RM BS 2015 06 it


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IL MESSAGGIO del Rettor Maggiore

DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME



1 BENVENUTO PAPA FRANCESCO!

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IL DONO DI UNA SPIRITUALITÀ

MARIANA E MISSIONARIA


Quando Monsignor Jorge Bergoglio era vescovo ausiliare e poi arcivescovo di Buenos Aires, ogni 24 del mese faceva una scappata nella Basilica di Maria Ausiliatrice in metropolitana o in bus per “saludar a la Madre Auxiliadora” e farsi una chiacchierata con la Madonna. Il cardinale appariva nelle ore non frequentate dai fedeli, saliva nella cappella in alto di questa imponente e magnifica chiesa, s’inginocchiava in un banco nascosto da un pilastro e lì, ai piedi della statua benedetta da don Bosco, pregava a lungo.

«Ha un affetto speciale per l'Ausiliatrice» continua il parroco «e anche per la vicina cappella di sant'Antonio, dove nel 1908, grazie al sacerdote salesiano Lorenzo Massa, nacque quella che oggi è la squadra di calcio del San Lorenzo de Almagro, della quale il Papa è socio e tifoso. Fu proprio Bergoglio che alla celebrazione del centenario della squadra e del club chiese alle autorità di non togliere mai l'Ausiliatrice dall'istituzione, i cui colori, rosso e azzurro, erano stati ispirati dal manto e dalla veste della Madonna. 

È perfettamente naturale che nel suo viaggio a Torino il Papa si fermi nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Ha voluto fortemente questo viaggio, per esprimere tutta la sua devozione per Maria Ausiliatrice e don Bosco.

Rivolgendosi ai membri del Capitolo Generale XXVII ha detto: «L'evangelizzazione dei giovani è la missione che lo Spi­nto Santo vi ha affidato nella Chiesa. L'esperienza di don Bosco e il suo sistema preventivo vi sostengano sempre nell'impegno a vivere con i giovani. La pre­senza in mezzo a loro si distingua per quella tenerezza che Don Bosco ha chiamato amorevolezza, sperimentando anche nuovi linguaggi, ma ben sapendo che quello del cuore è il linguaggio fondamentale per avvicinarsi e diventare loro amici. Il bicentenario della nascita di Don Bosco è un momento propizio per riproporre il cari­sma del vostro Fondatore. Maria Ausiliatrice non ha mai fatto mancare il suo aiuto nella vita della Congregazione, e certamen­te non lo farà mancare neppure in futuro».

Queste parole del Papa, che ci permettono di percepire la sua profonda conoscenza del carisma salesiano, il suo sincero apprezzamento per questo dono dello Spirito alla Chiesa e la sua personale devozione a Maria Ausiliatrice, devono essere per noi un vero stimolo per crescere nella fedeltà al Papa e in un’autentica devozione mariana.

Le radici della sua devozione a Maria

In diversi scritti, soprattutto nelle lettere indirizzate a don Cayetano Bruno, conservate nell’Archivio Salesiano di Buenos Aires, Papa Francesco descrive la sua devozione mariana e l’esperienza salesiana che la sua famiglia gli trasmise e gli fece vivere. In una di esse dichiara: «Non è strano che parli con affetto dei Salesiani, perché la mia famiglia si alimentò spiritualmente dei Salesiani di San Carlos. Da bambino imparai ad andare alla processione di Ma­ria Ausiliatrice. Quando stavo in casa di mia nonna, andavo all'Orato­rio di San Francesco di Sales… Ci avevano insegnato a chiedere "la benedizione di Maria Ausiliatrice” ogni volta che ci congeda­vamo da un Salesiano».

Battezzato nella Basilica di Maria Ausiliatrice, cominciò a partecipare alle processioni in suo onore accompagnato dalla nonna materna. Sono segni che lo porteranno nel collegio salesiano di Ramos Mejía e a conoscere la testimonianza di molti salesiani tra i quali si distingue il sacerdote missionario Enrique Pozzoli. Tutti elementi che contribuiranno a fortificare e approfondire la sua pietà mariana.

Accompagnato da Padre Pozzoli, il suo processo di discernimento vocazionale lo portò a pregare e scoprire la volontà di Dio ai piedi della immagine dell’Ausiliatrice della Basilica di San Carlos benedetta da don Bosco in persona.

Ricorda: «Una "Buonanotte" che fece impressione fu sulla necessità di pregare la Santissima Vergine per capire bene la propria vocazione. Ricordo che quella notte pregai intensamente fino al dormitorio... e da quella sera non mi sono mai addormentato senza pregare. Era un momento psicologicamente adatto a dare un senso al giorno, e alle cose».


La sua devozione mariana e il suo invito ad andare alle periferie


2 Negli scritti del Santo Padre, quando era ancora Cardinale di Buenos Aires, emerge soprattutto che la sua esperienza salesiana unisce fortemente la devozione mariana con la vita sacramentale e l’impulso missionario. La sua devozione alla “Madre Ausiliatrice” le permette di comprendere l’ardore missionario di molti figli di don Bosco e membri della Famiglia Salesiana che conosce con il passare degli anni.

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In questa chiave, tenendo in gran conto la sua devozione a Maria Ausiliatrice, possiamo rileggere questi ricordi confidenziali che inserisce im una sue lettere: «Vidi i quartieri senza cura pastorale; ciò mi preoccupò e iniziammo a seguire i bambini; il sabato pomeriggio insegnavamo catechismo, poi giocavano, ecc. Mi resi conto che noi professori avevamo il voto d'insegnare la dottrina a bambini e ignoranti, e cominciai io stes­so a farlo insieme agli studenti. La cosa andò crescendo; si edifi­carono cinque chiese grandi, si mobilitarono in modo organizzato i bambini della zona... e non solamente il sabato pomeriggio e la do­menica mattina... Allora venne l'accusa che questo non era un apostolato proprio dei gesuiti; che io avevo salesianizzato (sic!) la formazione».

Questa testimonianza di Papa Francesco dovrebbe stimolarci a rilanciare la nostra devozione personale e comunitaria a Maria Ausiliatrice, come elemento essenziale del nostro essere discepoli e missionari di Gesù.


Conclusione


Il Signore mi ha concesso la grazia in questo tempo di conoscere in diverse zone del mondo l’opera dei Salesiani e mi regalato il privilegio di essere testimone dell’azione di Maria Ausiliatrice in mezzo a noi. È la Vergine dei tempi difficili che ci incoraggia ad andare alle periferie seguendo l’invito di Papa Francesco.

È la Madre e la “Pastorella” dei sogni di don Bosco che continua a suscitare in noi un forte amore per la Chiesa e al Papa e una convinta azione pastorale in favore dei giovani meno favoriti e in situazione di rischio.

Come figli di don Bosco, rendendo grazie per il momento ecclesiale che viviamo, vi invito ad approfondire la nostra devozione all’Ausiliatrice e a crescere nella coscienza di essere servi dei giovani, per vivere realmente la consegna della strenna di questo anno Bicentenario: Come don Bosco, con i giovani, per i giovani…