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CONTRIBUTO ALLA LETTURA E ALLA VALORIZZAZIONE DELLE FONTI
ARCHIVISTICHE
Il viaggio di Don Paolo Albera in Sicilia, Malta e Calabria nel 1914
Arthur Lenti
Premessa
Il presente saggio si propone un obiettivo limitato, ma non irrilevante. E' una
ricerca d'archivio nella quale si tenta di ricostruire da fonti inedite la vicenda e il
significato di una visita del Rettor Maggiore Don Paolo Albera all'Ispettoria Sicula
(che comprendeva pure la Calabria e Malta) tra il 3 febbraio ed il 1o aprile 1914. La
breve indagine non prende in esame tutti i documenti del fondo Albera che potrebbero
riferirsi al viaggio; si limita unicamente alla busta Albera-Viaggi, e più strettamente
ancora al fascicolo Viaggio in Sicilia del 1914 conservato nel'Archivio Salesiano
Centrale.1
Don Paolo Albera fu Rettor Maggiore della Società Salesiana dal 1910 fino alla
sua morte nel 1921.2 Erano tempi difficili. La Sicilia era stata duramente provata dal
terremoto del 1908. La ricostruzione era stata molto lenta,
1 ARCHIVIO SALESIANO CENTRALE, Sezione Fondo 2 Salesiani-Persone, Busta 271.52
Albera-Viaggi, Fascicolo [senza numero] «Viaggio di Don Albera in Sicilia, 1914» [d'ora in
avanti, AVS'14].
Questo fascicolo contiene 24 documenti o carte non numerate. Qui si designano da Carta 1
a Carta 24, secondo l'ordine in cui si riscontrano nel fascicolo.
L'Archivio Salesiano Centrale si trova al seguente indirizzo: Opere Don Bosco, Via della
Pisana 1111, 00163 Roma.
2 Don Paolo Albera (1845-1921), secondo successore di Don Bosco, nacque a None
(Torino). Entrò all'Oratorio nel 1858 e nella Congregazione nel 1860. Fu ordinato sacerdote nel
1868. Distintosi in varie cariche e responsabilità sotto la guida di Don Bosco, fu fatto ispettore
delle case di Francia, ufficio che tenne per 10 anni (1881-1891) in un periodo difficilissimo
durante il quale estese l'opera salesiana e si meritò il titolo di « petit Dom Bosco ». Eletto
Direttore Spirituale della Società nel 1891, si mise a disposizione di Don Rua che gli affidò
incarichi di fiducia di ogni sorta, tra cui visite alle case ed alle ispettorie. Eletto Rettor Maggiore
nel 1910, continuò questo suo ministero di visitatore. Spossato dai viaggi e dal lavoro, già di
salute inferma, si spense a Torino. Cfr. Dizionario Biografico dei Salesiani, comp, da E.
Valentini, A. Rodino, G. Borra, G. Magdic e L. Dotta, a cura del- l'Ufficio Stampa Salesiano.
Torino, Scuola Grafica Salesiana 1969, pp. 12-13 [d'ora in avanti, Diz. Biogr.].

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124 Arthur Lenti
e i nostri documenti notano le rovine ancora visibili nel 1914. Poco dopo il viaggio
moriva Pio X, veniva eletto Benedetto XV, scoppiava la prima Guerra Mondiale e
l'Italia si accingeva ad entrare in guerra. Sebbene il Rettor Maggiore non avesse
ancora la preoccupazione dei salesiani militari e degli orfani che lo assillò durante la
guerra e nell'immediato dopoguerra, tuttavia premeva su di lui la cura di consolidare
l'opera salesiana che aveva visto la sua prima grande espansione. Come già prima
della sua elezione, così anche dopo, Don Albera intraprese più volte viaggi, anche di
lunga durata, «per visitare le Opere, confortare i confratelli, e sostenere i
cooperatori».3 Qui si colloca il viaggio in Sicilia.
La speranza di trovare nel fascicolo preso in esame documenti autografi di Don
Albera che rivelassero aspetti significativi a riguardo della sua persona, della sua
attività di Rettor Maggiore o dell'opera salesiana in Sicilia andò presto delusa. I
documenti trovati, sia stampati che manoscritti, non solo sono di altre mani, ma per di
più sono di carattere narrativo e riflettono quasi esclusivamente la vicenda esterna o
cronaca del viaggio. Pare tuttavia utile ricostruire la vicenda da queste fonti inedite.
Poiché, sebbene le cronache manoscritte di questo fascicolo siano state pubblicate nel
Bollettino Salesiano, come si dirà più sotto, le divergenze sono tali da giustificare
questo studio.
Esso si articola in tre parti: la prima offre una breve descrizione dei 24
documenti o carte del fascicolo preso in esame, con particolare attenzione alle 10
lettere-cronache e ad alcune questioni che le riguardano; la seconda parte tenta una
ricostruzione della vicenda storica del viaggio e del suo contenuto; la terza, infine,
cerca di dare una valutazione della cronaca dal punto di vista letterario e
contenutistico.
I. Presentazione e sistemazione dei documenti
Dopo una breve rassegna di tutto il materiale del fascicolo, presenteremo le 10
lettere-cronache, prima in generale e poi in particolare per quel che riguarda le loro
caratteristiche formali, la cronologia delle tappe del viaggio, il loro autore ed il loro
genere letterario.
3 Ibid., p. 13.
Il numero, la lunghezza e l'impegno di questi viaggi sono impressionanti. Scegliendo solo dagli
anni del Rettorato, si possono enumerare i seguenti: nel Veneto (1911), in Ispagna (1911), in
Austria e Polonia (1911), in Inghilterra, Francia e Belgio (1912), in Emilia, Toscana e Liguria
(1912), in Ispagna (1913), in Sicilia (1914), in Piemonte, Liguria e Veneto (1915), in Francia
(1921). Cfr. Domenico GARNERI, Don Paolo Albera: Secondo Successore di Don Bosco.
Memorie Biografiche. Torino, Società Editrice Internazionale 1939, pp. 258, 258-259, 263-264,
269-272, 273-276, 281-287, 298-302, 314-315 e 393-396 rispettivamente [d'ora in avanti,
Garneri].
Questi viaggi non vengono elencati nel Diz. Biogr.

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione...
125
Le 24 carte del fascicolo AVS'14, nell'ordine in cui vi si riscontrano, sono le
seguenti:
Carte 1-9: Sono altrettanti inviti e programmi stampati, in formati diversi, per le
visite di Don Albera a Messina (10-13 febbraio), a Randazzo (2-5 marzo), a Malta
(7-10 marzo) e a Caltagirone (18-20 marzo).
Carta 10: E' un telegramma di Don Albera (da Catania) a Don Gusmano (a
Torino) in data di distribuzione 26 febbraio.4
Carta 11: Si tratta di una nota manoscritta dell'archivista: «Qui S. 271 Albera:
lettere di Don Borghino a Rinaldi sulle tappe del viaggio di Don Albera in Sicilia... ».5
Carte 12-17, 20-22 e 24: Sono dieci lettere-cronache di Don Michele Borghino a
Don Filippo Rinaldi e costituiscono la documentazione principale del viaggio.
Carta 18: E' un inserto alla carta 17, un'immagine ricordo della Messa di
trigesima per Don Valentino Vassarotti, None, 19 novembre 1909. La data dimostra
che questa non ha nulla a che fare con il viaggio del 1914.6
Carta 19: E' una lettera autografa firmata da Don Domenico Garneri a Don
Rinaldi, 18 marzo 1914, di poche righe: « Il Sig. Don Borghino mi incarica di spedire
queste note... »? Dalla data della lettera e da altri indizi si deduce che « queste note »
si riferiscono alla carta 21 (Lettera-cronaca 8). E' da questa lettera autografa e firmata
che Don Garneri si rivela essere l'Amanuense I di questa corrispondenza, come si
vedrà più avanti.8
Carta 23: E' allegata alla carta 22. E' un ritaglio di giornale incollato
precisamente alla terza pag. ed intitolato: « Caltagirone. La morte del Sac. Lanza
durante il banchetto offerto a Don Albera ».9
4 Don Calogero Gusmano (1872-1935) « f u segretario di don Rua, poi di don Albera e
per 23 anni segretario del Consiglio Superiore (1912-1935)»: Diz. Biogr., p. 150.
5 Don Michele Borghino (1855-1929) fu «benemerito missionario», Ispettore negli Stati
Uniti e nel Venezuela, Direttore in Argentina, e quindi visitatore. Ibid., p. 49.
Nel viaggio in Sicilia Don Borghino accompagna Don Albera come segretario particolare.
Don Filippo Rinaldi (1856-1931), terzo successore di Don Bosco, fu primo ispettore e
primo direttore in Ispagna e Portogallo, poi Prefetto Generale della Congregazione dal 1901 al
1922. Fu quindi Rettor Maggiore fino alla morte nel 1931. Cfr Diz. Biogr., pp. 238-239.
6 None (Torino) fu il paese natio di Don Albera. Cfr n. (2).
7 Don Domenico Garneri (1876-1962) «fin dal 1914 lavorò in Sicilia in varie mansioni e
poi come segretario di... don Bartolomeo Fasce... Ispettore. Seguì poi [don Fasce]... in Liguria
e, nel 1919, a Torino, quando don Fasce fu eletto Direttore Generale delle Scuole Salesiane...
Nel 1937, morto don Fasce [don Garneri] restò segretario del suo successore, don Renato
Ziggiotti ». Diz. Biogr., p. 136.
Il Dizionario tace il fatto che al tempo del nostro viaggio (febbraio 1914) Don Garneri era
segretario dell'Ispettore della Sicula, Don Giovanni Minguzzi. Cfr Elenco Generale della
Società di San Francesco di Sales: Antico Continente, 1914 (senza dati tipografici), p. 55 [d'ora
in avanti, Elenco I]. Don Garneri fu il biografo di Don Albera. Vedi n. (3).
8 Vedi più avanti, pp. 126-127.
9 A matita l'archivista nota: « Giornale l'Azione di Catania del 29-3-14. Corrispondenza
da-[CALTAGIRONE] ».

1.4 Page 4

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126 Arthur Lenti
Passando ad un esame della parte più importante di esso, le dieci lettere, è da
rilevare che il fascicolo non contiene alcun scritto autografo di Don Albera, come già
si è detto. Il telegramma a Don Gusmano è il documento più vicino a Don Albera; ma
il contenuto sottolinea semplicemente le cure di governo prementi sul superiore
lontano dalla sede. I diversi inviti e programmi stampati hanno una certa importanza
se inseriti nella cronaca allo scopo di una ricostruzione più fedele delle vicende del
viaggio. Ma le lettere-cronache sono senz'altro il documento più importante.
1. Caratteristiche formali esterne delle lettere-cronache
Enumerando le lettere-cronache da 1 a 10, nell'ordine in cui appaiono nel
fascicolo, si osservano in ognuna le seguenti caratteristiche formali: intestazione
(firma e indirizzo), luogo e data, intitolazione, amanuense in firma, amanuense in
lettera, lunghezza in pagine, numero della carta nel fascicolo.10 Si ha così la tabella
seguente:
INTESTAZIONE
INTITO-
LAZIONE
1
Borghino a Rinaldi Palermo
4 feb
A
I
3
12
2
Borghino a Rinaldi Marsala
6 feb
I
I
4
13
3
Borghino a Rinaldi Palermo
10 feb Viaggio di
II
II
3
14
Don Albera
in Sicilia
4
[Copia di 3, ma in data
16 feb]
15
5
Borghino a Rinaldi Alì Marina 13 feb Viaggio del
II
II
2
16
Sig. Don A.
a Messina
6
Borghino manca
Catania
17 feb Viaggio del I
II
7
17
S. Gregorio 21 feb Sig. Don A.
I(*)
Pedara
23 feb a Catania
7
Borghino a Rinaldi manca
10 mar Viaggio del I
I
4
20
Sig. Don A.
a Malta
8
manca manca manca manca
[Tappe eumerate da I (Garneri) 1a, 2a, 3a, 4a 5a ,8a,10a]
II
9
21
9
manca
manca
manca
manca Il Sig. Don
P. Albera a
II
3
22
Caltagirone
10 Borghino a Rinaldi Soverato 31 mar
II II
4
24
A = Firma autentica di Don Michele Borghino
I = Amanuense I (Don Garneri)
II = Amanuense II
[(*) Dell'amanuense I, Don Garnieri, solo l'ultima riga (e firma)]

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione...
127
Pur rimandando la discussione sul genere letterario, si può subito dire che si
tratta di cronache. Si osserva che tre di esse (6, 8 e 10) sono articolate, cioè si
riferiscono a più tappe del viaggio. La maggior parte di esse hanno la forma di
corrispondenza epistolare con intestazione e firma. Però questa forma vien meno nel
caso di due di esse (8 e 9).
La lettera-cronaca 8 merita particolare attenzione. Già si è fatto notare che la
lettera di Don Garneri, per cui appare essere l'amanuense I, si riferisce appunto alla
lettera-cronaca 8.11 Ora, Don Garneri prima di spedire a Don Rinaldi questa cronaca,
peraltro scritta dall'amanuense II, fa pure opera di redattore su di essa. Usando
inchiostro rosso egli enumera le tappe 1a, 2a, 3a, 4a, 5a, 8a e 10a; tappe che l'amanuense
II aveva solo intitolato: A Bronte, Catania, Acireale, Taormina, Da Taormina a
Randazzo, Modica, Il Sig. D. Albera all'Oratorio S. Filippo Neri di Catania. Per la
tappa 4a (Taormina), dopo il titolo taglia via la pagina da metà in giù
(presumibilmente eliminando cronaca preesistente) e scrive: « Veda Giornale Scintilla
». Questo allegato però non si trova tra le nostre carte. Per la tappa 5a (Da Taormina a
Randazzo), dopo breve tratto di cronaca taglia via la pagina da metà in su e scrive:
«Veda il resto sull'Excelsior». Pure questo allegato ci manca.
Sempre a riguardo della lettera-cronaca 8, si nota pure che mancano le tappe 6a,
7a e 9a.12
2. Cronologia delle tappe del viaggio e calendario delle visite
Tutte le case dove risiedevano confratelli salesiani vengono nominate nella
cronaca come oggetto specifico di visita, eccetto la Parrocchia di S. Maria del
Soccorso a Monteleone (Catanzaro, Calabria), casa succursale con 2 confratelli.13
10 Riguardo all'aspetto esterno e alla condizione materiale di queste carte, si aggiungono
qui alcuni brevi cenni.
Le lettere-cronache sono scritte su fogli, più sovente a righe, doppi o singoli su recto solo.
Ve ne sono di due formati grandi, leggermente diversi, spesso intestati: ISPETTORIA SALESIANA
SICULA / ISTITUTO SALESIANO SAN FRANCESCO DI SALES / (CATANIA) Cibali 3. Si tratta di circa
40 pagine manoscritte. Si riscontrano tre mani diverse, delle quali una (A) rappresenta una
singola firma autentica di Don Michele Borghino, e due altre (I e II) si dividono tutto il lavoro
di stesura. La calligrafia è sempre nitida e leggibile, specialmente quella dell'Amanuense I (Don
Garneri), sebbene diventi più scadente dopo la prima pagina.
Le lettere recano stampigliature e sigle d'archivio. Lettere 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9 e 10 ARCH.
CAP. SUP./N... Albera/CL... S. 271. A questo stereotipo vengono aggiunte sigle specifiche per
luoghi diversi, per esempio, S. 38 (45), Palermo. La Lettera 8 porta la stampigliatura vuota
senza sigle. La Lettera 7 è segnata: UFF. CENTRALE STAMPA SALESIANA / N... / CLASS... S. 38
(42-48) Malta 1 / Posiz... / CART... / ORATORIO SALESIANO TORINO.
Vi sono pure altre indicazioni d'attività archivistica, in particolare, note varie, alcune delle
quali verranno considerate più avanti.
11 Vedi sopra, p. 125.
12 Come si vedrà più avanti, la tappa 6a è sicuramente Malta. La tappa 7a è probabilmente
il ritorno a Catania (da Malta), e la tappa 9a il ritorno a Catania (da Modica) per il convegno
degli ex-Allievi.
13 Cfr Elenco I, p. 59.

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128
Arthur Lenti
Inoltre si nomina Acireale, dove non v'era casa salesiana ma dove Don Albera visitò
l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
La cronologia delle tappe ed il calendario delle visite si possono ricostruire sia
da menzioni esplicite sia da evidenza interna della cronaca. La seguente tabella
riassume questi dati, nell'ordine (non perfettamente cronologico) in cui si riscontrano
nei documenti:
N. del doc.
TAPPA a
CALENDARIO
N. del doc.
TAPPA a
CALENDARIO
LETTERA
LETTERA
CARTA
L. 1
(da Napoli) Lun 2 feb
CARTA
L. 8
1a Bronte
Lun 23 feb
C. 12
L. 2
Palermo
Marsala
Gio 5 feb
Gio 5 feb
C. 21
2a Catania
Gio 26 feb
Gio 26 feb
C. 13
L. 3
C. 14
L. 4
C. 15
L. 5
C. 16
L. 6
C. 17
L. 7
C. 20
Palermo
Sab 7 feb
Mar 10 feb
id.
id.
Messina
Alì Marina
Catania
San Giorgio
Pedara
Malta (*)
Mar 10 feb
Mar 10 feb
Gio 12 feb
Ven 13 feb
Ven 13 feb
Mer 18 feb
Mer 18 feb
Sab 21 feb
Sab 21 feb
Lun 23 feb
Sab 7 mar
Mar 10 mar(*)
L. 9
C. 22
L. 10
C. 24
3a Acireale
4a Taormina
5a Randazzo (*)
... (***)
8a Modica
...(****)
10a Catania
Or.S.Filippo Neri
Caltagirone
….(*****)
Bova
Soverato
Ven 27 feb
Ven 27 feb
?
?(**)
Lun 2 mar
Lun 2 mar
Gio 5 mar
Gio 12 mar
Sab 14 mar
Dm 15 mar e
Mar 17 mar
Mer 18 mar
Ven 20 mar
Mar 24 mar
Ven 27 mar
Ven 27 mar
Lun 30 mar
Borgia
Lun 30 mar
(indi a
Mar 31 mar
Soverato-Reggio-
Napoli)
(*) La tappa di Malta non è in ordine cronologico nei documenti, e va posta dopo la tappa di Randazzo.
(**) Vedi ricostruzione a p. 137 e n. (58).
(***) Vedi ricostruzione a pp. 138-139 e n. (70). Cfr p. 127 e n. (12).
(****) Vedi ricostruzione a p. 139 e n. (73). Cfr p. 127 e n. (12).
(*****) Vedi ricostruzione a pp. 140-141 e nn. (85) e (86).
I dati che risultano dalle tabelle sopra riportate devono essere studiati in
dettaglio per una ricostruzione del viaggio. Questo sarà fatto nella seconda

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione...
129
parte. Qui si devono ancora affrontare due questioni importanti, quella dell'autore e
quella del genere letterario della cronaca.
3. L'Autore delle lettere-cronache
Nelle lettere compaiono tre mani diverse. A è la firma autentica di Don Michele
Borghino.14 L'amanuense I è, come si è detto, Don Domenico Garneri.15 L'amanuense
II invece non è conosciuto. La cronaca della visita a Caltagirone, scritta da lui,
comincia con le parole: « [Don Albera] viene da noi per una visita alla nostra casa »;
e parla di Don Borghino come di terza persona.16 Questo farebbe pensare, a meno che
non si tratti di una finzione letteraria del vero autore, che l'amanuense II sia un
confratello di Caltagirone. Se ciò è vero, bisogna supporre che l'amanuense II, data la
sua attività anche fuori di Caltagirone, sia stato uno del seguito di Don Albera. Però
nessuno dei quattro confratelli della casa succursale di Caltagirone viene mai
annoverato tra i compagni di Don Albera.
La situazione delle grafie si può ancora schematizzare come segue:
Num. Lettera: 1 2
3
Amanuense in I I
II
Lettera:
Amanuense in A I
II
Firma:
4
5
id.
II
id.
II
67
8
9
10
II/I* I
II
II
II
I
I
II
(I* = ultima riga di I)
L'ipotesi più facile, ma anche più superficiale, sarebbe quella di pensare che i
due amanuensi siano i veri autori della cronaca, cioè che Don Borghino abbia
delegato loro il compito di stendere queste lettere. Senonché la corrispondenza si
allaccia al nome di Don Borghino. Il suo nome compare non solo nella firma autentica
della lettera11 ma anche in tutte le altre firme. Pure, in questa ipotesi difficilmente si
spiega come la lettera 6, scritta dall'amanuense II, sia stata terminata e firmata da Don
Garneri.
Una seconda ipotesi sarebbe che Don Borghino stesso, come segretario
particolare, fu autore delle cronache, stendendole forse solo in minuta e poi facendole
copiare e spedire per pubblicazione o per lettura edificante. Quest'uso è ben
documentato. "L'Archivio Centrale Salesiano contiene pochissime cronache
autografe, ma quasi solo copie di varie mani. Don Garneri nella sua lettera a Don
Rinaldi, già citata, afferma che è Don Borghino stesso che lo incarica di spedire la
cronaca, peraltro copiata dall'amanuense II. Ciò spieghe-
14 L'autenticità della firma è confermata da documenti d'archivio. E' deducibile pure dai
fatti stessi.
15 Vedi sopra, pp. 125 e 127.
16 Cfr AVS'14, Carta 22 (Lettera-cronaca 9), inizio. Le sottolineature sono nostre.

1.8 Page 8

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130
Arthur Lenti
rebbe pure come la lettera 6, scritta dalla mano dell'amanuense II, possa essere stata
terminata e firmata (« Don Borghino ») da Don Garneri. Questa ipotesi spiegherebbe
l'esistenza del doppione delle lettere 3 e 4.
In questa ipotesi però le parole dell'amanuense II nella cronaca della visita a
Caltagirone rimangono senza spiegazione.17 Rimane questa comunque l'ipotesi
preferibile.
4. Il genere letterario delle lettere-cronache
Per descrivere il genere letterario di questi documenti non basta dire che sono
cronache. Occorre specificare questa categoria, rilevandone la struttura stereotipa in
base sia a stile che a contenuti tipici, e ricostruirne la situazione sociale.
L'esame ed il confronto di tutte le cronache offrono lo stereotipo di una tappa «
modello » di 2-3 giorni.
Il « Modello » e la sua struttura
PRIMO GIORNO: Partenza e arrivo. Prime attività
(1) Don Albera parte dalla città A per la città B col treno, accompagnato da Don Michele
Borghino, Don Giovanni Minguzzi e, a volte, da altri, per esempio, da rappresentanti venutigli
incontro.
(2) Alle fermate intermedie vi sono accoglienze festose e talvolta altri accompagnatori si
uniscono al gruppo.
(3) All'arrivo alla città B le accoglienze sono grandiose, con la partecipazione di dignitari
civili ed ecclesiastici, della Famiglia Salesiana, delle rappresentanze, dei giovani, del popolo.
(4) Don Albera e accompagnatori in vettura o in automobile (gentilmente messa a
disposizione da un insigne benefattore), alla testa di un corteo, attraverso le vie addobbate o
illuminate, si recano all'Istituto Salesiano, anch'esso parato a festa. Ivi si tiene un ricevimento con
discorsi vari.
(5)
Per il rimanente della giornata Don Albera riceve e, a volte anche, fa visite.
SECONDO GIORNO: Attività principali
(1) Si inizia con la Messa della Comunità, o nella cappella dell'Oratorio, con comunione
generale o anche prime comunioni. Può celebrarsi la festa di San Francesco di Sales con messa
solenne e discorso d'occasione. Può tenersi la conferenza salesiana, in cui parla Don Albera o
qualche illustre conferenziere.
(2) Segue il pranzo d'onore ed il trattenimento, con musiche, discorsi e rappresentazione
teatrale. In seguito Don Albera si intrattiene con cooperatori, ex-allievi, ecc.
(3) Passa poi il tempo che è necessario « in famiglia », o semplicemente riposando. Il
cronista a volte ci dà brevi descrizioni delle opere salesiane, con qualche giudizio personale.
TERZO GIORNO: Giorno della partenza
(1) Don Albera riceve o restituisce ancora qualche visita. Si reca in qualche opera religiosa
o caritativa.
(2) Dopo aver ricevuto un commosso addio alla stazione, Don Albera parte con i suoi
accompagnatori per la prossima tappa del viaggio.
17 Vedi sopra, p. 129.

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione...
131
Questo schema, ripetuto molte volte sovente con dettagli minuziosi di luogo e di
tempo, ci presenta una vicenda esterna, piena di attività quasi senza sosta, un
passaggio trionfale del successore di Don Bosco. Don Albera affronta questa fatica
con coraggio e pazienza, nonostante la salute cagionevole, infaticabile nell'azione e
nella parola paterna ed ispirata.
E' chiaro che queste cronache appartengono ad un genere letterario legato ad una
situazione sociale ben precisa. Si collocano infatti nel contesto sociale della Famiglia
Salesiana con le sue proprie esigenze ed i propri ideali; e la sua funzione è di portare a
conoscenza di essa in maniera piacevole ed edificante l'attività dell'amato superiore a
servizio delle opere salesiane in parti lontane. Si indovina che le cronache, oltre che a
lettura edificante, sono destinate alla pubblicazione sull'organo ufficiale della
Famiglia Salesiana, il Bollettino Salesiano. Difatti risultano stampate, non senza
revisioni, poco dopo la fine del viaggio.18
Ma, anche indipendentemente da questo controllo esterno, la situazione sociale
di questa corrispondenza si rivela nel suo stile particolare, che va oltre lo stile della
cronaca. Ciò che rimane non detto e ciò che viene detto con stile e maniera particolare
— con aggettivi carichi di lode, in un'atmosfera di festa e di trionfo, e con enfasi sulla
presenza carismatica del superiore protagonista — vanno al di là del fatto storico. Ci
presentano il superiore come il « petit Dom Bosco » e l'opera salesiana come la
risposta al bisogno voluta dalla Provvidenza.19
Indizi della destinazione di queste cronache ci vengono pure da due di esse. Si è
già fatto notare che la lettera 7 porta il modulo stampigliato dell'Ufficio Centrale
Stampa Salesiana.20 La lettera 2 dà un giudizio severo sull'opera salesiana a Marsala.
Ora, sul verso del quarto foglio vi è una nota autografa di Don Rinaldi nella sua
funzione di revisore: « Veda se non c'è qualche frase da correggere in Marsala.
F[ilippo] Rin[aldi] ».21
A conferma di tutto ciò, si constata che il Bollettino non solo forbisce lo stile,
adatta, interpreta, raccorcia; ma soprattutto « purga » il testo in alcuni passi giudicati
non conformi allo scopo.
Ovviamente, il genere letterario delle lettere dovrà pesare nella valutazione che
si vorrà fare di questi documenti.
18 Cfr « Il Successore di Don Bosco in Sicilia », in Bollettino Salesiano [d'ora in avanti,
BS] XXXVIII/4,5,6 (1914) 107-109, 144-147, 168-175.
19 Guido FAVINI, Don Paolo Albera: Le Petit Dom Bosco: Secondo Successore di San
Giovanni Bosco, Primo Visitatore alle Missioni Salesiane in America, nella Vita e nella Storia
della Società Salesiana. Torino, Società Editrice Internazionale 1975, passim.
20 Vedi sopra, n. ( 10).
21 Cfr AVS'14, Carta 13 (Lettera-cronaca 2),

1.10 Page 10

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132
Arthur Lenti
II. Ricostruzione della vicenda del viaggio
E' necessario ora passare ad una ricostruzione della vicenda del viaggio per tappe
ed in ordine cronologico in base sia alle lettere sia alle altre carte del fascicolo preso
in esame. Non s'intende qui riassumere il contenuto delle lettere, tanto meno
trascriverle. Esse furono pubblicate sul Bollettino, come si è detto.22 Inoltre il modello
sopra elaborato già riassume a sufficienza i contenuti tipici.23 Solo secondariamente,
quindi, si riassumono i contenuti più rilevanti, sopratutto se mancanti nella
trascrizione del Bollettino. Si ricorre poi al Bollettino per colmare le lacune della
cronaca inedita.
Don Albera, con Don Michele Borghino che l'accompagnava come segretario
particolare, partiva da Torino il 30 gennaio 1914 alla volta della Sicilia, facendo soste
a Massa Carrara, Roma e Napoli.24 Essendosi trattenuto a Massa Carrara fino al 1o
febbraio, giungeva a Roma il 2 e lo stesso giorno a Napoli, dove l'attendeva l'ispettore
delle case di Sicilia, Don Giovanni Minguzzi.25 Di là s'imbarcarono per Palermo.
Per ragioni di logistica il viaggio si articola in quattro sezioni, ciascuna centrata
in una città principale che serve come base di operazione. Le città di base sono
Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria (Bova). La sezione di Catania è di gran
lunga la più importante. E' sede ispettoriale ed è di là che Don Albera visita il maggior
numero delle case.
1. Sezione di Palermo
(1) Palermo: martedì 3 febbraio — giovedì 5 febbraio26
Le attività del primo soggiorno a Palermo, peraltro tipico, culminarono il giorno
4 nella conferenza salesiana tenutasi nel gran salone dell'arcivescovado. Per oltre
mezz'ora Don Albera parlò « della riconoscenza di Don Bosco verso i suoi
benefattori... e delle molte opere cui attendono i Salesiani con l'aiuto materiale e
morale dei Cooperatori e Cooperatrici Salesiane »27
Nello stesso giorno Don Albera si recò a visitare l'Istituto del Boccon del
Povero, fondato dal sacerdote palermitano P. Gusmano, comprendente molteplici
opere caritative per giovani e vecchi, maschili e femminili.28
22 Vedi sopra, p. 131 e n. (18).
23 Vedi sopra, p. 130.
24 Cfr Garneri, p. 298s, BS, p. 107.
25 Ibid. Cfr AVS'14, Carta 24 (Lettera-cronaca 10, sub fine).
26 Cfr AVS'14t Carta 12 (Lettera-cronaca 1). Cfr BS, pp. 107-108.
27 Ibid.
Si nota che qui, come nel resto della cronaca, non si fa distinzione tra cooperatori e
benefattori.
28 Ibid.
Si nota che il Bollettino abbrevia alquanto l'entusiasta descrizione di quest'opera di carità.
La cronaca ci dice che i laboratori e le attività giovanili, in particolare, fecere credere a Don
Albera di trovarsi all'Oratorio di Torino.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione...
133
(2) Marsala: giovedì 5 febbraio — sabato 7 febbraio29
La descrizione del viaggio da Palermo a Marsala si estende per ben due terzi
della cronaca di questa tappa. Le stazioni intermedie di Castelvetrano e Mazzara del
Vallo, sede vescovile, sono nominate particolarmente per l'accoglienza fatta a Don
Albera.
A Marsala la Casa della Divina Provvidenza era una succursale con 3
confratelli.30 Era stata fondata dal Can. Sebastiano Alagna e poi affidata ai Salesiani.31
Nella Messa di « comunione generale » il 6 febbraio, primo venerdì del mese,
Don Albera parlò al popolo « con accento da strappare le lacrime. 'Che il regno di
Gesù Cristo resti tra noi': ... questa fu la supplica commovente »,32 Già nei discorsi
d'occasione si augurava una risurrezione dell'opera. Ma la situazione disperata in cui
versava quella casa appare dal giudizio del cronista, che il Bollettino non riporta:
...temo che la situazione di questa casa sia di quelle ormai storiche che con
rammarico dei buoni non ammettono risurrezione: sono pochi gli elementi di
vita, e troppi quelli che la insidiano per soffocarla.33
(3) Ritorno a Palermo: sabato 7 febbraio — martedì 10 febbraio34
La cronaca del secondo soggiorno a Palermo dà un giudizio favorevole
dell'opera salesiana in questa città. Si tratta del Convitto-Scuole Don Bosco, una casa
con 14 confratelli. Era un edificio modesto fatto di adattamenti progressivi infelici,
ma in amenissima posizione.
In quell'ambiente pieno di vita, di vivacità, di giovinezza, riscontrai la vita delle
case di Don Bosco più fiorenti, vissuta da oltre 180 giovani studenti e convittori e
quasi un centinaio di esterni, che percorrono le classi ginnasiali ed elementari.35
2. Sezione di Messina e Alì Marina
(1) Messina: martedì 10 febbraio — giovedì 12 febbraio36
A Messina l'opera salesiana comprendeva l'Istituto San Luigi Gonzaga (alla
Boccetta) e la Parrocchia di San Giuliano, con 9 confratelli.37
29 Cfr AVS'14, Carta 13 (Lettera-cronaca 2). Cfr BS, pp. 108-109.
30 Cfr Elenco I, p. 58.
31 Cfr AVS'14 e BS, pp. 108-109.
32 Ibid.
33 AVS'14, Carta 13 (Lettera-cronaca 2). Vedi sopra, p. 131 e n. (21).
Il Bollettino pure omette un curioso dettaglio di pura cronaca. Alla stazione di
Castelvetrano, sul viaggio di ritorno a Palermo, il Can. Lentini offriva tre bottiglie di vino
vecchissimo (più di 200 anni complessivamente), come augurio a Don Albera di longevità. Cfr
AVS'14, Carta 14 (Lettera-cronaca 3, inizio).
34 Cfr AVS'14, Carta 14 (Lettera-cronaca 3). Cfr BS, p. 109.
35 Ibid.
E' da notare che, trascrivendo la cronaca, il Bollettino omette la descrizione sfavorevole
dell'edificio.
36 Cfr AVS'14, Carta 16 (Lettera-cronaca 5). Cfr BS, p. 144.
37 Cfr Elenco I, pp. 58-59.

2.2 Page 12

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134
Arthur Lenti
L'annuncio dell'arrivo di Don Albera era già stato emesso in data 3 febbraio dal
direttore Don V. Allegra.38 Arrivato a Messina la sera del 10, Don Albera visitava
prima la Parrocchia di San Giuliano.39 Il giorno 11 febbraio, dopo aver fatto visita
all'arcivescovo mons. D'Arrigo, si trasferiva all'Istituto San Luigi. Tra le carte del
nostro fascicolo si trova il programma stampato del trattenimento
drammatico-musicale.40 E' un foglietto piegato e perforato per uso come biglietto
personale, da richiedersi in precedenza a causa della ristrettezza del locale. Nel
discorso di ringraziamento Don Albera faceva notare le tristi condizioni create dal
terremoto.
(2) Alì Marina: giovedì 12 febbraio — venerdì 13 febbraio41
Sulla via di Catania, Don Albera sostava ad Ali Marina, ove c'era un fiorente
collegio femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice e una casa succursale salesiana
con 2 confratelli.42
Durante la breve visita Don Albera s'incontrava con la Madre Caterina Daghero,
superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice e con l'ispettrice delle case di
Sicilia.43 Alla sera si tenne un trattenimento a loro onore.
3. Sezione di Catania
Catania, il centro più importante dell'opera salesiana in Sicilia, fu la base da cui
Don Albera visitò le rimanenti case della Sicilia e Malta. Vi era sovente di ritorno, e
lasciò questa base solo quando dovette ritornare a Messina, e di lì passare a Reggio ed
alle case della Calabria.
(1) Catania: venerdì 13 febbraio — mercoledì 18 febbraio44
L'opera salesiana a Catania comprendeva l'Istituto San Francesco di Sales, che
era pure casa ispettoriale, con 19 confratelli, e l'Oratorio San Filippo Neri, con
l'Oratorio Festivo della Salette, con 10 confratelli.45
La cronaca è piuttosto reticente, dopo la descrizione delle accoglienze che,
com'era da attendersi, superarono quelle offerte fino ad ora. Il Bollettino pure non ha
altre informazioni. Il sabato pomeriggio, 14 febbraio, si tenne un'accademia con
musiche e discorsi. La domenica, 15 febbraio, si celebrò la festa di San Francesco di
Sales, e alla sera vi fu un gran trattenimento musico-drammatico. Il lunedì, 16
febbraio, nel tempio di Maria SS. Immacolata, ebbe luogo l'annuale conferenza
salesiana con gran discorso del P. Gerardo dei Conventuali. Il martedì, 17 febbraio,
Don Albera celebrò la messa al col-
38 Cfr AVS'14, Carta 4 (annuncio stampato).
39 II Bollettino omette questo fatto di cronaca. Cfr BS, loc. cit.
40 AVS'14, Carta 3.
41 Cfr AVS'14, Carta 16 (Lettera-cronaca 5). Cfr. BS, 144.
42 Ibid. Cfr Elenco I, p. 56.
43 II Bollettino omette il nome della Madre. Cfr BS, loe. cit.
44 Cfr AVS'14, Carta 17 (Lettera-cronaca 6, prima parte). Cfr BS, 144-145.
45 Cfr Elenco I, pp. 57-58.

2.3 Page 13

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione... 135
legio femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Via Caronda, e poi, avendo
promesso di ritornarci, passò una giornata di « riposo » coi confratelli.46
(2) San Gregorio: mercoledì 18 febbraio — sabato 21 feb.47
A San Gregorio l'opera salesiana comprendeva il noviziato, lo studentato
filosofico e l'Oratorio Sacro Cuore di Gesù, con 30 confratelli e 15 ascritti.48 La
cronaca anche sottolinea l'apprezzamento da parte di tutti dell'opera salesiana, che si
estendeva al Seminario delle Missioni Estere, alla parrocchia locale, all'insegnamento
religioso, alla cura d'anime in due paesetti vicini e a una rete di sei oratori festivi.49
Il cronista, che aveva preceduto Don Albera a San Gregorio e aveva avuto modo
di osservare i preparativi per la sua venuta, dice di aver trovato «non il freddo
convenzionalismo, fatto di parate ufficiali, ma schietta manifestazione di tutti i
ceti..».50 C'è da domandarsi, come fa l'archivista in una nota, se questo giudizio si
riferisca « alle manifestazioni avute luogo nelle case fin qui visitate ». Comunque ciò
lascia intendere che il viaggio non fu tutto trionfo. Il Bollettino elimina questo tratto
della cronaca, pur riportando in dettaglio le cerimonie dell'arrivo di Don Albera. In
poche righe poi riporta le attività dei tre giorni di visita, 19-21 febbraio, cioè, « riposo
» in famiglia, funerale di un benefattore e festa di San Francesco di Sales. Ma omette
l'interessante fatto che il giorno 19 febbraio Don Albera presiedeva alla chiusura degli
esercizi spirituali, alle vestizioni clericali e alla professione di un bel numero di
candidati.
(3) Pedara: sabato 21 febbraio — lunedì 23 febbraio51
A Pedara vi era il fiorente Istituto San Giuseppe, con 12 confratelli. La cronaca
di questo soggiorno è breve e tipica.
(4) Bronte: lunedì 23 febbraio — giovedì 26 febbraio52
A Bronte i Salesiani tenevano il Real Collegio Ven. Capizzi, con 12 confratelli.53
Secondo la cronaca era un ginnasio parificato.
46 II Bollettino nulla dice di questa visita di Don Albera alle FMA. Ma è un fatto che Don
Albera durante il viaggio si mostrò premuroso verso le FMA.
47 Cfr AVS'14, Carta 17 (Lettera-cronaca 6, seconda parte). Cfr. BS, pp. 145-146.
48 Cfr Elenco I, pp. 60-61. Il direttore e maestro dei novizi era Don Luigi Terrone. Di ciò
nulla dice la cronaca.
Don Luigi Terrone (1875-1968), dopo la laurea in filosofia e teologia ed alcuni anni
d'insegnamento, ebbe la direzione di vari istituti salesiani in Piemonte, nel Veneto, nel Lazio, in
Sicilia ed in Austria. « Ma il suo apostolato specifico fu sopratutto quello di maestro dei novizi
per ben 30 anni da San Gregorio di Catania [1913-1921] a Monteoliveto di Pinerolo (Torino),
ove formò diverse centinaia di Salesiani ». Si distinse pure come collaboratore di Don Pietro
Ricaldone e come scrittore. Cfr Diz. Biogr., p. 270.
49 AVS'14 e BS, loc. cit.
50 AVS'14, loc. cit., inizio.
31 AVS'14, Carta 17 (Lettera-cronaca 6, terza parte). Cfr. BS, p. 146.
52 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa Ia). Cfr BS, p. 146.
53 Cfr Elenco I, p. 56.

2.4 Page 14

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136 Arthur Lenti
La visita a Bronte, per altro tipica, coincideva con l'ultimo giorno di carnevale e
l'inizio della quaresima. Don Albera partecipò all'allegria tradizionale, ed il mercoledì
25 febbraio celebrò la Messa delle Ceneri al collegio delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, con l'assistenza di oltre 600 allieve.
(5) Ritorno a Catania: giovedì 26 febbraio — venerdì 27 febbraio54
Don Albera è qui di ritorno « alla base »; ed è forse per questo che la cronaca
non offre dettagli. Si nota però che Don Albera compie la promessa fatta di visitare
l'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice,55 ove, parlando al trattenimento, Don
Albera esortava le allieve all'apostolato.
Uno scorcio sull'attività e sulle preoccupazioni del Rettor Maggiore lontano dalla
sede si ottiene da un telegramma mandato da Don Albera a Don Gusmano da Catania
in data 26 febbraio.56 Questo testo, che per altro non ha attinenza al viaggio, è di un
certo interesse sia per il contenuto, sia perché rimane l'unico testimonio, tra le carte
prese in considerazione, delle cure del
54 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa 2a). Brevissimo cenno in BS, p. 146.
55 Vedi sopra, pp. 134-135.
56 AVS'14, Carta 10. Il testo del telegramma è il seguente:
per Temuco consultiamo Nai guadagnando tempo / mio voto favorevole Rio Negro
/ scrissi lettera spiegativa data ieri / attendo numerati schiarimenti affare Savio /
ricevutoli scriverò / avuto plico inviatomi / dolore apprendo perdita Berto /
incaricati ritiro documenti archiviandoli / saluta tutti / Albera.
Don Luigi Nai (1855-1932) fu Ispettore delle Case Salesiane nel Cile dal 1906 al 1925.
Cfr Diz. Biogr., p. 197.
Sulla parola « temuco » l'archivista scrive: S. 381/83/L, sigla che denota il Fondo Pratiche
Apertura Nuove Case, e il numero della pratica. Il testo, cioè, si riferisce ad una pratica per una
nuova casa a Temuco, nel Cile, casa che non fu poi aperta. Cfr ARCHIVIO SALESIANO CENTRALE,
Fondo 381.83/L.
La difficile missione del Rio Negro nel Brasile fu intrapresa dai Salesiani su richiesta di
Papa Pio X. Il 10 febbraio 1914 se ne era discusso nel Capitolo Superiore. Don Albera diceva [
= scriveva] al riguardo: « La difficoltà della missione e la sua povertà dovrebbe animarci ad
accettarla ». Il telegramma conferma appunto questa sua volontà. Per la rinuncia del vescovo
del luogo, la missione fu accettata solo a giugno. Cfr. E. CERIA, Annali della Società Salesiana
X, vol. IV, Torino, Società Editrice Internazionale 1951, pp. 338-341 [d'ora in avanti, Annali
IV].
L'affare Savio pare si debba riferire a difficoltà sorte riguardo al titolo e al culto del
«Venerabile» Domenico Savio. « L'11 febbraio 1914 Pio X segnò l'introduzione della causa.
Prima d'allora ai Servi di Dio dei quali veniva introdotta la causa competeva senz'altro il titolo
di Venerabile; ma per un decreto emanato dalla Congregazione dei Riti il 26 agosto 1913 la
venerabilità doveva in avvenire cominciare dopo che fosse proclamata l'eroicità delle virtù, il
che ha luogo solo quando sia chiuso il processo apostolico. Ciò non tolse che la data dell'11
febbraio arrecasse viva gioia ai Salesiani e fosse festeggiata dappertutto con solennità ed
edificazione dei loro alunni ». Annali IV, pp. 32-33.
Don Gioachino Berto (1847-1914) fu segretario di Don Bosco per circa 20 anni. Come
tale aveva « custodia dei più importanti documenti; e intanto andava pure raccogliendo,
documentandole, le memorie delle cose più importanti intorno a Don Bosco e alla sua
Congregazione. Queste memorie e documenti, custoditi e coordinati da lui con cura gelosa nel
restante della sua vita, costituiscono l'archivio più prezioso della Società Salesiana... » Diz.
Biogr., pp. 38-39.

2.5 Page 15

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione... 137
Rettorato e del flusso di corrispondenza che dovette passare tra Don Albera e l'ufficio
di Torino.
(6) Acireale: venerdì 27 febbraio57
Ad Acireale non v'era opera salesiana, ma le Figlie di Maria Ausiliatrice avevano
un'istituto con noviziato e l'Oratorio Festivo Sant'Agnese. Tra di loro Don Albera si
trattenne alquanto e parlò. V'erano pure altre opere educative e caritative da visitare,
specialmente quelle fondate da mons. Pasqualino Pennisi, che era pure direttore
diocesano dei cooperatori. Don Albera desiderava pure restituire la visita a S.E. mons.
Arista, che con altri dignitari l'avevano ossequiato a Catania.
(7) Taormina: [sabato 28 febbraio] — lunedì 2 marzo58
A Taormina l'opera consisteva nell'Oratorio S. Giorgio: una casa succursale con
3 confratelli.59 Qui manca la cronaca.
(8) Randazzo: lunedì 2 marzo — giovedì 5 marzo60
A Randazzo Don Albera visitò il Collegio Municipale San Basilio, con 23
confratelli.61 Anche qui manca la cronaca,62 ma abbiamo due altri documenti che si
riferiscono a questo soggiorno.63 Il primo è un invito stampato agli ex-allievi del
collegio a salutare Don Albera il 3 marzo. Il secondo è un programma stampato
recante in prima pagina la dedica e, nelle due pagine interne, l'orario delle principali
attività, ma solo per i giorni 2 e 3 marzo.
(9) Ritorno a Catania: [giovedì 5 marzo — venerdì 6 marzo]64 Nella cronaca
non si dà nessuna indicazione di questo soggiorno.
(10) Malta: sabato 7 marzo — mercoledì 11 marzo65
A Malta, alla Sliema, i Salesiani avevano la direzione dell'Istituto San Patrizio,
d'arti e mestieri (St. Patrick Industrial School), per ragazzi sotto la
57 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa 3a). Il Bollettino trascrive la cronaca
quasi per intero, ma non fa menzione del noviziato delle FMA, e del fatto che Don Albera parlò
alle novizie. Cfr BS, p. 146-147.
58 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa 4a). Come si è notato, qui manca la
cronaca, e si rimanda al giornale Scintilla. Vedi sopra, p. 127. Mancando il giornale è
impossibile stabilire quando Don Albera sia partito per Taormina, quanto si sia soffermato, e
che cosa sia accaduto. Ciò si apprende dal Bollettino. Cfr BS, p. 147.
59 Cfr Elenco 1, p. 62.
60 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa 5a).
61 Cfr Elenco I, p. 60.
62 Vedi sopra, p. 128. La cronaca manca e si rimanda al giornale Excelsior. Per il
reportage cfr BS, p. 168.
63 Cfr AVS'14, Carta 7 e 8.
64 Nulla si può dedurre dalla cronaca, ma il Bollettino dice che il 5 marzo, da Randazzo,
Don Albera « partì... alla volta di Catania, dovendo in giornata imbarcarsi per Malta ». BS, p.
168. Il piano cioè era di imbarcarsi la sera del 5 a Catania e, dopo scalo a Siracusa, di arrivare a
Malta la mattina del 6. Ma la nave ritardò e si perdette una giornata. I viaggiatori si
imbarcarono la sera del 6 e arrivarono a Malta la mattina del 7 marzo.
65 Cfr AVS'14, Carta 20 (Lettera-cronaca 7). Cfr BS, p. 168-170.

2.6 Page 16

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138 Arthur Lenti
tutela. dello Stato. Vi lavoravano 7 confratelli e un ascritto. I Salesiani gesti-
vano pure, in proprio, l'oratorio festivo, frequentatissimo, nel quale erano
coadiuvati da sacerdoti secolari pieni dello spirito di Don Bosco.66
La cronaca si conforma tipicamente al modello, esprimendo anche più
entusiasmo del solito. Il Bollettino la trascrive per intero.67
Inoltre si ha un bel programma stampato (il più elegante tra i docu-
menti di questa categoria) per il ricevimento e pranzo d'onore in data 8 marzo.68
A pp. 5-8 viene elencata « The Company », cioè gli invitati d'onore. Sono 86
nomi di notabili, con a capo « His Grace Mons. A. Pace » e « His Lordship
Mons. A. Portelli » (ausiliare), e a chiusura della lista gli 8 membri della comu-
nità salesiana.69 Segue infine il menu di alta cucina.
Ma il momento forte della visita fu il trattenimento tenutosi la sera pre-
cedente (7 marzo) nella grande Juventutis Domus, con discorsi di notabili,
con musiche e rappresentazioni teatrali in inglese e in italiano.
Il lunedì 9 marzo, dopo la messa per le Associate di Maria Ausiliatrice
e la conferenza salesiana, Don Albera passò la giornata « in famiglia » con i
confratelli.
La cronaca si dilunga in dettagli di storia religiosa e civile dell'isola; e
sia all'inizio che alla fine esprime grande compiacimento per la straordinaria
gentilezza e adesione di tutti. Non mi rimpianse il fatto che anche la partenza
dovette essere tramandata per il ritardo della nave.70
(11) Ritorno a Catania: [giovedì 12 marzo]
Non si hanno informazioni riguardanti questo breve soggiorno.
66 Ibid. e cfr Elenco I, p. 62.
67 L'unico dettaglio soppresso riguarda l'automobile messo a disposizione di Don Albera.
Per la cronaca è una bellissima Fiat, mentre per il Bollettino è semplicemente « una vettura
automobile ». BS, loe. cit.
68 Cfr AVS'14, Carta 9. La copertina porta la dedica a Don Albera «on the occasion
of his first visit to the Island ». Segue il ritratto che ci è famigliare di Don Albera seduto,
sorridente.
69 II direttore della comunità salesiana era Don O'Grady. Patrick J. O'Grady (1860-1943)
fu uno dei quattro giovani irlandesi che, di passaggio a Torino, alla volta di Roma, destinati
ad una diocesi del Canada, decisero di rimanere con Don Bosco. Il santo lo mandò ancora
chierico in Argentina ove fu ordinato sacerdote nel 1886. Esercitò quindi il ministero di
sacerdote e missionario successivamente nelle Isole Falkland-Malvine, in Italia e Svizzera,
a Malta (come direttore dal 1903 al 1923), in Inghilterra (1923-1929) e in Australia (1929-
1935). Passò gli ultimi anni a San Francisco, California (USA), ove si spense il 16 agosto
1943, « come gli aveva predetto il Santo: “Tu morrai nel giorno del mio compleanno”».
Cfr Diz. Biogr., pp. 203-204.
70 Dalla cronaca, scritta da Malta il 10 marzo mentre si attendeva la nave che era
in ritardo, non si può dedurre quando avvenisse la partenza. Dal Bollettino invece si deduce
che la partenza fu la sera dell'11 marzo. Afferma infatti che Don Albera era di ritorno a
Catania la mattina del 12, e a mezzo giorno partiva alla volta di Modica. Cfr BS, p. 170.
Questo soggiorno a Catania sarebbe la tappa 7a della Lettera-cronaca 8, secondo l'enu-
merazione di Don Garneri, Amanuense I. Vedi sopra, p. 127 e n. (12).

2.7 Page 17

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione... 139
(12) Modica: giovedì 12 marzo — sabato 14 marzo71
A Modica i Salesiani avevano l'Oratorio Ven. Don Bosco, una casa suc-
cursale con 2 confratelli. Qui, come pure alla stazione intermedia di Siracusa,
Don Albera fu accolto con entusiasmo da popolo, dignitari e rappresentanze,
tra cui il Circolo Democratico Cristiano.72 Per il resto la cronaca è tipica.
Il 14 mattina Don Albera fece ritorno a Catania per il primo convegno
regionale degli ex-allievi.73 Di ciò la cronaca tace.
(13) Ritorno a Catania: sabato-domenica 14-15 marzo: Primo Convegno
Regionale degli ExAllievi73
(14) Catania:domenica 15 marzo — mercoledì 18 marzo;
domenica 15 marzo e martedì 17 marzo: all'Oratorio San
Filippo Neri74
Don Albera aveva già visitato l'Oratorio, ma qui si tratta della festa del-
l'Oratorio, con relative funzioni religiose e trattenimento.
(15) Caltagirone: mercoledì 18 marzo — venerdì 20 marzo 75
A Caltagirone i Salesiani gestivano l'Istituto Savio Domenico, chiamato
pure Opera di Mons. Gerbino o Istituto Gerbino, dal fondatore. Era una
casa succursale con 4 confratelli.76
La cronaca si dilunga nella descrizione delle trionfali accoglienze, che il
Bollettino, forse per modestia, riduce alquanto. Del resto la visita è tipica.
Qualche rilievo degno di nota ci viene dagli altri documenti del fascicolo rife-
rentesi al soggiorno di Caltagirone.
Tra questi vi sono due inviti stampati diversi, in data 14 e 20 marzo
rispettivamente.77 Il secondo parla di accoglienze all'« emerito successore del
Ven. Don Bosco e di Don Rua » ed elenca un comitato presieduto da S.E.
Mons. De Bono e dal vice-sindaco Sac. Dott. Luigi Sturzo.78 Un terzo docu-
71 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa 8a). Cfr BS, p. 170.
72 II Bollettino non fa menzione del Circolo Democratico Cristiano. Trascrive per altro
fedelmente la cronaca, che è tipica. Cfr BS, loc. cit.
73 Nulla si dice nella cronaca di questa attività a Catania. Il Bollettino al contrario
ne dà « un cenno esauriente, tolto dal Bollettino Ecclesiastico dell'Archidiocesi di Catania ».
BS, p. 170. Cfr Ibid., p. 170-172.
Questa sarebbe la tappa 9a della Lettera-cronaca 8, secondo l'enumerazione di Don
Garneri (Amanuense II). Vedi sopra, p. 127 e n. (12).
74 Cfr AVS'14, Carta 21 (Lettera-cronaca 8, tappa 10a). Cfr BS, p. 172. Il Bollettino
trascrive la cronaca.
Nulla si dice delle attività del lunedì 16 marzo. Forse fu un giorno passato « in famiglia ».
75 Cfr AVS'14, Carta 22 (Lettera-cronaca 9). Cfr BS, p. 172-173.
76 Cfr Elenco I, p. 57.
77 Cfr AVS'14, Carte 1 e 2. Il primo invito sembra essere più generale, il secondo,
speciale.
78 Cfr Ibid., Carta 2.
Don Luigi Sturzo (1871-1959), noto uomo politico, nacque a Caltagirone. Dopo l'ordi-
nazione sacerdotale entrò nella carriera accademica a Roma, ma ben presto si diede al-

2.8 Page 18

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140 Arthur Lenti
mento è un bel programma stampato che reca una dedica ed elenca le prin-
cipali attività per ciascuno dei tre giorni della visita.79
Dopo l'accoglienza alla stazione, il corteo si snodava attraverso la città
« inneggiante all'uomo che viene » e si dirigeva al colle ove sorgeva « l'impo-
nente Istituto Gerbino ».80 Nel cortile interno dell'Istituto si svolgeva la ceri-
monia di inaugurazione dei busti di Mons. Gerbino (nel centenario della sua
nascita), di Don Bosco e di Don Rua. In un trattenimento di musiche e di-
scorsi, parlavano Don Luigi Sturzo e S.E. Mons. De Bono.81
Secondo un altro documento, durante il pranzo offerto a Don Albera,
quasi certamente il giovedì 19 marzo, avveniva la morte del Sac. Lanza.82 La
cronaca non riporta tale avvenimento. Al pomeriggio, nella Chiesa Cattedrale,
si tenne la conferenza salesiana.83 Alla sera, nel teatrino dell'Istituto, il Cir-
colo Don Bosco presentava il trattenimento musicale-drammatico.84
Nel pomeriggio del venerdì 20 marzo, Don Albera lasciava Caltagirone
per ritornare a Catania.85
[(16) Ritorno a Catania: venerdì 20 marzo — sabato 21 marzo]
[(17) Messina: sabato 21 marzo — martedì 24 marzo]
Il Bollettino dà un breve resoconto di questa ultima attività di Don
l'azione sociale e politica, sulle orme della Rerum Novarum. Dal 1905 al 1920 fu vice-sindaco
di Caltagirone. Dal 1919 in poi, figura di statura nazionale fu ispiratore del Partito Popo-
lare. Dal 1924 al 1946 visse in esilio in Inghilterra e negli Stati Uniti. E’ autore di impor-
tanti scritti sociologici e politici. Cfr New Catholic Encyclopedia. New York, McGraw-Hill
Book Company 1967, vol. XIII, pp. 749-750.
79 Cfr AVS'14, Carta 5.
80 Ibid., Carta 22 (Lettera-cronaca 9, inizio).
81 Oltre alla cronaca e il programma già citato [Vedi sopra, n. (75) e n. (79)], si rife-
risce a questo evento anche un secondo programma stampato, AVS'14, Carta 6.
82 AVS'14, Carta 23 (Inserto alla Carta 22) è un ritagliò di giornale (identificato dal-
l'archivista come L'Azione di Catania del 19 marzo 1914) che riporta la morte del Sac.
Lanza avvenuta durante il pranzo offerto a Don Albera a Caltagirone. In nessuno dei docu-
menti si parla di questo fatto o del pranzo stesso. Questo Sac. Lanza non è Salesiano.
83 La cronaca dice che il conferenziere d'occasione fu Don Vincenzo Allegra, Diret-
tore dell'Istituto Salesiano di Messina. Invece il programma stampato [Vedi sopra, n. (79)]
pone Don Sturzo come conferenziere. Si fa notare che Don Sturzo aveva già parlato alla
dedica dei busti il giorno 18, secondo la cronaca, e di ciò i programmi stampati nulla dicono.
Il Bollettino trascrive la cronaca.
84 Cfr AVS'14, Carta 5. Questo programma stampato, a p. 4, dà il programma del trat-
tenimento, consistente dell'Inno a Don Bosco, di una prima parte musicale e del dramma
sacro in 5 atti II Figliuol Prodigo (dei Fratelli Reffo).
85 II ritorno a Catania si suppone qui come necessità logistica. La cronaca dice che
Don Albera lasciava Caltagirone « per visitare altre case di Sicilia e Malta ». AVS'14, Carta
22, sub fine. Però Malta era già stata visitata dal 7 al 10 marzo. Vedi sopra, pp. 137-138.
In quanto alle case di Sicilia, le visite sono terminate. Rimane solo di ritornare a Messina
e di lì passare a Reggio per visitare le case della Calabria. Il Bollettino omette questo tratto.
Cfr BS, p. 173.

2.9 Page 19

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione,.. 141
Albera in Sicilia. Di questo nulla dice la cronaca, così che in essa appare una lacuna di
4 giorni (21-24 marzo).86
4. Sezione di Calabria
Alla sera del 24 marzo Don Albera prendeva il traghetto da Messina a
Reggio. Qui l'attendevano l'ispettore Don Minguzzi (che l'aveva preceduto) e
il rettore del seminario di Bova.
L'opera salesiana in Calabria comprendeva solo quattro case: Bova Marina,
la più importante e numerosa, in provincia di Reggio; e in provincia di Catan-
zaro le piccole succursali di Soverato, Borgia e Monteleone.87
(1) Bova: martedì 24 marzo — venerdì 27 marzo88
A Bova i Salesiani avevano la direzione del seminario vescovile dell'Imma-
colata Concezione. I 12 confratelli prestavano pure la loro opera a cura d'anime
e dirigevano oratori festivi a Bova e alla Marina.89
Dopo la festosa accoglienza, i visitatori salivano al seminario. Il bel pa-
lazzo si presentava imponente per la sua posizione e ridente come villa in
un parco. Aveva subito danni ma aveva resistito al terremoto. Qui venivano
alloggiati. I seminaristi però preferivano dormire nel bel padiglione-baracca
donato da Pio X, usando l'edificio solo nelle ore diurne. Così comincia la
visita tipica.
(2) Soverato: venerdì 27 marzo — lunedì 30 marzo90
A tre ore di treno da Bova, a Soverato i Salesiani hanno una bella chie-
setta e una casa sufficiente per l'opera dell'Oratorio Festivo Sant'Antonio di
Padova e delle scuole elementari.91 Quattro confratelli vi lavorano solo da tre
anni, ma il futuro è pieno di speranza.
La cronaca aggiunge solo che la visita durò due giorni (non contando il
giorno di arrivo e il giorno di partenza).
(3) Borgia: lunedì 30 marzo — martedì 31 marzo92
Da Soverato spingendosi verso l'interno, dopo due ore di viaggio in vet-
tura, Don Albera arrivava a Borgia per una breve e tipica visita. E' una casa
86 Cfr BS, pp. 173-174. La lacuna fu già notata, vedi sopra, p. 128. Bisogna supporre che
una Lettera-cronaca andò perduta.
87 Cfr Elenco I, pp. 56, 61, 56 e 59.
Il cronista a questo punto esprime un giudizio sul progresso fatto nella ricostruzione
dopo il terremoto. Trova che a Reggio le cose sono a buon punto. Ciò contrasta con la situa-
zione a Messina, dove per mancanza di buona volontà non si è fatto quasi nulla.
88 Cfr AVS'14, Carta 24 (Lettera-cronaca 10). Cfr BS, pp. 174-175.
89 Ibid. Cfr Elenco I, p. 56.
90 Cfr AVS'14 e BS, loc. cit.
91 Ibid. Cfr Elenco I, p. 61.
92 Cfr AVS'14 e BS, loc. cit.

2.10 Page 20

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142 Arthur Lenti
succursale con 2 confratelli, impegnati in un piccolo collegio, in scuole serali e
nell'Oratorio San Francesco Saverio.93
(4) Fine del viaggio di visita 94
Nel pomeriggio del 31 marzo Don Albera rientrava a Soverato. Il mer-
coledì 1o aprile ritornava a Reggio Calabria per far visita all'arcivescovo, e
quindi prendere il treno per Roma.95
Così terminava un viaggio di quasi due mesi di durata.
III. Valutazione della cronaca
Le analisi precedenti comportano già una prima valutazione. Tuttavia,
non è superflua una valutazione ulteriore in base al genere letterario e ai
contenuti specifici della cronaca.
1. Valutazione in base al genere letterario
La funzione sociale precisa di questo genere letterario, cronaca con fine
ristretto di edificazione e di pubblicità, mette in guardia a non pretendere
da esso ciò che non può dare. Quello che può dare non è privo di valore, ma
è di interesse storico assai limitato. Infatti, è una visione quasi idealizzata e
del tutto esterna del ministero del Superiore e dell'opera salesiana in Sicilia.
Si possono sottolineare alcuni elementi. Il Superiore si sobbarca ad un
lungo e faticoso viaggio per essere, con la sua presenza carismatica, guida e
conforto ai confratelli e per incoraggiare, con la sua parola ispirata, i soste-
nitori dell'opera salesiana. Ovunque viene accolto con entusiasmo ed è oggetto
di stima e di venerazione, sia per il suo fascino personale, sia perché rappre-
senta Don Bosco e la Congregazione. L'opera salesiana appare vasta, molteplice,
provvidenziale; e i Salesiani, impegnati in tutte queste opere di bene, sono
la risposta della Provvidenza al bisogno. Questo messaggio è sempre presente,
in modo esplicito e implicito.
Ma questa tendenza non annulla, anche se limita, l'uso che si può fare
di queste carte. Infatti, la ricostruzione ottenuta della vicenda storica del viag-
gio può considerarsi un contributo biografico, piccolo sì ma non privo di va-
lore, anche perché si basa su testimonianze di prima mano.96 Questo rimane
vero anche se la cronaca lascia molto a desiderare. Infatti, a parte la grossa
lacuna già notata, che è forse dovuta al fatto che una lettera di Don Borghino
93 Ibid. Cfr Elenco 1, p. 56.
94 Si è già notato che Monteleone (Parrocchia Santa Maria del Soccorso, con 2 confra-
telli) non viene nominato nella cronaca come oggetto di visita. Vedi sopra, p. 127. Anche il
Bollettino tace a questo riguarda. E' da supporre, perciò che questa comunità si sia incon-
trata con il Superiore quando questi era in visita a Soverato o a Borgia.
95 Cfr AVS'14 e BS, loc. cit.
96 Garneri, p. 298-302, evidentemente usa queste carte o la loro trascrizione nel Bol-
lettino. Tuttavia la ricostruzione non è completa.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Contributo alla lettura e alla valorizzazione... 143
andò perduta,97 la cronaca manca di sistematicità ed accuratezza sia nella parte
cronologica che nella parte descrittiva. Mentre abbondano i dettagli di tempo
e di luogo sulle attività di Don Albera, si passano sotto silenzio intere gior-
nate o si nota semplicemente che egli « riposa in famiglia ». Non si fa il me-
nomo tentativo di ambientare il lettore con cenni opportuni sulla situazione
dell'opera salesiana in Sicilia, ciò che avrebbe reso la cronaca assai più intel-
ligibile ed interessante. Lo scopo di edificazione e pubblicità è raggiunto ugual-
mente, ma ciò non toglie che la cronaca appaia menomata e «buttata giù»
senza molta cura.
2. Valutazione in base ai contenuti specifici98
Qui interessano i contenuti specifici, cioè dati ed indicazioni di interesse
storico, al di là dei contenuti tipici del genere letterario. Ovviamente si deve
tener conto delle possibilità del genere letterario, perché queste determina-
rono i parametri entro i quali il cronista adempiva la sua responsabilità. Entro
questi parametri però pare si possano fare alcune osservazioni a riguardo di
almeno tre punti: la persona di Don Albera, l'opera salesiana e il risultato
delle visite.
La persona di Don Albera è al centro di tutta l'attività. Egli è il Supe-
riore e Padre affabile, ispirato, paziente, presente a tutti. Eppure la sua è una
presenza misteriosa. Ben poco si dice e ben poco si svela della sua persona.
Della sua salute, che come si sa destava preoccupazioni, si dice pochis-
simo; mai si fa menzione di medici o di cure particolari. Alcune volte si dice
semplicemente che è « stanco », ma che gli viene usata ogni cura e che riesce
a sostenere le fatiche del viaggio."
Quasi nulla viene riferito del contenuto dei suoi discorsi. Al pubblico
parla con fervore dell'opera salesiana, di Don Bosco e di Don Rua, ed inco-
raggia i benefattori a continuare la loro opera di appoggio. Nient'altro. Non
si danno notizie sull'argomento delle conferenze o dei discorsi ai confratelli,
e nemmeno si indica se ne abbia tenuti.
Nonostante questa povertà, tuttavia, il fatto stesso del lungo viaggio e
delle molteplici attività intraprese è significativo di per sè.
Si è già fatto notare quanto scarse siano le informazioni che vengono
date sull'opera salesiana.100 Forse si suppone che i lettori sappiano o possano
immaginare quelle che possono essere le opere salesiane in una data città.
I riferimenti a tali opere sono per gran parte incidentali, cioè si fanno riferi-
menti alle opere nel contesto della visita. Si offrono invece più dettagli a
97 Vedi sopra, pp. 140-141 e n. (86).
98 Parlando del genere letterario, già si trattò di contenuti, ma di contenuti tipici. Un
genere letterario si descrive in base a stile, strutture e contenuti tipici che .appaiono rego-
larmente nei testi.
99 Cfr e.g. AVS'14, Carta 19.
100Vedi qui sopra.

3.2 Page 22

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144 Arthur Lenti
riguardo di alcune opere caritative che Don Albera ha occasione di visitare.101
Eppure le condizioni fisiche e morali dell'opera salesiana in Sicilia nel 1914
dovevano essere interessanti. Dalla cronaca si intuisce che il trauma della
distruzione sismica non era stato ancora superato. Affiora pure l'impressione
che non tutto andava bene in Sicilia. Ora sarebbe stato di grande interesse
ai lettori avere qualche idea sulla situazione reale dell'opera salesiana, delle
difficoltà, dei successi e delle prospettive per il futuro. In due occasioni
diverse, già notate sopra,102 il cronista indugia a dare un giudizio sulla situa-
zione di un'opera salesiana. Queste però sono eccezioni.
Lo scopo del viaggio, come è noto, era di prendere contatto personale
con i confratelli, di visitare le opere e di incoraggiare i benefattori.103 A que-
sto riguardo talvolta nella cronaca si sottolineano certe attività di Don Albera,
per esempio quando si dice che passa la giornata « in famiglia » ricevendo i
confratelli e visitando i locali; o quando si dice che parla ed incoraggia i bene-
fattori. Però questo tema, così interessante ed edificante, non viene sfruttato.
Ancora, mai si riflette sul risultato delle visite. Si dice qualche volta a
conclusione di una cronaca che la visita fu memorabile o che avrebbe portato
buoni frutti. Ma non si fa mai un'analisi, né si danno giudizi; tanto meno si
sollevano problemi. Lo sforzo più nobile al riguardo si ha al termine della
corrispondenza: «Abbiamo compiuto una visita alle Case, ai Salesiani, ai
loro amici e giovanetti di Sicilia e Calabria...» e testimoniato «una dimo-
strazione viva sincera cordiale verso l'opera di Don Bosco e il superiore che
la rappresenta». Questa visita «fu di grande utilità alle nostre opere e son
sicuro lascierà una impronta, un ricordo benefico».104
Conclusione
La ricerca compiuta non riguarda avvenimenti di grande portata né
approda a risultati clamorosi. Anche in rapporto alla figura del protagonista
il viaggio (nonostante la lunghezza) non rappresenta che un piccolo stralcio
nella memoria biografica del Superiore; inoltre, il materiale si riferisce quasi
esclusivamente a fatti esterni di cronaca.105
Però il lavoro fatto non sembra inutile. Prima di tutto, l'aver definito
più accuratamente il genere letterario di questo tipo di cronaca e la sua col-
locazione sociale entro la Famiglia Salesiana, con le conseguenze per una
valutazione che ne derivano, può fornire un mezzo per meglio rileggerla. In
secondo luogo, può assumere una certa rilevanza l'aver ricostruito criticamente
la vicenda del viaggio, con la successione e la durata esatta delle varie tappe,
che non risulta né dal Bollettino né dalle biografie.
101 Cfr e.g. AVS'14, Carta 12 (Lettera-cronaca 1), e vedi sopra, p. 132 e n. (28).
102 Vedi sopra, p. 133 e nn. (33) e (35).
103 Vedi sopra, p. 124 e n. (3).
104 AVS’14, Carta 24 (Lettera-cronaca 10), sub fine.
103 Vedi sopra, n. (96).