Manuale del delegato per l'animazione missionaria









MANUALE

DEL DELEGATO ISPETTORIALE

PER L’ANIMAZIONE MISSIONARIA















DICASTERO PER LE MISSIONI SALESIANE

ROMA 1998



Documentazione



GIOVANNI PAOLO II, Redemptoris Missio

PAOLO VI, Evangelii Nuntiandi



CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzioni, Decreti, Dichiarazioni. EDB, Bologna, 1992



Costituzioni e Regolamenti – SDB. Roma 1984

Capitolo Generale 19° - SDB. Roma, ACG 244, 1966

Capitolo Generale Speciale 20° - SDB. Roma, 1971



Educare alla Dimensione Missionaria, Dicastero per le Missioni Salesiane. Roma 1995



DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO, L’Ispettore Salesiano. Un ministero per l’animazione e il governo della Comunità Ispettoriale. Roma, 19872

DELEGACIÓN NACIONAL SALESIANA DE PASTORAL JUVENIL, La propuesta pastoral de la ANIMACION MISIONERA SALESIANA, Madrid, 1991



MELIDA Antonio, La figura del delegado inspectorial para la Animación misionera: responsablidades, competencias, método, in Animación Misionera Salesiana, Primer Encuentro Inspectoriales de América Latina. Lima – 1991. Roma, 1991



ODORICO Luciano,

  • Lectura misionera del CGXXIII: “Educar a los jóvenes en la Fe”, in Animación Misionera Salesiana, Primer Encuentro Inspectoriales de América Latina. Lima – 1991. Roma, 1991

  • Missionary Animation according to the Encyclical “Redemptoris Missio”, in Missionary Animation, First Meeting of the Provincial Delegates of Missionary Animation for Asia and Australia. Bangalore – 1992. Roma, 1993

  • La prassi missionaria second la tradizione carismatica salesiana. Roma, 1997



SOCOL Carlo, Description of the Provincial Delegate for Missionary Animation: Identity, Responsibility, Competence, Organization, in Missionary Animation, First Meeting of the Provincial Delegates of Missionary Animation for Asia and Australia. Bangalore – 1992. Roma, 1993



VAN LOOY Luc, Animazione Missionaria, ACG 323



VECCHI Juan E., Pastorale Giovanile, una sfida per la comunità ecclesiale. LDC 1992



VIGANO’ Egidio, Appello del Papa per le Missioni, ACG, 336, aprile-giugno 1991

















SIGLE



ACG=Atti del Consiglio Generale

AM=Animazione Missionaria

AMS=La propuesta pastoral de la Animación Misionera Salesiana. Madrid, 1991

C=Costituzioni della Società di san Francesco di Sales

CGS=Capitolo Generale Speciale

CG=Capitolo Generale

DIAM=Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria

DOMISAL=Giornata Missionaria Salesiana Mondiale

EDM=Educare alla Dimensione Missionaria

EN=PAOLO VI, Evangelii Nuntiandi, 1975

PGS=Pastorale Giovanile Salesiana

R=Regolamenti della Società di san Francesco di Sales

RM=GIOVANNI PAOLO II, Redemptoris Missio, 1990







Presentazione



Carissimo Sig. Ispettore,

Sono lieto di presentare il “Manuale per il Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria”.

L’Animazione Missionaria è sempre stata una caratteristica della nostra Congregazione fin dal suo nascere, dando sempre ragione del nostro impegno nella missione ad gentes come lineamento essenziale del nostro carisma.

In questi ultimi anni, la nostra Congregazione ha approfondito la dimensione missionaria del carisma salesiano ed è stata molto incisiva nelle sue direttive per un rinnovato impegno nella spiritualità, nel’educazione dei giovani alla fede e nella risposta alle nuove urgenze e invocazioni delle missioni ad gentes.

Quest’attenzione missionaria ha suscitato tra i Confratelli un vasto movimento di generosità, capace di aprire nuove frontiere, di fondare Chiesa e di rendere presente il carisma salesiano in tutte le culture.

La figura del Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria è andata affermandosi solo di recente insieme alla rinnovata coscienza missionaria della Congregazione e alla visione sempre più organica del Progetto Educativo Pastorale delle Ispettorie.

La realtà complessa della nostra Congregazione ha dei ritmi di cammino diversi e non tutte le Ispettorie, pur impegnandosi per le missioni ad gentes, conoscono ancora vie e forme d’animazione globali, organiche e complementari tra loro.

La incoraggio pertanto, Sig. Ispettore, a verificare la presenza dell’impegno missionario ad gentes nel Progetto Educativo Pastorale della sua Ispettoria, a nominare il Delegato per l’Animazione Missionaria, a stimolare la sua collaborazione con il Delegato di Pastorale Giovanile e con gli altri membri dell’équipe di pastorale giovanile e della Famiglia salesiana.

Affido alla sua attenzione questo nuovo Manuale. Esso è il frutto di un lungo lavoro e di rilettura attenta da parte del Consiglio Generale, di gruppi d’Ispettori, d’incontri di Delegati Ispettoriali per l’Animazione Missionaria in varie Regioni, d’apporti informali di altri confratelli.

La invito ad incoraggiare il Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria perché, nel contesto di una visione organica della pastorale giovanile salesiana, dia il massimo del suo contributo per suscitare nei giovani l’ardore della fede che li trasforma in testimoni e annunciatori credibili del Vangelo.


Don Luciano ODORICO

Consigliere Generale per le Missioni

8 dicembre 1997

Festa dell’Immacolata Concezione



MANUALE DEL DELEGATO ISPETTORIALE PER L’ANIMAZIONE MISSIONARIA



GENESI DELLA FIGURA DEL DELEGATOI ISPETTORIALE PER L’ANIMAZIONE MISSIONARIA

Breve percorso storico



Il carattere missionario della nostra Congregazione si colloca già agli inizi della nostra storia salesiana; l’ideale missionario, infatti, è sempre stato operante nell’attività apostolica ed educativa di Don Bosco.

  1. Nella ormai centenaria tradizione missionaria salesiana sono stati di grande stimolo all’interesse ed entusiasmo missionario, avvenimenti ed iniziative quali:

    • le annuali spedizioni missionarie;

    • i frequenti dossier missionari del Bollettino Salesiano;

    • le lettere dei missionari;

    • le iniziative di raccolta di fondi per le missioni;

    • le visite dei Superiori maggiori agli aspiranti e case di formazione, ecc.;

    • le pubblicazioni di vario genere a carattere missionario: vite di missionari, riviste, ecc.

  2. In questi ultimi decenni l’Animazione Missionaria è andata delineandosi progressivamente attraverso eventi storici significativi a livello di Chiesa, di Congregazione e di società; in particolare:

    • La svolta conciliare ed ecclesiologica;

    • il rinnovamento postconciliare della vita religiosa;

    • l’impegno d’ogni Ispettoria a definire il proprio Progetto Educativo pastorale;

    • lo sviluppo delle nuove frontiere missionarie;

    • la progressiva coscienza della dimensione missionaria del nostro carisma; un cambio di mentalità della comunità ispettoriale per la sua progressiva presa di coscienza della comune vocazione missionaria e per la sua apertura ad una concreta reciprocità missionaria o gemellaggi tra Ispettorie che inviano e Ispettorie che ricevono;

    • la scoperta dei nuovi fenomeni d’impegno sociale come l’obiezione di coscienza, il volontariato, l’educazione alla mondialità; ecc.

  3. I Capitoli Generali postconciliari hanno ripetutamente evidenziato gli impegni della Congregazione inerenti alla missione ad gentes, proponendo strutture e forme d’animazione missionaria tali da mettere sempre in maggiore risalto la necessità di un Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria (DIAM). Citiamo alcuni apporti significativi:

    • la celebrazione della Giornata Missionaria Salesiana” e la creazione d’un Ufficio Missionario Centrale a servizio dell’Animazione Missionaria21;

    • la precisazione dei compiti del Consigliere per le Missioni, quali: “animare, coordinare e promuovere l’attività missionaria salesiana a tutti i livelli”22;

    • le norme a livello ispettoriale per l’animazione e il coordinamento dell’azione missionaria”23;

    • la coscienza missionaria della comunità ispettoriale e locale e “la partecipazione dei laici, specialmente della Famiglia salesiana, all’azione missionaria diretta”24;

    • l’incremento della letteratura missionaria salesiana, specie a cura del Centro Studio Missioni Salesiane e dell’Istituto Storico Salesiano;

    • il rilancio dell’attenzione alle missioni, in particolare con il Progetto Africa, Est Asia ed Est Europa: questi Progetti sono indetti ed eseguiti con il coinvolgimento di quasi tutte le Ispettorie del mondo e, attraverso di essi, è emersa una linea ecclesiale d’Animazione Missionaria all’insegna della reciprocità missionaria ecclesiale e congregazionale;

    • l’offerta ogni anno (dal 1988) di un ricco Dossier Missionario multimediale, edito dal Dicastero per le Missioni, al servizio dell’Animazione Missionaria ispettoriale e locale di tutta la Congregazione.



  1. Il Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria

4.1 – La proposta di un Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria

Parlando del Progetto AFRICA, Don E. Viganò così si esprime: “Voi tutti, cari confratelli, ma specialmente gli Ispettori e i Delegati Ispettoriali, dovrete saper animare con intelligenza e costanza i vari gruppi della Famiglia salesiana in questo nuovo slancio missionario”25.

E’ il Consigliere per le Missioni, Don Luc VAN LOOY (1984-1990), che propone: “Per coordinare i diversi settori dell’Ispettoria nel campo missionario, per sensibilizzare in modo qualificato i confratelli e i giovani, l’Ispettore sceglie un confratello idoneo e capace come delegato ispettoriale26.



4.2 – Il Manuale dell’Ispettore

Il primo riferimento ufficiale ad un delegato ispettoriale per l’animazione missionaria si trova nel Manuale dell’Ispettore che afferma:

E’ compito di ogni ispettore promuovere lo spirito e l’impegno missionario”27. Lo farà fissando con il suo consiglio “le norme per l’animazione e il coordinamento dell’azione missionaria”28.

Il servizio di un delegato, presente e coordinato nel suo lavoro con la commissione per la pastorale giovanile e la commissione ispettoriale per la formazione, e la collaborazione con gli altri gruppi della Famiglia salesiana possono rendere più esteso e fecondo questo compito”29.

L’animazione missionaria appare però ancora poco incisiva. Un maggiore impegno lo si registra, di fatto, nelle Ispettorie dove esiste un’animazione globale “di qualità”, grazie al coordinamento svolto dal Delegato di Animazione Missionaria all’interno dell’équipe di Pastorale Giovanile30.





















L’ANIMAZIONE MISSIONARIA SALESIANA



La Chiesa è missionaria per sua natura, poiché il mandato di Cristo non è qualcosa di contingente e di esteriore, ma raggiunge il cuore stesso della Chiesa. Ne deriva che tutta la Chiesa e ciascuna Chiesa è inviata alle genti”31.

  • La globalizzazione della missione impegna ogni cristiano a non esimersi dal suo impegno di evangelizzare. La tensione missionaria, infatti, non conosce confini ad intra o ad extra, né si lascia circoscrivere in posizioni geografiche, situazione religiose o contesti culturali. “Ogni cristiano, dovunque sia o lavori, è mandato nel mondo, tra quelli che lo circondano, per annunciare il Vangelo”32.

La vocazione salesiana ci colloca nel cuore della Chiesa. Fin dagli inizi, Don Bosco ha voluto per noi un vero impegno di missioni ad gentes ed ha trasmesso a tutta la Famiglia salesiana l’ideale missionario come elemento costitutivo del suo patrimonio spirituale e apostolico. Salesiani, “ravvisiamo nel lavoro missionario un lineamento essenziale della nostra Congregazione”33.

  • La dimensione missionaria, oltre ad essere parte essenziale dell’eredità carismatica del Fondatore, “è stata ed è ancora oggi un insostituibile elemento di novità e di entusiasmo nella missione e nella vita di molti confratelli. Essa rappresenta veramente l’avamposto della missione salesiana e l’espressione più genuina della spiritualità giovanile salesiana”34









  1. L’Animazione Missionaria

Per animazione missionaria, intendiamo:

ogni attività svolta per creare e mantenere viva nella Chiesa la coscienza di sentirsi inviata ad annunciare Gesù Cristo a tutti i popoli, e suscitare nei cristiani il bisogno di testimoniarlo con generosità anche fino al dono della vita.



Più specificamente, l’animazione missionaria:

  • promuove l’insieme delle attività che la Chiesa svolge in modo prioritario per annunciare il Vangelo “a quanti non conoscono ancora Cristo, redentore dell’uomo”35, per affrontare la sfida della nuova evangelizzazione e rendersi interlocutrice autorevole nel dialogo ecumenico e interreligioso36.

Resta pertanto esplicito che l’espressione prima e qualificante di tutta l’evangelizzazione è l’attività specificamente missionaria del primo annuncio. “Senza la missione ad gentes la Chiesa sarebbe priva del suo significato fondamentale e della sua attrazione esemplare”37;

  • è importante perché, mentre prende le distanze da immagini riduttive, è più attenta a tutto ciò che costituisce il suo fondamento, la capacità di progettazione e la creatività pastorale, la complementarità e la cooperazione tra Chiese, l’attenzione alle grandi trasformazioni del divenire sociale e religioso oggi, le culture emergenti, ecc.38;

  • mette in evidenza:

      • la priorità della prima evangelizzazione, l’impiantazione di Chiesa;

      • la dimensione universale della Chiesa e il coinvolgimento di tutti i cristiani nella sua missione di salvezza;

      • l’impegno missionario in territori di antiche e grandi religioni, tra le etnie minoritarie, in zone di nuove frontiere e nuovi aeropaghi39;

      • la vita cristiana che deve essere tutta permeata dallo Spirito di Gesù perché porti frutti in abbondanza “in ordine alla diffusione del Vangelo”40;

      • l’impegno della catechesi per la nuova evangelizzazione privilegiando gli itinerari di catecumenato;

      • una visione globale della missione della Chiesa nei suoi contenuti, metodi e interventi pratici.







  1. L’animazione missionaria nella sua dimensione antropologica e teologica

Riteniamo opportuno mettere in evidenza alcuni fondamenti che sono alla base di ogni animazione missionaria41.



    1. Fondamento antropologico

  • La persona umana è soggettività e apertura all’alterità, compresa come responsabilità personale e comunitaria verso le necessità degli altri. Questo orienta l’esistenza ad:

    • auto comprendersi come parte di un tutto;

    • aprirsi ad orizzonti ed interessi universali;

    • coinvolgersi e partecipare personalmente e

    • comunitariamente nelle necessità e nei problemi del mondo.


  • La maturità umana si rivela quando la persona si realizza insieme agli altri ed è capace di dare risposte concrete alle situazioni di bisogno. L’accettazione di sé conduce generalmente ad accogliere l’altro come ospite gradito nella propria esistenza, a stimare i suoi valori e a comprenderne i limiti.

  • Il senso di appartenenza a una comunità di popoli crea inoltre nel cuore dell’uomo la capacità di “sentire” con gli altri, di vivere in comunione e di condividere fino ad abbracciare uno stile di vita semplice e sobrio e ad assumere atteggiamenti dove l’essere conta più che l’avere e il dare procura più gioia che il ricevere.


L’orizzonte della persona non si ferma solamente alla storia. La capacità dell’uomo di consegnare se stesso perché gli altri abbiano la vita, lo porta ad aprirsi al Valore Assoluto. La dimensione antropologica, dunque, conduce spontaneamente alla ricerca di senso e di verità definitiva. da qui parte l’istanza di coinvolgersi nella ricerca della fede42.



    1. Fondamento antropologico

  • Non c’è alcun dubbio sul fatto che il punto di riferimento dei contenuti e il modello d’ispirazione dell’Animazione Missionaria sia Cristo stesso43.

  • Questo assoluto rapporto a Cristo è dovuto al fatto che Lui è il rivelatore definitivo del piano di salvezza del Padre, che Lui è con il Padre, e che Lui è la realtà divina divenuta storia umana44.

  • Egli non solo ci racconta la vita intima divina ma ce la comunica in se stesso e attraverso se stesso: è tutta la sua persona, il suo messaggio e soprattutto il suo mistero pasquale che ci portano verso il Padre.

  • Gesù Cristo è il primo missionario, il missionario per eccellenza perché è il Mediatore unico: la sua vita è messaggio di salvezza e la sua parola e le sue opere sono gli strumenti di animazione per l’incontro tra Dio e gli uomini45.



    1. Fondamento Pneumatologico

  • La missione unica portata a termine da Gesù Cristo; una volta per sempre è animata ed accompagnata nella storia della Chiesa dallo Spirito Santo46.

  • Lo Spirito Santo infatti è lo Spirito di Gesù Cristo; è lo Spirito che procede dal Padre e dal Figlio; è lo Spirito che anima, ispira, dà nuova forza, apre alla novità e spinge verso frontiere nuove, soprattutto frontiere ad gentes.

Anche etimologicamente spirito e animazione sono sinonimi e indicano un’azione trasformatrice dal di dentro.

  • Nella storia della Chiesa, l’espansione missionaria, e quindi anche l’Animazione Missionaria ad essa ineluttabilmente unita, è stata sempre attribuita all'azione dello Spirito Santo47.

  • La dimensione pneumatologia è la fonte della spiritualità missionaria. Lo Spirito Santo infatti rappresenta:

    • la sorpresa della chiamata missionaria;

    • la grazia e il coraggio per annunziare il kerygma attraverso vie ardue e difficili;

    • la sicurezza della perseveranza nell’impresa evangelizzatrice;

    • l’entusiasmo per la sfida di nuova evangelizzazione48.







    1. Fondamento Ecclesiologico

  • La Chiesa è nella storia il segno e il sacramento di Cristo. Essa è il frutto dell'attività missionaria di Gesù, è animata e spinta costantemente all'espansione missionaria dall'azione santificatrice dello Spirito49.

  • Lo scopo della sua esistenza è la missione salvifica perché essa è essenzialmente una comunità inviata per salvare tutti. La RM dice esplicitamente che la missione rivela la natura più intima della Chiesa50. Conseguentemente, l'Animazione Missionaria è lo strumento del suo entusiasmo pastorale e della sua spiritualità.

  • La Chiesa ha sempre sottolineato, lungo 20 secoli di storia, l'essenziale dimensione missionaria, sia nel territorio di ogni Chiesa particolare sia in territori missionari ad gentes51.

Essa ha fatto dell' Animazione Missionaria la dimensione di tutte le varie componenti della sua attività di promozione umana, di evangelizzazione e di impiantazione di Chiese.

  • Attraverso l'Animazione Missionaria, la Chiesa ha vissuto la realtà arricchente della reciprocità missionaria tra le differenti Chiese particolari. Questa reciprocità è stata a sua volta lo strumento della Comunione della Chiesa universale.

  • Intimamente connessa con il fondamento ecclesiologico, si trova la dimensione mariana dell'animazione missionaria: dopo l'Ascensione di Cristo, infatti, gli apostoli, come primo nucleo di Chiesa, si radunano nel cenacolo "con Maria, la Madre di Gesù”52, per implorare lo Spirito e ottenere forza e coraggio per adempiere il mandato missionario53.

  • Maria è dunque modello di quell'amore materno, dal quale devono essere animati tutti gli apostoli della Chiesa che cooperano alla rigenerazione e salvezza degli uomini54. L'itinerario compiuto da Maria, che inizia con il fiat senza condizioni di adesione alla missione di Gesù e che culmina nella fedeltà martiriale della Croce, è il paradigma dell'animatore e dell'apostolo missionario.



  1. L’animazione missionaria nella sua dimensione antropologica e teologica

    1. L’Animazione Missionaria Salesiana nella Comunità Educativa Pastorale - CEP55

La dimensione missionaria è parte costitutiva ed essenziale del nostro essere battezzati ed essere Chiesa. Ogni comunità è quindi chiamata a divenire missionaria, a fare cioè della missione la sua ragion d'essere e di operare56.

Essere "comunità missionaria" significa anzitutto mettere se stessa in stato di conversione e di missione, pronta ad “essere visitata dal Vangelo e ad aprirsi all'universalità della Chiesa”57.

Il carisma sale siano è esplicitamente missionario, specie quando afferma l'opzione per i giovani più poveri che hanno maggiore bisogno di essere amati ed evangelizzati, per i giovani lavoratori e i ceti popolari e l'azione missionaria presso i popoli non ancora evangelizzati58.

Lo stile missionario salesiano si caratterizza dall'amabilità, la gioia, la disponibilità, la creatività, l'ardire e il lavoro oltre ogni limite. In alcuni casi, vari missionari hanno affrontato con coraggio anche il martirio”59.



Le implicanze di queste premesse sollecitano ogni comunità educati va pastorale a:

  • acquisire una visione più ampia di Chiesa Universale a tal punto che "un problema lontano è anche un problema nostro, che la solidarietà non ha confini, così come la responsabilità”60.

  • risentire l'afflato di una vera ed entusiasta animazione missionaria capace di suscitare un rinnovato impegno di tutti per gli ultimi, per i più lontani, fino alle ultime conseguenze della sequela Christi;

  • far cadere i pregiudizi e crescere nella comprensione e accoglienza verso persone di diversa provenienza, di razza differente, di vario livello economico e fede religiosa, studiando le loro culture ed educandosi alla capacità di dialogo ecumenico ed interreligioso;

  • ricercare la collaborazione dei laici, in forza del comune battesimo, nel coinvolgimento e la corresponsabilità61 per la missione ad gentes, fino a suscitare risposte generose di volontariato e di vocazioni missionarie;

  • mettersi alla scuola delle missioni come educazione alla radicalità evangelica, alla santità, all' ottimismo e alla gioia di compiere una missione voluta da Dio.

Una comunità educativa animata da spirito missionario, è quella che si sente responsabile della missione della Chiesa, che s'impegna nella paziente evangelizzazione, che è lieta di arricchirsi delle ricchezze altrui e di aprirsi alle necessità di tutti, superando la facile tentazione di chiudere l'orizzonte missionario alla "propria" missione.





    1. L’Animazione Missionaria Salesiana nella Pastorale Giovanile

L'animazione missionaria è parte integrante della pastorale giovanile saIesiana e, per questo, elemento essenziale e trasversale del progetto educativo pastorale salesiano (PEPS).

  • Essa pervade e dinamizza la pastorale giovanile, coinvolgendo confratelli, gruppi giovanili e membri della Famiglia Salesiana.

  • Essa, in comunione con la pastorale giovanile, deve essere presente nell'insieme del progetto educativo pastorale:

  • nei contenuti, puntando decisamente all'impegno per la prima evangelizzazione;

  • nello stile, incoraggiando l’apertura ad una mentalità di Chiesa universale, la qualità del dialogo interreligioso ed ecumenico, la disponibilità ad una solidarietà operosa;

  • nella scelta dei destinatari, rinnovando l’opzione più decisa per i giovani poveri e bisognosi62.


  • Un’animazione missionaria ben mirata:

      • accentua nella pastorale giovanile l'opzione prioritaria per la prima evangelizzazione attraverso la testimonianza della vita, l'annuncio esplicito di Gesù Cristo, il senso dell'universalità della Chiesa63;

        • mobilita tutte le istanze educative e pastorali tipiche del nostro carisma nel loro sostegno all'opera di “paziente evangelizzazione e fondazione di Chiesa”64 ;

      • qualifica la pastorale giovanile conferendole un orizzonte, una finalità e una sensibilità speciali per la dimensione universale della prassi ecclesiale;

      • illumina il cammino di educazione alla fede e di iniziazione alla spiritualità giovanile salesiana mediante la proposta di mete, obiettivi, atteggiamenti e esperienze missionarie capaci di ricondurre i giovani alle radici della fede e far percepire loro il significato e la gioia donata per gli altri65;

      • apre il cuore dei giovani e delle comunità ai grandi problemi dell'umanità e sviluppa in loro la capacità di dialogo con altre culture, religioni e gruppi umani appartenenti a minoranze etniche66;

      • suscita nei giovani l'ardore della fede, che li trasforma in testimoni ed annunciatori credibili67, provocando in loro una forte domanda sul proprio stile di vita, sulla loro capacità di impegnarsi:

          • nel volontariato e nei gruppi di animazione missionaria;

          • nell’accoglienza e l’educazione delle persone di diversa provenienza, razza, fede e cultura, degli immigrati e dei rifugiati, dei ragazzi a rischio e non accompagnati68;

          • nell’evangelizzazione di coloro che non conoscono ancora Gesù Cristo e sono in attesa del primo annuncio della salvezza69, ecc.



L’animazione missionaria e la pastorale giovanile orientano quindi i giovani ad amare la vita a grande respiro, aperta alla cultura come agli ideali, alla condivisione e alla solidarietà, capaci di aver coraggio di sognare come Don Bosco mondi nuovi, persone nuove70.









    1. Animazione Missionaria Salesiana e Pastorale Vocazionale

Nella pedagogia salesiana della fede, la scelta vocazionale è l'esito maturo e indispensabile di ogni crescita umana e cristiana”71 .

  • Un'autentica animazione missionaria ha il compito di presentare la vocazione missionaria all'interno della pastorale vocazionale, aiutando i giovani a “scoprire il proprio posto nella costruzione del Regno e ad assumerlo con gioia e decisione”72 e a dare un senso singolare alla propria esistenza: “Fare di essa una confessione del valore assoluto di Dio e una risposta al suo amore”73.

  • La realtà missionaria apre sempre nuovi orizzonti e rivela zone di frontiera dove è in causa il futuro dell'uomo. Per questo essa possiede una forte carica motivazionale capace di scuotere le coscienze e suscitare risposte generose d'impegno vocazionale.

  • All'interno della pastorale giovanile e nel suo rapporto privilegiato con la pastorale vocazionale, l'Animazione Missionaria presenta la peculiarità della vocazione missionaria (laicale, religiosa e sacerdotale), come risposta massima di gratuità di una persona alla chiamata del Signore.

  • Animazione missionaria e pastorale vocazionale trovano peraltro un terreno comune nell'educazione dei giovani a valori, atteggiamenti e coinvolgimento, quali:

      • la gratuità del servizio nei posti più umili, scomodi e difficili;

      • il senso della mondialità;

      • il dono totale di sé in esperienze di volontariato missionario a medio e lungo termine;

      • la capacità di apertura e di dialogo verso persone provenienti da altre culture e appartenenze religiose diverse;

      • l’impegno generoso nel servizio ai più poveri e a chi non è stato ancora rivelato l’amore di Dio;

      • il desiderio di dare una risposta generosa ad vitam nella missione ad gentes74.



  • Non c'è testimonianza senza testimoni, come non c'è missione senza missionari”75. Il comune impegno tra i due settori dell'animazione missionaria e la pastorale vocazionale trova la sua espressione ottimale nella cura e lo sviluppo di vocazioni missionarie in senso stretto: “La vocazione “speciale” dei missionari ad vitam non costituisce in sé una vocazione di eccezione in confronto con altri confratelli, bensì l'espressione più viva e più generosa della vocazione di tutti”76 .

  • Fate quanto potete per avere vocazioni sia per le Suore e sia per i Salesiani”77. “I Salesiani vanno in missione per rimanerci. Il loro impegno, pur rispettando le stagioni del Padrone della messe, si caratterizza per una immediata indigenizzazione della Congregazione. Questo richiede un'adeguata inculturazione nel discernimento vocazionale e uno speciale accompagnamento dei candidati di minoranze etniche”78.

  • L'animazione missionaria rafforza infine la fede e la vocazione di chi se ne fa carico. In questi ultimi decenni si è notato, e non a caso, una coincidenza dell'impegno missionario con il rinnovamento della Vita Religiosa: “Nelle missioni, infatti, si sperimenta meglio che il Vangelo è la preziosa “buona notizia” per l'oggi, e che la fede degli stessi confratelli si risveglia proclamando gli eventi di Cristo”79. “La fede si rafforza donandola”80.





4.Alla luce di quanto abbiamo espresso sull’animazione missionaria salesiana, emergono i seguenti OBIETTIVI:

  • Promuovere l'interesse alle missioni ad gentes nella comunità educativa pastorale.

  • Favorire la formazione di tutti i soggetti della Comunità Educativa Pastorale alla testi­monianza di vita e all'impegno di irradiare e comunicare la propria fede.

  • Proporre vie di attuazione concreta per facilitare nella comunità educativa l'impegno per le missioni ad gentes.



  1. Identita’ del Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria (DIAM)



  • Il DIAM e’ il testimone e il promotore dell’impegno dell’Ispettoria per la missione ad gentes

  • Vivere e lavorare insieme e’ per noi salesiani una esigenza fondamentale e una via sicura per realizzare la nostra vocazione’ (C 49). Per essere vera opera di evangelizzazione, l’AM e’ per natura comunitaria. Il DIAM e’ cosciente e si sforza di lavorare in sintonia con tutti gli organismi d’animazione ispettoriale

  • Il suo profondo senso ecclesiale fa di lui una persona capace di organizzare con efficaccia iniziative varie, tali da creare una salutare inquietudine missionaria all’interno della pastorale, per sollecitarla ad uscire dai suoi stretti orizzonti e additarne sempre nuovi.

  • Il DIAM, come ogni salesiano, “assume la responsabilita’ della propria formazione” (C 99). Oltre alle qualita’ e doti personali, egli cerchera’ di acquisire altre competenze come: la conoscenza dei contesti interreligiosi, interculturali, la capacita’ di comunicazione e di condurre una riflessione sul fatto missionario.





  1. I compiti del DIAM



Per raggiungere gli obiettivi indicati nel capitolo precedente, il DIAM si assume il compito di tradurli in strategie e interventi nella programmazione ispettoriale del suo settore.



    1. Promuovere l’interesse alle missioni ad gentes nella CEP

I compiti che derivano da questo primo obiettivo sono:

  • Testimoniare la propria fede rendendo conto delle opzioni e delle convinzioni che ci spingono ad assumere un certo stile di vita. Cio’ che qualifica l’AM non e’ soltanto il saper fare ma l’essere e la capacita’ di rendere accessbilie con il linguaggio eloquente della propria esistenza i valori che si vogliono trasmettere e l’esperienza nella quale si intende coinvolgere i propri destinatari: “Si e’ missionario prima di tutto per cio’ che si e’, prima di esserlo per cio’ che si dice e si fa”.

  • Promuovere l’informazione e la conoscenza dell’attivita’ missionaria in contesti culturali e sociali di altri popoli, sulle possibilita’ e difficolta’ che incontrano l’evangelizzazione e il lavoro dei missionari. Per questo sara’ utile:

  • Promuovere un Centro di Documentazione ispettoriale o banca-dati, metterla a disposizione per le iniziative di animazione missionaria, e incoraggarne la comunicazione all’interno della CEP

  • Incoraggiare l’aggiornamento delle esperienze di vita missionaria nella Chiesa e nella Congregazione nei notiziari ispettoriali, nel Bolettino Salesiano, in particolare in occassione della ‘Buona notte’ o del ‘Buon mattino’ dell’ 11 del mese, in ricordo della prima spedizione missionaria

  • Favorire la produzione di pubblicazioni e audiovisivi, la proposta di mini-progetti, l’abbonamento e la facile consultazione a riviste missionarie.

  • Curare in particolare la sussidiazione didattica circa tematiche di sviluppo, di mondialita’, di dialogo interreligioso;

  • Collaborare con gli organismi missionari della Chiesa locale per un arrichimento reciproco della informazione, della formazione e della realizzazione congiunta delle attivita’.

  • Mantenere i contatti con i missionari della propria Ispettoria o di passaggio

Cio’ comporta

  • Informare tempestivamente le comunita’ locali della presenza in Ispettoria dei missionari di passaggio, affinche’li invitino come testimoni vivi ed eloquenti della missione ad gentes, perche’ narrino la storia della loro decisione ad vitam, comunichino la gioia della loro donazione, trasmettano la sete di verita’ e documentino autorevolmente la forza trasformatrice del Vangelo; (Vecchi, PG, una sfida per la comunita’ ecclesiale, p.297)

  • Programmare con loro a livello ispettoriale incontri, forum, giornate di formazione missionaria;

  • Far presente ai confratelli missionari della propria Ispettoria i corsi di missiologia e sessioni di formazione missionaria nei vari Centri di Studio e Universita’, nonche’ gli incontri di formazione e di verifica organizzati per i missionari residenti;

  • Conoscere e mantenere i contatti con le famiglie dei missionari della propria Ispettoria, organizzando incontri di condivisione missionaria con loro coinvolgendo la Famiglia Salesiana.


  • Ravvivare il senso di appartenenza all’unica missione della Chiesa e della Congregazione

A tale scopo, il DIAM avra’ cura di formare e informare i confratelli e i Gruppi della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria su:

  • La riflessione, le proposte e le eventuali direttive che emanano dal Centro:

  1. Le lettere del Rettor Maggiore sulle Missioni

  2. Le iniziative, le pubblicazioni e gli orientamenti del Consigliere e del Dicastero per le missioni

  3. I progetti di sviluppo proposti dalla Giornata Missionaria Mondiale o Salesiana

  4. Le proposte di formazione permanente dei missionari a livello mondiale

  • Le iniziative di animazione missionaria coordinate con l’equipe di PG e gli altri rami della FS, in particolare quelle a carattere missionario e di conivolgimento responsabile in strategie di impegno nelle aree piu’ a rischio e di forte bisogno sociale;

  • Le manifestazioni, le celebrazioni e gli incontri ecclesiali di carattere missionario, in particolare quelle della Pontificia Opera Missionaria nazionale, delle altre Congregazioni missionarie, la Caritas nazionale e diocesana, le Commissioni locali di giustizia e pace....





    1. Favorire la formazione di tutti i soggetti della CEP alla testimonianza di vita, all’impegno di irradiare e comunicare la propria fede

L’informazione sull’attivita’ missionaria va oltre la curiosita’ e l’interesse occasionale. Essa stimola all’universalita’, educa alla riflessione sul significato dei fatti, problemi e culture tra loro interdipendenti, illumina la percezione dell’esperienza religiosa presente nei popoli come una ricerca universale dell’assoluto fino a comprendere la storia abitata e guidata da Dio. (cfr. Vecchi, p.296). Nel settore della formazione, i compiti del DIAM ricoprono sia il versante dei contenuti che delle vie d’accesso ad essi:



  • Formare una coscienza missionaria ad gentes tale da rendere ciascuno consapevole di essere mandato a irradiare la propria fede e a sentire come forza interiore impellente il bisogno di communicare algi altri i ragioni della propria speranza: “Per me evangelizzare e’ un dovere. Guai a me se non predicassi il Vangelo.” (1 Cor 9,16; 1 Pt 3,15) Si uttilizzino a questo proposito i tempi forti dell’anno liturgico, l’Ottobre missionario, la Giornata missionaria mondiale salesiana (DOMISAL), le spedizioni missionarie, ecc.

  • Far si’,che nei programmi di formazione iniziale e permanente della CEP siano presenti i temi specifici di missiologia sistematica, come la missione della Chiesa, l’approccio all’ecumenismo, al dialogo interreligioso e all’inculturazione, la storia delle missioni salesiane, le figure tipiche missionarie, ecc.

  • Sottolineare i contenuti catechistici esplicitamente missionari negli itinerari di educazione dei giovani alla fede, in particolare:

  • L’urgenza del Regno, la chiamata universale di tutti gli uomini alla salvezza, la missione della Chiesa di essere l’apprendimento delle “vie della missione: poverta’, mitezza, accettazione delle sofferenze e persecuzioni, desiderio di giustizia e di pace, carita’, cioe’ proprio le Beatitudini, attuate nella vita apostolica.” (Rmi 91; Mt 5,1-12).

  • Favorire iniziative di solidarieta’ miranti a creare nuovi modelli etici di comportamento perche’ “la fede senza le opere e’ morta”.

  • Proporre un cammino spirituale di conversione permanente confrontando la propria vita con il kerygma pasquale: tale atteggiamento e’ essenziale ad ogni tipo di prima o nuova evangelizzazione, facendo della propria testimonianza una ‘consegna’ libera o gioiosa della propria fede. Sara’ utile organizzare a questo scopo giornate di spiritualita’ missionaria o corsi d’Esercizi spirituali animati da missionari o da esperi in missiologia.



    1. Proporre vie di attuazione concreta per facilitare nella CEP l’impegno per le missioni



Comunicazione e formazione alle dimensione missionaria ad gentes si appoggiano su proposte e strutture concrete di animazione atte a creare e sostenere gli atteggiamenti di appartenenza ecclesiale, di servizio e di impegno per le missioni. Per questo, il DIAM avra’ il compito di:



  • Elaborare ed offrire alla CEP un Progetto di Animazione Missionaria semplice, concreto e realistico. Tale “progetto”:

  • Sara’ integrato – non aggiunto – nel PEPS a livello ispettoriale e locale per offrire una rilettura con l’ottica delle missioni ad gentes;

  • Sapra’ proporre e verificare impegni, attivita’ ed esperienze di apertura e mentalita’ di Chiesa universale, educando ad atteggiamenti di gratuita’, di servizio e di impegno a lungo termine in presenze missionarie di frontiera;

  • Terra’ conto delle indicazioni del Documento ‘Educare alla Dimensione Missionaria’ (Roma, 1995, p.54) sia nell’elaborazione del Progetto di Animazione Missionaria, sia negli incontri di formazione missionaria con i giovani animatori del movimento giovanile salesiano.



  • Favorire la nascita e lo sviluppo dei gruppi missionari, assicurandosi che:

  • Lavorino all’interno del Movimento Giovanile Salesiano per mantenere viva nei giovani e negli animatori la coscienza, l’apertura e la capacita’ di risposta verso i settori piu’ bisognosi della propria area geografica e verso le presenze missionarie ad gentes di frontiera;

  • Abbiano una formazione specifica basata sui contenuti della missione ad gentes, anche se dovranno assumere, secondo i luoghi e i momenti, forme e scadenze diverse. Possono sviluparsi come

  1. Gruppi di riflessione e di studio per approfondire le informazioni ricevute e far conoscere meglio l’attivita’ missionaria della Chiesa universale, i popoli, le culture, le religioni dei popoli lontani e degli immigrati, i contesti di frontiera “a rischio” dove i missionari sono piu’ esposti...

  2. Gruppi di lavoro per coordinare la realizzazione di determinati progetti e mini-obiettivi, mantenendo i contatti con persone o paesi e farne conoscere la realta’ concreta.



Il risveglio della coscienza missionaria per ottenere nuovi livelli di fede e di impegno e’ tipico dei gruppi e movimenti che hanno un interesse specifico per le missioni, lo sviluppo dei popoli, la collaborazione internazionale: l’esperienza missionaria si trasforma allora in itinerario di crescita e di maturazione della fede”. (Vecchi, p.294-295).



  • Incoraggiare e sviluppare il volontariato missionario salesiano nell’insieme del volontariato salesiano promosso nell’Ispettoria [Volontariato e Missione Salesiana, Roma 1997 – SDB; Manuale del Volontariato Salesiano, Roma 2008 – SDB]


Per questo il DIAM, d’accordo con il Delegato Ispettoriale per il Volontariato:

  • Assicuri che i candidati al volontariato missionario seguano un iter formativo, minimo di un anno, secondo i programmi esistenti a livello nazionale e interispettoriale

  • Prepari i volontari missionari sul come devono inserirsi nel PEPS dell’Ispettoria che li accoglie, sul loro atteggiamento di ascolto e di “apertura alla mondialita’, alla interculturalita’, al dialogo interreligioso ed ecumenico” e sullo spazio da riservare all’impegno piu’ diretto sulla frontiera d’evangelizzazione (Volontariato e Missione salesiana,p.17).

  • Curi con le comunita’ che accolgono i volontari un programma formativo e di lavoro e accompagni i volontari durante la loro esperienza;

  • Aiuti le comunita’ che accolgono i volontari missionari perche’ risolvano con equita’ e discrezione alcune condizioni inerenti alla vita dei volontari stessi, come il salario minimo, l’abitazione, il peculio, i viaggi, il rimpatrio..;

  • Sappia rimanere in conattto con i volontari anche al loro ritorno perche’ siano testimoni attivi nella comunita’ cristiana che li ha inviati e apportino la richezza della loro esperienza nella formazione di altri volontari e nell’animazione di gruppi missionari;

  • Senzibilizzi la CEP a mentalizzarsi su una ‘cultura del volontariato’, sottolineando che:

  1. il volontariato missionario fa percepire meglio il collegamento e lo scambio di richezze tra comunita’ cristiane e costituisce il ponte umano che rende possibile la reciprocita’ missionaria;

  2. Il volontariato missionario salesiano e’ l’espressione piu’ matura dello sbocco della formazione salesiana, concretizza, a un livello qualificato, l’idea che Don Bosco aveva del Cooperatore (VIS, Camminare insieme, 1993, p.39).



  • Coinvolgere la CEP nella celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale e Salesiana. Per questo sara’ utile:

  • Far precedere tale ‘giornata’ da una preparazione in tutte le comunita’ locali, impegnando gli incaricati dell’animazione missionaria e sollecitando la loro creativita’;

  • Ulitizzare a tale scopo i vari mezzi messi a disposizione dal Dicastero per le Missioni Salesiane, la moltiplicazione degli eventuali gadget in esso racchiusi o frutto della propria creativita’, il notiziario ispettoriale, il Bolettino Salesiano, i sussidi delle POM.

  • Senzibilizzare ed educare la comunita’ cristiana ed i giovani in particolare, al dovere di contribuire anche economicamente all’opera missionaria, motivandone la destinazione, ringraziando gli offerenti ed informandoli circa la realizzazione dei progetti.



IV – ORGANIZZAZIONE



L'Animazione missionaria necessita di strutture organizzative che le diano consistenza e continuità.

È utile ricordare che i seguenti orientamenti devono essere valutati secondo la realtà della propria area geografica, le possibilità concrete dell'Ispettoria ed essere integrati nel proprio Progetto Educativo Pastorale81.



  1. L’ANIMAZIONE MISSIONARIA SALESIANA A LIVELLO ISPETTORIALE

1° - “L’Ispettore, d’intesa con il suo Consiglio, nomini un Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria”82.

Con senso di sano realismo, tenendo conto delle priorità pro grammatiche dell'Ispettoria e l'interesse di tutti i settori d'animazione, si procuri che:

  • il DIAM sia una persona che abbia una certa esperienza nel settore delle missioni ad gentes, che abbia il tempo sufficiente per esercitare il suo lavoro e sia incoraggiato in esso, per una maggiore garanzia d'efficacia nell'animazione di questo settore83;

  • il DIAM si mantenga in stretto contatto con il Consiglio Ispettoriale e sia invitato a parteciparvi qualora si dovesse trattare o approvare dei progetti pastorali dell'Ispettoria che riguardano il settore di sua competenza;

  • il DIAM abbia cura di inviare al Dicastero per le Missioni materiale e sintesi d'attività missionarie significative, schemi e programmazioni di formazione alla dimensione missionaria, celebrazioni, studi e ricerche d'utilità comune per permettere un loro uso più ampio nella Congregazione.



2° - Il DIAM sia effettivamente presente nell’organigramma dell’animazione pastorale dell’Ispettoria

Per questo egli:

  • partecipa ai diversi incontri di programmazione d'animazione dell'Ispettoria;

  • presenta all’Ispettore e al suo Consiglio il piano d’animazione missionaria all’interno del Progetto Educativo Pastorale dell’Ispettoria;

  • fa parte integrante dell’équipe di pastorale giovanile;

  • coordina le attività e le iniziative ispettori ali di carattere missionario: giornate e campagne missionarie, gruppi missionari esistenti nelle varie case, formazione dei volontari missionari84;

  • verifica la presenza della dimensione missionaria nei programmi d’educazione dei giovani alla fede e nell’accompagnamento vocazionale;

  • suscita la sensibilità missionaria nelle comunità formatrice dell’Ispettoria mediante gruppi missionari, riunioni, giornate, informazioni, visite, campagne missionarie, ecc.;

  • aiuta le comunità locali per pianificare e coinvolgere nell’animazione missionaria l’intera comunità educativa locale;

  • è in relazione con i gruppi della Famiglia salesiana in ciò che concerne l’animazione missionaria promuovendo con loro le attività missionarie ad gentes;

  • mantiene i contatti con i missionari della propria Ispettoria ed è attento al loro passaggio in patria per coordinare con loro visite e giornate di formazione missionaria;

  • costituisce un gruppo di collaboratori laici, possibilmente rappresentanti della Famiglia salesiana, con i quali egli condividerà il proprio lavoro d’animazione.



  1. L’ANIMAZIONE MISSIONARIA SALESIANA A LIVELLO REGIONALE

  • Le Conferenze Interispettoriali (o Regionali) scelgano un Ispettore referente per l'animazione missionaria nella Regione, affiancato da un confratello che coordini:

    • la programmazione interispettoriale d’animazione missionaria;

    • gli incontri regolari dei Delegati Ispettoriali per l’Animazione Missionaria possibilmente insieme con quelli per la Pastorale Giovanile;

    • lo scambio di esperienza missionarie ad gentes;

    • la formazione al volontariato missionario;

    • la formazione permanente dei missionari;

    • il coinvolgimento dei missionari ritornati in patria nell’animazione missionaria delle Ispettorie.

  • I responsabili delle Conferenze Interispettoriali (o Regionali) attirino l'attenzione degli Organismi competenti perché i programmi di studio nelle case di formazione prevedano corsi attinenti alla missiologia, alla storia delle missioni salesiane nonché il coinvolgimento dei giovani confratelli in formazione come animatori di gruppi missionari e d'esperienze di volontariato nei paesi di missione.



  1. L’ANIMAZIONE MISSIONARIA SALESIANA A LIVELLO MONDIALE

Il Dicastero per le Missioni Salesiane

  • valorizzi i corsi di missiologia organizzati dall'Università Pontificia Salesiana per la formazione permanente di missionari e da altri Centri accademici, così pure faciliti la partecipazione ad altre iniziative analoghe;

  • favorisca lo scambio di notizie aggiornate sulle missioni, le esperienze di volontariato missionario, gli itinerari formativi per gruppi missionari, l'elaborazione di una banca-dati sulle Missioni Salesiane;

  • incoraggi i confratelli desiderosi di consacrare la loro vita alle missioni ad gentes ad indirizzare la loro domanda direttamente al Rettor Maggiore;

  • valorizzi il Bollettino Salesiano, secondo la nostra tradizione, come organo d'informazione e diffusione missionaria, avendo anche cura di collaborare con gli altri servizi di comunicazione come ANS, gli Atti del Consiglio Generale, i quaderni o altri sussidi d'animazione del Dicastero per le Missioni.



























CONCLUSIONE: All’insegna della Spiritualità Missionaria



Educare alla dimensione missionaria e mantenere viva la coscienza dell'impegno verso la missione ad gentes è un compito gratificante che coinvolge tutta la persona e la pone agli avamposti della costruzione del Regno di Dio.

Il Delegato Ispettoriale per l'Animazione Missionaria sa di ricevere quest'incarico come vocazione speciale che impegna le sue risorse personali di formazione, di capacità contemplativa e di concretezza apostolica.

  • Chi vuole impegnarsi per la missione deve oggi “rendersi capace di confronto aperto, intelligente e propositivo - nella realtà sociale complessa dei popoli di tutti i continenti - capire le tendenze culturali, tentare l'annuncio nel cuore della vita, interpretare i nuovi linguaggi”85.

Lo sforzo d'inculturazione richiede un paziente lavoro di primo annuncio, la capacità di testimoniare con franchezza la radicalità delle proprie scelte, la competenza nel saper dialogare con libertà e convinzione, l'umiltà nel saper accogliere e imparare dagli altri.

  • Animare” è un'arte da apprendere, un dono di Dio, pari a quello della preghiera e della fraternità. L'animatore missionario sa che la sua forza interiore gli viene dallo Spirito, è Lui la sorgente a cui attingere continuamente le proprie energie. La creatività, la capacità organizzativa, la pianificazione, per importanti che siano, necessitano di una profonda spiritualità.

La sua capacità contemplativa si rivela inoltre nella docilità allo Spirito che lo trasforma in testimone coraggioso del Cristo e annunziatore illuminato della sua Parola. La conformazione a Cristo e la comunione intima con Lui sono necessarie perché sia capace di distacco, di esodo, di rinunzia e d'inserimento umile tra la gente per farsi tutto a tutti.

Dice la RM, “prima ancora di essere azione, la missione è testimonianza e irradiazione, esige una specifica spiritualità, la comunione intima con Cristo. Il missionario, se non è un contemplativo, non può annunziare Cristo in modo credibile. Egli è un testimone dell' esperienza di Dio”86 .

  • L'interiorità apostolica è infine la qualità del missionario che opera come se vedesse l'invisibile, che vive nell' estasi dell'azione, che rende la sua fede operosa, capace di diffondere la propria interiorità.

Ciò che rende autentica l'animazione missionaria è la concretezza ecclesiale: il missionario non vive ai margini della Chiesa, ma opera in essa e per le sua edificazione87; “è spinto dallo zelo per le anime, vive la sua carità verso tutti, specie i più piccoli e poveri, supera le frontiere e le divisioni di razza, casta o ideologia; il suo amore è senza nessuna esclusione né preferenza”88 .

Chi fa l'esperienza della chiamata per la missione ad gentes, o per esserne l'educatore, sente dentro di sé il bisogno di aprirsi alla missione universale della Chiesa, di cambiare il modo di gestire la propria esistenza, e di testimoniare la gioia di aver trovato in Gesù il contenuto, lo stile e la motivazione della consegna di sé a Dio e al prossimo.

21 Cfr. CG19, pp. 179-180

22 CGS, 478

23 R 18.

24 CGXXI, 146-147

25 ACG 297, Luglio-Settembre, 1980, p. 25.

26 ACG 323, Ottobre-Dicembre, 1987, pp. 45-46

27 R 18.

28 L’Ispettore Salesiano. Un ministero per l’animazione e il governo della Comunità Ispettoriale. Roma, 19872, n.207

29 ID., n° 207.

30 Un grande impulso all’Animazione Missionaria e alla figura del DIAM in questi ultimi anni è venuto da documenti ed iniziative, come:

  • L’Enciclica “Redemptoris Missio”.

  • La lettera di Don E. VIGANO’, Appello del Papa per le Missioni (ACG, 336).

  • Gli incontri di DIAM: Roma - 1987; Hua-Hin – 1989; Madrid – 1989; Lima – 1991; Bruxelles – 1991; Bangalore – 1992; Roma – 1994; Belo Horizonte – 1995.

  • La propuestapastoral de la Animación Misionera Salesiana. Madrid, 1991.

31 RM 62; Mc 16,15; 1Tim 2,4-5; AG 2; RM 1.

32 VECCHI J. E., Pastorale giovanile. Una sfida per la comunità ecclesiale. Torino, LDC 1992, p. 293. Cfr. RM 33.

33 C 30.

34 ODORICO L., Programmazione del Dicastero per le Missioni, Sessennio 1996-2002, p.2.

35 RM 31.

36 Cfr. ODORICO L., Missionary Animation according to the Encyclical “Redemptoris Missio”, in Missionary Animation, First Meeting of the Provincial Delegates of Missionary Animation for Asia and Australia. Bangalore – 1992. Roma, 1993

37 RM 34, Cfr. VIGANO’ E., o.c., 19.

38 Cfr. RM 83; VIGANO’ E., o.c., 20.

39 Cfr. ODORICO L., La prassi missionaria secondo la tradizione carismatica salesiana. Roma, Dicastero per le Missioni, 1997, p.7.

40 Cfr. Gv 15,5; RM 77.

41 Cfr. ODORICO L., Missionary Animation according to the Encyclical “Redemptoris Missio”, in o.c., 22-26.

42 Cfr. EDM, pp. 12-13. 24-25.

43 Cfr. RM 88.

44 Cfr. Atti 4,10.12.

45 Cfr 1Tim. 2,5-7.

46 Cfr. RM 24; Atti 1,8; 2,17-18.

47 Cfr. RM 21.

48 Cfr. RM 87.

49 Cfr. RM 28.

50 Cfr RM 9.18.20.26

51 Cfr. RM 33.

52 Atti 1,14.

53 Cfr. RM 92.

54 Cfr VIGANO’ E., o.c., 38.

55 Cfr. VECCHI J.E., La comunità educativa pastorale. SDB, Roma 1981.

56 Cfr. CG23, 217.

57 EDM, p. 47.

58 Cfr. C 26.27.29.30

59 ODORICO L., La prassi missionaria secondo la tradizione carismatica salesiana. Roma, Dicastero per le Missioni, 1997, p.9.

60 VECCHI J.E., Pastorale giovanile, una sfida per la comunità ecclesiale. Torino, LDC 1992, p. 299.

61 Cfr CG24, 180; cfr. anche CG24, Indice tematico analitico, le voci: evangelizzazione e missione.

62 Cfr. VIS, Camminare insieme, 1993, 4.

63 Cfr. AMS, p. 14; EN 80.

64 C 30

65 Cfr EDM, i capitoli 2 e 3, pp.22-41.

66 Cfr R 18; CG24, 183.

67 Cfr CG23, 93.

68 Cfr VECCHI J.E., “Si commosse per loro” (Mc 6,34). Nuove povertà, missione salesiana e significatività. ACG 359, pp.27-29.

69 Cfr EN 72; RM 34; CG23, 93.

70 Cfr VIGANO’ E., Confronto Don Bosco 88, in EDM p. 36.

71 CG23, 149; Cfr C 37.

72 CG23, 150.

73 CG23, 156

74 Cfr RM 65.

75 RM 61.

76 VIGANO’ E., o.c., 11.

77 BOSCO G., in CERIA E. (per cura di), Epistolario di S. Giovanni Bosco, IV. Lettera n. 2556. SEI, Torino, p. 328

78 ODORICO L., o.c., p. 8.

79 Cfr VIGANO’ E., o.c., p. 34

80 RM 2.

81 Gli orientamenti indicati in questo capitolo sono già stati delineati globalmente nel Documento del Dicastero: “Educare alla Dimensione missionaria”. Roma, 1995.

82 R 18; L’Ispettore Salesiano, 207.

83 Cfr EDM, p. 51.

84 Cfr EDM, pp. 50 e 51.6.

85 VECCHI J.E., “Io per voi studio”, in ACG 361, pp.14.

86 RM 26.87.88.91.

87 Cfr VIGANO’ E., o.c., pp. 36-37.

88 RM 89.

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