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Don Bosco - Notizie storiche sul Convento e sul Santuario di Santa Maria delle Grazie presso Nizza Monferrato
NOTIZIE STORICHE SUL CONVENTO E SUL SANTUARIO DI
SANTA MARIA DELLE GRAZIE PRESSO NIZZA MONFERRATO
Nell’occasione faustissima che il Santuario veniva riaperto al divin culto ed il convinto tramutato
in casa di educazione
pel Sac.
FRANCESCO ARRIGOTTI
TORINO, 1878
TIPOGRAFIA E LIBRERIA SALESIANA
San Pier d'Irena - Nizza Marittima {1 [405]} {2 [406]}
[è premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili
a Don Bosco]
INDEX
Pratiche per ottenere dalle Autorità Ecelesiastiche facoltà di acquistar il sopradetto Convento e
Santuario......................................................................................................................................2
[Conclusione soddisfacente].......................................................................................................3
Istituto Femminile sotto la protezione della Madonna delle Grazie in Nizza Monferrato.
Programma...................................................................................................................................5
Indice...........................................................................................................................................7
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Pratiche per ottenere dalle Autorità Ecelesiastiche facoltà di acquistar
il sopradetto Convento e Santuario
SUPPLICA DI D. BOSCO AL SOMMO PONTEFICE
Beatissimo Padre,
Il Sacerdote Giovanni Bosco, commosso dall’orrida profanazione di un Convento e
Chiesa appartenente ai RR. PP. Cappuccini in Nizza Monferrato, ed ora ridotto ad un pubblico
magazzino di vino, col consenso dell’Ordinario Monsig. Sciandra.Vescovo di Acqui, desidera
ora di fare acquisto di quegli edifizii, ritornare la Chiesa al culto religioso, {3 [407]} e del
Convento farne un Istituto Religioso.
A tale uopo Le umilia un succinto ragguaglio delle vicissitudini, cui questo Convento
ebbe a subire dopo la forzata espulsione dei sullodati PP. Cappuccini. Venuto quel S. Chiostro in
mano del Demanio per la soppressione del 1855, la Congregazione di Carità di Nizza ne fece
acquisto con intendimento di farne un’opera Pia: ma fece permuta di detto locale con altro stabile
del Municipio di quella Città, il quale pure non sapendo qual prò ritrarne, cedette questo
possedimento ad una società Enologica, che da molti anni tiene questo convento coll’annessa
Chiesa convertiti in usi profani, ed in magazzeno di vino. Si crede che qualcuno di questi
compratori abbia posseduto questo sacro luogo con dipendenza dalla S. Sede, quantunque non si
vedano adempiute le condizioni imposte, ossia per morte di chi ne cercò venia, ossia per
dispareri di quella società in parte costituita {4 [408]} di Protestanti. Ora questi ultimi
compratori pensano di cederlo a qualunque compratore loro si presenti; e perciò l'Umil.mo
Supplicante, d'accordo coll’Ordinario Diocesano sarebbe disposto con la benedizione della
Santità Vostra di farne acquisto al suindicato scopo. Chiede adunque da Vostra Santità la facoltà
di effettuare il contratto di compera di questo stabile, pronto da ubbidiente figliuolo ad accettare
ogni condizione che le paresse conveniente di imporgli per rettitudine di giustizia, e per la gloria
di Dio. In attesa pertanto delle sapienti disposizioni della S. V. l'umile supplicante si prostra al
bacio del S. Piede, implorando per sè, e pe' suoi figli l'Apostolica Benedizione
Firmato: Sacerdote
GIOVANNI Bosco. {5 [409]}
RISPOSTA DEL PAPA.
Ex audientia Sanctissimi habita ab infra Domino secretano S. Congregationis
Episcoporum et Regularium sub die 14 Septembris 1877, Sanctitas Sua, audita relatione Episcopi
Aquensis, auditoque voto P. Procuratoris Generalis Ordinis Capuccinorum, benigne praefato
Episcopo commisit, ut, veris existentibus narratis, petitam, pro suo arbitrio et conscientia
indulgeat facultatem Oratori memoratas aedes acquirendi ab actualibus possessoribus, ad
effectum, de quo in precibus; ita tamen ut emittatur prius ab eodem Oratore declaratio in scriptis,
in Curia Episcopali accurate asservanda, se easdem aedes cum adnexa Ecclesia Ordini Religioso
{6 [410]} ad quem antea pertinebat, fore redditurum, casu quo Religiosi in dictum locum redire
queant; recepto tamen prius pretio pro emptione persoluto. Contrariis quibuscumque non
obstantibus.
Romae.
Card. FERRIERI Praef.
A. Archiep.us MYRAE Secret.
(Loco sigilli.) {7 [411]}
DICHIARAZIONE DI D. BOSCO
Il Sottoscritto a fine di ritornare al Divin Culto una Chiesa e Convento appartenente ai
Reverendi Padri Cappuccini in Nizza Monferrato, ed ora ridotta ad un magazzino da vino, è
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pronto a farne acquisto, e sottoporsi alle spese che occorrono per la compra, riattazione, e
conservazione. In ossequio poi alle prescrizioni di S. Chiesa promette di cederlo nuovamente agli
stessi Religiosi nel caso, Dio lo faccia, che essi possano colà ritornare. Si pone per l'unica
condizione che il compratore sia fatto indenne delle spese, a tale uopo incontrate.
Sac. GIOVANNI Bosco.
Torino 24 Settembre 1877. {60 [412]}
[Conclusione soddisfacente]
l'origine loro e i progressi e la forma, può leggere, tra gli altri il libro del compianto Sac. Cesare
Chiala (Da Torino alla Repubblica Argentina - cap. 1°). Noi ci contenteremo di riportarne alcune
parole, colle quali si dimostra come per tutte le indoli e per tutti gli ingegni dei giovanetti la
carità di D. Bosco seppe trovare e provvedere una conveniente occupazione. “Quanto alla Casa
madre, ossia all'Oratorio di S. Francesco di Sales in Torino, i giovani si trovano oggidì divisi in
due grandi classi di studenti e di artigiani. Per gli studenti hannovi spaziosi locali appositi per le
scuole ed un salone della lunghezza di metri quaranta per lo studio della sera. Oltre all’istruzione
classica, oltre alle arti e mestieri vi è anche lo studio della musica istrumentale, della musica
vocale e del canto gregoriano. Per gli artigiani sonvi vasti fabbricati e ciaschedun’arte ha il suo
laboratorio. Sono divisi in sarti, calzolai, fabbriferrai, falegnami, legatori, fonditori di caratteri,
tipografi, stereotipisti, calcografi, panattieri, fabbricanti di paste, musici, pittori. Tanto i
laboratori, quanto le scuole, lo studio, i dormitori, ecc. sono illuminati a gaz. In generale poi
sono tutti studenti, perchè devono frequentare la scuola serale; ma {61 [413]} coloro che
manifestano maggior ingegno e miglior condotta sogliono essere applicati esclusivamente allo
stadio.” I frutti, che da questi istituti derivarono sono copiosi e varii. Infiniti giovanetti raccolti
dalla strada, e tolti dalla miseria ed alla corruzione impararono nelle case di Don Bosco un
mestiere onorato e si fecero tuoni padri di famiglia ed onesti cittadini. Altri, e si potrebbero
contare a centinaia, forniti di buona indole e di svegliato ingegno, furono posti allo studio, e
riuscirono valenti professori o salirono ai primi gradi nella milizia e negli impieghi civili. E che
sarebbe dei Seminari del Piemonte e di altre parti d'Italia, se non fossero i collegi di D. Bosco,
che avendo particolar cura delle vocazioni religiose, li forniscono da molti anni in qua di buona
parte dei loro alunni? Tali fatti trassero sopra D. Bosco e sulla sua Congregazione non solo le
lodi e l'approvazione delle autorità ecclesiastiche, ma anche la benevolenza e la fiducia dei
magistrati civili. E chi volesse cercare i registri massime delle case di Torino e di Sampierdarena
troverebbe che non pochi dei giovani ivi ricoverati furono raccomandati da sindaci, da questori,
da prefetti e dagli stessi Ministri. E volesse il cielo che certi pregiudizi, {62 [414]} che ancora
ingombrano la mente di alcuni o troppo ottusi, o poco solleciti del pubblico interesse si
dileguassero allo splendore di tanto bene. Allora lo zelo di D. Bosco e de' suoi, libero da molti
impedimenti, farebbe sentire più largamente e con maggior efficacia la sua benefica influenza. -
Ma di così nobile zelo e di così sante opere non poteva godere che per via indiretta il sesso
debole, della quale mancanza da tutte parti venivano a D. Bosco richiami e lamenti. Erano
ragazze abbandonate che domandavano uu ricovero alla loro innocenza, e madri di famiglia, che
angustiate dal pensiero di bene allevare le loro figliuole, chiedevano consiglio e soccorso. D.
Bosco, solo confidando nei tesori inesausti della divina Provvidenza, istituì, or son pochi anni, la
Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e ne pose il fondamento in Mornese paesello
della Diocesi di Acqui. Non è a dire quante fanciulle corressero a consacrarvisi nè eran solo
figlie del popolo, ma ragazze di civil condizione, e civilmente educate; a segno che la
Congregazione potè in breve eguagliare per ogni rispetto altre simili istituzioni assai più antiche.
Allora il pensiero di D. Bosco fu di trovar modo d'impiegare convenientemente tante persono,
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{63 [415]} e l'opera non riuscì difficile. Alcuni municipii gli offersero le scuole elementari, altri
gli asili infantili, altri ospedali, tantochè ne conta una ventina di case, dove le Figlie di Maria
Ausiliatrice si adoperano con zelo a promuovere la gloria di Dio ed il bene del prossimo. E ben
sento il dovere di ringraziar Dio, che a quel sant'uomo venisse in mente di mandare le sacre
Figlie a lavorare in questa mia patria, ed a farci partecipi delle sue beneficenze. Io non dubito che
i Nicesi faran loro buona accoglienza, e saranno solleciti di mandar loro le figliuole, perchè siano
cristianamente educate, e con ogni loro potere si adopreranno a far fiorire il pio Istituto.
Ad alcuni de' miei lettori, e lettrici, al sentire che l'Oratorio di S. Francesco di Sales,
eretto in Torino, chiamasi Casa Madre, potrebbe nascere il desiderio di sapere il numero
degl’Istituti già fondati dal benemerito D. Bosco.
Non potendo dilungarmi, appagherò almeno in breve il loro giusto e pio desiderio,
servendomi all'uopo di quanto sta scritto nel Bollettino Salesiano (fascicolo di marzo 1878)
all'articolo: La festa del Dottore s. Francesco di Sales e la prima Conferenza dei Cooperatori in
Roma. {64 [416]} Era dunque il 29 gennaio ultimo scorso, festa patronale di tutti gl'Istituti
Salesiani; e D. Bosco, come Superiore dei medesimi, erasi appositamente portato in Roma per
assistere alla solennità e pronunciarvi un discorso analogo alla circostanza.
Imponente era l'udienza vuoi per il numero come per la qualità dei personaggi più illustri
o per nascita, o per dottrina, o per dignità, o per singolare pietà, sì ecclesiastici che laici. Eravi
presente la Pia Unione dei Cooperatori e Cooperatrici Salesiani; e ne cresceva la magnificenza
l'intervento di due Eminentissimi Porporati, cioè il Cardinale Raffaele Monaco La Valletta,
Vicario di Sua Santità, ed il Cardinale Enea Sbarretti, entrambi zelanti Cooperatori.
Nel conchiudere l'esordio l'egregio Oratore disse che per secondare lo scopo di quella
prima adunanza Egli non farebbe un discorso accademico, non una predica morale, ma un
racconto storico intorno all'origine e ai progressi dei Cooperatori Salesiani.
E qui, meglio delle mie parole, piacciavi sentire la parte più interessante che ce ne dà il
compilatore del succennato periodico.
“Dopo l'esordio, così egli scrive, Don {65 [417]} Bosco passò ad esporre i principii e le
prime opere dei Cooperatori e Cooperatrici Salesiane; accennò il rapido progresso ed i buoni
risultati di quest'Opera protetta e favorita dal Santo Padre Pio Nono, epperò benedetta da Dio1.
Narrò lo stato presente della Salesiana Congregazione; come vada estendendosi in tutte le parti
d'Italia non solo, ma in Francia, e, varcati i limiti dell'Europa, si propaghi ampiamente
nell’America del Sud, ove colla grazia di Dio consolantissimi sono i frutti già ottenuti. In un
punto specialmente l'oratore eccitò nel nobile uditorio la più grande emozione, e il più vivo
interessamento;.e fu quando annunziò che le Chiese e le Case Salesiane aperte sono già in
numero di sessanta, e che in tali Chiese, Collegi ed Ospizi ascendono a ben venti mila i giovani,
tra studenti ed artigiani, ritratti dalla via del male ed educati a virtù cristiane e civili.”
“Ove si accalorò la sua parola fu nel dimostrare lo scopo precipuo dei Cooperatori e
Cooperatrici, e nell’esortarli a {66 [418]} coadiuvare i Salesiani a far fronte e porre un argine
all'irreligione e al mal costume ognora crescenti, che nelle città e paesi travolgono all’eterna
ruina tanta povera ed inesperta gioventù. “Illustri Signori, diss'Egli, i protestanti, gl’increduli, i
settarii di ogni fatta nulla lasciano di intentato a danno dell'incauta gioventù, e come lupi
affamati si aggirano a far scempio degli agnelli di Cristo. Stampe, fotografie, scuole, asili,
collegi, sussidii, promesse, minaccie, calunnie, tutto mettono in opera a fine di pervertire le
tenere anime, strapparle dal seno » materno della Chiesa, adescarle, tirarle » a sè, e gettarle in
braccio a Satana. E quello che più addolora si è che maestri, istitutori, e persino certi genitori
prestano la mano a quest'opera di desolazione. Ora, a spettacolo così straziante ce ne staremo noi
indifferenti e freddi? Non sia mai, o anime cortesi; no, non si avveri che siano più accorti, più
animosi nel fare il male i figli delle tenebre, che non sieno nell’operare il bene i figli della luce.
Laonde ciascuno di noi si faccia guida, maestro, salvatore di fanciulli. Alle arti ingannatrici della
malignità contrapponiamo le industrie amorose della carità nostra: {67 [419]} stampe a stampe,
1 Pio IX era ancora in vita, ma 10 giorni dopo, il 7 febbraio, Roma, l'Italia e tutto il Mondo Cattolico ne piansero
amaramente, la perdita.
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scuole a scuole, collegi a collegi; vigiliamo attenti sui bimbi delle nostre famiglie, parrocchie, ed
istituti; e poichè una turba immensa di poveri ragazzi e ragazze si trova in ogni luogo esposta ai
più grandi pericoli di pervertimento o per incuria dei parenti, o per estrema miseria, e noi,
secondo le forze e la posizione nostra, facciamoci lor padri e nutrizi, mettendoli in luogo sicuro,
e al riparo dalle lusinghe del vizio, e dagli attentati dei traditori. A. stimolarci poi e a rinfrancarci
ogni dì più ad opera sì bella ci ricordi sovente le cure, le amorevolezze, le finezze d'amore del
Figliuolo di Dio prodigate ai pargoli in sua mortai carriera; ci rammenti l'alto premio da Lui
promesso a chi coll'esempio, colla parola e colla mano farà del bene ad un fanciullo. Il centuplo
Egli ci assicurò in questa vita, ed una corona immarcessibile nell'altra.”
Vi sarebbero ancora tante belle cose da ricavare dalla stupenda relazione, contenuta nel
precitato Bollettino, e che io tralascio per due motivi; 1° per la brevità che mi è legge; 2° perchè
la stessa relazione debb’essere abbastanza nota essendo stata altresì pubblicata dai giornali. {68
[420]} l'Unità Cattolica di Torino, Numero 30; l'Osservatore Cattolico di Milano, N° 27; e lo
Spettatore, 5 e 6 febbraio 1878.
Conchiudo adunque e dico che quando si vede un uomo che, sprovvisto di mezzi
materiali, seppe iniziare, e che di poi trova chi lo aiuta ad eseguire un numero sì grande di opere
benefiche ed ammirabili: bisogna pur dire senza tema di errare, che la mano di Dio lo guida e
protegge. Consideriamolo come uno di quei doni preziosi, che la Provvidenza del buon Dio
concede ed invia nei tempi opportuni alla diletta sua sposa la Chiesa Cattolica. Fortunati quei
popoli che sanno apprezzarne il valore; benedetti coloro che adopransi solleciti a promuovere
simili istituti; quindi onore e lode a quei paesi che gli accettano con affetto e riconoscenza. {69
[421]}
Istituto Femminile sotto la protezione della Madonna delle Grazie in
Nizza Monferrato. Programma
Nella città di Nizza Monferrato in grandioso locale situato in deliziosa e saluberrima
posizione è aperta una Casa di educazione per fanciulle. Lo scopo si è di dare l'insegnamento
morale e scientifico in modo, che lasci nulla a desiderare per una giovanetta di onesta e cristiana
famiglia.
Insegnamento.
L'insegnamento è dato da maestre approvate. Esso abbraccia le quattro elassi elementari,
vale a dire, corso di lingua italiana, calligrafia, aritmetica, sistema metrico, e tenuta dei libri per
uso domestico. La declamazione, ed uno speciale esercizio nello stile epistolare fanno {70
[422]} eziandio parte dell'insegnamento. Si danno pure lezioni di disegno, di lingua francese e di
piano forte; ma a richiesta e a carico dei parenti delle allieve.
Ritenendo la religione e la moralità come parti fondamentali della buona educazione,
nell'insegnamento religioso si hanno per libri di testo il Catechismo e la Storia Sacra con
riflessioni e pratiche applicazioni.
Al termine d’ogni anno scolastico si dà 1’esame finale colla distribuzione dei premii e
delle menzioni onorevoli.
Nel convitto ciascuna allieva fa uso della lingua italiana.
Lavori domestici.
I lavori domestici consistono nel fare gli abiti proprii, secondo la condizione delle allieve,
lavori a maglia, calze, camicie, rappezzare, soppressare, far merletto e tutti i lavori più ordinarii
di una onesta famiglia.
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Per avvezzare le fanciulle alle occupazioni casalinghe, le maggiori di anni dodici fanno
per turno il servizio del refettorio, per quanto è conciliabile cogli altri loro doveri. La gestione
dei lavori è tutta a carico ed a favore dell'Istituto. {71 [423]}
Condizioni di accettazione.
1° Ogni allieva nel suo ingresso deve essere munita della fede di Battesimo, certificato di
vaccinazione o di sofferto vaiuolo, ed aver compiuta l'età d'anni 6.
2° La pensione mensile è di lire 24, e si paga a trimestri anticipati.
3° La casa è aperta tutto 1’anno. Se i parenti lo desiderano si concedono alle allieve
alcuni giorni di vacanza dal 15 Settembre al 15 Ottobre; ma per tal tempo non si fa riduzione
sulla pensione del trimestre. Fuori di questo tempo e fuori del caso di malattia, non si permette
alle allieve di uscire coi loro parenti. Possono i parenti o chi per essi venire a visitare le loro
figlie una volta la settimana.
Queste visite sono concedute più spesso in caso di malattia.
4° Si hanno tutti i riguardi affinchè i commestibili siano sani e adattati all'età e
condizione delle allieve.
Al mattino hanno pane, caffè e latte, o frutta.
A pranzo pane a piacimento, minestra, una pietanza con vino.
A merenda pane. - A cena pane a {72 [424]} piacimento, minestra, pietanza o frutta con
vino.
5° Ogni trimestre i parenti ricevono informazioni della sanità, condotta morale, e del
profitto fatto dalle allieve nelle rispettive classi.
6° La musica vocale, la cura del medico e chirurgo, bucato, soppressatura, inchiostro,
lume e caloriferi per l'inverno sono a carico dell’Istituto, ma per questo si corrispondono in
principio dell'anno lire 20. Di queste spese nulla si restituisce a chi stesse nell’Istituto anche solo
piccola parte dell'anno.
Le altre spese accessorie, come sono di libri, carta, posta, medicinali, vestiario, viaggi e
simili cose sono a carico dei parenti.
Il mese incominciato si paga metà; oltrepassata la metà si paga intiero. Non si fa
riduzione per chi stesse fuori dell'Istituto meno di quindici giorni.
7° Le allieve non possono tener danaro presso di sè per minuti piaceri, ma avendone dai
loro parenti, lo devono depositare presso la Direttrice, che ne farà loro regolare distribuzione.
{73 [425]}
Corredo.
L'Istituto provvede lettiera in ferro e pagliericcio. Le allieve si devono provvedere il
materasso di m. i,75 in lunghezza; e m. 0,70 di larghezza; guanciale, coperta da letto per l'estate
e per l'inverno, più il copriletto bianco.
Lenzuola
N° 6
Foderette
4
Camicie
6
Mutande paia
4
Calzoni bianchi paia
4
Calze paia
6
Sottane bianche
4
Sottane di colore
2
Gonnella di lana
1
Vesti a piacimento
4
Grembialini bianchi
2
Grembialini di colore
2
Grembialini neri colle maniche da mettere in iscuola 2
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Colletti
Cravattine
Velo nero per Chiesa
Paia di scarpe
Fazzoletti da naso
Cuffie da notte
Giubbetti da notte
Accappatoi o manti per la pulizia del capo
Salviette
Asciugamani
Spazzole per abiti
Spazzole per le scarpe
Pettini
Forbici e cuscinetto da lavoro
Paracqua e ombrellino
Baule con chiave
Abito da uniforme
6
4
1
8
12
5
4{74 [426]}
N° 2
6
6
1
1
2
1
1
1
1
Questo abito sarà unico per l'estate e per l'inverno, ed affinchè sia eseguito secondo il
modello comune, sarà provvisto dall’Istituto a carico dei parenti. Ogni oggetto deve essere notato
col numero d'ordine fissato nell'atto di accettazione.
Avvertenze.
Le domande si possono fare alla Direttrice dell'Istituto femminile di Nizza Monferrato, o
al Signor D. Bisio Vicario di S. Giovanni, od anche al molto Rev. Sig. D. Bosco Direttore
dell'Oratorio di San Francesco di Sales, Torino.
La città di Nizza Monferrato è una delle principali Stazioni della Ferrovia tra Alessandria
e Cavallermaggiore. {75 [427]}
Indice
Supplica di D Bosco al Sommo Pont
Risposta del Papa
Dichiarazione di D Bosco
pag 3
6
8
Notizie storiche.
I Tradizioni e documenti
9
II Chiesa e chiostro alla stessa unito
13
III Cessione del Convento ai Frati Minori Cappuccini 18
IV Schiarimenti sull'epigrafe anzidetta
20
V Altri schiarimenti sulla epigrafe
23
VI Il convento dal 1802 al 1817
27
VII Nuova soppressione
28
Vili Due vendite del convento
29
IX Provvedimenti necessarii
31
X Ultime vicende
35
Conclusione soddisfacente
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Istituto femminile Programma
70
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Visto, se ne permette la stampa.
Torino. 22 Ottobre 1878.
GIUSEPPE ZAPPATA Vic. Gen. {76 [428]} { [429]} { [430]}
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