Omelia 24 gennaio 2009

FESTA DI SAN FRANCESCO DI SALES

Omelia Giornate della Famiglia Salesiana



Mie care sorelle e fratelli: la festa di San Francesco di Sales, che oggi celebriamo, ci riempie di gioia e rappresenta una magnifica occasione per prepararci alla prossima ricorrenza di San Giovanni Bosco.

Francesco di Sales, santo vescovo dal cuore nobile e grande umanità, è stato un credente di profonda spiritualità. Aveva compreso che il centro determinante della sua vita era Dio e che la sua storia e la storia tutta erano sostenute e misteriosamente dirette dalla provvidenza e misericordia divina.

È stato una saggia guida spirituale, poiché aveva già percorso la strada della maturità cristiana, come dirremmo oggi. Ha meditato sulla Parola e l’ha annuncaita ricorrendo ai mezzi più disparati, poiché già viveva di quella Parola di salvezza, nella quale scopriva la volontà di Dio, luce della sua vita e delle sue decisioni.

È il santo della tenerezza del cuore, un cuore forgiato con grande sforzo e dura ascesi, perché potesse assomigliare a quello di Dio Padre. Si è fatto immagine della tenerezza di Dio e con questa esperienza alle spalle ha accompagnato i fedeli all’incontro personale con Lui, nonché alla riconciliazione con sé stessi e con gli altri.

Prudente e fedele, ha saputo vivere come uomo del suo tempo al servizio della Chiesa e dei più bisognosi. In tempi difficili e turbolenti non ha mai perso di vista l’orientamento della sua vita né di quella dei cristiani affidati al suo lavoro pastorale, poiché ha saputo lasciarsi guidare dalla luce dello Spirito, con una preghiera intensa, dalle espressioni semplici, con una preghiera costante, come l’aria che respirava.

Don Bosco si è ispirato a lui per portare avanti il suo apostolato a favore dei giovani poveri, abbandonati e in pericolo. La sua carità pastorale, la sua gentilezza, la sua bontà hanno avuto un ruolo determinante nell’ispirare lo stile secondo il quale Don Bosco ha vissuto e che, con il suo carsima, ha saputo trasmettere ai collaboratori, all’ambiente educativo della sua opera di fondazione e a tutta la famiglia salesiana.

Come ci ha lasciato scritto Don Rua, il 26 gennaio 1854 Don Bosco propose a quattro giovani dell’Oratorio di San Francesco di Sales, di fare un «esercizio pratico di carità». «Da quel giorno», scrive don Rua «furono chiamati salesiani coloro che si erano prefissi e si prefiggeranno tale esercizio».

Traendo ispirazione dalla bontà e dallo zelo pastorale del santo della carità, Don Bosco ci ha dato il nome di salesiani e ci ha indicato - ci ricordano le nostre Costituzioni - un programma di vita nella massima «Da mihi animas, cetera tolle» (cfr. C 4). In Don Bosco, ispirato a San Francesco di Sales, ha origine un vasto movimento di persone, che in modi diversi e con le esperienze più varie, lavorano per la salvezza dei giovani (cfr. C 5), secondo il carisma di don Bosco, arricchito dal carisma di San Francesco di Sales.

Così il carisma salesiano oggi si disseta bevendo a questa originaria sorgente, sgorgata dallo Spirito di Dio, e facendo sì che la mansuetudine, la gentilezza e la passione pastorale guidino la vita dei membri della famiglia salesiana e sostengano il loro impegno nell’educazione e nell’evangelizzazione degli adolescenti e dei giovani.

La Parola che abbiamo proclamato nella celebrazione ci illumina nel presente della nostra storia per essere fedeli a quanto don Bosco, ispirato a Francesco di Sales, ha voluto da noi.

L’apostolo Giacomo ci ricorda che la nostra saggezza non proviene dal mondo, bensì da Dio. E questa saggezza è pura, amante della pace, comprensiva, piena di misericordia e di buone azioni, costante e sincera.

Radicati nella Parola di Dio, guardando a Francesco di Sales e contemplando Don Bosco, vogliamo fare nostra la saggezza che viene dall’alto. Nel nostro lavoro con i giovani, nella nostra esperienza comunitaria e familiare, nel nostro vivere quotidianamente esperienze di vita così diverse, vogliamo essere seminatori di pace e di giustizia in questo mondo, che Dio ama e al quale ci invia come discepoli di Gesù, alla costante ricerca del bene per cancellare ogni traccia del male.

Il cuore del Buon Pastore è la fonte del nostro carisma come famiglia salesiana, il nostro punto di riferimento nella vita di ogni giorno e nell’impegno di evangelizzazione. Il Buon Pastore che conosce le sue pecore e per le quali dona la sua vita dandoci vita, senso e speranza. Nel suo nome, con la forza del suo Spirito, sostenuti dalla misericordia del Padre, vogliamo andare incontro ai giovani, in particolar modo a quelli più poveri e a rischio. Fedeli al carisma di Don Bosco, vogliamo annunciargli l’amore di Dio, che genera Vita e Speranza per tutti.

Francesco di Sales, pastore zelante e gentile, ricco di saggezza “che viene dall’alto”, interceda oggi affinché la nostra famiglia salesiana possa essere fedele alle ispirazioni di Dio, seguendo la proposta profetica di Don Bosco e mantenendosi sempre sensibile e disponibile alle esigenze urgenti dei giovani del nostro tempo.




José Miguel Núñez

Roma, 24 gennaio 2009


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