Atti_1952_169.ACS_.Zigiotti


Atti_1952_169.ACS_.Zigiotti

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Anno XXXII
Agosto 1952
N. 169
AITI DEL CAPITOLO SUPERIORE
DELLA SOCIETÀ SALESIANA
SOM M ARIO
I l R etto R M a g g io r e.
1. Ringraziam enti.
2. Breve cenno sul X V II Capitolo Generale. — Elezione del R ettor
Maggiore e degli altri membri del Capitolo Superiore.
3. Delegati speciali e lavori del Capitolo.
4. Cura del personale in formazione.
5. L ’ « ora dell’Azione »: Le nostre « Compagnie religiose ».
6. Vita spirituale fervente nei Soci Salesiani.
7. Unione di preghiere vicendevoli per ciascuna Isp etto ria.
i

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\\
ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE
Il Rettor Maggiore.
Carissimi Confratelli,
Torino, 24 agosto 1952.
ho atteso che term inasse il Capitolo Generale X V II e
che le d a te gaudiose del 15 e 16 agosto fossero solennizzate
dovunque con le nuove professioni nel ricordo della nascita
del nostro caro P adre e Fondatore, prim a di inviarvi questa
m ia prim a lettera, che m etto sotto la speciale protezione della
nostra M adre M aria SS. Ausiliatrice, nel giorno sacro alla sua
commemorazione mensile.
A Lei infatti dobbiamo se il X Y II Capitolo Generale si é
svolto con tan ta serenità e unione di cuori; a Lei dobbiamo
se la Congregazione Salesiana affidata ora al povero sottoscritto
continuerà il suo camm ino e com batterà le sue battaglie sante
a difesa e incremento del regno di Gesù Cristo in terra.
In primo luogo torno a ringraziare Superiori, Confratelli
e giovani delle felicitazioni e degli auguri che m i hanno inviato
in occasione della mia nom ina a R etto r Maggiore e interpreto
pure il pensiero di tu tti gli altri Capitolari, assicurando vivis­
simo fraterno ricordo di preghiere per tu tti e per ciascuno,
specialm ente se, nella m oltitudine delle lettere, qualcuna non
avesse ricevuto il doveroso riscontro.
2. - Faccio a vostra edificazione un breve cenno di questi
giorni, rim ettendo al num ero susseguente degli A tti Capitolari
la cronistoria ufficiale dei nostri lavori.

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3
Il 24 luglio sera cominciammo gli Esercizi Spirituali, det­
ta ti per le M editazioni da S. E . Mons. Salvatore Rotolo, P re­
lato di A ltam ura ed Acquavi va delle Ponti, e per le Istruzioni
da S. E . Mons Eiccardo P ittini, Arcivescovo di S. Domingo,
C iudad Trujillo. L ’am biente della Casa M adre, la C hiesetta di
S. Francesco di Sales, la vicinanza della Basilica di Maria
SS. Ausiliatrice che custodisce tan te preziose reliquie salesiane,
le nuove provvidenze di locali che permisero di alloggiare de­
gnam ente tu tti i R ev.mi Ispettori e Delegati e persino la mi­
tezza insolita della tem peratura, tu tte queste condizioni favo­
revoli u n ite a ll’unzione e salesianità esem plare dei n o stri due
Eccellentissimi predicatori, ci permisero di fare gli E ser­
cizi S pirituali con speciale raccoglim ento e fervore. Avevam o
ognora presenti tu tti i nostri confratelli sparsi pel mondo e
li ricordavam o ad ogni occasione, per meglio sentire la nostra
responsabilità dinanzi al Signore.
I l 31 luglio sera nella Chiesa di S. Francesco si fece la ceri­
m onia d ’a p e rtu ra del Capitolo Generale col canto del Veni
Creator, brevi parole del P refetto Generale, la lettu ra degli
articoli delle Costituzioni prescritti e la Benedizione del SS. Sa­
cram ento.
L ’indom ani 1° agosto, festa di S an P ie tro in Vincoli, ini­
ziammo le sedute capitolari nel suggestivo am biente del nuovo
te a tro dell’O ratorio, bellam ente p rep a ra to allo scopo, am pio,
fresco, di u n a eccezionale sonorità che escludeva l’uso degli
a lto p a rla n ti e riu n iv a in u n cerchio fam iliare tu tt a l ’assem blea
attorno al palco dei Superiori.
E fu circa le ore 13 di quel giorno che, com pletati i lunghi
preparativi necessari, il giuram ento degli elettori e lo scrutinio
solenne, toccò al povero sottoscritto l ’onore incom parabile per
un Salesiano e insieme la gravissima responsabilità di dive­
nire quinto successore di San Giovanni Bosco.
Non vi dico, carissimi Confratelli, la m ia confusione e la
m ia gioia insieme nel vederm i applaudito, festeggiato, abbrac­
ciato con visibile commozione da tu tti i M embri del Capitolo
Generale e in modo particolare da parecchi miei antichi am ati
Superiori e compagni, dagli anziani e dai giovani, che vede­
vano chiuso il periodo di lutto e iniziato un nuovo R ettorato.
*

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4
L a commozione vicendevole fuse i nostri cuori in un canto
di ringraziam ento e di supplica, quando traversato il cortile
affollato di confratelli, giovani, ex allievi e cooperatori, potemmo
raccoglierci in Basilica ai piedi di Gesù Sacram entato esposto
all’adorazione per il 1° venerdì del mese, e adoram m o insieme
e intonam m o il Magnificat a pieno coro, in onore della nostra
M adre Ausiliatrice.
Nel pomeriggio le elezioni di tu tti gli altri M embri del Ca­
pitolo Superiore si svolsero ordinatissim e ,e in uno spirito di
famiglia veram ente edificante. Ne uscirono eletti:
Prefetto generale il sig. D on Albino Fedrigotti.
Catechista generale il sig. Don Giovanni A ntaì.
Econom o generale il sig. D on Fedele Giraudi.
Consiglieri generali in ordine di maggioranza di voti:
D on Modesto Bellido, D on Secondo M anione, D on Giorgio Seriè,
D on Antonio Candela, D on Giovanni Resende.
Come tu tti avete già rilevato, dopo tali elezioni la famiglia
del Capitolo Superiore è risultata composta dai rappresentanti
delle principali nazionalità ove s’è sviluppata l ’O p era salesiana,
essendosi ora aggiunto l ’antico Isp e tto re dell’U ngheria quasi
a rap p resen tare i fratelli gem enti « oltre cortina » e l ’isp e tto re
di S. Paolo del Brasile, regione ta n to im p o rtan te dell’A m erica
latina. Nella distribuzione dei compiti, dei cinque Consiglieri
generali il B .m o sig. D on B esende sostituirà il B .m o sig. D on
Fedrigotti e gli altri continueranno a svolgere le precedenti
loro attività.
Non deve m ancare a questo punto un pubblico cordia­
lissimo ringraziam ento al Bev.m o sig. D on Pietro Tirone, già
Catechista generale dal 1925, che ci diede esempi ammirevoli
di laboriosità indefessa, di zelo e di p atern ità salesiana e che
ora con non m inore m odestia trasm ette al suo successore il
compito delicato, che le forze dim inuite più non possono
reggere.
San Giovanni Bosco lo conforti e prolunghi a nostro v an ­
taggio la sua v ita pel nuovo lavoro che egli desidera fare.

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5
3. - D ue D elegati eccezionali poterono rappresentare i sei
Ispettori e i rispettivi Delegati della Polonia, Boemia, Slo­
vacchia, Ungheria e Jugoslavia, cui non fu concesso di inter­
v e n n e al Capitolo. L ’Isp e tto ria Polacca di S. G iacinto, tem endo
di non poter ottenere il permesso di espatrio per i suoi rappre­
sentanti, pensò di delegare ufficialmente il Sac. Antonio Guzik,
domiciliato negli S tati U niti e incaricato di procurare aiuti
tra i connazionali profughi in quella nobile Nazione. I l quale,
avvisato in tem po, potè presenziare a tu tti i lavori del Capitolo.
L ’Isp e tto ria Slovacca pure cercò modo di farsi rappresen­
tare , p u r non avendo p o tu to riunire il Capitolo Ispettoriale.
U n Confratello sacerdote, di cui non è p ru d en te pubblicare il
nome, riuscito a evadere, giunse tra noi il 23 luglio alla vigilia
degli Esercizi Spirituali ed espose il suo segreto m andato. S ot­
toposto il caso alla S. Congregazione dei R eligiosi, E ssa auto­
rizzò benevolm ente e im m ediatam ente la delega del Confra­
tello, il quale a suo tem po potè fare ai Capitolari una relazione
commovente sullo stato dei nostri confratelli e sul fervore re­
ligioso che li anim a, per sostenersi a vicenda m aterialm ente
e moralmente.
Le trattazioni dei tem i si svolsero con la massima diligenza,
dapprim a in sede di commissione, nei giorni 2, 4 e 5 luglio;
ordinatam ente poi ebbero il loro collaudo nelle sedute gene­
rali che, iniziate il 6 luglio, ebbero term ine il 14 sera, vigilia
della festa di M aria SS. A ssunta in Cielo. N e pubblicherem o
quanto prim a le decisioni conclusive, con la certezza che sa­
ranno a tu tti gradite e serviranno a dar nuovo incremento a
tu tte le opere nostre e specialm ente alle scuole professionali,
alle missioni e alle nostre case di formazione.
4. - Se in questa prim a mia lettera vi è un argomento che
mi sta sopra ogni altro a cuore raccom andarvi è precisamente
la cura del personale in formazione. Le gemme e i fiori sono
la promessa dei frutti, sono la certezza della vitalità futura
di una pianta: e i nostri giovani aspiranti, i novizi, i neopro­
fessi chierici e coadiutori, i tirocinanti, i teologi, gli studenti
universitari, i giovani vicecapi o factotum delle nostre Case,
gli stessi Sacerdoti del primo quinquennio, che cosa sono per

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6
la Congregazione se non il term om etro dell’avvenire di essa?
A nessuno degli anziani deve sfuggire l ’im portanza e il dovere
assoluto di prendersi cura assidua, di tale porzione della nostra
Famiglia, la cui preparazione seria e completa pesa un po’
su ciascuno di noi, in quanto tu tti dobbiamo concorrere a for­
m are in essi lo spirito vero salesiano, dando buoni esempi,
consigliando opportunam ente, aiutando, correggendo carita­
tevolm ente, confortando nelle difficoltà, prevenendo le cadute
o gli sbagli, form ando attorno a loro quello spirito di fam iglia
ben inteso, che fa esclamare: quanto è bello abitare insieme
tra fratelli! L ’a u to rità o l’anzianità che si tiene a distanza o
in sussiego dai giovani allievi o dai confratelli dipendenti non
è autorità di tipo salesiano, e produce un am biente di freddezza,
di diffidenza, di legalità an tip a tic a e dannosissim a. D ’a ltra
parte i giovani che confidano troppo nelle proprie forze e non
vogliono essere consigliati, corretti, a iu tati hanno in sè i germi
della loro rovina spirituale e non hanno scusa dinanzi a Dio
se a poco a poco perdono l’am ore alla vocazione e tornano
al mondo.
Ma il nostro problema è duplice in questo argomento: dob­
biamo m oltiplicare dappertutto e con ogni sforzo le vocazioni;
dobbiamo adoperarci per m antenerle fedeli e rinvigorirle, ren­
derle esperte, abili, generose nei v a ri generi d ’apostolato a cui
sono meglio disposte e di cui abbiamo maggior bisogno.
Q uale pena in fa tti per t u tt i i Salesiani di vero zelo sentire
che dappertutto siamo chiam ati a soccorrere la gioventù ab­
bandonata, le cristianità senza pastori, le missioni immense
e prive di operai! quale amarezza dover rispondere ai benefat­
tori, alle autorità civili, ai Vescovi, alle Sacre Congregazioni
R omane, al Sommo Pontefice stesso, che ci invita a qualche
opera apostolica: non possiamo, non abbiamo personale! quale
stretta al cuore per m olti Isp etto ri vedersi offrire Istitu ti e
Case bell’e pronte, a ttre z z a te di tu tto p u n to e non poter accet­
tare per m ancanza di personale!
E dobbiamo pure considerare che alcune Case si appoggiano
ancora molto su personale esterno, non salesiano e talora tut-
t ’altro che p rep arato al sublim e com pito dell’educatore cri­
stiano... sicché, p rim a di allargare il campo d ’azione in altre

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fondazioni, urge sostituire in m olta parte tale personale con
salesiani di egual competenza tecnica m a di maggior rendi­
m ento morale, per rendere più nostre le Case.
O ra ecco l ’im portanza assoluta di preoccuparci tu tti di
questa necessità universale di vocazioni ecclesiastiche e reli­
giose, m entre attorno a noi il famoso « leone ruggente » ado­
pera tu tti i mezzi per trascinare anime alla rovina, con una
abilità e tenacia da sconcertarci.
5. - Sono giunte da ogni Isp e tto ria proposte e suggerim enti
d e tta ti dallo zelo di m olti cari confratelli per ovviare a tan ti
inconvenienti e pericoli per le vocazioni dei giovani e dei con­
fratelli. Ora anche in questo punto dobbiamo far nostra la pa­
rola del Som mo Pontefice felicem ente regnante: « È l ’ora del­
l ’azione ».
Dobbiamo essere audaci nel bene, con la santa audacia
di San Giovanni Bosco. I giovani non amano i mezzi termini:
o si educano all’eroismo del bene o infiacchiscono nella s ta ­
gnante m ediocrità e diventano scettici. Gli educatori che cre­
dono di essere aggiornati quando assecondano i gusti deteriori
degli allievi, saranno dom ani disprezzati e derisi; la stim a dei
giovani v a a chi esige sforzo, sacrifìcio, rinuncia, a chi addita
m ete nobili e generose e li aiuta sapientem ente a raggiungerle.
Non preoccupiamoci di rendere facile e amena la v ita dei
n o stri allievi, m a p iu tto sto di suscitare entusiasm o per l ’arric­
chim ento dell’anim a nella v ita della Grazia, nell’acquisto delle
virtù necessarie nella vita: la giustizia, la fortezza, la carità,
il dom inio di sè, l ’em ulazione nel bene. A nche nella v ita ordi­
naria di studio, di lavoro, di pietà, di serena letizia e di edu­
cazione fisica, non dobbiam o m ai dim enticare questa sovrana
educazione m orale, che form a la dignità e la serietà dell’uomo
e che prepara veram ente alla v ita coi suoi dolori e le sue prove
im m ancabili.
O ra le palestre di tale ginnastica m orale dove le troviam o
se non nelle Compagnie religiose fiorentif
Cari Confratelli, perm ettetem i che vi faccia una calda rac­
comandazione: se vogliamo vocazioni tra i giovani e se vogliamo
conservare le vocazioni dei n o stri confratelli triennali, è. neces­

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sario che in tu tte le nostre Case trovino terreno adatto e fio­
riscano le nostre Compagnie. Chi le credesse inadatte, sorpas­
sate sarebbe nel più grave errore e dimostrerebbe di non aver
capito Don Bosco e il suo sistema.
D a p p e rtu tto h a dato fru tti m irabili l’Azione C attolica, sa­
pientem ente organizzata nelle varie Nazioni e Diocesi; alla
Azione Cattolica dobbiam o noi pure indirizzare i nostri gio­
vani come alla m èta finale per coloro che sentiranno la voca­
zione di m ilitare nelle sue file dopo la vita collegiale. M a nei
n o stri I s titu ti e O ratori la via regia per coltivare lo spirito
religioso, la frequenza dei S. S acram enti, la fam iliarità, l’al­
legria, il sistem a preventivo, l ’intesa am ichevole tr a i ragazzi
e l ’am ore allo studio, al lavoro, alla disciplina è l ’organizza­
zione sapiente delle Compagnie. Devono occuparsene tu tti i
Superiori o direttam ente o indirettam ente, devono favorirne
le iniziative, concorrere con la stim a e con l ’opera a valorizzarle
davanti ai giovani e nei rapporti con gli esterni. F ortunati
quei D irettori che sapranno unire m enti e cuori a questo in­
tento: troveranno facilitato il loro compito educativo e m olti­
plicheranno le belle iniziative per rendere serena e fruttuosa
la vita degli internati e degli O ratori. M a si deve far in modo
che le Compagnie possano allargare la loro attività in ogni
settore della Casa, portando ovunque lo zelo per il buon an d a­
m ento di tu tto ciò che interessa l ’educazione m orale, in tellet­
tuale e fisica; dalla chiesa alla ricreazione, dalla scuola al labo­
ratorio, le Compagnie debbono tu tto vivificare con la carità
fraterna affinché i buoni siano sempre e dappertutto i prim i
con l’appoggio di tu tt i i Superiori. Così la pensava S an G iovanni
Bosco, come ben appare dalla vita del Beato Domenico Savio.
Sarà così che prepareremo alla Società dei generosi e simpatici
apostoli e alla Chiesa dei m inistri ricchi di risorse in ogni ramo
di attività. Saranno così i giovani stessi che porteranno in casa
la gioia, l ’am ore al lavoro e a ll’apostolato e i S uperiori avranno
il compito di guidarli con prudenza e tatto a sicure mete.
6. - Ma, Confratelli carissimi, se andiam o alla radice della
prosperità della Congregazione, se cerchiam o la fonte della vi­
talità nostra, dobbiamo riconoscere che soltanto una vita spi­

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9
rituale fervente in ciascuno dei confratelli perm etterà al Signore
di m oltiplicare fiori e fru tti di zelo nelle Case e nelle anime
a noi affidate. Chi è freddo nella pietà p ro d u rrà atto rn o a sè
la freddezza della carità, della fede, dell’entusiasm o per il bene
e ostacolerà il lavoro degli altri, facendo da freno ad ogni santa
iniziativa, deviando talora i giovani e i confratelli verso mete
pericolose m ai sognate da Don Bosco e dai Superiori.
Oh Dio non p e rm e tta che l ’egoismo individuale, la tra sc u ­
ratezza nell’adem pim ento del dovere, la dim enticanza che la ­
voriam o per il Signore e per la salvezza eterna dei nostri gio­
v an i, induca qualcuno a essere la p ietra d ’inciam po p rev ista
da S an G iovanni Bosco nell’ultim o capitolo dell’in tro d u z io n e
alle sante Regole.
In v ito perciò tu tti a rinnovarsi quotidianam ente nello spi­
rito, rivestendoci dell’uomo nuovo, fa tto secondo Dio, um i­
liandoci nell’obbedienza san ta, nella castità p e rfe tta e nella
povertà voluta dalle nostre sante Regole.
I n questo clima fioriranno vocazioni, si m anterranno per­
severanti e i nostri giovani si uniranno a noi con letizia e sincero
affetto, rispondendo in pieno a ll’educazione salesiana.
7. - Affinchè questo fervore di bene sia universale e costante,
come già annunciai ai Rev.m i Capitolari in nna delle prim e
sedute, penso di fare cosa gradita a tu tte le Ispettorie invi­
tandole a unirsi a me nella preghiera, come già avevo proposto
per festeggiare l ’anno giubilare del defunto sig. D on Ricaldone.
I n ciascuna settim an a dell’anno prossim o uniam oci fra te rn a ­
mente nella preghiera per ciascuna Ispettoria, per i Superiori,
confratelli, allievi e dipendenti, per i cooperatori e gli ex-allievi,
per i vivi e per i defunti. T utti i confratelli si uniranno con
le loro intenzioni ed io applicherò una S. Messa a quello scopo,
all’altare della n o stra R egina A usiliatrice o del nostro buon
P adre San Giovanni Bosco. Le Ispettorie interessate facciano
poi ciò che il Signore ispirerà per unirsi spiritualm ente al R e tto r
Maggiore e a tu tti i confratelli in tale intento.
Mi p are che questo sarà u n buon mezzo per coltivare l ’unione
di tu tte le Ispettorie col centro spirituale della vita salesiana,
nel Santuario di M aria Ausiliatrice.

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P er maggior comodità di tu tti e per una distribuzione più
semplice l ’assegnazione delle settim ane dell’anno comincerà
dalla prim a domenica di gennaio. Ogni Ispettoria godrà così
dalla domenica al sabato successivo la propria settim ana di
preghiere. Penso di riservare il sabato alle esclusive intenzioni
delle Figlie di M aria A usiliatrice che appartengono all’àm bito
di ciascuna n o stra Isp e tto ria . Q uest’anno essendo già stam pato
VOrdo divini Officii tro v erete in esso u n foglietto prom em oria;
in seguito farem o in modo che VOrdo stesso ricordi a tu tti
questa distribuzione di preghiere e questo scambio fraterno di
aiuti spirituali.
l a S ett. 4 Genn. 1953 = Isp etto ria Centrale
2a » 11 »
=
» Subalpina
3a » 18 »
=
» Adriatica
4a » 25 »
» Ligure-Toscana
5a » 1 Febbraio =
» Lombardo-Emiliana
6a >> 8 »
=
» Napoletana
7a » 15 »
=
» Novarese
8a » 22 »
=
» R omana
9a » 1 Marzo
=
» Sicula
10a » 8 »
=
» Veneta
l .l a » 15 M arzo
» Austriaca
12a » 22 »
=
» Belga
13a » 29 »
=
» Boemo-Morava
14a » 5 Aprile
=
» Slovacca
15a » 12 »
=
» F ran cese-N ord
16a » 19 »
=
» Francese-Sud
17a » 26 »
» Germanica
,18a » 3 Maggio
=
» Inglese
19a » 10 »
20a » 17 »
=
» Jugoslava
» Olandese
21a » 24 »
=
» Polacca-Nord
22a » 31 »
=
» Polacca-Sud
23a » 7 Giugno
=
» Portoghese
24a » 14 »
=
)> Spagna-B etica
25a » 21 »
=
» Spagna-Celtica
26a » 28 »
=
» Spagna-Tarragon.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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11
27a
5 Luglio 1953 = Ispettoria Ungherese
28a
12 »
=
» Orientale
29a
19 »
=
» Antille-Messico
30a
26 »
=
» A rgent. S. F. Sales
31a
2 Agosto
=
» Argent. S. F . Solano
32 a
=
» Argent. S. F. Zaverio
33a
16 »
=
» Argent.-Paraguay
34a
23 »
» Brasiliana M. Aus.
35a
30 »
=
» Brasiliana S. L. Gonz.
36a
6 Settem bre =
» B rasiliana S. Alfonso
37a
13 »
=
» B rasiliana S. G. Bosco
38a
20 »
=
» Centro America
39a
27 »
=
» Cilena
40 a
4 Ottobre
» Colombiana
41a
11 »
=
» Equatoriana
42 a
18 »
=
» Perù-Boliviana
43 a
25 »
=
» Stati Uniti E st
44a
1 N ovembre =
» Stati Uniti Ovest
45a
=
» Uruguaiana
46a
15 »
=
» Venezuelana
47a
22 »
=
» Cinese
48a
29 »
=
» Giapponese
49a
6 Dicembre =
» Indiana del Nord
50 a
13 »
» Indiana-Sud
5.1a
20 »
==
» Siamese
52 a
27 »
» M alati e Case di for-
m azione
Concludendo, carissimi Confratelli, mi piace comunicarvi su­
bito la decisione presa unanim em ente in Capitolo, dopo la com­
movente relazione del Delegato slovacco. P er incoraggiare quei
confratelli e far sentire a tu tti più vivo e pressante il bisogno
di preghiere per loro e per la causa della Chiesa Cattolica per­
seguitata nei paesi di regime bolscevico, abbiamo votato di
aggiungere, « prò tem pore » dopo la lettu ra spirituale, in seguito
all’invocazione al S. Cuore di Gesù per le vocazioni, questa
preghiera, tra tta dalle preci feriali:

2.2 Page 12

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12
Oremus prò fratrìbus nostris afflictis et eaptivis.
E . Salvos fac servos tuos, Domine, et libera eos ex omnibus
tribulationibus suis.
Ciascun Ispettore potrà anche tradurla in lingua volgare,
affinchè sia da tu tti meglio compresa e meglio recitata.
Preghiamo pei nostri fratelli afflitti e prigionieri.
E . Salva, o Signore, i tuoi servi e liberali da tutte le loro tri­
bolazioni.
Carissimi Confratelli, vi saluto anche a nome di tu tti gli
altri Capitolari e mi raccomando vivam ente alle vostre ora­
zioni.
Aff.mo in C. J .
Sac. REN ATO ZIGGIOTTI
S. E. I. - Torino