351-400|it|380 Parte 5 Progetto di animazione e governo 2002-2008

5. APPLICAZIONE DEL PROGETTO NEL SETTORE MISSIONI SALESIANE




Aree di animazione

Obiettivi generali

Processi

Interventi


  1. animazione missionaria






    1. Assicurare l’animazione missionaria in tutta la Congregazione, e non soltanto in terre di prima evangelizzazione.


    1. Promuovere la spiritualità missionaria nello stile salesiano.


    1. Rafforzare la figura e il ruolo del Delegato Ispettoriale di Animazione Missionaria e del Delegato Nazionale o Regionale


      1. Mantenendo vivo l’entusiasmo per le missioni attraverso un flusso sostenuto di informazioni sulle vicende missionarie


      1. Riflettendo periodicamente sulla spiritualità missionaria salesiana.


      1. Chiarendo il ruolo del Delegato Ispettoriale di Animazione Missionaria, in confronto al delegato per la pastorale giovanile

        • Assistendolo con appositi sussidi e incoraggiamenti



        1. Mantenere un contatto regolare con i missionari attraverso mezzi di comunicazione, apposite pubblicazioni sulle opere missionarie e i missionari stessi


        1. Realizzare gruppi di studio sulla spiritualità missionaria salesiana.
          • Riunione di Missiologi Salesiani.


1.3.1.1 • In sintonia con il Dicastero per la Pastorale Giovanile, fare una riflessione sulla figura e il ruolo specifico del Delegato Ispettoriale di Animazione Missionaria nel contesto della Missione salesiana.

• Produrre sussidi per l’animazione missionaria


  1. prassi e formazione missionaria



    1. Intensificare lo sforzo di inculturare il vangelo e il carisma salesiano e il dialogo interreligioso e interculturale.





    1. Creare una nuova mentalità riguardo al legame tra promozione umana ed evangelizzazione.












    1. Realizzare un piano di pastorale nelle presenze missionarie secondo il metodo del PEPS.




    1. Aggiornare i missionari sulla riflessione missionaria nella Chiesa e in Congregazione


      1. Servendosi di una riflessione continuata sull’urgenza dell’inculturazione e del dialogo interreligioso e interculturale.




      1. Iniziando un’autocritica sui metodi adoperati fin adesso.














      1. In collaborazione con il Dicastero per la Pastorale Giovanile, insistendo sul bisogno di introdurre quanto prima il metodo del PEPS nelle presenze missionarie.


      1. Fornendo ai missionari mezzi di aggiornamento secondo le esigenze di ogni regione



        1. Realizzare seminari di studio sull’inculturazione e dialogo interreligioso e interculturale nelle regioni.

          • Valorizzare e sostenere i centri che promuovano il nesso tra evangelizzazione e culture.

        1. Fare una valutazione dei metodi adoperati per la promozione umana e l’evangelizzazione, per favorire lo sviluppo di nuove metodologie.

          • Realizzare sessioni di studio e riflessione per arrivare ad
          una visione salesiana dello sviluppo umano integrale.

          Insieme con l’economato generale, facilitare l’avviamento e il rafforzamento dei “Development Office” al livello ispettoriale.


        1. Promuovere l’adozione di un PEPS comune per varie presenze in una regione omogenea.




        1. D’intesa con il Dicastero per la Formazione, valutare la formazione alla dimensione missionaria in ogni tappa di formazione e rimediare alle carenze.

Ricercare nuove impostazioni dei corsi di aggiornamento e formazione permanente per confratelli impegnati nella evangelizzazione ad gentes, su base linguistica

• Diffondere circolari (sussidi) di aggiornamento teologico e pastorale per i missionari


  1. solidarietà missionaria





    1. Facilitare il movimento di confratelli da zone ricche di vocazioni alle zone più bisognose.



    1. Organizzare il volontariato laico missionario, particolarmente la gioventù missionaria, in una maniera più coerente e proficua.







    1. Insieme con l’Economato, collegare le Procure missionarie(le grandi e le piccole), le ONG e i vari “Development Office”, per un approccio pastorale all’ aiuto economico.
      • Arrivare ad una più giusta e adeguata politica di assistenza.


      1. Incoraggiando il volontariato missionario tra i confratelli delle regioni di fecondità vocazionale salesiana.



      1. Favorendo l’apprezzamento del volontariato missionario laico tra i salesiani di tutte le regioni.

        • Creando
        una rete di collaborazione dei volontari in diverse nazioni.


      1. Mettendo a fuoco la persona, anziché il progetto stesso.

        • Favorendo lo sviluppo delle persone, anziché dell’istituzione.


        1. Curare il rafforzamento delle nuove presenze salesiane con nuovo personale, per assicurare la consistenza quantitativa e qualitativa delle comunità.

3.2.1.1 Diffondere informazioni sul volontariato missionario laico. Stimolare la condivisione delle esperienze dei volontari e su di loro.

Fare una valutazione dell’esperienza del volontariato missionario laico per migliorare la prassi (in collaborazione con il Dicastero per la Pastorale Giovanile).


        1. Portare avanti la realizzazione e curare il funzionamento di “Don Bosco Network” nell’ambito di “Don Bosco International”.

          • Curare
          una possibile rivista/notiziario per l’ animazione missionaria in tutta la Congregazione (con la collaborazione in rete delle Procure e delle ONG).


  1. nuove frontiere




    1. Rafforzare l’evangelizzazione ad gentes.





    1. Rispondere con slancio evangelico ai bisogni dei più poveri in situazione di emergenza: orfani, vittime dell’AIDS, giovani rifugiati/immigrati, i senza tetto, minoranze etniche.


      1. Riorientando le attività missionarie per una vera evangelizzazione ad gentes.





      1. Promovendo iniziative a favore degli orfani, vittime dell’AIDS, giovani rifugiati, etc. in collaborazione con il Dicastero per la Pastorale Giovanile.


        1. Avviare nuove presenze in posti strategici.

          • Rilanciare l’evangelizzazione
          ad gentes nelle attuali presenze missionarie.


        1. Promuovere la sensibilizzazione riguardo all’urgenza dell’impegno a favore degli orfani, vittime dell’AIDS, giovani rifugiati, etc.

          • Monitorare il progresso delle misure prese in situazioni di emergenza.



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