31_anno16_num2_0429-0437


31_anno16_num2_0429-0437

1 Page 1

▲back to top
LA BIBLIOTECA “DON BOSCO”
DELL’ISPETTORIA BELGIO-NORD
Jacques Schepens
In occasione del centenario della presenza dei salesiani nell’area del Belgio-
Nord è stata inaugurata il 29 gennaio 1997 la nuova Biblioteca “Don Bosco” nella
casa di Oud-Heverlee (Lovanio). L’importante collezione di libri, riviste e altra docu-
mentazione sulla figura di don Bosco e sull’opera salesiana, soprattutto nel Belgio, è
ora più facilmente accessibile a quanti vogliono dedicarsi alla conoscenza e allo
studio della figura e dello spirito di don Bosco e delle diverse forme di presenza sale-
siana in Belgio. Il “Fondo don Bosco” è sistemato in una parte appositamente rinno-
vata della casa salesiana di Oud-Heverlee, casa di formazione e opera giovanile. L’in-
tera documentazione è a disposizione dei salesiani in formazione iniziale e perma-
nente, di insegnanti, educatori, operatori giovanili che lavorano nelle opere salesiane
e di studenti e ricercatori del mondo universitario. Vi si trovano libri di don Bosco e
su don Bosco, sull’opera salesiana, sul sistema educativo e sulla spiritualità di don
Bosco e dei diversi rami della Famiglia Salesiana. La stessa biblioteca contiene anche
un fondo importante di opere di teologia e di scienze dell’educazione. Soprattutto
sono stati curati i settori dell’educazione cristiana, della scuola, dell’insegnamento
della religione, della catechetica e della teologia pastorale. La maggior parte dei libri
di salesianità, inseriti nel fondo della Facoltà teologica, è presente nello schedario
elettronico (LIBIS) dell’Università Cattolica di Lovanio (K.U.Leuven), eventual-
mente consultabile via Internet. La Biblioteca fa parte dell’Associazione delle Biblio-
teche religioso-scientifiche del Belgio.
1. BREVE STORIA DELLA BIBLIOTECA
1.1. La “Biblioteca Salesiana Centrale” (“Centrale Salesiaanse Bibliotheek”)
Dopo la divisione nel 1959 dell’unica Ispettoria Belga in tre ispettorie nuove
(Belgio-Nord, Belgio-Sud, Africa Centrale),1 fino al 1967 un fondo di libri e di riviste
specificamente salesiano, rimasto nell’ispettoria Belgio-Nord, era sistemato in due bi-
blioteche: una parte nello studentato filosofico di allora con sede a Groot-Bijgaarden,
l’altra parte nella biblioteca dello studentato teologico di Oud-Heverlee.
Quando nel 1967 l’insegnamento ecclesiastico nei due studentati fu soppresso
1 Cf H. DELACROIX, La division en 1959 de la province salésienne de Belgique, in RSS
n. 2 = 2 (1983/2) 385-408.

2 Page 2

▲back to top
430 Jacques Schepens
in vista di una collaborazione con altre congregazioni nel “Centro per studi ecclesia-
stici” 2 (1967) e con la Facoltà di teologia dell’Università Cattolica di Lovanio 3
(1969), il fondo dei libri di salesianità della biblioteca filosofica poteva essere final-
mente salvato, mentre quello della teologia rimaneva al suo posto. Nel 1967 fu presa
da un gruppo di salesiani l’iniziativa di avviare una “biblioteca salesiana” con lo
scopo di creare un fondo, possibilmente completo, di letteratura salesiana. Il mo-
mento era opportuno e anche urgente perché, proprio in quegli anni, in molte case,
libri, riviste o altra documentazione spesso importante, furono destinati al rogo. Dal
1967 al 1972 l’iniziale biblioteca salesiana aveva la sua sede a Bierbeek, negli edifizi
del noviziato dell’epoca.
Don Bosco e l’Opera salesiana
Lo smantellamento di biblioteche in congregazione e fuori di essa, tipico degli
anni settanta, rischiava di sprovvedere ispettorie, case e confratelli del necessario ma-
teriale per la formazione umana, culturale e salesiana. Nel Belgio-Nord, dopo la crea-
zione della biblioteca salesiana, fortunatamente la maggior parte del patrimonio sale-
siano di libri e riviste ha potuto essere salvato, soprattutto per il fatto che le case che
volevano liberarsene furono incoraggiate dall’inizio a cederlo alla biblioteca na-
scente. Contatti con altre case salesiane fuori del Belgio (Francia, Germania, Olanda,
Italia) hanno permesso di completare, grazie ai fondi di doppioni, soprattutto la colle-
zione dei libri su don Bosco e sull’opera salesiana.
Il contesto e l’ambiente di don Bosco
Quando nel 1972 il noviziato fu ubicato altrove, la biblioteca venne trasferita
nello studentato filosofico a Lovanio.4 Da allora fu intrapreso un primo tentativo di
raccogliere un fondo di fonti e di studi, indispensabile per una migliore conoscenza
del contesto storico, politico-sociale, culturale, religioso-ecclesiastico in cui don
Bosco e i primi salesiani erano cresciuti e in cui avevano operato. Tramite nuove ac-
quisizioni e soprattutto tramite la ricerca sistematica presso gli antiquari, si è potuto
creare uno strumentario limitato ma necessario per uno studio storico adeguato di don
Bosco. Completato durante gli anni seguenti, il materiale è ormai catalogato sulla scia
del modello realizzato nel “Centro Studi Don Bosco” dell’Università Pontificia Sale-
siana. I settori sono: Bibbia e storia sacra, documenti della gerarchia ecclesiastica,
apologetica, teologia sistematica (dogma e morale), filosofia, teologia pastorale, di-
ritto civile ed ecclesiastico, storia civile ed ecclesiastica, liturgia e devozioni, spiritua-
lità, catechesi e catechismi, predicazione e omiletica, missioni e missionologia, storia
economica e sociale, geografia, pedagogia, scuola, istruzione, problematica giovanile,
2 Una ventina di congregazioni iniziava nel 1967 una collaborazione per la formazione
filosofica e teologica nel Centrum voor Kerkelijke Studies (CKS) con sede a Lovanio.
3 Si tratta della sezione fiamminga-inglese della Facoltà di teologia della Katholieke
Universiteit Leuven, con sede a Lovanio; in seguito alla divisione l’università francofona (Uni-
versité Catholique de Louvain) si impiantò a Louvain-la-Neuve, a 30 km dalla città di Lovanio,
antica sede dell’unica università tra 1425 e 1968.
4 La casa esiste tuttora: Naamsesteenweg 37, B-3001 Heverlee (Lovanio).

3 Page 3

▲back to top
La Biblioteca “Don Bosco” dell’ispettoria Belgio-Nord 431
storia dei Valdesi, biografia religiosa e agiografia, vita consacrata, ordini e congrega-
zioni, enciclopedie e opere di consultazione, S. Francesco di Sales, S. Alfonso de’
Liguori. Tuttora questo fondo cresce ancora, soprattutto tramite l’acquisizione di pub-
blicazioni recenti riguardanti le diverse tematiche.
L’archivio storico
Ben presto si sentì il bisogno di raccogliere anche materiale destinato all’ar-
chivio che, per tanti motivi, rischiava di andare perduto. Alle diverse case e istituzioni
salesiane fu chiesta una copia della documentazione (non confidenziale), tipica delle
attività dell’opera. In tale maniera si è potuto creare, o in parte ricomporre, un fondo
archivistico in grado di illustrare la vita concreta delle comunità e delle opere del pas-
sato. Difatti fin’ora non si sa molto della situazione dell’Archivio ispettoriale fino
alla divisione dell’unica ispettoria belga nel 1959. In linea di massima si puo’ ipote-
tizzare il trasferimento dell’intera documentazione concernente la fondazione e la
storia dell’unica ispettoria all’archivio della nuova ispettoria BES.5 La documenta-
zione delle singole case però fu divisa secondo la loro rispettiva appartenenza alle
nuove circoscrizioni geografiche e ispettoriali. Il materiale riguardante le case fiam-
minghe venne attribuito all’ispettoria BEN,6 quello della regione Belgio-Sud all’i-
spettoria BES. La documentazione delle case appartenenti all’AFC partì per la sede
della medesima circoscrizione ispettoriale.7
Per quanto riguarda l’Archivio dell’unica ispettoria belga (fino al 1959) non
esiste nessun inventario. Per quanto invece concerne la documentazione archivistica
dell’attuale ispettoria BEN la sistemazione e l’inventariazione sono in fase di realiz-
zazione. Il materiale archivistico si trova in due luoghi differenti: nella casa ispetto-
riale (Brussel) è sistemato l’archivio corrente, l’antico fondo delle case e i documenti
ufficiali e personali; nell’archivio storico, collocato nella nuova biblioteca “Don
Bosco”, è ubicata una parte considerevole della documentazione ispettoriale, ricupe-
rata sistematicamente a partire dagli anni settanta, per ricomporre quanto più possi-
bile la documentazione delle singole opere e attività. Con una determinata politica si
è cercato di raccogliere tutta la documentazione possibile, in modo che ormai si di-
spone di un fondo sostanziale per il periodo 1959-1997.
1.2. La Biblioteca teologico-pastorale
La cronaca della casa di Oud-Heverlee non permette di tracciare dettagliata-
mente la storia della biblioteca teologico-pastorale sistemata nello studentato teolo-
gico. Costruita nel 1934-1935, la casa di Oud-Heverlee era destinata dall’inizio per
essere studentato teologico, prima dell’unica ispettoria belga, in seguito dell’ispet-
toria del Belgio-Nord. Un fondo piuttosto discreto di libri e di riviste, in parte prove-
niente da altre case (Liegi, Tournai, Groot-Bijgaarden, Gent...) era messo a disposi-
5 BES: Ispettoria Belgio-Sud; attuale sede: Oeuvres de Don Bosco, rue du Dahlia 11,
B-1030 Bruxelles.
6 BEN: Ispettoria Belgio-Nord; attuale sede: François Gay-straat 129, B-1150 Brussel.
7 AFC: Ispettoria Africa Centrale; attuale sede: Lubumbashi (Congo, ex Zaïre).

4 Page 4

▲back to top
432 Jacques Schepens
zione del corpo docente e degli studenti. La collocazione della biblioteca era quasi
sempre un problema. Non avendo a disposizione spazi attrezzati appositamente, la bi-
blioteca, sistemata in qualche piano superiore della casa, costituiva un sovraccarico
permanente dell’edifizio, anche dopo che l’incendio del 31 gennaio 1964 ebbe di-
strutto in gran parte la casa e danneggiato la biblioteca. All’inizio degli anni ’60 esi-
stevano un magazzino di libri e una sala di lettura attrezzata con libri di consulta-
zione, dizionari, collane, strumenti di lavoro, libri e riviste più recenti. Verso la fine
degli anni settanta l’espansione del fondo teologico-pastorale rese necessaria un’altra
sistemazione. Nel 1980 l’intera biblioteca fu trasportata nel piano superiore della
casa, nello spazio dell’antico dormitorio degli studenti di teologia. La continua espan-
sione, dovuta in parte alla collaborazione e allo scambio con altre biblioteche (tra le
quali quella dell’Ispettoria olandese, dell’ispettoria Belgio-Sud, della Phil.-Theologi-
sche Hochschule di Benediktbeuern, dell’Università Pontificia Salesiana di Roma...)
e la cura sistematica dei settori tipici della biblioteca (catechetica, teologia pasto-
rale...) ripropose presto e in termini ansiosi il problema della collocazione dei libri e
delle riviste nel quarto piano della casa. Quando poi, all’inizio degli anni novanta,
anche il fondo dello studentato filosofico con le sue relative specializzazioni (oltre la
filosofia anche le scienze dell’educazione...) fu integrato nella biblioteca teologico-
pastorale di Oud-Heverlee, il problema divenne particolarmente delicato e urgente.
2. LA CREAZIONE DELLA BIBLIOTECA “DON BOSCO”
Tra il 1972 e il 1996 la biblioteca salesiana era gradualmente cresciuta in modo
che si era dovuto sempre cercare, nella stessa casa di Heverlee, spazi nuovi per siste-
mare l’intero fondo. Inoltre si proponeva continuamente il problema dell’accessibilità
delle due biblioteche. La presenza salesiana in Belgio, ormai centenaria, l’esistenza di
opere significative nel campo della scuola, dell’educazione specializzata e del tempo li-
bero non soltanto avevano fatto conoscere la figura di don Bosco e il suo stile educati-
vo; essa ha anche dato luogo, da parte del mondo universitario ed educativo, a doman-
de di accessibilità del materiale archivistico e librario, al fine di una migliore cono-
scenza della personalità di don Bosco e dell’eventuale organizzazione di tesi, di ricer-
che, di contributi a studi, convegni o pubblicazioni. Sollecitazioni provengono tuttora
soprattutto da parte delle facoltà di scienze dell’educazione, di storia e di teologia. Sti-
molante in questo processo è anche il Katholiek documentatie-en Onderzoekscentrum
(Centro Cattolico di Documentazione e di Ricerca) (KADOC), centro che da anni rac-
coglie tutta la documentazione attinente alla vita cattolica attuale e nel passato nelle
Fiandre. Con sede a Lovanio 8 e sotto la protezione dell’Episcopato belga, il centro col-
labora strettamente con la Facoltà di storia dell’Università di Lovanio e segue con at-
tenzione le iniziative prese nel campo della conservazione della documentazione stori-
ca e della ricerca in questo campo. Altre sollecitazioni giungono dal mondo del laicato
cattolico presente nelle opere di indole scolastico ed educativo. Pur avendo come pri-
8 Sede: Vlamingenstraat 39, B-3000 Leuven.

5 Page 5

▲back to top
La Biblioteca “Don Bosco” dell’ispettoria Belgio-Nord 433
mo scopo la formazione iniziale e permanente dei salesiani, la biblioteca si orienta or-
mai anche all’eventuale formazione di tutti gli interessati, che vedono in don Bosco o
nell’opera salesiana un possibile aiuto per il loro impegno in campo educativo, cate-
chetico, pastorale e salesiano. Tra loro figurano in prima linea i laici, collaboratori dei
salesiani, a livello delle scuole, dell’educazione specializzata e del tempo libero.
Le nuove domande e i nuovi compiti necessitavano di una migliore accessibilità
della biblioteca, che fu resa possibile nel 1993 tramite il collegamento con lo scheda-
rio elettronico (LIBIS) 9 e l’inserimento del proprio fondo in quello della Facoltà Teo-
logica dell’Università Cattolica di Lovanio (K.U.Leuven). Inoltre, dalla fine del 1993,
il problema dell’eventuale unificazione delle due biblioteche e di un’eventuale nuova
collocazione fu formulato chiaramente in una lettera inviata dalla commissione delle bi-
blioteche al consiglio della casa di Oud-Heverlee,10 che ne informò il consiglio ispet-
toriale. Discusso da questo durante l’anno 1994, il progetto dell’unificazione delle due
biblioteche in uno spazio rinnovato della casa di Oud-Heverlee si concretizzò tramite
il Bureau STABO di Lovanio. La realizzazione del progetto fu affidata alle ditte Beerts
di Tongeren per i lavori di costruzione e Bruynseels di Bruxelles per l’attrezzatura del-
la parte bibliotecaria e archivistica (compact-system). Iniziati in gennaio del 1996, i la-
vori furono conclusi in sei mesi. Prima della celebrazione della festa di don Bosco alla
fine del gennaio 1997 le due biblioteche furono collocate nello spazio rinnovato.
La biblioteca salesiana: CSB 11
Allo scopo di inventariare la Biblioteca Salesiana Centrale fu elaborato un si-
stema di classificazione decimale con i seguenti titoli principali: 0. Generalia; 1. Bio-
grafie; 2. Scritti; 3. Organizzazione e strutture; 4. Attività; 5. Spiritualità; 6. Educa-
zione e pedagogia; 7. Formazione; 8. Storia; 9. Varia. Dentro questa classificazione la
prima sezione si riferisce sempre a don Bosco; la seconda ai salesiani (SDB); la terza
a Maria Mazzarello; la quarta alle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), la quinta alle
Volontarie di don Bosco (VDB); la sesta ai cooperatori; la settima agli ex-allievi.
Collezioni particolarmente importanti della biblioteca sono: gli scritti stampati
di don Bosco (spesso) nella prima e/o in edizioni ulteriori; una collezione in gran
parte completa delle Letture Cattoliche, vivente Don Bosco; gli scritti della prima ti-
pografia dei Salesiani (Lemoyne, Cerruti, Barberis...); un fondo di libri di autori non
salesiani, pubblicati dalla prima editrice di don Bosco a Torino. Si sono acquisite re-
centemente le microschede del Fondo don Bosco e del Fondo don Rua dell’Archivio
Salesiano Centrale di Roma. La biblioteca possiede inoltre collezioni di riviste sale-
siane, tra cui molti Bollettini salesiani dal mondo intero, quasi tutti i bollettini e le
piccole riviste pubblicati in Belgio dalle case, opere o attività salesiane. Esse costitui-
scono una fonte importante per la storiografia della congregazione in Belgio (BEN,
BES) e in Africa Centrale.
9 LIBIS: Leuvens Integraal Bibliotheek- en Informatiesysteem.
10 Cf la lettera del 10 dicembre 1993; una commissione, nominata dal consiglio ispetto-
riale, ha il compito di curare e di seguire l’aggiornamento delle biblioteche nell’ispettoria
Belgio-Nord.
11 CSB: Centrale Salesiaanse Bibliotheek.

6 Page 6

▲back to top
434 Jacques Schepens
L’archivio: ACSB 12
Nella fase attuale il materiale raccolto dagli anni settanta, presente nella parte
archivistica della biblioteca, può essere raggruppato attorno a quattro sezioni:
1. Testimonianze (mano-)scritte
1.1. Documenti personali (mano-)scritti (non pubblicati):
Si tratta soprattutto di documenti personali di confratelli defunti o usciti dalla con-
gregazione, documenti privi di carattere confidenziale e non già compresi nell’Archi-
vio corrente nella casa ispettoriale: documenti personali (carte d’identità, diplomi, atti,
onorificenze, diari...); documenti riguardanti il curriculum degli studi, le attività
professionali o altre; archivalia concernenti gli incarichi ufficiali e non ufficiali, den-
tro e fuori della congregazione, nel mondo civile e ecclesiastico; lettere significative...
1.2. Documenti riguardanti le case dell’ispettoria
Dato il fatto che, in linea di massima, le case tengono poco accessibile il loro
archivio (cronache, lettere...), si è tentato di raccogliere fotocopie o doppioni di docu-
menti o di altre forme di documentazione delle case tutt’ora esistenti nell’ispettoria,
nonché di quelle soppresse.
Tale settore possiede anche una ristretta documentazione che riguarda alcune
case del BES e di altre nazioni (classificata a seconda della nazione: Olanda, Francia,
Germania, Austria, Zaïre, Rwanda, Burundi...).
1.3. Documenti di attività ispettoriali
La sezione raccoglie documenti riguardanti attività ispettoriali, commissioni,
gruppi di lavoro etc. Parti importanti ne sono i settori dell’attività scolastica,
dell’educazione specializzata, del tempo libero. Anche in questo campo i diversi set-
tori possiedono, fino a un certo livello, il proprio archivio, che però spesso, dopo un
certo tempo, è versato nell’archivio ispettoriale.
Nello stesso settore è collocata anche la documentazione che proviene dai nu-
merosi gruppi di lavoro (o commissioni) che ormai da vent’anni lavorano nell’ispet-
toria. In parte tale documentazione si trova anche nella casa ispettoriale.
2. Documenti pubblicati
Questo settore possiede una collezione di pubblicazioni non stampate (quali, ad
esempio, tesi, esercitazioni, lavori scritti... dei confratelli dell’ispettoria) e stampate
(libri, articoli di salesiani del BEN, BES, AFC, OLA). Vi si trovano ancora pubblica-
zioni rare su case salesiane del BEN e BES, una collezione di libri in lingua neerlan-
dese e francese su don Bosco (spesso con “ex libris” di personalità, quali Mgr. Dou-
treloux, don Scaloni, don Virion, don Montagnini...) e sulla congregazione...
3. Fotografie
L’Archivio possiede più di 10.000 fotografie, in gran parte antiche, classificate
più o meno secondo il criterio sopra esposto: 1) persone; 2) case e/o comunità;
12 ACBS: Archief van de Centrale Salesiaanse Bibliotheek.

7 Page 7

▲back to top
La Biblioteca “Don Bosco” dell’ispettoria Belgio-Nord 435
3) ispettoria: soprattutto BEN, ma anche una quantità elevata di fotografie dell’AFC e
del BES (soprattutto prima della separazione); 4) la congregazione.
Gran parte delle fotografie sono identificate e accompagnate da una scheda con-
tenente date importanti; sono imballate in buste resistenti agli acidi.
4. Documentazione audio-visiva (e altra)
Si tratta di films, cartelloni, manifesti, nastri magnetici, diapositive, statue, di-
pinti, cartoline illustrate, francobolli, bandiere, video...
La Biblioteca teologico-pastorale e la mediateca
Nella Biblioteca “Don Bosco” è integrato l’intero fondo dei libri e delle riviste
della biblioteca teologico-pastorale. Soprattutto le sezioni di storia civile e ecclesia-
stica e delle scienze dell’educazione contengono studi importanti anche in vista del-
l’approccio storico della figura di Don Bosco e dell’opera salesiana. Nello spazio rin-
novato della biblioteca è rimasta una discreta mediateca, a servizio dei salesiani in
formazione e di quanti vogliono approfittare del materiale tenuto a disposizione.
3. STUDI DI STORIA E DI PEDAGOGIA SALESIANA
Il fatto di avere a disposizione nell’ispettoria una biblioteca salesiana ha favori-
to lo studio di tematiche, per le quali essa fornisce un abbondante materiale. Durante
gli ultimi 25 anni furono fatte, tanto da confratelli (SDB) quanto da laici (*), tesi di li-
cenza o di dottorato. La lista, in ordine cronologico, non prende in considerazione le
esercitazioni realizzate in altre istituzioni scolastiche, fuori dal mondo accademico:
1) J. SCHEPENS (SDB), De catechese en de pastoraal van don Bosco inzake biecht en eu-
charistie (La catechesi e la pastorale di don Bosco nel campo della confessione e del-
l’eucaristia), 2 voll., Lovanio, KUL,13 Facoltà di teologia, 1972, XXI-285 pp. (tesi di li-
cenza in scienze religiose e morali).
2) M. VERHULST (SDB), De pastorale pedagogiek van don Bosco. Elementen voor een
historische en theologische situering (La pedagogia pastorale di don Bosco. Elementi
per un’ambientazione storica e teologica), Lovanio, KUL, Facoltà di teologia, 1975,
XLI-259 pp. (tesi di licenza in teologia).
3) O. BOSSUYT (SDB), Het salesiaanse technisch onderwijs in België: 1891-1914 (L’in-
segnamento tecnico salesiano in Belgio: 1891-1914), Lovanio, KUL, Facoltà di psico-
logia e di scienze dell’educazione, sezione di storia dell’educazione, 1977, XXII + 253
pp.; (tesi di licenza).
4) M. VERHULST (SDB), I verbali del primo capitolo generale salesiano (1877). Edi-
zione critica, Roma, UPS,14 Facoltà di teologia, 1980, 388 pp.; (tesi di dottorato); estratto
in Salesianum 43 (1981), 849-882.
13 KUL = Katholieke Universiteit te Leuven: Università cattolica di Lovanio, sezione
fiamminga con sede a Lovanio; UCL = Université Catholique de Louvain, sezione francofona
con sede a Louvain-la-Neuve.
14 UPS = Università Pontificia Salesiana, con sede a Roma.

8 Page 8

▲back to top
436 Jacques Schepens
5) W. WAMBEKE (SDB), Een pedagogisch-pastoraal project in de geest van don Bosco.
Bijdragen tot een theoretische fundering (Un progetto educativo-pastorale nello spirito
di don Bosco. Contributi di una fondazione teorica), Lovanio, KUL, Facoltà di teologia,
1983, XXXII + 333 pp.; (tesi di licenza in teologia applicata).
6) R. SONDERVORST (*), Salesiaanse internaten. Een verkenning van theorie en praxis
(Internati salesiani. Studio della teoria e della prassi), Lovanio, KUL, Facoltà di psico-
logia e di scienze dell’educazione; sezione di storia dell’educazione, 1984, XXI-172 pp.
(con allegati); (tesi di licenza).
7) B. NEYS (*), Impact van de sociale factoren op de Zaïrese stedelijke samenleving. Si-
tueren van een praktijkervaring (stage) met jonge vagebonden (Impatto dei fattori sociali
sulla società zairese della città. Collocazione di un’esperienza pratica con giovani vaga-
bondi), Lovanio, KUL, Facoltà di diritto, 1985, X-281 pp.; (tesi di licenza).
8) J. SCHEPENS (SDB), Pénitence et eucharistie dans la méthode éducative et pastorale
de don Bosco. Etude à partir de ses écrits imprimés, 3 voll., Roma, UPS, Facoltà di teo-
logia, 1986, 497pp. + XLIII-279 pp.; (tesi di dottorato); cf anche J. SCHEPENS, Péni-
tence et eucharistie dans la méthode éducative et pastorale de don Bosco. Etude à partir
de ses écrits imprimés, Roma, UPS, 1986, 92 pp.; L’Activité littéraire de don Bosco au
sujet de la pénitence et de l’eucharistie, in Salesianum 50 (1988) 9-50.
10) J. VAN DER MEULEN (SDB), De geloften in de constituties van de Salesianen van don Bo-
sco van 1858 tot 1874. Hun betekenis en hun plaats in het gedachtengoed van Don Bosco over
het religieuze leven (I voti nelle costituzioni dei Salesiani di don Bosco dal 1858 al 1874. Il
loro significato e il loro luogo nel pensiero di don Bosco sulla vita religiosa), Lovanio, KUL,
Facoltà di teologia, 1986, XVI-204 pp.; (tesi di licenza in teologia applicata).
11) F. STAELENS (SDB), De Salesianen van don Bosco in België (1891-1931) met bijzon-
dere aandacht voor hun aanwezigheid in Vlaanderen (I Salesiani di don Bosco [1891-
1931] con una particolare attenzione per la loro presenza nelle Fiandre), Lovanio, KUL,
Facoltà di lettere e filosofia; dipartimento di storia, 1987, XX-127 pp.; (tesi di licenza in
storia contemporanea).
12) M. JANSEN (*), De speelpleinen van de Salesianen van don Bosco in Vlaanderen
sinds de Tweede Wereldoorlog (I campi estivi dei Salesiani di don Bosco nelle Fiandre
dopo la seconda Guerra mondiale), Lovanio, KUL, Facoltà di lettere e filosofia, Diparti-
mento di storia, 1988, XVI-114 pp.; (tesi di licenza in storia contemporanea).
13) R. HABAY (*), Vertus et sainteté de Dominique Savio selon don Bosco et selon l’E-
glise officielle, Louvain-la-Neuve, UCL, Faculté de théologie, 1990, 126 pp.; (tesi di li-
cenza in scienze religiose).
14) R. LEMMENS (SDB), Assistenz: ein Wesensbegriff der Pädagogik don Boscos und in
salesianischen Einrichtungen. Historische Fundierung und Elemente der Neuinterpreta-
tion (Assistenza: un concetto fondamentale della pedagogia di don Bosco e nelle istitu-
zioni salesiane. Fondazione storica ed elementi di nuova interpretazione), Benedikt-
beuern, Katholische Stiftungsfachhochschule München, Abt. Benediktbeuern, 1991,
V-148 pp.; (“Diplomarbeit”).
15) B. DECANCQ (SDB), “Severino, ossia avventure di un giovane alpigiano. Raccontate
da lui medesimo ed esposte dal sacerdote Giovanni Bosco”. Studio del libretto con una
particolare attenzione per “il primo Oratorio”, Roma, UPS, Facoltà di teologia, 1991,
248 pp.; (tesi di licenza); cf anche “Severino”. Studio dell’opuscolo con particolare at-
tenzione al “primo oratorio”, in RSS n. 21 = 11 (1992/2) 221-318.
16) K. VAN STRIJDONCK (SDB), Salesiaanse schoolpastoraal tussen theorie en praktijk
(Pastorale salesiana della scuola tra teoria e prassi). Lovanio, KUL, Facoltà di teologia,
1993, 2 vol., XVII-228 + 83 pp. (interviste); (tesi di licenza in teologia applicata).

9 Page 9

▲back to top
La Biblioteca “Don Bosco” dell’ispettoria Belgio-Nord 437
17) K. VANASSCHE (*), De Dochters van Maria Hulp der christenen in Vlaanderen
1891-1981, (Le Figlie di Maria Ausiliatrice nelle Fiandre 1891-1981), Lovanio, KUL,
Facoltà di teologia, 1993, XVI-154 pp.; (tesi di licenza in scienze religiose).
18) P. SEVERENS (*), Het beeld van don Bosco in de salesiaanse tijdschriften (L’imma-
gine di Don Bosco nelle riviste salesiane), Lovanio, KUL, Facoltà di teologia, 1994, VI-
104 p., (tesi di licenza in scienze religiose).
19) D. MALFAIT (SDB), “Il cristiano guidato alla virtù ed alla civiltà secondo lo spirito
di san Vincenzo de’ Paoli”? Studio del libretto con una particolare attenzione al tema
della carità operosa, Roma, UPS, Facoltà di teologia, 1994, 255 pp.; (tesi di licenza in
teologia); cf anche: D. MALFAIT - J. SCHEPENS, “Il cristiano guidato alla virtù ed
alla civiltà secondo lo spirito di San Vincenzo de’ Paoli. Analisi del lavoro redazionale
compiuto da don Bosco, in RSS n. 29 = 15 (1996/2) 317-382.
4. EVENTUALI PISTE PER ULTERIORI RICERCHE STORICHE
Da cent’anni i salesiani lavorano nelle Fiandre. La prima casa in terra fiam-
minga fu aperta a Hechtel nel 1896. La prima fondazione in Belgio, voluta da don
Bosco stesso, risale al 1891, con l’apertura della casa di Liegi. Recentemente due vo-
lumi, di taglio piuttosto celebrativo, furono pubblicati in occasione dei due centenari
(1991, 1996).15 Tali pubblicazioni hanno già dato luogo a altre, più qualificate scienti-
ficamente,16 e possono offrire l’occasione per ulteriori ricerche.
Temi, per cui è a disposizione di ricercatori una documentazione a volte abbon-
dante, potrebbero essere: bilancio della letteratura olandese di e su don Bosco, sui sa-
lesiani; studio dell’immagine di don Bosco (dei salesiani) divulgata e recepita in
Belgio in occasione della fondazione o dello sviluppo delle opere più importanti (a li-
vello delle trattative con lo Stato e con la Chiesa, delle cronache, dei libri, riviste,
giornali, della propaganda divulgativa, della beneficenza); i salesiani e la scuola in
Belgio, nelle Fiandre: ginnasio, scuola tecnica, scuola professionale...); i salesiani e
l’educazione specializzata; i salesiani e il movimento giovanile; i salesiani e il tempo
libero; teatro e musica nelle case salesiane; i salesiani e le missioni; i cooperatori sa-
lesiani; i salesiani e il problema delle vocazioni; la formazione dei salesiani nell’
ispettoria belga, fiamminga, vallone; il progetto pedagogico salesiano; la storia delle
singole case; figure salesiane legate alla prima storia dell’ispettoria (Scaloni, Virion,
Claeys...); il problema della separazione delle ispettorie (AFC, BEN, BES) ecc.
15 Cf F. FONCK, De l’Orphélinat Saint-Jean Berchmans au Centre Scolaire Don Bosco.
Cent ans de présence salésienne à Liège (1891-1991), Liège, Editions de l’Institut Don Bosco,
1992; F. STAELENS, Don Bosco 100 jaar in Vlaanderen. 1896-1996, Brussel, Don Bosco-Cen-
trale, 1996.
16 Cf, ad esempio, A. DRUART, Les origines des oeuvres salésiennes en Belgique, in Sa-
lesianum 38 (1976) 653-684; ID., Les lettres de Monseigneur Doutreloux à Don Bosco, in RSS
n. 3 = 2 (1983/2) 274-295; ID., Le recrutement salésien en Belgique (1891-1914), in RSS n. 5
= 3 (1984/2) 243-273; H. DELACROIX, Les cinq étapes de l’implantation des salésiens en Bel-
gique, in RSS n. 11 = 6 (1987/2) 193-243; ID., Cent ans d’école salésienne en Belgique, in RSS
n.16 = 9 (1990/1) 9-65; F. STAELENS, I salesiani di don Bosco e le lotte sociopolitiche in un’e-
poca di transizione (1891-1918), in RSS n. 29 = 15 (1996/2) 217-271.