Parte Terza


Parte Terza








----------------------------

1 APPLICAZIONE DEL PROGETTO NELLE SINGOLE REGIONI

▲back to top


1. Africa - Madagascar

2. America Latina – Cono Sud

3. Interamerica

4. Asia Est - Oceania

5. Asia Sud

2 6. Europa Nord

▲back to top

3 7. Europa Ovest

▲back to top

4 8. Italia – Medio Oriente

▲back to top

5 1. REGIONE AFRICA - MADAGASCAR

▲back to top


Intervento generale: Qualificare sempre di più il funzionamento e l’efficacia delle strutture di animazione regionale cioè la CIVAM, le Commissioni Regionali, il Segretariato.



PRIORITÀ 1:Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui

Consolidamento e rivitalizzazione della FORMAZIONE nella Regione



OBIETTIVI

INTERVENTI

Particolarmente curati dalla Commissione Regionale di Formazione


1..1. Formare i salesiani in Africa alla passione del Da mihi animas in modo sempre più inculturato.


Formazione permanente

1.1.1. Identificare salesiani idonei e disponibili per la formazione permanente nella Regione in vista di avviare la creazione del Centro Regionale di Formazione Permanente.

1.1.2. Elaborare i Piani Ispettoriali di Qualificazione, tenendo conto anche delle necessità della Regione.

1.1.3. Sostenere ed accompagnare prioritariamente la formazione dei Direttori.

1.1.4. Irrobustire gli elementi di disciplina di vita religiosa tra i confratelli e nelle comunità.


Formazione iniziale

1.1.5. Applicare effettivamente il programma di salesianità indicato dal Dicastero per la formazione iniziale.

1.1.6. Promuovere la conoscenza e l’accompagnamento delle famiglie dei candidati e di quelle dei giovani confratelli.

1.1.7. Ottimizzare il funzionamento dei diversi Curatorium mediante una regolare e ricca partecipazione.

1.1.8. Coltivare il profilo caratteristico del Salesiano Coadiutore nella Regione, irrobustendo la sua formazione specifica.

1.1.9. Fare una verifica e procedere all’attuazione del programma formativo del prenoviziato.

1.1.10. Migliorare la qualità formativa dell’esperienza del tirocinio.

PRIORITÀ 2:Urgenza di evangelizzare e di convocare

Significatività della MISSIONE salesiana in Africa


Obiettivi
Interventi

Particolarmente curati dalla Commissione Regionale di Pastorale Giovanile


2.1. Rendere prioritario l’annuncio di Gesù Cristo ai giovani dell’Africa e Madagascar.


2.2. Coltivare una maggiore sensibilità e rendere operativo il coinvolgimento della Famiglia Salesiana nella promozione della riconciliazione, della giustizia e della pace.


2.3. Promuovere un’incisiva animazione vocazionale.


2.1.1. In comunione con le Chiese Particolari, qualificare la catechesi di iniziazione cristiana.




      1. Studiare e mettere in pratica gli orientamenti del Instrumentum Laboris e delle Conclusioni della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (2009).





      1. Oltre lo speciale impegno per le vocazioni religiose salesiane, irrobustire i contenuti di famiglia e matrimonio nella pastorale vocazionale, consolidando tra i giovani gli itinerari di preparazione al sacramento del matrimonio.




PRIORITÀ 3:Semplicità di vita e nuove frontiere

Significatività della MISSIONE salesiana in Africa


Obiettivi
Interventi

Particolarmente curati dalla Commissione Regionale di Pastorale Giovanile


3.1. Promuovere uno stile di povertà religiosa credibile e profetico nel contesto di Africa – Madagascar.


3.2. Sviluppare sempre di più il senso della missionarietà nella Regione.




3.3. Dare risposte inculturate ai giovani che ci attendono nelle nuove frontiere della Regione.



3.1.1 Vigilare contro ogni forma d’imborghesimento, a partire già dalla formazione iniziale.




3.2.1 Studiare e applicare nei diversi contesti il dossier “Impegno salesiano nel mondo islamico(Roma, 2008).

3.2.2. Mettere generosamente a disposizione del Rettore Maggiore salesiani della Regione per la missio ad gentes.


3.3.1 Prevedere interventi ancora più qualificati e decisi in favore dei bambini della strada, soldati, vittime della stregoneria, affetti dal HIV-AIDS.

3.3.2. Creare più comunicazione e sinergia tra il Delegato Regionale per la Comunicazione Sociale e le Ispettorie.




6 2. REGIONE AMERICA-CONO SUD

▲back to top



PRIORITÀ 1:Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui

Discepoli di Cristo con il carisma di Don Bosco



OBIETTIVI

INTERVENTI


1.1. Ravvivare il cuore del salesiano recuperando la “grazia di unità” nella vita consacrata, in sintonia con il cammino della Vita Religiosa del continente latinoamericano (cfr. CG26, 9. 19).





1.2. Rafforzare la cultura e la pratica della fedeltà vocazionale in ogni confratello e in ogni comunità.









1.3. Assicurare la qualità della formazione iniziale e permanente per garantire la fedeltà vocazionale.



1.1.1. Trasmettere i contenuti e l’esperienza del CG26 ad ogni comunità nelle visite ispettoriali, negli Esercizi spirituali annuali e nelle visite del Regionale.

1.1.2. Attuare il POI ed il PEPS alla luce delle deliberazioni del CG26 (cfr. n. 39a).

1.1.3. Studiare un piano specifico per far visitare ai confratelli i luoghi d’origine del carisma salesiano, in occasione del bicentenario della nascita di Don Bosco.

1.1.4. Nella visita ispettoriale, l’Ispettore verifichi se nel progetto comunitario sono organizzati i ritmi comunitari di vita, in modo da consentire ad ogni confratello di partecipare ai momenti comunitari e di essere realmente presente tra i giovani (cfr. CG26, 21).


1.2.1 Studiare il fenomeno degli abbandoni nella Regione, individuando anche la fragilità nei processi e nelle strutture formative.

1.2.2. Curare la formazione dei direttori come animatori della comunità SDB e della CEP (cfr. CG26, 12c. 21d).

1.2.3. Stimolare e rafforzare in ogni comunità il colloquio con il Direttore, l´accompagnamento spirituale di ogni confratello, la “lectio divina”, il progetto personale e comunitario di vita (cfr. CG26, 20c).

1.2.4. Elaborare le norme di sicurezza per i minorenni in ogni Ispettoria (cfr. CG26, 17).

1.2.5. Fare uno studio, in ogni Ispettoria, sulla situazione dei confratelli che si trovano in difficoltà, per aiutarli nella maturazione della loro vocazione, e scegliere nelle Conferenze Ispettoriali dei criteri unanimi per la gestione dei casi particolari.


1.3.1. Collaborare con il Centro Regionale di Formazione Permanente (CRFP) di Quito, fornendo qualche salesiano della nostra Regione e moltiplicando i corsi nella Regione (cfr. CG26, 50).

1.3.2. Utilizzare la “Biblioteca digitale” nel sito della Congregazione per condividere materiale formativo e studiare i testi salesiani più importanti (cfr. CG26, 109e).

1.3.3. Verificare la possibilità di costituire una comunità formatrice della Regione per la formazione specifica dei Salesiani Coadiutori, accompagnandone il processo (cfr. CG26, 77c).


1.3.4. Tracciare un piano di qualificazione dei Salesiani per irrobustire l’équipe formativa ispettoriale, interispettoriale e regionale (cfr. CG26, 11e).


1.3.5. Preparare un piano di formazione permanente per il “quinquennio” con l’accompagnamento della Conferenza Regionale di Formazione.





PRIORITÀ 2:Urgenza di evangelizzare e di convocare

Missionari con i giovani


OBIETTIVI

INTERVENTI


2.1. Ravvivare la nostra passione apostolica, rinnovando la nostra presenza in mezzo ai giovani, in sintonia con la missione continentale della Chiesa latinoamericana (cfr. CG26, 46).










2.2. Creare nella Regione una vera cultura vocazionale per fare la proposta esplicita della vita consacrata salesiana ai giovani.


2.1.1. Nelle visite ispettoriali, l’Ispettore valuti il progetto comunitario perché i Salesiani siano in mezzo ai giovani come amici, educatori e testimoni di Dio (cfr. CG26, 2. 14b).

2.1.2. Programmare iniziative per andare incontro ai giovani nei loro ambienti di vita (CG26, 15d).

2.1.3. Abilitare i confratelli e i laici ad accompagnare i giovani attraverso processi ed itinerari di fede (cfr. CG26, 68).

2.1.4. Promuovere, attraverso gli organismi regionali di PG e CS, un dialogo con la cultura giovanile e tradurre la nostra spiritualità con un linguaggio più adatto e comprensibile ai giovani.

2.1.5. Studiare ed applicare il documento di “Aparecida” e lavorare nella nostra Pastorale Giovanile in sintonia con la missione continentale della Chiesa Latinoamericana.

2.1.6. Promuovere esperienze di volontariato missionario nella nostra Regione (cfr. CG26, 68c).

2.1.7. Scegliere d’inviare volontari nei luoghi più tipicamente missionari della nostra Regione (Chaco Paraguayo, Manaus, Campo Grande, Patagonia) e in alcune opere sociali della Regione.


2.2.1. Rivedere in ogni Ispettoria il piano di Pastorale Vocazionale, sia a livello ispettoriale che a livello locale.

2.2.2. Costituire ed accompagnare delle “Comunità Proposta” in alcune presenze di ogni Ispettoria (cfr. CG26, 72a).

2.2.3. Aprire le comunità salesiane ai giovani che si trovano nel cammino del discernimento vocazionale (cfr. CG26, 63a).

2.2.4. Condividere nella Regione criteri e metodologie per la proposta vocazionale ai giovani di oggi.

2.2.5. Lavorare, nella proposta vocazionale ai giovani, con gli altri gruppi della Famiglia Salesiana.



PRIORITÀ 3:Semplicità di vita e nuove frontiere

… in sinergia come Regione.


OBIETTIVI

INTERVENTI


3.1. Dare una testimonianza credibile e coraggiosa di povertà evangelica, vissuta personalmente e comunitariamente nello spirito del Da mihi animas, cetera tolle (CG26, 86).








3.2. Consolidare la nostra coscienza di Regione potenziando le istanze già in marcia e generando nuove forme di lavoro in rete.



3.1.1. Promuovere iniziative per irrobustire nei SDB e nei Laici la mentalità salesiana, per aprirci di più alle nuove situazioni di povertà dei giovani della nostra Regione (cfr. CG26, 13).

3.1.2. Studiare la possibilità di una presenza interispettoriale missionaria tra i più poveri.

3.1.3. Mettere a disposizione del Rettor Maggiore salesiani della Regione per la missio ad gentes (cfr. CG26,49).

3.1.4. Incentivare la ricerca di nuove forme di evangelizzazione per i giovani e le loro famiglie, insieme con la Famiglia Salesiana, per una presenza più significativa ed efficace nel territorio (cfr. CG26, 109c).

3.1.5. Costituire e far funzionare presso tutte le Ispettorie la “Consulta della Famiglia Salesiana”, per sensibilizzare tutti i salesiani al senso e al valore di lavorare insieme e privilegiando l´animazione degli Exallievi, soprattutto giovani.

3.2.1. Garantire la partecipazione delle Conferenze ai processi iniziati dalla Conferenza Regionale di Formazione (CRF).

3.2.2. Creare alcune istanze di condivisione e coordinamento negli ambiti della Pastorale Giovanile e della Comunicazione Sociale.

3.2.3.Promuovere lo scambio tra i centri di studio della Regione, particolarmente tra i centri di teologia, e i centri delle IUS.

3.2.4. Accompagnare il processo di ristrutturazione dell’Argentina Salesiana e preparare un iter di lavoro fino al 2010 e per i primi anni della ristrutturazione, con l’accompagnamento del Consigliere Regionale.




7 3. REGIONE INTERAMERICA

▲back to top


PRIORITÀ 1:Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui

Essere discepoli di Cristo con il carisma di Don Bosco


8 Obiettivi

▲back to top

9 Interventi

▲back to top


1.1. Curare la formazione in salesianità dei Confratelli per crescere in fedeltà, particolarmente quella dei Direttori per assicurare l’animazione ed il governo delle Comunità.


1.2. Assicurare la qualità della formazione iniziale e permanente, per garantire la fedeltà vocazionale.







1.3. Curare la disciplina religiosa come cammino di fedeltà.







1.4. Promuovere la Famiglia Salesiana come segno di fedeltà carismatica.





1.1.1. Animare ogni Ispettoria perché curi la conoscenza e l’assimilazione del CG26.

1.1.2. Condividere, nel raduno degli Ispettori 2008, le iniziative per trasmettere ed attuare il CG26.

1.1.3. Curare che a livello Ispettoriale e Regionale si abilitino i Direttori per l’accompagnamento spirituale, particolarmente dei salesiani giovani, con particolare cura del Progetto Personale, e per l’animazione delle Comunità, affinché si realizzi il Progetto di Vita Comunitaria.


1.2.1. Motivare, nelle Ispettorie, l’applicazione degli orientamenti dati dal Dicastero per la Formazione nel sessennio scorso.

1.2.2. Curare che, da parte di ogni Ispettoria, in dialogo con il Dicastero per la Formazione, si faccia la valutazione dei progetti formativi, per verificare se sono impostati tenendo presente la cultura dei giovani d’oggi e rispondano al tipo di salesiano che si richiede nei contesti della Regione.

1.2.3. Verificare se, da parte delle Ispettorie, si fa il piano di qualificazione dei Salesiani, in vista della formazione iniziale, che garantisca équipes formative consistenti.


1.3.1. Curare che in ogni Ispettoria, si faccia uno studio sulla situazione dei Confratelli che si trovano in difficoltà, per compiere i passi pertinenti.

1.3.2. Verificare se in ogni Ispettoria è stata organizzata la Commissione che abbia cura della situazione dei Confratelli in difficoltà.

1.3.3. Curare che nei raduni annuali degli Ispettori si condividano i passi che si fanno in questo ambito.

1.3.4. Monitorare che in ogni Ispettoria si elaborino le norme di sicurezza per i minorenni (cfr. CG26, 17).

1.3.5. Animare la formazione dei Salesiani e dei laici collaboratori sulle norme di sicurezza per i minorenni.


1.4.1. Animare le Ispettorie perché si incrementino nei Confratelli la conoscenza, la sensibilità e l’animazione della Famiglia Salesiana.

1.4.2. Verificare, in ogni Ispettoria, l’organizzazione ed il buon funzionamento della Consulta della FS.

1.4.3. Motivare le Ispettorie perché si abbia una particolare cura degli Ex-allievi, procurando la formazione dei Delegati e trovando nuove forme di organizzazione.



PRIORITÀ 2:Urgenza di evangelizzare e di convocare

Essere missionari con i giovani


10 Obiettivi

▲back to top

11 Interventi

▲back to top


2.1. Approfondire, con i Salesiani, la conoscenza e l’assimilazione del modello operativo e del quadro di riferimento della Pastorale Giovanile.



2.2. Irrobustire la Pastorale Vocazionale dentro il processo della Pastorale Giovanile.









2.3. Fare ai giovani in ricerca vocazionale la proposta della vita consacrata ed offrire un adeguato accompagnamento che permetta un buon discernimento.


2.1.1. Stimolare a fare una valutazione, nelle opere di ogni Ispettoria, dell’atttuazione del modello operativo e del quadro fondamentale di riferimento della Pastorale Giovanile.

2.1.2. Motivare ogni Ispettoria a fare una valutazione sul modo di organizzare il Consiglio della CEP ed il suo funzionamento.


2.2.1. Verificare che in ogni Ispettoria si elabori un piano di animazione vocazionale.

2.2.2 Impegnare le Ispettorie con popolazione indigena a fare uno studio sulla situazione delle vocazioni autoctone, per elaborare ed applicare un piano di animazione corrispondente (cfr. CG26, 73).

2.2.3. Assicurare che a livello regionale si condividano i processi di animazione vocazionale, includendo l’esperienza con i gruppi indigeni.

2.2.4. Motivare le Ispettorie a diversificare le proposte di volontariato ed offrire un accompagnamento speciale al volontariato vocazionale-missionario.

2.2.5. Animare ogni Ispettoria a fare un piano di pastorale familiare in rapporto al lavoro con i giovani per rispondere alla proposta di educazione all’amore (cfr. CG23, 192-202).


2.3.1. Stimolare ogni Ispettoria perché organizzi diverse modalità di aspirantato secondo la propria realtà (cfr. CG26, 73).

2.3.2. Monitorare se nelle Ispettorie si abilitano i Salesiani per l’accompagnamento spirituale dei giovani.



PRIORITÀ 3: Semplicità di vita e nuove frontiere

Testimonianza, solidarietà con i poveri e sinergia come Regione per essere più significativi


12 OBIETTIVI

▲back to top

13 INTERVENTI

▲back to top


    1. Offrire una testimonianza personale e comunitaria di povertà evangelica per mezzo del distacco dai beni, la solidarietà con i poveri e l’impegno per la costruzione di una cultura giusta e solidale.



    1. Assicurare un’amministrazione economica trasparente e solidale nelle Ispettorie.


    1. Operare scelte coraggiose a favore dei giovani poveri e a rischio dentro il territorio dove si trova ogni Ispettoria (cfr. CG26, 105) per risignificare le presenze, ristrutturando le opere e aprendone nuove, se fosse il caso.


    1. Trovare nuovi modi di gestire le opere.







    1. Irrobustire la presenza nella comunicazione sociale, che sia significativa.






3.1.1. Verificare che in ogni Comunità ed Ispettoria si realizzi lo scrutinium paupertatis una volta l’anno, e chiederlo ad ogni Comunità in occasione della Visita Straordinaria.

3.1.2. Animare ogni Ispettoria a fare uno studio delle sfide che la realtà presenta al carisma salesiano e delle risposte che si stanno dando, per verificare se si è assunta la prospettiva della marginalità (cf. Visita d’Insieme 2005, 3.3.1), per prendere le decisioni del caso per crescere in significatività (cfr. Reg. 1).


3.2.1. Motivare le Ispettorie perché si organizzino, con la consulenza dell’Economato Generale, corsi per abilitare ad una gestione economica tecnica, trasparente, solidale…


3.3.1. Assicurare che a livello regionale si condividano i processi di ridimensionamento, approfittando dei raduni degli Ispettori, degli incontri per aree pastorali, ecc.

3.3.2. Valutare il processo di ridimensionamento, in occasione delle Visite d’animazione e delle Visite Straordinarie alle Ispettorie.



3.4.1. Stimolare a coinvolgere di più i laici nella gestione delle opere (amministrazione scolastica, economica, sportiva…), con la dovuta preparazione ed assicurando l’accompagnamento (“Progetto Laici”).

3.4.2. Animare ogni Ispettoria perché si studino e si decidano nuove forme di gestione delle opere, perché si preparino i Salesiani e si coinvolgano i laici in compiti di responsabilità.

3.4.3. Facilitare, nei raduni degli Ispettori ed in altri incontri, la condivisione tra le Ispettorie dei passi fatti per attendere ai più poveri e per gestire in maniera nuova le opere.


3.5.1. Curare che in ogni Ispettoria si nomini il Delegato per la Comunicazione Sociale, che faccia parte dell’équipe della Pastorale Giovanile.

3.5.1. Monitorare che in ogni Ispettoria si elabori il Progetto di Comunicazione, ispirato al Sistema Salesiano di Comunicazione Sociale.

3.5.3. Verificare se in ogni Ispettoria si cura la formazione alla comunicazione ed all’uso dei “media” nei Salesiani e nei laici.

3.5.4. Incoraggiare ogni Ispettoria ad aver attenzione alla educomunicazione e all’uso del open source software (cfr. CG26, 97).




OBIETTIVI SPECIFICI PER LA REGIONE INTERAMERICA


14 Obiettivi

▲back to top

15 Interventi

▲back to top


4.1. Irrobustire la proposta formativa nella mistica del Da mihi animas cetera tolle.








4.2. Rafforzare la sinergia nella Regione per ottenere qualità ed efficacia nelle proposte ai giovani, e per ottimizzare le risorse.








4.3. Irrobustire l’attenzione pastorale ai migranti ispanici in Nord America, favorendo la sinergia tra le Ispettorie della Regione ed aprendosi alla nuova sfida degli emigrati in Europa.





4.4. Rafforzare il lavoro del Centro Salesiano Regionale di Formazione Permanente (CSRFP) di Quito.




4.5. Approfondire la salesianità dentro il contesto del continente americano.





4.6. Consolidare la proposta di formazione specifica per i Salesiani Coadiutori (CRESCO).





4.7. Motivare le Ispettorie affinché assumano la proposta della Missione Continentale che fa il documento di “Aparecida” (551 e Messaggio Finale), con una preoccupazione particolare per i giovani.



4.1.1. Motivare ogni Ispettoria perché approfondisca lo studio già fatto sulla fragilità vocazionale, per assumere i provvedimenti necessari.

4.1.2. Accompagnare le Ispettorie Andine nella concretizzazione della collaborazione interispettoriale per la formazione specifica al presbiterato.

4.1.3. Curare che in ogni Ispettoria si qualifichi il raduno annuale dei Salesiani Coadiutori.

4.1.4. Assicurare, per mezzo del CSRFP, che a livello regionale si offra una buona preparazione alla professione perpetua e si migliori l’accompagnamento durante il quinquennio (Coadiutori e Preti) per approfondire il senso della consacrazione.


4.2.1. Definire, nel raduno degli Ispettori 2008, in quali campi di lavoro si vuole rafforzare la sinergia nella Regione.

4.2.2. Incoraggiare la continuazione del coordinamento tra le Ispettorie dell’animazione della Pastorale Giovanile e delle diverse aree pastorali: Scuole, Emarginazione, Parrocchie, Oratori… (cfr. CG26, 50).

4.2.3. Favorire il coordinamento tra le IUS, con particolare preoccupazione per la proposta pastorale, sia come dimensione che come iniziative concrete che si offrono ai giovani ed al personale laico.

4.2.4. Stimolare le Ispettorie perché si organizzino scuole di formazione nella Dottrina Sociale della Chiesa per promuovere l’impegno sociale (CG23, 203-214; CG26, 93) e per la difesa dei diritti umani, particolarmente dei minorenni (cfr. Strenna 2008).


4.3.1. Coordinare l’organizzazione di una équipe interzonale (Nord America, Mesoamerica e Andina) per analizzare la situazione e presentare una proposta agli Ispettori, per avere una migliore attenzione ai migranti ispanici in Nord America.

4.3.2. Favorire l’interscambio di personale salesiano, volontari laici e stabilire gemellaggi tra le Ispettorie, d’accordo al piano elaborato.

4.3.3. Spingere a mettersi in rapporto con le Ispettorie di Spagna ed Italia per trovare cammini di collaborazione, particolarmente da parte di Bolivia, Ecuador e Perù nel campo dell’emigrazione.


4.4.1. Fare una verifica del percorso del CSRFP per realizzare i miglioramenti necessari.

4.4.2. Concretizzare il rapporto del CSR con l’Institute of Salesian Spirituality (ISS) di Berkeley (SUO).

4.4.3. Elaborare un percorso per la formazione dei Direttori, con interventi nell’ambito ispettoriale e regionale.

4.4.4. Aiutare la riflessione sulla cura dei tirocinanti, preparando dei moduli al riguardo.



4.5.1. Realizzare ogni anno, nel CSR, un Seminario di approfondimento e di inculturazione del carisma salesiano con chi ha fatto i quattro livelli in salesianità.

4.5.2. Organizzare periodicamente, con la partecipazione del CSR, pellegrinaggi ai luoghi salesiani in Italia.

4.5.3. Organizzare, in maniera ben curata, il passaggio dell’urna di Don Bosco per le Ispettorie, in occasione del bicentenario.


4.6.1. Visitare regolarmente il CRESCO per valutare, insieme con l’équipe formativa ed i formandi, i processi in atto.

4.6.2. Nel raduno annuale degli Ispettori informare sulla situazione del CRESCO, affinché si prendano le decisioni opportune.

4.6.3. Organizzare, durante il sessennio, un raduno sulla specificità della vocazione del Salesiano Coadiutore.


4.7.1. Organizzare un corso regionale, con l’animazione del CSR, per studiare il documento di “Aparecida”, in vista della sua applicazione.

4.7.2. Motivare a riprodurre questo corso in ogni Ispettoria.

4.7.3. Verificare come è impostata nelle Ispettorie l’animazione missionaria, affinché si diffonda l’ideale missionario tra i Salesiani ed i giovani.


16 4. REGIONE ASIA EST E OCEANIA

▲back to top



PRIORITÀ 1: Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui


Obiettivi
Interventi


1.1. Impegnarsi ad amare, studiare, imitare, invocare e far conoscere Don Bosco, per ripartire da lui (CG26, 8).


1.1.1. Organizzare ogni due anni, con il mobile formation team, un corso di formazione dei formatori.

1.1.2.  Seguire gli Ispettori e i Delegati per la Formazione nell’attuazione del programma di salesianità preparato dal mobile formation team per tutte le fasi della formazione iniziale e per le varie fasce di età per la formazione permanente.

1.1.3. Incoraggiare e monitorare ogni anno, per il periodo 2008-2011, gli Ispettori circa lo studio e l’integrazione delle linee di azione del documento CG26 nel POI e nel PEPS; e poi una volta all'anno nel periodo 2012-2014 accompagnarli nella verifica di queste linee di azione.


1.2. Ritornare ai giovani, specialmente ai più poveri, col cuore di Don Bosco (CG26, 13).






1.2.1.  Organizzare, con il mobile formation team, la formazione dei Direttori come pastori e guide spirituali dei confratelli e dei giovani.

1.2.2.  Studiare con gli Ispettori e i loro vicari un protocollo comune e regionale per trattare e curare i confratelli coinvolti nell'abuso sessuale di qualsiasi tipo.

1.2.3. Monitorare ogni anno i Delegati per la formazione nella cura dei confratelli del quinquennio nel loro incontro annuale.


1.3. Riscoprire il significato del Da mihi animas cetera tolle come programma di vita spirituale e pastorale (CG26, 19).

1.3.1. Incoraggiare e verificare ogni anno che gli Ispettori applichino le norme del loro progetto ispettoriale di formazione.

1.3.2. Accompagnare il mobile formation team nel suo compito di appoggio agli Ispettori nell’aggiornare i confratelli in salesianità, con una verifica annuale.

1.3.3. Incoraggiare e monitorare una volta all’anno, nel periodo 2008-2011, gli Ispettori e i Delegati al CG26 per l’integrazione dentro il POI e il PEPS degli interventi indicati dai Consiglieri per la Formazione, per la PG, per la CS, per le Missioni, per la FS e dall’Economato; accompagnarli, nel periodo 2012-2014, nella verifica di questi interventi.





PRIORITÀ 2: Urgenza di evangelizzare e di convocare


Obiettivi

Interventi


2.1. Mettere l’incontro con Cristo nella Parola e nell’Eucaristia al centro delle nostre comunità, per essere discepoli autentici e apostoli credibili (CG26, 32).


2.1.1. Durante le visite alle Ispettorie, sia ordinarie che straordinarie, parlare ai confratelli della necessità fondamentale di coltivare un rapporto personale e profondo di amore con Gesù Cristo e incoraggiare la lectio divina.


2.2. Proporre con gioia e coraggio ai giovani di vivere l’esistenza umana come l’ha vissuta Gesù Cristo (CG26, 36).


2.2.1. Suggerire agli Ispettori e ai delegati della PG, e verificare ogni anno, che rianimino le compagnie/i gruppi giovanili nelle parrocchie, nelle scuole e nei centri giovanili.

2.2.2. Stimolare sempre i confratelli perché siano missionari dei giovani in ogni attività e siano capaci di camminare vicino ad essi per raccontare loro la storia di Gesù (Ecclesia in Asia, 20; Relazione del RM al CG26, p. 182).


2.3. Curare in ogni ambiente una più efficace integrazione di educazione ed evangelizzazione, nella logica del Sistema Preventivo (CG26, 41).


2.3.1. Incoraggiare ed accompagnare gli Ispettori nell’animazione e rianimazione delle attività dell’oratorio-centro giovanile.

2.3.2.  Raccomandare agli Ispettori e ai Direttori di dare rilevanza ai “media education” (educomunicazione) come mezzi indispensabili per l’educazione e l’evangelizzazione oggi.


2.4. Inculturare il processo di evangelizzazione per dare risposta alle sfide dei contesti regionali (CG26, 46).

2.4.1. Chiedere al mobile formation team che ogni due anni presenti il Sistema Preventivo di Don Bosco agli Ispettori in un linguaggio e nel contesto di Asia Est-Oceania.

2.4.2. Aggiornare gli Ispettori - ogni due anni - con gli orientamenti delle Conferenze Episcopali e dei Sinodi Continentali (e.g. FABC) perché promuovano un’evangelizzazione contestuale.

2.4.3. Incoraggiare e monitorare ogni anno i delegati per la scuola a seguire da vicino l’educazione e la formazione nella fede degli studenti, insegnanti e collaboratori delle scuole.


2.5. Testimoniare con coraggio e con gioia la bellezza di una vita consacrata, dedita totalmente a Dio nella missione giovanile (CG26, 61).


2.5.1. Aggiornare - due volte all’anno - gli Ispettori e i delegati di PG sui documenti più recenti sulla vita consacrata.


2.6. Suscitare nei giovani l’impegno apostolico per il Regno di Dio con la passione del Da mihi animas cetera tolle e favorire la loro formazione (CG26, 65).


2.6.1. Stimolare e accompagnare gli Ispettori e i delegati affinché promuovano il volontariato nelle zone povere e non-cristiane.


2.7 Fare la proposta esplicita della vocazione consacrata salesiana e promuovere nuove forme di accompagnamento vocazionale e di aspirantato (CG26, 69).


2.7.1. Incoraggiare e seguire gli Ispettori e i delegati di PG nel loro compito di stabilire la programmazione per l’aspirantato.

2.7.2. Invitare sempre i confratelli ad offrire preghiere e sacrifici per ottenere la grazia delle vocazioni alla vita consacrata salesiana: laicale (coadiutori) e sacerdotale.

2.7.3. Parlare spesso ai laici nelle nostre opere, particolarmente a quelli della Famiglia Salesiana, della crescita cristiana e salesiana delle loro famiglie come mezzo essenziale per la promozione della vocazione salesiana: sia come coadiutore, sia come presbitero.


2.8 Promuovere la complementarità e la specificità delle due forme dell’unica vocazione salesiana e assumere un rinnovato impegno per la vocazione del salesiano coadiutore (CG26, 74).

2.8.1. Raccomandare agli Ispettori e ai delegati per la formazione che ogni anno organizzino con grande cura l’incontro annuale dei coadiutori e che curino la formazione specifica (biennio) del Coadiutore.





PRIORITÀ 3: Semplicità di vita e nuove frontiere


Obiettivi

Interventi


3.1. Dare una testimonianza credibile e coraggiosa di povertà evangelica, vissuta personalmente e comunitariamente nello spirito del Da mihi animas cetera tolle (CG26, 86).


3.1.1. Monitorare ogni anno gli Ispettori sull’andamento dello scrutinio di povertà nelle singole comunità.

3.1.2. Spiegare agli Ispettori e ai delegati di PG e accompagnarli nel compito di “social mapping” delle singole comunità e dell’Ispettoria nel suo insieme.


3.2. Sviluppare la cultura della solidarietà con i poveri nel contesto locale (CG26, 90).


3.2.1. Incoraggiare annualmente gli Ispettori, gli economi ispettoriali e i delegati per la formazione a realizzare una solidarietà più concreta delle risorse materiali e umane nella Regione, soprattutto nel campo della formazione.


3.3. Gestire le risorse in modo responsabile, trasparente, coerente con i fini della missione, attivando le necessarie forme di controllo a livello locale, ispettoriale e mondiale (CG26, 94).


3.3.1. Organizzare un raduno tra l’Economo Generale e gli Ispettori e gli economi ispettoriali ogni tre anni.


3.4. Operare scelte coraggiose a favore dei giovani poveri e a rischio (CG26, 105).


3.4.1. Chiedere agli Ispettori, nel corso del loro raduno annuale, che condividano i loro progetti, la loro visione e le loro esperienze per delle scelte coraggiose a favore della gioventù povera e a rischio.


3.5. Assumere un’attenzione privilegiata alla famiglia nella pastorale giovanile; potenziare la presenza educativa nel mondo dei media; rilanciare il carisma salesiano in Europa (CG26,108).


3.5.1. Chiedere agli Ispettori, una volta all'anno, una lista dei confratelli che possano essere missionari in qualche Ispettoria dell'Europa.


3.6. Rivedere il modello di gestione delle opere per una presenza educativa ed evangelizzatrice più efficace (CG26, 112).


3.6.1. Esaminare, con scadenza biennale, i POI e PEPS delle Ispettorie e dare qualche suggerimento agli Ispettori.

17 5. REGIONE ASIA SUD

▲back to top



PRIORITÀ 1: Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui


18 Obiettivi

▲back to top

19 Interventi

▲back to top


1.1. Impegnarsi a conoscere e amare Don Bosco, e riscoprire il significato del Da mihi animas cetera tolle come programma di vita spirituale e pastorale (cfr. CG26, 8.13.19).




1.1.1. Incoraggiare le Ispettorie ad inviare ogni anno confratelli e laici al corso di salesianità organizzato nel Don Bosco Renewal Centre (DBRC) in Bangalore, sotto la tutela dell’Istituto di Spiritualità Salesiana dell’UPS, in collaborazione con il Teologato di Bangalore. Organizzare visite ai luoghi salesiani per gruppi di confratelli, specialmente quelli che concludono il corso di salesianità (cfr. CG26, 8-11).

1.1.2. Aiutare il DBRC ad assumere una maggiore identità salesiana ed a fare alcune proposte specifiche riservate a soli salesiani; animare le Ispettorie a preparare docenti e ricercatori in salesianità, inviandoli a qualificarsi all’UPS e in altri centri salesiani.

1.1.3. Studiare la possibilità di offrire corsi di salesianità on-line ai membri della Famiglia Salesiana in collaborazione tra il BOSCOM India e Centri di formazione e spiritualità in India e all’estero.

1.1.4. Promuovere una buona biblioteca salesiana e una buona documentazione e archiviazione in ogni Ispettoria e nelle case di formazione, e farne verifica durante le visite canoniche (cfr. CG26, 10)



1.2. Promuovere la contestualizzazione della pedagogia e spiritualità del Sistema preventivo. (cfr. CG26, 11-12).



1.2.1. Promuovere un nuovo studio, ricerca e pubblicazione da parte di confratelli qualificati sulla contestualizzazione del Sistema preventivo e su elementi di spiritualità salesiana per i giovani di altre religioni nel contesto asiatico. Diffondere le migliori esperienze di contestualizzazione del Sistema preventivo tra i confratelli attraverso l’animazione della DBYA-SA (cfr. CG26, 11.48).

1.2.2. Promuovere la pratica accurata delle norme vigenti nella SPCSA sulla prevenzione di ogni forma di abuso dei minori (cfr. CG26, 17.22).


1.3. Assicurare una leadership più efficace a tutti i livelli nelle Ispettorie e nelle comunità (cfr. CG26, 12.21).


1.3.1. Incoraggiare le Ispettorie a mandare regolarmente i nuovi direttori al DBRC per il corso annuale di formazione organizzato per loro; periodicamente anche quelli che già esercitano l’autorità siano mandati a tale corso (cfr. CG26, 11).

1.3.2. Invitare la Commissione regionale di formazione, in collaborazione con l’Associazione Psicologi Salesiani (SPA), ad avere attenzione - nella formazione dei formatori - alla formazione affettiva e della maturità umana (cfr. CG26, 22).


1.4. Infiammare il cuore del salesiano come uomo di Dio, apostolo dei giovani e fratello tra i fratelli.

1.4.1. Incoraggiare i confratelli e le comunità a rinnovare la centralità di Dio nel progetto personale e comunitario ed a mettere al centro la parola di Dio e l’Eucaristia (cfr. CG26, 32.34).

1.4.2. Attraverso un’assidua animazione a tutti i livelli, creare la comunione di cuore tra tutti i confratelli appartenenti alle varie lingue, regioni, etnie e culture.

1.4.3. Incominciare a riflettere, nella Commissione Regionale di Formazione, come costituire una scuola per l’accompagnamento personale dei confratelli.


1.5. Affrontare il problema della fragilità vocazionale (cfr. CG26, 72).

1.5.1. Incoraggiare la Commissione Regionale di Formazione ad individuare i modi più adeguati di discernimento per le ammissioni nelle varie tappe della formazione iniziale (cfr. CG26, 72).

1.5.2. Riflettere a livello regionale e ispettoriale come assicurare meglio l’accompagnamento spirituale e pastorale dei confratelli nel quinquennio, ed individuare appositi programmi ispettoriali o interispettoriali. Assicurare l’accesso di tutti i confratelli alla direzione spirituale (cfr. CG26, 20.35.62.63).




PRIORITÀ 2: Urgenza di evangelizzare e di convocare


20 Obiettivi

▲back to top

21 Interventi

▲back to top


2.1. Rendere più chiaro in tutti i settori del lavoro l’annuncio di Gesù Cristo e del Suo Vangelo (cfr. CG26, 36-39).



2.1.1. Assicurare nei PEPS di ogni comunità il contenuto e i metodi dell’evangelizzazione attraverso i delegati ispettoriali per la pastorale giovanile. La DBYA-SA si impegnerà ad animare ed assicurare questo compito (cfr. CG26, 38-39).

2.1.2. Curare l’identità cristiana e salesiana delle attività di promozione sociale, animando i confratelli sulla dottrina sociale della Chiesa. La Commissione nazionale di YAR (Youth at Risk) ne avrà la responsabilità (cfr. CG26, 41.43-44).

2.1.3. Trovare i modi di usare i mezzi di comunicazione sociale (pubblicazioni, media elettronici, internet) per l’evangelizzazione dei giovani. Assegnare tale missione come priorità al BOSCOM India. Organizzare anche una “data bank” virtuale di sussidi a livello di Regione, e rilanciare l’educomunicazione in tutte le opere (cfr. CG26, 44).

2.1.4. Promuovere in tutte le comunità la formazione di un “people’s forum” per creare amicizia tra gruppi di varie religioni, per collaborare nella promozione umana e per celebrare momenti di dialogo interreligioso.

2.1.5. Rinnovare e rafforzare la proclamazione esplicita del Vangelo nelle istituzioni in tutti i modi possibili e utili. Il POI ne definisca le modalità (cfr. CG26, 36).


2.2. Fortificare la missionarietà ad gentes dentro e fuori della Regione (cfr. CG26, 49).

2.2.1. Rafforzare l’animazione missionaria negli aspirantati e nelle comunità formatrici; studiare nella SPCSA la possibilità e utilità di costituire aspirantati missionari (cfr. CG26, 49.69).

2.2.2. Studiare nella SPCSA i modi di promuovere e sostenere la missionarietà dentro e fuori della Regione; creare accordo tra Ispettorie per la condivisione del personale (cfr. CG26, 49.111).



2.3. Fare della Famiglia Salesiana un vasto movimento di persone che lavora insieme nel campo della formazione e della missione (cfr. CG26, 67.113).


2.3.1. Favorire la dimensione laicale della vocazione salesiana nel contesto del diffuso clericalismo. Avviare i gruppi di VDB e CDB, ADMA e ‘Damas Salesianas’ in tutte le Ispettorie; dar inizio alla Associazione dei Salesiani Cooperatori ed a quella degli Exallievi nelle comunità in cui non esistono.

2.3.2. Creare progetti pastorali condivisi e lavorare insieme con i gruppi della Famiglia Salesiana che si trovano vicini nel territorio, secondo le competenze specifiche (cfr. CG26, 67-68).

2.3.3. Promuovere il volontariato tra i giovani all’interno della Regione, e creare un ufficio nazionale che ne coordini il lavoro. Promuovere vocazioni alla Famiglia Salesiana tra di essi (cfr. CG26, 67-68).

2.3.4. Facilitare il riconoscimento ufficiale nella Famiglia Salesiana di alcuni Gruppi già esistenti nella Regione: SMA, VSDB, Disciples.


2.4. Curare una più attenta pastorale vocazionale.

2.4.1. Trovare, attraverso la Commissione Regionale di Formazione, e rafforzare i modi più adeguati di discernimento durante le ammissioni alle varie tappe della formazione iniziale (cfr. CG26, 72).

2.4.2. Stimolare la Commissione nazionale per la pastorale vocazionale e, attraverso di essa, migliorare la pastorale vocazionale come elemento integrante in tutte le comunità; responsabilizzare tutte le comunità a fare seriamente la proposta vocazionale ai loro giovani; promuovere le vocazioni alla vita del salesiano consacrato laico.

2.4.3. Riflettere sul calo delle vocazioni e trovare dei rimedi nell’incontro annuale dei promotori ispettoriali delle vocazioni.
















PRIORITÀ 3: Semplicità di vita e nuove frontiere


22 Obiettivi

▲back to top

23 Interventi

▲back to top


3.1. Dare più visibilità al carisma e al lavoro salesiano nella Regione per un maggior influsso evangelico sulle politiche dei governi e sulla vita civile e culturale, cioè nello spazio civile (cfr. CG26, 16.18.93.109).


3.1.1. Pubblicare e far conoscere i nostri migliori progetti e successi (cfr. CG26, 109).

3.1.2. Incrementare le ricerche sulla situazione dei giovani, specialmente dei più poveri.

3.1.3. Formare in tutte le nostre opere un “people’s forum” per difendere le cause dei nostri destinatari.

3.1.4. Creare un “think tank” di confratelli e collaboratori, affiliati al BOSCOM India, per produrre idee e per il mondo della comunicazione sociale nella Regione; incoraggiare l’uso del Free/Libre Open Source Software (cfr. CG26, 97).

3.1.5. Promuovere in tutte le opere l’educazione ai diritti e doveri umani, e all’uso proprio dei mass media (cfr. CG26, 93).

3.1.6. Qualificare i confratelli idonei in alcune discipline chiave per poter dialogare con la cultura e la società civile (per lobbying, promozione della pace, ecc.) (cfr. CG26, 107).


3.2. Cercare di crescere sempre più nell’autosufficienza finanziaria delle Ispettorie e delle comunità (cfr. CG26, 95-97).

3.2.1. Lavorare seriamente a trovare benefattori locali in tutte le Ispettorie; formare e coscientizzare gli exallievi a contribuire per la missione salesiana.

3.2.2. Cercare di procurare sempre di più dei fondi dal Governo e dalle Fondazioni per i progetti a favore dei poveri.


3.3. Raggiungere i giovani finora non raggiunti (cfr. CG26, 13).


3.3.1. Estendere nelle Ispettorie l’attenzione sui giovani a rischio: analfabeti, “bonded labourers”, lavoratori minori, giovani migranti, ammalati di AIDS/HIV, ecc; e inoltre aumentare l’attenzione delle Ispettorie ai gruppi emarginati come i tribali, le popolazioni rurali, altre forme di emarginazione…(cfr. CG26, 105.106).

3.3.2. Incominciare l’apostolato del territorio circostante (neighbourhood apostolate) in tutte le presenze per assicurare l’educazione fondamentale a tutti e per difendere i diritti umani (cfr. CG26, 16.107).

      1. Fortificare i servizi ispettoriali e regionali per i giovani a rischio (YAR) con più personale e fondi.







OBIETTIVI SPECIFICI PER LA REGIONE ASIA SUD


Obiettivi
Interventi


4.1. Rafforzare tutti gli organismi che servono l’intera Regione nella Conferenza ispettoriale e crescere come Regione.


4.1.1. Investire nel Centro di SPCSA a Nuova Delhi e nel DBRC a Bangalore più personale per servizi qualificati e assicurare una sufficiente stabilità degli organismi di animazione regionale.

4.1.2. Promuovere la volontà di condividere le risorse (il personale competente ed i beni materiali), particolarmente per rafforzare gli organismi nazionali e i centri di formazione (per chierici coadiutori). La SPCSA promuoverà le linee di politica tra gli Ispettori nei loro incontri (cfr. CG26, 89).

4.1.3. Incoraggiare le Ispettorie a dare un più attento accompagnamento e ascolto alle Commissioni nazionali e regionali (YAR, BOSCOM India, DB Tech India, DBYA-SA, ecc.) e trovare i modi di incrementare l’influsso di queste Commissioni in tutte le comunità; verificare la loro efficacia ogni anno nella SPCSA.

4.1.4. Studiare con il Rettor Maggiore, il Consiglio Generale e gli Ispettori il modo migliore di ridefinire le Circoscrizioni dove necessario, per un servizio più efficace ai destinatari.

24 6. REGIONE EUROPA NORD

▲back to top




PRIORITÀ 1: Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui


Obiettivi
Interventi


1.1. Impegnarsi a conoscere e amare Don Bosco e riscoprire il significato del Da mihi animas cetera tolle come programma di vita spirituale e pastorale (cfr. CG26, 8.13.19).





















1.1.1. Approfondire i tratti teologico-pastorali della storia e spiritualità carismatica di Don Bosco e preparare dei sussidi: ne saranno promotori i vari centri di studio della Regione o un team interispettoriale.

1.1.2. Fare pellegrinaggi (o esercizi spirituali) nei luoghi salesiani per gruppi mirati: direttori, delegati di PG, incaricati degli oratori… attraverso un iter formativo preparato da un team qualificato.

1.1.3. Studiare e predisporre un iter pluriennale di formazione permanente dei direttori come preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco.

1.1.4. Mettere a disposizione uno o due confratelli per l´animazione dei luoghi d’origine del carisma salesiano.

1.1.5. Preparare la traduzione e la pubblicazione, in forma breve, delle principali fonti salesiane per i confratelli che non conoscono lingue internazionali.

1.1.6. Impegnarsi ad inviare qualche confratello per gli studi salesiani.

1.1.7. Promuovere e valorizzare le giornate della spiritualità salesiana a livello ispettoriale/regionale, a partire dai temi principali del CG26.

1.1.8. Organizzare gli esercizi spirituali durante un anno sull’unico tema dell’identità carismatica del salesiano, sulla base del CG26.

1.1.9. Offrire ai confratelli la possibilità di partecipare ad un corso di approfondimento teologico-pastorale sull’accompagnamento spirituale nello stile di Don Bosco.

1.1.10. Evidenziare l’approfondimento dell’identità del salesiano presbitero e coadiutore (“Progetto Formativo”).

1.1.11. Organizzare un incontro annuale degli Ispettori dell’Europa Nord (2-4 maggio 2009) sul tema della Disciplina religiosa, focalizzando l´attenzione sul tema del comportamento etico dei SDB, dei laici e dei giovani animatori verso i giovani, in modo speciale verso i minorenni; trarre delle conclusioni (“Il codice etico”) da tradursi negli impegni salesiani ed educativi nelle nostre comunità ed opere.

1.1.12. Verificare la possibilità di costituire un’unica Commissione regionale di formazione, che si possa articolare in tre gruppi di lavoro.

1.1.13. Favorire il rafforzamento della comunità formatrice e del centro di studio di Benediktbeuern.


1.2. Ritornare ai giovani con convinzione personale e comunitaria (cfr. CG26, 13-17.33-35).

1.2.1. Favorire la ripresa del progetto personale di vita, del progetto comunitario e la lectio divina.

1.2.2. A livello ispettoriale e comunitario avviare la revisione delle strutture, impegni, progetti che non ci permettono di stare propositivamente tra i giovani (PEPS).

1.2.3. Continuare ed approfondire le esperienze positive di pastorale giovanile a livello della Regione (Eurizon, PGS).

1.2.4. Elaborare gli itinerari degli incontri dei giovani, riferendosi al punto 15b del CG26.

1.2.5. Proporre uno studio e la riflessione sulla situazione dei giovani d'Europa oggi: si svolga insieme con dei SDB e dei giovani a livello europeo/regionale/ispettoriale.

1.2.6. Impegnarsi affinché la maggior parte dei confratelli della Regione conoscano almeno una/due lingue straniere.





PRIORITÀ 2: Urgenza di evangelizzare e di convocare


Obiettivi
Interventi


2.1. Dialogo e approfondimento dell´evangelizzazione nei vari contesti d´Europa (cfr. CG26, 30.46-50).













2.2. Mirare al cuore dell’evangelizzazione: l’incontro con Cristo (cfr. CG26, 36-39).




2.3. Aiutare i giovani ad approfondire il loro impegno apostolico (cfr. CG26, 49.68).






2.4. Far nascere in ogni Ispettoria delle comunità di accompagnamento vocazionale per candidati alla vita consacrata salesiana: aspirantati, comunità proposta… (cfr. CG26, 65-68.71-72).



2.1.1. Trovare luoghi comuni di condivisione delle diverse esperienze del cammino di educazione alla fede, delle esperienze di inculturazione, fatte anche dai laici, a livello della Regione o delle Ispettorie più vicine (PG).

2.1.2. Programmare degli incontri per uno scambio arricchente delle esperienze in questo campo, sia in modo fisico sia anche in modo virtuale, dei salesiani della Regione, attraverso il dialogo e l’aiuto vicendevole (p.e.: diverse occasioni già esistenti per degli incontri, come convegni o progetti internazionali di educazione, lo scambio e la condivisione sia dei giovani sia anche delle diverse persone impegnate nei cammini d’educazione alla fede).

2.1.3. Prestare attenzione speciale ai genitori: trovare tra loro i collaboratori nell’evangelizzazione, e aiutarli ed accompagnarli in questo servizio.

2.1.4. Studiare e favorire delle proposte differenziate e diversificate del cammino di educazione alla fede per tutti i tipi di giovani e di ragazzi.

2.1.5 Nell’evangelizzazione puntare all’Eucaristia e alla Parola di Dio (la “lectio divina”): creare dei momenti forti sia per i giovani, sia per i confratelli stessi.


2.2.1. A livello ispettoriale e zonale studiare ed approfondire nuove forme di catechesi, per risvegliare le motivazioni di fede tra i giovani e la volontà di partecipare alla catechesi stessa.

2.2.2. Studiare ed avviare modalità di apertura e convocazione dei giovani più sensibili ai valori del carisma salesiano (da inserire nel POI).


2.3.1. Dare maggior rilievo al volontariato, non solo come espressione di lavoro sociale, ma con l´impronta dell’evangelizzazione;

2.3.2. Studiare e proporre del materiale riguardante il Progetto di vita per i giovani d´oggi (attraverso il team di PG).

2.3.3. Rafforzare e incrementare la dimensione apostolico-missionaria (ad gentes) tra i confratelli e i giovani più impegnati.


2.4.1. Mettere a disposizione dei confratelli preparati per il servizio di accompagnamento vocazionale.

2.4.2. Formare un team ispettoriale di promozione vocazionale, che si prenderà cura di promuovere la “cultura vocazionale” tra tutti i confratelli dell´Ispettoria e gli stessi giovani.

2.4.3. Programmare, a livello ispettoriale o di Regione, delle iniziative che promuovano la vocazione alla vita consacrata tra i giovani.





PRIORITÀ 3: Semplicità di vita e nuove frontiere


Obiettivi
Interventi


3.1. Rafforzare la testimonianza credibile di povertà evangelica (cfr. CG26, 79.85-89.94-96).



3.2. Impegnarsi nel “Progetto Europa” (cfr. CG26, 102.108.111).





3.3. Fare delle scelte coraggiose (cfr. CG26, 105-107).




3.4. Rafforzare il valore della famiglia.

(cfr. CG26, 108-110)



3.1.1. Studiare le modalità ed i criteri per rafforzare la testimonianza di vita sobria e povera: l´impostazione delle opere, la comunità, i singoli confratelli.

3.1.2. Intensificare la collaborazione a livello locale e ispettoriale con delle strutture sociali che si interessano dei diritti dei giovani.


3.2.1. Formare nella Regione comunità internazionali che si dedichino ai giovani emigrati in cerca del lavoro o dello studio. In modo speciale, curare l´inculturazione e la preparazione dei confratelli.

3.2.2. Preparare i confratelli della Regione e delle varie Ispettorie come tali alla solidarietà del personale, dei mezzi materiali e ad un’apertura positiva verso il “Progetto Europa”.


3.3.1. Creare delle presenze qualificate e lungimiranti tra i Rom; rafforzare la collaborazione con le istituzioni sociali.

3.3.2. Fare una verifica e programmare delle scelte coraggiose a favore dei giovani poveri e pericolanti.


3.4.1. Impegnarsi a collaborare con i laici e con la Famiglia Salesiana per formare “scuole per genitori”, come risposta alle sfide della crisi della famiglia in Europa.

3.4.2. Cercare i modi di uno scambio di best practices.

3.4.3. Formare gruppi di auto-aiuto.





OBIETTIVI SPECIFICI PER LA REGIONE EUROPA NORD


Obiettivi
Interventi


4.1. Accompagnare i tre gruppi di Ispettorie nella configurazione della Regione in Europa, per rafforzare il dialogo, la ricchezza e lo scambio delle esperienze.



4.1.1. Presentare ai tre gruppi il Progetto di animazione del Rettor Maggiore e del suo Consiglio.


4.1.2. Aiutare le Ispettorie a valorizzare positivamente il Progetto Europa del Rettor Maggiore.


4.1.3. Fare dei passi concreti di collaborazione sui progetti concordati.


4.1.4. Accompagnare e sostenere la Circoscrizione dell´EST.





25 7. REGIONE EUROPA OVEST

▲back to top




PRIORITÀ 1: Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui


Obiettivi

Interventi


1.1. Ravvivare l’esperienza salesiana di fede e l’opzione vocazionale, ritornando a Don Bosco.









1.2. Riscoprire il significato del Da mihi animas cetera tolle” come programma di vita spirituale e pastorale (CG26, 19).


1.1.1. Coinvolgere la Commissione regionale di formazione e riunire i diversi Curatorium con il Consigliere della Formazione e il Consigliere Regionale, per illuminare la prassi formativa nella Regione, specialmente sulla maturazione affettiva, l’esperienza di Dio e la formazione salesiana.

1.1.2. Organizzare nella Regione iniziative congiunte di formazione permanente, come esperienza integrale del carisma salesiano, partendo dalla esperienza di Dio e seguendo il CG26.

1.1.3. Curare i corsi per i nuovi direttori della Regione, rinnovando la prassi e facendo perno sulle condizioni della leadership religiosa nelle società complesse.

1.1.4. Far funzionare e rafforzare la Commissione storica salesiana nella Regione.



      1. Organizzare e coordinare con le Ispettorie incontri sulla salesianità e pellegrinaggi ai luoghi salesiani.

      2. Favorire nelle Ispettorie la pratica dell’accompagnamento spirituale dei confratelli, del colloquio con il direttore, del progetto personale e comunitario, della “lectio divina”, della Buona Notte.










PRIORITÀ 2: Urgenza di evangelizzare e di convocare


Obiettivi

Interventi


2.1. Mettere l’incontro con Cristo nella Parola e nell’Eucaristia al centro delle nostre comunità, per essere discepoli autentici e apostoli credibili (CG26, 32).


2.2. Inculturare il processo di evangelizzazione per dare risposta alle sfide dei contesti regionali (CG26, 46).











2.3. Fare la proposta esplicita della vocazione consacrata salesiana e promuovere nuove forme di accompagnamento vocazionale e di aspirantato (CG26, 69).



2.1.1. Proporre nelle CEP, attraverso i Delegati di PG, un rinnovamento del PEPS, facendo attenzione alle nuove proposte del CG26, soprattutto alla dimensione evangelizzatrice.




2.2.1. Promuovere un incontro della scuola salesiana nella Regione sul suo ruolo evangelizzatore nel nostro contesto socio-culturale.

2.2.2. Approfondire negli incontri regionali degli ambienti pastorali (scuole, centri giovanili, parrocchie…) il tema specifico dell’evangelizzazione nei differenti contesti di indifferenza e miscredenza.

2.2.3. Potenziare i processi di formazione dei laici che condividono corresponsabilmente con i SDB la missione salesiana, e proporre la creazione di strutture interispettoriali che, in sinergia, rendano possibile una maggior qualità nella loro formazione e nel loro accompagnamento.

2.2.4. Consolidare il Centro Nazionale di Pastorale Giovanile (CNSPG) a Madrid, fornendo delle persone e dei mezzi per sviluppare il servizio di riflessione e di animazione.

2.2.5. Organizzare incontri periodici tra i tre delegati nazionali e con le rispettive équipes.

2.2.6. Realizzare tra le quattro nazioni incontri di giovani impegnati dei diversi ambienti con delle esperienze congiunte di spiritualità e volontariato.


2.3.1. Animare e potenziare la dimensione di orientamento vocazionale nel PEPS di ogni opera, promuovendo una cultura vocazionale.

2.3.2. Lavorare sui processi di educazione alla fede, le esperienze d’incontro personale con Gesù Cristo e le proposte esplicite di discernimento vocazionale.

2.3.3. Realizzare incontri sull’animazione vocazionale per gli Ispettori e i coordinatori ispettoriali di pastorale giovanile e vocazionale, avendo cura sia dell’animazione ispettoriale che di quella locale.

2.3.4. Formare i salesiani per l’accompagnamento e il discernimento vocazionale attraverso dei corsi proposti dal CNSPG.

2.3.5. Ripensare nella Regione nuove forme di aspirantato e favorire la nascita delle comunità proposta in ogni Ispettoria.









PRIORITÀ 3: Semplicità di vita e nuove frontiere


Obiettivi

Interventi


3.1. Dare una testimonianza credibile e coraggiosa di povertà evangelica, vissuta personalmente e comunitariamente nello spirito del Da mihi animas cetera tolle (CG26, 86).




3.2. Gestire le risorse in modo responsabile, trasparente, coerente con i fini della missione, attivando le necessarie forme di controllo a livello locale, ispettoriale e mondiale (CG26, 94)


3.3. Operare scelte coraggiose a favore dei giovani poveri e a rischio (CG26, 105).






3.4. Rilanciare il carisma salesiano in Europa (cfr. CG26, 108).


3.1.1. Studiare nelle Conferenze di Ispettori il tema della povertà evangelica vissuta profeticamente nella società del benessere.

3.1.2. Proporre delle riflessioni e seguire con attenzione, con i Consigli ispettoriali e le Conferenze, gli orientamenti della Congregazione (CG26) sulla disciplina religiosa.

3.1.3. Favorire e stimolare la collaborazione delle Ispettorie per fissare dei criteri e delle norme per prevenire ogni forma di abuso.


3.2.1. Camminare verso un modello gestionale più solidale e più condiviso nelle Ispettorie, e proseguire la sensibilizzazione per la costituzione in ciascuna Ispettoria di un fondo di solidarietà ispettoriale

3.2.2. Rinnovare il nostro impegno solidale con le Ispettorie di Africa attraverso possibili Convenzioni coordinate dalla Regione.



3.3.1. Curare e consolidare la “Coordinadora de Plataformas” in Spagna e aprire nuove possibilità, dotandola delle risorse umane e materiali necessarie per lo sviluppo dell’entità, e formando i suoi membri nell’esperienza integrale della fede.

3.3.2. Aprire prospettive di collaborazione e lavoro in rete tra le strutture salesiane della Regione.

3.3.3. Fare un incontro di tutte le Plataformas Sociales (PS) della Regione per riflettere insieme sulle esperienze, le sfide e le strategie educativo-pastorali da condividere ed i messaggi da proporre come strutture della Chiesa.


3.4.1. Riflettere con le Conferenze sulle prospettive del “Progetto Europa” e offrire degli apporti alla riflessione della Congregazione.









4. OBIETTIVO SPECIFICO: RISTRUTTURAZIONE DELLA PRESENZA SALESIANA


Obiettivi

Interventi


    1. Elaborare una “Hoja de ruta” per la ristrutturazione delle Ispettorie, in particolare quelle della Spagna, entro il 2010.



4.2. Riuscire ad attuare la ristrutturazione entro il 2012 per unire le forze, creare sinergia e ravvivare il carisma salesiano nella Regione



4.1.1. Chiedere un primo orientamento al Rettor Maggiore e al suo Consiglio sulla possibile mappa della ristrutturazione e sull’iter da seguire e lavorare nei Consigli ispettoriali e nella Conferenza Iberica sulla proposta definitiva, che sarà sottoposta al consenso prima del 2010.

4.1.2. Iniziare un processo di ridefinizione della configurazione delle Ispettorie dove ancora non è stato fatto.


4.2.1. Ridefinire con gli Ispettori ed i Consigli ispettoriali la presenza nel territorio prima del 2011.


4.2.2. Aprire la possibilità di comunicazione e di collaborazione con le altre Regioni di Europa in vista alla ristrutturazione proposta dal CG26.


26 8. REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE

▲back to top


PRIORITÁ 1:Ritornare a Don Bosco per ripartire da lui


Obiettivi
Interventi


1.1. Impegnarsi ad amare, studiare, imitare, invocare e far conoscere Don Bosco per ripartire da lui (CG26, 8).















1..2. Ritornare ai giovani, specialmente ai più poveri, col cuore di Don Bosco (CG26, 13).








1.3. Riscoprire il significato del Da mihi animas cetera tolle come programma di vita spirituale e pastorale (CG26, 19).



1.1.1. Storia del carisma

La Conferenza degli Ispettori della Regione collaborerà con il Rettor Maggiore per rendere accessibili i testi salesiani ritenuti più importanti e curare la traduzione e la pubblicazione di una raccolta delle principali fonti salesiane.

Favorirà la pubblicazione di testi di ricerca storica e di studio del carisma in Italia, in riferimento ad opere significative o singoli confratelli. Il coordinamento sarà effettuato dal Regionale.


1.1.2. Studi salesiani

Entro il 2014 saranno inviati almeno tre confratelli della Regione a corsi di specializzazione in studi salesiani, a servizio prioritariamente delle Case di formazione e dei Centri di spiritualità. Il coordinamento sarà effettuato dal Regionale.


1. 1.3. Professione perpetua

La preparazione immediata alla professione perpetua si svolgerà annualmente in Piemonte, a contatto con i luoghi di origine del carisma, ed avrà come contenuti temi di salesianità e la rilettura delle Costituzioni. Il coordinamento sarà effettuato dal Coordinatore regionale della Formazione.


1.2.1. Sicurezza sui minori

Viene costituita, entro il 20 dicembre 2008, una Commissione, nominata dal Regionale, per fissare criteri e norme di comportamento alle quali devono attenersi confratelli e laici corresponsabili della missione salesiana, per garantire nei nostri ambienti la sicurezza dei minori e prevenire ogni forma di abuso.

Tali criteri e norme, in forma di “codice etico” e di un corrispondente “modello operativo”, saranno elaborati entro il 30 giugno 2009, approvati dagli Ispettori della Regione e diverranno operativi a partire dal 1° ottobre 2009. Il coordinamento sarà effettuato dalla sede nazionale CNOS/FAP.


1.3.1. Il “Da mihi animas, cetera tolle

Nel sessennio 2008-2014, verrà proposta una volta ai confratelli della Regione, suddivisi in gruppi omogenei (direttori, scuola e formazione professionale, parrocchia e oratorio, economi, sacerdoti e coadiutori del quinquennio) la partecipazione ad un periodo più ampio di esercizi spirituali centrati sul “Da mihi animas cetera tolle”, come esperienza di condivisione fraterna e tempo di rigenerazione spirituale. Verranno individuate una équipe di animazione e le sedi residenziali.

Saranno organizzati nel sessennio 2008-2014, tre corsi di formazione per le guide spirituali delle comunità, facendo riferimento alle comunità di Avigliana (ICP), Roma-San Tarcisio (ICC), Sant’Alfio (ISI).

Le comunità di Sant’Alfio e di Avigliana offriranno ai confratelli che lo desiderano la possibilità di vivere un periodo di rigenerazione, di riposo fisico, preghiera e riflessione personale, con la possibilità di accompagnamento spirituale.



PRIORITÁ 2:Urgenza di evangelizzare e di convocare


26.1

▲back to top

26.1.1 Obiettivi

▲back to top

26.1.2 Interventi

▲back to top


2.1. Curare in ogni ambiente una più efficace integrazione di evangelizzazione ed educazione nella logica del Sistema preventivo (CG26, 41).





























2.2. Inculturare il processo di evangelizzazione per dare risposta alle sfide dei contesti regionali (CG26, 46).
























2.3. Suscitare nei giovani l’impegno apostolico per il regno di Dio con la passione del da mihi animas cetera tolle e favorire la loro formazione (CG26, 65).












2.4 Fare la proposta esplicita della vita consacrata salesiana e promuovere nuove forme di accompagnamento vocazionale e di aspirantato (CG26, 69).






2.5. Promuovere la complementarità e la specificità delle due forme dell’unica vocazione salesiana e assumere un rinnovato impegno per la vocazione del salesiano coadiutore (CG26, 74).


2.1.1. Educazione ed evangelizzazione.

La Conferenza degli Ispettori della Regione costituirà, attraverso il Regionale, un sistema stabile di relazioni tra i Servizi nazionali di Pastorale giovanile, i Centri di studio presenti nella Regione, il Centro di Evangelizzazione e Catechesi (CEC), il Centro Salesiano di Pastorale Giovanile (CSPG).

Gli obiettivi sono: mantenere viva la riflessione sul rapporto tra evangelizzazione ed educazione; offrire alle Ispettorie e alle comunità locali un servizio qualificato ed unitario per l’attuazione di quanto richiesto dal CG26; creare sinergie.

Entro il 31 dicembre 2008, la Conferenza degli Ispettori della Regione valuterà la significatività del CEC e del CSPG, verificando l’identità e le finalità originarie, la consistenza attuale, le esigenze odierne delle Ispettorie, le sinergie e risorse possibili.


2.1.2. Formazione dei Coordinatori pastorali della Scuola e della Formazione professionale.

Il CNOS/Scuola ed il CNOS/Fap nazionali promuovono, con cadenza biennale, un incontro residenziale per i coordinatori pastorali (catechisti) delle scuole e dei centri di formazione professionale.

Gli obiettivi che ci si prefiggono sono: permettere lo scambio delle esperienze, consolidare – nel mutuo confronto – gli itinerari di educazione alla fede in atto, assicurare la formazione per il compito affidato. A tal fine ci si potrà avvalere del contributo del Servizio nazionale di Pastorale giovanile. Sono previste, lungo l’anno, forme di accompagnamento e di comunicazione stabili.


2.1.3. Formazione dei Parroci e degli Incaricati d’Oratorio.

Il Servizio nazionale Parrocchie e Oratori promuove, con cadenza biennale, un incontro residenziale per i Parroci e gli Incaricati d’Oratorio. Gli obiettivi che ci si prefiggono sono: promuovere l’identità salesiana della Parrocchia affidata alla Congregazione, qualificare la catechesi di iniziazione cristiana, assicurare la finalità educativa e di evangelizzazione dell’Oratorio, rendere possibile la costruzione di una comunità educativa pastorale e l’elaborazione di un progetto condiviso.

I Parroci e gli Incaricati d’Oratorio di prima nomina avranno una formazione complementare aggiuntiva in tali incontri biennali.

A tal fine ci si potrà avvalere del contributo del Servizio nazionale di Pastorale giovanile. Sono previste, lungo l’anno, forme di accompagnamento e di comunicazione stabili.


2.2.1. Coordinamento del Servizio regionale di Pastorale giovanile.

I confratelli incaricati dei vari ambiti del Servizio di Pastorale Giovanile della Regione si incontreranno trimestralmente - su convocazione del Regionale - per condividere, coordinare ed orientare l’animazione delle Ispettorie riguardo all’evangelizzazione, in riferimento al CG26, alle indicazioni della CEI e del Sinodo “Ecclesia in Europa”.

Annualmente il Regionale promuoverà un incontro specifico per l’animazione della Pastorale giovanile nel MOR, in riferimento alle indicazioni del CG26 e delle Conferenze Episcopali locali.


2.2.2. Solidarietà nella Regione.

Come espressione di solidarietà e di comunione, gli Ispettori della Regione condivideranno la sollecitudine nel fornire il personale necessario a garantire i Servizi nazionali della Regione, la consistenza delle équipes delle Comunità di formazione, il CEC/CSPG (in relazione alle decisioni prese), particolari progetti di interesse nazionale individuati dalla Conferenza regionale.

Essi attribuiscono, in questi casi, al Regionale la responsabilità di promuovere il processo di discernimento e di concluderlo con le opportune decisioni.


2.2.3. Accompagnamento della Circoscrizione centrale “Sacro Cuore” (ICC).

Il Regionale e la Conferenza degli Ispettori esprimeranno particolare sollecitudine e solidarietà nei confronti della Circoscrizione centrale “Sacro Cuore”, in vista di un rilancio del carisma salesiano nelle regioni interessate.


2.2.4. Solidarietà con la Ispettoria del Medio Oriente.

Le Ispettorie italiane si renderanno disponibili ad attivare quelle forme di collaborazione con la Ispettoria del Medio Oriente che saranno individuate dalla Conferenza degli Ispettori della Regione.


2.3.1. Formazione degli animatori e coinvolgimento apostolico dei giovani.

Il Servizio nazionale di Pastorale giovanile curerà, entro il 2009, la redazione e l’attuazione di percorsi stabili di formazione dei volontari del Servizio Civile Nazionale.

Offrirà il proprio sostegno alle Ispettorie per condividere ed elaborare i piani di formazione degli animatori; proporrà – se necessario – la revisione degli Statuti delle Associazioni civilmente riconosciute, al fine di garantire la funzione di guida e di controllo degli Enti promotori ed il rispetto delle finalità educative ed apostoliche.

Esso accompagnerà il coordinamento nazionale del Movimento Giovanile Salesiano perché sia spazio di protagonismo giovanile e di condivisione del carisma salesiano.


2.3.2. Exallievi ed ADMA.

La Conferenza degli Ispettori della Regione programmerà interventi specifici e ricorrenti di formazione dei Delegati degli Exallievi, al fine di favorire il rilancio della Associazione.

Elaborerà inoltre, un progetto di rilancio della ADMA, entro il 1° settembre 2009.


2.4.1 Servizio nazionale vocazioni.

Il Servizio nazionale vocazioni perseguirà prioritariamente i seguenti obiettivi: assicurare la formazione degli animatori vocazionali ispettoriali, in un Seminario annuale; favorire lo scambio ed il consolidamento di percorsi di animazione vocazionale per tutte le fasce di età; promuovere il collegamento ed il confronto stabile tra le comunità di accoglienza vocazionale, le varie forme di accompagnamento, le comunità di aspirantato presenti nelle Ispettorie della Regione; realizzare il “faccia a faccia” tra i prenovizi della Regione, in collegamento con il Coordinatore regionale della Formazione.


2.5.1. Formazione del Salesiano coadiutore.

Con cadenza triennale verrà effettuato un Seminario di studio sulla vocazione del salesiano coadiutore, con la partecipazione dei Maestri di noviziato, dei Direttori delle Case di formazione, degli animatori vocazionali ispettoriali, e di altri confratelli invitati.







PRIORITÁ 3:Semplicità di vita e nuove frontiere


Obiettivi
Interventi


3.1 Sviluppare la cultura della solidarietà con i giovani poveri nel contesto locale (CG26, 90).




3.2. Gestire le risorse in modo responsabile, trasparente, coerente con i fini della missione, attivando le necessarie forme di controllo a livello locale e ispettoriale (cfr. CG26, 94).










3.3. Assumere un’attenzione privilegiata alla famiglia nella pastorale giovanile; potenziare la presenza educativa nel mondo dei media; rilanciare il carisma salesiano in Europa (CG26, 108).












3.4. Rivedere il modello di gestione delle opere per una presenza educativa ed evangelizzatrice più efficace (CG26, 112).







3.1.1. Formazione per interventi nel campo della emarginazione e del disagio.

La Presidenza CISI, attraverso l’Associazione SCS/CNOS, promuoverà Seminari di studio e Master per abilitare Salesiani e laici ad analizzare, prevenire, intervenire in situazioni di emarginazione e disagio giovanile, e coordinerà le esperienze in atto.


3.2.1. Servizio nazionale Economia.

Il Servizio nazionale Economia curerà, mediante Convegni a livello nazionale che si organizzeranno ogni due anni in accordo con la CISI, la formazione degli economi locali al valore evangelico della povertà, alla cultura della solidarietà con i poveri nel contesto locale, alla gestione delle risorse in modo responsabile, trasparente, coerente con i fini della missione.

A tal fine proporrà il testo di un Direttorio Economico Nazionale per favorire interpretazioni di leggi e norme e comportamenti in ambito gestionale che siano il più possibile tra loro omogenei.

Esso studierà e promuoverà la ricerca di soluzioni e modalità di gestione più condivise, anche attraverso la sottoscrizione di contratti comuni.

Valuterà le esperienze in atto di affidamento delle funzioni dell’economo ad impiegati laici e di gestione dell’opera (o di parte di settori di essa) da parte di dirigenti laici, e offrirà alle Ispettorie il supporto giuridico ed organizzativo.


3.3.1. Servizio nazionale di Comunicazione Sociale

Il Servizio nazionale di comunicazione sociale, d’intesa con i Delegati ispettoriali della comunicazione ed il Servizio nazionale di Pastorale giovanile, coordinerà progetti di formazione alla educazione ed evangelizzazione nei seguenti ambiti: web communication, teatro, espressioni artistiche giovanili e popolari, cinema.

Il sito www.donbosconews.it dei Servizi nazionali della Regione, organo di comunicazione via web dei Salesiani d’Italia, ed è curato dal Coordinatore nazionale di comunicazione sociale e da un gruppo redazionale composto dai Delegati ispettoriali.

La Conferenza degli Ispettori della Regione curerà la pubblicazione a stampa di un Bollettino periodico, che raccoglierà le deliberazioni e le comunicazioni ufficiali.


3.3.2. Rilancio del carisma salesiano in Europa.

La Conferenza degli Ispettori della Regione conferma la disponibilità ad accogliere novizi e confratelli europei nelle case di formazione italiane. Garantisce la partecipazione a progetti interispettoriali nell’ambito del “Progetto Europa”.


3.4.1. Revisione del modello di gestione delle opere.

Nel corso di formazione biennale dei Direttori di nuova nomina sarà previsto un modulo formativo relativo alla gestione dell’opera, che abiliti a costituire ed animare la comunità educativa pastorale, promuova il coinvolgimento, la corresponsabilità, la formazione dei laici, salvaguardi il compito primario del Direttore e della comunità salesiana per una presenza educativa ed evangelizzatrice più efficace.

La Conferenza degli Ispettori verificherà ogni due anni le nuove forme di gestione delle opere in atto nella Regione.





37