401-450|it|441 Lettera di convocazione CG29
  1. IL RETTOR MAGGIORE




LETTERA DI CONVOCAZIONE DEL CAPITOLO GENERALE 29


Torino, 24 settembre 2023




Miei cari confratelli,

nel giorno in cui celebriamo l'invio dei missionari della 154ª spedizione missionaria a Valdocco, come fece nostro padre Don Bosco l’11 novembre 1875, provo anch’io la gioia di poter condividere con voi la riflessione e la decisione che abbiamo preso in questi giorni, dopo aver svolto un'ampia consultazione con le Ispettorie salesiane, sul nostro prossimo XXIX Capitolo Generale.

Siamo tutti consapevoli che gli eventi degli ultimi mesi ci hanno proiettato in una dinamica di congregazione che ci porta alla preparazione di un Capitolo generale importante, dopo le circostanze della pandemia che ha colpito il mondo e che ha interrotto prematuramente i lavori del XXVIII Capitolo generale che stavamo celebrando a Valdocco in quel periodo.

Insieme al Consiglio generale, abbiamo ritenuto opportuno consultare le novantadue Ispettorie del mondo, pur sapendo che il tempo per la riflessione e la risposta locale era breve. Ma siamo molto contenti di avere ricevuto il contributo di 70 Ispettorie.

Abbiamo percepito grande motivazione e molto impegno, sono personalmente molto grato come Rettor Maggiore, e lo siamo tutti nel Consiglio Generale.


Ed ecco ora il momento dell'annuncio e della preparazione del prossimo Capitolo generale XXIX che dovrà essere, come in altre occasioni, "il segno principale dell'unità della Congregazione nella sua diversità" (C. 146).


  1. CONVOCAZIONE DEL CG29



In questo momento, con gioia e molta speranza, da questo luogo santo salesiano che è la "nostra" Valdocco, convoco, secondo l'articolo 150 delle nostre Costituzioni, il 29° Capitolo generale, che avrà come tema quanto segue, sviluppato in tre nuclei tematici (o parti) di particolare importanza, che sono vere e proprie sfide per la Congregazione.



APPASIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI”

Per un vissuto fedele e profetico della nostra vocazione salesiana




"Gesù chiamò quelli che voleva con sé e li mandò a predicare" (Mc 3,14-15)




Nucleo Tematico 1. ANIMAZIONE E CURA DELLA VITA VERA DI CIASCUN SALESIANO


Riaccendere il dono di Dio che avete ricevuto” (2 Tim 1,6)

  • Come credenti conquistati da Dio fissiamo il nostro sguardo nella vita consacrata salesiana incentrata in Gesù Cristo.

  • Prendendosi cura sempre della Vocazione, propria e altrui,

  • Fedeli a Dio, insieme, come comunità, nel vivere una vocazione comune, una fraternità che sia autentica, evangelica e affascinante.

  • Accompagnando pienamente le diverse tappe della propria vita e quella dei confratelli; prendendosi così cura della formazione iniziale e continua.

  • Con l’impegno a vivere la fraternità evangelica nelle nostre comunità religiose e nell’apertura a coloro che soffrono esperienze di esclusione nel mondo.



Nucleo Tematico 2. INSIEME SALESIANI, FAMIGLIA SALESIANA E LAICI “CON” E “PER” I GIOVANI


Un cuore solo e un’anima sola” (At 4.32)


  • Completando i cammini di riflessione del CG28 vogliamo crescere nella missione condivisa.

  • Con vitalità spirituale e apostolica nell’impegno a favore dei ragazzi, adolescenti e giovani in situazioni di più svariata povertà.

  • Poiché non basta offrire servizi educativi, vogliamo educare ed evangelizzare accompagnando la vita e offrendo nuove opportunità a quelli che si trovano al limite della sopravvivenza.

  • Cercando nuovi modelli di presenza, opzioni preferenziali, nuove espressioni del carisma salesiano in nome di Dio.

  • In comunione con i giovani verso una ‘ecologia integrale’, alla quale sono tanto sensibili, e per la formazione nella ‘cultura digitale’ dove i giovani abitano.

  • Cercando, insieme ai laici, una sostenibilità finanziaria delle presenze salesiane, senza escludere mai i poveri.



Nucleo Tematico 3. UNA CORAGGIOSA VERIFICA E RIPROGETTAZIONE DEL GOVERNO DELLA CONGREGAZIONE A TUTTI I LIVELLI



Non conformatevi alla mentalità di questo secolo,

ma trasformatevi rinnovando la vostra mente,

per poter discernere la volontà di Dio,

ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2)




  • Per la fedeltà carismatica: un’animazione e governo che curino la Vita delle persone e la missione verso i più poveri e sappiano modernizzare le strutture di servizio.


  • Facendo una verifica della ‘Leadership’ in Congregazione: è opportuno verificare la Leadership e l’efficacia di animazione del Consiglio Generale; guardando al discernimento per le elezioni in capitolo generale; sviluppando la riflessione per delle decisioni coraggiose sui settori, segretariati, strutturazione delle regioni della congregazione, servizi del consiglio generale stesso.


  • Con una verifica del governo delle ispettorie e dell’animazione della loro vita che risponda ai temi giuridici già proposti e a quelli che arriveranno nuovi dai capitoli ispettoriali.



    1. MOTIVI PER LA SCELTA DI QUESTO TEMA


Il tema scelto è frutto di una ricca e profonda riflessione che abbiamo portato avanti nel Consiglio Generale sulla base delle risposte ricevute dalle Ispettorie e della visione che abbiamo della Congregazione in questo momento. Siamo stati piacevolmente sorpresi dalla grande convergenza e armonia che abbiamo trovato in tanti contributi delle Ispettorie, che avevano molto a che fare con la realtà che vediamo nella Congregazione, con il cammino di fedeltà che esiste in molti settori e anche con le sfide del presente.


Come si evince dal tema scelto, esso fa riferimento alla centralità di Dio (come Trinità) e di Gesù Cristo come Signore della nostra vita, senza mai dimenticare i giovani e il nostro impegno nei loro confronti. E quello che viene offerto come sottotitolo coglie la nostra priorità e preoccupazione in questo momento, sia nella vita religiosa in generale che nella nostra vita consacrata in particolare. Se nella nostra Congregazione mancassero la fedeltà e la profezia, saremmo come la luce che non brilla e il sale che non dà sapore. In molte sessioni del Consiglio generale abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la mancanza di identità carismatica che a volte percepiamo. Nella lettera che verrà pubblicata insieme a questa convocazione del Capitolo, affronto proprio questa realtà facendo il punto sulle conquiste di questi anni e sulle sfide che percepisco e che sono tali perché non siamo riusciti a superare alcune debolezze che ci rendono più vulnerabili.

Con questo tema proposto per il 29° Capitolo Generale intendiamo che la Congregazione possa mettere in evidenza in modo molto reale quelle sfide, quelle mancanze, che invece di lanciarci in avanti nel cammino di fedeltà al Signore e nella testimonianza profetica della nostra vita, piuttosto ci rallentano, ci limitano, ci rendono o possono renderci incapaci di sfidare. Ci sono molte cose belle nella vita della maggioranza dei confratelli, delle Ispettorie e della Congregazione in molti Paesi. Ma questo non basta e non può servire da ‘consolazione’, perché il grido del mondo, le grandi e nuove povertà, la lotta quotidiana di tante persone - non dirò soltanto povere ma anche semplici e laboriose – gridano, guardano, ci chiedono aiuto con le mani . Quante volte ho dichiarato in questi dieci anni da Rettor Maggiore che non possiamo rimanere tranquilli nelle nostre case, a volte grandi e solide come castelli, quando c'è tanto dolore intorno a noi. E anche il Consiglio generale è molto sensibile a questa realtà, così come molte Ispettorie.

Insomma, con l'aiuto delle Ispettorie attraverso la consultazione, crediamo di aver individuato i principali motivi di preoccupazione e i segni di vitalità della nostra Congregazione, sempre con i tratti culturali di ogni contesto.


Nel tema del Capitolo proponiamo di concentrarci su cosa significa per noi essere veramente salesiani appassionati di Gesù Cristo, perché senza questo offriremo buoni servizi, faremo del bene alle persone, aiuteremo, ma non lasceremo molto altro di valido.

Come vi dicevo nella presentazione della Riflessione Post-capitolare del CG28, “oggi il nostro mondo, la Chiesa e i giovani insieme alle loro famiglie, hanno bisogno di noi come ieri, per continuare a vivere un cammino di fedeltà al Signore Gesù. Hanno bisogno di noi come persone significative e coraggiosamente profetiche. Che il Signore ci conceda questo dono. Con la mediocrità e le paure potremo offrire ai giovani poche cose, che non saranno in grado di trasformare la loro vita e riempirla di senso1.

Quando nel Vangelo leggiamo che: "Gesù chiamò quelli che voleva con sé e li mandò a predicare" (Mc 3,14-15), ci sta dicendo che Gesù sceglie e chiama a sé quelli che vuole, e tra questi ha chiamato noi. Il Regno di Dio si rende presente e quei primi Dodici sono anche un esempio e un modello per noi e per le nostre comunità. Loro dodici sono stati presi da persone comuni, con pregi e difetti: non era una comunità di puri o un gruppo di amici.

E noi, dal momento della nostra professione, abbiamo optato per una vera compagnia di Gesù, in un rapporto da persona a persona che ci coinvolge totalmente. E da questo coinvolgimento con Gesù, ci sentiamo spinti verso i nostri giovani.

La missione di Gesù continua e si rende visibile oggi nel mondo anche attraverso noi, suoi inviati. Siamo consacrati per costruire ampi spazi di luce per il mondo di oggi, per essere profeti. Siamo stati consacrati da Dio alla sequela del suo amato Figlio Gesù, ma per vivere veramente come conquistati da Dio. Perciò ancora una volta l’essenziale si gioca tutto nella fedeltà della Congregazione allo Spirito Santo, vivendo, con lo spirito di Don Bosco, una vita consacrata salesiana incentrata in Gesù Cristo. Se questo manca -e a volte manca-, potremo fare servizi, avere scuole, e formazione professionale, avere oratori e centri di giovani, e anche case di accoglienza di ragazzi…, ma senza esserci incentrati in Lui, oggi ci stiamo e domani no.


E posso dire che ci sono diverse voci in Congregazione che ci chiedono di affrontare questa realtà e il nostro modo di vivere nel Signore con e per i giovani, compresi i più poveri. Si vuole e si desidera una maggiore autenticità. E c'è il desiderio e l'aspettativa di un Capitolo Generale coraggioso, in cui si dicano le cose; non vogliamo perderci in frasi che possono suonare bene, ma non toccano la vita. In generale, i confratelli desiderano vedere una Congregazione salesiana sempre fedele al Signore e con lui fedele a Don Bosco. Vorrebbero che tutti, come salesiani di don Bosco, vivessimo con questa passione per Dio e per la missione. Fa male quando non è così; fa male quando ci sono velocità diverse nel cammino della dedizione e della radicalità evangelica. Ecco, tutto questo è la posta in gioco di questo CG29, provocato anche - oserei dire - dallo Spirito di Dio attraverso tante mediazioni, tra cui, in primis, lo stesso Santo Padre con le sue decisioni.

Cari confratelli, mi manca ancora di sottolineare un aspetto che sicuramente tanti di voi hanno percepito. Mi riferisco a quella certa continuità che si vede in sintonia con il CG28, poiché il tema si concentra fortemente sulla nostra identità consacrata salesiana, con un vero desiderio di crescere nella fedeltà e nel valore profetico della nostra vita, così come sulla missione condivisa con i laici e la famiglia salesiana, ma sempre portando nel cuore i giovani e le loro famiglie, tante volte povere e provate. Una continuità anche in riferimento ai temi riguardanti l'animazione e il governo della Congregazione che non sono stati trattati in precedenza. Posso assicurarvi che quasi tutte le Ispettorie hanno chiesto di darsi del tempo in Capitolo -poiché nel precedente è stato impossibile- di approfondire queste situazioni che risultano essenziali e vitali.


    1. Altri compiti


Anche se è già indicato nel nucleo tematico 3, desidero esplicitarlo perché crediamo che rassicurerà i confratelli, i quali nelle loro risposte hanno chiesto ciò che ora dirò: “c'è una sorprendente coincidenza nelle risposte delle Ispettorie nel chiedere che, in modo definitivo, si chiariscano anche molteplici questioni giuridiche che richiedono modifiche ai Regolamenti (perché la vita è già andata oltre quello che abbiamo legiferato), o che si affronti, con molto rigore e coraggio, la verifica e i necessari cambiamenti nel governo della Congregazione a tutti i livelli.

Si chiede che si affrontino tutte le questioni giuridiche che non sono state portate a compimento nel precedente Capitolo generale a causa della COVID. Si attende, ad esempio, una risposta alla nuova questione circa l’autorizzazione data dal Santo Padre, Papa Francesco, che anche nelle Congregazioni clericali (come la nostra) si possano avere come superiori di Comunità (direttori) i fratelli coadiutori. Ci sono anche molte altre questioni da dirimere.



    1. LE DATE PER LA CELEBRAZIONE del XXIX CG


Il 29° Capitolo generale avrà quasi la stessa durata del precedente e inizierà il 16 febbraio 2025 per concludersi il 12 aprile 2025, alla vigilia della Settimana Santa, lo stesso giorno in cui Don Bosco arrivò a Valdocco con i suoi ragazzi, il 12 aprile 1846, adattando la tettoia a cappella.

La celebrazione di apertura del Capitolo sarà l'Eucaristia dello Spirito Santo alle ore 17.00 nella Basilica di Maria Ausiliatrice.


    1. Luogo di celebrazione del Capitolo Generale 29


Dopo aver cercato in diversi luoghi, abbiamo ritenuto che per questo Capitolo Generale il luogo più adatto sia nuovamente Valdocco - Torino (Italia). Per offrire a tutti noi le migliori strutture possibili per un'eccellente riflessione, preghiera, lavoro e decisioni, abbiamo già prenotato le camere sufficienti nella stessa Valdocco e negli immediati dintorni.

Tutte le strutture saranno molto ben preparate per l'evento e certamente il fatto di trovarci in questo bellissimo luogo santo salesiano, dove tutti siamo nati alla vocazione, sarà un elemento che ci aiuterà a raggiungere la parte più profonda e carismatica del lavoro che vogliamo svolgere.



    1. REGOLATORE del Capitolo Generale 29


Dopo aver rivisto la storia degli ultimi Capitoli Generali e dei loro regolatori, tenendo conto della realtà della nostra Congregazione e della diversità culturale ed etnica, nonché della crescita della Congregazione, soprattutto ora nella Regione dell'Africa e del Madagascar, ma anche nell'Asia Sud e in alcune Province dell'Oceania, ho chiesto al Consigliere Regionale per l'Africa e il Madagascar, don Alphonse Owoudou, di essere il Regolatore del Capitolo. Don Alphonse ha accettato con grande generosità e sono certo che tutti noi gli siamo grati.



  1. METODOLOGIA PER I CAPITOLI ISPETTORIALI


Il tema unico con i tre aspetti complementari deve esser affrontato in modo diverso, a secondo del nucleo, nel cammino di preparazione dei capitoli ispettoriali.


  • I primi due nuclei, sul nostro essere consacrati e la missione condivisa, possono essere immediatamente affrontati dai capitoli ispettoriali con una riflessione sui punti contenuti, secondo la metodologia tradizionale dei lavori dei Capitoli Ispettoriali, cercando di offrire la riflessione dellIspettoria, le buone pratiche e anche le proposte operative, sui diversi aspetti contenuti già nella proposta che arriverà.


  • Il terzo nucleo tematico, quello che possiamo chiamare istituzionale deve avere un cammino diverso, inverso. Siamo del parere che il consiglio generale può prendere in mano la verifica della ‘leadership’ in congregazione (fisionomia del consiglio generale articolato in settori, regioni e segretariati), dell’animazione delle regioni e la loro articolazione, perché in questi anni abbiamo vissuto e conosciuto delle realtà che veramente possono illuminarci tanto.

L’unica finalità di questa scelta metodologica è quella di offrire una bozza di proposta organica che sarà inviata ai capitoli ispettoriali, in modo che tutte le ispettorie della Congregazione la possano vedere ed arricchire, o rifiutare, cambiare, cancellare; il tutto serve per arrivare nel CG29 con un parere e una visione organica previamente pensata e bilanciata.


  • Lo stesso possiamo dire per i temi giuridici. Crediamo che devono essere inviati ai capitoli ispettoriali per un primo studio. Questo consentirà di non avere la commissione giuridica nel CG29 (parere dichiarato da molte ispettorie nel loro contributo inviato per la consultazione estiva sul tema del CG29). Verrà promossa per questo, una commissione giuridica che lavori nelle prossime settimane sui temi giuridici, così come il consiglio lavorerà sulla verifica di animazione e governo della congregazione, per poter inviare il tutto in tempo utile ai capitoli ispettoriali.


La metodologia dell’assemblea capitolare che si terrà a Valdocco, così come quelle delle singole Ispettorie, dovrà essere più induttiva rispetto alle precedenti occasioni, secondo quanto manifestato nei contributi delle singole Ispettorie.

Tale metodologia ci permetterà anche di conoscere le buone e belle pratiche che ci sono in tante ispettorie, un patrimonio molto ricco che possiamo e dobbiamo condividere.



  1. PERCORSO DI LAVORO


Adesso siamo dunque chiamati nella riflessione, a livello ispettoriale, a confrontarci sui tre nuclei tematici proposti con i diversi aspetti offerti. Su questa base è stata elaborata una serie di domande che sono state lasciate aperte per offrire a ciascuno, nelle singole Ispettorie, la possibilità di esprimere compiutamente le proprie riflessioni.


Sul primo núcleo tematico che pensa all’ ANIMAZIONE E CURA DELLA VITA VERA DI CIASCUN SALESIANO, ci chiederemo anche nel capitolo Ispettoriale:



  1. "Come ravvivare il dialogo e la relazione personale viva, creativa e di qualità con Gesù Cristo?

  2. Quali proposte per l’accompagnamento dei confratelli umana e/o vocazionale nei diversi cicli della vita?

  3. Come rafforzare il legame tra la formazione, iniziale e permanente e la nostra missione specifica? Come fare per vivere l’esperienza educativo-pastorale come fonte di spiritualità e anche scoprire la “spiritualità del cortile”?

  4. Come creare dinamiche formali e informali di condivisione di vita delle comunità intergenerazionale e interculturali?

  5. Come valorizzare con più forza la nostra vita fraterna in comunità, fatta di ascolto, dialogo e cura gli uni degli altri, aiutandoci a vicenda ad essere fedeli alla nostra consacrazione?

  6. Quali sono alcune pratiche di vita fraterna/vita di comunità condivisa con i giovani, oppure con i laici o altri gruppi della famiglia salesiana?



Sul secondo nucleo tematico del tema capitolare INSIEME SALESIANI, FAMIGLIA SALESIANA E LAICI ‘CON’ E ‘PER’ I GIOVANI, ci chiediamo:


  1. Cosa fare per crescere e arrivare veramente a una vera conversione verso la missione condivisa? E la corresponsabilità con i laici? Quali sono i veri ostacoli da superare? Come superarli?

  2. Come possiamo progredire in modo decisivo nella riscoperta dei "nuovi terreni di missione" a cui siamo chiamati, specialmente con i bambini, gli adolescenti e i giovani in situazioni di svariate povertà? Come possiamo affrontare la realtà della missione in ambiti di altre religioni o plurireligiosi?

  3. Quali sono le migliori pratiche di corresponsabilità, accompagnamento e formazione congiunta con i laici, che portano a una crescente integrazione dei laici e della Famiglia Salesiana nelle nostre Comunità Educativo-Pastorali?

  4. Come immaginate i nuovi modelli di presenza in modo che siano una proposta efficace per garantire la nostra identità di educatori ed evangelizzatori nelle Opere, mantenerle e promuoverne di nuove?

  5. Quali azioni specifiche suggeriamo per prestare particolare attenzione alla mentalità e alla prassi dell'animazione vocazionale e al miglioramento delle nostre strutture di accoglienza vocazionale -processi vocazionali, comunità di accoglienza e accompagnatori qualificati-? Come coinvolgere le comunità in questa mentalità e prassi dell’animazione vocazionale?

  6.  Come sensibilizzare i nostri giovani a realizzare delle azioni concrete sulla ecologia integrale?

  7. Come abitare nella "cultura digitale" con una chiara identità salesiana ed accompagnare pastoralmente i giovani in questo ambiente?


In riferimento al terzo nucleo tematico è stato già indicato precedentemente come lavorare nelle singole Ispettorie (vedere quanto scritto nella metodologia per i capitoli ispettoriali).



  1. Ecco l’ora del CG29


Questa espressione mi riporta a cinque anni fa quando stavo scrivendo la convocazione del CG28. È passato non molto tempo, eppure quante cose abbiamo vissuto.

Credo che possiamo dire che arriviamo al CG29 con un sentimento simile. Abbiamo, per grazia e Providenza Divina, una stupenda opportunità di preparare la nostra Congregazione e ciascuno di noi salesiani a trasmettere più luce, essere sempre di più appassionati da Dio e dal Signore Gesù. Una stupenda opportunità per lasciare veramente la nostra Congregazione nelle ‘mani’ dello Spirito Santo che ci guiderà come ha fatto con Don Bosco.


Abbiamo una stupenda opportunità per volere sempre più vivere in fedeltà e in modo semplice e autentico, entusiasta e impegnato allo stesso tempo, con profonda fede e preghiera, in un mondo frenetico e utilitarista, convinti che Dio ci accompagna. Una stupenda opportunità per essere significativi. Alcuni si renderanno conto. Altri no, ma non importa. Soltanto sarà importante servire nel nome del Signore, fare tutto per Lui nell’amore e dedicarci con tutto il cuore ai nostri destinatari, alle loro famiglie, e a quelli che non hanno né famiglie, né voce, né opportunità nessuna. Così saremo un po’ profetici (o molto profetici).

Eccomi, manda me” (Is 6,8) dice il Signore. Per questo crediamo che il nuovo CG29 nel quale siamo già in qualche modo immersi senza aspettarlo, sarà nella fede una meravigliosa opportunità per la nostra Congregazione Salesiana in tutto il mondo.


Cari confratelli, mi manca soltanto una cosa da chiedervi: disporci nei prossimi sedici mesi in un cammino personale, comunitario e ispettoriale in atteggiamento di profonda preghiera.

Senza la preghiera, senza un cuore che matura continuamente nella fede tutto quello che potremo fare sono cose sociologiche che finiranno quasi prima di iniziare. Soltanto nella fede Dio ha il potere di fare nuove tutte le cose.

Che la nostra Madre Ausiliatrice, Madre della Chiesa ci accompagni come ha accompagnato per tutta la vita Don Bosco fino al momento di fargli capire che ‘Lei aveva fatto tutto’.


Un grande abbraccio fraterno,




Ángel Fernández Artime, sdb

Rettor Maggiore


1 CG 28, pp. 10-11.

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