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DUE SOGNI SULLE MISSIONI DELLA PATAGONIA
E DELL'AMERICA LATINA
Antonio da Silva Ferreira
INTRODUZIONE
Atteggiamento di don Bosco davanti a questi sogni
«L'atteggiamento di Don Bosco nei confronti di quei fatti ch'egli stesso
chiamò sogni è ancora in buona parte da scandagliare e da scoprire [...] E tuttavia
che certi sogni appartenessero, nell'estimazione di Don Bosco, alla categoria dei
doni speciali di Dio, è fuori dubbio: certe previsioni di morti, certi pronunzia-
menti sul futuro d'individui, d'istituzioni, di nazioni avevano in lui all'origine
talora un sogno che era a suo giudizio diverso dagli altri».1
È chiaro che il sogno del 1871-1872 sulle missioni salesiane ebbe per don
Bosco il significato di una chiamata ad evangelizzare i popoli di una data regione
che però non veniva chiaramente a lui indicata.2 Se crediamo al card. Cagliero,
quel sogno egli lo avvicinò a una visione che aveva avuto nel 1854, quando andò
a vedere Cagliero gravemente ammalato: «Avvicinandosi al mio lettuccio, [...]
egli l'aveva visto circondato da selvaggi di alta corporatura e fiero aspetto, dalla
carnagione cuprea e dalla folta chioma nera, stretta da un legaccio sulla fronte».3
La chiave per leggere i dati di questo messaggio fu data a don Bosco dallo studio
dei libri di geografia e dall'interscambio di informazioni col console argentino a
Savona, Giovanni Battista Gazzolo.4
1 Così incomincia don Pietro Stella la presentazione all'edizione critica di alcuni sogni di
don Bosco, fatta da Cecilia ROMERO in I sogni di Don Bosco. Leumann (Torino), LDC [1978].
2 Anche qui si verifica quanto detto da Alberto Caviglia: «A lui i sogni adombravano le
cose avvenire, come già compiute [...]. Ma non gli dissero mai né come fare per giungere a que-
gli intenti, né dove e quando n'avrebbe trovato i mezzi, né in qual modo avrebbe vinto gli ostaco-
li. - Sapeva di dover giungere là, e forse soltanto sapeva che vi sarebbe pervenuto egli stesso o
i suoi; non altro. Il resto, e non era né poco né facile, dovette farlo da se, e, almeno da quanto
apparisce, senza specifica e concreta intenzione di eseguire ciò che i sogni gli avessero additato»
(Alberto CAVIGLIA, Don Bosco. Profilo storico. Torino, SEI [1920], p. 73).
3 Card. Giovanni CAGLIERO, La conquista cristiana della Patagonia alla fede e alla civiltà,
in Jesús BORREGO (ed.), Las llamadas «Memorias» del card. Giovanni Cagliero, in RSS 19
(1991) 343.
4 II medesimo cardinale Cagliero afferma: «Neanche sapeva allora a che razza apparte-

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Antonio da Silva Ferreira
Quanto al sogno del 1883, davanti all'entusiasmo destatosi nei salesiani al
sentire il racconto di quello e di altri sogni, don Bosco scrisse a don Cagliero:
«Mi raccomando ancora che non si dia gran retta ai sogni etc. Se questi aiutano
all'intelligenza di cose morali, oppure delle nostre regole, va bene; si ritengano.
Altrimenti non se ne faccia alcun pregio».5
I missionari e i sogni sulla Patagonia
Mons. Cagliero non parla di sogni, ma di ideali di don Bosco: «La Patago-
nia!!! ecco un ideale del nostro amato Padre, realizzato; eccola un'opera compiu-
ta, eccola divenuta ora un immenso vastissimo e gloriosissimo campo evangelico
per i Salesiani!».6
Don Fagnano considera quei sogni un'espressione del desiderio comune di
tutta la congregazione, qualcosa da realizzare col lavoro di tutti: «Mi pare che
Ella sogni sopra la Patagonia, la conversione dei selvaggi, una Colonia mista di
selvaggi e di cristiani, la civilizzazione insomma di questa regione. È il desiderio
di tutta la Congregazione, credo, ma che finora non si è potuto mandare ad effetto
per iscarsezza di personale, mezzi per vivere, case, scuole, tanto necessarie in
questi paesi. - Ora è tempo di pensarvi seriamente[...]».7
Don Costamagna utilizza i sogni di don Bosco come un itinerario da seguire
quasi obbligatoriamente: «sans ces saints rêves nous ne pouvons pas aller en
avant». Sul sogno del 1883 dice: «Dell'ultimo se Lei [don Lemoyne] ha fatto
nuove spiegazioni, le attendo».8
Per don Lasagna il sogno è una chiave per conoscere l'avvenire. Ai salesiani
don Bosco assegna in eredità «le pampe dell'Argentina e Patagonia e le foreste
vergini del Brasile». Ma perché essi possano entrare nell'eredità del padre dove-
vano dare il proprio contributo «sempre accesi di buono spi-
nessero quelle figure prodigiosamente intraviste e solo più tardi aveva sfogliato in segreto un
manuale di geografia e aveva trovato che esse corrispondevano al tipo dei patagoni e dei fue-
ghini». (Card. Giovanni Cagliero, o. e, p. 343).
— Giovanni Battista Gazzolo (1827-1895): n. a Camogli (Genova). Fu marinaio e arrivò
al grado di capitano. Nel 1858 emigrò in Argentina. Sarmiento lo mandò ad insegnare a Rojas
(1860-63). Bibliotecario generale dell'Università di Buenos Aires (1863-68), fu uno dei fondatori
della Società per la Propagazione dell'Educazione Primaria. Console argentino a Savona (1869-
1895), promosse l'emigrazione di italiani in Argentina. Servì da intermediario nelle trattative per
portare i missionari salesiani in quella nazione.
5 E IV 314, lettera Bosco-Cagliero 10.02.85.
6 ASC A 677 lettera Cagliero-Barberis 12.08.85.
7 ASC A 1320410 lettera Fagnano-Bosco 15.11.83.
8 ASC B 693 lettere Costamagna-Lemoyne s/d [1884]; 21.09.84.

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
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rito e di santo zelo» e dedicare speciale attenzione alla cura delle vocazioni e alla
formazione dei giovani salesiani.9
Influsso dei due sogni sulla vita delle missioni salesiane
In un recente studio,10 si è visto che il sogno di don Bosco del 1871-1872
sulle missioni ebbe una profonda e continuata ripercussione nella storia del Vica-
riato apostolico della Patagonia. Il sogno sulle missioni dell'America del Sud,
fatto nel 1883, ebbe invece un'incidenza molto minore. Col tempo, per motivi
indipendenti dall'interpretazione e dalle intenzioni di don Bosco, sarà questo il
sogno per eccellenza sull'opera salesiana in altre aree dell'America Latina.
Alcune questioni da chiarire
1. Valore di quanto è pubblicato sui sogni di don Bosco.
Sono più di 150 i sogni di don Bosco e si trovano raccolti in diverse colle-
zioni di ineguale valore. Ricordiamo, per la lingua italiana, Pietro ZERBINO, I
sogni di Don Bosco. Leumann (Torino), LDC 1987; per lo spagnolo, Fausto
JIMENEZ, LOS sueños de Don Bosco. Madrid, Editorial CCS [1989]; per l'inglese,
M. Eugene BROWN (ed.), Dreams, visions and prophecies of Don Bosco. New
Rochelle, N. Y. Don Bosco Publications 1986, III.
Non è questa la sede per discutere del valore o meno dei sogni di don Bo-
sco.11 Però posto il fatto che nelle MB e in tutte le altre pubblicazioni posteriori
del sogno del 1883 si trova anche la seconda parte composta dal Lemoyne, nasce
il problema del valore di quanto si è pubblicato su questo e su altri sogni di don
Bosco. Non esistendo se non l'edizione critica di una decina di sogni,12 è lecito
domandarsi con quale criterio si possa attribuire a don Bosco quanto viene pub-
blicato. La risposta a questa prima domanda potrà
9 cf ASC A 142 lettera Lasagna-Bosco 28.01.84; ASC B 717 lettera Lasagna-Barberis
17.02.86; ASC A 441 lettera Lasagna-Rua 13.02.95.
10 cf A. S. FERREIRA, PATAGONIA - Realtà e mito nell'azione missionaria salesiana in
RSS 26 (1995) 7-54; 27(1895) 219-254.
11 Il lettore interessato a questo argomento potrà rivolgersi all'opera di M. Eugene
BRONW (ed.), Dreams, visions and prophecies of Don Bosco, foreword by Morton T. Kelsey,
introductory essay by Arthur J. Lenti s.d.b. New Rochelle, N. Y., Don Bosco Publications
1986, 286 p., oppure allo studio di Arthur LENTI, I sogni di Don Bosco. Esame storico-critico,
significato e ruolo profetico per l'America Latina, in C. SEMERARO (ed.), Don Bosco e Brasilia.
Profezia, realtà sociale e diritto ... Padova, CEDAM 1990, pp. 85-130.
12 cf C. ROMERO, I sogni di D. Bosco. Edizione critica. Presentazione di Pietro Stella.
Leumann (Torino), LDC [1978].

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Antonio da Silva Ferreira
essere data solo dopo la pubblicazione di una consistente serie di edizioni critiche
dei sogni.
2. Le conoscenze geografiche di don Bosco relative all'America del Sud.
Alla fine del testo del sogno del 1871-1872 si trovano alcune affermazioni
di don Giovanni Battista Lemoyne che, sembra, non corrispondono alla realtà
delle conoscenze geografiche di don Bosco. Il 14 aprile 1883, su invito di mons.
Desgrands, presidente della Società Geografica di Lione, don Bosco fece ai
membri della società non una conferenza, ma «una conversazione originale, ame-
na, spiritosa, istruttiva» sulla Patagonia. Di essa dice il Lemoyne: «Nella confe-
renza geografica che D. Bosco tenne a Lione nel 1883 a numeroso e scelto udito-
rio di dotti, parlò per un'ora e mezza del suolo, degli animali, dei fiumi, delle
miniere [della Patagonia] ... da destare plauso e stupore universale e tutti escla-
mavano: Come fa D. Bosco a sapere tutte queste cose che nessuno prima di lui ha
mai saputo o visto?».13
In riferimento al sogno del 1883 le MB riprendono e sviluppano ancora di
più queste idee, riportando la descrizione che don Bosco tratteggia delle cordi-
gliere, delle ferrovie ancora inesistenti, delle miniere di carbon fossile, di petro-
lio, di piombo e di metalli anche preziosi e finalmente la presentazione dell'arci-
pelago fueghino, e ribadiscono: «Don Bosco ci offre un complesso di dati positi-
vi, dei quali egli non poteva aver avuto notizia né da viaggiatori né da geografi,
non essendosi fatta esplorazione di sorta in quelle estreme latitudini né a scopo
turistico né con finalità scientifiche [...] Anche qui si è costretti a ripetere che
tanta precisione non era umanamente possibile se non ad una persona che avesse
veduto con i propri occhi quel paesaggio così caratteristico e di così arduo acces-
so».14
13 cf ASC A 0170303 1874? Le missioni: sogno.
14 MB XVI 395-398. Perfino nelle trattative per la questione delle frontiere tra l'Argenti-
na e il Cile le delegazioni sudamericane e il governo di Sua Maestà britannica non riuscirono
ad avere in mano un'adeguata strumentazione scientifica, che permettesse loro di arrivare a
risolvere i dubbi in questione. Per questo si rese poi necessario il contributo scientifico che don
Alberto De Agostini diede con le sue esplorazioni geografiche.
— Don Alberto De Agostini (1883-1960) n. a Pollone (Vercelli), salesiano nel 1902, sacer-
dote nel 1909, si distinse per l'esplorazione delle terre magellaniche, volte a risolvere il pro-
blema de las altas cumbres per le quali sarebbe passato il divortium aquarum previsto nei trattati
di frontiera e nelle diverse mediazioni che si succedettero per risolvere la questione tra l'Argen-
tina e il Cile. Con pazienza e tenacia il De Agostini fece sì che si cambiassero le idee erronee che
si avevano nei riguardi delle terre tra i gradi 47 e 52 di latitudine, soprattutto quanto alle aree
ghiacciate a sud del parallelo 49. Raccolse anche importanti osservazioni e indicazioni scientifi-
che circa all'arcipelago fueghino, situato tra i paralleli 52 e 56. Tutto questo mentre svolgeva il
suo lavoro di missionario tra quelle popolazioni. Morì a Torino. I risultati dei suoi studi sono
raccolti in diversi libri di notevole valore scientifico da lui stesso pubblicati. A Lorena del
Brasile gli studenti del corso di geografia lo hanno voluto quale loro patrono.

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
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Eppure, ritornando sulla conferenza del 1883, le stesse MB dicono in segui-
to che don Bosco inviò alla Società Geografica di Lione una memoria intorno al
medesimo argomento, giudicata lavoro di pregio.15 Nel gennaio del 1886 il con-
siglio direttivo della medesima società gli comunicava essergli stata decretata una
medaglia d'argento per le sue benemerenze nel campo della scienza geografica
«intesa come contributo allo studio e al progresso degli uomini e delle cose nei
paesi stranieri». Nel consegnare l'onorificenza ai due delegati di don Bosco, don
Albera e don Barberis, mons. Desgrands ricordò in termini di grande elogio le
fonti da cui don Bosco desumeva le sue informazioni geografiche, cioè dai buoni
autori e dalle informazioni dei missionari.16
Una ricerca più approfondita sulla documentazione del tempo ci permette-
rebbe di prendere in esame anche le altre affermazioni delle MB e far vedere, a
fianco del don Bosco che sogna, un altro don Bosco: lo studioso attento al pro-
gresso delle conoscenze del suo tempo. Ma per ora basti quanto detto sopra.
La presente edizione
Presenteremo in edizione critica il testo dei due sogni, completando così
quanto detto nello studio precedente. Nel sogno del 1871-1872 don Bosco vede il
futuro campo di missione dei suoi salesiani. In quello del 1883 don Bosco si
trova in compagnia di diverse persone che parlano delle missioni e poi compie un
viaggio dalla Colombia a Punta Arenas, nel sud del Cile. Una seconda parte di
questo sogno lo fa ritornare da Punta Arenas fino alle foreste del Mato Grosso.
15 MB XVI 69 e XVIII 31-32.
16 Per gli autori di cui si servì don Bosco, rimandiamo il lettore al prezioso lavoro di J.
BORREGO [ed.], La Patagonia e le terre australi del continente americano [pel] sac. Giovanni Bosco
[...], in RSS 13 (1988) 261-269. Dalla corrispondenza dei missionari sappiamo poi che una delle
prime preoccupazioni che avevano, arrivando in una nuova nazione, era quella di comperarvi
libri di storia e di geografia per inviarli a don Bosco (cf ASC B 717 lettera Lasagna-un amico
19.03.77). Quanto alle carte geografiche dell'epoca, nella Casa Generalizia Salesiana di Roma
ne è esposta una bella: Nicolás GRONDONA, Mapa de la República Argentina. Rosario de Santa
Fé, Oficina Geográfica Argentina 1876. Su di essa sono segnate le prime spedizioni missionarie
dei salesiani e delle FMA in Patagonia fino al 1880. La divisione della Patagonia nelle tre
sezioni: Settentrionale, Centrale e Meridionale, ricorda la proposta dei tre Vicariati apostolici
presentata da don Bosco a Roma nel 1882. Guardando la cordigliera delle Ande, come si pre-
senta in questa carta, non si ha proprio l'idea di «una catena omogenea, la quale si estendesse
da Nord a Sud per più di 30 gradi di latitudine, un cordone unico insomma per elevazione e
corso». E la stessa cautela si dovrebbe avere circa le affermazioni riguardanti le isole della costa
esterna ad occidente della cordigliera Patagónica.

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Antonio da Silva Ferreira
Del sogno del 1871-1872 abbiamo solo due documenti, che verranno pub-
blicati in colonne parallele, in cui risulterà facile al lettore vedere le differenze
esistenti tra i due. Più complesso il lavoro sul sogno del 1883, di cui abbiamo due
redazioni, una breve e una lunga, ognuna con i propri manoscritti e la propria
storia. La redazione lunga è quella pubblicata dalle MB17 e diffusa poi in tutto il
mondo. Come viene presentata dalle MB, essa comprende le due parti del sogno:
la prima parte fu scritta a quattro mani da don Lemoyne e da don Bosco. La se-
conda fu redatta posteriormente dal Lemoyne e non contiene correzioni di don
Bosco. Faremo separatamente l'edizione della redazione breve e quella della pri-
ma parte della redazione lunga. Metteremo in appendice la seconda parte di que-
st'ultima. Dopo l'introduzione iniziale il nostro lavoro sarà così suddiviso:
I - edizione del sogno del 1871-1872
II - edizione del sogno del 1883
II.1 - redazione breve del sogno
II.2 - redazione lunga del sogno
II.2.1 - redazione lunga del sogno - prima parte
II.2.2 - appendice: redazione lunga del sogno – seconda parte
Diciamo ancora una parola sugli autori del testo.18
Don Bosco
Nato ai Becchi, oggi Colle Don Bosco (Castelnuovo Don Bosco, Asti) nel
1815, perse il padre quando aveva due anni e crebbe sotto la direzione saggia e
ferma della madre, Margherita Occhiena. Sin da piccolo Giovanni si dedicò alla
cura dei fanciulli. Il futuro gli venne indicato da un sogno che lui stesso, nella
redazione delle MO, trasformò in un prezioso testo di spiritualità e di pedagogia.
Riuscì a studiare fra mille difficoltà.
Il 5 giugno 1841 era sacerdote. Per tre anni si diede allo studio della morale
nel Convitto Ecclesiastico di S. Francesco di Assisi, a Torino. Durante questo
tempo, le aspirazioni missionarie lo portarono a imparare un po' di spagnolo e a
desiderare di unirsi agli Oblati di Maria Vergine, per poter andare in missione.
17 cf MB XVI 385-394.
18 Non presentiamo una biografia completa degli autori dei principali testi. In questa sede
ci occupiamo soltanto di quanto può aiutarci a capire meglio i manoscritti della presente edi-
zione.

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
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Don Bosco fu uno dei pionieri dell'opera degli Oratori. Egli attribuì l'inizio
dei suoi Oratori all'incontro con Bartolomeo Garelli, l'8 dicembre 1841. Vedendo
che, coi soli collaboratori esterni, non sarebbe riuscito a realizzare pienamente i
suoi vasti piani in favore della gioventù, incominciò a coltivare alcuni dei suoi
allievi fino a fondare nel 1859 la società salesiana.19 Ai salesiani aggiunse nel
1872 l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per curare l'educazione della
donna. Nel 1876 diede inizio al terzo ramo della famiglia salesiana, la Pia Unione
dei Cooperatori Salesiani, i quali, vivendo nel secolo, desideravano unirsi ai sale-
siani e alle FMA nel lavoro per la salvezza della gioventù.
Ai fini di questa nostra edizione è importante notare che don Bosco formò
attorno a sé un gruppo scelto di persone capaci di capire il suo pensiero e di tra-
smetterlo per scritto in forma tale che si potesse attribuire a lui stesso.20
Nel 1875 mandò i suoi missionari in America e in Francia. Nel 1883 ottenne
dalla Santa Sede l'erezione del Vicariato apostolico della Patagonia settentrionale
e della Prefettura apostolica della Patagonia Meridionale e Terra del Fuoco. A
Vicario apostolico della Patagonia fu eletto mons. Giovanni Cagliero, il primo
vescovo salesiano.
Dal 1884 la Santa Sede nominò don Rua vicario di don Bosco, che però con-
tinuò a svolgere il suo ruolo di fondatore e guida dei suoi salesiani, mentre l'am-
ministrazione ordinaria della società passava di diritto a colui che di fatto l'eserci-
tava già. Don Bosco morì nel 1888, assistito nel letto di morte dal suo « prediletto
figlio» mons. Cagliero.21 Nel 1929 il Papa Pio XI lo ascrisse nell'album dei beati
della Chiesa. Nel 1934 lo dichiarò Santo.
Don Giovanni Battista Lemoyne
Nato a Genova nel 1839, don Giovanni Battista Lemoyne fu ordinato sacer-
dote in diocesi nel 1862 e si fece salesiano nel 1865. Direttore a Lanzo dimostrò
di avere doti non comuni di formatore. Sono molti i missionari della prima ora da
lui formati. Chiamato a Torino nel 1884 in qualità di se-
19 Tra i primi a cui rivolse l'invito a dedicarsi al bene della gioventù si trovava Giovanni
Cagliero, entrato all'Oratorio nel 1851.
20 Così don Rua, il conte Cays, don Barberis, don Lemoyne, don Berto e altri. Si vedano
le edizioni critiche curate dall'Istituto Storico Salesiano su RSS, le MO e altre edizioni.
21 Della predilezione di don Bosco per mons. Cagliero scriveva don Lasagna a quest'ulti-
mo: «Per l'anno venturo [don Bosco] aspetta Lei infallibilmente. Poverino non può star lungi
dal suo prediletto figlio, Monsig. Cagliero» (ASC 717 lettera Lasagna-Cagliero 26.08.86).

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Antonio da Silva Ferreira
gretario del Capitolo Superiore, ebbe l'incarico di raccogliere materiale per la
storia della congregazione. Morì nel 1916. Scrittore fecondo, pubblicò diversi
opuscoli e libri, fra cui la vita di don Bosco in due volumi e soprattutto i primi
otto volumi delle MB; il nono, del 1917, uscì postumo. Delle sue opere ci interes-
sano quelle sul Sud America.
Anzitutto un dramma sulla Patagonia che fu poi stampato: G.B. LEMOYNE,
Una speranza, ossia il passato e l'avvenire della Patagonia dramma in 5 atti. S.
Benigno Canavese, Tip. Salesiana 1885. Vi si presenta la conquista della Patago-
nia da parte degli argentini e la conversione del capo Cafulcurá.
Poi nelle «Letture Cattoliche» troviamo:
Colombia e Perù - L'Impero degli Inca, pel Sac. G.B. Lemoyne. Torino, Ti-
pografia e Libreria Salesiana 1880, 286 pp. Di quest'opera interessa il nostro
sogno solo il capitolo XV: Strade e monumenti nel Perù, pp. 145-156.
Colombia e Perù - Conquista dell'Impero Peruviano, pel Sac. G.B. Lemo-
yne. Torino, Tipografia e Libreria Salesiana 1887, pp. 115. Utile per il nostro
sogno il capo I: Aspetto generale del Perù, pp. 1-5.22
Don Giulio Barberis
Nato a Mathi Torinese nel 1847, entrò all'Oratorio nel 1861. Si fece salesia-
no nel 1865 e venne ordinato sacerdote nel 1870. Fu confidente di don Bosco,
con il quale poté avere un costante e quotidiano contatto dal 1874 al 1879. Lasciò
un gran numero di quaderni di cronachette, nei quali raccolse fatti e parole che
riguardavano il Santo fondatore. Si tratta di un materiale largamente utilizzato sia
da don Lemoyne sia da altri che hanno scritto su don Bosco.
A don Barberis i missionari inviavano libri di geografia e di storia riguar-
danti i paesi e le regioni dove andavano a lavorare. Don Bosco gli affi-
22 Ancora nelle «Letture Cattoliche» si trova Colombia e Perù - scoperte, pel Sac. Gio. Bat-
tista Lemoyne. Torino, Tipografia e Libreria Salesiana 1879, 232 pp. Don Lasagna, scrivendo a
don Lemoyne, diceva: «Ieri rimontava l'Atlantico e giungeva alle infuocate regioni del Gran
Pará, e domani forse rimonterò il Paraguay fino a Cuyabá. Ieri accompagnai a bordo Mons.
d'Amour, vescovo di que' luoghi che era venuto personalmente a supplicarci di ajuti, ajuti che
non potei a meno di promettergli in vista de' suoi lagrimevoli bisogni e della ressa che mi fanno
i compagni perchè consoli quel santo vescovo. Dunque un giorno sentirà la notizia che noi
penetrammo in que' luoghi che Lei ha descritto nella vita di Pizzarro: noi verremo in persona
dove spaziò la sua fantasia, noi lavoreremo un giorno in quelle terre che cento volte ella sognò
nelle sue notti silenziose! Oh! preghi per noi, carissimo Direttore: quando cantava: E voi pendici,
del Paraguay felici... Lei era profeta. Ci segua dunque colla sua benedizione e col suo grande
affetto, a cui corrispondo con tutto l'empito del mio cuore» (ASC B 717 lettera Lasagna-
Lemoyne 12.01.83).

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
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dò la redazione della memoria sulla Patagonia da inviare a Roma e che poste-
riormente fu pubblicata col titolo La Patagonia e le terre australi del continente
americano. Don Barberis fu anche autore di un manuale di geografia.23 Morì nel
1927.
Criteri di edizione
I criteri di edizione sono quelli indicati da F. MOTTO, Norme per l'edizione
degli scritti di don Bosco e delle fonti salesiane, in RSS 1 (1982) 81-94.
In particolare precisiamo quanto segue:
Si è conservata l'ortografia dell'autore del manoscritto, anche quando oggi
non è più in uso, p. e.: republica.
Quanto alla lingua, abbiamo mantenuto il più possibile la forma in cui furo-
no scritti i manoscritti.
Ogni volta che si modifica in qualche maniera il testo del manoscritto, se ne
indica nell'apparato critico la forma originale.
I - Sogno di don Bosco sulle missioni in Patagonia (1871-1872)
Alcuni dati di cronaca
Non abbiamo trovato una data esatta in cui porre questo sogno. Lo si colloca
negli anni 1871 o 1872. Don Bosco lo narrò a Pio IX nell'aprile 1876.24 Alla fine
di luglio dello stesso anno lo raccontò a Lanzo a don Bodrato, che sarebbe partito
dopo qualche mese alla testa della seconda spedizione missionaria.25 Don Bodra-
to subito lo trasmise a don Barberis. Tre
23 cf J. BORREGO [ed.], La Patagonia e le terre australi del continente americano [pel] sac.
Giovanni Bosco..., in RSS 13 (1988) 261-269; G. BARBERIS, La terra e i suoi abitanti Manuale di
Geografia. Torino, Libreria Salesiana 1890.
24 Per il racconto di questo viaggio di don Bosco a Roma si veda MB XII 158-227.
25 Don Francesco Bodrato, sales, sac. (1823-1880), n. a Mornese (Alessandria). Morto il
padre nel 1840, si occupò della madre. Sposatosi ebbe due figli; rimase vedovo nel 1854. Otten-
ne la patente di maestro elementare inferiore e, mentre insegnava nella scuola del paese, aiuta-
va il parroco in parrocchia. Conobbe don Bosco a Mornese ed ebbe allora con lui quel dialogo
sul sistema preventivo che decise del futuro del maestro. Si fece salesiano nel 1865 e fu ordinato
sacerdote nel 1869. Nel 1876 guidò il drappello dei missionari che andava in Argentina. A Bue-
nos Aires lavorò a Mater Misericordiae ed alla Boca. Al ritorno di don Cagliero in Italia, rima-
se lui come ispettore dell'ispettoria americana. Fondò la casa di Almagro dando così ai salesia-
ni una sede propria nella capitale argentina. Diede inizio anche alle trattative per l'entrata dei
salesiani nella Patagonia. Nel 1880, già molto ammalato, dovette sottoporsi a sforzi straordina-
ri per difendere la casa di Almagro che si era trovata tra i fuochi dei ribelli e delle truppe del
governo. Morì poco dopo.

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Antonio da Silva Ferreira
giorni dopo don Bosco raccontò il sogno allo stesso don Barberis, che lo mise per
scritto. Vari anni dopo, probabilmente verso il 1884, don Lemoyne, quando già
era a Torino ed era stato incaricato di raccogliere documentazione per la storia di
don Bosco, ne fece una nuova redazione, nella quale presentava anche un veloce
riassunto storico del come questo sogno avesse influito nella scelta della Patago-
nia come luogo della prima missione salesiana.
I manoscritti
Due sono i manoscritti che sono serviti da fonti primarie per quanti hanno
trattato l'argomento. Il primo, che chiameremo manoscritto A, fu redatto da don
Barberis e corretto da don Lemoyne; il secondo, manoscritto B, fu stilato dal
Lemoyne. I due manoscritti vengono pubblicati in colonna, uno accanto all'altro.
La numerazione delle righe è la stessa per entrambi. L'apparato critico delle va-
rianti è distinto per ogni manoscritto, non così le note storiche.
Come tutti gli altri usati nella nostra edizione, entrambi i manoscritti sono in
buono stato di conservazione; quelli dell'ASC portano il timbro dell'Archivio
Salesiano Centrale; le indicazioni per il FDB si trovano in calce. Il manoscritto di
don Barberis è archiviato in Sogni Lemoyne e non in Barberis.
Manoscritto A: ASC A 0170401 - Sogno di D. Bosco delle Missioni in Pata-
gonia
2 ff 310 x 210 mm., carta bianca, rigata, ottenuti piegando a metà un foglio
doppio, inchiostro nero. Il testo di don Barberis occupa la metà a destra della
pagina; a sinistra si trovano le correzioni e le aggiunte di don Lemoyne. Queste
sono indicate nell'apparato critico con ALe ma non si è tenuto conto di esse nel
testo edito.
flr, in basso, matita A 0170401; f2v, in alto, a fianco, a matita, Sogni.
Manoscritto B: ASC A 0170303 1874? - Le missioni: sogno FDB 1314 A8 -
1314 A11
2 ff 310 x 210 mm., carta bianca, rigata, ottenuti piegando a metà un foglio
doppio, inchiostro azzurro per il testo e seppia per le correzioni e aggiunte. Il
testo occupa la metà a destra della pagina; a sinistra e in fondo al documento, le
correzioni e aggiunte.
flr, in alto, a matita, MB X, 53-55; in basso, a matita, A 0170303.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
111
TESTO
manoscritto A
manoscritto B
31 Luglio 1876
1874?
Sogno di D. Bosco delle
Missioni in Patagonia
Le missioni: sogno
Relazione di D. Giulio Barberis
Ecco il sogno per cui D. Bosco poi de-
cise a pensare alle Missioni della Pata-
gonia. Lo contò per la prima volta al
Papa nell'ultima gita che fece a Roma
poi ad alcuni di noi in particolare nel dì
30 Luglio e D. Bodratto dal quale io lo
udii di quel giorno istesso in sulla sera a
Lanzo, dove io mi trovava con metà
[de]i chierici novizi in vacanza, da una
ventina di giorni. Tre dì appresso essen-
do io in Torino e passeggiando con D.
Bosco in Biblioteca, lo raccontò a me ed
io mi guardai bene dal dire averlo già
udito poichè D. Bosco salta sempre
qualche particolarità; poi anche perché
sentendolo dalla sua bocca, mi avrebbe
fatto maggior impressione. Ci disse an-
che essere noi i primi a cui lo raccontò: -
Mi parve di trovarmi in una regione
selvaggia ed affatto sconosciuta tutta
circondata da scabrose montagne che le
facevan corona da una parte e dall'altra.
Vidi in essa due schiere d'uomini di una
altezza e statura straordinaria, di un
aspetto feroce, coi capelli ispidi, di colo-
D. Bosco sognò -
5
lO
15
20
gli parve di essere in una immensa
pianura nella quale non scorgevansi ne
colline ne monti. Essa era incolta.
25
Turbe di uomini la percorrevano. Essi
erano quasi nudi, aveano lunghi capelli
e loro pendevano dalle spalle lunghi
manoscritto A
l 31 Luglio 1876 del ALe 3 post Patagonia add - - ALe 8 post Roma add mrg sin
prima del 31 luglio 1876 ALe 9 in corI' ex '" A 23-24 Mi parve [...] sconosciuta] Mi
parve [...] tutta A Era una immensa pianura nella quale non scorgevansi né colline né monti.
emend mrg sin ALel Era [...] pianura tutta inculta nella [...] monti. corI' slmrg sin ALe2 del A Le3
24-25 tutta circondata da] tutta circondata da A Nella estremità lontanissima dove l'occhio
umano non giungeva era emend mrg sin ALel Nella estremità [...] non giungeva corI' mrg sin
ALe2 del ALe3
tutta circondata da] tutta circondata da A circondavano corI' ALe
27 due schiere] due schiere A turbe emend .l'l ALe post d'uomini add mrg sin che la percor-
revano. Erano quasi nudi ALe 29 post ispidi add mrg sin e lunghi ALe

2.2 Page 12

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112 Antonio da Silva Ferreira
30 re abbronzato nerognolo, vestiti di pelli
d'animali: avevano per armi una specie
di lunga I picca e la fionda.
35
40
Intanto vidi molti i quali dal modo di
agire conobbi essere Missionarii di varii
ordini,
45
si avvicinarono a loro per predicare la
religione di G. C.
Essi con un furor diabolico, con gioia
infernale tutti li squartavano e tagliava-
50 no a pezzi e ponevano brani delle loro
carni sulla punta delle loro lunghe pic-
che. Di tanto in tanto si facevano crude-
li scaramuccie tra loro e con i popoli vi-
cini.
55 Dopo di essere stato ad osservare que-
gli orribili macelli dissi tra me: Come
fare a convertire questa gente brutale?
Intanto vedo un drappello d'altri Mis-
sionarii che loro si avvicinavano con
60 volto ilare preceduti da una schiera di
giovanetti.
65
mantelli di pelli di animali.
Essi erano armati di lancie.
Questi gruppi di uomini sparsi qui e là
offrivano al riguardante scene diverse.
Gli uni correvano dando la caccia alle
belve. Gli uni andavano portando sulla
punta delle lance conficcati pezzi di car-
ne sanguinolenta. Gli altri si combatte-
vano fra di loro. Altri erano alle prese
con soldati vestiti all'Europea ed il terre-
no era sparso di cadaveri.
D. Bosco fremeva a questo spettacolo
ed ecco spuntare all'estremità della pia-
nura alcuni missionarii.
Li fissò bene ma non ne conobbe alcu-
no. Costoro andarono in mezzo a quei
selvaggi
ma questi barbari appena li videro loro
furon sopra e con barbaro strazio gli uc-
cisero ...
Quindi si rinnovarono le scene prece-
denti di battaglie.
Ed ecco in lontananza spuntare altri
missionarii. D. Bosco li fissò e li rico-
nobbe. Erano preti e chierici della Con-
gregazione.
I primi gli erano noti ma I molti altri
che seguivano i primi e pur erano Sale-
siani a D. Bosco riuscivano del tutto
ignoti.
lJlanoscritto A
30 post nerognolo add si e solo vestito, loro pendevano dalle spalle larghi mantelli add si ALe
lJlal/oscritto B
33 gruppi add si 35-36 Gli uni [...] belve add mrg sin
42 tremava] tremeva B spettacolo] pettacolo B
38 sanguinolenta] sanguinolente B
63-64 Salesiani COIT ex Salesiano
39-40 Quando don Lemoyne redasse il suo manoscritto, era già avvenuta la conquista del de-
serto da parte delle truppe di Roca e i salesiani erano già entrati in Patagonia.

2.3 Page 13

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Due sogni sulle missioni della Palagonia e dell'America Latina
113
Tremo al solo pensare che vengono a
farsi uccidere; mi avvicinai loro e sebbe-
ne non li abbia potuto conoscere perso-
nalmente, mi accorsi essere missionarii
Salesiani, proprio dei nostri. Come mai
va questo? Non voleva lasciarli andare
avanti, ed era per fermarli, e farli tor-
nare indietro, quando vidi che il loro
comparire mise allegria in tutte quelle
turbe di barbari le quali abbassarono le
loro armi, deposero la loro ferocia ed
accettarono cortesissimamente i nostri
missionarii.
Maravigliato di ciò diceva tra me: Ve-
diamo un po' come andrà questo a fini-
re. E vidi che i nostri missionarii li
istruivano ed essi I ascoltavano volentie-
ri la loro voce; insegnavano ed essi im-
paravano; ammonivano ed essi metteva-
no in pratica le loro ammonizioni.
Stetti un poco ad osservare finché mi
accorsi che recitavano il Rosario insieme
di buon accordo tra missionarii e sel-
vaggi.
Dopo un poco un missionario si mise
ad intonare il «Lodate Maria, O lingue
fedeli» e quegli uomini tutti ad una voce
a continuare il canto di detta lode con
tale unissono e con tanta forza di voce
che io quasi spaventato mi svegliai.
Questo sogno lo feci da quattro in
cinque anni fa, ma non ne tenni gran
caso,
Costoro si avviavano verso quelle orde
di selvaggi. D. Bosco tremava; volea fer-
marli: si aspettava da un momento al-
l'altro che incorressero la stessa sorte dei
primi missionarii.
70
I Salesiani recitavano ad alta voce il Ro-
sario di Maria SS. e così si avanzarono 75
fra i selvaggi i quali correndo da tutte
parti faceano ala alloro passaggio.
80
I Salesiani andarono a posti [sic] nel
centro di quella folla che li circondò e si
inginocchiarono. I Selvaggi pure depo-
ste le armi per terra ai piedi dei missio-
narii si inginocchiarono.
85
Selvaggi e Missionarii intuonarono al1o- 90
ra la canzone sacra Lodate M aria o lin-
gue fedeli.
95
Questo sogno fece molta impressione su
D. Bosco ritenendo che fosse un avviso
celeste. Tuttavia non ne capì bene il si-
gnificato particolare. Intese però che
tratta[va]si di missioni straniere ciò che 100
prima d'ora avea formato il suo più vivo
desiderio.
Tuttavia non avea ancor presa nessuna
deliberazione perché esternato il suo
pensiero a Pio IX, il Pontefice dell'Im- 105
macolata gli avea risposto: - Per ora no:
pensate a consolidarvi bene in Italia.
Quando sarà giunto il tempo ve lo dirò.
manoscritto B
76 tutte] tutto B

2.4 Page 14

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114 Antonio da Si/va Ferreira
massimamente che non poteva venire
110 in cognizione a che popolo mai potesse-
ro convenire le qualità che io vidi avere
quei selvaggi. Dapprima mi credeva fos-
sero Africani, di quei luoghi dove c'è
Mons. Comboni; poi siccome allora era
115 in trattative con Mons. Raymondi per le
Missioni di Hong-Kong, pensai fossero
di quegli isolani; ma essendomi informa-
to mi accorsi altra essere la natura sia
del suolo sia degli abitanti. Poco dopo
120 stette qui Mons.r Quin[n] Arci.vo del-
l'Australia, e mi informai da lui sullo
stato di quei selvaggi e sulla loro natura,
ma dalle relazioni che mi diedero non
D. Bosco adunque fatto il sogno sentì ri-
nascere l'antica brama I del suo cuore.
Vagheggiò adunque in primo luogo le
missioni dell'Etiopia, cioè quella regione
Africana che confina coll'Egitto. Ciò ri-
svegliò la memoria della venuta di
Mons. Comboni nell'oratorio tanti anni
prima e le imprese della società delle
missioni estere a Verona. Ma dopo ave-
re interrogato e letto libri etc. lasciava
questa idea e si fermava su Hong-Kong
isola della Cina. Anzi venuto a Torino
un missionario di questa parte in cerca
di chi volesse seguirlo, D. Bosco per un
istante si lasciò andare a trattative che
manoscritto A
110-111 post potessero del le A
117-118 informato corr ex io A
manoscritto B
l09-110 rinascere] rinnascere
rigioni 117 estere add si
111-112 post le missioni del delle Indie e B
112 regione]
114 Mons. Daniele Comboni (1831-1881), vesc. titol. di Claudiopolis (1877-1881), n. a Limo-
ne S. Giovanni, oggi Limone sul Garda (Brescia), sacerdote nel 1854, fu missionario a Khar-
tum dal 1857 al 1861. Tornato a Verona, vi fondò l'Istituto per le missioni Africane (Figli del
Sacro Cuore) e le Pie Madri della Nigrizia. È del 1864 il suo Piano per la rigenerazione dell'A-
frica. Al concilio Vaticano presentò il suo Postulatum pro Nigris Africae Centralis. Nominato
provicario dell'Africa centrale nel 1872 e vicario apostolico dell'Africa centrale nel 1877, morì
a Khartum.
115 Mons. Giovanni Timoleone Raimondi (1827-1894), vesc. titol. di Acanto (Macedonia)
(1874-1894), n. a Milano, sacerdote nel 1850, fu inviato dal Seminario Milanese per le missioni
estere nella Melanesia nel 1852 e a Hong Kong nel 1858. Prefetto apostolico nel 1868, fu fatto
vicario apostolico di Hong Kong nel 1874. Morì a Hong-Kong.
120 Mons. Mathew Quinn (1820-1885), vesc. di Bathurst (Australia) (1865-1885), n. nella
diocesi di Dublino, fece gli studi ecclesiastici a Roma. Dottore in teologia. Vicario generale del-
la diocesi di Filadelfia (Stati Uniti) e poi vicario apostolico di Hyderabad (India), tornò a Du-
blino nel 1852, dove fu rettore del seminario. Creatasi la diocesi di Bathurst in Australia, ne fu
fatto il primo vescovo nel 1865.

2.5 Page 15

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
115
andavano I d'accordo con quanto io
aveva veduto.
Pure quel sogno aveva lasciato in me
impressione così grande, e caratteri così
marcati che io non potei disprezzarlo
perché l'esperienza di altre volte mi per-
suadeva dover eseguirsi quanto aveva
veduto.
non approdarono volendo quel missio-
nario imporre vincoli alla Congregazio- 125
ne e specialmente che quanto la Congre-
gazione acquisterebbe sarebbe proprietà
della sua missione. Questa pratica costò
a D. Bosco nuovi studi geografici ma
inutilmente. Poi si fermò su quelle del- 130
l'Australia. Si procurò libri, chiese noti-
zie, parlò con Sacerdoti Inglesi venuti da
quelle parti, e per un[o] sbaglio singolare
si persuase che per certi confronti da lui
fatti il sogno riguardava l'Australia. Da 135
quell'istante e per quattro anni circa D.
Bosco non parlava altro che dell'Austra-
lia. Anzi spinse le cose al punto che D.
Bologna e il Ch. Quirino dovettero porsi
con impegno a studiare la lingua inglese. 140
Ma l'Australia a poco a poco fu surro-
gata da Mangalore isola delle Indie. E
allora il chimico [sic] Ferrero incominciò
a girare per la casa colle sue carte del-
l'India Cristiana. A Roma si parlò perfi- 145
no di un Vicariato Apostolico in quelle
parti (Vedi D. Berto).
150
manoscritto A
151 post mi del aveva A
manoscritto B
112-130 dell'Etiopia [...] inutilmente add mrg sin 136 anni corr ex anno
Bologno B 141-147 Ma l'Australia (...] (vedi D. Berto) add mrg sin
139 Bologna]
131-132 Poi [...] dell'Australia: nel manoscritto B questa frase si trovava alla riga 112, dopo
«delle Indie» che è stato cancellato. Nelle successive correzioni fatte da don Lemoyne la frase è
rimasta senza un posto dove inserirsi. Noi l'abbiamo trasferita a questo punto, dove si parla
dell·Australia.

2.6 Page 16

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116 Antonio da Silva Ferreira
Intanto si venne a parlare della Repu-
155 b1ica Argentina, e ci vennero le profferte
di Buenos Ayres e di S. Nicolas fatteci
per mezzo del console Argentino. Da
molte notizie, schiarimenti, informazioni
che mi presi, venni in chiaro quel popolo
160 che aveva veduto essere i Patagoni abi-
tatori del mezzodì di quella Repub[-
b]lica; e d'allora in poi non ebbi più nes-
sun dubbio del luogo verso cui doveva
rivolgere i miei pensieri ed i miei sforzi.
165
170
175
Quando ecco giungere da S. Nicolas de
los arroyos la lettera colla quale Mons.
Cecarelli di sua propria spontanea vo-
lontà, senza nessun precedente trattato
invitava D. Bosco a spedire nella Re-
pubblica Argentina i suoi Missionarii.
D. Bosco meravigliò di questo invito,
appoggiato eziandio dal Console Argen-
tino stabilito in Savona, e si mise a pro-
curarsi libri e leggere attentamente.
Cosa stupenda! Quei libri erano forniti
di stampe e in quelle stampe vedé perfet-
tamente disegnati quei selvaggi visti nel
sogno. Erano i Patagoni. Prende ulterio-
ri istruzioni e tutte sono in perfetto ac-
cordo col sogno. Ogni dubbio è tolto.
D. Bosco andato a Roma narra ogni
cosa al Cardinale Barnabò il quale trat-
tò come una fantasia da bambini simili
progetti, e specialmente l'asserzione es-
servi nell'America del Sud popoli nume-
rosi ancora da scoprire e non volle par-
larne al Papa. Allora D. Bosco stesso ne
parlò a Pio IX, il quale prese subitamen-
te la cosa in serio e diede incarico al
Cardinale Franchi di fare una relazione.
156 Don Pietro Ceccarelli, sac. (1842-1893), n. a Modena, era laureato in teologia e diri tto
canonico. Nel 1871 partì per l'Argentina accompagnando la salma di mons. Mariano José de
Escalada, arcivescovo di Buenos Aires, morto a Roma nel 1870. Parroco di S. Nicolas (1873-
1893), vi fondò l'ospedale, l'asilo e completò la costruzione della chiesa. Nel 1893 rinunziò alla
parrocchia di S. Nicolas e si unì al pellegrinaggio che veniva a Roma. Morì a Modena.
157 Console argentino a Savona dal 1869 al 1895 era Giovanni Bat tista Gazzolo (1827-
1895): n. a Camogli, Genova. Marinaio, arrivò al grado di capitano. Nel 1858 emigrò in Ar-
gentina. Sarmiento lo mandò a fare scuola a Rojas (1860-63). Bibliotecario generale dell'Uni-
versità di Buenos Aires (1863-68), fu uno dei fondatori della Società per la Propagazione del-
l'Educazione Primaria. Durante il periodo di Savona fu a Buenos Aires per ben due volte, nel
1875-1876 per accompagnare i primi missionari salesiani, e nel 1879-1881, quando lavorò nel
ministero della marina argentina.
171 Il card. Alessandro Barnabò (1801-1874), card. col titolo di S. Susanna (1856-1874), n. a
Fiuggi (Frosinone), fu segretario di Propaganda Fide. Morì a Roma.
179 Il card. Alessandro Franchi (1819-1878), arciv. di Tessalonica (1856-1874), card. col tito-
lo di S. Maria in Trastevere (1874-1878), n. a Roma, fu ordinato sacerdote nel 1852. Era dotto-
re in filosofia e teologia presso il Collegio Romano. Nel 1853 fu nominato incaricato d'affari
della nunziatura di Madrid. Eletto arciv. di Tessalonica, fu internunzio a Firenze dal 1856 e
nunzio apostolico in Spagna dal 1868. Venne inviato quale legato a Costantinopoli per trattare
del problema dello scisma della chiesa armena. Nel 1873 fu creato cardinale.

2.7 Page 17

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
Il 7
Ma costui temporeggiava I a farla: E Pio 180
IX insisté e il Cardinale rispose: Ma
sono utopie, idee di mente inferma. E
Pio IX comandò risolutamente. La rela-
zione fu fatta. Pio Nono diede ogni li-
cenza ed approvò. I
185
Pio IX dà la licenza. Le missioni dell'A-
merica del Sud sono decise. D. Bosco da
allora in poi parlò con tanta sicurezza
delle parti ancor I non esplorate da sem-
brare aver esso visitate tutte quelle re- 190
gioni.
Nella Conferenza geografica che D. Bo-
sco tenne a Lione nel 1883 a numeroso e
scelto uditorio di dotti, parlò per un'ora
e mezza del suolo, degli animali, dei fiu- 195
mi, delle miniere ... da destare plauso e
stupore universale e tutti esclamavano:
Come fa D. Bosco a sapere tutte queste
cose che nessuno prima di lui ha mai sa-
pute o viste?
200
D. Lemoyne
manoscritto B
170-185 D. Bosco andato [...] ed approvò add mrg sin
II - Sogno sulle missioni d'America - 1883
Un po' di cronaca
Nel 1883 gli sforzi di don Bosco per consolidare le missioni in America
arrivarono a un felice risultato. Il mese di agosto aveva portato alcune buo-
ne notizie. A Niter6i si era fondata la prima casa in Brasile.26 Anche le trat-
tative per la Patagonia andavano a gonfie vele. Il 27 agosto era stata appro-
vata la creazione del Vicariato apostolico e della Prefettura apostolica. Don
Cagliero era eletto provicario della Patagonia e don Fagnano prefetto apo-
26 La notizia era stata data sia da don Costamagna, arrivato a Torino il giorno 7 per
prendere parte al III Capitolo Generale della congregazione, sia da una lettera di don Lorenzo
Giordano, inviata da Villa Co16n, nella quale descriveva minutamente la cerimonia di addio di
quei missionari e del loro imbarco, sia infine da don Lasagna, che da Niter6i il 6 agosto infor-
mava delloro arrivo a Rio e dei primi giorni nella nuova casa.

2.8 Page 18

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118 Antonio da Si/va Ferreira
stolico. In quello stesso giorno la notizia fu data dal card. Nina a don Fran-
cesco Dalmazzo, all'epoca Procuratore generale della società salesianaY
Don Bosco era così arrivato alla conclusione di un lungo processo che
lo aveva portato a consolidare un ideale perseguito da parecchi anni: quello
di avere finalmente una missione indipendente, nella quale i salesiani potes-
sero svolgere autonomamente il proprio lavoro. Proprio in quell'occasione,
e precisamente la notte del 30 agosto, festa di S. Rosa da Lima, alla fine de-
gli esercizi spirituali tenuti a S. Benigno Canavese, sognò l'America del Sud.
Nel sogno, partendo da un punto della diocesi di Cartagena, in Colombia,
faceva un viaggio lungo la Cordigliera delle Ande, raggiungeva poi attraver-
so la Bolivia e il Mato Grosso, il sud del Brasile e l'Argentina, attraversava
quindi tutta la Patagonia e finiva a Punta Arenas. Gli veniva presentato un
campo di lavoro ben più vasto che la Patagonia: «Or bene; queste montagne
sono come una sponda, un confine. Fin qui, fin là è la messe offerta ai Sale-
siani. Sono migliaia e milioni di abitanti che attendono il vostro aiuto atten-
dono la fede. Queste montagne erano le cordigliere dell'America del Sud».28
L'iter redazionale del sogno
Il testo non fu stilato tutt'intero in una volta. Don Bosco narrò quel
sogno il 4 settembre ai membri del Terzo Capitolo Generale riuniti a Valsa-
liceo Si fece allora una prima bozza di testo, di cui don Costamagna portò
una copia in America. Era la redazione breve del sogno. Non sappiamo se
le correzioni introdotte da don Berta appartengano a questa fase della reda-
zione o se siano state fatte più tardi.
Don Lemoyne preparò poi una seconda redazione del sogno, quella
lunga e la sottomise a don Bosco perché la rivedesse. Questi fece le sue cor-
rezionj29 e il manoscritto tornò al Lemoyne, il quale apportò ulteriori corre-
27 cf ASC A 850 lettera Nina-Dalmazzo 27.08.83. Non abbiamo trovato la data in cui
questi la comunico a don Bosco.
- Il card. Lorenzo Nina (1812-1885), fatto cardinale nel 1877 col titolo di S. Angelo in
Foro Piscium e poi trasferito a quello di S. Maria in Trastevere. Con Leone XIII divenne
Prefetto della S. Congregazione del Concilio. Fu cardinale protettore della congregazione sa-
lesiana.
28 1883 sogno sulle missioni d'America in C. ROMERO, I sogni di Don Bosco, p. 88.
29 Questo è l'unico sogno missionario che porta correzioni autografe di don Bosco. Si
può supporre che a questo punto della redazione sia stata inviata in America una copia della
redazione lunga. In questo caso dobbiamo ipotizzare l'esistenza di un manoscritto che chiamia-
mo M. La ragione dell'ipotesi è che a Buenos Aires, in ASCBA SuelÌos de Don Bosco n. 19, si
trova una traduzione in spagnolo del sogno nella quale ci sono alcune correzioni sia di don Bo-

2.9 Page 19

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
119
zioni e sottomise di nuovo il testo a don Bosco. Il manoscritto tornò per la
terza volta a don Lemoyne che vi aggiunse ancora qualche cosa di suo.
Dall'epistolario di don Bosco sappiamo che un tale lavoro non era an-
cora finito il 15 ottobre. Il conte Luigi Colle30 aveva sentito parlare di un so-
gno di don Bosco in cui compariva il proprio figlio e ne aveva chiesto una
copia in francese a don Bosco, il quale scrisse a don Lemoyne: «Fammi il
piacere di ultimare il sogno di America e poi mandamelo tosto. Il Conte
Colle ne è desideroso, ma lo vuole tradotto in Francese; il che procurerò di
fare immediatamente». E lo stesso giorno scrisse ad un amico: «D. Rua
aura avec lui l'Histoire Américaine. Elle a été écrite en détail et pas courte.
L'Abbé Barruel tachera de faire la traduction, mais dans le cas qu'il ne
puisse pas l'achever, D. Rua meme l'accomplirà».31
Quando don Bosco l'ebbe in mano scrisse il 12 novembre a don Costa-
magna: «Il sogno di Don Lemoyne deve essere corretto in alcune cose e lo
vedrai».32 A gennaio il sogno era già stato portato a conoscenza dei salesia-
ni. Nella lettera a don Bosco del 28 gennaio 1884 don Lasagna diceva: «Ho
letto con avidità il suo ultimo sogno e mi dà la chiave dell'avvenire. Oh! che
il buon Gesù ci conservi sempre accesi di buono spirito e di santo zelo!!».33
sco che di Don Lemoyne, però ne mancano diverse altre. È da supporre che il manoscritto da
cui fu ricavata tale traduzione spagnola non riportava queste correzioni che sarebbero statc in-
trodotte poi nel testo dai due autori. La traduzione spagnola in questione è del 1884 ed era in
mano alle Suore del Buon Pastore.
30 Louis Antoine Fleury Colle (? - 1888) n. a La Farlède (Var), Francia, sposato con
Marie Sophie, nata Buchet (? - 1909), non lasciò mancare mai il suo appoggio a don Bosco nei
momenti più critici. Fu presidente del consiglio dell'Unione Cattolica e Sociale di Var, della
Società di S. Vincenzo de' Paoli a Toulon e del Circolo Cattolico della Provenza, di cui fu uno
dei fondatori; fondatore anche del giornale cattolico «La Sentinelle du Midi»; conte di S. Ro-
mana Chiesa.
Il figlio, Louis Fleury Antoine Colle (1864-1885) n. a La Farlède (Var), Francia. Nel de-
siderio di salvaguardare la sua cagionevole salute, i genitori lo fecero viaggiare molto: Londra,
Parigi, Roma, Paray-le-Monial, Ars, Tours, Louvesc furono le tappe di questo suo pellegrina-
re. Morì a Toulon. Don Bosco ne scrisse la biografia: Biographie du jeune Louis Fleury Antoine
Colle par Jean Bosco prétre. Turin, Imprimerie Salésienne 1882, in OE XXXII [421] - [543].
31 cf E IV 273, lettera Bosco-Lemoyne 15.10.83; E IV 498, lettera don Bosco-un Ami
15.10.83.
32 E IV 241, lettera Bosco-Costamagna 12.11.83. Ricordiamo quanto detto a don Le-
moyne da don Costamagna, prima di partire dall'Italia, e già riportato nello studio anteriore:
«VuoI adesso saperne una bella[?] ler l'altro arrivò a D. Bosco una lettera del più giovane Ve-
scovo Cattolico, di S. José in Costarica sul Panamà.
Noti che S. José sta proprio sul grado lO di latit. nord - [...] Lei che aggiusta le grazie, e le
visioni, vi abbia cura, e non dimentichi questo fatto importante. D. Bosco volle che gliel facessi
noto» (ASC B 693 lettera Costamagna-Lemoyne 28.10.83).
33 ASC A 1424001 lettera Lasagna-Bosco 28.01.84.

2.10 Page 20

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120 Antonio da Silva Ferreira
Il sogno come strumento di governo religioso e politico
Per i salesiani il fatto che don Bosco avesse sognato qualche luogo o
fondazione ha avuto sempre una grande importanza agli effetti delle loro
decisioni. Mons. Lasagna si servì della seconda parte del sogno per giustifi-
care i suoi progetti sulle missioni del Paraguay e del Mato Grosso. Ma il so-
gno acquistò importanza solo dopo la scoperta di grandi giacimenti minera-
li e di petrolio in Patagonia e nella Terra del Fuoco.
L'uso che in Brasile ne fece la politica di Juscelino Kubitschek, interes-
sato a convincere l'opposizione politica e l'opinione pubblica del suo paese
dell'opportunità di costruire Brasilia, unì indissolubilmente questo sogno e
il nome di don Bosco alla nuova capitale brasiliana.34
Si ebbero anche altri tentativi di uso politico del sogno: così a S. Paolo
del Brasile il governatore, Paolo Maluf, chiese copia del sogno ai salesiani
per cercarvi una giustificazione alla creazione della Petropaulo, compagnia
statale di petrolio; in Argentina, si cercò di spiegare con lo stesso sogno la
proposta del presidente Raul Alfonsin di trasportare la capitale da Buenos
Aires a Patagones-Viedma. Ancora oggi i progetti per l'esplorazione delle
risorse minerarie della serra della Bodoquena (Mato Grosso do Sul) fanno
leva sul fatto che don Bosco avrebbe sognato quelle ricchezze.
II.I - Redazione breve del sogno
I manoscritti della redazione breve
Nell'Archivio Salesiano Centrale troviamo 3 manoscritti di questa re-
dazione. Il primo è quello di un amanuense non meglio identificato, con
correzioni di don Gioacchino Berto: lo chiameremo manoscritto C. Gli altri
due sono copie di questo, fatte da Costa35 e da Angelo Speroni. Una copia
34 cf C. SEMERARO (ed.), Don Bosco e Brasilia Profezia, realtà sociale e diritto ... Padova,
CEDAM 1990. Si vedano specialmente i seguenti contributi: A. LENTI, I sogni di Don Bosco.
Esame storico-critico, significato e ruolo profetico per l'America Latina, ib., pp. 85-130. J. de
VASCONCELLOS, Don Bosco sognò Brasilia?, ib., pp. 131-138.
35 Nel 1887 (cf nota 37) erano novizi a Foglizzo Giuseppe Costa e Lodovico Costa. Il
nostro sogno occupa le pagine 8-11 di un quaderno a copertina grigia, 194 x 152 x 4 mm., con
60 pagine, su cui è scritto «ad usum Costae» «Visioni dell'amato padre D. Bosco». Vi si trovano
diversi sogni dal 1864 al 1883. La posizione archivistica è ASC A 0160501 Visioni dell'amato
padre D. Bosco.
Angelo Speroni fu novizio a Foglizzo nel 1890. Dei due quaderni a lui intitolati in ASC
A 0180108 Speroni Angelo ci interessa il secondo dalla copertina nera, marmorata in verde,
205 x 150 x 7, intitolato Speroni (2), pagine numerate da 121 a 216. Il sogno si trova alle
pp. 121-123. La copia ha alcune correzioni stilistiche.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
121
del manoscritto in questione si trova nell'Archivio Centrale Salesiano di
Buenos Aires.36
Esiste pure un ultimo manoscritto, probabilmente di don Berto, con la
redazione breve e che incomincia con una nota: «Le parole non sono testua-
li essendo state scritte dopo una conferenza in cui fu letto il sogno».37
In questa edizione ci occuperemo solo del manoscritto C, di cui diamo
la descrizione.
Manoscritto C: ASC A 0170504 Sogno sull'evangelizzazione dell'Ame-
rica del Sud
Si narra per disteso la riunione iniziale nel grande salone. Non si parla
di Luigi Colle. Don Angelo Lago porta i fichi verdi in questa riunione. Il
viaggio attraverso l'America viene ridotto a poche righe. L'incontro coi sa-
lesiani avviene a Punta Arenas. Non esiste il viaggio di ritorno da Punta
Arenas nel Mato Grosso.
aut. italiano un foglio doppio, carta bianca, 319 x 224 mm., inchiostro chi-
na. Il testo occupa solo la metà della pagina, lasciando l'altra metà per os-
servazioni e correzioni. L'ultima facciata è lasciata in bianco. Correzioni e
osservazioni di don Berto anche sul testo scritto.
36 Il sogno occupa le pp. 6-9 di un quaderno 283 x 207 mm. dal titolo Viva D. Bosco 1896
coleccilm de suefios de Bernal, in ACSBA Secci6n Suenos de Don Bosco, n. 16. Una annotazio-
ne archivistica dice dell'intera collezione: «Documento entregado al Archivo historico de Buenos
Aires, desde Bernal, el 7.3.1976, por el P. Antonio Adij SDB -». Sembra che questa copia sia
del 1899.
37 In ASC A 0/70504. Si tratta di un foglio doppio di carta bianca, 319 x 217 mm., in-
chiostro viola. Il contenuto è molto simile a quello del manoscritto di cui parliamo, ma la reda-
zione è molto più curata. Inoltre ci sono alcune differenze: don Lago porta i fichi verdi quando
don Bosco è a Punta Arenas e non nella riunione iniziale. Esiste poi una spiegazione del signifi-
cato del sogno. Seguono alcune righe sul sogno Santiago-Pechino. Alla fine don Barberis dà
l'annunzio dell'accettazione della casa di Quito, il che ci permette di datare il manoscritto del
1887.

3.2 Page 22

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122 Antonio da Silva Ferreira
TESTO
Manoscritto C
Sogno sull'evangelizzazione dell'America del Sud
La notte di St. Rosa di Lima 30 Agos[to] 1883, ebbi un sogno nel quale mi par- .f lr
ve di trovarmi ad un trattenimento di molte persone, in cui il discorso venne sulla
Congregazione. Osservai bene che gente fosse quella che mi attorniava: ma non mi
5 riconobbi: chiamai a varii, ma rispondevano vagamente.
Vi era uno vicino a me, che mi faceva discorrere: io chiamo a lui chi fosse ed
egli mi rispose che era amico mio e dei Salesiani, ma non mi disse il nome e soggiun-
se a me rivolto:
Vorrei darle un po' di lavoro, si metta a questo tavolo e tiri giù questa corda. lo
lO guardo, vedo che la corda aveva notato sul principio il numero O. Mi metto a ride-
re, ma egli soggiunse: «non è più tempo di ridere, bisogna lavorare, tiri questa cor-
da»[;] io tiro ed esce fuori il numero 1.
«Tiri ancora», io continuo a tirare molto e fo un gran rotolo di corda, vado
fino al numero 20. «Tira ancora finché troverai un grosso nodo»; io tirai finché uscì
15 fuori il numero 47 dove c'era un grosso nodo. lo continuava a tirare, ma dopo il
nodo la corda era divisa come in tante piccole cordicelle. Allora l'amico mi disse:
«47 + 3 quanto fanno? 50 + 5 = 55: «Ora si volti in dietro e tiri la corda dall'altra
parte»; io tiro e vado fino al numero lO: «tiri ancora». lo mi sforzo, ma la corda
non viene più e trovai dell'acqua. «Non vedi altro?» No «ebbene 55 + lO quanto
20 fanno?» - 65 «Va bene, ora tira ancora»; tirai e uscirono tante funicelle: guardai la
mia guida come per dire: «ed ora?» «Ora con queste cordilcelle farai l'uso che ti .f Iv
dico».
«Adesso osserva bene il tutto. Che cosa vedi?» «Un immensa estensione con ad
occidente montagne che formano una grande sponda ed un numero immenso di abi-
25 tanti alle loro falde: ma che cosa è questo?» «E tutto messe preparata pei Salesiani.
Non sono pochi, ma a migliaia, a milioni che attendono il vostro aiuto».
In questo momento vedo giungere D. Lago con un canestro di fichi piccoli e
verdi. «Prendi» mi dice. «Ma che farne?» «Mi dissero di portarglieli». Lo sconosciu-
to che stavami sempre vicino prese il canestrino e «prenda, mi disse, questo è il rega-
30 lo che Le fo: sono verdi ed immaturi, ma appartenenti al grandi albero della vita: tu
falli maturare. Sappi che tutti questi fichi devi farli attaccare alla pianta». «Come fa-
re?» - «Ecco come fare» e intanto prese i fichi e li immerse in un vaso pieno di san-
gue, poi in un vaso pieno di sudore.
Mi parve di capire che questi ficchi indicassero i poveri selvaggi, che abitavano
35 quelle vastissime regioni, verdi ed insipidi perché non conoscevano la vera Religio-
I sull'evangelizzazione dell' add Br post dell' del L' Br 2-3 post parve del che io corres-
si immensamente in un treno di ferrovia: era strano ed in movimento mi 6-7 ed egli co/.,. sI
ex e lui Br 7 era corr sI ex è Br 9 post corda add 7 Br 15 grosso emend ex il nume-
ro 17 Ora si volti corr sI ex Ora voltate Br tiri corr ex tira Br 22 post dico. add
mrg d andar a capo Br 26 post aiuto». add mrg d andar a capo Br

3.3 Page 23

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
123
ne: ma che si dovevano attaccare alla pianta per farli maturare, cioè farli entrare in
grembo di S.la Madre Chiesa, dove sarebbero maturati pel Paradiso. Mi parve anche
di comprendere che quel vaso di sangue e di sudore, dove dovettero essere immersi
per poterli far maturare, dovesse indicare il Sangue di G. C. ed il sudore nostro che
dovevamo spargere per riuscire a tuffarli nel sangue di G. C. e cioè per farli cristiani; 40
e forse il sangue dei nostri martiri, stati sgozzati nell'Evangelizzazione di quelle
terre.
- Poi seguitò la guida «questo sarà ottenuto prima che sia compiuta la 2.da ge-
nerazione: questa non si conta. La 2.da dopo questa». «E quanti anni ciascuna gene-
razione deve calcolarsi?» «60 anni» «E dopo?» «Vieni, e mi indicò di montare in un 45
treno a vapore dicendo: tutte le regioni che visiteremo saranno salve. Guarda che
f 2r camminiamo sempre ai I piedi delle Cordigliere». A questo punto alza una carta e vi
era notata la Diocesi di Cartagena. - «E più in su?» - «Sono altre cose che non servo
per te». E intanto il treno era partito e continuò a viaggiare gran tempo: Dopo lun-
go camminare il treno si ferma e molti passano dall'altra parte delle Cordigliere, in 50
un gran traforo: quindi partimmo di nuovo e viaggiò finché arrivammo ad un altro
traforo ed anche qui molti passano dall'altra parte.
In seguito si parte e si va allo stretto di Magellano: e la guida mi fece vedere che
arrivammo a Punta Arena, nell'interno, non sul mare, in luogo ben elevato. lo ero
contento e chiamai: «Che cosa è tutto questo che abbiamo veduto?» «Ciò che adesso 55
è in progetto avverrà realmente. In futuro tutti questi selvaggi saranno così docili
che verranno esse stessi a chiamare istruzione e commercio».
Arrivato a questo punto io desideravo vedere i miei figliuoli che erano venuti in
America e dissi alla guida: «Dacché mi avete condotto fin qui, conducetemi innanzi
a vedere i miei Salesiani che sono in questa regione». Esso mi condusse e mi furono 60
schierati in grande quantità ma io non ne conobbi più nessuno. Tutti però erano pie-
ni d'ammirazione verso di me: lo chiamavo se mi conoscevano, essi risposero: «ve-
demmo il suo ritratto».
Tra le cose che mi parve di aver osservato di più si è che passammo sulle sponde
dell'Uruguay che credeva fiume da poco... e che è grandissimo, e par venir di capire 65
in generale che questi selvaggi che vi sono adesso saranno difficili a moralizzare.
Quelli che verranno saranno molto più buoni e facili.
Allora io dissi tra me: ma questo è un sogno: mi tocco, batto le mani e soggiun-
go: ma no, che non sogno, sono qui davvero: Questo vedo che è una realtà: ma in
quel momento suonò la levata e mi svegliai.
70
42 post terre. add mrg d a capo Br 44 post questa, del le ante E quanti del a capite Br
46 dicendo: corr sI ex . Br post dicendo: del Dopo Br Guarda] Questa strada C Guarda bene
emend Brj Guarda corr Br2 47 sempre ai emend ex qui in Br post ai del farai una corda del-
la quale farai l'uso 53 ante In seguito add mrg sin a capo Br 54 post Arena, del C
ero] era C 55 questo che corr ex questo? Che 58 desideravo] desiderava C 64-
67 Tra le cose [...] facili. Allora [...] mi svegliai. corr ex Allora [...] mi svegliai. Tra le cose [...]
facili. Br 64 Tra le cose [...] di più emend si ex Parmi Br 65 Uruguay corr ex Uraguay
Br 65-66 e par venir di capire in generale che add si Br 70 post momento del Quirino Br

3.4 Page 24

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124 Antonio da Silva Ferreira
II.2 Redazione lunga del sogno
I manoscritti dell'Archivio Salesiano Centrale
L'ASC conserva un materiale molto composito a riguardo del sogno.
Della redazione lunga ci sono 7 manoscritti. Pure l'Archivio Centrale Sale-.
siano di Buenos Aires conserva un manoscritto, cui si è già accennato in
nota 29 a proposito dell'iter redazionale del sogno.38
Il primo manoscritto dell'ASC è del Lemoyne e da noi sarà indicato
come manoscritto D. Di esso esiste copia, che fu corretta da don Bosco e
dallo stesso Lemoyne e che chiameremo manoscritto E. Nessuno dei due in-
clude il viaggio da Punta Arenas al Mato Grosso.
Si trova poi un manoscritto indipendente vergato dal Lemoyne e che
porta questa parte del viaggio. Di esso faremo un'edizione in appendice e lo
identificheremo come F. Dai manoscritti E e F messi insieme derivano due
manoscritti diversi. Uno ad opera di Berto e che chiameremo manoscritto
G39 e un altro ad opera del Lemoyne, cui daremo il nome di manoscritto
H.40 Entrambi descrivono il viaggio di don Bosco fino a Punta Arenas e
quello di ritorno al Mato Grosso, ma l'inserzione delle aggiunte e correzioni
nel testo del manoscritto G è diversa da quella di H. Il testo di quest'ultimo
fu anche stampato e si trova in ASC A 075 Documenti, XXVI, capo
LXXXVII, pp. 525-533. Corrisponde al testo edito da MB XVI, 385-394.
Dal manoscritto H ne nascono altri due; anzitutto K: si tratta di una
traduzione in francese del testo del manoscritto H; ma i sottotitoli del rege-
38 Contiene il testo della redazione lunga e corrisponde sostanzialmente al manoscritto
D. Si trova in ACSBA Seccion Suefios de Don Bosco n. 19. È in spagnolo e occupa ff. 65-74, di
un quaderno 230 x 180 mm. che conserva copie di sogni di don Bosco anche posteriori al 1883.
Il nostro sogno porta il n. 11. Un'annotazione archivistica dice che il documento risale al 1884
e fu consegnato dalle Suore del Buon Pastore.
39 In una cartella dal titolo «Sogni di Don Bosco o meglio Profezie (scritti da D. Berto
Gioacchino)>>, troviamo un fascicolo di 34 pagine numerate più due in bianco, carta bianca, ri-
gata, 316 x 219 mm. È una copia di diversi documenti, fatta da don Berto dopo il 1892 (vedi
nota del copista a p. 21). La posizione archivistica è ASC A 0170709:1- Sogno di D. Bosco sul-
le Missioni Salesiane d'America -1883.2 - Victor Ugo e D. Bosco 1883.3- Sogno sulla guari-
gione del chierico Lodovico Olive salesiano - 1887. Alle pp. 1-21 riporta il sogno, integrando i
manoscritti E e F, ma conservando distintamente le aggiunte di don Bosco. Manca la maggior
parte delle aggiunte e correzioni fatte dal Lemoyne nel manoscritto H. Anche l'incontro con i
salcsiani è a Punta Arenas e non in un grosso borgo al grado 47 di latitudine, como nel mano-
scritto H. A p. 22, riporta il testo di una notizia dell'«Unità Cattolica» (21 agosto 1891) sul
piano della ferrovia panamericana.
40 Nella posizione archivistica ASC A 0170504 - Sogno del Sig. D. Bosco 1883 30 Agosto
La Patagonia, si trova un fascicolo fatto da 7 fogli doppi, carta bianca, 319 x 224 mm., in chio-

3.5 Page 25

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
125
sto sono messi sul margine sinistro, a misura che segue il racconto;41 poi il
manoscritto L in italiano.42
Questa filiazione dei documenti può essere capita meglio dallo stemma
che segue. In esso troviamo il testo C, il cui influsso sulla redazione del testo
D è incerto. Seguono poi le derivazioni da D e da F.
c
D
/I
[M] E F
L.J
l\\.
GH
i"L
II.2.1. Redazione lunga del sogno - prima parte
Manoscritti usati per l'edizione
Per questa prima parte della redazione lunga utilizzeremo i documenti
D e E scritti da don Lemoyne con correzioni di don Bosco. Di essi diamo la
descrizione.
Manoscritto D: ASC A 2230310 - 1883
È il primo manoscritto del Lemoyne, con correzioni dello stesso.
stra nero. Il testo occupa la metà destra della pagina, e le correzioni e aggiunte si trovano an-
che nella metà sinistra. Dopo il N.E. sulla richiesta di fondazione a S. José di Costa Rica, scris-
se il Lemoyne:
«/--------/
D. Bosco narrò questo magnifico [emend ex sogno] sogno ai superiori e ai direttori e ai
rappresentanti di tutte le case salesiane radunati pel Capitolo generale.
/--------/
La prima volta che D. Bosco narrò il sogno parve che la casa dei Salesiani fosse subito
visitata appena giunto a Punta Arenas. Dando spiegazioni a D. Lemoyne disse che la sua
fermata fu presso il Rio Negro, a Patagones e che per ciò che vide gli sembrò che questa città
debba venire di molta importanza. Ma può darsi che abbia fatto più fermate a varie case
salesiane» .
41 cf ASC A 0150203 - Voyage en Amérique Reve de D. Bosco. Si tratta di un quaderno
dalla copertina verde, in francese e in fiammingo, 211 x 168 x 2 mm., con 28 pagine.
42 È un quaderno dalla copertina nera, 148 x 100 x 30 mm., con 396 pagine, appartenente
a Francesco Piccollo e che, nonostante il titolo Don Bosco - Sogni, contiene non solo sogni, ma
anche altri episodi della vita di don Bosco. Il quaderno finisce con la data 14.02.97. Il nostro
sogno occupa le pp. 1-36. La posizione archivistica è ASC A 0180205 Don Bosco - Sogni.

3.6 Page 26

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126 Antonio da Si/va Ferreira
aut. italiano, 3 ff doppi, carta bianca, rigata, 310 x 209 mm., annerita, in-
chiostro nero. Il testo occupa la metà a destra della pagina; le correzioni e le
aggiunte sono sia sul testo che sullo spazio in bianco a sinistra.
ined.
fIr, in alto, matita blu, 1883; f5v, in basso, matita, A 2230310; f6v, in alto,
matita, 1883; in basso, matita, A 2230310.
Manoscritto E: ASC A 2230310 - Sogno del Sig. D. Bosco 1883
È il secondo manoscritto del Lemoyne, con correzioni e aggiunte di
don Bosco (EBo) e dello stesso don Lemoyne (ELe). Le correzioni di don
Bosco a volte riportano al testo del manoscritto D da cui il Lemoyne si era
discostato nel manoscritto E. Sia don Bosco che don Lemoyne correggono
più di una volta il testo.
aut. italiano, 6 ff doppi, carta bianca, rigata, 309 x 209 mm., annerita, in-
chiostro nero e, nelle correzioni, anche viola. Il testo di don Lemoyne occu-
pa la metà a destra della pagina, e vi sono correzioni sia del Lemoyne che di
don Bosco. Nella metà sinistra troviamo correzioni e aggiunte di don Bosco
e dello stesso don Lemoyne.
ed. Cecilia ROMERO, I sogni di Don Bosco. Edizione critica. Presentazione di
Pietro Stella. Leumann (Torino), LDC [1978], pp. 83-93.
In alto, le pagine sono numerate a matita dall' l all'11, tranne le pagine 6, 8,
lO e 12.
TESTO
Manoscritto E
Sogno del Sig. D. Bosco - 1883
.fIr
Era la notte che precedeva la festa di S. Rosa di Lima (30 Agosto) ed io ho fat-
to un sogno. Mi accorgeva di dormire e nello stesso tempo mi sembrava di correre
molto, a segno che mi sentiva stanco assai di correre, di parlare, di scrivere, e di fati-
5 care nel disimpegno delle altre mie solite occupazioni. Mentre pensava se il mio fos-
l Sogno [...] 1883] 1883 D 3 e nello [...] mi sembrava] e pure mi sembrava nello stesso tem-
po D 4 molto, corr ex mollo EBo. a segno che emend si ex E EBo assai add mrg sin
EBo 4-5 e di faticare nel corr ex e del ELe
2 Rosa di Santa Maria (1586-1617), n. a Lima, entrò nel terz'ordine domenicano e così, pur
rimanendo a casa sua, visse una vita di maggior ascesi e perfezione. Morì a Lima. Nel 1668
Clemente IX la inserì nell'albo dei beati della Chiesa; Clemente X nel 1671 in quello dei santi e
la dichiarò patrona delle Americhe.

3.7 Page 27

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
127
se un sogno ovvero una realtà mi parve d'entrare in una sala di trattenimento dove
erano molte persone che stavano parlando di cose diverse.
Un lungo discorso si aggirò intorno alla moltitudine di selvaggi che nell'Austra-
lia, nelle Indie, nella China, nell'Affrica e più particolarmente nell'America in nume-
ro sterminato, sono tuttora sepolti nell'ombra di morte.
lO
L'Europa, disse con serietà un ragionatore, la cristiana Europa, la grande Mae-
stra di civiltà e di cattolicismo pare sia venuta apatica per le missioni estere. Pochi
sono quelli che sono abbastanza arditi di affrontare lunghe navigazioni o sconosciu-
ti [sic] per salvare le anime di milioni di anime [sic] che pur furono redente dal figlio
di Dio, da Cristo Gesù.
15
Disse un'altro: che quantità di idolatri vivono infelici fuori e lontani dalla cono-
scenza del Vangelo nella sola America. Gli uomini si pensano (ed i geografi s'ingan-
nano) che le cordigliere di America siano come un muro che divide quella gran parte
del mondo. Non è così Quelle lunghissime catene di alte montagne fanno molti seni
di mille e più chilometri in sola lunghezza. In essi vi sono selve non mai visitate, vi 20
sono piante, animali, e poi si trovano pietre di cui colà si scarseggia. Carbon fossile,
petrolio, piombo, rame, ferro, argento ed oro stanno nascosti in quelle montagne,
nei siti dove furono collocati dalla mano onnipotente del Creatore a benefizio degli
uomini. O Cordigliere Cordigliere! quanto mai è ricco il vostro Oriente! I
.f l l'
Il quel momento mi sentii preso da vivo desiderio di chiedere spiegazioni di più 25
cose, e di interrogare chi fossero quelle persone colà raccolte, e in quale luogo io mi
f Iv trovassi. Ma dissi tra me: prima di parlare I bisogna che osservi che gente è questa -
E volsi curiosamente lo sguardo attorno. Se non che tutti quei personaggi mi erano
sconosciuti. Essi intanto come se in quel momento soltanto mi avessero veduto mi
invitarono a farmi innanzi e mi accolsero con bontà. lo chiesi: - Ditemi di grazia! 30
Siamo a Torino, a Londra, a Madrid, a Parigi? Ove siamo? E voi chi siete? Con chi
ho il piacere di parlare? -
Ma tutti quei personaggi rispondevano vagamente discorrendo delle missioni.
In quel mentre si avvicinò a me un giovanotto in sui sedici anni, amabile per so-
praumana bellezza e tutto raggiante di viva luce più chiara di quella I del sole. Il suo 35
8-10 Un [...] morte. add mrg sin EBo 11-15 L'Europa [...] Cristo Gesù ad mrg sin ESa
II con add si mrg sin EBo serietà corI' mrg sin ex seriamente EBo 16-24 Disse [ ]
Oriente add mrg sin EBo 20 in sola lunghezza add si mrg sin EBo 25-27 In quel [ ]
parlare] lo fui preso da un vivo desiderio di interrogarle; ma pensai: - D In quel [...] parlare
emend mrg sin EBo 27 post osservi del prima EBo 28 curiosamente add si D Se
non che] ma D ; ma corI' ELe Se non che emend si EBo erano] erano D erano affatto corr
ELe erano corr EBo 29 come se [...] veduto] avvedutisi di me D come se [...] veduto emend
si EBo 33 tutti quei personaggi emend ex gli altri ELe 34 In quel mentre emend ex
Frattanto ELe 34-37 si avvicinò [...] preziose] si avvicinò a me un personaggio che fissan-
domi con sguardo benevolo mi dimostrava un'interesse speciale DLe] si avvicinò [...] speciale.
Esso era un giovanetto sui quindici anni [...] preziose corr mrg sin DLe2 si avvicinò a me un gio-
vanotto in sui quindici anni [...] preziose COIT ELe si avvicinò a me un giovanotto in sui sedici
anni [...] preziose COIT EBo sedici con: ex quin ELe 35 più [...] sole add si mrg sin DLe
18 «Laonde queste terre restano tuttora avviluppate d'un profondo mistero come se fossero
difese da un muro insormontabile» (La Patagonia e le terre australi del continente americano
[peli sac. Giovanni Bosco. Introducci6n y texto critico por Jesus BORREGO, in RSS 13 (1988)
294).

3.8 Page 28

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128 Antonio da Silva Ferreira
vestito era intessuto con celestiale ricchezza e il suo capo era cinto di un berretto a
foggia di corona, tempestato di brillantissime pietre preziose. Fissandomi con
isguardo benevolo mi dimostrava un'interesse (sic] speciale. Il suo sorriso esprimeva
un affetto di irresistibile attraenza. Mi chiamò per nome, mi prese per mano e inco-
40 minciò a parlarmi della Congregazione Salesiana.
Ad un certo punto l'interruppi - Con chi ho l'onore di parlare? Favoritemi il
vostro nome? -
E quel giovane: - Non dubitate! Parlate pure con piena confidenza, che siete
con un amico.
45
- Ma il vostro nome?
- Ve lo direi il mio nome se ciò facesse di bisogno; ma non occorre; poiché mi
dovete conoscere -
Fissai meglio quella fisionomia cinta di luce. Oh quanto era bella! e riconobbi
allora in lui il figlio del Conte Colle insigne benefattore di tutte le nostre case e spe-
50 cialmente delle nostre missioni Americane.
- Oh! Voi? dissi io chiamandolo per nome. E tutti costoro chi sono?
- Sono amici dei vostri Salesiani, ed io come amico vostro I e dei Salesiani a f 2r
nome di Dio vorrei darvi un poco di lavoro.
- Vediamo di che si tratta. Quale è questo lavoro?
55
- Mettetevi qui a questa tavola e poi tirate giù questa corda. -
In mezzo a quella gran sala vi era un tavolo sul quale stava aggomitolata una
corda, e questa corda vidi poi che era segnata come il metro con linee e numeri. Più
tardi mi accorsi eziandio come quella sala fosse posta nell'America del Sud, proprio
sulla linea dell'equatore, e come i numeri stampati sulla corda corrispondessero ai
60 gradi geografici di latitudine -
lo presi adunque l'estremità di quella corda, la guardai e vidi che sul principio
avea segnato il numero O.
lo rideva.
E quell'angelico giovanetto - Non ò tempo di ridere, mi disse: osservate! Che
65 cosa sta scritto sovra la corda?
37-39 Fissandomi [...] attraenza] Il suo sorriso esprimeva un affetto di irresistibile attraenza.
add rnrg sin DLe Fissandomi [...] attraenza corr ELe 38 un2 corr ex un' 39-40 Mi chia-
mò [...] Salesiana] e fece cadere il discorso sulla congregazione Salesiana DLe] Mi chiamò [...]
Salesiana corr rnrg sin DLe2 41 Ad corr ex lo ad ELe 41-42 - Con chi [...] nome?] Fa-
voritemi di dirmi con chi ho l'onore di parlare! DLe Con chi ho l'onore di parlare? Favoritemi
di dirmi il vostro nome? corr ELe Con [...] parlare? Favoritemi il vostro nome corr EBo
43 E quel giovane corr ex E quell'uomo ELe 46 facesse di bisogno ernend si ex potesse im-
portarvi DLe post ma del per ora DLe occorre; corr ex occorre. DLe 46-47 poiché
[...] conoscere - add rnrg sin D 48-50 Fissai [...] Americane add rnrg sin DLe 51 Voi?]
tu? ELe Voi? ernend si EBo costoro] costoro? DLe costoro corr ELe chi sono add DLe
52-53 a nome di Dio add si EBo 55 Mettetevi corr ex Si metta ELe 56 a quella gran
sala ernend si ex stanza EBo tavolo corr ex tavolino ELe 57 vidi poi che add si DLe
60 geografici corr ex della carta geografica ELe di latitudine add EBo 61 la guardai e
vidi corr ex la guardo e vedo ELe 62 avea ernend ex ha ELe 64 E [...] giovanetto
ernend ex E l'uomo ELe mi disse: add ELe osservate! corr ex Osservi! ELe

3.9 Page 29

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
129
- Numero O.
- Tirate un poco! -
Tirai alquanto la corda ed ecco il numero 1.
- Tirate ancora e fate un gran rotolo di quella corda
- Tirai e venne fuori il numero 2J 3J 4J fino al 20 - I
70
f ';1'
- Basta? dissi io.
- No; più in su; più in su! Va finché troverai un nodo! Rispose quel giova-
netto.
Tirai fino al numero 47 dove trovai un grosso nodo. Da questo punto, la corda
continuava ancora, ma divisa in tant[e] cordicelle che si sparpagliavano ad oriente, 75
ad occidente a mezzodì
- Basta? Replicai.
- Che numero è? interrogò quel giovane.
- È il numero 47.
- 47 più tre quanto fa?
80
- 50!
- E più 5?
- 55!
- Nota: Cinquantacinque
E poi mi disse - Tirate ancora!
85
- Sono alla fine!
- Ora dunque voltatevi indietro e tirate la corda dall'altra parte -
Tirai la fune dalla parte opposta fino al numero lO -
Quel giovane - Tirate ancora[.]
Ci è più niente!
90
- Come! Ci è più niente? Osservate ancora! Che cosa ci è?
67 Tirate COIT ex Tira ELe 68 Tirai COIT ex - Tirai DLe 69 Tirate COIT ex Tira ELe
fate] fanne DLe fatene corr ELeI fate corr ELe2 72-73 quel giovanetto corr ex quell'uomo
ELe 75-76 ad oriente [...] mezzodì. add mrg sin ELe 77 Replicai emend ex dissi io ELe
78 quel giovane COIT ex quell'uomo ELe 80 tre] 3 DLe 85 Tirate COIT ex Tira ELe
87 voltatevi COIT ex voltati ELe tirate corr ex tira ELe 89 Quel giovane COIT ex Quel-
l'uomo ELe 91 Osservate COIT ex Osserva ELe
74 «La Patagonia presa nel suo senso più stretto comincia ai gradi 38°50' di latitudine meri-
dionale e va fino ai gradi 53°55'. Di longitudine occidentale poi, partendo dal meridiano di Pa-
rigi essa è compresa tra i gradi 63° e 70°. In realtà però le tribù dei Patagoni non ridotti verso
Nord-Ovest si avanzano su fino al grado 35°. Al mezzodì poi comprendendo anche le isole che
formano la terra del Fuoco noi andiamo alla latitudine 57° gradi, e questa è l'estensione precisa
che qui si dà alla parola Patagonia» (La Patagonia e le terre australi [. ..), in RSS 13 (1988)
296).
75 «Le coste della Patagonia sono estremamente frastagliate, soprattutto quelle a ponente sul
Grande Oceano, nel quale trovansi labirinti di scogli e d'isole tra le quali varie considerevoli
per l'ampiezza» (La Patagonia e le terre australi [. ..), in RSS 13 (1988) 298-299).
76 «Molto più a mezzodì cioè dal grado 61 al 63, vi sono poi ancora varie isole formanti l'ar-
cipelago delle Setland meridionali, ma non sono visitate quasi mai dai viaggiatori Europei e
pare che o non sono abitate affatto o da pochissimi selvaggi» (La Patagonia e le terre austra-
li.... in RSS 13 (1988) 296).

3.10 Page 30

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130 Antonio da Silva Ferreira
- Ci è dell'acqua! - Risposi[.]
Infatti in quell'istante si operava in me un fenomeno straordinario quale non è
possibile descrivere. lo mi trovava in quella stanza, tirava quella corda e nello stesso
95 tempo svolgevasi sotto i miei I occhi come un panorama immenso, che quasi a volo f 3r
di uccello io dominava, e che stendevasi collo stendersi della corda.
Dal primo O al numero 47 era una terra sterminata, che dopo uno stretto di
mare in fondo frastagliavasi in cento isole di cui una assai maggiore delle altre. A
queste isole alludessero [sic] le cordicelle sparpagliate che partivano dal gran nodo.
100
Pare che il punto 47 figuri il luogo di partenza il centro Sa1esiano d'onde diramarsi aUre]
isol[e] Malvine alle Terre del fuoco, e alt[r]e isole di quelli ultimi paesi d'America.
Ogni cordicella facea capo ad un'isola. Alcune di queste erano abitate, da indigeni
105 abbastanza numerosi; altre sterili, nude, rocciose disabitate; altre tutte coperte di
neve e ghiaccio. Ad occidente gruppi numerosi di isole abitate da molti selvaggi.
Dalla parte opposta poi, cioè dallo O al lO continuavasi la stessa terra, e finiva
in quell'acqua da me vista per l'ultima cosa. Mi parve essere quest'acqua il mare del-
le Antille, che vedeva allora in un modo così sorprendente, che mi riesce inesplicabi-
110 le quel modo di vedere.
Vidi in compendio tutto ciò che poi vidi in particolare. E i gradi della corda furono
quell[i] che mi permisero di ritenere a memoria i successivi punti che visitai viaggiando.
115
Or dunque avendo io risposto - Ci è dell'acqua! - quel giovanetto riprese - Ora
mettete insieme 55 più lO. A che cosa è eguale?
Ed io - Somma: 65.
- Ora mettete tutto questo insieme e ne farete una corda sola.
E poi?
120
Da questa parte che cosa ci è?
All'occidente vedo altissime montagne e all'oriente c'è il mare.
93 quell'istante] alia lectio quelli istanti straordinario add ELe 97 sterminata, enzend
ex immensa compatta, ELe che] in fondo add ELe del EBo 98 in fondo add EBo di
cui [...] altre add EBo 98-99 A queste isole alludessero] a queste si riferivano add nzrg sin
DLe A queste isole si riferivano corr ELe A queste isole alludessero corr si EBo 99 le cor-
dicelle [...] nodo add mrg sin DLe 101-102 Pare [...] d'America add mrg sin ELe 101-
102 Pare[...] America add mrg sin ELe 102 alt[r]e isole] alte d'isole ELe 104-106 Ogni
[...] selvaggi add mrg sin ELe 104 un'] un ELe Alcune] Almeno ELe 107 poi add
ELe 108 cosa add si DLe Mi add mrg sin EBo parve] Conobbi poi DLe] Conobbi
corr DLe2 parve emend si EBo 109 chel emend si ex e lo EBo post allora del tutto ESa
112-113 Vidi [...] viaggiando. add mrg sin ELe 113 i corr ex l ELe 115 Quel giovanet-
to CO'T si ex quell'uomo DLe 116 mettete corr ex metti ELe 55 più lO] 50 + 5 + IO
DLe 118 mettete COIT ex metti ELe farete CO'T ex farai ELe

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Due sogni sulle missioni della Palagonia e dell'America Latina
131
Or bene; queste montagne sono come una sponda, un confine. Fin quì, fin
è la messe offerta ai Salesiani. Sono migliaia e milioni di abitanti che attendono il
vostro aiuto - attendono la fede.
Queste montagne erano le cordigliere dell'America del sud.
125
f 3v
- E come fare? - lo ripresi. I
- Come fare? Guarda! -
Ed ecco giungere D[on] Lago il quale portava un canestro di fichi piccoli e ver-
di: E mi disse: - Prenda D. Bosco!
- Che cosa mi porti?
130
- Mi hanno detto di portarli a lei.
- Ma questi fichi non sono buoni da mangiare; non sono maturi.
Allora quel giovanetto prese quel canestro che era molto largo, ma avea poco
fondo e me lo presentò: -
Ecco il regalo che vi fo'.
135
- E che cosa debbo fare di questi fichi?
- Questi fichi sono immaturi, ma appartengono al gran fico della vita. E voi
cercate il modo di farli maturare.
- E come? Se fossero più grossi meno male; potrebbero farsi maturare colla
paglia come si usa cogli altri frutti; ma così piccoli... così verdi... È cosa impossibile. 140
- Anzi sappiate che per farli maturare bisogna che facciate in modo che tutti
questi fichi siano di nuovo attaccati alla pianta.
- Cosa incredibile! e come fare?
- Guardate! - E il giovanetto prese un[o] di quei fichi e lo mise a bagno in un
vasetto di sangue; poscia lo immerse in un'altro [sic] vasetto pieno di acqua e disse: 145
- Col sudore e col sangue i selvaggi ritorneranno ad essere attaccati alla pian-
ta e ad essere gradevoli al padrone della vita. -
- lo pensava: - Ma per ciò ci vuoI tempo! - E quindi dissi a quel caro giova-
netto - lo non so più che cosa rispondere.
t: 41'
E il giovane - Questo avvenimento I sarà ottenuto prima che sia compiuta la se- 150
conda generazione.
- E quale sarà la seconda generazione?
- Questa presente non si conta. Sarà un[']altra e poi un'altra.
lo parlava confuso[,] imbrogliato e quasi balbettando e domandai:
- Ma ognuna di queste generazioni quanti anni comprende?
155
124 attendono la fede. add EBo 127-128 Guarda!] guarda - mi disse l'uomo DLe] guarda
- mi disse quel giovane corr si DLe2 del ELe 133 quel giovanetto corr si ex quell'uomo
DLe 135 vi corr ex ti ELe 136 fare corr ex farne EBo 137 voi emend si ex tu ELe
138 cercate corr ex cerca ELe 141 sappiate corr ex sappi ELe facciate corr ex tu pro-
curi, che tu faccia ELe 144 Guardate corr ex Guarda ELe E il giovanetto emend ex L'uo-
mo ELe 145 sangue; corr ex sangue e ELe 148-149 queI caro giovanetto corr si ex
quell'uomo DLe 150 il giovane corr ex l'uomo ELe
128 Don Angelo Lago (1834-1914) n. a Cuneo, conseguì a 21 anno il diploma di farmacista
alla Regia Università di Torino. Nel 1872 lasciò la farmacia di sua proprietà e andò a Valdoc-
co. Salesiano nel 1873, sacerdote nel 1877, restò addetto all'ufficio di don Rua. Alla morte di
questi, passò a curare la corrispondenza privata di don Albera. Morì a Torino.

4.2 Page 32

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I:Q Antonio da Silva Ferreira
Sessanta anni!
E dopo?
Volete vedere quello che sarà? Venite -
- E senza saper come mi trovai ad una stazione di ferrovia. Quivi era raduna-
160 ta molta gente. Siamo saliti sul treno. lo domandai ove fossimo.
Il giovanetto rispose - Nota bene! Guarda! Noi andiamo in viaggio lungo le
Cordigliere. Avete la strada aperta anche all'Oriente fino al mare. È un altro dono
del Signore.
- E a Boston dove ci attendono quando andremo?
165
- Ogni cosa a suo tempo! -
Così dicendo trasse fuori una carta. lo chiesi - Che cosa c'è? -
Esso per tutta risposta mi spiegò la carta ove in grande era rilevata la diocesi di
Cartagena. (Era questo il punto di partenza?)
Mentre io guardava quella carta la macchina mandò il fischio e il treno si mise
170 in moto. Viaggiando il mio amico I parlava molto, ma io per il rumore del convoglio .f 4v
non poteva capirlo interamente. Tuttavia imparai cose bellissime e nuove sulla
astronomia, sulla nautica, sulla mineralogia, sulla fauna, sulla flora di quelle contra-
de che esso spiegavami con meravigliosa precisione. Fin da principio mi avea preso
per mano e mi tenne sempre così affettuosamente stretto fino alla fine del sogno. lo
175 portava talora l'altra mia mano libera sulla sua, ma questa sembrava sfuggisse di
sotto alla mia quasi svaporasse e la mia sinistra stringeva solamente la mia destra. Il
giovanetto sorrideva al mio inutile tentativo.
Guardava dai finestrini del carrozzone e mi vedea sfuggire innanzi svariate ma
stupende regioni. Boschi, montagne, pianure [e] fiumi larghissimi e maestosi che io
180 non credeva così grandi in regioni tanto distanti dalle foci. Per più di mille miglia
abbiamo costeggiato il lembo di una foresta vergine oggi giorno ancora inesplorata.
158 Volete corI' ex Vuoi ELe Venite] Vinite corI' ex... ELe 161 Il giovanetto] L'uomo
DLe Quel giovanetto corI' ELeI Il giovanetto corI' ELe2 168 (Era [...] partenza?) add ELe
171 post interamente add # DLe
171-177 Tuttavia [...] tentativo add mrg sin DLe
171 e nuove add si mrg sin DLe 175 libera add ELe post sembrava del allora ELe
sfuggisse corI' ex sfuggire ELe 180 tanto add si DLe 181 oggi giorno add ELe an-
cora emend si ex ora DLe
164 A Boston si voleva fondare una confraternita sotto il titolo di Nostra Signora delle Vitto-
rie, con lo scopo di diffondere il culto mariano, difendere l'onore della Chiesa, soccorrere il
Papa e promuovere il ritorno dei protestanti all'unità della fede. Centro dell'associazione dove-
va essere un collegio per vocazioni missionarie. Don Bosco era del parere di accettare solo se al
posto di quell'associazione si potessero fondare i cooperatori salesiani (cf MB XVI 408-410). I
salesiani andarono a Boston solo nel 1947.
181 «Ma anzi tutto le vorrei parlare delle bellezze di Natura del Brasile. Le vedute, i panora-
mi più magnifici della Natura, una vegetazione maravigliosa non solo al basso, ma persino so-
pra le più alte rocce, è questo il lusso più grande e più attraente del paese intiero» (lettera Mas-
sano-Riccardi 26.07.82, in A. S. FERREIRA, Uruguay e Brasile visti dalle lettere di Teodoro Mas-
sano f. ..}», RSS 3 (1983) 322).

4.3 Page 33

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
133
Il mio sguardo acquistava una potenza visiva meravigliosa. Non avea ostacoli per
spingersi su quelle regioni. Non solo le cordigliere, ma eziandio le catene di monti
isolate in que' piani sterminati erano da me contemplate (il Brasile?) I
t: .',.
Avevo sottocchio le ricchezze incomparabili di questo suolo che un giorno ver- 185
l'anno scoperte. Vedeva miniere numerose di metalli preziosi, cave inesauribili di
carbon fossile, depositi di petrolio così abbondante quali non si trovaron mai in altri
luoghi. Ma ciò non era tutto. In varii siti le Cordigliere rientravano in se formando
sfondi dei quali i presenti geografi neppur sospettano l'esistenza, immaginandosi che
in quelle parti le falde delle montagne siano come una specie di muro diritto. In que- 190
sti seni e in queste valli che talora si stendevano fino a mille chilometri abitavano
folte popolazioni non ancora venute a contatto cogli Europei, nazioni ancora piena-
mente sconosciute.
Tra il grado 15 ed il 20 grado vi era un seno assai lungo e assai largo che partiva da un 195
punto che formava un lago. Allora una voce disse ripetutamente: quando si verranno a scavare
le miniere nascoste in mezzo a questi monti (di quel seno) apparirà qui la terra promessa fluen-
te latte e miele. Sarà una ricchezza inconcepibile.
Il Convoglio intanto continuava a correre e va e va e gira di qua e gira di la fì- 200
182 acquistava emend ex avea ELe
184 isolate emend ex staccate ELe in {. ..} ster-
minati emend ex in mezzo alle immense piane regioni ELe erano da me contemplate add
ELe (il corr ex del ELe 185 incomparabili add si DLe 186 Vedeva] Videva nu-
merose emend ex incredibili ELe 187 così add ELe non ( ] mai corr ex non si potran-
no trovare ELe 188 siti emend ex luoghi ELe rientravano ( ] formando corr ex forma-
vano ELe 189 dei quali i corr ex i quali dai DLe 191 fino emend si ex per ELe a
add mrg sin ELe post chilometri del quadrati ELe 195-198 Tra (...] inconcepibile add
mrg sin ELe 195 uni corr ex uno ELe assaF corr ex l ELe 200 e gira (...] là add
mrg sin DLe e va e va il ELe
185 ~Il paese è ricchissimo ne' suoi prodotti. Le sue foreste vergini sono ripiene di legni pre-
ziosi. E un'altra terra promessa nei frutti e ne' suoi fiumi» (lettera Massano-Barberis 26.06. 82,
in A. S. FERRElRA, Uruguay e Brasile... , RSS 3 (1983) 315).
- «Una varietà immensa poi nei legnami preziosi, miniere di oro, diamanti, animali i più
belli e i più curiosi e in cui si ammira lo sfoggio del genio divino» (lettera Massano-Riccardi
26.07.82, in A. S. FERREIRA, Uruguay e Brasile... , RSS 3 (1983) 322).
188 «Dal capo Froward incomincia quella celebre catena delle Ande che attraversa tutto il
Nuovo Mondo da Mezzodì a Settentrione, seguendo a maggiore o minore distanza la costa del
Grande Oceano (...] Queste montagne colle numerose catene secondarie compongono l'ossatu-
ra delle contrade che noi studiamo (...] Oltre questa catena principale, varii altri monti sorgono
in queste regioni. Di considerazione sono le montagne di Chasmati che cominciano alla costa
Occidentale, presso il capo St. Andrea penetrano nelle terre rimontando verso il Nord-Ovest e
si voltano poi bruscamente per correre da Nord a Sud quasi fino allo stretto di Magellano» (La
Patagonia e le terre australi... , in RSS 13 (1988) 300-301).
196 «Anche una particolarità che merita menzione è la disposizione della maggior parte dei
fiumi che scorrono verso la costa Occidentale, di allargarsi e trasformarsi in piccoli laghi» (La
Patagonia e le terre australi... , in RSS 13 (1988) 302).

4.4 Page 34

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134 Antonio da Si/va Ferreira
nalmente si fermò Quivi discese una gran parte dei viaggiatori e passava sotto le
cordigliere andando verso occidente. (D. Bosco accennò la Bolivia. La stazione era
forse La-Paz ove una galleria aprendo passaggio allittorale del Pacifico può mettere
in comunicazione il Brasile con Lima per mezzo di un'altra linea di via ferrata).
205
Il treno di bel nuovo si rimise in cammino, andando I sempre avanti. Siamo f 5v
passati sulle sponde dell'Uraguai. Mi pensava che fosse un fiume di poco corso, ma
invece è lunghissimo. In un punto vidi il fiume
Si noti il nome del fiume (credo Paraml)
210
che si avvicinava al
D. Bosco metta qui pure il nome del fiume Uraguai
215 tutti e due larghissimi ma poi si allontanavano facendo un largo gomito.
E il treno va sempre in giù e gira da una parte e gira da un'altra
e passa come prima ponti[,] gallerie[,] laghi[,] fiumi[,] foreste,
220 dopo lungo spazio di tempo si fermò la seconda volta. Quivi molta altra gente scese
dal convoglio e passava essa pure sotto le cordigliere andando verso occidente (D.
Bosco indicò nella Repubblica argentina la provincia di Mendoza. Quindi la stazio-
ne era forse Mendoza e quella galleria metteva a Sant lago di Valparaiso Capitale
del Chilì).
225
E il treno riprese la sua corsa attraverso le Pampas e la Patagonia. I campi col-
tivati e le case sparse qua e la indicavano che la civiltà prendeva possesso di quei de-
serti.
204 di un'altra [...] ferrata) COIT ex di quella linea ELe un'] un ELe 207 il fiume COIT
ex al DLe 209 Si [...] Parana add mrg sin ELe 213 D. Bosco [...] fiume add mrg
sin ELe] Uraguai add mrg sin ELe2 215 post si del ...[?] 216 sempre add ELe
e gira da una parte corr ex e gira di qua ELe e emend ex un' ELe 218 e passa [...] fo-
reste, add mrg sin ELe 220 dopo [...] tempo add ELe post fermò del finalmente ELe
226-227 quei deserti corr si ex quelle regioni DLe
225 «Le pianure occupano la parte orientale dello stretto di Magellano e le spiagge dell'A-
tlantico. Questa parte fu denominata dagli spagnuoli Costa Desierta e Comarca Desierta. Essa
è generalmente parlando poco bassa, piana, arenosa, povera d'acque e priva affatto d'alberi
[...] Tutti gli autori s'accordano anche nel riconoscere che verso il Settentrione della Patagonia
il suolo è più ricco e più fertile che nelle regioni meridionali [...] Si resta dolcemente sorpresi di
trovare sulle rive del Rio Negro le ficaie, i ciliegi, i pomi in tutto il lusso d'una vegetazione vi-
gorosa. Fuori di questi paesi i quali confinano colla Repubblica Argentina l'aspetto del resto
della Patagonia è essenzialmente monotono. Grandi pianure dove non si scorgono che rari ce-
spugli bruciati dalla siccità; qua e là qualche monticello che eleva in mezzo alle lande deserte la
sua testa priva d'ombra. Tale è il triste panorama che si presenta agli occhi dello straniero per
una regione estesissima di territorio Patagone» (La Patagonia e le terre australi... , in RSS 13
(1988) 297).

4.5 Page 35

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
135
Finalmente giungemmo allo stretto di Magellano. lo guardava. Scendemmo.
Aveva innanzi Punt'Arena. Il suolo per varie miglia era tutto ingombro di depositi di
carbon fossile, di tavole, di travi e di legna.
230
Mucchi immensi di metallo parte greggio parte lavorato
.f 6r
Lunghe file di vagoni per mercanzie stavano sui I binarii.
Il mio giovane amico mi accennò a tutte queste cose. Allora domandai: - E 235
adesso che cosa vuoi dire con questo? - Mi rispose: - Ciò che adesso è in progetto.
Questi selvaggi saranno così docili in futuro da venire essi stessi per ricevere istruzio-
ne, religione, civiltà e commercio. Ciò che altrove forma meraviglia, qui sarà tale
meraviglia da superare quelle di tutti gli altri popoli.
- Ho visto abbastanza, conclusi io; ora conducimi a vedere i miei Salesiani di 240
Patagonia -
Mi condusse. Li vidi.
Fu cosa di un'istante [sic]. Scesi dal vapore gli trovai subito: vi era più Chiese e scuole,
molte case[,] abitanti in gran numero, varii ospizi artigiani e coltivatori giovanetti e adulti in- 245
sieme guidati da missionarii - Figlie lavoravano un lavoro domestico. Andai in mezzo a loro.
Mi guardavano come fossi persona nuova.
Erano molti: ma io non li conosceva e fra loro non vi era nessuno degli antichi
miei figli. Tutti mi guardavano stupiti ed io diceva loro: - Non mi conoscete? Non 250
conoscete voi D. Bosco?
- Oh D. Bosco! Noi lo conosciamo, ma l'abbiamo visto solamente nei ritratti!
Di persona no certo.
- E D. Fagnano, D. Lasagna, D. Costamagna dove sono essi?
- Noi non li abbiamo conosciuti. Sono coloro che vennero qui una volta nei 255
tempi passati. I primi Salesiani che arrivarono in questi paesi dall'Europa. Ma or-
mai scorsero tanti anni da che sono morti!
.f 6v
- A questa risposta io pensalva meravigliato: - Ma questo è un sogno ovvero
una realtà?
- E batteva le mani una contro dell'altra, mi toccava le braccia e mi scuoteva 260
mentre udiva il suono delle mani e sentiva me stesso. (X)
22~ Scendemmo add si DLe
229 Punt' corr ex Punta ELe
Punt'Arena /.1'
232 Mucchi [...] lavorato add mrg sin ELe 235 Il [...] amico emend si ex L'uomo DLe
237 stessi per corr ex stessi a ELe 240 conducimi corr ex conducetemi ELe 242 Li vidi
COI.,. ex E li vidi ELe 244-247 Fu [...] persona nuova add mrg sin ELe 244 più add mrg
sin si ELe e scuole add mrg sin si ELe 245 varii add mrg sin si ELe 246 guidati
emend ex così ELe 249 post era del ELe più 254 D. Lasagna add mrg sin DLe essi
add ELe 258 post meravigliato del tra me ELe 261 mentre [...] stesso emend ex real-
mente provando col suono e col palparmi che non ero addormentato. ELe
229 «Se la Patagonia è povera per quanto riguarda il regno minerale e vegetale, è ricca assai
pel regno animale» (La Patagonia e le terre australi... , in RSS 13 (1988) 304).
261 (X) Da questo punto in avanti don Lemoyne sostituirà la parte finale del sogno di don
Bosco con il manoscritto F.

4.6 Page 36

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136 Antonio da Silva Ferreira
Stava così agitato quando mi sembrò che Quirino suonasse l'Ave Maria dell'Al-
ba; ma svegliatomi mi accorsi che erano le campane della paroc[c]hia di S. Benigno-
Il sogno avea durato tutta la notte.
265
***
D. Bosco concluse dicendo: - Colla dolcezza di S. Francesco di Sales i Salesiani
tireranno a Gesù Cristo le popolazioni dell'America. Sarà cosa difficilissima mora-
lizzare i primi selvaggi, ma i loro figli obbediranno con tutta facilità alla parola dei
missionarii e con essi si fonderanno colonie, la civiltà prenderà il posto della barba-
270 rie e molti selvaggi verranno a far parte dell'ovile di Gesù Cristo.
N.B. Il vescovo di San José capitale di Costarica il giorno 15 Settembre 1883
scriveva una lettera a D. Bosco chiedendo alcuni Missionarii Salesiani.
Questa città trovasi proprio sotto il grado lO secondo il sogno di D. Bosco.
262 Stava emend si ex Mentre EBo post così del io era EBo quando mi sembrò emend
si ex Quirino EBo Quirino add si EBo suonasse corr ex suonava EBo 263 ma sveglia-
tomi corr mrg sin ex mi svegliai. EBo post S. Benigno del Ma dissi tra me tra me EBo
268 obbediranno emend ex si presteranno ELe con tutta facilità emend ex facilissima-
mente ELe 269 post colonie, del e si spargerà EBo 269-270 prenderà [...] Cristo. add
EBo
270 post Cristo. del Narrato nel capitolo generale da D. Bosco stesso. ELe
271 capitale di] in add si ELe capitale di emend si EBo
II.2.2 - APPENDICE
Redazione lunga del sogno - seconda parte
Vari fra i primi manoscritti in lingua italiana e la traduzione in spagno-
lo non riportano questa parte. Durante il Capitolo Generale del 1922 don
Luis Pedemonte e don Giuseppe Vespignani, basandosi sul manoscritto H
- la copia preparata dallo stesso Lemoyne per la stampa - fecero le loro
rimostranze a questo riguardo e insistettero perché la si includesse nel rac-
conto del sogno.43 Molti anni dopo, utilizzando anche esse il manoscritto H,
43 Scrisse don Pedemonte: «Vi è un solo sogno sulle missioni ed è tronco - ed anche ha
inesat[t]ezza. Si vede che fu molto compendiato da cua1cheduno [sic] 27 - VI - 22». E don Ve-
spignani aggiunge: «è realmente incompleto. Nel quad. 12° (tolto dagli annali di D. Lemoyne[)]
ci è copia esatta - D. Vespignani» (Cf ASC A 010101 Quaderno ]O SOGNI). L'intervento di
don Pedemonte non si ridusse a questo. «Las interpretaciones que dominan el relato de le Me-
morie pertenecen en parte notable y concreta al entusiasta padre Luis Pedemonte, que fue su-
perior inspector de la Patagonia norte de 1912 a 1924 y las ofrecio al biografo durante su esta-
da en Turin para el XIIo Capitulo GeneraI en 1922» (Juan BELZA, Suefios Patag6nicos. [Rosa-
rio], Instituto de Investigaciones Historicas Tierra del Fuego [1982]).

4.7 Page 37

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Latina
13ì
le MB diffusero in tutto il mondo salesiano la conoscenza del sogno, appo-
nendovi ulteriori correzioni e aggiunte.44
Per questa edizione abbiamo utilizzato il testo del manoscritto F, l'uni-
co manoscritto in cui si trova questa parte da sola.
Il lavoro di don Lemoyne
Dopo che don Bosco aveva finito di correggere il testo E, il Lemoyne
riprese la redazione del sogno e vi aggiunse questa parte. Per farlo dovette
cancellare la conclusione del testo anteriore, con le correzioni di don Bosco
che in essa si trovavano, e ricominciare la narrazione. Questa seconda parte
non porta alcuna correzione fatta da don Bosco, ma solo quelle apportate
da don Lemoyne stesso. Dal punto di vista letterario alcune volte esse indi-
cano un testo ancora da definire.
Il manoscritto F: ASC A 2230310 (X)
aut. italiano, l foglio doppio, carta bianca, rigata, 307 x 209 mm., annerita,
inchiostro nero. Il testo occupa la metà a destra della pagina. Le correzioni
si trovano sia nella metà destra che in quella sinistra.
fIr, in alto, matita, 1883; f4v, a sinistra, capovolto, a matita blu, in alto,
1883, in basso, 1883.
TESTO
(Sogno del 1883 - Redazione lunga - seconda parte)
Manoscritto F
.f. l r
(X) Fermatomi alquanto in quel luogo[,] visto il meraviglioso progresso della
Chiesa Cattolica, della nostra Congregazione, e della civiltà in quelle regioni, io rin-
gra[zi]ava la Divina provvidenza che si fosse degnata di servirsi di me come istru-
mento della sua gloria e della salute delle anime.
Il giovanetto Colle frattanto mi fece segno che era tempo di ritornare indietro, 5
quindi salutati i miei Salesiani ritornammo alla stazione ove il convoglio era pronto
per la partenza. Risalimmo fischiò la macchina e via verso il nord. Quasi al principio
della Patagonia pareva [una] diramazione del Colorado o Chubut. Non potea vedt:re
la sua corrente da quale parte andava, pareva che andasse alle Cordigliere o venisse.
ma non poteva orrizzontarmi.
IO
7-10 Quasi al principio [...] orrizzontarmi add mrg sin 7 Quasi al corr ex Al
44 cf MB XVI 385-394.

4.8 Page 38

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138 Antonio da Si/va Ferreira
Mi fece gran meraviglia una novità che mi cade sotto gli occhi. Il territorio del-
la Patagonia dalla parte più vicina allo stretto di Magellano tra le Cordigliere e il
mare Atlantico era meno largo di quello che comunemente si crede.
Il treno continuando nella sua corsa velocissima mi parve che percorresse le
15 provincie, ora già civilizzate della Repubblica Argentina.
Procedendo entrammo in una I selva vergine, larghissima, lunghissima, intermi- .f iv
nabile. Ad un certo punto la macchina si fermò e sotto gli occhi nostri apparve un
doloroso spettacolo. Una turba grandissima di selvaggi stava radunata in uno spa-
zio sgombro in mezzo alla foresta. Ave[v]ano una faccia deforme. I loro vestiti sem-
20 brava di pelli d'animale. Essa circondava un uomo legato che stava seduto sopra
una pietra. Esso era molto grasso perché aveanlo i selvaggi fatto ingrassare studiosa-
mente. Quel poveretto era stato fatto prigioniero e sembrava appartenesse ad una
nazione straniera per la maggiore regolarità di forme. Le turbe dei selvaggi lo inter-
rogavano ed esso rispondeva narrando le varie avventure, che gli erano occorse nei
25 suoi viaggi. A un tratto un selvaggio si alza abbrancando un grosso ferro che non
era spada, ma era affilato molto e slanciandosi sul prigioniero con un colpo solo gli
tronca il capo. Tutti i viaggiatori del convoglio stavano agli sportelli e alle finestrine
dei vagoni attenti e muti per l'orrore. Lo stesso Colle guardava e taceva. La vittima
avea mandato I un grido straziante nell'atto che era colpito. Sul cadavere che giace-
30 va in un lago di sangue allora si slanciarono quei cannibali e fattolo a pezzi posero le
carni ancora calde e palpitanti sovra fuochi appositamente accesi e in un istante cot-
tele alla bell'a meglio così le divorarono.
Al grido di quel disgraziato la macchina si era messa in moto e a poco a poco
riprese tutta la sua vertiginosa velocità.
35
Per lunghissime ore si avvanzò sulle sponde di un fiume larghissimo. Ora il tre-
no correva sulla sponda destra, ed ora sulla sinistra di questo. lo guardando dal fi-
nestrino non guardai su quali ponti facessimo questi frequenti traggitti. Intanto su
quelle rive di laghi rive di fiumi pianure colline piedi di montagna, coste di rive di
colline comparivano di tratto in tratto numerose tribù di selvaggi. Tutte le volte che
40 comparivano il giovanetto andava ripetendo: Ecco la messe dei Salesiani. Ecco la
messe dei Salesiani.
Entrammo poscia in una regione piena d'animali feroci e di rettili velenosi[,] ti-
gri iene leoni d'altra forma[.] Sembravami 'cani' panciuti, avean le ali e avevano cer-
ti ripostigli pieni di maiali di forma diversa dai nostri e di grossi rospi[.] Insino [?] di
45 colline in certi ripari grugnivano come volessero mordersi[.] I rospi mangiavano ra-
ne[.] Il mio compagno mi rivolse eziandio qui la parola e accennandomi quelle belve
esclamò - I Salesiani le mansueferanno! -
Il treno avvicinavasi al luogo della prima partenza e ne eravamo poco lontani.
13 meno largo] molto più stretto F1 meno largo emend si F2 19 I] Le F 22 sembrava
add si 23 straniera] straniera. F post straniera. del Sembrava Europeo. per la mag-
giore regolarità di forme add mrg sin 29 colpita] colpito F 29-30 che giaceva in un
lago di sangue add mrg sin 35 larghissimo add mrg sin 38 di laghi rive di fiumi pianure
colline piedi di montagna, coste di rive di colline add mrg sin 41 tigri iene leoni ma d'altra
forma[.] Sembravami 'cani' panciuti, avean le ali e avevano certi ripostigli pieni di maiali di
forma diversa dai nostri e di grossi rospi[.] Insino [?] di colline in certi ripari grugnivano come
volessero mordersi[.] I rospi mangiavano rane om F[ add mrg sin F2 di forma diversa dai
nostri om F2 add si F3 iene] Iiene

4.9 Page 39

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Due sogni sulle missioni della Patagonia e dell'America Lat;,za
139
Il giovanetto trasse allora fuori una carta geografica stupenda e mi disse: - VuoI ve-
dere il viaggio che ha fatto, le regioni che ha percorse?
50
- Volentieri! rispose D. Bosco.
Il giovanetto spiegò quella carta che avea designata con esattezza meravigliosa
tutta l'America del Sud. Ivi era rappresentato tutto ciò che fu, tutto ciò che è; tutto
ciò che sarà in quelle regioni, ma senza confusione anzi con una lucidezza tale che
con un colpo d'occhio tutto si vedea. lo compresi subito tutto ma per la moltiplicità 55
delle cose quella chiarezza che mi durò qualche poco ora è venuta nella mia mente
piena confusione.
Mentre io osservava quella carta e aspettava che il giovanetto aggiungesse qual-
che spiegazione[,] agitato dal piacere di quello che avea sott'occhi[,] ecco che mi sem-
brò che Quirino suonasse l'ave Maria etc. etc.
60