Atti_1924_027.ACS_-1


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I.
ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE
Il Rettor Maggiore.
J. M. J.
Carissimi Figli in Gesù Cristo,
1. Il Signore ci ha tolto il compianto Economo Generale D. Ar turo
Conelli, che con tanto amore e competenza curava gl'interessi della
Congregazione. Dovendo pensare a sostituirlo, la difficoltà maggiore fu di
trovare chi conoscesse bene le leggi italiane, per poter facilmente trattare
coi legali, con gl'istituti amministrativi e con le autorità del paese. Così la
scelta cadde sul carissimo Ispettore della Lombardo-Veneta, DON FEDELE
GIRAUDI, il quale ha già dato prova della sua perizia, ed ora con la sua
carità dimostrerà a tutti i confratelli del mondo che è un vero figlio di Don
Bosco. Benché sia sicuro che pregate sempre per tutti i Superiori, tuttavia
vi raccomando in modo speciale il nuovo eletto.
2. Chi non può rinnovare la Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù
insieme con la propria comunità, la rinnovi privatamente. Le Case poi che
avessero ricevuto in ritardo gli Atti del Capitolo Superiore di ottobre, e non
facessero più in tempo a disporre convenientemente le cose prescritte per la
data giubilare del gennaio prossimo, rimandino la consacrazione alla
festa di S. Francesco di Sales, o ad altra data più propizia; ma si osservi
diligentemente quanto è stato raccomandato a questo riguardo. È
necessario che ricorriamo al Cuore di Gesù per attingere lo spirito di S.
Francesco

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di Sales e di D. Bosco, cioè quella mansuetudine, quella carità, quello zelo
d'istruire la gioventù, che furono raccomandati a Don Bosco nel suo primo
sogno, e quindi a tutti noi che vogliamo continuare la sua missione.
Dalle circolari di alcuni Ispettori ho appreso con molto piacere ch'essi
hanno organizzato, per tutte le Case da loro dipendenti, feste, conferenze e
accademie in cui la consacrazione al Cuor di Gesù è coordinata in un
programma unico con la commemorazione centenaria del primo sogno di
Don Bosco. Se vogliamo infatti che i nostri Giubilei dell'Anno Santo
producano copiosi in noi, nei nostri giovani e nell'intera Società gli
auspicati frutti di santificazione personale e di espansione sociale, occorre
commemorarli armonicamente connessi tra loro, come lo furono nei loro
inizili primo sogno di D. Bosco è il riassunto del metodo educativo
trasmessoci in eredità dal Ven. Padre, è la voce del Cuor di Gesù che parla
ancora una volta agli uomini.
Così la divozione al Sacro Cuore diventa parte essenziale della vita
della nostra Congregazione, la quale, come scriveva Don Rua, « fu ed è
continuamente beneficata in modo specialissimo dalla bontà di Gesù, che
vede quanto si abbisogni di grazie affatto straor dinarie per iscuotere la
tiepidezza, per rinnovarci nel fervore e per eseguire il gran compito che
Iddio ci affidò ».
3. Ricordo che la nostra Società è ascritta, come tutti gli Ordini e
Congregazioni, all'Apostolato della Preghiera, che si propone di far suoi
gl'interessi del Figlio di Dio fatto uomo, di penetrare nelle intenzioni del
Sacro Cuore di Gesù, e quindi di pregare per la salute delle anime, in
unione con questo Sacro Cuore e sul suo esempio. Perchè i confratelli
partecipino delle indulgenze e delle opere buone di tante migliaia di
religiosi che lavorano per il regno di Dio sulla terra, e di tanti milioni di
anime oranti, basterà che ogni giorno, al mattino o in altra ora, offrano a Dio
tutte le loro preghiere, azioni e sofferenze in unione col Sacro Cuore di Gesù,
e secondo tutte le intenzioni con le quali N. S. intercede continuamente e si
offre in sacrificio per noi.
4. Tra le cose poi di ordine, direi, familiare che mi stanno a cuore,
una maggiormente mi preme di raccomandarvi.
A Valsalice si stanno iniziando i lavori della cappella mortuaria del
compianto mio predecessore Don Paolo Albera, la cui

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salma venerata già da tre anni riposa lassù, accanto a quella di Don Bosco.
Sei mesi dopo la sua morie, quando s’adunò il Capitolo Generale per
eleggere il successore e per trattare degli affari spirituali e materiali della
Società, la cosa che mi tornò piti gradita e che mi fece sentir meno il grave
peso impostomi, fu la spontanea iniziativa degl'Ispettori, di un’immediata
sottoscrizione tra di loro per la decorazione della cappella mortuaria di
Don Albera; perchè con tale atto che riuscì una vera gara di pietà filiale
cominciò a realizzarsi il voto espresso in una precedente adunanza, che
« la memoria di D. Albera restasse sempre più scolpita nel cuore di tutti ».
E ora son felice di poter dire che la memoria di questo nostro buon
Padre si conserva realmente vivissima non solo in quelli che hanno avuto la
fortuna di ben conoscerlo e apprezzarlo, ma anche in molti che, pur
avendolo avvicinato solo una volta, ne riportarono così profonda
impressione da divenirne ammiratori devoti, come ne fan fede le relazioni
che si credono in dovere di mandare, insieme con la preghiera che se ne
scriva presto la vita, a maggior gloria di Dio e a vantaggio della Società
Salesiana. Fin dal primo mese dopo la sua morte i membri del Capitolo
Superiore d'allora avevano espresso il desiderio di far raccogliere con
sollecitudine le Memorie del venerando Don Albera; ma ora mi sembra mio
preciso dovere sollecitare la redazione della vita di lui, per appagare un
bisogno del mio cuore, per annuire alle preghiere di tanti devoti ammira -
tori, e soprattutto per l'intima convinzione del bene grande ch'essa
produrrà tra noi e tra i nostri futuri confratelli.
Questo lavoro mi sta molto a cuore, e desidero che sia condotto a
termine con ogni sollecitudine, perchè la vita di Don Albera s'innesta ed ha
parte importantissima in ben 50 anni di storia della nostra Società, essendo
egli stato per 21 anno Direttore e Ispettore, per 18 Direttore Spirituale, e
per 11 Rettor Maggiore. Quindi tutte le memorie che lo riguardano hanno
un valore particolare, in quanto servono insieme a illustrare la
Congregazione, che sotto di lui ha raggiunto, si può dire, quel definitivo
compimento che il Venerabile Padre aveva intravveduto nelle sue il-
lustrazioni soprannaturali. Di più egli rifulge come modello ed esempio
non per le cariche occupate, ma per la perfezione raggiunta nel
disimpegnarle e nell'esercizio di tutte le virtù religiose.

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Ora, per condurre a termine questo lavoro, faccio caloroso invito a
tutti gl'Ispettori, Direttori e Confratelli carissimi di voler mettere in iscritto
quanto ritengono meritevole di memoria della vita, delle opere e delle
parole del compianto Superiore. E mi pare che nessuno possa rifiutarsi a
quest'invito, perchè la maggioranza degl'ispettori, Direttori e Confratelli
hanno avuto rapporti con lui; spero quindi che ciascuno, richiamando alla
mente le proprie relazioni personali con lui, vorrà scrivermi almeno le
impressioni riportate, qualunque siano. Vi chiedo, o miei cari, quasi un ple-
biscito di ricordi personali intorno a D. Albera; desidero che ciascuno mi
scriva direttamente, e terrò come un vero regalo anche poche righe. Faccio
appello al vostro affetto filiale; Ispettori e Direttori scrivano prima le lor
memorie personali, senza rimandare di giorno in giorno; poi in bel modo
insistano presso i confratelli, specie presso quelli che si trovarono più a
contatto con lui, perchè scrivano; ma insistano fino a tanto che abbian
raggiunto lo scopo. A facilitare quanto chiedo sopra, faccio seguire a
questa mia lettera un Elenco delle principali notizie che si desiderano per le
Memorie di D. Albera; di esso elenco sarà pure inviato a parte un numero
adeguato di copie ai singoli Ispettori, perchè le distribuiscano a lutti i soci,
personalmente o per mezzo dei rispettivi Direttori, in apposita adunanza,
in cui si farà conoscere il mio vivo desiderio e la calda, preghiera che a
tutti indistintamente rivolgo.
5. Di questi giorni han cominciato a giungermi i vostri auguri per le
sante Feste Natalizie e il Capodanno. Ve ne ringrazio di cuore, e ve li
ricambio centuplicati, con tutte le benedizioni che il cuore d'un padre sa
desiderare per i figli, con la gran pena però di non poter rispondere
personalmente a ciascuno. Questa pena è tuttavia largamente compensata
dalla consolazione di vedervi così affezionati al capo dell'umile famiglia di
D. Bosco, e a lui così uniti nell'impresa di zelare la vostra e l'altrui
santificazione.
Il Signore e la Vergine Ausiliatrice vi benedicano tutti, e vi concedano
un anno colmo delle più elette grazie, per voi, per i gio vani affidati alle
vostre cure, e per i vostri congiunti. Pregate per me, e credetemi sempre
vostro aff.mo in C. J.
Sac, FILIPPO RINALDI