ACG 421 (2015) La_vita_e_la_disciplina_religiosa_it.doc

SOCIETADI SAN FRANCESCO DI SALES

casa generalizia salesiana

Via della Pisana 1111 - 00163 Roma

Il Vicario del Rettor Maggiore



Roma, 6 luglio 2015

Prot. 15/0289


Reverendi

Signor Ispettore

Vicario ispettoriale

Loro Sede



Oggetto: Vita e disciplina religiosa



Carissimi Ispettore e Vicario ispettoriale,


è trascorso ormai più di un anno da quando il Capitolo generale XXVII mi ha assegnato un nuovo compito come Vicario del Rettor Maggiore.


Secondo le nostre Costituzioni, al Vicario del Rettor Maggiore è affidata la cura della vita e della disciplina religiosa (Cfr. Cost. 134). Sono consapevole che tra questi due compiti il più importante riguardi la promozione della bellezza della vita religiosa; nello stesso tempo sono anche cosciente quanto sia necessaria lattenzione alla disciplina religiosa. Nel sogno dei dieci diamanti Don Bosco vede la Congregazione “qualis esse debet” e “qualis esse periclitatur”; anche noi nelle ispettorie dobbiamo avere la stessa attenzione di Don Bosco per la nostra vocazione consacrata salesiana, rafforzando ciò che la rende attraente e vigilando su ciò che la può sfigurare.


In questo periodo, in collegamento con le ispettorie, ho notato alcune esigenze che richiedono la vostra collaborazione, particolarmente nella cura della vita e disciplina religiosa, nella risoluzione delle situazioni irregolari, nell’attenzione a situazioni di difficoltà vocazionali. Negli anni scorsi è cresciuta notevolmente la sensibilità per questi aspetti; si tratta ora di proseguire il cammino e di compiere passi ulteriori verso uno stile di vita più coerente e una prassi più efficace.



1. Vicario ispettoriale


Ho riscontrato innanzitutto che nelle ispettorie il Vicario ispettoriale è spesso il referente per le situazioni di difficoltà dei confratelli nel vivere la vita religiosa in tutti i suoi aspetti: assenze illegittime dalla comunità, disobbedienze, abusi nella povertà, irregolarità nell’amministrazione, problemi nella castità, scandali, individualismi nella missione apostolica, trascuratezze nella preghiera, “mondanità spirituale”, … Il Vicario, insieme al Segretario ispettoriale, aiuta lIspettore per la risoluzione di situazioni irregolari e per la preparazione di alcune pratiche giuridiche: assenze dalla comunità religiosa, dispense dal celibato e dagli obblighi del ministero diaconale o sacerdotale, indulti a lasciare l’Istituto1, esclaustrazioni, ...


Ritengo che nelle ispettorie occorra valorizzare maggiormente la figura del Vicario ispettoriale nel campo della vita e della disciplina religiosa. Egli deve contribuire a far apprezzare tra i confratelli il fascino della nostra vocazione consacrata salesiana e a far comprendere che disciplina religiosa è principalmente apprendimento di come essere autentici discepoli di Gesù. Per i compiti che il Vicario ispettoriale svolge nei confronti dei confratelli, a mio parere, sarebbe consigliabile che egli fosse anche il Delegato ispettoriale per la formazione.



2. Commissione ispettoriale per la vita e disciplina religiosa


Ho notato poi che numerose ispettorie hanno attivato una Commissione, presieduta dal Vicario ispettoriale, per esaminare i casi di mancanza di disciplina religiosa e le situazioni irregolari. Mi sembra opportuno che tale Commissione venga istituita in ogni ispettoria e che essa si interessi pure della promozione della vita religiosa e non si riduca solo alla considerazione di problemi disciplinari. Tale Commissione, divenendo permanente, può agire con regolarità e tempestività. Nelle ispettorie in cui è stata costituita, i nomi attribuiti a tale commissione sono diversi; mi sembrerebbe utile chiamarla con il nome di “Commissione per la vita e la disciplina religiosa”.


Un suo primo compito consiste nell’aiutare l’Ispettore nel promuovere la vita religiosa in ispettoria e nell’incoraggiare i confratelli a viverla gioiosamente in tutti i suoi aspetti. A tal fine, i membri della Commissione saranno particolarmente attenti a curare la loro preparazione e competenza sui grandi orizzonti della vita consacrata, sia attingendo al magistero del Papa e della Chiesa, sia riferendosi costantemente alle Costituzioni e ai Regolamenti generali. L’esperienza quotidiana della vita religiosa vissuta pienamente nelle sue tre componenti mistica, fraterna e apostolica, è la condizione migliore per prevenire crisi, difficoltà e abusi.


Un altro compito sta nell’affiancare l’Ispettore nel valutare la situazione della disciplina religiosa nella ispettoria e nello studiare come affrontare le situazioni irregolari. Talvolta ci sono situazioni pubbliche che creano scandalo e che vanno prese in considerazione prontamente. Risolvere le irregolarità favorisce la promozione della vita consacrata e la prevenzione di nuovi casi: in particolare ciò favorisce il cambiamento della cultura e dello stile di vita dell’ispettoria.


Ci possono essere infine compiti particolari assegnati dall’Ispettore alla Commissione stessa. Un compito specifico è quello che il CG27 affida a ogni ispettoria, quando ci chiede di “favorire nei nostri ambienti un clima di rispetto della dignità dei minori, impegnandoci a creare le condizioni che prevengano ogni forma di abuso e di violenza, seguendo da parte di ogni ispettoria gli orientamenti e le direttive del Rettor Maggiore e del Consiglio generale”. Tale impegno viene specificato nel progetto del Rettor Maggiore e del Consiglio generale per il sessennio, quando si domanda al Vicario di “aiutare le ispettorie a formulare linee guida per la salvaguardia e la protezione dei minori e per la prevenzione dei casi di abuso” (Cf. CG27, 73.4).


Nella composizione della Commissione è opportuno avere la presenza di un canonista e all’occorrenza di un avvocato; se il Delegato ispettoriale per la formazione non è anche Vicario ispettoriale, è opportuno che egli faccia parte della Commissione.



3. Indagine previa


C’è una questione di disciplina religiosa che esula dai compiti della Commissione. E’ il caso di quando l’Ispettore abbia notizia di un delitto (cfr. can. 1321 §1), almeno probabile, commesso da un confratello. L’Ispettore è tenuto ad avviare un’indagine preliminare, a meno che questa investigazione non sembri assolutamente superflua. Egli dovrà fare una indagine sulla situazione personalmente o preferibilmente tramite un Istruttore e un Notaio, nominati con appositi decreti, al fine di accertare con prudenza i fatti denunciati, le circostanze e la imputabilità di essi al confratello. Tale materia è regolata dai canoni 1717-1731 del Codice di Diritto Canonico. Per la conduzione dell’indagine preliminare, non è previsto l’intervento della Commissione, ma l’Ispettore può scegliere l’Istruttore e il Notaio tra i membri della Commissione stessa.


Data la delicatezza della materia, è in fase di studio presso l’Ufficio giuridico, sulla base delle indicazioni del Codice di Diritto Canonico e delle Norme successivamente emanate, una serie di indicazioni operative su come condurre la indagine previa e sugli interventi da assumere al termine dell’indagine stessa. Tali indicazioni saranno poi messe a disposizione degli Ispettori.


L’indagine previa si riferisce anche alle accuse di abusi sui minori. Dopo la pubblicazione delle “Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”, emanate dalla Congregazione per la Dottrina della fede e delle conseguenti norme delle Conferenze episcopali, dovremo integrare il nostro protocollo al riguardo.



4. Scheda per il monitoraggio delle situazioni difficili e irregolari


Allego a questa lettera una scheda riguardante le pratiche giuridiche e la disciplina religiosa. Il Vicario ispettoriale la tiene aggiornata e periodicamente la presenta all’Ispettore e al Consiglio ispettoriale per informare su come si svolge il processo di risoluzione delle situazioni di difficoltà e di irregolarità. Essa viene presa in considerazione specialmente in occasione della Visita straordinaria.



Vi ringrazio per ciò che potrete fare perché nell’ispettoria si prenda a cuore la vita e la disciplina religiosa. Vi saluto cordialmente.

In Don Bosco





Don Francesco Cereda


1 L’indulto a lasciare l’Istituto può essere concesso, su petizione, ad un professo temporaneo prima della scadenza della professione temporanea; ad un professo perpetuo; nel caso il professo perpetuo sia diacono o presbitero, l’indulto può essere concesso, a condizione che vi sia un Vescovo che lo incardini nel clero diocesano: “pure et simpliciter” o “previo esperimento”.