ACS 203, CG XVIII


Capitolo Generale XVIII (1958)


Le Missioni


Le Missioni sono sempre state fino dai primordi della nostra Società una delle forme di apostolato a cui si sono dedicate le energie migliori, ed oggi la nostra Famiglia, dopo solo 80 anni di vita, ha il vanto di occupare una posizione avanzata fra le Con­gregazioni missionarie.

Duemila infatti sono i nostri confratelli che lavorano in terra di Missione e circa centosettanta partono ogni anno in loro aiuto.

La Commissione Capitolare, nel trattare il tema delle Missioni, seguì lo schema delle deliberazioni e delle raccomandazioni del Capitolo Generale del 1952 sullo stesso argomento (Atti del Capitolo Superiore, ottobre 1952, n. 170).

Il Capitolo Generale ritenne opportuno insistere sui punti più importanti di tale schema e aggiungere qualche raccomandazione, suggerita dall'esperienza e dalla necessità di una organizzazione più adeguata ai tempi e quindi sempre più efficiente.

Il Capitolo Generale inoltre fece voti che abbia ad accrescersi sempre più il fervore missionario nelle nostre Case e tutti i confratelli sentano vivo ed attuale questo problema.

L'Assemblea tributa un caloroso applauso alle Ispettorie che diedero il maggior contingente di confratelli per le Missioni (nel 1957: l'Italia 73, la Spagna 65, il Belgio 12; nel 1958: l'Italia 71, la Spagna 38, il Belgio 15, la Germania 12, il Messico 4); alle Ispet­torie del Portogallo, del Belgio, della Francia e dell'Inghilterra per il contributo offerto a sostegno delle loro Missioni.


Vocazioni missionarie - Apostolato all’estero

1) Allo scopo di fomentare lo spirito missionario e di suscitare le vocazioni nei nostri Istituti, negli Oratori festivi, e tra l'elemento esterno, si faccia attiva propaganda del nostro Bollettino, di Gio­ventù Missionaria e di altre pubblicazioni missionarie.

Si segnala a tal fine la pubblicazione di una collana di agili biografie di missionari, presentate dalla « Elle Di Ci a in forma moderna ed attraente. Tali biografie siano diffuse e tradotte per i nostri giovani e per il pubblico.

Si valorizzino non solo le notizie offerte dall'A.N.S., ma anche il copioso servizio fotografico mensile che illustra le attività, della Congregazione nel mondo e nelle Missioni.

2) Si invita l'Ufficio Centrale di Stampa e Propaganda a preparare fìlms girati sui luoghi stessi di Missione, e filmine per proiezioni fisse.

3) Si celebrino con la massima solennità sia la Giornata Mis­sionaria Mondiale, come pure la festa annuale per le Missioni Salesiane.

La prima abbia carattere cattolico, la seconda abbia nel calendario scolastico un posto determinato e fisso, per formare una tradizione nella Casa.

4) Si promuovano Congressini missionari, conferenze, tenute pos­sibilmente da missionari, con proiezioni fisse e cinematografiche e recite missionarie.

Inoltre con banchi di beneficenza, lotterie e feste missionarie, si educhino i giovani e il popolo allo spirito di generosità e di sacrificio in favore delle Missioni.

5) Ogni Compagnia Religiosa abbia il suo Gruppo Missionario Scopo di questi Gruppi è di tenere desta la fiamma dell'aposto­lato e sostenere lo spirito missionario tra gli allievi delle nostre

Case. L'«Associazione Gioventù Missionaria», costituita così dai Gruppi Missionari delle Compagnie (A.G.M.), sotto l'immediata direzione del Catechista, lungi dall'intralciare il movimento delle medesime, darà ad esse una maggiore vitalità.

6) Converrà che l'Incaricato Ispettoriale delle Compagnie sia anche. l'incaricato del movimento missionario nelle Case dell'Ispettoria.

7) In tutte le Case di formazione sia coltivato intensamente IO spirito missionario. Ma parlando ai giovani, pur cercando di destare in essi l'entusiasmo per le Missioni, e per la propagazione della fede, lo si faccia in modo di non travisare la realtà, né creare illusioni.

8) Si faccia sapere, particolarmente negli Aspirantati, che coloro che chiedono di partire per le Missioni, e a giudizio dei Superiori hanno le doti necessarie, potranno seguire la loro vocazione anche prima del Noviziato.

Le esperienze fatte sembrano consigliare di inviare i missionari nelle Missioni, o a fare il Noviziato o immediatamente dopo. Confrontando le statistiche delle varie spedizioni, si può costatare come la percentuale più alta di perseveranza sia nel gruppo di coloro che sono partiti più giovani.

9) Si inviino in terra di Missione giovani che diano seria garanzia di buona riuscita, anche nel campo degli studi, dato l'alto livello di cultura di alcuni popoli pagani, specialmente orientali.

10) I confratelli di qualsiasi Ispettoria, che intendessero consacrare la loro vita alle Missioni, ne facciano domanda al Rettor Maggiore dopo maturo esame e speciali preghiere.

Gli Ispettori diano volentieri il loro consenso ai confratelli che domandano di andare in Missione.

Oltre alle virtù del buon Salesiano, questi debbano avere l'adattabilità necessaria agli inevitabili sacrifici della vita missionaria. Le Missioni, per la diversità del clima, dell'alimentazione, dei co­stumi, della lingua, esigono nervi saldi e particolari capacità di adattamento, che difficilmente si acquistano dopo i trentacinque anni, ossia nella maturità della vita.

11) Si lamenta non di rado un inconveniente increscioso: qualche confratello di età matura chiede di partire per le Missioni non per vera vocazione, ma per qualche delusione sofferta o per qualche ambizione insoddisfatta, ed arriva mal preparato, mal disposto, con disposizioni psicologiche che renderanno la vita difficile a lui e agli altri. È meglio che costoro restino in patria, nell'ambiente dove sono cresciuti e dove potranno essere meglio compresi e meglio tollerati.


Vita missionaria ed organizzazione dette Opere missionarie

1) L'Ispettore provveda affinché tutti i missionari abbiano la comodità di accostarsi regolarmente al sacramento della Confessione.

Nelle residenze ci siano almeno due Sacerdoti. A loro si potrà aggiunge e convenientemente un Coadiutore; ma non si lasci un Coadiutore con un solo Sacerdote, né tanto meno un Sacerdote solo.

2) Nei Vicariati, o Prelazie affidati alla Congregazione, si favorisca il più possibile l'istituzione di Seminari per la preparazione del Clero indigeno, conforme alle disposizioni della Santa Sede.

I Superiori consentano che i nostri Aspiranti ed i Seminaristi delle nostre Missioni frequentino la stessa scuola, quando non si possa fare altrimenti.

3) Si dia grande importanza alla formazione dei Catechisti per le Missioni.

4) Sia ben organizzata la scuola di catechismo nelle Residenze e negli Istituti.

Si segua un piano ben studiato ed organico per la scuola di morale agli allievi pagani. Si cerchi, secondo le possibilità, di preparare un manuale adatto a tali scuole, dove non è permesso fare il catechismo a tutti insieme.

5) Si insista su quanto è prescritto negli art. 67, 68, 69 dei Regolamenti (Costituzioni e Regolamenti, capo VI: « Per i missionari », che regolano il rimpatrio temporaneo dei confratelli).

Si raccomanda vivamente che gli Ispettori notifichino detto rimpatrio al Superiore del Capitolo incaricato delle Missioni e preavvisino l'Ispettore sotto la cui giurisdizione verrà a trovarsi il missionario; lo muniscano della lettera di presentazione e diano quelle notizie che possano facilitare l'assistenza del confratello.

Il Capitolo Generale concordò non essere opportuno fissare il tempo e la periodicità del ritorno in patria dei missionari. Gli Ispettori dispongano con discrezione e carità secondo i casi.

6) Ogni Ispettore si interessi affinché venga redatta una breve storia di ogni residenza della Missione da lui dipendente.

I missionari abbiano una sempre più accurata formazione anche dal lato scientifico, studino la psicologia delle popolazioni con cui vengono a contatto, poiché l'incontro di due civiltà diverse o il passaggio dei primitivi alla vita civile è quanto mai delicato ed esige da parte dei missionari preparazione etnologica e psicologica adeguata, equilibrio, spirito di abnegazione e di cristiana carità.

7) Curino pubblicazioni scientifiche sulle Missioni; si allestiscano Musei Etnologici e si favoriscano incontri fra missionari di diversi Paesi.

8) È doveroso rilevare il notevole contributo scientifico dato dai nostri missionari. Anche nelle semplici relazioni del Bollettino Salesiano c'è tanto materiale scientifico di prima mano, che cultori di etnografia raccolgono e catalogano sistematicamente e sfruttano per i loro studi.


Aiuti economici alle Missioni

In generale tutte le nostre Missioni sono estremamente povere, si che i missionari debbono spesso dedicare buona parte del loro tempo e delle loro energie alla ricerca di fondi necessari, mentre sarebbe desiderabile metterli in condizioni di dedicarsi esclusivamente all'apostolato.

Perciò si rinnovano le seguenti raccomandazioni:


1) Aiuto economico delle Case. - Ogni Casa della Congrega­zione deve sforzarsi di promuovere iniziative per raccogliere mezzi economici per le Missioni.

Mezzi per raccogliere offerte possono essere le lotterie, con l'interessamento degli Allievi, Ex allievi e Cooperatori. Le lotterie missionarie hanno un duplice effetto: propaganda e diffusione dello spirito missionario ed insieme la raccolta dei fondi.

Accademie e recite teatrali a favore delle Missioni, salvadanai collocati nella Prefettura o altrove, eco. Il denaro raccolto sia inviato all'Ispettore, il quale a stimolo di tutti, farà conoscere la somma raccolta da ogni Casa.

Il denaro raccolto nella n Giornata Missionaria Mondiale » deve essere consegnato al Segretariato Missionario Diocesano perché sia mandato a Propaganda Fide, Si notifichi questa somma al Consi­gliere Capitolare delle Missioni attraverso l'Ispettore per la com­pilazione dei dati statistici.

2) Aiuto economico Delle Ispettorie. - Ogni Ispettoria. per conto suo mandi tutti gli anni al Rettor Maggiore il contributo della cassa ispettoriale per il sostegno delle opere missionarie.

3) Per quanto concerne l'organizzazione e il funzionamento degli Uffici Ispettoriali Missionari e dell'Ufficio Missionario Centrale si rimanda a quanto fu raccomandato nel Capitolo Generale del 1952 (Atti dei Capitolo Superiore, n. 170, ottobre 1952).


Si raccomanda inoltre che il centro di raccolta delle offerte sia sempre la Procura o altra Casa salesiana. Il dare un indirizzo privato, il fare dei conti correnti personali e l'indiscrezione nel modo di scrivere le lettere e circolari per chiedere aiuti, fanno sorgere sospetti di venire ingannati e inaridisce la beneficenza.

Il centro di raccolta dei francobolli nell'ambito dell’Ispettoria potrebbe essere l'Aspirantato: ciò darebbe opportuna occasione agli aspiranti di mantenere amichevoli relazioni con i soci delle Com­pagnie delle diverse Case.

L'Ufficio Missionario Centrale dia le norme opportune affinché la raccolta e lo scambio dei francobolli renda al massimo.


4) Uffici Missionari Nazionali o Procure. - Negli Stati Uniti d'America si è organizzato ed è in efficiente funzione un Ufficio Missionario Nazionale o Procura Missionaria come viene chiamata presso altri Istituti religiosi.

Si invitano gli Ispettori che vedessero la possibilità nei loro Paesi di analoga organizzazione a studiarne li problema.

Potrà essere affiancato ad una Casa salesiana o meglio ancora potrà, formare Casa a sè.

Sarà sotto la dipendenza dell'Ispettore nella cui giurisdizione si trova.

Il personale sarà, provveduto di comune intesa tra l'Ispettore e il Superiore Capitolare addetto aiie Missioni.

Il Direttore della Procura metterà a disposizione del Rettor Maggiore il denaro raccolto per le Missioni in generale. Il Rettor Maggiore lo distribuirà tra le Missioni come meglio crederà nel Signore e compirà scrupolosamente la volontà dei donatori, quando sia da essi indicata la Missione o la persona a cui destina l'offerta.

I1 Procuratore renderà conto ogni anno al Rettor Maggiore di tutto il movimento amministrativo. Deve rendere cento anche all'Ispettore ogni anno, in occasione della visita ispettoriale, e tutte le volte che ne sarà richiesto. Il Procuratore si intenderà con i diversi Ispettori della propria nazione per quanto si riferisce al movimento missionario.

Si comprende che egli manterrà stretto contatto con gli Ispettori e Vescovi missionari.


5) Ispettorie cui sono annesse Missioni. - Conviene che ogni Ispettoria missionaria abbia un Ufficio missionario ispettoriale. Esso faciliterà grandemente la propaganda e risparmierà il dispendio di forze e di tempo dei missionari.

Ciò non toglie che ogni Casa e Residenza prenda quelle inizia­tive che creda convenienti, d'accordo con l'Ispettore o col Vescovo missionario.

Il Vicario Apostolico o il Prelato missionario può anche avere la propria Procura, o mettersi d'accordo con l'Ispettore, formando una Procura unica.


6) Opere Pontificie. - Mentre si lavora in favore delle nostre Missioni col massimo zelo, in ossequio alle norme della Santa Sede, si faccia propaganda delle Opere Pontificie, si invitino i giovanetti fine ai 12 anni ad iscriversi nella Santa Infanzia, e tutti gli altri (Ex allievi, Cooperatori, fedeli) nell'Opera della Propaganda della Fede. Le condizioni sono molte facili e le indulgenze numerose. Si prenda occasione della Giornata Missionaria Mondiale per far conoscere ed incrementare queste Opere Pontificie.


Proposte

Qualche Capitolare propone:

a) che ogni Missione venga adottata da una o più Ispettorie per essere aiutata moralmente e finanziariamente;

b) che l'aiuto economico sia tale da permettere l'invio alle Case di formazione delle Missioni di un sussidio-base fisso, come fa Propaganda Fide con i Seminari da lei dipendenti.


Il Presidente risponde che l'idea è buona e va studiata. Ma riconosce che non sempre ci sarebbe una giusta distribuzione dei soccorsi, sicché per ora è meglio continuare a dipendere dal Centro Missionario di Torino. Un ottimo lavoro ha già, compiuto in questo settore l'Ufficio delle Missioni e molto si appresta a fare.

I1 Capitolo infine rivolge un vivo ringraziamento alle Ispettorie degli Stati Uniti per la loro generosità nei confronti delle nostre Missioni e un caldo applauso al Consigliere delle Missioni: il grande progresso compiuto in questi ultimi anni nel settore organizzativo è dovuto soprattutto alla sua instancabile attività.