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SCRITTI INEDITI DI S. GIOVANNI BOSCO
E DEL B. MICHELE RUA
a cura di Mons. Nicola Storti
In occasione del centenario della morte di S. Giovanni Bosco ritengo
utile pubblicare alcuni scritti, almeno in parte inediti e sconosciuti, che mi
è capitato di rinvenire ed annotare nell'effettuare l'opera di riordinamento
dei fondi archivistici della Segreteria di Stato di Leone XIII, Pio X e Bene-
detto XV.
Gioverà ricordare che S. Giovanni Bosco nato in una frazione rurale di
Castelnuovo d'Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco) il 16 agosto 1815 è mor-
to a Torino il 31 gennaio 1888. Fondatore della Congregazione Religiosa
dei Salesiani, si è reso grandemente benemerito nella educazione morale, re-
ligiosa, professionale e culturale della gioventù, diffondendo oratori festivi e
quotidiani, scuole di arti e mestieri, istituti primari e secondari, colonie agri-
cole, missioni tra gli infedeli ed ogni altra lodevole forma di ministero pa-
storale catechistico e sociale. Ebbe la piena fiducia dei Pontefici Pio IX e
Leone XIII, che si avvalsero di lui anche per contatti ufficiosi col governo
italiano e nella nomina di Vescovi.
Alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù da lui fondata in Roma si ricolle-
ga ai nostri giorni anche una intensa opera a favore degli immigrati del ter-
zo mondo, che privi di mezzi di sussistenza, affluiscono in Italia o per sfug-
gire calamità naturali, eventi bellici, persecuzioni politiche o in cerca di la-
voro o per motivi di studio.
Lo spirito del grande Santo può ritenersi particolarmente presente an-
che in queste attività di assistenza che fioriscono in Roma e altrove a favore
degli immigrati del terzo mondo sia nell'ambito della Congregazione Sale-
siana o in altre spontanee iniziative; tra le altre intende ispirarsi e porsi sot-
to la protezione del grande santo della gioventù anche una pia Opera, che
circostanze provvidenziali mi hanno consentito di costituire, denominata
« Opera Missionaria Maria Storti » che dispone di vari centri di accoglienza
a Roma e presso Urbino, dando ospitalità a condizioni semigratuite a tren-
ta studenti universitari provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Sud America.
S. Giovanni Bosco è stato beatificato nel 1929 e canonizzato nel 1934
da Pio XI.
Per quanto riguarda il B. Michele Rua, recentemente elevato agli onori
degli Altari, basterà ricordare che egli, nato il 9 giugno 1837 e morto il 6

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Storti Nicola
aprile 1910, fu prima Vicario Generale e poi primo Successore di S. Giovan-
ni Bosco nella guida della Società Salesiana.
Scopo del mio modesto studio non è di fare nuove ricerche biografiche
o studi sulla pedagogia educativa e sulla grande influenza benefica che que-
sti eminenti personalità religiose hanno esercitato nel mondo moderno, ma
di pubblicare alcuni loro scritti autografi, esistenti nell'Archivio Segreto Va-
ticano, con brevi note esplicative, con finalità informative e documentarie.
Per quanto riguarda la lunga controversia insorta tra la Società Sale-
siana e l'Arcivescovo di Torino Mons. Lorenzo Gastaldi che nel rapido
espandersi del nuovo Istituto paventava un danno per le istituzioni ecclesia-
stiche diocesane e cercava di frapporre indebiti ostacoli, esiste nell'Archivio
Segreto Vaticano il copioso incartamento, in parte stampato e in parte ma-
noscritto, della complessa vertenza che fu portata al giudizio della S. Sede
presso la Sacra Congregazione del Concilio e si concluse con il pieno rico-
noscimento dei diritti della Società Salesiana. Non vi compaiono scritti au-
tografi dei due summenzionati personaggi.1
In data 16 giugno 1881, don Bosco, trovandosi a Roma presso la sua
Chiesa del S. Cuore, aveva consegnato personalmente al Cardinale Vicario
una lunga istanza da lui firmata e corredata di vari documenti e referenze,
con cui chiedeva la concessione del titolo di Conte di Santa Romana Chiesa
a favore di un insigne benefattore francese delle opere salesiane: Avv. Luigi
Antonio Colle di Tolone.
Trascorsi sei mesi senza che la sua istanza avesse avuto esito positivo,
in data 4 gennaio 1882 invia da Torino al Card. Segretario di Stato una co-
pia della precedente istanza, con la sua firma autografa e l'accompagna con
una nuova lettera, interamente scritta di sua mano, datata Torino 4 gennaio
1882. Con questa lettera sollecitava la concessione della nomina di Conte,
in precedenza avanzata, e dava al Card. Segretario di Stato interessanti
consigli circa il Concordato che la S. Sede stava trattando con il Governo
Argentino.2
La concessione della invocata onorificenza richiese molto tempo e su-
scitò alcune perplessità. Infatti la Segreteria di Stato domandò, come di
norma, informazioni al Nunzio Apostolico in Francia e questi, pur confer-
mando che il personaggio in questione era un cattolico esemplarissimo, rile-
vava che era ritenuto un eminente esponente della causa legittimista monar-
chica e quindi malvisto dai governanti repubblicani francesi: ciò avrebbe
1 ARCHIVIO SEGRETO VATICANO, Segreteria di Stato, 1882, R.257.
2 ASV, Segreteria di Stato, 1882, R.221, f.2, f.64-67 r.

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Scrìtti mediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
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potuto creare qualche ulteriore motivo di disaccordo con la S. Sede. Tutta-
via è interessante rilevare che alla fine Leone XIII accolse pienamente il de-
siderio di don Bosco, dimostrando la grande considerazione che aveva per
lui, anche di fronte al timore di qualche complicazione politica.
Beatissimo Padre,
Tra gli uomini che senza rispetto umano in questi tempi si rendono be-
nemeriti nel professare e promuovere il decoro e la gloria di nostra Santa
Cattolica Religione devesi meritamente tra' primi annoverare il Sig. Avv.
Luigi Antonio Colle di Tolone.
Egli appartiene ad una delle più onorevoli famiglie di questa città;
È genero del Barone Buchet Generale di Divisione, antico Senatore di
Francia;
È Presidente zelante del Consiglio dell'Unione Cattolica e Sociale del
dipartimento del Varo;
È Presidente della Società di S. Vincenzo de' Paoli in questa medesima
Città di Tolone;
È Fondatore del Periodico quotidiano politico-religioso La sentinelle
du Midi, solo giornale cattolico nel dipartimento del Varo;
È Fondatore e Presidente del Circolo Cattolico di Provenza; Nella sua
agiata posizione non si rifiuta mai ad alcuna opera di carità. Nel mese di
Marzo dell'anno testé passato ha fatto la generosa offerta di f. 20 mila, af-
finché si potessero continuare i lavori già cominciati per la Chiesa e per
l'Ospizio del Sacro Cuore all'Esquilino in Roma;
Nel Settembre dello stesso anno essendo stato informato che comin-
ciavano a mancare i mezzi per detta costruzione fece una nuova offerta di
fr. 20.000;
Nella Colonia Agricola affidata ai Salesiani nella Navarra presso Tolo-
ne mancavano di edifizi pei poveri fanciulli colà ricoverati, ed Egli offrì pari
somma di 20 mila lire in aiuto, ed altri ottanta mila fr. garantisce per mag-
giori largizioni in avvenire.
Questo insigne e benemerito cittadino è già Cavaliere di San Gregorio
il Grande; ma pel vivo desiderio di legare ognor più se e tutta la sua fami-
glia al Capo Supremo della Cattolica Religione, e così professarsi più splen-
didamente difensore della Chiesa reputerebbe cosa veramente gloriosa alla
sua parentela e a lui di sommo gradimento il titolo di Conte di Santa Ro-
mana Chiesa.
Egli è pronto a pagare tutte le spese d'Uffizio, di diritto che in qualun-
que modo si riferiscano a tale atto di benevolenza Sovrana.
Il sottoscritto essendo già stato più volte beneficato nei diversi Ospizi

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Storti Nicola
dalla Divina Provvidenza affidatigli umilmente si prostra ai Piedi di Vostra
Santità implorando la grazia sopra mentovata.
Torino 16 Giugno 1881
Sac. Gio. Bosco
Testo della lettera autografa di Don Bosco con cui accompagnava la
Copia della precedente istanza.
Eminenza Reverendissima,
Mi fo dovere di far pervenire alla E.V. copia del promemoria riflettente
il Sig. Colle insigne Benefattore delle Case Salesiane di Francia e special-
mente della Chiesa e dell'Ospizio del Sacro Cuore di Roma.
Dal 16 giugno, che lo presentai all'Emo Card. Vicario, il medesimo
fece altre vistose beneficenze. Egli è serio, buon cattolico, aveva un solo fi-
glio che morì. Ora desidera di spendere tutto il fatto suo in favore della
Chiesa. Il titolo richiesto sarebbe un gran premio per lui e pe' suoi parenti.
Raccomando la cosa umilmente alla S.V.
Mi permetto ancora una cosa. I pubblici giornali dicono che il governo
argentino tratti per un concordato colla S. Sede. L'arcivescovo di Buenos-
Ayres si raccomanda di aprire l'occhio sopra i Vicari e sopra i prefetti
apostolici. È necessario che la proposta e la nomina di essi appartenga alla
S. Sede. Così scrive l'Arcivescovo Mons. Aneyros. E ciò per evitare pro-
poste che mettano la Santa Sede in necessità di dare un rifiuto per elezioni
inaccettabili.
Forse io tocco un argomento che non mi riguarda, ma io compio sola-
mente lo incarico datomi, d'altro lato essendo i Salesiani alla testa delle mis-
sioni tra gli indi pampas e patagoni desidero che si abbia da fare con vicari
o prefetti apostolici affezionati e legati alla suprema autorità della chiesa
senza eccezione.
Compatisca la libertà con cui io scrivo e gradisca le quotidiane preghie-
re che i nostri giovanetti (80,000) fanno ogni giorno perché Dio conceda
alla E.V. sanità perfetta e lunghi anni di vita felice, mentre colla più profon-
da venerazione e gratitudine m'inchino e mi professo della E.V. Rdma.
Torino 4 Gennaio 1882
Obblmo Servitore
Sac. Gio. BOSCO
In data 19 ottobre 1882 Don Bosco scrive una breve lettera autografa,
con calligrafìa molto irregolare (di cui lui stesso si scusa) per presentare al

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Scritti inediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
AA1
Cardinale Segretario di Stato il Sac. Dalmazzo, Curato della Chiesa del
Sacro Cuore di Gesù di Roma.3
Eminenza Rdma,
Il Sac. Dalmazzo Curato della chiesa del Sacro Cuore di Gesù è incari-
cato di portare a V.E. i rispettosi omaggi di tutti i Salesiani, e darle comuni-
cazione della nostra missione di Bajuba nel Brasile.
Quella di Para e di Nictileroy sono regolate e della prima si andò già
al possesso.
Voglia compatire la mala scrittura e permettami che mi sottoscriva
della E.V. Rdma
Torino 19 Ott. 1882
Obblmo Servitore
Sac. Gio. Bosco
Di particolare importanza storica è il documento seguente. Infatti è la
comunicazione ufficiale che Don Rua invia al Cardinale Segretario di Stato
e al Papa della morte di Don Bosco avvenuta poche ore prima, con la rela-
tiva risposta.4
ORATORIO
DI
S. FRANCESCO DI SALES
TORINO
Torino 31 Gennaio 1888
Eminenza Revma,
Quante grazie dobbiamo rendere alla E.V. Revma per tutta la premura
che si prese in favore del nostro venerato Superiore D. Bosco! Si abbia i no-
stri più cordiali ringraziamenti e nella sua bontà voglia rendersi interprete
della più viva nostra riconoscenza presso S.S. per Finteressamento preso
alla infermità del medesimo e sovratutto per l'Apostolica benedizione più
volte impartitagli, benedizione che fu sempre sorgente di gaudio e consola-
zione al nostro caro infermo.
Intanto voglia aggiungere un nuovo favore di partecipare cioè alla S.S.
l'infausta nuova della morte avvenuta stamane verso le cinque riempiendo
3 ASV, Segreteria di Stato, 1882, R.222, f.53 r.
4 ASV, Segreteria di Stato, 1888, Rubrica 9, f.8-9 r.

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Storti Nicola
di mestizia e dolore tutta l'umile società salesiana coi loro allievi, e La pre-
ghi a continuare agli orfani figli quella confortante bontà che usava al com-
pianto nostro Padre.
Permetta, Eminenza, allo scrivente l'onore di baciarle la Sacra Porpora
e di professarsi anche per tutti i suoi Confratelli colla più profonda venera-
zione
Di V.E. Revma
Umilmo ed Obblo Servitore
Sac. MICHELE RUA
già vicario del defunto.
A S. Emin. Revma
Il Card. RAMPOLLA Segr. di Stato
di S.S. Leone XIII
Il Cardinale Segretario di Stato rispose con una lunga lettera che tra-
scriviamo dalla minuta originale.
Vaticano 2 febbraio 1988
A Don LUIGI [= Michele] RUA
Vicario della Società Salesiana
La perdita del Sacerdote D. Giovanni Bosco che godeva la stima, l'affetto
e l'ammirazione universale per le opere di carità cristiana da lui fondate, per
lo zelo onde erasi studiato mai sempre di promuovere il bene delle anime e per
quanto aveva egli fatto perchè il nome Santissimo di Dio risonasse e fosse ve-
nerato in ogni più remoto angolo della terra, la perdita di quest'Apostolo for-
ma un vuoto, di cui si duole la Chiesa e con essa debbono mestamente dolersi
i suoi figli, che lo ebbero padre affettuosissimo ed esempio di ogni più bella
virtù.
E posso io dire che nell'animo della Santità di Nostro Signore, il tristissi-
mo caso ha prodotto una impressione tanto più dolorosa, quanto maggiori era-
no la benevolenza che portava al benemerito Sacerdote ed il pregio, nel quale
ha sempre avuto le sue opere, feconde di santi e salutari frutti. E rivolgendosi
alla misericordia e bontà divina la pregava di accordare alla di lui anima bene-
detta largo premio nella celeste gloria.
A tutta poi la Società Salesiana impartisce di cuore l'Apostolica Benedi-
zione, tenendo per fermo che le sarà di sollievo nell'afflizione, da cui è oppres-
sa e dì stimolo a proseguire nella santa impresa che dessa ha ereditato dal de-

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Scritti inediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
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funto e che formò oggetto delle sue instancabili cure durante ì lunghi anni del-
la sua mortale carriera.
Associandomi poi ai sentimenti d'animo del Santo Padre, auguro a Lei
ogni bene e mi dichiaro con stima, dev.mo
Card. MARIANO RAMPOLLA DEL TINDARO
Segretario di Stato di Sua Santità
In data 7 gennaio 1888 viene spedito da Torino un telegramma al S.
Padre firmato da don Rua « Superiore Generale » che dice:
« Numerosa schiera missionari salesiani guidati da Mons. Cagliero
in partenza per la Patagonia implorano dal S. Padre Apostolica Benedi-
one ».5
Più dettagliate notizie si danno sulla prima andata dei Salesiani nello
stato sudamericano della Columbia. Il Governo stesso aveva fatto vive
istanze presso il S. Padre affinché si adoperasse presso don Bosco per l'invio
di Sacerdoti Salesiani in Columbia, offrendo ogni opportuna assistenza.
Nel novembre del 1887 il Cardinale Segretario di Stato aveva scritto a
tale scopo a don Bosco che rispose in data 30 novembre « di accondiscende-
re nel più breve tempo possibile al desiderio del Governo Columbiano ».
Ma poi la morte del Santo Fondatore e di altri eminenti religiosi, le
partenze per le missioni della Patagonia e della terra del fuoco, ritardarono
di qualche anno la venuta dei Salesiani in Columbia, i quali tuttavia nel
1890 aprirono a Bogotà una scuola-collegio di arti e mestieri che in breve
tempo raggiunse il numero di 160 ragazzi.
Comunque negli anni 1888-89 si svolse una ripetuta corrispondenza tra
il Card. Segretario di Stato, l'Ambasciatore di Columbia e don Rua: i primi
sollecitavano l'invio dei Salesiani in Columbia e don Rua insisteva col dire
che occorreva per questo attendere qualche anno data la mancanza del per-
sonale necessario.
In una prima lettera del 24 aprile 1888 il Cardinale Segretario di Stato
così si esprimeva:
Rev.mo D. MICHELE RUA
Superiore Generale della Congregazione
Salesiana - Torino
Nel novembre passato io mi dirigeva al compianto D. Bosco eccitandolo
ad accogliere favorevolmente le premure fatte dal governo di Columbia per la
5 ASV, Segreteria di Stato, 1888, R.117, f.11 r.

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Storti Nicola
fondazione di una scuola di arti e mestieri nella città di Bogotà e quel degnissi-
mo Superiore, la cui perdita lamenta a sì giusto titolo la Congregazione Sale-
siana, mi rispondeva sotto la data dei 30 del citato novembre che avrebbe pro-
curato « di accondiscendere nel più breve tempo possibile al desiderio del Go-
verno Columbiano ». Ora per altro dietro nuove istanze del rappresentante di
quella Repubblica, mi occorre invitare la P. V. Ill.ma a non voler troppo diffe-
rire l'esecuzione delle buone disposizioni manifestate dal compianto di Lei pre-
decessore, facendole conoscere che i Salesiani, ai quali si vorrebbe affidare la
direzione della suddetta scuola di arti e mestieri, dovrebbero trovarsi in Bogo-
tà almeno al principio del 1890.
Nella speranza che nulla impedisca a V.P. di soddisfare la rinnovata mia
raccomandazione, profitto della circostanza per confermarmi, dev.mo
Card. MARIANO RAMPOLLA DEL TINDARO
Segretario di Stato
Don Rua risponde con la seguente lettera: 6
ORATORIO
DI
S. FRANCESCO DI SALES
TORINO
Via Cottolengo N. 32
addì 2 Maggio 1888
Eminenza,
Onorato dalla venerata sua lettera 24 dello spirato aprile relativa alla
fondazione d'una casa Salesiana nella Colombia ho il piacere di assicurare
l'Em. V.R.ma che noi abbiamo la stessa buona volontà del rimpianto no-
stro amatissimo Padre Don Bosco di ven. memoria ma, come lui, non pos-
siamo correre per varie importanti ragioni fra cui quelle stesse che già aveva
il sig. D. Bosco, cioè grande mancanza di personale, grandi strettezze mate-
riali e varii impegni che da tempo aspettano l'adempimento loro; a questi
poi ora s'aggiunsero altre ragioni non meno stringenti, cioè la raccomanda-
zione che prima di morire fece il nostro caro Padre di non aprire case nuo-
ve, oltre le già stabilite, fintanto che siano meglio consolidate le già esistenti
che molto difettano di personale, poi la stessa raccomandazione ripetutaci
ultimamente dallo stesso S.P. Leone XIII.
6 ASV, Segreteria di Stato, 1894, R.279, f.24,25 r.

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Per questi motivi siamo costretti a sospendere ogni cosa; tuttavia, fatti
i nostri conti, e fidenti nel divino aiuto, speriamo poter soddisfare il Gover-
no Colombiano almeno nel 1891, e forse anche nel 1890, senza però poter
ora assumere definitivo impegno, stante altri impegni ancor presi ad epoca
fissa dallo stesso compianto D. Bosco.
Così V. Em.za può rispondere al Rapp.te di quella Repubblica, non
senza ringraziarlo della fiducia che in noi ripone.
Nel raccomandare alla sua benevolenza le povere opere Salesiane, im-
ploro sopra di me e di esse la sua benedizione, e baciandole la s. porpora
con profondo rispetto mi professo in G.C.
Di V. Em. R.ma
Umil.mo Obb.mo Servitore
Sac. MICHELE RUA
Nel febbraio del 1889, il Cardinale Segretario di Stato, sollecitato an-
cora dal Governo Columbiano, prima incarica il salesiano D. Celestino Du-
rando di insistere verbalmente presso don Rua circa l'invio dei Salesiani e
poi scrive una seconda lettera in data 20 febbraio 1889.
Alle insistenze verbali del Rev. don Celestino Durando, don Rua ri-
sponde con questa lettera datata 14 febbraio 1889:7
ORATORIO
DI
S. FRANCESCO DI SALES
TORINO
Via Cottolengo N. 32
addì 14 febbraio 1889
Ill.mo Signore,
Il nostro sig. D. Celestino Durando mi ha comunicato le vive istanze
della S.V. Ill.ma per indurci a mandare Salesiani nella Colombia nel gennaio
prossimo 1890. Vedendo anch'io l'assoluta impossibilità di tale spedizione,
affinché l'aspettazione della S.V. non resti delusa, mi sento obbligato di di-
chiararle io stesso tale impossibilità per la totale mancanza di personale in
cui versiamo.
Si è col più grande rincrescimento che le presento questa dichiarazione,
perché se possibile fosse secondare il suo desiderio, sarebbe pur questo il
nostro più gran piacere.
7 ASV, Segreteria di Stato, 1894, R.279, f.30 r.

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Storti Nicola
Voglia dunque compatire all'impotenza nostra, e gradire i sentimenti
d'alta considerazione, di viva riconoscenza e di profondo rispetto con cui
ho l'onore di professarmi di V.S. Ill.ma in G.C.
Umilmo Servitore
Sac. MICHELE RUA
Il Cardinale Segretario di Stato in data 20 febbraio scrive di nuovo
sull'argomento a don Rua in questi termini: 8
Rev.mo D. MICHELE RUA
Superiore Generale dell'Oratorio
di S. Francesco di Sales - Torino
Via Cottolengo 32
Questo Signor Ministro di Columbia presso la Santa Sede, nel farmi co-
noscere che V.P. Rev.ma gli aveva recentemente comunicato che non può più
mandare i Salesiani nella Columbia nel Gennaio del prossimo anno 1890, in
conformità delle speranze che si erano prima concepite, mi ha interessato ad
adoperarmi di bel nuovo pel sollecito appagamento del desiderio del suo gover-
no. Ed io deferendo volentieri alla raccomandazione dell'egregio diplomatico,
credo opportuno far conoscere a V.P. che il Governo di Columbia già ha dato
le necessarie disposizioni e fatti i convenienti preparativi per ricevere i Padri
Salesiani, la quale circostanza unita al ragionevole desiderio di non ritardare
alle famiglie cattoliche di quella repubblica i benefici della buona educazione
che impartono i Figli di S. Francesco di Sales, giustifica abbastanza le premu-
re che ora si fanno per indurre il degno Superiore della benemerita Congrega-
zione a disporre le cose in modo da poter mandare ad effetto il primitivo dise-
gno di spedire missionari in Columbia nel prossimo gennaio 1890. Amo spera-
re che nei dieci mesi che ancora ci separano da quell'epoca, Le tornerà facile
preparare l'appagamento dei desideri del Governo columbiano e del suo degno
rappresentante presso la S. Sede e con questa speranza ho il piacere di rinno-
var Le i sensi della mia distinta stima, dev.mo
Card. MARIANO RAMPOLLA DEL TINDARO
Segretario di Stato
Don Rua risponde con una lettera, priva di data, ma che evidentemen-
te segue di pochi giorni quella del Card. Segretario di Stato.
8 ASV, Segreteria di Stato, 1894, R.279, f.31-34 r.

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Scritti inediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
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Insiste sulla impossibilità di potere inviare Salesiani in Columbia nel
prossimo anno 1890, ma poi invece risulta che la cosa poté realizzarsi per-
ché nella primavera del 1890 essi vi andarono.
ORATORIO
DI
S. FRANCESCO DI SALES
TORINO
Via Cottolengo, N. 32
Eminenza,
Nella lettera ch'Ella benignamente degnossi indirizzarmi, l'Eminenza
Vostra, secondando ed appoggiando le brame del Signor Ministro di Co-
lombia, mi espresse quanto tornerebbe gradito a quel Governo e a Lei stes-
sa se i Salesiani potessero aprire colà una Casa nel mese di Gennaio 1890.
Questo desiderio, Eminentissimo, lo condividiamo pienamente ed
avremmo grandissimo piacere se potessimo concretarlo. Ma come fare? È
cosa veramente impossibile per difetto di personale. Colle recenti spedizioni
di Missionari per la Patagonia e la Terra del Fuoco, numerosissime, ci siam
messi al punto d'avere il personale strettamente necessario nelle Case già
esistenti in Europa. Inoltre piacque al Signore rapirci, nello scorso anno e
nei due mesi di questo, vari Sacerdoti e Laici, tutti, purtroppo, soggetti
rimarchevoli per una grande pietà e per talenti non comuni.
Per quanto adunque esposi all'Eminenza Vostra, Ella può convincersi
esser noi nella necessità di togliere al Governo Colombiano ogni speranza
pel venturo anno, e gran cosa sarà se pel 1891 potremo secondare le sue
brame.
Devo poi assicurare all'Eminenza Vostra, che veramente noi non ave-
vamo promesso la fondazione nella Colombia d'una Casa entro l'anno
1890, ma detto solamente che se ci sarà possibile farlo in quell'epoca, lo
faremo ben volentieri. Ora pur troppo vediamo essere affatto impossibile,
né altro possiam fare che pregare il Signore affinché mandi operai alla Sua
Vigna.
Si degni gradire colla solita benevolenza l'espressione del mio profondo
rispetto, voglia benedirmi in un co' miei Salesiani, mentre baciandoLe il
Sacro Anello ho l'alto onore di protestarmi
Eminentissimo Signor Cardinale
Dell'Eminenza Vostra Umilissimo obbedientissimo servo
Sac. MICHELE RUA
Nel novembre del 1900 venne celebrato a Buenos-Aires, il primo giubi-

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Storti Nicola
leo delle Missioni Salesiane in America e don Rua ne dà una informazione
ufficiale al S. Padre con la seguente lettera:
Beatissimo Padre,
Il 14 novembre del corr. anno 1900 compionsi 25 anni da che il nostro
V. Fondatore D. Giovanni Bosco inviava i primi Missionari Salesiani in
America. Piccolo drappello, dopo aver ricevuta personalmente la Benedizio-
ne Apostolica dal Vostro Antecessore Pio PP IX di V.M., si recarono fiden-
ti in quelle lontane regioni, sicuri che la benedizione di Dio e della SS. Ver-
gine Ausiliatrice non sarebbe venuta meno alle loro povere fatiche. Né s'in-
gannarono. Poiché in questi cinque lustri i Salesiani e le Figlie di Maria Au-
siliatrice, fondate anch'esse dal nostro amato Padre D. Bosco, hanno potu-
to stabilire Missioni, Chiese, Collegi ed Ospizi per la gioventù abbandonata
dell'uno e dell'altro sesso in tutte le Repubbliche dell'America del Sud, ed in
diverse di quelle del Nord.
Tra queste meritano menzione speciale le Missioni fra i selvaggi della
Patagonia, della Terra del Fuoco, di Gualaquiza nell'Equatore e del Matto
Grosso nel Brasile; nonché i Lazzaretti pei lebbrosi in Agua de Dios e Con-
tratación.
Presentemente sono circa 900 i Salesiani, tra cui 315 Sacerdoti, e 650 le
Figlie di Maria Ausiliatrice che lavorano sopra il suolo Americano. Sono
divisi in 160 Case, delle quali 99 appartengono ai Salesiani, le rimanenti alle
Figlie di Maria Ausiliatrice. Anche diversi Noviziati si aprirono in quelle re-
gioni, i quali hanno già dato buoni operai per la vigna del Signore, e fanno
sperare di procacciarne in numero maggiore per l'avvenire.
Per le quali cose, mentre coi membri tutti della Congregazione Salesia-
na e delle Figlie di Maria Ausil.ce ringrazio il Signore del visibile aiuto im-
partito alle nostre povere fatiche, unitamente ad essi imploro, specialmente
pei Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice che abitano le due Americhe e
loro alunni ed alunne, l'Apostolica Benedizione; Benedizione la quale loro
giungerà tanto più consolante preparandosi essi a celebrare solennemente
nel prossimo Novembre il primo Giubileo delle Missioni Salesiane in Ame-
rica.
Nella quale fiducia e coi sentimenti della più illimitata sudditanza pro-
strato al bacio del S. Piede, ho l'altissimo onore di professarmi
Della Santità Vostra
Torino 8 Agosto 1900
Umilmo Obbmo ed Ossqmo figlio
Sac. MICHELE RUA
Sup. Gen. dei Salesiani di D. Bosco

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Scritti inediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
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Il Cardinale Segretario di Stato risponde con questa lettera, datata 26
Settembre 1900: 9
Sac.
MICHELE
RUA
Superiore
Generale
dei Salesiani di D. Bosco - Torino
Molto accette sono tornate al S. Padre le notizie da lei date intorno ai
progressi fatti dalla benemerita Società, di cui ella è a capo, nelle regioni e
missioni di America.
Confida Sua Santità che, accresciuto colà così straordinariamente il nu-
mero dei seguaci di D. Bosco crescerà sempre più il frutto delle loro fatiche
per la salute delle anime.
Sapendo pertanto l'augusto Pontefice che sta per compiersi il 25esimo
anno dell'invio dei primi salesiani e delle prime Suore di Maria Ausiliatrice nel
continente americano, usa volentieri di questa circostanza per attestare ai
Missionari ed alle Suore di colà la sua paterna benevolenza, impartendo a
tutti e singoli una speciale benedizione.
Confermandole i sensi della mia distinta stima mi professo
Card. MARIANO RAMPOLLA DEL TINDARO
Segretario di Stato
Nel Novembre del 1900 si avvicinava anche la ricorrenza del 25esimo
anno della fondazione del periodico « Bollettino Salesiano » e don Rua ne
informa ancora il Santo Padre con la seguente lettera:10
Beatissimo Padre,
Il Sac. Michele Rua, Rettor Maggiore dei Salesiani, prostrato al bacio
del S. Piede, espone umilmente quanto segue.
Nell'anno 1876 il Sac. Giovanni Bosco istitutore della Pia Società di S.
Francesco di Sales, fondò un periodico mensile col nome di Bollettino Sale-
siano, affinché servisse di vincolo fra i Cooperatori Salesiani, già allora nu-
merossimi, li confortasse nella pratica delle cristiane virtù e li tenesse infor-
mati di quel poco di bene che dalla congregazione Salesiana si operava sia
in Italia, sia altrove. Da principio stampavasi solo in lingua italiana; ma
9 ASV, Segreteria di Stato, 1902, R.9, F.l, f.153-157 r.
10 ASV, Segreteria di Stato, 1902, R.9, F.l, f.l77-179 r.

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Storti Nicola
crescendo sempre più il numero dei cooperatori, si dovette pubblicarlo an-
che in altre lingue. Presentemente stampasi in lingua italiana, francese, spa-
gnuola, inglese, tedesca e polacca, con una tiratura complessiva di 250.000
copie mensili. Col nuovo anno probabilmente si farà anche l'edizione un-
gherese e portoghese e allora si raggiungerà la cifra di 300.000 copie mensili.
L'edizione italiana ha una tiratura di 85.000 copie, in formato 8° gran-
de con 32 pagine a due colonne e abbondanti illustrazioni. Tratta popolar-
mente tutti gli argomenti morali e religiosi della vita cristiana, promuove
sopratutto l'educazione cristiana della gioventù e nel tempo stesso tiene
vivo lo zelo per la diffusione della fede colle relazioni delle fatiche dei mis-
sionari.
Esso non ha abbonamento alcuno, ma si spedisce gratis ai Cooperatori
che lo desiderano. In questo modo e colla grazia di Dio, il Bollettino Sale-
siano ha fatto non poco bene nelle famiglie e viene letto con avidità.
Avvicinandosi il 25° anno della sua fondazione, l'umile esponente im-
plora una parola della S.V. e una particolare Benedizione per il Bollettino
Salesiano, il quale così potrà moltiplicare l'azione sua benefica fra i Coope-
ratori ed anche in mezzo alla società cristiana di pressoché ogni paese. La
sua diffusione andrà sempre crescendo quando sappiasi che ha l'approva-
zione e l'incoraggiamento del Supremo Gerarca della Chiesa di Gesù
Cristo.
Che della grazia
Umil.mo Figlio in G.C.
Sac. MICHELE RUA
Il Cardinale Segretario di Stato risponde con la seguente lettera, datata
13 Novembre 1900:
Rev.mo D. MICHELE RUA Rettore
Generale della Congregazione
Salesiana di D. Bosco - Torino
Dall'ossequioso foglio direttogli dalla S. V. il S. Padre ha appreso con
molto piacere la grande diffusione che ha acquistato il Bollettino Salesiano, il
quale compirà in breve il 25esimo anniversario della sua prima fondazione.
Per tale circostanza Sua Santità impartisce di cuore una speciale benedi-
zione a quanti prestano la loro opera in tale periodico e forma caldi voti af-
finché sia ognora più largamente raggiunto il molteplice commendevolissimo
scopo che persegue il periodico e sopratutto quello di promuovere la cristiana
educazione della gioventù.

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Scritti inediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
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Mentre rendo di ciò intesa la P. V. godo confermarmi con sensi di distinta
stima, dev.mo
Card. MARIANO RAMPOLLA DEL TINDARO
Segretario di Stato
Con una lettera datata 4 Novembre 1900 don Rua informa il Card. Se-
gretario di Stato dell'invio di salesiani nella diocesi di Siracusa che erano
stati vivamente richiesti dall'Arcivescovo diocesano: 11
OEUVRES DE DON BOSCO
SAINT-FRANÇOIS DE SALES
Rue Cottolengo
TURIN
4 Novembre 1900
Eminenza Reverendissima,
È vivo desiderio mio e degli altri Superiori di accondiscendere alle pro-
poste dell'ottimo Arcivescovo di Siracusa, che sempre dimostrò singolare
benevolenza verso l'umile nostra Congregazione. Da poco tempo gli scrissi
per assicurarlo che, a Dio piacendo, nel p.v. Gennaio manderò il personale
necessario per la Direzione del piccolo Orfanotrofio Gargallo.
Mandare altro personale per iniziare altre opere nella scarsezza in cui
ci troviamo ora non mi è possibile; ma coll'aiuto di Dio questo si potrà fare
più tardi, e sarà mio impegno di accondiscendere ai desideri del zelantissimo
Mons. Fiorenza, tosto che ci troveremo in migliori condizioni riguardo al
personale.
Si degni V.E. tenerci raccomandati dinnanzi al Signore, mentre pro-
strato al bacio della Sacra porpora ho l'alto onore di professarmi
Di V.E. Reverma
Devmo Umilmo Servo
Sac. MICHELE RUA
Con una lettera datata 21 novembre 1902 don Rua informa il S. Padre
sull'attività missionaria dei Salesiani tra gli Indios dell'Ecuador.
A tale riguardo trasmette una lettera di Mons. Giacomo Costamagna,
ASV, Segreteria di Stato, 1902, R.9, F.l, f.174 r.

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Storti Nicola
Vescovo titolare di Colonia e Vicario Apostolico di Méndez e Gualaquiza,
aggiungendo alcune notizie giunte successivamente.
La lettera del Vicario Apostolico così si esprimeva:12
VICARIATO APOSTOLICO
DE MÉNDEZ Y GUALAQUIZA
(Ecuador)
2 luglio 1902
Beatissimo Padre,
Son finalmente penetrato nel centro di questa missione, che Vostra
Santità, nel 1895, mi confidava.
Vi penetrai quasi di nascosto. Il Governo crede che io sia un semplice
visitatore delle Case Salesiane in questa Repubblica.
Procurerò intendermi col Presidente della Repca appena possa andar
fino a Quito. Finora il Governo non ci dà nessun soccorso, e la Missione
versa in istrettezze gravissime.
Gli Jivari per ora smisero la ferocia della guerra civile, e ci ascoltano
volentieri. Vengono a Messa, al catechismo, ma son restii quanto a ricevere
i SS. Sacramenti!
Benedica, Beatissimo Padre, me, i miei compagni e i poveri figli di que-
ste foreste, mentre prostrato al bacio del S. Piede mi professo
Di Vostra Santità Obb. affmo Figlio
† GIACOMO V. tit.
ORATORIO
DI
S. FRANCESCO DI SALES
TORINO
Via Cottolengo, N. 32
A Sua Santità, Leone XIII
Roma
21.11.1902
Beatissimo Padre,
Ho ricevuto testé una lettera del Vescovo Mons.r Costamagna, vicario
di Méndez e Gualaquiza da cui rilevo una notevole particolarità della sua
12 ASV, Segreteria di Stato, 1902, R.9, F.3, f.88 r.

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Scritti inediti di S. Giovanni Bosco e del b. Michele Rua
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missione fra i Jivaros: io col maggior piacere la trascrivo e la unisco alla let-
tera di Monsignore a Vostra Santità.
La particolarità è la seguente: Dopo tante difficoltà che ebbe a durare
per indurre i Jivaros adulti a confessarsi e far la Santa Comunione, special-
mente tre di loro, finalmente i tre si arresero e fecero la loro prima comu-
nione offrendola al Santo Padre nel suo giorno onomastico.
Lieto di questo fatto e coi sentimenti del più tenero affetto, della più
profonda riverenza bacio il Sacro piede e mi confermo
Di Vostra Santità
Umil.mo ed Obbed.mo figlio
Sac. MICHELE RUA