Novena_MA_2021_it


Novena_MA_2021_it

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“O MARIA VERGINE POTENTE”
in preparazione della Festa di Maria Ausiliatrice
Opera Audiovisiva: 9 video con il commento del Rettor Maggiore
Coordinamento: per ADMA Don Aleandro Guevara Rodríguez
Testi: Barbara Rosa Clot, Renato, Don Aleandro Guevara Rodríguez,
Don Pierluigi Lanotte,Alfredo Franciosa
Riprese e fotografie: Giacomo Di Gravina, Pierluigi Lanotte
Progetto grafico: Pierluigi Lanotte, Chiara Veneruso
Coordinamento Traduttori: Josè Luis Muñoz
Regia e Montaggio video: Alfredo Franciosa
A cura di IMEComunicazione srl

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Maria rivolge costantemente i suoi occhi al cielo.
Fin dal momento dell’annunciazione crede oltre
l’umano e ci insegna a confidare in quanto Dio
promette.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Annunciazione Lc 1, 26-38
L’angelo Gabriele arriva e Maria guarda in alto:
«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le
rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e
la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato
Figlio di Dio. Allora Maria disse: «Ecco la serva del Si-
gnore: avvenga per me secondo la tua parola».
® - - - - - ATTUALIZZAZIONE
A volte capita di vivere condizioni in cui sembra im-
possibile volgere lo sguardo verso l’alto. Costretti da
una situazione o un’infermità tendiamo a guardare
solo in basso, non oltre i nostri piedi, i nostri limiti. Ma
Gesù Cristo è venuto tra noi per trasformarci, dall’es-

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sere “curvati al terreno” a poter affrontare la vita da ri-
sorti. In grado di guardare in alto, a Lui, con un nuovo
sguardo, “intento alle cose che non si vedono; poiché
le cose che si vedono sono per un tempo, quelle che
non si vedono sono eterne” (2 Corinzi 4:16-18).
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Il 14 maggio del 1887 fu consacrata la basilica del
Sacro Cuore a Roma. Il giorno dopo don Bosco volle
celebrare la Messa all’altare di Maria Ausiliatrice.
Aveva appena iniziato, quando don Viglietti che lo
assisteva lo vide scoppiare a piangere. Un pianto lungo,
irrefrenabile. «Don Bosco che ha? Si sente male?» Don
Bosco scosse la testa: «Avevo dinanzi agli occhi, viva,
la scena del mio primo sogno, a nove anni». In quel
lontano sogno la Madonna gli aveva detto: «A suo
tempo tutto comprenderai». Ora, guardando indietro
nella vita, gli pareva di comprendere proprio tutto.
Valeva la pena fare tanti sacrifici, tanto lavoro, per
la salvezza dei ragazzi? Sì, guardando a don Bosco,
anche noi possiamo dire: «Ne vale la pena!».
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PREGHIERA
Oh santissima ed immacolata Vergine Maria,
Madre nostra tenerissima
e potente Aiuto dei Cristiani,
noi ci consacriamo interamente
al tuo dolce amore e al tuo santo servizio.
Ti consacriamo la mente con i suoi pensieri,
il cuore con i suoi affetti,
il corpo con i suoi sentimenti
e con tutte le sue forze,
e promettiamo di voler sempre operare
alla maggior gloria di Dio.
Ti supplichiamo o grande Madre di Dio,
insegnaci ad imitare in noi le tue virtù,
in particolar modo l’umiltà profonda
e l’ardente carità.
Ti invochiamo con fiducia
o Maria Ausiliatrice nelle tentazioni,
perchè possiamo trovare riparo
sotto il tuo amato manto di Madre.
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Maria canta il Magnificat.
Nello sguardo di Maria scopriamo una gioia
incontenibile , «Magnificat anima mea Dominum!» ,
la sua anima contempla il Figlio di DIo nel suo
grembo.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Magnificat - Lc 1, 47-55
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha
guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha
fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome».
® - - - - - ATTUALIZZAZIONE
In questi mesi ci siamo fermati; costretti, ma lo abbia-
mo fatto. Fermarsi però non significa restare immobili,
ma cercare un equilibrio. Fermarsi è creare ogni gior-
no spazi, che permettono al quotidiano di allargare
gli orizzonti della mente e trovare angoli di contem-
plazione. Alla nostra generazione, segnata dalla fret-
ta dell’azione, viene chiesto di riscoprire l’importanza

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della contemplazione. Ma si contempla solo a partire
da un limite, che ci spinge a guardare in profondità e
a saper cogliere la presenza del Creatore in ogni cosa.
Solo educandoci all’arte del contemplare è possibile
una vera relazione con il mondo e giungere infine ad
amare.
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
L’amore di don Bosco per la Madonna era contagioso
tra i Salesiani e i giovani. Ne fac­ evano il centro della
loro vita spirituale fino a raggiungere i vertici della
contemplazione. Come lui stesso racconta: «Un
giorno entrai nella chiesa di Maria Ausiliatrice dalla
porta maggiore, verso sera. Quando fui a circa metà
della chiesa, vidi che il quadro della Madonna era
coperta da un drappo scuro. Dissi fra me stesso: - Chi
sa perché il sacrestano ha coperto quell’immagine!? -
Avvicinandomi verso il presbiterio, vidi che il drappo
si muoveva. Poco dopo calava giù lentamente finché
toccò il pavimento. Adorò il Santissimo Sacramento,
fece il segno di croce ed uscì fuori passando per la
sacre­stia. Quel drappo era un figlio di don Bosco!
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In un’e­stasi d’amore si era innalzato fino all’immagine
di Maria Santissima per vederla meglio, contemplarla,
amarla, baciare i suoi piedi immacolati».
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
Amen
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Maria custodisce tutto nel suo cuore.
Maria sa che quanto le accade oggi può
sconvolgerla, ma domani si rivelerà nel suo fine più
grande. Sa trattenere, sa tacere, non dispera mai
e custodisce l’interezza della storia dell’umanità.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Prima Pasqua di Gesú - Lc 2, 41-52
Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una
giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i pa-
renti e i conoscenti. Dopo tre giorni lo trovarono nel
tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascolta-
va e li interrogava. Sua madre gli disse: «Figlio, perché
ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati,
ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate?
Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del
Padre mio?».
® - - - - - ATTUALIZZAZIONE
La realtà appare come sequenza irrefrenabile di azio-
ni e di avvenimenti che si susseguono. Facciamo fatica
a contenere “il tutto”, a dare un senso complessivo a

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ciò che ci accade, a far tesoro del passato e a guarda-
re con speranza al futuro. Mentre invece uno sguardo
attento riesce ad avere una visione ampia sulle cose,
ha capacità di connettere, collegare, di sopportare, di
guardare all’oggi legandolo a ieri e a domani.
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Un giorno, era il 1847, mi comparve in sogno la
Regina del cielo in un pergolato di rose. Cominciai a
camminare e mi accorsi subito che le rose avevano
spine acutissime. Provavo forti dolori ai piedi ma,
incoraggiato dalla Beata Vergine, proseguivo il mio
cammino. Giunsi poi in un bellissimo giardino. Si
levò una brezza leggera e mi ritrovai attorniato da
tanti giovani, assistiti da preti e coadiutori. La Vergine
Santissima mi interrogò: «Sai che cosa significa tutto
ciò?» «No, vi prego di spiegarmelo». «Sappi che la
via che hai percorso tra rose e spine è la stessa che
farai quando ti prenderai cura della gioventù: dovrai
camminare con le scarpe della mortificazione. Le spine
a terra rappresentano le simpatie e le antipatie umane
che distraggono l’educatore, lo feriscono, arrestano la
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sua missione. Le rose sono simbolo della carità ardente
che deve distinguere te e i tuoi coadiutori. Le altre
spine sono gli ostacoli, i patimenti, i dispiaceri che vi
toccheranno. Ma non vi perdete di coraggio. Con la
carità e la mortificazione tutto supererete e giungerete
alle rose senza spine».
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
Amen
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Sotto lo sguardo di Maria Gesù cresceva in
santità e sapienza.
Maria è stata la prima ad avere uno sguardo di
amore gratuito verso Gesù. Da questo sguardo
scaturisce la manifestazione dell’amore di Dio;
un amore infinito, che va al di là di tutti i peccati,
limiti, fallimenti, e che continua a fidarsi e a
guardare all’esistenza con speranza.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Presentazione di Gesú - Lc 2, 22-40
Quando furono compiuti i giorni della loro purifica-
zione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il
bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose
che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria
disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di
molti in Israele e come segno di contraddizione, affin-
ché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il
bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e
la grazia di Dio era su di lui.

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A- TTUALIZZAZ- IONE - -
“Allora Gesù, fissato lo sguardo su di lui, lo amò”. Non
era un semplice sguardo. Era fissare con intensità,
guardare dentro, fino a raggiungere la parte più
profonda del cuore. Gesù ci insegna a vedere, a
conoscere, ad accogliere, ad amare gratuitamente.
Siamo capaci di questi sguardi? Nella nostra famiglia,
al lavoro, all’oratorio, nelle occupazioni quotidiane,
siamo consapevoli che il nostro sguardo ha il potere
di definire il prossimo?
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RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
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Il primo Gennaio 1866 don Bosco raccontò in Oratorio
di aver sognato una spaventosa inondazione, e di
essersi rifugiato con i suoi giovani su una grande zattera.
“Quando tutti furono sulla barca – racconta – presi il
comando e dissi: «Maria è la Stella del mare. Non
abbandona chi confida in Lei». Dopo una navigazione
piena di pericoli, la zattera approdò su una spiaggia
in cui si ergeva una statua di Maria Ausiliatrice. Tutti
i giovani si recarono innanzi per ringraziare la Vergine
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Celeste dei tanti favori. Mentre stavano mirando la
statua... - La Madonna muove gli occhi! - esclamarono
alcuni. Poco dopo un secondo grido: - La Madonna
muove le mani! Le lacrime scorrevano di commozione
sulle nostre guance. - La Madonna muove le labbra! -
dissero altri. Si fece un silenzio profondo. La Madonna
aprì la bocca e con una voce soave disse: - Se voi sarete
per me figliuoli devoti, io sarò per voi una madre
pietosa!”
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
Amen
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Maria va a trovare la cugina Elisabetta.
Maria ha l’impulso di mettersi al servizio silenzioso
della cugina che ne ha bisogno. Sperimentando
di essere amata, si mette al servizio, ed è lì che
l’amore diventa concreto.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
La Visita a Elisabetta - Lc 1, 39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la
regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella
casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Elisabetta fu col-
mata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Be-
nedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo
grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signo-
re venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai
miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio
grembo. Beata colei che ha creduto nell’adempimen-
to di ciò che il Signore le ha detto».
® - - - - - ATTUALIZZAZIONE
Nello sguardo di Maria si riflette lo sguardo del Padre,
che la fece Madre di Dio, e lo sguardo del Figlio in

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croce, che la fece Madre nostra. Ne abbiamo tanto
bisogno del suo sguardo di tenerezza; del suo sguardo
materno che conosce ognuno meglio di chiunque
altro; del suo sguardo pieno di compassione, di cura,
perchè ci spinge ad andare verso i fratelli più bisognosi
e ad essere solidali tra noi.
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Il giovane Cesare Bardi era ormai in fin di vita e il
tuo tutore non voleva chiamare un sacerdote per
amministrare gli ultimi sacramenti. La voce della sua
gravità raggiunse anche l’oratorio. Don Bosco si diresse
subito a bussare alla porta della sua casa.
- Son venuto per vedere il giovane ammalato.
- Dorme, e non conviene destarlo, rispose il tutore!
- Allora aspetterò! - La risposta non tornò gradita. Don
Bosco se ne accorse ma non cambiò idea.
- Senta, disse, Cesare venne affidato a noi al Collegio
di Lanzo, sotto la mia direzione, ho un pò di ragione
ad incontrarlo. Sono certo che vuole vedermi. Ma se
me lo vietasse, potrei anche appellarmi alle autorità.
- E lei oserebbe commettere una simile prepotenza?
- Certo che no, ma si direbbe che Don Bosco andò a
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vedere un suo amico e gli fu negato. Non tornerebbe
onorevole alla sua famiglia. - Dopo aver parlato con
la moglie, il tutore invitò Don Bosco ad entrare nella
stanza del malato. Il povero giovane appena lo vide si
alzò dal letto e gli strinse le braccia al collo, lo baciò
più volte, esclamando:
- Grazie, Don Bosco, grazie per esser venuto a trovarmi.
Voglio confessarmi, vi aspettavo! - Fu una scena
tenerissima. Il giovane si confessò e divenne raggiante
di gioia. Volle anche appendere al muro un’immagine
della Madonna che non finiva di ammirare con amore.
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
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Maria alle nozze di Cana.
Maria invita ad una obbedienza fiduciosa. Venuto
a mancare il vino: è lei ad accorgersene con il suo
sguardo maternamente attento alle necessità dei
figli, intervenendo con prontezza.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Nozze di Cana - Gv 2, 1-11
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Ga-
lilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze
anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il
vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E
Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora
giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qual-
siasi cosa vi dica, fatela». E Gesù disse loro: «Riempite
d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. «Ora
prendetene e portatene a colui che dirige il banchet-
to». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato
l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto
chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il
vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto,
quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il
vino buono finora».

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ATTUALIZZAZIONE
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“Prenditi cura di me perché, se non lo fai tu chi lo
farà? E non lasciarmi cadere, vorrei spiegare le ali
ma volare non so…” recita una canzone. Lo sguardo
su una situazione o su una persona ci suggerisce un
agire. E’ la cultura del “prendersi cura”, che oggi va
sempre più educata. Il primo passo per riconoscere
l’importanza della cura, è sentirsene bisognoso; allora
potrò fermarmi quando vedrò qualcun altro nella
necessità. È una delle lezioni che stiamo imparando
da questa pandemia, che può colpire tutti da un
momento all’altro, rendendoci bisognosi. Questo è
uno dei momenti per imparare ad esseri “custodi” gli
uni degli altri.
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Nella buonanotte del 2 Settembre 1868, don Bosco
raccontò uno dei suoi sogni. Mentre camminava lungo
i portici dell’oratorio venne incontro una Signora che,
senza parlare, gli consegnò un quaderno invitandolo
a leggere. “Novena della Natività di Maria” era il titolo.
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Incuriosito sfogliò la prima pagina, c’erano scritti in oro
i nomi di alcuni ragazzi. Girata la pagina ce n’erano
altri, ma scritti con inchiostro nero. Il resto delle pagine
erano vuote. Terminato il racconto don Bosco aiutò
a un ragazzo a comprendere il significato: «In quel
libro sono segnati i nomi di tutti i giovani che fanno
la Novena. I pochissimi scritti in oro la fanno bene;
quelli in inchiostro la pregano, ma con minor fervore.
Tutti gli altri giovani perchè non sono citati? Credo che
il motivo sia legato alle passeggiate lunghe, li hanno
distratti e adesso non sono più buoni a raccogliersi.
[...] Dunque per accontentare la Madonna facciamo
tutto quello che possiamo, frequentiamo i Santissimi
Sacramenti e pratichiamo i fioretti. Eccone uno per
domani: fare ogni cosa con diligenza».
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
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C’è chi “vede e passa oltre, dalla parte opposta”,
per una deliberata volontà di evitare l’incontro
o prevenire eventuali reazioni emotive. Ma c’è
chi vede e si avvicina, si lascia coinvolgere dalla
situazione inaspettata e la prende a suo carico:
così fa il samaritano, che in fondo è Gesù.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Buon samaritano - Lc 10, 30-37
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cad-
de nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto,
lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciando-
lo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per
quella medesima strada e, quando lo vide, passò ol-
tre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò
oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, pas-
sandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si
fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un al-
bergo e si prese cura di lui. Il gorno seguente, tirò fuori
due denari e li diede all’albergatore, dicendo: «Abbi
cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al
mio ritorno».

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_ _ _ __ ATTUALIZZAZIONE
Ci sono sguardi d’amore e altri di indifferenza. Sguardi
che dimostrano apertura e disponibilità a comprendere,
ad accogliere e servire. Guardare è mettersi nei
panni del prossimo. E’ la volontà di uscire dal vortice
delle preoccupazioni personali per dedicarci alle
preoccupazioni altrui. Gli occhi non sono solamente
una finestra dalla quale affacciarsi al mondo e far
entrare immagini; ma è un canale attraverso il quale
esprimiamo le nostre disposizioni e da dove escono i
nostri desideri. La carità, la compassione, la purezza
di cuore, la povertà di spirito e la disponibilità a servire
si manifestano attraverso gli occhi.
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Don Cafasso, che da sei anni era la mia guida, per prima
cosa prese mi condusse nelle carceri, dove imparai a
conoscere quanto sia grande la miseria degli uomini.
C’erano tanti ragazzi tra i 12 e i 18 anni, tutti sani,
robusti, svegli. Ma vederli inoperosi, rosicchiati dagli
insetti mi fece inorridire. Erano esseri infelici. Fu in quelle
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occasioni che capì il perchè parecchi ritornavano più
volte in carcere: erano abbandonati a se stessi. “Chi
sa, dicevo tra me, se questi giovanetti avessero fuori
un amico che si prendesse cura di loro, li assistesse e
li istruisse nella religione nei giorni festivi, chi sa che
non possano tenersi lontani dalla rovina o almeno
non tornare in carcere?”. Comunicai questo pensiero
a don Cafasso e con i suoi consigli mi sono messo a
studiare il modo di realizzarlo, abbandonando i frutti
alla grazia del Signore, senza cui sono vani tutti gli
sforzi degli uomini.
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
Amen
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Maria ai piedi della croce.
Maria ama ciascuno dei suoi figli, in particolare
coloro che, come il Figlio suo nell’ora della
Passione, sono in preda alla sofferenza. Li ama
secondo la volontà di Cristo sulla Croce.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Stabat - Gv 19, 25-27
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorel-
la di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di
Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a
lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Don-
na, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua
madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
® - - - - - ATTUALIZZAZIONE
La compassione spinge a non guardare con indiffe-
renza le sofferenze altrui, ma a vivere insieme qualsi-
asi sentimento. In questo immedesimarsi si fondono
gli sguardi di chi dona e chi riceve, di chi guarda e chi
non è guardato, di chi ama e chi non è amato. Evoca
così la gratuità, la benevolenza e l’affidamento totale

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tra le braccia di Dio che restituisce alla creatura, ferita
dal peccato, la capacità di amare e di sentirsi ama-
ta. La compassione può così fiorire anche da un ramo
spezzato, prodigio dell’Amore, miracolo della Carità.
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Il 30 ottobre dovevo essere in Seminario. Il mio modesto
corredo era preparato. I familiari erano contenti, e
io più di loro. Solo mia madre era pensierosa e mi
avvolgeva con il suo sguardo. Voleva dirmi qualcosa
e cercava il momento più opportuno. La sera prima
della partenza mi chiamò in disparte: «Giovanni,
tu hai vestito l’abito del sacerdote. Io provo tutta la
consolazione che una madre può provare per la buona
riuscita di un figlio. Ricordati però che non è l’abito che
fa onore, ma la virtù. Se un giorno avrai dubbi sulla tua
vocazione, per carità, non disonorarlo. Posalo subito.
Preferisco avere come figlio un povero contadino che
un prete trascurato nei suoi doveri. Quando sei nato ti
ho consacrato alla Madonna. Quando hai cominciato
gli studi ti ho raccomandato di volerla sempre bene.
Ora ti raccomando di essere tutto suo, Giovanni. Ama
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quei compagni che vogliono bene alla Madonna. E
se diventerai sacerdote, diffondi attorno a te l’amore
per Lei». Mia madre era commossa. E io, piangendo
le risposi: «Madre, le tue parole non le dimenticherò
mai. Le porterò con me come un tesoro per tutta la
vita».
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
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Maria madre dell’umanità.
Maria presente in ogni momento della storia della
salvezza, è testimonianza solida di speranza.
Ci sostiene nei momenti di difficoltà e di sconforto.
A lei dedichiamo la nostra devozione, perché ci
sia accanto nella quotidiana esistenza.
® - - - - - RIFERIMENTO BIBLICO
Mossi dalla speranza: «Ecco, io faccio nuove tutte
le cose» (Ap 21,5)
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuo-
ve tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste
parole sono certe e vere».
® - - - - - ATTUALIZZAZIONE
Abbiamo tante possibilità nella vita di tutti i giorni.
Possiamo scegliere di passare la nostra vita nelle
preoccupazioni di quanto è avvenuto nel passato,
dei possibili errori fatti, delle scelte mancate. Oppure
possiamo scegliere di guardare “di lato”, passando
la vita a cercare qualcuno che ci dica cosa fare,
aspettando dagli altri una parola che ci confermi
quanto siamo importanti e amati. Ancora, possiamo

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scegliere di guardare “in basso” passando la vita
non sentendoci all’altezza, preferendo non assumere
responsabilità, non correre dietro ai nostri sogni. Ma
qual è la scelta che Gesù stesso ha fatto e ci propone
oggi? Guardare avanti! Vivere lasciandoci interpellare
e provocare da ciò che ogni giorno accade, imparando
a fare di tutto una scuola, esercitandoci nell’arte di
ascoltare il nostro cuore, luogo dove il Signore ogni
giorno semina la Sua Parola. E guardando avanti
scopriremo che stiamo camminando dietro a un
Maestro di nome Gesù che ci ripete, fissando su di noi
il suo sguardo pieno di amore: «Vieni e seguimi!».
RACCONTO DELLA VITA DI DON BOSCO
Il 21 settembre del 1880, mentre in Francia avanzava
la persecuzione contro gli Ordini e le Congregazioni
religiose, don Bosco scriveva a don Bologna, direttore
a Marsiglia: «Non temere: avrete noie, seccature,
disturbi, ma non vi scacceranno».
Perché tanta sicurezza? Nella festa della Natività di
Maria SS. aveva fatto un sogno: «Mi vidi davanti la
Vergine Santissima, proprio come si trova sulla cupola
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di Maria Ausiliatrice. Aveva un grande manto che si
stendeva attorno, e sotto le nostre case francesi. La
Madonna le guardava con occhio sorridente. Avvenne
però un grande terremoto con fulmini, grandine, mostri
orribili, fucilate, cannonate rivolte contro i nostri sotto
il manto di Maria. Ma a nessuno recò danno. Tutti i
dardi andavano a spuntarsi nel manto della nostra
potente difenditrice. La Beata Vergine, in un mare di
luce, con la faccia raggiante e un sorriso di paradiso,
esclamava molte volte: “Ego diligentes me diligo” (io
amo chi mi ama). Poco alla volta cessò ogni burrasca
e nessuna delle nostre case ne fu vittima.
PREGHIERA
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell’ora della morte
accogli l’anima nostra in Paradiso!
Amen
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SALESIANI DI DON BOSCO
EDIZIONE EXTRA COMMERCIALE
Sede Centrale Salesiana
via Marsala, 42 - 00185 ROMA