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FONTI
I « RICORDI CONFIDENZIALI AI DIRETTORI»
DI DON BOSCO
Francesco A1otto
Don Bosco nella sua vita non ebbe la possibilità di rimanere sempre ma-
terialmente a contatto con i suoi immediati collaboratori, i salesiani. I fre-
quenti suoi viaggi, le continue sue visite alle opere ed ai benefattori, ma so-
prattutto la loro partenza da Torino-Valdocco per lavorare in altre località
d'Italia, di Francia, di Spagna e d'America Latina lo tennero separato dai
suoi « figli» per mesi ed anni. Per comunicare con loro, pertanto, dovette ri-
correre necessariamente alla corrispondenza epistolare.
Fra le centinaia di lettere indirizzate a salesiani, una delle più pregevoli
e significative è senza dubbio quella inviata a Don Rua sul finire dell'ottobre
del 1863. In essa la tenerezza paterna si coniuga mirabilmente con la sag-
gezza del « maestro» di vita spirituale e di pedagogia salesiana.
Cresciuto alla scuola di Don Bosco, Don Rua era stato uno dei suoi più
validi collaboratori fin dai primordi dell'Oratorio di Torino-Valdocco. Dal-
l'età di otto anni (1845) aveva frequentato la casa di Don Bosco; da Don Bo-
sco aveva ricevuto l'abito talare (1852); con Don Bosco aveva partecipato a
quelle riunioni che avrebbero dato origine alla congregazione salesiana, di cui
sarebbe stato, ancor diacono, il primo direttore spirituale; accanto a Don Bo-
sco si era presentato a Pio IX nel 1858: nella casa di Don Bosco insomma
era cresciuto, aveva studiato e lavorato.
Lo scolaretto di otto anni, divenuto ormai professore e sacerdote, lascia
Torino nell'autunno del 1863 per andare a fondare la prima casa salesiana
fuori Valdocco: il piccolo seminario di S. Carlo a Mirabello Monferrato. Si
allontana da Don Bosco e Don Bosco, mosso dal desiderio di star sempre al
fianco del suo « amatissimo figlio» e dalla necessità di sostenerne la giovane
età nel difficile compito di direttore d'una comunità di confratelli, di giovani,
di collaboratori, gli trasmette quegli orientamenti spirituali e quelle esperienze
pedagogiche che, maturate da lui a Valdocco, avrebbero dovuto modellare il
servizio apostolico ed educativo della casa di Mirabello.
Documento prezioso, dettato da urgenze immediate, ma che sotto l'invo-
lucro di consigli pratici, di esempi concreti, di rapide annotazioni ed intui-
zioni, porta il segno delle profonde certezze e delle vive preoccupazioni di
Don Bosco. Lui stesso ne è convinto, tant'è che quella che nel 1863 costi-
tuisce una semplice lettera, di carattere strettamente privato, a Don Rua, in

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126 Francesco Nlotto
seguito - dal 1871 con ritocchi ed integrazioni dettati da successive espe-
rienze e riflessioni, la presenterà come «Ricordi confidenziali ai Direttori del-
le case particolari della società salesiana » o anche «Testamento che indirizzo
ai Direttori delle case particolari ».I
Nella mente di Don Bosco i «Ricordi confidenziali» avrebbero così do-
vuto tracciare una chiara e precisa linea di condotta per i direttori di tutte le
opere salesiane. E tale è stata pure la persuasione di quanti gli succedettero
nella responsabilità generale della congregazione salesiana. I vari Rettori Mag-
giori se ne sono fatti promotori della diffusione mediante continue edizioni e
commenti.'
Durante il Rettorato di Don Rua, ad ogni inizio di seduta dei capitoli
generali VI e VII se ne dava lettura per partes 3 e Don Rua stesso ne fa-
ceva risaltare, al dire di Don Ricaldone, «la bellezza, la preziosità, quasi si
trattasse di parole ispirate e di consigli celesti ».4 I Regolamenti della società
salesiana poi, dal 1924 al 1966 ininterrottamente, recitavano: «[Il Direttore]
l Ai giovani delle sue case, specialmente in determinate occasioni, quali ad es. la par-
tenza per le vacanze annuali, il giorno del loro onomastico, la prima comunione, Don Bosco
era solito lasciare, per iscritto o a voce dei «ricord1» o ammonimenti: MB III 607-608;
IV 439; VI 446-449; VII 292-293; XII 673-674. Ma pure abbondante è la documentazione
conservataci a proposito dei «ricordi» di Don Bosco a gruppi di confratelli salesiani, a
Figlie di Maria Ausiliatrice, a singoli salesiani, direttori o meno: MB VI 40-41; VIII
445-446; IX 384; X 647-652, 1018-1023, 1047-1052; XIII 209-210, 792, 880; XIV 257, 293;
XVII 376, 628. 631, 640-641; XVIII 266, 537. Famosi nella tradizione salesiana e con
vari punti di contatto con i «Ricordi confidenziali» - sono i «Ricordi ai missionari », di
cui si tratta in questo numero della rivista (pp. 207-208). Notiamo infine che il Testa-
mento cui sopra abbiamo fatto cenno non va confuso col «Testamento spirituale» di Don
Bosco, compilato in un tono ancor più intimo ed accorato che non quello dei «Ricordi con-
fidenziali ». Si veda MB XVII 257-273.
2 Oltre alla edizione torinese del 1902 ed ai vari testi a stampa di formato ridotto
(70/80 X 110/120 mm) e privi della benché minima nota tipografica, i «Ricordi confiden-
ziali» sono stati riprodotti a p. 177 del Manuale del Direttore) a cura di P. ALBERA, pub-
blicato a S. Benigno Canavese nel 1915 e più volte rieditato con variazioni, a p. 625 del
val. II di P. RICALDONE, Don Bosco Educatore (Colle D. Bosco 1952), ed a p. 22 di Il Diret-
tore salesiano. Un ministero per l'animazione e il governo della comunità locale) a cura della
Direzione Generale Opere Don Bosco, Roma 1982. Pure gli ACS (anno V 1924, n. 23, pp.
244-248) li riportano in quanto espressamente citati, nelle pagine precedenti, all'articolo 158
dei Regolamenti della società salesiana. Purtroppo alcune volte non è stato indicato il docu-
mento manoscritto o litografato che veniva pubblicato; altre volte, nonostante l'esplicita affer-
mazione contraria, il testo riprodotto non è copia fedele all'originale, anzi riproduce tra l'altro
un errore di omoteleutia dell'esemplare omotipico del 1886; altre volte infine con la datazione
originaria del tempo di Don Bosco sono stati messi in circolazione testi a stampa modifi-
cati a seguito di avvenimenti posteriori. (Il decreto pontificio del 24 aprile 1901 che proi-
biva esplicitamente a tutti i superiori salesiani di ascoltare le confessioni di qualsiasi per-
sona loro dipendente aveva costretto a cassare l'art. 4 del titolo «Coi giovani allievi» per-
ché in palese contraddizione con la richiesta delia S. Sede).
3 ASC 046 Capitolo Generale VI. Verbale Riunioni; ASC 046 Capitolo Generale VII.
Verbale.
4 ACS anno XVII 1936, n. 74, p. 87.

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 127
Rilegga con frequenza per suo conto i Ricordi Confidenziali di Don Bosco
(San Giovanni Bosco) ai Direttori».5
Di fronte ad un testo divenuto ormai classico. nella tradizione salesiana
e che è stato definito «breve Vangelo» dell'ufficio di direttore," con «valore
quasi di codice e testamento »/ «specchio sul quale ogni Superiore e ogni
Salesiano farà un ottimo esame di coscienza.' non è chi non veda la capitale
importanza di un'edizione critica. Oserei dire che suscita un certo stupore il
fatto che una simile iniziativa non sia stata presa prima e che ci si sia limi-
tati ad editare testi manoscritti in modo non sempre attendibile 9 o a ripro-
durre i medesimi o parte di essi, con modesti accorgimenti critici, nelle rac-
colte antologiche di scritti pedagogici o spirituali."
Un'edizione critica particolare
La redazione ultima e definitiva dei « Ricordi confidenziali» porta la data
dell'8 dicembre 1886, poco più di un anno prima della morte di Don Bosco.
Ma tale redazione è preceduta da altre (1863, 1871, 1875, 1876), a loro volta
frutto di successive e documentabili correzioni ed aggiunte. Il nostro com-
pito di editore pertanto non è quello di entrare nel merito dello scritto che
pubblichiamo, bensì quello di fissare un testo genuino ed autentico, corre-
dato da quell'apparato critico che testimoni la storia del formarsi delle sin-
gole redazioni anteriori.
Il reticolo delle varianti dell'apparato critico - tutte o quasi «varianti
d'autore» in quanto risalenti a diverse redazioni o trascrizioni vigilate e cor-
rette da Don Bosco, e quindi parimenti autentiche - seguirà la linea evolu-
tivo-genetica dello scritto, vale a dire documenterà il processo di formazione
del testo dalla prima stesura o abbozzo autografo di Don Bosco nel 1863
sino all'esemplare litografato del 1886.
Ogni dettaglio, ogni variazione verrà rilevata con scrupolosa fedeltà, in
ordine rigorosamente cronologico, così da permettere al lettore attento la pre-
5 Regolamenti della società salesiana 1924, 1942, 1954 art. 158; 1966 art. 152.
6 P. ALBERA, Manuale del Direttore..., p. 177.
7 P. STELLA, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica II. Roma, LAS 19812,
p.447.
8 ACS anno XXXIV 1953, n. 175, p. 11.
9 MB VII 524-526, X 1041-1046; Epistolario I 288-290; Annali I 50-53.
io Si veda P. BRAIDO, Il sistema preventivo di Don Bosco. Torino, PAS 1955, pp.
453-458; G. Bosco, Scritti sul sistema preventivo nell'educazione della gioventù, a cura di
P. Braido. Brescia, La Scuola, 1965, pp. 282-290; G. Bosco, Scritti spirituali II, a cura di
J. Aubry. Roma, Città nuova editrice 1976, pp. 210-215; SAN ]UAN Bosco, Obras [undamen-
tales, por J. Canals Pujol y A. Martinez Azcona. Madrid, Biblioteca de autores cristianos
1979, pp. 548-556.

1.4 Page 4

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128 Francesco Motto
eisa conoscenza dello svolgersi e maturarsi del pensiero di Don Bosco, delle
sue preoccupazioni di fondo, dei suoi orientamenti concreti.
Pensiero, preoccupazioni, orientamenti che risultano più autentici In quan-
to Don Bosco si ispira, più che a fonti redazionali determinate, alle proprie
esperienze riflesse di sacerdote zelante, di educatore sagace, di fondatore d'una
congregazione desideroso di tramandare ai suoi «figli» il suo spirito ed i
suoi ideali. I principi di pedagogia spirituale che Don Bosco rivolge loro
sono radicati nella sua prassi educativa quotidiana. Materiali e suggestioni gli
vengono immediatamente offerti dal Regolamento dell'Oratorio 11 e della casa
annessa; 12 in seconda istanza pure dalla tradizione religiosa e pedagogica con
cui potè venire a contatto. Così ad esempio la formula attorno a cui ruota
l'intero programma della lettera. «Studia di farti amare prima di (piuttosto
che; se vuoi) farti temere» è di lontana ascendenza agostiniana 13 ma era
stata ripresa da S. Benedetto," dalle costituzioni della Compagnia di Gesù,"
oltre che dagli Ordini o Congregazioni che avevano adottato la Regola di
S. Agostino." Così anche per quanto concerne il metodo che deve stare alla
base dell'azione del direttore - metodo che si ispira alla dolcezza, alla ca-
Il ASC 026(1. ..) Si confronti ad es. il testo dei «Ricordi confidenziali» con le se-
guenti affermazioni del Regolamento dell'Oratorio: «[Il Rettore] deve [ ...] mostrarsi costan-
temente amico, compagno, fratello di tutti; perciò sempre incoraggi re [sic] ciascuno all'adem-
pimento de' propri [doveri] in modo di preghiera, non mai di comando [ ...]. Una volta al
mese radunerai tutti gli impiegati dell'Oratorio per sentire e proporre quanto può occorrere
pel bene dei giovani [corr ex confratelli] [ ...] Deve essere pronto ad accogliere con bontà
quegli impiegati che a lui si dirigessero e dare loro que' suggerimenti che possono tornare
utili al mantenimento dell'ordine, a promuovere la gloria di Dio ed il vantaggio spirituale
della anime [corr ex dei confratelli] »,
12 ASC 026(20 ...) Nei «Ricordi confidenziali» si trovano espressioni simili a queste
del Regolamento per le case della società di S. Francesco di Sales: «[Il catechista] procuri
che i capi de' dormitori siano diligenti ne' loro doveri e tengano buona condotta [ ...] Avve-
nendo qualcheduno ammalato avvi cura che nulla gli manchi né per lo spirituale né pel
temporale [ ...] [Il Direttore della scuola] abbi poi frequenti relazioni coi suoi impiegati per
udire i loro riflessi intorno alla moralità de' giovani ed anche per dare loro que' consigli
che egli ravvisasse utili per la gloria di Dio e pel bene delle anime ». Ricordiamo qui che
i Regolamenti a loro volta altro non erano che «una raccolta di osservazioni, precetti e
massime che parecchi anni di studio e di esperienze (1841-1855) hanno suggerito »: Biblio-
filo Cattolico o Bollettino Salesiano Memuale, anno I, n. 2, ottobre 1877.
• 13 PL 33 965 Epist. CCXI 15.
14 Regola di S. Benedetto, cap. LXIV.
15 Parte VIII: Mezzi per unire con il proprio capo e tra loro i soggetti sparsi dapper-
tutto. Il gesuita N. Lsxcrcnrs, nel suo volume De Conditionibus boni superioris necessariis
tum ut a subditis ametur, et ut ejus [ussa libenter exequantur, tum ut ei suam conscientiam
sincere aperiant, et alia omnia; ac in religione, uel congregatione, cum gaudio spiritus et
projecti spirituali, vivant et perseuerent (I ed. 1640; altera ed. 1901) citava più volte la sud-
detta formula (p. 18, p. 74, p. 295).
16 Ad es. Regola di S. Agostino per le monache cavata dalla Pistola CCXI colla spo-
sizione di Ugone da S. Vittore. Torino, Giacinto Marietti 1836, p. 13; Regola o Costituzione
delle Suore di S. Domenico, Roma-Torino [s.d.], p. 17.

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 129
rità - basti ricordare, fra i tanti, gli scritti del Binet,'? del De La Salle,"
di fratel Agatone," tutti pubblicati o ristampati in quegli anni. Evidente-
mente si tratta solo di punti di contatto, di citazioni ad sensum, di parziali
affinità di pensiero e di metodo che Don Bosco riscrive in forme inedite e
personali, mentre permangono idee o posizioni non coincidenti. Del resto gli
umili consigli di Don Bosco a Don Rua sono ben lontani dalle trattazioni si-
stematiche o anche solo dalle parziali teorizzazioni dei citati autori.
Presentazione dei documenti
Stabilita sia pur sommariamente l'origine e l'importanza dei « Ricordi con-
fidenziali» di Don Bosco, possiamo procedere ora ad una rigorosa ricognizio-
ne dei documenti manoscritti e copie omotipiche che ce li hanno trasmessi.
Da un'indagine nell' ASC risulta che tali documenti sono conservati in
due distinte posizioni:
131.01 Lettere originali Rua (due lettere).
131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori (diversi manoscntti con correzioni
autografe di Don Bosco e vari esemplari di copie omotipiche).
All'interno delle due cartelle i documenti poi non sono contraddistinti
da una particolare sigla di collocazione, per cui crediamo conveniente presen-
tarli in quell'ordine di successione cronologica che un attento ed accurato
confronto ci ha permesso di stabilire e che non corrisponde esattamente a
quello indicato dalle sigle della microschedatura.
17 E. BINET, Dell'arte di governare. Quale è il governo migliore, il severo o il dolce?
(traduzione di P. Antonio Bresciani). Modena 1839, Torino 1843, Napoli 1852. La prima
edizione, in lingua francese, risaliva al 1638.
18 Nei suoi scritti il De La Sane sovente faceva riferimento alla dolcezza, all'amore
quale elemento indispensabile per l'opera educativa. Cfr., ad es., le meditazioni per la II do-
menica dopo Pentecoste, per la festa di S. Anselmo e di S. Francesco di Sales.
19 Le dodici virtù di un buon maestro accennate dall'ab. De La Salle, istitutore dei
Fratelli delle scuole cristiane spiegate dal P. F. Agatone Superiore generale del suddetto
istituto. Torino, Marietti 1835. Si veda il cap. VIII: «La dolcezza ». Ricordiamo qui altri
volumetti del tempo che dedicavano alcune pagine alla «douceur» nell'ambito delle congre-
gazioni religiose: Du Governement des Communautés religieuses par R.P. B. Valuy, 2 ed.
Paris, J.B. Pélaugaud 1866; Le bon Supérieur ou les qualités d'un bon [rère directeur
d'après l'esprit du vénérable père Champagnat fondateur de l'Institut des Petits-Prères- de-
Marie. Lyon-Paris 1924. Gli Avvertimenti per gli educatori ecclesiastici della gioventù di
Alessandro Teppa barnabita (Roma, Poliglotta 1868), l'Educazione morale e fisica del clero
conforme ai bisogni religiosi e civili per Guglielmo Audisio (Torino, stamperia reale 1845;
Napoli presso G. Dura 1854), il già citato De conditionibus boni Superioris ... del Lancicius.
Anche pagine dell'Aporti, del Lambruschini, del Dupanloup, o della letteratura educativa
francese (Rollin, Fénelon, Lancelot, Flèury, ecc.) contenevano elementi particolari che Don
Bosco potrebbe avere assimilato ed incorporato in una concezione educativa e religiosa propria.
9

1.6 Page 6

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130 Francesco Motto
La presentazione di ciascun documento si articolerà in tre parti: la de-
scrizione esterna, il contenuto e la datazione. Per ciò che concerne quest'ul-
tima segnaliamo immediatamente che pochi documenti la riportano, e per-
tanto dovremo attribuire una data probabile alla maggior parte di essi.
Le lettere alfabetiche maiuscole (A, E, C, D, E, F) accanto al numero d'or-
dine rispettivamente dei documenti 1, 2, 5, 6, 12 e 15 stanno ad indicare
le sigle con cui gli stessi verranno contrassegnati nell'apparato critico delle
varianti.
= 1. A ASC 131.01 lettere originali - Rua manoscri tto
Descrizione. - Si tratta d'un foglio doppio di leggera carta tipografica
uso mano, senza rigatura e marginatura, dalle seguenti dimensioni: mm.
304 X 210. Il manoscritto è discretamente conservato, anche se porta eviden-
tissimi i segni incrociati della piegatura. Numerosissime sono le note archivi-
stiche: sul f. F, in alto, a matita è scritto: 1863 primi di novembre [corr ex
ottobre] 1863.X - MB VII 524; a penna invece: Racc. Orig. N° 746 87-3-XV.
Sul margine superiore sinistro del f. 2V una mano con un pastello azzurro ha
scritto in ampio carattere il numero 4. Tutti i fogli poi portano sul margine
inferiore la sigla, in biro blu, della microschedatura: dal 46 E lO al 47 A 1.
La scrittura spigliata e senza troppi pentimenti è tutta di una sola mano:
quella di Don Bosco che lascia in bianco la metà inferiore del f. 2V ed i mar-
gini sulla sinistra di ogni pagina, nei quali hanno trovato posto gli interventi
correttivi più lunghi. La grafia, piuttosto sgraziata ed incurvata, a tratti si fa
più sottile, quasi filiforme, specialmente in quelle aggiunte apportate in mar-
gine o in calce non currenti calamo, bensì in un secondo tempo. Tale è ad es.
il punto 6° «Pensaci bene prima di deliberare ... » nel primo titolo «Con te
stesso ».
L'inchiostro è bruno, più o meno diluito; i titoli sono collocati al centro
dei fogli; il punto fermo è quasi sempre sostituito da una lineetta di circa
10-15, mm.
Contenuto. - Il ms. costituisce la prima stesura della lettera a Don Rua
da parte di Don Bosco «tenero padre che apre il cuore ad uno dei più cari
suoi figliuoli ». Da questa stesura autografa di Don Bosco fluiscono per ag-
giunte e correzioni tutti i documenti successivi. Inc.: Al suo amatissimo fi-
glio Don Rua Michele ... Exp. ...consiglio a qualche pia e prudente persona .
.Dopo il breve [proemio] giustificativo della lettera stessa, gli «avvisi»
si suddividono in sei titoli per un totale di 26 punti:
f. F: [ Proemio]; con te stesso (1-6).
f. P: Coi maestri (1-3); cogli assistenti e capi di camerata (1-5).
f. 21': Colle persone di servizio (l-4); coi giovani studenti (1-2).
f. 2v : Coi giovani studenti (3-4); cogli esterni (1-4).

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 131
Datazione. - Il ms. non è datato, ma l'occasione in cui fu scritto (l'aper-
tura della casa di Mirabello) induce a collocarlo sul finire dell'ottobre o al-
l'inizio del novembre 1863. Il piccolo seminario di S. Carlo infatti si era
aperto il 20 ottobre di quell'anno in Mirabello: là Don Rua e sua madre si
erano recati il 12 ottobre e là li avevano raggiunti alcuni collaboratori qual-
che giorno dopo. Ancor più precisamente, si può datare il documento dopo
il 28 ottobre, qualora l'espressione contenuta nella lettera di Don Bosco a
Don Rua in questo giorno « ti lamenti che non ti ho ancora scritto »20 si possa
riferire non solo al manoscritto che effettivamente gli avrebbe inviato a Mi-
rabello (vedi infra 2. B), ma pure a quello che stiamo considerando.
2. B = ASC 131.01 lettere originali - Rua manoscritto
Descrizione. - Il ms. è un foglio doppio di carta tipografica leggera,
priva di rigatura e marginatura, dalle identiche dimensioni del ms. precedente
(mm. 304 X 210) e, come quello, attraversato verticalmente ed orizzontal-
mente dal segno incrociato della piegatura. La diversità di colorazione delle
pagine interne (ff. IV e Z") rispetto a quelle esterne (ff. F e 2V ) è probabil-
mente dovuta alla esposizione alla luce nella camera di Don Rua e nel museo
di Torino-Valdocco. 21 Alla sigla della microschedatura (47 A 2 - 47 A 5) in
biro blu, si aggiunge in calce al f. 2V quale segno d'archivio la nota: Confr.
MB VII-524. La metà inferiore del f. 2V è bianca, e così pure il margine si-
nistro di tutti i fogli per circa 50 mm.
Sul ms. si trova la sola grafia irregolare, in inchiostro bruno, di Don Bo-
sco, il quale a qualche minima correzione in fase di trascrizione, ne aggiunge
due più vistose: quella in margine al [proemio]: «e che io vorrei spesso ri-
peterti » e quella supra lineam al titolo « Colle persone di servizio» punto 1°:
« od. una voltai al mese ».
L'affinità col documento precedente è data pure dalla posizione identica
dei titoli e dall'uso della lineetta al posto del punto fermo.
Contenuto. - Le caratteristiche esterne del documento (carta, formato,
posizione dei titoli, margini, impaginazione ecc.), la scrittura che procede re-
golarmente quasi senza correzioni, alcuni errori tipici di trascrizione e l'ana-
lisi del contenuto inducono a ritenerlo in strettissimo rapporto di dipendenza
col manoscritto precedente. Ciò però non significa che si tratti semplicemente
di una bella copia di quello, in quanto in linea teorica a motivo delle nume-
20 ASC 1.31.01 lettere originali - Rua. L'intero testo della lettera è pubblicato in Epi-
stolario I, pp. 284-285.
21 Della considerazione in cui venne tenuto il manoscritto da parte di D. Rua - oggetto
di venerazione oltre che strumento di studio e di lavoro - parlano tutte le biografie e vari
saggi su D. Bosco e D. Rua, cui rimandiamo.

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132 Francesco Motto
rosissime varianti non si potrebbe escludere l'esistenza di un documento in-
termedio. A nostro giudizio comunque tali varianti, per lo più formali o li-
mitate a poche parole, potrebbero attribuirsi alla abituale scioltezza della penna
di Don Bosco allorché scrive lettere a persone a lui familiari.
L'articolazione del documento è come quella del ms. precedente, vale a
dire 26 punti raggruppati nei sei titoli che seguono il [proemio]:
f. F: [Proemio]; con te stesso (1-6).
f. IV: Coi maestri (1-3); cogli assistenti e coi capi di camerata (1-5).
f. 2r : Colle persone di servizio (1-4); coi giovani studenti (1-5).
f.
2V
:
Cogli esterni (1-4).
Datazione. - Il ms. è privo di indicazione al riguardo, ma gli stessi dati
interni ed esterni rilevati a proposito del documento precedente (la data di
apertura della casa di Mirabello, la lettera a Don Rua del 28 ottobre 1863)
suffragano la nostra ipotesi di datarlo ugualmente agli ultimi giorni di ottobre
o ai primi di novembre del 1863: posteriore di pochi giorni o forse di poche
ore al manoscritto più antico.
3. = ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Il documento è costituito da un foglio doppio di forma-
to 301 X 212 mm.; la carta è leggera, priva di rigatura e marginatura. Essen-
do stato a lungo piegato in tre parti, le sue condizioni di conservazione sono
piuttosto precarie. L'unica nota d'archivio è quella della sigla della microsche-
da: 1363 D 3 - 1363 D 6. Il margine sulla sinistra di ogni pagina, per circa
50 mm., è bianco. Inc.: Regole date da Don Bosco ad un novello Diret-
tore ... Exp.: ...consiglio a qualche Pia e prudente persona.
La scrittura, in inchiostro bruno, rivela tratti che si direbbero propri del-
la mano di Berto, anche se diversi da quelli calligrafici, armoniosi ed eleganti
dei documenti su fogli formato protocollo e pure da quelli più sobri, inclinati
e dinamici di altri-manoscritti." Piuttosto numerose le correzioni del medesi-
22 Gioacchino Berto, nato a Villar Almese nel 1847, entrò a quindici anni all'Ora-
torio di Valdocco, dove sul finire del 1865 ricevette l'abito talare ed emise i voti perpetui.
Dal 1866 al 1886 fu segretario di D. Bosco nel disbrigo della corrispondenza e nella rac-
colta, trascrizione, ordinamento e custodia dei documenti più importanti della congregazione
salesiana. Le diverse età in cui scrisse i documenti, le varie condizioni psico-fisiche in cui
lavorò, la diversa importanza e finalità dei documenti stessi, la qualità della carta e del-
l'inchiostro, il tipo di penna, il formato dei fogli c dei quaderni ecc. hanno evidentemente
inciso sulla sua grafia che per la notevole varietà dei tratti non sempre è agevole individuare
con sicurezza. Sulla figura di Berto, si veda E. VALENTINI-A. RODINÒ, Dizionario biografico
dei salesiani, a cura dell'ufficio stampa salesiano. Torino 1969, pp. 38-39. Utili informazioni
sono pure date in MB VII 301 e VIII 419.

1.9 Page 9

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 133
mo copista, tanto da far sospettare che stia trascrivendo da un testo irto di
correzioni ed aggiunte di non facile lettura.
Contenuto. - Il ms. registra il testo della lettera di Don Bosco a Don
Rua nella redazione apparsa sul documento 2. B. L'amanuense però si è con-
cesso qualche libertà: ha radicalmente mutato l'intestazione; ha abbondato nel-
l'uso delle maiuscole; ha sostituito qualche «per» con «a» oppure con
« allo»; ha preferito scrivere 1md anziché 1Q e talvolta 2do al posto di 2°; non
ha tenuto presente che Don Bosco aveva sostituito, in fase di trascrizione,
la parola «allievo» con «giovane », per cui ha vergato entrambi i termini;
al punto 10 del titolo «Colle persone di servizio» non ha trascritto l'aggiun-
ta di Don Bosco supra lineam «od una volta al mese» e così pure ha scritto
« sentire» la S. Messa anziché, come aveva fatto Don Bosco, «ascoltare»
la S: Messa.
Datazione. - Non è possibile precisare l'anno della compilazione del
documento. Comunque il contenuto identico a quello del documento 2. B la-
scia credere che si tratti di un ms. di poco posteriore allo stesso: 1864-1866.
= 4. ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Foglio doppio azzurrognolo, di carta calandrata, con ri-
gatura appena percettibile e senza marginatura. Il formato è di mm. 270 X 220.
Nonostante la triplice piegatura in cui è stato a lungo mantenuto, il docu-
mento è ben conservato. Non vi si notano segni d'archivio, ad eccezione della
sigla della microschedatura: 1363 D 7 - 1363 D 9. Il f. 2V è bianco. Inc.: Con
te stesso ... Exp.: ...consiglio a qualche Pia e prudente persona.
L'inchiostro dell'anonimo copista è bruno, leggermente più scuro sul f. 2r
La scrittura, fitta e serrata, porta un'unica correzione: al punto 2° del titolo
« Con te stesso» sono aggiunte supra lineam le due parole «dei giovanetti ».
Caratteristica grafica è poi lo svolazzo della lettera d ed il notevole allunga-
mento del trattino orizzontale della lettera t.
Contenuto. - Il ms. riporta il testo della lettera di Don Bosco a Don
Rua nella redazione del documento 2. B, ma privo del [proemio] «Poiché
la divina provvidenza... ». Pur essendo indiscutibilmente un apografo di un te-
sto anteriore, alcuni particolari, per altro contenutisticamente insignificanti,
tendono a diversificarlo sia dai documenti 2. B e 3 sia dalla prima stesura,
ad opera di Berto, del documento 5. C.
Datazione. - Il ms. è privo di data. A favore della posteriorità rispetto
al documento 5. C. giocherebbe la mancanza del [proemio] (cassato da Don
Bosco sul documento 5. C); ma contro tale ipotesi sta il contenuto che non
tiene affatto in considerazione le varie correzioni colà apportate da Don Bo-
sco stesso.

1.10 Page 10

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134 Francesco Motto
= 5. C ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Il ms. è composto da due fogli di carta tipografica uso
mano, di mm. 272 X 220. In precedenza i due fogli erano fra loro tenuti
uniti da carta gommata, della quale rimane traccia scura sui margini interni.
Il documento è piuttosto sciupato, nonostante il tentativo di rinforzare gli an-
goli superiori del medesimo. Il margine bianco, ridotto al minimo su f. 2 e
sulla metà inferiore del f. P, risulta invece di 35-40 mm. sulla prima parte
del ms., in corrispondenza del [proemio] e del titolo « Con te stesso », scritti
per altro con una grafia più dilatata e chiara che non il resto. Inc.: Al suo
amatissimo figliuolo N.N.... Exp..: ... consiglio a qualche pia e prudente
persona.
Contenuto. - Il segretario di Don Bosco, Berta, ha trascritto la lettera
a Don Rua dall'originale, ossia dal documento 2. B. La disposizione sui due
fogli è la seguente:
f. F: [Proemio]; con te stesso (1-3).
f. P: Con te stesso (4-6); coi maestri (1-3).
f. 2r : Cogli assistenti e coi capi di camerata (1-5); colle persone di ser-
vizio (1-4); coi giovani studenti (1).
f.
2V
:
Coi giovani studenti (2-4); cogli esterni (1-4).
La trascrizione di Berta, rispetto all'originale di cui è apografo, contie-
ne qualche errore (un termine dimenticato: protettore; un altro letto male:
scacciati anziché cacciati) ed alcune varianti interpuntive ed ortografiche. Ti-
pico l'uso di « dai », «coi », «nei» anziché «co' », «da' », «ne' ». Da rile-
vare poi è la modifica effettuata da Berta nell'intestazione della lettera e nelle
prime righe della medesima: i nomi di Don Rua e della casa di Mirabello
sono sostituiti dai generici N.N.
La mano di Don Bosco traccia anzitutto una linea verticale sul margine
sinistro accanto al [proemio]: indica la sua soppressione. In margine poi
scrive una nuova intestazione del documento: «Al Direttore [corr ex Ai Di-
rettori] delle case particolari della Società Salesiana. Nessun nuovo punto
viene inserito da Don Bosco, ma numerose e di valore sono le correzioni e
le aggiunte a margine, in calce ed in interlinea. Basti ricordare l'accenno ai
coadiutori nel titolo «Colle persone di servizio », il riferimento alle regole
della congregazione al punto 10 dello stesso titolo, l'indicazione del Direttore
come confessore ordinario delle case salesiane al punto 30 del titolo «Coi
giovani studenti ».
Datazione. - Sia per la trascnzione di Berta che per gli interventi di
Don Bosco non è offerta nessuna indicazione quanto alla data. Un elemento utile
per la datazione della stesura di Berta può essere la sostituzione del nome di Don
Rua e della casa di Mirabello con N.N.: si può pensare all'apertura di nuove case:
Lanzo (1864), Cherasco (1869), Alassio e Borgo S. Martino (1870). A mag-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 135
gior ragione il medesimo discorso vale per le correzioni di Don Bosco che
alludono alla nomina di vari direttori di case, alla presenza di coadiutori ri-
conosciuti tali, alle regole della congregazione salesiana (che ottennero il de-
cretum laudis nel luglio del lS64).
6. D = ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscri tto
Descrizione. - Si tratta di un quadernetto di 12 fogli, formato mm.
210 X 153, tenuti assieme da uno spago bianco. La carta leggera, con riga-
tura appena percettibile, porta i segni del tempo soprattutto sui margini e
sugli angoli inferiori che sono in parte rafforzati mediante l'incollatura di stri-
scette di carta più resistente. Al centro del f. F, che funge da copertina, un
archivista ha scritto: Ricordi confidenziali al Direttore [Direttore res] della
casa di .... Un ampio margine bianco è lasciato sulla sinistra dei fogli (circa
60 mm.); bianchi sono pure i H. SV, 9, lO, Il, 12. Inc.: Ricordi confiden-
ziali... Exp.: ... e la salvezza delle anime. Sigle delle microschede: 1361 E 6 -
1362 A 7. Sul ms. si riscontrano le grafie di due persone: la prima grafia è
quella
di
Berto,
il
quale
nell'aggiunta
sul
margine
superiore
del
f.
2f
,
nelle
ultime quattro righe del f. 6V e sui H. 7 ed sr adotta caratteri armoniosi e raf-
finati, mentre per tutto il resto del ms. è molto più rapido e trascurato; la
seconda grafia, inconfondibile, è quella di Don Bosco che in ogni pagina ag-
giunge, emenda, postilla il testo scritto dal suo segretario. L'inchiostro è bru-
no per entrambi.
Contenuto. - Il ms. dopo gli interventi di Don Bosco, comprende otto
titoli per complessivi 45 punti così suddivisi:
f. P: Con te stesso (l-2).
f. Z": Con te stesso (3-6).
f.
2V
:
Coi maestri (1-2).
f. Y: Coi maestri (3-7).
f. 3v : Cogli assistenti e capi di dormitorio (1-4).
f. 4": Cogli assistenti e capi di dormitorio (5-6); coi coadiutori e colle
persone di servizio (1).
f. 4V: Coi coadiutori e colle persone di servizio (2-4).
f. Y: Coi coadiutori e colle persone di servizio (5); coi giovani allievi (l).
f. 5v : Coi giovani allievi (2-5).
f.
6f
:
Cogli esterni (1-5).
f. 6v: Cogli esterni (6); con quelli della società (l-3).
f. T': Con quelli della società (4-5); nel comandare (l).
f. r: Nel comandare (2-4).
f. sr: Nel comandare (5); [conclusione].
Vari elementi che emergono dal minuto confronto della redazione defi-
nitiva del documento 5. C con la stesura di Berto del documento 6. D stan-

2.2 Page 12

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136 Francesco Motto
no ad indicare che questi è un apografo di quello. Gli errori di trascnzione,
le correzioni, le imprecisioni che si riscontrano nella stesura di Berto sul do-
cumento 6.D rivelano difatti la fatica della non sempre facile lettura delle
postille, aggiunte e correzioni di Don Bosco sul documento 5. C.
Evidentemente i cinque punti del titolo finale «Nel comandare », man-
canti sul ms. 5. C) ma vergati da Berto sul ms. 6. D con precisione, ordine
e linearità, si è indotti a ritenerli trascritti da un documento non pervenuto.
Fra i molteplici interventi di Don Bosco, ricordiamo qui alcuni fra i più
significativi: la sostituzione del precedente titolo «Al Direttore delle case
particolari della Società Salesiana» con «Ricordi confidenziali al Direttore
della casa particolare di N»; i punti del titolo «Coi maestri» che diventano
sette per lo smembramento del punto e l'aggiunta di due nuovi punti; il
punto 5° del titolo « Cogli assistenti» che si suddivide in due, il 5° ed il 6°,
così come il punto del titolo «Coi coadiutori »; un nuovo punto, il 3°,
che si inserisce ex novo nel titolo « Coi giovani allievi» ed altri due, il 10 ed
il 2° nel titolo « Cogli esterni ».
Datazione. - Pur nella mancanza di particolari indizi per la collocazio-
ne cronologica del ms., si può comunque affermare la sua anteriorità rispetto
al 31 gennaio 1871, data sicura posta in calce al documento 7. che risulta a
tutti gli effetti posteriore a quello che stiamo considerando.
7. = ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Fascicolo leggermente sgualcito di mm. 207 X 135. Gli
otto fogli di leggera carta uso tipografico sono tenuti uniti da un dorso di carta
bianca piuttosto resistente. All'indicazione della sigla delle microschede (1362
A 8 - 1362 B 8) si aggiunge un'ulteriore nota d'archivio sul margine supe-
riore del f. F che funge da copertina: in pastello azzurro è scritto: a Don
Lemoyne 1871. Una piegatura verticale attraversa l'intero documento.
La mano dell' anonimo copista dalla fine e limpida grafia ha lasciato bian-
co il margine sinistro dei fogli per circa 20 mm; bianchi sono anche i ff. T'
e 8. L'inchiostro appare bruno; i titoli sono in bella evidenza.
Sul f. T', al termine della trascrizione dei «Ricordi», Don Bosco ha
aggiunto di suo pugno: « Ca.mo Don Lemoyne, procura di mettere in pra-
tica gli avvisi sopra descritti e Dio sarà con te, ti benedirà e farà fruttare le
tue fatiche e le tue parole. Così pregherò ogni giorno nella Santa Messa fin-
ché Dio ci accolga tutti nel regno della vera felicità. Torino 31 gennaio 1871 ».23
[1871 it.].
23 G. Battista Lemoyne, nato a Genova il 2 febbraio 1839, entrò all'Oratorio di To-
rino nel 1864, l'anno dopo la sua ordinazione sacerdotale. Nel 1865 fu eletto direttore del
collegio salesiano di Lanzo Torinese, dove rimase fino al 1877, anno in cui fu inviato a
Mornese (indi a Nizza Monferrato) come direttore spirituale dell'Istituto delle Figlie di

2.3 Page 13

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 137
Contenuto. - Pur essendo somigliantissimo alla redazione definitiva del
documento 6. D, tuttavia la presenza di alcune varianti suggerirebbero di non
considerarlo una semplice copia di quella. Al di là delle differenze di punteg-
giatura, di ortografia e di alcune varianti che di per sè potrebbero essere de-
terminate da disattenzione o da cattiva lettura del testo da cui il copista tra-
scrive, ci si imbatte in modifiche decisamente non attribuibili a simili cause.
Così ad es. l'aggiunta di «ogni mattina» e la soppressione di «di fare» ri-
spettivamente nei punti 3° e 4° del titolo «Con te stesso »; così pure l'ag-
giunta di «nella disciplina» al punto 2° del titolo «Coi Maestri », ed altre
espressioni in diversi punti dei titoli «Cogli assistenti» e «Coi coadiutori».
Datazione. - L'aggiunta autografa di Don Bosco al termine della tra-
scrizione effettuata dall'anonimo copista porta una data: 31 gennaio 1871.
Ovvia l'anteriorità del testo della lettera a tale data.
= 8. ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Il fascicolo è composto da 5 fogli di mm. 267 X 215. La
scrittura di Berto presenta tratti alquanto dilatati e nel medesimo tempo cal-
ligrafici. Sul margine superiore del f. F è posta la seguente nota d'archivio:
87 - E - XV S. 131.22: 02(B) Lemoyne-Lanzo. I numeri delle microschede
procedono da 1362 B 9 a 1362 C 5, e sono visibili sul margine inferiore di
ogni pagina. Il primo foglio, staccato dagli altri quattro, porta a margine i
segni della carta gommata precedentemente utilizzata per unirlo al resto del
fascicolo, che nel complesso si presenta in buone condizioni di conservazione.
Contenuto. - Il ms. è una semplice copia del precedente, vale a dire
del documento 7. Lo provano l'attento confronto fra i due testi e due note
autografe di Berto: la prima, in calce al f. F, che dice: «L'originale di que-
sti Ricordi si conserva presso D. Lemoyne », e la seconda, a pie' del f. 5v,
che recita: «Questo tratto [il saluto autografo di D. Bosco a D. Lemoyne]
è tutto di mano di D. Bosco ».
Datazione. - Evidentemente è posteriore al documento 7., e pertanto al
31 gennaio 1871.
= 9. ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Fascicolo di 8 fogli, di mm. 207 X 136; la carta è leggera
con una debole traccia di rigatura; il dorso è in parte ricoperto da una striscia
Maria Ausiliatrice. Dal 1883 fino alla morte, avvenuta nel 1916, visse a Torino, dove curò
la pubblicazione delle MB. Si veda E. VALENTINI-A. RODINÒ) Dizionario biografico...)
pp. 166-167.

2.4 Page 14

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138 Francesco Motto
di carta bianca che tiene uniti tra loro i singoli fogli. Le condizioni di con-
servazione sono piuttosto precarie; macchie di colla sono ben visibili sul f. F
che funge da copertina. Due strisce di carta gommata impediscono ad uno
strappo sul margine superiore di avanzare. Leggero segno di piegatura verticale.
Oltre alle sigle delle microschede (1362 C 7 - 1362 D 7) poste in calce
a tutte le pagine, altri segni d'archivio sono alcune parole scritte in rosso sul
margine superiore del f. F, che comunque risultano illeggibili. I H. 4V e Y
sono leggermente abbrunati per la probabile esposizione alla luce del sole ed
alla polvere.
Il copista, il medesimo che ha trascritto il testo dei «Ricordi confiden-
ziali» ai Direttori sul documento 7., ha agito in modo simile su quest'altro:
grafia limpida anche se minuscola, titoli in bella evidenza, inchiostro bruno,
20 mm. di margine sulla sinistra dei fogli; bianchi i H. T' ed 8.
Sul f. 71' lo spazio bianco è riempito dalla seguente raccomandazione ed
augurio autografo di D. Bosco « Ca.mo D. Bonetti," Ecco gli avvisi del padre
tuo. Procura di leggerli spesso e di praticarli. Ti raccomando ancora di ag-
giugnere [sic ]: 10 di promuovere la virtù dell'obbedienza e dell'osservanza
delle nostre regole coi fatti e colle parole; I più inetti agli uffizi ed i meno
amanti de' loro doveri siano oggetto speciale delle tue sollecitudini.
Dio ci benedica e ci aiuti a lavorare nel tempo per averne poi la dovuta
ricompensa nella beata eternità. Amen. Torino 1 febb. 1871 aH.mo in G.C.
Sac. Gio' Bosco ».
L'Inc. invece è del seguente tenore: «Ricordi confidenziali al Direttore
della casa Particolare di S. Martino ... ».
Contenuto. - Non solo nelle caratteristiche esterne, ma anche nel conte-
nuto il ms. 9. può essere considerato « gemello» del ms, 7., in quanto entram-
bi dipendenti da un testo anteriore non pervenuto, ma molto simile alla re-
dazione definitiva del documento 6. D. Fra i mss. 7. e 9. permangono comun-
que alcune non significative difformità nella interpunzione e nella ortografia,
dovute ad evidenti errori, propri di chi trascrive da un testo.
Datazione.
1 febbraio 1871: è la data dell'aggiunta autografa di
D. Bosco, posteriore di un giorno a quella segnata sul ms. 7.
= 10. ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Manoscritto di due fogli doppi (8 pagine), dalle dimen-
sioni di mm. 275 X 205. La carta è quella tipografica uso mano, senza riga-
24 Giovanni Bonetti, nato nel 1838 ed entrato all'Oratorio nel 1855, a 21 anni fu eletto
consigliere dell'incipiente Consiglio superiore della congregazione salesiana. Direttore prima
di Mirabello e poi di Borgo S. Martino per 6 anni, fu eletto direttore spirituale generale
per altrettanti. Pubblicò opere agiografiche, ascetiche, polemiche e salesiane. Si veda E.
VALENTINI-A. RODINÒ, Dizionario biografico...) pp. 46-47.

2.5 Page 15

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 139
tura e marginatura, Traccia della doppia piegatura è ben visibile sull'ultimo
foglio, piuttosto sciupato e con uno strappo centrale e laterale. Sul margine
superiore del f. F a matita è scritto: 1873. X. 27 S 131.02 (B) Albera. Le
sigle delle microschede sono le seguenti: da 1362 D 8 a 1362 E 2.
La scrittura sottile, aggraziata e con eleganti arricciamenti della d, del-
la q e della z è quella di Berta che ha conservato bianchi i due margini per
lo spazio di circa 20 mm. Bianco è pure l'ultima pagina nonché un terzo del-
la penultima, là dove D. Bosco ha scritto di sua mano: «Torino 27 otto 1873
Al sig. D. Paolo Albera 25 Dirett. dell'Osp. di S. Vincenzo. Sampierdarena.
. Sac. Gio' Bosco ». Autografa di D. Bosco è pure l'aggiunta «di Sampierda-
rena » nel titolo all'intero ms. sul f. F.
Contenuto. - Al pari dei documenti 7. e 9., anche il 10. risulta copia
di un testo anteriore a noi non pervenuto, a sua volta dipendente dal ms.
6.D. Le differenze fra i mss. 7., 9. e 10 sono pertanto limitate ad elementi di
ortografia, di punteggiatura ovvero sono dovute ad evidenti errori di tra-
scrizione.
Datazione. - La trascnzione di Berta non risulta datata, ma gli inter-
venti di D. Bosco sono cronologicamente precisabili: 27 ottobre 1873.
11. = ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Si tratta di quattro fogli di carta leggera uso tipografico,
senza rigatura, dalle dimensioni di mm. 295 X 225. I fogli sono preceduti da
altri due con la trascrizione di un documento di D. Bosco del giorno dell'As-
sunta del 1869 (IvIB IX 688) e sono seguiti da un altro foglio che riporta il
testo di una lettera datata 4 giugno 1873 (MB X 1099).
La grafia è di Berta; l'inchiostro bruno è servito per la trascrizione;
quello violaceo per le aggiunte e per numerare le pagine. I margini sono la-
sciati bianchi per circa 25 mm. Sigle delle microschede: 1363 D 12 - 1363 E 7.
Contenuto. - Il ms. 11, al pari dei già citati mss. 7., ,9 .e 10., risulta
essere un apografo del documento non pervenuto ma molto affine al docu-
mento 6.D. Le aggiunte sono di modesto rilievo e già presenti su altri esemplari.
Datazione. - La prima trascrizione come pure le aggiunte ad essa ap-
portate sono anteriori al 1875, data vergata sul manoscritto che lo segue, vale
a dire 12.E.
25 Nato nel 1845, Paolo Albera entrò all'Oratorio di Valdocco nel 1858. Sacerdote dal
1868, tre anni dopo fu inviato in qualità di direttore dell'Ospizio prima a Genova-Marassi
e l'anno seguente a Genova-Sampierdarena, Fu in seguito ispettore in Francia (1881),
direttore spirituale della congregazione salesiana e dal 1910 alla morte (1921) Rettor Mag-
giore della medesima. Si veda E. VALENTINI-A. RODINÒ, Dizionario biografico...) pp. 12-13.

2.6 Page 16

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140 Francesco Motto
= 12. E ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Quaderno di 8 fogli dalle dimensioni di 200 X 150 mm.;
la rigatura è ben visibile; la copertina verde con delle riproduzioni artistiche
è rinforzata da un foglio di carta bianca sulla seconda e dal foglio ottavo
sulla terza. Un elegante riquadro per l'etichetta arricchisce il frontespizio: vi
si legge, nonostante un segno di cancellazione: Regole pei Direttori. Sopra
di esso la mano di D. Bosco ha scritto: «D. Rua procuri di leggere attenta-
mente e poi dia alla Tip. ». Un'altra mano ha tracciato con una biro rossa
una data: 1876.III.19. Il quaderno è molto sciupato, nonostante la striscia di
carta incollatavi sul dorso ed il tentativo di tenere uniti i fogli volanti me-
diante la carta gommata. Una macchia scura è ben visibile al centro del f. Y.
Le sigle delle microschede sono le seguenti: 1362 E 3 - 1363 A 6.
Il copista, che da alcuni tratti calligrafici ci pare di poter identificare
per Berto, con un pastello rosso ha tracciato un margine di circa lO mm.
sulla sinistra di ogni foglio; nessun margine invece è rispettato sulla destra.
La penna di D. Bosco, successivamente intervenuta, è facilmente riconoscibile
dalla disarmonia grafica. L'inchiostro è bruno per entrambi; i titoli sono in
rilievo al centro, con caratteri alquanto raffinati.
Contenuto. - L'ubicazione dei 47 punti che costituiscono gli otto titoli
del documento risulta la seguente:
f. 1: Con te stesso (1-6).
ff. P·2V : Coi maestri (1-7).
ff. 2v·3r : Cogli assistenti e capi di dormitorio (1-6).
ff. Y_4r : Coi coadiutori e colle persone di servizio (1-5).
ff. 4r.y : Coi giovani allievi (1-5).
ff. 5v·6r : Cogli esterni (1·6).
f. 6r_6v : Con quelli della società (1-6).
f. 7: Nel comandare (1-5).
f. W: Coi giovani allievi: art. 6 (autografo di D. Bosco).
La scrittura corrente, lineare, priva di interventi correttori che non siano
quelli tipici di un copista, testimonia che il documento è la trascrizione di
un testo anteriore. Ma le numerose, seppur minime, varianti, l'aggiunta di
diverse brevissime espressioni lungo i vari punti, l'inserimento del punto 6°
nel titolo «Con quelli della Società» [punto per altro incompiuto, per cui
D. Bosco vi scriverà accanto: «pare che ci manchi qualcosa» ed un'altra
mano (Rua?) interverrà nel sostituire «di fatti» con «colle parole e coi
fatti»] tendono ad escludere che il testo da cui Berto trascrive siano i mss. lO
o 11. E' pertanto presumibile l'esistenza di un documento intermedio. D. Bo-
sco apporta qua e là variazioni talora significative, redige con difficoltà ex novo
il punto 6° del titolo « Coi giovani allievi », sostituisce la data.

2.7 Page 17

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 141
Datazione. - La trascrizione effettuata dal presunto copista Berto risale
alla vigilia del Natale del 1875; tale data è sostituita dalla penna di D. Bosco
con un'altra: giorno di S. Giuseppe [19 marzo] 1876.
= 13. ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori manoscritto
Descrizione. - Il ms. è costituito da un quadernetto grigio di 26 fo-
gli, col dorso blu, di mm. 192 X 145. Nonostante macchie di umidità sulla
copertina e sul primo ed ultimo foglio, è ben conservato. La copertina riporta
due annotazioni: in penna color bruno è scritto: Ricordi; a matita invece:
Ricordi confidenziali ai Direttori. Il f. 1 è bianco, salvo la nota d'archivio:
S. 131.02.6 e la data: 19-III-1876. Seguono poi sette fogli con i «Ricordi
confidenziali », quattro con le «Norme private pei Direttori che possano ser-
vire di Spiegazione e Complemento ai Ricordi Confidenziali », ed altri cinque
con avvisi di vario genere, ma vergati da una mano diversa da quella dei
primi undici fogli. Gli ultimi nove fogli sono bianchi. Il testo dei ricordi [si-
gle delle microschede: 1363 A 7 - 1363 B 8] è scritto con una grafia quanto
mai elegante e chiara. L'inchiostro è bruno.
Contenuto. - Elementi di critica interna (tipici ettol'i di trascnzione,
riferimento alla postilla di D. Bosco sul ms. 12. E ecc.) fanno ritenere che il
documento 13 sia un apografo della redazione definitiva del documento 12.E.
L'anonimo copista dimostra scarsa dimestichezza col latino non riuscendo a
trascrivere senza errori le due semplicissime frasi latine: Hic scientia est;
Haec autem similia. Un'altra mano (D. Rua?) ha corretto in inchiostro nero
i vari errori di ortografia. Infine una terza mano, con inchiostro bruno, ha
postillato due punti: sul f. 4v, accanto al punto del titolo « Coi coadiutori
e colle persone di servizio» scrive: «E se sono coadiutori? Basta? [la Messa
\\
quotidiana e la recezione dei sacramenti secondo le regole della Congrega-
zione]; sul f. T' al punto 6° del titolo «Con quelli della Società» scrive:
« si domandi» accanto alle parole « di fatto pare che ci manchi qualche cosa »,
parole che il copista aveva materialmente trascritto dal documento 12.E.
Datazione. - Il documento porta la data dell'originale da cui trascrive:
Giorno di S. Giuseppe An. 1876, ma evidentemente è posteriore a tale data.
= 14. ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori copia omotipica
Descrizione. - La copia litografata è composta di due fogli doppi (8 pa-
gine) di mm. 280 X 220. Sul margine superiore sinistro del f. F si legge l'in-
testazione: Oratorio di S. Francesco di Sales. Torino, Via Cottolengo, n. 32.
L'Exp. invece è il seguente: ...aH.mo amico Sac. Gio' Bosco. La riproduzione
del nome è stata fatta sulla firma autografa di D. Bosco. La grafia dell'intera

2.8 Page 18

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142 Francesco lvIotto
trascrizione è arrotondata, regolarissima. Il margine bianco sia destro che si-
nistro è di circa lO mm. Le sigle estreme delle microschede sono le seguenti:
1363 E Il - 1363 A 3.
Contenuto. - Il confronto fra il testo del'edizione omotipica e quello
del ms. 12.E porta a concludere che i due documenti, datati per altro allo
stesso giorno (Vigilia del S. Natale) sono somigliantissimi, ma non perfetta-
mente identici. Le varianti, per lo più formali (punteggiatura e ortografia di-
verse, spostamenti di articoli ed aggettivi, scambi di plurali con singolari, ecc.)
saranno riprese almeno in parte, dall'edizione omotipica del 1886. L'aggettivo
« civili» accanto alla parola « autorità» (punto 2° del titolo « Cogli esterni»)
non appare invece in nessun altro documento, né precedente né seguente.
Datazione. - Vigilia del S. Natale 1875.
15. F = ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori copia omotipica
Descrizione. L'edizione omotipica del 1886 è fatta su foglio doppio di
carta leggera, di mm. 270 X 182. Il margine bianco sulla sinistra dei fogli è
di circa 20 mm; quello di destra di circa lO mm. Sul f. F si legge l'intesta-
zione: Oratorio di San Francesco di Sales. Al di sopra sono poste alcune note
d'archivio: a matita: Manca nelle MB 87-E-XV; in pastello blu con sottoli-
neatura in pastello rosso: 8-12-1866. Le sigle della microschedatura sono col-
locate a pie' pagina: 1364 A 4 - 1364 A lO. Inc.: «Strenna Natalizia ossia
Ricordi Confidenziali al Direttore della casa di ... »; Exp.: « ... aff.mo in G.C.
Sac. Gio Bosco. Torino, 1886, Festa dell'Immacolata Concezione di Maria SS.,
4Y anniversario della fondazione dell'Oratorio ». Visibilissime sono le mac-
chie d'umidità, specialmente sull'ultimo foglio.
Contenuto. - Posteriore di oltre lO anni rispetto al documento 12.E ed
alla edizione omotipica del 1875, il testo riprodotto nel 1886 si diversifica
da essi per le varianti numerose, anche se non sempre significative. Si tratta
invero di difformità nell'uso. della punteggiatura e dell'ortografia, di parole
sostituite, di correzioni stilistiche o di precisazioni.
Datazione. - 8 dicembre 1886.
= 16. G ASC 131.02 Ricordi confidenziali ai Direttori copia omotipica
Descrizione. L'edizione omotipica dei «Ricordi confidenziali» in lin-
gua francese si presenta su due fogli doppi di carta uso stampa, dalle dimen-
sioni di mm. 215 X 138. Il margine bianco sulla sinistra e destra dei fogli è
alternativamente di lO e 25 mm. circa. Inc.: Recommandations confidentiel-

2.9 Page 19

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 143
les aux directeurs ...; Exp. : ... Votre tou t affectionné en J.C. Abbé J. Bosco.
I caratteri dell'edizione sono per la maggior parte uso mano, con alcuni cor-
sivi e tondi uso stampa, specialmente al punto 3° del titolo « Conduite envers
les élèves» (p. 5).
Contenuto. - Si tratta della traduzione in lingua francese dell'originale
in lingua italiana datato 8 dicembre 1886. La traduzione è attenta, diligente,
priva di errori d'ortografia, anche se talvolta pecca di imperizia. Così ad es.
sono maldestre le espressioni: « On invitera également les autorités et toutes
les personnes portées pour nous (p. 6, punto 2°, titolo «Conduite à l'égard
des externes»), ovvero «L'observance exacte des Règles est meilleure que
n'importe quelle variation » (p. 7, punto 4°, titolo « Conduite envers les Mem-
bres de la Société »), ecc.
Datazione. - Soltanto la critica interna permette di datare il documento,
che pure porta la data dell'8 dicembre 1886, vale a dire quella dell'originale
di cui costituisce la traduzione. Con ogni probabilità il testo è stato litogra-
fato nel medesimo anno o negli anni immediatamente seguenti. Le varie disav-
venture di traduzione sembrano difatti piuttosto rare negli anni di fine secolo.
Così pure l'accenno al direttore « confesseur ordinaire» delle case proibisce
di ipotizzare una traduzione posteriore al 1900.
Criteri di edizione
Come abbiamo già detto, l'intento della nostra edizione è quello di ga-
rantire un testo autentico dei «Ricordi confidenziali» e di documentare, in
apparato, la storia delle varie redazioni rivedute, corrette ed accresciute.
A fine di non sminuzzare nell' apparato della redazione ultima quella che
invece era stata la redazione più antica, più personale e più intima, abbiamo
creduto utile pubblicare per intero entrambi le redazioni: quella del 1863
(= 2.B) e quella del 1886 (= 14.F). Seguirà poi la redazione in lingua fran-
cese (= 15.G).
Pertanto l'apparato della redazione inviata a Don Rua (= 2.B) registrerà
unicamente le proprie varianti e quelle della sua prima stesura (= 1.A); in-
vece l'apparato della redazione ultima (= 14.F) metterà in evidenza le va-
rianti reperibili su documenti posteriori al 1863. Evidentemente non tutti que-
sti ultimi, che pure abbiamo sopra descritto, sono utili agli effetti del pre-
sente lavoro. Molti infatti, come già abbiamo accennato, non sono che sem-
plici copie di redazioni anteriori già prese in considerazione, prive di auten-
ticazione da parte di Don Bosco e senza valore documentaristico in ordine alla
ricostruzione testuale dei «Ricordi confidenziali ». Per evitare ogni equivoco,
diamo qui un elenco di tutti i documenti che utilizzeremo. Li contrassegniamo
con sigle:

2.10 Page 20

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144 Francesco Motto
- la lettera maiuscola indica il documento nel suo complesso;
- la lettera minuscola accanto alla maiuscola definisce l'eventuale «ma-
no » che ha operato su quel documento.
A documento n. 1
B documento n. 2
C documento n. 5
Ce:
Cb:
D documento n. 6
De:
Db:
scrittura di Don Bosco
scrittura di Don Bosco (edito per intero)
scrittura di Berto
scrittura di Don Bosco
scrittura di Berto
scrittura di Don Bosco
E documento n. 12
Ee:
Eb:
Er:
F documento n. 15
scrittura di Berto
scrittura di Don Bosco
scrittura di Don Rua
copia omotipica (edito per intero)
G documento n. 16 copia omotipica in lingua francese (edito per intero)
La trascrizione dei testi, l'indicazione delle varianti contenutistiche e for-
mali è stata fatta, crediamo, con la massima cura, nel rispetto per quanto pos-
sibile dell'ortografia e dell'interpunzione dei singoli documenti e limitando
al minimo indispensabile i nostri interventi, sempre per altro racchiusi entro
le parentesi quadre.
Non sempre agevole è stata l'individuazione delle varie «mani» inter-
venute sui documenti, specialmente quando si è trattato di attribuire la pa-
ternità ad un segno di punteggiatura, ad una riiscrizione di una sillaba o di
una lettera, ad una correzione di una maiuscola in minuscola o viceversa. Così
pure talvolta non si è riusciti a decifrare qualche sillaba cassata, per cui si è
dovuto ricorrere ad un numero possibilmente equivalente di puntini che la
sostituissero.
Notiamo ancora che Don Bosco, sovente, specie sui manoscntn 1.A e
2.B ha vergato una lineetta di 15/20 mm. anziché il punto fermo. Nella no-
stra edizione abbiamo sempre adottato il punto comune. Talvolta poi l'ama-
nuense ha usato la lettera j anziché la normale i: per l'edizione abbiamo sor-
volato su tale particolarità.
Infine per quanto concerne il testo edito 15.F segnaliamo che dal titolo
abbiamo depennato il troppo puntuale riferimento alla «strenna natalizia»
così come alle righe 95-101 abbiamo posto in corsivo le brevi risposte dei
giovani allievi alle domande del direttore.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 145
[1863]
[. F
AL SUO AMATISSIMO FIGLIUOLO D. RUA MICHELE
IL SAC. BOSCO GIO' SALUTE NEL SIGNORE
Poiché la divina provvidenza ha disposto che noi possiamo aprire una casa
destinata a promuovere il bene della gioventù in Mirabello ho pensato che possa tor-
nare a gloria di Dio e a vantaggio delle anime affidandone a te la direzione.
5
Ma siccome non posso sempre trovarmi al tuo fianco per suggerir ti quelle cose
che forse tu hai più volte udito o veduto praticarsi tra noi e che io vorrei spesso
ripeterti; così spero farti cosa grata scrivendoti qui alcuni avvisi che ti potranno
servire di norma nell'operare. Ti parlo colla voce di un tenero padre che apre il
suo cuore ad uno de' suoi più cari figliuoli.
10
Voglio scriverli di mia mano perché tu abbia sempre teco un pegno del grande
affetto che ti porto, e ti siano di memoria permanente del vivo desiderio che nu-
tro che tu guadagni molte anime al Signore.
Con te stesso
10 Niente ti turbi.
15
2° Evita le mortificazioni nel cibo e in ciascuna notte non fare meno di sei
ore di riposo. Questo è utile per la tua sanità e per poter promuovere il bene delle
anime di giovanetti a te affidati.
1 figliuoloJ figlio Sac. Al <figlio) con A2 2 IlJ il A Cio'J Gioanni A 3 ha...
possiamo] dispose di poter A 4 MirabelloJ Mirabello, A 4-5 che possa tornareJ
di Al tornare corr A2 5 post a add maggior A e...affidandone] il fidarne A
6 sempre trovarmiJ trovarmi sempre A suggerirtiJ darti o meglio ripeterti A
post cose add e quegli avvisi Al del A2 7 forse ...o] tu forse avrai già udito o Al
<tu forse avrai già) corr A2 post veduto add a A tra noi om A 7-8 e che ...
ripeterti om A BI add mrg B2 8 così om. Al add mrg A2 speroJ stimo A seri-
vendotiJ di darti Al scrivendoti corr sl A2 8-9 ti potranno servireJ potranno ser-
virei A l <potranno) servirti corr A 2 9 diJ per A l di corr sl A 2 nell'] nel tuo A l
nell' corr A2 9-10 il suo om A
10 suoi trsp p cari A
11 Voglio scriverliJ
Ricevili adunque scritti A Voglio scriverti BI <Voglio) scriverli con B2 perchè...
unJ come A del grandeJ del mio Al dell' corr A2 12 post che add io A
ti ...permanente] come atto esterno A post del om mio Al add sl A2 add BI del
B2 12-13 che nutro ...guadagniJ che tu guadagni A BI <che) nutro ehe tu <gua-
dagni) corr B2 14 ConJ A Al Con corr A2 15 1° Niente ti turbi om Al add
mrg A2 16 20J 10 Al 20 corr A2 EvitaJ A te raccomando di evitare A in
ciascuna notte om Al add sl A2 17 utile] necessario A la tuaJ conservarti
la Al conservare <la) corr A2 e per poter promuovere il] quindi poter lavorare
pel Al e promuovere il corr sl A2 18 di ...affidati om A
10

3.2 Page 22

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146 Francesco Motto
Jo Celebra la santa messa e recita il breviario pie) devote) attente. Ciò procura
20 di praticare tu stesso e di farlo eziandio praticare da' tuoi dipendenti.
4° Ogni mattina un poco di meditazione, lungo il giorno una visita al SS. Sa-
cramento. Il rimanente come è disposto dalle regole della società.
5° Studia di farti amare prima di farti temere. Nel comandare e correggere fa
sempre vedere che tu cerchi il bene delle anime. Tollera ogni cosa quando trattasi
25 d'impedire il peccato. Le tue sollecitudini siano tutte dirette al bene spirituale, sa-
nitario, scientifico de' giovanetti dalla divina provvidenza a te affidati.
6° Nel deliberare di cose di maggior importanza fa' sempre una elevazione del
tuo cuore a Dio prima di deliberare. Quando ti è fatta qualche relazione, procura
di rischiarare bene i fatti prima di giudicare. Non di rado sono riferite cose che a
30 primo annunzio sembrano travi e non sono che paglie. I
Coi Maestri
f.1Y
1° Procura che ai maestri nulla manchi di quanto loro è necessario pel vitto
e pel vestito. Tien conto delle loro fatiche, ed essendo ammalati o semplicemente
incomodati, manda tosto un supplente nella loro classe.
35
Fa' di parlare spesso con loro o separatamente o simultaneamente; osserva
se non hanno troppe occupazioni; se loro mancano abiti, libri; se hanno qualche
pena fisica o morale; oppure se trovansi in loro classe allievi che abbiano bisogno
19 3°J 2° Al corr Az
Celebra...attenteJ Procura di recitar pie divote attente
il tuo breviario Al <Procura di) celebrare la santa Messa e recitare il breviario <pie
divote attente) corr mrg AZ Celebra <la santa Messa e) recita <il breviario pie di-
vate attente) corr sl A3 CiòJ Questo A 20 praticare...da.'] praticarlo tu e di
insinuarlo anche ne' A 21 40] 30 Al 40 corr A2 23 50] 40 Al 50 corr A2 farti]
farne Al farti corr A2
temere. Nel] temere; nel A
e correggere om Al add
sl AZ 24 vedereJ conoscere A tu om Al add sl A2 cerchiJ desideri A
post delle anime add e non mai il tuo capriccio A trattasiJ si tratta A 25 pec-
cato.J peccato; A Le tue ...diretteJ ogni tuo sforzo sia sempre diretto Al <Ogni...
sia ) <diretto) corr A 2 25-26 spirituale, sanitario, scientificoJ delle anime A
26 dalla divina provvidenza om A
27 60 om Al 50 add A2 60 corr A3
Nel. ..
di deliberare om Al Pensaci alquanto prima di deliberare in cose di importanza e ne'
dubbi appigliati [appigliati corr ex prendiJ sempre a quelle cose che sembrano di
maggior gloria di Dio add mrg i A2 28 ante quando add 70 Az del A3 28-30
Quando ...paglie om Al Quando ti è fatto rapporto intorno a qualcheduno, procura
di rischiarare bene il fatto prima di giudicare. Spesso ti saranno dette cose che sem-
brano travi [sembrano travi corr ex sembrc ... traveJ e sono soltanto paglie add mrg
i A2 30 paglieJ busche BI paglie corr B2 31 CoiJ Ai Al Coi corr A2 33 ve-
stitoJ riposo A fatiche,J fatiche; A 34 manda] fa Al manda corr Az 35 Fa'J
Procura A separatamente] privatamente Al separatamerrte corr sl AZ oJ e
Al o corr A2 post osserva add se essi sono bene in salute Al del Az 36-37 se
loro ...oppure om Al add mrg A2
37-38 se trovansi ... diJ se non hanno allievi
che meritino correzione o Al trovansi in classe allievi che [che add slJ abbiano
bisogno di corr mrg A 2

3.3 Page 23

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 147
di correzione o di speciale riguardo nel modo e nel grado dell'insegnamento. Co-
nosciuto qualche bisogno fa quanto puoi per provvedervi.
3° In conferenza apposita raccomanda che interroghino indistintamente tutti 1 40
giovani della classe; leggano per turno qualche lavoro di ognuno. Fuggano l'amici-
zia particolare e la parzialità fra i loro allievi. Quando occorre solennità, novena, o
semplicemente una festa in onor di Maria SS. di qualche santo protettore del se-
minario o di qualche Mistero di nostra santa religione, ne diano cenno con un sem-
plice annunzio.
45
Cogli assistenti e coi capi di camerata
I? Quanto si è detto dei maestri si può in gran parte applicare agli assistenti
ed ai capi di camerata.
2° Procura che abbiano il tempo e la comodità di andare a scuola, studiare,
sempre per altro in modo compatibile coi loro doveri.
50
}o Trattienti volentieri con essi per udirne il parere intorno alla condotta dei
giovani loro affidati. Si trovino puntuali al loro dovere; facciano ricreazione co'
giovani.
4°Accorgendoti che taluno di essi contragga amICIZIa particolare con qualche
allievo, oppure scorgendo la moralità di loro essere in pericolo, con tutta prudenza 55
lo cangerai d'uffizio, gli darai altra occupazione; che se continua il pericolo ne da-
rai tosto avviso a me stesso.
38 di 2 om Al add sl Az
speciale] speciali A
nel modo e nel grado] nel
grado e nel modo A dell'] d' A 39 fa om Al add sl A2 41 classe;] clas-
se, A turno] torno A B ognuno.] ciascuno; A
41-42 amicizia] invi-
dia A l amicizia corr A 2
42 particolare] parziale A l particolare corr A 2
la]
le A allievi.] allievi; A occorre om Al add mrg A2 42-43 o semplicemente
una festa] od anche un semplice fatto A l <od anche) <semplice fatto) corr
A2
44 di qualche...religione om A
ne diano] se ne dia A
post cenno
add in classe A 46 Cogli assistenti] Ai giovani Al Agli assistenti corr A2 Cogli
<assistenti) corr sl A3 coi om A 47 Quanto si è detto] Per quanto ti è pos-
sibile Al Quanto si <è) detto corr A2 dei] pei A 47-48 agli. ..camerata] ai
maestri ed agli assistenti A 49-50 abbiano ...doveri] loro nulla manchi perchè
possano continuare i loro studi; perciò fa [fa corr ex studi] in modo che qualcheduno
faccia loro scuola ed [ed add sl] abbiano tempo per istudiare A 51 Trattienti
volentieri] Li radunerai Al Procura di trattenerti corr A2 udirne il] udire il loro
Al udirne <il) corr A2 intorno alla] sulla A 52 ante ricreazione add la loro
A 54 Accorgendoti] Se tu scorgerai A taluno] un assistente co Al taluno
corr A2 contragga] formi un' Al <formi) corr A2 54-55 con qualche allievo om
A 55 oppure...loro] o te ne accorgi anche di lontano la sua moralità A essere]
è Al essere corr A2 tutta om A 56 d'uffizio] di sito A gli Al se occorre
gli corr A2 56-57 che se ...stesso] e se mettesse in pericolo la moralità di qualche
compagno o di qualche giovane lo toglierai tosto dall'impiego e parteciperai tosto
la cosa a me A

3.4 Page 24

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148 Francesco Motto
5° Raduna qualche volta i maestri, gli assistenti e i capi di camerata e a tutti
dirai che si sforzino per impedire i cattivi discorsi, allontanare ogni libro, scritto,
60 immagini, pitture, bic scientia est) e qualsiasi cosa che metta in pericolo la regina
delle virtù, la purità. Diano buoni consigli, usino carità co' giovani. Conoscendo
qualche allievo pericoloso a' suoi compagni inculca che ti sia svelato, e se ne faccia
oggetto delle comuni sollecitudini. I
Colle persone di servizio
65
l° Non abbiano famigliarità co' giovani, e fa' in modo che possano ogni mat-
tina ascoltare la santa messa ed accostarsi ogni quindici giorni od una volta al mese
ai santi sacramenti.
2° Usa sempre carità nel comandare, facendo conoscere che tu desideri il bene
delle anime loro. Non si permetta che entrino donne ne' dormitori de' giovani od
70 in cucina nè trattino con alcuno della casa se non per cose di carità o di necessità.
}o Nascendo dissensioni tra le persone di servizio ed i giovani od altri del se-
minario, ascolta ognuno con bontà; ma per via ordinaria dirai separatamente il tuo
parere in modo che uno non oda quanto si dice all'altro.
4° Sia stabilito un capo alle persone di servizio di probità conosciuta. Costui
75 invigili specialmente sul lavoro e sulla moralità de' subalterni, e si adoperi con zelo
affinché non succedano furti nè facciansi cattivi discorsi.
58 Raduna] Radurai Al Radunerai corr sl Az qualche volta] una volta al mese
Al qualche <volta) corr sl AZ e], A
post camerata add e di passeggiata A
59-61 allontanare... purità om Al add mrg Az
60 pitture om A2
che om
A2 add sl A3
61 Diano] dia Al diano corr mrg A2
ante carità add grande
Al del Az
62 suoi om A
inculca...svelato] tela dicano A inculca che ti
sia partecipato BI <inculca che ti sia) svelato corr sl B2
64 Colle] Alle Al Colle
corr A2
65 ante famigliarità add molta A
66 ascoltare] ascoltar A Ogni...
mese] almeno una volta al mese Al ogni quindici giorni od <una volta al mese)
corr sl A2 ogni quindici giorni BI <ogni quindici giorni) od una volta al mese corr
sl B2
67 aisanti sacramenti t1'SP a ogni A
68 facendo] ed in ogni cosa fa
sempre A conoscere] loro co ...AI conoscere corr A2 tu om A 69 delle anime]
dell'anima A
ante Non add Quanto è possibile Al del A2
ne' dormitori ...
od om Al add mrg A2 70 nè] e Al nè corr sl A2 alcuno della casa] qualche
di essi; si può dire di tutto della casa Al alcuno della casa corr sl Az
di carità
o di necessità] che abbiano per oggetto la carità o la necessità Al di <carità) <o)
di <necessità) corr sl A2
71 ed i] co' Al ed i corr sl A2
od] o con Al od
corr sl Az
72 per via ... separatamente] pronunzia sempre Al per via ordinaria
dirai separatarnente corr sl A2 73 non oda] s Al non sappia corr A2 post altro
add ad eccezione che intervengano circostanze che persuadano diversamente A
74 post servizio add ma A l del A 2 75 sul. ..moralità] sulla fedeltà e sui discorsi A l
sulle azioni mal.. corr sl AZ sul lavoro e sulla moralità corr mrg A3 e si ... zelo om
A l add sl A 2
76 ne facciansi] e non si facciano A

3.5 Page 25

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 149
Coi giovani studenti
1° Non accetterai mai allievi che siano stati cacciati da altri collegi, oppure che
consti altrimenti essere di mali costumi. Se malgrado la debita precauzione accadrà
di accettarne alcuno di questo genere, dagli subito un compagno sicuro che non l'ab- 80
bandoni più. Qualora egli manchi in cose immorali sia appena una volta avvisato,
e se ricade sarà immediatamente rinviato a casa sua.
2° Fa' quanto puoi per passare in mezzo ai giovani tutto il tempo della ricrea-
zione, e procura di dire all'orecchio qualche affettuosa parola, che tu sai, di mano
in mano ne scorgerai il bisogno. Questo è il gran segreto che ti rende padrone del 85
cuore de' giovani.
3° Fa' vedere che li ascolti volentieri in confessione, ma dà loro libertà di con-
fessarsi da altri se lo desiderano. Studia di allontanare fin l'ombra di sospetto, che
tu ricordi quanto fu detto in confessione. Neppure apparisca il minimo segno di par-
zialità verso di chi si confessa da uno a preferenza di un altro.
90
4° Inizia la società dell'Immacolata Concezione; ma tu ne sarai soltanto pro-
motore e non direttore; considera tal cosa come opera de' giovani. I
Cogli esterni
1° La carità e la cortesia siano le note caratteristiche di un direttore tanto ver-
so gli interni, quanto verso gli esterni.
95
2° In caso di questioni di cose materiali, accondiscendi in tutto quello che puoi,
anche con qualche danno, purché si conservi la carità.
3° Se poi trattasi di cose spirituali, le questioni risolvansi sempre come pos-
sono tornare di maggior gloria di Dio. Impegni, puntigli, spirito di vendetta, amor
proprio, ragioni, pretensioni ed anche l'onore, tutto deve sacrificarsi in questo caso. 100
4° Se per altro la cosa fosse di grave importanza è bene di chiedere tempo per
pregare e dimj and jar consiglio a qualche pia e prudente persona.
78 Non accetterai mai] Non mai accettare per nessun motivo Al Per (nessun mo-
tivo) non mai accettare con sl A 2 allievi] alcun giovane A l un (giovane) corr
sl A2 siano stati cacciati] sia stato cacciato A
oppure] o A
79 consti
om Al ti consti add sl A2 post essere add un giovane Al del Az 80 alcuno]
qualcheduno A questo] tal A
81 più] mai A in cose immorali om A
avvisato] avvisato quindi Al corretto corr AZ
82 se ricade sarà] la secon-
da A
rinviato a casa sua] mandato via dal seminario A
83-84 ricreazione,]
ricreazione; A
84 qualche affettuosa] quella A l qualche affettuosa corr sl A 2
85 ante ne add si presenta l'occasione e tu A
che...padrone] per guadagnare
Al (per) renderti padrone corr sl A2
87 Fa ... confessione] Offriti pronto ad
ascoltare le confessioni dei giovani A
88 Studia] Ma procura Al procura corr
A2 Studia [ls] B
sospetto.] sospetto A
89 tu om A
Neppure... segno]
si usi ombra Al (Nè si) ... (ombra) corr A2 90 verso di] a A di] da Al di
corr A2 91 Inizia] Procura di iniziare A Concezione] concezione A B ma ...
soltanto] fa di essere Al ma ne sarai soltanto corr sl A2
92 e] ma Al e corr A2
96 dil] intorno a A
materiali,] materiali A puoi] è possibile A
98 post
spirituali add o semplicemente morali allora A
98-99 questioni...tornare] dis-
sensioni devono sempre risolversi nel senso che tornano A
99 post Dio add e
bene delle anime A
102 dimandar] dìmandare A

3.6 Page 26

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150 Francesco Motto
[1886]
RICORDI CONFIDENZIALI AL DIRETTORE DELLA CASA DI...
p. 1
Con te stesso
Niente ti turbi.
2° Evita le austerità nel cibo. Le tue mortificazioni siano nella diligenza a' tuoi
5 doveri e nel sopportare le molestie altrui. In ciascuna notte farai sette ore di riposo.
E' stabilita un'ora di latitudine in più o in meno per te e per gli altri, quando
v'interverrà qualche ragionevole causa. Questo è utile per la sanità tua e per quella
de' tuoi dipendenti.
3° Celebra la Santa Messa e recita il Breviario pie, attente ac devote. Ciò sia
lO per te e pe' tuoi dipendenti.
Non mai omettere ogni mattina la meditazione e lungo il giorno una visita
al SS. Sacramento. Il rimanente come è disposto dalle Regole della Società.
1 Ricordi Confidenziali al Direttore Della Casa di...J Al suo amatissimo figliuolo
N.N. Il Sac. Bosco Giovanni Salute nel Signore C Al Direttore Delle case particolari
della società Salesiana De Ricordi confidenziali <al Direttore) Della casa particolare
di N. corr sl Db Ricordi Confidenziali Al Direttore Della Casa Madre ossia Dell'Ora-
torio di S. Francesco di Sales. Torino Ee Ricordi Confidenziali dati dal Sac. Gio'
Bosco <Al Direttore Della Casa) corr sl Eb 2 ante Con te stesso add Poichè
la divina provvidenza ha disposto molte anime al Signore [,ledi p. 145J Ce del Cb
Con te stesso om Ee add Eb 4 austeritàJ mortifìcazioni Ce astinenze corr sl Cb
astinenze De austerità corr sl Db nel Ce del corr Cb del De nel corr sl Db 4-5
Le tue...altrui om Ce add sl Cb 4 sianoJ consistano Cb De siano corr sl Db a'J
ai E 5 post altrui add Cb1 del Cb2 InJ ed in Ce In corr Cb farai sette]
non fare meno di sei Ce farai sette corr Cb 6-7 È stabilita ...causa OJn Ce Si dia
un'ora di latitudine: cioè occorrendo ragionevole causa si può anticipare o differire
un'ora add Cb1 6 Un'ora di latitudine in più o in meno per te e per gli altri, quan-
do interviene ragionevole causa corr mrg ,i Cb2 È stabilita om Cb2 add sl Cb3 7
v'interverràJ interviene Cb2 interverrà D v'interverrà E
qualche om Cb2 De add
mrg Db causaJ motivo Cb2 causa corr Cb3 la sanità tuaJ la tua sanità Ce <la)
<sanità) corr Cb la sanità De <la) tua <sanità) corr sl Db 1 <la) <sanità) tua corr
sl Db 2 7-8 e per. ..dipendenti] e per promuovere il bene delle anime dei giovanetti
a te affidati C De e per quelli de' tuoi dipendenti a :fine di poter corr mrg i Db 1 <e
per...dipendenti) corr Db 2
9 Celebra...devote om De add mrg s Db Breviario]
breviario C attente ac devoteJ devote, attente C Db E 9-10 sia...dipendentiJ
procura di praticare tu stesso e di farlo eziandio praticare dai tuoi dipendenti Ce
sia per te e pei <tuoi dipendenti) corr sl Cb sia per te e per i tuoi dipendenti De sia
per te e per i tuoi dipendenti corr mrg s De Il Non mai omettere om C De Non
mai omettere di fare add mrg Db Non mai omettere Ee <Non) <omettere) di fare
corr sl Eb la meditazioneJ un poco di meditazione C De la tua <meditazione)
con sl Db eJ, C D E
12 Regole della SocietàJ regole della società C D E

3.7 Page 27

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 151
5° Studia di farti amare piuttosto che farti temere. La carità e la pazienza ti
accompagnino costantemente nel comandare, nel correggere, e fa in modo che ognu-
no dai tuoi fatti e dalle tue parole conosca che tu cerchi il bene delle anime. Tol- 15
lera qualunque cosa quando trattasi d'impedire il peccato. Le tue sollecitudini siano
dirette al bene spirituale, sanitario e scientifico dei giovanetti dalla Divina Provvi-
denza a te affidati.
Nelle cose di maggior importanza fa' sempre breve elevazione di cuore a
Dio prima di deliberare. Quando ti è fatta qualche relazione, ascolta tutto, ma pro- 20
p.2 cura di rischiarare bene i I fatti e di ascoltare ambe le parti prima di giudicare.
Non di rado certe cose a primo annunzio sembrano travi e non sono che paglie.
Coi Maestri
l° Procura che ai Maestri nulla manchi di quanto loro è necessario pel vitto
e pel vestito. Tien conto delle loro fatiche, ed essendo ammalati o semplicemente 25
incomodati, manda tosto un supplente nella loro classe.
2° Parla spesso con loro separatamente o simultaneamente; osserva se non han-
no troppe occupazioni; se loro mancano abiti, libri; se hanno qualche pena fisica o
morale; oppure se in loro classe abbiano allievi bisognosi di correzione o di spe-
ciale riguardo nella disciplina, nel modo e nel grado dell'insegnamento. Conosciuto 30
qualche bisogno, fa quanto puoi per provvedervi.
In Conferenze apposite raccomanda che interroghino indistintamente tutti
13 piuttosto che] prima di C D Ee Se vuoi corr sl Eb 13-14 La carità...costan-
temente om Ce add sl Cb 14 accompagnino] accompagni Cb nel] Nel C De
nel corr mrg Db ,nel] e C De <e) nel corr sl Db ,e fa] fa Ce .Fa corr sl Cb
.Fa De ,e fa corr 51 Db 14-15 in modo ...conosca] sempre vedere Ce in modo che
dai tuoi fatti e dalle tue parole ognuno conosca corr sl Cb 16 qualunque] ogni
Ce qualunque corr sl Cb 17 post dirette add tutte C De del Db e scientifico]
scientifico, Ce <scientifico) corr Cb scientifico D E 17-18 Divina Provvidenza] di-
vina provvidenza C D 19 Nelle cose] Nel deliberare di cose Ce Nelle deliberazioni
di cose corr Cb1 Nelle cose corr sl Cb2 breve] una C De breve corr sl Db di]
del tuo Ce di corr 51 Cb 20 ascolta tutto, ma om. Ce add sl Cb 21 e di ascol-
tare ambe le parti om C D ambe] anche E 22 di rado] dirado Ce di rado
corr Cb certe cose] sono riferite cose che, Ce ti saranno <riferite cose che) corr
sl Cb ti. ..che De certe cose COYr 51 Db certe cose Ee trsp p annunzio Eb 23 Maestri]
maestri Ce Maestri corr Cb 25-26 ammalati...incomodati] ammalato ...incomodato
Ce ammalati.. .incomodati corr Cb 27 Parla] Fa di parlare Ce parla corr Cb ante
separatarnerrte add o C D 28 troppe occupazioni] troppa occupazione Ce troppe
occupazioni corr Cb 29 se in loro ...bisognosi] se trovansi in loro classe allievi che
abbiano bisogno Ce <se...allievi) bisognosi corr 51 Cb se ...bisognosi De <se) <in
loro classe) abbiano <allievi bisognosi) corr 51 Db
30 nella disciplina, orn C D
add E 31 bisogno,] bisogno C D E 32 In Conferenze apposite] In conferenza
apposita C D raccomanda] raccomandino De raccomanda corr Db indistin-
tamente] indistint...te De indistintamente corr Db

3.8 Page 28

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152 Francesco Motto
gli allievi della classe; leggano per turno i lavori d'ognuno. Fuggano le amrcizre par-
ticolari e le parzialità, nè mai introducano allievi od altri in camera loro.
35
4° Dovendo dare incombenze od avvisi agli allievi, si servano di una sala o
camera stabilita a quest'uopo.
5° Quando ricorrono Solennità, Novene o Feste in onore di Maria. SS., di qual-
che Santo Patrono del paese, del Collegio, o qualche Mistero di Nostra Santa Reli-
gione, ne diano annunzio con brevi parole, ma non omettano mai.
40
6° Si vegli affinché i Maestri non mandino mai allievi via di scuola ed ove vi
fossero assolutamente costretti li facciano accompagnare al Superiore. Neppure per-
cuotano mai per nessun motivo i negligenti o delinquenti. Succedendo cose gravi
se ne dia tosto avviso al Direttore degli Studi o al Superiore della Casa.
7° I Maestri fuori della scuola non esercitino alcuna autorità su' loro allievi,
45 e si limitino ai consigli, agli avvisi o al più alle correzioni che permette e sugge-
risce la carità ben intesa.
.
33 gli allievi] i giovani Ce gli allievi corr sl Cb turno] torno C D E i lavori]
qualche lavoro C D E
33-34 le amicizie...parzialità] l'amicizia particolare e la
parzialità fra i loro allievi Ce <l'amicizia particolare e> le <parzialità> corr Cb l'ami-
cizia particolare, e le parzialità D E
34 nè .. .loro om Ce nè mai introducano
alcuno in camera loro add mrg i Cb add De nè mai introducano allievi od altri in
camera loro Ee non <introducano ...loro >, nè mai mandino allievi fuori di scuola
per punizione senza farli accompagnare corr Eb 35 4° om C De add mrg Db
35-36 Dovendo ...uopo om Ce add mrg i Cb
35 incombenze] incumbenze C in-
combenze De incumbenze corr Db incumbenze E
od avvisi agli allievi] ai me-
desimi o dare avvisi opportuni C De o <avvisi> agli allievi corr sl Db 36 uopo]
uso C De scopo corr Db
37 om C De add mrg Db
ricorrono] occorre
C De occorrono corr sl Db
Solennità, Novene o Feste] solennità, novena o
semplicemente una festa Ce <solennità, novena o> <festa> corr Cb solennità, no-
vena o qualche festa De <solennità, novena o> <festa> corr Db solennità, Novene
o Festa Ee <solennità, Novene o> Feste corr Eb onore] onor C D
37-38 di
qualche...Collegio] di qualche santo del Seminario Ce <di qualche santo del> col-
legio corr sl Cb di qualche santo del collegio De <di qualche santo> nel paese, nel
<collegio> corr sl Db di qualche santo nel paese, nel Collegio E 38 post o add
di C De del Db Mistero] mistero C D 39 annunzio con brevi parole] ne diano
cenno con un semplice annunzio Ce <ne diano cenno> agli allievi <con un semplice
annunzio> con sl Cb ne diano cenno agli allievi con un semplice annunzio De <ne
diano> <annunzio > con poche parole corr Db ma non omettano mai om C De
ma non si omettano mai add Db ma non si omettano mai E 40 6° Si vegli...
Casa om C add mrg i Db
affìnchè] a che Db affìnchè E
Maestri] maestri
Db mandino] caccino Db 1 espellano corr sl Db 2 espellano E allievi] allievo Db
via di scuola] dalla classe Db E 40-41 ed ove ...Superiore om D E 41-42 Nep-
pure...motivo] infliggano castighi Db 1 <nè> mai percuotano corr Db 2 42 Suc-
cedendo]. Essendo Db 1 . Succedendo corr Db 2; succedendo E 43 o] od E Casa]
casa D E 44-46 I Maestri...intesa om C De add mrg Db 44 Maestri] maestri
D su' loro allievi om D E 45 agli om D Ee add sl Eb o al più alle] e
anche Db 1 o al più alle corr sl Db 2

3.9 Page 29

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 153
Cogli Assistenti e Capi di Dormitorio
1° Quanto si è detto dei Maestri si può in gran parte applicare agli Assistenti
p. 3 ed ai Capi di Dormitorio. !
2° Procura di distribuire le occupazioni' in modo che tanto essi quanto i Mae- 50
stri abbiano tempo e comodità di attendere ai loro studii.
Trattienti volentieri con essi per udire il loro parere intorno alla condotta
dei giovani ai medesimi affidati'. La parte più importante dei loro doveri sta nel
trovarsi puntuali al luogo dove si raccolgono i giovani pel riposo, scuola, lavoro,
ricreazione e simili.
55
4° Accorgendoti che taluno di essi contragga amicizia particolare con qualche
allievo, oppure che l'ufficio affidatogli, o la moralità di lui sia in pericolo, con
tutta prudenza lo cangerai d'impiego; se continua il pericolo, ne darai tosto avviso
al tuo Superiore.
5° Raduna qualche volta i Maestri, gli Assistenti, i Capi di Dormitorio e a 60
tutti dirai che si sforzino per impedire i cattivi discorsi, allontanare ogni libro,
scritto, immagini, pitture (hic scentia est) e qualsiasi cosa che metta in pericolo la
regina delle virtù, la purità. Diano buoni consigli, usino carità con tutti.
47 Assistenti] assistenti C Capi] coi capi C Dormitorio] camerata Ce dor-
mitorio corr sl Cb
48 Maestri] maestri C D
Assistenti] assistenti C D E
49 ed ai Capi di Dormitorio om Ce ed ai capi di camerata add Cb» (ed ai capi di)
dormitorio corr Cb2 ed ai capi di dormitorio D 50-51 di distribuire...studii] che
abbiano il tempo e la comodità di andare a scuola, studiare, sempre per altro in
modo compatibile coi loro doveri Ce (che abbiano studiare,) (per) quanto è (com-
patibile coi loro doveri) corr sl Cb che abbiano doveri De (che abbiano) (tempo
e) (comodità) di (studiare...doveri) corr Db che abbiano ... doveri E
52 udire
il loro parere] udirne il parere Ce udire (il) loro (parere) corr sl Cb
53 ai
medesimi affidati] loro affidati C De ai medesimi (affidati) corr sl Db ai medesimi
affidati Ee loro (affidati) corr Eb
53-54 La parte...trovarsi] si trovino Ce Il
punto fondamentale di ogni cosa sta che essi trovinsi corr sl Cb Il punto ... trovinsi
De La parte più impor[tan]te dei loro doveri sta nel trovarsi corr mrg Db
54
puntuali] per tempo Db- puntuali corr sl Db 2 54-55 al luogo...simili] al loro do-
vere. Facciano ricreazione coi giovani Ce (al loro dovere) e facciano (ricreazione
coi giovani) corr Cb al loro ...giovani De al luogo dove si raccolgono i giovani pel
riposo, scuola, lavoro e simili e facciano ricreazione co' giovani corr mrg Db- (al luogo ...
lavoro) (ricreazione) e simili corr sl Db 2 al luogo...simili Ee (al luogo ...riposo) (la-
voro) per la scuola, (ricreazione e simili) corr sl Eb 57 l'ufficio affidatogli, o 0112
C D uffìzio affidatogli o E la moralità di lui sia] scorgendo la moralità di lui es-
sere Ce (scorgendo la) loro (moralità) (essere) corr sl Cb- che (la) (moralità) di
lui sia corr sl Cb2 58 d'impiego;] di uffìzio, gli darai altra occupazione; che C De
(di uffizio) (;che) corr Db d'impiego, che Ee (d'impiego); corr Eb post ne add
gli Ce del Cb 59 al tuo Superiore] a me stesso Ce al tuo Superiore corr Cb Su-
periore] superiore D E 60 Maestri, gli Assistenti, i Capi] maestri, gli assistenti,
i capi C D Maestri, gli assistenti, i Capi E Dormitorio] camerata Ce dormitorio
corr sl Cb dormitorio D 62 pitture] pittura Ce pitture corr Cb 63 con tutti]
coi giovani C De con tutti corr Db

3.10 Page 30

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154 Francesco Motto
6° Sia oggetto di comune sollecitudine scoprire gli allievi che fossero peri-
65 colosi; scopertine inculca che ti siano svelati.
Coi Coadiutori e colle persone di servizio
lo Fa' in modo che ogni mattina possano ascoltare la S. Messa ed accostarsi
ai SS. Sacramenti secondo le regole della Società. Le persone di servizio si esortino
alla Confessione ogni quindici giorni od una volta al mese.
70
2° Usa gran carità nel comandare, facendo conoscere colle parole e coi fatti
che tu desideri il bene delle anime loro: veglia specialmente che non contraggano
familiarità coi giovani o con persone esterne.
3° Non mai permettere che entrino donne nei dormitorii od in cucina, né trat-
tino con alcuno della casa se non per cose di carità o di assoluta necessità. Que-
75 sto articolo è della massima importanza.
Nascendo dissensioni o contese tra le persone di servizio, tra gli assistenti,
tra i giovani od altri, ascolta ognuno con bontà, ma per via ordinaria dirai sepa-
ratamente il tuo parere in modo che uno non oda quanto si dice dell'altro.
Alle persone di servizio sia stabilito per capo un coadiutore di probità co-
64 6° 011t C De add mrg Db E
64-65 Sia...svelatiJ Conoscendo qualche al-
lievo pericoloso ai suoi compagni inculca che ti sia svelato, e se ne faccia oggetto
delle comuni sollecitudini Ce <Conoscendo ...ai) <compagni...sollecitudini) corr Cb
Conoscendo ...sollecitudini De Si faccia oggetto di comune sollecitudine per iscuoprire
allievi pericolosi e scoperti inculca <che ti sia svelato) corr mgr Db Si faccia ...peri-
colosi ed inculca che ti siano svelati Ee <Si faccia ...pericolosi) e scopertine <in-
culca...svelati) corr sl Eb 66 Coi Coadiutori e om Ce add Cb servizio] Ser-
vizio E 67 ante Fa' add Non abbiano famigliarità coi giovani e C D E 68-69
ai SS. Sacramenti...mese] ogni quindici giorni od una volta al mese ai Santi Sacra-
menti Ce <ai Santi Sacramenti) secondo le regole della congregazione. Le persone
di servizio si esortino alla Confessione ogni quindici giorni od una volta al mese corr
Cb 70 gran] sempre Ce gran corr sl Cb fatti] fatti, E colle parole e coi
fatti om Ce add mrg i Cb
71-72 veglia... esterne orn C De add mrg Db
72 o]
e Dbi o corr Db 2
73 3° Non mai permettere] Non si permetta C De 3° Non
mai permettere corr mrg Db donne ont Ce- add sl Ce2 dormitoriiJ dormitorii
dei giovani Ce <dormitorii) corr Cb
74 assoluta on: Ce add sl Cb
74-75
Questo...importanza om. Ce add Cb
76 4°J 30 C De corr Db
dissensioni o
contese] discensioni Ce <discensioni) o risse, corr sl Cb discensioni e risse, De dissen-
sioni <e risse) corr Db discussioni e risse, Ee <discussioni e risse) corr Eb 76-77
tra gli assistenti, tra i] od i Ce, tra gli assistenti o tra i corr sl Cb- <,tra gli assi-
stenti), <tra i) corr Cb2
77 post altri add del Seminario Ce del Cb
78 dice]
dica E dell'] all' C allo De all' corr Db dell' Ee all' corr Eb 79 5°] 4° C De
corr Db
79-80 Alle ...conosciuta] Sia stabilito un capo delle persone di ser-
vizio di probità conosciuta Ce <Sia stabilito) per <capo) alle persone di servizio
un [un add slJ coadiutore di probità conosciuta corr sl Cb
Sia ...conosciuta De
Alle persone di servizio sia stabilito per capo un coadiutore di probità conosciu-

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 155
nosciuta, che vegli sui loro lavori e sulla loro moralità, affinché non succedano 80
furti nè facciansi cattivi discorsi. Ma si adoperi costante sollecitudine per impe-
p.4 dire che alcuno si assuma I commissioni, affari riguardanti i parenti, od altri esterni,
chiunque siano.
Coi giovani allievi
I? Non accetterai mai allievi espulsi da altri Collegi, o de' quali ti consti essere 85
di mali costumi. Se malgrado la debita cautela, accadrà di accettarne alcuno di
questo genere, fissagli subito un compagno sicuro che lo assista e non lo perda
mai di vista. Qualora egli manchi in cose lubriche, si avvisi appena una volta, e
se ricade, sia immediatamente inviato a casa sua.
2° Procura di farti conoscere dagli allievi e di conoscere essi passando con loro 90
tutto il tempo possibile adoperandoti di dire all'orecchio loro qualche affettuosa
parola, che tu ben sai, di mano in mano ne scorgerai il bisogno. Questo è il gran
segreto che ti renderà padrone del loro cuore.
3° Dimanderai: - Quali sono queste parole? Quelle stesse che un tempo per
lo più furono dette a te. P. E.: Come stai? - Bene. - E di anima? - Così 95
ta trsp Db
80 che vegli sui loro lavori] Colui invigili specialmente sul lavoro
Ce che vegli sui lavori corr sl Cb che vegli sui lavori D loro moralità] moralità
dei subalterni, e si adoperi con zelo Ce <moralità) della servitù corr sl Cb moralità
della servitù D 81-83 Ma ... esterni, chiunque siano om Ce Ma si adoperi costan-
temente [che add Cb» del Cb2] per impedire che alcuno si assuma commissioni, affari
[fa... dalle add Cb» del Cb2] riguardanti agli esterni chiunque siano Ma ...siano D
Ee <Ma si adoperi) costante sollecitudine <per. ..siano) corr sl Eb
84 allievi] stu-
denti C De allievi corr sl Db Allievi E
85 espulsi] che siano stati scacciati Ce
<che siano stati) espulsi corr sl Cb Collegi] collegi C D o de' quali ti consti]
oppure ti consti altrimenti C D Ee o di cui <ti consti) corr sl Eb
86 cautela,]
precauzione C cauzione De cautela corr sl Db accettarne Ee accettare corr Eb
alcuno] alcuni C De alcuno corr Db 87 fissagli] dagli Ce fissagli corr sl Cb fida-
gli Del fissagli corr De 2 lo assista e non] non Ce lo assista e non corr sl Cb lo]
li C 87-88 perda mai di vista] abbandoni più C De perda mai di vista con sl Db
88 lubriche] immorali C immorali immorali De lubriche corr sl Db si avvisi ap-
pena una volta] sia appena una volta avvisato C De si avvisi <appena una volta)
corr sl Db 89 ricade,] ricade C D E sia...inviato] sarà...rinviato C sarà...inviato
De sia... <inviato) corr sl Db 90-91 Procura...possibile] Fa quanto puoi per passare
in mezzo ai giovani tutto il tempo della ricreazione Ce passa coi <giovani tutto il
tempo) che ti sarà possibile corr sl Cb Passa coi giovani tutto il tempo che ti riesce
possibile D Procura di farti conoscere dagli allievi e di conoscere loro stessi, passando
con loro tutto il tempo possibile Ee <Procura...stessi,) passa <con loro ...possibile)
corr Eb
91 adoperandoti] e procura C D loro om C D E
92 ben om
C De add sl Db
ne scorgerai] che ne scorgi Cel <che ne) scorgerai corr Ce2 ne
accorgerai De <ne) scorgerai corr Db
93 renderà] rende C D
loro cuore]
cuore dei giovani C D 94-104 Dimanderai...similia om C De add mrg Db 95
P.E] p.e. Db

4.2 Page 32

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156 Francesco Motto
così. - Tu dovresti aiutarmi in una grande impresa; mi aiuterai? -'- Sì) ma in che
cosa? - A farti buono. Oppure: A salvarti l'anima; oppure: A farti il più buono
dei nostri giovani. Coi più dissipati: - Quando vuoi cominciare? - Che cosa? -
Ad essere la mia consolazione; a tenere la condotta di S. Luigi. A quelli che sono
100 un po' restii ai santi Sacramenti: - Quando vuoi che rompiamo le corna al De-
monio? - In cbe modo? - Con una buona confessione. - Quando vuole. - Al
più presto possibile. Altre volte: - Quando faremo un buon bucato? Oppure: Ti
senti di aiutarmi a rompere le corna al Demonio? Vuoi che siamo due amici per
gli affari dell'anima? Haec aut similia.
105
4° Nelle nostre Case il Direttore è il Confessore Ordinario, perciò fa' vedere
che ascolti volontieri ognuno in Confessione, ma da' loro ampia libertà di confes-
sarsi da altri se lo desiderano. Fa' ben conoscere che nelle votazioni sulla condotta
morale tu non ci prendi parte e studia di allontanare sin l'ombra di sospetto che
tu abbia a servirti, oppure anche ricordarti di quanto fu detto in Confessione. Nep-
110 pure apparisca il minimo segno di parzialità verso chi si confessasse da uno a pre-
ferenza di un altro.
Il piccolo Clero, la Compagnia di S. Luigi, del SS. Sacramento, dell'Imma-
colata Concezione siano raccomandate e promosse. Dimostra benevolenza e soddi-
sfazione verso coloro che vi sono ascritti; ma tu ne sarai soltanto promotore e non
115 Direttore; considera tali I cose come opera dei giovani la cui direzione è affidata p. 5
al Catechista.
6° Quando riesci a scoprire qualche grave mancanza, fa' chiamare il colpevole
o sospettato tale in tua camera e nel modo il più caritatevole procura di fargli di-
chiarare la colpa e il torto nell'averla commessa; e di poi correggilo e invitalo ad
98 Che] che Db 99 Ad] ad Db 100-101 Demonio] demonio Db 101 Con] con
Db 102 Oppure om Db1 add sl Db2 103 Demonio] demonio Db 105 40] 3°
De con Db Confessore Ordinario] confessore ordinario D Confessore ordina-
rio E 106 volontieri] volentieri E Confessione] confessione D ma] ma, D
ampia om. D
106-107 confessarsi] Confessarsi E
107 ben om De add sl Db
107-108 condotta morale] moralità De condotta morale corr sl Db condotta morale,
E sin] fin E sospetto add, Ee del Eb 109 servirti,] servirti C ricordarti]
ricordare De ricordarti corr Db Confessione] confessione D 110 confessasse]
confessa E
112 50] 3° De corr Db Il piccolo ...Sacramento] Inizia la società
Ce Il piccolo clero, la compagnia di S. Luigi, del SS. Sacramento corr sl Cb 113
Concezione] concezione C siano raccomandate e promosse om Ce siano promosse
e raccomandate add mrg i Cb siano raccomandate e promosse D 113-114 Dimostra
...ascritti; om. C D Ee add myg i Eb 114 ma tu Ce Ma tu COn' mrg i Cb 115
Direttore] direttore C D considera Ee Considera corr Eb 115-116 la cui ...Cate-
chista om. Ce la cui direzione è affidata al catechista ovvero al dirett[ore] spirituali
add mrg i Cb1 <la cui ...catechista) ossia <dirett[orel spirituali) COl,}, Cb2 la cui ...spiri-
tuale D E
117-122 Quando ...impossibili om C D Ee add t sr Eb
117 grave om
Eb 1 add sl Eb 2 118 post o add il Eb tale] colpevole, Eb in tua camera orn Eb 1
add sl Eb 2 il om Eb 118-119 fargli dichiarare la colpa] farlo dichiarare colpe-
vole Eb 1 fargli conoscere la colpa corr sl Eb 2 <fargli) dichiarare <la) colpa corr
Eb 3
119 e iL.. commessa om Eb 1 add mrg Eb 2 post poi add fa Eb 1 del Eb 2

4.3 Page 33

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 157
aggiustar le cose di sua coscienza. Con questo mezzo e continuando all'allievo una 120
benevola assistenza si ottennero dei maravigliosi effetti e delle emendazioni che sem-
bravano impossibili.
Cogli Esterni
1° Prestiamo volentieri l'opera nostra pel servizio religioso, per la predicazio-
ne, per celebrare Messe a comodità del pubblico e ascoltare le confessioni tutte le 125
volte che la carità e i doveri del proprio stato lo permettono, specialmente a favore
della parrocchia nei cui limiti trovasi la nostra casa. Ma non assumetevi mai im-
pieghi o altro che importi assenza dallo stabilimento o possa impedire gli uffizi a
ciascuno affidati.
2° Per cortesia siano talvolta invitati Sacerdoti esterni per le predicazioni, od 130
altro in occasione di Solennità, di trattenimenti musicali e simili. Lo stesso invito
si faccia alle Autorità e a tutte le persone benevoli o benemerite per favori usati
o che siano in grado di usarne.
La carità e la cortesia siano le note caratteristiche di un Direttore tanto
verso gli interni quanto verso gli esterni.
135
4° In caso di questioni sopra cose materiali accondiscendi in tutto quello che
puoi, anche con qualche danno purché si tenga lontano ogni appiglio di liti, od altro
che possa far perdere la carità.
Se trattasi di cose spirituali, le questioni risolvonsi sempre come possono
tornare a maggior gloria di Dio. Impegni, puntigli, spirito di vendetta, amor pro- 140
120 di sua coscienzaJ dell'anima Eb» di sua coscienza con sl Eb 2 continuandoJ
prestando Eb- continuando con Eb2
122 impossibili] incredibili Eb- quasi im-
possibili corr Eb 2 <impossibili) corr Eb3
123 EsterniJ esteri Ce esterni corr Cb
124-129 l° Prestiamo ...affidati om C De add mrg s Db
124 per om Db Ee add
sl Eb
125 Messe] messe Db
a comodità del pubblico om 5 Ee a pubblica
comodità add sl Eb e om. Db E 126 permettono,J permettono Db E 127 par-
rocchiaJ parochia Db parrocchia Ee parrochia corr Eb 127-129 Ma ...affidati orn
Dbi add mrg Db2 128 o altroJ o altro uffìzio Db 2 od <altro uffizio) con Db 3 od
altro uffizio E possaJ possano Db E 130-133 2° Per cortesia ...usarne om C De
add mrg Db
130 talvolta om Db E
SacerdotiJ sacerdoti Fb E
131 occa-
sioneJ occasioni Db E Solennità,J solennità o Db- solennità, corr Db 2 e simili]
o di altro genere Db E
132 post Autorità add civili Db
Autorità] autorità
Db E tutte...benemerite] qualsiasi altra persona benevola o benemerita Db qual-
siasi...benemerita Ee tutte le persone benevole <o) benemerite corr sl Eb
133
sianoJ sia Db E usarneJ usare Db 1 usarne corr Db 2 usarci Ee usarne con Eb
134 3°J l° C De corr Db DirettoreJ direttore C D 135 interniJ interni, C
D E 136 4°J 2° C De corr Db sopraJ di C D Ee sopra corr sl Eb 137-138
si tenga...caritàJ si conservi la carità Ce si tenga lontano ogni appiglio di liti o di
altra questione che possa far perdere la carità con mrg i Cb Si tenga ...di altre
questioni Del <si tenga di) altra questione che possa far perdere la carità corr
De 2 si tenga ...questione carità E 139 5°J 3° C De oorr Db post De add però
Ce corr poi Cb add poi De del Cb risolvonsiJ risolvansi C D

4.4 Page 34

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158 Francesco Motto
prio, ragioni, pretensioni ed anche l'onore, tutto deve sacrificarsi per evitare il
peccato.
6° Nelle cose di grave importanza è bene di chiedere tempo per pregare e di-
mandare consiglio a qualche pia e prudente persona.
145
Con quelli della Società
p.6
1o L'esatta osservanza delle Regole e specialmente dell'ubbidienza sono la base
di tutto. Ma se vuoi che gli altri obbediscano a te, sii tu ubbidiente a' tuoi supe-
riori. Niuno è idoneo a comandare, se non è capace di ubbidire.
2° Procura di ripartire le cose in modo che niuno sia troppo carico d'incom-
150 benze, ma fa' che ciascuno adempia fedelmente quelle che gli sono affidate.
3° Niuno della Congregazione faccia contratti, riceva danaro, faccia mutui o
imprestiti ai parenti, agli amici o ad altri. Nè alcuno conservi danaro od ammini-
strazione di cose temporali senza esserne direttamente autorizzato dal Superiore.
L'osservanza di questo articolo terrà lontano la peste più fatale alle Congregazioni
155 religiose.
4° Abborrisci come veleno le modificazioni delle Regole. L'esatta osservanza di
esse è migliore di qualunque variazione. Il meglio è nemico del bene.
5° Lo studio, il tempo, l'esperienza mi hanno fatto conoscere e toccar con
mano che la gola, l'interesse e la vanagloria furono la rovina di floridissime Con-
160 gregazioni e di rispettabili Ordini Religiosi. Gli anni faranno conoscere anche a te
delle verità che forse ora ti sembreranno incredibili.
6° Massima sollecitudine nel promuovere con le parole e co' fatti la vita comune.
141-142 per evitare il peccatoJ in questo caso Ce purchè si possa evitare il peccato
corr Cb purchè...peccato De per (evitare il peccato) corr sl Db 143 6°J 4° C D
Nelle coseJ Se per altro la cosa fosse C D 145-162 Con quelli...comune om C 145
Con quelli della SocietàJ Coi fratelli della Società Salesiana De Con quelli (della So-
cietà) corr Db 146 ante Regole add nostre De del Db sono J siano De sono
corr sl Db 147 obbediscano Del ubbidiscano corr De 2 ubbidiscano E 147-148
a' tuoi superioriJ a chi di ragione D E
149 Procura...di] Niuno abbia troppe
De Procura di ripartire le cose in modo che niuno sia [sia it Db» del Db2J troppo ca-
rico di corr mrg Db Procura...di Ee (Procura di ripartire le) occupazioni (in modo
che niuno sia troppo carico di) corr sl Eb incombenze De incumbenze corr sl Db
incumbenze E 150 fa che om De add sl Db post sono add state De del Db 151
post danaro, add o De del Db 151-152 o imprestiti] o impresti danaro D od im-
prestiti E 152 , agli om D 154 alleJ dalle De alle corr Db 156 RegoleJ
regole D E 158-159 conoscere e toccar con manoJ con mano toccare D 159 fu-
ronoJ sono D
160 Ordini ReligiosiJ ordini religiosi D E faranno conoscere
anche a teJ ti faranno conoscere D E
161 sembreranno] sembrano E
162
6° Massima...comune om D con le parole e co' fatti la vita comuneJ la vita co-
mune di fatti Ee (la vita comune) colle parole e coi (fatti) corr sl Er[?J

4.5 Page 35

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 159
Nel Comandare
1° Non mai comandare cose che giudichi superiori alle forze dei subalterni,
oppure prevedi di non essere ubbidito. Fa' in modo di evitare i comandi ripu- 165
gnanti; anzi abbi massima cura di secondare le inclinazioni di ciascuno affidando
di preferenza quegli uffizi che a taluno si conoscono di maggior gradimento.
2° Non mai comandare cose dannose alla sanità o che impediscono il neces-
sario riposo o vengano in urto con altre incombenze od ordini di altro superiore.
3° Nel comandare si usino sempre modi e parole di carità e di mansuetudine. 170
Le minaccie, le ire, tanto meno le violenze, siano sempre lungi dalle tue parole e
dalle tue azioni.
p. 7
4° In caso di dover comandare cose difficili o ripugnanti I al subalterno si dica
P.E.: - Potresti fare questa o quell'altra cosa? Oppure: Ho cosa importante,
che non vorrei addossarti, perché difficile, ma non ho chi al pari di te possa com- 175
pierla. Avresti tempo, sanità; non te lo impedisce altra occupazione, ecc.? L'esperien-
za ha fatto conoscere che simili modi, usati a tempo, hanno molta efficacia.
5° Si faccia economia in tutto, ma assolutamente in modo che agli ammalati
nulla manchi. Si faccia per altro a tutti notare che abbiamo fatto voto di povertà,
perciò non dobbiamo cercare nemmeno desiderare agiatezza in cosa alcuna. Dob- 180
biamo amare la povertà ed i compagni della povertà. Quindi evitare ogni spesa non
assolutamente necessaria negli abiti, nei libri, nel mobiglio, nei viaggi, ecc.
Questo è come Testamento che indirizzo ai Direttori delle Case Particolari. Se
164 P05t add Procura D Ee del Eb che giudichi] che ti sembrino De del Db om
Ee che giudichi add sl Eb 164-165 subalterni, ..ubbidito] subalterni. D subalterni o
quando prevedi di non essere ubbidito Ee (subalterni>, oppure (prevedi...ubbidito>
corr sl Eb 165 Fa...i] mai si diano D Ee Fa in modo di evitare i corr sl Eb 166
; anziJ.Anzi E abbi] abbia De abbi corr Db 167 di preferenza om De add sl
Db quegli uffizi] le cose D Ee (le> cariche corr sl Ebi quegli uffìzi corr sl Eb 2 a
taluno om D Ee a ciascuno add sl Eb di maggior gradimento] di preferenza gra-
dito De di maggior gradimento corr sl Db 168 impediscono] impediscano D 169
urto].... Del urto corr De 2 incombenze] incumbenze D E P05t incombenze
add al medesimo affidate De del Db od ordini] o con ordine De (o con> ordini
corr Db o con ordini E superiore] Superiore E 171 minaccie] minacie Del mi-
nacce corr De 2 174 P.E.] p.e. D 176 te lo] ti D E occupazione, ecc?] occu-
pazione? D Ee (occupazione? > etc etc corr sl Eb 177 modi,] modi D E tem-
po,1 tempo E efficacia] efficacia Ee efficacia corr Eb 178 faccia D Ee usi corr
sl Eb- pratichi corr Eb2 tutto, ma] tutto; ma D tutto.Ma E assolutamente]
si faccia D Ee (si> usi corr sl Eb P05t ammalati add per altro ed ai De del
Db 179 si faccia per altro a tutti] Agli ammalati per altro ed ai sani si faccia De
Si faccia (per altro> a tutti corr sl Db
180 P05t dobbiamo add De del Db
cercare] cercare, D E 181 non om Del add sl De 2 182 libri.] libri D mobi-
glio D Ee suppellettile corr sl Eb ecc. om De etct add Db ecct. E 183 Que-
sto...Particolari om De add mrg Db Testamento] testamento Db Direttori]
dirittori Db Case] case Db P05t Particolari add ed in ispecial modo a quello
della Casa Madre di Torino add Ee (ed ...Casa> ... corr Eb

4.6 Page 36

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160 Francesco Motto
questi aVVISI saranno meSSI In pratica, io muoio tranquillo perché sono sicuro che
185 la nostra Società sarà ognor più fiorente in faccia agli uomini e benedetta dal Si-
gnore, e conseguirà il suo scopo che è la maggior gloria di Dio e la salvezza
delle anime.
Aff.mo in G. C.
Sac. Gio. Bosco
190 Torino, 1886, festa dell'Immacolata Concezione di Maria SS.,
45° anniversario della fondazione dell'Oratorio
184 post pratica add dai direttori delle Case particolari De del Db
tranquillo]
tranquillo, E sono sicuro che om De add sl Db 185 ognor...e] certamente bene-
detta dal Signore, perciò ognor più fiorente De <certamente...Signore), e <ognor più
fiorente) corr Db certamente benedetta dal Signore ed ognor più fiorente Ee ognor
più fiorente in faccia agli uomini; e <benedetta dal Signore) corr mrg i Eb e orn
D E 188-189 Aff.mo ...Bosco orn D E 190-191 Torino...Oratorio om D Torino
Vigilia del SS. Natale 1875 Ee <Torino) Giorno di S. Giuseppe 1876 corr sl Eb

4.7 Page 37

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 161
RECOMMANDATIONS CONFIDENTIELLES AUX DIRECTEURS
Conduite envers vous-mème
1o Que rien ne vous trouble.
2° Evitez les austérités dans la nourriture. Que vos mortifications consistent à
ètre exactement fidèle aux devoirs de votre charge et à supporter les peines qui
vous viendront des àmes à vous confiées par l'obéissance. Vous prendrez sept heu-
res de repos chaque nuit. Vous pourrez y ajouter ou y retrancher une heure, pour
vous ainsi que pour vos dépendants, lorsqu'il y aura un motif raisonnable. Cela
est utile pour votre santé et pour la leur.
3° Célébrez la Sainte Messe et récitez l'Office pie} attente, devote. Cela, pour
vous et pour vos dépendants.
4° N'omettez jamais de faire chaque matin la méditation, et, pendant le jour,
une visite au Très Saint Sacrement. Pour le reste, s'en tenir aux prescriptions des
Règles de la Société.
5° Efforcez-vous de vous faire aimer plutòt que de vous faire craindre. Que
la charité et la patience ne vous quittent jamais quand vous commandez et quand
vous faites cles corrections; et tàchez qu'à vos actions aussi bien qu'à vos paroles, tout
le monde puisse reconnaitre que vous cherchez le bien des àmes, Tolérez n'im-
porte quoi lorsqu'il s'agit d'empècher l'offense de Dieu. Que toutes vos sollicitu-
des aient en vue le bien spirituel, la santé et l'instruction des enfants que la Di-
vine Providence vous a confiés.
6° Dans les choses de majeure importance, faites toujours une courte éléva-
tion de coeur à Dieu avant de décider. Lorsque vous recevez quelque rapport,
écoutez tout, mais ayez soin de bien éclaircir les choses et d'entendre les deux
parties avant de juger. Assez souvent, certaines choses semblent au premier abord
des poutres, qui en réalité ne sont que des pailles.
Conduite avec les Professeurs
lo Ayez soin que rien ne manque aux professeurs de ce qui leur est néces-
saire, et pour la nourriture et pour les vètements. Tenez compte de leurs labeurs;
et s'il arrive qu'ils soient malades ou simplement indisposés, envoyez prompte-
ment un remplaçant dans leur classe.
2° Parlez-leur souvent, à chacun en particulier ou à tous ensemble; examinez
s'il ne sont pas surchargés d'occupations; s'il leur faut des vètements, des livres;
s'ils ont quelque souffrance physique ou peine morale; ou bien si leur classe comp-
te des élèves ayant besoin de correction, d'une surveillance plus attentive ou de
soins particuliers quant au mode et à la force de l'enseignement. A peine au-
rez-vous connu quelque besoin, faites tout votre possible pour y pourvoir.
3° Dans des conférences spéciales, recommandez-leur d'interroger indistincte-
ment tous les élèves de leur classe; de lire les devoirs de façon que chacun ait son
11

4.8 Page 38

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162 Francesco Motto
tour; qu'il fuient les amitiés particulières et les partialités, et n'introduisent jamais
dans leur chambre des élèves ou d'autres personnes.
4° Pour toutes les communications à faire ou avis à donner aux élèves, ils
iront dans une salle ou chambre destinée à cet usage.
5° A l'approche de quelque solennité, neuvaine ou fète en l'honneur de la
Très Sainte Vierge, de que1que Saint, Patron du pays, de la Maison, ou de quel-
que Mystère de notre sainte Religion, que les professeurs l'annoncent en quelques
mots; et qu'ils ne s'en dispensent jamais.
6° Soyez attentif à ce que les professeurs ne mettent jamais un élève hors de
la classe; si toutefois ils y étaient absolument obligés, qu'ils fassent accompagner cet
élève chez le Supérieur; qu'ils ne se permettent pas davantage de frapper jamais,
pour aucun motif, les enfants coupables de négligence ou de quelque autre faute.
S'il s'agissait de choses graves, que l'on en avise sans retard le Directeur des étu-
des ou le Supérieur de la Maison.
7° En dehors de la classe, les professeurs ne doivent jamais exercer aucune
autorité sur leurs élèves; qu'ils se bornent à conseiller, avertir ou, tout au plus, à
infliger les corrections permises et suggérées par la charité bien comprise.
Conduite vis à vis des Surveillants
1° Tout ce qui a été dit au sujet des professeurs, peut, en grande partie,
s'appliquer aux surveillants.
2° Dans la mesure du possible, répartissez les emplois de façon que les sur-
veillants, comme aussi les professeurs, aient le temps et les moyens de s'occuper
de leurs études.
3° Entretenez-vous volontiers avec eux pour connaitre leur avis SUl' la con-
duite des enfants qui leur sont confiés. Le plus important de leur devoir consiste
à se trouver ponctuellement aux endroits où se réunissent les enfants pour le l'e-
pos, pour la classe, pour le travail, la recréation et ainsi de suite.
4° Si vous vous apercevez que quelqu'un d'entre eux entretienne une amitié
particulière avec un élève, ou que l'emploi dont il est chargé souffre, ou que sa
moralité soit exposée notablement, avec toute la prudence requise, vous lui don-
nerez une autre occupation; si le danger persiste, vous en avertirez sans retard vo-
tre Supérieur.
30 Réunissez de temps en temps les professeurs et les surveillants, pour leur
dire à tous de s'efforcer d'empècher les mauvais discours, d'éloigner de la Maison
n'importe quels livres, écrits, images, peintures (Mc scientia est), ou tout autre
objet qui expose gravement la reine des vertus, la sainte pureté. Qu'ils donnent
de bons conseils, et qu'ils soient charitables envers tous.
6° Que chacun apporte la plus grande sollicitude à découvrir les élèves capa-
bles de nuire. Une fois découverts, faites comprendre qu'on doit vous les dénoncer.
Conduite envers les Coadjuteurs et les familiers de la Maison
1° Disposez toutes choses de façon que chaque matin ils puissent entendre la
Sainte Messe et s'approcher des Sacrements selon les Règles de la Congrégation.

4.9 Page 39

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 163
On exhortera les employés de la Maison à s'approcher du Sacrement de Pénitence
tous les quinze jours ou une fois par mois.
2° Vous userez d'une grande charité en leur donnant vos ordres, pour leur
prouver, par les paroles et par les actes, que vous désirez le bien de leurs àmes.
Veillez spécialement à ce qu'ils ne contraetene aucune familiarité avec les enfants
ou avec des personnes du dehors.
3° Ne permettez jamais à des femmes d'entrer dans les dortoirs et dans la
cuisine, ni de traiter avec les personnes de la Maison, si ce n'est pour quelque ser-
vice charitable ou pour quelque nécessité absolue. Cet article est de la plus grande
importance.
4° S'il surgit des contestations ou des disputes parmi les employés de la Mai-
son, parmi les surveillants, parmi les enfants ou autres personnes encore, écoutez
tout le monde avec bonté; mais, en règle ordinaire, vous direz séparément à cha-
cun votre manière de voir, de façon que l'un n'entende pas ce qui est dit à' l'autre.
5° Que l'on établisse camme chef des employés de la Maison un coadjuteur
d'une probité notoire, chargé de veiller sur leurs travaux et sur leur moralité, afin
que l'on n'ait pas à déplorer des vols, ni de mauvais propos. Ce chef déploiera
une sollicitude de tous les instants pour empècher que ces employés ne se char-
gent de commissions, d'affaires concernant les parents des élèves, ou toute autre
personne du dehors, quelle qu'elle puisse ètre.
Conduite envers les élèves
I? Vous n'admettrez jamais un élève chassé d'un autre Collège, ou dont les
mauvaises moeurs vous soient connues sans doute possible. Si, malgré toutes les
précautions requises, il vous arrive d'en accepter quelqu'un de ce geme, donnez-lui
de suite un compagnon sùr, qui le suive et ne le perde jamais de vue. S'il venait
à manquer en matière délicate, on l'avertira une fois seulement, et s'il retombe,
on l'enverra immédiatement chez lui.
Vous aurez à coeur de vous faire connaitre des élèves et de les connaitre
eux-mèmes, en passant au milieu d'eux tout le temps possible, mettant tout en
oeuvre pour leur dire à l'oreille, à mesure que vous en verrez le besoin, quelque
parole affectueuse, de vous bien connue. C'est là le grand secret qui vous rendra
rnaitre de leur coeur.
3° Vous me demandez: Quelles sont ces paroles? Celles mèmes qu'autrefois
on vous a dites à vous. Par exemple: - Comment vas-tu? - Bien. - Et pour
l'dme? - Par ci par là. - Tu devrais m'aider dans une grande entreprise. Veux-tu
m'aider? - Oui, mon Père, mais en quoi? - A te rendre sage, ou bien, à sauver
ton dme , ou bien. à te faire devenir le meilleur de nos enjants. Avec les plus dis-
sipés: Qua.nd ueux-tu commencer? - Quoi donc? - A étre ma consolation ...) à
vivre comme saint Louis de Gonzague. A ceux qui se font un peu tirer l'oreille
pour les Sacrements: Quand donc veux-tu que nous écornions le diable? - Mais
comment? - Par une bonne conjession. - Et quand ooulez-uous que je la fasse? -
Le plus tot possible. D'autres fois: Quand [erons-nous une bonne lessive? Ou bien
encore: Te sens-tu le courage de m'aider à casser les cornes au démon?... Veux-tu
que nous soyons deux amis pour ce qui regarde les besoins de ton iime? Haec
aut similia.

4.10 Page 40

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164 Francesco Motto
4° Dans nos Maisons, le confesseur ordinaire, c'est le Directeur: par consé-
quent, faites voir que vous écoutez volontiers tout le monde en confession; mais
donnez à tous ampIe liberté de se confesser à d'autres, s'ils le désirent. Faites bien
connaitre que vous n'avez aucune part dans les notes de conduite, et tàchez d'éloi-
gner mème l'ombre du soupçon que vous puissiez vous servir de ce qui a été dit
en confession, ou que vous vous le rappeliez. Que l'on n'aperçoive pas le moindre
signe de partialité envers qui se confesse plutòt à celui-ci qu'à celui-là.
5° Que l'Association des enfants de choeur, la Compagnie de Saint-Louis de
Gonzague, du T.S. Sacrement, de l'Immaculée Conception soient recommandées et
encouragées. Témoignez de la bienveillance et de la satisfaction à ceux qui en font
partie; mais vous n'en serez que le promoteur, et non le directeur; considérez
tout cela comme l'oeuvre des enfants, dont la direction est confiée au catéchiste.
6° Quand il vous arrivera de découvrir quelques manquements graves, faites
appeler dans votre chambre le coupable ou celui que vous croyez tel; alors, de la
manière la plus charitable possible, amenez-Ie à avouer sa faute et le tort qu'il a
eu de la commettre; ensuite, faites-lui la correction et invitez-le à mettre en paix
sa conscience. En procédant ainsi et en continuant à entourer l'élève d'une surveil-
lance bienveillante, on a obtenu des résultats merveilleux et des changements qui
semblaient impossibles.
Conduite à l' égard des externes
l° Prètons-nous volontiers au service religieux, à la prédication, à célébrer des
messes à des heures commodes pour les fidèles, à confesser toutes les fois que la
charité et les devoirs de notre état le permettent, spécialement en faveur de la pa-
roisse SUl' laquelle se trouve notre Maison. Mais n'acceptez jamais des emplois ou
des obligations qui entrainent votre absence de la Maison, ou puissent nuire aux
devoirs particuliers de chacun.
2° Par courtoisie, on invitera de temps en temps des prètres du dehors à
prècher, à prendre que1que part aux solennités, à assister aux séances musicales,
accadémiques ou littéraires. On invitera également les autorités et toutes les per-
sonnes portées pour nous, et celles qui ont des titres à notre reconnaissance et à nos
attentions en raison de bienfaits déjà reçus par nous, ou des services qu'elles se-
raient en état de nous rendre.
3° La charité et la courtoisie doivent ètre les qualités caractéristiques d'un Di-
recteur, aussi bien à l'égard des internes que vis à vis des personnes du dehors.
4° Dans les différends concernant le temporel, cédez en tout ce qui vous sera
possible, mème avec quelque préjudice ou perte, pourvu que l'on puisse écarter
tout prétexte à procès ou autre querelle de nature à ruiner la charité.
5° S'il s'agit du spirituel, on résoudra toujours les questions dans le sens de
la plus grande gIoire de Dieu. Entèternent, pointilleries, esprit de vengeance,
amour-propre, raison, prétentions et jusqu'à l'honneur, tout doit ètre sacrifié pour
éviter le péché.
6° Dans les choses de grande importance, il est convenable de demander du
temps pour prier et prendre les conseils de quelque personne pieuse et prudente.

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco 165
Conduite envers les Membres de la Société
1° L'exacte observance de la Règle, et spécialemet de ce qui a trait à l'obéis-
sance, est la base de tout. Mais si vous voulez que les autres vous obéissent, soyez
le premier à obéir à vos Supérieurs. Personne n'est apte à commander s'il ne sait
pas obéir.
2° Tàchez de distribuer la besogne en sorte que personne ne soit trop chargé,
mais veillez à ce que chacun remplisse fidèlement la charge qui lui a été confiée.
3° Qu'aucun membre de la Congrégation ne fasse des contrats, ne reçoive,
n'emprunte ou ne prète de 1'argent, qu'il s'agisse de ses parents, de simples amis
ou d'autres personnes. Que nul ne garde de 1'argent ou 1'administration de choses
temporelles, sans y ètre directement autorisé par le Supérieur. L'observance de cet
artic1e éloignera la peste la plus fatale aux Congrégations religieuses.
4° Abhorrez comme le poison les modifications des Règles. L'observance exacte
des Règles est meilleure que n'importe quelle variation. Le mieux est l'ennemi
du bien.
5° L'étude, le temps, 1'expérience m'ont fait connaitre et toucher du doigt
que la gourmandise, l'intérèt et la vaine gIoire ont été la ruine de Congrégations
très florissantes et d'Ordres religieux respectables. A vous aussi les années feront
connaitre des vérités qui actuellement vous semblent peut-ètre incroyables.
6° Apportez la plus grande sollicitude à mettre en honneur, par les paroles
et par les actes, la vie de communauté.
Sur la manière de commander
1° Ne commandez jamais des choses que vous jugiez au-dessus cles forces de
vos inférieurs, ou pour lesquelles vous pourriez prévoir qu'on ne vous obéirait pas.
Evitez, autant que possible, de commander des choses qui répugnent. Ayez grand
soin de seconder les inc1inations de chacun, en lui confiant de préférence les ern-
plois que vous savez lui ètre plus agréables.
2° Ne commandez jamais des choses nuisibles à la santé, qui empèchent de
prendre le repos nécessaire, ou qui vont contre d'autres devoirs ou ordres donnés
par un autre Supérieur.
3° En commandant, que 1'on ait toujours des manières aimables et que 1'on
par1e avec charité et douceur. Les menaces, la colère et à plus forte raison la vio-
lence, doivent toujours ètre bannies de vos paroles et de vos actes.
4° Si vous avez à commander à vos inférieurs quelque chose de difficile Oli
qui leur répugne, vous direz par exemple: Pourriez-vous faire ceci ou cela? Ou
bien: l'ai une chose importante à commander; je ne voudrais pas vous en char-
ger, parce qu'elle est difficile; mais je n'ai personne qui puisse s'en acquitter com-
me vous. Auriez-vous le temps, assez de santé? n'avez-vous pas d'autre occupation
qui vous empèche d'accepter celle-ci - L'expérience a fait connaitre que des pro-
cédés de ce genre, employés à propos, sont efficaces.
5° Que 1'on économise sur tout; mais de façon que rien absolument ne man-
que aux malades. Il sera bon, toutefois, de faire remarquer à tous les membres de

5.2 Page 42

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166 Francesco Motto
la Société que nous avons fait voeu de pauvreté; et que par conséquent nous ne
devons ni chercher, ni mème désirer nos aises en quoi que ce soit. Nous devons
aimer la pauvreté et les compagnons de la pauvreté. Par conséquent, évitez pour
les vètements, les livres, le mobilier, les voyages, toute dépense qui ne serait pas
absolument nécessaire.
Ceci est camme le testament que j'adresse aux Directeurs de nos Maisons. Si
ces avis sont pratiqués je meurs tranquille, parce que je suis sùr que notre Société
sera bénie du Seigneur, qu'elle sera toujours plus florissante devant les hommes,
et qu'elle atteindra son but, qui est la plus grande gIoire de Dieu et le salut
des àmes,
Turin, 8 décembre 1886, en la fète de l'Immaculée Conception de la Très
Sainte Vierge, quarante-cinquième anniversaire de la fondation de l'Oratoire.
Votre affectionné en ].c.
Abbé J. Bosco