Don_Bosco-Vita_del_giovane_Saccardi_Ernesto


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Don Bosco - Vita del giovane Saccardi Ernesto
VITA DEL GIOVANE SACCARDI ERNESTO FIORENTINO
scritta dal sacerdote
GIOVANNI BONETTI
Direttore del Seminario di Mirabello
TORINO
TIP. DELL'ORAT. DI S. FRANC. DI SALES.
1868. {119 [445]}
PROPRIETÀ DELL'EDITORE {120 [446]}
[è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili a Don Bosco]
INDEX
Capo XVIII. Sua preziosa morte..................................................................................................2
Appendice....................................................................................................................................4
Indice...........................................................................................................................................5
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[…]
rammenti che nelle avversità per un cristiano la cosa più dolce si è l'abbandonarsi nelle braccia
della pietosa Provvidenza. Ella tutto dispone per la felicità eterna dei suoi figli; e la vita e la
morte sono da Dio dispensate nel modo e nell'ora più propizia per la salute dei suoi eletti.
Spero che da Torino non tarderanno a darle notizia di Ernesto.
Gradisca i miei rispetti, e mi abbia quale mi pregio di dichiararmi
Di V. S. Preg.ma
Umil.mo Servo.
Capo XVIII. Sua preziosa morte.
Giunto Saccardi a Torino si fecero tosto chiamare i più rinomati dottori e si tenne
consulto. La risposta si fu che i polmoni erano già troppo in cattivo stato, e che perciò sarebbe
{121 [447]} tornato inutile iniziare una cura diretta. Tale risposta fu per tutti un colpo terribile, e
cagionò una profonda ferita al cuore di quanti amavano il buon giovane.
Scomparsa la speranza di riacquistare quella preziosa vita, si volse il pensiero a quei
rimedii che potessero giovare a prolungarla alquanto, a mitigare la crudezza della tosse, a
sostenere le affievolite forze.
Ma era ormai finita in Cielo la sua corona. Egli aveva saputo in breve tempo renderla
assai bella e ricca; e gli angeli già si disponevano a riporgliela in capo.
Pel giusto il giorno della morte è giorno di trionfo. Pel Saccardi stava per ispuntare
l'aurora di questo giorno avventurato. Egli già la vagheggiava vicina, ma quieto e tranquillo, anzi
contento. Durante la sua malattia in Mirabello aveva molto desiderato e pregato di poter morire
assistito dal signor D. Bosco. La sua preghiera vedevasi ora esaudita; i suoi desideri stavano per
essere soddisfatti appieno. {122 [448]}
Dovendo ora parlare de' suoi ultimi momenti, a cui io non fui presente, trascrivo parte di
una lettera, colla quale D. Bosco notificava alla desolata madre le circostanze della morte del
figlio. Ecco adunque le sue parole:
« Sebbene egli passasse molto tempo fuori di letto e facesse le sue divozioni in chiesa,
tuttavia postosi a letto dimandò di ricevere i SS. Sacramenti, e ne fu appagato. Una sera dopo
essersi confessato mi disse di aver una pena, e me la espresse. Io temo, disse, che la malattia
vada in lungo, e che ella mi mandi a casa. Se ciò fosse, povero me!... Io lo consolai tosto
dicendogli che, fosse stata lunga o breve la sua malattia, l'avrei sempre tenuto meco, nè gli avrei
lasciato mancare alcuna cosa che gli avesse giovato o per l' anima o pel corpo. Pieno di
contentezza soggiunse: dunque io sarò sempre con D. Bosco e figlio di D. Bosco. Sia Dio
benedetto.
Però, gli dissi, se Dio ti volesse con lui in Paradiso, io giudicherei di lasciarti andare, che
ne dici? - Oh! {123 [449]} si, che vi andrei volentieri in Paradiso.
Debbo notare che il suo più gran timore era di essere mandato a casa, e il solo
parlargliene facevagli aumentare il male. A mia casa, soleva dire, vi sono certi pericoli
dell'anima, che io non potrei fuggire; pur troppo, pur troppo!...
Qui ommetto molte cose riguardo all'avanzarsi della malattia, al ricevere i SS.
Sacramenti; nemmeno mi fermo a parlare di sua pazienza, della pietà, del fervore, cose tutte che
potrebbero formare materia di un bel libretto. Dico solamente che un giorno avendogli detto se
desiderava che invitassimo la madre sua a venirlo visitare, no, rispose egli, perchè forse non mi
potrebbe più trovar vivo; e poi ella mi ama assai, e sarebbe per lei dolore troppo grande il
vedermi morire. Io stesso ne patirei gravemente.
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La sera precedente alla sua morte gli dimandai se mi comandasse qualche cosa, e
soggiunse: dica ai miei compagni che dimani sarò colla Madonna {124 [450]} in Paradiso.
Stassera, replicai, scriviamo una lettera al padre Giulio Metti1, vuoi da lui qualche cosa? Oh !
padre Giulio, esclamò egli, caro padre Giulio, io vi ringrazio che mi abbiate salvata l' anima
mandandomi qua. Dio ve ne rimeriti.
Ai 4 di luglio, alle nove del mattino io gli stava accanto per osservare l'andamento del
male, e persistendo egli che di quel giorno voleva andare colla Madonna in Paradiso, gli chiesi
chi lo assicurava di questo. - Me lo assicura Colei che ho scelto per mia madre; Ella non cangierà
quanto mi disse. Allora giudicai bene di chiedergli se avesse qualche commissione per sua
madre. Sì, rispose, dica a mia madre che io la ringrazio di quanto {125 [451]} ha fatto per me;
che le dimando perdono dei dispiaceri che le ho dati. Cara madre, continuò egli, voi avete fatti
grandi sacrifizi per me; ma siatene contenta, voi mi avete salvata l'anima, e questo vale per tutto.
Voi perdete un figlio in terra, ma lo acquisterete in cielo. So che vi recherà un gran dolore la
notizia della mia morte; ma voi siete cristiana; fatene un sacrifizio al Signore in suffragio
dell'anima mia.
Dopo queste parole gli comandai di riposarsi alquanto, ed ubbidì. Poco dopo continuò:
dica ancora a mia madre che io muoio contento senza la minima pena della morte. Oh madre
amata, io vado al Cielo; fatevi coraggio; colà vi attendo, e pregherò sempre Iddio per voi.
Salutate tutti i miei parenti, e dite loro che al punto della morte si raccoglie quello che si è
seminato nel corso della vita.
Voleva dir altro, ma ne fu talmente commosso che io lo consigliai a tacere. Ho ancora
una cosa a dire, e vorrei poterla dire, mi perdoni. - {126 [452]} Parla pure, io eseguirò qualunque
tuo ordine. - È cosa dolorosa, soggiunse, mi pesa, ma gliela raccomando. Preghi mia madre che
procuri di parlare con alcuni compagni che ella conosce, e dica loro che io muoio col rimorso di
averli conosciuti. Facciano essi in modo di riparare il loro scandalo prima del punto della morte.
Molti altri detti, e pii pensieri esternò in quegli ultimi momenti, che: io spero di poterle
poi esporre verbalmente.
Erano le undici del mattino, ed egli con volto allegro e rassegnato pregava e baciava il
crocifisso. Dopo alcuni momenti cessò di parlare, guardò gli astanti, fe' un sorriso, e l'anima sua
volò al Signore.
Uno spettacolo avvenne dopo la sua morte. Il suo cadavere divenne così avvenente che
sembrava proprio un angelo fatto col pennello; i suoi compagni si deliziavano nel rimirarlo.
Trentasei ore dopo conservava le sue sembianze, ed entrando nella camera mortuaria, ed
avvicinandosi allo stesso {127 [453]} cadavere non sentivasi odore di nessuna sorta.
Durante la malattia e subito spirato sonosi fatte speciali preghiere pel defunto. La
sepoltura fu maestosa e pia. I suoi compagni lo accompagnarono finchè il cadavere fu
consegnato al deposito. Tutti i superiori di questa casa e dell'altro collegio, ove visse maggior
tempo, vanno d'accordo nel dire che abbiamo perduto una perla preziosa.
Due cose pertanto la devono consolare in questa disgrazia: 1. Una morte la più preziosa
che si possa desiderare agli occhi di Dio, e questo per una madre cristiana vale per tutto. 2. Non
gli mancò nulla che potesse giovargli all'anima e al corpo. Quando egli spirava stavano intorno al
suo letto più sacerdoti, più chierici, più compagni, che pregavano per lui.
Adoriamo pertanto i decreti della divina Provvidenza, che certamente in ogni cosa ha i
suoi fini. Noi dobbiamo dire che Iddio sè lo volesse prendere, affinchè i pericoli del mondo non
pervertissero la sua mente, non guastassero {128 [454]} il suo cuore, nè ingannassero la sua
anima già matura pel cielo. Consoliamoci a vicenda nella speranza che presto lo rivedremo in
una vita migliore. » - Così alla madre scriveva D. Bosco pochi giorni dopo la morte dell'amato
figlio.
1 Il padre Giulio Metti è un religioso Filippino di Firenze, chiaro per virtù e dottrina. Le molte sue opere pubblicate
colla stampa, le sue indefesse cure nel sacro ministero confermano quanto diciamo. Questo religioso molto
s'impegnò onde il giovane Saccardi fosse collocalo nel Piccolo Seminario di Mirabello, sotto la disciplina del
sacerdote Bosco Giovanni.
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Come ognun vede, in perfetta armonia fu la sua vita colla sua morte, vita per tempo
consecrata al servizio di Dio, passata nelle pratiche di pietà e di religione; e morte simile a quella
dei santi giovanetti che illustrarono la Chiesa, ed ora risplendono in cielo2. {129 [455]} {130
[456]}
Appendice
Per coloro che desiderassero più ampie informazioni dei Piccolo Seminario vescovile di
Mirabello3 eccone qua il programma.
CONDIZIONI D'ACCETTAZIONE.
1. Ogni allievo nella sua entrata deve essere munito della fede di nascita e di battesimo,
di sofferto vaiuolo, di scuola e di moralità, in cui sia esplicitamente notata la frequenza alle
funzioni parrochiali.
2. Età di circa otto anni.
3. L'insegnamento abbraccia la 1a, 2a e 3a elementare; e le cinque classi ginnasiali {133
[457]} fino alla filosofìa. In ciascuna classe si seguiranno le discipline e la materia d'
insegnamento in analogia dei programmi stabiliti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Si
useranno le più vive sollecitudini, affinchè agli allievi nulla manchi di lutto quello che può
contribuire al loro profitto morale, sanitario e scientifico.
4. Vi sono due gradi di pensione. Alla più piccola si corrispondono franchi 24 mensili, in
essa avvi pane a colezione ed a merenda; pane, vino, minestra, una pietanza a pranzo; pane e
minestra a cena.
Alla prima pensione franchi 32, ed avvi pane come sopra, vino, minestra e due pietanze a
pranzo; vino, minestra, una pietanza a cena.
5. Per lettiera e pagliericcio; parrucchiere, inchiostro, lume e caldo d'inverno, si pagano
franchi 20 annui anticipati.
6. La pensione si paga a trimestri anticipati. A chi passa solamente alcuni giorni in
seminario viene computata la metà del mese; a chi poi oltrepassa la metà è calcolata l'intera
mensuale pensione.
Non si farà alcuna riduzione a chi {134 [458]} rimane fuori del Piccolo Seminario meno
di quindici giorni.
Si farà eziandio un deposito per le minute spese.
I giovani non possono tener danaro presso di sè; ma devono consegnarlo al Prefetto che
lo ritornerà a semplice loro richiesta.
7. Le spese di bucato, soppressatura, rappezzatura di abiti e di scarpe sono a carico dei
parenti.
Quelli poi che giudicassero meglio esonerarsi da questi lavori, potrebbero affidarli al
Seminario che li farà eseguire a loro conto. In quanto al bucato e soppressatura della biancheria
la spesa sarebbe di L. 2, 25 al mese.
8. Col pagamento regolare della pensione, oltre l'istruzione relativa a ciascuna classe, gli
allievi avranno ancora la scuola di canto gregoriano, di musica vocale, a cui dovranno intervenire
2 Debbo qui notare un errore involontario incorso sui registri di morte. La persona mandata per notificare la morte
del giovane Saccardi non avendo tenuto a mente il nome e cognome del padre e della madre e il luogo della nascita,
alle opportune dimande rispose di non sapere. Quindi sugli atti di morte venne ommessa la paternità e la maternità e
il luogo dei natali del giovane. Dopo alcun tempo si passò bensì nuovamente per dare le necessarie indicazioni; ma
una copia degli atti era già stata spedita a Firenze, ove erroneamente avevano detto essere nato il giovane. Intanto
alcuni parenti essendo venuti a cognizione di
3 A questo ameno paese si va per la ferrovia d'Alessandria e Casale con fermata alla stazione di Giarole, d'onde un
omnibus in pochi minuti trasporta regolarmente bagagli e passaggeri a Mirabello.
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nelle ore stabilite. È pur fatta facoltà di prendere parte ai primi esercizi di declamazione, ed
anche alla ripetizione che suole farsi per coloro, cui il rispettivo maestro ne ravvisasse il bisogno.
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CORREDO.
1. Non vi è uniformità negli abiti; ma si raccomando un abito nero per le passeggiate, pei
giorni di festa, e pei casi di uscita. Nei mesi di caldo si raccomanda un camiciotto cosi detto
blous, che il Piccolo Seminario s'incarica di provvedere a conto dei parenti in modo economico
ed uniforme.
2. Ognuno dovrà portare quanto occorre pel vestiario e pel letto, ad eccezione della
lettiera e del pagliericcio.
3. Il corredo ordinario sarà almeno di 4 lenzuola; 8 camicie; 4 paia di mufande; 2 paia di
scarpe; 4 paia di calzette; 6 salviette; 8 asciugamani; brocca e catinella; pettini; spazzola per gli
abiti; altra per le scarpe; 2 muta di abiti in buono stato, cioè una da portarsi nelle occupazioni
quotidiane, l' altra pei casi di uscita dal Seminario.
INDICAZIONI NECESSARIE.
1. Invece che si davano per vacanza autunnalo i primi 15 giorni di agosto {136 [460]}
dopo gli esami finali e 15 giorni prima d'incominciare il nuovo anno scolastico, se ne darà un
mese di seguito dal 15 settembre al 15 ottobre.
2. Ognuno procurerà di portare gli oggetti di vestiario e biancheria notati col numero
fissato nell'atto di accettazione.
3. Le dimande si faranno a S. E. Monsig. PIETRO MARIA FERRÈ vescovo di Casale,
oppure al DIRETTORE del Piccolo Seminario di s. Carlo in Mirabello. {137 [461]}
Indice
Dedica
Capo I. Nascita di Ernesto - Un viaggio. - Prima educazione
Capo II. Inclinazione alla pietà. - Divozione alla B. Vergine
Capo III. È collocato in pensione a Firenze. - Riceve la cresima. - Una
malattia
Capo IV. Prende lezioni dal Parroco. - Impara la musica. - Suo contegno in
chiesa
Capo V. Sua prima comunione
Capo VI. Ubbidienza e docilità. - Entra in una compagnia musicale. -
Pericolo per l'anima
Capo VII. Gli muore il padre. - Pietà figliale pag. 33
Capo VIII. Va in collegio a Mirabella. - Primi incontri. - Scrive alla madre
Capo IX. Sua esemplare condotta. - Frequenza ai santi sacramenti
Capo X. Preghiera. - Divozione a Gesù sacramentato
Capo XI. Suo profitto nello studio. - Una conversazione
Capo XII. Rapetti Francesco
Capo XIII. Purità di Ernesto. - Mezzi con cui conservò questa virtù
Capo XIV. Sua carità verso i compagni. - Sue industrie per guadagnarli a
Dio
Capo XV. Chiusura del mese di Maria. - La virtù premiata
pag. 3
5
10
13
19
23
28 {138 [462]}
37
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53
57
68
77
86
98 {139 [463]}
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Capo XVI. Sua ultima malattia. - Pazienza e rassegnazione pag. 105
Capo XV11. Parte dal Piccolo Seminario per Torino. - Ultimo addio. -
Avviso alla madre
Capo XVIII. Sua preziosa morte
Conclusione
Appendice
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133 {140 [464]}
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