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FONTI
MARIE LASSERRE E LA FONDAZIONE
DELL’ISTITUTO SALESIANO DI CASERTA
Francesco Casella
SIGLE
Annali = Eugenio CERIA, Annali della Società Salesiana 4 Vol. Torino, S.E.I. 1941-1951
ASC
= Archivio Salesiano Centrale - Roma
ASCE = Archivio di Stato - Caserta
Al. Pol. = Alta Polizia
Gab. Pref. = Gabinetto Prefettura
ASV SCC = Archivio Segreto Vaticano Sacra - Congregazione del Concilio - Roma
DBS
= Dizionario biografico dei Salesiani, a cura di E.Valentini - A. Rodinò, Torino
1969
DIP
= Dizionario degli Istituti di Perfezione, a cura di G. Pelliccia - G. Rocca, Edizioni
Paoline 1976-1988
FDB
= ASC Fondo Don Bosco. Microschedatura e descrizione, a cura di A. Torras,
Roma 1980
FDR
= ASC Fondo Don Rua (con annessi Don Bosco complementi e Maria Domenica
Mazzarello). Microschedatura e descrizione, Roma 1996
HC
= Hierarchia Catholica. Medii et Recentioris Aevi, Vol. VIII. Padova, Edizioni
“Il Messagero di S. Antonio” 1978
Nannola = Nicola NANNOLA, I Salesiani a Caserta. Fondazione e primo decennio (1895-
1908), in “Archivio Storico di Terra di Lavoro”, a cura della Società di Storia
Patria di Terra di Lavoro, Vol. XIII, Caserta 1993
ABBREVIAZIONI
allog
aut
f ff
fs
mc
mrg
orig
r
sup
v
allografo
autografo
folium folia
fascicolo
microscheda
margo
originale
retto (del foglio)
superior
verso (del foglio)

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116 Francesco Casella
I. INTRODUZIONE
Premessa
L’intento di questa ricerca ha lo scopo di far meglio conoscere la benefattrice
Marie Lasserre, che è avvolta in un alone di mistero e, attraverso la sua corrispon-
denza con don Michele Rua e don Celestino Durando, i soli che ne conoscevano l’e-
sistenza, le origini dell’istituto di Caserta, del quale è fondatrice.
L’Archivio Salesiano Centrale ce ne ha offerto l’opportunità, perché custodisce
ben 62 lettere in francese di Marie Lasserre. Purtroppo non si sono potute rintracciare
le lettere che don Celestino Durando scriveva alla benefattrice a nome di don Michele
Rua, ma le annotazioni di risposta sulle lettere della Lasserre, il contenuto delle stesse
soprattutto, la consultazione del primo Registro di Cronaca dell’istituto, che contiene
la trascrizione di vari documenti e la lettura di altre lettere relative alla fondazione,
hanno consentito d’individuare sufficientemente il necessario percorso storico entro
cui si è cercato di fare emergere i tratti più caratteristici della personalità di Marie Las-
serre e lo scopo che ha guidato lei e don Rua nella realizzazione dell’opera di Caserta.
Un contributo notevole alla ricerca è stato apportato dalla consultazione della
bibliografia sulla casa di Caserta 1 che si è arricchita in questi ultimi anni ed in parti-
colare dall’opera di Nicola Nannola, I Salesiani a Caserta. Fondazione e primo de-
cennio (1895-1908), per l’indagine accurata che ha condotto negli archivi 2; dalla let-
tura dei numeri del Bollettino Salesiano dell’epoca corrispondente allo studio, dalla
consultazione dell’Archivio Segreto Vaticano per le Relationes ad limina del vescovo
di Caserta, Mons. Gennaro Cosenza e dalle ricerche eseguite negli archivi municipali
di Pau, Jurançon e negli Archives Départementales des Pyrénées Atlantiques.
Le 62 lettere di Marie Lasserre, che coprono il periodo 1895-1905, sono distri-
buite in questo modo:
1 Eugenio CERIA, Annali della Società Salesiana, Vol. II. Torino, S.E.I. 1943, pp. 638-640;
Tommaso STILE, I primi venticinque anni dell’ispettoria salesiana napoletana. Bari, Scuola Ti-
pografica Orfanotrofio Salesiano 1952; Adolfo L’ARCO, Il dono di Don Bosco a Caserta. Il San-
tuario Salesiano al Cuore Immacolato di Maria. Caserta, Arti Grafiche Russo 1965; Nicola NAN-
NOLA, Il Beato Michele Rua e i Salesiani di Caserta, in “Archivio Storico di Terra di Lavoro”, a
cura della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Vol. VIII, anno 1982-83, Caserta 1985, pp.
9-42; ID., Lettere inedite di don Rua conservate presso l’Archivio Salesiano di Caserta, in RSS
8 (1986) 7-125; ID., Don Bosco e l’Italia Meridionale. Napoli, Tipografia Laurenziana 1987; ID.,
I Salesiani a Caserta nella bufera della guerra (1943), in “Archivio Storico di Terra di Lavoro”,
a cura della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Vol. IX, anno 1984-85, Caserta 1988, pp.
149-153; ID., L’Archivio dell’Istituto Salesiano di Caserta. Napoli, Tipografia Laurenziana 1991;
ID., I Salesiani a Caserta. Fondazione e primo decennio (1895-1908), in “Archivio Storico di Ter-
ra di Lavoro”, a cura della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Vol. XIII (a carattere mo-
nografico), Caserta 1993; ID., La scuola salesiana di Caserta 1897-1995. Un secolo di impegno
per l’educazione e la cultura, in “Archivio Storico di Terra di Lavoro”, a cura della Società di Sto-
ria Patria di Terra di Lavoro, Vol. XV (a carattere monografico), Caserta 1995.
2 Recensioni: Francesco MOTTO, in RSS 25 (1994) 486-487; Francesco CASELLA,
in Orientamenti Pedagogici 256 (1996) 902-904.

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 117
anno 1895 n. 11 lettere
» 1896 n. 08 »
» 1897 n. 10 »
» 1898 n. 08 »
» 1899 n. 07 »
anno 1900 n. 05 lettere
» 1901 n. 07 »
» 1902 n. 04 »
» 1903 n. 01 »
» 1905 n. 01 »
Per l’anno 1904 non vi è traccia di corrispondenza. A queste lettere occorre ag-
giungere le due di L. Squivet, agente d’affari di Marie Lasserre a Parigi, che poneva
in esecuzione i pagamenti ordinati dalla benefattrice.
Dopo un’introduzione che individua l’ingresso faticoso della Chiesa di Caserta
nell’orizzonte del nuovo Stato unitario, la situazione della scuola e dei seminari e la
questione della soppressione degli ordini religiosi, che formano il contesto storico
entro il quale bisogna situare la fondazione dell’istituto di Caserta, lo studio delle let-
tere segue tre momenti secondo un criterio interno alle stesse, tenendo conto sia del
contenuto che degli avvenimenti storici a cui fanno riferimento, per facilitare la lettura.
Nella seconda parte è stato riportato il testo originale in francese delle lettere
con la collaborazione di suor Laura Gorlato e di Lambert Petit, che ringraziamo per il
prezioso aiuto.
1. Stato e Chiesa: contesto storico (1860-1905)
La monarchia borbonica del Regno delle Due Sicilie era riuscita a legare
sempre di più alle proprie sorti quelle della Chiesa meridionale, fino a trasformare i
singoli vescovi in alti funzionari della monarchia 3. La maggior parte delle diocesi
esistenti nel Mezzogiorno, infatti, erano di patronato regio. Il re interveniva personal-
mente nella scelta e nella conseguente proposta alla santa sede dei nominativi ritenuti
idonei a ricoprire la carica vescovile e l’intervento era determinante per la totalità
delle sedi vescovili e non solo per quelle di patronato regio 4.
In tal modo era impensabile che l’episcopato potesse esprimere un eventuale dis-
senso politico. Il governo borbonico, poi, era assolutamente convinto dell’efficace coo-
perazione che l’episcopato poteva fornire alla causa della monarchia, e non mancò di
utilizzarlo in determinati frangenti. La stretta alleanza tra trono ed altare e le remore
giurisdizionalistiche condizionarono l’inserimento dell’episcopato meridionale nel
processo di centralizzazione e di fedeltà alla santa sede che caratterizzò il pontificato
di Pio IX. Tale inserimento avvenne soltanto in coincidenza con le polemiche sul po-
tere temporale che si acuirono in seguito alle insurrezioni nell’Italia centrale.
Convinti della necessità del potere temporale, i vescovi del Meridione non pote-
3 Alfonso SCIROCCO, L’Italia del Risorgimento. Bologna, il Mulino 1990.
4 cf Lettera del ministro per gli Affari Ecclesiastici a Ferdinando I, in Bruno PELLE-
GRINO, Chiesa e Rivoluzione unitaria nel Mezzogiorno. L’episcopato meridionale dall’Assolu-
tismo borbonico allo Stato borghese (1860-1861). Roma, Edizioni di Storia e Letteratura 1979,
pp. 131-133.

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118 Francesco Casella
vano nemmeno comprendere le ragioni ispiratrici del moto nazionale, il cui raggiun-
gimento per altro verso avrebbe comportato l’eliminazione dell’assolutismo borbo-
nico ed una radicale trasformazione dei rapporti di alleanza e collaborazione correnti
tra la chiesa meridionale e la monarchia. Il dibattito sul potere temporale aveva rin-
saldato il legame tra la monarchia e i vescovi, rafforzato la convinzione della neces-
sità del regime assoluto e fatto assumere un atteggiamento di rifiuto e di polemica
verso il moto unitario già avviato. Quando Francesco II, dopo lo svolgimento vitto-
rioso della spedizione dei Mille in Sicilia nel maggio e giugno del 1860, spinto dalle
difficoltà della situazione ad un tentativo estremo per salvare il regno, concesse la
Costituzione con l’Atto Sovrano del 25 giugno 1860, si determinò nella vita del paese
un grave turbamento che sconvolse l’organizzazione dello Stato. L’episcopato non
approvò l’operazione, ritenendo che il regime costituzionale fosse contrario agli inte-
ressi della Chiesa.
L’opposizione ideologica dell’episcopato costituì un ulteriore motivo di crisi per
le già vacillanti sorti del regime borbonico che, rinnegando il tradizionale assolutismo,
mostrava difficoltà a far accettare la svolta costituzionale a quelle autorità religiose
che proprio all’assolutismo avevano fornito un essenziale sostegno ideale e morale.
Per motivi di ordine pubblico vari vescovi furono allontanati dalla loro residenza, men-
tre in alcuni casi fu l’ostilità popolare a costringerli ad una fuga frettolosa 5.
Tra giugno e settembre quasi tutte le diocesi di Terra di Lavoro vennero a tro-
varsi prive dei rispettivi vescovi 6. In particolare il vescovo di Caserta, mons. Enrico
De Rossi 7, già minacciato nel mese di agosto, aveva lasciato il capoluogo “per effetto
di talune voci allarmanti contro di lui avanzate e per alcuni malintenzionati che pre-
sentavano atteggiamento offensivo” 8.
L’opposizione allo Stato costituzionale borbonico si mutò ben presto in oppo-
sizione allo Stato unitario, che nasceva in seguito agli sviluppi della campagna gari-
baldina.
I vescovi ebbero una chiara idea della direzione in cui si muoveva la nuova po-
litica ecclesiastica con i decreti dittatoriali dell’11 settembre relativi all’abolizione
dell’ordine dei gesuiti ed alla nazionalizzazione dei beni delle mense vescovili.
L’alto clero casertano si guardò pertanto bene dal fare sollecito ritorno in sede,
5 Alfonso SCIROCCO, Il Mezzogiorno nella crisi dell’unificazione (1860-1861). Napoli,
Società Editrice Napoletana 1981, pp. 13-22.
6 Le diocesi di Terra di Lavoro erano tredici: Acerra, Alife, Aquino-Sora-Pontecorvo,
Aversa, Caiazzo, Calvi e Teano, Capua, Caserta, Gaeta, Isernia e Venafro, Nola, Sant’Agata dei
Goti, Sessa Aurunca. A queste diocesi bisogna aggiungere l’Abbazia nullius di Montecassino.
7 Nato a Napoli il 14 novembre 1804, ordinato sacerdote il 19 dicembre 1829, dottore in
teologia il 3 giugno 1835, fu canonico della chiesa metropolitana di Napoli dal 1846; su pro-
posta del re delle Due Sicilie il 17 gennaio 1856, fu preconizzato vescovo per la diocesi di Ca-
serta il 16 giugno 1856 e consacrato a Roma il 22 giugno 1856 dal cardinale Girolamo D’An-
drea; trasferito, in certo modo, alla chiesa titolare di Antiochia in Psidia il 12 giugno 1893,
morì nel 1897, cf Annuario Pontificio (1863); HC, Vol. VIII, pp. 188 e 246.
8 ASCE, Al. Pol., II, f. 26, fs. 3044, il commissario di polizia all’intendente della
provincia, 20 agosto 1860; Ib., f. 38, fs. 5187, l’avv. De Angelis al Governatore della provincia,
28 dicembre 1860.

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 119
dando luogo ad assenze che nella maggior parte dei casi durarono fino a sette anni 9.
Indetto il Plebiscito per il 21 ottobre, la maggior parte dei vescovi mantenne un
atteggiamento ostile, mentre la posizione del clero si differenziò da comune a co-
mune, ed in alcuni casi esso risultò impegnato a collaborare alla buona riuscita delle
votazioni. L’annessione al Regno sabaudo fu sancita nella provincia di Caserta da
70.296 “sì”, mentre i “no” furono 1.328 10. Restava la controproducente impressione,
agli occhi di intere popolazioni, dell’esistenza di un doloroso contrasto tra potere reli-
gioso e potere civile.
Sancita col Plebiscito l’annessione del Mezzogiorno, ebbe virtualmente fine la
Dittatura. Per l’amministrazione delle regioni meridionali sia a Napoli che a Torino
prevalse l’idea di una fase di transizione e di assestamento per riordinare gli ordina-
menti e ristabilire la sicurezza pubblica, per cui fu istituita la Luogotenenza. Dall’i-
nizio della Luogotenenza il 6 novembre 1860 al decreto di scioglimento del 9 ottobre
1861, che prevedeva l’istituto della Prefettura dal primo novembre 1861, si alterna-
rono quattro luogotenenti: Luigi Carlo Farini (6 novembre 1860), principe Eugenio di
Carignano (3 gennaio 1861), conte Gustavo Ponza di San Martino (21 maggio 1861),
Enrico Cialdini (25 luglio 1861), che si dimise in agosto, e restò in carica per la lotta
al brigantaggio. Il primo novembre 1861 Alfonso La Marmora con la prefettura di
Napoli assunse anche il comando del Sesto Dipartimento militare che comprendeva
tutto il Mezzogiorno 11.
Dall’istituzione della Luogotenenza alle elezioni del 22 ottobre 1865 si realizzò
progressivamente l’unificazione legislativa, amministrativa e finanziaria. Unità poli-
tica ed accentramento amministrativo diventarono fatti irreversibili 12.
Durante il periodo della Luogotenenza lo scontro più duro tra lo Stato e la
Chiesa meridionale avvenne sotto la Luogotenenza del principe Eugenio di Carignano,
quando ministro per gli Affari Ecclesiastici era Pasquale Stanislao Mancini 13.
Mentre i rapporti tra Stato e Chiesa attraversavano una fase molto delicata,
anche a causa della volontà del governo di Torino di sistemare la materia prima del-
l’apertura del Parlamento, furono emanati il 18 febbraio 1861 numerosi decreti che
rivedevano completamente la legislazione ecclesiastica: abolizione del concordato del
1818 e ripristino della legislazione tanucciana; ripresa del controllo sulle opere pie
laicali da parte dello Stato; scioglimento delle commissioni diocesane, attribuzione ai
regi economati del possesso e dell’amministrazione dei benefici vacanti; soppres-
sione degli ordini religiosi.
In tali provvedimenti, anche storiograficamente giudicati inopportuni, intempe-
stivi e in contraddizione con le iniziative cavouriane di conciliazione, i vescovi ravvi-
sarono una ulteriore conferma della politica ormai persecutoria inaugurata con il
9 B. PELLEGRINO, Chiesa e rivoluzione unitaria..., p. 28.
10 ASCE, Gab. Pref., b. 193, fs. 1845.
11 Per tutto il periodo cf A. SCIROCCO, Il Mezzogiorno nella crisi...
12 Per tutto il periodo cf A. SCIROCCO, Il Mezzogiorno nell’Italia unita (861-1865).
Napoli, Società Editrice Napoletana 1979.
13 Per uno sguardo complessivo sulla Luogotenenza Carignano, la politica ecclesiastica
di Mancini ed una sua valutazione, cf A. SCIROCCO, Il Mezzogiorno nella crisi..., pp. 17-189.

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120 Francesco Casella
nuovo anno nei confronti della Chiesa e protestarono con forza, formulando una ener-
gica protesta 14, che fu sottoscritta anche da otto vescovi di Terra di Lavoro, tra cui
Mons. Enrico De Rossi, vescovo di Caserta.
Nonostante l’ampia protesta dei vescovi, Mancini non rinunciò alla sua linea
dura nei confronti della Chiesa. Con la circolare del 14 maggio 1861 invitò i Capitoli
delle sedi in cui il vescovo era assente ad eleggere i vicari capitolari senza l’autoriz-
zazione del vescovo e della santa sede; con quella, poi, del 17 maggio 1861, inviata ai
vescovi, ai Governatori ed ai Procuratori generali, il Consigliere per gli Affari Eccle-
siastici intervenne contro le Istruzioni vaticane del 10 dicembre 1860.
Intanto già dal 22 gennaio 1861 la Luogotenenza Carignano aveva promosso
un’inchiesta sui vicari. Con una circolare inviata ai Governatori si chiedeva “con la
maggiore sollecitudine possibile, i nomi degli attuali Vicari generali delle diocesi, ag-
giungendo quanto possa occorrere sulla condotta di ciascuno sotto tutti gli aspetti
considerati” 15. Vi era la convinzione che si poteva assorbire in parte l’opposizione
con una buona utilizzazione della “questione” dei vicari.
In Terra di Lavoro il controllo delle diocesi non era sfuggito di mano ai vescovi,
che, benché lontani dalle loro sedi, poterono avvalersi di uomini di fiducia, che ope-
ravano sul posto, si mantenevano in continuo contatto con loro e ne facevano ese-
guire fedelmente le disposizioni. Anzi le informazioni che sul conto dei vicari racco-
glievano le autorità locali, già dal tempo dell’inchiesta sui vescovi 16, ne rivelavano le
reciproche affinità nel campo delle idee politiche e la sollecitudine a dare corso alle
istruzioni, che arrivavano dai vescovi.
In particolare per l’arcivescovo di Caserta, Mons. Enrico De Rossi, si annotava
che non si poteva “definire per avverso all’attual Governo; soltanto appariva in
qualche modo indolente sia per la istruzione della gioventù, sia per l’esecuzione dei
legati lasciati dal predecessore”. Sebbene si trovasse fuori sede non aveva “mai la-
sciato la corrispondenza dicasteriale, mentre quella interna si è portata e portasi dal
Vicario Capitolare, don Giuseppe Giaquinto 17”.
In definitiva, quando Mancini si dimise, a metà giugno 1861, la sua attività non
aveva conseguito i risultati sperati. Quello più evidente era “l’aperta rottura con la
Chiesa meridionale” 18.
Abolita la Luogotenenza con i decreti del 9 ottobre 1861 ed istituite le Prefet-
ture a partire dal primo novembre, nella politica ecclesiastica fu abbandonato l’inter-
ventismo della linea Mancini nei rapporti tra Stato e Chiesa, ma non si giunse ad una
vera e propria politica di conciliazione.
14 I Vescovi delle province meridionali a S. A. R. il Principe di Savoia Carignano Luo-
gotenente generale del Re”, Napoli 7 marzo 1861, in B. PELLEGRINO, Chiesa e rivoluzione uni-
taria..., pp. 151-165.
15 B. PELLEGRINO, Chiesa e rivoluzione unitaria..., p. 99ss.
16 L’inchiesta era stata promossa ai primi di novembre del 1860, cf B. PELLEGRINO,
Chiesa e rivoluzione unitaria..., pp. 51-65.
17 ASCE, Al. Pol., II, f. 38, fs 5187, rapporto del governatore Alfonso De Caro al consi-
gliere per gli Affari Ecclesiastici, 1 marzo 1861.
18 A. SCIROCCO, Il Mezzogiorno nella crisi..., p. 189.

1.7 Page 7

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 121
In conclusione si può dire che la posizione politica dell’episcopato meridionale,
ed in particolare quello casertano, si era attestato, quasi cristallizzandosi, su una de-
cisa opposizione allo Stato unitario. Per l’episcopato di Terra di Lavoro vi è una
chiara descrizione della situazione scritta nel 1862 dal prefetto Carlo Mayr 19.
Il Prefetto Mayr così scriveva:
“La provincia è ripartita in tredici diocesi, oltre la giurisdizione che hanno sopra alcuni
Comuni l’arcivescovo di Napoli e il vescovo di S. Agata dei Goti. I soli due arcivescovi
di Capua e di Gaeta, il vescovo di Alife e l’abate di Montecassino risiedono nelle rispet-
tive diocesi, e gli altri nove vescovi in seguito agli avvenimenti politici hanno abbando-
nato le loro sedi, e si trovano uno a Roma, uno a Genova, e gli altri a Napoli.
L’abate di Montecassino va specialmente ricordato per dottrina e per sentimenti liberali e
patriottici, e in nessuna occasione omise di manifestarli, intervenendo alle funzioni reli-
giose, mostrando rispettose deferenze alle autorità politiche, e concorrendo con provvido
e maturo consiglio nelle viste del Governo.
L’arcivescovo di Capua pure ne’ primi tempi del movimento si mostrò d’uguali senti-
menti, ma ora, raggirato forse da chi lo contorna e abusa della debolezza del suo carat-
tere, e dell’avanzata sua età, va eseguendo frequenti atti d’opposizione, inibisce al clero
di prendere parte alle feste nazionali, e va anche infliggendo qualche sospensione a quei
sacerdoti che si mostrano seguaci de’ novelli ordini e informati d’un sentimento libero e
patriottico.
L’arcivescovo di Gaeta si mantiene in uno stato di neutralità, e non dà motivi a lagnanze
od osservazioni.
Il vescovo di Alife è un uomo sott’ogni rapporto rispettabile, professa una assoluta obbe-
dienza, si presta a solennizzare le feste nazionali, e si mantiene ne’ migliori con l’Autorità.
I nove vescovi assenti che sono quelli di Caserta, Aversa, Sessa, Acerra, Nola, Caiazzo,
Teano e Calvi, Aquino e Sora, sono tenuti in fama di retrivi, e quasi tutti benché assenti
si adoperano ad agitare il paese e ad osteggiare il Governo, facendo una guerra accanita
e sleale a tutti quei sacerdoti, che non sono retrivi, e sospendendoli a divinis ad ogni ma-
nifestazione favorevole all’attuale reggimento, e ad ogni compartecipazione alle pub-
bliche solennità. Il vescovo di Acerra è quello che in proposito si distingue; e divide con
quelli di Sessa, Caserta e Sora il merito di essere tra i più ardenti nemici del Governo.
Per mettere possibilmente un argine a queste violenze, e provvedere in pari tempo al de-
coro e al sostentamento di quei sacerdoti, ne’ quali l’amor di patria e di libertà viene pu-
nito come un misfatto, sarebbe d’uopo che il Governo con ogni sollecitudine assegnasse
a loro favore delle congrue pensioni sui beni delle mense, cui rispettivamente apparten-
gono. Così adoperando mentre attenuerebbe ne’ vescovi l’ardore di sospendere, esegui-
rebbe un atto di giustizia a pro degli ingiustamente sospesi, e animerebbe gli altri eccle-
siastici a manifestare senza pericolo i loro sentimenti, essendo ora trattenuti dal timore
d’incorrere nell’ira vescovile, e di trovarsi ridotti all’indigenza.
Il clero regolare, fortunatamente non numeroso, è pressoché composto tutto d’elementi
retrivi. È generale convinzione che tenga mano a raggiri e cospirazioni, ma ad onta della
massima sorveglianza, è assai difficile procacciarne le prove, usando nei suoi atti le
maggiori precauzioni.
Il clero secolare ha i suoi buoni ed i suoi tristi, ma il numero maggiore è quello degl’i-
gnoranti e degl’indifferenti che pongono cura a tener vive le superstizioni, che purtroppo
hanno profonde radici, affine di trarne lucri e proventi, e tra costoro si distinguono so-
19 L’avv. Carlo Mayr, nominato Governatore a Caserta il 16 luglio 1861 da Minghetti, in
sostituzione di Alfonso De Caro, trasferito a Teramo, dal primo novembre 1861 era Prefetto di
Caserta.

1.8 Page 8

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122 Francesco Casella
prattutto i parroci di campagna. In alcune il numero de’ buoni sacerdoti non è scarso e li
vediamo alla testa delle istituzioni caritative a favore del povero e delle scuole serali, e a
Caserta, S. Maria e Capua si videro gl’interi Capitoli delle Cattedrali a funzionare tanto
alle feste nazionali, quanto nelle commemorazioni de’ grandi avvenimenti e nell’anni-
versario di Sua Maestà” 20.
Il bilancio, malgrado qualche voce in attivo, era sostanzialmente negativo.
L’opposizione del clero casertano al nuovo Stato unitario, espressione anche di un na-
turale attaccamento al regime di mutuo sostegno assicurato dalla precedente monar-
chia assoluta, si manifestò nei limiti di una visione angustamente religiosa degli av-
venimenti; ma fu incoraggiata dalle iniziative del nascente Stato unitario che in ma-
teria di politica ecclesiastica aveva fatto succedere nel Mezzogiorno alle incertezze
del periodo dittatoriale e della prima Luogotenenza un giurisdizionalismo chiara-
mente in contraddizione con le enunciazioni teoriche ispirate ai principi del moderno
separatismo. Ormai quasi tutti i vescovi avevano fatto proprio l’atteggiamento as-
sunto da Pio IX nei confronti dello Stato italiano.
Nel frattempo la borghesia liberale locale, soprattutto quella più illuminata,
aveva compreso un altro problema fondamentale da risolvere: quello della pubblica
istruzione, per sottrarre il popolo alla influenza del clero e rafforzare le strutture del
nuovo Stato.
Tra le varie leggi del Regno Sardo, che, dopo l’Unità, vennero estese a tutta
l’Italia, vi fu quella del 13 novembre 1859, cioè la legge Casati, che venne adottata
nelle province napoletane con tre distinti provvedimenti: il primo del 7 gennaio
1861, relativo all’istruzione elementare; il secondo del 10 febbraio 1861, relativo
all’istruzione secondaria; e il terzo del 16 febbraio 1861, relativo all’istruzione
superiore 21.
In linea generale in Terra di Lavoro si avvertì l’urgenza di sollevare moralmente
le classi popolari mediante l’istruzione, ma spesso i buoni propositi rimasero tali. In-
fatti l’istruzione elementare, tecnica, ginnasiale e strettamente popolare era a carico
dei comuni, ma questi dovettero fare i conti con i loro precari bilanci. Nonostante che
la Deputazione Provinciale, pur essendo obbligata a provvedere alla sola istruzione
secondaria, non avesse mancato di sovvenzionare le scuole elementari, gli asili e le
scuole per gli adulti, specialmente nel primo decennio unitario, solo pochi comuni
seppero approfittare di tali aiuti 22.
Nel 1863 solo Caserta aveva aperto 2 scuole elementari, 2 asili infantili e 9
scuole serali; Gaeta aveva fondato “con solerzia ammirevole scuole elementari ed
asili infantili, e si accingeva ad istituire una scuola tecnica molto adatta a quella po-
polazione marittima e commerciale”; Capua aveva dato uno “splendido esempio di
20 ASCE, Gab. Pref., b. 241, fs. 2249, rapporto n. 7 sullo spirito pubblico della pro-
vincia, compilato dal Prefetto di Terra di Lavoro, corrispondenza del 6 maggio 1862.
21 Giuseppe TALAMO, La scuola dalla legge Casati all’inchiesta del 1864. Milano 1960;
cf anche Anna TALAMANCA, La scuola tra Stato e Chiesa nel ventennio dopo l’Unità, in AA.
VV., Chiesa e religiosità in Italia dopo l’Unità (1861-1878), Vol. I. Milano, Vita e Pensiero
1973, pp. 358-385.
22 cf Atti del Consiglio Provinciale di Terra di Lavoro, anni 1861-1880, sub voce: “Bilanci”.

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 123
patriottismo creando un completo ginnasio”; Aversa “apriva un asilo infantile col da-
naro datole per l’obietto dal magnanimo re Vittorio Emanuele” 23.
Nel 1864 in tutta la provincia di Caserta esistevano solo 491 scuole elementari
pubbliche, per cui l’evasione scolastica era altissima. Il regio ispettore Domenico
Porta, giunto a Caserta alla fine del 1862, indicava per Terra di Lavoro le seguenti
cause che avevano creato una situazione così pesante: la resistenza opposta dalle fa-
miglie che “mal sanno indursi a mandare i loro figli a scuola; a quel che dicono, ap-
pena saprebbero leggere e scrivere, sarebbero fatti soldati”; lo scredito gettato sulla
nascente istruzione dai maestri privati senza permessi legali comprovanti le capacità;
l’azione svolta “dalla parte triste del clero”; la mancanza di insegnamento 24.
Tra il clero casertano, schierato su posizioni reazionarie o liberali, merita di es-
sere ricordato, per il suo operato a favore della scuola, il sacerdote Alfonso Cutillo,
uomo di sentimenti liberali e di profonda cultura teologica ed umanistica, che seppe
contemperare i suoi doveri religiosi e civili. “Alla caduta della dinastia borbonica ma-
nifestò sentimenti liberali e fece adesione all’indirizzo dell’abate Passaglia contro il
potere temporale del papa. Però nel 1863 ribaltò la professione di fede, ed esortò altri
preti, che avevano firmato l’indirizzo, a praticare lo stesso” 25. Superata una grave ma
infondata accusa di immoralità 26, fu nominato direttore del Ginnasio-Convitto di Ca-
serta nell’anno scolastico 1867-68; conservò tale carica per dieci anni 27. La direzione
del Cutillo risultò decisiva per l’affermazione dell’istituto in Terra di Lavoro e lo si
volle ricordare nel 1881 con una lapide commemorativa, che fu collocata nel salone
del Liceo-Ginnasio.
La situazione andò ad evolversi negli anni successivi, ma la resistenza ecclesia-
stica al nuovo ordinamento scolastico, subito manifestatasi, continuò a perdurare,
coinvolgendo le classi agiate che inviavano i loro figli nei seminari per avere la pos-
sibilità di un’istruzione più adeguata.
I seminari nell’Italia Meridionale, poiché la cultura era quasi esclusivamente
nelle mani del clero, avevano una notevole diffusione, molto più che al Nord: infatti,
mentre per esempio in Lombardia nel 1872 ne esistevano 11 su 3.460.824 abitanti,
nelle province napoletane se ne contavano ben 71 su 7.175.311 abitanti 28.
Nei seminari si preparavano non solo i giovani destinati al sacerdozio, ma
anche quelli destinati alle arti liberali. Si intuisce chiaramente quale potesse essere
l’impostazione data all’educazione e all’istruzione impartite in tali istituti, ove si con-
sideri quanto grande fosse l’avversione del clero, manifestata in ogni settore ed in
ogni occasione, verso il nuovo Stato. Per questo motivo e per spegnere, o impedire,
23 Per le citazioni cf il giornale “La Campania”, anno II, n. 2, Napoli 9 gennaio 1863.
24 Domenico PORTA, Relazione intorno all’Istruzione Primaria della Provincia di Terra
di Lavoro 1863-1864. Caserta, Tipografia Nobile 1865.
25 ASCE, Gab. Pref., b. 41, fs. 527, i Carabinieri al Prefetto di Caserta, 2 agosto 1867.
26 Ib., Ispettore di Pubblica Sicurezza al Prefetto di Caserta, 1 agosto 1867.
27 Domenico NATALE, L’Istituto ed i suoi dirigenti nel primo quarantennio (1866-1906),
nel volume commemorativo: Liceo Ginnasio Statale “Pietro Giannone”. Primo centenario
(1866-1966). Caserta 1967, pp. 189-192.
28 Dina BERTONE JOVINE, Storia dell’educazione popolare in Italia, Bari 1965, p. 173.

1.10 Page 10

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124 Francesco Casella
l’ulteriore sopravvivenza di focolai reazionari, il nuovo Governo si affrettò a soppri-
mere i seminari esistenti, qualora avessero dato segni di tendenza filoborbonica e sta-
bilì norme severissime per l’apertura di scuole nei seminari.
Dopo vent’anni dall’Unità d’Italia, la situazione dell’istruzione secondaria in
Terra di Lavoro nell’anno scolastico 1881-82 era la seguente: negli istituti laici di
istruzione secondaria gli iscritti complessivi ammontavano a 1.106, di cui 531 nelle
classi ginnasiali; 211 nei licei e 364 nelle scuole tecniche; ma quelli dei seminari
ascendevano a 551 di cui 491 frequentanti il ginnasio e 60 i licei 29.
La lotta dello Stato liberale, sulla questione del potere temporale, rispondeva ad
esigenze oggettive e si risolse con la vittoria dello Stato nei confronti della Chiesa.
Non così, però, avvenne per l’altra controversia in cui lo Stato impegnò la Chiesa: la
soppressione degli ordini religiosi 30.
Il primo provvedimento relativo agli ordini religiosi nell’Italia Meridionale lo si
ebbe con il decreto di Garibaldi dell’11 settembre 1860, che aboliva in tutto lo Stato
continentale delle Due Sicilie l’ordine dei gesuiti. A questo seguì il ben più grave de-
creto luogotenenziale del 17 febbraio 1861, n. 251, promulgato da Mancini per le
province napoletane che sopprimeva gli ordini monastici maschili e femminili 31.
Il provvedimento di Mancini aveva delle conseguenze molto gravi: soppres-
sione del riconoscimento giuridico di molti ordini o espressamente indicati, o rien-
tranti nella categoria generale di quanti “non attendono alla predicazione, all’educa-
zione, od all’assistenza degli infermi”; incameramento dei loro beni e dei loro con-
venti che sarebbero stati amministrati dallo Stato attraverso la Cassa Ecclesiastica; ri-
conoscimento del diritto dei religiosi e delle religiose di molti istituti colpiti di conti-
nuare a vivere in pochi conventi rimasti aperti, con facoltà di ricevere anche, entro
certi limiti, inservienti laici o conversi, oppure di rientrare nelle proprie famiglie con
una pensione pagata dalla Cassa Ecclesiastica 32.
Nel 1866 il Governo emanò una nuova legge che toglieva agli “ordini, corpora-
zioni e congregazioni religiose regolari e secolari, conservatori e ritiri, i quali importi-
29 Filippo CASSONE, Appunti statistici e brevi osservazioni sull’Istruzione Pubblica della
Provincia di Terra di Lavoro dall’anno 1786 al 1882. Caserta, Tipografia Nobile 1883, p. 26. Nel
1896, anno della costruzione dell’istituto salesiano, a Caserta erano attivi questi istituti di istru-
zione ed educazione: istituto tecnico governativo e scuola normale maschile governativa a cari-
co dell’amministrazione provinciale; liceo e ginnasio “Giannone” pareggiati, scuola tecnica go-
vernativa e asilo infantile, diretto dalle “suore di carità”, a carico dell’amministrazione comuna-
le; per le ragazze vi era l’Educatorio comunale con convitto, gestito con rendite proprie, che ave-
va scuole elementari, complementari e normali; tre convitti: Vanvitelli, Principe Amedeo, S. Tom-
maso d’Aquino; il seminario curato dal vescovo mons. Gennaro Cosenza; cf Supplemento men-
sile illustrato del Secolo, Le cento città d’Italia: Caserta, anno XXXI, Milano 31 luglio 1896.
30 Giacomo MARTINA, La situazione degli istituti religiosi in Italia intorno al 1870, in
AA. VV., Chiesa e religiosità in Italia dopo l’unità (1861-1878), Vol. I. Milano, Vita e Pensiero
1973, pp. 194-335.
31 Il decreto faceva riferimento alla legge del Regno Sardo del 29 maggio 1855.
32 Giorgio CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, Vol. V: La costruzione dello Stato
unitario. Milano, Feltrinelli 1978, pp. 144-145; G. MARTINA, La situazione degli Istituti reli-
giosi..., pp. 220-221; A. SCIROCCO, Il Mezzogiorno nell’Italia unita (1861-1865). Napoli, So-
cietà Editrice Napoletana pp. 161-162.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 125
no vita comune ed abbiano carattere ecclesiastico”, ogni riconoscimento da parte del-
lo Stato, ma attribuiva ai loro membri la pienezza dei diritti civili e politici 33. La leg-
ge conteneva anche delle disposizioni relative all’asse ecclesiastico, un problema, che
dopo alterne vicende, trovò una sistemazione definitiva con la legge “Per la soppres-
sione di enti ecclesiastici e la liquidazione dell’asse ecclesiastico” del 15 agosto 1867.
Per completare il panorama legislativo è da menzionare la “Legge delle Gua-
rentigie” del 13 maggio 1871, che mentre ribadiva le disposizioni civili in materia di
istituti ecclesiastici e di alienazione dei loro beni (art. 16 e 18), riconosceva il diritto
di associazione ai membri del clero cattolico (art. 14). Le tre leggi del 1866, del 1867
e del 1871 restarono alla base della legislazione ecclesiastica fino al 1929.
Dieci anni dopo la legge del 1866, un’indagine richiesta da Mancini, ministro di
Grazia e Giustizia e Culti nel primo ministero Depretis, sui monasteri maschili e fem-
minili ancora esistenti dopo la legge di soppressione 34, ci consente di conoscere la si-
tuazione che si era determinata nella provincia di Caserta.
Il Prefetto trasmise al Ministero due elenchi: il primo presentava la situazione
emersa circa i monasteri femminili: Aversa aveva ancora quattro monasteri; Capua e
Sessa tre monasteri ciascuna; Nola e Piedimonte due; Teano, Maddaloni, Camigliano,
Cassino, Arienzo, Gaeta, Pontecorvo, Caiazzo, Atri, Fondi, Sora un monastero; Ca-
serta, infine, nessuno. Il secondo enumerava comunità religiose maschili e femminili
nuovamente aperte o ricostruite, dopo la legge di soppressione, senza il carattere di
corpi morali: Alcantarini, Cappuccini, Liguorini, Dottrinari, Vergini, Barnabiti, Fran-
cescani, Minori osservanti, Domenicani, Passionisti, Riformati erano ancora presenti
in vario modo a Pignataro Maggiore, S. Maria Capua Vetere, Pietramelara, Pietravai-
rano, Teano, Aversa, Marcianise, Caserta, Caserta Vecchia, Piedimonte, Castel Mor-
rone, Arienzo, S. Felice a Cancello, Orto d’Atella, Maddaloni, Nola, Piedimonte di
Casolla, Pontecorvo, Villa S. Leucio, Roccasecca, S. Domenico di Sora e Sora, per un
totale complessivo di ventiquattro conventi. A questi bisognava aggiungere i tre mo-
nasteri femminili di Aversa non soppressi, perché dediti ad opera di beneficenza 35.
Nonostante, poi, altri interventi da parte delle autorità, come la circolare del
guardasigilli Tajani e la circolare del Fondo Culto di Forni, entrambe del 1886 36, la
situazione dei monasteri e dei conventi nella provincia di Caserta non ebbe a subire
delle variazioni 37.
In definitiva lo Stato cercò di portare avanti con determinazione la laicizzazione
della società civile, ma si scontrò con la posizione conservatrice della Chiesa che, spe-
cialmente nel Sud dell’Italia, aveva ancora caratteristiche feudali, così come le aveva
33 Mentre la legge del 1855 manteneva la personalità giuridica delle corporazioni reli-
giose dedite alla predicazione, all’educazione e all’assistenza degli infermi, la legge del 1866
non faceva alcuna distinzione e colpiva tutti gli istituti.
34 ASCE, Gab. Pref., b. 44, fs. 546, circolare di Mancini ai Prefetti del Regno, 10 ottobre
1876.
35 Ib., il Prefetto di Caserta al Ministero di Grazia e Giustizia e Culto, 14 giugno 1877.
36 Ib., circolare del guardasigilli Tajani ai Prefetti, ai Procuratori Generali, agli Inten-
denti di Finanza del 12 settembre 1886; circolare del Fondo Culto di Forni, 13 ottobre 1886.
37 Ib., Il Prefetto di Caserta al Ministero di Grazia e Giustizia e Culto, 20 novembre
1886.

2.2 Page 12

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126 Francesco Casella
anche la comunità civile. Da qui la politica dello Stato liberale unitario nei confronti
della Chiesa che a volte fu dura ed a volte conciliante, ma sempre comunque attenta a
non peggiorare definitivamente i rapporti stessi con la Chiesa, perché questa aveva un
enorme ascendente sulle popolazioni, specialmente contadine.
La Chiesa, poi, se da un lato oppose una tenace resistenza alle varie iniziative
che lo Stato unitario andava intraprendendo per realizzare il suo programma liberale,
dall’altro, di fronte all’impossibilità di un ritorno al passato, impegnò le sue energie
per una riforma della vita religiosa più consona ai tempi moderni e capace di resistere
all’assalto del laicismo.
A testimonianza dell’interpretazione religiosa degli avvenimenti risorgimentali,
che apparivano ai vescovi una “eversio status”, vi è la relazione ad limina del ve-
scovo di Caserta, mons. Enrico De Rossi che rivela, in epoca ormai già unitaria, il
persistere della mentalità conservatrice da un lato, e dall’altro il timore che si stava
instaurando il sovvertimento di ogni ordine politico, sociale, religioso e morale.
La testimonianza oltre ad esprimere un giudizio sul moto unitario, pone in ri-
salto anche lo zelo pastorale del vescovo di Caserta, che continuò a governare la dio-
cesi, sebbene allontanato per ben tre volte dalla sede. Scriveva il De Rossi nella sua
relazione ad limina:
“Mentre menavo vita tranquilla nella sede episcopale, badando al mio ufficio, e pensavo al-
le determinazioni da prendere per convocare il Sinodo diocesano, scoppiarono i rivolgimenti
civili. Impazzendo gli animi per il desiderio di novità, affin di evitare i pericoli che a me par-
ticolarmente sovrastavano, nel mese di settembre del 1860 mi ritirai a Napoli, dove aven-
do per alcuni giorni dimorato, ritornai alla mia diocesi. Ma vedendo quivi che non potevo
rimanere sicuro, essendo anche sequestrate le rendite della mensa, di nuovo fui costretto ad
andare a Napoli. Assente dunque col corpo, ma presente in spirito, mai da essa mi allonta-
nai. Infatti su tutto ciò che la riguardasse quasi quotidianamente comunicai con lettere con
i miei vicari, che potetti vedere e con essi parlare per la vicinanza del posto... come pure con
altri del mio clero, i quali o per consiglio o per cortesia furono soliti venire spesso da me.
Affinché il popolo fosse ammaestrato con salutari ammonimenti e precetti e si guardasse
da coloro che son contrari alla fede e ai buoni costumi, non tralasciai di quanto in quanto
di inviare delle lettere pastorali e nel tempo della Quaresima, non solo nei principali luo-
ghi, ma anche in ogni paese mi adoperai a far predicare la parola di Dio per mezzo d’ido-
nei ministri. Spesso conferii gli ordini sacri nel mio privato Oratorio o in qualche Chiesa
della Archidiocesi di Napoli, sempre previo esame dei promovendi, diligente perquisizio-
ne dei loro costumi e santi spirituali esercizi. Vacando i benefici, furono da me provvisti a
norma del Concilio Tridentino. Il Sacramento della Confermazione non omisi di ammini-
strare o in casa mia, a quelli che vi si portavano, o agli infermi, nelle loro case, specialmente
infierendo il colera, e, recatomi a Maddaloni, lo amministrai a moltissimi, confluiti ivi an-
che dai paesi vicini. Ma quando mi disposi a fare lo stesso anche a Caserta e in altri luoghi
della diocesi, fu pubblicato un editto dal Prefetto di Terra di Lavoro, col quale si proibiva
ai vescovi della provincia di girare per i luoghi della loro diocesi allo scopo di amministrare
la Cresima, affinché non si suscitasse qualche sommossa di popolo” 38.
Il vescovo, poi, continuava col dire che non c’era pietra che egli non avesse mos-
sa per ritornare nella sua sede, avendo scritto ripetutamente alle autorità civili, che gli
38 ASV SCC, Relatio ad limina, Caserta 1867.

2.3 Page 13

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 127
lasciassero libera la casa episcopale. Quando finalmente la casa fu liberata, egli imme-
diatamente ritornò in sede, accolto con letizia dal clero e dal popolo. Ma, quando ave-
va già ripreso le occupazioni del suo ufficio, non mancarono di quelli che “vel suaden-
te diablo, vel pretio”, distribuirono degli scritti pieni di minaccia, lanciarono sassi nel-
l’episcopio, buttarono fango sul suo stemma episcopale; e infine l’autorità civile gli
mandò una lettera d’ingiunzione ad andarsene immediatamente dalla diocesi. Così per
la terza volta dovette abbandonare Caserta e starsene a Napoli, finché non fu data a tut-
ti i vescovi la possibilità di rientrare nelle rispettive sedi. Nel dicembre del 1866, infat-
ti, il vescovo De Rossi poté rientrare in diocesi “plaudente clero et populo”, per poter
respirare un pò di quella libertà che la condizione dei tempi rendeva ancora possibile e
per amministrare i beni della mensa vescovile, sebbene gravata da molti pesi 39.
Un vasto rinnovamento, in senso spiccatamente religioso delle diocesi di Terra
di Lavoro, lo si ebbe dopo il 1870, sia per le mutate condizioni politiche a seguito
della scomparsa del potere temporale del Papa, sia per le nuove elezioni di vescovi
operate da Pio IX a partire dal 1871, nelle quali prevalsero criteri di pratica pastorale,
oltre che la conoscenza diretta della santa sede dei nuovi eletti, o la conoscenza da
parte dell’arcivescovo di Napoli 40.
Nella diocesi di Caserta, in particolare, continuò ad operare il vescovo mons.
Enrico De Rossi, che favorì le vocazioni sacerdotali e fu larghissimo nella benefi-
cenza. Nel 1869, in occasione del giubileo sacerdotale di Pio IX e per preparare il
Concilio, il De Rossi pubblicò una lettera pastorale piena di afflato religioso 41. Nel
1884, per dare impulso al rinnovamento pastorale nella diocesi, il vescovo celebrò un
Sinodo 42. Sostenne anche, con esito positivo, una lunga vertenza col municipio di
Caserta, per la restituzione di alcuni locali del seminario e rispettive rendite 43. Il ve-
scovo, a causa della tarda età, si ritirò dall’episcopato nel 1893 44 e si spense nel
1897, ricevendo solenni onoranze funebri 45.
Il 1878 iniziò con due avvenimenti di notevole importanza politica: la morte di
Vittorio Emanuele, il 9 gennaio, e la morte di Pio IX, il 7 febbraio. Al primo successe
il figlio Umberto I, al secondo il conclave elesse come successore il cardinale Gioac-
chino Pecci, che prese il nome di Leone XIII 46.
L’attesa riconciliazione tra lo Stato e la Chiesa non avvenne 47, anzi i rapporti
39 Ib.
40 Alberto MONTICONE, I vescovi meridionali: 1860-1878, in AA. VV., Chiesa e religio-
sità..., Vol. I, pp. 58-100; Mario BELARDINELLI, L’exequatur ai vescovi italiani dalla legge delle
Guarentigie al 1878, in AA. VV., Chiesa e religiosità..., Vol. III, pp. 5-42.
41 Civiltà Cattolica, serie VII, Vol. VIII (1869), p. 468.
42 Diocesi di Caserta, Cronologia dei vescovi casertani, a cura della Società di Storia
Patria di Terra di Lavoro, Caserta 1984, pp. 78-82.
43 ASCE, Gab. Pref., b. 52, fs. 618, vertenza tra il comune di Caserta ed il vescovo De
Rossi, 1889-1890.
44 Nel governo della diocesi gli successe Mons. Gennaro Cosenza.
45 ASCE, Gab. Pref., b. 53, fs. 639, onori funebri per la morte di Mons. De Rossi.
46 Per il periodo cf. G. CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, Vol. VI, Lo sviluppo del
capitalismo e del movimento operaio. Milano, Feltrinelli 1986.
47 G. CANDELORO, Lo sviluppo del capitalismo..., pp. 330-335.

2.4 Page 14

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128 Francesco Casella
divennero particolarmente tesi. Si ebbe un forte incremento dell’anticlericalismo, do-
vuto non solo alla questione romana, ma anche alla diffusione del positivismo ed al
ruolo decisivo che assunse la massoneria nella vita politica italiana. Dopo la forte po-
litica di Francesco Crispi e la convulsa crisi di fine secolo, la situazione cambiò solo
in seguito alle affermazioni dei socialisti, alla partecipazione dei cattolici alla vita po-
litica e al nuovo corso politico di Giolitti 48. Il rapporto dialettico che si svolgeva a li-
vello nazionale tra Stato e Chiesa coinvolse anche la provincia di Caserta, ormai pie-
namente inserita nella vita della nazione con tutto il carico della questione meridio-
nale, che condivideva con tutto il meridione d’Italia.
2. La fondazione dell’istituto salesiano di Caserta
2.1 I preliminari e l’acquisto del terreno (1895-1896)
Nell’Ottocento sono stati fondati ventitré nuovi istituti religiosi maschili 49;
uno di essi è la congregazione salesiana, dedita all’educazione della gioventù,
fondata nel 1859 da San Giovanni Bosco 50, che cominciò a riscuotere una benevola
accoglienza, tanto che le domande di aperture di nuove case, a partire dalla fine
degli anni 70 dell’Ottocento, si moltiplicarono rapidamente 51. Anche dalla Campania
pervennero a don Bosco delle richieste di aperture di case dopo il suo viaggio a
Napoli, 29 marzo 1 aprile 1880 52. In particolare dalla provincia di Caserta
pervennero delle domande da Teano 53 e da Piedimonte d’Alife 54.
48 Per il periodo cf Arturo Carlo JEMOLO, Chiesa e Stato in Italia dall’unificazione a
Giovanni XXIII. Torino, Einaudi 1974; G. CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, Vol. VII, La
crisi di fine secolo e l’età giolittiana. Milano, Feltrinelli 1989; Emilio GENTILE, L’Italia giolit-
tiana. Bologna, il Mulino 1990; AA. VV., Storia dell’Italia religiosa, Vol. III, a cura di Ga-
briele De Rosa et al. Bari, Laterza 1995; G. MARTINA, Storia della Chiesa. Da Lutero ai nostri
giorni, Vol. III-IV. Brescia, Morcelliana 1995.
49 DIP, Vol. V, coll. 217-218; per una riflessione in merito al loro inserimento nella so-
cietà civile, cf Fulvio DE GIORGI, Le congregazioni religiose dell’Ottocento nei processi di mo-
dernizzazione delle strutture statali, in Luciano PAZZAGLIA (a cura di), Chiesa e prospettive
educative in Italia tra Restaurazione e Unificazione. Brescia, La Scuola 1994, pp. 123-149;
ID., Le congregazioni religiose dell’Ottocento e il problema dell’educazione nel processo di
modernizzazione in Italia, in “Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche”,
n. 1. Brescia, La Scuola 1994, pp. 169-205.
50 DIP, Vol. VIII, coll. 1689-1714; Saverio GIANOTTI, Bibliografia generale di don
Bosco. Vol. I. Bibliografia italiana 1844-1992. Roma, Las 1995; Francis DESRAMAUT, Don
Bosco en son temps (1815-1888). Torino, S. E. I. 1996.
51 ASC D 868 Verbali del Capitolo Superiore, fascicolo II, quaderno n. 2, anno 1878,
pp. 19-21; Ib., 8 febbraio 1879, pp. 85-88; ib., 29 aprile 1879, pp. 1-6; rispettivamente in FDB,
mc 1877 B 8/10; mc 1878 B 12 - C 3; mc 1878 D 10 - E 3; ASC 869 Verbali del Capitolo Su-
periore, Vol. I, f 2 seduta del 28 dicembre 1883; FDB, mc 1880 B 3.
52 ASC A 097, Relazione sul Beato Giovanni Bosco nella sua venuta a Napoli, di mons.
Fortunato Giordano, Napoli 29 agosto 1929; FDB, mc 425 D 9; MB XIV 451-456; BS 4
(1880) 15; Ib., 5 (1880) 7; Nicola NANNOLA, Don Bosco e l’Italia Meridionale. Ispettoria Sale-
siana Meridionale, Tipografia Laurenziana 1987.
53 ASC G 000 Teano, dal 13 agosto 1880; FDB, mc 182 A 2 - B 3; ASC 869 Verbali del

2.5 Page 15

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 129
Dopo la morte di don Bosco il governo della congregazione salesiana fu affi-
dato a don Michele Rua 55. Durante il suo rettorato (1888-1910) pervennero a Torino
dall’Italia Meridionale numerose richieste di aperture di nuove case. Dalla provincia
di Caserta, prima della fondazione dell’istituto nella città, le domande giunsero da
Capua 56, Carinola 57, Itri 58 e Sessa Aurunca 59.
Nel 1895 inopinatamente da Pau (Francia, Bassi Pirenei) giunse a don Rua una
lettera con cui si chiedeva l’apertura di un’opera salesiana a Caserta. La richiesta del
14 giugno 1895 era firmata da Marie Lasserre con mano incerta, perché cieca da
molti anni 60. La benefattrice proponeva a don Rua la fondazione di un’opera di carità
per ragazzi a Caserta, che era la città natale di Maria Immacolata di Borbone, con-
tessa di Bardi, figlia di Ferdinando II re delle Due Sicilie, della quale voleva onorare
la memoria 61. La Lasserre, lasciando completamente libero don Rua circa il genere
Capitolo Superiore, Vol. I, f 8, seduta del 28 febbraio 1884; FDB, mc 1880 C 3; MB XIV 663.
54 ASC F 990 Piedimonte d’Alife, dal 20 settembre 1886; FDB, mc 171 D 2/3. Ora il co-
mune si chiama Piedimonte Matese.
55 Ambrogio PARK, Bibliografia dei Rettori Maggiori della Società Salesiana dal primo
al terzo successore di don Bosco, in RSS 4 (1984) 209-220.
56 ASC F 972 Capua, 21 luglio 1891; FDR, mc 3044 B 7/8.
57 ASC F 972 Carinola, 9 maggio 1892; FDR, mc 3044 D 7 - C 1.
58 ASC F 981 Itri, dal 16 marzo 1893; FDR, mc 3076 D 12 - E 12. Ora il comune di Itri
appartiene alla provincia di Latina.
59 ASC F 999 Sessa Aurunca, dal 6 dicembre 1894; FDR, mc 3142 C 4/9.
60 Le ricerche eseguite presso gli Archivi Municipali di Pau e di Jrançon e l’Archives
départementales des Pyrénées Atlantiques di Pau non hanno consentito fino ad ora di avere i
dati anagrafici di Marie Lasserre. Le notizie sulla sua persona, che ha voluto espressamente
chiudere nell’anonimato, si possono desumere solo dalle lettere in possesso dell’ASC fatte
scrivere dalla stessa Lasserre, o scritte da terzi in merito alle vicende della fondazione dell’isti-
tuto di Caserta. Dalla lettera n. 20, scritta il 24 giugno 1896, sappiamo l’epoca in cui Lasserre
fu colpita dalla cecità: “Et si Dieu daignait exaucer tous mes voeux et me rendre la vue dont je
suis privée depuis 10 ans...”. La data, con una leggera differenza, è confermata dalla lettera n.
44, scritta il 13 maggio 1899: “Je l’ai dèjà priè [don Bosco] pour mois qui suis frappée de cé-
cité depuis bientôt 14 ans”. Le lettere n. 9 e 15 ci fanno conoscere che i suoi affari economici
erano gestiti da un certo L. Squivet, residente a Parigi. La lettera del conte Mino de Conti, gen-
tiluomo d’onore di S. A. R. il Duca di Parma, del 14 aprile 1896, offre altre notizie interessanti
sulla Lasserre. A don Rua che chiedeva l’approvazione dei progetti per l’erigendo istituto di
Caserta, su indicazione della stessa Lasserre, il Duca di Parma faceva rispondere: “A M.lle M.
Lasserre risale interamente ed esclusivamente il merito di tale fondazione cui essa ha destinato
il frutto dei suoi risparmi su di una pensione che annualmente Sua Altezza le passa. M.lle Las-
serre che un tempo fece parte della Casa di Sua Altezza in qualità di istitutrice aveva già messo
a parte Sua Altezza Ducale de’ suoi progetti sui quali le chiedeva, semplicemente per atto di ri-
spettosa deferenza, consigli che Sua Altezza non mancò di fargli (sic!) avere nei limiti delle
Sue non speciali cognizioni in materia”, cf ASC F 423 Caserta, lettera: Conte Mino de Conti -
Reverendo Signore, Schwrzau 14 aprile 1896; FDR, mc 3228 E 10/12.
61 Ferdinando II, re delle Due Sicilie, dopo aver sposato Maria Cristina di Savoia, che
morì in seguito alla nascita di Francesco duca di Calabria e futuro Re (1836-1894), sposò in se-
conde nozze Maria Teresa d’Austria, da cui ebbe dodici figli. Maria Immacolata Luisa di Bor-
bone fu l’undicesima e nacque a Caserta nel 1855. La principessa Maria Immacolata, esule a
Roma con la corte di Francesco II, re delle Due Sicilie, ivi educata religiosamente da un padre
gesuita, andò sposa a 18 anni nel 1873 ad Enrico, conte di Bardi, fratello del duca Roberto di

2.6 Page 16

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130 Francesco Casella
di opera che doveva sorgere, poneva subito a sua disposizione 200.000 franchi 62.
Don Rua, che riceveva continue richieste dall’Europa, dall’America e dall’Italia
per l’apertura di nuove opere 63, che nel 1892 aveva fatto un viaggio in Sicilia e nel-
l’Italia Meridionale 64, per cui era ben consapevole dei problemi pastorali ed educativi
che aveva il meridione d’Italia, che nel 1894 aveva autorizzato l’apertura della casa
di Castellammare di Stabia (NA) 65, fece rispondere alla Lasserre, tramite don Cele-
stino Durando 66, incaricato di tenere la corrispondenza in merito alle richieste di fon-
dazione 67, che si accettava in linea di massima la proposta e che si sarebbe informato
il vescovo di Caserta 68.
In data 26 giugno 1895 Marie Lasserre, con una lettera indirizzata a don Du-
rando nella quale esprimeva il suo stato d’animo, ringraziava don Rua per aver accet-
tato la proposta, confermava la libertà di scelta da parte dello stesso circa il genere del-
l’opera ed esprimeva il desiderio di restare sconosciuta, pur continuando ad interes-
sarsi dell’impianto e dello sviluppo dell’opera a cui pensava da molti anni 69. Chiedeva
a don Durando di continuare ad indirizzare le lettere presso le M.lles Kreuzburg, Villa
Parma. Stabilita la residenza a Cannes, morì a soli 19 anni nel 1874 a Pau, ove viveva Marie
Lasserre, che godeva dell’amicizia della principessa e di cui ammirava la vita pia e religiosa (cf
la lettera n. 17). Della principessa Maria Immacolata di Borbone trascriviamo il certificato del-
l’atto di morte, che ci è stato trasmesso dall’Archivio Municipale di Pau in data 6 giugno 1996:
“Copie d’un Acte. L’an mil huit cent soixante-quatorze et le vingt trois août à onze heures et
demie du matin, devant nous Adjoint délégué Officier de l’Etat Civil de la Ville de Pau, dépar-
tement des Basses-Pyrénées, sont comparus Messieurs Léopold Marquis Malaspina, âgé de
quarante trois ans, domicilié à Cannes et Pierre Major Quandel âgé de quarante quatre ans, do-
micilié à Munich, lesquels nous ont déclaré que Son Altesse Royale la Princesse Marie Imma-
culée-Louise de Bourbon, âgée de dix neuf ans, née à Caserte (Italie), domiciliée à Cannes
(Alpes Maritimes), est décédée aujourd’hui à dix heure dix minutes du matin en cette ville
maison Bar (Grand Hôtel), avenue du Grand, et ont les déclarant signé avec nous le présent
acte après qu’il leur en a été fait lecture. [Annotazione]: épouse de Son Altesse Royale le
Prince Henri de Bourbon, Comte de Bardi, hôtel (rue Montpensier) - Marquis Léopold Mala-
spina Major Pierre Quandel”. Da notare che maison Bar Grand Hôtel, dove viveva la princi-
pessa, oggi si chiama “rue O’Quin”.
62 Vedi lettera n. 1. Per le indicazioni archivistiche ed il testo delle singole lettere della
Lasserre numerate progressivamente cf la seconda parte. Circa la disponibilità finanziaria della
benefattrice, oltre ciò che è stato già detto, vedi anche la lettera n. 17, che parla di legati lasciati
dalla principessa Maria Immacolata alla Lasserre.
63 ASC D 869 Verbali del Capitolo Superiore, Vol. I, f 158, seduta del 12 luglio 1897;
FDR, mc 4242 B 7.
64 Ib., f 134v, seduta del 9 marzo 1892; BS 4 (1892) 74: Il viaggio di don Rua in Sicilia.
65 ASC F 423 Castellammare di Stabia; Ib., F 781, Cronaca (1894-1965); BS 1 (1894)
6-7; Ib., 12 (1894) 261; Ib., 1 (1895) 2.
66 DBS, pp. 113-114.
67 ASC D 868 Verbali del Capitolo Superiore, fasc. II, quaderno 2, anno 1878, pp. 19-
21; FDB, mc 1877 B 8/10.
68 Nota di risp. sul mrg sup f 1r in data 20 giugno 1895 della lettera n. 1.
69 Vedi lettera n. 2. Lo stesso desiderio lo esprimeva ancora nella lettera n. 3: “Vous
n’oublierez pas ce que je vous ai déjà instamment recommandé à savoir: que je désire rester
ignorée; il n’est pas nécessaire que mon nom paraisse nulle part, soit dans votre Bulletin Salé-
sien, soit ailleurs”.

2.7 Page 17

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 131
Petit Champ, Pau, Basses Pyrénées, come aveva già indicato nella prima lettera 70. Le
tre sorelle, dedite anch’esse a delle opere di carità, erano una vera “Provvidenza” per
Marie Lasserre, poiché esse, alternandosi, avevano “la bonté d’écrire et de lire” le let-
tere, che lei controfirmava come poteva a causa della cecità 71.
La risposta di don Durando: “Tratteremo col vescovo di Caserta e poi informerò
su tutto” 72, provocava la nuova lettera della Lasserre del 6 luglio 1895: “Je désire ar-
demment arriver le plus tôt possible, non seulement aux préliminaires mais en outre à
l’exécution complète de la fondation. Je prie Don Rua d’y mettre tout son zèle et
toute son activité” 73. Don Durando, dovendo andare a Napoli 74, si incontrò col ve-
scovo di Caserta, mons. Gennaro Cosenza 75, che si dimostrò felice per il progetto:
“Quanto sarei fortunato se potessi avere nella mia Diocesi una casa pei fanciulli ab-
bandonati! 76”, poiché era molto avvertito il problema dell’analfabetismo e dell’istru-
zione dei ragazzi.
La gioia di mons. Cosenza era motivata anche dal fatto di poter estendere, tra-
mite una nuova congregazione religiosa, l’azione pastorale educativa nella diocesi di
Caserta, che in seguito alle leggi di soppressione aveva subito dei tagli notevoli:
70 Su indicazione dell’Archivio Municipale di Pau (4 giugno 1996, prot. 1996/598
CJ/MD) si è appreso che la Villa Petit Champ tra il 1901 ed il 1904 faceva parte del comune di
Jurançon (nome che compare unito a Pau nella lettera n. 5). Dopo il 1904 Villa Petit Champ
non figura più negli Annuaires des Basses-Pyrénées, ma da allora una strada del comune di Ju-
rançon porta il nome di “Avenue Kreuzburg”. L’ Archivio Municipale di Jurançon con lettera
dell’11 luglio 1996, prot. 12237, ci ha comunicato quanto segue. M.me Kreuzburg, vedova,
nata nel 1821 e deceduta l’11 agosto 1909 a 88 anni, aveva tre figlie: Césarie, morta a 75 anni
il 2 marzo 1922, Gertrude e Angela; dal 1883-84 risiedevano a Jurançon. Le tre sorelle con la
madre avevano fondato il “College Saint Joseph”, affidato ai Fratelli della Scuola Cristiana di
Jean Baptiste de la Salle. La prima pietra era stata posta il 6 febbraio 1894, ma la scuola fu se-
colarizzata nel 1905 con un permesso speciale del Superiore Generale della Congregazione.
L’Archives Départementales Pyrénées Atlantiques di Pau, con lettera del 26 giugno 1996, prot.
601 CS/NP oltre a confermare i nomi delle sorelle Kreuzburg, ci ha comunicato che esse risul-
tavano proprietarie di diverse terre, come si evince dai registri del catasto del comune di Ju-
rançon. Queste notizie sono confermate anche dalla Lasserre, cf lettera n. 19. Non è da esclu-
dere pertanto un influsso delle sorelle Kreuzburg sulla decisione di Marie Lasserre di fondare
un’opera per i ragazzi a Caserta.
71 Vedi lettera n. 2.
72 Nota di risp. sul mrg sup f 1r in data primo luglio 1895 della lettera n. 2.
73 Vedi lettera n. 3.
74 Nota di risp. sul mrg sup f 1r in data 30 luglio 1895 della lettera n. 3.
75 Nato a Napoli il 5 marzo 1852, cresimato il 6 agosto 1863, ordinato sacerdote il 12 lu-
glio 1874, dottore in teologia presso l’Università di Napoli, professore di teologia nel semi-
nario arcivescovile di Napoli e nell’Ospizio ecclesiastico, intitolato a Maria, per i chierici ed i
sacerdoti che non erano della diocesi di Napoli, fu consacrato vescovo il 23 giugno 1890 e pro-
mosso alla sede di Dioclea in Frigia; deputato ausiliare del vescovo Luigi Sodo di Telese, fu
trasferito a Caserta il 12 giugno 1893; fu nominato vescovo assistente al soglio pontificio il 28
luglio 1898; fu trasferito a Capua il 4 marzo 1913; fu trasferito, in certo modo, alla sede arci-
vescovile titolare di Cirro in Siria il 2 gennaio 1930; morì il 20 marzo 1930; cf HC, Vol. VIII,
pp. 188 e 246.
76 ASC F 423 Caserta, lettera: Gennaro, vesc. Cosenza-Don Celestino Durando, 11 lu-
glio 1895; FDR, mc 3227 B 10/12.

2.8 Page 18

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132 Francesco Casella
“Monasteriorum sive virorum sive mulierum nonnulla residua sunt. Inter priora sunt
illud Fratrum Minorum S. Petri de Alcantara in urbe Marthanicii, Patrum a Doctrina Ch-
ristiana in Ecclesia S. Petri ad Montes, necnon aliud Fratrum Capucinorum in urbe Mag-
dalunis. Deinceps sunt Mulierum Claustralium Monasterium Magdalunis sub regula S.
Dominici, recessus unus Casertae sub eadem S. Dominici Regula, atque alius Puteanelli,
qui vicus Casertae est, Sororum a Stigmatibus S. Francisci nuper fundatus, necnon
plures domus Sororum Charitatis unaquae Filiarum Charitatis a S. Vincentio a Paulo fun-
datarum. Adest et alius recessus Monialium Angelicarum, sed eae sine regulis adprobatis
neque per Episcopalem auctoritatem exstant” 77.
Don Rua come segno di stima verso il vescovo, con cui si era instaurato un’ottima
collaborazione, e per esplorare il terreno, inviò alcuni salesiani per le celebrazioni delle
nozze d’argento sacerdotali di mons. Cosenza, che espresse tutta la sua riconoscenza 78.
Il 5 agosto Lasserre manifestava la sua soddisfazione per l’accoglienza che il
vescovo di Caserta aveva fatto della sua proposta, mentre era in attesa di “détails
ultérieurs” circa l’acquisto del terreno o altra proprietà, per dare disposizioni al suo
agente di Parigi che trattava i suoi affari economici 79.
In realtà era già iniziato il complesso iter della ricerca e dell’acquisto del suolo
in cui erano impegnati a Caserta il vescovo mons. Gennaro Cosenza e il suo segre-
tario don Cesare Carbone, a Roma don Cesare Cagliero procuratore generale dei sale-
siani 80, a Torino don Michele Rua e don Celestino Durando.81 Il periodo intercorso
tra l’agosto 1895 ed il febbraio 1896 servì per giungere all’acquisto del terreno del
sig. Preziosi il 21 febbraio 1896, dopo aver scartato altre ipotesi: convitto Vanvitelli,
asilo infantile di cui era proprietario il comune di Caserta, il vecchio Seminario ed in-
fine i terreni di proprietà del sig. Michele Tammaro e del sig. De Rosa, perché erano
gravati da ipoteche.
77 ASV SSC, Relatio ad limina del vescovo Gennaro Cosenza, Caserta 1887.
78 ASC F 423 Caserta, lettera Gennaro, ves. Cosenza - Don Michele Rua, Caserta 31 lu-
glio 1895; FDR, mc 3227 C 1/3: “Sono immensamente tenuto alla sua bontà ed a quella dei suoi
figliuoli, qui dimoranti, per la parte presa alle feste delle mie sacerdotali nozze d’argento... Ab-
bia dunque tutta l’espressione della mia gratitudine e tutto l’affetto di un cuore riconoscente al
tanto bene, che i suoi figli fanno in mezzo al popolo, che è entusiasto per loro e che benedice ogni
dì alle loro opere”.
79 Vedi lettera n. 4.
80 DBS, pp. 63-64. Don Cesare Cagliero, procuratore generale (1887-899) della congre-
gazione salesiana presso la santa sede, era anche ispettore dell’Ispettoria romana, a cui giuridi-
camente doveva appartenere la casa di Caserta. Sull’origine delle ispettorie salesiane, cf Tar-
cisio VALSECCHI, Origine e sviluppo delle ispettorie salesiane. Serie cronologica fino al 1903,
in RSS 3 (1983) 252-273; dall’anno 1904 al 1926, in RSS 4 (1984) 111-124; dall’anno 1927 al
1981, in RSS 5 (1984) 275-294.
81 ASC F 423 Caserta, oltre le lettere di Marie Lasserre, cf lettera: Gennaro, vesc. Cosen-
za - Don Celestino Durando, Caserta 19 agosto 1895; FDR, mc 3227 C 6/7; lettera: Cesare Cagliero
- Celestino Durando, Caserta 1 settembre 1895; FDR, mc 3227 C 8/12 (è una relazione sui fab-
bricati esaminati); lettera: Gennaro, vesc. Cosenza - Don Michele Rua, Caserta 27 settembre 1895;
FDR, mc 3227 D 1/14; lettera: Giuseppe Bertello - Cesare Cagliero, Messina 27 settembre 1895;
FDR, mc 3227 D 5/6 (aveva visitato Caserta su invito del Cagliero, che informa don Durando il
1 ottobre 1895; FDR, mc 3227 D 7); lettera: Cesare sac. Carbone - Molto Rev. Signore, Caserta
18 ottobre 1895; FDR, mc 3227 E 3; lettere: Cesare Cagliero - Celestino Durando, Roma 29 ot-

2.9 Page 19

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 133
Durante questo tempo Marie Lasserre seguì tramite la corrispondenza epistolare
le varie vicende.
Il 28 settembre 1895, rivolgendosi direttamente a don Rua, la benefattrice si la-
mentava di non aver più notizie dal 30 luglio scorso 82. Don Durando si affrettò a ri-
spondere e il 2 ottobre scriveva: “Il nostro procuratore generale di Roma sta ora trat-
tando col vescovo di Caserta per l’acquisto di un fabbricato conveniente. Ne furono
proposti tre” 83. L’11 ottobre 1895 Lasserre manifestava soddisfazione per le notizie,
ma incalzava: “Dès que le marché sera conclu vous voudrez bien me l’annoncer et me
dire en peu de mots, l’étendue et le plan de ce bâtiment, ainsi que vos projets sur les
oeuvres que vous compter y étabilir pour les besoines de la population de Caserte” 84.
Tuttavia restava su un piano concreto, perché il 19 ottobre 1895 scriveva sul modo di
gestire il problema economico, dopo che s’era intesa col suo agente d’affari a Parigi 85.
Nel frattempo erano falliti i tentativi di acquistare uno dei tre fabbricati pro-
posti e si stava trattando l’acquisto di un terreno. Don Durando assicurava che si sa-
rebbe subito inviato il disegno 86. Lasserre non mancò di manifestare la sua delu-
sione il 2 novembre 1895: “Je pense avec une sorte de tristesse que s’il a fallu cinq
mois pour en arriver à cette décision, il faudra des années pour que le bâtiment soit
en état de réunir les oeuvres auxquelle il est déstiné”, tuttavia si rimetteva alle deci-
sioni prese 87 e comunicava in oltre che il suo agente di Parigi si sarebbe messo in
contatto con don Rua 88. Don Durando, che aveva ricevuto un parere confortante da
tobre 1895; FDR, mc 3227 E 7/10; Roma 5 novembre 1895; FDR, mc 3228 A 2/3; Roma 1 di-
cembre 1895; FDR, mc 3228 A 12 - B 1; ASC D 869 Verbali del Capitolo Superiore, Vol. I, f 149v,
seduta del 3 dicembre 1895; FDR, mc 4242 A 2; ASC F 423 Caserta, lettera: Cesare Carbone - Ce-
sare Cagliero, Caserta 12 dicembre 1895; FDR, mc 3228 B2/3; lettere: Cesare Cagliero - Celesti-
no Durando, Roma 13 dicembre 1895; FDR, mc 3228 B 4; Roma 24 dicembre 1895; FDR, mc
3228 B 8/10; Roma 2 gennaio 1896; FDR, mc C 1/2; Roma 12 gennaio 1896; FDR, mc 3228 B
11/12; Roma 23 gennaio 1896; FDR, mc 3228 C 3/8; lettera: Antonio sac. Buzzetti - Celestino Du-
rando, Castellammare [di Stabia] 19 febbraio 1896; FDR, mc 3228 C 12 - D 2; Lettere: Cesare Ca-
gliero - Celestino Durando, Roma 20 febbraio 1896; FDR, mc 3228 D 3; Roma 22 febbraio 1896;
FDR, mc 3228 D 4 (annuncia che il giorno prima era stato stipulato l’atto di acquisto del terreno).
Per integrare le fonti occorre consultare la trascrizione di altri documenti conservati in
ASC F 778 Caserta, Cronaca della casa di Caserta dalle origini 1897 al 1930, pp. 1-29 (si
tratta di un registro, che contiene in una prima parte la trascrizione di lettere e documenti ed in
una seconda parte la cronaca della casa, per altro lacunosa per gli anni 1899-1904, per fermarci
all’arco di tempo della ricerca). Per il documento notarile circa l’acquisto del terreno del Pre-
ziosi da parte dei Salesiani, cf ASC Sezione Economato, Caserta, Atto di compravendita tra il
Sig. Giuseppe Preziosi ed il sac. Luigi Bilieni (quale procuratore di don Cesare Cagliero, a sua
volta procuratore del sig. Giuseppe Rossi, amministratore della Società Anonima La Dora, con
sede in Torino), rogato dal notaio Luigi Michitto, il 21 febbraio 1896. Per una sintesi dell’iter
in merito alle trattative ed all’acquisto del terreno, cf Nannola, pp. 19-26.
82 Vedi lettera n. 5.
83 Nota di risp. sul mrg sup f 1r in data 2 ottobre 1895 della lettera n. 5.
84 Vedi lettera n. 6.
85 Vedi lettera n. 7.
86 Nota di risp. sul mrg sup f 1r in data 25 ottobre 1895 della lettera n. 7.
87 Vedi lettera n. 8.
88 Vedi lettera n. 9 di L. Squivet, che comunicava la sua proposta in merito al trasferi-
mento del denaro dalla Francia in Italia.

2.10 Page 20

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134 Francesco Casella
don Cesare Cagliero circa l’acquisto del terreno Tammaro, si affrettò a tranquilliz-
zare la benefattrice e, pensando di poter giungere al compromesso, chiese 20.000
franchi e prospettava che: “Fatto l’acquisto, si preparerà ogni cosa per la costruzione
nell’inverno, nella primavera si comincerà la fabbrica che speriamo finisca nel 1896
e cominciare l’istituto nel 1897” 89. Il 9 novembre Lasserre ringraziava per le notizie
ricevute, ma chiedeva che nel contratto non figurasse il suo nome bensì quello dei
salesiani 90. Sicura che il contratto fosse stato stipulato — in realtà il tentativo di ac-
quistare il terreno del sig. Tammaro era naufragato perché il terreno era gravato da
ipoteche — la benefattrice chiedeva a don Durando, in data 23 dicembre 1895, che i
progetti fossero inviati al Duca di Parma 91 e che lei fosse avvisata in tempo per la
posa della prima pietra, perché desiderava mandare delle medaglie da deporre nelle
fondamenta 92.
La notizia della rottura delle trattative con il Tammaro, comunicata da don Du-
rando il 30 dicembre 1895, prostrò un po’ l’animo della Lasserre, che riprendendo la
corrispondenza il 10 febbraio 1896 manifestava qualche perplessità sulle intenzioni
del vescovo di Caserta circa l’opera che doveva sorgere nella città 93.
Invece il vescovo con il suo segretario ed i salesiani interessati si stavano ado-
perando moltissimo. Infatti dopo che era stato rifiutato il terreno del sig. De Rosa,
anch’esso gravato da ipoteca, si arrivò alla proposta del sig. Giuseppe Preziosi che
fu accettata con la stipula dell’atto notarile il 21 febbraio 1896. Avutone notizia, il
25 febbraio 1896 Lasserre chiedeva di porre l’istituto sotto la protezione “du Très
Saint Coeur de Marie” e manifestava l’intenzione di donare anche la statua della
Madonna da porre nella cappella 94.
89 Nota di risp. sul mrg sup f 1r in data 6 novembre 1895 della lettera n. 8.
90 Vedi lettera n. 10. Con la lettera n. 11 si manifestava tranquilla, perché la prima
somma inviata da L. Squivet, era stata ricevuta.
91 A Carlo III (Ferdinando Carlo Maria Giuseppe Vittorio Baldassarre), nato il 14 gen-
naio 1823 e assassinato il 26 marzo 1854, era succeduto nel Ducato di Parma e Piacenza il fi-
glio Roberto, nato il 9 luglio 1848, sotto la reggenza di Maria Luisa di Borbone, che governò
fino allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza del 1859. Dell’assassinio del duca di
Parma Carlo III ne parla anche don Bosco nella Storia d’Italia, in OE XXXVII 431-432. Lo
stesso don Bosco con una lettera del 28 luglio 1882 si rivolse al duca Roberto, conosciuto a
Nizza, per chiedere un sussidio per aprire una casa a Parma, cf il testo allografo in ASC A 198,
fascicolo 43-3, lettera n. 54, pp. 37-39; MB XV 302-304. Il duca Roberto inviò a don Bosco
£. 10.000, cf MB XV 754. Con il duca Roberto, morto nel 1907, Marie Lasserre, già istitutrice
presso la corte di Parma, era rimasta in contatto e gli aveva fatto conoscere il suo progetto in
merito alla fondazione da realizzare a Caserta. Dalla Lasserre sappiamo che il duca aveva se-
dici figli e che viveva nel castello di Schwarzau presso Neunkirchen (Bassa Austria), cf lettera
n. 1. Il desiderio di far conoscere i progetti della casa di Caserta al duca e di riceverne la sua
approvazione ritorna anche nelle lettere n. 14; 16; 18; 23; 41 (in quest’ultima Marie Lasserre
invita don Durando a pregare e a far pregare per la principessa di Bulgaria, figlia del Duca di
Parma, morta lasciando orfani quattro figli; in merito cf anche le lettere n. 42 e 43).
92 Vedi lettera n. 12 e 14.
93 Vedi lettera n.13.
94 Vedi lettera n. 14, nella quale sono da leggere con interesse anche le osservazioni in
merito alla direzione dei lavori e degli operai. Sempre attenta, poi, anche alla parte economica,
la benefattrice fece inviare dal suo agente di Parigi il secondo versamento, cf lettera n. 15.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 135
2.2 Costruzione ed inaugurazione dell’istituto e della chiesa (1896-1898)
Don Rua incaricò don Antonio Buzzetti 95 di seguire la costruzione progettata
dall’ingegnere Domenico Santangelo 96, dopo che si era abbandonata l’ipotesi dei di-
segni eseguiti da don Luigi Perino 97. Eseguiti i contratti di appalto il 21 aprile 1896,
don Rua per la posa della prima pietra inviò una sua circolare l’8 giugno 1896 e par-
tecipò personalmente alla cerimonia, che si svolse il 14 giugno 1896 presieduta dal
vescovo di Caserta mons. Gennaro Cosenza. I lavori procedettero alacremente. Il 9
maggio 1897 si inaugurò una cappella provvisoria; l’8 dicembre l’Oratorio festivo,
iniziato già durante l’estate; ad anno scolastico inoltrato iniziarono a funzionare al-
cune classi della scuola elementare, poiché v’erano state delle difficoltà frapposte
dall’ufficiale sanitario. Il 3 ottobre 1898 iniziarono le scuole regolarmente; l’8 di-
cembre 1898 don Rua inviava una nuova circolare per l’inaugurazione della chiesa,
che avvenne il 15 dicembre 1898, cui partecipò lo stesso don Rua 98.
95 Nato il 27 marzo 1855 a Caronno Ghiringhello (Como), fece la vestizione chiericale a
Lanzo il 28 settembre 1877 per le mani di don Bosco; emise la professione perpetua dei voti
religiosi il 10 settembre 1879 a Lanzo; fu ordinato sacerdote a Ivrea il 17 dicembre 1881; dopo
aver diretto i lavori della costruzione della casa di Caserta ne fu direttore incaricato per l’anno
1897-1898; ricoprì altri incarichi nella congregazione salesiana; morì a Castelnuovo d’Asti
(oggi Don Bosco) il 2 dicembre 1921.
96 Nato il 22 gennaio 1867 e morto il 13 settembre 1950.
97 Nato il 19 gennaio 1863 a Caselle Torinese (Torino), fece la vestizione chiericale il 3
novembre 1881 per le mani di don Bosco; emise la professione perpetua dei voti religiosi il 7
ottobre 1882 a S. Benigno; fu ordinato sacerdote a Torino il 18 dicembre 1886; morì a Torino il
6 settembre 1924. Durante il periodo in esame era direttore a Gualdo Tadino (Perugia) 1895-
1901. Per i disegni in merito alla casa di Caserta, cf ASC F 423 Caserta, lettera: Cesare Ca-
gliero - Celestino Durando, Roma 24 febbraio 1896; FDR, mc 3228 D 5; lettera: Luigi Perino -
Celestino Durando, Gualdo Tadino 27 febbraio 1896; FDR, mc 3228 D 10/12.
98 ASC F 423 Caserta, oltre le lettere di Marie Lasserre, cf lettera: Antonio Buzzetti -
Celestino Durando, Castellammare [di Stabia] 11 marzo 1896; FDR, mc 3228 E 1/3; lettera:
Cesare Cagliero - Domenico sac. Belmonte, Roma 16 marzo 1896; FDR, mc 3229 C 1/2; let-
tera: Antonio Buzzetti - Celestino Durando, Castellammare [di Stabia] 3 maggio 1896; FDR,
mc 3229 A 5/6; Circolare a stampa di don Rua, Caserta 8 giugno 1896; FDR, mc 3229 C 3/6;
lettera: Antonio Buzzetti - Domenico Belmonte, Caserta 2 agosto 1896; FDR, mc 3229 C 7/8;
lettera: Antonio Buzzetti - Michele Rua, Caserta 9 novembre 1896; FDR, mc 3229 C 9/11; let-
tera: Celestino Durando - Antonio Buzzetti, Torino 22 giugno 1897; FDR, mc 3229 E 5; let-
tera: Antonio Buzzetti - Celestino Durando, Caserta 20 agosto 1898; FDR, mc 3230 B 4/6.
Per integrare le fonti cf ASC F 778 Caserta, Cronaca della casa di Caserta dalle origini
1897 al 1930, sezione documentaria pp. 29-109, sezione cronaca pp. 116-119; N. NANNOLA,
Lettere inedite di don Rua conservate presso l’Archivio Salesiano di Caserta, in RSS 8 (1986)
73-125 (in particolare quelle indirizzate a don Buzzetti); per la risposta alle difficoltà avanzate
dall’ufficiale sanitario, cf ASC F Caserta, Condizioni di salubrità del nuovo edificio dei Sale-
siani di Caserta. Risposta all’ufficiale sanitario. Caserta, Premiato Stabilimento Tipografico
Sociale 1897 (la risposta, formulata il 20 settembre 1897, è a firma dell’Ing. Luigi Fabricat,
Assessore delegato ai Lavori Pubblici, e del Dott. Ferdinando Eboli, Assessore delegato all’I-
giene e Sanità Pubblica); per le visite di don Rua a Caserta e le varie inaugurazioni, cf Angelo
AMADEI, Il Servo di Dio Michele Rua. Vol. I. Torino, S.E.I. 1931, pp. 723 e 824; BS 7 (1896)
195; Ib., 8 (1896) 201ss; Ib., 1 (1897) 3; Ib., 1 (1898) 3; Ib., 9 (1898) 240; Ib., 1 (1899) 6; Ib.,
2 (1899) 49; per una sintesi sul periodo in questione, cf Nannola, pp 26-48. In merito alla co-

3.2 Page 22

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136 Francesco Casella
Marie Lasserre seguì con molto interesse tutta la fase della costruzione. Il 7
aprile 1896 manifestava la sua gioia per la notizia della partecipazione di don Rua
alla posa della prima pietra, approvava pienamente i progetti e chiedeva di essere co-
stantemente informata dei lavori, mentre anticipava col suo cuore “l’inauguration dé-
finitive 99”. Invitata ad indicare un nome da porre nell’atto da depositare nelle fonda-
menta, rispose che era sospinta ad indicare quello di Maria Immacolata di Borbone,
contessa di Bardi, figlia di Ferdinando II, re delle Due Sicilie, che: “par les legs
qu’Elle m’a fait en mourant et que j’ai capitalisé jusqu’à ce jour”, le aveva consentito
di poter realizzare l’opera di Caserta, dedicata alla sua memoria e suo costante pen-
siero dopo la morte della principessa. Realisticamente, però, data la situazione poli-
tica dell’Italia, soggiungeva: “Il faudrait de la prudence au sujet du nom de la P.sse; le
faire connaître publiquement pourrait exciter de l’ombrage sous le régime actuel,
étant une fille du Roi de Naples” 100. Chiedeva, infine, che l’opera in costruzione
fosse posta sotto il titolo del Sacro Cuore di Maria 101.
Invitata a partecipare alla posa della prima pietra, la benefattrice il 5 giugno
1896 rispose che la sua infermità non glielo consentiva, ma che se Dio le avesse fatto
ricuperare la vista sarebbe volata a Caserta. Nel frattempo si univa spiritualmente e il
24 giugno, dopo aver ricevuta la relazione della cerimonia da parte di don Rua mani-
festava con dolce effusione tutta la gioia della sua anima 102.
Il 30 marzo 1897, mentre si stava per inaugurare una cappella provvisoria, mani-
festava il desiderio di donare un calice ed una pisside per l’inaugurazione della chiesa 103.
Il vescovo di Caserta, nel frattempo, aveva chiesto di ampliare la chiesa per ren-
derla più rispondente ai bisogni pastorali della zona, in realtà aveva in mente di eri-
gerla a parrocchia come vedremo. Marie Lasserre, interpellata su questo cambio del
progetto, il 17 aprile 1897 lasciava a don Rua ampia libertà di decisione in merito 104.
Con la lettera del 18 giugno 1897 Marie Lasserre manifesta la sua preoccupa-
zione per Caserta, dato le notizie poco rassicuranti che giungevano dall’Italia 105. In-
fatti, dopo l’autoritaria politica di Francesco Crispi (1818-1901) e le sue dimissioni
determinate anche dalla disastrosa politica coloniale e dalla sconfitta di Adua (1-3-
1896), l’Italia stava attraversando un periodo difficile. Il governo fu affidato il 10
marzo 1897 ad Antonio Sarabba Di Rudinì (1839-1908), che dovette liquidare la
guerra d’Africa e destreggiarsi tra l’opposizione dei socialisti e quella dei cattolici in-
struzione dell’istituto riportiamo in oltre la testimonianza di un giornale che, nel tracciare un
profilo della città di Caserta, pubblica il disegno del prospetto della chiesa con le due ali adia-
centi: “Quasi a ridosso dell’Episcopio, nella via Colombo, si sta costruendo, per opera dei frati
Salesiani, un vasto ospizio che, quando sarà compiuto, concorrerà non poco ad abbellire questa
città”, cf Supplemento mensile illustrato del Secolo, Le cento città d’Italia: Caserta, anno
XXXI, Milano 31 luglio 1896.
99 Vedi lettera n. 16.
100 Vedi lettera n. 17; cf anche le lettere n. 1; 14; 20; 21; 22; 57.
101 Vedi lettera n. 17; cf anche le lettere n. 26; 34.
102 Vedi lettere n. 18; 19; 20; 21.
103 Vedi lettera n. 22; cf anche le lettere n. 24 e 26.
104 Vedi lettera n. 23.
105 Vedi lettera n. 25.

3.3 Page 23

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 137
transigenti. In politica interna il Di Rudinì sembrò ispirarsi in parte alle idee di
Giorgio Sidny Sonnino (1847-1922) pubblicate sulla rivista Nuova Antologia il primo
gennaio 1897 nell’articolo: “Torniamo allo Statuto”, che individuava i maggiori peri-
coli per lo Stato nel socialismo e nel clericalismo. Il Di Rudinì, infatti, ebbe delle im-
pennate autoritarie anche contro i cattolici.
Tra giugno ed agosto la benefattrice manifesta più volte la sua soddisfazione e
la sua riconoscenza a Dio per le varie attività che stavano per iniziare 106.
Di contro alle richieste di finanziare con altre somme la chiesa, ingrandita per
desiderio del vescovo che parla di parrocchia, Marie Lasserre il 4 dicembre 1897,
dopo aver ricapitolato le somme già versate scriveva: “Lorsque j’avais mis ce capital
à votre disposition, je ne prévoyais pas que la chapelle deviendrait une église à pro-
portions grandioses destinée à devenir paroisse” e soggiungeva che lei si sarebbe op-
posta all’inserimento del clero secolare nell’opera fondata “avec le droit que me
donne ma qualité de fondatrice (sic)” 107.
Iniziato l’Oratorio e la scuola per esterni, il vescovo di Caserta mons. Gennaro
Cosenza manifestava la sua gioia per i traguardi raggiunti: “Hoc tamen triennis gau-
dendum est quod fuerit exstructa in utilitatem presertim puerorum Domus Patrum a
S. Frncisco Salesis nuncupatorum, qui Augustae Taurinorum a Sacerdote Ioanne
Bosco constituti fuerunt. Hi quidem magnam Domum cum ampla simul Ecclesia
penes Episcopales Aedes exstruxerunt. Eorum nova hae Ecclesia videtur fere similitu-
dinem... illius, quae ab iisdem Romae apud Castrum Paetorium aedificata cernitur” 108.
Durante il 1898 la benefattrice seguì con interesse i lavori di costruzione e di
completamento dell’opera 109 e il 16 dicembre 1898 esprimeva la sua soddisfazione
per la consacrazione della chiesa che si prevedeva verso Natale 110, ma il 17 dovette
riscrivere, perché aveva ricevuto intanto la lettera di don Durando e la circolare di
don Rua per l’inaugurazione della chiesa, che era avvenuta il 15 dicembre 1898 111.
Nel frattempo durante la prima metà di dicembre era giunta la statua del Cuore Im-
macolato di Maria, promessa il 25 febbraio 1896. La richiesta della statua era stata
fatta il 28 ottobre 1898 da don Antonio Buzzetti a don Celestino Durando 112, che
aveva informato Marie Lasserre 113.
106 Vedi lettere n. 26; 27; 28.
107 Vedi lettera n. 29; cf anche le lettere n. 30; 31; 32.
108 ASV SCC, Relatio ad limina del vescovo Gennaro Cosenza, Caserta 1897.
109 Vedi lettere n. 33; 34.
110 Vedi lettera n. 38.
111 Vedi lettera n. 39.
112 Don Antonio Buzzetti, dopo aver fatto una relazione sullo stato dei lavori dei vari am-
bienti e della chiesa, scriveva: “Ora a lei il provvedere per avere in novembre una bella statua del
Cuore di Maria. La nicchia che deve riceverla è terminata ed è alta circa tre metri, e perciò par-
rebbemi che la statua debba misurare due metri o circa in altezza. Mi raccomando però perché
non si debba pagare da qui (come avvenne, ad onta di reiterate promesse in contrariis, pei can-
delieri dell’altare e come si pretende per la via crucis) anche questa futura statua”.
113 Vedi lettere n. 35; 36; 37; 38.

3.4 Page 24

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138 Francesco Casella
2.3 Le ultime lettere di Marie Lasserre (1899-1905)
Dall’anno 1898-1899 la vita dell’opera di Caserta entrò nel pieno delle sue atti-
vità 114. Marie Lasserre diminuì progressivamente la corrispondenza epistolare. Ma
invece di seguirla cronologicamente, pensiamo sia opportuno raggruppare queste ul-
time lettere attorno ad alcune tematiche.
Un problema che emergeva ogni tanto, come abbiamo già visto, era quello della
parrocchia. Il 27 gennaio 1899 Marie Lasserre domandava: “Je désirerais savoir si le
R. Don Antonio Buzzetti est curé de la paroisse en même temps que Directeur de la
maison” 115. In realtà don Buzzetti non era parroco, ma durante la prima metà del 1900
il vescovo dovette avanzare una richiesta ufficiale per erigere la chiesa a parrocchia,
perché il 15 giugno il Capitolo Superiore fu chiamato a decidere in merito: “Il vesco-
vo di Caserta domanda che la nostra chiesa in quella città sia eretta in Parrocchia. Il
Capitolo risponde essere pronto ad accettare, purché quella chiesa e parrocchia riman-
ga sempre nostra” 116. Il 23 maggio 1902 don Giovanni Marenco 117, procuratore gene-
rale a Roma, a nome del vescovo ripropose la questione a don Rua 118. Il Capitolo Su-
periore accettò le indicazioni proposte da don Marenco, ma aggiungeva: “Si assicuri la
proprietà della chiesa in perpetuo alla Congregazione” 119. Non se ne fece nulla.
Un argomento costantemente presente nelle lettere di Marie Lasserre è la ri-
chiesta di notizie sulla vita dell’opera, in particolare sull’attività religiosa svolta dalla
chiesa e sui giovani: il loro numero, il loro progresso morale e religioso, il loro com-
portamento 120. Le risposte che inviava don Celestino Durando erano sempre conso-
lanti per la benefattrice e d’altra parte non poteva essere altrimenti. Ma seguiamo
questi anni attraverso i rendiconti al Rettor Maggiore che l’ispettore salesiano redi-
geva dopo le visite canoniche alle case della sua ispettoria. Ne risulterà un quadro
mosso e variegato.
Il primo rendiconto conservato in Archivio risale all’anno 1901-1902. Tuttavia
per la fine del 1900 abbiamo il giudizio del vescovo di Caserta mons. Gennaro Co-
senza, che dopo aver confermato la soddisfazione di avere i salesiani, come aveva già
detto nel 1897, annotava: “Nuper institutus fuit etiam Recreatorius, ut dicunt, festivus
114 Nannola, pp. 49-97.
115 Vedi lettera n. 40.
116 ASC D 869 Verbali del Capitolo Superiore, Vol. I, f 149v, seduta del 15 giugno 1900;
FDR, mc 4242 A 2.
117 DBS, p. 177.
118 “Mons. Vescovo di Caserta insiste nella idea di erigere la nostra Chiesa in Parroc-
chia, assegnandole la cura di cinque o seimila anime... Non potendosi contare gran fatto sugli
incerti di stola, perché la popolazione è generalmente povera, e d’altra parte non essendo
giusto che la Parrocchia sia di aggravio alla Casa, consiglierei di chiedere: £ 1.000 annue per
spese di culto e manutenzione della Chiesa; £ 1.000 per onorario Parroco; £ 1.000 per due vice
Parroci; £ 400 per il sacrestano: Se vi è intenzione di accettare, favorisca darmi istruzioni, in
modo da poterle comunicare al Vescovo”, cf ASC F 423 Caserta, lettera: Marenco Giovanni -
Michele Rua, Roma 23 maggio 1902; FDR, mc 3231 E 7/8.
119 ASC D 869 Verbali del Capitolo Superiore, Vol. I, f 180, seduta del 2 giugno 1902;
FDR, mc 4243.
120 Vedi lettere n. 40; 45; 46; 47; 51; 52; 53; 57; 58; 59; 64.

3.5 Page 25

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 139
et Societas iuvenum a Patribus S. Francisci Salesii, me maxime adiuvante tum pe-
cunia tum labore, atque multum in medis adolescentium procurant bonum” 121.
Dall’epoca della fondazione Caserta apparteneva all’ispettoria romana, che
aveva come ispettore nel 1901-1902 don Giovanni Marenco, che era anche procura-
tore generale della Congregazione. Sull’Oratorio festivo annotava: “Ora va bene con
soddisfazione di tutti” 122. In riferimento alla chiesa scriveva: “La pubblica è ben ser-
vita da due sacerdoti, frequentatissima, specialmente per le confessioni. Si istituirono
d’accordo con il vescovo varie Confraternite che fomentano la pietà. Arredi pochi e
poveri. La Cappella interna è tenuta discretamente. Arredi poverissimi”. Per gli al-
lievi faceva queste osservazioni: “Per soverchie occupazioni del Direttore e del Con-
sigliere scolastico i giovani sono abbandonati. Non si sentono quindi affezionati alla
Casa. E poi ognuno segue un po’ il proprio metodo di assistenza e di educazione tra-
scurando quello salesiano. La scuola di quarta ginnasiale tenuta dal coadiutore Pio-
vano è poco bene avviata. Le altre vanno bene. Le Compagnie vi sono, ma non molto
curate essendoché il Catechista si preoccupa dell’Oratorio” 123. Per l’economia evi-
denziava che: “La poca oculatezza negli anni passati ha condotto la Casa ad avere
una ventina di migliaia di lire di debito. Provviste mal fatte, spreco nell’uso e peggio,
121 ASV SSC, Relatio ad limina del vescovo Mons. Gennaro Cosenza, Caserta 10 di-
cembre 1900. Il vescovo elencava altre Società Cattoliche Laicali esistenti in diocesi, che con-
fermano il suo zelo pastorale. Era questa una realtà in espansione in tutte le diocesi dopo il
1871 con il rinnovo dei vescovi voluto da Pio IX e proseguito da Leone XIII. A Caserta vi
erano, dice il vescovo, queste associazioni: “Societas sub invocatione S. Francisci”, delle cui
attività era moderatore il sac. Cesare Carbone, e che aveva come programma di favorire “inter
Laicos Sacramentorum frequentia”; e, anche, di impartire l’istruzione religiosa ai fanciulli; il
“Congressus Catechisticus” nella città di Maddaloni, “cuius praecipua est cura doctrinam Cate-
chismi Catholici inter iuvenes utriusque sexus late longeque diffundere; alcune “Societas Ope-
raiae Catholicae”, la “Societas Dominicalis Iuvenum”, i cui membri si radunavano ogni giorno
festivo per la S. Messa e per partecipare alla spiegazione della dottrina cristiana; la “Societas
Sancti Francisci” a Marcianise; la “Societas Sancti Aloysii” a Maddaloni e, concludeva il ve-
scovo, tante altre “quas quidem nominatim adnotare nimis longum esset”.
L’interessamento del vescovo per l’Oratorio salesiano lo spingerà ad intervenire nel
1904 presso don Rua, per evitare il cambio di comunità a don Giuseppe Gangi, che doveva tra-
sferirsi a Potenza, ove i Salesiani avevano accettato la direzione del Seminario. Don Rua
esaudì la richiesta del vescovo, che rispose con una lettera di elogio per don Gangi e l’opera
pastorale che si svolgeva nell’Oratorio festivo, cf ASC F 423 Caserta, lettere: Gennaro, vesc.
Cosenza - Rua, Caserta 11 ottobre 1904; FDR, mc 3232 A 12 - B 2; Caserta 2 novembre 1904;
FDR, mc 3232 B 3/4.
122 Incaricato dell’Oratorio era il sac. Giuseppe Gangi, nato a Catania il 3 gennaio 1873;
fece la vestizione chiericale a Foglizzo il 21 ottobre 1890 per le mani di don Rua; emise la pro-
fessione perpetua dei voti religiosi a Valsalice il 3 ottobre 1891; fu ordinato sacerdote a Pa-
lermo il 21 dicembre 1895; morì a Caserta il 15 gennaio 1946; cf anche Nannola, pp. 76-81;
127-129; ID., Don Giuseppe Gangi e l’Oratorio salesiano di Caserta, in “Archivio Storico di
Terra di Lavoro”, a cura della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Vol. IX, anno 1984-
85, Caserta 1988, pp. 203-222.
123 Vittorio Piovano, nato a Druent (Torino) il 14 agosto 1868, fece la prima professione
religiosa temporanea il 24 settembre 1899 a Genzano. Dopo la sua permanenza all’istituto di
Caserta fu inviato a Foglizzo. Di lui non si hanno più notizie dopo il 1904, essendo uscito dalla
Congregazione Salesiana. Il catechista era don Giuseppe Gangi.

3.6 Page 26

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140 Francesco Casella
sono ora in gran parte riparati. Però occorre continuare nel buon cammino. Il Diret-
tore non ha doti di buon amministratore, perciò bisogna basarsi su di un buon Pre-
fetto. L’attuale ha buona volontà. Speriamo” 124. Sulla contabilità, l’Archivio e la Cro-
naca della Casa notava: la contabilità è “ora ben tenuta. L’Archivio no, e neppure la
Cronaca”. Sulla comunità religiosa osservava: “Non del tutto soddisfacente per man-
canza di chi raggruppi tutti in unità di famiglia. Qualche confratello non è regolare
alle pratiche di pietà in comune, né osserva il regolamento interno ecc. Non si fanno i
rendiconti, né con regolarità le conferenze. [La cura del personale è] poca e saltuaria
e ciò è il principale motivo di qualche malessere che si sente” 125. In conclusione l’i-
spettore scriveva: “Quello di Caserta è un collegio che offre un buon avvenire e frutti
morali consolantissimi. Ma occorre una direzione seria e costante, un’amministra-
zione oculata e razionale, una educazione civile ed istruzione data da confratelli di in-
gegno e di buono spirito. Senza di questo il collegio decadrà come già minaccia, e poi
difficilmente si potrà rimettere. È tempo di provvedere” 126.
Il 31 agosto 1901 il Capitolo Superiore della congregazione salesiana deliberò di
chiedere alla santa sede l’approvazione di nuove ispettorie, tra le quali vi era l’ispetto-
ria napoletana. Il rescritto positivo della santa sede giunse il 20 gennaio 1902, per cui
l’ispettoria napoletana per l’anno 1902-1903 ebbe come ispettore quello della romana,
don Arturo Conelli 127. Questi, dopo aver visitato Caserta, ove si trattenne dieci giorni,
nel suo rendiconto del 7 luglio 1903 poteva notare un progresso rispetto alle osserva-
zioni dell’anno precedente. Oltre il giudizio positivo sulla chiesa che in “Caserta tiene
alto il prestigio del nome salesiano”, notava che lo stato morale e religioso sia nei gio-
vani che nei confratelli era buono: “a detta di tutti e per conoscenza mia la fisionomia
morale e religiosa della Casa è molto migliorata dagli anni precedenti. Il direttore fa
molto più degli anni passati”, ma non era ancora esatto per i rendiconti e le conferen-
ze. La contabilità era buona; l’Archivio non c’era “perché dicono che don Buzzetti
124 Il direttore era don Giovanni Chiesa, nato il 24 gennaio 1858 a Chieri (Torino); fece
la vestizione chiericale a Lanzo Torinese il 26 settembre 1874 per le mani di don Bosco; emise
la professione perpetua dei voti religiosi a Sampierdarena (Genova) il 26 gennaio 1878; fu or-
dinato sacerdote il 18 settembre 1880; conseguì l’abilitazione all’insegnamento per il Ginnasio
superiore a Roma il 15 ottobre 1901; fu direttore a Catania S. Filippo (1885-1891), a Catania S.
Francesco (1891-1894), a Marsala (1894-1898), a Caserta (1898-1904), a Castellammare di
Stabia (1904-1908), a Smirne (1908-1914); morì a Macerata il 9 luglio 1914.
Il Prefetto (cioè l’Amministratore) era don Giovanni Battista Garagozzo, nato a Catania
il 19 agosto 1869; fece la vestizione chiericale a S. Benigno Canavese (Torino) l’11 ottobre
1885 per le mani di don Bosco; emise la professione perpetua dei voti religiosi il 2 dicembre
1886 a Torino; fu ordinato sacerdote a Marsala il 30 gennaio 1893; conseguì la patente per le
Elementari inferiori il 25 luglio 1889 a Catania; fu direttore a Bari (1905-1909); morì a Sam-
pierdarena (Genova) il 28 gennaio 1945.
125 Il “rendiconto” è l’incontro periodico e personale che ogni religioso deve avere, a
norma delle Costituzioni, con il proprio direttore. Le “conferenze”, oggi vi sono altre modalità,
erano i momenti di istruzione religiosa, che il direttore doveva impartire a tutta la comunità.
126 ASC f 423 Caserta, Rendiconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno 1901-1902.
Ispettore G. Marenco, 8 maggio 1902.
127 Per l’origine dell’Ispettoria napoletana, cf nota 80. Per don Arturo Conelli, cf DBS,
pp. 95-96.

3.7 Page 27

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 141
non lasciò carte importanti”; incaricò don Gangi di redigere la cronaca della casa. Da
ultimo osservava che la pulizia della casa era “mediocre e in qualche parte pochissima.
Ciò è dovuto principalmente alla mancanza di personale inserviente” 128.
Don Giuseppe Scappini 129, direttore della casa di Portici aperta il 1903 130, dopo don
Conelli, fu il primo ispettore dell’Ispettoria napoletana. Nella sua prima relazione, anno
1903-1904, è molto sintetico, per cui nota solo che va tutto bene. Rilevava, però, che per
i giovani “l’insegnamento lascia molto a desiderare. Don Chiesa si lamentò e si lamenta
con ragione”; “non c’è cronaca; non ho trovato l’Archivio” 131. Nell’anno 1904-1905 era
direttore a Caserta don Tommaso Chiappello 132 e l’ispettore, ancora in modo molto sin-
tetico, nota che la chiesa e l’oratorio vanno bene, ma che aveva trovato la cura degli al-
lievi “trascurata e ciò a causa del personale in vera discordia”; che la cura delle vocazio-
ni è “sgraziatamente sempre trascurata”, come avevano notato anche gli ispettori prece-
denti; che le compagnie religiose per i giovani “a nome vi sono, ma non hanno mai con-
ferenze”; che nella comunità ha trovato “disordine in tutto. Don Chiappello si trovò in con-
dizione di non potersi occupare del personale. Non mancò al dovere di fare le conferen-
ze, ma formavano un poco argomento di critica. Don Chiappello [scriveva nelle osserva-
zioni conclusive] nonostante la buona volontà di far bene ha sempre disgustato il perso-
nale. Come avvenne quest’anno fu lo scorso anno a Castellammare”; per i registri della
contabilità, della cronaca e per l’Archivio poteva invece affermare lapidariamente: “C’è
tutto” 133. Il giudizio dell’ispettore per l’anno 1905-1906 era ancora molto preoccupato 134,
tanto che avvenne il cambio del direttore. Fu nominato, infatti, don Federico Emanuel 135,
che fu direttore a Caserta dal 1906 al 1919 e per l’anno 1906-1907 il giudizio dell’ispet-
128 ASC F 423 Caserta, Rendiconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno 1902-1903.
Ispettore sac. Arturo Conelli, 7 luglio 1903.
129 Nato a Mezzanabigli (Pavia) il 17 gennaio 1845, fece la vestizione chiericale a Mezza-
nabigli il 16 ottobre 1864 per le mani di don Bosco; emise la professione perpetua dei voti reli-
giosi il 18 settembre 1874; fu ordinato sacerdote a Torino il 16 marzo 1872; fu direttore a Lanzo
Torinese (1877-1885), a Penango (1885-1894) a La Spezia (1894-1900), a Torino Oratorio (1900-
1903), a Portici (1903-1905) a Napoli Vomero (1905-1909); fu ispettore dell’Ispettoria Napole-
tana dal 1903 al 1910; fu nuovamente direttore a Portici dal 1910, ove morì il 3 marzo 1918.
130 Prima di Portici erano state aperte le case di Alvito (oggi in provincia di Frosinone)
nel 1900, ma chiusa nel 1922, di Napoli Vomero e di Corgliano d’Otranto nel 1901.
131 ASC F 423 Caserta, Rendiconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno [1903-
1904]. Ispettore sac. Giuseppe Scappini. Sul documento manca sia l’anno che la data di compi-
lazione, ma i riferimenti interni sono sufficienti per stabilire l’anno.
132 Nato a Bernezzo (Cuneo) il 17 luglio 1864; fece la vestizione chiericale a Cuneo il 28 giu-
gno 1878; emise la professione perpetua dei voti religiosi il 12 settembre 1885 a Valsalice; fu ordi-
nato sacerdote a Torino il 24 settembre 1887; fu direttore a Frascati Villa Sora (1896-1898), a Ca-
stellammare di Stabia (1898-1904), a Caserta (1904-1906); morì tragicamente per mano dei nazi-
sti vicino Caserta il 28 settembre 1943. Su don Chiappello, cf Nannola, pp. 125-126; ID., I Salesia-
ni di Caserta nella bufera della guerra (1943), in “Archivio Storico di Terra di Lavoro”, a cura del-
la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Vol. IX, anno 1984-85, Caserta 1988, pp. 149-153.
133 ASC F 423 Caserta, Rendiconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno [1904-
1905]. Ispettore sac. G. Scappini. Anche questo rendiconto è senza data, ma sono sufficienti i
riferimenti interni.
134 Ib., Rendiconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno 1905-1906. Ispettore sac. G.
Scappini, 25 luglio 1906.
135 DBS, p. 116; Nannola, pp. 133-135.

3.8 Page 28

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142 Francesco Casella
tore cominciò ad essere più sfumato, perché soprattutto con i giovani e con la comunità
religiosa era iniziato un recupero che proseguì negli anni successivi 136.
Un altro argomento che occupa diverse lettere riguarda le statue che Marie Las-
serre donò alla chiesa di Caserta. La benefattrice, pur interessandosi personalmente
presso il sig. Mayer di Monaco di cui fornisce l’indirizzo, commissionava le statue a
nome di M.me Kreuzburg “afin de conserver mon incognito” 137. Dopo la statua del
Cuore Immacolato di Maria, la benefattrice, che era molto devota del Sacro Cuore di
Gesù, una devozione caldeggiata in quegli anni dalla Chiesa, ne donò la statua, che
giunse a Caserta nei primi giorni di maggio del 1899 138. Nella S. Messa di mezza-
notte del 31 dicembre 1900 avvenne la consacrazione al Sacro Cuore della casa di
Caserta 139. La terza statua fu quella di S. Giuseppe, che pervenne a Caserta per il
mese di marzo del 1900 140. La quarta statua fu quella di Maria Ausiliatrice, che arrivò
a Caserta tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1901 141. La quinta ed ultima
statua fu quella di S. Francesco di Sales, che giunse a Caserta nel dicembre 1902 142.
Marie Lasserre fu richiesta anche di provvedere all’organo della chiesa, ma ri-
spose che era una spesa superiore alle sue possibilità 143.
Un’altra tematica presente nelle lettere è la grave situazione che si creò in
Francia all’inizio del 1900 per le scuole cattoliche e le congregazioni religiose a
causa delle leggi di secolarizzazione.
Le elezioni del 1899 erano state vinte in Francia da un blocco repubblicano (ra-
dicali, socialisti, riformisti, alcuni repubblicani moderati) guidato da René Waldeck-
Rousseau (1846-1904), che da presidente del Consiglio fece votare una legge (1-7-
1901) con cui si obbligavano le congregazioni religiose, assimilate alle associazioni,
a presentare entro il primo ottobre una richiesta di autorizzazione. Dopo le elezioni
del 1902, vinte con successo dai radicali, il nuovo presidente del Consiglio fu Émile
Combe (1835-1921), che fece applicare in modo rigido e restrittivo la legge, giun-
gendo anche al rifiuto delle richieste di autorizzazione. Con la legge del 7 luglio 1904
fu vietato, poi, ai religiosi qualsiasi insegnamento. Denunciato infine il Concordato
tra la Santa Sede e la Francia del 15 luglio 1801, il Combes presentò nel novembre
del 1904 un progetto di separazione tra Chiesa e Stato. La nuova legge fu approvata
in via definitiva il 12 dicembre 1905, presidente del Consiglio era Aristide Briand 144.
136 ASC F 423 Caserta, Rendiconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno 1906-1907.
Ispettore sac. G. Scappini, Portici 23 luglio [1907].
137 Vedi lettera n. 37. Per la collocazione delle statue nella chiesa di Caserta, cf Nannola,
pp. 87-95.
138 Vedi lettere n. 32; 38; 40; 41; 42; 43; 44.
139 ASC F 423 Caserta, lettera: Giuseppe Gangi - Michele Rua, Caserta primo venerdì di
giugno 1901; FDR, mc 3231 C 9/12. È una relazione sulla cerimonia della consacrazione al Sa-
cro Cuore di Gesù della casa di Caserta. La statua esposta era quella donata da Marie Lasserre.
140 Vedi lettere n. 28; 38; 44; 45; 46; 47; 48; 49.
141 Vedi lettere n. 40; 51; 52; 54; 55; 57.
142 Vedi lettere n. 40; 51; 52; 53; 59; 60; 61; 62.
143 Vedi lettera n. 62.
144 AA. VV., Histoire de la France (a cura di Duby), Vol. III. Paris, Larousse 1971; M.
REBERIOUX, La République radicale 1898-1914, Vol. XI della Nouvelle Histoire de la France

3.9 Page 29

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 143
Marie Lasserre, molto preoccupata, domandava se l’influsso della legislazione
francese, su cui esprimeva un giudizio molto negativo, si faceva sentire anche in
Italia, ove le stava particolarmente a cuore l’istituto di Caserta 145. In Italia, però, all’i-
nizio del 1900 era iniziata l’era giolittiana, nella quale pur essendo presente a livello
politico l’anticlericalismo, di fatto ci si avviava ad una collaborazione politica con i
cattolici. Verso la fine dell’800 si era andato formando un movimento che prese il
nome di Democrazia Cristiana, nome riconosciuto, anche se solo in campo sociale, da
Leone XIII con l’enciclica Graves de communi (1901). Per la santa sede le maggiori
preoccupazioni, in realtà, provenivano dalle divisioni dei cattolici, tanto che si do-
vette giungere allo scioglimento dell’Opera dei Congressi (1904).
Un altro tema presente nelle ultime lettere di Marie Lasserre è l’ammirazione
per la congregazione salesiana, che lei esprime attraverso la devozione nei confronti
di don Bosco 146, la lettura del Bollettino Salesiano 147 e la venerazione crescente per
don Rua, che per altro si nota in tutto l’epistolario. Per l’ultimo periodo segnaliamo
alcuni fatti di cui la benefattrice è a conoscenza.
Si interessò del viaggio di don Rua, gennaio-maggio 1899, attraverso la
Francia, la Spagna, il Portogallo e l’Algeria 148. Sempre nel 1899 si mostrò addolorata
per le disastrose inondazioni che avevano colpito le missioni della Patagonia 149.
Nel 1900 Lasserre seguì il viaggio di don Rua attraverso l’Italia, la Sicilia e la
Tunisia 150; fece un cenno a padre Athanase Prun, che si era recato in Francia per repe-
rire offerte per fondare la casa di Nazareth, per esprimere il suo pensiero circa la diffi-
coltà di trovare fondi 151; sul finire dell’anno, infine, si dimostrava dispiaciuta di non
poter corrispondere all’appello di don Rua per i missionari in partenza per l’America 152.
contemporaine. Paris, Seuil 1975; S. ROMANO, La Francia dal 1870 ai nostri giorni. Milano,
Mondadori 1981; AA. VV., Storia della Chiesa (a cura di A. Fliche, V. Martin), Vol. XXII/1, a
cura di Elio Guerriero, Annibale Zambarbieri), La Chiesa e la società industriale (1878-1922).
Edizioni Paoline 1990, pp. 37-357.; G. MARTINA, Storia della Chiesa. Da Lutero ai nostri
giorni, Vol. III, L’età del Liberalismo. Brescia, Morcelliana 1995.
Bibliografia salesiana: Eugenio CERIA, Annali della Società Salesiana, Vol. III. Torino,
S.E.I. pp. 124-143; Francis DESRAMAUT, Don-Bosco a Nice. La vie d’un école professionelle
catholique entre 1875 et 1919. Paris, Apostolat des Edition 1980; Yves LE CARRÉRÈS, Les Salé-
siens de Don Bosco à Dinan, 1891-1903. Roma, LAS 1990; ID., Les colonies ou orphelinats
agricoles tenus par les Salésiens de Don Bosco en France de 1878 à 1914, in Insediamenti e ini-
ziative salesiane dopo Don Bosco, a cura di Francesco Motto. Roma, LAS 1996, pp. 137-174.
145 Vedi lettere n. 57; 58; 59; 61; 62; 63.
146 Vedi lettere n. 14; 19; 20; 27; 32; 44; 60.
147 Vedi lettere n. 3; 42; 43; 46; 52; 54; 59.
148 Vedi lettere n. 41; 42; 43; 44; Annali, III, pp. 19-37.
149 Vedi lettera n. 45; BS, settembre-dicembre 1899; Annali, III, pp. 59-72; Antonio DA
SILVA FERREIRA, Patagonia. Realtà e mito nell’azione missionaria salesiana. Roma , LAS 1995.
150 Vedi lettere n. 48; 49; BS, aprile-giugno 1900; Annali, III, p. 87. In questa occasione
don Rua visitò anche Caserta, ma la benefattrice non ne fa alcun cenno, cf A. AMADEI, Il servo
di Dio Michele Rua..., Vol. II, p. 564; Nannola, p. 101-104.
151 Vedi lettera n. 50; Annali, III, pp. 289-290.
152 Vedi lettera n. 51; BS, quasi tutta l’annata del 1900 ha servizi sui missionari, docu-
mentando le iniziative che si facevano in loro favore.

3.10 Page 30

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144 Francesco Casella
Nel 1902 mostrò di essere al corrente del viaggio che don Rua stava compiendo
in Europa, in particolare in Belgio 153.
Nel 1905, nell’ultima ed unica lettera dell’anno custodita nell’Archivio, dice di
don Rua: “C’est avec un sentiment de profonde révérence que je me plais à lui attri-
buer la plus grande partie de ce que j’ai consacré de sollicitude et de moyens pécu-
naires à cette oeuvre” 154.
L’ultima annotazione è per il pensiero della morte che Marie Lasserre manifesta
nelle sue lettere. Il tema in genere è collegato alle necessità finanziarie di cui aveva
bisogno l’opera di Caserta e l’impossibilità di farvi fronte da parte della benefattrice,
soprattutto per le grandi dimensioni che aveva assunto la chiesa. Ella però iniziava ad
avvertire che la morte si avvicinava e dichiarava che avrebbe lasciato il resto del suo
patrimonio per l’opera di Caserta.
Nel 1897 scrive per la prima volta: “Assurément à ma mort vous aurez le reste de
ma fortune, mais pour le moment je ne puis rien en distraire, je doit attendre que Dieu
m’appelle à Lui” 155. Alla fine dell’anno accenna anche alla sua età avanzata, alla mia mor-
te: “je vous ai dit que vous auriez la partie que je me suis réservée de ma fortune, mais le
moment appartient à Dieu, et quoique d’un age avancée, je n’en puis prévoir le terme” 156.
Alla fine del 1902 pensava che il tempo della sua morte “ne peut etre longtemps differée
si je considère mon grand age” 157. Al termine del 1905, presentando gli auguri di Natale
a don Rua, scriveva a don Durando che per completare nel modo migliore che le era pos-
sibile l’opera di Caserta, era necessario che la morte la liberasse “des derniers liens pour
lui donner la dernière preuve d’intéret que je lui aie voué, meme avant son origine” 158.
Dopo quest’ultima lettera non abbiamo più notizie di Marie Lasserre.
153 Vedi lettera n. 59; Annali, III, pp. 274-279.
154 Vedi lettera n. 64. Dal 17 al 19 giugno 1905 don Rua era stato ancora una volta a Ca-
serta, ma la benefattrice di ciò non ne parla. ASC F 778 Caserta, Cronaca della Casa di Caser-
ta ..., pp. 134-135; A. AMADEI, Il servo di Dio Michele Rua..., Vol. III, pp. 162-163; Nannola, pp.
104-106. Della visita ne parla lo stesso don Rua: “Il Sig. Don Rua di visita a Caserta espone lo
stato pericoloso della casa di Caserta e come sarebbero necessarie £ 2.000 per riparazioni e £
5.500 per fare un assestamento a modo. Il Capitolo, sentito che l’Ispettore stesso avrebbe pen-
sato alla spesa, approva”, cf ASC D 870 Verbali del Capitolo Superiore, Vol. II, p. 21, seduta del
26-27 giugno 1905; FDR, mc 4245 A 6. In merito alle riparazioni don Giuseppe Scappini, il 25
luglio 1906, annotava: “Sin’ora non si è potuto fare nella Chiesa quelle riparazioni di cui si è
mandato un promemoria a voi come desiderio espresso. Un pericolo non c’è, e, quando entras-
sero i murtori, procurerebbero alla casa una spesa considerevole”, cf ASC F 423 Caserta, Ren-
diconto dell’Ispettore al Rettor Maggiore, anno 1905-1906. L’anno successivo il 23 luglio scri-
veva: “Alla Chiesa pubblica non furono ancora fatte le riparazioni di cui feci parola lo scorso an-
no. L’Ing. Santangelo non vede un pericolo prossimo, quindi si può ritardare, anche perché man-
cano i mezzi”, cf Ib., per l’anno 1906-1907. Solo nel 1909 si accenna a dei lavori eseguiti in di-
versi locali della casa, cf Ib., per l’anno 1908-1909, con il preventivo di spesa allegato.
155 Vedi lettera n. 26.
156 Vedi lettera n. 29; 31. Un cenno alla morte lo si trova anche nella lettera n. 51.
157 Vedi lettera n. 62. E’ da notare che sia questa lettera, sia quelle dei numeri 63 e 64
non sono più firmate da Marie Lasserre con la sua calligrafia incerta e tremolante, ma il suo
nome è apposto dalla persona che le scriveva le lettere.
158 Vedi lettera n. 64.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 145
Conclusione
Marie Lasserre, don Michele Rua e mons. Gennaro Cosenza sono i tre protago-
nisti che sono all’origine della casa salesiana di Caserta. Idealità e finanziamento eco-
nomico, progettazione e bisogni pastorali dei ragazzi e degli adulti si sono concretiz-
zati nell’oratorio, nella scuola e nella chiesa pubblica, che sono i tre fulcri dell’opera
di Caserta.
Il percorrere l’epistolario ci ha consentito di esaminare il ruolo avuto da Marie
Lasserre nella progettazione ed esecuzione della casa salesiana di Caserta, benché
cieca e senza mai muoversi da Pau ove risiedeva, e di proiettare un po’ di luce sulla
sua personalità.
La ricerca ha fatto emergere che la personalità di Marie Lasserre era fondata su
una forte religiosità nutrita con la preghiera e le devozioni religiose, in particolare il
Cuore Immacolato di Maria ed il Sacro Cuore di Gesù, tipiche del cattolicesimo tra
fine Ottocento ed inizio Novecento; sull’accettazione della sua cecità, benché pregava
e chiedesse di pregare per riavere la vista 159; su una decisa volontà nel portare avanti
per 23 anni il suo progetto di realizzare un’opera in memoria della principessa Maria
Immacolata di Borbone per il bene dei ragazzi; su un sano realismo pur essendo molto
generosa verso l’opera di Caserta che seguiva costantemente; su rapporti di amicizia
costanti e fedeli; su sentimenti di profonda riconoscenza verso don Rua: “Ces senti-
ments se perpétueront au delà de ma vie puis qu’ils furent bénis de Dieu” 160.
L’incognito che Marie Lasserre ha voluto gelosamente custodire, sia e innanzi
tutto per motivi politici, perché la sua opera di carità aveva come scopo di onorare la
memoria di Maria Immacolata, figlia del re delle Due Sicilie Ferdinando II, sposa di
Enrico dei Borbone di Parma, sia per motivi di sua profonda convinzione interiore,
non ci hanno consentito di conoscere con precisione i suoi dati biografici, nonostante
le ricerche effettuate anche a Pau ed a Jurançon, per cui ci sembra opportuno lasciarla
con un’immagine che lei stessa ci offre al termine dell’ultima sua lettera. Dopo aver
chiesto notizie sulle funzioni della chiesa, sui fedeli che la frequentano, sugli allievi
del collegio, scriveva: “Mon plaisir le plus grand est de relire les lettres que j’ai
reçues au sujet de vos cérémonies et de tout ce qui se passe dans cette demeure” 161.
159 Vedi lettere n. 18; 20; 44; 60. In quest’ultima, con la quale annunciava di aver inviata
un’offerta per il processo di beatificazione di don Bosco, esclamava: “Ah! S’il pouvait me
rendre la vue, il ferait un acte éclatant pour lui et pour moi”.
160 Vedi lettera n. 33.
161 Vedi lettera n. 64.

4.2 Page 32

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146 Francesco Casella
II. TESTI
Avvertenze
Le lettere di Marie Lasserre sono state scritte in francese, sotto dettatura, dalle
tre sorelle Kreuzburg, a causa della cecità da cui era stata colpita la benefattrice della
casa salesiana di Caserta.
Nei testi originali, custoditi nell’Archivio Salesiano Centrale, si possono distin-
guere le diverse calligrafie, ma le lettere non presentano particolari difficoltà interpre-
tative. Lo stile delle lettere riflette le caratteristiche della lingua parlata, piuttosto che
le esigenze della lingua scritta. Per questo motivo in esse si riscontrano errori di pun-
teggiatura, di ortografia e qualche volta di sintassi, tali comunque da non compromet-
tere la comprensione del testo.
Per facilitare la lettura delle lettere si è preferito offrire un testo corretto, mentre
di seguito elenchiamo alcuni errori più frequenti. I più ricorrenti sono quelli dovuti
all’omissione di un accento o all’uso di un accento non appropriato:
révérendissime: sovente non è accentata;
– il verbo espérer, spesso è scritto éspérer;
– per événement, è usato l’accento grave évènement (n. 59).
Errori presenti con molta frequenza sono quelli che si riferiscono alle desinenze
verbali, là dove lo stesso suono comporta un’ortografia diversa, esempi:
– n. 14 si legge: “Veuillez me dennez”, invece di donner;
– ib.: “C’est moi qui vous enverrez”, invece di enverrai;
– n. 26: “Mon coeur s’épanuie”, invece di s’épanuit;
– n. 33: “Je sens... se reveillait”, invece di se reveiller;
– n. 59: “Tout ce qui se rapportent”, invece di se rapporte;
Altri esempi di suoni che possono aver tratto in inganno:
– n. 14 si legge: “Cet opération”, invece di cette opération;
– n. 17: “Cette exemplaire”, invece di cet exemplaire;
– n. 29 e 51: “Cet oeuvre”, invece di cette oeuvre.
Diversi errori sono dovuti al non corretto accordo tra aggettivi e sostantivi,
esempi:
– n. 5 si legge: “3 lettres pleine”, invece di pleines;
– ib.: “la solution désiré”, invece di désirée;
– n. 18: “l’invitation imprimé”, invece di imprimée;
– n. 24: “400 lires seront disponible”, invece di disponibles;
– n. 27: “L’oeuvre déjà inauguré”, invece di inaugurée;
– n. 40: “les objets nécéssaire”, invece di nécéssaires;
– n. 50: “les objets essentielles”, invece di essentiels;
– n. 55: “un modèle spéciale”, invece di spécial;
– n. 64: “les moyens pécuniaire”, invece di pécuniaires;

4.3 Page 33

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 147
– ib.: “Je les [élèves] voudrais appliquer, docile et reconnaissant”, invece di appli-
qués, dociles et reconnaissants.
Frequente è anche il mancato accordo nel caso del participio passato, esempi:
– n. 26 si legge: “mon oeuvre est appelé”, invece di appelée;
– n. 33: “ils furent béni”, invece di bénis;
– n. 41: “les retards ne sont regrettable”, invece di regrettables;
– n. 47: “elle [la statua] a été commandé”, invece di commandée;
– n. 63: “les Congrégations sont condamnés”, invece di condamnées.
Uso errato del verbo impersonale falloir:
– n. 34 si legge: “faute des moyens qu’ils faudraient”, invece di il faudrait.
Si trova la congiunzione et, invece di est:
– n. 29 si legge: “une circostance que je voudrais éclaircir et [invece di est] de savoir
si la paroisse...”.
Un’ultima annotazione circa il testo delle lettere si riferisce al fatto che vi si tro-
vano parole in italiano, esempi:
– sovente si trova Caserta;
– n. 64: Reverendo;
– n. 62: “l’arrivée à Caserte della statue”;
– n. 50: “Non passa giorno senza che raccomandi al Signore le opere dei preti sale-
siani in generale et de la maison de Caserte en particulier”.
A tutte le lettere infine, numerate progressivamente, sono state premesse la
descrizione archivistica e la descrizione sommaria del contenuto.
L’asterisco accanto alla data indica che la data nell’originale è posta in fondo
alla lettera.

4.4 Page 34

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148 Francesco Casella
1
A don Michele Rua
ASC F 423 Caserta mc 3227 A 12 - B 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
del f 1r in data 20-6-[18]95 f 2v bianco
Nannola, pp. 139-140
carta filigrana
appunto di risp. sul mrg sup
Proposta di una fondazione a Caserta per ragazzi orfani o scolari - somma disponibile
*Pau, 14 Juin 1895
Révérendissime D. Rua,
Si je n’étais frappée d’une infirmité qui entrave tout déplacement (c’est-à-dire
une cécité dont je suis atteinte depuis plusieurs années) j’aurais été vous trouver pour
vous soumettre une entreprise dont je désire vous confier la charge, si vous voulez
bien l’accepter.
Il s’agirait d’une fondation de charité pour des garçons, orphelins ou simples
écoliers, je ne suis pas complètement fixée à cet égard, ignorant ce qui serait le plus
utile dans la localité où je voudrais l’établir. Cette localité est Caserta, près de
Naples, laquelle a mes préférences à cause de mon affectueux respect pour la Prin-
cesse dont je veux honorer la mémoire. Cette princesse, auprès de Laquelle j’ai vécu
de longues années, est Marie Immaculée de Bourbon, Comtesse de Bardi, fille de
Ferdinand II, roi des Deux Siciles; et ce qui détermine mon choix, c’est qu’Elle a vu
le jour à Caserte. Mgr le Duc de Parme, son beau-frère, à qui j’ai confié mon projet,
m’exprime Ses regrets d’être à la veille de Son départ des Pianose (Toscane) pour re-
tourner au château de Schwarzau par Neunkirchen, Basse - Autriche. Sa qualité de
père de seize enfants ne Lui permet pas de se séparer de sa nombreuse famille pour
aller vous parler Lui-même à Turin, ce qu’Il aurait voulu faire. Son retour en Toscane
n’aura lieu qu’en Décembre prochain, et, trouvant comme moi la date un peu éloi-
gnée, S.A.R. m’engage à faire moi-même une démarche directe auprès de vous.
Seriez-vous assez bon pour prendre les informations nécessaires à la réalisation
aussi prompte que possible de mon projet? J’y consacre pour le moment 200.000 frs.
auxquels je compte ajouter une somme que je ne puis déterminer avec précision en ce
moment, mais que je vous ferai connaître plus tard s’il est urgent de le faire.
Voici les principales lignes de mon entreprise; elle suffiront, je pense, au plan
que vous daignerez dresser à cet appel. J’aime à croire qu’il ne rencontrera pas, de la
part du fisc, les difficultés que les établissements religieux ont à redouter dans notre
pauvre France.
Dans l’attente d’une réponse favorable, veuillez, révérendissime D. Rua, agréer
l’hommage de mon profond respect.
M. Lasserre
N.B. Soyez assez bon pour adresser votre lettre à
Mlle Kreuzburg
Villa Petit Champ, Pau, Basses Pyrénées

4.5 Page 35

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 149
2
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3227 B 3/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
del f 1r in data 1-7-[18]95
Nannola, pp. 141-142
carta filigrana
appnti di risp. sul mrg sup
Libertà nella scelta del genere di opera a favore dei giovani - la fondatrice desidera conservare
l’anonimato - alcune condizioni
Pau, ce 26 Juin [1895]
Maison des filles de la Charité
Place des Ecoles
Révérend D. Durando,
C’est bien moi Mademoiselle M. Lasserre, qui ai été la signatrice et l’auteur de
ma lettre à D. Rua en date du 14 de ce mois, comme je le suis de celle-ci. Si je ne
vous ai pas donné mon adresse, c’est qu’étant aveugle, ce sont Mlles Kreuzburg trois
soeurs très dévouées, ma véritable Providence, qui ont la bonté d’écrire et de lire mes
lettres. Elles seules me rendent ce service et reçoivent les lettres importantes que je
trouve plus sûr de faire adresser chez elles. Veuillez donc continuer à vous servir de
ce mode tout en m’écrivant à moi.
Je remercie D. Rua d’accepter ma proposition. Il est entendu que vous devez de-
mander à Mgr l’Evêque de Caserte les approbations nécéssaires, je ne l’ai jamais com-
pris autrement. Quand au genre d’établissement que je souhaite fonder, je ne puis rien
fixer ne connaissant pas les besoins du pays. Je m’en rapporte à votre sollicitude pour
les connaître et les servir le mieux possible. Je n’ai qu’une ambition: faire le bien à
cette jeunesse qui dans le temps présent a surtout besoin de bons exemples et d’ensei-
gnements chrétiens. Il est inutile que mon nom paraisse, je désire même qu’il soit
ignoré ne tenant qu’à glorifier la mémoire de la chère Princesse Immaculée de
Bourbon, C.sse de Bardi, dont je tiens les ressources qui me permettent de vouer cette
fondation à sa mémoire. Je vous dirai plus tard à quel vocable je désirerai la consacrer.
Il y a une condition qui me tient à coeur: ce serait qu’une messe quotidienne fût
dite à mes intentions par un des prêtres salésiens préposé à la direction de cette maison.
Pour ce qui est de la somme de 200.000 fr. que je veux y consacrer pour le mo-
ment, cette somme sera mise à votre disposition en plusieurs versements si vous le
voulez et dont vous fixerez les termes et le chiffre.
Ces versements pourront vous être envoyés à Turin ou être touchés à Paris si
vous le préférez.
Tout en voulant rester ignorée comme je viens de vous le dire je ne me désinté-
resse nullement de tout ce qui sera fait pour l’établissement et le développement de
cette oeuvre, dont je nourris la pensée depuis nombre d’années.
J’accepte de grand coeur vos prières et celle de vos enfants. Continuez-les moi
et n’omettez pas d’y comprendre Mlles Kreuzburg qui ont des oeuvres aussi et aux-
quelles je dois tant de reconnaissance. Ne vous étonnez pas de voir une écriture diffé-
rente aujourd’hui puisque c’est à tour de rôle qu’elles écrivent mes lettres.
Mes respectueux hommages au Rme D. Rua et à vous Révérend D. Durando
l’assurance de mes sentiments respectueux et dévoués.
M. Lasserre

4.6 Page 36

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150 Francesco Casella
3
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3227 B 7/9
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
del f 1r in data 30-7[18]95 f 2v bianco
Inedita
carta filigrana
appunti di risp. sul mrg sup
Desiderio che si giunga al più presto non solo ai preliminari, ma anche all’esecuzione
dell’opera – ribadisce il suo desiderio di anonimato
Pau, 6 Juillet 1895
Don Durando,
Bien que votre lettre du 1er de ce mois ne m’annonçât rien de précis, ce à quoi
du reste je m’attendais, vu le court espace révolu depuis ma dernière lettre, je tiens à
vous accuser réception de votre dernière.
Vous m’annoncez devoir entreprendre très prochainement les négociations avec
Monseigneur l’Evêque de Caserte.
Je ne saurai trop insister sur ce point car je désire ardemment arriver le plus tôt
possible, non seulement aux préliminaires mais en outre à l’exécution complète de la
fondation. Je prie Don Rua d’y mettre tout son zèle et toute son activité.
Vous n’oublierez pas ce que je vous ai déjà instamment recommandé à savoir:
que je désire rester ignorée; il n’est pas nécessaire que mon nom paraisse nulle part,
soit dans votre Bulletin Salésien, soit ailleurs.
C’est pour ce motif que je reviens à la charge au sujet de l’adresse que vos
lettres doivent porter. Mes explications dès le début étaient très claires et cependant je
m’aperçois que je n’ai pas réussi. Vous trouverez ci-jointe l’adresse telle que vous
devez la mettre sur vos lettres. J’ai des raisons particulières pour qu’il en soit ainsi.
Veuillez présenter mes profonds hommages à Don Rua et agréez pour vous,
Don Durando, l’expression de mes respectueux sentiments.
M. Lasserre
4
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3227 C 4/5
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 carta filigrana f 2v bianco
Inedita
È grata per l’accoglienza della proposta fatta dal vescovo di Caserta – Acquistato il terreno ver-
serà l’importo tramite il suo agente a Parigi
Pau, 5 Août [1895]
Basses Pyrénées
Don Durando,
J’étais impatiente de recevoir votre lettre tout en faisant la part des délais qui
s’imposent à une démarche telle que vous deviez la faire. Je suis amplement satisfaite

4.7 Page 37

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 151
des renseignements que vous me donnez à l’égard de l’accueil que Mgr l’évêque de
Caserta a bien voulu faire à ma proposition.
Je Lui rends de profondes actions de grâces de ce premier succès, ainsi qu’au
Révérendissime D. Rua, et à vous de la bonté duquel j’attends les détails ultérieurs,
dont vous me faites espérer l’annonce prochaine.
Dès que l’acquisition d’un terrain ou autre propriété me sera connue je m’occu-
perai de réaliser les valeurs que je consacre à cette fondation.
La personne qui est chargée de mes affaires à Paris y mettra, je le sais, toute
l’activité dont elle est capable, pour vous envoyer ces fonds, que je preférerais verser
à Turin, entre les mains de D. Rua, plutôt qu’ailleurs.
Veuillez agréer, Don Durando, l’expression de mon respectueux hommage.
M. Lasserre
5
A don Michele Rua
ASC F 423 Caserta mc 3227 D 8/11
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
f 1r in data 2-10-[18]95
Inedita
carta filigrana
appunto di risp. sul mrg sup
Per la mancanza di notizie chiede informazioni a don Rua – rinnova la sua piena disponibilità
per la fondazione – conferma la somma disponibile
Pau, (B.sses Pyrénées) 28 Sept. 1895
Révérendissime Don Rua,
Le 14 Juin dernier, il y a 3 mois et demi de cela, j’avais l’honneur de vous écri-
re pour vous faire les premières ouvertures d’un projet de fondation qui me tient fort à
coeur. Vous eûtes la bonté d’adhérer à mes propositions et de nommer comme votre in-
terprète et délégué Don Céléstino Durando, un de vos prêtres. J’ai échangé avec lui 3
lettres pleines de cordiale bonne volonté d’arriver promptement à la solution désirée.
Dans sa dernière lettre du 30 Juillet il m’annonçait le consentement empressé de Mgr
l’Evêque de Caserte à cette pieuse entreprise et m’assurait de sa médiation pour trou-
ver un local convenable.
Depuis lors je suis dans l’ignorance la plus complète de ce qui a été fait; il y a
deux moix de cela et je me demande ce qu’il faut augurer de ce long silence. Je
m’adresse à vous, révérendissime Don Rua, pour obtenir l’explication de cet énigme.
Je ne saurai que vous répéter mon vif désir de mener cette affaire avec diligence sans
compromettre, bien entendu, les devoirs de la prudence et les exigences des diffi-
cultés qui se présentent souvent en pareil cas.
Ainsi que je l’ai exposé lors des premières ouvertures les sommes que je
consacre jusqu’à concurrence de 200.000 francs à l’exécution de ce projet, seront
versée selon le mode que vous m’indiquerez avec la plus loyale exactitude, tout en me
laissant le temps nécessaire pour la conversion en numéraire des sommes à payer.
J’émets le voeu, si vous n’y trouvez pas d’objection, que ces versements se fassent
entre vos mains et par vous personnellement à ceux que vous déléguerez dans cette
affaire.

4.8 Page 38

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152 Francesco Casella
Veuillez agréer, révérendissime Don Rua, l’hommage de mon profond respect.
M. Lasserre
P. S. Adresse à inscrire sur les lettres:
M.lle Kreuzburg
Villa Petit Champ
Pau Jurançon
(Basses Pyrénées)
6
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3227 D 12 - E 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Grata per le notizie ricevute chiede di abbreviare i tempi per la fondazione – ha preavvisato il
suo agente a Parigi per i versamenti
Pau, 11 Octobre [1895]
Rév. Don Durando,
J’ai reçu avec grande satisfaction votre lettre du 2 Octobre, qui m’introduit dans
une voie nouvelle puisque vous m’entretenez de pourparlers pour l’acquisition d’un
bâtiment; c’était le voeu de mon coeur en vue de simplifier et d’abréger le temps et
les difficultés inséparables d’une construction nouvelle.
Dès que le marché sera conclu vous voudrez bien me l’annoncer et me dire en
peu de mots, l’étendue et le plan de ce bâtiment, ainsi que vos projets sur les oeuvres
que vous comptez y établir pour les besoins de la population de Caserte.
De mon côté j’ai déjà donné un petit mot d’avis, à la personne chargée de mes
affaires à Paris afin de mettre le moins de retard possible à l’envoi des versements,
qui vous seront nécessaires. Il vous seront faits en valeurs françaises, dont vous utili-
serez la prime dans vos contrats ou que vous changerez en valeur italienne selon ce
qui sera plus avantageux à vos intérêts.
Je remercie le Rév. Don Rua, des aimables témoignages dont vous vous faites
l’interprète. Je lui suis on ne peut plus reconnaissante des prières qu’il veut bien faire
pour moi et qu’il daigne étendre à mes amies et à mes chers défunts.
Veuillez Rév. Don Durando, agréer l’expression de mon profond respect.
M. Lasserre

4.9 Page 39

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 153
7
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3227 E 4/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
del f 1r in data 25-10-[18]95 f 2v bianco
Inedita
carta filigrana
Modalità di versamento della somma disponibile
appunto di risp. sul mrg sup
Pau, 19 Oct. 1895
Rév. D. Durando
Vous avez dû recevoir ma dernière lettre en date du 11 Octobre. Depuis lors j’ai
reçu quelques renseignements de la personne chargée de mes affaires à Paris et je
vous les transmets sans retard pensant qu’ils vous seront utiles. Mon but principal est
d’activer l’opération de liquidation et d’expédition des fonds dès que vous m’en si-
gnalerez l’urgence. Voici donc le mode que m’indique ce monsieur comme le plus
avantageux pour les 2 parties.
Il consisterait dans l’envoi (= à envoyer) à Turin, [et] aux autres villes d’Italie,
de divers chèques qui seraient augmentés du change que je pourrais obtenir à Paris,
soit de 3 à 4 % de la somme que je verserais. Ce mode d’envoi serait moins coûteux
et plus sûr, il aurait pour avantage de permettre au Supérieur Général soit de retirer
les fonds lui-même ou de donner les chèques en paiement au propriétaire de l’im-
meuble ou à toute autre personne. Si l’on préfère cependant des billets de banque
français, l’envoi sera plus coûteux mais est très faisable.
Le but que je me propose étant, comme je vous l’ai dit plus haut, de gagner du
temps en me préparant d’avance, veuillez me donner une réponse nette et précise aux
plus tôt.
Veuillez agréer Rév. Don Durando l’assurance de mon respectueux dévoue-
ment.
M. Lasserre

4.10 Page 40

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154 Francesco Casella
8
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3227 E 11 - 3228 A 1
Orig allog con firma aut 2ff 177 x 114 mm carta filigrana
f 1r in data 6-11-[18]95 f 2v bianco
Inedita
appunti di risp. sul mrg sup
Dispiaciuta perché son trascorsi cinque mesi senza concludere nulla – desiderio di conoscere i
progetti da realizzare – per i versamenti delle somme l’agente di Parigi s’intenderà con don Rua
Pau, 2 Novembre [1895]
Révérend D. Durando,
J’ai été un peu déçue en apprenant par votre lettre du 26 Octobre que les pourpar-
lers pour l’achat de la maison, qui paraissait vous convenir, avaient échoué, mais je me ran-
ge de votre avis, car certainement, vous avez de bons motifs, pour préférer une construc-
tion érigée d’après vos plans et vos besoins particuliers, seulement je pense avec une sor-
te de tristesse que s’il a fallu cinq mois pour en arriver à cette décision, il faudra des an-
nées pour que le bâtiment soit en état de réunir les oeuvres auxquelles il est déstiné.
Vous ne m’avez jamais dit vos projets à l’égard de ces oeuvres; je désirerais
pourtant connaître même de loin vos vues à cet égard. Combien faudra-t-il de temps à
peu près pour la construction de l’édifice.
Vous ne paraissez pas agréer les propositions diverses que je vous ai faites pour
l’envoi des fonds que je vais donner l’ordre de réaliser au plus vite. Quant au mode
d’envoi, je vais prier la personne chargée de mes affaires à Paris, de s’entendre dans
ce but avec le Rme Don Rua, en lui donnant les explications nécessaires autant pour
satisfaire à ses désirs qu’à mes intérêts.
J’attends le plan annoncé avec impatience espérant qu’on y mettra de l’activité
plus qu’on en a déployé que par le passé.
Veuillez, révérend D. Durando, présenter mes respects au Rme Don Rua et ac-
cepter pour vous l’hommage de mes sentiments distingués.
M. Lasserre
9
A don Michele Rua
ASC F 423 Caserta mc 3228 A 4/5
Orig aut 2 ff 210 x 130 mm carta di quaderno leggermente rigata
f 1r in data 9-11-[1895] f 2 bianco
Inedita
Avvisare in anticipo per le necessarie operazioni economiche – modalità
appunto di risp. sul
Paris, le 6 9.bre 1895
Très cher et Révérendissime Père,
Je reçois une lettre de Mlle Lasserre m’invitant à l’honneur de me mettre en
rapport direct avec vous, au sujet de l’oeuvre de sa fondation.

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 155
Devant réaliser des valeurs qui lui appartiennent, opération qui peut prendre
plus ou moins de temps, afin d’éviter tout retard à vos paiements, je vous prierais de
me faire savoir à l’avance, les époques et les sommes qui seront nécessaires à vos ar-
rangements, je prendrai ensuite mes mesures pour vous faire parvenir, suivant l’im-
portance de vos paiements, des chèques sur Turin, qui vous seront payés en Lires,
mais avec le même profit que s’ils étaient payables en or; c’est-à-dire, qu’au lieu de
vous envoyer, je suppose, 20.000 f en monnaie Française, vous pourrez recevoir
20.800 f ou plus, selon le change du jour, en monnaie Italienne, somme que je ne vous
compterai que comme un àcompte de 20.000 f, le profit de 800 f que vous recevrez
formera le change de l’or; tel est le mode le plus facile et nécessitant le moins de
complications.
J’attends votre réponse pour les époques et les sommes à vous envoyer, afin que
je puisse apporter la plus grande célérité, selon le désir de la donatrice.
Je vous prie d’agréer, Très cher et Révérendissime Père, l’hommage de mes
sentiments les plus respectueux.
L. Squivet
2, rue Corvetto
10
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3228 A 7/9
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Ringrazia per le notizie ricevute – don Rua dovrebbe ricevere una lettera di Mr Squivet – la
somma richiesta sarà inviata al più presto – sul contratto di acquisto del terreno devono figu-
rare come proprietari i salesiani
Pau, 9 Nov. 1895
Révérend Don Durando,
Votre lettre du 6 me cause une vive satisfaction et ranime mes espérances légè-
rement abattues par la lenteur des pourparlers qui ont précédé; c’était l’unique objet
de mes préoccupations, résultant de la vivacité de mon caractère. J’ose espérer que
les choses marcheront avec diligence lorsque le terrain sera en votre possession. Je
vous sais gré de m’avoir envoyé copie de la lettre de votre Procureur Général, la-
quelle a jeté un jour plus complet sur la nature de l’acquisition. L’endroit choisi, la
valeur du terrain, toutes les conditions enfin me paraissent des plus avantageuses.
À l’heure qu’il est le Rme D. Rua doit avoir une lettre de Mr Squivet chargé
de mes affaires afin de s’entendre sur le mode le plus convenable et le plus prompt de
lui envoyer des fonds.
Les 20.000 frcs que vous réclamez pourront je pense être envoyés tout de suite
ou fort prochainement. Le reste suivra selon les désirs de D. Rua, ou par plusieurs
versements, ou par la somme tout entière à bref délai.
Pour le contrat je vois que votre Procureur Général vous demande le nom de la
personne qui doit y figurer. Vous vous rappellerez que je vous ai toujours dit que mon
nom ne doit paraître en rien; ce sont donc les Prêtres Salésiens qui sont censés en être
les acquéreurs et les propriétaires.

5.2 Page 42

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156 Francesco Casella
Veuillez agréer Rév. D. Durando l’assurance de mes respectueux sentiments.
M. Lasserre
11
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3228 A 10/11
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114mm carta filigrana f 2 bianco
Inedita
Rassicurata perché la prima somma è giunta a destinazione – riceverà con piacere il piano
d’azione annunciato
Pau, 28 Nov. 1895
Révérend Don Durando,
Votre lettre du 22 a été le premier accusé de reception des sommes que M.
Squivet vous a envoyées; je suis complètement rassurée sur leur destination et je vois
avec grand plaisir toutes les difficultés aplanies, tant pour l’achat du terrain que pour
le commencement des constructions.
Je recevrai avec satisfaction et reconnaissance le plan que vous m’annoncez,
mais veuillez m’en prévenir avant de me l’expédier car il se pourrait que je vous de-
mande de l’envoyer d’abord à quelqu’un à qui je veux le communiquer, et cette per-
sonne me le renverra ce qui évitera des allées et venues inutiles.
Veuillez remercier Don Rua de sa sollicitude pour mon entreprise et le saluer
respectueusement de ma part.
Agréez, je vous prie, Révérend Don Durando, l’espression de mes respectueux
sentiments.
M. Lasserre
Je compte toujours sur vos bonnes prières pour une intention surtout très pres-
sante et du plus grand intérêt.
12
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3228 B 5/7
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
30-12-[1895] f 2v bianco
Inedita
carta filigrana
sul f 1r la data della risp.
Inviare i progetti al duca di Parma – per la posa della prima pietra desidera inviare delle medaglie
Pau, 23 Déc. [18]95
Révérend D. Durando,
Il y a au moins deux mois que vous m’avez annoncé le plan de la fondation et

5.3 Page 43

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 157
que vous m’en avez confirmé la réalisation à bref délai dans votre dernière lettre du
22 Nov. Je ne crois donc pas être indiscrète en vous priant d’effectuer votre promesse
au plus vite et d’envoyer dans la 1ère quinzaine de Janvier ce plan à Son Altesse
Royale le Duc de Parme à qui j’en ai parlé et qui l’attend avec impatience.
Ces opérations préliminaires me semblent bien longues et si tout le reste marche
avec la même lenteur nous en aurons pour des années avant de voir l’éxécution com-
plète de l’oeuvre.
Lorsque vous serez au moment de poser la 1ère pierre de l’édifice, ayez la
bonté de m’en prévenir parce que je veux vous envoyer des médailles à déposer dans
les fondations.
J’attends de vous un mot pour m’accuser réception de cette lettre et me donner
quelques détails sur ce qui a été fait.
L’adresse du Duc de Parme est:
Castello di Schwarzau
presso Neunkirchen
Bassa Austria
Je vous renouvelle avec mes voeux pour les bonnes fêtes de Noël l’hommage
de mon profond respect.
M. Lasserre
13
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3228 C 9/11
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
risp. 16-2-[18]96 f 2v bianco
Inedita
carta filigrana
sul mrg sup f 1r data della
La benefattrice mostra il suo disappunto per il fallimento delle trattative circa l’acquisto del
terreno
Pau, le 10 Février [1896]
Rév. Don Durando,
Si je n’ai pas répondu plus tôt à votre lettre du 30 Déc, c’est que j’attendais de
jour en jour quelques nouvelles consolantes pour me remettre de la secousse
éprouvée par la rupture du contrat. Je vois malheureusement que les jours se passent,
que voilà bientôt 1 mois et demi date de votre dernière lettre ajouté aux sept mois
écoulés depuis le mois de Juin où j’entamai le négociations relatives à ma fondation.
Je ne prévoyais pas de telles lenteurs, qui me semblent dépasser toutes bornes et
je me demande si l’évêque de Caserte est réellement empressé de favoriser cette en-
treprise ou s’il lui est indifférent qu’elle s’établisse ou non dans sa ville épiscopale.
Veillez donc d’un peu près à ces considérations et dites moi au plus tôt ce que vous
en pensez.
En marchant de ce pas nous n’arriverons jamais au but, et les promesses que
vous me faites de très bonne foi, sans nul doute, d’inaugurer l’établissement dans le
courant de l’année prochaine me semblent un pur rêve.

5.4 Page 44

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158 Francesco Casella
Il n’y a donc rien à vendre dans ce pays où je croyais que la misère aurait
permis de tout acheter et tout cela à des conditions raisonnables? Enfin, si vous tenez
à calmer mes préoccupations, répondez-moi un mot au plus vite et faites-le en italien,
que je comprends aussi bien que le français et qui vous est peut-être plus agréable.
Veuillez, révérend Don Durando, agréer l’hommage de mon respect.
M. Lasserre
14
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3228 D 6/9
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
risp. 2-3-[1896]
Inedita
carta filigrana
sul mrg sup f 1r data della
Contenta per l’acquisto del terreno – si augura che il direttore dei lavori sia persona compe-
tente – porre l’opera sotto la protezione del Cuore Immacolato di Maria – donerà una statua –
alcune condizioni
Pau, 25 Février 1896
Rév. Don Durando,
Vous ne serez pas étonné que votre dernière lettre du 16 n’ait pas encore dissipé
mes doutes, ayant été déçue plusieurs fois.
Grâce à votre aimable sollicitude dont vous m’avez donné un gage précieux par
votre dépêche du 22, me voilà rassurée et je commence à espérer que tout désormais
marchera avec célérité.
Je pense que le directeur des travaux sera une personne dévouée à nos intérêts
et douée des capacité requises en cette matière. Des ouvriers qui ne seraient pas sur-
veillés de près par quelqu’un d’honnête et expert dans le métier, des ouvriers napoli-
tains surtout, pourraient vous causer des grands déboires.
Vous ne m’avez pas dit si la propriété est aussi grande que la première d’une
étendue de 15.000 mètres et si elle est aussi bien située pour les besoins de la popula-
tion environnante.
Je vous enverrai en temps opportun que je vous laisse les soins de me faire
connaître à l’avance, une boîte de médailles des Sts Intercesseurs que je désire dé-
poser dans les fondements avec la 1ère pierre.
Dès le début de nos pourparlers, j’avais écrit à Don Rua mon intention de
placer cet établissement sous le patronage du Très Saint Coeur de Marie et que je dé-
sirais en outre que la messe ou l’une des messes célébrée à la Chapelle fût dite pour
la Duchesse de Parme P.sse Pia des Deux Siciles 4 fois par semaine et pour moi les 3
autres jours. Veuillez me donner une réponse catégorique sur ces divers sujets.
J’aime à croire que vous ne tarderez pas à adresser à Son Altesse Royale le Duc
de Parme le plan de l’établissement ainsi que je vous en ai déjà prié.
Je mets tout sous la protection du Vénéré Don Bosco que j’invoque souvent et
auquel je vous prie de recomander toutes mes intentions.
Je pense avec une douce confiance qu’en ma qualité de Bienfaitrice j’aurai part

5.5 Page 45

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 159
aux prières de tous les membres de votre Société et des enfants placés sous votre di-
rection.
Je remercie le Rme D. Rua de sa bienveillance et le prie de me bénir avec tous
ceux qui me sont chers.
Veuillez Rév. D. Durando, agréer l’hommage de mon respectueux dévouement.
M. Lasserre
P. S. Quand le bâtiment sera achevé, c’est moi qui vous enverrai la statue du Très Saint Coeur
de Marie à placer dans la chapelle. En temps opportun vous m’instruirez des proportions
qu’elle doit avoir.
Par ce même courrier, je donne ordre à Mr Squivet de réaliser les fonds pour le second
versement. Cette opération demandera quelques jours.
15
A don Michele Rua
ASC F 423 Caserta mc 3228 E 4/5
Orig con firma aut 2 ff 210 x 130 mm
sup f 1r appunti di risp. in data 29-3-[1896]
Inedita
carta di quaderno leggermente rigata
annotazioni f 2 bianco
sul mrg
Avviso dell’invio di una seconda somma – il resto dopo che i progetti saranno stati esaminati
dal duca di Parma – invio di alcune medaglie per la posa della prima pietra
Paris, le 23 Mars 1896
Mon Révérend Père,
Conformément aux instructions que je reçois de Mlle Lasserre, j’ai l’honneur
de vous faire parvenir une nouvelle somme de Cinquante mille francs (50.000 fr) en
billets de la Banque de France, vous informant que lorsque j’aurai connaissance de la
remise des plans de sa fondation, entre les mains de S.A.R. Monseigneur le Duc de
Parme, je vous adresserai une autre somme semblable devant former le complément
de sa donation; je vous annonce aussi que sous peu, je compte vous envoyer quelques
médailles bénites enfermées dans une boîte, devant, d’après le désir de la donatrice,
être scellées dans une pierre d’assise de la fondation.
Je vous prie d’agréer, mon Révérend Père, l’hommage de mes tout dévoués et
respectueux sentiments.
L. Squivet
2, Rue Corvetto

5.6 Page 46

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160 Francesco Casella
16
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3228 E 6/9
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
risp. 13-4-[1896]
Inedita
carta filigrana
sul mrg sup f 1r data della
Lieta per le notizie ricevute circa il progetto e per la partecipazione di don Rua alla cerimonia
della posa della prima pietra
Pau le, 7 Avril [1896]
Révérend Don Durando,
Je reçois à l’instant votre intéréssante lettre du 3 de ce mois. Je ne saurai vous
dire, comme je le sens, la satisfaction que j’éprouve en lisant les nouvelles que vous
voulez bien me donner; d’abord l’envoi des dessins à Monseigneur le Duc de Parme,
qui ne m’en a pas encore accusé réception, mais qui ne tardera pas j’en suis sûre. Je
n’attends pas son avis, étant pressée, de vous dire la joie que votre lettre me cause, vu
les circonstances, qu’elle m’apprend et dont une des plus importantes sera la présence
de Don Rua à la pose de la première pierre. Dites je vous prie à votre vénéré supé-
rieur combien je suis heureuse de cette coïncidence.
Monsieur Squivet, qui a déjà les médailles, m’écrit qu’il va les envoyer à Don
Rua, en même temps que la dernière somme complémentaire.
Maintenant j’espère que les travaux vont marcher rapidement, ainsi que vous
m’en avez donné l’espoir dans votre lettre du 2 Mars, à laquelle je réponds en même
temps qu’à votre dernière. Mes retards ont pour excuse, la réalisation de l’envoi des
plans que vous me disiez très prochaine et qui vient enfin de s’effectuer. Votre pre-
mière carte du terrain et les indications des diverses constructions à y élever, me sem-
blent bien entendues et je me plais à vous témoigner mon entière approbation.
Merci des prières que vous faites, et que vos jeunes gens font à mes intentions.
Je leur en suis reconnaissante directement et devant Dieu à qui je demande la prospé-
rité matérielle et surtout morale de toute cette jeunesse qui vous devra son avenir et
son salut.
Je vous serai obligée de me tenir au courant, de tout ce qui se rapportera à mon
oeuvre, dont je hâte par mes ardents désirs l’achèvement pour ce qui concerne les tra-
vaux et enfin l’inauguration définitive.
Agréez, je vous prie, Révérend Don Durando, l’expression de mes sentiments
respectueusement dévoués.
M. Lasserre
17
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 A 1/4
Orig allog con firma aut 2ff 177 x 114 mm carta filigrana
Nannola, pp. 143-144
L’agente di Parigi non ha ancora avuto la conferma che i disegni siano giunti al duca di Parma

5.7 Page 47

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 161
– nella pergamena da porre nella posa della prima pietra bisognerebbe inserire il nome della
principessa Maria Immacolata – intitolare l’opera al Cuore Immacolato di Maria
Pau, 2 Mai 1896
Révérend Don Durando,
Partageant vos inquiétudes, j’avais écrit 2 jours auparavant à Schwarzau pour
me renseigner, lorsque m’est arrivée votre carte m’annonçant l’accusé de réception,
les éloges et l’approbation de Mgr au sujet des dessins, j’en ai été on ne peut plus sa-
tisfaite. À mon tour maintenant d’attendre l’exécution des conventions faites avec
S.A. Royale d’envoyer à Mr Squivet à Paris ces dessins après les avoir examinés, et
ce dernier que j’avais prévenu devait me les expédier au plus vite. Je ne puis avoir
des doutes sur la parfaite exactitude de Mr Squivet et son inaction me prouve qu’il
n’a rien reçu. Je vais être obligée de faire un nouvel appel à Mgr, ce qui est fort en-
nuyeux étant tenue à son égard à une discrétion pleine des délicatesses. Néamoins
n’entendant pas sacrifier mes droits, je ne tarderai pas à faire une démarche décisive.
Au sujet de la demande de joindre quelque nom à l’acte que vous voulez dé-
poser dans les fondations, j’inclinerais à inscrire celui de la Princesse Marie Imma-
culée de Bourbon, Comtesse de Bardi, fille de Ferdinand II, Roi des Deux Siciles, la-
quelle par les legs qu’Elle m’a faits en mourant et que j’ai capitalisés jusqu’à ce jour,
en vue du but que je voulais atteindre, m’a mise à même de réaliser cette oeuvre qui
était ma pensée constante depuis Sa mort. C’est à Sa chère mémoire que j’entends
édifier cette maison de charité que pour la même raison je désire mettre sous le
vocable du Très-Saint Coeur de Marie.
Sous peu de jours, je vous enverrai un abrégé de la Vie de cette chère Princesse,
vous y verrez ce qu’Elle fut pour moi et ce que j’ai été bien faiblement pour Elle.
Cette Vie a été écrite par le R.P. Jésuite qui Lui donna les instructions religieuses pen-
dant le séjour de la famille Royale à Rome. Cet exemplaire est le seul que je possède
en italien; je m’en défais volontiers en votre faveur ne pouvant y suppléer autrement,
les éditions italiennes étant épuisées.
Veuillez être l’interprète de mon respectueux hommage auprès de Don Rua,
dont j’invoque les prières ainsi que les vôtres en vous priant d’agréer, Révérend Don
Durando, l’expression de mes sentiments distingués et dévoués.
M. Lasserre
P. S. Il faudrait de la prudence au sujet du nom de la P.sse; le faire connaître publiquement
pourrait exciter de l’ombrage sous le régime actuel, étant une fille du Roi de Naples.

5.8 Page 48

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162 Francesco Casella
18
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 A 7/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Grata per l’invito ricevuto per la posa della prima pietra – la sua cecità le impedisce di partecipare
Pau, 5 Juin 1896
Rév. D. Durando,
Je reçois à l’instant avec gratitude l’invitation pour la solennité du 14 Juin à Ca-
serta. Vu mon infirmité je dois me borner à m’unir en esprit aux heureux assistants de
cette touchante cérémonie, qui inaugurera la réalisation de mes voeux les plus chers.
Si Dieu voulait exaucer les prières des âmes ferventes qui s’intéréssent à moi et
qu’il me fût donné de recouvrer la vue, je volerais à Caserta, si non au jour indiqué,
car il est bien prochain, du moins lors de l’inauguration de la pieuse maison qui, je le
vois avec satisfaction, réunira plusieurs oeuvres importantes.
Que Dieu bénisse en prémices et d’avance tout le bien qui y sera fait par les
soins des Prêtres Salésiens. Je compte sur votre obligeance pour m’instruire de temps
en temps de la marche des travaux qui seront menés, je l’espère, avec promptitude
sans compromettre leur solidité.
Je n’attendais pour répondre à votre bonne lettre du 11 Mai que la réception
des dessins envoyés par vous au Duc de Parme. Je n’ai encore rien reçu et je viens
pour la seconde fois de les réclamer à Mgr qui a eu largement le temps de les exa-
miner. Je suppose que ces retards ont été causés par des occupations ou un oubli in-
volontaire. Dès que je les aurai, je vous en préviendrai et vous dirai mon opinion.
Je ne doute pas que vous ayez envoyé à Mgr le Duc de Parme un exemplaire de
l’invitation imprimé que je viens de recevoir.
Je remercie le Rme D. Rua de son précieux souvenir où je me plais à trouver une bé-
nédiction et une prière. Les miennes tout indigentes qu’elles sont ne vous font pas défaut.
Daignez agréer, Rév. D. Durando, l’hommage de mon profond respect.
M. Lasserre
19
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 B 1/4
Orig allog con firma aut 2ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
I disegni hanno la sua piena approvazione – Si è unita spiritualmente alla cerimonia della posa
della prima pietra – Anche il duca di Parma approva i progetti
Rév. Don Durando,
Pau, 15 Juin 1896
J’ai reçu avant hier les dessins attendus avec une vive impatience. J’en ai eu la

5.9 Page 49

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 163
description par Mesdames Kreuzburg qui les avaient examinés à l’avance et les
avaient approuvés en personnes qui s’y entendent, vu qu’elles ont elles-mêmes fait
bâtir des Ecoles dans leur quartier. Autant que j’ai pu en juger, les plans de l’établis-
sement de Caserta sont vastes et bien aménagés; je vous en exprime toute ma satis-
faction, que j’accompagne de mes voeux les plus ardents pour que la construction
s’exécute le mieux et le plus rapidement possible afin que j’aie le bonheur de voir
l’inauguration et la réussite de cette oeuvre qui a été l’ambition de ma vie depuis que
j’en ai entrevu la possibilité.
Je me suis unie hier aux assistants de la pieuse cérémonie. Mon coeur, mon es-
prit, toute mon âme enfin étaient là bien présents quoique invisible aux yeux de l’as-
sistance. Il y avait des dignitaires éclésiastiques et civils, mais la présidence de Don
Rua est celle, je l’avoue, qui m’a le plus consolée.
Remerciez-le, je vous prie, en mon nom et dites-lui qu’après Don Bosco que
j’invoque depuis longtemps, c’est à lui que j’ai recours en lui demandant sa béné-
diction et ses prières.
Monseigneur le Duc De Parme me renouvelle Ses éloges et Son approbation au
sujet des dessins qu’Il ne m’a pas envoyés plus tôt ayant fait plusieurs absences suc-
cessives.
En attendant la réalisation de l’attente que je mets en vous pour me donner de
loin en loin quelques détails sur les travaux et les progrès de leur exécution, je vous
renouvelle, Révérend Don Durando, l’hommage de mes sentiments respectueusement
dévoués.
M. Lasserre
20
A don Michele Rua
ASC F 423 Caserta mc 3229 B 5/8
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana appunto sul marg sup f 1r
Nannola, pp. 145-146
Ringrazia don Rua per la relazione sulla festa avvenuta a Caserta – la vera fondatrice
dell’opera è la principessa Maria Immacolata – per la chiesa vuole donare la statua del Cuore
Immacolato di Maria
Pau, 26 Juin 1896
Révérendissime Don Rua,
Mon bonheur n’a d’égal que ma reconnaissance pour votre bonté à me donner
avec autant d’empressement que d’exactitude les nouvelles de la fête du 14 Juin. À la
faveur de votre touchante description, j’ai assisté à la cérémonie comme si j’y avais
été présente. Que de motifs de remercier Dieu et sa Ste Mère qui semblent approuver
le titre du Très-Saint Coeur de Marie que j’ai voulu donner à la sainte maison que les
prêtres Salésiens sont appelés à diriger. La coïncidence de ce titre avec la fête qu’on
en faisait dans le diocèse ce jour-là même sans que rien eut été concerté à l’avance,
m’a frappée singulièrement.
Quelle satisfaction pour moi d’être récompensée dès cette vie de l’usage qu’il
m’a plu de faire des moyens que la P.sse m’a fournis. C’est bien Elle qui est la princi-

5.10 Page 50

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164 Francesco Casella
pale Fondatrice! Elle a vulu me donner les jouissances matérielles de la vie, et Elle a
fait plus que cela en me préparant, si Dieu m’en croit digne, une récompense au Ciel.
Quant à l’absence de ma photographie que vous me faites remarquer, je ne la
regrette pas. Mon coeur a été scellé dans la pierre; cela n’est-il pas plus préférable à
un monument extérieur?
Comment vous remercier, Rme D. Rua, de l’assistance que vous avez prêtée à
cette belle cérémonie, de la grande part que vous y avez eue, et enfin de la Messe que
vous avez célébrée à mon intention. Ma gratitude vous est certainement acquise, mais
Dieu seul saura vous rémunérer du zèle et de la puissante intervention de votre véné-
rable personne en ce jour-là.
Je vais envoyer votre lettre à Monseigneur le Duc de Parme qui, s’intéressant
beaucoup à mon oeuvre, aura le plus vif intérêt à lire votre relation.
J’espère que Dieu me continuera ses faveurs en faisant de cet établissement un
centre d’oeuvres fécondes pour sa gloire et le bien de cette chrétienne population.
Nous sommes loin encore, je comprends, de l’achèvement de l’église, mais
quand le moment sera venu de penser à sa décoration, souvenez-vous que je tiens à
vous donner la statue du Très-Saint Coeur de Marie. Je vous enverrai à temps des
dessins à choisir d’après les dimensions que vous donnerez à la statue.
Et si Dieu daignait exaucer tous mes voeux et me rendre la vue dont je suis
privée depuis 10 ans, je volerais vers Caserta désormais le but principal de mes
voeux et de mon affection. J’ai déjà prié Don Bosco à cet effet, ne voudriez-vous pas
recommander cette intention aux enfants de votre oeuvre?
Veuillez agréer, Rme D. Rua, l’hommage de mon profond respect et de ma res-
pectueuse gratitude.
M. Lasserre
21
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 B 9/12
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Grata per l’articolo di giornale ricevuto che descrive la festa della posa della prima pietra –
la relazione di don Rua l’ha inviata al duca di Parma
Pau, 27 Juillet 1896
Rév. D. Durando,
J’ai reçu hier avec un vif plaisir et une égale reconnaissance les journaux de Ca-
serta confirmant le récit de la fête du 14 Juin dont le Rme D. Rua avait bien voulu
me donner la description aussi intéressante que fidèle.
Je l’en ai remercié en son temps avec un sentiment de profonde gratitude et
aujourd’hui c’est à vous que j’adresse les mêmes témoignages pour les articles que
vous avez bien voulu m’envoyer.
Je jouis infiniment de ce qui a été fait et j’en bénis Dieu, en attendant le dé-
veloppement de l’oeuvre, que j’ai si chèrement à coeur de compléter pour ce qu’il

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 165
dépend de moi, vu que l’achèvement complet vous appartient, étant bien persuadée
que vous ne négligerez rien pour atteindre le but qui doit glorifier Dieu et honorer,
pour le petit nombre de ceux qui sont dans ma confidence, le nom aimé de la chère
Princesse qui m’a donné les moyens de vouer à Sa chère Mémoire cette maison de
charité.
J’ai envoyé à Monseigneur le Duc de Parme la lettre de Don Rua afin de faire
participer S.A.R. au bonheur que m’a causé cette belle cérémonie. Elle s’y est mon-
trée très sensible et on ne peut plus satisfaite de la pieuse et fidèle relation de D. Rua.
Veuillez, Révérend D. Durando, présenter mes profonds hommages à votre
vénéré Supérieur et agréer pour vous l’assurance de mes respectueux et dévoués
sentiments.
M. Lasserre
22
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 C 12 - D 3
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Per la festa di Pasqua si unirà in spirito a Caserta ove sarà celebrata per la prima volta la S.
Messa – Per la chiesa grande donerà un calice ed una pisside
Pau, 30 Mars [1897]
Rév. Don Durando,
Depuis le moment où je suis en possession de votre bonne lettre du 26, ma
pensée n’est occupée que des grâces dont Dieu me comble, dans l’oeuvre de Caserte,
et je Le prie de répandre ses bénédictions sur Sa Grandeur l’évêque de Caserte et sur
vous, zélés prêtres Salésiens, destinés à fonder et à développer les bienfaits que l’on
attend de votre pieuse entreprise.
La Princesse Immaculée, principale fondatrice, doit se réjouir au ciel de ce qui
se prépare en son nom, Elle qui sur la terre était si fervente pour établir la gloire de
Dieu et faire bénir son saint nom.
Je serai en esprit à Caserte en ce saint jour de Pâques où la messe sera célébrée
pour la première fois et où aura lieu l’ouverture du Patronage. Je n’ai pas besoin de
vous dire que mes prières vous seront appliquées et que ma reconnaissance vous est
assurée à jamais.
Mon ambition était de vous offrir pour la première messe un calice et un ci-
boire, lorsque je ne prévoyais l’inauguration que pour le mois d’Octobre. Je n’effec-
tuerai ce désir que lors de la première messe à la grande chapelle. Je compte disposer
pour cela d’une somme de 800frs dont 400frs vous seront envoyés de Paris et 400
Lires italiennes vous seront comptées à Rome, mais cela ne pourra être qu’au mois de
Juillet prochain.
Je remercie le Rév. Don Rua de son bon souvenir; veuillez lui présenter mon
respectueux hommage et agréer pour vous, Rév. Don Durando, l’expression de mes
respectueux et dévoués sentiments.
M. Lasserre

6.2 Page 52

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166 Francesco Casella
23
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 D 4/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Per i versamenti è tutto in regola – il duca di Parma non ha ancora ricevuto i disegni – per le
proposte del vescovo circa la chiesa don Rua ha piena libertà
Pau, 17 Avril [1897]
Révérend Don Durando,
J’ai reçu exactement votre aimable lettre du 13, je vous en remercie et remercie
Don Rua de ses bons témoignages. Mr Squivet m’écrit qu’il a reçu de sa part l’accusé
de réception des envois qui lui ont été faits. De ce côté-là, je suis on ne peut plus sa-
tisfaite de voir que tout est réglé.
Je ne m’explique pas plus que vous que Mgr le Duc de Parme ne vous ait pas
annoncé la réception des dessins. Je vais dès demain prendre des renseignements à ce
sujet. Je vous avais dit d’adresser ces dessins au Château de Schwarzau par Neuenkir-
chen Basse Autriche, j’aime à croire que vous les avez dirigés là et non en Toscane où
Mgr n’a pas été cette année.
D’ici à la pose de la pierre fondamentale, j’aurai occasion de vous écrire avec
plus de liberté que je n’en ai aujourd’hui où je manque de temps, mais ce que je peux
vous dire dès maintenant, c’est que je n’ai aucune objection à ce que Monseigneur
l’évêque de Caserte invite à la cérémonie, qui bon lui semblera, supposant que ce ne
peut être que des personnes de sa confiance et dignes de tout respect.
D’ailleurs Don Rua se trouvant là, pourra être l’arbitre de ces dispositions pour les-
quelles sa propre autorité suffit sans que j’aie besoin de lui donner tous mes pouvoirs.
Veuillez agréer, Révérend Don Durando l’hommage de mes respectueux senti-
ments.
M. Lasserre
24
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 D 7/9
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Grata per le notizie ricevute, conferma il dono di due vasi sacri
f 2v bianco
Pau, 18 Mai 1897
Révérend D. Durando,
Vous m’avez causé une vive et douce joie en me communiquant la nouvelle
de Caserte. J’en remercie infiniment le Rme D. Rua et vous qui avez été son inter-
médiaire.
C’est un grand pas dans la voie des oeuvres que je rêve pour cette maison. Que

6.3 Page 53

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 167
Dieu en soit béni. Toutes les fois que vous aurez quelque chose d’intéressant à m’ap-
prendre, soyez sûr d’avance du bonheur que vous me procurerez.
Rien n’est changé à l’égard des dispositions dont je vous ai fait part dans ma
dernière lettre, au sujet des 2 vases sacrés dont je veux faire don à la maison. Ce sera
au mois de Juillet que je compte envoyer à cet effet 400frs à Turin, les autres 400
lires seront disponibles à la même époque à Rome. Je préférerais que vous les fassiez
toucher vous-même à l’adresse que je vous indiquerai en temps opportun; ce ne sera
pas une difficulté pour vous, je l’espère.
D’ici à cette époque vous aurez le temps de me renseigner.
Au cas où vous préfériez n’avoir ces objets qu’au moment de l’inauguration de
l’église, dites-le-moi, et je m’en remettrai à votre avis toujours préférable au mien,
étant à même de mieux juger que je ne le puis moi-même.
Veuillez, Rév. D. Durando, présenter mes respectueux et reconnaissants hom-
mages à D. Rua et agréer pour vous-même mes sentiments respectueux et dévoués.
M. Lasserre
25
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 D 10/12
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Preoccupazioni per gli avvenimenti in Italia – ricorda che nella diocesi di Caserta si celebra la
festa del Cuore Immacolato di Maria
Pau, 18 Juin [1897]
Mon Révérend Père,
Très préoccupée des tristes événements de l’Italie, j’ai voulu depuis quelques
temps vous témoigner mon inquiétude et vous demander si elle est fondée à l’égard
de vos intérêts à Caserte.
Je sais que vous êtes prudent et que de votre part aucune provocation ne peut
vous attirer d’injustes répressions, mais les poursuites sont parfois aveugles, il suffit
de défendre la religion pour se faire un renom d’ennemi de l’ordre, et j’avoue que
toutes ces réflexions m’ont un peu troublée. Je me recommande donc à votre obli-
geance pour me donner quelques détails, qui rétabliront, je l’espère, ma tranquillité.
Si c’est comme je l’ai compris il y a 2 ans, le diocèse de Caserte célèbre demain
dimanche, la fête du Très saint Coeur de Marie; je ne puis douter que vous donnerez à
cette cérémonie tout l’éclat qu’elle comporte et que permettent l’exiguité de la cha-
pelle et vos moyens sans doute restreints. J’unirai demain mes prières aux vôtres et à
celles du personnel de la maison de Caserte, afin que Dieu daigne continuer ses béné-
dictions et étendre de plus en plus ses faveurs sur cette chère fondation.
Veuillez être l’interprète de mon respect auprès du Révérendissime Don Rua, et
agréer pour vous, mon révérend Père, l’expression de mes respectueux et dévoués
sentiments.
M. Lasserre

6.4 Page 54

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168 Francesco Casella
26
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 E 1/4
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm
risp. in data 20-7-[1897]
Inedita
carta filigrana
sul mrg sup f 1r appunto di
Lieta per la notizia che a novembre si aprirà un piccolo orfanotrofio – per la chiesa, i cui pro-
getti sono stati ingranditi, non ha altri fondi, ma alla sua morte i salesiani avranno la sua eredità
– la chiesa deve avere il titolo del Cuore Immacolato di Maria – ricordo delle condizioni
Pau, 19 Juin [18]97
Révérend D. Durando,
Vos lettres sont toujours les bienvenues ne manquant jamais de me fournir des
sujets de satisfaction. La dernière du 9 Juin m’informe que les travaux de la maison
de Caserte se poursuivent avec activité et que vous espérez dès le mois de Nov. inau-
gurer un petit Orphelinat destiné à un prompt développement vu les besoins que ré-
clame la population.
Mon coeur s’épanouit de joie en apprenant les succès auxquels mon oeuvre est
appelée. Je goûte par avance la réalisation des voeux que j’ai nourris pendant 23 ans
à partir de la mort de la Princesse Immaculée, qui, en s’envolant vers le Ciel me
laissa pour consolation ce doux projet d’avenir.
Je voudrais avoir à ma disposition une somme considérable pour hâter les tra-
vaux de l’église, qui à cause de ses vastes proportions demandera du temps pour son
achèvement. Assurément à ma mort, ainsi que je vous l’ai dit dès le début, vous aurez
le reste de ma fortune, mais pour le moment je ne puis rien en distraire, je dois at-
tendre que Dieu m’appelle à Lui.
Je compte que cette église sera mise sous le vocable du Saint Coeur de Marie,
ainsi que toute la maison.
Quant aux messes qui doivent être célébrées pour la Duchesse de Parme et pour
moi, et dont j’ai fait une de mes principales conditions, je désirerais savoir, si elles ne
commenceront que dans l’église ou si elles seront dites dans la Chapelle provisoire.
Ne vous donnez pas la peine de répondre de suite à cette question; attendez l’occa-
sion de m’écrire.
Vous recevrez dans le courant du mois prochain de Paris la somme de 400 frs et
au moyen de la carte ci-incluse, vous voudrez bien prier D. Cesare Cagliero de faire
toucher par quelqu’un de sa confiance 400 lires chez Mr Farina à Rome. Il sera inu-
tile bien entendu de dire à ce dernier l’usage à faire de cette somme. Vous vous sou-
venez que ces 800 frs sont déstinés à un calice et à un ciboire pour Caserta.
Il y a eu le 14 de ce mois un an que la pose de la 1ère pierre a été effectuée, la
fête du S. Coeur de Marie sera cette année le 27 dans le diocèse de Caserte. Cette
date m’est chère et je ne l’oublirai pas dans mes prières et mes recommandations au
Seigneur.
Veuillez présenter mes respects au Rme D. Rua et recevoir pour vous l’hom-
mage de mes sentiments reconnaissants et dévoués.
M. Lasserre

6.5 Page 55

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 169
27
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 E 6/8
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Inizio dell’Oratorio festivo durante l’estate – ringrazia per le messe che saranno celebrate a
partire dal primo novembre
Pau, 29 Juillet [18]97
Rév. D. Durando,
Vous vous excusez de vos délais, et moi, je me ferais un scrupule de m’en
plaindre quand je considère les travaux aussi utiles que nombreux qui vous occupent
sans relâche.
D’ailleurs lorsque je reçois une lettre de vous, j’y trouve tant de consolations
que je n’ai dans mon coeur et sur mes lèvres que des actions de grâce. L’oeuvre déjà
inaugurée dell’oratorio festivo donne des succès inéspérés dès le début. Vous me
dites que non seulement les jeunes gens mais les hommes même le fréquentent; c’est
un heureux commencement qui promet des suites fructueuses. Que Dieu en soit béni.
Je vous remercie des éclaircissements que vous me donnez au sujet des messes qui
seront célébrées à la chapelle provisoire à partir du 1er Nov. Je m’y unirai en esprit.
Je me réjouis aussi d’apprendre que Monseigneur l’Evêque de Caserte est
content de tout ce qui se fait, comme de tout ce qu’il a le droit d’attendre d’une
maison placée sous la direction des Prêtres Salésiens et protégée du haut du Ciel par
D. Bosco, leur saint Fondateur.
Veuillez remercier le Rme D. Rua de son précieux souvenir. Je lui présente mes
profonds hommages et vous prie, Rév. D. Durando d’agréer l’expression de mon pro-
fond respect.
M. Lasserre
28
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 E 9/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2 bianco
Inedita
Grata per aver ricevuto due articoli di giornali che parlano di Caserta – invierà una statua di
S. Giuseppe
Pau, 25 Août [1897]
Révérend Don Durando,
J’ai reçu exactement vos deux journaux en date des 18 Juin et 5 Août. Les ar-
ticles qu’ils contiennent sur les deux fêtes, l’une religieuses l’autre scolaire, m’ont vi-
vement intéressée.
Ma sollicitude est généreusement récompensée par le bien que vous répandez

6.6 Page 56

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170 Francesco Casella
sur la chère maison de Caserte; vos succès sont la preuve manifeste de la bénédiction
de Dieu, sur vos labeurs au profit de cette chère jeunesse qui grandit et prospère dans
la voie chrétienne qu’elle parcourt en suivant vos saints enseignements.
Je me suis profondément réjouie de l’accueil que Don Rua à reçu dans tout le
cours de son voyage. J’espère qu’il n’est pas trop fatigué et qu’il se repose mainte-
nant auprès de vous de la réussite de ses belles entreprises.
Je n’oublie pas la statue de St Joseph que j’espère pouvoir vous envoyer avant
la fin de l’année.
Veuillez être, révérend Don Durando, l’interprète de mon profond respect au-
près de votre vénéré supérieur et agréer pour vous-même l’hommage de mes senti-
ments reconnaissants et dévoués.
M. Lasserre
29
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3229 E 11 – 3230 A 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Contabilità delle somme versate – la chiesa di così notevoli proporzioni non rientrava nel pro-
getto iniziale – la parrocchia una volta costituita non deve avere clero estraneo ai religiosi – un
aiuto per la cappella provvisoria – lieta per il prossimo inizio dell’Oratorio e della scuola
Pau, 4 Déc. 1897
Rév. D. Durando
Vous avez parfaitement jugé en pensant que votre lettre me ferait plaisir; elle
m’en a fait un très grand, car j’attendais de jour en jour sans impatience, mais avec un
ardent désir, les détails sur l’inauguration des écoles que vous m’aviez fait pressentir
pour le commencement de Nov. Cependant pressentant des difficultés ou des modifi-
cations ordinaires dans ces sortes de circonstances, je ne me décourageais pas,
croyez-le bien. Enfin grâce à la lettre du religieux préposé aux travaux de l’édifice, je
me rends parfaitement compte des toutes choses et prévois que l’achèvement exige
encore du temps.
D’après leur relevé des dépenses il a été payé 74.000 frs pour les constructions
et 23.000 pour l’achat du terrain, ce qui porte la somme totale à 97.000 lires. Il est
question d’une dette de 57.000 lires: est-ce compris dans les 74.000 lires ou est-ce en
dehors? Et enfin d’une somme de 60.000 lires pour les dépenses en perspective. En
tout cas, comme les 200.000 frs que j’ai affectés à cette oeuvre, lesquels par le
change ont dû produire environ 210.000, vos ressources ne peuvent être épuisées.
Lorsque j’avais mis ce capital à votre disposition, je ne prévoyais pas que la
chapelle deviendrait une église à proportions grandioses destinée à devenir paroisse.
Je ne veux pas protester contre la pieuse ambition de Mgr l’Evêque, ce projet pouvant
être un jour d’une grande utilité, mais je me permets la remarque que ces dispositions
imprévues dépassent mes projets et mes moyens dont je dispose, pour le moment du
moins. À ma mort, je vous ai dit que vous auriez la partie que je me suis réservée de
ma fortune, mais le moment appartient à Dieu, et quoique d’un âge avancé, je n’en
puis prévoir le terme.

6.7 Page 57

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 171
Une circonstance intéressante que je voudrais éclaircir est de savoir si la pa-
roisse une fois édifiée, vous en seriez les desservants, car il importe qu’un clergé
étranger ne s’introduise pas au milieu de votre famille; s’il en devait être ainsi, je me
lèverais contre cette disposition avec le droit que me donne ma qualité de fondatrice.
Quant au secours que demande votre gérant pour la chapelle provisoire, je tâ-
cherai de lui envoyer par votre entremise ou celle de D. Rua un millier de francs. Je
suppose que les objets dont il est dépourvu sont des fournitures pour la sacristie.
Je me réjouis grandement du commencement de l’oeuvre, les écoles externes et
de l’Oratorio très fréquentés pour les débuts. J’en bénis Dieu et vous suis reconnais-
sante de tous vos efforts pour seconder mes voeux qui n’ont pour but que le bien de
cette population.
Veuillez présenter mes respectueux hommages à D. Rua et agréer pour vous
l’assurance de mes sentiments respectueux et dévoués.
M. Lassere
30
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 A 3/5
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Chiede di essere aggiornata sui lavori – augura ogni benedizione per la prosperità dell’opera
Pau, Déc. 18 [1897]
Révérend Don Durando,
L’occasion est propice pour renouer des rapports nécéssairement ralentis depuis
le mois de Juin époque où, le Révérendissime Don Rua et vous, m’aviez mise au cou-
rant de tout ce qui se passait d’intéréssant à Caserte. Votre silence à ce sujet depuis
lors s’explique parfaitement, cet intervalle ayant été employé à la construction de
l’établissement qui, je le comprends, demandera du temps, pour être achevé. Si vous
voulez en me répondant me donner quelques détails concernant l’entreprise, je vous
en serai reconnaissante, mais mon intention n’est pas de les provoquer aujourd’hui.
Mon but est uniquement de présenter au Révérendissime Don Rua et à vous
même mes voeux les plus sincères, pour vos besoins spirituels, et même temporels,
inséparables, je dirai, pour la satisfaction des uns et des autres.
Je vous souhaite surtout la prospérité de vos oeuvres qui vous sont tant à coeur
pour le bonheur de ceux qui vous doivent tant et dont le succès couronnera vos inten-
tions pour la vie étérnelle.
Veuillez donc, Révérend Don Durando, être mon interprète auprès du Révéren-
dissime Don Rua et me croire avec un profond respect
Votre toute dévouée
M. Lasserre

6.8 Page 58

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172 Francesco Casella
31
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 A 6/8
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Grata per le notizie ricevute sul procedere delle costruzioni – auguri di Natale – giugerà un’of-
ferta per la cappella provvisoria
Pau, 22 Déc. 1897
Rév. D. Durando,
Votre première lettre arrivée à l’instant dissipe tous mes doutes et m’apporte
une joie et une consolation que je ne puis tarder à vous exprimer. Je vois que tout
marche à souhait à Caserta. Comme vous me le dites, il n’y a que l’état financier qui
laisse un peu à désirer à cause des dépenses imprévues, causées par les proportions de
l’église. Espérons que les difficultés s’aplaniront et pourront sans trop causer de pré-
judice, vous permettre d’attendre le moment de ma mort qui vous mettra en posses-
sion du reste de ma fortune.
Je remercie Don Rua des bons souhaits qu’il daigne m’adresser à l’occasion
des fêtes de Noël. Je le prie d’agréer en retour ceux bien sincères que je fais pour lui
et la prospérité de ses oeuvres, en le remerciant toujours de l’assistance qu’il prête à
la mienne.
Veuillez aussi, Rév. D. Durando, accepter pour vous mes meilleurs voeux et le
témoignage de ma profonde et respectueuse reconnaissance.
M. Lasserre
P. S. J’ai écrit à Paris à Mr Squivet, d’adresser au Rme D. Rua, la somme de 1000 frs pour la
chapelle provisoire de Caserta.
32
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 A 9/12
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Donerà la statua del S. Cuore alla chiesa – invierà un’offerta, ma non osa coinvolgere il duca di
Parma per fargli inviare offerte
Pau, 6 Jan. [1898]
Rév. Don Durando,
Votre lettre m’a comblée de satisfaction, le récit de la belle fête du 15 m’a
donné une idée exacte de cette belle solennité, qui a, je puis le dire, dépassé mes es-
pérances. Mon coeur est moins ici que dans cette chère maison, destinée à augmenter
le bien qu’elle a déjà commencé à faire sous les auspices des bons prêtres salésiens.
Ils ont la réputation de faire des miracles à l’imitation de leur saint fondateur et je

6.9 Page 59

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 173
suis portée à le croire. J’ai été heureuse d’apprendre que le Rme D. Rua était présent
à la cérémonie et qu’il en a été très satisfait.
Lorsque l’église sera un peu plus avancée, je compte vous envoyer une autre sta-
tue, celle du Sacré-Coeur, auquel j’ai une grande dévotion et que j’aimerais donner
comme un puissant protecteur à la maison de Caserte. Vous me direz en temps oppor-
tun, la dimension qu’elle doit avoir, ce qui dépendra de la place qu’elle doit occuper.
Pour le linge et les ornements qui vous manquent, je tâcherai de vous envoyer dans
le courant du mois prochain une somme de mille francs, cela vaudra mieux qu’un envoi
d’objets soumis à la taxe douanière, ce qui en augmenterait le prix d’achat. Vous nom-
mez Mgr le Duc de Parme, comme pouvant contribuer à ces divers dons. Je ferai tout ce
qui sera en mon pouvoir pour vous aider de toute manière, mais jamais je ne demande-
rai à personne ni même au Duc de Parme les secours dont vous pourrez avoir besoin.
S.A.R. a assez de charges pour sa famille et ses oeuvres et je ne voudrais en rien l’im-
portuner. J’espère que vos paroissiens vous seront utiles à l’occasion pour vous aider de
leurs ressources. Pour les autres statues que vous m’énumérez, nous verrons plus tard.
Veuillez, Révérend Don Durando, présenter mes hommages au Révérendissime
Don Rua et agréez pour vous le témoignage de mon profond respect et de mon dé-
vouement sincère.
M. Lasserre
33
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 B 1/3
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Auguri per la Pasqua – gratitudine nei confronti di don Rua per la sua sollecitudine nei
confronti dell’opera di Caserta
Pau, 6 Avril 1898
Révérend Don Durando,
J’ai à coeur de vous renouveler mon souvenir toutes les fois que les circon-
stances s’y prêtent. Nous touchons à l’une des plus solennelles de l’année et je sens
plus vivement que jamais se reveiller le désir de vous exprimer mes voeux à l’occa-
sion des belles fêtes de Pâques.
Je veux vous prier aussi d’être mon interprète auprès du Révérendissime D.
Rua, pour lui témoigner mes souhaits et ma respectueuse gratitude pour la sollicitude
qu’il veut bien accorder à ma fondation de Caserta. Ces sentiments se perpétueront
au-delà de ma vie puisqu’ils furent bénis de Dieu et qu’Il les recompensera, j’espère,
en ma personne et en celle qui y ont apporté le tribut de leur pieux dévouement.
Si vous savez quelques particularités nouvelles sur cet établissement où repo-
sent mon affection et mes espérances, vous seriez bien aimable de mes les communi-
quer. J’ose à peine vous interroger sur les travaux qui sont probablement retardés
faute de moyens pour les compléter. Si le désir de mourir bientôt m’était permis, je
demanderais à Dieu d’en hâter le moment à cette fin.
Veuillez agréer, révérend D. Durando, l’hommage de mon profond respect.
M. Lasserre

6.10 Page 60

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174 Francesco Casella
34
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 B 7/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Grata per aver ricevuto un articolo di giornale che descrive l’opera di Caserta – domanda se vi
saranno solo scuole classiche o anche di arti e mestieri – ricorda che la chiesa dovrà avere il ti-
tolo del Cuore Immacolato di Maria
Pau, 11 Août [18]98
Révérend D. Durando,
J’ai reçu il y a peu de jours un journal de Caserte, contenant les détails précieux
pour moi. Je crois le devoir à votre entremise et je m’empresse de vous en remercier,
l’appréciant comme un acte d’obligeance. L’auteur qui ne signe que par ses initiales
me semble un ami et un admirateur de votre société. La description qu’il fait de
l’établissement est très attrayante et je la crois fidèle.
L’ouverture annoncée pour le 1er Octobre invite les familles de condition aisée
à vous confier leurs enfants. Je me demande si vous les destinez à des études pure-
ment classiques ou à être exercés à divers métiers dont ils feront leurs professions.
Plus tard je vous serai obligée de me renseigner à cet égard; vous me direz aussi si les
écoles externes marchent bien et si les enfants donnent de bons résultats.
L’article du journal se tait sur ce qui concerne les travaux de la chapelle ou de
l’église; ces travaux, je le suppose, ne peuvent marcher rapidement fautes des moyens
qu’il faudrait pour les activer. Avec l’aide de Dieu, qui bénira vos enfants et votre
zèle, tout arrivera à bonne fin, espérons-le.
Je pense que la maison, ainsi que l’église quand elle sera achevée, seront mises
sous le vocable du Très Saint Coeur de Marie, ainsi que j’en ai exprimé le désir, lors
de la fondation.
Veuillez offrir au Rme Don Rua l’hommage de mon profond respect et de mon
entière confiance. Agréez aussi, Révérend D. Durando, l’expression de mes senti-
ments respectueux et tout dévoués.
M. Lasserre
P. S.
J’ai envoyé le journal à S.A.R. le Duc de Parme, sachant que l’article l’intéresserait.

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 175
35
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 B 11 - C 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Le difficoltà per la statua del Cuore Immacolato di Maria saranno superate dallo statuario di
Monaco – chiede a chi bisogna indirizzare la spedizione
Pau, 6 Sept. [18]98
Rév. Don Durando,
J’ai reçu avec un vif plaisir et une profonde reconnaissance vos deux dernières
lettres. Si je suis en retard pour répondre à celle du 22 Août, où vous me faites la de-
mande de la statue du Très Saint Coeur de Marie, ce n’est pas par négligence ou hési-
tation; bien au contraire. Le désir que vous m’exposez, si parfaitement d’accord avec
mes dispositions, m’a causé trop de joie pour qu’aucun doute ait pu se produire.
Dès la réception de votre lettre, j’ai commencé mes démarches dans le but de
satisfaire vos souhaits et les miens en vous envoyant une belle statue digne de figurer
dans votre église; mais il y a partout quelque difficulté et je ne suis pas encore arrivée
à ce que je désire. Le statuaire de Munich n’a pas de statues au dessus d’un mètre 80
de hauteur, ce qui n’est pas suffisant pour une niche qui a 3 mètres.
J’ai récrit de nouveau et demandé des informations ailleurs; sitôt qu’elles me
seront parvenues, je vous les communiquerai. Je n’ai pas voulu remettre cette expli-
cation dans la crainte que vous ayez des doutes, soit sur le sort de votre lettre, soit
sur mes dispositions. Je suis persuadée que dans peu de jours, je serai à même de
vous satisfaire; jusque là, veuillez attendre avec un peu de patience.
Quand tout sera réglé, vous m’enverrez l’adresse bien claire et bien exacte de la
personne préposée à recevoir l’expédition.
Veuillez présenter mon profond respect à Don Rua.
Il serait superflu de recommander à ses prières l’oeuvre de Caserta, sachant
qu’elle fait partie de ses pieuses sollicitudes. Qu’il veuille ne pas oublier ma personne
ni mes intentions dans ses suffrages.
Je vous prie d’agréer, révérend Don Durando, pour vous en particulier, le témoi-
gnage de mes respectueux et dévoués sentiments.
M. Lasserre

7.2 Page 62

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176 Francesco Casella
36
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 C 3/4
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
La statua del Cuore Immacolato può essere spedita a Caserta
f 2 bianco
Pau, 19 Sept. 1898
Révérend D. Durando,
Je crois avoir atteint le but de mes recherches. Le statuaire Mayer de Munich me
propose une charmante statue du Très saint Coeur de Marie en pierre artificielle, avec
sa couronne d’étoiles; elle mesure 195 cm de haut. Je pense que cette légère différence
de 5 centimètres, sur la hauteur que vous m’avez indiquée ne sera pas une difficulté.
Veuillez me répondre immédiatement à ce sujet, me donnant l’adresse exacte du des-
tinataire à Caserte, afin qu’on puisse l’expédier le plus tôt possible soigneusement embal-
lée. Vous voudrez bien recommander les plus grandes précautions quand on la déballera.
L’expéditeur se charge des frais; il faudra bien une quinzaine de jours, les
grands et lourds colis étant expédiés en petite vitesse.
J’ai vu la photogaphie de la statue, elle est fort jolie, et j’espère qu’elle vous
plaira.
Je me recommande toujours aux prières du Rme D. Rua et aux vôtres, et vous
prie d’agréer, Révérend D. Durando, l’hommage de mes respectueux et tout dévoués
sentiments.
M. Lasserre
37
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 C 5/8
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Comunica l’indirizzo del sig. Mayer di Monaco – la commessa è fatta a nome delle sorelle
Kreuzburg per conservare il suo incognito
Pau, 28 Octobre 1898
Rév. Don Durando,
J’ai reçu exactement votre bonne lettre du 26 Septembre et je vous en remercie
sincérement. Bien que vous ne me pressiez pas pour l’envoi de la statue, les travaux
de l’église n’étant pas encore achevés, je tiens à vous prévenir que l’expédition sera
faite de manière à ce qu’elle arrive à Caserta du 15 au 20 Nov.
Le statuaire Mr Mayer se charge de tous les frais y compris la taxe de la
douane afin que vous n’ayez pas à vous en occuper, mais si, dans un cas imprévu, il
y avait quelqu’autre petit frais, vous voudriez bien l’acquitter et je vous le rembour-
serai dès que vous m’en aurez avertie. Cependant en dehors de toute prévision, vous

7.3 Page 63

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 177
pourriez avoir besoin de l’adresse de l’expéditeur je vous la donnerai ci-jointe. Vous
m’obligeriez infiniment si vous vouliez bien me prévenir de la réception de la statue
et me dire si elle est arrivée à bon port et comment elle a été trouvée.
Veuillez, révérend Don Durando, être mon interprète auprès du Rme Don Rua
et me croire votre toute respectueuse et dévouée.
M. Lasserre
Baviera
Mayerche Rgl. Hofkunstanstalt
Stiegelmaier Platz I
München
N. B. Je dois vous prévenir que la commande a été faite au nom de Mme Kreuzburg afin de
conserver mon incognito.
38
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 C 9/12
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Lieta perché la statua del Cuore Immacolato è giunta a Caserta e perché verso Natale si pre-
vede l’inaugurazione della chiesa – pensa di inviare le statue del Sacro Cuore e di S. Giuseppe
Pau, 16 Déc. [18]98
Rév. D. Durando,
Toutes les particularités de votre obligeante lettre du 19 Nov. ont concouru à
ma plus grande satisfaction.
La statue est arrivée heureusement à Caserte et y a produit le meilleur effet; j’en
suis on ne peut plus contente.
Vous m’annoncez aussi la consécration de l’église vers l’époque de Noël, autre
sujet d’immense jubilation. Je sens profondément la bonté de Dieu à mon égard car
rien au monde ne m’intéresse autant que les progrès de cette chère maison salésienne.
Je vous serai toujours reconnaissante lorsque vous m’en parlerez et me direz sa crois-
sante prospérité.
Lorsque l’église sera achevée ou tout au moins plus avancée, vous désirerez,
peut-être, quelqu’autre statue telle que celle du Sacré-Coeur de Jésus ou de St Joseph;
en ce cas vous voudrez bien me prévenir et je pourrai, j’espère, vous venir encore en
aide pour cela.
Nous approchons des fêtes de Noël et de la nouvelle année; je rassemble ces
deux circonstances pour présenter au Rme D. Rua, par votre entremise, mes voeux
sincères pour la réalisation de ses souhaits, toujours portés vers le bien et l’agrandis-
sement de ses oeuvres charitables.
Veuillez aussi agréer les mêmes voeux pour vous et me croire, Rév. Don Du-
rando, Votre respectueusement dévouée et obligée
M. Lasserre

7.4 Page 64

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178 Francesco Casella
39
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 D 1/3
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Ha ricevuto la circolare dell’inaugurazione della chiesa, avvenuta il 15 precedente
Pau, 17 Déc. [18]98
Rév. Don Durando,
Ma lettre d’hier venait à peine de partir lorsque j’ai reçu votre carte et la circu-
laire imprimée qui l’accompagnait. Je ne veux pas tarder à vous dire tous mes remer-
ciements et la joie qui inonde mon coeur d’une vive reconnaissance pour les desseins
qu’il a plu à Dieu de manifester à l’égard de cette oeuvre qui me tient tant à coeur. Je
n’ai pu m’unir que par une intention particulière à la belle fête du 15, mais je puis
dire ne pas y avoir été étrangère, car je prie tous les jours pour le succès continu et le
développement de cette maison privilégiée sous tous les rapports.
J’attribue en grande partie cette prospérité aux prières du Rme Don Rua, aux
vôtres et à celles de toute votre famille religieuse. Merci de la coopération que vous
prêtez à l’accomplissement des bénédictions de Dieu, qui vous donnera à tous une
large part à ses récompenses.
Je vous renouvelle, Rév. Don Durando, l’expression de mes sentiments de pro-
fond respect et d’invariable dévouement.
M. Lasserre
40
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 D 4/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Invierà un’offerta – donerà altre statue: Maria Ausiliatrice, S. Giuseppe e S. Francesco di Sales,
ma desidera iniziare con quella del Sacro Cuore – domanda se don Buzzetti è anche parroco,
mentre è direttore
Pau, 27 Jan. 1899
Rév. Don Durando,
Je vous annonçais, dans ma dernière lettre du 6 Jan., mon intention de vous en-
voyer dans les premiers jours de Février une somme pour les objets nécessaires à
votre sacristie. J’en ai donné avis à Mr Squivet qui vous enverra à l’époque indiquée
la somme de 1000 frs.
Je vous serai obligée, lorsque vous aurez choisi l’emplacement des statues que
vous désirez placer dans votre église, de me donner la mesure de leur dimension. Je
vous parlais d’un Sacré-Coeur, dévotion à laquelle je demande une protection spé-
ciale pour votre établissement; c’est par cette statue que je désire commencer; je

7.5 Page 65

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 179
verrai si je puis en ajouter une autre. Je n’oublie pas que vous m’avez nommé N.-D.
Auxiliatrice, St Joseph et St François de Sales. Les travaux de construction deman-
dent encore du temps pour leur achèvement.
Je désirerais savoir si le R. Don Antonio Buzzetti est curé de la paroisse en
même temps que Directeur de la maison. Enfin s’il y a quelque chose de nouveau,
augmentation des élèves ou autres circonstances intéressantes, je vous serais recon-
naissante de me le dire, car toutes mes pensées, tout mon coeur est occupé de cette
chère fondation.
Veuillez être l’interprète de mes respectueux sentiments auprès du Rme D. Rua
et agréer pour vous, Rév. Don Durando, l’hommage de mon sincère dévouement.
M. Lasserre
41
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 D 7/10
Orig allog con firm aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Chiede preghiere per la morte della principessa di Bulgaria, figlia del duca di Parma, e per i
quattro ragazzi orfani – sta per inviare la statua del Sacro Cuore, cui affida l’opera
Pau, 18 Février 1899
Rév. Don Durando,
Votre lettre du 7 Fév. m’est exactement parvenue. J’ai demandé de suite des ex-
plications sur le retard de l’envoi de la somme de 1000 frs annoncée.
D’après la réponse, je juge que vous avez dû la recevoir, peu après l’expédition
de votre lettre.
Je vous suis infiniment obligée des renseignements que vous me donnez et qui
m’intéressent si vivement. Je n’ai pas de peine à me figurer les délais causés par les
formalités à remplir pour l’érection d’une paroisse. Je ne suis pas plus pressée que
vous à ce sujet puisque le bien s’accomplit d’une manière aussi satisfaisante. Les re-
tards ne sont regrettables peut-être qu’en vue des ressources que la paroisse pourrait
fournir.
Je suis sous le coup d’un profond chagrin causé par la mort de la Princesse de
Bulgarie, fille du Duc de Parme. Je L’aimais tendrement. Soyez, je vous prie, mes co-
opérateurs dans les prières que je fais et fais faire pour Elle.
Faites prier vos enfants à cette intention et surtout pour les 4 Enfants qu’Elle
laisse Orphelins.
Je suis prête à vous envoyer la statue du Sacré Coeur de Jésus auquel j’ai une
grande dévotion. Je Lui demande de veiller sur la maison qui m’est si chère, y ajou-
tant une intention particulière appliquée à la chère Princesse de Bulgarie et j’aime à
penser que je l’offre en Son nom et pour le repos de Son âme.
Dites-moi, je vous prie, à quelle époque vous désirez la recevoir.
Je ne sais par quelle frontière le Rme D. Rua rentrera en Italie ou peut-être en
France. Si c’est par les Pyrénées, je voudrais bien qu’il fût inspiré de choisir celle-là,
Pau étant à sa porte.

7.6 Page 66

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180 Francesco Casella
Veuillez, mon révérend Père, recevoir la nouvelle assurance de mon respec-
tueux dévouement.
M. Lasserre
42
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 D 11 - E 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Si augura che don Rua sia rientrato dal suo viaggio – nell’ultimo numero del Bollettino Sale-
siano non vi sono le notizie annunziate su Caserta – la statua del Sacro Cuore giungerà in
tempo per il mese a Lui dedicato
Pau, 29 Mars [18]99
Rév. Don Durando,
J’ai reçu avec une vive satisfaction votre bonne lettre de 21 Fév. D’après vos
renseignements, je présume que le Rme Don Rua est de retour au milieu de vous.
J’espère que son voyage a été heureux à tous les points de vue. Que sa santé a tou-
jours été bonne et qu’il a été à même de constater la prospérité de vos maisons à
l’étranger et l’accroissements de vos oeuvres.
Vous m’annonciez pour le “Bulletin Salésien” de Mars quelques détails sur la
maison de Caserte avec le dessin de la façade. Ce projet a été sans doute retardé
puisque rien de tout cela ne figurait dans le N°. J’ai reçu en effet depuis quelques
mois quelques-uns de vos bullettins. Je vous en suis fort reconnaissante. Je ne saurais
avoir trop de nouvelles à l’égard de vos maisons et particulièrement de celle de Ca-
serte qui m’intéresse personnellement.
Mayer le statuaire de Munich a déjà reçu avis de vous expédier la statue du S.-
Coeur de Jésus en temps opportun pour que vous la receviez du 20 au 25 Mai de ma-
nière à être exposée à la vénération des fidèles pour le mois de Juin, destiné à la dé-
votion du S.-Coeur.
N’oubliez pas une intention particulière pour la défunte Princesse de Bulgarie et
ses Enfants. Je vous ai dit dans ma dernière lettre que j’aimais à Lui attribuer le don
de cette statue afin qu’Elle recueille les fruits des prières qui Lui sont adressées.
Agréer, je vous prie, Rév. D. Durando, mes voeux bien sincères à l’occasion des
prochaines fêtes de Pâques.
Veuillez offrir l’hommage des mêmes voeux au Rme D. Rua et agréer tous deux
les respectueux sentiments avec lequels je suis votre toute dévouée.
M. Lasserre

7.7 Page 67

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 181
43
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 E 3/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
La statua del Sacro Cuore sarà spedita con un poco di ritardo – è riconoscente per le notizie ri-
cevute sul viaggio di don Rua – ha ricevuto il Bollettino Salesiano di marzo
Pau, 25 Avril [18]99
Révérend Don Durando,
Je suis extrêmement contrariée par une lettre que je reçois de Mayer, statuaire
de Munich, m’annonçant qu’il a expédié le 21 de ce mois à Caserte la statue du S.-
Coeur. Il a dû se tromper car on lui avait bien expliqué qu’elle ne devait être à Ca-
serte que du 20-25 Mai afin de donner le temps d’exécuter les préparatifs nécessaires
pour la recevoir et l’installer à l’endroit où elle doit être placée. Je crains que cette er-
reur ne vous cause de l’embarras et je viens solliciter votre indulgence, bien que je
sois innocente de l’inopportunité de l’envoi. J’espère que le colis arrivera à bon port
et que vous trouverez la statue à votre gré. Je vous serai obligée de me dire votre im-
pression.
Je vous remercie de votre bonne lettre du 1er Avril et des détails intéressants
que vous me donnez sur le voyage du Révérendissime Don Rua. L’accueil qu’il a
reçu dans toutes ses maisons et le développement qu’il est à même à constater à
l’égard de ses bonnes oeuvres seront un dédommagement au délai de son retour
parmi vous. Je jouis en particulier de ces consolants résultats qui font partie du bien
auquel je suis associée de coeur et d’âme.
Agréez aussi ma plus vive reconnaissance pour la promesse de prières, que
vous me faites à l’intention de la chère Princesse de Bulgarie que je vous ai recom-
mandée en toute occasion et particulièrement dans le cours du mois de Juin.
J’ai reçu le “Bulletin” de Mars contenant la notice sur Caserte. Je ne me lasse
pas des détails que vous me donnez sur cette chère maison.
Pleine de gratitude pour tout ce que vous voulez bien faire pour moi, je vous re-
nouvelle, Rév. D. Durando, l’hommage de mes respectueux et dévoués sentiments.
M. Lasserre
44
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 E 7/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Lieta perché la statua del Sacro Cuore è giunta a Caserta – chiede di far pregare don Bosco per
la guarigione di due persone – spera di avere anche lei la grazia di guarire dalla sua cecità – per
la fine dell’anno spera di mandare la statua di S. Giuseppe – domanda una reliquia di don Bosco

7.8 Page 68

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182 Francesco Casella
Pau, 13 Mai [18]99
Rév. Don Durando,
Merci de vos deux bonnes lettres du 29 Avril et du 6 Mai. Cette dernière m’a
causé le plus vif plaisir en m’apprenant l’arrivée à Caserta de la statue du S.-Coeur de
Jésus et du contentement qu’elle a produit parmi ceux qui l’ont jugée. J’en suis on ne
peut plus heureuse voyant ma dévotion au S.-Coeur stimulée par la pensée que le
mois prochain, elle exitera la ferveur des pieux Casertains.
Je n’oublie pas les trois autres statues que vous m’avez énumérées et que vous
désirez avoir dans l’église de la maison. Si je n’écoutais que mon zèle vous les auriez
déjà en votre possession; mais tout louable que soit le zèle, il doit être ordonné
d’après nos moyens.
Il vous faudra donc un peu de patience et je suis persuadée qu’elle figure au rang
de vos principales vertus par l’exercice journalier que vous en faites. Vous aurez la sta-
tue de St Joseph prochainement, je l’espère, ou tout au moins avant la fin de l’année.
Je vous demande en retour des prières spéciales, sous forme d’une Neuvaine ou
tout autrement selon que vous le jugerez à propos par l’intercession de Don Bosco.
Ces prières, je vous les demande instamment à l’intention de 2 personnes qui me
sont bien chères, de 2 soeurs atteintes de la même infirmité et dont la guérison serait
bien nécessaire. Don Bosco est assuré d’avance de ferventes actions de grâces sous
plusieurs rapports s’il obtenait cette guérison.
J’ai vu dans un de vos Bulletins, qu’il avait ressuscité un mort et guéri plusieurs
aveugles. Je l’ai déjà prié pour moi qui suis frappée de cécité depuis bientôt 14 ans.
J’accepte avec soumission cette cruelle épreuve, mais je ne déclinerais pas cependent
le miracle d’une guérison. Quand nous aurons obtenu la guérison de mes 2 amies, je
ferai assaut à Don Bosco pour la mienne.
Je partage la joie que vous ressentez du retour prochain de Don Rua auquel
j’adresse par votre entremise mes sincères félicitations pour les heureux résultats de
son voyage.
Agréez, Révérend Don Durando, l’hommage de mon respect.
M. Lasserre
P. S. Je vous serais obligée, si vous pouviez m’envoyer dans une lettre une parcelle d’objet
ayant appartenu à Don Bosco.
45
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3230 E 11 - 3231 A 1
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Domanda se può inviare la statua di S. Giuseppe – chiede informazioni sul numero degli allievi
e la loro condotta – addolorata per l’inondazione della Patagonia
Pau, 13 Octobre [18]99
Rév. D. Durando,
Je suis à même de vous envoyer la statue de St Joseph que vous m’avez de-

7.9 Page 69

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 183
mandée, mais avant de charger Mayer de vous l’expédier je désire savoir si vous
pouvez la recevoir maintenant, ou si vous préférez que ce soit plus tard. Je vous prie
de me donner une réponse.
Veuillez me donner en même temps quelques nouvelles sur la maison de Ca-
serta. Je désirerais savoir le nombre approximatif des élèves tant internes qu’ex-
ternes, si vous êtes satisfaits de leur conduite et de leurs progrès.
Je me suis bien unie à vos tristesses à l’égard des désastres causés par les inon-
dations dans vos missions de Patagonie.
Je ne puis pour l’instant les soulager ayant d’autres dépenses plus pressantes.
Je prie le Rme D. Rua d’agréer mon respectueux hommage et je suis heureuse,
Révérend D. Durando, de vous présenter l’expression de mes sentiments de profond
respect.
M. Lasserre
46
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 A 2/4
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
La statua di S. Giuseppe sarà spedita al più presto – lieta per le notizie circa gli allievi
Pau, 18 Nov. 1899
Rév. D. Durando,
Sitôt après avoir reçu votre lettre du 2 de ce mois, m’invitant à expédier la
statue de St Joseph à Caserta où l’autel est déjà prêt à la recevoir, j’ai écrit à Mayer le
priant de l’expédier au plus vite. Il me demande quelques jours de délai pour achever
une très jolie statue qu’il enverra dans quelques jours, n’en ayant pas de toute faite
pour l’instant.
Connaissant son exactitude, je ne doute pas que la commission ne tardera pas à
être exécutée. J’espère que je saurai par votre entremise si elle est arrivée à bon port
et si elle à été trouvée jolie.
J’apprends avec la plus vive satisfaction que l’institut marche de progrès en
progrès puisque vous m’annoncez que les élèves internes ont doublé depuis l’année
dernière et que les externes sont nombreux aussi. Ma mémoire n’a pas retenu le
nombre que vous m’avez indiqué l’année dernière; en m’écrivant veuillez me le rap-
peler car ces détails sont d’un immense intérêt pour moi.
Les “Bulletins Salésiens” arrivent regulièrement; je vous en suis très reconnais-
sante.
Je présente par vous mes profonds respects au Rme Don Rua; je compte sur ses
prières et sur les vôtres.
Les miennes pour le cher établissement de Caserta sont incessantes et vous
êtes, avec votre Supérieur et tous vos frères, compris dans mes supplications.
Agréez, je vous prie, R. D. Durando, l’expression de mes respectueux et dé-
voués sentiments.
M. Lasserre

7.10 Page 70

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184 Francesco Casella
47
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 A 5/7
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Vi sono delle difficoltà circa le misure della statua di S. Giuseppe – riconoscente per le notizie
sugli allievi
Pau, 3 Jan. 1900
Rév. D. Durando,
J’ai reçu avec un vrai plaisir votre bonne lettre de 26 Déc. C’est plutôt moi, qui
devrais m’excuser de m’être laissé prévenir.
C’est la statue de St Joseph qui en est cause, attendant de jour en jour l’annonce
de sa réception à Caserte. Elle a été commandée, cependant, le 7 Nov. de l’année der-
nière, et bien que Mayer m’écrivit alors qu’il devait la faire, n’en ayant pas de la di-
mension de 1 m. 80, je trouve qu’il met un peu trop de retard à exécuter la com-
mande. Je lui ai écrit il y a 2 jours pour le prier de se hâter.
Je vous remercie de vos bons souhaits de nouvelle année, veuillez en retour,
agréer les miens bien sincères et offrir au Rme D. Rua mes profonds hommages et
mes voeux à cette occasion.
Les détails que vous me donnez sur les succès et le nombre d’élèves que vous
avez à Caserta m’inspirent le plus vif intérêt; je vis dans cette pensée; elle est ma
consolation et l’objet de mes constantes prières.
Vous me parlez de votre voyage en Pologne; j’espère que vous avez eu lieu de
vous en féliciter en ce qui concerne vos oeuvres.
Vous me dites aussi que le nombre des externes à Caserte a un peu diminué par
suite de difficultés avec la Mairie; c’est donc un peu comme chez nous. Les laïcs sont
jaloux de la supériorité des congréganistes. J’aime à espérer que vos magistrats sont
moins féroces et que vos dissentiments sont ou seront bientôt aplanis.
Veuillez, Rév. D. Durando, agréer l’assurance de mes sentiments respectueux et
dévoués.
M. Lasserre
48
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 A 8/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
Soddisfatta che la statua di S. Giuseppe è giunta a Caserta – lieta perché vi si trova l’associazione
dei carpentieri in onore del santo e per le notizie circa il viaggio di don Rua in Sicilia ed a Tunisi
Pau, 17 Février 1900
Rév. D. Durando,
Vous devinez si j’ai lieu d’être satisfaite de votre bonne lettre du 12. Il me tar-

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 185
dait précisément de savoir si la statue de St Joseph était arrivée à Caserte; non seule-
ment vous m’en donnez la confirmation, mais de plus vous y ajoutez un renseigne-
ment des plus consolant: celui de l’Association des charpentiers, instituée en l’hon-
neur de ce grand Saint, et du bien et toujours croissant que l’église est appelée à pro-
duire dans le quartier où elle réside. Que Dieu soit loué de toutes ses faveurs, les
seules vraiment précieuses, les seules qui me dédommagent de la cruelle infirmité par
la quelle Il veut m’éprouver.
Je vous remercie des nouvelles que vous me donnez concernant les visites du
Rme D. Rua dans vos maisons de Sicile et de Tunis; je vois par là le grand développe-
ment de vos oeuvres et je prie Dieu de les répandre de plus en plus pour le bien de l’hu-
manité si terriblement travaillée par les mauvaises doctrines, parmi la jeunesse surtout.
Merci donc encore de tous les points intéressants que vous avez touchés dans
votre lettre.
Agréez ma profonde reconnaissance avec le témoignage de mon respectueux
dévouement.
M. Lasserre
49
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 A 11 - B 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Domanda di avere notizie sulle prossime celebrazioni del S. Cuore e del Cuore Immacolato di
Maria – lieta che è stata istituita la confraternita dei falegnami – ringrazia per le preghiere
Pau, 9 Juin 1900
Rév. D. Durando,
En rouvrant votre dernière lettre du 12 Février, je suis un peu confuse en véri-
fiant les longs jours écoulés depuis cette époque pendant laquelle je me suis privée
volontairement de vos bonnes nouvelles.
J’entends me dédommager aujourd’hui et vous exprimer mes regrets de cette
apparente négligence dont pourtant je ne suis que légèrement coupable ne voulant pas
vous donner un surcroît d’occupation en vous occupant de moi.
Je trouve cependant qu’il est bon de mettre ma discrétion de côté dans ce mois
qui nous rapproche de la Fête du S.-Coeur et de celle du Coeur Immaculé de Marie,
fête patronale de l’Institut de Caserte, auquel je pense constamment en priant Dieu de
veiller sur cette maison qui m’est si chère et de la protéger de tout son pouvoir en
comblant les maîtres et les élèves de toutes les bénédictions capables de les rendre
chers à son Coeur dans le présent et dans l’avenir.
Je vous serais infiniment obligée, si après la fête, vous vouliez me donner
quelques détails sur les cérémonies qui y seront célébrées le 24 qui me semble le jour
désigné puisque dans le Diocèse, le Coeur de Marie est célébré le dimanche après la
fête du S.-Coeur.
Vous m’accusez réception dans votre dernière lettre de la statue de St Joseph,
arrivée à propos pour le mois qui lui est consacré. J’éprouve la joie la plus vive en ap-

8.2 Page 72

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186 Francesco Casella
prenant que la Confrérie des menuisiers a été instituée en son honneur. Les nouvelles
générales du bien qui se fait dans l’église de la maison me sont une consolation dont
je remercie Dieu, avec la plus vive effusion de mon coeur.
Je vous rends grâces de bons souhaits que vous faites pour moi. Ma santé est
bonne, je dois remercier Dieu de ce bienfait qu’Il m’accorde et de tant d’autres, quoi-
qu’Il me refuse, sans doute dans un dessein de miséricorde, celui de me rendre la vue
que je lui demande depuis si longtemps. Il me dédommage sous ce rapport en m’ac-
cordant la résignation qui vaut mieux pour moi, en vue de mon salut.
J’espère que le Rme D. Rua est rentré parmi vous entièrement satisfait de ses
visites dans les maisons de Sicile et de Tunis. Qu’il daigne agréer par votre entremise
l’expression de mon religieux dévouement dont je vous prie, R. D. Durando, d’ac-
cepter aussi l’hommage.
M. Lasserre
50
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 B 3/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Non può concorrere con altre somme alle necessità della chiesa divenuta molto grande – il pro-
getto dell’opera all’inizio era più piccolo – alla sua morte i salesiani avranno la sua eredità –
chiede notizie degli alunni
Pau, 18 Juillet 1900
Rév. D. Durando,
Comment vous dire ma reconnaissance pour votre bonne lettre du 11 et le rap-
port détaillé de toutes les solennités célébrées à l’église de Caserte. Je m’en réjouis
profondément et apprécie l’exactitude patiente de l’auteur du rapport.
Je remarque en même temps, non sans quelques regrets de ne pouvoir y porter
remède, les objets essentiels qui manquent à l’église pour les besoins du culte. En
premier lieu, les cloches et en second lieu les ornements d’autel, dont je sens la re-
grettable lacune. Je ne vois d’autre expédient, pour le moment du moins, que le
concours des fidèles pour vous aider, s’ils étaient généreux, à combler ces vides.
Lorsque j’ai fait cette fondation, je n’avais pour but que d’instituer sous votre
direction un asile pour les enfants, et surtout pour les enfants pauvres. Il a plu à Mgr
l’Evêque de Caserte de donner un certain développement à la chapelle de la maison
qui est devenue une église pour le quartier qui en était privé. Il n’y a dans cette entre-
prise rien de contraire à mes desseins, car personne plus que moi ne se réjouit du bien
qui en résulte pour cette bonne population; mais pour le moment, je suis dans l’im-
possibilité de faire face à toutes les dépenses que nécessite cet état de choses; il faut
attendre après ma mort.
J’ai vu, il y à quelques jours un de vos misionnaires le Père Athanase Prun,
qui va fonder à Nazareth, une oeuvre bien intéressante, mais il lui faut des ressources
et où les trouver aussi abondantes que l’exigeraient les conditions de son plan?
La charité est grande, il est vrai, en France surtout mais elle a des bornes, et les

8.3 Page 73

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 187
entreprises quelque sublimes qu’elles soient doivent se ressentir de leur multiplicité
et du nombre proportionnel des besoins.
Non passa giorno senza che raccomandi al Signore le opere dei preti salesiani
in generale et de la maison de Caserte en particulier.
A la prochaine occasion que vous aurez de m’écrire, veuillez me parler de l’ins-
titut, du succès et du progrès des élèves internes et externes de la maison. Je n’oublie
pas que les enfants, surtout les pauvres, ont été le premier objet de ma sollicitude
dans la fondation de cet établissement.
Veuillez présenter mes respects au Rme D. Rua et accepter l’hommage pour
vous-même et agréer en même temps, Révérend Don Durando, l’expression de ma re-
connaissance et de mon profond dévouement.
M. Lasserre
51
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 33231 B 7/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177x114 mm carta filigrana
Inedita
Auguri di Natale – non può rispondere all’appello per i missionari – domanda notizie degli al-
lievi – non ha dimenticato di mandare le statue di Maria Ausiliatrice e di S. Francesco di Sales
– spera che le S. Messe, poste come condizione, siano celebrate
Pau, 20 Déc. 1900
Rév. Don Durando,
Nous voici à la veille des belles fêtes de Noël. J’ai gardé un ineffaçable sou-
venir des souhaits qui sont d’usage en Italie pour cette solennité que je place bien au-
dessus du jour de l’an célébré en France de préférence. Je ne saurais manquer à ce
que je regarde comme mon devoir envers vous et une vraie satisfaction.
Veuillez donc agréer mes voeux sincères de bonheur et de prospérité dans tout
ce qui vous intéresse et vous est cher. Soyez assez bon pour offrir à Don Rua l’hom-
mage des mêmes voeux et de mon respect.
J’ai vivement regretté de ne pouvoir répondre à son appel en faveur des mis-
sionnaires partant pour l’Amérique, mais on ne peut tout embrasser et, en fondant la
maison de Caserte, j’y ai consacré tout ce dont je pouvais disposer dans le moment et
tout ce qui me restera à ma mort, car c’est une entreprise d’avenir, destinée qu’elle est
dans sa partie essentielle à l’éducation de la jeunesse.
J’ai vu par les raports détaillés que vous avez eu la bonté de m’envoyer au com-
mencement de l’année, les succès que vous obtenez pour la partie religieuse, les cé-
rémonies et les exercices de la chapelle qui attirent une foule recueillie, j’en ai
éprouvé une profonde joie. Maintenant je désire savoir, lorsque vous aurez la bonté
de m’écrire, la part concernant les enfants internes, externes élevés dans la maison.
Je ne puis me désintéresser de cette oeuvre qui a été le point de départ et le but
principal de mon entreprise.
Je n’ai pas oublié les 2 statues que vous m’avez témoigné le désir d’avoir pour
votre chapelle; je vous les enverrai dès que cela me sera possible. Je crois me rap-
peler que c’est la Vierge Auxiliatrice et St F. de Sales.

8.4 Page 74

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188 Francesco Casella
Soyez assuré, Rév. Don Durando, que je n’ai rien plus à coeur que de vous être
agréable; veuillez ne pas en douter et agréez l’expression de mes sentiments de res-
pectueux et bien sincère dévouement.
Je ne mets pas en doute que la messe quotidienne dont j’avais demandé l’intention
pour la Duchesse de Parme 3 ou 4 fois et pour moi les autres jours, se dit exactement.
Je vous serais obligée de m’en donner la confirmation.
M. Lasserre
52
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 B 11 - C 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Ringrazia Dio per la benedizione che invia sulla casa di Caserta – riconoscente per il lavoro dei
salesiani – il Bollettino Salesiano le ha fatto conoscere le numerose opere dei Salesiani in
Francia e nei paesi stranieri – notizie sulle statue
Pau, 9 Janvier 1901
Rév. D. Durando,
Vous auriez lieu d’être satisfait de votre obligeante tâche, si vous aviez pu juger
de mon bonheur à la lecture de votre bonne lettre du 2 de ce mois. Le rapport que vous
m’avez communiqué après avoir vu votre visiteur, est infiniment consolant pour moi.
Ma reconnaissance envers Dieu est sans bornes en voyant les bénédictions qu’Il
répand sur cette chère maison, objet de ma sollicitude. Les oeuvres qui fonctionnent
déjà et celles qui sont en projet atteignent tout ce que je pouvais rêver pour cette
chère fondation.
Après avoir rendu à Dieu les grâces qui Lui reviennent c’est à vous que je
m’adresse, vénérés réligieux Salésiens pour vous bénir de vos travaux et pour assurer
le prospérité de mon oeuvre.
Vous me dites que vous n’êtes pas encore en mesure de placer les statues à la
place qui leur convient. Je m’étais déjà mise en rapport avec Mayer pour vous en-
voyer la première et plus tard la seconde, mais, vu vos objections, j’attendrai votre si-
gnal. Pour moi, je suis prête et j’attendrai que vous le soyez.
J’espère que le Rme D. Rua rencontrera dans ses visites des maisons de la
France méridionale tous les sujets de satisfaction qu’il est en droit de recueillir.
Votre bulletin de Janvier m’a vivement intéressée par l’énumération de vos
nombreuses maisons en France et à l’étranger; j’ignorais qu’elles fussent si étendues
et j’en jouis de grand coeur.
À propos des Bulletins Salésiens, je vous dirai qu’ils n’arrivent pas régulière-
ment, nous ne les recevons que 2 ou 3 mois après leur date. Cette irrégularité ne peut
vous être attribuée, elle doit dépendre de la Rédaction.
Mayer me prévient que les statues de N.-D. Auxiliatrice et de St F. de Sales
qu’il pourra me livrer ont 1,85 cm. au lieu de 1,80 cm. J’espère que cette légère diffé-
rence n’entraînera pas de difficultés pour vous.
Veuillez, Rév. D. Durando, agréer l’hommage de mon respectueux dévouement.
M. Lasserre

8.5 Page 75

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 189
53
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 C 3/5
Orig allog con firma aut 2 ff 132 x 101 mm
f 2v bianco
Inedita
carta uso stampa leggermente rigata
Chiede quale delle due statue deve inviare per prima - domanda informazioni sugli alunni
Pau, 22 Jan. 1901
Rév. D. Durando,
Votre bonne lettre du 16 m’a causé une vive satisfaction; je vous remercie en at-
tendant celle que vous me promettez lorsque aurez vu votre Procureur Général qui
doit venir passer à Turin la fête de St F. de Sales.
Je veux prévenir l’entretien que vous devez avoir avec lui sur les détails qui
m’intéressent, afin de ménager votre temps et un double emploi de la lettre que vous
devez m’écrire. Il saura probablement que vous tenez en reserve 2 places destinées à
N.-D. Auxiliatrice et à St F. de Sales dans la chapelle de l’institut de Caserte. D’après
les renseignements que vous pourrez réunir dites-moi, quelle est celle des 2 statues
que vous désirez avoir la première? Pour que j’écrive à Mayer de vous l’envoyer.
Priez pour moi et pour mon oeuvre qui m’est si chère et qui, par vos soins, est
en si bonne voie de prospérité. Parlez-moi des enfants, pensionnaires, externes qui
sont sous votre direction.
Présentez mon profond respect au Rme D. Rua et agréez pour vous, Rév. D.
Durando, l’hommage de mes respectueux et dévoués sentiments.
M. Lasserre
54
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 C 6/8
Oig allog con firma aut 2 ff 132 x 101 mm carta uso stampa leggermente rigata f 2v
bianco
Inedita
Alcune difficoltà circa la statua di Maria Ausiliatrice
Pau, 1.er Avril 1901
Rév. D. Durando,
Ayant demandé à Mayer un croquis de N.-D. Auxiliatrice, je reçois celui que je
joins ici pour le soumettre à votre approbation.
Le dessin n’est pas tel que celui qui surmonte vos “bulletins” et qui est peut-être
adopté par votre société. Je présume que la différence ne sera pas un obstacle, d’au-
tant mieux que le dessin ci-joint est fort joli.
Veuillez, en répondant à ma demande, me renvoyer le dessin pour que Mayer

8.6 Page 76

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190 Francesco Casella
l’exécute avec exactitude; ainsi que je vous l’ai déjà dit, Mayer compte donner à la
statue une hauteur de 1 m. 85.
Veuillez, Révérend Don Durando, présenter au Rme D. Rua, l’hommage de
mon profond respect et de mes pieux souhaits à l’occasion des fêtes de Pâques.
Je vous prie d’agréer pour vous les mêmes voeux avec l’expression de mes sen-
timents respectueusement dévoués.
M. Lasserre
55
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 D 1/4
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
La statua di Maria Ausiliatrice, superate le difficoltà, è stata spedita – ha saputo del trionfo di
Maria Ausiliatrice portata in processione a Torino – la Vergine compie grandi miracoli a Lourdes
Pau, 6 Sept. 1901
Rév. Don Durando,
La statue de N.-Dame Auxiliatrice avait déjà été commandée avant la réception
de votre lettre du 30 Mai et de la photographie que vous m’avez envoyée dans cette
même lettre. Depuis lors je n’ai cessé de stimuler l’activité de Mayer pour l’exécution
de cette statue. Malgré toutes mes démarches, ce n’est que depuis 2 jours que j’ai
reçu de Mayer l’avis de l’expédition à Caserte de la statue de N.-D. Auxiliatrice, qui
est partie pour sa destination le 21 Août dernier. On doit donc l’avoir déjà reçue;
Mayer s’excuse de ses retards et les explique par la nécessité de faire un modèle spé-
cial qui puisse s’accorder avec le type de votre photographie.
Il m’assure qu’elle est fort belle et qu’on en sera très satisfait; elle est aussi d’un
prix plus élevé à cause du modèle particulier qu’on a dû faire.
J’attends maintenant de vous l’annonce de sa réception et de l’effet qu’elle a
produit.
Si vous voulez bien y joindre quelques particularités sur la maison de Caserte,
je vous en serai très reconnaissante.
J’ai été ravie d’apprendre le triomphe à Turin de la statue portée processionnel-
lement à travers les rues de la ville. Que cet hommage rendu à N.-D. Auxiliatrice
puisse répandre sur la ville de Turin et vos oeuvres dans le monde entier des béné-
dictions de choix et une prospérité sans limite. Nous avons tous besoin de la protec-
tion de la S.te Vierge. Elle s’est signalée cette année à Lourdes par des guérisons
nombreuses et éclatantes.
Veuillez présenter l’hommage de mon respect au Rme Don Rua et agréer pour
vous-même Rév. D. Durando, l’assurance de mes sentiments dévoués.
M. Lasserre

8.7 Page 77

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 191
56
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 D 5/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2 bianco
Inedita
Desidera conoscere se la statua di Maria Ausiliatrice è giunta a Caserta
Pau, 4 Octobre [1901]
Révérend Don Durando,
Ne pouvant pas attendre plus longtemps le renseignement que je vous deman-
dais dans ma lettre du 6 Sept., au sujet de la statue de N.-D. Auxiliatrice expédiée à
Caserta par Mayer, je viens vous renouveler ma demande afin d’être sûre de la desti-
nation de son envoi avant d’acquitter sa facture reçue déjà depuis quelques jours.
Le prix élevé de cette statue me fait espérer que son exécution est parfaite et
que le type en est tel que vous le souhaitiez et en tout d’accord avec votre modèle.
En attendant une prompte réponse, veuillez, révérend Don Durando, présenter
mon respectueux hommage au révérendissime Don Rua, et agréer l’expression de
mon dévouement sincère.
M. Lasserre
57
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 D 7/10
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Lieta che la statua sia giunta a Caserta – riconoscente per il progresso dell’opera nei confronti
di Dio – il merito è della principessa Maria Immacolata – preoccupata per la politica ecclesias-
tica della Francia
Pau, 15 Octobre [1901]
Rév. Don Durando,
Je vois par votre lettre que Mayer ne m’avait pas induit en erreur en m’assurant
que la statue serait approuvée et admirée de tous. Vous me le confirmez par vos der-
nières nouvelles dont j’ai hâte de vous remercier.
Les divers renseignements que vous me donnez sur l’Institut de Caserte m’ont
causé la satisfaction la plus vive. Je constate que les oeuvres y sont en progrès et que
ce progrès prendra un plus grand accroissement encore quand la maison sera achevée.
Je me sens indigne des grâces que Dieu me fait et dont je reporte le mérite à la
Princesse Immaculée, la protectrice insigne de cette fondation bénie.
Veuillez dire au Révérendissime Don Rua que mon coeur déborde de joie et que
vous me rendrez heureuse toutes les fois que vous constaterez la prospérité de cette
oeuvre et m’en donnerez des détails circonstanciés.

8.8 Page 78

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192 Francesco Casella
Lorsque vous aurez occasion de m’écrire, dites-moi si vous ne craignez rien de
la part du gouvernement et s’il n’aurait pas la velléité d’imiter dans ses empiétements
les iniquités commises dans notre malheureuse France, où je vois que vos établisse-
ments de Bretagne ont eu beaucoup à souffrir. J’ai eu le coeur déchiré en lisant les
traitements iniques que vos pauvres orphelins et vos religieux ont eu à souffrir de la
part de notre indigne gouvernement. Je sais qu’il faut prier pour ces malheureux
aveugles, mais on ne peut le faire qu’avec effort et que l’anathème [est] plus facile
tant on est révolté de toutes ces iniquités. Que Dieu garde la pauvre Italie d’une sem-
blable destinée.
Veuillez, révérend Don Durando, agréer l’expression de mes meilleurs senti-
ments et présenter au révérendissime Don Rua, mes respectueux hommages.
M. Lasserre
58
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 D 11 - E 2
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Felice che le case della Francia e dell’Algeria hanno subito una crisi passeggera – auguri di
Natale – spera che la casa di Caserta non subisca dure prove come le case di Francia
Pau, 21 Décembre 1901
Révérend Don Durando,
Depuis l’arrivée de votre lettre du 22 Octobre, j’ai voulu chaque jour vous
écrire pour vous dire la satisfaction qu’elle m’avait causée.
De délais en délais motivés par des empêchements involontaires, me voici ar-
rivée à ce jour sans avoir effectué le désir bien vif cependant de vous dire la joie que
j’avais ressentie en apprenant que vos maisons de France et d’Algérie avaient subi
une crise passagère et que tout était rentré dans l’ordre primitif.
A cette époque de l’année, mieux apropriée que toute autre pour manifester les
voeux sincères que je ne cesse de faire pour vous et vos maisons, je viens vous prier
de les agréer tels que je les dépose d’avance au pied de la crèche en vous demandant
d’en offrir l’hommage au Révérendissime Don Rua. Puisse le divin Enfant Jésus
bénir vos personnes et vos oeuvres et éloigner de vous les épreuves que les ennemis
de la religion réservent à ceux qui lui ont consacré leur existence.
Je fais des voeux particuliers pour la maison de Caserte qui m’intéresse à un si
haut dégré. Vous me dites que les autorités sont bienveillantes pour vous, je demande
à Dieu d’accroître ces bonnes dispositions pour le bien de tous, des maîtres et encore
plus des enfants et pour ma satisfaction personnelle.
Veuillez, révérend Don Durando, agréer les sentiments de mon profond respect
et de mon entier dévouement.
M. Lasserre
Au moment de fermer ma lettre, je reçois votre carte, interprète de vos voeux; je
vous en remercie.

8.9 Page 79

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 193
59
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 E 3/6
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Riconoscente per le notizie che riceve da Caserta – domanda se può commisionare la statua di
S. Francesco di Sales – auguri per il viaggio di don Rua – chiede informazioni sulle case della
Francia
Pau, 10 Mai 1902
Rév. Don Durando,
J’ai reçu exactement votre bonne lettre du 28 Mars accompagnée de vos ai-
mables souhaits en retour de ceux que je vous ai adressés pour les fêtes de Pâques. Je
vous en remercie bien sincèrement ainsi que des détails que vous voulez bien me
donner sur la maison de Caserte. Je suis on ne peut plus heureuse d’apprendre que sa
prospérité va croissant sous le rapport des élèves et de l’assistance des fidèles à toutes
les cérémonies de l’église à tel point que vous avez dû organiser une chapelle inté-
rieure pour les élèves.
Ma joie et ma reconnaissance envers Dieu pour toutes les grâces qu’il accorde à
cette fondation ont été si vives que vous en auriez déjà reçu le témoignage, si je
n’avais voulu vous parler de la statue de St François de Sales dont vous m’avez en-
tretenue dans le temps. Je suis prête à en faire la commande à Mayer si vous avez un
emplacement capable de recevoir cette statue.
Dites-moi un mot à ce sujet et à quelle époque il vous serait agréable de la rece-
voir.
Mes voeux accompagnent le Rme Don Rua dans sa tournée en Suisse et en
Belgique où il ne rencontrera, je l’espère, que des sujets de satisfaction.
Vos maisons de France sont-elles respectées en ce moment et espérez-vous
qu’elles continuent à l’être dans l’avenir? Tout ce qui se rapporte à vos oeuvres m’in-
téresse vivement; espérons que le grand événement qui se prépare sera victorieux
pour les amis de la religion et de la vraie liberté; ce serait un grand repos d’esprit
pour moi, car on pourrait en conjecturer de bonnes espérances pour l’Italie qu’il faut
craindre de voir marcher sur nos traces.
Je reçois maintenant regulièrement le Bulletin Salésien; je vous en suis recon-
naissante.
Veuillez, Rév. Don Durando, agréer l’hommage de mon respect et l’offrir de ma
part au Rme Don Rua au retour de ses visites.
M. Lasserre
P. S. La statue devra-t-elle être de même mesure que les autres? C’est-à- dire de 1 m. 80,
veuillez me le préciser.

8.10 Page 80

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194 Francesco Casella
60
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 E 9/11
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana f 2v bianco
Inedita
La statua di S. Francesco di Sales dovrebbe giungere in ottobre – riconoscente verso don Rua,
che la ringrazia per la sua offerta fatta per la beatificazione di don Bosco – desiderio di rice-
vere la grazia della vista da don Bosco
Pau, 30 Sept. 1902
Rév. Don Durando,
J’ai enfin reçu la réponse de Mayer au sujet de la statue de St François de
Sales. Il m’explique ses retards causés par des motifs très justes concernant les exi-
gences de l’art, et il m’annonce que la statue sera expédiée à Caserte dans la première
quinzaine d’Octobre. Je m’empresse de vous en donner avis afin que vous puissiez
prévenir le destinataire Don Antonio Buzzetti.
J’aurais bien voulu récrire à Don Rua tant j’ai été touchée de sa bonne lettre et
de sa reconnaissance pour la modique offrande que je lui ai envoyée pour le procès de
béatification du Vénérable D. Bosco. Si je ne l’ai pas fait, c’est que, ayant manqué de
secrétaire pendant plusieurs jours, j’ai pensé vous prier d’être mon intermédiaire au-
près de Sa Révérence, pour toutes les promesses de prières et de suffrages qu’il veut
bien offrir pour moi à N. Seigneur.
Je me recommande plus spécialement à Don Bosco dans les circonstances pré-
sentes où des miracles faits par lui viendront fort à propos pour avancer les formalités
de sa Béatification. Ah! S’il pouvait me rendre la vue, il ferait un acte éclatant pour
lui et pour moi.
Veuillez, Révérend D. Durando, agréer l’hommage de mon respect et de mon
dévouement.
M. Lasserre
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A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3231 E 12 - 3232 A 3
Orig allog con firma aut 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
La spedizione della statua avverrà con un poco di ritardo – situazione preocupante in Francia
per le case religiose – prende parte alle sofferenze di don Rua
Pau, 18 Nov. 1902
Rév. D. Durando,
Je vous suis bien reconnaissante de votre lettre du 7 Nov. pour me renseigner
sur le retard de Mayer pour l’expédition de la statue que je croyais envoyée dans la
1re semaine d’Octobre ainsi qu’il m’en avait fait la promesse. Après la réception de

9 Pages 81-90

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9.1 Page 81

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 195
votre lettre qui a éclairci mes doutes, je lui ai récrit de nouveau; dans sa réponse que
je reçois à l’instant il m’affirme en date du 15 que l’expédition aura lieu sûrement le
17 c’est-à-dire hier. Je compte sur son exactitude et vous serai obligée de m’informer
par un petit mot de l’arrivée de la statue, en me disant comment elle a été jugée à
Caserte.
Je n’ai pas attendu vos exhortations pour prier en faveur de vos maisons en
France, dont je surveille depuis longtemps toutes les péripéties, me réjouissant toutes
les fois que les tribunaux vous donnent gain de cause et m’affligeant quand il en est
autrement. Notre pauvre pays est bien malheureux et les Français ont à souffrir cruel-
lement par les offenses faites à Dieu dans la portion qui lui est la plus chère ainsi que
dans son patriotisme et les blessures qui en résultent pour son amour propre et sa po-
sition devant les nations étrangères.
Veuillez assurer le Rme Don Rua de la part que je prends à ses tribulations
à celles de tous ses enfants et aux préjudices de ses oeuvres.
Si vous voulez bien ajouter à votre lettre quelques détails sur la maison de Ca-
serte et les développements de ses entreprises, je vous en serai profondément obligée.
Veuillez, Rév. D. Durando, agréer l’hommage de mon respect et en offrir au
Rme D. Rua l’expression bien sincère.
M. Lasserre
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A don Celestino Durando
ASC F Caserta mc 3232 A 4/7
Orig allog con firma allog 2 ff 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Lieta che la statua di S. Francesco di Sales è giunta a Caserta – la spesa per l’organo della
chiesa non l’ha può sostenere – a causa della sua età avanzata la morte non può essere lontana
– si scusa per il ritardo con cui porge gli auguri di Natale – prega per le case della Francia
Pau, 26 Déc. 1902
Rév. D. Durando,
Je vous remercie infiniment de votre bonne lettre du 21. Elle m’a fait grand
plaisir en m’annonçant l’arrivée à Caserte de la statue de St F. de Sales.
Nous nous reposerons maintenant de ce genre de décoration qui est au complet
dans votre chapelle. Je voudrais vous satisfaire tout de suite pour tout ce qui vous
manque et que vous m’indiquez, mais je suis dans l’impossibilité de prendre aucun
engagement à cet égard.
L’orgue en particulier est une dépense au-dessus de mes facultés. Je prévois
qu’il doit être retardé jusqu’à ma mort qui ne peut être longtemps différée si je consi-
dère mon grand âge.
Excusez-moi si mes souhaits de Noël sont un peu tardifs; veuillez cependant les
accepter et en présenter l’hommage au Rme D. Rua, car je puis vous donner l’assu-
rance que je les ai exposés aux pieds de l’Enfant Jésus ainsi que toutes mes prières
pour vos maisons menacées par la révolution, surtout vos maisons de France.
Veuillez accepter mes voeux pour la nouvelle année afin qu’elle soit prospère et

9.2 Page 82

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196 Francesco Casella
répare tous les maux que vous avez soufferts dans vos oeuvres, et les répare par un
accroissement de prospérité.
Je me recommande à vos bonnes prières et vous prie d’agréer l’assurance de
mon profond respect et de mon sincère dévouement.
M. Lasserre
P. S. J’ai reçu de Montpellier un bulletin pour m’inviter à m’associer à l’oeuvre du Pain de
St Antoine. La même oeuvre est établie ici.
63
A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3232 A 8/11
Orig allog con firma allog 2 f 177 x 114 mm carta filigrana
Inedita
Auguri per la Pasqua – la tragica situazione della Francia per le case religiose – domanda come
vanno le cose in Italia
Pau, 7 Avril 1903
Rév. D. Durando,
Je ne veux pas laisser passer les quelques jours qui nous séparent des fêtes de
Pâques sans vous présenter mes voeux et vous prier d’être l’interprète des mêmes
voeux auprès de Rme D. Rua. Je les accompagne de mes prières pour obtenir de Dieu
les grâces que nous attendons tous pour le bien de nos pays respectifs.
La révolution chez nous devient de jour en jour menaçante et je vois avec ter-
reur que vos établissemnts n’y sont pas mieux traités que les nôtres et que la suppres-
sion générale est imminente là où elle n’est pas encore consommée, puisque toutes
les Congrégations sont condamnées à disparaître dans un délai très prochain; c’est
une véritable agonie, sans espoir d’arrêter le coup de la mort, parce que celle-ci dé-
pend d’hommes ennemis de Dieu et qui agissent avec toute la haine que leur inspirent
les bienfaits de la vie religieuse. Je suis tous ces événements la mort dans l’âme,
n’apercevant aucune branche de salut chez nos ennemis à moins que Dieu ne les
confonde et brise leur pouvoir avant que la ruine ne soit complète.
Dites-moi comment vous êtes en Italie. Ne craignez-vous pas que la persécu-
tion ne se déchaîne comme chez nous et que l’on ne mette la main sur vos maisons
pour les spolier? Ce serait bien dur pour moi si la maison de Caserte était menacée;
quelque peine que cela dût me causer, je voudrais le savoir et je vous serais obligée
de me dire franchement ce que vous en pensez. En attendant je me consume dans la
prière, espérant toujours que Dieu cédera à nos supplications.
J’ai reçu 2 ou 3 bulletins de Montpellier pour m’intéresser à l’oeuvre de St An-
toine, mais cette même oeuvre existe ici, je n’y ai pas répondu.
Veuillez Rév. D. Durando, présenter mes hommages respectueux à votre vénéré
Supérieur et me croire avec le plus profond respect
Votre bien dévouée
M. Lasserre

9.3 Page 83

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Marie Lasserre e la fondazione dell’Istituto... 197
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A don Celestino Durando
ASC F 423 Caserta mc 3232 B 5/9
Orig allog con firma allog 3 ff 177 x 114 mm
f 1r la data della risp. 27-12-[19]05
Inedita
carta filigrana
f 3v bianco
sul mrg sup
Auguri per Natale – ringrazia don Rua per la sollecitudine con cui l’ha seguita nel fondare
l’opera di Caserta – la morte dovrebbe liberarla dagli ultimi legami – una piccola offerta –
chiede informazioni sui fedeli e sugli alunni – rilegge continuamente le lettere ricevute
Pau, 20 Déc. 1905
Reverendo Don Durando,
Depuis bien longtemps déjà, je suis privée de vos nouvelles. Les fêtes de Noël
et du jour de l’an me les rappellent plus vivement et me sont une occasion, en vous
présentant mes souhaits de circonstance de vous le rappeler en vous engageant à sa-
tisfaire le désir de répondre de votre côté à mes voeux pour ces deux solennités. Je
vous serais bien reconnaissante de présenter au Rme D. Rua mes respectueux hom-
mages en lui exprimant ma constante gratitude pour les soins qu’il prodigue aux or-
phelins qui font partie de ma fondation à Caserte. C’est avec un sentiment de pro-
fonde révérence que je me plais à lui attribuer la plus grande partie de ce que j’ai
consacré de sollicitude et de moyens pécuniaires à cette oeuvre qui m’a occupé pen-
dant plusieurs années aussi longtemps qu’il a fallu pour en rassembler tous les
éléments.
Il faut maintenant pour l’achever le mieux qu’il me sera possible que la mort
m’affranchisse des derniers liens pour lui donner la dernière preuve d’intérêt que je
lui ai voué, même avant son origine.
Pour le moment je doit me borner à de bien faibles secours. Je viens d’écrire à
Mr Squivet de lui envoyer la bien faible somme de cent frs mise à sa disposition pour
ses orphelins. S’il ne les a pas encore reçus, ce n’est qu’un petit retard qui se dissi-
pera tout prochainement.
Je vous serais particulièrement obligée de m’envoyer quelques détails sur la
maison de Caserte. Je n’en sais jamais trop à cet égard.
Les oeuvres qui se font à la chapelle, vous donnent-elles toujours autant de sa-
tisfactions ? Les fidèles y sont-ils toujours nombreux et recueillis comme par le
passé? Les élèves du Collège sont-ils augmentés en nombre? Et vous donnent-ils les
satisfactions auxquelles vous avez droit? Je les voudrais appliqués, dociles et recon-
naissants pour les services que vous leur rendez. Le patronage du Dimanche est-il
toujours prospère et en êtes-vous satisfaits? Enfin je n’ai pas besoin de vous rappeler
que tous vos renseignements me seront infiniment précieux sous tous les rapports.
Mon plaisir le plus grand est de relire les lettre que j’ai reçues au sujet de vos
cérémonies et de tout ce qui se passe dans cette demeure.
Je relisais dernièrement une lettre du Recteur de votre église exposant toutes les
cérémonies qui y avaient eu lieu pendant plusieurs mois et j’en étais ravie. J’envoie
encore à cet excellent prêtre un écho de ma profonde reconnaissance.
Veuillez agréer, Rév. Don Durando, l’expression de mon profond respect.
M. Lasserre