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TESTI
L'ORATORIO DI VALDOCCO NELLE «CONFERENZE
CAPITOLARI» (1866-1877)
Introduzione e testo critico José Manuel Prellezo
I. INTRODUZIONE
In un recente saggio ho presentato l'edizione del «Diario» dell'Oratorio
di Valdocco, redatto da don Cesare Chiala e don Giuseppe Lazzero.1 Ho
avuto pure l'occasione di documentare, in lavori precedenti, la rilevanza che
altri documenti inediti conservati nell'Archivio Salesiano Centrale ( = ASC)
di Roma2 offrono per la conoscenza della prima istituzione educativa
fondata da don Bosco a Torino.
L'obiettivo di questo saggio è la pubblicazione dell' edizione critica di
un manoscritto assai significativo di don Michele Rua, nel quale vengono
raccolte quelle deliberazioni prese dal Capitolo (Consiglio) della casa di
Valdocco nel periodo 1866-1877.
1.1. Le «Conferenze capitolari» di Valdocco
L'importanza di queste deliberazioni — a livello di interesse relativo
1 L'Oratorio dì Valdocco nel «Diario» di don Chiala e don Lazzero (1875-1888.1895).
Introduzione e testi critici, in RSS 9 (1990) 347-442. In seguito verrà citato: Diario Chiala e
Lazzero.
2 Cf in particolare: Valdocco (1866-1888). Problemi organizzativi e tensioni ideali nelle
«conferenze» dei primi salesiani, in RSS 8 (1989) 289-328; Don Bosco y las escuelas
profesionales. Aproximación histórica (1870-1887), in: Don Bosco en la historia. Actas del Primer
Congreso Internacional de Estudios sobre San Juan Bosco, edición en castellano dirigida por
J.M. Prellezo García. Roma/Madrid, LAS/Editorial CCS 1990, 333-355. Di questo volume
esiste anche l'edizione italiana: Don Bosco nella storia. Atti..., a cura di M. Midali. Roma, LAS
1990.
Per chiarezza del discorso, nelle pagine introduttive del presente lavoro, sarà necessario
riprendere in parte rielaborati alcuni temi già esaminati nei saggi testè citati.

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José Manuel Prellezo
alla storia salesiana — fu messa già in rilievo anni fa da don Angelo Amadei
nell’ opera Il servo di Dio Michele Rua successore di don Bosco (1931). Riferen-
dosi sicuramente al citato manoscritto di don Rua, lo stesso Amadei osservava: «I
rilievi che potremmo fare, meditando gli appunti lasciati dal Servo di Dio circa
gli argomenti delle frequenti conferenze che si tenevano, sotto la sua presidenza,
dai superiori dell' Oratorio, ci offrirebbero argomento per un lungo capitolo che
riuscirebbe assai importante per i Salesiani, ma poco interessante per la maggior
parte degli altri lettori».3
Recentemente Pietro Braido, nello stimolante scritto Prospettive di ricerca
su don Bosco (1990), fa vedere come risulti ormai «indispensabile l'edizione» di
«alcuni documenti significativi riguardanti l'opera di TorinoValdocco, la casa
madre, con la quale si confrontavano le altre case in uno sforzo di fedeltà e di
conformità a ispirazioni e tradizioni, che traevano origine da don Bosco e dai
suoi più immediati collaboratori, operanti sotto il suo sguardo». E vi sono citate
esplicitamente le Deliberazioni redatte da don Rua.4
Se dalla documentazione edita passiamo a quella archivistica, troviamo te-
stimonianze di notevole rilevanza. Don Giulio Barberis, in una sua «cronichetta»,
non si limita a mettere in risalto l'importanza delle «deliberazioni», ma offre pure
una serie di notizie riguardanti le conferenze di Valdocco, che meritano una pun-
tuale lettura. Credo, dunque, che non sia eccessivo l'ampio spazio dedicato a tali
notizie in queste pagine introduttive.
I primi riferimenti alle «conferenze capitolari» sono del 1876. Barberis co-
mincia le note, chiedendo quasi scusa di aver tenuto, fino a quel momento, «poco
conto di registrare una cosa che in realtà è essenziale per riguardo all'andamento
dell'Oratorio».5 Ed esplicita il suo pensiero: «Quivi specialmente si vede la parte
vera dell'Oratorio = cioè 1o Quali sono i disordini che avvengono. 2° Quanti sfor-
zi richiedono per essere superati - Ma si vede pure 1o quanto invigilino, sieno
oculati e s'affatichino i superiori per togliergli [sic]; oh non si dorme no - 2° Non
si dissimulano i disordini; anzi qui si mettono in piena mostra; anzi si esagerano
per potervi rimediar bene - 3° Si vedrà più che tutto, e questo per lo scopo di
questa misera cronichetta, se-
3 A. AMADEI, // servo di Dio Michele Rua successore di don Bosco, vol. I. Torino, SEI
1931, 225.
4 Cf P. BRAIDO, Prospettive di ricerca su don Bosco, in RSS 9 (1990) 258. Lo stesso P.
Braido precisa poi che del documento citato «se ne sta approntando l'edizione critica» (Ibid.).
5 ASC 110 Barberis Cronachette (1876). I dati riportati in questo paragrafo sono stati
tratti dalla «cronichetta» di don Barberis (quad. 4°, micr. 837B7-837B11).

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 63
condo che a me pare, deve essere la cosa principalissima, quali mezzi si prendano
ordinariamente dai superiori per rimediare ai singoli disordini».
Le «conferenze» si tenevano «regolarmente tutte le domeniche a sera»,
eccetto nelle vacanze estive, o quando si presentava qualche impedimento
particolare, come una funzione teatrale o gli esercizi spirituali. Perciò si parla
pure a questo riguardo di «conferenze domenicali». L'orario delle medesime era,
di norma, dalle 18.30 circa alle 19.30. Se vi si dovevano trattare questioni «gravi
e lunghe», si cominciava la adunanza alle 18.
Intervenivano alle riunioni tutti i membri del «Capitolo particolare
dell'Oratorio» e gli altri superiori che, pur non essendo membri di tale organismo
di governo, formavano parte del Consiglio superiore della Società salesiana. In
qualche caso, dovendosi trattare un argomento di speciale rilievo in qualche
settore, si invitava la persona interessata o chi si intendeva «molto di quella
cosa». Don Rua presiedeva le conferenze e ne faceva «un breve verbale volta per
volta». Il luogo degli incontri era «1' anticamera della prefettura».
Precisati questi elementi, don Barberis insiste ancora una volta sull' utilità
delle conferenze: Oltre «alla già detta cioè di prevenire i disordini, di rimediarli
quando avvenuti e di prendere le deliberazioni più serie che riguardino il buon
andamento dell'Oratorio si è anche questa che non parmi di poco momento - 1o
Che i superiori si metton d'accordo tra di loro ed operano tutti unanimemente, con
ugual spirito - 2° Che tutti restano informati del da farsi, o degl'inconvenienti o
dei disordini e vengono, tra le altre cose ad acquistare una prudenza pratica negli
affari che non si potrebbe acquistare altrimenti - 3° Poi dicono che 4 occhi vedan
più di due, e 6 più di quattro. Ciascuno vede qualche disordine in casa, o qualche
cosa da farsi e lo suggerisce e si vede tra tutti il quid agendum».
Al presentare in seguito le caratteristiche dei verbali redatti dal prefetto di
Valdocco e i contenuti dei medesimi, si avrà occasione di verificare queste
affermazioni, e si accennerà a fatti, indicati nelle «cronichette», che non si
trovano nei quaderni che si conservano oggi nell'ASC. Qui premeva fare un
primo approccio alle «conferenze capitolari», e soprattutto mettere in risalto
l'importanza che a tali riunioni attribuiva un qualificato testimone che vi prese
parte.
L'iniziativa dei salesiani di Valdocco si inseriva tra le proposte di carattere
pedagogico molto diffuse nelle istituzioni educative del loro tempo. Il gesuita
padre De Damas, trattando della «forme des conférences», scriveva in un'opera
conosciuta all'Oratorio di don Bosco, Le surveillant dans un collège catholique:
«Il y a au moins une fois par semaine une conférence à

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José Manuel Prellezo
laquelle assistent tous les Surveillants; on commence par lire quelque chose des
règlements ou d'un livre qui traite de la conduite des enfants».6
1.2. Il redattore dei verbali: don Michele Rua (1837-1910)
Le prime deliberazioni capitolari riportate nei verbali furono prese nelle
adunanze tenute all'inizio del anno 1866. Da pochi mesi, dopo due anni di
permanenza a Mirabello come direttore del Piccolo Seminario di S. Carlo, il
redattore, don Rua, era ritornato a Torino come prefetto della «casa maggiore»
della Società salesiana.7 Secondo le norme codificate nei regolamenti, tale carica
comportava «la gestione generale e materiale» della casa, e fare «le veci del
Direttore in sua assenza nell'amministrazione, ed in tutte quelle cose di cui fosse
incaricato». Oltre la contabilità e altre responsabilità, gli erano affidate «la cura
del personale dei Coadiutori, e in generale la disciplina dei giovani, la pulizia e la
manutenzione della Casa».8
Nell'ormai complesso stabilimento di Valdocco, la carica si presentava
particolarmente impegnativa. Alle delicate mansioni accennate, «appena Don Rua
fu prefetto dell'Oratorio, andavan congiunte la cura diretta degli artigiani, che non
avevan ancora superiori propri i quali sorvegliassero alla loro formazione
religiosa e professionale, l'amministrazione delle Letture Cattoliche, e il
pagamento delle note e degli operai addetti alla costruzione del Santuario di
Maria Ausiliatrice».9 Fino al principio dell'anno scolastico 1874-1875, don Rua
fu anche maestro dei novizi.10
Ma ormai le opere della nascente Società salesiana cominciavano a
estendersi fuori di Torino: Mirabello (1864), Lanzo (1864), Cherasco (1869),
Alassio (1870), Varazze (1872), Genova (1872), Valsalice (1872). Le strutture di
governo dovettero adattarsi, pur laboriosamente, alla nuova realtà. Nell'elenco
generale dell'anno 1873, si avverte appunto un cambiamento
6 P. DE DAMAS, Le surveillant dans un collège catholique. Paris, Librairie Adrien Le Clere
et Cie. 1857, p. 290. Sull'influsso di quest'opera negli scritti dei salesiani di Valdocco, cf J.M.
PRELLEZO, // sistema preventivo riletto dai primi salesiani, in «Orientamenti Pedagogici» 36
(1989) 52.
7 Nato a Torino il 6 giugno 1837; sai. nel 1860; prof, nel 1862; diploma di prof, di
ginnasio all'Università di Torino nel 1863; rettor maggiore nel 1888; morì il 6 aprile 1910;
beatificato da Paolo VI nel 1972.
8 Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales. Torino, Tip. Salesiana
1877, Prima parte, II, 1 e 10.
9 AMADEI, Il servo di Dio I, 189.
10 Cf AMADEI, Il servo di Dio I, 235.

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
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non irrilevante: si configurano a Valdocco due organismi distinti di governo: il
«Capitolo superiore» e il «Capitolo dell'Oratorio», con membri diversi, benché
tre persone fossero presenti ancora nei due organismi: Giovanni Bosco (come
rettore e direttore, rispettivamente), Michele Rua (prefetto e vicedirettore) e
Francesco Pro vera (consigliere e prefetto).
Gli ultimi accenni alle deliberazioni e proposte del Consiglio dell'Oratorio
furono registrati nel mese di giugno del 1877, quando don Rua era stato esonerato
dall'ufficio di vicedirettore dell'Oratorio, e sostituito da don Giuseppe Lazzero.
«Ma, nonostante le dichiarazioni di Don Bosco, che il direttore, non solo di no-
me, ma anche di fatto doveva essere Don Lazzero, per cui egli non avrebbe do-
mandato conto a Don Rua dell'andamento dell'Oratorio, ma a Don Lazzero, tutti
continuavano a far capo al Servo di Dio. Tanta era la fiducia e la stima che gode-
va universalmente. E 'non parve strano — attesta Don Giuseppe Vespignani —
che tutti, colla miglior intenzione di ubbidire a Don Bosco, invece di andare da
Don Lazzero, continuassero a far capo a Don Rua'».11 Questi, dall'altra parte,
svolgeva pure il non facile compito di prefetto generale della Società salesiana, in
stretta collaborazione con il fondatore. Una collaborazione che fu particolarmente
intensa e impegnativa in un momento in cui l'Oratorio conobbe momenti di diffi-
coltà e di notevole sviluppo, e in cui don Bosco dovette lasciare sovente Valdoc-
co, richiamato da pressanti impegni: viaggi a Roma per portare avanti le pratiche
per l'approvazione della Congregazione; mediazione nella nomina dei vescovi;
ricerca di aiuti per la costruzione della chiesa di Maria Ausiliatrice; visite alle
nuove case aperte.12
La semplice allusione ai fatti elencati mette in risalto l'interesse delle note
scritte dal più stretto collaboratore del fondatore della Società salesiana nel pe-
riodo 1866-1877. D'altro lato, la considerazione della pluralità delle mansioni e
delle attività svolte da don Rua possono far capire perché tali note si presentino
scarne e laconiche e talvolta alquanto frammentarie.
11 AMADEI, Il servo di Dio I, 278.
12 Cf Diario Chiala e Lazzero, passim; cf anche P. BRAIDO, Don Michele Rua primo auto-
didatta «Visitatore» salesiano. Relazione di «ispezioni» nelle prime istituzioni educative fondate
da don Bosco, in RSS 9 (1990) 97-179.

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José Manuel Prellezo
1.3. I documenti: descrizione dei manoscritti
Conservati in: ASC 9.132 Rua Capitolo micr. 2916D1 - 2919E1
I verbali delle conferenze si conservano in cinque quaderni non molto
disuguali. Il primo quaderno, formato 150 x 110 mm., di 43 pagine non numerate
di carta bianca oscurata dal tempo, e di 3 foglietti sciolti. In controluce vi si
vedono leggere righe verticali. A sinistra di ogni foglio è indicato con una linea
verticale, tracciata a matita, un margine non sempre regolare di ca. 9 mm. La
copertina è di carta un po' più resistente di colore azzurrino. Essa porta questo
titolo: Capitolo. Deliberazioni prese dal 1866 al 18 Die. 1870. Dall' intensità
dell'inchiostro si può ipotizzare che l'ultima frase (dal...) in cui si precisano le
date fu scritta in un secondo momento. In una piccola targhetta (45 x 40 mm)
incollata sull' angolo inferiore sinistro della copertina, un archivista ha scritto con
inchiostro nero: «Race. V Arch. 81 -II- B»; e un altro, a matita: «132 81-II-B».
Numerazione delle micr.: 2916D1 a 2917B10.
IIsecondo quaderno, formato 135 x 110 mm., è composto di 52 pagine non
numerate né rigate e di due fogli sciolti. L'ultimo foglio è in bianco. Il colore
della carta non è uniforme: alcuni fogli sono di colore azzurrino e altri di colore
bianco oscurato dal tempo. La copertina è di colore bianco oscuro su carta un po'
più spessa. In essa si legge il titolo: Conferenze capitolari dell'Oratorio di S.
Fran.co di Sales dal 9 Nov. del 71 al 1 Nov. del 1873. Nella piccola targhetta
incollata sull'angolo inferiore sinistro: «Race. VI Arch. 81 -II- B». Numerazione
delle micr.: 2917B11 - 2918B5.
Il terzo quaderno, formato 135 x 105 mm., è composto di 48 pagine non
numerate cucite con spago bianco sottile, alcune di esse rigate. Anche in questo
caso, il colore dei fogli non è uniforme. Alcuni sono di colore azzurrino. Titolo
nella copertina: Conferenze capitolari dell'Oratorio di S. Francesco di Sales. Dal
9 Nov. 1873 al 14 Marzo 1875. Nella piccola targhetta: «Race. VII Arch. 81 -II-
B». Micr.: da 2918B a 2919A6.
Il quarto quaderno, formato 135 x 105 mm., di 34 pagine non numerate e un
foglio sciolto. Nella copertina, di carta più resistente, si legge il titolo:
Conferenze capitolari dell'Orai, di S. Francesco di Sales dal 28 Marzo 1875 al 4
Giugno 1876. Nella targhetta incollata sulla copertina: «Race. VIII Arch. 81 -II-
B». Micr.: da 2919A7 a 2919D6.
Il titolo che appare nella copertina del quinto e ultimo quaderno indica il
contenuto vario del medesimo: Conferenze capitolari dell'Oratorio dì S. Fran.co
dì Sales dal Giugno del 76 al Maggio 1877 e Discorsi d'occasione... Dal tipo e
intensità dell' inchiostro si può forse dedurre che le ultime parole

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 67
(«al Maggio»...) sono state scritte, in un secondo momento, dallo stesso redattore.
Egli avrebbe dovuto però scrivere: «al 17-6-77». Nella targhetta incollata sulla
copertina: «Race. IX Are. 81 -II- B». Micr.: 2919D7-2919E1.
Nella presente edizione sono stati riportati alcuni «conti» che sembrano ave-
re una certa attinenza con le conferenze. Non vi sono stati riportati invece gli
schemi dei «discorsi d'occasione», anch'essi raccolti nel quaderno, che pur tutta-
via non si riferiscono alla vita di Valdocco.
Tanto nei titoli come nelle altre pagine dei quaderni si avverte la caratteristi-
ca grafia, minuta e regolare, di don Rua. Fa eccezione un foglio sciolto, nel qua-
derno primo, che raccoglie alcune raccomandazioni di don Bosco (micr.
2917B5), trascritte probabilmente da G. Balestra. Il testo dell'«Appendice. Av-
vertenze pel servizio delle sacre funzioni» del quaderno terzo (micr. 2919A1-
2919A4) è stato pure scritto da un amanuense non identificato. Le non infrequen-
ti correzioni che si avvertono sono della mano del redattore.
L'inchiostro utilizzato è nero, ormai abbastanza sbiadito; tal volta violaceo.
Il verbale della seduta del Io genn. 1871 è scritto a matita.
I quaderni attualmente custoditi nell'ASC sono in generale ben conservati,
anche se vi si avvertono le tracce della consultazione e l'usura del tempo.
1.4. I contenuti: alcuni temi rilevanti
C'è una questione previa da precisare: I documenti a disposizione contengo-
no tutti i verbali delle «conferenze capitolari» di Valdocco?. Le ultime delibera-
zioni del primo quaderno si riferiscono, come si è visto, al 18 dicembre 1870,
mentre le deliberazioni con cui si apre quello che si è designato «secondo» qua-
derno si riferiscono al 9 novembre 1871. Nei quaderni autografi di don Rua con-
servati non ci sono, dunque, notizie riguardanti eventuali conferenze tenute nel
periodo dal 19 dicembre 1870 all'8 novembre 1871. In una copia13 allografa cu-
stodita nell'ASC vengono raccolti però i verbali di altre due sedute: quelle del Io e
dell' 8 gennaio 1871, i cui origi-
13 ASC 0592 Deliberazioni del Capitolo Superiore dal 1866 al 1877 ms (micr.
1874A91875B8). 37 fogli bianchi rigati (325 x 225 mm). Copia fatta probabilmente dal coad.
salesiano Giuseppe Balestra. Questi utilizzò inchiostro blu. Nella cartella raccoglitrice si legge:
«Deliberazioni del Capitolo Superiore dal 1866 al 1877». La parola «Superiore» è stata aggiun-
ta da una mano diversa.

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José Manuel Prellezo
nali sembra che siano andati poi smarriti. E non sembra azzardato supporre
che, probabilmente in data precedente, possano essere andati pure smarriti i
verbali delle eventuali conferenze tenute dal mese di gennaio al mese di no-
vembre 1871. Non si vedono infatti ragioni che muovano a pensare che le
conferenze capitolari siano state sospese durante tale periodo; anzi, la riferi-
ta testimonianza di don Barberis è su questo punto perentoria; il Consiglio
di Valdocco «si raduna regolarmente tutte le domeniche». Aggiunge poi
alcune eccezioni: domeniche d'inverno quando c'è teatro, vacanze autunnali.
L'analisi dei verbali disponibili porta, è vero, a dover sfumare abba-
stanza l'espressione utilizzata dall'autore delle «cronichette» sulla regolarità
delle sedute, le quali, del resto, erano tenute, a volte, in un giorno diverso
dalla domenica, cioè il sabato. Pur tuttavia, non si trovano elementi per
giustificare una eventuale interruzione di diversi mesi.
Si deve dunque ragionevolmente concludere che sia andato smarrito
l'originario quaderno «secondo», in cui sarebbero stati registrati i verbali
dell'anno 1871; ma si deve pure aggiungere che tale smarrimento non pare
sia un fatto recente, giacché una antica nota archivistica tracciata sulla tar-
ghetta incollata nella copertina dei quaderni, indica una numerazione pro-
gressiva dei medesimi: Da «Race. V» (primo quaderno) a «Race. IX» (ul-
timo quaderno).
Anche con queste eventuali lacune, i contenuti dei documenti disponi-
bili offrono elementi rilevanti.
a) Verso l'organizzazione collegiale: Un primo capitolo importante della
storia dell'istituzione educativo-assistenziale di Valdocco (1846-1870) è
stato sintetizzato con questa epigrafe: «L'Oratorio tra spontaneità e orga-
nizzazione».14
Lungo la seconda metà degli anni '60, l'accento si spostò sensibilmente
sul secondo termine del binomio: l'organizzazione della casa in chiara pro-
spettiva collegiale. È questa la netta impressione che si ricava dalla lettura
dei documenti presentati sopra. Don Rua, tra le prime deliberazioni prese
dal Consiglio dell'Oratorio nell'anno 1866, ricorda esplicitamente le seguen-
ti: «Far mandare i giovani in ordine in chiesa al mattino e mandare invigila-
tori per l'ordine nelle camerate»; che gli studenti si rechino «nelle proprie
scuole in ordine accompagnati da un assistente». Diverse altre deliberazioni
si riferiscono a punti in stretto rapporto con i precedenti. Per esempio, si de-
14 P. STELLA, Don Bosco nella storia economica e sociale (1815-1870). Roma, LAS
1980, 231-269.

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 69
terminò: «Invigilare molto sulla pulizia e trovato alcuno a far immondezze
tenerne nota per leggerlo in pubblico».15
Il tema dell'ordine e regolarità, con varianti e sfumature diverse, ricor-
re spesso nelle adunanze dei responsabili di Valdocco. In questo contesto, e
fin dagli inizi del periodo che stiamo considerando, fu introdotta una misura
che doveva avere una lunga vita nella prassi disciplinare ed educativa dei
collegi salesiani: la lettura dei voti settimanali di condotta.
Come mezzo privilegiato per promuovere l'andamento regolare della
casa, nelle sue due sezioni di studenti e artigiani, è proposta la assistenza. E
direi che è questo il tema più presente e sottolineato nei verbali, in sintonia
con la «fisionomia collegiale» che Valdocco stava acquistando. Nei primi
anni (1866-1871), assieme al ripetuto termine «assistenti» vengono utilizzati
quelli di «invigilatori» o «sorvegliatori» (almeno 13 volte), riferiti, in parti-
colare, ai responsabili della «sorveglianza» nelle camerate. I membri del
Consiglio di Valdocco fanno frequenti appelli all' osservanza del Regola-
mento su questo punto; si preoccupano di nominare regolarmente assistenti
per i diversi ambienti e momenti della vita collegiale; insistono sulla necessità
di non lasciare soli i ragazzi. Nella seduta del 29 ottobre 1867 si deliberò
che «un assistente supremo (D. Dongiovanni) invigili affinchè gli assistenti
si trovino e a tempo al loro posto». E dieci anni più tardi, si «parlò dell'assi-
stenza, e si combinò di raccomandare caldamente agli assistenti di sorve-
gliare in ricreazione e dappertutto i giovani».16
Non sono utilizzati i termini «prevenire» o «prevenzione», divenuti più
tardi familiari negli scritti salesiani. Si mette l'accento sulla «vigilanza». An-
che quando si formula il proposito di «migliorare la condotta» dei giovani,
direi che emerge come prima preoccupazione quella di evitare che possano
allontanarsi dalla presenza degli educatori. Nella seduta del 27 luglio 1873:
«Si trattò di migliorare la condizione morale degli artigiani e si suggerirono
varie cose che possono ridursi a tre:
1. Vigilanza da parte degli assistenti.
2. Procurare che stiano tutti nel loro cortile in tempo di ricreazione e
stabilire uno che invigili all'uopo [...].
3. Gli assistenti dei laboratorii guardino di regolare l'uscita dei giovani
dai rispettivi laboratorii, non permettendo che escano senza dimandare
licenza».
15 Rua Capitolo (nella prima pagina del manoscritto don Rua raccoglie le deliberazioni
approvate nelle sedute «tenute prima di Marzo 66»).
16 ASC 9.132 Rua Capitolo (9.1.1876).

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70 José Manuel Prellezo
Anche qui bisognerebbe dire che i salesiani, ormai avviati sulla strada dei
collegi, non si discostavano da usi allora abbastanza generalizzati: nel real colle-
gio di Moncalieri (diretto dai padri barnabiti), il prefetto aveva l'obbligo di «pre-
star grande attenzione ai 'pericoli... di riprovevoli inclinazioni', alle 'maniere che
hanno troppo di familiare, l'appartarsi coi compagni'».17 Il padre De Damas, dal
canto suo, suggeriva questa norma disciplinare da osservarsi in un collegio catto-
lico: «Vigilance continuelle. - Ils ne font rien non plus qui puisse les détourner de
la vigilance continuelle qu'ils doivent exercer sur les élèves, soit dans les classes,
soit dans les salles d'études, les dortoirs, les récréations, les promenades, etc. Ils
ne seront pas même dispensés de cette surveillance pendant les heures destinées
au repos de la nuit».18 L'opera del gesuita, come sappiamo, non era sconosciuta a
Valdocco.
b) «Camere di riflessione» per i discoli?: Il discorso accennato sull'assisten-
za potrebbe sembrare, in certo senso, quasi scontato. Desta invece una certa sor-
presa l'insistenza con cui i primi collaboratori di don Bosco si occupano di de-
terminate misure disciplinari. Nella conferenza tenuta nel mese di luglio dell'
anno 1866, si «parlò dei castighi e si determinò di far osservare l'articolo 6° del
regolamento dei maestri che dice di castigare solo in iscuola lasciando al Diretto-
re delle scuole l'incarico di farlo eseguire procurando pure che i castighi che si
danno in iscuola siano solo gli ordinarii, riserbando a dare gli straordinarii col
consenso dei Superiori».19 Un mese dopo «Ritornò il discorso sui castighi e se ne
fece una gradazione: Io Correzioni 2° Varii gradi di tavola di punizione: privar
della pietanza - privar del vino - far mangiar in mezzo al refettorio - alla porta del
refettorio - in ginocchio - sotto i portici - privar della ricreazione obbligando il
reo a starsene in un angolo custodito a vista da qualche assistente - stabilire due o
tre prigioni ed il posto più adatto parve il vano che trovasi presso il refettorio
degli artigiani fabbricando qualche muriccio e tenendole pulite. Riguardo al
17 S. TABBONI, Il real collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Milano, Franco Angeli 1984, 99.
18 DE DAMAS, Le surveillant dans un collège catholique, 280. Nel 1875 fu pubblicata, nella
«Biblioteca della Gioventù Italiana», l'opera di C. GRAS, L'istitutore nei convitti ossia norme
per formare buoni istitutori. Torino, Tip. dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1875. L'autore
insiste sulla «assidua vigilanza», considerata come «la chiave di volta dell'edifizio educativo»
(p.12). Gras avverte nella presentazione del volumetto di aver tratto la materia specialmente dal
citato libro di De Damas.
19 ASC 9.132 Rua Capitolo (8.7.1866).

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 71
modo di chiudere si lasciò a D. Ghivarello di pensarvi. Si stabilì che quando
alcuno si trovi dentro, ci vada qualche superiore a fargli visita per vedere con
belle maniere di ridurlo a migliori pensieri».20
L'incarico lasciato a don Ghivarello sembra che, per il momento, sia rimasto
solo sulla carta. Infatti, tre anni più tardi, in due sedute fu esaminato il tema dei
castighi più gravi, e si decise di fare una o più «camere di riflessione». La
proposta fu presentata a don Bosco, il quale — non sappiamo con quanta
convinzione — diede parere favorevole. Leggiamo nel verbale della seduta del
mese di aprile 1869: «2° Si parlò di provvedere una camera di riflessione pei
discoli e si determinò di fare servire a tal uopo la prima camera delle antiche
scuole dietro la casa. Se ne parlò a D. Bosco ed approvò; solo che si trattava di
dividere la detta camera in due, e D. Bosco dispose di lasciarne una sola».21
Fu attuata, questa volta, la severa deliberazione? Nessun riferimento preciso
troviamo nei documenti segnalati. Tenendo presenti altre fonti, la risposta
potrebbe essere forse affermativa. Angelo Amadei, riferendosi probabilmente a
questa epoca di Valdocco, scrisse nella biografia di don Rua: «Abbiamo
accennato a certi alunni, consegnati all'Oratorio dalla questura e da altre
pubbliche autorità, spesso refrattari ad ogni avviso e ad ogni miglioramento [...].
Per tentare ogni mezzo di correggerli e non venir all'espulsione, col consenso di
Don Bosco si stabilirono alcune camere di riflessione, dove cotesti pubblici
refrattari ad ogni disposizione del Regolamento, che parevano irreducibili,
venivano segregati durante la scuola e la ricreazione, perchè, senza tornar di
danno ai compagni, potessero rimanere nell'Oratorio ancora qualche giorno,
comprendere l'imminente pericolo ond'erano minacciati, prendere una generosa
risoluzione ed emendarsi. A poco alla volta, non tanto per il diminuir di tali
accettazioni, quanto per l'ampio fiorire della disciplina e del buon esempio
generale, siffatto provvedimento venne abolito».22
Le affermazioni di don Amadei riguardo a certi alunni «refrattari» di
Valdocco trovano conferma nella testimonianza dello stesso don Bosco, il
20 ASC 9.132 Rua Capitolo (12.8.1866).
21 ASC 9.132 Rua Capitolo (24.4.1869).
22 AMADEI, Il servo di Dio I, 224. L'autore non cita testimonianza alcuna. Probabilmente
si è basato sui verbali delle «conferenze domenicali». Infatti nella pagina seguente accenna agli
«appunti lasciati dal Servo di Dio circa gli argomenti delle frequenti conferenze che si
tenevano, sotto la sua presidenza» (p. 225). Sull'esistenza di una «camera di riflessione» nel
collegio di Alassio, si può vedere la testimonianza riportata nel lavoro citato Valdocco (1866-
1888), 296.

2.2 Page 12

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72
José Manuel Prellezo
quale, scrivendo al pretore urbano della città di Torino, attorno all'anno 1864, gli
ricordava che «per tenere in freno certi giovanetti per lo più inviati dall'autorità
governativa, si ebbe facoltà di usare tutti que' mezzi che si fossero giudicati op-
portuni, e in casi estremi dimandare il braccio della pubblica sicurezza siccome si
è fatto più volte».23 E nella stessa lettera, alludendo concretamente alla condotta
di uno di essi, don Bosco aggiungeva che Boglietti Carlo «si dimostrò non solo
incorreggibile, ma insultò, minacciò ed imprecò il suo assistente, eh. Mazzarello
in faccia a' suoi compagni».
Tenendo presenti queste premesse, acquistano senso le deliberazioni e pro-
poste delle conferenze capitolari di Valdocco. Ma, più in generale, il discorso va
collocato, è quasi superfluo ricordarlo, nella prassi disciplinare del tempo. In essa
si inserisce, senza particolari stridenze né forzature, il mezzo proposto dai primi
salesiani. Per convincersene basti sfogliare il «Regolamento per i convitti nazio-
nali approvato con R. Decreto (N° 4292) 25 agosto 1860». Nella lunga lista delle
«pene» che possono essere applicate, troviamo, tra le altre: «privazione di parte o
dell'intera ricreazione», «pasto separato dagli altri», «ammonizione del rettore»,
«9° camera di riflessione, dove il convittore deve aver sempre da occuparsi in
lavoro allo studio attinente, e dove può essere guardato e vigilato dal di fuori».24
E nella vicina Francia — vista sovente con simpatia da Torino —, un decre-
to imperiale del 1865 sanciva il regolamento per le scuole di arti e mestieri. Tra le
punizioni che potevano essere inflitte in esse agli allievi, si indicavano testual-
mente: «la salle de police, la prison, et le renvoi».25
La misura disciplinare «estrema» accolta dai membri del Consiglio di Val-
docco non era però in perfetta sintonia con l'esigenza della «amorevolezza» e con
la lettera di quanto detto nel paragrafo «una parola sui castighi», che il fondatore
della casa aveva proposto nel fascicolo Il sistema preventivo nell'educazione
della gioventù. È vero che il «lavorietto» doveva essere redatto e pubblicato solo
otto anni più tardi da don Bosco. Questi però apriva lo scritto — come si è ricor-
dato —, dicendo che voleva parlare del
23 ASC 131.01 Lettere originali di don Bosco.
24 Art. 53. Casalis, nel suo Dizionario (vol. XXI, 1851, 179), parlando però della «Gene-
rala», scrive che basta «la punizione di tre o quattro giorni di cella solitaria per reprimere que-
sta sorta di delitti».
25 Riportato in: Th. CHARMASSON - A.M. LELORRAIN - Y. RIPA, L'enseignement techni-
que de la Révolution à nos jours. Textes officiels avec introduction, notes et annexes. Tome I.
De la Révolution à 1926 sous la direction de Thérèse Charmasson. Paris, Economica/INRP
1987, 202.

2.3 Page 13

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 73
«così detto sistema preventivo che si suole usare nelle nostre case».26
L'argomento è stato affrontato in altra sede.27 Mi limito a ricordare qui che i
temi accennati (castighi, voti di condotta, misure disciplinari) hanno ancora un
altro quadro di riferimento. La «casa annessa all'Oratorio» di Valdocco, nella
seconda parte degli anni '60, non è più l'ospizio, d'impronta familiare, che offre,
come nei primi anni '50, alloggio e vitto a un ridotto gruppo di giovani poveri e
abbandonati che vanno a ricevere lezioni da qualche professore privato della città
di Torino o a imparare un mestiere nella bottega di qualche onesto padrone. Or-
mai erano stati aperti da don Bosco, pur in mezzo a ristrettezze economiche e di
personale, diversi laboratori interni: calzolai e sarti (1853), legatori (1854), fale-
gnami (1856), tipografi (1861), fabbri (1862). Contemporaneamente, oltre alle
scuole serali, erano state pure istituite le classi ginnasiali, completate nel 1859.
Gli alunni aumentarono notevolmente. Stando ai dati offerti dal registro «Anagra-
fe giovani», nell'anno 1851 furono accettati a Valdocco 3 giovani nuovi, nell'an-
no 1866: 410.28
D'altra parte, e in rapporto più o meno stretto con le attività scolastiche o di
lavoro dei giovani artigiani, altre iniziative trovarono sede all'Oratorio: la pubbli-
cazione delle «Letture Cattoliche» (1853), il progetto di «Biblioteca degli scritto-
ri latini» (1865), le attività sviluppatesi rapidamente attorno alla chiesa di Maria
Ausiliatrice, la cui costruzione fu iniziata nel 1863.
e) Le feste e il «teatrino»: Le considerazioni fatte nei paragrafi precedenti
vanno lette alla luce di altri avvenimenti che scandiscono la vita collegiale: feste,
giochi, passeggiate, rappresentazioni teatrali. Sono questi pure elementi indispen-
sabili per ricostruire l'atmosfera della prima casa salesiana. A Valdocco si cele-
brano con solennità le feste di San Luigi, dell'Imma-
26 G. Bosco, Scritti pedagogici e spirituali, a cura di J. Borrego, P. Braido, A. Ferreira da
Silva, F. Motto, J.M. Prellezo. Roma, LAS 1987, 165.
27 Rimando al mio saggio già citato: Valdocco (1866-1888), 302-303; 308-315. Sull'origi-
ne e il carattere delle pagine sul sistema preventivo, va ricordato il rilievo di P. Braido: «È,
invece, in un primo momento, occasionale e destinato piuttosto all'informazione e alla pubbli-
cità, riferito propriamente al collegio-internato, lo scritto 'classico' di don Bosco sul sistema
preventivo del 1877, destinato a diventare rapidamente documento normativo ufficiale dei sale-
siani» (P. BRAIDO, L'esperienza pedagogica di don Bosco nel suo «divenire», in «Orientamenti
Pedagogici» 36 [1989] 28). P. Braido cita, in questo punto, la testimonianza di don G. Barberis
(«Cronichetta, quad. 11, 68-69»).
28 Cf STELLA, Don Bosco nella storia economica, 175: «Giovani e adulti convittori a
Valdocco (1847-1870)».

2.4 Page 14

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74
José Manuel Prellezo
colata, di Santa Cecilia, di San Francesco di Sales, di San Giovanni, la novena e
festa del Santo Natale, di San Giuseppe, di Maria Ausiliatrice.29
Con particolare cura era preparata la festa di Maria Ausiliatrice il 24 di
maggio di ogni anno. Nei verbali delle conferenze sono registrati minutamente le
diverse attività programmate con i nomi dei responsabili, e vi si fa pure un breve
bilancio dell'andamento delle cose. Per esempio, nel 1869, don Durando è incari-
cato della accoglienza degli ospiti; Rossi di «pensare a provvedere a far vendere
confetti, caramelle e bibite pei giovani» e di «fare alcuni fuochi»; Enria di «pen-
sare a provvedere il palco pel teatro»; don Merlone di organizzare «la corsa al
sacco»; Villanis di preparare «qualche saggio di ginnastica». Nella riunione tenu-
ta il giorno seguente — 25 di maggio —, si «passò a rassegna la festa e si trovò
— scrive don Rua -— che riuscì bene con soddisfazione di tutti». E aggiunge poi
i rilievi formulati dai partecipanti: «Si osservò in 1o luogo che sarebbe convenien-
te cominciare il mese di Maria 6 o 7 giorni prima e far la chiusa nel giorno di
Maria Ausiliatrice. Già se ne parlò a D. Bosco che fu d'accordo. 2° Si osservò che
sarebbe stato conveniente stabilire altri giuochi oltre a quelli che si fecero nelle 5
ore di ricreazione del dopo mezzodì, oppure far qualche poco di studio. Andò
bene però che D. Francesia fece fare il giuoco delle pignatte, che servì a far pas-
sare porzione di tal tempo. 3° Si osservò che è necessario stabilire un prete o
cherico che si prenda la responsabilità della disciplina fra i musici tanto di canto
quanto di suono» [...] 4° Si osservò pure che è necessario di circoscrivere lo spa-
zio che deve essere occupato dai giovani e far in modo che gli esteri non vadano
in tale spazio [...] 5° Si osservò finalmente che la vendita di bibite ha troppo l'a-
spetto di caffè o birreria, e che sarà meglio vendere la birra a bicchieri da una
finestra o sopra un banchetto».
Tra gli artigiani acquistarono anche particolare rilievo la novena e festa di
San Giuseppe. Prima delle vacanze estive, artigiani e studenti, celebravano anco-
ra altre ricorrenze festose: l'onomastico di don Bosco il giorno di San Giovanni
Battista, e la «festa della premiazione». In queste occasioni, accanto alle funzioni
religiose in chiesa e ai giochi e ai trattenimenti in cortile, occupavano un posto
privilegiato le «accademie» e le «recite» teatrali. Diverse testimonianze sottoline-
ano che esse erano preparate anche dai giovani alunni dei laboratori. Don Barbe-
ris, commentando una «accademia religiosa» organizzata, nel 1876, dagli artigia-
ni in onore del loro patrono San Giuseppe e per festeggiare don Giuseppe Lazze-
ro, vicedirettore dell'Oratorio, osservava: «Mi persuasi di due cose: 1o Che queste
specie di ac-
29 Cf Diario Chiala e Lazzero, 424-442.

2.5 Page 15

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 75
cademie religiose ben preparate possono essere bellissime, istruttive, e produrre
un bene immenso dal lato morale nei giovani. 2° Che indica[no] un vero sensibi-
lissimo progresso negli artigiani dell'Oratorio».30
Sul carattere morale e istruttivo delle accademie e delle recite o «teatrino»
aveva insistito a più riprese don Bosco, manifestando, in qualche momento, il suo
disaccordo nei confronti di quello che vedeva fare a Valdocco. Infatti nella confe-
renza generale del 1871 egli disse: «In ogni casa di educazione o bene o male
bisogna che si reciti, perchè questo è anche un mezzo per imparar a declamare,
per imparar a leggere con senso e poi se non c'è questo par che non si possa vive-
re. Veggo però che fra noi non è più come dovrebbe essere, e come era nei primi
anni. Non è più teatrino ma è un vero teatro. Pertanto io intendo che i teatrini
abbiano questo per base: di divertire e istruire. E non s'abbiano a vedere di quelle
scene che indurir possono il cuor dei giovani o far cattiva impressione sui delicati
loro sensi. Si diano pure commedie ma cose semplici, che abbiano una moralità.
Si canti, perchè questo oltre che ricrear è anche una parte di istruzione in questi
tempi tanto voluta».31
d) Il criterio dell'azione: riferimento a don Bosco: I rilievi appena accennati
meritano di essere sottolineati, giacché, negli anni che precedono la pubblicazio-
ne del fascicolo sul sistema preventivo (1866-1877), i salesiani torinesi si mo-
strano attenti ad affrontare problemi disciplinari o di organizzazione (silenzio,
ordine nei diversi ambienti, impegno nello studio e nel lavoro, pulizia dei ragaz-
zi...) e meno a riflettere e a motivare, in prospettiva pedagogica, il proprio compi-
to.
Anche parlando dei primi collaboratori di don Bosco, si potrebbe dire che,
di fatto, in principio non c'è il «sistema», ma l'azione. Non sfugge loro, è vero,
l'esigenza di una preparazione pedagogica per le giovani leve: nella seduta del 18
di agosto del 1872, fissando l'orario per i chierici, «si stabilì di fare un po' di
scuola di metodo»; e nel 1874 (seduta del 25 di ottobre) fu deciso che «gli stu-
denti del Io anno di filosofia ascritti abbiano una scuola di pedagogia sacra».32
30 ASC 110 Barberis Cronachette (1876).
31 ASC 04 Conferenze generali (1871). Alcuni anni più tardi, nel Regolamento del 1877:
«A vostro divertimento e piacevole istruzione sono concesse rappresentazioni teatrali, ma il
teatrino, che è destinato a coltivare il cuore, non mai sia causa della più piccola offesa del
Signore». Nelle Regole del teatrino, pubblicate e inviate alle case salesiane nel 1871: «Scopo
del Teatrino è di rallegrare, educare, istruire i giovani più che si può, moralmente».
32 Non rimase sulla carta. Nel 1876, don Barberis scrive nella sua cronaca: «Giovedì
scorso stette qui il prof. Melanotte a dar l'esame di pedagogia ai chierici».

2.6 Page 16

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76
José Manuel Prellezo
Ma quelli che erano ormai impegnati nell'attività scolastica ed educativa nel
periodo indicato non sembrano particolarmente preoccupati di ancorare la loro
opera a un quadro concettuale articolato. Trovano abbastanza rassicurante il rife-
rimento a norme contenute nel Regolamento della casa (se ne parla almeno 32
volte), o al giudizio favorevole di don Bosco su quelle deliberazioni, prevalente-
mente di carattere pratico e organizzativo, che gli propongono per l'approvazione.
Talvolta a Valdocco sono prese misure esigenti che non trovano tale approvazio-
ne. Il 13 marzo 1870, si trattò «se fosse conveniente separare i laboratorii; parve
che vi fosse bisogno di tal separazione per ottenere più facilmente la disciplina;
parlatosene però a D. Bosco non credette convenire».33
In altre occasioni, don Bosco accoglie le proposte, ma non senza riserve,
perchè esse potevano ostacolare il raggiungimento di altri valori per lui più cen-
trali da salvaguardare. Nel mese di dicembre del 1875, cercando, precisamente,
«il modo di migliorare la condotta degli artigiani si cominciò a stabilire di toglie-
re per quanto è possibile ogni nascondiglio, e primieramente di tener chiuso il
cancello che conduce sotto la chiesa, come pure la scala che mette nei sotterranei
della casa nuova: lasciando a D. Sala l'incarico di provvedere,all'uopo. Essendosi
proposto a D. Bosco lo espediente surriferito per impedire le corrispondenze tra i
nostri e gli esteri al [sic] Sig. D. Bosco, parve inclinare all'approvazione; trova
però un po' spiacevole che si tolga loro alquanto la comodità di accostarsi alla
sacra Mensa e alla sacristia».34
Il confronto con la persona del fondatore è chiaramente presente. Ma pare
che, prima del 1877, al centro dell'interesse ci sia, ancora una volta, l'azione.
Infatti, nel quinquennio 1872-1877, per ben sei volte nelle sedute del Consiglio
ritorna il discorso sulla decisione presa di «raccogliere le memorie riguardanti la
vita di D. Bosco» (1872). L'accento è messo sulla necessità di registrare i «fatti
particolari». Viene preparata pure una «traccia» di indice, perchè serva di norma
per la raccolta della documentazione; e in tale «traccia» (della cui prima stesura
fu incaricato don Rua) occupa la maggior parte dello spazio (10 righe delle 12
che comprende) un elenco cronologico delle opere realizzate: primi momenti
dell'Oratorio di San Francesco di Sales, apertura di altri oratori a Torino, fabbrica
delle diverse chiese, delle case per artigiani e studenti, apertura di nuovi collegi...
Non vi si fa alcun cenno esplicito agli scritti o alle idee pedagogiche di
33 ASC 9.132 Rua Capitolo (13.3.1870).
34 ASC 9.132 Rua Capitolo (26.12.1875).

2.7 Page 17

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 77
don Bosco. Questi appare tuttavia come un punto di riferimento autorevole
nell'organizzazione della complessa opera di Valdocco. E qualche volta, già
prima della pubblicazione dello scritto sul sistema preventivo, l'invito alla fedeltà
si esprime con formule che possono apparire rigide. Tra i temi proposti per la
discussione nelle «Conferenze capitolari dell'Oratorio di S. Francesco di Sales dal
Giugno 76 al Maggio 1877», si trova il seguente: «Non introdurre novità senza
permesso di D.B.».35
È una affermazione forte che va interpretata alla luce di un'altra formulata a
continuazione: I «Programmi siano fatti insieme e presentati a D. Bosco».
L'esigenza del consenso da parte del fondatore non significava, dunque, per i
proponenti, soffocamento di un lavoro di aperta collaborazione da parte dei
membri della sua istituzione educativa. Mi pare illuminante, a questo riguardo, la
testimonianza di don Barberis. Dopo aver sottolineato la rilevanza, per
l'andamento dell'Oratorio, delle conferenze capitolari, scriveva: «Intanto ora mi
occorre ancora di dire che le deliberazioni prese in queste conferenze] per molte
cose si eseguiscono subito, e nella conferenza stessa si assegna che il tale faccia
eseguire; se son cose economiche da D. Sala; se cose di prefettura da D. Chiala;
cose scolastiche da D. Durando e via via. Alcune volte D. Rua si riserva esso ad
avvertire, ad accertarsi di certe cose un po' dubbie e poi dare gli ordini opportuni
— Nelle cose di maggior importanza la decisione si riserva sempre al Sig. D.
Bosco. Da noi si vedono i mezzi, si propone; si fa il progetto; ma a lui
s'appartiene il decidere e non si fa mai cosa di grave importanza senza che sia
cosa intesa con lui».36
1.5. Tradizione dei testi e risonanze
Nei paragrafi precedenti è stata trascritta per disteso la testimonianza sul
significato e rilevanza delle conferenze capitolari di Valdocco, lasciataci in una
delle sue cronichette da don Giulio Barberis. Questi parla pure esplicitamente del
«breve verbale» redatto volta per volta da don Michele Rua. Ed «a quello —
aggiunge — io rimetto chi volesse essere informato delle cose fatte fin ora e del
procedere cronologico delle cose io non farò altro che riportare le cose di mano in
mano che mi pajono d'importanza e che possono servire d'ammaestramento a chi
verrà dopo di noi».
L'invito di don Barberis a ricavare informazione diretta dai quaderni
35 ASC 9.132 Rua Capitolo (trascritta prima del verbale della seduta del 19.6.76).
36 ASC 110 Barberis Cronachette (1876).

2.8 Page 18

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78
José Manuel Prellezo
di don Rua sembra che abbia avuto una accoglienza piuttosto tiepida. Don Giov.
Battista Lemoyne nei volumi delle Memorie biografiche da lui redatti, parlando
di Valdocco, non dedicò una speciale attenzione alle deliberazioni e proposte dei
membri del Consiglio della casa, registrate laconicamente da don Rua. Troviamo
invece un riferimento esplicito ai «Verbali delle deliberazioni capitolari dell'Ora-
torio» nel volume XI, pubblicato da don Eugenio Ceria nel 1930.37 In questo
punto, il memorialista salesiano riporta i nomi dei professori di filosofia e di
teologia stabiliti dai membri del Consiglio di Valdocco nella seduta del 31 otto-
bre 1875. Ma già in un capitolo precedente dello stesso volume, intitolato «Vita
dell'Oratorio nel '75», l'allusione al documento che ci occupa è molto chiara: «I
verbali delle sedute — scrive Ceria —, così limpidi nella loro laconicità, ci rap-
presentano Don Rua che presiede, Don Rua che propone, Don Rua che prende gli
accordi con gli altri membri; ma ben si vede che in cima a' suoi pensieri sta la
preoccupazione d'interpretar a dovere la mente di Don Bosco: infatti ogni volta
s'affacci un'idea innovatrice, la deliberazione è sempre subordinata a quanto dirà
Don Bosco».38
Oltre a questo giudizio di carattere generale, nelle pagine delle Memorie ri-
guardanti l'anno 1875 ci sono notizie la cui fonte è facilmente riscontrabile. Tali
notizie si riferiscono ad alcune misure concrete miranti al miglioramento dello
«stato disciplinare» degli artigiani: evitare i contatti con gli esterni o con giovani
espulsi; sostituire i bauli con «casse aperte»; togliere i nascondigli; nomina di un
catechista che si occupasse esclusivamente di loro.39 Nell'apparato critico si ri-
portano i testi corrispondenti. Il lettore potrà rendersi direttamente conto dell'enti-
tà dei medesimi. Si può però premettere già fin d'ora che non sono numerosi né
particolarmente rilevanti. Più numerosi e significativi sono per contro i materiali
utilizzati dal citato don Amadei, nel volume Io della vita de // servo di Dio, pub-
blicata nel 1931. Vi è citato esplicitamente il documento conservato nell'ASC e
ne è sottolineata l'importanza. Inoltre nell'esposizione dei fatti riguardanti Val-
docco nel periodo 1866-1877, si avverte che Amadei segue da vicino gli «appunti
lasciati dal Servo di Dio», accentuando però il protagonismo di questi. Il biografo
scrive che, sotto lo sguardo e la direzione di don Rua, «l'Oratorio continuava a
prendere un aspetto sempre più regolare».40 E, al suo diretto
37 MB XI, 216.
38 MB XI, 202.
39 MB XI, 216.
40 AMADEI, Il servo di Dio I, 209.

2.9 Page 19

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 79
intervento, sono attribuite alcune delle misure disciplinari sopra ricordate: intro-
duzione, nel 1866, delle file in silenzio per recarsi in chiesa e in scuola; assisten-
za ai chierici; chiusura a chiave dei dormitori; cura dell'ordine e della pulizia
dello stabilimento.41
Dopo la pubblicazione dell'opera di Amadei, durante quasi mezzo secolo,
nella storiografia donboschiana non si trovano — non ho trovato — nuovi riferi-
menti ai verbali di don Rua. Solo recentemente diversi studiosi, anche fuori della
cerchia salesiana, hanno messo in luce, come si è ricordato sopra, l'interesse del
documento, considerandone «indispensabile l'edizione».
1.6. La presente edizione
La presente edizione è stata preparata sull'autografo conservato nell'ASC. In
casi — poco frequenti — di dubbia lettura, si è tenuta pure davanti la copia ma-
noscritta, custodita anche nell'ASC, dovuta probabilmente alla mano di G. Bale-
stra; ed essa è stata utilizzata ugualmente per la trascrizione dei verbali che non si
conservano nei quaderni di don Rua.
Si è inteso offrire, anche in queste pagine, un testo critico rigorosamente fe-
dele al manoscritto originale. Non se n'è voluto però fare un'edizione diplomati-
ca. L'esigenza di fedeltà all'originale è stata coniugata con l'esigenza di leggibilità
del testo. Indico a continuazione alcuni criteri fondamentali seguiti.
Sono stati collocati alla fine del primo quaderno i dati riportati dai menzio-
nati biglietti che vi si trovano sciolti, la cui data di riferimento non si è potuta
precisare.
Gli interventi del curatore, per completare chiare lacune o sviste, sono stati
ridotti al minimo indispensabile, e inseriti, come è abituale, tra parentesi quadre.
Si è preferito non ritoccare la punteggiatura. Dato il carattere conciso del te-
sto, costruito ordinariamente con frasi brevi, l'assenza di qualche segno non do-
vrebbe rendere particolarmente difficile la lettura. Si è fatto solo qualche leggero
ritocco nei casi in cui determinati passaggi potevano diventare oscuri; ma è stata
indicata, volta per volta, la variante nell'apparato critico. Lo stesso criterio si è
seguito per quanto riguarda l'ortografia. Se
41 AMADEI, Il servo dì Dio I, 224.

2.10 Page 20

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80
José Manuel Prellezo
per una ragione particolare (ad esempio, per evitare ambiguità), si introduce qual-
che modifica, si indica nell'apparato critico la lezione originale.
Nel testo edito sono state sviluppate le abbreviazioni,42 lasciando unicamen-
te quelle di uso comune e di facile interpretazione. Si riportano nell'apparato
critico, dopo la lezione scelta, talune abbreviazioni che potrebbero avere sviluppi
diversi.
Il redattore dei verbali, come altri autori del secolo XIX, utilizza spesso la
maiuscola iniziale in nomi comuni (titoli nobiliari o ecclesiastici, cariche pubbli-
che, professioni o altri), senza seguire però criteri uniformi e coerenti al riguar-
do.43 In questa edizione si è preferito invece l'uso regolare delle minuscole.
Tutti questi interventi, che non alterano in modo alcuno la sostanza del di-
scorso, vogliono facilitare una lettura più scorrevole dei verbali delle conferenze
capitolari di Valdocco redatti da don Rua.44
Abbreviazioni usate nell'apparato critico
Add
cf
corr
del
emend
inf lin
lin subd
marg
om
sl
= addit, additum
= confer, conferantur
= corrigit, correctum (quando la correzione di una parola o di una
frase è fatta utilizzando elementi della parola o frase corretta).
= delet (cancella con un tratto di penna)
= emendat (quando la correzione è fatta con elementi completa-
mente nuovi rispetto alla parola o alla frase corretta).
= infra lineam
= linea subducta (sottolineato, corsivo)
= margo, in margine (inf = inferiore; sup = superiore; dext =
laterale destro; sin = laterale sinistro)
= omittit
= super lineam
R
= Rua
R2
= Correzioni Rua
B
= Balestra
L
=Amanuense non identificato
42 Troviamo, per esempio: Dicemb. e dicembre, Monferr e Monferrato, artig. e artigiani.
Maria Aus., M. Ausil. e MA., D. B. e D. Bosco., Mons. e Monsig.
43 In contesti identici, l'autore scrive Contessa e contessa, Vescovo e vescovo, maestri e
Maestri, Collegio e collegio, teatrino e Teatrino.
44 I tre asterischi nel testo critico (***) indicano lacuna nel manoscritto originale.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 81
II. TESTI
[p. 1]
[1.]
Capitolo
Deliberazioni prese
dal 1866 al 18 Dicembre 1870 I
[p. 2]
Sedute tenute prima di Marzo 66
Dispensa Trasportar la dispensa nel parlatorio
appr. 5
Pulizia Turare l'urinatojo accanto alla porta attigua alla chiesa
appr.
Invigilatori pelle camerate Far andare i giovani in ordine in chiesa al mat-
tino e mandare invigilatori per l'ordine nelle camerate
appr.
Stabiliti per la casa antica D. Cagliero, per la casa dello studio D. Bongio-
vanni, per gli artigiani Bonetti
appr. lO
Drazioni Adottato di far dire le orazioni agli artigiani separatamente scuo-
la per scuola, affinchè le imparino meglio
appr.
Lavatoi Adottato in massima di mettere i lavatoi, solo da cercare il modo appr.
Pulizia Invigilare molto sulla pulizia e trovato alcuno a far immondezze
tenerne nota per leggerlo in pubblico. I
15
5 Dispensa add sine !in subd marg sin R 2 6 Pulizia add sine !in subd marg sin R 2 l'
corr ex il R 2
7 Invigilatori pelle camerate add sine !in subd marg sin R 2
9 la l emend
sI ex questa R 2
11 Orazioni add sine !in subd marg sin R 2
13 Lavatoi add sin /in
subd marg sin R 2
14 Pulizia add sine !in subd marg sin R 2
7 «Gli invigilatori sono giovani scelti fra i più esemplari, i quali hanno l'incombenza di coa-
diuvare l'assistente specialmente nelle sacre Funzioni della Chiesa nella sera» - [G. Bosco],
Regolamento dell'Oratorio festivo, in: MB III, 102.
7-9 «Fin dal 1866, gli alunni cominciarono a recarsi in chiesa in fila e in silenzio, per racco-
gliersi più facilmente e conservare il dovuto contegno nel luogo santo; ed ebbero, anche in chie-
sa, assistenti determinati» - AMADEI, Il servo di Dio I, 189.
9 Giovanni CAGLIERO (1838-1926), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 11. I dati biografici dei sale-
siani citati nei verbali sono stati ricavati ordinariamente da: Dizionario biografico dei salesiani,
a cura dell'Ufficio Stampa Salesiano. Torino, Scuola Grafica Salesiana 1969; Necrologio sale-
siano. Dal 1864 al 1950. [Torino], Direzione Generale Opere Don Bosco 1951; Elenco generale
della Società di San Francesco di Sales. [Torino], 1870-1877.
9-10 Giuseppe BONGIOVANNI (1836-1868) sac. sal.; per suggerimento di don Bosco, diede vita'
sul finire del 1857, alla compagnia del SS. Sacramento, e poco dopo al piccolo clero (si trova
anche con grafia: BONGIOANNI); Giovanni BONETTI (1839-1891), cf Diario Chiala e Lazzero,
nn. 32-33.
6

3.2 Page 22

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82 José Manuel Prellezo
Seduta delli Il Marzo 66
[p. 3]
Domenica mattino Bonetti invigilare al mattino delle domeniche durante il tempo
della levata, e notare gli ultimi a recarsi in chiesa quando si suona il campanello alle
feste.
20 Galateo Scuola di galateo da proporre a D. Bosco e cercarne il maestro. Proporre
il cavaliere Ore[g]lia.
Si propose per la prossima seduta la tenuta dei registri.
Seduta delli 18 Marzo 66
Si determina di provare un nuovo metodo per la tenuta del registro mastro per le
25 pensioni e per le spese dei giovanetti, le cui particolarità sono lodi contenere tutte le
indicazioni necessarie.
Seduta delli 8 Luglio
Cresima Si determinò di far dare la cresima alli 22 del corrente, facendo avvertire
a tal uopo negli oratorii per il catechismo durante la settimana tra i 15 ed i 22.
30 Castighi Si parlò dei castighi e si determinò di far osservare l'artico 60 del regola-
mento dei maestri che dice di castigare solo in iscuola; lasciando al direttore delle
scuole l'incarico di farlo eselguire procurando pure che i castighi che si danno in [p. 4]
iscuola siano solo gli ordinarii, riserbando a dare gli straordinarii col consenso dei
17 Domenica mattino add sine /in subd marg sin R 2
Biche add si R 2
19 feste emend ex chiese R 2
sin R 2
22 la prossima emend ex domani R 2
R2
28 Cresima add sine /in subd marg sin R 2
sine !in subd marg sin R 2
ante delle del e R 2
delle dome-
20 Galateo add sine /in subd marg
per la tenuta emend ex di registrar
22 corI' ex 29 R 2
30 Castighi ade!
20 «Egli [don Bosco] nella buona creanza vedeva il germoglio della virtù» - MB VI, 211; sulle
«continue lezioni, che D. Bosco dava di galateo» - MB VI, 217.
21 Cav. Federico OREGLIA DI SANTO STEFANO (1830-1912) coad. sal. (1862); entrò poi nella
Compagnia di Gesù (1869).
24-26 «E Don Rua [...] cominciò anche a introdurre quei miglioramenti che s'imponevano, ri-
volgendo, fin dal 1866, le sue sollecitudini al riordinamento della parte amministrativa, con lo
stabilire per ogni casa della Società quella semplice e saggia uniformità amministrativa, che
esse hanno tutt'ora, guidato da un alto spirito di fede» AMADEI, Il servo di Dio I, 189. «Il
progetto di questa uniformità di registri era già sentita da molto tempo ed ora per mozione di
D. Rua, D. Chiala lo formolò» - ASC 04 Conferenze generali ms (1875). Cf nn. 423-424 di
questo quaderno [1.].
30-38 «Occorrendo necessità di castighi, li infliggano nella scuola, ma per castigo non allonta-
nino mai alcuno dalla classe. Presentandosi casi gravi, mandino a chiamar il Consigliere scola-
stico o facciano condurre il colpevole presso di lui. È severamente proibito di battere ed inflig-
gere castighi ignominiosi o dannosi alla sanità» - Regolamento per le case, Parte prima, VI, 6.

3.3 Page 23

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 83
superiori. Lo stesso si determinò per gli assistenti dei laboratorii, e dei refettorii, la-
sciando il far eseguire all'economo. Pei capi di camerata si determinò che dal princi- 35
pio del prossimo Agosto cominciassero a dare i voti settimanali, e che il catechista, o
chi per esso tenga un registro a tal uopo, e che se ne renda consapevole il direttore
delle scuole.
Letti Diradar i letti nelle camerate, agglomerando gli uni sugli altri quelli che sono
disponibili.
40
Seduta delli 12-8-66
Cesso Si è determinato di togliere l'urinatojo presso il laboratorio dei sarti.
Uscio in camera S. Giuseppe Di far annullare l'uscio che dalla camera di S. Giu-
seppe mette nella sala degli esami, e ciò per amor di polizia.
Castighi Ritornò il discorso sui castighi e se ne fece una gradazione: IO Correzioni. 45
[p. 5J 20 Varii gradi di I tavola di punizione: privar della pietanza - privar del vino - far
mangiar in mezzo al refettorio - alla porta del refettorio - in ginocchio - sotto i por-
tici - privar della ricreazione obbligando il reo a starsene in un angolo custodito a
vista da qualche assistente - stabilir due o tre prigioni ed il posto più adatto parve il
37-38 direttore delle scuole add si R 2
39 Letti add sine lin subd marg sin R 2
rando corr ex agglomerandoli R 2
42 Cesso add sin lin subd marg sin R 2
corr ex pisciatojo R 2
43 Uscio ...Giuseppe add sine lin subd marg sin R 2
add sine lin subd marg sin R 2
agglome-
l'urinatojo
45 Castighi
36 «Il Catechista ossia il direttore spirituale ha per iscopo d'invigilare e provvedere ai bisogni
spirituali de' figli, e deve essere un sacerdote o almeno iniziato per la via ecclesiastica; ma di
una condotta esemplare e irreprensibile in faccia a tutti i figli dell'Oratorio» - ASC 026 Piano
di Regolamento per la Casa annessa all'Oratorio di S. Francesco di Sales in Valdocco, fol. 3r
(ms allografo con correzioni autografe di don Bosco). «Il Catechista ha per iscopo di veglia-
re e provvedere ai bisogni spirituali dei giovani della Casa» - Regolamento per le case, Parte
prima, III, 1.
39 «[Don Michele Rua] Provvide che si diradassero i letti in dormitorio» - AMADEI, Il servo
di Dio I, 210. «Si procuri per quanto è possibile che gli allievi non siano ristretti e troppo vicini
gli uni agli altri nei dorrnitorii, scuole e studio» - Deliberazioni del Capitolo generale della Pia
Società salesiana tenuto a Lanzo-Torinese nel settembre 1877. Torino, Tip. e Libreria sale-
siana 1878, 52.
45-53 «Art.53 [...] privazioni di parte o dell'intera ricreazione [...] pasto separato dagli altri [...]
ammonizione del rettore [...] camera di riflessione, dove il convittore deve aver sempre da occu-
parsi in lavoro allo studio attinente, e dove può essere guardato e vigilato dal di fuori» - Rego-
lamento per i convitti nazionali approvato con R. Decreto (N° 2292) 25 agosto 1860, riprodotto
in: Codice dell'istruzione secondaria classica e tecnica e della primaria e normale. Raccolta delle
leggi... Torino, Tip. Scolastica di Seb. Franco 1861, 228.
49 La «punizione di tre o quattro giorni di cella solitaria per reprimere questa sorta di delitti»
- G. CASALIS, Dizionario geografico, storico, statistico degli Stati di S.M. il re di Sardegna,

3.4 Page 24

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84 José Manuel Prellezo
50 vano che trovasi presso il refettorio degli artigiani fabbricando qualche muriccio e
tenendole pulite. Riguardo al modo di chiudere si lasciò a D. Ghivarello di pensarvi.
Si stabilì che quando alcuno si trovi dentro, ci vada qualche superiore a fargli visi-
ta per vedere con buone maniere di ridurlo a migliori pensieri. I
Seduta della 29-10-67
[p. 6J
55 Si parlò delle scuole serali e dell'assistenza in chiesa.
Per le scuole serali dagli artigiani si stabilì l° di proporre a D. Bosco di far mettere i
gaz. D. Bosco alli 7-11 approvò la proposta; e si pregò D. Savio di procurare delle
cassette per i quaderni e libri della sera. 2° Si stabilì che i maestri fossero gli assisten-
ti delle camerate degli artigiani. 3° Alla sera della domenica si facesse studiare e reci-
60 tare il catechismo dandone voto con quello della camerata.
Riguardo all'assistenza in chiesa si deliberò lodi dividere i chierici proporzionata-
mente per la chiesa e che gli assistenti avessero alla domenica a fare il catechismo ai
proprii assistiti. 2° Di appendere in sagrestia un catalogo I degli assistenti col loro
posto. 3° Che un assistente supremo (D. Bongioanni) invigili affinchè gli assistenti si
65 trovino e a tempo alloro posto.
[p. 7J
N.B. Per transenna si parlò pure d'incaricar Domenico Goffi per chiudere e aprire
le scuole di giorno e di sera.
Seduta delli 8 Novembre
1° Si stabilì di fare alcuni cambiamenti negli assistenti del refettorio, che già furono
70 eseguiti.
2° Si determinò che gli studenti si recassero nelle proprie scuole in ordine, accompa-
gnati da un assistente.
56 dagli artigiani add si R 2
57 7 corr ex 1 R 2
62-63 avessero ...assistiti add
si R 2
63 post catalogo add go R
64 invigili corr ex invigilasse R 2
voI. XXI. Torino, presso Gaetano Maspero Librajo 1851, 179. «Art. 44. - Les punitions qui
peuvent etre infligées aux élèves sont:
La consigne ou retenue, la salle de police, la prison, et le renvoi» - «Décret impérial portant le
règlement pour les écoles impériales d'arts et métiers», del 30.12.1865, riprodotto in: CHARMAS-
SON - LELORRAIN - RIPA, L'enseignement technique de la Révolution à nosjours, 202; cf anche P.
PAVESIO, I convitti nazionali. Dalle prime loro origini ai giorni nostri. Avellino, Tip. Tulimiero
1885, 289.
51 Carlo GHIVARELLO (1835-1913) sac. sal., economo gen. della Società salesiana; nel 1870,
consigliere del Capitolo dell'Oratorio.
57 Angelo SAVIO (1835-1893), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 982.
64 «L'assistente è incaricato di tutto ciò che riguarda la pulizia della persona, degli abiti, e del-
le abitazioni dipendentemente dal prefetto» - ASC 026 Piano di Regolamento, fol. 3v.
72 «Nel 1867, [gli alunni di Valdocco] cominciarono a recarsi in fila e in silenzio anche alla
s<?uola» AMADEI, Il servo di Dio I, 209.

3.5 Page 25

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 85
Si determinò che i cherici studenti di filosofia fossero assistiti in tempo di studio
libero
4° Che anche per i cherici si dessero i voti settimanali di assiduità e condotta.
75
[p.8J
Seduta delli 15 Novembre 1867
1° Si combinò di mettere di nuovo il parlatorio dove era prima vale a dire sotto ai
portici dove estendesi il laboratorio dei falegnami.
2° Si pensò d'invigilare per la pulizia, dietro la casa specialmente.
Si determinò che non si faccia mai la dispensa nelle scuole dai maestri, bensì 80
guardino di avvertire per tempo i proprii scuolari, affinchè si provvedano delle cose
necessarie il giorno che loro tocca recarsi alla dispensa.
Seduta delli 22 Novembre 1867
Affine di conoscer bene ciascuno le proprie attribuzioni si stabilì dopo averne parla-
to col Sig. D. Bosco di leggere nelle sedute una parte del regolamento della casa che 85
riguarda ai superiori, e si cominciò a leggere la parte del Rettore, notando special-
mente come a lui si appartenga l'accettare ed il licenziare.
Si stabilì in seguito di destinare uno pel buon ordine quando vi sono delle comunio-
ni generali. I
[p. 9J Si combinò pure di terminare la divisione delle classi in chiesa e dei rispettivi assi- 90
stenti.
Seduta delli 27 Dicembre
Datasi lettura di una parte del regolamento si parlò dell'ordine da stabilirsi in chiesa
per gli artigiani e si determinò che D. Rua guardasse di far avere il posto per tutti e
che fossero divisi per camerate sotto i proprii assistenti, procurando che tutti abbia- 95
no il libro di divozione.
76 15 corr ex 16 R 2
80 faccia CO/T ex facesse R 2
85 D. Bosco] D.B. R
90 dei
CO/T ex deg R 2
95 ante fossero del tutti R 2
96 post divozione del Il che essendo R 2
75 «D. Bosco [...] faceasi consegnare dagli assistenti e dai maestri la lista dei voti settimanali e
mensili di ciascun alunno, sia di studio e lavoro, come di condotta. [...] Le prime liste dei voti
che ci sono rimaste risalgono al 1857-58. [...] Voleva anche che gli fossero presentati ogni s~tti­
mana i voti ottenuti dagli alunni del Cottolengo, che frequentavano le sue scuole come esterni;
quelli dei chierici i quali erano assistiti da un proprio decurione» - MB VI, 393.
86 «Il Rettore è capo dello stabilimento: a lui aspetta il ricevere o il licenziare i ricoverati, ed è
responsabile de' doveri di ciascun impiegato, e della moralità ed educazione de' figli della casa»
ASC 026 Piano di regolamento, fol. Iv.

3.6 Page 26

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86 José Manuel Prellezo
Seduta delli 7 Gennajo [1868]
Si determinò di aggiustare un posto per occupare li coadjutori alla sera prima della
cena, e si stabilì di dar loro un lavoro da ligatore apparecchiandone il posto nella
100 scuola di sa ginnasiale. D. Bosco udita la deliberazione l'approvò e lasciò di metterla
in esecuzione. Si stabilì pure che Rossi Domenico guardasse e riferisse se qualcuna
delle persone di servizio manca dalle funzioni al mattino. I
Seduta delli 14 Gennajo
[p.IOJ
Si trattò del modo di tenersi coi coadjutori dopo la cena; e si stabilì che uno li radu-
105 ni e faccia loro dire le orazioni dando quegli avvisi che crederà del caso, e special-
mente quelli che si daranno alla sera ai giovani.
Si parlò pure della pulizia della persona e delle camerate e si determinò di incaricare
D. Lazzero per la parte dello studio a visitar le camerate al tempo della levata, men-
tre D. Cagliero visiti quelle dalla parte della cappella.
110
Per la consecrazione della chiesa
Ostiarii - Questuanti - Le Guide - Sediarii - Venditori - Ispettori - Bagnatori - Di-
spensiere e camera della dispensa - Cantiniere - Camerieri - Confessori I
Bocchetti Scavini - Illuminazione Anfossi e D. Merlone.
[p.lIJ
Seduta delli 13 Novembre del 68
115 1° Si determinò che uno delli uffizi della prefettura vada a pranzo alle Il per atten-
dere all'udienza senza soffrire dall'una alle due.
2° Si determinò in 2° luogo di provvedere panche per la chiesa onde sopperire al bi-
sogno che si scorge.
3° Si determinò parimenti di far parlatorio sotto i portici dove era gli scorsi anni op-
120 pure in chiesa.
Seduta delli 20 Novembre 68
1° Si trattò del modo d'impedire l'uscita dei giovani e si detenninò di fare due stec-
cati uno presso alla portieria, l'altro tra lo steccato del capo mastro e la chiesa nuo-
97 7 emend ex 3 R 2
98 li corr ex le R 2
ante coadjutori del persone R 2
emend ex propose R 2
di corr ex da R 2
115 delli corr ex della R 2
104 trat-
98 «I coadiutori o le persone cui si affidano i lavori domestici sono specialmente di tre catego-
rie: Cuochi, Camerieri e Portinai, i quali debbonsi aiutare reciprocamente in tutto quello che è
compatibile colle rispettive occupazioni» - Regolamento per le case, Parte prima, XII, 1.
101 Domenico ROSSI (nato nel 1843), cf Diario Clliala e Lazzero, n. 418.
108 Giuseppe LAZZERO (1837-1910), cf Diario Chiala e Lazzero (Introduzione, 350-353).
110-113 Sulla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice, cf MB IX, 245-250; «Unità
Cattolica» (11.6.1868). Secondo MERLONE (n. 1844) nel 1871, sac. ascritto all'Oratorio.

3.7 Page 27

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 87
[p.12J va e si determinò pure di mettere assistenti alla I domenica nell'interno della chiesa
durante le ore che deve star aperta al pubblico. Il prefetto ne fece la scelta nei giova- 125
ni Rossi Bartol., Bracco Paolo e Degiorgis Gio.
2° Si determinò che siavi un solo assistente in chiesa per ciascuna classe in ajuto del
professore e due assistenti per gli artigiani; e furono scelti di quelli che parvero mag-
giormente in libertà, affinchè si potessero trovar sempre alloro posto e non fossero
destinati ad altro al tempo delle funzioni. Furono scelti per filosofia e sa ginnasiale 130
Ramus e Scavini; per 4a ginnasiale Vota; per 3a Bertello; per 2a Ronchai1; per 1a su-
periore Giacchetti; per 1a inferiore Paglia; per gli artigiani Ricciardi e Mussetti. - Si
determinò pure che gli altri cherici abbiano un posto determinato e che senza che lo
sappiano siano assistiti da D. Albera. I
[p. 13J 3° Si determinò di stabilire tre sorvegliatori delle camerate al tempo della levata; 135
nella persona di D. Cagliero, D. Durando e D. Dalmazzo.
4° Si determinò finalmente di affidare ad un solo la predicazione della novena di
Natale. Avuta relazione D. Bosco approvò ogni cosa.
Seduta delli 27 Novembre 1868
Si volevano dare i voti ai cherici e per l'assenza di D. Francesia non si è potuto. 140
l° Si trattò del modo di occupare le persone di servizio alla sera e si determinò di
applicarli a ligare se non vi è altra occupazione adatta.
2° Si trattò pure dell'assistenza dei giovani nel nuovo cortile, e si deliberò di propor-
re a D. Bosco di incaricare dell'assistenza in ricreazione i cherici secondo la posizio-
ne delle camerate, cui assistono, cioè quei della casa antica nel cortile antico, quei 145
della casa nuova nel cortile medio, quei della casa degli artigiani nel cortile nuovo. I
125 ante che del ore R 2
131 Vota emend ex Bertello R 2
Ronchai1 emend sI ex Bor-
gatello R 2
132 Paglia emend sI ex Rina1di [emend ex Paglia R 2] R 3
133 abbiano corr
ex avessero R 2
138 ante Avuta del ad un solo R 2
131 Gondisa1vo RAMUS: nel 1870, ch. ascritto all'Oratorio; Bartolomeo SCAVINI (1839-1918)
coad. sal.; Domenico VOTA (1848-1906) sac. sal.; laurea in teol. Univo di Torino (1873); nel
1870, ch. ascritto all'Oratorio; Giuseppe BERTELLO (1848-1910), nel 1870 era ch. sal. all'Orato-
rio; Augusto RONCHAIL (nato nel 1850); nel 1870, ch. ascritto all'Oratorio; uscì poi di Congre-
gazione (1871).
132 Francesco PAGLIA (1846-1912), cf Diario CJziala e Lazzero, n. 351.
133-134 «Il Servo di Dio provvide perchè gli stessi chierici, i quali erano assai numerosi,
avessero un assistente; e quest'ufficio venne affidato al nuovo sacerdote don Paolo Albera» -
AMADEI, Il servo di Dio I, 210.
134 Paolo ALBERA (1845-1921), cf Diario CJliala e Lazzero, nn. 32-33.
136 Celestino DURANDO (1840-1907), cf Diario CJziala e Lazzero nn. 24-25; G.B. FRANCESIA,
Memorie biografiche del Sac. Celestino Durando. San Benigno Canavese, Tip. Salesiana 1908;
Francesco DALMAZZO (1845-1895) nell'anno 1870, ch. all'Oratorio; cf Diario CJziala e Laz-
::ero, nn. 130-131.
140 Giovanni Battista FRANCESIA (1838-1930), cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 32-34.

3.8 Page 28

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88 José Manuel Prellezo
Seduta delli lO Gennajo
[p.14J
lO Si deliberò di provare un portavoce pel pulpito della nuova chiesa, e si lasciò a
D. Savio l'incombenza di farlo preparare.
150 2° Si determinò di proporre a D. Dalmazzo l'incarico di vice catechista. Fatta la pro-
posta, rispose che l'avrebbe fatto volentieri; solo si avesse guardato di istradarvelo.
Seduta delli 17 Gennajo.
Si diedero i voti ai cherici e si cominciò a parlare per l'uscita de' cherici, di cercare
cioè modo di farli uscire per andare alla scuola ordinatamente e con compagno fisso.
155
Seduta delli 24 Gennajo
Si determinò che dallO giorno di Febbrajo si desse la benedizione alle 7 e che tutti i
sacerdoti facciano la loro settimana ordinatamente a darla, mettendo uno a far
l'esposizione solo alla domenica. I
Seduta delli 31 Gennajo e lO Febbrajo 1869
[p.15J
160 l° Fu determinato che ogni domenica si suonasse lo studio e la scuola degli artigiani
alle 6 pomeridiane, riservandoci a parlare al Sig. D. Bosco per far un po' di studio
anche prima delle funzioni per aver così occasione di l'adunarli e farli andare in chiesa
ordinatamente.
2° Fu stabilito di fare la Via crucis nei venerdì di Marzo attaccando per ora i quadri
165 antichi alle mura della nuova chiesa; di che s'incaricò D. Cagliero, e di staccarli nuo-
vamente dopo averla fatta volta per volta se non pajono adatti alla nuova chiesa.
3° Si stabilì di fare il catechismo quaresimale nella nuova chiesa per gli artigiani e
per gli esteri.
4° Si stabilì pure di fare un bel sepolcro per la settimana santa all'altare di S. Giu-
170 seplpe, lasciando a D. Ghivarello di concertare con Rollini ed Enria il modo.
[p.16J
Seduta delli 14 e 21 Febbrajo 1869
1° Si diedero i voti ai cherici, e dalla votazione si scorse la necessità di assisterli nella
chiesa,. nelle camerate, nello studio ed in ogni parte.
2° Si determinò di far fare dei banchi per le persone di servizio da mettersi avanti al-
175 l'altare di S. Pietro, affinchè anch'essi possano essere assistiti e si possa assicurarsi
della loro presenza alle funzioni ecclesiastiche.
156 7 emend ex 6 3/4 R 2 159 e corr ex ed R 2 164 Via crucis sine fin subd R
167
il corr ex la R 2
170 Pietro ENRIA (1841-1898) coad. sal., infermiere a Valdocco.

3.9 Page 29

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 89
3° Si determinò di aprire una cap[p]ella sotto la chiesa nuova per i giovani esteri.
4° Si determinò pure di cominciar a fabbricare e specialmente alla portieria, per
ovviare alli inconvenienti che avvengono non essendovi alcuno dei superiori colà
fisso di uffizio. I
180
[p. Il]
Seduta delli 14 Marzo 1869
Si diedero i voti ai cherici, e si trovò qualche miglioramento dalla votazione pre-
cedente.
N.B. L'ultima seduta di Febbrajo e la prima di Marzo qui non sono notate perchè
in quella si trattò della prossima festa pel ritorno di D. Bosco e in questa si stabilì 185
l'orario e il da farsi nella festa di S. Francesco.
Seduta delli 21 Marzo
Si parlò delle comunioni dei giovani, dell'assistenza di cui abbisognavano; e delle
funzioni della settimana santa.
Si determinò di farne un orario e pubblicarlo. Si determinò di cominciar le funzioni 190
del mattino alle 7, quelle della sera alle 5. - Al giovedì fare la Via crucis alle 3 in vece
della visita alle chiese; alle 7 la lavanda dei piedi; e al venerdì alle 7 far la Via crucis I
[p.18] solenne collo Stabat Mater in musica.
Fu stabilito di mettere qualcuno a questuare nel tempo della visita al sepolcro della
nostra chiesa.
195
Nell'esecuzione si osservò che tutto andò abbastanza bene; ma si notò che sarebbe
stato necessario l° pubblicare un orario più dettagliato alla porta della chiesa la do-
menica delle palme;
2° al giovedì durante la visita al sepolcro stabilire un coro di giovani che distribuiti
ordinatamente fossero continuamente in adorazione del Santissimo.
200
3° Che la Via crucis al giovedì e al venerdì fosse stabilita per le ore due per dare
maggior comodità agli esteri d'intervenire.
4° Che al sabato mattina si facessero andare gli studenti prima allo studio, dove di-
[p. 19] cessero le orazioni alle Qe donde uscissero I alle 7 o alle 7)/4 per la colazione, andan-
do poi in chiesa alle 8; e ciò per non far ritardare troppo la colazione ai giovani. 205
5° Si trovò pur necessario avere una cappella fuori della chiesa per conservare il
Santissimo.
192 al corr ex alle R 2
199 a1 2 corI' ex alle R 2
ante sepolcro del chiese R 2
203
mattina add si R 2
190 Cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 429-434.

3.10 Page 30

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90 José Manuel Prellezo
Seduta delli 28 Marzo 1869
Coll'occasione della lettura del regolamento si determinò di far presente a D. Bosco
210 alcuni inconvenienti che avvengono in sagrestia pregandolo a porvi riparo. Si parlò
di fare una o più camere di riflessione per punizione dei giovani discoli, ma non si
potè ancora convenire sul sito.
Si parlò di qualche difetto di uno spenditore e si determinò di correggernelo. Il che
fu eseguito e si spera buon risultato.
215
Seduta delli 11 Aprile 1869
Si fece la votazione de' cherici e si osservò qualche miglioramento.
[p.20J
Seduta delli 24 Aprile 1869
IO Si determinò di fare il mese di Maria con un po' di solennità e di cominciarlo alle
7 Y2 pomeridiane. Proposto a D. Bosco, approvò aggiungendo di fare un po' di pre-
220 dica invece della semplice lettura come si faceva gli altri anni.
20 Si parlò di provvedere una camera di riflessione pei discoli e si determinò di far
servire a tal uopo la prima camera delle antiche scuole dietro la casa. Se ne parlò
a D. Bosco ed approvò; solo che si trattava di dividere la detta camera in due, e
D. Bosco dispose di lasciarne una sola.
225
Seduta in principio di Maggio 1869
Si parlò della novena di Maria Ausiliatrice e si determinò di farla alle sette, dire il
rosario alla sera prima di cominciare la predica; e di pubblicare l'orario alla domeni-
ca prima che cominciasse la novena. Il che fu eseguito, essendosi pubblicato di buo-
n'ora alle I porte delle chiese di Torino ed essendosi spediti gl'inviti per la città pari- [p.2IJ
230 menti prima che cominciasse la novena.
219 aggiungendo] aggiugnendo R
220 semplice add si R 2 221-222 far servire emend
ex ... R 2
224 dispose emend si ex suggerì R 2
229-230 parimenti add si R 2
211-212 «Abbiamo accennato a certi alunni, consegnati all'Oratorio dalla questura e da altre
pubbliche autorità, spesso refrattari ad ogni avviso e ad ogni miglioramento [...]. Per tentare
ogni mezzo di correggerli e non venir all'espulsione, col consenso di Don Bosco si stabilirono
alcune camere di riflessione, dove cotesti pubblici refrattari ad ogni disposizione del Regola-
mento, che parevano irriducibili, venivano segregati durante la scuola e le ricreazioni, perchè,
senza tornar di danno ai compagni, potessero rimanere nell'Oratorio ancora qualche giorno,
comprendere l'imminente pericolo ond'erano minacciati, prendere una generosa risoluzione ed
emendarsi. A poco a la volta, non tanto per il diminuir di tali accettazioni, quanto l'ampio fio-
rire della disciplina e del buon andamento generale, siffatto provvedimento venne abolito» -
AMADEI, Il servo di Dio I, 224; cf nn. 49.221-224 di questo quaderno [1.].
227-230 Cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 434-435.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 91
Seduta delli 19 Maggio 1869
l ° Si organizzò la festa di Maria Ausiliatrice. Si distribuirono gli uffizi. D. Durando
accoglitore. Rossi pensare a provvedere e far vendere confetti, caramelle e bibite pei
giovani. - Enria pensare a provvedere il palco pel teatro.
2° Si stabilì di fare alcuni fuochi e se ne diede la cura a Buzzetti. Si determinò di 235
fare la corsa nel sacco affidandone la cura a D. Merlone. - Si determinò pure di fare
qualche saggio di ginnastica affidandone la cura a Villanis.
Seduta delli 25 Maggio 1869
Si passò a rassegna la festa e si trovò che riuscì bene con soddisfazione di tutti. Solo
vi fu qualche osservazione a fare che serva di norma per altre simili feste. Si osservò 240
[p.22] in l° luogo che sarebbe conveniente cominciar il mese di Maria 6 o 7 giorni prima I e
far la chiusa nel giorno di Maria Ausiliatrice. Già se ne parlò a D. Bosco che fu
d'accordo.
2° Si osservò che sarebbe stato conveniente stabilire altri giuochi oltre quelli che si
fecero nel[l]e 5 ore di ricreazione del dopo mezzodì, oppure far qualche poco di stu- 245
dio. Andò bene però che D. Francesia fece fare il giuoco delle pignatte, che servì a
far passare porzione di tal tempo.
3° Si osservò che è necessario stabilire un prete o cherico che si prenda la risponsa-
bilità della disciplina fra i musici tanto di canto quanto di suono. - Si osservò pure
che è necessario mettere qualcuno avveduto e di polso all'amministrazione del vino 250
nelle circostanze di feste.
4° Si osservò pure che è necessario di circoscrivere lo spazio che deve essere occupa-
to dai giovani e far in modo che gli esteri non vadano in tale spazio o almeno qual-
cuno vada a farli ritirare prima che arrivino i giovani.
5° Si osservò finalmente che la vendita di bibite ha troppo l'aspetto di caffè o birre- 255
[p.23] ria, e che I sarà meglio vendere la birra a bicchieri da una finestra o sopra un ban-
chetto.
6° Si diedero i voti ai cherici.
7° Si trovò essere necessario che venga stabilito qualcuno che si prenda la cura dei
coadjutori.
260
247 tal corr ex dal R 2
248-251 Si...feste add si R 2
235 Giuseppe BUZZETTI (1832-1891) coad. sal.
236-237 «Gli attrezzi della ginnastica nell'oratorio non erano troppi, poichè si limitavano alle
parallele, all'altalena, al piano d'assalto, al passo volante, ma supplivano giuochi a corsa delle
ricreazioni che erano preferiti dagli alunni e più igienici e più morali» - MB VII, 688.
237 Giuseppe VILLANIS (1849-1909) nel 1870, ch. ascritto all'Oratorio; cf Diario Ciliaia e La::.-
zero, n. 67.

4.2 Page 32

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92 José Manuel Prellezo
Seduta delli 2 Giugno 1869
Si parlò degli esercizi spirituali e si determinò che si dettassero nella chiesa antica; si
stabilì l'orario a un dipresso come gli altri anni, e fu pure determinato l'ebdomada-
rio che per gli studenti fu Berto e per gli artigiani fu il cherico Cagliero lO. - Si pro-
265 pose di dire anche nella chiesa antica la santa messa per quelle mattine che avrebbe-
ro durato gli esercizi e darvi pure alla sera la benedizione, e questo si propose a fine
di evitare l'inconveniente di dover trasportare a ogni giorno le panche dalla chiesa
antica alla nuova e viceversa essendovene scarsità. D. Bosco però non approvò tale
proposta, e fu necessario togliere le panche I avanti l'altar di S. Giuseppe e che i gio- [p. 24]
270 vani che colà dovevano inginocchiarsi s'inginocchiassero in terra. Il che non portò
alcuno sconcerto (1).
(1) Trovandosi i cherici vicino agli esami D. Bosco determinò che quelli che avevano d'andare
a scuola in seminario non tralasciassero di andarvi; e perciò fu necessario di supplirli con preti,
che per gli artigiani furono specialmente D. Lazzero, D. Merlone, D. Dalmazzo.
275
Seduta delli Il Giugno
Si esaminò come passarono gli esercizi e si trovò che andarono assai bene. - Gli arti-
giani sebbene li abbiano terminati in giorno di domenica ebbero tuttavia la messa
della comunione a parte, essendo per quella domenica gli studenti andati a messa
alle 6. La comunione generale fu soddisfacente. Si osservò per altro che sarebbe sta-
280 to conveniente che gli operai esteri (i quali intervennero agli esercizi ed ebbero egual
paga dei giorni di lavoro) fossero dopo le prediche radunati in qualche sito, per
esempio coi coadjutori e si fosse procurato che anch'essi si accostassero ai santi
sacralmenti e così finissero fruttuosamente gli esercizi. - Si riconobbe ben fatto che [p. 25]
gli assis ***
285
Seduta delli 4 Gennajo 70
lO Si parlò del tempo e del modo di fare il giubileo e si era stabilito di farlo e le pra-
tiche dall'Epifania alla sua ottava in cui sarebbesi fatta la chiusa; ma parlatosene a
D. Bosco non credette opportuno farlo adesso, e determinò che si differisca al suo
arrivo da Roma.
290 20 Si parlò parimenti di dare un posto ai coadjutori in chiesa e si determinò di far
loro della piazza avanti l'altar di S. Giuseppe e mettervi dei banchi comodi per essi
chiudendo al tempo delle funzioni la porta che metterebbe all'altar de' Sacri Cuori.
Se ne parlò a D. Bosco ed approvò. I
263 l'orario emend ex che R 2
267 ogni giorno add sI R 2
272-274
Trovandosi...Dalmazzo add marg in! R 2
277 ebbero emend ex ... R 2
278 della co-
munione add sI R 2
279 ante La del del matti R 2
280 operai add sI R 2
291
della add sI R 2
piazza C01T ex posto R 2

4.3 Page 33

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L'Oratorio di Valda eco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 93
[p. 26]
Seduta delli 9-1-70
lO Si trattò dell'uscita degli artigiani per commissioni e si determinò di stabilire uno 295
fido per laboratorio a farle da scegliersi dall'economo di concerto col prefetto e col-
l'assistente del laboratorio. Pei calzolai si determinò di stabilirne due essendo d'uo-
po uscire più sovente. Però affine di diminuire tale necessità di uscita si pensò di
proporre a D. Bosco la compra di una macchina per le piccature; proposta che non
si potè ancora fare.
300
20 Si trattò parimenti della pulizia dei giovani specialmente nel letto e negli abiti.
Qualcuno propose di stabilire che ciascuno entrando porti il corredo necessario e
che tutti facciano il bucato nell'Oratorio. Ma lasciata a parte tale proposta si stabili-
rono tre sorvegliatori per le camerate, cioè D. Cagliero per la parte antica, D. Dal-
[p.27] mazzo per la parte dello studio, D. Sala per gli artigiani, I i quali sorvegliatori visiti- 305
no le camerate di loro spettanza per vedere che i capi facciano i loro doveri e li fac-
ciano compiere dai loro assistiti.
Seduta delli 16-1-70
lO Si trattò se fosse conveniente aprir un negozio di libri verso la via pubblica, ma
fu conchiuso di sospendere per ora tale divisamento; piuttosto parve a proposito di 310
mettere poi un piccolo negozietto di libri dove si trova il peso, se pure le occupazioni
del pesatore ed il locale li comporteranno.
20 Si fecero doglianze intorno alle porte dei laboratorii che si aprono con molta fa-
cilità. Ad ovviare si propose di cambiar le porte mettendole non a vetro ma a pieno
legno; però lasciando per ora tale proposta si conchiuse che D. Sala pensasse a farle 315
assicurare, il che fece con farvi attaccare de' fermagli. I
[p. 28]
Seduta delli 30 Gennajo 70
lO Il prefetto fece presenti i pericoli morali e materiali che vi sono lasciando ai gio-
vani libero l'adito sotto alla nuova chiesa. In vista di tali pericoli si determinò di fare
uno steccato che lasci libero il passaggio al forno e l'impedisca per andare nel rima- 320
nente spazio sotto la chiesa, facendo fare due chiavi di tali steccati una pei falegnami
l'altra pei fornai, perchè hanno colà sotto gli uni il legno da lavoro, gli altri il legno
da bruciare. Si determinò pure di fare avanti al detto steccato a sinistra un camerino
per mettervi il carbone di pietra destinando Audisio per farne la distribuzione. Il che
tutto fu tosto eseguito.
325
301 nel corr ex nelle R 2 313 intorno corr ex ... R 2 320 al corr ex allo R 2 322
ante l'altra add si che hanno colà R 2 del R 3
ante perchè [corr si ex poi R 2] del a fine
R3
324 di pietra add si R 2
ante Audisio del a tal uopo R 2
315 Antonio SALA (1836-1895) nel 1870, sac. all'Oratorio; cf Diario Chiala e Lazzero, n. 590.

4.4 Page 34

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94 José Manuel Prellezo
2° Non essendosi ancora provveduto abbastanza I per le porte dei laboratorii nuovi [p. 29]
si determinò di mettere dietro a due porte delle sbarre di legno ed una porta assicu-
rarla con forte serratura e fermaglio, il che pure fu eseguito.
Seduta delli 13 Marzo - 70
330 l° Si trattò di dare un cherico per ajutante in sagrestia. Parve adatto il cherico Va-
sario Luigi; se ne parlò al Sig. D. Bosco e all'indomani già era al proprio posto in
sagrestia.
2° Si trattò di mettere in portieria una tabella per coloro che possono uscire senza
permesso; se ne parlò pure a D. Bosco che fu tosto d'accordo.
335 3° Fu determinato di mettere una campana o un timpano per chiamare i capi e gli
assistenti dei laboratorii e si diede a D. Sala l'incarico di provi vedere, essendone D. [p. 30]
Bosco d'accordo.
4° Si trattò finalmente se fosse conveniente separare i laboratorii; parve che vi fosse
bisogno di tal separazione per ottenere più facilmente la disciplina; parlatosene però
340 a D. Bosco non credette convenire.
Seduta delli 28 Marzo - 70
Si parlò del modo di provvedere i giovani che sono a carico della casa di abiti in
modo che abbiano una muta pe' giorni feriali ed una pe' giorni festivi. Parve conve-
niente fare in una camerata per prova una scansia con tante caselle numerate quanti
345 sono i giovani e che il capo di camera abbia cura di farvi riporre tutti i lunedì la
vestimenta da festa, osservando che non si porti più ne' giorni feriali e che si faccia
aggiustare se ne ha bisogno. I
Seduta delli 22 Ottobre 1870
[p. 31]
Radunatasi la conferenza si trattò
350 l° del sistema dei banchi per gli assistenti e si determinò di adottare il sistema che
gli assistenti trovinsi di fianco ai loro assistiti; lasciando che si pensi sul modello di
banchi che tengano poco posto e non imbarazzino il passaggio.
2° Si incaricò D. Ghivarello di far mettere la bussolina alla porta grande e che si
334 ante se del e R 2 335 Fu corr ex Si R 2 ante determinato del parlò R 2 343
una muta emend sl ex da cambiarsi R 2 una 2 add sl R 2 344 numerate add sl R 2 345
i~ corI' ex le R 2
350 ante adottare del combinare R 2
353 Ghivarello] Guivar. R
330-331 Luigi VASARIO: nel 1870, ch. ascritto all'Oratorio.
342-343 «Accettazione. 1. Tra i figli ricoverati se ne incontrano alcuni, i quali manifestano atti-
tudine per lo studio o per qualche arte liberale. La casa dell'Oratorio si adopera anche per aju-
tare costoro sia che possano pagare tutte o in parte la pensione, oppure siano assolutamente
poveri» - ASC 026 Piano di Regolamento, fol. lr.

4.5 Page 35

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 95
provveda a riparar la chiesa dal freddo impedendo le correnti di aria.
3° Si parlò pure della separazione degli artigiani e si determinò di far mettere una 355
[p.32J pompa ed un gaz. Di che essendosi parlato I col Sig. D. Bosco, si prese tempo a par-
larne con D. Savio.
Seduta delli 6 Novembre
Si trattò della scuola serale, si determinarono i maestri per le scuole "di canto e per
quelle degli artigiani. - Si deliberò di far una conferenza a tutti i maestri per dar loro 360
le norme necessarie per la buona riuscita della propria scuola, e si determinò pure il
sito in cui farle. Fattasi poi la conferenza suddetta, i maestri si diedero tutti con im-
pegno alla propria classe e si cominciò assai bene la scuola serale. Il Signore ce ne
conceda una felice continuazione.
Seduta delli 13 Novembre
365
l° Si trattò di promuovere la separazione degli studenti dagli artigiani e si conchiuse
di ordinare che gli studenti stiano nel cortile antico coi proprii assistenti e gli artigia-
[p.33J ni nel I nuovo parimenti coi proprii assistenti. Si ricordò a D. Savio di far mettere la
pompa nel cortile degli artigiani.
2° Si stabilirono gl'invigilatori delle camerate, D. Cagliero Giov. pei cherici ed adul- 370
ti, D. Dalmazzo pegli studenti, D. Lazzero per gli artigiani durante l'assenza di
D. Sala.
3[°] Si stabilì parimenti che durante l'assenza del medesimo, D. Provera e per se e
per altri invigili sulla pulizia materiale delle camerate.
4[°] Si determinò di far una conferenza ai cherici per raccomandar loro che abbiano 375
cura della pulizia e buon ordine dei giovani loro affidati nelle camerate, e raccoman-
dar agli assistenti dei laboratorii di osservar quelli fra i loro assistiti che sono più
pezzenti ed avvertirne il prefetto perchè vi provveda. I
[p.34J
Seduta delli 20 Novembre
Dietro esortazione di D. Bosco si pensò a dar provvedimenti per evitare guasti e per- 380
dite di lingerie. Pertanto si determinò
355 separazione emend sI ex assistenza R 2 359 le scuole corr ex la scuola R 2 362
poi la emend ex seduta R 2
366 promuovere corr ex .. 0 R 2
377 sono emend ex ... R 2
360 «Il consigliere scolastico procurerà di fare ogni mese una conferenza ai maestri ed a quelli
che fanno ripetizione, o sono in qualche modo applicati nella direzione degli studii e nelle
assistenze degli alunni» - Deliberazioni del Capitolo generale, 16.
375 «Per ottenere la pulitezza della testa nei giovani più piccoli si può stabilire un pettinatorc
o una pettinatrice attempata che ogni giorno occupi qualche tempo in tale ufficio» - ASC 04
Conferenze generali (1874).

4.6 Page 36

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96 José Manuel Prellezo
1° Che gl'incaricati delle guardarobe spargano topoliere e veleno per tutti i siti dove
si tengono lingerie per distruggere i topi.
2° Di far chiudere l'uscio che dalla biblioteca porta nella camera delle lingerie a fine
385 d'impedire il libero passaggio per la medesima.
3° A fine di evitar la confusione e l'entrata dei giovani nel camerone si determinò di
mettere la tavola alla porta del camerone quando si tratta di far la distribuzione del-
le lingerie come pure che ciascuno portando le lingerie sucide porti insieme la nota
delle medesime. I
390
Seduta delli 4 Dicembre
Si diedero i voti ai cherici.
[p.35J
Seduta delli Il Dicembre
Continuandosi a trattar del modo di impedir le perdite ed i guasti delle lingerie si
determinò:
395 l° Di far notar un numero d'ordine su tutte le lettiere di coloro che prendono le lin-
gerie dalla casa.
2° Far una tasca per ciascun di tali giovani per portar nelle camerate le lingerie puli-
te e riportarne le sucide il giorno dopo. Ciascuna tasca dovrà aver il numero corri-
spondente alla lettiera.
400 3° Alla vigilia delle feste si porteranno in tali camerate le borse di ciascuna camerata
affidandole al capo-camerata, affinchè I le distribuisca. - Alla mattina della festa [p. 36J
l'incaricato delle lingerie passa a ritirarle, dopo che da ciascuno saranno state appese
ad un chiodo presso la porta della camerata.
4° Il medesimo incaricato al più presto possibile ripasserà le lingerie per vedere se
405 nulla manca in ciascuna tasca.
5° Si determinò pure che l'incaricato giorno per giorno ritiri il corredo dei giovani
partiti.
6° Il medesimo dovrà ogni anno far la nota di coloro a cui distribuisce i corpetti a
maglia e starà attento affinchè tutti i superstiti lo restituiscano al finir dell'inverno.
410 7° Si destinò un cherico in ajuto degli incaricati delle lingerie e si fissò per ora il che-
rico Gennaro. I
382 guardarobe emend ex ... R 2
386 A emend ex Di R 2
ante e del si R 2
e l'en-
trata...si add si R 2
400 delle feste corr ex della festa R 2
402 delle lingerie ade!
si R 2
408 Il medesimo emend ex ... R 2
409 i corr ex la R 2
410 7° emend
ex R 2
degli corr ex delli R 2
410-411 Giuseppe GENNARO: nel 1870, ch. ascritto all'Oratorio.

4.7 Page 37

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 97
[p. 37]
Seduta delli 18 Dicembre 1870
Cercando il modo di evitare lo spreco di scarpe nei giovani da noi provvisti e di sta-
bilire una regola per provvederneli si deliberò che l'economo ogni settimana faccia
una visita a qualche camerata accompagnato da uno dell'arte per osservare in che 415
stato si trovino le scarpe di ciascuno, e farle aggiustare o riparare secondo che sarà
del caso. - Che se questo non basterà si propose di provare poi a far un armadio con
tante caselle in ciascuna camerata, e far mettere in esso tutte le scarpe dei giovani in
casella propria.
Seduta del IO Gennajo 71
420
Si diedero i voti ai cherici
Seduta delli 8 Gennajo 71
Si parlò del concentramento dei conti dei laboratorii senza conchiudere per non
[p.38] saper I trovare il posto adattato pel segretario a ciò destinato. Venne proposta la
camera del peso, oppure pel principio l'uffizio stesso di D. Ghivarello I
425
[p. 39]
Capitolo
proposte a farsi I
[p. 40] Tenuta dei registri.
Che regola tenere per la biblioteca? Come conciliare il non portar via i libri col non fer-
marvisi a studiare?
430
Che metodo tenere nel castigare?
Portieria: impedire l'uscita.
Assistenza in chiesa.
Scuola domenicale per gli artigiani.
Assistenza in chiesa Assistenti delle camerate degli artigiani - Assistenti dei cherici 435
e filosofi nello studio - Votazione - Posti a tavola.
Parlatorio - Pulizia dietro la casa - Dispensa nelle scuole. - Terminar la divisione del-
417 propose emend si ex potrà R 2 di emend si ex poi ad si R 2 424 ante Venne del
parrebbe però R 2 proposta] prop. R 428-445 Trenta... giovani sine lin subd R 434
domenicale ad si R 2
443 accendervi il fuoco add si R 2
423-424 Cf Progetto d'una ben regolata amministrazione secondo le esigenze attuali dell'Orato-
rio di S. Francesco di Sales nella sezione artigiani ms, in: ASC 04 Capitolo generale II 1880.

4.8 Page 38

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98 José Manuel Prellezo
le classi - e la pulizia della casa. - Provvedere per l'ordine nelle comunioni generali -
Per l'ordine delle scuole serali, ed anche pel fine. Pulizia dei giovani pettinarsi e la-
440 varsi - Compagnia dell'Immacolata Concezione - Assistenza degli artigiani. I
Domestici Orazioni della sera Intervento dei cherici e studenti difilosofia nello stu- [p. 41]
dio dei preti; e dove debbono trattenersi i filosofi in tempo di scuola che essi non l'han-
no - e accendervi il fuoco.
Ricevimento di Mons. Arcivescovo - Domestici prima di cena - Dopo cena per le ora-
445 zioni - Far mettere i numeri a tutte le porte Pulizia della persona pei giovani.
Pranzo per D. Ghivarello - Panche in chiesa - Posto per le orazioni - Assistenti in
chiesa - Impedire l'uscita dei giovani - Assistenti in ricreazione - M odo di occupar
persone di servizio alla sera - Novena di Natale - Sorvegliatori delle camerate - Puli-
zia per le camerate e dietro la casa - Prigione Festa di Natale - Assistente dei fale-
450 gnami - Aggiustar che vi sia tempo da studio pei cherici Uscita dei cherici Custodia
alla chiesa - Assicurare le balaustre di S. Anna - Cessi per la chiesa Ora della bene-
dizione e persona per darla e fissare qualcuno se si può per le confessioni degli esteri I -
Studio della domenica - Persone di servizio in chiesa - Via crucis Sepolcro - Cate- [p. 42]
chismo quaresima - I filosofi Gaz nell'altro cortile Cappella sotterranea - Portieria
455 - Cessi - Aggiustar il pulpito - Rimediare all'inconveniente del commercio degli interni
cogli esteri per mezzo della chiesa e all'altro dell'uscita dei giovani pure per la chiesa-
Mese di Maria Pubblicare l'invito per la novena di Maria Ausiliatrice - Portavoce-
Festa di Maria Ausiliatrice Assistente delle persone di servizio - Mese di Maggio da
cominciar prima e terminar alla festa di Maria Ausiliatrice - Vendita - Assistente dei
460 musici Disciplina pei giovani Qualcuno per far partire gli esterni dal posto degli in-
terni - Determinar studio al mattino della domenica - Esercizi
Compagnia di S. Morizio - Uscita degli artigiani per andare al cesso ecc. Assistenti
in chiesa e nelle scuole
Giubileo - Posto in chiesa per coadjutori - Uscita degli artigiani per commissioni -
465 Vendita di libri I presso la porta - Pulizia dei giovani testa e persona - Laboratorii uni- [p. 43]
ti Andar a prendere carbone - Chiudere i laboratorii Steccato sotto la chiesa - Ces-
si Pulizia pei giovani Regole di buona creanza - Ajutante in sagrestia - Tabella in
portieria - Campana per chiamare gli assistenti e capi d'arte - Separazione dei labora-
444-445 Dopo cena per le orazioni emend sI ex scuola del matt. per gli artig. R 2
446
Ghivarello] Ghivar. R
447 Impedire corI' ex ... R 2
Assistenti in ricreazione add
sI R 2
448-449 Pulizia...Prigione sine fin subd R
451 cessi...chiesa sine fin subd
R 454 Gaz...cortile sine fin subd R Portieria sine fin subd R 455-456 Aggiustar...
chiesa sine fin subd R
457 ante Portavoce [sine fin subd R] del Alzar cortile dietro la casa
R2
458 Assistente...servizio sine fin subd R
da add sI R 2
459 assistente]
assist. R 461 Esercizi sine fin subd R 465 Vendita...porta sine fin subd R 465-466
Laboratorii uniti sine fin subd R 466-467 Cessi...creanza sine fin subd R 467 ante pu-
lizia del accanto la chiesa R 2

4.9 Page 39

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 99
torii - Pulizia al mattino - Impedir uscita dei giovani Preparar il posto per altri -
[p.44J Concentrar alla prefettura i conti dei laboratorii I
470
Librai
Scagliola
Bibite
{ Casari
Brovia
Meriggio
{ Farina Giuseppe
475
Commestibili
Milanesio
Morganti
Caramelle
{ Bologna
Revello G.B.
Bizzar[r]ie
{ Doglia
Paletto
480
( giovani del clero
Questuanti
almeno due
alla porta
Capriolio
Rossi Marc.
485
Boini - Beauvoir
Porta della
sagrestia
{ Pellegrini
Audisio Cipriano
Tanetti
490
{ D. Merlone
Accoglitori
D. Durando·
495
Albera
Corsa
o giochi
varii
{ D. Ricciardi
Locatelli
non si è fatto
Disciplina
{ Scavini
dei musici
Camisassal
500
[p. 45J Tasche col numero consegnarle al capo che distribuisca ed uscendo attacchivi ad
un chiodo.
470 Concentrar...laboratorii sine fin subd R
501 un add sI R 2

4.10 Page 40

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100 José Manuel Prellezo
L'incaricato di aggiustare i letti ritiri la roba il giorno della partenza
Per corpetti a maglia far nota
505 Lenzuola una volta al mese
Gennaro od ajutante
(Armadio in ogni camera) nome dentro
Rivista ogni settimana dell'economo con un calzolajo per evitar perdite - spreca-
ture. I
510 (D. Bosco) Si prenda in seria considerazione per disporre che niun giovane della [p.46J
casa abbia ad introdursi nelle camere di vestiario e di biancheria. Si studi il modo di
portarla al posto di ciascuno in dormitorio. Impedire l'andata in cucina a chi non è
ivi applicato.
Promuovere il silenzio in tempo di levata fino all'ora di colezione.
508-509 sprecature corr ex sprecare R2
Bosco)...colezione add B
post sprecature del Visitar R 2
510-514 (D.

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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[p. 1]
L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
[2.]
Conferenze capitolari dell'Oratorio di S. Francesco di Sales
dal 9 Novembre del 71 al1 Novembre del 1873 I
[p. 2]
1a infer.
1a supero
2a elem.
3a elem. e 4a
Francese
Disegno
Seduta delli 9 Novembre 1871
Maestri per le scuole serali per gli artigiani:
Remotti
Borio
Delgrosso
Rocca
Martin
Enriù
Maestri per le scuole di canto.
Scuola 4a di musica .........................
Scuola 3a
» .........................
Scuola 2a
» .........................
Scuola la
» .........................
Arienti 2°
Arienti l°
Buzzetti
Ramondo
Scuola 4a Canto gregor. ..
Scuola 3a »
Scuola 2a »
Scuola 1a »
Scuola dei barbi
.. D. Cibrario
.. Farina Giuseppe
. Milanesio
.. Farina Carlo
. Cagno I
101
5
lO
15
20
7 Delgrosso corr ex ... R 2
lO post Disegno del? R 2
ante Enriù del? R 2
6 Erminio BORIO (1853-1934) sac. sal.; nel 1871, ch. ascritto all'Oratorio.
7 Gioachino DEL GROSSO: nel1872, ch. ascritto nella casa di Borgo S. Martino. (Si trova an-
che con la grafia: DELGROSSO).
8 Luigi ROCCA (1853-1909) sac. sal., economo gen.; nel 1871, ch. ascritto all'Oratorio.
9 Giuseppe MARTIN: nel 1871, ch. ascritto all'Oratorio.
16 Nicolao CIBRARIO (1839-1917), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 48.
17 Giuseppe FARINA (1840-1911?) sac. sal.; nel 1871, ch. ascritto all'Oratorio.
18 Domenico MILANESIO (1843-1922) sac. sal., missionario, scrittore; nel 1871, ch. sal. all'Ora-
torio. Tra le sue opere: La Patagonia. Lingua, industria, costumi e religione dei patagoni. San
Benigno Canavese, Tip. Salesiana 1892; cf R. FIERRO, P. Domingo Mi/anesio. San Benigno
Canavese, Tip. Salesiana 1928; cf anche Diario Chiala e Lazzero, nn. 32-34.
19 Carlo FARINA (1852-1936) sac. sal.; nel 1871, ch. ascritto all'Oratorio.

5.2 Page 42

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102 José Manuel Prellezo
Posto per le scuole
Artigiani sotto il coro e sagrestia verso ponente.
Scuole di canto con pianoforte al posto solito.
Scuole di canto senza pianoforte il locale delle scuole ginnasiali.
25 Si stabilirono pure gli assistenti.
Sorvegliatori delle camerate
Per gli artigiani l:] D. Lazzero e D. Sala.
Per gli studenti: D. Dalmazzo, D. Merlone.
Per chierici e adulti l:] D. Vota.
[p. 3]
30
Seduta delli 16 Novembre 71
1° Lasciar Farina Gius. sciolto dagli incarichi degli studenti, procurando che anche
gli altri assistenti degli artigiani non abbiano ad occuparsi di altro che di loro. I
2° Si determinò una barriera di divisione nel cortile degli studenti fissando poi gli [p. 4]
assistenti di ciascuna parte.
35 3° Tempo di colazione alle 8 Y2 diasi un segno di campana per chiudere tutte le
camere.
4° Mezz'ora al giovedì mattino per la visita ai bauli da farsi dai capi di camerata
sotto la sorveglianza dell'economo.
5° Determinar un assistente alla porta della chiesa per impedire l'entrata dei fore-
40 stieri e per impedire l'agglomerarsi dei giovani.
6° Si richiamò in vigore l'articolo di leggere ogni settimana qualche punto del rego-
lamento. I
7° Si determinò pure che al tempo della scuola di ceremonie gli studenti si ritirino [p. 5]
nello studio.
45
Seduta delli 7 Gennajo 72
l° L'orario delle feste solenni sia lo stesso che per le feste semplici, cioè messa solen-
ne alle lO.
2[°] S'incaricò D. Cagliero di regolare il suono delle campane.
3[°] Si determinò di stabilir Cinzano come assistente generale della chiesa riservando
50 a prescrivergli le regole in proposito.
29 chierici] chiecici R
D. Vota emend ex D. Cagliero R 2
36 post camere del a R 2
49 Giovanni CINZANO: nel 1871, eh. sal. all'Oratorio.

5.3 Page 43

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 103
4[°] Si determinò pure di far una novena al Sacro Cuore di Gesù e a Maria Ausilia-
trice per la guarigione di D. Bosco, celebrando una messa ai rispettivi altari e reci-
tando dopo la messa la corona al Sacro Cuore di Gesù. I
[P.6j
Seduta delli 14 Gennajo
Si diedero i voti ai cherici e filosofi.
55
Seduta delli 21 Gennajo
l° Si raccomandò a D. Lazzero di provvedere che gli artigiani facciano ricreazione
nel loro cortile, come si era determinato in altre sedute.
2° Per le chiavi si stabilì che ciascun capo ritenga le chiavi della propria camera, ma
che le chiavi dei cancelli siano lasciate presso il prefetto degli interni, che manderà a 60
suo tempo un incaricato ad aprirli e chiuderli secondo il bisogno.
Dove sonvi camere particolari si darà una chiave a ciascuno di quelli che vi abitano,
ben inteso a condizione che non la imprestino ad altri.
3[°] Si combinò di raccogliere le memorie riguardanti la vita di D. Bosco, e però
[p. lj l° si scelsero D. Dallmazzo e D. Berto come notai o redattori delle memorie; 2° si 65
stabilì che ciascuno dei membri della conferenza e tutti i direttori delle case partico-
lari siano solidarii nel tener conto di quanto sa e può sapere interrogando coloro che
sono informati di fatti particolari per consegnar poi le memorie ai notai sullodati;
3° che alla terza domenica di ogni mese si leggano insieme le memorie raccolte per
rettificare quanto fosse inesatto e completare ciò che non fosse sufficiente.
70
Seduta delli 28 Gennajo 72
1° Ritornati sull'argomento delle memorie sulla vita di D. Bosco, si determinò di
59 stabilì emend ex determinò R 2
62 camere particolari emend sI ex soffitte R 2
64 e
però emend sI ex e R 2
64-66 e...particolari add sI R 2
51-53 Don Bosco supera «una grave malattia 1871-1872» MB X, 227-312. «Don Rua spedi-
va subito a Nizza il foglio inviato a Don Lazzero con queste parole: 'Come vedi, le cose paiono
farsi gravi [...]. Si incominciò la novena e va assai bene. Pregate anche voi e fate pregare pel caro
Padre'» MB X, 243.
64-70 «Mentre D. Bosco indefessamente lavorava, gli amanti suoi figli si erano raccolti in cer-
to numero nel 1861, per registrare i fatti e le parole più rimarchevoli del loro carissimo Supe-
riore per trasmetterle ai posteri. Negli anni antecedenti, più giovani e chierici, specialmente
Ruffino e Bonetti, avevano conservate memorie abbastanza prolisse di quanto videro ed udiro-
no ma ora volevano esaminare e vagliare i loro scritti» - MB VI, 861. Nella prima seduta della
commissione furono nominati «principali raccoglitori»: i chierici Ghivarello, Bonetti e Ruffino
MB VI, 862.
65 Gioachino BERTO (1847-1914), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 69.
72-73 Cf nn. 64-70.260-263.452-455 di questo quaderno [2.], e nn. 341-347 del quaderno [3.].

5.4 Page 44

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104 José Manuei Prellezo
farne una traccia dividendola in periodi e se ne assunse l'incarico il segretario delle
conferenze.
75 2° Si stabilì di cominciar ad avvertire i giovani, affinchè i più anziani cioè dalla 3a
ginnasiale in su I facciano la loro ricreazione nel cortile presso la chiesa, lasciando [p. 8]
quelli dalla 2a in giù nel cortile dalla parte orientale.
3° Per l'assistenza si determinò di lasciar i rispettivi professori ed assistenti di scuola
coll'aggiunta di uno o due per classe.
80
Seduta delli lO Maggio 1872
1. Si determinò di far dar la cresima dopo la messa della comunione, lasciando
uscire quelli che non hanno a prenderla. - Essendo pochi po[tra]nno restar digiuni
perchè la funzione non riescirà lunga; e si trovò che andò molto bene.
2. Si richiamò in vigore ciò che già era stato determinato di far la conferenza ogni
85 settimana. I
3. Si determinò di fare le persiane all'infermeria dalla parte di mezzodì, e D. Bosco [p. 9]
approvò.
4. Si determinò pure di provvedere un piccolo sedile agli artigiani, da mettersi
accanto al letto invece del baule che più non ritengono, e si diede commissione a
90 D. Sala di presentarne un modello il più semplice possibile, senza tiratojo, ma con
piano inferiore scoperto da riporvi lucido, spazzole, pettinetta ecc.
5. Diedesi il voto ai cherici.
Seduta delli 17 Maggio 72
Si combinarono tutte le cose da farsi e da provvedersi per le feste di Maria Ausilia-
95 trice sia per gl'interni che per quei degli altri collegi. I
Seduta delli 27 Maggio 72
[p. lO]
1° Si deliberò di fare la premiazione degli artigiani pel giorno del Corpus Domini nel
loro cortile, dopo le funzioni vespertine con musica vocale ed istrumentale.
D. Cagliero venne incaricato del discorso analogo, D. Ghivarello di far aggiustare il
100 sito all'uopo, D. Lazzero di pensare al rimanente ed anche di preparare qualche dia-
logo da recitarsi dai giovani stessi.
D. Bosco cambiò il giorno fissandolo per la festa di S. Luigi.
75 cominciar ad add si R 2
78 Per emend si ex Riguardo R 2
l'assistenza corr ex agli
assistenti R 2
rispettivi add si R 2
83 e...bene add marg dex R 2
86 D. Bosco]
D.B. R
93 17 emend ex 20 R 2
84 Cf n. 360 del quaderno precedente [1.].

5.5 Page 45

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 105
20 Si determinò di mandare alla processione del Corpus Domini il maggior numero
possibile di preti e cherici; se si potrà, una dozzina.
30 Si parlò pure di far preparare la nuova sagrestia in modo da poterla mettere pre- 105
sto in comunicazione colla presente. I
[p.11J
Seduta delli 7 Giugno 1872
lO Si diedero i voti ai cherici.
20 Si determinò di dar gli esami ai teologi alli 22 del corrente e allo di Luglio quelli
de' filosofi ma per la vicinanza colle feste e colle quarantore si differiscono pei filo- 110
sofi alli 8.
Seduta delli 20 Giugno
1. Si trattò e si determing tutte le cose necessarie per la festa di S. Giovanni, che
riuscì discretamente bene, -specialmente avuto riguardo all'ordine delle letture, dei
canti e dei suoni che si alternarono ordinatamente. I
115
[p.12J
Seduta delli 27-5[6]-72
lO Si trattò della festa di S. Luigi e si determinò di fare un po' di fiera; si organizzò
la distribuzione de' premii, la processione, disponendo che andassero separatamente
le varie compagnie precedute dal loro stendardo; il che si potè eseguire facendoci im-
prestare dall'Oratorio di S. Giuseppe quelli che ci mancavano.
120
Si dispose pure di fare alcuni fuochi. Tutto riuscì bene; sarebbe però stato a deside-
rarsi che la processione fosse stata aperta da qualcuno del clero con croce e candela-
bri, come si usa nelle altre processioni.
La priora Sig. Varetti Clotilde seguiva la statua con torchia elegante. I
[p.l3]
Seduta delli 2 Luglio 1872
125
lO Si stabilì l'orario degli esercizi con qualche modificazione da quello che era gli
scorsi anni stante la concorrenza colle quarant'ore. - Predicatori D. Corsi e D. Le-
moyne. Ebdomadario Gennaro, cerimoniere Terando.
20 Si determinò pure l'orario delle messe per le quarantore e quello dell'adorazione
pei giovani, che fuori del tempo delle sacre funzioni fu sempre a carico degli artigia- 130
ni, appunto perchè gli studenti doveano attendere agli esercizi.
119 facendoci corr ex facendocili R 2
127-128 Giovanni B. LEMOYNE (1839-1916), cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 32-34.
128 Bernardo TERANDO: nel 1872, ch. sal. all'Oratorio.

5.6 Page 46

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106 José Manuel Prellezo
Seduta delli 21-7-72
1[°] Un cancello ai piedi della scala dei laboratori fu determinato; ma D. Savio non
essendo stato presente ci prevenne e fece aggiustar lasciando chiuso verso il cortile
135 degli artigiani. I
2° Si determinò pure chiudere portone che mette dietro la casa ed aggiustare pei ma- [p.14J
jali; affinchè non vengano disturbare si è determinato di aggiustare un muriccio tnr
il muro della specola e la stalla dei majali e fare un'apertura colà dietro affinchè i
majali possano andare nel prato.
140 3[°] Trasporto dei barbieri e vetrai vicino ai ferrai fu determinato ed approvato da
D. Bosco.
Seduta delli 11-8-72
1. Si propose di dar un segno per la colazione degli artigiani; e si conchiuse che
senza dar segno si fissi il suono dell'orologio per le 8 e finirla alle 8 Y2 per l'estate,
145 mentre nell'inverno rimane subito dopo la messa. - Si stabilì pure I di impedire ai [p.15J
capi d'arte di andar a casa a far colezione, lasciando a D. Sala l'esecuzione di tali
migliorie.
2. Si propose di dar i grembiali di pelle ai calzolai; e si conchiuse esser meglio darli
solo ai più anziani, procurando di animarli a provvederselo col danaro proprio,
150 come già si provvedono i ferri. Quanto ai piccoli calzolai pare più conveniente che
continuino col grembiale di tela perchè facilmente taglierebbero que' di pelle senza
che più si possano aggiustare, mentre que' di tela facilmente si aggiustano. I
3. Si stabilì pure di aggiustar le due sacristie antiche a forma di due coretti metten- [p.16J
do invetriate alle porte che guardano il presbitero affinchè così possano scaldarsi e
155 siavi un posto da poter sentir la messa nell'inverno senza essere tanto esposti al rigor
del freddo. Intanto si disse di mettere in comunicazione le due sacristie senza però
ancora trasportar nelle nuove gli arredi sacri.
4. Si raccomandò a D. Lazzero di tener chiuso il cancello di separazione tra gli
artigiani e studenti. I
160
Seduta delli 18-8-72
[p.17J
1. Si combinò di mettere in coro alcune panche per comodità dei cantori e di quelli
che vanno a far la visita al Santissimo.
2. Si determinò di far passare i muratori dalla portina dietro il coro della chiesa
nuova però quanto si può raramente. Anzi avendone parlato col capo mastro sugge-
165 di provveder una chiave per aprire e chiudere ogni volta che si passa.
138 e2 corr ex ed R 2
138-139 co1à...prato add sI R 2
140 Trasporto dei corr ex
trasportar R 2
142 Il corr ex 18 R 2
152 ante que' add gli R
que' corr ex
... R 2
156 post disse del pure R 2

5.7 Page 47

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 107
[p. 18J 3. Si stabilì l'orario pei cherici: I Fare mezz'ora di più che gli altri di ricreazione al
mattino. - Si stabilì di fare un po' di scuola di metodo. - Metter di nuovo in vigore
la visita al Santissimo al dopo mezzodì. - Raccomandare l'assistenza nello studio.
Seduta delli 24-8-72
Si lesse un tratto della solita vita.
170
Seduta del 1°-9-72
Si determinò di far la premiazione nel cortile degli studenti minori, con gli apparec-
chi del gaz, musica solenne ecc. I
[p.19J
Seduta delli 20-10-72
1. Si stabilì di far nuovamente osservare la divisione tra gli studenti e gli artigiani. 175
2. Si combinò di dare occupazione alle persone di servizio alla sera mandandoli
nella ligatoria, e se ne commise a D. Sala l'esecuzione. - Per la domenica si combinò
di radunarli nella scuola di filosofia, e trattenerli o a leggere o a scrivere o a cate-
chizzarli.
3. Si richiamò pure in vigore di tener chiuso il portone che mette dietro la casa; 180
come anche le porte che mettono sul terrazzo. I
[p.20J 4. Si determinò di fissare poi dei guardarobieri per le camerate, il quale tenga la
chiave delle guardarobe, ed abbia cura delle cose che dentro si conservano.
Seduta delli 27-10-72
1. Si determinarono i sorvegliatori delle camerate: D. Sala per gli artigiani, D. Bo- 185
logna per gli studenti, D. Bertello per gli adulti e cherici.
2. Si stabilì di lasciar il pane nella panatteria e di far apparecchiar le ceste della
colazione e merenda da un individuo pristinajo (Cotta) presso la porta della panat-
teria.
3. Si determinò di cambiar la scuola di musica portandola o nell'antica calcogra- 190
fia, o nella camera di D. Savio. I
180 casa emend ex il balcone R 2
188 da...Cotta) add si R 2
167-168 «Affermavano varii fra questi chierici e specialmente Savio Ascanio: 'Non lasciava al-
cuna occasione per raccomandarci di non omettere mai la visita quotidiana al SS. Sacramento,
fosse anche brevissima, purchè costante'» - MB III, 613.
170 È probabile che si tratti di: La vita di S. Francesco di Sales vescovo e principe di Ginevra
scritta da Pier Giacinto Gallizia. 4a ediz. rivista ed accresciuta dall'Autore. Venezia, presso
Niccolò Pezzana 1743.
185-186 Giuseppe BOLOGNA (1847-1907) sac. sal.; nel 1871, eh. all'Oratorio.

5.8 Page 48

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108 José Manuel Prellezo
Seduta delli 3-11-72
[p.21J
1. Si stabilì di dare gli esami di filosofia alli 5 Novembre e quelli di teologia alli Il.
2. Si stabilì di fare la scuola di filosofia nella scuola di musica trasportando questa
195 nell'antica calcografia: la scuola di teologia nella scuola di fisica, la quale scuola di·
fisica si stabilì nella camera del pane.
3. Si voleva mettere una scuola di storia moderna ma D. Bosco non permise; per-
ciò si moltiplicarono le scuole di matematica.
Orario di filosofia
200 Mattina 9. Positiva per la matematica Cuffia, fisica Pavesio
10. Razionale tutti insieme da D. Provera.
Sera
205
2. Visita al SS. Sacramento.
2 Y4 Lunedì e venerdì scuola di canto gregoriano di D. Cibrario.
2 ~ Martedì e sabato scuola di matematica di Cuffia
2 ~ Mercoledì testamentino di D. Cibrario e D. Rua
3 Y4 Letteratura eccetto al mercoledì che vi è storia sacra di D. Berto. I
Artigiani
210
Seduta delli 10-11-72
Distribuzione delle scuole serali
la infer
la supero
2a elem
3a elem
Francese
Disegno
. Boido
. Davico
. Albano
. Farina Giuseppe
. Borio
. Rocca
[p.22J
218 Rabagliati] Rabbagliati R
234 delle corr ex della R 2
memorie emend ex
vita R 2
239 post gli del propri R 2
240 post come del sorvegliatore R 2
200 Giuseppe CUFFIA: nel 1872, ch. sal. all'Oratorio.
201 Francesco PROVERA (1836-1874) nel 1872, consigliere del capitolo dell'Oratorio; cf anche
Diario Chiala e Lazzero, n. 71 e G.B. FRANCESIA, D. Francesco Provera sacerdote salesiano.
San Benigno Canavese, Tip. Salesiana 1895.
209 Giuseppe BOIDO (1847-1934), nel 1872, ch. ascritto all'Oratorio; cf Diario Chiala e Laz-
zero, n. 67.
210 Modesto DAVICO (1847-1902) sac. sal.; nel 1872, ch. nella casa di Lanzo.
211 Stefano ALBANO (1852-1881) sac. sal.; nel 1872, ch. sal. nella casa di Borgo S. Martino.

5.9 Page 49

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 109
Canto
215
Musica
»
»
»
Canto greg.
»
»
Scuola 4a
» 3a
» 2a
» la
» 4a
» 3a
» 2a
Gallo .................. Scuola gr. 20 p.
Buzzetti ...............
» picco »
Rabagliati ...........
Bollea .................
» sa ginno
» 4a ginno
Milanesio ............. Scuola filoso
220
Bevilacqua ...........
» 3a ginno
Amerio ...............
» 2a ginno
»
» la
Pastore ...............
» la ginno
Scuola dei barbi ................................ Paglia .................
» fisica. I
[p. 23J
Matt.
Sera
Si stabilì 1'orario per la teologia
225
Lunedì e venerdì
T. Molinari - Dogmatica
Martedì, mercoledì e sabato
D. Cagliero Morale
Lunedì e venerdì
D. Rua - Sacra Scrittura
Martedì e sabato
Barberis - Storia ecclesiastica
Mercoledì
Testamentino
230
Giovedì alle lO antim. scuola di ceremonie per teologi e filosofi da D. Ci-
brario
Seduta delli 17-11-72
Si è trattato delle memorie di D. Bosco.
Seduta delli 24-11-72
235
1. Si stabilì che uno vada svegliare i capi un quarto d'ora prima della levata.
2. Si stabilì di osservar nuovamente la divisione fra gli studenti delle classi superio-
ri e quelle delle classi inferiori. I
[p.24J 3. Si stabilì per assistenti della ricreazione gli assistenti e professori delle rispettive
classi; come assistente in capo dalla parte delle classi inferiori D. Berto, e D. Bertello 240
per le classi superiori.
4. Si stabilì di cominciar nuovamente a far la pulizia per una mezz'ora al giovedì
dalle 9 Y2 alle lO.
216 Pietro GALLO (1849-1920) sac. sal.; nel 1872, eh. nella casa di Alassio.
218 Evasio RABAGLIATI (1855-1920) nel 1872, stud. ascritto nell'Oratorio (si trova qualche
volta con la grafia: RABBAGLIATI); cf anche Diario Chiala e Lazzero, n. 1676.
219 Virginio BOLLEA: nel 1872, stud. ascritto all'Oratorio.
221 Bartolomeo BEVILACQUA: nel 1872, eh. ascritto all'Oratorio.
222 Secondo AMERIO (1856-1882) sac. sal.; nel 1872, stud. ascritto all'Oratorio.
223 Giuseppe PASTORE: nel 1872, stud. ascritto all'Oratorio.

5.10 Page 50

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110 José Manuel Prellezo
Seduta del 1-12-72
245 Si diedero i voti ai cherici e filosofi.
Seduta delli 8-12-72
1. Si determinò che si facesse una conferenza ai capi d'arte ed assistenti per legger
loro il rispettivo regolamento. Il che si fece la domenica seguente. I
2. Si determinò di togliere le chiavi di camerata dalle mani dei capi, riserbandoci a [p. 25J
250 studiar il modo più conveniente.
Sedutadelli 15-12-72
1. Si è trattato della novena di Natale. Si stabilì d'incoraggiar i giovani alla fre-
quenza ai santi sacramenti. Si avvertì D. Cagliero di trovarsi al mattino per confes-
sare gli artigiani.
255 Si avvertì D. Cibrario per provveder i cherici pel servizio delle messe della comunità.
Si stabilì di far la funzione alla sera suonando il campanello 6 Y4; e di cantar le profe-
zie e il Laetentur, poscia la predica di 20 minuti da D. Cibrario, poi benedizione con
torchie, con Tantum ergo in musica preceduto dall'En clara e Magnificat bordonato.
La novena riuscì bene e fuvvi considerevole I concorso di esteri.
[p. 26J
260 2. Si trattò delle memorie di D. Bosco incaricando D. Savio di scrivere ciò che ri-
guarda i due viaggi a Roma per l'elezione dei vescovi; e D. Sala ciò che riguarda il
ristabilimento di un par[r]oco inviso alla popolazione nella sua canonica nella dioce-
si di Bergamo.
Seduta delli 22-12-72
265 1. Si è combinato quanto occorreva per la festa del Natale. Stante l'ordine dell'Ar-
civescovo di non tener le porte aperte nelle chiese ove si facesse la S. Comunione alla
notte del Natale si è determinato di tener chiusa la porta che serve pel pubblico.
Non si tralasciò tuttavia di mandar gl'inviti ai benefattori, notificando esservi l'en-
trata per la portieria della casa.
270 2. Si determinò pure di rinnovare la funziolne della messa solenne pel pubblico al [p.27J
mattino del Natale in questo modo: alle 9 levata, 9 3/4 campanello per andar in
256 far emend si ex cominciar R 2
alla corr ex della R 2
ante suonando del coll'orario
sego R 2
il add si R 2
260 D. Bosco] D.B. R
260-261 riguarda] rigo R
262
inviso alla popolazione add si R 2
264 ante seduta del 3. Si R 2
266 porte emend
si ex chiese R 2
nelle chiese add si R 2 facesse corr ex faccia R 2
267 chiusa add
si R 2
270 pel pubblico add si R 2
al corr ex pel R 2
260-261 Cf F. MOTTO, La mediazione di don Bosco fra Santa Sede e Governo per la concessione
degli Exequatur ai vescovi d'Italia (1872-1874), in RSS 6 (1987) 3-79.

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 111
chiesa; entrando i giovani uscire il celebrante e cominciar la l a messa letta; la 2a pure
letta, la 3a cantarla.
Così si fece; ed il tutto riuscì bene, e la funzione divota.
Seduta delli 26-1-73
275
Si combinò la festa di S. Francesco di Sales; si diede a ciascuno la parte da disimpe-
gnare; si stabilì di fare lotteria e alcuni fuochi e pare che la festa sia riuscita bene.
Seduta delli 2-2-73
Si diedero i voti ai cherici e filosofi. I
[p.28J
Seduta delli 9-2-73
280
1. Si è trattato del modo di rendere più fruttuoso il laboratorio dei cappellai. A tal
uopo si determinò l° di cercare un altro assistente che possa ajutare il capo non solo
nell'assistere i giovani ma altresì nel distribuir loro il lavoro e nel tenerli occupati; 2°
di dare al capo gli opportuni avvisi di parlar poco e di occupar gli allievi ecc.; 3° di
vedere se nell'istituto di Monza siavi alcun garzone di buon conto che possa venir 285
qua in ajuto.
Essendosene parlato a D. Bosco si mostrò di parere di sopprimere il laboratorio.
[p. 29J 2. Si trattò pure del modo di fare più fruttuoso I il laboratorio dei sarti e a tal
uopo si determinò di mettervi dei giovani a lavorare già un po' grandicelli, e non più
dei troppo piccoli.
290
Seduta delli 16-2-73
Si trattò delle memorie della vita di D. Bosco.
Seduta delli 27-2-73
l. Si diedero i voti ai teologi.
2. Si determinò che per l'esame semestrale di teologia quest'anno vada dall'Orato- 295
rio qualcuno a darlo a Lanzo, e negli altri collegi lontani si dia dai rispettivi diretto-
ri, se pure non amano meglio aspettare l'occasione degli esercizi. I
[p.30J 3. Si parlò pure degli esami semestrali pel corso ginnasiale e si propose di finirli
nella 4a settimana di Quaresima per vedere se ciò può contribuire a togliere il ticchio
d'andare a casa nella settimana santa.
300
272 uscire corr ex ... R 2
letta add si R 2
R2
273 post 3a del nuovamente letta R 2
ex 27 R 2
295 semestrale add si R 2
R2
esami corr ex esercizi R 2
272-273 pure letta emend si ex cantarla
276 ante si del R 2
291 16 emend
post anno del ci R 2
298 3 corr ex 2

6.2 Page 52

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112 José Manuel Prellezo
Sedute varie in Marzo
Si trattarono le cose che parvero di maggior importanza e ciò talvolta nell'adunanza
raccolta all'uopo, e talvolta a tavola dopo cena.
Seduta delIi 20-3-73
305 Si raccolsero tutti quelli che hanno qualche ingerenza cogli artigiani, e si I cercarono [p.3I]
i mezzi per renderli migliori, specialmente per togliere il vizio di appropriarsi le robe
della casa. - Mezzi suggeriti furono 7 od 8 fra cui lO quello di assisterli in ricreazio-
ne; 20 fare qualche adunanza agli assistenti dei laboratorii per dar loro qualche
norma sul modo di accudire i giovani. La qual conferenza si è fatta la settimana
310 seguente.
Seduta delli 27-3-73
Si determinarono gli esercizi spirituali dei varii nostri collegi, fissandone il tempo ed
i predicatori. Fatte alcune modificazioni, si dettarono poi come segue: I
Oratorio
studenti dalli 14 alli 17 Aprile dal T. Belasio.
[p. 32]
315 Alassio
dalli 14 alli 18 Aprile dettati da D. Lazzero e D. Francesia.
Varazze
dalli 21 alli 24 dettati da D. Albera e D. Bodrato.
Sampierd'Arena dalli 25 alli 28 circa dettati da D. Bodrato e D. Lazzero.
Borgo S. Martino
320 Oratorio
dalli 29 Aprile alli 2 Maggio circa dettati da D. Lazzero e D.
Costamagna.
artigiani dalli *** dettati dal T. Belasio.
Lanzo
principio di Giugno.
Seduta delli 4 Maggio 73
Si diedero i voti ai cherici e filosofi secolari di che si riconosceva gran bisogno. I
Seduta delli Il Maggio 1873
325 Si è trattato della novena e festa di Maria Ausiliatrice:
1. Si è fatta la distribuzione delle messe durante la novena, come segue:
[p. 33]
308 dei laboratorii add sI R 2
315 14 corr ex Il R 2
318 Aprile] Ap. add sI R 2
314 Antonio Ma BELASIO (m. 1888), cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 88.718.720.
316 Francesco BODRATO (1823-1880) sac. sal.; patente elem. inf. (1857), missionario.
318-319 Giacomo COSTAMAGNA (1846-1921), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 32-34.

6.3 Page 53

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 113
5 D. Ghivarello
8 Y2 D. Sala
5 Y2 D. Bertello
9 D. Cuffia
6 D. Cagliero
9 Y2 D. Paglia
6 Y2 D. Provera
lO D. Merlone
330
7 D. Bosco
lO Y2 D. Lazzero
7lh. D. Durando
11 D. Rua
Quando non vi
sono forestieri
11 Y2 D. Savio.
8 D. Cibrario
335
2. Si è stabilito D. Cuffia come invitatore dei personaggi per messe e benedizioni,
coll'incarico di accoglierli alloro arrivo, di accompagnarli dopo a prendere qualche
cosa e farli accompagnare a casa, se occorre. I
[p.34J 3. Si determinarono come confessori al fondo della chiesa D. Cuffia e D. Ghivarello.
4. Si è pregato D. Bosco di far la nota dei personaggi da invitarsi per le messe e be- 340
nedizioni, e così fu fatto.
5. Si stabilì un banco di vendita di medaglie, im[m]agini, libretti ecc. nella bussola
della chiesa determinando a tal uopo: Bologna, Ferraris, Giovanni di Tortona, Dep-
[p]ert e Strobino.
6. Fu incaricato D. Sala della pulizia della chiesa, cap[p]elle, coretti ecc. raccoman- 345
dando di non dar l'olio ai pavimenti, ma solo acqua.
7. Fu incaricato D. Ghivarello di far apparecchiare i banchi per la vendita della
fiera in modo da allontanare il pericolo di furto; e preparare gli ornamenti necessa-
rii; e si è stabilito che i banchi stiano sotto i portici. I
[p. 35J 8. Si è determinato di mettere un buffet per quei della casa nelle scuole degli esteri; 350
ed un buffet pei forestieri nella scuola di filosofia.
9. Si è determinato di fare l'illuminazione della cupola e un poco per la casa, riser-
bando ad altra festa i fuochi artifiziali.
lO. Per ajutante in sacristia fu stabilito il cherico Buffa Fran.co.
Seduta delli 18 Maggio 1873
355
Si trattò della festa di Maria Ausiliatrice e si presero le opportune misure affinchè
tutto riuscisse bene. Le disposizioni furono:
336 Cuffia add sI R 2
347-348 della fiera add sI R 2
348 preparare corr ex fare
R2
349 si è stabilito add sI R 2
351 pei corr ex per R 2
ante forestieri del
gli R 2
354 ajutante corr ex assistente R 2
340-341 Cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 408-410.
343 Giovanni Antonio FERRARIS (1849-1889), coad. sal.
343-344 Luigi DEPPERT (1852-1889) sac. sal.; nel 1873, coad. ascritto all'Oratorio.
354 Francesco BUFFA: nel 1873, ch. ascritto all'Oratorio.

6.4 Page 54

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114 José Manuel Prellezo
1. Far nota del personale che dovea fare i varii servizi in chiesa, in ricreazione, alla
fiera, nei buffet, nei refettorii ecc.
360 2. D. Sala assistente in cucina, D. Cuffia alla fiera. I
3. Rossi Gius. incaricato di fissar i prezzi degli oggetti da vendersi alla fiera e di [p. 36]
fare tutte le provviste per fiera, buffet ecc.
4. Nel salotto da caffè D. Tamietti per trattenere e far servire, e D. Barberis per
invitare ed accompagnare.
365 5. Prendere il cuoco del bar Bianco col domestico.
6. Concentrare tutti i giovani della casa nelle panche verso S. Giuseppe; impedirvi
il passaggio agli esteri con fila di panche perpendicolari all'altare maggiore, concen-
trare i musici in coro, assistiti dal Ch. Cagliero e Bordone e farvi pur la santa comu-
nione, di cui fu incaricato D. Bertello, come per gli esteri durante il mattino. Questo
370 riuscì ottimamente. Si diradarono le panche per gli esteri, si allargarono I i passaggi [p. 37]
e poterono stare in gran numero e comodamente. Pei giovani interni si aggiustò una
fila di più di panche dalla parte di S. Giuseppe, e vi stettero pur comodamente.
7. Per ricevere le associazioni all'Arciconfraternita, assegni di messe, oblazione ecc.
D. Merlone presso la porta dalla sacristia piccola alla grande.
375 - Le cose riuscirono assai bene; andò benissimo
1° il concentramento dei nostri giovani, solo che per separarli dagli esteri ci vorreb-
be una fila di banchi senza sedile e coll'inginocchiatojo rivolto verso di essi affinchè
non siano tanto al contatto cogli esteri, almeno non si vedano di fronte.
2° Anche il buffet degli esteri riuscì assai bene; ma sarebbe stato desiderabile che
380 fosse stato più grande; quello degli interni non sotterraneo, I e con assoluto divieto [p. 38]
ai nostri di non andar in quello degli esteri.
3[°] L'affluenza dei forestieri fu sì grande che si dovette stabilir l'entrata per la por-
tieria e l'uscita per il portone.
4[°] Fu un ottimo pensiero quello di mettere tanti fascicoli antichi delle Letture Cat-
385 toliche sul banco della ruota della fortuna, con cui tutti poterono guadagnare qual-
che cosa. Vedi in fondo. - Vedi quaderno sego seduta colla data delli 7-6-74.
Seduta delli 8 Giugno 1873
Si diedero i voti di condotta ai cherici ed ai filosofi, e si prese la deliberazione di con-
363 Nel add si R 2
369 di...mattino add si R 2 per corr ex pei R 2
375 Le...benissimo
add R 2
377 sedile e coll' add si R 2
381 post andar del cogli R 2
386 Vedi...74
add si R 2
368 Angelo BORDONE (1849-1911) sac. sal.; nel 1873, ch. all'Oratorio.
384-385 Il primo fascicolo fu pubblicato da don Bosco nel mese di marzo dell'anno 1853. Le
«Letture Cattoliche» dichiaravano di occuparsi unicamente di carattere religioso e ameno. Esse
miravano in particolare ai giovani dei ceti popolari. «La tiratura iniziale fu forse di 3.000
copie» - STELLA, Don Bosco nella storia economica, 357.

6.5 Page 55

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
115
sigliar Rizzaglio ad andarsene dalla casa: il che fu tosto eseguito col consenso del
Sig. D. Bosco.
390
Continua la seduta delli 18 Maggio 1873.
5. Concentrando i giovani verso S. Giuseppe è necessario che i giovani passino
sempre nel cortile degli esteri, e porre uno in chiesa ad impedire il passaggio degli
esteri con gli interni, e tener chiusa l'entrata solita nel tempo che i giovani si devono
radunare. I
395
[p. 39} 5 bis È necessario far buone raccomandazioni ai cherici ed assisterli perchè si asten-
gano dai disordini e li impediscano negli altri, specialmente nel bere.
6. D. Bosco dimostrò desiderio che per un altro anno si cerchi modo di tener sepa-
rati gl'interni dagli esteri anche in ricreazione.
Seduta delli 15-6-73
400
Si trattò della festa di S. Giovanni e si determinò l. chi dovesse fare la poesia da
stamparsi, al qual uopo fu scelto Cinzano essendo molto occupati D. Bertello e D.
Tamietti.
2. Si determinò di cantar con musica degli scorsi anni avendo D. Cagliero molte
occupazioni in quest'occasione.
405
3. Si combinò di far la colletta nelle scuole incaricando ciascun maestro un allievo
dei più simpatici, dopo aver esso raccomandata la cosa caldamente. Così si fece e si
[p.40} riuscì ad una meschilnissima colletta di L. 35 circa; la quale venne accresciuta in se-
guito fino a 140 tra studenti e artigiani; a cui si aggiunse L. 100 di Valsalici.
4. Per la tappezzeria si pensò di servirci di roba della casa, a fine di evitar spese. 410
5. Pel posto fu scelto il sito quasi rimpetto al portone che mette nel cortile rustico.
6. Si diede a D. Durando l'incarico di ordinare la lettura dei componimenti, il can-
to, il suono, come pure di provvedere che i componimenti siano prima letti da perso-
na intelligente, o dal proprio maestro o da qualcun altro.
Seduta delli 22-6-73
415
l. Si continuò a trattare della festa di S. Giovanni determinando donde si hanno a
393 nel cortile emend ex verso R 2 in chiesa add sI R 2 396 5 bis...bere add marg sup
R2
407 post simpatici del a tal uopo R 2
dopo...caldamente add sI R 2
409
si...Valsalici add marg inf R 2
392-395 «Quando nella scuola siano alunni esterni, i Convittori, come sono separati di panchi,
così non possono avere con quelli la minima comunicazione nè di parole, nè di lettere, nè di
cenni» - Regolamento pei convittori del real collegio Carlo Alberto in Moncalieri. Torino, Colle-
gio degli Artigianelli 1874, 19.
402-403 Giovanni TAMIETTI (1848-1920) sac. sal., latinista e scrittore; nel 1873, diac. all'Ora-
torio.

6.6 Page 56

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116 José Manuel Prellezo
prendere i bocchetti: 2 dal pensionato della Villa della Regina, 1 Valsalici, 1 qui.
2. Si determinò di mandare le lettere d'invito ai benefattori. I
3. Si stabilì di comprare svolazzi pel quadro di Maria Ausiliatrice.
[p.41J
420 4. Si deliberò di stabilir assistenti sotto i portici e pei cortili per mantenere il silen-
zio, e di mettere un assistente alla porta per impedir l'entrata libera. Sotto i portici
Veronesi e Bordone, alla porta Chiala
5. S'incaricò D. Sala di aggiustar qualche lume in modo che possa servire per far le
letture senza pericolo che il vento li spenga.
425
Seduta delli 29-6-73
Si esaminò quali cose avessero bisogno di riforma nella festa di S. Giovanni; e si I ri- [p.42J
conobbe che l° sarebbe stato a desiderarsi un po' più di silenzio.
2° Sarebbe stato a desiderarsi un po' più di varietà ne' componimenti mischiandovi
dialoghi, canto, suono, e riducendo a due o tre per classe i lettori dei componimenti.
430 3° Come pure che si potessero sentir meglio le letture varie.
4[°] Si determinò per altro anno di cambiar posto andando di nuovo nel cortile dello
studio.
5[°] Risparmiare la spesa dei confetti, affinchè se altri li regala, come avviene ordi-
nariamente, si possa destinar ad altro il danaro. Si trattò pure della festa di S. Luigi,
435 che ebbe il solo inconveniente del ritardo delle funzioni, e mancanza di un assistente
generale per la processione, come pure dei sergentini. I
Seduta delli 13-7-73
[p.43J
Si trattò delle prossime quarantore e si cercò quali fossero le cose a cui si dovesse
provvedere; e si trovò doversi pensare 1° al cartello da mettersi fuori della chiesa,
440 che si fece imprestare dal Sig. Occelletti; determinando di provvederne uno di nostra
proprietà per un altro anno.
2[°] Far apparecchiare gli artigiani affinchè andando all'adorazione siano puliti.
'3[°] Di combinare la distribuzione dell'adorazione tra preti, cherici, piccolo clero e
giovani e venne combinata come sta nel foglio a parte fra i ritornelli.
445 4[°] Spedir inviti ai ritiri per le quarantore.1
5[°] Di mettere questuanti alla porta tutto il giorno.
[p.44J
6[°] Far inviti a personaggi per venir a celebrare messe e dar benedizioni.
7[°] Di cantare una messa a canto fermo preparando bene i cantori, e cantar ogni
giorno il vespro bordonato.
450 8[°] Provvedere messe tutto il mattino.
417 dal corr ex dalla R 2
422 Chiala add si R 2
424 post spenga del silenzi ridu-
zione manco di reg. e di lume dei compan. Comb. posta sp. dei conf. R 2
430 Come
pure corr ex Che si R 2
431 per altro anno add si R 2
436 sergentini corr ex sargen-
tini R 2
441 uno...anno add si R 2

6.7 Page 57

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 117
Seduta delli 20-7-73
1. Si lesse qualche cosa riguardante la vita di D. Bosco e si determinò che D. Rua
redigesse un indice della sua vita che possa servir di norma a chi ha da raccogliere le
memorie per sapere se qualche cosa già fu scritto o non ancora. I
[p. 45J L'indice venne tracciato e sarà perfezionato· e speriamo potrà servire.
455
Seduta delli 27-7-73
Si trattò del modo di migliorare la condizione morale degli artigiani e si suggerirono
varie cose che possono ridursi a tre:
1° Inculcar vigilanza da parte degli assistenti.
2° Procurare che stiano tutti nel loro cortile in tempo di ricreazione e stabilire uno 460
che invigili all'uopo per mandare di là e notare coloro che vengono nel cortile degli
studenti. A tal fine si stabilì anche che gli artigiani di tavola media per entrar e
uscir dal loro refettorio passino nel refettorio degli artigiani. I
[p. 46J 3[°] Gli assistenti dei laboratorii guardino di regolare l'uscita dei giovani dai rispetti-
vi laboratorii, non permettendo che escano senza dimandarne licenza.
465
Seduta delli 19-10-73
1. Si combinò di mettere tutti i bagnaletto in una sola camera separati però gli stu-
denti dagli artigiani. - Per gli studenti si fissò la camera ultima al piano 2° nel fab-
bricato a levante; per gli artigiani la camera pure al 2° piano verso oriente del fabbri-
cato degli artigiani. Per gli studenti si stabilì capo il Ch. Cima, per gli artigiani il 470
[p.47J Ch. Orlandi. Si determinò pure di metterli vicini a tavola per farli I servire di mine-
stra più spessa e raccomandare di non bere dopo cena; ed anche si decise di provve-
dere che non abbiano da uscire durante la notte coprendoli bene ecc.
2. Si pensò di ridurre a pochi quanto si può i commissionieri per la casa e labora-
torii fissando qualcuno o studente o artigiano che passi negli uffizi dei prefetti e del- 475
la direzione dei laboratorii ad ore determinate per prendere le commissioni ed ese-
guirle, e ciò 3 o 4 volte al giorno. Questa settimana si cominciò provare per mezzo
dello studente Baracchi e pare vada assai bene. I
468 nel emend ex verso R 2
474 i corr ex le R 2
475 passi corr ex passava R 2
455 Cf nn. 535-544 di questo quaderno [2.].
464-465 «Nessuno esca dal laboratorio senza licenza dell'assistente. Qualora fosse necessario
mandare qualcheduno per commissioni fuori di casa, l'assistente ne procurerà il permesso o
dall'Economo o dal Prefetto» - Regolamento per le case, Parte seconda, VII, 5; cf ASC 026
Regolamento dei Laboratorii ms Berto; MB VII, 116.
470 Carlo CIMA: nel 1873, ch. ascritto all'Oratorio; Luigi ORLANDI (1834-1896) sac. sal.; nel-
l'anno 1873, stud. ascritto all'Oratorio.

6.8 Page 58

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118 José Manuel Prellezo
Seduta delli 24-10-73
[p. 48]
480 l. Si trattò dell'esame dei filosofi e dei teologi e si determinò di darlo ai filosofi alli
4 Novembre e ai teologi nel corso della settimana dopo i Santi.
2. Si trattò pure della scuola ai medesimi e si combinò che in filosofia per la razio-
nale faccia scuola D. Cuffia, per la fisica D. Ghivarello, per la matematica Prof. Pa-
vesio; per la letteratura D. Durando, per la storia sacra D. Berto. - Per l'orario si
485 determinò di osservare quello dello scorso anno. Solo si lasciò indeciso come si ab-
bia ad occupare la prima ora di scuola dopo il mezzodì cioè dalle 2)/4 alle 3.
Per la teologia tutto come l'anno scorso ad eccezione che pel tempo che D. Cagliero
non può fare scuola D. Bosco pregò il P. Bianchi da surrogarlo.1
Seduta del 1-11-73
[p. 49]
490 l. Continuandosi a parlare della scuola dei filosofi e dei teologi si combinò che
dalle 2 )/4 alle 3 )/4 pei filosofi fossevi
scuola al lunedì e venerdì
di Storia sacra D. Berto.
» martedì e sabato
Canto gregoriano D. Cibrario.
» mercoledì
Testamentino D. Cibrario
495 » giovedì o mattino o sera cerimonie D. Cibrario
2. Si determinò pure che prendessero parte i teologi alla scuola di canto gregoria-
no, di testamentino e di cerimonie.
3. Si passò quindi a determinare i maestri per la scuola serale:
Canto
Artigiani
500 Musica Cl.
»
»
»
Canto greg.
505
»
»
»
4a Gallo
3a Buzzetti
2a Rabagliati
la Bollea
4a Quirino
3a Bevilacqua
2a Scagliola
la Cassini
scuola gr. 2° p.
» picco »
» sa ginno
» 4a »
sco di filoso
3a ginno
2a »
la »
Francese Rocca
Disegno Enriù
3a elem. Piacentino
2a »
Mazzarello
la » sup. Bini
la » inf. Becchio
482 in filosofia add si R 2 484 per...Berto add si R 2 Berto emend ex ... R 2 492
venerdì corr ex merc R 2
494 Mercoledì corr ex Tes R 2
502 Rabagliati] Rabba-
gliati R
504 Bini emend ex ... R 2
502 Giacomo PIACENTINO (1852-1876) nel 1873, ch. ascritto; cf anche Diario Clliala e Laz-
zero, n. 95.
504 Camillo QUIRINO (1847-1892) coad. sal.
505 Bartolomeo BEVILACQUA: nel 1873, ch. ascritto all'Oratorio; Domenico BECCHIO: nel-
l'anno 1873, ch. ascritto.
506 Marcellino SCAGLIOLA (1843-1931) sac. sal., missionario; nel 1873, coad. all'Oratorio.
507 Valentino CASSINI (1851-1922), cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 1674-75 (si trova anche
con la grafia: CASSINIS).

6.9 Page 59

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 119
Catechismo agli adulti D. Bianchi scuola di fisica I
[p. 50}
Proposte pel capitolo
Canto delle lodi - Sorveglianza dei cherici. - Distribuzione degli assistenti degli stu- 510
denti in ricreazione Scrivere memorie di D. Bosco. - Separazione degli artigiani -
Tener danaro - Questua pel Papa - Voti ai teologi - Distribuzione assistenti.
- Non sarebbe conveniente dar il segno della colazione.
Tabella da notare i lavoranti esterni.
Statua di S. Luigi in chiesa.
515
Premiazione degli artigiani Unione delle due sacristie - Banchi pel coro e pel fondo
della chiesa Cherici alla processione del Corpus Domini. -
- Grembiali della cucina - quelli dei calzolai non meglio di pelle? - Aprir porta ai pie-
di della scala di D. Savio verso il cortile degli artigiani - Far paril'}uccheria coi cap-
pellai Impedir uscita dei giovani per mezzo delle entrate dei muratori - Orario pei 520
cherici. I
[p. 51} Pranzo pei panattieri - Distribuzione dei premi - Chi mandar a Valsalici? - Divisione
dei giovani - Occupazione degli adulti alla sera e alla domenica - Guardarobieri per le
camerate - Tener chiuso dietro la porta - Non lasciar andar sul balcone - Sorvegliatori
per le camerate - Posto pel pane e modo di apparecchiar le ceste - Trasporto della ca- 525
mera della musica - Scuola di filosofia - Esami pei teologi e filosofi Scuola di teolo-
gia - Serali - Veder modo di toglier le chiavi di camerata dalle mani dei capi Sveglia-
tori dei capi-camerata - Divisione degli studenti tra loro - Assistenti della ricreazione
Pulizia in camera al giovedì - Conferenza ai capi d'arte e assistenti - Uffizio del-
l'economo pei laboratorii - M odo di render fruttuoso il laboratorio dei cappellai e sarti 530
Conferenza cogli assistenti dei laboratori per l'uscita dei giovani dal laboratorio. I
[p. 52} Bagnaletti studenti artigiani - Esercizi pei collegi - Rendere fruttuoso il laboratorio dei
legatori - Esami di teologia agli altri collegi Commissionieri dei laboratori - Scuola
di teologia e filosofia. I
[p. 53}
Traccia
535
Infanzia - Adolescenza in patria - Si dà agli studi in patria - Dimora in Chieri come
secolare - Entra in Seminario - Tre anni al Convitto Guala e principio dell'Oratorio
dal 1841 al 1844 Al Rifugio 45 - Oratorio ambulante 45-46 - Piccola chiesa-casa
dell'Oratorio di S. Francesco di Sales in Valdocco dal 1846 al 52 ed apertura di altri
Oratorii in Torino - Nuova chiesa a S. Francesco di Sales in Valdocco 1852 - Fab- 540
518 quelli add si R 2
526-527 Scuo1a 1•••capi sine!in subd R
527 camerata] carner.
R
533 Esami...collegi sine !in subd R
536-537 post Chieri add si come secolare R 2
del R 3 ante come del Dimora R 2 538 dal...1844 add si R 2 45 add si R 2 45-46
add si R 2
chiesa add si R 2
539 dal 1846... 52 add si R 2
post Va1docco del fab-
brica di una R 2
540 1852 add si R 2

6.10 Page 60

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120 José Manuel Prellezo
brica una nuova casa ed abbatte l'antica dal 1852 al 1857 - Compra di una casa atti-
gua all'Oratorio 1860 Casa degli artigiani e fondazione I della tipografia dal 1860
al 1862 - Fabbrica della chiesa di Maria Ausiliatrice dal 1862 al 1868 - Apertura di
nuovi collegi dal 1863 in poi - Malattia a Varazze 1871 e 72. I
[p. 54]
545 Festa di Maria Ausiliatrice
Luogo per dormire
Cibi quotidiani
Biglietti di banca
Uno a tener disciplina fra i musici, cantori e sonatori
550 Come far passare que' giorni ai giovani esteri, come a quei della casa?
Dove mettere i giovani in chiesa?
Raccomandazione di non mangiar troppo
Un prete o cherico attenda alla fiera I
[p. 55]
541 dal 1852 al 1857 add sI R 2
542-543 dal...1862 add sI R 2
543 dal...al 1868 add
sI R 2
544 dal...poi add R 2
548 post banca del 19.20.25.50 R 2
550 far add sI
R2
passare] passo R
552 ante Raccomandazione del lasciar passare i foresto in R 2

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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[p. 1J
L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 121
[3.]
Conferenze capitolari
dell'Oratorio di S. Francesco di Sales.
Dal 9 Novembre 1873 al 14 Marzo 1875 I
[p.2J
Proposte
Gaz nel camerone - Soprabito pei commissionieri - Regola[ri]zzare su un solo sistema 5
la contabilità di tutte le agenzie della casa. - Servizio pel celebrante e diacono e resto
del servizio - Elenco delle feste in cui si ha da cantar la messa - Elenco dei legati
Una messa a canto fermo - N ovena e festa di Natale - Catechismo per la cresima e tri-
duo di preparazione - Da chi far aggiustare la roba numerata? Gaz per le donne -
Impedir l'uscita degli artigiani al tempo di colezione - Cercar modo di aggiustar i cessi lO
sotto il terrazzo - Assistente cherico alla musica istrumentale - Festa natalizia di D.
Bosco - Ascritti meglio soli a studio o cogli altri? - Banchi per la chiesa e pel coro -
Scarpe non si rappezzano per quei della casa Sarto nel camerone per gli abiti da rap-
[p. 3J pezzare Orino sui balconi - Cerlcare spedienti per migliorare gli artigiani Messa
per Collo - Giubileo negli esercizi - Commissione per la vita di D. Bosco - Scuole per 15
gli artigiani - Musici esterni - Toglier bauli. I
[p. 4J
Seduta delli 9-11-73
1. Si dovette pensare a far alcune sostituzioni a cherici che erano stati mandati in
altri collegi.
2. Si stabilirono due assistenti alle distribuzioni del pane fuori di refettorio (Cassini 20
e Bevilacqua); uno che stia presso i distributori; l'altro che badi a far venir le classi
ordinatamente senza far confusione.
3. Si determinò di mettere qualche becco di gaz nel camerone della biancheria nella
parte in cui non sonvi gli stendaggi; così pure un becco nella camera di S. Tom-
[m]aso d'Aquino e nel corridojo delle soffitte.
25
[p. 5J 4. Si pensò pure di provvedere un soprabito I e un pajo stivali alla buona ma forti
pei commissionieri a fine di ripararli dal freddo e dal fango. Si determinò però che
ritornando dal condurre il carro ecc. gli stivali si lascino nella libreria.
5. Dietro impulso del Sig. D. Bosco si parlò pure del modo di regolarizzare la con-
7 feste emend ex messe R 2
Il sotto COIT ex dello R 2
te.. .istrumentale sine !in subd R
11-12 D. Bosco] D. B. R
subd R
14 Orin...balconi sine !in subd R
il add sI R 2
Assisten-
12 Banchi...coro sine lin
29-34 Cf nn. 24-26.423-424 del quaderno [1.].

7.2 Page 62

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122 José Manuel Prellezo
30 tabilità delle varie agenzie della casa su un solo sistema. Al qual uopo si convenne
che in ogni agenzia siavi un giornale su cui si notino tutte le entrate e tutte le uscite
d'ogni genere. Quanto poi agli altri registri si pensò di radunarsi una volta insieme i
direttori delle varie agenzie con qualcuno più pratico del capitolo, e così confrontan-
do i varii registri I determinare il metodo migliore, da rendersi comune a tutte. [p. 6J
35
Seduta delli 16-11-73
l. Si parlò della festa di S. Cecilia e si determinò di farla alla quarta domenica di
Novembre per non imbatterci nelle domeniche dell'Avvento. - A norma del nuovo
sinodo si determinò di cantar bordonati tutti i salmi e in musica il Magnificat e l'in-
no se si potrà. - Quanto al rimanente della festa come al solito delle feste solenni:
40 fare star più allegri a tavola tutta la comunità, e un po' di musica istrumentale dopo
pranzo, non convenendo più adoprare in chiesa. - Si determinò pure che D. Savio
parlasse con I l'Arcivescovo o col Vicario generale pel trasporto della festa di S. Ce- [p. 7J
cilia dalli 22 alli 23.
2. Venendosi poi a parlare degli affari di casa si determinò di stabilire gl'invigilato-
45 ri per la pulizia alla sera, al mattino per le scale e pei balconi. Come pure un visita-
tore dei cancelli e delle porte per osservare se stanno chiuse.
Seduta delli 23-11-73
l. Per ovviare all'inconveniente di non avere il servizio maggiore nelle funzioni sa-
cre delle feste solenni si determinò che tutti i sacerdoti andassero per torno a fare il
50 celebrante ed il diacono; e di porre a tal fine una tabella in sacristia per indicare tut-
to il servizio fin dalla vigilia, affinchè I ciascuno abbia tempo a prepararsi, dandone [p.8J
il prefetto di sacristia avviso ad ognuno.
2. Si diede a D. Cibrario l'incarico di fare e di presentare all'approvazione del ca-
pitolo della casa un elenco delle feste maggiori e minori dell'Oratorio in cui si ha da
55 cantare la messa in musica.
3. Si stabilì pure di fare un elenco dei legati di messe da lasciarsi in sagrestia.
4. Si rinnovò la proposta di cantar messa a canto fermo ogni 3a domenica del me-
se, se pure ciò non disturba la predica.
5. Si diede pur commissione ad uno del capitolo di formulare un regolamento pel
60 servizio. Vedi in fine del quaderno. I
36 quarta corI' ex... R 2
40 a tavola emend ex e gio R 2
41 convenendo emend si ex
potendosi R 2
44 degli COl.,. ex delli R 2
50 in sacristia add si R 2
post indicare
del tale R 2
57 3a emend ex 4 R 2
35 Cf Diario Chiala e Lazzero (Appendice), nn. 480-484.

7.3 Page 63

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 123
[p. 9]
Seduta delli 30-11-73
1. Datasi lettura del verbale precedente si combinò che nelle domeniche, in cui si
canterà la messa in canto fermo, a fine di aver tempo per far la predica si lasci di
dire il mattutino.
2. Si diedero i voti di condotta ai teologi e filosofi.
65
Seduta delli 14-12-73
1. Si stabilì di far la novena del Natale come gli anni precedenti alla sera alle 6 Y4.
2. Si stabilì pure di fare per 15 giorni il catechismo agli interni ed agli esteri in pre-
parazione alla cresima.
Seduta delli 21-12-73
70
1. Si ordinò la festa di Natale e la funzione della cresima. I
[p.lOJ 2. Nel Natale come l'anno precedente. Però la questura sebbene pregata non man-
dò più i questurini e tuttavia le cose procedettero regolarmente. - Si mise uno in aju-
to del portinajo per lasciar entrare quelli che avevano ricevuto l'invito, oppure che
paressero persone di buon conto.
3. Pel giorno della festa rinnovar la funzione della messa cantata dopo due lette 75
alle lO.
4. Notandum per un altro anno: lO avvertire i giovani di non affollarsi tutti insie-
me per la comunione, ma lasciar prima campo ai forestieri. 20 Per tutto quello che vi
è da combinare per la distribuzione delle messe, delle funzioni, delli confessori pen-
sarci e provvedere a mezzodì della vigilia o anche prima, perchè alla sera più non 80
possiamo trovarci insieme. I
[p.lIJ 5. Per la cresima si dispose secondo le intenzioni dell'Arcivescovo. - Si trovò per
altro lO un po' inconveniente la stagione e l'ora (8 antim.). 20 Conveniente di farla
amministrare nella chiesa piccola per assicurarci meglio che nessuno esca e nessuno
entri dopo cominciata la funzione.
85
Seduta delli 1-1-74
Si determinò di provvedere un magazzino per gli oggetti necessarii a togliere pronta-
mente la neve.
63 far la add si R 2
72 sebbene emend es non R 2
87 1 emend ex 4 R 2
71-77 Cf Diario Chiala e Lazzero (Appendice), nn. 518-524.

7.4 Page 64

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124 José Manuel Prellezo
Seduta delli 4-1-74
Si diedero i voti ai cherici e filosofi.
Seduta delli 2-2-74
90
Si diedero nuovamente i voti per Gennajo. I
Seduta delli 8-2-74
[p.12J
95 Si trattò della casa Coriasco e si combinò di proporre al Cav. Spezia di fare il dise-
gno del nuovo fabbricato tenendolo col solo piano terreno dalla parte che prospetta
il cortile e di più qualche soffitta sopra mettendo pure il versante nell'interno, di riti-
rare in fuori il fabbricato in modo che porga comodità di aprire un'entrata all'orche-
stra dall'esterno. - Quanto alla parte verso oriente si determinò per ora tenerla bassa
100 e farla in modo che si possa alzare quando siavene bisogno. Il tutto fu approvato dal
detto cavaliere, il quale si accinse tosto all'opera per tracciare il disegno. I
Seduta delli 22-2-74
[p.13J
1. Essendosi sprofondato il pozzo nero dietro la casa si pensò di costrurre due ali
di fabbricato una dietro la chiesa antica, l'altra dietro la cappelleria. Non più alte
105 del piano terreno con qualche cameretta sopra se si potrà affinchè servano da una
parte per le stalle magazzini, ecc. e per l'altra parte per lavanderia. - Si determinò
poi di farle in modo che il materiale e legname, porta ecc. della casa Coriasso vi
potesse servire. Con questo si potrebbe distruggere tutto il piccolo fabbricato dietro
la casa.
97 dF emend ex per R 2
97-98 ritirare in fuori emend si ex porre R 2
99 dall'esterno
emend ex...R 2
108 tutto] tutta R
il corr ex la R 2
piccolo corr ex piccola R 2
94 Cf F. GIRAVDI, «La compera e la demolizione della casa di Coriasco», in: ID., L'Ora-
torio di don Bosco. Inizio e progressivo sviluppo edilizio nella casa madre dei salesiani. Torino,
SEI 1929, 196-198.
Antonio SPEZIA, architetto, ingegnere (m. 1892). Don Bosco, tra molti altri lavori, «gli affidò i
disegni per la costruzione della Chiesa di Maria Ausiliatrice» - MB IV, 239. «Riguardo alla
cinta dietro la casa sarà bene che ce ne parliamo; ma è mestieri raccomandare al cav. Spezia,
che colla solita carità dia corso ai lavori del motore ad acqua, e della costruzione a fianco
della piazza» - lettera di don Bosco a don Rua in: E II, 464; cf anche: E I, 306; E II, 485;
E III, 25.93.

7.5 Page 65

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
Seduta del 1-3-74
Si diedero i voti di condotta ai teologi. I
125
110
[p.14J
Seduta delli 8-3-74
1. Si cercò il modo di sollecitare i disegni de' lavori accanto alla chiesa nuova e die-
tro la casa.
2. Si determinò di fare qualche cosa di particolare per la novena di S. Giuseppe: 115
suono dell'organo, maggior servizio di cherici.
3. Si determinò di fare la festa di S. Giuseppe il giorno in cui cade con un po' di so-
lennità dentro e fuori di chiesa.
Seduta delli 15-3-74
1. Si determinò di far l'esercizio della buona morte il giorno di S. Giuseppe e di far 120
festa solenne per tutti.
2. Si combinò di fare dietro la casa solo la manica dietro alla cappelleria, non es-
[p.15J sendovi colà pericolo di contravvenzione perchè non è in vista, e riserbandoci I a
fabbricare la parte simmetrica a quella allorchè più non vi sarà pericolo per parte di
Mad. Bellezia.
125
Seduta delli 22-3-74
[p.16J
1. Si combinò per la predicazione in preparazione alla Pasqua e per le comunioni
pasquali. - Si determinò di fare in tre giorni la comunione degli esteri, al lunedì san-
to i promossi già dagli anni scorsi che frequentarono il catechismo quaresimale, alla
domenica di Pasqua tutti coloro che vengono alla festa e non poterono venir al cate- 130
chismo diurno quaresimale; al lunedì o giovedì dopo Pasqua tutti quei della prima
comunione con festa particolare per loro. I
Si osservò che le cose riuscirono molto bene, e vi furono circa 300 comunioni pa-
squali degli esterni solo in que' giorni.
2. Si deliberò pure di non cantare in musica tutte le lamentazioni, ma solo una per 135
sera a fine di abbreviar alquanto le funzioni.
I lO 3 corr ex 8 R 2
126 delli 22-3 emend ex Aprile R 2
129 il corr ex la R 2
125 Dovrebbe dire Mad. Bellezza: Signora Teresa Caterina Novo vedova Bellezza (m. 1883),
proprietaria dell'osteria detta la Giardiniera (<<Casa Bellezza»). «D. Bosco cercò di comprare
quella casa, ma inutilmente perchè la padrona non volle saperne di vendere. I suoi figli essendo
favorevoli a quella vendita, morta la madre nel 1883, stipularono il contratto con D. Bosco il
22 febbraio 1884 per 110,000 lire, che rimase finalmente padrone della casa e di tutto il podere
annesso così raddoppiando lo spazio dell'Oratorio» MB IV, 614; cf GIRAUDI, L'Oratorio di
don Bosco, 206-208.

7.6 Page 66

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126 José Manuel Prellezo
Seduta delli 29-3-74
Si diedero i voti ai giovani e cherici. In Aprile si fecero due sedute una pel ricevimen-
to di D. Bosco, e tutto fu ordinato regolarmente, l'altra per dar i voti ai cherici. - Al
140 finir di Marzo si cominciò pure a dar i voti agli adulti. Per gli esterni alla società fu-
rono dati in decimi da D. Rua, D. Lazzero, D. Sala, Boido, Cassini, pei socii si fece
dopo una rassegna solo fra i tre preti, per osservare se vi era da avvertirli in alcuna
cosa. I
Maggio 1874
[p. 17]
145 Si fecero varie conferenze, specialmente quelle riguardanti la festa di Maria Ausilia-
trice e si combinò quanto occorreva, tenendo per norma quanto era stato combinato
nel 1873, nelle sedute 11 e 18 Maggio, come sta scritto nel quaderno analogo delle
conferenze capitolari, colle avvertenze e distribuzione del personale notato in fine.
Seduta delli 31 Maggio 1874
150 Si fece una conferenza pei voti ai cherici.
Seduta delli 7 Giugno 1874
Si osservò come si era passata la festa di Maria Ausiliatrice e si notarono alcuni in-
convenienti a cui converrà rimediare:
1. Vi furono varie donne che durante le funzioni stavano in coro; e però avvertir i
155 sagrestani a non lasciarvele andare dalla parte delle sacristie e porre qualcuno di
guardia alla portina che dal coro mette sotto i portici per I impedir loro l'ingresso. [p. 18]
2. Dopo il rosario vespertino specialmente alla vigilia, furonvi molte persone che
venivano per curiosità a visitar la chiesa con poca riverenza. Sarà conveniente un al-
tro anno chiudere subito la porta grande dopo il rosario.
160 3. Si ebbero a lamentare varie insolenze usate da' forestieri specialmente giovani
nel visitar e trattenersi nell'interno della casa; e perciò veder modo di tener separati i
giovani dagli esteri anche nella ricreazione.
Seduta delli 14 e 21-6-74
1. Si deliberò quanto occorreva per la festa di S. Giovanni: - lO Il capo-studio fare
165 la colletta - Regalar due altri svolazzi - D. Durando disporre la festa. - La poesia si
era I pensato di farla fare da D. Francesia, che si aspettava di que' giorni a dettare [p. 19]
gli esercizi, ma non avendo potuto venire fu poi affidata a D. Lemoyne. - Questi la
142 dopo add sI R 2 146 tenendo corr ex... R 2 147 nelle... Maggio add sI R 2 148
colle...fine add sI R 2
157 vespertino add sI R 2
158 sarà emend ex...R 2

7.7 Page 67

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 127
fece assai bene, ma fu notata di un po' d'esagerazione dall'Arcivescovo.
2. La questua fruttò circa L. 220 di cui L. 114 degli studenti, e 103 degli artigiani.
A cui si aggiunsero L. 80 forse del collegio Valsalice.
170
3. I giovani dell'Oratorio di S. Luigi vennero a portar il bocchetto alla vigilia; forse
sarebbe stato meglio fossero venuti alla sera della festa coi nostri giovani esterni.
3.bis Pel sito di radunanza fu determinato il cortile del ginnasio inferiore.
4. Si trattò pure della festa di S. Luigi pei 28/6 e di S. Pietro, e il tutto si dispose
[p. 20] come l'anno precedente. - Alla distribuzione de' I premi fece il discorso il Prof. Bac- 175
chialoni.
Seduta delli 30-6-74
Si diedero i voti ai cherici e la sera dopo ai coadjutori.
Seduta delli 5-7-74
Si combinò quanto occorreva per le quarantore. - Predicatore D. Dalmazzo. D. 180
Cibrario incaricato di cercar i celebranti - Orario delle messe lo stesso che quello de'
giorni feriali eccetto che D. Cagliero che era libero fu fissato per le 5, e D. Ghivarel-
lo per le Il Y-t.
Per l'adorazione si tenne poco più poco meno lo stesso ordine dello scorso anno.
Seduta delli 19-7-74
185
[p.21] Si trattò del modo d'impedire che gli artigiani escano dal laboratorio ad ora di I co-
lezione e si disperdano pel cortile a divertirsi. - A tal fine si stabilì:
1° Che gli assistenti dei laboratorii non lascino uscire nessuno senza saperne il
motivo.
2[°] Gli assistenti stiano in laboratorio tutto il tempo di colezione; aspettando essi a 190
farla alle 8 Y2 circa l'ora che la fanno anche gli assistenti degli studenti.
3[°] D. Sala e D. Bologna vedano di sorvegliare pel cortile nell'ora di colezione, af-
finchè gli artigiani non si fermino a far ricreazione.
[p.22] 4[°] Si faccia quanto si può per impedir i capi d'arte d'andar a fare I colezione fuori
dell'Oratorio.
195
5[°] Per intendersi cogli assistenti si farà con loro una conferenza analoga.
170 forse add si R 2
173 3 bis.. .inferiore add si R 2
177 Seduta emend ex Confe-
renza R 2
182 per corr ex perle R 2
192 post cortile del affinchè R 2
175-176 «Nella solennità dell'Assunta vi fu la distribuzione dei premi agli artigiani con discor-
so del professor Bacchialoni, della Regia Università. La festa si fece nel cortile degli artigiani,
presente tutta la casa» - MB XIII, 759.
192 Don Sala era nel 1874 economo dell'Oratorio; Giuseppe BOLOGNA (1847-1907) sac. sal.;
nel 1874, vice prefetto dell'Oratorio.

7.8 Page 68

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128 José Manuei Prellezo
Seduta delli 2-8-74
Si continuò a trattar del modo di evitare le uscite degli artigiani dal laboratorio in
tempo di colezione, e a tal fine
200 l° si fissarono tre giorni per fare i reclami per le biancherie e vestiari cioè la domeni-
ca ad ora di colezione ed il venerdì dopo pranzo ad ora della pulizia.
2[°] A fine poi di evitare inconvenienti nel camerone della biancheria si determinò di
praticare nella porta verso lo scalone uno sportello per introdurre e restituire le
biancherie ai giovani, senza che vi entrino. I
205
Seduta delli 9-8-74
[p.23J
Si trattò della festa natalizia di D. Bosco, che intendesi celebrare quest'anno per la
prima volta. A tal fine si determinò:
l° Di farla sabato sera dopo la funzione.
2° Mandare alcuni inviti alle persone più intrinseche all'Oratorio.
210 3° Preparar componimenti, canto e musica.
4[°] Presentar semplicemente, per regalo, fiori e confetti.
5[°] Il sito ed i preparativi come a S. Giovanni.
6[°] Per transenna si stabilì pure di far scrivere dai giovani ai parenti per avere il da-
naro del viaggio per recarsi in vacanze annunziando il giorno della partenza che sarà
215 il 31 del corrente mese.
7(0] Avvertire che ai 20 cessa ogni spesa di dispensa, ripasso, ecc. I
Seduta delli 18-10-74
[p.24J
Si fece lettura di una circolare del Sig. D. Bosco diretta al Capitolo Superiore e a
tutti i capitoli delle varie case, nella quale si raccomandano parecchie cose. Si fermò
220 l'attenzione in modo speciale sull'articolo che raccomanda cura particolare per i soci
infermi determinando in proposito due cose: l° che occorrendo che qualche socio
venga ad ammalarsi un po' gravemente gli si assegni una camera comoda per infer-
meria e persone adatte a servirlo; e per la camera si propose quella che era abitata
dalla buona memoria di D. Provera; 2° che pei convalescenti o valetudinarii siavi in
225 refettorio una tavola a parte con uno I di autorità ad assisterla sia per provvedere [p. 25J
che nulla manchi di ciò che è necessario, e avvertire in cucina quando occorre; sia
per impedire gli indebiti lamenti, mormorazioni e pretese. - Per tale assistenza si
portò il pensiero su D. Chiala, il quale essendo egli stesso poco bene in salute potrà
provvedere al bisogno.
200 tre corr ex due R 2
201 post il add si mercoledì R 2 dei R 3
213 stabilì emend ex
disse R 2
219 delle emend ex per R 2
221 occorrendo emend ex nessuno domandi
R2
ante che2 dei niente R 2
223 la add si R 2
228 Cesare CHIALA (1837-1876), cf Diario Clliaia e Lazzero (Introduzione, 349-350).

7.9 Page 69

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 129
Seduta delli 25-10-74
230
Si trattò degli ascritti: quali particolarità si avessero da usar loro? e si stabilì
1° che facciano studio a parte tutti i cherici dellO anno di filosofia ascritti.
[p.26J 2° Che abbiano meditazione a parte i I medesimi coi coadjutori ascritti.
3[°] Che abbiano lettura spirituale a parte tutti quanti gli ascritti alle 2 pomo nella
cappella degli esterni.
235
4[°] Che per quanto si può si metteranno in camere distinte gli ascritti provvedendo
cortine per separare gli uni dagli altri.
5° Che gli studenti dellO corso di filosofia ascritti abbiano una scuola di pedagogia
sacra invece di quella di matematica, la quale sarà loro fatta dal loro vice maestro,
D. Barberis.
240
6[°] Che finalmente abbiano una conferenza settimanale alternativamente, una sulle
[p.27J regole, l'altra su argomenti morali a loro adatti. I Si parlò anche di metterli separati
dagli altri in chiesa, ma non venne determinato se abbiano a mettersi avanti l'altare
di S. Giuseppe, o in coro; intanto si stabilì di cominciar a far fabbricare i banchi
pel coro.
245
Seduta delli 8-11-74
Si stabilì tutto il personale per le scuole serali nel seguente modo:
la Musica
2a »
3a »
4[a] »
Maestro D. Bertello
»Buzzetti
»Farina
»Grosso
pianista Dogliani
»
Ghigo
assist.
Giaretta
250
»
Massimelli
239 vice] V. R
242 separati corr ex separatam. R 2
250 Giaretta corr ex ." R 2
238-240 «Il nostro indimenticabile fondatore e padre D. Giovanni Bosco non ebbe altro che
gli stesse più a cuore quanto l'educar bene i giovanetti che la divina Provvidenza gli mandava,
e vedendo che non poteva far tutto da sè, cercò ogni modo per procurarsi dei cooperatori in
questa sant'opera, e di dare regole, affinchè anche noi potessimo ben riuscire in un'opera tanto
difficile. Nel 1874 poi, quando la nostra pia Società fu approvata definitivamente dalla Santa
Sede, dispose che tutti i suoi chierici ascritti, avessero una scuola apposita, in cui si spiegassero
quei principii educativi, che potessero in seguito aiutarli ad ottenere buoni risultati tra i loro al-
lievi. Volle che essa fosse intitolata Scuola di Pedagogia Sacra; ed egli medesimo, il buon pa-
dre, volle dare, al primo maestro a ciò stabilito, istruzioni speciali, acciò questa scuola avesse
ad ottenere lo scopo per cui era stabilita. L'educazione, soggiungeva spesso, è la grande arte di
formare uomini» - G. BARBERIS, Appunti di pedagogia sacra esposti agli ascritti della Società di
S. Francesco di Sales. Torino, Litografia Salesiana 1897, 3-4.
248 Giuseppe DOGLIANI (1849-1934), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 1661.
251 Giovanni GROSSO (1858-1944), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 1661; nel 1874, stud. ascritto
all'Oratorio; Francesco MASSIMELLI: nel 1874, ch. ascritto all'Oratorio.
9

7.10 Page 70

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130 José Manuel Prellezo
la Gregoriano
» Chiara
»
2a
»
» Cassini
»
3a
»
» Cerruti Cesare
»
255 4a
»
» Morganti
»
Francese
Disegno
3a elem.
260 2a »
1a »
la »
Orazioni
Servir messa
Per gli artigiani
- Chiesa G.B.
Enriù
- Piacentino
Beauvoir
- Ghione
Berno
- Scagliola
- Musso Ermen. alle Il Y2
Rinaldi I
Trivero
Riccagno
Magliano
[p. 28]
265
Seduta delli 15-11-74
[p. 29]
Si proposero e determinarono varie cose: l ° di stabilire assistenti presso ai confessio-
nali ogni qualvolta sonvi le confessioni per impedir i disturbi de' giovani. 2° Lamen-
tando qualcuno la poca cura che hanno i giovani della pulizia e degli abiti si deter-
minò di avvertire i cherici assistenti di prendersi a cuore l'assistenza delle camerate, e
270 di leggere e spiegar loro le regole dei capi di camerata nel corso di questa settimana e
di far loro presenti i loro doveri di quando in quando, allorchè se ne manifesta il bi-
sogno: ed affinchè I i capi possano avere autorità maggiore sui g~ovani si determinò [p. 30]
di notare i voti di camera sulla decuria della condotta degli studenti e leggere loro i
voti insieme con quelli dello studio. 3[°] Lamentando qualcuno che i giovani hanno
275 quasi tutti scarpe nuove, e nessuno ha delle rappezzature si determinò che D. Sala
avvertisse ed insistesse presso il capo calzolajo a fare eseguire le rappezzature, e D.
Chiala andasse ad osservare i registri allorchè gli artigiani dimandano abiti o calza-
tura nuova. 4[°] Si stabilì che un sarto lavori continuamente nel camerone per rap-
pezzare gli abiti che I colà si conservano. 5[°] Si determinò di fare nei nostri cortili [p.3I]
280 qualche piantagione di alberi.
6[°] Di avvertire cherici e giovani di astenersi dal pronunziare parole sconvenevoli.
274 giovani corr ex ... R 2
252 Luigi CHIARA: nel 1874, eh. ascritto all'Oratorio; Giovanni Battista RINALDI (1856-1924)
nel 1874, stud. ascritto all'Oratorio; cf anche Diario Ciliala e Lazzero, n. 182.
254 Cesare CERRUTI (1849-1902) nel 1874, stud. ascritto all'Oratorio; Giuseppe RICCAGNO: nel
1874, eh. ascritto all'Oratorio.
255 Giuseppe MAGLIANO: nel 1874, coad. ascritto all'Oratorio.
260 Giuseppe BEAUVOIR (1850-1930) sac. sal., missionario; nel 1874, eh. a Lanzo.
261 Anacleto GHIONE (1855-1925) sac. sal.; nel 1874, stud. ascritto all'Oratorio.
262 Paolo BERNO: nel 1874, stud. ascritto nella casa di Alassio.
264 Ermenegildo Musso: nel 1874, stud. ascritto all'Oratorio.

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 131
Seduta delli 22-11-74
1. In vista che varii giovani patiscono mal d'occhi nel timore che possa ciò prove-
nire dalla scarsa luce del gaz nello studio si determinò di dividere per mezzo di brac-
ci a due becchi le fiamme di gaz che trovansi dove lo studio è più largo.
285
2. Coll'occasione della festa di S. Cecilia si osservò che i musici sia cantori, sia I
[p.32J suonatori hanno bisogno di assistenza; perciò si stabilì che nei giorni di funzioni so-
lenni alle 9 1'2 del mattino i cantori si radunino nello studio, e si facciano uscire i pri-
mi per recarsi ordinatamente alloro posto sul[l]'orchestra accompagnati dai loro as-
sistenti Villanis, Farina e Grosso. Al dopo mezzodì poi se vi è il catechismo vadano 290
nello studio ed escano colle classi indistintamente, recandosi poi sul[l]'orchestra
dopo il catechismo. I suonatori poi quando hanno da far funzioni si radunino nel-
la camera della musica ed ordinatamente e per tempo si portino al posto loro desti-
nato in chiesa. I
[p.33J 3. Si fece notare la grande necessità che vi è di stabilire un assistente prete o cheri- 295
co pei suonatori, ed i voti si portarono sul cherico Cipriano per tale uffizio. Perciò
s'incaricò D. Lazzero di parlarne con Enria e con lui stesso e di cominciar ad istra-
darvelo.
4. Si fece pur notare che vi è bisogno di insegnar un po' di galateo ai cherici sul
modo di stare a tavola, e si diede incarico aD. Barberis, che già ha da insegnare tal 300
materia agli ascritti, di fare un sunto delle regole più importanti, da leggersi prima
nel capitolo, poi a mensa. I
[p.34J
Seduta delli 29-11-74
Si diedero i voti ai cherici, e nella seduta delli 6-12-74 si diedero i voti ai coadjutori.
Seduta delli 13 e 20 Dicembre
305
Si lessero i decreti della Congregazione de' Vescovi e Regolari intorno all'ammissio-
ne al noviziato e ai voti.
Si diedero i voti ai cherici.
Seduta delli 4-1-75
Seduta delli 24-1-75
310
Si trattò della festa di S. Francesco di Sales che si comincia quest'anno a celebrare
nel giorno in cui corre, e si determinò
289 ordinatamente add si R 2 299-300 cherici...stare emend si ex comensali del refettorio R 2
296 Carlo CIPRIANO (1848-1894) sac. sal., missionario; nel 1874, eh. sal. a Varazze.
300-302 Cf G. BARBERIS, «Regole di buona creanza», in: ID., Appunti di pedagogia sacra... To-
rino, Litografia Sa1esiana 1903, (3)-(86).

8.2 Page 72

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132 José Manuel Prellezo
1° di esortare caldamente i nostri giovani specialmente gli artigiani ai santi sacra-
menti;
315 2[°] di pubblicare due volte gl'inviti di S. Francesco agli angoli della città; I
3° che D. Ghivarello vada al mattino della festa a confessare presso i Sacri Cuori, [p. 35]
ma non vi andò, pel che forse D. Cagliero fu sovrac[c]arico di lavoro;
4° che D. Lazzero pensi a far fare le provviste per la vendita di commestibili;
5° che D. Cagliero pensi a provvedere il celebrante ed il predicatore;
320 6[°] che Buzzetti ed Enria provvedano per far passare allegramente le ricreazioni po-
meridiane colla musica, con giuochi e con alcuni fuochi e palloni areostatici. = Il
numero degli accorrenti fu discreto, e le cose procedettero abbastanza bene solo si
notò che l'altare era poco addobbato, e si ebbero a lamentar ritardi per principiare
le funzioni. - Pel teatro poi I si ebbe a notar l'inconveniente che essendosi lasciati en- [p. 36]
325 trare parecchi esterni della scuola serale e non altri, si ebbero dei guai ed insolenze
alla porta.
Si diedero i voti ai cherici.
Seduta delli 31-1-75
Seduta delli 14-2-75
330 1. Si diedero i voti di 90ndotta ai filosofi per compiere la votazione degli esami se-
mestrali.
.
2. Per transenna si venne a parlare della dispensa e si osservò che ha bisogno di un
po' di assistenza, stabilendosi di parlar a Buzzetti affinchè voglia prestarvi mano. - I
Del che volontieri Buzzetti s'incaricò, lasciando tuttavia continuar nel suo uffizio chi [p. 37]
335 fa presentemente da dispensiere.
3. Si venne pure a parlare della portieria, che avrebbe bisogno di qualche altro
portinajo adulto e assennato. Chi portò il pensiero su Scavini e chi su Bassino. Es-
sendosi ammalato il portinajo Pasquale si scelse quest'ultimo come quegli che può
fermarvisi tutta la giornata.
340
Seduta delli 21-2-75
1. In vista delle difficoltà che s'incontrano a I trovar tempo per fare delle conferen- [p.38}
313 caldamente add si R 2
320 post Enria del pensino a R 2
provvedano corr ex
provvedere R 2
far add si R 2
336 3 emend ex 2 R 2
337 portinajo emend si ex
infermiere R 2
337 Giuseppe BASSINO (1849-1903) coad. sal.: nel 1875, coad. ascritto all'Oratorio.
341-347 Cf nn. 64-70.260-263.292.452.455 del quaderno 12.].

8.3 Page 73

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 133
ze con tutto il capitolo intorno alla vita di D. Bosco si propose di formare una com-
missione a ciò deputata, la quale tenesse le sue sedute a parte per trattare di questo
importante argomento, raccogliere le memorie, scrivere e leggere insieme ciò che si
sarà scritto per ottenere la maggior precisione possibile. Si approvò la proposta e 345
per ora si formò una commissione di 5 cioè D. Rua, D. Ghivarello, D. Barberis, D.
Berto, e D. Cibrario.
2. Si passò quindi a cercare spedienti per migliorare i nostri artigiani, e per ora si
[p. 39] proposero ed approvarono I tre cose: la prima è di continuar loro la scuola tutto
l'anno, cominciando per quest'anno a farla nell'estate solo pei meno istruiti. Finita 350
la scuola serale, si penserebbe di farla loro al mattino dopo la loro messa. - La 2a sa-
rebbe di fare per loro l'esercizio della buona morte con messa a parte. Quanto al
giorno, se si può ottenere che alla domenica abbiano una messa a parte per loro alle
sei, potrebbero farlo la domenica seguente l'esercizio degli studenti; del resto potreb-
besi scegliere il mercoledì seguente. In 30 luogo si propose anche di far loro un po' 355
[p. 40] di scuola alla domenica mattina prima della messa, se continuano ne' dì I festivi ad
assistere alla santa messa cogli studenti. '
Seduta delli 28-2-75
Si diedero i voti semestrali di condotta ai cherici di teologia.
Seduta delli 7-3-75
360
Si continuò a proporre degli spedienti per migliorare gli artigiani, e si determinò lO
di non lasciar più entrare in casa i giovani espulsi da poco tempo e neppure i musici,
incaricando qualcuno di parlarne ad Enria, affinchè non li inviti. Qualora fosse il
caso d'invitarli, si potrà ciò fare per tutti insieme, osservando che non si sparpaglino
fra i giovani della casa. I
365
344 raccogliere le memorie add sI R 2 345 post possibile del 2 R 2 350 per corr ex farla
R2
nell'estate solo add sI R 2
354 post esercizio del della buona morte R 2
359
di condotta add sI R 2
362 espulsi emend ex ... R 2
348-350 «D. Bosco incominciò [...]. Vedo che slva maggiormente sistemando l'ordine in tutte
le cose. Sono anche contento del gran miglioramento introdottosi negli artigiani, che negli altri
anni erano un vero flagello per la casa» ASC 04 Conferenze generali (30.1.1871). «Giova il
dire che l'anno scorso essendo stati impigliati in alcuna di queste combriccole varii dei migliori
dei 1aboratorii e dei migliori musici non si ebbe riguardo ai lavori o al suono e si cacciarono di
casa» - ASC 110 Barberis Cronachette (23.1.1876).
361-365 «Oltre all'avviamento didattico [degli artigiani], se ne migliorò pure lo stato discipli-
nare. Così si provvide a isolarli completamente dagli esterni col non lasciar più che entrassero
in casa giovani espulsi da poco tempo; e poichè alcuni di questi tali erano musici e in certe oc-
casioni venivano chiamati a suonare, fu ingiunto al maestro della banda che non se ne invitasse
mai più. Fino allora agli artigiani erasi permesso di tenere bauli nelle camere, cosa che poteva
celare pericoli; ai bauli furono sostituite cassette aperte» - MB XI, 216.

8.4 Page 74

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134 José Manuel Prellezo
2[°] Si pensò pure a togliere i bauli dalle camere degli artigiani che ricevono le bian- [p.41}
cherie dalla casa dell'Oratorio. E per riuscire in questo si pensò che sarebbe conve-
niente provvederli di qualche cassetta che serva per mettervi dentro le scarpe, spaz-
zole, pettinette ecc. e serva pure per depositarvi i vestiari andando a dormire.
370 3[°] Per transenna poi parlandosi di pulizia si propose di praticar un'apertura nel
muro delli dormitori, per dar adito ai gatti di andar a distruggere i topi. I
Seduta delli 14-3-75
1. Si stabilì il da farsi per la festa di S. Giuseppe. Siccome quest'anno correva nel
venerdì di passione si determinò di fare la Via crucis solenne invece del vespro.
375 2. Lamentando D. Durando di essere disturbato al tempo delle confessioni da certi
discoletti, si stabilì di mettere presso al suo confessionale un assistente al posto di
Sala che dovendo già assistere i filosofi non può attendere.
Seduta delli 21-3-75
l. Trattossi delle funzioni della settimana santa, e si cercò modo di abbreviarle, a
380 tal fine si stabilì in 1° luogo di essere puntuali nel trovarsi alle funzioni coloro che
hanno da servire; in 2° luogo di far brevemente la visita al SS. Sacramento al giovedì
e di lasciar cantar in musica lo Stabat Mater nella Via crucis ed il resto solamente
leggerlo; 3° non cantar lamentazioni in musica; 4° nel legger le lezioni il cerimolniere [p. 43.
vada invitare chi deve leggere una lezione mentre si legge ancora la precedente in
385 modo da non far aspettare; 5° non si canti solennemente la lezione di Nabucodo-
nosor.
Si giudicò anche conveniente che chi farà da ebdomadario distribuisca prima le le-
zioni degli uffizi, specialmente le lamentazioni. Così si è fatto, e parve che i giovani
non siansi lagnati della lunghezza delle funzioni; chè al giovedì mattina durarono
390 solo fino alle 8.20, venerdì fino alle 8 Y4, sabato fino alle 9.25. - D. Bosco esternò de-
siderio che un altro anno si faccia la passione e così sperasi di fare. - Bisognerà cer-
car modo per l'avvenire di impedir in tali giorni la dissipazione e l'indisciplina. For-
se potrà giovare l'aspettar a legger dopo Pasqua i voti dell'esame semestrale.
P.S. Al venerdì santo forse converrà far la passione al mattino prima di colezione e
395 dopo la colezione si potrà far la funzione. I
366 ricevono corr ex prendono R 2
371 delli corr ex delle R 2
dormitori emend
ex camere R 2
384 invitare emend si ex prendere R 2
394-395 P.S. '" funzione add
marg sin R 2
379 Sulla Settimana santa a Valdocco, cf Diario Chiala e Lazzero (Appendice), nn. 180-330.

8.5 Page 75

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 135
[p. 44]
Appendice
Avvertenze pel servizio
delle sacre funzioni.
l° Il celebrante nelle feste di precetto sarà stabilito per turno alfabetico fra i sacer-
doti della casa che non hanno impegno altrove per tali giorni. Quelli che nelle feste 400
sono occupati altrove saranno destinati a far da celebrante nelle funzioni solenni che
avranno luogo nei giorni feriali.
2° L'uffizio di diacono sarà sempre disimpegnato da una diacono, se vi sarà nella
[p. 45] casa. In caso contrario il diacono si prenderà dalla I nota dei sacerdoti per turno in-
verso d'alfabeto.
3° L'uffizio di suddiacono sarà sempre disimpegnato da un suddiacono, se vi sarà 405
nella casa, e alternativamente, se ve ne saranno più. In caso contrario disimpegne-
ranno quest'uffizio i moralisti e teologi del 5° anno per turno alfabetico.
4° Pel rimanente del servizio i teologi che hanno già compito il primo anno di teolo-
[p. 46] gia per turno di corso faranno da cerimoniere e da turiferario; i teologi del I primo
anno ed i filosofi faranno gli accoliti ed i torciferi.
410
5° Ognuno però dovrà aver cura d'imparare per tempo tutti gli uffizii, potendo ac-
cadere di doverli esercitare promiscuamente fuori dell'Oratorio, e in caso di necessi-
tà anche nell'Oratorio.
6° A tutti coloro che sono destinati al servizio si raccomanda puntualità nel trovarsi
in sagrestia quando vien dato il segno delle sacre funzioni.
415
[p. 47] 7° La carità, la buona grazia nel disporre quanto occorre pel I servizio religioso, la
gravità, la compostezza e una sincera divozione durante le sacre funzioni saranno
come incenso odoroso al cospetto di Dio, e formeranno l'edificazione dei fedeli.
Distribuzione del personale
420
ed avvertenze per la festa di Maria Ausiliatrice
l. Per raccogliere le associazioni e le limosine in sacristia Garino Dom.
2. Per accompagnare a prendere il caffè D. Guidazio.
3. Per tener compagnia e far servire i celebranti ecc. D. Barberis.
4. Pel servizio Borghi, Fumagalli e Stra, e il cuoco del bar Bianco.
425
Ajutante per le comunioni D. Bertello.
399-419 l°...fedeli add L
426-429 Ajutante...Ghivarello add marg inf R 2
422 Domenico GARINO: nel 1875, ch. sal. all'Oratorio.
423 Pietro GUIDAZIO (1841-1902) sac. sal.
425 Francesco BORGHI (1858-1889) coad. sal.; nel 1875, aspirante coad. all'Oratorio; Serafino
FUMAGALLI (1855-1907) nel 1875, stud. aspirante all'Oratorio; cf anche Diario Chiala e Lazzero,
n. 1388; Giuseppe STRA (1857-1883) sac. sal. francese; nel 1875, aspirante coad. all'Oratorio.

8.6 Page 76

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136 José Manuel Prellezo
Per fissar l'ordine delle messe D. Paglia.
Per assistere la divisione tra gl'interni ed esterni presso la balaustra il Ch. Trione.
Per confessare al fondo della chiesa D. Ghivarello.
430 Avvertenze la I giovani vadano in chiesa passando dall'entrata di S. Giuseppe. I
2[a] Non istiano attorno ai banchi se non per comprare.
[p.48J
3[a] Non depongano pel cortile né giubbe né cappelli.
4[a] I cherici prestino un'assistenza tutti solidariamente, e alcuni siano destinati in
particolare per ogni cortile. Non vadano nel buffet, per quanto è possibile.
435 5[a] Stabiliscansi assistenti per musici cantori e suonatori. I
428 post Per del far R 2
428 Stefano TRIONE (1856-1935) sac. sal., scrittore, segretario generale dei cooperatori salesia-
ni. Tra le sue pubblicazioni: I figli in collegio? Torino, Tip. Salesiana 1897; Il catechista nelle
case salesiane di don Bosco. Torino, Tip. Salesiana 1903; Il catechista e i consiglieri scolastico.
professionale e agricolo. Torino, SEI 1924; nel 1875, eh. all'Oratorio.

8.7 Page 77

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
137
[p. 1]
[4.]
Conferenze capitolari dell'Oratorio di S. Francesco di Sales
dal 28 Marzo 1875 al 4 Giugno 1876 I
[p. 2] Abbreviare le funzioni specialmente la benedizione feriale Predicatori per gli esercizi
- Impedire rottura di brocche -lettura pomeridiana ai professi - Meditazione mattuti-
na agli ascritti - S. Giovanni - Cresima - Giubileo Esercizi - Maestri elementari - 5
Scuola degli esteri ed interni artigiani - Scala per la scuola degli esteri - Assistenza ai
giovani nuovi Migliorare gli artigiani - Unir gli assistenti - Visitar i nascondigli -
Stimolar ai sacramenti - Dar occupazione agli adulti alla sera Balcone ecc. per D.
Bosco dall'altra parte. I
[p. 3]
Seduta delli 28-3-75
lO
1. Cercandosi il modo di mantenere la disciplina fra gli studenti si deliberò 1° di in-
caricare un sacerdote per far osservare l'ordine nelle file quando i giovani hanno da
recarsi dallo studio alla chiesa e viceversa, quando debbono andar in refettorio ecc.
ma specialmente per l'entrata in chiesa in cui egli stia fuori e lasci entrare in chiesa
ciascun assistente alla testa della propria squadra, a tal uopo fu incaricato D. Gui- 15
dazio.
2° Si deliberò d'incaricare un cherico affinchè abbia cura che gli studenti non vada-
no a far ricreazione fuori del lor cortile. I
[p. 4] 3° Per impedire le parole villane e indecenti si stabilì di raccomandare ed insistere
perchè tutti parlino in italiano.
20
4° Si combinò il modo di fare il giubileo pei nostri giovani andando a far 4 visite per
15 giorni di seguito.
Seduta delli 4-4-75
Si diedero i voti ai cherici ed ai filosofi secolari.
6 artigiani] art. add sI R 2 scuola2 emend sI ex scala R 2 8-9 D. Bosco] D.B. R
11
l' corr ex la R 2
13 chiesa corr ex messa R 2
15-16 D. Guidazio add sI R 2
12-13 «Nell'andare in comune in Cappella, alla scuola, al cenacolo e a qualunque altro luogo
del Collegio, camminino a due a due, in fila, in silenzio e con compostezza» - Regolamento
per i convittori del real collegio, 27.
21 Cf G. Bosco, Il giubileo del 1875 sua istituzione e pratiche divote per la visita delle chiese.
Torino, Tip. e Libreria dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1875.

8.8 Page 78

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138 José Manuel Prellezo
25
Seduta delli 11-4-75
1. Si cercò se si potessero abbreviar le funzioni specialmente ne' giorni feriali, e a
tal fine si determinò che il celebrante ed i servienti guardino di trovarsi a tempo in
sacristia, e che si dica l'Angelus in chiesa.
2. Si parlò inoltre intorno ai predicatori pei nostri esercizi. I
30 3. Si è anche determinato di provvedere affinchè alla domenica le donne non vada- [p. 5]
no a sedersi sui gradini della balaustra.
Seduta delli 18-4-75
Si trattò delle memorie riguardanti la vita ecc.
S.eduta delli 25 Aprile - 2 Maggio 75
35 Si trattò lo stesso argomento.
Sedute 6 e 9 Maggio 75
Si diedero prima i voti ai coadjutori poi ai cherici.
Seduta delli 19.20.21-5-75
Si trattò delle feste di Maria Ausiliatrice tenendo per base quello che era stato deter- [p. 6]
40 milnato alli 18-4-73. - Si fece però un'eccezione assai notevole, mettendo i banchi
della fiera tra la calcografia e la tipografia a fine di contener i giovani studenti ed ar-
tigiani nel cortile dello studio e lasciar il cortile degli artigiani e quello presso le chie-
se in libertà pei forestieri. Il banco della fiera fu riparato, al di sopra, da un telone,
(il quale però fu messo un po' troppo alto e non riparava abbastanza); davanti dalla
45 parte de' forestieri da un parapetto di legno che impediva di approssimarsi troppo al
banco. Sarebbe forse stato conveniente anche metterlo dall'altra parte. I
2. In conseguenza di tale deliberazione si dovette stabilire un buffet esclusivamente [p. 7]
pei giovani, ed a tal fine si preparò sotto il portone che dal cortile degli studenti met-
te nel cortile degli artigiani, chiudendolo con uno steccato dalla parte degli artigiani.
50 3. Si dovette mettere uno che facesse da portinajo presso la dispensa per non la-
sciar andare i giovani coi forestieri e viceversa.
4. Si stabilì che nell'uscir dalla chiesa e dal refettorio i giovani fossero condotti
ordinatamente nel loro cortile, e la cosa riuscì assai bene. [
41 post di contener del ordinare R 2
add sl R 2
49 post con del 3 R 2
41-42 studenti ed artigiani add sl R 2
46 forse

8.9 Page 79

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 139
[p.8J 5. Che per andar alle funzioni gli studenti si radunassero nello studio e gli artigiani
nella 1a ginnasiale.
55
6. Si fece la distribuzione del personale pei vari servizi secondo la nota e si racco-
mandò di non ammettere altri, se non i designati, senza consenso dei superiori. I
[p.9] Distribuzione delle incombenze e del personale nella festa di Maria Ausiliatrice nel
1875 I
[p.lOJ (Chiesa)
60
Al registro delle messe
Al registro delle associazioni e limosine
Ajutante
. D. Paglia
. D. Cipriano
. Ch. Anzini
Ajutante per la comunione
.. D. Milanesio
Assistente dei coretti
.. D. Durando
65
Per condurre i forestieri a colezione in prefettura
D. Guidazio
Questuanti:
alle porte della chiesa
lChiesa
i:~t
Barbagelato
70
nell'interno della chiesa
lCantù padre
Pittatore
Michele
Magani
Pompei
75
ASS.Istenti.d.el mUSl.CI. . m chie. sa e S, tudIO
D. Bertello
( CChh.. VGirlolasnsois
80
Ch. Rabagliati
(Fiera)
Assistenti
Provveditori dai banchi
D. Barberis
{ Ch. Cassinis
85
.
{
Rossi
Barale
63 Agostino ANZINI: nel 1875, ch. ascritto all'Oratorio.
68 Giovanni CHIESA (1858-1914) sac. sal.; nel 1875, ch. ascritto all'Oratorio.
77 Telemaco POMPEI: nel 1875, coad. ascritto all'Oratorio.
87 Giuseppe ROSSI (1849-1908), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 421.;
89 Pietro BARALE (1846-1934), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 225.

8.10 Page 80

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140 José Manuel Prellezo
90
Banco l° dall'incanto
95
Banco 2° (in mezzo)
100
Banco 3°
105
Banco 4°
110
Banco 5°
115
Banco 6°
120 Banco 70
125 Banco go (librai)
Pompei
Gastini
. Succetti Ser.
( Zanoni
Ferrari An.
Iardini
.
(
Passera
Paletto
Occelli
Falco
.
(
Gili Bart.
Ricci Carlo
Albano
Cerruti
.
(
Alessio
Allavena Giac.
Piccolo
Scavini
.
(
Santagata
Gambino
Franchi Sp.
Perona
.
(
Succetti L.
Torchio
Manfredo
Enriù
. Fornara l°
( Pavesi
Guglielmino
. Tirone
Banchi dei librai
Alla porta maggI"Ore della chIesa
130
Deppert
( BScaazvziangio
Pagliasso
95 Giovanni IARDlNI: nel 1875, coad. ascritto all'Oratorio.
100 Luigi FALCO (1848-1882), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 160.
110 Spirito SCAVINI (1851-1899) sac. sal.; nel 1875, stud. aspirante all'Oratorio.
115 Paolo PERONA (1859-1886); nel 1875, stud. aspirante all'Oratorio (si trova anche con la
grafia: PERRONA).

9 Pages 81-90

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9.1 Page 81

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 141
Sotto i portici vicino alla sacristia
Sotto i portici dietro il coro
Nel cortile dei giovani
Vicino alla portieria vecchia
Vicino alla portieria nuova
Bologna
Streri
Mora
. Rossi Mare.
135
Tosello
Migliavasa
Rega
(Buffet)
Buffet - esteri
Buffet - interni
Assistente
Cantù
140
Fontana
Gavarino
. Paschetta
Gino
Armavelli
145
Canova Canale
Rossi Gius.
Carbonati
.
Macagno
Spinelli
150
Marchisoni
Bechis
Ch. Bernasconi
(Caffè in prefettura)
Assistente
Servienti
(Cucina)
Refettorio degli assistenti - assistente
155
D. Barberis
Gavazzi
. Daniele
( Stra
160
Fumagalli
D. Milanesio
133 Carlo STRERI: nel 1875 coad. sal. all'Oratorio.
140 Giovanni CANTÙ: nel 1875, coad. ascritto; cf Diario Chiala e Lazzero, n. 95.
141 Carlo FONTANA (1852-1912) coad. sal.
154 Giacomo BERNASCONI: nel 1875 ch. ascritto all'Oratorio.
160 Giovanni STRA: nel 1875, stud. aspirante all'Oratorio.

9.2 Page 82

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142 José Manuel Prellezo
165
Servienti a tavola dei forestieri
l~~:~nte
Gioja
Dellantonio
Penna
170 Servienti a tavola dei chierici
175 Serv.len.tl a tavoIade' mUSl.Cl.
( i:;r:ris
Spinelli
Audisio Cip.
Buzzetti
VFiiooclachi
(
Enria
NH. La tavola media fu trasportata nel refettorio degli artigiani.
180 La tavola media servì per il pranzo dei mùsici esteri e per la cena degli impiegati.
(Servizi speciali)
Assistenti per la porta di separazione fra gli interni e gli
esteri
.
Assistente tra i giovani e gli esterni in chiesa
.
185 Assistente all'uscio del coro per non lasciar entrar giovani
esteri
.
Portinajo tra il cortile degli studenti e quello degli esteri .
Ch. Bonora
Ch. Barderi
Molinari
Roggiapane
190 Assistenti per sorvegliare i giovani in generale
D. Guidazio
.
(
Ch.
Ch.
Cagliero
Ramondini
Ch. Obertiglio
Assistente per l'ordine nello sfilare dal cortile in chiesa e vi-
ceversa
. D. Milanesio I
164 Stefano BELMONTE (1846-1905) coad. sal.
166 Vincenzo GIOJA (1854-1890) coad. sal., missionario; nel 1875, coad. ascritto.
169 Giacomo CEVA (1865-1916) coad. sal., missionario.
170 Giovanni Ant. FERRARIS (1849-1889) coad. sal.
173 Cipriano AUDISIO (1847-1917) coad. sal.
175 Giuseppe VIOLA (1854-1909) coad. sal., missionario.
183 Francesco BONORA: nel 1875, ch. sal. all'Oratorio.
184 Edoardo BARDERI: nel 1875, ch. ascritto all'Oratorio.
192 Timoteo OBERTIGLIO: nel 1875, ch. ascritto all'Oratorio.

9.3 Page 83

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
[p.ll]
Seduta delli 6-6-75
Si diedero i voti ai cherici e studenti di filosofia.
143
195
Seduta delli 13-6-75
1. Si esaminarono gl'inconvenienti avvenuti nella festa di Maria Ausiliatrice e si
trovò che malgrado le precauzioni prese tuttavia erano avvenuti inconvenienti abba-
stanza serii per intemperanza, per relazioni contratte tra studenti ed artigiani, per 200
guasti fatti alla tappezzeria nel valicar, che i giovani facevano, le tavole della fiera ed
il parapetto ecc. Si evitarono però molti inconvenienti degli anni scorsi.
2. Si combinò per la festa di S. Giovanni secondo le norme fissate nelle sedute 14 e
21 Giugno del 74, incaricando D. Lemoyne della poesia e determinando di regalar
[p.12] un pezzo di panta I pel presbitero, oppure due lesene pel medesimo. La questua 205
fruttò L. 113 dalla parte degli artigiani e 87 dagli studenti.
Seduta delli 20-6-75
Si ultimò quanto occorreva per la festa di S. Giovanni, poi si trattò della festa di S.
Luigi. Fra le altre cose si esaminò se si dovesse chiedere il permesso di far la nostra
processione alla Prefettura e fu conchiuso di parlarne a D. Bosco, il quale giudicò 210
conveniente che si chiedesse. Si chiese e si ottenne per favore con avviso che un'altra
volta si chieda 3 giorni prima. I
[p. 13]
Seduta delli 29-6-75
1. Si combinò quanto occorreva per le 40 ore secondo ciò che è stato stabilito nella
seduta delli 13-7-73. Si fece l'orario delle messe nel modo seguente:
215
4 Y2 D. Ghivarello
8 Y2 D. Barberis
5 D. Guidazio
9 D. Sala
5 Y2 D. Lazzero
9 Y2 D. Chiala
6 D. Cagliero
10 D. Rua
6 Y2 D. Berto
10 Y2 D. *** Uno dei preti
220
7 D. Bosco
che alle feste dicono mes-
7 Y2 D. Durando
sa fuori della chiesa di
8 D. Cibrario
Maria Ausiliatrice.
Il Y2 D. Paglia.
2. Si stabilirono venditori alla porta Deppert, Scavini, Pagliasso e Terzago.
225
195 6 emend ex 2 R 2
200 serii emend ex... R 2
nienti...scorsi add sI R 2
205 lesene] lezene R
tra corr ex fra R 2
202 inconve-
210 alla Prefettura add sI R 2

9.4 Page 84

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144 José Manuel Prellezo
3. Ajutanti in sacristia Anzini e Musso
4. Dopo cena si fece la distribuzione delle ore I di adorazione, combinando che i [p. 14J
cherici avessero l'adorazione nelle ore in cui non hanno scuola, e così pure pel picco-
lo clero; perciò in certe ore furono fissati tutti cherici regolari, e in certe altre tutti
230 del piccolo clero.
Seduta delli 8-7-75
l. Si diedero i voti finali ai cherici teologi e filosofi.
2. Si combinò qualche cosa riguardo alla campagna da farsi godere ai cherici.
Seduta delli 11-7-75
235 1. Si terminò di combinare la campagna pei cherici. - Direttore D. Barberis; la
partenza al lunedì seguente.
2. Si determinò chi doveva andarci, procurando di I lasciar andar quelli che non [p. 15J
hanno impedimenti dalle occupazioni di casa, e che si potranno impiegare in princi-
pio di Agosto a fare scuola.
240 3. Pel servizio fu determinato Falco come cuoco e Cagno come ajutante di cucina.
4. Stabilir un altro portinajo di notte.
5. Cambiar i due portinai più giovani.
6. Cercar un segrestano di polso.
Sedute di Luglio ed Agosto
245 Si combinò quanto occorreva per gli esercizi di Lanzo. Si stabilì di mandar D. Bar-
beris a vedere quanto era a provvedersi. - Così si fece e riuscì il tutto abbastanza be-
ne. I Si trattò della vita di D. Bosco.
[p.16J
Seduta delli 10-10-75
Si discussero varii articoli del regolamento dei musici.
250
Seduta delli 17-10-75
1. Si finì di discutere il regolamento per la musica; che venne poi approvato dal
Sig. D. Bosco.
2. Si è determinato di dare un biglietto a tutti i nuovi arrivati e ritornati nella loro
entrata, il quale biglietto serva loro per presentarsi in refettorio, nello studio ed in
255 camerata. I
247 post Bosco del Sed. R 2
251 poi ad sI R 2
254 in l emend ex al R 2

9.5 Page 85

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 145
[p.17J 3. Si è pur determinato che provvisoriamente D. Milanesio faccia l'ufIf]izio di cate-
chista degli studenti ricevendo i nuovi ed indirizzandoli dove hanno da andare.
Seduta delli 24-10-75
Si determinò il personale assistente negli uffizi principali nel seguente modo:
in chiesa
260
Artigiani
Boido
Ghione
Pavia
Piacentino
Studenti
Bernasconi
2a ginno
la ginno
5a ginno
3a ginno
Prof. Obertis Prof. D. Guidazio Prof. Bonara
Prof. Morganti Ass. Musso Ass. Lione
Assist.
Ass. Ghisalberti
4a ginno
Chiesa
265
Prof. Febraro
Ass. Caraglio
Refettorii
Studenti sotto la chiesa Tavola media Studenti picco Artigiani
Trivero
Rinaldi
Seita
Boido
270
Giachino
Bernasconi
Soldi
Assistente della guardaroba - Scavini Spirito
Portinajo Rossi Marcello I
[p.18J
Seduta delli 31-10-75
275
1. Si è fatto l'orario per la scuòla di teologia nel seguente modo:
Teologia
Filosofia
Lunedì
9 Y2 T. Molinari
lO Y2 D. Paglia
D. Monateri razionale
a
{ 2 D. Ciprbiano
280
1a D. Bar eris
259 post determinò del tutto R 2
276 «Conferenze autunnali [1875] [...]. Esaurita la parte del programma riguardante le alte ca-
riche, venne la volta dei prefetti da collocarsi nei collegi e poi del personale insegnante. Si prin-
cipiò dall'Oratorio per le scuole di teologia, filosofia e ginnasio. Nel corso teologico, durante
l'anno scolastico 1875-76 (1), insegnarono, oltre i teologi esterni Molinari e Ascanio Savio, i
nostri Don Barberis, Don Bertello e Don Paglia; in quello filosofico Don Monateri, Don Ci-
priano, Don Barberis, Don Paglia e Don Guanella. Non pare che per insegnanti ci si stesse a
disagio» - MB XI, 342. Ceria aggiunge a pie' di pagina: «(1) Verbali delle deliberazioni capi-
tolari dell'Oratorio, 31 ottobre 1875».
279 Giuseppe MONATERI (1847-1914), cf Diario Chiala e Lazzero, n. 182.
10

9.6 Page 86

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146 José Manuel Prellezo
285
Martedì
290
Mercoledì
295
Giovedì
Venerdì
300
305 Sabato
310
2Y4
3Y4 D. Barberis
...................
{
2a
1a
D. Cipriano
Letteratura
................... Letteratura
9Y2 D. Bertello
1O'i2 D. Savio
2Y4
3Y4 D. Barberis
................... D. Monateri razionale
...................
{
2a
1a
D.
D.
Cipriano
Barberis
................... D. Paglia
................... Letteratura
9Y2 D. Bertello
lOY2 D. Paglia
2Y.t Testamentino
3Y4
................... D. Monateri razionale
...................
{
2a
1a
D.
D.
Cipriano
Barberis
................... Testamentino
................... Letteratura
lOY2 Cerimonie
................... Cerimonie If
9Y2 T. Molinari
lOY2 D. Savio
2Y4
3Y4 D. Barberis
................... D. Monateri razionale
...................
{
2a
1a
D.Cipriano
D.Barberis
................... D. Paglia
................... Letteratura
9Y2 D. Bertello
lOY2 D. Paglia
2Y.t
3Y4 D. Savio
................... D. Monateri razionale
...................
{
2a
1a
D.
D.
Cipriano
Barberis
2a D. Cipriano
................... 1a Letteratura
................... Letteratura
[p.19}
Si ha ancora da stabilire il professore di letteratura per gli studenti di filosofia che
sono più deboli in essa. Fu stabilito il Sig. D. Guanelllaa..1f
315
Seduta delli 14-11-75
[p.20}
Confessioni - Personale per le scuole serali.
1. Si propose di ordinare una regolare assistenza per le confessioni: due cherici per
296 post 3 Y4 del D. Barberis R 2
298 Giovedì corr ex Venerdì R 2
post Cerimonie add
Teologia Filosofia R
303 post 2 Y4 del D. Savio R 2
310 post 2 Y4 del D. Savio
R2
314 FU...Guanella add R 2
314 Luigi GUANELLA (1842-1915) sac. sal. dal 1876 al 1878; nel 1875, sac. aspirante all'Ora-
torio; fondatore delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza e dei Servi della Carità.

9.7 Page 87

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 147
la chiesa e due fuori; e di proporre poi a D. Bosco di mandar uno degli assistenti a
prenderli nello studio e condurli in chiesa. Quivi quando abbiano finito di confessar-
si si radunino ne' banchi avanti S. Pietro donde il medesimo assistente li prenderà 320
per ricondurli allo studio, ed accompagnare in seguito altra schiera per confessarsi.
2. Si scelse in seguito il personale per le scuole serali, indicando pur il luogo per
ciascuna scuola, nel modo seguente: I
[p. 21]
Artigiani
scuola
maestro
assistente
sito
325
Francese
Disegno
3a elem.
2a »
la » sup.
l a » inf.
- D. Paglia
- Enriù
Piacentino
- Pavia
- Ghione
- Bernasconi
sotto il coro
laboratorio falegnami
sotto il coro
id.
id.
330
id.
Grazioni e serv. messa
Musica istrum. - Devecchi
- Boido
. parlatorio artigiani?
- D. Cipriano
sito nuovo
Studenti
la di musica
- Rabagliati
- Villanis
. luogo solito
335
»
2a »
Dogliani
- Ghisalbertis
suonatore
.
»
piano
»
[pp..22i] 3a »
Perinetti
- Trivero
suonatore
- Liorre
.
»
. sa ginno
la Canto greg.
Piscetta
- Rinaldi
. 4a »
340
2a
»
- Varvello
- Seita
. 3a »
3a.
»
- Cerruti
- Musso
. 2a »
4a.
»
- GiOrdano}
- Giacchino
- Caraglio
. P»
322 scelse emend ex discusse R 2
334 post Studenti del Sco musicali R 2
335 Raba-
gliati corr ex Dogliani R 2
340 1a corr ex 2a R 2
Canto corr ex musi R 2
339 Carlo TRIVERO (1858-1879) ch. sal.; nel 1875, ch. ascritto all'Oratorio.
340 Luigi PISCETTA (1858-1925) sac. sal., moralista, laureato in teol.; nel 1875, ch. all'Orato-
rio. La sua opera più conosciuta: Theologiae moralis elementa. Torino, Tip. Sa1esiana 1900-
1902, 3 voll.
341 Probabilmente: Francesco VARVELLO (1858-1945) nel 1876, ch. ascritto all'Oratorio (non
appare nel Catalogo del 1875); tra le opere più conosciute: Praelectiones cosmologiae, pneuma-
tologiae et theologiae naturalis. Torino, Tip. Salesiana 1897; I problemi del pensiero. Torino,
SEI 1938; cf anche Diario Chiala e Lazzero, n. 252.
343 Pietro GIORDANO (1855-1942) sac. sal.; nel 1875, ch. sal. all'Oratorio.

9.8 Page 88

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148
345
350
José Manuel Prellezo
Per gli esteri
A disposizione di D. Mi1anesio
Scavini
Stra
Beltrami
Soldi
Quirino I
Seduta delli 21-11-75
[p.23J
1. Si è combinato di dare un posto di studio comune ai figli di Maria assegnando
loro a tal uopo la antica scuola di filosofia sotto i portici.
355 2. Si fissò per loro un posto in chiesa in principio della colonna di panche occupa-
to in parte da artigiani ed in parte da studenti.
3. Si cominciò pure a discorrere di provvedere a che non si vada più in cucina la do-
menica specialmente. I
360 Si diedero i voti ai cherici.
Seduta delli 29-11-75
[p.24J
Seduta delli 5-12-75
1. Si proposero tre pei voti triennali e furono ammessi tutti, sebbene con diversità
di punti nella votazione.
2. Si diede lettura al sunto delle deliberazioni prese nelle conferenze generali di S.
365 Francesco e di quelle tenutesi in Aprile in occasione del ritorno di D. Bosco da Ro-
ma: e furono tutte approvate. I
3. Si determinò di fare pur un sunto delle deliberazioni prese nelle conferenze degli [p.25J
esercizi del medesimo anno, per unirle alle antecedenti, e stamparle se sarà il caso. Si
diede di ciò incarico a D. Barberis, che già scrisse tutti i verbali di quelle conferenze.
370
Seduta delli 18-12-75
Colezione - Pulizia - Mezzanotte.
1. Si trattò del modo di distribuire la colezione agli studenti e si determinò di di-
stribuirla dietro al coro facendoli uscire dalla parte di S. Giuseppe, mettendo per as-
sistente I Veronesi. Si stabilì pure di avvertire i distributori di non permettere ai gio- [p. 26J
375 vani di servirsi, bensì di far essi la distribuzione a tutti aggiustando i canestri in
modo da poter distribuire con comodità.
364 di corr ex del R 2
365 quelle emend ex Aprile R 2
ante tenutesi del del 1875 R 2

9.9 Page 89

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877)
149
2. Si parlò della pulizia, d'impedir cioè di far immondezze fuori posto e di allonta-
nar così certi pericoli d'immoralità. A tal uopo si stabilì una commissione composta
di D. Ghivarello, D. Bodrato e D. Sala, per cercare il modo di ovviare a tali incon-
[p.27J Ivenienti specialmente su per lo scalone dello studio.
380
3. Si parlò della funzione della mezzanotte e si richiamarono alla memoria i prov-
vedimenti a prendersi per tale circostanza secondo quanto si era fatto gli anni scorsi.
Seduta delli 26-12-75
Osservazioni sulla funzione della mezzanotte - Impedire le corrispondenze tra gio-
vani ed esteri - Togliere i nascondigli.
385
1. Si fecero osservazioni sulla funzione della messa di mezzanotte, e si notò che pei
[p.28J forestieri che disideravano di andare ad accostarsi alla comunione I riusciva un po'
incomodo per la distanza e per la calca della gente. Conviene in conseguenza vedere
se si può trovar modo di facilitar loro l'accesso all'altare. Forse ciò si potrà ottenere
restringendo i giovani verso l'altare di S. Giuseppe come si fa alle feste di Maria 390
Ausiliatrice.
2. Si passò a far notare come talvolta in chiesa si facciano segni, si diano occhiate
di corrispondenza tra gli esteri che si mettono ne' banchi avanti l'altar di S. Pietro ed
[p. 29J i giovani che si trovano nella prima I colonna di panche. Cercando il modo di ovvia-
re si conchiuse di occupare il sito dei banchi avanti a S. Pietro con persone di casa, e 395
dare agli esteri un po' più di spazio in fondo alla chiesa con far avanzare le panche
dei giovani, e dividerle in tutta la loro lunghezza con file di cherici dai forestieri.
3. Cercando il modo di migliorare la condotta degli artigiani si cominciò a stabilire
[p. 30J di togliere per quanto è possibile ogni nascondiglio, e primieramente di tener I chiu-
so il cancello che conduce sotto la chiesa, come pure la scala che mette nei sotterra- 400
nei della casa nuova, lasciando a D. Sala l'incarico di provvedere all'uopo.
Essendosi proposto a D. Bosco lo spediente surriferito per impedire le corrisponden-
ze tra i nostri e gli esteri al Sig. D. Bosco, parve inclinare all'approvazione; trova pe-
rò un po' spiacevole che si tolga loro alquanto la comodità di accostarsi alla Sacra
Mensa e alla sacristia. I
405
[p.31J
Si diedero i voti ai cherici.
Seduta delli 2-1-76
392 far notare emend ex ... R 2 395 il sito add si R 2 400 post mette del soli R 2 402
surriferito add si R 2 403 all' corr ex ad R 2 post approvazione del sebbene R 2 406
ante Seduta del Si R 2
398-340 «Intorno alloro [degli artigiani] cortile scomparvero tutti i nascondigli su e giù per le
scale dalla parte tanto della chiesa che della nuova casa di via Cottolengo» - MB XI, 216.

9.10 Page 90

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150 José Manuel Prellezo
Seduta delli 9-1-76
Catechista degli artigiani - abiti - assistenza - distribuzione del legno e carbone.
410 Si continuò a trattare del modo di migliorare la condizione degli artigiani. l° Si pro-
pose di cercare un catechista che possa occuparsi di proposito di loro. Il pensiero di
tutti si portò su D. Branda. Però avendone parlato col Sig. D. Bosco, egli disse di in-
tendersi con D. Dalmazzo, che notò che per ora non parrebbe tanto opportuno il
trasloco; del resto poi sarebbe indispensabile sostituirne un altro.
415 2° Si parlò dell'assistenza, e si combinò I di raccomandare caldamente agli assistenti [p.32J
di sorvegliare in ricreazione e dappertutto i giovani.
3[°] Si trattò pure dei loro abiti e parve che l'opinione comune fosse che convenga
provvederli di una muta da estate ed una da inverno della medesima stoffa, portan-
do in casa per quanto si può roba già usitata e più andante, la quale può variare nel-
420 la qualità della stoffa nell'inverno e nell'estate.
4[°] Si combinò pure di stabilire Audisio per fare la distribuzione del legno oltre
quella del carbone che già va facendo. Audisio già cominciò il suo uffizio dividendo
tra il mattino e la sera le due distribuzioni. I
Seduta delli 7-5-76
425 Si diedero i voti ai filosofi e teologi.
[p.33J
Seduta delli 14-5-76
Si disposero le cose riguardanti la novena di Maria Ausiliatrice sulle norme di quan-
to si fece nella conferenza dell'l1 Maggio 1873.
Sedute delli 22-5-76
430 In due volte si combinò quanto occorreva per la festa di Maria Ausiliatrice secondo
le norme già seguite nella festa del 1873, ad eccezione però della fiera che non fu
che per gl'interni, mettendo per gli esterni due banchi fuori della portieria. - Vedi
pago sego I
412-413 eg1i.. .intendersi add sI R 2
418 da l ...stoffa emend sI ex che serva solamente pei
casi di uscita e di festa R 2
422 quella corr ex ... R 2
411 «Infine si ebbe la nomina di un catechista, che si occupasse esclusivamente degli artigiani
col titolo di direttore degli artigiani» - MB XI, 216.
412 Giovanni BRANDA (1842-1927) sac. sal., direttore delle prime case salesiane in Spagna:
Utrera (1881), Sarria (1884).

10 Pages 91-100

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10.1 Page 91

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 151
[p.34J
Seduta delli 28-5-76
Si esaminò come erano passate le feste di Maria Ausiliatrice per vedere quali incon- 435
venienti fossero venuti e a quali cose si avesse a provvedere per un altro anno. Di co-
mune accordo si ammise che sarà conveniente
l° Rendere un po' più viva nell'interno la ricreazione con piantare per esempio la
giostra (di Valsalice) - Preparare dei banchi di rinfreschi, di limonate ecc.
2[°] Pei forestieri mettere tra la chiesa e la cancellata un copioso numero di banchi 440
(lO o 12) di vario genere; e vedere se non si può tirar sopra un tendone. - Pei banchi
[p. 35J parrebbe opportuno I dividerli secondo i prezzi in modo che ogni banco abbia un
prezzo fisso; (oppure anche separare in ogni banco gli oggetti in modo che siano tut-
ti insieme gli oggetti dello stesso prezzo, procurando che ogni banco ne abbia di 3 o
4 prezzi).
445
3[°] Per la chiesa conviene studiare [il] modo che i giovani siano assistiti classe per
classe, e che a dar i posti alla vigilia sia presente qualche superiore.
4[°] D. Bosco dimostrò desiderio che si lasciassero andar i forestieri in sacristia, in
coro, in modo che ogni parte sia ripiena di gente. I
[p.36J
Seduta delli 4-6-76
450
1. Si trattò dell'ampliamento dell'orchestra e si determinò di chiamare il Cav. Spe-
zia a veder in che modo si potrebbe effettuare senza mettere a pericolo l'orchestra
già esistente, incaricando D. Lazzero, D. Sala e D. Ghivarello ad assisterlo.
2. Si trattò pure delle porte a vetro da mettersi tra le sacrestie ed il presbitero. Par-
ve opportuno 1. parlarne anche al Cav. Spezia. II. Metterne due per parte in modo 455
che una parte serva di balaustra ed il rimanente di finestra apribile in due parti da
alto in basso e con due vetri scorrevoli per la comunione. = Sia dell'una cosa che
dell'altra dovrassi far cenno a D. Bosco prima di cominciare. l
434 5 corr ex 6 R 2
441 (lO o 12) ad si R 2
452 l' corr ex il R 2
453 incarican-
dO...assisterlo add si R 2
456 una emend si ex la R 2
parte CO'T ex porte R 2

10.2 Page 92

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152 José Manuel Prellezo
[5.]
Conferenze capitolari
[p. l]
dell'Oratorio di S. Francesco di Sales
dal Giugno del 76 al Maggio 1877
e
5
Discorsi d'occasione...
Proposte
[p. 2]
Non introdurre novità senza permesso di D. Bosco Scuola dei novizi troppo profana-
Nonfare stampe senza suo permesso - Programmi siano fatti insieme e presentati a D.
Bosco - Vedere se si può cambiar qualche assistente di refettorio ed introdurre qualche
lO prete I premii siano più semplici - Pranzi troppo frequenti - I
Seduta delli 19-6-76
[p. 3]
Si trattò della festa di S. Giovanni. Si affidò l'incarico di fare la questua al capo di
studio per gli studenti e a D. Lazzero per gli artigiani. (Dalla parte degli studenti si
raccolsero L. 107.35, e dalla parte del artigiani L. 90). Con tali questue si pensa di
15 continuare a provvedere tappezzerie per la chiesa, e si può farne già una discreta
provvista essendovi disponibili a tal uopo le questue dei due anni precedenti. Si os-
servò che la festa riuscì molto bene per la varietà dei componimenti, per la musica
ecc. Solo fuvvi il disturbo della pioggia, per cui dovette differirsi al giorno dopo. I
Seduta delli 15 Ottobre 76
[p. 4]
20 l. Si determinò primieramente di mandare gli ascritti a fare la ricreazione nel loro
cortile.
2. Quanto ai permessi di uscita si concertò che pei cherici professi si vadano chie-
dere a D. Lazzero ed in sua assenza a D. Rua; per gli ascritti cherici a D. Barberis,
per tutti gli altri a D. Riccardi.
25 3. Si parlò della distribuzione del pane e si stabilì di mettere un cherico o prete di
senno che vi presti assistenza, scegliendo giovani adatti per farla.
4. Si è pur determinato di cercare un assistente per gli ascritti, il quale fu trovato in
Cerruti Cesare. I
4-5 aL.d'occasione add R 2
7 D. Bosco] D.E. R
7-10 Non...frequenti sine !ili
subd R
15 per corI' ex del R 2
19 15 corI' ex 14 R 2
26 vi corI' ex a R 2
24 Antonio RICCARDI (1853-1924) sac. sal., missionario, segretario di mons. Cag1iero, ispetto-
re nel Messico (1900-1903); nel 1876, eh. all'Oratorio. Cf Bosco, Scritti pedagogici, 358-361.

10.3 Page 93

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L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877) 153
[p.5J
Seduta delli 22 Ottobre 76 e Novembre
1. Si stabilirono gli orarii per la scuola di teologia e filosofia come pure delle scuo- 30
le serali per gli studenti ed artigiani, cominciando quest'anno a farle prima di cena.
2. Si stabilirono gli assistenti di refettorio, i catechisti per gli oratorii esteri, come
pure di mettere assistenti in chiesa al tempo delle confessioni ecc.
Seduta delli 15 e 22 Maggio del 77
Si combinarono le feste di Maria Ausiliatrice secondo le norme degli anni prece- 35
denti. I
[p.6J
Seduta delli 17-6-77
1. Si combinò l'occorrente per la festa di S. Giovanni. - Si determinò d'impiegar il
provento della questua per comprar tappezzerie, cioè due o quattro lesene per la
chiesa.
40
2. Si incaricò D. Guidazio a provveder per far portare dalla cappella degli esteri le
panche pel trattenimento e farle riportare a suo posto a tempo e luogo.
3. Quest'anno si raccomandò di modificare i componimenti stante l'arrivo dell'Ar-
civescovo di Buenos Ayres e di Mons. Ceccarelli. I
[p.7J
Conto delle questue
45
e spese per la festa di D. Bosco
Nel 1874 si comprarono due svolazzi di seta che consumarono abbondantemente la
questua.
33 di mettere emend si ex gli R 2
34 22 add si R 2
39 lesene] lezene R
30-31 «Qualcuno propose di stabilire la scuola serale di canto e d'altro genere qualunque per
gli interni prima di cena; e la cosa era già stata universalmente approvata sia perchè pare che
giovi meglio alla salute, sia perchè più faciimente si potrebbero avere maestri. Il Sigr. D. Bosco
però stabilì per quest'anno farne la prova in tutte quelle case, in cui pare possibile eccetto nel-
l'Oratorio di S. Francesco di Sales, dove si vedrà un'altro anno se si abbia da adottare il cam-
biamento» - ASC 04 Conferenze generali (sunto delle conferenze autunnali dell'anno 1874);
cf anche Diario Chiala e Lazzero, nn. 357-358; MB XII, 522-523.
35-36 Cf nn. 39-194 del quaderno precedente [4.].
43-44 Cf Diario Chiala e Lazzero, nn. 430-434.

10.4 Page 94

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154 José Manuel Prellezo
Nel 1875 dagli studenti
50
» dagli artigiani
1876 dagli studenti
» dagli artigiani
Totale
L. 87
L. 113
L. 107
L. 90
L. 97
1876 Si comprarono pante
55
che tra seta e toga costarono
L. 630
Residuo debito L. 233
1877 Da Albano
L. 200
» studenti dell'Oratorio
L. 142.30
» artigiani dell'Oratorio
L. 129.60
60
1877 nota di tap[p]ezzeria di Ghidini
L. 974
Attivo L. 471.90 - Passivo 1207 I