Gli ex-allievi di Don Bosco e la Famiglia Salesiana Intervento alla prima riunione dei delegati SDB degli EX DB della regione EOA 17 settembre 2021

Gli ex-allievi di Don Bosco e la Famiglia Salesiana

Intervento alla prima riunione dei delegati SDB degli EX DB della regione EOA

17 settembre 2021





Buongiorno.


La mia prima parola è un cordiale saluto a tutti voi, confratelli salesiani, che condividete, in questa Regione dell'Asia orientale e dell'Oceania, il compito di animare e accompagnare l'Associazione degli Exallievi. Vi saluto a nome del Rettor Maggiore e vi saluto a nome del Segretariato della Famiglia Salesiana.


E con questo saluto, vi ringrazio per l'attenzione e l'energia che date all'Associazione nelle vostre Province. È il vostro modo di amare gli alunni del passato e di lavorare per la Chiesa e per un mondo migliore.


Il Delegato Mondiale, Sig. Domenico, mi ha chiesto di riflettere sui "Exallievi di Don Bosco e la Famiglia Salesiana". Sono felice di essere con voi. L'ho preparato con grande entusiasmo. Spero che vi sia utile.


  1. La realtà della Famiglia Salesiana oggi.


Comincio con la Famiglia Salesiana. La Famiglia Salesiana, di cui fanno parte anche gli Exallievi, è una realtà viva. Con il termine famiglia si intende la comunità carismatica e spirituale, costituita oggi da trentadue gruppi ufficialmente riconosciuti, uniti da rapporti di parentela spirituale e affinità apostolica (C, 4) che sentono e vivono Don Bosco come Fondatore, dedicati come lui alla causa educativa, evangelizzatrice e missionaria dei giovani e del popolo.


La sua vitalità ci è stata recentemente ricordata in modo palpabile da tre fatti: a) la pubblicazione del libro "La Famiglia Salesiana di Don Bosco"; b) il numero impressionante di iniziative sviluppate in questo tempo di pandemia a favore dei più bisognosi; c) e la celebrazione online delle Giornate di Spiritualità dello scorso gennaio: 8.000 persone iscritte, più di 40.000 partecipanti in alcuni momenti, con un grado di soddisfazione impensabile all'inizio della loro preparazione (3,8 su 4).


Il Rettor Maggiore, nella sua Relazione al Capitolo Generale sullo stato della Congregazione, è stato chiaro e conciso: "Una realtà sempre in crescita quella della Famiglia Salesiana, in continuità con la riflessione e la prassi dei sessenni precedenti... Un prezioso cammino di unità e comunione che ha portato alla realtà di cui godiamo oggi".


Naturalmente, anche la Famiglia Salesiana ha le sue ombre. Proprio per questo, nei primi passi di un nuovo sessennio, vale la pena riflettere sulla sua realtà, scoprire le sue sfide e impegnarsi a rivitalizzare, ciascuno nel proprio ambito, l'animazione e l'accompagnamento della Famiglia. Uno di questi è crescere nel senso di appartenenza. Questa è una sfida per noi salesiani. E una sfida anche per gli Exallievi di DB.

Due riferimenti che non possiamo dimenticare


Qualsiasi riflessione sulla Famiglia Salesiana deve avere chiari, implicitamente o esplicitamente, tra gli altri, due riferimenti fondamentali:

  • il pensiero di Don Bosco, fondatore, non solo di due congregazioni religiose SDB e FMA, ma di un'intera famiglia (un vasto movimento);

  • e il processo di una comprensione sempre più profonda della loro realtà dopo il Vaticano II e il Capitolo Generale Speciale.

Ecco due testi che ci aiutano ad evocarli e, per quanto possibile, a riviverli. Solo da una memoria viva può nascere la vita.



L'eco delle parole di Don Bosco nel primo CG (1877)


"Il più grande sforzo che ho fatto pensando ai Cooperatori è stato proprio quello di trovare il modo di tenerli uniti al Superiore, in modo che il Superiore possa far conoscere a tutti il suo pensiero. Ora non abbiamo idea della misura in cui quest'Opera si diffonderà e dell'influenza morale che eserciterà quando sarà così estesa. .... È dunque necessario che ogni Direttore comprenda bene l'Associazione dei Cooperatori e ne parli nel suo vero senso... che non è altro che fare ai giovani più poveri e abbandonati il maggior bene spirituale e temporale possibile... (Estratto dell'intervento di Don Bosco al primo CG, 07/09/1877). Oggi possiamo interpretare queste parole come ditte anche riguardo agli altri Gruppi della Famiglia Salesiana, con le pertinenti differenze.


Don Bosco ha senza dubbio colto la portata universale dell'opera che il Signore gli ispirava e che Maria lo aiutava a realizzare. E ha colto, come pochi, la forza dell'unione di tutti gli uomini e le donne di buona volontà a favore della gioventù impoverita: giovani e adulti, ricchi e poveri, sacerdoti e vescovi, religiosi e laici... E tra questi, i giovani cresciuti ed educati nelle sue case, di cui tanti di loro hanno scoperto la loro vocazione di laici impegnati, di salesiani, di sacerdoti diocesani, di professionisti... (cioè, "onesti cittadini e buoni cristiani" come lui si proponeva), i modo che ognuno, secondo il suo modo di essere e le sue qualità, ha contribuito ad un mondo migliore, e ad una Chiesa più viva e impegnata.


La Famiglia Salesiana, e al interno di essa l'Associazione di Exallievi, è nata da questa profonda convinzione di Don Bosco, dalla sua passione per l'educazione e il bene dei giovani, un campo dove tutti potevano collaborare. Infatti, dobbiamo riconoscere che molti dei membri dei Gruppi della Famiglia Salesiana sono stati Exallievi. Probabilmente anche molti di voi lo sono.


Il processo di riflessione post-conciliare della Congregazione


La profonda riflessione della Congregazione nel periodo post-conciliare è nota a tutti. Tra tanti aspetti, sottolineò fortemente l'identità e l'importanza della Famiglia Salesiana, già composta in quel momento (1972) da un bel numero di Gruppi. Questo fu uno degli impegni del Capitolo Generale Speciale:


Essendo i Salesiani, per volontà e desiderio di Don Bosco, il vincolo, la stabilità e l'elemento propulsore della Famiglia, ci impegniamo a promuovere, in spirito di servizio, gli scambi fraterni, nei modi e nei tempi ritenuti più opportuni, per un reciproco arricchimento e una maggiore collaborazione e fecondità” (CGE, 189).


Questo processo di riflessione è continuato sotto i rettorati di Don Viganò, Don Vecchi, Don Chaves, culminando nella promulgazione della Carta di Identità Carismatica della Famiglia Salesiana (2012).


Il pensiero e l'azione di Don Bosco da un lato, e la Carta d'Identità Carismatica come punto culminante di questo lungo processo di vita e di riflessione, sono, e devono essere sempre più, i nostri due grandi riferimenti nell'animazione e nell'accompagnamento della Famiglia Salesiana nel suo insieme, e per ciascuno dei Gruppi, compreso il Gruppo degli Exallievi di Don Bosco. Ovviamente, ogni gruppo con le sue peculiarità.


Tre aspetti della Famiglia Salesiana presenti nella CG28


Adesso in Congregazione siamo nel tempo dell’applicazione del CG 28. A mio parere, non è difficile vedere nell’ultimo CG, direttamente o indirettamente, come abbia tenuto presenti questi riferimenti. A mio avviso, i capitolari hanno dato per scontate alcune affermazioni, tre delle quali vorrei sottolineare:


  1. La Famiglia Salesiana è il frutto di una ricca storia di iniziative e di riflessioni fatte seguendo il ritmo della vita ecclesiale e sociale.


La sua origine è carismatica. È lo Spirito Santo che l'ha innestata nel cuore di Don Bosco e, attraverso di lui, l'ha aiutata a svilupparsi nella Chiesa, arricchendola di nuovi rami.


La riflessione dell'GCE dopo il Concilio e il successivo insegnamento dei Rettori Maggiori, l'esperienza vissuta dai Gruppi e lo stile di animazione realizzato, sono stati fondamentali in questo processo per arrivare a comprendere la Famiglia Salesiana e a viverla come "una comunità carismatica e spirituale costituita da diversi Gruppi, ciascuno con una propria specificità e autonomia, ma tutti uniti da rapporti di parentela e affinità apostolica, il cui padre comune e centro di unità è il Successore di Don Bosco" (Carta d'Identità, 4).


Insieme a questo processo di riflessione, la passione pastorale e missionaria di SDB, FMA, SSCC, EXDB, e l'evangelizzazione promossa dal PJ, così come un serio accompagnamento delle persone, hanno consolidato i Gruppi esistenti e ne hanno fatti nascere di nuovi, in quello che oggi chiamiamo "Movimento Salesiano".


  1. Una chiamata costante a rispondere alle situazioni e ai bisogni dei più impoveriti del nostro mondo.


Possiamo chiederci: cosa c'è stata dietro tanta iniziativa e riflessione? I dettagli sono spiegati dalle persone coinvolte. Ma, insomma, guardando i risultati, tutto si può riassumere in un serio lavoro spirituale e apostolico che ha mosso molte persone a chiedersi in termini salesiani: cosa ci chiede il Signore qui e ora? È commovente notare il comune denominatore della maggior parte delle decisioni: l'attenzione ai bisogni degli impoveriti del nostro mondo. Abbiamo ragione quando qualifichiamo la missione della Famiglia Salesiana con le parole giovane, missionaria e popolare (Carta d'Identità, 16).


  1. Un'interessante esperienza di spirito e di missione condivisa tra religiosi e laici.


Un terzo aspetto molto significativo. Le migliori e più vive esperienze della Famiglia Salesiana, l'origine della maggior parte dei suoi Gruppi, le storie personali di chi ne fa parte, hanno avuto una ricca esperienza di vita e missione condivisa tra religiosi e laici: SDB e FMA con SSCC, ADMA e AA. AA; o con i giovani del MJS; o con i catechisti; o con le coppie sposate; o con tanti educatori identificati con lo spirito salesiano...


Seguendo Don Bosco, siamo stati particolarmente arricchiti dalla collaborazione e la complementarità di uomini e donne di buona volontà, impegnati nell'educazione e nell'evangelizzazione dei giovani. Don Bosco oggi, per fare il bene, ha continuato e continua ad avere bisogno "sempre di tutti".


La preziosa tradizione della Famiglia Salesiana il cui origine carismatico lo troviamo dal tempo di Don Bosco; la chiamata costante a rispondere ai bisogni dei più poveri che ha trovato risposta nella diversità dei Gruppi oggi appartenenti alla Famiglia Salesiana; e la bella esperienza di condivisione tra religiosi e laici alla base dell’origine di tutti questi Gruppi… Questi tre fatti, e tanti d’altri, non dovranno svegliare in noi una rinnovata passione animatrice e di accompagnamento in favore della moltitudine di giovani che escono dalle nostre case anno dopo anno? Sapremmo come Don Bosco aprire prospettive, creare spazi, infondere entusiasmo, facilitare condizioni al protagonismo giovanile in modo che loro possano essere artefici di un mondo migliore, come chiesto da loro nel suo messaggio ai Capitolari del CG28? Le sfide per l’Associazione degli Exallieve non sono di poco conto. Ma non dimenticare che la nostra responsabilità è carismatica.


Ex-allievi della Famiglia Salesiana


A questo punto mi sembra che non ci sia dubbio che gli Exallievi hanno avuto (hanno avuto e hanno) un ruolo fondamentale nello sviluppo della Famiglia Salesiana. Lo stesso si può dire degli Exallievi delle FMA e degli Exallievi degli altri Gruppi che appartengono ufficialmente alla Famiglia Salesiana. Tutti i Gruppi hanno in sé una forza straordinaria che risveglia nuove energie e vocazioni per continuare a dare vita all'impresa di lavorare a favore dei giovani e promuovere nuove iniziative per rispondere alle nuove necessità del nostro mondo.


Ma la vita continua. E Don Bosco vive in noi e in loro. L'introduzione agli Statuti della Confederazione Mondiale è una preziosa sintesi del processo vissuto dall'Associazione fino ad oggi. Rileggerlo, meditarlo, condividere le vostre riflessioni dovrebbe aiutarvi a pianificare correttamente il vostro servizio e a risvegliare nuove prospettive tra gli Exallievi. Anche il Manuale del Delegato, che ora state riflettendo, offre anche molti elementi che vi aiuteranno a svolgere la vostra missione di animazione e di accompagnamento. Cioè, lavorare per il rinnovamento dei Centri, delle Federazioni Provinciali, dell'Associazione in generale. E sicuramente, inventare altre forme di aggregazione più consone con i giovani del nostro tempo. Nello spirito di Don Bosco, l’Associazione deve essere una associazione giovane di spirito e di energie per i giovani. E tutti quanti, giovani e adulti, “orientata ai giovani” (Statuto, 4).


Una provocazione


La provocazione è ovvia. La scrivo sulla base della chiamata di Papa Francesco ad essere una "Chiesa in uscita". Possiamo chiederci: basta saper gestire la Famiglia Salesiana (o l'Associazione EXDB) o limitarci a trasmettere la sua realtà così come l'abbiamo, pur riconoscendo che è una buona realtà? Lo Spirito Santo, che ha plasmato in Don Bosco un cuore pieno di amore per Dio e per i giovani più poveri, ci permette di entrare in un atteggiamento di custodia e mantenimento dei risultati ottenuti, o al massimo di esportare semplicemente il carisma che tanto amiamo, o semplicemente di aspettare chi vuole sapere di noi?


E se anche noi ci troviamo un po' comodi nelle nostre cose, con poco mordente o addirittura lamentandoci dalle nostre difficoltà..., non dovremmo vedere questo come un'opportunità per fare spazio alla chiamata dello Spirito, per lasciare che ci riscaldi il cuore e per diventare ancora di più la Chiesa "in uscita", una Famiglia aperta, una missione che si inserisce nei nuovi contesti culturali, sociali ed ecclesiali che si stanno aprendo davanti ai nostri occhi di cui sono protagonisti i giovani?


Papa Francesco lancia la Chiesa "verso l'esterno" (Chiesa in uscita!). Uscire..., questo è ciò che hanno fatto la maggior parte dei fondatori nel corso della storia, mossi dalla loro passione apostolica. Così fece Don Bosco. E Don Bosco, oggi, siamo noi!


Con più di 160 anni di Famiglia Salesiana, come ci ha ricordato il Rettor Maggiore, si tratta di andare ancora una volta incontro al carisma così come è nato e chiedersi: dove vuole condurci oggi lo Spirito, cosa ci chiede? E rispondere, come Don Bosco, dal cuore, con entusiasmo, con passione, con spirito di fede, contando su tutti.


Conclusione


Questo è ciò su cui la Congregazione sta lavorando dopo il CG28 alla luce del messaggio del Papa ai Capitolari. La squadra del Segretariato sta cercando sta in questa ottica. Tutti noi che direttamente o indirettamente abbiamo responsabilità nell'animazione della Famiglia Salesiana dobbiamo esserci.


E vale la pena che tutti noi ci aiutiamo a vicenda in un esercizio di animazione e di accompagnamento reciproco. Il carisma salesiano, la realtà della Famiglia Salesiana, sono realtà così belle, ne siamo innamorati così tanto che non possiamo che dedicare loro l'anima, la vita e il cuore, pensando ai giovani più bisognosi per i quali lo Spirito ha dato origine a questo carisma nella Chiesa. Aiutiamoci dunque a vicenda. Tante grazie.

Don Joan Lluís Playà

Delegato centrale del RM per la FS