2009|it|05: Un vasto movimento per i giovani: I frutti del buon seme

S TRENNA 2009

di Pascual Chávez Villanueva


UN VASTO MOVIMENTO PER I GIOVANI

I FRUTTI DEL BUON SEME

santi e fondatori della FS


Nacque... e continua ancor oggi una vera scuola di santità. Da Don Bosco fondatore, i successivi fondatori di nuovi gruppi attingono ispirazione e orientamento, spiritualità e metodologia pastorale (CDC 1).

Un albero buono non fa frutti cattivi (Lc 6,43). Il passo di Luca è significativo per la storia dello sviluppo del carisma salesiano. Don Bosco ha interpretato in senso evangelico la sua vita mettendola al servizio dei giovani per la loro santità e onesta cittadinanza. Egli ha rappresentato il buon seme che ha dato origine a un buon albero i cui frutti sono stati eccellenti. È stato il modello che ha fatto crescere dei santi. Il suo primo successore, il beato Rua Michele, era considerato un nuovo don Bosco; della fedeltà al fondatore fece il suo programma di vita e di azione e sotto di lui i salesiani passarono da 773 a 4000, le case (collegi, istituti, missioni) da 57 a 345, le ispettorie (province religiose) da 6 a 34, in 33 Paesi. Paolo VI lo beatificò nel 1972, dicendo: “Ha fatto della sorgente un fiume”. Il beato Filippo Rinaldi, terzo successore, rianimò la vita interiore dei salesiani mostrando un’assoluta confidenza in Dio e nell’Ausiliatrice; egli spedì in missione 1800 salesiani, fondò il movimento delle VDB - Volontarie Don Bosco, che si consacrano senza abbandonare né famiglia né posto di lavoro. Santa Maria Mazzarello, fu confondatrice delle FMA le suore salesiane, intelligente, volitiva, dotata di ricca affettività. Dopo una malattia si dedicò all'educazione delle fanciulle di Mornese, attraverso un laboratorio di cucito, un oratorio festivo e una casa-famiglia per le bambine senza genitori. Decisivo l’incontro con Don Bosco (1864) che le presentò un’apertura più piena al suo desiderio apostolico. Insieme dunque fondarono il 5 agosto 1872 una nuova famiglia religiosa per il bene delle giovani. Da questo splendido frutto nacque una nuova grande realtà apostolica che conta oggi circa 15mila suore, con splendide figure di santità come le beate Maddalena Morano, Maria Romero, Eusebia Palomino e molte altre donne di Dio…


Tra i Salesiani Cooperatori la beata Alexandrina da Costa ebbe la vita segnata da un grave incidente per sottrarsi a un’azione di violenza che la costrinse immobile per oltre 30 anni, sostenuta spiritualmente, ma anche fisicamente dall’Eucaristia (per 13 anni si nutrì esclusivamente dell’ostia consacrata). Fece la sua promessa come cooperatrice e offrì le sue sofferenze per la missione giovanile salesiana. Vi segnalo anche il servo di Dio Attilio Giordani che scelse di partire con la moglie per il Brasile dedicando la sua vita al volontariato assieme ai suoi figli; e ancora il cardinale Giuseppe Guarino, che accolse i primi salesiani in Sicilia, e indirizzò l’eredità a loro favore il che permise l’apertura delle case di Alì per le FMA e di Messina per gli SDB, e con spirito salesiano fondò nel 1889 le “Apostole della Sacra Famiglia”. Il beato Luigi Variara, salesiano votato al bene degli ultimi, soprattutto dei lebbrosi nel lazzaretto di Agua de Dios, dove trasformò la vita degli ottocento ammalati e degli altri abitanti con un’animazione al tempo stesso piena di allegria e intensamente spirituale; poi coinvolse nella sua passione apostolica un gruppo di giovane lebbrose e fondò nel 1905 le “Hijas de los Sagrados Corazones de Jesus y Maria”. Significativa è pure la vita di monsignor Giuseppe Cognata, vescovo di Bova Marina, fondatore delle “Oblate del Sacro Cuore”. L’indicibile sofferenza, provocata da calunnie che comportarono la rinuncia del suo incarico di Vescovo per 22 anni, non lo fiaccò nella fede. Fu riabilitato, e ora si lavora per avviare la causa di beatificazione.


Non bastano le poche righe di un articolo per parlare della santità salesiana; la lista è lunga: Il beato Artemide Zatti, Zeffirino Namuncurà, Laura Vicuña, Simone Srugi, Maria Troncatti, don Giuseppe Quadrio monsignor Stefano Stefano Ferrando, don Carlo dalla Torre, san Luigi Versiglia, san Callisto Caravario, don Vincenzo Cimatti, i martiri in Spagna, in Polonia. Il piccolo seme è davvero diventato un grande albero “stracarico” di frutti buoni! Mi è caro però terminare con una figura del “Volontario con Don Bosco”, Nino Baglieri, morto due anni fa: una vita ritenuta degna di un futuro processo di beatificazione. Operaio, a 17 anni cadendo da un’impalcatura fu ridotto alla paralisi totale. Ha vissuto dapprima un periodo di ribellione, poi lo Spirito si era fatto strada nel suo cuore. Viveva intensamente la sua situazione come offerta e preghiera, divenendo punto di riferimento spirituale per molte persone. Aveva imparato a scrivere con la bocca e questo gli ha permesso di lasciare preziose testimonianzei: “Nessuno è escluso dalla santità, dipende da noi, da come diciamo il nostro “Sì” al Signore. E se qualcuno sente nel proprio cuore la voce del Signore che lo chiama a seguirlo più da vicino nella vita consacrata, non abbiate paura di dire il vostro “Sì” totale. Un sì alla vita!”. Oggi la Famiglia Salesiana conta otto Santi, centosedici beati, otto venerabili, ventotto servi di Dio… La santità ci attende.








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  1. Le varie figure dei salesiani e suore citate.