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FONTI
SALESIANI E POLITICA ALLA LUCE DEI DOCUMENTI
CONCERNENTI IL LORO RICONOSCIMENTO GIURIDICO
NELL'IMPERO ASBURGICO
Stanislaw Zimniak
SIGLE
AAEE = Archivio degli Affari Ecclesiastici Straordinari
AHW = Archiv des Hauses Würzburg
Annali = Eugenio CERIA, Annali della Pia Società Salesiana, 4 vol. Torino, SEI 1941,
1943, 1946, 1951
APK = Archiv des Provinzialates Köln
ASC = Archivio salesiano centrale
ASV = Archivio segreto vaticano
AVA-CUM = Allgemeines Verwaltungsarchiv - k.k. Ministerium für Cultus und Unterricht
Wien
BayHStA = Bayerisches Hauptstaatsarchiv München
BS = Bollettino Salesiano(dal gennaio 1878ss.)
DBS = Dizionario biografico dei Salesiani, a cura dell'Ufficio Stampa Salesiano-Torino
1969
EC = Enciclopedia cattolica
EG = Elenco Generale della Società di S. Francesco di Sales
E(m) = Epistolario di Giovanni Bosco. Introduzione, testi critici e note a cura di Francesco
Motto, vol. I (1835-1863), Las-Roma 1991
HC = Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, Patavii, Ex Typographia «Il
Messaggero di S. Antonio» 1978
HHStA = Haus-Hof-und Staatsarchiv Wien
HSH = Hof-und Staats-Handbuch der Österreichisch Ungarischen Monarchie, Wien, Druck
und Verlag K.K. Hof-und Staatsdruckerei 1893-1912

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264 Stanisław Zimniak
MB = Memorie biografiche di Don (del Beato...di San) Giovanni Bosco, 19 vol.(=da 1 a 9:
G.B. Lemoyne; 10: A. Amadei; da 11 a 19: E. Ceria) + 1 vol. di Indici(E. Foglio)
NSAL = Archivio della curia arcivescovile di Lubiana
OE = Giovanni (s.) Bosco, Opere edite. Prima serie: Libri e opuscoli, 37 vol. (ristampa
anastatica). Roma, LAS 1977-1978
ÖBL = Österreichisches Biographisches Lexikon
RSS = Ricerche Storiche Salesiane, Roma 1982ss.
VRC = Verbali delle riunioni capitolari
INTRODUZIONE
1. Il motivo delle ricerche
Dopo aver concluso la ricerca nell'archivio vaticano, che aveva portato a un
chiarimento rilevante a proposito del riconoscimento giuridico della Pia Società Salesiana
nell'impero asburgico1, l'autore si vide motivato a continuarla altrove, dove supponeva che si
potesse trovare ulteriore materiale utile.
Si avvertiva, infatti, l'incompletezza delle indagini effettuate, che, in verità, si erano
concentrate solamente sugli anni 1907-1909. Rimaneva ancora da esplorare almeno il
triennio successivo, nonché il periodo anteriore già trattato, ma piuttosto sbrigativamente.
Così si sono avviate ricerche, oltre che nell'archivio salesiano centrale, anche negli archivi
statali di Vienna e in altri.
Il risultato fu più che soddisfacente, poiché si son potuti consultare documenti che
hanno permesso di ripercorrere e rifare tutta la vicenda circa l'approvazione governativa
della Pia Società Salesiana nell'Austria degli Asburgo.
Il titolo, che abbiamo dato a questa presentazione è stato suggerito dallo studio dei
documenti ricercati. In nessun modo si deve intenderlo come una provocazione o, tanto
meno, come orpello illusorio.
1 I documenti ricercati nell'archivio vaticano furono pubblicati sotto il titolo: Annotazioni sul problema del
riconoscimento giuridico della Pia Società Salesiana nell'impero degli Asburgo in RSS 20(1992) 73-96; alcuni
di essi, giudicati necessari per completare la presente pubblicazione, sono stati ora nuovamente pubblicati,
cosicchè la ricerca acquista maggiore compiutezza.

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 265
Intitolando così vogliamo, da un lato, mettere in evidenza l'ottica governativa attra-
verso la quale era vista, giudicata e valutata l'attività salesiana e, da un altro lato, provare la
fedeltà dei salesiani di don Bosco alla politica del «Pater noster», su cui ora, brevemente, ci
intratteniamo.
2. La politica del «Pater noster»
Don Bosco, vivendo in un'epoca di continui cambiamenti, cercava a livello socio-
politico, prima di tutto, di trovare una soluzione che lo lasciasse lavorare, senza subire molti
impedimenti, al bene morale e sociale dei giovani poveri ed abbandonati.
La necessità di sottrarsi alle competizioni politiche sembra averla compresa già
intorno agli anni 18482, e ci pare in modo definitivo. Tale scelta venne da lui stesso
riconfermata nella lettera del 13 luglio 1863 al provveditore agli studi di Torino Francesco
Selmi3.
Quando fu decisa la fondazione della società salesiana, volle assicurarsi per essa
l'estraneità alla politica. Per cui inserì nelle costituzioni, da lui stese e presentate per la prima
volta nel 1864 alla S. Sede per l'approvazione, un articolo in tal senso4.
Nel 1877 sul Bollettino Salesiano scriveva ai cooperatori salesiani:«Estranei affatto
alla politica noi ci terremo costantemente lontani da ogni cosa che possa tornare a carico di
qualche persona costituita in autorità civile od ecclesiastica»5. Dunque il suo programma
doveva ridursi alla cura dei giovani poveri e abbandonati per educarli e così giovare al buon
costu-
2 «Egli poté pensare che quanto aveva fatto non poteva propriamente considerarsi politico; e poteva aver detto,
oltre che al Bonomelli anche ai suoi Salesiani, che egli nel '48 capì che se voleva fare un po' di bene doveva
lasciare da parte la politica...»(P. STELLA, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica, 2a ed., vol. II,
Roma, Las 1981, p. 95).
3 «Tuttavia desiderando che Ella comprenda bene quanto io diceva di passaggio alle venerate di Lei
osservazioni, la prego di volermi permettere che qui le riduca a pochi periodi la mia professione di fede politica.
Sono 23 anni da che sono in Torino ed ho sempre impiegato le mie poche sostanze e le mie forze nelle carceri,
negli ospedali, nelle piazze a favore de'ragazzi abbandonati. Ma né colla predicazione, né cogli scritti, che pur
sono tutti stampati col mio nome, né in alcun altro modo ho mai voluto mischiarmi in politica»(E(m) I 589).
4 «Tutti i membri di questa società si terranno rigorosamente estranei ad ogni cosa che riguardi la
politica»(Costituzioni della Società di s. Francesco di Sales [1858] - 1875, testi critici a cura di Francesco
MOTTO, Roma, Las 1982, p. 80). L'articolo venne tolto dalla S. Sede, sicché nella stesura delle costituzioni
approvate nel 1874 non apparve più. Don Bosco durante il primo capitolo generale aveva assicurato i capitolari
che si era industriato perchè passasse quest'articolo, ma non era riuscito nell'intento(cf MB XIII 265).
5 BS 5(1877), agosto, p. 2; cf BS 7(1883) n. 7,luglio, p. 104; n. 8, agosto, pp. 127-128.

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266 Stanisław Zimniak
me e alla civilizzazione. In questa lettera egli adoperò l'espressione «buoni cristiani ed onesti
cittadini» che doveva riassumere, in qualche modo, la sua «politica» nell'educare i giovani e
che passò nella tradizione salesiana per esprimere uno dei più significativi aspetti dello stile
d'educare e d'agire dei salesiani di don Bosco6.
Si deve aggiungere che il concetto di buon cittadino a quell'epoca di per sè
comportava un atteggiamento piuttosto statico di fronte alle strutture politico-culturali. E ci
pare che esso non fosse diversamente compreso da don Bosco stesso7. Perciò egli da un lato
non mirava naturalmente a cambiamenti strutturali, da un altro lato insisteva molto
sull'educazione etico-morale dei giovani. Per don Bosco il rinnovamento morale della
società era il più importante di ogni altro e doveva essere realizzato con e tramite i giovani.
Queste finalità del suo programma educativo vennero percepite e indicate anche
dallo stesso pontefice Leone XIII, il quale nel 1884 gli diceva:«Voi avete la missione di far
vedere al mondo che si può essere buon cattolico e nello stesso tempo buono e onesto
cittadino; che si può fare gran bene alla povera e abbandonata gioventù in tutti i tempi senza
urtare con l'andazzo della politica, ma conservandosi ognora buoni cattolici»8.
P. Braido definisce la via educativa scelta da don Bosco e tramandata ai suoi
salesiani in modo molto conciso e preciso:«Don Bosco ha percepito se stesso e la propria
opera educativa in un modo più complesso, quasi come sintesi di nuovo e di antico,
d'innovativo e di tradizionale; e analoga, seppur differenziata, è la comprensione che di lui
hanno i suoi contemporanei»9. H. Daniel-Rops così delineò il modo con cui don Bosco si
dedicò all'educazione delle masse proletarie:«non fu un agitatore e neppure un opportunista,
ma un costruttore di solide realtà»10.
Rimane però il fatto che l'estraneità di don Bosco alla politica per dedicarsi
esclusivamente ai giovani con lo scopo di aiutarli a diventare «onesti cittadini e buoni
cristiani» non sempre fu percepita subito e correttamente, come confermano le difficoltà che
incontrò lungo la vità11. Simile destino, per un certo verso, doveva toccare anche alle prime
generazioni dei salesia-
6 Cf P. BRAIDO, L'esperienza pedagogica di don Bosco, Roma, Las 1988, pp. 115-116; G. SPALLA, Don
Bosco e il suo ambiente sociopolitico, Torino, ELLE DI CI 1977, pp. 32. 39.
7 Cf G. SPALLA, op.cit., p. 112.
8 MB XVII 100.
9 P. BRAIDO, op.cit., p. 115.
10 La Chiesa delle Rivoluzioni, Parigi 1960, p. 907.
11 A proposito delle posizioni e dei comportamenti di don Bosco di fronte "alla politica" confronta ancora
Indice MB pp. 332-333 alla voce Politica.

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 267
ni. Qui ci limitiamo, naturalmente, ai salesiani presenti con la loro attività nell'impero austro-
ungarico a cominciare dal 1887.
3. I salesiani di fronte allo stato austro-ungarico
a) Don Bosco di fronte allo Stato.
Per comprendere bene la posizione civile e giuridica della Pia Società Salesiana
nell'Austria-Ungheria dal 1887, occorre prima conoscere, per quanto possibile, il comporta-
mento di don Bosco stesso di fronte allo Stato e le soluzioni da lui adottate come fondatore
della nuova società religiosa.
Si ammette comunemente che sul sorgere e svilupparsi della Pia Società Salesiana
come idea e come realtà ebbero incidenza assai rilevante la chiusura temporanea del
seminario metropolitano di Torino e la legge del 28 maggio 185512, che tolse la personalità
giuridica a più di metà degli Ordini religiosi e comportò l'incameramento dei loro beni, senza
i quali, naturalmente, nessun opera poteva essere mandata avanti. Don Bosco si rese conto
molto presto della gravità e delle conseguenze di tali leggi per il suo incipiente progetto.
Sicché si sentì spinto a difendere (come si soleva dire a quell'epoca) gli inalienabili diritti
della chiesa cattolica di possedere i beni temporali pubblicando qualche opuscolo13.
Ma presto intuì, sia pur confusamente, che doveva cercare una nuova strada per
rimediare a questo difficile stato di cose - sotto l'aspetto giuridico - se voleva portare a
compimento i suoi piani. Si convinse che la sua società doveva essere istituita «con nuovo
metodo e su nuove basi, attento a non lasciarsi colpire dalle leggi contro le corporazioni
religiose»14. Di una cosa, ci pare, era convinto: la sua «congregazione religiosa» non poteva
apparire come tale nei confronti dello Stato.
Il problema di evitare un eventuale incameramento lo spinse a scegliere una via in
certo senso nuova, quella d'intestare «al proprio nome nuovi edifici, nuovi atti pubblici
concernenti gli Oratori, Collegi, e altre proprietà».15
12 Cf P.STELLA, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica, 2a ed., vol. I, Roma, Las 1979, p. 129.
13 I Beni della Chiesa come si rubino e quali ne siano le conseguenze pel barone di Nilinse con breve
appendice sulle vicende particolari del Piemonte, in Letture Cattoliche, Torino, Tipografia Ribotta 1855, pp. 1-
84; cf P. STELLA, op.cit., vol. I, pp. 138-139.
14 P. STELLA, op.cit., vol. I, p. 139; cf G. SPALLA, op.cit., p. 83.
15 P. STELLA, op.cit., vol. I, pp. 140-141.

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268 Stanisław Zimniak
La legge del 7 luglio 1866, in forza della quale si sopprimevano in Italia tutte le cor-
porazioni religiose, gli diede ragione.
Ma già gli incontri avuti, prima con U. Rattazzi nel 185716 e poi col papa Pio IX nel
185817, l'avevano illuminato assai sul modo di inserire la propria società religiosa nel nuovo
contesto sociale, poco favorevole a qualsiasi congregazione religiosa e specie agli ordini, e
inoltre sulla struttura della nascente congregazione salesiana. Fu appunto U. Rattazzi a
consigliargli le forme che avrebbe dovuto assumere l'Opera di fronte al moderno stato:«una
Società in cui ogni membro conservi i diritti civili, si assoggetti alle leggi dello Stato, paghi
le imposte e via dicendo. In una parola la nuova Società in faccia al Governo non sarebbe
altro che un'Associazione di liberi cittadini, i quali si uniscono e vivono insieme ad uno
scopo di beneficenza»18.
Don Bosco giunse così a formulare le sue idee sulla progettata opera, la quale
avrebbe dovuto apparire nei riguardi dello Stato come una società che conserva tutti i diritti
civili dei suoi membri, e invece nei riguardi della Chiesa come vero «corpo morale». In
questi termini, per lo meno, scriveva al vicario capitolare Zappata di Torino19. «Termini -
come scrive Stella -se ben si bada, assai calibrati. Don Bosco infatti non dice che vuol fare
riconoscere la Società dalle autorità civili e religiose, nemmeno che vuol presentarla alla
Chiesa come congregazione, bensì come corpo morale, giacché strettamente parlando la sua
non era soltanto una congregazione. Eppure molto nella sua struttura sapeva di Congrega-
zione dai voti semplici»20.
Questo modo di risolvere i problemi del fondare una nuova
società religiosa, per ragioni politiche e giuridiche, non trovò consenso presso la S. Sede.
Don Bosco dovette accogliere alcuni emendamenti, che la S. Sede aveva introdotto nelle
costituzioni della Società Salesiana da lui ripresentate nel 1874. La S. Sede fece sì che quasi
tutte le riserve, di cui sopra, fossero tolte. Tuttavia la novità di don Bosco, come scrive P.
Stella, «rimaneva nel suo
16 Cf Storia dell'Oratorio di s. Francesco di Sales, parte II, capo XI, in BS 7(1883) 97-98; MB V 696-699.
17 «Tra le altre cose gli disse:-Bisogna che voi stabiliate una Società, la quale non possa essere incagliata dal
Governo, ma nel tempo stesso non dovete contentarvi di legarne i membri con semplici promesse, perchè
altrimenti non sareste mai sicuro dei vostri soggetti, nè potreste fare lungo assegnamento sopra la loro
volontà»[Storia dell'Oratorio di s. Francesco di Sales, parte II, capo XII, in BS 7(1883) 119]; cf MB V 860.
18 Storia dell'Oratorio di s. Francesco di Sales, parte II, capo XI, in BS 7(1883) 97; cf MB V 698.
19 Cf E(m) I 562-563.
20 P. STELLA, op.cit., vol. I, p. 146.

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 269
valore di formula atta a fondare l'esistenza legale di corporazioni religiose in legislazioni che
riconoscevano e rispettavano i diritti in individui che non abdicavano il dominio radicale di
beni patrimoniali»21.
E questa forma della Società Salesiana, i cui membri potevano apparire nei confronti
dello Stato come cittadini e anche, quando lo permetteva la situazione politica, come membri
di una società religiosa, era trasmessa e, in qualche modo, inculcata da don Bosco stesso ai
suoi seguaci. Ci pare anche che dietro tale forma sia nascosta l'ovvia tendenza di don Bosco
a evitare ogni accusa, per altro molto probabile, d'intromissione e d'interferenza nella vita
politica.
Cerchiamo, ora, di vedere questo modello don boschiano presso i suoi più stretti
collaboratori e seguaci. Don Bosco stava per finire la sua vita, quando venne alla ribalta la
questione del riconoscimento legale dei salesiani nella Spagna e nel Cile. Era il 1887, anno
in cui i salesiani entravano nell'impero danubiano. A Torino il 30 dicembre durante una delle
sedute del Capitolo Superiore fu discusso acutamente per la prima volta il suddetto
problema, che toccava la Società Salesiana fuori dell'Italia. Era qualcosa di nuovo per i
superiori maggiori e perciò non stupisce tanto la loro riservatezza.
Alla riunione parteciparono d. Rua, mons. Cagliero, d. Sala, d. Cerruti, d. Belmonte,
d. Bonetti, d. Lazzero e il direttore della casa di Barcellona d. Branda22, il quale espose il
quesito davanti ai superiori maggiori in quanto unici autorizzati a prendere deliberazioni.
Riportiamo qui un brano di verbale che rispecchia molto bene il tipo di comprensione e di
coscienza del
21 ID, p. 149 e la nota 59 alla medesima pagina.«Si avvertiva infatti nell'osservazione quarta, che si
sopprimessero le ripetute menzioni dei diritti civili e della sottomissione alle leggi civili. Sopra tal punto dichiara
di aver tolto tutto ciò che riguarda alla sottomissione de'soci alle leggi civili. L'articolo peraltro che prega di
conservare si è il seguente § II, n. 2. <<Quicumque societatem ingressus fuerit civilia jura etiam editis votis non
amittit. Ideo valide, et licite potest emere, vendere testamentum conficere atque in aliena bona succedere, sed
quamdiu in societate permanserit, nequit facultates suas administrare, nisi ea ratione et mensura qua Rector
major in Domino bene judicaverit>>. Lo scopo di cotale disposizione, secondo il postulante, si è che ogni socio
goda in faccia alla legge tutti i diritti civili, mentre l'individuo in faccia alla Chiesa è veramente religioso, legato
in coscienza dai tre voti di povertà, castità ed obbedienza. Soggiunge che questa distinzione è l'unico mezzo di
conservare l'Istituto a fronte delle attuali leggi. In questo caso il voto di povertà si estende non già alla proprietà
ma soltanto all'amministrazione, ed usufrutto mentre l'individuo rimane povero»"(Costituzioni della Società di s.
Francesco di Sales [1858] - 1875, testi critici a cura di Francesco MOTTO, Roma, Las 1982, in Appendice:
«Mese di marzo anno 1874. Sagra Congregazione de'Vescovi e Regolari consultazione per una congregazione
particolare», p. 251).
22 Cf ASC VRC I 109.

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270 Stanisław Zimniak
capitolo superiore su questo importante argomento:«D. Branda sostiene la necessità che c'è
in Spagna che la Congregazione si faccia riconoscere dal governo: questo non importa come
era anticamente la formazione di un ente morale. Non è che la forma di un contratto
bilaterale...Mons. Cagliero osserva che bisogna bene studiare la cosa perché l'approvazione
non porti poi qualche soppressione: al Chilì ove era preparato il decreto dal presidente, esso
fece restar sospesa la cosa per interrogare prima il Capitolo Superiore, poichè sarebbe stata
una innovazione nelle tradizioni della nostra Società. D. Branda replica ai varii oppositori,
che noi in Spagna saremo un'associazione approvata e non un ordine religioso»23.
Il passo dimostra chiaramente quanto fosse diffuso nei superiori il concetto della
forma che la loro Società doveva assumere. Essi ritenevano, in modo risoluto, che la Società
Salesiana non doveva apparire di fronte alla autorità civile nè come un ordine antico nè come
una congregazione religiosa. Sull'esempio di don Bosco volevano conservare la massima
libertà nell'operare e il minimo legame nei riguardi dello Stato. Perciò erano del parere che
quando lo richiedessero le circostanze socio-politiche, si potessero presentare in faccia allo
Stato, al limite, come un'associazione. E' un comportamento che si era evoluto in Italia, dove
don Bosco aveva visto numerosi ordini e diverse congregazioni religiose subire quelle
soppressioni e persecuzioni cui tendeva sottrarre il proprio modello.
Con tali convinzioni i salesiani si espandevano anche fuori dell'Italia, però non
sempre - come vedremo nell'impero austro-ungarico - era possibile imboccare la strada
tracciata da don Bosco. Ci voleva appunto l'elasticità dimostrata in differenti occasioni dal
fondatore nei riguardi dello Stato, anche per evitare prevedibili impedimenti e difficoltà.
b) I salesiani in Austria-Ungheria: adattamento?
In Austria-Ungheria quanto al permesso dell'introduzione ossia dell'approvazione di
qualsiasi ordine o congregazione religiosa vigeva la legge varata il 13 giugno 185824 e
rimasta in vigore sino allo sfascio dell'impero asburgico.
Qui riportiamo il testo dei due commi dell'articolo 95, che toccano il nostro
problema. Entrambi ci fanno ripercorrere i modi con cui si doveva trattare giuridicamente la
pratica. Il primo comma riguarda l'apertura di una casa di un ordine o di una congregazione,
la cui esistenza nell'Austria non fosse stata legalmente riconosciuta:«Il vescovo, nella cui
diocesi si pensa all'apertura di
23 ASC VRC I 109; il grassetto è dell'autore.
24 Cf Reichs-Gesetz-Blatt für das Kaiserthum Österreich. Jahrgang 1858, Wien, aus der kaiserlich-
königlichen Hof-und Staatsdruckerei 1858, p. 393.

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 271
una casa religiosa, ha l'obbligo d'informare di questa intenzione le autorità politiche locali
(entro i confini militari del comando generale della regione) e d'indicare i mezzi di
sostentamento a sua[=della casa religiosa] disposizione; e nel caso in cui l'ordine o la
congregazione, a cui appartiene la casa da aprirsi, non sono ancora riconosciuti giuridica-
mente in Austria, è necessario, presentando gli statuti, dare contemporaneamente informa-
zioni circa l'approvazione ecclesiale, lo scopo e le costituzioni di questa corporazione
religiosa»25.
L'altro comma concerne l'introduzione di un ordine o di una congregazione come tali
nell'impero danubiano:«Se si tratta dell'introduzione di una corporazione religiosa, la quale
ancora non esiste in Austria, o se ci sono motivi particolari, si deve presentare la cosa al
ministero competente (per mezzo del comando superiore dell'arma entro i confini militari) e
questo stesso nel primo caso renderà nota l'augusta decisione. L'augusto consenso all'intro-
duzione di ordini e congregazioni religiose, che finora non esistevano in Austria, sarà reso
noto tramite il Foglio delle leggi dell'impero»26.
Ora ci interessa una cosa: i salesiani erano entrati in base a queste leggi, ne avevano
tenuto conto o le avevano forse scavalcate? Per rispondere a questo interrogativo, studieremo
il modo con cui essi diedero inizio alla presenza salesiana nell'impero asburgico. Natural-
mente ci interroghiamo su questo aspetto civile, e cioè in che rapporto stavano con le autorità
governative: mettiamo invece da parte l'ambito ecclesiastico, il quale risulta estraneo al
problema qui considerato.
L'entrata a Trento fu discussa e decisa ancora vivente don Bosco. Ciò è molto
importante per comprendere la mentalità dei salesiani al riguardo.
25 ib., art. 95 § 1, p. 393. Il testo originale:«Der Bischof, in dessen Diöcese die Errichtung eines neuen
Ordenshauses beabsichtiget wird, hat von diesem Vorhaben die politische Landesstelle [in der Militärgränze(sic)
das Landes-General-Commando] in Kenntniß zu setzen, die zur Verfügung stehenden Subsistenzmittel
anzugeben, und, wenn der Orden oder die Congregation, welcher das zu gründende Haus angehören soll, in
Österreich noch nicht gesetzlich besteht, zugleich über die kirchliche Bestätigung, den Beruf und die Verfassung
dieser geistlichen Körperschaft, unter Vorlage der Statuten, Auskunft zu ertheilen».
26 ib., art. 95 § 3, p. 393. Il testo originale:«Handelt es sich um die Einführung einer, in Österreich noch nicht
bestehenden geistlichen Körperschaft, oder ergeben sich besondere Anstände, so ist die Sache dem gennanten
Ministerium [in der Militärgränze(sic) im Wege des Armee-Ober-Commandos] vorzulegen, und im ersteren
Falle wird dasselbe die Allerhöchste Schlußfassung einholen. Die Allerhöchste Genehmigung der Einführung
geistlicher Orden und Congregationen, welche bisher in Österreich nicht bestanden, wird durch das Reichs-
Gesetz-Blatt kundgemacht werden».

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272 Stanisław Zimniak
Il 2 novembre 1885 ebbe luogo la seduta del capitolo superiore, impegnato a esaminare il
primo progetto di convenzione da stipulare col municipio di Trento e con una «Congrega-
zione di Carità» della medesima città27. Questa era proprietaria del palazzo in cui si trovava
l'orfanotrofio, nel quale i salesiani avrebbero dovuto lavorare come impiegati. Il progetto fu
rimandato per apporvi alcuni emendamenti e venne nuovamente sottoposto al giudizio del
capitolo superiore il 10 dicembre successivo.
E' da notare che in ambedue le sedute i superiori non presero in considerazione le leggi
vigenti in Austria-Ungheria28. Come si può spiegare questo fatto? O non ci pensarono
oppure non vollero apparire in faccia alle autorità governative del paese nè come comunità
religiosa regolare nè come congregazione religiosa. Perchè se l'avessero voluto, avrebbero
dovuto in entrambi i casi seguire i modi stabiliti dalle leggi in vigore sopra ricordate.
Don Bosco, insieme al capitolo superiore, preferì la via del semplice contratto ossia
della convenzione29, sulla cui base i salesiani venivano considerati di fronte alle autorità
governative come qualunque altro cittadino, in possesso, perciò, di tutti i diritti civili. Di
conseguenza don Bosco stesso assumeva l'uso dell'edificio, in cui era collocata la sede
dell'orfanotrofio30. Quindi il soggetto rivestito del diritto dell'uso del palazzo non appariva nè
la comunità religiosa dei salesiani nè la società salesiana in quanto tale. Lo conferma in
modo chiaro il permesso di soggiorno, concesso il 22 novembre 1888 dal ministero dei culti
e istruzione pubblica dell'Austria31, ai primi salesiani mandati ad assumere la direzione
dell'orfanotrofio. Il permesso fu concesso allora solamente ai due salesiani e per il tempo del
loro impegno, e poi fu esteso dal medesimo ministero l'8 febbraio 189432 agli altri salesiani
arrivati a Trento nel 1893 per aprirvi l'istituto Maria Ausiliatrice33. Però
27 Cf ASC VRC I 86.
28 Cf ASC VRC I 86-89.
29 Questa strada era già praticata in Italia(cf ASC VRC I 67).
30 A conferma citiamo i due articoli della convenzione sottoposta al capitolo superiore per la stipulazione del
contratto:«1.Il Municipio di Trento d'accordo colla Congregazione di Carità cede gratuitamente al sac. Giovanni
Bosco l'uso del palazzo Crosina e Sartori colle adiacenze e tutti i mobili ed arredi entro stanti»(ASC VRC I 88);
e l'altro:«15. Questa convenzione avrà il suo vigore il giorno stesso dell'apertura dell'Istituto e durerà cinque
anni. Se passati tre anni non vi sarà stato diffidamento d'alcuna delle parti, s'intenderà rinnovata per un altro
quinquennio»(ASC VRC I 89).
31 Cf AVA-CUM salesianer 92, rapporto dell'imperiale e reale commissariato di polizia a Benedict Giovanelli
21.08.1893.
32 Cf AVA-CUM salesianer 92, relazione della luogotenenza del Tirolo e Vorarlberg al ministero dei culti e
istruzione pubblica dell'Austria 29.06.1903.
33 Cf Annali I 582.

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2.1 Page 11

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 273
questa seconda volta fu aggiunta la clausola, che ai salesiani era accordato il permesso di
soggiorno, a patto che non si presentassero come associazione ecclesiastica34, ovviamente di
fronte alle autorità governative. In caso contrario, si sarebbe urtato contro l'articolo 95 della
legge varata dal ministero il 13 giugno 185835, la quale, coscientemente o no, non era stata
presa in considerazione da parte salesiana.
Da ciò risulta molto chiaro la posizione civile dei salesiani nell'impero danubiano:
erano trattati come qualunque altro cittadino. Ma ciò fu un errore, perchè non teneva
presente le esigenze giuridiche di questo paese, le quali favorivano sia gli ordini che le
congregazioni religiose. Dunque i salesiani si erano autoprivati del diritto di apparire come
associazione religiosa, scegliendo e preferendo una soluzione, che purtroppo non li
promuoveva nella società austro-ungarica.
Siccome era la strada tracciata da don Bosco, la prima generazione salesiana la
seguì36 in fedeltà al fondatore, anziché modellarsi sulla capacità d'adattamento da lui
dimostrata tante volte, quando lo avevano richiesto le circostanze socio-politiche. Ogni altro
modo di presentarsi nei riguardi delle autorità governative veniva considerato come
«innovazione nelle tradizioni della nostra Società», vale a dire una deviazione illecita.
Comunque i segnali, che provenivano dai salesiani operanti nell'impero asburgico,
richiedevano la revisione della posizione presa37. Essi si rendevano
34 A proposito dell'entrata dei salesiani a Trieste nella domanda del luogotenente di Trieste indirizzata al
ministero dei culti e istruzione pubblica dell'Austria del 16 agosto 1903 leggiamo:«Von dieser Ermächtigung
Gebrauch machend, habe ich unterm 8. Oktober 1898 Z.20371 die erwähnte Niederlassung mit der
Beschränkung, daß sie aus höchstens 2 Priestern und 3 Klerikern bestehen solle, und daß ihr keinerlei
Korporationsrechte zustehen...»(AVA-CUM salesianer 92). Così pure nel caso di Lubiana leggiamo: «Die
Kongregation des Salesianer ist bisher in Österreich nach Maßgabe der in der Ministerial-Verordnung vom 13.
Juni 1858, R.G.Bl.Nr.95, enthaltenen Vorschriften nicht eingeführt. In einzelnen Fällen wurde zwar die
Betrauung solcher Kongregationisten mit der Leitung von Erziehungsinstituten staatlicherseits zugelassen, hiebei
aber ausdrücklich erklärt, daß hiemit die Verleihung irgendwelcher Korporationsrechte nicht erfolge und daß
diese Kongregationisten sich nach Außen jedes Auftretens als klösterliche Genossenschaft zu enthalten haben
und ihre Wirksamkeit sich ausschließlich auf die Leitung des ihnen anvertrauten Institutes
beschränke»(NSAL/SAL Salezijanci, lettera del presidente della Kraina alla curia vescovile di Lubiana
9.01.1903).
35 Cf AVA-CUM salesianer 92, relazione della luogotenenza del Tirolo e Vorarlberg al ministero dei culti e
istruzione pubblica dell'Austria 29.06.1903.
36 La maggior parte delle case nell'Austria-Ungheria era intestata a don Rua[cf AVA-CUM salesianer 92,
domanda di A. Hlond al ministero dei culti e istruzione pubblica dell'Austria 1.12.1910; J. KRAWIEC,
Towarzystwo Sw.Franciszka Salezego oraz jego organizacja w Polsce(La Società di s. Francesco di Sales e la
sua organizzazione in Polonia), Lublin 1964, p. 156].
37 Cf S. ZIMNIAK, Annotazioni..., in RSS 20(1992) 77-79.

2.2 Page 12

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274 Stanisław Zimniak
conto, che la situazione nell'impero danubiano era realmente diversa da quella italiana,
come pure da quella francese38. Di conseguenza i salesiani erano, come ebbe a scrivere il
nunzio di Vienna, Granito di Belmonte, nella lettera del 14 novembre 1907 al Segretario di
Stato R. Merry del Val, «soltanto tollerati»39. Cosicché si erano visti costretti a imboccare
la strada delle leggi vigenti e cioè a chiedere di essere riconosciuti dalle autorità civili, non
come società religiosa, ma, paradossalmente, come congregazione religiosa40. Sicchè,
benchè in qualche modo forzata e imposta ai salesiani dalla differente situazione socio-
politica, doveva essere imboccata la via dell'adattamento. Ciò avveniva, bisogna rilevarlo,
non a scapito dell'identità strutturale della società salesiana, e tanto meno di quella
ideologica, ma per l'impossibilità di eludere le esigenze legislative vigenti e molto sentite in
quel paese.
Tale via fu intrapresa sia con il presidente della Kraina, il quale, pregato dai
salesiani e dal vescovo di Lubiana A. B. Jeglic, si rivolse nel 1902 al governo viennese
chiedendo l'introduzione dei salesiani nella diocesi di Lubiana, sia con il rettor maggior, M.
Rua, che nel 1903 impetrò dal luogotenente di Trieste il riconoscimento della società
salesiana in Austria.
I salesiani allora non si aspettavano e nemmeno supponevano, che la loro società
sarebbe stata sospettata o addirittura accusata di certi comportamenti, fatti passare come
«attività politica». Essi rimasero assai colpiti da tali giudizi, dai quali avrebbero dovuto
essere difesi grazie alla forma della loro società e dei loro principi ideologici. Che tali
imputazioni fossero reali, lo confermano le accuse di alcuni giornali tedeschi, di cui ora
parliamo e, in modo analogo, i documenti presentati più avanti.
4. Le accuse della stampa tedesca contro i salesiani.
Per inquadrare l'argomento citiamo un brano della relazione triennale del nunzio
apostolico a Monaco di Baviera alla Segreteria di Stato:«Il pregiudizio contro i Religiosi in
Baviera e negli altri stati tedeschi ancora sussiste, alimentato certo dai liberali, dai protestanti
o in qualche caso non raro
38 Cf ASC E 963 Austria, lettera Manassero-Durando 27.06.1907.
39 ASV, fondo: Segreteria di Stato 1907, rub. 247, fasc. 2.
40 E' da notare che nei documenti la Società Salesiana viene considerata appunto come congregazione religiosa
o addirittura come ordine; poche volte venne adoperato il termine «società» e quanto ci pare non esistente nelle
leggi vigenti in Austria-Ungheria che concernevano il riconoscimento di religiosi. Don M. Rua nella sua seconda
domanda del 1905 adopera il termine «la congregazione dei salesiani di don Bosco».

2.3 Page 13

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 275
anche dal clero secolare. Ogni volta che, ottenuti i necessari permessi governativi, si riesce
ad aprire sia in Baviera che nel resto della Germania un nuovo Monastero o una nuova Casa
di religiosi, la stampa avversa alla Chiesa, e i liberali non lasciano di segnalare al pubblico la
cosa, ripetendo ed esagerando tutto ciò che di più falso e ridicolo è stato scritto e detto contro
i religiosi, forti sempre dell'antica calunnia che i religiosi colla loro obbedienza a Roma e
colla loro avversione al Protestantesimo consolidano sempre più l'ultramontanismo o
fomentano la lotta religiosa»41.
Uno degli articoli fu pubblicato il 10 ottobre 1910 a Berlino sul «Berliner Tage-
blatt»42, un giornale di tendenza liberale. L'autore, un certo professor Ludwig Bernhard di
Berlino, dava al suo articolo un titolo decisamente provocatorio:"Il clero romano nella lotta
tedesca tra le nazionalità". Disgraziatamente uscì sulla stampa proprio nel momento in cui la
pratica del riconoscimento governativo dei salesiani di don Bosco nell'Austria sembrava
approdare a buon porto. L'articolo, pieno di gravissime accuse contro la Pia Società
Salesiana, influì notevolmente sull'ambiente politico di Vienna. Difatti molto presto ne
venne a conoscenza il ministero dei culti e istruzione pubblica dell'Austria43 e l'effetto fu tale
che si giunse a bloccare per qualche anno la conclusione della causa.
Prima, però, di passare al contenuto del citato articolo, sembra opportuna qualche
informazione per comprendere meglio la stranezza negli attacchi di questo giornale tedesco
contro i salesiani di don Bosco. Anzitutto è da notare che a quell'epoca i salesiani non erano
neppure riusciti ad entrare in Baviera, nonostante un tentativo fatto nel 190844. Infatti,
soltanto alla
41 ASV, fondo: Segreteria di Stato 1910, rub. 255, fasc. 4, «Relazione triennale (14 Dicembre 1907 - 14
Dicembre 1910) di Mgr. Andrea Frühwirth, Nunzio di Monaco» 14.12.1910.
42 Il nome completo «Berliner Tageblatt und Handels-Zeitung».
43 «Nun wurden mittlerweile in der Oeffentlichkeit und zwar nicht vereinzelt(siehe beiliegenden
Zeitungsauschnitt)* Stimmen laut, wornach(sic) an mehreren Orten die Wahrnehmung gemacht wurde, daß die
Kongregation der Salesianer in das nationale und politische Getriebe der einzelnen europäischen Nationen aktiv
eingreife»(AVA-CUM salesianer 92, minuta del documento del ministero dei culti e istruzione pubblica
20.02.1911); sulla colonna destra della minuta compaiono, manoscritti, il nome del giornale(«Berliner
Tageblatt»), il titolo dell'articolo(«die römische Geistlichkeit im deutschen Nationalitätenkampfe») e il nome e
cognome dell'autore(prof. dr Ludwig Bernhard).
Inoltre nella stessa minuta vennero aggiunte altre significative accuse, secondo cui i salesiani si
sarebbero immischiati nella politica non solamente in Svizzera, Francia, ma in modo speciale nell'Austria, dove
avrebbero dovuto «Slaven-und Romanentum gegen das Deutschtum vertreten».
44 Recentemente è stato scoperto un documento in cui si parla della domanda, respinta dalle autorità della
Baviera, con la quale i salesiani avevano chiesto, già nel 1908, d'entrarvi; citeremo un passo a
proposito:«Vertreter der genannten Kongregation haben sich schon im Jahre 1908 um deren Zulassung in
Bayern beworben. Ihr Gesuch konnte jedoch eine Berücksichtigung nicht finden, weil damals ein Bedürfnis zur
Heranziehung einer weiteren religiösen Genossenschaft in Bayern für das Gebiet der Jugendfürsorge noch nicht
besonders hervorgetreten war»(BayHStA Gesandtschaft Päpstlicher Stuhl 1952, lettera del ministro degli interni
per gli affari ecclesiastici e scolastici al canonico e consigliere vescovile Alfred Winterstein 17.02.1916).

2.4 Page 14

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276 Stanisław Zimniak
fine del 1916 apriranno la loro prima casa a Würzburg45. In secondo luogo va tenuto presente
che esisteva una divulgazione letteraria dell'opera salesiana in Germania. E' un dato storico,
per esempio, la pubblicazione del primo numero di «Salesianische Nachrichten»(Bollettino
Salesiano in tedesco) già nel 1895, stampato però in Italia; inoltre la conoscenza, abbastanza
diffusa, dell'opera salesiana si affettuava anche attraverso varie pubblicazioni e alcuni studi
su di don Bosco in Germania46. Si aggiunga ancora il fatto dei Figli di Maria tedeschi, in
Italia già dal 1897, il cui numero da 23 nell'anno scolastico 1897/9847, passò a 54 nel
1909/1048. Lo studio sulla loro provenienza dimostra che la fama su di don Bosco era già
arrivata in quasi tutti gli stati tedeschi. E' anche da registrare, ma purtroppo non ne
conosciamo tutti i particolari, la visita della regina della Sassonia all'Oratorio di Valdocco il
26 aprile 189049.
Tutto ciò non ebbe comunque alcun concreto riflesso sulla vita socio-politica dei
tedeschi d'allora, poichè i salesiani non erano ancora di fatto presenti sul posto.
Non possiamo però perdere di vista che si tratta di tempi in cui nei tre imperi tedesco, russo e
austro-ungarico era assai forte il sentimento nazionale,
45 Cf AHW, Chronik der ersten deutschen Salesianer-Niederlassung in Würzburg, pp. 9-11; Annali IV 54; S.
ZIMNIAK, Don Pietro Tirone Superiore dell'ispettoria Austro-Ungarica (1911-1919), in RSS 17(1990) 327.
46 Cf a proposito le opere di: Herbert DIEKMANN, Don Bosco Bibliographie. Teil 1: die selbständigen
deutschsprachigen Veröffentlichungen zu und von Johannes Bosco zu den salesianischen Werken, den Don
Bosco Schwestern und salesianischen Persönlichkeiten, (6ed), Köln-Mülheim 1991; Teil 3: Beiträge zu
Johannes Bosco zu den salesianischen Werken, den Don Bosco Schwestern und salesianischen Persönlichkeiten
in Nichtsalesianischen Zeitschriften, Jahrbüchern, Sammelwerken, Periodica, Monographien und Fachlexika,
(4ed), Köln 1991; Biagio RUBINO, Der Einfluß von Giovanni Bosco im deutschen Sprachraum, dissertazione
alla Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano 1973 (dattiloscritto); Franz SCHMID, Bücher und
Broschüren. in Bibliographie der Deutschsprachigen Don-Bosco-Literatur, Zulassungsarbeit zur Theologischen
Abschlußprüfung an Philosophisch-Theologische Hochschule der Salesianer Don Boscos Benediktbeuern 1973
(dattiloscritto).
47 Cf APK, Statistiche degli alunni dell'Ist. Germanico. Figli di Maria: Opera iniziata a Foglizzo, continuata
a Cavaglià, Penango, Vienna e Wernsee, pp. 2-5.
48 Cf APK, Statistiche degli alunni dell'Ist. Germanico. Figli di Maria: Opera iniziata a Foglizzo, continuata
a Cavaglià, Penango, Vienna e Wernsee, pp. 40-43.
49 Cf Agenda pel 1890. (Anno 1890. Appunti di D. Lezzaro G. sui viaggi di don Rua a Roma e in Francia), in
ASC A 431.

2.5 Page 15

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 277
religioso, ideologico, anzi aumentava enormemente di anno in anno. Sicchè poteva bastare a volte
questa conoscenza «della fama di don Bosco e dei suoi salesiani» diffusa tramite libri, e solamente in
parte effettiva, perché si destassero strane idee e svariate congetture sul loro conto.
Se ne rese conto Ludwig Bernhard, che appunto giocò d'astuzia raffinata per raggiungere il
proprio scopo, cioé per far ricadere sul nome dei salesiani opinioni di politicanti, scesi in campo per
favorire, attraverso le loro fondazioni all'interno sia di Austria-Ungheria che della Svizzera, i vari
popoli in lotta per i loro diritti nazionali. Naturalmente tutto questo era visto e giudicato dannoso al
«Deutschtum», ossia gli interessi tedeschi di Austria-Ungheria e anche, in certo senso, della Germania.
Bernhard architettava e diffondeva una tesi singolare, secondo la quale i salesiani si
sarebbero specializzati nelle lotte nazionalistiche in atto tra i differenti popoli ai loro confini:«La
congregazione dei salesiani nel corso degli anni ha fatto propria la pecularità delle lotte tra le
nazionalità lungo i confini»50.
Dopo questo giudizio generico, però carico di contenuto, egli passava ad indicare che si trattava di
intromissione nei conflitti nazionali tra tedeschi e italiani e anche tra tedeschi e slavi, e ovviamente
sempre a danno dei germanici:«La stessa congregazione salesiana opera nella Svizzera, nel Tirolo,
nell'Istria, nella Slesia, lungo la linea, dove italiani e slavi lottano contro i tedeschi e ci sta di fronte a
Oswiecim, sempre nei posti avanzati e dappertutto in favore degli italiani e slavi contro i tedeschi»51.
Egli si serviva di un'argomentazione assai avvincente. Puntando sull'attualità del discorso,
faceva un paragone tra l'ordine dei gesuiti e la congregazione dei salesiani:«Per la sua rigorosa
disciplina ha tra le congregazioni una posizione simile a quella dei gesuiti tra gli ordini»52. Dobbiamo
tener presente che era il periodo in cui sovente si spargevano voci, a volte in modo spietato, contro
oppure a favore della reintroduzione dell'Ordine dei gesuiti in Germania53. Così l'autore cercava di
manipolare la poco favorevole
50 «Berliner Tageblatt und Handels-Zeitung», N0 514/515(39), Berlin, 10.10.1910.
51 ibid.
52 ibid.
53 Cf in proposito la relazione del nunzio apostolico Andrea F. Frühwirth a Monaco di Baviera del 15 maggio
1908 sui gesuiti in ASV, fondo: Segreteria di Stato 1908, rub. 255, fasc.1; dello stesso nunzio la «Relazione
triennale (14 Dicembre 1907 - 14 Dicembre 1910) di Mgr. Andrea Frühwirth, Nunzio di Monaco» 14.12.1910 in
ASV, fondo: Segreteria di Stato 1910, rub. 255, fasc. 4; e infine la «II0 Relazione triennale. 14 Decembre 1910 -
14 Decembre 1913» dello steso nunzio apostolico del 14.XII.1913 in cui, tra l'altro, sta scritto:«Circa i Padri
della Compagnia di Gesù nell'ultimo triennio si sono verificati avvenimenti tristi e consolanti al tempo stesso;
tristi poichè, essendo stato rafforzata l'osservanza dell'esecuzione della Legge contraria alla Compagnia, i Padri
non possono che a stento compiere qualche loro ministero; consolanti pei cattolici che mantengono una più viva
e più intensa agitazione a favore dei padri stessi, agitazione che fa sperare che in un tempo non troppo remoto si
potrà forse ottenere un'attenuazione alle severe proibizioni finora esistenti. E' cosa dolorosa constatare che causa
dell'attuale severità fu un'Ordinanza emessa nel 1911 dall'allora Ministro dei Culti di Baviera Sig. de Wehner il
quale con una Circolare ministeriale destinata a restar segreta, ma poi divenuta pubblica, richiamava l'attenzione
dei Prefetti sulla legge circa i Gesuiti, legge che vieta loro di dare missioni, di ascoltare confessioni ecc, mentre
permette di tenere conferenze in pubblico, chiese eccettuate e di celebrare una messa bassa. Appena tale
Ordinanza fu conosciuta sorse una viva agitazione non solo in Baviera, ma nell'intera Germania»(ASV, fondo:
Segreteria di Stato 1913, rub. 255, fasc. 5); cosiddetto "Jesuitenverbot" era stato abrogato definitivamente solo
nel 1917(cf Rudolf LILL, Die Beilegung des Kulturkampfes in Preußen und im Deutschen Reich, in Handbuch
der Kirchengeschichte a cura di Hubert Jedin, vol. VI/2, Freiburg-Basel-Wien, Verlag Herder 1973/1985, p. 76).

2.6 Page 16

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278 Stanisław Zimniak
opinione pubblica verso gesuiti a scapito, questa volta, dei salesiani, d'altronde non presenti
in Germania, senz'altro tendenti ad iniziarvi una loro presenza.
Inoltre egli non ometteva di mettere in rilievo la modernità e capacità organizzativa
dei salesiani di don Bosco, viste, però, alla luce della propria ottica politica.
All'articolo di L. Bernhard rispose un salesiano tedesco sul quotidiano cattolico di
Berlino54, con un articolo intitolato:«Salesiani e politica». Purtroppo è difficile stabilire chi
fosse questo salesiano tedesco. Ad ogni modo riusciva a rispondere al professore L.
Bernhard in modo abbastanza convincente. Partiva, prima di tutto, col far vedere l'evidente
parzialità nella manipolazione dei dati. Bernhard, per esempio, si limitava a presentare al
pubblico solamente le case di Trento, Trieste, Gorizia, Oswiecim e le due in Svizzera e non
dedicava nemmeno una parola ad altre case salesiane esistenti nell'Austria, come quelle di
Daszawa, Lubiana, Przemysl e Radna. In questo modo si limitava a ciò che conveniva alla
costruzione della sua tesi. Inoltre il salesiano tedesco, presentando la Pia Società Salesiana
lontana da ogni tipo di favoritismo nazionalistico, consecrata totalmente al servizio dei
giovani e già presente in numerosi stati del mondo, confutava le affermazioni del Bernhard,
secondo le quali i salesiani erano unicamente al servizio dei diversi nazionalismi.
Un altro articolo apparve su «Oberschlesische Zeitung» sotto il titolo:«Assalto del
borgomastro di Myslowitz contro i salesiani»55.
E' un articolo composto dalla redazione stessa e che contiene il riassunto degli
54 «Germania»(Zeitung für das deutsche Volk), N0 105(41), Berlino, 9.05.1911; è da notare che l'autore di
questo articolo aveva riferito la data erranea della pubblicazione dell'articolo di L. Bernhard, invece il 10 ottobre
aveva scritto il 9 ottobre.
55 «Oberschlesische Zeitung», N0 295(VII), Beuthen, 24.12.1911.

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 279
assalti del borgomastro di Myslowitz nell'Alta Slesia contro i salesiani e la risposta del
superiore dei salesiani della provincia austro-ungarica, don Pietro Tirone. Quanto agli
attacchi portati dal borgomastro nel corso di una riunione della associazione «Ostmarkenve-
rein»56, la redazione si proponeva ad elencare soltanto alcune delle più pesanti accuse contro
i salesiani di don Bosco. Secondo la redazione, il borgomastro accusava i salesiani di
appoggiare e persino di suscitare e promuovere i sentimenti nazionali polacchi ad Oswiecim
contro i tedeschi:«[...] i pensieri nazionali furono introdotti da fuori tramite i salesiani.
Quest'ordine è spiccatamente antitedesco. Già da lungo tempo c'è una casa salesiana a
Oswiecim. La sede centrale si trova a Torino e stabilisce le proprie presenze lungo i confini
tedeschi per poter di là combattere <<das Deutschtum>>»57.
Come si vede, veniva ripescata la tesi professata e diffusa da L. Bernhard, secondo cui i
salesiani avevano aperto appositamente le loro case lungo i confini tedeschi (forse è meglio
dire germanici) per combattere il «Deutschtum». Il borgomastro si riferiva specialmente alla
presenza salesiana nella Lorena e a quella in Galizia, ai confini coll'Alta Slesia.
D. Tirone rispose rivelando, anzitutto, alcune inesattezze nella documentazione del
borgomastro; quindi passava a dimostrare con esempi concreti la benevolenza dei salesiani
verso i tedeschi; dichiarava che ovunque i salesiani educavano i giovani ad essere «buoni
cittadini e buoni cristiani» e aggiungeva che nello stesso stile avrebbero operato in Germania
se loro fosse stato consentito di entrarvi.
Dal canto suo la redazione del giornale rilevava che gli assalti provenivano dai
liberali, i quali, sempre secondo la redazione, si dimostravavano unanimi quando si trattava
di combattere la chiesa cattolica:«Così essi rendono vero l'antico detto: "Tutto ciò che ci
unisce, è l'odio contra Roma"»58.
Non è possibile analizzare i dettagli degli articoli della stampa tedesca. Per altro, non
è nemmeno necessario per capire le intenzioni dei diffamatori. Comunque risulta con
certezza che i salesiani erano stati oggetto degli attacchi
56 Era un'associazione tedesca di deciso carattere nazionalistico, che fu costituita nel 1894 a Poznan con lo
scopo favorire la germanizzazione delle province polacche nella Germania orientale e cioè combattere la cultura
e la lingua polacca; nella storiografia polacca quest'associazione passò col nome di «Hakata»(cf W. URBAN,
Dzieje Kosciola w Zaborze Pruskim. Wielkopolska, Pomorze i Warmia. Slask(La storia della chiesa sotto la
Prussia. La Grande Polonia, la Pomerania e la Varmia. La Slesia), in Historia Kosciola w Polsce(La storia
della chiesa in Polonia), a cura di B. KUMOR, Zdz. OBERTYNSKI, vol. II/1, Poznan-Warszawa, Pallotinum
1979, pp. 514-515).
57 «Oberschlesische Zeitung», N0 295(VII), Beuthen, 24.12.1911.
58 ibid.

2.8 Page 18

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280 Stanisław Zimniak
dei liberali, dei social-nazionalisti, come pure dei protestanti59. Tutto questo va inquadrato
nella lotta, implacabile e sovente ingenerosa, contro i cattolici, e ovviamente contro la loro
visione della società tedesca, specie nella Prussia. E' verità storica che i cattolici tedeschi, per
diverse ragioni, non godevano di grande considerazione in Germania60. Inoltre i salesiani
erano ritenuti ultramontani e ciò, in clima di pangermanesimo, non li favoriva affatto; per
giunta il loro spiccato indirizzo popolare era giudicato assai progressista, il che non piaceva
ai socialisti e ai liberali, gelosi di guadagnare i ceti popolari ai propri fini.
In conclusione, si può dire che dei salesiani di don Bosco, si aveva una conoscenza
molto superficiale. E la tendenziosità degli accusatori, determinata da ben precise precom-
prensioni ideologiche, diventa netta e scoperta, seppure apparentemente ben costruita e
pensata. In realtà i salesiani erano disposti a lavorare sotto differenti sistemi politici, purchè
fosse loro concesso educare i giovani ad essere «buoni cittadini e buoni cristiani»61. Queste
erano le condizioni e i propositi dei salesiani di don Bosco. Inoltre il loro
59 P. Tirone, provinciale austro-ungarico, nella sua lettera al segretario del capitolo superiore, C. Gusmano, del
27 ottobre 1916 da Vienna, riferisce che i più accaniti contro l'entrata dei salesiani a Würzburg furono i liberali e
i socialisti(cf ASC E 963).
60 «Den Katholiken blieben nicht nur die Führungspositionen im Reich und in Preußen verschlossen, auch auf
den übrigen Ebenen der staatlichen Verwaltung war eine paritätische Beteiligung nicht zu erreichen. Selbst in
Bayern trat nach mehr als vierzigjähriger liberaler Ära erst 1912 mit Hertling ein Exponent des politischen
Katholizismus an die Spitze der Regierung. ...Auch scheiterten alle Versuche des Zentrums, über den sog.
Toleranzantrag die im Kulturkampf aufgehobenen kirchlichen Freiheitsgarantien der preußischen Verfassung ins
Reichsrecht aufzunehmen und darüber die Restriktionen aufzuheben, denen die katholische Kirche in einigen
protestantisch geprägten Bundesstaaten (so Sachsen, Mecklenburg, Braunschweig) immer noch unterworfen
war»(R. LILL, Der deutsche Katholizismus zwischen Kulturkampf und 1. Weltkrieg, in Handbuch der
Kirchengeschichte, a cura di Hubert Jedin, vol. VI/2, Freiburg-Basel-Wien, Verlag Herder 1973/1985, p. 519);
«Non saprei trovar la ragione di tanto accanimento contro i cattolici se non nel furore protestantico e nell'odio
mortale contro la Chiesa; i nemici del cattolicesimo per tirar da parte loro l'Imperatore e il governo non cessano
di ripeter le antiche storie, dipingendo i cattolici come i nemici della patria, come poco fedeli al loro sovrano,
sudditi di un principe estero e via dicendo; recentemente ha fatto il giro di tutti i giornali liberali una grande
notizia che cioè nei libri di devozione cattolici mancano le preghiere per l'Imperatore e che quindi i cattolici per
esso non pregano»(ASV, fondo: Segreteria di Stato 1908, rub. 255, fasc. 1, rapporto Andrea F. Frühwirth-R.
Merry del Val 10.04.1908).
61 «[...]in dem die Salesianer nicht die Absicht haben, sich im Lande anzusiedeln um dem Lande zum
Nachtheile(sic) und zur Last zufallen, sondern um nach dem Wahlspruche <<Alles für Gott, Kaiser und
Vaterland>> dem Lande und dem Vaterlande mit ihrer Wirksamkeit zum Wohle der Jugend zu nützen und durch
Besserung und durch Erziehung der Jugend auch ihrerseits zu einer glücklichen Lösung der brennenden sozialen
Frage nach Kräften beizutragen»(NSAL/SAL Salezijanci, lettera di Simone Visintainer alla curia vescovile di
Lubiana 25.08.1902).

2.9 Page 19

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 281
modello di associazione, ossia di società religiosa, di per sè escludeva l'eventualità di
un'intromissione nella politica. Sono innegabili, tuttavia, alcuni casi di salesiani effettiva-
mente imbevuti di un marcato nazionalismo, per quanto talvolta giustificato.
Quanto espresso ampiamente fin qui, può servire a una miglior comprensione delle
diffidenze e delle accuse avanzate da alcuni circoli governativi austriaci nei confronti dei
salesiani di don Bosco. Esiste, infatti, una certa convergenza tra la Germania e l'Austria-
Ungheria, prima di tutto, quanto alla evidente sensibilità verso i problemi nazionalistici,
certamente più giustificata in Austria-Ungheria che nella Germania; e poi quanto alla
crescente forza dei liberali e dei socialisti a scapito dell'influenza della chiesa cattolica.
Naturalmente la situazione socio-politica dell'Austria-Ungheria, di cui si dirà fra poco, sotto
numerosi aspetti era ben diversa da quella tedesca. Basti pensare che l'Austria era ancora
considerata cattolicissima e che l'imperatore austro-ungarico si soleva chiamare «Maestà
Apostolica». Ciò, tuttavia, non può far dimenticare che le forze liberali e socialiste stavano
per conquistare ed occupare sempre più spazio nella società austro-ungarica. Tutto ciò
impone un atteggiamento prudente nel fare qualsiasi paragone tra l'una e l'altra situazione.
Concludendo dobbiamo osservare che le diffidenze del governo viennese nei
riguardi dei salesiani - un fatto da non sottovalutare - erano motivate più da quanto proveniva
dall'estero, che non da quanto sul conto dei salesiani notavano eminenti personaggi
all'interno del paese. Per conseguenza, nella valutazione della società salesiana fin dall'inizio,
l'ottica politica ebbe il soppravvento su quella reale. Ed essa, come risulta dai documenti
presentati, prevalse ancora per lungo tempo, anche se quella reale era molto acutamente
studiata e documentata da personaggi di grande spicco nella società austriaca.
5. La situazione della chiesa cattolica nell'impero asburgico
Sembra anche opportuno accennare ad alcuni eventi e dati riguardanti la chiesa
cattolica nell'impero asburgico, trattenendoci più a lungo sulla sua presenza nell'Austria
chiamata Cisleithania, con qualche riferimento a quella nell'Ungheria, chiamata Transleitha-
nia.
Una svolta di rilievo, da alcuni definita pressoché epocale, per la chiesa nell'Austria
fu il concordato con la S. Sede, che venne stipulato nel 1855 ed accolto come il definitivo
superamento del giuseppinismo. Però non fu di

2.10 Page 20

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282 Stanisław Zimniak
lunga durata, poiché già nel 1868 le cosiddette «leggi di maggio»62 vi misero fine. E il fatto
fu inteso come una vittoria delle forze liberali contro la chiesa cattolica e le correnti
conservatrici. In seguito quasi tutta la legislazione ecclesiastica si fondò sulle leggi emanate
nel 1868 e 1874 e praticamente rimaste in vigore fino al tramonto della monarchia
danubiana63. Per quanto concerne la situazione materiale del clero, essa venne regolata solo
con le leggi del 1898, 1902 e 190764.
All'interno dell'episcopato austriaco, specie di quello di lingua tedesca, ci fu sempre
un grande attaccamento alla dinastia asburgica, nella convinzione che le idee imperiali
sarebbero state sufficienti a garantire l'unità soprannazionale. Fu il motivo per cui gran parte
di esso si tenne lontano dal compromettersi con le lotte di nazionalità nell'impero danubia-
no65. Tale atteggiamento fu favorito, con qualche irrilevante eccezione, anche dai rappresen-
tanti della S. Sede66. Negli interessi della S. Sede non c'era nessun proposito d'indebolimento
della monarchia. Infatti questa era stata in realtà l'unica forza politica a sostenere la
cosiddetta «questione romana», specie dopo l'unità d'Italia.
62 Si trattava delle leggi sul matrimonio, sulla chiesa e scuola e sulle relazioni interconfessionali(cf Peter
LEISCHING, Die römisch-katholische Kirche in Cisleithanien, in Die Habsburgermonarchie 1848-1918, a cura
di Adam Wandruszka, Peter Urbanitsch, vol. IV, Wien, Verlag der Österreichischen Akademie der
Wissenschaften Wien 1985, p. 42; a proposito dello scioglimento del concordato cf ID., pp. 51-53).
63 Cf Max HUSSAREK, Die kirchenpolitische Gesetzgebung der Republik Österreich, in Der Katholizismus
in Österreich. Sein Wirken, Kämpfen und Hoffen, a cura Alois Hudal, Innsbruck-Wien-München, Verlagsanstalt
Tyrolia 1931, pp. 27-28; Erika WEINZIERL, Spannungen in der österreichisch-ungarischen Monarchie 1878-
1914, in Handbuch der Kirchengeschichte, a cura di Hubert Jedin, vol. VI/2, Freiburg-Basel-Wien, Herder
1973/1985, p. 51; P. LEISCHING, op.cit., p. 57ss.
64 Cf E. WEINZIERL, op.cit., p. 51.
65 «Die Kirche selbst legte sich aber im politischen Leben Beschränkungen auf und hat sich - unbeschadet der
politischen Betätigung von Geistlichen - niemals offiziel mit einer Parteipolitik verbündet, ohne dadurch einen
gewissen Einfluß des katholischen Denkens auf die Nationalitätenfrage zu verlieren. Diese von ethnischen
Forderungen unabhängige Haltung der Kirche beruhte auf der Auffassung, daß das Kaisertum Österreich der
rechtmäßige Nachfolger des Heiligen Römischen Reiches sei: sie unterstützte daher eine über den nationalen
Aspirationen stehende österreichische Reichsidee»(P. LEISCHING, op.cit., p. 230-231).
66 «Non è necessario d'entrare nei dettagli del programma del Congresso, ma si potrebbe dire che il S. Padre è
lieto di vedere gli slavi riuniti per difendere e sostenere i diritti della religione cattolica, essendo per noi il solo
mezzo per assicurare alla Dinastia ed al Governo di Sua Maestà Apostolica dei soggetti buoni e fedeli. S'intende
bene che tale communicazione al Vescovo di Lubiana dovrebbe essere fatta da Vostra Eminenza e non dal S.
Padre»(ASV fondo: Segreteria di Stato 1906, rub. 12, fasc. 7, lettera G. di Belmonte-R. Merry del Val
29.07.1906; è una lettera in cui viene riferita la preparazione in corso per il Congresso cattolico slavo a Lubiana).

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 283
Tuttavia la maggior parte dei vescovi austriaci, come anche quelli della parte
ungherese, dimostrava scarsa comprensione per i tempi nuovi. In ciò essi si allineavano
coll'imperatore, il quale nutriva poca fiducia verso coloro che chiedevano un cambiamento
del sistema dominante. Addirittura le nuove correnti cristiane, specialmente quelle dedicate
alla vita sociale e politica, erano da loro trattate con molta riserva, se non persino combattute.
Basti ricordare l'episodio più conosciuto, quello relativo al partito cristiano-sociale. Per
lungo tempo il nuovo partito dei cristiano-sociali guidato da Karl Lueger - diventato nel
1897 borgomastro di Vienna malgrado l'imperatore - non ebbe la fiducia di parecchi
vescovi67. La causa principale era il suo spiccato indirizzo sociale mirante alla trasformazio-
ne delle strutture politiche vigenti, ritenute causa primaria dell'ingiustizia sociale presente
nell'impero68. Tuttavia il comportamento dei prelati si modificò notevolmente intorno al
1910. Difatto gli arcivescovi di Vienna, Nagl e Piffl, successori del cardinale Gruscha,
avevano compreso molto bene l'importanza del partito cristiano-sociale69, perchè, oltre a
contrapporsi agli ebrei, si mostrava davvero il più efficace nel combattere l'invadente
liberalismo e il sempre crescente socialismo70.
Ciò che, in certo senso, si può chiamare il risveglio dei cattolici, fu il sorgere di
numerosi movimenti sociali volti al rinnovamento morale e politico del paese. E così nel
1884 venne fondata l'associazione delle università cattoliche e due anni più tardi quella delle
scuole cattoliche; nel 1892 venne istituito il movimento cristiano degli operai; la stampa
cattolica trovò un sostegno nella «Piusverein» fondata dal gesuita Viktor Kolb71. Alla fine
dell'ottocento si nota anche un movimento abbastanza vivace a favore dei giovani, che portò
alla fondazione di diverse organizzazioni giovanili, fuse nel 1917 nell'unica «associazione
dei giovani cattolici tedeschi dell'Austria»72.
67 Cf Robert A. KANN, Geschichte des Habsburgerreiches 1526-1918, Wien-Köln-Graz, Verlag Hermann
Böhlaus 1982, p. 392-393; E. WEINZIERL, op.cit., pp. 50-51. Don M. Rua fece una visita a K. Lueger il 3 o il 4
giugno 1904 durante il suo soggiorno a Vienna e fu da lui accolto con la grande cordialità(cf ASC A 431, lettera
di L. Terrone 21.07.1914; APK, Cronaca Wien III. Salesianum, p. 5; Dietrich M. ALTENBURGER, Das
"Salesianum" in Wien, Hagenmüllergasse, Während der NS-Zeit (1938-45), theologische Diplomarbeit an
Philosophisch-Theologische Hochschule der Salesianer Don Boscos Benediktbeuern 1990 (dattiloscritto), pp.
58-59).
68 Cf R. A. KANN, op.cit., p. 392; Aemilian SCHOEPFER, Katholizismus und Politik, in Der Katholizismus
in Österreich. Sein Wirken, Kämpfen und Hoffen, a cura di Alois Hudal, Innsbruck-Wien-München,
Verlagsanstalt Tyrolia 1931, pp. 436-455.
69 Cf E. WEINZIERL, op.cit., pp. 51-52.
70 Cf R. A. KANN, op.cit., pp. 392-394; Josef WODKA, Kirche in Österreich. Wegweiser durch ihre
Geschichte, Wien, Verlag Herder 1959, p. 340; ÖBL V 352.
71 Cf E. WEINZIERL, op.cit., p. 52.
72 Cf Karl SCHÄFER, Alois SCHEIDL, Die katholische männliche Jugendbewegung, in Der Katholizismus in
Österreich. Sein Wirken, Kämpfen und Hoffen, a cura di Alois Hudal, Innsbruck-Wien-München, Verlagsanstalt
Tyrolia 1931, pp. 264-279; Alois HUDAL, Der Kathlizismus in Österreich, in Der Katholizismus in Österreich.
Sein Wirken, Kämpfen und Hoffen, a cura di Alois Hudal, Innsbruck-Wien-München, Verlagsanstalt Tyrolia
1931, p. 24.

3.2 Page 22

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284 Stanisław Zimniak
Tutti questi movimenti attestano senza dubbio una considerevole rifioritura delle attività
cattoliche promosse sia dal clero sia dai laici, le quali miravano a permeare di spirito
cristiano la nuova società. Torna opportuno qui far menzione delle numerose organizzazioni
di carattere caritativo, guidate dall'alta aristocrazia, ma in realtà opera della borghesia e dei
ceti popolari73. Tuttavia tutte queste iniziative erano insufficienti al bisogno.
L'industralizzazione, che ebbe in Austria-Ungheria uno slancio enorme negli ultimi
anni dell'ottocento, implicava di per sé l'incremento del proletariato, forse troppo spesso
abbandonato a sé stesso; nelle città affluivano enormi masse di gente in cerca di lavoro e di
pane e nelle stesse città si notava una rilevante mancanza di strutture ausiliari da parte
ecclesiastica74. All'industralizzazione seguì la crescita della popolazione. Vienna, per
esempio, nel 1851, compresi i sobborghi, contava 431.147 abitanti; a cavallo fra l'ottocento e
il novecento il numero salì a 1.891.090, per poi giungere nel 1916 a 2.239 00075. Sicchè
l'industrializzazione e l'urbanizzazione ovunque in aumento esigevano un cambio più deciso
del sistema dominante.
Negli ultimi anni dell'ottocento e nei primi del novecento, in Austria-Ungheria la
chiesa cattolica diede inizio a una serie di congressi cattolici sia soprannazionali, chiamati
generali, sia nazionali, chiamati regionali. Questi raduni dei cattolici si proposero di
affrontare i più scottanti problemi di carattere socio-ecclesiastico, lasciando da parte tutto ciò
che sapesse di nazionalismo. Nel 1877 ebbe luogo a Vienna il primo «Congresso cattolico»
[Katholikentag], a cui parteciparono i rappresentanti di tutta l'Austria.
73 «I nobili pretendono di stare a capo dell'organizzazione e reputano che nulla possa farsi senza di loro, e
rifiutando la loro cooperazione se non hanno i primi posti. Di fatto però accade, salvo qualche eccezione, che
essi portano nelle associazioni il solo nome, perchè i lavori e le fatiche sono riservate ai borghesi ed al popolo, i
quali in tutto ciò che è parvenza esteriore debbono rimanere in seconda linea, cosa a cui non vogliono prestarsi, e
da cui risultano scherzi e lotte intestine. Tale egemonia dovrebbe, a mio avviso, essere abbandonata, e ciò
nell'interesse di tutti e della nobiltà stessa in prima linea»(ASV, fondo: Segreteria di Stato 1911, rub. 255, fasc.
3, lettera Andrea F. Frühwirth-R. Merry del Val 11.04.1911).
74 «Gewiß sind gerade in dieser Epoche langsamen Aufstieges verschiedene Versäumnisse zu beklagen. Der
überhasteten Industrialisierung und dem dadurch bedingten Zuströmen des Proletariates in die Städtesiedlung
entsprach nicht eine schritthaltende Organisation neuer Pfarreien und die Gründung von Kirchen und
Vereinsgebäuden.»(A. HUDAL, op.cit., p. 21).
75 Cf Erich ZÖLLNER, Geschichte Österreichs. Von den Anfängen bis zur Gegenwart, Wien, Verlag für
Geschichte und Politik Wien 1984, p. 442ss; il censimento nel 1900 e 1910 nel Granducato dell'Austria sotto
Enns indica una crescita di quasi un milione di persone(cf HSH 1908, p. 413; 1912, p. 451).

3.3 Page 23

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 285
Essi si proposero lo scopo di promuovere la collaborazione a livello d'impero tra i cattolici
delle differenti nazionalità76. Ma, talvolta, i problemi nazionali impedirono la normale
periodica convocazione di congressi generali77.
Nella seconda metà dell'ottocento un problema, per cui si spese tanta energia in
entrambi le parti dell'impero, fu la lotta per la scuola confessionale; ma la chiesa ne uscì
senza grossi successi, anzi un po'indebolita78. I liberali, sostenuti anche dai socialisti, erano
contro la legge sulla scuola confessionale. Per quanto allora non riuscissero a conseguire la
vittoria piena, tuttavia si avvertiva il loro continuo aumento come forza politica. L'opposi-
zione partì naturalmente dai conservatori, capeggiati dal principe Alois Liechtenstein79, i
quali si batterono per conservare e consolidare l'influenza cristiana sulla società austriaca.
Uno dei mezzi per raggiungere tale traguardo era ritenuta la scuola confessionale.
Non meno dura e spietata si mostrò la battaglia per la legge sul matrimonio civile
nell'Austria, che si sentiva spinta a tale passo dall'esempio dell'Ungheria, dove era già
passata la legge sia sul matrimonio civile, sia sull'introduzione del registro anagrafico civile
nel 1894 e nell'anno seguente sulla libertà di religione, che portò l'Austria-Ungheria vicino
alla rottura dei rapporti con la S. Sede80. Sicchè ciò che era stato possibile nell'Ungheria, non
era fattibile nella Cisleithania, ossia in Austria, dove i cattolici erano ancora il 78,85% per
cento nel 191081, mentre nello stesso periodo nell'Ungheria erano il 52,1% per cento,
comprese la Croazia e la Slavonia82.
Sul fronte ideologico la chiesa doveva affrontare l'ostile movimento
76 Cf P. LEISCHING, op.cit., pp. 204-207.
77 «[...]Tale divisione dei cattolici dell'Impero Austriaco, fa si che nel Parlamento essi non giungano a
condurre a termine ciò che è di primo interesse per il bene della Chiesa e della patria; ed ha fin qui impedito la
periodica celebrazione di Congressi cattolici, non regionali, ma generali per l'Impero, congressi che riuscirebbero
di sommo vantaggio per coordinare l'azione cattolica»(ASV, fondo: Segreteria di Stato 1911, rub. 255, fasc. 3,
lettera Andrea F. Frühwirth-R. Merry del Val 11.04.1911).
78 Cf E. WEINZIERL, op.cit., pp. 48-50.
79 Cf ÖBL V 203; il principe Alois Liechtenstein fu per un certo periodo il presidente dell'associazione
chiamata «Kinderschutzstationen», la quale invitò i salesiani a lavorare nei suoi istituti, il che avvenne nel 1903;
lo stesso principe espresse, su richiesta della autorità viennese, opinione molto positiva sui salesiani(AVA-CUM
salesianer 92, lettera di Alois Liechtenstein al magistrato di Vienna 19.02.1906).
80 Cf E. WEINZIERL, op.cit., p. 55.
81 Cf P. LEISCHING, op.cit., p. 88(tabella: 3).
82 Cf Moritz CSAKY, Die römisch-katholische Kirche in Ungarn, in Die Habsburgermonarchie 1848-1918,
vol. IV, Wien, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften Wien 1985, p. 302(tabella: 31).

3.4 Page 24

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286 Stanisław Zimniak
«Los-von-Rom» costituitosi in Austria nel 189783 oltre al modernismo. In realtà, nell'impero
il modernismo non fu in gran voga e non influì assolutamente sui rapporti tra la S. Sede e
l'Austria-Ungheria durante il pontificato di Pio X84. Tutta la questione del modernismo si
concentrò sul conflitto tra il nunzio G. di Belmonte e il ministro degli esteri A. Aehrenthal, a
causa dell'intervento, nel 1908, del nunzio contro il professore Ludwig Wahrmund studioso
di diritto ecclesiastico e sospettato di modernismo85. Il contrasto venne superato definitiva-
mente nel 1911, anno in cui il nunzio fu richiamato a Roma e investito della porpora
cardinalizia e l'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede promosso a Parigi86.
Invece una traccia profonda lasciò il veto imperiale contro il cardinale Rampolla
durante il conclave del 190387. Il veto di Vienna significava disapprovazione della sua
politica troppo favorevole verso gli italiani, verso gli slavi, come pure verso la Francia e la
Russia; inoltre spiaceva al governo viennese il suo appoggio morale ai cristiano-sociali di
Lueger88.
Cionondimeno la S. Sede si mostrò benevola nei riguardi dell'Austria-Ungheria. Lo
evidenzia un fatto. L'Austria-Ungheria, in seguito al Congresso di Berlino del 1878, ricevette
il diritto di protettorato religioso sul culto cattolico nei paesi balcani e nell'Albania. Ne era
molto gelosa, al punto
83 Cf J. WODKA, op.cit., p. 350; R. A. KANN, op.cit., p. 391.
84 «[...]war für das Verhältnis dieses Pontifikates zur Habsburgermonarchie nicht von großer Bedeutung»(F.
ENGEL-JANOSI, Österreich und der Vatikan 1846-1918, Graz-Wien-Köln, Verlag Styria 1960, vol. II, p. 142).
85 «Ieri scrissi a Vostra Eminenza che avevo parlato a Sua Maestà del detto Professore, ed ieri stesso mi recai
dal Ministro degli Affari Esteri, formalmente domandando la rimozione del Professore Wahrmund dalla Cattedra
di Diritto Canonico nell'Università di Innsbruck»(ASV fondo: Segreteria di Stato 1910, rub. 247, fasc. 2, lettera
G. di Belmonte-R. Merry del Val 4.03.1908).
86 «Il secondo affare è anche più delicato; il Rev. Gallen ritiene che la S. Sede non deve cedere alle pretese del
Ministro Ährenthal: e che se disgraziamente per alte ragioni il Nunzio dovesse esser richiamato la S. Sede
dovrebbe esigere il richiamo dell'Ambasciatore Szécsén, da tutti i cattolici mal visto a Roma»(ASV fondo:
Segreteria di Stato 1908, rub. 255, fasc. 2, lettera Andrea F. Frühwirth-R. Merry del Val 7.09.1908); «Szécsens
Kopf als Tauschobjekt für den Kopf des Nuntius»(F. ENGEL-JANOSI, op.cit., vol. II, p. 107;«Im Sommer 1911
wurde Graf Szécsen nach einer zehnjährigen römischen Tätigkeit als Botschafter nach Paris versetzt, wo er bis
zum Ausbruch des Weltkrieges tätig war. Die Ursachen seiner Abberufung von Rom sind nicht geklärt»(Alois
HUDAL, Die österreichische Vatikangesandschaft 1806 - 1918, München 1952, p. 273).
87 Cf A. HUDAL, op.cit., p. 255ss; F. ENGEL-JANOSI, op.cit., vol. II, p. 16; J. WODKA, op.cit., p. 357ss.
88 Cf A. HUDAL, Die österreichische..., p. 250; E. WEINZIERL, op.cit., pp. 56-57.

3.5 Page 25

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 287
che aveva fatto fallire le trattative in corso tra la S. Sede e la Turchia dirette a stipulare un
concordato89. E la S. Sede non aveva reagito.
D'altra parte, l'Austria-Ungheria dava una mano al Vaticano nei momenti in cui esso
veniva isolato politicamente in Europa. Francesco Giuseppe promise persino a Leone XIII,
in caso di necessità, il diritto d'asilo90. E così quando prima della guerra 1914-1918 la
Francia, la Spagna e il Portogallo presero una posizione ostile nei confronti del Vaticano,
l'Austria-Ungheria si mostrò ancora più disponibile nei riguardi della S. Sede. Tale presa di
posizione esprimeva il liberale Aehrenthal, ministro degli affari esteri, nel suo discorso del
luglio 191191.
Ciò non impediva che ci fossero non pochi dissensi sulle nomine vescovili tra
l'imperatore e il papa; il primo cercava di avere vescovi più legati al trono ed estranei alle
questioni nazionalistiche, senza badare alle loro capacità
89 Cf E. WEINZIERL, op.cit., p. 55. Ci pare che valga la pena ricordare un episodio riguardante il protettorato
religioso sul culto cattolico dell'Austria-Ungheria in Albania e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Queste erano
entrate alla fine del 1906 a Scutari su invito dell'associazione italiana per soccorrere i missionari cattolici italiani,
facendo capo al console italiano, anzichè a quello austro-ungarico, per osservare la convenzione contratta con
l'associazione italiana. L'articolo terzo della convenzione infatti diceva:«L'Istituto, che è Istituto privato
dell'Associazione, Ente morale italiano, sarà sotto la protezione del R. Governo d'Italia: le Suore saranno tutte
suddite italiane; ognuna di esse avrà il proprio passaporto italiano, e sarà sotto la protezione del R. Console
d'Italia, con esclusione di qualsiasi giurisdizione di ogni altra autorità consolare od ottomana»(AAEE Austria -
Protettorato in Albania 1906-7, Copia). A tale passo delle suore il governo viennese reagì presso la S. Sede(cf
ASV, fondo: Nunziatura Apostolica d'Austria - Belmonte, vol. XII, Pro Memoria del Ministero Imperiale e
Reale della Casa Imperiale e Reale e degli Affari Esteri, 20.03.1907; AAEE Austria - Protettorato in Albania
1906-7, rapporto G. di Belmonte-R. Merry del Val 25.03.1907, in cui scrive dell'incontro avuto col ministro
degli affari esteri su questo spiacevole incidente). Il Vaticano tramite l'arcivescovo di Torino aveva invitato,
senza equivoci, le suore a sottometersi al console austro-ungarico:«Giacché Monsig. Arcivescovo di Scutari
tollera la presenza delle suddette Suore, la Santa Sede permette che vi restino a loro rischio e pericolo: ma, fedele
ai riguardi che essa ha sempre mantenuto verso la Potenza Protettrice, intende che le Suore stesse, come
Comunità religiosa, rimangano sotto il protettorato dello I. R. Governo Austro Ungarico»[ASC C 632
Scutari(Albania), lettera Merry del Val-Richelmy 17.02.1907]. Naturalmente le suore seguirono il desiderio del
Vaticano: «La Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Scutari di Albania ebbe ordine, spedito la sera
dell'11 corrente, di far visita al Console Austro-Ungarico, e di dichiarare che, ossequente alle prescrizioni
dell'Eminenza Vostra, essa e le sue Consorelle intendevano, in quanto Comunità religiosa, di sottostare al
Protettorato Austro-Ungarico»(AAEE Austria - Protettorato in Albania 1906-7, lettera C. Daghero-R. Merry del
Val 18.06.1907).
Questo episodio ebbe anche ripercussioni sui salesiani, i quali si accingevano ad aprire un'opera a
Scutari proprio nel medesimo periodo.
90 Cf F. ENGEL-JANOSI, op.cit., vol. I, p. 230; J. WODKA, op.cit., p. 358.
91 Cf F. ENGEL-JANOSI, op.cit., vol. II, pp. 168-169.

3.6 Page 26

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288 Stanisław Zimniak
pastorali; invece il papa favoriva quei candidati che si distinguevano appunto per lo zelo
pastorale92.
Le questioni delle nazionalità si erano aggravate ancora più nella seconda metà
dell'ottocento, costituendo il vero punto cruciale per ambedue le parti dell'impero. L'Austria,
intesa come Cisleithania, in quell'epoca era composta di 8 nazioni, 15 Kronländer, 17
parlamenti. Già questo fatto spiega la complessità nel governare un paese attraversato per di
più da un forte risveglio delle nazionalità, che reclamavano l'autonomia93. Ne era coinvolta,
in modi molto differenziati, la stessa chiesa cattolica. Se i vescovi cercavano di distanziarse-
ne o almeno di non esserne promotori diretti, ciò non si può affermare del basso clero;
questo, compresi i religiosi, in quasi tutto l'impero si mostrava favorevole ai movimenti
nazionali94. Il problema delle nazionalità si concentrava, tra l'altro, nel rivendicare il diritto
alla propria lingua nella vita civile, cosa che venne maggiormente sentita nella Cisleithania,
nonchè nella liturgia, come accadeva nella Croazia e nella Dalmazia, che desideravano
introdurre la lingua slava95. Ma le autonomie parziali talvolta concesse dal governo sia
austriaco che ungherese non riuscivano a frenare il movimento nazionalistico in continuo
aumento, che rimarrà uno dei problemi più scottanti dell'impero danubiano fino alla sua
dissoluzione.
Quanto alla vita religiosa ne tratteremo brevemente limitandoci all'Austria, dove
ebbe un risveglio assai rilevante, specie alla fine dell'ottocento e avanti la prima guerra
mondiale. Già prima del concordato del 1855 si avvertiva un certo cambiamento nei riguardi
sia degli ordini religiosi, sia delle congregazioni, che comportava una crescente benevolenza
del governo verso questa forma di vita ecclesiale. Ciò venne visto come ulteriore indizio del
tramonto dell'epoca giuseppinista. Tuttavia la mentalità giuseppinista, che consisteva nel
richiedere dai religiosi «l'utilità»96, e di conseguenza si mostrava sfavorevole e persino ostile
agli ordini di tipo contemplativo, perdurò ancora per lungo tempo. Per cui si vedevano di
buon occhio quei religiosi, il cui indirizzo era «pratico», cioè utile per la società stessa. Ciò
spiega il fatto che nel 1911 erano 1671 i religiosi impegnati o come parroci o come
cappellani
92 Cf ID., p. 79ss.
93 Cf R. A. KANN, op.cit., pp. 395-406.
94 Cf P. LEISCHING, op.cit., pp. 230-241; M. CSAKY, op.cit., p. 285.
95 Cf E. WEINZIERL, op.cit., pp. 54-55.
96 «Der Josephinismus hatte von den Klöster <<Nützlichkeit>> verlangt, die er vor allem in ihrer
krankenpflegerischen und seelsorglichen Tätigkeit gelten ließ. Das kontemplativ-mystische Ideal, der Kult als
Darstellung der Glaubenswahrheit, wurde verdrängt»(P. LEISCING, op.cit., p. 114).

3.7 Page 27

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 289
e cioè circa il 15% per cento di tutti i religiosi97.
La ripresa della vita religiosa in Austria nella seconda metà dell'ottocento viene
confermata dall'apertura di nuove case religiose. Per rendersene conto basti paragonare il
numero delle case religiose salite da 469 nel 1830 a 1135 nel 189598; questa crescita si
notava specialmente tra le congregazioni femminili.
Le loro prestazioni riguardano prevalentemente il lavoro pastorale, la cura degli
infermi, le missioni popolari, l'organizzazione degli esercizi spirituali e dei ritiri, l'educazione
e l'insegnamento99. A favore delle missioni all'estero c'era stato un notevole risveglio, che
sfociò nella fondazione di diverse associazioni. Fra di esse ricordiamo il sodalizio di S.
Pietro Claver, fondato dalla contessa Maria T. Ledòchowska100.
Tutto ciò non significa che lo slancio della vita religiosa in Austria fosse pienamente
soddisfacente. Tra l'altro, la vita dei religiosi in quanto tale soffriva assai a causa dell'attività
parrocchiale, la quale portava molti a un allontamento dalla vita comunitaria e a volte dallo
spirito del fondatore. Va anche ricordato che la mentalità nazionalistica disturbava alquanto
la convivenza. Inoltre si riscontrava, in genere, una scarsa dedizione allo studio serio101. Si
notava infine la mancanza di religiosi dediti ai ragazzi dei quartieri popolari colpiti
maggiormente dai cambiamenti sociali in atto. Ciononostante la vita religiosa era diventata
nell'impero una forza assai rilevante, senza la quale sarebbe difficile immaginarsi la reale
incidenza della Chiesa cattolica sulla società austriaca di quei tempi.
Tale era il quadro socio-ecclesiastico dell'impero asburgico, in cui si inseriva la
giovane Società Salesiana nel lontano 1887 a Trento. Le richieste venute da molte parti, se
da un lato dimostravano che i salesiani di don Bosco erano ben visti e accolti nell'impero
asburgico, da un altro lato ci pare che non tenessero conto dei principi salesiani. Oltre al fatto
che provenivano da differenti correnti socio-ecclesiastiche, e che i conservatori si mescola-
vano con i progressisti, i richiedenti non sempre badavano al carisma della vita consecrata,
che imponeva limiti di azione agli stessi religiosi. I richiedenti
97 Cf ID., p. 115; «In keinem anderen Lande sind die religiösen Gemeinschaften so intensiv an der Seelsorge
beteiligt als gerade in Österreich»(Johannes HOLLNSTEINER, Die Orden und Kongregationen in Österreich,
in Der Katholizismus in Österreich. Sein Wirken, Kämpfen und Hoffen, a cura di Alois Hudal, Innsbruck-Wien-
München, Verlagsanstalt Tyrolia 1931, p. 111).
98 Cf P. LEISCHING, op.cit., p. 117(tabella: 11).
99 Cf J. HOLLNSTEINER, op.cit., pp. 111-112; P. LEISCHING, op.cit., p. 115.
100 Cf P. LEISCHING, op.cit., pp. 119-120; J. HOLLNSTEINER, op.cit., pp. 111.
101 Cf P. LEISCHING, op.cit., pp. 115-116.

3.8 Page 28

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290 Stanisław Zimniak
sembravano piuttosto propensi a sacrificare la finalità della vita religiosa ai propri interessi.
E visto che gli stessi salesiani, apparsi da poco sulla scena europea e mondiale, non erano
ancora riusciti ad acquistare una grande esperienza sul come muoversi, sebbene per principio
fossero ben disposti, meglio si comprende la loro difficoltà nell'affrontare un terreno molto
esigente e complesso. Si trattava di non deludere i richiedenti e nel contempo di rimanere
fedeli al proprio carisma. Tutto questo richiedeva dai salesiani un'attenzione continua a un
ambiente nuovo e la capacità di adattamento.
I documenti testimoniano precisamente l'inserimento dei salesiani di don Bosco in
un ambiente socio-politico molto differente da quello da cui erano partiti. E siccome
abbiamo da fare con materiale d'archivio, ci pare preziosa la testimonianza che ne risulta.

3.9 Page 29

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A. Introduzione
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 291
II. DOCUMENTI
Il presente saggio ha lo scopo di presentare una serie di documenti, che, in modo conclusivo
e completo, affrontano l'argomento del riconoscimento governativo della Pia Società Salesiana
nell'impero danubiano. Di conseguenza, i documenti che non presentano un significativo interesse per
detto problema non fanno parte della presente raccolta.
L'arco di tempo abbracciato sono gli anni tra il 1903 e il 1912, tranne un documento che è
dell'anno 1893, importante in quanto contiene un legame tematico con tutto il corpo documentario.
I documenti tendono ad evidenziare le differenti angolazioni nel valutare i salesiani di don
Bosco, nonchè gli interessi contrapposti delle varie parti nel riconoscerli secondo le leggi vigenti
nell'Austria-Ungheria. Per rendersi conto dei diversi punti di vista, basti pensare alle nette divergenze
che si trovano tra le relazioni dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede e quelle dei
luogotenenti oppure dei commissariati di polizia dell'Austria.
L'impostazione seguita tiene conto di tre criteri nell'ordinarli. Il primo è quello di ricostruire
l'iter della pratica per ottenere l'approvazione giuridica. Dobbiamo purtroppo lamentare la mancata
documentazione delle domande dei vescovi di Lubiana e Trieste, come pure della probabile richiesta
del vescovo di Cracovia. Tuttavia questo fatto non impedisce di ricostruire il procedimento burocratico
della vicenda. La presentazione parte dalle domande dei salesiani, espone le pratiche dei ministeri
competenti che, a loro volta, svolsero indagini di diverso tipo e si conclude con il cosidetto «Vortrag»
e l'approvazione imperiale.
Il secondo criterio rileva il peso dei documenti: le domande dei salesiani e dei luogotenenti
vengono riprese dalle relazioni dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede e dagli interventi
del nunzio apostolico a Vienna; seguono i documenti dei ministeri e dei ministri; chiudono l'iter le
relazioni dei luogotenenti, dei commissariati di polizia e del console.
Il terzo criterio è quello cronologico, che viene osservato all'interno dei due precedenti.
Per rendere comprensibile la lettura dei documenti ognuno di essi è corredato da note
storiche. Inoltre a ciascun documento abbiamo preposto una succinta spiegazione, che riassume le
linee più importanti del testo.
B. Esposizione dei documenti ricercati
B.1. Domande e lettere di Superiori e confratelli
B.1.1) La domanda del 1903 di don Michele Rua
La domanda prova il coinvolgimento del Rettor Maggior in una lunga serie di trattative con
le autorità civili dell'Austria-Ungheria al fine di ottenere il riconoscimento

3.10 Page 30

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292 Stanisław Zimniak
giuridico nell'Austria. Tale riconoscimento fu per i salesiani non solo di grande importanza,
ma anche urgente. La Pia Società Salesiana metteva le radici nell'impero danubiano con un
dinamismo molto promettente. Le vocazioni provenienti da questi paesi aumentavano, perciò
il futuro dei salesiani esigeva un cambiamento pure sotto l'aspetto, che chiameremo socio-
politico.
Quindi il rettor maggiore M.Rua si rivolse al governo viennese tramite il luogote-
nente di Trieste, per ottenere dall'imperatore l'approvazione della Congregazione Salesiana.
Al luogotenente ricordò il permesso da lui concesso per aprire a Trieste un oratorio
già nel 1898. Perciò l'opera salesiana non gli era sconosciuta, anzi ne apprezzava il lavoro
svolto a favore dei più bisognosi.
«ORATORIO102
DI
S. FRANCESCO DI SALES
Torino, via Cottolengo 32
Eccelsa I. R. Luogotenenza
Il devoto sottoscritto confidando nella bontà di C.E.I.R.L. osa colla presente, in qualità di
Superiore Generale della Pia Società di S. Francesco di Sales in Torino, di chiedere all'E.I.R. Governo
Austriaco la grazia che la Pia Società di San Francesco di Sales venga legalmente riconosciuta ai sensi
dell'Ordinanza Ministeriale del 3 Giugno 1858103.
Come appare dall'unito stampato, essa vien retta secondo lo statuto ivi riportato dal quale facilmente
cod. E.I.R. Luogotenenza potrà eruire quale sia lo scopo , e quale la istituzione della Pia Società, già
approvata dalla S. Sede in data 13 Aprile 1874.
Precipuo scopo della stessa è quello di educare cristianamente la gioventù maschile, onde cresca a
consolazione della famiglia, non che a speranza della Società e dello Stato.
Del resto la nostra pia Società non è sconosciuta all'E.I.R. Luog. giacchè col river. disp.
14/10 98 No 20371, permetteva che in Trieste venisse eretto un Oratorio (Ricreatorio) festivo, il quale
già da quattro anni è aperto ai figli del popolo nel vasto rione di S. Giacomo104.
102 ASC E 961 Austria: è una copia. Fu già pubblicata in RSS 17(1990) 341.
103 Questa data fa riferimento, in verità, alla ordinanza imperiale:«Auf Grundlage der Artikel 28 und 29 des
Concordates wird bezüglich der Einführung geistlicher Orden und Congregationen und der Ausübung ihrer
Befugniß zur Abschließung von Rechtsgeschäften in Folge Allerhöchster Entschließung vom 3.Juni 1858
hiermit angeordnet»(Reichs-Gesetz-Blatt für das Kaiserthum Österreich. Jahrgang 1858, Wien, aus der
kaiserlich-königlichen Hof-und Staatsdruckerei 1858, p. 393), in base alla quale era stata promulgata la legge dal
ministero dei culti e istruzione pubblica il 13 giugno 1858, a cui si riferisce don M. Rua(cf ibid.).
104 Cf Annali II 662.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 293
Bramando pertanto che l'istituzione si consolidi, mi permetto con la presente d'impetrare
dall'E.I.R. Luogotenenza il favore ch'Essa voglia adoperarsi affinchè l'Augustissimo Sovrano
Francesco Giuseppe graziosissimamente si degni di dare la sua approvazione Sovrana, e quindi la Pia
Società di S. Francesco di Sales venga legalmente riconosciuta in Austria105.
Sicuro del favore, anticipo i più vivi ringraziamenti, ed assicurando l'Imperiale
Governo che sarà sempre cura de'miei dipendenti d'educare i giovani alla fedeltà verso l'Augusta Casa
d'Asburgo, passo a dirmi
Torino 6 luglio 1903.
Umil.mo, Dev.mo Servitore
firmato Sac. Michele Rua Rett.Magg.»
B.1.2) La domanda del 1905 di don Michele Rua
Siccome le domande, anche tramite i vescovi di Lubiana e Trieste, non approdarono
a buon porto, M. Rua si sentì spinto di nuovo a ricorrere, questa volta direttamente,
all'imperatore Francesco Giuseppe. Lo fece su consiglio di alcune persone ben disposte nei
riguardi della Pia Società Salesiana, le quali credevano che appunto solo l'intervento
dell'imperatore potesse sciogliere i nodi dell'approvazione.
D. Rua indicò, molto brevemente, le finalità dell'opera di don Bosco; accennò al
riconoscimento che la Congregazione godeva da anni in diversi paesi; osservò che in alcune
città dell'Austria, come a Vienna, dove erano venuti su invito dell'arciduchessa Maria Josefa,
era avvertita la benefica opera dei salesiani, i quali, per rendere ancora più fruttuoso il loro
lavoro a favore dei giovani, sentivano il bisogno d'essere riconosciuti civilmente come ente
morale.
Don Rua domandò, diversamente che nel 1903, l'approvazione in tutta la monarchia. Ciò si
spiega col crescere delle vocazioni salesiane nel regno ungherese.
105 Una minuta del 27 aprile 1907, indirizzata all'ambasciatore austro-ungarico presso la S.Sede e al ministro
dei culti e istruzione pubblica e nella quale si richiamavano i documenti del 1903 in questione, riferiva che
effettivamente il luogotenente di Trieste se ne era interessato: «und daß speciell die k.k. Statthalterei in Triest,
dieses Ansuche befürwortens dem k.k. Cultus Ministerium in Vorlage gebracht habe»(HHStA Adm.Reg. 61 F
26).

4.2 Page 32

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294 Stanisław Zimniak
«Bitte um106:
Approbation der Salesianer
von Don Bosco
An
S.K.K. Apostolischen(sic) Majestät
den Kaiser von Österreich u.
König von Ungarn
Die Congregation der Salesianer von D. Bosco hat als besondere Aufgabe die Erziehung der
armen u. verlassenen Jugend, speziell jener, welche sich den verschiedenen Handwerken und Künsten
widmet. Selbige pflegt neben der intellektuellen und phisischen(sic) Erziehung, ganz besonders auch
die moralische. Schon zu Zeiten des Stifters wurde die Congregation in die verschiedensten Länder
gerufen u. ihrem Wirken stets die vollste Anerkennung zuteil. Auch mehrere Städte Österreichs
erkannten diesen wohltätigen Einfluß durch Gründung von Salesianischen Niederlassungen an, wie
Triest im Jahre 1898, Görz 1895, Trient 1887, Leibach 1901, Oswiencim 1898 und Wien, wohin die
Salesianer auf ausdrücklichen Wunsch Ihrer K.K. Hoheit der Durchlauchtigsten Frau Erzherzogin
Maria Josefa gerufen wurden und hierselbst eine Anstalt mit 200 Zöglingen haben.
Das Wirken dieser Congregation würde sich noch viel segensreicher zum Wohle der armen und
verlassenen Jugend der Österreich-Ungarischen Monarchie entfalten können, wenn genannte
Congregation von der Hohen K.K. Regierung offiziell in der ganzen Monarchie approbiert wäre;
daher wagt selbige Eur. K.K. Apostolischen Majestät untertänigst zu bitten, ihr diese Approbation
huldvollst erteilen zu wollen. Die schon bestehenden, oben genannten Niederlassungen haben sich
stets nicht nur der vollsten Anerkennung, sondern auch der bereitwilligsten Unterstützung seitens der
kirchlichen und civil-Behörden(sic) des Reiches erfreut.
S. Eminenz der Kardinal u. Fürstbischof von Krakau107, sowie Se. Bischl. Gnaden von Triest108,
sandten schon eine diesbezügliche Empfehlung in dieser Angelegenheit an die Hohe K.K. Regierung.
In der vollsten Hoffnung auf allergütigste Gewährung dieser ergebensten Bitte, spreche ich Eur. K.K.
Apostolischen Majestät schon im voraus unseren ehrerbietigsten
106 AVA-CUM salesianer 92; una fotocopia è conservata in APW. Il documento fu già pubblicato sia da G.
SÖLL, Die Salesianer Don Boscos (SDB) im deutschen Sprachraum 1888-1988. Rückblick zum 100. Todestag
des heiligen Johannes Bosco (31. Januar 1988), des Gründers der Gesellschaft des heiligen Franz von Sales,
München, Don Bosco Verlag 1989, p. 60, il quale però non sempre lo riferisce fedelmente, come nel caso del
nome dell'Arciduchessa dell'Austria che per lui è Josefa Maria, mentre nel testo originale si legge Maria Josefa
sia, in fotocopia nell' appendice del suo lavoro, da Dietrich M. ALTENBURGER, Das "Salesianum" in Wien,
Hagenmüllergasse, Während der NS-Zeit (1938-45), theologische Diplomarbeit an Philosophisch-Theologische
Hochschule der Salesianer Don Boscos Benediktbeuern 1990(dattiloscritto).
107 Il cardinale arcivescovo Jan Puzyna.
108 Monsignore Francesco X. Nagl.

4.3 Page 33

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 295
Dank aus und zeichne mich Eur. K.K. Apostol. Majestät
alleruntertänigster
S. Michael Rua
Generaloberer der Salesianer
von Don Bosco
Wien, 28. Oktober 1905»109
B.1.3) La lettera del 1908 di don Michele Rua
Il rettor maggiore M. Rua approfittò del giubileo dell'imperatore Francesco Giuseppe, in
occasione dei 60 anni dalla sua ascesa al trono, non solo per porgergli auguri, ma per chiedergli
l'intervento per quanto riguardava la questione del riconoscimento nell'impero.
E' interessante l'argomentazione con cui Rua presentò la richiesta. Accennò, sapendo dei
buoni rapporti tra l'imperatore e il papa Pio X, al decreto papale con cui don Bosco fu proclamato
venerabile. Non omise di menzionare - cosa a cui si era molto sensibile a quell'epoca - che il gesto
imperiale sarebbe stato un ulteriore stimolo a promuovere la fedeltà al trono e alla patria.
Questa lettera permette di vedere come i superiori cercassero di servirsi di ogni occasione per
sollecitare l'approvazione della società salesiana, approvazione che di anno in anno assumeva
maggiore importanza per lo sviluppo dell'opera salesiana.
D'altronde il tentativo di rivolgersi direttamente all'imperatore è di per se stesso molto
significativo.
«Eur110.
K.K. Apostol.
Majestät!
Das Echo der großen Festlichkeiten, auf welche sich die Untertanen, anläßlich des Jubiläums
Eur.K.K. Apostol. Majestät111 freudigst vorbereiten, überschallt die weiten Grenzen des Reiches
Eur.K.K. Apost. Majestät.
Wir selbst in Vorbereitung auf das Jubiläum des obersten Hirten der Kirche112, nehmen umso
lieber an der Freude und an dem Jubel der Untertanen Eur.K.K. Apostol. Majestät teil, als wir wohl
wissen wie der erlauchte Tron(sic) der edlen
109 Rua non accennò all'erezione della provincia austro-ungarica, che ebbe luogo il 14 ottobre dello stesso
anno; ciò, verosimilmente, avrebbe potuto favorire la sua richiesta. E' difficile spiegare i motivi per cui non la
menzionò. La spiegazione potrebbe essere questa, che non volesse entrare nella questione molto delicata a chi
appartenessero le case di Trento, Trieste e Gorizia. Pertanto chiese l'approvazione della Congregaziome
Salesiana come tale nell'impero asburgico.
110 AVA-CUM salesianer 92.
111 Francesco Giuseppe festeggiava allora i 60 anni dalla sua ascesa al trono.
112 Pio X celebrava invece 60 anni di sacerdozio.

4.4 Page 34

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296 Stanisław Zimniak
Habsburger seit Jahrhunderten die mächtigste und treuste Stütze unser hl. Kath. Kirche war und noch
stets ist.
Doch haben wir noch einen anderen Grund der aufrichtigsten Teilnahme. Eine größere
Anzahl unserer Söhne und Mitbrüder ist glücklich unter dem Szepter Eur.K.K. Apost. Majestät an
dem Wohle und an der Rettung der Jugend in der Österreich-Ungarischen Monarchie arbeiten zu
können und in ihrem Namen ist es besonders in welchem ich Eur.K.K. Apostol. Majestät bitte, schon
jetzt:
«unsere aufrichtigsten und innigsten Glückwünsche zum Jubiläum Eur.K.K. Apost. Majestät
huldvollst entgegen zu nehmen geruhen wollen».
Bei dieser Gelegenheit möge Eur.K.K. Apostol. Majestät entschuldigen wenn ich es wage
eine demütige Bitte zu wiederholen.
Vor kurzer Zeit würdigte sich der hl. Vater Pius X den Stifter unserer Genossenschaft Don
Johannes Bosco in Anerkennung der großen Verdienste um das Wohl der armen und verlassenen
Jugend zur Ehre der Altäre zu erhöhen.
Mögen Eur.K.K. Apost. Majestät daher allergütigst geruhen das Wirken der Söhne dieses
großen Stifters auch in Österreich gnädigst anzuerkennen und die Bitte um staatliche Anerkennung
unserer Gesellschaft huldvollst zu erhören.
Es wird dieses Ereignis für uns ein mächtiger Sporn sein nicht nur gute kath. Christen
sondern auch fleißige, ehrliche Bürger, die jederzeit treu zum Trone(sic) und zum Vaterlande stehen,
zu erziehen.
Indem ich die Glückwünsche ergebenst wiederhole, erlaube ich mir Eur.K.K. Apostol.
Majestät schon im voraus den tiefgefühltesten Dank zu Füßen zu legen und zeichne mich
Eur.K.K. Apost. Majestät
ehrfurchtsvollst ergebenster
P. Michael Rua
General-Superior der Salesianer von D. Bosco.
Smirne 3 marzo 1908
Turin 11.März 1908113
il sigillo»
B.1.4) La domanda del 1910 di don Emanuele Manassero
E. Manassero in quanto ispettore della provincia salesiana austro-ungarica si rendeva conto,
sicuramente più degli altri, della necessità di concludere l'infinito protrarsi delle trattative circa il
riconoscimento. Ricordò la domanda del 28 ottobre 1905 del defunto rettor maggiore M. Rua e nel
contempo si dichiarò pronto a presentare ogni informazione o spiegazione sia scritta che orale
concernente la Congregazione Salesiana.
113 La doppia data si può così chiarire: la prima data è di don Rua, lo si intuisce dalla grafia; la seconda è di
altro mano, probabilmente del segretario responsabile anche della spedizione.

4.5 Page 35

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 297
«An das Hohe K.K. Ministerium für Kultus und Unterricht
Wien114
Der gehorsamst gefertigte Salesianer-Provinzial bittet hiermit untertänigst das Hohe
Ministerium um die gnädige Erledigung der Eingabe, mit welcher der weiland Hochwürdigste
Generalsuperior Don Michael Rua am 28.Oktober 1905 um die Verleihung des Niederlassungsrechtes
der Kongregation der Salesianer von Don Bosco angesucht hatte. Die Herbeiführung einer diesbezüg-
lichen Entscheidung zu Gunsten der Kongregation würde für das weitere Bestehen und Gedeihen der
Salesianischen Anstalten, welche seit Jahren an verschiedenen Orten sich der ärmeren Jugend
Österreichs annehmen und die Annerkennung aller berufenen Faktoren sich erworben haben, ein
hochbedeutsames Ereignis sein.
Gehorsamst gefertigter Bittsteller erklärt sich bereit, alle erforderlichen Auskünfte und
Erklärungen betreffend der ganzen Kongregation und der einzelnen Häuser jederzeit sowohl mündlich
wie auch schriftlich abzugeben.
Wien,1.Juni 1910
(III,Hagenmüllergasse 43)
il sigillo
Dr. Emanuel Manassero
Salesianerprovinzial»
B.1.5) La domanda del 1910 di don August Hlond
Don August Hlond, direttore da poco più di un anno della casa salesiana a Vienna,
avvertiva il bisogno di risolvere il delicato e complesso problema dell'approvazione della Pia
Società Salesiana, approvazione che avrebbe consentito ai salesiani di essere riconosciuti
cittadini a pieno diritto. Perciò, sin dall'inizio, si mise a disposizione del suo provinciale, E.
Manassero, che, avendo la sede a Oswiecim (Polonia), non poteva seguire da vicino tutte le
questioni al riguardo e perciò ritenne opportuno avvalersi di Hlond.
Questi presentò al ministero dei culti e istruzione pubblica la richiesta a nome
dell'ispettore della provincia austriaca dei salesiani di don Bosco non senza far riferimento
alla domanda del 28 ottobre 1905 del rettor maggiore M. Rua. Nell'argomentare, fece perno
sull'attività educatrice dei salesiani, la quale, per essere ancora più efficace, abbisognava del
riconoscimento civile; menzionò la fondazione dell'ispettoria austriaca come ispettoria
autonoma ed auspicò che tale fatto stimolasse le autorità civili a riconoscere la Società
Salesiana.
Poi segnalò, molto brevemente, tutte le opere salesiane presenti nell'impero
asburgico, in modo particolare quella cominciata da poco nella capitale, mettendone in
rilievo l'aspetto educativo. Fece menzione delle proprietà immobiliari lasciate in eredità dal
defunto rettor maggiore M. Rua, le quali, in caso del mancato riconoscimento, non avrebbero
potuto essere messe a disposizione dei giovani per i quali
114 AVA-CUM salesianer 92.

4.6 Page 36

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298 Stanisław Zimniak
anche nell'Austria lavoravano i salesiani. Concluse invitando il ministero a presentare la richiesta del
1905 a Sua Maestà Apostolica, per eventuali decisioni.
«Hohes K.K. Ministerium115
für Kultus und Unterricht!
Der untertänigst gefertigte Direktor der Erziehungsanstalt der Salesianer in Wien, III,
Hagenmüllergasse 43, erlaubt sich im Auftrage des Hochwürdigsten Herrn Provinzial der Österreichi-
schen Provinz der Salesianer von Don Bosco116, den Hohen K.K. Ministerium folgende Bitte
ergebenst zu unterbreiten.
Um dem wohltätigen Wirken der Salesianischen Erziehungshäuser in Österreich unter dem
Schutze der Hohen Regierung einen, den wachsenden Bedürfnissen der Jugend entsprechenden
Aufschwung zu geben, richtete ehrfurchtsvollst am 28.Oktober 1905 der damalige Generalobere der
Salesianer, der Hochwürdigste Herr Michael Rua, an Seine K.u.K. Apostolische Majestät die
alleruntertänigste Bitte um die allerhöchste Genehmigung der Salesianischen Kongregation für alle im
Reichsrate vertretenen Königreiche und Länder.
In gleichem Jahre errichtete der hl. Stuhl durch ein Dekret der Kongregation der Bischöfe
und Regulierten(sic) in kanonischer Form die österreichische Salesianer-Provinz117 unter dem Titel der
hl. Schutzengel. Dadurch erreichten die Salesianischen Niederlassungen in Österreich ihre kanonische
Autonomie und konnten, gestützt auf die hohe Gunst der Behörden und auf das besondere Wohwollen
der Hochwürdigsten Herrn Bischöfe, festere Form und Gestalt annehmen und zum Wohle der Jugend
neue Erziehungshäuser eröffnen.
So gestaltete sich das Salesianische Oratorium in Triest, durch die hohe Gewogenheit des
Statthalters Durchlaucht Prinz Hohenlohe und seiner Exzellenz Bischof Dr. Nagl zu einem
grossartigen charitativen Werke, in dem Hunderte von armen Knaben ihre Rettung finden.
Die Salesianische Handwerkerschule in Oswiecim, welche die Hebung der Industrie und des
Handwerkerstandes bezweckt, erlangte auf Grund des Ministerialerlasses vom 27.7.1907 die
Berechtigung, seinen Absolventen die Gesellen-und Meisterzeugnisse selbstständig auszustellen.
In Laibach, wo das frühere Institut durch einen grossartigen und herrlichen Neubau ergänzt
wurde, vertraut das K.k. Landesgericht in Laibach, mit Zustimmung des Hohen K.K. Justizministeri-
ums seit vier Jahren der Salesianischen Rettungsanstalt jene Knaben an, welche aus irgend einem
Grunde benötigen, durch einige Zeit in einer Erziehungsanstalt unterbracht zu werden.
In Przemysl betraute Se. Exzellenz der Hochwürdigste Bischof Dr. Pelczar die Salesianer mit
der Leitung eines Lehrlingsheimes, für das die Kongregation in diesem Jahre ein eigenes grosses
Gebäude errichten liess. Ausserdem beabsichtigt Se.
115 AVA-CUM salesianer 92. Cf D.M. ALTENBURGER, op.cit., fotocopia in appendice.
116 Emanuel Manassero fu provinciale dal 1905 al 1911.
117 Hlond non riportò il nome di questa provincia quale risultava dal decreto della S.Sede a cui si riferiva, ma
la indicò secondo l'uso comune; ciò era, del resto, anche più conveniente.

4.7 Page 37

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 299
Exzellenz der Kongregation eine Pfarrkirche, die im Stadtviertel Zasanie erbaut werden soll,
anzuvertrauen.
Auf den Antrag des Kuratoriums der in Krakau von Fürsten Lubomirski gestifteten
Erziehungsanstalt behufs Übergabe der Leitung derselben an die Salesianerkongregation, nahm das
Hohe K.K. Ministerium des Innern im laufenden Jahre eine Abänderung des Anstaltsstatutes vor und
bewilligte die Übernahme der Leitung durch die Don Bosco-Kongregation. Die diesbezüglichen
Verhandlungen stehen bereits vor ihrem Abschlusse.
Endlich hat die Salesianerkongregation im Jahre 1910 auch in Wien eine Gründung
vorgenommen und errichtete hier mit Bewilligung des K.K.N.Ö. Landesschulrates (Erlass vom
22.März 1910) eine Erziehungsanstalt, in der als untertänigste Huldigung aus Anlass der Vollendung
Allerhöchst Sr. Majestät 80. Lebensjahres zwei Freiplätze für Offizierssöhne gestiftet wurden, wofür
die Militärkanzlei Sr. Majestät in allerhöchsten Auftrage sich bei der Anstaltsdirektion schriftlich
bedankte. Ferner eröffneten die Salesianer auf ausdrücklichen Wunsch Sr. Exzellenz, des Hochwür-
digsten Herrn Erzbischofs-Koadiutors Dr. Nagl und mit Bewilligung des K.K.N.Ö. Landesschulrates
(Dekret vom 26.7.1910) ein Knabenheim, welches sich zur Aufgabe gestellt hat, der Schuljugend an
freien Tagen und in freien Stunden Aufsicht, Spiele und Unterhaltungen unentgeltlich zu bieten und
christliche Gesinnung anzueignen. Dieses Werk wurde vom Hochwürdigsten F.e. Bischöflichen
Ordinariate mit einem ermutigenden Schreiben begrüsst, während die Erdberger Bevölkerung das
Knabenheim als eine grosse Wohltat empfunden hat und ihm heutzutage bereits 500 Knaben
zuschickt. Ausserdem beauftragte Se. Eminenz Kard. Gruscha schon vor einem Jahre die Salesianer
mit der Leitung des Lehrlingsheimes (im Anschlusse an den kath. Gesellenverein) in der Gumpendor-
ferstrasse und heuer übernahm die Kongregation auf Anbieten des Hochwürdigsten F.e. Bischöflichen
Ordinariats den Religionsunterricht in der Paulusschule im III. Bezirke.
Inzwischen starb am 6.April 1910 der Generalobere der Salesianischen Kongregation, der
Hochwürdigste Herr Michael Rua und hinterliess der Österreichischen Provinz seine Besitze in der
Monarchie, nämlich die Gründungen in Wien, Oswiecim und Przemysl, mit der Bedingung, dass die
Kongregation binnen zwei Jahren nach seinem Tode in Österreich annerkannt(sic) wird. Er
beabsichtigte auf diese Weise, die auf Österreichischen Gebiete und in Österreichischen Geiste
wirkende Häuser zu dotieren und ihnen die Möglichkeit einer selbstständigen Existenz und
Entwickelung zu sichern.
Der am 16.August l.J. in Turin neuerwählte Generalobere, der Hochwürdigste Herr Paul
Albera, begünstigt ausserordentlich die Entwickelung des Salesianischen Wirkens in Österreich und
wünscht, dass dasselbe durch die hohe Gunst der K.K. Regierung zu Lösung der Jugendfürsorgefrage
möglichst viel beitrage.
Da nun in der jetzigen Lage der Dinge die Kongregation durch die staatliche Annerken-
nung(sic) in eine mehr direkte Fühlung mit den Hohen Behörden treten würde, was ein ruhigeres und
mehr intensives Wirken auf dem Gebiete der Erziehung der verwahrlosten Jugend zu Folge hätte,
erlaubt sich der Unterzeichnete im Auftrage des Hochwürdigsten Herrn Provinzials an das Hohe K.K.
Ministerium die untertänigste Bitte:
Das Hohe Ministerium möge das Gesuch des Generaloberen Herrn Michael Rua vom 28.Oktober
1905, dessen Erledigung noch nicht erfolgt ist, gnädigst in Erwägung

4.8 Page 38

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300 Stanisław Zimniak
ziehen und den Akt der Annerkennung(sic) der Kongregation der Salesianer von Don Bosco Seiner
K.u.K. Apostolischen Majestät zur Allerhöchsten Entschliessung vorlegen.
Sollten irgendwelche Auskünfte erforderlich sein, so ist der Unterzeichnete bereit, dieselben
in jeder gewünschten Form abzugeben und auch, falls es notwendig wäre, besondere Vollmachten
seitens der Kongeregation vorzulegen.
Dr. August Hlond
Salesianerdirektor118
Wien, am 1.Dezember 1910.
(III,Hagenmüllergasse 43).
An das Hohe K.K. Ministerium
für Kultus und Unterricht!
Dr. August Hlond
Direktor der Erziehungsanstalt
der Salesianer von Don Bosco
Wien,III,Hagenmüllergasse 43
Bittet untertänigst um gnädige
Erledigung des Gesuches vom 28.Oktober
1905 betreffs der staatlichen Annerkennung(sic)
der Kongregation der Salesianer von Don Bosco»
B.1.6) La domanda del 1911 di don Paolo Albera
Don P. Albera, in qualità di rettor maggiore della Pia Società Salesiana, si rivolse
direttamente all'imperatore Giuseppe Francesco per il riconoscimento legale della suddetta
Società. Egli pure fece riferimento alla domanda del 28 ottobre 1905 del predecessore M.
Rua.
La lettera di Albera nello stile e nel contenuto, con pochi cambiamenti e ritocchi,
ricorda la lettera di August Hlond del 10 dicembre 1910, la quale, però, era stata indirizzata
al ministero dei culti e istruzione pubblica. Possiamo, dunque, supporre che quella di Hlond
sia servita da modello a quella di Albera o addirittura che anche questa sia stata composta dal
Hlond.
Tuttavia alcune sfumature, apportate nel testo di Albera, non possono sfuggire alla
nostra attenzione, in quanto prendono in considerazione le sensibilità delle autorità viennesi
verso certi presunti comportamenti e atteggiamenti dei salesiani di
118 Divenne direttore di quest'opera nell'estate 1909, dopo aver lasciata la direzione di Przemysl.

4.9 Page 39

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 301
don Bosco. Per la prima volta fu adoperata l'espressione «in Österreichischen Geiste tätig
sind», per scongiurare l'accusa che fossero troppo permeati di spirito italiano; un'altra
espressione riguardava la benevolenza dell'episcopato austriaco; accennò, poi, alla soluzione
del problema della «Jugendfürsorgefrage» etc.
«Euere K.u.K. Apostolische Majestät!119
Der gehorsamst gefertigte Generalobere der Salesianer Don Boscos erlaubt sich,
Euerer K.u.K. Apostolischen Majestät nachstehende Bitte alleruntertänigst zu unterbreiten:
Um es den Salesianischen Erziehungshäusern, die in der Monarchie Euerer Majestät
in Österreichischen Geiste tätig sind, zu ermöglichen, ihr Wirken zum Wohle der armen und
verlassenen Jugend durch eine nähere Fühlung mit der Hohen Regierung segensreicher zu
entfalten, unterbreitete alleruntertänigst Euerer K.u.K. Majestät am 28. Oktober 1905 der
damalige Generaloberer der Salesianer der Hochw. Herr Don Michael Rua die gehorsamste
Bitte um die Allerhöchste Genehmigung der Salesianischen Kongregation für alle im
Reichsrate vertretenen Königreiche und Länder.
Gleichzeitig gedachte die Kongregation den Niederlassungen in Österreich eine
selbstständige und den Verhältnissen angepasste Entwickelung zu sichern und erwirkte zu
diesem Zwecke im Jahre 1905 ein Dekret des Apostolischen Stuhles, durch welches eine
neue Österreichische Provinz der Salesianer unter dem Titel der hl. Schutzengel errichtet
wurde120. Infolge dieser auf kanonischem Wege erreichten Autonomie konnte die neue
Provinz dank der Hohen Gunst der Behörden und gestützt auf das grosse Wohlwollen des
Hochwürdigsten Episkopats ihre humanitäre Aufgabe in reichem Masse erfüllen und sogar
zur Eröffnung neuer Anstalten schreiten.
So ermöglichte dem Salesianischen Oratorium in Triest121 die hohe Gewogenheit
des Statthalters Euerer Majestät Durchlaucht Prinz Hohenlohe und Sr. Exzellenz Bischof Dr.
Nagl einen derartigen Aufschwung, dass seine Tätigkeit sich bereits auf 1400 Kinder
erstreckt, die dort ihre Rettung finden.
Die Salesianische Handwerkerschule in Oswiecim, die mit Unterstützung der
Landesbehörden ganz besonders die Hebung des Handwerkerstandes in Galizien anstrebt,
erlangte auf Grund des Ministerialerlasses vom 27.7.1907 die Berechtigung, seinen
Absolventen staatsgültige Zeugnisse selbständig auszustellen.
119 ASC E 961 Austria. Purtroppo negli archivi civili di Vienna non l'abbiamo rintracciata, perciò rimane un
dubbio per quanto riguarda la sua spedizione.
120 D. Albera non accennò alle case di questa nuova provincia; lo fece appositamente, sapendo che
nell'elencarle sarebbe stato costretto a dire che alcune case salesiane dell'impero danubiano non appartenevano
ad essa. Ciò avrebbe causato, con certezza, una cattiva impressione; pertanto meglio tacere.
121 D. Albera ricordò quest'opera, perché essa godeva di stima persino presso le autorità civili. Era piuttosto un
semplice ripiego, che non un travisamento di dati, tenuto presente che essa non faceva parte della provincia
austro-ungarica.

4.10 Page 40

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302 Stanisław Zimniak
In Laibach, wo das Institut durch einen grossartigen Neubau erweitert wurde, übergibt das
dortige k.k. Bezirksgericht mit Zustimmung des Hohen K.K. Justizministeriums seit mehreren Jahren
der Salesianischen Rettungsanstalt jene Knaben, die benötigen, in einer Erziehungsanstalt interniert zu
werden.
In Przemysl betraute der Hochwürdigste Bischof Exzellenz Dr. Pelczar die Salesianer mit der
Leitung eines Lehrlingsheimes, für das die Kongregation soeben ein herrliches Gebäude errichten ließ.
Auf Antrag des Kuratoriums der in Krakau vom Fürsten Lubomirski gestifteten Erziehungs-
anstalt behufs Übernahme derselben durch die Salesianer-Kongregation nahm das Hohe K.K.
Ministerium des Innern im laufenden Jahre eine Abänderung des Anstaltsstatutes vor und bewilligte
gleichzeitig die Übernahme der Leitung durch die Salesianer-Kongregation. Die auf dieser Basis
eingeleiteten Verhandlungen stehen bereits vor ihrem Abschlusse.
Endlich hat die Kongregation im Jahre 1910 auch in Wien eine Gründung vorgenommen und
errichtete hier mit Bewilligung des k.k.N.Ö. Landesschulrates eine Erziehungsanstalt, in der als
untertänigste Huldigung aus Anlass der Vollendung Allerhöchst Euerer K.u.K. Majestät 80.
Lebensjahres zwei in diesem Jahre zum ersten Male zur Besetzung gelangende Freiplätze für
Offizierssöhne gestiftet wurden. Ferner eröffneten die Salesianer in Wien auf Wunsch Sr. Exzellenz
des Hochwürdigsten Herrn Erzbischofs-Koadiutors Dr. Nagl und mit Bewilligung des K.k.N.Ö.
Landesschulrates ein Knabenheim, welches sich zur Aufgabe gestellt hat, die Schuljugend dieses
Arbeiterviertels an freien Tagen und in schulfreien Stunden von der Strasse fernzuhalten, ihr Aufsicht,
Spiele und Unterhaltungen unentgeltlich zu bieten und mit der christlichen Gesinnung auch ganz
besonders Liebe und Treue zum Allerhöchsten Herrschershause einzupflanzen. Dieses Werk wurde
vom f.e. Ordinariate mit einem belobenden Schreiben begrüsst und die Bevölkerung Erdberg das
Knabenheim als eine grosse Wohltat empfunden und ihm bereits 500 Kinder zugeschickt.
Inzwischen starb am 6.April 1910 der Generalobere Don Michael Rua und hinterließ der
Österreichischen Provinz seine Besitze in der Monarchie, nämlich die Gründungen in Wien,
Oswiecim und Przemysl im Falle, dass die Kongregation binnen zwei Jahren nach seinem Tode in
Österreich annerkannt(sic) werde. Er beabsichtigte auf diese Weise diese Häuser zu dotieren und
ihnen die Möglichkeit einer selbstständigen Existenz und Entwickelung zu sichern.
Der untertänigst gefertigte, am 16.August 1910 gewählte Nachfolger Don Ruas und
Generalobere der Kongregation möchte gern besonders den deutschen Zweig der Don Boscos Söhne
in der Monarchie Euerer K.u.K. Majestät zum Wohle der Jugend in innigem Einvernehmen mit der
Hohen Regierung und in einem weit grösseren Umfange arbeiten sehen, damit die geniale Idee Don
Boscos, die in anderen Ländern unglaublich viel auf dem Gebiete der Jugenderziehung geleistet hat,
auch in Österreich möglichst viel zur Lösung der Jugendfürsorgefrage beitrage. Der Umstand jedoch,
dass die Kongregation in der Monarchie offiziell nicht annerkannt(sic) ist, ruht zu sehr hemmend auf
die Gründungen. Als Beispiel erlaube ich mir alleruntertänigst die Tatsache anzuführen, dass die
gerichtliche Abhandlung über die Verlassenschaft nach dem verstorbenen Michael Rua den drei
Gründungen in Wien, Oswiecim und Przemysl den kumulativen Wert von 862.115 Kronen
beigemessen hat, wovon eine sehr hohe Übertragungsgebühr zu entrichten ist. Diese grosse Summe,
die mit den grössten Opfern zusammengebracht werden muss und die nach

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 303
Ableben der Erben Don Michael Ruas immer wieder zu erbringen sein wird, würde im Falle, dass die
Kongregation annerkannt(sic) wäre, den armen Kindern zufallen, für die Euere K.u.K. Majestät ein so
huld-und liebevolles Herz haben und für die im Jubiläumsjahre Euerer Majestät so viele Stiftungen
gebührenfrei errichtet worden sind.
Der untertänigst gefertigte Generalobere der Kongregation hat die innige Überzeugung, dass
die Salesianer durch die staatliche Annerkennung(sic) in eine mehr direkte Fühlung mit den Behörden
treten würden, was ein ruhigeres und mehr intensives Wirken auf dem Gebiete der Erziehung
besonders der verwahrlosten Jugend zur Folge hätte. Auch hätten dann die zahlreichen Mitglieder der
Kongregation, die sich rühmen, Untertanen Euerer Majestät zu sein, öfters Gelegenheit, ihre Liebe
zum Vaterlande und ihre ehrfurchtsvolle und feste Treue zu Euerer K.u.K. Majestät durch Taten zu
bezeugen.
In dieser Überzeugung und mit Vertrauen auf die huldvolle väterliche Liebe Euerer K.u.K.
Majestät zu den armen Kindern, erlaube ich mir, mich dem Gesuche meines Vorgängers vom
28.Oktober 1905 anzuschliessen und Eurer K.u.K. Apostolischen Majestät die alleruntertänigste Bitte
um die Allerhöchste Anerkennung der Salesianischen Kongregation Don Boscos für die im Reichsrate
vertretenen Königreiche und Länder ehrfurchtsvollst zu unterbreiten.
Euerer K.u.K. Apostolischen Majestät
alleruntertänigster
Generaloberer der Salesianer
(il sigillo)
Turin am 28.Mai 1911
An Seine
K.u.K. Apostolische Majestät!
Prof. Paolo Albera
General-Obere der Salesianer-Kongregation,
Turin, Via Cottolengo 32,
bittet alleruntertänigst um Allerhöchste
und Allergnädigste Anerkennung
der Salesianer-Kongregation Don Boscos»
B.1.7) La lettera del 1912 di don August Hlond
Con questa breve lettera Hlond desiderava comunicare al rettor maggiore P. Albera, la
notizia da anni attesa, che la Congregazione Salesiana era stata approvata nell'Austria come ente
giuridico. Ciò avvenne in virtù del decreto imperiale, cosicché fu elusa la via parlamentare.

5.2 Page 42

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304 Stanisław Zimniak
«Erziehungsanstalt122
der Salesianer von Don Bosco
WIEN III
Hagenmüllergasse 43
+
S.J.Ch.
1.VII. 1912
Reverendissimo ed Amatissimo Padre;
Ho il piacere di darle la bella notizia, che Sua Maestà l'Imperatore con decreto del 27 giugno
p.p. approvava definitivamente la nostra cara Congregazione nell'Austria e la costituiva ente giuridico
con tutte le prerogative degli ordini religiosi secondo la nostra legislazione. Delle altre particolarità
non tarderemo ad informarla, appena riceviamo il decreto.
Mi permetto di raccomandare alle Sue orazioni questa Casa e mi professo
Suo obbedientissimo figlio in C.J.
Sac. Aug. Hlond»
B.1.8) La lettera del 1912 di don Pietro Tirone
Pietro Tirone, da un anno ispettore, comunicò la conclusione delle lunghe trattative per
ottenere l'approvazione della Pia Società Salesiana nell'Austria, trattative che erano state portate avanti
in gran parte dal suo predeccessore E. Manassero; precisò pure i modi con cui si sarebbe dovuta
applicare.
Siccome alcune cose, condizionate e connesse all'ottenuto riconoscimento, non erano state
ancora risolte, ne scrive a P. Albera sollecitando le soluzioni. Tra l'altro tocca la questione della
dipendenza dall'ispettore austriaco di tutte le case esistenti nell'impero.
«Oswiecim, 8.VIII.1912123
Reverendissimo e Amatissimo Signor D. Albera!
Ho il piacere di comunicarLe l'approvazione della Congregazione per parte dell'autorità
imperiale austriaca, come in sul principio del mese di luglio ne scrisse a VSMR. il Sig. D. Aug. Hlond
da Vienna.
Come risulta dall'atto, che qui unisco, l'approvazione fu data per le case esistenti nelle diocesi
di Lubiana e di Trieste, in base alla domanda che a suo tempo sporsero quelli(sic) Ecc.mi Ordinari, pel
tramite del Luogotenente della provincia. Per le altre case bisogna e basta che i respettivi(sic) Ordinari
ne facciano domanda al Luogotenente e questi ne permetta l'apertura.
122 ASC E 961 Austria; fu pubblicata in RSS 17(1990) 343.
123 ASC E 961 Austria; la ricorda anche Ceria(cf Annali III 705).

5.3 Page 43

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 305
Non occorre più la firma dell'Imperatore.
L'approvazione mette la condizione che il superiore della provincia, come pure i superiori
delle singole case, siano di nazionalità austriaca oppure che l'abbiano acquisita.
Quanto a me son disposto sia a cedere ad altri il mio posto, sia a riprendere le pratiche già da
qualche anno interrotte per ottenere la cittadinanza austriaca, come più piacerà alla S.V.R.ma.
Credo poi opportuno riferirLe quanto S.Em.za il Card. Arc. Nagl disse a D. Hlond, che gli
faceva osservare che forse non tutti i superiori ora in carica sarebbero disposti al cambio della
nazionalità. A ciò S.Emza. osservò che ormai sarebbe tempo di cambiare D. Rubino da Trieste, perchè
non può lungamente fiorire un'opera, che poggia tutta sopra di una persona, ed è meglio prevenire, che
rimediare agl'inconvenienti, cui tali opere sogliono andar soggette. In generale - soggiunse -, sarebbe
meglio, facendo magari certi cambi di personale, che nessuno passasse da una nazionalità all'altra.
Aggiunse pure S. Emza che è desiderio delle sfere governative che tutte le case salesiane dell'impero
dipendano dall'ispettore austriaco: ciò che si rileva pure dall'atto stesso di approvazione, che prescrive
la cittadinanza austriaca per l'ispettore, e non converrebbe all'ispettore del Veneto acquistare la
cittadinanza austriaca.
Per carità non creda di vedere qui far capolino l'antico desiderio attribuito già, benché
falsamente a D. Manassero, di voler arrontodire(sic) i confini della sua ispettoria. Dico schiettamente
che io personalmente non desidero tale annessione e perciò sarei ben contento, se i Superiori
trovassero un'altra soluzione.
Nella speranza di poterLe tra breve mandare una più ampia relazione su questa ispettoria, Le
bacio con affetto e riverenza la mano e mi professo
dev.mo ed aff.mo Figlio
Sac. P. Tirone»
B.2. Domande dei governanti di Lubiana e Trieste
B.2.1) La domanda del 1903 del governo locale della Kraina
Questa seconda domanda124 riuscì a dar inizio a tutto il procedimento da parte civile per
ottenere il riconoscimento della Pia Società Salesiana come ente morale da parte del governo viennese.
Il governo non solleva nessuna obiezione, addirittura è favorevole al riconoscimento della
Pia Società Salesiana nella diocesi di Lubiana come ente giuridico.
124 La prima, infruttuosa, era stata inoltrata nel 1902: «Mit dem Berichte vom 22. November 1902, Z. 21.930,
habe ich an das k.k. Ministerium für Kultus und Unterricht den Antrag gestellt, mich zur Erteilung der
staatlichen Zustimmung zu der beabsichtigten Niederlassung des Salesianer-Ordens in Kroisenegg /:Rakovnik:/
bei Laibach zu ermächtigen»(NSAL/SAL Salezijanci, lettera del presidente della Kraina alla curia vescovile di
Lubiana 9.01.1903).

5.4 Page 44

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306 Stanisław Zimniak
«K.k. Landesregierung125
für Krain
Z.4542
Laibach, am 14 März 1903
An
das kk. Ministerium für Kultus und Unterricht
in Wien
Mit Bezug auf den Erlaß vom 27.Dezember 1902, Z.37.747 beehre ich mich anverwahrt das
vom Fürstbischofe Dr. Anton Bonaventura Jeglic eingebrachte Gesuch um Erwirkung der Allerhöchs-
ten Genehmigung der Einführung des Salesianer Ordens in der Diözese Laibach, speziell mit der
Niederlassung in Kroisenegg/:Rakovnik:/ bei Laibach vorzulegen126.
Was diese letztere betrifft, habe ich bereits im Berichte vom 22.November 1902, Z.21.930
Gelegenheit gehabt, die Gemeinnützigkeit derselben hervorzuheben und ich kann auch derzeit nur
bestätigen, daß das bisherige Wirken der in Kroisenegg schon ansässigen Mitglieder des besagten
Ordens ein sehr rühmenswertes ist, wie sich auch die letzteren der allgemeinen Sympathien erfreuen.
Ich erlaube mir daher, das vorliegende Gesuch der vollsten Berücksichtigung mit dem
Antrage anzuempfehlen für die Einführung des Salesianer Ordens in der Diözese Laibach die
Allerhöchste Genehmigung ehestmöglich erwirken zu wollen.
Die Erhaltung der Ordensniederlassung erscheint durch den für sie erworbenen Besitz
hinreichend sichergestellt. Allerdings kann nicht übersehen werden, daß das Erträgnis dieses Besitzes
für die Ordensbrüder ausreichen wird. Inwieferne auch noch für die Erhaltung der vom Orden in
Aussicht genommenen Schulen die Rechnung in diesem Erträgnisse der Realitäten gefunden werden
kann, dies wird von der Zahl der Zöglinge abhängen, die Aufnahme in den Schulen finden sollen.
Der k.k. Landespräsident
Hein127
Die kk. Landesregierung in Laibach,
de dato 14 März 1903,
Z.4512,
legt vor das Gesuch des Fürstbischofs
in Laibach um Erwirkung der Allerhöchsten
Genehmigung der Einführung des Salesianer Ordens
in der Diözese Laibach»
125 AVA-CUM salesianer 92.
126 La minuta del documento, a cui si fa riferimento, porta la data del 23 febbraio 1903 da Lubiana e si trova in
NSAL/SAL Salezijanci.
127 Barone Victor Hein(cf HSH 1903, p. 572).

5.5 Page 45

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 307
B.2.2) La domanda del 1903 del luogotenente di Trieste
Il luogotenente di Trieste chiese al ministero dei culti e istruzione pubblica che venisse
approvata la Pia Società Salesiana come ente morale nell'Austria. Dichiarò che lo faceva avendo già
ricevuto la domanda del rettor maggiore don M. Rua del 6 luglio 1903.
Indicò lo scopo della suddetta Congregazione, che egli vedeva molto utile per la città di
Trieste, in cui c'erano numerosi ragazzi che ne abbisognavano.
Rilevò che i salesiani godevano stima di bravi educatori e anzitutto si guardavano dal fare
politica. Dunque non c'erano ostacoli che impedissero l'approvazione della Congregazione Salesiana.
«Kais. köng. Statthalterei128
in Triest
N0 21994/X
Triest, am 16.August 1903
K.K. Ministerium!
Mit dem d.ä. Erlasse vom 16.September 1898, Z.22717 ermächtigte mich das k.k.
Ministerium, die Niederlassung der bisher nicht eingeführten Congregation der Salesianer in Triest
unter gewissen Beschränkungen zu gestatten. Von dieser Ermächtigung Gebrauch machend habe ich
unterm 8.Oktober 1898 Z.20371 die erwähnte Niederlassung mit der Beschränkung, daß sie aus
höchstens 2 Priestern und 3 Klerikern bestehen solle, und daß ihr keinerlei Korporationsrechte
zustehen, sowie daß die Congregation sich ausschließlich mit der Leitung des sogenannten «Oratorio
festivo» zu befassen habe, gestattet.
Nachdem nun die Institution der Salesianer in Triest festen Fuß gefaßt hat und sich einer stets
wachsenden Teilnahme seitens der Bevölkerung erfreut, ist der Generalprior der Salesianer-
Congregation in Turin mit der angeschlossenen Eingabe vom 6.Juli d.J. um die förmliche Anerken-
nung der Niederlassung der Salesianer in Österreich eingeschritten.
Wie bekannt, verfolgt der Orden nach seinen Statuten den Zweck die männliche Jugend in
christlicher Weise zu erziehen und von Laster abzuhalten. Dies wird vornehmlich dadurch erreicht,
daß die Jugend in ihrer freien Zeit in belehrender und zugleich unterhaltender Weise beschäftigt wird.
Diesem Zwecke ist auch der sogenannte «Oratorio festivo» in Triest gewidmet, ein Raum, in welchem
sich die Jugend freiwillig einfindet und in der angedeuteten Weise beschüftigt(sic) wird. Speziell in
Triest wo bekanntermassen die Zahl der ohne Aufsicht herumlungernden Strassenjugend eine sehr
Zahlreiche ist, weil deren Väter und Mütter vielfach in commerziellen und industriellen Etablisse-
ments außer Haus beschäftigt sind und weil auch die von der ärmeren Bevölkerung bewohnten Häuser
in hygienischer und moralischer Hinsicht Manches zu wünschen übrig lassen, hat sich die Institution
der Salesianer als eine wahre Woltat(sic) erwiesen und wird dies auch von der ganzen Bevölkerung
mit Genugtuung anerkannt.
128 AVA-CUM salesianer 92.

5.6 Page 46

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308 Stanisław Zimniak
Daher ist es auch erklärlich, daß die «Associazione Salesiana» in der Lage ist, der Ordensniederlas-
sung die erforderlichen Mittel zur Erhaltung des «Oratorio» in reichlichem Masse zukommen zu
lassen.
Die Jugend, welche gerne und zahlreich dem «Oratorio» zuströmt, wird wie ich persönlich
zu beobachten Gelegenheit hatte, nicht ausschließlich mit religiösen und kirchlichen Praktiken
beschäftigt sondern es hat ihre Beschäftigung mehr einen weltlichen Charakter, welcher, den lokalen
Verhältnissen glücklich angepasst, den Zuspruch immer zahlreicher und eifriger zu gestalten geeignet
ist.
Hiezu gehört die Schaffung einer Musikkapelle, für welche die Jugend, die hierzulande viel
Gehör und musikalischen Sinn hat, lebhaften Eifer zeigt.
Die in Triest wirkenden Geistlichen, haben stets ein durchaus korrektes und auch in
politischer Beziehung in jeder Hinsicht Einwandfreies Verhalten beobachtet. Obwol(sic) italienische
Staatsangehörige, haben diese Geistlichen stets in patriotischem Sinne auf die Jugend eingewirkt und
es ist ausgeschlossen, daß sich diese erfreuliche Erscheinung etwa in der Folge ändere, da die hiesige
Protektoren der «Associazione Salesiana» den gutösterreichisch gesinnten Kreisen angehören.
Wie ich erfahren habe, zählt der Orden einige Mitglieder, welche die österreichische
Staatsbürgerschaft besitzen. Diese befinden sich indess(sic) gegenwärtig in anderen Staaten in
Mission. Die hier weilenden Ordensmitglieder beabsichtigen nicht die österreichische Staatsbürger-
schaft zu erwerben, da dies ihr Ordensvorstand aus dem Grunde nicht billigt, weil die Ordensbrüder je
nach Bedarf bald in einem anderen Staate zu wirken berufen sind und es nicht anginge, daß sie
fortwährend ihre Staatsangehörigkeit wechseln. Ich glaube, daß auf die Erwerbung der österreichi-
schen Staatsbürgerschaft seitens der hierlands wirkenden Salesianer nicht zu bestehen wäre, einerseits,
weil sie in politischer Beziehung, wie erwähnt, Anlaß zu missliebigen Wahrnehmungen nicht gegeben
haben und aller Voraussicht auch in der Folge nicht geben werden, andererseits aber auch aus dem
Grunde, weil es, falls wider Erwarten ein Ordensgeistlicher ein unkorrektes Verhalten an den Tag
legen sollte, es ein leichtes ist, sich seiner zu entledigen.
Die vorliegenden Äußerungen des hiesigen bischöflichen Ordinariates und der k.k. Polizei-
Direction bestätigen und ergänzen die vorstehenden Ausführungen.
Das k.k. Ministerim wolle daher im Sinne des § 3 der Ministerialverordnung vom 13.Juni
1858 R.G.Bl.N.95 die geeignete weite Veranlassung treffen, damit die Allh. Genehmigung der
Einführung der Congregation der Salesianer in Österreich erfolge.
Der k.k. Statthalter:
Goess129
An
das k.k. Ministerium
für Kultus und Unterricht in Wien
die k.k. Statthalterei in Triest,
dd. 16.August 1903, Z.21994/X
mit dem Gesuche des Salesianerordens
um staatliche Genehmigung der Einführung
in Österreich»
129 Conte Leopold Goess(cf HSH 1903, p. 582).

5.7 Page 47

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 309
B.3. Relazioni dell'ambasciatore austro-ungarico presso
la S. Sede N. Szécsen von Temerin
B.3.1) La prima relazione del 1903
La Pia Società Salesiana aveva inoltrato al luogotenente del paese, tramite il vescovo di
Lubiana, la richiesta per ottenere il permesso d'aprire case a pieno titolo civile, cioé d'essere
riconosciuta dallo stato austro-ungarico come ente giuridico. A sua volta, il luogotenente di Lubiana
spedì la domanda al ministero dei culti e istruzione pubblica130.
In seguito il 26 marzo 1903 il ministero dei culti e istruzione pubblica si rivolse al ministero
degli esteri per avere informazioni sulla Congregazione Salesiana131 e poter poi procedere ad altre
formalità.
Si trattava dell'approvazione di una Congregazione religiosa straniera con sede in Italia,
quindi il ministero degli esteri chiese al conte Szécsen, proprio ambasciatore presso la S.Sede, notizie
in proposito132.
Questo passo ebbe un peso enorme tanto da divenire pietra d'inciampo. Difatto la relazione
bloccò per lunghi anni la desiderata soluzione, poichè il ministero degli esteri, in quasi tutte le sue
risposte alle domande del ministero dei culti e istruzione pubblica in proposito, si rifaceva ad essa.
Da un lato l'ambasciatore mise in rilievo la grande capacità educativa dei salesiani,
definendoli come coloro che si avvalevano di mezzi molto moderni e efficaci; d'altra parte ne
sottolineò i buoni rapporti col governo italiano e l'esagerato spirito nazionale italiano.
«N09.E.133
Rom. am 7.April 1903
Hochgeborener Graf!
Den hohen Erlass vom 1. l. Mts. Z: 22.338/6 habe ich zu erhalten die Ehre gehabt134.
Die darin erwähnte Salesianer Congregation des Don Bosco, an deren Spitze jetzt Pater Rua
in Turin steht, ist hierlands so bekannt, daß, bevor ich die vom k.k. Ministerium für Cultus und
Unterricht gewünschten näheren Informationen über deren Verhältnisse einhole, ich mich für
verpflichtet halte Eurer Excellenz meine Meinung schon jetzt einzuberichten.
130 «Mit Bericht vom 14 März 1903, N04.542, hat die Landesregierung für Krain eine Eingabe des
fürstbischöflichen laibacher Ordinariates um Bewilligung der Niederlassung der von Don Bosco in Turin
gegründeten Salesianer-Kongregation auf dem Gute Kroisenegg bei Laibach vorgelegt»(HHStA Adm.Reg. 61 F
26, lettera del ministero dei culti e istruzione pubblica al ministero degli esteri 26.03.1903 ).
131 ibid.
132 Minuta in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
133 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
134 Documento conservato in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.

5.8 Page 48

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310 Stanisław Zimniak
Die gedachte Congregation hat im kirchlichen Sinne unzweifelhaft große Verdienste und
leistet sehr viel Nützliches für die Erziehung und Ausbildung der Jugend, in einer hervorragend
practischen (sic) Richtung; trotzdem möchte ich die Ertheilung(sic) einer Niederlassungs-Bewilligung
für die Salesianer des Don Bosco in Krain135 nicht befürworten.
Ich sehe natürlich ganz von der principiellen Frage ab, ob überhaupt die Zulassung
auswärtiger Orden und die Vermehrung der bei uns schon bestehenden geistlichen Congregationen
erwünscht ist. Ich muß aber bemerken, daß die Salesianer des Don Bosco einen sehr prononcirt
italienischen Charakter haben und mir sehr geeignet erscheinen, national-italienische Propaganda zu
betreiben.
Vor wenigen Jahren haben die PP. Salesianer ein Lehrbuch für ihre Schulen herausgegeben,
das bezüglich der südlichen Provinzen der österreichisch-ungarischen Monarchie so eigenthümli-
che(sic) irredentistische Auffassungen vertrat, daß dasselbe über vertrauliche Intervention dieser k.
und k. Botschaft - wie mir Mgr. de Montel erzählt - zurückgezogen werden mußte136.
In den zahlreichen für Italien bestimmten Publicationen der in Rede stehenden Congregation
wird bei jeder Gelegenheit hervorgehoben, welch große Verdienste die Schulen der Congregation für
Ausbreitung der italienischen Sprache und des italienischen Geistes im Auslande hätten. Mit der
königlichen Regierung stehen die Salesianer des Don Bosco auf recht gutem Fuße.
Schließlich möchte ich bemerken, daß die fragliche Congregation, nach meinen bisherigen
Wahrnehmungen, in sehr «modernen» Sinne geleitet ist, d.h. sie betreibt eine äußerst lebhafte Reclame
für sich im Wege der Presse und durch zahlreiche kleine Denkschriften und Publicationen.
Finanziell sollen die Salesianer des Don Bosco ziemlich gut situirt(sic) sein.
Falls das k.k. Ministerium für Cultus und Unterricht über die innere Organisation der
Congregation, Zahl der Mitglieder und Niederlassungen u.s.w. noch nähere Daten wünschen sollte,
werde ich bestrebt sein, dieselben zu beschaffen, sobald mir diesfalls ein Auftrag von Euerer
Excellenz zukommt.
Genehmigen Hochdieselben den Ausdruck meiner Ehrfurcht
Seiner Exzellenz
Herrn Grafen Goluchowski
etc. etc. etc.
Wien
Szécsen»
135 Si tratta della loro presenza a Lubiana Rakovnik.
136 Si riferiva a La storia d'Italia raccontata alla gioventù da' suoi primi abitatori sino ai nostri giorni
corredata di una carta geografica d'Italia dal sacerdote Bosco Giovanni. Torino, tipografia Paravia e compagnia
1855 (OE, Roma, Las 1976; P. STELLA, Gli scritti a stampa di s. Giovanni Bosco, Roma, Las 1977, p. 32);
come pure a un altro libro «storico-geografico edito dai Salesiani, che parlava di Trento e di Gorizia
italiane»(Annali III 703), libri non visti di buon occhio dal governo austriaco; d'altra parte non era ben accolta
neppure «La Storia d'Italia» nella Penisola Italica, come scrive P. Stella:«La Storia d'Italia apparsa 1855 e riedita
nel 1859 aveva meritato a Don Bosco dalla Gazzetta del Popolo l'accusa di reazionario austriacante,
antigovernativo»(op.cit., vol. I, p. 139)

5.9 Page 49

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 311
B.3.2) La seconda relazione del 1904
In questa relazione, che fu sollecitata dal ministero degli esteri137, l'ambasciatore austro-
ungarico presso la S.Sede assicurò la spedizione delle informazioni già richieste dal medesimo
ministero; nel contempo si scusava per l'inadempienza del dovere.
E' una relazione che non apporta grandi novità, ma consente di verificare i metodi con cui si
erano procurati i necessari dati al riguardo.
«N0 XV.B138
Rom, 29 Juni 1904
Hochgeborener Graf!
Mit gehorsamster Bezugnahme auf den hohen Erlass vom 22 l.M. N 46 174/6 und in
Erledigung der hohen Weisung vom 7 ten September v. J. N 61 622/6 beehre ich mich Euerer
Excellenz anruhend eine mit mehreren Beilagen versehene, von der Staats-Sekretarie dem damaligen
Geschäftsträger Grafen Coronini zur Verfügung gestellte Relation des General-Prokurators der
Salesianer des Don Bosco139 in Abschrift zu unterbreiten, welche die vom k.k. Ministerium für Cultus
und Unterricht gewünschten Auskünfte über die erwähnte Congregation enthält.
In folge eines bedauerlichen Versehens wurde damals unterlassen, dieses Schriftstück in
Vorlage zu bringen, und ich beehre mich, dieses Versäumnis jetzt nachzuholen.
Genehmigen Euere Excellenz den Ausdruck meiner Ehrfurcht
An das hohe k. u. k.
Ministerium des Äußern
Wien
Szécsen
N0 XV-B
Rom, 29.Juni 1904
Die Salesianer des Don Bosco
betreffend
(7 Beil)»
137 Minuta conservata in HHStA Adm. Reg. 61 F 26. A tale passo il ministro degli esteri, conte Goluchowski,
fu spinto dal nunzio apostolico di Vienna.
138 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
139 Marenco Giovanni svolse la carica di Procuratore Generale della Congregazione Salesiana presso la S.
Sede negli anni 1899-1909.

5.10 Page 50

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312 Stanisław Zimniak
B.3.3) La terza relazione del 1907
Il ministero degli esteri di Vienna in un documento del 24 aprile 1907140 chiese all'ambascia-
tore austro-ungarico presso la S. Sede notizie sui salesiani di don Bosco. In esso ricordò le informa-
zioni fornite sui salesiani nel 1903 e che ebbero come effetto il rifiuto di concedere loro l'approvazione
governativa nell'Austria.
Inoltre informò che M. Rua, loro rettor maggiore, come pure il nunzio di Vienna, avevano
interposto persone molto influenti a Vienna, e che queste persone, tramite il ministero dei culti e
istruzione pubblica, desideravano rivedere la vicenda dei salesiani di don Bosco.
Il ministero accennò all'andata delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Scutari, al come impedire
ai salesiani d'aprirvi la loro opera e si chiese se il mancato riconoscimento legale dei salesiani potesse
servire come freno o no.
L'ambasciatore Szécsen in risposta al ministro Aehrenthal sottolineò nuovamente lo spiccato
carattere nazionale dei salesiani, confermato dagli avvenimenti di Scutari, il loro stretto legame col
reale governo italiano ed altre cose poco favorevoli ai salesiani. Però non omise di notare che i
salesiani costituivano una Congregazione d'avanguardia, la quale per i suoi fini ricorreva a metodi
molto moderni.
In ogni caso la sua relazione non lasciava dubbi per quanto riguardava la questione
dell'approvazione nell'impero asburgico: non era favorevole a tale concessione. Ciò in conseguenza
del fatto che Szécsen valutava l'operato dei salesiani di don Bosco attraverso criteri nettamente politici,
come aveva già fatto precedemente.
«N011.E.141
Rom, den 30.April 1907
Hochwohlgeborener Freiherr!
Den hohen Erlass vom 24.April l.J. N032417/6 habe ich
zu erhalten die Ehre gehabt.
Die darin erwähnten Salesianer des Don Bosco haben ihren Hauptsitz in Turin und bin ich
hier nicht in die Lage gekommen, mit den leitenden Persönlichkeiten dieses Ordens in nähere Fühlung
zu treten.
Nach allem, was ich über die Congregation in Erfahrung bringen konnte, glaube ich aber
sagen zu können, daß die Ausführungen meines gehorsamen Berichtes vom 7.April 1903 N 9-E. auch
heute noch zutreffend sein dürften.
Ich war schon in jenem Berichte in der Lage, darauf hinzuweisen, daß die Congregation der
Salesianer des Don Bosco vom religiösen und erzieherischen Standpunkte eine sehr segensreiche und
nützliche Thätigkeit(sic) entwickle. Die Bedenken, die ich gegen eine eventuelle Niederlassung der
erwähnten Congregation in Österreich äußerte, bezogen sich auf die nationale und politische
Thätigkeit(sic) derselben, wobei ich in erster Linie die hierländige Wirksamkeit der Salesianer ins
Auge fassen mußte, nachdem mir über das Wirken derselben in anderen Ländern keine direkten
Nachrichten zur Verfügung stehen.
140 Minuta conservata in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
141 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 313
In Italien sind die Salesianer entschieden national gesinnt und sind die sehr intimen
Beziehungen, die sie zu dem Bischof Bonomelli142, zur Società italiana per le missione (sic)
all'estero143 und mittelbar zur königlich italienischen Regierung unterhalten, Euerer Excellenz schon
durch die jüngsten Ereignisse in Scutari144 so gut bekannt, daß ich diesfalls nicht viel hinzuzufügen
brauche.
Auf der Staats-Sekretarie und auf der Propaganda anerkennt man die lobenswerte
Thätigkeit(sic) der Salesianer, beklagt aber, wenigstens mir gegenüber, deren Unabhängigkeitsdrang.
Die Salesianer befolgen natürlich die Instructionen der obersten geistlichen Behörden, sie fragen aber
nicht nach solchen und gehen am liebsten selbstständig vor. Dies haben sie in verschiedenen
Niederlassungsfragen im französischen Protektoratsgebiete bewiesen, wo sie mit den Instructionen,
wenn auch nicht mit den direkten Befehlen der Curie des öfteren in Widerspruch gerieten.
Es ist wohl anzunehmen, daß die Salesianer, wenn sie die Niederlassungsbewilligung in
Österreich erhalten, bestrebt sein werden, tunlichst gute Beziehungen zu den staatlichen Behörden zu
unterhalten, und es ist auch vorauszusetzen, daß, je ausgedehnter der Wirkungskreis der Congregation
wird und je zahlreichere, nicht italienische Elemente in dieselbe eintreten, der spezifisch italienisch
nationale Character (sic) der ihr bisher zu eigen ist, sich mit der Zeit modifizieren dürfte.
Ich kann nicht verhehlen, daß der Erpressungsversuch - ich finde keinen anderen Ausdruck -
den die Salesianer durch den Nuntius unternehmen ließen, und von welchem auf der Staatssekretarie
wohl nichts bekannt sein dürfte, in dem sie eigentlich sagten:«Entweder wir erhalten in Österreich die
Niederlassungsbewilligung, oder wir schaffen Schwierigkeiten in Albanien», mir wenig geeignet
erscheint, der Congregation unsere Sympathien zu erwerben.
Sind die Salesianer aber einmal bei uns zur Niederlassung zugelassen, und wirken sie dort,
wie vorauszusetzen, in zufriedenstellender Weise, so dürfte es auch in
142 Bonomelli stette in relazioni abbastanza strette con E. Schiaparelli, il quale fu organizzatore e instancabile
animatore dell'Associazione nazionale per soccorrere i missionari italiani(cf Dizionario storico del movimento
cattolico in Italia 1860-1980, vol. III/2: Le figure rappresentative, Casale Monferrato, Casa Editrice Marietti
1984, p. 787). E. Schiaparelli, a nome dell'associazione, di cui fu uno dei fondatori, aveva contratto molto presto
buone relazioni con la Società Salesiana. Le prime tracce risalgono all'anno 1890; i mutui rapporti, nel corso
degli anni, si intensificarono(cf ASC VRC I 125. 153. 200; Annali II 316).
Tutti questi legami erano ben conosciuti dalle autorità viennesi, le quali li guardavano con sospetto,
quindi sfavorevolmente per i salesiani.
143 Il nome corretto è: associazione nazionale o associazione nazionale per i missionari italiani (cf L'Italia e
la Palestina. Pubblicazione dell'associazione nazionale pei missionari italiani. S. Benigno Canavese, Scuola
tipografica D. Bosco 1917, pp. 64-65). Ma si può incontrare anche la denominazione: associazione nazionale per
soccorrere i missionari italiani. Detta associazione fu fondata nell'anno 1887 a Firenze «col duplice intento: di
porgere aiuto materiale e morale alle Missioni italiane, le quali, poco conosciute e meno aiutate, versavano nelle
maggiori strettezze, costrette pur anco, per esercitare il proprio ministero apostolico, a mendicare aiuti e
protezioni straniere; di tener vivi, nei numerosi nostri connazionali emigranti in lontane regioni, la fede avita e
l'affetto per la patria italiana»(ibid.). A proposito delle relazioni con la società salesiana cf ASC VRC I 125. 153.
144 L'ambasciatore si riferiva all'andata a Scutari delle suore salesiane, le quali si sottomisero al console
italiano anziché a quello austro-ungarico.

6.2 Page 52

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314 Stanisław Zimniak
Zukunft nicht leicht sein, gegen die Niederlassung einer Congregation in Albanien Einsprache zu
erheben, die in der Monarchie staatlich anerkannt ist, und die sich dann mit Recht darauf wird berufen
können, daß sie keineswegs einen ausschließlich italienischen Character (sic) habe. Diesen
Gesichtspunkt muss man vor Erteilung der Niederlassungsbewilligung, glaube ich, jedenfalls ins Auge
fassen.
Anderseits kann man vielleicht hoffen, daß, wenn die Salesianer bei uns einmal wichtige
Interessen hätten, sie sich nicht so ausschließlich dem Dienste der italienischen nationalen Propaganda
widmen werden, als sie dies jetzt thun(sic).
Genehmigen Euer Exzellenz den Ausdruck meiner Ehrfurcht.
Seine Exzellenz
Herrn A. Freiherrn von Ahrenthal
etc.etc.etc.
die Salesianer des Don Bosco betreffend»
Graf Szécsen
B.4. Rapporti del nunzio di Vienna Granito di Belmonte e risposta del Segretario di Stato di Sua
Santità, il card. Merry del Val
B.4.1) L'intervento del 1904 del nunzio presso il governo viennese
La lettera sembra essere la prima, scritta e conservata, del nunzio a favore dei Salesiani al
riguardo dell'approvazione nell'impero danubiano. Con grande probabilità il nunzio prese lo spunto per
scriverla dalla visita di don M. Rua fattagli il 3 giugno 1904145. Don M. Rua in quanto rettor maggior
volle anche avvalersi di questo sostegno per promuovere la delicata questione del riconoscimento.
Poi successivamente il nunzio ebbe l'incontro col ministro degli esteri, di cui parla in questa
lettera. L'effetto fu tale che il nunzio scrisse questa lettera onde stimolare ulteriormente il ministero
degli esteri a chiedere146 all'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede altre informazioni e a
rivolgersi al ministro dei culti e pubblica istruzione per promuovere la causa.
145 Cf ASC A 431, lettera di don Luigi Terrone 21.07.1914.
146 La minuta conservata in HHStA Adm.Reg. 61 F 26 porta la data del 22 giugno 1904, dunque è una
conseguenza dell'intervento del nunzio di cui del resto si parla nella minuta stessa.

6.3 Page 53

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«Nonciature Apostolique147
En
Autriche-Hongrie
N0 275
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 315
Vienne le 17 Juin 1904
Excellence
Me référant à la conversation que j'ai eu l'honneur d'avoir avant'hier avec Votre Excellence
relativement aux "Salesiani di D. Bosco" je me permets de La prier de vouloir faire transmettre à Son
Excellence Monsieur le Ministre des Cultes la demande de D. Rua Supérieur Général de la dite
Congrégation pour en obtenir la reconnaissance dans l'Empire d'Autriche.
Je prie V.E. d'agréer l'hommage de mon profond respect.
J. de Belmonte
Nonce Apostolique
A Son Excellence
M. Le Comte Goluchowski
Ministre des Affaires Etrangères
Vienne»
B.4.2) Il rapporto del 1907 del nunzio
E' il rapporto del nunzio di Vienna al segretario di Stato di Sua Santità Pio X. Invoca
l'intervento del papa, spiegando la sostanza della questione e indicando il modo d'agire.
«Nunziatura Apostolica148
N0 3590
Vienna, 14 novembre 1907
OGGETTO
Sul riconoscimento della Congne
dei Salesiani di D. Bosco in Austria
Eminenza Rma
L'oggetto di questo rapporto è molto delicato per il modo come dovrà esser portato; e benché
da molto tempo si tratta qui, pure non potrà essere portato a buon porto se non con l'intervento del S.
Padre149.
147 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
148 ASV, fondo: Segreteria di Stato 1907, rub. 247, fasc. 2; fu pubblicato in RSS 20(1992) 81-84.
149 Il Santo Padre era allora Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto).

6.4 Page 54

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316 Stanisław Zimniak
Da parecchi anni i Salesiani di D. Bosco hanno chiesto150 a Sua Maestà151 il riconoscimento
per poter avere legalmente delle case in Austria. Come d'uso furono da questo Governo iniziate le
solite pratiche burocratiche per aver piena notizia della Congregazione Salesiana e del suo scopo.
Le prime inchieste furono affidate a S.E. il Conte Szécsen, Ambasciatore presso la S. Sede; e questi,
mosso non so da quale sentimento, credette di far pesare sul conto dei figli di D. Bosco una tendenza
all'irredentismo152 ed accompagnò la sua informazione con un libro di storia153 stampato per cura dei
Salesiani ed insegnato nelle loro scuole in Italia, nel quale realmente vi era qualche accenno a questo
spirito nazionale italiano, che é contraddistinto con l'appellativo di «irredentismo!»
Sua Maestà, sempre uso a prendere piena conoscenza dei rapporti dei suoi Ambasciatori, fu molto
impressionato di questa circostanza e quindi male impressionato verso dei salesiani.
Parecchi anni sono trascorsi su questa pratica senza che si potesse sperare di farla rivivere154.
Da più di due anni io155 e spesso Arciduchi ed Arciduchesse156 abbiamo cercato di riattuare
questa faccenda e si è riuscito a far fare delle inchieste nell'Austria, visto che in parecchie province ed
anche in Vienna i Salesiani hanno case, noviziato, collegi157, ma sono soltanto tollerati. I rapporti dei
Governatori158 sono stati unanimemente
150 Una delle prime domande fu rivolta il 6 luglio 1903 da don M. Rua in qualità di rettor maggiore della Pia
Società Salesiana (cf pp. 292-293; ASC E 961 Austria; ASC VRC I 208; ASC VRC II 163).
151 Franz Joseph d'Asburgo-Lorena.
152 «Irredentismo - Fu chiamato così, avanti la prima guerra mondiale, il movimento diretto alla redenzione
delle terre italiane rimaste soggette all'Austria dopo il 1866. La frase <<terre irredente>> fu pronunciata la prima
volta da Matteo R. Imbriani dinanzi alla bara di suo padre, in presenza di alcuni delegati triestini, nel 1877,
giurando fedeltà alla loro causa»(EI XIX 567; cf P. BOSELLI, Per la "Dante". Discorsi e scritti. Società
Nazionale Dante Alighieri, Roma, Tipografia Editrice Italia 1932-X, pp. 22-23).
153 Cf la nota 136.
154 Già don E. Manassero (allora direttore a Oswiecim) informava a Torino il Capitolo Superiore, durante la
seduta del 16 dicembre 1904, delle difficoltà incontrate:«pel momento non v'è speranza si possa ottenere
approvazione per la Congreg., l'Imperatore ebbe cattive informazioni da qualche console per alcuna nostra casa -
bisogna aspettare e lavorare perché riformi il concetto»(ASC VRC I 223).
155 Tenendo presente che il rettor maggiore don M. Rua già il 6 luglio 1903 aveva rivolto da Torino la
domanda al governo di Vienna tramite il luogotenente di Trieste per ottenere il riconoscimento giuridico della
nostra Società nell'Impero, molto probabilmente il nunzio se ne preoccupò sin dall'inizio del suo arrivo a Vienna.
Ciò del resto conferma la sua lettera del 17 giugno 1904 al ministro degli Esteri Goluchowski.
156 Si intende fra gli altri l'arciduca Francesco Ferdinando, nato a Graz il 18 dicembre 1863, assassinato a
Sarajevo(Bosnia) il 28 giugno 1914 (cf ÖBL I 350-351) assieme alla moglie, principessa Sophia von Hohenberg,
nata il 1 marzo 1868 a Stuttgart(Germania)(cf ÖBL I 146), con i quali il nunzio aveva vivi contatti(cf ASV,
fondo: Segreteria di Stato 1907, rub. 247, fasc. 1, f. 41, rapporto G. di Belmonte-R. Merry del Val 24.02.1906).
157 I Salesiani dell'ispettoria austro-ungarica avevano a quest'epoca le seguenti case: Daszawa, Ljubljana,
Oswiecim, Przemysl, Radna, Vienna e Cracovia (questa in fase di apertura: vi operava un solo prete salesiano,
che apparteneva alla casa di Oswiecim). Il nunzio certamente pensava alle provincie di Leopoli, Ljubljana,
Tirolo, Trieste e Vienna.
158 Ne scrisse anche a don Rua don Marenco - dopo l'incontro con il nunzio avuto a Roma il 23 luglio 1907 a
riguardo dell'approvazione - con lettera datata da Roma il 24 luglio 1907: «Ieri sera finalmente potei vedere
Mons. Granito di Belmonte, Nunzio in Vienna... Mi assicurò che le Relazioni dei varii Governatori furono tutte
favorevoli, cosa questa nel caso importantissima...»(ASC D 547 Marenco 1899-1909). Dalla suddetta lettera
risulta che la pratica avrebbe dovuto subire «un ritardo causato dalla posizione precaria fatta al Ministro dei Culti
(che dovrebbe assumersene la responsabilità) per non essere stato rieletto nel suo collegio»(ASC D 547 Marenco
1899-1909).

6.5 Page 55

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 317
favorevoli non solo; ma riconoscentissimi a questi Religiosi, che tanto bene educano qui la gioventù.
Da due Ministri dei Culti159, predecessori dell'attuale160, ho potuto ottenere rapporti bellissimi
da presentarsi a Sua Maestà: dalla mente del Sovrano però mai parte la prima impressione delle prime
informazioni date da cotesto Ambasciatore.
Questa circostanza mi è stata segretamente confidata da chi è gran parte nel Ministero; e mi
si è aggiunto anche con più riservatezza che l'Imperatore non potrà cambiare la sua impressione se non
con un altro rapporto dello stesso Ambasciatore, il quale dovrebbe avere occasione di ritornare
sull'argomento della Congregazione dei Salesiani di D. Bosco e nettamente dire che quel fatto, da lui
riferito alcuni anni addietro, è del tutto eliminato; e quei libri161, che allora si usavano, sono stati ritirati
dalle loro scuole.(Ciò è vero, perché me lo hanno affermato gli stessi Salesiani.)[sic]
La delicatezza del fatto sta nella circostanza che l'Ambasciatore in verun modo deve
sospettare che siamo informati del suo primo rapporto, causa dell'ostinazione del Sovrano.
Sarebbe quindi necessario di far venire la cosa ab alto, cioè che il S. Padre come per
interessarsi dei Salesiani dicesse all'Ambasciatore di pregare l'Imperatore a voler accordare a questi
Religiosi il suo favorevole rescritto per farli regolarmente stare in Austria.
L'Ambasciatore si crederà onorato di vedersi incaricato di tale missione dal S. Padre e, non
potendo ignorare che egli ha messo da principio la pietra d'inciampo, saprà scrivere in modo che ogni
dubio[sic] venga ora dileguato dalla mente dell'Imperatore.
Io non posso più trattare questo affare con l'Imperatore, perché l'ho fatto più volte162 senza però poter
fare allusione a quanto una volta aveva scritto l'Ambasciatore; ciò farebbe nascere un casus belli,
perché si cercherebbe d'investigare chi è che mi ha informato dei segreti d'ufficio.
Quando invece la cosa viene dal S. Padre e senza che si faccia allusione a quello, che ora
scrivo, si prenderà la cosa come un paterno interesse di Sua Santità per
159 Furono Wilhelm Hartel e Richard Bienerth-Schmerling.
160 Gustav Marchet.
161 Cf la nota 136.
162 Lo si può anche dedurre dalla lettera di don Marenco a don M. Rua del 24 luglio 1907 da Roma (cf ASC D
547 Marenco 1899-1909).

6.6 Page 56

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318 Stanisław Zimniak
questi religiosi, i quali da parecchi anni lavorano in Austria163, contentando tutte le autorità dei posti,
dove si trovano.
Poiché poi nel Ministero dei Culti ed in quello degli Esteri164, dove ho continuamente
lavorato, si è molto ben disposti per questi Religiosi, sarebbero tutti lietissimi di vedere che una azione
decisiva venisse dall'alto; e mentre me ne informeranno, faranno anche del loro meglio per accelerare
la tanto desiderata approvazione.
Con sensi di profondissima venerazione inchinato al bacio della S. Porpora ho l'onore di
riaffermarmi
Dell'Eminenza Vostra Rma
umlmo devmo obbmo Servitore
+G. di Belmonte
Nunzio Apostolico
A Sua Eminenza Revma
Il Sigr. Cardinale Merry del Val
Segretario di Stato di S. S.
Vaticano Roma»
B.4.3) La lettera del 1907 del segretario di Stato
E' la risposta del segretario di Stato Vaticano al nunzio di Vienna. In essa si affermava che
Pio X aveva preso conoscenza del delicato quesito riguardante l'approvazione dei salesiani nell'impero
asburgico. Per ora non disponiamo di altri documenti che confermino l'intervento del papa nella
questione165.
«N0 26710166
Illmo e Rmo Signore
Ho preso conoscenza dell'importante rapporto di V.S. Illma e Rma, in data del 14 corr. N0
3590 relativi(sic) alla questione del regolare riconoscimento della Congregazione dei Salesiani di D.
Bosco in Austria.
Dopo averne intrattenuto il Santo Padre, mi reco oggi a premura di communicarle
163 Di fatto i salesiani fondarono la prima casa nell'impero asburgico nel 1887 a Trento(cf EG 1888, p. 56;
Annali I 581-582).
164 Ministro degli esteri era dal 24 ottobre 1906 Aloys Lexa von Aehrenthal.
165 Manassero, che stava per rientrare a Oswiecim dall'Italia, passando per Vienna fece, su raccomandazione
dei superiori, una visita al nunzio, di cui dopo tanti anni riferì a Caviglia notando tra l'altro:«Mi pare che in
quella udienza il Nunzio dicesse che omai la pratica era sottratta agli uffici burocratici e diventava oggetto di
personale corrispondenza tra Pio X e Francesco Giuseppe»(ASC E 963 Austria, lettera del 22 settembre 1932).
166 ASV, fondo: Nunziatura Apostolica d'Austria - Belmonte, vol. XXI; la minuta in ASV, fondo: Segreteria di
Stato 1907, rub. 247, fasc. 2; fu pubblicato in RSS 20(1992) 84-85.

6.7 Page 57

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 319
che si terrà presente l'opportuna indicazione fatta da V.S. in merito alla questione suddetta, allo scopo
precipuo di far cadere indirettamente il noto ostacolo precedente.
Con sensi di ben sincera stima passo dopo ciò al piacere di riaffermarmi di V. S. Illma e Rma
Roma, 18 Novembre 1907
Servitore
R. Card. Merry del Val
Mgr Nunzio Aplico
Vienna»
B.4.4) Il rapporto del 1908 del nunzio
Nel rapporto troviamo prova degli eventi di Scutari, i quali, nonostante il peso, non influirono
molto sull'imperatore. Certamente prevalse il fatto che i salesiani si erano astenuti dal recarsi a Scutari
e che le suore salesiane si erano sottomesse al Protettorato austro-ungarico. Tale comportamento poté
fare buona impressione e persino diminuire la portata delle precedenti disattenzioni. La svolta
avvertita durante il discorso coll'imperatore permetteva di supporre davvero che le vicende intorno
all'approvazione della società salesiana fossero finite167.
«NUNZIATURA APOSTOLICA168
Vienna, il 3 marzo 1908
N0 3960
OGGETTO
Udienza presso l'Imperatore
Vescovi di Croazia - Il Prof.
Wahrmund - I Salesiani di D. Bosco -
Autonomia catt. in Ungheria
Eminenza Reverendissima,
In seguito alla favorevole risposta, ricevuta dall'Eminenza Vostra Reverendissima col
venerato foglio del 22 febbraio c.a, N0 28437, feci domanda per essere ricevuto da Sua Maestà; e tale
onore mi fu accordato ieri.
Dopo d'aver ringraziato il Sovrano d'avermi ricevuto, dissi che ero onorato di confermare col
vivo della voce che Sua Santità aveva molto goduto della Sua guarigione.
167 G. di Belmonte chiamò a sé Manassero che, impedito, gli mandò August Hlond; questi riferì poi tra
l'altro:«Ci diceva adunque che omai la cosa non mancherebbe di una pronta e felice conclusione»(ASC E 963
Austria, copia di lettera Manassero-Caviglia 22.09.1932).
168 AVS, fondo: Segreteria di Stato 1910, rub. 247, fasc. 2; fu pubblicato in RSS 20(1992) 92-94, con
datazione errata per disattenzione della stampa.

6.8 Page 58

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320 Stanisław Zimniak
Sua Maestà manifestò la sua viva riconoscenza per il grande interessamento, che il Santo Padre aveva
mostrato per lui nel tempo dell'ultima infermità!
Passai poi all'argomento dei Vescovi di Croazia e dissi che il Santo Padre gli domandava istantemente
di portare un urgente e personale rimedio allo stato delle Diocesi di Croazia. Sua Maestà convenne in
principio che ciò era necessario.
Si venne poi all'esame di tutti i candidati, presentati dal Governo e mostrai a Sua Maestà come era mal
servito dai Bani. Quando Sua Maestà mi domandò se vi fossero buoni soggetti da presentare io gliene
feci l'enumerazione ed aggiunsi che il Governo li escludeva tutti solamente perché buoni. Parlai della
combinazione, di cui scrissi all'Eminenza Vostra col mio rapporto N0 3898; e Sua Maestà mi fece
varie domande sul Vorsak e sul Vucic.
Pronunziarmi sul risultato di questa conversazione sarebbe prematuro da parte mia: posso solo
assicurare che non ho omesso di raccontare al Sovrano parole e discorsi fatti dalle persone del
Governo all'indirizzo del Sovrano; e ciò mi sembra abbia avuto un favorevole affetto[sic] per la nostra
causa.
Con somma opportunità qualche momento prima dell'udienza avevo ricevuto il venerato
foglio dell'Eminenza Vostra relativo al Prof. Ludovico Wahrmund; e quindi anche di questo affare ho
parlato all'Imperatore. Gli ho detto che avrei trattato la cosa col Governo; ma che il Santo Padre
sperava molto sull'autorevole intervento di Lui.
Sua Maestà ignorava tutto: ha promesso però d'occuparsene.
Si è parlato anche dell'autonomia cattolica nell'Ungheria; ed io ho detto che, se il Ministro
non trovava un mezzo di mettersi d'accordo con i Vescovi rumeni, difficilmente si verrebbe a termine
di quest'altra questione.
In ultimo Sua Maestà mi ha detto: «Credevo che volevate parlarmi dei Salesiani». Ho
risposto che era molto grazioso da parte sua di chiamarmi su tale argomento, che non avrei trattato,
perché sapevo che gli stava a cuore e se ne occupava. La risposta fece buona impressione, perché Sua
Maestà cominciò a parlarmene, domandando a me quali erano i motivi, che finora erano stati
contrari al riconoscimento di quei religiosi da parte del Governo. Mi fu facile rispondere mostrando
che non era troppo ben fondata l'opposizione del Governo169. «Ma volevano andare a Scutari per
conto degli
169 Il nunzio ebbe occasione di parlare delle obiezioni, che il governo di Vienna muoveva contro i salesiani,
durante l'incontro avuto a Roma il 23 luglio 1907 con don G. Marenco, procuratore generale dei salesiani(cf
ASC D 547 Marenco 1899-1909, lettera al rettor maggiore M. Rua), che ne ebbe notizia da E. Manassero.
Questi, in quanto ispettore austro-ungarico, fu coinvolto personalmente in tutta la faccenda e autorizzato dal
Capitolo Superiore, come risulta dal verbale della seduta del 25 novembre 1907, che dice:«D. Manassero
passando da Vienna parli col Nunzio apostolico»(ASC VRC II 163); il capitolo più tardi espresse la sua
soddisfazione sul modo d'agire di Manassero:«il Capitolo approva quanto egli ha operato a Vienna pel
riconoscimento della Congregazione in Austria»(ASC VRC II 170, seduta del 30 dicembre 1907); a sua volta E.
Manassero, prima d'incontrare il nunzio, fece visita a Monsignor J. Montel von Treuenfest[«Seit dem Ende der
70er Jahre war Montel als einer der einflußreichsten Männer im Umkreis des Vatikans bei allen Verhandlungen
zwischen dem Vatikan, Österr-Ungarn und Preußen, und zwar meist maßgebend, beteiligt»(ÖBL VI 360-361)],
il quale gli presentò i vari fatti, che motivavano l'opposizione del governo viennese ai salesiani(cf ASC E 962
Austria, Relazione annuale ai Superiori Maggiori, Memoriale sopra le case dell'ispettoria austriaca di don
Emanuele Manassero, 22.11.1907; ASC D 547 Marenco 1899-1909, lettera Marenco-Gusmano 19.11.1907, in
cui ricorda alcuni colloqui avuti con Manassero). Così il nunzio poté con facilità affrontare le difficoltà poste dal
governo.

6.9 Page 59

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 321
italiani»170 mi disse l'Imperatore. Ed io subito risposi: Ma vi hanno rinunziato appena che seppero
che ciò dispiaceva a Vostra Maestà171.
Credo che di tutte le cose trattate questa sarà la prima ad essere favorevolmente decisa.
Inchinato al bacio della S. Porpora con sensi di profonda venerazione ho l'onore di
riaffermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
A Sua Eminenza Revma
Il Sigr. Cardinale Merry del Val
Segretario di Stato di S. S:
Vaticano
Roma»
umilmo devmo obbmo Servitore
+G.di Belmonte
Nunzio Apostolico
B.4.5) Il rapporto del 1909 del nunzio
E' l'ultimo documento, di cui siamo a conoscenza, che conferma l'interesse del nunzio per
l'approvazione della società salesiana nell'Austria. Non apporta alcuna novità nella questione, piuttosto
conferma nella convinzione che fossero sorti nuovi impedimenti.
170 Tramite, cioè, l'associazione nazionale, che ovviamente esigeva di sottoporsi al console italiano, come
avvenne nel caso delle suore. Da questa affermazione risulta, che l'imperatore fu ben informato. E' interessante
che egli non accenni all'andata delle suore salesiane(le Figlie di Maria Ausiliatrice), che divenne, in realtà, il vero
motivo per cui crebbe ancora l'ostinazione dell'autorità imperiale, verosimilmente non ancora a piena conoscenza
della separazione avvenuta nel 1906 tra i salesiani e le suore salesiane. J. Montel von Treuenfest, che era a
conoscenza di tale separazione, non volle darvi importanza, addebitando ai salesiani la colpa delle resistenze
opposte dal governo di Vienna(cf ASC E 962 Austria, Relazione annuale ai Superiori Maggiori, Memoriale
sopra le case dell'ispettoria austriaca di don Emanuele Manassero 22.11.1907, in cui Manassero mise in rilievo
questo aspetto del colloquio).
171 Il grassetto è dell'autore. A dire il vero tale comportamento dei salesiani fu effetto dell'esplicito intervento
della Santa Sede a favore del protettorato asburgico(cf ASC D 547 Marenco 1899-1909, lettera di don Marenco
a don Rua del 22.03.1907 scritta dopo il colloquio con Monsignor Gasparri che ebbe a dire:«i Salesiani, come
Religiosi, dovranno mettersi sotto la protezione dell'Impero Austro-Ungarico. Conchiuse Mons. Gasparri: E'
necessario che ella ne informi tosto il Superiore»). L'andata dei salesiani a Scutari fu pure vivamente discussa
durante la seduta del Capitolo Superiore del 18 giugno 1907, che si concluse con questa presa di posizione:«ci fu
esplicitamente e ancor recentemente vietato dalla Pontificia Segreteria di Stato di assumere case nell'Albania
senza averne prima ottenuto il consenso dalla S. Sede»(ASC VRC II 139).

6.10 Page 60

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322 Stanisław Zimniak
«NUNZIATURA APOSTOLICA172
Vienna, 22 febbraio 1909
OGGETTO
La visita del nuovo Ministro dei Culti.
N0 5000.
Eminenza Reverendissima,
Non senza mia sorpresa ma con soddisfazione per il piacere che ne avrebbe avuto il Santo
Padre e l'Eminenza Vostra Reverendissima, ieri Sua Eccellenza il Conte Sturgkh(sic), nuovo Ministro
della Pubblica Istruzione e dei Culti, è venuto a farmi una visita.
Egli, gentile nella maniera di fare, è della Stiria; e, meno quando doveva intervenire alle
riunioni del Senato, di cui fa parte, risiedeva quasi sempre nelle sue proprietà della Stiria. Appartiene
al gruppo politico liberale moderato173.
Dalla conversazione ho rilevato che non volesse con la visita compiere un semplice atto di
cortesia; mi é sembrato invece che voglia avere con la Nunziatura delle relazioni di affari: infatti ho
parlato della Sede vacante di Linz e dei Salesiani174. Non ho parlato di affari precedenti, perché,
trovandosi in corso pel tramite dell'Ambasciatore, avrei provocata la tradizionale risposta del
precedente Ministro e suoi dipendenti.
Per quanto fossero state rassicuranti le risposte del Ministro, non voglio ancora fondarci
troppo, perché, come ho detto da principio, egli è liberale. La sola cosa, che sembra , è che, essendo un
gentiluomo, avrà sempre buone maniere anche nel non poter fare ciò che gli si domanda.
Inchinato al bacio della S. Porpora con profondissima venerazione ho l'onore di riaffermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
umlmo devmo obbmo Servitore
+ G. de Belmonte
Nunzio Apostolico
A Sua Eminenza Revma
Il Sigr.Cardinale Merry del Val
Segretario di Stato di S. S.
Vaticano Roma»175
172 AVS, fondo: Segreteria di Stato 1909, rub. 247, fasc. 1; fu pubblicato in RSS 20(1992) 94-95.
173 E' una sottolineatura, che poi trovò la conferma nei fatti.
174 Certamente parlò dell'approvazione della società salesiana nell'impero degli Asburgo, giacché i precedenti
interventi al riguardo non avevano approdato a nulla. Ne risulta che l'opposizione governativa era stata ripresa.
Perciò il nunzio volle farne parola col conte Stürgkh appena nominato ministro dei culti dell'istruzione pubblica.
Di fatto i salesiani ottennero sotto la sua presidenza del consiglio il riconoscimento. Ma il merito va più che altro
all'imperatore e ad altri eminenti personaggi.
175 Non possiamo perdere di vista il fatto che questi tre rapporti mettevano al corrente di tutto il segretario di
Stato card. Merry del Val (cf AVS, fondo: Segreteria di Stato 1909, rub. 247, fasc. 1, f. 74, minuta contenente la
ricevuta del rapporto, datata 3 marzo 1909 da Roma). Ne possiamo arguire, con cautela ovviamente, che il Santo

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 323
B.5. Documenti di ministeri, ministri
B.5.1) La lettera del 1903 del ministero dei culti e istruzione pubblica
E' la lettera con cui il ministero dei culti e istruzione intervenne a proposito dell'approvazione
della Congregazione Salesiana. Ciò fece dopo averne ricevuto richiesta dal governo di Lubiana. Da
essa si può dedurre la via che doveva percorrere tale pratica. Perciò aiuta a capire tutta la vicenda che
poi, a seguito delle relazioni dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede, divenne molto
complessa, fino a richiedere l'intervento del papa.
«Ministerium176
für Cultus und Unterricht
Z. 8.662
Wien, am 26. März 1903
Mit Bericht vom 14. März 1903, N0 4.542, hat die Landesregierung für Krain eine Eingabe
des fürstbischöflichen Laibacher Ordinariates um Bewilligung der Niederlassung der von Don Bosco
in Turin gegründeten Salesianer-Kongregation auf dem Gute Kroisenegg bei Laibach vorgelegt.
Behufs entsprechender Justruierung der im Sinne der Minist.Verordg. vom 13. Juni 1858, R.-
G.-Tzl.N0 95 weiter zu veranlassenden Maßnahme beehre ich mich an das löbliche k.u.k. Ministerium
das ergebene Ersuchen zu richten, es wolle demselben gefällig sein, über die gedachte Kongregation
und deren Verhältnisse im geeigneten Wege Informationen einzuholen und das Ergebnis derselben
geneigtest anher bekannt zu geben.
Für den Minister für Kultus und Unterricht177
(Unterschrift unlesbar)
An
das löbliche k.u.k. Ministerium
des kaiserlichen und königlichen
Hauses und des Äußern»
Padre non si era adoperato a favore di questo scottante problema dei salesiani o l'aveva fatto in modo irrilevante;
e che a Vienna sia lo stesso nunzio che le altre insigni persone non riuscivano a sciogliere il nodo in questione,
puntando sull'intervento indiretto della S. Sede.
176 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
177 Il ministro dal 1900 al 1905 era Wilhelm Hartel. La firma è indecifrabile; verosimilmente può essere di
Hussarek von Heinlein o di Adolph Müller, entrambi funzionari del ministero dei culti e istruzione pubblica,
spesso incaricati di rispondere a nome del ministro(cf HSH 1903, p. 321).

7.2 Page 62

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324 Stanisław Zimniak
B.5.2) La lettera del 1903 del ministero dei culti e istruzione pubblica
Il ministero dei culti e istruzione pubblica, dopo aver ottenuto dai rispettivi luogotenenti le
informazioni positive quanto all'attività e al comportamento politico dei salesiani di don Bosco, inoltrò
domanda presso il ministero degli esteri per avere ulteriori notizie sulla congregazione salesiana.
Naturalmente a tale passo si sentì spinto dalla domanda del luogotenente di Trieste.
«Ministerium für Cultus178
und Unterricht
Z. 28.787
Wien, am 27 August 1903
Unter Bezugnahme auf die sehr geschätzte dortämtliche Zuschrift vom 17.April 1903 Nr.
25486/6, welche anliegend samt dem Botschaftsberichte vom 7.April 1903 Nr. 9.E. mitfolgt, beehre
ich mich dem löblichen k. und k. Ministerium ergebenst mitzuteilen, daß nunmehr auch der Statthalter
in Triest ein Einschreiten des Triester bischöflichen Ordinariates um Einführung der Salesianer-
Kongregation in Österreich befürwortend vorgelegt hat.
Indem ich mich weiters beehre dem löblichen k. und k. Ministerium bekanntzugeben, daß
sämtliche Landeschefs, in deren Verwaltungsgebieten die Salesianer an Erziehungsanstalten
inländischer Vereine und zwar in Triest, Görz, Trient, Laibach und Oswiencim(sic) als Leiter und
Erzieher bereits tätig sind, über die Wirksamkeit derselben durchwegs günstige Informationen erstattet
haben, stelle ich hiemit das diensthöfliche Ersuchen die im oben zitierten Berichte der k. und k.
Botschaft beim hl. Stuhle in Aussicht gestellten näheren Informationen über die Verhältnisse dieser
Kongregation nunmehr gefälligst einholen und anher mitteilen zu wollen.
Für den Minister für Kultus und Unterricht:179
(Unterschrift unlesbar)
An das löbliche k. und k. Ministerium
des kaiserlichen und königlichen Hauses
und des Äußern»
B.5.3) La lettera del 1904 del ministero degli esteri
Il documento comunica solamente che il ministero degli esteri ricevette la lettera del nunzio
apostolico di Vienna riguardante la questione del riconoscimento dei salesiani di don Bosco in Austria.
Essa era raccomandata da chi si congetturava fosse influente negli ambienti governativi. Viene anche
ricordata in proposito
178 HHStA Adm. Reg. 61 F 26.
179 Il documento era firmato da uno dei collaboratori del ministero: forse Hussarek von Heinlein o Adolph
Müller.

7.3 Page 63

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 325
la domanda del rettor maggiore dei salesiani, don M. Rua. Il ministero degli esteri promise al ministro
dei culti e istruzione pubblica di riferirgli le notizie sui salesiani, dopo aver ricevuto le informazioni
richieste dall'ambasciatore presso la S. Sede.
«K.u.k. Ministerium des kaiserl. und königl.180
Hauses und des Äußern
46174/6
Im Anschluße beehre ich mich Euer Excellenz ein mir vom hiesigen Apostolischen Nuntius
zugekommenes und mit einer Empfehlung versehenes, an hochdieselben gerichtetes Schreiben des
Generalsuperiors der Salesianer des Don Bosco, P. Michael Rua, betreffend seine Bitte um
officielle(sic) Anerkennung des Ordens in Österreich, mit dem Bemerken zu übersenden, daß unter
Einem die k. und. k. Botschaft beim heiligem Stuhle beauftragt wird, die ihr infolge der geschätzten
Note vom 27. August v.J., No 28787, abverlangten Auskünfte über die Verhältnisse der gedachten
Congregation baldmöglichst einzuberichten.
Wien, am 22.Juni 1904.
Für den Minister:
Ad. Müller
Seiner Excellenz dem Herrn k.k. Minister
für Cultus und Unterricht etc. etc. etc.
Dr Wilhelm Ritter von Hartel»
B.5.4) La lettera del 1904 del ministero degli esteri
In essa si parla della spedizione dei documenti richiesti dal ministero dei culti e istruzione
pubblica riguardo ai salesiani.
Inoltre viene indicata la differente valutazione
dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede e dei luogotenenti circa la presenza salesiana in
Austria. I luogotenenti, secondo il ministero degli esteri, si concentravano solamente sulla attività
pedagogica dei salesiani, sorvolando completamente sulla supposta agitazione politica condotta nelle
loro case; l'ambasciatore, invece, sottolineava, oltre i lati positivi, il loro supposto carattere nazionale.
«K.u.k. Ministerium des kaiserl. und königl.181
Hauses und des Äußern
No 49493/6
Im Verfolge der h.v. Note vom 22.v.M., No 46174, beehre ich mich, Euer
180 AVA-CUM salesianer 92.
181 AVA-CUM salesianer 92.

7.4 Page 64

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326 Stanisław Zimniak
Excellenz hieneben eine mit mehreren Belegen versehene Relation(in copia) des Generalprokurators
der Salesianer des Don Bosco über die Organisation und die Zwecke der Kongregation mit dem
Bemerken zu übersenden, daß die Kommunikate infolge eines Versehens längere Zeit bei der k. und k.
Botschaft am heil. Stuhle verblieben sind und von der letzteren erst jetzt anher vorgelegt wurden.
Angesichts dermittelst der geschätzten Note vom 27.August v.Js., No 28787, anher
bekanntgegebenen günstigen Urteile mehrerer Landesstellen über die Tätigkeit der Salesianer in den
betreffenden Amtsgebieten kann ich nicht umhin, Euer Excellenz den Bericht des Grafen Szecsen ddo.
Rom, 7.April 1903, No 9E, über die politische und nationale Haltung der in Rede stehenden
Congregation gegen geneigten Rückschluß nochmals zur gefälligen Einsichtnahme zu übermitteln.
Wenn die K.K. Landesstellen in ihrem Urteile über die Salesianer scheinbar von jenen des K.
und K. Botschafters beim heil. Stuhle divergiren, so dürfte dies dadurch zu erklären sein, daß jene
wohl nur die übrigens auch von Graf Szecsen gewürdigte pädagogische Thätigkeit(sic) der Salesianer
im Auge haben, während Letzterer hauptsächlich auf ihre bedenklichen politischen und nationalen
Bestrebungen reflektirt(sic).
Wien, am 5.Juli 1904.
Für den Minister:
Ad. Müller
Seiner Excellenz dem Herrn k.k. Minister
für Kultus und Unterricht etc. etc. etc.
Dr Wilhelm Ritter von Hartel»
B.5.5) La lettera del 1906 del ministero dei culti e istruzione pubblica
Con la lettera il ministero dei culti e istruzione pubblica volle riprendere di nuovo la
questione dell'approvazione della Pia Società Salesiana, che aveva subito un freno in seguito alla
relazione dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede. A ciò venne mosso dalla domanda
ufficiale del rettor maggiore, don M. Rua, del 28 ottobre 1905, che gli era consegnata con qualche
raccomandazione e con le informazioni del luogotenente di Vienna sulla presenza salesiana nella
medesima città.
Fece presente che la suddetta Congregazione godeva già a Vienna della stima da parte
dell'associazione «Kinderschutzstation», della quale l'arciduchessa Maria Josefa era protettrice.
Aggiunse che le obiezioni poste dall'ambasciatore erano superate dai rapporti pervenuti dai
luogotenenti delle province in cui operavano i salesiani. Quindi il ministero dei culti e istruzione
pubblica chiese al ministero degli esteri la revisione delle posizioni prese precedentemente o altri
provvedimenti più convenienti.

7.5 Page 65

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«Ministerium182
für Cultus und Unterricht
Z. 10.249.
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 327
Wien, am 29. März 1906.
Unter Bezugnahme auf die sehr geschätzte Zuschrift vom 5.Juli 1904, Z. 49.493/6183, deren
Beilagen anverwahrt gegen seinerzeitigen geneigten Rückschluss mitfolgen, beehre ich mich dem
löblichen k. und k. Ministerium mitzuteilen, daß seither -November 1905184 - der Generalobere der
Salesianer von Don Bosco, Michael Rua, das dem untenstehend bezogenen Berichte des Statthalters in
Wien beiliegende Majestätsgesuch um Einführung der genannten Kongregation in Österreich
eingebracht hat, welches der Allerhöchsten Bezeichnung gewürdigt wurde.
In diesem Gesuche wird insbesondere auch auf das ersprießliche Wirken der über
Veranlassung Ihrer k. und k. Hoheit der durchlauchtigsten Frau Erzherzogin Maria Josefa als
Protektorin des charitativen Vereins «Kinderschutzstation» in Wien, von diesem Vereine zur Leitung
einer Kinderschutzstation nach Wien berufenen Salesianer hingewiesen.
Der Statthalter in Niederösterreich hat nach Einvernahme der Leitung des erwähnten
Vereins, des Magistrates der Stadt Wien und des fürsterzbischöflichen Ordinariates in Wien über die
Tätigkeit der Salesianer bei dieser Anstalt recht günstige Informationen erstattet.
Sowohl aus diesem anruhend samt allen Beilagen zur Einsicht mitgeteilten Berichte, als auch aus den
weiters beigelegten Berichten der Landeschefs in Triest, Tirol, Galizien und Krain geht hervor, daß die
in Österreich wirkenden Salesianer zum Teile die österreichische Staatsbürgerschaft besitzen und den
verschiedenen in Österreich vertretenen Nationalitäten (:es sind darunter Deutsche, Slovenen,
Italiener, Polen:) angehören; die übrigen sind entweder deutsche, russische oder italienische
Staatsbürger.
Diese Umstände in ihrem Zusammenhange, die Wahl ihrer Niederlassungen, wobei sie sich
keineswegs auf die Länder italienischer Zunge oder aber umstrittene Grenzgebiete-beschränken, das
Fehlen aller engherzigen Gesichtspunkte bei Heranziehung ihres Nachwuchses lassen meines
Erachtens für die Annahme wenig Raum, daß in der Tat eine prononziert(sic) italienisch-nationale
Haltung zu der(sic) Richtung gebenden Gesichtspunkten dieser schon fast in allen Weltgegenden
vertretenen Kongregation gehören sollte.
Auf alle Fälle dürfte es sich hiebei um eine seither überwundene Phase ihrer Entwicklungszeit
handeln, denn mit ihrem gegewärtigen weitausgreifenden Arbeitsprogramme vertrügen sich solche
Tendenzen wohl kaum.
Es ist denn in der Tat auch eine prononziert(sic) italienisch-nationale Haltung seitens der Salesianer
bei keiner ihrer in Österreichbestehenden Niederlassungen wahrgenommen worden vielmehr wird
gerade bezüglich der Niederlassungen in den vorwiegend italienischen Städten Triest, Görz und Trient
seitens der Behörden das
182 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
183 Minuta conservata in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
184 Si riferiva alla domanda scritta da M. Rua il 28 ottobre 1905 all'imperatore stesso.

7.6 Page 66

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328 Stanisław Zimniak
korrekte, ausgesprochen patriotische Verhalten der Salesianer hervorgehoben. In Triest und Trient
sind sogar die Salesianer mit der vorherrschenden, italienisch-nationalen Partei wegen ihrer, deren
Wünschen nicht entsprechenden, der nationalen Propaganda abgeneigten Wirksamkeit in offenen
Konflikt geraten, und werden sie seitens der dortigen Munizipien nicht mehr unterstützt.
Sowohl in diesen Städten, als auch in Görz werden vielmehr die Salesianer gerade von den gut
österreichisch gesinnten Kreisen gefördert.
Angesichts dieser Umstände dürfte wohl die Frage aufgeworfen werden können, ob nicht die
seinerzeitigen Bedenken des Botschafters Grafen Szécsen dadurch wesentlich an Gewicht verloren
haben und ich gestatte mir daher, das löbliche k. und k. Ministerium um die Eröffnung zu ersuchen, ob
von seinem Standpunkte aus sonstige Erwägungen gegen die Stellung eines alleruntertänigsten
Antrages auf Einführung der Salesianerkongregation in Österreich zu levieren, beziehungsweise ob
aus diesem Anlaße besondere Kautelen zu fordern wären.
Der Leiter des Ministeriums für Kultus und Unterricht185:
(Unterschrift unlesbar)
An das löbliche k. u. k.
Ministerium des kaiserlichen
und königlichen Hauses und
des Äußern»186
B.5.6) La lettera del 1906 del ministero degli esteri
Il ministero degli esteri informò il ministero dei culti e istruzione pubblica di non aver trovato
altri ostacoli, per quanto concerneva il riconoscimento della società salesiana in Austria, tranne il noto
sfavorevole rapporto dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede.
Pertanto il riconoscimento della società salesiana avrebbe potuto essere ottenuto a certe
condizioni, da stabilirsi dal ministero competente.
«K.u.k. Ministerium des kaiserl. und königl.187
Hauses und des Äußern
24110/6
Unter Rückschluss der Beilagen der geschätzten Note vom 29. v.M., No 10249,
185 Ministro: Richard Bienerth-Schmerling.
186 In altro documento, quasi dello stesso contenuto e dello stesso anno, del ministero dei culti e istruzione
pubblica si aggiungeva la fondazione della provincia salesiana che doveva abbracciare, secondo il testo, tutte le
case esistenti nell'Austria. Il particolare, però, fu tolto da questo documento presentato al ministero degli esteri(cf
AVA-CUM salesianer 92).
187 AVA-CUM salesianer 92.

7.7 Page 67

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 329
betreffend die Einführung der Congregation der Salesianer des Don Bosco in Österreich, beehrt sich
das k. und k. Ministerium des Äußern, dem löblichen Ministerium zur Kenntnis zu bringen, daß, falls
dasselbe sich bestimmt finden sollte, einen allerunterthänigsten(sic) Antrag auf Einführung der
genannten Congregation in Österreich zu stellen, vom h.a. Standpunkte außer den aus dem Berichte
der k. und k. Botschaft beim heiligen Stuhle ddo. 7.April 1903, No 9E, sich ergebenden Bedenken,
sonstige Einwendungen nicht zu erheben wären.
Ob und welche besondere Cautelen bei der Zulassung des Ordens zu fordern sein dürften, muß dem
Ermessen des löblichen Ministeriums überlassen bleiben.
Wien, am 26.April 1906
Goluchowski
An das löbliche
k.k. Ministerium für Kultus und Unterricht»
B.5.7) La lettera del 1907 del ministro dei culti e istruzione pubblica
Il ministro G. Marchet riprese con questa lettera di nuovo la questione dell'approvazione
della Pia Società Salesiana nell'Austria. Si riferì ai documenti precedenti per dimostrare da quanto
tempo la suddetta causa non fosse riuscita a giungere a buon porto. Quindi chiese al ministro degli
esteri, A. Aehrenthal, quale fosse il suo punto di vista, per poter dare una risposta al riguardo.
Chiarì, a proposito dell'epidemia nell'opera salesiana di Rakovnik presso Lubiana, che,
secondo il rapporto da lui ricevuto, tutto era stato rimesso in ordine. Per cui era scomparsa una delle
concause, del resto non tanto rilevante, del rifiuto.
In ogni caso la lettera spinse Aehrenthal a muoversi e a domandare nuovamente notizie
all'ambasciatore austro-ungarico presso la S.Sede.
«Ministerium188
für Kultus und Unterricht
Z. 44.754 ex 1906
Wien, am 21. April 1907
Mit Zuschrift vom 26. April 1906, Nr. 24110/6189, war es dem Amtsvorgänger Eurer
Exzellenz genehm, über eine Anfrage des damaligen Leiters des Ministeriums für Kultus und
Unterricht, Freiherrn von Bienerth, zu der Frage der Einführung der Kongregation der Salesianer des
Don Bosco in Österreich Stellung zu nehmen.
Die eben erwähnte h.o. Anfrage vom 29. März 1906, Z. 10.249, fußte auf weiter zurück-
liegenden Verhandlungen und Korrespondenzen speziell auch auf früheren
188 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
189 Minuta conservata in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.

7.8 Page 68

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330 Stanisław Zimniak
Zuschriften des löblichen k.und k. Ministeriums des Äußern vom 22. Juni 1904, Nr. 46.174/6 und
vom 5. Juli 1904, Nr. 49.493/6190.
Unterm 26.Juni 1906 ad Z. 46.631/6191, wurde dann seitens des löblichen k. und k.
Ministeriums des Äußern der Entwurf eines vom Ministerium für Kultus und Unterricht zu
unterbreitenden alleruntertänigsten Vortrages wegen Einführung der genannten Kongregation in den
hierländischen Diözesen Laibach und Triest vidiert.
Dieser Vortrag gelangte jedoch hierorts nicht zur Expedition, unter anderen auch desshalb,
weil inzwischen die Nachricht einlangte, daß in dem von den Salesianern des Don Bosco geleiteten
Knabenerziehungsinstitute in Kroisenegg bei Laibach eine Typhus-Epidemie ausgebrochen sei,
wornach(sic) vorerst nähere Erhebungen über die hygienischen und sanitären Verhältnisse in dieser
Anstalt unerläßlich erschienen.
Der Landespräsident für Krain berichtete seither über die Ursachen der Typhusepidemie und
über die Maßnahmen, welche zur Behebung der in der Anstalt konstatierten sanitären Übelstände
angeordnet wurden; hielt jedoch im übrigen den von seinem Amtsvorgänger unterm 14.März 1903, Z.
4542, gestellten Antrag auf Genehmigung der Niederlassung der in Rede stehenden Kongregation in
Krain aufrecht, wobei freilich die vorgängige vollständige Erfüllung der zur Assanierung der Anstalt
erhobenen Forderungen zur Bedingung zu machen wäre.
Bevor ich nun in dieser Angelegenheit meinerseits entscheidende Schritte unternehme, bezw.
zum vorliegenden Allerhöchst signierten Majestätsgesuche des Generaloberen der Salesianer von Don
Bosco und zu den Einführungsgesuchen der Bischöfe von Triest192 und Laibach193 definitiv Stellung
nehme, erscheint es mir von größten Werte, mit Rücksicht auf die längere Zeit, die inzwischen
verstrichen ist und auf den in der Führung der beteiligten Ressorts eingetretenen Wechsel, auch das
persönliche Urteil Eurer Exzellenz über das Wirken der mehrerwähnten Kongregation und den von
Eurer Exzellenz zur Frage der eventuellen Einführung dieser Kongregation eingenommenen
Standpunkt in Erfahrung zu bringen.
Ich beehre mich daher unter Anschluß sämtlicher diesbezüglicher Verhandlungsakten gegen
seinerzeitigen gefälligen Rückschluß an Eurer(sic) Exzellenz die Bitte zu stellen, mir von der
Stellungnahme Eurer Exzellenz in dieser Angelegenheit gefälligst Kenntnis geben zu wollen.
Der Minister für Kultus und Unterricht:
Marchet
An Seine Exzellenz,
den Herrn k. und k. Wirklichen Geheimen Rat,
Minister des k.u.k. Ministerium des kaiserlichen
und königlichen Hauses und des Äußern
etc.etc, in Wien,
Alois Freiherrn Lexa von Aehrenthal»
190 Minute conservate in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
191 Minuta in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
192 Mons. Francesco X. Nagl.
193 Mons. Antonio Jeglic.

7.9 Page 69

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 331
B.5.8) La lettera del 1908 del ministro degli esteri
Il ministro Aehrenthal rispose alla domanda a lui rivolta quasi due anni prima dal ministro
dei culti e istruzione pubblica G. Marchet. Aehrenthal, in via di stretta confidenza, trasmise il richiesto
parere a G. Marchet a proposito dell'approvazione della Congregazione Salesiana. Nella sua
argomentazione Aehrenthal si riferì alla relazione ricevuta da N. Szécsen ambasciatore austro-
ungarico presso la S. Sede, il quale riteneva che tra i salesiani fosse prevalente la tendenza nazionalis-
tica. Questo atteggiamento non era assolutamente cambiato rispetto al suo rapporto del 1903.
E questo bastò perchè lo stesso ministro diventasse poco favorevole al riconoscimento; non
escludeva e non rifiutava però la possibilità di studiare una adeguata soluzione.
«K.u.k. Ministerium des kaiserl.und königl.194
Hauses und des Äußern
36870/6
Streng vertraulich.
Mittelst der geschätzten Note vom 21. April v.J., No. 44754 ex 1906, haben Euer Exzellenz
den Wunsch ausgesprochen, mein persönliches Urteil über das Wirken der Kongregation der
Salesianer des Don Bosco und über die Frage der eventuellen Einführung derselben in den Diözesen
Laibach und Triest kennen zu lernen.
Ich habe diese Anfrage zum Anlasse genommen, um im Wege des Herrn k.u.k. Botschafters
beim Vatikan abermals eingehende Informationen über den Salesianer Orden des Don Bosco
einzuholen und dabei insbesondere konstatieren zu lassen, ob seit den vorangegangenen einschlägigen
Meldungen der k.u.k. Botschaft beim heiligen Stuhle etwa neue Momente zu Tage getreten sind, die
eine Modifikation in der bisherigen Beurteilung dieser Angelegenheit zur Folge haben könnte195.
Aus der Antwort des Grafen Szécsen geht nun vor allem hervor, daß das Wirken und die
Haltung der Salesianer in Italien zu keinerlei neuen Bemerkungen Anlaß bietet, sondern daß parallel
mit der auch früher schon als durchaus nützlich und segensreich anerkannten Tätigkeit dieses Ordens
auf religiösem und erzieherischen Gebiete auch seine bekannten politischen und nationalen
Bestrebungen die gleichen geblieben sind.
Der Bericht Graf Szécsen enthält bezüglich dieses letzteren Punktes folgende Ausführungen:
«In Italien sind die Salesianer entschieden national gesinnt und sind die sehr intimen
Beziehungen, die sie zu dem Bischofe Bonomelli, zur «Societa italiana per le missione (sic)
all'estero» und mittelbar zur königlich italienischen Regierung
194 AVA-CUM salesianer 92; invece la minuta si trova in HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
195 La minuta del documento di cui parla Aehrenthal è conservata in HHStA Adm.Reg. 61 F 26 e porta la data
del 24 aprile 1907 da Vienna.

7.10 Page 70

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332 Stanisław Zimniak
unterhalten aus gewissen Vorkommnissen der letzteren Zeit so gut bekannt, daß diesfalls nicht viel
hinzuzufügen wäre.
In vatikanischen Kreisen anerkennt man die lobenswerte Tätigkeit der Salesianer, täuscht
sich aber über deren Unabhängigkeitsdrang durchaus nicht hinweg. Die Salesianer befolgen natürlich
die Instruktionen der obersten geistlichen Behörden, sie fragen aber nicht nach solchen und gehen am
liebsten selbständig vor.
Es ist wohl anzunehmen, daß die Salesianer, wenn sie die Niederlassungsbewilligung in
Österreich erhalten, bestrebt sein werden, tunlichst gute Beziehungen zu den staatlichen Behörden zu
unterhalten und es ist auch vorauszusetzen, daß je ausgedehnter der Wirkungskreis der Kongregation
wird und je zahlreichere nichtitalienische Elemente in denselben eintreten, der spezifisch italienische
Charakter, der ihr bisher zu eigen ist, sich mit der Zeit modifizieren dürfte»196.
Euer Exzellenz ersehen aus Vorhergesagtem, daß sich in der Situation der Salesianer im
Auslande bisher nicht viel geändert hat. Das ersprießliche Wirken der mehrgenannten Kongregation
auf erzieherischem und religiösem Gebiete, die warme Befürwortung, mit welcher einzelne
Landeschefs das Gesuch um Anerkennung in Österreich begleiten, sprechen gewiß für die Erfüllung
dieser Bitte, während andererseits das eine - meines Wissens aber auch das einzige - Bedenken,
welches in den national-politischen Tendenzen des Ordens gefunden wird, nach wie vor aufrecht
bleibt.
Da ich indessen annehmen möchte, daß es durch die Schaffung gewisser Bürgschaften
hinsichtlich der nationalen Zusammensetzung der inländischen Ordensniederlassungen, sowie durch
eine entsprechende Kontrolle seitens der Landesbehörden möglich sein wird, diesen Bedenken an
Gewicht zu nehmen, so glaube ich es Euer Exzellenz anheimgeben zu dürfen, die Frage der
Anerkennung des Salesianer-Ordens in Österreich in erster Linie vom Standpunkte der kulturellen und
innerpolitischen Konsiderationen einer Lösung zuführen zu wollen.
Die Beilagen der eingangs erwähnten geschätzten Note folgen im Anschlusse zurück.
Wien, am 6. März 1908
Aehrenthal
Seiner Exzellenz
dem Herrn k.u.k. Geheimen Rate,
k.k. Minister für Kultus und Unterricht
etc. etc.
Dr. Gustav Marchet»
196 La citazione non è del tutto fedele al testo originale. Per esempio, nel testo originale è detto espressamente
di quali avvenimenti si trattava e cioé dell'andata delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Scutari e dell'intenzione dei
salesiani d'entrarvi. Ciò pare che sia un segno abbastanza evidente della diversa politica del ministero degli esteri
e del ministero dei culti e istruzione pubblica.

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 333
B.6. Rapporti, relazioni di luogotenenti, commissariati di polizia e console
B.6.1) Le informazioni del 1893 dell'imperiale e reale commissariato di polizia di Trento
E' un documento, che, a nostra conoscenza, contiene il primo rapporto di polizia dell'impero
asburgico nei riguardi dei salesiani di don Bosco.
L'opera salesiana a Trento, voluta dallo stesso don Bosco, fu aperta nel 1887 e si guadagnò
presto la stima degli abitanti di Trento, come conferma lo stesso rapporto.
Ciò che ci interessa, in relazione al problema dell'approvazione nell'Austria, è l'attestazione
della lealtà dei primi salesiani di fronte alle esigenze di tipo educativo, cioé la conferma che i salesiani
educavano all'amore della patria e al rispetto della dinastia dominante.
«K.K. POLIZEIKOMMISSARIAT197
TRIENT
N0 1093pr
Trient, am 21.August 1893
Hochgeborner Graf!
In Befolgung des h. Auftrages vom 10. d.Mts. z. 7050 beehre ich mich auf Grund der ein
vertraulichen Weg eingezogenen Informationen über die dermalige Leitung des Knabenwaisenhauses
Crosina Sartori198 in Trient nachfolgendem ergebensten Bericht zu erstatten.
Vor zirka 3 1/2 Jahren wurde die Leitung des Knabenwaisenhauses Crosina Sartori über dies-
bezügliche Veranlassung des hiesigen Bürgermeisters Oss-Mazzurana199 dem Salesianer Orden-
spriester Pater Furno und dem Kleriker desselben Ordens Simeon Visintainer200 anvertraut und seit
das hohe k.k. Ministerium für Kultus und Unterricht laut Erlasses vom 22. November 1888 Z. 463
gegen die Aufenthaltsbewilligung der beiden Genannten in Trient für die Dauer ihrer Verwendung
keine Einwendung erhoben.
Die beiden Salesianer waren von dem ehemaligen Ordensvorstande Don Bosco, welcher sich
um die Errichtung verschiedener Institute für verwahrloste Knaben in
197 AVA-CUM salesianer 92.
198 Anticamente erano due distinti orfanotrofi; il primo fu fondato da Simone Felice B. Crosina nel 1813; il
secondo fu istituito da Bartolomeo Sartori intorno agli anni 1830; i nomi dei fondatori diventarono i nomi degli
orfanotrofi, i quali si unirono dopo il 1835(cf Il glorioso orfanotrofio Crosina-Sartori. Nel ricordo di ex vecchi
allievi. Numero unico in occasione dell'80 anniversario della venuta dei Salesiani a Trento (14 ottobre 1887), a
cura di Alfredo Gorfer, Arti grafiche <<Saturnia>> s.d., Trento, pp. 7-8,11-12).
199 Cf ASC F 608, lettera di Paolo Oss-Mazzurana del 17.03.1885, con cui propose a don Bosco di fondare a
Trento un «Riformatorio».
200 Cf EG 1888, p. 56; secondo l'elenco generale dei salesiani dell'anno 1888 vi sarebbe stato anche lo studente
Eugenio Bau.

8.2 Page 72

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334 Stanisław Zimniak
Italien verdient gemacht hatte, dem Bürgemeister, der sich in dieser Angelegenheit an denselben
gewendet hatte, zur Verfügung gestellt worden201.
Die Vorstehung des Waisenhauses Crosina Sartori hatte sich damals in Folge eines
bedeutenden Legates des Grafen Simon Ciurletti mit der Absicht getragen, daß Institut entsprechend
zu erweitern und auch auf verwahrloste Knaben auszudehen mußte aber davon, der das Testament
Ciurlettis vom dessen Verwandten eingefochten wurde, abstehen und sich darauf beschränken den
Pater Salesianer die Bewilligung zu ertheilen(sic) auf eine Anzahl Knaben gegen Bezahlung
aufzunehmen.
Außer den Waisen, welche auf Rechnung der Congregazione di Carità unterhalten werden,
beherbergte das Institut in letzter Zeit gegen einen monatlichen Sustentationsbetrag(sic) bis zu 12/6
zwanzig Knaben, welche in den Volks und Mittelschulen der Stadt den normalen Unterricht erhalten,
während sie in dem Institute nur bei ihren Studien beaufsichtigt und zu Repetitionen verhalten werden.
Für den Erfolg dieser Errichtung spricht die Thatsache(sic), daß 25 der Knaben, welche
theils(sic) als Waisen unentgeltlich, theils(sic) als Zahlende sich im genannten Institute befanden, im
abgelaufenen Schuljahre in den verschiedenen Unterrichtsanstalten Vorzugsklassen erhielten .
Ein Wechsel in der Leitung der Anstalt ist insoferne eingetreten, als vor Kurzem statt des
nach Turin abgegangenen Visintainers202 der Salesianer Priester Abraham Facchino203 gebürtiger
Trientiner, aus dem Kloster im Mogliano hierher berufen wurde.
Zum Zwecke der Errichtung eines eigenen Institutes im Geiste Don Boscos204 wurde von den
Salesianer jüngst um den Preis von circa 20.000 K eine dem Institute Crosina Sartori benachbartes
unter dem Namen Ex-Filanda Ciani bekanntes Haus von dem hiesigen Seidenfabrikanten Luigi
Tambasi angekauft.
In welcher Weise dasselbe eingerichtet werden soll, scheint bisher noch nicht genau festgestellt zu
sein, nur soviel verlautet, daß in die Anstalt auch zahlende nichtverwahrloste Knaben aufgenommen
und für die häuslichen Geschäfte Salesianer Ordensschwestern herangezogen werden sollen.
Was das politische und moralische Verhalten der mit der Leitung des Waisenhauses Crosina
Sartori betrauten Salesianer betrifft, war dasselbe bisher stets ein vollkommen korrektes und soll es ein
besonderes Streben der Ordenspriester sein, unter den ihnen anvertrauten Knaben die Gefühle des
Patriotismus und dynastischer Treue zu wecken und rege zu erhalten.
Dieselben erfreuen sich auf der Anhänglichkeit ihrer Zöglinge und des allgemeinen Ansehens der
Bewölkerung.
201 Cf Annali I 581-582.
202 Ciò è vero, solo che non fu trattenuto a Torino; nell'anno 1893 lo incontriamo in Messico(cf EG 1893, p.
31), dove rimase per parecchio tempo.
203 Secondo l'elenco generale dei salesiani fu a Mogliano Veneto fino al 1894 e negli anni 1895-1896 a Nizza
Monferrato.
204 Ciò avvenne nell'ottobre 1893; il nuovo istituto fu dedicato a Maria Ausiliatrice(cf EG 1894, p. 63; Annali
II 378-379).

8.3 Page 73

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(Unterschrift unlesbar)205
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 335
An
Seine des Herrn
Dr. Benedict Graf Giovanelli
Ritter der eisernen Krone III Klasse,
k.k. Hofrath(sic) Hochgeboren
in Trient
Bericht
des k.k. Polizei Kommissariates
Trient vom 21.August 1893
Z. 1093pr
Betreffend Informationen über die Leitung
des Knabenwaisenhauses Crosina Sartori»
B.6.2) Il rapporto del 1903 dell'imperiale e reale consigliere governativo e capo dell'imperiale e
reale commissariato di polizia di Trento
Il rapporto venne effettuato in vista dell'approvazione della Pia Società Salesiana nell'impero
danubiano, cioè in concreto nelle provincie del Tirolo-Vorarlberg, di Trieste e di Lubiana.
Il luogotenente di Innsbruck chiese al commissariato di polizia di Trento informazioni circa
la presenza dei salesiani a Trento. Anzitutto lo interessava l'atteggiamento socio-politico. Gli fu
risposto che i salesiani non effettuavano una educazione permeata da spirito nazionale italiano, per cui
non c'era niente da rimprovare. Piuttosto venne sottolineato il fatto che organizzavano feste
patriottiche in onore dell'imperatore.
Per di più, venne messo in rilievo l'efficacia del loro sistema preventivo, indicando in che
cosa consisteva.
L'unico neo, che del resto non cambia l'immagine positiva, erano le difficoltà finanziarie di
don Furno, riconosciuto peraltro innocente dal tribunale. Egli era, di fronte alle autorità, il rappresen-
tante dei salesiani, i quali non erano riconosciuti come ente morale.
Nel rapporto si fece riferimento a un altro del 1893, per confermare che in pratica i salesiani
di don Bosco avevano mantenuto lo stesso comportamento leale di fronte alle aspettative governative.
205 Si tratta di Joseph Tschernko(cf HSH 1893, p. 524).

8.4 Page 74

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336 Stanisław Zimniak
«Der K.K. Regierungs-Rat206
und Leiter des K.K. Polizei-Commissariates
in Trient.
Z. 497.pr.
Unter Bezugnahme auf den Erlaß vom 19.l.M.Z. 20872 beehre ich mich vorallem auf
meinem an den Herrn k.k. Hofrath(sic) in Trient gerichteten Bericht vom 21.August 1893 Z. 1093pr.
zu verweisen, mit welchem die Thätigkeit(sic) der Salesianer in Trient von den Anfängen ihrer
hiesigen Niederlassung eingehend geschildert wurde.
Seither hat sich das Institut der Salesianer bedeutend vergrößert, indem in demselben circa
100 Knaben, welche die hiesigen Volks-und Mittelschulen besuchen Aufnahme gefunden haben.
Daneben haben die Salesianer auch die Leitung des räumlich getrennten Knabenwaisen-
hauses, welches von der Congregazione di carita' abhängig ist.
Im Geiste des Gründers des Ordens Don Bosco wenden die Salesianer ein mehr präventives
als repressives Erziehungssistem an, indem sie von strenger Bestrafung der zur Erziehung anvertrauten
Schüler im allgemeinen absehen, sondern mehr durch Ermahnung und Zuspruch auf die Jugend zu
wirken suchen.
In freien Stunden wird für Jugendspiele und Liebesübungen der Schüler Sorge getragen.
Auch wird Musik und zwar besonders der Gesang fleißig gepflegt.
Zum Vortrage gelangen italienische Lieder, wobei aber Vorsorge getroffen ist, daß jene
ausgeschlossen werden, welche das österreichische Gefühl verletzen.
Es wird auch darauf gesehen, daß bei feierlichen Gelegenheiten patriotische Kundgebungen
für Seine Majestät den Kaiser veranstaltet werden.
Nachdem sowohl italienische als deutsche Schüler in das Institut aufgenommen werden,
schließt sich eine einseitige extrem nationale Erziehung wohl von selbst aus.
Eine Umfrage bei verschiedenen in nationalen Fragen vollständig objektiven Lehrpersonen
hiesiger Schüler hat ergeben, daß von keiner Seite Wahrnehmungen gemacht wurden, welche auf eine
Erziehung im nationalen Sinne hindeuten würden.
Auch konnte konstatirt(sic) werden, daß Schüler, welche bei den Salesianer erzogen und
verpflegt werden, nationalem Demonstrationen bisher stets ferne geblieben sind.
Das Institut der Salesianer gewähre Schülern hiesiger Anstalten gegen sehr niedrige
monatliche Verquitung(sic)/:10-18 Gulden/ Aufnahme und erleichtert dadurch insbesondere armen
Eltern, die ihren Wohnsitz außerhalb Trient haben, die Erziehung ihrer Kinder.
Auch hiesige Familien vertrauen ihre Kinder dem Institute an, wenn dieselben in Folge
schlechter Fortgangs-und Sittennoten einer geregelten Aufsicht und Anhaltung zum Lernen bedürfen.
Im Institute befinden sich etwa 40 Schüler, welche theils(sic) ganz freie, theils(sic) ermäßigte
Plätze genießen, deren Kosten durch die Freigebigkeit hiesiger Bürger gedeckt werden.
206 AVA-CUM salesianer 92.

8.5 Page 75

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 337
Die Salesianer treten in ihren Rechtsgeschäften hier nie als Orden auf, sondern werden stets
durch den Ordenspriester Peter Furno vertreten, der seit deren erster Niederlassung ununterbrochen in
Trient weilt und alle Urkunden als im eigenen Namen fertigt.
Gegen denselben behängt beim Gefällsobergerichte ein Prozeß wegen Gebührenhinterzie-
hung, welchem folgender Sachverhalt zu Grunde liegt:
Peter Furno erhielt von einer Witwe einen lastenfreien Grundbesitz im Werthe(sic) von
63.000 Kronen in Karina zum Geschenk.
Behufs Gebührenbemessung wurde ein fingirter(sic) Kaufvertrag, in welchem die
unbekannte Personen(sic) als Käufer ersehenen, der k.k. Finanz-Bezirks-Direktion vorgelegt, welche
das Gefällsstrafverfahren einleitete, welches in den nächsten Tagen beim bezeichneten Gerichtshofes
Abschluß finden soll.
Der Gefällsuntersuchungsrichter wurde sowohl von Don Furno wie von der Witwe, von
ersterem in einer Eingabe von letzterer wörtlich beleidigt.
Die Witwe wurde verurtheilt(sic), während Don Furno freigesprochen wurde.
Es unterliegt keinem Zweifel, daß das Unternehmen der Salesianer direkte oder indirekte
bedeutende Vermögensvortheile gewendet, nachdem dieselben bedeutende Beträge/:im vorigen Jahre
20.000 Kronen:/ dem Mutterhause abliefern.
Don Furno hat das ihm geschenkte Anwesen während der Dauer des Strafverfahrens als
lastenfrei weiterverkauft, obwohl dasselbe nachdem bei der hiesigen k.k. Finanz-Bezirks-Direktion
ertheilten(sic) Informationen für die zu gewärtigende Gefällsstrafe haftet.
Außer Pietro Furno, welcher 47 Jahre zählt, befinden sich nur zwei andere ausgeweihte
Priester des Salesianer Ordens in Trient und zwar Don Donato Giovanni, 38 Jahre alt, welcher als
Administrator und Präfekt fungirt(sic) und Don Bussi Pio, 26 Jahre alt, welcher Religionsunterricht in
der Anstalt ertheilt(sic) und die Studien der Zöglinge überwacht207.
Außer diesen 3 ausgeweihten Geistlichen versehen unter deren Leitung 3 Laienbrüder208 den
Überwachungsdienst im Institute, auf Spaziergängen etc.
Erwähnt sei noch, daß sich das Mutterhaus der Saelesianer in Turin befindet.
Erler209
An
die k.k. Statthalterei
in Innsbruck
Bericht
das k.k. Polizei Kommissariates
Trient, vom 30.Mai 1903
Z.497pr.
207 Cf EG 1903, p. 61.
208 Secondo l'elenco generale dei salesiani dell'anno 1903 erano quattro i coadiutori. E' un po' strano che non
siano nominati i non pochi chierici.
209 Joseph Erler(cf HSH 1903, p. 611).

8.6 Page 76

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338 Stanisław Zimniak
betreffend das Wirken
der Salesianer in Trient»210
B.6.3) Il rapporto del 1903 dell'imperiale e reale polizia di Trento
E' un rapporto in cui la polizia di Trento fornì i dati intorno ai salesiani di don Bosco presenti
a Trento. Li aveva chiesti il luogotenente di Tirolo e Vorarlberg, per poi riferirli al ministero dei culti e
istruzione pubblica, sempre in relazione alla questione dell'approvazione della Congregazione
Salesiana in Austria.
«K.k. Polizeikommissariat211
Trient
No 582 prs.
Trient, am 15. Juni 1903
Unter Bezugnahme auf den Erlaß vom 10.l.Mts.Zl. 25066 berichte ich, daß die in meinem
Berichte vom 30.v.Mts. No 497prs. erwähnten Salesianenpriester, welche die Leitung des Privat-
Erziehungs-Institutes besorgen und zwar Don Pietro Furno212 aus Stambino, Provinz Brescia, Don
Donato Giovanni aus Saluggia und Don Pio Bussi Giarolo(:Casal-Monferrato:) die italienische
Staatsbürgerschaft besitzen.
Im Knabenwaisenhause Crosina Sartori fungirt(sic) als Leiter Don Camillo Galassi213 aus
Spezia, welcher italienischer Staatsbürger ist und als Prefekt(sic) Don Szlattha214 Giovanni aus Posen,
welcher die deutsche Staatsbürgerschaft besitzt.
Außer diesen fünf ausgeweihten Priestern des Salesianer Ordens sind auch folgende
Candidaten des geistlichen Standes dieses Ordens in Trient in Verwendung:
Gazzabin Magellano215 aus Conegliano Provinz Vicenza italienischer Staatsbürger, Pallauro216
Giovanni aus St. Orsola Bezirk Trient, Kruzinski Franz aus Oswiecin217(:Galizien:), Sandri Stefan aus
Robbio, italienischer Staatsbürger, Garbari Giuseppe aus Trient, Guerini Secondo218 aus Turin,
italienischer Staatsbürger, Rigotti Angelo aus Pressano Bezirk Trient und Meze Giuseppe219 aus
Laibach.
210 Questo rapporto, per quanto concerne il personale, si riferisce solamente all'istituto Maria Ausiliatrice,
lasciando da parte il personale dell'istituto s. Gerolamo Emiliani.
211 AVA-CUM salesianer 92.
212 Direttore dell'istituto Maria Ausiliatrice(cf EG 1904, p. 61).
213 Direttore dell'orfanotrofio maschile s. Gerolamo Emiliani(cf EG 1904, p. 62) chiamato anche «Crosina
Sartori».
214 Don Szlachta Giovanni.
215 Nato a Murano (Venezia)(cf Scheda anagrafica della Segreteria Salesiana Generale, Gazzabin Magellano).
216 Don Pallaoro Giovanni.
217 Oswiecim.
218 Secondo l'elenco generale dei salesiani era a Verona nell'anno 1903 e nell'anno 1904 a Trevi.
219 Secondo l'elenco generale dei salesiani era a Lubiana nell'anno 1903 e nell'anno successivo a Mogliano
Veneto.

8.7 Page 77

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 339
Es sind daher in Trient insgesammt 5 ausgeweihte Priester und 8 Kleriker des Salesianen-
Ordens thätig(sic)220.
Erler
An
die k.k. Statthalterei
in Innsbruck
Bericht
des k.k. Polizei Commissariates in Trient
vom 15.Juni 1903 N0582prs
betreffend das Wirken der Salesianer in Trient»
B.6.4) Il rapporto del 1903 della Bezirkshauptmannschaft di Trento
Le autorità di Trento furono interpellate sull'orientamento educativo dei salesiani di don
Bosco, cioé se non c'erano segni inquietanti per quanto concerneva la loro incidenza educativa sui
giovani, se erano leali nell'educare i giovani nello spirito patriottico voluto dalle autorita' austriache o
se invece si fossero serviti della propria presenza a Trento per sostenere e diffondere nella gioventù lo
spirito nazionale italiano. Il rapporto rigetta decisamente tale sospetto. In base alle indagini, condotte
presso personalità degne di fede, risultò la correttezza dei salesiani, che operavano in conformità allo
spirito patriottico austriaco. A conferma di questo tipo di educazione il rapporto ricorda la visita
dell'imperatore all'istituto salesiano nel 1894, dove venne accolto con inni nazionali. Inoltre il rapporto
informa sulla vicenda di don Furno, peraltro non rilevante agli effetti del presente studio.
«Trient, am 22. Juni 1903221
N0 116/prs.
K.K. Statthalterei!
Zum Erlasse vom 10.Juni d.J. N025066 beehre ich mich über das Ergebnis der in streng
vertraulichem Wege gepflogenen Erhebung über die Wahrheit der gegen die erziehliche Thätig-
keit(sic) der P.P. Salesianer in Trient erhobenen Beschuldigungen Folgendes zu berichten:
Vom Stadtschulinspektor Prof. Cogoli, den ich als ersten über die den Salesianern gemachte
Anschuldigung als würden diese in sehr pronunzierter Weise in italienisch-nationalen Sinne thätig(sic)
sein, einvernommen habe, erfuhr ich, daß er über derartiges nie das Geringste zu hören bekommen hat.
220 Questi dati non convergono con quelli dell'elenco generale dei salesiani - anni 1903, 1904 - secondo il
quale il numero dei salesiani a Trento era più alto.
221 AVA-CUM salesianer 92.

8.8 Page 78

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340 Stanisław Zimniak
Auch hat er das Knabenwaisenhaus und die Erziehungsanstalt der Salesianer in 2 Jahren, wo
er hier ist, nie inspizirt(sic).
Weiters erkundigte ich mich in dieser Richtung bei den Grafen Piero und Filippo Consolati,
die mir versicherten nie über die Thätigkeit(sic) der Salesianer ein ähnliches Urteil erfahren zu haben.
In einer persönlichen Unterredung endlich, die ich heute mit dem hiesigen Rektor des
Priester-Seminars, Monsignor Flabbi in diesem Gegenstande hatte, wurde mir von ihm die Versi-
cherung, bei eigener Bürgschaft, gemacht, daß die P.P. Salesianer in den beiden unter ihrer Leitung
stehenden Erziehungsanstalten nicht im mindesten in pronunzirtem(sic) italienisch-nationalen Sinne,
auf die ihnen anvertraute Jugend, einwirken.
Wie Monsignore Flabbi mir sagte, sind die Salesianer unter dem Podestà Oss-Mazzurana
nach Trient in das Knabenwaisenhaus gekommen. Ein Bruch zwischen den Salesianern und dem
Municipium(sic) von Trient ist schon im Jahre 1894 anläßlich der Anwesenheit seiner Majestät
erfolgt, weil die Schüler bei dem Allerhöchsten Besuche die Volkshymne gesungen haben.
Was die Erziehungsanstalt anbelangt, so sind die Schüler zum Theile(sic) Deutsche, und von
irgend einer politisch-nachtheiligen(sic) Beeinflussung, kann nicht die Rede sein.
Monsignore Flabbi erzählte, daß Don Furno, der Direktor der Erziehungsanstalt ist, wegen
einem Kauf-beziehungsweise Schenkungs-Vertrage eines Grundbesitzes in einem von der Finanz-
Bezirks-Direktion Trient angestrengten Processe(sic) gekommen ist wo ihm von dem hiesigen Polizei-
Commissariate eine ungünstige Fedina ausgestellt wurde.
Don Furno wird gegen eine in diesem Processe(sic) letzthin gefällte Entscheidung
rekurrieren und sich ein Wohlverhaltungszeugnis von der bischöflichen Curie ausstellen lassen.
Monsignore Flabbi vermuthet(sic), daß irgend eine Denuntiation mit diesem Processe(sic)
zusammenhängt. Die Processakten(sic) dürften sich bei der Finanz-Landes-Direktion befinden.
Ich halte nach diesen glaubwürdigen Informationen die Vermuthung(sic) einer agitatorischen
Thätigkeit(sic) der Salesianer, die auf die staatsbürgerliche Haltung und Gesinnung der ihrer
Erziehung anvertrauten Schülern einen schädlichen Einfluß haben soll, für nicht gerechtfertigt.
K.K. Bezirkshauptmannschaft
Der K.K. Hofrath(sic):
Forstner222
An die
K.K. Statthalterei
in Innsbruck.
222 Barone Richard Forstner von Billau(cf HSH 1903, p. 611).

8.9 Page 79

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 341
Bericht
der K.K.Bezirkshauptmannschaft
Trient v.22/VI.1903 No 116/prs.
betreffend die erziehliche Thätigkeit(sic)
der P.P. Salesianer in Trient;
z.Statth.Erl.v.10/VI.1903 Zl.25066»
B.6.5) La relazione del 1903 del luogotenente di Trieste e del Litorale
E' un documento molto interessante con cui il luogotenente, su richiesta del ministero dei
culti e istruzione pubblica, informa sui salesiani di don Bosco a Trieste e a Gorizia e
si trattiene a lungo nel trattare le finalità e i risultati dell'attività salesiana. Di tutto si dichiarò molto
soddisfatto, tanto da auspicare che si moltiplicassero simili opere, a motivo del bene apportato alla
società. Per quanto concerne l'atteggiamento politico dei salesiani, lo trovò corretto e leale, al punto
che essi disgustarono gli stessi italiani, i quali da loro si attendevano appoggio nelle lotte politiche.
«Der k.k. Statthalterei223
in Triest u. im Küstenland
N0 999 pr.
Triest, am 23.Juni 1903
In Befolgung des Erlasses vom 2. Mai l.J.Zl: 12898, betreffend das Wirken der Salesianer im
hiesigen Verwaltungsgebiete, beehre ich mich nachstehenden Bericht zu erstatten:
Der in Italien weitverzweigte Verein:«Società di S. Francesco di Sales», welcher seinen
Hauptsitz in Turin hat und sich im Sinne der Intentionen seines Gründers, des Salesianer Mönchs, Don
Bosco, die Rettung der den untersten Volksschichten angehörigen Jugend aus der moralischen und
religiösen Verwahrlosung u. Verrohung, welcher sie namentlich in den Städten und Industrieorten
infolge des beschäftigungslosen Umherstreifens in den Straßen leicht verfällt, zum Ziele setzt,
entsendete im Oktober 1898 über Ansuchen des damaligen Bischofs von Triest, Mons. Sterk das
Vereinsmitglied Don All. Veneroni224 nach Triest, welcher in der Via dell'Istria 27 das sogenannte
oratorio salesiano gründete.
Trotz Anfeindungen, welche die Institution seitens der hiesigen liberal-irridentistischen
Presse und der Progressopartei, die selbst öffentliche Kundgebungen gegen die Salesianer in-
simirten(sic), erfuhr, fand dieselbe in Triest merktätige(sic) Unterstützung, so daß don Veneroni durch
Zuwendung namhafter Beiträge
223 AVA-CUM salesianer 92.
224 Cf Annali II 661-662. Vale la pena citare questo brano che riguarda Alessandro Veneroni:«Il suo primo
incontro con don Bosco, il 5 novembre 1879, fu per lui decisivo. Il santo, come se riudisse un nome già noto, gli
disse:<<Alessandro Veneroni. Ah, sì, bravo!...Tu sarai mio figlio...fonderai una casa: ti butteranno sassi nella
schiena...ma don Bosco sarà sempre con te. Non aver paura>>. La profezia si avverò a puntino nel 1890, quando
fu mandato da don Rua a fondare l'oratorio salesiano di Trieste, ove fu direttore dal 1898 al 1907. Tutto il bene
compiuto nella città di San Giusto fu il frutto delle lotte e dei sacrifici senza numero che dovette affrontare per
divenire «il don Bosco di Trieste». Le sassate ci furono, ma don Veneroni ricordò sempre e solo le migliaia di
fanciulli e di anime generose che lo seguirono come padre»(DBS 290).

8.10 Page 80

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342 Stanisław Zimniak
und Legate bald in den Stand gesetzt wurde, für das Oratorium ein eigenes Heim zubauen.
In diesem Oratorium werden Knaben vom 8 Lebensjahre angefangen und junge Leute bis
zum 20-21. Jahre während ihrer freien Zeit durch gesellige Spiele, Musik, Lektüre, kleinere
Schauspielaufführungen erheiternd beschäftigt, womit verhindert wird, daß dieselben den Gefahren,
welche das planlose herumstreifen in den Straßen in sich birgt, zum Opfer fallen.
Das Institut, das ursprünglich 150 Besucher hatte, zählt deren jetzt 300, welche keinerlei
Beiträge zu leisten haben. Es hat eine aus den frequentanten gebildete, uniformirte(sic) Musikkapelle,
die bei kirchlichen Prozessionen oder Wohltätigkeitsfesten auftretend, sich mit Erfolge produzirt(sic).
Der wohltätige sittliche Einfluß, den die Salesianer-Priester mit ihrer vorgeschilderten
Tätigkeit auf die hiesige Jugend ausüben, ist nicht hoch genug anzuschlagen.
Ist doch die hiesige Straßenjugend ob ihrer Verwahrlosung und Verrohung ihrer prompten
Beteiligung bei allen Straßendemonstrationen eine traurige Berühmtheit geworden. Die Institution des
Oratoriums ist daher ein wahrer Segen für die nächste Umgebung des Oratoriums.
Es wäre nur wünschenswert und im Interesse der moralischen Erziehung des Volkes gelegen,
daß mehrere solche Oratorien enstünden(sic).
Die Salesianer in Triest bedienen sich nur der italienischen Sprache, weil die ihrer Fürsoge
bedürftige Straßenjugend fast auschließlich dieser Nationalität angehört oder wenn auch zum Teil
slavischen Ursprunges schon derart entnationalisiert ist, daß ein ersprießlicher Verkehr mit ihr nur in
der italienischen Sprache möglich ist.
In der Anhoffnung(sic), daß die Salesianer ein williges Werkzeug für die Ausbreitung der
italienischen Nationalität werden könnten, hatte die hiesige radikal-nationale Partei ursprünglich ihre
Ansiedlung hierorts begünstigt, jedoch in dieser Hinsicht offenbar enttäuscht, wie schon erwähnt, kurz
darauf energisch angefeindet und auch in der Folge in keiner Weise unterstützt.
Der Zweck des Institutes dürfte eher ein Klerikaler, denn ein nationaler sein; aber auch in
dieser Beziehung wird nichts übertrieben. Bezüglich der Sprache und der Nationalität suchen sich die
Salesianer dem Lande anzupassen, in welchem sie ihre Tätigkeit ausüben.
In dem in der II.Dekade des Monates Mai 1903 in Turin abgehaltenen Salesianerkon-
gresse(sic)225 wurde allerdings als Verdienst der Salesianer auch hervorgehoben, daß sie den
ausgewanderten oder überhaupt im Auslande befindlichen Italienern ihre Fürsorge angedeihen lassen
und daß sie sich somit mit den Zwecken der Dante Alighieri identifizieren.
Diese Behauptung mag ad captandam benevolentiam der maßgebenden Kreise
225 Ne scrive distesamente Ceria(cf Annali III 310ss.).

9 Pages 81-90

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9.1 Page 81

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 343
in Italien gefallen sein; für Triest ist sie nicht richtig und würde ein solcher Mißbrauch auch von den
hiesigen Persönlichkeiten, welche die Institution unterstützen, nicht geduldet werden.
Die Salesianer in Görz anbelangend berichte ich folgendes:
Die Direktion des Vereines «Convitto di S. Luigi» in Görz, welcher in dieser Stadt im
eigenen Hause ein Erziehungshaus für unbemittelte Volksschüler erhält, hat im Jahre 1895 einige
Salesianer zur Leitung und Beaufsichtigung des Institutes nach Görz berufen226.
Gegenwärtig sind bei demselben 4 Priester angestellt und zwar: Don Johann Scaparone als
Direktor(:ital. Staatsangehöriger:) Don Aurel Guadagnini(:österr. Staatsangehöriger:) Dr Franz
Sornik(:deutscher Staatsangehöriger:) Don Ignaz Stuckly227(:österr. Staatsangehöriger:) welche
während ihres mehrjährigen Aufenthaltes in Görz noch nie einen Anlaß zur Annahme gaben, daß sie
politische oder nationale Ziele verfolgen, und stets ein in jeder Beziehung korrektes Benehmen an den
Tag legten.
Ihre Anstellung wurde, nach dem es sich um eine private Angelegenheit zwischen dem
besagten Vereine und den einzelnen Salesianer-Priestern handelte, den Staatsbehörden in keiner Form
zur Kenntnis gebracht.
Im Asylhause sind gegenwärtig 50 Volksschulkinder ital. Nationalität untergebracht.
Schließlich berichte ich, daß sich in Pola bisher Salesianer nicht niedergelassen haben.
Der k.k. Statthalter:
Goess
An
das k.k. Ministerium
für Kultus und Unterricht
in Wien»
B.6.6) La relazione del 1903 del luogotenente del Tirolo e Vorarlberg
Il luogotenente della provincia del Tirolo e Vorarlberg, dove i salesiani erano presenti dal
1887, in seguito ai rapporti della polizia mandò al ministero dei culti e istruzione pubblica una
relazione concernente la loro attività dai risultati più che soddisfacenti. Egli mise in rilievo il loro leale
comportamento patriottico nell'educare i ragazzi di Trento.
226 Cf Annali II 379-380.
227 Don Ignaz Stuchly(cf EG 1903, p. 61).

9.2 Page 82

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344 Stanisław Zimniak
«K.k. Statthalterei228
für Tirol und Vorarlberg
No 27431
Innsbruck, am 29.Juni 1903
An das k.k. Ministerium
für Cultus und Unterricht!
Mit dem Erlaße vom 2. Mai d.J. Zl.12898 wurde die k.k. Statthalterei angewiesen, über das
Wirken und die politische Haltung der Salesianer in diesem Verwaltungsgebiete Bericht zu erstatten.
Die k.k. Statthalterei schickt in dieser Beziehung voraus, daß sich Mitglieder dieser
Ordenskongregation nur in Trient niedergelassen haben.
Die Bewilligung hiezu wurde mit den Erlassen vom 22.XI.1888, Zl.463 und 8.II.1894,
Z.24460229 erteilt.
Mit dem erstzitierten Erlasse wurde gestattet, daß ein Ordenspriester und ein Kleriker des
Ordens, welche bishie in der von dem italienischen Salesianer-Ordenspriester Don Bosco errichteten
Lehr. und Erziehungsanstalt für verwaiste und verwahrloste Kinder in Turin beschäftigt waren, zum
Zwecke der Übernahme der Leitung des der Verwaltung der Congregazione di carità in Trient
unterstehenden Knabenwaisenhauses «Crosina-Sartori» für die Dauer dieser ihrer Verwendung in
Trient ihren Aufenthalt nehmen dürfen.
Mit dem weiters zitierten Erlasse gestattete das k.k. Ministerium, daß dem Aufenthalte einer
Mehrzahl von Salesianer Kongregationisten in Trient insolange aus dem Gesichtspunkte der
Ministerial. Verordnung vom 13.VI.1858, R.G.Bl.N0 95 nicht entgegenzutreten sei, als diese
Kongregationisten es vermeiden, als kirchliche Genossenschaft aufzutreten.
Letztere Niederlassung erfolgte anläßlich der von denselben angestrebten Errichtung einer
Privat. Erziehungsanstalt.
Der dermalige Personalstand der Niederlassung ist aus dem beiliegenden Berichte des k.k.
Polizeikommissariates vom 15.VI. d.J. Z.582prs. zu entnehmen.
Es befinden sich demnach in Trient 5 Ordenspriester, von welchen 4 italienische Staatsange-
hörige sind, 1 aber deutscher Reichsangehöriger ist.
Außerdem stehen in den vorerwähnten Instituten noch 8 Kleriker, darunter 5 österreichische
und 3 italienische Staatsangehörige in Verwendung.
Die k.k. Statthalterei hat nicht ermangelt, über das Wirken der Salesianer, über deren
politische Haltung und über etwaige Wahrnehmungen hinsichtlich der allfälligen Rückwirkung ihrer
angeblichen agitaterischen Tätigkeit in italienisch nationalen Sinne auf die staatsbürgerliche Haltung
der denselben zur Erziehung anvertrauten Jugend im Wege des k.k. Polizeikommissariates und der
k.k. Bezirkhauptmanschaft in Trient Informationen einzuziehen und ist dieselbe nun in der Lage, die
diesfälligen Berichte der genannten Behörden vom 30.V. und 22.VI.1903, Z. 497prs und 116prs zur
Einsichtnahme zu unterbreiten.
228 AVA-CUM salesianer 92.
229 Questo permesso riguarda la fondazione dell'istituto Maria Ausiliatrice nell'ottobre 1893.

9.3 Page 83

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 345
Uns denselben wolle das k.k. Ministerium entnehmen, daß den Salesianern in der gedachten
Richtung etwas Nachteiliges nicht zur Last gelegt werden kann und daß insbesondere vielmehr deren
prononziert patriotische Haltung anerkannt werden darf.
Zur Ergänzung des Berichtes des k.k. Polizeikommissariates vom 30.V. d.J.Z.497prs beehrt
sich die k.k. Statthalterei auch derer demselben zitierten Berichte vom 21.VIII.1893, Z.1093prs.
vorzutragen, welcher im Zusammenhange mit dem jungst erstatteten Berichte den erfreulichen
Nachweis liefert, daß die Salesianer in Trient von Anbeginn ihrer Niederlassung in dieser Stadt sich
stets einer vollkommen korrekten Haltung befleißigt haben.
Deren Wirksamkeit in patriotischer Beziehung erscheint aber mehr anerkennungswerter, als
die leitenden Persönlichkeiten bei den demselben anvertrauten Institute nicht einmal österreichische
Staatsangehörige sind.
Störend tritt das in den vorliegenden Berichten erwähnte Moment dazwischen, wonach der
leitende Ordenspriester Don Furno, dessen persönliche Vertrauenswürdigkeit ich überhaupt
dahingestellt lassen möchte, in einen Gefällstrafprozeß verwickelt ist, was aber die Beurteilung der
Gesammttätigkeit(sic) der Salesianer kaum von entscheidendend Belange sein könne
Der k.k. Statthalter230
(Unterschrift unlesbar)
An
das k.k. Ministerium
für Cultus und Unterricht
in Wien
Bericht
der k.k. Statthalterei
für Tirol und Vorarlberg
Innsbruck, am 29.Juni 1903
Zl. 27431
betreffend das Wirken der Salesianer
Ordensmitglieder in Trient
ad Erlaß vom 2.V.1903, Zl. 12898»
B.6.7) La relazione del 1903 del luogotenente di Leopoli
La relazione fa parte dei rapporti richiesti dal ministero dei culti e istruzione pubblica di
Vienna ai luogotenenti sotto la cui autorità erano i salesiani di don Bosco.
230 Barone Erwin Schwartzenau(cf HSH 1903, p. 608).

9.4 Page 84

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346 Stanisław Zimniak
In essa venivano sottolineati gli evidenti meriti scolastici dei salesiani di Oswiecim.
Dal punto di vista politico non c'era stato niente da deplorare, anzi il loro «rettore», don E.
Manassero, si era cattivato grande simpatia presso la popolazione.
«K.k. Statthalterei Praesidium231
in Lemberg
Zl.8254/pr.
Lemberg, am 17. Juli 1903
In Gemässheit des Erlasses vom 2.Mai d.J. Z.12898 beehre ich mich zu berichten, daß die
Niederlassung der Salesianer in Oswiecim im J. 1899 erfolgt ist232. Der gewesene Pfarrer in
Oswiecim, Pater Andreas Knycz, hat die Ruine des Exdominikaner-Klosters sammt(sic) Kirche
mittelst und im Wege von Sammlungen aufgebrachten Fondes angekauft und im Jahre 1899 den
Salesianern überlassen, welche die Restaurierung der Kirche sofort in Angriff nahmen.
Die Anstalt ist in den Jahren 1900 und 1901 ebenfalls im Wege von Sammlungen erbaut
worden; diese Besitzung ist mit dem Betrage von 89000 K. belastet und auf den Namen des Paters
Michael Rua General der Salesianer, grundbücherlich eingetragen.
Der Zweck der Anstalt besteht in der Erziehung und Ausbildung der armen Jugend. Im
laufenden Jahre befinden sich im Institute 117 Jünglinge, von denen 85 den Privat-Unterricht in
Schulgegenständen der drei ersten Gymnasialklassen geniessen, hingegen 32 ein Handwerk lernen;
fürs nächste Jahr wird die Erweiterung des Unterrichtes auf die vierte Gymnasialklasse beabsichtigt.
Die Zöglinge legen bisher die Prüfungen an öffentlichen Schulen nicht ab.
Für die Handwerker sind vier Werkstätten eingerichtet, nähmlich(sic) für Tischler, Schlosser,
Schneider und Schuster.
Der Unterricht dauert vier Jahre und ist nach dem Plane für gewerbliche Ergänzungsschulen
eingerichtet.
Die Zöglinge entrichten einen Beitrag von 4 bis 24 Kronen monatlich. Im Jahre 1902
betragen die Einnahmen aus diesem Titel 805 K monatlich, während die Ausgaben für die Erhaltung
der Zöglinge sich auf 1900 K monatlich beliefen. Die Zöglinge als Waisen bleiben ununterbrochen in
der Anstalt. Die Salesianer in Oswiecim haben sich bisher weder um die Bewilligung zur Niederlas-
sung, noch zur Eröffnung ihrer Anstalt beworben; doch wird die Anstalt seitens der Schulbehörden
inspiciert(sic). An der Anstalt sind dermalen außer dem Rektor Pater Dr. Emanuel Manassero /einem
Italiener, welcher die polnische Sprache in Wort und Schrift beherscht/ 5 Priester, 3 Diakone und 7
Kleriken, dann 24 Laienbrüder und Aspiranten angestellt. Von den Priestern ist einer Italiener, die
übrigen sowie die Diakone und Kleriken(sic) Polen - jedoch fremde /deutsche oder russische/
Staatsangehörige.
231 AVA-CUM salesianer 92.
232 I salesiani vi erano arrivati nell'agosto 1898(cf J. KRAWIEC, op.cit., p. 151; A. SWIDA, Towarzystwo
Salezjanskie. Rys historyczny(La Società Salesiana. L'abozzo storico), Krakòw 1984, p. 58).

9.5 Page 85

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 347
Die Laienbrüder und Aspiranten sind Polen zum Teile aus Galizien.
Der Rektor der Anstalt erfreut sich allgemeiner Achtung und Anerkennung für seine streng
religiöse, in nationaler und socialer(sic) Hinsicht sehr umsichtige Leitung an Anstalt.
Der k.k. Statthalter233
(Unterschrift unlesbar)
An
den Herrn k.k. Minister
für Kultus und Unterricht
in Wien»
B.6.8) Il rapporto del 1906 della luogotenenza della Bassa Austria
Il ministero dei culti e istruzione pubblica acquisì con questo rapporto un giudizio positivo
sulla presenza dei salesiani di don Bosco nella capitale dell'Austria, andati colà su invito esplicito del
«Kinderschutzstationen».
In esso vengono fatti riferimenti ad altre notizie in merito.
«K.K.N.ö. Staathalterei234
Z: III-477/5
Wien, am 13.März 1906
Congregation der Salesianer,
Zulassung in Österreich,
z.M.Z:42121 v.24.XI.1905.
An das
k.k. Ministerium für Kultus und Unterricht
Die Kongregation der Salesianer von Don Bosco, über deren Entstehung, Einrichtungen und
Vereinszwecke der beiligende Bericht eines Mitgliedes der Kongregation näheren Aufschluß gibt235,
wurde im Oktober 1903 von dem charitativen Vereine «Kinderschutzstationen» in Wien zur
Übernahme der Leitung einer Vereinsanstalt in Wien VI. Bezirk Brückengasse Nr. 3 berufen und leitet
gegenwärtig die Vereinsanstalt im XIV. Bezirke Prinz Karlgasse Nr. 7.
Um die staatsbehördliche Bewilligung zu der Einführung dieser Kongregation wurde aus
diesem Anlasse hieramts nicht angesucht.
233 Conte Leo Pininski(cf HSH 1903, p. 772).
234 AVA-CUM salesianer 92.
235 Il rapporto si riferisce alle notizie del 15 febbraio 1906 da Vienna, riportate in lingua tedesca in undici
pagine dall'allora direttore della comunità salesiana a Vienna, don Teodor Kurpisz(cf AVA-CUM salesianer 92).

9.6 Page 86

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348 Stanisław Zimniak
Ein bestimmtes Urteil über die Tätigkeit der Kongregation hat das fürsterzbischöfliche
Ordinariat in Wien laut der beiliegenden Note vom 4. Dezember 1905, Z: 11255 nicht abzugeben
vermocht236.
Laut des zuliegenden Berichtes des Vorstandes des Vereines «Kinderschutzstationen» ist der
erziehliche Einfluß der Kongregation auf die Kinder ein günstiger237, und ist dieselbe von den besten
Intentionen für das Wohl und die Erziehung der ihr anvertrauten Kinder erfüllt, und wird dieses Urteil
in dem Berichte des wiener Magistrates vom 5.März 1906, Z: XII-1856238 auf Grund gepflogener
Erhebungen als vollkommen zutreffend bezeichnet.
Die Beilagen des obenzitierten Erlasses und die Erhebungsakten folgen im Anschlusse mit.
Für den k.k. Staathalter:
(Unterschrift unlesbar)»
B.6.9) Il rapporto del 1907 del console austro-ungarico di Zurigo
In esso il console rispose al telegramma del ministero degli esteri239, il quale gli domandava
informazioni principalmente su G. Branda, sacerdote salesiano, che svolgeva cura pastorale tra gli
emigranti italiani. Però la relazione va oltre, in quanto evidenzia i legami che i salesiani coltivavano
sia con l'opera di Bonomelli che con l'associazione nazionale per soccorrere i missionari italiani. Il
console mise in rilievo l'incidenza dei salesiani non solo sugli emigranti italiani, ma anche su coloro
che sapevano l'italiano. Concluse che l'opera dei salesiani ivi non era tanto ben vista, e che perciò non
valeva la pena darle un sostegno.
A noi interessa e nello stesso tempo un po' ci stupisce il raggio entro il quale il ministero
degli esteri svolse le indagini a proposito della Società Salesiana. Tanto più che G. Branda non aveva
niente in comune con i salesiani che operavano nell'impero danubiano.
236 Il documento fu redatto dal vescovo ausiliare di Vienna, Godfried Marschall, e viene conservato in AVA-
CUM salesianer 92.
237 Vale la pena una citazione più completa:«Der erziehliche Einfluß der Kongregation auf die Kinder, von
denen viele höchst verwahrlost übernommen wurden, ist ein günstiger, wenn die Kongregation auch dadurch,
daß die Mitglieder derselben meist Italiener oder Polen waren, sich nicht immer den Wiener-Verhältnissen
vollkommen accommodieren konnten...Wenn jedoch die Kongregation eine selbständige Ansiedlung in Wien
intendiert, so kann der Verein dieses Vorhaben nur wärmstens begrüssen, da die Kongregation zweifellos von
den besten Intentionen für das Wohl der ihr anvertrauten Kinder geleitet erscheint, und ein Vorwurf in dieser
Richtung nicht erhoben werden kann»(AVA-CUM salesianer 92, lettera del presidente del Verein
«Kinderschutzstationen» al magistrato di Vienna 19.02.1906).
238 Originale conservato in AVA-CUM salesianer 92.
239 Il telegramma fu spedito il 27 marzo 1907. In un primo momento il console diede una risposta molto breve
con telegramma del 28 marzo 1907, in cui alludeva all'irredentismo di Branda(cf HHStA Adm.Reg. 61 F 26). Il
giorno seguente mandò il rapporto un po' più dettagliato.

9.7 Page 87

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«Nr.-4-240
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 349
Zürich, den 29. März 1907.
Hochwohlgeborener Freiherr!
Die Salesianer-Mission in Zürich241 ist eine der vielen Zweiganstalten der bekannten Opera
di don Bosco; die betreffenden Anstalten befassen sich grundsätzlich mit Unterricht und Woltätigkeit
(sic), politische Zwecke liegen ihr eigentlich ferne. Seit die italienische Regierung mit den Laien-
schulen im Oriente viel Unerfreuliches erlebt und die dortige Schulpropaganda in die Hände der
Associazione Nazionale gelegt hat, wurden seitens Letzterer die Salesianer hiezu herangezogen und
unter Anderem(sic) noch wärend meiner Amtsführung in Smyrna eine salesianische Schule dortselbst
eröffnet242 ; dieselbe hatte natürlich auch einen stark national propagandistischen Charakter. Bei den
Schweizer Missionen entfällt dieser naturgemäß, da dieselben mit der Fürsorge für die materiellen und
kulturellen Interessen der kolossalen fluctuirenden italienischen Bevölkerung allein schon alle Hände
voll zu tun haben. Von unserem Standpunkte nicht ganz gleichgiltig (sic) erscheint mir aber der
Umstand, daß diese italienischen Anstalten, Salesianer sowol(sic) als die Arbeitersecretariate(sic) der
Opera Bonomelli243, infolge der katholischen Leitung und der italienischen Sprache eine natürliche
Anziehungskraft auch auf unsere in die Schweiz kommenden Wälschtiroler und andere italienisch
sprechenden Elemente ausüben. Es sind mir seit meinem Amtsantritte in Zürich, speziell seitens der
italienischen Arbeitersecretariate(sic) schon viele Zuschriften in Pass - und Militärangelegenheiten
von Österreichern zugekommen -ich habe dieselben grundsätzlich nie beantwortet, sondern die Sachen
entweder durch direct(sic) an die Parteien gerichtete italienische Erledigungen, oder aber, wo dies
notwendig war, unter Inanspruchnahme der eidgenössischen Behörden durchgeführt. Ich füge bei, daß
diese Zuschriften aus Orten kommen, wo wir keine Konsularvertretung besitzen; eine solche Tätigkeit
am Sitze eines k.u.k. Generalkonsulates zu entfalten hätte aber doch wirklich keinen Sinn, und als
Branda gelegentlich seines Besuches auf dem Generalkonsulate mir damit kommen wollte, daß seine
Anstalt sich in früheren Jahren unserer Staatsangehörigen in Zürich in der angedeuteten Weise
vielfach angenommen hätte, was ich aber billig bezweifeln darf, mußte ich ihm wol(sic) antworten,
daß ich ihm dies ganz gewiß nicht zu bestätigen gedächte, da ich mich nicht der naheliegenden Frage
meiner Vorgesetzten aussetzen wollte, wozu denn dann eigentlich das Generalkonsulat da wäre.
Meine Zumutung mir über sein Wirken überhaupt irgend eine amtliche Bescheinigung, sei es vom
italienischen Generalkonsulate, sei es von seiner Kirchenbehörde oder kantonalen Stelle beizubringen,
ehe ich ihm eine Empfehlung ausstellte, auf Grund welcher er sich zur Audienz bei Seiner Majestät
melden wollte, hat Branda offenbar sehr ungehörig gefunden und hat sich sehr kurz verabschiedet.
240 HHStA Adm.Reg. 61 F 26.
241 Fu aperta nel 1898(cf EG 1899, p. 87). In Svizzera i salesiani furono presenti anche a Balerna, Ascona e
Muri(cf EG 1898, pp. 78-79).
242 Ne scrive Ceria(cf Annali III 448); l'opera fu accettata dai salesiani nel 1903(cf EG 1904, p. 75).
243 Ovviamente si riferisce al vescovo di Cremona G. Bonomelli, il fondatore dell'opera menzionata.

9.8 Page 88

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350 Stanisław Zimniak
Es ist mir nicht unlieb, meine unmassgebliche Meinung über die Geldwünsche Branda's244
formulieren zu dürfen. Sollte eine Allergnädigste Spende aus dem Titel der Unterstützung eines
katholischen Kirchenbaues schlechthin erfolgen, so glaube ich mich darüber nicht zu äußern zu
brauchen; hervorheben muß ich aber, daß die Tätigkeit der italienischen Salesianermission für unsere
Staatsangehörigen weder besonders bedeutend, noch vor Allem(sic) für uns erwünscht ist, und eine
Zuwendung aus diesem Titel daher wol (sic) kaum beantragt werden könnte.
Genehmigen Ew. Exzellenz den Ausdruck meiner tiefsten Ehrerbietung.
Baum
An Seine Exzellenz
den Hochwohlgeborenen Herrn
Alois Freiherrn von Aehrenthal
etc. etc. etc.
in Wien
betreffend des Salesianerpriesters
Giovanni Branda»
B.6.10) La relazione del 1908 del "Landespräsident" della Kraina
Il presidente di Lubiana presentò una relazione sui salesiani esprimendo obiezioni sul
procedimneto con cui erano entrati in possesso del palazzo di Ruckenstein245.
In essa richiamò tutte le pratiche precedenti inerenti al permesso di apertura della prima casa
salesiana nella Slovenia.
Nonostante le obiezioni giuridiche, il presidente appoggiò la domanda del riconoscimento
per i salesiani.
E' interessante il fatto che egli non tocchi piu' la questione della peste nella casa salesiana di
Lubiana, che era stata giudicata come uno degli ostacoli, forse non tanti grandi, per ottenere il
riconoscimento246.
244 Don Branda progettò di fabbricare una chiesa per gl'italiani a Zurigo, perciò voleva rivolgersi anche
all'imperatore Francesco Giuseppe per ottenere sussidi(cf lettera del 1907 conservata in HHStA Adm.Reg. 61 F
26).
245 E' un palazzo in cui era collocato il noviziato, eretto il 3 dicembre 1907, assieme con lo studentato
filosofico e teologico(cf J.KRAWIEC, op.cit., p. 178; EG, 1908, p. 63).
246 «Ich hätte deswegen den h.ä. Bericht, resp. Antrag von 14.März 1903, Zl. 4542, nur dahin zu amendieren,
daß die Genehmigung der Niederlassung der Eingangs genannten Ordenkongregation in Krain, resp. in
Kroisenegg an die Bedingung vorausgängiger vollständiger Erfüllung der obgedachten zur Assanierung der
Anstalt gestellten Forderungen zu knüpfen wäre»(AVA-CUM salesianer 92, relazione del presidente della
Kraina, Theodor Schwarz, al ministero dei culti e istruzione pubblica 16.11.1906).

9.9 Page 89

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«K.k. Landespräsident in Laibach247
Zl. 1648/präs.
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 351
Laibach, am 1.April 1908.
Im Nachhange zu meinen Berichten vom 14. und 29.August 1907, Zl. 4839/pr. und 5035/pr.
und mit Bezugnahme auf den Erlass vom 30.September 1907, Zl. 2136/K.U.M. beehre ich mich
anzuzeigen, daß das fürstbischöfliche Ordinariat in Laibach über meine Einladung vom 29.August
1907, Zl. 5035/pr. mitteilen zu wollen was demselbem über die Niederlassung der Salesianer in
Ruckenstein bei Radna bekannt sei, die im Anschlusse mitfolgende Note vom 28.September 1907, Zl.
4985 mit 2 Beilagen anher gerichtet hat. Die eine dieser Beilagen ist ein Personalverzeichnis dieser
Anstalt, die andere enthält das Gesuch um die staatliche Genehmigung dieser Niederlassung. Das
fürstbischöfliche Ordinariat machte hiebei bekannt, daß mit Rücksicht auf den guten Zweck der
Anstalt dieser Niederlassung am 12.September 1907 kirchlich bestätigt wurde248 und ersuchte
gleichzeitig, zu dieser Niederlassung die staatliche Zustimmung zu erteilen.
Unter Hinweis auf die Bestimmung der Ministerialverordnung vom 13.Juni 1858, R.G.Bl.No
95 wurde dem fürstbischöflichen Ordinariate mit h.o. Zuschrift vom 14.Oktober 1907, Zl. 5550/präs.
erwidert, daß in der obbezogenen(sic) Note bezüglich der dem Ordenshause in Rückenstein zu Gebote
stehenden Subsistanzmittel genügende Daten fehlen. In dem Gesuche hiess es wörtlich:«Da dieses
Institut, wie schon erwähnt, das Personale(sic) für die salesianischen Häuser der österreichischen
Provinz heranbildet, haben diese Häuser für Unterhaltung des hiesigen Institutes, soweit diese nicht
vom Fonde des Hauses gedeckt werden kann, zu sorgen». Durch diese Angaben sei den Anforderun-
gen der obbezogenen(sic) Ministerialverordnung nicht zur Genüge entsprochen, da nicht nachge-
wiesen wurde, daß für 61 Personen Subsistenzmittel vorhanden und auch sichergestellt seien.
Nachdem auch nicht bekannt gemacht wurde, welche salesianische Häuser die erforderlichen
Subsistenzmittel zu leisten verpflichtet sind, könne darüber auch keine Erhebung gepflogen werden. In
der fraglichen Eingabe wurde auch von einem Offerte des Katecheten Smrekar gesprochen, welches
Offerte als ein sehr günstiges genannt wird, ohne daß angegeben worden wäre, was unter diesem
Offerte zu verstehen sei, ob das Schloß Rückenstein vom Ordenshause angekauft oder ob daß
Ordenshaus durch ein anderes Rechtsgeschäft in den Besitz dieses Schlosses gekommen sei.
Das Ordinariat wurde daher ersucht, im Sinne obiger Ausführungen die nötigen Aufklärun-
gen anher gelangen zu lassen und auch über die Verfassung der erwähnten geistlichen Körperschaft
unter Anschluß der Statuten nähere Auskunft zu erteilen.
Darüber machte das fürstbischöfliche Ordinariat die ebenfalls angeschlossene mit einem
Statute der salesianischen Kongregation in lateinischer Sprache belegte Mitteilung vom 9.Dezember
1907, Zl. 6120.
In dieser Mitteilung wird ausgeführt, in welcher Weise die notwendigen Subsistenzmittel der
Niederlassung in Ruckenstein zufließen, es ist jedoch in keiner Weise nachgewiesen, daß für 61
Personen solche Subsistenzmittel wirklich vorhanden und auch sichergestellt sind. Anbelangend die
Statuten dieser Kongregation verweist das
247 AVA-CUM salesianer 92.
248 Si tratta della diocesi di Lubiana.

9.10 Page 90

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352 Stanisław Zimniak
fürstbischöfliche Ordinariat auf seine in dieser Angelegenheit unterm 23.Februar 1903 Zl. 799 an das
k.k. Ministerium gerichtete Note betreffend die Niederlassung der Salesianer in Kroiseneck bei
Laibach. Diese Note wurde mit dem Berichte der hiesigen k.k. Landesregierung vom 14.März 1903,
Zl. 4542 dem k.k. Ministerium vorgelegt und vom fürstbischöflichen Ordinariate mit Bezugnahme auf
den Ministerialerlass vom 27.Dezember 1902, Zl. 37747, dessen Inhalt dem fürstbischöflichen
Ordinariate mit der Note der hiesigen k.k. Landesregierung vom 30.Januar 1903, Zl. 218 mitgeteilt
worden ist, eingebracht.
Mit der h.o. Note vom 7.Jänner 1908, Zl. 6667/07 wurde das fürstbischöfliche Ordinariat in
dieser Angelegenheit nochmals begrüßt und ersucht anher bekannt zu geben:
1.) welche Kosten der Anstalt die Erhaltung eines Mitgliedes der Salesianer in Ruckenstein jährlich
verursacht;
2.) welcher Betrag von den zahlenden Zöglingen jährlich eingebracht wird;
3.) welchen jährlichen Ertrag der der Anstalt gehörige Grund und Boden im Durchschnitte abwirft und
4.) welche Beiträge von den Schwesteranstalten jährlich erlangt werden.
Gleichzeitig wurde die k.k. Bezirkshauptmannschaft in Gurkfeld beauftragt, einen Exoffo
Grundbesitzbogen und einen sochen Grundbuchsauszug bezüglich der Realität Schloß Ruckenstein
einzuholen und anher vorzulegen.
In der anliegenden darüber eingelangten Antwort vom 30.Jänner 1908, Zl. 401 präliminiert
das fürstbischöfliche Ordinariat die jährlichen Einnahmen der Salesianer Niederlassung
in Ruckenstein mit
.22.570 K.
die jährlichen Ausgaben mit
21.350 K.
daher mit einem jährlichem Aktivreste von
1.220 K.,
welcher für eventuelle weitere Erfordernisse zu dienen hat.
Über die Stichhältigkeit der angeführten Summen ist es mir unmöglich ein Urteil zu fällen da
sämmtliche(sic) Angaben unkotrolierbar(sic) sind.
Aus dem von der Bezirkshauptmannschaft in Gurkfeld vorgelegten Grundbesitzbogen und
dem Grundbuchsauszuge, welche beide mitfolgen, ist zu ersehen, daß sich die Realität Schloß
Rückenstein im bücherlichen Besitze des Katecheten Johann Smrekar in Laibach befindet, daß sie mit
einem Katastralreinertrage von 605 K 76 h. eingeschätzt und mit 77.000 K belastet ist.
Bei dem Umstande als der approximativ geschätzte Ertrag dieser Realität per 1000 K zu den
Einnahmen der Salesianer gezählt wird, konnte vermutet werden, daß sich diese Realität faktisch im
Besitze der Salesianer befindet und daß dies nur grundbücherlich noch nicht durchgeführt ist.
Um diesbezüglich Klarheit zu verschaffen, wurde das fürstbischöfliche Ordinariat weiters
mit h.o. Note vom 11.Februar 1908, Zl. 654/prüs. ersucht, bekannt zu geben, ob und auf Grund
welchen Rechtsgeschäftes das Eigentum dieses Gutes sich das Gut im Besitze der Salesianer befindet,
aus welchen Mitteln die Zinsen des auf dem Gute lastenden Kapitales bestritten werden. Für den Fall
als sich das Gut im Besitze Smrekars befinden sollte, wurde das Ordinariat um die Bekanntgabe
ersucht, ob Smrekar die Schulszinsen(sic) bestreitet und er blos(sic) die Fruchtniessung den
Salesianern überlassen hat.
Aus der darüber anher gelangten, ebenfalls beiliegenden Note des Ordinariates

10 Pages 91-100

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10.1 Page 91

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 353
vom 20.März l.J., Zl. 1187 wolle entnommen werden, daß das Schloß Ruckenstein nebst einem dazu
gehörigen Areale von 12 ha. Eigentum der Salesianer ist, während der übrige Teil des Grund und
Bodens noch im Besitze und Eigentume Smrekars sich befindet. Die Belastung per 77.000 K treffe nur
den dem Smrekar gehörigen Besitz und zahle derselbe auch die Schuldenzinsen aus Eigenem.
Da es sich um die Einführung einer, in Österreich noch nicht bestehenden geistlichen
Körperschaft handelt, beehre ich mich das Ansuchen, welches mit der in den Berichten der hiesigen
k.k. Landesregierung vom 22.November 1902, Zl. 21.930 und vom 14.März 1903, Zl. 4542
behandelten Niederlassung der Salesianer in Kroiseneck bei Laibach, in einem engen Zusammen-
hange steht befürwortend zur hochgeneigten weiteren Veranlassung vorzulegen.
Der k.k. Landespräsident:249
(Unterschrift unlesbar)
An das k.k. Ministerium für Kultus und Unterricht
in Wien»
B.6.11) La relazione del 1911 del luogotenente del Tirolo e Vorarlberg
Il problema del riconoscimento della Pia Società Salesiana da parte delle autorità austriache
si trascinava a causa dei diversi sospetti che pesavano su di essa. In realtà la questione urtava sempre
contro il pregiudizio che fossero troppo imbevuta di spirito nazionale italiano.
Dal rapporto si rileva che l'atteggiamento dei salesiani sotto l'aspetto politico era sempre
corretto e leale, per niente cambiato rispetto a quanto comunicato nel rapporto del 1903.
«Der k.k. Statthalter250
in Tirol und Vorarlberg
N08505pr.
Innsbruck,am 10.Jänner 1911
Euer Exzellenz!
Über das Schreiben Eurer Exzellenz vom 7. Dezember 1910 habe ich unverzüglich
eingehende Erhebungen über die Haltung und Tätigkeit der in Trient angesiedelten Mitglieder der
Salesianer Congregation des Don Bosco in Turin pflegen lassen.
Das Ergebnis dieser durch den Leiter des Polizeikommissariates in Trient durchgeführten
Recherchen deckt sich im Wesentlichen mit der Äußerung, welche diese Statthalterei in derselben
Angelegenheit bereits in dem Berichte vom 29.Juni
249 Theodor Schwarz(cf HSH 1907, p. 587).
250 AVA-CUM salesianer 92.

10.2 Page 92

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354 Stanisław Zimniak
1903, No.27431, an das k.k. Ministerium für Kultus und Unterricht zu erstatten Gelegenheit hatte. Aus
demselben beziehungsweise aus den beigegebenen Berichten des Polizeikommissariates und der
Bezirkshauptmannschaft Trient können Euere Exzellenz geneigtest entnehmen, daß den Salesianern in
Hinsicht ihres nationalen und politischen Wirkens nichts Nachteiliges zur Last gelegt werden kann.
Das von ihnen geleitete Institut hat seither eine nicht unbedeutende Vergrößerung erfahren
und weist gegenwärtig einen Zöglingsstand von 170 Knaben auf, welche teils die Volks-, teils die
Mittelschule besuchen.
An der Spitze der Anstalt und des aus zehn Priestern bestehenden Lehrkörpers steht
dermalen ein gewisser Don Antonio Sordo aus Castell Tesino Bezirk Borgo.251
Daß in der früher geschilderten einwandfreien Haltung der Salesianer keine Änderung
eingetreten ist, dürfte außer durch das Zeugnis mehrerer in nationalen Fragen ganz unbedenklicher
Lehrpersonen und Geistlichen noch durch den Umstand seine Erklärung und Bestätigung finden, daß
weder die Priester noch die ihrer Aufsicht anvertrauten Knaben252...ausschließlich der italienischen
Nationalität angehören. Unter den Lehrern sind neben 5 Reichsitalienern und zwei Südtirolern auch
ein Berliner, ein Ungar und ein Slovene, während mehrere Knaben deutscher Nationalität die deutsche
Volksschule oder das deutsche Gymnasium besuchen. Da von einer italienisch-nationalen Propaganda
der Salesianer in Trient nie etwas bekannt geworden ist, scheint die bezügliche, angeblich in Italien
verbreitete Ansicht gänzlich unbegründet; ebenso unglaubwürdig ist auch das weitere Gerücht über
angebliche Subvention solcher Propaganda-Tätigkeit seitens der italienischen Regierung. Die in Trient
lebenden Ordensmitglieder hängen finanziell ganz vom Mutterhause in Turin ab. Ob dieses von der
kgl. italienischen Regierung Unterstützungen erhält und wie diese verwendet werden, entzieht sich
meinem Einblicke.
Sicher ist nur, daß in Trient eine Propaganda der seit nun mehr als zwanzig Jahren dort
ansässigen Salesianer nicht zu bemerken ist.
(Unterschrift unlesbar)253
An
den Herrn
k.k. Minister für Kultus und Unterricht
in Wien
Bericht
des k.k. Statthalters in Tirol und Vorarlberg
vom 10.Jänner 1911, Z.8505,pr.
251 A questo punto aggiunse di proprio mano una frase messa fra parentesi:«dürfte also österr. Staatsbürger
sein». Siccome tutto il documento è dattiloscritto, questa aggiunta ci pare strana, anche se in qualche modo
giustificata.
252 Dopo questa parola è stato lasciato uno spazio, per lo meno per una parola. Perché non è stata aggiunta?
Difficile rispondere.
253 Si tratta del barone Markus von Spiegelfeld(cf HSH 1910, p. 683).

10.3 Page 93

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 355
betreffend Tätigkeit der Salesianer in Trient
auf italienisch-nationalen Gebiete;
zu Zl.21645 vom 3.Juli 1903»
B.6.12) La relazione del 1911 del luogotenente di Trieste del Litorale
Con la relazione, in pratica, si concluse la meticolosa indagine sui salesiani di don Bosco
circa le loro supposte tendenze nazional-italiane nell'educare i giovani
Il luogotenente conte Hohenlohe rifiutò decisamente le accuse sollevate in proposito.
Riteneva che l'educazione dei salesiani non difettasse affatto di ciò che è necessario per tramandare ai
giovani l'affetto alla patria e alla casa regnante. Anzi espresse il desiderio che venisse aiutata la
benefica attività dei salesiani.
Secondo lui i sospetti contro i salesiani nacquero da una rivalsa degli stessi irredentisti, che
intendevano con l'accusa di irredentismo vendicarsi dei salesiani, sempre rimasti estranei al loro
movimento.
«Der k.k. Statthalter254
in Triest
und im Küstenlande
Triest, am 21.Oktober 1911.
Eure Exzellenz
Mit Beziehung auf meinen gleichzeitigen Bericht Zl.248/1 ex 10-Pr., beehre ich mich Eurer
Exzellenz in Angelegenheit der Salesianer-Niederlassung in Görz Folgendes zur Kenntnis zu bringen:
Auf Grund des Schreibens Eurer Exzellenz vom 7.Dezember 1910 habe ich eingehende
Erhebungen über die Tätigkeit und politische Haltung der Salesianer in Görz gepflogen.
Das Ergebnis dieser Erhebungen ist bei Behandlung eines anderen die Salesianer-
Niederlassung in Görz betreffenden Aktes(sic) verwendet worden und ist dadurch bedauerlicherweise
das Schreiben Eurer Exzellenz außer Evidenz geraten. Ich bitte Eure Exzellenz das Versehen gütigst
entschuldigen zu wollen.
Die Recherchen über die Salesianer in Görz haben absolut keine Momente zu Tage
gefördert, welche die Annahme irgendwie begründet erscheinen ließen, daß seitens der Angehörigen
der genannten Kongregation in Görz eine Propaganda im italienisch-nationalen Sinne betrieben werde.
Die Salesianer in Görz sind zwar Reichsitaliener und wird in ihrem Institute (Oratorio
festivo) ausschließlich die italienische Sprache verwendet, da nur Kinder italienischer Eltern das
Oratorium besuchen. Aber sie unterlassen jede nationale oder politische Einflußnahme auf die Kinder
und sind nur bemüht, dieselben zu einem gesitteten Betragen, zur Freude an nützlicher Beschäftigung
und zur Liebe zum Vaterlande und zum Herrscherhause anzuleiten.
254 AVA-CUM salesianer 92.

10.4 Page 94

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356 Stanisław Zimniak
Die Bezirkshauptmannschaft Görz äußert sich auf Grund ihrer mehrjährigen unmittelbaren
Beobachtung dahin, daß das Salesianer-Oratorium in Görz umsomehr eine Unterstützung verdient, als
in der genannten Stadt einige extrem-nationale Vereine mazzinianischer Richtung (republikanische
Tendenzen) bestehen, welche die Jugend bereits vom 14.Lebensjahre an sich zu ziehen trachten, um
ihr vaterlandsfeindliche Gesinnung und Auflehnung gegen die Rechtsordnung einzuimpfen.
Vielleicht ist das Gerücht von einer angeblichen nationalen Propaganda der Salesianer in
Görz auf tendenziöse Absichten gerade jener Kreise zurückzuführen, denen die gemeinnützige und
den staatlichen Interessen förderliche Tätigkeit der Salesianer im Küstenlande seit jeher ein Dorn im
Auge ist und welche sich von der Ausstreuung derartiger Nachrichten eine Zurückdrängung dieser
Kongregation und einen Vorteil für ihre eigene irredentistisch-antireligiöse Propaganda erhoffen mag.
Genehmigen Euern Exzellenz den Ausdruck meiner ausrichtigsten Verehrung
Hohenlohe255
An Seine Exzellenz
den Herrn Karl Grafen Stürgkh
Seiner Majestät wirkl. geheimer Rat u. Kämmerer
k.k. Minister für Kultus u. Unterricht
Wien»
B.7. «Vortrag» del 15.06.1912 del ministro Max Hussarek von Heinlein;
e «imperiale approvazione» del 27.06.1912 della Pia Società Salesiana
Così si concludeva la lunghissima e nello stesso tempo molto complicata vicenda del
riconoscimento civile della Pia Società Salesiana in Austria. In realtà l'approvazione ottenuta era
limitata alle diocesi di Lubiana e Trieste, ma apriva le porte per le presenze salesiane in altre diocesi
dell'Austria. Ne rimaneva chiaramente escluso il regno ungherese.
Nel «Vortrag» il ministro dei culti e istruzione pubblica M. Hussarek von Heinlein fa
passare, in breve, i più importanti documenti in questione. Egli parte dall'anno 1903, in cui si erano
inoltrate le prime domande e era stato interpellato l'ambasciatore austro-ungarico N. Szécsen presso la
S. Sede il quale, ci pare, aveva pesato più degli altri su tutta la pratica. Il suo parere a proposito dei
salesiani aveva avuto un grande «successo».
Pertanto Hussarek, appoggiandosi ai rapporti dei luogotenenti, fece diminuire il peso del
giudizio di Szécsen e in più dimostrò la lealtà dei salesiani di fronte alla patria e alla dinastia, lealtà
provata da un'esperienza più che ventennale.
Quindi il ministro non vedeva nessun ostacolo a concedere ai salesiani l'approvazione civile,
però a determinate condizioni.
255 Egli fu luogotenente a Trieste dal 1904 al 1915, tranne un mese del 1906 quando divenne presidente del
consiglio. Nel dizionario biografico austriaco leggiamo una frase assai interessante al riguardo:«er war gegen
Irredentismus»(ÖBL II 392-393); alla luce di questa frase il suo parere assume un'importanza maggiore.

10.5 Page 95

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 357
L'imperatore Francesco Giuseppe concesse ai salesiani il diritto d'entrare nelle suddette
diocesi e cioé li riconobbe civilmente, applicando nei loro confronti le condizioni poste dal ministro
M. Hussarek.
«Alleruntertänigster «Vortrag» des treugehorsamsten Ministers für Kultus und Unterricht,
Dr. Max Ritter Hussarek von Heinlein256,
wegen Einführung der Kongregation der Salesianer des Don Bosco.
21.570.
Allergnädigster Herr!
Mit dem in tiefster Ehrfurcht anverwahrten, der Allerhöchsten Bezeichnung gewürdigten
Majestätsgesuche von 28. Oktober 1905 hat der damalige Generalobere der Kongregation der
Salesianer des Don Bosco, Michael Rua, die Bitte um Einführung der genannten Kongregation in
Österreich vorgebracht257.
Auch haben der Fürstbischof Jeglic von Laibach und der damalige Bischof von Triest,
nunmehrige Kardinal-Fürsterzbischof von Wien Dr. Nagl in besonderen Eingaben, welche vom
Landespräsidenten in Laibach, beziehungsweise vom Statthalter in Triest mit den samt Beilagen
ehrerbietigst angeschlossenen Berichten vom 14. März 1903, Z. 4542, beziehungsweise vom 16.
August 1903. Z. 21.994 befürwortend anher vorgelegt wurden, um die Bewilligung zur Einführung
der Kongregation der Salesianer des Don Bosco in der Diözese Laibach, beziehungsweise in der
Diözese Triest angesucht.
Diese in Österreich gesetzlich noch nicht bestehende Kongregation wurde im Jahre 1858 in
Turin vom Weltpriester Johannes Bosco unter dem Namen «Pia Società di San Francesco di Sales»
gegründet258. Die Konstitutionen derselben erhielten mittelst Dekretes vom 30. April 1874 die
Bestätigung des heiligen Stuhles259.
Zweck der Kongregation ist die Heiligung ihrer Mitglieder durch Ausübung von Werken der geistigen
und leiblichen Barmherzigkeit, insbesonders durch die Fürsorge für verwahrloste Knaben, welche in
den Anstalten der Kongregation religiös erzogen, unterrichtet und zu Handwerkern oder zu anderen
Berufen herangebildet werden.
256 AVA-CUM salesianer 92; il testo fu pubblicato a modo di fotocopia da Dietrich. M. Altenburger, op.cit.,
p. QA 6.
257 Don M. Rua, in questo documento citato dal ministro, chiedeva che la congregazione salesiana fosse
riconosciuta in tutta la monarchia.
258 Era l'anno in cui don Bosco, durante la sua prima visita a Roma, sottopose a Pio IX il progetto di una
Società religiosa consacrata al bene della gioventù e il primo abbozzo delle sue costituzioni(cf MB V 855ss).
259 Le date non sono corrette: la società salesiana fu fondata a Torino nel dicembre del 1859; per
l'approvazione delle costituzioni il voto papale venne dato il 3 aprile 1874 e il 13 aprile venne firmato il decreto
dalla Sacra Congregazione(cf Costituzioni della Società di s. Francesco di Sales 1858-1875, testi critici a cura di
Francesco Motto, Roma, Las 1982, pp. 19.253).

10.6 Page 96

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358 Stanisław Zimniak
Die Kongregation besteht aus Priestern und Laien, die nach Vollendung einer doppelten, je
ein Jahr dauernden Probation zunächst zu einfachen, drei Jahre verpflichtenden und nach Ablauf
dieser Zeit zu einfachen lebenslänglichen Gelübden zugelassen werden. Die Gelübde können durch
den apostolischen Stuhl oder durch Entlassung gelöst werden.
An der Spitze der Kongregation steht ein von den Mitgliedern auf 12 Jahre gewählter
Generalobere und neben demselben ein Generalkapitel. Die einzelnen Häuser, in denen wenigstens 6
Mitglieder vorhanden sein müssen, haben einen eigenen Direktor und ein eigenes Kapitel zur
Verwaltung des Hauses. Diese Häuser werden jährlich von einem Visitator besucht.
Die Mitglieder können zwar Eigentum besitzen, jedoch dasselbe nicht eigenmächtig
verwalten und verwenden. Beim etwaigen Austritte wird jedem Mitgliede sein Eigentum zurückerstat-
tet.
In Laibach organisieren die Salesianer drei Arbeitsabteilungen und zwar eine Volksschule für
verwahrloste Knaben, eine Handwerkerschule und eine Abteilung für verlassene Studenten zum
Zwecke der Vollendung ihrer Studien. Für den materiellen Unterhalt der dortigen Salesianer ist
dadurch gesorgt, daß der im Jahre 1893 in Laibach ins Leben gerufene Verein zur Gründung eines
Rettungs-und Erziehungsinstitutes für die verwahrloste männliche Jugend das im Laibacher
Stadtgebiete gelegene, ehemals landtäfliche Gut Kroisenegg angekauft und den Salesianern in der
Weise übergeben hat, daß drei Salesianerpriester als Eigentümer des Gutes im Grundbuche
eingetragen wurden. In gleicher Weise wurde seitens des erwähnten Vereines den Salesianern eine
Realität im Mooswald bei Gottschee und eine Realität am Kastellberge in Laibach gewidmet. Aus
einer rationellen Bewirtschaftung dieser Güter ergibt sich für die Kongregationsangehörigen eine
hinreichende Existenzquelle.
In Triest besteht ein vom Vereine «Associazione Salesiana»260 erhaltenes Oratorium,
welches seit dem Jahre 1898 von mehreren Priestern und Klerikern der Kongregation der Salesianer
geleitet wird261. Der Verwendung der Salesianer in der Leitung dieses Institutes wurde seinerzeit von
hieraus unter der ausdrücklichen Bedingung nicht entgegengetreten, daß die Salesianer nicht als
Korporation auftreten und daß sich die Wirksamkeit der Kongregationisten als Angestellte des
genannten Vereines lediglich auf die Leitung des Erholungsinstitutes «Oratorio festivo» beschränke.
Für die Subsistenz der Salesianer in Triest wird durch den Verein «Associazione Sale-
siano»(sic) gesorgt, welchem die Beschaffung der erforderlichen Mittel im reichlichen Maße möglich
ist, da die Institution der Salesianer einem lebhaft gefühlten Bedürfnisse in der Stadt Triest entspricht
und von der ganzen Bevölkerung als eine wahre Wohltat anerkannt wird.
Auch in Görz, Trient und Oswiecim sowie Przemysl und in Krakau sind die Salesianer seit
einigen Jahren als Leiter verschieden benannter Anstalten für die Erziehung verwahrloster Knaben
unter den gleichen Bedingungen wie in Triest angesiedelt worden und haben sie nach den zuliegenden
Berichten der Landeschefs in Tirol,
260 E. Ceria parla di un certo «Comitato»(cf Annali II 661); può darsi che si tratti della stessa organizzazione.
261 Il permesso era limitato solamente a due preti e al massimo a tre chierici; per ogni aumento di personale ci
si doveva rivolgere alle autorità competenti(cf Annali II 662).

10.7 Page 97

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 359
in Galizien und im Küstenlande eine allgemein anerkannte segensreiche Tätigkeit entfaltet.
Auch wurden und zwar über Veranlassung Ihrer Kaiserlichen und Königlichen Hoheit der
durchlauchtigsten Frau Erzherzogin Maria Josepha als Protektorin des charitativen Vereines
«Kinderschutzstationen» in Wien einzelne Mitglieder der Salesianer-Kongregation Ende des Jahres
1903 nach Wien berufen und mit der Leitung einer Kinderschutzstation betraut.
Der Statthalter in Niederösterreich hat mit dem samt Beilagen ehrerbietigst anverwahrten
Berichte vom 13. März 1906, Nr.III-477/5, nach Einvernahme der Leitung des erwähnten Vereines,
des Magistrates der Stadt Wien und des fürsterzbischöflichen Ordinariates in Wien über die Tätigkeit
der Salesianer bei dieser Anstalt recht günstige Informationen erstattet, bemerkte jedoch damals, daß
in Niederösterreich ein spezielles Ansuchen um die staatsbehördliche Bewilligung der Einführung
dieser Kongregation noch nicht eingebracht wurde.
Aus den im Wege des Ministeriums des Äußern im Jahre 1903 vom Botschafter beim heiligen Stuhle
eingeholten, in Abschrift ehrerbietigst beigelegten Informationen über die Kongregation der Salesianer
geht hervor, daß die Kongregation in Italien sehr populär ist, daß sie im kirchlichen Sinne unzweifel-
haft große Verdienste hat und sehr viel Nützliches für die Erziehung und Bildung der Jugend in einer
hervorragend praktischen Richtung leistet, daß sie in sehr modernem Sinne geleitet ist und im Wege
der Presse sowie durch zahlreiche Denkschriften und Publikationen eine lebhafte Reklame für ihre
Werke betreibt und das auch die finanziellen Verhältnisse der Kongregation günstig sind.
Allerdings charakterisierte der damalige Botschafter262 beim heiligen Stuhle die Salesianer
als in nationaler Beziehung recht prononciert und daher geeignet, national-italienische Propaganda zu
betreiben, da sie auch mit der Königlich italienischen Regierung auf recht gutem Fuße stehen und in
den für Italien bestimmten Publikationen stets ihre Verdienste für die Ausbreitung der italienischen
Sprache und des italienischen Geistes hervorheben. Zur Kennzeichnung dieser Richtung wurde
angeführt, daß vor einigen Jahren von der Kongregation ein Lehrbuch für ihre Schulen herausgegeben
worden sei, in welchem bezüglich der südlichen Provinzen Österreichs so eigentümliche Auffassun-
gen enthalten waren, daß die Botschaft sich veranlaßt sah, in vertraulichem Wege die Zurückziehung
des Buches anzuregen, was seitens der Kongregation auch anstandslos geschah.
Diese Bedenken des Grafen Szecsen finden jedoch in den Angaben der eingangs erwähnten
Berichte der Landeschefs in Triest und Krain, sowie in den über die Wahrnehmungen in politisch-
nationaler Richtung eigens abverlangten, im obigen bereits berufenen Berichten des Statthalters in
Triest vom 23. Juni 1903, Z. 999/Präs., des Statthalters in Tirol vom 29. Juni 1903, Z. 27.431 und des
Statthalters in Galizien vom 17. Juli 1903, Z. 8.254/Präs., keine Stütze.
Aus diesen Berichten geht vielmehr hervor, daß die in Österreich als Privatpersonen
wirkenden Salesianer zum Teile die österreichische Staatsbürgerschaft besitzen und verschiedenen, in
Österreich vertretenen Nationalitäten angehören. Es sind
262 Il conte N. Szécsen, ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede dal 1901, fu mandato nel 1911 a Parigi
col medesimo incarico(cf A. HUDAL, Die österreichische..., pp. 255-273).

10.8 Page 98

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360 Stanisław Zimniak
darunter Deutsche, Slovenen, Italiener und Polen. Die übrigen sind entweder deutsche, russische oder
italienische Staatsbürger.
Diese Umstände in ihrem Zusammenhange, die Wahl der Niederlassungen, wobei sich die
Salesianer keineswegs auf die Länder italienischer Zunge, oder aber auf umstrittene Grenzgebiete
beschränken, das Fehlen aller engherzigen Gesichtspunkte bei der Heranziehung ihres Nachwuchses
lassen meines treugehorsamsten Erachtens für die Annahme keinen Raum, daß in der Tat eine
prononciert italienische Haltung zu den Richtung gebenden Gesichtspunkten dieser schon fast in allen
Weltgegenden(:ganz Europa, Asien, Afrika, Amerika:) vertretenen Kongregation gehören sollte.
Jedenfalls müßte diese Phase eine überwundene sein, denn mit dem gegenwärtigen, weit aus-
greifenden Arbeitsprogramme der Kongregation könnten sich solche Tendenzen wohl nicht vertragen.
Es ist denn auch in der Tat eine prononciert italienische Haltung seitens der Salesianer bei
keiner ihrer in Österreich bestehenden Niederlassungen wahrgenommen worden, vielmehr wird
gerade bezüglich der Niederlassungen in den vorwiegend italienischen Städten, Triest, Görz und
Trient, seitens der Behörden das korrekte, ausgesprochen patriotische Verhalten der Salesianer
hervorgehoben.
In Triest begegnete schon die Errichtung des Salesianer-Oratoriums starken Anfeindungen
seitens der Triester liberal-irredentistischen Presse und der vorherrschenden italienisch-nationalen
Fortschrittspartei, da es sich herausstellte, daß die Salesianer der Propaganda dieser Kreise abgeneigt
waren263.
In Trient beobachten die Salesianer konstant eine ausgesprochen patriotische Haltung und
sind sie bemüht, unter den ihnen anvertrauten Knaben italienischer und deutscher Nationalität die
Gefühle des Patriotismus und dynastischer Treue zu wecken und zu erhalten. Sie veranstalten
demgemäß auch bei feierlichen Gelegenheiten regelmäßig patriotische Kundgebungen.
Ein solcher aus Anlaß eines Allerhöchsten Besuches im Jahre 1894 stattgehabter Vorfall gab sogar
den Anlaß, sie mit den intransigenten Kreisen der Stadt in Konflikt zu bringen. Es werden auch die
Salesianer sowohl in Triest wie in Trient und Görz gerade nur von den gut österreichisch gesinnten
Kreisen gefördert und unterstützt.
Auch die neuesten Berichte der Landeschefs in Tirol und Triest vom 10. Jänner 1911, Z.
8505/Präs., beziehungsweise 21. Oktober 1911, Exh. 2681/K.U.M. ex 1911, konstatieren wiederum,
daß den Salesianern - betreffs deren nunmehr bereits die Erfahrungen von zwei Dezennien vorliegen,
- in Ansehung ihres nationalen und politischen Wirkens absolut nichts Nachteiliges nachgesagt
werden könne; ja der Statthalter von Triest gibt direkt der Anschauung Ausdruck, daß die vereinzelt
auftauchenden, die Loyalität der Salesianer in Zweifel ziehenden Gerüchte geradezu von politischen
Gegnern ausgestreut werden, deren vaterlandsfeindliches Beginnen durch ihr segensreiches Wirken
großen Abbruch erfährt.
Bezeichnend für das Vertrauen, welches die Salesianer auch in nicht italienischen Ländern
genießen, ist unter anderem auch die freundliche Haltung des Laibacher Magistrates gegenüber
denselben sowie die Tatsache, daß das Kuratorium des Fürst Lubomirski'schen Knabenasyls in
Krakau die Leitung dieser Anstalt den Salesianern
263 E. Ceria scrive dell'attacco anticlericale della stampa locale (cf Annali II 662).

10.9 Page 99

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 361
anvertrauen will und in den bezüglich unternommenen Schritten von allen maßgebenden Faktoren im
Lande unterstützt wurde.
Angesichts dieser Umstände haben wohl die seinerzeitigen Bedenken des Botschafters
Grafen Szecsen wesentlich an Gewicht verloren, so daß auch das Ministerium des Äußern in seiner
ehrerbietigst anverwahrten Note vom 6. März 1908, Z. 36.870/6, gegen die Erstattung eines
alleruntertänigsten Antrages auf Einführung der mehrgenannten Kongregation keine weiteren
Einwendungen zu erheben fand, soferne gewisse Bürgschaften hinsichtlich der nationalen Zusammen-
setzung der inländischen Ordensniederlassungen geschaffen werden könnten. Eine solche Bürgschaft,
welche eine politisch-nationale Beeinflussung der Bevölkerung bei entsprechender Kontrolle seitens
der Landesbehörden ausschließt, scheint meines alleruntertänigsten Erachtens in dem Umstande
gelegen zu sein, daß - wie seither bekannt wurde - der heilige Stuhl im Jahre 1905 durch ein Dekret
eine eigene österreichische Salesianer-Provinz unter dem Titel der «heiligen Schutzengel» errichtet,
hiedurch den Niederlassungen der Salesianer des Don Bosco in Österreich die kanonische Autonomie
verliehen und dieselben somit von der italienischen Ordensprovinz losgelöst hat264.
Eine weitere derartige Kautele wäre meines treugehorsamsten Erachtens in der mit der
Einführungsbewilligung zu verbindenden Forderung gelegen, daß zum mindesten die mit der Leitung
der hierländischen selbständigen Provinz befaßten Persönlichkeiten, sowie sämtliche Lokalobere
hiesiger Niederlassungen sich über die österreichische Staatsbürgerschaft auszuweisen, bezie-
hungsweise selbe binnen einer angemessenen Frist zu erwerben haben.
Die von den Salesianern, an deren Spitze seit dem 16. August 1910 der Generalobere Paul
Albera steht, mit dem der Allerhöchsten Bezeichnung gewürdigten Majestätsgesuche erbetene
Einführung, beziehungsweise Approbation für die ganze Monarchie ist insoferne hiemit auch die
Länder der heiligen ungarischen Krone gemeint sein sollten, aus staatsrechtlichen Gründen nicht
tunlich265, wäre aber auch in der Beschränkung auf sämtliche im Reichsrate vertretenen Königreiche
und Länder meines treugehorsamsten Erachtens nicht in Aussicht zu nehmen, damit der Stellung-
nahme der Diözesanbischöfe in der Sache nicht präjudiziert werde.
Die Zulassung nach den Grundsätzen der Allerhöchsten Entschließung von 3. Juni 1858,
respektive der Ministerial-Verordnung vom 13. Juni 1858, R.-G.-Bl. Nr.95, hätte sich vielmehr meines
treugehorsamsten Erachtens auf jene Diözesen zu beschränken, deren Bischöfe diesfalls einschreiten.
Im Hinblicke auf diese alleruntertänigst dargelegten Verhältnisse glaube ich vorläufig in
Übereinstimmung mit den Anträgen der Landesregierung in Laibach und der Statthalterei in Triest auf
die allergnädigste Genehmigung der Einführung der in Rede stehenden Kongregation in den Diözesen
Laibach und Triest alleruntertänigst einraten zu sollen, während die Regelung der Verhältnisse der
bereits in Görz, Trient, Oswiecim, Przemysl, Krakau und Wien eingerichteten Erziehungsanstalten
264 Si tratta della provincia veneta, da cui furono staccate alcune case salesiane esistenti nell'Austria.
265 A quest'epoca nel regno dell'Ungheria esisteva il ministero dei culti e istruzione pubblica indipendente da
quello dell'Austria.

10.10 Page 100

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362 Stanisław Zimniak
auf deiser Basis sonach abgesondert durch die Landeschefs erfolgen könnte266.
Ich gestatte mir demgemäß nach gepflogenem Einvernehmen mit dem Minister des Innern
die alleruntertänigste Bitte zu stellen:
Geruhen
Eure Majestät,
die Einführung der Kongregation der Salesianer des Don Bosco in den Diözesen Laibach und Triest
gegen dem allergnädigst zu gestatten, daß zum mindesten die mit der Leitung der hierländischen
selbstständigen (sic) Provinz befaßten Persönlichkeiten, sowie sämtliche Lokalobere hiesiger
Niederlassungen sich über die österreichische Staatsbürgerschaft auszuweisen, beziehungsweise selbe
in einer angemessenen Frist zu erwerben haben.
Heinlein
Wien, am 15.Juni 1912.
«Ich gestatte die Einführung der Kongregation der Salesianer des Don Bosco in den Diözesen Laibach
und Triest gegen dem, daß zum mindesten die mit der Leitung der hierländischen selbständigen
Provinz betrauten Persönlichkeiten, sowie sämtliche Lokalobere hiesiger Niederlassungen sich über
die österreichische Staatsbürgerschaft auszuweisen, beziehungsweise selbe in einer angemessenen
Frist zu erwerben haben.
Wien, am 27.Juni 1912
Franz Joseph»267
Erhalten, am 27.Juni 1912
Heinlein»
266 In questo «Vortrag» neppure una volta vennero elencate le due case salesiane che anche allora si trovavano
presenti in Austria, cioè quella di Daszawa dal 1904(cf EG 1905, p. 57) e quella di Radna dal 1907(cf EG 1908,
p. 63). Ciò viene spiegato col fatto che entrambe erano case di novizi o Figli di Maria, quindi non potevano
svolgere nessuna attività pubblica.
267 Il testo può darsi che sia stato stilato dallo stesso imperatore; la firma dell'imperatore è, con certezza,
originale. Il testo era scritto sulle due ultime pagine, accanto a quello del ministro, dattiloscritto sulla colonna di
destra della pagina.

11 Pages 101-110

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11.1 Page 101

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 363
III. CONCLUSIONI268
Il 27 giugno 1912 a Vienna venne conclusa in modo positivo la pratica
avviata dalla Pia Società Salesiana per essere riconosciuta come ente morale da parte
dello Stato. E ciò accadde esattamente a 25 anni dall'inizio della sua presenza
nell'Austria degli Asburgo e a 10 anni dall'inoltro della pratica presso l'autorità
governativa. Ma il risultato fu inferiore alle aspettative, perchè concerneva l'appro-
vazione della Pia Società Salesiana nelle sole due diocesi austriache di Lubiana e di
Trieste, anzichè in tutta l'Austria se non in tutto l'impero asburgico, come auspicava
la domanda di don Rua del 1905. Tuttavia questo fatto costituì la premessa, che
permetterà di chiedere il medesimo riconoscimento in altre diocesi in cui operavano i
salesiani, purchè la pratica fosse inoltrata alle autorità tramite il vescovo diocesano.
I documenti qui presentati offrono in modo esauriente il quadro del percorso
di detta pratica. Inoltre essi hanno un grande valore sia per la storia della congrega-
zione salesiana (specie di quella parte situata nell'Europa centro-orientale) che per la
storia in generale. Tutta la vicenda, non meno per i problemi emersi che per i
personaggi coinvolti, va molto oltre l'ambiente strettamente salesiano. La loro
importanza consiste anche nel fatto che i salesiani furono valutati, criticati e studiati
da personaggi estranei alle loro strutture tanto per il ruolo rivestito in politica quanto
per ragioni ideologiche.
Sulla base di questi documenti possiamo rispondere alla domanda: perchè fu
così complessa e persino tortuosa la pratica di ottenere il riconoscimento della Pia
Società Salesiana come ente morale nell'Austria degli Asburgo?
Dobbiamo osservare che si trattava di far approvare un ente, la cui sede
centrale si trovava all'estero, cioè in Italia, per cui era necessario la consultazione tra
il ministero dei culti e istruzione pubblica e il ministero degli esteri. Da ciò prende
inizio la valutazione politica dei salesiani, poichè in questioni del genere il ministro
degli esteri soleva chiedere il parere dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S.
Sede, N. Szécsen. Purtroppo le opinioni richieste al conte N. Szécsen sulla società
salesiana risultarono sfavorevoli;
268 Confronta anche le conclusioni della ricerca precedente, che ora vengono arrichite e in parte assai
modificate(cf S. ZIMNIAK, Annotazioni..., in RSS 20(1992) 95-96).

11.2 Page 102

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364 Stanisław Zimniak
egli vedeva nella congregazione salesiana uno spiccato spirito italiano che essa, per
giunta, cercava di divulgare anche fuori dell'Italia; e ancora, secondo il diplomatico, i
salesiani non erano immuni dalla tendenza irredentistica. Ciò ovviamente fu
sufficiente per destare diffidenze presso il governo austriaco, molto sensibile a
questo tipo d'attività per ragione delle rivalità politiche, a sfondo nazionalistico,
presenti allora nel territorio austriaco.
Ma Szécsen andò ancora oltre: giunse a sconsigliare il riconoscimento dei
salesiani da parte del governo di Vienna. E il suo parere fu a lungo ritenuto
oggettivo. Il peso dell'ottica politica sulla pratica in corso risulta ovvia.
E' vero che alcuni legami coltivati dalla società salesiana (p.e. con l'associa-
zione italiana nazionale e col vescovo G. Bonomelli), le relazioni col governo
italiano, l'andata a Scutari delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e in seguito le accuse del
presunto favoritismo nazionalistico divulgate tramite la stampa tedesca, potevano in
parte giustificare i sospetti avanzati su di essa.
Però notiamo che quasi tutte le obiezioni furono provocate da fatti, come
quelli ricordati qui sopra, avvenuti fuori dall'Austria-Ungheria. Non possiamo
perdere di vista questo dato, poichè esso rivela in un certo senso lo stato d'animo dei
governanti austriaci.
Tutt'altro deduciamo dalle relazioni sia dei luogotenenti interessati che dei
commissariati di polizia interrogati appositamente. Essi riferirono, indipendentemen-
te, la totale estraneità dei salesiani di don Bosco, operanti nell'Austria asburgica, a
qualsiasi tipo d'attività politica e si dimostrarono d'accordo nel rigettare le supposi-
zioni avanzate in questo senso. Per cui possiamo affermare che i salesiani nel loro
insieme, ossia in quanto società religiosa, avevano seguito nel loro operato, in fedeltà
a don Bosco, la strada apolitica.
Ricaviamo inoltre che i salesiani operanti nell'Austria si resero in breve
tempo noti come ottimi educatori dei giovani e in modo speciale di quelli che erano
considerati pericolosi e trascurati.
Quasi tutti coloro che furono in qualche modo coinvolti in questa vicenda
non omisero di mettere in risalto la novità del sistema educativo donboschiano. Cosa
che venne percepita grazie ai mezzi e i metodi adoperati dai salesiani, non certo in
seguito a profondi studi sul loro sistema educativo. Persino il conte N. Szécsen, che
d'altronde si mostrò irremovibile quanto alla sua valutazione politica, mise in grande
rilievo queste qualità.
Non va dimenticato che le autorità austriache interne, interpellate sul
contenuto dell'educazione impartita dai salesiani ai giovani, dichiararono che essa
era permeata anche dallo spirito di lealtà e di fedeltà alla regnante

11.3 Page 103

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 365
casa imperiale e reale: dato molto importante per quei tempi. Non di rado venne
messa in rilievo la loro capacità di adattamento alle diverse culture.
Non meno importante è un altro fatto. Dai documenti pubblicati emerge
l'indirizzo popolare dei salesiani, i quali lavoravano e dimoravano nei quartieri
maggiormente abitati dalla classe operaia, cosa molto apprezzata e vista come
tipicamente salesiana. Rilevanza tanto più valida quanto più teniamo conto
dell'industrializzazione, che fu alla base dell'impoverimento di non poche fasce
sociali.
Rimane invece inavvertita dalle autorità governative la novità intrinseca del
modello di vita religiosa concepita da don Bosco, il che avrebbe potuto almeno
facilitare la soluzione e non renderla così complicata.
D'altra parte rileviamo presso i salesiani, specie presso il capitolo superiore,
una notevole disinformazione della diversità sociopolitica e ecclesiastica dell'Au-
stria-Ungheria. Costò l'insuccesso nell'applicare il modello salesiano in ambienti
tanto diversi. I salesiani operanti nell'Austria lo avevano avvertito relativamente
presto; purtroppo non subito trovarono ascolto dai superiori maggiori. Cosicchè
invece di un adattamento del modello a situazioni diverse, ci fu un adattamento in
qualche modo imposto da condizioni ineludibili. Venne così a mancare l'elasticità
propria di don Bosco.
Concludendo, dobbiamo dire che la questione del riconoscimento dei
salesiani nell'Austria degli Asburgo come ente morale nel suo insieme si presenta
molto complessa. Senza dubbio ebbe rilevanti ripercussioni sull'andamento e sullo
sviluppo dell'opera di don Bosco nell'Europa centro-orientale, però non fino a
impedirli o frenarli. Per quanto complicata, pur fra tanti contrattempi e tante
incertezze, la pratica finalmente giunse in porto.
IV. ELENCO CRONOLOGICO DEI DOCUMENTI
1893
Informazioni dell'imperiale e reale commissariato di polizia di Trento al conte Benedict
Giovanelli: Trento, 21 agosto 1893
1903
Domanda della Landesregierung della Kraina al ministero dei culti e istruzione pubblica di
Vienna: Lubiana, 14 marzo 1903

11.4 Page 104

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366 Stanisław Zimniak
Lettera del ministero dei culti e istruzione pubblica al ministero degli esteri d'Austria-
Ungheria: Vienna, 26 marzo 1903
Relazione dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S.Sede N. Szécsen von Temerin al
ministro austro-ungarico degli esteri Goluchowski: Roma, 7 Aprile 1903
Rapporto dell'imperiale e reale consigliere governativo e capo dell'imperiale e reale
commissariato di polizia di Trento alla luogotenenza di Innsbruck: Trento, 30 maggio 1903
Rapporto dell'imperiale e reale commissariato di polizia di Trento alla luogotenenza di
Innsbruck: Trento, 15 giugno 1903
Rapporto della Bezirkshauptmannschaft di Trento alla 8luogotenenza di Innsbruck: Trento,
22 giugno 1903
Relazione del luogotenente di Trieste e del Litorale al ministero dei culti e istruzione
pubblica di Vienna: Trieste, 23 giugno 1903
Relazione del luogotenente del Tirolo e Vorarlberg al ministero dei culti e istruzione
pubblica di Vienna: Innsbruck, 29 giugno 1903
Domanda di Michele Rua Rettor Maggiore al luogotenente di Trieste: Torino, 6 luglio 1903
Relazione del luogotenente di Leopoli al ministro dei culti e istruzione pubblica di Vienna:
Leopoli, 17 luglio 1903
Domanda del luogotenente di Trieste al ministero dei culti e istruzione pubblica di Vienna:
Trieste, 16 agosto 1903
Lettera del ministero dei culti e istruzione pubblica al ministero degli esteri Austria-Unghera:
Vienna, 27 agosto 1903
1904
Intervento del nunzio a Vienna Granito di Belmonte al ministro austro-ungarico degli esteri
Goluchowski: Vienna, 17 giugno 1904
Lettera del ministero degli esteri Austria-Ungheria al ministero dei culti e istruzione
pubblica: Vienna, 22 giugno 1904
Relazione dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S.Sede N. Szécsen von Temerin al
ministero degli esteri d'Austria-Ungheria: Roma, 29 giugno 1904

11.5 Page 105

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 367
Lettera del ministero degli esteri Austria-Ungheria al ministero dei culti e istruzione
pubblica: Vienna, 5 luglio 1904
1905
Domanda di Michele Rua Rettor Maggiore all'Imperatore Francesco Giuseppe: Vienna, 28
ottobre 1905
1906
Rapporto della luogotenenza della Bassa Austria al ministero dei culti e istruzione pubblica:
Vienna, 13 marzo 1906
Lettera del ministero dei culti e istruzione pubblica al ministero degli esteri d'Austria-
Ungheria: Vienna, 29 marzo 1906
Lettera del ministro degli esteri Goluchowski al ministero dei culti e istruzione pubblica:
Vienna, 26 aprile 1906
1907
Rapporto del console austro-ungarico di Zurigo Baum al ministro degli esteri Alois Lexa von
Aehrenthal: Zurigo 29 marzo 1907
Lettera del ministro dei culti e istruzione pubblica Gustav Marchet al ministro degli esteri
Alois Lexa von Aehrenthal: Vienna, 21 aprile 1907
Relazione dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S.Sede N. Szécsen von Temerin al
ministro austro-ungarico degli esteri Alois Lexa von Aehrenthal: Roma, 30 Aprile 1907
Rapporto del nunzio Granito di Belmonte al segretario di Stato di S.S. card. Merry del Val:
Vienna, 14 novembre 1907
Lettera del segretario di Stato di S.S. card. Merry del Val al nunzio Granito di Belmonte:
Roma, 18 novembre 1907
1908
Rapporto del nunzio Granito di Belmonte al segretario di Stato di S.S. card. Merry del Val:
Vienna, 3 marzo 1908
Lettera di Michele Rua Rettor Maggiore all'Imperatore Francesco Giuseppe: Smirne, 3
marzo 1908(Torino, 11 marzo 1908)

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368 Stanisław Zimniak
Lettera del ministro austro-ungarico degli esteri Alois Lexa von Aehrenthal al ministro dei
culti e istruzione pubblica Gustav Marchet: Vienna, 6 marzo 1908
Relazione del "Landespräsident" della Kraina al ministero dei culti e istruzione pubblica:
Lubiana, 10 aprile 1908
1909
Rapporto del nunzio Granito di Belmonte al segretario di Stato di S.S. card. Merry del Val:
Vienna, 22 febbraio 1909
1910
Domanda di Emanuele Manassero ispettore austro-ungarico al ministero dei culti e
l'istruzione pubblica di Vienna: Vienna, 1 giugno 1910
Domanda di August Hlond al ministero dei culti e l'istruzione pubblica di Vienna: Vienna, 1
dicembre 1910
1911
Relazione del luogotenente del Tirolo e Vorarlberg al ministro dei culti e istruzione pubblica:
Innsbruck, 10 gennaio 1911
Domanda di Paolo Albera Rettor Maggiore all'Imperatore Francesco Giuseppe: Torino, 28
maggio 1911
Relazione del luogotenente di Trieste e del Litorale al ministro dei culti e istruzione pubblica
Karl Stürgkh: Trieste, 21 ottobre 1911
1912
«Vortrag» del ministro dei culti e istruzione pubblica Max Hussarek von Heinlein
all'imperatore Francesco Giuseppe: Vienna, 15 giugno 1912;
e «approvazione imperiale» della Pia Società Salesiana: Vienna, 27 giugno 1912269
269 Il riconoscimento imperiale, da parte di Francesco Giuseppe, non era redatto in un documento a sé stante,
ma aggiunto sulle due ultime pagine del «Vortrag» del ministro dei culti e istruzione pubblica; pertanto non sono
fondate le convinzioni che ritenevano che fosse esistito un decreto imperiale a sé stante e cioè redatto
indipendentemente dal quello collocato sul «Vortrag».

11.7 Page 107

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 369
Lettera di August Hlond a Paolo Albera Rettor Maggiore: Vienna, 1 luglio 1912
Lettera di Pietro Tirone a Paolo Albera Rettor Maggiore: Oswiecim, 8 agosto 1912
V. NOTE BIOGRAFICHE SU PERSONAGGI IMPORTANTI
Aehrenthal Aloys von Lexa, nato il 27 settembre 1854 a Groß-Skal
(Boemia), morto il 17 febbraio 1912 a Vienna; fu ministro degli esteri dal 24 ottobre
1906 alla morte270.
Bienerth-Schmerling Richard, nato il 2 marzo 1863 a Vienna, morto ivi il
3 giugno 1918; svolse la carica di ministro dei culti e istruzione pubblica dal 1905 al
1906271.
Bonomelli Geremia, nato il 22 settembre 1831 a Nigoline di Franciacorto,
diocesi di Brescia, morto ivi il 3 agosto 1914; divenne vescovo di Cremona nel
1871; nel 1900 ospitò a Cremona l'assemblea che approvò lo statuto provvisorio
dell'Opera di assistenza agli operai emigrati in Europa e nel Levante272.
Branda Giovanni B., salesiano, nato a Nizza Monferrato (Asti) il 15 maggio
1842, morto a Torino il 23 novembre 1927; divenne sacerdote salesiano il 12 aprile
1873; lavorò per alcuni anni in Spagna e poi dal 1900 al 1908 a Zurigo tra gli italiani
emigranti273.
Franz Joseph I d'Asburgo-Lorena, imperatore d'Austria, re d'Ungheria;
nato il 18 agosto 1830 nel castello di Schönbrunn presso Vienna, morto il 21
novembre 1916; regnò dal 1848 fino alla morte274.
Giovanelli-Gerstburg Benedikt, conte, faceva parte del governo regionale
nel Tirolo275.
Goluchowski Agenor Maria, conte, nato il 25 marzo 1849 a Leopoli,
270 Cf ÖBL I 8.
271 Cf ÖBL I 83-84.
272 Cf Dizionario storico del movimento cattolico in Italia 1860-1980, vol. II: I protagonisti, Casale
Monferrato, Casa Editrice Marietti 1982, pp. 47-52.
273 Cf DBS 57.
274 Cf EI XV 862.
275 Cf HSH 1904, p. 390.

11.8 Page 108

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370 Stanisław Zimniak
morto il 28 marzo 1921 a Leopoli; ministro degli esteri dell'Austria-Ungheria dal
1895 al 1906; successivamente guidò il gruppo polacco del senato austriaco276.
Granito Pignatelli di Belmonte Gennaro, nato il 10 aprile 1851 a Napoli,
morto il 16 febbraio 1948 nella Città del Vaticano; arcivescovo titolare di Edessa,
nunzio apostolico a Vienna dal 14 gennaio 1904 fino al 6 gennaio 1911; divenne
cardinale il 22 novembre 1911277.
Gusmano Calogero, salesiano, nato a Cesarò (Messina) il 24 agosto 1872,
morto a Nizza (Francia) il 30 novembre 1935; divenne sacerdote il 13.IV.1895; fu
segretario di don Rua, successivamente di don Albera e per 23 anni del Consiglio
Superiore278.
Hartel Wilhelm, nato il 28 maggio 1839 a Hof(=Dworce, Moravia), morto il
14 gennaio 1907 a Vienna; fu ministro dei culti e della pubblica istruzione dal 1900
al 1905279.
Hlond August, salesiano, nato il 5 luglio 1881 a Brz7czkowice(Polonia),
morto il 22 ottobre 1948 a Varsavia; dal 1919 al 1922 fu il primo ispettore salesiano
tedesco-ungarico; nel 1922 divenne amministratore apostolico dell'Alta Slesia, nel
1925 vescovo di Katowice, nel 1926 arcivescovo di Gniezno e Poznan, nel 1946
arcivescovo di Gniezno e Varsavia e contemporaneamente Primate della Polonia280.
Hohenlohe-Shillingsfürst, conte, nato il 16 dicembre 1863 a Vienna, morto
il 21 dicembre 1918 a Leoben; fu luogotenente a Trieste dal 1904 al 1915, tranne un
mese nel 1906 in cui fece da presidente del consiglio281.
Hussarek von Heinlein Max, noto politico e giurista, nato il 3 maggio 1865
a Bratislava(Slovacchia), morto il 6 marzo 1935 a Vienna; dal 1911 al 1917 fu
ministro dei culti e istruzione pubblica e nel 1918 diventò presidente del consiglio282.
276 Cf ÖBL II 29-30.
277 Cf G. DE MARCHI, Le nunziature apostoliche dal 1800 al 1956, Roma, Sussidi Eruditi - 13, Edizioni di
storia e letteratura 1957, p. 49.
278 Cf DBS 150.
279 Cf ÖBL II 192.
280 Cf S. KOSINSKI, Schemat biograficzny kard. Augusta Hlonda, prymasa Polski 1881-1948(Cenno
biografico del card. August Hlond, primate della Polonia(1881-1948), in «Nasza Przeszlosc» XLII (1974) 9-23.
281 Cf ÖBL II 392-393.
282 Cf ÖBL III 16-17.

11.9 Page 109

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…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 371
Jeglič Antonio Bonaventura, nato il 29 maggio 1850 a Begunje na
Gorenjskem(Alta Kraina), morto il 29 luglio 1937 a Sticna(Bassa Kraina); nel 1897
diventò vescovo di Sunj e l'anno successivo di Lubiana; si distinse per il rinnova-
mento della vita socio-religiosa degli Sloveni283.
Lueger Karl, politico, nato il 24 ottobre 1844 a Vienna e morto ivi il 10
marzo 1910; dal 1897 al 1910 borgomastro a Vienna; fondatore della «christlich-
sozialen Partei»284.
Manassero Emanuele, salesiano, nato il 13 settembre 1873 a Benevagien-
na(Cuneo), morto il 29 maggio 1946 a Roma; ispettore dell'ispettoria austro-
ungarica(1905-1911), successivamente dell'ispettoria Subalpina(1911-1917) e degli
Stati Uniti(1917-1927); coprì anche l'incarico di visitatore dell'Australia(1927-
1929)285.
Marchet Gustav, nato il 29 maggio 1846 a Baden (Austria Bassa), morto il
27 aprile 1916 a Schlackenwerth (Boemia); deputato liberale del partito progressista-
tedesco, dal 2 giugno 1906 al 15 novembre 1908 fu ministro dei culti e dell'istruzio-
ne pubblica nel governo di Beck286.
Marenco Giovanni, salesiano, nato a Ovada(provincia di Alessandria) il 27
aprile 1853, morto a Torino il 22 ottobre 1921; Procuratore Generale della Congre-
gazione Salesiana presso la S. Sede negli anni 1899-1909; nel 1909 diventò
vescovo287.
Marschall Godfried, nato il 10 ottobre 1840 a Neudorf presso Staatz, morto
il 23 marzo 1911 a Vienna, vescovo ausiliare di Vienna; era amico di Lueger
borgomastro di Vienna; godeva una grande stima presso la nobiltà viennese, era
chiamato persino «Salonprälat»288.
Merry del Val Raffaele, nato a Londra il 10 ottobre 1865, morto nella Città
del Vaticano il 26 febbraio 1930; divenne pro-segretario di Stato il 4 agosto 1903 e il
12 novembre successivo cardinale e allo stesso tempo segretario di Stato di Sua
Santità Pio X; decadde per la morte di Pio X, il 20 agosto 1914289.
283 Cf ÖBL III 92-93; HC VIII 330.
284 Cf ÖBL V 352-353.
285 Cf DBS 174.
286 Cf ÖBL VI 70.
287 Cf DBS 177.
288 ÖBL IV 109-110.
289 Cf G. DE MARCHI, op. cit., p. 14.

11.10 Page 110

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372 Stanisław Zimniak
Nagl Francesco X., nato il 26 novembre 1855 a Vienna, morto ivi il 4
febbraio 1913; nel 1902 fu nominato vescovo di Trieste-Capo d'Istria, successiva-
mente coadiutore del cardinale Gruscha di Vienna e nel 1911 suo successore; nello
stesso anno Pio X lo creò cardinale290.
Pelczar Jozef Sebastian, nato a Korzyna (Polonia) il 17 gennaio 1842,
morto il 28 marzo 1924; divenne vescovo prima ausiliare(1899) e poi residenziale di
Przemysl(1900)291.
Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto), nato il 2 giugno 1835 a Riese, diocesi di
Treviso, morto il 20 agosto 1914 a Roma; il 4 agosto 1903 fu proclamato papa292.
Puzyna Jan, vescovo di Cracovia; divenne cardinale nel 1901; morì l'8
settembre 1911293.
Rua Michele, salesiano, nato a Torino il 9 giugno 1837, morto ivi il 6 aprile
1910; fu il primo successore di don Bosco dal 31 gennaio 1888 alla morte294.
Stürgkh Karl, nato il 30 ottobre 1859 e ucciso il 21 ottobre 1916; l'11
febbraio 1909 divenne ministro dell'istruzione pubblica e dei culti e il 3 novembre
1911 gli fu affidata la presidenza del consiglio, che tenne fino alla morte295.
Szécsen Nikolaus von Temerin, diplomatico ungherese, nato a Roma il 26
novembre 1857, morto il 18 maggio 1926 a Gyönguösszentkereszt(Ungheria); dal
1901 al 1911 fu ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede296.
Tirone Pietro, salesiano, nato il 21 luglio 1875 a Calliano(Asti), morto il 4
febbraio 1962 a Torino; ispettore dell'ispettoria austro-ungarica(1911-1919),
polacca(1919-1925) e infine jugoslava(1925-1926); svolse anche l'incarico di
visitatore dell'ispettoria jugoslava(1922-1925); dal 1927 al 1952 coprì ufficio di
catechista generale della società salesiana297.
290 Cf ÖBL VII 20-21; HC VIII 541.
291 Cf HC VIII 384. 469.
292 Cf EC IX 1523-1530.
293 Cf HC VIII 41-42. 229.
294 Cf DBS 246-247.
295 Cf F. ENGEL-JANOSI, op.cit., vol. II, p. 416; EI XXXII 901.
296 Cf A. HUDAL, Die österreichische..., pp. 255-273; EI XXXIII 134.
297 Cf S.ZIMNIAK, Don Pietro Tirone Superiore..., in RSS 17(1990) 298-307; DBS 271.

12 Pages 111-120

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12.1 Page 111

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INDICE
…riconoscimento giuridico nell’Impero Asburgico 373
SIGLE
I. INTRODUZIONE
1. Il motivo delle ricerche
2. La politica del «Pater noster»
3. I salesiani di fronte allo stato austro-ungarico
3.1. Don Bosco di fronte allo stato
3.2. I salesiani nell'Austria-Ungheria - adattamento?
4. Le accuse della stampa tedesca contro i salesiani.
5. La situazione della chiesa cattolica nell'impero asburgico
II. DOCUMENTI
A. Introduzione alla presentazione dei documenti
B. Esposizione dei documenti ricercati
B. 1. Domande e lettere di Superiori e confratelli
B. 2. Domande dei governanti di Lubiana e Trieste
B. 3. Relazioni dell'ambasciatore austro-ungarico presso la S. Sede N. Szécsen von Temerin
B. 4. Rapporti del nunzio di Vienna Granito di Belmonte e la risposta del Segretario di Stato di S.S.
card. Merry del Val
B. 5. Documenti di ministeri, ministri
B. 6. Rapporti, relazioni di luogotenenti, commissariati di polizia e console
B. 7. «Vortrag» del 15.06.1912 del ministro Max Hussarek von Heinlein e «imperiale approvazione»
del 27.06.1912 della Pia Società Salesiana
III. Conclusioni
IV. Elenco cronologico dei documenti
V. Note biografiche su personaggi importanti