Discorso RM- a conclusione del Plenum del Consiglio Generale nella Sessione Invernale

Buonanotte del Rettor Maggiore Don Pascual Chávez

alla comunità della Casa Generalizia

a conclusione del Plenum del Consiglio Generale

nella Sessione Invernale


Approfittando di questo tempo della tradizionale buonanotte, vorrei mettervi al corrente sulla fine dei lavori del Plenum del Consiglio Generale, anticipando così di due giorni questa comunicazione. La sessione invernale del Consiglio Generale, infatti, si conclude fra due giorni, ma la messa che celebreremo mercoledì 21 gennaio per salutare e ringraziare Mons. Luc Van Looy, e l’impegno con i partecipanti alle Giornate di Spiritualità Salesiana ai quali rivolgerò il mio saluto giovedì sera, mi inducono a questo anticipo.


Questi due mesi di lavoro sono stati un periodo particolarmente intenso e molto impegnativo, sia per l’ordine del giorno che ci eravamo prefissati, sia per le circostanze che l’hanno accompagnato. Tra queste l’elezione del mio vicario a vescovo di Gent con il susseguente effetto domino che la nomina ha provocato. Si sono dovuti nominare innanzitutto il nuovo vicario, il nuovo regionale per l’Italia e il Medio Oriente, e il nuovo ispettore di Roma. Quest’ultima nomina ha reso necessaria anche la ricerca del suo sostituto come segretario della CISI.


Queste giornate di Plenum sono state anche segnate dall’evento luttuoso della scomparsa di don Fedrigotti, un confratello validissimo, dal quale, umanamente parlando, ci si potevano aspettare ancora molti anni di fecondo lavoro. Pensate che don Vecchi quando è stato eletto Rettor Maggiore aveva “solo” 65 anni, e ci confidava in Consiglio che si sentiva appena maturo per offrire qualche cosa alla congregazione. Don Fedrigotti invece non aveva ancora compiuto i 60 anni, e con la ricchezza delle qualità di cui era dotato avrebbe ancora potuto dare moltissimo alla congregazione. Il corso della sua malattia è stato rapidissimo, e la morte lo ha colto solo dopo pochi mesi dall’inizio della sua infermità. La sua scomparsa è avvenuta in rapida successione con quelle di don Liberatore e di don Brocardo. Nell’omelia della messa di esequie per don Fedrigotti, dicevo che il Signore ci ha visitato fortemente e ci ha chiesto di compiere la sua volontà, una verità imperscrutabile ma che domanda la fiduciosa comprensione delle sue vie e dei suoi pensieri.


Riguardo al lavoro svolto in consiglio, innanzitutto abbiamo nominato 11 nuovi ispettori. L’ispettore dell’AFO, Manuel Jimenez; dell’ATE, José Antonio Vega; il primo ispettore della nuova visitatoria AFW (Africa West), Riccardo Castellino; dell’ispettoria BMA, Dalmasio Medeiros; dell’ispettoria BRE, Joao Carlos Ribeiro; dell’ispettoria GBR, Michael Winstanley; dell’ispettoria INH, Noel Maddhichetty; dell’ispettoria IRO, Gianluigi Pussino; dell’ispettoria PLO, Boleslaw Kezmierczak; dell’ispettoria PLN, Zbigniew Lepko; dell’ispettoria THA, Joseph Prathan.


In questa sessione del Plenum abbiamo anche eretto 4 nuove Visitatorie, la prima delle quali nell’Ovest dell’Africa (AFW) costituita dai confratelli e dalle case sostenute in precedenza da altre ispettorie, e ora raggruppate in un’unica circoscrizione. Ne fanno parte le opere salesiane della Liberia, Sierra Leone, Ghana e Nigeria. Abbiamo creato altre 3 nuove visitatorie appartenenti alla regione Asia-Sud: l’antica delegazione del Myanmar, che apparteneva all’ispettoria di Calcutta; l’antica delegazione dello Sri Lanka, che rientrava nell’ispettoria di Madras; l’antica delegazione del Konkan, che faceva parte dell’ispettoria di Bombay. Con queste nuove visitatorie la congregazione raggiunge praticamente le 100 circoscrizioni giuridiche. Solo qualche mese fa, nello scorso anno 2003, abbiamo appena realizzato l’unificazione delle due ispettorie venete. Il prossimo 2005 vedrà la riunificazione delle due ispettorie della Germania e successivamente quella delle ispettorie di Olanda e Belgio Nord.


Abbiamo studiato 8 relazioni di visite straordinarie. Si tratta di uno degli interventi di animazione e governo più decisivi per la vita delle ispettorie, attraverso uno studio che avviene in consiglio soltanto in due occasioni: quando si prende visione dello stato dell’ispettoria prima della nomina di un nuovo ispettore, e subito dopo la visita straordinaria. Si può dire che da queste visite spesso si ha come l’impressione che non vengano dei frutti tangibili atti a determinare un consistente cambiamento dell’ispettoria visitata. Ma questo non lo si può neanche immediatamente far dipendere dal fatto che si faccia la visita straordinaria. Infatti, perché le visite straordinarie possano essere feconde sono assolutamente necessari 3 fattori determinanti: innanzitutto una buona analisi dello stato di salute di una ispettoria, e questo è compito del visitatore; in secondo luogo, la incisività degli orientamenti indicati, e vi posso dire che quando questi sono ben individuati e tracciati, e soprattutto messi in pratica, si pongono le vere condizioni per le svolte storiche delle ispettorie; questo infine influisce fortemente sul terzo fattore che rende le visite straordinarie feconde, e cioè la volontà politica di fare diventare operative le indicazioni ricevute, questo è un compito che spetta in particolare all’ispettore e al suo consiglio, e per il consiglio generale corrisponde all’impegno di monitorare e accompagnare l’assunzione delle linee individuate.


Tra le altre tematiche che abbiamo preso in mano accenno solo ad alcune che mi sembrano le più significative. Ci siamo confrontati e abbiamo studiato la potenziale modalità di svolgimento del Capitolo Generale. In particolare abbiamo visto come questo possa già prendere spunto dalla visita d’insieme dalla quale dovranno scaturire le sfide che si stanno affrontando in differenti situazioni, perché, dalle distinte visuali si possa avere una visione d’insieme dell’identità, della vitalità e della progettualità della congregazione nei suoi diversi contesti. Con il tema che vorremmo proporre per la visita d’insieme, vogliamo fare una verifica degli ultimi 20 anni della vita della congregazione, cioè dal CG22, in cui è stato rinnovato il testo costituzionale, fino all’ultimo CG25. Non abbiamo avuto molto tempo per approfondire questo tema in modo più consistente, perciò ci siamo dovuti concentrare con il nostro studio sul CG25 e vedere come questo è stato comunicato, come i 5 moduli operativi sono stati assunti, quali sono le difficoltà che stanno trovando le ispettorie, e soprattutto qual è il frutto che ne è derivato. Accanto a questo sono emersi alcuni interrogativi che ci aiuteranno a definire meglio le tematiche del CG26.


Un altro tema che abbiamo da poco finito di affrontare è quello della fragilità vocazionale, un problema che preoccupa tutte le congregazioni e tutte le diocesi. Capita di sovente che appena trascorsi 2 o 3 mesi di professione, i confratelli non abbiano più la voglia, la motivazione e il dinamismo per continuare nella loro vita salesiana, abbandonando la vita consacrata. Speriamo che questa proposta susciti nelle ispettorie una riflessione sulle cause di abbandono e soprattutto spinga a qualificare maggiormente i nostri interventi formativi.


Abbiamo approvato il bilancio preventivo, fatto che è avvenuto per la prima volta in quanto prima ci si occupava solo della approvazione del bilancio consuntivo. Si dovevano fare delle grandi scelte e approvare alcuni lavori straordinari che si sono resi urgenti al Colle Don Bosco, all’UPS, alla Basilica di Maria Ausiliatrice e alla Pisana.


Altri momenti che vorrei condividere con voi. Innanzitutto il corso per i nuovi ispettori. In quest’ultima occasione vi hanno preso parte 9 ispettori, e uno di loro ha preso la corsia preferenziale per arrivare alla comunità della Casa Generalizia, cioè don Pier Fausto Frisoli che aveva appena completato il cammino di formazione dei nuovi ispettori ed è stato chiamato a prendere parte del consiglio generale in sostituzione di don Bregolin. Il che vuol dire che questi corsi a volte sono molto fecondi. È un’esperienza - più che un corso – di comunione, un tempo durante il quale viene offerto agli ispettori un quadro d’insieme delle dimensioni e delle aree comprese nel termine animazione e governo di una ispettoria. Il corso in fondo vuole principalmente abilitare i neoispettori alla funzione principale alla quale sono stati chiamati: animare e governare un’ispettoria. Evidentemente il corso non può soddisfare tutti i bisogni degli ispettori, perciò i regionali, attraverso i raduni delle conferenze ispettoriali, in questa linea e sulla base dello scambio di esperienze tra vecchi e nuovi ispettori, portano avanti un programma di formazione complementare.


Abbiamo avuto l’incontro con il Consiglio Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice , una prassi avviata già da anni di radunarsi ogni 6 mesi durante il plenum d’estate presso la casa delle FMA Santa Rosa di Castelgandolfo, e il plenum d’inverno qui da noi alla Pisana. Un incorno di questa natura vuole essere un segno della volontà di cercare di camminare insieme, approfondendo e rivitalizzando le nostre radici carismatiche comuni, e promovendo una maggiore sinergia sul territorio dove operiamo. In questa occasione, il tema che ci ha occupato è stato “il significato delle prossime beatificazioni” per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice con suor Eusebia Palomino, per la congregazione salesiana con il sacerdote don Augusto Czartoryski, con la cooperatrice salesiana Alessandrina Da Costa, e dobbiamo aggiungere con l’exallievo Alberto Marvelli. Proprio questa mattina è arrivata la comunicazione ufficiale dalla Segreteria di Stato che domenica 25 aprile si celebrerà in Piazza San Pietro la beatificazione dei tre membri della Famiglia Salesiana, mentre quella di Alberto Marvelli è stata prevista per il mese di ottobre. Dopo una breve introduzione del tema c’è stata una condivisione molto arricchente che si è conclusa con la decisione di costituire una commissione, già operativa, per la preparazione del grande evento delle beatificazioni. L’incontro tra i due Consigli Generali, FMA e SDB, ha dato anche spazio alla comunicazione delle iniziative e delle proposte pastorali legate al 50° anniversario della canonizzazione di San Domenico Savio e al centenario della morte di Laura Vicuña. Vi posso dire che vi sono molte iniziative in corso.


E finalmente una parola sul raduno della commissione teologica dell’USG (Unione Superiori Generali) alla quale appartengo e a cui ho preso parte. Si è definito il tema per la prossima assemblea che si svolgerà alla fine del mese di maggio prossimo. Il tema che prenderemo in considerazione sarà la “Mutuae Relationes Populi Dei”. Questo titolo fa notare come non sarà presa in considerazione soltanto la Mutuae Relationes, il documento scritto 25 anni fa che cercava di creare vincoli di comunione tra i vescovi e la vita religiosa, ma vedere il documento dalla prospettiva di una ecclesiologia di comunione, un nuovo paradigma dei rapporti all’interno della Chiesa tra vescovi, religiosi, laici e movimenti. Perché? Innanzitutto perché i problemi non mancano. Si continua a parlare molto di comunione, ma nella prassi si deve ancora fare moltissimo per raggiungere l’obiettivo fissato dalla Lumen Gentium del Concilio Vaticano II. Al tempo stesso, stiamo continuando a preparare il Congresso Mondiale della Vita Consacrata, che si svolgerà a Roma dal 23 al 27 novembre, con il tema: “Passione per Dio, compassione per l’umanità”. Sono due elementi inseparabili che fanno da fondamento alla vita consacrata nella quale l’amore e la passione per Dio si trasforma nell’amore e nel servizio ai fratelli, impegno primario della missione di ogni consacrato. Si è presa come icona quella del Buon Samaritano. Si dice che una spiritualità senza teologia corre il rischio di diventare spiritualismo, e una teologia senza spiritualità corre il rischio di diventare ideologia, e questo capita spesso. Una passione per Dio senza compassione per l’uomo diventa idolatria, una compassione per l’uomo senza passione per Dio si riduce a filantropia.


Faccio a tutti gli auguri di buone feste salesiane. Dopodomani festeggeremo il centenario della morte di Laura Vicuña, il 24 la festa di San Francesco di Sales e il 31 la festa del nostro amato Padre e Fondatore Don Bosco. Sono gli stimoli e gli esempi che vengono da questi Santi a modellare la nostra vita su quella del nostro Padre e su quella di coloro che hanno saputo essergli discepoli fedeli e figli devoti, e soprattutto perfetti imitatori.


Grazie

Buonanotte Don Pascual Chávez V.


Roma, Casa Generalizia, 20 gennaio 2004