Lettera di Domenico Savio al padre (doc)

Carissimo Padre,


Ho una novella molto curiosa da scrivervi, ma prima di tutto vi do delle mie nuove. Io ringraziando il Cielo fin qui sono sempre stato bene e ancor godo una perfetta salute, come pure spero di voi e di tutta la famiglia. I miei studi vanno avanti progressivamente e D. Bosco ne è ogni ora più contento.


La novella è che avendo potuto stare un'ora, solo, con D. Bosco, siccome per lo addietro non ho mai potuto stare dieci minuti solo, gli parlai di molte cose, tra le quali di un'associazione per l'assicurazione dal coléra. Mi disse che il morbo è in sul principio e se non fosse del freddo che già s'inoltra, forse farebbe un grande guasto.


Mi ha anche associato ad una sua compagnia, il che sta tutto in preghiere. Gli parlai anche di mia sorella come voi mi avete detto, e mi disse che la conduciate a casa sua alla festa della Madonna del Rosario per giudicare della sua capacità e delle altre qualità che ha. Quindi v'intenderete.


D'altro non mi resta che a salutare voi e tutta la famiglia, il mio maestro D. Cugliero, ed anche Robino Andrea ed anche il mio amico Savio Domenico di Ranello. Sono il vostro


Torino, 6 settembre 1855


Aff. ed amantissimo figlio

Savio Domenico

MB – V – p. 342