004_PEPS_ScuolaI_1%C2%BA_ITA


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Progetto Educativo Pastorale Salesiano
Scuola/CFP 1
(a lungo o medio termine, 3-5 anni)
Modello Operativo Proposta 1
1 Essendo il quadro di riferimento per un'educazione salesiana, raccoglie le finalità istituzionali della scuola/CFP salesiani. È il
centro ispiratore di tutta l’attività formativa e forma parte dei documenti fondamentali della scuola/CFP, secondo le diverse
legislazioni educative. Lorganizzazione scolastica concreta, i percorsi ed i cammini di formazione, i punti fondamentali di intervento
e di azione organizzati dalla scuola; le risorse, i mezzi e gli ambienti, i processi attivati ed il monitoraggio della qualità del servizio
erogato sono riassunti annualmente nel Piano dell’Offerta Formativa ed altri documenti.

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PRESENTAZIONE (direttore)
[Contenuto e finalità]
Esempio
Il Progetto Educativo-Pastorale è il quadro di riferimento per un'educazione salesiana, raccoglie le finalità istituzionali della
nostra scuola/CFP “_____”. È il centro ispiratore di tutta l’attività formativa e forma parte dei documenti fondamentali della
scuola/CFP, secondo le diverse legislazioni educative. Contiene una proposta educativo-pastorale per rendere concreta la
filosofia educativa salesiana; illumina i programmi istituzionali; sostiene i principi e norme di convivenza; orienta il processo
decisionale da parte dei membri della comunità educativa; parte da un'analisi della realtà ed è il mezzo con cui la scuola/Cfp
rende esplicito il modo in cui risponde alle sfide e alle esigenze che ne derivano. […]
Il presente Progetto Educativo-Pastorale stabilisce lidentità e indica lo stile e il metodo pedagogico ispirato al sistema
educativo di San Giovanni Bosco. Agli studenti e alle loro famiglie si chiede ladesione leale a questo Progetto.[…]
Il presente Progetto non è altro che l’attualizzazione nel territorio in cui i salesiani operano del progetto carismatico di don
Bosco: aiutare i giovani ad essere “onesti cittadini e buoni cristiani” oppure “onesti cittadini perché buoni cristiani”. Pertanto
esso concerne: la lettura della domanda dei giovani e delle famiglie nel contesto territoriale (punto 1), la proposta educativa
salesiana quale risposta a tale domanda (punto 2), la Comunità educativo-pastorale (CEP) quale soggetto di educazione
(punto 3), le dimensioni del Progetto (punto 4), lo stile salesiano (punto 5) e la verifica (punto 6). […]
[Motivazione]
Esempio
L'elaborazione del PEP non è un adempimento di carattere burocratico, ma rappresenta un momento fondamentale
nell’identità di ogni scuola salesiana, un testo di riferimento, un vero e proprio atto d’indirizzo che impegna tutte le componenti
scolastiche. […]
[Le fonti: Il modello proposto tiene conto delle scelte della Congregazione nel Quadro di Riferimento per la PGS, del
PEPS ispettoriale, del PEPS locale, ecc].
[Come si è elaborato: Il PEP è frutto del lavoro collegiale di studio, assimilazione e proposta. Il PEP locale di qualsiasi
ambiente o settore deve attivare processi di convergenza e di corresponsabilità: QdR PSG, 290-293]
I. IL CONTESTO DELLA SCUOLA/CFP SALESIANI (dove siamo?)
[Una lettura educativa e salesiana del conteso della scuola/CFP salesiano con le sue sfide, emergenza e proposte in 2 o
3 pagine. Il lavoro si è svolge come a cerchi concentrici:
- si parte da uno sguardo alla nostra Opera salesiana, per capire quali risposte si hanno dato alle numerose domande
di educazione dei giovani del quartiere, con lo stile specifico del carisma salesiano (1);
- il cerchio successivo è guardare a fondo il territorio con le sue ricchezze, risorse, nodi educativi e prospettive nuove,
per poi fotografare la realtà specifica giovanile (2);
- dopo, la visione educativo-pastorale salesiana (3)]
1. Un po’di storia (origini - evoluzione della nostra scuola/CFP “_________”)
[1.- La storia, origine e sviluppo della scuola: occorre mettere qualche notizia storica della propria scuola.
2.- Il contesto globale della presenza salesiana: qui occorre presentare, in breve, gli altri settori della presenza
salesiana.
3.- I percorsi scolastici proposti: qui occorre elencare i tipi di Scuola/CFP che vengono offerti nel proprio Istituto o nel
progetto di Scuola Cattolica del territorio.]
2. Osservazione attenta e conoscenza della situazione del nostro territorio e
della «tipicità» dei giovani che lo abitano (cos’è che accade intorno a noi?)
[Descrivere e analizzare brevemente le sfide-tendenze nell’attuale contesto; l'approccio agli ambiti del vissuto giovanile:
chi i sono i giovani per cui e con cui vogliamo lavorare in senso educativo-pastorale? In che ambiente, in che società si
trovano, in che processi sociali e culturali sono coinvolti o forse travolti? Si tratta, appunto, di un tentativo di lettura; non
vuole essere un’analisi completa della situazione]

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3. Interpretazione educativo-pastorale della situazione (perché accade ciò che
accade? In che modo ciò mette in discussione la nostra educazione?
[Si richiede non solo l'analisi delle informazioni documentate, ma lo sguardo credente; più necessario per discernere e
interpretare la realtà in cui viviamo. Ci vuole impostare e concretare alcune chiavi interpretative dal punto di vista
educativo-pastorale, per la nostra missione. Hanno importanza le domande dei giovani e delle famiglie: qual è l’attesa dei
giovani e famiglie che chiedono la nostra scuola? Qual è l’immagine della nostra scuola in città? Quali sono le aspettative
della Chiesa locale?
L’analisi del contesto rappresenterà la matrice di tutto il progetto, ossia il punto di partenza al quale dovranno rifarsi tutte le
scelte successive]
Esempio
I giovani che scelgono la nostra scuola presentano situazioni ed esigenze molto diversificate. Per gli alunni che
frequentano il primo ciclo sono in genere le famiglie a scegliere la nostra scuola: esse vi si orientano riconoscendolo come
ambiente e spazio pedagogico rasserenante, che offre maggiori garanzie sia in ambito didattico che educativo.
I giovani che continuano il percorso scolastico scelgono generalmente la nostra scuola, oltre che per lambiente
educativo, per la qualità della formazione in vista di una valida preparazione culturale spendibile sia nellambito
universitario che in quello lavorativo.
I giovani e le famiglie chiedono alla scuola salesiana: sicurezza dal punto di vista del clima educativo e morale
dell'ambiente; serietà circa l'impegno didattico; positività dei rapporti tra studenti, tra studenti e docenti, tra famiglia e
scuola; coerenza con limpostazione cattolica e salesiana della scuola; fondata previsione di una conclusione positiva
degli studi.[…]
II. IDENTITÀ DELLA SCUOLA/CFP “_____” (chi siamo?)
[Questa parte, in una pagina, contiene il fondamento del progetto: perché educhiamo? Qual è la nostra missione e
principi educativi? Queste domande illuminano gli elementi che danno ragione a tutti i progetti e le attività didattiche che
si svolgono nella scuola/cfp salesiani].
1. Originalità della scuola/CFP salesiani (Qual è la nostra esperienza originale?)
[Il carisma che ispira l’offerta educativa: il perché siamo nati deve continuare ad illuminare oggi quello che facciamo.
QdR per la PGS: 189-191. In quanto opera salesiana, la scuola/cfp raggiunge le sue finalità con lo stile, lo spirito, il
metodo educativo di Don Bosco: il Sistema Preventivo].
Esempio
San Giovanni Bosco ha vissuto una tipica esperienza educativa tra i giovani: aperto alla realtà e immerso nella condizione
giovanile, è intervenuto con acuta saggezza. La sua proposta educativa è stata caratterizzata dalla passione di
promuovere simultaneamente la crescita umana, cristiana, individuale e sociale dei giovani. Si è mosso guardando alla
globalità della vita e alla totalità delle esigenze giovanili secondo le sfide del tempo e alla luce del Vangelo. Anche noi,
oggi, che cerchiamo di imitare Don Bosco nel nostro tempo, ci rendiamo conto […].
2.- La proposta educativo-pastorale della scuola/CFP salesiani (Che cosa vogliamo?)
[Il PEP è la traduzione della nostra identità e la nostra missione. Qui si raccolgono delle finalità che vogliamo raggiungere
nellazione educativa della scuola/CFP salesiani: QdR per la PGS: 193-197]
Esempio
A quanti frequentano la nostra scuola/cfp “_____”, la Comunità Educativo-Pastorale propone un cammino di educazione
integrale che punta alla formazione globale della persona. Per questo intende sviluppare tutte le dimensioni in modo
completo e armonico. Gli alunni vengono gradualmente guidati a scoprire un progetto originale di vita aperto a scelte di
valori e atteggiamenti evangelici. Le scelte prioritarie della nostra proposta educativo pastorale sono:
- La nostra scuola/cfp “_______” si propone di contribuire alla costruzione di una società più giusta ed umana, non soltanto
attraverso la formazione delle persone singole, ma anche attraverso la partecipazione alla vita del territorio e al confronto
sui problemi educativi e culturali in corso nella società. […]
- La nostra scuola/cfp “_______”, gestita dai Salesiani di don Bosco, si propone la formazione integrale di bambini, ragazzi
e giovani, attraverso la creazione di un ambiente scolastico che, grazie ad un clima educativo sereno e propositivo e ad

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una accurata preparazione nellambito delle discipline scolastiche, permetta il raggiungimento di una sintesi equilibrata
fatta di solida preparazione culturale, competenza professionale, maturità umana, visione cristiana della vita. […]
- Siamo una scuola/cfp cattolica aperta a tutte le famiglie che desiderano condividere il Progetto Educativo mediante la
condivisione che coinvolge docenti, alunni e genitori. La nostra scuola è un soggetto ecclesiale, che assume senza riserve
la dimensione educativa e culturale dell’esperienza di fede e offre ai giovani la possibilità di avvicinamento alla fede e alla
vita ecclesiale. […]
III.- COMUNITÀ EDUCATIVO-PASTORALE (CEP) DELLA SCUOLA/CFP
“______” (persone coinvolte?)
[La CEP: importanza e soggetti coinvolti: QdR per la PGS: 191-193. Non è il luogo dei ruoli e compiti del personale
direttivo. Questo appartiene al Regolamento Interno o ad una ultima parte o allegato del documento sull’organizzazione e
gestione. Contiene obbiettivi (in sintonia con quelli del PEPS locale) ed interventi].
Obiettivi:
Esempio
1.- Curare la convergenza delle intenzioni e delle convinzioni di tutti i membri della CEP, indirizzando i loro sforzi alla
costruzione della comunità educativa, che è allo stesso tempo soggetto ed ambiente di educazione.
2.- Stimolare e rispettare dei ruoli e delle competenze specifiche dei salesiani e dei laici, dei genitori e dei giovani, uniti da
un “patto educativo”, che li vede impegnati nel comune processo di formazione.
La CEP individua problemi, analizza situazioni, identifica mete da raggiungere e criteri di azione, verifica periodicamente la
validità delle programmazioni in riferimento agli obiettivi, ai contenuti, alle metodologie e l’incidenza educativa anche a
livello di chiesa locale e di territorio
Quindi ci proponiamo i seguenti interventi:
[…]
La struttura comunitaria è essenziale al processo educativo, soprattutto nel Sistema Preventivo di don Bosco, che tende a
coinvolgere giovani, genitori, docenti laici e salesiani, exallievi e personale ausiliario in un clima di corresponsabilità come
in una famiglia.
a) I giovani, protagonisti attivi della propria educazione
I giovani, portatori del diritto/dovere all’istruzione, all’educazione e all’educazione alla fede, non sono tanto oggetto di
attenzioni e di preoccupazioni degli educatori, ma soggetti responsabili delle scelte, e quindi veri protagonisti del cammino
culturale, educativo e cristiano proposto dalla scuola.
Essi quindi si impegnano a:
[…]
b) I genitori, primi educatori e corresponsabili con la scuola
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli. Essi sono chiamati a rendere autentiche le motivazioni in base
per le quali scelgono la scuola salesiana. Come membri, con pari dignità, della comunità educativa, partecipano alla
ricerca e realizzazione delle proposte educative, all’approfondimento, insieme con gli altri educatori, dei problemi formativi
ed educativi dei giovani e all’arricchimento dell’azione educativa attraverso la loro stessa esperienza.
Ai genitori, quali diretti responsabili della crescita dei figli, in particolare compete:
[…]
c) Il personale docente, animatori dell'azione educativa
I docenti, religiosi e laici, sono inseriti a pieno titolo nell'impegno educativo pastorale, secondo l'identità e il progetto
salesiano e secondo la loro competenza professionale.
Pertanto è compito dei docenti:
[…]
d) La comunità salesiana
Secondo l'espressione di don Bosco, i salesiani, sacerdoti o laici, creano con i giovani una “famiglia”, una comunità
giovanile dove gli interessi e le esperienze dei giovani sono posti a fondamento e accompagnano l'atto educativo.

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Essi quindi si impegna a:
[…]
e) Il personale ausiliario/amministrativo
Il personale ausiliario/amministrativo contribuisce allazione educativa in particolare attraverso:
[…]
IV.- LE DIMENSIONI DEL PROGETTO (proposta di educazione integrale da
raggiungere?)
[Ogni pratica educativa presuppone un modo di comprendere la realtà umana. È nostra responsabilità approfondire alcune
questioni: quale idea di “persona” emerge dalle nostre fonti carismatiche e dall’antropologia attuale? qual è la nostra
visione di società, di Gesù Cristo, di Chiesa? In questo processo sono contemporaneamente presenti, fra loro correlate e
complementari, quattro dimensioni fondamentali: QdR per la PGS: 142-154.
Le linee di azione rappresentano la traduzione delle finalità. Si tratta di tradurre e declinare le finalità in passi concreti
da realizzare]
1. Dimensione dell’educazione alla fede
[La testimonianza di una comunità e dei docenti; l’evangelizzazione della cultura e del processo educativo; le iniziative e le
proposte indirizzate esplicitamente alla maturazione cristiana; i percorsi particolari di educazione alla fede, ecc: QdR PGS,
pp. 142-144]
Esempio
La scuola offre una proposta educativa pastorale aperta ai valori religiosi che ne imposta tutte le attività alla luce della
concezione cristiana della realtà, di cui Cristo è il centro; orienta i contenuti culturali e la metodologia educativa secondo
una visione di umanità, di mondo, di storia ispirati al Vangelo; promuove lapertura e lapprofondimento dellesperienza
religiosa e trascendente; ripensa il “messaggio evangelico”, accettando limpatto del linguaggio e gli interrogativi della
cultura.
Percorre questo cammino della fede attraverso:
[…]
La proposta educativo pastorale viene tradotta in alcune esperienze ed attività care alla tradizione salesiana:
Il buongiorno […], i momenti di aggregazione […] Le feste salesiane […]
2. Dimensione educativo-culturale
[Le aree di insegnamento; l’insegnamento della religione cattolica; i cammini formativi - educazione della coscienza,
dell’affettività, all’azione sociale, politica, alla professionalità -; l’orientamento; la formazione e l’aggiornamento degli
insegnanti; Il rapporto con il territorio, ecc: QdR PGS, pp. 145-148]
Esempio
Rispondendo alla domanda esplicita dei giovani di ricevere una seria preparazione culturale e professionale, la scuola
intende sollecitare in loro la domanda implicita sul senso della vita e dare vita a cammini, attività ed iniziative che
rispondano essenzialmente a tale preoccupazione.
In particolare:
La scuola s’impegna:
[…]
Gli allievi s’impegnano:
[…]
I genitori si rendono disponibili a:
[…]

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3. Dimensione dell’esperienza associativa
[QdR PGS, pp. 149-152]
4. Dimensione vocazionale
[QdR PGS, pp. 152-154]
5. Altri settori d’animazione pastorale della Pastorale Giovanile Salesiana
[Il PEPS promuove altri impegni educativi e pastorali trasversali, radicati nel nostro carisma: l’animazione delle
vocazioni apostoliche: QdR PGS, pp. 155-157; l’animazione missionaria e del volontariato nelle sue diverse forme: QdR
PGS, pp. 157-161; la Comunicazione Sociale: QdR PGS, pp. 161-165; Il Movimento Giovanile Salesiano: QdR PGS, pp.
165-169]
V.- LO STILE SALESIANO DEL NOSTRO SERVIZIO EDUCATIVO (come lo
facciamo?)
1. Il metodo educativo (principali interventi)
[QdR PGS, pp. 197-203: l’ambiente educativo, il cortile, i contenuti sistematici delle diverse discipline, la metodologia
aperta e flessibile, il metodo didattico educativo della personalizzazione, la creatività e la capacità d'espressione, le attività
complementari, integrative, ecc ]
Esempio
Il metodo educativo è quello del Sistema Preventivo di Don Bosco nel quale gli educatori vanno incontro ai ragazzi con
latteggiamento della simpatia e la volontà di rapporto personalizzato. Stanno familiarmente in mezzo a loro con una
presenza attiva e amichevole che favorisce e promuove ogni iniziativa di crescita nel bene, incoraggia a superare i
condizionamenti e a realizzarsi nella libertà. La preventività educativa infatti non intende solo aiutare ogni ragazzo a
evitare esperienze negative, ma gli assicura la presenza di educatori significativi, lo guida a scelte libere e coscienti,
facendolo diventare soggetto attivo della propria maturazione e di quella degli altri.
Secondo lo spirito del Sistema Preventivo di Don Bosco, nella relazione educativo-didattica i docenti:
- vanno incontro allalunno nella sua situazione personale e lo accolgono nella sua irripetibile individualità;
- aiutano a superare le difficoltà di apprendimento, di metodo di studio e di lavoro;
- fanno appello alla ragione dellalunno, facendogli percepire di essere comunque accolto con amicizia. […]
Secondo la tradizione salesiana le persone, il tempo, lo spazio, i rapporti, linsegnamento, lo studio, il lavoro ed altre
attività sono organicamente interagenti in un clima di serenità, di gioia e di impegno. Per questo si punta soprattutto a:
- qualificare i rapporti educativi e creare un ambiente favorevole, fondato sulla ragionevolezza delle esigenze, sulla
valorizzazione della vita quotidiana e sulla carità come metodo educativo di accompagnamento e crescita;
- curare i doveri di studio, di ricerca e di lavoro;
- vigilare sulla disciplina personale e quella richiesta dall’organizzazione scolastica;
- mantenere il rispetto e la cura di strumenti, attrezzature e locali in cui si svolge la vita scolastica;
- sviluppare il senso di appartenenza ad una comunità educativa;
- garantire esperienze di solidarietà e collaborazione di fronte a situazioni di disagio, emarginazione e ingiustizia.[…]

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2. Strutture di partecipazione e corresponsabilità
[QdR PGS, pp. 203-204]
Esempio
Le strutture di partecipazione e corresponsabilità mirano a creare le condizioni ideali per una sempre maggiore
democratizzazione della vita scolastica, incrementando la collaborazione fra docenti, giovani, genitori, che hanno a cuore la
formazione culturale, umana e cristiana degli allievi.
1. Consiglio di Istituto
Il Consiglio di Istituto esplica funzioni di stimolo e di verifica nel campo delle problematiche e delle metodologie
dell’educazione […].
2.Collegio dei Docenti
Risulta composto dal direttore e da tutti i docenti ed è presieduto dal preside. Al Collegio dei docenti compete la
programmazione degli orientamenti educativi e didattici nei loro momenti di proposta, discussione, decisione e verifica. […]
Le commissioni ed i dipartimenti […] L’équipe di pastorale giovanile […]
4.Consiglio di Classe
[…]
5. Assemblea di Genitori e Docenti
[…]
6. Assemblea di Classe
[…]
7.Consulta degli Studenti
[…]
VI.- VERIFICA DEL PROGETTO EDUCATIVO-PASTORALE DELLA
SCUOLA/CFP “__________”
[QdR PGS, pp. 289-290]