24 January 2005


24 January 2005

1 “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16:15).

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2 Impegno missionario dei Salesiani di Don Bosco oggi

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Ripetutamente i confratelli hanno chiesto: “Qual è il progetto missionario della Congregazione Salesiana oggi? In che aree del mondo c’è bisogno di missionari? Abbiamo delle priorità?

Siccome tutta la Congregazione partecipa al progetto missionario, è interesse di tutti conoscere l’attuale politica che guida il movimento dei confratelli come missionari. In modo particolare siamo riconoscenti alle ispettorie che mettono a disposizione dei confratelli per le missioni ad gentes.

Per informazione di tutti i confratelli, in particolare degli Ispettori e dei loro Consigli, e per aiutare nel discernimento coloro che possono nutrire il desiderio di presentarsi come volontari per le missioni in paesi diversi dai loro, ecco alcune considerazioni che possono gettare luce sul progetto missionario della Congregazione oggi.

2.1 1. Dimensione missionaria

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L’art. 30 delle Costituzioni afferma che la dimensione missionaria è un lineamento essenziale della nostra Congregazione. Oggi è inteso in modo olistico e integrale, e non soltanto nel senso di predicare il Vangelo e stabilire la Chiesa in terre dove non è ancora giunto il vangelo, come si poteva pensare in altri tempi. Quando pensiamo

  • al grande numero di coloro che nei vari paesi devono essere ancora raggiunti dal Vangelo,

  • alla scristianizzazione, sotto il furibondo attacco del materialismo pragmatico e del secolarismo anticristiano militante, di quei paesi che erano tradizionalmente considerati cristiani,

  • al bisogno di una evangelizzazione più profonda in ambienti dove il Vangelo è già stato predicato e la Chiesa istituzionale è presente, eppure la maggioranza della gente deve ancora passare da un cristianesimo rituale a uno stile di vita più consono con gli insegnamenti del Vangelo,

  • agli ampi settori di umanità, particolarmente la gioventù, in tutti i continenti, che vivono in abietta povertà materiale e morale,

è difficile trovare oggi un paese che non si debba considerare “terra di missione”.

Alla luce di questa realtà mondiale, il movimento di confratelli da una nazione all’altra è veramente movimento di “missionari” secondo i bisogni particolari di evangelizzazione riscontrati in ogni zona. Allora a volte può sembrare che sia già incominciato un flusso al contrario di missionari: da terre che prima li ricevevano, a quelle che in anni anteriori li inviavano.

È sulla missione che dobbiamo concentrarci, e non soltanto sulla tradizione o sulla situazione economica di un paese. Dovrebbe essere chiaro che inviare “missionari” a diversi paesi non lo si fa soltanto per sostenere e mantenere le strutture ereditate dal passato, ma per infondere nuovo entusiasmo di evangelizzazione totale in ogni contesto dove operano presenze salesiane. Si dovrebbe anche affermare che ogni confratello salesiano deve essere un “missionario” attivo persino nel suo proprio paese.

2.2 2. Politica missionaria attuale

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In generale, l’attuale politica della Congregazione è quella di non iniziare nuove missioni in paesi dove non siamo ancora presenti, a meno che si presentino ragioni molto urgenti e significative per farlo (cfr. Progetto di animazione e governo del Rettor Maggiore e del suo consiglio per il sessennio 2002-2008: ASC 380, pp. 53-54) . Questa politica è basata anche sulla costatazione fatta in luogo durante le visite straordinarie, le visite del Rettor Maggiore e di altri consiglieri a diverse ispettorie e la riflessione fatta in Consiglio generale in seguito. Possiamo precisare i motivi per questa politica come segue:

  1. Sentiamo urgente bisogno di rafforzare e consolidare le numerose nuove presenze aperte negli ultimi due decenni.

  2. Anche se il Progetto Africa è ufficialmente conchiuso, perché è stata completata la nascita di nuove circoscrizioni africane, c’è ancora bisogno di confratelli qualificati per rafforzare e sviluppare in esse la presenza salesiana.

  3. Molte zone d’Europa adesso sembrano “terre di missione”, in quanto la fede cristiana non è più la regola di vita della maggioranza della popolazione e il continente ha bisogno di una infusione di sangue fresco e di nuovo entusiasmo per proclamare una volta ancora il messaggio cristiano.

Dal 2002 l’unica nuova nazione dove si è aperta una presenza salesiana è la Moldavia. Comunque, questa è vista come un’estensione di quella della Romania

2.3 2. Dove sono necessari i missionari

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In relazione con la politica di cui sopra, oggi la Congregazione ha le priorità seguenti nel mandare i confratelli come missionari da uno all’altro paese o ispettoria. Queste sono le nostre attenzioni, indipendentemente dall’ordine numerico indicato.

    1. Inviare il maggior numero possibile di confratelli all’Ispettoria del Medio Oriente (MOR), perché si mettano al servizio delle diverse nazioni di cui essa è composta. La situazione dell’Ispettoria è molto complessa e difficile, abbiamo bisogno di confratelli pronti al sacrificio, a donare energie e tempo per imparare lingue, specialmente l’arabo, ricchi di buona volontà per dialogare con l’Islam in tutte le sue forme. Il Rettor Maggiore ha lanciato uno speciale appello per avere missionari per il MOR (cf ACG 385, p.29).

    2. Rafforzare le presenze salesiane in paesi, delegazioni e visitatorie che si trovano ancora in difficoltà per mancanza o numero ridotto di vocazioni locali. Tra esse si possono enumerare le seguenti:

  1. Delegazione di Papua Nuova Guinea-Solomon Islands (PNG-SI). Da 26 e 10 anni rispettivamente i salesiani stiamo lavorando a PNG e SI. Molto si è fatto per lo sviluppo istituzionale del carisma salesiano, ma bisogna fare molto di più per la sua inculturazione e per impiantarne bene le radici nella cultura locale e nel popolo. Si spera che, con l’aiuto di rinforzi, PNG-SI possa diventare presto una visitatoria autonoma.

  2. Mongolia, Pakistan e Cambogia sono presenze relativamente nuove. Ci vorrà parecchio tempo prima di poter avere vocazioni locali, specialmente in Mongolia e Cambogia, dove la comunità cattolica praticamente non esiste. Le sfide dell’evangelizzazione in questi paesi sono veramente molto grandi e abbiamo bisogno di missionari coraggiosi e zelanti per l’impresa. Il Pakistan aggiunge la sfida ulteriore di essere un paese mussulmano.

  3. Albania e Lituania hanno bisogno di rinforzi di personale per rendere più significative le presenze salesiane e per il lavoro di evangelizzazione.

  4. Sri Lanka è una nuova visitatoria in fase di infanzia. Ha bisogno di altro personale qualificato per collocare le proprie case su basi salesiane più solide.

    1. Continuare il lavoro di consolidamento delle circoscrizioni africane inviando confratelli ovunque siano necessari per rinforzare le presenze esistenti e aprire nuove presenze dove ce ne sia bisogno. A questo riguardo si possono ricordare le seguenti priorità:

        • Sudan diventerà una delegazione con statuti speciali in luglio-agosto 2006. Abbiamo già iniziato un “Progetto Sudan” per la realizzazione del quale ci vogliono molti confratelli. Il sud del Sudan ha bisogno di essere ricostruito in tutto il senso della parola e richiede svariate attività per l’educazione ed evangelizzazione della gioventù e dei poveri. Una impresa del genere non si fa senza confratelli ricolmi di entusiasmo, pronti ad affrontare difficili condizioni di vita e di lavoro.

        • Visitatoria del Sudafrica: ha bisogno di sangue fresco che le infonda un nuovo scatto di energia per renderla più significativa e promuovere vocazioni alla vita religiosa e al sacerdozio.

        • Mozambico è una delegazione che diventerà visitatoria a luglio-agosto 2006. Ha bisogno di personale che dia una forza numerica adeguata ad alcune delle presente.

        • Altre visitatorie che avrebbero bisogno di nuovo personale sono ATE per Chad, ZMB per apostolato scolastico, Angola per una nuova presenza, Etiopia per la Prefettura di Gambella ed Eritrea per la casa di formazione, Madagascar per i centri giovanili e AFW per le case di formazione.

    1. Immettere freschezza di entusiasmo in ispettorie salesiane europee selezionate, inviando ad esse, da altri paesi, “missionari” portatori di nuova evangelizzazione e, allo stesso tempo, promotori di vocazioni alla vita salesiana e sacerdotale. Con questo fine abbiamo bisogno di giovani salesiani ben radicati nella loro vocazione religiosa, salesiana, capaci di dialogare con la cultura materialista e secolarizzata odierna e resistere le sue tentazioni. Per adesso pensiamo a ispettorie come Ungheria, Francia e alla Delegazione dell’Olanda.

La visitatoria dell’EST è ancora abbastanza fragile in quanto a personale e avrebbe bisogno di rinforzi..

    1. Trovare personale per Cuba e alcune altre presenze tra le popolazioni indigene del Sud America, che richiedono anch’esse forze fresche.

    2. Studiare la maniera di avere una presenza più efficiente in paesi con una popolazione di maggioranza mussulmana, aprendo nuove presenze se necessario, in vista anche di servire i bisogni della loro popolazione minoritaria cattolica e cristiana.

    3. Avere infine un’attenzione speciale, e ciò è più importante di tutto, per l’Ispettoria Cinese. Dopo 100 anni di presenza tra il popolo cinese speriamo e preghiamo che il carisma salesiano rifiorisca nel subcontinente cinese senza ulteriori attese.

2.4 3. Conclusione

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È difficile parlare di una lista di priorità nell’assegnare nuovo personale missionario. Prese separatamente, ognuna delle urgenze sopra menzionate costituisce una priorità importante. Ogni anno cerchiamo di concentrarci sull’una, sull’altra o su alcune secondo la disponibilità di nuovi missionari e le loro preferenze e competenze. Certamente in alcuni anni la situazione si cambierà, necessitando una nuova politica.

La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone delle messe che mandi operai nella sua messe!” (Mt 9: 37).

Francis Alencherry SDB
Consigliere Generale per le Missioni