Atti_1921_009.ACS Lettera mortuaria di don Albera


Atti_1921_009.ACS Lettera mortuaria di don Albera

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Anno Il.
4 Novembre 1921
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N. 9.
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ATTI
DEL
CAPITOLO
SUPERIORE
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I' DELLA PIA SOCIETÀ SALESIANA : I
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Lettera JV[ortuaria
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PEL
R.1110 Sac. PAOLO ALBERA
Rettor Wiaggiore tlcllit Pia Società Salesiana
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Carissimi Confratelli,
Ecce quomodo 1noritur iustus!
Il nostro biwn vciclre, il venernt·i,~simo
Don PAOLO ALBERA
c·i lasc-iciva nel mcit.t'i,no di Sabcito 29 ottobre ii. s. cille ore 5,15.
Al Venerclì erci stcito con noi ancora cilla refezione clella .serci, ecl
civeva anzi prot? atto oltre il cons•ueto lei ricrecizione ilel elopo cenci,
mostrcinclosi allegro e festevole . 1JJ vero che fo siw scinità erci scossci
e facevci temere , mci elci qiicilche tempo vcweva che si foss e 1·i?nesso
iin poco,, e si niitrivci biwnci speranza .cl-i vote1·lo veclere cincorci t-ra
cli no·i per non poco temvo . .llf ci lei morte d·i Mons. Costamagna,
che era stcito siw compagno, e voi qiiellci cli .Mons. lltfarenco, al
qucile volle ·amministrare gli itltimi scicrcinienti, l'avevano colpito
cisscii, e anclciva ripetenelo: << E orci chi scirà i:z v1·imo? >>. E piw
troppo il primo, e troppo presto, cìovevci esser lii·i!
Lei mcittinci ilel Scibcito alle qiiattro si cilzò sentenilosi oppresso
clall' ciffcinno : il segretcirio accorse siibito, ciccorsero i Siiveriori
chicimati elci liti, accorsero clite mec1'ici : si sperctvci ctncorci che l'af-
fanno passasse, come era pctsscito altra voUa, ma pitr troppo i clottori
clichiararono che noh civrebbe resistito. Gli si amministrò l'Estrema
Unzione, e mentre si pregciva con l·ui e v er liii, egl-i si reclinò sii
iin lcito e sp·irò . Così , moclestcirnentB come erci vissiito, comp·ivci
l'iiltimo atto cl.ella sita vita beneelettct.

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- 308 ...:......
E mentre col piiÌ, 1;ù·o dolore comp'ÌO 'Ìl clovere cli cfa.rvene l' cir1,-
niin2io, non posso liberann · elci iin senso cl-i preoccii1rnzione, che
mi fa term.ere che le rnie parole non abbiano ci giicistare lei casta
rno(lestia ciella s·iw fig1,1.ra1 che ctvete tntti scolpitct in ciwre, e non
saP11iano num-tenersi nella sobrict m,is·urct clell.ct siw ilevotci pietà.
P erchè q·Ìti, nellci pietà, è il jonclarnento ili tiitta. lei suct v·ita ,
q·ui ·il pitnto cli vistct clctl q·ucile si pitò mccoglierla tiitta-.
Nato ci None (Twino) il 6 giiigno 1845, jn accolto cla D. B osco
all'0rcitorio nel 1868 . È bene che ci sùino stette conservate le
pcirole con le qiutli il Teologo Abmte, priore cli Non.e, lo vresen-
tavct et D. Bosco, pe'l'chè qnelle parole cl'icono orci et no'i assai più..
che qiiel b1wn scicerclote non intenclesse. << Prendilo con te ,> aveva
eletto il T eologo Abrcite, e D. B osco lo prese vrovrio con ~è; non solo
lo raccolse cill'Ornto1·io, mci, l'ebbe sitbito trct coloro che con lui
avrebbero fcttto iinct cosci s9la. E per qHesto, nel pr-i?no ritratto
che abbicimo cli D . Bosco i.?i atto cli confessctre i siioi cili1nni (1861),
egli volle che Pctolo Albern gli stesse vicino: << V'ieni. qiii, gli cl-isse,
mettiti in ginocchio, e ct7Jpoggict Zct tiict fro nte alla mia : così non
r:·i miwvererno >> . - Qiwl r'Ìi'l'cttto è om per noi iin sinibolo eloqiic11l1!.
Venitto all'0mto'l''io quel giol)inetto S'i fece notare si1.ù-ito per lu
S'nct clelicata fig'ttrct, che pareva rispecchicwe lct delicatez.-::ri vm·ginitle
clell'animo: Zct sua ser'ietà composta 1·ivelciva il suo spirito cl-i
raccoglimento interno e gl-i cìciva mi aspetto cli matitrità echficante .
Si poteva clire cli lui come cli T obia: cum iunior esset...
nihil puerile gessit .
Dotato cli 'ingegno soclo e projonclo e cli rncmo'l'iet- fo rte e p'l'eC'is a,
rivolse tii-ttct lct si1,a attività et formrwe il siw spi•rito alla pietèt soclct
e illiim·inata che clovevct essere; lct suct vitci. E si: 1o·l"lnò p·rfow e
sempre allei, sciwl.ci eh D. Bosco, clel g_i(,(ile stmlictvct uelowmente
tutti gli insegnmne-nti : conservabat omnia verba..... , conferens
in corde suo. Gl·i alt·ri suoi st·ucl'i (chè era stuclioso cwsicl-uo e
arncmte eh ogni sctna coltitrct) a. qii-~sto i-rl,(lirizzct·vci: che nittrissero
la p'ietà, e clctllct pi'.età crnessero l'irnprontct. E così vresto ebbe ii1w
formazione completa, che D. Bosco- rfronobbe e approvò, pe'rchè,
p1"ima cmcorci che egli i-estisse l'ctbito rh·ieric(l,le, lo chi(l,mavct et fcw
pctrte clel Capitolò .
Chierico cliecle siibito saggio cli a M i·rnbello, sotto lct cl-i·re-
zione cli D. Riici e in eompagnfo cli D . Gerrnti, chierico anche l1,1,i,
e sito amico intimo .

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Prete novello sentì clire cla D. Bosco che egli sarebbe stato il
:mo ~econdo, e poco clopo ebbe l'inccwfoo cìi fonclarP, la ccisa di .Ma-
1·.-:issi (18 il), trnsportcita poco clopo ci Sampierclarena, clave egli
lcisc-iò tale impronta cli sè, che vive e cliira ancora.
Dieci cinni clopo pciss ò ci .Mcirsiglia e fii Isp ettore clelle case cli
Frcmcici , e qiiale fo sse q1ii1;i l' operci sua bcistci a.cl aUestcwlo il
-nome eh Pi cc,ìlo D. Bosco, col q1uile vollero chicimarlo qiiei ferventi
mmnirntori clell'Ope1·a Sales-iana-.
Nel 1892 fn no1nina-to Ccitechistci gene?'lile clellci Pia Societcì
Salesicina., e nel 1900 ebbe cla D. Riw l'inccirico c1-i visitare, come
siw rappresentante, tiitte le Case Salesiane delle chie Amerirlu·,
risita che éliirò fi.no cil 1903.
Eletto Rettor Jliciggiore nel 1910, visit ò -élal 1911 al 191:"5 lr,
Case r,Ì'i Eiwopci.
Nel 1918 celebrò le siie nozze cl'oro, che po1·tcirono ci lni tiitto -il.
/1 "ib1.ito !l'atletto cle·i Scilesia-ni, clelle Figl'ie di .1lla.ria A-ns·iliatricr:,
rlf'i Cooveratori e llegli E x:-cillievi.
Nel 1917 fii norninalo Delegato Apostolico per le Figlie di
Jllirùi A ·us-ilfotr'ice, elci lwi senipre consigl-iate ecZ assistite con- va-
trrnn ca·ritlì.
Anco?'li nel co·rl'ente anno 19'.?-1 vis,i.tò cforcinte l'ù werno le case
d·i Francia, e nel gi1igno fii a Pcwmci, llioclena e ll!filano. Gicì 1>n-
fermo, iiscenclo a passeggio, pren-devci volentieri pe1· meta ima eas ci
clei Salesiani o clelle Figlie rìi 111arfo A iisilicitrice clei clintorni, e
cos ì le visitò tiitte.
Tante ope·re co-nip-iute cfo im 'Uo1no così vcwco nelle pci1·ole, cos ·ì,
sobrio nel gesto, cos·ì m;isiirato ne·i rnovimenti ci sorprenclono certo,
ma cicg_n-istcvno maggior valo·rc ecl efficacia g_iwnclo si riportino alla
lo1·0 rciclice che è lei vitci interna c1 i, vietà, nella qiicile tiGttci lei sirn
vita s·i raccoglievci, e ne ricevevci g_iwl-l'inipronta cli sempl-icitcì e cl-i
_compostezza così wratteristicci in liii. Il eletto cli S . Pcwlo: pietas
ad omnia utilis est, cwe vci in liii lei picnci p1·ovc;, ili fatto. Ln qiwle
si rivelctvct prirnci cli tiitto nellci vitci praticci, collci completa osser-
1JCinzci clellci v-itci c01niine, coll'es citto aclempirnento clelle pratiche
re ligiose, colla calma operosità, collci clign·itosci sernvlicità clel con-
tegno, colla clelicate::.,.rn del tra-tto, che tcinta, attrattiva esercitciva su
chi lo avvicinasse, in moclo cla essere cont'iniui lezione cli b-uon
esempio .
Si rivelciva nella parola così serenamente ccilma, così efficace

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nel siw riserbo, cnsì ·raccolta e fo rte, spec'ialmente nelle lettere
- qu,onia,m qniclem epistul irn gra.ves snnt et fortes.
Si r'ivelciva negli scritti, clo'Ue spec·ialmente si trasfonc1e il suo
spirito eh pietà. Lei 'V'Ìta, cli .Mons . Lciscignci è. tiittci iin'cipplica-
zione praticci clel eletto scrittnrnle : Declit ei certamen forte ut
vinceret.
La serie élelle site ci-reofori fo1'1na iin t,utto o'/'ganico che Dcile
v e1· noi ,,1,n trnttato eh asceticà, e si i·,vi:::fo colla circolarn s1:1110
spirito 11i pietà,, che è come pwnto cl-i · vcirtenzci e cli base eh
t·utte le cilt-re. E lo stesso spirito anima tuUe le lettere scritte cvi
confratelli rrìilitciri cìit1"ar1,te lei gnerra, con tanta elelicatezza di
affetto e dettate con mente cos i equil'ib·ratà tlci non itrtci!'e nesswnn
suscettibilità, e ·110n cZestcire sospetti, cli governanti . S-i 1·ù1elcwa
nella sua carità grmerosa ccl ((.pe1·ta, così n ellci g·lterra, carne
nei terre1not-i, come nei bisogni sp irit'lt,ali, e tempo1·ali clel popolo
e specialmente clellri gioventù, nel suo :::,~lo per qli oratorii festivi;
n ella cura patenia del go vr,1·1io llellci P.ia, Snc'ietà e delle Figlfr
ll-i Jllarin Ausiliatrice, col lllan,uale del Dùettore, collci n·uo'vci e1li-
zione clel Giovcinc P roV'l.:echr to e ddlci Piglfo Cristiana, o clellc
Prntfrlw rli vietù, coll'cwr-iccl/.'ire lcr. Pùr. Societù eh facoltù, privi-
legi ecl 'Ìnrliilgen.zc, col p·1·01niwve'/'e e 01.1,rare le ccmse eh ùecit,ificci-
z'ione - D . Bosco, Scwio D omenico, .A.nclreci B eltrnmj, Augiisto
C.zcwtor"!)Ski - col trorarsi p'1·esente a tutt,i i miniiti, mci impo1·-
tant'i bisogni clella Società.
E il Signore gli cl'iecle lei consolcizione cli vecler benedette le sue
fatiche, nel niinuwo cki soci aimientato cliirante 'Ìl sno R ettol'oto
cli 705, nonostante 'Viioti caiiscit'i clcillci giw·rrn; nel n'umero clellc
case aumentato eh 10:\\ nelle n1wve ]iissfoni. 1.iperte in Africa (nel
Congo B elyci), in Asici (nellci Gina ) e nell'.A.sscim, nel Clrnco Pcira-
O'tÌayo; nelle n·noi:e case eh noviz'Ìcito , e nei n'li0'1,ii e fior ent'Ì oratorii
festiri, che ciggiwns ero cilla solennitù clel siw ciceompagnurncnto
fnneb re (che nellci siui irn7Jonenzci cle uota 1·ichicirnavci allei rnente
q_iielli cli D . Bosco e cli D. R iw), iina nuovu nota cli com/niovente
eclificèi_z,ionc, con le nimwrose sch·ie'1·e eh giovan'Ì e acfalti, che dietro
il siw fer etro, collci corona in mano, ree'itavano ci voce commossci
'il S. Rosario .
Yille clall:;i S. Secle onora.li i s1ioi confratelli, colla po'!'pora ca1·-
clinaliz'ici èonfe'l"'ita a Mons. Ccigliero, colla clignità ep'iscopcile con-
ferita ci cinque Vescovi resiclenzicili, n tre Vi ccir'ii cipostolici, ucl iin

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P relato-Nii llùis, collci nom,ina cli iin lnternmizio e cli cliie Prefetti
avostolici.
V icle riconoscfota ecl onorata cinchc clcil monclo la nwclcstùi
dellci siui 'Vi-rtù, ne·i vcirii titoli ecl o-nor·ificenze ohe gli 'oennern dei
ciccaclemie, elci soc'ietà, elci C'i.ttà, elci C!-ssocic1.zioni, c1.al Go-ve-rno ita-
licino che nel 1920 lo nominava Grcincle Uffìcicile clell'Orcline JJ1wu-
i"izicino.
Il s ,ignore gli conceelette i-n;fìne· la g·i·azici cli s nperare l' cwcZ.Uci
vrovci clellci giier·rn, e <l·i 'l.'ecler lei Pùi Società ri7J'iglicire il ritmo
clella s-iw vitci, cli cir-ri'vci1·e là, clo ve non eran ·pot·uti ar·r-i'l.wre nè
D . Bosco, D. Riici - cillci cclebruzione clelle sue nozze d'oro, e
cl-i finir così cfoc·vero lei sua vitci beneélettci - in senectute boIÌUi.
Qiiesta iiltirna pi'o vviclenz·icile ci·rcostan:a ci incz,ucc l'cinimo
ri ·rifiettcrc che D. Rit,a, e D. Albera no·n clcvuno cssero cons iclerati
cO?nc semvlici siiccessnri il·i D. Boscu, nrn rom,e ·i c,mt-i·nmitor·i della,
8/W àtci, lei q-ualc ·in loro p·roscgne e si :;colg c 1: gi111; qc ft-no al s 1w
com1Ji•rnenloj e per qw;sto reca 80et,uc confo·rto al nostro c·uorc di
fìgl·i 'Ìl 7J<mscwe che D. Albera 1·,ivosa cicccmto a Don R-nci nellci
:;tessei iombci eretta 17c1· D. Boscu nel. scinto ·i"it-iro i/.i Valsal·ico -
quomodo in vita sua dilex:erunt se, ita et in morte non :mnt
separ ati .
Ecco ci grcinl'l·i t-r.citti lei ·vita del nost-ru ·i·11.&im,r;-nt1:CC1b ilc Pacfrc e
Rettor .Maggiore.
Preghiamo rnolto v e·i· l'cin-i?nci s·nci benecletta, non solo facendo
·i siift·rng'i stabiliti .dalla R egola, ma m-oltipl'ica.nllo 'i nostr-i atti
eh pietcì.
.
Fciccia I clclio che no·i t·ntti ci provonicim,o cli imitare fedelmente
le siie vi'l'tÌI ! Qiiesto è il voto che fa, ·rcic·comancfonclos·i alle vost-re
17reghiere, ·il vostro in Gorile J esii
Tor-ino, 4 Novem,bre 1921.
Aft.m0 conf-rntello
Sac. F. Rinaldi.