una
casa con scuola . Le Suore ed i Salesiani
hanomltiu,eqasmnclori
locale per riceverli tutti .
In Patagones ed in Viedma i nostri Col-
legi cogli Oratorii festivi vanno progredendo
ogni dì più. Coll'arrivo di Monsignore e degli
altri Salesiani si destò l'entusiasmo negli
abitanti della valle del Rio Negro, tra cui
si può già pronosticare un gran migliora-
mento nello sviluppo della fede, nella mo-
rale cristiana e perfino nel commercio , il
quale partecipa in parte del bene della Mis-
sione .
Varie altre coserelle vorrei dirle, Rev .m° D .
Rua, ma il tempo preme ; D . Savio, praecin c tís
lumbis, vuol che partiamo . Dopo 3 giorni di
marcia saremo ai piedi di questa formidabile
traversata che conta 37 leghe senza trovar
acqua . È tuttora fresca la notizia di 3 individui
che morirono di sete l'anno passato . Ma noi
prenderemo le dovute misure perchè , col-
l'aiuto di Dio e di Maria Ausilìatrice, pos-
siamo esser liberi da ogni disgrazia .
Riceva intanto i saluti più cordiali di colui
che umilmente si professa
Di V . S . Rev .ma
Aff.mo in Gesù e Maria
Sac . Domenico MILANESIO .
Dalla Repubblica Argentina .
CARISSIMO E VENERANDO PADRE
D . RUA,
Buenos Aires . . . . luglio 1889 .
Un po' per pigrizia e un po' anche pel mio
da far continuo tralasciavo di darle una no-
tizia che dev'essere a lei di sommo aggradi-
mento . I miei cari confratelli, e soprattutto
le Suore di Maria Ausiliatrice, non vogliono
ch'io più indugi, tanto lor preme che si sap-
pia come in America eziandio la nostra
Mamma Maria ha poste le sue compiacenze .
Si tratta di un bellissimo fiore che la celeste
giardiniera volle cogliere dal Collegio delle
nostre educande d'Almagro, per trapiantarlo
nel giardino eletto del Paradiso .
Eloisa Mera è stato questo fiore bel-
lissimo, che vagheggiato dagli Angioli e
da Maria stessa , nel giorno a Lei dedicato
sotto il titolo di Ausiliatrice, il 24 maggio
di quest' anno, fece la sua prima comparsa.,
tra le aiuole celestiali .. Eccole qua alcuni
cenni della sua vita .
Stette nel nostro educandato per due anni :
consecutivi , dando sempre esempi di virtù -
non comune : specialmente quando, accusata
falsamente, seppe sopportare con tranquillità
la calunnia, e perdonò di buon cuore a quelle
lingue malediche, le quali sì acerbamente
l'avevano ferita . Di 13 anni appena già so-
spirava per lo stato religioso, e sperava di
poter presto aggregarsi alle Figlie di M . A .,,
cui tanto amava .
Ma la Madonna fece su di lei altri calcoli ..
Per una costipazione alquanto trascurata
che convertissi dipoi in etisia, Eloisa dovette
a malincuore lasciare il caro nido d'Alma-
gro e far ritorno in famiglia, dove destina_
vala il Signore apostolo ai suoi parenti .
Eran costoro gente, data interamente al
traffico, il che vuol dire, specie in Buenos
Aires , che avean perduto di vista il vero,
l'unico negozio, qual'è quello di salvare l'a-
nima propria . - « Ci voleva quest' angelo,
così esprimevasi il padre suo, per rimet-
terci in pace con Dio e cogli uomini, e
per ravviarci sul sentiero della patria cele-
ste . » - Eranvi in quella famiglia divisioni
e serie assai, ma dopo alquanti mesi di sog-
giorno d'Eloisa in casa, comparve il più bel,
l'iride che mai si fosse visto . Che se talvolta
per qualche incidente si veniva al punto da
dover rompere quella santa armonia, la fan-
ciulla accorreva, e or con una paroletta ed
or con uno sguardo solo che dir voleva
Amiamoci per amore di Gesù - ognuno si
rabboniva e tornava la quiete, la pace .
I servi addetti al negozio del padre , che
non eran sempre prudenti nel modo di par-
lare , dovetter ben presto persuadersi che
alla sua presenza era meglio tacere ; perchè
o li sfolgorava con uno sguardo, o, se spar-
lasser di nostra santa religione, con argo-
menti che essa andava ad attingere sovente
da persone saggie ed istruite, faceva far loro
la figura d'ignorantoni, riducendoli al silenzio .
Per mezzo di lei entrò in quella famiglia
la consuetudine d' accostarsi più volte al-
l'anno alla s . Comunione . Stava essa in casa
col corpo, ma col cuore era nel collegio d'Al-
magro, dove, almeno una volta al mese, nel
dì della riunione delle Figlie di Maria e
nella principali solennità ella passava l' in-
tiera giornata . Era impossibile che i parenti
che la dovevano accompagnare, vedendo la
devozione con cui stava davanti a Maria Au-
siliatrice ed il raccoglimento onde presenta-
vasi alla s . Comunione , non ne restassero
presi e come obbligati ad imitarla .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Intanto Eloisa aveva passati due anni di
malattia in famiglia, e per quanto i parenti
si lusingassero di una pronta guarigione,
ella se ne rideva interiormente ; anzi pren-
dendo dolcemente a gabbo le speranze di sua
sorella che tanto l' amava, ogni venerdì, alla
stessa ora in cui spirò sulla croce N. S . Gesù
Cristo, essa immaginavasi di morire, e con
tal illusione atteggiavasi come corpo morto .
- Che fai? chiedevale la buona sorella .
Oh! che spavento ! non fare così .
- Non aver paura, rispondevate essa ; io
devo morire, e . . . voglio morire appunto in
giorno di venerdì, quando morì Gesù ; così
Mamma Ausiliatrice non mi lascerà penare
che un pochino nel purgatorio, ed al sabato
mi chiamerà con sè .
E questo giuoco, per così dire, alla morte,
lo ripetè sempre ogni venerdì, finchè non si
potè più alzare da letto .
Allora le cento e più educande d'Almagro,
sue compagne , le quali l' amavano tenera-
mente, non tardarono d' accorgersi che la
buona Eloisa non si faceva più viva alle fe-
ste della Madonna . Chiesero pertanto ed ot-
tennero d'andarla a trovare . Ogni vìsita che
le facevano serviva loro di predica ; se ne
tornavano sempre tutte compunte e pene-
trate dal salutare pensiero dell'eternità .
- Oh! quanto è felice, diceva una d'esse ;
è sempre stata un angelo : parla d'andare al
Cielo come d' una passeggiata la più facile
al mondo .
- A me, soggiungeva un' altra, racco-
mandò di farmi Figlia di Maria Ausiliatrice
e di Don Bosco in luogo suo, giacchè la
morte lo impedisce ad essa .
- Quanta modestia in quegli occhi, ripi-
gliavano altre ; quanta prudenza e quanta
carità in quelle parole !
- Oh! fortunata chi vorrà imitarla !
La virtuosa giovanetta segnalavasi pure
per una speciale divozione verso Maria SS .
e verso Don Bosco . La prima volta che io
chiamato andai per apparecchiarla a ben ri-
cevere il SS . Viatico, vidi a capo del letto
appeso il Crocifisso, e da un lato l'immagine
di Maria e dall'altro il ritratto di D . Bosco .
- A quanto pare, le dissi, Eloisa, volete
un gran bene alla Madonna Ausiliatrice .
- Ah! Padre , non mi dica ; è mia Mamma
e basta .
- E a D . Bosco volete anche bene?
- Veda, Padre, quando arrivi al Cielo,
dopo aver fatto il mio dovere colla Madonna,
andrò direttamente a salutare D . Bosco, e
me ne voglio stare con lui e colle sue Suore
per sempre, per sempre . . . ; io sono di Don
Bosco, lei già lo sa .
Ricevuto con santo ardore il Viatico il
giorno stesso di Pasqua, voleva che l' alta-
rino a ciò preparato non si togliesse, sì per
poter ricevere altre volte l' Ospite divino, e
sì per ricordare sempre il luogo ov'erasi de-
gnato di posarsi Gesù per venirla a visitare .
Ma il male facevasi ognor più rapido ed
io fui presto chiamato per amministrarle l'ul-
timo Sacramento ed impartirle la benedizione
papale . Temendo non mi riconoscesse più le
chiesi
- Eloisa, mi conoscete voi
- Sì .
- Chi sono?
- Il Padre .
- Ma qual Padre ?
- Il Padre dell'anima mia .
- Avete più caro vivere o andare al Pa
radiso ?
- Voglio andare con Maria e con Don
Bosco in Paradiso .
- Bene ; prendete un piccolo Crocifisso
coll' indulgenza plenaria in articulo mortis,
baciandolo in quell' estremo momento con
cuore contrito , voi andrete dirittamente da
Maria SS . e con D . Bosco .
- Sì, Padre, grazie .
- Siamo nella novena di Maria Ausilia-
trice ; oh! quanto sarebbe bello, se la Ma-
donna vi pigliasse seco in questi giorni .
Ella mi rispose con un sorriso che pareva
dicesse : - Ne son certa ; oh! che gioia !
Intanto passò la novena, venne la festa di
M . A . ed Eloisa viveva ancora ; ma ecco verso
le 3 pom . di detta festa il male peggiora e
la fanciulla in pochi minuti è ridotta agli
estremi . Cerca il Crocifisso, lo bacia e spira
tra le braccia del suo genitore .
Maria Ausiliatrice la tolse alla terra nel dì
stesso della sua festa, giorno di venerdì, e
vogliamo sperare che non avrà aspettato il
sabato per accoglierla seco in cielo, ma su-
bito le avrà mostrata la faccia divina del
Redentore Gesù e di tutti i Santi, e l' avrà
posta qual nuova gemma all'aureola che cir-
conda il veneratissimo nostro Padre D . Bosco .
Le educande d'Almagro vollero farlo un
solennissimo funerale, pel quale eressero un
tumulo a guisa d'un monte coperto di gigli,
da cui pareva alzarsi in candide vesti l'an-
gelo Eloisa, loro dicendo : - V'aspetto tutte
con D . Bosco in Paradiso .
Amatissimo Padre , ho soddisfatto il mio
desiderio ed i voti dei miei confratelli e dello
Suore d'Almagro . Voglia Iddio concedere a
tutti i giovanotti e le giovanette, che escono
dai nostri Collegi ed Educandati, di operare
un tacito e maggior bene nella propria fami-
glia e nella popolazione in cui vivono ; e
Maria Ausiliatrice si degni in fin di vita
consolarli colla dolce speranza di andare in-
sieme con lei e coll'amato nostro Don Bosco a
godere la beatifica vista di Dio in sempiterno .
Mi benedica e mi creda suo
Aff .mo Figlio in G . C.
Sac . G . COSTAMAGNA .

2.2 Page 12

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IL CAV . ANTONIO RUA .
Confortato dai soccorsi di nostra Religione,
ed assistito dalla famiglia, che gli faceva
mesta corona d'attorno al letto, spirava nel
bacio del Signore il dì 31 ottobre p . p . il
Cav . Antonio Rua .
Il cenno necrologico che facciamo di lui nel
Bollettino Salesiano e la pia sua memoria che
raccomandiamo ai benemeriti Cooperatori e
benemerite Cooperatrici, non ci vien tanto sug-
gerito dal vincolo fraterno col venerato nostro
Superiore, quanto dai meriti speciali ed indi-
viduali del caro estinto . Da più anni, dopo
di aver servito il Governo per quarant'anni in
qualità prima di controllore alla fabbrica
delle armi in Valdocco, e poi di Direttore a
quella di Val Trompia ed anche in Brescia,
egli viveva per la sua famiglia e pel nostro Ora-
torio . Egli essi messo, per così dire, tutto a
-disposizione della nostra Casa, e pratico de-
gli affari, e specialmente dolce, mansueto,
operoso faceva tanto per noi, che ora es-
sendo scomparso, ci pare d' aver perduto un
amico, un aiuto , un fratello e quasi vor-
remmo dire un padre . L' opera intelligente
e continua che egli prestava in servizio dei
nostri orfanelli sarà per molto tempo deside-
rata, e non si sa quando la Provvidenza
ci manderà chi lo possa e lo sappia sosti-
tuire .
Egli per qualunque stagione, o che tirasse
vento o piovesse, o nevicasse, con una rego-
larità esemplare veniva a bussare alla porta
dei superiori per prendere gli ordini della
giornata, e più gliene davano e con maggior
sollecitudine si metteva in moto per eseguirli .
Sa il buon Dio quante noie alcune volte ne
ricavava ! Talvolta le sue fatiche non riusci-
vano come si sarebbe voluto, ma non si riu-
sciva a fargli perdere quella inalterabile pa-
zienza, che formava il modello per noi degno
di imitazione e vorremmo quasi dire di am-
mirazione .
E quale ne era la mercede? Quale ne è ?
Allora era la consolazione di aiutare Don
Bosco, secondo le sue forze, nell' opera cri-
stiana della carità per i giovanetti poveri ed
abbandonati, e poi, mancato quel nostro buon
Padre, col medesimo affetto e zelo prestare
il suo braccio al fratello D . Michele . Ed i
nostri orfanelli come l'amavano ! Come lo ve-
devano con piacere e cercavano di mostrar-
gliene come si poteva la loro gratitudine .
Quando morì, vollero accompagnarlo alla
sepoltura ; e facendo quasi violenza al loro Su-
periore e Padre, D . Rua, una parte si unì ai
chierici e preti della parrocchia, e la banda
dell' Oratorio con le sue note lamentevoli e-
sprimeva il nostro duolo . Nel giorno poi di
settima si cantò Messa solenne, con una co-
m unione generale nella chiesa di Maria Au-
s.iliatrl icel buon Dio, che avrà accolta quell'a-
nima benedetta negli eterni riposi, si degni
mandar al nostro Oratorio altri uomini, che
come lui sappiano lavorare e sacrificarsi per
l'opera dei nostri giovanetti .
PASSEGGIATE .
CAPO II .
Una sorpresa amica - I maccheroni - Chieri - Un
ciarlatano ed il piccolo avversario .
Ora quale gradita sorpresa ci attendeva !
Immaginatevi che un nostro buon amico del
Pino, che allora si godeva qualche giorno di
vacanza, sapendo che in quell'ora ed in quel
giorno dovevamo passare noi in numero plu-
rale, aveva fatto preparare niente meno che
quanto poteva essere necessario per soddi-
sfar il nostro appetito .
Domandiamo perdono fin d'ora se in que-
ste pagine dovremo parlarne sovente, anzi,
forse troppo sovente .
Che volete, cari lettori , allora di regola
eravamo soliti, in tempi normali, mangiare
quattro volte al giorno, e con qual copia lo
diceva ogni mese il panattiere, che si faceva
pagare la nota ; ora eravamo in passeggiata,
in aria che ci faceva digerir le pietre, e con
una salute da non essere scrollata che dal
tempo . Dunque fu una vera fortuna per noi
l'aver incontrato lui, che, dopo Messa , era
disceso sulla pubblica via ad attendere noi,
poveri merlotti, perchè dovessimo cadere in-
consapevoli in quella insidiosa rete, che ei
ci tendeva .
Chi se lo sarebbe immaginato ! O bene-
detto D . Ghivarello, come la tua presenza
ci rallegrò, e come più e meglio la tua pro-
posta che accolta ed accettata con un for-
midabile urrah! senza tema di compromet-
terci, esilarò il nostro cuore e ci mise in
pace col nostro stomaco . Seppimo dopo che
era stato un tranello, combinato con arte e
pietosa ìndustria da Don Bosco col zio del
nostro compagno, e che fu ben lieto di acco-
glierci con semplicità patriarcale, ma con
abbondanza signorile .
Si deviò a sinistra, ma felice deviazione,
che fu per noi tanto guadagno !
Del Pino, non si vede dalla nostra città
che la torre, che nei tempi eroici serviva
anche di telegrafo, per far conoscere qual-
che grave notizia con un po' più di celerità,
che non erano le vetture di una volta. Come
monumento di antichità quella torre si può
visitare, ma non presenta nessuna impor-
tanza . Al Pino esisteva un secolo fa un bel
convento di Teresiani , i quali scomparvero
al venire della famosa rivoluzione francese .
ln suo luogo si eresse la parrocchia . Che
magnifica posizione! Ci dissero che il na-
scere del sole fa un'illusione maravigliosa .
come se venisse fuori dal mare .

2.3 Page 13

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Si dice che in nessun altro luogo del Pie-
monte si goda di una vista così incantevole .
Noi eravamo giunti alle nove circa, e non
prima delle dieci alla nuova destinazione .
Ci dicevano, che avremmo avuto un po' di
pane e d'uva per recarci in via . Ma se quella
non fosse una bugia, non sapremmo quale
altra cosa meriterebbe tal nome . Mentre noi
ci riposavamo con assai piacere all'ombra
della casa, la mamma di D . Ghivarello e la
sorella ed i fratelli si fecero in più parti per
preparare tavola, distendere mantili, lavare
tondi e scodelle, che ci facevano aprir tanto
di occhi ed interrogarci a che giuoco mai si
sarebbe giuocato .
Io credo che a codesto giuoco, misurando
il mio formidabile appetito, disse un burlone,
guadagnerò tutti, e vedrete .
Erano quasi le undici, quando l' amico
D . Ghivarello disse al capo della carovana
che ci facesse sedere, perchè tutto era pre-
parato . E questo tutto come fu gradito e co-
pioso ! Un oh! lungo e fragoroso salutò la
messa in tavola della minestra . La pentola
fumava, che era uno spettacolo a vederla ;
ed anche adesso ci ricordiamo che aveva
quasi l'aspetto di un piccolo vulcano .
« Ma che buona minestra , ma come stu-
penda, ma come gustosa!
« Oh i bei maccheroni ! Neh ? venne su
unostramicpevolsmpario,
sai tu perchè le paste di Napoli si chiaman
maccaroni? » « Mah! chi lo sa? » « Lo so
ben io . » « Un buontempone mentre se ne
mangiava un piattello, su quel di Napoli,
condite come sanno fare colà con il bravo
spruzzo, con la bagna, con il formaggio,
con non so quante droghe insieme, fu inter-
rogato se gli eran cari quei vermicelli . Egli
a bocca piena ed a labbra, direi, unte e bi-
sunte, con una facciona soddisfatta, rispose
senz'altro che non solo gli erano cari, ma
caroni : e la parola rimase ad eternare la
contentezza di quel buongustaio . Ora da Na-
poli a Susa non si trovano che maccaroni
più o meno conditi ; ma saporiti, ma amabili
come questa minestra che ci fu preparata . »
« Bravo ! bene ! noi gli abbiam detto ; chi
si immaginava che avessi tanto senno in
quella testa ! » Intanto, fatta la prima di-
spensa, si domandò chi volesse replica : e si
videro quasi cento piattelli in alto . Ce ne
fu da contentar tutti, perchè si era preve-
duto il caso del nostro indivisibile compagno,
l'appetito .
Avevamo davanti a noi ancora qualche
cosa con un pane, che non era già più il
grissino della capitale, e non erano ancora
le pagnottelle dette tudeschini, allora forse
dai Tedeschi che le avevano portate fra di
noi (cari e benedetti i Tedeschi se non ci
avessero portato altro!), quando, data una
suonatina, aiutammo a sparecchiare la ta-
vola, si ringraziarono i cortesissimi ospiti, e
via a gambe !
La via principale era abbastanza lontana,
e di là a Chieri la distanza era sensibile .
Ma in quattro e quattr'otto ci arrivammo .
Ecco Chieri ! Bella, comoda, simpatica cit-
tadina . Un tempo repubblica ed abbastanza
potente, da meritassi lo sdegno del Barba-
rossa, che la fece incendiare .
Qualche etimologista vuole che quel feroce
imperatore (noi ne abbiamo fortissimi dubbi
per credere il contrario), alludendo alla flo-
ridezza passata ed al mucchio di ceneri, che
rimanevano, della misera città, le dicesse
quasi con gioia : Povera città, ricordati ora
soltanto chi eri .
Ora però, sebbén modesta, è città molto
industriosa, e per soprappiù capitale del
paese ove si commercia il vino fatto dalla
celebre freisa .
Quanta cose ci ricordava del nostro Don
Bosco ! Colà aveva ancora condiscepoli che
lo amavano tanto, amici moltissimi e tra gli
altri annoverava il suo professore, che por-
tava con orgoglio il suo medesimo nome e
cognome, e che considerava Don Bosco come
suo carissimo amico, dal quale volle essere
trattato col famigliarissimo tu appena uscito
dalle scuole .
Chieri poi ci ricorda le prime prove del
sapere , della virtù e della vocazione nel
sacro ministero del nostro venerato Padre ;
sicchè nominare questa città, era per noi un
tempo ripeterci le più amene e saporite av-
venture di lui .
Egli quando era tutto ancora per noi, e
le udienze numerose e le occupazioni delle
sua opere glielo consentivano, ci tratteneva
di quando in quando con maniera incante-
vole di quelle piccole avventure, che gli ca-
pitavano fin da quei tempi .
Così, per esempio (veramente ciò sembre-
rebbe estraneo alle nostre passeggiate, ma
forse lo è meno di quel che si crede), allora
passando di là sempre ricordavamo con infi-
nito piacere alcuni suoi episodii .
In sul primo entrare della piccola città vi
era, e vi è tuttavia, un bellissimo viale di
platani, dove noi sapevamo che un tempo
Don Bosco aveva sfidato a correre ed aveva
vinto un ciarlatano , che veniva ad impe-
dirgli certe sue radunante di fanciullini,
ch'egli faceva fin da quel tempo in ogni
giovedì .
Si sa che l'uccello vola per istinto, e Don
Bosco era già verso la gioventù, fin da quel
tempo, quegli che dimostrò d'essere in tempo
posteriore .
Al giovedì dunque raccoglieva pochi o
molti compagni, a cui l'ozio poteva essere
dannoso, e poi se li conduceva a questo od
a quel sito . Era per lo più ad una cappella
campestre, ove con quanto ognuno si por-
tava, si provvedeva per una merenda od un
piccolo asciolvere, e qualche volta anche un
po' d'accademia letteraria .
In quest'ultima caso non mancavano, per

2.4 Page 14

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dare incoraggiamento ai piccoli accademici,
di intervenirvi alcuni professori . Era perciò
una bellezza il vedere quanti accorrevano
quante mamme volevano che i loro figli
fosser annoverati tra la giovine carovana, e
come essi ci trovavan proprio tutto il loro
gusto .
Certamente il piccolo capo non aveva poco
da fare : ma con prudenza e con una rara
abilità, egli sapeva guidare i suoi quindici
o venti amici, che alcune volte giungevano
fino a quaranta, e tutti si mostravano affe-
z.ionatedvsim
Ora avveniva che il giovedì, specialmente
quando cominciava il bel tempo, era il giorno
aspettato con doppio piacere da tutti, ed era
nome una disgrazia quando, o per la pioggia,
o per qualche altro motivo non si poteva
eseguire la passeggiata .
Un giorno dunque, mentre egli usciva per
le sue escursioni con i suoi piccoli grana-
tieri, ecco un saltimbanco a cominciare i suoi
giuochi .
Egli saltava, egli suonava la tromba, bat-
teva il tamburro, agitava i campanelli e con
la sua parola veniva promettendo tante e sì
belle cose, che i figliuoletti, quasi per in-
canto, piantarono lui là in asso, come si
dice, ed attorniarono per la novità il ciarla-
tano con vaghezza e diletto . Il povero gio-
vane divenne rosso per la vergogna, e con
l'intenzione di dar un tienti-a-mente a quel
mal capitato, quasi fosse vinto esso pure dal
desiderio di quelle cose, accorre con gli altri .
Certamente non è a supporre che egli avesse
letto in un libro tristamente famoso, ma già
praticava col suo retto e buon senso, che là
dove non si può più negare un favore, o ri-
fiutar una domanda , è prudenza ed accor-
tezza concederla spontaneamente, quasi an-
tivedendo il desiderio . Eccolo dunque là co'
suoi, a far anch'esso corona al ciarlatano, il
quale sorrideva a chi accorreva, sperando
dal maggior numero di spettatori una mag-
gior raccolta di soldi .
Ma il poverino faceva i conti senza l'oste,
chè qui doveva essere ed era il nostro fu-
turo Don Bosco, che tante volte in appresso
ebbe a combattere, e vinse sempre in Do-
mino chi tentava, senza cattiva volontà forse,
impedirgli le sue oneste ricreazioni .
Dicono che in politica suol vincere chi sa
metter fuori come per sorpresa un maggior
numero di stratagemmi, di artifizi più o meno
pronti e sagaci . Ora D . Bosco diede saggio
fin d'allora d'essere fino diplomatico ed ar-
guto nel trovare mezzi per togliersi dagli
imbrogli . E da quali e quanti seppe poi li-
berarsi nella lunga e faticosa sua vita !
Disse dunque a colui, che fin da quell'i-
stante considerò come suo rivale :
e Voi siete venuto qui per fare dei giuo-
chi,noèverlEbn,ioscmetd
farne come voi e meglio di voi . » Non è
possibile esprimere la meraviglia, la sor-
presa, il sollazzo, che in un baleno si comu-
nicò fra quei curiosi, che poterono udire le
sue prime parole . Il ciarlatano però non solo
fu sorpreso, ma sbalordito e quasi indignato ;
ed era lì lì per far la scommessa a scappel-
lotti con chi aveva, secondo lui, la temerità
di fare a giuochi con lui ; con lui, che si
vantava il primo ciarlatano che correva per
le fiere e per i mercati d'allora . Gli diede
perciò un'occhiatina tra lo sprezzante ed il
minaccioso, e poi confidando di potere in un
subito togliere anche la speranza di più con-
tendere con il suo avversario improvvisato,
disse
« Insolentello , ti insegnerò io come si fa
a misurarsi con un pari mio . Su, si scom-
meta,nousmadpoc,evrm
chi saprà guadagnarla . »
Intanto il numero dei curiosi era dupli-
cato, triplicato, e tutti si ripetevano la sfida,
tutti volevano vedere l'ardimentoso fanciullo :
tutti poi parevano aspettare con ansietà in
quale cosa avrebbe dovuto consistere la con-
tesa .
Perciò tutto occhi , tutto orecchi stavano
mirando il povero giovanetto , che si tro-
vava, non è a dirsi , in una difficoltà ben
seria, e così seria, anzi tanto grave da met-
terlo in sul bel principio nel pericolo d'es-
sere vinto .
Il ciarlatano aveva messo fuori un bello
scudo d'argento, e voleva che il suo avver-
sario facesse lo stesso , da mettersi nelle
mani di un terzo . E Don Bosco fin d'allora
non aveva il lardo da dare ai gatti ; cioè,
con rispetto, non aveva danaro da mettere
in isfida .
Ma, come poscia, per altre grandissime
imprese, così allora non gli mancò l'aiuto ed
il soccorso degli amici .
Indovinarono essi in quale imbroglio do-
veva trovarsi, e lo prevennero col procurar-
gli di raccogliere fra di loro la somma di
lire cinque . Detto, fatto : vuotarono il loro
borsellino e gli posero in mano la graziosa
sommetta . Respirò il piccolo contendente ,
ed animato da così lieti auspizi, aspettava
a pie' fermo in che cosa avrebbe dovuto con-
sistere la sfida .
Si propose la corsa . Si doveva partire da
un capo del lungo viale, e correre fino al
fondo, e chi fosse andato e ritornato il primo
era il vincitore dello scudo .
Fu accettata la proposta . In mezzo ai suoi
compagni chiassosi e pieni di speranza, Bosco
va a mettersi a paro col ciarlatano, per par-
tire insieme ad un segno convenuto .
Sono a posto : il silenzio si fa generale
gli occhi di tutti i giovanetti e di altri ed
altri moltissimi sano rivolti su colui, che essi
amavano tanto, ed ora vedevano in un sì
grave ed inaspettato pericolo .
Avresti sentito quasi l' alitare d' una mo-
sca, il muoversi d'una fronda . Al tre si deve
partire . . . Tutti pensavano che la lotta non

2.5 Page 15

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poteva essere eguale, perchè il ciarlatano era
agile alla corsa, anzi soleva alcune volte pro-
porre chi desiderasse correre con lui : ma
tacitamente pensavano come anche Bosco
sapeva a tempo essere veloce, e come in certe
corse coi suoi compagni, all'ora del bisogno,
ancorchè all'aspetto paresse di poca agilità,
si lasciava dietro quanti cercavano di com-
petere con lui . Questo sapevano e ricorda-
vano a vicenda i compagni, e questo serviva
loro come di conforto in quella vera agita-
zione . Chè anch' essi erano veramente in-
quieti, e più d'uno parea pallido nel viso, come
se lui stesso dovesse correre al pallio . Si fa
dai circostanti una doppia fila, e dentro de-
vono correre i due giostratori . Al segno dato
si parte... Fu un momento di ansietà, poi
di bisbiglio, poi un vero frastuono da non
dirsi . Il piccolo Bosco par che voli e tocchi
appena la terra . È già al fondo, ritorna come
il vento... È sicuro dell' esito, eccolo alla
meta prefissa . Di fatti lasciò il meschino
quasi alla metà della seconda corsa . Accom-
pagnato dai fischi, dagli urli, dagli scherni,
dagli sghignazzi di tutta la gente ormai nume-
rosissima colà accorsa, a capo chino, con la
furia dipinta sul volto, con l'animo di farne
aspra vendetta, arrivava il ciarlatano . Chi
aveva in deposito le monete, le diede alla
vista di tutti a Bosco , il quale, è il caso
proprio di dirlo, stavasi tutto umile in tanta
gloria, ed era dubbioso se avesse a prenderle
o lasciarle al suo competitore . Ma questi
punto sul vivo dell' onore lasciò dar giù al-
quanto la furia degli applausi e poi propose
una seconda sfida da eseguirsi subito . Si era
sotto i viali di platani, come si vedono belli
tuttavia ed omai vecchi, ed il ciarlatano leg-
gerissimo della persona propose di salire so-
pra uno di essi, a chi sarebbe stato capace
di mettere i piedi più in alto . Alla strana
scommessa corrispose prontamente Bosco,
che in tempo molto posteriore ricordava,
con nostro ed altrui diletto , le sue valentia
nel cercare nidiate, i pericoli corsi, gli spet-
tacoli dati in un tempo in cui li poteva dare .
Nè queste liete avventure della sua prima
gioventù diceva solo a noi, ma quando nel
1858 fu la prima volta a Roma, le raccon-
tava con edificante semplicità a Sua Em . il
Cardinale Marini, che se le faceva ripetere
con gusto infinito . Anzi non una volta sola
quando nei suoi appartamenti accorreva in
gran numero la folla dei visitatori, voleva
che Don Bosco raccontasse la sua vita fan-
ciullesca e campestre . E noi abbiamo veduto
allora con nostra meraviglia quegli illustri
personaggi ascoltare queste cose con il me-
desimo diletto e con la medesima soddisfa-
zione, che qualunque di noi . Ma torniamo a
Chieri . Il piccolo Bosco dice al ciarlatano
- A voi il primo posto . - Ei si arrampica,
si trascina, striscia e poi su, su : si abbar-
bica ad un branco che diritto e più alto si
eleva dal fusto maggiore e va, va . . . Il ramo
dondola e cigolando si muove per l' aria in
paurosa maniera . Era l' estremo che si po-
tesse fare e quasi immaginare .
Vincerà Bosco? Sarà vinto? Dirvi che si
fosse contenti non oso asserirlo, perchè si era
partigiani : perciò con nostra pena egli di-
scendeva. sicuro di riavere il suo scudo per-
duto e quello ancora dell'avversario, perchè
ora la scommessa era stata del doppio . Non
pareva possibile salir più in alto . Senza in-
quietarsi di nulla, anzi con visibile piacere,
Bosco si avvicina alla pianta, ed in meno
che non si dice, è alla metà, poi alla cima,
poi là dove il leggerissimo ciarlatano aveva
l'aspetto di passero che vola . Era a vedersi
ed a sentirsi quassi un momento che strin-
geva il cuore . La scommessa era dunque che
avrebbe vinto chi avesse saputo mettere i
piedi più in alto, ed il nostro Bosco arrivato
colassù con mirabile e sicura sveltezza , te-
nendosi bene con le mani , si capovolse e
spinse in alto i piedi . La novità prima sor-
prese, quindi fece passare in ogni cuore lo
spavento ; in oltre diede luogo ad un sub-
bisso di applausi, che riempivano l' aria e
salivano su, su verso il cielo . Un solo stava
muto pensando alle sue continue perdite di
quel giorno . Se avesse potuto prendere da
solo il piccolo avversario , se trattarlo come
il cuore gli suggeriva, non so che cosa gli
avrebbe regalato ; ma in mezzo a tanta gente
che lo applaudiva e proteggeva, non poteva
e non doveva far altro che pagare e tacere .
Discese lo spiritoso giovane dall'albero della
scienza per lui, prese i quattro scudi guada-
gnati , e mentre tutti gli erano d' attorno a
festeggiarlo, egli si recò dal povero ciarla-
tano, che non sapeva più in qual mondo vi-
vesse, e certamente avrebbe desiderato d'es-
sere o sotto terra o molto lontano da Chieri,
e con bella maniera gli disse : - Amico,
ecco i vostri scudi . Io non so che cosa farne .
Prendeteveli e andate . Una cosa sola io vi
domando, e sapete qual'è? - Quale? disse
il ciarlatano con un risolino di gioia, che si
diffondeva in tutta la faccia, quale? - Che
voi andiate via da Chieri immediatamente .
soggiunse il suo vincitore, e che per molto
tempo non vi ritorniate a guastare i nostri
divertimenti nei giorni di vacanza . Io credo
che la lezione che avete avuto quest'oggi vi
servirà per lungo tempo . Non ho altro a
dirvi, non ho altro a domandarvi .
Quel poveretto che temeva di dovere per le
sue perdite digiunare in seguito per alquanti
giorni, quando si vide restituiti quei tre scudi
che aveva depositati e perduti, parve tornar
un altro . Voleva ringraziare e non trovava più
parole, riprendere il danaro che gli si offe-
riva, e non sapeva con qual maniera ; fece
un inchino, e facendo battere quei tre luci-
dissimi scindi in segno di trionfo, se ne an-
dava tra le risa ed il divertimento di tutti .
Oh! le strane boccaccia che faceva ! Oh i
più strani ringraziamenti ! S'accorgeva che se

2.6 Page 16

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l'era scapolata con poco danno, e partiva da
Chieri con il fermo proposito per allora di
non mai più ritornare . Il giovane Bosco lo
richiamò ancora una volta , e ricordandogli
la fatta promessa, gli disse : « Che non ab-
biate a perdere è una cosa ; ma voglio pure
che abbiate un po' di guadagno . Ecco qui lo
scudo che fu raccolto per me e che voi dove-
vate guadagnare . Esso non mi appartiene e
questi miei buoni amici sono ben contenti di
regalarvelo, affinchè abbiate a ricordarvi della
loro cortesia e generosità . Siete contenti, non
è vero? » Piacque la proposta e fu accolta
con applausi da tutti, e con visibile ricono-
scenza del povero uomo, che s'inchinò nella
più comica maniera, e, carico del suo tam-
burro, tromba ed altri simili arnesi del suo
mestiere, dilungandosi di là verso Torino ,
andava ringraziando coi gesti della mano,
coi movimenti degli occhi e con tutta la sua
mobile persona . - Queste amene avventure
della gioventù di Don Bosco ci ricordava
quel viale, e noi ripassando allora di là , le
ascoltammo da uno dei più vecchi della bri-
gata e vedemmo per di più anche il numero
dell' albero su cui era salito Don Bosco . Le
tante piccolezze che si leggono nelle vite
pur di coloro che si dicono grandi del mondo,
possono servir di scusa a noi, se esponemmo
ciò che capitò a chi doveva a suo tempo es-
sere a noi padre e maestro . Tanto più che
in questa occasione il piccolo Bosco rivelava
già il Don Bosco cacciatore e amico della
gioventù !
Intanto si era camminato , e piuttosto in
sul tardi si arrivò ai Becchi, dove eravamo
aspettati, e dove noi tante volte eravamo già
arrivati col pensiero . Dopo Buttigliera d'A-
sti, invece di prendere la via larga che con-
duce con comodità , ma per più lunghi an-
dirivieni, si prese un sentiero a man destra
e giù lietamente per la valle . Di qui di
giorno si sarebbe potuto vedere sull'opposta
collina la desiderata casetta di Don Bosco,
ma a quell' ora , e con tanta fretta , non si
aveva neppur per l'idea di tentare l'impresa .
Tanto più che, mal pratici dei sentieri, ave-
vamo non poco da fare, per tenerci insieme
e per non fuorviare . Qui nella medesima valle
ci capitò una piccola avventura . In essa c'è
un torrentello , detto mi par la Traversella ,
che serve a far girare nel buon tempo le
ruote d' un molino . Per ordinario ha poca
acqua, e noi potevamo di giorno con un
piccolo salto passare con divertimento da una
sponda all' altra ; oppure , quando scorreva
più copioso, sopra una pedanca . Ci ricor-
diamo però che arrivati là ad ora piuttosto
avanzata di sera , e poco sicuri di poterlo
saltare senza pericolo di cadervi in mezzo,
dovemmo cercare di accendere un po' di lume
per vedere ed assicurarci di non caderci den-
tro . Tra tutti abbiamo trovato un zolfanello !
Bisogna dunque fare in modo che esso serva
per tutti, abbiamo detto ! Ci siamo messi ra-
sente la riva, e con gli occhi rivolti al passo
che si doveva fare , mentre l' amico col suo
zolfanello spandeva bastevole luce d'attorno ;
uno, due, tre, cinque alla volta saltammo
senza danno dall'altra sponda . Ultimo fu il
benefico lumifero, che fu anche l'unico a ca-
dere nel bel mezzo con nostra e sua mera-
viglia e sollazzo . Il poveretto guazzò un
poco dei piedi, e spandendo e spruzzando
acqua di qua e di là, ridendo e gridando
lasciò dietro a sè il mal passo del torrente .
Anche questi piccoli accidenti che sembrano
ad altri di sì poca importanza, ci facevano
buon sangue, ci esilaravano, ci mettevano in
grande allegria , come delle più grandi cose
dal mondo .
(continua) .
BIBLIOGRAFIA
Esercizi Spirituali di s . Geltrude
Monaca Benedettina . Versione fedele
dal latino del P . CLEMENTE PoGG1ALI, in 8°.
piccolo di pagine, 106 : L . 1, 00 . R ivolgersi
alle Librerie Salesiane .
Sono esortazioni e preghiere ripiene di uno
spirito soavissimo e dettate da una delle
più grandi Sante che abbia avuto la Chiesa .
L'anima cristiana vi trova pascolo alla più
soda ed illuminata pietà . Dalla rinnovazione
dei voti battesimali e dal pentimento dei pec-
cati, passo passo, viene guidata all'esercizio
delle più elette virtù, fino a pregustare la
contemplazione di Dio .
La versione in italiano è non solo fedele,
ma in ottima lingua . - La edizione è per
più titoli commendevole . È un vero tesoro
che dovrebbe essere conosciuto e introdotto
in tutte le case religiose, un eccellente ma-
nuale di pietà da aversi da quanti bramano
gustare il vero spirito di orazione.
La Madre secondo il Cuor di Dio
ossia Doveri della Madre Cristiana ecc . del-
l'ABB . I . BERTHIER . Vers . dal Francese .
Scarseggiano da noi opere in cui in modo
Popolare ed attraente sian date sante istru-
zioni intorno alla educazione della figliuo-
lanza . L'abbate Berthier Missionario della
Salette, uomo in cui non sai se più devi am-
mirare l'esimia virtù, la profonda dottrina o
lo zelo intelligente ed esperto nelle imprese
apostoliche, pose mano ad un tal lavoro e lo
diresse alle madri cristiane . Riuscì opera com-
pitissima e ricca per ammirabili pregi .
È il più bel regalo che si possa fare ad una
madre ed è il più utile libro elle si possa leg-
gere per la educazione della famiglia .
La versione italiana è pubblicata in-16°, di
pag . 312, con copertina elegante-
Vendibile presso le, Libreri e Salesiane, al
prezzo di 1, 25 la copia-

2.7 Page 17

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Elenco dei Cooperatori defunti nel Settembre e Ottobre . (Seguito)
56 Pinto D . Giuseppe - Napoli.
57 Pletti D . Gio . Batta. Parroco - Va-
riano (LdineJ .
58 Poggi D . Alessandro Cappellano -
Voghera (Pavia) .
59 Pollara D .- Filippo Canonico - Pa- .
lermo .
60 Riccardi-Badellino Lucia - S . Vit-
toria d'Alba (Cuneo).
61 Roggieri Felicita - Carassone di
Mondovì (Cuneo).
62 Rolando D . Pietro Canonico - Pa-
lermo.
1 Allocco Maria Maddalena - Torino .
2 Barberis Pietro - Quarguento (A-
l. essandria)
3 Bellina D . Pietro canonico - Id . Id .
4 Bellini D . Luigi arciprete -- Buso
Olevigo). -
5 Bettanini D . Domenico parroco -
Selva (Treviso) .
6 Boeri D . Felice canonico - Cuneo.
7 Brunengo D . Giacomo arciprete -
Cisano sul Neva (Genova) .
8 Buffo D . Francesco prevosto - Pra-
tigliono (Tortino) .
9 Cabiddu prof. Elia cappellano - Ca-
gliari.
10 Cantoni D . Pietro prevosto- Pavia .
11 Caretto-Faldella Celestina - Cre-
scentino (Novara) .
12 Carlino-Grassi Francesca - Ivrea
(Torino) .
13 Carsetti Ma. Luigia suora terziaria
- S . Severino Marche (Macerata) .
14 Caviglia D . Giuseppe prevosto -
Alessandria.
15 Ceresolo D . Maurizio teol . cav . -
Torino.
16 Cerri Assunta - Camaiore (Lucca) .
17 Cerasti D . Ferrando - Tornata (Cre-
mona) .
18 Corsi Angelo - Milano .
19 Cuttica Tommaso - Quargiiento (A-
lessandria) .
20 Del Zoppo D . G io. Battista - Ba-
veno (Novara) .
21 Ferrero D . Giovanni - Cesto (No-
vara).
22 Ferrero D. Francesco Pinerolo (To-
rino) .
23 Frapporti D. Lodovico arciprete -
Rivoli (Verona) .
24 Fuseo D . Francesco vicario foraneo
- Forino (Salerno) .
25 Galleani d'Agliauo conte Pio - Pa-
lazzasso di Caraglio (C7,.asco) .
26 Galvagno Nioolao avvocato - Ma-
rene (Cuneo) .
63 Schiaffino Mons. Placido Maria Car-
dfnale - Roma .
64 Schifalacgna D. Gio . Batta . Canonico
Fallano (Roma).
65 Sesia Stefano tenente - Brusisco
(Torino) .
66 Sordi P . GinsPppe Rettore - Cascia
di Reggello /1'irenzeJ .
67 Sutora D . Salvatore Canonico - Pa-
lermo .
68 Tacchi D . Bonifazio Parroco - Stri-
gliano (Dfacerata).
69 E de? •z o D . Marco Parroco - Anci-
guano (Vicenza).
Novembre .
27 Gasparini D . Carlo curato - Carro
(Vicenza) .
28 Gatti D . Flaminio - Torino .
29 Giacomelli Rosina - Breno (Bre-
scia) .
80 Giacomini D . Giuseppe parroco -
Livemmo (Brescia),
31 Gilli Giovanni - Torino.
32 Giuso D . Pietro rettore - Cavalca-
selle (Verona) .
33 Grossi D . Leone canonico - Albenga
(Genova).
34 Guerinoni D. Giacomo parroco -
Grassobbio (Bergamo) .
35 Lago D . Alessandro - Rosà (Vi-
cenza) . -
36 Margarita D . Giuseppe - Castel-
rosso (Torino) .
37 Marini vedova dell'avo . Giovanni -
Messina .
38 Martinetti Andrea
Mezzotedesco
(Tirolo Austriaco) .
39 Mediasi D. Turibio parroco - Ve-
driano (Bologna) .
40 Miglio D . Antonio parroco - Nib-
bia (Novara) .
41 Moiso Francesco - Cherso (Istria) .
42 Monti Sebastiano - Fermo (Ascoli
Piceno) .
43 Morale D . Giampietro Vincenzo vi-
cario for . - Avola (Siracusa) .
44 Nosenzo cav . Giuseppe - Colle Euo-
mondo (Alessandria) .
45 Obiglio cav . Alessandro - Torino-
46 Origoni Antonietta - Meda (Mi-
lano) .
47 Orrù D . Bernardino vice-parroco -
Iogoro (Cagliari) .
48 Panizzon D . Antonio - Venezia .
49 Paponi D . Leopoldo preposto - Mon-
tecatini in Val di Nievole (Lucca) .
50 Perizzolo D . Giovami arciprete -
01mAle (Treviso) .
51 Petraroia prof. dell'Istit. dei Sordo-
Muti (Roana) .
70 Ughetto Apollonia - Ventimiglia .
71 Vicari Teresa - Selva di Trissino
(Vicenza) .
72 Visciglio D . Angelo abate parroco
- Bisceglie (Bari) .
73 V.isentin Luigi- Nervesa (Treviso) .
74 Zappalà Agata - Tre Castagni (Ca-
tania).
75 Zoncu D . Salvatore Parroco - Rioda
(Cagliari,) .
76 Zorsi D . Giovanni - San Martino
Buon Albergo (Verona) .
52 Pirici Amalia - Rosa (Cagliari) .
53 Poggio D . Lanfranco - Sartirana
(Pavia) .
54 Pozzi D . Nicola parroco - Afonte-
leone /Forlì).
55 Ramazzini D . Antonio arciprete -
Gaggio di Montano (Bologna) .
56 Renzanigo Giovanni - Trevigiio
(-Bergamo) .
57 R'zzolo Giovanni Antonio - Castel-
boYlione U.lessan(lria) .
58 Rossetti-Bosebieri Giuditta - Colla-
brigo (Treviso) .
59 Samuelli Stefano - Gardone di Ri-
viera (Brescia) .
60 Sansevero D . Raffaele professore --
Padula (Salerno) .
61 Santi Giovanni - Bra (Cuneo) .
62 Scolari. D . Marco parroco - Tre
Pallide (Venezia) .
63 Semino D . Giovanni curato - Bet-
tole di Villaly ernia (Alessandria) .
64 Spelanzon D . Angelo cappellano -
Conegliano (Treviso) .
65 Stradolini D . Innocenza cappell. -
Cargnacco (Udine,) .
66 Taricco Giuseppe - F escano (Cuneo) .
67 Toscani Adele - Siena .
68 Tragella D . Gaetano - Vimodrone
(Milano) .
69 Turco Giovanni - Castelnuovo d'A-
sti (Alessandria; .
70 Ugazio D . Giuseppe parroco - Isola
Superiore (Novara) .
71 Valentinotti D . Francesco - Mione-
Corte (Austria).
72 Varaldo Secondina maestra - Bene-
vello (Cuoco) .
73 Vercesi Mons . Michele cameriere di
S . S . prevosto - Canneto (Pavia) .
73 Vicentini D . Sisto arciprete - Cona
(Venezia) .
75 Villa D . Giacomo -- Orsenigo (Como) .
70 Zangrandi-Pinzati. Giuseppina - :Pia-
cenza .
77 Zinutti D . Giovanni-Cabla (Udine)
INDICE DELL' ANNATA 1889 .
Gennaio .
Partenza di Mons . Cagliero per l'America
del Sud
. . Pag 1
Lettera del Sac . Michele Rua ai Cooperatori
Salesiani
» ib .
Grazia di Maria Ausliatrice
»8
Sentimenti di un figlio . sacerdote salesiano,
nella morte del padre
. . . . Pa g. 8
Strenna di Maria Ausiliatrice
» 1.0
Il Gal)u t r. s ;y) , per Vanno 1889 . . . . » 12
Funerali per la morte di D.Bosc(Apendi)»13
Avvisa
» 16

2.8 Page 18

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Febbraio .
Il 31 gennaio 1889
Pag . 17
Opportuno ricordo
» 18
Partenza dei Missionari per la Patagonia » ivi
Dalla Plata
» 27
Grazia ottenuta
» 28
Elenco dei Cooperatori defunti nell'anno 1888 » 29
Marzo .
Primo anniversario della morte di D . Bosco » 33
Il Patrono della stampa cattolica S . Fran-
cesco di Sales
..
» 37
I Salesiani in Inghilterra : Primizie dolorose
del loro apostolato .
» 38
Grazie ottenute per intercessione di Maria SS .
Ausiliatrice
. » 40
Viaggio dei Missionaria per la Terra del Fuoco » 41
Bibliografia .
. » 47
Elenco de' Cooperatori definiti nel 1888 e nel
gennaio e febbraio 1889
» 48
Notizie delle nostre Case d'America (Dall'E-
quatore)
Bibliografia . .
Pag . 94
. . . . » 95
Elenco dei Cooperatori defunti . . . . » 96
Agosto .
I Salesiani al Sommo Pontefice per il 9 giu-
gno 1889
» 97
A S . S . Leone XIII ed al Card . Gaetano Ali-
monda nel giorno loro onomastico . . » 9€
Riconoscenza ed amore
. . . » 99
Primo Congresso Catechistico a Piacenza » 105
Le feste al Sacro Cuore di Gesù nella nostra
chiesa in Roma .
» ani
Moncrivello e le Suore di Maria Ausiliatrice » 107
Grazia ottenuta per intercessione di Maria
Ansi1aatrice e di Don Bosco
. . . » 108
Notizie delle nostre Case d'America . . » ivi
Collegi Salesiani
. . » 109 ,'
Elenco dei Cooperatori defunti nel mese di
giugno e luglio
» 112
Aprile.
Il Mese di Maria
» 49
La Pasqua di Risurrezione
» ivi
Conferenze Salesiane
» 51
Scena religiosa in mare .
. . » 5 ,1
L'ultimo saluto dei fratelli e dei figli
» ivi
Due care festicc i uole .
» 56
S . Tommaso a Valsalice e la benedizione del
Santo Padre
» 57
Un fiore dell'Oratorio Salesiano in Catania » ari
Guarigione d'ima fanciulla ; la benedizione
d'un Vescovo
. . . . » 58
Cooperatori defunti nel febbraio e marzo » 60
Maria Ausiliatrice
» 61
Una conversione ottenuta per intercessione di
Maria Ausiliatrice nel tempio a Lei dedi-
cato in Torino
» 64
Novena e festa di Maria Ausiliatrice . . » 65
Un'indegna truffa
. » 66
Viaggio dei Missionaria per la Patagonia » ani
L'Arcivescovo di Vercelli
» 69
1 Riminesi a Don Bosco
» 70
Avviso ai signori Sacerdoti
. . » 72
Elenco dei Cooperatori defunti nel marzo e
aprile
» ani
Giugno .
II S . Cuore di Gesù
» 73
La commemorazione di Don Bosco e la festa
di Don Rna
» 75
La tomba di Don Bosco
. . . » 76
Maria Ausiliatrice e i Protestanti . . . » 77
Dal Rio Negro
» 82
Bibliografia .
» 84
Elenco dei Cooperatori defunti nell'aprile e
maggio
» ivi,
Luglio.
dolori del Sommo Pontefice in questi giorni
e i doveri dei Cooperatori Salesiana . » 85
tre monumenti innalzati da Don Bosco e il
Papa
i festa di Maria SS . Ausiliatrice . . . » 89
i pietra angolare di una Cappella a Torino
e la pietra fondamentale di un Ospizio a
Macerata
...
» 92
«ereizi spirituali Der le Maestre e per altre
Settembre.
L'Opera dei Catechismi
» 113
Le feste Salesiane a Faenza
. » 115
Notizie delle nostre Case d'America : Dalla
Patagonia Meridionale ; dal Brasile . » 119
Il merito premiato all'Oratorio di San Fran-
cesco di Sales in Torino
. » 123
Conferenze Salesiane a Pavia, a Viterbo, No-
vara, Casale
» 124
Bibliografia
» 127
Una rettifica
. . . » 128
Cooperatori defunti nel luglio ed agosto . » ivi
Ottobre .
Leone XIII, il Rosario e la divozione a San
Giuseppe
» 129
Una gita ai Becchi
» 132
Notizie delle nostre Case d'America : Dalla
Patagonia e dall'Argentina . . . . » 133
Le feste al S . Cuore di Gesù in Patagonia » 137
Una grazia del S . Cuore di Gesù
. » 140
» Cooperatori defunti nell'agosto e settembre aura
Novembre .
Nuova partenza di Missionaria Salesiani . » 141
Stringiamo amicizia con le anime del Purga-
torio .
. . . » ivi
Ancor un pensiero ai nostri morti
. » 143
Notizie dei nostri Missionaria : Dall'Uruguay,
dalla Patagonia e dal Brasile
. » ivi
Parole del teol . Felice Reviglio per l'inaugu-
razione della lapide ai Becchi . . . » 146
Passeggiate (Periodo II)
» 148
Paolina Occelletti
» 151
Bibliografia
» 152
Avviso
» ivi
Cooperatori defunti
» ivi
Dicembre .
Riconoscenza ed augurii di felicità
» 153
Il Santo Padre e la questione operaia : discorso
del Papa agli operai francesi e commenti
su questo del giornalismo in Francia . » ivt
Grazia ottenuta per intercessione di Maria
Ausiliatrice
» 157
Notizie dei nostri Missionaria : dalla Patago-
nia e dall'Argentina
» 158
Il Cav . Antonio Rua
» 162
Passeggiate
Bibliografia
» ivi
» 166

2.9 Page 19

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CORSO COMPLETO DI ISTRUZIONI CATECHISTICHE
PAINCIPALVENTN PNI PULPITI DI CAMPAGNA .
OPERA
del Sac. ALESSANDRO BOSSI, Parroco di Borrano (Diocesi di Milano)
autore del Triplice Corso di Omelie Popolari per il Rito Ambrosiano e Romano,
con vari! Discorsi di occasione .
Per far conoscere lo scopo ed il vantaggio del predetto Corso completo si trascrive ¢ui sotto la Prefazione
che vi fece l'Autore :
A che fine, diranno molti, questo nuovo Corso d'Istruzioni Catechistiche, mentre ve ne sono già tanti, ed ampi!, di
celebri autori?
Si risponde che è appunto per questo che si pubblica il presente, ridotto nel numero delle Istruzioni, ma pure completo,
e meglio di quelli allattato ai pulpiti di campagna . Gh autori dei Corsi magnifici finora pubblicati scrissero per udi-
tori colti e di città, e con !stile sostenuto, ed inoltre si dilungarono nel numero delle Istruzioni in modo 1o da richie-
dere i cinque, i sei ed anche i sette anni a recitarle ad una ad una dal pulpito ; 2o da stancare in varie materie anche
i più pazienti ascoltatori .
Ora ai nostri giorni la Dottrina Cristiana, tanto nelle campagne quanto nelle città, è frequentata solamente da po-
veri contadini, da artisti di bassa condizione, da piccoli possidenti senza studi ; ed a tali persone sarebbe necessario in
prima ripetere assai frequentemente quelle Istruzioni, che formano la scienza pratica del cristiano ; in secondo non oltre-
passare mezz'ora di tempo per ciascuna Istruzione ; in terzo adoperare una dicitura la più chiara e bassa . Quindi i pre-
citati Corsi al presente non sono per nulla adattati, tanto più poi pulpiti della campagna.
Ebbene, chi deve tenere dal pulpito quelle Istruzioni, per ordinario si riduce per la necessità a consultare taluno dei
predetti Corsi senza aver tempo a prepararsele intere egli stesso . Ma che ne avviene? Che spesso trova su di quelli delle
Istruzioni troppo diffuse, ed in pari tempo troppo aride per la bassa gente ; sicchè è costretto leggerne due ed anche
tre, e farne sui due piedi un ristretto nella sua mente, il quale spesse volte riesce mal ordinato, e poco utile.
Questi due inconvenienti furono quelli che mi indussero ad estrarre dai mighori Autori, ma con tutta pausa, cioè
con quattro anni di studio continuo in età di oltre settant'anni, il presente Corso completo sì, ma ridotto in modo nel
numero delle Istruzioni, da poterle ricominciare da capo non oltre a tre anni . E questo è quanto sì richiede per atte-
nere che gli uditori siano veramente ammaestrati con profitto, come ho potuto convincermi coll'esperienza di cinquant'anni
lacchè tengo quelle Istruzioni dal pulpito .
Ma in campagna, sia per lavori di certe stagioni, sia per l'uso quasi universale di non fare la Dottrina Cristiana
nelle solennità, al più si recitano dal pulpito da 46 a 48 Istruzioni per ogni anno . Ed ecco il motivo per cui ho ri-
dotte a sole N . 148 Istruzioni il Corso che pubblico, onde ripeterle non più tardi di tre anni, ma che per altro formano
un Corso completo quanto altri di N. 250 a N . 300 e più Istruzioni.
Avverto poi che, onde meglio restringerle, ho scartato tutte quelle sentenze di varii autori, che mi sembrarono o troppo
rigide o troppo larghe, come pure ho tralasciato tante miniate loro distinzioni, che non servono ad altro, quanto alla
gente bassa, che a confondere il loro scarso intendimento . Avverto pure che ho verificato coi miei occhi le molte cita-
zioni scritturali intromesse ; e ciò a motivo che ne ho trovate su certi autori fino il sessanta per cento errate o nelle
parole riportate, o nell'indicazione del libro, capitolo, versetto, da cui furono tolte .
Reverendi Signori Confratelli di Ministero, sappiate che mi permetto di presentarvi questo mio lavoro unicamente
per farvi risparmiare tempo e fatica in consultare, quando vi urge il bisogno, Corsi più ampli per numero e lunghezza
d'Istruzioni . Vi assicuro però che in ristretto troverete in esso quanto di buono e di utile potrete leggere su di quelli .
Troverete inoltre l'ordine delle Istruzioni disposto più ragionevolmente di non pochi autori, e le stesse Istruzioni non
più lunghe di mezz'ora di tempo, e distese in modo da rimaner più facilmente a memoria dopo una od al più due let-
ture . Troverete toccate altresì quasi tutte le questioni attuali, i vizi dominanti sempre combattuti, ed applicata la pra-
tica acquistata in cinquanta anni di esercizio .
Accogliete pertanto di buon animo questo mio lavoro, e non cercate in esso eleganza di stile, ma solamente materia
coordinata per tenere ai vostri ascoltatori Istruzioni chiare, facili e vantaggiose . Procuratevelo adunque, leggetelo, e poi
del sicuro lo adoprerete a preferenza di altri Corsi benchè recenti e di grido .
Tutti poi uniti di mente e di cuore al Sommo Pontefice, preghiamo molto il Signore che insieme con Lui ci con-
forti nel suo santo Ministero, e ci difenda dall'ognor crescente invasione dell'irreligione e dell'immoralità .
SAC . ALESSANDRO BOSSI .
AVVERTENZE PER L'ACQUISTO DELL'OPERA
L'opera sarà divisa in tre volumi di oltre pagine quattrocento cadano, in-16°, con carta sostenuta e nitidissimi caratteri .
Mandando anticipatamente l'importo di L . 7,50 (prezzo che verrà fissato all'opera) e rivolgendo le domande direttamente alle
Librerie Salosiane si avrà diritto ad una copia a scelta di due operette tra le sotto citate, che saranno spedite subito quale
ricevuta del danaro inviato : 1° GEROLA, Sacramento della Penitenza L . 0,80 . 2 0 MERizzi, Alcunepagine di devota lettura
L 1,00 3° BsLASio, Della vera scuola L . 0.60 . 4° MozzARELLI, Causa dei mali presenti L . 0.50 .
L'opera verrà spedita di mano in mano che uscirà un volume, cioè circa ogni due mesi, oppure a opera finita, secondo il do-
3iderio del committente .
Chi poi desiderasse subito le dispense di pagine 160 non appena stampate, aggiunga al vaglia altri centesimi ottanta
oal di più 4elle spese postali e delle copertine ; riceverà pure il dono sopra promesso.
Dopo verrà stampato un quarto volume di Dimande e risposte poi Maestri e per le Maestre delle Classi in Chiesa, in
ìstretto ed in conformità alle istruzioni estese del pulpito, onde rendere più utile l'uno e l'altro insegnamento . Chi desi-
derasse tale conformità, favorisca indicare il numero delle copie che gli abbisognano, onde regolarsi nella loro tiratura . I1
detto volume di circa quattrocento pagine, pure in sedicesimo, costerà it . L . 2,50 franco di porto come sopra .
Si prega di far conoscere quanto sopra an SevArendi Sacerdoti della propria Prevostura o Parrocchia .

2.10 Page 20

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OPERE RACCOM_ ANDATE
Disinganni e Conforti per un giovane italiano . Ediz . 21. In-32° di pag . 184 (D) L. 0 50
Diario Spirituale . Massime ed esempi di Santi ed altre persone di singolare virtù per ciascun
giorno dell'anno . Un vol . in-32° di pag. 820
(E) » 1 50
Legato in tela inglese
(D) o 2 00
- placca oro uso strenna
(D) e 2 50
Giornata Cristiana della Giovanetta. Meditazioni e letture per tutti i giorni dell'anno, ad
uso della giovanetta, con l'aggiunta di narrazioni e notizie edificanti per ogni domenica, per Madama
Bourdon. Versione dal francese. Due eleg. vol . iu-16° pive . di pag. xvt-628-728
(D) » 6 00
Meditazioni sulle principali massime della Fede, per ciascun giorno del mese, pel
Padre L . Al . Gerola . In-32° di pag. 460
(E) » 0 80
Legato in tela
(D) » 1 20
Meditazioni peli Vangeli dell'anno e per le feste della SS . Vergine e dei Saliti, del P .
Pietro Medaille . In-32° di pag. 392
(E) » 0 80
Legato in tela
(D) » 1 20
Vita di N. S . Gesù Cristo estratta dai Santi Vangeli, colle osservazioni morali ossia meditazioni
sopra la Passione, ed altre aggiunte. In-32° di pag. 680
(E) » 1 00
Legato in tela
(D) » 1 50
Guida del Cristiano per celebrare nel corso dell'anno i sacri misteri secondo lo spirito della Chiesa
Cattolica, del P . L . Maria Gerola . In-16° di pag . 672
(E) » 2 00 j
Tesoro del Cristiano guidato al cielo per via d'istruzioni, preghiere e meditazioni salutari pel P .
Lorenzo M . Gerola, 2' ediz. in-16° di pag. 875
(E) » 2 50
Vita (della) e delle virtù Cristiane considerate nello stato religioso ; per Mons . S. Carlo Gay
Vescovo . Traduzione dal francese . Tre vol . in-1l' grande di pag . 1280
(E) » 6 00
Giovane provveduto per la praticai dei suoi doveri, eco., pel Sac. Giovanni Bosco . In-32 ° di pa-
gine 432 . - Legato in tela colore con placca rappresentante la grotta di Betlemme, per uso regalo o
strenua
(D) » 1 20
Augurio di Buone Feste. Natalizie e di buon Fine e buon Capo d'Anno . Foglietto di quadro
p1agine con piccola fotografia del Bambino Gesù seduto sulla paglia, orazione ed inno analogo . Copie 100
. 1,00 . - Copie j00 L . 4,J0 . - (ol ie 1000 L . 8,00 .