Interventi


Interventi

2. APPLICAZIONE DEL PROGETTO NEL SETTORE PASTORALE GIOVANILE




aree di animazione


obiettivi generali


processi


interventi

1. Formazione pastorale

1.1 Conoscenza del «modello pastorale» della Congregazione


Continuare il processo iniziato nel sessennio precedente per assicurare una conoscenza generalizzata e approfondire nella sua assimilazione e traduzione in pratica.
























1.2 Processi sistematici di formazione


Promuovere nelle Ispettorie processi sistematici di formazione pastorale e salesiana degli educatori e dei collaboratori laici, adulti e giovani.

1.1.1 Utilizzando come strumento il libro «La Pastorale giovanile Salesiana. Quadro di riferimento fondamentale»



1.1.2 Curando, insieme al Dicastero per la formazione, la formazione pastorale di

- Ispettori e Direttori, in ordine a coerenti e adeguate azioni di governo;

- Delegati ispettoriali di PG e membri dell’équipe, in ordine ad un’adeguata animazione dell’azione pastorale.




1.1.3 Promuovendo nelle Ispettorie:

- lo sviluppo della mentalità e metodologia progettuale e di verifica continua;

- la presenza e lo sviluppo armonico delle quattro dimensioni fondamentali della PGS (educativa, evangelizzatrice, vocazionale, associativa) nei diversi ambiti e settori della pastorale;

- la funzione animatrice della comunità religiosa salesiana nella CEP.












1.2.1 Assicurando:

- la conoscenza del sistema educativo salesiano (fondato sul Sistema Preventivo di Don Bosco) ,con attenzione alle diverse culture e situazioni.


- l’aspetto vocazionale e di identità con la proposta salesiana.


- metodologie che permettano ai SDB e ai laici di condividere la formazione con un arricchimento reciproco.














1.2.2 Curando con speciale attenzione lo sviluppo della qualità pastorale e salesiana della parrocchia affidata ai Salesiani.


1.1.1.1 Curare la traduzione nelle lingue vernacoli e la diffusione generalizzata, per assicurare il raggiungimento e la comprensione del modello pastorale da parte dei confratelli e dei laici.


1.1.1.2 Assicurare un accompagnamento particolare delle Regioni di Asia-Est e Africa.


1.1.2.1 Azioni con gli Ispettori:

- corsi di nuoviIispettori: presentazione del «modello pastorale»;

- informazione puntuali a tutti gli Ispettori dei principali interventi del dicastero;

- interessamento degli Ispettori nello svolgimento dei piani dell’équipes ispettoriali e regionali.

1.1.3.1 Verificare il grado di assimilazione e pratica del modello pastorale (cfr. i punti segnalati nel 113), attraverso:

- preparazione di un apposito test;

- guida e accompagnamento permanente dei Delegati ispettoriali ed équipes per l’applicazione del test e la lettura dei risultati;

- incontro con le équipes inter-ispettoriali di delegati per approfondire i risultati della verifica.


1.1.3.2 Elaborare un piano di coordinamento europeo della PGS per favorire:

- la conoscenza vicendevole delle realtà e dei progetti;

- la collaborazione trai diversi settori;

- un collegamento in rete che offra progetti europei di servizio giovanile nei diversi ambiti;

- una presenza efficace nella società e nelle istituzioni europee al servizio dei giovani.




1.2.1.1 Promuovere esperienze significative di formazione nel Sistema Preventivo di Don Bosco.


1.2.1.2 Offrire il corso virtuale di formazione: «Apprendistato cooperativo e nuove tecnologie. In stile salesiano».


1.2.1.3 Curare la costituzione di équipes ispettoriali e anche interispettoriali che

- accompagnino e aiutino l’azione formativa delle comunità locali;

- arricchiscano i programmi ispettoriali di formazione;

- e favoriscano lo scambio di informazioni e di sussidi.


1.2.1.4 Nell’ambito scuole e centri di formazione professionale seguire l’applicazione e sviluppo delle conclusioni degli incontri di Cumbayá (America), di Roma (Europa), di Hyderabad (India) e di Bangkok (Asia –Est):

- accompagnamento delle commissioni interispettoriali di coordinamento;

- promozione di iniziative significative di formazione dei docenti e di coinvolgimento corresponsabile dei laici nella missione.


1.2.2.1 Curare la costituzione di équipes ispettoriali di coordinamento nel settore delle parrocchie che promuovano:

- iniziative di formazione dei parroci, anche in collaborazione con altre ispettorie della Regione,

- una riflessione condivisa con i membri dei consigli pastorali sulla identità salesiana della parrocchia affidata ai salesiani e le conseguenze operative che ne derivano,

- l’elaborazione e attuazione del Progetto pastorale salesiano in ogni parrocchia.




Aree di animazione

Obiettivi generali

Processi

2. L’evangelizzazione con una chiara dimensione vocazionale





































































































2.1 Presenza salesiana tra i giovani


Promuovere nelle Ispettorie il rinnovamento della presenza salesiana tra i giovani, specialmente i più poveri, come primo segno di evangelizzazione.





2.2 Processi di evangelizzazione ed educazione alla fede

Accompagnare gli ispettorie nel suscitare e qualificare veri processi di evangelizzazione e di educazione alla fede in ogni presenza salesiana.





























2.3 Orientamento e proposta vocazionale


Curare, nelle diverse tappe dell’itinerario di educazione alla fede un orientamento e una proposta vocazionale adeguate.










































2.1.1 Promuovendo uno stile di presenza che:

- dia priorità all’attenzione delle persone sull’organizzazione,

- faciliti la condivisione e il dialogo diretto dei SDB e delle comunità con i giovani e la loro cultura,

- offra spazi di condivisione della vita e missione ai giovani che vogliono conoscere più da vicino la vita salesiana,

- favorisca l’accoglienza cordiale e l’accompagnamento educativo dei giovani in difficoltà presenti nel proprio ambiente,

- susciti la conoscenza e la collaborazione con il territorio dove vivono i giovani, in modo speciale le loro famiglie.


2.2.1 Garantendo la testimonianza della comunità salesiana come punto di partenza e punto basilare del cammino di educazione alla fede, in modo che essa divenga per i giovani segno e scuola di fede.


2.2.2 Curando nei processi di educazione alla fede:

- l’attenzione alla massa (proposte di ambiente offerte a tutti) e allo stesso tempo l’accompagnamento dei più aperti alle scelte radicali di vita cristiana,

- l’iniziazione alla Spiritualità Giovanile Salesiana vissuta nel quotidiano (relazione personale con il Signore, comunione ecclesiale, gioia nell’operosità, impegno apostolico, affidamento a Maria),

- l’apertura missionaria,

- la progressività e la continuità nei diversi interventi.

- un’attenzione e accompagnamento personale dei singoli e dei gruppi


2.2.3 Rendendo il MGS lo spazio privilegiato di protagonismo giovanile nell’evangelizzazione ed educazione alla fede di tutti














2.3.1 Promuovendo in ogni proposta pastorale una visione vocazionale della vita e dell’impegno (cultura vocazionale).













2.3.2 Favorendo con una speciale attenzione:

- comunità salesiane aperte alla condivisione della propria vita di fraternità, di preghiera e di apostolato con i giovani,

- scuole giovanili di preghiera, animate da comunità salesiane,

- iniziative speciali di preghiera per il dono della vocazione coinvolgendo la FS, le famiglie e gli stessi giovani.



2.3.3 Curando in modo particolare:

- la vocazione del salesiano coadiutore,

- e il cammino vocazionale del fidanzamento cristiano















2.3.4 Sviluppando la metodologia dell’accompagnamento personale e del discernimento vocazionale (in collaborazione con il Dicastero per la Formazione)









2.1.1.1 Preparare criteri e orientamenti operativi che guidino le comunità locali a realizzare le caratteristiche dello stile di presenza salesiana (cf. 2.1.1),

- coinvolgendo i Delegati ispettoriali e le loro équipe,

- in fasi successive,

- con l’aiuto dei moderni mezzi elettronici di comunicazione (Internet).
















2.2.2.1 Promuovere proposte significative di spiritualità giovanile salesiana, attraverso:

- una riflessione su come introdurre i giovani ai valori della SGS (con la collaborazione dell’Istituto di Spiritualità dell’UPS tra altri),

- un collegamento e scambio di esperienze tra gli animatori delle case di spiritualità salesiana

- l’appoggio a proposte forti di SGS per e con i giovani, nei luoghi degli origini del carisma salesiano (Colle, Torino).


2.2.2.2 Svilluppare una pedagogia di evangelizzazione adeguata ai giovani più poveri (giovani laboratori, giovani a rischio…):

- raccolta, sistemazione e comunicazione di esperienze e materiali realizzati dagli ispettorie,

- Cfr. intervento 2232


2.2.3.1 Promuovere una formazione sistematica e di un accompagnamento pedagogico e spirituale di qualità per i giovani animatori dei diversi gruppi del MGS:

- coordinamento dei responsabile e delle équipe che animano questa formazione negli ispettorie,

- verifica dei programmi e metodologie, garantendo che siano integrali (l’essere, il sapere, il saper fare), che favoriscano la partecipazione attiva degli stessi giovani, a partire della vita ed esperienza quotidiana di animazione.


2.2.3.2 Operare una verifica dello sviluppo del MGS nelle Ispettorie, con speciale attenzione:

- all’apertura del MGS a tutti i giovani, soprattutto i più poveri, con diversi livelli e ritmi di coinvolgimento e di impegno,

- l’attuazione delle linee operative del Forum 2000 del MGS.



2.3.1.1 Verificare il cammino di animazione vocazionale realizzato nelle Ispettorie, con speciale attenzione:

- al suo inserimento nell’insieme della PG

- al coinvolgimento delle comunità

- alla continuità delle proposte,

- ai criteri di discernimento,

- all’accompagnamento delle persone e dei gruppi.


2.3.1.2 Operare una riflessione sulla proposta vocazionale degli Aspirantati e Case di orientamento vocazionale, attraverso:

- incontri regionali o interispettoriali .


2.3.1.3 Riflessione e scambio di esperienze attorno allo sbocco della PG nella Pastorale di adulti in modo speciale nella FS (in collaborazione con il dicastero per la FS).











2.3.3.1 Curare la presentazione della vocazione del salesiano coadiutore attraverso:

- proposta alle Ispettorie di istituire attorno alla memoria liturgica del beato Artemide Zatti (15 marzo), un momento speciale di presentazione e riflessione sulla vocazione del salesiano coadiutore ai giovani e alla FS;

- sussidi per una presentazione della vocazione del salesiano coadiutore a tutti i giovani e gruppi che sono in ricerca vocazionale;

- formazione di salesiani coadiutori come guide vocazionali qualificate, capaci di accompagnare i giovani nel loro discernimento vocazionale (in collaborazione con il dicastero per la formazione).


2.3.3.2 Promuovere iniziative di orientamento vocazionale di fidanzati tra gli animatori e giovani del MGS, in collaborazione con i gruppi laici della FS.


2.3.4.1 Preparare criteri e indicazioni per orientare l’accompagnamento e il discernimento vocazionale nelle Ispettorie, in dialogo e collaborazione con il dicastero per la formazione e gli incaricati ispettoriali della PV.

In questi criteri assicurare:

- alcune linee fondamentali per la formazione pratica di SDB e laici maturi, in particolare della FS, per l’accompagnamento personale,

- indicazioni perché le Ispettorie promuovano spazi e persone disponibili per l’incontro e dialogo personale con i giovani, soprattutto per i giovani più aperti alla SGS, gli animatori e i volontari.


Aree di animazione

Obiettivi generali


1 Processi

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2 Interventi

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3. Promozione della solidarietà e della giustizia































3.1 Attenzione speciale e prioritaria alle situazioni di disagio giovanile


Nell’elaborazione e realizzazione di ogni progetto educativo pastorale, assicurare un’attenzione speciale e prioritaria alle situazioni di povertà e di disagio giovanile, in particolare:

- la preparazione e l’inserimento al lavoro,

- l’immigrazione e le minoranze etniche,

- le diverse situazioni di sfruttamento infantile e giovanile.


32. Sviluppo e qualificazione del volontariato salesiano


Accompagnare le Ispettoria e le diverse organizzazioni non governative salesiane nello sviluppo e qualificazione del volontariato salesiano.

3.1.1 Stimolando nelle comunità salesiane e nella CEP:

- la conoscenza diretta e la prossimità a situazioni che richiedono solidarietà;

- un’attenzione educativa integrale a tutti i giovani;

- la presenza di educatori identificati con il progetto educativo salesiano;

- una collaborazione attiva con altre istituzioni ecclesiali e civili per rendersi presenti laddove si elaborano le politiche educative e sociali che interessano i giovani, soprattutto quelli a rischio.

3.1.2 Rivalutando gli Oratori e Centri Giovanili come spazi privilegiati per assicurare un’attenzione speciale di prevenzione e di ricupero dei giovani in situazione di rischio.







3.2.1 Curando:

- l’identità del volontariato salesiano integrato nella Pastorale Giovanile Salesiana,

- la persona del volontario e la sua formazione integrale,

- il rapporto positivo e reciproco tra la comunità salesiana e i volontari che collaborano con essa,

- la sinergia tra le diverse organizzazioni e gruppi del volontariato salesiano a livello nazionale / regionale e anche di tutta la Congregazione.

3.1.1.1 Curare l’applicazione e sviluppo delle conclusioni degli incontri mondiali o regionali sull’emarginazione (Ragazzi della strada – Roma 1999; Europa - Benedikbeuern 2000, India - Hyderabad 1999, Africa - Nairobi 2000, Interamerica 1999- 2002, ecc.), tenendo presente in modo speciale:

- l’apertura di tutte le opere salesiane di una Ispettoria alle situazioni di disagio ed emarginazione giovanile,

- la qualità educativa e salesiana della proposta educativa offerta,

- la formazione salesiana dei laici collaboratori,

- la collaborazione e lavoro in rete,

- una presenza attiva nel sociale.


3.1.2.1 Realizzare incontri regionali per approfondire le nuove possibilità educative che offre l’Oratorio e il Centro Giovanile Salesiano, soprattutto per l’educazione e ricupero degli adolescenti e giovani in situazione di rischio, e per avviare nuove iniziative in questo campo.





3.2.1.1 Diffusione e sviluppo nelle Ispettorie delle conclusioni dell’incontro internazionale sul Volontariato salesiano (Roma, ottobre 2001), con speciale attenzione ai punti elencati nel punto 3.2.1.



3.2.1.2 Creare una rete di volontariato salesiano, a partire delle organizzazioni e gruppi esistenti





Aree di animazione

Obiettivi generali


3 Processi

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4 Interventi

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4. Qualifica della presenza salesiana nell’educazione superiore: istituzioni accademiche e servizi

4.1 IUS – Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore


Implementare, durante il sessennio 2002-208, le 9 «Politiche per la presenza salesiana nell’educazione superiore», elaborate con la partecipazione delle IUS e approvate dal Rettore Maggiore col suo Consiglio.





















4.2 Altri servizi in campo universitario (convitti universitari, pastorale universitaria nelle università e nelle parrocchie…)


Definire un quadro di riferimento per l’orientamento dei servizi che la Congregazione presta in campo universitario fuori dei centri accademici..


4.1.1 Consolidando i processi iniziati nel periodo precedente (interessamento, coinvolgimento e impegno delle IUS, sinergie, qualifica delle istituzioni, proiezione interna ed esterna alla Congregazione …)


4.1.2 Centrando l’intervento del Dicastero:

- nell’implementazione delle 9 politiche, specie della 4, 5 e 6, riferite all’orientamento e realizzazione dei progetti istituzionali delle IUS;

- nel coordinamento degli impegni per l’implementazione per mezzo di «programmi comuni» di azione tra tutte le IUS;

- nella promozione e guida di quelle iniziative che possono servire da modello o esempio per l’insieme delle IUS.




















4.2.1 Avviando con gli Ispettori, i centri e le persone impegnate in questi servizi un processo simile a quello già sperimentato con le IUS, nel quale siano coinvolti sin dall’inizio.







4.1.2.1 Realizzare l’Assemblea delle IUS (all’inizio e alla fine del sessennio):

- per disegnare e raggiungere consenso sul «Programma comune 2, 2002-2008», centrato in interventi basilari per l’implementazione delle «Politiche»;

- per la verifica finale.


4.1.2.2 Programmare Conferenze continentali di America, Asia e Europa (le tre prime conferenze, nei tre primi anni; le seguenti, ogni due):

- per svolgere di maniera particolareggiata e progressiva gli argomenti principali del «Programma comune».


4.1.2.3 Curare la articolazione operativa di rapporti settoriali tra le IUS secondo argomenti propri per le varie specialità, sia per la docenza che per la ricerca e la proiezione sociale, v.g.:

- Corsi virtuali (indirizzati alla applicazione pedagogica e formativa del Sistema Preventivo di Don Bosco - in aree come la scuola, la famiglia, i carceri, i ragazzi di strada, l’ecologia… -, nella linea del corso già avviato nel 2001-2002).

- IUS impegnate nell’educazione e la pedagogia («Proposta São Paulo 2002».

- IUS impegnate nella comunicazione sociale (insieme col Dicastero per la Comunicazione Sociale).

- IUS impegnate nel campo delle tecnologie e delle professioni tecniche.

- IUS impegnate nel campo del diritto.



4.2.1.1 Fare un rilevamento dati e diagnosi della situazione.


4.2.1.2 Realizzare incontri con/tra gli interessati:

- per lo scambio di esperienze,

- per l’elaborazione di criteri di intervento e animazione.