2006|it|06: Famiglia culla della vita: Aiuti alla famiglia - gli amici

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di Pascual Chávez Villanueva

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F


AMIGLIA

CULLA DELLA VITA

AIUTI ALLA FAMIGLIA

GLI AMICI


Uno dei più importanti elementi per la “manutenzione” familiare è la ricerca di compagnia di persone ricche di speranza. Una famiglia ha bisogno di crescere in un ambiente carico di stimoli positivi. I buoni amici sono necessari per vivere meglio.


U


na delle necessità assolute della vita è il rinforzo sociale. L’uomo è stato creato per la compagnia. Come leggiamo in Genesi: «Non è bene che l’uomo sia solo». Dio è Trinità, cioè è comunione, è amore. Gesù ha voluto il gruppo dei Dodici e ha fondato la Chiesa. I genitori devono, in ogni caso, aiutare i figli ad avere veri amici, e la stessa famiglia non può farne a meno. Dietro un’amicizia c’è un vero in­contro, qualcosa che fa sì che, dopo questo incontro, non si sia più gli stessi. I genitori che vivono esperienze di amicizia sincera e genuina insegnano realmente ai figli che cosa significhi avere amici. È triste avere genitori che non invitano mai amici in casa: in questo modo viene a mancare una finestra sul­ mondo, e per genitori del genere è difficile, se non im­possibile, capire quanto l’amicizia sia un valore impor­tante per la vita. L’amicizia vera dà la forza di lanciarsi in un’av­ventura, di guardare lontano, di impegnarsi per gli amici e con gli amici. Forse è per questo che quasi tutti gli adolescenti dicono che l’ami­cizia è per loro la cosa più importante. E questo perché nell’amicizia ci si sente più forti grazie alla sicurezza e alla fiducia in noi stessi che ci deriva dalla fiducia di un'altra persona che rispettiamo, a cui è possibile con­fidare tutto, anche quello di cui non si è orgogliosi, sa­pendo che sarà accettato con tolleranza.


[ Gli amici sono importanti. La saggezza popolare ha sempre espresso il problema con chiarezza e semplicità: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei». I figli sono influenzati dai loro amici, dal loro giro, dalla loro banda. Secondo alcuni studi recenti, la personalità dei figli, fermo restando il peso dell’ereditarietà, è influenzata principalmente dai coetanei, destinati a plasmare il comportamento e le scelte assai più dell’educazione paterna e materna. Sono i compagni/amici (di gioco, di scuola o di quartiere) a determinare l’accento e gli atteggiamenti del bambino, a renderlo fragile e insicuro quando si sente rifiutato perché non accetta le regole del gruppo, a indurlo addirittura ad abbandonare gli studi. Può sembrare eccessivo, ma molti genitori vivono realmente questa preoccupazione. La pressione dei compagni e degli amici è potente. In gruppo, il più gentile ragazzo del mondo può lasciarsi trascinare in azioni che mai nessuno avrebbe potuto immaginare. La scelta degli amici non è mai una scelta facile e non è mai una scelta neutra: può essere disseminata di delusioni, tradimenti, sofferenze. Per questo i genitori sanno di dover agire con tatto e prudenza in questo campo.


[ Il discorso degli amici è importante soprattutto per i figli. «Perché i suoi amici sono più importanti della sua famiglia?». Per quanto i genitori siano bravi e comprensivi, la madre serena ed equilibrata, il padre affettuoso e tollerante, il distacco del figlio adolescente sembra obbligatorio e inevitabile, almeno in parte. Una certa rottura fa parte del normale cammino familiare. A partire dalla pubertà, le priorità dei figli si ribaltano: «Gli amici prima di tutto!». E la famiglia al secondo posto. Attraverso le relazioni amichevoli o aggressive che vive, l’adolescente comincia a prendere le distanze dai genitori e scopre la “vita in società”. Non c’è da allarmarsi: in fin dei conti è lo stesso percorso che hanno fatto i genitori, a riprova che gli amici sono non solo utili ma indispensabili. Con gli amici, si comincia ad amare qualcuno fuori dalla famiglia, a rispettare altre priorità, a scoprire altre fedeltà. È un apprendistato necessario, che non finisce con l’adolescenza ma continua per tutta la vita. Gli amici immettono nel “circolo familiare” idee nuove, costringono a verificare le proprie, ad approfondire la ricerca su problematiche scottanti, a valutare i propri e gli altrui punti di vista. Sono fonte di conoscenza, di confronto e di apertura, stimolando a spostare i propri interessi anche fuori della famiglia, a scoprire e a volte farsi carico delle difficoltà e dei problemi del prossimo… L’amicizia, insomma, arricchisce, insegna il rispetto e la tolleranza, soddisfa il bisogno di incoraggiamento e di appoggio che ciascuno sente e cerca. Gli amici non servono per fuggire dalle proprie responsabilità, al contrario inducono a guardare in faccia la realtà per affrontarla con le dovute energie. [

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